NOTA La Biblioteca Centrale Umanistica conserva, purtroppo solo in fotocopie, per di più prive delle parti liminari, questo opuscolo di 26 pagine pubblicato nel 1883 dalla Tipografia di Elpidio Righi di Urbino, la cui rarità è testimoniata dal fatto che l’Opac SBN reca attualmente due sole localizzazioni: Biblioteca comunale Classense di Ravenna e Biblioteca dell’Ateneo veneto di Venezia. Inoltre il diario risulta adespoto, per comprensibili difficoltà nell’individuazione del nome dell’autore, il quale si presenta come Giovanni – Fortuniano Gueruli [ sic ] – Pucci nel corpo del testo, e per la precisione a p. 19; tali difficoltà sono state superate dalla catalogazione dell’esemplare della Biblioteca Centrale Umanistica. Il diario è preceduto da una lettera dedicatoria di Giuseppe Ciccolini All’Onorevole Signore Comm. Prof. Settimio Costantini, Segretario Generale del Ministero della Pubblica Istruzione. La nota n. 1 (non troppo esplicita, per la verità), per la quale v. p. [23], ci informa che del documento in questione ‘si conservano esemplari manoscritti in più archivi di Urbino’, ed è facile dedurre che si tratti degli esemplari manoscritti che attualmente si trovano in vari luoghi del Fondo del Comune della Biblioteca Universitaria di Urbino, che pertanto può ora disporre anche delle riproduzioni digitali dell’unica edizione a stampa dello scritto del Gonfaloniere Gueroli Pucci. Oltre a ciò va detto che tale forma di divulgazione delle informazioni può convenientemente accompagnare la recente – e felicissima – iniziativa del Professor Tommaso di Carpegna Falconieri, che ha curato l’edizione italiana (quella originale inglese - The Jacobites at Urbino era stata edita nel 2009) di un libro di Edward Corp dedicato giustappunto al soggiorno urbinate di Giacomo III Stuart negli anni 1717 e 1718 (Corp, Edward, I Giacobiti a Urbino, 1717 – 1718. La corte in esilio di Giacomo III re d'Inghilterra. Edizione italiana a cura di Tommaso di Carpegna Falconieri, Bologna, Il Mulino, 2013). Il diario di Gueroli Pucci è caratterizzato da alcuni limiti quantitativi e qualitativi (a p. 105 dell’opera succitata l’autore lo giudica ‘un documento formale che non lascia spazio a commenti personali’, e che purtroppo non ci consente di capire a fondo i rapporti tra i giacobiti - così erano chiamati coloro che si proponevano la restaurazione del casato degli Stuart sul trono d'Inghilterra e Scozia - e la comunità di Urbino, che pure dovette trarre utilità economica dalla presenza della corte, ad esempio quando le mura cittadine vennero aggiustate per garantire la sicurezza del sovrano), tuttavia la scarsità delle fonti storiche ha suggerito questa ulteriore modalità di fruizione delle poche risorse informative disponibili su questo significativo ed importante – seppur velleitario e perdente - capitolo della storia europea. Si segnala infine che la Biblioteca dell’Accademia Raffaello di Urbino conserva un esemplare della pubblicazione (completo in ogni sua parte) che reca in copertina la dedica autografa del curatore (R. Accademia Raffaello / Omaggio / G. Ciccolini). La segnatura di collocazione è la seguente: ‘Armadio I - Palchetto III a - Numero 3 bis’.