17-23 gennaio 2005 La visita pastorale a Lucinico dell’Arcivescovo Dino De Antoni A cura del Consiglio Pastorale Parrocchiale Foto Assirelli A cura del Consiglio Pastorale Parrocchiale di Lucinico Coordinamento editoriale: Giuseppe Leopizzi Fotografie: Franco Bregant, Italo Mazzolini, Vincenzo Galbato, Giuseppe Leopizzi, Maria Cristina Rizzo, associazione La Salute, gruppo Scout Lucinico Si ringraziano monsignor Silvano Piani e don Valter Milocco per l’appoggio al progetto e tutti coloro non citati che hanno contribuito alla sua realizzazione Impaginazione: Paolo Iancis Stampa: Poligrafiche S. Marco - Cormons Gennaio 2006 Realizzato con il contributo di: Consiglio circoscrizionale di Lucinico Q uesta pubblicazione, che raccoglie le testimonianze fotografiche della visita pastorale dell’Arcivescovo mons. Dino De Antoni nella nostra parrocchia di S. Giorgio nel mese di gennaio 2005, vuole fare memoria di una significativa esperienza che richiede continuità di impegno e di intenti. Infatti vano e superficiale sarebbe il tutto se si riducesse solo ad un avvenimento significativo ed emozionale. Ci rendiamo conto tutti quanti dal cambio epocale che la nostra intera società occidentale sta vivendo e del particolare momento che la secolare e tradizionale esperienza cristiana sta passando. La crisi indubbiamente spaventa per i suoi risvolti e conseguenze negative, se non fatali. Al contempo però è un momento di grazia e offre l’opportunità di verifica e della possibilità di una ripresa. La Chiesa ha vissuto nel corso dei secoli molte situazioni analoghe. Perciò, senza timore, con il massimo senso di responsabilità richiesto, siamo chiamati a dare il nostro modesto contributo per il rinnovamento della Chiesa e della società. In questo contesto va evidenziata l’importanza della visita pastorale, che è un momento privilegiato di incontro con il Pastore per la verifica del cammino di fede della comunità parrocchiale. Questa è inoltre un’opportunità per riscoprire il Vangelo come risposta attuale agli eterni interrogativi dell’uomo. Tra i molteplici suggerimenti offerti dalla visita pastorale mi preme sottolinearne due. La generale disaffezione per la Chiesa che dilaga un po’ ovunque mi sembra tuttavia meno rilevante in Lucinico. Esiste ancora una certa attenzione, anche se in modo alle volte distaccato al mondo cattolico e alla sua forma istituzionale. Questo contesto potrebbe essere favorevole per la nuova evangelizzazione, come ampliamente auspicato dal compianto Pontefice Giovanni Paolo II. Il divario tra esperienza di fede e vita è stato momentaneamente calmato grazie al coinvolgimento di tutte le organizzazioni. La presenza di una marcata realtà associativa, anche se non direttamente finalizzata alle istanze religiose, può e deve essere un canale privilegiato per il dialogo con le persone e l’occasione per fare risuonare negli anni il messaggio cristiano. Questo necessita una costanza di intervento che è una sfida per tutta la comunità parrocchiale nel prossimo futuro. don Valter Milocco C ari parrocchiani, l’Arcivescovo De Antoni ha fatto la sua prima visita pastorale nella nostra comunità parrocchiale a Lucinico, incontrando le varie realtà sia laiche che religiose e concludendo la sua visita domenica 23 gennaio 2005 con l’incontro nel nostro Centro civico, in cui ha evidenziato i problemi e i compiti a cui è chiamata la Chiesa oggi, incoraggiando tutti ad andare avanti nonostante le difficoltà e i problemi del mondo di oggi. Ringrazio personalmente il Presidente del Consiglio di Quartiere Giorgio Stabon per la disponibilità che lo contraddistingue da sempre e tutti coloro che mi sono vicini e collaborano per il bene della Parrocchia e della nostra comunità. monsignor Silvano Piani S ono particolarmente grato a tutti coloro che in vario modo hanno operato concretamente per rendere importante questo avvenimento e per avermi concesso l’opportunità di esserne testimone in qualità di presidente del consiglio circoscrizionale. L’importante visita dell’Arcivescovo alla nostra comunità ha consentito di vivere insieme momenti di grande riflessione che ci hanno permesso di verificare la nostra realtà parrocchiale: tale visita è stata ampiamente documentata. Mi sento di ringraziare quanti hanno lavorato e collaborato a questo evento ed esprimo il più vivo compiacimento per l’unità e l’entusiasmo manifestato da tutte le associazioni operanti nel paese, in particolare in occasione del significativo incontro di saluto che si è svolto presso la Baita alpina. Concludo rivolgendo un sentito grazie a monsignor Dino De Antoni per averci donato una settimana del Suo prezioso tempo, a don Valter, valido collaboratore degli incontri e al nostro parroco don Silvano che ha vissuto insieme a noi questo bellissimo momento. Il Presidente del Consiglio di Quartiere Giorgio Stabon 17 gennaio 2005 Benvenuto Vescovo Il 17 gennaio 2005, con la S. Messa delle 19, ha avuto inizio la visita pastorale dell’Arcivescovo Dino De Antoni nella parrocchia di Lucinico. è stata un’esperienza preziosa per tutta la comunità parrocchiale. Erano molti anni che Lucinico non vedeva il suo Pastore in una visita ufficiale. A distanza di un anno abbiamo pensato, con questo opuscolo, di raccogliere i momenti più significativi di quella settimana che il nostro Vescovo ha trascorso a Lucinico, in modo che il ricordo di quei giorni rimanga vivo. Nelle immagini la messa di benvenuto a monsignor De Antoni e l’accoglienza dei fedeli 18 gennaio 2005 Visita alla casa di riposo “A.Culot” “Un avvenimento che suscita interesse, gioia e serenità per gli ospiti”. Questo è stato il commento del personale della casa di riposo che ha ricevuto l’Arcivescovo De Antoni. “Tutti aspettano con piacere la visita del Pastore per la sua parola illuminante e di conforto. L’incontro della visita pastorale ha lasciato un ricordo sentito, grande entusiasmo e il desiderio di rivederlo quanto prima in altre occasioni”. L’Arcivescovo ha consigliato la preghiera come offerta per le necessità di tutti, in modo particolare per le famiglie e per i giovani. L’Arcivescovo ha donato una corona del Rosario che - ha detto - “spero diventi motivo di unione tra tutti”. Gli anziani e gli ospiti della casa di riposo, ma anche tutto il personale, hanno manifestato con calore tutta la gioia e la commozione ricevuta dalla visita del Pastore della Chiesa goriziana. Le foto ritraggono i diversi momenti della visita in cui monsignor De Antoni ha manifestato tutto il suo affetto per gli anziani ospiti 19 gennaio 2005 Visita alla scuola materna Per i bambini della scuola materna di Lucinico la visita del Vescovo è stata soprattutto un grande momento di festa 19 gennaio 2005 Visita alla scuola elementare Gli alunni della scuola elementare hanno salutato la visita del Vescovo con letture di benvenuto e riflessione Il Vescovo, visitando i bambini della scuola primaria del locale Istituto Comprensivo, ha voluto, parlando in termini semplici e facendosi capire dal piccolo uditorio, spiegare come la figura del Vescovo sia null’altro che l’espressione vivente della fede viva degli apostoli, fede che tramite delle persone che si sono succedute nei secoli hanno permesso di far arrivare fino ad oggi il messaggio del Vangelo e far sì che anche i bambini di ogni tempo potessero sentirsi amati dello stesso amore espresso duemila anni fa dalla figura di Gesù Cristo. 19 gennaio 2005 Visita alla scuola media Gli alunni della scuola media hanno accolto monsignor De Antoni con una significativa riflessione sulla pace A Sua Eccellenza monsignor Dino De Antoni Ci hanno detto di chiamarLa così, ma ci sembra troppo lontano e, se Lei permette, La chiameremo caro Arcivescovo o più semplicemente don Dino. Siamo contenti della Sua visita alla scuola e siamo lieti di accoglierLa con affetto a nome di tutti i presenti: dirigenti, insegnanti, bambini e collaboratori. Vorremmo dirle tante cose di noi, della nostra scuola, del nostro paese ma sappiamo di non avere tanto tempo. Frequentare la scuola per noi è importante, ci sentiamo uniti dall’impegno, ma anche dalla gioia di stare assieme e di aiutarci. Qui a scuola impariamo tante cose, ma soprattutto a diventare persone responsabili che sanno accettarsi e convivere con gli altri. Crediamo nella pace e nella possibilità di costruire un mondo illuminato dai colori dell’arcobaleno della pace, che non è solo un grande ideale, ma un percorso concreto fatto da piccoli passi da compiere ogni giorno: in famiglia, a scuola, con gli amici quando giochiamo o facciamo sport. Le buone idee, i piccoli gesti di bontà che possiamo allenarci a mettere in atto possono cambiare il mondo intorno a noi. Così semplicemente Le diamo il benvenuto con queste parole di pace che vogliono essere un invito a tutti: La pace Molta gente non ha pace per paura di liti o di guerre. Ma se vuoi aver la pace devi cominciare tu stesso a farla. La pace cresce come le rose, così colorata, bella, silenziosa. E comincia a casa tua se tu lo vuoi. Non serve molto parlarne neppure serve marciare. Essa arriva come un sorriso, un grazie, un sogno, appena tu lo vuoi. Per far pace occorre l’amore e naturalmente la ragione e, dove ci vuole, un aiuto: quello della tua mano. (E. Rechlin, VLB Benziger) 19 gennaio 2005 Incontro con i ragazzi della Cresima e post-Cresima Estratto del discorso del Vescovo ai ragazzi: «... E poi la samaritana è una donna navigata, ha avuto cinque mariti, questo sesto che ha non è neanche suo marito; ma Gesù la incontra, perché non ha paura di essere giudicato; perché per lui la donna si può avvicinare senza paura, non vuole che la donna abbia il burka... Gesù è libero quando tratta anche con le donne, perché è libero dentro, allora imparate da Gesù ad essere uomini liberi. Se voi incontrate veramente Gesù, c’è questa profonda libertà. E ricordate ancora l’altro episodio, quando quella donna è stata colta in flagrante adulterio. Ha tradito suo marito e degli uomini vogliono ucciderla sulla piazza, e sono già con le pietre in mano pronti per scagliargliele contro. E Gesù dice: “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”. Gesù ci rende liberi da alcune forme che diventerebbero altrimenti delle regole così costringenti. Gesù ci libera dalla paura, da tutto ciò che sono le opinioni, ci libera dal rapporto complicato tra di noi; dice no, la vita è esperienza libera e consapevole, va vissuta...» I ragazzi del gruppo post cresima di Lucinico Le foto ritraggono l’intensità di un incontro che i ragazzi ricorderanno a lungo Da circa tre anni esiste a Lucinico un percorso post-cresima, composto da una decina di ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni che stanno facendo un’esperienza diversa, di crescita interiore, di conoscenza, di comunità insieme ai loro catechisti. Dopo il cammino che li ha portati a ricevere il sacramento della Confermazione, questi ragazzi hanno continuato a ritrovarsi, inizialmente un po’ per l’insistenza dell’animatore, poi per curiosità e per il piacere dello stare insieme e hanno formato un piccolo esempio di come sia possibile oggi riunire in Parrocchia un grup- 20 gennaio 2005 po di giovani che non siano legati ad una definizione, ma che vogliono conoscere liberamente una realtà che è lontana dalle mode, ma che è l’unica che possa rispondere alla loro domanda di senso della vita. Quello che infatti si può dire, dopo tre anni di incontri con questi ragazzi, è che in fondo loro cercano qualcosa, hanno bisogno di adulti che, al di fuori dell’ambito familiare e scolastico, possano essere testimoni di vita, di fede, che sappiano volergli bene a prescindere dalle loro esuberanze e impertinenze, risultato queste, il più delle volte, di un disagio profondo, di mancanza di riferimenti, di un siste- ma valoriale che possa corrispondere al loro desiderio di sentirsi voluti bene, senza moralismi e autoritarismi. In poche parole hanno bisogno di una chiesa, di una comunità che possa accoglierli, dargli fiducia e non giudicarli. Ci si ritrova due o tre volte al mese, da ottobre a maggio, e in questi anni sono stati realizzate diverse iniziative, proiettati film, organizzati incontri informativi sulle droghe leggere e l’alcolismo, un concorso fotografico, un piccolo giornalino, realizzato un sito internet e un video che presenta la loro realtà. Quest’anno inoltre si sta tentando un progetto ambizioso, che vuole coniugare fede e tecnologia: si sta realizzando un cortometraggio, realizzato e montato in parte dai ragazzi, che vuole in qualche modo presentare la loro realtà quotidiana, anche in rapporto alla sfera religiosa. Lo scopo è quello di riuscire a far comprendere loro che la Chiesa cerca di venire incontro alle loro esigenze anche attraverso i moderni mezzi che la tecnologia oggi offre, mezzi che non sono incompatibili con un discorso cristiano, che anzi può essere attualizzato affinché si realizzi quell’incontro indispensabile con Cristo mediante il quale ogni uomo può essere più uomo. Alla chiesetta di San Rocco a Pubrida 10 20 gennaio 2005 Visita alle attività produttive “L’uomo è sin dall’inizio chiamato al lavoro. Il lavoro è una delle caratteristiche che distinguono l’uomo dal resto delle creature, la cui attività è connessa con il mantenimento della vita… [Esso] porta su di sé un particolare segno dell’uomo e dell’umanità, il segno di una persona operante in una comunità di persone; e questo segno determina la sua qualifica interiore e costituisce, in un certo senso, la sua stessa natura. […] Il sudore e la fatica, offrono al cristiano e a ogni uomo che è chiamato a seguire Cristo, la possibilità di partecipare nell’amore all’opera che il Cristo è venuto a compiere” (Laborem Exercens, nn. 3 e 84). Questi passi della lettera enciclica di Giovanni Paolo II del 1981 offrono lo spunto per cogliere il significato dell’incontro del nostro Pastore con una rappresentanza delle attività produttive lucinichesi. A tutte le realtà visitate l’incoraggiamento ad andare avanti e a compiere con onestà il proprio lavoro per il bene della comunità e la formazione integrale dell’essere umano. Azienda agricola Aldo Bressan Azienda agricola Attems Panificio pasticceria Azzano Cassa Rurale ed Artigiana di Lucinico, Farra e Capriva 11 21 gennaio 2005 Baita degli alpini Incontro con le associazioni Il discorso presidente del benvenuto di Giorgio Stabon, Consiglio circoscrizionale, a nome di di tutte le associazioni del paese: Desidero esprimere, a nome di tutti i presenti, il più sentito ringraziamento a S.E. monsignor Dino De Antoni, Arcivescovo di Gorizia, per aver espresso la volontà di incontrare, durante il Suo percorso pastorale presso la nostra comunità, le numerose realtà associative attive ed operanti sul nostro territorio. Associazioni impegnate nel volontariato, che svolgono una costante ed intensa attività non solo negli impegni di carattere culturale a salvaguardia delle nostre storiche radici, ma soprattutto sempre pronti e disponibili ad impegnarsi in interventi di solidarietà. Rivolgo un doveroso ringraziamento al direttivo e a tutti i componenti del Gruppo Alpini di Lucinico per avere proposto come luogo di questo significativo ed importante incontro la loro Baita Alpina, prestigiosa sede di questa importante realtà lucinichese. Voglio ricordare a tutti presenti, affinché continuino questo loro importante impegno sociale, un insegnamento che ci ha lasciato in eredità Madre Teresa di Calcutta, la quale nel 1979, tornando da Oslo, dove aveva ricevuto il premio Nobel per la pace, fece tappa a Roma e fu immediatamente avvicinata dai giornalisti. Lei non si sottrasse alle loro domande, una delle quali fu un po’ provocatoria: “Madre, lei ha settant’anni. Quando lei morirà, il mondo sarà come prima. Che cos’é cambiato dopo tanta fatica?” Madre Teresa fece un sorriso luminoso e aggiunse: “Vede, io non ho mai pensato di cambiare il mondo. Ho cercato di essere una goccia pulita, nella quale potesse brillare l’amore di Dio, le pare poco?”. Il giornalista non riuscì a rispondere. Madre Teresa riprese la parola e chiese al giornalista: “Cerchi di essere anche Lei una goccia pulita e così saremo in due. è sposato?”. “Sì, Madre”, rispose il giornalista. “Lo dica anche a sua moglie così saremo in tre. Ha dei figli?”. “Tre figli, Madre” fu la replica. “Lo dica anche a loro, così saremo in sei”. Nulla fu aggiunto a questo dialogo, ma Madre Teresa dice chiaramente che ognuno di noi ha in mano un piccolo, ma indispensabile capitale d’amore e di esperienze. E questo personale capitale d’amore e di esperienze che dobbiamo preoccuparci di investire per “conservare il gusto della vita” e per essere ognuno di noi quelle gocce pulite al servizio dell’intera società. Ed é con questo insegnamento, il quale mi auguro possa far riflettere ognuno di noi sull’impegno dell’attività sociale che ha intrapreso, che rinnovo il ringraziamento a S.E. l’Arcivescovo e a quanti hanno lavorato per la riuscita di questo importante appuntamento. 12 21 gennaio 2005 Le associazioni, i gruppi e gli enti di Lucinico che si sono uniti nel saluto al Vescovo: Associazione Amis di Lucinis ANPI Gorizia Apostolato della Preghiera Associazione ciclistica Associazione culturale La Primula Associazione dei Mario Associazione Donatori Volontari di Sangue Sezione Gino Dionisio di Lucinico Associazione italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici - Gruppo Lucinico “San Giorgio” Associazione Paneuropa Associazione pescatori La fornace Associazione Sanitaria Volontari La Salute Associazione Sportiva Lucinico Associazione Volontari Libertà Cassa Rurale ed Artigiana di Lucinico Farra e Capriva Catechismo Centro Studi Lucinichesi Circolo Tennis Corallo Circolo ACLI mons. Faidutti Coltivatori Diretti sezione di Lucinico Comitato Fiaccolata di Solidarietà Comitato Mercatino di Natale Congregazione del Terz’Ordine Francescano Consiglio circoscrizionale di Lucinico Azienda Conti Atterms Srl Cooperativa Casa dell’Ape Federazione Maestri del Lavoro d’Italia Gruppo Movinsi Insieme Gruppo Alpini di Lucinico Gruppo Corale Coral di Lucinis Gruppo folkloristico Danzerini di Lucinico Gruppo gestione oratorio Gruppo missionario di Lucinico Gruppo sportivo Pallavolo Lucinico Gruppo post-Cresima Istituto Comprensivo scolastico di Lucinico Riserva caccia Lucinico Rosario Perpetuo (ora di guardia) Sci Club Monte Calvario Scuola di Musica Unione Folklorica ltaliana Zelatrici del Seminario 13 17 21 gennaio 2005 Il saluto di Piereugenio Cargnel, presidente del gruppo Alpini di Lucinico: Eccellenza reverendissima, è con tanta stima e deferenza che ho l’onore di presentare a Lei il gruppo alpini di Lucinico. Un gruppo affiatato e compatto, orgoglioso di aver servito la patria nelle brigate alpine del nostro esercito, sicure depositarie della storia e delle gloriose gesta del Corpo. Lo spirito di allora è rimasto intatto nella quotìdianità del nostro impegno e della nostra operatività. Siamo presenti nella nostra associazione perché crediamo nella forza dell’amore e della solidarietà, le uniche armi che risulteranno vincenti in un mondo contrassegnato da conflitti e contrapposizioni e permeato da un sempre crescente individualismo. Essere Penne Nere è mantenere fede a queste idealità, tenendo alta la bandiera dei nostri valori e delle nostre finalità associative. Il cameratismo e l’amicizia rimangono le nostre costanti, che ci devono vedere sempre in prima linea quando si può offrire un aiuto, porgere una mano, dare un sostegno. Da qui la nostra presenza anche nel nucleo sezionale ANA di Protezione Civile. Contemporaneamente ci facciamo promotori di iniziative solidaristiche, anche se piccole, ma che sappiano spaziare oltre i confini per far crescere la speranza e la certezza di un mondo migliore che sappia comprendere, rispettare, amare. In questo momento intensa è la nostra vicinanza alle popolazioni e soprattutto ai bambini duramente colpiti dal maremoto nel sud-est asiatico. Gli alpini lucinichesì si sentono parte integrante della comunità con l’intento di lavorare per il bene comune in un contesto di operosa collaborazione con le altre associazioni del paese, e questo incontro ne è la dimostrazione. La sua visita ci riempie di gioia e di soddisfazione e ci sprona a continuare il nostro cammino nel segno di un ricordo e di un omaggio ai nostri caduti su tutti i fronti di guerra, dove hanno dimostrato il loro valore, e agli altri alpini “andati avanti” che, con fedeltà ed onore e compiendo fino in fondo il loro dovere, hanno saputo essere degni testimoni del messaggio di pace e di profonda umanità che proprio nella festa di Natale da poco trascorsa trova il suo punto culminante nel farci sentire amici tra amici e fratelli tra fratelli. Ancora grazie, rinnovandoLe l’affettuoso benvenuto tra noi. di questo vi ringrazio. Alcuni passaggi della replica di monsignor do creano delle relazioni. Fin dai primi periodi della mia perma- Quando incontro le associazioni non De Antoni alle associazioni riunite: «Delle visite pastorali che sto compiendo da due anni nella diocesi, questa è la più bella, la più simpatica. La Baita degli Alpini di Lucinico è, fra quelle che ho visto, la meglio tenuta. è segno che la gente sa radunarsi assieme. Ogni forma associativa è qualcosa che rende la vita delle persone più umana e anche più comunicativa; le associazioni in fon- nenza a Gorizia sono sempre rimasto particolarmente colpito dal fatto che in un paese di 3600 abitanti possano esserci oltre 35 associazioni. Questa è la prima impressione che ho avuto di Lucinico, ed essa è aumentata nel tempo con la conoscenza, con la cortesia, ad esempio quella che i danzerini mi dimostrano mandandomi una cartolina, regolarmente, da ogni parte del mondo che visitate, e 14 posso non riconoscere la validità dei principi, che sono principi di umanità che diventano principi cristiani, come la solidarietà che è un valore umano condiviso da tutti gli uomini di buona volontà. C’è una base comune per tutti gli uomini di ogni cultura, perché siamo figli tutti dello stesso Padre. Sottolineare il vostro solidarismo mi sembra una cosa importante e il Vescovo è venuto a dirvi 21 gennaio 2005 questa sera che apprezza le diverse attività che voi fate. La cosa che più mi colpisce qui in Friuli è che qui c’è una capacità di donazione più accentuata che non dalle mie parti. Forse la storia del Friuli ha visto generazioni di uomini e di donne colpiti più direttamente dalle guerre, in maniera particolare la prima guerra mondiale, quando la gente ha dovuto lasciare il proprio paese. Questo ha creato quel desiderio di attenzione nei confronti del prossimo che vi rende famosi nel mondo. Il Vescovo è come un padre che ha molti figli. Io sono il dodicesimo della mia famiglia, l’ultimo della squadra. Ma i genitori vogliono bene a tutti e anche il Vescovo vuole bene a tutti. Io provengo da un’associazione folcloristica chioggiotta e quando vedo i danzerini mi si riempie il cuore e ritorno con il pensiero da quelle parti. Là non ci sono i danzerini, c’è invece una associazione chiamata La marcelliana, della quale sono stato uno dei fondatori. Perciò quando vedo che ci si interessa delle culture e delle tradizioni, il tema mi è parti- colarmente caro. Voi avete qui don Silvano, che è un esperto della lingua friulana, un collaboratore della traduzione della bibbia in friulano, un correttore del linguaggio, un esperto che da molte parti ci invidiano per la sua capacità. Io sono un figlio di pescatore per cui la mia è una cultura diversa, per certi versi tuttavia vicina. I pescatori, credo, come gli alpini, sanno stare insieme, amano condividere la vita della comunità, perciò accoglietemi questa sera come Vescovo, ma anche come figlio di un pescatore. Grazie». Visita all’associazione La salute La giornata del 21 ha previsto una visita a La Salute, una delle associazioni di volontariato più attive a Lucinico “L’Arcivescovo, un uomo in mezzo a noi.” Questa è stata l’impressione più immediata dei volontari dell’associazione La Salute di Lucinico, i quali hanno molto apprezzato la visita del l’Arcivescovo e gradito il suo modo semplice e generoso di porgersi. “Una persona molto sensibile e vicina alle problematiche del vivere quotidiano, lontano dalle «pomposità» di un tempo”. La visita verrà sicuramente ricordata a lungo per la cordialità con cui è avvenuta e il reale interesse dimo- strato nei confronti dell’attività dell’associazione. Il messaggio che monsignor De Antoni ha voluto lasciare ai presenti è stato quello di “amare ed aiutare il proprio Vescovo, ognuno con i mezzi di cui dispone”. 15 22 gennaio 2005 Incontro con gli scout Dai Lupetti e Coccinelle sino ai capi più anziani, il nostro Pastore ha incontrato ogni singolo gruppo di bambini, giovani e adulti e ha rivolto loro una parola di apprezzamento e di incoraggiamento per l’attività svolta, a contatto con la natura ma anche inseriti in una Chiesa che ha bisogno di una testimonianza di fede, specialmente oggi nella nostra cultura secolarizzata. L’associazione “Scout d’Europa”, che quest’anno ha festeggiato il decimo anno di attività a Lucinico, ha accolto il Vescivo con gioia ed entusiasmo Incontro con i bambini del catechismo, prima confessione e comunione Così come il genitore aiuta i figli man mano nelle difficoltà, così il Vescovo, nella sua visita, è stato visto come un padre, che li ha incoraggiati a prepararsi con gioia ai Sacramenti, segni reali e insostituibili dell’amore di Cristo. Ai ragazzi il Vescovo si è rivolto con parole affettuose ma ferme, per cercare di far cogliere ai bambini la bellezza e la grandezza di quello che è il primo incontro vero con Gesù. 16 22 gennaio 2005 Il saluto delle catechiste e dei catechisti della Parrocchia. “Il modo amichevole con cui il Vescovo si è avvicinato a grandi e piccoli in ogni momento della sua visita e la sua capacità di adattare il linguaggio dei suoi discorsi all’uditorio presente” è ciò che più che ha colpito le catechiste e i catechisti della Parrocchia di Lucinico, che hanno accolto il Vescovo con entusiasmo e gioia, nella consapevolezza dell’importanza della sua presenza, essendo Egli il “pastore” della comunità, successore di Pietro e vicario di Cristo, attorno a cui si raduna la chiesa “particolare” nella sua pienezza. Dalla settimana della Sua visita è emersa con forza la consapevolezza che “le varie realtà di Lucinico dovrebbero imparare a collaborare ancora di più fra loro, pensando per prima cosa all’interesse comune”. Inoltre “il Vescovo ha invitato tutti con forza ad impegnarsi per diffondere (non conservare) il messaggio del vangelo affinché possa giungere ad ogni uomo, e nella fattispecie, ad ogni persona della comunità lucinichese”. Messa nella cappella S. Giovanni Bosco di Campagna bassa Nella chiesetta di Campagna Bassa il discorso di benvenuto al Vescovo è stato letto dalla maestra Patrizia Caprara, insegnante di religione. Eccellenza, ringraziandoLa di cuore per la visita alla nostra Chiesa, La preghiamo gentilmente di benedire questo dono ed incoronare questa statua della Madonna, portando così a compimento un desiderio condiviso dalla famiglia Puia che, da quasi quarant’anni, si prende cura di questa cappella e nutre particolare affetto e devozione a Maria. Santa Maria, Madre tenera e forte, nostra compagna di viaggio sulle strade della vita, donaci la gioia di intuire, pur tra le tante foschie dell’aurora, le speranze del nuovo giorno. Asseconda il nostro desiderio di prenderti per mano di incoronarti nostra regina. Fa che la luce della fede Illumini il nostro cammino e 1a pace diventi traguardo dei nostri impegni quotidiani. Estratto dell’omelia «Una comunità cristiana deve interessarsi di tutti i suoi figli, quelli praticanti, quelli che sono sulla soglia, quelli che sembrano cristiani, ma intercettano la comunità cristiana periodicamente, perchè i segni fondamentali della vita, la nascita, la crescita, l’adolescenza, il matrimonio, la morte passano attraverso il confronto con la fede [...]. Se la comunità cristiana deve essere una barca che affronta il mare, la comunità cristiana deve essere come il pozzo con una fontana [...]. Gli uomini e le donne hanno bisogno nella vita di bere qualche volta. Allora arriva il momento che ti interroghi sul senso della vita, inizi a sentire che la salute non è più quella di prima [...], corresponsabilmente sacerdoti e laici si danno una mano, integrando. Chi ha la saggezza dell’età magari non ha più la salute, per cui la presenza laicale è una presenza importante. è importante che vi sentiate responsabili, corresponsabili. Siete tutti ingaggiati come equipaggio; qui avete un vecchio ammiraglio che guarda dall’alto (monsignor Piani), avete un capitano (don Valter), che cerca di condurvi, ma siete tutti ingaggiati a essere equipaggio, nessuno deve tirarsi indietro. Qualcuno sarà in cambusa, qualcuno sarà il motore, il più giovane sarà mandato in alto a osservare». 17 22 gennaio 2005 Visita al cimitero Cena in agriturismo con il Consiglio pastorale parrocchiale 18 23 gennaio 2005 Incontro con la Coral di Lucinis “Chi canta prega due volte”. Questa breve frase riassume con esaustività e pienezza il pensiero di apprezzamento rivolto del Vescovo ai membri della Corale della nostra parrocchia, che sono stati incoraggiati a continuare e a fare in modo che non si perda un patrimonio significativo della comunità, ricchezza molte volte incompresa, soprattutto dalle nuove generazioni, ma di indiscusso valore. “Occorre perciò un’opera di sensibilizzazione, soprattutto rivolta ai ragazzi e alle giovani famiglie, perché possano comprendere tutta la bellezza e la pregnanza del canto e possano aiutare e incoraggiare i figli a rinfoltire e rinverdire le fila della corale, da moltissimi anni presente a Lucinico”. S. Messe della domenica Estratto dell’omelia “Togliete ciò che può impedire alla parola di Dio di aiutare ad evangelizzare questo mondo che è cambiato. Cosa vuol dire convertirsi? Uno comincia a convertirsi quando riesce a cogliere quegli aspetti che nella sua vita sono bisognosi di rinnovamento. Ma forse un esempio ci potrà aiutare a capire. Voi vi siete guardati questa mattina allo specchio? Quelli piccoli forse no, ma i più grandicelli probabilmente sì. Se poi domandate alle sorelle maggiori…. loro si sono guardate proprio bene allo specchio, e così le mamme, i papà. Quando uno si guarda allo specchio e si guarda bene, si accorge di qualcosa. Negli adolescenti qualche foruncoletto, in noi adulti qualche ruga, le zampe di gallina al lato degli occhi… Se guardiamo bene, se ci guardiamo bene davanti allo specchio, qualcosa si scopre. Di solito cerchiamo di ricorrere a dei rimedi per ovviare a questi inconvenienti. Lo stesso dovremmo fare con la nostra anima che, se guardata bene, ci fa scoprire non le piccole crepe del nostro viso, ma altri piccoli difetti che dovremmo tenere maggiormente sotto osservazione. Qui interviene la conversione, sia a livello individuale, sia a livello di comunità. La comunità cristiana deve essere sempre attenta alla conversione”. 19 23 gennaio 2005 Saluto dei fedeli all’uscita della messa Un gesto semplice, ma profondamente significativo: questo pensiamo sia stato il pensiero unanime e concorde di quanti hanno potuto incontrare il Vescovo che, prima di congedarsi dai fedeli dopo la santa Messa, si è recato all’uscita della chiesa ed ha personalmente salutato con una stretta di mano e un sorriso tutti i parrocchiani. “Un pastore ha cura delle sue pecore” dice il Vangelo. Questo è il messaggio che il Vescovo ha voluto lanciare nella giornata conclusiva della sua visita, dopo una settimana densa e significativa, che rimarrà della memoria di tutti i parrocchiani. 20 23 gennaio 2005 Incontro con il Consiglio di Quartiere Il saluto del presidente Giorgio Stabon Desidero esprimere a S.E. monsignor Dino De Antoni Arcivescovo di Gorizia a nome di tutti i componenti del Consiglio profonda gratitudine per aver incluso nel già denso programma di incontri previsti durante la Sua visita pastorale alla nostra comunità un incontro con i componenti del Consiglio di Quartiere. Questa Sua attestazione di attenzione nei nostri confronti ci servirà da sprone nel nostro non facile lavoro: infatti dare ascolto a tutte le richieste e agli infiniti suggerimenti che ci vengono giornalmente rivolti dai cittadini diventa cosa non sempre facile. L’attività preminente che il Consiglio svolge è diretta in linea generale a “promuovere la partecipazione popolare alla gestione amministrativa della comunità locale”. Tra le varie specifiche attribuzioni vi è obbligo di fornire pareri su alcuni atti di politica generale del Comune come, per esempio, i bilanci di previsione, i programmi di investimento e le spese vincolanti il bilancio, le linee generali di gestione dei servizi, la difesa dell’ambiente, i piani commerciali, i regolamenti comunali, le opere di urbanizzazione, i progetti relativi alle opere pubbliche da realizzarsi nella circoscrizione. Il Consiglio svolge attività di sostegno presso la casa di riposo “Angelo Culot” ed opera in sintonia con il servizio sociale del Comune per la risoluzione dei problemi esistenti sul territorio con interventi di carattere finanziario, in quanto ha a sua disposizione un fondo definito di funzionamento. I temi oggetto delle attenzioni del Consiglio sono sinteticamente raggruppabili in quattro grandi categorie: - viabilità e piano del traffico; - valorizzazione del territorio; - diffusione e manutenzione dei piccoli servizi; - attività e manifestazioni culturali e del tempo libero. L’attività del Consiglio è stata, anche nel 2004, molto intensa. Tutte le proposte e le indicazioni rivolte ai nostri amministratori comunali sono state ispirate dal desiderio di vedere un paese ben curato e valorizzato, attento alle attese dei suoi abitanti. I motivi di contrapposizione dialettica non sono mai sorti da prese di posizione improvvisate ma sempre frutto di un esame attento dei fatti e delle situazioni, con l’unico obiettivo di proporre soluzioni più eque, più giuste e ben accette dalla nostra gente. Infine, dopo aver illustrato le funzioni principali di competenza del Consiglio, desidero ringraziarLa di cuore per avermi reso partecipe, durante questi giorni di Visita pastorale alla nostra Comunità, agli incontri con le varie realtà attive nel paese. Però mi consenta, Eccellenza. L’incontro che maggiormente mi ha colpito e che mi rimarrà nella memoria è stato quello con i ragazzi delle scuole, in particolare quello con i bambini della scuola materna. Incontro, questo, che ci ha evidenziato la Sua personalità e la grande sensibilità che ha nei confronti dei giovani. Ora concludo rinnovando a nome di tutta la comunità i più sentiti ringraziamenti per questa settimana di Sua permanenza a Lucinico, che sicuramente ha lasciato un grande segno e che verrà ricordata nel tempo. Non senza concederLe nel modo che Lei ci ha insegnato la “mezza strada”, buona speranza di rivederla presto tra noi. 21 23 gennaio 2005 Alcuni passaggi del saluto del Vescovo ai componenti del consiglio di quartiere: “Io apprezzo il lavoro del Consiglio di Quartiere, che è un servizio utile, perché quando si ha la consapevolezza della propria identità si ha un preciso modo di porsi di fronte all’altro. La perdita della propria identità è qualcosa che omologa le situazioni e le persone e le rende insignificanti. Mantenere la propria identità è una cosa importante e immagino che voi lo facciate nel vostro lavoro [...] Io vedo che i consigli di quartiere hanno una funzione importante e la mia esperienza mi dice che fanno un prezioso lavoro per la comunità. Qualunque centro direttivo, se non è mosso e promosso dalle realtà locali non può arrivare dappertutto; la realtà del quartiere la conosce chi abita il quartiere e le necessità del quartiere le conosce chi vive nel quartiere, quindi la vostra presenza qui è giusta”. 22 Una dedica Penso che io sia l’ultima persona adatta per scrivere queste poche righe, ma quando Paolo, a lavoro quasi ultimato, mi ha chiesto sulla bozza ormai pronta per la stampa, se volevo aggiungere qualcosa sulla pagina numero ventitre, rimasta bianca, non c’è stato bisogno di riflettere ed ho colto la palla al balzo. Penso di riuscire a interpretare il sentimento della maggior parte dei parrocchiani se mi permetto di dedicare questo piccolo lavoro, realizzato grazie alla collaborazione di molte persone, al nostro parroco mons. Piani, don Silvano, che ha dedicato praticamente la sua vita alla comunità di Lucinico. Io lo ho conosciuto da poco, otto anni or sono, ma ho potuto in questo periodo, apprezzare una persona, certo figlia del suo tempo, ma con una spiccata sensibilità, una dedizione non comune alla sua parrocchia e ai suoi parrocchiani, che ha saputo valorizzare gli aspetti culturali e religiosi della sua terra, riuscendo a dialogare con le varie realtà presenti e a tessere una serie di rapporti che hanno contribuito a creare, come ha anche sottolineato più volte il nostro Vescovo, oltre quaranta realtà associative in un piccolo paese come Lucinico. Un altro pregio che ho colto nel nostro parroco è la sua voglia di documentazione e catalogazione dei ricordi; non c’era momento in cui, con fotografie, non sottolineasse i momenti più significativi della comunità, con le quali poi, elaborava anche un calendario, una rivista che annualmente sintetizzava visivamente tutto questo. Anche da qui l’idea di realizzare questo lavoro che abbia un’impostazione più fotografica che testuale, per documentare una settimana molto significativa per la nostra comunità, ma che è anche il coronamento di una missione di un uomo che ha lasciato un’improntra importante a Lucinico e nella Chiesa goriziana. Giuseppe Leopizzi Succursali a: Lucinico Farra d’Isonzo Capriva del Friuli Cormons Gorizia San Rocco Gradisca d’Isonzo Gorizia Straccis Mariano del Friuli Gorizia centro Romans d’Isonzo DIFFERENTE PER FORZA.