1 GARDMED - The Network of Mediterranean Gardens (PO Italia - Malta 2007 - 2013) Università di Catania Orto Botanico Comune di Siracusa University of Malta Argotti Botanical Gardens Floriana Local Council Progetto co-finanziato dall’Unione Europea Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Cofinanziamento 85% fondi europei; 15% fondi nazionali This project is part-financed by the European Union European Regional Development Fund (ERDF) Il contenuto della presente pubblicazione è di esclusiva responsabilità di Anna Guglielmo e Joseph Buhagiar (Ed.) e può non rispecchiare le posizioni ufficiali dell’Unione Europea. The main content of this pubblication is under the responsibility of Anna Guglielmo and Joseph Buhagiar (Eds.) and could not reflect the official position of the European Union. Copia gratuita Free copy 2 Giardini mediterranei tra Sicilia e Malta Mediterranean Gardens from Sicily to Malta 3 Giardini mediterranei tra Sicilia e Malta Mediterranean Gardens from Sicily to Malta A cura di / Edited by Anna Guglielmo, Joseph Buhagiar Redazione / Editorial staff Cristina Salmeri, Rosanna Costa, Michela Stornello, Stefania Catara Prefazione / Introduction Stena Paternò, Rosario Sapienza Capofila del progetto / Leader Partner Università degli Studi di Catania Rettore / Rector Prof. Antonino Recca Orto botanico Direttore / Director Prof.ssa Anna Guglielmo Partners Testi / Text Joseph Buhagiar, Cristina Salmeri Anna Letizia Monti (Il paesaggio della Sicilia sud-orientale) University of Malta Fotografie / Photos Tommaso Sardelli Pietro Pavone (Foto Orto botanico di Catania) Progetto grafico / Graphic design StudioUno618 Argotti Botanical Gardens Direttore / Director Dr. Joseph Buhagiar Stampa / Print Grafica Saturnia - Siracusa ([email protected]) Rettore / Rector Prof. Juanito Camilleri Comune di Siracusa Sindaco /Mayor Ing. Roberto Visentin Assessorato alle Politiche Culturali Councillor for Cultural Policy Arch. Mariella Muti Dirigente Settore Politiche Culturali Director for Cultural Policy Dott.ssa Rosaria Garufi ISBN 978-88-97672-26-5 Floriana Local Council © 2012 Università degli Studi di Catania Orto botanico © 2012 Comune di Siracusa © 2012 Editore Morrone www.editoremorrone.it Segretario esecutivo / Executive Secretary Mr. Svetlick Flores Sindaco / Mayor Mr. Nigel Holland Si ringraziano per la preziosa collaborazione / Gratefully aknowledgement to Maria Carla Borghese (Lentini) Joseph Church, Tessie Bonello (Attard) Nello Dipasquale, Giorgio Colosi, Francesco Galfo (Ragusa) Aldo e Alessandra D’Avola (Chiaramonte Gulfi) Anton Falzon, Joseph Hales (Zejtun) Giovanna Fede (Modica) Christiane Ramsay Scicluna (Naxxar) Antonello Buscema, Anna Sammito, Giovanni Spadaro (Modica) Carlo Scibetta, Fabrizio Corradino, Nella Monaco (Palazzolo Acreide) Jasper de Trafford (Attard) Si ringraziano inoltre / Many thanks also to Lucia Acerra (Siracusa) Lucia Buscema (Modica) Salvatore Giarratana (Palazzolo Acreide) Emanuele Russo (Ragusa) Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta del Comune di Siracusa e dell’Orto botanico di Catania. Any part of this catalog may be reproduced or spread in any form and by any means, electronic, mechanical or others, without the written permission of the owners of the Municipality of Siracusa and the Botanical Garden of Catania. 4 10. Prefazione / Introduction 12. Il progetto / The project 14. La rete dei giardini mediterranei / The network of Mediterranean gardens 16. Il paesaggio della Sicilia sud-orientale / The south-eastern Sicilian landscape 18. Il paesaggio maltese / The Maltese Islands 20. Il giardino mediterraneo / The Mediterranean gardens Sommario Summary 23. I giardini siciliani / Sicilian Gardens 25. Orto botanico dell’Università - Catania 31. Villa Reimann - Siracusa 39. Latomia dei Cappuccini - Siracusa 45. Giardini delle Case del Biviere - Lentini (Siracusa) 51. Villa Comunale - Palazzolo Acreide (Siracusa) 57. Villa Fegotto - Chiaramonte Gulfi (Ragusa) 65. Giardino Ibleo - Ragusa 71. Parco del Castello di Donnafugata - Ragusa 79. Orto del Piombo e scalinata di San Giorgio - Modica (Ragusa) 85. Villa Grimaldi alla Gisana - Modica (Ragusa) 91. I giardini maltesi / Maltese Gardens 93. Argotti Botanical Gardens - Floriana 101. King George V Recreational Grounds - Floriana 107. Sir Luigi Preziosi Garden - Floriana 111. The Mall Gardens - Floriana 117. Tal-Kmandant Luqa Briffa Gardens - Zejtun 123. President’s Kitchen Gardens - Attard 129. Villa Bologna - Attard 137. Palazzo Parisio and Gardens - Naxxar 5 142. Bibliografia / References Mariella Muti Assessore alle Politiche Culturali Comune di Siracusa Il progetto Gardmed, finanziato con i fondi della Comunità europea, è un esempio positivo di come la promozione di azioni comuni fra Istituzioni possa efficacemente incidere per l’individuazione di buone prassi per la conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il territorio oggetto dello studio è ricco di testimonianze di grande valore storico-paesaggistico che presentano caratteristiche diverse pur essendo legate fra loro dalla comune appartenenza alla cultura mediterranea. L’Amministrazione Comunale di Siracusa ha, pertanto, partecipato con grande favore a questa iniziativa perchè rappresenta un primo passo per il cambiamento di indirizzo nella politica di valorizzazione del proprio patrimonio culturale, ricco anche di testimonianze naturali e paesaggistiche. La fase di studio preliminare è stata riservata ad alcune fra le testimonianze più importanti presenti nel territorio siracusano. Il censimento botanico, gli studi degli elementi storici e stilistici, l’esecuzione di alcune opere di restauro e di attività di valorizzazione, ancora in corso, sono state le azioni principali di questo programma di interventi. Un altro punto di forza di questo progetto risiede nella elaborazione di un modello di gestione che, in relazione alla modesta disponibilità di fondi, pubblici e privati, consenta l’ottimizzazione delle risorse, economiche e umane, presenti nel territorio. Il progetto consentirà, con la creazione di un sito web, la diffusione degli esiti degli studi e delle attività condotti sui giardini siciliani e maltesi, creando un primo nucleo della rete dei giardini mediterranei a cui si potrà aderire liberamente. The Gardmed project, financed by the European Community, is a positive example of how the promotion of joint actions between institutions can effectively indentify good procedures for enhancement of Knowledge, as well as protection and preservation of cultural heritage. The area under study has immeasurable historical and landscape value representing different characteristics bound together by the Mediterranean culture. The municipal administration of Syracuse has worked had to support this initiative which represents a policy change in the right direction intended to cover that sector of cultural heritage, rich in botanical and landscape values. The preliminary study phase has involved some of the most important assets in the Syracuse area. The botanical census, the studies of the historical and stylistic patrimony of these gardens and the initiation of restoration and rehabilitation works have been the main actions of this intervention program. Another key point of this project is the development of a management model that, in view of the low availability of public and private funds, is aimed to optimize the financial and human resources in this sector. The project will release the results of the studies and activities conducted on Maltese and Sicilian gardens through the creation of a website, thereby also creating a core network of Mediterranean gardens to which the participation of more gardens will be open. 6 Anna Guglielmo Direttore Orto botanico di Catania 7 La pubblicazione di un catalogo su alcuni giardini siciliani e maltesi è uno dei risultati previsti da GARDMED, che, più di altri, vuole avvicinare il pubblico alla scoperta di un patrimonio spesso poco noto e trascurato. Per comunicare la nostra esperienza e la passione per i giardini mediterranei abbiamo affidato soprattutto alle immagini la rappresentazione dei giardini che sono stati inclusi nel progetto, senza però tralasciare le valenze storiche e culturali, gli aspetti botanici e stilistici, i legami con il paesaggio circostante. In realtà è qui descritta solo una piccola parte della grande diversità di queste terre, giardini pubblici e privati, grandi e piccoli, ma tutti ricchi di cultura, storia, arte e natura; l’aspirazione è che questo sia il primo volume di una serie dedicata ai giardini di tutto il Mediterraneo. Come capofila del progetto, l’Orto botanico dell’Università di Catania, desidero inoltre evidenziare come GARDMED abbia rappresentato un punto di incontro tra ricerca scientifica e realtà territoriale, oggi quanto mai opportuno e auspicabile. Un sincero ringraziamento ai proprietari e ai responsabili dei giardini che, con grande disponibilità e attenzione, hanno collaborato attivamente alla riuscita del progetto, rispondendo con puntualità a tutte le nostre richieste. E ancora grazie a tutti coloro che hanno lavorato per le diverse attività previste; dalla collaborazione tra esperti italiani e maltesi è nato un lavoro di gruppo che ritengo molto utile e positivo, proprio nello spirito di quella integrazione tra paesi vicini che è uno dei presupposti del P.O. Italia-Malta. The publication of a catalog on a selection of Sicilian and Maltese gardens is one of the expected results of the GARDMED project. It mostly aims to bring people to discover our less well-known and often ignored heritage. In order to share our experience and passion for Mediterranean gardens we have relied mainly on the images of the gardens that were included in the project, and for each of them some of the historical and cultural assets, the stylistic and botanical aspects, the links with the surrounding landscape are shown. In fact this catalogue only manages to highlight a small part of the great botanical diversity of the two countries, within their public and private gardens, whether large and small, but all rich in history, art and nature. Perhaps ambitiously, we hope this to be the first volume in a series devoted to the gardens all around the Mediterranean. As project leader representing, the Botanical Garden of the University of Catania, I would also like to point out how GARDMED has been a link between scientific research and local needs, today more than ever required and suitable. My sincere thanks goes to the owners and managers of the gardens who, with great gentleness and consideration, have worked actively for the success of the project, patiently answering all our requests. Thanks also must go to those who worked on the whole project activities; the collaboration between Italian and Maltese experts resulted in a group work that I consider very constructive and valuable, in the spirit of the integration between neighboring countries as expected by the OP Italy-Malta. Joseph Buhagiar Director Argotti Botanical Gardens, University of Malta Section. Floriana La rete Gardmed nasce nel 2010 da un’idea iniziale, poi sviluppata da esperti maltesi e italiani. Ottenere il finanziamento del progetto non era facile, ma ancora più difficile era portare a compimento tutti gli impegni. E il progetto è stato in molti sensi un incentivo per il gruppo dell’Università di Malta. Anzitutto il compito che ci era stato assegnato ci ha portato a confrontarci con l’entusiasmo dei proprietari e dei curatori dei giardini che devo qui ringraziare per la loro collaborazione. Il patrimonio nascosto di questi giardini sarebbe stato difficile da studiare senza il coinvolgimento di tre giovani laureati che hanno lavorato al progetto per un anno. Si è dovuto identificare, fotografare e rilevare tutte le piante di otto giardini maltesi, e per ciascuno produrre planimetrie, banche dati e relazioni; un compito non certo facile ma sicuramente un’opportunità per apprendere molto di più sui nostri giardini. La pubblicazione di un opuscolo divulgativo e la descrizione dei giardini in catalogo è un’ulteriore dimostrazione del lavoro che i partner italiani e maltesi hanno svolto. Altri aspetti del progetto erano più impegnativi perché estranei alla nostra formazione scientifica, ma ancora, nonostante il lavoro difficile e a volte esasperante, sono felice che tutti abbiano collaborato per il successo del progetto comune. L’identità di Gardmed è stata determinata e speriamo che questo sia utile a promuovere la nostra idea consentendo ai giardini di altre aree del bacino del Mediterraneo di unirsi alla rete. Siamo anche orgogliosi di aver contribuito con il nostro lavoro perché Gardmed diventi un simbolo di eccellenza riconosciuto da coloro che amano la natura e i giardini. The Gardmed network initiative was started off from a seminal idea in 2010 and subsequently developed by Maltese and Italian experts. Getting the project funded was not a simple task but getting all the deliverables in place was even harder. The project has been an inspiration for the University of Malta group in a number of ways. First of all the tasks assigned to us brought us face to face with the dedication of garden owners or curators which I must thank for their assistance. The hidden assets in these gardens would have been difficult to study and analyse had it not been for the opportunity to have three graduate persons working on the project for one year. We had to identify, photograph and map all the plants in eight different gardens in Malta, and for each compile plans, databases and reports; not an easy task but certainly an opportunity to learn a lot about our gardens. The publication of a publicity brochure and the garden descriptions in this extensive catalogue is additional proof of the work that the Maltese and Italian lead partners had to undertake. There were other aspects of the project which were more challenging because they were outside our scientific training but again despite the hard and sometimes exasperating work, I am glad that all involved delivered for the success of the partnership. The network’s identity has been established and we hope that this will be instrumental in promoting our vision to expand the partnership by allowing gardens from other areas of the Mediterranean basin to join the network. We also feel proud to have contributed our efforts so that Gardmed becomes a recognised symbol of excellence for nature and garden lovers to visit the network gardens. 8 Nigel Holland Mayor of Floriana 9 Floriana, con i suoi dieci giardini pubblici, raccolti in una superficie relativamente piccola, è considerata a tutti gli effetti la “città giardino di Malta” e nessun altra nell’isola può vantarne tanti nel suo territorio. È quindi con grande piacere ed entusiasmo che il Consiglio locale di Floriana ha accettato l’invito a partecipare al progetto Gardmed insieme a partner maltesi e della vicina Sicilia. Lo scopo del progetto è quello di creare una rete mediterranea di giardini sostenibili, fondendo il settore pubblico e quello privato in un insieme equilibrato. Per raggiungere lo scopo, i partner si sono impegnati a promuovere i loro giardini secondo gli obiettivi del progetto. Per il Consiglio locale di Floriana è stata una sfida emozionante che speriamo possa essere di grande beneficio per la nostra comunità, così orgogliosa del patrimonio botanico della città, ereditato e goduto giornalmente dagli abitanti e dai visitatori stranieri. L’enfasi agli aspetti turistici è molto rilevante per tutti i partner, poiché sia Malta sia la Sicilia, seppure in differente misura, sono coinvolte in questa particolare attività industriale e bisogna ammettere che Malta non ha ancora operato nella promozione dei giardini e nel considerali come spunto per nuovi modelli di turismo sostenibile. Ci auguriamo che questo progetto rappresenti l’incoraggiamento a impegnarci su questo prodotto turistico che il nostro paese è in grado di offrire anche se a lungo trascurato. L’aspetto della sostenibilità dal punto di vista turistico, che il progetto si propone di realizzare, porta con sé altre sfide su cui il Consiglio locale di Floriana è pronto a lavorare per raggiungere la sostenibilità dei giardini pubblici dal punto di vista tecnico, finanziario, istituzionale e socio-culturale. Floriana, with its 10 public gardens concentrated in a relatively small area is rightly considered as the “Garden City of Malta”, as no other locality on the island can boast of this amount within its boundaries. It was therefore with great pleasure and enthusiasm that the Floriana Local Council accepted the invitation to participate in the project called Gardmed together with other partners from Malta, and neighbouring Sicily. The major aim of the project is creating a Mediterranean network of sustainable gardens, merging the participation of both the private sector and the public sector to create a harmonized ambience. To further this aim, partners have the responsibility of upgrading the gardens to meet various objectives of the project. For the Floriana Local Council this was an exciting challenge which we know will reap great benefits for our community, so proud of this botanical heritage, so to say, which it too has inherited and enjoyed daily and to visitors, both local and foreigners. The emphasis on the touristic aspect in this regard is highly relevant to all the partners involved as Malta and Sicily rely heavily, although maybe in different measures, on this particular industry, and one has to admit that Malta hasn’t as yet even scratched the surface in promoting gardens and viewing them as a means of generating income through new models of sustainable tourism. Hopefully, this project will give us the impetus to embark on this long neglected aspect of the touristic product, which our country has to offer. The touristic sustainability element of the project to be realized, however, brings in its train various other challenges which the Floriana Local Council is eager to work upon and improve: to drive towards the technical, financial, managerial, infrastructural, institutional and socio-cultural sustainability of our public gardens. Prefazione Introduction Come trasformare i giardini, e in particolare quelli mediterranei, da costo a risorsa per la collettività? Oggi, in tempi in cui diviene sempre più urgente, sia per la pubblica amministrazione sia per i privati, fare i conti con le risorse disponibili − siano esse economiche, umane o ambientali − occorre domandarsi, anche per i giardini, quale sia effettivamente il loro valore, la loro funzione e le loro potenzialità. A differenza dei loro parenti continentali (i giardini inglesi, francesi, ecc.) i giardini del sud del Mediterraneo hanno fino ad oggi goduto di scarsa attenzione da parte degli studiosi, dai botanici e paesaggisti ai sociologi, economisti e pianificatori urbani. Il loro uso, cura e mantenimento sono avvenuti in modo consuetudinario e perlopiù inconsapevole, senza che da questo ne derivasse una aggiornata consapevolezza o un rinnovato sapere esplicito e codificato, mentre in passato gli stessi giardini erano nati e fioriti per rispondere a funzioni e canoni espliciti e soprattutto efficaci. I giardini mediterranei ci sono stati tramandati e sono arrivati fino a noi come eccezione più che regola, sgusciando fra le maglie di un modello di sviluppo del territorio nel quale c’è stato poco spazio per loro: dalle ville patrizie, cedute alle municipalità o ad altri organi di governo locale, ai giardini dei monasteri o delle madrasse, sempre meno in grado di essere mantenuti, ai giardini di agrumi o di altre colture nei quali il bello coincideva con l’utile attraverso la produzione sapiente di colture un tempo pregiate. Se ciascun giardino assolveva in passato ad una funzione evidente, oggi i giardini mediterranei rappresentano spazi urbani o periurbani sopravvissuti, scampati alla cementificazione e in cerca di autore e di padrone. Spazi “verdi”, potenzialmente ad uso pubblico, ma senza che il pubblico − sia persone sia istituzioni − ne abbia vera coscienza e responsabilità. Anche questi tempi stanno cambiando. La crescente consapevolezza dei limiti delle risorse naturali impone un drastico ripensamento del rapporto dell’uomo con la natura, delle città con la campagna, degli spazi fortemente antropizzati con quelli naturali. I giardini mediterranei riscoprono una propria funzione di monito e presidio, di avamposto della natura anche se addomesticata. Oggi i giardini mediterranei possono finalmente riscoprire il proprio senso e la propria funzione, proponendo una riconciliazione costruttiva e appagante del cittadino con la natura, i suoi doni e le sue regole. All’ombra dei grandi proclami, delle convenzioni internazionali e delle grandi politiche, i giardini, soprattutto quelli mediterranei, rappresentano − o possono rappresentare − la traduzione in pratica, il qui ed ora, del modo in cui reinventare il rapporto che la gente ha col proprio ambiente. I giardini mediterranei possono oggi diventare laboratorio attivo di rinnovata cittadinanza, attraverso la messa a punto di sistemi di gestione sostenibile che ne sappiano valorizzare le potenzialità sociali, ambientali ed economiche. Per sperimentare nuove forme di governance partecipata. A questa ipotesi è dedicato questo libro. 10 11 How can we transform gardens, particularly the Mediterranean ones, from cost to benefit for the community? Today it is becoming increasingly urgent, both for Government entities and private owners, to operate effectively within the available resources − whether they are economic, environmental or human − like anything else gardens must also be conceived in terms of their actual value, their role and prospects. Unlike the continental models (English gardens, French gardens, etc.), gardens of the South Mediterranean have so far enjoyed little attention from scholars, whether botanists and landscape architects, or sociologists, economists and urban planners to mention a few. Their use, care and maintenance has been carried out routinely and mostly unconsciously, without producing an updated or renewed awareness and a clearly set path of development. This is in contrast to the past where gardens were born and flourished due to very explicit and mainly effective functions and rules. The Mediterranean gardens have been preserved and have come down to us more as an exception rather than a rule, slipping through the process of a land development pattern that often left them very little space: from the noble villas, which were sold to municipalities or other local administrations, to the gardens of monasteries or madrassas, no longer possible to be maintained, to the citrus gardens and other orchards, where the agreeable combined with the useful through skilful and once valuable crop production. Even if in the past each garden had performed clear functions, today the Mediterranean gardens can be considered urban or peri-urban survivors, that have escaped the overbuilding but are still searching for a designer or owner. They are potential green areas for public use, without the public − either individuals or institutions − being aware and responsible for their existence. Fortunately, these times are changing. The rising awareness of the ever dwindling access to natural resources requires a total rethink about relationships between man and nature, between cities and countryside, between man-made areas and natural habitats. The Mediterranean gardens are rediscovering their own role of warning and protection, as domesticated outpost of nature. Today Mediterranean gardens can finally rediscover their character and function, proposing a constructive and rewarding reconciliation of citizens with nature, its gifts and its rules. In the wake of great proclamations, international conventions and major policies, gardens, especially the Mediterranean ones, are − or can be − the practical solution (the here and now) for remodeling the relationships between people and their environment. The Mediterranean gardens can become a laboratory of renewed citizenship allowing them to experiment which new forms of participatory governance through the development of sustainable management systems that can exploit their social, environmental and economic potential. To this vision this book is dedicated. Il progetto The project Il progetto GARDMED promuove la conoscenza e la fruizione dei giardini mediterranei mediante l’istituzione di una rete di giardini scelti nei territori di Sicilia e Malta, con lo scopo di favorirne la conservazione, la valorizzazione, la gestione sostenibile e la promozione turistico-culturale. I Paesi del Mediterraneo sono ricchi di giardini, molti dei quali possiedono uno straordinario patrimonio storico, architettonico e naturale, spesso affatto conosciuto e apprezzato, il quale, al contrario, merita di essere adeguatamente valorizzato e trasformato in risorsa per il territorio e in opportunità concreta di sviluppo locale e di attrazione turistica. Il progetto si articola in varie attività che includono la definizione dei criteri di caratterizzazione del giardino mediterraneo, la selezione e lo studio di giardini sotto il profilo storico, stilistico e paesaggistico, il censimento botanico e la ricognizione dei pregi naturalistici e architettonici, l’individuazione delle possibilità reali e potenziali di fruizione e, non ultimo, l’elaborazione di un modello pratico di gestione sostenibile dei giardini, sia per gli aspetti colturali e strutturali sia per quelli socio-economici, applicato come progetto pilota su due giardini pubblici. Non mancano specifiche azioni di comunicazione atte a diffondere la conoscenza dei giardini in ambito locale e internazionale, coinvolgendo il pubblico per dar loro nuova vita e maggiore valore. Il progetto, pertan- to, prevede lo svolgimento di eventi culturali, la produzione di materiale divulgativo, la realizzazione di un sito web (www.gardmed.org), lo sviluppo di un circuito turistico integrato dei giardini siciliani e maltesi. I partner del progetto, responsabili delle attività programmate, sono l’Orto botanico di Catania e il Comune di Siracusa per la Sicilia, l’Orto botanico Argotti e il Consiglio Locale di Floriana per il territorio maltese. Il ruolo dei due Orti botanici universitari è quello di offrire un idoneo supporto scientifico e metodologico per le azioni di studio, di progettazione e sperimentazione. Il compito dei Comuni, invece, si concretizza nella valorizzazione e promozione culturale, nel miglioramento dell’offerta turistica e nella realizzazione degli interventi pilota nei giardini scelti. Il progetto vede la sua conclusione nell’istituzione ufficiale della rete GARDMED dei giardini mediterranei, tra i territori di Sicilia e Malta. GARDMED è un progetto cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Malta 2007-2013 che ha lo scopo di incrementare i rapporti territoriali nei settori della competitività, dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica. 12 13 The GARDMED project aims to improve public awareness and usefulness of Mediterranean gardens by creating a garden network for selected sites, both in Sicily and Malta, in order to enhance their conservation, valorization, sustainable management and touristic relevance. The Mediterranean area is rich in gardens having an immense historical, cultural and natural heritage that is often unknown, undervalued or insufficiently appreciated, while in reality these should be well valued and sufficiently equipped in economic resources, opportunities for sustainable development, and tourist attractions. This project involves research, surveys, planning and monitoring activities ranging from the definition of shared criteria characterizing a Mediterranean garden, to individual garden study through historical research, landscape and style analysis, botanical investigations, check of natural or architectural strengths and touristic potentiality, up to the development and application of a best practice model for garden management in two selected public gardens. Other important activities include a communication plan and promotional tools to increase public awareness about gardens at local and international level, involving as many people as possible to gain a better understanding and appreciation of gardens. These actions imply the preparation of public cultural events, informative print products, a website (www.gard- med.org) and integrated tourist routes for Sicilian and Maltese gardens. Proposing partners and responsible for all activities are the Botanical Garden of Catania and Syracuse municipality in Sicily, the Argotti Botanical Gardens and Floriana municipality in Malta. The main role of both Botanical Gardens is to ensure all scientific and technical supports, while municipalities should promote sustainable tourism, improve cultural promotion and public awareness, apply the projected management plan in their gardens. GARDMED is a project co-financed by the European Regional Development Fund (ERDF), under the Italy-Malta Cross Border Cooperation Program 2007-2013, that aims at implementing cooperation in the island cross-border areas and promoting competitiveness, innovation and research. La rete dei giardini mediterranei The network of Mediterranean gardens GARDMED è la rete di giardini mediterranei creata nell’ambito dell’omonimo progetto come strumento di informazione, confronto e scambio d’esperienze e collaborazioni tra soggetti pubblici e privati che condividono analoghe esigenze di conservazione, uso e gestione dei giardini in area mediterranea. Obiettivo primario è trasformare i giardini mediterranei da complessi isolati, costosi, poco apprezzati e spesso socialmente inefficaci in validi centri di sviluppo sociale e ambientale, di diffusione di una cultura del verde consapevole e responsabile, di fruizione turistica sostenibile e integrata con il territorio e le sue realtà tradizionali e socio-economiche. La rete vuole promuovere l’immagine dei giardini, il loro patrimonio storico-culturale e naturalistico, la loro valenza paesaggistica e territoriale, stimolarne la conoscenza, la fruizione responsabile e la crescita in qualità di risorsa locale di straordinario valore, trasformandoli in elementi di rilievo nell’ambito dell’offerta turistico-culturale del territorio, palcoscenici privilegiati di un incontro sinergico tra uomo e natura. GARDMED si propone, quindi, di aumentare la visibilità dei giardini mediterranei, garantire valido sostegno tecnico-scientifico nei problemi di mantenimento e gestione e favorire la sostenibilità anche in termini economici mediante la promozione di nuove forme di finanziamento. La rete garantisce, inoltre, adeguati strumenti di comunicazione e divulgazione per costruire o amplificare l’identità dei giardini mediterranei, ciascuno contraddistinto da una propria storia, da peculiarità stilistiche e architettoniche, da commistioni uniche di raffinatezza estetica e ricchezza botanica. La rete GARDMED coinvolge, ad oggi, 18 giardini, di proprietà sia pubblica che privata, che ricadono nei territori di Malta e nelle province meridionali della Sicilia, in particolare quelle di Siracusa e Ragusa. Partendo da queste realtà, GARDMED ha il programma ambizioso di diventare un punto di riferimento per molti giardini di altri paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, costituire una prestigiosa vetrina di tesori nascosti, un centro di scambio di interessi, conoscenze, esigenze e collaborazioni tra pubblico e privato con lo scopo primario di valorizzare la straordinaria cultura mediterranea del verde. 14 15 GARDMED is the network of Mediterranean gardens planned by the GARDMED Project as a collaborative community system sharing news, technical information and experience between private people and public institutions with common interests and goals in conservation, fruition and management of Mediterranean gardens. First aim is to encourage and support the necessary changes of Mediterranean gardens towards environmental and social sustainable development. Instead of being inaccessible, costly and social ineffective sites, gardens need to become smart investments for promoting green culture and garden policy priorities, and fostering sustainable tourism, mainstreamed into local traditions, environment and economy. GARDMED network attempts to enhance the uniqueness of Mediterranean gardens and strengthen their historical and cultural heritage, natural value, architectural elements and design. It also aims to foster sustainable fruition and local perception of gardens as useful resource and assess their role in renovating local culture and tourist offer, being privileged site for tracing important links and interaction between people and nature. GARDMED network works to ensure widespread dissemination and greater visibility of Mediterranean gardens, give technical and scientific supports to garden community for governance and management needs, promote ecological and social sustainability, as well as economic self-reliance of gardens. The network also provides useful communication tools for increasing public awareness of gardens with the main goals of highlighting their historical cultural, biological and scenic values as unique mix of aesthetic manners and plant diversity. To date GARDMED involves eighteen gardens, both public and private, located in Malta and in the Southeast part of Sicily, mainly in Syracuse and Ragusa province. Starting from this status, the network has the ambitious goal of becoming the main reference and support for many gardens in other Mediterranean countries, representing a showcase of hidden treasures and serving as a central organization to share interests, knowledge, technical assistance and partnerships in order to promote and worldwide spread the Mediterranean garden culture and style. Il paesaggio della Sicilia sud-orientale The south-eastern Sicilian landscape Non si può parlare di paesaggio siciliano: è necessario parlare di paesaggi siciliani. E anche così probabilmente non è possibile comprendere la moltitudine di sfaccettature di questa terra meravigliosa. Se alla maggior parte delle persone viene da collegare la Sicilia al mare (il suo essere isola lo rende imprescindibile), è però il paesaggio collinare quello dominante, perlomeno in termini di superficie (60% del totale), e probabilmente l’altopiano ibleo è quello che meglio racchiude, in una porzione di territorio relativamente modesta, la maggior varietà di paesaggi, unici e straordinari. Caratterizzato da calcari del Miocene risalenti a circa 15 milioni di anni fa, il territorio è caratterizzato da formazioni carsiche superficiali, con gole profonde incise per l’azione corrosiva dei fiumi e degli agenti atmosferici, dette localmente “cave”, e rilievi che non superano i 1000 m d’altezza (la cima più alta è Monte Lauro con 986 m). Ricche di sorgenti d’acqua e di una flora e fauna endemiche, le cave sono ambienti unici per bellezza e valenza naturalistica. Altrettanto caratteristico è il paesaggio antropico che per millenni ha trasformato il territorio. Dalla costa all’altopiano ibleo, infatti, è un susseguirsi e alternarsi di colture e manufatti assai particolari (come i tipici muretti a secco) che rendono evidente che il termine Paesaggio designa una parte del territorio così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione e dalle reciproche interrelazioni tra attività umane e fattori naturali. I paesaggi degli Iblei sono un susseguirsi di città e paesi ricchi di storia che trasuda dalle pietre dei palazzi e delle vie; magnifiche ville isolate che dominano la campagna, secondo un principio ordinatore che alterna luoghi di delizia e di coltura; grandi distese di seminativi e uliveti che evidenziano ed esplicitano il latifondo, vigne, imponenti carrubi che punteggiano l’orizzonte, strade che si adagiano come un nastro di seta sul terreno; piante e pietre che si fanno opere d’arte grazie alla sapienza delle popolazioni che da sempre abitano queste terre. Ogni scorcio è un paesaggio, ogni paesaggio ha peculiarità specifiche: masserie isolate (dove domina il modello a corte), con monumentalità straordinaria, città ricche di testimonianze barocche meravigliose, nuclei urbani indicati dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità (Ragusa Ibla, Modica, Scicli, Comiso), ville e giardini di grande valore storico monumentale (dal giardino di Ragusa Ibla, al parco del Castello di Donnafugata) e di rilevante valore botanico, grazie alle specie rare ed uniche in essi raccolte. 16 17 One cannot tell of Sicilian landscape: it is needed speaking about Sicilian landscapes. And even then, one probably cannot understand the amount of aspects of this amazing land. If most of people tend to associate Sicily to the sea (its being island makes this essential), however, it is the hill landscape the dominant one, at least in terms of area (60% of the total), and probably the Hyblaean plateau best represent, in a relatively small portion of land, the greatest variety of landscapes, both unique and extraordinary. Geologically composed by limestone of Miocene dated back c. 15 mya, this land is characterised by karstified surface rock carved by corrosive action of rivers and weathering, and crossed by deep gorge, locally said “cave”. The reliefs do not exceed 1000 m of elevation (the highest peak being Mt. Lauro with 986 m). Gorges are rich in water sources and in endemic flora and fauna which make them unique environments for beauty and natural value. Very distinctive is also the human landscape that over thousands of years has transformed this territory. As a matter of fact, from the sea coast to the Hyblaean plateau there is an endless characteristic sequence of crops and manufactured goods (like the distinctive dry stone walls) that make clear how the word “Landscape” refers to a part of the territory as perceived by people, whose character comes from the mutual relationships between human activities and natural factors. The Hyblaean landscapes exhibit a series of cities and towns rich in history reflected by their buildings and streets; outstanding secluded villas overlooking the countryside around, following an ordering principle that alternates between culture and places of delight; large areas of arable crops and olive groves highlighting the culture of land estate; vineyards, imposing carobs dotting the horizon, roads lying as a silk ribbon on the ground; plants and stones that are art works thanks to the knowledge of people who have always inhabit these lands. Each view is a landscape, each landscape has specific characteristics: isolated manor houses (dominated by the courtyard style) with majestic features, cities rich in superb baroque architectures, urban nuclei listed as UNESCO World Heritage Site (Ragusa Ibla, Modica , Scicli, Comiso), villas and gardens of great historical value (from the garden of Ragusa Ibla to the park of the Castle of Donnafugata) and high botanical value, thanks to the rare and unique species in their plants collections. Il paesaggio maltese The Maltese Islands Posto al centro del Mediterraneo, l’arcipelago maltese consta di tre isole maggiori, Malta (la più grande), Gozo e Comino, che complessivamente si sviluppano su 316 km2 di superficie con una popolazione di circa 400.000 abitanti. La Valletta è la capitale, oltre che fulcro delle funzioni amministrative e delle attività culturali e commerciali. Sotto il profilo geologico, le isole maltesi sono piuttosto giovani, costituite da calcari dell’Oligo-Miocene risalenti anche a 25-30 milioni di anni fa. Anche i suoli sono prevalentemente di natura calcarea. Il paesaggio è caratterizzato da formazioni carsiche superficiali, ricco di valli acclivi e di pendii più dolci. Il clima vede l’alternanza di una stagione piovosa con temperatura media di 12°C e una stagione calda e secca con temperatura media di 31°C, mentre le precipitazioni sono in media 533,1 mm l’anno. Il clima mite e il mare cristallino fanno di Malta una rinomata attrazione turistica. In primavera, la vegetazione spontanea si risveglia, coprendo l’intero territorio del verde e delle fioriture delle piante indigene. La presenza di una flora e di una fauna ricche di specie esclusive rende le isole maltesi molto interessanti anche per i naturalisti. I principali habitat terrestri sono rappresentati dagli aspetti di macchia, dai cespugli radi della gariga e dalle praterie steppiche, tutti fortemente influenzati dal mare. Le piante spontanee sono ben adattate al suolo calcareo e alla salsedine. A causa dei circa 200 km di costa formati princi- palmente da falesie a picco sul mare, le isole maltesi sono ricche di piante rupicole. Sono pure presenti, per quanto in misura minore, rimboschimenti, dune sabbiose, bacini artificiali e corsi d’acqua a regime temporaneo. La flora spontanea maltese consta di circa 1000 specie, delle quali 700 sono considerate indigene e 23 endemiche esclusive. Le isole maltesi hanno subito sin dall’antichità diverse influenze straniere, da quella cartaginese, a quella romana, bizantina e araba. L’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, la dominazione francese, prima, e quella inglese, dopo, hanno lasciato un ricco patrimonio culturale e architettonico testimoniato da molti edifici, giardini e vari altri siti nell’intero arcipelago. I giardini maltesi, in verità, riflettono perlopiù gli aspetti stilistici del continente europeo. I giardini più antichi spesso mostrano un impianto formale con sezioni dedicate agli alberi da ombra. Piante esotiche e indigene frequentemente appaiono mescolate senza un disegno preciso. Il fattore determinante nella scelta delle piante per i giardini a Malta è stato e continua ad essere la loro compatibilità con il clima e con il suolo calcareo. Vi si riscontrano piante provenienti praticamente da tutte le cinque regioni del mondo a clima mediterraneo e, quindi, non deve apparire insolito osservare specie del Sud Africa, Sud America, California e Australia sudoccidentale crescere rigogliose insieme a piante indigene e strettamente mediterranee. 18 19 Located in the centre of the Mediterranean Sea, the Maltese archipelago consists of three main islands: Malta (the largest of the three), Gozo and Comino, having a total population of almost 400,000 and an area of 316 km2. Valletta is the capital city, which is also the centre for the islands’ administration, culture and commercial activites. The islands are geologically young and primarily composed of limestone of the Oligo-Miocene age with the oldest rock formed between 25-30 mya. Soils are calcareous, which are very similar in composition to the parent rock. The landscape is characterised by karstified surface rock with sloping valleys and minor springs. The climate of the islands is biseasonal with a rainy season averaging 12°C and a hot dry season averaging 31°C. The average annual rainfall is 553.1 mm. This relatively mild climate, in addition to the clear blue seas, makes the Maltese Islands a popular touristic attraction. At the start of the wet season, the Islands rapidly become very green and colourful with natural vegetation, including indigenous species as well as endemic flora and fauna, making the islands interesting to visit by keen botanists. The major terrestrial habitats of the Maltese archipelago are garigue, maquis and steppe, often dominated by a maritime influence due to their close proximity to the coast. All indigenous and endemic flora are adapted to a calcareous soil with some also tolerant of salt-laden sea spray. Because of the long shoreline (around 200 km) of which about half are sheer cliffs, there is a rich rupestral flora associated with the Maltese Islands. Minor ecosystems include man-made woodland, sand dunes, as well as rain fed and natural spring watercourses. The total number of wild plant species in the Maltese Islands is around 1000, of which 700 are considered indigenous and 23 endemic. The Maltese Islands have seen different foreign influences since antiquity and include Punic, Roman, Byzantine and Arabs. The Order of St. John, the French and the British left a rich cultural and architectural heritage as manifested in the various buildings, gardens and other sites around the islands. Indeed Maltese gardens very often reflect garden designs on the continent. Old Maltese gardens often have a formal baroque layout with sections dedicated for shade trees. However exotic and indigenous plants are often intermixed without a fixed or formal plan. The determining factor in choice of plants for Maltese gardens has been and continues to be their compatibility with our climate and the calcareous soil. Thus virtually any plant coming from the world’s five Mediterranean climate regions can grow here and it should not come as a surprise to see plants from South Africa, South America, California and South West Australia, intermixed with indigenous and Mediterranean plants. Il giardino mediterraneo The Mediterranean gardens Ad oggi non esiste una definizione univoca di “giardino mediterraneo” che viene, invece, identificato da attributi eterogenei adoperati con valore diverso dai diversi specialisti. È quindi fondamentale stabilirne le caratteristiche primarie, essenziali a identificare e riunire una specifica tipologia di giardini, tenendo conto della rispettiva diversità e unicità. Il fattore che più influenza lo stile del giardino mediterraneo è la sua estensione; infatti, piccoli giardini sono spesso progettati secondo lo stile all’italiana, con aiuole geometriche, mentre su grandi superfici al giardino formale prospiciente gli edifici si accompagna un parco in stile paesaggistico. Laddove il terreno mostra pendenze più o meno forti si ricorre ai terrazzamenti, collegati tra loro da scale o vialetti, che ripropongono un modello caratteristico del paesaggio colturale mediterraneo. I giardini mediterranei si connotano per la grande varietà di piante coltivate, sia specie spontanee di spiccato valore ornamentale sia specie esotiche rappresentate, di norma, da piante ecologicamente compatibili, provenienti cioè da territori climaticamente simili a quelli mediterranei o da zone sub-tropicali. Va inoltre distinto il diverso significato delle specie esotiche storicamente introdotte e integrate nel contesto locale (Opuntia, Phoenix, Agave, ecc.) che oggi, sotto tutti gli aspetti, caratterizzano la composizione del giardino mediterraneo. Altro aspetto peculiare del giardino mediterraneo è la presenza di specie fruttifere, utilizzate non solo per l’uso alimentare ma anche per le copiose fioriture, i profumi e il fogliame sempreverde. Oltre alle fruttifere autoctone, come l’olivo, il carrubo e diverse rosacee (Sorbus, Prunus, ecc.), si coltivano frequentemente gli agrumi, introdotti dagli arabi e divenuti parte integrante del paesaggio. In giardini più antichi è frequente trovare anche vecchie varietà di specie fruttifere, oggi non più utilizzate, che rappresentano importanti elementi di significato storico e culturale, oltre che di conservazione della biodiversità. Analogamente, alberi monumentali, esemplari risalenti all’impianto originario, specie rare o insolite in coltura rappresentano elementi di pregio che incrementano il valore intrinseco del giardino. Altrettanto caratterizzante è l’uso di erbe e arbusti aromatici sia in piena terra che in vaso, come rosmarino, lavanda, mirto, tipici della macchia mediterranea e quindi particolarmente adatti alla coltivazione, anche sotto forma di siepi. Moltissimi sono i materiali utilizzati per realizzare la struttura stessa e gli arredi dei giardini. In genere, sono quelli tipici del territorio, presenti in natura e lavorati secondo la tradizione locale. Pietra, terracotta, sistemi di irrigazione (saie), muretti a secco sono gli elementi di maggiore rilevanza. Strutture a pergolato, a sostegno di specie lianose, come glicine e vite, creano delle tipiche zone 20 d’ombra che garantiscono la fruibilità del giardino anche nei momenti più caldi della giornata. La presenza dell’acqua (vasche, fontane, giochi d’acqua, serbatoi) contribuisce ulteriormente a migliorare il microclima offrendo anche l’opportunità di coltivazione di piante acquatiche. Panchine e sedili posti in opportune posizioni consentono di sfruttare l’ombra e di apprezzare la visione d’insieme o scorci panoramici sul paesaggio circostante. 21 At present, actually there is no distinct definition of “Mediterranean garden”, but a heterogeneous set of attributes which are used, whenever the garden profile needs to be outlined, with different values by different specialists. Therefore, it is essential to define the Mediterranean garden characteristics which can identify and group a specific type of gardens while taking into account both their difference and uniqueness. The style of the Mediterranean gardens is mainly defined by its size; as a matter of fact, small gardens are often designed according to a formal Italian-style, with geometric beds, while in largest areas the formal garden overlooking the buildings is accompanied by a huge park in natural style. Where ground morphology shows more or less strong gradients, the realization of artificial terraces, joined by stairs or walkways, reflects the typical design of the Mediterranean crop landscape. The Mediterranean gardens are known for the wide variety of cultivated plants, both wild species of ornamental value and exotic species always represented by species coming from climatic areas similar to the Mediterranean or from sub-tropical countries. It should be also distinguished the different meaning of the exotic species historically introduced and integrated into the local context (Opuntia, Phoenix, Agave, etc) today fully participating to the composition of the Mediterranean garden. A peculiar aspect of the Mediterranean garden is also the presence of fruit trees or shrubs, used not only for food but also for their rich blooms, fragrance and evergreen foliage. In addition to native species, such as olive, carob and several Rosaceae (Sorbus, Prunus, etc), there are commonly grown citrus species, introduced by the Arabs and nowadays part of the landscape. In some historic gardens it is also common to find old varieties of fruit tree species, no longer used, which represent important elements of historical and cultural significance, as well as of biodiversity conservation. Similarly, monumental trees, old original specimens, rare species or uncommon cultivated plants represent precious elements increasing the real value of the garden. The use of aromatic herbs and shrubs such as rosemary, lavender, myrtle, all typical of the Mediterranean maquis, is another characteristic feature of our gardens; they are particularly suitable for hedges too. Many materials are used to build the structure and decorate the gardens. The materials are typical of the area, naturally occurring and manufactured according to local tradition. Stone, clay, irrigation systems (saie), dry stone walls are the most relevant. Pergola structures in support of climbing species as wisteria and vines create typical shadow areas agreeable even in the heat of the day. The presence of water (ponds, fountains, water tanks) improves the microclimatic conditions and provides the cultivation of aquatic plants. Benches and seats properly placed allow to exploit the shade and enjoy the garden overview or the surrounding landscape. 22 I GIARDINI SICILIANI SICILIAN GARDENS 23 24 Via Antonino Longo, 19 I 95125, Catania +39 095 551120 +39 095 430901 7 +39 095 430901 [email protected] www.dipbot.unict.it/orto-botanico; www.gardmed.org ORTO BOTANICO DELL’UNIVERSITÀ Catania 25 Apertura / Opening: Da Lunedì a Venerdì, 9:00 – 13:30; 15:30 – 18:30 / Sabato, 9:00 – 13:30 From Monday to Friday, 9:00 – 13:30; 15:30 – 18:30 / Saturday, 9:00 – 13:30 Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita libera o guidata per gruppi su prenotazione / Free visit or guided tour by appointment Superficie / Surface: 16.000 m2 GPS: 37.515591 N, 15.082819 E (WGS84 DEG) L’Orto botanico dell’Università rappresenta uno dei pochi giardini storici d’epoca ottocentesca ancora esistenti a Catania. Voluto e fondato nel 1858 da Francesco Tornabene, monaco benedettino e professore di botanica, è organizzato in due aree distinte, di diversa estensione. La parte più vasta, in stile formale, costituisce l’Hortus Universalis ed è ricca di specie esotiche di tutto il mondo, mentre l’Hortus Siculus è un’area più piccola destinata alla coltivazione di piante spontanee siciliane. L’Orto Generale mostra un disegno simmetrico di aiuole definito da un tracciato ortogonale di viali, pavimentati con il tradizionale mosaico siciliano di ciottoli in pietra bianca e nera che creano disegni geometrici. Collezioni di rilievo sono le succulente e le palme, particolarmente ricche e pregiate per varietà e numero di esemplari. Altre collezioni importanti includono le cicadee, le pomelie, le piante acquatiche, le piante medicinali e molti alberi monumentali. Il Tepidarium è una grande serra calda che ospita decine di piante tropicali, tra cui palme, orchidee, bromeliacee, ricostruita recentemente su modello di quella ottocentesca distrutta dai bombardamenti. L’Orto Siculo offre un’efficace rappresentazione dei principali tipi di paesaggio naturale: le dune sabbiose, il bosco sempreverde, la macchia, le rupi e l’ambiente lacustre ospitano piante della flora siciliana The Botanical Garden of Catania University is one of the few historic gardens found in the heart of the city. Pursued and built in 1858 by the Benedictine monk and Botany professor Francesco Tornabene, it is divided into two distinct areas, different in size and plant collections. The main part is the Hortus Universalis which is a typical Italian style garden, primarily consisting of a selection of exotic worldwide plants, while the Hortus Siculus is a smaller area used for the cultivation of wild Sicilian species. The General Garden has a symmetrical layout consisting of geometric flower beds marked by orthogonal paths, paved with a traditional geometric pattern of black and white pebbles. The collections of palms and succulents are amongst the most valued in the garden and are well renowned for their rich botanical diversity. Other attractive collections include those of the cycads, frangipanes, water plants, medicinal plants and many monumental trees. The Tepidarium is a big warm glasshouse that showcases several species of tropical plants, including delicate palms, orchids and bromeliads; it was recently rebuilt the same as the nineteenth-century one destroyed by booming in the II World War. The Sicilian Garden provides a good representation of the main natural landscapes in Sicily, and is devoted to plant conservation. Sandy dunes, evergreen wood, Mediterranean maquis, rocky terrain, and artificial ponds 26 27 28 che vi crescono in modo naturale, specie comuni insieme a quelle rare e a rischio d’estinzione che trovano qui un sito idoneo per la conservazione. L’edificio storico, anticamente definito la Scuola, è il fulcro attorno al quale si sviluppa l’Orto Generale e risale per buona parte alla fondazione. Di chiara ispirazione neoclassica, con portico a doppio ordine di colonne ioniche in pietra e soffitto a cassettoni decorati, è opera di un noto architetto catanese dell’Ottocento, Mario Distefano, autore di altri importanti edifici della città. L’Orto botanico è ben più che un ricco giardino, è un museo animato, un bene storico e naturalistico, un centro di ricerca e di diffusione della cultura, dove poter apprezzare il fascino, la scienza e i misteri dello sconfinato mondo delle piante. 29 allow wild flora to develop naturally and feature both common and rare or threatened Sicilian species, which are here provided with an adequate site of conservation. The historical building, formerly named The School, is the core around which the General Garden develops and dates back to the foundation. Clearly reflecting the Neoclassical architecture, the façade shows an outstanding portico with double-lined columns of Ionic order and decorative coffered ceiling. It was designed by Mario Distefano, a notable nineteenth-century architect who was author of other monumental buildings in Catania. The Botanical Garden does not only display the beauty of nature and plants, but is also a living museum, a cultural and natural heritage and an educational research centre, where visitors can appreciate the charm and mystery of plant diversity. 30 Via Necropoli Grotticelle, 14 I 96100 Siracusa +39 0931 441772; +39 0931 411939; n. verde: 800299507 7 +39 0931 419731; +39 0931 411939 [email protected] www.comune.siracusa.it/Politiche_Culturali/Turismo/villa-reimann.htm; www.gardmed.org VILLA REIMANN Siracusa 31 Apertura / Opening: Da Lunedì a Venerdì, 9:30 –13:30 From Monday to Friday, 9:30 – 13:30 Ingresso libero / Free entrance Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment Superficie / Surface: 35.000 m2 GPS: 37.079494 N, 15.280067 E (WGS84 deg) La storia del giardino è strettamente connessa alla sua proprietaria Christiane Reimann, donna danese indipendente e emancipata, attiva e tenace, trasferitasi in una terra del Sud estranea e distante per origine, ma divenuta profondamente sua per adozione. La villa risale al 1881, in origine come Villa Fegotto, e diviene definitivamente proprietà della Reimann nel 1936, dopo complesse e sgradevoli vicende legali iniziate anni prima. La Reimann si occupa molto della sistemazione del giardino, migliorandone gli impianti, arricchendolo di piante ornamentali e riportando alla luce preziosi resti archeologici. La Villa diventa importante riferimento durante la seconda guerra mondiale, dando appoggio alla Croce Rossa Internazionale, ospitando decine di rifugiati, divenendo quartier generale delle truppe alleate. In questi eventi, la Reimann non abbandona mai la sua proprietà e The garden is strongly linked to the history of its old owner Christiane Reimann, who was an emancipated and independent Danish-born woman who moved to a southern country, far and foreign in origin, but become her actual home in time. The villa dates back to 1881, originally named Villa Fegotto, and became definitively owned by Lady Reimann in 1936, after unpleasant and protracted legal matters started years before. Lady Reimann took much care of the garden’s botanical assets, expanding its planting, enriching exotic plant collections and unearthing interesting archaeological remains. Villa Reimann was an important reference point during the World War II by giving support to the Red Cross, hosting tens of refugees and being converted into Allied force settlement. In such troubled times, Christiane Reimann never left her home and tried, while in great difficulty, to keep the garden alive. 32 33 si sforza, pur in grandi difficoltà, di mantenere vivo il suo giardino. Dal 1979, Villa Reimann è un giardino pubblico, bene del Comune di Siracusa per donazione della proprietaria con precisi scopi culturali e di ricerca; oggi è sede del Consorzio Universitario Archimede. In linea con lo stile mediterraneo, il giardino si presenta terrazzato a vari livelli e comprende un’area produttiva coltivata ad agrumeto e un’area ornamentale in stile formale attor- Since 1979, Villa Reimann has been a public garden owned by the Municipality of Syracuse, after Lady Reimann left in her will with specific research and scientific culture aims; today, it houses the headquarters of the Archimedes University Consortium. In line with the Mediterranean style, the garden has terraces at different levels including citrus groves and an Italian formal garden next to the villa. The entrance path to the garden finds its way through the orchard, lined by 34 35 no alla villa. Il vialetto d’accesso si fa strada tra l’agrumeto, delimitato da erme in pietra calcarea di ispirazione greca. Il giardino formale include aiuole di varia forma geometrica e varie dimensioni, bordate da siepi fiorifere o sempreverdi, mentre sedili in pietra, vasi e piccole fontane costituiscono elementi d’arredo. Risalta in quest’area un gazebo ligneo su un alto basamento in pietra che offre un belvedere straordinario sulla vicina zona archeologica. Resti limestone herms in Greek classic style. The formal garden includes geometric beds varying in shape and size with flowering or evergreen hedges. Stone benches, decorative pots and fountains are ornamental features in the garden. A wooden gazebo stands out in this area on a high natural stone base that offers breathtaking views of the close archaeological park. Remains of the Greek necropolis are also present, including some Byzantine tombs and part of Latomie, the system della necropoli greca sono presenti all’interno stesso del giardino, con alcune tombe bizantine e parte del complesso delle Latomie, il sistema di cave calcaree usato anticamente per costruire la città. L’area ornamentale ospita pregiati alberi monumentali, varie piante mediterranee e specie esotiche, alcune affatto comuni nei giardini siciliani, come Synadenium grantii, Ficus lyrata, Casimiroa edulis, Syzigium cumini. Sono presenti molte specie di palme, tra cui Jubea chilensis e Sabal palmetto, nonché una ricca collezione di piante succulente, con specie dei generi Opuntia, Cereus, Euphorbia, Aloe, Aeonium, Dasylirion. L’agrumeto include centinaia di esemplari di aranci, limoni e mandarini, curati e resi produttivi dalla Reimann in persona con l’introduzione di esclusive cultivar locali, come il noto limone "Femminello" di Siracusa. Villa Reimann è sita in pieno centro, vicino al Parco Archeologico, al Santuario Madonna delle Lacrime, al Museo archeologico Paolo Orsi e al Porto. Offre un buon esempio di giardino mediterraneo che coniuga aspetto estetico-naturalistico con esigenze colturali produttive proprie della Sicilia, mentre la presenza di resti archeologici ne esalta il valore storico-culturale. 36 of limestone caves once used to build the Greek city. The garden hosts several majestic botanical specimens, many Mediterranean plants and exotics, some of which quite rare and unusual in the Sicilian gardens, such as Synadenium grantii (African milk bush), Ficus lyrata (Fiddle-leaf fig), Casimiroa edulis (White sapote), Syzigium cumini (Java plum). There is a selection of palms, noteworthy of which are Jubea chilensis and Sabal palmetto. A large collection of cacti and succulents can also be found in the garden and these include many species of Opuntia, Cereus, Euphorbia, Aloe, Aeonium, Dasylirion. The orchard hosts hundreds of citrus trees, consisting of oranges, lemons and tangerines, managed and improved by Lady Reimann herself who established old local cultivars, such as the distinctive ‘Femminello’ of Syracuse for lemons. Villa Reimann is located in the city centre, close to the Archaeological Park, the Sanctuary of Madonna delle Lacrime, the archaeological museum Paolo Orsi and the Harbor. Villa Reimann provides a good example of a Mediterranean garden that combines the attraction of its plant collections and buildings with the traditional agricultural practices; the archaeological remains also enhance cultural and historical value of this garden. 37 38 Largo della Latomia, I 96100 Siracusa +39 0931 441772; +39 0931 411394; n. verde: 800299507 7 +39 0931 419731; +39 0931 411394 [email protected] www.gardmed.org LATOMIA DEI CAPPUCCINI Siracusa 39 Apertura / Opening: Da Lunedì a Venerdì, 9:00 – 13:30 From Monday to Friday, 9:00 – 13:30 Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment Superficie / Surface: 23.000 m2 GPS: 37.079139 N, 15.294803 E (WGS84 deg) È la più grande del complesso delle Latomie di Siracusa, il sistema di cave calcaree scavate dai Greci a partire dal VI secolo a.C. per costruire la città antica. Destinate nel tempo a prigioni, luoghi di culto, sepolcri, abitazioni rupestri e rifugi, dopo il crollo delle volte conseguente all’erosione naturale e ai movimenti sismici, le Latomie sono divenute grandi cavità a cielo aperto, trasformate in rigogliosi giardini che insolitamente si sviluppano a grande profondità, costituendo isole di verde inglobate nel tessuto urbano. Noto originariamente come Latomia del Palombino, il giardino deve il suo nome attuale ai frati Cappuccini che, a partire dal 1582, hanno abitato l’adiacente convento, coltivando e sfruttando il fondo della cava come orto-frutteto e luogo di meditazione. Dal 1868 la Latomia dei Cappuccini è un giardino pubblico, proprietà del Comune di Siracusa, oggi luogo suggestivo di eventi culturali e manifestazioni arti- stiche. Il giardino si sviluppa per circa 2,5 ettari a oltre 30 m sul fondo della cava, ricco di alberi da frutto e piante esotiche e interamente circondato da alte pareti verticali di roccia calcarea. Enormi pilastri, blocchi di roccia e volte mirabilmente intagliate rivelano ancora oggi, dopo migliaia di anni, l’antica attività estrattiva, mentre vari resti di presenza umana, dalle tombe scavate nella roccia, ai segni votivi incisi, dai pozzi per la raccolta d’acqua, alla torre e i canali d’irriga- 40 41 This is the largest quarry of the archaeological complex of Latomie in Syracuse, an extensive system of limestone quarries purposely dug by the Greeks in the sixth century BC. to build the old town. The site initially had several functions and was used as prisons, burial sites, cave dwellings and shelters. Over time its vaults collapsed due to weathering erosion and earthquakes and the Latomia became a deep open-air cavity where fertile gardens flourished like an unusual green island fully enclosed by buildings. Originally named Latomia del Palombino, the garden gets its current name from the Capuchins who have lived in the convent nearby since 1582 and managed the annexed garden as orchards and secluded place for meditation. Since 1868, the Latomia dei Cappuccini served as a public garden, owned by the Municipality of Syracuse, and today it serves as an evocative site for hosting cultural events and art exhibitions. The garden extends for around 2,5 hectares within the deep quarry and includes many fruit trees and exotic plants, fully surrounded by steep rock walls. Huge pillars, limestone boulders, carved vaults and gorges still show the original mining activity dated back to thousands of years ago; other relics indicating human presence (graves, votive signs, wells, water tower and stone channels for irrigation) also reveal the ancient uses of this place. New additions due to the public use of the garden are some monuments and small zione (saie), testimoniano le successive destinazioni d’uso di quest’area. Alcuni monumenti e piccole zone sistemate con aiuole in stile prettamente formale sono il risultato di adattamenti più recenti legati all’uso pubblico del giardino. Varie specie di palme e monumentali alberi di bagolaro, cipresso, alloro, albero di Giuda crescono misti ad agrumi, melograni, nespoli, albicocchi e olivi in un insieme che ben riflette la flora tipica del giardino mediterra- neo, il quale, da tradizione, sapientemente coniuga aspetti estetici e funzioni colturali produttive. In cima alle rupi e sui costoni sporgenti crescono spontanei preziosi lembi di macchia mediterranea e di vegetazione delle rupi, con piante native anche rare. Spiccano arbusti sclerofilli di lentisco, oleastro, alaterno, fico comune, mentre sulle pareti e negli anfratti rocciosi crescono specie endemiche o rare, quali Trachelium lanceolatum, Origa- num onites, Aristolochia sempervirens, Antirrhinum siculum, Salvia triloba. La Latomia dei Cappuccini offre al visitatore un ambiente incredibilmente suggestivo dove piante e rocce si combinano a formare un giardino unico nel suo genere, completamente isolato seppure in pieno centro cittadino, rivelando un insolito scenario che rende davvero difficile stabilire dove la mano dell’uomo si ferma e la natura conquista il suo spazio. 42 43 garden areas in a formal style. A selection of palms and several majestic trees including hackberries (Celtis australis), cypresses (Cupressus sempervirens), laurels (Laurus nobilis), and Judas trees (Cercis siliquastrum) are planted, together with many citrus trees, pomegranates, loquats, apricots and olives, all of which are typically represented in Mediterranean gardens, where both ornamental and farming purposes are perfectly combined. At the top of the rocky ridges fragments of Mediterranean maquis and rocky vegetation naturally grow, also including some rare native plants. There are many Mediterranean shrubs, such as the mastic trees (Pistacia lentiscus), wild olives (Olea oleaster), Italian buckthorns (Rhamnus alaternus), and common figs (Ficus carica), while on cliffs and rock crevices rare native plants and endemics can be found, such as Trachelium lanceolatum (Sicilian Blue Throatwort), Origanum onites (White majoram), Aristolochia sempervirens (Dutchman’s pipe), Antirrhinum siculum (Sicilian Snapdragon), and Salvia triloba (Greek Sage). The Latomia of Cappuccini is a very evocative place where plants and rocks perfectly combine to form a unique kind of secluded garden in the town centre. Visitors can find an unforgettable scenery that makes it difficult to tell where human activity stops and nature begins. 44 Contrada Case Biviere, I 96016 Lentini, Siracusa +39 095 7831449 +39 348 3513110 7 +39 095 7835575 [email protected] www.ilgiardinodelbiviere.it; www.gardmed.org GIARDINI DELLE CASE DEL BIVIERE Lentini (Siracusa) 45 Apertura / Opening: Su prenotazione / by appointment Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita su prenotazione / Visit by appointment Superficie / Surface: 25.000 m2 GPS: 37.310055 N, 14.977874 E (WGS84 deg) Quello che in passato era un vasto bacino interno nei pressi di Lentini, in provincia di Siracusa, oggi ospita in parte un rigoglioso giardino. Nel XII secolo il lago Biviere, nome d’origine araba che significa abbeveratoio, si era originato per sbarramento di un fiume, come preziosa riserva d’acqua e oasi di pesca e caccia. A partire dal 1392 quell’area costituiva un feudo vasto oltre 1300 ettari, concesso in proprietà a un antenato dei principi Borghese, attuali proprietari, dal re di Sicilia, Martino I d’Aragona. Ricca di fauna e flora lacustre, la proprietà sul lago rappresentava una grande risorsa per la gente del luogo e le Case del Biviere erano punto di riferimento per cacciatori e pescatori. Nel ‘900, a partire dagli anni Trenta, il lago venne interamente bonificato per limitare il diffondersi della malaria e dare spazio allo sfruttamento agricolo. Alla fine degli anni Settanta, un nuovo ampio invaso artificiale è stato ricostruito in zona e chiamato con lo stesso nome, Biviere di Lentini, in memoria dell’antico bacino; oggi è habitat ideale di molte specie di uccelli stanziali e migratori. Prosciugate le acque, la proprietà cadde progressivamente in abbandono lasciando spazio a terra spoglia tra i blocchi di pietra dei vecchi moli. Dal 1968, grazie alle cure degli ultimi proprietari, Scipione e Maria Carla Borghese, la terra incolta è stata trasformata in coltivi e lo spazio attorno alle antiche case è divenuto un fiorente giardino che sapiente- 46 47 Where formerly extended a large lake close to Lentini, near Syracuse, today stands a flourishing garden. During the 12th century, the lake Biviere, a name derived from the Arabic word “Veveré” meaning “place of water”, was born due to the damming of a natural river, representing an important water reservoir and a useful place for hunting and fishing. Since 1392, this site had been a large feudal estate of around 1,300 hectares granted by King Martin I of Aragon to one of the ancestors of the currently owners, the Borghese Princes. Rich as it was with aquatic flora and fauna, the lake was a valuable resource for local people and the lakeside Houses of Biviere were a valid reference for hunters and fishermen. Since the 1930s, the lake was completely drained off to prevent the spread of malaria and promote farming practices. In the late 1970s a new smaller artificial basin was built nearby, also named Biviere to remember the ancient lake. Today, this is a main habitat for several bird species. Once drained, all property on the lake was abandoned and turned into no more than bare land among the stone quays of the old harbor. Since 1968, under the nurturing hand of its last owners, Scipione and Maria Carla Borghese, the barren land was changed into a flourishing Mediterranean garden, which wonderfully combines the historical value of the area with the extraordinary beauty of plants and nature. Memories of the past are still kept alive within the old stone quays of the mente coniuga il valore storico del sito con i più preziosi aspetti estetici della natura e delle piante. Le tracce dell’antica vita sul lago sono ancora leggibili nei moli di pietra del vecchio porticciolo, nella locanda, nella cappella di Sant’Andrea, protettore dei pescatori, elementi architettonici affascinanti per quanto insoliti in un giardino. La collezioni di piante sono ricchissime; yucche, palme, olivi, acacie, pini, grossi pioppi, jacarande e varie specie esotiche poco comuni e di grande pregio ornamentale sono distribuite nel giardino che si articola su tre livelli in lieve pendenza naturale, coltivati a prato, senza tracciati e confini. I moli di pietra hanno preso vita, ospitando tra i grossi blocchi parte della consistente collezione di succulente, ricca di specie e rarità. Diversi esemplari di Agave, Aloe, Opuntia, Mammillaria, Echeveria, Euphorbia, Pachypodium, Yucca, Xanthorrhea, Dasylirion, crescono floridi all’aperto, mostrando la straordinaria varietà di forme. In quello che era il porticciolo una distesa verde di prato accoglie imponenti esemplari di Yucca elephantipes come barche ancorate agli ormeggi. Molte anche le rose e gli arbusti fioriferi che dalla primavera all’autunno colorano e profumano il giardino di un seducente misto esotico e selvatico com’è tipico del giardino mediterraneo. Il “giardino che non c’era”, come ama harbor, the guest-house, and the chapel of St. Andrew patron of fishermen, all of which are architectural features as attractive as uncommon in a garden. There is a large collection of plants, including yuccas, palms, olives, acacias, pines, big poplar trees, jacarandas, and many other exotics of great ornamental value. The garden comprises three levels naturally sloping with fully covered lawns and no paths or borders. The stone piers have become attractive rock gardens hosting a sizeable collection of succulents, very rich in specimens and variety of plants. A selection of Agave, Aloe, Opuntia, Mammillaria, Echeveria, Euphorbia, Pachypodium, Yucca, Xanthorrhea, Dasylirion thrive well outdoors and exhibit their amazing shapes and flowers. Where there had previously been the old harbor, today green lawns host huge specimens of Yucca elephantipes (Spineless Yucca) like boats at anchor. There are also roses and flowering herbs and shrubs which make this garden a riot of colours in spring and in autumn; both exotic and indigenous plants are perfectly combined providing a fascinating representation of Mediterranean gardens. “The garden that was not there” so Maria Carla Borghese, creator and present owner, still likes to call her garden. Indeed the Giardino del Biviere is a fabulous place that enchants visitors, and was raised from barren land thanks to the passion, esthetics and will of its owners who have been aware of the generative power of plants. 48 chiamarlo la sua creatrice e proprietaria Maria Carla Borghese, è una favola vera che incanta, nato dal nulla grazie alla passione, al gusto estetico e alla pazienza di chi ha saputo credere nella potente forza generatrice delle piante. 49 50 Piazzale Marconi, I 96010 Palazzolo Acreide, Siracusa +39 0931 871272 7 +39 0931 871304 [email protected] www.comune.palazzoloacreide.gov.it; www.gardmed.org VILLA COMUNALE Palazzolo Acreide (Siracusa) 51 Apertura / Opening: Da Lunedì a Domenica, 9:00 – 17:00 From Monday to Sunday, 9:00 – 17:00 Ingresso libero / Free entrance Visita libera / Free visit Superficie / Surface: 30.000 m2 GPS: 37.057977 N, 14.909306 E (WGS84 deg) Il giardino è stato realizzato intorno al 1880 come passeggiata pubblica alberata grazie al volere e all’impegno di Vincenzo Messina, barone di Bibbia, ricco possidente e mecenate del luogo, nonché sindaco della città in quel tempo. Proprietario dei terreni destinati alla Villa e direttore dei lavori di costruzione, il barone perse la vita in un incidente sul lavoro proprio all’interno del giardino, che venne, quindi, intitolato alla sua memoria con la collocazione di un busto marmoreo. Nel corso degli anni, la Villa Comunale è stata ampliata con l’aggiunta di nuove aree per migliorarne la fruizione pubblica e oggi si sviluppa su circa tre ettari. L’originario disegno ottocentesco della passeggiata alberata corrisponde al triplo viale d’ingresso, in direttrice est-ovest, caratterizzato da una corsia centrale più larga e due vialetti minori ai lati, che in primavera e in estate si arricchiscono di intense e vivaci fioriture. Il fondo del viale è chiuso da una statua in pietra simboleggiante la Flora, opera dello scultore Giuseppe Giuliano. Nelle lunghe aiuole rettilinee si ripetono simmetricamente alberi e arbusti, tra cui esemplari di bosso foggiati secondo l’arte topiaria, in linea col gusto dello stile formale, analogamente alle statue e alla vasca con le piante acquatiche. Nel giardino crescono oleandri, palme, ligustri, gelsi della Cina, sofore, robinie e molte altre specie sia medi- This garden was built around 1880 as a public tree promenade thanks to the efforts of Vincenzo Messina, baron of Bibbia, who was a wealthy landowner and philanthropist, and mayor of the city at that time. Bibbia, who was also the owner of the garden and directed construction works, died in a work-related accident just within the garden which was later named in his memory by placing a marble bust. Throughout the years, the garden was enlarged and new areas have been annexed to improve the public use, today extending for almost 3 hectares. The original 19th century layout consists of three straight paths with EW orientation; one large middle path and two smaller ones at the sides which exhibit attractive and brilliant blooms mainly in spring and early summer. At the end of the main path there is a stone statue representing the Flora. Within the rectilinear flower beds, one can find a symmetric repetitive pattern of trees and shrubs, amongst which are artistic topiary boxwoods. These together with stone statues and a pond rich in water plants reflect the formal style of this garden. The garden hosts oleanders, palms, Japanese privets, Paper mulberries, Japanese pagoda trees, Black locusts and many other exotic and Mediterranean plants. Low hedges and flowering herbs are seasonal botanical attractive features in the garden. The gentle elevation of the site allows plants adapted to a fresh and wet cli- 52 53 terranee che esotiche. Basse bordure ed erbacee fiorifere sono preziosi elementi decorativi naturali a carattere stagionale. La posizione collinare favorisce la presenza nel giardino di molte specie di conifere, abeti, cedri, cipressi, pini, e di altre caducifoglie adatte a un clima più fresco e umido, come tigli, frassini, ippocastani o il platano orientale. Ragguardevole è la zona del Viale delle Rimembranze, una parte del giardino dove giovani alberi di leccio, provenienti dal vicino bosco di Baulì, furono piantati in memoria dei caduti locali di guerra e sono oggi esemplari monumentali con tronco largo oltre un metro. Nel complesso la Villa Comunale di Palazzolo Acreide è un giardino pubblico molto frequentato e ben curato che propriamente si inserisce nell’architettura barocca della città, una perla del Val di Noto, patrimonio mondiale dell’UNESCO. 54 mate to naturally grow, including several conifers, such as firs, cedars, cypresses, pines, as well as many other deciduous trees such as limes, ashes, horse chestnuts and the oriental plain tree. One of the main attraction in the garden is the area called “Walkway of Remembrance “ where many Holmoaks, coming from the nearby Baulì wood, were planted each in memory of the local fallen soldiers of the Great War and are today towering trees, with trunk more than 1 m in diameter. The public “Villa” at Palazzolo Acreide is a welcoming manicured garden that fits well with the baroque architecture of the town and is part of Val di Noto UNESCO Heritage. 55 56 Case Rizza, I 97012, Chiaramonte Gulfi (Ragusa) +39 0932 228580 7 +39 0932 652727 [email protected] www.gardmed.org VILLA FEGOTTO Chiaramonte Gulfi (Ragusa) 57 Apertura / Opening: Su prenotazione / by appointment Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita guidata / Guided tour Superficie / Surface: 9.000 m2 GPS: 37.071174 N, 14.646154 E (WGS84 deg) È una tradizionale masseria della campagna siciliana, un complesso abitativo e produttivo del tardo Ottocento, dove l’abitazione del proprietario terriero si sviluppa in posizione privilegiata, per quanto elegantemente semplice e riservata, affiancata dai fabbricati per le maestranze e le attività agricole che insieme delimitano un baglio o corte interna. Il fondo era destinato alla coltivazione della vite, di ulivi, sughero, tabacco, cotone, e all’allevamento di bestiame, vanto della capacità imprenditoriale degli antichi proprietari, la famiglia Rizza. A testimonianza dell’originaria destinazione produttiva del luogo, vi sono l’ampia cantina con palmento e il granaio mirabilmente affrescati, i resti del frantoio, le stalle, le scuderie, l’abbeveratoio e una serie di locali più piccoli destinati alle necessità dell’azienda, come falegnameria e fucina, mentre la cappella rappresentava il luogo di culto per l’intera comunità rurale. Il giardino si sviluppa in una zona privata interna, alle spalle dell’abitazione principale, organizzato secondo lo schema del giardino formale ottocentesco, inteso come luogo di piacere con funzione ricreativa e orto-frutteto a fine produttivo. Un sistema ortogonale di viali in direzione N-S, E-O traccia la simmetria del giardino e la geometria regolare delle aiuole, rivelando gli scorci più ameni. Molti sono gli elementi decorativi, come vasi, sedili, colonne, sta- This is a typical Hyblaean manor house, a residential and productive complex of the late 19th century consisting of the landowner main building, that was developed in a central position, though both simple and reserved, with other rural buildings for the workers and agricultural activities around an inner stone courtyard called “baglio”. The large estate was devoted to the cultivation of vines, olive trees, cork, tobacco, cotton, and livestock raising, which evidenced the commercial skills of the previous owners, the Rizza family. The original productive purposes can be witnessed by the winery building with the millstone and the granary beautifully painted, remains of the oil mill, barns, stables, carpentry and other farm houses still present, while the chapel represented the cult place for the whole community. The garden, which is situated in a secluded section beyond the main dwelling, possesses a formal style typical of many Sicilian gardens of the 19th century, intended as a place constructed for both practical and recreational purposes. There are many architectural features including decorative pots, benches, statues, a stone gazebo and stone channels for irrigation with small washbasins, all of which portray the typical Mediterranean style. The garden shows geometric planting beds and orthogonal paths, with a NS and EW orientation which lead visitors to the main viewpoints in the garden. Villa Fegotto showcases a rich plant collection which comprises many fruit 58 59 tue, il gazebo in pietra e le vecchie canalette irrigue con i lavatoi, perfettamente in linea col gusto mediterraneo. Villa Fegotto offre una ricca collezione di piante con vari alberi da frutto misti a piante esotiche, tra cui Ficus, varie palme, cicadee, alberi di magnolia, falso pepe, melaleuca e annosi bagolari. Il giardino è la prova tangibile della passione botanica dell’antico proprietario, Evangelista Rizza, che fre- quentemente visitava l’Orto botanico di Palermo, subendo il fascino delle sue collezioni di piante. Tale passione lo portò ad arricchire il giardino trasformandolo in un vero e proprio parco ornamentale. Spiccano le alte siepi di bosso foggiate ad arco o a galleria, il doppio filare di giuggioli (Ziziphus jujuba), l’impianto informale a boschetto ombroso di pini e varie sempreverdi nell’area più distante dall’abitazione. 60 61 trees and exotic plants including figs, palms, cycads, magnolias, American pepper trees, honey myrtles and old European hackberries. The garden reflects the botanical expertise of the original owner, Evangelista Rizzo, who often visited the Botanical Garden of Palermo, experiencing the charm of its plant collections. This passion led him to enrich the garden, transforming it into a real ornamental park. Highlights of the garden include the tall trimmed hedges which form 62 Oggi, sapientemente mantenuto dagli attuali proprietari, Villa Fegotto si conserva come esempio pregevole della vita e della cultura rurale dell’area iblea, importante centro dell’economia agricola siciliana. 63 tunnels and arches, the rows of jujube (Ziziphus jujuba) and the informal garden with pines and other evergreen trees within the furthest beds. Today, carefully maintained by the current owners, Villa Fegotto is a characteristic example of the Sicilian rural lifestyle and culture, as well as the old and representative centre of the Sicilian agriculture. 64 Piazza Giambattista Odierna, I 97100 Ragusa +39 0932 684780; +39 0932 676668; +39 0932 676540 7 +39 0932 684780; +39 0932 676668; +39 0932 676541 [email protected]; [email protected] www.gardmed.org GIARDINO IBLEO Ragusa 65 Apertura / Opening: Tutti i giorni, 9:00 – 21:00 Open daily, 9:00 – 21:00 Ingresso libero / Free entrance Visita libera / Free visit Superficie / Surface: 15.800 m2 GPS: 36.925559 N, 14.748791 E (WGS84 deg) Situato nell’antico quartiere di Ibla, il giardino è stato realizzato nel 1858 come villa pubblica per iniziativa di alcuni facoltosi cittadini e forse col contributo dell’intera popolazione ragusana. La villa si sviluppa in un contesto architettonico unico, laddove un tempo sorgeva il giardino dell’antica cattedrale di San Giorgio, completamente distrutta dal terremoto del 1693; ancora oggi quest’area include ben tre chiese monumentali, la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Giacomo e la chiesa dei Cappuccini con annesso convento. L’impianto originale nasce come passeggiata pubblica, circostanza frequente per i giardini pubblici siciliani dell’Ottocento, e corrisponde al Viale delle Colonnine che dall’ingresso del giardino conduce alla chiesa dei Cappuccini. Qui si propone un disegno formale di aiuole rettilinee, alberate con vecchi alberi di Giuda (Cercis siliquastrum) e marcate da una successione di sedili e di colonnine in pietra bianca che sorreggono urne decorate. Originariamente entrata principale del giardino, oggi è sostituito funzionalmente dal più recente Viale delle Palme, alberato con esemplari di Phoenix canariensis. Successivamente, il giardino è stato ampliato in un’area più vasta di chiaro stile formale, con uno schema simmetrico di aiuole geometriche, bordate da siepi di bosso, vari esemplari foggiati in arte topiaria, una collinetta soprelevata di gusto 66 67 Located in the oldest part of Ragusa Ibla, the Giardino Ibleo was built in 1858 as public garden thanks to funds provided by some wealthy locals and, maybe, small monetary contributions from the citizens of the entire town. The garden develops in a majestic architectural setting, formerly where the old Cathedral of San Giorgio, badly damaged by the earthquake in 1693, was; nowadays the garden is delimited by three old majestic churches, San Domenico, San Giacomo and the church of Capuchin monks with the annexed convent. The original layout was planned as a public promenade, a design which is quite common in 19th century Sicilian gardens, that corresponds to the “Viale delle Colonnine”. This path has geometric design with rectilinear flower beds lined by mature Judas trees (Cercis siliquastrum) together with stone benches and short columns topped by terra cotta urns. Formerly it lead visitors to the garden, but today the “Viale delle Palme” lined by stately Canary Palms (Phoenix canariensis) is the main path. Through the years, the garden was enlarged into a formal style garden, with symmetrical layout of geometric flower beds, box-trimmed hedges and topiary elements; a gently elevated rockery of romantic taste was also built, together with a panoramic terrace that offers breathtaking views of the valley of the Irminio river. The garden hosts several mature trees including palms, such as Phoenix and tardo romantico e un belvedere con balaustra in pietra calcarea e vista scenografica sulla vallata del fiume Irminio. Vi sono esemplari monumentali e annosi di palme, Phoenix e Washingtonia, imponenti cedri del Libano e deodara, alberi di Giuda e cipressi, allori e oleandri. Non mancano le specie fiorifere erbacee e arbustive adoperate a riempimento decorativo delle aiuole e come bordure. In linea con una tradizione diffusa nei giardini pubblici siciliani, piante opportunamente foggiate riportano il nome del giardino. Altre parti sono state aggiunte negli anni Trenta, anche se non perfettamente in linea con lo stile preesistente; varie vasche con statue e sedili sono stati inseriti per migliorare la fruizione pubblica, mentre un boschetto a pineta e un monumento ai Caduti celebrano la memoria della città per le proprie vittime di guerra. Il Giardino Ibleo è certamente uno dei giardini mediterranei d’uso pubblico più rappresentativi della Sicilia orientale. Seppure modificato da vari interventi di adeguamento e rinnovamento, resta in perfetta armonia con lo scenario architettonico di Ragusa antica, gemma della Val di Noto e patrimonio mondiale dell’UNESCO. 68 Washingtonia specimens, majestic Lebanon cedars, Judas trees, Italian cypresses, laurels and oleanders. There are also a selection of flowering herbs and shrubs which decorate both flowerbeds and hedges. Properly trimmed plants beautifully display the name of the garden, following a quite common practice in several Sicilian public gardens. Some other parts, not in line with the original design, were annexed in the 1930s. These include ponds, statues and modern benches for the public to enjoy. There are also a pinetum and a stone memorial dedicated to local fallen soldiers. The Giardino Ibleo certainly is one of the major Mediterranean gardens in SE Sicily. Although modified by several adaptation and renewal works, the garden is perfectly harmonized in the unique architectural frame of the old Ragusa, that is part of Val di Noto UNESCO Heritage. 69 70 Contrada Donnafugata, I 97100 Ragusa +39 0932 684780; +39 0932 619333; +39 0932 676540 7 +39 0932 684780; +39 0932 619333; +39 0932 676541 [email protected]; [email protected] www.comune.ragusa.gov.it/turismo/castello; www.gardmed.org PARCO DEL CASTELLO DI DONNAFUGATA Ragusa 71 Apertura / Opening: Da Martedì a Domenica, 9:00 –13:00 / Martedì, Giovedì, Domenica, 14:45 – 16:30 From Tuesday to Sunday 9:00 –13:00 / Tuesday, Thursday, Sunday, 14:45 – 16:30 Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita su prenotazione / Visit by appointment Superficie / Surface: 80.000 m2 GPS: 36.881762 N, 14.56425 E (WGS84 deg) Il Castello di Donnafugata svetta a pochi chilometri da Ragusa, incastonato nella ricca e suggestiva campagna iblea, dove nasce inizialmente come insediamento fortificato bizantino per divenire, durante la dominazione araba, avamposto difensivo visivamente strategico dal mare alle campagne dell’interno, quindi dimora rurale e poi residenza signorile extraurbana. L’odierna struttura del castello e dell’annesso parco risalgono al XIX secolo, allorché Corrado Arezzo de Spuches, barone di Donnafugata, volle edificare la sua dimora modificando e ampliando le preesistenti costruzioni. Nobile di grande ingegno e di raffinata formazione culturale, oltre che appassionato di piante, il barone amava divertire e stupire i propri ospiti riempiendo il parco di virtuosismi ludici e ricercatezze botaniche. Ne sono testimonianza i numerosi giochi d’acqua, scherzi e intrattenimenti di cui è pieno il giardino: il labirinto di pietra, in passato bordato da rose rampicanti, la coffee-house neoclassica, il tempietto ionico, la “cappella del monaco” destinata a spaventare i visitatori con un meccanismo a molla che animava una statua, diverse collinette e grotte artificiali che creavano anfratti e luoghi appartati. Il disegno originale del parco è ancora leggibile, seppure ripetutamente modificato negli anni, e riflette lo schema tipico delle dimore patrizie essendo suddiviso in diverse aree; The magnificent Donnafugata Castle stands just a few kilometres away from Ragusa, embedded within the prosperous and suggestive Hyblaean countryside. Formerly the building was a fortified byzantine settlement, becoming, after Arab invasion, a defensive headquarters strategically overlooking the sea and the country all around, afterwards a country house and then a suburban noble residence. The castle, in its current façade, dates back to the 19th century, when Corrado Arezzo De Spuches, baron of Donnafugata, transformed and enlarged the old manor to build his own stately mansion. He was an intellectual nobleman with a fine cultural background and being very fond of plants, he loved to surprise his guests by filling the garden with playful attractions and botanical rarities. This is witnessed by numerous water games, jokes and follies spread out in the garden, such as the labyrinth of stone formerly bordered by climbing roses, the neo-classical coffee-house, the pavilion, the “Monk Chapel” (which conceals a trick to frighten visitors) and several artificial hills and caves creating secluded romantic places. The original design is still distinguishable, despite being repeatedly altered, and clearly reflects the classic style of stately houses which incorporate different gardens. The formal gardens are close to the building; near the northern façade, a beautiful parterre stands out, built in the 20th century by the viscount Lestrade, successor of 72 73 tutto intorno al castello è il giardino formale dove risalta, prospiciente la facciata Nord, il parterre voluto nel ‘900 dal visconte Lestrade, successore degli Arezzo, e recentemente restaurato con siepi di rosmarino e lavanda variamente foggiate a stella, mezzaluna e cerchi; ai lati del castello, altre porzioni geometriche di giardino rivelano, più o meno distintamente, antichi disegni simmetrici su pianta quadrata o rettangolare, con aiuole regolari delimitate da basse siepi che pure ripropongono il modello proprio del giardino francese. Molti gli elementi decorativi nel parco, come vasche e fontane, statue, sedili, vasi ornamentali e colonne. Più distante dal castello si trova un’area informale a boschetto con varie conifere, soprattutto pini e cipressi, mentre sul lato occidentale i resti di agrumeti e coltivi a carrubi, olivi e mandorli denotano l’antico uso produttivo. Non mancano le piante insolite e 74 75 Arezzo, that has been recently restored with hedges of rosemary and lavender topiaries trimmed as stars, crescents and circles. On the side of the castle, other parts of the garden show more or less readable symmetric designs with square o rectangular layouts of geometric flowerbeds, lined with clipped hedges, reflecting the French garden style. There are several architectural features in the park, including fountains and ponds, statues, benches, decorative pots and columns. The informal gardens are situated further away from building and include plantations of a selection of conifers, such as pines and cypresses, while on the western side one can find the remains of citrus orchards and other groves with carobs, olives and almond trees which reflect their old agricultural use. Botanical collections also include unusual and rare plants, such as Pinus roxburghii, Sideroxilon inerme, Gleditschia triacanthos, Rhus lancea, Casuarina stricta, and several majestic trees, noteworthy amongst which are rare, come Pinus roxburghii, Sideroxilon inerme, Gleditschia triacanthos, Rhus lancea, Casuarina stricta, e gli alberi monumentali, tra cui primeggiano gli enormi esemplari di Ficus macrophylla nei pressi della scalinata che dal castello conduce al parco. Sotto la proprietà e la gestione del Comune di Ragusa dal 1982, il parco è una rappresentazione unica e avvincente di giardino mediterraneo di gusto eclettico e di certo il sito più noto della Sicilia sud-orientale. 76 the specimens of Ficus macrophylla (Moreton Bay Fig) nearby the monumental staircase that leads from the castle terrace to the park. Owned and maintained by the Municipality of Ragusa since 1982, the park of Donnafugata is one of the most unique displays of eclectic Mediterranean gardens and certainly the most popular site in SE Sicily. 77 78 ORTO DEL PIOMBO E SCALINATA DI SAN GIORGIO Modica (Ragusa) 79 C.so Garibaldi/Via Maggiore G. Barone I 97015, Modica (Ragusa) +39 0932 759642 +39 0932 759641 7 +39 0932 759642 [email protected] www.gardmed.org Apertura / Opening: Tutti i giorni, 9:30 – 18:00 Open daily, 9:30 – 18:00 Ingresso libero / Free entrance Visita libera / Free visit GPS: 36.863871 N, 14.7607 E (WGS84 deg) L’Orto del Piombo è un piccolo giardino terrazzato su pianta rettangolare che si apre in cima al lato destro della sontuosa scalinata della cattedrale di San Giorgio, mirabile esempio d’architettura barocca siciliana, inserito nella Lista Mondiale dei Beni dell’Umanità dell’UNESCO. Il giardino sembra dovere il suo nome all’omonimo barone del Piombo, antico proprietario del terreno, e rappresenta la parte restante di un’area sicuramente ben più grande in passato, coltivata a frutteto. La scalinata, con i suoi 250 gradini, nasce nell’Ottocento per collegare la cattedrale posta nella parte alta della città (Modica Alta) con il corso principale della città bassa (Modica Bassa), subendo nel tempo varie modifiche. Ai lati della scalinata e tra le rampe ai diversi livelli si sviluppa un disegno regolare e simmetrico di giardinetti pensili, definiti florette negli antichi progetti. Queste aree furono ideate per abbellire la scalinata e per offrire nel ripido percorso in salita aree di sosta e fresco riparo dal cocente sole del Sud. Due giardini sono ai piedi della scalinata, due di forma emisferica si sviluppano al centro e altri due in cima, prima del piazzale antistante la chiesa. Ognuno di questi è uno spazio chiuso da alti muri, con impianti simmetrici di esemplari arborei e arbustivi ripetuti specularmente, spesso attorno a un fulcro centrale, basamento circolare o fontana. Orto del Piombo is a small terraced garden with a rectangular shape that stands at the top right side of the monumental staircase leading to San Giorgio cathedral, a superb example of the Sicilian baroque, listed within the UNESCO World Heritage. The garden probably gets its name after the baron who owned this property, being the last remaining part of an old larger productive orchard. The imposing 250 steps staircase was built during the 18th century and probably remodeled over the years in order to connect the San Giorgio cathedral at the upper part of the town (Modica Alta) to the main street in the lower part (Modica Bassa). A collection of small gardens, originally called “florette” (little floras), are symmetrically arranged alongside the staircase and its flights from bottom to the top. These gardens were planned to embellish the stairs and provide rest areas and shade from the blazing hot sun. Two of these gardens are situated at the bottom of the stairs, two bigger hemispheric ones are at the centre, and two others are at the top, next to the church square. Each garden is like a small walled area that possesses a symmetrical planting design of trees and shrubs which are placed around a focal point consisting of a round stone base or a fountain. There are palms, cycads, privet trees, magnolias, jacarandas and rosemaries. High hedges of climbers with a combination of jasmines, bougainvilleas, rambling roses 80 81 82 Vi si trovano palme, cicadee, ligustri, magnolie, jacarande, rosmarini, mentre alte siepi di rampicanti, miste di gelsomini, buganvillee, rose e glicini, delineano il perimetro producendo cascate di fiori che spettacolarmente decorano la scalinata dalla primavera all’autunno. L’Orto del Piombo è un giardino ben più grande delle florette; vi crescono molti agrumi, soprattutto aranci e limoni, nonché noci, ulivi e allori, testimonianza dell’antico coltivo. Questi sono ormai divenuti esemplari annosi e imponenti che, insieme ad alti alberi di Casuarina, creano un luogo ombroso, intimo e riservato, da cui poter ammirare scenografici scorci del centro storico di Modica e della splendida vallata. La scalinata di San Giorgio con i suoi giardini pensili mostra un modello singolare e avvincente d’architettura del giardino mediterraneo in cui verde e monumenti architettonici reciprocamente si esaltano e si completano. 83 and wisterias border all gardens and form an amazing cascade of blossoms from spring to autumn. The garden called Orto del Piombo is bigger than other florette. It contains numerous citrus trees, mainly oranges and lemon, as well as walnut trees, olives and laurels which are evidence of the ancient groves. Many of these plants are now mature and stately trees which together big Whistling Pines provide a shady place, rather cozy and secluded, where one can enjoy breathtaking views of the historic centre and the astonishing valley below. The staircase of San Giorgio cathedral and its roof gardens offer a unique and compelling display of Mediterranean garden where plants and architectural features enhance and complete each other. 84 Contrada Gisana, Vanella 127 n. 1, I 97015, Modica (Ragusa) +39 0932 779348 +39 3338378561 7 +39 0932 779348 [email protected] www.gardmed.org VILLA GRIMALDI ALLA GISANA Modica (Ragusa) 85 Apertura / Opening: Su prenotazione / by appointment Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment Superficie / Surface: ca. 7.000 m2 GPS: 36.77808 N, 14.80412 E (WGS84 deg) È un giardino privato annesso a una tipica dimora signorile di campagna con baglio interno. Situata poco distante dal centro cittadino, la villa è stata costruita nella prima metà dell’Ottocento dai baroni di Calamezzana, discendenti dei principi Grimaldi, Il disegno e la composizione originale del giardino si devono a Clemente Grimaldi, esperto agronomo interessato alla coltivazione e all’acclimatazione di piante esotiche, attività che soleva sperimentare spesso nel proprio giardino. Il giardino è articolato in due parti, una più piccola antistante il prospetto della villa e un’altra più estesa e sviluppata lateralmente all’edificio e al cortile interno. Il giardino d’ingresso è in stile puramente formale; si sviluppa lungo il viale principale della villa che introduce al baglio interno e presenta una successione simmetrica di aiuole di forma perlopiù rettangolare e rialzate che ospitano annosi esemplari di falso pepe, albero di Giuda, nonché cedri deodara, gelsomini, buganvillee, oleandri. A ridosso del muro di cinta, sedili in pietra separano le aiuole e consentono di godere della frescura e fioriture del giardino. Tra i numerosi fregi che decorano la villa, va segnalato lo stemma nobiliare della famiglia Grimaldi, posto in cima alla facciata principale. Le aiuole prossime alla casa hanno un disegno simmetrico differente dal resto del giardino, sviluppan- 86 87 This is a private garden annexed to a typical Hyblaean country house with an inner courtyard. Located just outside the town centre, Villa Grimaldi was built in the early 19th century by the barons of Calamezzana, descendants of the noble family of Grimaldi princes. The original garden design and composition was designed by the old owner Clemente Grimaldi, who was an eminent agronomist and expert in plant cultivation and acclimation, which he used to practice in his gardens. The garden consists of two parts, a small front garden and a bigger lateral one on the left side of the house and the courtyard. The front garden has a typical formal style; it was built along the main path leading to the courtyard and consists of a symmetric sequence of geometric flower beds, which are elevated and rectangular shaped and host old specimens of American peppertrees and Judas tree, as well as cedars, jasmine, and bougainvilleas and oleanders. Close to the boundary walls, stone benches separate the flowerbeds and allow to enjoy the fresh air and blooming in the garden. Many architectural features embellish the villa, noteworthy amongst which is the prince Grimaldi’s coat of arm at the top of building façade. The flower beds closest to the building have a different symmetric layout, since they display a square pattern around a small circular pond and host a citrus garden with oranges, lemons, 88 89 dosi su pianta quadrata attorno a una piccola vasca circolare, coltivate come un tipico giardino d’agrumi con esemplari di arancio, limone, mandarino e pompelmo. Al giardino laterale si accede principalmente dalla corte interna, oltre che dal giardino d’ingresso. Questo rappresenta la parte più rimaneggiata sotto il profilo floristico e stilistico, oggi contraddistinto da un misto di stile formale e informale. Sono ancora presenti aspetti originali, come la roccaglia di pietre calcaree e vulcaniche, grossi esemplari di Cycas revoluta, Ficus macrophylla, Aloe plicatilis, Phoenix dactylifera, nonché carrubi, ulivi e vari esemplari di bosso foggiati secondo l’arte topiaria. Per quanto modificato per l’uso privato della villa e per ospitare eventi, il giardino insieme all’edificio storico sono elementi di indubbio gusto artistico, perfettamente integrati nel paesaggio circostante della campagna iblea. tangerines and grapefruits. The side-garden may be accessed either from the inner courtyard or the front garden. It is the most remodeled part of the garden as regard both plant collections and design, and today it possesses both formal and informal features. It still contains authentic features, including the unique limestone -volcanic rockery and some old specimens of Cycas revoluta, Ficus macrophylla, Aloe plicatilis, Phoenix dactylifera, as well as carobs, olives and many examples of topiary box shrubs. Although remodeled over time for serving as a family home as well as for hosting events, both gardens and buildings still represent elements of art which fit well with the surrounding landscape of the Hyblaean countryside. 90 I GIARDINI MALTESI MALTESE GARDENS 91 92 ARGOTTI BOTANICAL GARDENS Floriana 93 Argotti Botanical Gardens, University of Malta Section, Vincenzo Bugeja Street, Floriana, FRN 1460 +356 21248984 +356 21233485 7 +356 21233485 [email protected] www.um.edu.mt/discoveruniversity/activities/argotti; www.gardmed.org Apertura / Opening: Da Lunedì a Venerdì, 9:30 – 14:00 / From Monday to Friday, 9:30 – 14:00 Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment Superficie / Surface: 4.506 m2 GPS: 35.892216 N, 14.503554 E (WGS84 deg) L’Orto botanico Argotti di Floriana risale all’inizio del XVIII secolo, originariamente formato da due distinti giardini, uno proprietà del cavaliere Don Emmanuel Pinto de Fonseca, l’altro appartenente a Ignatius de Argote y Gusman, ufficiale giudiziario. Nel 1740, dopo che Pinto fu eletto Gran Maestro, De Argote ne acquistò il giardino unificando la proprietà. All’epoca dei Cavalieri, tuttavia, Malta non possedeva ancora un vero orto botanico. La storia dell’Orto botanico dell’Università di Malta è strettamente legata a un giardino officinale creato nel 1674 dai Cavalieri di San Giovanni a Forte Sant’Elmo vicino alla Sacra Infermeria. Durante la dominazione inglese nel 1800, le piante medicinali e altre specie botaniche furono trasferite da Sant’Elmo al Giardino del Maglio a Floriana sotto la guida di Carlo Giacinto, frate carmelitano e professore di Storia naturale dell’Università di Malta dal 1805. Questi impiantò una ricca collezione di piante esotiche, tra cui anche l’acetosella (Oxalis pes-caprae), oggi temibile specie infestante. Dopo la morte di Padre Giacinto, nel 1855 Argotti venne adibito definitivamente a Orto botanico grazie a Stefano Zerafa, altro docente universitario di Storia naturale. Zerafa contribuì molto all’assetto attuale del giardino, autore del primo catalogo della flora maltese, ma noto soprattutto per aver scoperto e descritto la pianta nazionale di Malta, l’endemica Argotti Gardens in Floriana were built in the early 18th century and were initially two separate gardens; one owned by Knight Don Emmanuel Pinto de Fonseca and the other by Bailiff Ignatius de Argote y Gusman. In 1740, after Pinto’s election to Grandmaster, De Argote purchased Pinto’s part of the garden and annexed it to his own. During the Knights period however, a formal botanic garden did not exist here. Argotti’s history as a Botanic Garden is intimately connected to a physic garden created in 1674 by the Knights of St. John at Fort St. Elmo near the Sacra Infermeria. Upon the arrival of the British in 1800, the medicinal plants and other botanical specimens were moved from St. Elmo to Il-Mall in Floriana under the guidance of the Carmelite monk Father Carolus Giacinto appointed by University of Malta in 1805 as Chair of Natural History. He established an extensive plant collection by importing several exotics including the now infamous Oxalis pes-caprae (Cape Sorrel). After Father Giancinto’s death, the botanic gardens were relocated to Argotti Gardens in 1855 by Prof. Stefano Zerafa, also a Professor of Natural History. Zerafa contributed greatly to the garden’s botanical assets and wrote the first account on Maltese flora, entitled ‘Thesaurus of the Flora of the Maltese Islands’. He is most remembered for the discovery and naming of our National Plant, the endemic Cheirolophus crassifolius (Centaurea spatulata-zerafae, Maltese Rock Centaury). Other notable Maltese botanists who 94 95 contributed to the collections in the garden include Dr. Alfred Caruana Gatto and Prof. John Borg, who together managed to assemble collections of indigenous and Mediterranean flora, cacti and succulents. Indeed Professor Borg made further contribution to Argotti Botanic Gardens by donating his world-famous private cactus collection in 1945. Argotti gardens continued under University tenure until 1973, when the gardens were taken over by the Department of Agriculture, thus interrupt- ing over 150 years of University tenure. The inner part of the Argotti Gardens housing the main botanical collection was returned to the University in 1996, unfortunately in a very rundown state. Rehabilitation commenced with the restoration of architectural assets and rebuilding of the herbarium and offices. The plant collection was reorganised and expanded since the garden was taken over, with the outer section still not under University tenure. The garden hosts several majestic bo- tanical specimens planted over the years by various directors. Mature specimens at Argotti include species such as Tetraclinis articulata (Sandarac Gum Tree), Ficus macrophylla (Moreton Bay Fig), Dracaena draco (Dragon’s Blood Tree), Argania spinosa (Argan tree) Phoenix rupicola (Cliff Date Palm), Lagunaria patersoni (Cow Itch Tree), Tipuana tipu (Rosewood, Pride of Bolivia) and Jacaranda mimosaefolia (Jacaranda). There are also several large specimens of Cereus and succu- Cheirolophus crassifolius. Altri illustri botanici che hanno contribuito ad arricchire l’Orto sono Alfred Caruana Gatto e John Borg, ideatori e curatori delle collezioni di specie spontanee maltesi e mediterranee e di piante grasse. Quest’ultimo ha poi ulteriormente incrementato la flora del giardino donando, nel 1945, la sua cospicua e pregiata collezione di cactus. Nel 1973, l’Orto botanico è stato affidato al Dipartimento di Agricoltura, interrompendo la gestione universitaria durata oltre 150 anni. Venticinque anni più tardi, nel 1996, la parte interna del giardino è tornata proprietà dell’Università, ma in condizioni disastrose che hanno imposto il restauro delle strutture architettoniche e la ricostruzione dell’erbario e degli uffici. Le collezioni sono state riorganizzate e incrementate nel tempo, ma la parte esterna resta estranea all’amministrazione universitaria. Il giardino include molti esemplari imponenti. Tra i più antichi vi sono Tetraclinis articulata (albero della gomma sandracca), Ficus macrophylla, Dracaena draco, Argania spinosa (Argan), Phoenix rupicola, Lagunaria patersoni, Tipuana tipu e Jacaranda mimosaefolia. Esistono anche molti grossi esemplari di Cereus e di Euphorbia, oltre alle tradizionali collezioni di diverse famiglie botaniche. Una ricca collezione di piante grasse trova spazio all’interno di una serra e nel giardino pensile sopra l’Erbario. Rare specie endemiche di lent Euphorbias apart from the true botanical collections in various families. A large collection of cacti and succulents is housed in one of the greenhouse and also the roof garden above the herbarium. The Maltese endemics are also represented in the garden and include Cheirolophus crassifolius (Maltese Rock Centaury), Cremnophyton lanfrancoi (Maltese Cliff-Orache), Helichrysum melitense (Maltese Everlasting) and Darniella melitensis (Maltese Salt Tree), which are found in a section dedicated to Maltese flora. The outer public section of Argotti Gardens is still administered by a government entity and unfortunately has become more of an open amenity garden space since many of its botanical specimens have been lost. The inner section still has several original architectural features dating back to De Argote, including the unique Nymphaeum and the summer Villa. Argotti, which is the commonwealth’s third oldest botanical garden, at present is a tertiary educational institution involved in several scientific activities including plant conservation projects, botany- and ecology-related projects, as well as several research projects, which focus on biological activity of plant extracts. Additionally the gardens often serve as an open classroom for school children of various ages who attend guided tours and activities tailored to the students’ age and educational level. The garden is fully accessible to local and foreign visitors during office hours. Group tours are also organised upon request. 96 97 Malta sono coltivate in uno specifico settore dell’Orto, tra queste vi sono Cheirolophus crassifolius, Cremnophyton lanfrancoi, Helichrysum melitense e Darniella melitensis. La parte esterna del giardino, ancora gestita dalla pubblica amministrazione, è semplicemente un’area verde pubblica priva di particolare valore botanico, poiché gran parte degli esemplari più pregiati sono andati perduti. All’interno dell’Orto botanico si con- 98 servano diversi elementi architettonici risalenti all’impianto originario, tra cui il ninfeo e la residenza estiva. Argotti, che è il terzo tra i più antichi Orti botanici del Commonwealth, oggi è anche un importante centro di educazione e di ricerca scientifica, coinvolto attivamente in progetti di conservazione e ricerche nel campo della biologia vegetale, dell’ecologia e della fitochimica. Il giardino serve, inoltre, come giardino didattico per studenti d’ogni livello, con visite guidate e attività mirate per fascia d’età e ambito culturale; è aperto al pubblico e ai turisti negli orari d’ufficio. Le visite guidate si svolgono su richiesta. 99 100 KING GEORGE V RECREATIONAL GROUNDS Floriana 101 King George V Garden, Telgha tal-Kurcifiss, Floriana Floriana Local Council, 15 Pjazza Emmanuel S. Tonna, Floriana FRN 1483 +356 21235523 7 +356 21237723 [email protected] www.florianalocalcouncil.com; www.gardmed.com Apertura / Opening: Tutti i giorni / Open daily Ingresso libero / Free entrance Visita libera / Free visit Superficie / Surface: 9.640 m2 GPS: 35.891936 N, 14.50794 E (WGS84 deg) Il King George V è un parco ricreativo nato per ospitare i primi campi sportivi di Malta, inaugurato da re Giorgio V nel 1936. A quell’epoca, re Giorgio ebbe l’idea di chiedere ad ogni bambino inglese il contributo di un penny per la costruzione del giardino, cosicché ciascuno vi si sentisse in qualche modo legato, essendo in parte responsabile della sua realizzazione. In origine il giardino era collegato da un ponte all’omonimo ospedale, edificato in memoria degli uomini della Marina mercantile caduti nella prima guerra mondiale. Attualmente il giardino è ben separato dall’ospedale, oggi specializzato centro oncologico intitolato al primo ministro maltese Paul Boffa. Il parco ricreativo King George V esibisce all’ingresso un monumentale arco in pietra, sormontato dallo stemma reale inglese, nonché un busto in bronzo raffigurante Giorgio V. L’area ricreativa, costruita sugli antichi bastioni di La Valletta e Floriana, offre un panorama straordinario del Porto Grande e delle fortificazioni delle “Tre città” che assolutamente merita d’essere ammirato. Il giardino mantiene ancora oggi l’impiego originario di tipo ludico-ricreativo e include, infatti, campi di calcio, di tennis e aree gioco attrezzate, fatti realizzare dalla Playing Fields Association di Malta per il pubblico svago. Tale associazione mantiene la sua sede ufficiale all’interno del parco. Un viale di oleandri conduce i visita- King George V is actually a recreational ground originally hosting Malta’s first playing fields and inaugurated by King George V in 1936. During that time, King George came up with the idea of asking every child in England to contribute a penny in aid of its construction, thus making every child who uses the playground feel that he or she, in some way contributed to its availability. Originally the garden was connected via a bridge to King George V hospital, erected as a memorial of the Merchant navy personnel who died in World War I. Today, the garden has been separated from the cancer patients hospital, since renamed after the post-war Prime Minister Sir Paul Boffa. King George V recreational grounds has an elaborate stone arch at the entrance, topped by the British Monarchy coat of arms and a bronze bust of King George. The recreational space which is built on the bastions of Valletta and Floriana offers breathtaking views of the Grand Harbor and the three cities fortifications, a view which shouldn’t be missed. The garden today still serves its original purpose, that of being a recreational area, and possesses a football ground, a tennis court and a playing field which was constructed by the Malta Playing Fields Association (M.P.F.A.) for the public to enjoy. Indeed the M.P.F.A. still has its headquarters at these recreational grounds. An avenue of oleanders leads visitors to the central part of the garden which is embellished with benches, a kiosk and ga- 102 103 tori nella parte centrale del giardino, arredata con sedili, un chiosco e gazebi destinati al pubblico. Nel giardino, accessibile tutti i giorni anche ai disabili, è possibile ammirare numerose piante esotiche, tra cui maestosi esemplari di Ficus microcarpa, piante di pittosporo (Pittosporum tobira) e diverse specie di palme. Sono pure presenti piante tipicamente mediterranee, quali alberi di olivo, pini, cipressi e allori. 104 zebos for the enjoyment of the public. Amongst the various plant species in the garden, one can find several exotics including majestic Ficus microcarpa (Chinese Banyan Tree), Pittosporum tobira (Japanese Pittosporum) and a selection of palms. The garden also possesses a number of Mediterranean species including olive, pine, cypress, and laurel trees. 105 106 Sir Luigi Preziosi Garden, Vilhena Street, Floriana Floriana Local Council, 15 Pjazza Emmanuel S.Tonna, Floriana FRN 1483 +356 21235523 7 +356 21237723 [email protected] www.florianalocalcouncil.com; www.gardmed.com SIR LUIGI PREZIOSI GARDEN Floriana 107 Apertura / Opening: Tutti i giorni / Open daily Ingresso libero / Free entrance Visita libera / Free visit Superficie / Surface: 4.470 m2 GPS: 35.890884 N, 14.507908 E (WGS84 deg) Il parco ricreativo King George V è direttamente collegato al giardino Sir Luigi Preziosi, dedicato al medico oculista noto per i suoi studi sulla prevenzione dei danni prodotti dall’infezione batterica di Trachoma. Il giardino si sviluppa per un’area di circa 4500 m2 sui bastioni difensivi nei pressi del celebre molo barocco noto come Valletta Waterfront (in passato Pinto stores). Il giardino Sir Luigi Preziosi offre un panorama scenografico sia del Porto Grande che del molo. Passeggiando nel giardino è possibile anche apprezzare l’architettura dei bastioni che proteggevano la città all’epoca dei Cavalieri. Entrambi i giardini sono aperti quotidianamente al pubblico e accessibili ai disabili. 108 King George V recreational grounds are physically connected to Sir Luigi Preziosi gardens, named after the ophthalmic surgeon whose studies were instrumental in preventing blindness by the Trachoma bacteria. This garden, with an area of around 4500 sqm is built in the Floriana defensive bastions just above the Valletta Waterfront (former Pinto stores). Sir Luigi Preziosi Garden has excellent panoramic views of the Grand Harbour and the Valletta Waterfront. A walk through the garden will also allow a close view of the bastions used for defense during the time of the Knights. The gardens are accessible to wheelchair users and are open all day to the public. 109 110 The Mall Gardens, The Mall Street, Floriana Floriana Local Council, 15 Pjazza Emmanuel S.Tonna, Floriana FRN 1483 +356 21235523 7 +356 21237723 [email protected] www.florianalocalcouncil.com; www.gardmed.com THE MALL GARDENS Floriana 111 Apertura / Opening: Tutti i giorni / Open daily Ingresso libero / Free entrance Visita libera / Free visit Superficie / Surface: 6.650 m2 GPS: 35.893518 N, 14.505209 E (WGS84 deg) Il Giardino del Maglio, realizzato nel 1956 dal Gran Maestro Lascaris, è un giardino stretto e lungo, adiacente agli antichi Granai di Floriana, il quale si estende per circa 400 metri da Sarria lungo Mall Street verso l’entrata di La Valletta. In corrispondenza dell’ingresso prossimo alla capitale, il giardino presenta un doppio arco ornamentale che porta lo stemma del Gran Maestro Lascaris. Nato come giardino privato tra mura, era molto popolare ai tempi dei Cavalieri di San Giovanni che lo usavano come luogo di svago, svolgendovi attività ricreative tra cui la celebre “pallamaglio”, un gioco molto simile al croquet, in cui una pallina andava spinta con un bastone o maglio attraverso porte metalliche distribuite lungo un percorso. Il giardino è stato realizzato su disegno molto semplice, completamente racchiuso, essendo circondato per intero da alti muri perimetrali. Vari rampicanti crescevano su pergolati sorretti da pilastri in pietra per ga- rantire ombra e frescura in una città che all’epoca era ancora un territorio aperto. Nel 1805, Sir Alexander Ball lo convertì in giardino pubblico, denominandolo Giardino del Maglio. Purtroppo, gran parte degli impianti originari è andata perduta durante la seconda guerra mondiale e per deterioramento ambientale. I muri perimetrali sono stati eliminati dopo la guerra e sostituiti da una bassa cancellata. Oggi il Giardino del Maglio è un giardino pubblico che consiste in 112 113 The Mall Garden, built by Grandmaster Lascaris in 1656, is a narrow garden adjacent to the Floriana Granaries which stretches from Sarria along Mall Street and extends for some 400 meters towards the entrance to Valletta. At the Valletta side entrance, a beautiful dual archway embellished by the Grandmaster Lascaris’ coat of arms may be found. Originally a private walled garden, it was very popular with the knights of St. John where they engaged in different recreational games including the popular ‘Palla a Maglio’, a ball game similar to croquet in which a ball was driven through an iron ring suspended at the end of a long alley. The garden was constructed on a simple design and since it was thoroughly enclosed by a high wall, it was quite secluded. Creepers were grown on pergolas erected on pillars to provide shade which was very much needed since at the time Floriana was still mostly open ground. In 1805, Sir Alexander Ball converted the garden into a public area and named the gardens due ampie passeggiate parallele, separate da aiuole con alberi ornamentali e piante fiorifere. Si rinvengono vari monumenti che celebrano illustri personaggi della storia politica e culturale di Malta. Alla fine del giardino si trova il monumento dell’Indipendenza, posto in commemorazione del giorno dell’indipendenza maltese, il 21 settembre 1964, in sostituzione della statua del Gran Maestro De Vilhena. Il giardino comprende molti alberi monumentali, tra cui risaltano Kigelia africana con i suoi fiori penduli, Jacaranda mimosaefolia dalla vistosa fioritura violetta e molte palme, come Phoenix canariensis, P. rupicola, P. dactylifera, Washingtonia filifera e W. robusta. Vi crescono anche molte specie mediterranee, tra cui ulivi, pini d’Aleppo, cipressi, palme nane, nonché l’albero della gomma sandracca, Tetraclinis articulata, esclusivo di Malta. Aperto al pubblico tutti i giorni, il giardino è di facile accesso ai disabili. 114 115 Maglio Gardens. Unfortunately, much of the original features of this garden have been lost partly during World War II or by natural elements. The high walls were dismantled after the last World War and replaced with a low railed enclosure. Today Mall Gardens is a public garden consisting of two broad parallel walks separated by beds of ornamental trees and flowers. Several monuments can be found in the garden commemorating prominent Maltese personalities of the Islands’ political and social history. At one end of the garden, one can find the Independence monument, which commemorates Independence Day on 21st September 1964. It replaced the statue of Grand Master De Vilhena erected in his honor.The garden is adorned with several mature trees, noteworthy amongst which are Kigelia africana (Sausage Tree), with its beautiful hanging flowers, Jacaranda mimosaefolia (Jacaranda Tree) with its vibrant purple flowers and a selection of palms including Phoenix canariensis (Canary Island Palm), P. rupicola (Cliff Date Palm), P. dactylifera (Date palm), Washingtonia filifera and W. robusta (Californian and Mexican Fan Palms). Several Mediterranean trees can also be found in the garden including Olea europaea (Olive tree), Pinus halepensis (Aleppo Pine), Cupressus sempervirens (Italian Cypress), Chamaerops humilis (Dwarf Fan Palm) and the indigenous Tetraclinis articulata (Sandarac Gum Tree). The garden is open all day for the public to enjoy and is also accessible to wheelchair users. 116 TAL-KMANDANT LUQA BRIFFA GARDENS Zejtun 117 Tal-Kmandant Gardens, Luqa Briffa Street, Żejtun 28, “Dar iż-Żwieten”, St. Angelo Street, Żejtun, ŻTN 1369 +356 21663866 7 +356 21663939 [email protected] www.zejtunlocalcouncil.com; www.gardmed.com Apertura / Opening: Tutti i giorni / Open daily Ingresso libero / Free entrance Visita libera / Free visit Superficie / Surface: 2.084 m2 GPS: 35.852231 N, 14.537444 E (WGS84 deg) Il Tal-Kmandant Garden di Zejtun fu disegnato e costruito nel 1802 dall’architetto Mikiel Cachia. Commissionato dal primo governatore britannico di Malta, Sir Alexander Ball, il giardino venne offerto in dono al luogotenente Ġuzè Abela come riconoscimento per aver guidato l’insurrezione popolare contro la dominazione francese (1798-1900). A questo si deve anche il nome, giacché “Kmandant” in maltese per l’appunto significa luogotenente. Esso, in verità, rappresenta uno dei dodici giardini che vennero realizzati all’epoca col medesimo proposito celebrativo, dei quali soltanto quattro si sono conservati fino ad oggi. Il giardino nacque all’origine come frutteto destinato alla coltivazione di oltre 150 tipi di piante da frutto, tra cui mandarini, olivi, peri, meli, melograni e viti. Tra il 1828 e il 1926 il frutteto è stato dato in affitto a numerose persone che nel tempo hanno introdotto una gran varietà di piante. Nel 1927 il TalKmandant Garden è diventato il giardino pubblico di Zejtun ed è stato riconosciuto come “giardino botanico” per la ricchezza delle sue collezioni. Lo stile del giardino si basa su un disegno simmetrico piuttosto semplice. La facciata d’ingresso mostra un’architettura neoclassica, alquanto diffusa nei giardini inglesi e contraddistinta da un disegno ordinato e regolare di linee verticali e orizzontali. In cima è posto lo stemma reale di Giorgio III, con un’iscrizione sottostante che ricorda il motivo per cui 118 119 Tal-Kmandant Garden at Zejtun was designed and built by the architect Mikiel Cachia in 1802. It was commissioned by the first British Governor of Malta, Sir Alexander Ball, and was given as a gift to Lieutenant Ġuzè Abela in recognition for organising the inhabitants of Żejtun in the revolts against the French (1798-1800). The garden gets its name from the Maltese word “Kmandant” meaning Lieutenant. It is one of about twelve similar gardens commissioned at the time for the same purpose and of which only about four still exist today. Originally the garden was designed as a fruit orchard and was recorded to contain over 150 fruit trees, including tangerines, olives, pears, apples, pomegranates and vines. Between 1828 and 1926, this orchard was leased to several Maltese tenants and in the process started to accommodate a more diverse selection of plants. Indeed it was eventually given the status of “Giardino Botanico”, when in 1927, Tal-Kmandant Garden was converted into a public garden in order to serve the inhabitants of Zejtun. The garden style is based on a rather simple symmetrical base plan. The façade is adorned with neoclassical architecture, characteristic of gardens built by the English and consists of a simple design of vertical and horizontal bands. At its top, one can find the coat of arms of King George III and beneath it an inscription describing the purpose for which the garden was built. The entrance to the garden 120 121 il giardino è stato creato. Vi si accede tramite una breve scalinata e alti muri lo circondano completamente, garantendo protezione dal vento e una certa riservatezza. È possibile ammirare molti esemplari annosi risalenti all’impianto originario, tra questi Ziziphus zizyphus (giuggiolo cinese), Phoenix canariensis (palma delle Canarie), Nolina recurvata (pianta mangiafumo), Jasminum sambac (gelsomino d’Arabia), Nerium oleander (oleandro). Le nuove introduzioni, invece, includono esemplari di araucaria (Araucaria heterophylla), eucalipto (Eucalyptus camaldulensis) e albero di Giuda (Cercis siliquastrum). Un sistema di canalette in pietra, alimentato da una vasca di raccolta d’acqua piovana, assicurava in passato l’irrigazione del giardino. Infine, è presente una grande quantità di rampicanti ed erbe annuali che in primavera esplodono in fioriture multicolori, decorando il giardino e dilettando i visitatori che vi hanno libero accesso. is elevated at the top of a short flight of steps. The garden is surrounded by high walls which provide protection against winds as well as a degree of seclusion against intruders. In the garden one can find several old botanical specimens which have remained in the garden to the present day. Trees include Ziziphus zizyphus (Chinese Date), Phoenix canariensis (Canary Palm), Jasminum sambac (Arabian Jasmine), Nolina recurvata (Ponytail palm) and Nerium oleander (Oleander). New additions were also made to the garden and these include Araucaria heterophylla (Norfolk Island Pine), Eucalyptus camaldulensis (River Red Gum) and Cercis siliquastrum (Judas tree). In the past, these plants were watered by limestone canals which channelled water from a large rain-fed water reservoir. A number of decorative climbers adorn the garden which with annuals make this garden a riot of colours in spring. The garden today is freely accessible for the public to enjoy. 122 The President’s Kitchen Gardens, San Anton Street, Attard Malta Community Chest Fund, The Palace, Valletta Cafeteria: +356 2142 3371, Group Bookings: +356 2200 3269 7 +356 21484661 General Information: +356 21226226 [email protected]; [email protected]; www.mccf.org.mt; www.gardmed.org PRESIDENT’S KITCHEN GARDENS Attard 123 Apertura / Opening: Inverno: da Lunedì a Venerdì, 9:30 – 14:00 / Estate: da Lunedì a Venerdì, 10:00 – 22:00 Winter: from Monday to Friday, 9:30 – 14:00 / Summer: from Monday to Friday, 10:00 – 22:00 Sabato, Domenica e festivi, 9:00 –13:30 / Saturday, Sunday and holydays, 9:00 –13:30 Ingresso libero / Free entrance Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment Superficie / Surface: 3.882 m2 GPS: 35.896655 N, 14.445546 E (WGS84 deg) Palazzo San Anton e il President’s Kitchen Garden ad Attard nascono in seguito all’allargamento della residenza privata dell’ufficiale giudiziario Antoine De Paule nel 1620. Una volta eletto Gran Maestro (1623-1636) e data la vicinanza alla capitale, De Paule utilizzò come propria residenza estiva tale sede piuttosto che Castello Verdala a Buskett. Oltre all’introduzione di diverse piante esotiche, alcune aree del giardino vennero destinate alla coltivazione di erbe, ortaggi e specie fruttifere per le esigenze del Palazzo. Anche i successori di De Paule usarono palazzo San Anton come residenza estiva, accrescendo ulteriormente l’annesso giardino. Nel 1722, il Gran Maestro Manoel de Vilhena sviluppò il sistema di approvvigionamento idrico del giardino usando un sistema sotterraneo di canali collegato al vicino giardino TalKmand a Lia. Nel 1766, il Gran Maestro de Rohan ingrandì il giardino con nuove aree nella parte rivolta verso la cittadina di Balzan per ampliare gli aranceti. Nello stesso periodo, sempre per migliorare le riserve idriche e il sistema irriguo del giardino, fu realizzata una grande cisterna di raccolta dell’acqua che oggi è trasformata in Vasca dei Cigni. Nel tempo, Palazzo San Anton è servito come residenza per ufficiali e governatori, poi per i Presidenti maltesi. Fino al 2010, purtroppo, il Kitchen Garden è stato lasciato in uno stato di completo abbandono. Il recupero del giardino ha avuto inizio con la San Anton Palace and Gardens in Attard started off with the enlargement of the private residence of Bailiff Antoine De Paule in 1620. Following his election to Grand Master (1623-1636), and being closer to the capital city Valletta, it was used as his summer residence instead of Verdala Castle in Buskett. Apart from exotic trees, parts of the garden purposely served to grow crops, herbs and fruit used in the Palacès kitchen. His successors also used San Anton Palace and its garden as a summer residence, undertaking further development to the grounds. In 1722, Grand Master Manoel de Vilhena upgraded the water supply to the garden using underground channels from Tal-Kmand in Lija. In 1766, Grand Master de Rohan purchased more land on the Balzan side to extend the orange groves. A large water reservoir, presently used as a Swan Pond, was also constructed in the Kitchen Gardens during this period for water storage and irrigation. The Palace and San Anton Gardens have served as residence for colonial officials and Governors, as well as Maltese Presidents, but up to 2010 the Kitchen Gardens were left in a dilapidated state. Rehabilitation was launched by the incumbent President Dr George Abela and the Kitchen Gardens officially reopened, on the 16th June 2011. The garden still serves its original purpose of growing vegetables, herbs and cut flowers for Palace use. It comprises two main levels - the first level consists of a child recreation- 124 125 126 127 presidenza di George Abela e il 16 giugno 2011 è stato ufficialmente riaperto al pubblico. Il giardino mantiene ancora oggi la sua originaria destinazione di orto di erbe e piante da fiore riservate alle necessità della dimora presidenziale. Si sviluppa su due diversi livelli; il primo consiste in un’area ricreativa per bambini e un servizio di ristoro che funziona giornalmente. Da lì si prosegue verso la Community Chest Fund di Malta che sostiene economicamente i cittadini maltesi che necessitano di cure mediche all’estero. Vi si trovano anche stalle e recinti che ospitano vari animali domestici, tra cui pony, cervi, emù, che rappresentano una grande attrattiva in quest’area del giardino. La "Għorfa" è un percorso museale che correla aspetti naturalistici e agricoli, con attenzione particolare alla flora e alla fauna spontanee, nonché alla geologia e al clima dell’isola. La seconda area include il Giardino delle Erbe e delle Rose e la Terrazza dei Cigni. Principali attrazioni in questa parte del giardino sono la grande varietà di piante e la serra nella quale si svolgono laboratori pratici destinati alle Scuole. Il Kitchen Garden è, in modo singolare, un parco ricreativo interamente riservato a non fumatori ed è facilmente accessibile ad anziani e disabili grazie ad elevatori e rampe d’accesso. Le visite guidate sono disponibili a richiesta. Il giardino è molto frequentato dalle scolaresche offrendo un ambiente stimolante per le attività didattiche. al area and a Sandwich Bar & Café which serves food prepared daily at the President’s Kitchen. Proceedings from the Sandwich Bar & Café go towards the Malta Community Chest Fund which financially supports Maltese patients in need of expensive medical care abroad. There are stables and pens for domestic animals such as ponies, deer, emu and other animals which serve as an attraction at this level of the garden. The ‘Għorfa’ is a walkthrough museum linking the natural environment to farming that emphasises amongst others Malta’s natural flora and fauna, geology and climate. The second level encompasses an Herb and Rose Garden and Swan terrace. The main attractions of this part of the garden include a variety of herbs and vegetables and a greenhouse, in which educational hands-on activities are organized for school children. The Kitchen Garden is a smoke-free recreational park in the Maltese Islands and is accessible for elderly and disabled users who visit since it is well equipped with lifts and ramps for wheelchair users. Garden tours are available upon request. It is frequently visited by school children as it offers a stimulating educational environment. 128 Villa Bologna, 30, San Anton Street, Attard ATD 1282 +356 21417973 [email protected] www.villabologna.com VILLA BOLOGNA Attard 129 Apertura / Opening: Da Lunedì a Venerdì, 9:00 – 17:00 / Sabato 9:00 – 13:00 From Monday to Friday, 9:00 – 17:00 / Saturday 9:00 – 13:00 Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment Superficie / Surface: 30.000 m2 GPS: 35.895082 N, 14.444704 E (WGS84 deg) Villa Bologna è una dimora nobiliare circondata da uno splendido giardino che ha sede ad Attard, a pochi passi dal President’s Kitchen Garden. È stato realizzato nel 1745 da Fabrizio Grech come dono nuziale per la figlia Maria Teresa e il consorte Nicolas Perdicomati Bologna, secondo conte della Catena. Da allora Villa Bologna è stata abitata dai discendenti, la famiglia Trafford, tra cui Lord Gerald Strickland (Primo Ministro maltese nel 1927-1930), la moglie e filantropa Margaret e le figlie Mable e Cecilia. Quest’ultima, insieme ad Agata Barbara, sono state le prime due donne a far parte del Parlamento maltese negli anni Cinquanta. Tutte le famiglie residenti successivamente a Villa Bologna hanno contribuito al patrimonio architettonico e botanico del giardino che si sviluppa su circa 3 ettari, con aranceti, orti e alberi vetusti che includono piante esotiche australiane e sudafricane, in qualche modo collegate all’attività di Lord Strickland come governatore in Australia. A parte le emergenze botaniche, il giardino di Villa Bologna è ricco di rilevanti elementi architettonici, quali fontane, sedili e gazebi. Il giardino mostra aree pavimentate in pietra dove si trovano pergolati a rampicanti, risalenti al Settecento. Negli anni Trenta, Lady Strickland ha esteso il giardino al di là della villa ampliando gli aranceti, con pompelmi, mandarini e altri tipi di agrumi. All’interno del giardino si trovano 130 131 Villa Bologna is a stately home surrounded by beautiful gardens located in Attard, a stonès throw from the President’s Kitchen Garden. It was built in 1745 by Fabrizio Grech as a wedding dowry for his daughter Maria Teresa and Nicolas Perdicomati Bologna, second Count della Catena, and since then Villa Bologna has been resided by their descendants, the de Trafford family, including Lord Gerald Strickland (Maltese Prime Minister 19271930), his second wife and philanthro- pist Lady Margaret Strickland, and his daughters Mable Strickland and Cecilia de Trafford Strickland. The latter, and Agatha Barbara, were the first two women members of the Maltese parliament in the 1950s. All of the successive generations residing in Villa Bologna have contributed to the architectural and garden heritage of the almost 3 hectare gardens, planted with orange groves, vegetable gardens and age-old trees, some of which being Australian and South Af- rican exotics, possibly having a link to Lord Strickland’s service as Governor in Australia. Besides the botanical attractions, the gardens at Villa Bologna are also embellished with magnificent architectural features, including fountains, benches and gazebos. The garden is also lined with stone pavements, some of which have vine-covered pergolas also built in the 1700s. In the 1930s, Lady Strickland extended the garden behind the villa to include new orange groves where grapefruit, 132 133 vasche e fontane ornamentali, tra le quali spiccano la vasca del delfino (Dolphin Pond) realizzata negli anni Venti e la vasca infossata (Sunken Pond) degli anni Trenta. È, inoltre, possibile osservare i tradizionali canali in pietra per l’irrigazione e una torre che veniva usata per la distribuzione dell’acqua nel giardino. Vi si trovano anche costruzioni del XVIII secolo che, tuttavia, hanno subito importanti modifiche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il giardino di Villa Bologna è stato oggetto di una profonda sistemazione a partire dal 1980 per essere adeguato alla fruizione pubblica. Oggi vi si possono identificare quattro aree principali, corrispondenti al Giardino Barocco, all’area con la “Vasca Infossata”, a quella della Vasca del Delfino, a quella del Padiglione, tutte completamente riorganizzate per le visite turistiche e per lo svolgimento di eventi e manifestazioni di alto livello, inclusi i matrimoni, soprattut- to nella area del Padiglione. A Villa Bologna, si trova inoltre il più antico laboratorio di ceramica di Malta, "Ċeramika Maltija", dove sono prodotte e vendute terrecotte dipinte a mano di grande valore artistico, ulteriore attrazione del giardino. Una visita a Villa Bologna e al suo giardino certamente garantiscono ai visitatori una straordinaria esperienza culturale e naturalistica. 134 tangerines and other citrus trees were cultivated. Deeper into the garden one can find beautiful ponds and fountains, the most prominent being the Dolphin Pond designed in the 1920s and the Sunken Pond designed in the 1930s. The garden also possesses old stone channels and a water tower which were used for irrigation purposes on site. The gardens are adorned with stunning 18th century buildings which have seen various changes till after World War II. The large gardens at Villa Bologna have undergone extensive renovation since 1980 to host diverse events. Four main sections namely the Baroque Garden, the Sunken Pond Garden, the Dolphin Garden and the Marquee area are now reorganised to host diverse events, including tourist visits. The Marquee area has allowed Villa Bologna to host high class weddings and events. Additionally, Villa Bologna also possesses Malta’s oldest ceramic workshop – ‘Ċeramika Maltija’, where quality hand-painted earthenware is made and sold. This ceramic workshop provides an additional attraction for visitors. The gardens as well as the main Villa are guaranteed to provide an opportunity for both local and foreign visitors to immerse themselves in an unforgettable cultural and botanical experience. 135 136 Palazzo Parisio, 29 Victory Square, Naxxar, NXR 1700 +356 21412461 7 +356 420447 [email protected] www.palazzoparisio.com; www.gardmed.com PALAZZO PARISIO AND GARDENS Naxxar 137 Apertura / Opening: Da Lunedi a Venerdi, ore 9:00 – 18:00 / From Monday to Friday, 9:00 – 18:00 Ingresso a pagamento / Entrance fee Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment Audioguida disponibile 9:00 – 17:30 / Audioguide available 9:00 - 17:30 Superficie / Surface: 3.000 m2 GPS: 35.914922 N, 14.444286 E (WGS84 deg) Palazzo Parisio è stato edificato nel 1733 dal Gran Maestro portoghese Manuel de Vilhena come residenza di campagna sulle colline di Naxxar, dopodiché è divenuto proprietà della famiglia Parisio, residente a La Valletta. Verso la fine del XVIII secolo, con l’invasione francese, i Parisio cedettero la propria abitazione nella capitale a Napoleone Bonaparte, trasferendosi nella residenza di campagna a Naxxar. Sir Paolo Parisio e la consorte Antonia Moscati Gatto, terza baronessa di Benwarrad, furono i primi veri residenti del palazzo e ampliarono in modo significativo la proprietà. I Parisio non ebbero eredi e la baronessa, rimasta vedova, cedette la proprietà alla comunità dei Gesuiti che l’abitarono finché nel 1898 il palazzo divenne proprietà della famiglia del marchese Giuseppe Scicluna. Il nuovo proprietario era un facoltoso banchiere, mercante e filantropo, particolarmente interessato a incrementare il patrimonio di Palazzo Parisio. A tale scopo, egli ingaggiò artigiani italiani e l’architetto Carlo Sada, autore degli interni del Teatro Bellini di Catania. Anche il giardino venne arricchito e profondamente rinnovato. Lungo oltre 800 metri, il giardino termina in un belvedere prospiciente la costa di St. Paul Bay e si presenta come un giardino formale all’italiana dai colori tipicamente mediterranei, talmente ornamentale e rappresentativo da essere incluso nel 2005 nella guida dei Grandi Giardini Italiani. Si riscontrano diverse sezioni. Il giar- Palazzo Parisio was built in 1733 by the Portuguese Grand Master Manuel de Vilhena serving as his country residence on the hill of Naxxar and was later passed to the Parisio family who resided in Valletta. In the late 18th century, after the French invasion, the Parisio family vacated their Valletta town house to Napoleon Bonaparte and moved to their country Palazzo in Naxxar. Sir Paolo Parisio and his wife, Antonia Moscati Gatto, third Baroness of Benwarrad, were amongst the first permanent residents of Palazzo Parisio in Naxxar and extended the property substantially. He had no heirs, and after the Baroness was widowed, the Palazzo was temporarily passed to the Jesuit Community, until in 1898 it came into the possession of the Marquis Giuseppe Scicluna family. The new patron of Palazzo Parisio was a wealthy merchant banker and philanthropist who was determined to enrich the heritage of Palazzo Parisio for this purpose. He commissioned Italian craftsmen and architect Carlo Sada, who had also designed the interior décor of Teatro Bellini in Catania. The work on garden landscaping was equally enriched and as intensively renovated as the interior. The half-mile long garden ending in a belvedere overlooking the coast of St. Paul’s Bay, is a mixture of Italian symmetry and Mediterranean colour whose grandeur and perfection have permitted them to be included in the definitive guide to Italian Gardens – Grandi Giardini Italiani in 2005. 138 139 dino formale prossimo al palazzo è decorato con prati e siepi che circondano piccole fontane in pietra. Una seconda area si sviluppa attorno a un’ampia fontana centrale circondata da una pavimentazione del tradizionale mosaico siciliano a ciottoli bianchi e neri. Vi si trovano splendidi parterre geometrici di piante ornamentali a fioriture stagionali. Percorsi tortuosi introducono all’Orangerie, agli uliveti e alle altre collezioni del giardino. L’Organgerie, costruita dal Gran Maestro de Vilhena nel 1733 e che in origine ospitava alberi d’arancio e altri agrumi, attualmente è coltivata con felci e piante da serra. Nel giardino è presente una riserva d’acqua sotterranea grande circa la metà del giardino, collegata ad un articolato sistema d’irrigazione con canalette in pietra, che costituisce una risorsa fondamentale per il mantenimento delle collezioni. Il marchese Scicluna e i suoi successori si sono assicurati che Palazzo Parisio mantenesse la propria auten- ticità e il proprio splendore, sia come abitazione che come luogo adatto a ricevimenti ed eventi. Anche gli attuali proprietari, la baronessa Christiane Ramsay Scicluna e la figlia Justine Pergola, garantiscono le necessarie opere di restauro e la continua manutenzione del palazzo e del giardino. Attualmente, Palazzo Parisio è aperto per banchetti e ospita la nota Galleria Luna che comprende due dei migliori ristoranti di Malta e un lounge bar, nonché il punto vendita ‘La Boutiquè. 140 141 There are several different sections. The formal garden next to the Palazzo is decorated by lawns and hedges surrounding small stone fountains. A second garden includes a grand central fountain surrounded by a pavement decorated with Sicilian pebble marble. Seasonal ornamental plants are planted in formal parterres. Meandering paths lead to the orangerie, olive groves and other plant collections in the garden. An orangery, built by Grand Master de Vilhena in 1733, which originally housed orange trees and other citrus fruit trees, at present houses ferns and other delicate greenhouse plants. The gardens also include an underground water reservoir half the size of the garden which is interconnected to a complex stone canal irrigation system vital for garden maintenance. Marquis Scicluna, along with his successor, have made sure that Palazzo Parisio retains its authenticity and grandeur fit for serving as a family home as well as for entertaining and hosting events. Indeed, the current owners, Baroness Christiane Ramsay Scicluna and her daughter Justine Pergola, have made sure continuous restoration and maintenance of Palazzo Parisio is undertaken. At present, Palazzo Parisio also hosts banqueting events and features the Palazzo’s Luna Collection comprising two of Malta’s top restaurants and a lounge bar, as well as the retail outlet ‘La Boutiquè. Bibliografia References 142 AA.VV. 1994. Guida di Palazzolo Acreide. Istituto Studi Acrensi, Zangara Stampa, Siracusa. AA.VV. 2008. Malta’s Climate. Retrieved August 16, 2012, from MaltaWeather.com: http://www.maltaweather.com/climate.shtml AA.VV. 2011. Villa Bologna - Heritage House and Gardens. Retrieved February 20, 2012, from Destinations: http://www.mydestination.com/malta/things-to-do/167234/villa-bologna---heritage-house-and-gardens AMOROSO D. 2004. Le Ville dei Gattopardi. Ville storiche siciliane del Val di Noto. Catalogo della mostra sulle ville storiche siciliane del val di Noto, Caltagirone. ANSELMI F.G., TURCO T., AREZZO D.I., TRIFILETTI G., VELLA C. 2002. Il Castello di Donnafugata a Ragusa. Gruppo Editoriale KALÓS, Palermo ATTARDO A. 2000. I giardini storici di Siracusa. La Sicilia Ricercata 2(3). Bruno Leopardi Editore, Palermo. ATTARDO A., FARINELLA E. 1996. I giardini di Villa Reimann. Zangara Stampa, Siracusa. BAKER R., OSWIN J. 2007. Palazzo Parisio and Gardens. Palazzo Events Ltd., Malta. BORG J. 1979. The Public Gardens and Groves of Malta and Gozo. Men of the Trees. BORGHESE M. C. 2002. Le Case del Biviere. Il giardino che non c’era. Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). BORGHESE M. C. 2003. Il giardino del mito. La Sicilia Ritrovata, 1. Bruno Leopardi Editore, Palermo. CASCHETTO A. 2000. Le case estive della nobiltà modicana. La Sicilia Ricercata 2(6). Bruno Leopardi Editore, Palermo. DOI 2010 (January 10). The Maltese Islands. Retrieved August 16, 2012, from Department of Information - Malta: http://www.doi.gov.mt/en/islands/location.asp FIORE V. 2009. Il verde e la roccia. Sul recupero della Latomia dei Cappuccini in Siracusa. Edizioni della Meridiana. GENTILE M. 2006. Il Castello di Donnafugata tra Neogotico e Pittoresco. Caracol, Palermo. GUCCIONE B., NICASTRO G. 2000. Il recupero del parco di Donnafugata. La Sicilia Ricercata 2(3). Bruno Leopardi Editore, Palermo. GUGLIELMO A., PAVONE P., SALMERI C. 2006. Alcuni giardini storici della Sicilia orientale. In: L’approccio multidisciplinare allo studio e alla valorizzazione dei Beni Culturali. Aracne Editrice, Roma. GUGLIELMO A., PAVONE P., SALMERI C., SPAMPINATO G. 2002. La latomia dei Cappuccini a Siracusa: aspetti della flora spontanea e ornamentale. Atti convegno C.N.R. “Giardino storico e paesaggio”. Flortecnica, Vernasca (PC). GUGLIELMO A., PAVONE, P., SALMERI C., RAGUSA A. 1999. Il Giardino Ibleo a Ragusa Ibla. Quad. Bot. Amb. Appl. 10: 125-130. GUIDI A. 1986. Giardini di Siracusa dentro e fuori le mura. Zangara Stampa, Siracusa. LANZA TOMASI G., ZALAPI’ A. 1998. Dimore di Sicilia. Arsenale Editrice, Venezia. LAURETTA N. 1999. Fegotto. Terra di Baroni. Documenta Editrice, Palermo. MALTA, T. o. 2008 (August 13). Villa Bologna gets buffer zone. Retrieved February 20, 2012, from TimesOfMalta.com: http://www.timesofmalta.com/articles/view/20080813/local/villa-bologna-gets-buffer-zone.220583 NIFOSĺ P. 2007. Ville di Modica. Ente Autonomo “Liceo Convitto di Modica” (ed.). Tip. La Grafica, Modica. OPM 2012. Sir Gerald Strickland (1924 - 1932). Retrieved February 20, 2012, from Office of the Prime Minister: https://opm.gov.mt/gerald-strickland?l=2 PALAZZO PARISIO 2010. Palazzo Parisio. Retrieved February 22, 2012, from Palazzo Parisio: http://www.palazzoparisio.com/ RIZZO J.V. 2010. Discover Floriana. Best Print Co. Ltd., Floriana. SCHEMBRI P.J. 1993. Physical Geograph and Ecology of the Maltese Islands: A Brief Overview. Retrieved August 16, 2012, from CIHEAM - Options Mediterraneennes: http://ressources.ciheam.org/om/pdf/b07/93400018.pdf UNIVERSITY OF MALTA 2012. A Visit To Argotti Botanical Gardens. Retrieved 02 20, 2012, 143 from University of Malta Website: http://www.um.edu.mt/discoveruniversity/activities/argotti VILLA BOLOGNA 2011. Villa Bologna. Retrieved February 20, 2012, from Villa Bologna: http://www.villabologna.com/receptions.htm Chiuso in tipografia nel mese di ottobre 2012 144