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GARDMED - The Network of Mediterranean Gardens
(PO Italia - Malta 2007 - 2013)
Università di Catania
Orto Botanico
Comune di Siracusa
University of Malta
Argotti Botanical Gardens
Floriana Local Council
Progetto co-finanziato dall’Unione Europea
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)
Cofinanziamento 85% fondi europei;
15% fondi nazionali
This project is part-financed
by the European Union
European Regional
Development Fund (ERDF)
Il contenuto della presente pubblicazione è di
esclusiva responsabilità di Anna Guglielmo e
Joseph Buhagiar (Ed.) e può non rispecchiare
le posizioni ufficiali dell’Unione Europea.
The main content of this pubblication is under
the responsibility of Anna Guglielmo and
Joseph Buhagiar (Eds.) and could not reflect
the official position of the European Union.
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Giardini
mediterranei
tra Sicilia e Malta
Mediterranean
Gardens
from Sicily to Malta
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Giardini mediterranei
tra Sicilia e Malta
Mediterranean Gardens
from Sicily to Malta
A cura di / Edited by
Anna Guglielmo, Joseph Buhagiar
Redazione / Editorial staff
Cristina Salmeri, Rosanna Costa,
Michela Stornello, Stefania Catara
Prefazione / Introduction
Stena Paternò, Rosario Sapienza
Capofila del progetto / Leader Partner
Università degli Studi di Catania
Rettore / Rector
Prof. Antonino Recca
Orto botanico
Direttore / Director
Prof.ssa Anna Guglielmo
Partners
Testi / Text
Joseph Buhagiar, Cristina Salmeri
Anna Letizia Monti (Il paesaggio della Sicilia sud-orientale)
University of Malta
Fotografie / Photos
Tommaso Sardelli
Pietro Pavone (Foto Orto botanico di Catania)
Progetto grafico / Graphic design
StudioUno618
Argotti Botanical Gardens
Direttore / Director
Dr. Joseph Buhagiar
Stampa / Print
Grafica Saturnia - Siracusa ([email protected])
Rettore / Rector
Prof. Juanito Camilleri
Comune di Siracusa
Sindaco /Mayor
Ing. Roberto Visentin
Assessorato alle Politiche Culturali
Councillor for Cultural Policy
Arch. Mariella Muti
Dirigente Settore Politiche Culturali
Director for Cultural Policy
Dott.ssa Rosaria Garufi
ISBN 978-88-97672-26-5
Floriana Local Council
© 2012 Università degli Studi di Catania
Orto botanico
© 2012 Comune di Siracusa
© 2012 Editore Morrone
www.editoremorrone.it
Segretario esecutivo / Executive Secretary
Mr. Svetlick Flores
Sindaco / Mayor
Mr. Nigel Holland
Si ringraziano per la preziosa collaborazione
/ Gratefully aknowledgement to
Maria Carla Borghese (Lentini)
Joseph Church, Tessie Bonello (Attard)
Nello Dipasquale, Giorgio Colosi,
Francesco Galfo (Ragusa)
Aldo e Alessandra D’Avola (Chiaramonte Gulfi)
Anton Falzon, Joseph Hales (Zejtun)
Giovanna Fede (Modica)
Christiane Ramsay Scicluna (Naxxar)
Antonello Buscema, Anna Sammito,
Giovanni Spadaro (Modica)
Carlo Scibetta, Fabrizio Corradino,
Nella Monaco (Palazzolo Acreide)
Jasper de Trafford (Attard)
Si ringraziano inoltre
/ Many thanks also to
Lucia Acerra (Siracusa)
Lucia Buscema (Modica)
Salvatore Giarratana (Palazzolo Acreide)
Emanuele Russo (Ragusa)
Nessuna parte di questo catalogo può essere
riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con
qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro
senza l’autorizzazione scritta del Comune di
Siracusa e dell’Orto botanico di Catania.
Any part of this catalog may be reproduced or
spread in any form and by any means, electronic,
mechanical or others, without the written
permission of the owners of the Municipality of
Siracusa and the Botanical Garden of Catania.
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10. Prefazione / Introduction
12. Il progetto / The project
14. La rete dei giardini mediterranei
/ The network of Mediterranean gardens
16. Il paesaggio della Sicilia sud-orientale
/ The south-eastern Sicilian landscape
18. Il paesaggio maltese / The Maltese Islands
20. Il giardino mediterraneo / The Mediterranean gardens
Sommario
Summary
23. I giardini siciliani / Sicilian Gardens
25. Orto botanico dell’Università - Catania
31. Villa Reimann - Siracusa
39. Latomia dei Cappuccini - Siracusa
45. Giardini delle Case del Biviere - Lentini (Siracusa)
51. Villa Comunale - Palazzolo Acreide (Siracusa)
57. Villa Fegotto - Chiaramonte Gulfi (Ragusa)
65. Giardino Ibleo - Ragusa
71. Parco del Castello di Donnafugata - Ragusa
79. Orto del Piombo e scalinata di San Giorgio - Modica (Ragusa)
85. Villa Grimaldi alla Gisana - Modica (Ragusa)
91. I giardini maltesi / Maltese Gardens
93. Argotti Botanical Gardens - Floriana
101. King George V Recreational Grounds - Floriana
107. Sir Luigi Preziosi Garden - Floriana
111. The Mall Gardens - Floriana
117. Tal-Kmandant Luqa Briffa Gardens - Zejtun
123. President’s Kitchen Gardens - Attard
129. Villa Bologna - Attard
137. Palazzo Parisio and Gardens - Naxxar
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142. Bibliografia / References
Mariella Muti
Assessore alle Politiche Culturali
Comune di Siracusa
Il progetto Gardmed, finanziato con i fondi della Comunità europea, è un esempio
positivo di come la promozione di azioni
comuni fra Istituzioni possa efficacemente incidere per l’individuazione di buone
prassi per la conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il territorio
oggetto dello studio è ricco di testimonianze di grande valore storico-paesaggistico
che presentano caratteristiche diverse
pur essendo legate fra loro dalla comune
appartenenza alla cultura mediterranea.
L’Amministrazione Comunale di Siracusa
ha, pertanto, partecipato con grande favore a questa iniziativa perchè rappresenta
un primo passo per il cambiamento di indirizzo nella politica di valorizzazione del
proprio patrimonio culturale, ricco anche
di testimonianze naturali e paesaggistiche.
La fase di studio preliminare è stata riservata ad alcune fra le testimonianze più
importanti presenti nel territorio siracusano. Il censimento botanico, gli studi degli
elementi storici e stilistici, l’esecuzione di
alcune opere di restauro e di attività di valorizzazione, ancora in corso, sono state le
azioni principali di questo programma di
interventi. Un altro punto di forza di questo progetto risiede nella elaborazione di
un modello di gestione che, in relazione
alla modesta disponibilità di fondi, pubblici e privati, consenta l’ottimizzazione delle
risorse, economiche e umane, presenti
nel territorio. Il progetto consentirà, con la
creazione di un sito web, la diffusione degli esiti degli studi e delle attività condotti
sui giardini siciliani e maltesi, creando un
primo nucleo della rete dei giardini mediterranei a cui si potrà aderire liberamente.
The Gardmed project, financed by the European Community, is a positive example of
how the promotion of joint actions between
institutions can effectively indentify good
procedures for enhancement of Knowledge,
as well as protection and preservation of cultural heritage. The area under study has immeasurable historical and landscape value
representing different characteristics bound
together by the Mediterranean culture.
The municipal administration of Syracuse
has worked had to support this initiative
which represents a policy change in the right
direction intended to cover that sector of
cultural heritage, rich in botanical and landscape values.
The preliminary study phase has involved
some of the most important assets in the
Syracuse area. The botanical census, the
studies of the historical and stylistic patrimony of these gardens and the initiation of
restoration and rehabilitation works have
been the main actions of this intervention
program. Another key point of this project
is the development of a management model
that, in view of the low availability of public
and private funds, is aimed to optimize the
financial and human resources in this sector. The project will release the results of the
studies and activities conducted on Maltese
and Sicilian gardens through the creation of
a website, thereby also creating a core network of Mediterranean gardens to which the
participation of more gardens will be open.
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Anna Guglielmo
Direttore Orto botanico
di Catania
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La pubblicazione di un catalogo su alcuni giardini siciliani e maltesi è uno dei risultati previsti da GARDMED, che, più di
altri, vuole avvicinare il pubblico alla scoperta di un patrimonio spesso poco noto
e trascurato. Per comunicare la nostra
esperienza e la passione per i giardini
mediterranei abbiamo affidato soprattutto alle immagini la rappresentazione
dei giardini che sono stati inclusi nel progetto, senza però tralasciare le valenze
storiche e culturali, gli aspetti botanici e
stilistici, i legami con il paesaggio circostante. In realtà è qui descritta solo una
piccola parte della grande diversità di
queste terre, giardini pubblici e privati,
grandi e piccoli, ma tutti ricchi di cultura, storia, arte e natura; l’aspirazione è
che questo sia il primo volume di una
serie dedicata ai giardini di tutto il Mediterraneo. Come capofila del progetto,
l’Orto botanico dell’Università di Catania,
desidero inoltre evidenziare come GARDMED abbia rappresentato un punto di
incontro tra ricerca scientifica e realtà
territoriale, oggi quanto mai opportuno
e auspicabile. Un sincero ringraziamento
ai proprietari e ai responsabili dei giardini che, con grande disponibilità e attenzione, hanno collaborato attivamente
alla riuscita del progetto, rispondendo
con puntualità a tutte le nostre richieste.
E ancora grazie a tutti coloro che hanno
lavorato per le diverse attività previste;
dalla collaborazione tra esperti italiani e
maltesi è nato un lavoro di gruppo che
ritengo molto utile e positivo, proprio
nello spirito di quella integrazione tra
paesi vicini che è uno dei presupposti del
P.O. Italia-Malta.
The publication of a catalog on a selection
of Sicilian and Maltese gardens is one of the
expected results of the GARDMED project.
It mostly aims to bring people to discover our less well-known and often ignored
heritage. In order to share our experience
and passion for Mediterranean gardens
we have relied mainly on the images of the
gardens that were included in the project,
and for each of them some of the historical
and cultural assets, the stylistic and botanical aspects, the links with the surrounding
landscape are shown.
In fact this catalogue only manages to
highlight a small part of the great botanical
diversity of the two countries, within their
public and private gardens, whether large
and small, but all rich in history, art and
nature. Perhaps ambitiously, we hope this
to be the first volume in a series devoted to
the gardens all around the Mediterranean.
As project leader representing, the Botanical Garden of the University of Catania, I
would also like to point out how GARDMED
has been a link between scientific research
and local needs, today more than ever required and suitable.
My sincere thanks goes to the owners and
managers of the gardens who, with great
gentleness and consideration, have worked
actively for the success of the project, patiently answering all our requests. Thanks
also must go to those who worked on the
whole project activities; the collaboration
between Italian and Maltese experts resulted in a group work that I consider very constructive and valuable, in the spirit of the
integration between neighboring countries
as expected by the OP Italy-Malta.
Joseph Buhagiar
Director Argotti Botanical Gardens,
University of Malta Section. Floriana
La rete Gardmed nasce nel 2010 da un’idea iniziale, poi sviluppata da esperti maltesi e italiani. Ottenere il finanziamento
del progetto non era facile, ma ancora più
difficile era portare a compimento tutti gli
impegni. E il progetto è stato in molti sensi
un incentivo per il gruppo dell’Università di
Malta. Anzitutto il compito che ci era stato
assegnato ci ha portato a confrontarci con
l’entusiasmo dei proprietari e dei curatori
dei giardini che devo qui ringraziare per la
loro collaborazione. Il patrimonio nascosto di questi giardini sarebbe stato difficile
da studiare senza il coinvolgimento di tre
giovani laureati che hanno lavorato al progetto per un anno. Si è dovuto identificare,
fotografare e rilevare tutte le piante di otto
giardini maltesi, e per ciascuno produrre
planimetrie, banche dati e relazioni; un
compito non certo facile ma sicuramente
un’opportunità per apprendere molto di
più sui nostri giardini. La pubblicazione di
un opuscolo divulgativo e la descrizione
dei giardini in catalogo è un’ulteriore dimostrazione del lavoro che i partner italiani e maltesi hanno svolto. Altri aspetti
del progetto erano più impegnativi perché
estranei alla nostra formazione scientifica,
ma ancora, nonostante il lavoro difficile e
a volte esasperante, sono felice che tutti abbiano collaborato per il successo del
progetto comune. L’identità di Gardmed è
stata determinata e speriamo che questo
sia utile a promuovere la nostra idea consentendo ai giardini di altre aree del bacino
del Mediterraneo di unirsi alla rete. Siamo
anche orgogliosi di aver contribuito con il
nostro lavoro perché Gardmed diventi un
simbolo di eccellenza riconosciuto da coloro che amano la natura e i giardini.
The Gardmed network initiative was started
off from a seminal idea in 2010 and subsequently developed by Maltese and Italian
experts. Getting the project funded was
not a simple task but getting all the deliverables in place was even harder. The project
has been an inspiration for the University
of Malta group in a number of ways. First of
all the tasks assigned to us brought us face
to face with the dedication of garden owners
or curators which I must thank for their assistance. The hidden assets in these gardens
would have been difficult to study and analyse had it not been for the opportunity to
have three graduate persons working on the
project for one year. We had to identify, photograph and map all the plants in eight different gardens in Malta, and for each compile
plans, databases and reports; not an easy
task but certainly an opportunity to learn a
lot about our gardens. The publication of a
publicity brochure and the garden descriptions in this extensive catalogue is additional
proof of the work that the Maltese and Italian
lead partners had to undertake. There were
other aspects of the project which were more
challenging because they were outside our
scientific training but again despite the hard
and sometimes exasperating work, I am glad
that all involved delivered for the success of
the partnership. The network’s identity has
been established and we hope that this will
be instrumental in promoting our vision to
expand the partnership by allowing gardens
from other areas of the Mediterranean basin
to join the network.
We also feel proud to have contributed our efforts so that Gardmed becomes a recognised
symbol of excellence for nature and garden
lovers to visit the network gardens.
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Nigel Holland
Mayor of Floriana
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Floriana, con i suoi dieci giardini pubblici, raccolti in una superficie relativamente piccola, è
considerata a tutti gli effetti la “città giardino
di Malta” e nessun altra nell’isola può vantarne tanti nel suo territorio. È quindi con grande
piacere ed entusiasmo che il Consiglio locale
di Floriana ha accettato l’invito a partecipare
al progetto Gardmed insieme a partner maltesi e della vicina Sicilia.
Lo scopo del progetto è quello di creare una
rete mediterranea di giardini sostenibili, fondendo il settore pubblico e quello privato in
un insieme equilibrato. Per raggiungere lo scopo, i partner si sono impegnati a promuovere i
loro giardini secondo gli obiettivi del progetto.
Per il Consiglio locale di Floriana è stata una
sfida emozionante che speriamo possa essere di grande beneficio per la nostra comunità,
così orgogliosa del patrimonio botanico della
città, ereditato e goduto giornalmente dagli
abitanti e dai visitatori stranieri.
L’enfasi agli aspetti turistici è molto rilevante
per tutti i partner, poiché sia Malta sia la Sicilia, seppure in differente misura, sono coinvolte in questa particolare attività industriale
e bisogna ammettere che Malta non ha ancora operato nella promozione dei giardini e nel
considerali come spunto per nuovi modelli di
turismo sostenibile.
Ci auguriamo che questo progetto rappresenti l’incoraggiamento a impegnarci su questo prodotto turistico che il nostro paese è in
grado di offrire anche se a lungo trascurato.
L’aspetto della sostenibilità dal punto di vista
turistico, che il progetto si propone di realizzare, porta con sé altre sfide su cui il Consiglio
locale di Floriana è pronto a lavorare per raggiungere la sostenibilità dei giardini pubblici
dal punto di vista tecnico, finanziario, istituzionale e socio-culturale.
Floriana, with its 10 public gardens concentrated in a relatively small area is rightly considered as the “Garden City of Malta”, as no other
locality on the island can boast of this amount
within its boundaries. It was therefore with great
pleasure and enthusiasm that the Floriana Local
Council accepted the invitation to participate in
the project called Gardmed together with other
partners from Malta, and neighbouring Sicily.
The major aim of the project is creating a Mediterranean network of sustainable gardens,
merging the participation of both the private
sector and the public sector to create a harmonized ambience. To further this aim, partners
have the responsibility of upgrading the gardens
to meet various objectives of the project.
For the Floriana Local Council this was an exciting challenge which we know will reap great
benefits for our community, so proud of this
botanical heritage, so to say, which it too has
inherited and enjoyed daily and to visitors,
both local and foreigners.
The emphasis on the touristic aspect in this regard
is highly relevant to all the partners involved as
Malta and Sicily rely heavily, although maybe in
different measures, on this particular industry,
and one has to admit that Malta hasn’t as yet even
scratched the surface in promoting gardens and
viewing them as a means of generating income
through new models of sustainable tourism.
Hopefully, this project will give us the impetus to
embark on this long neglected aspect of the touristic product, which our country has to offer.
The touristic sustainability element of the project
to be realized, however, brings in its train various
other challenges which the Floriana Local Council is eager to work upon and improve: to drive
towards the technical, financial, managerial,
infrastructural, institutional and socio-cultural
sustainability of our public gardens.
Prefazione
Introduction
Come trasformare i giardini, e in particolare quelli mediterranei, da costo a
risorsa per la collettività? Oggi, in tempi
in cui diviene sempre più urgente, sia
per la pubblica amministrazione sia per
i privati, fare i conti con le risorse disponibili − siano esse economiche, umane
o ambientali − occorre domandarsi,
anche per i giardini, quale sia effettivamente il loro valore, la loro funzione e le
loro potenzialità. A differenza dei loro
parenti continentali (i giardini inglesi,
francesi, ecc.) i giardini del sud del Mediterraneo hanno fino ad oggi goduto di
scarsa attenzione da parte degli studiosi, dai botanici e paesaggisti ai sociologi,
economisti e pianificatori urbani. Il loro
uso, cura e mantenimento sono avvenuti in modo consuetudinario e perlopiù inconsapevole, senza che da questo
ne derivasse una aggiornata consapevolezza o un rinnovato sapere esplicito
e codificato, mentre in passato gli stessi
giardini erano nati e fioriti per rispondere a funzioni e canoni espliciti e soprattutto efficaci. I giardini mediterranei ci
sono stati tramandati e sono arrivati
fino a noi come eccezione più che regola, sgusciando fra le maglie di un modello di sviluppo del territorio nel quale c’è
stato poco spazio per loro: dalle ville patrizie, cedute alle municipalità o ad altri
organi di governo locale, ai giardini dei
monasteri o delle madrasse, sempre
meno in grado di essere mantenuti, ai
giardini di agrumi o di altre colture nei
quali il bello coincideva con l’utile attraverso la produzione sapiente di colture
un tempo pregiate. Se ciascun giardino
assolveva in passato ad una funzione
evidente, oggi i giardini mediterranei
rappresentano spazi urbani o periurbani sopravvissuti, scampati alla cementificazione e in cerca di autore e di padrone. Spazi “verdi”, potenzialmente ad uso
pubblico, ma senza che il pubblico − sia
persone sia istituzioni − ne abbia vera
coscienza e responsabilità.
Anche questi tempi stanno cambiando.
La crescente consapevolezza dei limiti
delle risorse naturali impone un drastico ripensamento del rapporto dell’uomo con la natura, delle città con la campagna, degli spazi fortemente antropizzati con quelli naturali. I giardini mediterranei riscoprono una propria funzione di monito e presidio, di avamposto
della natura anche se addomesticata.
Oggi i giardini mediterranei possono
finalmente riscoprire il proprio senso
e la propria funzione, proponendo una
riconciliazione costruttiva e appagante
del cittadino con la natura, i suoi doni
e le sue regole. All’ombra dei grandi
proclami, delle convenzioni internazionali e delle grandi politiche, i giardini,
soprattutto quelli mediterranei, rappresentano − o possono rappresentare
− la traduzione in pratica, il qui ed ora,
del modo in cui reinventare il rapporto
che la gente ha col proprio ambiente. I
giardini mediterranei possono oggi diventare laboratorio attivo di rinnovata
cittadinanza, attraverso la messa a punto di sistemi di gestione sostenibile che
ne sappiano valorizzare le potenzialità
sociali, ambientali ed economiche. Per
sperimentare nuove forme di governance partecipata. A questa ipotesi è
dedicato questo libro.
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How can we transform gardens, particularly the Mediterranean ones, from
cost to benefit for the community?
Today it is becoming increasingly urgent,
both for Government entities and private
owners, to operate effectively within the
available resources − whether they are
economic, environmental or human −
like anything else gardens must also be
conceived in terms of their actual value,
their role and prospects. Unlike the continental models (English gardens, French
gardens, etc.), gardens of the South
Mediterranean have so far enjoyed little attention from scholars, whether
botanists and landscape architects,
or sociologists, economists and urban
planners to mention a few. Their use,
care and maintenance has been carried
out routinely and mostly unconsciously, without producing an updated or
renewed awareness and a clearly set
path of development. This is in contrast
to the past where gardens were born
and flourished due to very explicit and
mainly effective functions and rules.
The Mediterranean gardens have been
preserved and have come down to us
more as an exception rather than a rule,
slipping through the process of a land
development pattern that often left
them very little space: from the noble
villas, which were sold to municipalities
or other local administrations, to the
gardens of monasteries or madrassas,
no longer possible to be maintained, to
the citrus gardens and other orchards,
where the agreeable combined with the
useful through skilful and once valuable
crop production.
Even if in the past each garden had performed clear functions, today the Mediterranean gardens can be considered
urban or peri-urban survivors, that
have escaped the overbuilding but are
still searching for a designer or owner.
They are potential green areas for public use, without the public − either individuals or institutions − being aware
and responsible for their existence.
Fortunately, these times are changing. The rising awareness of the ever
dwindling access to natural resources
requires a total rethink about relationships between man and nature, between cities and countryside, between
man-made areas and natural habitats.
The Mediterranean gardens are rediscovering their own role of warning and
protection, as domesticated outpost of
nature. Today Mediterranean gardens
can finally rediscover their character
and function, proposing a constructive
and rewarding reconciliation of citizens
with nature, its gifts and its rules.
In the wake of great proclamations,
international conventions and major
policies, gardens, especially the Mediterranean ones, are − or can be − the
practical solution (the here and now) for
remodeling the relationships between
people and their environment. The Mediterranean gardens can become a laboratory of renewed citizenship allowing
them to experiment which new forms of
participatory governance through the
development of sustainable management systems that can exploit their social, environmental and economic potential. To this vision this book is dedicated.
Il progetto
The project
Il progetto GARDMED promuove la
conoscenza e la fruizione dei giardini
mediterranei mediante l’istituzione
di una rete di giardini scelti nei territori di Sicilia e Malta, con lo scopo
di favorirne la conservazione, la valorizzazione, la gestione sostenibile e
la promozione turistico-culturale.
I Paesi del Mediterraneo sono ricchi
di giardini, molti dei quali possiedono uno straordinario patrimonio storico, architettonico e naturale, spesso affatto conosciuto e apprezzato, il
quale, al contrario, merita di essere
adeguatamente valorizzato e trasformato in risorsa per il territorio e
in opportunità concreta di sviluppo
locale e di attrazione turistica.
Il progetto si articola in varie attività che includono la definizione dei
criteri di caratterizzazione del giardino mediterraneo, la selezione e
lo studio di giardini sotto il profilo
storico, stilistico e paesaggistico, il
censimento botanico e la ricognizione dei pregi naturalistici e architettonici, l’individuazione delle possibilità
reali e potenziali di fruizione e, non
ultimo, l’elaborazione di un modello
pratico di gestione sostenibile dei
giardini, sia per gli aspetti colturali e
strutturali sia per quelli socio-economici, applicato come progetto pilota
su due giardini pubblici.
Non mancano specifiche azioni di
comunicazione atte a diffondere la
conoscenza dei giardini in ambito locale e internazionale, coinvolgendo
il pubblico per dar loro nuova vita e
maggiore valore. Il progetto, pertan-
to, prevede lo svolgimento di eventi
culturali, la produzione di materiale
divulgativo, la realizzazione di un sito
web (www.gardmed.org), lo sviluppo
di un circuito turistico integrato dei
giardini siciliani e maltesi.
I partner del progetto, responsabili delle attività programmate, sono
l’Orto botanico di Catania e il Comune di Siracusa per la Sicilia, l’Orto
botanico Argotti e il Consiglio Locale
di Floriana per il territorio maltese. Il
ruolo dei due Orti botanici universitari è quello di offrire un idoneo supporto scientifico e metodologico per
le azioni di studio, di progettazione
e sperimentazione. Il compito dei
Comuni, invece, si concretizza nella
valorizzazione e promozione culturale, nel miglioramento dell’offerta
turistica e nella realizzazione degli
interventi pilota nei giardini scelti.
Il progetto vede la sua conclusione
nell’istituzione ufficiale della rete
GARDMED dei giardini mediterranei,
tra i territori di Sicilia e Malta.
GARDMED è un progetto cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del programma
di cooperazione transfrontaliera Italia-Malta 2007-2013 che ha lo scopo
di incrementare i rapporti territoriali
nei settori della competitività, dell’innovazione e della ricerca scientifica
e tecnologica.
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The GARDMED project aims to improve
public awareness and usefulness of
Mediterranean gardens by creating a
garden network for selected sites, both
in Sicily and Malta, in order to enhance
their conservation, valorization, sustainable management and touristic
relevance.
The Mediterranean area is rich in gardens having an immense historical,
cultural and natural heritage that is
often unknown, undervalued or insufficiently appreciated, while in reality
these should be well valued and sufficiently equipped in economic resources, opportunities for sustainable development, and tourist attractions.
This project involves research, surveys,
planning and monitoring activities
ranging from the definition of shared
criteria characterizing a Mediterranean garden, to individual garden
study through historical research,
landscape and style analysis, botanical
investigations, check of natural or architectural strengths and touristic potentiality, up to the development and
application of a best practice model
for garden management in two selected public gardens.
Other important activities include a
communication plan and promotional tools to increase public awareness
about gardens at local and international level, involving as many people
as possible to gain a better understanding and appreciation of gardens.
These actions imply the preparation
of public cultural events, informative
print products, a website (www.gard-
med.org) and integrated tourist routes
for Sicilian and Maltese gardens.
Proposing partners and responsible
for all activities are the Botanical Garden of Catania and Syracuse municipality in Sicily, the Argotti Botanical
Gardens and Floriana municipality in
Malta. The main role of both Botanical
Gardens is to ensure all scientific and
technical supports, while municipalities should promote sustainable tourism, improve cultural promotion and
public awareness, apply the projected
management plan in their gardens.
GARDMED is a project co-financed by
the European Regional Development
Fund (ERDF), under the Italy-Malta
Cross Border Cooperation Program
2007-2013, that aims at implementing
cooperation in the island cross-border
areas and promoting competitiveness,
innovation and research.
La rete dei giardini
mediterranei
The network of
Mediterranean gardens
GARDMED è la rete di giardini mediterranei creata nell’ambito dell’omonimo progetto come strumento
di informazione, confronto e scambio d’esperienze e collaborazioni tra
soggetti pubblici e privati che condividono analoghe esigenze di conservazione, uso e gestione dei giardini
in area mediterranea.
Obiettivo primario è trasformare i
giardini mediterranei da complessi isolati, costosi, poco apprezzati e
spesso socialmente inefficaci in validi
centri di sviluppo sociale e ambientale, di diffusione di una cultura del
verde consapevole e responsabile, di
fruizione turistica sostenibile e integrata con il territorio e le sue realtà
tradizionali e socio-economiche.
La rete vuole promuovere l’immagine dei giardini, il loro patrimonio storico-culturale e naturalistico, la loro
valenza paesaggistica e territoriale,
stimolarne la conoscenza, la fruizione responsabile e la crescita in qualità di risorsa locale di straordinario
valore, trasformandoli in elementi di
rilievo nell’ambito dell’offerta turistico-culturale del territorio, palcoscenici privilegiati di un incontro sinergico tra uomo e natura.
GARDMED si propone, quindi, di aumentare la visibilità dei giardini mediterranei, garantire valido sostegno
tecnico-scientifico nei problemi di mantenimento e gestione e favorire la sostenibilità anche in termini economici
mediante la promozione di nuove forme di finanziamento.
La rete garantisce, inoltre, adeguati
strumenti di comunicazione e divulgazione per costruire o amplificare l’identità dei giardini mediterranei, ciascuno
contraddistinto da una propria storia,
da peculiarità stilistiche e architettoniche, da commistioni uniche di raffinatezza estetica e ricchezza botanica.
La rete GARDMED coinvolge, ad oggi,
18 giardini, di proprietà sia pubblica
che privata, che ricadono nei territori
di Malta e nelle province meridionali
della Sicilia, in particolare quelle di
Siracusa e Ragusa. Partendo da queste realtà, GARDMED ha il programma ambizioso di diventare un punto
di riferimento per molti giardini di
altri paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, costituire una
prestigiosa vetrina di tesori nascosti,
un centro di scambio di interessi, conoscenze, esigenze e collaborazioni
tra pubblico e privato con lo scopo
primario di valorizzare la straordinaria cultura mediterranea del verde.
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GARDMED is the network of Mediterranean gardens planned by the GARDMED Project as a collaborative community system sharing news, technical
information and experience between
private people and public institutions
with common interests and goals in
conservation, fruition and management of Mediterranean gardens.
First aim is to encourage and support
the necessary changes of Mediterranean gardens towards environmental
and social sustainable development.
Instead of being inaccessible, costly
and social ineffective sites, gardens
need to become smart investments for
promoting green culture and garden
policy priorities, and fostering sustainable tourism, mainstreamed into local
traditions, environment and economy.
GARDMED network attempts to enhance the uniqueness of Mediterranean gardens and strengthen their
historical and cultural heritage, natural value, architectural elements and
design. It also aims to foster sustainable fruition and local perception of
gardens as useful resource and assess
their role in renovating local culture
and tourist offer, being privileged site
for tracing important links and interaction between people and nature.
GARDMED network works to ensure
widespread dissemination and greater visibility of Mediterranean gardens,
give technical and scientific supports
to garden community for governance
and management needs, promote ecological and social sustainability, as well
as economic self-reliance of gardens.
The network also provides useful communication tools for increasing public
awareness of gardens with the main
goals of highlighting their historical
cultural, biological and scenic values
as unique mix of aesthetic manners
and plant diversity.
To date GARDMED involves eighteen
gardens, both public and private, located in Malta and in the Southeast part
of Sicily, mainly in Syracuse and Ragusa
province. Starting from this status, the
network has the ambitious goal of becoming the main reference and support
for many gardens in other Mediterranean countries, representing a showcase of hidden treasures and serving
as a central organization to share interests, knowledge, technical assistance
and partnerships in order to promote
and worldwide spread the Mediterranean garden culture and style.
Il paesaggio della Sicilia
sud-orientale
The south-eastern
Sicilian landscape
Non si può parlare di paesaggio siciliano: è necessario parlare di paesaggi siciliani. E anche così probabilmente non è possibile comprendere
la moltitudine di sfaccettature di
questa terra meravigliosa.
Se alla maggior parte delle persone
viene da collegare la Sicilia al mare (il
suo essere isola lo rende imprescindibile), è però il paesaggio collinare
quello dominante, perlomeno in termini di superficie (60% del totale),
e probabilmente l’altopiano ibleo è
quello che meglio racchiude, in una
porzione di territorio relativamente
modesta, la maggior varietà di paesaggi, unici e straordinari.
Caratterizzato da calcari del Miocene
risalenti a circa 15 milioni di anni fa, il
territorio è caratterizzato da formazioni carsiche superficiali, con gole
profonde incise per l’azione corrosiva dei fiumi e degli agenti atmosferici, dette localmente “cave”, e rilievi
che non superano i 1000 m d’altezza
(la cima più alta è Monte Lauro con
986 m). Ricche di sorgenti d’acqua e
di una flora e fauna endemiche, le
cave sono ambienti unici per bellezza e valenza naturalistica. Altrettanto caratteristico è il paesaggio antropico che per millenni ha trasformato
il territorio. Dalla costa all’altopiano
ibleo, infatti, è un susseguirsi e alternarsi di colture e manufatti assai
particolari (come i tipici muretti a
secco) che rendono evidente che il
termine Paesaggio designa una parte del territorio così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere
deriva dall’azione e dalle reciproche
interrelazioni tra attività umane e
fattori naturali. I paesaggi degli Iblei
sono un susseguirsi di città e paesi
ricchi di storia che trasuda dalle pietre dei palazzi e delle vie; magnifiche
ville isolate che dominano la campagna, secondo un principio ordinatore che alterna luoghi di delizia e di
coltura; grandi distese di seminativi
e uliveti che evidenziano ed esplicitano il latifondo, vigne, imponenti
carrubi che punteggiano l’orizzonte,
strade che si adagiano come un nastro di seta sul terreno; piante e pietre che si fanno opere d’arte grazie
alla sapienza delle popolazioni che
da sempre abitano queste terre.
Ogni scorcio è un paesaggio, ogni
paesaggio ha peculiarità specifiche:
masserie isolate (dove domina il
modello a corte), con monumentalità straordinaria, città ricche di testimonianze barocche meravigliose,
nuclei urbani indicati dall’UNESCO
come patrimonio dell’umanità (Ragusa Ibla, Modica, Scicli, Comiso),
ville e giardini di grande valore storico monumentale (dal giardino di
Ragusa Ibla, al parco del Castello di
Donnafugata) e di rilevante valore
botanico, grazie alle specie rare ed
uniche in essi raccolte.
16
17
One cannot tell of Sicilian landscape: it
is needed speaking about Sicilian landscapes. And even then, one probably
cannot understand the amount of aspects of this amazing land.
If most of people tend to associate Sicily
to the sea (its being island makes this essential), however, it is the hill landscape
the dominant one, at least in terms of
area (60% of the total), and probably
the Hyblaean plateau best represent,
in a relatively small portion of land,
the greatest variety of landscapes, both
unique and extraordinary.
Geologically composed by limestone
of Miocene dated back c. 15 mya, this
land is characterised by karstified surface rock carved by corrosive action
of rivers and weathering, and crossed
by deep gorge, locally said “cave”. The
reliefs do not exceed 1000 m of elevation (the highest peak being Mt. Lauro
with 986 m). Gorges are rich in water
sources and in endemic flora and fauna which make them unique environments for beauty and natural value.
Very distinctive is also the human landscape that over thousands of years has
transformed this territory. As a matter
of fact, from the sea coast to the Hyblaean plateau there is an endless characteristic sequence of crops and manufactured goods (like the distinctive
dry stone walls) that make clear how
the word “Landscape” refers to a part
of the territory as perceived by people,
whose character comes from the mutual relationships between human activities and natural factors. The Hyblaean landscapes exhibit a series of cities
and towns rich in history reflected by
their buildings and streets; outstanding
secluded villas overlooking the countryside around, following an ordering
principle that alternates between culture and places of delight; large areas of arable crops and olive groves
highlighting the culture of land estate;
vineyards, imposing carobs dotting the
horizon, roads lying as a silk ribbon on
the ground; plants and stones that are
art works thanks to the knowledge of
people who have always inhabit these
lands.
Each view is a landscape, each landscape has specific characteristics: isolated manor houses (dominated by the
courtyard style) with majestic features,
cities rich in superb baroque architectures, urban nuclei listed as UNESCO
World Heritage Site (Ragusa Ibla, Modica , Scicli, Comiso), villas and gardens of
great historical value (from the garden
of Ragusa Ibla to the park of the Castle of Donnafugata) and high botanical
value, thanks to the rare and unique
species in their plants collections.
Il paesaggio maltese
The Maltese Islands
Posto al centro del Mediterraneo, l’arcipelago maltese consta di tre isole
maggiori, Malta (la più grande), Gozo e
Comino, che complessivamente si sviluppano su 316 km2 di superficie con
una popolazione di circa 400.000 abitanti. La Valletta è la capitale, oltre che
fulcro delle funzioni amministrative e
delle attività culturali e commerciali.
Sotto il profilo geologico, le isole maltesi sono piuttosto giovani, costituite
da calcari dell’Oligo-Miocene risalenti
anche a 25-30 milioni di anni fa. Anche
i suoli sono prevalentemente di natura calcarea. Il paesaggio è caratterizzato da formazioni carsiche superficiali,
ricco di valli acclivi e di pendii più dolci.
Il clima vede l’alternanza di una stagione piovosa con temperatura media di
12°C e una stagione calda e secca con
temperatura media di 31°C, mentre
le precipitazioni sono in media 533,1
mm l’anno. Il clima mite e il mare cristallino fanno di Malta una rinomata
attrazione turistica. In primavera, la
vegetazione spontanea si risveglia,
coprendo l’intero territorio del verde
e delle fioriture delle piante indigene.
La presenza di una flora e di una fauna ricche di specie esclusive rende le
isole maltesi molto interessanti anche
per i naturalisti.
I principali habitat terrestri sono rappresentati dagli aspetti di macchia,
dai cespugli radi della gariga e dalle
praterie steppiche, tutti fortemente
influenzati dal mare. Le piante spontanee sono ben adattate al suolo
calcareo e alla salsedine. A causa dei
circa 200 km di costa formati princi-
palmente da falesie a picco sul mare,
le isole maltesi sono ricche di piante rupicole. Sono pure presenti, per
quanto in misura minore, rimboschimenti, dune sabbiose, bacini artificiali
e corsi d’acqua a regime temporaneo.
La flora spontanea maltese consta di
circa 1000 specie, delle quali 700 sono
considerate indigene e 23 endemiche
esclusive. Le isole maltesi hanno subito sin dall’antichità diverse influenze straniere, da quella cartaginese,
a quella romana, bizantina e araba.
L’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, la dominazione francese, prima, e
quella inglese, dopo, hanno lasciato
un ricco patrimonio culturale e architettonico testimoniato da molti edifici, giardini e vari altri siti nell’intero
arcipelago. I giardini maltesi, in verità,
riflettono perlopiù gli aspetti stilistici del continente europeo. I giardini
più antichi spesso mostrano un impianto formale con sezioni dedicate
agli alberi da ombra. Piante esotiche
e indigene frequentemente appaiono
mescolate senza un disegno preciso. Il
fattore determinante nella scelta delle
piante per i giardini a Malta è stato e
continua ad essere la loro compatibilità con il clima e con il suolo calcareo.
Vi si riscontrano piante provenienti
praticamente da tutte le cinque regioni del mondo a clima mediterraneo
e, quindi, non deve apparire insolito
osservare specie del Sud Africa, Sud
America, California e Australia sudoccidentale crescere rigogliose insieme a piante indigene e strettamente
mediterranee.
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Located in the centre of the Mediterranean Sea, the Maltese archipelago consists of three main islands: Malta (the
largest of the three), Gozo and Comino, having a total population of almost
400,000 and an area of 316 km2. Valletta is the capital city, which is also the
centre for the islands’ administration,
culture and commercial activites.
The islands are geologically young and
primarily composed of limestone of
the Oligo-Miocene age with the oldest
rock formed between 25-30 mya. Soils
are calcareous, which are very similar
in composition to the parent rock. The
landscape is characterised by karstified surface rock with sloping valleys
and minor springs. The climate of
the islands is biseasonal with a rainy
season averaging 12°C and a hot dry
season averaging 31°C. The average
annual rainfall is 553.1 mm. This relatively mild climate, in addition to the
clear blue seas, makes the Maltese Islands a popular touristic attraction. At
the start of the wet season, the Islands
rapidly become very green and colourful with natural vegetation, including
indigenous species as well as endemic
flora and fauna, making the islands interesting to visit by keen botanists.
The major terrestrial habitats of the
Maltese archipelago are garigue, maquis and steppe, often dominated by
a maritime influence due to their close
proximity to the coast. All indigenous
and endemic flora are adapted to a
calcareous soil with some also tolerant of salt-laden sea spray. Because of
the long shoreline (around 200 km) of
which about half are sheer cliffs, there
is a rich rupestral flora associated with
the Maltese Islands. Minor ecosystems
include man-made woodland, sand
dunes, as well as rain fed and natural
spring watercourses. The total number
of wild plant species in the Maltese Islands is around 1000, of which 700 are
considered indigenous and 23 endemic.
The Maltese Islands have seen different
foreign influences since antiquity and
include Punic, Roman, Byzantine and
Arabs. The Order of St. John, the French
and the British left a rich cultural and
architectural heritage as manifested
in the various buildings, gardens and
other sites around the islands. Indeed
Maltese gardens very often reflect
garden designs on the continent. Old
Maltese gardens often have a formal
baroque layout with sections dedicated for shade trees. However exotic and
indigenous plants are often intermixed
without a fixed or formal plan. The determining factor in choice of plants for
Maltese gardens has been and continues to be their compatibility with our
climate and the calcareous soil. Thus
virtually any plant coming from the
world’s five Mediterranean climate regions can grow here and it should not
come as a surprise to see plants from
South Africa, South America, California
and South West Australia, intermixed
with indigenous and Mediterranean
plants.
Il giardino
mediterraneo
The Mediterranean
gardens
Ad oggi non esiste una definizione
univoca di “giardino mediterraneo”
che viene, invece, identificato da
attributi eterogenei adoperati con
valore diverso dai diversi specialisti.
È quindi fondamentale stabilirne le
caratteristiche primarie, essenziali
a identificare e riunire una specifica
tipologia di giardini, tenendo conto
della rispettiva diversità e unicità.
Il fattore che più influenza lo stile
del giardino mediterraneo è la sua
estensione; infatti, piccoli giardini
sono spesso progettati secondo lo
stile all’italiana, con aiuole geometriche, mentre su grandi superfici
al giardino formale prospiciente gli
edifici si accompagna un parco in stile paesaggistico. Laddove il terreno
mostra pendenze più o meno forti si
ricorre ai terrazzamenti, collegati tra
loro da scale o vialetti, che ripropongono un modello caratteristico del
paesaggio colturale mediterraneo.
I giardini mediterranei si connotano
per la grande varietà di piante coltivate, sia specie spontanee di spiccato valore ornamentale sia specie
esotiche rappresentate, di norma,
da piante ecologicamente compatibili, provenienti cioè da territori
climaticamente simili a quelli mediterranei o da zone sub-tropicali. Va
inoltre distinto il diverso significato
delle specie esotiche storicamente
introdotte e integrate nel contesto
locale (Opuntia, Phoenix, Agave, ecc.)
che oggi, sotto tutti gli aspetti, caratterizzano la composizione del giardino mediterraneo. Altro aspetto
peculiare del giardino mediterraneo
è la presenza di specie fruttifere, utilizzate non solo per l’uso alimentare
ma anche per le copiose fioriture, i
profumi e il fogliame sempreverde.
Oltre alle fruttifere autoctone, come
l’olivo, il carrubo e diverse rosacee
(Sorbus, Prunus, ecc.), si coltivano frequentemente gli agrumi, introdotti
dagli arabi e divenuti parte integrante del paesaggio. In giardini più antichi è frequente trovare anche vecchie varietà di specie fruttifere, oggi
non più utilizzate, che rappresentano importanti elementi di significato storico e culturale, oltre che
di conservazione della biodiversità.
Analogamente, alberi monumentali, esemplari risalenti all’impianto
originario, specie rare o insolite in
coltura rappresentano elementi di
pregio che incrementano il valore intrinseco del giardino. Altrettanto caratterizzante è l’uso di erbe e arbusti
aromatici sia in piena terra che in
vaso, come rosmarino, lavanda, mirto, tipici della macchia mediterranea
e quindi particolarmente adatti alla
coltivazione, anche sotto forma di
siepi. Moltissimi sono i materiali utilizzati per realizzare la struttura stessa e gli arredi dei giardini. In genere,
sono quelli tipici del territorio, presenti in natura e lavorati secondo la
tradizione locale. Pietra, terracotta,
sistemi di irrigazione (saie), muretti
a secco sono gli elementi di maggiore rilevanza. Strutture a pergolato, a
sostegno di specie lianose, come glicine e vite, creano delle tipiche zone
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d’ombra che garantiscono la fruibilità del giardino anche nei momenti
più caldi della giornata. La presenza
dell’acqua (vasche, fontane, giochi
d’acqua, serbatoi) contribuisce ulteriormente a migliorare il microclima offrendo anche l’opportunità di
coltivazione di piante acquatiche.
Panchine e sedili posti in opportune posizioni consentono di sfruttare
l’ombra e di apprezzare la visione
d’insieme o scorci panoramici sul
paesaggio circostante.
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At present, actually there is no distinct
definition of “Mediterranean garden”,
but a heterogeneous set of attributes
which are used, whenever the garden
profile needs to be outlined, with different values by different specialists.
Therefore, it is essential to define the
Mediterranean garden characteristics
which can identify and group a specific type of gardens while taking into account both their difference and uniqueness.
The style of the Mediterranean gardens is mainly defined by its size; as a
matter of fact, small gardens are often
designed according to a formal Italian-style, with geometric beds, while in
largest areas the formal garden overlooking the buildings is accompanied
by a huge park in natural style.
Where ground morphology shows more
or less strong gradients, the realization
of artificial terraces, joined by stairs or
walkways, reflects the typical design of
the Mediterranean crop landscape.
The Mediterranean gardens are known
for the wide variety of cultivated plants,
both wild species of ornamental value
and exotic species always represented
by species coming from climatic areas
similar to the Mediterranean or from
sub-tropical countries. It should be
also distinguished the different meaning of the exotic species historically introduced and integrated into the local
context (Opuntia, Phoenix, Agave, etc)
today fully participating to the composition of the Mediterranean garden.
A peculiar aspect of the Mediterranean
garden is also the presence of fruit trees
or shrubs, used not only for food but
also for their rich blooms, fragrance
and evergreen foliage. In addition to
native species, such as olive, carob and
several Rosaceae (Sorbus, Prunus, etc),
there are commonly grown citrus species, introduced by the Arabs and nowadays part of the landscape. In some
historic gardens it is also common to
find old varieties of fruit tree species, no
longer used, which represent important
elements of historical and cultural significance, as well as of biodiversity conservation. Similarly, monumental trees,
old original specimens, rare species or
uncommon cultivated plants represent
precious elements increasing the real
value of the garden. The use of aromatic herbs and shrubs such as rosemary,
lavender, myrtle, all typical of the Mediterranean maquis, is another characteristic feature of our gardens; they are
particularly suitable for hedges too.
Many materials are used to build the
structure and decorate the gardens.
The materials are typical of the area,
naturally occurring and manufactured
according to local tradition. Stone, clay,
irrigation systems (saie), dry stone walls
are the most relevant. Pergola structures in support of climbing species as
wisteria and vines create typical shadow areas agreeable even in the heat of
the day. The presence of water (ponds,
fountains, water tanks) improves the
microclimatic conditions and provides
the cultivation of aquatic plants. Benches and seats properly placed allow to
exploit the shade and enjoy the garden
overview or the surrounding landscape.
22
I GIARDINI SICILIANI
SICILIAN GARDENS
23
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Via Antonino Longo, 19 I 95125, Catania
 +39 095 551120 +39 095 430901
7 +39 095 430901
 [email protected]
 www.dipbot.unict.it/orto-botanico; www.gardmed.org
ORTO
BOTANICO
DELL’UNIVERSITÀ
Catania
25
Apertura / Opening:
Da Lunedì a Venerdì, 9:00 – 13:30; 15:30 – 18:30 / Sabato, 9:00 – 13:30
From Monday to Friday, 9:00 – 13:30; 15:30 – 18:30 / Saturday, 9:00 – 13:30
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita libera o guidata per gruppi su prenotazione / Free visit or guided tour by appointment
Superficie / Surface: 16.000 m2
GPS: 37.515591 N, 15.082819 E (WGS84 DEG)
L’Orto botanico dell’Università rappresenta uno dei pochi giardini
storici d’epoca ottocentesca ancora
esistenti a Catania. Voluto e fondato
nel 1858 da Francesco Tornabene,
monaco benedettino e professore di
botanica, è organizzato in due aree
distinte, di diversa estensione.
La parte più vasta, in stile formale, costituisce l’Hortus Universalis ed
è ricca di specie esotiche di tutto il
mondo, mentre l’Hortus Siculus è
un’area più piccola destinata alla
coltivazione di piante spontanee siciliane.
L’Orto Generale mostra un disegno
simmetrico di aiuole definito da un
tracciato ortogonale di viali, pavimentati con il tradizionale mosaico
siciliano di ciottoli in pietra bianca e
nera che creano disegni geometrici.
Collezioni di rilievo sono le succulente e le palme, particolarmente ricche
e pregiate per varietà e numero di
esemplari. Altre collezioni importanti includono le cicadee, le pomelie, le
piante acquatiche, le piante medicinali e molti alberi monumentali.
Il Tepidarium è una grande serra calda che ospita decine di piante tropicali, tra cui palme, orchidee, bromeliacee, ricostruita recentemente
su modello di quella ottocentesca
distrutta dai bombardamenti.
L’Orto Siculo offre un’efficace rappresentazione dei principali tipi di
paesaggio naturale: le dune sabbiose, il bosco sempreverde, la macchia, le rupi e l’ambiente lacustre
ospitano piante della flora siciliana
The Botanical Garden of Catania University is one of the few historic gardens found in the heart of the city.
Pursued and built in 1858 by the Benedictine monk and Botany professor
Francesco Tornabene, it is divided into
two distinct areas, different in size and
plant collections.
The main part is the Hortus Universalis
which is a typical Italian style garden,
primarily consisting of a selection of
exotic worldwide plants, while the Hortus Siculus is a smaller area used for
the cultivation of wild Sicilian species.
The General Garden has a symmetrical layout consisting of geometric flower beds marked by orthogonal paths,
paved with a traditional geometric
pattern of black and white pebbles.
The collections of palms and succulents are amongst the most valued in
the garden and are well renowned for
their rich botanical diversity. Other attractive collections include those of the
cycads, frangipanes, water plants, medicinal plants and many monumental
trees.
The Tepidarium is a big warm glasshouse that showcases several species
of tropical plants, including delicate
palms, orchids and bromeliads; it
was recently rebuilt the same as the
nineteenth-century one destroyed by
booming in the II World War.
The Sicilian Garden provides a good
representation of the main natural
landscapes in Sicily, and is devoted
to plant conservation. Sandy dunes,
evergreen wood, Mediterranean maquis, rocky terrain, and artificial ponds
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che vi crescono in modo naturale,
specie comuni insieme a quelle rare
e a rischio d’estinzione che trovano
qui un sito idoneo per la conservazione.
L’edificio storico, anticamente definito la Scuola, è il fulcro attorno al quale si sviluppa l’Orto Generale e risale
per buona parte alla fondazione. Di
chiara ispirazione neoclassica, con
portico a doppio ordine di colonne
ioniche in pietra e soffitto a cassettoni decorati, è opera di un noto architetto catanese dell’Ottocento, Mario
Distefano, autore di altri importanti
edifici della città.
L’Orto botanico è ben più che un
ricco giardino, è un museo animato, un bene storico e naturalistico,
un centro di ricerca e di diffusione
della cultura, dove poter apprezzare
il fascino, la scienza e i misteri dello
sconfinato mondo delle piante.
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allow wild flora to develop naturally
and feature both common and rare or
threatened Sicilian species, which are
here provided with an adequate site of
conservation.
The historical building, formerly named
The School, is the core around which
the General Garden develops and
dates back to the foundation. Clearly
reflecting the Neoclassical architecture, the façade shows an outstanding
portico with double-lined columns of
Ionic order and decorative coffered
ceiling. It was designed by Mario Distefano, a notable nineteenth-century architect who was author of other monumental buildings in Catania.
The Botanical Garden does not only
display the beauty of nature and
plants, but is also a living museum, a
cultural and natural heritage and an
educational research centre, where
visitors can appreciate the charm and
mystery of plant diversity.
30
Via Necropoli Grotticelle, 14 I 96100 Siracusa
 +39 0931 441772; +39 0931 411939; n. verde: 800299507
7 +39 0931 419731; +39 0931 411939
 [email protected]
 www.comune.siracusa.it/Politiche_Culturali/Turismo/villa-reimann.htm; www.gardmed.org
VILLA REIMANN
Siracusa
31
Apertura / Opening:
Da Lunedì a Venerdì, 9:30 –13:30
From Monday to Friday, 9:30 – 13:30
Ingresso libero / Free entrance
Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment
Superficie / Surface: 35.000 m2
GPS: 37.079494 N, 15.280067 E (WGS84 deg)
La storia del giardino è strettamente
connessa alla sua proprietaria Christiane Reimann, donna danese indipendente e emancipata, attiva e tenace, trasferitasi in una terra del Sud
estranea e distante per origine, ma
divenuta profondamente sua per
adozione.
La villa risale al 1881, in origine come
Villa Fegotto, e diviene definitivamente proprietà della Reimann nel
1936, dopo complesse e sgradevoli
vicende legali iniziate anni prima. La
Reimann si occupa molto della sistemazione del giardino, migliorandone
gli impianti, arricchendolo di piante
ornamentali e riportando alla luce
preziosi resti archeologici.
La Villa diventa importante riferimento durante la seconda guerra
mondiale, dando appoggio alla Croce Rossa Internazionale, ospitando
decine di rifugiati, divenendo quartier generale delle truppe alleate.
In questi eventi, la Reimann non
abbandona mai la sua proprietà e
The garden is strongly linked to the
history of its old owner Christiane Reimann, who was an emancipated and
independent Danish-born woman who
moved to a southern country, far and
foreign in origin, but become her actual home in time.
The villa dates back to 1881, originally
named Villa Fegotto, and became definitively owned by Lady Reimann in
1936, after unpleasant and protracted legal matters started years before.
Lady Reimann took much care of the
garden’s botanical assets, expanding
its planting, enriching exotic plant collections and unearthing interesting archaeological remains.
Villa Reimann was an important reference point during the World War II by
giving support to the Red Cross, hosting tens of refugees and being converted into Allied force settlement. In such
troubled times, Christiane Reimann
never left her home and tried, while
in great difficulty, to keep the garden
alive.
32
33
si sforza, pur in grandi difficoltà, di
mantenere vivo il suo giardino.
Dal 1979, Villa Reimann è un giardino pubblico, bene del Comune di
Siracusa per donazione della proprietaria con precisi scopi culturali e
di ricerca; oggi è sede del Consorzio
Universitario Archimede.
In linea con lo stile mediterraneo, il
giardino si presenta terrazzato a vari
livelli e comprende un’area produttiva coltivata ad agrumeto e un’area
ornamentale in stile formale attor-
Since 1979, Villa Reimann has been a
public garden owned by the Municipality of Syracuse, after Lady Reimann left
in her will with specific research and
scientific culture aims; today, it houses the headquarters of the Archimedes
University Consortium.
In line with the Mediterranean style,
the garden has terraces at different
levels including citrus groves and an
Italian formal garden next to the villa.
The entrance path to the garden finds
its way through the orchard, lined by
34
35
no alla villa. Il vialetto d’accesso si fa
strada tra l’agrumeto, delimitato da
erme in pietra calcarea di ispirazione greca. Il giardino formale include
aiuole di varia forma geometrica e
varie dimensioni, bordate da siepi
fiorifere o sempreverdi, mentre sedili in pietra, vasi e piccole fontane
costituiscono elementi d’arredo. Risalta in quest’area un gazebo ligneo
su un alto basamento in pietra che
offre un belvedere straordinario
sulla vicina zona archeologica. Resti
limestone herms in Greek classic style.
The formal garden includes geometric
beds varying in shape and size with
flowering or evergreen hedges. Stone
benches, decorative pots and fountains are ornamental features in the
garden. A wooden gazebo stands out
in this area on a high natural stone
base that offers breathtaking views
of the close archaeological park. Remains of the Greek necropolis are also
present, including some Byzantine
tombs and part of Latomie, the system
della necropoli greca sono presenti
all’interno stesso del giardino, con
alcune tombe bizantine e parte del
complesso delle Latomie, il sistema
di cave calcaree usato anticamente
per costruire la città.
L’area ornamentale ospita pregiati alberi monumentali, varie piante
mediterranee e specie esotiche, alcune affatto comuni nei giardini siciliani, come Synadenium grantii, Ficus
lyrata, Casimiroa edulis, Syzigium cumini. Sono presenti molte specie di
palme, tra cui Jubea chilensis e Sabal
palmetto, nonché una ricca collezione di piante succulente, con specie
dei generi Opuntia, Cereus, Euphorbia, Aloe, Aeonium, Dasylirion.
L’agrumeto include centinaia di esemplari di aranci, limoni e mandarini, curati e resi produttivi dalla Reimann in
persona con l’introduzione di esclusive cultivar locali, come il noto limone
"Femminello" di Siracusa.
Villa Reimann è sita in pieno centro, vicino al Parco Archeologico, al
Santuario Madonna delle Lacrime,
al Museo archeologico Paolo Orsi e
al Porto. Offre un buon esempio di
giardino mediterraneo che coniuga
aspetto estetico-naturalistico con
esigenze colturali produttive proprie
della Sicilia, mentre la presenza di
resti archeologici ne esalta il valore
storico-culturale.
36
of limestone caves once used to build
the Greek city.
The garden hosts several majestic botanical specimens, many Mediterranean plants and exotics, some of which
quite rare and unusual in the Sicilian
gardens, such as Synadenium grantii
(African milk bush), Ficus lyrata (Fiddle-leaf fig), Casimiroa edulis (White
sapote), Syzigium cumini (Java plum).
There is a selection of palms, noteworthy of which are Jubea chilensis and
Sabal palmetto. A large collection of
cacti and succulents can also be found
in the garden and these include many
species of Opuntia, Cereus, Euphorbia,
Aloe, Aeonium, Dasylirion.
The orchard hosts hundreds of citrus
trees, consisting of oranges, lemons
and tangerines, managed and improved by Lady Reimann herself who
established old local cultivars, such as
the distinctive ‘Femminello’ of Syracuse
for lemons.
Villa Reimann is located in the city
centre, close to the Archaeological
Park, the Sanctuary of Madonna delle
Lacrime, the archaeological museum
Paolo Orsi and the Harbor. Villa Reimann provides a good example of a
Mediterranean garden that combines
the attraction of its plant collections
and buildings with the traditional agricultural practices; the archaeological
remains also enhance cultural and historical value of this garden.
37
38
Largo della Latomia, I 96100 Siracusa
 +39 0931 441772; +39 0931 411394; n. verde: 800299507
7 +39 0931 419731; +39 0931 411394
 [email protected]
 www.gardmed.org
LATOMIA
DEI CAPPUCCINI
Siracusa
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Apertura / Opening:
Da Lunedì a Venerdì, 9:00 – 13:30
From Monday to Friday, 9:00 – 13:30
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment
Superficie / Surface: 23.000 m2
GPS: 37.079139 N, 15.294803 E (WGS84 deg)
È la più grande del complesso delle Latomie di Siracusa, il sistema di
cave calcaree scavate dai Greci a partire dal VI secolo a.C. per costruire la
città antica. Destinate nel tempo a
prigioni, luoghi di culto, sepolcri, abitazioni rupestri e rifugi, dopo il crollo
delle volte conseguente all’erosione
naturale e ai movimenti sismici, le
Latomie sono divenute grandi cavità a cielo aperto, trasformate in
rigogliosi giardini che insolitamente
si sviluppano a grande profondità,
costituendo isole di verde inglobate
nel tessuto urbano. Noto originariamente come Latomia del Palombino,
il giardino deve il suo nome attuale
ai frati Cappuccini che, a partire
dal 1582, hanno abitato l’adiacente
convento, coltivando e sfruttando il
fondo della cava come orto-frutteto
e luogo di meditazione. Dal 1868 la
Latomia dei Cappuccini è un giardino pubblico, proprietà del Comune
di Siracusa, oggi luogo suggestivo di
eventi culturali e manifestazioni arti-
stiche. Il giardino si sviluppa per circa
2,5 ettari a oltre 30 m sul fondo della
cava, ricco di alberi da frutto e piante esotiche e interamente circondato
da alte pareti verticali di roccia calcarea. Enormi pilastri, blocchi di roccia
e volte mirabilmente intagliate rivelano ancora oggi, dopo migliaia di anni,
l’antica attività estrattiva, mentre
vari resti di presenza umana, dalle
tombe scavate nella roccia, ai segni
votivi incisi, dai pozzi per la raccolta
d’acqua, alla torre e i canali d’irriga-
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This is the largest quarry of the archaeological complex of Latomie in Syracuse, an extensive system of limestone
quarries purposely dug by the Greeks
in the sixth century BC. to build the old
town. The site initially had several functions and was used as prisons, burial
sites, cave dwellings and shelters. Over
time its vaults collapsed due to weathering erosion and earthquakes and the
Latomia became a deep open-air cavity where fertile gardens flourished like
an unusual green island fully enclosed
by buildings. Originally named Latomia del Palombino, the garden gets
its current name from the Capuchins
who have lived in the convent nearby
since 1582 and managed the annexed
garden as orchards and secluded
place for meditation. Since 1868, the
Latomia dei Cappuccini served as a
public garden, owned by the Municipality of Syracuse, and today it serves
as an evocative site for hosting cultural
events and art exhibitions.
The garden extends for around 2,5
hectares within the deep quarry and
includes many fruit trees and exotic
plants, fully surrounded by steep rock
walls. Huge pillars, limestone boulders,
carved vaults and gorges still show the
original mining activity dated back to
thousands of years ago; other relics indicating human presence (graves, votive signs, wells, water tower and stone
channels for irrigation) also reveal the
ancient uses of this place. New additions due to the public use of the garden are some monuments and small
zione (saie), testimoniano le successive destinazioni d’uso di quest’area.
Alcuni monumenti e piccole zone
sistemate con aiuole in stile prettamente formale sono il risultato di
adattamenti più recenti legati all’uso
pubblico del giardino.
Varie specie di palme e monumentali
alberi di bagolaro, cipresso, alloro, albero di Giuda crescono misti ad agrumi, melograni, nespoli, albicocchi e
olivi in un insieme che ben riflette la
flora tipica del giardino mediterra-
neo, il quale, da tradizione, sapientemente coniuga aspetti estetici e funzioni colturali produttive.
In cima alle rupi e sui costoni sporgenti crescono spontanei preziosi
lembi di macchia mediterranea e di
vegetazione delle rupi, con piante native anche rare.
Spiccano arbusti sclerofilli di lentisco,
oleastro, alaterno, fico comune, mentre sulle pareti e negli anfratti rocciosi
crescono specie endemiche o rare,
quali Trachelium lanceolatum, Origa-
num onites, Aristolochia sempervirens,
Antirrhinum siculum, Salvia triloba.
La Latomia dei Cappuccini offre al visitatore un ambiente incredibilmente suggestivo dove piante e rocce si
combinano a formare un giardino
unico nel suo genere, completamente isolato seppure in pieno centro
cittadino, rivelando un insolito scenario che rende davvero difficile
stabilire dove la mano dell’uomo si
ferma e la natura conquista il suo
spazio.
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garden areas in a formal style. A selection of palms and several majestic trees
including hackberries (Celtis australis),
cypresses (Cupressus sempervirens),
laurels (Laurus nobilis), and Judas
trees (Cercis siliquastrum) are planted,
together with many citrus trees, pomegranates, loquats, apricots and olives,
all of which are typically represented
in Mediterranean gardens, where both
ornamental and farming purposes are
perfectly combined.
At the top of the rocky ridges fragments
of Mediterranean maquis and rocky
vegetation naturally grow, also including some rare native plants. There are
many Mediterranean shrubs, such as
the mastic trees (Pistacia lentiscus),
wild olives (Olea oleaster), Italian buckthorns (Rhamnus alaternus), and common figs (Ficus carica), while on cliffs
and rock crevices rare native plants
and endemics can be found, such as
Trachelium lanceolatum (Sicilian Blue
Throatwort), Origanum onites (White
majoram), Aristolochia sempervirens
(Dutchman’s pipe), Antirrhinum siculum (Sicilian Snapdragon), and Salvia
triloba (Greek Sage).
The Latomia of Cappuccini is a very
evocative place where plants and rocks
perfectly combine to form a unique
kind of secluded garden in the town
centre. Visitors can find an unforgettable scenery that makes it difficult to tell
where human activity stops and nature
begins.
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Contrada Case Biviere, I 96016 Lentini, Siracusa
 +39 095 7831449 +39 348 3513110
7 +39 095 7835575
 [email protected]
 www.ilgiardinodelbiviere.it; www.gardmed.org
GIARDINI
DELLE CASE
DEL BIVIERE
Lentini (Siracusa)
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Apertura / Opening:
Su prenotazione / by appointment
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita su prenotazione / Visit by appointment
Superficie / Surface: 25.000 m2
GPS: 37.310055 N, 14.977874 E (WGS84 deg)
Quello che in passato era un vasto
bacino interno nei pressi di Lentini,
in provincia di Siracusa, oggi ospita
in parte un rigoglioso giardino. Nel
XII secolo il lago Biviere, nome d’origine araba che significa abbeveratoio, si
era originato per sbarramento di un
fiume, come preziosa riserva d’acqua e oasi di pesca e caccia. A partire
dal 1392 quell’area costituiva un feudo vasto oltre 1300 ettari, concesso
in proprietà a un antenato dei principi Borghese, attuali proprietari, dal
re di Sicilia, Martino I d’Aragona.
Ricca di fauna e flora lacustre, la proprietà sul lago rappresentava una
grande risorsa per la gente del luogo e le Case del Biviere erano punto
di riferimento per cacciatori e pescatori. Nel ‘900, a partire dagli anni
Trenta, il lago venne interamente
bonificato per limitare il diffondersi
della malaria e dare spazio allo sfruttamento agricolo. Alla fine degli anni
Settanta, un nuovo ampio invaso artificiale è stato ricostruito in zona e
chiamato con lo stesso nome, Biviere di Lentini, in memoria dell’antico
bacino; oggi è habitat ideale di molte
specie di uccelli stanziali e migratori.
Prosciugate le acque, la proprietà
cadde progressivamente in abbandono lasciando spazio a terra spoglia tra i blocchi di pietra dei vecchi
moli. Dal 1968, grazie alle cure degli
ultimi proprietari, Scipione e Maria
Carla Borghese, la terra incolta è stata trasformata in coltivi e lo spazio
attorno alle antiche case è divenuto
un fiorente giardino che sapiente-
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Where formerly extended a large lake
close to Lentini, near Syracuse, today
stands a flourishing garden. During the
12th century, the lake Biviere, a name
derived from the Arabic word “Veveré”
meaning “place of water”, was born
due to the damming of a natural river,
representing an important water reservoir and a useful place for hunting
and fishing. Since 1392, this site had
been a large feudal estate of around
1,300 hectares granted by King Martin I of Aragon to one of the ancestors
of the currently owners, the Borghese
Princes. Rich as it was with aquatic
flora and fauna, the lake was a valuable resource for local people and
the lakeside Houses of Biviere were a
valid reference for hunters and fishermen. Since the 1930s, the lake was
completely drained off to prevent the
spread of malaria and promote farming practices. In the late 1970s a new
smaller artificial basin was built nearby, also named Biviere to remember
the ancient lake. Today, this is a main
habitat for several bird species. Once
drained, all property on the lake was
abandoned and turned into no more
than bare land among the stone quays
of the old harbor. Since 1968, under
the nurturing hand of its last owners,
Scipione and Maria Carla Borghese,
the barren land was changed into a
flourishing Mediterranean garden,
which wonderfully combines the historical value of the area with the extraordinary beauty of plants and nature. Memories of the past are still kept
alive within the old stone quays of the
mente coniuga il valore storico del
sito con i più preziosi aspetti estetici
della natura e delle piante.
Le tracce dell’antica vita sul lago
sono ancora leggibili nei moli di pietra del vecchio porticciolo, nella locanda, nella cappella di Sant’Andrea,
protettore dei pescatori, elementi
architettonici affascinanti per quanto insoliti in un giardino.
La collezioni di piante sono ricchissime; yucche, palme, olivi, acacie,
pini, grossi pioppi, jacarande e varie
specie esotiche poco comuni e di
grande pregio ornamentale sono distribuite nel giardino che si articola
su tre livelli in lieve pendenza naturale, coltivati a prato, senza tracciati
e confini.
I moli di pietra hanno preso vita,
ospitando tra i grossi blocchi parte
della consistente collezione di succulente, ricca di specie e rarità. Diversi
esemplari di Agave, Aloe, Opuntia,
Mammillaria, Echeveria, Euphorbia,
Pachypodium, Yucca, Xanthorrhea,
Dasylirion, crescono floridi all’aperto,
mostrando la straordinaria varietà
di forme.
In quello che era il porticciolo una
distesa verde di prato accoglie imponenti esemplari di Yucca elephantipes
come barche ancorate agli ormeggi.
Molte anche le rose e gli arbusti fioriferi che dalla primavera all’autunno
colorano e profumano il giardino di
un seducente misto esotico e selvatico com’è tipico del giardino mediterraneo.
Il “giardino che non c’era”, come ama
harbor, the guest-house, and the chapel of St. Andrew patron of fishermen, all
of which are architectural features as
attractive as uncommon in a garden.
There is a large collection of plants, including yuccas, palms, olives, acacias,
pines, big poplar trees, jacarandas,
and many other exotics of great ornamental value. The garden comprises three levels naturally sloping with
fully covered lawns and no paths or
borders. The stone piers have become
attractive rock gardens hosting a sizeable collection of succulents, very rich
in specimens and variety of plants.
A selection of Agave, Aloe, Opuntia,
Mammillaria, Echeveria, Euphorbia,
Pachypodium, Yucca, Xanthorrhea,
Dasylirion thrive well outdoors and
exhibit their amazing shapes and flowers. Where there had previously been
the old harbor, today green lawns host
huge specimens of Yucca elephantipes
(Spineless Yucca) like boats at anchor.
There are also roses and flowering
herbs and shrubs which make this garden a riot of colours in spring and in
autumn; both exotic and indigenous
plants are perfectly combined providing a fascinating representation of
Mediterranean gardens. “The garden
that was not there” so Maria Carla
Borghese, creator and present owner,
still likes to call her garden. Indeed the
Giardino del Biviere is a fabulous place
that enchants visitors, and was raised
from barren land thanks to the passion, esthetics and will of its owners
who have been aware of the generative power of plants.
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chiamarlo la sua creatrice e proprietaria Maria Carla Borghese, è una favola vera che incanta, nato dal nulla
grazie alla passione, al gusto estetico
e alla pazienza di chi ha saputo credere nella potente forza generatrice
delle piante.
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Piazzale Marconi, I 96010 Palazzolo Acreide, Siracusa
 +39 0931 871272
7 +39 0931 871304
 [email protected]
 www.comune.palazzoloacreide.gov.it; www.gardmed.org
VILLA
COMUNALE
Palazzolo Acreide
(Siracusa)
51
Apertura / Opening:
Da Lunedì a Domenica, 9:00 – 17:00
From Monday to Sunday, 9:00 – 17:00
Ingresso libero / Free entrance
Visita libera / Free visit
Superficie / Surface: 30.000 m2
GPS: 37.057977 N, 14.909306 E (WGS84 deg)
Il giardino è stato realizzato intorno
al 1880 come passeggiata pubblica
alberata grazie al volere e all’impegno di Vincenzo Messina, barone di
Bibbia, ricco possidente e mecenate
del luogo, nonché sindaco della città
in quel tempo.
Proprietario dei terreni destinati alla
Villa e direttore dei lavori di costruzione, il barone perse la vita in un incidente sul lavoro proprio all’interno
del giardino, che venne, quindi, intitolato alla sua memoria con la collocazione di un busto marmoreo.
Nel corso degli anni, la Villa Comunale è stata ampliata con l’aggiunta
di nuove aree per migliorarne la fruizione pubblica e oggi si sviluppa su
circa tre ettari.
L’originario disegno ottocentesco della passeggiata alberata corrisponde
al triplo viale d’ingresso, in direttrice
est-ovest, caratterizzato da una corsia
centrale più larga e due vialetti minori
ai lati, che in primavera e in estate si
arricchiscono di intense e vivaci fioriture. Il fondo del viale è chiuso da
una statua in pietra simboleggiante la
Flora, opera dello scultore Giuseppe
Giuliano.
Nelle lunghe aiuole rettilinee si ripetono simmetricamente alberi e arbusti, tra cui esemplari di bosso foggiati secondo l’arte topiaria, in linea
col gusto dello stile formale, analogamente alle statue e alla vasca con
le piante acquatiche.
Nel giardino crescono oleandri, palme, ligustri, gelsi della Cina, sofore,
robinie e molte altre specie sia medi-
This garden was built around 1880 as
a public tree promenade thanks to the
efforts of Vincenzo Messina, baron of
Bibbia, who was a wealthy landowner
and philanthropist, and mayor of the
city at that time.
Bibbia, who was also the owner of
the garden and directed construction
works, died in a work-related accident
just within the garden which was later named in his memory by placing a
marble bust.
Throughout the years, the garden was
enlarged and new areas have been
annexed to improve the public use, today extending for almost 3 hectares.
The original 19th century layout consists of three straight paths with EW
orientation; one large middle path and
two smaller ones at the sides which
exhibit attractive and brilliant blooms
mainly in spring and early summer.
At the end of the main path there is
a stone statue representing the Flora. Within the rectilinear flower beds,
one can find a symmetric repetitive
pattern of trees and shrubs, amongst
which are artistic topiary boxwoods.
These together with stone statues and
a pond rich in water plants reflect the
formal style of this garden.
The garden hosts oleanders, palms,
Japanese privets, Paper mulberries,
Japanese pagoda trees, Black locusts
and many other exotic and Mediterranean plants. Low hedges and flowering herbs are seasonal botanical attractive features in the garden.
The gentle elevation of the site allows
plants adapted to a fresh and wet cli-
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terranee che esotiche. Basse bordure ed erbacee fiorifere sono preziosi
elementi decorativi naturali a carattere stagionale.
La posizione collinare favorisce la
presenza nel giardino di molte specie di conifere, abeti, cedri, cipressi,
pini, e di altre caducifoglie adatte a
un clima più fresco e umido, come
tigli, frassini, ippocastani o il platano
orientale.
Ragguardevole è la zona del Viale
delle Rimembranze, una parte del
giardino dove giovani alberi di leccio,
provenienti dal vicino bosco di Baulì,
furono piantati in memoria dei caduti locali di guerra e sono oggi esemplari monumentali con tronco largo
oltre un metro.
Nel complesso la Villa Comunale
di Palazzolo Acreide è un giardino
pubblico molto frequentato e ben
curato che propriamente si inserisce
nell’architettura barocca della città,
una perla del Val di Noto, patrimonio
mondiale dell’UNESCO.
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mate to naturally grow, including several conifers, such as firs, cedars, cypresses, pines, as well as many other
deciduous trees such as limes, ashes,
horse chestnuts and the oriental plain
tree. One of the main attraction in the
garden is the area called “Walkway of
Remembrance “ where many Holmoaks, coming from the nearby Baulì
wood, were planted each in memory
of the local fallen soldiers of the Great
War and are today towering trees, with
trunk more than 1 m in diameter.
The public “Villa” at Palazzolo Acreide
is a welcoming manicured garden that
fits well with the baroque architecture
of the town and is part of Val di Noto
UNESCO Heritage.
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Case Rizza, I 97012, Chiaramonte Gulfi (Ragusa)
 +39 0932 228580
7 +39 0932 652727
 [email protected]
 www.gardmed.org
VILLA
FEGOTTO
Chiaramonte Gulfi
(Ragusa)
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Apertura / Opening:
Su prenotazione / by appointment
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita guidata / Guided tour
Superficie / Surface: 9.000 m2
GPS: 37.071174 N, 14.646154 E (WGS84 deg)
È una tradizionale masseria della
campagna siciliana, un complesso
abitativo e produttivo del tardo Ottocento, dove l’abitazione del proprietario terriero si sviluppa in posizione
privilegiata, per quanto elegantemente semplice e riservata, affiancata dai fabbricati per le maestranze e
le attività agricole che insieme delimitano un baglio o corte interna.
Il fondo era destinato alla coltivazione della vite, di ulivi, sughero, tabacco, cotone, e all’allevamento di bestiame, vanto della capacità imprenditoriale degli antichi proprietari, la
famiglia Rizza.
A testimonianza dell’originaria destinazione produttiva del luogo, vi
sono l’ampia cantina con palmento
e il granaio mirabilmente affrescati,
i resti del frantoio, le stalle, le scuderie, l’abbeveratoio e una serie di
locali più piccoli destinati alle necessità dell’azienda, come falegnameria
e fucina, mentre la cappella rappresentava il luogo di culto per l’intera
comunità rurale.
Il giardino si sviluppa in una zona
privata interna, alle spalle dell’abitazione principale, organizzato secondo lo schema del giardino formale
ottocentesco, inteso come luogo
di piacere con funzione ricreativa e
orto-frutteto a fine produttivo. Un
sistema ortogonale di viali in direzione N-S, E-O traccia la simmetria
del giardino e la geometria regolare
delle aiuole, rivelando gli scorci più
ameni. Molti sono gli elementi decorativi, come vasi, sedili, colonne, sta-
This is a typical Hyblaean manor house,
a residential and productive complex
of the late 19th century consisting of
the landowner main building, that was
developed in a central position, though
both simple and reserved, with other
rural buildings for the workers and
agricultural activities around an inner
stone courtyard called “baglio”.
The large estate was devoted to the cultivation of vines, olive trees, cork, tobacco, cotton, and livestock raising, which
evidenced the commercial skills of the
previous owners, the Rizza family.
The original productive purposes can
be witnessed by the winery building
with the millstone and the granary
beautifully painted, remains of the oil
mill, barns, stables, carpentry and other farm houses still present, while the
chapel represented the cult place for
the whole community.
The garden, which is situated in a secluded section beyond the main dwelling, possesses a formal style typical
of many Sicilian gardens of the 19th
century, intended as a place constructed for both practical and recreational
purposes. There are many architectural features including decorative
pots, benches, statues, a stone gazebo
and stone channels for irrigation with
small washbasins, all of which portray
the typical Mediterranean style.
The garden shows geometric planting
beds and orthogonal paths, with a NS
and EW orientation which lead visitors
to the main viewpoints in the garden.
Villa Fegotto showcases a rich plant
collection which comprises many fruit
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tue, il gazebo in pietra e le vecchie
canalette irrigue con i lavatoi, perfettamente in linea col gusto mediterraneo.
Villa Fegotto offre una ricca collezione di piante con vari alberi da frutto
misti a piante esotiche, tra cui Ficus,
varie palme, cicadee, alberi di magnolia, falso pepe, melaleuca e annosi bagolari.
Il giardino è la prova tangibile della
passione botanica dell’antico proprietario, Evangelista Rizza, che fre-
quentemente visitava l’Orto botanico di Palermo, subendo il fascino
delle sue collezioni di piante. Tale
passione lo portò ad arricchire il
giardino trasformandolo in un vero
e proprio parco ornamentale.
Spiccano le alte siepi di bosso foggiate ad arco o a galleria, il doppio
filare di giuggioli (Ziziphus jujuba),
l’impianto informale a boschetto
ombroso di pini e varie sempreverdi nell’area più distante dall’abitazione.
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trees and exotic plants including figs,
palms, cycads, magnolias, American
pepper trees, honey myrtles and old
European hackberries.
The garden reflects the botanical expertise of the original owner, Evangelista Rizzo, who often visited the Botanical Garden of Palermo, experiencing
the charm of its plant collections. This
passion led him to enrich the garden,
transforming it into a real ornamental
park. Highlights of the garden include
the tall trimmed hedges which form
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Oggi, sapientemente mantenuto dagli attuali proprietari, Villa Fegotto si
conserva come esempio pregevole
della vita e della cultura rurale dell’area iblea, importante centro dell’economia agricola siciliana.
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tunnels and arches, the rows of jujube
(Ziziphus jujuba) and the informal garden with pines and other evergreen
trees within the furthest beds.
Today, carefully maintained by the
current owners, Villa Fegotto is a characteristic example of the Sicilian rural
lifestyle and culture, as well as the old
and representative centre of the Sicilian agriculture.
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Piazza Giambattista Odierna, I 97100 Ragusa
 +39 0932 684780; +39 0932 676668; +39 0932 676540
7 +39 0932 684780; +39 0932 676668; +39 0932 676541
 [email protected]; [email protected]
 www.gardmed.org
GIARDINO
IBLEO
Ragusa
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Apertura / Opening:
Tutti i giorni, 9:00 – 21:00
Open daily, 9:00 – 21:00
Ingresso libero / Free entrance
Visita libera / Free visit
Superficie / Surface: 15.800 m2
GPS: 36.925559 N, 14.748791 E (WGS84 deg)
Situato nell’antico quartiere di Ibla, il
giardino è stato realizzato nel 1858
come villa pubblica per iniziativa di
alcuni facoltosi cittadini e forse col
contributo dell’intera popolazione
ragusana.
La villa si sviluppa in un contesto
architettonico unico, laddove un
tempo sorgeva il giardino dell’antica
cattedrale di San Giorgio, completamente distrutta dal terremoto del
1693; ancora oggi quest’area include
ben tre chiese monumentali, la chiesa di San Domenico, la chiesa di San
Giacomo e la chiesa dei Cappuccini
con annesso convento.
L’impianto originale nasce come
passeggiata pubblica, circostanza
frequente per i giardini pubblici siciliani dell’Ottocento, e corrisponde al
Viale delle Colonnine che dall’ingresso del giardino conduce alla chiesa
dei Cappuccini. Qui si propone un
disegno formale di aiuole rettilinee,
alberate con vecchi alberi di Giuda
(Cercis siliquastrum) e marcate da
una successione di sedili e di colonnine in pietra bianca che sorreggono urne decorate. Originariamente
entrata principale del giardino, oggi
è sostituito funzionalmente dal più
recente Viale delle Palme, alberato
con esemplari di Phoenix canariensis.
Successivamente, il giardino è stato ampliato in un’area più vasta di
chiaro stile formale, con uno schema simmetrico di aiuole geometriche, bordate da siepi di bosso, vari
esemplari foggiati in arte topiaria,
una collinetta soprelevata di gusto
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Located in the oldest part of Ragusa
Ibla, the Giardino Ibleo was built in
1858 as public garden thanks to funds
provided by some wealthy locals and,
maybe, small monetary contributions
from the citizens of the entire town.
The garden develops in a majestic architectural setting, formerly where the
old Cathedral of San Giorgio, badly
damaged by the earthquake in 1693,
was; nowadays the garden is delimited by three old majestic churches,
San Domenico, San Giacomo and the
church of Capuchin monks with the
annexed convent.
The original layout was planned as a
public promenade, a design which is
quite common in 19th century Sicilian
gardens, that corresponds to the “Viale
delle Colonnine”. This path has geometric design with rectilinear flower
beds lined by mature Judas trees (Cercis siliquastrum) together with stone
benches and short columns topped
by terra cotta urns. Formerly it lead
visitors to the garden, but today the
“Viale delle Palme” lined by stately Canary Palms (Phoenix canariensis) is the
main path.
Through the years, the garden was
enlarged into a formal style garden,
with symmetrical layout of geometric
flower beds, box-trimmed hedges and
topiary elements; a gently elevated
rockery of romantic taste was also
built, together with a panoramic terrace that offers breathtaking views of
the valley of the Irminio river.
The garden hosts several mature trees
including palms, such as Phoenix and
tardo romantico e un belvedere con
balaustra in pietra calcarea e vista
scenografica sulla vallata del fiume
Irminio.
Vi sono esemplari monumentali e
annosi di palme, Phoenix e Washingtonia, imponenti cedri del Libano e
deodara, alberi di Giuda e cipressi,
allori e oleandri. Non mancano le
specie fiorifere erbacee e arbustive
adoperate a riempimento decorativo delle aiuole e come bordure. In
linea con una tradizione diffusa nei
giardini pubblici siciliani, piante opportunamente foggiate riportano il
nome del giardino.
Altre parti sono state aggiunte negli
anni Trenta, anche se non perfettamente in linea con lo stile preesistente; varie vasche con statue e sedili
sono stati inseriti per migliorare la
fruizione pubblica, mentre un boschetto a pineta e un monumento ai
Caduti celebrano la memoria della
città per le proprie vittime di guerra.
Il Giardino Ibleo è certamente uno
dei giardini mediterranei d’uso pubblico più rappresentativi della Sicilia
orientale. Seppure modificato da vari
interventi di adeguamento e rinnovamento, resta in perfetta armonia con
lo scenario architettonico di Ragusa
antica, gemma della Val di Noto e patrimonio mondiale dell’UNESCO.
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Washingtonia specimens, majestic
Lebanon cedars, Judas trees, Italian cypresses, laurels and oleanders. There
are also a selection of flowering herbs
and shrubs which decorate both flowerbeds and hedges. Properly trimmed
plants beautifully display the name of
the garden, following a quite common
practice in several Sicilian public gardens.
Some other parts, not in line with the
original design, were annexed in the
1930s. These include ponds, statues
and modern benches for the public to
enjoy. There are also a pinetum and a
stone memorial dedicated to local fallen soldiers.
The Giardino Ibleo certainly is one of
the major Mediterranean gardens in
SE Sicily. Although modified by several adaptation and renewal works, the
garden is perfectly harmonized in the
unique architectural frame of the old
Ragusa, that is part of Val di Noto UNESCO Heritage.
69
70
Contrada Donnafugata, I 97100 Ragusa
 +39 0932 684780; +39 0932 619333; +39 0932 676540
7 +39 0932 684780; +39 0932 619333; +39 0932 676541
 [email protected]; [email protected]
 www.comune.ragusa.gov.it/turismo/castello; www.gardmed.org
PARCO DEL
CASTELLO DI
DONNAFUGATA
Ragusa
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Apertura / Opening:
Da Martedì a Domenica, 9:00 –13:00 / Martedì, Giovedì, Domenica, 14:45 – 16:30
From Tuesday to Sunday 9:00 –13:00 / Tuesday, Thursday, Sunday, 14:45 – 16:30
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita su prenotazione / Visit by appointment
Superficie / Surface: 80.000 m2
GPS: 36.881762 N, 14.56425 E (WGS84 deg)
Il Castello di Donnafugata svetta a
pochi chilometri da Ragusa, incastonato nella ricca e suggestiva campagna iblea, dove nasce inizialmente
come insediamento fortificato bizantino per divenire, durante la dominazione araba, avamposto difensivo visivamente strategico dal mare
alle campagne dell’interno, quindi
dimora rurale e poi residenza signorile extraurbana.
L’odierna struttura del castello e
dell’annesso parco risalgono al XIX
secolo, allorché Corrado Arezzo de
Spuches, barone di Donnafugata,
volle edificare la sua dimora modificando e ampliando le preesistenti
costruzioni. Nobile di grande ingegno e di raffinata formazione culturale, oltre che appassionato di
piante, il barone amava divertire e
stupire i propri ospiti riempiendo il
parco di virtuosismi ludici e ricercatezze botaniche. Ne sono testimonianza i numerosi giochi d’acqua,
scherzi e intrattenimenti di cui è pieno il giardino: il labirinto di pietra, in
passato bordato da rose rampicanti,
la coffee-house neoclassica, il tempietto ionico, la “cappella del monaco” destinata a spaventare i visitatori
con un meccanismo a molla che animava una statua, diverse collinette e
grotte artificiali che creavano anfratti e luoghi appartati.
Il disegno originale del parco è ancora leggibile, seppure ripetutamente
modificato negli anni, e riflette lo
schema tipico delle dimore patrizie
essendo suddiviso in diverse aree;
The magnificent Donnafugata Castle
stands just a few kilometres away from
Ragusa, embedded within the prosperous and suggestive Hyblaean countryside. Formerly the building was a
fortified byzantine settlement, becoming, after Arab invasion, a defensive
headquarters strategically overlooking
the sea and the country all around, afterwards a country house and then a
suburban noble residence.
The castle, in its current façade, dates
back to the 19th century, when Corrado Arezzo De Spuches, baron of Donnafugata, transformed and enlarged
the old manor to build his own stately
mansion. He was an intellectual nobleman with a fine cultural background
and being very fond of plants, he loved
to surprise his guests by filling the
garden with playful attractions and
botanical rarities. This is witnessed
by numerous water games, jokes and
follies spread out in the garden, such
as the labyrinth of stone formerly bordered by climbing roses, the neo-classical coffee-house, the pavilion, the
“Monk Chapel” (which conceals a trick
to frighten visitors) and several artificial hills and caves creating secluded
romantic places.
The original design is still distinguishable, despite being repeatedly altered,
and clearly reflects the classic style of
stately houses which incorporate different gardens. The formal gardens
are close to the building; near the
northern façade, a beautiful parterre
stands out, built in the 20th century
by the viscount Lestrade, successor of
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tutto intorno al castello è il giardino
formale dove risalta, prospiciente la
facciata Nord, il parterre voluto nel
‘900 dal visconte Lestrade, successore degli Arezzo, e recentemente
restaurato con siepi di rosmarino e
lavanda variamente foggiate a stella, mezzaluna e cerchi; ai lati del castello, altre porzioni geometriche di
giardino rivelano, più o meno distintamente, antichi disegni simmetrici
su pianta quadrata o rettangolare,
con aiuole regolari delimitate da
basse siepi che pure ripropongono il modello proprio del giardino
francese. Molti gli elementi decorativi nel parco, come vasche e fontane, statue, sedili, vasi ornamentali e
colonne. Più distante dal castello si
trova un’area informale a boschetto
con varie conifere, soprattutto pini e
cipressi, mentre sul lato occidentale
i resti di agrumeti e coltivi a carrubi, olivi e mandorli denotano l’antico
uso produttivo.
Non mancano le piante insolite e
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Arezzo, that has been recently restored
with hedges of rosemary and lavender
topiaries trimmed as stars, crescents
and circles. On the side of the castle,
other parts of the garden show more
or less readable symmetric designs
with square o rectangular layouts
of geometric flowerbeds, lined with
clipped hedges, reflecting the French
garden style. There are several architectural features in the park, including
fountains and ponds, statues, benches, decorative pots and columns. The
informal gardens are situated further
away from building and include plantations of a selection of conifers, such
as pines and cypresses, while on the
western side one can find the remains
of citrus orchards and other groves
with carobs, olives and almond trees
which reflect their old agricultural use.
Botanical collections also include unusual and rare plants, such as Pinus
roxburghii, Sideroxilon inerme, Gleditschia triacanthos, Rhus lancea, Casuarina stricta, and several majestic
trees, noteworthy amongst which are
rare, come Pinus roxburghii, Sideroxilon inerme, Gleditschia triacanthos,
Rhus lancea, Casuarina stricta, e gli
alberi monumentali, tra cui primeggiano gli enormi esemplari di Ficus
macrophylla nei pressi della scalinata che dal castello conduce al parco.
Sotto la proprietà e la gestione del
Comune di Ragusa dal 1982, il parco
è una rappresentazione unica e avvincente di giardino mediterraneo di
gusto eclettico e di certo il sito più
noto della Sicilia sud-orientale.
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the specimens of Ficus macrophylla
(Moreton Bay Fig) nearby the monumental staircase that leads from the
castle terrace to the park.
Owned and maintained by the Municipality of Ragusa since 1982, the park
of Donnafugata is one of the most
unique displays of eclectic Mediterranean gardens and certainly the most
popular site in SE Sicily.
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ORTO
DEL PIOMBO
E SCALINATA
DI SAN GIORGIO
Modica (Ragusa)
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C.so Garibaldi/Via Maggiore G. Barone I 97015, Modica (Ragusa)
 +39 0932 759642 +39 0932 759641
7 +39 0932 759642
 [email protected]
 www.gardmed.org
Apertura / Opening:
Tutti i giorni, 9:30 – 18:00
Open daily, 9:30 – 18:00
Ingresso libero / Free entrance
Visita libera / Free visit
GPS: 36.863871 N, 14.7607 E (WGS84 deg)
L’Orto del Piombo è un piccolo giardino terrazzato su pianta rettangolare che si apre in cima al lato destro
della sontuosa scalinata della cattedrale di San Giorgio, mirabile esempio d’architettura barocca siciliana,
inserito nella Lista Mondiale dei Beni
dell’Umanità dell’UNESCO.
Il giardino sembra dovere il suo
nome all’omonimo barone del Piombo, antico proprietario del terreno,
e rappresenta la parte restante di
un’area sicuramente ben più grande
in passato, coltivata a frutteto.
La scalinata, con i suoi 250 gradini,
nasce nell’Ottocento per collegare
la cattedrale posta nella parte alta
della città (Modica Alta) con il corso
principale della città bassa (Modica Bassa), subendo nel tempo varie
modifiche.
Ai lati della scalinata e tra le rampe ai
diversi livelli si sviluppa un disegno
regolare e simmetrico di giardinetti
pensili, definiti florette negli antichi
progetti. Queste aree furono ideate
per abbellire la scalinata e per offrire nel ripido percorso in salita aree
di sosta e fresco riparo dal cocente
sole del Sud.
Due giardini sono ai piedi della scalinata, due di forma emisferica si sviluppano al centro e altri due in cima,
prima del piazzale antistante la chiesa. Ognuno di questi è uno spazio
chiuso da alti muri, con impianti simmetrici di esemplari arborei e arbustivi ripetuti specularmente, spesso
attorno a un fulcro centrale, basamento circolare o fontana.
Orto del Piombo is a small terraced
garden with a rectangular shape that
stands at the top right side of the monumental staircase leading to San Giorgio cathedral, a superb example of
the Sicilian baroque, listed within the
UNESCO World Heritage.
The garden probably gets its name after the baron who owned this property, being the last remaining part of an
old larger productive orchard.
The imposing 250 steps staircase was
built during the 18th century and
probably remodeled over the years in
order to connect the San Giorgio cathedral at the upper part of the town
(Modica Alta) to the main street in the
lower part (Modica Bassa).
A collection of small gardens, originally called “florette” (little floras), are
symmetrically arranged alongside the
staircase and its flights from bottom to
the top. These gardens were planned
to embellish the stairs and provide rest
areas and shade from the blazing hot
sun.
Two of these gardens are situated at
the bottom of the stairs, two bigger
hemispheric ones are at the centre,
and two others are at the top, next to
the church square. Each garden is like
a small walled area that possesses a
symmetrical planting design of trees
and shrubs which are placed around a
focal point consisting of a round stone
base or a fountain. There are palms,
cycads, privet trees, magnolias, jacarandas and rosemaries. High hedges
of climbers with a combination of jasmines, bougainvilleas, rambling roses
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Vi si trovano palme, cicadee, ligustri, magnolie, jacarande, rosmarini,
mentre alte siepi di rampicanti, miste di gelsomini, buganvillee, rose e
glicini, delineano il perimetro producendo cascate di fiori che spettacolarmente decorano la scalinata dalla
primavera all’autunno.
L’Orto del Piombo è un giardino ben
più grande delle florette; vi crescono
molti agrumi, soprattutto aranci e limoni, nonché noci, ulivi e allori, testimonianza dell’antico coltivo. Questi
sono ormai divenuti esemplari annosi e imponenti che, insieme ad alti
alberi di Casuarina, creano un luogo
ombroso, intimo e riservato, da cui
poter ammirare scenografici scorci
del centro storico di Modica e della splendida vallata. La scalinata di
San Giorgio con i suoi giardini pensili
mostra un modello singolare e avvincente d’architettura del giardino
mediterraneo in cui verde e monumenti architettonici reciprocamente
si esaltano e si completano.
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and wisterias border all gardens and
form an amazing cascade of blossoms
from spring to autumn.
The garden called Orto del Piombo is
bigger than other florette. It contains
numerous citrus trees, mainly oranges and lemon, as well as walnut trees,
olives and laurels which are evidence
of the ancient groves. Many of these
plants are now mature and stately
trees which together big Whistling Pines
provide a shady place, rather cozy and
secluded, where one can enjoy breathtaking views of the historic centre and
the astonishing valley below.
The staircase of San Giorgio cathedral
and its roof gardens offer a unique and
compelling display of Mediterranean
garden where plants and architectural
features enhance and complete each
other.
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Contrada Gisana, Vanella 127 n. 1, I 97015, Modica (Ragusa)
 +39 0932 779348 +39 3338378561
7 +39 0932 779348
 [email protected]
 www.gardmed.org
VILLA
GRIMALDI
ALLA GISANA
Modica (Ragusa)
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Apertura / Opening:
Su prenotazione / by appointment
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment
Superficie / Surface: ca. 7.000 m2
GPS: 36.77808 N, 14.80412 E (WGS84 deg)
È un giardino privato annesso a una
tipica dimora signorile di campagna
con baglio interno. Situata poco distante dal centro cittadino, la villa
è stata costruita nella prima metà
dell’Ottocento dai baroni di Calamezzana, discendenti dei principi
Grimaldi,
Il disegno e la composizione originale del giardino si devono a Clemente
Grimaldi, esperto agronomo interessato alla coltivazione e all’acclimatazione di piante esotiche, attività che
soleva sperimentare spesso nel proprio giardino.
Il giardino è articolato in due parti,
una più piccola antistante il prospetto della villa e un’altra più estesa e
sviluppata lateralmente all’edificio e
al cortile interno.
Il giardino d’ingresso è in stile puramente formale; si sviluppa lungo
il viale principale della villa che introduce al baglio interno e presenta una successione simmetrica di
aiuole di forma perlopiù rettangolare e rialzate che ospitano annosi
esemplari di falso pepe, albero di
Giuda, nonché cedri deodara, gelsomini, buganvillee, oleandri. A ridosso del muro di cinta, sedili in pietra
separano le aiuole e consentono di
godere della frescura e fioriture del
giardino. Tra i numerosi fregi che decorano la villa, va segnalato lo stemma nobiliare della famiglia Grimaldi,
posto in cima alla facciata principale.
Le aiuole prossime alla casa hanno
un disegno simmetrico differente
dal resto del giardino, sviluppan-
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This is a private garden annexed to a
typical Hyblaean country house with
an inner courtyard. Located just outside the town centre, Villa Grimaldi
was built in the early 19th century by
the barons of Calamezzana, descendants of the noble family of Grimaldi
princes.
The original garden design and composition was designed by the old owner Clemente Grimaldi, who was an eminent agronomist and expert in plant
cultivation and acclimation, which he
used to practice in his gardens.
The garden consists of two parts, a
small front garden and a bigger lateral
one on the left side of the house and
the courtyard.
The front garden has a typical formal
style; it was built along the main path
leading to the courtyard and consists
of a symmetric sequence of geometric
flower beds, which are elevated and
rectangular shaped and host old specimens of American peppertrees and
Judas tree, as well as cedars, jasmine,
and bougainvilleas and oleanders.
Close to the boundary walls, stone
benches separate the flowerbeds and
allow to enjoy the fresh air and blooming in the garden. Many architectural features embellish the villa, noteworthy amongst which is the prince
Grimaldi’s coat of arm at the top of
building façade.
The flower beds closest to the building have a different symmetric layout,
since they display a square pattern
around a small circular pond and host
a citrus garden with oranges, lemons,
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dosi su pianta quadrata attorno a
una piccola vasca circolare, coltivate come un tipico giardino d’agrumi
con esemplari di arancio, limone,
mandarino e pompelmo. Al giardino laterale si accede principalmente dalla corte interna, oltre che dal
giardino d’ingresso. Questo rappresenta la parte più rimaneggiata sotto il profilo floristico e stilistico, oggi
contraddistinto da un misto di stile
formale e informale. Sono ancora
presenti aspetti originali, come la
roccaglia di pietre calcaree e vulcaniche, grossi esemplari di Cycas revoluta, Ficus macrophylla, Aloe plicatilis,
Phoenix dactylifera, nonché carrubi,
ulivi e vari esemplari di bosso foggiati secondo l’arte topiaria.
Per quanto modificato per l’uso privato della villa e per ospitare eventi,
il giardino insieme all’edificio storico
sono elementi di indubbio gusto artistico, perfettamente integrati nel
paesaggio circostante della campagna iblea.
tangerines and grapefruits.
The side-garden may be accessed either from the inner courtyard or the
front garden. It is the most remodeled
part of the garden as regard both
plant collections and design, and today it possesses both formal and informal features. It still contains authentic features, including the unique
limestone -volcanic rockery and some
old specimens of Cycas revoluta, Ficus
macrophylla, Aloe plicatilis, Phoenix
dactylifera, as well as carobs, olives
and many examples of topiary box
shrubs.
Although remodeled over time for serving as a family home as well as for hosting events, both gardens and buildings
still represent elements of art which fit
well with the surrounding landscape of
the Hyblaean countryside.
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I GIARDINI MALTESI
MALTESE GARDENS
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ARGOTTI
BOTANICAL
GARDENS
Floriana
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Argotti Botanical Gardens, University of Malta Section,
Vincenzo Bugeja Street, Floriana, FRN 1460
+356 21248984 +356 21233485
7 +356 21233485
 [email protected]
 www.um.edu.mt/discoveruniversity/activities/argotti; www.gardmed.org
Apertura / Opening:
Da Lunedì a Venerdì, 9:30 – 14:00 / From Monday to Friday, 9:30 – 14:00
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment
Superficie / Surface: 4.506 m2
GPS: 35.892216 N, 14.503554 E (WGS84 deg)
L’Orto botanico Argotti di Floriana
risale all’inizio del XVIII secolo, originariamente formato da due distinti
giardini, uno proprietà del cavaliere
Don Emmanuel Pinto de Fonseca,
l’altro appartenente a Ignatius de Argote y Gusman, ufficiale giudiziario.
Nel 1740, dopo che Pinto fu eletto
Gran Maestro, De Argote ne acquistò il giardino unificando la proprietà. All’epoca dei Cavalieri, tuttavia,
Malta non possedeva ancora un
vero orto botanico.
La storia dell’Orto botanico dell’Università di Malta è strettamente legata a un giardino officinale creato nel
1674 dai Cavalieri di San Giovanni a
Forte Sant’Elmo vicino alla Sacra Infermeria. Durante la dominazione
inglese nel 1800, le piante medicinali e altre specie botaniche furono
trasferite da Sant’Elmo al Giardino
del Maglio a Floriana sotto la guida
di Carlo Giacinto, frate carmelitano e professore di Storia naturale
dell’Università di Malta dal 1805.
Questi impiantò una ricca collezione di piante esotiche, tra cui anche
l’acetosella (Oxalis pes-caprae), oggi
temibile specie infestante. Dopo la
morte di Padre Giacinto, nel 1855
Argotti venne adibito definitivamente a Orto botanico grazie a Stefano
Zerafa, altro docente universitario
di Storia naturale. Zerafa contribuì
molto all’assetto attuale del giardino, autore del primo catalogo della
flora maltese, ma noto soprattutto
per aver scoperto e descritto la pianta nazionale di Malta, l’endemica
Argotti Gardens in Floriana were built in
the early 18th century and were initially
two separate gardens; one owned by
Knight Don Emmanuel Pinto de Fonseca and the other by Bailiff Ignatius de
Argote y Gusman. In 1740, after Pinto’s
election to Grandmaster, De Argote
purchased Pinto’s part of the garden
and annexed it to his own. During the
Knights period however, a formal botanic garden did not exist here.
Argotti’s history as a Botanic Garden is
intimately connected to a physic garden created in 1674 by the Knights of
St. John at Fort St. Elmo near the Sacra
Infermeria. Upon the arrival of the British in 1800, the medicinal plants and
other botanical specimens were moved
from St. Elmo to Il-Mall in Floriana under the guidance of the Carmelite monk
Father Carolus Giacinto appointed by
University of Malta in 1805 as Chair
of Natural History. He established an
extensive plant collection by importing
several exotics including the now infamous Oxalis pes-caprae (Cape Sorrel).
After Father Giancinto’s death, the botanic gardens were relocated to Argotti
Gardens in 1855 by Prof. Stefano Zerafa, also a Professor of Natural History.
Zerafa contributed greatly to the garden’s botanical assets and wrote the
first account on Maltese flora, entitled
‘Thesaurus of the Flora of the Maltese
Islands’. He is most remembered for the
discovery and naming of our National
Plant, the endemic Cheirolophus crassifolius (Centaurea spatulata-zerafae,
Maltese Rock Centaury).
Other notable Maltese botanists who
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contributed to the collections in the
garden include Dr. Alfred Caruana Gatto and Prof. John Borg, who together
managed to assemble collections of
indigenous and Mediterranean flora,
cacti and succulents. Indeed Professor
Borg made further contribution to Argotti Botanic Gardens by donating his
world-famous private cactus collection
in 1945. Argotti gardens continued under University tenure until 1973, when
the gardens were taken over by the Department of Agriculture, thus interrupt-
ing over 150 years of University tenure.
The inner part of the Argotti Gardens
housing the main botanical collection
was returned to the University in 1996,
unfortunately in a very rundown state.
Rehabilitation commenced with the
restoration of architectural assets and
rebuilding of the herbarium and offices. The plant collection was reorganised
and expanded since the garden was
taken over, with the outer section still
not under University tenure.
The garden hosts several majestic bo-
tanical specimens planted over the
years by various directors. Mature
specimens at Argotti include species
such as Tetraclinis articulata (Sandarac Gum Tree), Ficus macrophylla
(Moreton Bay Fig), Dracaena draco
(Dragon’s Blood Tree), Argania spinosa
(Argan tree) Phoenix rupicola (Cliff Date
Palm), Lagunaria patersoni (Cow Itch
Tree), Tipuana tipu (Rosewood, Pride
of Bolivia) and Jacaranda mimosaefolia (Jacaranda). There are also several
large specimens of Cereus and succu-
Cheirolophus crassifolius. Altri illustri botanici che hanno contribuito
ad arricchire l’Orto sono Alfred Caruana Gatto e John Borg, ideatori
e curatori delle collezioni di specie
spontanee maltesi e mediterranee
e di piante grasse. Quest’ultimo ha
poi ulteriormente incrementato la
flora del giardino donando, nel 1945,
la sua cospicua e pregiata collezione
di cactus.
Nel 1973, l’Orto botanico è stato affidato al Dipartimento di Agricoltura,
interrompendo la gestione universitaria durata oltre 150 anni. Venticinque anni più tardi, nel 1996, la parte
interna del giardino è tornata proprietà dell’Università, ma in condizioni disastrose che hanno imposto
il restauro delle strutture architettoniche e la ricostruzione dell’erbario
e degli uffici. Le collezioni sono state riorganizzate e incrementate nel
tempo, ma la parte esterna resta
estranea all’amministrazione universitaria. Il giardino include molti
esemplari imponenti. Tra i più antichi vi sono Tetraclinis articulata (albero della gomma sandracca), Ficus
macrophylla, Dracaena draco, Argania spinosa (Argan), Phoenix rupicola,
Lagunaria patersoni, Tipuana tipu e
Jacaranda mimosaefolia. Esistono anche molti grossi esemplari di Cereus
e di Euphorbia, oltre alle tradizionali
collezioni di diverse famiglie botaniche. Una ricca collezione di piante
grasse trova spazio all’interno di una
serra e nel giardino pensile sopra
l’Erbario. Rare specie endemiche di
lent Euphorbias apart from the true botanical collections in various families. A
large collection of cacti and succulents
is housed in one of the greenhouse and
also the roof garden above the herbarium. The Maltese endemics are also
represented in the garden and include
Cheirolophus crassifolius (Maltese Rock
Centaury), Cremnophyton lanfrancoi
(Maltese Cliff-Orache), Helichrysum
melitense (Maltese Everlasting) and
Darniella melitensis (Maltese Salt Tree),
which are found in a section dedicated to Maltese flora. The outer public
section of Argotti Gardens is still administered by a government entity and
unfortunately has become more of an
open amenity garden space since many
of its botanical specimens have been
lost. The inner section still has several
original architectural features dating
back to De Argote, including the unique
Nymphaeum and the summer Villa.
Argotti, which is the commonwealth’s
third oldest botanical garden, at present is a tertiary educational institution
involved in several scientific activities
including plant conservation projects,
botany- and ecology-related projects,
as well as several research projects,
which focus on biological activity of
plant extracts. Additionally the gardens
often serve as an open classroom for
school children of various ages who attend guided tours and activities tailored
to the students’ age and educational
level. The garden is fully accessible to
local and foreign visitors during office
hours. Group tours are also organised
upon request.
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Malta sono coltivate in uno specifico
settore dell’Orto, tra queste vi sono
Cheirolophus crassifolius, Cremnophyton lanfrancoi, Helichrysum melitense e Darniella melitensis.
La parte esterna del giardino, ancora gestita dalla pubblica amministrazione, è semplicemente un’area
verde pubblica priva di particolare
valore botanico, poiché gran parte
degli esemplari più pregiati sono andati perduti.
All’interno dell’Orto botanico si con-
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servano diversi elementi architettonici risalenti all’impianto originario,
tra cui il ninfeo e la residenza estiva.
Argotti, che è il terzo tra i più antichi Orti botanici del Commonwealth,
oggi è anche un importante centro
di educazione e di ricerca scientifica,
coinvolto attivamente in progetti di
conservazione e ricerche nel campo
della biologia vegetale, dell’ecologia
e della fitochimica. Il giardino serve, inoltre, come giardino didattico
per studenti d’ogni livello, con visite
guidate e attività mirate per fascia
d’età e ambito culturale; è aperto al
pubblico e ai turisti negli orari d’ufficio. Le visite guidate si svolgono su
richiesta.
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KING GEORGE V
RECREATIONAL
GROUNDS
Floriana
101
King George V Garden, Telgha tal-Kurcifiss, Floriana
 Floriana Local Council, 15 Pjazza Emmanuel S. Tonna, Floriana FRN 1483
 +356 21235523
7 +356 21237723
 [email protected]
 www.florianalocalcouncil.com; www.gardmed.com
Apertura / Opening:
Tutti i giorni / Open daily
Ingresso libero / Free entrance
Visita libera / Free visit
Superficie / Surface: 9.640 m2
GPS: 35.891936 N, 14.50794 E (WGS84 deg)
Il King George V è un parco ricreativo nato per ospitare i primi campi
sportivi di Malta, inaugurato da re
Giorgio V nel 1936. A quell’epoca, re
Giorgio ebbe l’idea di chiedere ad
ogni bambino inglese il contributo di
un penny per la costruzione del giardino, cosicché ciascuno vi si sentisse
in qualche modo legato, essendo in
parte responsabile della sua realizzazione.
In origine il giardino era collegato da
un ponte all’omonimo ospedale, edificato in memoria degli uomini della
Marina mercantile caduti nella prima guerra mondiale. Attualmente il
giardino è ben separato dall’ospedale, oggi specializzato centro oncologico intitolato al primo ministro maltese Paul Boffa.
Il parco ricreativo King George V esibisce all’ingresso un monumentale arco in pietra, sormontato dallo
stemma reale inglese, nonché un busto in bronzo raffigurante Giorgio V.
L’area ricreativa, costruita sugli antichi bastioni di La Valletta e Floriana,
offre un panorama straordinario del
Porto Grande e delle fortificazioni
delle “Tre città” che assolutamente
merita d’essere ammirato. Il giardino mantiene ancora oggi l’impiego
originario di tipo ludico-ricreativo
e include, infatti, campi di calcio, di
tennis e aree gioco attrezzate, fatti
realizzare dalla Playing Fields Association di Malta per il pubblico svago.
Tale associazione mantiene la sua
sede ufficiale all’interno del parco.
Un viale di oleandri conduce i visita-
King George V is actually a recreational
ground originally hosting Malta’s first
playing fields and inaugurated by King
George V in 1936. During that time,
King George came up with the idea
of asking every child in England to
contribute a penny in aid of its construction, thus making every child
who uses the playground feel that he
or she, in some way contributed to its
availability.
Originally the garden was connected
via a bridge to King George V hospital,
erected as a memorial of the Merchant
navy personnel who died in World War
I. Today, the garden has been separated from the cancer patients hospital, since renamed after the post-war
Prime Minister Sir Paul Boffa.
King George V recreational grounds
has an elaborate stone arch at the entrance, topped by the British Monarchy
coat of arms and a bronze bust of King
George. The recreational space which
is built on the bastions of Valletta and
Floriana offers breathtaking views of
the Grand Harbor and the three cities
fortifications, a view which shouldn’t
be missed. The garden today still
serves its original purpose, that of being a recreational area, and possesses
a football ground, a tennis court and
a playing field which was constructed
by the Malta Playing Fields Association
(M.P.F.A.) for the public to enjoy. Indeed
the M.P.F.A. still has its headquarters
at these recreational grounds. An avenue of oleanders leads visitors to the
central part of the garden which is embellished with benches, a kiosk and ga-
102
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tori nella parte centrale del giardino,
arredata con sedili, un chiosco e gazebi destinati al pubblico.
Nel giardino, accessibile tutti i giorni anche ai disabili, è possibile ammirare numerose piante esotiche,
tra cui maestosi esemplari di Ficus
microcarpa, piante di pittosporo (Pittosporum tobira) e diverse specie di
palme. Sono pure presenti piante tipicamente mediterranee, quali alberi di olivo, pini, cipressi e allori.
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zebos for the enjoyment of the public.
Amongst the various plant species in
the garden, one can find several exotics including majestic Ficus microcarpa (Chinese Banyan Tree), Pittosporum
tobira (Japanese Pittosporum) and a
selection of palms. The garden also
possesses a number of Mediterranean
species including olive, pine, cypress,
and laurel trees.
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Sir Luigi Preziosi Garden, Vilhena Street, Floriana
 Floriana Local Council, 15 Pjazza Emmanuel S.Tonna, Floriana FRN 1483
 +356 21235523
7 +356 21237723
 [email protected]
 www.florianalocalcouncil.com; www.gardmed.com
SIR LUIGI PREZIOSI
GARDEN
Floriana
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Apertura / Opening:
Tutti i giorni / Open daily
Ingresso libero / Free entrance
Visita libera / Free visit
Superficie / Surface: 4.470 m2
GPS: 35.890884 N, 14.507908 E (WGS84 deg)
Il parco ricreativo King George V è
direttamente collegato al giardino
Sir Luigi Preziosi, dedicato al medico oculista noto per i suoi studi sulla prevenzione dei danni prodotti
dall’infezione batterica di Trachoma.
Il giardino si sviluppa per un’area di
circa 4500 m2 sui bastioni difensivi
nei pressi del celebre molo barocco
noto come Valletta Waterfront (in passato Pinto stores). Il giardino Sir Luigi
Preziosi offre un panorama scenografico sia del Porto Grande che del
molo. Passeggiando nel giardino è
possibile anche apprezzare l’architettura dei bastioni che proteggevano la
città all’epoca dei Cavalieri. Entrambi i
giardini sono aperti quotidianamente
al pubblico e accessibili ai disabili.
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King George V recreational grounds
are physically connected to Sir Luigi
Preziosi gardens, named after the ophthalmic surgeon whose studies were
instrumental in preventing blindness
by the Trachoma bacteria. This garden, with an area of around 4500 sqm
is built in the Floriana defensive bastions just above the Valletta Waterfront
(former Pinto stores). Sir Luigi Preziosi
Garden has excellent panoramic views
of the Grand Harbour and the Valletta
Waterfront. A walk through the garden
will also allow a close view of the bastions used for defense during the time
of the Knights.
The gardens are accessible to wheelchair users and are open all day to the
public.
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The Mall Gardens, The Mall Street, Floriana
 Floriana Local Council, 15 Pjazza Emmanuel S.Tonna, Floriana FRN 1483
 +356 21235523
7 +356 21237723
 [email protected]
 www.florianalocalcouncil.com; www.gardmed.com
THE MALL
GARDENS
Floriana
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Apertura / Opening:
Tutti i giorni / Open daily
Ingresso libero / Free entrance
Visita libera / Free visit
Superficie / Surface: 6.650 m2
GPS: 35.893518 N, 14.505209 E
(WGS84 deg)
Il Giardino del Maglio, realizzato nel
1956 dal Gran Maestro Lascaris, è un
giardino stretto e lungo, adiacente
agli antichi Granai di Floriana, il quale si estende per circa 400 metri da
Sarria lungo Mall Street verso l’entrata di La Valletta. In corrispondenza
dell’ingresso prossimo alla capitale, il
giardino presenta un doppio arco ornamentale che porta lo stemma del
Gran Maestro Lascaris. Nato come
giardino privato tra mura, era molto
popolare ai tempi dei Cavalieri di San
Giovanni che lo usavano come luogo
di svago, svolgendovi attività ricreative tra cui la celebre “pallamaglio”, un
gioco molto simile al croquet, in cui
una pallina andava spinta con un bastone o maglio attraverso porte metalliche distribuite lungo un percorso.
Il giardino è stato realizzato su disegno molto semplice, completamente
racchiuso, essendo circondato per
intero da alti muri perimetrali. Vari
rampicanti crescevano su pergolati
sorretti da pilastri in pietra per ga-
rantire ombra e frescura in una città
che all’epoca era ancora un territorio
aperto. Nel 1805, Sir Alexander Ball
lo convertì in giardino pubblico, denominandolo Giardino del Maglio.
Purtroppo, gran parte degli impianti
originari è andata perduta durante la
seconda guerra mondiale e per deterioramento ambientale. I muri perimetrali sono stati eliminati dopo la
guerra e sostituiti da una bassa cancellata. Oggi il Giardino del Maglio è
un giardino pubblico che consiste in
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The Mall Garden, built by Grandmaster Lascaris in 1656, is a narrow garden adjacent to the Floriana Granaries
which stretches from Sarria along Mall
Street and extends for some 400 meters
towards the entrance to Valletta. At the
Valletta side entrance, a beautiful dual
archway embellished by the Grandmaster Lascaris’ coat of arms may be found.
Originally a private walled garden, it
was very popular with the knights of St.
John where they engaged in different
recreational games including the popular ‘Palla a Maglio’, a ball game similar
to croquet in which a ball was driven
through an iron ring suspended at the
end of a long alley. The garden was constructed on a simple design and since it
was thoroughly enclosed by a high wall,
it was quite secluded. Creepers were
grown on pergolas erected on pillars
to provide shade which was very much
needed since at the time Floriana was
still mostly open ground. In 1805, Sir Alexander Ball converted the garden into
a public area and named the gardens
due ampie passeggiate parallele, separate da aiuole con alberi ornamentali e piante fiorifere. Si rinvengono
vari monumenti che celebrano illustri
personaggi della storia politica e culturale di Malta. Alla fine del giardino
si trova il monumento dell’Indipendenza, posto in commemorazione
del giorno dell’indipendenza maltese,
il 21 settembre 1964, in sostituzione della statua del Gran Maestro De
Vilhena.
Il giardino comprende molti alberi
monumentali, tra cui risaltano Kigelia africana con i suoi fiori penduli,
Jacaranda mimosaefolia dalla vistosa fioritura violetta e molte palme,
come Phoenix canariensis, P. rupicola,
P. dactylifera, Washingtonia filifera e
W. robusta. Vi crescono anche molte
specie mediterranee, tra cui ulivi, pini
d’Aleppo, cipressi, palme nane, nonché l’albero della gomma sandracca,
Tetraclinis articulata, esclusivo di Malta. Aperto al pubblico tutti i giorni, il
giardino è di facile accesso ai disabili.
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Maglio Gardens. Unfortunately, much
of the original features of this garden
have been lost partly during World War
II or by natural elements. The high walls
were dismantled after the last World
War and replaced with a low railed enclosure. Today Mall Gardens is a public
garden consisting of two broad parallel
walks separated by beds of ornamental
trees and flowers. Several monuments
can be found in the garden commemorating prominent Maltese personalities of the Islands’ political and social
history. At one end of the garden, one
can find the Independence monument,
which commemorates Independence
Day on 21st September 1964. It replaced the statue of Grand Master De
Vilhena erected in his honor.The garden is adorned with several mature
trees, noteworthy amongst which are
Kigelia africana (Sausage Tree), with its
beautiful hanging flowers, Jacaranda
mimosaefolia (Jacaranda Tree) with its
vibrant purple flowers and a selection
of palms including Phoenix canariensis
(Canary Island Palm), P. rupicola (Cliff
Date Palm), P. dactylifera (Date palm),
Washingtonia filifera and W. robusta
(Californian and Mexican Fan Palms).
Several Mediterranean trees can also
be found in the garden including Olea
europaea (Olive tree), Pinus halepensis
(Aleppo Pine), Cupressus sempervirens
(Italian Cypress), Chamaerops humilis
(Dwarf Fan Palm) and the indigenous
Tetraclinis articulata (Sandarac Gum
Tree). The garden is open all day for the
public to enjoy and is also accessible to
wheelchair users.
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TAL-KMANDANT
LUQA BRIFFA
GARDENS
Zejtun
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Tal-Kmandant Gardens, Luqa Briffa Street, Żejtun
 28, “Dar iż-Żwieten”, St. Angelo Street, Żejtun, ŻTN 1369
 +356 21663866
7 +356 21663939
 [email protected]
 www.zejtunlocalcouncil.com; www.gardmed.com
Apertura / Opening:
Tutti i giorni / Open daily
Ingresso libero / Free entrance
Visita libera / Free visit
Superficie / Surface: 2.084 m2
GPS: 35.852231 N, 14.537444 E (WGS84 deg)
Il Tal-Kmandant Garden di Zejtun fu
disegnato e costruito nel 1802 dall’architetto Mikiel Cachia. Commissionato dal primo governatore britannico
di Malta, Sir Alexander Ball, il giardino
venne offerto in dono al luogotenente Ġuzè Abela come riconoscimento
per aver guidato l’insurrezione popolare contro la dominazione francese
(1798-1900).
A questo si deve anche il nome, giacché “Kmandant” in maltese per l’appunto significa luogotenente. Esso,
in verità, rappresenta uno dei dodici
giardini che vennero realizzati all’epoca col medesimo proposito celebrativo, dei quali soltanto quattro si
sono conservati fino ad oggi. Il giardino nacque all’origine come frutteto
destinato alla coltivazione di oltre 150
tipi di piante da frutto, tra cui mandarini, olivi, peri, meli, melograni e viti.
Tra il 1828 e il 1926 il frutteto è stato
dato in affitto a numerose persone
che nel tempo hanno introdotto una
gran varietà di piante. Nel 1927 il TalKmandant Garden è diventato il giardino pubblico di Zejtun ed è stato riconosciuto come “giardino botanico”
per la ricchezza delle sue collezioni.
Lo stile del giardino si basa su un
disegno simmetrico piuttosto semplice. La facciata d’ingresso mostra
un’architettura neoclassica, alquanto
diffusa nei giardini inglesi e contraddistinta da un disegno ordinato e regolare di linee verticali e orizzontali.
In cima è posto lo stemma reale di
Giorgio III, con un’iscrizione sottostante che ricorda il motivo per cui
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Tal-Kmandant Garden at Zejtun was
designed and built by the architect
Mikiel Cachia in 1802. It was commissioned by the first British Governor of
Malta, Sir Alexander Ball, and was given as a gift to Lieutenant Ġuzè Abela in
recognition for organising the inhabitants of Żejtun in the revolts against
the French (1798-1800). The garden
gets its name from the Maltese word
“Kmandant” meaning Lieutenant. It is
one of about twelve similar gardens
commissioned at the time for the same
purpose and of which only about four
still exist today.
Originally the garden was designed
as a fruit orchard and was recorded
to contain over 150 fruit trees, including tangerines, olives, pears, apples,
pomegranates and vines. Between
1828 and 1926, this orchard was
leased to several Maltese tenants and
in the process started to accommodate
a more diverse selection of plants. Indeed it was eventually given the status
of “Giardino Botanico”, when in 1927,
Tal-Kmandant Garden was converted
into a public garden in order to serve
the inhabitants of Zejtun.
The garden style is based on a rather simple symmetrical base plan. The
façade is adorned with neoclassical
architecture, characteristic of gardens
built by the English and consists of a
simple design of vertical and horizontal bands. At its top, one can find the
coat of arms of King George III and
beneath it an inscription describing
the purpose for which the garden
was built. The entrance to the garden
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il giardino è stato creato. Vi si accede tramite una breve scalinata e alti
muri lo circondano completamente,
garantendo protezione dal vento e
una certa riservatezza. È possibile
ammirare molti esemplari annosi
risalenti all’impianto originario, tra
questi Ziziphus zizyphus (giuggiolo cinese), Phoenix canariensis (palma delle Canarie), Nolina recurvata (pianta
mangiafumo), Jasminum sambac (gelsomino d’Arabia), Nerium oleander
(oleandro). Le nuove introduzioni, invece, includono esemplari di araucaria (Araucaria heterophylla), eucalipto
(Eucalyptus camaldulensis) e albero di
Giuda (Cercis siliquastrum). Un sistema di canalette in pietra, alimentato
da una vasca di raccolta d’acqua piovana, assicurava in passato l’irrigazione del giardino. Infine, è presente
una grande quantità di rampicanti ed
erbe annuali che in primavera esplodono in fioriture multicolori, decorando il giardino e dilettando i visitatori che vi hanno libero accesso.
is elevated at the top of a short flight
of steps. The garden is surrounded by
high walls which provide protection
against winds as well as a degree of
seclusion against intruders.
In the garden one can find several old
botanical specimens which have remained in the garden to the present
day. Trees include Ziziphus zizyphus
(Chinese Date), Phoenix canariensis
(Canary Palm), Jasminum sambac
(Arabian Jasmine), Nolina recurvata
(Ponytail palm) and Nerium oleander
(Oleander). New additions were also
made to the garden and these include
Araucaria heterophylla (Norfolk Island
Pine), Eucalyptus camaldulensis (River
Red Gum) and Cercis siliquastrum (Judas tree). In the past, these plants were
watered by limestone canals which
channelled water from a large rain-fed
water reservoir. A number of decorative climbers adorn the garden which
with annuals make this garden a riot of
colours in spring. The garden today is
freely accessible for the public to enjoy.
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The President’s Kitchen Gardens, San Anton Street, Attard
 Malta Community Chest Fund, The Palace, Valletta
 Cafeteria: +356 2142 3371, Group Bookings: +356 2200 3269
7 +356 21484661
General Information: +356 21226226
 [email protected]; [email protected];  www.mccf.org.mt; www.gardmed.org
PRESIDENT’S
KITCHEN
GARDENS
Attard
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Apertura / Opening:
Inverno: da Lunedì a Venerdì, 9:30 – 14:00 / Estate: da Lunedì a Venerdì, 10:00 – 22:00
Winter: from Monday to Friday, 9:30 – 14:00 / Summer: from Monday to Friday, 10:00 – 22:00
Sabato, Domenica e festivi, 9:00 –13:30 / Saturday, Sunday and holydays, 9:00 –13:30
Ingresso libero / Free entrance
Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment
Superficie / Surface: 3.882 m2
GPS: 35.896655 N, 14.445546 E (WGS84 deg)
Palazzo San Anton e il President’s
Kitchen Garden ad Attard nascono
in seguito all’allargamento della residenza privata dell’ufficiale giudiziario
Antoine De Paule nel 1620. Una volta eletto Gran Maestro (1623-1636)
e data la vicinanza alla capitale, De
Paule utilizzò come propria residenza
estiva tale sede piuttosto che Castello Verdala a Buskett. Oltre all’introduzione di diverse piante esotiche,
alcune aree del giardino vennero
destinate alla coltivazione di erbe, ortaggi e specie fruttifere per le esigenze del Palazzo. Anche i successori di
De Paule usarono palazzo San Anton
come residenza estiva, accrescendo
ulteriormente l’annesso giardino.
Nel 1722, il Gran Maestro Manoel
de Vilhena sviluppò il sistema di approvvigionamento idrico del giardino
usando un sistema sotterraneo di
canali collegato al vicino giardino TalKmand a Lia. Nel 1766, il Gran Maestro de Rohan ingrandì il giardino con
nuove aree nella parte rivolta verso
la cittadina di Balzan per ampliare gli
aranceti. Nello stesso periodo, sempre per migliorare le riserve idriche e
il sistema irriguo del giardino, fu realizzata una grande cisterna di raccolta dell’acqua che oggi è trasformata
in Vasca dei Cigni.
Nel tempo, Palazzo San Anton è servito come residenza per ufficiali e governatori, poi per i Presidenti maltesi.
Fino al 2010, purtroppo, il Kitchen
Garden è stato lasciato in uno stato
di completo abbandono. Il recupero
del giardino ha avuto inizio con la
San Anton Palace and Gardens in Attard started off with the enlargement
of the private residence of Bailiff Antoine De Paule in 1620. Following his
election to Grand Master (1623-1636),
and being closer to the capital city
Valletta, it was used as his summer
residence instead of Verdala Castle in
Buskett. Apart from exotic trees, parts
of the garden purposely served to
grow crops, herbs and fruit used in the
Palacès kitchen. His successors also
used San Anton Palace and its garden
as a summer residence, undertaking
further development to the grounds. In
1722, Grand Master Manoel de Vilhena
upgraded the water supply to the garden using underground channels from
Tal-Kmand in Lija. In 1766, Grand Master de Rohan purchased more land on
the Balzan side to extend the orange
groves. A large water reservoir, presently used as a Swan Pond, was also
constructed in the Kitchen Gardens
during this period for water storage
and irrigation.
The Palace and San Anton Gardens
have served as residence for colonial
officials and Governors, as well as
Maltese Presidents, but up to 2010
the Kitchen Gardens were left in a dilapidated state. Rehabilitation was
launched by the incumbent President
Dr George Abela and the Kitchen Gardens officially reopened, on the 16th
June 2011. The garden still serves its
original purpose of growing vegetables, herbs and cut flowers for Palace
use. It comprises two main levels - the
first level consists of a child recreation-
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presidenza di George Abela e il 16
giugno 2011 è stato ufficialmente
riaperto al pubblico. Il giardino mantiene ancora oggi la sua originaria
destinazione di orto di erbe e piante
da fiore riservate alle necessità della
dimora presidenziale. Si sviluppa su
due diversi livelli; il primo consiste in
un’area ricreativa per bambini e un
servizio di ristoro che funziona giornalmente. Da lì si prosegue verso la
Community Chest Fund di Malta che
sostiene economicamente i cittadini
maltesi che necessitano di cure mediche all’estero. Vi si trovano anche
stalle e recinti che ospitano vari animali domestici, tra cui pony, cervi,
emù, che rappresentano una grande
attrattiva in quest’area del giardino.
La "Għorfa" è un percorso museale
che correla aspetti naturalistici e agricoli, con attenzione particolare alla
flora e alla fauna spontanee, nonché
alla geologia e al clima dell’isola. La
seconda area include il Giardino delle Erbe e delle Rose e la Terrazza dei
Cigni. Principali attrazioni in questa
parte del giardino sono la grande varietà di piante e la serra nella quale
si svolgono laboratori pratici destinati alle Scuole. Il Kitchen Garden è, in
modo singolare, un parco ricreativo
interamente riservato a non fumatori
ed è facilmente accessibile ad anziani
e disabili grazie ad elevatori e rampe d’accesso. Le visite guidate sono
disponibili a richiesta. Il giardino è
molto frequentato dalle scolaresche
offrendo un ambiente stimolante per
le attività didattiche.
al area and a Sandwich Bar & Café
which serves food prepared daily at
the President’s Kitchen. Proceedings
from the Sandwich Bar & Café go towards the Malta Community Chest
Fund which financially supports Maltese patients in need of expensive
medical care abroad. There are stables
and pens for domestic animals such as
ponies, deer, emu and other animals
which serve as an attraction at this level of the garden. The ‘Għorfa’ is a walkthrough museum linking the natural
environment to farming that emphasises amongst others Malta’s natural
flora and fauna, geology and climate.
The second level encompasses an Herb
and Rose Garden and Swan terrace.
The main attractions of this part of the
garden include a variety of herbs and
vegetables and a greenhouse, in which
educational hands-on activities are organized for school children.
The Kitchen Garden is a smoke-free
recreational park in the Maltese Islands and is accessible for elderly
and disabled users who visit since it
is well equipped with lifts and ramps
for wheelchair users. Garden tours are
available upon request. It is frequently
visited by school children as it offers a
stimulating educational environment.
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Villa Bologna, 30, San Anton Street, Attard ATD 1282
 +356 21417973
 [email protected]
 www.villabologna.com
VILLA
BOLOGNA
Attard
129
Apertura / Opening:
Da Lunedì a Venerdì, 9:00 – 17:00 / Sabato 9:00 – 13:00
From Monday to Friday, 9:00 – 17:00 / Saturday 9:00 – 13:00
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment
Superficie / Surface: 30.000 m2
GPS: 35.895082 N, 14.444704 E (WGS84 deg)
Villa Bologna è una dimora nobiliare circondata da uno splendido
giardino che ha sede ad Attard, a
pochi passi dal President’s Kitchen
Garden. È stato realizzato nel 1745
da Fabrizio Grech come dono nuziale per la figlia Maria Teresa e il
consorte Nicolas Perdicomati Bologna, secondo conte della Catena. Da
allora Villa Bologna è stata abitata
dai discendenti, la famiglia Trafford,
tra cui Lord Gerald Strickland (Primo
Ministro maltese nel 1927-1930), la
moglie e filantropa Margaret e le figlie Mable e Cecilia. Quest’ultima, insieme ad Agata Barbara, sono state
le prime due donne a far parte del
Parlamento maltese negli anni Cinquanta.
Tutte le famiglie residenti successivamente a Villa Bologna hanno contribuito al patrimonio architettonico
e botanico del giardino che si sviluppa su circa 3 ettari, con aranceti, orti
e alberi vetusti che includono piante
esotiche australiane e sudafricane,
in qualche modo collegate all’attività
di Lord Strickland come governatore in Australia. A parte le emergenze
botaniche, il giardino di Villa Bologna
è ricco di rilevanti elementi architettonici, quali fontane, sedili e gazebi.
Il giardino mostra aree pavimentate
in pietra dove si trovano pergolati a
rampicanti, risalenti al Settecento.
Negli anni Trenta, Lady Strickland ha
esteso il giardino al di là della villa
ampliando gli aranceti, con pompelmi, mandarini e altri tipi di agrumi.
All’interno del giardino si trovano
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Villa Bologna is a stately home surrounded by beautiful gardens located in Attard, a stonès throw from the
President’s Kitchen Garden. It was built
in 1745 by Fabrizio Grech as a wedding dowry for his daughter Maria Teresa and Nicolas Perdicomati Bologna,
second Count della Catena, and since
then Villa Bologna has been resided
by their descendants, the de Trafford
family, including Lord Gerald Strickland (Maltese Prime Minister 19271930), his second wife and philanthro-
pist Lady Margaret Strickland, and his
daughters Mable Strickland and Cecilia de Trafford Strickland. The latter,
and Agatha Barbara, were the first two
women members of the Maltese parliament in the 1950s.
All of the successive generations residing in Villa Bologna have contributed
to the architectural and garden heritage of the almost 3 hectare gardens,
planted with orange groves, vegetable
gardens and age-old trees, some of
which being Australian and South Af-
rican exotics, possibly having a link to
Lord Strickland’s service as Governor
in Australia. Besides the botanical attractions, the gardens at Villa Bologna
are also embellished with magnificent architectural features, including
fountains, benches and gazebos. The
garden is also lined with stone pavements, some of which have vine-covered pergolas also built in the 1700s.
In the 1930s, Lady Strickland extended
the garden behind the villa to include
new orange groves where grapefruit,
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vasche e fontane ornamentali, tra
le quali spiccano la vasca del delfino
(Dolphin Pond) realizzata negli anni
Venti e la vasca infossata (Sunken
Pond) degli anni Trenta. È, inoltre,
possibile osservare i tradizionali canali in pietra per l’irrigazione e una
torre che veniva usata per la distribuzione dell’acqua nel giardino. Vi si
trovano anche costruzioni del XVIII
secolo che, tuttavia, hanno subito
importanti modifiche dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il giardino di Villa Bologna è stato oggetto di una profonda sistemazione
a partire dal 1980 per essere adeguato alla fruizione pubblica. Oggi vi
si possono identificare quattro aree
principali, corrispondenti al Giardino Barocco, all’area con la “Vasca
Infossata”, a quella della Vasca del
Delfino, a quella del Padiglione, tutte
completamente riorganizzate per le
visite turistiche e per lo svolgimento di eventi e manifestazioni di alto
livello, inclusi i matrimoni, soprattut-
to nella area del Padiglione. A Villa
Bologna, si trova inoltre il più antico laboratorio di ceramica di Malta,
"Ċeramika Maltija", dove sono prodotte e vendute terrecotte dipinte a
mano di grande valore artistico, ulteriore attrazione del giardino. Una visita a Villa Bologna e al suo giardino
certamente garantiscono ai visitatori
una straordinaria esperienza culturale e naturalistica.
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tangerines and other citrus trees were
cultivated. Deeper into the garden one
can find beautiful ponds and fountains, the most prominent being the
Dolphin Pond designed in the 1920s
and the Sunken Pond designed in the
1930s. The garden also possesses old
stone channels and a water tower
which were used for irrigation purposes on site. The gardens are adorned
with stunning 18th century buildings
which have seen various changes till
after World War II.
The large gardens at Villa Bologna have
undergone extensive renovation since
1980 to host diverse events. Four main
sections namely the Baroque Garden,
the Sunken Pond Garden, the Dolphin
Garden and the Marquee area are now
reorganised to host diverse events, including tourist visits. The Marquee area
has allowed Villa Bologna to host high
class weddings and events. Additionally, Villa Bologna also possesses Malta’s
oldest ceramic workshop – ‘Ċeramika
Maltija’, where quality hand-painted
earthenware is made and sold. This ceramic workshop provides an additional attraction for visitors. The gardens
as well as the main Villa are guaranteed to provide an opportunity for both
local and foreign visitors to immerse
themselves in an unforgettable cultural
and botanical experience.
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Palazzo Parisio, 29 Victory Square, Naxxar, NXR 1700
 +356 21412461
7 +356 420447
 [email protected]
 www.palazzoparisio.com; www.gardmed.com
PALAZZO PARISIO
AND GARDENS
Naxxar
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Apertura / Opening:
Da Lunedi a Venerdi, ore 9:00 – 18:00 / From Monday to Friday, 9:00 – 18:00
Ingresso a pagamento / Entrance fee
Visita guidata su prenotazione / Guided tour by appointment
Audioguida disponibile 9:00 – 17:30 / Audioguide available 9:00 - 17:30
Superficie / Surface: 3.000 m2
GPS: 35.914922 N, 14.444286 E (WGS84 deg)
Palazzo Parisio è stato edificato nel
1733 dal Gran Maestro portoghese
Manuel de Vilhena come residenza
di campagna sulle colline di Naxxar,
dopodiché è divenuto proprietà della
famiglia Parisio, residente a La Valletta. Verso la fine del XVIII secolo, con
l’invasione francese, i Parisio cedettero la propria abitazione nella capitale
a Napoleone Bonaparte, trasferendosi nella residenza di campagna a
Naxxar. Sir Paolo Parisio e la consorte
Antonia Moscati Gatto, terza baronessa di Benwarrad, furono i primi
veri residenti del palazzo e ampliarono in modo significativo la proprietà.
I Parisio non ebbero eredi e la baronessa, rimasta vedova, cedette la proprietà alla comunità dei Gesuiti che
l’abitarono finché nel 1898 il palazzo
divenne proprietà della famiglia del
marchese Giuseppe Scicluna.
Il nuovo proprietario era un facoltoso banchiere, mercante e filantropo,
particolarmente interessato a incrementare il patrimonio di Palazzo Parisio. A tale scopo, egli ingaggiò artigiani italiani e l’architetto Carlo Sada,
autore degli interni del Teatro Bellini
di Catania. Anche il giardino venne arricchito e profondamente rinnovato.
Lungo oltre 800 metri, il giardino termina in un belvedere prospiciente
la costa di St. Paul Bay e si presenta
come un giardino formale all’italiana
dai colori tipicamente mediterranei,
talmente ornamentale e rappresentativo da essere incluso nel 2005 nella
guida dei Grandi Giardini Italiani.
Si riscontrano diverse sezioni. Il giar-
Palazzo Parisio was built in 1733 by
the Portuguese Grand Master Manuel
de Vilhena serving as his country residence on the hill of Naxxar and was
later passed to the Parisio family who
resided in Valletta. In the late 18th
century, after the French invasion, the
Parisio family vacated their Valletta
town house to Napoleon Bonaparte
and moved to their country Palazzo in
Naxxar. Sir Paolo Parisio and his wife,
Antonia Moscati Gatto, third Baroness
of Benwarrad, were amongst the first
permanent residents of Palazzo Parisio in Naxxar and extended the property substantially. He had no heirs,
and after the Baroness was widowed,
the Palazzo was temporarily passed to
the Jesuit Community, until in 1898 it
came into the possession of the Marquis Giuseppe Scicluna family.
The new patron of Palazzo Parisio
was a wealthy merchant banker and
philanthropist who was determined
to enrich the heritage of Palazzo Parisio for this purpose. He commissioned
Italian craftsmen and architect Carlo
Sada, who had also designed the interior décor of Teatro Bellini in Catania.
The work on garden landscaping was
equally enriched and as intensively
renovated as the interior.
The half-mile long garden ending in
a belvedere overlooking the coast of
St. Paul’s Bay, is a mixture of Italian
symmetry and Mediterranean colour
whose grandeur and perfection have
permitted them to be included in the
definitive guide to Italian Gardens –
Grandi Giardini Italiani in 2005.
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dino formale prossimo al palazzo è
decorato con prati e siepi che circondano piccole fontane in pietra. Una
seconda area si sviluppa attorno a
un’ampia fontana centrale circondata
da una pavimentazione del tradizionale mosaico siciliano a ciottoli bianchi e neri. Vi si trovano splendidi parterre geometrici di piante ornamentali
a fioriture stagionali. Percorsi tortuosi
introducono all’Orangerie, agli uliveti e
alle altre collezioni del giardino. L’Organgerie, costruita dal Gran Maestro
de Vilhena nel 1733 e che in origine
ospitava alberi d’arancio e altri agrumi, attualmente è coltivata con felci
e piante da serra. Nel giardino è presente una riserva d’acqua sotterranea
grande circa la metà del giardino, collegata ad un articolato sistema d’irrigazione con canalette in pietra, che
costituisce una risorsa fondamentale
per il mantenimento delle collezioni.
Il marchese Scicluna e i suoi successori si sono assicurati che Palazzo
Parisio mantenesse la propria auten-
ticità e il proprio splendore, sia come
abitazione che come luogo adatto a
ricevimenti ed eventi. Anche gli attuali proprietari, la baronessa Christiane Ramsay Scicluna e la figlia Justine
Pergola, garantiscono le necessarie
opere di restauro e la continua manutenzione del palazzo e del giardino.
Attualmente, Palazzo Parisio è aperto
per banchetti e ospita la nota Galleria
Luna che comprende due dei migliori ristoranti di Malta e un lounge bar,
nonché il punto vendita ‘La Boutiquè.
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There are several different sections.
The formal garden next to the Palazzo is decorated by lawns and hedges
surrounding small stone fountains. A
second garden includes a grand central fountain surrounded by a pavement decorated with Sicilian pebble
marble. Seasonal ornamental plants
are planted in formal parterres. Meandering paths lead to the orangerie,
olive groves and other plant collections in the garden. An orangery, built
by Grand Master de Vilhena in 1733,
which originally housed orange trees
and other citrus fruit trees, at present houses ferns and other delicate
greenhouse plants. The gardens also
include an underground water reservoir half the size of the garden which
is interconnected to a complex stone
canal irrigation system vital for garden
maintenance.
Marquis Scicluna, along with his successor, have made sure that Palazzo
Parisio retains its authenticity and
grandeur fit for serving as a family
home as well as for entertaining and
hosting events. Indeed, the current
owners, Baroness Christiane Ramsay
Scicluna and her daughter Justine
Pergola, have made sure continuous
restoration and maintenance of Palazzo Parisio is undertaken. At present,
Palazzo Parisio also hosts banqueting
events and features the Palazzo’s Luna
Collection comprising two of Malta’s
top restaurants and a lounge bar, as
well as the retail outlet ‘La Boutiquè.
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Chiuso in tipografia nel mese di ottobre 2012
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