Il contratto delle Poste, 2010/2012, è scaduto da mesi FERIE Anche le ferie distinguono le società civili da quelle schiaviste. Ogni persona ha diritto alle ferie, come dice l'art. 36 della Costituzione italiana. Purtroppo, con gli ultimi contratti, i sindacati hanno firmato la riduzione delle ferie per tutti i nuovi assunti, dal 2003, e la trasformazione in PIR di due giorni di ferie per gli altri. Le ferie, invece, devono essere uguali per tutti, senza discriminazioni, e in misura non inferiore a quelle attuali già esistenti per i vecchi assunti. E l'azienda deve essere tenuta a rispondere in un tempo preciso alle domande di ferie, rilasciando una copia di ricevuta, appena la richiesta viene presentata, per evitare le situazioni vessatorie, in cui le domande non si trovano più. DIGNITA' DEL LAVORO . Il lavoro non è un mezzo di sfruttamento della persona e va organizzato in modo rispettoso della dignità umana, senza discriminazioni tra nuovi e vecchi assunti. Le assunzioni devono avvenire senza speculare con i contratti a tempo determinato o simili, e le persone non devono essere costrette a far causa per il posto di lavoro. Nel CCNL non devono essere inserite clausole per condizionare in modo negativo la busta paga, in base agli obiettivi economici aziendali, o per aggirare il rispetto della professionalità, mentre bisogna mantenere la centralità del contratto nazionale, per non permettere disuguaglianze di trattamento locali. . DIRITTI SINDACALI . I sindacati firmatari hanno sempre sottoscritto ogni contratto, stabilendo che solo loro possono indire assemblee. Così, hanno danneggiato tutti i lavoratori, che non possono partecipare alle assemblee di altri sindacati e non possono essere ben informati. Inoltre, dal contratto del 2007, gli stessi sindacati hanno ridotto ulteriormente il diritto dell'assemblea, stabilendo che i singoli RSU non possono più indire assemblee. Questi ostruzionismi antidemocratici hanno solo lo scopo di tenere nell'oscurità i lavoratori, che possono solo partecipare alle assemblee pilotate dalle segreterie sindacali pro-aziendali, impedendo la libertà di poter partecipare alle assemblee dei sindacati indipendenti dai dirigenti, dalle aziende e dai partiti politici, come SLG-CUB. Ecco perché è necessario che esista una dignità sindacale uguale per tutti, con pari diritti e doveri. Quando si instaura una dittatura non ci si può attendere mai niente di buono. Inoltre, la partecipazione alle elezioni RSU non deve essere vincolata all'accettazione degli accordi peggiorativi di Cgil/Cisl/Uil/Ugl. Infine, gli RSU eletti dai lavoratori non devono essere scavalcati dalle segreterie dei sindacati Cgil/Cisl/Uil/Ugl, per tutti i problemi che riguardano il luogo di lavoro. Sindacato Lavoro e Giustizia - CUB sindacato della base dei lavoratori www.slgposte.it tel. 366.45.24.874 [email protected] aprile 2013 PER UN CONTRATTO DI PROGRESSO PER UNA VITA PIU' LIBERA E DIGNITOSA La vita dei lavoratori italiani è tra le peggiori d'Europa. Ecco perché qui nessuno viene a cercare lavoro da posti come l'Olanda o la Germania. L'Italia detiene il record del caro spesa, mentre gli stipendi sono rimasti bloccati ai livelli di 20 anni fa, perché sindacati, Confindustria e Governo, nel 1993, stabilirono che non dovessero più seguire il costo effettivo della vita, ma solo quello ipotetico. La cosa è peggiorata dal 2002, quando, con l'entrata dell'euro e con i prezzi liberalizzati, commercianti e aziende varie raddoppiarono prezzi e tariffe, con un aggravio per lavoratori e famiglie. Questa, è la realtà del lavoro italiano, a predominanza Cgil/Cisl/Uil/Ugl, che ricevono trattamenti di privilegio con clausole contrattuali accordate dalle aziende, per farli esistere artificialmente, mentre, in cambio, le stesse aziende ottengono gli accordi per poter sfruttare e reprimere i lavoratori, come quelli del 2009, del 2011 e del 2012, con cui si autorizzano le aziende a creare discriminazioni e disuguaglianze tra lavoratori. L'effetto di questa situazione, è stato quello di permettere alle aziende di poter danneggiare liberamente i lavoratori, costretti a subire ogni angheria, economica e morale. E, mentre c'è chi si rovina la salute, per lavorare in condizioni degradanti e faticose, molti sindacalisti da strapazzo, di riflesso, vivono di privilegi, gironzolando a vuoto nell'orario di lavoro, pur pagati. Dopo aver ottenuto la riduzione del diritto di sciopero, nel 1990, e il regime del lavoro instabile e precario, ora le aziende come le Poste hanno ottenuto anche la modifica dell'art. 18, con Cgil/Cisl/Uil/Ugl che, dimostrando una visione feudale, per la quale il lavoratore è una persona che si deve solo genuflettere ed elemosinare al padrone anche la possibilità di vivere, hanno accettato la modifica, votata dai loro partiti di riferimento, PD/PDL/UDC, esponendo tutti ai licenziamenti. SLG-CUB vuole qui tracciare alcune linee guida, da seguire con il nuovo contratto, per non cadere ancora di più nella fossa della schiavitù sociale. Sommario Licenziamenti Parte economica Convalida accordi e CCNL Salute e sicurezza Orario di lavoro Ferie Dignità del lavoro Diritti sindacali Roma, 27 dicembre 1947 Costituzione della Repubblica italiana - art.36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. LICENZIAMENTI PER MOTIVI DISCIPLINARI E INTIMIDATORI. L'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, stabilisce che l'Italia è fondata sul lavoro, in quanto il concetto è quello di pensare il lavoro come un aspetto assolutamente serio e fondamentale, nella vita di una persona. Tuttavia, negli anni, i sindacati hanno sottoscritto delle modifiche ad hoc nel contratto delle Poste, per poter licenziare ancor prima che un giudice possa confermare preventivamente la correttezza del licenziamento, mentre, una volta, il licenziamento restava sempre sospeso, in attesa dell'esito della causa. Questo aggravamento del CCNL serve per consentire licenziamenti immediati e intimidatori o per colpire determinate persone a scopo antisindacale. Ecco perché ogni licenziamento previsto dalle Leggi, prima di essere eseguito, deve tornare a essere sottoposto a una verifica preventiva di correttezza, da un potere esterno alla dirigenza, come la Direzione Provinciale del Lavoro o il Tribunale, come era prima, specialmente ora, dopo la modifica peggiorativa dell'art. 18. Solo così si potranno tutelare i lavoratori dai licenziamenti pilotati. PARTE ECONOMICA . L'elevato costo della vita, tenuto volutamente fuori controllo dal potere politico, costringe i lavoratori a gravi privazioni personali e familiari, anche di natura medica, tali da ridurre la qualità della vita stessa a livelli inaccettabili. Il reddito da lavoro è l'unica fonte economica per i dipendenti, che non devono essere sempre costretti a contare, per vivere, sugli straordinari o sui premi, dati solo con la funzione di far percepire un aumento di entrata economica, che, poi, viene ridotta o, addirittura, tolta del tutto, con ogni scusa successiva. La dignità di una persona, dal punto di vista umano e professionale, non deve essere soggetta alle conseguenze di premi fluttuanti, ma va rispettata con il riconoscimento di una giusta remunerazione economica stabile, con stipendi adeguati al costo effettivo della vita, mentre attualmente sono indietro di molte centinaia di euro, dovendo far fronte a tutti le gravi spese economiche, che le strategie politiche e commerciali impongono alla popolazione (per esempio: le spese per mutui e affitti casa, scuola, sanità, assicurazioni, bolli, prezzi vari e alimenti). Secondo questa impostazione di rispetto per la persona, anche i ticket mensa vanno aumentati di valore, a non meno di 7€, ed è ancora più necessario il ripristino degli scatti economici, per ogni biennio di anzianità. CONVALIDA ACCORDI E CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI. I lavoratori devono avere il diritto di votare, con referendum, ogni accordo o contratto, soprattutto nei casi in cui RSU o sindacati decidono di peggiorare le condizioni esistenti. Questo sistema porterebbe ad avere più democrazia per poter esprimere anche un consenso o un dissenso sull'operato sindacale. SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO . Nei grandi centri di lavoro, ci vuole un'assistenza medica stabile sul posto, con strumenti medici di emergenza, come il defibrillatore cardiaco, come avviene in tutti i grandi contesti ambientali frequentati da molte persone. Inoltre, i lavoratori devono avere diritto: a consumare pasti caldi regolari, all'interno del turno; a lavorare in ambienti salubri e senza pericoli; a un'equa rotazione dalle attività pesanti verso quelle più leggere; a garantire mansioni meno affaticanti ai lavoratori over 60; a idonee pause di recupero, per attività affaticanti o svolte in ambienti rumorosi; alla possibilità di sedersi, in modo decoroso, anche per quelle svolte sempre in piedi; all'eliminazione dell'obbligo dei turni notturni, rendendoli solo facoltativi e pagandoli con più remunerazione. Nei casi di problemi di salute tali da rendere necessario, con richiesta medica, un avvicinamento al domicilio del lavoratore, l'azienda dovrà provvedere al trasferimento, senza porre ostacoli infondati o artificiosi. Non bisogna mai dimenticare che il non rispetto di questi criteri minimi ha causato l'aumento di malattie, infortuni e limitazioni, per moltissimi lavoratori. ORARIO DI LAVORO . Una delle differenze che distinguono, in positivo, le società civili da quelle arretrate è la durata dell'orario di lavoro. L'orario, infatti, può condannare una persona a perdere il senso della propria esistenza umana, diventando moralmente schiava del lavoro, se si ritrova imprigionata in una giornata lavorativa senza una durata precisa e senza una rotazione programmata dei turni. Orari e turni non possono essere decisi momento per momento, in base ad improvvisi arrivi di lavoro o per coprire errori di programmazione organizzativa. Per queste esigenze, c'è già lo straordinario. In realtà, la flessibilità selvaggia è solo un modo speculativo per ridurre il personale. Ma, così, le persone saranno schiave di un sistema indegno, senza potersi programmare la vita, non sapendo mai quando potranno finire effettivamente la giornata di lavoro, per tornare a casa. Nelle FS, con il nuovo contratto, già i sindacati hanno aumentato l'orario di lavoro obbligatorio da 36 a 38 ore settimanali, portando ancora più indietro i diritti dei lavoratori. Alle Poste, è importante che resti un orario non superiore alle 36 settimanali, che dà ancora respiro alle persone e alle famiglie, e con una giornata che abbia un orario di lavoro preciso e non imprevedibile o che cambia durante il giorno, con turni e rotazioni, che rispettino la salute e la dignità della persona.