marzo 2001 anno IX - n. 1 Periodico bimestrale delle Associazioni di Povo Sped. a. p. - 45% - art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento - Diffusione gratuita - Contiene I.R. ALL’INTERNO tornato il 9 E’carnevale degli alberi 24 Festa dei colori 26 Festa tra anziani 28 Ilglivescovo • PUBBLICITA Tutti i mobili che vuoi ... LAVIS • VIA NAZIONALE, 154 0461 240666 tuttapovo In copertina Bimestrale di informazione delle associazioni del sobborgo di Povo Via Salè 1, c/o Centro Civico Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo” Redazione, amministrazione e recapito postale c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22, 38050 Povo (TN), tel. 0461.811026 Iscrizione Tribunale di Trento n. 817 del 19.04.1994 La chiesetta San Francesco di Gabbiolo. Foto di Sergio Nichelatti. Anno IX - N.1 - Marzo 2002 Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni Via Borino, 39 Povo (TN) E-mail: [email protected] Presidente: Sergio Nichelatti Redazione: Mariano Andreatta, Francesco Saverio Dalba, Chiara Giacomoni, Paolo Giacomoni, Alessandro Gretter, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti, Stefano Ricci, Elisabetta Tomasi, Matteo Visintainer. Hanno collaborato a questo numero: Antonio Bernabè, Matilde Padroni Cagol, Roberta Corazza, Franco Giacomoni, Aldo Giongo, Carlo Nichelatti, Giordano Segatta, Raffaele Giacomoni, Luigi Maestrelli, Roberto Nichelatti, Emanuela Molinari, Nunzio Bombace, Paolo Giovannini, Tiziano Righi, Guido Leonelli, Giorgio Tomasi, Annamaria Furlani, Nonna Renata, Daniela Molinari, Leone Chilovi, Franco Zanuso, Casa di Riposo M. Grazioli, Circoscrizione di Povo. Stampa: ArtiGraficheCadrobbi s.n.c. Pergine Valsugana Sommario pag. 4: BILANCIO TUTTAPOVO pag. 5: SAT: PROGRAMMA 2002 pag. 9: E’ TORNATO IL CARNEVALE pag. 11: CTG: NUOVA DIREZIONE pag. 12: US POVO SCANIA pag. 14: KALEIDOSCOPIO: DANZE ETNICHE pag. 16: GSA: GARA SOCIALE pag. 18: FILODRAMMATICA pag. 19: IL DISCO: LE ORME, COLLAGE pag. 20: ARCI-PAHO: PROGRAMMI, ATTIVITA’, ECC. pag. 26: PUNTO GENITORI pag. 27: POVO SODO: STORIA DI UNA FESTA pag. 28: CASA DI RIPOSO “M. GRAZIOLI” pag. 33: SCUOLA MEDIA “PASCOLI” pag. 34: AVIS: FESTA DEL DONATORE pag. 35: GS MARZOLA pag. 36: ASS. CUL. “EX NIHILO” pag. 38: ARTISTI DI CASA NOSTRA pag. 45: 30 ANNI FA pag. 46: GIORGIO TOMASI “LASTA” pag. 48: AUGURI A LINO E AUGUSTA FURLANI pag. 51: IL BAR CAMBIA GESTIONE pag. 52: GRUPPO IMBE pag. 54: POVO E LA SUA STORIA: L’AN DELA FAM pag. 56: STUDIO DEMOGRAFICO DI POVO pag. 59: PAGELLE DALLA MORAVIA pag. 60: VECCHI MESTIERI SCOMPARSI pag. 61: VIVICITTA’ pag. 62: L’ANGOLO DELLA POESIA pag. 64: RACCONTI pag. 66: LE RICETTE DI MATILDE pag. 68: FAUNA “POERA” pag. 70: SOLIDARIETA’: L’IMPEGNO DI AVSI pag. 72: IN MEMORIA DI... pag. 73: SPAZIO CIRCOSCRIZIONE Lettere al gior nale Lettera aperta alla Direzione di “Tuttapovo” e ai poeri. Colgo l’occasione della lettera aperta del presidente Sergio Nichelatti, apparsa sull’ultimo numero di Tuttapovo, per fare sentire la nostra voce diversa da quelle manifestatesi pubblicamente fino ad ora in relazione all’utilizzazione per altre iniziative dell’edificio scolastico ora resosi disponibile. Ho rilevato infatti che nessuno, nell’affrontare il problema, si è rifatto al tempo in cui, parecchi anni addietro, si decise di ampliare la sede scolastica non più rispondente alle esigenze locali. Anche allora, per la verità, ci fu chi fece notare che il progetto di ampliamento presentava almeno un aspetto negativo: esso, infatti, avrebbe gravemente danneggiato “l’entrata del paese”, poiché la chiesa, edificio di un certo pregio e comunque importante nel complesso architettonico di Povo, sarebbe stata nascosta alla vista di chi entrava in paese. Negli ultimi tempi la piazza è venuta prendendo una veste assai migliore che nel passato. La costruzione della nuova sede della Cassa Rurale, il parco ad essa contiguo, il piccolo anfiteatro e il nuovo arredo, nonché la restaurazione degli edifici privati hanno contribuito a ciò. Ridare anche alla chiesa e al suo piazzale una più idonea e giusta “visibilità” completerebbe decorosamente il tutto, fornendo al visitatore e, perché no, anche a noi tutti una veduta di gran lunga più pittoresca dell’attuale. Cosa si dovrebbe fare allora? Semplicemente ripristinare, almeno, la situazione esistente prima dell’ampliamento, abbattendo la parte che ha reso quasi invisibile la chiesa a chi percorre la strada per entrare in Povo. Nel 2002 questa decisione non dovrebbe essere difficile e credo che incontrerà l’approvazione della maggioranza dei poeri e dei suoi rappresentanti. Cinquanta anni addietro per motivi economici - erano i tempi delle “vacche magre” - non è stato possibile tenere in debito conto le conseguenze estetiche dell’intervento. Oggi, in tempi di “vacche grasse”, il nostro modo di affrontare il quesito può essere diverso e deve dare importanza anche all’aspetto architettonico-urbanistico per migliorare decisamente e definitivamente l’entrata del paese, rendendola più piacevole ed espressiva. I nostri avi, quando - in anni assai remoti, si parla di CENTO anni or sono - costruirono la prima vecchia scuola, vivevano certamente in ristrettezze, eppure ebbero una visione dell’entrata in paese ben diversa dall’attuale! Seguiamo il loro esempio. Ci troviamo di fronte ad un occasione unica ed irripetibile. Non dobbiamo lasciarcela sfuggire. Grazie dell’attenzione. Povo, 14 febbraio 2002 Cagol dott. Fabio Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 3 Club Interassociativo Tuttapovo Bilancio Tuttapovo 2001 I l bilancio consuntivo 2001 si è chiuso con un utile di £ 4.534.306, mentre nel 2000 si era chiuso con un disavanzo di £ 6.812.053. Complessivamente l’andamento economico del 2001 si può ritenere positivo, questo grazie anche alla sensibile diminuzione dei contributi a sostegno delle attività istituzionali delle associazioni affiliate, si è passati da £ 19.683.315 del 2000 ai £ 8.286.350 del 2001 con una differenza di £ 11.396.965. Altra voce importante nel capitolo passività è quella relativa al costo della stampa che occupa la maggiore spesa della nostra associazione, nel 2001 è stata di £ 31.572.784. Questa cifra (nel 2000 di £ 25.588.328) è comprensiva della maggiore produzione di stampati (vedi l’opuscolo U. Moggioli a scuola con noi) ed un maggior numero complessivo di pagine, la spesa è stata superiore di £ 5.984.456. La voce collaboratori riguarda principalmente due figure, l’addetto all’impaginazione e il collaboratore addetto alla raccolta della pubblicità. Il club Interassociativo Tuttapovo augura ai propri lettori, sostenitori e inserzionisti una felice Pasqua di Sergio Nichelatti Il costo complessivo di questa voce è stato di £ 12.554.440. I due capitoli di spesa relativi alle spese di gestione (posta, cancelleria, varie e banca) e IVA sono rispettivamente di £ 6.469.490 (solo posta £ 4.121.290 - nel 2000 £ 3.183.990) e per l’IVA £ 5.508.334 (nel 2000 £ 4.452.000). Le altre voci del bilancio sono pressoché uguali agli anni precedenti con leggeri ritocchi al rialzo. Complessivamente le uscite del 2000 ammontano a £ 65.515.156. Capitolo attività La voce entrate, come ormai è assodato, è quella al fatturato delle inserzioni pubblicitarie, in quanto non sono mai stati richiesti contributi alle amministrazioni pubbliche (comune, circoscrizione o provincia). Nel 2001 sono state emesse fatture per un importo complessivo di £ 66.100.000 (nel 2000 £ 56.440.000), con un aumento di £ 9.660.000. Le entrate delle quote associative sono state di £ 2.100.000 (come nel 2000), mentre le offerte da parte dei sostenitori ammontano a £ 1.286.400 (nel 2000 £ 1.525.000). Pressoché insignificanti le cifre relative agli interessi attivi che si aggirano sulle £ 200.000. Complessivamente le entrate ammontano a £ 70.049.462 (nel 2000 £ 60.279.345). ATTIVITA’ Fatturato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 66.100.000 Associazioni Povo . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 2.100.000 Sostenitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 1.286.400 Int. attivi banca. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 212.062 Acc. r. tasse ente reg. 2000 . . . . . . . . . . . . . £ 351.000 Totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 70.049.462 PASSIVITA’ Costi stampa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 31.572.784 Collaboratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 12.554.440 Iva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 5.508.334 Acc. Tasse 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 488.000 Spese gestione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 6.469.490 A associazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 8.296.350 Rit. Fisc. Banca. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 57.258 Perdita su crediti anno 1999 . . . . . . . . . . . . £ 568.500 Totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 65.515.156 UTILE 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 4.534.306 4 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 pubblicità S.A.T. Sezione di Povo Programma 2002 per la SAT T ra i vari appuntamenti tradizionali della sezione, questo inverno ha visto spiccare la serata del 14 dicembre al teatro Concordia di Povo, con protagonisti i nostri soci Piffer Elio, Baldessari Massimiliano, Pucher Giorgio e Giacomoni Franco che, con il vigolano Marco Giovannini, hanno presentato la loro spedizione nella cordillera bianca in Perù. La spedizione che ha visto la conquista di ben tre vette, di cui due superiori ai 6000 metri di altitudine, ha contribuito, grazie a donazioni e al materiale raccolto, alla realizzazione di un progetto che si propone di avviare alla professione di “guida alpina” i giovani del luogo e dare così una possibilità di lavoro indipendente alle popolazioni locali. Riuscita, nonostante il grande freddo, la sempre spettacolare illuminazione della campanella del Chegul la notte di Natale. Grande folla di bambini e genitori anche il 6 gennaio per la “Befana sotto il campanile” edizione 2002, con la 6 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 distribuzione di premi e dolci per tutti i bambini presenti. E per ultimo, l’annuale cena sociale, che ha riunito numerosi soci presso il ristorante “Al cavaliere” di Povo per una lieta occasione di convivio. Inoltre sono stati illustrati, nel corso della serata, i programmi per l’anno corrente. S.A.T. Sezione di Povo 2002 “Anno Internazionale della Montagna” Una pubblicazione sulla Marzola! L e sezioni SAT di Povo e Villazzano, intendono realizzare, in occasione della proclamazione, da parte dell’ONU, del 2002 quale “Anno Internazionale delle Montagne” una pubblicazione sulla montagna dei due sobborghi: la Marzola. Vogliono così far conoscere quale risorsa sia stata per le nostre popolazioni la montagna che ha fornito legname, foraggio, materiale da costruzione, pascolo, cibo. Adesso, cambiata la nostra economia, la Marzola è ancora lì pronta ad offrirci occasioni di svago e ristoro. Vogliono, ancora, da una parte non far perdere la memoria di quanto questa sia stata importante, e dall’altra rivolgersi ai tanti nuovi residenti dei due sobborghi cui sembra giusto offrire non solo un luogo dove abitare (che può, anche da noi, diventare un “non luogo”) ma anche uno spazio ricco di memorie e storia, un territorio da conoscere dentro il quale sentirsi “poeri o vilazani” a tutti gli effetti. Raffaele Giacomoni, socio SAT, ci ha fornito una traccia importante su cui lavoreremo. La proponiamo ai lettori di “Tuttapovo” oltre che per il suo valore in sé, quale esempio su come potrà svilupparsi la pubblicazione progettata dalle Sezioni SAT. Franco Giacomoni L a Marzola, montagna ad Est della città di Trento, è ricchissima di vegetazione e di specie, autoctone e no. Tra queste ultime la duglasia, il pino strobo e il sorbo (Sorbus domestica), in dialetto “corbelar”. Di questa ultima specie (presente sulla montagna in non più di dieci esemplari) il maggiore si trova in località Mazzon, presso maso Fedrizzi. Misura in circonferenza m. 1,14 e ha un’altezza di ml. 15,50, altri esemplari superano il metro di circonferenza e andrebbero sicuramente catalogati e protetti, pena il rischio della loro scomparsa. La maggiore stazione di sorbo si trova al Castelet ed è pura casualità se sono ancora presenti, trovandosi tra due ripetitori televisivi. Tra le specie autoctone di latifoglia la fa da padrone il faggio (Fagus sylvatica), l’esemplare più grande e significativo si trova al “Prà dei Albi” e misura 4,20 di circonferenza e un’altezza di 33 metri. E’ il maggior esemplare esistente nel Comune di Trento e sicuramente tra i maggiori del Trentino. La specie che domina tra le aghifoglie è il larice (Larix decidua), che dalla base pedemontana raggiunge la cima della Marzola in compagnia del pino mugo, abbondante sulla parte alta della montagna. Va segnalata inoltre la buona presenza dell’abete rosso (Picea abiens). Per questa specie la nostra montagna ospita l’esemplare forse più importante del Comune: si trova presso la “calcara dei frati” e precisamente nella “Busa dei Pezi”. Misura 40 metri d’altezza e una circonferenza di 2,10. Altri “monumenti vegetali” che meritano di essere citati sono la quercia presso “la Casota” osteria, fino agli anni ‘60, frequentata da chi si recava a sciare ai “pradi longhi” e in estate da chi raggiungeva, per una breve passeggiata, il passo Cimirlo. La pianta ha una circonferenza di 3,50 metri e un’età, stimata dall’ispettore forestale Ing. Lino Giacomoni, di oltre 500 anni. Una citazione d’obbligo va fatta anche per il ciliegio selvatico (Prunus avium) (che da frutti squisiti e nerissimi) sito in località “Casare”. Pure qui le misure sono ragguardevoli: 3,10 metri di circonferenza e 26 d’altezza. In passato l’economia della nostra collina era prevalentemente agricola e a questo erano collegate varie attività (boscaioli - carbonai). Un’attività particolare era quella venatoria; roccoli e uccelande erano sparsi, a ventaglio, sulla collina. Si parte dai dossi di Graffiano, con un roccolo ge- segue a pag. 8 PITTURE INTERNE ED ESTERNE Via di Bolleri, 3/2 Tel. 0461.820523 38040 MARTIGNANO (TN) Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 7 S.A.T. Sezione di Povo stito dal sig. Adolfo Tomasi, per poi passare a Selva d’Oltrecastello (conti Pompeati), sopra Oltrecastello, presso maso Laner (attuali proprietari Marchi e Laner), a fianco di Via Ronchi esisteva l’uccellanda del sin. Margoni, ora maso Moltrer dove la cattura era esercitata con vischio servendosi come richiamo, di civette (informazione avuta dal sig. Giuseppe Cainelli). Altri roccoli erano presenti alle “Bolpare” (proprietà Franceschini - “Daniei”) altri al Cimirlo. Tra questi il più importante sopra il passo (Chesani) ora trasformato in casetta forestale, un altro presso l’attuale chiesetta (sig. Faifer), alle “Casare” la tratta dei Frizzi, al Moronar ancora dei conti Pompeati, ancora presso il “Foo Rover” (Corn) e infine a Redondolo l’oselera dei Furlani “Toreselini”. Non va dimenticato, per concludere il roccolo esistente fino a metà circa degli anni ‘60 in località Borino di Giovanni Coraiola “Gianmoro”. Oltre il confine con Povo, precisamente sul Dosso Cimirlo in località Ronzesch c’erano due roccoli e sulla dorsale Costasavina-Pradi Alti di Stelar - Dos dei Corvi ne esistevano altri tre. Tra questi il più importante è certamente quello di Tomba dei sigg. Lazzeri “dell’Eremo”, dove esiste ancora, presso i ruderi del roccolo, il tronco del faggio che una trentina d’anni fa fu misurato da una commissione estera e stimato il più grande d’Europa. Misurava 6,25 metri di circonferenza e la sua età fu stimata in 1.400 anni. Piante da segnalare sono inoltre i cirmoli (zirmi) che si trovano a monte del bivacco Bailoni in Marzola sul comune catastale di Vigolo Vattaro, inseriti a scopo sperimentale in quanto difficilmente crescono su terreni calcarei; in questo caso hanno attecchito bene e stanno dando i primi frutti. In passato, sulla montagna, oltre a quelle di boscaiolo, erano svolte attività di produzione di carbone di legna e cottura dei sassi per la produzione di calce. L’esempio più lampante è la calcara esistente sulla strada per la Marzola (sentiero SAT N°412) ottimamente recuperata dalla Sezione SAT di Vil- lazzano. L’attività di carbonaio si è svolta fino agli anni trenta in Chegul. Il carbone era calato a valle, tramite teleferica, che partiva dal “Belvedere” sulla Gratarola e terminava presso la fontanella ancora esistente sulla strada per Maranza (Val dele canele). Altra teleferica, per calare a valle il legname del grande taglio avvenuto in Chegul negli anni 1935-37, partiva dal “Bochin” (poco sotto la croce del Chegul sentiero SAT N°418) e arrivava al Castelet. L’assenza di strade adatte avrebbe reso altrimenti il trasporto estremamente difficoltoso. La Marzola, con Chegul e Celva, ospita un patrimonio storico poco conosciuto dalla popolazione locale mentre un grande interesse (e una grande conoscenza e documentazione) è presente nei cittadini austriaci che in estate sono molto presente sulla nostra montagna. Mi riferisco in particolare alle fortificazioni in difesa di Trento costruite tra l’800 e il ‘900; sono più di cento gli “stoi” e i bunker presenti. Alcuni passano da sud a nord il monte Celva, uno in particolare, detto “stol dei cento scalini”, è raggiungibile in pochi minuti dal Forte Cimirlo con il sentiero SAT N° 419 per cima Celva (sentierino a destra, all’altezza di una fuciliera). Porta al “Pozzo della Lasta” e sfocia a sua volta nelle trincee della stessa zona, in parte sotterranee, ed ad una piazzola di cannone. Altri forti della zona oltre a quello del Cimirlo, sul dosso omonimo presso Ronzesch, sono quello di S.Rocco sull’omonimo dosso, a Villazzano, e quello di Brusafer dopo Pianizza. Da ricordare inoltre le polveriere di Pramarquart, recentemente smantellate, dove gli spazi ricavati sono parzialmente attrezzati ad area di picnic. Raffaele Giacomoni Bibliografia: Alberi e boschi del Trentino - Azienda forestale di Trento e Sopramonte Monumenti vegetali del Trentino -Istituto Agrario di S. Michele. AEROPORTO G. CAPRONI TRENTO Via Lidorno, 3 TEL. 0461 944999 FAX 0461 944880 • Ristorante ideale per feste di famiglia, felici ricorrenze, banchetti, incontri, gruppi sportivi • Stanze dotate di ogni confort, aria condizionata, TV color, Telefono • Disponibile sala da 100 posti - Ampio parcheggio 8 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Il paese in festa È tornato il carnevale! D opo un anno di pausa dovuta ai noti problemi organizzativi, denunciati l’anno scorso anche attraverso manifesti nel sobborgo, quest’anno è ritornato alla grande il carnevale a Povo e nella frazione di Oltrecastello, riportando nel sobborgo una tradizione che, vista la grandissima partecipazione, evidentemente mancava molto. Vediamo nel dettaglio: Povo: maccheroni e “fritole” a cura del Gruppo Alpini I “soliti” immancabili, instancabili Alpini coadiuvati splendidamente dal Gruppo Giovani hanno dato vita lo scorso 3 marzo a un carnevale un po’ particolare se non altro per la breve ed inaspettata visita del Vescovo di Trento, da giorni in missione pastorale nel Decanato di Povo. Maccheroni, “fritole”, mascherine e coriandoli hanno poi allietato una giornata che sicuramente avrà molte repliche. Nel frattempo il Gruppo Alpini ringrazia tutti per la partecipazione dando appuntamento per le prossime iniziative primaverili ed estive. Continua a pag. 10 Pizza: Chi la fa vi aspetta! POVO (TN) Via Sommarive, 10 - Tel. 0461 816073 Giorno di riposo: Martedi - Sabato e Domenica chiuso a Mezzogiorno Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 9 Il paese in festa Oltrecastello Il nuovo Comitato riporta la gente in piazza con la classica “polenta e luganeghe”! C entinaia di persone, una fila interminabile di automobili ed una vera e propria festa di piazza hanno caratterizzato quest’anno il “Carnevale di Oltrecastello”, rinato grazie al Nuovo Comitato di gestione della chiesa che si è formato alla fine dello scorso anno ed ha già offerto alcuni momenti di grande partecipazione popolare: l’allestimento del grande albero di Natale in piazza, la Festa di Santa Lucia con i doni ai più piccoli e lo “stand” con vin Brulè, dolci e bibite, l’accoglienza al Vescovo e appunto questo Carnevale che rimarrà nella memoria per una piazza stracolma di gente e maschere Alcuni momenti della festa. Sopra il Vescovo di Trento Monsignor Luigi Bressan con i giovani sul sagrato della chiesa di Oltrecastello. 10 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 e per i chili di “polenta e luganeghe” distribuiti ininterrottamente per oltre 3 ore. Vale la pena ricordare i nomi dei componenti il nuovo comitato: Giuliano Merz, Silvana Ticcò, Roberta Giovannini, Maria Grazia Giovannini, Giuseppe Franceschini, Franco Piccoli, Agostino Vedovelli, Carmen Direnzo e Roberto Cagol. Il nuovo Comitato di Gestione da appuntamento a tutti per luglio con la tradizionale Festa di San Pantaleone, patrono di Oltrecastello e coglie l’occasione per ringraziare il vecchio Comitato ed in particolare Maria Bertotti (Mariota) e Vittoria Bonvecchio per il servizio prestato alla chiesa. Centro Turistico Giovanile CTG: nuova direzione e programmata l’attività 2002 I l 6 dicembre scorso nella sala della canonica si è svolta l’assemblea annuale per il rinnovo della direzione e per il bilancio dell’attività svolta durante il 2001, alla quale hanno partecipato i soci ed alcuni simpatizzanti. Al “timone” dell’associazione è stato riconfermato Stefano Bellutta coadiuvato da due vice-presidenti Saulo Moser e Alberto Segatta anch’essi riconfermati. Il nuovo segretario è Bruno Tomasi, mentre Adriano Tomasi ha assunto l’incarico di cassiere, i consiglieri sono stati tutti riconfermati; da registrare due “new entry”: Sabrina Pegoretti come quindicesimo membro del direttivo e Antonietta Bragagna come membro esterno. La composizione della nuova direzione è quindi la seguente: presidente Bellutta Stefano; vice presidente Moser Saulo e Segatta Alberto; segretario Tomasi Bruno; cassiere Tomasi Adriano; consiglieri Bertoldi Andrea, Bort Franco, Ciresa Daniele, Furlani Alessandro, Furlani Michele, Grisenti Giuseppe, Groff Franca, Stancher Giuseppe, Tomasi Claudio, Pegoretti Sabrina e Bridi Antonietta. Dallo scorso autunno la sede dell’associazione non si trova più in piazza Manci dietro la farmacia, ma è stata trasferita presso il Centro Civico. Dopo i lavori di trasloco e sistemazione del nuovo locale, il 10 gennaio si è svolta l’inaugurazione della nuova sede che è ubicata esattamente in una sala negli “scantinati” della nuova scuola elementare a cui si accede dal cancello a fianco dell’entrata della palestra. È stata una simpatica occasione per un confronto ed un momento di festa fra le “vecchie glorie” del CTG e i “nuovi” membri della direzione. Vi proponiamo alcune fotografie della serata che saranno disponibili al più presto anche sul nostro sito: www.ctgpovo.it dove sono presenti i nominativi dei membri della direzione, numerose altre fotografie relative ai La direzione ha stabilito il calendario per quanto riguarda i tre campeggi svolti fino al 2001 a Bresimo e precedenturni delle medie ed i due turni delle superiori: temente in altre località del Trentino ed altre notizie e utili indicazioni. 1a media: 21 luglio - 4 agosto; In giugno, in collaborazione con la Kaleidosco2a media: 4 agosto - 17 agosto; pio e Oratorio, è prevista la festa di inizio estate al3a media: 18 agosto - 31 agosto; l’interno della quale verrà riproposto il Gio Madon1a superiore: 7 luglio - 20 luglio; nari. Come lo scorso anno ci sarà anche uno spazio 2a-3a-4a superiore: 23 giugno - 6 luglio. riservato ai bambini della scuola materna. Anche per quest’anno i campeggi estivi si svolLa direzione coglie l’occasione per porre un caloroso geranno alla malga Preghena Alta nell’ incantevole augurio di buona Pasqua a tutta la comunità. valle di Bresimo nel gruppo delle Maddalene. PATENTI di CATEGORIA A - B - BS - G - D - E - C.A.P. BASELGA DI PINÉ, Via Marconi 3 LASES, Via Nazionale 45 AUTOSCUOLA di dott. ing. BRUNO DEMATTÉ • ins. FABIO DEMATTÉ TRENTO Via Valsugana 12 TEL. / FAX 0461 232358 BORGO VALSUGANA, Via Hippoliti 16 PERGINE VALSUGANA, Via Venezia 6 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 11 U.S. Povo Scania Nel segno della tradizione I n attesa della ripresa dei campionati provinciali, fissati per il 3 marzo, per l’U.S. Povo Scania è giunto il momento di tracciare il bilancio di questa prima parte dell’annata sportiva. La squadra maggiore guidata dal nostro portabandiera Roberto Andreatta per tanti anni protagonista di innumerevoli successi come giocatore e allenatore delle nostre squadre giovanili, oggi chiamato ha svolgere un compito arduo e difficile come tecnico della prima squadra, ha risposto con tanto entusiasmo allestendo una squadra con tanti giovani provenienti dal nostro settore giovanile, l’obiettivo era di disputare un campionato tranquillo preparando una squadra per il futuro, invece trasmettendo grinta e serietà i risultati non si sono fatti attendere, la squadra parte alla grande ancora nel torneo di coppa dove sta lottando per la vittoria finale, in campionato sempre protagonista si ritrova con grande sicurezza a guidare la classifica generale, guardando dall’alto formazioni blasonate come Fiemme-Fassa e Mattarello. Sicuramente sono da elogiare tutti i ragazzi del nostro inesauribile capitano “Lito” sempre pronti con tanta serietà e dedizione insieme ai vecioni (per esperienza) Rensi, Lorenzi, Tomasi, Pedrini, Cominelli, Bastiani, a coronare un sogno “la Promozione”. Da elogiare anche il costante supporto dei preparatori Luca Lievore Gianpaolo Segatta e Enzo Mariz, il grande lavoro del direttore sportivo Giovanni Merz sempre in prima linea a supportare sia la prima squadra che gli Juniores. Pertanto: forza ragazzi il Sogno è vicino, ricordandosi però che nulla viene regalato, con la saggezza e l’umiltà tutto si può raggiungere. Alla formazione maggiore si affianca anche la squadra Juniores che da diversi anni porta delle grandi soddisfazioni alla nostra società grazie all’impegno e alla dedizione dell’allenatore Mauro Furlini con il supporto di Sergio Segatta. Il settore giovanile coordinato dal D.S. Paolo Malpaga è composto dalle squadre Giovanissimi allenata da Giancarlo Martinelli, dagli Esordienti allenati da Alfredo Gasperi e Walter Daldosso. Le tre squadre categoria Pulcini sono allenate con grande passione e dedizione da Dario Malpaga, Stefano Prada, Enzo Algeri e Antonio Filici. E per finire l’orgoglio della nostra società “la Scuola Calcio” con i suoi piccoli calciatori allenati da Jean Bertholon e Paolo Cagol. Nel contempo l’u.s. Povo Scania per ricordare due figure indimenticabili come Toni Battistata e Oscar Ceschi, hanno organizzato due tornei in collaborazione con la Circoscrizione e la Commissione Sport di Povo denominati “Torneo Primi Calci” che si svolgeranno sul campetto dell’Oratorio nei giorni di sabato 2/9/16 Marzo, e l’ottava edizione del “Memorial Oscar Ceschi”, che si Parrucchiera Lucca Evelina Povo (Trento) - via della Resistena 49 - tel. 0461810235 12 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 U.S. Povo Scania è svolto sabato 23 febbraio sul campo Sportivo di Gabbiolo. Nel prossimo numero di Tuttapovo saranno riportati i risultati dell’annata 2001/2002 delle nostre squadre, sperando siano traguardi di grosse soddisfazioni. Paolo Malpaga La direzione dell’U.S. Povo Scania Presidente Rosa Mariano; Vicepresidente Paoli Giorgio; Direttori Sportivi: Merz Giovanni, Malpaga Paolo; Segretario: Tanas Attilo; Cassiere: Moser Dario; Responsabile contabilità: Marchi Gianni; Responsabile Impianti sportivi: Bridi Bruno; Responsabile materiali: Gislimberti Marco - Cagol Paolo; Dirigente Segreteria: Bannò Paolo; Dirigente segreteria: Lievore Luca; Dirigenti: Merz Roberto, Rensi Sergio, Oliva Eugenio, Conati Roberto. Prima Categoria Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 13 Kaleidoscopio Il gruppo di danze etniche E state 2000: gli operatori del centro “Spazio Aperto” della cooperativa Kaleidoscopio hanno organizzato una esperienza di Danze Etniche all’aperto, nel piccolo anfiteatro dei giardini della sede di Povo della Cassa Rurale di Trento. Esperienza più che positiva. Era bellissimo la sera all’aperto cogliere il movimento complessivo del gruppo al ritmo di quelle musiche semplici e al tempo stesso nuove. È stato così bello che in seguito i partecipanti hanno chiesto di poter continuare l’esperienza anche in inverno. Così ci si è trovati “al Pedavena”, (davanti ad una pizza, “kanederli col tonco” e altre varie ordinazioni) con gli operatori della “Kaleido”, a decidere come fare a continuare, dove, quando, con chi. La “Kaleido” (Dio l’abbia in gloria) ha messo a disposizione la sala nella sua sede, il più appas- di Renato Nuresi sionato le musiche e l’esperienza, gli altri... le gambe. Anche l’estate del 2001 il piccolo anfiteatro si è animato al suono di danze provenienti da vari popoli. Queste danze provengono dalla vecchia tradizione popolare che si perde nel tempo. Prima ancora che si affermasse il ballo liscio, esse scandivano e rappresentavano i momenti importanti: della vita contadina (la semina, il raccolto, l’alpeggio), delle stagioni, della comunità locale (matrimoni, feste particolari, ecc.). Ad esse si è poi ispirato il ballo liscio che ne ha ripreso e adattato alcuni passi base. Sono danze che si ballano per la grande maggioranza in cerchio, a volte a coppie in cerchio con il cambio dei partners. Per ballarle non è necessaria alcuna preparazione proprio perché sono danze “popolari” che si ballavano o si improvvisavano in piazza. Provengono dalle popolazioni europee, dai Balcani, dal Caucaso, da Israele. Alcune poi sono approdate nel Nord-America e in seguito hanno dato origine allo stile “Country”. Tuttora l’esperienza continua con soddisfazione presso il centro “Spazio Aperto” tutti i giovedì sera alle ore 20.30. La partecipazione è aperta a tutti quelli che hanno voglia di condividere con noi questa bella “esperienza ritmica” e di aprire i propri orizzonti ad un panorama multietnico. Per informazioni ci trovate all’indirizzo e-mail: [email protected] o al numero 0461/811669 * RISTRUTTURAZIONI CIVILI INDUSTRIALI * MANUTENZIONI di Roberto e Valentino S.n.c. * COSTRUZIONI IN GENERE * REALIZZAZIONI E VENDITA IMMOBILI 14 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Loc. Gabbiolo 33 - Povo (TN) tel. 0461810930 - 3364532328 Redazionale a cura di Acustica Trentina Suono e udito Gli apparecchi acustici digitali “Il suono è più pulito”, “è migliorata la capacità di sentire”, “la qualità del suono è simile all’udito normale”, “ho la possibilità di sentire nuovamente il cinguettio degli uccelli”, … queste sono le risposte più comuni alla richiesta di descrivere i vantaggi ottenuti dagli Apparecchi Acustici Digitali, durante uno studio dell’Università svedese di Linkoping. Studio che ha dimostrato con assoluta evidenza il miglioramento ottenuto attraverso l’uso di Apparecchi Digitali rispetto a quelli tradizionali. Esistono vari modelli di apparecchi acustici, differenti non solo per forma e colore, ma anche per prestazioni e confort. Apparecchi Acustici Completamente nel Canale (CIC) Sono gli apparecchi acustici più piccoli. Non sono visibili dall’esterno. I Modelli di Apparecchi Acustici Digitali Apparecchi Retroauricolari (BTE) Il circuito elettronico è contenuto in un guscio che viene posto dietro l’orecchio. Un tubicino e la chiocciola convogliano il suono nel canale auricolare. Il guscio è disponibile in vari colori. Apparecchi Acustici Intrauricolari (ITE) Tutti i componenti sono contenuti in un piccolo guscio che entra nel canale auricolare. Apparecchi Acustici Intra Canale (ITC) Sono più piccoli degli apparecchi ITE. Gli apparecchi ITC vengono inseriti più a fondo nel canale auricolare essendo di dimensioni più piccole. Il nostro staff OTICON, azienda Leader nel campo, sempre all’avanguardia nella ricerca scientifica, ha messo recentemente sul mercato la sua ULTIMA NOVITÀ, frutto di numerosi anni di ricerche e studi. Un apparecchio acustico che introduce Tre Innovazioni Rivoluzionarie: o sconfigge definitivamente il fastidiosissimo ed imbarazzante “FISCHIO” (mangiare, ridere o fare altri movimenti non è più un problema); o l’ascolto risulta naturale grazie al sistema “ORECCHIO APERTO”, (non più senso di occlusione e di rimbombo, specialmente per la propria voce); o Migliora istantaneamente la COMPRENSIONE DELLE PAROLE, riconoscendo la presenza della voce. Inoltre ha dimensioni ulteriormente ridotte fino a diventare invisibile nel condotto uditivo. E’ compatibile con tutti i tipi di telefoni cellulari. Vanta bassi consumi di batterie rispetto ai precedenti. concessionaria esclusiva della ditta OTICON, invita tutti gli interessati a provare la STRAORDINARIA NOVITÀ, nei giorni 27, 28 E 29 MARZO, presso la sede di Trento. Modello CIC (invisibile dall’esterno) “Tutto il nostro impegno per farvi sentire bene!” Trento | Viale Verona 31 | tel. 0461.913320 | Pergine | Bolzano | Verona www.acusticatrentina.com Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 15 G.S. Alpini Povo Una riuscitissima gara sociale A tutti gli amici che seguono, anche attraverso TUTTAPOVO, le notizie di quanto viene attuato dal G.S.A. Povo ricordiamo, con piacere, che il nostro Gruppo Sportivo ha raggiunto l’ambizioso traguardo costituito dai 20 anni di attività ed iniziative realizzate a favore della comunità della collina est della città di Trento. Risale al lontano inverno del 1981 quando in Paganella, per una scommessa fatta fra un gruppo d’amici con tanta voglia di ritrovarsi per praticare sport in forma amatoriale e senza essere legati a squadre agonistiche, è nata l’idea di costituire presso la sezione A.N.A. di Povo il Gruppo Sportivo Alpini. Nei soci fondatori, oltre alla voglia di praticare lo sci, vi era anche la volontà di costituire un nucleo d’aggregazione per i ragazzi e le famiglie, aiutandoli a crescere ed a divertirsi in un gruppo attivo e con solide basi legate ai valori del volontariato. Dai primi soci è nato anche il direttivo che era composto da: Presidente: Gianni Giacomoni; Vice presidente: Sergio Giacomoni; Segretario: Carlo Giacomoni; Cassiere: Luciano Cagol e dai consiglieri: Giuseppe Campregher, Mario Bertotti, Tullio Destefani, Claudio Forti, Silvano Berlanda È grazie a loro se anno dopo anno il G.S.A. POVO, con i necessari cambiamenti, è arrivato ad avere l’adesione di 800 soci ed oggi, dopo 20 anni d’attività, siamo orgogliosi di ringraziare i soci fondatori e tutti coloro che hanno contribuito a far crescere il Nostro Gruppo. Il G. S. A. POVO, oltre alle attività sportive propone anche un nutrito calendario di iniziative per il tempo libero dei più adulti. Ricordiamo infatti, che ogni anno: ! al corso di sci partecipano in media circa 70 ragazzi; ! ai corsi di ginnastica, in palestra, registriamo circa 200 presenze; ! alle gite ricreative e culturali partecipano, anche in collaborazione con la Famiglia Cooperativa, circa 350 soci; ! e ben 1500 presenze hanno allietato le nostre bellissime serate danzanti; ! circa 700 persone hanno aderito alle gite sciistiche in Trentino - Alto Adige, Val D’Aosta, Cadore, ecc. ! il GSA BIKE, catalizzato da Marino Baldessari, è composto da un solido gruppo di atleti con un elenco di gare organizzate e di vittorie, troppo lungo per essere ricordato e trascritto; 16 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 ! ricordiamo anche la squadra di sci alpino seguita da Mauro Giacomoni e Natale Merz e quella di sci nordico organizzata ad Arrigo Rossi. Alla realizzazione delle attività partecipa tutto il direttivo composto dal presidente Italo Campregher; vice presidente Carlo Giacomoni; segretario Franco Zanuso; cassiere Maria Baldessari e i consiglieri: Marino Baldessari; Roberto Cagol; Fabrizio Cagol; Mauro Giacomoni; Vittorio Lunelli; Roberto Nichelatti; Flavio Pontalti; Ottone Zambotti. Un doveroso e grande ringraziamento va esteso anche a tutti i presidenti che hanno contribuito a far crescere fin qui il G.S.A. POVO: Gianni Giacomoni, Natale Merz, Roberto Cagol. Un GRAZIE va anche alla SEZIONE ANA di POVO alla quale rivolgiamo tutto il nostro riconoscimento per la collaborazione data, nei primi anni, per la crescita del Gruppo e siamo orgogliosi di saperli vicini anche in futuro. Gara sociale D omenica 24 febbraio, per continuare adeguatamente i festeggiamenti del nostro 20° anno ci siamo ritrovati con più di 400 soci, presso la Casa delle Associazioni, a Valles in Val Pusteria, per la Festa Sociale con gare di slittino, sci nordico, sci alpino e snowboard. Sulla ormai più che collaudata pista Schawandt, della lunghezza di 787 m e 23 porte, partenza a quota 1450 ed arrivo a 1375 m, abbondantemente innevata dalle precipitazioni dell’ultima settimana, hanno gareggiato, ben 208 atleti suddivisi in varie categorie, per aggiudicarsi il titolo di campione del G.S.A. Il titolo in palio è stato vinto dall’atleta Cagol Daniele che ha ottenuto il miglior tempo. Sostenuti da una folta tifoseria ammassata lungo la pista, tutti gli atleti hanno primeggiato nello stile e nella velocità. La gara è iniziata con le impegnative prove delle slitte, infatti gli atleti hanno dovuto risalire a piedi l’intera pista Schawandt per poi ridiscendere sul tracciato predisposto per lo slalom. Nella categoria femminile hanno frenato meno Marchi Alberta, Turri Giovanna e Furlani Rita. Nella categoria maschile l’esperienza ed il peso hanno favorito Franceschini Bruno, Sadler Paolo e Marchi Ezio. Sull’anello per lo sci nordico hanno percorso, per 3 consecutivi giri, l’impegnativo tracciato ben G.S. Alpini Povo 12 atleti. Perlot Paolo ha primeggiato su tutti superando Podetti Aldo e Rossi Arrigo. La gara di Slalom sulla pista Schawandt è iniziata con alcune lady - apripista e con la categoria bambini. Sono salite sul podio Pegoretti Valentina, Zamboni Margherita e Montibeller Jenni per le bambine e Bertoldi Ermanno, Giuliani Paolo e Franceschini Alessandro per i bambini. Nelle successive categorie riservate a ragazzi hanno ottenuto i migliori tempi: fra le coccinelle Cagol Debora, Bertoldi Francesca e Andreatta Erica; fra i giovani Cagol Daniele, Marchi Nicola e Trentini Cristian; fra i ragazzi Aquilini Marco, Andreottola Giovanni e Laner Luca. L’agonismo e la grande voglia di cimentarsi nella velocità fra i pali è emerso nella gara delle miss vinta da Cagol Elena, Forti Cristina e Zanetti Danila ed in quella delle lady vinta da Salin Paola con Pucher Laura e Forti Annarosa. In campo maschile, con la consueta competitività dei migliori Alpini e del super allenamento ottenuto dalla squadra dello Sci Alpino del GSA a seguito delle numerose partecipazioni alle gare organizzate dall’ A.N.A, hanno primeggiato: nei super pionieri Pedrotti Giancarlo, Campregher Italo e Pontati Flavio; nei pionieri Baldessari Giuseppe, Cagol Roberto e Pucher Giorgio; nei gentleman, Berlanda Franco, Segatta Sergio e Franceschini Paolo; fra gli amatori hanno primeggiato Merz Luca, Nichelatti Claudio e Campregher Adriano; fra i seniores si sono distinti Campregher Giuliano, Pedrotti Denis, e Sterni Nicola. Baldessari Andrea e Gaiga Renzo hnno primeggiato nella categoria riservata agli atleti che partecipano a gare con punteggio F.I.S.I. A loro spetta il primato nella velocità con il miglior tempo assoluto. Sul medesimo podio sono saliti anche Giovannini Cristian e Rosa Stefano. Va ricordata anche la speciale categoria riservata allo Snowboard che ha visto primeggiare Frizzera Lorenzo, Rigotti Massimi e Vedelago Andrea. Il supporto offerto dal travolgente commento microfonico di Antonio Maule ha sottolineato e scandito, sui campi di gara e presso la Casa delle Associazioni, la festa allietata anche dalla partecipazione della Banda Musicale di Valles. Al successo della manifestazione hanno contribuito anche gli aiuti offerti dai numerosi sponsor che da tempo sostengono la attività del G.S.A. POVO. Riteniamo doveroso ricordare, anche in questa sede: L’Impresa edile Martinelli Luigi e C. Povo; le Lattonerie Cagol F.lli, Mattarello; Nichelatti Aldo Idraulico, Povo; Birreria Open di Alessandro Kettmaier, Povo; Colorificio c.s.b. Straudi F.lli, Trento; Franceschini Giuseppe Movimento Terra, Povo; Famu Arredo Uffici, Gardolo di Trento; Nuova Motoauto, Mezzolombardo; Tendastil di Enrico e Camillo Bonvecchio, Salè di Povo; Famiglia Cooperativa di Povo; Cassa Rurale di Trento; Sportler di Trento; Bertotti Claudio Pittore Decoratore, Povo; Grappe e Liquori Saracini di Dell’Elmo Carlo, Povo; Autodelta di Zordan Romeo, Povo; Autoaccessorio Ochner, Trento; Ortofrutta Cagol Fabrizio, Povo; Maso Loch di Baldessari Marco, Borino di Povo; Dolomiti Gomme, Trento; Cantina Sociale Meridiane, via Fermi, Trento; La Bottega dei Fiori, Povo; Bertotti Mario e C snc Sviluppo e Stampa materiale fotografico, Trento; Fioreria Tomasi, Trento; Oro Stube Pizzeria Via Sommarive, Povo; Rivendita Giornali e Tabacchi di Pegoretti M.Tiziana, Povo; Prodotti Alimentari Brugnara, Pergine Valsugana; Panificio Maffioletti s.n.c. Loc. Sile, Civezzano e Salumifico Frachetti Egidio, Villamontagna. La perfetta organizzazione, la collaborazione degli Alpini della sezione ANA di Povo, la maestria dei cuochi e l’ospitalità avuta presso le meravigliose strutture esistenti a Valles, hanno reso possibile il successo della giornata sulla neve e della Gara Sociale del G.S.A. POVO, confermando, la volontà dei soci e degli abitanti di Povo d’avere momenti di aggregazione, di festa e partecipazione attiva alle proposte attuate dalla Direzione del Gruppo Sportivo Alpini. Informiamo infine che prosegue anche la ginnastica con attività antalgica e motoria per adulti per tutti coloro che vogliono mantenersi in forma. I corsi sono organizzati nella palestra presso il Centro Civico di Povo, negli orari serali già segnalati. Un saluto a tutti. La Direzione del GSA. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 17 Filodrammatica Concordia ‘74 Rassegnati... la rassegna è finita T ...la filo di Povo inaugura il suo nuovo lavoro tra l’entusiasmo generale e coglie l’occasione di lasciarsi fotografare assieme al Vescovo... utto ciò che ha un inizio ha anche una fine, dice il saggio. Purtroppo, sospira sconsolato qualcuno del pubblico, che già attende con una nostalgica lacrima all’occhio il prossimo Natale, e l’occasione di gustare una prossima edizione della rassegna “Isidoro Trentin”. Eh, già, questo immancabile appuntamento che di anno in anno si fa più invitante e corposo è ahimè giunto al termine: iniziata in novembre, la manifestazione si è protratta con un totale di 10 spettacoli fino al 10 febbraio, ove ha dato un gioioso arrivederci agli spettatori in occasione delle premiazioni e la presentazione dell’ultimo lavoro della compagnia nostrana, “El capel da merican.” Grande soddisfazione sia del pubblico sia degli organizzatori, dato che ogni serata si è realizzato il “tutto esaurito” e gli abbonamenti sono stati più di cento! Alla già citata serata finale erano presenti in sala l’autore, il rappresentanti della Co.F.As, i presidenti di tutte le compagnie partecipanti... insom- ma, l’utilità di un teatro largo e capiente diventa palese in queste occasioni. La nuova commedia presentata è piaciuta da subito, contagiando il pubblico con la sua semplice ma genuina allegria, ancora più che l’ondata di influenza che si è accompagnata alle prime piogge della stagione. Infatti è stata subito richiesta (la commedia, non l’influenza) il giorno dopo a Povo, poi a Cognola, Calceranica e Terlago. Ma siccome non siamo egocentrici, è giunto il momento di dare spazio anche agli altri, in particolare alle compagnie vincitrici della rassegna, che come tradizione hanno fatto il pieno di targhe ed altri gingilli ornamentali prettamente teatraleggianti. Prima classificata, la filo “Arcobaleno” di Dro, con “En body de piz nero”; seconda classificata la filo “Bastia” di Preore con “En neò descolz”; terza classificata la filo di Laives con “L’ufficiale matrimoniale”. Insomma, anche nella triste circostanza della finita rassegna c’è chi ha modo di gioire, e mentre i più assuefatti al palcoscenico seguono terapie di disintossicazione da spettacolo, la filo di Povo inaugura il suo nuovo lavoro tra l’entusiasmo generale e coglie l’occasione di lasciarsi fotografare assieme al Vescovo, giusto prima della prima del nuovo lavoro. Riconosciamo i giusti riconoscimenti C ome già annunciato nei passati numeri, sebbene la distanza cronologica di questo avvenimento possa aver sfumato dalla memoria dei lettori il ricordo di questi piccoli ma curiosi articoli, la compagnia filodrammatica dei nostri compaesani partecipò in ottobre alla finale del concorso “Palcoscenico Trentino”, in occasione di un fine settimana al teatro sperimentale S. Chiara all’insegna della rassegna. Ebbene, finalmente è giunto il momento di svelare i risultati di tale manifestazione, che non possono che strappare un sorriso compiaciuto a chi di dovere, dato che anche in tale circostanza la “Concordia ‘74” di Povo FALEGNAMERIA GIACOMONI DI LORENZO E FRANCESCO S.N.C. POVO (TN) - VIA SABBIONI, 3 - TEL. E FAX 0461 810093 18 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Il disco Le Orme Collage (1971) A cura di Paolo Giacomoni L e Orme rappresentano un fenomeno abbastanza strano nel panorama pop rock italiano. Nati nella seconda metà degli anni sessanta, cominciano con alcune canzoni partecipando a “Un disco per l’Estate” e altre manifestazioni simili. Nel 1967 escono con il primo singolo “Fiori e colori”, l’anno dopo arriva “Senti l’estate che torna”, un brano che si impone all’attenzione generale per lo stile proposto, romantico ma incalzante, decisamente all’avanguardia per quel tempo. Se il primo Lp firmato Le Orme, Ad gloriam (1969), appare ancora intriso di citazioni post beat e passa quasi inosservato, il successivo, Collage (1971), è una vera bomba, che inaugura alla grande una stagione indimenticabile del pop italiano. Collage ha tutte le carte in regola per piacere: ampie aperture melodiche caratterizzate dalla voce di Aldo Tagliapietra, sonorità classicheggianti con il moog e le tastiere di Toni Pagliuca, una ritmica ben architettata con il basso di Tagliapietra e la batteria di Michi Dei Rossi offrivano un esempio di amalgama sonoro allora sconosciuto per l’Italia. Già l’inizio strumentale di Collage rappresentava una novità assoluta per l’Italia, anche se il motivo d’apertura faceva riferimento al lavoro di un gruppo inglese: gli Emerson Lake & Palmer a cui peraltro le Orme si riferivano in maniera evidente. Il disco però conteneva anche brani fortemente innovativi come, ad esempio, Sguardo verso il cielo e Cemento armato che nel tempo diventano dei veri e propri “classici” della musica rock italiana. Le Orme, soprattutto con questo disco, rappresentano quindi un tassello immancabile nel mosaico della musica italiana d’avanguardia degli anni 60/70 che, insieme a Banco, Pfm, Area e pochi altri hanno rappresentato un periodo forse irripetibile. ha saputo ricoprirsi d’onore, ottenendo svariate riconoscenze: in primis, il “Premio Giuria dei Giovani”, che non ha potuto rimanere indifferente innanzi “alla semplice ma non banale storia, brillante ed attuale testo, dinamica regia, essenziale ma efficace scenografia, recitazione che ha messo in luce talenti giovanili, ritmo e padronanza del palco, lavoro” (almeno, così recita il verbale. Perché devi sapere, caro lettore, che a teatro recitano tutti, perfino i verbali!); e non dimentichiamo anche un riconoscimento come attori non protagonisti ad Andrea Cortelletti ed Ester Camin Viola - in barba a tutti coloro che dicono che, a teatro, il Viola porta sfortuna... Sarà forse per questo che il lavoro di Gigi Cona, “El belvedere e la bancheta”, non ne vuole proprio sapere di essere messo da parte, e nonostante i due anni di rappresentazione per un po’ tutto il Trentino - senza contare Francoforte - è ancora richiesto, e verrà presto presentato a Bolzano, Cavedine e Marco di Rovereto. A dicembre, invece, uno dei membri della compagnia ha vinto, per la sezione adulti, il primo premio al concorso di letteratura “La Fiaba di Natale” di Centa S. Nicolò. Cosa, questa, che non centra assolutamente nulla con la rassegna ma che è bella da dire. Vagabondando e abbondando N ei ritagli di tempo, prosegue inesorabile la preparazione per la gita in Francia, che avrà come meta Parigi, i Castelli della Loira, e la Normandia. Un viaggio che sarà un’esperienza, un’avventura che diverrà ricordo! Ma questa, per te lettore, non è soltanto una mera notizia di curiosità cui sbavare d’invidia o limitarti ad un imbambolato fantasticare: le iscrizioni sono tuttora aperte, ed i posti ancora disponibili possono essere prenotati anche da chi il teatro non lo fa ma lo segue soltanto come spettatore... Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 19 Circolo Culturale ARCI-PAHO Il nuovo sentiero Cimirlo - Maranza D a quasi due anni è stata asfaltata la strada che collega il passo Cimirlo (733 metri s.l.m.) con la località Maranza (1067 metri s.l.m.) sede dell’omonimo rifugio, ma già 8 - 9 anni prima in piena battaglia tra chi voleva l’asfalto e chi vi si opponeva strenuamente, su proposta di questi ultimi, l’azienda forestale di Trento e Sopramonte aveva messo in cantiere la realizzazione di un sentiero alternativo alla strada carrozzabile che consentisse di raggiungere la Maranza lontano dalle automobili, dalla polvere e dai gas di scarico. Ora il sentiero è una realtà, un percorso adatto a tutti in gran parte pianeggiante sempre in mezzo al bosco molto ombreggiato e a tratti panoramico. Il sentiero segnalato da tabelle color legno con scritte gialle, inizia presso la fontana sul piazzale del passo Cimirlo. Con un percorso a zigzag raggiunge la sovrastante baita forestale “ex Chesani”, quindi si immette sulla stradina che porta a Malga Tomba seguendola fino oltre la località “ Casare” dove cambia decisamente direzione percorrendo una stradina pianeggiante che incrocia ad un certo punto il sentiero SAT 411 (BorinoChegul). Si segue per un tratto questo sentiero, superata la salita troverete la freccia con scritto “Maranza” all’imbocco di un ponte in legno, continuate in questa direzione, troverete salite e discese, ampi tratti pianeggianti altri simpatici ponti in legno, e vedrete in basso la strada asfaltata. In questo tratto attraverserete dei boschi di mughi solitamente presenti a quote molto più alte, passerete ai piedi delle cime del monte Chegul, tra rocce e fio- 20 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 di Aldo Giongo ri, a tratti potrete ammirare la città di Trento, la valle dell’Adige e il Calisio. In località “ Busa Granda” ( 920 metri s.l.m.), dopo circa un ora e mezza di marcia, siamo a metà percorso ed incrociamo la strada “Castelet-Fontana dei Gai”, superate la stanga e proseguite per una pista forestale che sbocca dopo un breve tratto tra boschi di larice e faggio sulla carrozzabile della “Fontana dei Gai” che viene anche indicata dalla SAT con il numero 413 . Dopo un breve tratto arriverete al bivio con la strada forestale per i “Crozi dell’Altar”, un ampia pista d’esbosco che vi porterà comodamente fino al bivio con la strada per la “Malga Nova”. Di lì si scende verso il “ Pra dei Albi” un grande prato circondato da faggi secolari, quindi per il sentiero numero 426, si arriva al rifugio Maranza. Il rifugio, dispone di 30 posti letto, ed è gestito con cordialità e simpatia dalla famiglia Chilovi, la cucina è tipicamente trentina (spezzatino, puntine, coniglio con polenta e verdure di stagione) i prezzi sono veramente competitivi e dopo una passeggiata di circa 3 ore l’appetito non mancherà di certo. Per il rientro la scelta è molto varia, si può scendere verso Vigolo Vattaro con il sentiero numero 429, quasi interamente su strada forestale tempo di percorrenza un ora; oppure verso Villazzano con il sentiero 412 ( un ora circa per la Grotta di Villazzano), che passa dal rifugio Prati ai Bindesi o con il sentiero 441 ( stesso tempo di percorrenza) che si collega con il precedente alla “Pinara” di Villazzano. Naturalmente si può anche percorrere il sentiero a ritroso o la strada asfaltata che collega la Maranza al passo Cimirlo. Un modo diverso di trascorrere una giornata nei boschi della “Marzola”, una montagna ancora naturale, nonostante tutto. Circolo Culturale ARCI-PAHO Fontana dei Gai e patrimonio naturale L a nostra circoscrizione dispone di una grande ricchezza rispetto a tutte le altre, ben 892 ettari di verde naturale pari al 16,6% dell’intero patrimonio comunale di Trento, seconda solo a Sopramonte con il 17,6%. Villazzano detiene 433 ettari pari all’ 8% (assieme, Povo e Villazzano, raggiungerebbero il 24,7% pari a 1.325 ettari). Sul nostro territorio disponiamo di una ampia rete di sentieri in gran parte curati dalla SAT, altri dall’azienda forestale di Trento e Sopramonte e di vari fabbricati o rifugi aperti al pubblico o prenotabili alle associazioni che gli gestiscono. Troviamo poco sopra il Cimirlo la casa forestale ex Chesani gestita dal circolo ACLI; la baita Fontana dei Gai, raggiungibile dalla strada Cimirlo - Maranza - bivio “Castelet” - “Chegul”, gestita dal circolo ARCI/PAHO che dispone di un bivacco sempre aperto; uno “stoll” (grotta nella roccia originalmente costruita come deposito di materiali bellici) sul monte Chegul gestito dalla unione sportiva Marzola e il bivacco aperto Malga Nova curato dalla SAT. Il circolo culturale ARCI/PAHO, nel rispetto del regolamento di gestione varato dalla circoscrizione di Povo nel 1991, mette a disposizione la baita Fontana dei Gai, oltre che ai propri associati a tutte le associazioni, gruppi o enti del sobborgo, dietro prenotazione. Ricordiamo che le prenotazioni, incasso del contributo spese di gestione, delle cauzioni e consegna delle chiavi; sono sempre delegate alle signore Maria Tiziana Pegoretti, Ilaria Baldessari e Rita Baldessari - giornali e tabacchi - via della Resistenza 19 a Povo, telefono 0461 811356 in orario di apertura, che ringraziamo infinitamente per la disponibilità, la gentilezza ed il servizio impeccabile svolto a favore di tutta la comunità. Informazioni sulla disponibilità della baita pos- A.G. sono essere richieste anche telefonicamente, ma le prenotazioni vanno effettuate personalmente, con il versamento anticipato della quota giornaliera (supplemento di quota sociale) di euro 20,00 per i soci, 25,00 per gli iscritti alle altre associazioni di Povo, più 1,00 euro per persona; agevolazioni speciali sono previste ai soci per prenotazioni di giorni feriali e per soggiorni superiori ai 4 giorni (15,00 euro al giorno più 1,00 euro a persona, dal lunedì al venerdì non festivi o prefestivi, 20,00 euro al giorno più 1,00 euro a persona e tre giorni gratuiti per soggiorni settimanali). La prenotazione inizia alle ore 10.00 del giorno prenotato e finisce alle ore 10.00 del giorno successivo. La tessera 2002 si può ottenere richiedendola al presidente, oppure versando euro 10,00 sul c.c. postale 34412304, presso qualsiasi ufficio postale e inviando nome, cognome, indirizzo, data di nascita, professione e titolo di studio, via telefono o fax 0461 819947 (Aldo Giongo) o a mezzo posta; circolo culturale ARCI/PAHO piazza Manci 5 38050 Povo. Corn Franco Impianti - Riparazione Termosanitari e Gas Tel. 0461 811730 - Via Spré, 36 - POVO (Trento) Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 21 Circolo Culturale ARCI-PAHO Rotta a nord-est tra storia e canti popolari I ...nel corso della visita abbiamo reso omaggio al cimitero di guerra con canti del coro Campel Doss S. Agata e la deposizione di una corona di alloro... 22 l circolo culturale ARCI/PAHO, più che mai convinto della necessità cooperativa tra le associazioni, ringrazia il coro Campel Doss S. Agata per aver reso possibile il viaggio culturale in Austria, Boemia e Moravia realizzato la prima settimana di settembre dello scorso anno. La prima tappa in terra austriaca, sulle rive del Danubio, ha ricordato i tanti giovani che sono stati constretti a soffrire e ad uccidersi a vicenda durante la prima guerra mondiale, ufficialmente per unire all’ Italia le ultime provincie di lingua italiana rimaste all’interno dell’impero Danubiano, in verità, come tutte le guerre, per motivi molto meno nobili. Il circolo culturale, tramite Manfred un amico da lunga data del vicepresidente Elio Pontalti, ha attuato una ricerca storica sul campo di prigionia dei soldati italiani, nei pressi di Linz in Austria. Un campo dove sono morti di stenti centinaia e centinaia di prigionieri di guerra provenienti da tutta Italia. Poche volte si è sentito parlare delle tristi vicende che hanno accomunato i nostri soldati in divisa austriaca reduci dal fronte russo o serbo e questi nemici che parlavano la stessa lingua e che sarebbero divenuti poi nostri connazionali. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 A.G. Sono stati raccolti negli archivi di Hartkirchen e di Aschach ad der Donau documenti d’epoca riguardanti i quasi centomila prigionieri del campo di prigionia, liste dei decessi (nella maggior parte per colera) e materiale fotografico sulla vita del campo. Nel corso della visita abbiamo reso omaggio al cimitero di guerra con canti del coro Campel Doss S. Agata e la deposizione di una corona di alloro. Giovedì 6 settembre alle ore 19.00 il nostro coro ha tenuto un concerto nella chiesa di Hartkirchen assieme al coro “Donau” di Eferding alla presenza di un numeroso pubblico e delle autorità civili e religiose del luogo. Durante la nostra permanenza un operatore di una televisione locale ha filmato tutti i momenti più significativi, inviandoci in seguito la videocassetta, disponibile presso il circolo. Finito il concerto, tutti in pullman verso il confine della repubblica Ceca. La sera stessa eravamo a Cesche Budejovice, dove abbiamo ricambiato la visita del locale coro femminile nostro ospite l’anno precedente a Povo e in altre località del Trentino. Il giorno dopo, abbiamo visitato il grande castello medioevale di Cesky Krumlov, dove il coro Campel - doss S.Agata ha improvvisato un breve intermezzo canoro che ha radunato un incredibile numero di turisti entusciasti i quali hanno filmato e fotografato a lungo i nostri eroi. Alle 19.00, i due cori assieme hanno dato vita ad un concerto corale presso il maestoso Jhoceske muzeum, molto apprezzato dal numeroso e attento pubblico presente. Sabato 8 settembre abbiamo lasciato la Boemia e ci siamo trasferiti in Moravia, a Znojmo, la città gemellata ufficialmente con Povo e Villazzano dal 1996, dove si è svolta la terza esibizione ufficiale del coro Campel Doss S.Agata, accompagnata da incontri con autorità comunali e regionali. La domenica mattina partenza per Trento, pensando a nuovi incontri e al prossimo viaggio verso l’Europa e verso nuovi amici. Circolo Culturale ARCI-PAHO Eletto il nuovo direttivo del circolo ARCI PAHO G iunto al termine del mandato triennale il direttivo del circolo ha convocato a mezzo lettera 140 soci iscrittisi negli ultimi cinque anni. Primo addempimento l’elezione del presidente dell’assemblea, è stato proposto, nonostante la non più tenera età, un prestigioso personaggio da qualche anno socio del circolo, il cav. uff. Aldo Casna, un tempo apprezzato artigiano di Povo ora residente a Canova di Gardolo, la proposta viene accolta all’unanimità. Casna ha ringraziato e dopo un breve saluto ha passato la parola al presidente uscente Giongo per la relazione sull’attività svolta che descriviamo a parte assieme al programma 2002. Passati alla parte finanziaria, Il presidente dell’assemblea ha dato la parola a Paolo Bortoli per la relazione di bilancio dei revisori dei conti. È stato rilevato un elevato movimento di cassa in entrata ed in uscita dovuto alla notevole attività del circolo, che si è chiuso comunque con un discreto attivo di bilancio. I soci presenti hanno accolto le due relazioni con piena soddisfazione e le hanno approvate per acclamazione. Il presidente Casna, ha quindi introdotto il punto relativo al rinnovo del consiglio direttivo leggendo le norme statutarie in merito al rinnovo delle cariche sociali, ha comunicato che del direttivo uscente non si ricandidava per motivi personali Matilde Galassi. Si è aperto il dibattito sulle candidature, raccolte le quali si è passati alla votazione con contestuale distribuzione delle cariche. Sono stati eletti: presidente e cassiere - Aldo Giongo, vice presidente - cav. Aurelio Pontalti, segretaria - Ana Lucia Dos Santos Wilson,consiglieri cav. uff. Aldo Casna, Giorgio Betti, Paolo Bortoli, Claudia Cagol, Bruno Lievore, consigliere/responsabile attività teatrali e grafiche arch. Alessandro Franceschini, consigliere e responsabile attività artistiche Giuliano Povoli. Revisori dei conti: Mariangela Trentini, Maria Grazia Dorigatti, Francesco Saverio Dalba. Rinnovato gli organismi dirigenti, viene stillato il programma per il 2002, che ripropone in gran parte le iniziative divenute tradizionali, sempre aperto a nuove proposte ed iniziative. IMPRESA COSTRUZIONI MERZ ENRICO A.G. Aldo Giongo Specializzata anche in ristrutturazioni 38050 POVO (TN) Via Borino, 55 - Tel. 0461 810086 • Associato accordo (ANIA) per la gestione diretta del sinistro si ritira l’autovettura solo firmando il modulo di delega senza anticipare il pagamento. • Possibilità di verificare l’allineamento scocca con sistema computerizzato in poci minuti (verifica usato prima dell’acquisto). • Preventivi immediati gratuiti senza impegno. • Impianto di verniciatura idoneo all’utilizzo di vernici a base d’acqua per il ripristino come da originale. • Tempi medi di consegna autovettura: 3 giorni. • Auto sostitutiva. • Garanzia del lavoro svolto. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 23 Circolo Culturale ARCI-PAHO L’attività svolta nel 2001 e i programmi per il 2002 I l circolo ARCI/PAHO archiviato il ventesimo secolo ha iniziato il nuovo millennio con nuove iniziative che si affiancano alle manifestazioni divenute ormai tradizionali, vediamo le principali: Realizzate nel 2001 Vie di Znoijmo 24 " gennaio è iniziato con la premiazione del concorso presepio - prima edizione realizzato in collaborazione con la circoscrizione di Povo, con l’associazione giovanile Povo Europea (ora ex Nihilo), di Tuttapovo, del circolo ACLI e della Famiglia Cooperativa. " 4 marzo 2001 gita a Venezia per la mostra dedicata agli etruschi; " Dal 12 marzo al 4 giugno 2001- corso di disegno che sarà forse riproposto quest’anno; " 31 marzo 2001 - rassegna corale di primavera in chiesa a Povo; " dal 10 aprile al 15 aprile 2001- mostra pittorica di primavera; " 20 maggio 2001- Gita a Gardaland in collaborazione con il circolo della Centrale del Latte; " dal 1 al 4 giugno 2001- viaggio a Cescke Budejovice con l’ARCI provinciale; " 5 giugno 2001- escursione storico naturalistica (festa degli alberi), in collaborazione con la Circoscrizione e le scuole; partecipazione di 198 bambini e 21 insegnanti della scuola elementare, 40 bambini della scuola materna con 4 maestre; 23 e 24 giugno 2001 - lavori e festa per collaboratori alla Fontana dei Gai: " 4 agosto 2001 torneo misto di calcetto e pallavolo “Par condicio 7 “ al parco Cimirlo, realizzato in collaborazione con la UISP di Trento e con il contributo della circoscrizione e di Tuttapovo; " 23 agosto 2001 - pranzo al parco Cimirlo con giochi e attività varie per i bambini Bielorussi, in collaborazione con la commissione sport della circoscrizione; " Dal 6 al 9 settembre 2001 - viaggio in Austria Boemia - Moravia con il coro Campel- doss S.Agata; Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 A.G. " Dal 1 al 7 ottobre - mostra pittorica collettiva del gruppo acquerellisti Trentini 18 partecipanti. Grande affluenza di pubblico più di 500 visitatori; " 9 novembre 2001- spettacolo teatrale... il cielo perdutamente solo, con il “Teatrobliquo” nuovo gruppo teatrale guidato da Alessandro Franceschini, grande successo di pubblico. In programma per il 2002 La seconda edizione del concorso presepio ha visto la rappresentazione di 20 presepi (13 prima edizione) e la votazione di 91 visitatori che si sono aggiunti ai voti della giuria composta da due esperti d’arte (i professori Franceschini e Visintainer) da una rappresentante della commissione cultura (Ana Lucia Dos Santos Wilson) e due rappresentanti delle associazioni organizzatrici (Silvia Ianes per Ex Nihilo e Elio Pontalti per l’ARCI/PAHO). L’ organizzazione ha cercato di premiare il maggior numero di partecipanti; tutti hanno ricevuto un attestato di partecipazione con la foto del proprio presepio, due i premi per l’originalità e la creatività assegnati dagli esperti: La scuola dell’infanzia ha vinto il primo premio, (60 euro) e un premio di consolazione è stato assegnato alla signora Cardella Rossana. Questi i vincitori votati da pubblico e giuria: primo premio Paolo Sperotto per la Chiesa parrocchiale (155 euro), secondo premio la scuola dell’infanzia (130 euro), terzo premio la famiglia Baldessari - Bonvecchio (80 euro). Seguono con un punteggio molto vicino: la scuola media di Gabbiolo, la chiesa di Oltrecastello e la famiglia Furlani - Camin che hanno ricevuto un premio di consolazione. " Si è felicemente concluso il corso di cucina e sono in svolgimento in collaborazione con il circolo ricreativo Grazioli i corsi di ballo e di informatica. " Il 10 marzo 2002 gita a S.Martino della Battaglia e Solferino, teatro della più terribile delle battaglie ottocentesche, svoltasi durante la seconda guerra italo - austriaca per l’indipendenza italiana, nel pomeriggio visita al museo della donna e del vino; " Il 16 marzo 2002, seconda rassegna corale di primavera (pasquale), presso la chiesa parrocchiale di Povo, in collaborazione con il coro Campel - doss S.Agata e con la partecipazione di tre corali miste; " A metà aprile 2002, giornata di manutenzione Circolo Culturale ARCI-PAHO " " " " " " straordinaria alla Fontana dei Gai e festa per i collaboratori, prevediamo in particolare il rifornimento di legna e un’imbiancatura dei locali; Fine maggio inizio giugno 2002, sesta escursione storico naturalistica (festa degli alberi) con la partecipazione diretta della circoscrizione, in collaborazione con la scuola elementare, scuola dell’infanzia, azienda forestale, pompieri, vigili, Kaleidoscopio, ecc; 3 - 4 agosto 2002, Festa e giochi per bambini organizzata con la commissione sport - torneo di calcetto pallavolo “Par Condicio 8” in collaborazione con: circoscrizione, Tuttapovo e UISP; fine agosto 2002, pranzo, giochi e sport per i bambini bielorussi in collaborazione con la commissione Sport della circoscrizione; dal 26 al 29 settembre 2002 viaggio a Dresda - Bautzen - Decin - Praga; dal 4 al 6 ottobre 2002, mostre su artigianato e arte alla festa del Rosario; L’anno si concluderà ancora con la terza edizione del concorso presepio. Festa degli alberi RISTORANTE - PIZZERIA di Pintarelli Luca Specialità: pasta fresca fatta in casa pizze cotte nel forno a leE’ gradita prenotazione Chiuso il lunedì Via Cappuccini 71 - 38100 Trento - tel. 0461 230034 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 25 Il punto genitori Continua l’attività de “Il punto genitori” A partire dallo scorso autunno “Il punto genitori” ha dedicato molte energie al coinvolgimento di altre persone in tutto quello che si sta realizzando. In seguito alle iniziative della primavera precedente, molti genitori avevano lasciato il proprio recapito con la disponibilità a farsi coinvolgere in qualche attività futura del progetto. In ottobre tali genitori sono stati invitati a un incontro nel quale sono state presentate varie proposte tra cui quella di iniziare un nuovo percorso formativo. Nel periodo novembre - gennaio i genitori disponibili si sono trovati insieme più volte per ragionare sulle caratteristiche di tale percorso (contenuti, modalità, ecc.), confrontandosi anche con lo psicologo che è stato individuato per accompagnarli. Il 7 febbraio è stato effettuato il primo incontro, al quale ne seguiranno altri tre; poi si deciderà insieme come proseguire. “Il punto genitori”, inoltre, intende continuare a promuovere iniziative aperte a tutti i genitori della comunità sia offrendo occasioni di riflessione e approfondimento, sia organizzando attività che permettano a genitori e figli di stare insieme divertendosi. Per il prossimo futuro sono in cantiere: $ due incontri pubblici (aprile maggio) sui temi “affettività ed emozionalità del bambino” e “ruolo paterno e materno nell’educazione”; $ la seconda edizione della “festa dei colori” dedicata ai più piccoli (0-6 anni) all’interno del contesto più ampio della festa di inizio estate. Ogni appuntamento sarà adeguatamente pubblicizzato successivamente. Ricordiamo, infine, che “Il punto genitori” è aperto a chiunque voglia partecipare, condividendo un po’ del proprio tempo con altri genitori per crescere insieme. Chi volesse essere coinvolto, riceverà informazioni durante le iniziative succitate. Festa dei colori Servizio montacarichi Copertura assicurativa Esperienza pluriennale Personale qualificato dal 1960 NAZIONALI INTERNAZIONALI INTERCONTINENTALI TRENTO - Povo, Via Salè 9 - Tel. e Fax 0461 810237 - E-mail: [email protected] 26 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Povo Sodo Storia di una festa Idee, domande, dubbi, tanta voglia di crescere; sono state queste le scintille che hanno portato Povo Sodo a chiedere alla comunità di dedicare ai giovani uno spazio su questo giornale per rendere concretamente viva la loro voce!!! Infatti questa idea è nata proprio dai ragazzi, dopo l’esito della festa del settembre scorso al Centro Civico, che creò non poche divergenze e critiche all’interno della comunità. ...Perciò ascoltandoli e parlando con loro, il modo migliore per farli esprimere è stato proprio di mettere nero su bianco quello che hanno vissuto intensamente... F proprio spazio ed un motivo di coinvolgimento, dal concerto rock alla discoteca, dai murales alla possibilità di sperimentare acconciature stravaganti e colorate. Il fatto che molti ragazzi siano stati coinvolti nell’organizzazione e nella promozione capillare dell’evento (i volantini sono arrivati in tutte le scuole, nei principali negozi di dischi e nei luoghi di ritrovo più frequentati dai ragazzi della città) è stato determinante nel richiamare alla festa tanti amici e coetanei. Anche e soprattutto per questo la percezione diffusa tra coloro che erano presenti a Povo Sonica è stata quella di una festa a loro misura, “per loro”. Per questo motivo, secondo noi, la manifestazione, entra a buon diritto tra gli eventi di maggior rilievo promossi a favore dei giovani nel sobborgo negli ultimi anni. Si sentiva, inoltre, il bisogno di un’occasione per dare voce ai giovani di Povo che fosse nello stesso tempo un’opportunità di incontro con i giovani della città. Infatti, il nostro paese viene vissuto da molti di noi che ci vivono come una realtà sempre più strettamente interrelata a Trento, piuttosto che come paese isolato. Nonostante la complessità a livello organizzativo e gestionale, infine, la festa si svolta senza problemi di particolare rilievo, grazie al supporto offerto da alcuni ragazzi che si sono resi disponibili a fornire un minimo servizio di sicurezza, in particolare rispetto alla salvaguardia delle strutture del Centro Civico. A tale scopo è stato imposto il divieto di fumare all’interno e proibito l’ingresso con bottiglie di vetro. inalmente, a distanza di qualche mese dal sorgere dell’idea, sabato 13 ottobre si è materializzata Povo Sonica 2001, momento di aggregazione e di divertimento rivolto ai giovani organizzato dal Progetto Giovani di Povo e patrocinato dalla Circoscrizione di Povo. La festa è stata una sorta di grande calderone dove sono confluite diverse forme ed espressioni del mondo giovanile. Il pomeriggio, a partire dalle 14.00, ha visto alternarsi sul palco sette gruppi musicali, tutti composti da ragazzi - alcuni molto giovani - residenti nei sobborghi di Povo e Villazzano. In contemporanea, per tutto il pomeriggio sono stati proposti uno stand di acconciature ed un servizio bar, entrambi gestiti con molta professionalità da ragazzi di Povo. Chiudeva le proposte di un soleggiato pomeriggio autunnale un’esposizione di murales su pannello. La sera, infine, oltre al conQualcosa può aver sueto servizio bar, è stata la volta della discoteca, con musidato fastidio? ca di tutti i generi. L’organizzazione della festa, che si è protratta per tutta l’eL’elevato numero di ragazzi presenti può aver sicuramenstate, ha visto la partecipazione, a vario titolo, di una trenti- te suscitato qualche disagio ad alcune persone che si sono na di ragazzi, impegnati tanto nell’ideazione della manifesta- trovate a passare dalle parti del Centro Civico durante la fezione, quanto nella ricerca dei sta. Tali perplessità sono senz’algruppi musicali, del dj, degli artro comprensibili, anche in conRICORDA!!!!! tisti per i murales e nella spartisiderazione del fatto che dall’eSul nostro autobus c’è posto anche per TE, zione dei turni per il bar. sterno non traspariva la quantità per dire tutto quello che ti passa per la mendi impegno e coinvolgimento da Secondo noi è te e che nessuno ha voglia di ascoltare! parte di molti giovani che stava Bastano anche solo cinque minuti, un salto andata bene dietro all’evento. Tuttavia ci peralla Kaleidoscopio o una semplice telefonata mettiamo di far notare che in perché... e senza impegno farai parte anche TU de tutte le feste di questo tipo, an“LA VOCE”!! All’evento hanno partecipato che in quelle rivolte agli adulti, è molti ragazzi, quasi seicento, equafacile rilevare episodi di trasgresMONICA 0461.810422 dopo le ore 20.00 mente suddivisi nei vari momenti sione (per esempio, qualche bicCLAUDIA 347.6013753 dopo le ore 21.00 della festa. Un numero sicuramenchiere di troppo...), per quanto KALEIDOSCOPIO (Cristiano) 0461.811188 circoscritti ed occasionali. te al di la delle nostre aspettative! ore ufficio Insomma, noi non vorremQuesto, a nostro avviso, è sicuramo che venisse fatta di tutt’erba mente una dimostrazione della ca... In più troverai tante altre iniziative che ti un fascio, e rimaniamo aperti a pacità della nostra proposta di vemette a disposizione il progetto: qualunque proposta di dialogo nire incontro ai desideri, magari - Gruppo Vigili o confronto. inespressi, di molti ragazzi. All’in- Comitato per le feste Grazie per l’attenzione e alla terno dei diversi momenti della fe- Gruppo sala prove prossima! sta ognuno ha potuto trovare il Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 27 Casa di Riposo “Margherita Grazioli” L’abbraccio degli anziani all’Arcivescovo Bressan Il Servizio Animazione I n occasione della visita pastorale di mons. Luigi Bressan al decanato di Povo, gli Ospiti, i Familiari, i Volontari, il Personale e l’Amministrazione della Casa di riposo, hanno avuto l’opportunità, l’onore ed il piacere di incontrare e conoscere più da vicino il nostro Vescovo. Gli appuntamenti con mons. Bressan sono stati ben tre: % lunedì 4 febbraio, alle ore 17.30, l’Arcivescovo ha incontrato amministratori e dipendenti, intrattenendosi in un piacevole dialogo e scambio a proposito dell’organizzazione della casa di riposo, il lavoro di assistenza e sostegno agli anziani, i valori umani e spirituali in esso intrinseci; 28 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 % martedì 5 e giovedì 14 febbraio, al mattino, il Vescovo ha varcato le soglie della struttura di Povo, nella prima giornata, e della sede staccata Villa O’Santissima, nella seconda. Sono stati questi i momenti maggiormente attesi, in particolare dagli Ospiti, che nei giorni precedenti alla visita pastorale, si sono a lungo preparati, con l’aiuto degli operatori, ad un’accoglienza carica di devozione, solennità, tanto affetto e trepidazione. In entrambe le sedi della casa di riposo per giorni gli operatori si sono visti impegnati nella raccolta di frasi, pensieri e battute che ciascun anziano desiderava esprimere all’Arcivescovo: il risultato è consistito in due lettere, lette con grande commozione dagli Ospiti stessi, ricche di calore, reverenza, amicizia e quella spontaneità e semplicità di un tempo che oggigiorno stupisce e rincuora contemporaneamente. Accanto agli Ospiti sono inoltre intervenuti i familiari, i volontari ed il personale della Casa, ringraziando mons. Bressan per questa Sua visita e per la Sua compagnia tanto umana, allegra ed affettuosa, fonte di gioia e conforto in particolare modo per gli Anziani, ma anche occasione di riflessione per tutti sul senso più profondo dell’assistenza psicofisica alla persona in situazione di bisogno. Casa di Riposo “Margherita Grazioli” Un parziale riconoscimento per tanto impegno profuso Q uando nel 1998 la Provincia Autonoma di Trento con delibera n. 14113 del 18.12.98 trasformava tutte le Case di Riposo del Trentino in RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) e avviava la procedura di autorizzazione e accreditamento di tali strutture sulla base della verifica degli standard strutturali e organizzativi, forse pochi avevano percepito che si trattava di una svolta epocale. Si obietterà che non basta una delibera per cambiare le cose! Questo è senz’altro vero, ma quando si vincolano gli interventi al rispetto di soglie minime, di standard nelle strutture e nei servizi preposti alla persona sia essa anziana o non qualcosa di certo cambia perché quantomeno tutti debbono adoperarsi per rispettare tali standard. Tutte le RSA debbono, infatti, garantire agli anziani ospiti, per ottenere l’autorizzazione e poi l’accreditamento, stanze e spazi adeguati e decorosi, spazi necessari alla convivenza e socializzazione quali soggiorni, sale pluriuso, sale ritrovo, sale da pranzo adeguate, ma non solo debbono garantire una quantità minima di personale di varie professionalità (operatori socio-assistenziali, infermiere, fisioterapisti, medici) e quindi di servizi e prestazioni socio sanitarie all’altezza delle esigenze degli ospiti non autosufficienti. Quando per l’anno 2001 ci furono proposti gli standard minimi anche alla RSA Margherita Grazioli di Povo subito rilevammo che tali standard erano complessivamente più bassi di quelli già in atto da tempo e della conseguente qualità di servizi forniti all’ospite e facemmo presente all’Azienda Sanitaria la differenza (per non dire incongruenza) fra i finanziamenti riconosciuti sulla base degli standard minimi stabiliti ed i costi conseguenti a standard da noi garantiti e ritenuti irrinunciabili per la gravità e tipologia di ospiti presenti. In tale occasione rilevammo anche che alcune figure professionali presenti all’interno della ns. RSA non erano nemmeno prese in considerazione anche se ritenute irrinunciabili per garantire agli anziani ospiti oltre a prestazioni sanitarie di qualità anche prestazioni “sociali” di altrettanta qualità: era la figura del medico coordinatore, dell’educatore-animatore professionale, dalla caposala e/o coordinatore operatori sanitari-assistenziali, del servizio medico notturno per citare solo quelli più significativi. Con la delibera di finanziamento delle RSA per il 2002 dobbiamo affermare che alcuni passi avanti l’Assessorato Provinciale gli ha fatti: si è ri- conosciuto la figura del medico coordinatore, di un nuovo coordinatore dei servizi sanitari-assistenziali, ma soprattutto si è recepito che tutte le RSA della provincia non forniscono servizi di uguale valenza sanitario-assistenziale. Il riconoscimento di tale evidenza, da noi sostenuto a gran voce, ha consentito di riconoscere alla RSA Margherita Grazioli di Povo sui 200 posti letto totali, 30 posti letto ad alta intensità socio-sanitaria; non è molto se rapportato al numero di ospiti presenti nella nostra strutture e sicuramente bisognosi di significativi interventi assistenziali e sanitari pari ad oltre la metà del totale, ma rappresenta un riconoscimento importante in quanto fa giustizia, almeno in parte, rispetto alla dedizione e grande professionalità profusa dagli operatori (dai medici agli OSA) ed agli investimenti in attrezzature e mezzi effettuati in questi anni. Nel progetto-programma di gestione di questi 30 posti letto ad alto fabbisogno assistenziale e sanitario (già inoltrato all’Azienda Sanitaria) sono stati inseriti i seguenti obiettivi: % Fornire cure e assistenza mirate alle condizioni del singolo ospite in un’ottica di qualità di vita; % Ridurre l’intensità e frequenza dei disturbi comportamentali con l’integrazione di interventi assistenziali, relazionali e riabilitativi; % Garantire il rispetto della personalità dell’anziano; % Migliorare il coinvolgimento dei familiari e degli ospiti nel processo di erogazione del servizio; % Utilizzare la valutazione multidisciplinare come strumento per la personalizzazione degli interventi; % Migliorare la partecipazione degli operatori ai progetti assistenziali con il lavoro d’équipe. Renzo Dori Presidente della RSA “Margherita Grazioli” È fin troppo evidente che questi obiettivi sono estesi a tutti gli ospiti presenti in RSA che necessitano di cure e interventi assistenziali e sanitari di particolare impegno e valenza indipendentemente che facciano parte o meno del gruppo dei 30 posti sino ad oggi riconosciutoci dalla Provincia. Una ragione di equità e rispetto verso tutti i nostri anziani ospiti lo impone. Il Presidente della RSA “Margherita Grazioli” di Povo Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 29 Casa di Riposo “Margherita Grazioli” Il Consiglio circoscrizionale dedica L o scorso 10 ottobre presso la sala della Circoscrizione di Povo si è tenuto un importante incontro fra il Consiglio Circoscrizionale ed il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo Margherita Grazioli. L’occasione dell’incontro, voluto da ambo le parti, ha consentito di rendere esplicite le problematiche aperte, i programmi e le realizzazioni attuate nel corso del 2001 in materia di assistenza agli anziani presenti all’interno dell’Istituzione. Nella parte introduttiva si è ricordato il momento particolarmente intenso di novità che sul piano più generale interessa tutto il mondo dell’assistenza a seguito dell’approvazione delle leggi: % di riforma del settore dell’assistenza con il trasferimento di parte delle competenze ai Comuni e l’introduzione di sistemi di qualità cui legare l’autorizzazione e accreditamento dei servizi erogati all’utenza; % di riforma delle IPAB che da Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza (la ns. Casa di Riposo è un’IPAB) si dovrebbero trasformare in Aziende di Servizi alla Persona. Una vista della casa di riposo A queste sono seguite non poche iniziative a livello Provinciale e Regionale: % le delibere della Giunta Provinciale che hanno trasformato tutte le Case di Riposo in R. S. A. (Residenze Sanitarie e Assistenziali) con un nuovo sistema di dotazione dei finanziamenti, quelle relative ai sistemi di autorizzazione e accreditamento delle RSA, quella relativa all’isti- tuzione dell’U. V. M. (Unità Valutativa Multidisciplinare) che dovrebbe gestire gli accessi degli anziani nelle RSA; solo per citare le più importanti; % Il Piano Sociale del Comune di Trento (già approvato) e della Provincia (in corso di approvazione); % La proposta di legge regionale di riforma delle IPAB sulla base della legge quadro nazionale. Dopo questa premessa che mette in evidenza quanto “fermento” esista attorno alle realtà che svolgono un servizio di assistenza sociosanitaria all’anziano, si sono illustrati gli obiettivi maggiormente caratterizzanti il bilancio preventivo della Casa di Riposo e le conseguenti attività svolte e/o in corso che si possono sintetizzare: % nella definizione di un progetto qualità con l’introduzione della Valutazione Multidisciplinare degli ospiti presenti e la definizione di un progetto di cura e assistenza personalizzato con l’utilizzazione di schede valutative certificate ed informatizzate; la conseguente attività di lavoro in équipe delle varie figure professionali presenti dal geriatra, all’infermiera, alla fisioterapista, all’educatore professionale e all’operatore assistenziale; % l’avvio di un sistema a budget per la gestione delle spese del personale; % nell’informatizzazione di settori di attività specifiche come il protocollo, la contabilità e cartelle ospiti; % ultimazione lavori ristrutturazione ala ovest del complesso edilizio e trasferimento degli ospiti per consentire l’avvio dei lavori di demolizione e ricostruzione dell’ultimo comparto della casa; % creazione di due nuclei, uno all’ala est ed uno all’ala ovest, per garantire continuità e stabilità di presenza degli stessi operatori facilitando una migliore conoscenza degli ospiti presenti; % potenziamento del servizio medico nella sede staccata di villa O. Santissima. Per completare il quadro non potevano mancare alcuni dati significativi della Casa di Riposo: % A causa dei lavori di ristrutturazione ancora in corso gli ospiti sono collocati su due sedi: quella di Povo con 114 ospiti e quella di Villa O’ Santissima (Villazzano) con 85 ospiti per un totale di 199 ospiti; % Su 199 ospiti, 197 risultano non autosufficienti e solo 2 autosufficienti; 30 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Casa di Riposo “Margherita Grazioli” un’intera seduta alla casa di riposo % L’età media degli ospiti è passata nell’ultimo quinquennio da 82 anni a ben 84,4 anni a ciò è seguito un aumento della fragilità, dell’instabilità clinica e delle patologie croniche e/o delle pluripatologie; % Nell’anno 2000 gli ingressi in casa di Riposo sono avvenuti per oltre il 70% dall’Ospedale, da Case di Cura e/o riabilitative e solo il 30% dalla residenza dell’anziano (in meno di un decennio nella ns. realtà il parametro si è praticamente invertito mentre a livello provinciale circa il 60% proviene dall’ospedale ed il 40% proviene dal domicilio); % Nel 2000 la mortalità all’interno della casa di riposo è diminuita di circa il 20%; questo dato conferma l’aumento e l’efficacia di una risposta sanitaria di qualità resa possibile con l’introduzione di un medico geriatra anche con compiti di coordinamento dei servizi e di un secondo geriatra di diagnosi e cura, oltre alla grande professionalità del personale presente infermiere, fisioterapiste, educatori professionali e ausiliari all’assistenza ed infine alla rete di consulenti dal fisiatra, allo psichiatra, al dentista, al dermatologo; % Il personale complessivamente ammonta a 176 addetti di cui: 4 medici, 18 infermiere, 4 fisioterapiste, 3 educatori professionali, 106 OSA (operatori all’assistenza), 16 addetti alla cucina, 7 addetti alla guardaroba, 9 addetti all’amministrazione e 9 fra operai centralino e servizi vari; % Il servizio medico copre praticamente tutte le 24 ore della giornata in quanto anche durante la notte vi è un turno continuativo di servizio medico coadiuvato da operatori dell’assistenza; % La retta che risulta a carico degli ospiti autosufficienti e non autosufficienti corrisponde a quella così definita “alberghiera o residenziale” per l’anno 2001 è pari a L. 73.000 al giorno; quasi tutte le spese aventi carattere sanitario sono a carico dell’Azienda Sanitaria della Provincia; % I lavori nel corso del mese di novembre si sono iniziate le demolizioni della parte più antica del fabbricato; ultimate le demolizioni si darà avvio alla realizzazione della parte più importante della struttura comprendente oltre ad un certo numero di stanze per ospiti tutti gli spazi ed i servizi che renderanno la struttura particolarmente accogliente e dotata di servizi atti a garantire alti livelli di vivibilità e comfort per gli ospiti. La spesa prevista, salvo eventuali varianti, è di circa 7,5 miliardi ed i tempi di realizzazione dovrebbero concludersi entro l’autunno del 2004. L’incontro con il Consiglio Circoscrizionale ha offerto a tutti la possibilità di conoscere meglio la realtà della Casa di Riposo, le sue difficoltà i suoi obiettivi, ma non solo è stata anche un’occasione importante per ribadire quanto questa realtà sia fortemente connessa con il territorio, con il sobborgo e la sua gente con le associazioni di volontariato e non che di tanto in tanto con la loro presenza all’interno della Casa di Riposo rinsaldano questo legame. L’invito è che questa presenza di volontariato, questo legame con il territorio trovi continuo alimento e si rafforzi ulteriormente. Il Presidente della RSA “Margherita Grazioli” di Povo a Trento la frutta e la verdura “come ‘na volta” all’ingrosso in via Bomporto - Tel. 0461 230124 ed al dettaglio nel centro storico in via Mazzini, 39 - tel. 0461 983223 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 31 Casa di Riposo “Margherita Grazioli” Un racconto di Mario Baldessari Maggiordomo ballerino U n giorno, i giornali scozzesi, ebbero l’infelice idea di pubblicare la notizia che la contessa Seafield, era più ricca della regina d’Inghilterra. Ella allora proibì ai giornalisti, l’entrata al castello per interviste e si rifiutò di prendere il telefono quando squillava. Rispondevo io, con lei vicina: se erano giornalisti, o play boy che cercavano soldi offrendo i loro servizi, mi faceva segno no; ed io rispondevo sempre che la signora è in viaggio. Sulla proprietà esistevano sette castelli, noi si abitava nel più grande, vicino al mare. Divenni maggiordomo per sua volontà, anche se fra i suoi oltre duecento dipendenti, c’era qualcuno più adeguato di me. Il mio solo merito, fu di essere straniero e non riportare “gossip”. Per dodici anni, fui il suo unico compagno di viaggio. Eravamo per una settimana al castello in Scozia, una settimana a Londra e quella successiva a Parigi. Era la vigila di Natale, la contessa invitò nel pomeriggio, un gruppo di bambini, che intrattenne con musica dolci e regali. La sera ingaggiò personale da fuori e una orchestra, voleva dare un veglione. La festa cominciò con una cena per sessanta ospiti, con abbondanza di libagioni. La grande sala, ornata con abbondanza di fiori, era pronta. Ero preoccupato, sessanta ospiti, più le famiglie del personale, circa centocinquanta persone; sarebbe resistito il pavimento? L’orchestra cominciò a suonare un valzer. Io stavo servendo gli ospiti, quando la contessa mi chiamò. Io aspettavo un ordine, e lei senza parlare, mise le mani sulle mie spalle e mi trascinò a ballare con lei. Provai la più grande emozione della mia vita. Io umile straniero, stringevo fra le braccia una nobile dama, fra le più ricche del mondo. Ero dispiaciuto di non conoscere certi usi e costumi scozzesi: aprire le danze con uno straniero, porta fortuna. Qualche nobile signora mi chiese il secondo ballo, che rifiutai a malincuore scusandomi, avevo la responsabilità del bar. Si formò una ressa, qualcuno si serviva da solo, bevevano come spugne, non ce la facevo da solo. Saltai in mezzo ai ballerini e ne rapivo il primo che mi capitava, lord o contadino, ordinando di servire solo whisky, il più richiesto, mentre io servivo gin, vodka e birra. Verso le due, venne la contessa a vedere come andava. Chiesi se potevo servirle qualcosa. Un bicchierino di cognac. “Voi Mario, cosa prendete?” mi disse lei. “My lady muoio dalla sete, non ho ancora avuto il tempo di servirmi un bicchiere di birra.” Feci allora entrare un altro ragazzo per essere libero di conversare con la contessa. Alle cinque di mattina, a festa finita, tutti felici, qualcuno sbronzo, se ne tornarono a casa. Alle sei non c’era più anima viva. NICHELATTI ALDO IDRAULICO IMPIANTI IGIENICO-SANITARI RISCALDAMENTO - GAS METANO POVO - Via della Resistenza, 34 - Tel. 0461 810082 32 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Visita di una classe della scuola media alla casa civica di riposo “Gabbiolo” N oi alunni della 3D, accompagnati dalla professoressa Ianeselli siamo andati a far visita agli anziani il giorno di S. Lucia e giovedì grasso, offrendo loro uno spettacolino interpretato da noi stessi. La seconda volta siamo stati più disinvolti e quindi ci siamo accostati agli anziani più facilmente e in modo più sciolto e sicuro. Davide e Lorenzo hanno presentato spiritosamente i vari numeri tra cui: una scenetta, dei brani suonati con i flauti da tutta la classe e altri tre eseguiti alla pianola a una nostra compagna. Infine ci sono stati esercizi ginnici eseguiti da due ragazze. Per collegare i vari numeri, abbiamo raccontato anche alcune barzellette. Riportiamo ora alcune impressioni su questa esperienza. Enrico: “Abbiamo fatto un’opera buona perché abbiamo dato un momento di serenità agli anziani. Credo che loro specchiassero in noi la loro giovinezza”. Lorenzo: “Sono stato contento di vedere la partecipazione degli anziani, non dobbiamo pensare che nella casa di riposo ci siano persone solo “malmesse”, anzi in alcune di loro c’è ancora voglia di vivere”. Deborah: “Ci sono stati momenti imbarazzanti da parte nostra che non hanno impedito agli anziani di divertirsi. Anch’io, come gli anziani, ho ap- prezzato lo sforzo dei miei compagni”. Tommaso: “È stato un momento toccante quello del saluto, quando si stringeva loro la mano, certi anziani erano raggianti, cosa che a noi faceva piacere. Loro hanno bisogno di venire a contatto, anche fisico,con i giovani”. Pietro: “A noi lo spettacolo ha richiesto un certo impegno. Mi è sembrato che molti anziani abbiano bisogno di compagnia”. Francesco: “È stata una bella esperienza perché si è portato un momento di serenità agli anziani spezzando la loro monotona vita. Al nostro arrivo molti sembravano quasi addormentati, poi si sono risvegliati durante la nostra visita e, alla fine, certi erano raggianti”. Sara: “Io ho eseguito un esercizio di ginnastica ritmica, e una signora, alla fine dello spettacolo, ha chiesto di me e ha voluto complimentarsi. Mi sono resa conto che gli esercizi che, fino a quel momento avevo svolto solo per me stessa, potevano portare momenti di gioia a persone sofferenti”. Questa esperienza è stata positiva sia per noi che per loro. Ci ha fatto capire che bastano piccole cose fatte con il cuore per rallegrare persone sofferenti o con problemi. Abbiamo capito che i nostri sforzi sono stati apprezzati. AUTOTRASPORTI - MOVIMENTO TERRA FRANCESCHINI s.n.c. di Franceschini Bruno e Figli Via Marchesoni, 28 POVO (TN) Tel. 0461 342074 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 33 AVIS Povo Festa del donatore e assemblea S Parte del direttivo Avis in occasione della distribuzione di vin brulè la vigilia di Natale abato 2 febbraio, si è tenuto il tradizionale appuntamento con l’assemblea e la Festa del Donatore avisini che quest’anno si è tenuto fuori dal consueto ambito territoriale, sconfinando in Valsugana, in località lochere di Cadonazzo. Un rinnovato e accogliente locale ha fatto così da cornice ad una serata decisamente ricca di contenuti. Si è cominciato con l’assemblea. Il presidente Giancarlo Ianes ha relazionato sull’attività del 2001 (Festa del Donatore, serata informativa sull’infanzia, partecipazione alla festa del Rosario, distribuzione natalizia di panettone e vin brulè, sostegno a Medici senza frontiere operazione Afganistan, sostegno all’infanzia vietnamita tramite il reparto di Neonatologia dell’ospedale Santa Chiara, divulgazione di notizie inerenti il di Giancarlo Ianes mondo delle donazioni di sangue tramite il periodico locale Tuttapovo, ecc.), sul bilancio consuntivo 2001 e preventivo 2002. Altri numeri: Il 2001 ha visto effettuare 221 donazioni complessive di sangue (due terzi di sangue intero e un terzo in aferesi). Otto nuovi donatori (4 maschi e 4 femmine) hanno irrobustito le file dei donatori. Nel proseguio e nel rispetto dei punti all’o.d.g. si è provveduto al rinnovo delle cariche sociali che hanno riconfermato ad unanimità il direttivo uscente composto da: Bazzanella Franca, Facchinelli Mauro, Furlani Rita, Giacomoni Giuliano, Ianes Giancarlo, Merz Luigi, Pedrin Valer Manuela, Pontalti Patrizia e Tarolli Stefano. Nomina dei delegati alla assemblea comunale che si terrà a Levico Terme durante il mese di marzo: Bazzanella Franca, Tarolli Pasquino e Stefano, Furlani Rita. Sono state quindi distribuite le benemerenze. Diploma per otto e più donazioni: Bernardi Michela, Ravanelli Tatiana. Medaglia di bronzo per 16 e più donazioni: Bernabè Michele, Bonvecchio Sergio, Destefano Guido, Finazzer Giovanna, Giacomoni Francesco, Tarolli Stefano. Medaglia d’argento per 24 e più donazioni: Beretta Umberto, Bonmassar Giuliano, Foradori Paolo, Moratti Livio, Parisi Franco e Rizzoli Michele. La serata è proseguita con cena, musica e ballo in compagnia delle splendide melodie di Enzo e Sandro, giochi e animazione con il bravissimo Gianko. La novità è stata la comunanza della parte prettamente ricreativa con i “carnevaleros” del Circolo Ricreativo Ente Regione: una abbinata vincente che ha decisamente dato più mordente alla Festa. AUTOTRASPORTI NAZIONALI DAMIAN VITTORIO e C. snc POVO - TRENTO 34 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Sci Club G.S. Marzola Corsa tra i filari di Gabbiolo I l 20 gennaio scorso sono stati circa 400 gli atleti che a Gabbiolo hanno dato vita alla I° Prova del Campionato Provinciale di Società di corsa campestre. Lungo l’inedito percorso, disegnato dal “patron” Carlo Segatta, nella campagna nei pressi del campo sportivo ha corso il meglio del podismo regionale assieme a tantissimi giovani uniti dalla passione per la corsa a piedi, disciplina alla portata di tutti ma impegnativa. Per la cronaca, la prova più attesa: il CROSS LUNGO, è stata vinta dal fuoriclasse Antonio Molinari. La manifestazione è stata organizzata dall’Atletica Trento e dai volontari dello SCI CLUB MARZOLA, questi ultimi, sempre disponibili “ a dare una mano “ per lo sport. Nella trascorsa stagione invernale ben otto sono state le manifestazioni sportive organizzate dal so- dalizio, alcune d’alto livello agonistico quali i Campionati Italiani e Regionali di sci di fondo o il 50° Trofeo Pilati di sci alpinismo, altre di massa come la Galopera e la Ciaspolera tra gli incantevoli scenari naturali delle Viote del monte Bondone. La scarsità di neve che ha caratterizzato l’inverno appena trascorso non ha impedito lo svolgimento del tradizionale coso di sci di fondo rivolto ai giovani delle scuole elementari e medie. Per i “marzolini” i prossimi appuntamenti primaverili ed estivi seguiranno il calendario d’atletica promossa dal Centro Sportivo Italiano che, come per le passate stagioni, oltre a favorire il confronto tra i giovani sono opportunità di svago e d’amicizia. I giovani che vogliono partecipare possono avere informazioni telefonando al n. 0461811311. Nei giorni scorsi Povo è stata invasa da questo simpatico volantino... speriamo che il suo messaggio serva a qualcosa e che giunga all’amico fedele dei cani. IL MARCIAPIEDE NON È UN LETAMAIO. IL PADRONE DEL CANE È PREGATO DI PULIRE. GRAZIE LATTONIERE Cagol F.lli s.n.c. di Giorgio e Roberto Cagol Officina e sede: 38060 Mattarello (TN) - Via della Cooperazione, 56 - Tel. e Fax 0461 944150 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 35 Associazione Culturale “Ex Nihilo” Colora Povo con i fiori I° rassegna “Un balcone fiorito” È primavera e quanti di voi in questa stagione si dedicano alla cura dei propri fiori? Proprio pensando a voi, l’Associazione Culturale “Ex Nihilo” ha deciso di organizzare la Prima Rassegna “Un Balcone fiorito”. Un’iniziativa che dove è stata proposta (Centro storico di Trento, Caldonazzo, Vigolo Vattaro ecc.) ha sempre riscosso un grande successo. Quest’iniziativa è aperta a tutti i residenti della Circoscrizione di Povo ed è realizzata con il contributo fondamentale di Tuttapovo. Sei interessata/o? Allora leggi il regolamento che segue e se avessi bisogno di ulteriori informazioni chiama il 3487482153 o mandaci una e-mail all’indirizzo [email protected] o vieni a trovarci il mercoledì sera presso la nostra sede in Piazza Manci sopra la farmacia. 1. La manifestazione avrà luogo a Povo dal 15 giugno al 31 luglio. 2. Il modulo d’iscrizione si potrà trovare su “Tuttapovo” o al Tabacchino di Povo e dovrà essere consegnato entro lunedì 2 maggio 2002, presso la rivendita in questione; 3. Le composizioni floreali devono essere realizzate entro il 15 giugno 2002 su balconi o finestre visibili al pubblico. Sono esclusi giardini, angoli verdi e aiuole; 4. Verranno premiate le composizioni floreali più belle e inoltre, tra tutti i votanti, verrà estratto a sorte un premio. Ogni persona che si iscriverà al Concorso “Balcone fiorito” riceverà un simpatico omaggio; 5. La votazione sarà effettuata dalla popolazione che potrà votare le composizioni preferite. Ogni persona potrà consegnare presso il Tabacchino di Povo solo una scheda di votazione; 6. Ad ogni iscritto verrà consegnato un numero che dovrà appendere nei pressi del balcone o della finestra fiorita. Nel numero di giugno di Tuttapovo sarà fornita la cartina recante la localizzazione dei balconi, inseriti in un apposito percorso. Sul retro della cartina si troverà anche la scheda per votare, così da facilitare la votazione. La scheda di votazione sarà a sua volta divisa in due parti: una parte dedicata alla votazione delle composizioni e una parte dove il votante potrà scrivere il proprio nome. Questa seconda parte, al momento della consegna, dovrà essere staccata dalla prima e inserita in un’urna diversa al fine di garantire la segretezza del votante e nel contempo di garantirgli la possibilità di poter partecipare all’estrazione del premio in palio. Le due urne si troveranno presso il Tabacchino di Povo; 7. L’iscrizione sarà di 6 = C corrispondente alla quota associativa; 8. La premiazione avverrà verso la metà di settembre presso la Sala conferenze del Centro Civico di Povo dove seguirà un ricco rinfresco. Per qualsiasi problema, il sottoscritto resta a completa disposizione. Emiliano Decarli Presidente Ass. Culturale “Ex Nihilo” MODULO D’ISCRIZIONE Il sottoscritto/a __________________________________ nato a ________________ il __________ e residente a __________________________ in via ______________________________ n° _____. dichiara di voler partecipare alla I° Rassegna “Un balcone fiorito”. Il balcone o la finestra fiorita sarà realizzata presso ______________________________ in via _______________________ n° _______ a _______________________. Questa adesione comprende anche l’iscrizione in qualità di socio ordinario all’Associazione Culturale “Ex Nihilo”. Firma _______________________________________________. Ai sensi dell’articolo 10 della legge 675/1996, con la sottoscrizione della domanda di adesione consento espressamente l’uso dei miei dati personali esclusivamente ai fini previsti dallo Statuto dell’Associazione Culturale “Ex Nihilo” e solo per le comunicazioni interne tra associato ed associazione. 36 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Associazione Culturale “Ex Nihilo” Concorso Presepio 2001 C i sono paesi in Trentino, dove la tradizione di allestire ed esporre i presepi è radicata da tanti anni. Anche a Povo, lentamente, questa tradizione sta prendendo piede grazie alla collaborazione e all’impegno di alcune associazioni, tra cui l’Associazione Culturale “Ex Nihilo”. Nell’organizzazione della 2° Rassegna dei presepi, tutto il direttivo dell’Associazione è stato impegnato. La fatica ed il tempo impiegati per la realizzazione della manifestazione sono però stati ampiamente ricompensati dal gran numero di persone che hanno visitato i presepi e da quelle presenti alla premiazione. Ed è stato in quest’occasione che il pubblico ha manifestato la propria soddisfazione ed ha anche dato degli utili suggerimenti, accolti per la futura edizione. Nel complesso è stata una manifestazione positiva che un po’ alla volta si sta radicando sul territorio circoscrizionale (da 13 presepi nell’edizione del 2000 a 20 in quella del 2001) e che ha visto la partecipazione di singoli, di gruppi (es. coro di Oltrecastello) e di istituzioni (scuola, chiesa). Oltre a ringraziare le persone che si sono iscritte alla manifestazione, quelle che hanno partecipato alla premiazione e al giro dei presepi, vogliamo esprimere il nostro ringraziamento alla giurata della Commissione cultura Ana Lucia Do Santos e ai due esperti d’arte, il prof. Achille Franceschini e il prof. Silvio Visintainer per la professionalità dimostrata. Emiliano Decarli Presidente Ass. Culturale “Ex Nihilo” Nella prima foto il presepio della chiesa (1° classificato) sotto quello della scuola materna (2° classificato e premiato per l’originalità). snc PAVIMENTI TRENTO - Via Verdi - Tel. e Fax 0461 238898 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 37 38 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 39 SPECIALE Povo Coop ‘81 FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO Il 2002 è un anno ricco di novità! U na nuova valuta, l’Euro, diviso in minuscole monetine e in coloratissimi biglietti che ormai non hanno, per ciascuno di noi, più segreti. Siamo diventati abilissimi nel cercare dentro il borsellino quei “bottoncini” che sembrano assumere, al nostro tatto, un valore ben superiore al loro valore reale. Le paure del giorno prima hanno lasciato il posto alla convinzione che, in fin dei conti, la nostra vita quotidiana non ha subito grossi cambiamenti, e che tenere in tasca la stessa moneta degli altri cittadini europei, può arrecare, a tutti noi, quei vantaggi che la consumata lira non poteva garantire. Ma il 2002 porta, per la piccola realtà di Povo e della nostra Cooperativa, anche un altro cambiamento: la nomina del nuovo direttore. In merito a tale nomina ci sembra opportuno portare a conoscenza dei soci, dei clienti e degli amici, il metodo di lavoro e i criteri adottati dal Consiglio di Amministrazione nell’individuazione della persona che, meglio di altre, potrà contribuire all’ulteriore proiezione della nostra Cooperativa, nel difficile ambito della distribuzione al dettaglio. La nostra organizzazione, pur mantenendo ben viva e solida la sua caratterizzazione iniziale di dimensione vicina alle esigenze dei nostri soci consumatori, attenti alla qualità dei prodotti e alla convenienza delle proposte, è divenuta una realtà ormai complessa. La Famiglia Cooperativa di Povo è infatti una realtà diffusa sul territorio, composta da cinque diversi punti vendita, con oltre 20 dipendenti, ed un budget annuo superiore ai 5 milioni di Euro. Una realtà di queste dimensioni abbisogna, così di una figura di coordinamento, che abbia capacità, conoscenze, professionalità, doti caratteriali in grado di facilitare il percorso aperto alle nuove sfide che questo Consiglio di Amministrazione intende intraprendere. Al Direttore sono infatti demandate responsabilità in merito alla gestione delle risorse umane e finanziarie, al coordinamento dell’intera struttura organizzativa, alla ricerca delle nuove opportunità offerte dal mercato, all’individuazione dei migliori strumenti per stabilire una proficua collaborazione tra amministrazione, personale, clientela, fornitori. Una figura nevralgica e determinante per la vita aziendale. Individuare, tra le molte proposte pervenute al Consiglio di Amministrazione, la persona che rispondesse a queste caratteristiche, non è stato un percorso semplice. Per garantire professionalità e massima trasparenza nelle decisioni, il CdA ha deciso di avvalersi di una consulenza esterna, alla quale affidare il compito di fornire una prima “scrematura” delle candidature, secondo criteri precedentemente decisi e che si possono così, brevemente, riassumere: Capacità di gestione del personale Conoscenza dell’organizzazione di punti di vendita Capacità di lettura dello sviluppo del mercato Conoscenza delle procedure contabili, amministrative ed informatiche & Disponibilità ad agire per obiettivi e finalità & Concertazione del proprio lavoro con gli organi amministrativi & & & & Dopo un attento esame delle proposte pervenute dalla società di consulenza, e dopo i colloqui con le persone rivelatesi idonee a ricoprire l’incarico, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di avvalersi della collaborazione del sig. Marco Weber (nella foto) che ha firmato, unitamente al Presidente, la lettera di assunzione lo scorso 8 febbraio. A lui il nostro augurio di un proficuo lavoro. SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO VINI CANTINA ROTALIANA DI MEZZOLOMBARDO SCONTO 10% 0% 1 O T SCON SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO OFFERTE VALIDE DAL 25 M SU TUTTI QUESTI PROD SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO MARZO AL 13 APRILE 2002 SCONTO DIRETTAMENTE ALLA CASSA sui prodotti tutto calabria DOTTI SCONTO DEL 10% SPECK Lucanica NOSTRANA LINGUA MANZO SALMì S.V. 30 anni fa Spunti tra curiosità e cronaca tratti dal giornale l’Adige di Giancarlo Ianes Domenica 16 gennaio 1972 Sperequazione tra scuola media (buona) e scuola elementare (carente) Da un confronto fatto sui due istituti scolastici ne deriva un quadro abbastanza sproporzionato: scuola elementare risente di notevoli carenze in fatto di arredamenti e strutture mentre la scuola media risulta ben fornita e messa un piano decisamente migliore. Questa la situazione del sobborgo: scuola elementare 176 alunni, 9 classi e 9 insegnanti, un solo bidello per il disbrigo delle pulizie di 9 aule, due vasti corridoi ed altri locali accessori. Scuola media: 139 alunni a Povo e 89 a Villazzano (228 in totale); docenti 22, una segretaria, 5 bidelli per il disbrigo di 12 aule, un locale e un corridoio accessorio...Il confronto sarebbe ancora più grave se riferito al materiale didattico. Da registrare che col nuovo anno due classi si sono trasferite dall’edificio comunale alla casa privata del signor Luciano Cagol, preso in affitto dal comune. Sono ancora da occupare due locali sempre di casa Cagol, destinati ad altre due classi che attualmente sono dislocate nel vecchio edificio di Pantè. Con recente lettera l’amministrazione comunale disponeva il trasferimento nella casa privata, allo scopo di alleggerire la pressione scolastica delle scuole elementari e disporre di conseguenza l’utilizzo come mini palestra, necessità quantomai urgente che si trascina ormai da molti anni. Speriamo che questa sia veramente la volta buona per la funzionalità generale dei servizi e poter svolgere razionalmente quell’educazione fisica-correttiva che allo stato attuale non si può più garantire, specialmente nella brutta stagione. L’articolo riportato dalla cronaca di Povo del 1972 può essere valido spunto di riflessione per le sorti del glorioso vecchio edificio comunale dismesso con il trasferimento del corpo scolastico nel nuovo edificio. Quanto tempo si dovrà ancora aspettare per vedere realizzato un progetto concreto per un razionale utilizzo dell’edificio e relativa adiacente area? Le “vecchie” scuole Curiosità Nel mese di gennaio 1972 al cinema Concordia di Povo si proiettava: $ Quella dannata pattuglia - guerra con D. Commings e M. Greenwood $ Nè onore nè gloria - dram. con Anthony Quinn e Claudia Cardinale $ Il californiano - western con Charles Bronson e S. Olivier $ Waterloo - storico con Rod Steiger e C. Plummer $ L’inafferrabile invincibile mister invisibile - commedia con D. Jones e G. Moschin. Dal mondo dello sport: 30 gennaio 1972: Primo Gretter e la moglie Maria Grazia Bertoldo vincono nelle rispettive categorie il campionato regionale di corsa campestre. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 45 Azienda Forestale di “Trento-Sopramonte” Giorgio Tomasi “lasta” lascia la commissione Forestale (ASUC) Resoconto di fine mandato di Tomasi Giorgio “Lasta” - commissario amministratore dell’Azienda Forestale di “Trento-Sopramonte”. Rappresentante della collina Trento est di Povo - Villazzano per il quinquennio 1996-2001. A Tomasi Giorgio ‘Lasta’ 46 conclusione del mandato come componente della Commissione Amministratrice dell’Azienda Forestale, voglio innanzitutto ringraziare per la fiducia datami, sperando di aver svolto il mio impegno nel migliore dei modi un incarico che ho cercato di portare avanti con passione ed entusiasmo, mettendo a disposizione tutta la mia conoscenza delle varie problematiche del territorio. Sia l’esperienza fatta come consigliere circoscrizionale di Povo per 25 anni, sia la partecipazione nel Consiglio come Presidente della Commissione Usi Civici per 15 anni, nonché la mia personale conoscenza maturata negli anni di lavoro svolto presso l’Istituto Agrario di S. Michele a/A come responsabile del recupero, risanamento e rilancio del castagno e del ciliegio per la Provincia Autonoma di Trento, mi hanno permesso di essere parte attiva del Consiglio. Premesso ciò, posso affermare che l’esperienza fatta in questi anni è stata senza dubbio positiva, come pure l’affiatamento fra i componenti della Commissione che ha permesso di superare molti ostacoli. Lo scopo principale prefisso all’inizio del mandato era quello di conferire all’Azienda un’immagine di operatività Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 ed efficienza per la gestione dei beni silvo-pastorali in conformità alla legge forestale, alla redazione delle prescrizioni di massima per la polizia forestale ed alla normativa in materia di uso civico. La Commissione ha voluto intrecciare un attento rapporto nella gestione ai sottostanti valori morali, culturali, e giuridici dell’uso civico, con un sistematico coinvolgimento delle circoscrizioni per permettere una partecipazione in prima persona sul programma generale dei lavori annualmente predisposti dall’Azienda Forestale. Gli impegni principali della Commissione, relativamente al nostro sobborgo, sono stati quelli del recupero del patrimonio di STRUTTURE RICETTIVE DI SUPPORTO come: ' Rifugio Maranza: Con tutte le problematiche annesse come manutenzione straordinaria, potenziamento dell’acquedotto e sistemazioni adiacenze (tettoia-prati-sentieri-percorsi formativi); ' Casa Forestale Cimirlo ex Rocol Chesani: Ristrutturazione e arredo interno con riordino adiacenze; ' Fontana dei Gai: Risanamento esterno con rinnovo tetto, servizi e adiacenze; ' Malga Nova: Sistemazione straordinaria del fabbricato, Realizzazione servizi igienici, Sistemazione terreno adiacente alla struttura; ' Chegul - “Spiaz Grant”: Realizzazione servizi igienici con forma biologica; ' Bindesi: Realizzazione parco parcheggio. Altro punto di massimo interesse della Commissione è stata la VALORIZZAZIONE AMBIENTALE e la sensibilizzazione ecologica seguendo un programma che si può così brevemente descrivere: ' Promozione ecologica ed educazione ambientale; Azienda Forestale di “Trento-Sopramonte” ' Governo del territorio e delle aree boschive in ottica multifunzionale; ' Coinvolgimento della realtà scolastica, del mondo della terza età, delle associazioni ricreativo-culturali ed ambientalistiche, del volontariato sociale, di visitatori e ospiti; ' Collocazione dei cippi di confini per la marcatura sul territorio delle terre civiche di Povo e Villazzano Un ulteriore impegno è stata la PROGRAMMAZIONE LAVORI per il recupero del patrimonio viario di montagna e il recupero ad uso civico di legna, legname, materia d’opera, ad esempio: Strada Pianizza - Brusafer; Pista di esbosco Blockhau - Maranza; Pista Busa de le Piatte - Pramarquart; Pista Costa dei Pini; Pista Loica Alta, ecc. In collaborazione con l’Università è stata assegnata una borsa di studio con tema “Uso civico nel comune di Trento” ad un giovane laureato del comune di Trento, mentre in collaborazione con l’Istituto S. Michele a/A è stata approvata una convenzione per l’attività formativa di un aspirante esperto ambientale forestale. Questo, in breve, il riepilogo dell’attività svolta durante questa nomina. Personalmente spero di essere riuscito ad assolvere nel migliore dei modi possibile l’impegno assunto 5 anni fa. Ringrazio sinceramente di aver avuto la possibilità di vivere questa costruttiva esperienza. Auguro ai futuri amministratori un buon lavoro ricordando che la montagna va rispettata, curata ed amata; è un patrimonio che dobbiamo salvaguardare per noi, ma in particolare per chi ci seguirà, così come hanno fatto i nostri genitori. Tomasi Giorgio ‘Lasta’ SERRAMENTI E ARREDAMENTO Loc. Borino Via Brenz, 24 38050 POVO (Trento) Tel. 0461 810377 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 47 Auguri a... Lino e Augusta Furlani, 60 anni di matrimonio di Annamaria Baldessari Furlani I l giorno 29 dicembre 2001 Augusta e Lino Furlani hanno raggiunto il felice traguardo dei 60 anni di matrimonio che hanno festeggiato insieme a figli e nipoti. Nonno Lino, ora novantaduenne, ricorda così quel tempo, ormai appartenente alla prima metà del secolo scorso. Lui, nato nel 1910, aveva quasi 32 anni ed era fidanzato da due con Augusta, già ventisettenne, occupata presso il magazzino della frutta della ditta Pedrotti di C.so 3 novembre; una coppia “quasi vecchia” per allora che la maggior parte si accasava intorno ai vent’anni. Lei, nata nel 1914, terzultima della numerosa famiglia di Facchinelli Francesco e Narcisa che negli anni tra il 1894 e il 1920 ebbero 18 figli, abitava, ai tempi del fidanzamento, presso maso Penner, a Mesiano, dove il padre era mezzadro dei conti Consolati. Lino era contadino e lavorava col padre Vigilio la terra che questi aveva acquistato nei primi anni del ‘900 insieme alla casa dove tuttora risiede la famiglia, sita lungo la strada che collega Salè a Gabbiolo. Aveva svolto il servizio di leva a Roma, quale artigliere, per 18 mesi, al termine dei quali gli era stato proposto di intraprendere la carriera militare; proposta rifiutata per l’attaccamento alla sua terra e al suo lavoro che dovette comunque lasciare il 2 agosto 1939 perché richiamato alle armi. Era in corso infatti la Seconda Guerra Mondiale e, in base alle clausole del “Patto d’acciaio”, l’Italia avrebbe dovuto entrare in guerra a fianco dell’alleato tedesco fin dal 1939, ma in quelle convulse settimane, prevalse la linea di “non belli- 48 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 geranza”. Dopo la conquista della Francia da parte della Germania nazista il conflitto sembrava avviarsi a rapida conclusione e Mussolini riuscì a convincere i gruppi contrari alla guerra che era necessario partecipare al conflitto per potersi poi sedere al tavolo delle trattative. L’Italia entrò in guerra nel giugno 1940 e questo avvenimento comportò l’apertura di un nuovo fronte sul confine francese e Lino venne inviato con il 33° Reggimento d’Artiglieria in Val Stura (Piemonte). Nel 1941, trasferito al 9° Reggimento in servizio presso le caserme di Mas Desert, a Trento, quale addetto al magazzino materiali, sentendosi ormai più sicuro e vicino a casa, chiese e ottenne la licenza matrimoniale della durata di un mese. Si giunse così al 29 dicembre di quell’inverno secco e freddo, senza neve, simile a questo che sta per finire, con giorni ventosi, come lo era quel mattino quando, ancor buio, sposi e familiari, dalle rispettive abitazioni, si avviarono, i più a piedi, qualcuno con la motocarrozzella, a discendere la collina di Povo per la strada delle Pontare, per ritrovarsi a Trento presso la Chiesa di S. Pietro, dove la cerimonia era fissata per le ore 5.00. Ma perché così presto - viene da chiedersi - e perché non presso la chiesa di Povo? Ma la futura sposa, abitando a Mesiano, apparteneva a quella parrocchia della città e risultava più sicuro sposarsi di primo mattino perché più tardi sarebbe potuto suonare l’allarme a segnalare pericolo di bombardamenti. Dopo il fatidico sì, sposi e familiari si recarono in casa di una sorella di Augusta, Romana, residente in C.so Buonarroti dove venne offerta la colazione a base di pane, latte e focaccia. E a questo punto, viste le difficoltà del tempo, si potrebbe pensare che Lino e Augusta riprendessero subito il vivere solito. Ma non fu così perché il Duce, nella sua politica di valorizzazione della famiglia, aveva previsto di donare come premio economico alle nuove coppie la possibilità di viaggiare gratuitamente, utilizzando le ferrovie dello Stato, in tutta la penisola, con la clausola di recarsi in visita dal Papa. Per questo al termine della Messa, gli sposi avevano ricevuto dal parroco, insieme al certificato di matrimonio, un cartellino da viaggio che doveva poi essere convalidato in Vaticano. Iniziò così la loro luna di miele: con qualche semplice indumento di ricambio in una borsa e poche centinaia di lire per le spese in tasca, ma ricchi d’amore e forti della loro unione, i due sposi partirono dalla stazione di Trento. Sostarono un giorno a Firenze e poi giunsero a Roma dove trovarono al- Auguri a... loggio in un piccolo albergo. Lino mostrò alla sua sposa la città nella quale lui sapeva muoversi con disinvoltura perché percorsa per mesi in bicicletta durante il tempo che vi aveva vissuto come militare. Quindi nel giorno fissato, insieme a numerose coppie provenienti da varie località d’Italia, furono ricevuti da Papa Pacelli nella Cappella Sistina. La nonna ricorda che Pio XII salutò e benedì personalmente ogni coppia, donò alle spose un rosario e ai mariti una medaglia ricordo. Purtroppo non possiedono fotografie a testimonianza di quei momenti, ma c’è ancora commozione mentre raccontano. Col cartellino da viaggio vidimato, decisero poi di recarsi a Pescara per raggiungere Porto S. Giorgio e far visita al nipote Luciano, ospite del collegio dei ferrovieri di quella località. Da lì raggiunsero il Santuario della Madonna di Loreto e successivamente Ravenna. E finalmente,per concludere con un doveroso tocco romantico, non poteva mancare la visita a Venezia, prima di riprendere la via del ritorno per mezzo della ferrovia della Valsugana. Il viaggio durò circa 10 giorni, dei quali molta parte, come si può comprendere, trascorsa in treno. Augusta iniziò la sua vita in casa con il suocero e la cognata Giuseppina, mentre Lino riprendeva la vita militare. Poco tempo dopo venne destinato a partire per la Russia, dove le armate tedesche, affiancate anche da truppe italiane, erano impegnate contro l’esercito russo che opponeva accanita resistenza alla travolgente avanzata che era giunta alle porte di Mosca e Leningrado. Preoccupato per la sua sorte e per la famiglia, Lino cercò e trovò il modo per evitare la partenza, impegnandosi in vari servizi. Nei mesi che seguirono riuscì a recarsi a casa abbastanza spesso ed anche ad aiutare i familiari nel lavoro dei campi. Nel 1943 la famiglia fu allietata dalla nascita del primogenito Sandrino (che morirà a diciott’anni per un tragico incidente sul lavoro) e nel 1944 dal secondo figlio Giovanni, deceduto purtroppo a pochi mesi. La nonna ricorda l’incertezza e il timore di quel periodo, ma anche il clima di fraternità che si era instaurato fra le famiglie di Salè che quasi ogni giorno si riparavano nel rifugio antiaereo che il signor Francesco Moggioli aveva fatto costruire, a monte della villa. Quando, nel 1943, con la crisi del fascismo, la destituzione di Mussolini e la firma dell’armistizio con gli anglo-americani, il repentino cambiamento delle alleanze trasformò l’Italia in un campo di battaglia tra questi e i tedeschi, Lino, per non essere costretto a lavorare per loro, si fece volontario delle squadre addette, dopo i bombardamenti, alla ricerca di morti e feriti e allo sgombero delle macerie. Di questa triste esperienza nonno Lino fatica a rievocarne l’orrore, ma insieme alla signora Franca Moggioli ricorda spesso questo episodio accaduto la notte dell’otto settembre quando dalla città si videro alzare razzi multicolori e si udirono ripetuti spari, raffiche di mitraglia, cannonate, il signor Moggioli, conscio del pericolo del momento, chiuse casa e con le due Figlie si recò dai “Polentini” dove, mentre ascoltavano e cercavano di interpretare le notizie trasmesse alla radio, le due famiglie seppero darsi, reciprocamente, sostegno e coraggio. Nell’agosto 1945 si chiudeva definitivamente la Seconda Guerra mondiale che lasciava uno strascico di distruzioni e di morti senza precedenti, ma pur tra disagi e difficoltà di ogni genere, la gente trovava nuovo vigore ed anche la famiglia Furiarli riprese le sue attività con tenacia. Nel 1946 e nel 1950 la famiglia si completò con la nascita di altri due figli, Fabio e Giuseppe che hanno scelto di proseguire l’attività del padre. Ora, in questa particolare occasione, insieme alle loro famiglie, desiderano rinnovare ai genitori il loro affetto e riconoscenza per l’esempio di forza d’animo e dedizione al lavoro e alla famiglia che hanno saputo trasmettere. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 49 Auguri a... Novembre 2001 Festa del novantesimo compleanno delle due cugine coscritte: Elisa Bertotti ved. Maule ed Emilia Bonvecchio ved. Bazzanella Nell’occasione del loro sessantesimo anniversario di matrimonio Giulio e Marcella Bonvecchio rivolgono un grazie a parenti ed amici per la loro presenza I nipotini Roberto e Daniel, assieme alla nonna, mamma papà, zii e cugini, hanno festeggiato il compleanno per le 80 primavere del carissimo nonno Simone. Tanti auguri! Azienda Agricola Foradori Matteo Povo (TN) - Via Castel di Pietrapiana - Tel. 0461 810444 50 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Nozze d’oro. Udite, udite! Nel 1952 il 17 aprile nella chiesetta di S. Gaetano (località Man) Rita Tambosi e Mattia Grandi coronavano il loro sogno d’amore. Ora dopo cinquant’anni sempre più uniti festeggiano le ozze d’oro. I parenti di entrambi “gli sposi” augurano un lungo proseguimento di questa felice unione. Auguri! PRODUCE E VENDE • Trapianti orticoli • Piante e fiori per balcone e da giardino • Piante verdi per interno Il paese che cambia... Oltrecastello: dopo 48 anni il bar cambia gestione D opo 48 anni di attività e quasi alla soglie delle nozze d’oro, il bar Paoli di Oltrecastello ha chiuso i battenti alla fine del 2001. Era il 1954 quando la piccola frazione di Oltrecastello vide nascere questo locale. Da allora il signor Lino, prima con la sorella Rita e poi, a partire dal 1966 con la moglie Evelina ha continuato con costanza ed impegno il suo lavoro, fino allo scorso 31 dicembre, al punto da far diventare la sua piccola osteria, oltre che punto d’incontro e di ritrovo per tutti i paesani del sobborgo, anche un accogliente e famigliare posto di relax per numerosi cittadini desiderosi di respirare un po’ d’aria fresca di mezzo monte sotto il bel pergolato del “bacco moro”, o semplicemente per trascorrere alcune ore liete giocando a carte, ma prima ancora alle bocce, al biliardino, al pirlo o alla morra. Ebbene è giunta l’ora delle congratulazioni, delle felicitazioni e purtroppo anche dell’addio. Attraverso “Tuttapovo” la famiglia Paoli intende ringraziare tutta l’affezionata clientela che ha contribuito con la sua presenza e fedeltà a rendere possibile il raggiungimento di questo traguardo. Oltrecastello continuerà però ad avere il suo bar, in quanto a partire dal 1 gennaio è subentra- ta una nuova gestione (Paolo e Sara Zordan), che hanno inaugurato il locale lo scorso 2 marzo alla presenza di numerosi cittadini e su cui riferiremo sul prossimo numero. Alla nuova gestione va l’augurio della famiglia Paoli di altrettanti anni di longevità. Lino ed Evelina Paoli Il bar di Oltrecastello negli anni 50 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 51 Gruppo I.M.B.E. Rinnovo del direttivo e premiazione dei piloti I l 12 gennaio noi del Gruppo Imbe, piloti e simpatizzanti ci siamo trovati a Povo, presso il bar Salè (il nuovo gestore è anche un motociclista, possiede una 916 Ducati!), per poi recarci in Valle dei Mocheni, a Kamauz, presso il ristorante Aquila Nera per la tradizionale cena di fine stagione. Dopo un’abbondante mangiata è iniziata la premiazione dei piloti iscritti al gruppo. Al termine, la distribuzione dei vari premi della ricchissima lotteria (con un particolare ringraziamento ai molti sponsor), per finire la serata, la votazione per il rinnovo della Direzione. Qui di seguito illustriamo le principali prestazioni conseguite dai nostri piloti: Per primo citiamo Valentino Pedrolli, il “Mastino dì Gabbiolo” che quando azzanna un avveroro a Franco Palla sario non lo molla più. o “Caro Franco, ottobre ci siam 21 a ic Come ha dien m do o, ecome avrai vist Trofeo, che qu o tu il mostrato a conr pe te tiglione pleanno. Duran ritrovati a Cas m co o clusione del Camrz te il piuto ndanza, ma do bo st’anno ha com ab in pionato Regionao ut ov to è pi ritrovati in pila notte di saba le categoria 250 o comunque am si ci tte a tin at 10 manche tu menica m le o at “Major” piazzanut sp di veiamo sta in 53! Abb e, dopo una do ta et dosi al 2° posto. rf pe a st o a pi mezzi, abbiam d’un fiato su un ai ed E dopo un anno ti lo pi l ta ai te. All’inizio de rosa risciacqua an or st ri di riflessione un al e insiem volo zione ed il ta pranzato tutti ia em pr esaltante ritorno la tto o fa ria, di una gioielle pranzo abbiam a in tr ve alle competiziola a mbrav tavodelle coppe se degli amici ai si or sc ni del “maceldi ei N are! fa, e dal tanto luccic e di trent’anni rs co laio”, Fabio lle de ti riraccon sticolare caratte li, ho sentito i ge o tu l Curzel con la ne i rt vede nae avevi combi mi sembrava di ch lo el qu vi ga ci spie e avevi fatto a stico, quando non capivi com so e es st tu e a anche dirti ch to in pist i male! Volevo rt i fa ti a va ri nz ar se a sono cavartel alatori in pista, gn se en di Tr , io iz vo rv di Po per il se l gruppo IMBE de i o ic er am vv hi da cc ro nostri ve olto un lavo eche hanno sv ione, cronom to e Pergine, azioni di iscriz er op ra i le o r at pe ns o pe perfetto di gara ci hann e on an zi re re fa di r e traggio Maico; pe l de i ic m A b tti Clu lici e soddisfa gazzi del Moto rnare a casa fe to ! e co ne an Fr be o tto ia dare tu o TU! C at ns pe i ha ci che io sono sicuro 52 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 conquista, nella categoria 250 “Major” il 1° posto. Per quanto riguarda il Motocross d’Epoca, i due “stagionati” piloti, “nonno” Ermanno Martinelli ed il professor Peppino O’ meccanico Angelo Anesi hanno partecipato al Campionato Italiano Cross d’Epoca classificandosi con un 5° posto nella categoria fino al 77 per Martinelli ed un 5° posto nella categoria fino al 70 per Anesi. Entrambi vincitori nelle rispettive categorie, nel Campionato Sociale “Maico”. E ora giunto il momento di Franco Brugnara, fortissimo pilota “poèro”. Nella stagione 2001 ha partecipato a 2 gare nel Mondiale Super Sport 600 con il team “Gi Motor Sports”, precisamente a Brand Hatch in Inghilterra e sul circuito di Imola. Ha poi disputato il campionato italiano con un 5° posto finale, pur saltando l’ultima gara per mancanza di sponsor. Da ricordare la strepitosa gara di Vallelunga, nella quale è partito dai box, in ultima posizione. Giro dopo giro superava tutti i suoi avversari concludendo con uno straordinario 3° posto! Quest’anno parteciperà al Campionato Italiano 600 “Super Sport”con un nuovo Team: “L’Imperiale di Empoli” puntando decisamente al podio finale. Infine, per concludere il discorso parliamo delle attività del Gruppo IMBE, ricordando le innumerevoli trasferte per seguire i piloti delle varie discipline. La tradizionale spedizione al Mugello per il motomondiale e le tante altre gite. Da ricordare il “Memorial Franco Pallaoro”, gara internazionale di motocross d’epoca a Castiglione delle Stiviere, organizzata da Ermanno Martinelli e coadiuvata da una ventina di amici del gruppo IMBE, per ricordare l’amico Franco scomparso ormai da 4 anni ed a cui Ermanno Martinelli dedica alcune righe finali. Un’altra domenica da ricordare. N.B. il nostro gruppo è sempre aperto a tutti i motociclisti e simpatizzanti che vogliono partecipare alle escursioni perché come diciamo sempre: “più saremo e più ci divertiremo”! Buona Pasqua a tutti!! Povo: si rinnova “Il tabacchino” D opo decenni di immobilità, sembra proprio che Povo in questi ultimi due anni, nel settore pubblici esercizi, abbia tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto: ristorante in piazza, pizzeria in località Sommarive, trattoria in Celva, nuovo bar in piazza a Povo, cambio gestione e rinnovo del bar di Oltrecastello, cambio gestione del bar di Salè, hanno indubbiamente movimentato il sobborgo ed ampliato l’offerta anche a livello qualitativo. In questo panorama confortante si inserisce anche lo spostamento della rivendita di giornali, tabacchi e ricevitoria lotto di Maria Tiziana Pegoretti, prima ubicata nella piazza principale in uno spazio sicuramente angusto ed ora, situata a pochi metri dalla macelleria, completamente rinnovata negli arredi e adeguatamente ampliata per un servizio certamente all’altezza di un sobborgo che ormai sfiora i 6.000 abitanti. L’ampia metratura a disposizione, come si può vedere dalle foto, ha permesso un’esposizione certamente molto comoda per giornali e riviste, i fumatori potranno continuare ad avvelenarsi con una più ampia rassegna di sigarette e tabacco e un angolo un po’ più appartato è a disposizione per i molti patiti del lotto per compilare tranquillamente le schedine dell’ipotetica cinquina! Un locale quindi molto confortevole che potrà essere un ulteriore ottimo biglietto da visita per un sobborgo che rimane senza ombra di dubbio una delle zone più vivibili (e più ambite) della città! Paolo Giacomoni PEGORETTI MARIA TIZIANA giornali e tabacchi - ricevitoria lotto n. 962 e TRIS POVO - VIA DELLA RESISTENZA, 19 - TEL. 0461 811356 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 53 Povo e la sua storia L’an dela fam D urante l’estate del 1816 il frumento, la segala, l’orzo1, ecc. che erano coltivati nelle vallate del Trentino fino ai 1600 metri non arrivarono a maturazione. Una delle concause, se non la principale, fu la disastrosa eruzione del 1815 del vulcano Tambora nell’isola di Giava2, il quale si rende protagonista di un’eruzione così catastrofica da provocare oltre a decine di migliaia di morti, l’oscuramento del pianeta per il ristagno delle ceneri negli strati alti dell’atmosfera. Non a caso l’anno dopo, il 1816 appunto, è chiamato “l’anno senza estate” per le piogge e il freddo che ripetutamente anche nel mese di luglio, si abbatterono su tutta l’Europa3. La disastrosa situazione che venne creandosi, fece sì che il 1816 oltre ad “anno senza estate”, è da noi tristemente conosciuto come l’an dela fam. Come sappiamo il Congresso di Vienna, dopo la sconfitta definitiva di Napoleone, attribuì all’Austria l’ex Principato di Trento4. La situazione che si presentava era decisamente disastrosa: la gente correva grave pericolo di morire di fame, le semine non avevano dato frutto e ben poco era a disposizione di quelle genti per affrontare il domani. Più volte i Comuni, per ottenere sussidi o prestiti in denaro, fecero istanza all’Autorità competente la cui risposta fu quella di finanziarli con de- di Tiziano Righi e Paolo Giovannini naro fin dove potè (cioè ben poco!). Le popolazioni ridotte alla fame chiesero insistentemente aiuti finanziari. La risposta dell’Imperial Regio Capitano del Circolo di Trento Ceschi non si fece attendere: “...i fondi già assegnati in data 27 aprile p.p.... non bastano a preservarli dal pericolo della fame, ed a provvedere le necessarie sementi, essendo totalmente esausto l’indicato fondo sussidi”. Altresì Ceschi non si limitò a rispondere picche alle suppliche ma quantomeno consigliò la “...formazione di un piano di sussidio basato sul proprio credito di quel Comune e dai Privati,..., con il Signor Sindaco unitamente a quel Signor Curatore d’anime di proporre un prestito in danaro, ovvero in grano...”. Tre giorni dopo, l’8 di maggio lo stesso Ceschi fece spedire la “Compendiata Istruzione per coltivare le patate, ed usi di queste in sufficiente numero di esemplari... ad ogni Amministratore Comunale, onde ne siano informati i coltivatori di un sì salubre, e sostanzioso frutto, e siane ritratto tutto quell’utile, che dall’applicazione si può sperare” 5. Evidentemente se non totalmente sconosciuta la coltivazione della patata o pomo di terra6 era ben poco sfruttata. Venne data ampia diffusione all’opuscoletto anche nella Comune di Povo attraverso il Delegato Municipale Simone Pontalti (non ancora Sindaco, a cui subentrerà dopo breve tempo il nuovo Sindaco eletto Pietro Giacomoni), il Curatore d’anime Arciprete don Domenico Ricci (parroco di Povo dal 1795 al 1835), ed i rappresentanti delle sei Ville che formavano la Comune di Povo. Era questo sì un utile suggerimento, che però poteva essere realizzato solo a lungo tempo, mentre le necessità erano impellenti. Di lì a breve (5 giugno 1817) un gruppo di indigenti consegnarono una supplica all’Autorità competente. Trenta- MAFFIOLETTI “Il pane con il sorriso” Sede: Località Sille di Civezzano Tel. 0461 858464 54 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Punti Vendita: Povo - Via Don Dallafior Martignano - Via Bellavista 2 Villazzano - Via Villa, 36 Piedicastello - Via Brescia Civezzano - Via Telvana Trento - Via Gramsci Pergine - Via Pennella Salorno - Via Trento 9 Civezzano - Loc. Sille c/o Centro Europa Povo e la sua storia cinque sono gli “umilissimi supplicanti”, che si definiscono “...noi sottoscritti l’anguenti più all’eccesso e ridotti all’estremità della Comune di Povo affine di ottenere qualche pronto Soccorso all’inviolabile fame,... si conviene piangenti ricorrere a questo Imperiale e Regio Capitanato, acciò per Carità ci degni almeno in parte di concederci qualche Pronto Soccorso, come quel Padre di noi poveri Sudditi li qualli in gran numero ci sonno risolti di presentarci da Voi affine d’inplorare aittà (aiuto) e sostegno alle nostre comuni necessità altrimenti noi sotto scriti deveremo perire di fame se l’alta vostra Clemente manno non si stende a beneficarsi con qualche somma di danaro...” 7. Seguono i nomi dei 35 firmatari: Andrea Marchi, Andrea Zanella, Andrea Betin, Giaccomo Furlan, Salvador Gradizolla, Pietro Bertot, Giovan Bonvechio, Antonio Zanella, Antonio Corajola, Dominico Bonvechio, Antonio Giovanini, Giovan Giaccomoni, Giuseppe Corajola, Andrea Bertot, Nicolo Bertot, Francesco Tomasi, Dominico Giaccomon, Pietro Corteletti, Antonio Cortelleti, Nicolo Bertot, Pietro Nichelati, Vedova Giacomona, Vedova Bertotti, Vedova Betini, Vedova Brolia, Vedova Peccoreti, Vedova Carli, Vedova Alton, Vedova Giovanini, Vedova Celva, Vedova Nichelati, Vedova Giovanini, altra Vedova Giovanini, Vedova Tomasi, Vedova Bertoti. Come si nota più di un terzo dei “supplicanti” era costituito da vedove alle quale evidentemente mancava un qualche sostegno. Repentine e alquanto risentite le parole di Ceschi che tramite il Giudice del Distretto di Civezzano così rispose: “...lo scarso fondo de’ sussidi dalla Sovrana clemenza accordati è totalmente esausto, e che qualor anche vi fosse ancora qualche avanzo non ne potrebbero dessi essere fatti partecipi, perché questi sussidi sono esclusivamente destinati per li miseri abitanti delle remote, ed alpestri Comuni, ove per la totale mancanza d’ogni sorta di commercio, e di ogni altro ramo d’industria, con cui possa essere procacciato il vitto, come pure per la raccolta dei generi assai più tarda, e meschina, regna la vera indigenza.”. E con tono quasi irato proseguì: “...Reca meraviglia, come in un luogo tanto vicino alla Città come Povo vi possano essere tanti indigenti, quanti si trovano alla supplica sottoscritti; giacché la Città offre a quei vicini abitanti mille mezzi di guadagnarsi il sostentamento col lavoro e coll’industria specialmente nella presente stagione per la coltivazione de’ bacchi di seta, e della campagna; conviene quindi credere che almeno la maggior parte di essi cerchino in pregiudicio della vera indigenza de’ sussidi per malavoglia di lavorare e per potersene stare in ozio; ciò premesso si ordina al Giudicio di riprendere seriamente quelli che appartengono a questa classe, e giacché pressoché tutti gli abitanti di Povo non sono che colonni dei possessori abitanti in Trento avvertirà di doversi rivolgere a questi quegli altri che realmente si ritrovassero d’imperioso bisogno... Ciocché viene insinuato al Delegato di Povo perché ne dia notizia ai supplicanti per loro regola e contegno”.8 Nelle carte da noi consultate null’altro su questo argomento abbiamo rinvenuto. Le pressanti richieste d’aiuto, per naturale pudore della povera gente, o per il timore indotto dalle parole dell’autorità poc’anzi riportate, ebbero probabilmente termine. 1 2 3 4 5 6 7 8 Ricordiamo che i cereali erano la principale fonte di sostentamento delle popolazioni trentine. Per un maggior approfondimento del tema si veda: B. FAGAN, La rivoluzione del clima, Sperling e Kupfer 2001. Ivi. Dal 9 giugno 1815, data dell’attribuzione del Principato all’Austria, passarono quasi due anni (1° maggio 1817) prima che la macchina burocratico-amministrativa entrasse nel suo pieno funzionamento (A. CASETTI, Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, Temi, 1961, p. 834). ASTn. Giud. Distr. Civezzano a. 1817 b. 16 (I, Pubblico) n. 55 del 8 maggio 1817. A parte ne riportiamo ampi stralci per evidenziare quanto siano ancora attuali i suggerimenti dati quasi 200 anni fa e quanto gustose e salubri le ricette proposte. Alla maniera francese - Pomme de terre - o di alcune zone di lingua tedesca (spec. Vienna) - Erdapfel -. ASTn. Giud. Distr. Civezzano a. 1817 b. 16 (I, Pubblico), fasc. “Poveri” n. 180 del 7, 8 giugno 1817. Ivi. OFFICINA ELETTRAUTO GOMMISTA DIA GNO di Zordan Romeo SI C ELE ONDIZ TT IO REV RONIC NATOR A ISIO I NI Via Sommarive 2, 38050 POVO (TN), tel. 0461 810667 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 55 Povo e la sua storia Studio demografico su Povo da fine ‘800 ai primi del ‘900 di Antonio Bernabè L Grafico 1 Grafico 2 56 a conoscenza di un paese e della sua storia si basa anche sullo studio demografico dei suoi abitanti, l’aumento o il decremento dei quali è legato a molteplici fattori come lo sviluppo economico, lo stato della salute pubblica, i movimenti della popolazione, la cultura dominante, ed altri ancora. Una ricerca sull’andamento della popolazione “Poera” nel Secolo XVIII° è stata portata a termine qualche anno fa da Marta Cainelli e pubblicata nel libro “Povo nel Settecento”. Con il passare del tempo e avvicinandosi alla nostra epoca, le informazioni sul paese diventano sempre più numerose e complete, e al conteggio della popolazione che si basava quasi esclusivamente sui registri parrocchiali dei nati e dei morti, si affiancano rilevazioni autonome di cui erano incaricati gli uffici anagrafe dei Comuni. Si ha notizia che nella primavera del 1870 GioBatta Nichelatti, allora Capocomune del nostro paese, ebbe l’incarico di rilevare la situazione anagrafica di Povo. Per fare questo “censimento” il Nichelatti doveva compilare manualmente dei fogli, visitando di casa in casa tutte le famiglie. Nello svolgimento di questo incarico egli non era solo: gli dava una mano il “cursore comunale” Giovanni Frizzera, che in seguito avrebbe reclamato il pagamento per questa straordinaria incombenza. A collaborare alla riuscita del censimento venne chiamato anche il Parroco - che al tempo era don Giovanni Battista Dallapé - che mise a dispoTuttapovo n. 1 - marzo 2002 sizione i suoi registri e preparò un foglio per ciascuno dei nati nel Comune fra il 1850 e il 1860. Si deve arrivare però al 1890 per trovare il primo vero censimento della popolazione del nostro paese, eseguito in maniera autonoma dal Comune, e secondo criteri abbastanza simili a quelli che noi oggi conosciamo. Fu in quell’occasione che i due uffici si trovarono in mano cifre molto diverse sul numero di abitanti del paese: infatti la Parrocchia contava 2.338 persone, mentre per il Comune i “Poeri” erano 1.850. Nessuno si era sbagliato a fare le somme; più semplicemente Parrocchia e Comune partivano da basi diverse di calcolo e mentre alla prima interessavano le “anime” da parte del secondo si guardava soprattutto ai “censiti”. Le difformità scomparvero soltanto dopo la Prima guerra mondiale. Intanto però la popolazione del paese cresceva in maniera costante, ma molto lentamente, tant’è vero che per un secolo (e precisamente dal 1870 al 1970) Povo era un paese di circa 2.000/2.500 abitanti; l’incremento è diventato “esplosivo” negli ultimi trenta anni, durante i quali anche il nostro sobborgo ha subito uno spaventoso incremento edilizio. Curiosando tra le cifre scopriamo che nel 1835 nel nostro paese erano presenti ben 75 persone di servizio; si tratta di “famei” o di “serve” equamente distribuiti in tutte le frazioni. Un secolo più tardi, il censimento del 1931 registrava a Povo 112 persone “temporaneamente presenti”, delle quali 80 concentrate nella frazione di Gabbiolo. Altro elemento che colpisce riguarda il fatto che la percentuale maschi/femmine si mantiene costantemente ferma attorno al 50% come dimostra la seguente tabella: Anno 1835 1900 1931 Maschi 653 978 1.284 Femmine 655 979 1.202 Uno sguardo alle famiglie del paese conferma quanto è sotto gli occhi di tutti e cioè che la crescita esponenziale del loro numero, alla quale fa riscontro la contrazione della media dei componenti delle stesse, è avvenuta dal Secondo Dopoguerra in poi. Per contro nell’Ottocento e durante i primi decenni del Novecento la famiglia media era formata da più di cinque persone per nucleo. Queste le cifre per Povo: Povo e la sua storia Anno nucleo familiare 1837 5,9 1900 5,3 1931 5,2 2000 2,6 I dati a nostra disposizione ci permettono di conoscere il numero di case che costituivano l’abitato, meglio sarebbe dire le cinque “Ville” o frazioni che assieme formavano il Comune di Povo. Nel lontano 1817 si contavano 212 case, che diventarono 327 nel 1931, con un incremento di circa un terzo del patrimonio esistente: nello stesso periodo temporale la popolazione era raddoppiata. E se volessimo sapere come se la passavano i nostri nonni quanto a “leggere, scrivere e far di conto” come si diceva allora, abbiamo le percentuali dei censimenti di fine Ottocento, riportati nel grafico n. 2. Come si può notare, circa il 30% delle persone nel 1890 non sapeva né leggere né scrivere; percentuale che si era ridotta alla metà nel 1900. Non va dimenticato che la “scuola popolare” - così veniva chiamata allora la scuola elementare - era si obbligatoria fino ai 14 anni, ma che gli scolari più grandicelli venivano frequentemente dispensati, su richiesta della famiglia, da tale obbligo, in quanto veniva data più importanza al lavoro che allo studio. Non erano pochi coloro che, diventati adulti, dimenticavano completamente o quasi quello che avevano imparato a scuola, come scriveva nel 1905 a questo riguardo il Parroco di Povo don Tomaso Dellafior: “La gente di Povo sopra i 30 anni è in gran parte inalfabeta e non sa né leggere né scrivere; per questo motivo poco diffusa è stata finora la stampa sia buona che cattiva. La gioventù con più regolare frequentazione alla scuola ha imparato a leggere e scrivere e fu provveduto alla buona lettura con la istituzione di una Biblioteca popolare, aperta il giorno 8 dicembre 1904...”. Una ricerca che fotografa assai bene la situazione della popolazione di Povo scaturisce dall’andamento della nati-mortalità fra il 1810 ed il 1920. L’evoluzione è visualizzata nel grafico n. 3, dal quale appare evidente il sal- do ampiamente positivo delle nascite sui decessi nell’ultimo decennio dell’Ottocento e fino all’inizio della Grande Guerra, evoluzione da mettere in rapporto con la buona situazione socio-economica attraversata dal nostro paese in quel periodo. Il picco negativo dei decessi registrato nell’anno 1836 è da imputare al colera che ha falcidiato tante vite e non solo a Povo ma in tutta la regione; fortunatamente per il nostro paese quella fu l’ultima grave epidemia che colpì la generalità della popolazione. Questa ricerca mette in risalto l’andamento della natimortalità in paese durante la Prima Guerra Mondiale; è evidente il tracollo delle nascite ed un consistente incremento dei decessi nell’anno 1918. Sono esclusi da questa statistica i 66 “Poeri” caduti in guerra, per alcuni dei quali ancora oggi non conosciamo né luogo né data della morte. Ben lo sappiamo, e sempre lo ripetevano i nostri nonni, che una volta la vita era “grama”, anche in tempo di pace e anche quando c’era lavoro. In particolare il momento più pericoloso era la nascita e il primo anno di vita. Lo dimostra una ricerca Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Grafico 3 Grafico 4 57 Povo e la sua storia sistematica su tutte le persone morte (in numero di 458) nel nostro paese nell’arco dei dieci anni che vanno dal 1888 al 1897, quando ormai le Autorità preposte (Sindaco - medico comunale, ecc..) erano assai attente alla salute pubblica, come nella lotta al tifo, alla pellagra, all’alcoolismo (si veda il grafico n. 4). Ma nonostante questo impegno, altissima era la mortalità alla nascita o nelle prime ore di vita (39 casi); se a questi numeri si aggiun- Grafico 5 gono i piccoli che morivano entro i dodici mesi, è facile calcolare che soltanto due neonati su tre avevano la speranza di superare il primo anno di vita. Per fare un esempio nel solo mese di dicembre 1914 morirono 7 ragazzi in età scolare per complicazioni derivanti dal morbillo. Ma nonostante una così alta mortalità infantile, i bambini in paese non mancavano. I figli erano una benedizione, ma anche braccia utili per lavorare, erano insomma la vera ricchezza delle famiglie di allora. Il numero degli scolari fra i 6 e i 14 anni era in continua crescita e dava grattacapi a non finire all’amministrazione comunale che non trovava mai aule sufficienti per contenerli (vedi grafico 5). Dalle tre classi del 1890, si era passati alle cinque del 1900, ma in aula non aveva meno di 65 ragazzi! Ci si dovette decidere a costruire un nuovo edificio scolastico (anno 1904) con il quale per qualche tempo il problema venne risolto. Ma già dopo la Prima guerra mondiale il sovraffollamento delle classi e l’impossibilità di aumentarle di numero spingevano il Comune a trovare altre soluzioni, come quella di sistemare i più piccoli nelle “scuolette” di Spré e Oltrecastello. Anche se le classi erano diventate otto, c’erano sempre 56 alunni per aula. Un’ultima curiosità che possiamo appagare riguarda la crescita della popolazione delle “cinque Ville” a partire dal 1817 e fino al 1931, visualizzata nel grafico n. 6. Diciamo della cinque “Ville” o frazioni perché dal novembre del 1863 Villazzano era diventato Comune autonomo, staccandosi da Povo. Il nostro paese rimase dunque costituito dalle frazioni di Gabbiolo, Oltrecastello, Panté, Salé e Spré. La loro estensione geografica e la popolazione che le componeva non era esattamente quella che oggi intendiamo usando gli stessi toponimi. Le frazioni godevano di una certa autonomia per quanto riguarda l’utilizzo del patrimonio comune (risorse boschive), erano gravate da specifiche incombenze per la manutenzione delle strade e degli acquedotti di competenza della loro zona, avevano ciascuna un “Capovilla” che le rappresentava, fungendo da tramite e da portavoce. All’inizio dell’Ottocento le frazioni avevano su per giù lo stesso numero di abitanti. Soltanto Villazzano, che allora era parte del Comune di Povo, era più popoloso, e da solo contava 570 persone. Ma già nella seconda metà dell’Ottocento divenne evidente il ruolo egemone che stava acquistando la frazione di Panté, laddove si concentrava la vita amministrativa (uffici comunali), economica (negozi) e religiosa (Parrocchia) del paese di Povo. Notevole era pure la crescita della popolazione di Oltrecastello, mentre il nucleo meno popolato rimaneva sempre quello di Gabbiolo. Antonio Bernabè di Nicola e Ivan Gardumi Trento - Via Zanella, 7 - Tel. 0461 982508 Abitazione: Tel. 0461 810572 58 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 ZIONE A R U T T RISTRU D I VA N I SEDIE A I IN LAN S S A R E M AT Posta , ngrane di Tuttapovo ale mi vorrei co qu il r pe ”, Spett. Redazio ro ll’Impe ti alla mia , sono riaffiora ngo “Al di là de io ra G ttu o le ld la A e di ol ro a (classe acev pagine del lib Grande Guerr i contenuti e pi ti lla an de ss re to te la Scorrendo le in ol sf ato dre, anche lui ore avendo trov fatti da mio pa hi tulare con l’aut og i più pical an ti la madre con di raccon e i , rd te co on ri fr l te su en li ni fig padre con tre tre, fu divisa. Il 1905). al te tenuanol m e m , co ro: il viaggio es lib l su o at La sua famiglia rt po vita nel to ri sappoco quan . iologici e poi la es fis i pr gn o so an bi lc i ca r ri coli in Boemia , mpagnia eno pe i ho memoria ifamiliari, in co a soste, nemm ur nz pl se o e, gn m le I racconti di cu ia st di r be popolazioracche entro vagoni pe a anche fra la nizzato con ba m ga ti or la a ol sf er i gl te sulla paglia po lia, alcucam lo fra in Boemia. Il menti di famig perava non so cu im do e hi ch cc e ve m i campo sfollati fa to stava lla do fra ante tutto quan del freddo e de visto, rovistan st er no av no d’ a, o er at c’ rd della miseria, e rico ona volontà ch lora, mi sono conoscere la bu ne locale. Di al ri na a particoog is B . astiche ni. rtenenti ad un bi pa m ap ba ti ai en e m on cu ne pagelle scol ruzi lego una to do assicurare l’ist te legato, ne al teresse in quan en in m e ar ch ol al ic rt qu pa succedendo, di è ano rivestire un stro sobborgo Pensando poss ali anche il no qu ai ti en a stemperaev ica e ad e può servire ch a m , to lare epoca stor en rgom cordo d’aolare che mi ri considerato l’a ic tà rt ri pa ve e la ch r al copia. pe Moravia, da qu , un po’ futile o a suscitare: si usasse fare in on re nd pi te i ca rd Un’ultima cosa di co o ri at br esti anto mi è sem istezza che qu fferenza di qu di re il clima di tr a e, ch . e rr de an sso dedu rtavano le mut ver sentito po ia le donne po Luigi Maestrelli m oe B ti. in lu sa po i al di or C i. a quel tem moda che trov Paese che vai, Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 59 Vecchi mestieri scomparsi Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo di Leone Chilovi di Pergine, un nostro lettore che ha fatto un’ampia panoramica sui vecchi mestieri del Trentino ormai dimenticati. (pg) C on il 1945 inizia l’abbandono di molti mestieri tipici delle nostre valli. E’ una lenta agonia a seguito dell’affermarsi dell’industria. Se questa situazione ha, da un lato, portato benessere, dall’altro ha provocato un depauperante esodo ed un progressivo pendolarismo verso le città. Sì è assistito così all’abbandono di molti mestieri con conseguente perdita di un prezioso patrimonio economico e culturale. Gli anziani che vissero quell’epoca, ricordano con piacere circostanze, avvenimenti e persone che hanno seguito con vivo interesse. Ogni comportamento, ogni evento naturale era incasellato nell’immaginario della sapienza contadina. Alla mancanza di “bollettini meteo” si suppliva come si poteva. “Rosso di sera bel tempo si spera, rosso di mattina la pioggia si avvicina”. E poi la saggia previsione per il raccolto: “acqua e sole pan fin che si vuole”. I cibi erano quelli tipici delle coltivazioni locali. Cibo di tutti i giorni era la “mosa” (farina gialla bollita con latte). Ma chi la faceva da padrona era la polenta. Il pane era riservato ai “siori”. Gli avanzi (ma c’erano solo nelle case dei ricchi) venivano dati ai mendicanti e mai gettati. La carne si mangiava raramente (Pasqua, Natale, sagra e qualche altra rara occasione). Per la biancheria di tanto in tanto si faceva il bucato generale (la lisciva).Si bolliva nel paiolo l’acqua. Si copriva il mastello contenente la biancheria con un lenzuolo colmo di cenere prelevata dal focolare. Si versava quindi l’acqua bollente che poi usciva dal foro in basso del mastello. La maggior parte della gente dormiva sul pagliericcio, saccone di tela greggia riempito di foglie secche tolte dalle pannocchie di granoturco. Ogni cosa, ogni indumento veniva sempre accuratamente riparato e non finiva nei rifiuti che, oggi sembra incredibile, non esistevano affatto! Le scarpe al primo buco venivano prontamente ri- 60 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 parate dal calzolaio. I vestiti (quantunque esistessero diversi sarti, spariti con le moderne confezioni), passavano di padre in figlio e dai fratelli maggiori a quelli minori. Giacche, cappotti, regolarmente rovesciati, continuavano la loro vita sulle spalle dei nipoti. Quand’erano giunti ad un punto tale che non era più possibile indossarli, non venivano gettati, ma utilizzati per le suole delle scarpe di stoffa. Cuciti a punti fitti formavano la suola, mentre la tomaia era costituita da un panno anche questo usato. Molti erano gli zoccoli, una rozza calzatura, fatta con lo zoccolo di legno leggermente incurvato, con la tomaia di corame inchiodata sul bordo esterno del legno. L’uso dei medicinali era una rarità e quando si usavano erano preparati artigianalmente dal farmacista, accompagnati da preziosi consigli che, in qualche modo, sostituivano la visita medica che la generale indigenza non poteva permettere. Le mamme per qualsiasi malanno ricorrevano al tradizionale toccasana: l’olio di ricino ritenuto panacea per ogni male. Accanto a queste situazioni esisteva una miriade di piccoli artigiani, purtroppo oggi scomparsi. L’ombrellaio (quasi sempre oriundo dal varesotto) passava di casa in casa per le riparazioni. Così pure lo stagnaio (“parolot”), in genere proveniente dalla VaI di Sole, si sedeva in un angolo della piazza e riparava pentole e paioli applicando a questi ultimi lucenti tasselli di rame. Generalmente dal Primiero venivano i seggiolai (“caregheti”) per la riparazione delle poltrone e seggiole spagliate. Altro artigiano itinerante era l’arrotino. Arrivava spingendo il suo trabiccolo montato su una bici, sulla quale era issata la mola, azionata dai pedali mediante un accorto collegamento. A coltelli, forbici, rasoi ed ogni altro oggetto da taglio veniva dato il filo per ripristinare la loro originaria efficienza. Vi era poi lo spazzacamino, proveniente dalla Val di Sole, che richiedeva una corporatura minuta per penetrare nella canna fumaria. Non ultimo di questi artigiani era il fabbro maniscalco. Vicino alla sua fucina aveva il “travai”, struttura nella quale venivano introdotti cavalli e buoi per applicare loro i ferri affinché non si consumassero gli zoccoli. Queste vicende, queste tradizioni, questi mestieri fanno parte ormai di un mondo purtroppo perduto e talvolta ingiustamente guardato con diffidenza. Noi, persone di una certa età, vogliamo condividere un mondo lontano nel tempo, ma felice nel cuore. Leone Chilovi Domenica 14 aprile 2002 VIVICITTÀ a Rovereto città della Pace ad ore 10 partenza da corso Bettini della manifestazione podistica aperta a tutti ed a sostegno del progetto Prijedor (Bosnia Erzegovina) Sono previsti due percorsi: Competitivo di 12 km Non competitivo di km 4 Per iscrizioni ed informazioni: UISP Comitato del Trentino via del Suffragio 53 Tel e fax 0461 231128 Progetto Prijedor La Casa per la Pace ha iniziato ad intervenire in Bosnia Erzegovina nell'autunno del 1995 all'indomani della pulizia etnica, che dal 1992 aveva riguardato più della metà della popolazione. Questo progetto si è trasformato in associazione dal 1997. All'associazione Progetto Prijedor aderiscono la Casa per la Pace, l'Associazione Trentina nel mondo, i Comuni di Aldeno, Borgo Valsugana, Cavalese, Caderzone, Tassello, Ronzo Chenis, Trento, Pergine Valsugana, Pinzolo, Varena, Massimeno, Predazzo, Giustino, Spiazzo Rèndeva, Lavis, Grumes, Caldonazzo e molte persone a titolo individuale. Le attività del Progetto si basano sul volontariato e sono sostenute attraverso l'autofinanziamento, i benefici della legge provinciale sulla cooperazione allo sviluppo e del partnerariato di enti locali e di realtà associative. I settori interessati sono numerosi: sviluppo rurale, microcredito, ambiente, sostegno delle ong locali, gemellaggi e scambi culturali, sportivi, affidi di diplomazia popolare e aiuti ai profughi. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 61 L’angolo della poesia La poesia dialettale L Guido Leonelli a poesia qui accanto “EL NOSS DIALET” è tratta da: Nando da Ala: El filò; Capilito Bolognani, Rovereto dic. 1972. La presentazione è dell’allora Assessore Provinciale alle Attività Culturali dr. Guido Lorenzi. Luigi Amech è nato a Trento, nel rione della “Portèla” e, fin dall’inizio ha fatto parte del “Filò” di Nando da Ala. Ha dato alle stampe alcune raccolte, fra le quali “Ricordi de la Portèla” nel 1953, “Fiadi de casa”, nel 1957 “Goze de ziel, mìgole de stele”, nel 1963. E’ morto nel 1967 ma tutt’oggi è presente fra noi, oltreché con la sua poesia, con un Premio di poesia dialettale trentina intitolato al suo nome, premio che è giunto quest’anno alla XXI edizione. E’ Organizzato col patrocinio della Regione Trentino A.Adige e di R.T.T. (Radio Tele Trentino) e la premiazione dell’edizione di quest’anno è in programma per il giorno 20 aprile prossimo presso il palazzo della Regione di Trento. Per curiosità, è interessante notare che, mentre segretario del premio è il poeta trentino Ezio Endrizzi, presidente della giuria è il Dr. Guido Lorenzi, il medesimo di cui si parlava sopra. Proverbi Trentini (tratti da: U. Raffaelli, “Proverbi del Trentino”, Giunti Ed., Firenze 1981). - “Al sól de marz e a l’amór de le tosàte no se ghe créde”. “Marz bagnà e april sut, gran da per tut”. “Se ‘n marz buta l’èrba, ‘n aprìl buta mèrda”. “Se ‘l tonéza prima de San Zòrz, quaranta dì de invèrno”. (San Giorgio è il 23 aprile) “I fasòi de San Marc no i dév’esser né cressùdi né zó ‘ntél banch”. Modi Di Dire (tratti da W. Pedrotti, “Modi di dire di Trento”; Demetra Ed., Bussolengo 1995). - “Orbo come ‘n finch” - si dice di chi ci vede poco. “Spuzzar come ‘n béch” - dal significato molto chiaro “Miz come ‘n poiàt” - si dice di chi è bagnato fradicio. “Embriàch come na sitèla” - “sitèla” è il razzo dei fuochi di artificio che richiama l’andatura barcollante dell’ubriaco la Botega dei Fiori di ROBERTO MERZ POVO (TN) - Via della Resistenza, 25 - Tel. 0461 810041 62 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 di Guido Leonelli El noss dialet El noss dialèt l’è dur come na zòca de quele de costera o de giaron; el rùdola, ‘l screpeza per la boca con na paròla drita o ‘n monzegon. Gh’è drent el calcarèl de zento cròzi le crepe dei sguazoni de l’istà: e a scoltar ben se sente drent le vozi dei dòici e dei franzesi che è passà. Disente per esempi del “smarlòss” de le galine che le va a “mason”, così savem che ‘l noss dialèt balòss l’è fat che ‘l ghe somèja a ‘n minestron. En minestron, però, conzà polito e col saôr pu bon che salta ‘n man, che ‘l te sa dir, con tut el so dirito: “Son sora ensema a l’òio, e son talian!” E a quei che del Trentin i ne diss tante, cossì noi ghe stropém ben ben la boca: “A la stazion gh’è fora ‘l pu bel Dante, che del talian l’è stà propri la zoca!” Luigi Amech Se repèza ‘l tèmp Finalmént en rasìn de primavéra: se desfiadìs ala fin l’invèrno ridót oramài a far fòr le ùltime mìgole de frét. Se repèza ‘l tèmp entrà bavesèle e sangióti de sguazzi anca se la bèla stagión la par ancór ligàda a ‘n fil. El sól el ciàpa fòrza, le bisèrdole le slìpega fòr dai so busàti i persegàri i se vestìs de séda ròsa. En la fornasèla brusa ancór, qualche stiz vanzà a sugar i cantóni pu lontàni de sto còr stranià. L’angolo della poesia Dal mur de Berlìn a le tór gemèle Ani fa fòr per Berlìn i à tirà zó na gran muràia che la dividéva ‘l móndo ‘n dói: da quésta quéi “bòni”, i “catìvi de là”. Finìva cossì la cortìna de fèr con le divisón i mili veléni le guére fréde co le so spie. Caschéva la falz ensèma al martèl a scominziar na séna … nòva. Ma quéi “catìvi” che i néva a dormir sénza disnar e sénza la zéna i à vist che tési che èren de qua perché sta ‘ngiustìzia? i s’à domandà. Quéi “bòni” però de spartir no i gavéva pròpi ‘ntenzión e anzi i beghéva: - sténe fòra dai pèi che per voiàltri chì no ghe n’è -. I “catìvi” alór i s’à stufàdi de patir a panza vòida i à scomìnzia a ‘nsoniàrse a revoltàrse per zercar de far giustìzia e sgualivar. Da la fèsta de Berlìn l’è s’ciopà ‘n gran casìn copaménti e mili guère per la fam e la religión. A’ tacà anca i aèrei a sbarar de qua e de là mili guère ‘n tut el móndo enté ‘n zògh pericolós. Fin che ‘n dì anca le tór alte nète e ben lustràde a mostrar la ziviltà dei poténti chi de qua su la tèsta l’è cascàde e ‘n mili tòchi sgranzolàde. Se ‘l capìs demò adès la funzión de quél muràz che a Berlìn el se levéva en tut el móndo a separar zènt famàda da zènt tésa. Il 7° Concorso Letterario nazionale “Nord-Sud” A.C.A.V. di Trento, nella sua edizione 2001, conclusasi con la premiazione presso il palazzo della Regione di Trento alla fine del dicembre scorso, nella sezione riservata alla poesia dialettale, ha premiato tre autori rispettivamente di Schio, Venezia e Verona (quando si dice “nemo profeta in patria est”). La prima poesia in trentino, “Refugià” è stata classificata al 4° posto. No te domàndo tant Col me dir de pòre paròle che le sténta a vegnir su de domàndo demò de darme n’ociàda, Sioredìo, anca se chì ‘nté sta cesotèla arbandonàda te me pari pu sól de mi cossì ‘nciodà su quéla crós crepàda. No te domando tant: che a sto ‘nvèrno lóngh e cruf ghe tègna drìo na primavéra piéna de colóri; che sia bòn, de tant en tant, de tirar el fià e de far en risolìn a sto móndo scrempenà ma ancór si bèl. Refugià Zìnghen solàgn ‘nté ‘n móndo de lóvi a mercantezar sperànza su ‘nté na vècia barca rùzena. Sót en spich de luna el mìssia ‘l vènt el so canto al me pianto. Ò serà la valìs pa spavèle penséri restàdi fòra a cavàl de recòrdi tacàdi a la me tèra che arbandóno. Entél vòit de la nòt che la bala su ónde che le ‘ngiotìs la vita canta la disperazión; e l’è sgrifi fóndi su la crozàia de ‘n còr biót enté na tèra forèsta. Guerrasanta Al grido blasfemo: “E’ Iddio che lo vuole!” squassavan la terra con odio e furore. Eppur quella notte brillò una cometa, di pace e d’amore parlò quel Profeta. “Siam tutti fratelli, di Dio siamo figli, buttate i coltelli, limate gli artigli”. Nel nome di Dio non puoi far la guerra, che sol per amore creò questa Terra. E a tutti la diede, al bianco ed al nero, sia Buddha od Allah pregassero in Cielo. La croce a vessillo portaste alla testa, con quella il terrore sia a manca che a destra. Torture, massacri e stupri, invasioni. Con Vescovi e Papi, incendi e oppressioni. Ma secoli ed anni passarono invano, che sempre riecheggia quell’urlo inumano. E quello che ancora per cui combattete, non è certo un Dio e voi lo sapete! E’ solo conquista, denaro, potere: vi ha dato alla testa ed è tutto un “volere”! Ebbene via, avanti: offuscate anche il Sole però mai più dite che è Iddio che lo vuole!!! Nonna Renata Poesie dialettali di Guido Leonelli Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 63 Racconti Cronaca immaginaria La bignonia C hiunque volesse ascoltare la sua storia basta che si rechi, nel tardo pomeriggio, al Gran Prato delle Macerie: là dove, fino al ‘18, sorgeva l’antico nucleo storico del paese. Può trovarlo seduto sempre sullo stesso rudere, semicoperto dalle erbacce: “La casa del nonno” dice lui, anche se non è più possibile distinguere ciò che resta di vecchi manufatti dai massi rotolati fin lì lungo i fianchi scoscesi della montagna. Ad un certo punto, il vecchio, con lo sguardo perso sulla linea dell’orizzonte, come se rispondesse ad un comando silenzioso, comincia a snocciolare il suo solito racconto. Ci sono spesso dei ragazzini che tornano più volte, adesso che la televisione è stata oscurata dopo la caduta della dittatura multimediale, ad ascoltare quella storia triste e avvincente del tempo che fu. Ma pare che il vecchio neppure li veda. È assente, lontano. Parla quasi tra sé, incurante del pubblico. “Fu il padre di mio nonno - esordisce sempre così - a costruire questa casa verso la fine del ‘900.” Abbassa lo sguardo e poggia le mani sulla pietra bianca e levigata su cui è seduto quasi per costatarne la solidità, o per assorbire dai pori radiazioni e ricordi di quel muto testimone. “Erano bei tempi, quelli - i suoi occhi azzurri sono quasi trasparenti, come fossero consumati, e quando li alza al cielo si confondono con la luce - c’era pace e lavoro, la gente si conosceva e si chiamava per nome. Quando nacque mio nonno, il padre piantò in un grande vaso di terracotta una pianticella di bignonia, come s’usava per buon auspicio. Mentre il bambino cresceva, di Stefano Ricci diventava grande anche la pianta, finché incrinò il vaso e si dovette interrare. Ma venne piantata troppo vicino alla casa e quando il nonno cominciò la scuola, le radici della bignonia si attorcigliarono ai tubi di scarico, ostruendoli. Quella volta anche il nonno diede una mano al padre e, benché sconsigliati, dissotterrarono con estrema cautela la pianta, in autunno. Recuperarono il più possibile quelle radici contorte. La potarono drasticamente nel periodo in cui la linfa dorme, la piantarono più distante, a ridosso del muro di cinta e tutti dicevano che sarebbe morta. nel raccontare, il vecchio si scalda, l’animo si scioglie e sembra ridiscendere tra i comuni mortali. Ma non si può dire se sia più lui ad adeguarsi al tempo o più gli astanti a venir trascinati negli abissi del ricordo. A quel punto volge l’umido sguardo tra i rovi vicini come volesse scioglierne la trama intricata, stringe le palpebre per scrutare il dettaglio, finché scopre tra i sassi scomposti d’un antico muro a secco un tromboncino rosso. Come il sangue - Ma la bignonia è l’unica ad essere rimasta viva.” La voce un poco rotta, denuncia una malcelata commozione ed il vecchio a quel punto tace, ma i ragazzini restano ancora un poco a guardarlo, perché nel silenzio di quella figura si legge chiaramente tutto il dramma della guerra di secessione che nei primi anni del 2000 insanguinò il Paese, recidendo i virgulti migliori, costringendo la gente a ritrovar le proprie, vere radici. DITTA BERTOTTI s.n.c. di Bertotti Claudio & C. Pitture interne e esterne Povo (TN) - Uffici: via della Resistenza 79 - Tel. 0461 810694 64 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Povo, ieri e oggi Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 65 Le ricette di Matilde Dal primo al dolce Rigatoni alla pancetta e ricotta 250 gr. di rigatoni; 200 gr. di ricotta romana; 150 gr. di pancetta magra tagliata a cubetti; 4cucchiai di olio d’oliva; sale, pepe; mezzo bicchiere di vino bianco. In una padella con olio, fate rosolare la pancetta a cubetti, quando sarà diventata dorata versate il vino e fate evaporare. Togliere poi dal fuoco. Nel frattempo fate cuocere i rigatoni. In una zuppiera ponete la ricotta, unite un cucchiaio dell’acqua di cottura della pasta, mescolate bene con un pizzico di sale e un pizzico di pepe. Scolate i rigatoni, metteteli nella zuppiera e irrorateli con il sughetto della pancetta fatto scaldare. Rimescolate e servite immediatamente. È una ricetta semplice e veloce, ma molto gustosa. Uova strapazzate con zucchine 500 gr di zucchine fresche e sode; 4 uova: 100 gr di parmigiano grattugiato; 4 cuccchiai di salsa di pomodoro; alcune foglie di basilico tritate: 1 cipolla: 4 cucchiai di olio d’oliva; sale e pepe; 30 gr di burro. Mondate le zucchine, lavatele e tagliatele a fette sottili. Tritate la cipolla e fatela rosolare con olio, sale, pepe e burro. Unite poi le zucchine e due cucchiai d’acqua tiepida. Fate cuocere per 20 minuti mescolando ogni tanto. Sbattete le uova con poco sale e pepe, versatele sulle zucchine e fatele rapprendere. Versate la salsa di pomodoro e amalgamate bene tutti gli ingredienti. Prima di servire spolverizzate con parmigiano grattugiato e basilico tritato. 66 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 a cura di Matilde Padroni Cagol Involtini di pollo al peperone 600 qr di petti di pollo; 1 peperone rosso grasso; 1- 2 scalogni; 5-6 foglie di basilico; 1 cucchiaio di prezzemolo tritato; olio d’oliva: 15 gr di burro; sale; vino bianco secco. Pulite il peperone tagliandolo in quarti ed e eliminando semi e filamenti bianchi. Lavatelo e tagliatelo a dadini. Affettate lo scalogno e mettetelo a stufare in olio d’oliva per un quarto d’ora circa, insieme con il peperone, salate e pepate, quindi unite il prezzemolo ed il basilico tritati. Dividete i petti di pollo in 8 fettine sottili e su ciascuna distribuite una cucchiaiata di peperone, formate degli involtini e legateli con filo bianco. In una padella fate scaldare 2 - 3 cucchiai di olio e un po’ di burro, rosolate gli involtini e quando saranno ben dorati bagnateli con mezzo bicchiere di vino bianco, regolate di sale e continuate la cottura a fuoco moderato per 15-20 minuti. Se fosse necessario bagnateli con 1 - 2 cucchiai di brodo. Pere gratinate Pelate le pere, privatele del torsolo e dei semi, quindi tagliatele a fettine sottili. Imburrate una pirofila rotonda di 20 centimetri di diametro, fate uno strato di fettine di pere, velate queste ultime con un po’ di miele, cospargeretele con gherigli di noci tritati, con un po’ di amaretti sbriciolati e zucchero di canna. Spruzzatele con acquavite di pera, distribuite qua e là qualche fiocchetto di burro, poi fate un altro strato di fettine di pere e continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti. Collocate sulla superficie del dolce qualche fiocchetto di burro e passate il recipiente in forno caldo (200°) per 30 minuti circa. Solo durante gli ultimi 5 minuti di cottura accendete il grill. Servite in tavola le pere gratinate nel recipiente di cottura. La nostra nuova moneta Dove ci porta l’euro? Personalmente credo che l’euro contribuirà notevolmente all’unificazione degli Stati in un’Europa federale. Da giovane, assieme a tanti altri, avevo un sogno da realizzare: uno Stato europeo,senza frontiere,un unico sistema economico, una lingua ufficiale parlata da tutti, un parlamento ed un governo europei con tutte le prerogative per governare. Quel gruppo di giovani, di cui facevo parte, rappresentava uno dei primi movimenti europeisti. Con i Trattati di Roma del 1957 si è dato avvio ad un processo di unificazione tra gli Stati a livello economico, anzichè politico-sociale. Infatti il secondo percorso, cioè quello politico, risulta molto difficile e purtroppo i governanti spesso smarriscono la strada,allontanando anzichè avvicinare la meta: l’Europa unico Stato. Gli incontri di Nizza, di Stoccolma e di Laeken non hanno dato i frutti tanto sperati. Infatti non hanno portato fatti sostanziali tali da fare sperare che, in tempi brevi e ragionevoli, si possa intravedere l’agognato traguardo. È chiaro ormai a tutti che gli Stati membri della UE dovranno rinunciare in parte alla loro sovranità nazionale per far posto a quella sovranazionale, arrivando a costituire un unico Parlamento ed un unico Governo per 300 milioni di cittadini europei. L’Europarlamento dovrebbe legiferare su alcune fondamentali materie quali: agricoltura, ambiente, sicurezza, politica estera, trasporti, politica fiscale e sociale. Mi sembra, e vorrei sbagliarmi, che la gente non sia sufficientemente informata sull’importanza e sulla necessità di costruire un’Europa politica. Che significato potrà avere la globalizzazione se l’Europa non contribuirà con determinazione ad una scelta di cambiamento globale della vita delle persone della terra? Solo un esempio: se non si interverrà sollecitamente e con convinzione ad aiutare le popolazioni del terzo mondo, attraverso uno sviluppo economico sostenibile nei loro paesi, credo che assisteremo ad un fenomeno, appena iniziato, di esodo di massa di interi popoli alla ricerca di cibo per una sopravvivenza misera. Sono convinto che, per poter parlare di un’integrazione efficace rivolta anche ai Paesi dell’Est, bisognerà prima costituire uno stato politicamente unito e regolato da una nuova Costituzione. Lo stesso Presidente della Repubblica Ciampi, nei suoi ultimi interventi ed in particolare in occasione degli auguri agli italiani per il nuovo anno, ha più volte sottolineato con forza la necessità di avviare un vero percorso politico, invitando i Governi dei vari paesi della UE a predisporre i necessari atti politici per arrivare ad una Costituzione europea. Con l’euro si potrà superare qualche steccato, ma non sarà sufficiente per spianare la strada che è tutta in salita. Per proseguire nel progetto di unificazione occorrono coraggio e volontà politica. Andare avanti significa dare speranza e certezze ai giovani per il loro futuro. Mi chiedo spesso se vogliamo veramente un’europa unita. I risultati fin qui raggiunti fanno per ora dell’idea di un’Europa unita solamente una speranza! Se nulla cambierà sarà per molti un’amara delusione! Nunzio Bombace Sindaco della Cassa Rurale di Trento Nunzio Bombace Loc. Ciré Via degli Artigiani, 3 38057 Pergine Valsugana Tel. e Fax 0461 509055 Tel. abit. 0461 810494 Cell. 340 7314106 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 67 Fauna “poèra” Gli uccelli più comuni nell’abitato di Povo L Giovane, maschio e femmina di merlo a collocazione di Povo permette l’osservazione di molte specie di uccelli, trovandosi l’abitato vicino al bosco ed essendo attraversato da alcuni corsi d’acqua. Tuttavia non è necessario recarsi in montagna o battere il corso torrenti per incontrare alcune specie, le quali - ormai del tutto confidenti- frequentano le zone antropizzate e si possono vedere in ogni stagione. Tutti questi uccelli sono immediatamente identificabili, anche se non è inopportuno ricordarne le caratteristiche principali. Tutti gli uccelli qui descritti sono osservabili ovunque e sono presenti in grande numero; molte altre specie si trovano pure in grande copia a Povo, ma è necessario uscire dal centro abitato per poterle incontrare, e talora è necessario l’ausilio di un binocolo. Il Merlo (Turdus merula) è comunissimo e stanziale nella zona abitata di Povo, si lascia avvicinare più di ogni altro uccello e si alimenta nei giardini e nelle aiuole, anche in presenza dell’uomo. Il maschio ha un piumaggio nero ed il becco assume una colorazione che varia dal giallo all’arancione, è chiaramente discernibile un anello perioculare giallo; la femmina ha invece un piumaggio bruno uniforme. I merli possono essere uditi cantare specialmente all’alba ed al tramonto, tut- di Francesco Saverio Dalba tavia durante l’arco della giornata si possono udire i loro richiami. A distanza il merlo si può riconoscere grazie alla sua andatura a saltelli. A Povo si trovano pressoché ovunque, quest’anno in gran numero. La cornacchia grigia (Corvus corone cornix) ha dimensioni quasi doppie rispetto a quelle del merlo (46 centimetri di media) e si può distinguere anche da lontano perché ha il corpo grigio, ed il becco nero. Seppure non numerosissima può essere osservata quando si posa sopra i tetti delle abitazioni e più spesso mentre si alimenta nei campi e nei vigneti, in volo batte le ali molto lentamente, solitamente in paese non si vedono grandi stormi, ma piuttosto alcuni esemplari solitari o in gruppi ristretti. Il fringuello (Fringilla coelebs) è comunissimo nei pressi delle abitazioni, specie nei giardini e negli orti, è stanziale, di immediata identificazione è il maschio, dal caratteristico cappuccio grigio-azzurro in estate e più spento in inverno, ha distinte barre alari bianche ed il groppone verde. La femmina ha una colorazione bruno-grigia che sfuma nel verdastro. Non si lasciano avvicinare, tuttavia è facile individuarli una volta che si siano alzati in volo. Si possono osservare facilmente in Via Madonnina, soprattutto nei campi ai lati della strada. Infine bisogna ricordare le più comuni specie di passeri: la Passera oltremontana (Passer domesticus) e la Passera mattugia (Passer montanus). La passera mattugia si identifica immediatamente grazie alle macchiette nere sulle guance, ha il vertice scuro e non presenta dimorfismo sessuale. Il maschio della passera oltremontana ha il vertice grigio e le tempie rossicce, la femmina invece è di colore più smorto e presenta una stria oculare scura con un sopracciglio giallastro. Il maschio SALONE Immagine Donna POVO - OLTRECASTELLO - TEL. 0461342032 68 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Fauna “poèra” della passera oltremontana, nella razza d’Italia (passer domesticus italiae) ha il vertice completamente bruno. Dunque, una volta rilevata la presenza o meno delle macchie sopra le guance sarà semplicissimo classificare il passero al quale ci si trova di fronte; se poi il passero ha colori più spenti ed uniformi, non potrà trattarsi che di una femmina (o di un giovane) di passera oltremontana. Lungo via Pinara è possibile vedere dei grandi posatoi di passeri e ci si può imbattere non infrequentemente nel pettirosso (Erithacus rubecula). Quest’ultimo si trova con grande frequenza nei giardini, è schivo ma non fugge subito dinanzi all’osservatore, rimanendo talora a lungo immobile, lo si può osservare nei giardini e negli orti, di fronte subito identificabile grazie al petto di colore arancione-rosso, se di spalle grazie alla postura particolarmente eretta. Si possono vedere inoltre molte cinciallegre (ad esempio lungo la strada che conduce a Trento), cince more lungo il corso del Salé. cornacchia nera e cornacchia grigia Pettirosso Passera oltremontana e la Passera mattugia 38100 TRENTO - Via E. Fermi, 4 Tel. 0461 920519 - Fax 0461 934988 E-Mail: [email protected] Assistenza Noleggio Consulenza e Riparazioni Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 69 Solidarietà AVSI. Condividere i bisogni per condividere il senso della vita D a alcuni anni a questa parte, il primo sabato di dicembre, passando per la piazza di Povo molti avranno potuto notare una “presenza” diversa dal solito: le cosiddette “Tende di Natale”, una iniziativa pensata per sostenere le attività di AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) e portata avanti da centinaia di volontari in tutta Italia. Anche qui, nel nostro sobborgo, le “Tende” sono diventate una consuetudine e in questi anni abbiamo incontrato moltissime persone nell’intento innanzitutto di far conoscere AVSI e i suoi progetti e poi di raccogliere fondi attraverso la vendita di biglietti d’auguri, cassette musicali e oggetti natalizi o semplici offerte. Ma chi è AVSI? AVSI è un’organizzazione non governativa nata nel 1972; è stata riconosciuta come ONG dal Ministero degli Esteri Italiano nel 1973 ed è accreditata presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Da alcuni anni AVSI è divenuto un network internazionale di 21 ONG e Associazioni in diversi paesi europei, in America Latina e in Africa. Aderisce al network AVSI anche l’associazione trentina AVSI Trento presente sul territorio provinciale dal 1993. AVSI è presente in 28 paesi di Africa, America Latina, Medio Oriente ed Est Europeo con 77 progetti pluriennali nei settori della sanità e dell’igiene, della cura dell’infanzia in condizioni di disagio, dell’educazione e della formazione professionale, del recupero delle aree marginali urbane e del- l’ambiente, dell’agricoltura, e in interventi di emergenza. Oltre 300 volontari professionalmente qualificati (medici, ingegneri, agronomi, educatori, assistenti sociali, economisti, psicologi) si sono succeduti nei Paesi d’intervento dedicandosi ai vari progetti per periodi di tempo non inferiori ai due anni. Oltre 16.000 sono poi le adozioni a distanza che AVSI promuove e segue in 25 Paesi. Il metodo AVSI Il metodo di intervento di AVSI ha come primo punto la centralità della persona. Per condividere i bisogni di una persona, è necessario condividere con lei il senso della vita, occorre cioè una passione per il proprio e altrui destino; senza di ciò la risposta al bisogno è un gesto di bontà autogratificante o una strategia politica, ma non è origine di un rapporto né di un incontro veri tra persone, cioè non è inizio di risposta al più vero e grande bisogno che ha una persona, quello di essere aiutata a vivere. Partire dalla persona prima che da un progetto ha delle conseguenze operative impensabili. Un esempio fra tanti: a Salvador Bahia (Brasile) nel 1996 AVSI ha iniziato la costruzione di unità abitative per i “favelados” di Novos Alagados, 12.000 persone che vivevano su palafitte in condizioni disumane. Oggi chi visita quella che un tempo era una favela, non trova più palafitte, ma piccole case in muratura. Tutto questo è stato possibile anche grazie al coinvolgimento delle famiglie stesse nel progetto in modo stabile e responsabile ed alla solidarietà creatasi tra esse. Ciò ha contribuito ad un successo dell’intervento al di là delle aspettative. La modalità con cui AVSI propone il progetto e lo attua si potrebbe riassumere nello slogan “fare con”, fare assieme alle persone. Molti progetti di agenzie internazionali calano dall’alto e chi deve tradurli in atto non si impegna in una effettiva condivisione della vita della gente; come conseguenza si sprecano molti mezzi e gli in- Oreficieriadi Merz Casagrande & C. Maria TRENTO - Via S. Pietro, 1 - Tel. 0461 982011 70 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 Solidarietà terventi, spesso, non lasciano qualcosa che duri nel tempo. Invece “fare assieme a loro” significa partire dal rapporto con la gente cui il progetto è rivolto e costruire sulla base dei passi che maturano con loro: imprese cooperative, la realtà di microcredito abitativo sorte nello svolgimento del progetto prima citato, hanno coinvolto le famiglie nella decisione sull’uso delle risorse, come intelligenza e capacità imprenditoriale. “Fare con” è il tentativo di corrispondere realmente alle domande e ai bisogni della gente. Desideriamo ringraziare tutti coloro che anche quest’anno come gli anni scorsi hanno contribuito con la loro sensibilità e generosità a sostenere i progetti promossi da AVSI ed in particolare: ( Nigeria - costruzione di un centro educativo stabile (scuola St. Peter and Paul) in periferia di Lagos; ( Romania - sostegno delle spese di funzionamento di una casa famiglia per bambini ammalati di AIDS a Chiajna; ( Libano - Ricostruzione della scuola Notre Dame des Apostres distrutta dalla guerra nei pressi della località Salima; ( Kenya - Sostegno l’opera educativa a favore dei giovani disoccupati, ragazze madri, ammalati di AIDS e bambini abbandonati svolta dalla parrocchia di St. Joseph a Nairobi; ( Brasile - sostegno alla scuola agricola di Manaus per la sistemazione delle strutture e l’aggiornamento professionale dei docenti; ( Italia - sostegno all’associazione “In-presa di Emilia Vergari” che opera con ragazzi in situazione di difficoltà sociale, scolastica e lavorativa. Di fronte alla spaventosa capacità di male e di distruzione che oggi nel mondo sembra prevalere, possa invece affermarsi la capacità di bene che c’è in ogni uomo e che è testimoniata da tante persone che spendono la propria vita perché questo bene diventi visibile in opere concrete. Cristina Zanetti Erzegovesi e tutti i volontari AVSI di Povo Carlo Fedrizzi, Presidente di AVSI Trento AVSI Trento, Via Brennero 169/10 Telefono e Fax 0461-830157, email [email protected] Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 71 Internet Usare il computer come uno sportello bancario S econdo i dati forniti dall’associazione bancaria italiana (Abi) su 921 istituti di credito che costituiscono il sistema bancario italiano 295 sono presenti in Internet. Ma cosa ci fa una banca su Internet? Molte, anzi moltissime, cose, ma soprattutto dà ai propri clienti la possibilità di ottenere comodamente dal computer di casa o dell’ufficio informazioni su proprio conto corrente come il saldo, l’estratto conto con gli ultimi movimenti, informazioni sui tassi di interesse e costi, ordinare bonifici, pagare fatture e bollette, ricaricare una scheda telefonica e svolgere in pratica tutte le operazioni che si possono fare allo sportello. Tutto questo si chiama Home Banking cioè “la banca in casa”. In altre parole non è più necessario recarsi di persona in banca per domandare all’impiegato informazioni relative ai propri risparmi ma è possibile leggerle con calma aggiornate e nel momento che più ci è comodo perché il servizio è disponibile 24 ore su 24 da qualsiasi computer nel mondo connesso alla rete. Cos’è la crittografia? Un sistema crittografico fornisce tecniche per trasformare un messaggio in chiaro in un messaggio cifrato o crittogramma. Tale fase viene detta criptazione o cifratura. Il crittogramma viene inviato dal mittente al destinatario utilizzando un mezzo, un canale di trasmissione più o meno sicuro. Una volta arrivato a destinazione il messaggio viene decifrato per riottenere il messaggio in chiaro. Tale trasformazione si basa su un algoritmo ed una chiave. Il cifrario o algoritmo crittografico è la funzione matematica che identifica le fasi di cifratura e decifratura. Per aumentare la robustezza di un algoritmo crittografico esso deve venire pubblicato e reso noto al maggior numero possibile di persone. Si deve supporre che un’ipotetica spia conosca l’algortimo usato, bisogna quindi ipotizzare che l’unica informazione di esclusivo possesso del destinatario sia la chiave. La crittologia è la scienza che si occupa di studiare metodi di cifratura, in essa possono essere individuate la crittografia che studia metodi di cifratura sicuri e la crittoanalisi che invece sviluppa tecniche per rompere le cifrature suddette. Il primo tassello della transazione sicura è nel browser (il programma con il quale si naviga in Internet). Si tratta di un componente specifico che garantisce la protezione dei dati attraverso un “linguaggio” di trasmissione (il protocollo SSL: Secure Socket Layer), un protocollo che si attiva e si disattiva autonomamente quando necessario, senza che l’utente se ne accorga, la cui funzione è di proteggere i dati (della carta di credito o dei movimenti bancari) con appositi codici di crittografia (se quindi qualcuno riuscisse a intercettare i dati che l’utente sta trasmettendo, non sarebbe in grado di leggerli). L’utente è avvertito che è stata attivata una trasmissione di dati con Ssl dall’apparizione, sulla barra superiore dei pulsanti o in basso sullo schermo, del logo stilizzato di un lucchetto chiuso. 72 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 di Carlo Nichelatti Questo servizio è talmente comodo che nel corso del 2000 il numero degli italiani che hanno scelto di gestire il proprio conto corrente via Internet è cresciuto di oltre 900.000 unità (dati presi dalla Banca d’Italia). I vantaggi dunque sono moltissimi: oltre ad uno sportello aperto 24 ore su 24 si hanno riservatezza, immediatezza, flessibilità e convenienza. Il vantaggio infatti non è solo nel risparmio di tempo ma anche negli sconti tariffari applicati dalle banche stesse le quali hanno tutto l’interesse a limitare le operazioni allo sportello (quindi meno dipendenti agli sportelli, meno code e di conseguenza meno lamentele) e nella quasi assoluta gratuità delle comunicazioni al cliente. Alcune banche offrono anche la possibilità di fare “trading on-line”, cioè di comprare e vendere titoli senza l’intermediazione di un addetto e in modo del tutto autonomo. Si può accedere quindi direttamente alle quotazioni di mercato, si decide autonomamente come investire propri soldi e il proprio portafoglio cercando di sfruttare l’andamento in Borsa. Naturalmente il “fai-da-te” comporta qualche rischio in più, soprattutto visto l’andamento della Borsa dell’ultimo anno, non è certo una cosa da prendere alla “leggera” anche se l’idea di comprare e vendere attraverso il computer può sembrare un gioco. Ma attenzione: si tratta di soldi veri, non virtuali. Dunque visto che i soldi sono veri come stiamo in fatto di sicurezza? Internet ha offerto nel tempo molti cattivi esempi ed è ancora sinonimo di insicurezza, diffidenza. Molti non si fidano nemmeno a fare acquisti on-line, figuriamoci gestire i propri risparmi. Tra i 10 milioni di italiani che navigano in Internet abitualmente sono pochi quelli che lo utilizzano per acquisti e ancora meno quelli che pagano con la carta di credito. Più sicurezza significa più sviluppo del Home Banking. Negli ultimi anni in termini di sicurezza sulla rete sono stati fatti passi da gigante. Quasi tutti gli istituti di credito italiani (ma anche mondiali) che offrono il servizio Home Banking hanno adottato dei sistemi di crittografia dei messaggi a 128 bit che rappresentano oggi il massimo livello di sicurezza per l’invio di informazioni riservate via Internet. Ma la sicurezza non dipende solo dal mezzo usato ma anche dall’uso che se ne fa. Lasciare incustodito il computer mentre si sta operando su proprio conto, magari in ufficio, oppure spedire codice e password via email o scriverli su un bigliettino ed attaccarlo accanto al monitor non è certo segno sicurezza. È come scrivere sul Bancomat il codice segreto... imprudenze da non commettere! In conclusione i vantaggi che si ottengono dal Home Banking sono sicuramente superiori ai rischi di possibili violazioni della sicurezza e quindi perché non provarci? Buona gestione dei vostri risparmi! Salute Arriva la nuova tessera sanitaria di Roberta Corazza È in distribuzione la nuova tessera sanitaria magnetica. Usiamola dal medico, in farmacia, all’ospedale ci farà risparmiare tempo. Una tessera in plastica di formato identico alle carte di credito consentirà d’ora in avanti la rapida identificazione degli assistiti del servizio sanitario provinciale. Questa “card” sostituisce la tessera cartacea, permettendo di gestire le informazioni sull’assistito presenti nell’anagrafe sanitaria - compresi gli eventuali codici di esenzione - con maggior efficienza e minor rischio di errore. Inoltre, in base alle direttive del Ministero della salute, la Provincia autonoma di Trento ha adottato, per prima in Italia, il codice fiscale per identificare l’assistito. Cosa rende la tessera innovativa? La banda magnetica e il codice a barre contengono le stesse informazioni che sono stampate sulla tessera, ma permettono di sveltire l’accesso alle prestazioni sanitarie e le relative pratiche amministrative: si passerà dagli attuali 20-30 secondi per persona a 2-3 secondi. In futuro la tessera potrà essere abilitata, su richiesta, al pagamento delle prestazioni sanitarie.Le tessere distribuite sono circa 480.000, con una previsione di circa 100.000 tessere di aggiornamento l’anno emesse in seguito alle modifiche dei dati dell’assistito. È prevista, inoltre, l’installazione di circa 150 punti a lettura automatica della tessera - con penna ottica o con lettore di banda magnetica - negli sportelli accettazione amministrativa o sanitaria dell’azienda (casse, laboratori di analisi, radiologie, pronto soccorso, uffici anagrafe sanitaria). Sul fronte, oltre al marchio e al nome dell’ente emittente - l’Azienda sanitaria, quale ente strumentale della Provincia autonoma di Trento - compare, il codice personale dell’assistito, che coincide con il codice fiscale. Immediatamente sotto, si trovano il nome e gli altri dati anagrafici nonché l’indicazione e il codice del distretto sanitario d’appartenenza. Infine, compare il nome, il codice e la data in cui è stata effettuata la scelta del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, la data di inizio dell’assistenza e - se prevista - di scadenza della tessera. Sul retro della tessera, in alto, è presente la banda magnetica e, in basso, il codice a barre. In mezzo sono indicati i codici delle eventuali esenzioni cui l’assistito ha diritto nonché le rispettive date di scadenza. Infine, sotto il codice barre, vengono riportati i recapiti dell’Azienda sanitaria per ogni informazione. La tessera va portata sempre con sé ed esibita ogni qualvolta si accede alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale: ) dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta; ) nelle strutture sanitarie pubbliche e accreditate: ospedali, ambulatori, punti prelievo, poliambulatori, consultori, ecc.; ) per prenotare una visita o un esame al Centro unico di prenotazione, al numero 848 816 816; ) per ritirare i referti degli esami e delle analisi; ) per il pagamento del ticket e delle prestazioni; ) nelle farmacie della provincia di Trento; ) dai medici e nelle altre strutture sanitarie pubbliche e private accreditate sul territorio nazionale. La nuova tessera sanitaria ) distribuita a tutti i residenti in provincia di Trento ) inviata all’indirizzo di domicilio noto all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ) sostituisce a tutti gli effetti le tessere sanitarie cartacee emesse precedentemente che vanno distrutte strappandole ) non occorre firmare la tessera ) il codice assistito riportato sulla nuova tessera è il codice fiscale, come prescritto dal Ministero della Salute ) serve per facilitare l’identificazione e per verificare le esenzioni di cui gode l’assistito ) la spedizione delle tessere è scaglionata nel tempo; in attesa di ricevere la nuova tessera continuare ad utilizzare la tessera cartacea ) se viene recapitata una tessera errata (nominativo non corretto o dati sbagliati), in caso di smarrimento o di furto della tessera i residenti a Povo devono rivolgersi al Distretto di Trento e Valle dei Laghi - piazza Venezia, 41 Trento tel. 0461 217262 nei seguenti orari: dalle 8.15 alle 12.30 e dalle 14.00 alle15.30 ) può essere utilizzata in tutta Italia e, come la precedente, non ha validità all’estero: per avere l’assistenza sanitaria nei Paesi dell’Unione Europea è necessario richiedere al Distretto sanitario di Trento e Valle dei Laghi il modulo E111 Per ogni altra informazione: Servizio Rapporti con il Pubblico, via Degasperi, 79 38100 Trento, tel. 0461 364172, fax 0461 364170, e-mail: [email protected], internet: http://www.apss.tn.it Sopra la busta contenente la nuova tessera sanitaria che arriverà in tutte le case trentine. A fianco Facsimile della nuova tessera sanitaria. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 73 Saluti da.... Thomas Degasperi ci ha inviato questa cartolina di auguri. Fa piacere vedere che anche in posti così incantevoli non ci si dimentica di Tuttapovo. Grazie. 74 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 In memoria di... "Quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca" (saggio africano) In memoria di Emilia Bonvecchio vedova Bazzanella, recentemente scomparsa, le figlie desiderano ricordarla su Tuttapovo, dedicandole questo breve pensiero. Cara mamma, sei stata la nostra biblioteca! Con la tua semplicità, la tua umiltà, la tua saggezza, il tuo affetto, sei stata per noi la sorgente da cui attingere il buon esempio, la forza per andare avanti, la fede che dà sostegno in ogni momento, la fiducia verso gli altri. Sei stata l'esempio più bello che un figlio può ricevere e di questo siamo grati a te e a Colui che ci ha concesso di godere della tua presenza per così tanto tempo. Proteggici sempre anche da lassù, come hai fatto in questa vita terrena. Ciao mamma. Le due figlie Il 18 febbraio ha raggiunto la sua “Rosina” e Daria il nostro caro papà Valentino, dopo una luga vita dedicata alla famiglia e alla comunità. Grazie papà che con il tuo esempio ci hai insegnato a vivere. Ciao papà. I tuoi figli Celestina, Pio, Marina Bort In memoria di Ottilia Bertotti vedova Giovannini che ci ha lasciati dopo una vita dedicata alla famiglia ed al lavoro. La ricordano ai lettori di Tuttapovo figli Enzo, Marcello e Marisa, nipoti e parenti tutti. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 75 Spazio Circoscrizione Considerazioni sulla proposta relativa al piano sociale L a natura dei bisogni cambia come cambia la società e cambia più in fatti di quanto la politica vi si adegui. Gestire questo cambiamento è la sfida per i prossimi anni. La proposta di piano muove dai risultati scaturiti dal coinvolgimento delle realtà locali, della popolazione, e implicitamente li utilizza. Il piano ha il significato di “costruzione sociale” nella nuova logica di “governance” del sociale stesso per la “costruzione e ricostruzione incessante del bene comune”. Centrato l’ideale, è possibile il suo successo avvenire. L’operazione può riuscire se si superano tutti i compartimenti stagno e l’amministrazione riesce a lavorare in sintonia con tutti in livelli coinvolti, con riscontro di collaborazione a livello locale e in congruenza dei bisogni della gente. Avvicinare i servizi al cittadino e il cittadino ai servizi non è una frase fatta, è un bisogno reale, presente e, ce ne felicitiamo, riconosciuto ampiamente sul documento in discussione. Il piano è un documento guida una dinamica, anche per i bisogni che cambiano continuamente. Tradurlo in decisioni, in concreto, può rappresentare realmente un grande passo avanti sulla strada del miglioramento del benessere della collettività. Man mano che ci si addentra nella lettura della proposta di piano, si nota l’aderenza al concetto fondamentale della centralità della persona, sia per quanto concerne la prevenzione che per la valutazione degli interventi e delle prestazioni fino alla scelta dei servizi cui la persona non può essere esclusa. Il piano, partendo dal basso, analizza i bisogni, anche come le esperienze provenienti dalle circoscrizioni suggeriscono e procede guardando alle competenze della legge P. 14, in parte precorritrice, in parte superata dalla legge nazionale 328/00 e punto sulla costruzione di un osservatorio anche mediante l’équipe tecnica. Perché il problema è si quello di capire i bisogni, ma sarebbe limitato e inefficace non osservare, appunto, l’adeguatezza o l’inadeguatezza delle politiche sociali e fare la valutazione sui fenomeni, la dinamica dei cambiamenti da governare, la verifica in itinere della realtà sociale, cosa finora non realizzata. Torna quindi fondamentale il ritorno sul territorio. Quanto sopra corrisponde alle preoccupazioni espresse anche nella nostra circoscrizione dai 76 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 gruppi e ella commissione attività sociali circa la necessità di avvicinare i servizi al cittadino e verificarne costantemente efficienza ed efficacia. Realistica e condivisibile, pertanto è la ripartizione del territorio in cinque poli di intervento, instaurando dialogo e collaborazione nella società, nelle associazioni, nei gruppi, nelle energie disponibili (volontariato). I poli socio - territoriali, pensati come strutture di erogazione dei servizi, di analisi, di promozione e progettazione territoriale sono la novità e il fulcro su cui puntare. L’educatore, lo psicologo, oltre alla attuale assistente sociale, il coordinatore di ambito nel loro ensamble sono di per sé il segno del possibile cambiamento anche nella nuova filosofia di erogazione del servizio trasformando anche il Comune in Comune sociale dove tutto deve muoversi nella necessità di raffronto coi bisogni sociali dove il parametro di riferimento deve essere sempre il sociale e il disagio, sia che si tratti di edilizia e strade, sia che si discute di bilanci ed altro. Valido come affrontato il problema del coordinamento per superare possibili disfunzioni. Si punta sulla famiglia e si intende promuovere la valorizzazione delle carceri, non tanto per questione di risparmio quanto su problemi di affetto e per evitare l’isolamento. Si sa che ci sarà un aumento nella richiesta di posti in R.S.A., ma non si perde di vista la necessità di aiutare congruamente le famiglie perché il fenomeno non esploda prossimamente. Uno sforzo in tal senso per ritardare o entrare possibilmente il ricorso all’ultima spiaggia del ricovero, un cronicario, anche se ben organizzato, ma pur sempre è lo sradicamento dell’anziano dal suo ambiente proprio nell’ultima tappa della sua vita. Nella situazione attuale, pensando alla alternativa al ricovero, per poter avere una extra - comunitaria una famiglia deve avere un reddito di 80 milioni (altrimenti tutto va in nero, con altri inconvenienti). Se è vero, come è vero, che il costo complessivo per un anziano non autosufficiente va dalle 160.000 alle 200.000 Lire giornaliere, appare più che mai necessario il sostegno alle famiglie. L’indagine sui bisogni e le aspettative sui giovani quadra con la prospettiva degli interventi. Importante sarà spendere sulla prevenzione per combattere l’emarginazione in presidi sull’informazione, sull’aggregazione e il dialogo fra le diverse età. Segue a pagina 79 Spazio Circoscrizione Commissione cultura aperta alle “culture” L a Commissione Cultura si sviluppa principalmente come di supporto all’attività del Consiglio Circoscrizionale, con funzioni consultive ed istruttorie e costituisce un importante elemento di raccordo tra quest’ultima e la popolazione locale. È caratterizzata da un particolare dinamismo civico ed umano, che si forma e si trasmette nel vasto mondo della cultura, all’interno del quale convergono idee, suggerimenti collettivi e personali delle varie Associazioni, volta tutti a creare e migliorare le condizioni atte a costruire una comunità più unita e fraterna. * La commissione è composta di consiglieri circoscrizionali, da rappresentanti delle associazioni, e da singoli cittadini, in tutto 16 componenti. * Sono portate avanti iniziative definite e individuate dalla Commissione e dalle associazioni del sobborgo con un contributo in maniera indiretta o diretta. * Spetta poi al Consiglio Circoscrizionale accettare o dare indicazioni costruttive alla Commissione. Per quanto possibile la Commissione sostiene la libertà effettiva delle varie realtà; perché possano adoperarsi al meglio per integrarsi nel tessuto sociale, mettendo in risalto le doti di ognuno, valorizzando l’esperienza acquisita negli anni per le varie attività, e creando degli spazi per nuove idee e quindi proposte volte al miglioramento della comunità. In questo momento di cambiamento culturale anche la Commissione si è aperta ad uno scambio e un dialogo verso culture diverse, poiché anche nel sobborgo di Povo sono in atto insediamenti nuovi con differenze etniche, civili, religiose, ecc. La commissione intende riproporre anche nel 2002 una manifestazione “Multietnica”, volta a creare scambi interculturali, lo scorso anno hanno partecipato rappresentanti del Brasile, Nicaragua, Pakistan, e della Colombia, speriamo che lo spirito d’amicizia e di festa si allarghi a sempre più persone anche quest’anno. Di seguito si riporta il piano culturale del 2002 proposto dalla Commissione Cultura e approvato dal Consiglio Circoscrizionale. Moser Paola presidente Commissione Cultura Variante anticipatoria al P.R.G., approvate le priorità N el mese di dicembre si è riunito alla presenza dell’assessore all’Urbanistica e vice sindaco Andreatta dr. Alessandro, il Consiglio circoscrizionale di Povo con all’ordine del giorno l’approvazione del P.R.G. per quanto di competenza di Povo. In merito a tale piano, nel mese di luglio il Consiglio circoscrizionale aveva approvato all’unanimità un documento, alla luce del quale la Commissione Territorio si è riunita per valutare le proposte dell’amministrazione. Le varianti che più interessavano la circoscrizione erano state accolte quali la nuova Scuola d’Infanzia, l’area artigianale e l’area per ampliare gli spazi esterni della Scuola d’Infanzia equiparata. Su questi punti sono state proposte delle modifiche ed in particolare una riperimetrazione di quella della Scuola d’Infanzia, un ampliamento e una modifica degli indici dell’area artigianale. Altre proposte come due nuovi parcheggi (parcheggio alto IRST e vicino cimitero) la revisione del verde pubblico lungo il Rio Salè, la ridefinizione del by-pass di Gabbiolo ecc. sono state spostate alla revisione generale del P.R.G.. Inoltre per quanto riguarda il Programma Urbanistico Generale, su cui non è stato dato un parere, si sono sollevate delle perplessità in merito alla previsione di un parco agricolo tra Trento, Povo e Villazzano e una netta contrarietà al nuovo collegamento tra Cognola e Povo in località Ponte Alto. Infine è stata fatta presente l’urgenza della conformità urbanistica per la nuova scuola d’infanzia e si è rinnovata la richiesta di una variante per opere pubbliche. A conclusione del dibattito e in considerazione dell’accogliemento delle varianti più urgenti all’interno della “variante anticipatoria” al P.R.G. Si è espresso parere favorevole all’unanimità. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 77 Spazio Circoscrizione Sessione forestale anno 2002 A lla presenza del Dott. Zanini Dirigente del Distretto Forestale della Provincia, del Dott. Condini Arturo Dirigente dell’Azienda Forestale,dell’Ispettore delle Guardie Forestali Signor Fietta Diego, del Custode Forestale Moser Claudio e del Dott.Tomasi Lino Presidente dell’Azienda Forestale, si è tenuta il giorno 14 febbraio 2002 presso il Centro Civico di Povo la Sessione Forestale. Il presidente della Circoscrizione Alessandrini Ing. Nicola ha ringraziato i presenti per la disponibilità a partecipare alla riunione. Informa i presenti che per l’anno 2002 sono state presentate n° 224 richieste di legna da ardere, di 19 mq di legname da opera e n° 125 colonne di castagno. Il dott. Condini Arturo ha relazionato in merito ai seguenti lavori eseguiti nel 2001 Lavori vari 1. Sfalcio prati Pramarquart e inizio realizzazione di un’area ricreativa nel primo prato. 2. Sistemazione prima parte sentiero SAT 411 per Stelar. 3. Collocazione cartello strada dissestata all’imbocco della strada per Fontana dei Gai. 4. Bonifica smottamento in loc. Cimirlo. Assegno prodotti forestali 1. Assegno di n. 206 porzioni di legna da ardere in loc. Piani di Pramarquart, Loica, Ziverana e Redondol. 2. Assegno di n. 57 porzioni di legna in catasta nelle loc. Loica e Cimirlo. 3. Assegno di 20 mc di legname per uso interno in loc. Pian Fontana e Salizioni (larice). 4. Taglio abete rosso deperiente interno curva sotto Cimirlo. Sistemazione viabilità 1. Manutenzione strada “Castelet - Fontana dei Gai - Chegul”. 2. Ripristino pista d’esbosco “Loica alta”. 3. Sistemazione accesso strada Nespolar (per manifestazione di collocamento del cippo confinario). 4. Prolungamento pista d’esbosco “Piani de Pramarquart” (oltre traliccio). 5. Manutenzione strada di Stelar. 6. Sistemazione cedimento strada Mazon. 78 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 7. Realizzazione canalizzazione acque in loc. Eremo. Interventi sui fabbricati 1. Sistemazione esterni Fontana dei Gai. E a quelli a programma per il 2002 Lavori vari 1. Ripuliture ai margini dei prati di Stelar. 2. Realizzazione di un campo bocce e sistemazione del punto panoramico in Chegul (in collaborazione con affittuari stoi). 3. Completamento area di sosta e ricreazione in località Pramarquart. 4. Sfalcio dei prati di Pramarquart. 5. Manutenzione straordinaria sentiero “Cimirlo Maranza”. 6. Manutenzione sentiero Redondol. 7. Collocazione due gruppi tavolo - panche presso Fontana dei Gai. 8. Chiusura stoi dismessi. 9. Realizzazione eliporto presso Spiaz Grant 10.Spostamento divieto strada casara. Assegno prodotti forestali 1. Assegno legna da ardere in loc. Loica alta, Val Granda, Ziverana e Redondol. 2. Assegno legname per uso interno in loc. Pian Fontana e Salizioni (larice). 3. Assegno legna in catasta in loc. Val Granda (circa 10 porzioni) e in loc. Nespolar (circa 5 porzioni). Sistemazione viabilità 1. Manutenzione strada “Castelet - Fontana dei Gai - Chegul”. 2. Sistemazione primo tratto strada Nespolar. 3. Sistemazione strada “Selva - Celva”. 4. Prolungamento strada Loica in Val Granda. 5. Sistemazione strada “Stelar”. 6. Spostamento transito veicolare dalla strada Prà dei Albi - Malga Nova. Interventi sui fabbricati 1. Sistemazione bivacco Fontana dei Gai e realizzazione tettoia di copertura al barbecue. Spazio Circoscrizione 2. Manutenzione interni e serramenti Fontana dei Gai. 3. Realizzazione di una tettoia all’ “ex rocol Chesani”. 4. Collaborazioni con Alpini per riqualificazione area Moronar. - Il signor Bonvecchio Camillo presidente della Commissione Usi Civici ha proposto una serie di interventi: - pulizia del fortino in Chegul; Il presidente Alessandrini Nicola ha infine ringraziato gli intervenuti e consegna un piccolo omaggio al dott. Tomasi Lino quale presidente uscente dell’Azienda Forestale. Segue da pagina 76 È opportuno insistere sull’impegno di una maggiore valorizzazione e maggiore reclutamento del volontariato, ma provvedendo pure alla sua preparazione adeguata. L’accessibilità ai servizi pure fa parte integrante della proposta di piano perché si punta anche sul Comune sociale, sulla nuova organizzazione, sulla rete(appunto) dei servizi da costruire sul territorio, sull’osservatorio, sull’équipe, sul monitoraggio e sul coordinamento. Si guarda al bisogno di una sola parte, di chi ha bisogno oggi e basta, ma una via nuova, di riforma, ma perché tutti possono aver bisogno. pulizia del sentiero Cimirlo - Maranza; rendere percorribile il sentiero “ Redondol “; non chiudere gli Stoi in disuso; sistemare la strada Selva - Celva; rettificare curva “ colmo “ della strada per Maranza; Tutti gli aspetti del disagio e dell’emarginazione trovano luogo nella trattazione delle Proposte di Piano fino alla prostituzione e alle sacche di povertà. Si può pienamente sottoscriverlo. Importante sarà l’applicazione pratica di esso, il che è possibile perché si punta su risorse non solo finanziarie, ma anche umane in una nuova organizzazione moderna. Importante è anche il monitoraggio costante sulle politiche estremamente dinamiche e l’attenzione non può che essere giornaliera. Pompeo Forgione presidente Commissione Attività Sociali Rifiuti pericolosi: un camioncino ad hoc Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 79 Spazio Circoscrizione Bilancio 2002 - 2004, un Si condizionato I n dicembre il Consiglio Circoscrizionale di Povo si è riunito per discutere l’approvazione del Bilancio proposto dall’amministrazione comunale. In quella sede alla presenza degli assessori Postal Maurizio, Rudari Andrea e Pegoretti Renato si è appreso che il bilancio così come proposto qualche settimana prima era stato rivisto. Infatti su tale documento tutte le forze politiche avevano espresso forti perplessità, in merito all’ennesimo spostamento delle opere previste. In particolare se la previsione per la realizzazione della nuova scuola d’infanzia era spostata nel 2003 per non conformità urbanistica, appariva ingiustificato lo spo- Programma iniziative culturali anno 2002 Attività diretta - 19a rassegna natalizia (Campel Doss S. Agata) 2.195 - 17a canzon en rima (coro Campel Doss S. Agata) 1.290 - 6a escursione naturalistica Cimirlo Mazzon (Arci Paho) 775 - concerto per allievi (I Minipolifonici) 775 - concorso presepi 2002 (Arci Paho) 775 residuo a disposizione 1.446 Attività contributo - carnevale Oltrecastello (comitato chiesa Oltrecastello) 465 - festa inizio estate (C.T.G.) 454 - festa del Rosario (Avis) 904 - pomeriggio musica e animazione (circolo pensionati ed anziani) 165 - festa del 1° maggio (Acli) 289 - festa di carnevale (Anspi) 289 - tombola della befana (Anspi) 207 - festa di S. Lucia (Anspi) 310 - concerto degli allievi di Natale (I Minipolifonici) 372 - festa di S. Lucia a Celva (c.b. Prociv Povo) 257 - lunedì cinema (Anspi) 2.324 - XV rassegna I. Trentin (Filoconcordia 74) 2.727 - recite Filoconcordia (Filoconcordia 74) 310 - rassegna corale di primavera (Arci Paho) 372 - serate sulla montagna con film e ospiti (S.A.T. Povo) 646 - festa di S. Pantaleone (comitato chiesa Oltrecastello) 516 - festa di S. Lucia (comitato chiesa Oltrecastello) 258 Cifre in euro. 80 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 stamento al 2004 per la ristrutturazione della ex scuola. Gli assessori a nome del sindaco hanno quindi garantito la conferma di tali opere con la progettazione per l’anno corrente e la realizzazione per il 2003, assumendo inoltre l’impegno per il marciapiede di Gabbiolo e per la piazza di Oltrecastello. Il Consiglio in quella sede ha quindi votato favorevolmente a queste proposte, con due astenuti, e si impegnerà a concorrere alla progettazione di tali opere in base alle delibere già assunte e alle nuove esigenze della comunità di Povo. Iniziative sportive anno 2002 Attività diretta - torneo “primi calci” (U.S. Povo Scania) - festa sportiva ragazzi bielorussi (Commissione Sport) - festa campestre per bambini (Commissione Sport / Arci Paho) - 8° parcondicio (Arci Paho) - memorial Lunelli corsa in montagna (S.A.T. Povo) - torneo delle frazioni (C.T.G. Povo) 415 310 206 413 516 258 Attività contributo - gara finale corso di sci (G.S.A. Sci) - 9° memorial pontalti e trofeo Laner (G.S.A. Bike) - trofeo aquilotti (centro minibasket Povo) - 6° trofeo Oscar Ceschi (U.S. Povo Scania) - 8° trofeo volley (G.S. Marzola) - progetto scuola 2002 (centro minibasket Povo) residuo a disposizione Cifre in euro. 826 697 206 413 516 206 131 Spazio Circoscrizione Visita pastorale dell’Arcivescovo monsignor Luigi Bressan I n occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo di Trento Monsignor Luigi Bressan, il presidente della Circoscrizione Nicola Alessandrini è intervenuto alla Santa Messa di incontro con la comunità di Povo il giorno 10 febbraio. Il presidente, a nome della comunità civile di Povo è intervenuto con un breve saluto: “A nome della comunità civile sono a porgerLe un Cordiale e Caloroso Saluto per la Sua presenza qui oggi. Desidero ringraziarLa per i numerosi incontri che ha avuto e che avrà all’interno della Sua visita pastorale. Abbiamo potuto apprezzare la Sua grande disponibilità ad incontrare tutti e il Suo incoraggiamento a vivere valori come la solidarietà, il dialogo e l’attenzione alle realtà più deboli. La comunità di Povo è da sempre impegnata su questi temi, attraverso la comunità religiosa, le molte associazioni culturali e sportive, il mondo della cooperazione, i circoli e i gruppi vari. Abbia- mo apprezzato il Suo stimolo a guardare oltre la nostra comunità e i nostri territori, verso mondi e realtà diverse, per aprire la nostra mente e i nostri cuori. Voglia gradire un piccolo segno di ringraziamento per la Sua intensa visita e di ricordo della comunità di Povo.” Il Consiglio Circoscrizionale ha poi incontrato l’Arcivescovo il giorno 14 febbraio per un breve confronto. In quella sede il presidente ha salutato e presentato i vari consiglieri. Il Vescovo ha ricambiato il saluto e ha ringraziato per l’invito. Ha espresso soddisfazione per aver trovato una comunità viva e con molte realtà Associative. La parola è poi passata alle varie Forze Politiche per i vari interventi che hanno stimolato e compiaciuto il Vescovo. Ad ogni intervento è seguita una replica e un saluto finale. AUGURI IL PRESIDENTE DELLA CIRCOSCRIZIONE UNITAMENTE AI CONSIGLIERI CIRCOSCRIZIONALI AUGURA A TUTTI BUONA PASQUA Avviso Si informa che a far data dal 08/04/2002 il presidente della Circoscrizione Alessandrini ing. Nicola riceve il lunedì dalle ore 19.00 alle ore 20.00. Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 81 Concorso Baia di Manaccora 2002 Villaggio turistico “Baia di Manaccora” maggio, giugno, settembre Prop. gestione famiglia D’Amato **** Villaggio turistico **** BAIA DI MANACCORA Appartamenti - Boungalows - Camping Tel. estivo 0884 911050 - Fax estivo 0884 911029 - Tel. invernale 0884 963400 Verrà estratto un buono per una settimana in Boungalows per 5 persone nel Villaggio Baia di Manaccora tra quanti consegneranno il tagliando sottostante presso la rivendita tabacchi di Pegoretti Maria Tiziana in via della Resistenza 19 a Povo entro il 30 aprile 2002 Buono per la partecipazione al concorso premio Cognome __________________________________________ Nome ____________________________________________ Residente a _________________________________ via ________________________________________ n. ____________ Telefono __________________________________ Informativa sulla privacy: I dati raccolti sarano utilizzati esclusivamente da Tuttapovo 82 Tuttapovo n. 1 - marzo 2002 50649 4 fax 0461 9 6 6 0 5 9 1 6 4 0 Tel. it in. l@t di oe eur . Loc , iaie 165 9 l 47 manci a 473 ail: 3 3 -m / 86 N) - E 9 2 T lo 3 OLO ( l a D l. d cel GAR 014 - 38 Gh fax 0461 950793 Tel. 0461 950778 Luigi Maier Regolazione siepe Abbattimento, potatura piante ad alto e basso fusto Regolazione, cura e manutenzione di terrazze e zone verdi AIUTO!!! Custodia tombe SE VEDI CHE IL TUO GIARDINO Preparazione orti E’ TRASANDATO... Impianti di irrigazione CHIAMA . Sgombero neve Sopraluoghi con preventivi gratuiti 38050 Villazzano - Via Strada Stretta, 17 - Tel. e Fax 0461.917651 - Cell. 335.5919672