marzo 2001
anno IX - n. 1
Periodico bimestrale delle Associazioni di Povo
Sped. a. p. - 45% - art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento - Diffusione gratuita - Contiene I.R.
ALL’INTERNO
tornato il
9 E’carnevale
degli
alberi
24 Festa
dei
colori
26 Festa
tra
anziani
28 Ilglivescovo
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LAVIS
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VIA NAZIONALE, 154
0461 240666
tuttapovo
In copertina
Bimestrale di informazione delle
associazioni del sobborgo di Povo
Via Salè 1, c/o Centro Civico
Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo”
Redazione, amministrazione e recapito postale
c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22,
38050 Povo (TN), tel. 0461.811026
Iscrizione Tribunale di Trento n. 817 del
19.04.1994
La chiesetta San Francesco di
Gabbiolo.
Foto di Sergio Nichelatti.
Anno IX - N.1 - Marzo 2002
Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
Via Borino, 39 Povo (TN)
E-mail: [email protected]
Presidente: Sergio Nichelatti
Redazione: Mariano Andreatta, Francesco Saverio
Dalba, Chiara Giacomoni, Paolo Giacomoni, Alessandro Gretter, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti,
Stefano Ricci, Elisabetta Tomasi, Matteo Visintainer.
Hanno collaborato a questo numero:
Antonio Bernabè, Matilde Padroni Cagol, Roberta
Corazza, Franco Giacomoni, Aldo Giongo, Carlo Nichelatti, Giordano Segatta, Raffaele Giacomoni,
Luigi Maestrelli, Roberto Nichelatti, Emanuela Molinari, Nunzio Bombace, Paolo Giovannini, Tiziano
Righi, Guido Leonelli, Giorgio Tomasi, Annamaria
Furlani, Nonna Renata, Daniela Molinari, Leone
Chilovi, Franco Zanuso, Casa di Riposo M. Grazioli, Circoscrizione di Povo.
Stampa: ArtiGraficheCadrobbi s.n.c.
Pergine Valsugana
Sommario
pag. 4: BILANCIO TUTTAPOVO
pag. 5: SAT: PROGRAMMA 2002
pag. 9: E’ TORNATO IL CARNEVALE
pag. 11: CTG: NUOVA DIREZIONE
pag. 12: US POVO SCANIA
pag. 14: KALEIDOSCOPIO: DANZE ETNICHE
pag. 16: GSA: GARA SOCIALE
pag. 18: FILODRAMMATICA
pag. 19: IL DISCO: LE ORME, COLLAGE
pag. 20: ARCI-PAHO: PROGRAMMI, ATTIVITA’, ECC.
pag. 26: PUNTO GENITORI
pag. 27: POVO SODO: STORIA DI UNA FESTA
pag. 28: CASA DI RIPOSO “M. GRAZIOLI”
pag. 33: SCUOLA MEDIA “PASCOLI”
pag. 34: AVIS: FESTA DEL DONATORE
pag. 35: GS MARZOLA
pag. 36: ASS. CUL. “EX NIHILO”
pag. 38: ARTISTI DI CASA NOSTRA
pag. 45: 30 ANNI FA
pag. 46: GIORGIO TOMASI “LASTA”
pag. 48: AUGURI A LINO E AUGUSTA FURLANI
pag. 51: IL BAR CAMBIA GESTIONE
pag. 52: GRUPPO IMBE
pag. 54: POVO E LA SUA STORIA: L’AN DELA FAM
pag. 56: STUDIO DEMOGRAFICO DI POVO
pag. 59: PAGELLE DALLA MORAVIA
pag. 60: VECCHI MESTIERI SCOMPARSI
pag. 61: VIVICITTA’
pag. 62: L’ANGOLO DELLA POESIA
pag. 64: RACCONTI
pag. 66: LE RICETTE DI MATILDE
pag. 68: FAUNA “POERA”
pag. 70: SOLIDARIETA’: L’IMPEGNO DI AVSI
pag. 72: IN MEMORIA DI...
pag. 73: SPAZIO CIRCOSCRIZIONE
Lettere al gior nale
Lettera aperta alla Direzione di “Tuttapovo” e ai poeri.
Colgo l’occasione della lettera aperta del presidente Sergio Nichelatti, apparsa sull’ultimo numero di Tuttapovo, per fare sentire la
nostra voce diversa da quelle manifestatesi pubblicamente fino ad
ora in relazione all’utilizzazione per altre iniziative dell’edificio scolastico ora resosi disponibile. Ho rilevato infatti che nessuno, nell’affrontare il problema, si è rifatto al tempo in cui, parecchi anni addietro, si decise di ampliare la sede scolastica non più rispondente alle
esigenze locali. Anche allora, per la verità, ci fu chi fece notare che il
progetto di ampliamento presentava almeno un aspetto negativo: esso, infatti, avrebbe gravemente danneggiato “l’entrata del paese”,
poiché la chiesa, edificio di un certo pregio e comunque importante
nel complesso architettonico di Povo, sarebbe stata nascosta alla vista
di chi entrava in paese.
Negli ultimi tempi la piazza è venuta prendendo una veste assai
migliore che nel passato. La costruzione della nuova sede della Cassa Rurale, il parco ad essa contiguo, il piccolo anfiteatro e il nuovo arredo, nonché la restaurazione degli edifici privati hanno contribuito a
ciò. Ridare anche alla chiesa e al suo piazzale una più idonea e giusta “visibilità” completerebbe decorosamente il tutto, fornendo al visitatore e, perché no, anche a noi tutti una veduta di gran lunga più
pittoresca dell’attuale. Cosa si dovrebbe fare allora? Semplicemente
ripristinare, almeno, la situazione esistente prima dell’ampliamento,
abbattendo la parte che ha reso quasi invisibile la chiesa a chi percorre la strada per entrare in Povo. Nel 2002 questa decisione non
dovrebbe essere difficile e credo che incontrerà l’approvazione della
maggioranza dei poeri e dei suoi rappresentanti.
Cinquanta anni addietro per motivi economici - erano i tempi
delle “vacche magre” - non è stato possibile tenere in debito conto le
conseguenze estetiche dell’intervento.
Oggi, in tempi di “vacche grasse”, il nostro modo di affrontare il
quesito può essere diverso e deve dare importanza anche all’aspetto architettonico-urbanistico per migliorare decisamente e definitivamente l’entrata del paese, rendendola più piacevole ed espressiva.
I nostri avi, quando - in anni assai remoti, si parla di CENTO anni or sono - costruirono la prima vecchia scuola, vivevano certamente in ristrettezze, eppure ebbero una visione dell’entrata in paese ben diversa dall’attuale! Seguiamo il loro esempio. Ci troviamo di
fronte ad un occasione unica ed irripetibile. Non dobbiamo lasciarcela sfuggire. Grazie dell’attenzione.
Povo, 14 febbraio 2002
Cagol dott. Fabio
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
3
Club Interassociativo Tuttapovo
Bilancio Tuttapovo 2001
I
l bilancio consuntivo 2001 si è chiuso con un
utile di £ 4.534.306, mentre nel 2000 si era
chiuso con un disavanzo di £ 6.812.053. Complessivamente l’andamento economico del 2001
si può ritenere positivo, questo grazie anche alla
sensibile diminuzione dei contributi a sostegno
delle attività istituzionali delle associazioni affiliate,
si è passati da £ 19.683.315 del 2000 ai £
8.286.350 del 2001 con una differenza di £
11.396.965.
Altra voce importante nel capitolo passività è
quella relativa al costo della stampa che occupa la
maggiore spesa della nostra associazione, nel
2001 è stata di £ 31.572.784. Questa cifra (nel
2000 di £ 25.588.328) è comprensiva della maggiore produzione di stampati (vedi l’opuscolo U.
Moggioli a scuola con noi) ed un maggior numero
complessivo di pagine, la spesa è stata superiore
di £ 5.984.456.
La voce collaboratori riguarda principalmente
due figure, l’addetto all’impaginazione e il collaboratore addetto alla raccolta della pubblicità.
Il club
Interassociativo
Tuttapovo
augura ai propri
lettori,
sostenitori
e inserzionisti
una felice Pasqua
di Sergio Nichelatti
Il costo complessivo di questa voce è stato di
£ 12.554.440. I due capitoli di spesa relativi alle
spese di gestione (posta, cancelleria, varie e banca) e IVA sono rispettivamente di £ 6.469.490 (solo posta £ 4.121.290 - nel 2000 £ 3.183.990) e
per l’IVA £ 5.508.334 (nel 2000 £ 4.452.000). Le
altre voci del bilancio sono pressoché uguali agli
anni precedenti con leggeri ritocchi al rialzo.
Complessivamente le uscite del 2000 ammontano a £ 65.515.156.
Capitolo attività
La voce entrate, come ormai è assodato, è
quella al fatturato delle inserzioni pubblicitarie, in
quanto non sono mai stati richiesti contributi alle
amministrazioni pubbliche (comune, circoscrizione o provincia). Nel 2001 sono state emesse fatture per un importo complessivo di £ 66.100.000
(nel 2000 £ 56.440.000), con un aumento di £
9.660.000. Le entrate delle quote associative sono
state di £ 2.100.000 (come nel 2000), mentre le
offerte da parte dei sostenitori ammontano a £
1.286.400 (nel 2000 £ 1.525.000). Pressoché insignificanti le cifre relative agli interessi attivi che si
aggirano sulle £ 200.000.
Complessivamente le entrate ammontano a £
70.049.462 (nel 2000 £ 60.279.345).
ATTIVITA’
Fatturato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 66.100.000
Associazioni Povo . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 2.100.000
Sostenitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 1.286.400
Int. attivi banca. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 212.062
Acc. r. tasse ente reg. 2000 . . . . . . . . . . . . . £ 351.000
Totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 70.049.462
PASSIVITA’
Costi stampa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 31.572.784
Collaboratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 12.554.440
Iva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 5.508.334
Acc. Tasse 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 488.000
Spese gestione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 6.469.490
A associazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 8.296.350
Rit. Fisc. Banca. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 57.258
Perdita su crediti anno 1999 . . . . . . . . . . . . £ 568.500
Totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 65.515.156
UTILE 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . £ 4.534.306
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
pubblicità
S.A.T. Sezione di Povo
Programma 2002 per la SAT
T
ra i vari appuntamenti tradizionali
della sezione, questo inverno ha visto spiccare la serata del 14 dicembre al teatro Concordia di Povo, con protagonisti i nostri soci Piffer
Elio, Baldessari Massimiliano, Pucher Giorgio e
Giacomoni Franco che,
con il vigolano Marco
Giovannini, hanno presentato la loro spedizione
nella cordillera bianca in
Perù. La spedizione che
ha visto la conquista di
ben tre vette, di cui due
superiori ai 6000 metri di altitudine, ha
contribuito, grazie a donazioni e al materiale raccolto, alla realizzazione di un
progetto che si propone di avviare alla
professione di “guida alpina” i giovani
del luogo e dare così una possibilità di
lavoro indipendente alle popolazioni
locali. Riuscita, nonostante il grande
freddo, la sempre spettacolare illuminazione della campanella del Chegul
la notte di Natale.
Grande folla di bambini e genitori
anche il 6 gennaio per la “Befana sotto il campanile” edizione 2002, con la
6
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
distribuzione di premi e dolci per tutti i bambini
presenti.
E per ultimo, l’annuale cena sociale, che ha riunito numerosi soci presso il ristorante “Al cavaliere” di Povo per una lieta occasione di convivio.
Inoltre sono stati illustrati, nel corso della serata, i
programmi per l’anno corrente.
S.A.T. Sezione di Povo
2002 “Anno Internazionale della Montagna”
Una pubblicazione sulla Marzola!
L
e sezioni SAT di Povo e Villazzano, intendono realizzare, in occasione della proclamazione, da parte dell’ONU, del 2002 quale
“Anno Internazionale delle Montagne” una pubblicazione sulla montagna dei due sobborghi: la
Marzola. Vogliono così far conoscere quale risorsa
sia stata per le nostre popolazioni la montagna che
ha fornito legname, foraggio, materiale da costruzione, pascolo, cibo. Adesso, cambiata la nostra
economia, la Marzola è ancora lì pronta ad offrirci occasioni di svago e ristoro. Vogliono, ancora,
da una parte non far perdere la memoria di quanto questa sia stata importante, e dall’altra rivolgersi ai tanti nuovi residenti dei due sobborghi cui
sembra giusto offrire non solo un luogo dove abitare (che può, anche da noi, diventare un “non
luogo”) ma anche uno spazio ricco di memorie e
storia, un territorio da conoscere dentro il quale
sentirsi “poeri o vilazani” a tutti gli effetti. Raffaele
Giacomoni, socio SAT, ci ha fornito una traccia
importante su cui lavoreremo. La proponiamo ai
lettori di “Tuttapovo” oltre che per il suo valore in
sé, quale esempio su come potrà svilupparsi la
pubblicazione progettata dalle Sezioni SAT.
Franco Giacomoni
L
a Marzola, montagna ad Est della città di
Trento, è ricchissima di vegetazione e di specie, autoctone e no. Tra queste ultime la duglasia, il pino strobo e il sorbo (Sorbus domestica),
in dialetto “corbelar”. Di questa ultima specie
(presente sulla montagna in non più di dieci esemplari) il maggiore si trova in località Mazzon, presso maso Fedrizzi. Misura in circonferenza m. 1,14
e ha un’altezza di ml. 15,50, altri esemplari superano il metro di circonferenza e andrebbero sicuramente catalogati e protetti, pena il rischio della
loro scomparsa. La maggiore stazione di sorbo si
trova al Castelet ed è pura casualità se sono ancora presenti, trovandosi tra due ripetitori televisivi.
Tra le specie autoctone di latifoglia la fa da padrone il faggio (Fagus sylvatica), l’esemplare più grande e significativo si trova al “Prà dei Albi” e misura 4,20 di circonferenza e un’altezza di 33 metri. E’
il maggior esemplare esistente nel Comune di
Trento e sicuramente tra i maggiori del Trentino.
La specie che domina tra le aghifoglie è il larice
(Larix decidua), che dalla base pedemontana raggiunge la cima della Marzola in compagnia del pino mugo, abbondante sulla parte alta della montagna. Va segnalata inoltre la buona presenza dell’abete rosso (Picea abiens). Per questa specie la
nostra montagna ospita l’esemplare forse più importante del Comune: si trova presso la “calcara
dei frati” e precisamente nella “Busa dei Pezi”. Misura 40 metri d’altezza e una circonferenza di
2,10. Altri “monumenti vegetali” che meritano di
essere citati sono la quercia presso “la Casota”
osteria, fino agli anni ‘60, frequentata da chi si recava a sciare ai “pradi longhi” e in estate da chi
raggiungeva, per una breve passeggiata, il passo
Cimirlo. La pianta ha una circonferenza di 3,50
metri e un’età, stimata dall’ispettore forestale Ing.
Lino Giacomoni, di oltre 500 anni. Una citazione
d’obbligo va fatta anche per il ciliegio selvatico
(Prunus avium) (che da frutti squisiti e nerissimi)
sito in località “Casare”. Pure qui le misure sono
ragguardevoli: 3,10 metri di circonferenza e 26
d’altezza. In passato l’economia della nostra collina era prevalentemente agricola e a questo erano
collegate varie attività (boscaioli - carbonai).
Un’attività particolare era quella venatoria; roccoli
e uccelande erano sparsi, a ventaglio, sulla collina.
Si parte dai dossi di Graffiano, con un roccolo ge- segue a pag. 8
PITTURE INTERNE
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
7
S.A.T. Sezione di Povo
stito dal sig. Adolfo Tomasi, per poi passare a Selva d’Oltrecastello (conti Pompeati), sopra Oltrecastello, presso maso Laner (attuali proprietari Marchi e Laner), a fianco di Via Ronchi esisteva l’uccellanda del sin. Margoni, ora maso Moltrer dove
la cattura era esercitata con vischio servendosi come richiamo, di civette (informazione avuta dal
sig. Giuseppe Cainelli).
Altri roccoli erano presenti alle “Bolpare” (proprietà Franceschini - “Daniei”) altri al Cimirlo. Tra
questi il più importante sopra il passo (Chesani)
ora trasformato in casetta forestale, un altro presso l’attuale chiesetta (sig. Faifer), alle “Casare” la
tratta dei Frizzi, al Moronar ancora dei conti Pompeati, ancora presso il “Foo Rover” (Corn) e infine a Redondolo l’oselera dei Furlani “Toreselini”.
Non va dimenticato, per concludere il roccolo esistente fino a metà circa degli anni ‘60 in località
Borino di Giovanni Coraiola “Gianmoro”.
Oltre il confine con Povo, precisamente sul
Dosso Cimirlo in località Ronzesch c’erano due
roccoli e sulla dorsale Costasavina-Pradi Alti di
Stelar - Dos dei Corvi ne esistevano altri tre. Tra
questi il più importante è certamente quello di
Tomba dei sigg. Lazzeri “dell’Eremo”, dove esiste
ancora, presso i ruderi del roccolo, il tronco del
faggio che una trentina d’anni fa fu misurato da
una commissione estera e stimato il più grande
d’Europa. Misurava 6,25 metri di circonferenza e
la sua età fu stimata in 1.400 anni.
Piante da segnalare sono inoltre i cirmoli (zirmi) che si trovano a monte del bivacco Bailoni in
Marzola sul comune catastale di Vigolo Vattaro, inseriti a scopo sperimentale in quanto difficilmente
crescono su terreni calcarei; in questo caso hanno
attecchito bene e stanno dando i primi frutti. In
passato, sulla montagna, oltre a quelle di boscaiolo, erano svolte attività di produzione di carbone
di legna e cottura dei sassi per la produzione di
calce. L’esempio più lampante è la calcara esistente sulla strada per la Marzola (sentiero SAT N°412)
ottimamente recuperata dalla Sezione SAT di Vil-
lazzano. L’attività di carbonaio si è svolta fino agli
anni trenta in Chegul. Il carbone era calato a valle, tramite teleferica, che partiva dal “Belvedere”
sulla Gratarola e terminava presso la fontanella
ancora esistente sulla strada per Maranza (Val dele canele). Altra teleferica, per calare a valle il legname del grande taglio avvenuto in Chegul negli
anni 1935-37, partiva dal “Bochin” (poco sotto la
croce del Chegul sentiero SAT N°418) e arrivava
al Castelet. L’assenza di strade adatte avrebbe reso
altrimenti il trasporto estremamente difficoltoso.
La Marzola, con Chegul e Celva, ospita un patrimonio storico poco conosciuto dalla popolazione locale mentre un grande interesse (e una grande conoscenza e documentazione) è presente nei
cittadini austriaci che in estate sono molto presente sulla nostra montagna. Mi riferisco in particolare alle fortificazioni in difesa di Trento costruite tra
l’800 e il ‘900; sono più di cento gli “stoi” e i bunker presenti. Alcuni passano da sud a nord il monte Celva, uno in particolare, detto “stol dei cento
scalini”, è raggiungibile in pochi minuti dal Forte
Cimirlo con il sentiero SAT N° 419 per cima Celva
(sentierino a destra, all’altezza di una fuciliera).
Porta al “Pozzo della Lasta” e sfocia a sua volta
nelle trincee della stessa zona, in parte sotterranee,
ed ad una piazzola di cannone.
Altri forti della zona oltre a quello del Cimirlo,
sul dosso omonimo presso Ronzesch, sono quello
di S.Rocco sull’omonimo dosso, a Villazzano, e
quello di Brusafer dopo Pianizza. Da ricordare
inoltre le polveriere di Pramarquart, recentemente
smantellate, dove gli spazi ricavati sono parzialmente attrezzati ad area di picnic.
Raffaele Giacomoni
Bibliografia:
Alberi e boschi del Trentino - Azienda forestale di
Trento e Sopramonte
Monumenti vegetali del Trentino -Istituto Agrario di S.
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Il paese in festa
È tornato il carnevale!
D
opo un anno di pausa dovuta ai noti problemi organizzativi, denunciati l’anno scorso anche attraverso manifesti nel sobborgo,
quest’anno è ritornato alla grande il carnevale a
Povo e nella frazione di Oltrecastello, riportando
nel sobborgo una tradizione che, vista la grandissima partecipazione, evidentemente mancava
molto. Vediamo nel dettaglio:
Povo: maccheroni e
“fritole” a cura del
Gruppo Alpini
I “soliti” immancabili, instancabili Alpini coadiuvati splendidamente dal Gruppo Giovani
hanno dato vita lo scorso 3 marzo a un carnevale
un po’ particolare se non altro per la breve ed inaspettata visita del Vescovo di Trento, da giorni in
missione pastorale nel Decanato di Povo.
Maccheroni, “fritole”, mascherine e coriandoli
hanno poi allietato una giornata che sicuramente
avrà molte repliche. Nel frattempo il Gruppo Alpini ringrazia tutti per la partecipazione dando appuntamento per le prossime iniziative primaverili
ed estive.
Continua a pag. 10
Pizza: Chi la fa vi aspetta!
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Giorno di riposo: Martedi - Sabato e Domenica chiuso a Mezzogiorno
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Il paese in festa
Oltrecastello
Il nuovo Comitato riporta la gente in piazza
con la classica “polenta e luganeghe”!
C
entinaia di persone, una fila interminabile di automobili ed una vera
e propria festa di piazza hanno caratterizzato quest’anno il “Carnevale di
Oltrecastello”, rinato grazie al Nuovo Comitato di gestione della chiesa che si è formato alla fine dello scorso anno ed ha già
offerto alcuni momenti di grande partecipazione popolare: l’allestimento del grande albero di Natale in piazza, la Festa di
Santa Lucia con i doni ai più piccoli e lo
“stand” con vin Brulè, dolci e bibite, l’accoglienza al Vescovo e appunto questo
Carnevale che rimarrà nella memoria per
una piazza stracolma di gente e maschere
Alcuni momenti della festa.
Sopra il Vescovo di Trento
Monsignor Luigi Bressan con i
giovani sul sagrato della chiesa di
Oltrecastello.
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
e per i chili di “polenta e luganeghe” distribuiti ininterrottamente per oltre 3 ore.
Vale la pena ricordare i nomi dei componenti il nuovo comitato: Giuliano Merz,
Silvana Ticcò, Roberta Giovannini, Maria
Grazia Giovannini, Giuseppe Franceschini, Franco Piccoli, Agostino Vedovelli, Carmen Direnzo e Roberto Cagol.
Il nuovo Comitato di Gestione da appuntamento a tutti per luglio con la tradizionale
Festa di San Pantaleone, patrono di Oltrecastello e coglie l’occasione per ringraziare il
vecchio Comitato ed in particolare Maria
Bertotti (Mariota) e Vittoria Bonvecchio per il
servizio prestato alla chiesa.
Centro Turistico Giovanile
CTG: nuova direzione
e programmata l’attività 2002
I
l 6 dicembre scorso nella sala della canonica si è svolta l’assemblea annuale per il rinnovo della direzione e per il bilancio dell’attività svolta durante il 2001, alla quale hanno partecipato i soci ed alcuni simpatizzanti.
Al “timone” dell’associazione è stato riconfermato Stefano Bellutta coadiuvato da due vice-presidenti Saulo Moser e Alberto Segatta anch’essi riconfermati. Il nuovo segretario è Bruno Tomasi,
mentre Adriano Tomasi ha assunto l’incarico di cassiere, i consiglieri sono stati tutti riconfermati; da registrare due “new entry”: Sabrina
Pegoretti come quindicesimo membro del direttivo e Antonietta Bragagna come membro esterno. La composizione della nuova direzione è quindi la seguente: presidente Bellutta Stefano; vice presidente
Moser Saulo e Segatta Alberto; segretario Tomasi Bruno; cassiere Tomasi Adriano; consiglieri Bertoldi Andrea, Bort Franco, Ciresa Daniele, Furlani Alessandro, Furlani Michele, Grisenti Giuseppe, Groff
Franca, Stancher Giuseppe, Tomasi Claudio, Pegoretti Sabrina e Bridi Antonietta.
Dallo scorso autunno la sede dell’associazione non si trova
più in piazza Manci dietro la farmacia, ma è stata trasferita presso il Centro Civico.
Dopo i lavori di trasloco e sistemazione del nuovo locale, il
10 gennaio si è svolta l’inaugurazione della nuova sede che è
ubicata esattamente in una sala negli “scantinati” della nuova
scuola elementare a cui si accede dal cancello a fianco dell’entrata della palestra.
È stata una simpatica occasione per un confronto ed un momento di festa fra le “vecchie glorie” del CTG e i “nuovi” membri della
direzione.
Vi proponiamo alcune fotografie della serata che saranno disponibili al più presto anche sul nostro sito: www.ctgpovo.it dove sono presenti i nominativi dei membri
della direzione, numerose altre fotografie relative ai
La direzione ha stabilito il calendario per quanto riguarda i tre
campeggi svolti fino al 2001 a Bresimo e precedenturni delle medie ed i due turni delle superiori:
temente in altre località del Trentino ed altre notizie
e utili indicazioni.
1a media: 21 luglio - 4 agosto;
In giugno, in collaborazione con la Kaleidosco2a media: 4 agosto - 17 agosto;
pio e Oratorio, è prevista la festa di inizio estate al3a media: 18 agosto - 31 agosto;
l’interno della quale verrà riproposto il Gio Madon1a superiore: 7 luglio - 20 luglio;
nari. Come lo scorso anno ci sarà anche uno spazio
2a-3a-4a superiore: 23 giugno - 6 luglio.
riservato ai bambini della scuola materna.
Anche per quest’anno i campeggi estivi si svolLa direzione coglie l’occasione per porre un caloroso
geranno alla malga Preghena Alta nell’ incantevole
augurio di buona Pasqua a tutta la comunità.
valle di Bresimo nel gruppo delle Maddalene.
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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U.S. Povo Scania
Nel segno della tradizione
I
n attesa della ripresa dei campionati provinciali, fissati per il 3 marzo, per l’U.S. Povo Scania
è giunto il momento di tracciare il bilancio di
questa prima parte dell’annata sportiva. La squadra maggiore guidata dal nostro portabandiera
Roberto Andreatta per tanti anni protagonista di
innumerevoli successi come giocatore e allenatore
delle nostre squadre giovanili, oggi chiamato ha
svolgere un compito arduo e difficile come tecnico
della prima squadra, ha risposto con tanto entusiasmo allestendo una squadra con tanti giovani
provenienti dal nostro settore giovanile, l’obiettivo
era di disputare un campionato tranquillo preparando una squadra per il futuro, invece trasmettendo grinta e serietà i risultati non si sono fatti attendere, la squadra parte alla grande ancora nel
torneo di coppa dove sta lottando per la vittoria finale, in campionato sempre protagonista si ritrova
con grande sicurezza a guidare la classifica generale, guardando dall’alto formazioni blasonate come Fiemme-Fassa e Mattarello. Sicuramente sono
da elogiare tutti i ragazzi del nostro inesauribile capitano “Lito” sempre pronti con tanta serietà e dedizione insieme ai vecioni (per esperienza) Rensi,
Lorenzi, Tomasi, Pedrini, Cominelli, Bastiani, a coronare un sogno “la Promozione”. Da elogiare anche il costante supporto dei preparatori Luca Lievore Gianpaolo Segatta e Enzo Mariz, il grande lavoro del direttore sportivo Giovanni Merz sempre
in prima linea a supportare sia la prima squadra
che gli Juniores. Pertanto: forza ragazzi il Sogno è
vicino, ricordandosi però che nulla viene regalato,
con la saggezza e l’umiltà tutto si può raggiungere.
Alla formazione maggiore si affianca anche la
squadra Juniores che da diversi anni porta delle
grandi soddisfazioni alla nostra società grazie all’impegno e alla dedizione dell’allenatore Mauro
Furlini con il supporto di Sergio Segatta. Il settore
giovanile coordinato dal D.S. Paolo Malpaga è
composto dalle squadre Giovanissimi allenata da
Giancarlo Martinelli, dagli Esordienti allenati da
Alfredo Gasperi e Walter Daldosso. Le tre squadre
categoria Pulcini sono allenate con grande passione e dedizione da Dario Malpaga, Stefano Prada,
Enzo Algeri e Antonio Filici. E per finire l’orgoglio
della nostra società “la Scuola Calcio” con i suoi
piccoli calciatori allenati da Jean Bertholon e Paolo Cagol. Nel contempo l’u.s. Povo Scania per ricordare due figure indimenticabili come Toni Battistata e Oscar Ceschi, hanno organizzato due tornei in collaborazione con la Circoscrizione e la
Commissione Sport di Povo denominati “Torneo
Primi Calci” che si svolgeranno sul campetto dell’Oratorio nei giorni di sabato 2/9/16 Marzo, e l’ottava edizione del “Memorial Oscar Ceschi”, che si
Parrucchiera
Lucca Evelina
Povo (Trento) - via della Resistena 49 - tel. 0461810235
12
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
U.S. Povo Scania
è svolto sabato 23 febbraio sul campo Sportivo di
Gabbiolo. Nel prossimo numero di Tuttapovo saranno riportati i risultati dell’annata 2001/2002
delle nostre squadre, sperando siano traguardi di
grosse soddisfazioni.
Paolo Malpaga
La direzione dell’U.S.
Povo Scania
Presidente Rosa Mariano; Vicepresidente Paoli
Giorgio; Direttori Sportivi: Merz Giovanni, Malpaga Paolo; Segretario: Tanas Attilo; Cassiere: Moser
Dario; Responsabile contabilità: Marchi Gianni;
Responsabile Impianti sportivi: Bridi
Bruno;
Responsabile materiali: Gislimberti Marco - Cagol
Paolo; Dirigente Segreteria: Bannò Paolo; Dirigente segreteria: Lievore Luca; Dirigenti: Merz Roberto, Rensi Sergio, Oliva Eugenio, Conati Roberto.
Prima
Categoria
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Kaleidoscopio
Il gruppo di
danze etniche
E
state 2000: gli operatori del centro “Spazio
Aperto” della cooperativa Kaleidoscopio
hanno organizzato una esperienza di Danze
Etniche all’aperto, nel piccolo anfiteatro dei giardini della sede di Povo della Cassa Rurale di Trento. Esperienza più che positiva. Era bellissimo la
sera all’aperto cogliere il movimento complessivo
del gruppo al ritmo di quelle musiche semplici e al
tempo stesso nuove. È stato così bello che in seguito i partecipanti hanno chiesto di poter continuare l’esperienza anche in inverno.
Così ci si è trovati “al Pedavena”, (davanti ad
una pizza, “kanederli col tonco” e altre varie ordinazioni) con gli operatori della “Kaleido”, a decidere come fare a continuare, dove, quando, con
chi. La “Kaleido” (Dio l’abbia in gloria) ha messo
a disposizione la sala nella sua sede, il più appas-
di Renato Nuresi
sionato le musiche e l’esperienza, gli altri... le gambe. Anche l’estate del 2001 il piccolo anfiteatro si
è animato al suono di danze provenienti da vari
popoli.
Queste danze provengono dalla vecchia tradizione popolare che si perde nel tempo. Prima ancora che si affermasse il ballo liscio, esse scandivano e rappresentavano i momenti importanti:
della vita contadina (la semina, il raccolto, l’alpeggio), delle stagioni, della comunità locale (matrimoni, feste particolari, ecc.).
Ad esse si è poi ispirato il ballo liscio che ne ha
ripreso e adattato alcuni passi base.
Sono danze che si ballano per la grande maggioranza in cerchio, a volte a coppie in cerchio con
il cambio dei partners. Per ballarle non è necessaria alcuna preparazione proprio perché sono danze “popolari” che si ballavano o si
improvvisavano in piazza. Provengono dalle popolazioni europee,
dai Balcani, dal Caucaso, da Israele. Alcune poi sono approdate nel
Nord-America e in seguito hanno
dato origine allo stile “Country”.
Tuttora l’esperienza continua
con soddisfazione presso il centro
“Spazio Aperto” tutti i giovedì sera
alle ore 20.30. La partecipazione è
aperta a tutti quelli che hanno voglia di condividere con noi questa
bella “esperienza ritmica” e di aprire i propri orizzonti ad un panorama multietnico.
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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“Il suono è più pulito”, “è migliorata la capacità di sentire”, “la qualità del suono è simile all’udito normale”, “ho
la possibilità di sentire nuovamente il cinguettio degli uccelli”, … queste sono le risposte più comuni alla richiesta
di descrivere i vantaggi ottenuti dagli Apparecchi Acustici
Digitali, durante uno studio dell’Università svedese di Linkoping. Studio che ha dimostrato con assoluta evidenza il
miglioramento ottenuto attraverso l’uso di Apparecchi Digitali rispetto a quelli tradizionali.
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non solo per forma e colore, ma anche per prestazioni e
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che entra nel canale auricolare.
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PAROLE, riconoscendo la presenza della voce.
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Tuttapovo
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G.S. Alpini Povo
Una riuscitissima gara sociale
A
tutti gli amici che seguono, anche attraverso
TUTTAPOVO, le notizie di quanto viene attuato dal G.S.A. Povo ricordiamo, con piacere, che il nostro Gruppo Sportivo ha raggiunto
l’ambizioso traguardo costituito dai 20 anni di attività ed iniziative realizzate a favore della comunità della collina est della città di Trento.
Risale al lontano inverno del 1981 quando in
Paganella, per una scommessa fatta fra un gruppo
d’amici con tanta voglia di ritrovarsi per praticare
sport in forma amatoriale e senza essere legati a
squadre agonistiche, è nata l’idea di costituire
presso la sezione A.N.A. di Povo il Gruppo Sportivo Alpini.
Nei soci fondatori, oltre alla voglia di praticare
lo sci, vi era anche la volontà di costituire un nucleo d’aggregazione per i ragazzi e le famiglie, aiutandoli a crescere ed a divertirsi in un gruppo attivo e con solide basi legate ai valori del volontariato.
Dai primi soci è nato anche il direttivo che era
composto da: Presidente: Gianni Giacomoni; Vice
presidente: Sergio Giacomoni; Segretario: Carlo
Giacomoni; Cassiere: Luciano Cagol e dai consiglieri: Giuseppe Campregher, Mario Bertotti, Tullio Destefani, Claudio Forti, Silvano Berlanda
È grazie a loro se anno dopo anno il G.S.A.
POVO, con i necessari cambiamenti, è arrivato ad
avere l’adesione di 800 soci ed oggi, dopo 20 anni d’attività, siamo orgogliosi di ringraziare i soci
fondatori e tutti coloro che hanno contribuito a far
crescere il Nostro Gruppo.
Il G. S. A. POVO, oltre alle attività sportive propone anche un nutrito calendario di iniziative per
il tempo libero dei più adulti.
Ricordiamo infatti, che ogni anno:
! al corso di sci partecipano in media circa 70 ragazzi;
! ai corsi di ginnastica, in palestra, registriamo
circa 200 presenze;
! alle gite ricreative e culturali partecipano, anche in collaborazione con
la Famiglia Cooperativa, circa 350 soci;
! e ben 1500 presenze hanno allietato le nostre
bellissime serate danzanti;
! circa 700 persone hanno aderito alle gite sciistiche in Trentino - Alto Adige, Val D’Aosta,
Cadore, ecc.
! il GSA BIKE, catalizzato da Marino Baldessari,
è composto da un solido gruppo di atleti con
un elenco di gare organizzate e di vittorie, troppo lungo per essere ricordato e trascritto;
16
Tuttapovo
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! ricordiamo anche la squadra di sci alpino seguita da Mauro Giacomoni e Natale Merz e
quella di sci nordico organizzata ad Arrigo Rossi.
Alla realizzazione delle attività partecipa tutto il
direttivo composto dal presidente Italo Campregher; vice presidente Carlo Giacomoni; segretario
Franco Zanuso; cassiere Maria Baldessari e i consiglieri: Marino Baldessari; Roberto Cagol; Fabrizio Cagol; Mauro Giacomoni; Vittorio Lunelli; Roberto Nichelatti; Flavio Pontalti; Ottone Zambotti.
Un doveroso e grande ringraziamento va esteso anche a tutti i presidenti che hanno contribuito
a far crescere fin qui il G.S.A. POVO: Gianni Giacomoni, Natale Merz, Roberto Cagol.
Un GRAZIE va anche alla SEZIONE ANA di
POVO alla quale rivolgiamo tutto il nostro riconoscimento per la collaborazione data, nei primi anni, per la crescita del Gruppo e siamo orgogliosi di
saperli vicini anche in futuro.
Gara sociale
D
omenica 24 febbraio, per continuare adeguatamente i festeggiamenti del nostro 20°
anno ci siamo ritrovati con più di 400 soci,
presso la Casa delle Associazioni, a Valles in Val
Pusteria, per la Festa Sociale con gare di slittino,
sci nordico, sci alpino e snowboard.
Sulla ormai più che collaudata pista Schawandt, della lunghezza di 787 m e 23 porte, partenza a quota 1450 ed arrivo a 1375 m, abbondantemente innevata dalle precipitazioni dell’ultima settimana, hanno gareggiato, ben 208 atleti
suddivisi in varie categorie, per aggiudicarsi il titolo di campione del G.S.A.
Il titolo in palio è stato vinto dall’atleta Cagol
Daniele che ha ottenuto il miglior tempo.
Sostenuti da una folta tifoseria ammassata lungo la pista, tutti gli atleti hanno primeggiato nello
stile e nella velocità.
La gara è iniziata con le impegnative prove
delle slitte, infatti gli atleti hanno dovuto risalire a
piedi l’intera pista Schawandt per poi ridiscendere
sul tracciato predisposto per lo slalom.
Nella categoria femminile hanno frenato meno
Marchi Alberta, Turri Giovanna e Furlani Rita.
Nella categoria maschile l’esperienza ed il peso
hanno favorito Franceschini Bruno, Sadler Paolo e
Marchi Ezio.
Sull’anello per lo sci nordico hanno percorso,
per 3 consecutivi giri, l’impegnativo tracciato ben
G.S. Alpini Povo
12 atleti. Perlot Paolo ha primeggiato su tutti superando Podetti Aldo e Rossi Arrigo.
La gara di Slalom sulla pista Schawandt è iniziata con alcune lady - apripista e con la categoria
bambini.
Sono salite sul podio Pegoretti Valentina, Zamboni Margherita e Montibeller Jenni per le bambine e Bertoldi Ermanno, Giuliani Paolo e Franceschini Alessandro per i bambini.
Nelle successive categorie riservate a ragazzi
hanno ottenuto i migliori tempi: fra le coccinelle
Cagol Debora, Bertoldi Francesca e Andreatta Erica; fra i giovani Cagol Daniele, Marchi Nicola e
Trentini Cristian; fra i ragazzi Aquilini Marco, Andreottola Giovanni e Laner Luca.
L’agonismo e la grande voglia di cimentarsi
nella velocità fra i pali è emerso nella gara delle
miss vinta da Cagol Elena, Forti Cristina e Zanetti
Danila ed in quella delle lady vinta da Salin Paola
con Pucher Laura e Forti Annarosa.
In campo maschile, con la consueta competitività dei migliori Alpini e del super allenamento ottenuto dalla squadra dello Sci Alpino del GSA a
seguito delle numerose partecipazioni alle gare organizzate dall’ A.N.A, hanno primeggiato: nei super pionieri Pedrotti Giancarlo, Campregher Italo
e Pontati Flavio; nei pionieri Baldessari Giuseppe,
Cagol Roberto e Pucher Giorgio; nei gentleman,
Berlanda Franco, Segatta Sergio e Franceschini
Paolo; fra gli amatori hanno primeggiato Merz Luca, Nichelatti Claudio e Campregher Adriano; fra
i seniores si sono distinti Campregher Giuliano,
Pedrotti Denis, e Sterni Nicola.
Baldessari Andrea e Gaiga Renzo hnno primeggiato nella categoria riservata agli atleti che
partecipano a gare con punteggio F.I.S.I. A loro
spetta il primato nella velocità con il miglior
tempo assoluto. Sul medesimo podio sono saliti anche Giovannini Cristian e Rosa Stefano.
Va ricordata anche la speciale categoria riservata allo Snowboard che ha visto primeggiare Frizzera Lorenzo, Rigotti Massimi e Vedelago
Andrea.
Il supporto offerto dal travolgente commento microfonico di Antonio Maule ha sottolineato e scandito, sui campi di gara e presso la Casa delle Associazioni, la festa allietata anche
dalla partecipazione della Banda Musicale di
Valles.
Al successo della manifestazione hanno contribuito anche gli aiuti offerti dai numerosi
sponsor che da tempo sostengono la attività del
G.S.A. POVO.
Riteniamo doveroso ricordare, anche in
questa sede: L’Impresa edile Martinelli Luigi e
C. Povo; le Lattonerie Cagol F.lli, Mattarello; Nichelatti Aldo Idraulico, Povo; Birreria Open di
Alessandro Kettmaier, Povo; Colorificio c.s.b.
Straudi F.lli, Trento; Franceschini Giuseppe Movimento Terra, Povo; Famu Arredo Uffici, Gardolo
di Trento; Nuova Motoauto, Mezzolombardo; Tendastil di Enrico e Camillo Bonvecchio, Salè di Povo; Famiglia Cooperativa di Povo; Cassa Rurale di
Trento; Sportler di Trento; Bertotti Claudio Pittore
Decoratore, Povo; Grappe e Liquori Saracini di
Dell’Elmo Carlo, Povo; Autodelta di Zordan Romeo, Povo; Autoaccessorio Ochner, Trento; Ortofrutta Cagol Fabrizio, Povo; Maso Loch di Baldessari Marco, Borino di Povo; Dolomiti Gomme,
Trento; Cantina Sociale Meridiane, via Fermi,
Trento; La Bottega dei Fiori, Povo; Bertotti Mario
e C snc Sviluppo e Stampa materiale fotografico,
Trento; Fioreria Tomasi, Trento; Oro Stube Pizzeria
Via Sommarive, Povo; Rivendita Giornali e Tabacchi di Pegoretti M.Tiziana, Povo; Prodotti Alimentari Brugnara, Pergine Valsugana; Panificio
Maffioletti s.n.c. Loc. Sile, Civezzano e Salumifico
Frachetti Egidio, Villamontagna.
La perfetta organizzazione, la collaborazione
degli Alpini della sezione ANA di Povo, la maestria
dei cuochi e l’ospitalità avuta presso le meravigliose strutture esistenti a Valles, hanno reso possibile
il successo della giornata sulla neve e della Gara
Sociale del G.S.A. POVO, confermando, la volontà dei soci e degli abitanti di Povo d’avere momenti di aggregazione, di festa e partecipazione
attiva alle proposte attuate dalla Direzione del
Gruppo Sportivo Alpini.
Informiamo infine che prosegue anche la ginnastica con attività antalgica e motoria per adulti
per tutti coloro che vogliono mantenersi in forma.
I corsi sono organizzati nella palestra presso il Centro Civico di Povo, negli orari serali già segnalati.
Un saluto a tutti. La Direzione del GSA.
Tuttapovo
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Filodrammatica Concordia ‘74
Rassegnati... la rassegna è finita
T
...la filo di Povo inaugura
il suo nuovo lavoro tra
l’entusiasmo generale e
coglie l’occasione di
lasciarsi fotografare
assieme al Vescovo...
utto ciò che ha un inizio ha anche una fine,
dice il saggio. Purtroppo, sospira sconsolato
qualcuno del pubblico, che già attende con
una nostalgica lacrima all’occhio il prossimo Natale, e l’occasione di gustare una prossima edizione
della rassegna “Isidoro Trentin”. Eh, già, questo
immancabile appuntamento che di anno in anno
si fa più invitante e corposo è ahimè giunto al termine: iniziata in novembre, la manifestazione si è
protratta con un totale di 10 spettacoli fino al 10
febbraio, ove ha dato un gioioso arrivederci agli
spettatori in occasione delle premiazioni e la presentazione dell’ultimo lavoro della compagnia nostrana, “El capel da merican.”
Grande soddisfazione sia del pubblico sia degli
organizzatori, dato che ogni serata si è realizzato il
“tutto esaurito” e gli abbonamenti sono stati più di
cento! Alla già citata serata finale erano presenti in
sala l’autore, il rappresentanti della Co.F.As, i presidenti di tutte le compagnie partecipanti... insom-
ma, l’utilità di un teatro largo e capiente diventa
palese in queste occasioni. La nuova commedia
presentata è piaciuta da subito, contagiando il
pubblico con la sua semplice ma genuina allegria,
ancora più che l’ondata di influenza che si è accompagnata alle prime piogge della stagione. Infatti è stata subito richiesta (la commedia, non l’influenza) il giorno dopo a Povo, poi a Cognola,
Calceranica e Terlago.
Ma siccome non siamo egocentrici, è giunto il
momento di dare spazio anche agli altri, in particolare alle compagnie vincitrici della rassegna, che
come tradizione hanno fatto il pieno di targhe ed
altri gingilli ornamentali prettamente teatraleggianti. Prima classificata, la filo “Arcobaleno” di Dro,
con “En body de piz nero”; seconda classificata la
filo “Bastia” di Preore con “En neò descolz”; terza
classificata la filo di Laives con “L’ufficiale matrimoniale”.
Insomma, anche nella triste circostanza della finita rassegna c’è chi ha modo di gioire, e mentre i
più assuefatti al palcoscenico seguono terapie di
disintossicazione da spettacolo, la filo di Povo
inaugura il suo nuovo lavoro tra l’entusiasmo generale e coglie l’occasione di lasciarsi fotografare
assieme al Vescovo, giusto prima della prima del
nuovo lavoro.
Riconosciamo i giusti
riconoscimenti
C
ome già annunciato nei passati numeri,
sebbene la distanza cronologica di questo
avvenimento possa aver sfumato dalla memoria dei lettori il ricordo di questi piccoli ma curiosi articoli, la compagnia filodrammatica dei nostri compaesani partecipò in ottobre alla finale del
concorso “Palcoscenico Trentino”, in occasione di
un fine settimana al teatro sperimentale S. Chiara
all’insegna della rassegna. Ebbene, finalmente è
giunto il momento di svelare i risultati di tale manifestazione, che non possono che strappare un
sorriso compiaciuto a chi di dovere, dato che anche in tale circostanza la “Concordia ‘74” di Povo
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Tuttapovo
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Il disco
Le Orme
Collage (1971)
A cura di Paolo Giacomoni
L
e Orme rappresentano un fenomeno abbastanza strano nel
panorama pop rock italiano. Nati nella seconda metà degli
anni sessanta, cominciano con alcune canzoni partecipando
a “Un disco per l’Estate” e altre manifestazioni simili.
Nel 1967 escono con il primo singolo “Fiori e colori”, l’anno
dopo arriva “Senti l’estate che torna”, un brano che si impone all’attenzione generale per lo stile proposto, romantico ma incalzante, decisamente all’avanguardia per quel tempo.
Se il primo Lp firmato Le Orme, Ad gloriam (1969), appare
ancora intriso di citazioni post beat e passa quasi inosservato, il
successivo, Collage (1971), è una vera bomba, che inaugura alla grande una stagione indimenticabile del pop italiano. Collage ha tutte le carte in regola per piacere: ampie aperture melodiche caratterizzate dalla voce di Aldo Tagliapietra, sonorità
classicheggianti con il moog e le tastiere di Toni Pagliuca, una
ritmica ben architettata con il basso di Tagliapietra e la batteria
di Michi Dei Rossi offrivano un esempio di amalgama sonoro allora sconosciuto per l’Italia.
Già l’inizio strumentale di Collage rappresentava una novità
assoluta per l’Italia, anche se il motivo d’apertura faceva riferimento al lavoro di un gruppo inglese: gli Emerson Lake & Palmer
a cui peraltro le Orme si riferivano in maniera evidente. Il disco
però conteneva anche brani fortemente innovativi come, ad
esempio, Sguardo verso il cielo e Cemento armato che nel tempo
diventano dei veri e propri “classici” della musica rock italiana.
Le Orme, soprattutto con questo disco, rappresentano quindi un tassello immancabile nel mosaico
della musica italiana d’avanguardia degli anni 60/70 che, insieme a Banco, Pfm, Area e pochi altri hanno rappresentato un periodo forse irripetibile.
ha saputo ricoprirsi d’onore, ottenendo svariate riconoscenze: in primis, il “Premio Giuria dei Giovani”, che non ha potuto rimanere indifferente innanzi “alla semplice ma non banale storia, brillante ed attuale testo, dinamica regia, essenziale ma
efficace scenografia, recitazione che ha messo in
luce talenti giovanili, ritmo e padronanza del palco, lavoro” (almeno, così recita il verbale. Perché
devi sapere, caro lettore, che a teatro recitano tutti, perfino i verbali!); e non dimentichiamo anche
un riconoscimento come attori non protagonisti
ad Andrea Cortelletti ed Ester Camin Viola - in
barba a tutti coloro che dicono che, a teatro, il Viola porta sfortuna...
Sarà forse per questo che il lavoro di Gigi Cona, “El belvedere e la bancheta”, non ne vuole
proprio sapere di essere messo da parte, e nonostante i due anni di rappresentazione per un po’
tutto il Trentino - senza contare Francoforte - è ancora richiesto, e verrà presto presentato a Bolzano,
Cavedine e Marco di Rovereto.
A dicembre, invece, uno dei membri della
compagnia ha vinto, per la sezione adulti, il primo
premio al concorso di letteratura “La Fiaba di Natale” di Centa S. Nicolò. Cosa, questa, che non
centra assolutamente nulla con la rassegna ma che
è bella da dire.
Vagabondando e
abbondando
N
ei ritagli di tempo, prosegue inesorabile la
preparazione per la gita in Francia, che
avrà come meta Parigi, i Castelli della Loira, e la Normandia. Un viaggio che sarà un’esperienza, un’avventura che diverrà ricordo! Ma questa, per te lettore, non è soltanto una mera notizia
di curiosità cui sbavare d’invidia o limitarti ad un
imbambolato fantasticare: le iscrizioni sono tuttora
aperte, ed i posti ancora disponibili possono essere prenotati anche da chi il teatro non lo fa ma lo
segue soltanto come spettatore...
Tuttapovo
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Circolo Culturale ARCI-PAHO
Il nuovo sentiero
Cimirlo - Maranza
D
a quasi due anni è stata asfaltata la strada
che collega il passo Cimirlo (733 metri
s.l.m.) con la località Maranza (1067 metri
s.l.m.) sede dell’omonimo rifugio, ma già 8 - 9 anni prima in piena battaglia tra chi voleva l’asfalto
e chi vi si opponeva strenuamente, su proposta di
questi ultimi, l’azienda forestale di Trento e Sopramonte aveva messo in cantiere la realizzazione di
un sentiero alternativo alla strada carrozzabile che
consentisse di raggiungere la Maranza lontano dalle automobili, dalla polvere e dai gas
di scarico. Ora il sentiero è una realtà,
un percorso adatto a tutti in gran parte pianeggiante sempre in mezzo al
bosco molto ombreggiato e a tratti panoramico. Il sentiero segnalato da tabelle color legno con scritte gialle, inizia presso la fontana sul piazzale del
passo Cimirlo. Con un percorso a zigzag raggiunge la sovrastante baita forestale “ex Chesani”, quindi si immette sulla stradina che porta a Malga
Tomba seguendola fino oltre la località “ Casare” dove cambia decisamente direzione percorrendo una stradina
pianeggiante che incrocia ad un certo
punto il sentiero SAT 411 (BorinoChegul). Si segue per un tratto questo
sentiero, superata la salita troverete la
freccia con scritto “Maranza” all’imbocco di un ponte in legno, continuate in questa direzione, troverete salite e discese,
ampi tratti pianeggianti altri simpatici ponti in legno, e vedrete in basso la strada asfaltata. In questo tratto attraverserete dei boschi di mughi solitamente presenti a quote molto più alte, passerete ai
piedi delle cime del monte Chegul, tra rocce e fio-
20
Tuttapovo
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di Aldo Giongo
ri, a tratti potrete ammirare la città di Trento, la valle dell’Adige e il Calisio. In località “ Busa Granda” ( 920 metri s.l.m.), dopo circa un ora e mezza
di marcia, siamo a metà percorso ed incrociamo la
strada “Castelet-Fontana dei Gai”, superate la
stanga e proseguite per una pista forestale che
sbocca dopo un breve tratto tra boschi di larice e
faggio sulla carrozzabile della “Fontana dei Gai”
che viene anche indicata dalla SAT con il numero
413 . Dopo un breve tratto arriverete al bivio con
la strada forestale per i “Crozi dell’Altar”, un ampia pista d’esbosco che vi porterà comodamente
fino al bivio con la strada per la “Malga Nova”. Di
lì si scende verso il “ Pra dei Albi” un grande prato circondato da faggi secolari, quindi per il sentiero numero 426, si arriva al rifugio Maranza.
Il rifugio, dispone di 30 posti letto, ed è gestito con cordialità e simpatia dalla famiglia Chilovi, la cucina è tipicamente trentina (spezzatino,
puntine, coniglio con polenta e verdure di stagione) i prezzi sono veramente competitivi e dopo una passeggiata di circa 3 ore l’appetito non
mancherà di certo.
Per il rientro la scelta è molto varia, si può
scendere verso Vigolo Vattaro con il sentiero numero 429, quasi interamente su strada forestale
tempo di percorrenza un ora; oppure verso Villazzano con il sentiero 412 ( un ora circa per la Grotta di Villazzano), che passa dal rifugio Prati ai Bindesi o con il sentiero 441 ( stesso tempo di percorrenza) che si collega con il precedente alla “Pinara” di Villazzano. Naturalmente si può anche
percorrere il sentiero a ritroso o la strada asfaltata
che collega la Maranza al passo Cimirlo. Un modo
diverso di trascorrere una giornata nei boschi della “Marzola”, una montagna ancora naturale,
nonostante tutto.
Circolo Culturale ARCI-PAHO
Fontana dei Gai
e patrimonio naturale
L
a nostra circoscrizione dispone di una grande ricchezza rispetto a tutte le altre, ben 892
ettari di verde naturale pari al 16,6% dell’intero patrimonio comunale di Trento, seconda solo
a Sopramonte con il 17,6%. Villazzano detiene
433 ettari pari all’ 8% (assieme, Povo e Villazzano,
raggiungerebbero il 24,7% pari a 1.325 ettari).
Sul nostro territorio disponiamo di una ampia
rete di sentieri in gran parte curati dalla SAT, altri
dall’azienda forestale di Trento e Sopramonte e di
vari fabbricati o rifugi aperti al pubblico o prenotabili alle associazioni che gli gestiscono. Troviamo
poco sopra il Cimirlo la casa forestale ex Chesani
gestita dal circolo ACLI; la baita Fontana dei Gai,
raggiungibile dalla strada Cimirlo - Maranza - bivio
“Castelet” - “Chegul”, gestita dal circolo ARCI/PAHO che dispone di un bivacco sempre aperto; uno
“stoll” (grotta nella roccia originalmente costruita
come deposito di materiali bellici) sul monte Chegul
gestito dalla unione sportiva Marzola e il bivacco
aperto Malga Nova curato dalla SAT.
Il circolo culturale ARCI/PAHO, nel rispetto del
regolamento di gestione varato dalla circoscrizione
di Povo nel 1991, mette a disposizione la baita
Fontana dei Gai, oltre che ai propri associati a tutte le associazioni, gruppi o enti del sobborgo, dietro prenotazione.
Ricordiamo che le prenotazioni, incasso del
contributo spese di gestione, delle cauzioni e consegna delle chiavi; sono sempre delegate alle signore Maria Tiziana Pegoretti, Ilaria Baldessari e
Rita Baldessari - giornali e tabacchi - via della Resistenza 19 a Povo, telefono 0461 811356 in orario di apertura, che ringraziamo infinitamente per
la disponibilità, la gentilezza ed il servizio impeccabile svolto a favore di tutta la comunità.
Informazioni sulla disponibilità della baita pos-
A.G.
sono essere richieste anche telefonicamente, ma le
prenotazioni vanno effettuate personalmente, con
il versamento anticipato della quota giornaliera
(supplemento di quota sociale) di euro 20,00 per
i soci, 25,00 per gli iscritti alle altre associazioni di
Povo, più 1,00 euro per persona; agevolazioni
speciali sono previste ai soci per prenotazioni di
giorni feriali e per soggiorni superiori ai 4 giorni
(15,00 euro al giorno più 1,00 euro a persona, dal
lunedì al venerdì non festivi o prefestivi, 20,00 euro al giorno più 1,00 euro a persona e tre giorni
gratuiti per soggiorni settimanali). La prenotazione
inizia alle ore 10.00 del giorno prenotato e finisce
alle ore 10.00 del giorno successivo.
La tessera 2002 si può ottenere richiedendola
al presidente, oppure versando euro 10,00 sul c.c.
postale 34412304, presso qualsiasi ufficio postale
e inviando nome, cognome, indirizzo, data di nascita, professione e titolo di studio, via telefono o
fax 0461 819947 (Aldo Giongo) o a mezzo posta;
circolo culturale ARCI/PAHO piazza Manci 5 38050 Povo.
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
21
Circolo Culturale ARCI-PAHO
Rotta a nord-est
tra storia e canti popolari
I
...nel corso della
visita abbiamo reso
omaggio al cimitero
di guerra con canti
del coro Campel
Doss S. Agata e la
deposizione di una
corona di alloro...
22
l circolo culturale ARCI/PAHO, più che mai
convinto della necessità cooperativa tra le
associazioni, ringrazia il coro Campel Doss
S. Agata per aver reso possibile il viaggio culturale in Austria, Boemia e Moravia realizzato
la prima settimana di settembre dello scorso
anno.
La prima tappa in terra austriaca, sulle rive
del Danubio, ha ricordato i tanti giovani che
sono stati constretti a soffrire e ad uccidersi a
vicenda durante la prima guerra mondiale, ufficialmente per unire all’ Italia le ultime provincie di lingua italiana rimaste all’interno dell’impero Danubiano, in verità, come tutte le
guerre, per motivi molto meno nobili.
Il circolo culturale, tramite Manfred un amico da lunga data del vicepresidente Elio Pontalti, ha attuato una ricerca storica sul campo
di prigionia dei soldati italiani, nei pressi di
Linz in Austria. Un campo dove sono morti di
stenti centinaia e centinaia di prigionieri di
guerra provenienti da tutta Italia.
Poche volte si è sentito parlare delle tristi
vicende che hanno accomunato i nostri soldati in divisa austriaca reduci dal fronte russo o
serbo e questi nemici che parlavano la stessa
lingua e che sarebbero divenuti poi nostri connazionali.
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
A.G.
Sono stati raccolti negli archivi di Hartkirchen e di Aschach ad der Donau documenti
d’epoca riguardanti i quasi centomila prigionieri del campo di prigionia, liste dei decessi
(nella maggior parte per colera) e materiale fotografico sulla vita del campo. Nel corso della
visita abbiamo reso omaggio al cimitero di
guerra con canti del coro Campel Doss S. Agata e la deposizione di una corona di alloro.
Giovedì 6 settembre alle ore 19.00 il nostro
coro ha tenuto un concerto nella chiesa di
Hartkirchen assieme al coro “Donau” di Eferding alla presenza di un numeroso pubblico e
delle autorità civili e religiose del luogo. Durante la nostra permanenza un operatore di
una televisione locale ha filmato tutti i momenti più significativi, inviandoci in seguito la
videocassetta, disponibile presso il circolo.
Finito il concerto, tutti in pullman verso il
confine della repubblica Ceca. La sera stessa
eravamo a Cesche Budejovice, dove abbiamo
ricambiato la visita del locale coro femminile
nostro ospite l’anno precedente a Povo e in altre località del Trentino. Il giorno dopo, abbiamo visitato il grande castello medioevale di
Cesky Krumlov, dove il coro Campel - doss
S.Agata ha improvvisato un breve intermezzo
canoro che ha radunato un incredibile numero
di turisti entusciasti i quali
hanno filmato e fotografato a
lungo i nostri eroi. Alle 19.00,
i due cori assieme hanno dato
vita ad un concerto corale
presso il maestoso Jhoceske
muzeum, molto apprezzato dal
numeroso e attento pubblico
presente.
Sabato 8 settembre abbiamo lasciato la Boemia e ci siamo trasferiti in Moravia, a
Znojmo, la città gemellata ufficialmente con Povo e Villazzano dal 1996, dove si è svolta
la terza esibizione ufficiale del
coro Campel Doss S.Agata,
accompagnata da incontri con
autorità comunali e regionali.
La domenica mattina partenza per Trento, pensando a
nuovi incontri e al prossimo
viaggio verso l’Europa e verso
nuovi amici.
Circolo Culturale ARCI-PAHO
Eletto il nuovo direttivo
del circolo ARCI PAHO
G
iunto al termine del mandato triennale il direttivo del circolo ha convocato a mezzo lettera 140 soci iscrittisi
negli ultimi cinque anni.
Primo addempimento l’elezione del presidente dell’assemblea, è stato proposto, nonostante la non più tenera età, un prestigioso personaggio da qualche anno socio del
circolo, il cav. uff. Aldo Casna, un tempo apprezzato artigiano di Povo ora residente a
Canova di Gardolo, la proposta viene accolta all’unanimità.
Casna ha ringraziato e dopo un breve saluto ha passato la parola al presidente
uscente Giongo per la relazione sull’attività
svolta che descriviamo a parte assieme al
programma 2002.
Passati alla parte finanziaria, Il presidente
dell’assemblea ha dato la parola a Paolo
Bortoli per la relazione di bilancio dei revisori dei conti.
È stato rilevato un elevato movimento di
cassa in entrata ed in uscita dovuto alla notevole attività del circolo, che si è chiuso comunque con un discreto attivo di bilancio. I
soci presenti hanno accolto le due relazioni
con piena soddisfazione e le hanno approvate per acclamazione.
Il presidente Casna, ha quindi introdotto il punto relativo al rinnovo del
consiglio direttivo leggendo le norme
statutarie in merito al rinnovo delle cariche sociali, ha comunicato che del direttivo uscente non si ricandidava per
motivi personali Matilde Galassi.
Si è aperto il dibattito sulle candidature, raccolte le quali si è passati alla votazione con contestuale distribuzione
delle cariche.
Sono stati eletti:
presidente e cassiere - Aldo Giongo,
vice presidente - cav. Aurelio Pontalti,
segretaria - Ana Lucia Dos Santos Wilson,consiglieri cav. uff. Aldo Casna,
Giorgio Betti, Paolo Bortoli, Claudia Cagol, Bruno Lievore, consigliere/responsabile
attività teatrali e grafiche arch. Alessandro
Franceschini, consigliere e responsabile attività artistiche Giuliano Povoli. Revisori dei conti: Mariangela Trentini, Maria Grazia Dorigatti, Francesco Saverio Dalba.
Rinnovato gli organismi dirigenti, viene
stillato il programma per il 2002, che ripropone in gran parte le iniziative divenute tradizionali, sempre aperto a nuove proposte
ed iniziative.
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
23
Circolo Culturale ARCI-PAHO
L’attività svolta nel 2001 e
i programmi per il 2002
I
l circolo ARCI/PAHO archiviato il ventesimo secolo ha iniziato il nuovo millennio con nuove
iniziative che si affiancano alle manifestazioni
divenute ormai tradizionali, vediamo le principali:
Realizzate nel 2001
Vie di Znoijmo
24
" gennaio è iniziato con la premiazione del concorso presepio - prima edizione realizzato in
collaborazione con la circoscrizione di Povo,
con l’associazione giovanile Povo Europea
(ora ex Nihilo), di Tuttapovo, del circolo ACLI
e della Famiglia Cooperativa.
" 4 marzo 2001 gita a Venezia per la mostra dedicata agli etruschi;
" Dal 12 marzo al 4 giugno 2001- corso di disegno che sarà forse riproposto quest’anno;
" 31 marzo 2001 - rassegna corale di primavera
in chiesa a Povo;
" dal 10 aprile al 15 aprile 2001- mostra pittorica di primavera;
"
20 maggio 2001- Gita a
Gardaland in collaborazione
con il circolo della Centrale del
Latte;
" dal 1 al 4 giugno 2001- viaggio a Cescke Budejovice con
l’ARCI provinciale;
" 5 giugno 2001- escursione
storico naturalistica (festa degli
alberi), in collaborazione con la
Circoscrizione e le scuole; partecipazione di 198 bambini e 21
insegnanti della scuola elementare, 40 bambini della scuola
materna con 4 maestre; 23 e 24
giugno 2001 - lavori e festa per
collaboratori alla Fontana dei
Gai:
" 4 agosto 2001 torneo misto
di calcetto e pallavolo “Par condicio 7 “ al parco Cimirlo, realizzato in collaborazione con la
UISP di Trento e con il contributo della circoscrizione e di Tuttapovo;
" 23 agosto 2001 - pranzo al parco Cimirlo con
giochi e attività varie per i bambini Bielorussi,
in collaborazione con la commissione sport
della circoscrizione;
" Dal 6 al 9 settembre 2001 - viaggio in Austria Boemia - Moravia con il coro Campel- doss
S.Agata;
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
A.G.
" Dal 1 al 7 ottobre - mostra pittorica collettiva
del gruppo acquerellisti Trentini 18 partecipanti. Grande affluenza di pubblico più di 500 visitatori;
" 9 novembre 2001- spettacolo teatrale... il cielo
perdutamente solo, con il “Teatrobliquo” nuovo gruppo teatrale guidato da Alessandro
Franceschini, grande successo di pubblico.
In programma per il 2002
La seconda edizione del concorso presepio ha
visto la rappresentazione di 20 presepi (13 prima
edizione) e la votazione di 91 visitatori che si sono
aggiunti ai voti della giuria composta da due
esperti d’arte (i professori Franceschini e Visintainer) da una rappresentante della commissione cultura (Ana Lucia Dos Santos Wilson) e due rappresentanti delle associazioni organizzatrici (Silvia Ianes per Ex Nihilo e Elio Pontalti per l’ARCI/PAHO). L’ organizzazione ha cercato di premiare il
maggior numero di partecipanti; tutti hanno ricevuto un attestato di partecipazione con la foto del
proprio presepio, due i premi per l’originalità e la
creatività assegnati dagli esperti: La scuola dell’infanzia ha vinto il primo premio, (60 euro) e un
premio di consolazione è stato assegnato alla signora Cardella Rossana. Questi i vincitori votati
da pubblico e giuria: primo premio Paolo Sperotto per la Chiesa parrocchiale (155 euro), secondo
premio la scuola dell’infanzia (130 euro), terzo
premio la famiglia Baldessari - Bonvecchio (80 euro). Seguono con un punteggio molto vicino: la
scuola media di Gabbiolo, la chiesa di Oltrecastello e la famiglia Furlani - Camin che hanno ricevuto un premio di consolazione.
" Si è felicemente concluso il corso di cucina e
sono in svolgimento in collaborazione con il
circolo ricreativo Grazioli i corsi di ballo e di informatica.
" Il 10 marzo 2002 gita a S.Martino della Battaglia e Solferino, teatro della più terribile delle
battaglie ottocentesche, svoltasi durante la seconda guerra italo - austriaca per l’indipendenza italiana, nel pomeriggio visita al museo
della donna e del vino;
" Il 16 marzo 2002, seconda rassegna corale di
primavera (pasquale), presso la chiesa parrocchiale di Povo, in collaborazione con il coro
Campel - doss S.Agata e con la partecipazione
di tre corali miste;
" A metà aprile 2002, giornata di manutenzione
Circolo Culturale ARCI-PAHO
"
"
"
"
"
"
straordinaria alla Fontana dei Gai e festa per i
collaboratori, prevediamo in particolare il rifornimento di legna e un’imbiancatura dei locali;
Fine maggio inizio giugno 2002, sesta escursione storico naturalistica (festa degli alberi)
con la partecipazione diretta della circoscrizione, in collaborazione con la scuola elementare,
scuola dell’infanzia, azienda forestale, pompieri, vigili, Kaleidoscopio, ecc;
3 - 4 agosto 2002, Festa e giochi per bambini
organizzata con la commissione sport - torneo
di calcetto pallavolo “Par Condicio 8” in collaborazione con: circoscrizione, Tuttapovo e
UISP;
fine agosto 2002, pranzo, giochi e sport per i
bambini bielorussi in collaborazione con la
commissione Sport della circoscrizione;
dal 26 al 29 settembre 2002 viaggio a Dresda
- Bautzen - Decin - Praga;
dal 4 al 6 ottobre 2002, mostre su artigianato
e arte alla festa del Rosario;
L’anno si concluderà ancora con la terza edizione del concorso presepio.
Festa degli alberi
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Il punto genitori
Continua l’attività de
“Il punto genitori”
A
partire dallo scorso autunno “Il punto genitori” ha dedicato molte energie al coinvolgimento di altre persone in tutto quello che si sta realizzando.
In seguito alle iniziative della primavera precedente, molti genitori avevano lasciato il proprio recapito con la disponibilità a farsi coinvolgere in qualche attività futura del progetto. In ottobre tali genitori sono stati invitati a un incontro
nel quale sono state presentate varie proposte tra cui quella
di iniziare un nuovo percorso formativo.
Nel periodo novembre - gennaio i genitori disponibili si
sono trovati insieme più volte per ragionare sulle caratteristiche di tale percorso (contenuti, modalità, ecc.), confrontandosi anche con lo psicologo che è stato individuato per accompagnarli.
Il 7 febbraio è stato effettuato il primo incontro, al quale
ne seguiranno altri tre; poi si deciderà insieme come proseguire.
“Il punto genitori”, inoltre, intende continuare a promuovere iniziative aperte a tutti i genitori della comunità sia offrendo occasioni di riflessione e approfondimento, sia organizzando attività che permettano a genitori e figli di stare insieme divertendosi.
Per il prossimo futuro sono in cantiere:
$ due incontri pubblici (aprile maggio) sui temi “affettività
ed emozionalità del bambino” e “ruolo paterno e materno nell’educazione”;
$ la seconda edizione della “festa dei colori” dedicata ai più
piccoli (0-6 anni) all’interno del contesto più ampio della
festa di inizio estate.
Ogni appuntamento sarà adeguatamente pubblicizzato
successivamente.
Ricordiamo, infine, che “Il punto genitori” è aperto a
chiunque voglia partecipare, condividendo un po’ del proprio tempo con altri genitori per crescere insieme. Chi volesse essere coinvolto, riceverà informazioni durante le iniziative succitate.
Festa dei colori
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Povo Sodo
Storia di una festa
Idee, domande, dubbi, tanta voglia di crescere; sono state queste le scintille che hanno portato Povo Sodo a chiedere alla comunità di dedicare ai giovani uno spazio su questo
giornale per rendere concretamente viva la loro voce!!!
Infatti questa idea è nata proprio dai ragazzi, dopo l’esito
della festa del settembre scorso al Centro Civico, che creò
non poche divergenze e critiche all’interno della comunità.
...Perciò ascoltandoli e parlando con loro, il modo migliore per farli esprimere è stato proprio di mettere nero su
bianco quello che hanno vissuto intensamente...
F
proprio spazio ed un motivo di coinvolgimento, dal concerto
rock alla discoteca, dai murales alla possibilità di sperimentare
acconciature stravaganti e colorate. Il fatto che molti ragazzi siano stati coinvolti nell’organizzazione e nella promozione capillare dell’evento (i volantini sono arrivati in tutte le scuole, nei principali negozi di dischi e nei luoghi di ritrovo più frequentati dai
ragazzi della città) è stato determinante nel richiamare alla festa
tanti amici e coetanei. Anche e soprattutto per questo la percezione diffusa tra coloro che erano presenti a Povo Sonica è stata
quella di una festa a loro misura, “per loro”.
Per questo motivo, secondo noi, la manifestazione, entra a
buon diritto tra gli eventi di maggior rilievo promossi a favore dei
giovani nel sobborgo negli ultimi anni. Si sentiva, inoltre, il bisogno di un’occasione per dare voce ai giovani di Povo che fosse
nello stesso tempo un’opportunità di incontro con i giovani della città. Infatti, il nostro paese viene vissuto da molti di noi che ci
vivono come una realtà sempre più strettamente interrelata a
Trento, piuttosto che come paese isolato.
Nonostante la complessità a livello organizzativo e gestionale, infine, la festa si svolta senza problemi di particolare rilievo, grazie al supporto offerto da alcuni ragazzi che si
sono resi disponibili a fornire un minimo servizio di sicurezza, in particolare rispetto alla salvaguardia delle strutture del
Centro Civico. A tale scopo è stato imposto il divieto di fumare all’interno e proibito l’ingresso con bottiglie di vetro.
inalmente, a distanza di qualche mese dal sorgere dell’idea, sabato 13 ottobre si è materializzata Povo Sonica 2001, momento di aggregazione e di divertimento
rivolto ai giovani organizzato dal Progetto Giovani di Povo e
patrocinato dalla Circoscrizione di Povo.
La festa è stata una sorta di grande calderone dove sono
confluite diverse forme ed espressioni del mondo giovanile.
Il pomeriggio, a partire dalle 14.00, ha visto alternarsi sul
palco sette gruppi musicali, tutti composti da ragazzi - alcuni
molto giovani - residenti nei sobborghi di Povo e Villazzano.
In contemporanea, per tutto il pomeriggio sono stati proposti uno stand di acconciature ed un servizio bar, entrambi gestiti con molta professionalità da ragazzi di Povo. Chiudeva
le proposte di un soleggiato pomeriggio autunnale un’esposizione di murales su pannello. La sera, infine, oltre al conQualcosa può aver
sueto servizio bar, è stata la volta della discoteca, con musidato fastidio?
ca di tutti i generi.
L’organizzazione della festa, che si è protratta per tutta l’eL’elevato numero di ragazzi presenti può aver sicuramenstate, ha visto la partecipazione, a vario titolo, di una trenti- te suscitato qualche disagio ad alcune persone che si sono
na di ragazzi, impegnati tanto nell’ideazione della manifesta- trovate a passare dalle parti del Centro Civico durante la fezione, quanto nella ricerca dei
sta. Tali perplessità sono senz’algruppi musicali, del dj, degli artro comprensibili, anche in conRICORDA!!!!!
tisti per i murales e nella spartisiderazione del fatto che dall’eSul nostro autobus c’è posto anche per TE,
zione dei turni per il bar.
sterno non traspariva la quantità
per dire tutto quello che ti passa per la mendi impegno e coinvolgimento da
Secondo noi è
te e che nessuno ha voglia di ascoltare!
parte di molti giovani che stava
Bastano anche solo cinque minuti, un salto
andata bene
dietro all’evento. Tuttavia ci peralla Kaleidoscopio o una semplice telefonata
mettiamo di far notare che in
perché...
e senza impegno farai parte anche TU de
tutte le feste di questo tipo, an“LA VOCE”!!
All’evento hanno partecipato
che in quelle rivolte agli adulti, è
molti ragazzi, quasi seicento, equafacile rilevare episodi di trasgresMONICA 0461.810422 dopo le ore 20.00
mente suddivisi nei vari momenti
sione (per esempio, qualche bicCLAUDIA 347.6013753 dopo le ore 21.00
della festa. Un numero sicuramenchiere di troppo...), per quanto
KALEIDOSCOPIO (Cristiano) 0461.811188
circoscritti ed occasionali.
te al di la delle nostre aspettative!
ore ufficio
Insomma, noi non vorremQuesto, a nostro avviso, è sicuramo
che venisse fatta di tutt’erba
mente una dimostrazione della ca... In più troverai tante altre iniziative che ti
un
fascio,
e rimaniamo aperti a
pacità della nostra proposta di vemette a disposizione il progetto:
qualunque
proposta di dialogo
nire incontro ai desideri, magari
- Gruppo Vigili
o
confronto.
inespressi, di molti ragazzi. All’in- Comitato per le feste
Grazie per l’attenzione e alla
terno dei diversi momenti della fe- Gruppo sala prove
prossima!
sta ognuno ha potuto trovare il
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
27
Casa di Riposo “Margherita Grazioli”
L’abbraccio degli anziani
all’Arcivescovo Bressan Il Servizio Animazione
I
n occasione della visita pastorale di mons. Luigi Bressan al decanato di Povo, gli Ospiti, i Familiari, i Volontari, il Personale e l’Amministrazione della Casa di riposo, hanno avuto l’opportunità, l’onore ed il piacere di incontrare e conoscere più da vicino il nostro Vescovo.
Gli appuntamenti con mons. Bressan sono stati ben tre:
% lunedì 4 febbraio, alle ore 17.30, l’Arcivescovo
ha incontrato amministratori e dipendenti, intrattenendosi in un piacevole dialogo e scambio a proposito dell’organizzazione della casa
di riposo, il lavoro di assistenza e sostegno agli
anziani, i valori umani e spirituali in esso intrinseci;
28
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
% martedì 5 e giovedì 14 febbraio, al mattino, il
Vescovo ha varcato le soglie della struttura di
Povo, nella prima giornata, e della sede staccata Villa O’Santissima, nella seconda.
Sono stati questi i momenti maggiormente
attesi, in particolare dagli Ospiti, che nei giorni
precedenti alla visita pastorale, si sono a lungo
preparati, con l’aiuto degli operatori, ad un’accoglienza carica di devozione, solennità, tanto
affetto e trepidazione. In entrambe le sedi della
casa di riposo per giorni gli operatori si sono visti impegnati nella raccolta di frasi, pensieri e
battute che ciascun anziano desiderava esprimere all’Arcivescovo: il risultato è consistito in
due lettere, lette con grande
commozione dagli Ospiti stessi, ricche di calore, reverenza,
amicizia e quella spontaneità e
semplicità di un tempo che oggigiorno stupisce e rincuora
contemporaneamente.
Accanto agli Ospiti sono
inoltre intervenuti i familiari, i
volontari ed il personale della
Casa, ringraziando mons.
Bressan per questa Sua visita e
per la Sua compagnia tanto
umana, allegra ed affettuosa,
fonte di gioia e conforto in
particolare modo per gli Anziani, ma anche occasione di riflessione per tutti sul senso più
profondo dell’assistenza psicofisica alla persona in situazione di bisogno.
Casa di Riposo “Margherita Grazioli”
Un parziale riconoscimento per
tanto impegno profuso
Q
uando nel 1998 la Provincia Autonoma di
Trento con delibera n. 14113 del 18.12.98
trasformava tutte le Case di Riposo del
Trentino in RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) e avviava la procedura di autorizzazione e accreditamento di tali strutture sulla base della verifica degli standard strutturali e organizzativi, forse
pochi avevano percepito che si trattava di una
svolta epocale.
Si obietterà che non basta una delibera per
cambiare le cose! Questo è senz’altro vero, ma
quando si vincolano gli interventi al rispetto di soglie minime, di standard nelle strutture e nei servizi preposti alla persona sia essa anziana o non
qualcosa di certo cambia perché quantomeno tutti debbono adoperarsi per rispettare tali standard.
Tutte le RSA debbono, infatti, garantire agli anziani ospiti, per ottenere l’autorizzazione e poi l’accreditamento, stanze e spazi adeguati e decorosi,
spazi necessari alla convivenza e socializzazione
quali soggiorni, sale pluriuso, sale ritrovo, sale da
pranzo adeguate, ma non solo debbono garantire
una quantità minima di personale di varie professionalità (operatori socio-assistenziali, infermiere,
fisioterapisti, medici) e quindi di servizi e prestazioni socio sanitarie all’altezza delle esigenze degli
ospiti non autosufficienti.
Quando per l’anno 2001 ci furono proposti gli
standard minimi anche alla RSA Margherita Grazioli di Povo subito rilevammo che tali standard
erano complessivamente più bassi di quelli già in
atto da tempo e della conseguente qualità di servizi forniti all’ospite e facemmo presente all’Azienda Sanitaria la differenza (per non dire incongruenza) fra i finanziamenti riconosciuti sulla base
degli standard minimi stabiliti ed i costi conseguenti a standard da noi garantiti e ritenuti irrinunciabili per la gravità e tipologia di ospiti presenti. In tale occasione rilevammo anche che alcune figure professionali presenti all’interno della ns.
RSA non erano nemmeno prese in considerazione
anche se ritenute irrinunciabili per garantire agli
anziani ospiti oltre a prestazioni sanitarie di qualità anche prestazioni “sociali” di altrettanta qualità:
era la figura del medico coordinatore, dell’educatore-animatore professionale, dalla caposala e/o
coordinatore operatori sanitari-assistenziali, del
servizio medico notturno per citare solo quelli più
significativi.
Con la delibera di finanziamento delle RSA per
il 2002 dobbiamo affermare che alcuni passi
avanti l’Assessorato Provinciale gli ha fatti: si è ri-
conosciuto la figura del medico coordinatore, di un nuovo coordinatore dei
servizi sanitari-assistenziali, ma soprattutto si è recepito che tutte le RSA della provincia non forniscono servizi di
uguale valenza sanitario-assistenziale.
Il riconoscimento di tale evidenza,
da noi sostenuto a gran voce, ha consentito di riconoscere alla RSA Margherita Grazioli di Povo sui 200 posti letto
totali, 30 posti letto ad alta intensità socio-sanitaria; non è molto se rapportato al numero di ospiti presenti nella nostra strutture e sicuramente bisognosi di
significativi interventi assistenziali e sanitari pari ad oltre la metà del totale,
ma rappresenta un riconoscimento importante in quanto fa giustizia, almeno
in parte, rispetto alla dedizione e grande professionalità profusa dagli operatori (dai medici agli
OSA) ed agli investimenti in attrezzature e mezzi
effettuati in questi anni.
Nel progetto-programma di gestione di questi
30 posti letto ad alto fabbisogno assistenziale e sanitario (già inoltrato all’Azienda Sanitaria) sono
stati inseriti i seguenti obiettivi:
% Fornire cure e assistenza mirate alle condizioni
del singolo ospite in un’ottica di qualità di vita;
% Ridurre l’intensità e frequenza dei disturbi
comportamentali con l’integrazione di interventi assistenziali, relazionali e riabilitativi;
% Garantire il rispetto della personalità dell’anziano;
% Migliorare il coinvolgimento dei familiari
e degli ospiti nel processo di erogazione
del servizio;
% Utilizzare la valutazione multidisciplinare come
strumento per la personalizzazione degli interventi;
% Migliorare la partecipazione degli operatori ai
progetti assistenziali con il lavoro d’équipe.
Renzo Dori
Presidente della RSA
“Margherita Grazioli”
È fin troppo evidente che questi obiettivi sono
estesi a tutti gli ospiti presenti in RSA che necessitano di cure e interventi assistenziali e sanitari di
particolare impegno e valenza indipendentemente
che facciano parte o meno del gruppo dei 30 posti sino ad oggi riconosciutoci dalla Provincia. Una
ragione di equità e rispetto verso tutti i nostri anziani ospiti lo impone.
Il Presidente della RSA
“Margherita Grazioli” di Povo
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
29
Casa di Riposo “Margherita Grazioli”
Il Consiglio circoscrizionale dedica
L
o scorso 10 ottobre presso la sala della Circoscrizione di Povo si è tenuto un importante incontro fra il Consiglio Circoscrizionale
ed il Consiglio di Amministrazione della Casa di
Riposo Margherita Grazioli. L’occasione dell’incontro, voluto da ambo le parti, ha consentito di
rendere esplicite le problematiche aperte, i programmi e le realizzazioni attuate nel corso del
2001 in materia di assistenza agli anziani presenti
all’interno dell’Istituzione. Nella parte introduttiva
si è ricordato il momento particolarmente intenso
di novità che sul piano più generale interessa tutto il mondo dell’assistenza a seguito dell’approvazione delle leggi:
% di riforma del settore dell’assistenza con il trasferimento di parte delle competenze ai Comuni e l’introduzione di sistemi di qualità cui legare l’autorizzazione e accreditamento dei servizi erogati all’utenza;
% di riforma delle IPAB che da Istituti Pubblici di
Assistenza e Beneficenza (la ns. Casa di Riposo è un’IPAB) si dovrebbero trasformare in
Aziende di Servizi alla Persona.
Una vista della casa di
riposo
A queste sono seguite non poche iniziative a livello Provinciale e Regionale:
% le delibere della Giunta Provinciale che hanno
trasformato tutte le Case di Riposo in R. S. A.
(Residenze Sanitarie e Assistenziali) con un
nuovo sistema di dotazione dei finanziamenti,
quelle relative ai sistemi di autorizzazione e accreditamento delle RSA, quella relativa all’isti-
tuzione dell’U. V. M. (Unità Valutativa Multidisciplinare) che dovrebbe gestire gli accessi degli anziani nelle RSA; solo per citare le più importanti;
% Il Piano Sociale del Comune di Trento (già approvato) e della Provincia (in corso di approvazione);
% La proposta di legge regionale di riforma delle
IPAB sulla base della legge quadro nazionale.
Dopo questa premessa che mette in evidenza
quanto “fermento” esista attorno alle realtà che
svolgono un servizio di assistenza sociosanitaria
all’anziano, si sono illustrati gli obiettivi maggiormente caratterizzanti il bilancio preventivo della
Casa di Riposo e le conseguenti attività svolte e/o
in corso che si possono sintetizzare:
% nella definizione di un progetto qualità con l’introduzione della Valutazione Multidisciplinare
degli ospiti presenti e la definizione di un progetto di cura e assistenza personalizzato con
l’utilizzazione di schede valutative certificate ed
informatizzate; la conseguente attività di lavoro
in équipe delle varie figure professionali presenti dal geriatra, all’infermiera, alla fisioterapista, all’educatore professionale e all’operatore
assistenziale;
% l’avvio di un sistema a budget per la gestione
delle spese del personale;
% nell’informatizzazione di settori di attività specifiche come il protocollo, la contabilità e cartelle ospiti;
% ultimazione lavori ristrutturazione ala ovest del
complesso edilizio e trasferimento degli ospiti
per consentire l’avvio dei lavori di demolizione
e ricostruzione dell’ultimo comparto della casa;
% creazione di due nuclei, uno all’ala est ed uno
all’ala ovest, per garantire continuità e stabilità
di presenza degli stessi operatori facilitando
una migliore conoscenza degli ospiti presenti;
% potenziamento del servizio medico nella sede
staccata di villa O. Santissima.
Per completare il quadro non potevano mancare alcuni dati significativi della Casa di Riposo:
% A causa dei lavori di ristrutturazione ancora in
corso gli ospiti sono collocati su due sedi: quella di Povo con 114 ospiti e quella di Villa O’
Santissima (Villazzano) con 85 ospiti per un totale di 199 ospiti;
% Su 199 ospiti, 197 risultano non autosufficienti e solo 2 autosufficienti;
30
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Casa di Riposo “Margherita Grazioli”
un’intera seduta alla casa di riposo
% L’età media degli ospiti è passata nell’ultimo
quinquennio da 82 anni a ben 84,4 anni a ciò
è seguito un aumento della fragilità, dell’instabilità clinica e delle patologie croniche e/o delle pluripatologie;
% Nell’anno 2000 gli ingressi in casa di Riposo
sono avvenuti per oltre il 70% dall’Ospedale,
da Case di Cura e/o riabilitative e solo il 30%
dalla residenza dell’anziano (in meno di un decennio nella ns. realtà il parametro si è praticamente invertito mentre a livello provinciale circa il 60% proviene dall’ospedale ed il 40%
proviene dal domicilio);
% Nel 2000 la mortalità all’interno della casa di
riposo è diminuita di circa il 20%; questo dato
conferma l’aumento e l’efficacia di una risposta sanitaria di qualità resa possibile con l’introduzione di un medico geriatra anche con
compiti di coordinamento dei servizi e di un
secondo geriatra di diagnosi e cura, oltre alla
grande professionalità del personale presente
infermiere, fisioterapiste, educatori professionali e ausiliari all’assistenza ed infine alla rete
di consulenti dal fisiatra, allo psichiatra, al dentista, al dermatologo;
% Il personale complessivamente ammonta a
176 addetti di cui: 4 medici, 18 infermiere, 4 fisioterapiste, 3 educatori professionali, 106
OSA (operatori all’assistenza), 16 addetti alla
cucina, 7 addetti alla guardaroba, 9 addetti all’amministrazione e 9 fra operai centralino e
servizi vari;
% Il servizio medico copre praticamente tutte le 24
ore della giornata in quanto anche durante la
notte vi è un turno continuativo di servizio medico coadiuvato da operatori dell’assistenza;
% La retta che risulta a carico degli ospiti autosufficienti e non autosufficienti corrisponde a
quella così definita “alberghiera o residenziale”
per l’anno 2001 è pari a L. 73.000 al giorno;
quasi tutte le spese aventi carattere sanitario
sono a carico dell’Azienda Sanitaria della Provincia;
% I lavori nel corso del mese di novembre si sono
iniziate le demolizioni della parte più antica del
fabbricato; ultimate le demolizioni si darà avvio
alla realizzazione della parte più importante
della struttura comprendente oltre ad un certo
numero di stanze per ospiti tutti gli spazi ed i
servizi che renderanno la struttura particolarmente accogliente e dotata di servizi atti a garantire alti livelli di vivibilità e comfort per gli
ospiti. La spesa prevista, salvo eventuali varianti, è di circa 7,5 miliardi ed i tempi di realizzazione dovrebbero concludersi entro l’autunno del 2004.
L’incontro con il Consiglio Circoscrizionale ha
offerto a tutti la possibilità di conoscere meglio la
realtà della Casa di Riposo, le sue difficoltà i suoi
obiettivi, ma non solo è stata anche un’occasione
importante per ribadire quanto questa realtà sia
fortemente connessa con il territorio, con il sobborgo e la sua gente con le associazioni di volontariato e non che di tanto in tanto con la loro presenza all’interno della Casa di Riposo rinsaldano
questo legame. L’invito è che questa presenza di
volontariato, questo legame con il territorio trovi
continuo alimento e si rafforzi ulteriormente.
Il Presidente della RSA
“Margherita Grazioli” di Povo
a Trento la frutta e la verdura “come ‘na volta”
all’ingrosso in via Bomporto - Tel. 0461 230124
ed al dettaglio nel centro storico in via Mazzini, 39 - tel. 0461 983223
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Casa di Riposo “Margherita Grazioli”
Un racconto di Mario Baldessari
Maggiordomo ballerino
U
n giorno, i giornali scozzesi, ebbero l’infelice idea di pubblicare la notizia che la
contessa Seafield, era più ricca della regina d’Inghilterra. Ella allora proibì ai giornalisti,
l’entrata al castello per interviste e si rifiutò di
prendere il telefono quando squillava.
Rispondevo io, con lei vicina: se erano giornalisti, o play boy che cercavano soldi offrendo i
loro servizi, mi faceva segno no; ed io rispondevo sempre che la signora è in viaggio. Sulla proprietà esistevano sette castelli, noi si abitava nel
più grande, vicino al mare. Divenni maggiordomo per sua volontà, anche se fra i suoi oltre duecento dipendenti, c’era qualcuno più adeguato
di me. Il mio solo merito, fu di essere straniero e
non riportare “gossip”.
Per dodici anni, fui il suo unico compagno di
viaggio. Eravamo per una settimana al castello
in Scozia, una settimana a Londra e quella successiva a Parigi.
Era la vigila
di Natale, la contessa invitò nel
pomeriggio, un
gruppo di bambini, che intrattenne con musica dolci e regali.
La sera ingaggiò personale da fuori e una
orchestra, voleva dare un veglione.
La festa cominciò con una
cena per sessanta ospiti, con abbondanza di libagioni. La grande sala, ornata con abbondanza di fiori, era pronta.
Ero preoccupato, sessanta ospiti, più le famiglie del personale, circa centocinquanta persone; sarebbe resistito il pavimento? L’orchestra
cominciò a suonare un valzer. Io stavo servendo
gli ospiti, quando la contessa mi chiamò.
Io aspettavo un ordine, e lei senza parlare,
mise le mani sulle mie spalle e mi trascinò a ballare con lei.
Provai la più grande emozione della mia vita.
Io umile straniero, stringevo fra le braccia una
nobile dama, fra le più ricche del mondo. Ero
dispiaciuto di non conoscere certi usi e costumi
scozzesi: aprire le danze con uno straniero, porta fortuna. Qualche nobile signora mi chiese il
secondo ballo, che rifiutai a malincuore scusandomi, avevo la responsabilità del bar.
Si formò una ressa, qualcuno si serviva da
solo, bevevano come spugne, non ce la facevo
da solo. Saltai in mezzo ai ballerini e ne rapivo il
primo che mi capitava, lord o contadino, ordinando di servire solo whisky, il più richiesto,
mentre io servivo gin, vodka e birra. Verso le
due, venne la contessa a vedere come andava.
Chiesi se potevo servirle qualcosa.
Un bicchierino di cognac. “Voi Mario, cosa
prendete?” mi disse lei. “My lady muoio dalla
sete, non ho ancora avuto il tempo di servirmi
un bicchiere di birra.” Feci allora entrare un altro ragazzo per essere libero di conversare con la
contessa.
Alle cinque di mattina, a festa finita, tutti felici, qualcuno sbronzo, se ne tornarono a casa. Alle sei non c’era più anima viva.
NICHELATTI ALDO
IDRAULICO
IMPIANTI IGIENICO-SANITARI
RISCALDAMENTO - GAS METANO
POVO - Via della Resistenza, 34 - Tel. 0461 810082
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Visita di una classe della scuola media
alla casa civica di riposo “Gabbiolo”
N
oi alunni della 3D, accompagnati dalla professoressa Ianeselli siamo andati a far visita
agli anziani il giorno di S. Lucia e giovedì
grasso, offrendo loro uno spettacolino interpretato
da noi stessi. La seconda volta siamo stati più disinvolti e quindi ci siamo accostati agli anziani più
facilmente e in modo più sciolto e sicuro. Davide
e Lorenzo hanno presentato spiritosamente i vari
numeri tra cui: una scenetta, dei brani suonati con
i flauti da tutta la classe e altri tre eseguiti alla pianola a una nostra compagna. Infine ci sono stati
esercizi ginnici eseguiti da due ragazze. Per collegare i vari numeri, abbiamo raccontato anche alcune barzellette. Riportiamo ora alcune impressioni su questa esperienza.
Enrico: “Abbiamo fatto un’opera buona perché abbiamo dato un momento di serenità agli anziani. Credo che loro specchiassero in noi la loro
giovinezza”.
Lorenzo: “Sono stato contento di vedere la
partecipazione degli anziani, non dobbiamo pensare che nella casa di riposo ci siano persone solo
“malmesse”, anzi in alcune di loro c’è ancora voglia di vivere”.
Deborah: “Ci sono stati momenti imbarazzanti da parte nostra che non hanno impedito agli anziani di divertirsi. Anch’io, come gli anziani, ho ap-
prezzato lo sforzo dei miei compagni”.
Tommaso: “È stato un momento toccante
quello del saluto, quando si stringeva loro la mano, certi anziani erano raggianti, cosa che a noi faceva piacere. Loro hanno bisogno di venire a contatto, anche fisico,con i giovani”.
Pietro: “A noi lo spettacolo ha richiesto un certo impegno. Mi è sembrato che molti anziani abbiano bisogno di compagnia”.
Francesco: “È stata una bella esperienza perché si è portato un momento di serenità agli anziani spezzando la loro monotona vita. Al nostro
arrivo molti sembravano quasi addormentati, poi
si sono risvegliati durante la nostra visita e, alla fine, certi erano raggianti”.
Sara: “Io ho eseguito un esercizio di ginnastica ritmica, e una signora, alla fine dello spettacolo, ha chiesto di me e ha voluto complimentarsi. Mi sono resa conto che gli esercizi
che, fino a quel momento avevo svolto solo per
me stessa, potevano portare momenti di gioia a
persone sofferenti”.
Questa esperienza è stata positiva sia per noi
che per loro. Ci ha fatto capire che bastano piccole cose fatte con il cuore per rallegrare persone sofferenti o con problemi. Abbiamo capito che i nostri sforzi sono stati apprezzati.
AUTOTRASPORTI - MOVIMENTO TERRA
FRANCESCHINI s.n.c.
di Franceschini Bruno e Figli
Via Marchesoni, 28
POVO (TN)
Tel. 0461 342074
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
33
AVIS Povo
Festa del donatore
e assemblea
S
Parte del direttivo Avis in
occasione della
distribuzione di vin brulè
la vigilia di Natale
abato 2 febbraio, si è tenuto il tradizionale
appuntamento con l’assemblea e la Festa del
Donatore avisini che quest’anno si è tenuto
fuori dal consueto ambito territoriale, sconfinando
in Valsugana, in località lochere di Cadonazzo.
Un rinnovato e accogliente locale ha fatto così
da cornice ad una serata decisamente ricca di contenuti. Si è cominciato con l’assemblea.
Il presidente Giancarlo Ianes ha relazionato
sull’attività del 2001 (Festa del Donatore, serata
informativa sull’infanzia, partecipazione alla festa
del Rosario, distribuzione natalizia di panettone e
vin brulè, sostegno a Medici senza frontiere operazione Afganistan, sostegno all’infanzia vietnamita
tramite il reparto di Neonatologia dell’ospedale
Santa Chiara, divulgazione di notizie inerenti il
di Giancarlo Ianes
mondo delle donazioni di sangue tramite il periodico locale Tuttapovo, ecc.), sul bilancio consuntivo 2001 e preventivo 2002.
Altri numeri: Il 2001 ha visto effettuare 221 donazioni complessive di sangue (due terzi di sangue
intero e un terzo in aferesi). Otto nuovi donatori (4
maschi e 4 femmine) hanno irrobustito le file dei
donatori.
Nel proseguio e nel rispetto dei punti all’o.d.g. si è provveduto al rinnovo delle cariche
sociali che hanno riconfermato ad unanimità il
direttivo uscente composto da: Bazzanella
Franca, Facchinelli Mauro, Furlani Rita, Giacomoni Giuliano, Ianes Giancarlo, Merz Luigi, Pedrin Valer Manuela, Pontalti Patrizia e Tarolli
Stefano. Nomina dei delegati alla assemblea
comunale che si terrà a Levico Terme durante
il mese di marzo: Bazzanella Franca, Tarolli
Pasquino e Stefano, Furlani Rita.
Sono state quindi distribuite le benemerenze.
Diploma per otto e più donazioni: Bernardi Michela, Ravanelli Tatiana. Medaglia di bronzo per
16 e più donazioni: Bernabè Michele, Bonvecchio
Sergio, Destefano Guido, Finazzer Giovanna, Giacomoni Francesco, Tarolli Stefano. Medaglia d’argento per 24 e più donazioni: Beretta Umberto,
Bonmassar Giuliano, Foradori Paolo, Moratti Livio, Parisi Franco e Rizzoli Michele.
La serata è proseguita con cena, musica e ballo in compagnia delle splendide melodie di Enzo e
Sandro, giochi e animazione con il bravissimo
Gianko. La novità è stata la comunanza della parte prettamente ricreativa con i “carnevaleros” del
Circolo Ricreativo Ente Regione: una abbinata
vincente che ha decisamente dato più mordente
alla Festa.
AUTOTRASPORTI NAZIONALI
DAMIAN VITTORIO e C. snc
POVO - TRENTO
34
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Sci Club G.S. Marzola
Corsa tra i filari di Gabbiolo
I
l 20 gennaio scorso sono stati circa 400 gli atleti che a Gabbiolo hanno dato vita alla I° Prova
del Campionato Provinciale di Società di corsa
campestre. Lungo l’inedito percorso, disegnato dal
“patron” Carlo Segatta, nella campagna nei pressi
del campo sportivo ha corso il meglio del podismo
regionale assieme a tantissimi giovani uniti dalla
passione per la corsa a piedi, disciplina alla portata di tutti ma impegnativa. Per la cronaca, la prova più attesa: il CROSS LUNGO, è stata vinta dal
fuoriclasse Antonio Molinari. La manifestazione è
stata organizzata dall’Atletica Trento e dai volontari dello SCI CLUB MARZOLA, questi ultimi, sempre disponibili “ a dare una mano “ per lo sport.
Nella trascorsa stagione invernale ben otto sono
state le manifestazioni sportive organizzate dal so-
dalizio, alcune d’alto livello agonistico quali i Campionati Italiani e Regionali di sci di fondo o il 50°
Trofeo Pilati di sci alpinismo, altre di massa come
la Galopera e la Ciaspolera tra gli incantevoli scenari naturali delle Viote del monte Bondone. La
scarsità di neve che ha caratterizzato l’inverno appena trascorso non ha impedito lo svolgimento del
tradizionale coso di sci di fondo rivolto ai giovani
delle scuole elementari e medie. Per i “marzolini”
i prossimi appuntamenti primaverili ed estivi seguiranno il calendario d’atletica promossa dal
Centro Sportivo Italiano che, come per le passate
stagioni, oltre a favorire il confronto tra i giovani
sono opportunità di svago e d’amicizia. I giovani
che vogliono partecipare possono avere informazioni telefonando al n. 0461811311.
Nei giorni scorsi Povo è stata invasa da questo simpatico
volantino... speriamo che il suo messaggio serva a qualcosa
e che giunga all’amico fedele dei cani.
IL MARCIAPIEDE
NON È UN
LETAMAIO.
IL PADRONE DEL
CANE È PREGATO
DI PULIRE.
GRAZIE
LATTONIERE
Cagol F.lli s.n.c.
di Giorgio e Roberto Cagol
Officina e sede: 38060 Mattarello (TN) - Via della Cooperazione, 56 - Tel. e Fax 0461 944150
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
35
Associazione Culturale “Ex Nihilo”
Colora Povo con i fiori
I° rassegna “Un balcone fiorito”
È
primavera e quanti di voi in
questa stagione si dedicano alla
cura dei propri fiori? Proprio
pensando a voi, l’Associazione Culturale “Ex Nihilo” ha deciso di organizzare la Prima Rassegna “Un Balcone fiorito”.
Un’iniziativa che dove è stata proposta (Centro storico di Trento, Caldonazzo, Vigolo Vattaro ecc.) ha sempre riscosso un grande successo.
Quest’iniziativa è aperta a tutti i
residenti della Circoscrizione di Povo
ed è realizzata con il contributo fondamentale di Tuttapovo.
Sei interessata/o?
Allora leggi il regolamento che segue e se avessi bisogno di ulteriori informazioni chiama il 3487482153 o
mandaci una e-mail all’indirizzo [email protected] o vieni a trovarci il
mercoledì sera presso la nostra sede
in Piazza Manci sopra la farmacia.
1. La manifestazione avrà luogo a Povo dal 15
giugno al 31 luglio.
2. Il modulo d’iscrizione si potrà trovare su “Tuttapovo” o al Tabacchino di Povo e dovrà essere consegnato entro lunedì 2 maggio 2002,
presso la rivendita in questione;
3. Le composizioni floreali devono essere realizzate entro il 15 giugno 2002 su balconi o finestre visibili al pubblico. Sono esclusi giardini,
angoli verdi e aiuole;
4. Verranno premiate le composizioni floreali più
belle e inoltre, tra tutti i votanti, verrà estratto a
sorte un premio. Ogni persona che si iscriverà
al Concorso “Balcone fiorito” riceverà un simpatico omaggio;
5. La votazione sarà effettuata dalla popolazione che potrà votare le composizioni preferite. Ogni persona potrà consegnare presso il Tabacchino di Povo solo una scheda di
votazione;
6. Ad ogni iscritto verrà consegnato un numero
che dovrà appendere nei pressi del balcone o
della finestra fiorita. Nel numero di giugno di
Tuttapovo sarà fornita la cartina recante la localizzazione dei balconi, inseriti in un apposito
percorso. Sul retro della cartina si troverà anche la scheda per votare, così da facilitare la
votazione. La scheda di votazione sarà a sua
volta divisa in due parti: una parte dedicata alla votazione delle composizioni e una parte
dove il votante potrà scrivere il proprio nome.
Questa seconda parte, al momento della consegna, dovrà essere staccata dalla prima e inserita in un’urna diversa al fine di garantire la
segretezza del votante e nel contempo di garantirgli la possibilità di poter partecipare all’estrazione del premio in palio. Le due urne si
troveranno presso il Tabacchino di Povo;
7. L’iscrizione sarà di 6 =
C corrispondente alla
quota associativa;
8. La premiazione avverrà verso la metà di settembre presso la Sala conferenze del Centro
Civico di Povo dove seguirà un ricco rinfresco.
Per qualsiasi problema, il sottoscritto resta a
completa disposizione.
Emiliano Decarli
Presidente Ass. Culturale “Ex Nihilo”
MODULO D’ISCRIZIONE
Il sottoscritto/a __________________________________ nato a ________________ il __________ e residente a
__________________________ in via ______________________________ n° _____. dichiara di voler partecipare alla I°
Rassegna “Un balcone fiorito”. Il balcone o la finestra fiorita sarà realizzata presso ______________________________ in
via _______________________ n° _______ a _______________________.
Questa adesione comprende anche l’iscrizione in qualità di socio ordinario all’Associazione Culturale “Ex Nihilo”.
Firma _______________________________________________.
Ai sensi dell’articolo 10 della legge 675/1996, con la sottoscrizione della domanda di adesione consento espressamente l’uso dei miei
dati personali esclusivamente ai fini previsti dallo Statuto dell’Associazione Culturale “Ex Nihilo” e solo per le comunicazioni interne
tra associato ed associazione.
36
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Associazione Culturale “Ex Nihilo”
Concorso Presepio 2001
C
i sono paesi in Trentino, dove la tradizione
di allestire ed esporre i presepi è radicata da
tanti anni.
Anche a Povo, lentamente, questa tradizione
sta prendendo piede grazie alla collaborazione e
all’impegno di alcune associazioni, tra cui l’Associazione Culturale “Ex Nihilo”. Nell’organizzazione
della 2° Rassegna dei presepi, tutto il direttivo dell’Associazione è stato impegnato.
La fatica ed il tempo impiegati per la realizzazione della manifestazione sono però stati ampiamente ricompensati dal gran numero di persone
che hanno visitato i presepi e da quelle presenti alla premiazione.
Ed è stato in quest’occasione che il pubblico ha
manifestato la propria soddisfazione ed ha anche
dato degli utili suggerimenti, accolti per la futura
edizione. Nel complesso è stata una manifestazione positiva che un po’ alla volta si sta radicando
sul territorio circoscrizionale (da 13 presepi nell’edizione del 2000 a 20 in quella del 2001) e che ha
visto la partecipazione di singoli, di gruppi (es. coro di Oltrecastello) e di istituzioni (scuola, chiesa).
Oltre a ringraziare le persone che si sono iscritte alla manifestazione, quelle che hanno partecipato alla premiazione e al giro dei presepi, vogliamo esprimere il nostro ringraziamento alla giurata
della Commissione cultura Ana Lucia Do Santos e
ai due esperti d’arte, il prof. Achille Franceschini e
il prof. Silvio Visintainer per la professionalità dimostrata.
Emiliano Decarli
Presidente Ass. Culturale “Ex Nihilo”
Nella prima foto il presepio della chiesa (1° classificato)
sotto quello della scuola materna (2° classificato e
premiato per l’originalità).
snc
PAVIMENTI
TRENTO - Via Verdi - Tel. e Fax 0461 238898
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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38
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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SPECIALE
Povo
Coop ‘81 FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
Il 2002 è un anno ricco di novità!
U
na nuova valuta, l’Euro, diviso in minuscole monetine e in coloratissimi biglietti che ormai non hanno, per ciascuno di noi, più segreti. Siamo diventati abilissimi nel cercare dentro il borsellino quei
“bottoncini” che sembrano assumere, al nostro tatto, un valore ben superiore al loro valore reale. Le paure del giorno prima hanno
lasciato il posto alla convinzione che, in fin dei
conti, la nostra vita quotidiana non ha subito
grossi cambiamenti, e che tenere in tasca la
stessa moneta degli altri cittadini europei, può
arrecare, a tutti noi, quei vantaggi che la consumata lira
non poteva garantire.
Ma il 2002 porta, per la piccola realtà di Povo e della
nostra Cooperativa, anche un altro cambiamento: la nomina del nuovo direttore. In merito a tale nomina ci sembra opportuno portare a conoscenza dei soci, dei clienti e
degli amici, il metodo di lavoro e i criteri adottati dal Consiglio di Amministrazione nell’individuazione della persona
che, meglio di altre, potrà contribuire all’ulteriore proiezione della nostra Cooperativa, nel difficile ambito della distribuzione al dettaglio. La nostra organizzazione, pur mantenendo ben viva e solida la sua caratterizzazione iniziale
di dimensione vicina alle esigenze dei nostri soci consumatori, attenti alla qualità dei prodotti e alla convenienza delle proposte, è divenuta una realtà ormai complessa.
La Famiglia Cooperativa di Povo è infatti una realtà diffusa sul territorio, composta da cinque diversi punti vendita, con oltre 20 dipendenti, ed un budget annuo superiore
ai 5 milioni di Euro. Una realtà di queste dimensioni abbisogna, così di una figura di coordinamento, che abbia capacità, conoscenze, professionalità, doti caratteriali in grado di facilitare il percorso aperto alle nuove sfide che questo Consiglio di Amministrazione intende intraprendere.
Al Direttore sono infatti demandate responsabilità in merito alla gestione delle risorse umane e finanziarie, al coordinamento dell’intera struttura organizzativa, alla ricerca delle nuove opportunità offerte dal mercato, all’individuazione dei migliori strumenti per stabilire una proficua collaborazione tra amministrazione, personale, clientela, fornitori.
Una figura nevralgica e determinante per la
vita aziendale. Individuare, tra le molte proposte pervenute al Consiglio di Amministrazione,
la persona che rispondesse a queste caratteristiche, non è stato un percorso semplice. Per garantire professionalità e massima trasparenza nelle decisioni, il CdA ha
deciso di avvalersi di una consulenza esterna, alla quale affidare il compito di fornire una prima “scrematura” delle
candidature, secondo criteri precedentemente decisi e che si
possono così, brevemente, riassumere:
Capacità di gestione del personale
Conoscenza dell’organizzazione di punti di vendita
Capacità di lettura dello sviluppo del mercato
Conoscenza delle procedure contabili, amministrative
ed informatiche
& Disponibilità ad agire per obiettivi e finalità
& Concertazione del proprio lavoro con gli organi amministrativi
&
&
&
&
Dopo un attento esame delle proposte pervenute dalla
società di consulenza, e dopo i colloqui con le persone rivelatesi idonee a ricoprire l’incarico, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di avvalersi della collaborazione del
sig. Marco Weber (nella foto) che ha firmato, unitamente al
Presidente, la lettera di assunzione lo scorso 8 febbraio. A
lui il nostro augurio di un proficuo lavoro.
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30 anni fa
Spunti tra curiosità e cronaca
tratti dal giornale l’Adige di Giancarlo Ianes
Domenica 16 gennaio 1972
Sperequazione tra scuola
media (buona) e scuola
elementare (carente)
Da un confronto fatto sui due istituti scolastici
ne deriva un quadro abbastanza sproporzionato:
scuola elementare risente di notevoli carenze in
fatto di arredamenti e strutture mentre la scuola
media risulta ben fornita e messa un piano decisamente migliore.
Questa la situazione del sobborgo: scuola elementare 176 alunni, 9 classi e 9 insegnanti, un solo bidello per il disbrigo delle pulizie di 9 aule, due
vasti corridoi ed altri locali accessori. Scuola media: 139 alunni a Povo e 89 a Villazzano (228 in
totale); docenti 22, una segretaria, 5 bidelli per il
disbrigo di 12 aule, un locale e un corridoio accessorio...Il confronto sarebbe ancora più grave se
riferito al materiale didattico. Da registrare che col
nuovo anno due classi si sono trasferite dall’edificio comunale alla casa privata del signor Luciano
Cagol, preso in affitto dal comune. Sono ancora
da occupare due locali sempre di casa Cagol, destinati ad altre due classi che attualmente sono dislocate nel vecchio edificio di Pantè. Con recente
lettera l’amministrazione comunale disponeva il
trasferimento nella casa privata, allo scopo di alleggerire la pressione scolastica delle scuole elementari e disporre di conseguenza l’utilizzo come
mini palestra, necessità quantomai urgente che si
trascina ormai da molti anni. Speriamo che questa
sia veramente la volta buona per la funzionalità
generale dei servizi e poter svolgere razionalmente quell’educazione fisica-correttiva che allo stato
attuale non si può più garantire, specialmente nella brutta stagione.
L’articolo riportato dalla cronaca di Povo del
1972 può essere valido spunto di riflessione per le
sorti del glorioso vecchio edificio comunale dismesso con il trasferimento del corpo scolastico nel
nuovo edificio. Quanto tempo si dovrà ancora
aspettare per vedere realizzato un progetto concreto per un razionale utilizzo dell’edificio e relativa adiacente area?
Le “vecchie” scuole
Curiosità
Nel mese di gennaio 1972 al cinema Concordia di Povo si proiettava:
$ Quella dannata pattuglia - guerra con D. Commings e M. Greenwood
$ Nè onore nè gloria - dram. con Anthony Quinn e Claudia Cardinale
$ Il californiano - western con Charles Bronson e S. Olivier
$ Waterloo - storico con Rod Steiger e C. Plummer
$ L’inafferrabile invincibile mister invisibile - commedia con D. Jones
e G. Moschin.
Dal mondo dello sport:
30 gennaio 1972: Primo Gretter e la moglie Maria Grazia Bertoldo vincono nelle rispettive categorie il campionato regionale di corsa campestre.
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Azienda Forestale di “Trento-Sopramonte”
Giorgio Tomasi “lasta” lascia la
commissione Forestale (ASUC)
Resoconto di fine mandato di Tomasi Giorgio
“Lasta” - commissario amministratore dell’Azienda Forestale di “Trento-Sopramonte”. Rappresentante della collina Trento est di Povo - Villazzano
per il quinquennio 1996-2001.
A
Tomasi Giorgio ‘Lasta’
46
conclusione del mandato come componente della Commissione Amministratrice dell’Azienda Forestale, voglio innanzitutto ringraziare per la fiducia datami, sperando di aver
svolto il mio impegno nel migliore dei modi un incarico che ho cercato di portare avanti con passione ed entusiasmo, mettendo a disposizione tutta la mia conoscenza delle varie problematiche del
territorio.
Sia l’esperienza fatta come consigliere circoscrizionale di Povo per 25
anni, sia la partecipazione nel Consiglio
come Presidente della Commissione
Usi Civici per 15 anni, nonché la mia
personale conoscenza maturata negli
anni di lavoro svolto presso l’Istituto
Agrario di S. Michele a/A come responsabile del recupero, risanamento e rilancio del castagno e del ciliegio per la Provincia Autonoma di Trento, mi hanno
permesso di essere parte attiva del Consiglio.
Premesso ciò, posso affermare che
l’esperienza fatta in questi anni è stata
senza dubbio positiva, come pure l’affiatamento fra i componenti della Commissione che ha permesso di superare
molti ostacoli.
Lo scopo principale prefisso all’inizio del mandato era quello di conferire
all’Azienda un’immagine di operatività
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ed efficienza per la gestione dei beni silvo-pastorali
in conformità alla legge forestale, alla redazione
delle prescrizioni di massima per la polizia forestale ed alla normativa in materia di uso civico. La
Commissione ha voluto intrecciare un attento rapporto nella gestione ai sottostanti valori morali,
culturali, e giuridici dell’uso civico, con un sistematico coinvolgimento delle circoscrizioni per permettere una partecipazione in prima persona sul
programma generale dei lavori annualmente predisposti dall’Azienda Forestale.
Gli impegni principali della Commissione, relativamente al nostro sobborgo, sono stati quelli del
recupero del patrimonio di STRUTTURE RICETTIVE DI SUPPORTO come:
' Rifugio Maranza: Con tutte le problematiche
annesse come manutenzione straordinaria, potenziamento dell’acquedotto e sistemazioni
adiacenze (tettoia-prati-sentieri-percorsi formativi);
' Casa Forestale Cimirlo ex Rocol Chesani: Ristrutturazione e arredo interno con riordino adiacenze;
' Fontana dei Gai: Risanamento esterno con
rinnovo tetto, servizi e adiacenze;
' Malga Nova: Sistemazione straordinaria del
fabbricato, Realizzazione servizi igienici, Sistemazione terreno adiacente alla struttura;
' Chegul - “Spiaz Grant”: Realizzazione servizi igienici con forma biologica;
' Bindesi: Realizzazione parco parcheggio.
Altro punto di massimo interesse della Commissione è stata la VALORIZZAZIONE AMBIENTALE e
la sensibilizzazione ecologica seguendo un programma che si può così brevemente descrivere:
' Promozione ecologica ed educazione ambientale;
Azienda Forestale di “Trento-Sopramonte”
' Governo del territorio e delle aree boschive in
ottica multifunzionale;
' Coinvolgimento della realtà scolastica, del
mondo della terza età, delle associazioni ricreativo-culturali ed ambientalistiche, del volontariato sociale, di visitatori e ospiti;
' Collocazione dei cippi di confini per la marcatura sul territorio delle terre civiche di Povo e
Villazzano
Un ulteriore impegno è stata la PROGRAMMAZIONE LAVORI per il recupero del patrimonio
viario di montagna e il recupero ad uso civico di
legna, legname, materia d’opera, ad esempio:
Strada Pianizza - Brusafer; Pista di esbosco Blockhau - Maranza; Pista Busa de le Piatte - Pramarquart; Pista Costa dei Pini; Pista Loica Alta, ecc.
In collaborazione con l’Università è stata assegnata una borsa di studio con tema “Uso civico
nel comune di Trento” ad un giovane laureato del
comune di Trento, mentre in collaborazione con
l’Istituto S. Michele a/A è stata approvata una convenzione per l’attività formativa di un aspirante
esperto ambientale forestale.
Questo, in breve, il riepilogo dell’attività svolta
durante questa nomina. Personalmente spero di
essere riuscito ad assolvere nel migliore dei modi
possibile l’impegno assunto 5 anni fa.
Ringrazio sinceramente di aver avuto la possibilità di vivere questa costruttiva esperienza.
Auguro ai futuri amministratori un buon lavoro ricordando che la montagna va rispettata, curata ed amata; è un patrimonio che dobbiamo salvaguardare per noi, ma in particolare per chi ci seguirà, così come hanno fatto i nostri genitori.
Tomasi Giorgio ‘Lasta’
SERRAMENTI E ARREDAMENTO
Loc. Borino
Via Brenz, 24
38050 POVO (Trento)
Tel. 0461 810377
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Auguri a...
Lino e Augusta Furlani, 60 anni
di matrimonio
di Annamaria Baldessari Furlani
I
l giorno 29 dicembre 2001 Augusta e Lino Furlani hanno raggiunto il felice traguardo dei 60
anni di matrimonio che hanno festeggiato insieme a figli e nipoti.
Nonno Lino, ora novantaduenne, ricorda così
quel tempo, ormai appartenente alla prima metà
del secolo scorso. Lui, nato nel 1910, aveva quasi
32 anni ed era fidanzato da due con Augusta, già
ventisettenne, occupata presso il magazzino della
frutta della ditta Pedrotti di C.so 3 novembre; una
coppia “quasi vecchia” per allora che la maggior
parte si accasava intorno ai vent’anni. Lei, nata
nel 1914, terzultima della numerosa famiglia di
Facchinelli Francesco e Narcisa che negli anni tra
il 1894 e il 1920 ebbero 18 figli, abitava, ai tempi
del fidanzamento, presso maso Penner, a Mesiano,
dove il padre era mezzadro dei conti Consolati.
Lino era contadino e lavorava col padre Vigilio
la terra che questi aveva acquistato nei primi anni
del ‘900 insieme alla casa dove tuttora risiede la
famiglia, sita lungo la strada che collega Salè a
Gabbiolo. Aveva svolto il servizio di leva a Roma,
quale artigliere, per 18 mesi, al termine dei quali
gli era stato proposto di intraprendere la carriera
militare; proposta rifiutata per l’attaccamento alla
sua terra e al suo lavoro che dovette comunque
lasciare il 2 agosto 1939 perché richiamato alle armi. Era in corso infatti la Seconda Guerra Mondiale e, in base alle clausole del “Patto d’acciaio”,
l’Italia avrebbe dovuto entrare in guerra a fianco
dell’alleato tedesco fin dal 1939, ma in quelle
convulse settimane, prevalse la linea di “non belli-
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geranza”. Dopo la conquista della Francia da parte della Germania nazista il conflitto sembrava avviarsi a rapida conclusione e Mussolini riuscì a
convincere i gruppi contrari alla guerra che era necessario partecipare al conflitto per potersi poi sedere al tavolo delle trattative. L’Italia entrò in guerra nel giugno 1940 e questo avvenimento comportò l’apertura di un nuovo fronte sul confine
francese e Lino venne inviato con il 33° Reggimento d’Artiglieria in Val Stura (Piemonte).
Nel 1941, trasferito al 9° Reggimento in servizio presso le caserme di Mas Desert, a Trento, quale addetto al magazzino materiali, sentendosi ormai più sicuro e vicino a casa, chiese e ottenne la
licenza matrimoniale della durata di un mese. Si
giunse così al 29 dicembre di quell’inverno secco
e freddo, senza neve, simile a questo che sta per finire, con giorni ventosi, come lo era quel mattino
quando, ancor buio, sposi e familiari, dalle rispettive abitazioni, si avviarono, i più a piedi, qualcuno con la motocarrozzella, a discendere la collina
di Povo per la strada delle Pontare, per ritrovarsi a
Trento presso la Chiesa di S. Pietro, dove la cerimonia era fissata per le ore 5.00. Ma perché così
presto - viene da chiedersi - e perché non presso
la chiesa di Povo? Ma la futura sposa, abitando a
Mesiano, apparteneva a quella parrocchia della
città e risultava più sicuro sposarsi di primo mattino perché più tardi sarebbe potuto suonare l’allarme a segnalare pericolo di bombardamenti. Dopo
il fatidico sì, sposi e familiari si recarono in casa di
una sorella di Augusta, Romana, residente in C.so
Buonarroti dove venne offerta la colazione a base
di pane, latte e focaccia. E a questo punto, viste le
difficoltà del tempo, si potrebbe pensare che Lino
e Augusta riprendessero subito il vivere solito. Ma
non fu così perché il Duce, nella sua politica di valorizzazione della famiglia, aveva previsto di donare come premio economico alle nuove coppie la
possibilità di viaggiare gratuitamente, utilizzando
le ferrovie dello Stato, in tutta la penisola, con la
clausola di recarsi in visita dal Papa.
Per questo al termine della Messa, gli sposi
avevano ricevuto dal parroco, insieme al certificato di matrimonio, un cartellino da viaggio che doveva poi essere convalidato in Vaticano. Iniziò così la loro luna di miele: con qualche semplice indumento di ricambio in una borsa e poche centinaia di lire per le spese in tasca, ma ricchi d’amore e forti della loro unione, i due sposi partirono
dalla stazione di Trento. Sostarono un giorno a Firenze e poi giunsero a Roma dove trovarono al-
Auguri a...
loggio in un piccolo albergo. Lino mostrò alla sua
sposa la città nella quale lui sapeva muoversi con
disinvoltura perché percorsa per mesi in bicicletta
durante il tempo che vi aveva vissuto come militare. Quindi nel giorno fissato, insieme a numerose
coppie provenienti da varie località d’Italia, furono ricevuti da Papa Pacelli nella Cappella Sistina.
La nonna ricorda che Pio XII salutò e benedì personalmente ogni coppia, donò alle spose un rosario e ai mariti una medaglia ricordo. Purtroppo
non possiedono fotografie a testimonianza di quei
momenti, ma c’è ancora commozione mentre raccontano. Col cartellino da viaggio vidimato, decisero poi di recarsi a Pescara per raggiungere Porto
S. Giorgio e far visita al nipote Luciano, ospite del
collegio dei ferrovieri di quella località. Da lì raggiunsero il Santuario della Madonna di Loreto e
successivamente Ravenna. E finalmente,per concludere con un doveroso tocco romantico, non
poteva mancare la visita a Venezia, prima di riprendere la via del ritorno per mezzo della ferrovia
della Valsugana.
Il viaggio durò circa 10 giorni, dei quali molta
parte, come si può comprendere, trascorsa in treno. Augusta iniziò la sua vita in casa con il suocero e la cognata Giuseppina, mentre Lino riprendeva la vita militare. Poco tempo dopo venne destinato a partire per la Russia, dove le armate tedesche, affiancate anche da truppe italiane, erano
impegnate contro l’esercito russo che opponeva
accanita resistenza alla travolgente avanzata che
era giunta alle porte di Mosca e Leningrado.
Preoccupato per la sua sorte e per la famiglia, Lino cercò e trovò il modo per evitare la partenza,
impegnandosi in vari servizi. Nei mesi che seguirono riuscì a recarsi a casa abbastanza spesso ed
anche ad aiutare i familiari nel lavoro dei campi.
Nel 1943 la famiglia fu allietata dalla nascita
del primogenito Sandrino (che morirà a diciott’anni per un tragico incidente sul lavoro) e nel
1944 dal secondo figlio Giovanni, deceduto purtroppo a pochi mesi. La nonna ricorda l’incertezza e il timore di quel periodo, ma anche il clima di
fraternità che si era instaurato fra le famiglie di Salè
che quasi ogni giorno si riparavano nel rifugio antiaereo che il signor Francesco Moggioli aveva fatto
costruire, a monte della villa.
Quando, nel 1943, con la crisi del fascismo, la
destituzione di Mussolini e la firma dell’armistizio
con gli anglo-americani, il repentino cambiamento
delle alleanze trasformò l’Italia in un campo di battaglia tra questi e i tedeschi, Lino, per non essere costretto a lavorare per loro, si fece volontario delle
squadre addette, dopo i bombardamenti, alla ricerca di morti e feriti e allo sgombero delle macerie. Di
questa triste esperienza nonno Lino fatica a rievocarne l’orrore, ma insieme alla signora Franca Moggioli ricorda spesso questo episodio accaduto la notte dell’otto settembre quando dalla città si videro alzare razzi multicolori e si udirono ripetuti spari, raffiche di mitraglia, cannonate, il signor Moggioli, conscio del pericolo del momento, chiuse casa e con le
due Figlie si recò dai “Polentini” dove, mentre ascoltavano e cercavano di interpretare le notizie trasmesse alla radio, le due famiglie seppero darsi, reciprocamente, sostegno e coraggio.
Nell’agosto 1945 si chiudeva definitivamente
la Seconda Guerra mondiale che lasciava uno
strascico di distruzioni e di morti senza precedenti,
ma pur tra disagi e difficoltà di ogni genere, la gente trovava nuovo vigore ed anche la famiglia Furiarli riprese le sue attività con tenacia. Nel 1946 e
nel 1950 la famiglia si completò con la nascita di
altri due figli, Fabio e Giuseppe che hanno scelto
di proseguire l’attività del padre. Ora, in questa
particolare occasione, insieme alle loro famiglie,
desiderano rinnovare ai genitori il loro affetto e riconoscenza per l’esempio di forza d’animo e dedizione al lavoro e alla famiglia che hanno saputo
trasmettere.
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Auguri a...
Novembre 2001
Festa del novantesimo compleanno
delle due cugine coscritte: Elisa Bertotti ved. Maule ed Emilia Bonvecchio ved. Bazzanella
Nell’occasione del loro
sessantesimo
anniversario di
matrimonio Giulio e
Marcella Bonvecchio
rivolgono un grazie a
parenti ed amici per la
loro presenza
I nipotini Roberto e
Daniel, assieme alla
nonna, mamma papà,
zii e cugini, hanno
festeggiato il
compleanno per le 80
primavere del carissimo
nonno Simone.
Tanti auguri!
Azienda Agricola
Foradori Matteo
Povo (TN) - Via Castel di Pietrapiana - Tel. 0461 810444
50
Tuttapovo
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Nozze d’oro.
Udite, udite! Nel 1952 il 17 aprile
nella chiesetta di S. Gaetano (località
Man) Rita Tambosi e Mattia Grandi
coronavano il loro sogno d’amore.
Ora dopo cinquant’anni sempre più
uniti festeggiano le ozze d’oro.
I parenti di entrambi “gli sposi”
augurano un lungo proseguimento di
questa felice unione. Auguri!
PRODUCE E VENDE
• Trapianti orticoli
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balcone e da giardino
• Piante verdi
per interno
Il paese che cambia...
Oltrecastello: dopo 48 anni
il bar cambia gestione
D
opo 48 anni di attività e quasi alla soglie
delle nozze d’oro, il bar Paoli di Oltrecastello ha chiuso i battenti alla fine del 2001.
Era il 1954 quando la piccola frazione di Oltrecastello vide nascere questo locale.
Da allora il signor Lino, prima con la sorella Rita e poi, a partire dal 1966 con la moglie Evelina ha
continuato con costanza ed impegno il suo lavoro,
fino allo scorso 31 dicembre, al punto da far diventare la sua piccola osteria, oltre che punto d’incontro e di ritrovo per tutti i paesani del sobborgo, anche un accogliente e famigliare posto di relax per
numerosi cittadini desiderosi di respirare un po’ d’aria fresca di mezzo monte sotto il bel pergolato del
“bacco moro”, o semplicemente per trascorrere alcune ore liete giocando a carte, ma prima ancora
alle bocce, al biliardino, al pirlo o alla morra.
Ebbene è giunta l’ora delle congratulazioni,
delle felicitazioni e purtroppo anche dell’addio. Attraverso “Tuttapovo” la famiglia Paoli intende ringraziare tutta l’affezionata clientela che ha contribuito con la sua presenza e fedeltà a rendere possibile il raggiungimento di questo traguardo.
Oltrecastello continuerà però ad avere il suo
bar, in quanto a partire dal 1 gennaio è subentra-
ta una nuova gestione (Paolo e Sara Zordan), che
hanno inaugurato il locale lo scorso 2 marzo alla
presenza di numerosi cittadini e su cui riferiremo
sul prossimo numero.
Alla nuova gestione va l’augurio della famiglia
Paoli di altrettanti anni di longevità.
Lino ed Evelina Paoli
Il bar di
Oltrecastello
negli anni 50
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Gruppo I.M.B.E.
Rinnovo del direttivo e
premiazione dei piloti
I
l 12 gennaio noi del Gruppo Imbe, piloti e simpatizzanti ci siamo trovati a Povo, presso il bar
Salè (il nuovo gestore è anche un motociclista,
possiede una 916 Ducati!), per
poi recarci in Valle dei Mocheni, a Kamauz, presso il ristorante Aquila Nera per la tradizionale cena di fine stagione.
Dopo un’abbondante mangiata è iniziata la premiazione dei
piloti iscritti al gruppo. Al termine, la distribuzione dei vari
premi della ricchissima lotteria
(con un particolare ringraziamento ai molti sponsor), per
finire la serata, la votazione
per il rinnovo della Direzione.
Qui di seguito illustriamo le
principali prestazioni conseguite dai nostri piloti: Per primo citiamo Valentino Pedrolli,
il “Mastino dì Gabbiolo” che quando
azzanna un avveroro
a Franco Palla
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più.
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52
Tuttapovo
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conquista, nella categoria 250 “Major” il 1° posto.
Per quanto riguarda il Motocross d’Epoca, i due
“stagionati” piloti, “nonno” Ermanno Martinelli ed il
professor Peppino O’ meccanico Angelo Anesi hanno partecipato al Campionato Italiano Cross d’Epoca classificandosi con un 5° posto nella categoria fino al 77 per Martinelli ed un 5° posto nella categoria fino al 70 per Anesi. Entrambi vincitori nelle rispettive categorie, nel Campionato Sociale “Maico”.
E ora giunto il momento di Franco Brugnara, fortissimo pilota “poèro”. Nella stagione 2001 ha partecipato a 2 gare nel Mondiale Super Sport 600 con il
team “Gi Motor Sports”, precisamente a Brand
Hatch in Inghilterra e sul circuito di Imola. Ha poi
disputato il campionato italiano con un 5° posto finale, pur saltando l’ultima gara per mancanza di
sponsor. Da ricordare la strepitosa gara di Vallelunga, nella quale è partito dai box, in ultima posizione.
Giro dopo giro superava tutti i suoi avversari concludendo con uno straordinario 3° posto! Quest’anno parteciperà al Campionato Italiano 600 “Super
Sport”con un nuovo Team: “L’Imperiale di Empoli”
puntando decisamente al podio finale. Infine, per
concludere il discorso parliamo delle attività del
Gruppo IMBE, ricordando le innumerevoli trasferte
per seguire i piloti delle varie discipline.
La tradizionale spedizione al Mugello per il motomondiale e le tante altre gite. Da ricordare il “Memorial Franco Pallaoro”, gara internazionale di motocross d’epoca a Castiglione delle Stiviere, organizzata da Ermanno Martinelli e coadiuvata da una
ventina di amici del gruppo IMBE, per ricordare l’amico Franco scomparso ormai da 4 anni ed a cui Ermanno Martinelli dedica alcune righe finali. Un’altra
domenica da ricordare.
N.B. il nostro gruppo è sempre aperto a tutti i
motociclisti e simpatizzanti che vogliono partecipare alle escursioni perché come diciamo sempre:
“più saremo e più ci divertiremo”! Buona Pasqua
a tutti!!
Povo: si rinnova “Il tabacchino”
D
opo decenni di immobilità, sembra
proprio che Povo in questi ultimi due
anni, nel settore pubblici esercizi, abbia tutta l’intenzione di recuperare il tempo
perduto: ristorante in piazza, pizzeria in località Sommarive, trattoria in Celva, nuovo
bar in piazza a Povo, cambio gestione e rinnovo del bar di Oltrecastello, cambio gestione del bar di Salè, hanno indubbiamente
movimentato il sobborgo ed ampliato l’offerta anche a livello qualitativo.
In questo panorama confortante si inserisce anche lo spostamento della rivendita di
giornali, tabacchi e ricevitoria lotto di Maria
Tiziana Pegoretti, prima ubicata nella piazza
principale in uno spazio sicuramente angusto ed ora, situata a pochi metri dalla macelleria, completamente rinnovata negli arredi
e adeguatamente ampliata per un servizio
certamente all’altezza di un sobborgo che ormai sfiora i 6.000 abitanti.
L’ampia metratura a disposizione, come si
può vedere dalle foto, ha permesso un’esposizione certamente molto comoda per giornali e riviste, i fumatori potranno continuare
ad avvelenarsi con una più ampia rassegna
di sigarette e tabacco e un angolo un po’ più
appartato è a disposizione per i molti patiti
del lotto per compilare tranquillamente le
schedine dell’ipotetica cinquina!
Un locale quindi molto confortevole che
potrà essere un ulteriore ottimo biglietto da
visita per un sobborgo che rimane senza ombra di dubbio una delle zone più vivibili (e
più ambite) della città!
Paolo Giacomoni
PEGORETTI
MARIA TIZIANA
giornali e tabacchi - ricevitoria lotto n. 962 e TRIS
POVO - VIA DELLA RESISTENZA, 19 - TEL. 0461 811356
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Povo e la sua storia
L’an dela fam
D
urante l’estate del 1816 il frumento, la segala, l’orzo1, ecc. che erano coltivati nelle
vallate del Trentino fino ai 1600 metri non
arrivarono a maturazione. Una delle concause, se
non la principale, fu la disastrosa eruzione del
1815 del vulcano Tambora nell’isola di Giava2, il
quale si rende protagonista di un’eruzione così catastrofica da provocare oltre a decine di migliaia di
morti, l’oscuramento del pianeta per il ristagno
delle ceneri negli strati alti dell’atmosfera. Non a
caso l’anno dopo, il
1816 appunto, è chiamato “l’anno senza
estate” per le piogge e
il freddo che ripetutamente anche nel mese
di luglio, si abbatterono su tutta l’Europa3.
La disastrosa situazione che venne creandosi, fece sì che il 1816
oltre ad “anno senza
estate”, è da noi tristemente conosciuto come l’an dela fam.
Come sappiamo il
Congresso di Vienna,
dopo la sconfitta definitiva di Napoleone, attribuì all’Austria l’ex Principato di Trento4. La situazione che si presentava
era decisamente disastrosa: la gente correva grave
pericolo di morire di fame, le semine non avevano dato frutto e ben poco era a disposizione di
quelle genti per affrontare il domani.
Più volte i Comuni, per ottenere sussidi o prestiti in denaro, fecero istanza all’Autorità competente la cui risposta fu quella di finanziarli con de-
di Tiziano Righi e Paolo Giovannini
naro fin dove potè (cioè ben poco!).
Le popolazioni ridotte alla fame chiesero insistentemente aiuti finanziari. La risposta dell’Imperial Regio Capitano del Circolo di Trento Ceschi
non si fece attendere: “...i fondi già assegnati in
data 27 aprile p.p.... non bastano a preservarli dal
pericolo della fame, ed a provvedere le necessarie
sementi, essendo totalmente esausto l’indicato
fondo sussidi”. Altresì Ceschi non si limitò a rispondere picche alle suppliche ma quantomeno
consigliò la “...formazione di un piano di sussidio
basato sul proprio credito di quel Comune e dai
Privati,..., con il Signor Sindaco unitamente a quel
Signor Curatore d’anime di proporre un prestito in
danaro, ovvero in grano...”. Tre giorni dopo, l’8 di
maggio lo stesso Ceschi fece spedire la “Compendiata Istruzione per coltivare le patate, ed usi di
queste in sufficiente numero di esemplari... ad
ogni Amministratore Comunale, onde ne siano informati i coltivatori di un sì salubre, e sostanzioso
frutto, e siane ritratto tutto quell’utile, che dall’applicazione si può sperare” 5.
Evidentemente se non totalmente sconosciuta
la coltivazione della patata o pomo di terra6 era
ben poco sfruttata. Venne data ampia diffusione
all’opuscoletto anche nella Comune di Povo attraverso il Delegato Municipale Simone Pontalti (non
ancora Sindaco, a cui subentrerà dopo breve tempo il nuovo Sindaco eletto Pietro Giacomoni), il
Curatore d’anime Arciprete don Domenico Ricci
(parroco di Povo dal 1795 al 1835), ed i rappresentanti delle sei Ville che formavano la Comune
di Povo. Era questo sì un utile suggerimento, che
però poteva essere realizzato solo a lungo tempo,
mentre le necessità erano impellenti. Di lì a breve
(5 giugno 1817) un gruppo di indigenti consegnarono una supplica all’Autorità competente. Trenta-
MAFFIOLETTI
“Il pane con il sorriso”
Sede:
Località Sille di Civezzano
Tel. 0461 858464
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Punti Vendita:
Povo - Via Don Dallafior
Martignano - Via Bellavista 2
Villazzano - Via Villa, 36
Piedicastello - Via Brescia
Civezzano - Via Telvana
Trento - Via Gramsci
Pergine - Via Pennella
Salorno - Via Trento 9
Civezzano - Loc. Sille
c/o Centro Europa
Povo e la sua storia
cinque sono gli “umilissimi supplicanti”, che si definiscono “...noi sottoscritti l’anguenti più all’eccesso e ridotti all’estremità della Comune di Povo affine di ottenere qualche pronto Soccorso all’inviolabile fame,... si conviene piangenti ricorrere a
questo Imperiale e Regio Capitanato, acciò per
Carità ci degni almeno in parte di concederci qualche Pronto Soccorso, come quel Padre di noi poveri Sudditi li qualli in gran numero ci sonno risolti di presentarci da Voi affine d’inplorare aittà (aiuto) e sostegno alle nostre comuni necessità altrimenti noi sotto scriti deveremo perire di fame se
l’alta vostra Clemente manno non si stende a beneficarsi con qualche somma di danaro...” 7.
Seguono i nomi dei 35 firmatari:
Andrea Marchi, Andrea Zanella, Andrea Betin,
Giaccomo Furlan, Salvador Gradizolla, Pietro Bertot, Giovan Bonvechio, Antonio Zanella, Antonio
Corajola, Dominico Bonvechio, Antonio Giovanini, Giovan Giaccomoni, Giuseppe Corajola, Andrea Bertot, Nicolo Bertot, Francesco Tomasi, Dominico Giaccomon, Pietro Corteletti, Antonio
Cortelleti, Nicolo Bertot, Pietro Nichelati, Vedova
Giacomona, Vedova Bertotti, Vedova Betini, Vedova Brolia, Vedova Peccoreti, Vedova Carli, Vedova Alton, Vedova Giovanini, Vedova Celva, Vedova Nichelati, Vedova Giovanini, altra Vedova
Giovanini, Vedova Tomasi, Vedova Bertoti.
Come si nota più di un terzo dei “supplicanti”
era costituito da vedove alle quale evidentemente
mancava un qualche sostegno.
Repentine e alquanto risentite le parole di Ceschi che tramite il Giudice del Distretto di Civezzano così rispose: “...lo scarso fondo de’ sussidi dalla Sovrana clemenza accordati è totalmente esausto, e che qualor anche vi fosse ancora qualche
avanzo non ne potrebbero dessi essere fatti partecipi, perché questi sussidi sono esclusivamente destinati per li miseri abitanti delle remote, ed alpestri Comuni, ove per la totale mancanza d’ogni
sorta di commercio, e di ogni altro ramo d’industria, con cui possa essere procacciato il vitto, come pure per la raccolta dei generi assai più tarda,
e meschina, regna la vera indigenza.”. E con tono
quasi irato proseguì: “...Reca meraviglia, come in
un luogo tanto vicino alla Città come Povo vi possano essere tanti indigenti, quanti si trovano alla
supplica sottoscritti; giacché la Città offre a quei vicini abitanti mille mezzi di guadagnarsi il sostentamento col lavoro e coll’industria specialmente nella presente stagione per la coltivazione de’ bacchi
di seta, e della campagna; conviene quindi credere che almeno la maggior parte di essi cerchino in
pregiudicio della vera indigenza de’ sussidi per
malavoglia di lavorare e per potersene stare in
ozio; ciò premesso si ordina al Giudicio di riprendere seriamente quelli che appartengono a questa
classe, e giacché pressoché tutti gli abitanti di Povo
non sono che colonni dei possessori abitanti in
Trento avvertirà di doversi rivolgere a questi quegli altri che realmente si ritrovassero d’imperioso
bisogno... Ciocché viene insinuato al Delegato di
Povo perché ne dia notizia ai supplicanti per loro
regola e contegno”.8
Nelle carte da noi consultate null’altro su questo argomento abbiamo rinvenuto. Le pressanti richieste d’aiuto, per naturale pudore della povera
gente, o per il timore indotto dalle parole dell’autorità poc’anzi riportate, ebbero probabilmente
termine.
1
2
3
4
5
6
7
8
Ricordiamo che i cereali erano la principale fonte di sostentamento delle popolazioni
trentine.
Per un maggior approfondimento del tema si veda: B. FAGAN, La rivoluzione del clima, Sperling e Kupfer 2001.
Ivi.
Dal 9 giugno 1815, data dell’attribuzione del Principato all’Austria, passarono quasi
due anni (1° maggio 1817) prima che la macchina burocratico-amministrativa entrasse
nel suo pieno funzionamento (A. CASETTI, Guida storico-archivistica del Trentino,
Trento, Temi, 1961, p. 834).
ASTn. Giud. Distr. Civezzano a. 1817 b. 16 (I, Pubblico) n. 55 del 8 maggio 1817. A
parte ne riportiamo ampi stralci per evidenziare quanto siano ancora attuali i suggerimenti dati quasi 200 anni fa e quanto gustose e salubri le ricette proposte.
Alla maniera francese - Pomme de terre - o di alcune zone di lingua tedesca (spec.
Vienna) - Erdapfel -.
ASTn. Giud. Distr. Civezzano a. 1817 b. 16 (I, Pubblico), fasc. “Poveri” n. 180 del 7,
8 giugno 1817.
Ivi.
OFFICINA ELETTRAUTO GOMMISTA
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GNO
di Zordan Romeo
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Via Sommarive 2, 38050 POVO (TN), tel. 0461 810667
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
55
Povo e la sua storia
Studio demografico su Povo da
fine ‘800 ai primi del ‘900 di Antonio Bernabè
L
Grafico 1
Grafico 2
56
a conoscenza di un paese e della sua storia
si basa anche sullo studio demografico dei
suoi abitanti, l’aumento o il decremento dei
quali è legato a molteplici fattori come lo sviluppo
economico, lo stato della salute pubblica, i movimenti della popolazione, la cultura dominante, ed
altri ancora.
Una ricerca sull’andamento della popolazione
“Poera” nel Secolo XVIII° è
stata portata a
termine qualche
anno fa da Marta Cainelli e
pubblicata nel
libro “Povo nel
Settecento”.
Con il passare del tempo e
avvicinandosi
alla nostra epoca, le informazioni sul paese
diventano sempre più numerose e complete, e al conteggio della popolazione
che si basava quasi esclusivamente sui registri parrocchiali dei nati e dei morti, si affiancano rilevazioni autonome di cui erano incaricati gli uffici anagrafe dei Comuni.
Si ha notizia che nella
primavera del 1870 GioBatta Nichelatti, allora Capocomune del nostro paese, ebbe l’incarico di rilevare la situazione anagrafica
di Povo.
Per fare questo “censimento” il Nichelatti doveva
compilare manualmente
dei fogli, visitando di casa
in casa tutte le famiglie.
Nello svolgimento di questo incarico egli non era solo: gli dava una mano il
“cursore comunale” Giovanni Frizzera, che in seguito avrebbe reclamato il pagamento per questa
straordinaria incombenza.
A collaborare alla riuscita del censimento venne chiamato anche il Parroco - che al tempo era
don Giovanni Battista Dallapé - che mise a dispoTuttapovo
n. 1 - marzo 2002
sizione i suoi registri e preparò un foglio per ciascuno dei nati nel Comune fra il 1850 e il 1860.
Si deve arrivare però al 1890 per trovare il primo vero censimento della popolazione del nostro
paese, eseguito in maniera autonoma dal Comune, e secondo criteri abbastanza simili a quelli che
noi oggi conosciamo. Fu in quell’occasione che i
due uffici si trovarono in mano cifre molto diverse
sul numero di abitanti del paese: infatti la Parrocchia contava 2.338 persone, mentre per il Comune i “Poeri” erano 1.850. Nessuno si era sbagliato
a fare le somme; più semplicemente Parrocchia e
Comune partivano da basi diverse di calcolo e
mentre alla prima interessavano le “anime” da
parte del secondo si guardava soprattutto ai “censiti”. Le difformità scomparvero soltanto dopo la
Prima guerra mondiale.
Intanto però la popolazione del paese cresceva
in maniera costante, ma molto lentamente, tant’è
vero che per un secolo (e precisamente dal 1870
al 1970) Povo era un paese di circa 2.000/2.500
abitanti; l’incremento è diventato “esplosivo” negli
ultimi trenta anni, durante i quali anche il nostro
sobborgo ha subito uno spaventoso incremento
edilizio.
Curiosando tra le cifre scopriamo che nel 1835
nel nostro paese erano presenti ben 75 persone di
servizio; si tratta di “famei” o di “serve” equamente distribuiti in tutte le frazioni.
Un secolo più tardi, il censimento del 1931 registrava a Povo 112 persone “temporaneamente
presenti”, delle quali 80 concentrate nella frazione
di Gabbiolo. Altro elemento che colpisce riguarda
il fatto che la percentuale maschi/femmine si mantiene costantemente ferma attorno al 50% come
dimostra la seguente tabella:
Anno
1835
1900
1931
Maschi
653
978
1.284
Femmine
655
979
1.202
Uno sguardo alle famiglie del paese conferma
quanto è sotto gli occhi di tutti e cioè che la crescita esponenziale del loro numero, alla quale fa
riscontro la contrazione della media dei componenti delle stesse, è avvenuta dal Secondo Dopoguerra in poi.
Per contro nell’Ottocento e durante i primi decenni del Novecento la famiglia media era formata da più di cinque persone per nucleo. Queste le
cifre per Povo:
Povo e la sua storia
Anno
nucleo familiare
1837
5,9
1900
5,3
1931
5,2
2000
2,6
I dati a nostra disposizione ci permettono di conoscere il numero di case che costituivano l’abitato, meglio sarebbe dire le cinque “Ville” o frazioni
che assieme formavano il Comune di Povo.
Nel lontano 1817 si contavano 212 case, che
diventarono 327 nel 1931, con un incremento di
circa un terzo del patrimonio esistente: nello stesso periodo temporale la popolazione era raddoppiata. E se volessimo sapere come se la passavano i nostri nonni quanto a “leggere, scrivere e far
di conto” come si diceva allora, abbiamo le percentuali dei censimenti di fine Ottocento, riportati
nel grafico n. 2. Come si può notare, circa il 30%
delle persone nel 1890 non sapeva né leggere né
scrivere; percentuale che si era ridotta alla metà
nel 1900. Non va dimenticato che la “scuola popolare” - così veniva chiamata allora la scuola elementare - era si obbligatoria fino ai 14 anni, ma
che gli scolari più grandicelli venivano frequentemente dispensati, su richiesta della famiglia, da tale obbligo, in quanto veniva data più importanza
al lavoro che allo studio. Non erano pochi coloro
che, diventati adulti, dimenticavano completamente o quasi quello che avevano imparato a
scuola, come scriveva nel 1905 a questo riguardo
il Parroco di Povo don Tomaso Dellafior: “La gente di Povo sopra i 30 anni è in gran parte inalfabeta e non sa né leggere né scrivere; per questo
motivo poco diffusa è stata finora la stampa sia
buona che cattiva. La gioventù con più regolare
frequentazione alla scuola ha imparato a leggere e
scrivere e fu provveduto alla buona lettura con la
istituzione di una Biblioteca popolare, aperta il
giorno 8 dicembre 1904...”. Una ricerca che fotografa assai bene la situazione della popolazione di
Povo scaturisce dall’andamento della nati-mortalità fra il 1810 ed il 1920. L’evoluzione è visualizzata nel grafico n. 3, dal quale appare evidente il sal-
do ampiamente positivo delle nascite sui decessi nell’ultimo decennio dell’Ottocento e fino all’inizio della Grande Guerra, evoluzione
da mettere in rapporto
con la buona situazione socio-economica attraversata dal nostro
paese in quel periodo.
Il picco negativo dei
decessi registrato nell’anno 1836 è da imputare al colera che ha
falcidiato tante vite e
non solo a Povo ma in tutta la regione; fortunatamente per il nostro paese quella fu l’ultima grave
epidemia che colpì la generalità della popolazione. Questa ricerca
mette in risalto l’andamento della natimortalità in paese
durante la Prima
Guerra Mondiale; è
evidente il tracollo
delle nascite ed un
consistente
incremento dei decessi
nell’anno 1918. Sono esclusi da questa
statistica i 66 “Poeri”
caduti in guerra, per
alcuni dei quali ancora oggi non conosciamo né luogo né data
della morte. Ben lo
sappiamo, e sempre
lo ripetevano i nostri
nonni, che una volta la vita era “grama”, anche in
tempo di pace e anche quando c’era lavoro. In
particolare il momento più pericoloso era la nascita e il primo anno di vita. Lo dimostra una ricerca
Tuttapovo
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Grafico 3
Grafico 4
57
Povo e la sua storia
sistematica su tutte le persone morte (in numero di
458) nel nostro paese nell’arco dei dieci anni che
vanno dal 1888 al 1897, quando ormai le Autorità preposte (Sindaco - medico comunale, ecc..)
erano assai attente alla salute pubblica, come nella lotta al tifo, alla pellagra, all’alcoolismo (si veda
il grafico n. 4). Ma nonostante questo impegno, altissima era la mortalità alla nascita o nelle prime
ore di vita (39 casi); se a questi numeri si aggiun-
Grafico 5
gono i piccoli che morivano entro i dodici mesi, è
facile calcolare che soltanto due neonati su tre
avevano la speranza di superare il primo anno di
vita. Per fare un esempio nel solo mese di dicembre 1914 morirono 7 ragazzi in età scolare per
complicazioni derivanti dal morbillo.
Ma nonostante una così alta mortalità infantile,
i bambini in paese non mancavano. I figli erano
una benedizione, ma anche braccia utili per lavorare, erano insomma la vera ricchezza delle famiglie di allora. Il numero degli scolari fra i 6 e i 14
anni era in continua crescita e dava grattacapi a
non finire all’amministrazione comunale che non
trovava mai aule sufficienti per contenerli (vedi
grafico 5). Dalle tre classi del 1890, si era passati
alle cinque del 1900, ma in aula non aveva meno
di 65 ragazzi! Ci si dovette decidere a costruire un
nuovo edificio scolastico (anno 1904) con il quale
per qualche tempo il problema venne risolto. Ma
già dopo la Prima guerra mondiale il sovraffollamento delle classi e l’impossibilità di aumentarle di
numero spingevano il Comune a trovare altre soluzioni, come quella di sistemare i più piccoli nelle
“scuolette” di Spré e Oltrecastello. Anche se le
classi erano diventate otto, c’erano sempre 56
alunni per aula.
Un’ultima curiosità che possiamo appagare riguarda la crescita della popolazione delle “cinque
Ville” a partire dal 1817 e fino al 1931, visualizzata nel grafico n. 6. Diciamo della cinque “Ville” o
frazioni perché dal novembre del 1863 Villazzano
era diventato Comune autonomo, staccandosi da
Povo. Il nostro paese rimase dunque costituito dalle frazioni di Gabbiolo, Oltrecastello, Panté, Salé e
Spré. La loro estensione geografica e la popolazione che le componeva non era esattamente
quella che oggi intendiamo usando gli stessi toponimi. Le frazioni godevano di una certa autonomia per quanto riguarda l’utilizzo del patrimonio
comune (risorse boschive), erano gravate da specifiche incombenze per la manutenzione delle strade e degli acquedotti di competenza della loro zona, avevano ciascuna un “Capovilla” che le rappresentava, fungendo da tramite e da portavoce.
All’inizio dell’Ottocento le frazioni avevano su per
giù lo stesso numero di abitanti. Soltanto Villazzano, che allora era parte del Comune di Povo, era
più popoloso, e da solo contava 570 persone. Ma
già nella seconda metà dell’Ottocento divenne
evidente il ruolo egemone che stava acquistando
la frazione di Panté, laddove si concentrava la vita amministrativa (uffici comunali), economica
(negozi) e religiosa (Parrocchia) del paese di Povo.
Notevole era pure la crescita della popolazione di
Oltrecastello, mentre il nucleo meno popolato rimaneva sempre quello di Gabbiolo.
Antonio Bernabè
di Nicola e Ivan Gardumi
Trento - Via Zanella, 7 - Tel. 0461 982508
Abitazione: Tel. 0461 810572
58
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Tuttapovo
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59
Vecchi mestieri scomparsi
Riceviamo e pubblichiamo volentieri un articolo di Leone Chilovi di Pergine, un nostro lettore che ha fatto un’ampia panoramica sui vecchi mestieri del Trentino ormai dimenticati. (pg)
C
on il 1945 inizia l’abbandono di molti mestieri tipici
delle nostre valli. E’ una lenta agonia a seguito dell’affermarsi dell’industria. Se questa situazione ha,
da un lato, portato benessere, dall’altro ha provocato un
depauperante esodo ed un progressivo pendolarismo verso le città. Sì è assistito così all’abbandono di molti mestieri con conseguente perdita di un prezioso patrimonio economico e culturale. Gli anziani che
vissero quell’epoca, ricordano con
piacere circostanze, avvenimenti e
persone che hanno seguito con vivo
interesse. Ogni comportamento,
ogni evento naturale era incasellato
nell’immaginario della sapienza contadina. Alla mancanza di “bollettini
meteo” si suppliva come si poteva.
“Rosso di sera bel tempo si spera,
rosso di mattina la pioggia si avvicina”. E poi la saggia previsione per il
raccolto: “acqua e sole pan fin che si
vuole”. I cibi erano quelli tipici delle
coltivazioni locali.
Cibo di tutti i giorni era la “mosa” (farina gialla bollita con latte). Ma chi la faceva da padrona era la polenta. Il pane era riservato ai “siori”. Gli
avanzi (ma c’erano solo nelle case dei ricchi) venivano dati ai mendicanti e mai gettati. La carne si mangiava raramente (Pasqua, Natale, sagra e qualche altra rara occasione). Per la biancheria di tanto in tanto si faceva il bucato
generale (la lisciva).Si bolliva nel paiolo l’acqua.
Si copriva il mastello contenente la biancheria con un
lenzuolo colmo di cenere prelevata dal focolare. Si versava
quindi l’acqua bollente che poi usciva dal foro in basso del
mastello. La maggior parte della gente dormiva sul pagliericcio, saccone di tela greggia riempito di foglie secche tolte dalle pannocchie di granoturco. Ogni cosa, ogni indumento veniva sempre accuratamente riparato e non finiva
nei rifiuti che, oggi sembra incredibile, non esistevano affatto! Le scarpe al primo buco venivano prontamente ri-
60
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
parate dal calzolaio. I vestiti (quantunque esistessero diversi sarti, spariti con le moderne confezioni), passavano di
padre in figlio e dai fratelli maggiori a quelli minori. Giacche, cappotti, regolarmente rovesciati, continuavano la loro vita sulle spalle dei nipoti. Quand’erano giunti ad un
punto tale che non era più possibile indossarli, non venivano gettati, ma utilizzati per le suole delle scarpe di stoffa.
Cuciti a punti fitti formavano la suola, mentre la tomaia era
costituita da un panno anche questo usato. Molti erano gli
zoccoli, una rozza calzatura, fatta con lo zoccolo di legno
leggermente incurvato, con la tomaia di corame inchiodata sul bordo esterno del legno. L’uso dei medicinali era una
rarità e quando si usavano erano preparati artigianalmente dal farmacista, accompagnati da preziosi consigli che, in
qualche modo, sostituivano la visita medica che la generale indigenza non poteva permettere. Le mamme per qualsiasi malanno ricorrevano al tradizionale toccasana: l’olio
di ricino ritenuto panacea per ogni male. Accanto a queste
situazioni esisteva una miriade di piccoli artigiani, purtroppo oggi scomparsi. L’ombrellaio (quasi sempre oriundo dal
varesotto) passava di casa in casa per le riparazioni.
Così pure lo stagnaio (“parolot”), in genere proveniente dalla VaI di Sole, si sedeva in un angolo della piazza e
riparava pentole e paioli applicando a questi ultimi lucenti
tasselli di rame. Generalmente dal Primiero venivano i
seggiolai (“caregheti”) per la riparazione delle poltrone e
seggiole spagliate. Altro artigiano itinerante era l’arrotino.
Arrivava spingendo il suo trabiccolo montato su una bici,
sulla quale era issata la mola, azionata dai pedali mediante un accorto collegamento. A coltelli, forbici, rasoi ed ogni
altro oggetto da taglio veniva dato il filo per ripristinare la
loro originaria efficienza. Vi era poi lo spazzacamino, proveniente dalla Val di Sole, che richiedeva una corporatura
minuta per penetrare nella canna fumaria. Non ultimo di
questi artigiani era il fabbro maniscalco. Vicino alla sua fucina aveva il “travai”, struttura nella quale venivano introdotti cavalli e buoi per applicare loro i ferri affinché non si
consumassero gli zoccoli.
Queste vicende, queste tradizioni, questi mestieri fanno
parte ormai di un mondo purtroppo perduto e talvolta ingiustamente guardato con diffidenza. Noi, persone di una
certa età, vogliamo condividere un mondo lontano nel
tempo, ma felice nel cuore.
Leone Chilovi
Domenica 14 aprile 2002
VIVICITTÀ
a Rovereto città della Pace
ad ore 10 partenza da corso Bettini
della manifestazione podistica aperta a tutti ed a
sostegno del progetto Prijedor (Bosnia Erzegovina)
Sono previsti due percorsi:
Competitivo di 12 km
Non competitivo di km 4
Per iscrizioni ed informazioni:
UISP Comitato del Trentino
via del Suffragio 53
Tel e fax 0461 231128
Progetto Prijedor
La Casa per la Pace ha iniziato ad intervenire in Bosnia Erzegovina nell'autunno del 1995 all'indomani della
pulizia etnica, che dal 1992 aveva riguardato più della metà della popolazione.
Questo progetto si è trasformato in associazione dal 1997. All'associazione Progetto Prijedor aderiscono la
Casa per la Pace, l'Associazione Trentina nel mondo, i Comuni di Aldeno, Borgo Valsugana, Cavalese, Caderzone, Tassello, Ronzo Chenis, Trento, Pergine Valsugana, Pinzolo, Varena, Massimeno, Predazzo, Giustino, Spiazzo Rèndeva, Lavis, Grumes, Caldonazzo e molte persone a titolo individuale. Le attività del Progetto si basano sul volontariato e sono sostenute attraverso l'autofinanziamento, i benefici della legge provinciale sulla cooperazione allo sviluppo e del partnerariato di enti locali e di realtà associative. I settori interessati
sono numerosi: sviluppo rurale, microcredito, ambiente, sostegno delle ong locali, gemellaggi e scambi culturali, sportivi, affidi di diplomazia popolare e aiuti ai profughi.
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
61
L’angolo della poesia
La poesia dialettale
L
Guido Leonelli
a poesia qui accanto “EL NOSS DIALET” è
tratta da: Nando da Ala: El filò; Capilito Bolognani, Rovereto dic. 1972. La presentazione è dell’allora Assessore Provinciale alle Attività
Culturali dr. Guido Lorenzi.
Luigi Amech è nato a Trento, nel rione
della “Portèla” e, fin dall’inizio ha fatto parte del “Filò” di Nando da Ala. Ha dato alle
stampe alcune raccolte, fra le quali “Ricordi
de la Portèla” nel 1953, “Fiadi de casa”, nel
1957 “Goze de ziel, mìgole de stele”, nel
1963. E’ morto nel 1967 ma tutt’oggi è presente fra noi, oltreché con la sua poesia,
con un Premio di poesia dialettale trentina
intitolato al suo nome, premio che è giunto
quest’anno alla XXI edizione.
E’ Organizzato col patrocinio della Regione
Trentino A.Adige e di R.T.T. (Radio Tele Trentino)
e la premiazione dell’edizione di quest’anno è in
programma per il giorno 20 aprile prossimo presso il palazzo della Regione di Trento.
Per curiosità, è interessante notare che, mentre
segretario del premio è il poeta trentino Ezio Endrizzi, presidente della giuria è il Dr. Guido Lorenzi, il medesimo di cui si parlava sopra.
Proverbi Trentini
(tratti da: U. Raffaelli, “Proverbi del Trentino”, Giunti Ed., Firenze 1981).
-
“Al sól de marz e a l’amór de le tosàte no se ghe créde”.
“Marz bagnà e april sut, gran da per tut”.
“Se ‘n marz buta l’èrba, ‘n aprìl buta mèrda”.
“Se ‘l tonéza prima de San Zòrz, quaranta dì de invèrno”. (San Giorgio è il
23 aprile)
“I fasòi de San Marc no i dév’esser né cressùdi né zó ‘ntél banch”.
Modi Di Dire
(tratti da W. Pedrotti, “Modi di dire di Trento”; Demetra Ed., Bussolengo 1995).
-
“Orbo come ‘n finch” - si dice di chi ci vede poco.
“Spuzzar come ‘n béch” - dal significato molto chiaro
“Miz come ‘n poiàt” - si dice di chi è bagnato fradicio.
“Embriàch come na sitèla” - “sitèla” è il razzo dei fuochi di artificio che richiama l’andatura barcollante dell’ubriaco
la Botega dei Fiori
di ROBERTO MERZ
POVO (TN) - Via della Resistenza, 25 - Tel. 0461 810041
62
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
di Guido Leonelli
El noss dialet
El noss dialèt l’è dur come na zòca
de quele de costera o de giaron;
el rùdola, ‘l screpeza per la boca
con na paròla drita o ‘n monzegon.
Gh’è drent el calcarèl de zento cròzi
le crepe dei sguazoni de l’istà:
e a scoltar ben se sente drent le vozi
dei dòici e dei franzesi che è passà.
Disente per esempi del “smarlòss”
de le galine che le va a “mason”,
così savem che ‘l noss dialèt balòss
l’è fat che ‘l ghe somèja a ‘n minestron.
En minestron, però, conzà polito
e col saôr pu bon che salta ‘n man,
che ‘l te sa dir, con tut el so dirito:
“Son sora ensema a l’òio, e son talian!”
E a quei che del Trentin i ne diss tante,
cossì noi ghe stropém ben ben la boca:
“A la stazion gh’è fora ‘l pu bel Dante,
che del talian l’è stà propri la zoca!”
Luigi Amech
Se repèza ‘l tèmp
Finalmént en rasìn de primavéra:
se desfiadìs ala fin l’invèrno
ridót oramài
a far fòr le ùltime mìgole de frét.
Se repèza ‘l tèmp
entrà bavesèle e sangióti de sguazzi
anca se la bèla stagión
la par ancór ligàda a ‘n fil.
El sól el ciàpa fòrza,
le bisèrdole le slìpega fòr dai so busàti
i persegàri i se vestìs de séda ròsa.
En la fornasèla brusa ancór,
qualche stiz vanzà
a sugar i cantóni pu lontàni
de sto còr stranià.
L’angolo della poesia
Dal mur de Berlìn
a le tór gemèle
Ani fa fòr per Berlìn
i à tirà zó na gran muràia
che la dividéva ‘l móndo ‘n dói:
da quésta quéi “bòni”, i “catìvi de là”.
Finìva cossì la cortìna de fèr
con le divisón i mili veléni
le guére fréde co le so spie.
Caschéva la falz ensèma al martèl
a scominziar na séna … nòva.
Ma quéi “catìvi” che i néva a dormir
sénza disnar e sénza la zéna
i à vist che tési che èren de qua
perché sta ‘ngiustìzia? i s’à domandà.
Quéi “bòni” però
de spartir no i gavéva pròpi ‘ntenzión
e anzi i beghéva:
- sténe fòra dai pèi
che per voiàltri chì no ghe n’è -.
I “catìvi” alór i s’à stufàdi
de patir a panza vòida
i à scomìnzia a ‘nsoniàrse
a revoltàrse per zercar
de far giustìzia e sgualivar.
Da la fèsta de Berlìn
l’è s’ciopà ‘n gran casìn
copaménti e mili guère
per la fam e la religión.
A’ tacà anca i aèrei
a sbarar de qua e de là
mili guère ‘n tut el móndo
enté ‘n zògh pericolós.
Fin che ‘n dì anca le tór
alte nète e ben lustràde
a mostrar la ziviltà
dei poténti chi de qua
su la tèsta l’è cascàde
e ‘n mili tòchi sgranzolàde.
Se ‘l capìs demò adès
la funzión de quél muràz
che a Berlìn el se levéva
en tut el móndo a separar
zènt famàda da zènt tésa.
Il 7° Concorso Letterario nazionale
“Nord-Sud” A.C.A.V. di Trento, nella sua
edizione 2001, conclusasi con la premiazione presso il palazzo della Regione di Trento alla fine del dicembre scorso, nella sezione riservata alla poesia
dialettale, ha premiato tre autori rispettivamente di Schio, Venezia e Verona
(quando si dice “nemo profeta in patria
est”). La prima poesia in trentino, “Refugià” è stata classificata al 4° posto.
No te domàndo tant
Col me dir
de pòre paròle
che le sténta a vegnir su
de domàndo demò
de darme n’ociàda,
Sioredìo,
anca se chì
‘nté sta cesotèla
arbandonàda
te me pari pu sól de mi
cossì ‘nciodà
su quéla crós crepàda.
No te domando tant:
che a sto ‘nvèrno
lóngh e cruf
ghe tègna drìo
na primavéra
piéna de colóri;
che sia bòn,
de tant en tant,
de tirar el fià
e de far en risolìn
a sto móndo
scrempenà
ma ancór si bèl.
Refugià
Zìnghen solàgn
‘nté ‘n móndo de lóvi
a mercantezar sperànza
su ‘nté na vècia barca
rùzena.
Sót en spich de luna
el mìssia ‘l vènt
el so canto
al me pianto.
Ò serà la valìs
pa spavèle penséri
restàdi fòra
a cavàl de recòrdi
tacàdi a la me tèra
che arbandóno.
Entél vòit de la nòt
che la bala
su ónde
che le ‘ngiotìs la vita
canta la disperazión;
e l’è sgrifi fóndi
su la crozàia
de ‘n còr biót
enté na tèra forèsta.
Guerrasanta
Al grido blasfemo:
“E’ Iddio che lo vuole!”
squassavan la terra
con odio e furore.
Eppur quella notte
brillò una cometa,
di pace e d’amore
parlò quel Profeta.
“Siam tutti fratelli,
di Dio siamo figli,
buttate i coltelli,
limate gli artigli”.
Nel nome di Dio
non puoi far la guerra,
che sol per amore
creò questa Terra.
E a tutti la diede,
al bianco ed al nero,
sia Buddha od Allah
pregassero in Cielo.
La croce a vessillo
portaste alla testa,
con quella il terrore
sia a manca che a destra.
Torture, massacri
e stupri, invasioni.
Con Vescovi e Papi,
incendi e oppressioni.
Ma secoli ed anni
passarono invano,
che sempre riecheggia
quell’urlo inumano.
E quello che ancora
per cui combattete,
non è certo un Dio
e voi lo sapete!
E’ solo conquista,
denaro, potere:
vi ha dato alla testa
ed è tutto un “volere”!
Ebbene via, avanti:
offuscate anche il Sole
però mai più dite
che è Iddio che lo vuole!!!
Nonna Renata
Poesie dialettali di
Guido Leonelli
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Racconti
Cronaca immaginaria
La bignonia
C
hiunque volesse ascoltare la sua storia
basta che si rechi, nel tardo pomeriggio, al Gran Prato delle Macerie: là
dove, fino al ‘18, sorgeva l’antico nucleo
storico del paese. Può trovarlo seduto sempre sullo stesso rudere, semicoperto dalle erbacce: “La casa del nonno” dice lui, anche
se non è più possibile distinguere ciò che resta di vecchi manufatti dai massi rotolati fin
lì lungo i fianchi scoscesi della montagna.
Ad un certo punto, il vecchio, con lo
sguardo perso sulla linea dell’orizzonte, come se rispondesse ad un comando silenzioso, comincia a snocciolare il suo solito racconto. Ci sono spesso dei ragazzini che tornano più volte, adesso che la televisione è
stata oscurata dopo la caduta della dittatura
multimediale, ad ascoltare quella storia triste
e avvincente del tempo che fu. Ma pare che
il vecchio neppure li veda.
È assente, lontano. Parla quasi tra sé, incurante del pubblico. “Fu il padre di mio
nonno - esordisce sempre così - a costruire
questa casa verso la fine del ‘900.” Abbassa
lo sguardo e poggia le mani sulla pietra
bianca e levigata su cui è seduto quasi per
costatarne la solidità, o per assorbire dai pori radiazioni e ricordi di quel muto testimone. “Erano bei tempi, quelli - i suoi occhi azzurri sono quasi trasparenti, come fossero
consumati, e quando li alza al cielo si confondono con la luce - c’era pace e lavoro, la
gente si conosceva e si chiamava per nome.
Quando nacque mio nonno, il padre
piantò in un grande vaso di terracotta una
pianticella di bignonia, come s’usava per
buon auspicio. Mentre il bambino cresceva,
di Stefano Ricci
diventava grande anche la pianta, finché incrinò il vaso e si dovette interrare. Ma venne
piantata troppo vicino alla casa e quando il
nonno cominciò la scuola, le radici della bignonia si attorcigliarono ai tubi di scarico,
ostruendoli.
Quella volta anche il nonno diede una
mano al padre e, benché sconsigliati, dissotterrarono con estrema cautela la pianta, in
autunno. Recuperarono il più possibile quelle radici contorte. La potarono drasticamente nel periodo in cui la linfa dorme, la piantarono più distante, a ridosso del muro di
cinta e tutti dicevano che sarebbe morta. nel raccontare, il vecchio si scalda, l’animo
si scioglie e sembra ridiscendere tra i comuni mortali. Ma non si può dire se sia più lui
ad adeguarsi al tempo o più gli astanti a venir trascinati negli abissi del ricordo.
A quel punto volge l’umido sguardo tra i
rovi vicini come volesse scioglierne la trama
intricata, stringe le palpebre per scrutare il
dettaglio, finché scopre tra i sassi scomposti
d’un antico muro a secco un tromboncino
rosso.
Come il sangue - Ma la bignonia è l’unica
ad essere rimasta viva.” La voce un poco
rotta, denuncia una malcelata commozione
ed il vecchio a quel punto tace, ma i ragazzini restano ancora un poco a guardarlo, perché nel silenzio di quella figura si legge chiaramente tutto il dramma della guerra di secessione che nei primi anni del 2000 insanguinò il Paese, recidendo i virgulti migliori,
costringendo la gente a ritrovar le proprie,
vere radici.
DITTA BERTOTTI s.n.c.
di Bertotti Claudio & C.
Pitture interne e esterne
Povo (TN) - Uffici: via della Resistenza 79 - Tel. 0461 810694
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Povo, ieri e oggi
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Le ricette di Matilde
Dal primo al dolce
Rigatoni alla pancetta
e ricotta
250 gr. di rigatoni; 200 gr. di ricotta romana; 150 gr. di pancetta magra tagliata a
cubetti; 4cucchiai di olio d’oliva; sale, pepe;
mezzo bicchiere di vino bianco.
In una padella con olio, fate rosolare la
pancetta a cubetti, quando sarà diventata
dorata versate il vino e fate evaporare. Togliere poi dal fuoco.
Nel frattempo fate cuocere i rigatoni. In
una zuppiera ponete la ricotta, unite un
cucchiaio dell’acqua di cottura della pasta,
mescolate bene con un pizzico di sale e un
pizzico di pepe. Scolate i rigatoni, metteteli
nella zuppiera e irrorateli con il sughetto
della pancetta fatto scaldare. Rimescolate e
servite immediatamente. È una ricetta semplice e veloce, ma molto gustosa.
Uova strapazzate
con zucchine
500 gr di zucchine fresche e sode; 4 uova: 100 gr
di parmigiano grattugiato; 4 cuccchiai di salsa di pomodoro; alcune foglie di basilico tritate: 1 cipolla: 4
cucchiai di olio d’oliva; sale e pepe; 30 gr di burro.
Mondate le zucchine, lavatele e tagliatele a fette
sottili. Tritate la cipolla e fatela rosolare con olio, sale,
pepe e burro. Unite poi le zucchine e due cucchiai
d’acqua tiepida. Fate cuocere per 20 minuti mescolando ogni tanto. Sbattete le uova con poco sale e pepe, versatele sulle zucchine e fatele rapprendere. Versate la salsa di pomodoro e amalgamate bene tutti gli
ingredienti. Prima di servire spolverizzate con parmigiano grattugiato e basilico tritato.
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
a cura di Matilde Padroni Cagol
Involtini di pollo
al peperone
600 qr di petti di pollo; 1 peperone rosso grasso; 1- 2 scalogni; 5-6 foglie di basilico; 1 cucchiaio
di prezzemolo tritato; olio d’oliva: 15 gr di burro;
sale; vino bianco secco.
Pulite il peperone tagliandolo in quarti ed e eliminando semi e filamenti bianchi. Lavatelo e tagliatelo a dadini. Affettate lo scalogno e mettetelo a stufare in olio d’oliva per un quarto d’ora circa, insieme con il peperone, salate e pepate, quindi unite il prezzemolo ed il basilico tritati. Dividete i petti di pollo in 8 fettine sottili e su ciascuna
distribuite una cucchiaiata di peperone, formate degli involtini e legateli con filo bianco. In una padella fate scaldare 2 - 3 cucchiai di olio e un po’ di burro, rosolate gli involtini e quando saranno ben dorati bagnateli con mezzo
bicchiere di vino bianco, regolate di sale e continuate la
cottura a fuoco moderato per 15-20 minuti. Se fosse necessario bagnateli con 1 - 2 cucchiai di brodo.
Pere gratinate
Pelate le pere, privatele del torsolo e dei semi,
quindi tagliatele a fettine sottili. Imburrate una pirofila
rotonda di 20 centimetri di diametro, fate uno strato
di fettine di pere, velate queste ultime con un po’ di
miele, cospargeretele con gherigli di noci tritati, con
un po’ di amaretti sbriciolati e zucchero di canna.
Spruzzatele con acquavite di pera, distribuite qua e là
qualche fiocchetto di burro, poi fate un altro strato di
fettine di pere e continuate così fino ad esaurimento
degli ingredienti. Collocate sulla superficie del dolce
qualche fiocchetto di burro e passate il recipiente in
forno caldo (200°) per 30 minuti circa. Solo durante
gli ultimi 5 minuti di cottura accendete il grill. Servite
in tavola le pere gratinate nel recipiente di cottura.
La nostra nuova moneta
Dove ci porta l’euro?
Personalmente credo che l’euro contribuirà notevolmente all’unificazione degli Stati in un’Europa federale.
Da giovane, assieme a tanti altri, avevo un sogno da realizzare: uno Stato europeo,senza frontiere,un unico sistema economico, una lingua ufficiale parlata da tutti, un parlamento ed un governo europei con tutte le prerogative per governare.
Quel gruppo di giovani, di cui facevo parte,
rappresentava uno dei primi movimenti europeisti. Con i Trattati di Roma del 1957 si è dato avvio
ad un processo di unificazione tra gli Stati a livello
economico, anzichè politico-sociale. Infatti il secondo percorso, cioè quello politico, risulta molto
difficile e purtroppo i governanti spesso smarriscono la strada,allontanando anzichè avvicinare la
meta: l’Europa unico Stato.
Gli incontri di Nizza, di Stoccolma e di Laeken
non hanno dato i frutti tanto sperati. Infatti non
hanno portato fatti sostanziali tali da fare sperare
che, in tempi brevi e ragionevoli, si possa intravedere l’agognato traguardo.
È chiaro ormai a tutti che gli Stati membri della UE dovranno rinunciare in parte alla loro sovranità nazionale per far posto a quella sovranazionale, arrivando a costituire un unico Parlamento ed un unico Governo per 300 milioni di cittadini europei.
L’Europarlamento dovrebbe legiferare su alcune fondamentali materie quali: agricoltura, ambiente, sicurezza, politica estera, trasporti, politica
fiscale e sociale.
Mi sembra, e vorrei sbagliarmi, che la gente
non sia sufficientemente informata sull’importanza e sulla necessità di costruire un’Europa
politica.
Che significato potrà avere la globalizzazione se
l’Europa non contribuirà con determinazione ad una scelta di cambiamento globale della vita delle persone della terra?
Solo un esempio: se non si interverrà sollecitamente e con convinzione ad
aiutare le popolazioni del terzo mondo,
attraverso uno sviluppo economico sostenibile nei loro paesi, credo che assisteremo ad un fenomeno, appena iniziato, di esodo di massa di interi popoli alla ricerca di cibo per una sopravvivenza misera.
Sono convinto che, per poter parlare
di un’integrazione efficace rivolta anche ai
Paesi dell’Est, bisognerà prima costituire
uno stato politicamente unito e regolato
da una nuova Costituzione. Lo stesso Presidente della Repubblica Ciampi, nei suoi ultimi
interventi ed in particolare in occasione degli auguri agli italiani per il nuovo anno, ha più volte
sottolineato con forza la necessità di avviare un
vero percorso politico, invitando i Governi dei vari paesi della UE a predisporre i necessari atti politici per arrivare ad una Costituzione europea.
Con l’euro si potrà superare qualche steccato,
ma non sarà sufficiente per spianare la strada che
è tutta in salita. Per proseguire nel progetto di unificazione occorrono coraggio e volontà politica.
Andare avanti significa dare speranza e certezze ai
giovani per il loro futuro.
Mi chiedo spesso se vogliamo veramente
un’europa unita. I risultati fin qui raggiunti fanno
per ora dell’idea di un’Europa unita solamente
una speranza! Se nulla cambierà sarà per molti
un’amara delusione!
Nunzio Bombace
Sindaco della Cassa Rurale di Trento
Nunzio Bombace
Loc. Ciré
Via degli Artigiani, 3
38057 Pergine Valsugana
Tel. e Fax 0461 509055
Tel. abit. 0461 810494
Cell. 340 7314106
Tuttapovo
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Fauna “poèra”
Gli uccelli più comuni
nell’abitato di Povo
L
Giovane, maschio
e femmina di merlo
a collocazione di Povo permette l’osservazione di molte specie di uccelli, trovandosi
l’abitato vicino al bosco ed essendo attraversato da alcuni corsi d’acqua. Tuttavia non è necessario recarsi in montagna o battere il corso torrenti per incontrare alcune specie, le quali - ormai
del tutto confidenti- frequentano le zone antropizzate e si possono vedere in ogni stagione. Tutti
questi uccelli sono immediatamente identificabili,
anche se non è inopportuno ricordarne le caratteristiche principali.
Tutti gli uccelli qui descritti sono osservabili
ovunque e sono presenti in
grande numero; molte altre
specie si trovano pure in
grande copia a Povo, ma è
necessario uscire dal centro
abitato per poterle incontrare, e talora è necessario
l’ausilio di un binocolo.
Il Merlo (Turdus merula)
è comunissimo e stanziale
nella zona abitata di Povo,
si lascia avvicinare più di
ogni altro uccello e si alimenta nei giardini e nelle
aiuole, anche in presenza
dell’uomo. Il maschio ha un
piumaggio nero ed il becco
assume una colorazione che varia dal giallo all’arancione, è chiaramente discernibile un anello perioculare giallo; la femmina ha invece un piumaggio bruno uniforme. I merli possono essere uditi
cantare specialmente all’alba ed al tramonto, tut-
di Francesco Saverio Dalba
tavia durante l’arco della giornata si possono udire i loro richiami. A distanza il merlo si può riconoscere grazie alla sua andatura a saltelli. A Povo
si trovano pressoché ovunque, quest’anno in gran
numero.
La cornacchia grigia (Corvus corone cornix)
ha dimensioni quasi doppie rispetto a quelle del
merlo (46 centimetri di media) e si può distinguere anche da lontano perché ha il corpo grigio, ed
il becco nero. Seppure non numerosissima può essere osservata quando si posa sopra i tetti delle
abitazioni e più spesso mentre si alimenta nei campi e nei vigneti, in volo batte le ali molto lentamente, solitamente in paese non si vedono grandi
stormi, ma piuttosto alcuni esemplari solitari o in
gruppi ristretti.
Il fringuello (Fringilla coelebs) è comunissimo
nei pressi delle abitazioni, specie nei giardini e negli orti, è stanziale, di immediata identificazione è
il maschio, dal caratteristico cappuccio grigio-azzurro in estate e più spento in inverno, ha distinte
barre alari bianche ed il groppone verde. La femmina ha una colorazione bruno-grigia che sfuma
nel verdastro. Non si lasciano avvicinare, tuttavia
è facile individuarli una volta che si siano alzati in
volo. Si possono osservare facilmente in Via Madonnina, soprattutto nei campi ai lati della strada.
Infine bisogna ricordare le più comuni specie di
passeri: la Passera oltremontana (Passer domesticus) e la Passera mattugia (Passer montanus).
La passera mattugia si identifica immediatamente grazie alle macchiette nere sulle guance, ha
il vertice scuro e non presenta dimorfismo sessuale. Il maschio della passera oltremontana ha il vertice grigio e le tempie rossicce, la femmina invece
è di colore più smorto e presenta una stria oculare scura con un sopracciglio giallastro. Il maschio
SALONE
Immagine Donna
POVO - OLTRECASTELLO - TEL. 0461342032
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Fauna “poèra”
della passera oltremontana, nella razza
d’Italia (passer domesticus italiae) ha il
vertice completamente bruno.
Dunque, una volta rilevata la presenza o meno delle macchie sopra le guance sarà semplicissimo classificare il passero al quale ci si trova di fronte; se poi
il passero ha colori più spenti ed uniformi, non potrà trattarsi che di una femmina (o di un giovane) di passera oltremontana. Lungo via Pinara è possibile
vedere dei grandi posatoi di passeri e ci
si può imbattere non infrequentemente
nel pettirosso (Erithacus rubecula). Quest’ultimo si trova con grande frequenza
nei giardini, è schivo ma non fugge subito dinanzi all’osservatore, rimanendo
talora a lungo immobile, lo si può osservare nei giardini e negli orti, di fronte subito identificabile grazie al petto di colore arancione-rosso, se di spalle grazie alla postura particolarmente eretta.
Si possono vedere inoltre molte cinciallegre (ad esempio lungo la strada
che conduce a Trento), cince more lungo il corso del Salé.
cornacchia nera
e cornacchia grigia
Pettirosso
Passera oltremontana e la Passera mattugia
38100 TRENTO - Via E. Fermi, 4
Tel. 0461 920519 - Fax 0461 934988
E-Mail: [email protected]
Assistenza
Noleggio
Consulenza
e
Riparazioni
Tuttapovo
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Solidarietà
AVSI. Condividere i bisogni per
condividere il senso della vita
D
a alcuni anni a questa parte, il primo sabato di dicembre, passando per la piazza di
Povo molti avranno potuto notare una
“presenza” diversa dal solito: le cosiddette “Tende
di Natale”, una iniziativa pensata per sostenere le attività di AVSI (Associazione Volontari per
il Servizio Internazionale) e portata avanti da
centinaia di volontari in
tutta Italia.
Anche qui, nel nostro sobborgo, le “Tende” sono diventate una
consuetudine e in questi
anni abbiamo incontrato moltissime persone nell’intento innanzitutto di far conoscere AVSI e i suoi
progetti e poi di raccogliere fondi attraverso la vendita di biglietti d’auguri,
cassette musicali e oggetti natalizi o
semplici offerte.
Ma chi è AVSI?
AVSI è un’organizzazione non governativa nata nel 1972; è stata riconosciuta come ONG dal Ministero degli
Esteri Italiano nel 1973 ed è accreditata presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.
Da alcuni anni AVSI è divenuto un
network internazionale di 21 ONG e Associazioni
in diversi paesi europei, in America Latina e in
Africa. Aderisce al network AVSI anche l’associazione trentina AVSI Trento presente sul territorio
provinciale dal 1993.
AVSI è presente in 28 paesi di Africa, America
Latina, Medio Oriente ed Est Europeo con 77 progetti pluriennali nei settori della sanità e dell’igiene, della cura dell’infanzia in condizioni di disagio,
dell’educazione e della formazione professionale,
del recupero delle aree marginali urbane e del-
l’ambiente, dell’agricoltura, e in interventi di
emergenza.
Oltre 300 volontari professionalmente qualificati (medici, ingegneri, agronomi, educatori, assistenti sociali, economisti, psicologi) si sono succeduti nei Paesi d’intervento dedicandosi ai vari
progetti per periodi di tempo non inferiori ai due
anni. Oltre 16.000 sono poi le adozioni a distanza
che AVSI promuove e segue in 25 Paesi.
Il metodo AVSI
Il metodo di intervento di AVSI ha come primo
punto la centralità della persona.
Per condividere i bisogni di una persona, è necessario condividere con lei il senso della vita, occorre cioè una passione per il proprio e altrui destino; senza di ciò la risposta al bisogno è un gesto
di bontà autogratificante o una strategia politica,
ma non è origine di un rapporto né di un incontro
veri tra persone, cioè non è inizio di risposta al più
vero e grande bisogno che ha una persona, quello di essere aiutata a vivere.
Partire dalla persona prima che da un progetto
ha delle conseguenze operative impensabili. Un
esempio fra tanti: a Salvador Bahia (Brasile) nel
1996 AVSI ha iniziato la costruzione di unità abitative per i “favelados” di Novos Alagados,
12.000 persone che vivevano su palafitte in condizioni disumane. Oggi chi visita quella che un
tempo era una favela, non trova più palafitte, ma
piccole case in muratura. Tutto questo è stato possibile anche grazie al coinvolgimento delle famiglie
stesse nel progetto in modo stabile e responsabile
ed alla solidarietà creatasi tra esse. Ciò ha contribuito ad un successo dell’intervento al di là delle
aspettative.
La modalità con cui AVSI propone il progetto
e lo attua si potrebbe riassumere nello slogan “fare con”, fare assieme alle persone.
Molti progetti di agenzie internazionali calano
dall’alto e chi deve tradurli in atto non si impegna
in una effettiva condivisione della vita della gente;
come conseguenza si sprecano molti mezzi e gli in-
Oreficieriadi Merz
Casagrande
&
C.
Maria
TRENTO - Via S. Pietro, 1 - Tel. 0461 982011
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Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
Solidarietà
terventi, spesso, non lasciano qualcosa che duri nel tempo.
Invece “fare assieme a loro” significa partire dal rapporto con la gente cui il progetto è rivolto e costruire sulla base dei passi che maturano
con loro: imprese cooperative, la realtà di microcredito abitativo sorte
nello svolgimento del progetto prima citato, hanno coinvolto le famiglie
nella decisione sull’uso delle risorse, come intelligenza e capacità imprenditoriale. “Fare con” è il tentativo di corrispondere realmente alle
domande e ai bisogni della gente.
Desideriamo ringraziare tutti coloro che anche quest’anno come gli anni
scorsi hanno contribuito con la loro sensibilità e generosità a sostenere i progetti promossi da AVSI ed in particolare:
( Nigeria - costruzione di un centro educativo stabile (scuola St. Peter and
Paul) in periferia di Lagos;
( Romania - sostegno delle spese di funzionamento di una casa famiglia
per bambini ammalati di AIDS a Chiajna;
( Libano - Ricostruzione della scuola Notre Dame des Apostres distrutta dalla guerra nei pressi della località Salima;
( Kenya - Sostegno l’opera educativa a favore dei giovani disoccupati,
ragazze madri, ammalati di AIDS e bambini abbandonati svolta dalla parrocchia di St. Joseph a Nairobi;
( Brasile - sostegno alla scuola agricola di Manaus per la sistemazione
delle strutture e l’aggiornamento professionale dei docenti;
( Italia - sostegno all’associazione “In-presa di Emilia Vergari” che
opera con ragazzi in situazione di difficoltà sociale, scolastica e
lavorativa.
Di fronte alla spaventosa capacità di male e di distruzione che oggi nel mondo sembra prevalere, possa invece affermarsi la capacità
di bene che c’è in ogni uomo e che è testimoniata da tante persone
che spendono la propria vita perché questo bene diventi visibile in
opere concrete.
Cristina Zanetti Erzegovesi e tutti i volontari AVSI di Povo
Carlo Fedrizzi, Presidente di AVSI Trento
AVSI Trento, Via Brennero 169/10 Telefono e Fax 0461-830157, email [email protected]
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
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Internet
Usare il computer come
uno sportello bancario
S
econdo i dati forniti dall’associazione bancaria italiana (Abi) su 921 istituti di credito che costituiscono
il sistema bancario italiano 295 sono presenti in Internet. Ma cosa ci fa una banca su Internet? Molte, anzi
moltissime, cose, ma soprattutto dà ai propri clienti la possibilità di ottenere comodamente dal computer di casa o
dell’ufficio informazioni su proprio conto corrente come il
saldo, l’estratto conto con gli ultimi movimenti, informazioni sui tassi di interesse e costi, ordinare bonifici, pagare
fatture e bollette, ricaricare una scheda telefonica e svolgere in pratica tutte le operazioni che si possono fare allo
sportello. Tutto questo si chiama Home Banking cioè “la
banca in casa”.
In altre parole non è più necessario recarsi di persona
in banca per domandare all’impiegato informazioni relative ai propri risparmi ma è possibile leggerle con calma
aggiornate e nel momento che più ci è comodo perché il
servizio è disponibile 24 ore su 24 da qualsiasi computer
nel mondo connesso alla rete.
Cos’è la crittografia?
Un sistema crittografico fornisce tecniche per trasformare un
messaggio in chiaro in un messaggio cifrato o crittogramma.
Tale fase viene detta criptazione o cifratura. Il crittogramma
viene inviato dal mittente al destinatario utilizzando un mezzo,
un canale di trasmissione più o meno sicuro. Una volta arrivato a destinazione il messaggio viene decifrato per riottenere il
messaggio in chiaro. Tale trasformazione si basa su un algoritmo ed una chiave.
Il cifrario o algoritmo crittografico è la funzione matematica
che identifica le fasi di cifratura e decifratura. Per aumentare
la robustezza di un algoritmo crittografico esso deve venire
pubblicato e reso noto al maggior numero possibile di persone.
Si deve supporre che un’ipotetica spia conosca l’algortimo usato, bisogna quindi ipotizzare che l’unica informazione di esclusivo possesso del destinatario sia la chiave.
La crittologia è la scienza che si occupa di studiare metodi di cifratura, in essa possono essere individuate la crittografia che
studia metodi di cifratura sicuri e la crittoanalisi che invece
sviluppa tecniche per rompere le cifrature suddette.
Il primo tassello della transazione sicura è nel browser (il programma con il quale si naviga in Internet). Si tratta di un componente specifico che garantisce la protezione dei dati attraverso un “linguaggio” di trasmissione (il protocollo SSL: Secure Socket Layer), un protocollo che si attiva e si disattiva autonomamente quando necessario, senza che l’utente se ne accorga, la cui funzione è di proteggere i dati (della carta di credito
o dei movimenti bancari) con appositi codici di crittografia (se
quindi qualcuno riuscisse a intercettare i dati che l’utente sta
trasmettendo, non sarebbe in grado di leggerli). L’utente è avvertito che è stata attivata una trasmissione di dati con Ssl dall’apparizione, sulla barra superiore dei pulsanti o in basso sullo schermo, del logo stilizzato di un lucchetto chiuso.
72
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
di Carlo Nichelatti
Questo servizio è talmente comodo che nel corso del
2000 il numero degli italiani che hanno scelto di gestire il
proprio conto corrente via Internet è cresciuto di oltre
900.000 unità (dati presi dalla Banca d’Italia).
I vantaggi dunque sono moltissimi: oltre ad uno sportello aperto 24 ore su 24 si hanno riservatezza, immediatezza, flessibilità e convenienza. Il vantaggio infatti non è
solo nel risparmio di tempo ma anche negli sconti tariffari applicati dalle banche stesse le quali hanno tutto l’interesse a limitare le operazioni allo sportello (quindi meno
dipendenti agli sportelli, meno code e di conseguenza
meno lamentele) e nella quasi assoluta gratuità delle comunicazioni al cliente.
Alcune banche offrono anche la possibilità di fare “trading on-line”, cioè di comprare e vendere titoli senza l’intermediazione di un addetto e in modo del tutto autonomo. Si può accedere quindi direttamente alle quotazioni
di mercato, si decide autonomamente come investire
propri soldi e il proprio portafoglio cercando di sfruttare
l’andamento in Borsa. Naturalmente il “fai-da-te” comporta qualche rischio in più, soprattutto visto l’andamento della Borsa dell’ultimo anno, non è certo una cosa da
prendere alla “leggera” anche se l’idea di comprare e vendere attraverso il computer può sembrare un gioco. Ma
attenzione: si tratta di soldi veri, non virtuali.
Dunque visto che i soldi sono veri come stiamo in fatto di sicurezza? Internet ha offerto nel tempo molti cattivi
esempi ed è ancora sinonimo di insicurezza, diffidenza.
Molti non si fidano nemmeno a fare acquisti on-line, figuriamoci gestire i propri risparmi. Tra i 10 milioni di italiani
che navigano in Internet abitualmente sono pochi quelli
che lo utilizzano per acquisti e ancora meno quelli che pagano con la carta di credito.
Più sicurezza significa più sviluppo del Home Banking. Negli ultimi anni in termini di sicurezza sulla rete sono stati fatti passi da gigante. Quasi tutti gli istituti di credito italiani (ma anche mondiali) che offrono il servizio Home Banking hanno adottato dei sistemi di crittografia dei
messaggi a 128 bit che rappresentano oggi il massimo livello di sicurezza per l’invio di informazioni riservate via
Internet. Ma la sicurezza non dipende solo dal mezzo usato ma anche dall’uso che se ne fa. Lasciare incustodito il
computer mentre si sta operando su proprio conto, magari in ufficio, oppure spedire codice e password via email o scriverli su un bigliettino ed attaccarlo accanto al
monitor non è certo segno sicurezza. È come scrivere sul
Bancomat il codice segreto... imprudenze da non commettere!
In conclusione i vantaggi che si ottengono dal Home
Banking sono sicuramente superiori ai rischi di possibili
violazioni della sicurezza e quindi perché non provarci?
Buona gestione dei vostri risparmi!
Salute
Arriva la nuova
tessera sanitaria
di Roberta Corazza
È
in distribuzione la nuova tessera sanitaria magnetica. Usiamola dal medico, in farmacia, all’ospedale ci farà risparmiare tempo.
Una tessera in plastica di formato identico alle carte di credito consentirà d’ora in avanti la rapida identificazione degli assistiti del servizio sanitario provinciale. Questa “card” sostituisce la
tessera cartacea, permettendo di gestire le informazioni sull’assistito presenti nell’anagrafe sanitaria - compresi gli eventuali codici di esenzione - con maggior efficienza e minor rischio di errore. Inoltre, in base alle direttive del Ministero della salute, la Provincia autonoma di Trento ha adottato, per prima in Italia, il codice fiscale per identificare l’assistito. Cosa rende la tessera innovativa? La banda magnetica e il codice a barre contengono le
stesse informazioni che sono stampate sulla tessera, ma permettono di sveltire l’accesso alle prestazioni sanitarie e le relative pratiche amministrative: si passerà dagli attuali 20-30 secondi per
persona a 2-3 secondi. In futuro la tessera potrà essere abilitata,
su richiesta, al pagamento delle prestazioni sanitarie.Le tessere
distribuite sono circa 480.000, con una previsione di circa
100.000 tessere di aggiornamento l’anno emesse in seguito alle
modifiche dei dati dell’assistito. È prevista, inoltre, l’installazione
di circa 150 punti a lettura automatica della tessera - con penna
ottica o con lettore di banda magnetica - negli sportelli accettazione amministrativa o sanitaria dell’azienda (casse, laboratori di
analisi, radiologie, pronto soccorso, uffici anagrafe sanitaria).
Sul fronte, oltre al marchio e al nome dell’ente emittente - l’Azienda sanitaria, quale ente strumentale della Provincia autonoma di Trento - compare, il codice personale dell’assistito, che coincide con il codice fiscale. Immediatamente sotto, si trovano il
nome e gli altri dati anagrafici nonché l’indicazione e il codice del
distretto sanitario d’appartenenza. Infine, compare il nome, il
codice e la data in cui è stata effettuata la scelta del medico di
medicina generale o del pediatra di libera scelta, la data di inizio
dell’assistenza e - se prevista - di scadenza della tessera.
Sul retro della tessera, in alto, è presente la banda magnetica
e, in basso, il codice a barre. In mezzo sono indicati i codici delle eventuali esenzioni cui l’assistito ha diritto nonché le rispettive
date di scadenza. Infine, sotto il codice barre, vengono riportati i
recapiti dell’Azienda sanitaria per ogni informazione.
La tessera va portata sempre con sé ed esibita ogni qualvolta si accede alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale:
) dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera
scelta;
) nelle strutture sanitarie pubbliche e accreditate: ospedali,
ambulatori, punti prelievo, poliambulatori, consultori, ecc.;
) per prenotare una visita o un esame al Centro unico di prenotazione, al numero 848 816 816;
) per ritirare i referti degli esami e delle analisi;
) per il pagamento del ticket e delle prestazioni;
) nelle farmacie della provincia di Trento;
) dai medici e nelle altre strutture sanitarie pubbliche e private
accreditate sul territorio nazionale.
La nuova tessera sanitaria
) distribuita a tutti i residenti in provincia di Trento
) inviata all’indirizzo di domicilio noto all’Azienda Provinciale
per i Servizi Sanitari
) sostituisce a tutti gli effetti le tessere sanitarie cartacee emesse
precedentemente che vanno distrutte strappandole
) non occorre firmare la tessera
) il codice assistito riportato sulla nuova tessera è il codice fiscale, come prescritto dal Ministero della Salute
) serve per facilitare l’identificazione e per verificare le esenzioni di cui gode l’assistito
) la spedizione delle tessere è scaglionata nel tempo; in attesa
di ricevere la nuova tessera continuare ad utilizzare la tessera
cartacea
) se viene recapitata una tessera errata (nominativo non corretto o dati sbagliati), in caso di smarrimento o di furto della
tessera i residenti a Povo devono rivolgersi al Distretto di
Trento e Valle dei Laghi - piazza Venezia, 41 Trento tel. 0461
217262 nei seguenti orari: dalle 8.15 alle 12.30 e dalle 14.00
alle15.30
) può essere utilizzata in tutta Italia e, come la precedente, non
ha validità all’estero: per avere l’assistenza sanitaria nei Paesi
dell’Unione Europea è necessario richiedere al Distretto sanitario di Trento e Valle dei Laghi il modulo E111
Per ogni altra informazione: Servizio Rapporti con il Pubblico, via Degasperi, 79 38100 Trento, tel. 0461
364172, fax 0461 364170, e-mail: [email protected], internet: http://www.apss.tn.it
Sopra la busta
contenente la
nuova tessera
sanitaria che
arriverà in tutte
le case trentine.
A fianco
Facsimile della
nuova tessera
sanitaria.
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
73
Saluti da....
Thomas Degasperi ci ha
inviato questa cartolina di
auguri.
Fa piacere vedere che
anche in posti così
incantevoli non ci si
dimentica di Tuttapovo.
Grazie.
74
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
In memoria di...
"Quando muore un anziano è come se bruciasse
una biblioteca" (saggio africano)
In memoria di Emilia Bonvecchio vedova Bazzanella, recentemente scomparsa, le figlie desiderano ricordarla su Tuttapovo, dedicandole questo breve pensiero.
Cara mamma,
sei stata la nostra biblioteca!
Con la tua semplicità, la tua umiltà, la tua saggezza, il tuo
affetto, sei stata per noi la sorgente da cui attingere il buon
esempio, la forza per andare avanti, la fede che dà sostegno in
ogni momento, la fiducia verso gli altri.
Sei stata l'esempio più bello che un figlio può ricevere e di
questo siamo grati a te e a Colui che ci ha concesso di godere
della tua presenza per così tanto tempo.
Proteggici sempre anche da lassù, come hai fatto in questa vita
terrena.
Ciao mamma.
Le due figlie
Il 18 febbraio ha raggiunto la sua
“Rosina” e Daria il nostro caro papà
Valentino, dopo una luga vita
dedicata alla famiglia e alla comunità.
Grazie papà che con il tuo esempio
ci hai insegnato a vivere.
Ciao papà.
I tuoi figli
Celestina, Pio, Marina Bort
In memoria di Ottilia Bertotti vedova Giovannini che
ci ha lasciati dopo una vita dedicata alla famiglia ed
al lavoro.
La ricordano ai lettori di Tuttapovo figli Enzo,
Marcello e Marisa, nipoti e parenti tutti.
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
75
Spazio Circoscrizione
Considerazioni sulla proposta
relativa al piano sociale
L
a natura dei bisogni cambia come cambia la
società e cambia più in fatti di quanto la politica vi si adegui.
Gestire questo cambiamento è la sfida per i
prossimi anni.
La proposta di piano muove dai risultati scaturiti dal coinvolgimento delle realtà locali, della popolazione, e implicitamente li utilizza.
Il piano ha il significato di “costruzione sociale”
nella nuova logica di “governance” del sociale
stesso per la “costruzione e ricostruzione incessante del bene comune”. Centrato l’ideale, è possibile il suo successo avvenire.
L’operazione può riuscire se si superano tutti i
compartimenti stagno e l’amministrazione riesce a
lavorare in sintonia con tutti in livelli coinvolti, con
riscontro di collaborazione a livello locale e in congruenza dei bisogni della gente.
Avvicinare i servizi al cittadino e il cittadino ai
servizi non è una frase fatta, è un bisogno reale,
presente e, ce ne felicitiamo, riconosciuto ampiamente sul documento in discussione. Il piano è un
documento guida una dinamica, anche per i bisogni che cambiano continuamente.
Tradurlo in decisioni, in concreto, può rappresentare realmente un grande passo avanti sulla
strada del miglioramento del benessere della collettività.
Man mano che ci si addentra nella lettura della proposta di piano, si nota l’aderenza al concetto fondamentale della centralità della persona, sia
per quanto concerne la prevenzione che per la valutazione degli interventi e delle prestazioni fino alla scelta dei servizi cui la persona non può essere
esclusa.
Il piano, partendo dal basso, analizza i bisogni,
anche come le esperienze provenienti dalle circoscrizioni suggeriscono e procede guardando alle
competenze della legge P. 14, in parte precorritrice, in parte superata dalla legge nazionale 328/00
e punto sulla costruzione di un osservatorio anche
mediante l’équipe tecnica. Perché il problema è si
quello di capire i bisogni, ma sarebbe limitato e
inefficace non osservare, appunto, l’adeguatezza o
l’inadeguatezza delle politiche sociali e fare la valutazione sui fenomeni, la dinamica dei cambiamenti da governare, la verifica in itinere della realtà sociale, cosa finora non realizzata.
Torna quindi fondamentale il ritorno sul territorio.
Quanto sopra corrisponde alle preoccupazioni
espresse anche nella nostra circoscrizione dai
76
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
gruppi e ella commissione attività sociali circa la
necessità di avvicinare i servizi al cittadino e verificarne costantemente efficienza ed efficacia.
Realistica e condivisibile, pertanto è la ripartizione del territorio in cinque poli di intervento, instaurando dialogo e collaborazione nella società,
nelle associazioni, nei gruppi, nelle energie disponibili (volontariato).
I poli socio - territoriali, pensati come strutture
di erogazione dei servizi, di analisi, di promozione
e progettazione territoriale sono la novità e il fulcro su cui puntare.
L’educatore, lo psicologo, oltre alla attuale assistente sociale, il coordinatore di ambito nel loro
ensamble sono di per sé il segno del possibile
cambiamento anche nella nuova filosofia di erogazione del servizio trasformando anche il Comune in Comune sociale dove tutto deve muoversi
nella necessità di raffronto coi bisogni sociali dove
il parametro di riferimento deve essere sempre il
sociale e il disagio, sia che si tratti di edilizia e strade, sia che si discute di bilanci ed altro.
Valido come affrontato il problema del coordinamento per superare possibili disfunzioni.
Si punta sulla famiglia e si intende promuovere la valorizzazione delle carceri, non tanto per
questione di risparmio quanto su problemi di affetto e per evitare l’isolamento.
Si sa che ci sarà un aumento nella richiesta di
posti in R.S.A., ma non si perde di vista la necessità di aiutare congruamente le famiglie perché il
fenomeno non esploda prossimamente.
Uno sforzo in tal senso per ritardare o entrare
possibilmente il ricorso all’ultima spiaggia del ricovero, un cronicario, anche se ben organizzato, ma
pur sempre è lo sradicamento dell’anziano dal suo
ambiente proprio nell’ultima tappa della sua vita.
Nella situazione attuale, pensando alla alternativa al ricovero, per poter avere una extra - comunitaria una famiglia deve avere un reddito di 80
milioni (altrimenti tutto va in nero, con altri inconvenienti).
Se è vero, come è vero, che il costo complessivo per un anziano non autosufficiente va dalle
160.000 alle 200.000 Lire giornaliere, appare più
che mai necessario il sostegno alle famiglie.
L’indagine sui bisogni e le aspettative sui giovani quadra con la prospettiva degli interventi. Importante sarà spendere sulla prevenzione per combattere l’emarginazione in presidi sull’informazione, sull’aggregazione e il dialogo fra le diverse età.
Segue a pagina 79
Spazio Circoscrizione
Commissione cultura
aperta alle “culture”
L
a Commissione Cultura si sviluppa principalmente come di supporto all’attività del Consiglio Circoscrizionale, con funzioni consultive ed istruttorie e costituisce un importante elemento di raccordo tra quest’ultima e la popolazione locale.
È caratterizzata da un particolare dinamismo
civico ed umano, che si forma e si trasmette nel
vasto mondo della cultura, all’interno del quale
convergono idee, suggerimenti collettivi e personali delle varie Associazioni, volta tutti a creare e
migliorare le condizioni atte a costruire una comunità più unita e fraterna.
* La commissione è composta di consiglieri circoscrizionali, da rappresentanti delle associazioni, e da singoli cittadini, in tutto 16 componenti.
* Sono portate avanti iniziative definite e individuate dalla Commissione e dalle associazioni
del sobborgo con un contributo in maniera indiretta o diretta.
* Spetta poi al Consiglio Circoscrizionale accettare o dare indicazioni costruttive alla Commissione.
Per quanto possibile la Commissione sostiene
la libertà effettiva delle varie realtà; perché possano adoperarsi al meglio per integrarsi nel tessuto
sociale, mettendo in risalto le doti di ognuno, valorizzando l’esperienza acquisita negli anni per le
varie attività, e creando degli spazi per nuove idee
e quindi proposte volte al miglioramento della comunità.
In questo momento di cambiamento culturale anche la Commissione si è aperta ad uno
scambio e un dialogo verso culture diverse,
poiché anche nel sobborgo di Povo sono in atto insediamenti nuovi con differenze etniche,
civili, religiose, ecc.
La commissione intende riproporre anche nel
2002 una manifestazione “Multietnica”, volta a
creare scambi interculturali, lo scorso anno hanno
partecipato rappresentanti del Brasile, Nicaragua,
Pakistan, e della Colombia, speriamo che lo spirito d’amicizia e di festa si allarghi a sempre più persone anche quest’anno.
Di seguito si riporta il piano culturale del 2002
proposto dalla Commissione Cultura e approvato
dal Consiglio Circoscrizionale.
Moser Paola
presidente Commissione Cultura
Variante anticipatoria al P.R.G.,
approvate le priorità
N
el mese di dicembre si è riunito alla presenza dell’assessore all’Urbanistica e vice
sindaco Andreatta dr. Alessandro, il Consiglio circoscrizionale di Povo con all’ordine del
giorno l’approvazione del P.R.G. per quanto di
competenza di Povo.
In merito a tale piano, nel mese di luglio il Consiglio circoscrizionale aveva approvato all’unanimità un documento, alla luce del quale la Commissione Territorio si è riunita per valutare le proposte dell’amministrazione.
Le varianti che più interessavano la circoscrizione erano state accolte quali la nuova Scuola
d’Infanzia, l’area artigianale e l’area per ampliare
gli spazi esterni della Scuola d’Infanzia equiparata.
Su questi punti sono state proposte delle modifiche ed in particolare una riperimetrazione di quella della Scuola d’Infanzia, un ampliamento e una
modifica degli indici dell’area artigianale.
Altre proposte come due nuovi parcheggi (parcheggio alto IRST e vicino cimitero) la revisione
del verde pubblico lungo il Rio Salè, la ridefinizione del by-pass di Gabbiolo ecc. sono state spostate alla revisione generale del P.R.G.. Inoltre per
quanto riguarda il Programma Urbanistico Generale, su cui non è stato dato un parere, si sono sollevate delle perplessità in merito alla previsione di
un parco agricolo tra Trento, Povo e Villazzano e
una netta contrarietà al nuovo collegamento tra
Cognola e Povo in località Ponte Alto.
Infine è stata fatta presente l’urgenza della conformità urbanistica per la nuova scuola d’infanzia
e si è rinnovata la richiesta di una variante per
opere pubbliche.
A conclusione del dibattito e in considerazione
dell’accogliemento delle varianti più urgenti all’interno della “variante anticipatoria” al P.R.G.
Si è espresso parere favorevole all’unanimità.
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
77
Spazio Circoscrizione
Sessione forestale anno 2002
A
lla presenza del Dott. Zanini Dirigente del
Distretto Forestale della Provincia, del Dott.
Condini Arturo Dirigente dell’Azienda Forestale,dell’Ispettore delle Guardie Forestali Signor
Fietta Diego, del Custode Forestale Moser Claudio
e del Dott.Tomasi Lino Presidente dell’Azienda Forestale, si è tenuta il giorno 14 febbraio 2002 presso il Centro Civico di Povo la Sessione Forestale.
Il presidente della Circoscrizione Alessandrini
Ing. Nicola ha ringraziato i presenti per la disponibilità a partecipare alla riunione.
Informa i presenti che per l’anno 2002 sono
state presentate n° 224 richieste di legna da ardere, di 19 mq di legname da opera e n° 125 colonne di castagno.
Il dott. Condini Arturo ha relazionato in merito
ai seguenti lavori eseguiti nel 2001
Lavori vari
1. Sfalcio prati Pramarquart e inizio realizzazione
di un’area ricreativa nel primo prato.
2. Sistemazione prima parte sentiero SAT 411 per
Stelar.
3. Collocazione cartello strada dissestata all’imbocco della strada per Fontana dei Gai.
4. Bonifica smottamento in loc. Cimirlo.
Assegno prodotti forestali
1. Assegno di n. 206 porzioni di legna da ardere
in loc. Piani di Pramarquart, Loica, Ziverana e
Redondol.
2. Assegno di n. 57 porzioni di legna in catasta
nelle loc. Loica e Cimirlo.
3. Assegno di 20 mc di legname per uso interno
in loc. Pian Fontana e Salizioni (larice).
4. Taglio abete rosso deperiente interno curva
sotto Cimirlo.
Sistemazione viabilità
1. Manutenzione strada “Castelet - Fontana dei
Gai - Chegul”.
2. Ripristino pista d’esbosco “Loica alta”.
3. Sistemazione accesso strada Nespolar (per manifestazione di collocamento del cippo confinario).
4. Prolungamento pista d’esbosco “Piani de Pramarquart” (oltre traliccio).
5. Manutenzione strada di Stelar.
6. Sistemazione cedimento strada Mazon.
78
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
7. Realizzazione canalizzazione acque in loc. Eremo.
Interventi sui fabbricati
1. Sistemazione esterni Fontana dei Gai.
E a quelli a programma per il 2002
Lavori vari
1. Ripuliture ai margini dei prati di Stelar.
2. Realizzazione di un campo bocce e sistemazione del punto panoramico in Chegul (in collaborazione con affittuari stoi).
3. Completamento area di sosta e ricreazione in
località Pramarquart.
4. Sfalcio dei prati di Pramarquart.
5. Manutenzione straordinaria sentiero “Cimirlo Maranza”.
6. Manutenzione sentiero Redondol.
7. Collocazione due gruppi tavolo - panche presso Fontana dei Gai.
8. Chiusura stoi dismessi.
9. Realizzazione eliporto presso Spiaz Grant
10.Spostamento divieto strada casara.
Assegno prodotti forestali
1. Assegno legna da ardere in loc. Loica alta, Val
Granda, Ziverana e Redondol.
2. Assegno legname per uso interno in loc. Pian
Fontana e Salizioni (larice).
3. Assegno legna in catasta in loc. Val Granda
(circa 10 porzioni) e in loc. Nespolar (circa 5
porzioni).
Sistemazione viabilità
1. Manutenzione strada “Castelet - Fontana dei
Gai - Chegul”.
2. Sistemazione primo tratto strada Nespolar.
3. Sistemazione strada “Selva - Celva”.
4. Prolungamento strada Loica in Val Granda.
5. Sistemazione strada “Stelar”.
6. Spostamento transito veicolare dalla strada Prà
dei Albi - Malga Nova.
Interventi sui fabbricati
1. Sistemazione bivacco Fontana dei Gai e realizzazione tettoia di copertura al barbecue.
Spazio Circoscrizione
2. Manutenzione interni e serramenti Fontana dei
Gai.
3. Realizzazione di una tettoia all’ “ex rocol Chesani”.
4. Collaborazioni con Alpini per riqualificazione
area Moronar.
-
Il signor Bonvecchio Camillo presidente della
Commissione Usi Civici ha proposto una serie di
interventi:
- pulizia del fortino in Chegul;
Il presidente Alessandrini Nicola ha infine ringraziato gli intervenuti e consegna un piccolo
omaggio al dott. Tomasi Lino quale presidente
uscente dell’Azienda Forestale.
Segue da pagina 76
È opportuno insistere sull’impegno di una
maggiore valorizzazione e maggiore reclutamento
del volontariato, ma provvedendo pure alla sua
preparazione adeguata.
L’accessibilità ai servizi pure fa parte integrante
della proposta di piano perché si punta anche sul
Comune sociale, sulla nuova organizzazione, sulla
rete(appunto) dei servizi da costruire sul territorio,
sull’osservatorio, sull’équipe, sul monitoraggio e
sul coordinamento.
Si guarda al bisogno di una sola parte, di chi
ha bisogno oggi e basta, ma una via nuova, di riforma, ma perché tutti possono aver bisogno.
pulizia del sentiero Cimirlo - Maranza;
rendere percorribile il sentiero “ Redondol “;
non chiudere gli Stoi in disuso;
sistemare la strada Selva - Celva;
rettificare curva “ colmo “ della strada per Maranza;
Tutti gli aspetti del disagio e dell’emarginazione
trovano luogo nella trattazione delle Proposte di
Piano fino alla prostituzione e alle sacche di povertà. Si può pienamente sottoscriverlo.
Importante sarà l’applicazione pratica di esso,
il che è possibile perché si punta su risorse non solo finanziarie, ma anche umane in una nuova organizzazione moderna.
Importante è anche il monitoraggio costante
sulle politiche estremamente dinamiche e l’attenzione non può che essere giornaliera.
Pompeo Forgione
presidente Commissione
Attività Sociali
Rifiuti pericolosi:
un camioncino
ad hoc
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
79
Spazio Circoscrizione
Bilancio 2002 - 2004,
un Si condizionato
I
n dicembre il Consiglio Circoscrizionale di Povo
si è riunito per discutere l’approvazione del Bilancio proposto dall’amministrazione comunale.
In quella sede alla presenza degli assessori Postal Maurizio, Rudari Andrea e Pegoretti Renato si
è appreso che il bilancio così come proposto qualche settimana prima era stato rivisto. Infatti su tale documento tutte le forze politiche avevano
espresso forti perplessità, in merito all’ennesimo
spostamento delle opere previste. In particolare se
la previsione per la realizzazione della nuova scuola d’infanzia era spostata nel 2003 per non conformità urbanistica, appariva ingiustificato lo spo-
Programma iniziative
culturali anno 2002
Attività diretta
- 19a rassegna natalizia (Campel Doss S. Agata)
2.195
- 17a canzon en rima (coro Campel Doss S. Agata)
1.290
- 6a escursione naturalistica Cimirlo Mazzon (Arci Paho) 775
- concerto per allievi (I Minipolifonici)
775
- concorso presepi 2002 (Arci Paho)
775
residuo a disposizione
1.446
Attività contributo
- carnevale Oltrecastello (comitato chiesa Oltrecastello) 465
- festa inizio estate (C.T.G.)
454
- festa del Rosario (Avis)
904
- pomeriggio musica e animazione
(circolo pensionati ed anziani)
165
- festa del 1° maggio (Acli)
289
- festa di carnevale (Anspi)
289
- tombola della befana (Anspi)
207
- festa di S. Lucia (Anspi)
310
- concerto degli allievi di Natale (I Minipolifonici)
372
- festa di S. Lucia a Celva (c.b. Prociv Povo)
257
- lunedì cinema (Anspi)
2.324
- XV rassegna I. Trentin (Filoconcordia 74)
2.727
- recite Filoconcordia (Filoconcordia 74)
310
- rassegna corale di primavera (Arci Paho)
372
- serate sulla montagna con film e ospiti (S.A.T. Povo) 646
- festa di S. Pantaleone (comitato chiesa Oltrecastello) 516
- festa di S. Lucia (comitato chiesa Oltrecastello)
258
Cifre in euro.
80
Tuttapovo
n. 1 - marzo 2002
stamento al 2004 per la ristrutturazione della ex
scuola. Gli assessori a nome del sindaco hanno
quindi garantito la conferma di tali opere con la
progettazione per l’anno corrente e la realizzazione per il 2003, assumendo inoltre l’impegno per il
marciapiede di Gabbiolo e per la piazza di Oltrecastello.
Il Consiglio in quella sede ha quindi votato
favorevolmente a queste proposte, con due
astenuti, e si impegnerà a concorrere alla progettazione di tali opere in base alle delibere già
assunte e alle nuove esigenze della comunità di
Povo.
Iniziative sportive
anno 2002
Attività diretta
- torneo “primi calci” (U.S. Povo Scania)
- festa sportiva ragazzi bielorussi (Commissione Sport)
- festa campestre per bambini
(Commissione Sport / Arci Paho)
- 8° parcondicio (Arci Paho)
- memorial Lunelli corsa in montagna (S.A.T. Povo)
- torneo delle frazioni (C.T.G. Povo)
415
310
206
413
516
258
Attività contributo
- gara finale corso di sci (G.S.A. Sci)
- 9° memorial pontalti e trofeo Laner (G.S.A. Bike)
- trofeo aquilotti (centro minibasket Povo)
- 6° trofeo Oscar Ceschi (U.S. Povo Scania)
- 8° trofeo volley (G.S. Marzola)
- progetto scuola 2002 (centro minibasket Povo)
residuo a disposizione
Cifre in euro.
826
697
206
413
516
206
131
Spazio Circoscrizione
Visita pastorale dell’Arcivescovo
monsignor Luigi Bressan
I
n occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo di Trento Monsignor Luigi Bressan, il presidente della Circoscrizione Nicola Alessandrini
è intervenuto alla Santa Messa di incontro con la
comunità di Povo il giorno 10 febbraio.
Il presidente, a nome della comunità civile di
Povo è intervenuto con un breve saluto:
“A nome della comunità civile sono a porgerLe
un Cordiale e Caloroso Saluto per la Sua presenza qui oggi.
Desidero ringraziarLa per i numerosi incontri
che ha avuto e che avrà all’interno della Sua visita pastorale. Abbiamo potuto apprezzare la
Sua grande disponibilità ad incontrare tutti e il
Suo incoraggiamento a vivere valori come la solidarietà, il dialogo e l’attenzione alle realtà più
deboli.
La comunità di Povo è da sempre impegnata su
questi temi, attraverso la comunità religiosa, le
molte associazioni culturali e sportive, il mondo
della cooperazione, i circoli e i gruppi vari. Abbia-
mo apprezzato il Suo stimolo a guardare oltre la
nostra comunità e i nostri territori, verso mondi e
realtà diverse, per aprire la nostra mente e i nostri
cuori.
Voglia gradire un piccolo segno di ringraziamento per la Sua intensa visita e di ricordo della
comunità di Povo.”
Il Consiglio Circoscrizionale ha poi incontrato
l’Arcivescovo il giorno 14 febbraio per un breve
confronto.
In quella sede il presidente ha salutato e presentato i vari consiglieri.
Il Vescovo ha ricambiato il saluto e ha ringraziato per l’invito.
Ha espresso soddisfazione per aver trovato
una comunità viva e con molte realtà Associative.
La parola è poi passata alle varie Forze Politiche per i vari interventi che hanno stimolato e
compiaciuto il Vescovo.
Ad ogni intervento è seguita una replica e un
saluto finale.
AUGURI
IL PRESIDENTE DELLA CIRCOSCRIZIONE
UNITAMENTE AI CONSIGLIERI
CIRCOSCRIZIONALI AUGURA A TUTTI
BUONA PASQUA
Avviso
Si informa che a far data dal 08/04/2002 il presidente della Circoscrizione Alessandrini ing. Nicola riceve il lunedì dalle ore 19.00 alle ore 20.00.
Tuttapovo
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Concorso Baia di Manaccora 2002
Villaggio turistico
“Baia di Manaccora”
maggio, giugno, settembre
Prop. gestione famiglia D’Amato
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BAIA DI MANACCORA
Appartamenti - Boungalows - Camping
Tel. estivo 0884 911050 - Fax estivo 0884 911029 - Tel. invernale 0884 963400
Verrà estratto un buono per una settimana in Boungalows per 5 persone
nel Villaggio Baia di Manaccora tra quanti consegneranno il tagliando
sottostante presso la rivendita tabacchi di Pegoretti Maria Tiziana in via
della Resistenza 19 a Povo entro il 30 aprile 2002
Buono per la partecipazione
al concorso premio
Cognome __________________________________________ Nome ____________________________________________
Residente a _________________________________ via ________________________________________ n. ____________
Telefono __________________________________
Informativa sulla privacy: I dati raccolti sarano utilizzati esclusivamente da Tuttapovo
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Tuttapovo di marzo 2002 in formato PDF