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Texto 1
GENDER A SCUOLA, MASCHI IN CUCINA E BIMBE MECCANICO
L’ultimo esperimento arriva dal Friuli Venezia Giulia. Si chiama “Il gioco del rispetto” e lo finanzia
la Regione. La fase pilota parte nel 2013 e coinvolge quattro scuole materne, una per provincia. In
un secondo momento, su finanziamento del Comune di Trieste, viene proposto a tutte le scuole
dell’infanzia comunali (68 le insegnanti formate). “Forniamo un kit didattico composto da una
scatola di giochi, otto in tutto – spiega a IlFattoQuotidiano.it Lucia Beltramini, psicologa e
responsabile scientifica del progetto – per esempio i bimbi e le bimbe sono invitati a scambiarsi i
vestiti, ascoltare i battiti del cuore del compagno/a, rinominare gli spazi gioco dell’asilo, quello “del
fare” piuttosto che “l’angolo del meccanico” o “la cucina“, e poi c’è un gioco memory formato da
carte in cui lo stesso mestiere è rappresentato da uomini e donne, come il casalingo e la casalinga.
Già a due anni i bambini sono investigatori di differenze legate al sesso”. Durissima la reazione del
centrodestra. Anche se il ministro Stefania Giannini difende l’iniziativa, secondo lei utile per
combattere la discriminazione di genere.
In Italia l’educazione alla diversità di genere nelle scuole è al centro di un dibattito spinoso, ancora
senza una via d’uscita. L’Unar (l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) ci prova un anno fa,
realizzando dei libretti contro gli stereotipi sulle donne e sugli uomini da distribuire nelle classi, ma
quando è tutto pronto il Ministero dell’Istruzione blocca il progetto. Pesa anche l’ostilità della
Chiesa e delle associazioni dei genitori. Per il presidente della Cei Angelo Bagnasco c’è il pericolo
che le scuole si trasformino in “campi di rieducazione e indottrinamento”. Proprio ieri Papa
Francesco si è espresso contro la teoria di genere ritenendola “espressione di frustrazione”. Bisogna
partire da una definizione per capire di cosa stiamo parlando, quella di studi di genere (o gender
studies), che distinguono due aspetti dell’identità di una persona: il sesso, che costituisce il suo
corredo genetico (gonadi, ormoni sessuali, strutture riproduttive interne, genitali esterni) e distingue
tra l’essere maschio/femmina; e il genere, cioè la costruzione culturale, sociale e psicologica che si
innesta sui caratteri biologici e connota l’essere uomo/donna. I due concetti non sono contrapposti
né intercambiabili. Gli studi di genere nascono negli anni Sessanta all’interno dei movimenti
femministi americani, che rivendicano diritti uguali tra uomini e donne e lottano contro gli squilibri
di potere. A usare per la prima volta il termine gender è l’antropologa Gayle Rubin nel suo libro
The traffic in women del 1975. Negli anni Novanta in America si sviluppano i Queer studies che
allargano l’identità di genere alla categoria Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).
Prima dell’Unar, era Camilla Seibezzi, allora consigliere comunale a Venezia con delega ai diritti
civili, a tentare di introdurre i principi basilari degli studi di genere tra i banchi. A fine 2013 lancia
il progetto “Leggere senza stereotipi”, finanziato con diecimila euro, che prevede la distribuzione di
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50 titoli di fiabe contro gli stereotipi di genere nelle biblioteche degli asili nido e delle scuole
dell’infanzia del Comune. L’iniziativa suscita enormi polemiche e l’opposizione dell’assessore alle
politiche educative Tiziana Agostini (Pd). “A un certo punto il sindaco Orsini decide di
interrompere la distribuzione. Avevo ordinato oltre 500 volumi e metà sono ancora chiusi negli
armadi nei magazzini del Comune – racconta a IlFattoQuotidiano.it - ancora adesso sono criticata
dai genitori e il candidato sindaco del centrodestra nella sua campagna elettorale mi attacca”.
Poi arriva il governo Monti. Nel febbraio 2012 il ministro del Welfare con delega alle pari
opportunità, Elsa Fornero, aderisce a un progetto del Consiglio d’Europa, chiamato “Combattere le
discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere”. L’Unar per attivare la
direttiva comunitaria istituisce un gruppo di lavoro che nel 2013 partorisce la “Strategia nazionale
per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e
sull’identità di genere (2013-2015)”. Qui si inserisce il progetto “Educare la diversità a scuola” del
febbraio 2014: l’istituto Beck, associazione di psicologi e psicoterapeuti, su richiesta dell’Una mette
a punto alcuni opuscoli per la realizzazione di specifici moduli didattici di prevenzione e contrasto
all’omofobia disponibili previa autorizzazione e tramite download dal sito protetto con password.
Ma il sottosegretario di Stato del Miur, Michele Toccafondi, sospende immediatamente il
programma Unar perché dice che il suo ministero non è stato avvertito di questa attività e non la
condivide. Segue una circolare che vieta la diffusone dei libretti nelle scuole. Contrari anche
ProVita onlus, l’Associazione italiana genitori, l’Associazione genitori delle scuole cattoliche,
Giuristi per la vita e Movimento per la Vita, che a gennaio presentano in Senato la petizione “No
all’ideologia gender nelle scuole”.
Fonte: Adaptado de: Il fatto quotidiano
Disponível em : http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/16/gender-scuola-maschietti-in-cucina-bimbe-meccanico-i-metodi-antidiscriminazione/1595197/ (acesso em 01/09/2015)
RESPONDA ÀS QUESTÕES CONFORME INFORMAÇÕES CONTIDAS NO TEXTO.
QUESTÃO 1
Podemos afirmar que a temática central do texto é:
(A) A implementação de jogos didáticos que eduquem as crianças quanto à diferença entre sexo e
gênero, de modo a combater o preconceito;
(B) Mostrar que se pode ensinar nas escolas a diferença entre gênero e sexo, de modo a combater o
preconceito;
(C) As dificuldades de se implantar nas escolas italianas projetos que combatam a discriminação
de gênero;
(D) Explicar o que é a teoria de gêneros e mostrar a sua aplicabilidade no campo da educação.
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QUESTÃO 2
De acordo com o texto, é correto afirmar que:
(A) “Il gioco del rispetto” é destinado a 4 escolas públicas, da pré-escola ao fim do ensino
fundamental;
(B) “Il gioco del rispetto” é destinado, inicialmente, a 4 escolas públicas e exclusivamente na
pré-escola;
(C) “Il gioco del rispetto” é destinado, inicialmente, a 4 escolas públicas, somente no ensino
fundamental;
(D) Apesar de sua utilidade, o projeto “Il gioco del rispetto” foi vetado pelo Ministério da
Educação.
QUESTÃO 3
Leia as seguintes afirmações:
I.
[...] realizzando dei libretti contro gli stereotipi sulle donne e sugli uomini da
distribuire nelle classi
II.
Pesa anche l’ostilità della Chiesa e delle associazioni dei genitori.
III.
[...] negli anni Sessanta all’interno dei movimenti femministi americani [...]
IV.
Segue una circolare che vieta la diffusone dei libretti nelle scuole.
As palavras destacadas tem o mesmo sentido em:
(A) I, II e III;
(B) I, III e IV;
(C) II, III e IV;
(D) I, II, III e IV.
QUESTÃO 4
Há dois conceitos-chaves no texto, indispensáveis para o debate em tela. Quais são eles?
Explique-os, de acordo com o texto.
Os conceitos importantes debatidos no texto são: “sexo” e “gênero”. Trata-se de dois aspectos da
identidade de uma pessoa. Segundo o texto, o “sexo” constitui a composição genética, biológica
que possibilita a diferença entre macho e fêmea. Já o “gênero” é a construção cultural, social e
psicológica associada à biológica que conota a distinção entre homem e mulher, masculino e
feminino.
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QUESTÃO 5
Explique o que é “Il gioco del rispetto” e aponte a sua principal finalidade.
“Il gioco del rispetto”é um projeto financiado pela região de Friuli Venezia Giulia que tem como
finalidade combater a discriminação de gênero por meio de atividades que possibilitam a vivência
dos universos masculino e feminino por parte das crianças das séries pré-escolares.
Texto 2
PARROCO LANCIA LE PRIME SCUOLE “NO GENDER”
Si chiama don Stefano Bimbi, il parroco che ha lanciato in Italia le scuole “No gender”. A
settembre suonerà la prima campanella a Schio, a Padova e a Staggia Senese, dove il prete esercita
la sua missione ma ben presto anche a Brescia, Monza, Verona, Bergamo e Bari ci saranno aule
dove i bambini cresceranno rigorosamente senza seguire alcuna teoria gender. Ufficialmente si
chiamano scuole di “Alleanza Parentale” e il loro motto è “Scegli tu come educare i figli”. Dietro
questa sigla c’è lui: il parroco 45enne anti gender cui una trentina di famiglie hanno chiesto di
organizzare una delle prime esperienze di educazione “in piena sintonia con i propri valori e che
abbiamo come punto di riferimento i principi cristiani di unicità della persona, amore verso la realtà
e libertà responsabile”.
Nel “manifesto della scuola”, pubblicato nella pagina Facebook di Alleanza Parentale (nel sito è
stato tolto nelle ultime ore), gli intenti sono chiari: “Nelle nostre scuole non si insegna la teoria del
gender perché sui bambini non si fanno esperimenti, ne si riversano le ideologie del pensiero
unico”. Il parroco dall’altro canto ha spiegato senza peli sulla lingua la sua pedagogia: “I bambini
maschi non saranno obbligati a vestirsi da femmine o addirittura a mettere il rossetto in terribili
giochi gender. La nostra sarà una scuola dove non confonderemo gli alunni sulla loro identità
sessuale”.
Oltre a questo le famiglie che promuovono l’iniziativa sostengono la formula “zaino leggero” e
puntano ad avere al massimo dieci alunni per classe con una sola maestra. La prima insegnante c’è
già: Samantha, che si occuperà dei bambini della prima elementare di Staggia. Don Bimbi e i
genitori che hanno deciso, nel rispetto della legge, di dare avvio a questa esperienza hanno pensato
anche al sostentamento economico: ogni famiglia contribuirà al mantenimento della scuola con una
quota volontaria mensile che si aggirerà attorno ai 150 euro.
Per ora a Staggia prenderà il via la primaria e le prime due classi della media; a Schio, oltre alle
elementari ci sarà una classe delle medie e a Padova solo una seconda elementare. A San Zeno
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Naviglio (Brescia) la scuola “no gender” troverà spazio all’oratorio “San Giovanni Bosco” dove si
stanno organizzando per ospitare una seconda e terza elementare; a Verona, Bari e Bergamo i fans
di don Bimbi hanno aperto una sezione di “Alleanza Parentale” in Facebook e stanno muovendosi
per trovare gli spazi adatti. Intanto dalla Curia di Padova è arrivato il no all’iniziativa di “Alleanza
Parentale”: la diocesi non ha dato alcuna autorizzazione in merito. Anzi ha rifiutato di concedere i
locali dell’ex materna cattolica interna alla parrocchia di Sant’Ignazio, ai promotori della scuola di
don Bimbi che hanno, invece, trovato il sostegno della neonata Federazione italiana delle scuole
parentali che nel sito ufficiale oltre a citare l’articolo 30 della Costituzione che garantisce
l’educazione parentale ricorda anche i versetti del Deuteronomio: “La donna non si vestirà da
uomo, né l’uomo si vestirà da donna; poiché chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo
Dio”.
Fonte: Adaptado de: Il fatto quotidiano
Disponível em : http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/16/gender-scuola-maschietti-in-cucina-bimbe-meccanico-i-metodi-antidiscriminazione/1595197/ (acesso em 01/09/2015) (acesso em 02/09/2015)
QUESTÃO 6
Podemos afirmar que a temática central do texto 2 é:
(A) A abertura de escolas que não tratam da distinção de gênero em contraposição às escolas que
adotarão o ensino de tal diferença;
(B) A abertura de escolas que não abordarão qualquer distinção de gênero em seus tópicos de
educação;
(C) A justificativa religiosa para convencer as pessoas de que as escolas não devem abordar o tema
de distinção de gênero;
(D) Luta do padre Don Stefano Bimbi contra a abordagem de gênero nas escolas italianas.
QUESTÃO 7
Sobre as escolas de “Alleanza Parentale” é correto afirmar que:
(A) Permitem que os pais escolham ou não a educação dos filhos através da teoria de gênero;
(B) Têm como função reduzir as diferenças de gênero;
(C) Ensinam as teorias de gênero por meio de uma ótica cristã;
(D) São absolutamente contrárias à teoria de gênero.
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QUESTÃO 8
Leia as seguintes afirmações sobre as escolas “Alleanza Parentale”:
I.
Surgiram por meio de uma iniciativa da Igreja e do pároco Stefano Bimbi;
II.
É ideal para os pais que querem educar os filhos de acordo com a tradição cristã;
III.
As famílias participam ativamente das atividades escolares;
IV.
Obedece à jurisdição italiana.
Indique a alternativa correta:
(A) V, V, F, F;
(B) V, F, V, V;
(C) F, V, F, F;
(D) F, V, F, V.
QUESTÃO 9
Qual a base para a criação das escolas “Alleanza Parentale” e qual o seu mote?
A base para a criação das escolas “Alleanza Parentale” são os princípios cristãos. O mote das
escolas “Alleanza Parentale” é: Escolha como educar os seus filhos.
QUESTÃO 10
Explique a expressão “senza peli sulla lingua”, presente no segundo parágrafo.
A expressão “senza peli sulla lingua” exprime objetividade na exposição da opinião do pároco.
Sinceridade, sem rodeios, sem papas na língua.
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