Scuola Media “Il Guercino” A.S. 2006/07 - Classe III H Comune di Cento Salve a tutti! Siamo i ragazzi della classe III H della Scuola Media “Il Guercino” di Cento. Durante l’A.S. 2006/07 abbiamo partecipato ad un progetto didattico propostoci dal Comune, dedicato ai consumi, alla moda e alla pubblicità. Grazie al progetto “L’essenziale è invisibile agli occhi… il superfluo, no!”, abbiamo imparato ad essere molto più consapevoli e critici nei confronti dei nostri acquisti e delle nostre scelte. A conclusione del nostro percorso ci piacerebbe condividere con Voi alcune osservazioni e “strategie” sul mondo degli acquisti e dei consumi. EccoVi dunque il nostro “Vademecum del Giovane Consumatore”… dedicato non solo ai nostri coetanei ma anche a quei consumatori un po’ inesperti, e in questo senso “giovani”. Buona consultazione! ECCO CIO’ CHE VI SPIEGHEREMO: ATTENZIONE QUANDO… * VAI AL SUPERMERCATO * GUARDI UN FILM O LA TV * SEI DAVANTI A UNA VETRINA * CI SONO I SALDI 2 La maggior parte di noi non se ne accorge, ma quando va a fare la spesa in un supermercato o in un centro commerciale, finisce spesso con il comprare più di quanto abbia realmente bisogno! Ecco allora alcune strategie utilizzate dagli abili esperti di marketing (in breve “analisi di mercato”) per indurci ad acquistare sempre più merce, sempre più inconsapevolmente… Iniziamo dal CESTINO: una ricerca condotta nei supermercati ha scoperto che il 75% di chi ha in mano il cestino per fare la spesa compra sempre qualcosa, rispetto invece all’appena 34% di chi non lo prende. Per non parlare poi del Carrello, che nessuno di noi vuole mai vedere vuoto! DISPOSIZIONE NEGLI SCAFFALI: i prodotti esposti all'altezza dello sguardo vendono il doppio, per questa ragione spesso gli articoli costosi vengono messi lì. Un prodotto collocato a un metro e mezzo d'altezza ha infatti la massima percentuale d’essere notato e, il più delle volte, acquistato. Pertanto, se guardate in basso agli scaffali scoprirete alternative più convenienti. 3 SI COMPRA COME SI LEGGE: le persone che leggono da sinistra a destra scorrono anche gli scaffali da sinistra a destra. Perciò la merce che fa guadagnare maggiormente il supermercato (ad esempio i prodotti con il marchio aziendale, come coop, selex, ecc.) verrà posizionata alla destra dei prodotti di grande richiamo. Questo perché i nostri occhi tendono naturalmente a seguire il movimento da sinistra a destra anche davanti a uno scaffale. I PRODOTTI FRESCHI, pane, latte e generi di prima necessità come uova e zucchero (generalmente i più ricercati e venduti) sono sempre lontani dall'ingresso, sistemati strategicamente in qualche angolo del supermercato. Per raggiungerli siamo così obbligati ad attraversare e ripercorrere più volte le diverse corsie con scaffali pieni di prodotti. Dovendo passare in mezzo a tanta merce, avremo sicuramente molte più possibilità di effettuare acquisti dettati dall’impulso. 4 L'ACQUA, che pesa e ingombra e che quindi riempie subito il carrello, sta alla fine del nostro percorso; tendiamo così a lasciare vuoto il carrello per riempirlo con prodotti che non avevamo preventivato di comprare. PRODOTTI PER BAMBINI: dove sono posizionati i prodotti meno sani per bambini? Al livello dei loro occhi. È a loro che si vuole vendere, non ai genitori, che saranno disposti a comprare qualcosa che non avrebbero scelto solo perché i figli fanno i capricci. La posizione di giocattoli e di patatine, bibite e merendine non è quindi casuale ma appositamente collocata nelle isole centrali e negli scaffali più bassi, alla portata dello sguardo e delle manine dei bambini che riescono sempre a farsi regalare qualcosa, in cambio di una promessa: non fare più capricci. LE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA: consentono di registrare i movimenti dei clienti e di differenziare i percorsi di chi fa la spesa per la cena, per la giornata o per la settimana, in modo da pianificare il posizionamento dei prodotti ed incrementare le vendite. 5 FRUTTA "PRONTA E MATURA": poiché i supermercati desiderano che la frutta si conservi il più a lungo possibile sugli scaffali, obbligano i fornitori a raccoglierla acerba, sebbene ciò implichi che non sarà altrettanto buona, dato che gli zuccheri non si sono completamente sviluppati. Essendo abituati all'idea che la frutta è sempre dura quando la compriamo, siamo disposti a pagare di più per il privilegio di avere frutta matura. PRODOTTI DAL VALORE AGGIUNTO: una mela costa 20 centesimi. Ma tagliatela, riponetela in una vaschetta e vendetela come "mela a spicchi" ed essa verrà a costare 99 centesimi, per meno della metà di prodotto. Chi ha così poco tempo da non potersi tagliare una mela? “PRODOTTI CIVETTA”: i beni di prima necessità quali pane, latte e zucchero attirano i consumatori nei supermercati perchè sono venduti a basso costo; ci si convince facilmente che si sta facendo un buon affare perché i prezzi di questi beni li abbiamo sempre in mente, per cui ci accorgiamo più facilmente degli sconti. Ma a questo i supermercati rimediano in fretta, alzando i prezzi su altri prodotti di cui non ricordiamo il costo. 6 SPECCHIETTI PER LE ALLODOLE: quando individuiamo un grosso affare sul catalogo delle offerte di un supermercato o, ad esempio, di un negozio di elettrodomestici, trattarsi solo tecnica “bait-and-switch”, del primo potrebbe passo della ovvero ci attirano con un oggetto e poi tentano di vendercene un altro. Magari è un televisore o un frigorifero sui cui offrono un forte sconto. Andiamo al negozio pronti a comprarlo, ma scopriamo che l’articolo è esaurito, e subito arriva un commesso che ce ne mostra uno che “è anche meglio”. Dato che ormai avevamo deciso di comprare quel tipo di prodotto e dal momento che tornare a casa a mani vuote costituirebbe solo una perdita di tempo, è probabile che decideremo di comprarne uno molto simile. In una situazione del genere il commesso se ne approfitterà sicuramente per venderci un articolo scelto da lui. PREZZATURA INGANNEVOLE: il metodo irrazionale della prezzatura pone il prezzo degli articoli diciamo a 4,99 euro invece che a 5,00. Il motivo sta nel tempo necessario per procedere alla memorizzazione. 7 L'arrotondamento verso l'alto implica uno sforzo mentale maggiore rispetto al processo di memorizzazione delle prime cifre. Inoltre, a causa della gran quantità di informazioni che noi clienti dobbiamo elaborare, il dato del prezzo deve essere immagazzinato in poco tempo. Il modo più conveniente per farlo, in termini di memoria e di attenzione, è quello di ricordare le prime cifre, così ci illudiamo di spendere meno di quanto non spendiamo in realtà. Il FALSO AFFARE: i supermercati promuovono un prodotto ad un prezzo che ne riporta accanto uno più alto, da cui presumiamo abbiano ricavato il primo, riducendolo. Infatti non vendono mai quel prodotto al prezzo più alto, ma lo compriamo perché ci sembra un affare. PAGHI UNO E PRENDI DUE. è l'offerta che ha dimostrato di aumentare le vendite fino ad oltre il 150%. A dispetto di quel 50% che effettivamente fa risparmiare, questo tipo di operazioni ci inducono a consumare un prodotto in quantità maggiori rispetto alle nostre abitudini, così, quando l'offerta finisce, siamo inclini a comprarne ancora. 8 Ed oltre ad incoraggiarci ad acquistare più di quello che ci serve, queste offerte celano un costo occulto ai danni dei produttori, poiché sono loro, e non il supermercato, a finanziare le promozioni. I supermercati le utilizzano per disfarsi della merce che non vendono. Il PROFUMO DEL PANE APPENA SFORNATO: i supermercati non producono realmente il pane che vendono, ma intervengono solo sull'ultima fase della lavorazione. Tutta la preparazione e l'impastatura sono realizzate altrove. I supermercati si limitano a scongelare la pasta e la riscaldano fino al punto in cui si diffonde un rassicurante profumo di pane appena sfornato, che tutti ci affrettiamo a comprare. In merito al potenziale commerciale degli odori, in un grande magazzino di Montreal è stato condotto un esperimento: per una settimana sono state diffuse piccole tracce di una gradevole fragranza di agrumi (una combinazione di limone, arancia, pompelmo e mandarino) e durante quella settimana i clienti hanno speso dai 55 ai 90 dollari in più. 9 ASSAGGI GRATUITI: possiamo anche non comprare il prodotto che ci hanno appena offerto di assaggiare, ma lo stomaco comincerà a liberare i succhi gastrici, facendoci avvertire di più la fame. Questo ci indurrà ad acquistare del cibo in più, in particolare prodotti pronti e più costosi, che potremo gustare non appena usciti dal supermercato. LA MUSICA: per un periodo di due settimane, a giorni alterni, nel reparto di un supermercato che esponeva vini francesi e tedeschi, venne diffusa musica francese e tedesca. Nei giorni della musica francese, i vini francesi furono venduti più di quelli tedeschi e viceversa nei giorni in cui si trasmetteva musica tedesca. Ma non è solo il tipo di musica ad influire sugli acquisti, conta anche il fattore tempo. Camminiamo compiendo approssimativamente 90 passi al minuto. Una musica al di sotto dei 90 battiti al minuto ci fa rallentare inconsciamente, e ci trattiene più a lungo tra gli scaffali. I clienti dei grandi magazzini dove c’è musica in filodiffusione si trattengono il 18% del tempo in più e acquistano il 17% in più. 10 Chi compra meglio a generi una alimentari musica più reagisce lenta, che permette di osservare, scegliere e valutare più a lungo. I fast-food invece usano musica con un più alto numero di battiti per minuto allo scopo di aumentare la velocità con cui i loro avventori masticano il cibo TELEVISIONE A ZONA. Molti supermercati ultimamente trasmettono avvisi pubblicitari in rapporto alla zona del magazzino che ci si trova a visitare. Siccome il 75% delle decisioni riguardo gli acquisti si prendono quando siamo vicini al prodotto, questo stratagemma di marketing rivela tutta la sua potenza. CARTE FEDELTÀ PERSONALIZZATE: con l’esca delle raccolte punti per ottenere dei premi, hanno lo scopo di “fotografare” i nostri scontrini memorizzando la ripetitività e le preferenze di un certo numero di prodotti acquistati. Queste informazioni saranno utili per attivare promozioni e offerte speciali “ad hoc”. Degli esempi? Se dai nostri scontrini risulta che compriamo abitualmente del pet, è implicito che abbiamo in casa 11 uno o più animali, così vale per le preferenze verso certi formaggi anziché altri, per l’acquisto di giocattoli che “denunciano” implicitamente la presenza di bambini nella famiglia. Allo stesso tempo, si possono osservare i prodotti acquistati raramente o saltuariamente, sui quali poi intervenire con apposite campagne pubblicitarie o promozioni. "BUONI SCONTO": facciamo la nostra spesa, viene registrata sulla solita carta fedeltà e poi ci ricompensano con uno sconto sugli acquisti futuri. Cosa potrebbe esserci di più generoso? In realtà siamo noi che facciamo un “regalo” ai supermercati, perché spendiamo di più una volta che abbiamo la tessera per ottenere sconti. Il 42% di noi nel momento in cui entra in possesso di una tessera spende infatti più soldi, forse per quella logica sbagliata che ci fa pensare che più compriamo più sconti otterremo e perciò spenderemo meno. Inoltre, lo scopo dei buoni sconto con i quali siamo premiati, non è di indurci a risparmiare denaro, ma di invogliarci a comprare prodotti che normalmente non acquisteremmo. 12 Fare una lista dettagliata della spesa ed imporsi di rispettarla. Cercare di andare soli al supermercato. In particolare evitare di portare i bambini che il più delle volte chiedono prodotti non necessari. Andare al supermercato a stomaco pieno rende più facile resistere alle tentazioni. Verificare con attenzione le offerte promozionali, controllando che il prezzo sia effettivamente basso e che la scadenza non sia troppo a breve. Inoltre accertarsi che le quantità non siano esagerate rispetto ai propri consumi Acquistare le ricariche dei detersivi o dei saponi liquidi perché normalmente consentono di risparmiare. Preferire le confezioni convengono di più. più grandi perché Provare anche prodotti meno famosi e pubblicizzati. Spesso consentono un risparmio del 10-15% e la loro qualità è buona. Evitare le primizie, il cui prezzo è sempre maggiore, preferendo frutta e verdura di stagione. Evitare di acquistare i salumi e i formaggi confezionati perchè costano al chilo molto di più di quelli venduti a taglio. 13 Provare a sostituire merendine e biscotti di alta pasticceria con prodotti più semplici, magari fatti in casa. Nella scelta dell'acqua minerale, a meno che non vi siano particolari esigenze, preferire quella che costa meno, dal momento che la qualità è pressoché identica. Comprare al supermercato anche i prodotti di automedicazione come alcool, cotone idrofilo, cerotti, siringhe. In farmacia, di solito, questi prodotti costano di più. Non acquistare mai di impulso. Se vi piace un prodotto evitate di comprarlo immediatamente. Prendetevi 24 ore prima di farlo, e se sarete ancora della stessa idea vorrà dire che lo desideravate veramente. Comparare i prezzi. E' buona norma conservare lo scontrino per confrontare i prezzi della spesa settimanale o prendere nota dei prezzi in diversi negozi prima di acquistare una Tv, un elettrodomestico o qualsiasi altra spesa di prodotti durevoli. Evitare gli imballaggi delle verdure. La frutta e verdura venduta sciolta e senza imballaggio ti consente di toccare con mano il prodotto e di risparmiare sull'imballaggio. Questi ultimi provocano una grande quantità di rifiuti alla fine del ciclo di consumo. 14 Scambiare giornali e periodici con colleghi e amici. Ogni giornale o periodico consuma carta, ossia alberi tagliati in qualche parte del mondo. Spesso infatti si acquista un giornale per leggere soltanto poche pagine; invece di buttarlo prestatelo ad un collega o amico. Se non vi serve l'inserto che stanno abbinando al giornale potete anche rifiutarlo. Gli inserti rifiutati sono riconsegnati all'editore del giornale che, presto o tardi, potrebbe decidere di non allegarli più. Usare la borsa termica. L'acquisto di prodotti surgelati deve avvenire sempre mediante una borsa termica in grado di mantenere bassa la loro temperatura. Dal momento in cui li ponete nel carrello al momento in cui li riponete nel vostro congelatore possono passare alcune ore. Usando la borsa termica i prodotti non obbligheranno il congelatore a doverli riportare a basse temperature evitando quindi un maggiore consumo di corrente. Inoltre, scongelare e ricongelare gli alimenti può far perdere le caratteristiche nutritive e, in alcuni casi, renderli nocivi per la salute. Leggere le etichette degli alimenti. Prima di acquistare un prodotto alimentare soffermatevi a leggere l'etichetta, la lista degli ingredienti e l'eventuale presenza di coloranti. L'uso dei coloranti soddisfa l'occhio di chi li mangia ma non aggiunge nulla alla qualità dell'alimento. Provate a valutare un prodotto tramite l'etichetta e gli ingredienti, senza farvi influenzare dalla marca. Potreste scoprire di risparmiare anche molte decine di euro sulla vostra spesa settimanale. 15 MAI SENTITO PARLARE DI… “PUBBLICITA’ OCCULTA”? La pubblicità occulta (in inglese product placement) è quel tipo di pubblicità che compare in spazi non prettamente pubblicitari, senza essere segnalata come tale, ed è detta perciò anche pubblicità indiretta. La pubblicità all'interno di film è la più comune: in molte scene si vedono spesso marchi di famose auto, sigarette, vestiario etc. Questa pratica è vietata dalla legge italiana, limitatamente alla televisione. Il proliferarsi di questo tipo di comunicazione si ha negli anni ‘80, quando gli sponsor, pagando la produzione dei film per la presenza dei loro marchi o prodotti, cominciano ad assumere il controllo sull’inserimento nei film e quindi sul messaggio che vogliono lanciare. Si passa dalla “colazione dei campioni” a base di cereali Wheaties definita così da Sylvester Stallone in Rocky III (1982) allo shopping sfrenato delle ragazze americane per emulare la loro atletica eroina di Flashdance (1983) indossando il famoso top che lascia le spalle scoperte. 16 IL 1° CASO ECLATANTE DI PUBBLICITÀ OCCULTA NEI FILM Ma il primo caso più eclatante riguarda l’inserimento delle caramelle Reese’s Pieces della Harshey Foods all’interno del film E.T. – The Extra Terrestrial di Steven Spielberg (1982), che portò al marchio prima di allora sconosciuto, un incremento delle vendite pari al 65%; in seguito all’uscita del film, la loro quota si avvicinò notevolmente a quella delle M&Ms della Mars, la quale, contattata dai produttori prima della Harshey Foods, si era rifiutata di associare il proprio marchio alla figura dell’alieno più famoso nella storia del cinema, ritenendolo inadeguato per il suo aspetto fisico. Errore gravissimo, visti l’introiti ottenuti dalle Reese’s Pieces. Si tratta di un posizionamento di tipo visivo, anche se non particolarmente invadente, in quanto il marchio non si nota molto ed oltretutto non era molto conosciuto. E’ comunque un inserimento ben studiato, in quanto il prodotto in questione svolge un ruolo importante all’interno del film, assumendo quasi il ruolo di “aiutante” nella vicenda: Elliott infatti scopre che al buffo extraterrestre piacciono le caramelle Reese’s Pieces e per attirarlo in casa comincia a lasciarli in terra, un po’ alla volta, come le briciole di pane di Pollicino. 17 O ancora il forte ritorno economico che ebbe l’inserimento degli occhiali da aviatore della Ray Ban in Top Gun nel 1986, indossati dalla star di Hollywood Tom Cruise che tre anni prima in Risky Business aveva indossato un altro paio di occhiali, stavolta della Bausch, che anche allora portarono notorietà allo sponsor . Un esempio invece più recente è relativo al film Sideways (2004) di Alexander Payne, dove le vendite del vino pinot noir hanno ottenuto un incremento stimato pari al 1530% dopo il posizionamento all’interno del film. Da allora il product placement è presente pressoché ovunque: nelle sale cinematografiche, nelle sit-com e in altri spettacoli televisivi, nei teatri di Broadway, nei video musicali e in alcune canzoni, nei libri e nei trailers, che passando come spot per televisione, hanno il vantaggio di promuovere il film e allo stesso tempo le marche che vi appaiono tramite due canali diversi (cinema e TV) e rivolti a due diverse classi di audience che talvolta coincidono (spettatori in sala e sul divano di casa propria). Altro caso di promozione evidente è quello del film “Il diavolo veste Prada”, dove il richiamo al marchio Prada è più che evidente ed è stato sulla bocca di tutti per molto tempo, data la forte promozione che vi è stata prima, durante e dopo il film. 18 Tra sfilate di moda e placement volontari vediamo marchi di lusso come Valentino, che appare come cammeo nel film, Gucci, Calvin Klein, Chanel, Manolo Blahnik, passando da Apple (vistosi iPod e notebook nello scintillante mondo della moda) e Starbucks (dove Andy prende ogni giorno il caffè preferito da Miranda). In una scena del film inoltre viene menzionato anche il titolo di un libro, altro genere di pubblicità occulta, quando Miranda chiede a Andy di procurarle due copie dell’ultimo libro di Harry Potter per le figlie. Infine, il film e l’omonimo libro vengono a loro volta menzionati in una delle sitcom più recenti, Ugly Betty, sia per i riferimenti espliciti alla trama sia per la citazione del titolo (il giovane nipote della protagonista viene a sapere che Betty ha perso il libro “Il diavolo veste Prada”, lei gli chiede come fa a conoscerlo e lui le risponde che avrà visto il film una decina di volte; in un altro episodio Betty chiede al direttore della rivista chi avrebbe potuto rimpiazzarla se avesse lasciato il lavoro e lui le risponde <<Anne Hathaway>>). 19 Un caso importante dove una marca diventa in un certo senso protagonista è quello di “Ritorno al futuro”, film americano del 1985. Si tratta di un caso decisamente singolare perché la marca menzionata cambia in base al paese dove il commercializzato. film Nella è stato proiettato e versione italiana ed anche in quella spagnola, la marca in questione è Levi Strauss. Il protagonista Marty McFly, interpretato da Michael J. Fox, dal 1985 torna indietro nel tempo esattamente trenta anni prima, dove incontra sua madre da giovane, la quale, leggendo il nome sui pantaloni, crede che si chiami Levi Strauss. Questo nome naturalmente viene menzionato più volte durante tutto il film. Nella versione originale del film però, l’ignara mamma Lorraine chiama il figlio con lo pseudonimo di Calvin Klein, nome preso dalla biancheria intima indossata dal ragazzo, affermando tra l’altro di non aver mai visto prima della biancheria firmata. La ragione di questi cambiamenti addottati nei diversi paesi, sta nel fatto che nel momento in cui uscì il film, il marchio CK non era ancora molto conosciuto al di fuori degli Stati Uniti. Per la stessa ragione in Francia venne utilizzato al suo posto, il marchio Pierre Cardin. 20 CAST AWAY, UN INNO ALLA PUBBLICITÀ OCCULTA Uno dei casi più emblematici di pubblicità occulta è quello di Cast Away (2000), film che diviene quasi una produzione della Federal Express (FedEx), dal momento che tutta la storia è legata all’azienda in cui lavora il protagonista, interpretato da Tom Hanks. Dalle prime scene iniziali, durante le quali emerge che la vita di Chuck Noland è totalmente incentrata sul suo lavoro (persino durante la cena di Natale l’intera tavolata parla delle consegne FedEx), all’arrivo sull’isola deserta dopo l’incidente aereo, la FedEx è sempre presente e svolge un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di Chuck. Nello stesso film troviamo anche il marchio Wilson, che diventa un vero e proprio co-protagonista “silenzioso” di Tom Hanks; si tratta di un pallone da pallavolo che il naufrago trova in uno dei pacchi all’interno dell’aereo precipitato. In un momento di rabbia, Tom afferra con la mano insanguinata il pallone, che finisce per assumere quasi le sembianze di un viso umano. Trasformato in compagno di sventura, diventa il suo unico sfogo per sentirsi meno solo sull’isola deserta, e il suo “annegamento” durante la fuga sulla zattera è una delle scene più commoventi, per l’enorme carica emotiva suscitata dal protagonista. 21 QUALI SONO I METODI DI POSIZIONAMENTO PIU’ USATI? Uno dei posizionamenti possibili è quello dell’apparizione sotto forma di cartello, ad esempio posizionato sulla strada del protagonista mentre passa, oppure sotto forma di manifesti pubblicitari, neon, insegne o negozi. Un secondo metodo molto utilizzato è quello di parlare del prodotto in maniera più o meno esplicita, sia richiedendolo semplicemente, sia mettendo in risalto le sue caratteristiche, sia facendolo diventare protagonista della storia oppure citandolo in qualche battuta. Nel primo caso vengono compresi gli esempi classici: il protagonista richiede il prodotto (<<L’aperitivo lo pago io. Due Cynar!>>, Vittorio Gassman a Jean-Louis Trintignant ne Il sorpasso), lo offre a uno dei protagonisti (<<Vuoi un Jack Daniel’s?>>, Michael Douglas a Sharon Stone in Basic Instinct) o lo cita in una situazione qualunque (<<Staresti benissimo con un Armani!>>, Mel Gibson in What Women Want). Un’altra idea che viene sfruttata è di inserire il nome del prodotto all’interno di una battuta divertente o di citarlo con un doppio senso o in una situazione già nota allo spettatore. A volte si arriva persino a non citare il prodotto, ma a fare riferimento a situazioni, tormentoni o testimonial presenti in campagne pubblicitarie. 22 L’ultimo tipo di posizionamento è il più importante: far utilizzare il prodotto ai protagonisti. Il suo uso può essere canonico, come una birra bevuta o un’auto guidata, o improprio, come il cellulare di James Bond che rilascia scariche da 20mila volt o il camion della Carlsberg che da un passaggio all’Uomo Ragno durante il suo primo inseguimento. In ogni caso sono sempre di più i casi in cui il marchio è legato a situazioni divertenti o spettacolari e all’interno di contesti particolari: computer Apple, il ad logo della esempio, famosa ha marca ottenuto di una grandissima visibilità mondiale apparendo in Forrest Gump, nonostante non sia mai stato inquadrato un computer. In Mission to Mars la Dr.Peppers permette di riparare una nave spaziale, lo shampoo Head & Shoulder uccide gli alieni in Evolution, ecc. LA PUBBLICITÀ OCCULTA E’ SOLO AL CINEMA ? Quando si parla di “product placement” si tende sempre a pensare esclusivamente al cinema. In realtà esso consiste nell’inserimento di un prodotto o di una marca all’interno di un qualsiasi mezzo di comunicazione di massa. In libreria, ne Il Codice da Vinci di Dan Brown, Vernet rischia di farsi scoprire da un agente a causa del suo Rolex d’oro. 23 Nell’ultima sfida di snowboard di un famoso videogioco, il concorrente utilizza la Swatch come sponsor della discesa. In televisione, durante una puntata del Grande Fratello, sono stati regalati due anelli Salvini ad un concorrente e alla sua fidanzata; nella pubblicità della Total un benzinaio sistema il clacson di una Citroen Pluriel. Nella serie televisiva “Alias” la protagonista ha un telefono cellulare Nokia con l’inconfondibile suoneria Nokia Tune che si sente ogni volta che la CIA, l’SD-6 o gli amici la cercano. Nella prima serie di 24, altro famoso telefilm, tutti i buoni usano computer Apple mentre i cattivi usano computer Dell. In un programma televisivo nel quale alcuni ospiti vip si sono offerti di cambiare lavoro per un giorno, il giocatore della Roma, Francesco Totti, accetta di fare il benzinaio ed essere ripreso durante tutta la giornata. Mentre lavora al distributore si ferma a fare rifornimento una macchina, ultimo modello della Mazda; potrebbe sembrare una coincidenza ma, considerando il fatto che Totti gioca per la Roma il cui sponsor è Mazda, la cosa potrebbe risultare sospetta. A togliere ogni dubbio ci ha pensato l’advertising manager della Mazda Motor Italia, che arriva poco dopo a bordo di un altro modello di Mazda. Si è trattato dunque di un palese esempio di pubblicità occulta. 24 Credevamo di essere noi a guardare le vetrine, invece sono loro che “guardano” noi: ci studiano, ci scelgono, ci attirano toccando con sapienza le corde giuste della nostra personalità. Vi segnaliamo ora alcune regole che i negozianti rispettano per rendere più attraente il loro negozio. Fateci caso quando passerete davanti alle vetrine del centro! Regola Numero 1: ALL’ALTEZZA DEGLI OCCHI Il punto focale della vetrina, quello che ha più possibilità di essere visto perché posto all’altezza degli occhi, è al centro e ha un raggio di circa un metro. È stato dimostrato vengono che venduti i prodotti di più: esposti non nel solo si punto focale notano, ma acquistano anche maggiore importanza agli occhi del consumatore. L’attenzione invece diminuisce quando il passante inizia ad osservare altre parti della vetrina: dopo essersi concentrato sul punto focale, tende a spostare lo sguardo sulla destra, poi a sinistra, quindi in basso e infine in alto. In genere, quindi, i vetrinisti espongono i prodotti da promuovere tenendo conto di questa sequenza. Ci sono profumerie che espongono i prodotti su cubi per alzarli e farli entrare nel cerchio magico al centro della vetrina. Allo stesso scopo, i negozi di vestiti usano manichini o busti da sartoria. 25 Regola Numero 2: IL COLORE L’impatto psicologico del colore è fondamentale. Prima si vedono i colori del fondale, poi i prodotti”. La vetrina che si fa ricordare meglio è in genere realizzata con un colore solo, magari con sfumature. Due colori possono creare un piacevole contrasto. Più di due diventano troppi: distolgono l’attenzione dalla merce. I colori in genere si accordano con le stagioni, che per i vetrinisti sono cinque: c’è anche il Natale, che richiede rosso, verde, bianco, oro. In primavera, le vetrine si tingono di verde, giallo, azzurro e toni pastello per dare un idea di freschezza. In estate i toni si fanno più vivaci. In autunno si vira su beige, grigio, marrone. Mentre per l’inverno si impiegano il bianco della neve e il verde pino. Regola Numero 3: PRODOTTI COME ATTORI La luce di una vetrina non abbaglia mai, ma evidenzia il prodotto con un cono luminoso, come se fosse un attore sul palco. E cerca di avvicinarsi alla luce naturale: niente neon, che falsa e sbiadisce i colori. Regola Numero 4: MAI TROPPO In genere non si ammassano troppi prodotti in vetrina. Soprattutto non li si dispone in una distesa monotona, che non riesce a catturare lo sguardo del passante. 26 La vetrina affollata penalizza i prodotti. L’ideale sarebbe che la merce occupasse solo un quarto dello spazio, disponendo gli oggetti in gruppi: lo spazio attorno li metterà in risalto come se fosse una cornice. La vetrina dei negozi di lusso è spoglia, spartana, espone pochi prodotti con una cura estrema. Quella di un negozio più popolare, invece, tende a essere più carica. Regola Numero 5: SCENOGRAFIA Le decorazioni e le scenografie sono determinanti per attirare l’attenzione. Cuori per San Valentino, fiori di pesco per la primavera, vele e onde in estate, slitte e renne a Natale. Funzionano sempre. Regola Numero 6: CAMBIARE La vetrina è come un teatro: ha bisogno di cambiare scena in continuazione. E ci deve essere una divisione netta con l’interno del negozio, invece non L’ideale che varia. per sorprendere sempre il passante. 27 Molti di noi aspettano con trepidazione il periodo dei saldi, momento migliore per fare affari e risparmiare soldi… Ma è davvero così? O è capitato anche a voi di cadere nell’acquisto di qualche ciofeca o abito/oggetto che poi non avete mai usato? Se siete tra questi, eccovi alcuni consigli su come evitare fregature e acquisti deludenti. Iniziamo con i comportamenti che non dovrebbero assumere i commercianti perché scorretti e, pensate, vietati perfino da una apposita legge dell’Unione Europea. “Fino ad esaurimento scorte” Pubblicizzare un telefono cellulare a un costo molto basso rispetto ad altre offerte sul mercato, senza avere uno stock sufficiente rispetto alla domanda che si può prevedere in base alla pubblicità fatta. “Pubblicità con prodotti civetta” Invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo e successivamente: * rifiutare di mostrare l’articolo pubblicizzato ai clienti; * rifiutare di accettare ordini per l’articolo o di consegnarlo entro un periodo di tempo ragionevole; * fare la dimostrazione dell’articolo con un campione difettoso, con l’intenzione di promuovere un altro prodotto. 28 “Offerta speciale valida soltanto oggi” Dichiarare falsamente che il prodotto sarà disponibile solo per un periodo molto limitato o che sarà disponibile solo a condizioni particolari per poco tempo, in modo da ottenere una decisione immediata e privare i clienti della possibilità o del tempo sufficiente per prendere una decisione consapevole. “Uso ingannevole dei diritti del cliente: solo per te” Presentare i diritti riconosciuti ai consumatori dalla legge, come una offerta esclusiva fatta da quel commerciante. “Ti faccio queste condizioni solo perché sei tu…”. “Affermazioni false sul trasferimento dei locali del negozio o sulla cessazione dell’attività” “Ci stiamo trasferendo! Grande svendita”. Affermare che il commerciante sta per cessare l’attività o traslocare ove non stia per farlo. Ad esempio: un negozio di tappeti espone in vetrina enormi cartelli con le scritte “Offerta fine serie” oppure “Vendita per cessata attività” o ancora “Grande trasferimento svendita negozio”, per ma l’attività non verrà trasferita oppure non si tratta di fine serie. Si tratta perciò di un modo per attirare la gente dentro al negozio. 29 ED ECCO INVECE ALCUNI CONSIGLI “ANTI-BUFALA DA SALDI” CONSERVARE LO SCONTRINO: non è vero che la merce in svendita non si può sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. LE VENDITE DEVONO ESSERE REALMENTE DI FINE STAGIONE: la merce messa in vendita come “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È impossibile che a fine stagione il negozio abbia tutte le taglie e colori! GIRATE. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. CERCATE DI AVERE LE IDEE CHIARE sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal venditore ed eviterete di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno. 30 DIFFIDATE DEGLI SCONTI SUPERIORI AL 50%. Spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto. NEGOZI E VETRINE. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. PROVA DEI CAPI: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. PAGAMENTI. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche aggiuntivi. 31 per i saldi, senza oneri E ora non ci resta che augurarVi… Opuscolo realizzato dalla Classe III H della Scuola Media “Il Guercino” di Cento (Fe) con la collaborazione della Prof.ssa Ida Melloni e delle referenti del Comune di Cento, Dott.ssa Erika Bergamini e Dott.ssa Elisa Merighi. Progetto Didattico A.S. 2006/07: “L’essenziale è invisibile agli occhi…il superfluo, no!” Stampato nel mese di Maggio 2007 presso “Tipografia Baraldi” di Cento 32