Regione Piemonte ASL NO (Novara) Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO Aprile, Maggio, Giugno 2008 In forma Pagina 12 IN FORMA Anno 7 - Numero 2 DICONO DI NOI, IN PILLOLE UN GRAZIE A TUTTI La signora Angela di Borgomanero elogia la Sanità Piemontese. “Mio marito è malato di tumore, ha dovuto effettuare una serie di ricoveri ospedalieri: a Borgomanero, a Novara, a Torino (a Candiolo e Mauriziano) per le cure del caso. Ho sempre trovato attenzione e disponibilità. Dopo dimesso dico grazie agli operatori della Terapia Antalgica domiciliare, all’ADI di Borgomanero per la validità delle cure e dell’assistenza.” CHIRURGIA SUGLI SCUDI L’avv. G.C. di Novara porge i più sentiti ringraziamenti ”Al dott. Claudio Sguazzini e alla sua equipe e alla dott.ssa Maria Cristina Bertoncelli della Medicina per la competenza, la presenza e la sensibilità dimostrata nell’assistere la madre.” La sig.a F.C. di Borgosesia ringrazia la Chirurgia :” tutti molto bravi e gentili, compresi gli infermieri. Un encomio particolare al dott. Pier Luigi Binda che mi ha tranquillizzato ed infuso molto coraggio.” BRAVI INFERMIERI ! A.I., paziente di Invorio, ringrazia ed elogia “tutti gli infermieri del reparto di Urologia del dott. Carlo Martinengo. “ CHIRURGIA PROFESSIONALE ED UMANA Professionalità ed assistenza dimostrata dalla Chirurgia. Lo sottolinea A.P.di Cameri che ringrazia l’equipe del dott. Sguazzini che “ha rispettato il principio biblico che per noi testimoni di Geova è di vitale importanza, cioè di non utilizzare terapie che comportino l’uso di sangue. So che questo puo’ causare difficoltà nell’ambito di una equipe medica, ma il rispetto e la pazienza dimostrata nei miei confronti è stato molto apprezzato.” DALL’INCUBO ALLA CURA, GRAZIE. “A 35 anni ho scoperto il male”, dice B.G. dice Borgomanero. “Da qui il mio calvario risolto al Policlinico di Milano dove è stato asportato il corpo estraneo che rappresenta il male del secolo. Ringrazio l’Ospedale di Borgomanero, in particolare la dott.ssa Alessandra Cavalli della S.C. Neurologia.” FONDAZIONE OPERA PIA CURTI DI BORGOMANERO Un grazie al personale del Servizio di Igiene e Sanità pubblica del distretto di Borgomanero per la disponibilità dimostrata nell’emergenza sanitaria avvenuta recentemente. “Si ringrazia anche il dermatologo dott. Aurelio Cordara per aver prestato la sua opera per la verifica finale delle condizioni di salute di alcuni ricoverati presso la nostra struttura.” CHECK UP OK Il sindaco di Arona Antonio Catapano ringrazia tutta l’équipe dell’Ospedale di Arona per la professionalità e l’attenzione verso di lui dimostrata durante un recente ricovero presso la S.C. di Medicina.”In particolare ringrazia il gruppo sanitario (medici ed infermieri) della dott.ssa Maria Cristina Bertoncelli e del dott. Augusto Cavagnino.” GRAZIE DAI FAMIGLIARI DI MICHELE Antonella, Cristiano e Fabrizio sono i congiunti di M.G. di Casorate Sempione, deceduto, dopo una degente in Nefrologia.”Un sentito ringraziamento per le cure a lui prestate. Abbiamo potuto constatare l’amore e la passione del personale, dal primario, ai dottori, agli infermieri, i quali hanno fatto di tutto per aiutarlo sia dal lato medico che morale. Un ringraziamento anche alla dipendente dell’obitorio che ha avuto cura del nostro congiunto.” PREMURE PER L’ULTIMO VIAGGIO Ezio e Lucia ringraziano con tutto il cuore il personale dell’Obitorio “per le premurose attenzioni, il rispetto e la disponibilità dimostrate nei confronti Corso di formazione per imparare a muovere il paziente a cura di Paola Pontiroli, Collaboratrice Struttura Complessa Qualità La formazione è un requisito importante per ogni Azienda, in particolare per le Aziende Sa- nitarie che devono garantire una formazione adeguata agli operatori sanitari addetti alla movimentazione manuale di carichi. Per l’anno 2008, visto il successo ottenuto dalle precedenti edizioni, sono stati programmati altri corsi, aperti anche alle persone che svolgono attività di assistenza ai malati (operatori socio sanitari, infermieri, care giver, ecc...). I corsi, accreditati ECM, riconoscono al personale sanitario 13 crediti formativi. Le lezioni si svolgono dalle 8.15 alle 16.15 nei locali della “ex Scuola infermieri” del Presidio Ospedaliero di Borgomanero, in viale Zoppis, 10. La partecipazione ai corsi, per il personale non dipendente dell’ASL di Novara, prevede una quota di iscrizione di 100,00 €. Il versamento va effettuato tramite vaglia postale, con l’indicazione della seguente causale: iscrizione al corso “La movimentazione manuale dei pazienti nei reparti di degenza e al domicilio” intestato ad: ASL NO (Novara) Servizio Contabilità - 28021 Borgomanero. Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Caposala Annalisa Bagnati allo 0321 374605; la scheda di iscrizione può essere scaricata dal sito internet: (http://www.asl13.novara.it/intranet/L-URP/ Comunicati/Comunicati3/Comunicati/Febbraio-2/Scheda-di-iscrizione-corso.pdf) e inviata a mezzo fax allo 0321 374570 . Dopo la pausa estiva i corsi riprenderanno nelle seguenti date: 1° e 2 ottobre; 8 e 9 ottobre, 22 e 23 ottobre, 5 e 6 novembre, 19 e 20 novembre. IN FORMA Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO (Novara) Direttore Editoriale Mario Minola Sergio Bertone Arabella Fontana Direttore Responsabile Elena Vallana Comitato Redazione Anna Rita Audone Andrea Basetti Davide Bordonaro Raffaella D’Andretta Edoardo Dell’Acqua Lorenza Fontana Mirella Frattini Carmen Gatti Alessandra Mondini Alberta Paggi Paola Pontiroli Claudio Teruggi Maurizio Robberto Redazione Ufficio Stampa ASL NO Via Dei Mille, 2 - 28100 Novara Tel. 0321.374530 Fax 0321.374546 e-mail: [email protected] Grafica e Stampa Tipografia la Nuova Operaia Via Paolo Desana, 13 Casale Monferrato (AL) Tel. 0142.452559 Pubblicità EM STUDIO Via Viberti, 1 - 10141 Torino Tel. 011.19502529 - 011. 19502736 Fax 011.3853923 Registrazione Tribunale di Novara: Aut. n. 31/97 del 26/07/1997 Sito Internet: www.asl13.novara.it Messaggi pubblicitari a pagamento: Ad esclusione di ogni altro soggetto e quindi dell’ASL NO e della EM STUDIO il solo inserzionista è responsabile dei messaggi. Sommario La tecnologia al servizio dei diabetici nell’ASL di Novara pag. 2/3 Il Vescovo di Novara incontra il mondo della sanità pag. 3 Dona gli organi: il trapianto è vita. I dati dell’ASL di Novara pag. 4 Il rene: il più esposto alla vita moderna pag. 5 Un nuovo servizio per le future mamme all’Ospedale di Borgomanero pag. 6 Il seno della mamma: unico e speciale per l’allattamento pag. 6 “C’è tanto bisogno di Te...” La Fondazione Comunità del Novarese pag. 7 La lotta ai chili di troppo inizia dalle scuole pag. 8 Colonna vertebrale, arti inferiori e denti da monitorare pag. 8 Ambliopia: al termine le indagini pag. 8 Un aiuto per sconfiggere il gioco d’azzardo pag. 9 Il botulismo alimentare: un’insidia nell’ombra pag. 10 A domanda, risposta! La visita fiscale pag. 11 Dicono di noi... in pillole pag. 12 Corso di formazione per imparare a muovere il paziente pag. 12 Si ringrazia per la foto in copertina Emanuele Sandon e per le vignette OMA. Pagina 2 IN FORMA Anno 7 - Numero 2 La tecnologia al servizio dei diabetici nell’ASL di Novara a cura di Maurizio Robberto, Collaboratore Amministrativo Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO Il diabete è la più grande causa di cecità nei soggetti dai 35 ai 65 anni. Per questo è necessario prevenirne l’insorgenza. Con queste parole Marco Buschini Dirigente Medico Responsabile della Struttura di Diabetologia di Borgomanero, ha accolto le nuove apparecchiature (Retinografo e Tomografia oculare computerizzata) donate dalla Fondazione “Salina” di Arona alle Strutture di Oculistica e di Diabetologia dell’ASL NO e presentate il 23 maggio scorso, nell’ambito del progetto di prevenzione della maculopatia e della retinografia diabetica. L’attenzione rivolta alla retinografia diabetica deriva dalla necessità di individuare precocemente tale patologia – ha spiegato il dott. Buschini durante la recente presentazione svoltasi all’Ospedale di Arona - e di ridurre la progressione del danno. In Finlandia ed in Svezia con uno screening a tappeto è stata ridotta tantissimo l’insorgenza di tale problematica. Il retinografo (25.000 euro il valore) identifica ed acquisisce, senza dilatazione della pupilla, varie immagini dei differenti campi retinici. Le immagini ottenute vengono trasferite ad un computer esterno per la visualizzazione. Nel 2006 solo il 7% dei pazienti ha eseguito il “fondus oculi”. Ora, con questo apparecchio, saremo in grado di fotografare la retina alla maggior parte dei diabetici, far leggere in rete la foto all’oculistica e selezionare i pazienti che hanno bisogno di approfondimento e trattamento precoce”. Il nuovo tomografo oculare computeriz- zato ad alta definizione è stato presentato da Vito Belloli, Direttore della Struttura di Oculistica dell’Ospedale di Arona E’ una apparecchiatura con tecnologia sofisticata e di avanguardia (nella foto: da sinistra la senatrice Franca Biondelli, Mario Minola Direttore Generale ASL NO, Maria Rosa Bollini Salina Presidente Fondazione “Salina”, Vito Belloli, Mario Pagliano Vicesindaco Comune di Arona). Permette di rilevare anche sottili dettagli della maculopatia fornendo immagini a colori in alta risoluzione, con risultati in meno di un minuto per occhio. Questa nuova apparecchiatura (valore 80.000 euro) va ad arricchire la dotazione tecnologica del reparto già arricchito sia da acquisti della ASL che da generose donazioni della Fondazione Salina. Oculistica che è sempre più in crescita: nel 2006 sono state effettuate 18.180 prestazioni nel 2007 ben 20.463. Alla presentazione erano presenti la neoparlamentare Franca Biondelli, i consiglieri regionali Graziella Valloggia e Luca Caramella, il vicesindaco di Arona Mario Pagliano e le rappresentanti della Consulta Femminile di Arona. Il Direttore Generale Mario Minola ha sottolineato come, con queste ulteriori donazioni della Fondazione, l’ASL di Novara acquisisce attrezzature di grande livello finalizzate non solo alla cura, ma anche alla prevenzione. Anno 7 - Numero 2 IN FORMA A domanda, risposta! La visita fiscale a cura di Alessandra Mondini, Collaboratrice Medicina Legale di Novara Una problematica sentita da tutti i lavoratori è quella delle “visite fiscali”. Per evitare malintesi o interpretazioni non corrette, è opportuno chiarire il concetto di “visita fiscale”, che spesso viene erroneamente interpretato da chi richiede tali controlli. Di cosa si tratta? Il medico fiscale non è la figura che controlla se il dipendente in malattia si trovi al proprio domicilio nelle fasce orarie di reperibilità e neppure effettua una verifica della veridicità di quanto espresso dal medico curante nel certificato di malattia (il medico di famiglia effettua e certifica una diagnosi circa la patologia della quale la persona è affetta e esprime una prognosi riguardante i giorni mediamente necessari per la guarigione). Il medico fiscale compie una valutazione diversa nei riguardi della patologia di cui è affetto il dipendente, rapportandola all’attività lavorativa che egli esercita. Verifica se, nonostante la “malattia” il lavoratore sia o meno in grado di prestare un determinato tipo di lavoro. Per tale motivo è indispensabile visionare il certificato medico attestante la diagnosi. Quali sono gli obblighi del lavoratore dipendente? Il contratto nazionale del lavoro impone al dipendente assente per malattia di: 1. comunicare l’assenza non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui essa si verifica, ed anche nel caso di prosecuzione della malattia; 2. inviare, all’amministrazione, per raccomandata con ricevuta di ritorno o recapitare a mano, il certificato medico (senza la diagnosi) entro 5 giorni dall’inizio della malattia; 3. essere presente al domicilio comunicato all’amministrazione (anche in caso di domicilio c/o alberghi) durante le fasce di reperibilità anche la domenica e giorni festivi (dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00) 4. garantire la reperibilità al domicilio anche in presenza di autorizzazione del medico curante ad uscire; 5. dare immediata comunicazione all’amministrazione qualora si debba allontanare dal domicilio comunicato durante le fasce orarie. Nell’adempire ai su citati obblighi, il comportamento del dipendente deve essere improntato al rispetto del dovere di diligenza. La Corte di Cassazione (con sentenza del 14.05.1997) ha dichiarato che il dovere di diligenza consiste: • comunicare tempestivamente l’assenza e la durata di essa • consentire eventualmente alla sostituzione • consentire alla visita di controllo • garantire la reperibilità del domicilio Pagina 11 Nel caso il dipendente si trovi all’estero? Anche il dipendente ammalato all’estero dopo aver inviato un telegramma, deve accertarsi (telefonicamente) dell’avvenuta ricezione affinché sia possibile eseguire la visita fiscale (sentenza della Corte di Cassazione 09.10.1998). In caso di infortunio sul lavoro? In caso di malattia dovuta ad infortunio sul lavoro le fasce orarie previste per le malattie “ordinarie” , non vanno rispettate (Corte di Cassazione sentenza 02.06.1998). Se il lavoratore non viene trovato al domicilio? Nel caso in cui il dipendente risultasse assente al domicilio e convocato a visita ambulatoriale ha l’obbligo di giustificazione dell’assenza. Si consiglia di farsi comunque rilasciare un certificato giustificativo nel caso in cui il lavoratore si assentasse dal domicilio per visite specialistiche o strettamente necessarie; con l’indicazione dell’ora di entrata e di uscita dall’ambulatorio. Quando può essere richiesta la visita fiscale? Le amministrazioni posso richiedere il controllo fiscale fin dal 1° giorno di assenza anche se la durata della malattia è di un giorno. Non è giustificata l’assenza nel caso in cui: • il guasto al campanello dell’abitazione; • il fare la doccia nelle fasce orarie per cui non si è sentito il campanello • il cambio di domicilio non comunicato • la necessità di accompagnare un famigliare per visite o altro. Quanti sono i controlli effettuati dal Servizio di Medicina Legale dell’ASL NO? Nel corso degli anni si assiste ad una diminuzione di tale attività, dovuta si alla modifica di alcuni contratti di lavoro che prima prevedevano la visita fiscale d’obbligo (anche per un giorno di malattia), mentre oggi è a discrezionalità del dirigente, si per il costo di tali verifiche. Pagina 10 IN FORMA Anno 7 - Numero 2 Il Botulismo Alimentare: un’insidia nell’ombra a cura di Elena Vallana Al giorno d’oggi è diffuso l’uso in medicina estetica della tossina botulinica per attenuare le rughe frontali, glabellari e dei lati degli occhi. Sull’argomento è stato intervistato il dott. Maurizio Roceri Direttore del Servizio di Igiene ed Assistenza Veterinaria - Area B - igiene degli alimenti di origine animale dell’ASL di Novara in merito ad un altro aspetto riguardante il botulino che rappresenta una grave tossinfezione alimentare ed un serio problema di sanità pubblica. Quando si parla di botulino, si associa ultimamente alle applicazioni in campo estetico per migliorare il nostro aspetto, in realtà di cosa si tratta? Il Botulismo è una rara sindrome neuroparalitica provocata dall’azione di una neurotossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum (botulino), diffuso in tutto il mondo che si trova nel suolo e talvolta nelle feci di animali. Non è un’infezione alimentare ma un’intossicazione alimentare. E’ sufficiente una minima quantità di tossina a determinare la morte: questo fa della tossina botulinica uno dei veleni più potenti conosciuti dall’uomo. Il rischio a livello di produzioni industriali è pressoché nullo se vengono adottate le precauzioni igieniche adeguate; più pericolose sono invece le preparazioni casalinghe (soprattutto conserve poco acide). Quali sono gli alimenti più a rischio? Gli alimenti più a rischio di contaminazione da botulino sono le conserve di vegetali in olio ed in acqua, la carne conservata, le conserve di pesce ed i formaggi. Ci sono segni che permettono di “vedere” se in un alimento è presenta la tossina? La tossina è facilmente distrutta dal calore, le spore invece possono resistere fino a 120°C. Alcuni ceppi oltre alla moltiplicazione del microrganismo, determinano una modificazione del sapore, del colore, dell’odore e della consistenza dell’alimento fino a dargli un aspetto repellente. Altri ceppi, pur non provocando alcuna modificazione evidente del cibo, producono e moltiplicano le tossine da parte. Le intossicazioni dovute a questi ceppi sono più subdole poichè gli alimenti contaminati appaiono normali. Quali sono i sintomi evidenti nell’uomo? In genere i primi sintomi si manifestano 18/48 ore dopo l’ingestione dell’alimento contaminato, in casi eccezionali il tempo di incubazione può essere anche di 8 giorni. La tossina botulinica causa una sindrome neuroparalitica. Per chiarire... I sintomi sono: disattivazione acuta e bilaterale dei nervi cranici e debolezza, vertigini o paralisi discendente. Successivamente compaiono: difficoltà visiva, disfagia, difficoltà a inghiottire e a parlare, bocca asciutta, fino a una paralisi flaccida e simmetrica in una persona che resta in uno stato vigile. Possono essere presenti: vomito, difficoltà a respirare, distensione addominale e diarrea. La febbre è assente tranne nei casi di un’infezione dovuta ad una complicazione. La guarigione può richiedere mesi di convalescenza. Quali sono le forme in cui si manifesta? Il botulismo clinicamente si presenta in 4 forme principali: • Botulismo alimentare: dovuto all’ingestione di cibo contaminato con la tossina botulinica. • Botulismo infantile: colpisce i bambini sotto i 12 mesi di età. Uno dei veicoli comunque sicuro per le persone con più di un anno di vita.) • Botulismo da lesione: dovuto all’infezione di ferite con conseguente produzione di tossine (questa forma è in crescita tra le persone tossicodipendenti, a causa di iniezioni di sostanze stupefacenti preparate in condizioni di scarsa igiene e contaminate). • Botulismo da inalazione: inalazione di tossina botulinica mediante aerosol. Può dare dei consigli pratici per evitare questo tipo di rischio: ➢ gli alimenti destinati alla produzione di conserve devono essere di prima qualità, privi di ammaccature, muffe o parti marce; ➢ conservare le materie prime (es. verdure) ben coperte in frigo e solo per brevissimi periodi; ➢ lavarsi bene le mani (anche sotto le unghie) prima di procedere alla lavorazione; ➢ lavare bene i prodotti in acqua abbondante strofinandoli con spazzolini utilizzati solo per alimenti, vanno eliminate completamente tutte le tracce di terra; ➢ asciugarli con panni puliti e non lasciarli sul piano di lavoro, esposti a polveri e insetti, né prima né dopo la cottura; ➢ pulire accuratamente i piani di lavoro prima, durante e dopo la preparazione delle conserve; ➢ utilizzare contenitori piccoli (massimo 300-500 ml.) che devono essere sempre sterilizzati facendoli bollire per almeno 15 minuti; ➢ nella preparazione delle marmellate utilizzare almeno una quantità di zucchero pari al 50% del peso della frutta; ➢ cuocere nella pentola a pressione per almeno 3 minuti i vegetali da conservare sottolio o al naturale (sono infatti necessari 120° C per distruggere le spore, temperatura che non si raggiunge con la semplice ebollizione in pentola); ➢ l’aggiunta di aceto e la conservazione dei barattoli a basse temperature riducono il rischio di sviluppo del microrganismo; ➢ i cibi preparati senza seguire le corrette precauzioni (cottura, acidità, concentrazione salina, ecc...) vanno sempre refrigerati; ➢ scartare le conserve che all’apertura lasciano fuoriuscire del gas, presentano bollicine o cattivo odore; controllare che i coperchi dei barattoli non siano bombati. In presenza di queste condizioni, i prodotti non devono essere mangiati e neppure assaggiati (anche l’assaggio può essere pericoloso). Va comunque ricordato che la presenza di botulino, non porta necessariamente ad odori strani del prodotto; ➢ negli insaccati prestare attenzione alla presenza di zone verdastre (fenomeni di proteolisi), talvolta associata anche a fenomeni di rammollimento e a cattivi odori, che rappresentano un campanello di allarme per una eventuale presenza del botulino; ➢ nella preparazione delle conserve ittiche (tonno, sgombro, etc...) è doveroso eviscerare i pesci appena pescati o acquistati. Anno 7 - Numero 2 IN FORMA Pagina 3 LA FONDAZIONE SALINA AL SERVIZIO DEL SOCIALE E DELLA MEDICINA a cura di Maurizio Robberto, Collaboratore Amministrativo Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO Nata il 19 marzo del 2000 per volontà di Imer Salina, un imprenditore aronese, ha lo scopo di finanziare la ricerca medica, persegue e promuove le proprie finalità nei settori della ricerca scientifica, dell’istruzione, arte, sport. Presieduta da Maria Rosa Bollini (vedova dello scomparso Salina) , ne fanno parte il dott. Alberto Gusmeroli, il dott. Maurizio Gilio Tos e l’avv. Roberto Stefano Brovelli. La Fondazione ha contribuito allo sviluppo della S.C. di Oculistica di Arona rendendolo con alcune donazioni del valore di 300.000 € altamente specializzato per la prevenzione e cura della degenerazione maculare senile e per la prevenzione del glaucoma. Ha finanziato inoltre una borsa di studio di 20.000 € per l’assunzione annuale all’Ospedale di Arona di una stagista medico oculista, organizzato congressi ed eventi culturali o manifestazioni musicali “Primavera in Musica” giunta alla quinta edizione. Attualmente viene erogata una borsa di studio di 2500 € al miglior studente aronese delle scuole medie superiori ed un premio minore di 250 € ad ogni studente che completa a pieni voti gli studi e prosegue verso l’Università. La Fondazione Salina ha attivato anche un progetto umanitario nel villaggio lebbrosario di Sowane, in Senegal, sostenendo lo sforzo della volontaria novarese sig.ra Fortina che ha allestito un dispensario medico. E’ stata data la possibilità ad una giovane del luogo di studiare e frequentare un corso biennale da infermiera a Dakar, finanziandolo totalmente. Il Vescovo di Novara incontra la Sanità a cura di Elena Vallana Nella stessa giornata, Mons. Renato Corti Vescovo di Novara, in occasione della visita pastorale, ha incontrato nel pomeriggio i malati ricoverati all’Ospedale di Arona, ascoltando le loro parole, accogliendo la loro sofferenza e donando loro un sorriso, una carezza e parole di conforto (nella foto, da sinistra: Arabella Fontana Direttore Sanitario ASL NO, Mauro Pagliano Vicesindaco di Arona, il Vescovo Mons. Renato Corti, Mario Minola Direttore Generale ASL NO e Don Giancarlo Minchiotti, Vicario del Vescovo di Novara).Alla sera ha voluto incontrare, al Palacongressi cittadino, il personale sanitario – medici ed infermieri – ed il mondo del volontariato con la Presidente dell’Associazione Volontari Ospedalieri che hanno portato alla ribalta il rapporto medico e paziente. Il Vescovo ha concluso “Mestiere e vocazione, o meglio, la vocazione al mestiere. Anche i medici sono missionari in mezzo alla gente”. Pagina 4 IN FORMA Anno 7 - Numero 2 Dona gli organi: il trapianto è vita I DATI DELL’ASL DI NOVARA a cura di Maurizio Robberto, Collaboratore Amministrativo Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO M a g g i o : settimana dedicata alla donazione ed al trapianto di organi e tessuti. Anche nell’ASL NO sono state promosse iniziative per sensibilizzare la popolazione ad effettuare una scelta a favore della vita. L’ASL di Novara si è inserita in un sistema di riferimento di rete regionale. Nel 2007 ci sono stati due prelievi multi organo: un nel mese di marzo ed un altro a luglio. Grazie a questi due generosi donatori sono tornate a una nuova vita quattro persone. In Italia sono oltre 10.000 le persone in lista di attesa, anche se l’Italia è oggi ai primi posti in Europa per numero e qualità dei trapianti effettuati. – spiega il prof. Antonio Amoroso del Centro Regionale Trapianti - Purtroppo, a fine 2007, erano più di 600 pazienti in attesa di cornee, poco meno di 50 quelli che aspettano un fegato, 60 un cuore, 20 un polmone, 10 un pancreas. A livello nazionale il Piemonte occupa un posto di rilievo. Mediamente si eseguono circa 400 trapianti di organo ogni anno. Nel 2007 il Piemonte è risultato terzo solo dietro alla Toscana e al Friuli Venezia Giulia. Sono stati infatti trapiantati da 178 reni da donatori morti, 138 fegati i parti di essi, 30 cuori, 4 pancreas, 13 polmoni. Importanti i traguardi raggiunti in Piemonte: 5000 trapianti d’organo nella Regione, 500 trapianti di rene presso il centro di Novara, 400 trapianti di cuore effettuati a Torino, 200 donazioni di cellule staminali emopoietiche da donatori di midollo osseo. Il centro trapianti di fegato e rene delle Molinette è stato quello che in Italia ha eseguito più trapianti del settore. Il risultato poi sui pazienti è ottimo: dopo cinque anni dal trapianto, godono di buona salute più del 90% dei riceventi del trapianto renale, l’80% dei riceventi del fegato, il 70% quelli che hanno subito il trapianto di cuore. “ L’ASL di Novara ha effettuato negli ultimi anni molti prelievi ed espianti di cornee, dopo l’attivazione dell’èquipe di oculistica, guidata dal dott Vito Belloli del Presidio Ospedaliero di Arona, con la collaborazione delle Strutture di Anestesia e Rianimazione, di Neurologia e della Direzione Medica . In sette anni sono state prelevate 99 cornee (4 nel 2002, 18 nel 2003, 27 nel 2004, 14 nel 2005, 20 nel 2006, 16 nel 2007). La dott.ssa Elena Ragazzoni, Referente dei trapianti di rene nell’ASL NO: “I nostri pazienti trapiantati sono attualmente 96, tra questi ve ne sono 6 che hanno ricevuto un trapianto da vivente (fratello, padre o madre), un’opportunità questa che puo’ evitare l’inizio del trattamento dialitico. Il trapianto offre migliori probabilità di sopravvivenza del paziente rispetto alla dialisi, una migliore qualità della vita ed un migliore reinserimento lavorativo. Le sopravvivenze del paziente di rene nel periodo 2000-2005 sono state rispettivamente 95 e 91% al quinto anno, con un significativo miglioramento rispetto all’88 e al 58% del periodo 1985-1990. I centri di riferimento regionali sono allocati a Torino e Novara. Anno 7 - Numero 2 IN FORMA Pagina 9 Un aiuto per sconfiggere il gioco d’azzardo patologico finire il valore simbolico del gioco per cogliere i vissuti che hanno determinaGiocare fa ritornare “bambini” anto una deviazione verso il gioco “non che i meno giovani, ma quando il ludico”. Particolare attenzione è dedicata algioco da puro divertimento assume l’aspetto sanitario e psicologico. le caratteristiche di “malattia” è importante sapere che è possibile troE’ possibile intraprendere un trattavare chi è in grado di dare una rispomento mirato, indicando il programma sta appropriata ai bisogni di aiuto terapeutico più adatto. Come prosegue il trattamento? espressi dalle persone più fragili. Abbiamo approfondito l’argomento Si entra nella fase di assestamento in cui con il dott. Martino Liborio Cammaci si concentra sul mondo emotivo della rata, Direttore del Dipartimento di L’aspetto economico pare essere di ri- persona facendola entrare in contatto Patologia delle Dipendenze dell’ASL lievo fondamentale nella motivazione, con le proprie emozioni, “smontando” NO (Novara). per cui il paziente deve essere con- i meccanismi difensivi responsabili del Il Dipartimento Patologia delle Dipen- tinuamente rinforzato nella terapia e pensiero magico ed onnipotente del denze dell’ASL NO per rispondere ad sostenuto nel difficile processo di cam- giocatore. un’esigenza sempre più crescente, ha biamento. Viene inoltre fornita consulenza ai faavviato un Servizio Ambulatoriale Quale risposta dà l’ASL alle per- miliari ed alle figure significative delle per il trattamento di soggetti affetti da sone che esprimono questo biso- persone con problemi di GAP per indi“gioco d’azzardo patologico”. viduare modi di intervento e coinvolgigno? Il gioco d’azzardo patologico, conosciu- Il Dipartimento Patologia delle Dipen- mento dei pazienti. to come G.A.P., è stato classificato dal- denze dell’ASL NO ha scelto di offrire Infine, viene valutata l’opportunità di l’Associazione Psichiatrica Americana, un trattamento ambulatoriale che mira un trattamento di gruppo; in alcuni tra i disturbi ossessivo-compulsivi. alla risoluzione della problematica, pur casi, il soggetto portatore del disagio, Il gioco può essere diventare una mantenendo integra la relazione con la ha maggiori benefici dal confronto con dipendenza? il gruppo piuttosto che dall’intervento famiglia e l’ambiente circostante. Il gioco può assumere le caratteristiche Si possono rivolgere al Servizio ambu- individuale. di una dipendenza vera e propria, con latoriale persone con problemi di diPer saperne di più: sintomi come: tolleranza, astinenza e pendenza legati al gioco, nelle sue varie perdita di controllo, al tal punto che il forme (videopoker, lotto, bingo, carte, soggetto viene totalmente assorbito dal scommesse di cavalli, etc.) trovando Per informazioni rivolgersi a: gioco. accoglienza e, se necessario, successiva dott. Giovanni Leonardi Il giocatore patologico non aderisce a presa in carico. (Dirigente Medico) canoni prestabiliti, tuttavia, è un indivi- Cosa prevede il trattamento? dott.ssa Caterina Raimondi duo con struttura di personalità narci- Il trattamento previsto, di natura indivi(Psicologa-psicoterapeuta) sista, dipendente, impulsiva, spesso ma- duale, si articola in tre fasi: Dipartimento “Patologia delle nipolativo. Il giocatore si cela dietro una 1. valutazione diagnostica; Dipendenze” - ASL NO - ambulatorio bassa autostima ed una spiccata tenden- 2. stesura di un programma GAP - progetto “Fuori ...gioco” za depressiva. terapeutico; Trecate: Via Rugiada, 20 Far fronte a sintomi psichici, fisici e so- 3. fase finale di assestamento. (sede Poliambulatorio distrettuale) ciali richiede competenza elevata e capa- Nella prima fase l’équipe giunge a deliTel: 0321 786617/8 cità di gestire aspetti multiproblematici. neare a un profilo del giocatore, a dea cura di Elena Vallana TESTI UNIVERSITARI - ECONOMIA MEDICINA - PROFESSIONI SANITARIE FARMACIA - CTF - PSICOLOGIA CAMICI PER MEDICI Pagina 8 IN FORMA Anno 7 - Numero 2 La lotta ai chili di troppo inizia dalle scuole A cura di Maurizio Robberto, Collaboratore Amministrativo della Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO. La lotta al sovrappeso ed alla obesità inizia già da piccoli. Sono 2694 i bambini di 12 anni visitati nelle scuole medie. “Lo screening ha permesso di evidenziare che il 3,2% dei ragazzi è obeso, mentre il 7,2% è sovra peso – spiega la dott. ssa Angela Cipelletti, della Struttura Qualità dell’ ASL NO.””Dati preoccupanti se associati a comportamenti di vita errati come la poca attività fisica, lo stare molte ore davanti alla TV, lo scarso consumo di frutta e verdura, situazioni più evidenti nelle classi sociali più svantaggiate. Rispetto ai dati regionali, nella nostra ASL la percentuale di ragazzi con problemi di peso ed obesità sembra essere minore. In uno studio condotto a campione nel 2004 dagli operatori del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione sui ragazzi di 11-13 e 15 anni, aveva indicato obesità 4,9% e sovra peso 19,3% . Va precisato che lo studio regionale aveva utilizzato l’indice di massa corporea per l’individuazione dei soggetti con problemi di peso, mentre nello screening effettuato ai dodicenni si sono utilizzati i percentuale di peso e altezza. Da quest’anno scolastico (2007/8) è stato introdotto anche nelle nostre indagini, l’indice di massa corporea, riconosciuto a livello internazionale come l’indice più sensibile. Ci aspettiamo pertanto un aumento delle percentuali rispetto ai precedenti anni. E’ stato inoltre diffuso un opuscolo divulgativo ai genitori dei sog- getti obesi e in sovra peso, ai Pediatri di famiglia, ai consultori, alla Pediatria ed ai Medici. Esaminando i dati delle varie aree emerge che il maggior numero di giovani in con qualche chilo di troppo si registrano nei Distretti di Novara e Galliate. Quest’ultima zona si conferma negli anni come il Distretto con la più alta percentuale sia di ragazzi obesi che in sovra peso (5,5% e 10,8%). A Galliate le visite si sono già concluse. Sui 452 visitati, il 31% è risultato in soprappeso od obeso (26,5% femminile, 35,6% maschi) contro un 16,3 % dello scorso anno, un dato statisticamente significativo. Non sono emerse differenze sostanziali tra i ragazzi italiani e gli stranieri, ma interessante – spiega Cipelletti – è la conferma del dato, già noto in letteratura, che i genitori dei bambini obesi hanno dei genitori con un titolo di studio basso. A settembre, quando saranno stati visitati i giovani di tutti i Distretti, emergeranno importanti indicazioni per gli operatori sanitari, insegnanti e genitori”. Colonna vertebrale, arti inferiori e denti da monitorare Ambliopia: indagini in corso L’ambliopia è una alterazione dovuta ad una specie di “pigrizia” dell’occhio che può passare inosservata anche per lungo tempo. Si può verificare nei primi anni di vita e comporta forti diminuzioni visive ad un solo occhio. Tale forma, va curata precocemente per ottenere il recupero visivo, altrimenti la cecità funzionale si trasforma in cecità effettiva. Nel corso del 2008 lo screening per l’ambliopia ai bambini Sia per quanto riguarda la colonna vertebrale, sia per gli arti inferiori che per la carie, 2 ragazzi su 10 sono interessati da questi problemi; di questi più della metà sono stati identificati con lo screening. Mentre 3 ragazzi su 10 hanno problemi dentari di malposizione malocclusione. Infine più di tre ragazzi su 10 presenta alterazioni della vista – osserva Cipelletti. Per l’esame degli arti inferiori è già utilizzato un podoscopio che permette di valutare accuratamente piedi e ginocchia mentre per l‘esame della colonna vertebrale è stato introdotto un apposito strumento per misurare l’angolo di rotazione del tronco per l’evidenziazione dei gibbi che vengono così misurati in gradi, permettendo una precisione maggiore. Ai ragazzi viene distribuito un opuscolo didattico sull’igiene della colonna vertebrale. Il personale sanitario ha effettuato un aggiornamento teorico del corso di formazione già effettuato nei precedenti anni e una supervisione “una tantum” al momento delle visite grazie alla collaborazione di specialisti (Fisiatra ed Ortopedico). che frequentano il secondo anno della scuola materna, sarà effettuato in tutti i Distretti da personale sanitario territoriale specificamente formato da un’Ortottista ed un Oculista del Presidio Ospedaliero di Arona dell’ASL NO. I dati nazionali riportano che un 4% della popolazione infantile risulta affetta da questo problema. In considerazione dell’importanza della patologia e della possibilità di cure efficaci soprattutto se precoci, la Regione Pie- monte ha specificamente indicato lo studio dei bambini in età prescolare come prioritario. Da quest’anno potremo avere indicazioni sulla entità del problema anche nei bambini della nostra ASL. Tutti i dati rilevati negli screening vengono inseriti in appositi data-base che permettono l’elaborazione particolareggiata degli stessi e che saranno diffusi ai Pediatri di Libera Scelta, ai Medici di Medicina Generale (medici curanti) ed alle Scuole. Anno 7 - Numero 2 IN FORMA Pagina 5 IL RENE: IL PIÙ ESPOSTO ALLA VITA MODERNA a cura di Maurizio Robberto, Collaboratore Amministrativo Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL NO Il vero killer dell’era moderna sono le malattie cardiovascolari. I più recenti studi riportano poi che le persone colpite dall’insufficienza renale sono circa il 10%. Questa malattia è espressione di danni provocati da morbi cronici degenerativi come il diabete, l’ipertensione arteriosa, le dislipedemie, l’arteoscelerosi, malattie che sono in progressivo aumento sia per l’allungamento della vita media sia perché amplificate dagli stili di vita del mondo modern.” Augusto Cavagnino, Direttore del Dipartimento Medico dell’ASL NO ha presentato così la settimana di prevenzione per le malattie renali che si è tenuta nel mese di marzo scorso: Nell’intera settimana si è attuata una serie di iniziative per la prevenzione di questo killer che uccide più dell’AIDS e dei tumori. I nostri ambulatori hanno effettuato delle aperture speciali, mentre in giorni prestabiliti siamo stati nelle piazze di Oleggio, Borgomanereo ed Arona per proporre ai cittadini una anamnesi nefrologica, insieme ad esami del sangue. Sono stati valutati 152 pazienti : 12 di questi hanno avuto il riscontro di modesta riduzione delle funzione renale e otto di costoro non ne erano a conoscenza e sono stati avviati ad un follow up nefrologico. Una volta all’anno sarebbe opportuno effettuare un esame delle urine, del sangue, monitorare la pressione per verificare che queste patologie non siano già latenti. “ La prevenzione primaria si effettua già tra i giovani: Informare sugli stili di vita migliori,evitando l’abuso di cibo, la troppa sedentarietà fumo e alcolici è la prima regola. Abbiamo in programma una serie di incontri con i giovani delle scuole superiori ed effettueremo delle serate nei Comuni per informare la popolazione. Per informare meglio gli operatori ed i medici di base è nata la Scuola Piemontese di Nefrologia (presieduta dal prof. Giuseppe Segoloni, mentre Piero Stratta dell’Università di Novara guida il Comitato Scientifico), con sede ad Orta San Giulio e di cui fanno parte le ASL di Novara e Verbania.” Due gli incontri tenutosi nel 2008 : Nell’incontro di gennaio si è parlato dell’ipertensione con la partecipazione di circa un centinaio di medici delle due ASL. Abbiamo effettuato collegamenti via Web con altre 16 sedi in Italia dove si affrontano gli stessi problemi. Abbiamo istituito il portale della salute, uno scambio di informazione, in via telematica con i medici di base, che potranno poi partecipare alla vita del nostro reparto di nefrologia per uno scambio di informazioni e valutazioni. In quello recentissimo del 24 maggio, si è discusso del tema “La diagnosi delle malattie renali. A riprova che la struttura di Nefrologia e Dialisi di Borgomanero è all’avanguardia, ci sono le recenti visite di delegazioni provenienti dallo Yemen e da Cuba: Hanno potuto apprezzare la qualità delle nostre attrezzature ed il valore scientifico della nostra ricerca. PRECISAZIONI : In riferimento all’articolo “Stressa il Tuo Cuore lo conoscerai meglio”, il Direttore del Servizio di Medicina Legale e dello Sport dott. Gianfranco Zulian specifica che “L’Ambulatorio di Medicina dello Sport della nostra ASL abbia esclusivamente la funzione istituzione di rilasciare il certificato per attività sportiva agonistica secondo i criteri del D.M. 18/2/1982. Tale attività è rivolta principalmente ad atleti minorenni aventi diritto, in quanto la Regione prevede per tali fasce di età la gratuità della prestazione stessa. Il protocollo di visita prevede a secondo del tipo di sport l’esecuzione dell’ECG a riposo e dopo sforzo ottenuto tramite prova sub massimale al cicloergometro (che non sostituisce e non è da confrontare con il test da sforzo massimale) oltre che la spirometria, l’esame urine, la valutazione dell’ acuità visiva e per alcuni sport esami integrativi tipo eeg ecc. L’ accesso avviene, quindi, su prenotazione tramite richiesta esclusiva della società sportiva di appartenenza (affiliata al Coni o altro ente di promozione sportiva). Compatibilmente alla richieste l’accesso per finalità sportive puo’ avvenire anche in forma privata con tariffe indicate dalla Regione. Non è previsto l’accesso a singoli esami o con richiesta del SSN.” IN FORMA Pagina 6 Anno 7 - Numero 2 Un nuovo servizio per le future mamme A Cura Elena Vallana Dall’ 8 aprile 2008 è attivo nel Reparto di Ostetricia Ginecologia dell’Ospedale di Borgomanero dell’ASL NO (Novara) il servizio di screening prenatale delle anomalie cromosomiche per fornire durante la gravidanza una valutazione personalizzata del rischio per la sindrome di Down. (nella foto, da sinistra: il Direttore del Reparto di Ostetricia Ginecologia Giovanni Ruspa, l’Infermiera Professionale Liliana Cominola e i Ginecologi Maria Grazia Folghera, Paola Marchini e Giovanni Barattini). La sindrome di Down è causata dalla presenza nel patrimonio genetico di un cromosoma 21 in più (si parla infatti di trisomia 21). Il rischio di partorire un bambino con sindro- me di Down non è uguale per tutte le donne: il rischio infatti aumenta con l’aumentare dell’età materna: a 20 anni c’è una probabilità ogni 1600 gravidanze, a 30 anni una ogni 900, a 35 anni una ogni 350, a 40 anni una ogni 80. Lo screening consente di accertare, tra le donne in attesa di un figlio, quelle che possono essere a rischio per la sindrome di Down. Alle future mamme è messa a disposizione a Borgomanero la diagnosi prenatale invasiva che consiste nel prelievo di villi coriali o di liquido amniotico (che può però determinare un rischio di aborto di circa 1 %). Alle donne incinte sono effettuati: il test combinato (alla 11°/12° settimana), il test integrato (alla 11°/12° settimana e poi alla 15° settimana) per valutare la translucenza nucale, in grado di identificare entro un certo limite i feti a rischio per la sindrome di Down, per la trisomia 18 e per altre malattie genetiche, sindromi e cardiopatie. Dopo il secondo prelievo alle donne incinte vengono effettuati ulteriori esami e, nel 2° trimestre di gravidanza, il tritest. La Struttura di Ostetricia Ginecologia dell’ASL NO – diretta dal dott. Giovanni Ruspa - fornisce gratuitamente l’esame del cariotipo fetale alle donne in stato interessante che presentano un rischio superiore a quello previsto (1/350 a termine gravidanza). Gli esami, eseguiti ogni martedì dai Ginecologi dott. Barattini e dott.ssa Marchini, vanno a completare – aggiungendosi al al Servizio di Amniocentesi già da tempo offerto - l’offerta degli accertamenti dedicati alle donne in gravidanza. Le future mamme - che hanno un’età superiore ai 35 anni - possono rivolgersi al proprio Medico Curante che, telefonando alla Struttura di Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero di Borgomanero (0322 848310), prenota un test di screening prima eseguire la diagnosi prenatale invasiva. (nella foto: la sala con la vasca per il parto in acqua) “Promozione e sostegno all’allattamento esclusivo al seno” è il progetto realizzato dal Dipartimento Materno Infantile in collaborazione con la Struttura Qualità diretta da Lorenzo Brusa e da Angela Cipelletti Dirigente Medico della Qualità. Sono stati distribuiti oltre 2000 opuscoli nei consultori, nel punto nascita di Borgomanero, nei distretti – spiega la CPSE Lidia Di Brisco. Lo scopo principale è di essere vicino a tutte le mamme o coppie in attesa che desiderano allattare al seno i propri figli. Il latte materno è unico, specifico per il proprio figlio, con una composizione ideale per le sue esigenze complessive, non solo nutritive. E’ sempre pronto all’uso, igienicamente adeguato. Le sostanze sono molteplici: aiutano la digestione del neonato, rinforzano il suo sistema immunitario in modo permanente, maturano il sistema nervoso e gli altri organi. L’UNICEF raccomanda che l’allattamento al seno continui, con appropriati cibi complementari, per due anni ed oltre. Non si crea alcuna dipendenza, anzi crescono con un maggior senso di indipendenza ed un maggior sviluppo cognitivo. L’Ostetrica Laurita Tanzi aggiunge: Una lunga lista di malattie risulta insorgere meno frequentemente nei bambini allattati al seno. Si tratta di un vero bonus della salute per le malattie respiratorie, la diarrea, le allergie, l’obesità e favorisce l’armonico sviluppo neuro-intellettivo e del sistema immunitario. In altre parole, i bambini allattati al seno richiedono minori cure mediche e vengono meno ospedalizzati”. Nell’opuscolo di dieci pagi- ne si forniscono le risposte più frequenti che pongono le mamme. I dubbi sulle possibilità di allattare, quante poppate al giorno (otto, di media con un minimo di 5 sino ad un massimo di 12), sul fatto che bambino allattato deve bere (il latte materno contiene già tutti i liquidi necessari), se si possono assumere farmaci durante l’allattamento. Si spiegano le tecniche di allattamento – spiega l’Ostetrica Barbara Di Giuseppe – la posizione della mamma, del bimbo, la cura del seno, le tecniche per spremere il latte materno. Forniamo anche consigli su come conservare il latte materno. In frigorifero può essere conservato fino ad otto giorni, nel congelatore fino a tre – quattro mesi. Quando il latte deve essere utilizzato, sarà sufficiente riscaldarlo a bagnomaria od anche nel microonde a temperature a potenza molto bassa. E’ molto importante controllare sempre la temperatura del latte prima di somministrarlo al bambino. IN FORMA Pagina 7 C’è tanto bisogno di te... Un aiuto dalla Fondazione Comunità del Novarese a cura di Elena Vallana Il seno della mamma: unico e speciale per l’allattamento A cura di Raffaella D’Andretta, Collaboratrice Distretto di Galliate Anno 7 - Numero 2 La Fondazione Comunità del Novarese, nata nel 2000, si pone come intermediario filantropico tra chi ha risorse finanziarie e chi è in grado di realizzarle, mettendole al servizio dei donatori per trasformare i loro contributi in opportunità di sviluppo sociale. Per realizzare questo obiettivo la Fondazione finanzia con appositi bandi, progetti in settori quali l’assistenza sociale e socio-sanitaria, la ricerca scientifica, la tutela e la valorizzazione dei beni artistico/ambientali nel territorio provinciale. Che ruolo svolge la Fondazione? Il ruolo della fondazione – afferma Ugo Mauri, Vicepresidente della Fondazione Comunità del Novarese (nella foto a sinistra insieme ad Augusto Cavagnino Direttore di Nefrologia e Dialisi dell’ASL NO) - è quello di promuovere la cultura del dono e migliorare la qualità della vita della propria comunità, favorendo una maggiore consapevolezza dei bisogni e delle opportunità presenti nel territorio, rafforzando il senso di appartenenza e coesione sociale, aumentando la capacità della comunità di risolvere autonomamente i propri problemi. Come nasce l’idea dell’iniziativa C’è tanto bisogno di te a favore degli Ospedali di Arona e Borgomanero dell’Azienda Sanitaria Locale di Novara? Il fondo nasce nel 2007 da una collaborazione tra Fondazione e ASL con attenzione particolare per la sanità ed il miglioramento della qualità di vita della popolazione del territorio della provincia di Novara, al sostegno finanziario e materiale delle strutture ospedaliere e per progetti promossi dall’ASL NO. Ad un anno dall’attivazione, è possibile fare un bilancio? Ad oggi sono stati raccolti oltre 100.000 €, grazie alla donazione di privati ed in particolare dalla Cimberio S.p.A. di S. Maurizio D’Opaglio. Si sta cercando di sensibilizzare le persone ed in particolare le grosse aziende del territorio per contribuire a dare risposte sempre più appropriate ai bisogni di salute delle persone. Ogni centomila euro raccolti, il 70% viene destinato a progetti sanitari e il 30% accantonato a capitale per essere successivamente investito. Quali sono i criteri adottati nella scelta dei progetti? La scelta avviene attraverso un Comitato costituito da Rappresentanti della Fondazione Comunità del Novarese e dai Rappresentanti degli operatori dell’ASL, per costruire un nuovo modello di integrazione e partecipazione alla politica sanitaria. Cosa può fare concretamente una persona che voglia donare? Qualunque persona, che condivida la finalità del fondo o voglia dare una testimonianza concreta alla qualità dei servizi sanitari ricevuti può effettuare una donazione alla fondazione destinandola al Fondo specifico. Ogni donazione è poi detraibile fiscalmente. Nel corso di questi anni la Fondazione direttamente e tramite altri Fondi ha so- stenuto progetti e attività dell’ASL NO? Certamente, l’iniziativa C’è tanto bisogno di te è l’ultima in ordine cronologico, ma in questi anni la Fondazione ha contribuito direttamente e tramite i Fondi: Frattini, Zucchetti, Nobili, Cerutti e molti altri a realizzare progetti come la telemedicina per la Cardiologia, all’acquisto di importanti attrezzature ecografi per la Radiologia e la Cardiologia, apparecchiature per la Gastroenterologia e l’Urologia di Borgomanero e per l’Oculistica di Arona; inoltre ha consentito ad aprire nuovi servizi, come il DEA/Pronto Soccorso e il Day Hospital Oncologico di Borgomanero, ed attivare i posti letto della Neurologia, ha sostenuto borse di studio per medici specialisti (psicologi, nefrologi, ecc...) Quali sono gli altri settori a cui si rivolge la Fondazione? La Fondazione favorisce anche lo sviluppo del terzo settore, promuovendo la crescita delle organizzazioni senza fini di lucro, numerose sono le donazioni rivolte alle Associazioni di Volontariato con finalità sociali come l’Associazione “Lavoro malgrado tutto” che da impiego a persone con disabilità, l’Associazione “Pro Nefropatici”, l’Associazione “La Scintilla” di Borgomanero, “La Gazza Ladra” di Invorio e molte altre ancora, per sostenere progetti volti destinati alle persone più fragili. Quali sono le prospettive per il futuro? L’augurio è che i cittadini condividano sempre di più l’obiettivo delle nostre iniziative per consentire di realizzare progetti e migliorare sempre più i servizi offerti dalle strutture sanitarie del territorio novarese. La donazione è un’opportunità di crescita sotto il profilo umano, scuote le coscienze ed aiuta comprendere ed a sperimentare i benefici di un’azione per il benessere di tutte le persone. PER DONARE, occorre effettuare: BONIFICO BANCARIO sui Conto Correnti: • Banca Intesa Sanpaolo – Ag. 3 – Novara C/C 2648-2646290001/59 ABI 3069 CAB 10103; • Banca Popolare di Novara - Novara – C/C 9610 – ABI 5608 – CAB 10100; • Banca Popolare di Intra - Novara – C/C 133188 – ABI 5548 – CAB 10100; • BancoPosta - Novara – C/C 18205146 – ABI 7601 – CAB 10100; • Banca Fideuram - Novara – C/C 66214687 – ABI 3296 – CAB 01601; • Cariparma - Novara – C/C 2646/29100144 - ABI 3069 – CAB 10100; INTESTATI A: “FONDAZIONE DELLA COMUNITA’ DEL NOVARESE ONLUS” con causale “ Fondo Ospedali di Borgomanero e Arona”