Alimentare - Appendix
Prof. Alessandro Sinatra
a.a. 2010/2011
Introduzione
 L’industria alimentare rappresenta una delle “4 A” del sistema
“Made in Italy”.
 Essa comprende un vasto numero di settori/prodotti molto
diversi tra loro che, proprio per tale ragione, devono
affrontare specifici problemi strategici.
 Ciononostante, vi sono molti punti in comune tra i diversi
settori dell’industria alimentare italiana..
Industria Alimentare: fattori-chiave
 L’industria alimentare italiana è famosa a livello mondiale per
il suo legame con l’immagine esclusiva dei prodotti, l’alta
qualità e “lo stile di vita italiano”;
 I principali prodotti/marchi dell’industria alimentare italiana
sono radicati in specifici territori. Per questo, assumono
grande rilievo i seguenti aspetti:
a) Rilevanza di specifiche aziende che fungono da “enti
certificatori” della qualità dei prodotti che
producono/rappresentano;
b) Rilevanza di alcuni distretti – caratterizzati da un forte
legame con i prodotti commercializzati (es. Parma, Chianti..)
Considerazioni Strategiche 1/3
 Oggi si sente parlare molto spesso di “Delocalizzazione” e “Innovazione”
ma siamo sicuri del fatto che tali concetti possano essere applicabili
anche all’industria alimentare ?
 Per esempio, alcuni processi produttivi sono fortemente radicati nei
distretti. Come se non bastasse, la componente geografica e le
condizioni climatiche recitano un ruolo di primo livello sul prodotto finale
(es. presenza/assenza di sole per la produzione di vino..);
 Da ciò risulta evidente che la “divisione” dei processi produttivi risulta
difficilmente applicabile. Ciò vale anche per il concetto di
delocalizzazione (spesso molto difficile da effettuare per le PMI italiane a
causa delle loro dimensioni/struttura organizzativa).
Considerazioni Strategiche 2/3
 All’interno del settore alimentare, il concetto di “innovazione” potrebbe
essere ricollegabile non tanto al prodotto in sé quanto, piuttosto, ad una
serie di altri elementi, quali:
a) presentazione o al formato: questa forma di cambiamento è quella che dà
origine ai confezionati o “packaged food;
b) aggiunta di servizi: in questo caso il termine utilizzato per definire i cibi
così modificati è “convenience food”;
c) innovazione relativa alla naturalità del prodotto e ai suoi componenti in
termini nutrizionali: si generano in tal modo alimenti classificabili come
“dietetici”;
d) innovazione che prevede l’utilizzo degli alimenti a scopo terapeutico: è
stato a tal proposito coniato il neologismo “nutraceuticals”.
Considerazioni Strategiche 3/3
 Altri importanti spunti di riflessione derivano dalle seguenti
tematiche:
1) I consumatori sono davvero consapevoli rispetto al cibo che
acquistano ?
2) Come combattere l’imitazione/contraffazione del cibo “Made
in Italy” (danni stimati per 50 miliardi di euro..)
3) E’ possibile penetrare nuovi mercati altamente popolati e in
espansione come quello cinese o indiano ?
Food Design… come utilizzarlo ?
 Il concetto/strumento di food design potrebbe essere
utilizzato come fonte di differenziazione. Come ?
a)
Innovazione;
b) Nuovi Materiali;
c)
Nuove Forme;
d) Packaging innovativo;
e)
Collaborazioni con Chef di rilievo internazionale
Focus sull’ industria vinicola
 Prospettiva UE: col passare del tempo, l’Europa sta importando
sempre più vino dall’estero…
 Come se non bastasse, nuovi importanti produttori extra-europei;
 I mercati tradizionali mostrano un declino..
 Mentre emergono nuovi mercati di sbocco.
Italia: le “Strade del Vino”…
- In Italia attualmente sono presenti 115 Strade del Vino.
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- Le regioni con il maggior numero di Strade sono: il Veneto e la
Toscana con 14, seguite dall’Emilia Romagna con 13 itinerari.
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- Fra le regioni tradizionalmente vocate alla viticoltura, il Piemonte è la
regione che meno è ricorsa allo strumento “Strade del Vino”.
- In generale il flusso di enoturisti è stabile intorno ai 4,5 milioni di
frequentatori.
- La spesa media giornaliera è in forte crescita.
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- Anche il Sud si mostra particolarmente attento all’utilizzo di questa
iniziativa.
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“Vintesa”: che cos’è ?
Vintesa è il primo consorzio commerciale in Italia, fondato nel
2003, da 12 produttori vitivinicoli sparsi su tutto il territorio
nazionale
Lo scopo di questa iniziativa imprenditoriale è quello di formare
un unico soggetto commerciale in grado di ottenere
migliori condizioni contrattuali “a monte” e garantire una
maggiore distribuzione “a valle” sul territorio attraverso
pacchetti di acquisto plurimarca
Nel 2007 sono stati previsti:

l’ingresso di altre tre aziende vitivinicole italiane

la modificazione della forma giuridica (da consorzio a
S.r.l.)

la commercializzazione di altri prodotti accessori
connessi al vino
TRENTINO ALTO ADIGE:
PIEMONTE:
Loacker Schwarhof
Anzivino
Cantine Sant’Agata
FRIULI VENEZIA GIULIA:
La Luna del Rospo
Tenuta di Blasig
Punset
Sylla Sebaste
VENETO:
La Cuppuccina
TOSCANA:
Cennatoio Inter Vineas
Loacker Corte Pavone
Loacker Valdifalco
SICILIA:
Antica Tindari
Riassumendo…
 “Fare Sistema” è l’unica via percorribile per creare quella massa
critica necessaria ad affrontare le sfide dei mercati di domani;
 Il progetto “Vintesa” è solo una delle tante iniziative di cui il settore
Alimentare – e non solo – avrebbe bisogno per innalzare il proprio
tasso di incisività sui mercati.
Economia delle Imprese del
Made in Italy
DOMANDE ?
Prof. Alessandro Sinatra
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