Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Linee Guida per la Manipolazione e lo Stoccaggio dei Gas Compressi e Liquefatti Refrigerati A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 1 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Indice Introduzione pag. 3 Pericolosità dei Recipienti di Gas Compressi (Bombole) pag. 4 Precauzioni e Consigli per la Manipolazione dei Recipienti di Gas Compressi pag. 5 Colorazione delle Ogive dei Recipienti di Gas Compressi pag. 7 Precauzioni e Consigli per lo Stoccaggio dei Recipienti di Gas Compressi pag. 9 Pericolosità dei Gas Liquefatti Refrigerati pag. 10 Precauzioni e Consigli per l’Uso dei Gas Liquefatti Refrigerati pag. 11 A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 2 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Introduzione Obiettivo di questo opuscolo è informare i lavoratori che operano nei laboratori chimici e/o chimico-biologici del rischio associato alla detenzione e alla manipolazione dei gas compressi e liquefatti refrigerati, suggerendo norme comportamentali al fine di garantirne la salute e la sicurezza. Si ricorda che ai sensi della normativa vigente nell’Università, “oltre al personale docente, ricercatore, tecnico e amministrativo, si intende per lavoratore anche quello non organicamente strutturato e quello degli enti convenzionali, sia pubblici che privati, che svolge l’attività presso le strutture dell’Università, salva diversa determinazione convenzionalmente concordata, nonché gli studenti dei corsi universitari, i dottorandi, gli specializzandi, i tirocinanti, i borsisti ed i soggetti ad essi equiparati, quando frequentino laboratori didattici, di ricerca o di servizio……”. A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 3 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Pericolosità dei Recipienti di Gas Compressi (Bombole) I recipienti che contengono gas o liquidi e che sono costituiti da un solo pezzo di capacità compresa tra 5 e 150 litri sono comunemente chiamati bombole. La ditta fornitrice deve provvedere a ♦ collaudarle, essendo recipienti a pressione ♦ sottoporle a revisione periodica (ogni 5 anni) L’acquirente deve ♦ controllare la data di validità del collaudo della bombola che ha in deposito impressa sul corpo della stessa ♦ contattare la ditta fornitrice in caso di scadenza La mancata riconsegna dei vuoti o l’utilizzo di bombole scadute rende l’acquirente responsabile delle conseguenze che potrebbero derivare dall’uso delle stesse. I pericoli derivanti dalla manipolazione dei recipienti di gas compressi sono generalmente correlati ad eventi accidentali quali ♦ scoppio ♦ fughe di gas tossici, infiammabili, corrosivi, inerti con il conseguente rischio di esplosioni o di creazione di atmosfere pericolose e asfissianti. La classe di pericolosità (infiammabilità, corrosività………) del contenuto dei recipienti dei gas compressi è indicata, come per i prodotti chimici, sull’etichetta e sulla Scheda Informativa in Materia di Sicurezza (vedi “Linee guida per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti chimici). A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 4 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Precauzioni e Consigli per la Manipolazione dei Recipienti di Gas Compressi Vengono di seguito indicate le precauzioni generali da adottare per la manipolazione dei gas compressi. Si fa però presente che per ogni specifico prodotto e' necessario consultare la relativa Scheda Informativa in Materia di Sicurezza che deve essere messa a disposizione di ogni utilizzatore; in ogni caso è consigliabile chiedere informazioni al Responsabile dell’attività di ricerca e di didattica e, se necessario, al Servizio di Prevenzione e Protezione. Nell’utilizzazione, i recipienti dei gas devono essere ♦ tenuti in laboratorio solo per l’uso strettamente necessario e quindi riportati nel deposito esterno (se disponibile) ♦ utilizzati solo se il loro contenuto risulta chiaramente identificabile tramite: - la Colorazione delle Ogive - il nome commerciale e/o le etichette autoadesive poste sul corpo dei recipienti ♦ assicurati alla parete o a un supporto solido, mediante catenelle ♦ protetti contro qualsiasi tipo di manomissione e non devono essere ♦ portati a temperature superiori ai 50 °C ♦ raffreddati artificialmente a temperature molto basse ♦ maneggiati con le mani o con i guanti sporche d’olio o di grasso, specie se contengono gas ossidanti ♦ usati come sostegno o per qualsiasi altro scopo che non sia quello si contenere il gas per il quale sono stati costruiti. Nella movimentazione, i recipienti dei gas devono essere ♦ provvisti del cappellotto di protezione delle valvole, che deve rimanere sempre avvitato tranne durante l’uso A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 5 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione ♦ maneggiati con cautela, evitando gli urti violenti tra di loro o contro altre superfici e le cadute che possono compromettere la loro integrità e resistenza ♦ trasportati, anche per brevi distanze, tramite carrelli a mano senza essere trascinati, né fatti rotolare o scivolare sul pavimento. e non devono essere ♦ collocati dove potrebbero diventare parte di un circuito elettrico L'utilizzatore, dopo l’uso, deve ♦ assicurarsi che la valvola sia ben chiusa e rimettere il cappellotto di protezione prima di restituire un recipiente vuoto alla ditta fornitrice, lasciando una leggera pressione positiva all’interno del recipiente ma non deve mai ♦ portare una fiamma al diretto contatto con i recipienti di gas ♦ cambiare, manomettere, tappare i dispositivi di sicurezza eventualmente presenti ♦ eseguire riparazioni sui recipienti pieni e sulle valvole ♦ montare riduttori di pressione o manometri previsti per un particolare tipo di gas con proprietà chimiche diverse e incompatibili ♦ lasciare le valvole dei recipienti aperte, dopo l’uso Bibliografia. Note tecniche fornite da Rivoira S.p.A, edite da SC Sviluppo Chimica s.r.l, Via Accademia, 33 – 20131 Milano A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 6 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Colorazione delle Ogive dei Recipienti di Gas Compressi La Colorazione delle Ogive permette di identificare il tipo di gas contenuto all’interno di un recipiente anche quando l’etichetta affissa non è leggibile. Dal 10 agosto 1999 è in vigore anche in Italia una Nuova Colorazione delle Ogive che sarà resa obbligatoria entro il 30/06/2006. Fino a tale data, si troveranno in circolazione sia recipienti con la “Vecchia Colorazione” che con quella “Nuova”. Pertanto, per evitare confusioni, tutte le bombole con i nuovi colori saranno contrassegnate per 10 anni con due “N” maiuscole (ad indicare “Nuova”) diametralmente opposte. Nelle tabelle che seguono sono riportate entrambe le colorazioni. A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 7 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Bibliografia. Note tecniche fornite da Rivoira S.p.A, edite da SC Sviluppo Chimica s.r.l, Via Accademia, 33 – 20131 Milano; tabelle estrapolate dal sito web della Sapio. A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 8 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Precauzioni e Consigli per lo Stoccaggio dei Recipienti di Gas Compressi I locali di deposito delle bombole di gas devono essere ♦ asciutti, freschi, ben ventilati, privi di sorgenti di calore ♦ dotati di sistema di ventilazione forzata ♦ Sufficientemente isolati da altri locali o luoghi di lavoro o di passaggio ♦ conformi alla normativa vigente agli impianti elettrici e all’antincendio Al loro interno devono essere ♦ posti gli idonei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) ♦ affisse le norme di sicurezza concernenti le operazioni che vi si svolgono ♦ installati i sistemi di rivelazione atti a segnalare il raggiungimento delle concentrazioni di gas pericolose I recipienti dei gas devono essere ♦ immagazzinati tenendo conto della loro compatibilità al fine di evitare, in caso di perdite, reazioni pericolose, esplosioni o incendi ♦ tenuti in posizione verticale ed assicurati alle pareti con catenelle per evitarne il ribaltamento ♦ separati da quelli vuoti, i quali sono contraddistinti da adatti cartelli ♦ provvisti dell'apposito cappellotto di protezione delle valvole che deve rimanere sempre avvitato ad eccezione di quando il recipiente è in uso ♦ protetti da ogni oggetto che possa provocare tagli o abrasioni sulla superficie del metallo e non devono essere ♦ lasciati in luoghi dove possano essere urtati e quindi fatti cadere; ♦ esposti all'azione diretta dei raggi del sole, né posti vicino a sorgenti di calore o comunque in ambienti in cui la temperatura possa raggiungere o superare i 50°C ♦ esposti ad un’umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi Bibliografia - Note tecniche fornite da Rivoira S.p.A, edite da SC Sviluppo Chimica s.r.l, Via Accademia, 33 – 20131 Milano A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 9 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Pericolosita’ dei Gas Liquefatti Refrigerati I pericoli derivanti dall’uso dei Gas Liquefatti Refrigerati (Anidride carbonica, Azoto liquido, elio liquido….) sono legati alla possibilità di produrre: 1. temperature estremamente basse. L’esposizione della pelle a tali temperature può provocare ustioni e, se prolungata, congelamenti; oppure possono verificarsi lacerazioni, se la cute aderisce a superfici molto fredde 2. grandi volumi di gas a partire da piccole quantità di liquido per evaporazione e accumulo dei vapori freddi nell’ambiente. La loro inalazione può danneggiare i polmoni e/o provocare lesioni oculari. La classe di pericolosità (infiammabilità, corrosività………) del contenuto dei recipienti dei gas liquefatti refrigerati è indicata, come per i prodotti chimici, sull’etichetta e sulla Scheda Informativa in Materia di Sicurezza (vedi “Linee guida per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti chimici). Bibliografia. Note tecniche fornite da Rivoira S.p.A, edite da SC Sviluppo Chimica s.r.l, Via Accademia, 33 – 20131 Milano A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 10 di 11 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Servizio di Prevenzione e Protezione Precauzioni e Consigli per l’Uso dei Gas Liquefatti Refrigerati Vengono di seguito indicate le precauzioni generali da adottare per la manipolazione dei gas liquefatti refrigerati. Si fa però presente che per ogni specifico prodotto e' necessario consultare la relativa Scheda Informativa in Materia di Sicurezza che deve essere messa a disposizione di ogni utilizzatore; in ogni caso è consigliabile chiedere informazioni al Responsabile dell’attività di ricerca e di didattica e, se necessario, al Servizio di Prevenzione e Protezione. Nell’Uso dei Gas Liquefatti Refrigerati è necessario ♦ addestrare opportunamente il personale ♦ indossare indumenti protettivi e guanti adatti alle basse temperature, visiera o occhiali dotati di ripari laterali ♦ evitare il contatto e quindi tenersi a distanza di sicurezza per non essere colpiti da schizzi quando si effettuano travasi o quando si immerge un oggetto nel liquido ♦ evitare l’accumulo e la concentrazione dei vapori, assicurarsi pertanto che l’ambiente in cui si opera sia ben ventilato ♦ usare solo contenitori adatti, realizzati con materiale atto a sopportare rapide variazioni di temperatura (dewars) ♦ utilizzare recipienti a pressione solo se muniti di valvole di sicurezza ♦ usate sempre un imbuto per effettuare travasi ♦ non far cadere i dewars in quanto una loro rottura può provocare lo spargimento di schegge di vetro a causa della conseguente implosione dovuta al vuoto praticato nell’intercapedine della doppia parete ♦ consultarsi con un esperto per l’installazione di apparecchiature o tubature. Le basse temperature richiedono l’uso di materiali da costruzione e tecniche di isolamento speciali, i comuni acciai al carbonio non sono adatti ♦ limitare strettamente l’accesso ai serbatoi di deposito Bibliografia - Note tecniche fornite da Rivoira S.p.A, edite da SC Sviluppo Chimica s.r.l, Via Accademia, 33 – 20131 Milano A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini Ultima versione: ottobre 2000 Pagina 11 di 11