LASCIAMO CHE SIA IL SORRISO
DEI NOSTRI OSPITI A PARLARVI DI NOI
Regione Piemonte
ASL NO (Novara)
Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO
Gennaio - Febbraio 2011
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persone che parlano e si potrebbe
anche capire quello che dicono
...se solo parlassero in modo
chiaro.
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suoni, il volume alto del televisore, la difficoltà
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IN FORMA
Numero 1/2011
SALUTIAMO CHI VA IN PENSIONE...
Le infermiere della Pediatria scrivono:
Il 2011 per la Pediatria dell’Ospedale di Borgomanero è cominciato con malinconia, perché la caposala, Giuliana Paracchini, con la fine dell’anno vecchio
ci ha salutato.
Ebbene sì: credevamo che questo momento arrivasse il più tardi possibile e
invece eccoci qua a scrivere.
Dopo quattro decenni di assiduo servizio, per la nostra caposala è arrivato
il pensionamento!
A lei va il grazie di tutti noi per il lavoro che ha svolto sempre con mille qualità: umanità, umiltà, professionalità, instancabilità, sicurezza e generosità.
In quarant’anni di attività lavorativa ha eseguito migliaia di prelievi con le sue
mani d’oro dette “di San Gennaro”; prelievi non sempre semplici da praticare,
ma andati sempre a buon fine.
Giuliana ha sostenuto e appoggiato nella nostra Pediatria l’Associazione “Il
Pianeta dei Clown” portando gioia e serenità in momenti non felici ai nostri
piccoli pazienti, trasformando il nostro reparto in un ambiente colorato, gioioso e pieno di giochi.
A lei va riconosciuto il merito di aver trasmesso il senso “forte” del dovere e
la disponibilità ad ascoltare e capire chi ha bisogno di noi.
Giuliana, siamo state fortunate ad avere lavorato insieme a te; ti auguriamo
un mondo di bene.
storie e traguardi raggiunti di ognuno di noi.
In quel reparto lascerai dedizione verso il prossimo e solare disponibilità.
Se potessimo farti un regalo davvero speciale, ti regaleremmo la possibilità di
vedere con occhi altrui che persona speciale sei e sei stata.
Un abbraccio da tutti noi!
P.S. Buona pensione e goditela!!!”
I tuoi pazienti
Nella foto, da sinistra Arabella Fontana Direttore Sanitario ASL NO e
Giuliana Paracchini.
e un gruppo di ex pazienti…
“Cara Giuliana, con te abbiamo condiviso parte della nostra adolescenza.
Ci ritroviamo ora, raccontandoci negli sguardi un po’ delle nostre tribolate
Premiati gli operatori dell’ASL NO….
Mercoledì 22 dicembre scorso, al consueto scambio degli auguri natalizi, la Direzione Generale ha consegnato gli attestati di benemerenza alla
persone – andate in pensione nel 2010, con 40 anni di servizio – le quali, con il loro lavoro, hanno contribuito alla crescita dell’Azienda Sanitaria
Locale: Lena Benedetti, Maria Daniela Galizia, Antonio Guglielmi, Gabriella Fiorito, Antonio Biancardi, Giovanni Savio, Giuseppe
Lo Giudice, Franca Mora.
La cerimonia è stata anche l’occasione per conferire l’onorificenza di “Primario Emerito” ad Alessandro Carugati per la Sua opera altamente
qualificata e per il costante e proficuo impegno dedicato all’esercizio della propria professione come Direttore della Struttura Complessa di
Radiodiagnostica e ad. Emilio Iodice per la dedizione dimostrata, caratterizzata dall’adozione di adeguati criteri organizzativi di gestione e formazione dei propri collaboratori e per il costante e proficuo impegno dedicato alla prevenzione e alla promozione della salute come Direttore
della Struttura Complessa Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione nel territorio dell’ASL NO.
Sono stati, inoltre, ricordati tutti coloro che hanno lasciato il lavoro nel 2010 come Oretta Bonazza, Antonio Antonini, Angelo Santino
Cerutti, Natalina Fornara, Paolo Gorini e Michele Larotonda, a cui va il nostro abbraccio e affettuoso saluto.
Nella foto, i premiati
IN FORMA
Periodico di informazione
e formazione sanitaria
dell’ASL NO (Novara)
Direttore Editoriale
Gaetano Cosenza
Sergio Bertone
Arabella Fontana
Direttore Responsabile
Elena Vallana
Vicedirettore
Raffaella D’Andretta
Comitato Redazione
(con funzioni di coordinamento)
Davide Bordonaro
Maurizio Robberto
Comitato Redazione
Anna Rita Audone
Edoarda Dell’Acqua
Mirella Frattini
Carmen Gatti
Alessandra Mondini
Alberta Paggi
Claudio Teruggi
Redazione
Ufficio Stampa ASL NO
Via Dei Mille, 2 - 28100 Novara
Tel. 0321 374521
Fax 0321 374546
e-mail: [email protected]
Grafica e Stampa
Tipografia la Nuova Operaia
Via Paolo Desana, 13
Casale Monferrato (AL)
Tel. 0142.452559
Sommario
Nuova sede per il Dipartimento Area Diagnostica e Servizi e
delle Strutture di Allergologia e Diabetologia di Borgomanero
pag. 2-3
Si cura anche con le parole
pag. 3
“Aiutiamo la sanità novarese”: lo slogan vincente della
Fondazione Comunità del Novarese onlus
pag. 4-5
Un’apparecchiatura all’avanguardia per il Reparto di Oculistica dell’ASL NO pag. 6
Certificazione di qualità per l’Ospedale di Arona, per la cura e la gestione
della degenerazione maculare legata all’età con il Progetto “OLIMPO”
la persona al centro dei percorsi
Conoscere gli alimenti: comportamenti e prevenzione
a tutela del consumatore
Alimento sano? Come riconoscere le alterazioni alimentari
Salutiamo chi va in pensione...
pag. 7
pag. 8-9
pag. 10-11
pag. 12
Si ringrazia Raffaella D’Andretta per la foto di uno “spaccato” dell’Alto Vergante, in copertina
Pubblicità
EM STUDIO
Via Villafranca, 30 - 10024 Moncalieri (TO)
Tel. 011.19502529 - 011. 19502736
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di Novara:
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Ad esclusione di ogni altro soggetto e quindi
dell’ASL NO e della EM STUDIO il solo
inserzionista è responsabile dei messaggi.
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IN FORMA
Numero 1/2011
Nuova sede per il Dipartimento Area Diagnostica
e Servizi e delle Strutture di Allergologia e
Diabetologia di Borgomanero
a cura di Elena Vallana
Nel mese di dicembre scorso è stata inaugurata a Borgomanero la nuova sede (in via Mons.
Cavigioli, 5) del Dipartimento Area Diagnostica e Servizi (Laboratorio Analisi, Anatomia
Patologica, Servizio Immunotrasfusionale) e
delle Strutture di Allergologia e Diabetologia dell’ASL NO, nell’ambito del programma
avviato per riqualificare i Presidi Ospedalieri
dell’ASL NO.
Nel dicembre 2001 veniva acquistato dagli eredi “Cassina” l’immobile – adiacente
all’Ospedale - sul quale è stato realizzato il Dipartimento per un valore di circa 1 milione di
euro, finanziati dalla Regione Piemonte.
Il progetto preliminare dei lavori di realizzazione del Dipartimento e degli ambulatori veniva
approvato nel febbraio del 2003. Nel mese di
gennaio 2006, dopo l’aggiudicazione della gara,
veniva stipulato il contratto di concessione
(che consente di finanziare e gestire l’opera da
parte di un soggetto terzo) tra l’ASL NO e la
Società “Punto s.r.l.” di Novara.
I lavori, iniziati nel mese di gennaio 2008 ed
eseguiti dalle Imprese: “Edile Caimi” di Cardano al Campo, dalla “Termoidraulica Corinaldesi” di Trivero e dalla “C.R. Impianti” di Romagnano Sesia, sono stati ultimati e collaudati
nel mese di dicembre 2009.
La direzione dei lavori è stata attribuita agli
architetti Silvano Bonelli - Direttore della S.C.
Tecnico Patrimoniale dell’ASL NO - e Silvano
Strola suo collaboratore.
L’intervento strutturale, che occupa una superficie complessiva di mq. 5.400 circa, ha
consentito di ottimizzare gli spazi di alcune
attività sanitarie:
• nel piano seminterrato sono collocati i
nuovi locali dei Servizi di Allergologia e di
Diabetologia e, prossimamente sarà trasferita la sede del 118;
• al piano rialzato è ubicato il nuovo Centro
Prelievi, il Servizio Immunotrasfusionale
con lo spazio dedicato all’Avis;
• al piano primo si trova il nuovo Laboratorio
Analisi, dotato di tecnologia di ultima generazione e completamente automatizzato;
Sala prelievi
• al piano secondo è collocata l’Anatomia Patologica oltre ad alcuni locali accessori per
l’attività del Dipartimento.
Tra le principali caratteristiche strutturali – dichiara Silvano Bonelli, Direttore del Servizio Tecnico Patrimoniale dell’ASL NO - è importante
sottolineare, l’utilizzo di materiali ad alto risparmio di consumo energetico, gli impianti di condizionamento all’avanguardia che garantiscono un
ottimo confort termico oltre che prestazionale nel
contesto delle tecnologie strumentali in dotazione
ai vari servizi, gli impianti elettrici autonomi funzionanti anche in caso black-out.
E’ stato realizzato un impianto di posta pneumatica che collega il DEA/Pronto Soccorso
con il Laboratorio Analisi e il Servizio Immunotrasfusionale, per il trasferimento di provette e documenti, garantendo in tal modo una
ottimizzazione dei tempi di lavoro e una maggiore efficienza.
I costi dell’intervento e le spese gestionali
sono contabilizzati in un contratto di concessione ventennale che prevede il pagamento di
un canone annuo di circa 600.000 euro.
Arredi, attrezzature e tecnologie informatiche
sono stati acquisiti:
in conto investimenti con procedure in
economia per un totale di oltre 400.000
euro; in parte corrente mediante contratti
di noleggio per apparecchiature informatiche per un importo complessivo di 47.000
euro;
mediante espletamento di gare ad evidenza pubblica e a rilevanza europea per l’affidamento in appalto di sistemi diagnostici
completi (cosiddetto service) per l’esecuzione di esami inerenti i settori diagnostici
del Laboratorio Analisi e del Servizio Immunotrasfusionale (per un totale di circa 1
milione e mezzo di euro comprensivo delle
attrezzature sanitarie di diagnostica, per
l’intera durata contrattuale).
Il Dipartimento Area Diagnostica e Servizi,
solo con l’attività del Laboratorio Analisi, supera i 3 milioni di prestazioni all’anno. Il Centro Prelievi di Borgomanero ha un’affluenza di
oltre 500 utenti al giorno. L’Anatomia Patologica esegue oltre 50.000 esami annui, mentre il Servizio Immunotrasfusionale eroga oltre 200.000 prestazioni all’anno integrate da
circa 6.000 donazioni da parte dei Volontari
Avis con una produzione di emoderivati pari
a 15.000 sacche.
Il Servizio di Diabetologia, Malattie Metaboliche ed Endocrinologia, eroga, aderendo al Piano della qualità dell’assistenza, tra prime visite
e di controllo nelle sedi di Arona, Borgomanero, Oleggio e Trecate oltre 10.000 prestazioni all’anno, mentre il Servizio di Allergologia,
all’interno della rete integrata allergologica,
effettua oltre 17.000 prestazioni annue.
Nella nuova sede, per il Centro Prelievi sono a
disposizione degli utenti:
un’ampia sala d’attesa con oltre 80 posti a
sedere
5 sportelli per accettazioni impegnative e
ritiro referti
2 sportelli per consegna materiali biologici
(urine, tamponi, campioni ematici recapitati)
Il sistema robotizzato per l’identificazione
e l’etichettatura delle provette
2 sale con 5 postazioni prelievo di cui una
riservata ai bimbi di età compresa tra 0 e
12 anni.
1 ambulatorio per prelievi microbiologici.
I percorsi di accesso sono stati studiati per
ridurre al minimo i disagi e facilitare alcune
tipologie di pazienti, come bambini e donne
in gravidanza. Per quanto riguarda i piccoli pa-
Numero 1/2011
con il sudan per conferirgli un colore più intenso e
quindi più piacevole.
Quali sono gli alimenti più a rischio?
Sicuramente sono più a rischio gli alimenti di origine animale rispetto ai vegetali, gli alimenti ricchi di
proteine (carni, pesce, formaggi), gli alimenti ricchi
di acqua e in genere tutti i prodotti freschi che
devono essere conservati a basse temperature e
non contengono conservanti chimici.
Quindi in generale tutti gli alimenti che offrono un
terreno ideale per la crescita dei microrganismi,
come è successo nel caso delle mozzarelle blu,
nella quali si era sviluppato lo Pseudomonas fluorescens o dei formaggi a freschi a pallini rossi per
lo sviluppo del batterio Serratia.
Quali possono essere le ricadute sulla
salute?
In linea di massima possiamo stare tranquilli: un
alimento alterato di norma non ha conseguenze
sulla salute del consumatore, proprio perché l’alterazione del colore o dell’odore o della consistenza
sono così evidenti che l’alimento assume un aspetto repellente e non viene più consumato. Inoltre
i microrganismi alteranti non sono patogeni, cioè
non creano problemi sanitari, se non quando
raggiungono concentrazioni molto elevate, ma a
questo punto, come ho già detto, la degradazione
dell’alimento è di tale entità che diventa evidente la sua non commestibilità e nessuno oserebbe
mangiarlo.
Come riconoscere un alimento alterato?
Gli alimenti alterati si riconoscono molto facilmente tramite i sensi. Gli aspetti da considerare sono
quattro:
• modificazione dell’odore che diventa sgradevole, odore di putrefazione nelle carni, di ammoniaca nel pesce e nei formaggi in seguito alla
degradazione delle proteine.
• modificazioni del colore che diventa bruno
scuro nelle carni e nei salumi, verdastro nel
pesce, giallo –marroncino o a volte rossastro
nei formaggi per proliferazione di muffe, lieviti
o batteri o per azione dell’aria o degli enzimi
contenuti nei cibi.
• modificazioni della consistenza che diventa più
molle, con formazione di patine viscide o biancastre di muffe sulla superficie
• modificazione del sapore che diventa amaro,
pungente, frizzante
Inoltre se l’alimento è confezionato si può notare
un rigonfiamento della confezione per presenza
di gas o la raccolta di liquidi viscosi. In ogni caso
l’aspetto dell’alimento non è più quello tipico e
originale.
IN FORMA
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Esistono delle precauzioni o delle misure che possono ridurre i rischi di alterazione di un alimento?
Sicuramente il produttore deve rispettare tutte le
procedure igieniche previste dalle norme sugli alimenti e dalle buone regole di produzione; però è
anche molto importante che il consumatore faccia
la sua parte, prestando molta attenzione a conservare gli alimenti in modo corretto, rispettando
le temperature indicate sulle confezioni e le date
di scadenza. Inoltre è molto importante evitare di
interrompere la catena del freddo per troppo tempo come succede se si fa la spesa e poi si rimane
fuori casa a lungo, con le provviste in macchina.
Un’altra precauzione importante che deve essere
messa in atto dal consumatore è quella di tenere separati nel frigorifero gli alimenti sfusi di tipo
diverso, avvolgendoli con pellicola o alluminio o
riponendoli in contenitori con coperchio.
Un alimento alterato può essere consumato?
Nonostante come ho già detto prima, le alterazioni non siano normalmente pericolose, nella sicurezza alimentare vige il principio di precauzione
che è buona norma che venga rispettato anche
dal consumatore.
Il consumatore può sentirsi sufficientemente tutelato e sicuro che sulla tavola
arrivino sempre prodotti sani e di qualità?
Il Servizio Veterinario e il Servizio di Igiene, Alimenti e Nutrizione degli Alimenti, ognuno per quanto
di propria competenza, effettuano ogni giorno
controlli e ispezioni per garantire la sicurezza dei
cibi che acquistiamo.
L’Italia e la Comunità Europea hanno delle norme
sanitarie molto rigide che devono essere rispettate dagli operatori del settore alimentare ad ogni
livello. Direi che rispetto ad altri Paesi la nostra
situazione è molto tranquilla. Ciò non toglie che si
possano verificare episodi spiacevoli come quello
delle mozzarelle blu, che peraltro hanno provocato
fortunatamente più clamore mediatico che danno
alla salute pubblica. Il fatto che ultimamente si
rilevino più problematiche sanitarie rispetto al
passato è dovuto al notevole aumento dei controlli
che gli organi competenti svolgono con diligenza e
puntualità in ogni fase della filiera produttiva. Una
volta c’erano le stesse problematiche di oggi, ma i
controlli erano meno frequenti e di conseguenza
anche i casi accertati di irregolarità erano meno
numerosi.
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IN FORMA
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Numero 1/2011
Alimento sano?
Come riconoscere le alterazioni alimentari
a cura di Davide Bordonaro, intervista alla dott.
ssa Angela Maria Allegra, Dirigente Veterinario del
Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria area B
cioè di igiene della produzione, trasformazione,
commercializzazione, conservazione e trasporto
degli alimenti di origine animale e loro derivati del
Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO.
La cronaca, quasi quotidianamente, riporta notizie su alimenti alterati, pollo verde, mozzarellea blu, cozze contaminate che mettono in discussione le
misure e gli accorgimenti in essere per
garantire la salubrità dell’alimento.…
ma cosa deve fare il consumatore per
essere sicuro di ciò che mangia?
Abbiamo intervistato sull’argomento la
dott.ssa Angela Maria Allegra, Dirigente
Veterinario del Servizio di Igiene e Assistenza Veterinaria area B cioè di igiene
della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale
e loro derivati del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO.
Quando un alimento presenta delle caratteristiche diverse da quelle originarie
come una colorazione innaturale, vuole
dire che è alterato; cosa si intende per
alterazione alimentare?
L’alterazione è un deterioramento delle caratteristiche organolettiche dell’alimento, che si manifesta con una progressiva modificazione di colore,
odore, sapore e consistenza fino alla degradazione totale dell’alimento che perde l’idoneità al
consumo umano.
Quali sono le cause dell’alterazione?
Innanzitutto bisogna tener presente che gli alimenti, siano essi di origine animale che vegetale,
sono delle matrici “vive”, dotate di una loro carica
microbica naturale che con il passare del tempo
tende ad aumentare, fino a provocare le cosiddette “alterazioni”.
Possiamo dire che l’alterazione è dovuta ad un
aumento eccessivo del numero dei batteri presenti nell’alimento e che il tempo che intercorre tra
la fine del processo di produzione e il momento della comparsa dell’alterazione dipende da
diversi fattori, quali la carica batterica iniziale,
la temperatura di conservazione, le modalità di
confezionamento e le caratteristiche intrinseche
dell’alimento stesso.
Per esempio la carne tenuta a temperatura ambiente si altera 10 volte più velocemente che a
0°C, e gli alimenti ricchi di acqua e proteine si alterano più rapidamente di quelli secchi e a basso
contenuto proteico.
Quando è provocata “volontariamente”
dall’azione umana?
Se parliamo di alterazioni microbiologiche, non
sono mai provocate volontariamente dall’uomo,
ma al massimo si può parlare di insufficiente attenzione nell’applicazione delle norme igieniche
di base necessarie per la corretta produzione e
conservazione degli alimenti.
Mi spiego meglio: se un operatore del settore alimentare non pulisce correttamente le attrezzatura e i locali dove i cibi vengono preparati, non
rispetta la catena del freddo o si rifornisce di materie prime già vecchie, il risultato sarà quello di
immettere in commercio un alimento con una carica microbica già elevata in partenza e quindi in
grado di alterarsi molto più rapidamente rispetto
alla sua data di scadenza.
Quando si parla di alterazioni fraudolente?
Parlare di “alterazioni fraudolente” è un po’ un
controsenso, perché l’alterazione è causata normalmente da una modifica microbiologica o enzimatica dovuta al progressivo invecchiamento
dell’alimento; in realtà nell’accezione comune il
termine alterazione viene utilizzato anche per indicare quelle adulterazioni che vengono messe in
atto per mascherare difetti e stati di cattiva conservazione dei cibi o per rendere più piacevole e
appetibile un alimento, come succede ad esempio
se si aggiungono i solfiti alla carne macinata per
mantenere il colore rosso vivo oppure se si colorano le branchie dei pesci con il sangue per farli
apparire più freschi o ancora se si aggiungono coloranti vietati, come era successo qualche anno fa
con il peperoncino in polvere che veniva mescolato
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zienti, i genitori hanno la precedenza rispetto agli altri utenti grazie all’accesso ad uno
sportello loro riservato. Una volta espletate
le pratiche burocratiche, i bimbi con i genitori
accedono ad una saletta dove il personale, con
competenze specifiche nell’assistenza, esegue
il prelievo. Manifesti e pupazzi creano un’atmosfera accogliente che aiuta il bambino a superare il disagio con la struttura sanitaria. Per i
diversamente abili, sono state adottate tutte
le misure che prevedono il superamento delle
barriere architettoniche.
Per il Servizio Immunotrasfusionale (SIMT) di
Borgomanero sono a disposizione dei donatori e degli utenti:
1 zona dedicata a sala d’attesa;
1 sala donazioni con 6 confortevoli poltrone per il prelievo;
1 sala visite/accettazione donatori;
2 ampi ambulatori per le prestazioni erogate dal Servizio trasfusionale.
Inoltre nella nuova palazzina ha sede anche
la segreteria dell’ Associazione Volontari del
Sangue (AVIS) punto di riferimento di tutti i
donatori di sangue e di emoderivati.
L’inaugurazione consente, anche, di ringraziare
la sezione sovracomunale AVIS di Borgomanero che lavora in sinergia con il SIMT dell’ospedale, per ottimizzare le raccolte di sangue da
donatori, promuovere la conoscenza delle
finalità associative e bandire campagne di comunicazione sociale.
L’AVIS di Borgomanero insieme al SIMT ha
IN FORMA
Pagina 3
elaborato il progetto “La Raccolta di Plasma
per l’autosufficienza in Provincia di Novara” con
l’obiettivo di raddoppiare la raccolta di plasma,
accogliendo donatori da tutta l’area nord della
Provincia di Novara.
Il progetto, il cui costo complessivo 36.000
euro è stato finanziato dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Novara e dalla Fondazione “Cav. Giacomo Cerutti“, nonchè dal gruppo Giovani della Sovracomunale, ha permesso
l’acquisto di un separatore cellulare per plasmaferesi produttiva all’avanguardia - del valore di
18.000 euro, già donato al SIMT - e prevede
l’attivazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza.
Nella realizzazione della nuova sede è stato particolarmente curato il comfort – dichiara Anna Tinivella, Direttore Dipartimento Area Diagnostica e Servizi dell’ASL NO – gli utenti infatti
hanno a disposizione spazi moderni, idonei, gradevolmente colorati, dotati di tutti i requisiti di sicurezza che assicurano un’assistenza di eccellenza
che vede al centro la persona. La nuova Struttura
è stata progettata e realizzata rispettando tutti i
requisiti necessari per effettuare prestazioni ai
massimi livelli di qualità e sicurezza.
I nuovi locali sono stati progettati in modo da
rispondere sia alle esigenze degli utenti garantendo sicurezza, confort e facilità di accesso
in particolare per alcune tipologie di pazienti,
come i disabili o le persone allettate, sia alle
necessità degli operatori sanitari attraverso
spazi di lavoro idonei.
Postazione per neonati
La dotazione di nuove attrezzature consente
unitamente alle qualità professionali del personale l’erogazione di prestazioni ai massimi
livelli di qualità e sicurezza in risposta ai bisogni dei nostri utenti.
La nuova sede del Dipartimento è un’ulteriore
conferma della possibilità di migliorare la qualità della assistenza ai cittadini razionalizzando
e riorganizzando le attività.
Le eccellenti risorse professionali unite ad una
tecnologia d’avanguardia, collocate in spazi
idonei a garantire la salvaguardia della dignità
del malato, consentono, infatti, di assicurare
prestazioni efficaci e di elevato livello.
Si cura anche con le parole...
Nel mese di novembre è stato presentato il “Punto di Accoglienza” delle Associazioni di Volontariato di Novara,
realizzato grazie al generoso
contributo della Fondazione
BPN per il Territorio.
Nella foto alcuni volontari.
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IN FORMA
Numero 1/2011
“Aiutiamo la sanità novarese”:
lo slogan vincente della Fondazione
Comunità del Novarese onlus
a cura di Elena Vallana
Ancora una volta la sinergia tra Istituzioni e Fondazioni è la “carta vincente”
per contribuire dare alla popolazione
risposte sempre più appropriate e di
qualità in termini di salute.
La Fondazione Comunità del Novarese onlus dal 2001 ad oggi ha erogato circa 1.000.000 euro all’ASL NO.
Il Fondo per gli Ospedali Riuniti di
Borgomanero ed Arona (nell’ambito della Fondazione Comunità del Novarese onlus) ha permesso di donare,
nel 2010, oltre 90.000 euro per l’acquisizione di apparecchiature sanitarie
e borse di studio.
Infatti, il Fondo è finalizzato al sostegno
finanziario e materiale delle strutture
ospedaliere e delle azioni promosse
dall’ASL NO.
I progetti realizzati hanno permesso,
per esempio la costruzione del nuovo
Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgomanero, il potenziamento del Reparto di Oculistica di Arona, l’acquisto di
attrezzature all’avanguardia per la prevenzione delle patologie cardiologiche,
oculistiche ed oncologiche e la formazione di nuovi medici specialistici in diverse discipline.
La donazione, presentata nel mese di
novembre scorso, riguarda l’acquisizione di un microscopio operatorio
con telecamera a favore della Struttura semplice a valenza dipartimentale di
Otorinolaringoiatria e per una borsa
di studio per una Dietista per i Presidi
Ospedalieri Riuniti.
Il Reparto di Otorinolaringoiatria – di-
retto dal dott. Ruggero Guglielmetti -,
nato un anno fa, ha eseguito oltre 400
interventi chirurgici e oltre 1200 visite
ambulatoriali.
Nell’Ospedale di Borgomanero – afferma
Ruggero Guglielmetti – vengono affrontate le patologie pediatriche per i bimbi di
età superiore ai 3 anni; vengono eseguiti gli
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altra informazione utile allo svolgimento degli accertamenti sanitari.
Quali misure deve mettere in atto la casalinga prima di preparare i manicaretti?
Lavarsi accuratamente le mani con sapone ed acqua
calda, prima di iniziare la preparazione e dopo aver
manipolato ad esempio carni fresche, prima del contatto con altri alimenti; indossare un grembiule pulito;
mantenere puliti i piani di lavoro e utilizzare stoviglie
differenti per alimenti crudi e cotti.
Nel caso di verdura e frutta è importante un lavaggio corretto per ottenere una drastica riduzione della
carica microbica. E’ necessario effettuare il lavaggio
almeno 2 volte in quanto ogni volta la carica microbica si riduce da 100 a 1.
E dopo? Spesso i cibi avanzati vengono
conservati in frigorifero, ci sono precauzioni da seguire?
I cibi avanzati vanno riposti in piccoli contenitori dotati di coperchio, diversi da quelli in cui sono stati
cucinati, collocati solitamente sui ripiani intermedi del
frigorifero e consumati in tempi brevi.
I prodotti freschi vanno separati dai piatti
già cotti?
Si, per evitare il rischio di contaminazione crociata,
cioè il passaggio di microrganismi, talora presenti in
prodotti freschi da sottoporre a cottura, che rappresenta un processo di bonifica dell’alimento, ad alimenti già cotti.
Come devono essere trattati e conservati
gli alimenti dopo essere stati congelati?
Devono essere conservati per tempi non troppo prolungati facendo attenzione che, una volta scongelati,
non vengano ricongelati senza averli prima sottoposti a cottura. E’ opportuno che la congelazione domestica riguardi piccole pezzature di alimenti crudi
con l’accortezza di effettuare lo scongelamento in
frigorifero.
Nel caso della congelazione di alimenti cotti è necessario raffreddare velocemente gli stessi dopo la
cottura mediante procedimenti casalinghi quali ad
esempio immersione, in acqua fredda o ghiaccio, del
contenitore. Quest’ultima operazione deve essere effettuata anche per gli alimenti cotti che vanno conservati in frigorifero.
Quanto durano gli alimenti in frigorifero?
Gli alimenti cotti, riposti in frigorifero, sicuramente si
conservano più a lungo in quanto le basse temperature permettono di rallentare lo sviluppo di microrganismi; tuttavia è consigliabile consumarli nel giro
di pochi giorni (in genere 2-3 giorni) in quanto il loro
processo di deterioramento è molto veloce.
Per i prodotti freschi confezionati fa fede poi la data
di scadenza riportata sulla confezione.
Come conservare gli alimenti acquistati durante il tragitto dal supermercato a
casa?
Gli alimenti freschi e surgelati, da acquistare per ultimi, vanno conservati in borsa termica fino all’arrivo a casa nel più breve tempo possibile soprattutto
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nella stagione calda. Gli altri alimenti devono essere,
comunque, separati dai prodotti non alimentari quali
ad es. i detersivi, ecc.
Spesso c’è l’abitudine di portare da casa il
pranzo da consumare nella pausa lavoro,
quali precauzioni occorre seguire per evitare sgradevoli conseguenze?
Per primi e secondi piatti è necessario che siano conservati in contenitori chiusi, trasportati in borsa termica qualora il tragitto sia lungo e successivamente
collocati all’interno di un frigorifero.
Il consumatore novarese può sentirsi,
quindi, sufficientemente tutelato e sicuro
che sulla tavola arrivino sempre prodotti
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sani e di qualità?
L’impegno del Servizio di Igiene degli Alimenti e della
Nutrizione dell’ASL NO è di tutelare il consumatore
attraverso l’attività di vigilanza, il campionamento
degli alimenti e la valutazione della corretta formazione e informazione degli operatori del settore alimentare.
E’, comunque, indispensabile il comportamento corretto di tutti coloro che entrano in gioco nelle varie fasi di lavorazione, dalla produzione al consumo,
dell’alimento al fine di garantirne la sicurezza e la
salubrità. Anche i consumatori hanno, quindi, un ruolo
importante nel contribuire a tutto ciò: da qui l’importanza di una corretta informazione.
GIBIOTTICA
C.SO MONTEBELLO, 19 E
15057 TORTONA (AL)
Tel. 0131 86 64 56 - 0131 88 15 07
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IN FORMA
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Conoscere gli alimenti: comportamenti e
prevenzione a tutela del consumatore
a cura di Davide Bordonaro, intervista alla dott.ssa
Silvana Pitrolo Dirigente Medico del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e Referente del
Centro di Controllo Micologico dell’ASL NO.
Spesso si dice che noi siamo quello che
mangiamo.. ma la domanda è spontanea:
“Come facciamo a sapere che ciò che mangiamo è sano?”
Sull’argomento abbiamo intervistato la
dott.ssa Silvana Pitrolo, Dirigente Medico
del Servizio di Igiene degli Alimenti e della
Nutrizione e Referente del Centro di Controllo Micologico dell’ASL NO.
Un alimento può essere a rischio di contaminazione
da parte di microrganismi e ciò significa che, per le
sue caratteristiche intrinseche e/o per le condizioni
ambientali, può rappresentare un terreno favorevole
per lo sviluppo di microrganismi. – afferma Silvana
Pitrolo - E’ questo il caso degli alimenti “deperibili” che contengono nella loro composizione nutrienti
come le proteine ed un elevato contenuto di acqua,
fattori ideali per lo sviluppo e la moltiplicazione microbica. Esempi di questo tipo di alimenti possono
essere le creme, le salse, le carni; altri alimenti, invece,
cosiddetti secchi, poveri di acqua, come ad esempio
i biscotti, poco si prestano allo sviluppo di microrganismi.
Ai rischi legati direttamente all’alimento si possono
aggiungere quelli “ambientali”, quali il tempo e la
temperatura, ossia la permanenza per un tempo più
o meno lungo a temperatura ambiente di un alimento che invece va conservato in frigorifero.
Quali sono le principali cause responsabili
della contaminazione alimentare?
La non corretta conservazione, la scarsa igiene personale, la scorretta manipolazione, l’utilizzo improprio di utensili, di contenitori, di piani di lavoro per
il trattamento di cibi crudi e cotti con conseguente
rischio di contaminazione crociata.
Un esempio può essere il tiramisù che è preparato
con ingredienti non sottoposti a cottura; in questo
caso le cause di contaminazione possono essere legate alla permanenza a temperatura ambiente ed
alla scorretta manipolazione.
Quali possono essere le ricadute più importanti sulla salute?
Sono le cosiddette “malattie a trasmissione alimentare” che hanno un’incidenza decisamente più elevata
in ambito domestico.
Il rischio di contrarre tali malattie dipende da molti
fattori: il tipo di alimenti consumati (come ad esempio la maionese fatta in casa, il tiramisù), le manipolazioni che subiscono (ad esempio l’utilizzo dello stesso
tagliere per preparare la carne cruda e, successivamente, per affettare l’arrosto già cotto) ed infine la
tipologia dei consumatori (ad esempio le persone
affette da malattie debilitanti, le donne in gravidanza,
gli anziani ed i bambini piccoli sono più suscettibili
di ammalare).
Immaginiamo un percorso virtuale: si decide di preparare un pranzo particolare, si
stende la lista dei prodotti alimentari da
acquistare, si esce di casa e si entra in un
supermercato. Cosa deve guardare il consumatore per avere la certezza che il prodotto è sano?
Verificare che le confezioni degli alimenti non siano
alterate (ad es. sacchetti strappati, lattine ammaccate o rigonfie, aria nelle buste sottovuoto, colore modificato di carni e insaccati, muffe anomale nei formaggi). Acquistare prodotti di gastronomia precotti tenuti
in appositi banchi a temperatura superiore ai 65 °C
o a temperatura di refrigerazione (0 °C +4 °C).
Acquistare per ultimi i prodotti refrigerati e surgelati
verificando che le temperature dei banchi, in cui sono
riposti, siano quelle previste (0 °C +4 °C per i freschi
e -18 °C per i surgelati) come riportato sulle confezioni. Vanno scartati i surgelati in confezioni molli o
con brina o con il contenuto aggregato in blocchi .
Inoltre, è buona abitudine leggere sempre l’etichetta,
informarsi sulla provenienza, sull’indicazione “da consumarsi entro o preferibilmente entro“, sulle modalità
di utilizzo e di conservazione dell’alimento.
Cosa viene indicato nell’etichetta alimentare?
L’etichetta riporta, oltre al nome del prodotto, l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente di quantità
(ad esempio controllando l’ordine degli ingredienti di
due prodotti simili possiamo farci un’idea su quale
dei due sia qualitativamente migliore), le modalità
di conservazione (es. conservare in luogo fresco ed
asciutto al riparo dalla luce solare), l’origine del prodotto (azienda produttrice), i termini di scadenza.
La dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” indica il termine minimo di conservazione (TMC), cioè
la data entro la quale il prodotto conserva integre
le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di
conservazione. Oltre tale termine l’alimento rimane
commestibile ma la qualità decade (ad esempio i
grissini consumati dopo la data di scadenza non fan-
no male ma risultano meno gradevoli al palato ).
Indica, inoltre, la data di scadenza cioè la data entro la quale il prodotto alimentare va consumato. Il
produttore garantisce che l’alimento è commestibile
fino a quel giorno, dopo potrebbe essere dannoso per
la salute.
E per i prodotti freschi?
Il consumatore può richiedere al negoziante o all’addetto del supermercato la scheda, equiparabile all’etichetta alimentare, contenente tutte le informazioni
del prodotto che vuole acquistare come ad esempio
insaccati, prodotti di gastronomia, prodotti da forno,
ecc., non confezionati. Nel caso il consumatore si accorga che un
alimento commercializzato è già scaduto,
a chi può rivolgersi?
Deve essere segnalato immediatamente al Responsabile del negozio di vendita o del supermercato.
E nel caso ci si accorga della scadenza
dopo l’acquisto, a casa?
E’ opportuno fare una segnalazione scritta al Servizio
Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) fornendo tutte le
informazioni utili per permettere agli operatori sanitari di effettuare gli interventi di competenza.
Se aprendo una confezione alimentare ad
esempio una conserva o un surgelato, ci si
rende conto che l’alimento è deteriorato o
ha un odore o un colore particolare, quale
comportamento occorre adottare?
Prima di tutto non consumare il prodotto né farlo
consumare e, successivamente, rivolgersi al SIAN,
avendo cura di conservare l’alimento sospetto in frigorifero fino al momento della consegna al Servizio,
eventualmente corredato di scontrino fiscale e di ogni
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interventi di patologia otorinolaringoiatria
più complessi, piccoli interventi ambulatoriali, controlli, consulenze e, durante la
settimana, prestazioni diurne di pronto soccorso. Ad Arona sono trattate attività simili
a quelle espletate nel nosocomio borgomanerese ma in pazienti senza patologie generali importanti
L’apparecchiatura donata potenzierà e migliorerà le prestazioni offerte ai nostri pazienti nel trattamento della patologia laringea e ci consentirà di iniziare il trattamento
della patologia dell’orecchio.
La borsa di studio – di oltre 38.000
euro - istituita dalla Fondazione per una
Dietista per un periodo di due anni –
persegue gli obiettivi di:
migliorare le attività di promozione
della salute sul tema della corretta
alimentazione negli Ospedali di Borgomanero e Arona nell’ambito del
progetto RIS.O (ristorazione ospedaliera) attivato dalla Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti
attraverso il controllo della ristorazione ospedaliera secondo i principi
nutrizionali per una sana alimentazione, l’informazione ai pazienti e la formazione agli operatori dei Reparti;
costruzione di dieta personalizzata a
tutti i diabetici di primo riscontro e
supporto dietetico a coloro che sono
in carico alla Struttura semplice a valenza dipartimentale di Diabetologia
nelle sedi di Borgomanero, Arona e
Oleggio, nonché la prevenzione delle
complicanze del diabete gestazionale
riscontrato in gravidanza.
L’ASL NO, nel ringraziare la Fondazione “Comunità del Novarese onlus”,
sottolinea come la donazione contribuisca ad offrire sul territorio un’assistenza sanitaria di eccellenza che pone
al centro della sua attenzione i bisogni
del paziente.
IN FORMA
è stata stampa la II edizione della Guida
pratica “Tutti i Servizi per la salute: dove,
come, quando…” per aiutare le persone
ad orientarsi all’interno delle Strutture Sanitarie novaresi e a far conoscere
l’organizzazione e i valori aziendali (disponibile presso le strutture dell’ASL
NO e scaricabile dal sito www.asl.novara.it e richiedibile all’Ufficio Stampa
dell’Azienda Sanitaria Locale [email protected]) .
L’opuscolo permette, anche di mettere
in evidenza il lavoro svolto quotidianamente, con passione e competenza, da
tutti gli operatori dell’ASL NO. Un rigraziamento va rivolto ai “partners” di
questo progetto: la Fondazione Comunità del Novarese onlus e la Provincia di
Novara che hanno concorso alla stampa della Guida per rendere accessibili a
tutti i novaresi i servizi sanitari di cui
dispone il nostro territorio, con l’obiettivo di creare una Pubblica Amministrazione interprete dei bisogni reali della
popolazione.
Per aiutare gli Ospedali dell’ASL NO – dichiara Ugo Mauri, VicePresidente della
Fondazione Comunità del Novarese
onlus - chiunque può effettuare una donazione alla Fondazione, destinandola al
“Fondo Ospedali Riuniti BorgomaneroArona” attraverso un bonifico bancario,
intestato a:
• Banca prossima: IBAN
IT68A0335901600100000000300
• Bancoposta: IBAN
IT63T0760110100000018205146
Il Fondo consente di disporre di nuove risorse per finanziare progetti di interesse
per la promozione della salute nel territorio attraverso i Presidi Ospedalieri di Arona
e Borgomanero.
Permette di coinvolgere nelle scelte e nelle
verifiche dei risultati rappresentanti della
sanità e della popolazione, dando vita ad
un modello di integrazione e partecipazio-
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ne alla politica sanitaria negli ambiti territoriali di Arona e Borgomanero.
La Fondazione della Comunità del Novarese, nata nel 2000 – prosegue Mauri
- finanzia, tramite appositi bandi, progetti
in settori quali l’assistenza sociale e sociosanitaria, la ricerca, il disagio giovanile,
l’assistenza agli anziani, la tutela e la valorizzazione dei beni artistico/ambientali nel
territorio novarese.
Il ruolo della Fondazione è quello di promuovere la cultura del dono e migliorare
la qualità della vita della propria comunità,
favorendo una maggiore consapevolezza
dei bisogni e delle opportunità presenti nel
proprio territorio, rafforzando il senso di
appartenenza e di coesione sociale, aumentando la capacità della comunità di risolvere autonomamente i propri problemi.
Si propone, inoltre, di favorire lo sviluppo
del terzo settore, promuovendo la crescita
delle organizzazioni senza fini di lucro e
creando opportunità e collaborazione fra
gli Enti non profit.
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IN FORMA
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Un’apparecchiatura all’avanguardia per
il Reparto di Oculistica dell’ASL NO
a cura di Elena Vallana
Nel mese di novembre scorso è stata
presentata ad Arona la nuova apparecchiatura “Visante OCT ”, il più recente
ed innovativo strumento di diagnosi del
segmento anteriore dell’occhio, donata
dalla Fondazione “Salina” di Arona
alla Struttura Complessa Oculistica del
Presidio Ospedaliero dell’ASL NO diretta
dal dott.Vito Belloli.
Lo studio della cornea e del segmento
anteriore dell’occhio rappresenta un momento fondamentale per la preparazione
chirurgica e per il follow up del paziente affetto da malattie del segmento anteriore
quali cataratta, glaucoma e patologie corneali. Una tecnologia emergente in questo
ambito è l’indagine mediante tomografia
ottica a luce coerente (OCT).
Il nuovo Visante OCT, nome nato dalla fusione delle parole “visione” e “anteriore”
e da Optical Coherent Tomography – è il primo strumento ad applicare la tecnologia
OCT al segmento anteriore dell’occhio.
Rispetto a precedenti OCT presenta alta
risoluzione, semplicità e rapidità d’uso.
Acquisisce immagini analoghe a quelle ottenute dai convenzionali ultrasuoni, differendo per l’utilizzo della luce al posto del
suono e sfruttando così le proprietà ottiche dei tessuti anziché quelle acustiche.
La tecnologia OCT è in grado di fornire
immagini in profondità della camera anteriore (angolo incluso), assolutamente nitide e ricche di dettagli, senza contatto (caratteristica che costituisce un importante
vantaggio pratico). Le immagini OCT assicurano non solo una valutazione qualitativa dei diversi tessuti oculari ma anche informazioni quantitative: è possibile infatti
misurare spessori e ampiezze, diametri o
anomalie del profilo e dell’omogeneità di
un tessuto.
L’interpretazione delle immagini OCT of-
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IN FORMA
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Certificazione di qualità per l’Ospedale di Arona,
per la cura e la gestione della
degenerazione maculare legata all’età
con il Progetto “OLIMPO” la persona al centro di percorsi
Sicurezza e qualità gli obiettivi del Progetto “Olimpo”, primo
programma di certificazione per
l’area oftalmica che offre ai pazienti affetti da maculopatia i massimi
standard di diagnosi, cura e assistenza.
In Piemonte sono 1600 i nuovi casi
ogni anno.
fre molteplici informazioni diagnostiche
su un’ampia gamma di patologie oculari,
quali il cheratocono, le opacità corneali, il
glaucoma, la cataratta, le anomalie congenite ed acquisite delle strutture del segmento anteriore.
L’attrezzatura, del valore di 40.000,00
euro, è stata acquisita grazie alla donazione della Fondazione “Salina” di Arona
e messa a disposizione del Reparto di
Oculistica.
Grazie a questa ulteriore preziosa donazione
che va a completare la dotazione tecnologica dell’Oculistica di Arona è possibile dare
completa realizzazione ad un progetto per
lo sviluppo di nuove metodiche diagnostiche
e terapeutiche per le patologie corneali e, attivare nell’ASL NO, un ambulatorio dedicato
alle malattie della cornea.
L’ASL NO, nel ringraziare la Fondazione
“Salina”, sottolinea che “la donazione
contribuirà ancor più a garantire nel territorio un’assistenza sanitaria di eccellenza che
pone al centro della sua attenzione i bisogni
del paziente”.
La Fondazione “Salina” nel corso del terzo
millennio ha finanziato per oltre 400.000,00
euro l’acquisizione di sofisticate apparecchiature per la prevenzione, la cura delle patologie dell’occhio, contribuendo alla realizzazione di una Struttura di Oculistica altamente
specializzata e di riferimento.
Il percorso di cura dei pazienti affetti da
degenerazione maculare legata all’età
(DMLE) da oggi può essere certificato.
All’ospedale SS. Trinità di Arona è partito “OLIMPO”, il primo programma di
certificazione per l’area oftalmica, che
ha l’obiettivo di aumentare lo standard
di qualità del servizio offerto al paziente, definendo requisiti di riferimento e
prassi organizzative su alcune importanti
aree, tra cui: tempestività di accesso
alle cure; efficienza operativa (gestione delle liste di attesa, percorso dalla
diagnosi alla cura); modalità di presa
in carico del paziente durante l’erogazione dei trattamenti e nel follow up.
La sicurezza e la qualità nel contesto
dell’erogazione delle cure, è un bene prioritario - afferma il Vertice Direzionale
dell’ASL NO - Ne sono consapevoli i cittadini ma anche gli operatori sanitari che
devono individuare attività e comportamenti organizzativi che permettano di gestire
in maniera efficace il paziente. Questo si
rende indispensabile oggi anche per i maculopatici, in crescente aumento, la cui gestione non può più essere limitata al quadro oculare ma deve essere complessiva a
causa del peso della morbilità associata alla
menomazione visiva. Ci troviamo, quindi, di
fronte alla necessità di aumentare sempre
più le competenze specialistiche del nostro
centro per un approccio più strutturato alla
presa in carico del paziente maculopatico e
ai suoi bisogni.
L’aumento del numero di persone affette da
DMLE e l’introduzione di nuovi trattamenti
farmacologici, come i farmaci antiangiogenici che si somministrano per via intravitreale,
hanno cambiato lo scenario della gestione
di questo tipo di paziente e dell’organizzazione delle strutture sanitarie, modificando
comportamenti che sembravano assodati.
- sottolinea Vito Belloli Primario della Struttura Complessa di Oculistica
dell’Ospedale di Arona dell’ASL NO –
Per questo motivo presso il nostro centro
medici e infermieri hanno aderito al progetto OLIMPO che permette di affrontare
non solo problematiche cliniche ma anche
gestionali del paziente, dalle liste d’attesa
agli strumenti di cura e assistenza.
Il progetto “OLIMPO”, erogato da
Certiquality, ente indipendente di certificazione riconosciuto a livello internazionale (SINCERT), è un percorso di accreditamento che rilascia una certificazione
di qualità relativa al processo di diagnosi
e cura del paziente con maculopatia.
Ma cosa garantisce OLIMPO?
Il programma deve offrire al paziente:
accesso alle cure entro un massimo di 7 giorni; appropriatezza di
trattamento; tempi e modalità di
trattamento definiti e rispettati,
assistenza costante dopo il primo
ciclo di cura, disponibilità completa
delle cartelle cliniche, informazioni
puntuali a paziente e familiari sui
rischi e benefici dei trattamenti
proposti, alternative di cura.
In conformità alla certificazione, la struttura ospedaliera deve inoltre garantire,
la preparazione del personale sanitario,
la possibilità di effettuare interventi d’urgenza, un sistema di prevenzione delle
infezioni, garanzie di sicurezza di presidi
e farmaci in utilizzo.
L’oculista è il primo responsabile della salute e del benessere della persona con degenerazione maculare. – continua – Giorgio
Francesco Pacelli, Oculista del Reparto
del nosocomio aronese - Per questo motivo è importante attivare al massimo tutte
le competenze sia organizzative che tecniche anche attraverso un’accurata identificazione e un sistematico monitoraggio delle
aree critiche e la definizione precisa delle
responsabilità.
La Degenerazione maculare legata all’età
è una malattia legata all’invecchiamento
che colpisce la macula, la parte più centrale della retina, responsabile della visione distinta.
Nelle sue diverse forme, “secca” o “umida”, comporta un deterioramento progressivo della visione: i pazienti vedono
le forme distorte e la visione centrale
viene persa. In conseguenza dell’innalzamento progressivo dell’età media della
popolazione la DMLE è destinata ad incidere sempre più sulla salute dei cittadini
compromettendone la qualità della vita,
che si calcola si riduca del 60%.
Attualmente in Italia sono circa 1 milione le persone che presentano i primi
segni della DMLE. In totale, i nuovi casi
di Degenerazione Maculare neovascolare ogni anno in Italia sono 20.000.
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in forma 1 - ASL 13 Novara