o e! f n u i g E n S li E C 22 in ISSN 1830-6349 Gennaio 2011/1 IT CESE info EDITORIALE Caro lettore, nella mia ancor breve esperienza di vicepresidente del CESE ho avuto modo di rendermi conto che i cittadini sono interessati a sapere di più sulle attività dei gruppi di pressione a Bruxelles e soprattutto a sapere se il Comitato si differenzia da questi gruppi. So perfettamente che in diversi Stati membri l’espressione «attività di un gruppo di pressione» (lobbying) assume una connotazione negativa, dovuta principalmente alla sua presunta mancanza di trasparenza, e questo nonostante gli sforzi intrapresi tanto dalla Commissione europea quanto dal Parlamento europeo al fi ne di creare un albo di tali gruppi. Qui a Bruxelles, tuttavia, mi sono resa conto che svolgere attività di lobbying significa anche apportare una particolare competenza e, a volte, off rire conoscenze di nicchia ai responsabili decisionali, mettendo in risalto aspetti specifici e possibili ripercussioni di un problema in un contesto che spesso è estremamente tecnico e complesso. Ma anche se non considero l’attività dei gruppi di pressione una cosa negativa di per sé, sono fiera di affermare che il CESE fornisce queste competenze e conoscenze alle altre istituzioni dell’UE in modo consensuale e orientato alla ricerca di soluzioni, facendo così dei suoi pareri qualcosa di più di una semplice somma di interessi individuali. Questo è dovuto essenzialmente al processo con cui noi membri del CESE elaboriamo i pareri, un processo basato sullo scambio di opinioni e sull’esperienza acquisita sul campo. Da un attento esame dei vari argomenti, effettuato nel corso delle riunioni dei gruppi di studio e delle sezioni, emerge un parere che è di tutti, adottato nella sessione plenaria, e nel quale le posizioni di un gruppo non hanno maggior peso rispetto a quelle degli altri gruppi. È un metodo, a mio avviso, profondamente democratico di prendere le decisioni. Il CESE apporta quell’elemento di trasparenza di cui i cittadini a volte sentono la mancanza. Il Trattato di Lisbona ha conferito una chiara legittimità al nostro ruolo. La composizione dei tre gruppi fa inoltre del CESE una piattaforma accessibile alle preoccupazioni e agli interessi espressi nei singoli Stati membri. Sono convinta che anche le altre istituzioni riconoscono appieno il valore dell’attività svolta dal Comitato, apprezzandone le origini e l’obiettività. Anna Maria Darmanin Vicepresidente DATE DA RICORDARE 27-28 gennaio 2011 CESE: seminario degli addetti stampa 27-28 gennaio 2011 Parlamento europeo: Agorà dei cittadini IN QUESTO NUMERO 2 3 3 4 Combattere la violenza sulle donne Delegazione tibetana al CESE La sessione plenaria di dicembre Il Presidente Nilsson in Lituania Comitato economico e sociale europeo un ponte tra l’ Europa e la società civile organizzata Coordinamento economico e disciplina di bilancio Il 1° gennaio l’Ungheria ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’UE. Péter Vadász, copresidente di BusinessHungary e membro del gruppo Datori di lavoro del CESE, presenta una panoramica delle priorità in materia di imprese del semestre di presidenza ungherese. Dal 1° gennaio 2010 fino al 30 giugno 2011, tre Stati membri dell’UE coordinano i loro programmi per assicurare il primo trio delle presidenze dell’Unione europea. Esercitare la presidenza rappresenta un’opportunità eccellente per orientare l’agenda politica dell’UE e promuovere un’Europa più forte. Questo primo trio delle presidenze ha iniziato a operare in un clima pesante: una crisi finanziaria mondiale senza precedenti, cui è seguita la grave recessione economica che ha colpito gli Stati membri. Di fronte alle attuali difficoltà, la sfida non consiste soltanto nel mantenere i risultati positivi derivanti da un’integrazione economica sempre maggiore e da una moneta comune, ma anche nel portare avanti il rafforzamento della coesione. Nell’importante semestre di presidenza spagnolo gli Stati membri hanno raggiunto un accordo sulla strategia Europa 2020 e sui capisaldi della governance economica europea. Il semestre di presidenza belga ha sostenuto con successo questa strategia e ne ha perfezionato i dettagli e i meccanismi di attuazione. Adesso, nel primo semestre del 2011, è tempo di concretizzare! L’Europa ha bisogno di concentrarsi sul rilancio dell’economia e sul rafforzamento della competitività e dell’innovazione; l’attenzione deve andare alla creazione di posti di lavoro, in modo da rendere la crescita sostenibile e la ripresa duratura. Il coordinamento economico, una disciplina di bilancio più rigorosa e una strategia di competitività ben ponderata rappresentano i pilastri fondamentali di una cre- scita europea positiva e sostenibile. Inoltre, un mercato interno ben funzionante che tenga fede alle aspettative rappresenta la pietra angolare di un’Europa più forte e più integrata, in grado di affrontare la concorrenza mondiale rimanendo vicina ai cittadini. La competitività andrebbe poi rafforzata facendo leva sulla politica commerciale esterna e assicurando l’accesso alle materie prime. Infine l’Europa deve perseverare negli sforzi tesi a costruire una rete di approvvigionamento energetico che sia accessibile dal punto di vista economico, sicura e sostenibile. La strategia di Lisbona non è riuscita a tener fede alle aspettative, ma gli obiettivi della strategia Europa 2020 sono ancora realizzabili. Noi tutti – politici, imprese e cittadini – dobbiamo assumerci le responsabilità che ci competono. Gli imprenditori dell’Ungheria si sono preparati in maniera proattiva a questo semestre di presidenza ungherese dell’UE: l’obiettivo comune è far sì che esso sia un successo e dia un contributo positivo al progetto europeo. ● Povertà ed esclusione Il 2010 è stato designato Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. A metà novembre, quando l’anno tematico volgeva ormai alla fine, il CESE ha organizzato un’audizione congiunta della durata di un giorno con la coalizione 2010 delle O NG sociali per discutere i risultati di questa iniziativa. Scopo dell’audizione era proporre nuove idee per ridurre l’indice di povertà, che attualmente si aggira intorno al 17 % in Europa. Sono intervenuti vari oratori di primo piano, compresi il Presidente del CESE Staffan Nilsson e – a nome della presidenza belga del Consiglio dell’UE – Philippe Courard, sottosegretario di Stato per l’Integrazione sociale e la lotta alla povertà. I partecipanti si sono mostrati fondamentalmente d’accordo nel ritenere che quest’Anno europeo abbia prodotto molti risultati positivi, consentendo tra le altre cose di trovare un accordo sugli obiettivi strategici, dare voce in capitolo ai poveri e sensibilizzare l’opinione pubblica alla stigmatizzazione sociale e agli stereotipi. Ciononostante, una serie di questioni può essere risolta solo nel lungo termine. Secondo l’opinione concorde dei partecipanti, la povertà deve essere esaminata alla luce della lotta alla discriminazione, del rispetto dei diritti umani e delle politiche di inclusione sociale. Nel cercare di risolvere i problemi delle persone bisognose, governi ed organizzazioni devono non solo dare lavoro, ma anche pensare ad alloggio, istruzione e salute per le persone in stato di povertà. Molte persone desiderano lavorare, ma manca il lavoro nel loro territorio, oppure non hanno le competenze necessarie per entrare (o rientrare) nel mercato del lavoro. I partecipanti hanno espresso il timore che le misure di austerità varate in molti Stati membri possano aggravare ulteriormente le condizioni sociali dei più poveri. Mentre l’Anno europeo dedicato alla povertà volge alla fine, i partecipanti all’audizione hanno esaminato i passi concreti che verranno compiuti nel prossimo futuro. Innanzitutto, la strategia Europa 2020 include un’iniziativa specifica sulla povertà, oltre alla creazione della Piattaforma europea contro la povertà, che si auspica abbia sufficiente autorevolezza per garantire che dalle parole (di Bruxelles) si passi all’azione (locale). Inoltre, i partecipanti hanno ritenuto importante il fatto che il Consiglio dell’UE abbia fissato degli obiettivi, pur auspicando che essi possano diventare più ambiziosi col tempo. Infine, gli Stati membri si sono assunti l’impegno di sradicare la povertà infantile. In relazione alla questione dei senzatetto, gli oratori invitati all’audizione hanno valutato positivamente il riconoscimento del problema a livello dell’UE, ma hanno aggiunto che esiste una reale necessità di capire meglio a livello locale i motivi che portano le persone a finire sulla strada. Le politiche di integrazione dei migranti e dei Rom sono state viste come fonte di crescente preoccupazione. insufficiente può portare a una vecchiaia con una pensione insufficiente, un problema che va ad aggiungersi agli altri che le persone anziane già affrontano. Secondo gli oratori, è qui che bisogna intervenire per rafforzare la solidarietà intergenerazionale. La strategia Europa 2020 segna una nuova fase dell’attività dell’UE ed è essenziale che il CESE e tutte le O NG lottino affinché i temi legati alla povertà rimangano nell’agenda europea attraverso una costante pressione sui responsabili delle decisioni. (jmb) ● Prossimamente al CESE Agorà dei cittadini sul tema Crisi e povertà Il 27 e 28 gennaio 2011 il Parlamento europeo ospiterà un’Agorà dei cittadini sul tema Crisi e povertà. L’evento, giunto ormai alla terza edizione, permetterà ai 350 rappresentanti di organizzazioni nazionali ed europee della società civile invitati per l’occasione di discutere su come rafforzare >>> pagina 2 Un altro tema controverso è quello dell’età. Una vita lavorativa con un salario www.eesc.europa.eu 1 Continua da pag. 1 Agorà dei cittadini sul tema Crisi e povertà le reti di sicurezza per aiutare le persone ad affrontare la crisi economica e finanziaria che ha investito l’Europa. Verranno affrontati tre temi principali: le nuove forme di povertà, l’impatto della crisi sui flussi migratori e sui processi d’integrazione, e le sfide che questa crisi implica per il modello sociale europeo. A tenere le fila dei dibattiti saranno due vicepresidenti del Parlamento europeo, Isabelle Durant e Libor Rouček. L’Agorà dei cittadini, un’iniziativa lanciata nel 2005, punta ad avvicinare i cittadini europei alle istituzioni dell’UE instaurando un meccanismo strutturato di concertazione tra il Parlamento europeo e la società civile dell’UE sui temi cruciali dell’attualità europea. Il Parlamento europeo e il CESE hanno avviato una collaborazione concreta per realizzare nuove forme di partecipazione civica e di dialogo con la società civile organizzata. Il Presidente del CESE Staffan Nilsson e la presidente della sezione SOC (Occupazione, affari sociali, cittadinanza) Leila Kurki (Lavoratori, Finlandia) faranno parte della delegazione del Comi● tato all’Agorà dei cittadini. (pf) Combattere la violenza sulle donne: un impegno quotidiano Il 25 novembre si è celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il membro maltese del CESE Grace Attard (Attività diverse) – presidente del Consiglio nazionale delle donne di Malta (Maltese National Council of Women – NCW) – è in prima linea nella lotta a questo fenomeno. Ecco come spiega l’urgenza di combattere la violenza fisica sulle donne, un sopruso che viene praticato da secoli. Nell’Unione europea una donna su cinque subisce maltrattamenti durante la propria vita adulta, una su dieci è vittima di abusi sessuali. La violenza, sia fisica che psicologica, costituisce una delle violazioni più gravi dei diritti umani, del diritto alla vita e all’integrità fisica e psicologica, e ha conseguenze devastanti che sono all’origine di problemi fisici e psicologici. La violenza domestica, diffusa in tutte le classi sociali, è un reato all’interno di ogni relazione intima, non solo nel contesto del matrimonio. Si tratta di un fenomeno che non va sottovalutato riducendolo a mera patologia o a un problema caratteriale, benché l’abuso di alcol e i disturbi psicologici possano accrescerne l’incidenza e acuirlo. L’impatto della violenza coniugale è aggravato dal fatto che non si limita alle vittime dirette, ma si estende anche ad altri membri della famiglia, in particolare ai bambini. PROSSIMAMENTE AL CESE Your Europe, Your Say 2011 Ciononostante è raro che i bambini vengano considerati vittime indirette della violenza. La violenza sulle donne non si limita agli scontri tra le mura domestiche: un’altra forma di violenza è costituita dalle molestie sessuali di cui le donne sono vittime sul luogo di lavoro e in ogni altro ambiente al di fuori della cerchia familiare. Secondo l’NCW bisogna fare di più per le categorie di donne vulnerabili, come le donne disoccupate, quelle che percepiscono un salario modesto e quelle che lavorano nell’industria del sesso. O ltre il 50 % delle prostitute vengono violentate o aggredite sessualmente dai loro sfruttatori. Analogamente, le donne e le ragazze vittime del traffico a scopo sessuale in gran parte degli Stati membri sono spesso oggetto di atti di brutalità che causano danni fisici e psicologici permanenti. O ccorre intervenire organizzando campagne d’informazione per educare i cittadini e sensibilizzarli sull’aumento della violenza in televisione e su Internet, e analizzare la violenza nelle relazioni tra adolescenti. Il Consiglio nazionale delle donne di Malta propone di inserire programmi di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne anche nei programmi scolastici. Il Consiglio nazionale delle donne di Malta giudica necessario rafforzare le norme sull’allontanamento dal domicilio familiare e sulla violenza domestica nei confronti dei minori in quanto vittime o testimoni di atti di violenza. O ccorre Il Consiglio d’Europa ha lanciato la campagna Uno su cinque (One in Five) contro la violenza sessuale sui minori. Madi Sharma, membro del CESE (Datori di lavoro, Regno Unito), è intervenuta in occasione della manifestazione, che si è svolta a Roma nel mese di novembre, ed ha spiegato che il CESE, grazie ai suoi contatti diretti con le parti sociali e con la società civile, potrebbe contribuire a sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica in merito a questa campagna. (eb) porre l’accento sulla prevenzione e sull’individuazione precoce di queste forme di violenza e, nella formazione degli agenti di polizia, insistere sulla necessità di trattare i casi di violenza domestica come reati e non come semplici questioni familiari. ● In seguito all’enorme successo della prima edizione, Your Europe, Your Say verrà riproposta dal 5 al 7 maggio 2011. Si tratta di un’iniziativa nata da un’idea dell’ex vicepresidente del CESE Irini Pari (Datori di lavoro, Grecia) che consiste in una simulazione di sessione plenaria in cui studenti delle scuole superiori vestono per tre giorni i panni di consiglieri del CESE. Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è scaduto a novembre 2010 e all’inizio di dicembre sono state estratte le 27 scuole partecipanti tra le circa 150 domande pervenute. Come nel 2010, tre studenti e un insegnante per Stato membro avranno l’opportunità di recarsi a Bruxelles per dibattere, negoziare, difendere le proprie convinzioni e cercare di raggiungere un consenso durante questa sessione plenaria simulata. Inoltre, gli istituti partecipanti saranno visitati da un membro del CESE del rispettivo paese. Per ulteriori informazioni consultare il sito web http://www.eesc.europa.eu/Your ● EuropeYourSay2011. (ac) NOTIZIE SUI MEMBRI DEL CESE La African and Caribbean Diversity al CESE Cosa sono le categorie del CESE? Brenda King (Datori di lavoro, Regno Unito) ha invitato a Bruxelles 30 adolescenti membri della African and Caribbean Diversity (ACD), per capire meglio quale impatto abbia su di loro l’Unione europea. L’ACD è un’organizzazione con sede a Londra che promuove l’ingresso, la crescita e l’avanzamento dei suoi membri, provenienti dalle comunità africane e caraibiche, nelle organizzazioni imprenditoriali del Regno Unito. All’incontro sono intervenuti il Segretario generale del CESE Martin Westlake e il presidente del gruppo Datori di lavoro Henri Malosse. Ai loro discorsi ha fatto seguito una sessione di domande e risposte durante la quale gli studenti hanno posto interrogativi sui problemi che l’Europa si trova ad affrontare dopo la crisi finanziaria e l’ascesa economica di Brasile, Russia, India e Cina. Gli studenti dell’ACD si sono inoltre recati in visita al Parlamento europeo. (eb) ● I membri del CESE interessati a un determinato settore politico possono entrare a far parte di raggruppamenti chiamati «categorie», ciascuno dei quali si occupa di uno o più argomenti specifici. Attualmente i temi trattati nell’ambito delle categorie sono: trasporti; agricoltura; economia sociale; consumatori e ambiente; PMI, artigianato e libere professioni. Le categorie operano su base volontaria e sono aperte a tutti i membri del Comitato, ciascuno dei quali però può far parte di una sola categoria. Esse hanno principalmente la funzione di forum nei quali «condividere esperienze e competenze su argomenti specifici e utilizzare conoscenze specialistiche al fine di accrescere ulteriormente la qualità dei lavori consultivi del CESE», per riprendere le parole di Jan Simons (Datori di lavoro, Paesi Bassi), neoeletto portavoce della categoria Trasporti, che riunisce una ventina di membri. Simons prevede che altre categorie verranno costituite nel corso del mandato 2010-2015. (eb) ● Bryan Cassidy al Forum del turismo © Tupungato Dirk Westendorp riceve il premio ITO per il 2010 Il riconoscimento è stato assegnato al membro del CESE Dirk Westendorp, già direttore dell’Associazione dei consumatori dei Paesi Bassi ed ex presidente dell’Ente olandese per le telecomunicazioni, per aver contributo più di ogni altro a migliorare le relazioni tra i consumatori e le imprese e tra i cittadini e le autorità. Dirk Westendorp, a destra, riceve il premio ITO La cerimonia di consegna del premio della Fondazione ITO, giunto alla sua terza edizione, si è svolta il 3 novembre 2010. Sotto la direzione di Westendorp l’Associazione olandese dei consumatori ha notevolmente intensificato la sua attività, fino a diventare – in termini relativi – la più grande organizzazione di difesa dei consumatori al mondo. Dopo aver lasciato la guida dell’Associazione, Westendorp si è impegnato attivamente, non solo nel suo paese ma anche nell’arena europea e internazionale, nella promozione di servizi di migliore qualità e di prodotti più sicuri. Le aziende e le organizzazioni hanno fatto ● tesoro dei suoi consigli e della sua esperienza per offrire ai loro clienti servizi sempre più efficienti. (eb) FOOD 4U concorso video e premiazione Madi Sharma (Datori di lavoro, Regno Unito) figurava tra i membri della commissione giudicatrice del concorso video FOOD 4U tenutosi in autunno a Jesolo, Italia. Il concorso FOOD 4U è un’iniziativa di sensibilizzazione sponsorizzata dal ministero italiano per le Politiche agricole e sostenuta dal CESE. Gli studenti che concorrono esprimono le loro opinioni sull’importanza di una dieta sana attraverso un video clip denominato Spot e un servizio filmato dietro le quinte intitolato Backstage. All’edizione di quest’anno sono state invitate a partecipare oltre 30 000 scuole superiori. Madi Sharma ha preso parte al concorso a Jesolo e ha presenziato alla cerimonia di premiazione svoltasi a Roma. «Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, che va al di là della produzione alimentare e di una dieta sana. Il progetto copre settori quali la politica rurale, la politica agricola, la salute, l’istruzione, i trasporti e la cultura, cercando al tempo stesso di sensibilizzare gli studenti al valore dell’Unione europea,» ha affermato Madi Sharma. (abr) ● 2 Turisti sul Ponte Carlo a Praga «Rafforzare il ruolo dell’Europa come prima destinazione turistica» a livello mondiale – questo il titolo del Forum europeo del turismo tenutosi a Malta a metà novembre. La manifestazione, che ha riunito operatori provenienti da tutti i settori dell’industria turistica, era patrocinata dalla Commissione europea, la quale nel giugno scorso ha pubblicato una comunicazione intitolata L’Europa, prima destinazione turistica mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo. Al Forum ha partecipato in qualità di rappresentante del CESE, Bryan Cassidy (Datori di lavoro, Regno Unito), presidente della sezione INT (sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo), il quale è intervenuto sui problemi del trasporto aereo nel mondo dopo l’11 settembre. Cassidy si è chiesto infatti «Perché i viaggi in aereo non possono essere un piacere come in passato?» osservando che il moltiplicarsi dei voli a basso costo e degli alberghi economici provoca una «corsa sfrenata ai prezzi più bassi « che va a scapito della qualità. «L’UE dovrebbe promuovere un biglietto Visita l’Europa in aereo sul modello del programma Rail Europe», ha aggiunto Cassidy dopo la conclusione del Forum. All’ordine del giorno della manifestazione figurava anche un dibattito sullo sviluppo del marchio «Europa», inteso a rendere il continente europeo competitivo sia sul mercato mondiale che per i cittadini europei e a realizzare un’industria del turismo di elevata qualità e responsabile sotto il profilo ambientale. (eb) ● L’azione collettiva Jorge Pegado Liz, membro del CESE (Attività diverse, Portogallo), ha inaugurato un convegno sull’importanza dell’azione collettiva a tutela dei consumatori. L’azione collettiva è un meccanismo che consente a un gruppo di agire in giudizio e può essere d’aiuto in casi che coinvolgono più attori contro il medesimo convenuto. Il CESE si è fatto fautore di questo meccanismo in un parere di iniziativa presentato nel 2008. Pegado Liz, allora relatore del parere, ha presieduto la tavola rotonda sula coerenza delle iniziative europee. Il convegno, che si è tenuto in novembre, è stato organizzato dall’Ufficio europeo delle unioni di consumatori (BEUC) e da Test-Achats/TestAankoop, un gruppo belga di consumatori. (eb) ● CESE info — Gennaio 2011/1 La camera di commercio tibetana rafforza i contatti in Europa durante una visita al CESE IN BREVE Incontro dei rappresentanti della società civile di Unione europea e Cina Il 14 e 15 dicembre il CESE ha organizzato a Bruxelles l’8a Tavola rotonda con il Consiglio economico e sociale cinese (CESC). O ltre a partecipare a un gruppo di lavoro sugli effetti della crisi finanziaria sul dialogo sociale, i membri delle due delegazioni hanno discusso il bilancio delle attività della Tavola rotonda e il tema dei diritti dei minori e hanno presentato le loro osservazioni in merito. È stata anche affrontata la questione del dialogo sociale. I partecipanti hanno infine adottato una dichiarazione congiunta che contiene raccomandazioni per le autorità dell’UE e della Cina. A metà novembre il CESE ha accolto una delegazione della camera tibetana del commercio e dell’industria: 24 imprenditori sono venuti in Europa a cercare sostegno e consigli per il funzionamento della loro organizzazione, che gestiscono dall’esilio in India e Nepal, e per parlare di diritti umani. «La camera di commercio tibetana è ancora molto giovane, ha soltanto 5 anni. Lo scopo principale di questa visita è stabilire contatti con le camere di commercio di diversi paesi europei e vedere come funzionano,» ha affermato il presidente del gruppo Lavoratori Henri Malosse (Francia) dopo l’apertura dell’incontro a Bruxelles. «Insieme alla sezione REX e al gruppo per il Tibet del Parlamento europeo stiamo cercando di ottenere un sostegno finanziario per il funzionamento della camera di commercio tibetana», ha aggiunto Malosse, principale orga- nizzatore di questo viaggio, che aveva incontrato i membri della camera tibetana in marzo durante la visita di una delegazione del CESE al governo tibetano in esilio e al Dalai Lama. (Lavoratori, Grecia) e Luca Jahier (Attività diverse, Italia), il segretario generale Martin Westlake, europarlamentari e rappresentanti del Consiglio d’Europa e dell’associazione Eurochambers. Tra gli obiettivi della camera di commercio tibetana vi era anche quello di raccogliere un sostegno politico per la richiesta di liberazione di un loro membro, arrestato dalle autorità cinesi per ciò che la camera di commercio considera motivi politici. Il viaggio in Europa, iniziato a Parigi con una visita ufficiale al Senato francese e un incontro con l’Assemblea francese delle camere del commercio e dell’industria e proseguito con le due giornate al CESE, si è concluso con due tappe presso organismi omologhi rispettivamente ad Amsterdam e Barcellona. (eb) ● «Un nostro collega imprenditore è in carcere», ha osservato Malosse, diventato sostenitore della causa tibetana quando ha scoperto le analogie tra il suo passato impegno politico per lo smantellamento della Cortina di ferro e la mancanza di libertà di cui sono vittime i tibetani. Al CESE la delegazione ha incontrato tra gli altri i presidenti degli altri due gruppi del CESE Georgios Dassis Gli incontri tra il CESE e la controparte cinese sono frutto di una decisione adottata oltre quattro anni fa ad un vertice UE-Cina tenutosi a Helsinki. In tale occasione, le parti avevano appoggiato l’istituzione di una tavola rotonda che si sarebbe riunita periodicamente per sviluppare un partenariato strategico tra Cina e Unione europea. La riunione inaugurale della Tavola rotonda si è tenuta a Pechino nel 2007. (as) ● Partenariato orientale In occasione del Secondo forum della società civile del partenariato orientale, tenutosi a Berlino a metà novembre, il vicepresidente del CESE, Jacek Krawczyk, ha affermato che nell’ambito del forum vi è spazio per un maggiore coinvolgimento del CESE e della società civile. La manifestazione è stata organizzata dal ministero degli Esteri tedesco e ha riunito oltre 200 organizzazioni della società civile, in rappresentanza di Unione europea, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina. I partecipanti sono stati accolti dal commissario per l’Allargamento e la politica di vicinato Štefan Füle. Nell’allocuzione di apertura, il vicepresidente del CESE ha sottolineato che le parti sociali e le organizzazioni dell’Unione europea erano sottorappresentate. Ha suggerito di far assumere al CESE un ruolo di maggior rilievo nel forum, sottolineando che il Comitato continuerà ad adoperarsi per un maggiore contributo della società civile al processo del partenariato orientale. Il membro del CESE Ivan Voleš (Datori di lavoro, Repubblica ceca) è stato rieletto nel comitato direttivo del forum. (ti) ● LA SESSIONE PLENARIA IN SINTESI Aiuti al settore del carbone Il CESE ha espresso alcune critiche in merito al piano della Commissione europea relativo alla sostituzione dei regimi degli aiuti di Stato in scadenza per le miniere di carbone affermando che il sostegno proposto dalla Commissione non copre un periodo sufficientemente lungo e che l’importo di tale sostegno diminuisce troppo rapidamente da un anno all’altro. In un parere di iniziativa presentato da Antonello Pezzini (Datori di lavoro, Italia), il CESE ha dichiarato che se la proposta della Commissione dovesse essere adottata verrebbero messi a repentaglio la ripresa della competitività del settore, l’innovazione produttiva e il passaggio alle tecnologie del carbone pulito e di cattura e stoccaggio del carbonio. La Commissione ha proposto un tasso di degressività minimo del 33 % e la graduale eliminazione, nell’arco di quattro anni, degli aiuti non legati alla produzione e degli aiuti per agevolare le chiusure. (eb) ● Una posizione ferma nei confronti delle agenzie di rating Il CESE ha assunto una posizione ferma nel suo recente parere sulla seconda fase della regolamentazione proposta dalla Commissione per la vigilanza delle agenzie di rating. Tali agenzie, che dovrebbero fornire valutazioni indipendenti sul merito di credito di imprese, paesi e strumenti finanziari, sono ampiamente criticate per il ruolo che hanno svolto nella crisi finanziaria, con la loro sottovalutazione del rischio di credito di certi prodotti finanziari strutturati. Benché il CESE consideri la proposta della Commissione «un passo nella giusta direzione» e abbia accolto con compiacimento il passaggio di competenze in materia di vigilanza e regolamentazione dal livello nazionale a quello europeo, il parere del Comitato, elaborato da Carmelo Cedrone (Lavoratori, Italia) e adottato nell’ultima sessione plenaria del 2010, mette in luce che le norme proposte non sono sempre chiare. Inoltre, il loro campo di applicazione è limitato, in quanto le tre principali agenzie di rating che operano a livello internazionale – vale a dire, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch – hanno la loro sede centrale negli Stati Uniti e, quindi, sono al di fuori della giurisdizione dell’UE. Il CESE raccomanda la creazione di un organo di vigilanza con competenze a livello mondiale. Il Comitato mette anche in dubbio l’efficacia di norme che non riescono a risolvere i conflitti di interesse che sorgono nei casi in cui le agenzie di rating hanno il doppio ruolo di consulenti di certe banche ai cui titoli esse assegnano un rating. Il CESE chiede infine che vengano applicate sanzioni alle agenzie di rating ● che violano la regolamentazione. (eb) Il CESE chiede un ruolo maggiore per la società civile nelle relazioni UE-Russia Secondo un parere del CESE approvato nel corso dell’ultima sessione plenaria del 2010, la società civile deve svolgere un ruolo maggiore nelle relazioni UE-Russia. In particolare, il CESE chiede l’istituzione di un maggior numero di piattaforme in cui le organizzazioni di entrambe le società civili possano seguire e monitorare le relazioni tra UE e Russia. Il parere auspica la consultazione dei soggetti non statali in tema di diritti umani, sostiene la liberalizzazione del sistema dei visti e incoraggia il dialogo interculturale e lo scambio delle buone pratiche in materia di istruzione. Il CESE ha già collaborato attivamente con la Camera civica della Federazione russa (CCFR) e il parere suggerisce di estendere tale coope- razione ad altre organizzazioni della società civile non rappresentate nella CCFR. Propone inoltre che l’accordo UE-Russia preveda l’istituzione di un organo consultivo congiunto per la società civile e avanza la proposta di creare nel CESE un gruppo di contatto dedicato alle relazioni UERussia. (ti) ● Revisione della normativa degli OGM: una proposta ambigua Secondo il CESE, la proposta presentata dalla Commissione europea per una revisione completa dell’attuale e tanto criticata politica dell’UE in materia di approvazione degli organismi geneticamente modificati (OGM) «crea più perplessità che certezze». Nel suo parere sull’argomento, adottato nella sessione plenaria di dicembre, il Comitato osserva che il progetto della Commissione porterebbe a una miriade di misure diverse a livello di Stati membri e di regioni. Ciò, sua volta, si ripercuoterebbe negativamente sul funzionamento del mercato interno dell’UE e sulla certezza del diritto per gli agricoltori e le aziende agricole. Verrebbe inoltre minata la credibilità del sistema nel suo insieme, secondo quanto indicato dal CESE nel suo parere elaborato da Gerfried Gruber (Attività diverse, Austria). La Commissione ha pubblicato in luglio il suo progetto, che lascia agli Stati membri la libertà di decidere se vietare o autorizzare la coltivazione di O GM sul proprio territorio, ma la proposta ha immediatamente suscitato ampie critiche da parte sia dei fautori che degli oppositori di questo tipo di colture. (eb) ● Per ulteriori informazioni : http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.opinions por o tal. or CESE info — Gennaio 2011/1 3 IN BREVE Delegazione del CESE a Israele e nei territori palestinesi E ora in che direzione andiamo? Il momento attuale ben si presta per discutere di come il panorama dei mezzi di comunicazione si evolverà e influirà successivamente sulla comunicazione del settore pubblico. In una fase in cui giornali tradizionali e media regionali lottano per la sopravvivenza, gli esperti temono che un’eventuale scomparsa di alcuni di questi giornali comporterebbe un calo della responsabilità democratica. Altri ritengono che questo pericolo non sussista. Inoltre, l’industria dei media locali non perderà certamente l’occasione di sfruttare la sua posizione di autorevole fornitore di contenuti innovando e investendo nelle nuove tecnologie. Ricorderete certamente l’oracolo di Marshall McLuhan secondo il quale la galassia visuale aveva sostituito la galassia Gutenberg. Per alcuni quest’affermazione era erronea poiché i libri si continuano a vendere e non sono ancora diventati obsoleti a causa dei computer. Un tempo si era temuto che la scrittura avrebbe ridotto le nostre capacità mentali, poiché non avremmo più esercitato la memoria. Secondo la stessa logica, si disse che la televisione avrebbe sostituito il cinema e offuscato la radio. Ecco perché Frollo, protagonista del romanzo Notre-Dame de Paris di Hugo, si sbaglia di grosso quando, confrontando un libro con la sua imponente cattedrale, afferma: «Questo ucciderà quello». La questione in realtà non è che cosa uccide che cosa, ma piuttosto in che modo questo influenza quello e determina il cambiamento. Questo sarà il tema centrale in discussione al quarto seminario degli addetti stampa, in programma presso la sede del CESE il 27-28 gennaio. Per il quarto anno consecutivo, il CESE riunirà giornalisti e specialisti della comunicazione delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni pubbliche europee per discutere delle sfide con cui devono confrontarsi i media e la comunicazione del settore pubblico. Pur consapevoli dell’avvertimento dell’esperto di media Jay David Bolter che «non è saggio prevedere cambiamenti tecnologici con molti anni di anticipo», i partecipanti faranno del loro meglio per tracciare alcuni possibili scenari. Venite a discutere con noi i temi affascinanti e attualissimi che seguono! Essere o non essere in Facebook? Vista l’enorme popolarità di cui godono attualmente i social media, è facile pensare che se non li utilizziamo rischiamo di essere dimenticati. «Se non sei su Facebook, non significa che la gente pensa che sei cool o misterioso. Significa che non ti pensa affatto», si legge in un manifesto studentesco. Gli intellettuali però si lamentano che la nostra infatuazione per i media rischia di farci trascurare il messaggio. È veramente così? Vediamo se stiamo facendo buon uso delle reti sociali oppure no. Su invito dei Consigli economici e sociali israeliano e palestinese, una delegazione del CESE guidata dal suo Presidente Staffan Nilsson si è recata a fine novembre in Israele e nei territori palestinesi. O biettivo della visita: sostenere le attività di tali CES e promuoverne la cooperazione. La delegazione del CESE ha incontrato diversi ministri a Gerusalemme e Ramallah. (eb) ● I giovani imprenditori al CESE I giovani imprenditori europei hanno discusso di opportunità commerciali in un seminario svoltosi in novembre per il secondo anno consecutivo al CESE. Il seminario dei giovani imprenditori europei è un forum rivolto alla generazione emergente di imprenditori e imprenditrici, organizzato dal gruppo Datori di lavoro e presieduto dal presidente del gruppo, Henri Malosse (Francia). Tra gli oratori intervenuti vi sono Luc Van den Brande, ex presidente del Comitato delle regioni, l’europarlamentare Kristian Vigenin e Luca Jahier (Italia), presidente del gruppo Attività diverse. I 46 partecipanti, provenienti da 29 paesi europei, hanno lavorato insieme ai moderatori discutendo di cultura imprenditoriale e di gestione dei servizi di supporto, come uno sportello unico per informazioni, finanziamento e networking. Essi hanno esaminato inoltre il tema della formazione degli imprenditori del futuro. (mm) ● Cittadini o professionisti dell’informazione? Con il progressivo attenuarsi della distinzione tra pubblico e produttori di informazione si è assistito alla crescita e alla rapida diffusione del «giornalismo partecipativo» (citizen journalism). Molti si rallegrano di questo fenomeno e si aspettano che esso renda la vita pubblica più trasparente. Altri invece sostengono che esso finirà soltanto per estromettere gradualmente il giornalismo di qualità e per spingerci verso una cacofonia di voci anonime in uno spazio pubblico sempre più frammentato. Vediamo come gli addetti stampa dovrebbero operare in questo nuovo mondo. Per maggiori informazioni visitate il sito: www.eesc.europa.eu Il CESE ha pubblicato un opuscolo per descrivere in dettaglio i consigli economici e sociali presenti nell’Unione europea. L’opuscolo è disponibile in inglese e francese presso l’unità Visite e pubblicazioni del CESE e può anche essere scaricato dalla pagina delle pubblicazioni del sito Internet del CESE. Benché esista una rete dei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe su scala europea, le informazioni riguardanti gli organismi che vi partecipano, le rispettive caratteristiche e le specificità nazionali sono ancora carenti. L’opuscolo intende colmare tale lacuna. (ac) ● La via baltica per uscire dalla crisi Per curare qualsiasi male è necessario partire da una diagnosi corretta. All’insegna di questo principio, il 19 novembre il CESE e il Parlamento lituano hanno organizzato a Vilnius un convegno finalizzato ad aprire nuove prospettive sulla dimensione sociale della crisi in Lituania, Lettonia ed Estonia. Come dichiarato dal Presidente del CESE Staffan Nilsson, l’evento ha rappresentato «un’ottima piattaforma di discussione su come evitare che si ripeta in futuro l’attuale grave crisi economica, che ha portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro». László Andor, commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha sviscerato le cause della difficile situazione occupazionale, che non va ascritta soltanto alla crisi esplosa nel 2008, ma anche ad alcuni fattori interni. Passando alle misure correttive, ha insistito sulla necessità che le politiche per l’occupazione puntino a creare posti di lavoro nuovi e migliori investendo nell’istruzione e nella formazione. Donatas Jankauskas, ministro lituano della Sicurezza sociale e del lavoro, ha sottolineato dal canto suo come la crisi abbia messo a nudo le debolezze dei mercati del lavoro, delle politiche per l’occupazione e dei sistemi di sicurezza sociale nazionali. Tutti gli oratori hanno concordato sul fatto che le misure anticrisi non devono soffocare la domanda ma si devono piuttosto concentrare sulla salvaguardia dell’occupazione. Secondo la Presidente del Parlamento lituano Irena Degutienė, il percorso di uscita dalla crisi va sfruttato per «creare nuovi e migliori posti di lavoro, alleviando così le tensioni sociali». Le ha fatto eco il Presidente Nilsson, sottolineando che le riforme devono «essere accettabili sul piano sociale e favorire una crescita sostenibile» e che, per avere possibilità di successo, devono essere elaborate in stretta collaborazione con ● le parti sociali e la società civile. (mb) President Staffan Nilsson with Commissioner László Andor in Vilnius CESE info Caporedattrice Barbara Gessler (bg) Tomasz Jasiński – Rappresentante dei membri del CESE nel comitato editoriale (gruppo Lavoratori, Polonia) Hanno collaborato a questo numero Grace Attard Maria Judite Berkemeier (mjb) Anna Bobo Remijn (abr) Maciej Bury (mb) Amelia Munoz Cabezon (amc) Anna Comi (ac) Partick Fève (pf) 4 Tzonka Iotzova (ti) Il CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF,, sul sito sitto Internet del CESE: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.eesc-info CESE info viene pubblicato nove volte l’anno in occasione delle sessioni plenarie del CESE. Milan Minchev (mm) Andrea Subhan (as) Péter Vadász (pv) Laila Wold (lw) Coordinamento generale Eszter Balázs (eb) Le versioni a stampa di CESE info in inglese, francese e tedesco possono essere ottenute gratuitamente presso il servizio Stampa del Comitato economico e sociale europeo. Indirizzo Comitato economico e sociale europeo Edificio Jacques Delors, Rue Belliard 99, 1040 Bruxelles, Belgio Tel. (+32 2) 546.93.96 or 546.95.86 Fax (+32 2) 546.97.64 E-mail: [email protected] Internet:http://www.eesc.europa.eu/ CESE Info non può essere considerato come un resoconto ufficiale dei lavori del Comitato. A tal fine si rimanda alla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee o ad altre pubblicazioni del Comitato. Gennaio 2011/1 CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.eesc-info La riproduzione – con citazione della fonte – è autorizzata (a condizione di inviare una copia alla redazione). Tiratura: 15 500 copie. Prossimo numero: febbraio 2011 CESE info — Gennaio 2011/1 QE-AA-11-001-IT-N Questo ucciderà quello? Quarto seminario degli addetti stampa (27 e 28 gennaio 2011)