LE INIZIATIVE DI CONTRASTO ALL’ ABUSO DI ALCOL
Ellena Pioli
Lucca, 14 giugno 2014.
L’alcol è in Europa, dopo fumo e ipertensione, il terzo fattore di rischio di mortalità evitabile, di disabilità e
malattia cronica e tra i primi tre fattori di maggior impatto sociale e sanitario. Tutte le strategie di
prevenzione devono tenere conto delle linee di indirizzo del Piano di Azione Nazionale Antidroga che viene
definito in base ai risultati delle ricerche epidemiologiche e delle indicazioni del Piano di Prevenzione
Europeo e dell’OMS.
Il primo punto prevede che per essere efficace la strategia di prevenzione sull’alcol deve essere
omnicomprensiva e deve fondarsi su programmi e politiche di cui è riconosciuta la capacità di ridurre i
danni legati al consumo. Infatti i programmi di prevenzione rivolti alla comunità non sono efficaci se
adottati isolatamente.
Il secondo punto è che una numerosa parte della popolazione non è ancora adeguatamente sensibilizzata,
né trattata. Sarebbe necessario l’utilizzo su vasta scala da parte dei medici , in particolare i medici curanti,
dell’intervento precoce per la popolazione a rischio, come indicato dalla OMS.
Il terzo punto è rappresentato dalle politiche di contenimento sulla pubblicità, settore in cui l’industria
investe milioni di euro e che ha grande impatto sui giovani per i quali sono state pianificate strategie di
marketing dedicate .
Il quarto punto su cui bisognerebbe agire è il costo delle bevande alcoliche che se innalzato , avrebbe
notevole efficacia nel ridurre i consumi.
Il quinto punto si riferisce alla promozione di stili di vita salutari, dato che ,ancora oggi hanno ampia
diffusione stili di vita patogeni, spesso in combinazione fra loro, tra i quali l’uso del tabacco, alcol e droghe,
che costituiscono fattori prevenibili delle più importanti cause di mortalità nei paesi industrializzati.
Lavorare sui i comportamenti di rischio per la salute è oggi una delle priorità delle organizzazioni sanitarie e
oggetto principale di studio che ha comportato l’elaborazione di varie teorie e modelli, divenuti chiave di
lettura importanti per pianificare le strategie di intervento. Tuttavia aiutare a cambiare il proprio stile di
vita è un compito tutt’altro che semplice perché i comportamenti individuali sono determinati
dall’interazione fra una molteplicità di fattori personali, sociali e ambientali.
I modelli spiegano i comportamenti definendo variabili operative, manipolando le quali attraverso
interventi mirati è forse possibile indurre un cambiamento nei comportamenti.
Per lavorare bene nella prevenzione dei rischi alcol correlati localmente , come SerT , si è quindi tenuto
conto del fatto che le diverse iniziative intraprese negli anni dovevano tener conto della complessità dei
fattori in gioco, della necessità di agire con una strategia a lungo termine , che perdurasse nel tempo,e
dell’importanza di creare una rete con altri Enti e Agenzie. Inoltre, come teoria di riferimento, si è adottato
principalmente il modello trans teorico del cambiamento ( TTM, transtheoretical model of stages change di
Prochaska & DiClemente ), che identifica i processi che hanno maggior rilevanza nel produrre cambiamenti
nei comportamenti umani. Il modello pone l’accento sulla prospettiva temporale, considerando il
cambiamento un processo che avviene attraverso 5 stadi: precontemplazione, contemplazione,
preparazione, azione e mantenimento. Il TTM cerca di spiegare come avviene il cambiamento, individuando
i processi che l’individuo usa per passare attraverso gli stadi e si propone poi di utilizzare tali processi per
fornire indicazioni precise per i programmi di intervento. L’intervento per la modifica di un comportamento
poco salutare deve essere adattato alla stadio di cambiamento in cui si trova la persona ,per cui stadi
diversi richiedono interventi diversi per promuovere il passaggio dell’individuo da uno stadio all’altro, verso
il successo. Questo modello , oltre che nella cura dell’abuso/dipendenza da sostanze, è stato ampiamente
applicato con successo nell’ambito della prevenzione dell’abuso di alcol e del fumo, soprattutto se utilizzato
per i preadolescenti e gli adolescenti ( Ward e Schielke, 2011). Peraltro, i dati epidemiologici ci indicano che
si sta osservando un calo dell’età del primo inizio di alcolici e fumo e questo comporta la necessità di
anticipare sempre più l’inizio delle attività di prevenzione, iniziando già nelle scuole elementari.
Nel rispetto delle indicazioni nazionali e della Regione Toscana, e date le limitate risorse a disposizione,
come SerT ( Lucca e Valle del Serchio) si è scelto di intervenire concretamente con campagne di
prevenzione selettiva in particolari ambiti e orientata all’intervento su specifici gruppi più vulnerabili ad
adottare un consumo a rischio di alcol, quali ad esempio gli adolescenti e i preadolescenti.
Gli ambiti e le situazioni scelte sono state primariamente quelle in cui è appropriato evitare
completamente l’uso dell’alcol:
- La sicurezza nei Luoghi di Lavoro
- La sicurezza stradale
- Età infantile e adolescenziale ( le scuole)
- La gravidanza
- Luoghi deputati allo sport, del divertimento, degli eventi musicali o comunque di aggregazione
giovanile.
Mi limiterò ad elencare queste attività:
1) Campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione del consumo di alcol in ambito lavorativo che è stata ed
è tuttora condotta dalle U.U.F.F. SerT e il Dipartimento di Prevenzione, in collaborazione con l’U.O.
Educazione alla Salute e il CAR. Tali strutture, dal 2004, hanno promosso una serie di campagne di
sensibilizzazione per i lavoratori, in ottemperanza alle norme legislative vigenti riguardanti il consumo di
alcol ( Legge 125/2001, Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati,Legge 81/2008 in
materia di sicurezza sul lavoro), le indicazioni del Piano Nazionale Alcol, del Progetto Nazionale Alcol e
Lavoro, promosso dal Ministero della Salute e del Progetto Regionale HPH “ Ospedali senza Alcol” del quale
la Regione Toscana è stata capofila. La prima campagna è stata organizzata per i dipendenti dell’AUSL 2 e
ha interessato circa 2670 persone con mansioni diverse ( da quelle sanitarie a quelle tecniche e
amministrative) ed è stata accompagnata con un Corso di Formazione specifica sulle problematiche del
consumo di alcol in generale e negli ambienti di lavoro al personale delle U.U.F.F. Servizio per le
Tossicodipendenze, i medici del lavoro, i medici competenti, i medici della U.F. Prevenzione Igiene e
Sicurezza nei luoghi di lavoro, ( corso di formazione sull’intervento breve che si è svolto nel 2008)
- Informare tutti i nuovi assunti sui rischi alcolcorrelati in ambito lavorativo e sulla legislazione vigente
nell’ambito dei corsi aziendali con una lezione sull’alcol e i rischi correlati in ambito lavorativo e la
distribuzione a ciascuno dell’opuscolo “ Alcol e Lavoro”.
Dall’aprile 2008, su decisione della Direzione Aziendale, non sono state più distribuite bevande alcoliche
nelle mense dell’Azienda USL, né nei bar e spacci interni ai Presidi Ospedalieri.
Scopo della Campagna: oltre che migliorare la sicurezza sul lavoro, far sì che, il personale sanitario,
adeguatamente informato, possa diventare promotore anche nei confronti della popolazione che accede
alle strutture Asl di stili di vita più sani, rispetto al consumo di alcol.
2) Campagna di sensibilizzazione rivolta alle Aziende sia private che pubbliche del territorio lucchese,
condotta dalle U.U.F.F. SerT, in collaborazione alle U.U.F.F. Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, la
U.O. Educazione alla Salute, e il CAR. Iniziata nel 2008 prima solo per le Aziende della Piana di Lucca, è
stata estesa dal 2009 anche a quelle della Valle del Serchio. La struttura della campagna che prevede ,in
linea con quella effettuata per i lavoratori della AUSL 2 di Lucca, coinvolgimento dei responsabili aziendali,
dei Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali Aziendali,R.L.S., e dei Lavoratori , si articola con la
somministrazione dei questionari sulla percezione del rischio del consumo di alcol e restituzione dei
risultati, interventi educativi per i lavoratori stessi, distribuzione di materiale informativo, con lo scopo di
ridurre l’accessibilità delle bevande alcoliche nei luoghi di lavoro ( mensa aziendale, spacci interni etc..) e
l’invio ai servizi delle Dipendenze da parte dei medici competenti nelle situazioni a rischio . Ad oggi
l’intervento ha interessato 27 aziende ( aziende edili, sistema ambiente, aziende estrattive,etc) e coinvolto
600 lavoratori. Questa campagna prevede anche il partenariato dell’INAIL .
3) Campagne di prevenzione nelle scuole sia attraverso corsi di formazione per gli insegnanti che per i peer
educator, in collaborazione con la U.O. Educazione alla Salute e Enti come la Prefettura e la Provincia.
4)Campagne per la prevenzione degli incidenti stradali a favore della popolazione giovanile, sia con
campagne di informazione svolte nelle scuole guida che nei locali del Divertimento.
5) Campagne di prevenzione “ gender oriented” a favore delle donne con interventi specifici per le donne in
gravidanza.
6) Corsi di formazione sull’identificazione precoce dei rischi alcol correlati e sull’intervento breve sulla
popolazione a rischio sia per i Medici del Lavoro che per i medici curanti, in collaborazione con il Centro
Alcologico Regionale e l’Associazione Club Alcologici Territoriali.
7) Implementazione della collaborazione con l’ARCAT e il Comune di Capannori, con l’apertura di un punto
di ascolto per utenti e famiglie presso la Casa della Salute di Marlia
8) Ultimo progetto regionale di prevenzione sugli ambienti sportivi e le scuole (Divertirsi Guadagnando
Salute) per attivare interventi di contrasto delle pratiche del bere in eccesso, rivolto alla fascia di
età 12- 19 anni che prevede una attività specifica nei luoghi di aggregazione giovanile.
Dott.ssa Ellena Pioli, R.U.F. SerT di Lucca
Scarica

Le iniziative di contrasto all` abuso di alcol [pioli]