spaziolavoro al Poste italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. 70% - NO /Aosta - Regime libero - Registrazione presso il Tribunale di Aosta n° 3 del 14 . 09 . 1973 Anno XL • Numero 1 • Aprile 2014 Congresso …a pag 2 ANPI …a pag 9 SLC …a pag 12 XVII Congresso regionale Cgil Primo Maggio Casino de la Vallée Dalla relazione del segretario regionale al dibattito dei delegati. Editoriale Lavoro, una realtà ancora di grave sofferenza Domenico Falcomatà S Mensile d’informazione della cgil Valle d’Aosta i celebrerà il 1° maggio la tradizionale “Festa del Lavoro”, una festa che cade in uno dei periodi più difficili per la Valle d’Aosta e per l’Italia. Dovremmo festeggiare oggi traguardi lavorativi importanti, una maggiore tutela dei diritti, una gioventù che entra senza problemi nel mondo del lavoro. Ma purtroppo la storia, le Il programma della manifestazione per i 70 anni della liberazione dal nazifascismo. scelte politiche poco attente e un’ Europa troppo austera ci consegnano una realtà ancora di grave sofferenza. Oggi un’intera generazione di giovani si confronta con un futuro più incerto e meno prospero di quanto non lo sia stato per i loro genitori. È una realtà che la politica non può ignorare. Ci troviamo di fronte ad una crisi che prima che essere economica è una crisi sociale profonda, una crisi che è diventata di giustizia sociale. Ci preoccupano profondamente le tensioni e i crescenti livelli di diseguaglianza che stanno affliggendo il nostro paese e la nostra regione. La protezione sociale, il lavoro, non sono solo diritti, ma politiche economiche efficaci. Sistemi di protezione sociale efficaci sostengono i redditi e i con- sumi interni, costituiscono capitale umano e accrescono la produttività. La Cgil continuerà a lottare e lavorare a fianco di giovani, lavoratori e pensionati affinchè questo primo maggio ritorni ad essere una grande “festa dei lavoratori”, per rendere omaggio con dignità alle generazioni passate che tanto hanno fatto per il raggiungimento dei diritti fondamentali della tutela sul lavoro. Le soluzioni ci sono, sta a noi, sta alla politica, troppo spesso assente e impegnata in lotte intestine, mettere in primo piano misure macroeconomiche e di politica fiscale che promuovano una crescita inclusiva, con un occupazione dignitosa e protezione sociale. Questa è una condizione fondamentale per il nostro futuro e per il futuro dei nostri figli. $ Sì a trattativa con rappresentante regionale Mauro Alliod per attuazione accordi del 2013. il pensiero “ Senza lavoro il Paese muore e questo Paese non può morire ” (S. Camusso) al lavoro | 2 spazio congresso La relazione del Segretario Regionale “Ogni piccolo contributo di ogni militante confluisce nel maestoso fiume della nostra storia” S i è svolto il 24 e 25 marzo ad Aymavilles il XVII° Congresso Regionale della Cgil della Valle d’Aosta, che ha visto la riconferma di Domenico Falcomatà alla guida della Segreteria Regionale. Il primo giorno di lavori si è aperto con il ricordo dell’Avvocato Paolo Caveri “È d’obbligo ricordare Paolo Caveri – ha detto il Presidente Antonio Fuggetta aprendo i lavori dell’Assise – che in passato è stato consigliere comunale del pc, avvocato del lavoro della Cgil, un’uomo, un professionista che con la sua capacità e dottrina poteva dare ancora tanto all’ordine degli avvocati della Valle d’Aosta, prima segretario e poi presidente, prima della riforma della giustizia aveva retto la prefettura di Donnas per qualche anno e i suoi colleghi lo ricordano come un grande magistrato, noi lo vogliamo ricordare come un grande compagno, come un grande difensore dei diritti dei lavoratori”. Dopo un sentito applauso ha preso la parola il Segretario Regionale Domenico Falcomatà che ha tracciato il grande lavoro fatto in questi quattro anni e ha tracciato le basi per le azioni future della Cgil. “Con questi due giorni di lavori terminiamo il percorso congressuale della Cgil regionale che vedrà la sua conclusione, nei primi giorni di maggio, con la sua XVII assise nazionale. Il nostro Congresso Regionale è stato pre- ceduto da circa 200 assemblee di base con la partecipazione di lavoratori e pensionati. Oggi sono presentii 189 delegate e delegati in rappresentanza di 12.003 iscritte alla Cgil Valle d’Aosta alla fine dello scorso anno. Un momento importante e fondamentale per il nostro sindacato, segno di una forte democrazia e di un dibattito interno sempre vivo e ricco di spunti. Il XVII congresso regionale giunge in un momento di forte crisi economica, che sta colpendo duramente anche la nostra Regione. «La Cgil ha sempre lavorato con determinazione per la difesa dei diritti dei lavoratori e continuerà a farlo, soprattutto in momenti come questi dove lo squilibrio sociale è sempre più forte» Le categorie hanno tracciato durante i loro congressi un’analisi sul lavoro svolto in questi quattro anni di attività e posto le basi per i futuri impegni, consegnandoci un quadro tutt’altro che positivo e rassicurante rispetto alla dimensione del lavoro nella Regione. Un quadro molto preoccupante che si sta consumando sotto gli occhi di una politica che appare distante dai veri problemi delle famiglie, dei cittadini e dei lavoratori. La Cgil ha sempre lavorato con determinazione per la difesa dei diritti dei lavoratori e continuerà a farlo, soprattutto in momenti come questi dove lo squilibrio sociale è sempre più forte e dove un’economia fondata sulla finanza e sulla burocrazia sta affossando il sistema produttivo. La Cgilnel suo percorso congressuale ha visto confrontarsi due visioni tattiche diverse. Discussione non semplice, alle volte accesa ma comunque sintomo di un sindacato che non rinuncia la confronto, né al suo interno e neppure all’esterno. Al termine del suo percorso congressuale la CGIL dovrà dotarsi di una piattaforma programmatica per i prossimi quattro anni, il cui fine è introdurre e stimolare mutamenti importanti nel nostro sistema economico e sociale perché la crisi, con la sua violenza, ha mandato un forte ed inequivocabile messaggio, cioè che non si può più tornare indietro. La domanda da porsi oggi non è: Quando finirà la crisi? ma quali sono le condizioni da realizzare perché si possa avviare un nuovo e stabile ciclo di sviluppo che veda di nuovo il lavoro al centro come principale fattore di quello stesso sviluppo?”. Era il 1906 quando si costituì la Confederazione Generale del la- voro, l’Europa era ancora divisa e avrebbe affrontato a breve due terrificanti guerre. Ma fu con il secondo conflitto mondiale che i lavoratori e i contadini parteciparono al secondo risorgimento italiano con l’essenziale contributo del sindacato e dei partirti antifascisti. Quella lotta contro l’oppressione totalitaria ci ha consegnato un’Italia democratica. Le parole di Sandro Pertini in un intervento parlamentare nell’aprile del 1970 sono quanto mai eloquenti: “senza questa tenace lotta della classe lavoratrice, non sarebbe stata possibile la Resistenza, senza la Resistenza la nostra patria sarebbe stata maggiormente umiliata dai vincitori e non avremmo avuto la carta costituzionale e la Repubblica. Protagonista è la classe lavoratrice che con la sua generosa partecipazione dà un contenuto popolare alla guerra di liberazione. Ed essa diviene, così, non per concessione altrui, ma per sua virtù soggetto della storia del nostro paese”. Fu per evitare altri sanguinosi conflitti e per unire i popoli che nasce l’Unione Europea. Il sogno degli uomini che l’hanno creata era vedere un’Europa dei popoli, unita per uno sviluppo e la crescita in una dimensione democratica. Mi chiedo cosa penserebbero e direbbero oggi Altiero Spinelli, Adenauer, Shuman dell’attuale situazione europea. Un’Europa che ha perso di vista il suo vero obiet- al lavoro | 3 spazio congresso tivo, un’Europa chiusa nella logica soffocante del Fiscal Compact, incapace di stimolare la ripresa economica dei paese membri”. Tanti gli argomenti toccati ad iniziare dall’Europa, un’Europa che non deve opprimere l’economia delle nazioni che la costituiscono ma deve rilanciarle, aiutarle nel loro sviluppo e nella loro ripresa e per questo “Vanno superate le scelte dettate da un eccessivo rigore e, con una prospettiva di lungo termine, attivare investimenti massicci per dare alle nostre economie un nuovo inizio, basato su una crescita sostenibile. La Cgil ha proposto quale obiettivo investimenti annui pari al 2 % del PIL dell’UE per un periodo di dieci anni al fine di favorire gli investimenti privati e promuovere misure di modernizzazione su vasta scala. Tali investimenti potrebbero concorrere a costruire una forte base industriale, servizi pubblici efficienti e di qualità, sistemi di welfare inclusivi e supportare la ricerca anche attraverso istituzioni educative innovative. Sono stati spesi 1.000 miliardi di Euro per mettere in sicurezza il settore finanziario; 1.000 miliardi di Euro si perdono ogni anno a causa dell’evasione e della frode fiscale. Da qui non si potrebbero trarre risorse per l’occupazione, mettendo in circolo almeno 250 miliardi di euro?” Da un Europa di rigore ad un’Italia che sembra subire le scelte dettate da Bruxelles invece che esserne parte “Nel contesto italiano i lacci stretti di Bruxelles e la crisi hanno creato un mix drammatico che ha messo in ginocchio l’economia del nostro paese. Il dramma nel dramma è che la politica non è riuscita ancora a dare risposte, a creare vere soluzioni alle necessità dei lavoratori e delle aziende, priva di una visione a lungo termine e vincolata alla supina accettazione delle direttive di Bruxelles. Il vero rischio che corre l’Italia è che la crisi economica e sociale si tramuti in una irreversibile crisi istituzionale e di tenuta democratica. Nonostante sia la seconda economia industriale dell’Eurozona registra una caduta del PIL fortissima, 9 punti percentuali persi dal 2007 con oltre 1,2 milioni di posti di lavoro in meno. La platea dei disoccupati, degli inoccupati, degli scoraggiati e dei sottoccupati, è complessivamente di oltre 7 milioni di persone, di cui buona parte sono giovani sotto i 35 anni. Il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli inaccettabili, oltre il 40%, raddoppiato dal 2007 e ora tra i più alti d’Europa, dopo Grecia, Spagna e Croazia, colpendo la componente sociale che dovrebbe essere motore propulsivo di idee per lo sviluppo che il paese rischia di disperdere.Mi piacerebbe poter parlare di dati confortanti, ma questa è la realtà con la quale dobbiamo confrontarci e dalla quale occorre uscire nel più breve tempo possibile. Il declino economico del paese affonda le radici da un lato nella debolezza strutturale del nostro tessuto produttivo (bassa produttività del capitale prima ancora che del lavoro, specializzazione manifatturiera mediamente a basso valore aggiunto, piccola dimensione d’impresa, insufficiente innovazione di processo e di prodotto,…) e dall’altro nelle forti iniquità nella distribuzione del reddito nazionale: in vent’anni il differenziale tra la massa salariale e l’ammontare di profitti e rendite è pari a mille miliardi di euro. L’Italia, purtroppo, si colloca al sesto posto nel mondo per le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza, basti pensare che il 10% delle famiglie detiene il 46,6% del patrimonio totale.È una situazione paradossale che congela quote impressionanti di ricchezza che non sono trasferite all’economia reale e generano solo rendita” Un rilancio che stenta a decollare ma al quale la Cgil dà il suo contributo con proposte concrete “Per la Cgil esistono per il nostro paese significativi margini per trovare la via d’uscita dalla crisi: dalle risorse derivanti da una vera lotta all’evasione fiscale (ogni anno 130 miliardi di mancato gettito) e dalla correzione di altre distorsioni tipiche del sistema fiscale nazionale, grazie all’introduzione di un’imposta sui grandi patrimoni finanziari, già in essere in altri paesi europei, con un possibile recupero di 10 miliardi di euro all’anno. Queste sono alcune delle proposte contenute nel Piano del Lavoro della Cgil, presentato nel 2013, che si basa su una logica di politica economica neokeynesiana da opporre al liberismo finanziario, senza regole su cui si è attestata, non da oggi, la politica italiana. Il Piano del Lavoro della Cgil è per una crescita basata sull’innovazione, sulla necessità di coniugare la ripresa economica con forti investimenti in tecnologia che permettano la creazione di posti di lavoro qualificati. Questo perché l’Italia ha accumulato troppe arretratezze in molti campi che rendono bassa la produttività di sistema e la sua competitività. La Cgil col suo Piano, si muove nella stessa direzione del “Nuovo Piano Marshall” formulato dalla «Nel contesto italiano i lacci stretti di Bruxelles e la crisi hanno creato un mix drammatico che ha messo in ginocchio l’economia del nostro paese. Il dramma nel dramma è che la politica non è riuscita ancora a dare risposte» maggiore confederazione sindacale tedesca (DGB) e dalla richiesta della Confederazione Europea dei Sindacati (CES) di un Piano Straordinario dell’Unione Europea per la crescita e l’occupazione. Ciò che accomuna queste diverse strategie è l’idea che le politiche di austerità non aiutano a uscire dalla crisi anzi la peggiorano, e che sia necessario un New Deal in Europa per garantire sviluppo e lavoro”. Dal nazionale al locale dove la difficile congiuntura economica, la crisi, è arrivata e anche in Valle d’Aosta ha colpito duramente portando via lavoro, occupazione e mettendo in crisi le aziende. “Come dicevo all’inizio della mia relazione dai nostri congressi di categoria è emerso un quadro tutt’altro che positivo della situ- azione lavorativa della nostra Regione. La lettura dell’economia valdostana lascia pochi margini di incertezza. A fine 2012 il livello della produzione sarebbe inferiore del 5,5% rispetto al 2007, ultimo anno pre-crisi; peraltro si deve sottolineare che, nello stesso arco temporale, il Pil italiano si sarebbe contratto del 6,9%, quello dell’Italia nord occidentale del 5,2%, quello della Provincia di Trento del 5,6%, mentre per la Provincia di Bolzano si registrerebbe un modesto saldo positivo con un +0,3%. Questo risultato si è prodotto attraverso andamenti contrastati negli anni, il culmine delle criticità si osserva nel 2009, anno in cui il Pil regionale si contrae in termini reali del 5,8%, al momento, per il 2013 viene stimato un saldo negativo pari a circa -1,9%. Soltanto a partire dal 2014 le previsioni indicano un modesto, quanto incerto, saldo positivo della produzione. Appare chiaro che l’economia valdostana è frenata sul piano interno, dove i consumi privati si sono contratti, in conseguenza della marcata riduzione del reddito disponibile, causata da politiche fiscali restrittive e dalle sfavorevoli condizioni del mercato del lavoro, e parimenti gli investimenti registrano una brusca caduta, spiegata principalmente con le difficoltà sul lato della domanda, con le criticità di accesso al lavoro | 4 spazio congresso al credito, con il rilevante quadro di incertezza e, per quanto attiene l’ambito pubblico, con la rigorosa politica di bilancio volta al consolidamento dei conti. Il commercio estero, ha permesso in parte di contenere queste criticità, ma nel complesso non riesce e non può compensare completamente la dinamica interna sfavorevole, anzi nel complesso del periodo segna un saldo fortemente negativo.Le difficoltà non hanno avuto uguale intensità per tutti i settori. Certamente il settore industriale esce da questa fase ulteriormente ridimensionato, anche perché oggetto delle principali difficoltà economiche. I dati delineano, infatti, un profilo delle attività secondarie connotato da saldi fondamentalmente negativi”. Un capitolo a parte viene dedicato alla situazione del Casinò de la Vallée, che ha tenuto banco e continua ad essere un argomento di stretta attualità per la vita politica ed economica regionale e per la posizione di molti lavoratori. “In poco più di un decennio si è futuro ai lavoratori e all’azienda”. La questione generazionale resta un problema e il Segretario della Cgil sottolinea come l’impatto della crisi abbia colpito in maniera pesante le fasce più giovani. “Trattandosi di una crisi da domanda di lavoro, unitamente al fatto che le recenti riforme hanno rallentato le uscite generazionali, l’impatto prodotto dalla congiuntura del periodo 2008-2012 sulle fasce giovanili è stato rilevante. Il tasso di disoccupazione della classe dai 15-24 anni è infatti cresciuto, passando dal 12,1%, al 30,8%. Il basso livello della domanda di occupazione ha rallentato gli ingressi nel mercato del lavoro dei giovani, mentre la partecipazione degli adulti è risultata superiore al livello della domanda. La struttura dell’occupazione si è quindi modificata, con livelli più bassi per le classi di età inferiori e più elevati per quelle a partire dai 45 anni. Infine, un ruolo rilevante nel determinare questo quadro l’ha certamente avuto anche la minore capacità di occupazione del settore pubblico. Infatti, le politiche di contenimento della spesa pubblica hanno sensibilmente ridotto i fabbisogni lavorativi, diretti ed indiretti, del comparto pubblico, sia attraverso il contenimento del turnover, sia attraverso norme di natura amministrativa e finanziaria”. La domanda quindi è Come agire? “È compito delle politiche regionali, in particolare quelle industriali, delineare una nuova frontiera verso cui orientare l’economia valdostana. Una strategia regionale che valorizzi la ricchezza di capacità radicate localmente, che devono però integrarsi in territori più ampi, in filiere produttive internazionali, in trasversalità settoriali e tecnologiche. A ciò va però associata l’individuazione di alcune idee trainanti, come l’attenzione strategica alla dimensione ambientale che può costituire un fattore chiave di competitività; pensiamo, in questo senso alle opportunità offerte dalla green economy, al “nuovo abitare”, ovvero a case ecologiche, sicure, automatizzate, ecc., tema che potrebbe portare ad una riqualificazione, oggi quanto mai necessaria, del settore dell’edilizia. Più in generale, opportunità di crescita per gli investimenti privati e pubblici possono emergere da bisogni importanti, diffusi e spesso insoddis- fatti, come quelli connessi con le energie rinnovabili, il risparmio energetico, lo smaltimento dei rifiuti, la soddisfazione di nuovi bisogni alimentari, la protezione dai disastri naturali, ecc. Lo sviluppo dei settori industriali va collegato alla soddisfazione di questi bisogni emergenti, tendenzialmente più sofisticati e che richiedono servizi nuovi, i quali a loro volta possono creare occupazione qualificata. Si tratta di promuovere una specializzazione intelligente che favorisca l’innovazione, per fare riferimento alle note parole d’ordine a cui si riferisce l’Unione Europea nell’ambito della nuova fase di programmazione dei fondi strutturali. Si tratta cioè di quelle politiche in grado di rafforzare la capacità di un’area, di incremen- È compito delle politiche regionali, in particolare quelle industriali, delineare una nuova frontiera verso cui orientare l’economia valdostana. passati da un casa da gioco che garantiva importanti risorse alla Regione, a prospettive molto meno rassicuranti, in cui è in discussione il suo stesso futuro. Lo stato di crisi in cui versano il Casinò e i servizi alberghieri, oggi divenuti - dopo l’acquisizione da parte della Regione - un’unica azienda, ha radici che, solo in parte sono da attribuire alla crisi economica generale ma risiedono in precise e gravi responsabilità del gruppo dirigente. Vi sono poi, responsabilità che attengono al ruolo dell’azionista il quale nella migliore delle ipotesi, ha sottovalutato la situazione ed eccessivamente delegato al management scelte di tipo strategico. Come Cgil, così come ci siamo assunti le responsabilità in solitudine di denunciare, e non da oggi, l’involuzione della situazione, anche in questo caso non ci sottraiamo al confronto per uscire da questa condizione di emergenza. A patto che, ognuno dei soggetti, si assuma in maniera chiara e conseguente le proprie responsabilità sul come creare i presupposti per una gestione in grado di assicurare un tare l’efficacia della conoscenza accumulata e di favorire la diversificazione tecnologica, sulla base delle specificità locali e delle caratteristiche del modello di innovazione presente nella regione”. La Valle d’Aosta ha tutte le possibilità e le capacità per poter uscire da questa durissima fase e Falcomatà, concludendo il suo intervento lo evidenzia in modo chiaro. “Ritengo che la Valle d’Aosta abbia le risorse morali e intellettuali per uscire non solo dall’attuale crisi, ma abbia le potenzialità necessarie per entrare in una nuova fase di ripresa e crescita nella consapevolezza che gli elementi portanti dello sviluppo regionale verificatosi a partire dagli anni ’80 (riparto fiscale, casino, ecc…) sono venuti meno. Uso razionale delle risorse disponibili; privilegiare politiche di sviluppo non contingenti; adeguate politiche sociali; percorsi scolastici e formativi efficaci; un assetto degli Enti Locali improntato alla funzionalità, alle esigenze dei cittadini e non subordinato a logiche di mero risparmio; un’attenzione continua alla salvaguardia del territorio: sono queste le nostre priorità. Naturalmente, lo sbocco è più lavoro e più occupazione in Valle d’Aosta in termini qualitativi e quantitativi. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è necessario una CGIL più coesa e determinata che abbia la forza e la tenacia di rivolgersi al futuro. Non dobbiamo mai dimenticare il motivo per il quale siamo qua; non dare mai per scontata la nostra capacità di rappresentare, difendere e tutelare coloro che si rivolgono a noi. Non possiamo considerarci neppure indenni dalla crisi che investe la “politica”, sarebbe un gravissimo errore dettato da una miope autoreferenzialità. Dobbiamo avere la costanza e il coraggio di cambiare, di metterci in discussione e trasformarci per affrontare con sempre maggiore efficacia le sfide del futuro. Se la CGIL nel passato ha saputo superare momenti molto travagliati è perché si è sempre considerata una comunità, fatta da tanti insiemi, non fine a se stessa ma quale mezzo per e dei lavoratori”. Le parole di Di Vittorio sono ancora attuali. “Come il piccolo rivolo contribuisce a ingrossare il grande fiume, a renderlo travolgente così anche ogni piccolo contributo di ogni militante confluisce nel maestoso fiume della nostra storia, serve a rafforzare la grande famiglia dei lavoratori italiani, la nostra CGIL, strumento della nostra forza, garanzia del nostro avvenire”. $ al lavoro | 5 spazio congresso Gli Interventi degli Ospiti: dalle OO.SS. alla politica Saraillon, Monzeglio, Bizzotto, Corniolo, Lanièce, Rollandin D opo la Relazione introduttiva del Segretario Regionale Domenico Falcomatà hanno preso la parola gli ospiti, primo dei quali il Sindaco di Aymavilles, comune nel quale si è svolto il congresso regionale, Luciano Saraillon che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e ha sottolineato come sia fondamentale oggi la tutela del lavoro e soprattutto un lavoro ed un accesso al lavoro fondato sulla meritocrazia. Hanno preso poi la parola le organizzazzioni sindacali Cisl, Uil e Savt. “Ci siamo trovati negli ultimi tempi a discutere tematiche che ci coinvolgono molto - ha detto Riccardo Monzeglio, Segretario Regionale della Cisl - dovremo confrontarci in futuro sul tema della rappresentanza. Unitariamente cerchiamo sempre un dialogo per risolvere i problemi dei lavoratori, il vero problema è che dall’altra parte a volte il dialogo manca. Tra organizzazioni sindacali troviamo sempre la soluzione comune, è con l’amministrazione regionale che si fa fatica ad arrivare ad una conclusione. È giunto forse il tempo di parlare un po’meno e agire di più”. “Abbiamo una politica che sta cercando di togliere al sindacato il suo ruolo - ha sottolineato Ramira Bizzotto, Segretario Regionale della Uil - in europa siamo entrati senza regole e finalità, siamo entrati in un’Europa nata con la finanza e con l’euro. L’unità sindacale quando è forte e presente sul territorio vince grandi lotte ottenendo risultati rilevanti, quando ci dividiamo, facciamo il gioco di chi non ci vuole”. “Bisogna dare risposte concrete ha detto Guido Corniolo Segretario del Savt - viviamo in un periodo dove il nostro statuto è sotto attacco, uno statuto che ha un valore fondamentale per la nostra società, segno di un’identità forte, di un popolo unito e che rappresenta una società che pone al centro la solidarietà”. Ha poi preso la parola il Senatore della Repubblica Albert Lanièce che ha sottolineato come “Stiamo vivendo in un periodo di passaggio profondo di riforme istituzi- onali, vanno riviste le regole del gioco perchè con questo assetto non si può pretendere uno slancio e una revisione delle politiche generali. Siamo in parlamento per la difesa e la tutela della nostra specificità e la fiducia a questo nuovo governo è stata accordata perchè ci ha dato garanzie, aspettiamo quindi di vedere i fatti. Il problema preponderante oggi è il lavoro, stiamo cercando di affrontare la tematica con concretezza, ma vanno cambiate le regole sennò con questo assetto istituzionale non si riuscirà ad andare avanti”. Presente alla giornata di apertura anche il Presidente della Regione Augusto Rollandin “È in gioco il ruolo dell’Europa, soprattutto in questa fase vicina alle elezioni di maggio, è fondamentale che non passi l’antieuropeismo. Un punto importante sono i fondi, che la Valle d’Aosta ha saputo utilizzare con efficacia, il fatto è che non tutte le regioni italiane lo hanno saputo fare e quindi perde l’intero sistema, oggi i fondi sono aumentati e vengono divisi in quote premiando i pro- grammi, ci interessa vedere se sarà possibile sottrarre i fondi dal calcolo per il Patto di Stabilità.Un patto che ha un senso nel contenimento dei costi, ma gli enti virtuosi che hanno speso in maniera equilibrata devono poter essere aiutati” “La gente non ha più il coraggio di spendere e ciò è tra le cause della crisi dell’edilizia, che in Valle d’Aosta ha avuto un vero tracollo – ha concluso Rollandin – La disoccupazione sta raggiungendo livelli preoccupanti, siamo intervenuti aiutando i giovani con corsi di aggiornamento e formazione.L’edilizia si è bloccata proprio quando abbiamo introdotto norme che danno la possibilità di eseguire, con semplificazioni, ristrutturazioni alla casa, in particolare interventi che riguardano singole porzioni, come l’ultimo piano o la soffitta. Lavori che fanno vivere il tessuto lavorativo artigianale e che equivalgono a cifre sui 60-70 mila euro, che però la gente oggi ha paura di spendere. Questo ha fermato un volano in una categoria che storicamente ha dato lavoro”. $ al lavoro | 6 spazio congresso Parola ai delegati: il dibattito al Congresso regionale “Un dibattito vivo, dalla crisi economica alle azioni future, segno di una Cgil forte” T renta interventi e 5 ore e mezza di dibattito, per un congresso che ha visto un’ampia partecipazione, un vivo dibattito segno di un sindacato vivo e che discute al suo interno. Tante le tematiche toccate e discusse dai tanti interventi, anche se la crisi economica che si è ripercossa su tuttte le categorie la fa da padrona. Diamo quindi spazio agli interventi dei tanti delegati che hanno reso vivo questo XVII Congresso Regionale. Luca Scacchi Chiudiamo oggi il percorso congressuale della Cgil della Valle d’Aosta, un percorso di discussione complesso e difficile. Io sono uno dei sostenitori del secondo documento che ha portato il 22% di consenso. È un congresso che si è tenuto in maniera democratica. Siamo nel pieno di una lunga crisi europea, italiana e valdostana, in questi anni stiamo vedendo il tramonto del sistema Valle d’Aosta, nato nel 1980, ha visto l’aumento continuo del bilancio regionale, e laRegione entrare in ogni struttura della Valle. Noi siamo stati pilastri di buona parte di quella struttura, dalla scuola, alla costituzione di CVA e Finaosta, il bilinguismo dei dipendenti regionali nasce in ambito sindacale, dove lo si individua per incrementare lo stipendio dei dipendenti pubblici, non voglio tracciare un bilancio di questa concertazione durata 35 anni, una concertazione che ormai è finita, il sistema è finito. La gamba del bilancio pubblico crollando, il bilancio sta diminuendo anno dopo anno, sta crollando anche perchè nel 2009 Rollandin firmò il rinnovo del patto di stabilità con Calderoli che ha blindato il bilancio regionale, imponendo nuovi oneri e incarichi a livello statale. Crolla perchè cambia la composizione del bilancio stesso, se negli anni 80 il casinò pesava tra il 7 e il 10% sulle entrate, oggi pesa lo 0,5%, oggi la maggior parte del bilancio regionale è basato sulle tasse che le aziende pagano in Valle d’Aosta, il fatto è che è esogeno. Ormai molte imprese stanno chiudendo e la terza gamba della Valle d’Aosta, il Turismo, fa fatica a stare al passo con la concorrenza internazionale. Il tasso del 21% dei ragazzi che lasciano la scuola è il più alto d’Italia. Come sindacato dobbiamo trovare le strategie giuste, perchè in questi anni abbiamo agito in maniera scomposta, ogni categoria ha agito da sola, ma senza ragionamento e strategia comune, dobbiamo consultare e unire tutti i lavoratori, dobbiamo farlo partendo da una vertenza generale del mondo del lavoro. O noi siamo in grado di ricostruire un fronte strategico interno e dei lavoratori e ricostruire una vertenza generale, o non usciremo da questo momento di crisi. Bisogna fare un ragionamento di lungo periodo, oggi è il momento dove ci giochiamo il nostro futuro in Valle d’Aosta. Pierino Demarco Dire cosa avrei avuto e quello che vorrei, verrebbe un elenco troppo lungo, ma non posso non soffermarmi su alcuni punti. Abbiamo assistito alla chiusura di aziende, all’eliminazione dell’art. 18, all’attacco dei diritti dei lavoratori, alle loro tutele, alla perdita del potere di acquisto delle famiglie. In Italia c’è bisogno di più giustizia, dignità e tranquillità, invece vediamo giovani precari e anziani che non possono avere una pensione dignitosa. Il sindacato ha subito un crollo del suo peso per colpa di Cisl e Uil e a peggiorare le cose ci si è messa la Fornero. Ci dicono che ce lo chiede l’Europa. Ma è mai possibile che l’Europa ci faccia richiami sulle pensioni e non sull’evasione, sulla corruzione, sulle pensioni d’oro. I problemi dell’Italia sono questi per non parlare della differenza tra gli stipendi dei manager e quelli dei lavoratori, e le consulenze date a profusione. Si è voluto fare cassa solo con le pensioni. Non siamo riusciti ad impedire la cancellazione dell’art.18. Il lavoro è un valore fondamentale sancito dall’art. 1 della nostra Costituzione, non può essere trattato come una merce. A scegliere piattafor- me e accordi devono essere i lavoratori. Sugli impianti a fune penso sia irrimediabile pensare ad una nuova architettura, tagliando sprechi e privilegi, c’è bisogno di sinergia con tutti gli attori del territorio, chiediamo che tutti si mettano attorno ad un tavolo per andare oltre laneve e cominciare a lavorare intorno ad essa. Alessandro Bortot I congressi servono per discutere lo stato della nostra organizzazione. Se lo stato della Cgil non è adeguato a livello Europeo, Italiano e Regionale, dobbiamo prendere provvedimenti. Possiamo continuare a fare investimenti su grandi opere come la Tav in Val di Susa . Quest’opera è realmente necessaria? La linea esistente è satura? Tutti quei miliardi di investimenti dovevano essere fatti solo se la linea era satura, visto che con la crisi sono diminuiti merci e passeggeri e e ad oggi non ce n’è più bisogno. Su questo la Cgil non ha espresso posizione. Vi siete chiesti come mai stiano risorgendo tutti questi nazionalismi ed ogni volta che c’è un’elezione europea ci si scaglia contro l’euro? Bisogna che ci si faccia sentire di più perchè ci sia un’altra Europa, il sindacato deve farsi sentire di più nell’ambito europeo. L’unica cosa di cui è stato capace lo stato italiano, con il nostro silenzio e assenso, è stata la riduzione del costo del lavoro, la Cgil sta balbettando a livello regionale, nazionale ed europeo. La domanda che dobbiamo farci è: questa Cgil è adeguata al periodo che stiamo vivendo? Io penso di no. Valter Crespo Mi ritrovo a pieno nella relazione di Domenico, da questa situazione di crisi non ci si esce da soli, serve una vera Europa Federale, un’Europa che una volta per tutte chiarisca quello che sarà il futuro dei paradisi fiscali. Credo che dobbiamo interrogarci su quale Europa vogliamo per il futuro. L’Italia nel panorama europeo è il paese che sta soffrendo di più, siccome non è più possibile svalutare la lira , si svalutano gli stipendi con meccanismi che abbiamo cercato di lottare, esternalizzazioni, lavori border line dove, quotidianamente, ora per ora, i lavoratori vengono ricattati, grazie a politiche liberiste dei governi degli ultimi 20 anni. al lavoro | 7 spazio congresso Se Renzi pensa di invertire il processo delle 2 velocità, con pillola e bastone, troverà pane per i suoi denti. Noi abbiamo dato giudizio positivo sull’intervento ai redditi da lavoro. La manifestazione del 4 di aprile a Bruxelles è segno di un’Europa che vuole cambiare. Ci dobbiamo interrogare a lungo sulla Confederalità, vogliono un sindacato che a livello europeo non rompa le scatole, manca un’esperienza confederale europea forte. Giancarlo Verta Siamo nel momento peggiore per il comparto dei trasporti e non solo, i tagli hanno portato disagi hai trasporti e agli utenti, voglio ricordare i trenta ragazzi a contratto determinato che oggi sono a casa e ricordare le vertenze sui quindici esuberi della Svap. Un servizio integrato potrebbe essere una vera soluzione per il trasporto valdostano, la mia speranza è che non resti un’utopia. Siamo da 7 anni senza il rinnovo del contratto, abbiamo fatto 10 scioperi, forse dovremmo essere più incisivi con manifestazioni importanti per far sentire con più forza la nostra voce. Nell’ultimo anno abbiamo fatto un ottimo lavoro, la categoria sta crescendo e non dobbiamo più temporeggiare, non dobbiamo spegnere l’entusiasmo dei lavoratori. Claudio Idone Questo è l’unico sindacato sindacato che ha contrastato il governo Berlusconi, ed è rimasto da solo, molti dovrebbero riflettere su questo. Noi siamo una piccola realtà e di lavoro in questi cinque anni abbiamo fatto tanto. La formazione è un momento con clou, dobbiamo ripartire dalla formazione, se non abbiamo giovani motivati nell’intraprendere la dignità del lavoro il paese non potrà riprendersi, la voglia e la creatività del lavoro manuale si è totalmente persa in questo paese. Oggi la manodopera vieni presa da altri paesi, perchè in Italia c’è un a forte carenza. In Valle d’Aosta abbiamo solo una classe che sta facendo formazione, basta pensare che qualche anno fa ne avevamo dieci. Questo è un fatto gravissimo, noi dobbiamo riprendere il legame di continuità tra la formazione e il lavoro. Bisogna riprendere la riforma Gelmini, vedere cosa non funzione ed intervenire. Dobbiamo andare a vedere sul territorio che tipo di formazione ha bisogno e proporla. Dobbiamo trovare una strada dove rivalutare il sistema formativo e la formazione industriale. Oggi abbiamo una scuola di esclusi, non di inclusi, una scuola che è diventata generalista con programmi e materie uguali per ogni istituto. Il problema è che noi non siamo fatti tutti uguali, la scuola deve dare spazio alle capacità di tutti e permettere una scelta che porti a realizzazione quelle capacità. Vorrei che la nostra organizzazione a livello confederale, aprisse un confronto per andare a vedere cosa rende appetibile il sapere manuale oggi tralasciato. Lucio Celentano Abbiamo sentito parecchie volte affrontare il tema della revisione della reversibilità della pensione, l’uomo vive meno della donna, è provato, quindi chi gode maggiormente della reversibilità è la donna, mi chiedo con la revisione di una pensione già misera cosa faranno queste mogli in futuro? Il sindacato deve fare una battaglia seria su questo punto. La settimana scorsa, al congresso dello Spi, ho parlato delle trattenute fiscali sulla busta paga. È mai intervenuta la Cgil alla Corte Costituzionale per verificare se la norma che prevede la trattenuta è costituzionale o meno? Chi ha mantenuto lo Stato in questi anni sono stati pensionati e dipendenti. Tutti gli altri devono, o meglio dovrebbero fare la dichiarazione dei redditi, alcuni l fanno e rispettano le leggi, altri non la fanno. E chi ci rimette da tutto questo sono sempre i soliti. Sarebbe opportuno che qualcuno intervenisse, dovremmo tutti pagare le tasse allo stesso modo, dipendenti e pensionati dovrebbero arrivare a fare anche loro la dichiarazione dei redditi. Ad oggi dipendenti diretti e pensionati sono cittadini di serie b. In Italia ci sono circa 120 miliardi di evasione fiscale. Qual’è la posizione del sindacato sull’imporre allo stato di risolvere la questione dell’evasione in maniera seria? Chi non paga le tasse può arrivare a fare ricorso e controricorso e quei soldi ci metteranno 10 anni ad essere recuperati, se vengono recuperati. In America Al Capone è stato arrestato non per i crimini commessi, ma per evasione fiscale, in Italia una cosa del genere è impossibile. Se tutti pagassero le tasse, in pochi anni avremo pagato il debito pubblico. Cosa fa il Sindacato per la corruzione? Di corrotti ne escono come funghi perchè la politica lo consente e ci gioca. Il sindacato deve dare degli indirizzi allo Stato su temi come questo. Fulvio Zemoz Volevo parlare di sicurezza, sicurezza sui posti di lavoro, purtroppo ancora oggi la gente muore sul posto di lavoro. Qualche anno fa in Cgil, c’era un momento dove tutte le categorie si incontravano e si discuteva delle varie problematiche sugli ambienti di lavoro, chiedo che venga ripristinata come una volta una conferenza delle Rls affinchè si possa discutere dei problemi che continuano ad esserci negli ambienti di lavoro. Operai mal formati sulla sicurezza, mal forniti delle giuste attrezzature che ancora oggi continuano a ferirsi, ad avere problemi e a non operare in condizioni di sicurezza. La conferenza delle Rls potrebbe essere utile per mettere insieme i vari problemi che si verificano e trovare una soluzione comune e più incisiva. Valter Manazzale Partiamo da un dato di fatto, siamo davanti ad una crisi economica e sociale, sono in Italia ed in Europa che i lavoratori dipendenti soffrono, a differenza dei grandi manager pubblici che hanno visto i loro emolumenti aumentare. Noi dobbiamo fare sindacato e questo vuol dire fare trattative, io sono un volontario al Sunia ed è li che mi confronto con i problemi dei lavoratori. È la difesa dei lavoratori che dovrebbe essere al centro del dibattito sindacale, quando a qualcuno viene staccata la luce perchè non riesce più a pagare le bollette, quando vengono cacciati di casa perchè non arrivano più a fine mese e non riescono a pagare gli affitti, è lì che c’è il sindacato a difesa dei più deboli, dei lavoratori. Noi abbiamo bisogno di una dirigenza che difenda i lavoratori, una dirigenza che dialoghi con loro e che dialoghi internamente con le categorie. Siamo sul territorio, ma quando c’è qualcuno che fa contrattazione, che difende i diritti dei lavoratori, non possiamo permettere che venga licenziato con il silenzio della dirigenza. Diego Baiocco Io mi occupo del fenomeno migratorio, la crisi ha colpito anche i migranti, i governi nel tempo hanno emanato decreti flussi solo per stabilizzare le persone presenti sul territorio. Molti hanno cominciato a lasciare l’Italia per altri paesi europei, altri ancora sono rientrati nel loro paese d’origine. Si è tanto parlato del fenomeno migratorio e dei migranti nel nostro paese, il mio invito è di informarci seriamente. Gli al lavoro | 8 spazio congresso immigrati ci rubano il lavoro? È una notizia falsa, uno studio della Banca d’Italia ha dimostrato che con l’arrivo di stranieri è aumentato il lavoro di alto profilo per i cittadini italiani, e anche il lavoro femminile. È aumentato il tasso di devianza? Molti stranieri sono in carcere per mancanza di permesso di soggiorno, se si tiene conto di questo il tasso di devianza resta lo stesso tra italiani e stranieri, inoltre bisogna sottolineare che è diminuito, nel 1991 è stato commesso lo stesso numero di reati del 2007 ma la popolazione è aumentata di 4 milioni di abitanti. Cercano di spaventarci e trovano scuse per diminuire la nostra libertà. Gli stranieri presenti sul nostro territorio svolgono lavori di basso profilo perchè hanno un basso tasso di scolarizzazione, la terza media ce l’hanno il 48% degli italiani e il 51% degli stranieri, il diploma il 39% degli italiani e il 38% degli stranieri, la laurea il 12% degli italiani e il 10% degli stranieri, quindi le percentuali sono quasi le stesse, il nostro paese aspetta braccia non cervelli, inoltre i loro titoli di studio non sono riconosciuti dallo stato italiano. Il popolo dei migranti è parte fondamentale della società italiana, lavora, produce reddito, pagano le tasse, formano famiglie e mandano i figli a scuola, ma trovano leggi restringenti sulla sicurezza, sulle tasse da pagare troppo alte per i permessi di soggiorno e sono quindi sottoposti a continui ostacoli. Concludo con una frase che ho letto su un muro a Milano “immigrati, non lasciateci soli con gli italiani”. Gaetano Campolo Grafici ed editori, anche noi viviamo questo momento con grande apprensione, e siamo felici che anche nel sindacato si parli di cambiamento, estendere la par- tecipazione ai lavoratori, è questo il sindacato del futuro. In questi giorni abbiamo aperto la trattativa per un contratto nazionale in un momento molto difficile, soprattutto dopo l’avvento della rivoluzione digitale. Le aziende valdostane hanno cercato di stare al passo con i tempi, ammodernandosi, ma c’è ancora una grande lacuna per quello che riguarda la formazione. L’esperienza non riesce da sola a colmare lacune teoriche. Spero ci sia un dibattito sul testo unico che riguarda la rappresentanza. Ringrazio la Slc e Vilma Gaillard che ha sempre sostenuto il nostro settore. Rosetta Bertolin Voglio ricordare a tutti noi alcuni dati della Cva, a proposito di una famiglia che rimarrà senza corrente elettrica, perchè l’azienda non ha voluto rateizzare 1.000 euro di bolletta. La Cva nel 2013 ha prodotto 3 miliardi di kw/ora, solo 800/850 utilizzati in Valle, il resto è stato portato fuori, il totale di questa produzione è di 1 miliardo 262 milioni di euro, il bilancio della Valle d’Aosta, di 1 miliardo 438 milioni, tra qualche anno il bilancio della Cva supererà quello regionale. Nel 2013 la Compagnia Valdostana delle Acque ha avuto un utilr di 60 milioni di euro l’anno prima di 70 milioni, utilizza tutti e 16 i fiumi della Valle con 16 centraline e 32 derivazioni. I soldi di utile li investe in assicurazioni, bond e con operazioni all’esterno della regione, paga come canoni demaniali 2 milioni di euro e ne incassa 17 per i certificati verdi. La risorsa dell’acqua è dei valdostani ed è stata regalata ad imprese elettriche, noi ci troviamo a pagare l’elettricità come le altre regioni e questo non è giusto. La Cva viene gestita in maniera prevatistica, pur essendo un’azienda partecipata dalla regione, contratti di lavoro dati senza concorso, e stessa discorso vale per gli appalti, le partecipate e la Cva in particolare, sono aziende che usano i soldi pubblici mentre noi ciimpoveriamo. dovuto difenderci , uscire dalla solitudine, dobbiamo riprenderci il nostro patrimonio antico di valori e di lotta, risvilupparlo e riportarlo vivo oggi. Lucia Rado Questo congresso viene celebrato nel momento più difficile dal dopo guerra ad oggi. Il problema degli ammortizzatori sociali e di quelli in deroga deve essere preso seriamente in considerazione, ci sono lavoratori che hanno terminato qualsiasi forma di tutela sociale e sono disoccupati, il rischio di un’implosione sociale si sta concretizzando, le istituzioni devono ascoltarci. Il piano del lavoro della Fillea chiede che sia il “lavoro” il vero punto focale dell’azione politica, chiadiamo con forza di cambiare rotta. Chiediamo che si arrivi ad un piano regionale confederale perchè solo una società dove ci sia legalità, dignità del lavoro, e sviluppo sostenibile può portarci alle città del futuro. Io mi occupo della scuola non statale, il momento è difficile, e ha causato gravi problemi portando a livello nazionale alla chiusura delle scuole lasciando a casa lavoratori e provocando anche problemi contrattuali, cercando contratti meno costosi per la scuola ma più rischiosi per i lavoratori. Per la Valle d’Aosta la situazione non è così drammatica perchè ci sono scuole paritarie che vengono finanziate al 100% dalla Regione, come ad esempio l’IPRA, che dipende dall’Assessorato al Turismo. Dobbiamo riflettere sul fatto che queste scuole rimangano o meno private. Va fatta una riflessione sul riordino del sistema scolastico, c’è bisogno di un filo che colleghi scuole e lavoro. In Valle d’Aosta c’è tanta offerta dal punto di vista degli istituti scolastici ma poca domanda. Tutto è migliorabile e anche la Cgil può fare di meglio. Ci tengo a sottolineare che sono molto orgogliosa di far parte della Cgil, siamo il punto di riferimento anche per gli iscritti agli altri sindacati, sono in tanti che nel mio settore, vengono dalla nostra categoria invece che andare di loro sindacati di riferimento. Igor Debelli Un congresso è il momento più opportuno per riempire di contenuti il programma di quello che si farà in futuro. Noi siamo il sindacato che si batte, che combatte e che lotta. Una necessità di spiccare il volo c’è, dobbiamo confrontarci con le criticità che abbiamo, affrontarle, risolvere e andare avanti. Il documento della minoranza ha un senso quando dice che dobbiamo riprenderci il nostro sindacato, dobbiamo ascoltare con attenzione la minoranza interna, anche se esigua, ma ancor di più la società civile ed i lavoratori. La confederalità è condivisione , una condivisione che va messa in opera giorno per giorno. Il documento politico va riempito di contenuti. Credo che non ci si possa più permettere di riempirci la bocca di discorsi, ad esempio sul welfare, e poi non agire, dobbiamo dire quale tipo di welfare vogliamo e concretizzare questa nostra visione. La Cgil si deve impregnare di azione politica e non solo di parole. È il momento di dire basta, abbiamo Roberto Billotti Antonella Barillà Bisogna capire dove la politica vuole andare e fare sintesi. A volte c’è bisogno di fare una forte analisi critica perchè si possa crescere, affinchè ci possano essere spazi di miglioramento. Dopo aver analizzato i dati, bisogna dare le soluzioni. Credo che dobbiamo concretizzare il piano del lavoro della Cgil con esperienze esemplari, anche per quanto riguarda il lavoro pubblico. Sulle politiche di genere mi aspetto non iniziative culturali, ma azioni concrete. Vorrei che il sindacato si interrogasse sulla delega di conciliazione dei tempi di lavoro con esigenze genitoriali, l’obbiettivo è evitare che le donne siano costrette a scegliere se avere dei figli o lavorare. Credo che nel passato ci siano stati momenti di alta conflittualità, che tutti abbiamo vissuto, quindi credo che si debba cercare un forte livello di coesione interna ed esterna. Anna Castiglion “Consumo dunque sono” con questa frase di Bouman si sintetizza perfettamenta la società di oggi. Il sindacato è stato e resta una guida nella società moderna. Credoperò che dobbiamo porci delle domande, esiste al nostro interno un’etica del lavoro? O l’etica è individuale? Che tipo di responsabilità ognuno di noi ha? Dobbiamo recuperare la nostra testimonianza sul lavoro. Perchè in Italia con il sindacato più forte d’Europa gli stipendi sono i più bassi? Tutti dobbiamo riflettere su un’idea diversa di società, al lavoro | 9 spazio congresso dove tutti dobbiamo fare la nostra parte e bisogna farlo partendo dal problema più piccolo per arrivare alle questioni più grandi. Dobbiamo riattivare il nostro spirito critico perchè nella società moderna è troppo facile essere manipolati. Mauro Tamborin “Questo sindacato è da rottamare?” Credo proprio di no, è piuttosto da rilanciare, in questi momenti di crisi dobbiamo tenere più alta l’attenzione perchè rischiamo che vengano attaccati i diritti e le conquiste costate fatica nel tempo. Penso che sia corretto introdurre la tassazione sulle rendite finanziarie e aiutate le imprese che investono in ricerca, in lavoro enell’ambiente.Sulla scuola posso citare due dati, il primo è che i punteggi rilevati dall’indagine della Pisa Ocse per la Valle d’Aosta sono ragguardevoli, ma l’Istat parla di un 21,6% di alunni che abbandonano la scuola, una volta lo si faceva per trovare lavoro, oggi questi ragazzi vengono persi. La Valle d’Aosta potrebbe intervenire sulla formazione professionale, visto che ha una potestà legislativa mai utilizzata. Invece di investire grandi somme nella ristrutturazione della Testafochi, bisognerebbe prima vedere dove ci sono le vere necessità e intervenire. Claudio Carnevaletti Su 150 delegati vedo che sotto i 37 anni ce ne sono solo 2, credo che qualche problema a partire da questo dato ci sia. Sono finiti i tempi delle vacche grasse. Con la crisi sono arrivati due piccoli ministri in cerca di gloria che hanno messo in discussione diritti del lavoro acquisiti da tempo. Il mondo corre, vola, credo che bisogna mettere mano alla Cgil, da qui dobbiamo ripartire, a livello nazionale siamo un’apparato elefantiaco. Dobbiamo iniziare a fare un’opera di dimagrimento, non possiamo più permetterci di avere centinaia di contratti diversi, con diritti e stipendi diversi. Le categorie vanno ripensate e va ripensata la confederalità. Un’altra cosa da adeguare è la classe dirigente del nostro paese. Penso alla concertazione e qua parlo di salario di risultato, senza che ci sia un vero risultato. Quando si va a negoziare bisogna sì dare 1° maggio e i 70 anni della liberazione Più lavoro, più Europa, più solidarietà E ssere ancora presenti come Organizzazioni Sindacali a Verrès quest’anno, ha un significato ancora più profondo degli anni scorsi: settant’anni or sono le vie e le piazze di questo paese furono occupate, a titolo dimostrativo per poche ore, dalle truppe di liberazione che conbattevano contro il nazifascismo per affermare la voglia di libertà e democrazia che ispirava la lotta partigiana. Pochi anni dopo la lotta contro il totalitarismo si concretizzava con la nascita della Repubblica Italiana e il riconoscimento dello Statuto Speciale d’Autonomia per la nostra Regione. Le parole chiave nazionali, più lavoro, più Europa, più solidarietà concretizzano pienamente il nostro pensiero e l’azione che il Sindacato sviluppa quotidianamente per garantire la democrazia dei diritti del lavoro, la salvaguardia dei posti di lavoro e lo sviluppo di nuova occupazione per i giovani e per i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, per la difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, per la salvaguardia del nostro welfare in generale. Il sindacato unitario vuole lavoro, sviluppo e tutela dei redditi, una amministrazione, una sanità e una scuola pubblica funzionanti, una lotta efficace agli sprechi , all’evasione , alla corruzione e alla delinquenza organizzata. Tutto questo si può fare con un’Europa unita e forte, un’Europa dei popoli che la compongono, rispettando le nostre culture, lingue e tradizioni, contro un’Europa della burocrazia. Un’Europa solidale capace di contrastare la crescente disparità tra ricchi e poveri, tra chi ha accesso ai saperi e chi no, tra chi ha un lavoro e chi no. I nuovi poveri sono oggi nel ceto medio e la crescente disuguaglianza è il problema principale della nostra crisi. Un’economia che non crea lavoro porta i lavoratori alla disperazione, alla sfiducia e alimenta le spinte populiste e xenofobe. Produce rancore contro un’Unione Europea che non è specchio dei popoli e delle comunità, ma delle multinazionali e dei loro interessi finanziari e economici e degli interessi nazionali del paese più forte. obbiettivi, ma dare delle tempistiche, bisogna essere capaci di dire no a quel dirigente che non opera bene. Non ci può essere un dirigente con 20 incarichi, diventando solo una questione di soldi e potere, così deve essere per i professori delle scuole e delle università, stessa cosa vale per le aziende, togliendo lavoro agli altri. Una riflessione va fatta anche sulla nostra futura gestione, la segreteria non necessariamente deve essere composta dai segretari di categoria, in questo ultimo periodo il segretario regionale si è troppo occupato di questioni interne alla Cgil, preoccupandosi di salvaguardare la sua immagine e la sua segreteria. Giancarlo Rosso Una delle sfide nella quale mi trovo continuamente a dover affrontare è l’attacco sistematico alla giustizia e alla coesione sociale che questo sistema economico sta portando. Noi dobbiamo perseguire un’economia di uguaglianza, i beni comuni devono essere messi a disposizione di tutti e non solo ad una minoranza, e questi beni vanno fatti gestire da per- Notre vision de l’Europe, la politique que nous voulons : •La relance de l’emploi en priorité. L’arrêt immédiat des politiques d’austérité. • La garantie que les libertés économiques ne peuvent avoir la priorité sur les droits sociaux fondamentaux. •Le respect et la promotion des négociations collectives et de l’autonomie des partenaires sociaux. Un travail précaire combattu. • L’Egalité, la solidarité •Une cohésion et une justice sociale rétablies. •Une lutte à tous les niveaux contre les discriminations persistantes. • Des services publics et d’intérêt général de qualité accessibles à tous. •La sécurité sociale est un droit humain fondamental. • Une politique fiscale plus juste In particolare per la nostra regione è necessario un piano speciale per il lavoro, con l’obiettivo di ridurre le problematiche sociali ed economiche che interessano parti sempre più ampie e sempre più rilevanti della popolazione regionale; per fare questo le Organizzazioni sindacali confederali CGIL,CISL,SAVT UIL valdostane ritengono prioritario: sone competenti in grado di preservarli. Per fare questo ci vuole una politica di giustizia che lotti la corruzione e le diseguaglianze. Bisogna recuperare risorse da una vera lotta all’evasione fiscale, abbandonando progetti faraonici come le grandi opere e per la Valle d’Aosta sarebbe opportuno rivedere gli investimenti previsti sull’aeroporto e la nuova università. Per quanto riguarda l’Ausl è stato imposto in maniera preventiva un deficit di 20 milioni di euro. Un taglio nel quale ci giochiamo i riferimenti culturali e costituzionali, come si legge ad esempio nell’art.33 della Costituzione. Occorre mettersi attorno ad un tavolo e vedere quali sono stati gli sprechi, le diseconomie ed intervenire di conseguenza. Per quanto riguarda l’Arpa ci sono due valutazioni da fare, il primo riguarda la questione della remunerazione per prestazione d’opera, per il quale l’Arpa ha di fatto violato l’art. 36 della Costituzione, chiedendo la prestazione a titolo gratuito, colmo dei colmi, il ruolo da ricoprire era di fare del found raising, trovare cioè fondi per l’agenzia. $ •La ridefinizione delle politiche attive e servizi per il lavoro anche alla luce della legge delega approvata dal parlamento italiano e dalle esigenze territoriali espresse; •L’elaborazione di una strategia e di un sistema regionale delle politiche attive e della formazione professionale; •Rendere funzionali alla progettualità individuata le risorse destinate alle politiche attive e quelle che si renderanno disponibili sulla programmazione Fse 2014 - 2020. Quest’anno il 1° maggio a Verrès cadono anche i 70 anni della liberazione partigiana che sarà ricordata con l’ANPI Valle d’Aosta. $ Il Programma: Ore 10:00 ritrovo dei partecipanti in piazza dell’ospedale. Ore 10:30 corteo e deposizione della corona al momumento dei caduti. Ore 10:45 in piazza René de Challand, il ricordo di uno dei partigiani della 176^ Brigata Garibaldi sui giorni della liberazione di Verrès di cui ricorre il 70°. Ore 11:00 discorsi ufficiali in Piazza E. Chanoux. Ore 11:30 vin d’honneur. spi-cgil pensionati ao lalavoro l lavoro | 10 spazi spazio aall lavoro spazi spazio lavoro | 11 o spi-cgil pensionati Pensioni e costo della vita Una questione ancora aperta L e pensioni negli ultimi tre anni hanno subito pesanti manomissioni. I governi presieduti da Berlusconi e Monti sono intervenuti non solo sul moldo del lavoro ritardando l’uscita degli occupati dall’attività produttiva, ma anche sugli assegni pensionistici riducendo il loro potere d’acquisto. Per due anni 2013 e 2014, inoltre, le pensioni il cui valore mensile era uguale o superiore a 3 volte il minimo hanno subito il blocco della rivalutazione. La legge di stabilità ha ripristinato l’indicizzazione dei trattamenti pensionistici i cui importi sono superiori a tre volte il minimo (cancellati da Monti) ma ha modificato il meccanismo precedente al blocco. Il nuovo meccanismo non prevede la rivalutazione per scaglioni di reddito (legge Prodi), con rivalutazione piena della fascia base per tutte le pensioni di qualsiasi importo ma le percentuali di rivalutazione per fascia d’importo riguardano l’intero assegno. Ancora una volta si interviene sulle pensioni come se fossero dei bancomat; i sindacati dei pensionati esprimono un giudizio negativo anche se tra la prima stesura della legge e quella approvata in via definitiva, dopo le numerose manifestazioni di protesta, c’è stato un lieve miglioramento. Torna l’adeguamento al costo della vita per le pensioni superiori a 1.486 euro lordi al mese (tre volte il minimo). L’adeguamento comunque è in forma limitata e non riguarderà le pensioni superiori a 2.973 euro lordi al mese. Aumenti previsti per il 2014. Adeguamento del costo della vita dell’1,2%. •+ 1,2% (100% dell’indice Istat) sulle pensioni d’importo mensile lordo sino a 3 •volte il minimo di dicembre 2013 (1.487 euro); •+ 1,09% (95% dell’indice Istat) per quelle pensioni d’importo mensile compreso tra 3 e 4 volte il minimo (da 1.487 a 1.982 euro); •+ 0,90% (75% dell’indice Istat) per quelle pensioni d’importo mensile compreso tra 4 e 5 volte il minimo (da 1.982 a 2.478 euro); •+ 0,60% (50% dell’indice Istat) per quelle pensioni d’importo mensile compreso tra 5 e 6 volte il minimo (da 2.478 a 2.973 euro); •da 6 volte il minimo (2.973 euro al mese) l’incremento è limitato allo 0,48% (40% dell’indice Istat), ma si applica solo alla quota di pensione che non supera questa soglia. Riduzione della pensione ai superstiti e dell’assegno di invalidità La pensione ai superstiti in pagamento ad una persona che possiede altri redditi può essere ridotta fino alla metà. I redditi che possono provocare la riduzione sono tutti quelli assoggettabili all’Irpef, con esclusione del reddito della casa di abitazione, dei trattamenti di fine rapporto, delle competenze arretrate sottoposte a tassazione separata e dell’importo della stessa pensione ai superstiti nonché quello di altre pensioni ai superstiti di cui sia eventualmente titolare il soggetto. Anche l’assegno d’invalidità può essere ridotto fino alla metà, in presenza di reddito da lavoro, dipendente o autonomo. In ambedue i casi si applica una norma di salvaguardia per evitare che chi superi di poco un limite di fascia reddituale possa vedersi penalizzato in misura maggiore di quanto supera il limite. N.B. Anche se tutte le tabelle contenute in questo opuscolo sono soggette a modifica l’anno prossimo, nel caso in cui il valore definitivo della aliquota di perequazione si discosti da quello presuntivo, solo per le tabelle riguardanti la riduzione delle pensioni ai superstiti e degli assegni di invalidità l’eventuale modifica avverrà presumibilmente intorno alla metà del mese di febbraio 2014. Infatti, è consuetudine dell’INPS modificare queste due tabelle nel momento in cui sarà resa nota l’aliquota definitiva e mettere immediatamente in applicazione le nuove. Somma aggiuntiva (la quattordicesima dei pensionati) Grazie all’accordo sindacati – Governo sul welfare del 2007, anche i pensionati hanno la loro quattordicesima. Si tratta di una somma attribuita alle pensioni più basse, cioè a quelle che non superano l’importo di una volta e mezza il minimo. L’importo della somma è maggiore quanti più contributi sono RIDUZIONE DELL'IMPORTO DELLA PENSIONE AI SUPERSTITI IN PRESENZA DI ALTRI REDDITI NEL 2014 ammontare dei redditi percentuale diversi da di riduzione pensione ai superstiti della pensione fino a euro 19.553,82 (TM x 39) Nessuna da euro 19.553,83 a euro 26.071,76 (TM x 52) 25 per cento da euro 26.071,77 a euro 32.589,70 (TM x 65) 40 per cento da euro 32.589,71 in poi 50 per cento RIDUZIONE DELL'IMPORTO DELL'ASSEGNO D'INVALIDITA' IN PRESENZA DI ALTRI REDDITI NEL 2014 ammontare percentuale dei redditi di riduzione da lavoro dell'assegno fino a euro 26.071,76 (TM x 52) Nessuna da euro 26.071,77 a euro 32.589,70 (TM x 65) 25 per cento da euro 32.589,71 in poi 50 per cento LA SOMMA AGGIUNTIVA NEL 2014 (quattordicesima mensilità di pensione) IMPORTO fascia di anzianità netto contributiva o di servizio (in euro) per pensione diretta principale proveniente da: - lavoro dipendente privato (in settimane) 1° fascia da 1 a 780 336,00 2° fascia da 781 a 1.300 420,00 3° fascia da 1.301 in poi 504,00 - lavoro dipendente pubblico (in mesi) 1° fascia da 1 a 180 336,00 2° fascia da 181 a 300 420,00 3° fascia da 301 in poi 504,00 - lavoro autonomo (in mesi) 1° fascia da 1 a 216 336,00 2° fascia da 217 a 336 420,00 3° fascia da 337 in poi 504,00 LA SOMMA AGGIUNTIVA NEL 2014 (quattordicesima mensilità di pensione) LIMITE DI REDDITO PER IL DIRITTO limite personale annuo 1° fascia 2° fascia 3° fascia entro il quale la somma spetta in misura intera € € 9.776,91 € stati versati e quanto maggiore è stato il loro importo. La quattordicesima non è soggetta a tasse e a sua volta non influisce sul reddito imponibile né sul diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali. La quattordicesima spetta dal 64° anno di età se il reddito personale non supera il limite fissato. Si considerano tutti i redditi, assoggettabili o esenti dall’Irpef, esclusi quello della casa di abitazione, gli arretrati di qualsiasi genere e i trattamenti di fine rapporto, la pensione di guerra, i trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento e simili. Il reddito del coniuge non viene preso in considerazione. $ oltre il quale la somma non spetta € 10.112,91 € 10.196,91 € 10.280,91 SOGGIORNO IGEA MARINA C ome tradizione lo SPICgil Valle d’Aosta organizza, per i propri iscritti, un soggiorno a Igea Marina tranquilla ed accogliente cittadina del litorale romagnolo. Per l’estate 2014, il periodo scelto è quello compreso dal 16 al 30 giugno. I pensionati interessati possono telefonare, dalle ore 8,30 alle ore 12,00, al n° 0165 271620 per avere tutte le informazioni necessarie. al lavoro | 12 spazio fillea - slc Nuove Linee Guida per la Gestione dei Materiali e dei Rifiuti delle Attività Edili L a Giunta Regionale ha approvato le nuove linee-guida per la gestione dei materiali e dei rifiuti inerti prodotti nell’ambito delle attività edili. L’atto approvato rappresenta un documento di consultazione per le Amministrazioni pubbliche, i progettisti e le imprese che hanno necessità di individuare, per quanto di competenza, i comportamenti amministrativi e tecnico-operativi corretti nella gestione del cantiere edile in via generale e dei residui che dalle diverse attività si ottengono. In un contesto legislativo, quello dei rifiuti, complesso e articolato, il documento, alla cui elaborazione hanno collaborato tutte le strutture regionali coinvolte nella gestione dei rifiuti e che ha trovato la condivisione del CELVA e delle associazioni di categoria, costituisce una guida che consente di avere una panoramica completa dell’insieme delle casistiche di gestione dei diversi materiali e rifiuti inerti, nel pieno rispetto delle normative vigenti. La documentazione, con i relativi allegati e uno schema riassuntivo dei diversi adempimenti, è consultabile e scaricabile nell’apposita sezione “Territorio e Ambiente” del sito internet della Regione www.regione.vda.it. $ Firmata Proroga per la Graduatoria degli Operai Edili I l 25 marzo scorso, il Segretario Generale della Fillea - Cgil, Ezio Dufour, ha firmato, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, con l’Amministrazione Regionale, la proroga per la graduatoria unica della selezione per il reclutamento a tempo determinato degli operai edili. La proroga sarà valida per tre anni a decorrere dal 28 aprile 2014. $ Casinò, riunita l’Assemblea dei Lavoratori Ok alla trattativa con il rappresentante della Regione L a “questione casinò” è ormai da tempo che tiene banco sia a livello politico che sindacale. Dopo firme di vari accordi, l’ultimo risalente al 5 dicembre scorso, a fronte di una situazione economica in continua perdita il 28 gennaio 2014 l’azienda aveva prospettato, con un’interpretazione fortemente restrittiva dell’Accordo Quadro di ottobre, una proposta consistente in un recupero tutto sul costo del lavoro per un totale di 11,7 milioni di euro su base annua, intervenendo sulle retribuzioni dirette e indirette, fisse e variabili. Dopo una risposta immediata e unitaria delle organizzazioni sindacali con la proclamazione dello stato di sciopero per il 30 e 31 gennaio, l’azienda ha ritirato il documento. Un casinò che non gode certo di buona salute, con seri problemi di liquidità, che deve fronteggiare 10 milioni di spese ordinarie per le quali si è fatto ricorso a prestiti a breve termine e che ha bisogno di una firma su un accordo che dia garanzia di rientro, e il sistema più semplice è con i tagli sui lavoratori. Tanto per dare un’idea la Casa da Gioco nei primi tre mesi del 2013 aveva un totale di introiti pari a 17.745.123 euro mentre quest’anno perde quasi un milione di euro con un incasso di gennaio, febbraio e marzo di 16.823.688 euro. A seguito della richiesta da parte della Cgil delle dimissioni dell’Amministratore Unico Luca Frigerio e dell’Assemblea Plenaria dei Lavoratori che ha dichiarato lo sciopero generale contro una dirigenza ritenuta incapace e che ha portato il Casinò al suo stato attuale, è intervenuto anche il Consiglio Regionale che con una mozione ha chiesto le dimissioni di Frigerio. “Sono stati fatti tanti investimenti ma sbagliati, si è sbagliato a investire in un albergo invece che nei giochi – ha detto Domenico Falcomatà, Segretario Regionale della Cgil – si è sbagliato anche soltanto nel logo dove la parola Resort anticipa quella di Casinò. Si è sbagliato a fare investimenti che hanno portato la Saint Vincent Resort & Casinò ad avere crisi di liquidità. Si è sbagliato a scegliere dirigenza”. Dopo diversi incontri con il Presidente della Regione, l’ultimo del 15 aprile scorso, le Segreterie Regionali Slc Cgil, Cisl Fisascat, Savt, Snalc, Uil Comunicazione e Ugl hanno presentato i punti unitari per la risoluzione della difficile situazione dei lavoratori della Casa da Gioco: • Attuazione integrale dell’accordo quadro siglato dalle parti il 21 ottobre 2013 e degli accordi conseguenti • Definizione di un nuovo piano di marketing che contenga un concreto progetto di rilancio aziendale e individuazione di un manager con provata esperienza che sia in grado di darne piena attuazione e che sappia riportare la clientela di prossimità e di prestigio • Reale attuazione del contenimento dei costi aziendali (esempio: spese legali, esternalizzazioni e consulenze) e applicazione di un taglio netto degli sprechi • Riorganizzazione interna del lavoro con coinvolgimento delle organizzazioni sindacali • In materia di disposizioni sul mercato del lavoro dare attuazione all’articolo 4 della legge Fornero per l’esodo volontario • Riduzione delle retribuzioni dei Dirigenti e dell’Amministratore Unico • Rinegoziazione da parte dell’azienda dei superminimi e assegni individuali in base alla reale attività svolta, in particolare per i livelli apicali e sospensione di ulteriori aumenti di retribuzione individuali • Introduzione del principio che gli incarichi di mansioni superiori per i livelli apicali siano assegnati per un periodo temporale definito al termine del quale l’interessato può essere confermato/stabilizzato o rientrare nel ruolo precedente con la relativa retribuzione • Calendarizzare una verifica mensile tra le parti per una verifica sull’andamento della casa da gioco, sulle ricadute del piano di marketing e sulla gestione aziendale e prevedere la possibilità di recedere dall’eventuale accordo Definite le misure contenute nei punti precedenti e quantificato il recupero in termini economici, le OO.SS. e le delegazioni saranno disponibili a: • Prevedere per un arco temporale ben definito l’eventuale congelamento di alcuni istituti contrattuali e la possibile riduzione di altri istituti basati sul principio dell’equità che deve colpire l’intero reddito/retribuzione (compresi superminimi e indennità varie) con una possibile conseguente riduzione volontaria dell’orario di lavoro • Dare certezza del recupero delle somme eventualmente richieste ai dipendenti anche mediante la possibile emissione di titoli obbligazionari. “Di fatto le posizioni della proprietà riguardo alla dirigenza non sono cambiate – ha detto Vilma Gaillard Segretario Generale della Slc Cgil della Valle d’Aosta – ancora nell’ultimo incontro è stata confermata la fiducia nell’attuale management, management che i lavoratori hanno disconosciuto e con il quale non possono trattare. Spero che si possa trovare una soluzione positiva al più presto per poter aiutare la Casa da Gioco in questo difficile periodo, ma soprattutto per dare le giuste risposte ai lavoratori che si sono sempre dichiarati disponibili a sacrifici, purchè questi vengano fatti in maniera equa e che portino vero beneficio all’azienda”. La Regione in ultimo ha nominato, il 17 aprile, Marco Alliod, dirigente regionale presso la Casa da Gioco, come suo rappresentante per l’attuazione degli accordi sottoscritti il 21 ottobre 2013. $ ao lalavoro l lavoro | 13 spazi spazio slc Rinnovo del CCNL Grafici Editoriali Convocato il 14 maggio il coordinamento unitario di settore I l 9 aprile nella sede della Confindustria Nazionale, a Roma, si sono riunite in sessione plenaria le delegazioni di parte sindacale e imprenditoriale per il rinnovo del CCNL grafici editoriali. Sono state esplicitate e meglio illustrate le richieste della delegazione imprenditoriale che riguardano parti normative, in particolare sul sistema delle flessibilità sull’orario di lavoro compreso quello domenicale, e parti salariali, la riduzione del monte ore ferie di 20 ore annue, la riduzione della tredicesima mensilità dalle 200 ore attuali a 173 ore e l’abrogazione della parte sesta del contratto. Le segreterie nazionali hanno da subito colto in questa proposta un palese tentativo di ridurre fortemente le tutele normative e salariali garantite dal CCNL . Parallelamente è stato registrato il tentativo di colpire, con meccanismi automatici, la contrattazione di secondo livello, eliminando tutta una serie di passaggi con le Rsu e determinando la messa in discussione delle attuali condizioni, riguardanti ad esempio un pilas- tro fondamentale come l’orario di lavoro. A ciò va aggiunto che le richieste di diminuzioni del salario, ferie e tredicesima, mal celano il tentativo di “fare cassa” con le tasche dei lavoratori. Pur essendo consapevoli del momento di crisi economica e di particolare sofferenza del settore, noi riteniamo, invece, che la presenza di regole certe e non derogabili sia fondamentale per le lavoratrici e i lavoratori, e per le Aziende, anche a tutela di fenomeni di dumping che si verrebbero a creare in un sistema liquido e privo di regole. Le segreterie nazionali hanno quindi rilanciato la proposta, per affrontare questo periodo di difficoltà di un accordo ponte che prevede una copertura economica di recupero inflattivo e rimodulazione e recepimento di normative intervenute sul mercato del lavoro ( tempi determinati , apprendista- to), per traghettare questa difficile fase verso la definizione di un nuovo contenitore contrattuale, capace di raccogliere e rappresentare tutte le professionalità presenti nella filiera della carta. Nel frattempo, le parti concordano sul fatto che sia necessario coinvolgere la politica nella costruzione di un piano industriale nazionale di settore che accompagni la fase di profonda trasformazione in atto. Per questo motivo ritengono necessario attivarsi per la realizzazione degli stati generali dell’editoria con l’obiettivo di trovare nella politica risposte a tutta una serie di problemi che hanno un respiro più ampio e che pertanto non possono essere scaricate sulle lavoratrici e sui lavoratori. La controparte ha chiesto di sospendere la trattativa per effettuare una valutazione sulla nostra proposta e presentarla alla loro delegazione tutta. Le segreterie nazionali hanno pertanto concordato di convocare il coordinamento nazionale unitario di settore, che avrà luogo a Bologna il giorno 14 maggio, per valutare le risposte che arriveranno dalla controparte alla nostra proposta, e le eventuali azioni da mettere in campo. $ PT: servizio postale e mercato privati Chiuso positivamente il conflitto di lavoro, firmato il verbale di accordo C on il 9 aprile si è chiuso lo sciopero delle prestazioni che ha visto una buona adesione e lo stesso giorno sono ripresi in maniera interlocutoria a Torino i colloqui con la dirigenza di Poste Italiane che hanno portato il 17 aprile ad un accordo sulla situazione delle Poste in Valle d’Aosta. La questione dei lavoratori delle poste è da tempo che viene monitorata e seguita dalla Cgil, soprattutto in Valle d’Aosta dove si registra una carenza del servizio postale. “In Valle d’Aosta abbiamo un problema legato alla carenza di personale – ha detto Vilma Gaillard, Segretario Generale della Slc Cgil - in questi anni abbiamo avuto esodi incentivati che non hanno avuto un corrispettivo in termini di assunzioni. Nel 2013, 16 lavoratori o per esodi o per pensionamento hanno lasciato l’azienda e questo ha determinato una carenza nella divisione del recapito. L’azienda sopperisce con assunzioni a tempo determinato, che arrivano al 13-14% del personale effettivamente applicato, questo fa sì che non vengono sanate le carenze e, anzi, viene meno la professionalità del servizio”. Dopo conflitti di lavoro, scioperi e diversi tavoli, si è finalmente arrivati a porre le basi per una soluzione iniziale al problema dei lavoratori per la nostra regione, infatti il 17 aprile è stato firmato un verbale di accordo tra le Organizzazioni Sindacali di categoria e Poste Italiane, trovando delle soluzioni sui problemi inerenti i lavoratori nel Servizio Postale e nel Mercato Privati Servizio Postale Al fine di migliorare la finalizzazione della corrisponza e efficientare il processo di lavorazione, Poste Italiane nel secondo semestre di quest’anno, trasferirà le attività di ripartizione a portalettere del corriere indescritto, attualmente non diviso a portalettere, presso il C.M.P. di Torino. Gli addetti alla lavorazione interne saranno applicati sulle restanti attività, inclusa la gestione delle attività di consegna delle inesitate. Le parti hanno concordato di effettuare un incontro entro il mese di giugno per un’analisi di dettaglio del progetto, preceduto da un passaggio relazionale da tenersi con la Ram di competenza nei prossimi giorni. Mercato Privati • Si avvierà da subito un’indagine conoscitiva tra tutto il personale dei Servizi Postali finalizzato al passaggio verso la sportelleria di 2 risorse. Le persone che aderiranno a tale indagine effettueranno specifici colloqui per una valutazione di idoneità allo svolgimento della nuova mansione. • Relativamente al personale inserito nel presente anno con contratto Part Time in ambito sportelleria, verranno effettuati specifi percorsi per favorirne l’attitudine a ricoprire il ruolo di DUP monoperatore secondo le modalità in atto, con conseguente trasformazione del contratto di lavoro a Full Time secondo le consuete modalità operative. • Inserimento dall’esterno, con contratto di somministrazione, 3 risorse per attività di sportelleria, preferibilmente in possesso del diploma di laurea triennale ed in grado di interloquire con la clientela di lingua francese. I contratti avranno la durata di 3 mesi, a valle dei quali a fronte di positiva valutazione le risorse saranno avviate al previsto iter per l’assunzione a tempo determinato. • Assunzione dal mercato esterno di 1 Promotore Finanziario Le Segreterie Regionali si sono riservate di valutare nel dettaglio la bontà delle azioni organizzative previste per l’ambito organizzativo dei servizi postali, dichiarando che sono state date positive risposte ai temi che avevano dato origine a conflittualità di lavoro chiusa negativamente il 6 febbraio scorso. $ ao lalavoro l lavoro | 14 spazi spazio flc-cgil scuola Katya Foletto e Marco Varisella candidati per il Fondo Espero Le votazioni si svolgeranno con modalità online il 28, 29 e 30 aprile I l 28, 29 e 30 aprile 2014 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dell’assemblea dei delegati del Fondo Espero. È una occasione di partecipazione democratica che vede gli iscritti al Fondo Espero espletare il loro ruolo di soci: scegliere i propri rappresentanti all’interno di un organismo paritetico, l’assemblea appunto, composta da 30 componenti eletti dalle lavoratrici e dai lavoratori e da 30 componenti di nomina datoriale. La FLC CGIL considera la previdenza pubblica il pilastro fondamentale dello stato sociale, ma è in campo anche nel difendere i diritti dei lavoratori sul versante della previdenza complementare, consapevole che l’attuale sistema della previdenza pubblica, col calcolo contributivo, non sia in grado nel futuro di assicurare un asseg- Precari della scuola: no alla chiamata diretta! La nostra proposta sulla formazione iniziale e il reclutamento dei docenti I n attesa della sentenza della Corte europea, i precari della scuola attendono risposte dalla ministra Giannini. Per la FLC CGIL il reclutamento è una prerogativa dello Stato che garantisce la qualità della scuola italiana, ottemperando al mandato degli articoli 33 e 34 della Costituzione. Non è pensabile che tale atto venga demandato alle singole scuole: verrebbe meno la certezza per tutti i cittadini di poter aspirare ai medesimi livelli di formazione. La classe e il censo tornerebbero ad essere il discrimine per l’accesso alla Conoscenza. Attraverso il sistema di reclutamento, lo Stato dimostra il ruolo che dà alla scuola pubblica e alla formazione per tutti i cittadini. Il 9 gennaio 2014 abbiamo presentato una proposta sul reclutamento dei docenti che parte dal presupposto fondamentale della buona scuola: la garanzia della continuità didattica. L’eccessivo numero di precari, che spesso cambiano scuola ogni anno, impedisce il regolare espletamento dell’offerta formativa. Un piano di stabilizzazione per coloro che da anni, con le loro supplenze annuali, garantiscono il regolare funzionamento delle scuole, è indispensabile per una scuola pubblica di qualità. È urgente un impegno del governo in questo senso. Nella nostra proposta è presente anche una prospettiva di lavoro no pensionistico adeguato per una vecchiaia dignitosa. La FLC CGIL garantisce una lista di candidati e candidate che hanno lavorato come referenti di Graduatorie ad Esaurimento della Regione Valle d’Aosta S per i nuovi abilitati: non è pensabile che lo Stato attivi percorsi di formazione iniziale (a pagamento) senza garantire prospettive di occupazione. Superata questa fase di emergenza, il concorso pubblico rimane lo strumento di reclutamento garante della trasparenza dei criteri, anche se ne vanno profondamente riviste le procedure sia dal punto di vista della semplificazione che dell’aderenza alla professione docente. Con la nostra proposta sul reclutamento e la formazione iniziale dei docenti, chiamiamo le forze politiche e il mondo della scuola a un serrato dibattito, perché su una materia così importante e di valenza costituzionale, non si può procedere con provvedimenti improvvisati o di pura “manutenzione”. $ Espero dimostrando competenza, responsabilità e professionalità. È una lista in cui sono presenti tutte le figure: dai precari ai dirigenti scolastici. È una lista paritetica anche nel genere, essendo composta da 31 donne e 29 uomini. Votare per la lista della FLC CGIL significa scegliere un programma in difesa dei diritti che si devono e si possono rivendicare, perché la previdenza complementare non ha scopo di lucro e quindi ha costi di gestione contenuti. Poiché la modalità di voto sarà online, le nostre sedi sindacali sono a disposizione per le informazioni del caso. Ricordiamo che è già disponibile il certificato elettorale (vedi correlati). È importante votare per far sentire la propria voce nel Fondo Espero, è importante votare la lista FLC CGIL, contrassegnata dal numero 1, per avere la garanzia di essere rappresentati e tutelati. $ ono stati riaperti i termini per la presentazione della domanda di permanenza nelle graduatorie ad esaurimento della Regione Valle d’Aosta, per l’aggiornamento dei punteggi delle graduatorie medesime e per il trasferimento dalle graduatorie ad esaurimento di una Provincia del territorio nazionale, per quanto riguarda i ruoli, gli insegnamenti, le classi di abilitazione e di concorso presenti nelle istituzioni scolastiche ed educative della Regione. La domanda, redatta sull’apposito modulo ministeriale (modello 1) allegato al D.M. 1.4.2014, n. 235 e al decreto del Presidente della Regione n.100/2014, deve essere spedita a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno alla Sovraintendenza agli studi della Valle d’Aosta – Piazza Deffeyes, 1 – Aosta, o deve essere consegnata a mano presso l’Ufficio relazioni con il pubblico - URP Valle d’Aosta, al piano terra del Palazzo regionale – Piazza Deffeyes, 1 – Aosta, entro e non oltre il 16 maggio 2014. A coloro che intendessero trasferirsi da fuori Regione ricordiamo che è necessario il possesso del requisito di piena conoscenza della lingua francese, nel caso non lo si possieda, è necessario iscriversi alla sessione suppletiva d’esame.Tutte le informazioni e appuntamenti per la compilazione della domanda in sede CGIL ad Aosta tel 0165/271644 -271645. $ al lavoro | 15 spazio ciao marco… L a CGIL Valle d’Aosta, la FP-CGIL nazionale e la FP-CGIL Valle d’Aosta, piangono la prematura scomparsa del compagno Marco Lo Verso di 50 anni. Marco era dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Aosta, per diversi anni impegnato in Funzione Pubblica Regionale, della quale è stato Segretario generale dall’agosto 2004, fino ad aprile 2012. A maggio dello stesso è diventato Capo Dipartimento settore socio-sanitario della Funzione Pubblica CGIL Nazionale. Durante il periodo in cui è stato Segretario Generale di FP-CGIL Valle d’Aosta, è stato anche componente della Segreteria Confederale Regionale. Marco lascia la moglie Enza, Enrico, e l’adorata figlia Francesca, il papà, la mamma, il fratello Sandro, le cognate ed i cognati. federconsumatori Energia elettrica: Basta conguagli e letture stimate S ono ormai all’ordine del giorno disservizi causati dalle varie Società di vendita di energia elettrica e gas per uso domestico! I ritardi, ormai sistematici nell’invio delle fatture in particolare di ENI, i consumi stimati e non reali nella fatturazione dell’energia elettrica, le bollette di conguaglio con consumi spropositati a loro volta stimati, i percorsi di rateizzazione difficili da ottenere, e per la stragrande maggioranza più esosi dei percorsi concessi da Equitalia, sono i motivi delle richieste di aiuto che la Federconsumatori riceve ogni giorno. A questi vanno aggiunte le mancanze legate all’operato del Distributore, che inesorabilmente gravano sul cittadino-consumatore. È scorretto e, soprattutto, ingiusto che, in una situazione di grave crisi economica e occupazionale che non risparmia di certo la nostra Regione, numerose famiglie debbano indebitarsi per pagare bollette di conguaglio di migliaia di euro, o addirittura rimanere senza luce o gas perché insolventi. In molti casi le bollette non arrivano per mesi o addir- ittura per anni e, là dove arrivano regolarmente conteggiano letture stimate che non permettono di tenere sotto controllo quanto realmente si consuma e, soprattutto, quanto realmente si dovrebbe spendere per luce e gas. Controllare, quindi, il percorso delle proprie fatturazioni diventa un’impresa impossibile. Oltre al disagio, di vedersi chiedere ingenti somme a conguaglio, vi è anche l’impossibilità di conoscere gli importi esatti dovuti per i propri consumi, di pagare con regolarità senza percorsi di rateizzazione che stravolgono il già scarso bilancio familiare. Non va sottovalutato anche, che in questo modo, è impedito di valutare con oggettività la convenienza o meno del proprio contratto di fornitura rispetto a quello di un fornitore concorrente. La Federconsumatori, quindi, dice basta, a bollette in ritardo e consumi stimati, nel rispetto totale del cittadino/consumatoree chiede alle Società di vendita e di distribuzione di attivarsi per limitare al minimo tali dannosi e scorretti inconvenienti. $ Tariffe all inclusive: WIND ritira aumenti unilaterali D opo la decisione di ieri da parte dell’Antitrust di avviare una istruttoria nei confronti di Wind, il gestore ha annunciato di avere ritirato le offerte di aumento unilaterale ! Nel darne notizia auspichiamo che anche Vodafone faccia lo stesso. Sarebbe opportuno che l’Antitrust verifichi la correttezza del messaggio pubblicitario che quotidianamente viene lanciato dai gestori di telefonia fissa. Ci risulta cheTelecom abbia messo in campo per alcune offerte ADSL , la stessa pratica di disdetta unilaterale per contratti venduti a suo tempo con la formula “ per sempre “. Se i gestori, come sostengono da tempo non sono più in grado di gestire amministrativamente alcuni tipi di contratto che loro avevano portato sul mercato, hanno il dovere di proporre alternative di pari o di maggiore convenienza per il cittadino consumatore“, in tal caso se l’utente decidesse di avvalersi del diritto di recesso, non può bastare l’ovvio e scontato recesso gratuito ma va anche rimborsata la quota di attivazione di un contratto ottenuto da parte del gestore tramite una pubblicità ingannevole. Le inefficienze organizzative e strutturali dei gestori non possono continuare ad essere scaricate economicamente sulle tasche dei consumatori. $ ao lalavoro l lavoro | 16 spazi spazio convenzioni al lavoro spazio Mensile di Informazione della CGIL Valle d’Aosta Anno XL - N. 1 - Aprile 2014 N. 1 - 2014 Iscrizione: Tribunale di Aosta n. 3 del 14.09.1973 Direttore responsabile: Giovanni Pellizzeri Hanno collaborato: Bruno Albertinelli, Roberto Billotti, Ezio Dufour, Domenico Falcomatà, Katya Foletto, Wilma Gaillard, Gaetano Maiorana, Raffaella Vicentin. Redazione e amministrazione: Via Binel 24, 11100 Aosta Tel.: 0165 27 16 11 - [email protected] Editore: CGIL Valle d’Aosta Pubblicità: raccolta in proprio da CGIL Valle d’Aosta Progetto grafico Impaginazione e stampa: Tipografia Valdostana, Aosta www.tipografiavaldostana.com www.valledaosta.cgil.it Questo numero è stato chiuso in tipografia il 24 aprile 2014