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Poste italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. 70% - NO /Aosta - Regime libero - Registrazione presso il Tribunale di Aosta n° 3 del 14 . 09 . 1973
Anno XL • Numero 1 • Aprile 2014
Congresso …a pag 2
ANPI …a pag 9
SLC …a pag 12
XVII Congresso
regionale Cgil
Primo Maggio
Casino de la Vallée
Dalla relazione del
segretario regionale
al dibattito dei delegati.
Editoriale
Lavoro, una
realtà ancora
di grave
sofferenza
Domenico Falcomatà
S
Mensile d’informazione della cgil Valle d’Aosta
i celebrerà il 1° maggio la tradizionale “Festa del Lavoro”,
una festa che cade in uno dei periodi più difficili per la Valle d’Aosta e per l’Italia. Dovremmo festeggiare oggi traguardi lavorativi
importanti, una maggiore tutela
dei diritti, una gioventù che entra
senza problemi nel mondo del lavoro. Ma purtroppo la storia, le
Il programma della
manifestazione per
i 70 anni della liberazione
dal nazifascismo.
scelte politiche poco attente e un’
Europa troppo austera ci consegnano una realtà ancora di grave
sofferenza. Oggi un’intera generazione di giovani si confronta
con un futuro più incerto e meno
prospero di quanto non lo sia stato per i loro genitori. È una realtà
che la politica non può ignorare.
Ci troviamo di fronte ad una crisi
che prima che essere economica
è una crisi sociale profonda, una
crisi che è diventata di giustizia
sociale. Ci preoccupano profondamente le tensioni e i crescenti
livelli di diseguaglianza che stanno
affliggendo il nostro paese e la nostra regione. La protezione sociale,
il lavoro, non sono solo diritti,
ma politiche economiche efficaci.
Sistemi di protezione sociale efficaci sostengono i redditi e i con-
sumi interni, costituiscono capitale
umano e accrescono la produttività. La Cgil continuerà a lottare e lavorare a fianco di giovani, lavoratori e pensionati affinchè questo
primo maggio ritorni ad essere
una grande “festa dei lavoratori”,
per rendere omaggio con dignità
alle generazioni passate che tanto
hanno fatto per il raggiungimento
dei diritti fondamentali della tutela sul lavoro. Le soluzioni ci sono,
sta a noi, sta alla politica, troppo
spesso assente e impegnata in
lotte intestine, mettere in primo
piano misure macroeconomiche e
di politica fiscale che promuovano
una crescita inclusiva, con un occupazione dignitosa e protezione
sociale. Questa è una condizione
fondamentale per il nostro futuro e
per il futuro dei nostri figli. $
Sì a trattativa con
rappresentante regionale
Mauro Alliod per attuazione
accordi del 2013.
il pensiero
“
Senza
lavoro il Paese
muore e questo
Paese non può
morire
”
(S. Camusso)
al lavoro | 2
spazio
congresso
La relazione del Segretario Regionale
“Ogni piccolo contributo di ogni militante confluisce nel maestoso fiume della nostra storia”
S
i è svolto il 24 e 25 marzo ad
Aymavilles il XVII° Congresso
Regionale della Cgil della Valle
d’Aosta, che ha visto la riconferma di Domenico Falcomatà alla
guida della Segreteria Regionale.
Il primo giorno di lavori si è aperto
con il ricordo dell’Avvocato Paolo
Caveri “È d’obbligo ricordare
Paolo Caveri – ha detto il Presidente Antonio Fuggetta aprendo i
lavori dell’Assise – che in passato
è stato consigliere comunale del
pc, avvocato del lavoro della Cgil,
un’uomo, un professionista che
con la sua capacità e dottrina poteva dare ancora tanto all’ordine
degli avvocati della Valle d’Aosta,
prima segretario e poi presidente,
prima della riforma della giustizia
aveva retto la prefettura di Donnas per qualche anno e i suoi colleghi lo ricordano come un grande
magistrato, noi lo vogliamo ricordare come un grande compagno, come un grande difensore dei
diritti dei lavoratori”.
Dopo un sentito applauso ha preso la parola il Segretario Regionale Domenico Falcomatà che ha
tracciato il grande lavoro fatto in
questi quattro anni e ha tracciato
le basi per le azioni future della
Cgil.
“Con questi due giorni di lavori
terminiamo il percorso congressuale della Cgil regionale che
vedrà la sua conclusione, nei
primi giorni di maggio, con la sua
XVII assise nazionale. Il nostro
Congresso Regionale è stato pre-
ceduto da circa 200 assemblee di
base con la partecipazione di lavoratori e pensionati. Oggi sono
presentii 189 delegate e delegati
in rappresentanza di 12.003 iscritte alla Cgil Valle d’Aosta alla
fine dello scorso anno. Un momento importante e fondamentale
per il nostro sindacato, segno di
una forte democrazia e di un dibattito interno sempre vivo e ricco
di spunti. Il XVII congresso regionale giunge in un momento di
forte crisi economica, che sta colpendo duramente anche la nostra
Regione.
«La Cgil ha sempre
lavorato con
determinazione per la
difesa dei diritti dei
lavoratori e continuerà
a farlo, soprattutto in
momenti come questi
dove lo squilibrio sociale
è sempre più forte»
Le categorie hanno tracciato durante i loro congressi un’analisi
sul lavoro svolto in questi quattro
anni di attività e posto le basi per
i futuri impegni, consegnandoci
un quadro tutt’altro che positivo e
rassicurante rispetto alla dimensione del lavoro nella Regione. Un
quadro molto preoccupante che si
sta consumando sotto gli occhi di
una politica che appare distante
dai veri problemi delle famiglie,
dei cittadini e dei lavoratori.
La Cgil ha sempre lavorato con
determinazione per la difesa dei
diritti dei lavoratori e continuerà
a farlo, soprattutto in momenti come questi dove lo squilibrio
sociale è sempre più forte e dove
un’economia fondata sulla finanza e sulla burocrazia sta affossando il sistema produttivo. La
Cgilnel suo percorso congressuale
ha visto confrontarsi due visioni
tattiche diverse. Discussione non
semplice, alle volte accesa ma comunque sintomo di un sindacato
che non rinuncia la confronto, né
al suo interno e neppure all’esterno. Al termine del suo percorso
congressuale la CGIL dovrà dotarsi di una piattaforma programmatica per i prossimi quattro anni,
il cui fine è introdurre e stimolare
mutamenti importanti nel nostro
sistema economico e sociale perché la crisi, con la sua violenza,
ha mandato un forte ed inequivocabile messaggio, cioè che non si
può più tornare indietro.
La domanda da porsi oggi non è:
Quando finirà la crisi? ma quali
sono le condizioni da realizzare
perché si possa avviare un nuovo
e stabile ciclo di sviluppo che veda
di nuovo il lavoro al centro come
principale fattore di quello stesso
sviluppo?”.
Era il 1906 quando si costituì la
Confederazione Generale del la-
voro, l’Europa era ancora divisa
e avrebbe affrontato a breve due
terrificanti guerre. Ma fu con il
secondo conflitto mondiale che i
lavoratori e i contadini parteciparono al secondo risorgimento italiano con l’essenziale contributo
del sindacato e dei partirti antifascisti. Quella lotta contro l’oppressione totalitaria ci ha consegnato
un’Italia democratica.
Le parole di Sandro Pertini in
un
intervento
parlamentare
nell’aprile del 1970 sono quanto
mai eloquenti: “senza questa tenace lotta della classe lavoratrice,
non sarebbe stata possibile la Resistenza, senza la Resistenza la
nostra patria sarebbe stata maggiormente umiliata dai vincitori e
non avremmo avuto la carta costituzionale e la Repubblica. Protagonista è la classe lavoratrice
che con la sua generosa partecipazione dà un contenuto popolare
alla guerra di liberazione. Ed essa
diviene, così, non per concessione
altrui, ma per sua virtù soggetto
della storia del nostro paese”. Fu
per evitare altri sanguinosi conflitti e per unire i popoli che nasce
l’Unione Europea. Il sogno degli
uomini che l’hanno creata era vedere un’Europa dei popoli, unita
per uno sviluppo e la crescita in
una dimensione democratica. Mi
chiedo cosa penserebbero e direbbero oggi Altiero Spinelli, Adenauer, Shuman dell’attuale situazione europea. Un’Europa che
ha perso di vista il suo vero obiet-
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spazio
congresso
tivo, un’Europa chiusa nella logica soffocante del Fiscal Compact,
incapace di stimolare la ripresa
economica dei paese membri”.
Tanti gli argomenti toccati ad iniziare dall’Europa, un’Europa che
non deve opprimere l’economia
delle nazioni che la costituiscono
ma deve rilanciarle, aiutarle nel
loro sviluppo e nella loro ripresa
e per questo “Vanno superate le
scelte dettate da un eccessivo rigore e, con una prospettiva di lungo termine, attivare investimenti massicci per dare alle nostre
economie un nuovo inizio, basato
su una crescita sostenibile. La Cgil
ha proposto quale obiettivo investimenti annui pari al 2 % del PIL
dell’UE per un periodo di dieci
anni al fine di favorire gli investimenti privati e promuovere misure
di modernizzazione su vasta scala.
Tali investimenti potrebbero concorrere a costruire una forte base
industriale, servizi pubblici efficienti e di qualità, sistemi di welfare
inclusivi e supportare la ricerca
anche attraverso istituzioni educative innovative. Sono stati spesi
1.000 miliardi di Euro per mettere
in sicurezza il settore finanziario;
1.000 miliardi di Euro si perdono
ogni anno a causa dell’evasione e
della frode fiscale. Da qui non si
potrebbero trarre risorse per l’occupazione, mettendo in circolo almeno 250 miliardi di euro?”
Da un Europa di rigore ad un’Italia che sembra subire le scelte
dettate da Bruxelles invece che
esserne parte
“Nel contesto italiano i lacci stretti
di Bruxelles e la crisi hanno creato
un mix drammatico che ha messo
in ginocchio l’economia del nostro
paese. Il dramma nel dramma è
che la politica non è riuscita ancora a dare risposte, a creare
vere soluzioni alle necessità dei
lavoratori e delle aziende, priva
di una visione a lungo termine e
vincolata alla supina accettazione delle direttive di Bruxelles.
Il vero rischio che corre l’Italia è
che la crisi economica e sociale si
tramuti in una irreversibile crisi
istituzionale e di tenuta democratica. Nonostante sia la seconda
economia industriale dell’Eurozona registra una caduta del PIL fortissima, 9 punti percentuali persi
dal 2007 con oltre 1,2 milioni di
posti di lavoro in meno. La platea
dei disoccupati, degli inoccupati,
degli scoraggiati e dei sottoccupati, è complessivamente di oltre 7
milioni di persone, di cui buona
parte sono giovani sotto i 35 anni.
Il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli inaccettabili, oltre il 40%, raddoppiato dal
2007 e ora tra i più alti d’Europa,
dopo Grecia, Spagna e Croazia,
colpendo la componente sociale
che dovrebbe essere motore propulsivo di idee per lo sviluppo che
il paese rischia di disperdere.Mi
piacerebbe poter parlare di dati
confortanti, ma questa è la realtà
con la quale dobbiamo confrontarci e dalla quale occorre uscire
nel più breve tempo possibile.
Il declino economico del paese
affonda le radici da un lato nella
debolezza strutturale del nostro
tessuto produttivo (bassa produttività del capitale prima ancora
che del lavoro, specializzazione
manifatturiera mediamente a
basso valore aggiunto, piccola
dimensione d’impresa, insufficiente innovazione di processo e di
prodotto,…) e dall’altro nelle forti iniquità nella distribuzione del
reddito nazionale: in vent’anni il
differenziale tra la massa salariale e l’ammontare di profitti e
rendite è pari a mille miliardi di
euro. L’Italia, purtroppo, si colloca al sesto posto nel mondo per
le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza, basti pensare
che il 10% delle famiglie detiene
il 46,6% del patrimonio totale.È
una situazione paradossale che
congela quote impressionanti di
ricchezza che non sono trasferite
all’economia reale e generano
solo rendita”
Un rilancio che stenta a decollare
ma al quale la Cgil dà il suo contributo con proposte concrete
“Per la Cgil esistono per il nostro
paese significativi margini per
trovare la via d’uscita dalla crisi: dalle risorse derivanti da una
vera lotta all’evasione fiscale (ogni
anno 130 miliardi di mancato gettito) e dalla correzione di altre distorsioni tipiche del sistema fiscale
nazionale, grazie all’introduzione
di un’imposta sui grandi patrimoni finanziari, già in essere in altri
paesi europei, con un possibile
recupero di 10 miliardi di euro
all’anno. Queste sono alcune delle
proposte contenute nel Piano del
Lavoro della Cgil, presentato nel
2013, che si basa su una logica
di politica economica neokeynesiana da opporre al liberismo finanziario, senza regole su cui si
è attestata, non da oggi, la politica
italiana. Il Piano del Lavoro della Cgil è per una crescita basata
sull’innovazione, sulla necessità
di coniugare la ripresa economica
con forti investimenti in tecnologia che permettano la creazione
di posti di lavoro qualificati. Questo perché l’Italia ha accumulato
troppe arretratezze in molti campi
che rendono bassa la produttività
di sistema e la sua competitività.
La Cgil col suo Piano, si muove
nella stessa direzione del “Nuovo
Piano Marshall” formulato dalla
«Nel contesto italiano
i lacci stretti di Bruxelles
e la crisi hanno creato
un mix drammatico che
ha messo in ginocchio
l’economia del nostro
paese. Il dramma nel
dramma è che la politica
non è riuscita ancora
a dare risposte»
maggiore confederazione sindacale tedesca (DGB) e dalla richiesta della Confederazione Europea
dei Sindacati (CES) di un Piano
Straordinario dell’Unione Europea per la crescita e l’occupazione. Ciò che accomuna queste
diverse strategie è l’idea che le
politiche di austerità non aiutano
a uscire dalla crisi anzi la peggiorano, e che sia necessario un
New Deal in Europa per garantire
sviluppo e lavoro”.
Dal nazionale al locale dove la
difficile congiuntura economica,
la crisi, è arrivata e anche in Valle d’Aosta ha colpito duramente
portando via lavoro, occupazione
e mettendo in crisi le aziende.
“Come dicevo all’inizio della mia
relazione dai nostri congressi di
categoria è emerso un quadro
tutt’altro che positivo della situ-
azione lavorativa della nostra
Regione. La lettura dell’economia
valdostana lascia pochi margini
di incertezza. A fine 2012 il livello della produzione sarebbe inferiore del 5,5% rispetto al 2007,
ultimo anno pre-crisi; peraltro si
deve sottolineare che, nello stesso arco temporale, il Pil italiano
si sarebbe contratto del 6,9%,
quello dell’Italia nord occidentale
del 5,2%, quello della Provincia
di Trento del 5,6%, mentre per la
Provincia di Bolzano si registrerebbe un modesto saldo positivo
con un +0,3%. Questo risultato si
è prodotto attraverso andamenti
contrastati negli anni, il culmine
delle criticità si osserva nel 2009,
anno in cui il Pil regionale si contrae in termini reali del 5,8%, al
momento, per il 2013 viene stimato un saldo negativo pari a circa
-1,9%. Soltanto a partire dal 2014
le previsioni indicano un modesto,
quanto incerto, saldo positivo della produzione. Appare chiaro che
l’economia valdostana è frenata
sul piano interno, dove i consumi
privati si sono contratti, in conseguenza della marcata riduzione
del reddito disponibile, causata da
politiche fiscali restrittive e dalle
sfavorevoli condizioni del mercato del lavoro, e parimenti gli investimenti registrano una brusca
caduta, spiegata principalmente
con le difficoltà sul lato della domanda, con le criticità di accesso
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spazio
congresso
al credito, con il rilevante quadro
di incertezza e, per quanto attiene
l’ambito pubblico, con la rigorosa
politica di bilancio volta al consolidamento dei conti. Il commercio
estero, ha permesso in parte di
contenere queste criticità, ma nel
complesso non riesce e non può
compensare completamente la dinamica interna sfavorevole, anzi
nel complesso del periodo segna
un saldo fortemente negativo.Le
difficoltà non hanno avuto uguale
intensità per tutti i settori. Certamente il settore industriale esce
da questa fase ulteriormente ridimensionato, anche perché oggetto
delle principali difficoltà economiche. I dati delineano, infatti, un
profilo delle attività secondarie
connotato da saldi fondamentalmente negativi”.
Un capitolo a parte viene dedicato alla situazione del Casinò de la
Vallée, che ha tenuto banco e continua ad essere un argomento di
stretta attualità per la vita politica
ed economica regionale e per la
posizione di molti lavoratori.
“In poco più di un decennio si è
futuro ai lavoratori e all’azienda”.
La questione generazionale resta
un problema e il Segretario della
Cgil sottolinea come l’impatto della crisi abbia colpito in maniera
pesante le fasce più giovani.
“Trattandosi di una crisi da domanda di lavoro, unitamente al
fatto che le recenti riforme hanno
rallentato le uscite generazionali,
l’impatto prodotto dalla congiuntura del periodo 2008-2012 sulle
fasce giovanili è stato rilevante.
Il tasso di disoccupazione della classe dai 15-24 anni è infatti
cresciuto, passando dal 12,1%, al
30,8%. Il basso livello della domanda di occupazione ha rallentato gli ingressi nel mercato del lavoro dei giovani, mentre la partecipazione degli adulti è risultata
superiore al livello della domanda. La struttura dell’occupazione
si è quindi modificata, con livelli
più bassi per le classi di età inferiori e più elevati per quelle a
partire dai 45 anni. Infine, un
ruolo rilevante nel determinare
questo quadro l’ha certamente
avuto anche la minore capacità
di occupazione del settore pubblico. Infatti, le politiche di contenimento della spesa pubblica hanno
sensibilmente ridotto i fabbisogni
lavorativi, diretti ed indiretti, del
comparto pubblico, sia attraverso
il contenimento del turnover, sia
attraverso norme di natura amministrativa e finanziaria”.
La domanda quindi è Come agire?
“È compito delle politiche regionali, in particolare quelle industriali, delineare una nuova frontiera
verso cui orientare l’economia
valdostana. Una strategia regionale che valorizzi la ricchezza di
capacità radicate localmente, che
devono però integrarsi in territori più ampi, in filiere produttive
internazionali, in trasversalità
settoriali e tecnologiche. A ciò va
però associata l’individuazione di
alcune idee trainanti, come l’attenzione strategica alla dimensione ambientale che può costituire
un fattore chiave di competitività;
pensiamo, in questo senso alle opportunità offerte dalla green economy, al “nuovo abitare”, ovvero
a case ecologiche, sicure, automatizzate, ecc., tema che potrebbe
portare ad una riqualificazione,
oggi quanto mai necessaria, del
settore dell’edilizia. Più in generale, opportunità di crescita per
gli investimenti privati e pubblici
possono emergere da bisogni importanti, diffusi e spesso insoddis-
fatti, come quelli connessi con le
energie rinnovabili, il risparmio
energetico, lo smaltimento dei
rifiuti, la soddisfazione di nuovi bisogni alimentari, la protezione dai
disastri naturali, ecc. Lo sviluppo
dei settori industriali va collegato
alla soddisfazione di questi bisogni emergenti, tendenzialmente più
sofisticati e che richiedono servizi
nuovi, i quali a loro volta possono creare occupazione qualificata. Si tratta di promuovere una
specializzazione intelligente che
favorisca l’innovazione, per fare
riferimento alle note parole d’ordine a cui si riferisce l’Unione
Europea nell’ambito della nuova
fase di programmazione dei fondi
strutturali. Si tratta cioè di quelle
politiche in grado di rafforzare la
capacità di un’area, di incremen-
È compito
delle politiche regionali,
in particolare quelle
industriali, delineare
una nuova frontiera
verso cui orientare
l’economia valdostana.
passati da un casa da gioco che
garantiva
importanti
risorse
alla Regione, a prospettive molto meno rassicuranti, in cui è in
discussione il suo stesso futuro.
Lo stato di crisi in cui versano il
Casinò e i servizi alberghieri, oggi
divenuti - dopo l’acquisizione da
parte della Regione - un’unica
azienda, ha radici che, solo in
parte sono da attribuire alla crisi
economica generale ma risiedono
in precise e gravi responsabilità
del gruppo dirigente. Vi sono poi,
responsabilità che attengono al
ruolo dell’azionista il quale nella
migliore delle ipotesi, ha sottovalutato la situazione ed eccessivamente delegato al management
scelte di tipo strategico. Come
Cgil, così come ci siamo assunti
le responsabilità in solitudine di
denunciare, e non da oggi, l’involuzione della situazione, anche
in questo caso non ci sottraiamo
al confronto per uscire da questa
condizione di emergenza. A patto
che, ognuno dei soggetti, si assuma in maniera chiara e conseguente le proprie responsabilità sul
come creare i presupposti per una
gestione in grado di assicurare un
tare l’efficacia della conoscenza
accumulata e di favorire la diversificazione tecnologica, sulla base
delle specificità locali e delle caratteristiche del modello di innovazione presente nella regione”.
La Valle d’Aosta ha tutte le possibilità e le capacità per poter uscire
da questa durissima fase e Falcomatà, concludendo il suo intervento lo evidenzia in modo chiaro.
“Ritengo che la Valle d’Aosta abbia le risorse morali e intellettuali per uscire non solo dall’attuale
crisi, ma abbia le potenzialità necessarie per entrare in una nuova
fase di ripresa e crescita nella
consapevolezza che gli elementi
portanti dello sviluppo regionale
verificatosi a partire dagli anni
’80 (riparto fiscale, casino, ecc…)
sono venuti meno. Uso razionale
delle risorse disponibili; privilegiare politiche di sviluppo non contingenti; adeguate politiche sociali; percorsi scolastici e formativi
efficaci; un assetto degli Enti Locali improntato alla funzionalità,
alle esigenze dei cittadini e non
subordinato a logiche di mero risparmio; un’attenzione continua
alla salvaguardia del territorio:
sono queste le nostre priorità. Naturalmente, lo sbocco è più lavoro
e più occupazione in Valle d’Aosta
in termini qualitativi e quantitativi. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è necessario una
CGIL più coesa e determinata che
abbia la forza e la tenacia di rivolgersi al futuro. Non dobbiamo mai
dimenticare il motivo per il quale
siamo qua; non dare mai per
scontata la nostra capacità di rappresentare, difendere e tutelare
coloro che si rivolgono a noi. Non
possiamo considerarci neppure
indenni dalla crisi che investe la
“politica”, sarebbe un gravissimo
errore dettato da una miope autoreferenzialità. Dobbiamo avere
la costanza e il coraggio di cambiare, di metterci in discussione
e trasformarci per affrontare con
sempre maggiore efficacia le sfide
del futuro. Se la CGIL nel passato
ha saputo superare momenti molto travagliati è perché si è sempre
considerata una comunità, fatta da tanti insiemi, non fine a se
stessa ma quale mezzo per e dei
lavoratori”.
Le parole di Di Vittorio sono ancora attuali. “Come il piccolo
rivolo contribuisce a ingrossare il
grande fiume, a renderlo travolgente così anche ogni piccolo
contributo di ogni militante confluisce nel maestoso fiume della
nostra storia, serve a rafforzare
la grande famiglia dei lavoratori
italiani, la nostra CGIL, strumento della nostra forza, garanzia del
nostro avvenire”. $
al lavoro | 5
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congresso
Gli Interventi degli Ospiti: dalle OO.SS. alla politica
Saraillon, Monzeglio, Bizzotto, Corniolo, Lanièce, Rollandin
D
opo la Relazione introduttiva del Segretario Regionale Domenico Falcomatà
hanno preso la parola gli ospiti, primo dei quali il Sindaco di
Aymavilles, comune nel quale si
è svolto il congresso regionale,
Luciano Saraillon che ha portato i saluti dell’amministrazione
comunale e ha sottolineato come
sia fondamentale oggi la tutela del
lavoro e soprattutto un lavoro ed
un accesso al lavoro fondato sulla
meritocrazia. Hanno preso poi la
parola le organizzazzioni sindacali Cisl, Uil e Savt.
“Ci siamo trovati negli ultimi tempi a discutere tematiche che ci
coinvolgono molto - ha detto Riccardo Monzeglio, Segretario Regionale della Cisl - dovremo confrontarci in futuro sul tema della
rappresentanza. Unitariamente
cerchiamo sempre un dialogo per
risolvere i problemi dei lavoratori,
il vero problema è che dall’altra
parte a volte il dialogo manca. Tra
organizzazioni sindacali troviamo
sempre la soluzione comune, è
con l’amministrazione regionale
che si fa fatica ad arrivare ad una
conclusione. È giunto forse il tempo di parlare un po’meno e agire
di più”.
“Abbiamo una politica che sta
cercando di togliere al sindacato il
suo ruolo - ha sottolineato Ramira Bizzotto, Segretario Regionale
della Uil - in europa siamo entrati senza regole e finalità, siamo
entrati in un’Europa nata con la
finanza e con l’euro. L’unità sindacale quando è forte e presente
sul territorio vince grandi lotte ottenendo risultati rilevanti, quando
ci dividiamo, facciamo il gioco di
chi non ci vuole”.
“Bisogna dare risposte concrete ha detto Guido Corniolo Segretario del Savt - viviamo in un periodo
dove il nostro statuto è sotto attacco, uno statuto che ha un valore
fondamentale per la nostra società, segno di un’identità forte, di
un popolo unito e che rappresenta
una società che pone al centro la
solidarietà”.
Ha poi preso la parola il Senatore
della Repubblica Albert Lanièce
che ha sottolineato come “Stiamo
vivendo in un periodo di passaggio profondo di riforme istituzi-
onali, vanno riviste le regole del
gioco perchè con questo assetto
non si può pretendere uno slancio e una revisione delle politiche
generali. Siamo in parlamento
per la difesa e la tutela della nostra specificità e la fiducia a questo
nuovo governo è stata accordata
perchè ci ha dato garanzie, aspettiamo quindi di vedere i fatti. Il
problema preponderante oggi è il
lavoro, stiamo cercando di affrontare la tematica con concretezza,
ma vanno cambiate le regole sennò con questo assetto istituzionale
non si riuscirà ad andare avanti”.
Presente alla giornata di apertura
anche il Presidente della Regione
Augusto Rollandin
“È in gioco il ruolo dell’Europa,
soprattutto in questa fase vicina
alle elezioni di maggio, è fondamentale che non passi l’antieuropeismo. Un punto importante
sono i fondi, che la Valle d’Aosta
ha saputo utilizzare con efficacia,
il fatto è che non tutte le regioni
italiane lo hanno saputo fare e
quindi perde l’intero sistema, oggi
i fondi sono aumentati e vengono
divisi in quote premiando i pro-
grammi, ci interessa vedere se
sarà possibile sottrarre i fondi dal
calcolo per il Patto di Stabilità.Un
patto che ha un senso nel contenimento dei costi, ma gli enti virtuosi che hanno speso in maniera
equilibrata devono poter essere
aiutati” “La gente non ha più il
coraggio di spendere e ciò è tra le
cause della crisi dell’edilizia, che
in Valle d’Aosta ha avuto un vero
tracollo – ha concluso Rollandin
– La disoccupazione sta raggiungendo livelli preoccupanti, siamo
intervenuti aiutando i giovani con
corsi di aggiornamento e formazione.L’edilizia si è bloccata proprio quando abbiamo introdotto
norme che danno la possibilità
di eseguire, con semplificazioni,
ristrutturazioni alla casa, in particolare interventi che riguardano
singole porzioni, come l’ultimo piano o la soffitta. Lavori che fanno
vivere il tessuto lavorativo artigianale e che equivalgono a cifre sui
60-70 mila euro, che però la gente
oggi ha paura di spendere. Questo
ha fermato un volano in una categoria che storicamente ha dato
lavoro”. $
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spazio
congresso
Parola ai delegati: il dibattito al Congresso regionale
“Un dibattito vivo, dalla crisi economica alle azioni future, segno di una Cgil forte”
T
renta interventi e 5 ore e mezza di dibattito, per un congresso che ha visto un’ampia partecipazione, un vivo dibattito segno
di un sindacato vivo e che discute
al suo interno. Tante le tematiche
toccate e discusse dai tanti interventi, anche se la crisi economica
che si è ripercossa su tuttte le categorie la fa da padrona. Diamo
quindi spazio agli interventi dei
tanti delegati che hanno reso vivo
questo XVII Congresso Regionale.
Luca Scacchi
Chiudiamo oggi il percorso congressuale della Cgil della Valle
d’Aosta, un percorso di discussione complesso e difficile. Io sono
uno dei sostenitori del secondo
documento che ha portato il 22%
di consenso. È un congresso che
si è tenuto in maniera democratica. Siamo nel pieno di una lunga
crisi europea, italiana e valdostana, in questi anni stiamo vedendo il tramonto del sistema Valle
d’Aosta, nato nel 1980, ha visto
l’aumento continuo del bilancio
regionale, e laRegione entrare in
ogni struttura della Valle. Noi siamo stati pilastri di buona parte di
quella struttura, dalla scuola, alla
costituzione di CVA e Finaosta, il
bilinguismo dei dipendenti regionali nasce in ambito sindacale,
dove lo si individua per incrementare lo stipendio dei dipendenti
pubblici, non voglio tracciare un
bilancio di questa concertazione
durata 35 anni, una concertazione che ormai è finita, il sistema
è finito. La gamba del bilancio
pubblico crollando, il bilancio sta
diminuendo anno dopo anno, sta
crollando anche perchè nel 2009
Rollandin firmò il rinnovo del patto di stabilità con Calderoli che
ha blindato il bilancio regionale,
imponendo nuovi oneri e incarichi a livello statale. Crolla perchè cambia la composizione del
bilancio stesso, se negli anni 80
il casinò pesava tra il 7 e il 10%
sulle entrate, oggi pesa lo 0,5%,
oggi la maggior parte del bilancio
regionale è basato sulle tasse che
le aziende pagano in Valle d’Aosta, il fatto è che è esogeno. Ormai
molte imprese stanno chiudendo
e la terza gamba della Valle d’Aosta, il Turismo, fa fatica a stare
al passo con la concorrenza internazionale. Il tasso del 21% dei
ragazzi che lasciano la scuola è il
più alto d’Italia. Come sindacato
dobbiamo trovare le strategie giuste, perchè in questi anni abbiamo agito in maniera scomposta,
ogni categoria ha agito da sola,
ma senza ragionamento e strategia comune, dobbiamo consultare
e unire tutti i lavoratori, dobbiamo farlo partendo da una vertenza generale del mondo del lavoro.
O noi siamo in grado di ricostruire un fronte strategico interno e
dei lavoratori e ricostruire una
vertenza generale, o non usciremo da questo momento di crisi.
Bisogna fare un ragionamento di
lungo periodo, oggi è il momento
dove ci giochiamo il nostro futuro
in Valle d’Aosta.
Pierino Demarco
Dire cosa avrei avuto e quello che
vorrei, verrebbe un elenco troppo
lungo, ma non posso non soffermarmi su alcuni punti. Abbiamo
assistito alla chiusura di aziende, all’eliminazione dell’art. 18,
all’attacco dei diritti dei lavoratori, alle loro tutele, alla perdita del
potere di acquisto delle famiglie.
In Italia c’è bisogno di più giustizia, dignità e tranquillità, invece
vediamo giovani precari e anziani
che non possono avere una pensione dignitosa. Il sindacato ha
subito un crollo del suo peso per
colpa di Cisl e Uil e a peggiorare
le cose ci si è messa la Fornero. Ci
dicono che ce lo chiede l’Europa.
Ma è mai possibile che l’Europa
ci faccia richiami sulle pensioni
e non sull’evasione, sulla corruzione, sulle pensioni d’oro. I problemi dell’Italia sono questi per
non parlare della differenza tra
gli stipendi dei manager e quelli dei lavoratori, e le consulenze
date a profusione. Si è voluto fare
cassa solo con le pensioni. Non
siamo riusciti ad impedire la cancellazione dell’art.18. Il lavoro è
un valore fondamentale sancito
dall’art. 1 della nostra Costituzione, non può essere trattato come
una merce. A scegliere piattafor-
me e accordi devono essere i lavoratori. Sugli impianti a fune penso sia irrimediabile pensare ad
una nuova architettura, tagliando
sprechi e privilegi, c’è bisogno
di sinergia con tutti gli attori del
territorio, chiediamo che tutti si
mettano attorno ad un tavolo per
andare oltre laneve e cominciare
a lavorare intorno ad essa.
Alessandro Bortot
I congressi servono per discutere
lo stato della nostra organizzazione. Se lo stato della Cgil non è
adeguato a livello Europeo, Italiano e Regionale, dobbiamo prendere provvedimenti. Possiamo
continuare a fare investimenti su
grandi opere come la Tav in Val
di Susa . Quest’opera è realmente necessaria? La linea esistente
è satura? Tutti quei miliardi di
investimenti dovevano essere
fatti solo se la linea era satura,
visto che con la crisi sono diminuiti merci e passeggeri e e ad
oggi non ce n’è più bisogno. Su
questo la Cgil non ha espresso
posizione. Vi siete chiesti come
mai stiano risorgendo tutti questi
nazionalismi ed ogni volta che c’è
un’elezione europea ci si scaglia
contro l’euro? Bisogna che ci si
faccia sentire di più perchè ci sia
un’altra Europa, il sindacato deve
farsi sentire di più nell’ambito europeo. L’unica cosa di cui è stato capace lo stato italiano, con il
nostro silenzio e assenso, è stata
la riduzione del costo del lavoro,
la Cgil sta balbettando a livello
regionale, nazionale ed europeo.
La domanda che dobbiamo farci
è: questa Cgil è adeguata al periodo che stiamo vivendo? Io penso
di no.
Valter Crespo
Mi ritrovo a pieno nella relazione
di Domenico, da questa situazione di crisi non ci si esce da soli,
serve una vera Europa Federale, un’Europa che una volta per
tutte chiarisca quello che sarà il
futuro dei paradisi fiscali. Credo che dobbiamo interrogarci
su quale Europa vogliamo per il
futuro. L’Italia nel panorama europeo è il paese che sta soffrendo
di più, siccome non è più possibile svalutare la lira , si svalutano gli stipendi con meccanismi
che abbiamo cercato di lottare,
esternalizzazioni, lavori border
line dove, quotidianamente, ora
per ora, i lavoratori vengono ricattati, grazie a politiche liberiste
dei governi degli ultimi 20 anni.
al lavoro | 7
spazio
congresso
Se Renzi pensa di invertire il processo delle 2 velocità, con pillola
e bastone, troverà pane per i suoi
denti. Noi abbiamo dato giudizio
positivo sull’intervento ai redditi
da lavoro. La manifestazione del
4 di aprile a Bruxelles è segno di
un’Europa che vuole cambiare.
Ci dobbiamo interrogare a lungo sulla Confederalità, vogliono
un sindacato che a livello europeo non rompa le scatole, manca
un’esperienza confederale europea forte.
Giancarlo Verta
Siamo nel momento peggiore per
il comparto dei trasporti e non
solo, i tagli hanno portato disagi
hai trasporti e agli utenti, voglio
ricordare i trenta ragazzi a contratto determinato che oggi sono
a casa e ricordare le vertenze sui
quindici esuberi della Svap. Un
servizio integrato potrebbe essere
una vera soluzione per il trasporto valdostano, la mia speranza è
che non resti un’utopia. Siamo da
7 anni senza il rinnovo del contratto, abbiamo fatto 10 scioperi,
forse dovremmo essere più incisivi con manifestazioni importanti per far sentire con più forza
la nostra voce. Nell’ultimo anno
abbiamo fatto un ottimo lavoro,
la categoria sta crescendo e non
dobbiamo più temporeggiare,
non dobbiamo spegnere l’entusiasmo dei lavoratori.
Claudio Idone
Questo è l’unico sindacato sindacato che ha contrastato il governo Berlusconi, ed è rimasto da
solo, molti dovrebbero riflettere
su questo. Noi siamo una piccola realtà e di lavoro in questi cinque anni abbiamo fatto tanto. La
formazione è un momento con
clou, dobbiamo ripartire dalla
formazione, se non abbiamo giovani motivati nell’intraprendere
la dignità del lavoro il paese non
potrà riprendersi, la voglia e la
creatività del lavoro manuale si è
totalmente persa in questo paese.
Oggi la manodopera vieni presa
da altri paesi, perchè in Italia c’è
un a forte carenza. In Valle d’Aosta abbiamo solo una classe che
sta facendo formazione, basta
pensare che qualche anno fa ne
avevamo dieci. Questo è un fatto
gravissimo, noi dobbiamo riprendere il legame di continuità tra la
formazione e il lavoro. Bisogna
riprendere la riforma Gelmini,
vedere cosa non funzione ed intervenire. Dobbiamo andare a
vedere sul territorio che tipo di
formazione ha bisogno e proporla. Dobbiamo trovare una strada
dove rivalutare il sistema formativo e la formazione industriale.
Oggi abbiamo una scuola di esclusi, non di inclusi, una scuola che
è diventata generalista con programmi e materie uguali per ogni
istituto. Il problema è che noi non
siamo fatti tutti uguali, la scuola
deve dare spazio alle capacità di
tutti e permettere una scelta che
porti a realizzazione quelle capacità. Vorrei che la nostra organizzazione a livello confederale,
aprisse un confronto per andare
a vedere cosa rende appetibile il
sapere manuale oggi tralasciato.
Lucio Celentano
Abbiamo sentito parecchie volte
affrontare il tema della revisione
della reversibilità della pensione,
l’uomo vive meno della donna,
è provato, quindi chi gode maggiormente della reversibilità è la
donna, mi chiedo con la revisione
di una pensione già misera cosa
faranno queste mogli in futuro?
Il sindacato deve fare una battaglia seria su questo punto. La
settimana scorsa, al congresso
dello Spi, ho parlato delle trattenute fiscali sulla busta paga. È
mai intervenuta la Cgil alla Corte
Costituzionale per verificare se la
norma che prevede la trattenuta
è costituzionale o meno? Chi ha
mantenuto lo Stato in questi anni
sono stati pensionati e dipendenti. Tutti gli altri devono, o meglio
dovrebbero fare la dichiarazione
dei redditi, alcuni l fanno e rispettano le leggi, altri non la fanno. E
chi ci rimette da tutto questo sono
sempre i soliti. Sarebbe opportuno che qualcuno intervenisse,
dovremmo tutti pagare le tasse
allo stesso modo, dipendenti e
pensionati dovrebbero arrivare
a fare anche loro la dichiarazione dei redditi. Ad oggi dipendenti
diretti e pensionati sono cittadini
di serie b. In Italia ci sono circa
120 miliardi di evasione fiscale.
Qual’è la posizione del sindacato
sull’imporre allo stato di risolvere la questione dell’evasione in
maniera seria? Chi non paga le
tasse può arrivare a fare ricorso e
controricorso e quei soldi ci metteranno 10 anni ad essere recuperati, se vengono recuperati. In
America Al Capone è stato arrestato non per i crimini commessi,
ma per evasione fiscale, in Italia
una cosa del genere è impossibile. Se tutti pagassero le tasse, in
pochi anni avremo pagato il debito pubblico. Cosa fa il Sindacato per la corruzione? Di corrotti
ne escono come funghi perchè la
politica lo consente e ci gioca. Il
sindacato deve dare degli indirizzi allo Stato su temi come questo.
Fulvio Zemoz
Volevo parlare di sicurezza, sicurezza sui posti di lavoro, purtroppo ancora oggi la gente muore sul
posto di lavoro. Qualche anno fa
in Cgil, c’era un momento dove
tutte le categorie si incontravano
e si discuteva delle varie problematiche sugli ambienti di lavoro, chiedo che venga ripristinata
come una volta una conferenza
delle Rls affinchè si possa discutere dei problemi che continuano ad esserci negli ambienti di
lavoro. Operai mal formati sulla
sicurezza, mal forniti delle giuste
attrezzature che ancora oggi continuano a ferirsi, ad avere problemi e a non operare in condizioni
di sicurezza. La conferenza delle
Rls potrebbe essere utile per mettere insieme i vari problemi che si
verificano e trovare una soluzione
comune e più incisiva.
Valter Manazzale
Partiamo da un dato di fatto, siamo davanti ad una crisi economica e sociale, sono in Italia ed in
Europa che i lavoratori dipendenti soffrono, a differenza dei grandi
manager pubblici che hanno visto
i loro emolumenti aumentare. Noi
dobbiamo fare sindacato e questo
vuol dire fare trattative, io sono
un volontario al Sunia ed è li che
mi confronto con i problemi dei
lavoratori. È la difesa dei lavoratori che dovrebbe essere al centro
del dibattito sindacale, quando a
qualcuno viene staccata la luce
perchè non riesce più a pagare le
bollette, quando vengono cacciati
di casa perchè non arrivano più a
fine mese e non riescono a pagare
gli affitti, è lì che c’è il sindacato
a difesa dei più deboli, dei lavoratori. Noi abbiamo bisogno di una
dirigenza che difenda i lavoratori, una dirigenza che dialoghi con
loro e che dialoghi internamente
con le categorie. Siamo sul territorio, ma quando c’è qualcuno
che fa contrattazione, che difende i diritti dei lavoratori, non
possiamo permettere che venga
licenziato con il silenzio della dirigenza.
Diego Baiocco
Io mi occupo del fenomeno migratorio, la crisi ha colpito anche
i migranti, i governi nel tempo
hanno emanato decreti flussi solo
per stabilizzare le persone presenti sul territorio. Molti hanno
cominciato a lasciare l’Italia per
altri paesi europei, altri ancora
sono rientrati nel loro paese d’origine. Si è tanto parlato del fenomeno migratorio e dei migranti
nel nostro paese, il mio invito
è di informarci seriamente. Gli
al lavoro | 8
spazio
congresso
immigrati ci rubano il lavoro? È
una notizia falsa, uno studio della
Banca d’Italia ha dimostrato che
con l’arrivo di stranieri è aumentato il lavoro di alto profilo per i
cittadini italiani, e anche il lavoro
femminile. È aumentato il tasso di
devianza? Molti stranieri sono in
carcere per mancanza di permesso di soggiorno, se si tiene conto di questo il tasso di devianza
resta lo stesso tra italiani e stranieri, inoltre bisogna sottolineare
che è diminuito, nel 1991 è stato
commesso lo stesso numero di reati del 2007 ma la popolazione è
aumentata di 4 milioni di abitanti. Cercano di spaventarci e trovano scuse per diminuire la nostra
libertà. Gli stranieri presenti sul
nostro territorio svolgono lavori
di basso profilo perchè hanno un
basso tasso di scolarizzazione, la
terza media ce l’hanno il 48% degli italiani e il 51% degli stranieri,
il diploma il 39% degli italiani e
il 38% degli stranieri, la laurea il
12% degli italiani e il 10% degli
stranieri, quindi le percentuali sono quasi le stesse, il nostro
paese aspetta braccia non cervelli, inoltre i loro titoli di studio
non sono riconosciuti dallo stato
italiano. Il popolo dei migranti è
parte fondamentale della società
italiana, lavora, produce reddito,
pagano le tasse, formano famiglie
e mandano i figli a scuola, ma
trovano leggi restringenti sulla
sicurezza, sulle tasse da pagare
troppo alte per i permessi di soggiorno e sono quindi sottoposti a
continui ostacoli. Concludo con
una frase che ho letto su un muro
a Milano “immigrati, non lasciateci soli con gli italiani”.
Gaetano Campolo
Grafici ed editori, anche noi viviamo questo momento con grande
apprensione, e siamo felici che
anche nel sindacato si parli di
cambiamento, estendere la par-
tecipazione ai lavoratori, è questo
il sindacato del futuro. In questi
giorni abbiamo aperto la trattativa per un contratto nazionale
in un momento molto difficile,
soprattutto dopo l’avvento della
rivoluzione digitale. Le aziende
valdostane hanno cercato di stare
al passo con i tempi, ammodernandosi, ma c’è ancora una grande lacuna per quello che riguarda
la formazione. L’esperienza non
riesce da sola a colmare lacune
teoriche. Spero ci sia un dibattito sul testo unico che riguarda la
rappresentanza. Ringrazio la Slc
e Vilma Gaillard che ha sempre
sostenuto il nostro settore.
Rosetta Bertolin
Voglio ricordare a tutti noi alcuni
dati della Cva, a proposito di una
famiglia che rimarrà senza corrente elettrica, perchè l’azienda
non ha voluto rateizzare 1.000
euro di bolletta. La Cva nel 2013
ha prodotto 3 miliardi di kw/ora,
solo 800/850 utilizzati in Valle, il
resto è stato portato fuori, il totale
di questa produzione è di 1 miliardo 262 milioni di euro, il bilancio
della Valle d’Aosta, di 1 miliardo
438 milioni, tra qualche anno il
bilancio della Cva supererà quello
regionale. Nel 2013 la Compagnia
Valdostana delle Acque ha avuto
un utilr di 60 milioni di euro l’anno prima di 70 milioni, utilizza
tutti e 16 i fiumi della Valle con 16
centraline e 32 derivazioni. I soldi
di utile li investe in assicurazioni,
bond e con operazioni all’esterno
della regione, paga come canoni
demaniali 2 milioni di euro e ne
incassa 17 per i certificati verdi.
La risorsa dell’acqua è dei valdostani ed è stata regalata ad imprese elettriche, noi ci troviamo
a pagare l’elettricità come le altre regioni e questo non è giusto.
La Cva viene gestita in maniera
prevatistica, pur essendo un’azienda partecipata dalla regione,
contratti di lavoro dati senza concorso, e stessa discorso vale per
gli appalti, le partecipate e la Cva
in particolare, sono aziende che
usano i soldi pubblici mentre noi
ciimpoveriamo.
dovuto difenderci , uscire dalla
solitudine, dobbiamo riprenderci
il nostro patrimonio antico di valori e di lotta, risvilupparlo e riportarlo vivo oggi.
Lucia Rado
Questo congresso viene celebrato
nel momento più difficile dal dopo
guerra ad oggi. Il problema degli
ammortizzatori sociali e di quelli
in deroga deve essere preso seriamente in considerazione, ci sono
lavoratori che hanno terminato
qualsiasi forma di tutela sociale
e sono disoccupati, il rischio di
un’implosione sociale si sta concretizzando, le istituzioni devono
ascoltarci. Il piano del lavoro della Fillea chiede che sia il “lavoro”
il vero punto focale dell’azione
politica, chiadiamo con forza di
cambiare rotta. Chiediamo che si
arrivi ad un piano regionale confederale perchè solo una società
dove ci sia legalità, dignità del
lavoro, e sviluppo sostenibile può
portarci alle città del futuro.
Io mi occupo della scuola non statale, il momento è difficile, e ha
causato gravi problemi portando
a livello nazionale alla chiusura
delle scuole lasciando a casa lavoratori e provocando anche problemi contrattuali, cercando contratti meno costosi per la scuola
ma più rischiosi per i lavoratori.
Per la Valle d’Aosta la situazione
non è così drammatica perchè ci
sono scuole paritarie che vengono finanziate al 100% dalla Regione, come ad esempio l’IPRA,
che dipende dall’Assessorato al
Turismo. Dobbiamo riflettere sul
fatto che queste scuole rimangano o meno private. Va fatta una
riflessione sul riordino del sistema scolastico, c’è bisogno di un
filo che colleghi scuole e lavoro.
In Valle d’Aosta c’è tanta offerta
dal punto di vista degli istituti
scolastici ma poca domanda. Tutto è migliorabile e anche la Cgil
può fare di meglio. Ci tengo a
sottolineare che sono molto orgogliosa di far parte della Cgil, siamo il punto di riferimento anche
per gli iscritti agli altri sindacati,
sono in tanti che nel mio settore,
vengono dalla nostra categoria
invece che andare di loro sindacati di riferimento.
Igor Debelli
Un congresso è il momento più
opportuno per riempire di contenuti il programma di quello
che si farà in futuro. Noi siamo il
sindacato che si batte, che combatte e che lotta. Una necessità
di spiccare il volo c’è, dobbiamo
confrontarci con le criticità che
abbiamo, affrontarle, risolvere e
andare avanti. Il documento della
minoranza ha un senso quando
dice che dobbiamo riprenderci il nostro sindacato, dobbiamo
ascoltare con attenzione la minoranza interna, anche se esigua,
ma ancor di più la società civile
ed i lavoratori. La confederalità
è condivisione , una condivisione
che va messa in opera giorno per
giorno. Il documento politico va
riempito di contenuti. Credo che
non ci si possa più permettere di
riempirci la bocca di discorsi, ad
esempio sul welfare, e poi non
agire, dobbiamo dire quale tipo
di welfare vogliamo e concretizzare questa nostra visione. La
Cgil si deve impregnare di azione
politica e non solo di parole. È il
momento di dire basta, abbiamo
Roberto Billotti
Antonella Barillà
Bisogna capire dove la politica vuole andare e fare sintesi. A
volte c’è bisogno di fare una forte analisi critica perchè si possa crescere, affinchè ci possano
essere spazi di miglioramento.
Dopo aver analizzato i dati, bisogna dare le soluzioni. Credo che
dobbiamo concretizzare il piano
del lavoro della Cgil con esperienze esemplari, anche per quanto
riguarda il lavoro pubblico. Sulle politiche di genere mi aspetto
non iniziative culturali, ma azioni
concrete. Vorrei che il sindacato si interrogasse sulla delega di
conciliazione dei tempi di lavoro
con esigenze genitoriali, l’obbiettivo è evitare che le donne siano
costrette a scegliere se avere dei
figli o lavorare. Credo che nel passato ci siano stati momenti di alta
conflittualità, che tutti abbiamo
vissuto, quindi credo che si debba
cercare un forte livello di coesione interna ed esterna.
Anna Castiglion
“Consumo dunque sono” con
questa frase di Bouman si sintetizza perfettamenta la società di
oggi. Il sindacato è stato e resta
una guida nella società moderna.
Credoperò che dobbiamo porci
delle domande, esiste al nostro
interno un’etica del lavoro? O
l’etica è individuale? Che tipo di
responsabilità ognuno di noi ha?
Dobbiamo recuperare la nostra
testimonianza sul lavoro. Perchè
in Italia con il sindacato più forte
d’Europa gli stipendi sono i più
bassi? Tutti dobbiamo riflettere su un’idea diversa di società,
al lavoro | 9
spazio
congresso
dove tutti dobbiamo fare la nostra
parte e bisogna farlo partendo dal
problema più piccolo per arrivare
alle questioni più grandi. Dobbiamo riattivare il nostro spirito critico perchè nella società moderna
è troppo facile essere manipolati.
Mauro Tamborin
“Questo sindacato è da rottamare?” Credo proprio di no, è
piuttosto da rilanciare, in questi
momenti di crisi dobbiamo tenere più alta l’attenzione perchè
rischiamo che vengano attaccati i
diritti e le conquiste costate fatica
nel tempo. Penso che sia corretto
introdurre la tassazione sulle rendite finanziarie e aiutate le imprese che investono in ricerca, in lavoro enell’ambiente.Sulla scuola
posso citare due dati, il primo è
che i punteggi rilevati dall’indagine della Pisa Ocse per la Valle
d’Aosta sono ragguardevoli, ma
l’Istat parla di un 21,6% di alunni
che abbandonano la scuola, una
volta lo si faceva per trovare lavoro, oggi questi ragazzi vengono
persi. La Valle d’Aosta potrebbe intervenire sulla formazione
professionale, visto che ha una
potestà legislativa mai utilizzata.
Invece di investire grandi somme
nella ristrutturazione della Testafochi, bisognerebbe prima vedere
dove ci sono le vere necessità e
intervenire.
Claudio Carnevaletti
Su 150 delegati vedo che sotto i
37 anni ce ne sono solo 2, credo
che qualche problema a partire
da questo dato ci sia. Sono finiti
i tempi delle vacche grasse. Con
la crisi sono arrivati due piccoli ministri in cerca di gloria che
hanno messo in discussione diritti del lavoro acquisiti da tempo.
Il mondo corre, vola, credo che
bisogna mettere mano alla Cgil,
da qui dobbiamo ripartire, a livello nazionale siamo un’apparato
elefantiaco. Dobbiamo iniziare a
fare un’opera di dimagrimento,
non possiamo più permetterci di
avere centinaia di contratti diversi, con diritti e stipendi diversi.
Le categorie vanno ripensate e va
ripensata la confederalità. Un’altra cosa da adeguare è la classe
dirigente del nostro paese. Penso
alla concertazione e qua parlo di
salario di risultato, senza che ci
sia un vero risultato. Quando si
va a negoziare bisogna sì dare
1° maggio e i 70 anni
della liberazione
Più lavoro, più Europa, più solidarietà
E
ssere ancora presenti come Organizzazioni Sindacali a Verrès
quest’anno, ha un significato ancora più profondo degli anni scorsi: settant’anni or sono le vie e
le piazze di questo paese furono
occupate, a titolo dimostrativo
per poche ore, dalle truppe di liberazione che conbattevano contro il nazifascismo per affermare
la voglia di libertà e democrazia
che ispirava la lotta partigiana.
Pochi anni dopo la lotta contro il
totalitarismo si concretizzava con
la nascita della Repubblica Italiana e il riconoscimento dello Statuto Speciale d’Autonomia per la
nostra Regione.
Le parole chiave nazionali, più
lavoro, più Europa, più solidarietà concretizzano pienamente il nostro pensiero e l’azione
che il Sindacato sviluppa quotidianamente per garantire la
democrazia dei diritti del lavoro,
la salvaguardia dei posti di lavoro
e lo sviluppo di nuova occupazione per i giovani e per i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro,
per la difesa del potere d’acquisto
delle retribuzioni e delle pensioni, per la salvaguardia del nostro
welfare in generale. Il sindacato
unitario vuole lavoro, sviluppo
e tutela dei redditi, una amministrazione, una sanità e una scuola pubblica funzionanti, una lotta
efficace agli sprechi , all’evasione
, alla corruzione e alla delinquenza organizzata. Tutto questo si
può fare con un’Europa unita e
forte, un’Europa dei popoli che
la compongono, rispettando le
nostre culture, lingue e tradizioni,
contro un’Europa della burocrazia. Un’Europa solidale capace
di contrastare la crescente disparità tra ricchi e poveri, tra chi ha
accesso ai saperi e chi no, tra chi
ha un lavoro e chi no.
I nuovi poveri sono oggi nel ceto
medio e la crescente disuguaglianza è il problema principale
della nostra crisi. Un’economia
che non crea lavoro porta i lavoratori alla disperazione, alla
sfiducia e alimenta le spinte populiste e xenofobe. Produce rancore contro un’Unione Europea
che non è specchio dei popoli e
delle comunità, ma delle multinazionali e dei loro interessi finanziari e economici e degli interessi nazionali del paese più forte.
obbiettivi, ma dare delle tempistiche, bisogna essere capaci di
dire no a quel dirigente che non
opera bene. Non ci può essere un
dirigente con 20 incarichi, diventando solo una questione di soldi e potere, così deve essere per
i professori delle scuole e delle
università, stessa cosa vale per le
aziende, togliendo lavoro agli altri. Una riflessione va fatta anche
sulla nostra futura gestione, la
segreteria non necessariamente
deve essere composta dai segretari di categoria, in questo ultimo
periodo il segretario regionale si
è troppo occupato di questioni interne alla Cgil, preoccupandosi di
salvaguardare la sua immagine e
la sua segreteria.
Giancarlo Rosso
Una delle sfide nella quale mi trovo continuamente a dover affrontare è l’attacco sistematico alla
giustizia e alla coesione sociale
che questo sistema economico sta
portando. Noi dobbiamo perseguire un’economia di uguaglianza, i beni comuni devono essere
messi a disposizione di tutti e non
solo ad una minoranza, e questi
beni vanno fatti gestire da per-
Notre vision de l’Europe, la politique que nous voulons :
•La relance de l’emploi en priorité. L’arrêt immédiat des politiques d’austérité.
• La garantie que les libertés économiques ne peuvent avoir la
priorité sur les droits sociaux
fondamentaux.
•Le respect et la promotion des
négociations collectives et de
l’autonomie des partenaires sociaux. Un travail précaire combattu.
• L’Egalité, la solidarité
•Une cohésion et une justice sociale rétablies.
•Une lutte à tous les niveaux
contre les discriminations persistantes.
• Des services publics et d’intérêt
général de qualité accessibles à
tous.
•La sécurité sociale est un droit
humain fondamental.
• Une politique fiscale plus juste
In particolare per la nostra regione è necessario un piano speciale per il lavoro, con l’obiettivo
di ridurre le problematiche sociali ed economiche che interessano
parti sempre più ampie e sempre
più rilevanti della popolazione
regionale; per fare questo le Organizzazioni sindacali confederali
CGIL,CISL,SAVT UIL valdostane
ritengono prioritario:
sone competenti in grado di preservarli. Per fare questo ci vuole
una politica di giustizia che lotti
la corruzione e le diseguaglianze. Bisogna recuperare risorse
da una vera lotta all’evasione
fiscale, abbandonando progetti
faraonici come le grandi opere e
per la Valle d’Aosta sarebbe opportuno rivedere gli investimenti
previsti sull’aeroporto e la nuova
università. Per quanto riguarda
l’Ausl è stato imposto in maniera
preventiva un deficit di 20 milioni di euro. Un taglio nel quale ci
giochiamo i riferimenti culturali
e costituzionali, come si legge ad
esempio nell’art.33 della Costituzione. Occorre mettersi attorno
ad un tavolo e vedere quali sono
stati gli sprechi, le diseconomie
ed intervenire di conseguenza.
Per quanto riguarda l’Arpa ci
sono due valutazioni da fare, il
primo riguarda la questione della
remunerazione per prestazione
d’opera, per il quale l’Arpa ha di
fatto violato l’art. 36 della Costituzione, chiedendo la prestazione a
titolo gratuito, colmo dei colmi, il
ruolo da ricoprire era di fare del
found raising, trovare cioè fondi
per l’agenzia. $
•La ridefinizione delle politiche
attive e servizi per il lavoro anche alla luce della legge delega
approvata dal parlamento italiano e dalle esigenze territoriali espresse;
•L’elaborazione di una strategia
e di un sistema regionale delle
politiche attive e della formazione professionale;
•Rendere funzionali alla progettualità individuata le risorse
destinate alle politiche attive
e quelle che si renderanno disponibili sulla programmazione
Fse 2014 - 2020.
Quest’anno il 1° maggio a Verrès
cadono anche i 70 anni della liberazione partigiana che sarà
ricordata con l’ANPI Valle d’Aosta. $
Il Programma:
Ore 10:00 ritrovo dei partecipanti
in piazza dell’ospedale.
Ore 10:30 corteo e deposizione
della corona al momumento
dei caduti.
Ore 10:45 in piazza René de
Challand, il ricordo di uno
dei partigiani della 176^ Brigata
Garibaldi sui giorni della
liberazione di Verrès
di cui ricorre il 70°.
Ore 11:00 discorsi ufficiali
in Piazza E. Chanoux.
Ore 11:30 vin d’honneur.
spi-cgil pensionati
ao
lalavoro
l lavoro | 10
spazi
spazio
aall lavoro
spazi
spazio
lavoro | 11
o
spi-cgil pensionati
Pensioni e costo della vita
Una questione ancora aperta
L
e pensioni negli ultimi tre anni
hanno subito pesanti manomissioni. I governi presieduti da
Berlusconi e Monti sono intervenuti non solo sul moldo del lavoro ritardando l’uscita degli occupati dall’attività produttiva, ma
anche sugli assegni pensionistici
riducendo il loro potere d’acquisto. Per due anni 2013 e 2014,
inoltre, le pensioni il cui valore
mensile era uguale o superiore a
3 volte il minimo hanno subito il
blocco della rivalutazione.
La legge di stabilità ha ripristinato l’indicizzazione dei trattamenti pensionistici i cui importi sono
superiori a tre volte il minimo
(cancellati da Monti) ma ha modificato il meccanismo precedente al blocco.
Il nuovo meccanismo non prevede la rivalutazione per scaglioni
di reddito (legge Prodi), con rivalutazione piena della fascia base
per tutte le pensioni di qualsiasi
importo ma le percentuali di rivalutazione per fascia d’importo
riguardano l’intero assegno.
Ancora una volta si interviene
sulle pensioni come se fossero dei
bancomat; i sindacati dei pensionati esprimono un giudizio negativo anche se tra la prima stesura
della legge e quella approvata in
via definitiva, dopo le numerose
manifestazioni di protesta, c’è
stato un lieve miglioramento.
Torna l’adeguamento al costo
della vita per le pensioni superiori a 1.486 euro lordi al mese (tre
volte il minimo). L’adeguamento
comunque è in forma limitata e
non riguarderà le pensioni superiori a 2.973 euro lordi al mese.
Aumenti previsti per il 2014.
Adeguamento del costo della
vita dell’1,2%.
•+ 1,2% (100% dell’indice Istat)
sulle pensioni d’importo mensile lordo sino a 3
•volte il minimo di dicembre
2013 (1.487 euro);
•+ 1,09% (95% dell’indice Istat)
per quelle pensioni d’importo
mensile compreso tra 3 e 4 volte il minimo (da 1.487 a 1.982
euro);
•+ 0,90% (75% dell’indice Istat)
per quelle pensioni d’importo
mensile compreso tra 4 e 5 volte il minimo (da 1.982 a 2.478
euro);
•+ 0,60% (50% dell’indice Istat)
per quelle pensioni d’importo
mensile compreso tra 5 e 6 volte il minimo (da 2.478 a 2.973
euro);
•da 6 volte il minimo (2.973
euro al mese) l’incremento è limitato allo 0,48% (40% dell’indice Istat), ma si applica solo
alla quota di pensione che non
supera questa soglia.
Riduzione della pensione ai superstiti e dell’assegno di invalidità
La pensione ai superstiti in pagamento ad una persona che
possiede altri redditi può essere
ridotta fino alla metà. I redditi
che possono provocare la riduzione sono tutti quelli assoggettabili all’Irpef, con esclusione del
reddito della casa di abitazione,
dei trattamenti di fine rapporto,
delle competenze arretrate sottoposte a tassazione separata e
dell’importo della stessa pensione ai superstiti nonché quello di
altre pensioni ai superstiti di cui
sia eventualmente titolare il soggetto.
Anche l’assegno d’invalidità può
essere ridotto fino alla metà, in
presenza di reddito da lavoro, dipendente o autonomo.
In ambedue i casi si applica una
norma di salvaguardia per evitare che chi superi di poco un limite
di fascia reddituale possa vedersi
penalizzato in misura maggiore
di quanto supera il limite.
N.B. Anche se tutte le tabelle
contenute in questo opuscolo
sono soggette a modifica l’anno
prossimo, nel caso in cui il valore definitivo della aliquota di perequazione si discosti da quello
presuntivo, solo per le tabelle riguardanti la riduzione delle pensioni ai superstiti e degli assegni
di invalidità l’eventuale modifica
avverrà presumibilmente intorno alla metà del mese di febbraio 2014. Infatti, è consuetudine
dell’INPS modificare queste due
tabelle nel momento in cui sarà
resa nota l’aliquota definitiva e
mettere immediatamente in applicazione le nuove.
Somma aggiuntiva (la quattordicesima dei pensionati)
Grazie all’accordo sindacati –
Governo sul welfare del 2007,
anche i pensionati hanno la loro
quattordicesima. Si tratta di una
somma attribuita alle pensioni
più basse, cioè a quelle che non
superano l’importo di una volta e
mezza il minimo.
L’importo della somma è maggiore quanti più contributi sono
RIDUZIONE DELL'IMPORTO DELLA PENSIONE AI SUPERSTITI
IN PRESENZA DI ALTRI REDDITI NEL 2014
ammontare dei redditi
percentuale
diversi da di riduzione
pensione ai superstiti
della pensione
fino a euro 19.553,82 (TM x 39)
Nessuna
da euro 19.553,83 a euro
26.071,76 (TM x 52) 25 per cento
da euro 26.071,77 a euro
32.589,70 (TM x 65) 40 per cento
da euro
32.589,71 in poi
50 per cento
RIDUZIONE DELL'IMPORTO DELL'ASSEGNO D'INVALIDITA' IN PRESENZA DI ALTRI REDDITI NEL 2014
ammontare
percentuale
dei redditi
di riduzione
da lavoro
dell'assegno
fino a euro 26.071,76 (TM x 52)
Nessuna
da euro 26.071,77 a euro
32.589,70 (TM x 65) 25 per cento
da euro
32.589,71 in poi
50 per cento
LA SOMMA AGGIUNTIVA NEL 2014
(quattordicesima mensilità di pensione)
IMPORTO
fascia di anzianità
netto
contributiva o di servizio
(in euro)
per pensione diretta principale proveniente da:
-­ lavoro dipendente privato (in settimane)
1° fascia
da 1 a 780
336,00
2° fascia
da 781 a 1.300
420,00
3° fascia
da 1.301 in poi 504,00
-­ lavoro dipendente pubblico (in mesi)
1° fascia
da 1 a 180
336,00
2° fascia
da 181 a 300
420,00
3° fascia
da 301 in poi 504,00
-­ lavoro autonomo (in mesi)
1° fascia
da 1 a 216
336,00
2° fascia
da 217 a 336
420,00
3° fascia
da 337 in poi 504,00
LA SOMMA AGGIUNTIVA NEL 2014
(quattordicesima mensilità di pensione)
LIMITE DI REDDITO PER IL DIRITTO
limite personale annuo
1° fascia
2° fascia
3° fascia
entro il quale la somma
spetta in misura intera
€
€
9.776,91
€
stati versati e quanto maggiore è
stato il loro importo. La quattordicesima non è soggetta a tasse
e a sua volta non influisce sul
reddito imponibile né sul diritto
a prestazioni previdenziali o assistenziali.
La quattordicesima spetta dal
64° anno di età se il reddito personale non supera il limite fissato. Si considerano tutti i redditi,
assoggettabili o esenti dall’Irpef,
esclusi quello della casa di abitazione, gli arretrati di qualsiasi genere e i trattamenti di fine
rapporto, la pensione di guerra,
i trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento e
simili. Il reddito del coniuge non
viene preso in considerazione. $
oltre il quale la somma
non spetta
€
10.112,91
€
10.196,91
€
10.280,91
SOGGIORNO
IGEA MARINA
C
ome tradizione lo SPICgil Valle d’Aosta organizza, per i propri iscritti,
un soggiorno a Igea Marina tranquilla ed accogliente cittadina del litorale
romagnolo.
Per l’estate 2014, il periodo scelto è quello compreso
dal 16 al 30 giugno. I pensionati interessati possono
telefonare, dalle ore 8,30
alle ore 12,00, al n° 0165
271620 per avere tutte le
informazioni necessarie.
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fillea - slc
Nuove Linee Guida
per la Gestione
dei Materiali
e dei Rifiuti delle
Attività Edili
L
a Giunta Regionale ha approvato le nuove linee-guida per
la gestione dei materiali e dei rifiuti inerti prodotti nell’ambito
delle attività edili. L’atto approvato rappresenta un documento di
consultazione per le Amministrazioni pubbliche, i progettisti e le
imprese che hanno necessità di
individuare, per quanto di competenza, i comportamenti amministrativi e tecnico-operativi corretti
nella gestione del cantiere edile in
via generale e dei residui che dalle
diverse attività si ottengono.
In un contesto legislativo, quello
dei rifiuti, complesso e articolato,
il documento, alla cui elaborazione hanno collaborato tutte le
strutture regionali coinvolte nella
gestione dei rifiuti e che ha trovato la condivisione del CELVA e
delle associazioni di categoria, costituisce una guida che consente
di avere una panoramica completa dell’insieme delle casistiche di
gestione dei diversi materiali e rifiuti inerti, nel pieno rispetto delle
normative vigenti.
La documentazione, con i relativi
allegati e uno schema riassuntivo
dei diversi adempimenti, è consultabile e scaricabile nell’apposita sezione “Territorio e Ambiente”
del sito internet della Regione
www.regione.vda.it. $
Firmata Proroga
per la Graduatoria
degli Operai Edili
I
l 25 marzo scorso, il Segretario Generale della Fillea - Cgil,
Ezio Dufour, ha firmato, insieme
alle altre Organizzazioni Sindacali, con l’Amministrazione Regionale, la proroga per la graduatoria unica della selezione
per il reclutamento a tempo determinato degli operai edili. La
proroga sarà valida per tre anni
a decorrere dal 28 aprile 2014. $
Casinò, riunita l’Assemblea dei Lavoratori
Ok alla trattativa con il rappresentante della Regione
L
a “questione casinò” è ormai
da tempo che tiene banco sia a
livello politico che sindacale. Dopo
firme di vari accordi, l’ultimo risalente al 5 dicembre scorso, a fronte di una situazione economica
in continua perdita il 28 gennaio
2014 l’azienda aveva prospettato,
con un’interpretazione fortemente
restrittiva dell’Accordo Quadro di
ottobre, una proposta consistente
in un recupero tutto sul costo del
lavoro per un totale di 11,7 milioni di euro su base annua, intervenendo sulle retribuzioni dirette
e indirette, fisse e variabili. Dopo
una risposta immediata e unitaria delle organizzazioni sindacali
con la proclamazione dello stato
di sciopero per il 30 e 31 gennaio,
l’azienda ha ritirato il documento.
Un casinò che non gode certo di
buona salute, con seri problemi
di liquidità, che deve fronteggiare
10 milioni di spese ordinarie per
le quali si è fatto ricorso a prestiti
a breve termine e che ha bisogno
di una firma su un accordo che
dia garanzia di rientro, e il sistema più semplice è con i tagli sui
lavoratori. Tanto per dare un’idea la Casa da Gioco nei primi
tre mesi del 2013 aveva un totale
di introiti pari a 17.745.123 euro
mentre quest’anno perde quasi
un milione di euro con un incasso di gennaio, febbraio e marzo di
16.823.688 euro.
A seguito della richiesta da parte della Cgil delle dimissioni
dell’Amministratore Unico Luca
Frigerio e dell’Assemblea Plenaria dei Lavoratori che ha dichiarato lo sciopero generale contro
una dirigenza ritenuta incapace
e che ha portato il Casinò al suo
stato attuale, è intervenuto anche
il Consiglio Regionale che con una
mozione ha chiesto le dimissioni
di Frigerio.
“Sono stati fatti tanti investimenti ma sbagliati, si è sbagliato a
investire in un albergo invece che
nei giochi – ha detto Domenico
Falcomatà, Segretario Regionale
della Cgil – si è sbagliato anche
soltanto nel logo dove la parola
Resort anticipa quella di Casinò.
Si è sbagliato a fare investimenti
che hanno portato la Saint Vincent Resort & Casinò ad avere
crisi di liquidità. Si è sbagliato a
scegliere dirigenza”.
Dopo diversi incontri con il Presidente della Regione, l’ultimo del
15 aprile scorso, le Segreterie Regionali Slc Cgil, Cisl Fisascat, Savt,
Snalc, Uil Comunicazione e Ugl
hanno presentato i punti unitari
per la risoluzione della difficile situazione dei lavoratori della Casa
da Gioco:
• Attuazione integrale dell’accordo quadro siglato dalle parti il
21 ottobre 2013 e degli accordi
conseguenti
• Definizione di un nuovo piano di
marketing che contenga un concreto progetto di rilancio aziendale e individuazione di un manager con provata esperienza
che sia in grado di darne piena
attuazione e che sappia riportare la clientela di prossimità e di
prestigio
•
Reale attuazione del contenimento dei costi aziendali
(esempio: spese legali, esternalizzazioni e consulenze) e applicazione di un taglio netto degli
sprechi
•
Riorganizzazione interna del
lavoro con coinvolgimento delle
organizzazioni sindacali
• In materia di disposizioni sul
mercato del lavoro dare attuazione all’articolo 4 della legge
Fornero per l’esodo volontario
• Riduzione delle retribuzioni dei
Dirigenti e dell’Amministratore
Unico
• Rinegoziazione da parte dell’azienda dei superminimi e assegni individuali in base alla reale
attività svolta, in particolare per
i livelli apicali e sospensione di
ulteriori aumenti di retribuzione individuali
• Introduzione del principio che
gli incarichi di mansioni superiori per i livelli apicali siano
assegnati per un periodo temporale definito al termine del
quale l’interessato può essere
confermato/stabilizzato o rientrare nel ruolo precedente con
la relativa retribuzione
•
Calendarizzare una verifica
mensile tra le parti per una verifica sull’andamento della casa
da gioco, sulle ricadute del piano di marketing e sulla gestione
aziendale e prevedere la possibilità di recedere dall’eventuale
accordo
Definite le misure contenute nei
punti precedenti e quantificato il
recupero in termini economici, le
OO.SS. e le delegazioni saranno
disponibili a:
• Prevedere per un arco temporale ben definito l’eventuale
congelamento di alcuni istituti
contrattuali e la possibile riduzione di altri istituti basati sul
principio dell’equità che deve
colpire l’intero reddito/retribuzione (compresi superminimi e
indennità varie) con una possibile conseguente riduzione volontaria dell’orario di lavoro
• Dare certezza del recupero delle
somme eventualmente richieste
ai dipendenti anche mediante la
possibile emissione di titoli obbligazionari.
“Di fatto le posizioni della proprietà riguardo alla dirigenza non
sono cambiate – ha detto Vilma
Gaillard Segretario Generale della
Slc Cgil della Valle d’Aosta – ancora nell’ultimo incontro è stata
confermata la fiducia nell’attuale
management, management che
i lavoratori hanno disconosciuto
e con il quale non possono trattare. Spero che si possa trovare
una soluzione positiva al più presto per poter aiutare la Casa da
Gioco in questo difficile periodo,
ma soprattutto per dare le giuste
risposte ai lavoratori che si sono
sempre dichiarati disponibili a
sacrifici, purchè questi vengano
fatti in maniera equa e che portino vero beneficio all’azienda”.
La Regione in ultimo ha nominato, il 17 aprile, Marco Alliod, dirigente regionale presso la Casa da
Gioco, come suo rappresentante
per l’attuazione degli accordi sottoscritti il 21 ottobre 2013. $
ao
lalavoro
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Rinnovo del CCNL Grafici Editoriali
Convocato il 14 maggio il coordinamento unitario di settore
I
l 9 aprile nella sede della Confindustria Nazionale, a Roma, si
sono riunite in sessione plenaria le delegazioni di parte sindacale
e imprenditoriale per il rinnovo
del CCNL grafici editoriali. Sono
state esplicitate e meglio illustrate
le richieste della delegazione imprenditoriale che riguardano parti
normative, in particolare sul sistema delle flessibilità sull’orario di
lavoro compreso quello domenicale, e parti salariali, la riduzione
del monte ore ferie di 20 ore annue, la riduzione della tredicesima mensilità dalle 200 ore attuali
a 173 ore e l’abrogazione della
parte sesta del contratto. Le segreterie nazionali hanno da subito
colto in questa proposta un palese
tentativo di ridurre fortemente le
tutele normative e salariali garantite dal CCNL .
Parallelamente è stato registrato il
tentativo di colpire, con meccanismi automatici, la contrattazione di
secondo livello, eliminando tutta
una serie di passaggi con le Rsu
e determinando la messa in discussione delle attuali condizioni,
riguardanti ad esempio un pilas-
tro fondamentale come l’orario di
lavoro.
A ciò va aggiunto che le richieste
di diminuzioni del salario, ferie e
tredicesima, mal celano il tentativo di “fare cassa” con le tasche
dei lavoratori. Pur essendo consapevoli del momento di crisi economica e di particolare sofferenza
del settore, noi riteniamo, invece,
che la presenza di regole certe e
non derogabili sia fondamentale
per le lavoratrici e i lavoratori, e
per le Aziende, anche a tutela di
fenomeni di dumping che si verrebbero a creare in un sistema
liquido e privo di regole.
Le segreterie nazionali hanno
quindi rilanciato la proposta, per
affrontare questo periodo di difficoltà di un accordo ponte che prevede una copertura economica di
recupero inflattivo e rimodulazione e recepimento di normative
intervenute sul mercato del lavoro
( tempi determinati , apprendista-
to), per traghettare questa difficile fase verso la definizione di un
nuovo contenitore contrattuale,
capace di raccogliere e rappresentare tutte le professionalità
presenti nella filiera della carta.
Nel frattempo, le parti concordano sul fatto che sia necessario coinvolgere la politica nella costruzione di un piano industriale nazionale di settore che accompagni la
fase di profonda trasformazione
in atto.
Per questo motivo ritengono necessario attivarsi per la realizzazione degli stati generali dell’editoria con l’obiettivo di trovare nella
politica risposte a tutta una serie
di problemi che hanno un respiro più ampio e che pertanto non
possono essere scaricate sulle lavoratrici e sui lavoratori. La controparte ha chiesto di sospendere
la trattativa per effettuare una
valutazione sulla nostra proposta
e presentarla alla loro delegazione tutta.
Le segreterie nazionali hanno
pertanto concordato di convocare
il coordinamento nazionale unitario di settore, che avrà luogo a
Bologna il giorno 14 maggio, per
valutare le risposte che arriveranno dalla controparte alla nostra
proposta, e le eventuali azioni da
mettere in campo. $
PT: servizio postale e mercato privati
Chiuso positivamente il conflitto di lavoro, firmato il verbale di accordo
C
on il 9 aprile si è chiuso lo
sciopero delle prestazioni
che ha visto una buona adesione
e lo stesso giorno sono ripresi in
maniera interlocutoria a Torino i
colloqui con la dirigenza di Poste
Italiane che hanno portato il 17
aprile ad un accordo sulla situazione delle Poste in Valle d’Aosta.
La questione dei lavoratori delle
poste è da tempo che viene monitorata e seguita dalla Cgil, soprattutto in Valle d’Aosta dove si
registra una carenza del servizio
postale.
“In Valle d’Aosta abbiamo un
problema legato alla carenza di
personale – ha detto Vilma Gaillard, Segretario Generale della
Slc Cgil - in questi anni abbiamo
avuto esodi incentivati che non
hanno avuto un corrispettivo in
termini di assunzioni. Nel 2013,
16 lavoratori o per esodi o per
pensionamento hanno lasciato
l’azienda e questo ha determinato una carenza nella divisione del recapito. L’azienda sopperisce con assunzioni a tempo
determinato, che arrivano al
13-14% del personale effettivamente applicato, questo fa sì che
non vengono sanate le carenze e,
anzi, viene meno la professionalità del servizio”.
Dopo conflitti di lavoro, scioperi
e diversi tavoli, si è finalmente
arrivati a porre le basi per una
soluzione iniziale al problema
dei lavoratori per la nostra regione, infatti il 17 aprile è stato
firmato un verbale di accordo tra
le Organizzazioni Sindacali di categoria e Poste Italiane, trovando
delle soluzioni sui problemi inerenti i lavoratori nel Servizio Postale e nel Mercato Privati
Servizio Postale
Al fine di migliorare la finalizzazione della corrisponza e efficientare il processo di lavorazione, Poste Italiane nel secondo
semestre di quest’anno, trasferirà le attività di ripartizione a portalettere del corriere indescritto,
attualmente non diviso a portalettere, presso il C.M.P. di Torino. Gli addetti alla lavorazione
interne saranno applicati sulle
restanti attività, inclusa la gestione delle attività di consegna delle
inesitate. Le parti hanno concordato di effettuare un incontro
entro il mese di giugno per un’analisi di dettaglio del progetto,
preceduto da un passaggio relazionale da tenersi con la Ram di
competenza nei prossimi giorni.
Mercato Privati
• Si avvierà da subito un’indagine conoscitiva tra tutto il
personale dei Servizi Postali
finalizzato al passaggio verso
la sportelleria di 2 risorse. Le
persone che aderiranno a tale
indagine effettueranno specifici colloqui per una valutazione
di idoneità allo svolgimento
della nuova mansione.
• Relativamente al personale inserito nel presente anno con
contratto Part Time in ambito
sportelleria, verranno effettuati specifi percorsi per favorirne
l’attitudine a ricoprire il ruolo
di DUP monoperatore secondo
le modalità in atto, con conseguente trasformazione del
contratto di lavoro a Full Time
secondo le consuete modalità
operative.
• Inserimento dall’esterno, con
contratto di somministrazione, 3 risorse per attività di
sportelleria, preferibilmente in
possesso del diploma di laurea
triennale ed in grado di interloquire con la clientela di lingua francese. I contratti avranno la durata di 3 mesi, a valle
dei quali a fronte di positiva
valutazione le risorse saranno
avviate al previsto iter per l’assunzione a tempo determinato.
• Assunzione dal mercato esterno di 1 Promotore Finanziario
Le Segreterie Regionali si sono
riservate di valutare nel dettaglio la bontà delle azioni organizzative previste per l’ambito
organizzativo dei servizi postali,
dichiarando che sono state date
positive risposte ai temi che avevano dato origine a conflittualità
di lavoro chiusa negativamente il
6 febbraio scorso. $
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flc-cgil scuola
Katya Foletto e Marco Varisella
candidati per il Fondo Espero
Le votazioni si svolgeranno con modalità online il 28, 29 e 30 aprile
I
l 28, 29 e 30 aprile 2014 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dell’assemblea dei delegati
del Fondo Espero.
È una occasione di partecipazione
democratica che vede gli iscritti
al Fondo Espero espletare il loro
ruolo di soci: scegliere i propri
rappresentanti all’interno di un
organismo paritetico, l’assemblea
appunto, composta da 30 componenti eletti dalle lavoratrici e dai
lavoratori e da 30 componenti di
nomina datoriale.
La FLC CGIL considera la previdenza pubblica il pilastro fondamentale dello stato sociale, ma è
in campo anche nel difendere i
diritti dei lavoratori sul versante
della previdenza complementare,
consapevole che l’attuale sistema
della previdenza pubblica, col calcolo contributivo, non sia in grado
nel futuro di assicurare un asseg-
Precari della scuola:
no alla chiamata diretta!
La nostra proposta sulla formazione iniziale
e il reclutamento dei docenti
I
n attesa della sentenza della
Corte europea, i precari della
scuola attendono risposte dalla ministra Giannini. Per la FLC
CGIL il reclutamento è una prerogativa dello Stato che garantisce
la qualità della scuola italiana, ottemperando al mandato degli articoli 33 e 34 della Costituzione.
Non è pensabile che tale atto venga demandato alle singole scuole:
verrebbe meno la certezza per
tutti i cittadini di poter aspirare ai
medesimi livelli di formazione. La
classe e il censo tornerebbero ad
essere il discrimine per l’accesso
alla Conoscenza.
Attraverso il sistema di reclutamento, lo Stato dimostra il ruolo
che dà alla scuola pubblica e alla
formazione per tutti i cittadini. Il 9
gennaio 2014 abbiamo presentato
una proposta sul reclutamento dei
docenti che parte dal presupposto
fondamentale della buona scuola:
la garanzia della continuità didattica. L’eccessivo numero di precari,
che spesso cambiano scuola ogni
anno, impedisce il regolare espletamento dell’offerta formativa. Un
piano di stabilizzazione per coloro
che da anni, con le loro supplenze
annuali, garantiscono il regolare
funzionamento delle scuole, è indispensabile per una scuola pubblica di qualità. È urgente un impegno del governo in questo senso.
Nella nostra proposta è presente
anche una prospettiva di lavoro
no pensionistico adeguato per una
vecchiaia dignitosa.
La FLC CGIL garantisce una lista di candidati e candidate che
hanno lavorato come referenti di
Graduatorie ad
Esaurimento della
Regione Valle d’Aosta
S
per i nuovi abilitati: non è pensabile che lo Stato attivi percorsi di
formazione iniziale (a pagamento)
senza garantire prospettive di occupazione.
Superata questa fase di emergenza, il concorso pubblico rimane lo
strumento di reclutamento garante della trasparenza dei criteri,
anche se ne vanno profondamente
riviste le procedure sia dal punto
di vista della semplificazione che
dell’aderenza alla professione
docente. Con la nostra proposta
sul reclutamento e la formazione
iniziale dei docenti, chiamiamo
le forze politiche e il mondo della
scuola a un serrato dibattito, perché su una materia così importante e di valenza costituzionale,
non si può procedere con provvedimenti improvvisati o di pura
“manutenzione”. $
Espero dimostrando competenza,
responsabilità e professionalità. È
una lista in cui sono presenti tutte
le figure: dai precari ai dirigenti
scolastici. È una lista paritetica
anche nel genere, essendo composta da 31 donne e 29 uomini.
Votare per la lista della FLC CGIL
significa scegliere un programma
in difesa dei diritti che si devono
e si possono rivendicare, perché
la previdenza complementare non
ha scopo di lucro e quindi ha costi
di gestione contenuti.
Poiché la modalità di voto sarà
online, le nostre sedi sindacali
sono a disposizione per le informazioni del caso. Ricordiamo che
è già disponibile il certificato elettorale (vedi correlati).
È importante votare per far sentire la propria voce nel Fondo Espero, è importante votare la lista
FLC CGIL, contrassegnata dal numero 1, per avere la garanzia di
essere rappresentati e tutelati. $
ono stati riaperti i termini per la presentazione della domanda di permanenza nelle graduatorie ad esaurimento
della Regione Valle d’Aosta, per l’aggiornamento dei punteggi
delle graduatorie medesime e per il trasferimento dalle graduatorie ad esaurimento di una Provincia del territorio nazionale, per quanto riguarda i ruoli, gli insegnamenti, le classi di
abilitazione e di concorso presenti nelle istituzioni scolastiche
ed educative della Regione. La domanda, redatta sull’apposito modulo ministeriale (modello 1) allegato al D.M. 1.4.2014,
n. 235 e al decreto del Presidente della Regione n.100/2014,
deve essere spedita a mezzo raccomandata con ricevuta di
ritorno alla Sovraintendenza agli studi della Valle d’Aosta –
Piazza Deffeyes, 1 – Aosta, o deve essere consegnata a mano
presso l’Ufficio relazioni con il pubblico - URP Valle d’Aosta, al
piano terra del Palazzo regionale – Piazza Deffeyes, 1 – Aosta,
entro e non oltre il 16 maggio 2014. A coloro che intendessero trasferirsi da fuori Regione ricordiamo che è necessario il
possesso del requisito di piena conoscenza della lingua francese, nel caso non lo si possieda, è necessario iscriversi alla
sessione suppletiva d’esame.Tutte le informazioni e appuntamenti per la compilazione della domanda in sede CGIL ad
Aosta tel 0165/271644 -271645. $
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ciao marco…
L
a CGIL Valle d’Aosta, la FP-CGIL nazionale e la FP-CGIL Valle d’Aosta, piangono la prematura scomparsa del compagno
Marco Lo Verso di 50 anni.
Marco era dipendente dell’Agenzia delle
Entrate di Aosta, per diversi anni impegnato in Funzione Pubblica Regionale, della
quale è stato Segretario generale dall’agosto 2004, fino ad aprile 2012. A maggio
dello stesso è diventato Capo Dipartimento
settore socio-sanitario della Funzione Pubblica CGIL Nazionale.
Durante il periodo in cui è stato Segretario
Generale di FP-CGIL Valle d’Aosta, è stato
anche componente della Segreteria Confederale Regionale.
Marco lascia la moglie Enza, Enrico, e l’adorata figlia Francesca, il papà, la mamma,
il fratello Sandro, le cognate ed i cognati.
federconsumatori
Energia elettrica: Basta conguagli e letture stimate
S
ono ormai all’ordine del
giorno disservizi causati
dalle varie Società di vendita di energia elettrica e gas per
uso domestico! I ritardi, ormai
sistematici nell’invio delle fatture
in particolare di ENI, i consumi
stimati e non reali nella fatturazione dell’energia elettrica, le bollette di conguaglio con consumi
spropositati a loro volta stimati,
i percorsi di rateizzazione difficili
da ottenere, e per la stragrande
maggioranza più esosi dei percorsi concessi da Equitalia, sono i
motivi delle richieste di aiuto che
la Federconsumatori riceve ogni
giorno. A questi vanno aggiunte
le mancanze legate all’operato
del Distributore, che inesorabilmente gravano sul cittadino-consumatore. È scorretto e, soprattutto, ingiusto che, in una situazione di grave crisi economica e occupazionale che non risparmia di
certo la nostra Regione, numerose famiglie debbano indebitarsi
per pagare bollette di conguaglio
di migliaia di euro, o addirittura
rimanere senza luce o gas perché
insolventi. In molti casi le bollette
non arrivano per mesi o addir-
ittura per anni e, là dove arrivano regolarmente conteggiano
letture stimate che non permettono di tenere sotto controllo
quanto realmente si consuma e,
soprattutto, quanto realmente
si dovrebbe spendere per luce e
gas. Controllare, quindi, il percorso delle proprie fatturazioni
diventa un’impresa impossibile.
Oltre al disagio, di vedersi chiedere ingenti somme a conguaglio,
vi è anche l’impossibilità di conoscere gli importi esatti dovuti
per i propri consumi, di pagare
con regolarità senza percorsi di
rateizzazione che stravolgono il
già scarso bilancio familiare. Non
va sottovalutato anche, che in
questo modo, è impedito di valutare con oggettività la convenienza o meno del proprio contratto
di fornitura rispetto a quello di un
fornitore concorrente. La Federconsumatori, quindi, dice basta,
a bollette in ritardo e consumi
stimati, nel rispetto totale del cittadino/consumatoree chiede alle
Società di vendita e di distribuzione di attivarsi per limitare al
minimo tali dannosi e scorretti
inconvenienti. $
Tariffe all inclusive: WIND
ritira aumenti unilaterali
D
opo la decisione di ieri da
parte dell’Antitrust di avviare una istruttoria nei confronti di Wind, il gestore ha annunciato di avere ritirato le offerte
di aumento unilaterale ! Nel darne
notizia auspichiamo che anche
Vodafone faccia lo stesso. Sarebbe
opportuno che l’Antitrust verifichi
la correttezza del messaggio pubblicitario che quotidianamente
viene lanciato dai gestori di telefonia fissa. Ci risulta cheTelecom
abbia messo in campo per alcune
offerte ADSL , la stessa pratica di
disdetta unilaterale per contratti
venduti a suo tempo con la formula “ per sempre “. Se i gestori,
come sostengono da tempo non
sono più in grado di gestire amministrativamente alcuni tipi di
contratto che loro avevano portato sul mercato, hanno il dovere di
proporre alternative di pari o di
maggiore convenienza per il cittadino consumatore“, in tal caso se
l’utente decidesse di avvalersi del
diritto di recesso, non può bastare
l’ovvio e scontato recesso gratuito
ma va anche rimborsata la quota
di attivazione di un contratto ottenuto da parte del gestore tramite una pubblicità ingannevole.
Le inefficienze organizzative e
strutturali dei gestori non possono continuare ad essere scaricate
economicamente sulle tasche dei
consumatori. $
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Mensile di Informazione della
CGIL Valle d’Aosta
Anno XL - N. 1 - Aprile 2014
N. 1 - 2014
Iscrizione: Tribunale di Aosta
n. 3 del 14.09.1973
Direttore responsabile:
Giovanni Pellizzeri
Hanno collaborato:
Bruno Albertinelli, Roberto Billotti,
Ezio Dufour, Domenico Falcomatà,
Katya Foletto, Wilma Gaillard,
Gaetano Maiorana, Raffaella Vicentin.
Redazione e amministrazione:
Via Binel 24, 11100 Aosta
Tel.: 0165 27 16 11 - [email protected]
Editore: CGIL Valle d’Aosta
Pubblicità: raccolta in proprio
da CGIL Valle d’Aosta
Progetto grafico
Impaginazione e stampa:
Tipografia Valdostana, Aosta
www.tipografiavaldostana.com
www.valledaosta.cgil.it
Questo numero è stato chiuso
in tipografia il 24 aprile 2014
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