La questione degli
embrioni crioconservati
all'interno del processo di procreazione
medicalmente assistita.
Introduzione alle problematiche etiche. Lo statuto
dell’embrione. La questione degli embrioni
soprannumerari e abbandonati.
L’inizio della vita
• Inizio vita: fase controllata e controllabile
dalla medicina oggi, molto più che in
passato:
• Tecniche di procreazione medicalmente
assistita, formazione degli embrioni in
provetta (in laboratorio), manipolabilità e
ricerca
La procreazione medicalmente
assistita (pma)
• Inseminazione artificiale (Gift)
• Fecondazione artificiale (Fivet)
• Tecniche omologhe (gameti della coppia) /
eterologhe (gameti di uno o più donatori)
• Fasi: iperovulazione, raccolta gameti,
inseminazione o fecondazione,
crioconservazione dei gameti e degli
embrioni e loro trasferimento in utero
Pma
• Maternità surrogata e vendita dei gameti:
proibite in Italia, già dal 1985
•
•
•
•
Rimangono interrogativi su:
sicurezza tecnica e scientifica,
liceità etica e giuridica,
impatto antropologico e simbolico
Aspetti problematici della Pma
• Lecito il ricorso a queste pratiche?
• Quali tecniche usare?
• Chi vi può avere accesso? Esistono limiti
d’età, ad esempio? Di salute? Di coppia?
• Donazione di gameti ed embrioni
• Congelamento di embrioni
• Terapia della sterilità: sì o no
La Legge 40/2004, Norme in materia di
procreazione medicalmente assistita
• 1. Finalità: scelta del “modello terapeutico”,
accesso solo per coppie con problemi accertati di
sterilità e infertilità
• 2. Requisiti:
- coppie maggiorenni, di sesso diverso
- coniugate o conviventi
- in età fertile, entrambi viventi
Legge 40/2004
- 3. Tutela dell’embrione
- diritti equivalenti
- numero limitato di embrioni (3) con unico e
contemporaneo impianto
- divieto di soppressione e di crioconservazione
- impossibile revoca della volontà di impianto, dopo
la formazione degli embrioni
- 4. Tecniche permesse: le tecniche omologhe,
vietate le tecniche di fecondazione eterologa
Legge 40/2004 e magistratura
La legge è stata sottoposta in questi anni a
pesanti mutilazioni tramite l'opera della
magistratura che ha indotto la Corte
Costituzionale a pronunciarsi sulla
costituzionalità o meno di alcune parti.
Anche il divieto di embrio-crioconservazione
è stato così derogato (sentenza C. Cost.
n.151/2009).
Valutazioni morali sulla Pma
• A favore:
• Prospettiva terapeutica
• Considerazione degli interessi coinvolti
(prospettiva utilitaristica): la Pma è la
risposta ad un desiderio legittimo
• Contratto tra soggetti autonomi nella società
(prosp. contrattualistica): riconoscimento di
un “diritto al figlio”
Valutazioni morali sulla Pma
• Contro:
• Si va incontro a manipolazione o distruzione di
embrioni
• Con la Pma si opera un eccessivo “controllo
tecnico” sulla nascita e la procreazione
• Separazione del momento unitivo e di quello
procreativo della coppia (posiz. religiosa, cfr. i
documenti magisteriali cattolici)
• Dimensione psicologica investita (questione
dell’identità: il concepito, i genitori, …)
La crioconservazione
embrionale: perché?
• Bassa percentuale di successi delle tecniche
pma e necessità di numerosi tentativi
• Necessità di iperstimolazione ormonale
della donna per procurarsi più uova
• Pericolo di impiantare in utero un alto
numero di embrioni contemporaneamente
• Differimento nel tempo della gravidanza
La crioconservazione
embrionale: come?
• La crioconservazione degli embrioni si
compone di due fasi: il congelamento o
crioconservazione e lo scongelamento.
• Nella quasi totalità dei Paesi, gli embrioni
sono crioconservati allo stadio di 2-8 cellule
(blastomeri), cioè 2-3 giorni dopo
l’inseminazione in laboratorio degli ovociti,
o allo stadio di blastocisti (32-64 o più
blastomeri), cioè 5 g. dopo l’inseminazione
Congelamento e vitrificazione
* Sino al 2009 l’unica tecnica utilizzata per la
crioconservazione degli embrioni era quella
del congelamento lento, tecnica in cui gli
embrioni sono esposti a concentrazioni
crescenti di crioprotettori (sostanze in grado
di disidratare le cellule ed evitare la
formazione di ghiaccio intra-cellulare) e
raffreddati lentamente fino a -196°C.
Congelamento e vitrificazione
* Negli ultimi due anni, è stata introdotta
un’altra tecnica di crioconservazione,
chiamata vitrificazione, che impiega
concentrazioni molto più elevate di
crioprotettori e tempi di raffreddamento
molto più rapidi di quelli della tecnica del
congelamento lento.
Una tecnica in rapido sviluppo
* Il primo bambino nato da un embrione
ottenuto in laboratorio, crioconservato,
scongelato e trasferito in utero risale al
1984.
* E’ stato stimato che in tutto il mondo i
bambini nati da embrioni crioconservati
sono, al 2012, circa mezzo milione.
Quali problemi etici pone la
embrio-crioconservazione?
1) molti degli embrioni prodotti sono destinati ad
andare perduti: danneggiati dalle tecniche, specie
in seconda fase (scongelamento).
* Secondo la letteratura, circa il 25% degli embrioni
crioconservati allo stadio di 2-8 cellule o di
blastocisti non sopravvive allo scongelamento,
circa il 50% sopravvive senza subire danni
evidenti e circa il 25% sopravvive, ma subisce
segni evidenti di danni parziali.
Quali problemi etici pone la
embrio-crioconservazione?
Altri embrioni, dopo l'impianto, verranno poi
distrutti intenzionalmente nel grembo materno
(embrio-riduzione). Ma questo è già oltre la
questione della crioconservazione.
2) La crioconservazione pone anche il problema
degli embrioni non utilizzati: la donna può
cambiare parere, oppure è riuscita nel suo intento
e non gliene servono altri. Che farne? Conservarli
(e a spese di chi?)? Distruggerli? Usarli per
sperimentazione o farmacopea? Darli in adozione?
La rinuncia all'embrione
* Secondo la relazione (2010) della Commissione di
Studio su Embrioni Crioconservati nei Centri di
PMA del Parlamento, le ipotesi di rinuncia
all’impianto da parte della madre sono le seguenti:
a) impianto inesigibile perché determina un pericolo
per la salute della donna;
b) impianto ineseguibile quando ritenuto
inappropriato o futile in base a esclusivi criteri di
perizia medica;
c) rinuncia meramente volontaria da parte della
donna.
Quali problemi etici pone la
embrio-crioconservazione?
3) La diagnosi pre-impianto. Una volta scongelati e
se sopravvivono, gli embrioni sono sottoposti ad
una valutazione (embryo-score) circa la loro
vitalità/impiantabilità/salute: alcuni vengono
scelti, altri scartati. Vi sono diagnosi di tipo
osservazionale ed altre invasive. Quali consentire?
Le prime non sono sicure, le seconde rischiano di
danneggiare l'e. E a quali fini permetterle?
Eugenetici (del singolo / dello Stato)? Di vitalità?
* Queste manipolazioni realizzate sugli embrioni,
rispettano la loro dignità?
Questo pone però la questione dello
statuto ontologico dell’embrione umano
• Dibattito non nuovo né recente: nei secoli
passati si sono avute dispute
sull’animazione e la personalizzazione
• Quando inizia la vita umana? Quando ci si
trova di fronte ad un “essere umano” e
quando ad una “persona”?
• L'embrione che identità ha? È uno di noi?
La questione dello statuto
ontologico dell’embrione umano
* C'è oggi una certa convergenza nel considerare che
«sin dalla fase della sua fecondazione qualsiasi
ovulo umano deve essere considerato come un
embrione umano - ai sensi e per gli effetti dell’art.
6, n. 2, lett. c) della direttiva - dal momento che la
fecondazione è tale da dare avvio al processo di
sviluppo di un essere umano». Corte di Giustizia
dell’Unione Europea, nella sentenza 18 ottobre
2011 (O. Brüstle vs Greenpeace etc.).
* Ma cos'è un embrione? Che valore ha?
La questione dello statuto ontologico
dell’embrione umano
• È la questione centrale. Quando inizia la
vita umana? Quando si ha un essere umano
e quando si ha una “persona”? Sono
comuni tre prospettive di risposta:
• 1. Tesi del concepimento
• 2. Tesi del 14° giorno
• 3. Tesi posticipative
1. Tesi del concepimento
• Argomento biologico-genetico: dalla fecondazione
si sviluppa una sequenza esistenziale che procede
in modo autonomo (vale a dire non necessitante di
ulteriori attivazioni), autogovernata, continua e
auto-coordinata
• Principio di Precauzione: nel dubbio, si deve
propendere positivamente per il fatto che
l’embrione sia già un essere umano
• Argomento di potenzialità: l’embrione è un essere
umano potenziale
2. Tesi del 14° giorno
• Totipotenzialità: questa caratteristica viene
persa solo a questo stadio dello sviluppo
• Impianto: è questo il limite temporale
ultimo perché avvenga l’annidamento in
utero
• Stria primitiva: a questo punto dello
sviluppo compare la stria primitiva, primo
accenno del sistema nervoso
3. Tesi posticipative
• Criterio strutturale: sviluppo in due fasi
• Sufficiente organizzazione corporea
• Strutture cerebrali: ci dev’essere lo sviluppo
delle strutture cerebrali superiori, che inizia
con l’8ª settimana
• Autocoscienza
Comprensioni religiose in merito allo
statuto dell’embrione umano
• Religione ebraica: l’embrione non ha status morale
fino al momento dell’impianto in utero (fino a 40
giorni gli embrioni sono “come l’acqua” e non
sono ritenuti titolari di diritti)
• Religione islamica: l’embrione è degno di rispetto
e protezione sin dal concepimento; diventa però
persona solo al 4°mese di gestazione (riceve
l’anima immortale)
Comprensioni religiose in merito allo
statuto dell’embrione umano
• Chiesa ortodossa occidentale: la religione non
ammette procedure a rischio per l’embrione
• Chiesa protestante: esistono orientamenti diversi,
a favore o contro l’intervento sull’embrione
• Chiesa cattolica: orientamento a favore del
riconoscimento di status morale all’embrione sin
dal concepimento
Comprensioni religiose in merito allo
statuto dell’embrione umano
• Buddismo: la vita non “inizia”, perché continua l’inizio di una nuova vita individuale è parte del
processo biocosmico continuo (tutela di ogni
nuova vita, perchè ha un suo proprio karma)
• Induismo: inizio della vita è il concepimento,
determinato da un insieme di fattori (genitori,
alimentazione, scelta del tempo giusto, Io
interiore). Unica cosmologia per vita umana e il
resto del creato (ammessa donazione di gameti)
Quali problemi etici pone la
embrio-crioconservazione?
4) La valutazione (embryo-score) non è sicura: i
danni cellulari non sono sempre facilmente
documentabili. Utilizzare la tecnica di
crioconservazione per la PMA, perciò, aumenta il
rischio di gravidanze di nascituri con danni
biologici.
Uno sguardo sugli embrioni
crioconservati depositati nelle “banche”
dei Centri PMA italiani
• È attualmente in discussione in Parlamento, in
apposta Commissione di studio, cosa fare di tali
embrioni.
• Vengono valutate diverse opzioni possibili:
Conservarli fino a che non si ritengano più
evolutivi (quali criteri?)? E a spese di chi? Oppure
distruggerli “quando non servono più”? Usarli per
sperimentazione? Oppure darli all'industria per la
produzione di farmaci e vaccini? Darli in
adozione?
Continuare a conservare?
* E' quello che si fa oggi in Italia, in attesa che
venga trovata una risposta alla domanda “che
farne”?
* la crioconservazione degli embrioni “abbandonati”
può essere interrotta soltanto ove ne venga
accertata la morte, che tuttavia neanche il decorso
del tempo segna con certezza. Tale verifica, allo
stato della tecnica, può così attuarsi solo con lo
scongelamento dell’embrione, che tuttavia – non
potendosi operare il ricongelamento – diverrebbe
in molti casi proprio la causa della morte.
Continuare a conservare?
* Per quanto tempo? Secondo studi prospettici su
mammiferi, si ritiene che la crioconservazione
perdurante anche per centinaia di anni non
influenzerebbe le cellule embrionali (Fertil Steril
2010;93:109). Alcune prime ricerche su embrioni
umani hanno dato risultati contrastanti, sia
evidenziando una correlazione diretta tra durata
della crioconservazione e morte delle cellule
embrionali (Fertil Steril 1987;48:107) sia
viceversa (J In Vitro Fert Embryo Transf
1988;5:301).
Continuare a conservare?
* Una recente review su 11.768 embrioni umani
crioconservati dal 1986 al 2007 – dallo stadio di
zigote a 3 giorni dopo la fecondazione - non ha
evidenziato effetti significativi della durata sulla
sopravvivenza embrionale dopo scongelamento e
su altri parametri come l’incidenza delle
gravidanze cliniche, degli aborti, degli impianti e
dei nati vivi (Fertil Steril 2010;93:109).
* Ciò escluderebbe il “criterio convenzionale”
Darli per sperimentazione?
* In Italia, per ora, la L.40/2004 vieta la
soppressione degli embrioni e qualsiasi
sperimentazione consentendo “la ricerca
clinica e sperimentale a condizione che si
perseguano finalità esclusivamente
terapeutiche e diagnostiche ad essa
collegate volte alla tutela della salute e allo
sviluppo dell’embrione stesso” (art.13).
Esistono però proposte di legge in tal senso.
Dare in adozione (APN)?
* Anche questo pone questioni etiche. Gli embrioni,
infatti, non sono orfani: hanno un padre e una
madre...
* In Italia attualmente è proibita l'eterologa: potrebbe
essere un modo per aggirare l'ostacolo.
* È difficile stabilire quando un embrione sia
“abbandonato” e perciò adottabile.
* Secondo alcuni è una pratica che incoraggia la
produzione di embrioni in vista dell'adozione
Dare in adozione (APN)?
* D'altra parte, gli embrioni – frutto delle tecniche di
fecondazione artificiale – sono stati pensati per
essere chiamati alla vita.
* Sono vite umane che meritano rispetto e tutela fin
dal loro inizio.
* Anche se i genitori sono viventi, hanno in certo
senso abbandonato l'embrione al suo destino,
perciò si potrebbe considerare adottabile...
Il pensiero della Chiesa sull'APN
* Nell’Istruzione Dignitatis Personae della
Congregazione della Dottrina della Fede,
pubblicata l’8 settembre 2008 e approvata da
Benedetto XVI nell’udienza concessa il 20 giugno
al Card. William Levada, Prefetto della
Congregazione, il problema degli embrioni
congelati e in stato di abbandono, depositati e
conservati in apposite “banche”, viene affrontato
nel § 19.
Il pensiero della Chiesa sull'APN
* La proposta dell’adozione per la nascita viene
valutata lodevole nelle intenzioni di rispetto e di
difesa della vita umana, ma non condivisibile,
perché darebbe vita a una pratica di maternità
surrogata e andrebbe quindi incontro alle stesse
difficoltà di principio con cui questa pratica si
scontra.
Il pensiero della Chiesa sull'APN
* In realtà, l’Istruzione non percepisce una
significativa distinzione tra l’ipotesi della
maternità surrogata, motivata dal desiderio di una
donna di mettere ad ogni costo al mondo un figlio,
fino a favorirne la procreazione in provetta, e
l’ipotesi dell’adozione per la nascita, nella quale
l’elemento prevalente nella coppia (o nella donna)
non è il desiderio procreativo, ma il desiderio di
dare comunque la possibilità di nascere a un
embrione già concepito, ma condannato a una
crioconservazione sine die.
Il pensiero della Chiesa sull'APN
* Dove l’Istruzione coglie perfettamente nel segno è
quando, nel prosieguo del § 19, sottolinea come il
congelamento degli embrioni determini una
situazione di ingiustizia di fatto irreparabile.
* Non esiste una via di uscita moralmente lecita per
il destino umano delle migliaia e migliaia di
embrioni crioconservati, perché la stessa adozione
per la nascita, ove venisse accettata come extrema
ratio, non costituirebbe, come già si è detto, una
soluzione ordinaria, ma al più occasionale,
provvidenziale solo alcuni, degli e. congelati.
“ A ME, SCIENZIATO ILLUMINISTA, LA RAGIONE DICE
DUE COSE: CHE GLI EMBRIONI SONO ESSERI UMANI E
CHE CREARLI PER DISTRUGGERLI E’ UNA SCONFITTA ….
E QUANDO SI AFFERMA CHE NON C’ E’ ALTERNATIVA , E
CHE QUESTO CURERA’ MALATTIE TERRIBILI, E’ UNA
SCIOCCHEZZA ………
LA SCIENZA DEVE ASSOGGETTARSI AGLI STESSI LIMITI
CHE LA SOCIETA’ CIVILE IMPONE A SE STESSA,
ALTRIMENTI E’ BARBARIE”
( Angelo VESCOVI, intervista all’ESPRESSO n. 34 , 2004 )
AUTONOMIA DELLA SCIENZA
“L’autonomia delle scienze finisce là dove la retta
coscienza dello scienziato riconosce il male, il
male del metodo, dell’esito, dell’effetto…. e trova
il coraggio di rinunciare a ciò che è
metodologicamente possibile, ma eticamente
biasimevole”
Giovanni Paolo II – 30/08/2001
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3. La procreazione assistita, lo statuto dell`embrione e la questione