NEOPLASIE LARINGEE DIAGNOSI E TRATTAMENTO Il punto di vista della Dietista Dott.ssa Chiara Barbato Alessandria, 22 maggio 2015 Tumori della laringe La laringe, organo della voce ma non solo, è situata nella parte superiore della trachea ed è circondata dall’ipofaringe (la parte inferiore della gola, dove passa il cibo). Le funzioni principali della laringe sono tre: fonatoria (mediante le vibrazioni delle corde vocali si crea la voce), sfinterica (impedisce l’ingresso di cibo nei polmoni durante la deglutizione) e respiratoria (permette il passaggio dell’aria verso i polmoni durante la respirazione). I tumori della laringe nascono prevalentemente a livello delle corde vocali ma possono insorgere anche dalle strutture vicine alle corde vocali. In Italia il tumore della laringe è il più frequente tra le neoplasie del distretto testa e collo: si stima che circa 5.000 nuovi casi siano diagnosticati ogni anno. Nella maggioranza dei casi i tumori della laringe si sviluppano nei maschi. Nutrizione in oncoematologia È ormai unanimamente riconosciuto che nell'ambito del trattamento multidisciplinare delle patologie oncologiche e non solo, la nutrizione riveste un ruolo determinante come terapia di supporto a quella farmacologica. Un adeguato stato nutrizionale consente di fronteggiare gli effetti collaterali provocati dalla malattia e dalle terapie Un idoneo apporto alimentare ha lo scopo di soddisfare le richieste metaboliche aumentate causa dello stato infiammatorio indotto dalla malattia MALNUTRIZIONE La malnutrizione è una “malattia nella malattia” che provoca autonomamente un declino dello stato funzionale dell’organismo e condiziona una minore risposta ed una ridotta tolleranza ai trattamenti antitumorali determinando un aumento del rischio di tossicità della CT e della RT. Un soggetto malnutrito spesso non riesce a portare a termine i protocolli di trattamento antitumorale pianificati. IL RISCHIO NUTRIZIONALE NEL PZ. NEOPLASTICO La malnutrizione per difetto è la principale causa di morbosità e mortalità nel pz. oncologico in fase avanzata. I pazienti oncologici si presentano malnutriti con una prevalenza variabile in funzione della sede della neoplasia Pancreas 80–85 % Stomaco 65–85 % Testa/Collo 65–75 % Esofago 60–80 % Polmone 45–60 % Colon/Retto 30–60 % Ginecologici 15 % Urologici 10 % R.J. Stratton, C.J. Green, M. Elia Disease-related Malnutrition: an Evidence-based Approach to Treatment CABI Publishing, Wallingford (2003) Le cause di malnutrizione nel pz. neoplastico Alterazioni anatomiche del tratto g.i. indotte dalla malattia o dagli interventi chirurgici che interferiscono con i meccanismi digestivi ed assorbitivi Ridotto introito alimentare conseguente ad una molteplicità di fattori (psicologici, dolore, ambientali, …) Alterazioni metaboliche e neuroendocrine, causate soprattutto da certi tipi di neoplasia Effetti collaterali dei trattamenti terapeutici Effetti indesiderati della CT I più comuni sono: Nausea Vomito Stomatite Diarrea Alopecia Dermatite Congiuntivite Mielotossicità Nefrotossicità Neurotossicità Sindrome colinergica acuta ( sudorazione, diarrea, flushing, dolori addominali crampiformi, ) Reazioni allergiche Ritenzione idrica, … Effetti indesiderati della radioterapia sullo stato nutrizionale Regione testa collo gusto, Odinofagia, disfagia, alterazioni del alterazione della secrezione salivare, xerostomia e mucositi Regione toracica Disfagia, vomito, esofagite, ulcerazioni Regione add. sup. Nausea, vomito, dolore e anoressia Regione pelvica Enteropatia da radiazioni, diarrea acuta e cronica, Effetti indesiderati della chirurgia sullo stato nutrizionale Chirurgia distretto testa-collo disturbi di masticazione, disfagia, xerostomia, odinofagia Resezione esofago disfagia, sazietà precoce, reflusso g.e. Resezione gastrica sazietà precoce, dumping syndrome, ristagno gastrico, malassorbimento vit. B12 e Fe Resezione intestino tenue vit. diarrea, squilibri idroelettrolitici, malassorbimento B12, vit. liposolubili e minerali, intolleranza al lattosio Resezione colon-retto diarrea, squilibri idroelettrolitici, Resezione pancreas malassorbimento lipidico e vit. liposolubili, iperglicemia Resezione fegato iperglicemia, iperlipidemia, encefalopatia epatica, carenza vit. liposolubili, ac.folico e MG, Zn Chirurgia vie biliari e colecisti gastroparesi, malassorbimento lipidico, malassorbimento vit. Liposolubili e minerali, disturbi elettrolitici Il rischio nutrizionale non si manifesta solo nelle fasi avanzate della malattia Molto spesso una compromissione più o meno grave dello stato nutrizionale è già presente quando il pz. viene arruolato in un DH oncologico PERTANTO… Il pz. neoplastico deve essere considerato sempre a rischio di malnutrizione e deve essere seguito ed eventualmente supportato dal punto di vista nutrizionale fin dall’inizio del suo iter diagnosticoterapeutico. Malnutrizione ≠ cachessia La malnutrizione può essere reversibile e si caratterizza per una condizione di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell'organismo conseguente allo squilibrio tra fabbisogni, introiti ed utilizzazione dei nutrienti, tale da comportare un eccesso di morbidità e mortalità o una alterazione della qualità di vita Nella malnutrizione per difetto c’è uno squilibrio tra introiti e fabbisogni ci sono fenomeni di adattamento si utilizzano le riserve adipose come fonte calorica principale Quando non correzione dello squilibrio viene utilizzata come fonte energetica anche la componente muscolare Cachessia Consegue ad anomalie metaboliche e neuroendocrine che impediscono un uso efficiente delle sostanze nutritive in genere si associa agli stadi più avanzati del tumore, ma per alcune neoplasie insorge molto precocemente Il dispendio energetico è aumentato Come fonte calorica viene utilizzato non solo il pannicolo adiposo, ma da subito anche la massa magra in conseguenza ad un marcato catabolismo proteico È una sindrome paraneoplastica che consegue ad uno stato infiammatorio generalizzato dell’organismo che porta alla liberazione di alcune citochine (TNF- α, IL-6, IL-1, IFN-∂, PIF, …) responsabili di alterazioni metaboliche e neuroendocrine A livello ipotalamico vengono rilasciati neurotrasmettitori responsabili dell’anoressia neoplastica Cellule neoplastiche Citochine proinfiammatorie PIF TNF-alfa, IL-1, IL-6 Perdita massa magra ↓ appetito ↓ Introito alimentare ↑ Proteine di fase acuta PCR Alterato metabolismo dei nutrienti ↑ REE CACHESSIA NEOPLASTICA Il segno più evidente della malnutrizione è il calo di peso involontario (Kg persi/peso abituale) x 100 > 5 % nell’ultimo mese malnutrizione > 10% negli ultimi 3 mesi VALUTAZIONE NUTRIZIONALE MALNUTRIZIONE PARAMETRO LIEVE MODERATA GRAVE Calo ponderale (su peso abituale*) 5 – 10 % 11 – 20 % > 20 % ideale 10 - 20% 21 – 40 % > 40% BMI (kg/m²) 18,4 – 17 16,9 – 16 < 16 Parametri antropometrici Parametri biochimici e immunologici Albumina (g/dL) 3,5 – 3,0 2,9 – 2,5 < 2,5 Transferrina (mg/dL) 200 – 150 149 – 100 < 100 Prealbumina (mg/dL) 22 – 18 17 – 10 < 10 1500 – 1200 1199 – 800 < 800 Linfociti / mm3 * Quando non disponibile il peso abituale ci si può riferire al peso ideale Obiettivi della terapia nutrizionale: Prevenire – trattare la malnutrizione Migliorare la tolleranza alla terapia antitumorale Migliorare la qualità di vita Come nutrire il pz. neoplastico Il piano nutrizionale va adattato ad ogni pz. in funzione di: Fabbisogni Capacità Disturbi Ambiente Stato emozionale …. Il compito della dietista è … valutare correttamente le abitudini alimentari e gli introiti calorico - proteici del pz. quando possibile intervenire con consigli, indicazioni o diete personalizzate che rispettino il più possibile i gusti e le preferenze del paziente valutare l’eventuale ricorso ad una nutrizione artificiale. L’ ANAMNESI ALIMENTARE… Modalità: RILEVAZIONI PER RICORDO RILEVAZIONI DIRETTE - Questionari di frequenza alimentari - Diario alimentare dei consumi - Recall delle 24 ore - Diario alimentare pesato - Storia Dietetica …è fondamentale per stabilire se l’alimentazione spontanea del soggetto soddisfa i fabbisogni Calorico - Proteici SUPPORTO NUTRIZIONALE PER OS La via orale, se possibile, va sempre privilegiata… Consigli dietetici Opuscoli informativi Intervento sull’alimentazione naturale attraverso una modifica della concentrazione calorico-proteica o della consistenza Indicazioni dietetiche In caso di Perdita di appetito: . cercare di creare uno stato di calma e serenità, senza affrettare il pasto; far considerare il cibo come una parte essenziale della terapia; provare a modificare tempi e posti e ambiente dei pasti (usare stoviglie e tovaglie colorate, usare un sottofondo musicale piacevole, mangiare in compagnia, seguire un programma TV di gradimento); mangiare quando si sente l’appetito; non è affatto necessario seguire i 3 canonici pasti, ma è preferibile consumare diversi piccoli pasti nel corso della giornata; mangiare i cibi preferiti a piccoli bocconi o la bevanda preferita a piccoli sorsi durante la giornata (preparare degli snacks); aumentare la varietà del menù; rinforzare l’apporto calorico dei singoli pasti, a partire dalla prima colazione, sia scegliendo cibi ad alto contenuto calorico e facili da assumere (es. budini, gelati, yogurt, frappé), sia condendo abbondantemente gli alimenti. se sussiste intolleranza nei confronti degli alimenti carnei è possibile ricorrere a specifici integratori alimentari ad alto contenuto proteico; consumare le bevande tra i pasti piuttosto che durante, dal momento che i liquidi possono dare un senso di ripienezza gastrica; evitare cibi dal gusto troppo deciso qualora e forze lo consentano praticare un esercizio fisico non pesante (è sufficiente una passeggiata) un’ora prima del pasto; l’appetito non deve diventare un argomento focale di conversazione Indicazioni dietetiche In caso di Nausea: Gli approcci consigliati possono essere: usare secondo le quantità prescritte farmaci anti-nausea (se no rispettate spesso terapia inefficace); provare a consumare cibi secchi quali: toasts e crackers, torta pane degli angeli, farina d’avena; evitare cibi unti, molto dolci, quali canditi, pasticcini, torte, speziati caldi, molto aromatizzati; mangiare spesso e lentamente piccole quantità di cibo; se la nausea si avverte solo tra i pasti occorre mangiare frequentemente piccoli pasti con uno snack prima del sonno; scegliere gli alimenti preferiti; nel caso di avversione per il gusto della carne usare altre fonti proteiche quali pesce, pollo, uova, formaggio; mangiare cibi con aromi di lunga durata e piacevoli quali gocce di limone e menta; evitare di mangiare in ambiente mal ventilato, troppo caldo o con odori provenienti dalla cottura dei cibi; ridurre la quantità di liquidi assunti durante i pasti per diminuire la sensazione di pienezza e gonfiore; può essere utile una cannuccia; assumere bevande fresche o fredde, le bevande preferite possono essere ridotte in cubetti di ghiaccio; consumare i cibi a temperatura ambiente o più freddi; quelli caldi aumentano la nausea; quando si avverte la nausea non sforzarsi di mangiare il cibo preferito poiché potrebbe provocare una nuova avversione verso il cibo stesso; se si avverte nausea nel corso del pasto rilassarsi e fare atti respiratori lenti e profondi; riposarsi dopo i pasti poiché l’attività fisica può rallentare la digestione; è bene riposarsi in posizione seduta per circa un’ora dopo il pasto; riposarsi in un ambiente confortevole; durante il pasto distrarsi con sottofondo musicale o televisivo; mantenere una buona igiene orale; non indossare vestiti attillati o che possono dare costrizione addominale; se la nausea si verifica al mattino, provare a mangiare fette biscottate o crackers prima di alzarsi; evitare di mangiare 1 o 2 ore prima del trattamento se la nausea si presenta durante la chemio o radioterapia; se la nausea si verifica prima di un visita medica o altra procedura non emetizzante utile un supporto psicologico o con psicofarmaci; prestare attenzione a ciò che può provocare nausea (cibi, eventi, ambiente) al fine di modificare situazioni sfavorevoli. Indicazioni dietetiche Vomito: Il vomito può seguire la nausea e può essere indotto dal trattamento chemio o radioterapico, dall’odore dei cibi, dalla presenza di gas nello stomaco o nell’intestino, dal moto. Molto spesso quando si riesce a controllare la nausea sii riesce a controllare il vomito. In alcuni casi si può ottenere un sollievo con esercizio di rilassamento o di auto-training. Oltre che ricorrere a questi accorgimenti si possono seguire le seguenti linee-guida: - fare uso di farmaci anti-emetici; - non bere o mangiare finché il vomito non è sotto controllo; - una volta controllato il vomito iniziare a consumare piccole quantità di cibi secchi (toast, crackers, ecc.) evitando i liquidi durante i pasti; -una maniera agevole di consumare i liquidi è quella di assumerli sotto forma di cubetti ghiacciati che possono essere succhiati lentamente oppure aspirandoli lentamente con una cannuccia. Ulcere del cavo orale: - evitare cibi irritanti: agrumi, succhi d’arancia, pompelmo, mandarino, cibi speziati, e/o salati, cibi grezzi/non sminuzzati/secchi come verdura cruda, toasts, ecc.; - scegliere cibi morbidi facili da masticare e deglutire (es. frappè, banane, mela grattata, succhi o nettari di frutta non acidi, creme a base di uova e/o latte, budini, formaggi freschi, uova strapazzate, farina d’avena, crema di riso, farine di cereali, puree o succhi di vegetali come piselli o carote, puree di carne; - cuocere i cibi sino a renderli soffici e delicati utilizzando burro, sughi leggeri e salse al fine di facilitare al deglutizione; e tagliarli in piccoli pezzi; oppure usare i frantumatori e miscelatori per reidurre i cibi in puree - usare la cannuccia per bere i liquidi; - consumare i cibi freddi o a temperatura ambiente; - curare attentamente l’igiene orale lavando i denti con spazzolini dalle setole morbide o ammorbidite in acqua calda, se non tollerati ricorrere a cotton fioc o a garze. Usare una pasta dentifricia non abrasiva o una soluzione di bicarbonato di sodio. E’ utile rimuovere e pulire periodicamente qualsiasi protesi; -detergere il cavo orale prima e dopo i pasti e prima del sonno -- mantenere le labbra umide con adeguati sticks o miele rosato; - usare prodotti anestetici per risciacquare il cavo orale o per toccature sulle ulcerazioni; - non consumare alcolici ed evitare il fumo; non bere bevande gasate. Indicazioni dietetiche Alterazione e perdita del gusto: Questo effetto collaterale è di solito, di breve durata. Ogni individuo, comunque, può avere differenti effetti sul gusto e quindi il paziente deve essere indirizzato sulla scorta delle informazioni che fornisce. Al fine di migliorare i gusti del cibo si indicano le seguenti soluzioni: - scegliere e preferire i cibi che hanno un aspetto ed un aroma gradevole al paziente; - se il gusto della carne rossa non è gradito, optare per altri prodotti quali pollo, tacchino, uova, latticini, oppure il pesce, purché non abbia un odore troppo spiccato; migliorare il sapore della carne, pollo o pesce marinandoli in succhi di frutta dolci, vino dolce, olio ed aceto, in salsa agrodolce o usando piccole quantità di aromi quali basilico, origano, rosmarino; - provare cibi agri quali arancia o limonata che possono avere un sapore più spiccato; - servire i cibi a temperatura ambiente; -è importante osservare una scrupolosa igiene orale, con particolare attenzione alla situazione dentale Malassorbimento: - Dieta povera in grassi, senza scorie e senza lattosio. Indicazioni dietetiche Xerostomia (secchezza delle fauci) La chemioterapia o la radioterapia del distretto cervico-cefalico riducendo il flusso salivare, possono causare xerostomia. Lo stesso effetto si osserva nel caso di respirazione attraverso la bocca, per l’uso di alcuni farmaci, o per uno stato di disidratazione. E’ consigliabile: risciacquare la bocca con una soluzione salina (1 cucchiaino da tè di sale in un quarto di acqua tiepida) ogni 2 ore; bere liquidi durante il pasto al fine di umidificare il cibo e facilitarne la deglutizione; eventualmente ricorrere a cubetti di ghiaccio consumare i cibi e bevande molto dolci o agri come una limonata, dal momento che questi cibi stimolano la secrezione salivare; usare cibi morbidi e puree al fine di facilitare la deglutizione; aggiungere liquidi ai cibi solidi attraverso l’uso di salse, burro fuso, maionese, yogurt; mantenere le labbra umide con burro di cacao; bere un sorso di acqua molto frequentemente (pochi minuti) al fine di migliorare la deglutizione e l’uso della parola; usare la saliva artificiale; non succhiarsi le labbra per non aumentarne la secchezza e la screpolatura; evitare i cibi che richiedono una masticazione intensa come carne dura, vegetali crudi, ecc. Indicazioni dietetiche Diarrea La diarrea può avere svariate cause: chemioterapia, radioterapia in sede addominale, infezioni, sensibilizzazione ai cibi, turbamento emotivo, chirurgia, effetto collaterale di farmaci, uso inadeguato di integratori ad elevato contenuto calorico-proteico e vitaminico. La diarrea indotta da chemio/radioterapia può durare anche per 3 settimane dopo il termine del trattamento. Una diarrea severa o prolungata può causare altri problemi: poiché i cibi transitano velocemente attraverso l’intestino prima che vangano riassorbite sufficienti quantità di vitamine, minerali ed acqua. Questo causa disidratazione ed aumenta il rischio di infezioni. Di seguito vengono riportate alcune idee pratiche: introdurre alimenti ricchi di proteine e calorie, ma con poche fibre evitare cibi ricchi in grassi animali privilegiando gli olii vegetali ;limitare il consumo di verdure a patate, carote e zucchine se tollerati evitare cibi speziati o comunque irritativi per la mucosa intestinale; durante il giorno bere almeno 1,5 litri d’acqua, sorseggiandoli lentamente, evitando le bevande gasate soprattutto ai pasti; i liquidi devono essere a temperatura ambiente; evitare i cibi troppo caldi o troppo freddi; frazionare il cibo ed i liquidi durante tutto l’arco della giornata piuttosto che durante i canonici 3 pasti; bere e mangiare abbondantemente liquidi e cibi contenenti sodio e potassio (es. brodo vegetale) dopo un attacco acuto di diarrea seguire una dieta prevalentemente liquida per 12 ore per rimpiazzare le perdite di liquidi; evitare cibi e bevande nerviniche (caffè, tè concentrati, alcune bevande gasate, cioccolato) o alcol; consumare con estrema cautela latte ed alimenti contenenti latte liquido o in polvere dal momento che la diarrea può indurre intolleranza al lattosio; in caso di diarrea profusa, evitare alimenti molto zuccherini; sostituire all’acqua una bevanda reidratante glucosalina; non consumare tabacco. Stipsi La stipsi è un effetto collaterale dovuto sia ad alcuni antitumorali che ad altri farmaci, tra cui gli oppiodi forti. Questo problema si verifica, inoltre, in alcune condizioni quali la scarsa assunzione di liquidi e di cibi ricchi in fibre, la profonda astenia, la lunga permanenza a letto. Tra le proposte che possono essere fatte ricordiamo le seguenti: • bere abbondantemente, preferibilmente lontano dai pasti eventualmente sostituendo l’acqua con succhi di frutta; • bere una bevanda calda mezz’ora prima dell’ora abituale di defecazione; • mangiare alimenti ricchi in fibre quali crusca, frutta e verdura cruda come i cavolfiori, piselli, banane, pere, arance, fragole, o con modica azione lassativa come datteri, kiwi, albicocche, prugne; • fare un moderato esercizio fisico ogni giorno (camminata); • ridurre il consumo di cibi che possono indurre stipsi quali cioccolato, formaggio, uova . In tutti i casi l'intervento della dietista avrà lo scopo di correggere eventuali deficit attraverso la valutazione periodica del diario dietetico e la collaborazione stretta con i parenti per l'individuazione di idonei ed efficaci comportamenti da adottare a casa. Se non si riesce a coprire i fabbisogni solo con gli alimenti naturali INTEGRATORI NE NP In quali pz. è opportuno il supporto nutrizionale Secondo le Linee Guida SINPE il supporto nutrizionale per os, per sonda o per via parenterale è indicato: Nei pz. con malattia oncologica in atto, candidati al trattamento chirurgico, chemioterapico o radioterapico Nei pz. liberi da malattia oncologica ma con esiti dei trattamenti chirurgici, chemioterapici o radioterapici subiti tali da compromettere l’autonomia nutrizionale Nei pz. con malattia incurabile in atto non più suscettibile di trattamento oncologico, in cui il problema nutrizionale è prioritario e tale da determinare la morte prima della patologia oncologica in questi casi è fondamentale la valutazione dell’aspettativa di vita legata alla progressione del tumore che non deve essere inferiore a 2 mesi Integratori orali Ampia varietà in commercio: Modulari Ipercalorici/iperproteici Specifici per patologia Arricchiti in immunonutrienti a formulazione standard o ipercalorica/iperproteica . L’efficacia degli integratori è tale solo se ne fa un uso clinico nutrizionalmente corretto che presuppone Scelta mirata del prodotto in funzione degli obiettivi nutrizionali da raggiungere Formulazione di un programma nutrizionale concordato con il pz. stesso e gli altri operatori coinvolti E’ importante la continuità del trattamento Integratori alimentari: criteri di scelta Formulazione (composizione bromatologica, volume, prodotto pronto all’uso o da preparare,…) Palatabilità Tolleranza (concentrazione, osmolarità, consistenza, …) Disponibilità Nutrienti immunomodulanti Arginina = aminoacido essenziale, indispensabile per la crescita e la duplicazione dei linfociti T, promuove l’anabolismo, la ritenzione azotata e la guarigione delle ferite Acidi grassi ω 3 = gli acidi EPA e DHA hanno azione antinfiammatoria, immunomodulante Nucleotidi = sono substrati indispensabili per le cellule, soprattutto quelle a rapido turnover (cell. mucosali, linfociti, macrofagi,…), il loro fabbisogno aumenta notevolmente in condizioni di stress e la produzione endogena risulta di solito insufficiente Spesso azione combinata con FOS, carotenoidi, colina, carnitina, taurina Nutrizione Artificiale (Linee Guida SINPE) E’ indicata nel paziente con diagnosi di malnutrizione tale da compromettere l’esecuzione del programma terapeutico pianificato E’ indicata in presenza di un digiuno previsto > 7 giorni E’ indicata in presenza di un ridotto intake per os (< 50% fabbisogno energetico) per un periodo > 10 giorni La via enterale deve essere privilegiata salvo controindicazioni INDICAZIONI ALLA NA FUNZIONE INTESTINALE ADEGUATA INSUFFICIENTE NE TEMPO? < 30 gg sng snd > 30 gg stomia COPERTURA FABBISOGNI ? SI NO NE totale NE + NP NPT TEMPO? < 15 gg via periferica > 15 gg via centrale Nutrizione Enterale E’ la Terapia Nutrizionale d’elezione per tutti i pazienti che non sono in grado di nutrirsi adeguatamente in quanto garantisce la nutrizione in modo fisiologico, ha minori effetti collaterali rispetto a via parenterale e supera qualsiasi problema di: Anoressia Disgeusia Alterata percezione sapore Avversione al cibo Sazietà precoce (soprattutto se l’estremità della sonda infusionale è postpilorica). Miscele arricchite in nutrienti ad azione immunomodulante Pz. critici (traumatizzati o post-chirurgici) sono soggetti ad un calo della risposta immunitaria. Questa importante funzione richiede un’intensa attività metabolica di sintesi, che impegna una notevole quantità di energia e di substrati. Il pz. critico presenta un quadro di stress metabolico molto complesso, che si traduce in un’immunodepressione, e conseguente aumento dei rischi di complicanze infettive ed elevata risposta infiammatoria. Molti studi hanno evidenziato l’importante ruolo che l’intestino svolge quale organo con funzioni immunitarie. E’ stata dimostrata la necessità di nutrire il pz. in fase posttraumatica con formulazioni che contengano nutrienti con attività immunomodulante. CRITERI DI SCELTA DELLA MISCELA • CONDIZIONI GENERALI DEL PZ. E SUE PATOLOGIE (fabbisogni) • CAPACITA’ DI DIGESTIONE E ASSORBIMENTO (eventuale presenza di alterazioni metaboliche o di patologie d’organo, funzionalità apparato digerente) • OSMOLARITA’ TOLLERABILE • SEDE DI INFUSIONE • COSTO CRITERI DI SCELTA DELLA MISCELA STATO METABOLICO e PATOLOGIA DI BASE Condizionano volumi, concentrazioni e sede di infusione FUNZIONE GASTROINTESTINALE Condiziona il tipo di miscela MODALITA’ DI INFUSIONE • INTERMITTENTE O A BOLI (quantità non superiore a 200 cc per volta) • CONTINUA (obbligatoria nella N.E. postpilorica) • CICLICA (notturna per 12/14 ORE) A GRAVITA’ CON NUTRIPOMPA (riduce il rischio di aspirazione tracheale, di ostruzione e di complicanze enteriche) MODALITA’ DI INFUSIONE • APPORTI TOLLERATI DAL TRATTO G.E.* boli vel max x ml/ora • si 200 • Stomaco 150 • Duodeno no no 120 • Digiuno no 60 • Ileo • * Indicazioni della SINPE Miscele arricchite in nutrienti ad azione mmunomodulante Molteplici studi clinici hanno dimostrato che la somministrazione di dieta arricchita in immunonutrienti determina benefici clinici significativi: riduzione del 30% del rischio di infezione, riduzione di 3 gg circa della degenza ospedaliera, svezzamento precoce dal ventilatore (2-3 gg in meno) rispetto ad una popolazione nutrita con alimentazione iperproteica standard Conclusioni Il paziente oncologico è frequentemente malnutrito La malnutrizione è un fattore prognostico negativo Il paziente oncologico deve essere sottoposto a screening nutrizionale L’iter terapeutico oncologico deve essere affiancato da un Programma Nutrizionale La Nutrizione Artificiale è un trattamento medico da effettuarsi nel rispetto di Linee Guida Nazionali ed Internazionali