LG. CVC
Allegato 1 . TIPI DI CVC e POSIZIONAMENTO
TIPI DI Cateteri Venosi Centrali e posizionamento
I CVC possono essere classificati e definiti in base a:
1.
2.
3.
4.
durata di permanenza in situ prevista
modalità di posizionamento
eventuale presenza di sostanze farmacologiche, come antimicrobici, argento ecc.,
tipo e numero di vie di infusione
1. Permanenza in situ prevista
! CVC a breve permanenza: inferiore alle 4 settimane
! CVC a media permanenza: periodi inferiori a 2-3 mesi
! CVC a lunga permanenza: periodi superiori a 2-3 mesi
Fonti:
!
!
www.gavecelt.org/docs/procedure%20CRO%20(Aviano).pdf
RINPE 2001; 19:213-223
2. Modalità di posizionamento
! CVC esterni non tunnellizzati: vengono inseriti per via percutanea in una vena
centrale (succlavia, giugulare interna o femorale). Sono a maggior rischio di CRBSI.
Forniscono accesso multilume (anche fino a 5 lumi).
! CVC esterni tunnellizzati: impiantati in vena succlavia, giugulare interna o femorale.
La ‘cuffia’ inibisce la migrazione dei microrganismi nel tratto di catetere. Il rischio di
infezioni è minore rispetto ai non tunnellizzati. I cateteri Broviac e Hickman sono i
primi esempi di cateteri tunnellizzati. Il tunnel cutaneo consente di interporre una
certa distanza fra il sito di entrata della vena e il sito d’uscita della cute ed è stato
dimostrato che questa condizione, insieme alla cuffia di Dacron. riduce il rischio
d’infezione. La cuffia è situtata solitamente a 5 cm dal sito d’uscita, il tessuto
granula intorno ad essa riducendo così il rischio di spostamento. Il STC (skin1
tunnelled catheter) offre un affidabile accesso a lungo termine e può essere in
silicone o poliuretano. Alcuni tipi sono provvisti di valvola antireflusso sulla punta,
detti a punta chiusa e si differenziano da quelli a punta aperta poiché non
necessitano di eparinizzazione quando il catetere non è in uso. Sono disponibili
cateteri a lume singolo doppio o multiplo.
! CVC inserito per via periferica (PICC): vengono inseriti attraverso la vena basilica,
cefalica o brachiale, fino alla VCS. Il rischio di infezioni è minore rispetto ai CVC
non tunnellizzati. I PICC hanno molti vantaggi: facilità d’inserzione, basso tasso di
complicanze e riduzione dei rischi da inserzione. Il PICC può essere sia in silicone
che in poliuretano ed è disponibile in varie taglie, ad uno o due lumi. Può rimanere
in situ fino ad un anno.
Fig. 1 Catetere centrale ad inserzione periferica (PICC)
! CVC totalmente impiantabili: sono tunnellizzati sotto la cute e hanno un accesso
sottocutaneo per gli aghi, la camera-serbatoio. Solitamente vengono impiantati
nella vena succlavia o nella vena giugulare interna o altre sedi vascolari o sedi
anatomiche. Hanno il rischio più basso di CRBSI, sono più graditi al paziente, non
richiedono cura della sede di inserzione. La rimozione è chirurgica.
Fig.2 Catetere con camera-serbatoio; l’accesso al serbatoio attraverso l’ago non-coring
Fonti:
!
!
Linee Guida CDC, 2002;
Clinical Nurse specialiste Manager Intravenous Services , The Royal Hospital, London
3. Presenza di sostanze farmacologiche
Esistono diversi tipi di CVC impregnati o inglobati con agenti antimicrobici o antisettici:
! clorexidina/sulfadiazina d’argento;
! minociclina/rifampicina;
2
! platino/argento;
La decisione di ricorrere a cateteri impregnati con clorexidina/sulfadiazina d’argento o
minociclina/rifampicina dovrebbe essere motivata dalla necessità di migliorare la
prevenzione delle CRBSI in quelle strutture sanitarie dove, nonostante la messa in
atto di tutte le procedure barriera standard (uso di presidi sterili, antisepsi della cute
con idoneo disinfettante, educazione del personale che gestisce e inserisce i cateteri,
ecc.), il tasso di infezione persista superiore al 3,3 per 1000 giorni catetere.
Successivamente tale scelta dovrebbe essere bilanciata sulla base di considerazioni
relative all’eventuale emergenza di patogeni resistenti e ai costi della strategia.
I CVC impregnati di platino/argento sono stati introdotti recentemente per prevenire le
infezioni e sono disponibili in Europa. Sebbene questi cateteri stiano per entrare nel
mercato per le loro proprietà antimicrobiche non sono stati presentati studi pubblicati a
supporto dell’effetto antimicrobico.
Fonti: Scott A. McConnell et al. Do antimicrobial-impregnated CVC prevent catheter-related
bloodstream infections? (CRBSI); Clinical Infectious Diseases 2003;37:65-72
Linee Guida CDC, 2002
4. Tipo e numero di vie di infusione
Sono disponibili cateteri in materiali di poliuretano e silicone, da 1 a 5 lumi, forniti da
diverse ditte produttrici sia ( alcuni esempi: Certofix, Quinton, Gamcath, Hohn, Groshong,
Hickman, Broviac, Port,altri)
La punta dei cateteri può essere:
- Aperta (esempio, Hickman, Hohn, Arrow, Certofix, altri)
- Chiusa, con valvola antireflusso alla punta prossimale del catetere che rimane chiusa
quando il catetere non riceve le infusioni e ha lo scopo di prevenire il reflusso ematico
all’interno del catetere ed evita il rischio di embolia gassosa, in caso di deconnessione
accidentale della linea di infusione. (es.Groshong,)
Fig.3 Catetere Groshong con valvola a punta chiusa
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Allegato 2 - IGIENE DELLE MANI
1. Lavaggio antisettico con acqua ed antisettico liquido per 1 – 2 minuti
2. Frizione alcolica delle mani con soluzioni idroalcoliche per 30 secondi
Lavaggio mani
Palmo contro palmo
Palmo contro il dorso, intrecciando le dita
Palmo contro palmo, intrecciando le dita
Dita serrate
Dita contro il palmo
1. Palmo contro palmo
2. Palmo contro il dorso, intrecciando le dita
3.Palmo contro palmo, intrecciando le dita
4. Dita serrate
5. Dita contro il palmo
1.Unità di Terapia Intensiva, Prince of Wales Hospital Shatin Hong Kong Tutorial prepared by Charles Gomersall, Version 1.0, April 8th 2003, MODIFICATO
2.Guideline for Hand Hygiene in Health-Care Settings ,Recommendations of the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee
and the HICPAC/SHEA/APIC/IDSA Hand Hygiene Task Force, 2002.
1
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LG. CVC.
ALLEGATO 3
FLOW –CHART MEDICAZIONE E CONTROLLO DEL SITO CVC
MEDICAZIONE e
CONTROLLO del sito di
inserzione
Inizio
Eseguire lavaggio
antisettico delle mani o
frizione alcolica
Preparare il materiale
occorrente
Indossare i guanti non
sterili e rimuovere la
precedente medicazione,
rimuovere i guanti usati
Eseguire lavaggio
antisettico delle mani o
frizione alcolica
1
Preparare il campo
sterile
Indossare guanti sterili
Vedi
Check list
Ispezionare il sito di
fuoriuscita del
catetere ven. c.
SI
Sono
presenti
residui
ematici?
Rimuovere i
coaguli con Sol.
Fisiologica
NO
Prendere tampone sterile imbevuto
di clorexidina (o iodiopovidone al
10% in sol. acquosa),
disinfettare il sito di uscita ed i
punti di ancoraggio,
con andamento centrifugo
sollevando il CVC;
Ripetere l’operazione con altri
due tamponi sterili;
attendere uno o due minuti per
far agire l’antisettico
2
Applicare medicazione
trasparente e semipermeabile
Se il sito è sanguinante,
applicare
una
garza
sterile e asciutta sotto il
CVC e chiudere con
cerotto poroso
Registrare sulla
Check list
Fine
3
฀ SI
฀ SI
฀ NO
฀ NO
FIRMA MEDICO __________________________
฀
‰
SUCCLAVIA SN
‰
SUCCLAVIA DX
‰
GIUGULARE INT SN
‰
GIUGULARE INT DX
‰
ALTRO_______________
SI, data__________________
฀
฀
฀
฀
ALTRO_____________________
PNEUMOTORACE
PUNTURA ARTERIA
EMATOMA
____________________________
INSERIMENTO DIFFICOLTOSO
COMPLICANZE
฀ Sostituzione CVC
POSIZIONAMENTO
‰
NUMERO LUMI________________
‰
CVC BREVE TERMINE
‰
CVC TUNNELIZZATO
‰
PORT-CATH
‰
………………………..
TIPO DI CATETERE INSERITO (nome del CVC)__________________________
PROGRAMMATO
IN URGENZA
DATA DI INSERIMENTO DEL CATETERE ………………………
ORA DI INSERIMENTO ………..
฀
UO/ Sezione ………….…………………..
AZIENDA USL/AOU……..…………
NOME E COGNOME ___________________________________
ALLEGATO 4 – CHECKLIST DI GESTIONE CVC
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LG. CVC.
1
NO
Prelievo ematico per
emocoltura
Sigla Firma
Medicazione sporca
si
no
Sostituzione medicazione
SI
NO
Sostituzione set infusione
SI
NO
Difficoltà ad iniettare
SI
No
Utilizzo di eparina per
lavaggi
SI
NO
Concentrazione_______
difficoltà all’aspirazione
SI
No
Febbre
SI
ispezione giornaliera del
sito
sito dolente
SI
NO
Presenza di edema
SI
NO
Data di controllo
1
2
Mese di ………………………………
3
STRUTTURA…………………..
4
5
6
7
8
9
2
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
GESTIONE CVC Registrazione delle attività
AZIENDA USL /AOU…………
NOME E COGNOME …………………………………….
Logo Ars
LG. CVC
Allegato 5 - MANTENIMENTO DEL FLUSSO
E PERVIETÀ DEI CVC
Raccomandazioni e indicazioni provenienti da riviste e standard nazionali e
internazionali
Il catetere deve essere irrigato a intervalli stabiliti ed impedire la miscelazione di farmaci
e/o soluzioni incompatibili.
Per accertare il flusso e mantenere la pervietà sarà effettuato prima, tra e dopo
somministrazione di farmaci e/o soluzioni incompatibili il lavaggio con soluzione fisiologica
(0.9% sodio cloruro).
I cateteri venosi centrali a lunga permanenza non in uso devono essere lavati con un
anticoagulante, a meno che non sia raccomandato il contrario dal produttore (DH 2001).
• La concentrazione dell'eparina dovrebbe essere più bassa possibile, 10 UI Eparina in 1
ml 0.9% di cloruro di sodio.
• La frequenza del lavaggio del catetere dovrebbe essere settimanale a meno che le
problematiche relative all’occlusione suggeriscano diversa indicazione.
Occorre accertare le cause dell'occlusione , trombotiche o non trombotiche, per capire i
fattori predisponenti e le strategie preventive.
• Protocolli per l'uso di farmaci trombolitici e soluzioni per la rimozione del precipitato
dovrebbero essere precisati nelle procedure di reparto sulla pervietà dei cateteri
riguardanti in particolare il dosaggio, le modalità d’infusione, le controindicazioni e gli
effetti secondari.
Se usando questi agenti trombolitici o gli agenti di rimozione del precipitato descritti nella
procedura la pervietà del catetere non viene ristabilita, occorre segnalarlo al medico.
Le indicazioni Gavecelt :
- cateteri a punta aperta (Hickann,Hohn, ArroW,Certofix, altri) : è necessario
eparinare il catetere quando non è in uso.
- cateteri a punta chiusa,con valvola antireflusso: non è necessario eparinare il
catetere quando non è usato.
- catetere Port : è necessario irrigare ogni 20-30 gg. effettuando un lavaggio con 10
ml di soluzione fisiologica mediante la tecnica pulsante e poi eparinare con 5 ml di
soluzione contenente 10-100-500 UI/ml di eparina, sempre mediante la tecnica a
pressione positiva; stassa procedura va usata in caso di sospetta ostruzione, dopo
trasfusione di sangue/emoderivati, dopo farmaci a rischio di precipitazione.
- il CVC non in uso temporaneamente deve essere eparinato per prevenire
l’occlusione; la manovra di eparinizzazione deve essere sempre preceduta da un
lavaggio con soluzione fisiologica e tecnica pulsante; l’eparinizzazione invece deve
essere eseguita con tecnica a pressione positiva.
Attenersi comunque alle indicazione del produttore dei dispositivi.
1 1
Attenersi alla prescrizione scritta dal medico per l’uso di eparina.
Fonti:
- Standards for infusion therapy,RCN, IV Therapy Forum,July 2003Fonte: Access for
administration of nutrition support. National Guideline Clearinghouse, Maggio 2004
- Access for administration of nutrition support. JPEN J Parenter Enteral Nutr 2002 Jan- Feb;26
(1 Suppl):33SA-41SA.
-J Clin Oncol.2005 Nov1;23:7864-70
- www.gavecelt.info/modules/PDdownloads/singlefile.php?cid=8&lid=39
2 2
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Allegato 6
INTERAZIONE DEI FARMACI
in TERAPIA INFUSIONALE
L’uso contemporaneo di due o più farmaci è spesso essenziale per il raggiungimento di un
determinato risultato terapeutico o per il trattamento di patologie concomitanti.
La contemporanea somministrazione di più farmaci può determinare l’aumento o la
diminuzione degli effetti di uno o più farmaci o la comparsa di un nuovo effetto, assente
quando i farmaci vengono somministrati singolarmente.
Le potenziali interazioni tra farmaci sono spesso riconducibili alla caratteristiche chimico
fisiche (idrosolubilità e liposolubilità, carica elettrica, grado di ionizzazione, grandezza e
forma molecolare) dei farmaci stessi che determinano il loro comportamento all’interno
dell’organismo. Le interazioni possono essere di due tipi: farmacodinamiche o
farmacocinetiche.
1. Le interazioni farmacodinamiche hanno effetti farmacologici o effetti collaterali
simili o in antagonismo. Possono essere dovuti a una competizione a livello dei siti
recettoriali o verificarsi tra farmaci che agiscono sullo stesso sistema fisiologico.
Di solito sono prevedibili.
2. Le interazioni farmacocinetiche si verificano quando un farmaco altera
l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo, o l’escrezione di un altro, facendo
così aumentare o ridurre la quantità del farmaco disponibile per produrre i suoi
effetti.
Non sono facilmente prevedibili. Gran parte delle interazioni non determinano
conseguenze e molte di quelle che sono considerate potenzialmente pericolose si
verificano soltanto in pochi pazienti; tuttavia, la gravità di un’interazione varia da un
paziente all’altro.
Gli anziani e i pazienti con insufficienza renale o epatica sono quelli che sono
maggiormente a rischio di conseguenze negative.
1
Associazioni di incompatibilità di alcuni farmaci
e compatibilità con soluzioni
Farmaco
Aciclovir
Soluzioni compatibili
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
x Ringer lattato
Adrenalina
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
x Ringer lattato
Aloperidolo
x Glucosio 5%
Alteplasi
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
Amikacina
x
x
x
x
Aminofillina
x Fruttosio 5%
x Glucosio 5%
x Glucosio 10%
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Farmaci incompatibile
x Aztreonam
x Cefepime
x Diltiazem
x Dobutamina
x Dopamina
x Meropenem
x Piperacillina/tazobactam
x Aminofillina
x Amfotericina B
x Ampicillina
x Fenobarbital
x Ganciclovir
x Lidocaina
x Propofol
x Sodio bicarbonato
x Aminofillina
x Amfotericina B
x Calcio cloruro
x Cefazolina
x Cefepime
x Cefoperazone
x Cefotaxima
x Cefotetan
x Ceftazidima
x Ceftixozime
x Ceftriaxone
x Dobutamina
x Dopamina
x Eparina sodica
x Nitroglicerina
x Aminofillina
x Amfotericina B
x Ampicillina
x Azlocillina
x Cefazolina
x Cefoperazone
x Eparina sodica
x Fenitoina
x Ganciclovir
x Propofol
x Adrenalina
x Aloperidolo
x Amikacina
2
x Sol.Fisiologica
x Ringer lattato
Amiodarone
x Glucosio 5%
Ampicillina
x Sol.Fisiologica
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Amiodarone
Ampicillina
Acido ascorbico
Cefepime
Ceftriaxone
Clorpromazina
Ciprofloxacina
Clindamicina
Diltiazem
Dobutamina
Fenitoina
Ganciclovir
Idroxizina
Imipemen/cilastatina
Insulina pronta
Magnesio solfato
Metadone
Midazolam
Noradrenalina
Penicillina G sodica
Penicillina G potassica
Prometazina
Propofol
Vancomicina
Verapamil
Aminofillina
Cefazolina
Eparina sodica
Mezlocillina
Sodio bicarbonato
Amikacina
Aminofillina
Amrinone
Buprenorfina
Clorpromazina
Diltiazem
Dobutamina
Dopamina
Epinefrina
Fenobarbital
Fluconazolo
Ganciclovir
Gentamicina
Idrocortisone
Idrossizina
Lidocaina
Metilprednisolone
Metoclopramide
Midazolam
3
Ampicillina/sulbactam
x Sol.Fisiologica
Amrinone
x Sol.Fisiologica
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Pentazocina
Prometazina
Propofol
Portamina
Sodio bicarbonato
Verapamil
Amrinone
Cefotaxima
Cefoxitina
Clorpromazina
Diltiazem
Dobutamina
Ganciclovir
Idrossizina
Metilpredinisolone
Midazolam
Prometazina
Propofol
Portamina
Verapamil
Acido ascorbico
Amfotericina B
Ampicillina
Ampicillina /Sulbactam
Aztreonam
Calcio gluconato
Cefazolina
Cefoperazone
Cefotaxima
Cefotetan
Cefoxitina
Ceftazidima
Ceftizoxima
Ceftriaxone
Cefuroxima
Clorpromazina
Clindamicina
Desametasone
Eparina sodica
Fenobarbital
Furosemide
Ganciclovir
Insulina umana
Ketorolac
Magnesio solfato
Mannitolo
Metronidazolo
Mezlocillina
Morfina
4
Atracurio Besilato
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
x Ringer lattato
Atropina Solfato
Sconsigliata la
somministrazione in infusione
continua.
Non diluire
x Glucosio 5%
x Glucosio 10%
x Sol.Fisiologica
x Ringer lattato
Aztreonam
Benzilpenicillina potassica
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
Benzilpenicillina sodica
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
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Omipemen/cilastatina
Penicillina G potassica
Penicillina G sodica
Piperacillina
Prometazina
Propofol
Sodio bicarbonato
Ticarcillina/Acido Clavulanico
Tobramicina
Urochinasi
Vancomicina
Anfotericina B
Cefoperazone
Diazepam
Eparina sodica
Fenobarbital
Furosemide
Nitroprussiato sodico
Propofol
Anfotericina B
Propofol
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Aciclovir
Amfotericina B
Amrinone
Clorpromazina
Ganciclovir
Lorazepam
Metronidazolo
Miconazolo
Vancomicina
Acido ascorbico
Aloperidolo
Aminofillina
Amfotericina B
Amrinone
Clorpromazina
Dobutamina
Dopamina
Ganciclovir
Idrossizina
Labetalolo
Pentazocina
Promazina
Prometazina
Protamina solfato
Aloperidolo
Aminofillina
5
Calcio cloruro
x
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x
x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Calcio gluconato
x
x
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x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Cefazolina
x
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Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
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Amfotericina B
Amrinone
Clorpromazina
Dobutamina
Ganciclovir
Idrossizina
Labetalolo
Metilprednisolone
Papaverina
Pentazocina
Promazina
Prometazina
Protamina
Aloperidolo
Amfotericina B
Cefoperazone
Ceftazidima
Ceftriaxone
Cefuroxime
Desametasone
Idrocortisone
Imipemen/ cilastatina
Ketorolac
Magnesio solfato
Metilprednisolone
Metronidazolo
Mezlocillina
Sodio bicarbonato
Sodio fosfato
Amfotericina
Amrinone
Ceftriaxone
Desametasone
Fluconazolo
Idrocortisone
Imipemen/cilastatina
Metilprednisolone
Sodio bicarbonato
Sodio fosfato
Acido ascorbico
Aloperidolo
Amikacina
Amiodarone in glucosio al 5%
Amrinone
Calcio cloruro
Canreonato di potassio
Cefotaxima
Cimetidina
Clorpromazina
6
Cefepime
x
x
x
x
Cefotaxima
x Glucosio 5%
x Glucosio 10%
x Sol.Fisiologica
Cefotetan
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
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Dobutamina
Dopamina
Ganciclovir
Prometazina
Protamina solfato
Tobramicina
Vancomicina
Aminocillina
Amfotericina B
Cimetidina
Aloperidolo
Ciprofloxacina
Diazepam
Dobutamina
Dopamina
Gentamicina
Magnesio solfato
Metronidazolo
Morfina
Tobramicina
Vancomicina
Allopurinolo
Aloperdolo
Ampicillina/sulbactam
Amrinone
Cefazolina
Ceftazidima
Ceftizoxima
Clorpromazina
Fenobarbital
Fluconazolo
Ganciclovir
Idrossizina
Labetalolo
Metronidazolo
Metilprednisolone
Papaverina
Pentazocina
Prometazina
Portamina solfato
Sodio bicarbonato
Vancomicina
Aloperidolo
Anfotericina B
Amrinone
Ceftazidima
Clorpromazina
Dobutamina
Fenobarbital
7
Ceftazidima
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
Ceftizoxima
x
x
x
x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
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Ganciclovir
Gentamicina
Idrossizina
Labetalolo
Papaverina
Pentazocina
Portamina solfato
Sodio bicarbonato
Tobramicina
Acido ascorbico
Aloperidolo
Amrinone
Calcio cloruro
Cefotaxima
Cefotetan
Clorpromazina
Dobutamina
Doxiciclina
Fluconazolo
Ganciclovir
Idrossizina
Midazolam
Nitroprussiato sodico
Papaverina sodica
Pentazocina
Prometazina
Propofol
Protamina solfato
Vancomicina
Verapamil
Aloperidolo
Amfotericina B
Amrinone
Cefotaxima
Clorpromazina
Ganciclovir
Idrossizina
Nitroprussiato sodico
Noradrenalina
Penicillina G potassica
Penicillina G sodica
Piperacillina
Piperacillina /Tazobactam
Potassio cloruro
Procainamide
Prometazina
Propofol
Propanololo
Protamina solfato
8
Ceftriaxone
x
x
x
x
Fruttosio 5%
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ciprofloxacina lattato
x
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x
x
Fruttosio 10%
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Clindamicina
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
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x
x
Ranitidina
Sodio bicarbonato
Succinilcolina
Tobramicina
Urochinasi
Vancomicina
Verapamil
Acido ascorbico
Aloperidolo
Aminofillina
Amrinone
Calcio cloruro
Calcio gluconato
Clindamicina
Clorpromazina
Dobutamina
Fluconazolo
Ganciclovir
Idrossizina
Imipemen/cilastatina
Labetalolo
Magnesio solfato
Metronidazolo
Prometazina
Protamina solfato
Tobramicina
Aminofillina
Cefepime
Clindamicina
Desametasone
Eparina sodica
Furosemide
Idrocortisone
Magnesio solfato
Metilprednisolone
Penicillina
Propofol
Sodio bicarbonato in
sol.fisiologica
Aloperidolo
Aminofillina
Amfotericina B
Amrinone
Calcio gluconato
Ceftriaxone
Clorpromazina
Ciprofloxacina
Fenobarbital
Fluconazolo
9
Diazepam
x Glucosio 5%
x Glucosio 10%
x Sol.Fisiologica
Digossina
x
x
x
x
x
x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Glucosio 5%
Sol.Fisiologica
x
x
x
x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Diltiazem
Dobutamina
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Ganciclovir
Idrossizina
Magnesio solfato
Midazolam
Papaverina
Prometazina
Tobramicina
Adrenalina
Atracurio besilato
Buprenorfina
Cefepime
Desametasone
Diltiazem
Eparina sodica
Fluconazolo
Furosemide
Ketorolac
Meropemen
Oxitocica
Pancuronio bromuro
Potassio cloruro
Propofol
Ranitidina
Vecuronio bromuro
Amfotericina b
Dobutamina
Fluconazolo
Propofol
Aciclovir (diltiazem > 1mg/ml)
Aminofillina
Ampicillina
Ampicillina/sulbactam
Cefoperazone
Diazepam
Eparina sodica
Furosemide
Idrocortisone
Insulina pronta
Metilprednisolone
Rifampicina
Sodio bicarbonato
Aciclovir
Alteplasi
Aminofillina
Amfotericina B
Ampicillina
Ampicillina/Sulbactam
Cefazolina
Cefepime
10
Fentanil citrato
Fluconazolo
Furosemide
x
x
x
x
Glucosio 5%
Sol.Fisiologica
Glucosio 5%
Sol.Fisiologica
x
x
x
x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
x
x
x
x
x
Cefoperazone
Cefotetan
Cefoxitina
Ceftazidima
Ceftriaxone
Dati non disponibili
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Aloperidolo
Amfotericina B
Ampicillina
Calcio gluconato
Cefotaxima
Ceftazidima
Ceftriaxone
Cefuroxima
Clindamicina
Diazepam
Diossina
Furosemide
Idrossizina
Imipemen/cilastatina
Piperacillina
Propofol
Acido ascorbico
Adrenalina
Amrinone
Atracurio besilato
Buprenorfina
Clorpromazina
Cimetidina
Ciprofloxacina
Diazepam
Diltiazem
Dobutamina
Droperidolo
Idrossizina
Isoproterenolo
Labetalolo
Metoclopramide
Midazolam
Morfina
Noradrenalina
Pancuronio bromuro
Papaverina
Pentazocina
Prometazina
Portamina
Vancomicina
Vecuronio bromuro
11
Gentamicina
x
x
x
x
Imipemen/cilastatina
x
x
Insulina pronta
x
x
Ketorolac
x
x
x
x
x
Glucosio 5%
x
Glucosio 10%
x
Sol.Fisiologica
x
Ringer lattato
x
x
x
x
x
x
Glucosio 5% e 10% per 4
x
ore a temperatura ambiente x
Soluzione fisiologica per 10 x
ore a temperatura ambiente x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Glucosio 5%
x
Sol.Fisiologica
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Glucosio 5%
x
Sol.Fisiologica
x
Ringer lattato
x
Soluzione elettrolitica
x
x
x
x
x
x
x
Verapamil
Amfotericina B
Ampicillina
Cefoperazone
Cefotetan
Desametasone
Dopamina
Eparina sodica
Ganciclovir
Propofol
Aloperidolo
Aminofillina
Amrinone
Calcio cloruro
Calcio gluconato
Clorpromazina
Dobutamina
Fenobarbital
Fluconazolo
Ganciclovir
Mannitolo
Midazolam
Nitroprussiato sodico
Pentazocina
Prometazina
Sodio bicarbonato
Aminofillina
Amrinone
Cefoperazone
Cefoxitina
Clorpromazina
Diltiazem
Dopamina
Idrossizina
Isopreterenolo
Labetalolo
Noradrenalina
Propanololo
Protamina solfato
Aloperidolo
Amrinone
Amfotericina B
Atracurio besilato
Calcio cloruro
Clorpromazina
Diazepam
Dobutamina
Ganciclovir
Idrossizina
12
Lidocaina
x Glucosio 5%
(preferibilmente)
x Sol.Fisiologica
x Ringer lattato
x Soluzione ripolarizzante
Lorazepam
x Glucosio 5%
(preferibilmente)
x Sol.Fisiologica
x Glucosio 5%
Magnesio solfato
Mannitolo
x Glucosio 5%
x Sol.Fisiologica
x Ringer lattato
Meropemen
x
x
x
x
x
x
Midazolam
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Mannitolo
Glucosio 5%
Sol.Fisiologica
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Labetalolo
Neperidina
Midazolam
Morfina
Pentazocina
Prometazina
Vancomicina
Adrenalina
Amfotericina B
Ampicillina
Fenobarbital
Ganciclovir
Isoproterenolo
Noradrenalina
Propofol
Aztreonam
Buprenorfina
Propofol
Aloperidolo
Aminofillina
Amfotericina B
Amrinone
Calcio cloruro
Cefepime
Ceftriaxone
Cefuroxima
Ciprofloxacina
Clindamicina
Desametasone
Dobutamina
Fosfati
Metilprednisolone
Sodio bicarbonato
Amrinone
Cefepime
Imipemen/ cilastatina
Potassio cloruro
Aciclovir
Calcio gluconato
Diazepam
x
x
x
x
x
x
x
x
Acido ascorbico
Aminofillina
Amfotericina B
Ampicillina
Ampicillina/sulbactam
Cefoperazone
Ceftazidima
Cefuroxima
13
Morfina
x
x
x
x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Nitroglicerina
x
x
x
x
x
Glucosio 5%
Sol.Fisiologica
Ringer lattato
Glucosio 5%
Ringer lattato
Noradrenalina
Pancuronio bromuro
Potassio cloruro
Propofol
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x Glucosio 5%
x
x Sol.Fisiologica
x
x Ringer lattato
x
x Glucosio 5%
x
x Glucosio 10%
x
x Sol.Fisiologica
x
x Ringer lattato
x
x
Non diluire, se necessaria la
x
diluizione usare glucosio 5% a x
costituire una concentrazione di x
farmaco non inferiore a 2 mg/ml x
x
x
x
x
x
x
x
Clindamicina
Desametasone
Fenobarbital
Furosemide
Ganciclovir
Imipemen/cilastatina
Ketorolac
Metronidazolo
Propofol
Ranitidina
Sodio bicarbonato
Aciclovir
Amfotericina B
Amrinone
Cefepime
Fenobarbital
Furosemide
Ganciclovir
Propofol
Alteplasi
Propofol
Aminofillina
Amfotericina B
Fenobarbital
Furosemide
Ganciclovir
Insulina umana
Lidocaina
Sodio bicarbonato
Diazepam
Fenobarbital
Propofol
Aloperidolo
Amfotericina B
Amrinone
Diazepam
Mannitolo
Adrenalina
Alfentanil
Amikacina
Aminofillina
Amfotericina B
Ampicillina
Ampicillina/sulbactam
Amrinone
Atracurio besilato
Atropina
Calcio cloruro
14
Sodio nitroprussiato
x Glucosio 5% (consultare la
scheda tecnica per gli
indicatori di stabilità)
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Calcio gluconato
Cefazolina
Cefotetan
Cefoxitina
Ceftazidima
Ceftizoxima
Cimetidina
Ciprofloxacina
Clindamicina
Desametasone
Diazepam
Digossina
Dobutamina
Dopamina
Droperidolo
Efedrina
Eparina sodica
Fluconazolo
Gentamiina
Idrocortisone
Imipemen /Cilastatina
Labetalolo
Lidocaina
Lorazepam
Metilprednisolone
Metoclopramide
Midazolam
Morfina
Naloxone
Nitroglicerina
Nitroprussiato sodico
Pancuronio Bromuro
Potassio cloruro
Propanololo
Ranitidina
Sodio bicarbonato
Succinilcolina
Sulfentanil
Ticarcillina/ Acido clavulanico
Tobramicina
Vancomicina
Vecuronio bromuro
Verapamil
Acido ascorbico
Aloperidolo
Amfotericina B
Ceftazidima
Clorpromazina
Prometazina
15
Streptochinasi
x Soluzione Fisiologica
(preferibilmente)
x Fruttosio 5%
Ticarcillina / Acido clavulanico x Glucosio 5%
x Soluzione Fisiologica
x Ringer Lattato
Tobramicina solfato
x Glucosio 5%
x Soluzione Fisiologica
Vancomicina
x
x
x
x
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Soluzione Fisiologica
Ringer Lattato
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Idrossizina
Imipemen /Cilastatina
Pentazocina
Propofol
Clorpromazina
Ganciclovir
Idrossizina
Prometazina
Vancomicina
Aloperidolo
Amrinone
Clorpromazina
Dobutamina
Ganciclovir
Idrossizina
Pentazocina
Prometazina
Propofol
Protamina Solfato
Sodio Bicarbonato
Amfotericina B
Amrinone
Cefazolina
Cefepime
Cefoperazone
Cefotetan
Ceftriaxone
Clorpromazina
Clindamicina
Desametasone
Eparina sodica
Ganciclovir
Oxitocica
Propofol
Albumina
Aminofillina
Amfotericina B
Amrinone
Aztreonam
Cefazolina
Cefepime
Cefoperazone
Cefoxitina
Ceftazidima
Desametasone
Eparina sodica
Furosemide
Ganciclovir
Ketorolac
16
Vecuronio Bromuro
Verapamil
x
x
x
x
x
x
x
Glucosio 5%
Soluzione Fisiologica
Ringer Lattato
Fruttosio 5%
Glucosio 5%
Glucosio 10%
Soluzione Fisiologica
x
x
x
x
x
x
Piperacillina / Tazobactam
Propofol
Streptochinasi
Urochinasi
Diazepam
Propofol
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Albumina
Aminofillina
Amfotericina B
Ampicillina
Ampicillina / Sulbactam
Cefoperazone
Ceftazidima
Fenobarbital
Furosemide
Ganciclovir
Metronidazolo
Propofol
Sodio Bicarbonato
Fonti:
Tabella tratta da : “Le associazioni farmacologiche in area critica” di Simona Gozzini - Simone Peruzzi, Ed.
Mc Graw –Hill, 1999
Bibliografia:
Gozzini - Peruzzi” Le associazioni farmacologiche in area critica” Mc Graw –Hill 1999
Goodman & Gilman “Le basi farmacologiche della terapia”IX ediz. Mc Graw-Hill 1997
Garattini - Nobili “Interazioni tra farmaci” Selecta Medica 2001
Goth Farmacologia Medica SEU
17
LOGO ARS
LG. CVC
Allegato 7
PRELIEVO PER EMOCOLTURA
1 - Esame Colturale del Sangue
E’ possibile porre diagnosi di infezione correlata al catetere endovascolare per mezzo
dell’esame colturale del sangue prelevato contemporaneamente da una vena periferica
non incannulata e dal CVC qualora venga isolato in entrambi i prelievi sia lo stesso
microrganismo.
2 – Raccolta e conservazione
x Prelevare, rispettando rigorosamente le norme di asepsi, due campioni di sangue,
uno dalla cannula e l’altro da una vena periferica non incannulata, secondo le
modalità in vigore routinariamente nel laboratorio. Qualora la cannula presenti più
lumi sarà necessario raccogliere un campione da ognuno di essi.
x Iniettare ogni campione di sangue in due flaconi per emocoltura (metodo in brodo),
uno per germi aerobi e l’altro per germi anaerobi, facendo attenzione ad inoculare
un volume costante (compreso fra 5 e 10 ml ) in ogni flacone o comunque secondo
indicazione del Laboratorio.
x Segnalare i flaconi contenenti sangue da vena periferica non incannulata da quelli
inoculati con sangue da CVC
x Inviare in laboratorio il più velocemente possibile o comunque secondo indicazione
del Laboratorio stesso.
3- Procedure analitiche
x I flaconi saranno processati secondo le modalità in vigore nel laboratorio per 7
giorni a 36°C
x Se nei 7 giorni di incubazione uno o più flaconi si positivizzano, saranno effettuate
delle subculture su terreni solidi. Successivamente si procederà alla tipizzazione del
microrganismo isolato e ai test di antibiotico sensibilità.
x L’esame colturale è indirizzato alla ricerca di microrganismi non esigenti a rapida
crescita; ricerche specifiche che richiedono terreni o tecniche particolari, potranno
essere eseguite solo se concordate preventivamente con il Laboratorio
x La raccolta e la conservazione variano in funzione del sistema in uso nei diversi
laboratori.
1
Logo Ars
LG. CVC.
Allegato 8
Definizioni di Infezioni Ematiche utilizzate per la sorveglianza nel
National Nosocomial infections Surveillance System
Infezioni ematiche confermate in laboratorio
Dovrebbero rispondere ad almeno uno dei criteri seguenti:
Criterio 1: E’ possibile coltivare da una o più colture ematiche del paziente un patogeno
riconosciuto, ed il patogeno isolato dal sangue non è correlato ad una infezione in un altro sito.
Criterio 2: Il paziente ha almeno uno dei seguenti segni o sintomi: febbre (>38 °C), brividi o
ipotensione ed almeno uno dei seguenti:
1 Comuni contaminanti cutanei (es. difteroidi, Bacillus spp., Propionibacterium spp.,
stafilococchi coagulasi negativi o micrococchi) isolati da due o più campioni ematici prelevati
in momenti diversi.
2 Comuni contaminanti cutanei (es. difteroidi, Bacillus spp., Propionibacterium spp.,
stafilococchi coagulasi negativi o micrococchi) isolati da almeno un campione ematico di un
paziente con una linea venosa, ed il medico istituisce una appropriata terapia antibatterica.
3 Test antigenico positivo sul sangue (es. Hemophilus influenzae, Streptococcus pneumonate,
Neisseria meningitieis o Streptococchi di gruppo B).
e i segni e i sintomi con risultati di laboratorio positivi non risultano correlati ad un’infezione in un
altro sito.
Criterio 3: Il paziente di età inferiore all’anno ha almeno uno dei seguenti segni o sintomi: febbre
(>38 °C), ipotermia (<37 °C), apnea o bradicardia, ed almeno uno dei seguenti:
1 Comuni contaminanti cutanei (es. difteroidi, Bacillus spp., Propionibacterium spp.,
stafilococchi coagulasi negativi o micrococchi) isolati da due o più campioni ematici prelevati
in momenti diversi.
2 Comuni contaminanti cutanei (es. difteroidi, Bacillus spp., Propionibacterium spp.,
stafilococchi coagulasi negativi o micrococchi) isolati da almeno un campione ematico di un
paziente con una linea venosa, ed il medico istituisce una appropriata terapia antibatterica.
3 Test antigenico positivo sul sangue (es. Hemophilus influenzae, Streptococcus pneumoniae,
Neisseria meningitieis o Streptococchi di gruppo B).
e i segni e i sintomi con risultati di laboratorio positivi non risultano correlati ad un’infezione in un
altro sito.
Sepsi clinica
Dovrebbe rispondere ad almeno uno dei criteri seguenti:
Criterio 1: Il paziente ha almeno uno dei seguenti segni clinici in assenza di alcuna altra causa
riconosciuta: febbre (>38 °C), ipotensione (pressione sistolica < 90 mm hg) o oliguria (< 20 ml/hr),
in assenza di coltura ematica oppure senza che sia stato rilevato alcun organismo o antigene nel
1
sangue e senza che sia evidente alcuna infezione in un altro sito, ed il medico istituisce trattamento
per sepsi.
Criterio 2: : Il paziente di età inferiore all’anno ha almeno uno dei seguenti segni o sintomi clinici
in assenza di alcuna altra causa riconosciuta: febbre (>38 °C), ipotermia (< 37 °C), apnea o
bradicardia in assenza di coltura ematica oppure senza che sia stato rilevato alcun organismo o
antigene nel sangue e senza che sia evidente alcuna infezione in un altro sito, e il medico istituisce
trattamento per sepsi.
Infezioni ematiche associate al catetere
Definite dai seguenti:
x Dispositivo di accesso vascolare che termina al o vicino al cuore o ad uno dei grossi vasi.
Un catetere nella arteria o nella vena ombelicale è considerato linea centrale.
x L’infezione ematica è considerata associata ad una linea centrale se la linea era in uso
durante le 48 ore precedenti l’insorgenza della infezione. Se l’intervallo temporale tra
l’insorgenza dell’infezione e l’utilizzo del dispositivo è maggiore di 48 ore, ci dovrebbe
essere una evidenza stringente che l’infezione è associata alla linea centrale.
Infezione arteriosa o venosa
Sono inclusi gli innesti arterovenosi, gli shunt, le fistole e gli accessi venosi. Dovrebbero rispondere
ad almeno uno dei seguenti criteri:
Criterio 1: da arterie o vene del paziente rimosse durante un intervento chirurgico è possibile
coltivare microrganismi in assenza di colture ematiche o senza che dal sangue siano stati isolati
microrganismi.
Criterio 2: durante un intervento chirurgico od un esame istopatologico si evidenziano infezioni
arteriose o venose a carico del paziente.
Criterio 3: il paziente ha almeno uno dei seguenti segni o sintomi in assenza di altra causa
riconosciuta: febbre (>38 °C), dolore, eritema o calore al sito vascolare coinvolto e > 15 CFU
isolate dalla punta del catetere vascolare utilizzando un metodo di coltura semiquantitativo in
assenza di coltura ematica o senza che sia stato isolato alcun microrganismo dal sangue.
Criterio 4: il paziente ha essudato purulento al sito vascolare coinvolto in assenza di coltura
ematica o senza che sia stato isolato alcun microrganismo dal sangue.
Criterio 5: : il paziente di età inferiore all’anno ha almeno uno dei seguenti segni o sintomi in
assenza di altra causa riconosciuta: febbre (>38 °C), ipotermia (<37 °C) apnea, bradicardia, letargia
o dolore, eritema o calore al sito vascolare coinvolto e > 15 CFU isolate dalla punta del catetere
vascolare utilizzando un metodo di coltura semiquantitativo in assenza di coltura ematica o senza
che sia stato isolato alcun microrganismo dal sangue
Fonte CDC, NNIS
2
Logo Ars
LG CVC.
Sez. 9 - Appendice
INFORMAZIONE, EDUCAZIONE A DOMICILIO
DEL PAZIENTE PORTATORE DI CVC
Il presente documento ha lo scopo di aiutare l’infermiere addetto all’ assistenza domiciliare durante
le varie fasi di educazione del paziente portatore di CVC e dei suoi familiari; è composto dalle
seguenti 8 sezioni:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
L’igiene delle mani
l’igiene personale e la cura di sé
la medicazione
il lavaggio del catetere tunnellizzato
il trattamento infusivo
l’accesso al PORT
le complicanze principali
la valutazione del programma educativo
l’opuscolo informativo per l’utente
Le sezioni numerate dal 2 al 6 sono composte ognuna da due parti, la prima parte contiene delle
note esplicative del processo di educazione da effettuare al paziente ed ha, come destinatario
l’operatore sanitario, la seconda parte(evidenziata da una linea tratteggiata) è una scheda
riepilogativa della procedura insegnata, da consegnare al paziente, come aiuto e supporto nella
gestione in autonomia.
Logo Ars
1
LG. CVC
SEZIONE 1 Igiene delle mani
1. Lavaggio antisettico con acqua ed antisettico liquido 1 – 2 minuti
2. Frizione alcolica delle mani con soluzioni idroalcoliche per 30 secondi
Palmo contro palmo
Palmo contro il dorso, intrecciando le dita
Palmo contro palmo, intrecciando le dita
Dita serrate
Dita contro il palmo
Lavaggio mani
1. Palmo contro palmo
2. Palmo contro il dorso, intrecciando le dita
3.Palmo contro palmo, intrecciando le dita
4. Dita serrate
5. Dita contro il palmo
1.Unità di Terapia Intensiva, Prince of Wales Hospital Shatin Hong Kong Tutorial prepared by Charles Gomersall, Version 1.0, April 8th 2003,
MODIFICATO
2.Guideline for Hand Hygiene in Health-Care Settings ,Recommendations of the Healthcare Infection Control Practices Advisory
Committee and the HICPAC/SHEA/APIC/IDSA Hand Hygiene Task Force, 2002.
2
SEZIONE 2 L'igiene personale e cura di sé
Il primo passo per una buona accettazione del presidio, nonché il primo importante aspetto
della vita dell’utente con CVC tunnellizzato, è l’igiene personale.
E’ quindi fondamentale fin dall’inizio effettuare una buona educazione sull’argomento per
favorire l’adattamento precoce:
lettura insieme dell’opuscolo nella parte: igiene totale/doccia, puntualizzando di
evitare il bagno in quanto con l’immersione sono maggiori i rischi di contaminazione
della medicazione;
Illustrazione dei materiali e la procedura necessaria a garantire una corretta igiene.
Questo argomento deve essere trattato precocemente, possibilmente entro i primi
10 giornidal posizionamento del CVC, in più incontri per accertarsi della completa
comprensione.
Per il paziente ۶
Materiale necessario
o
o
o
Sacchetti di plastica robusti, nuovi e puliti;
Scotch adesivo per medicazioni resistente all’acqua;
Forbice pulita.
Procedura
tagliare un pezzo di plastica dal sacchetto usando
la forbice, di misura 2-3 cm maggiore rispetto alla
medicazione per ogni lato
fissarlo bene sopra la medicazione col cerotto
lungo tutto il perimetro
Perchè/Note
la copertura dev’essere abbondantemente superiore
rispetto alla medicazione, sarà minore il rischio di
bagnarla
la plastica va fissata con cura per svolgere al
meglio la sua funzione di copertura
a questo punto potrà effettuare una normale doccia,
facendo attenzione a non frizionare col sapone o
passare con vigore vicino al cerotto
dopo la doccia togliere la protezione, ispezionare la
medicazione, se umida dovrà essere la cambiata
secondo la normale procedura di MEDICAZIONE
il sapone potrebbe far venir meno l’adesività del
cerotto, qualora si insista sulla pulizia circostante
3
se umida la medicazione va cambiata perché
l’umidità irrita la cute e aumenta il rischio infettivo
SEZIONE 3 La medicazione
La tecnica di medicazione è uno degli aspetti più delicati del progetto, in quanto assieme
al tema del lavaggio del catetere, richiede il maggior sviluppo di abilità e conoscenze da
parte dell’utente e rappresenta il fattore critico rispetto alle complicanze infettive; è
pertanto fondamentale educare il paziente in particolare a:
- Lavaggio delle mani
- Rispetto procedure asettiche
Per la medicazione si illustri la check list come segue.
La medicazione del punto d’emergenza cutanea va eseguita indicativamente ogni 7
giorni e ogni qual volta si stacchi, si sporchi o si inumidisca.
Per l’impegno che richiede l’acquisizione della procedura della medicazione si prevedono diverse
fasi per l’acquisizione della procedura che sono nell’ordine:
fase 1 effettuazione procedura da parte dell’Infermiere, concomitante spiegazione della
stessa con le motivazioni; favorire la familiarizzazione col materiale e col presidio
(eventualmente anche con l’uso di un CVC dimostrativo);
fase 2 effettuazione del insieme utente-Infermiere, effettuazione medicazione da parte
dell’Infermiere con spiegazione delle motivazioni da parte dell’utente,
ҏfase 3 effettuazione del lavaggio antisettico delle mani insieme, effettuazione della
medicazione da parte dell’utente con spiegazione delle motivazioni, collaborazione da parte
dell’Infermiere in tutte le fasi;
fase 4 effettuazione lavaggio mani disinfettante e medicazione da parte dell’utente in
autonomia, supervisione da parte dell’Infermiere; fase da effettuare anche a distanza per
verifica.
Dev’essere stimolato il dialogo e favorito l’ascolto tramite la costruzione di un rapporto di tipo
supportivo. Ogni fase deve prevedere del tempo a fine incontro dedicato a domande e chiarimenti
di dubbi.
Per il paziente ۶
Materiale necessario
un paio di guanti non sterili (eventualmente 2 paia);
kit per medicazione sterile (contenente telo sterile, disinfettante monodose, garze
sterili, guanti sterili);
in alternativa
confezione garze sterili, disinfettante cutaneo, guanti sterili o pinze
anatomiche;
cerotto sterile premedicato (tipo Mepore);
alcool denaturato, eventualmente sol. fisiologica;
cerotto adesivo (tipo Micropore o Hipafix);
4
sapone antisettico.
Procedura
Perchè/Note
preparare il materiale occorrente sul piano di lavoro
rende più agevole tutta l’esecuzione e permette di evitare
di toccare oggetti esterni al campo pulito
effettuare un lavaggio antisettico delle mani col sapone la maggior parte delle complicanze infettive è causata da
antisettico avendo cura di massaggiare dita, spazi microrganismi provenienti dalle mani di chi gestisce il
interdigitali, unghie, fronte e retro della mano e polsi per dispositivo
almeno 2 minuti
preparare il campo sterile o aprire le confezioni di garze, dopo il lavaggio delle mani è bene gestire la parte “pulita”
batuffoli, il ferro
della procedura preparando gli strumenti sterili
mettere i guanti non sterili
i guanti permettono di affrontare la parte “sporca” della
procedura e proteggono l’operatore da possibili infezioni
rimuovere la vecchia medicazione dall’alto verso il basso partire dall’alto nel rimuovere la medicazione permette di
stabilizzando il catetere e gettarla
stabilizzare il catetere con una mano evitando così trazioni
accidentali
ispezionare il punto d’uscita, il tunnel e la zona circostante monitorare attentamente il sito permette di evidenziare una
per evidenziare eventuali rossore, gonfiore, dolore, potenziale complicanza sul nascere
avvisare il Medico se presenti
levare e gettare i guanti
sono sporchi e ci si appresta ad affrontare la fase sterile
della medicazione
indossare un nuovo paio di guanti puliti, prelevare con la si usano solo oggetti sterili perché siamo in prossimità di
pinza sterile, una garza sterile e prendendola dagli angoli un punto di accesso all’organismo, l’alcool ha potere
versarvi sopra un po’ d’alcool denaturato
sgrassante e permette di rimuovere i residui di cerotto
pulire la cute circostante al sito di fuoriuscita dove possono
esserci residui di colla con movimento rotatorio
dall’interno verso l’esterno, gettare la garza
con una nuova garza pulire con delicatezza il catetere dai
residui di colla, ancorandolo, iniziando dalla parte
prossimale verso quella distale fino a metà, poi nel senso
opposto
prendere una garza sterile con il ferro e tenendolo con
questo versarvi del disinfettante senza far toccare il
contenitore del disinfettante e la garza
levare i residui di colla mantiene la pelle pulita e riduce il
senso di irritazione, se la pelle è sensibile si può usare
fisiologica, sapone neutro
pulire il catetere, con senso verso l’esterno, allontana colla
e sporco dal sito di emergenza cutanea e dal raccordo di
chiusura (potenziali punti d’entrata di mic.mi), ancorare il
catetere evita trazioni accidentali
per effettuare la disinfezione del punto d’emergenza
mantenere la tecnica più sterile è una provata misura per
prevenire le complicanze infettive, il contatto batuffolocontenitore è una forma di contaminazione
ripetere il punto precedente per altre due volte,
cercare d’asportare eventuali residui organici lasciar
asciugare l’eventuale eccesso di disinfettante avendo cura
di non soffiare, eventualmente tamponare con una garza
sterile la cute circostante per asciugare la pelle
applicare la nuova medicazione partendo dalla porzione
adesiva che andrà a contatto col catetere
soffiare inquinerebbe il sito, l’ambiente cutaneo umido può
creare meno adesività della medicazione e sensibilizzare
la pelle
far aderire bene catetere e medicazione protegge il punto di
fuoriuscita e diminuisce il rischio che la medicazione si
stacchi
posizionare la porzione del catetere che fuoriesce ad asola, lo spazio morto creato dall’asola protegge il catetere da
evitando torsioni o rotazioni, con la parte terminale verso
trazioni e spostamenti accidentali, da sfregamenti o
l’alto
torsioni (movimenti nel sonno, etc)
la parte che fuoriesce del catetere può venir coperta da una
medicazione Mepore grande o piccola, fissata con una
strisciolina di cerotto, per le signore può essere lasciata
libera ed adagiata sotto il reggiseno
rimuovere i guanti, porre in soluzione disinfettante
l’eventuale ferro
lavare le mani
Trascrivere la data della medicazione su apposito foglio e
eventuali note
lasciare al cliente la scelta di come preferisce fissare il
catetere viene incontro alle sue preferenze, favorisce
l’adattamento ed inizia a creare un processo di
responsabilizzazione nei confronti del presidio
per prevenire le infezioni crociate
questi dati ben in vista sono la partenza per una corretta
valutazione del prossimo operatore che effettuerà la
5
medicazione successiva (raffronto, tempo intercorso, etc.)
SEZIONE 4 Il lavaggio del catetere tunnellizzato
Il lavaggio periodico del catetere va effettuato per prevenire l’occlusione del sistema a
causa di coaguli/trombi, e per mantenere il catetere pulito anche dai residui delle soluzioni
infuse.
La frequenza dei lavaggi, l’uso di soluzione eparinata e la sua concentrazione sono
stabilite da indicazione del Medico (in base a tipo di catetere, situazione del paziente,
frequenza d’uso del presidio, precedenti episodi di malfunzionamento o ostruzione etc.).
In linea generale i CVC valvolati vanno lavati con fisiologica + sol. eparinata ogni 7 – 8
giorni e dopo ogni uso.
Particolare attenzione va prestata a non stringere con eccessiva forza tappi, raccordi,
siringhe col cono del catetere, ciò infatti potrebbe causare problemi di rotture; sarà
sufficiente connettere saldamente.
La confidenza con la tecnica di lavaggio va iniziata sin dal momento in cui si tratta la
medicazione
(nella gran parte dei casi gli accessi prevedono medicazione e lavaggio del catetere)
quando si sarà giunti alla fase 3 dell’educazione relativa alla medicazione, si potrà
affrontare anche questo tema educativo prevedendo l’utilizzo dell’opuscolo e spazio per
domande e chiarimenti di dubbi. Per l’educazione alla tecnica del lavaggio le fasi sono:
fase 1 spiegazione del significato e di tutta la procedura del lavaggio;
fase 2 spiegazione della procedura ed effettuazione da parte dell’utente,
supervisione e supporto dell’infermiere;
fase 3 effettuazione della procedura da parte dell’utente in autonomia con
supervisione da parte dell’Infermiere, fase da effettuare anche a distanza per
verifica.
Per il paziente ۶
Materiale necessario
un paio di guanti puliti;
un tappino sterile di chiusura (o batuffolo/garza sterile con disinfettante se CVC chiuso
con
tappino perforabile);
una siringa da 20 cc;
due fiale di soluzione fisiologica da 10 cc;
due siringhe da 10 cc;
una fiala di soluzione eparinata;
due garze sterili;
disinfettante;
sapone antisettico.
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Procedura
preparare tutto il materiale occorrente
Perchè/Note
rende più agevole tutta l’esecuzione e permette di evitare
di toccare oggetti esterni al campo pulito
effettuare un lavaggio antisettico delle mani col sapone la maggior parte delle complicanze infettive è causata da
antisettico avendo cura di massaggiare dita, spazi microrganismi provenienti dalle mani di chi gestisce il
interdigitali, unghie, fronte e retro della mano e polsi per dispositivo
almeno 2 minuti
aprire 2 fiale di sol. fisiologica e aspirarla nella siringa da è bene preparare tutta la parte “pulita” della procedura
20 cc. facendo attenzione a non contaminare ago e dopo il lavaggio delle mani, fondamentale la sterilità della
soluzione, richiudere la siringa e riporla nella propria soluzione usata, le siringhe preriempite riducono i passaggi
confezione, in alternativa aprire confezioni siringhe ed il conseguente rischio di contaminazione soprattutto
preriempite
per persone non esperte
aprire la fiala di soluzione eparinata ed aspirarla nella
siringa da 10 cc., procedere come sopra
aprire confezione siringa da 10 cc
preparare tutto l’occorrente alla procedura per
evitare manipolazioni incongrue
svitare il vecchio tappino con la garza (o perforare il tappo, l’uso della garza facilita la presa e assicura la sterilità della
accedere al clave)
connessione
disinfettare con garza sterile il punto di connessione tappo- disinfettare sempre i raccordi prima di accedervi è una
CVC (o il setto perforabile se tappo perforabile o tappo
misura necessaria di prevenzione delle infezioni
clave connector)
connettere la siringa da 10 cc precedentemente aperta in base al tappo si userà la siringa con (tappo perforabile) o
facendo attenzione a non contaminarla
senza ago (clave, tappo perforabile)
esercitare aspirazione, se fuoriesce sangue
prelevarne circa 2-3 cc, sconnettere e gettare la
siringa
testare il ritorno del sangue valuta il buon funzionamento
del sistema e l’eventuale comparsa di complicanze, i 2-3
cc di sangue contengono eparina concentrata
connettere siringa da 20 cc con fisiologica ed iniettarla per questa tecnica aumenta le turbolenze della soluzione
intero effettuando frequenti piccole pause (tecnica all’interno del lume permettendo una miglior detersione
stop&go), gettare la siringa
connettere la siringa con la soluzione eparinata ed iniettare
con tecnica stop&go, se il catetere è valvolato in punta
effettuare alla fine una pressione positiva (cioè sconnettere
mentre si iniettano gli ultimi 1-2 cc), gettare la siringa
la tecnica descritta crea una pressione positiva all’interno
del catetere che impedisce il reflusso di sangue dalla punta
del catetere all’interno del lume (il catetere valvolato sul
cono crea automaticamente tale pressione)
se presenti residui di sangue o soluzione sul raccordo mantenere sempre il raccordo del CVC pulito, non
disinfettare con garza sterile, chiudere il CVC con il nuovo contaminare il tappino di chiusura, questo punto è una
tappino precedentemente aperto facendo attenzione a potenziale fonte d’entrata di microrganismi
toccarlo solo sulla parte esterna (se tappo perforabile o
clave sarà sufficiente disinfettare il tappo dopo la
deconnessione)
documentare giorno, soluzione infusa, eventuali resistenze
o problemi incontrati
la documentazione permette una valutazione della
situazione da parte di altri professionisti
7
SEZIONE 5 Il trattamento infusivo
Il presente allegato rappresenta un livello superiore di gestione del presidio e solo in casi
selezionati ed attentamente valutati potrà venir posto in essere.
E’ necessario il supporto di un care giver motivato e attento (nell’opuscolo non viene
trattato proprio perché non indirizzato alla gran parte degli utenti).
Questo allegato rappresenta un aspetto educativo da porre in essere qualora via sia la
necessità di infusioni a domicilio (NPT, infusioni di sol. idratanti, etc.) e rappresenta un
livello superiore di gestione del presidio che necessita del coinvolgimento del nucleo
familiare e del care giver relativo.
La sorveglianza dell’infusione va effettuata comunque dal care giver, si dovrà educare al
monitoraggio del gocciolamento alla velocità prescritta e all’uso del roller stringitubo.
L’educazione al trattamento infusivo (inizio, durata e fine infusione) va effettuata in più fasi,
può far riferimento all’opuscolo, al termine di ogni incontro deve essere previsto spazio per
chiarimenti di dubbi e domande.
fase 1 effettuazione procedura da parte dell’Infermiere, spiegazione della stessa e
delle motivazioni;
ҏfase 2 effettuazione procedura in collaborazione utente (care giver) e Infermiere,
spiegazione da parte dell’utente;
ҏfase 3 effettuazione procedura da parte dell’utente (care giver) in autonomia,
supervisione dell’Infermiere.
Per il paziente ۶
Materiale necessario
un paio di guanti puliti;
una siringa da 10 cc;
una siringa da 10 cc;
una fiala di soluzione fisiologica da 10 cc; (in alternativa 1 siringa preriempita e sterile di
fisiologica da 10 cc)
soluzione da infondere;
deflussore;
regolatore di flusso (chiocciolina);
disinfettante;
una o due garze sterili.
8
Procedura
preparare tutto il materiale occorrente
Motivazione/Note
rende più agevole tutta l’esecuzione e permette di evitare
di toccare oggetti esterni al campo pulito
effettuare lavaggio antisettico e mettere guanti
la maggior parte delle complicanze infettive è causata da
microrganismi provenienti dalle mani di chi gestisce il
dispositivo
aspirare il contenuto delle due fiale di fisiologica con la preparare la parte “pulita” della procedura
siringa da 20 cc in modo asettico, aprire confezione siringa
da 10cc
preparare la linea infusionale in modo asettico raccordando effettuare questo passo in modo sterile è essenziale per
soluzione-deflussore-regolatore di flusso, porre il flacone assicurare la non contaminazione della soluzione e della
della soluzione da infondere ad un livello elevato e far linea, riempirla evita complicanze embolico-gassose,
defluire la soluzione lungo tutta la linea, chiudere del tutto prepararla al livello adeguato la rende pronta alla
il regolatore di flusso
connessione
scollegare il vecchio tappino usando la garza sterile disinfettare sempre i raccordi prima di accedere al sistema
disinfettata
è importante nella prevenzione delle complicanze infettive,
la garza facilita la presa
connettere sterilmente la siringa da 10 cc vuota ed aspirare i primi 2-3 cc di sangue contengono eparina concentrata
i, sconnettere e gettarla
connettere la siringa da 20 cc, o le 2 preriempite da 10, ed deterge il sistema dal sangue, la tecnica descritta aumenta
effettuare un lavaggio stop&go
le turbolenze e quindi la pulizia del lume;
connettere la linea ed effettuare le infusioni alla velocità il regolatore di flusso determina la velocità, si può inoltre
necessaria, sorvegliare a tempi adeguati il buone disegnare una linea sul contenitore della soluzione con un
procedimento dell’infusione
pennarello, indicando l’orario a cui la soluzione deve
arrivare a quel punto
a fine infusione sconnettere il deflussore con una nuova
garza sterile disinfettata
effettuare un lavaggio del sistema con fisiologica e se rimuove eventuali residui della soluzione infusa e
prescritto soluzione eparinata
mantiene la pervietà per l’uso successivo
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SEZIONE 6 L’accesso al CVC PORT –
Il presente allegato rappresenta un livello superiore di gestione del presidio e solo in casi
selezionati ed attentamente valutati potrà venir posto in essere.
E’ necessario il supporto di un care giver motivato e attento (nell’opuscolo non viene
trattato proprio perché non indirizzato alla gran parte degli utenti).
L’educazione andrà iniziata dopo aver effettuato una valutazione positiva alla verifica
dell'apprendimento dei temi precedenti. A causa dell’alto impegno richiesto dalle tecniche
non viene stabilito un programma in fasi ma questo andrà effettuato tramite una stretta
valutazione volta per volta dall’Infermiere.
Le procedure vogliono essere anche un riferimento per l’operatore sanitario per favorire
l’omogeneità dei comportamenti e di conseguenza la comprensione da parte dell’utente,
egli di conseguenza si sentirà più orientato, sicuro ed eventualmente predisposto
all’apprendimento superiore.
Per il paziente ۶
L’accesso al PORT
Il CVC tipo PORT a differenza del CVC parzialmente impiantato è totalmente sotto cute, la
sua parte distale è rappresentata dalla camera col setto autosigillante in silicone; essa
andrà punta ogni volta bisogni accedere al sistema, ciò viene fatto con un ago non-coring
(esso permette la non lacerazione del setto della camera), importante è localizzare
saldamente la camera sottopelle e identificare il setto, pungendolo al centro.
Materiale necessario
tre batuffoli/garza sterili;
disinfettante;
guanti puliti;
ago di Huber (eventualmente del tipo con prolunga fornita di morsetto);
una siringa da 10 cc;
una siringa da 20 cc;
due fiale di soluzione fisiologica da 10 cc;
cerotto semplice o cerotto sterile premedicato (tipo mepore piccolo).
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Procedura
preparare tutto il materiale occorrente
Motivazione/Note
rende più agevole tutta l’esecuzione e permette di evitare
di toccare oggetti esterni al campo pulito
effettuare lavaggio antisettico e mettere
la maggior parte delle complicanze infettive è causata da
guanti
microrganismi provenienti dalle mani di chi gestisce il
dispositivo
preparare la siringa da 20 cc riempiendola con le due fiale è bene preparare il materiale nella parte “pulita” della
di fisiologica da 10 cc, riporla nella confezione sterile
procedura
aprire la confezione dell’ago di Huber, se sistema con prima di accedere al sistema bisogna riempire la prolunga
prolunga connettere la siringa da 20 cc e preriempire il per non rischiare l’aspirazione dell’aria in esso contenuta
tubicino con la fisiologica, sconnettere la siringa e riporla
senza contaminarla nel suo involucro, riporre l’ago con
prolunga nel campo sterile della confezione
aprire la confezione della siringa da 5 cc e connetterla alla preparare la siringa connessa per testare l’aspirazione
prolunga dell’ago
versare del disinfettante sui batuffoli sterili e disinfettare la la disinfezione del sito da pungere è una misura
cute del torace dove c’è il setto in senso circolare interno- fondamentale per prevenire le contaminazioni, il senso di
esterno
pulizia porta lo “sporco” verso l’esterno
ripetere l’operazione con un secondo batuffolo
localizzare con sicurezza il setto del Port con le prime 3 il setto va identificato con sicurezza e immobilizzato per
dita della mano non dominante, con queste fissarlo e far sì che la punzione sia esatta e vada a buon fine,
ancorarlo bene al piano del torace
evitando movimenti del setto
con la mano dominante inserire con fermezza l’ago non- il setto (per il materiale di cui è composto) crea abbastanza
coring (perpendicolarmente al piano del torace) al centro resistenza alla punzione per cui l’entrata deve essere
del setto, fino a quando si avvertirà sotto la punta la base decisa, sentire la punta sulla base del serbatoio indica che
del serbatoio
si è in sede corretta e che l’ago è inserito per il suo intero
aprire la clamp della prolunga, testare ritorno ematico il ritorno ematico è la riprova definitiva di un corretto
aspirando con la siringa vuota da 5 cc prima collegata, posizionamento, i 2-3 cc di scarto contengono eparina
circa 2-3 cc di sangue, clampare
concentrata
fissare l’ago con un cerotto premedicato, da questo punto spostamenti dell’ago potrebbero danneggiare seriamente il
in poi non effettuare movimenti, rotazioni o torsioni setto di silicone
dell’ago
scollegare e gettare la siringa, connettere la siringa da 20 è necessario lavare correttamente il sistema dal sangue per
cc con fisiologica, aprire la clamp, lavare il catetere con la evitare ostruzioni
tecnica stop&go, clampare la prolunga dell’ago mentre si
stanno iniettando gli ultimi 1-2 cc di soluzione
da questo punto si può usare il dispositivo per il motivo
per cui è stato creato l’accesso, per l’infusione, per fare il
lavaggio con soluzione eparinata, per il prelievo ematico
(in questo caso da faredopo l’adeguato scarto di sangue)
documentare la procedura
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SEZIONE 7Le complicanze principali
L’utente dovrà essere educato al riconoscimento dei principali sintomi di complicanze
rilevabili in prima persona anche durante la gestione.
I temi da trattare, facendo anche riferimento all’opuscolo informativo, sono:
o arrossamento, cute secernente, dolore, calore del punto di fuoriuscita del catetere,
infezione locale; rilevabile al monitoraggio del punto d’inserzione e da sintomi
soggettivi;
o ostruzione del CVC, withdrawal occlusion; rilevabile all’effettuazione del lavaggio,
eventualmente da sintomi soggettivi;
o trombosi venosa centrale; rilevabile da segni e sintomi, edema collo e braccio
omolaterale al catetere;
o infezione correlata al CVC (CrBSI), rilevabile dal monitoraggio precoce di segni e
sintomi.
L’educazione dovrà prevedere particolare attenzione nel non trasmettere sentimento di
allarme o paura, dare invece rilievo alla prevenzione come strumento di drastica riduzione
del rischio delle complicanze (soprattutto di tipo infettivo). Infatti il mancato rispetto delle
procedure in asepsi (soprattutto punto d’accesso al sistema e punto di fuoriuscita del
CVC) e la non scrupolosa igiene di vita sono le principali cause di complicanze infettive.
Fornire infine le informazioni necessarie sui riferimenti assistenziali disponibili per riferire o
risolvere la complicanze che possono presentarsi.
12
SEZIONE 8 La valutazione del programma educativo
Essendo il processo educativo a tutti gli effetti un processo di nursing non si può
tralasciare la valutazione come punto conclusivo e di partenza delle eventuali modifiche o
rafforzamenti da effettuare sul processo stesso. Sono previste quindi delle domande
valutative qui in ordine ma da porre verbalmente all’utente in sequenza varia, esse
permettono di fotografare la situazione di apprendimento di quell’utente.
Le domande valutative
Legenda di lettura
punti 0 – L’utente identifica correttamente gli elementi, questi vengono sviluppati in modo
esatto e coerente rispetto ai contenuti del processo educativo;
punto 1 – L’utente identifica in parte gli elementi corretti che vengono sviluppati in modo
impreciso e/o confuso rispetto ai contenuti del processo educativo;
punti 2 – L’utente non identifica gli elementi corretti, questi vengono sviluppati in modo
errato e confuso rispetto ai contenuti del processo educativo.
1. Il CVC è necessario per:
2 – effettuare terapie infusive velocemente;
1 – effettuare prelievi ematici ed eventualmente per terapie infusive;
0 – effettuare terapie infusive senza dover ricorrere a ripetute punture, eventualmente anche per i
prelievi ematici.
2. L’utente descriva il catetere ed il posizionamento:
2 – non descrive il presidio né posizionamento;
1 – descrive solo una delle componenti o entrambe non integralmente;
0 – descrive dove è inserito, dove termina, la tunnellizzazione e le componenti del catetere.
3. L’igiene corporea completa:
2 – è possibile, si toglierà la medicazione e di effettuerà l’igiene con spugnature o a pezzi;
1 – è possibile, si può proteggere la medicazione ed effettuare a preferenza bagno o doccia;
0 – è importante e fondamentale, sarà necessario proteggere la medicazione, il bagno è sconsigliato.
4. L’utente esegue la procedura di protezione della medicazione:
2 – non esegue la procedura o lo fa con molti errori;
1 – esegue la procedura con errori e/o con difficoltà;
0 – esegue la procedura senza effettuare errori.
5. La medicazione va effettuata quando:
2 – quando si stacca e non oltre i 10 giorni, avvisando l’Infermiere ogni volta che la fa;
1 – ogni 7/8 giorni;
0 – ogniqualvolta si stacchi, si sporchi o si inumidisca e comunque non oltre i 7/8 giorni.
6. Prima di eseguire le procedure:
2 – va raggruppato tutto il materiale che può servire vicino al paziente;
1 – va effettuato un lavaggio delle mani e preparato il materiale che può servire vicino al paziente;
0 – va effettuato un lavaggio delle mani antisettico dopo aver preparato il materiale indicato sul piano di
lavoro, vicino terrà comunque il contenitore con tutte le sue scorte.
7. Effettuerà il lavaggio mani prima di medicazioni e/o lavaggi:
2 – con acqua e sapone per 5 minuti;
1 – con acqua e sapone disinfettante, chiudendo il rubinetto con la salvietta;
0 – con acqua e sapone disinfettante per 2 minuti, rispettando le “aree pulite”.
13
8. Il batuffolo per effettuare la disinfezione del punto di fuoriuscita del CVC:
2 – è sterile, si effettua la disinfezione tamponando il punto di fuoriuscita, si effettua 2 volte;
1 – è sterile, va messo disinfettante, si effettuano movimenti circolari più volte;
0 – è sterile, va messo disinfettante con la tecnica del non contatto, si effettuano movimenti circolari più
volte senza mai tornare indietro.
9. L’utente esegue la procedura di medicazione:
2 – non esegue la procedura o lo fa con molti errori;
1 – esegue la procedura con errori e/o con difficoltà;
0 – esegue la procedura senza effettuare errori.
10. Il lavaggio del CVC va effettuato:
2 – ogniqualvolta faccia la medicazione, con soluzione fisiologica;
1 – ogni 7 giorni, per mantenerlo pulito;
0 – ogni 7/8 giorni, salvo diverse indicazioni, per mantenere il CVC funzionante e ben pervio.
11. In caso di difficoltà all’iniezione delle soluzioni durante il lavaggio:
2 – eserciterà pressione, finché non si sblocca il catetere;
1 – chiuderà il CVC con un nuovo tappino sterile e chiamerà l’ospedale;
0 – proverà una seconda volta, comunque non esercitando una pressione eccessiva, eventualmente
chiuderà il CVC con un nuovo tappino sterile e chiamerà il servizio/Infermiere di riferimento.
12. L’utente esegue la procedura di lavaggio:
2 – non esegue la procedura o lo fa con molti errori;
1 – esegue la procedura con errori e/o con difficoltà;
0 – esegue la procedura senza effettuare errori.
13. Cosa deve monitorare per sorvegliare precocemente l’insorgenza di complicanze infettive :
2 – prurito sul punto di fuoriuscita del CVC e sul tunnel sottocutaneo, gonfiore lato omonimo;
1 – presenza di febbre elevata con brivido, presenza di pus sul punto di fuoriuscita del CVC;
0 – arrossamento e/o calore e/o dolenzia al punto d’inserzione, eventuale comparsa di febbre.
14. Il trattamento infusivo domiciliare:
2 – è possibile se vi sono 2 familiari disponibili, prima va aspirato il sangue, il gocciolamento non
necessita di sorveglianza, a fine infusione si disinfetterà il cono connettore e si metterà il nuovo
tappino;
1 – è possibile, prima va fatto un lavaggio del presidio, va sorvegliato il gocciolamento quando si vuole,
a fine infusione farà un altro lavaggio;
0 – è possibile entro determinati criteri, prima va testata la funzionalità del presidio, va sorvegliato il
gocciolamento ed a fine infusione un lavaggio con soluzione eparinata.
15. L’utente/care giver esegue la procedura di infusione:
2 – non esegue la procedura o lo fa con molti errori;
1 – esegue la procedura con errori e/o con difficoltà;
0 – esegue la procedura senza effettuare errori.
14
Griglia di valutazione dell’apprendimento
Legenda singoli temi
punti 0 – L’utente identifica correttamente gli elementi, questi vengono sviluppati in modo
esatto e coerente rispetto ai contenuti del processo educativo;
punto 1 – L’utente identifica in parte gli elementi corretti che vengono sviluppati in modo
impreciso e/o
confuso rispetto ai contenuti del processo educativo;
punti 2 – L’utente non identifica gli elementi corretti, questi vengono sviluppati in modo
errato e confuso
rispetto ai contenuti del processo educativo.
Data
Contenuti educativi somministrati
A cosa serve il CVC
Conoscenza relativa al CVC
Conoscenza relativa all’igiene
completa
Tecnica della protezione della
medicazione
conoscenza dei tempi per la
medicazione
Conosce quando va effettuato il
lavaggio antisettico delle mani
Tecnica del lavaggio antisettico delle
mani
Come prevenire la contaminazione
del punto d’inserzione
Tecnica della medicazione
Conoscenza dei tempi per il lavaggio
Conoscenze sulla gestione della
resistenza alla somministrazione in
bolo
Tecnica di lavaggio del CVC
Conoscenza dei segni relativi a
possibili complicanze infettive
Conoscenza dei prerequisiti per il
trattamento infusivo domiciliare
Tecnica dell’infusione
data valutazione apprendimento globale
livello delle abilità acquisite
1^settimana 2^settimana 3^settimana 4^settimana dopo 60gg
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0 1 2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0 1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0 1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0 1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0 1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0
1
2
0 1
2
0
0
0
1
1
1
2
2
2
0
0
0
1
1
1
2
2
2
0
0
0
1
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Legenda apprendimento globale
2 - non conosce le tematiche essenziali;
1 - conosce tematiche essenziali e le esegue correttamente (lavaggio antisettico,
medicazione, complicanze);
0 - conosce ed esegue correttamente le tematiche essenziali e le altre tematiche trasferite.
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INFORMAZIONI
SULLA GESTIONE DEL
CATETERE VENOSO CENTRALE
A DOMICILIO
LG.CVC
Appendice Sez. 9
Logo ARS
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Ci auguriamo che questo strumento informativo
possa favorire il corretto uso del catetere
venoso centrale minimizzandone i rischi.
Questa guida intende fornire le indicazioni di
comportamento più utili per la gestione corretta del
catetere venoso centrale a domicilio e, in genere fuori
dall’ospedale.
Presentazione
Esistono diversi tipi di catetere venoso,
diversamente indicati a seconda del tempo che
devono rimanere in sede, delle motivazioni per
le quali sono stati inseriti e delle condizioni
generali e locali del paziente.
In particolare ci sono:
Quanti tipi di CVC esistono
I cateteri venosi rappresentano un sistema
sicuro per la somministrazione di farmaci, di
soluzioni nutrizionali, per frequenti prelievi di
sangue, dialisi, ecc.
A cosa servono
I cateteri venosi centrali (chiamati anche CVC)
sono piccoli tubi flessibili e resistenti che
vengono introdotti nelle grosse vene fino ad
arrivare in prossimità del cuore; viene inserito
con una tecnica semplice ed indolore (in
anestesia locale).
Che cosa sono i Cateteri Venosi Centrali
19
฀ del primo tipo
฀ del secondo tipo
Il suo catetere è:
- Sistemi di CVC totalmente impiantati, che
non si vedono perché completamente inseriti
sotto la cute.
- Sistemi di CVC parzialmente impiantati, che
sporgono dalla cute.
Quando ci laviamo le mani
L’igiene delle mani
Particolare importanza riveste il lavaggio delle
mani per il portatore di CVC.
E’ importante mantenere la pulizia della casa e
della biancheria, specie quella intima e quella
del letto perché viene facilmente a contatto
con la cute vicina al cvc.
E’ importante lavare con frequenza le mani, il
corpo, senza trascurare l’igiene del cavo orale
che dovrà essere molto attenta utilizzando uno
spazzolino comune e dentifricio.
L’ igiene personale e cura di sé
In questo periodo si dovrà porre particolare
attenzione all’igiene personale e ambientale.
Misure igieniche da adottare durante il
mantenimento del CVC
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Come e con cosa ci laviamo le mani
Il lavaggio delle mani può essere effettuato
con sapone antisettico (reperibile in farmacia)
ed acqua;
- Togliere anelli, bracciali ed orologi
- Arrotolare le maniche fino al gomito
- Bagnare le mani e gli avambracci con acqua
corrente
- Versare una quantità di antisettico e
massaggiare con cura le dita, gli spazi fra le
dita, fronte e retro delle mani, polsi per
circa 2 minuti
- Sciacquare accuratamente
- Asciugare
con
salviette
monouso
o
asciugamano pulito
Il lavaggio delle mani deve essere effettuato
sempre prima e dopo qualsiasi manovra sul
catetere e sugli eventuali accessori del
catetere stesso ( set d’infusione, rubinetti,
ecc.).
A.- Tagliare un pezzo di plastica da un
sacchetto ( es. un sacchetto di plastica da
congelatore) con una forbice pulita, di misura
2-3 cm maggiore rispetto alla medicazione per
ogni lato.
1.- Lavarsi le mani
2.- Applicare una medicazione impermeabile
(ce ne sono di vario tipo in farmacia).
In alternativa è possibile proteggere la
medicazione nel seguente modo:
La doccia e il bagno
Nel caso si abbia un catetere che sporge dalla
cute o una ferita di recente impianto medicati,
si potrà fare una normale doccia facendo
attenzione a non bagnare la medicazione
adottando i seguenti accorgimenti:
In alternativa è possibile utilizzare prodotti a
base alcolica che non necessitano l’uso di acqua
su mani prive di sporco visibile.
21
Le evenienze da saper riconoscere
E’ necessario contattare l’operatore sanitario
di riferimento nel caso in cui:
™ La zona circostante il punto d’inserzione
del catetere è arrossata, gonfia, dolente o
vi è presenza di secrezioni.
™ Febbre improvvisa non imputabili ad altre
cause.
Le attività consentite
Il CVC non impedirà ne intralcerà la maggior
parte delle abituali attività.
E’ consigliato evitare tutte quelle azioni che
comportano rischi di traumi diretti o contatti
sul CVC; sono invece consentite tutte le
attività fisiche, inclusi i rapporti sessuali
purchè non coinvolgano direttamente la zona
dove è posizionato il catetere.
B.- Fissare bene il pezzo di plastica sopra la
medicazione con nastro adesivo resistente
all’acqua (tipo seta) lungo tutto il perimetro
della plastica.
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Infermieri Assistenza Domiciliare Distretto di
______________________________________
Tel ________________
Dr. ____________________, Tel____________
U.O. di Dimissione_________________________
Medico di Famiglia
Dr_______________________, Tel __________
Chi contattare, orari e numeri di telefono
™ Improvvisa e forte difficoltà a respirare
™ Gonfiore a braccio e collo dal lato dove è
posizionato il catetere
™ Presenza di rossore, prurito e gonfiore
nella zona di contatto del cerotto.
Altro___________________________________
______________________________________
______________________________________
______________________________________
______________________________________
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LG. CVC Allegato 1 . TIPI DI CVC e POSIZIONAMENTO TIPI DI