DOLINSKI BREG
SPI-CGIL Sindacato Pensionati Italiani Trieste - Distretto Est - Lega Domio - Strada della Rosandra 58 (040829681 SETTEMBRE 2008
Inflazione e
costo della vita:
un primo passo
Torniamo sull’argomento, al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni di tutti noi.
Abbiamo spesso richiesto una valutazione sugli esiti che potrebbe dare un paniere
che fosse mirato alla tipologia di spesa degli
anziani (i beni essenziali, quali pane, pasta,
benzina e tariffe pubbliche …), così diversa da quella dei giovani e da quella di una
famiglia media. Finalmente l’Istat, su indicazione del governo Prodi, ha effettuato una
sperimentazione il cui esito, come da noi
sempre sostenuto, ha confermato: l’inflazione per un anziano-tipo raggiunge oggi il
6-7% annuo. ….
Questo mentre quella generale ha ormai superato il 4,1%!
Vergogna!
La giunta Tondo non ha
soldi per i più bisognosi,
per l’assistenza agli anziani, per i disoccupati, ma a
Valter Santarossa, nuovo
Presidente di Insiel, si vogliono dare 150.000 € all’anno. Per fare cosa?
Rilanciare l’azienda, caricando sulla collettività alcune inefficienze, passare
ai privati la parte produttiva e licenziando un po’ di
gente?
Per fortuna qualcuno (sindacato in primis) se n’è accorto e l’imbarazzatissimo
Tondo cerca di far marcia
indietro. Una volta servire
il paese era un onore, oggi
questi servitori sono un
onere per tutti noi.
Nota: Il precedente Presidente, l’industriale Della Valentina, percepiva
“solo” 80.000 €.
Probabilmente un paniere dedicato ai soli
anziani non è concretamente praticabile: ma
questa rilevazione deve essere capita dal
governo, ed usata dai partiti, dai sindacati e
dalla società civile tutta, per arrivare ad una
soluzione positiva per tutti quegli anziani
che ormai hanno perduto tra il 20 e il 30%
del potere d’acquisto delle loro pensioni.
---------------------A metà agosto una prima vittoria per le
nostre richieste: parziale, insufficiente, ma
pur sempre una presa d’atto di questo governo della vergognosa posizione assunta: a
fronte di un’inflazione arrivata a questi livelli, è stata riconosciuta a tutti i pensionati una
rivalutazione dell’1,7%
Dice il ministro Sacconi: alle pensioni minime offriamo un paniere ad hoc (consumi
di prima necessità) e indicizziamole a quella inflazione. Se così sarà, ma è da vedere
in concreto, sarebbe proprio quello che da
anni stiamo sostenendo con forza e convinzione.
Ma ovviamente il problema non si risolve
così semplicemente. Tutti gli altri? 1,7%
contro 6-7%?
Diciamo basta a questa ingiustizia, all’impoverimento del lavoro dipendente e dei pensionati: riflettiamo e organizziamo la nostra
risposta, per un autunno che non vorremmo
fosse caldo, ma così stando le cose potremmo non avere alternative.
Dalle promesse ai fatti
Nei nostri periodici incontri con l’Amministrazione
e con la Direzione dell’Ambito socio-sanitario Muggia-Dolina si fa il punto sui molteplici problemi della
Comunità.
Ovviamente rimane sempre aperto il problema della
verifica “dalle promesse … ai fatti”.
Su questo aspetto è fondamentale la partecipazione
dei cittadini, che sono quelli che, sperimentando i
servizi offerti da Comune, Azienda Ospedaliera e
Sanitaria, possono fornirci quelle informazioni “di
ritorno” in base alle quali sappiamo calibrare al meglio i nostri interventi.
Dobbiamo, in primo luogo, dare atto che dall’inizio
della sua attività, questa Amministrazione, in sintonia con Muggia e con l’Azienda Sanitaria, ha dato
forte impulso alle iniziative che più riguardano gli
anziani: sanità ed assistenza.
Rafforzati gli organici, aumentati i mezzi operativi
a disposizione del personale, apertura dello Sportello Unico (°) ed ampliamento dei servizi offerti, a
cominciare da quelli per favorire la permanenza al
domicilio dei cittadini in difficoltà.
Anche dal punto di vista amministrativo, per quanto
ci consta, il disbrigo delle pratiche assistenziali avviene in tempi medi assolutamente accettabili.
Certo permangono difficoltà e problemi di difficile
soluzione. Se il Governo nazionale e quello regionale diminuiscono i fondi a disposizione, … se la
nuova Giunta regionale pensa di eliminare l’assegno
per il reddito di cittadinanza, fiore all’occhiello del
Giunta Illy, … se non vara il nuovo Regolamento per
le case di riposo, …
Sul piano sanitario in senso stretto abbiamo molto
insistito perché i Sindaci, ufficialmente responsabili della salute dei cittadini, si impegnino con for-
ti pressioni su queste tematiche nei confronti della
Regione. Ma anche verso l’Azienda Sanitaria per i
tempi di attesa, troppo lunghi per molti interventi,
per mantenere alto il livello del servizio a Muggia
al termine dei lavori di ristrutturazione della sede,
in Zona Artigianale a Dolina, ambulatorio iniezioni
compreso, in via Puccini e in via Valmaura, per individuare e realizzare quel “punto d’incontro” per i
cittadini, dove sia possibile trascorrere del tempo in
compagnia, svolgendo attività di tempo libero, hobbistica, cultura, pranzi a condizioni di favore ecc.
Su tutti questi temi, l’impegno è stato assunto. Attendiamo con fiducia la loro realizzazione.
Ma non ci siamo occupati solo di anziani.
Una particolare attenzione sarà posta al problema del
disagio giovanile e dell’occupazione, per chi ne è privo. L’educativa di strada dovrà migliorare il proprio
intervento su dipendenze, alcol e droga, favorendo e
coinvolgendo le iniziative delle associazioni che da
tempo si occupano di questa delicata problematica.
Queste le cose che abbiamo convenuto e che proponiamo all’attenzione dei nostri lettori, invitati a pretendere che agli impegni seguano i fatti.
Ma un forte invito all’Amministrazione: parlare con
i cittadini, informarli, sentire le loro opinioni è la
base di una società democratica. Coinvolgere, non
imporre la propria volontà, rispondere alle esigenze
della società.
Sicuramente il nostro giornaletto non può essere
l’unico strumento informativo !
(°) Uno sportello che deve semplificare la vita al cittadino: esposto un problema, tutto il percorso burocratico ed informativo deve essere chiarito in tempo
reale.
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SETTEMBRE 2008
Giustizialismo e garantismo:
una contrapposizione
strumentale e opportunistica?
Una opinione personale: riceviamo e pubblichiamo, chiedendo però ai lettori un loro commento.
Grazie!
Nei mesi scorsi il governo, anziché occuparsi dei
problemi della gente, ha impegnato il parlamento
a salvare il Premier dalla condanna per quel reato
che pare certo: aver corrotto, tramite l’avvocato
Mills, i giudici che indagavano su reati di truffa
compiuti tanti anni fa.
Una riflessione di carattere generale si impone, per
capire l’atteggiamento del comune cittadino italiano. Dell’opinione degli stranieri sappiamo già. Fa
dire Bush, con una velina distribuita ai giornalisti:
… Italia paese di corrotti e corruttori, governata
da un corrotto, giunto al potere tramite l’uso spregiudicato di ricchezze accumulate (come?) e controllo e manipolazione dell’informazione… Una
velina che non è stata certo un errore di qualche
funzionario, anche se poi sono seguite scuse formali: questo è quello che pensano di noi. Ma tutti
noi siamo così? No di certo, esiste la parte sana
del Paese. Arrivo al punto. Potere del condizionamento indotto da una certa informazione. Oggi
in Italia chi chiede il rispetto delle regole e delle
leggi, viene chiamato con un termine che ha assunto un significato spregiativo: giustizialista. Chi
invece induce al trucco e alle furbizie, all’evasione
fiscale e contributiva, al non rispetto di un decente
livello di convivenza civile, chi considera sciocco
rispettare le regole, disprezza solidarietà ed equità,
viene chiamato garantista, rispettato ed ossequiato,
nella speranza che “come ce l’ha fatta Lui, forse,
anch’io …”.
E in nome della privacy, i garantisti minimizzano il
portato sociale di questi comportamenti, attaccano
la magistratura che indaga e bloccano le intercettazioni che hanno permesso di scoprire molti recenti
grandi crimini. Caso mai tutto questo non bastasse,
ad ogni buon conto, “proibiamo per legge di giudicare (e condannare) per reati comuni (si badi bene,
non per reati in materia di governo) le alte cariche
dello Stato”. Ben sapendo che solo una di queste
era interessata al problema. Se tutto questo crea
consenso, il cancro della nostra società è profondo: come potremo difenderci noi, che rispettiamo
ed onoriamo le regole, pratichiamo solidarietà, cerchiamo giustizia e certezza di pena per chi ha commesso reati, cerchiamo una società più giusta….
Tragicamente, afferma il politologo Giovanni Sartori, “il Paese è trasformato in un sultanato e il ministro della giustizia è diventato, assieme a tutto il
Parlamento, … lo scendiletto del Sultano”.
Giorgio Uboni
Un saluto
e tanti
auguri di serenità
A 83 anni Mario Criscenti ha deciso di godersi la pensione.
E’ stata una militanza
iniziata ancora nel periodo bellico, continuata nel Partito e nel Sindacato per tutti questi
anni con un impegno
ed una abnegazione che
dovrebbero esser conosciuti ed imitati dai nostri giovani.
Un grazie da tutti noi,
sapendo che nel bisogno
ci ritroveremo ancora,
tutti uniti.
La Redazione
I cani in Val Rosandra
Riceviamo da una lettrice e riportiamo in sintesi.
Da tanti anni vado con i miei nipotini a camminare in Val Rosandra, un vero gioiello che la natura ci ha donato … ma è diventato
il parco dei cani … ma non solo
del nostro comune, anzi … la nipotina ha calpestato … pazienza
… dato il gran caldo, abbiamo
pensato di fare anche un bagno
… bisognava attraversare un
ponticello … ma, essendo rotto,
era pericoloso … arrivati per altra via al laghetto, abbiamo trovato cinque cani, beati, che facevano il bagno, senza museruola;
altro laghetto, altri cani … ce ne
siamo andati, tristi ed arrabbiati
… a casa abbiamo fatto una bella
doccia.
Due sono le riflessioni che sorgono spontanee: la prima, l’educazione e il rispetto degli altri da
parte dei cittadini in generale e
dei padroni di cani in particolare;
secondo, la mancanza di controlli
(e delle relative sanzioni) da parte
di quelle autorità che dovrebbero
proteggere e salvaguardare l’ambiente e far rispettare le regole.
S.S.
E ora la risposta del Sindaco
Gentile sig.ra
La ringrazio per l’informazione:
io stessa vivo nel nostro comune
dalla nascita e sono fortemente
legata a quello che considero il
patrimonio di tutti.
La Val Rosandra è uno dei luoghi
più belli del nostro Comune, fatto
con cui La trovo d’accordo. Proprio per questo motivo l’amministrazione si è adoperata per ottenere una serie di risorse, con le
quali siamo potuti intervenire in
questa zona, migliorando di molto l’aspetto di questa parte del territorio comunale. Devo dire che
l’impresa a cui sono stati affidati i
lavori, ha realizzato gli interventi
in modo professionale, in base ad
esperienze pluriennali, conseguite
nella sistemazione di parchi nella
nostra e nelle altre regioni. In tal
senso è stato anche progettato il
ponte di legno all’entrata nella
Valle, che è rimasto purtroppo
danneggiato a causa delle alluvioni che hanno più volte colpito
il nostro comune, per fortuna non
con gravi conseguenze.
Per quanto riguarda i cani, La
vorrei informare che esiste un’ordinanza, emanata già dal mio
predecessore, con cui viene fatto
obbligo ai proprietari di tenere i
cani al guinzaglio e provvisti di
museruola, cosa fra l’altro prevista anche dal codice civile. Purtroppo, come Lei stessa ha potuto
constatare le persone non sempre
rispettano le regole e le leggi, ma
purtroppo non disponiamo di personale sufficiente per poter tenere
sotto controllo quotidianamente
tutto il nostro territorio. Abbiamo
a disposizione solamente tre vigili, che saltuariamente accettano
di venire a lavorare anche i sabati
e le domeniche per adempiere al
proprio dovere.
Nell’ultimo mese sono stata pre-
sente con loro e con l’assessore
per l’ambiente ad almeno tre sopralluoghi e solamente domenica
scorsa il nostro vigile urbano ha
elevato oltre 40 contravvenzioni.
Al contempo desidero informarLa
che stiamo portando avanti degli
accordi con la Regione autonoma
Friuli Venezia Giulia, che ci ha
concesso la gestione della Riserva della Val Rosandra, per avere
a disposizione una determinata
somma di denaro, con cui poter
assumere almeno tre persone per
un controllo continuo. Stiamo
predisponendo altresì una ordinanza che, se possibile, vieterà
la balneazione ai cani nelle acque
del torrente Rosandra.
Sono spiacente di non poter fare
altro per eliminare i disagi da Lei
descritti, ma la Val Rosandra è
aperta a tutti, per cui dobbiamo
tutelarla e difenderla tutti, essendo parte di noi e del nostro territorio. Purtroppo di persone che non
reputano necessario sottostare
alle regole della società civile, ce
ne sono ovunque e quindi anche
nel Parco della Val Rosandra..
Il Sindaco
Dr. Fulvia Premolin
SETTEMBRE 2008
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Il Nord Est arriva sino a Dolina!
Crisi economica, globalizzazione, concorrenza internazionale impongono sempre
più alle imprese, piccole o
grandi che siano, di migliorare la qualità dei loro prodotti e di individuare quelle
nicchie di mercato che ancora consentono di poter avere
spazi di intervento.
E nonostante tutto, piccolo è
ancora bello, per chi sa sfruttarlo.
Dolina non fa eccezione.
Abbiamo già visto la famiglia Kocijančič, Robi e Mitja
Ota, quindi pane e dolciumi,
olio e vino. Oggi, passando al
comparto industriale, siamo
con Saša Smotlak nella Zona
Artigianale.
Chi è Saša? Un uomo forte
e intraprendente, anche simpatico, che ha deciso, quasi vent’anni fa, di cambiare
vita, ma non settore di attività: semplicemente (!) da dipendente a imprenditore! Hai
detto niente! E’ stata dura:
cambiare mentalità, rischiare,
cercare una clientela che deve
appena conoscerti e fidarsi di
te e del tuo lavoro. Prima un
piccolo locale a Caresana, i
clienti in Regione; poi tra i
primi soci del Consorzio Artigiani Dolina e, finalmente,
nel ’92 il trasferimento nel
capannone in Zona Artigianale.
Ricerca di finanziamenti,
pubblici e privati, perché acquistare macchine moderne
e tecnologicamente avanzate
costa; ed è anche un rischio.
E poi l’assunzione, un po’
alla volta, dei collaboratori.
Possiamo dire, in settembre
2008, che è andata bene: due
capannoni per due società
collegate, 10 operai specializzati, 1 ingegnere meccanico, 2 impiegate più Saša a
dirigere, ma anche a lavorare
e pensare tutto il giorno: “io,
speriamo che me la cavo”.
Con un sincero riconoscimento alle maestranze, ottimi collaboratori: in fondo i
risultati sono dovuti anche al
lavoro di gruppo, siamo come
una grande famiglia.
Ma cosa produce quest’uomo? Stampi! Stampi? Si, proprio stampi in acciaio per materie plastiche, per una clien-
Saša Smotlak sul posto di lavoro con uno stampo in acciaio
tela molto vasta, per ogni tipo
di macchina che abbia parti in
plastica, dalle automobili agli
elettrodomestici, a qualsiasi
altro oggetto possibile.
Stampi, dalla loro progettazione al disegno esecutivo,
alla realizzazione curatissima
nei dettagli e pronti all’uso.
Da qualche anno, fatto lo
stampo, si è passati anche al
prodotto finito: macchine ultramoderne, programmi computerizzati, da vedere come
lavorano. E’ uno spettacolo!
Clientela vasta e diversificata,
dice Saša, snocciolando nomi
di marche che non ci saremmo
immaginati; vuol dire che la
qualità c’è (e si vede). BMW,
Mercedes, Fiat, Audi, VW,
GM-Opel, Toyota … Philips,
Zanussi, Bosch, Electrolux; e
per finire anche triestini (sia
pur unici per ora): Illycaffè
e Pittway. Hai detto niente!
Ma la concorrenza cresce,
l’Est europeo cerca spazi, la
Cechia è forte, poi la Cina …
Competere sui costi è dura,
bisogna migliorare ogni giorno la qualità, affinare e innovare il processo produttivo:
più macchine intelligenti (ma
costose), Stato e Regione sostengono sempre meno innovazione e ricerca. (Per inciso,
è questa una delle principali
critiche del sindacato al governo: non ci sono sviluppo
e occupazione, se non si investe in ricerca, innovazione,
scuola e università!).
Oggi dunque le prospettive
non sono rosee: non possiamo
certo competere con i paesi
emergenti sul costo del lavoro. Crisi economica globale e
caduta dei consumi sono alla
porta, molti decentrano la
produzione all’estero, dove
non sempre contratti e regole
(se ci sono) vengono rispettati (leggi concorrenza sleale).
La Cina produce già stampi,
ma non sono perfetti, li rifiniamo noi; ma costano molto
meno e i cinesi imparano in
fretta a far meglio. Per quanto
tempo reggeremo?
Le due società di Saša (Comec
e Comec Plast) sono in regola: leggi e contratti rispettati,
certificazione ISO, ecc. Ma i
fornitori vogliono essere pagati subito, mentre i clienti
tergiversano, rimandano, pagano dopo 120, 160 giorni …
scontare i crediti è un altro
costo aggiuntivo, gli interessi
passivi sono alti. Certo anche
il sistema bancario non aiuta.
Chiacchierando, i problemi
e le preoccupazioni di Saša
sono condivisi anche da noi
del sindacato. I tempi sono
complicati e duri, le prospettive incerte; si comprende
l’attenzione prima di investire
data l’incertezza del mercato,
i cordoni della borsa di Fondo Trieste, Frie, Friulia, ecc.
sono troppo stretti. La Slovenia, che è aiutata dall’Unione
Europea (Obiettivo 2, che per
noi è in esaurimento), si trova
a 100 metri da noi. San Servolo ci guarda dall’alto! Ma
noi, dice Saša, abbiamo la
pelle dura e le spalle robuste.
Azzardo ancora qualche domanda.
Sperando nell’inversione di
tendenza dell’economia e
quindi dei consumi, qualcuno
del posto, giovani preparati e
volonterosi, forse troveranno posto in Comec? Qualche
stage estivo dalle scuole slovene di Trieste può servire …
Ma la famiglia? So che hai tre
figlie...entreranno in azienda?
Una studia Relazioni pubbliche aziendali, l’altra si è appena diplomata come perito
meccanico allo Jozef Stefan
e sta continuando lo studio
alla facoltà di Ingegneria Industriale a Trieste. Non è proprio quello che ci vuole per
un’azienda meccanica? Poi
la terza figlia? Bè, è ancora
piccola, ha soltanto 14 anni
e farà ragioneria allo Ziga
Zois, non azzardiamo previsioni. Smotlak scuote la testa:
chissà, vedremo, certo oggi
l’azienda sono io, ma energie
fresche non guasterebbero!
Finita così la chiacchierata.
Ci rivedremo.
Auguri Saša e buon ventesimo anniversario della tua
attività, nell’ormai prossimo
2009!
A cura di U.G.
DOLINSKI BREG
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SETTEMBRE 2008
Laboratorio di convivenza civile
Da Edvin Švab, già sindaco di Dolina,
riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Ogni territorio nazionalmente misto dovrebbe essere un cordiale laboratorio di
convivenza civile e di collaborazione delle persone che vi abitano. Il territorio nel
quale viviamo è proprio così, infatti bisognerebbe vivere non solo uno accanto all’altro, ma l’uno con l’altro.
Purtroppo però non è sempre così, in quanto la parte più numerosa, dominante della
popolazione non ha ancora un rapporto di
disponibilità e di comprensione verso la
parte minoritaria. In questo caso è giusto e
democratico che la parte minoritaria degli
abitanti venga tutelata dal legislatore, cioè
dallo stato.
Nella provincia di Trieste siamo presenti come cittadini autoctoni sia italiani sia
sloveni. Oltre a questi sono presenti anche
altre nazionalità come ad esempio quella
serba, croata, friulana, tedesca, ceca, greca
ed altre.
Lungo il confine aperto tra l’Italia e la Slovenia vivono su questo versante del confine la minoranza slovena, mentre quella
italiana in Slovenia. Sia la prima che la
seconda comunità minoritaria potrà conservarsi e svilupparsi solamente se avrà
le condizioni e lo stimolo per poter usare
liberamente ed in modo preponderante la
propria lingua nonché usufruire degli altri
diritti riconosciuti per legge. In caso contrario le due comunità minoritarie scompariranno come acqua nella sabbia.
In questa riflessione bisogna porsi alcune
domande: E’ possibile un’uguaglianza indipendentemente dal numero di appartenenti delle due diverse nazionalità linguistiche? La conoscenza e un utilizzo libero
delle due lingue possono essere considerati un ostacolo o un intralcio e quindi rappresentano un impedimento allo sviluppo
sociale di un territorio misto? Ostacolare
e limitare i diritti di una comunità minoritaria può essere d’aiuto alla crescita e allo
sviluppo della parte maggioritaria e dominante, che è appunto il presunto attuatore
della negazione dei diritti alla minoranza?
Invece della risposta a queste domande
desidero esprimere un riconoscimento al
nostro sindacato CGIL che con coerenza
riconosce e rispetta una fattiva pluralità di
lingue e gestisce rapporti di amicizia tra
italiani e sloveni.
Noi che affermiamo la convivenza, che
vogliamo svilupparla e consolidarla, sappiamo di avere molti amici che la pensano
allo stesso modo, qui a casa e nel mondo,
Medici di base:
a cosa servono
gli studi associati
L’Azienda Sanitaria punta
a sostenere i medici che
decidano di associarsi. Ciò
può avvenire sia lavorando
nello stesso ambulatorio che
in ambulatori diversi, ma
sempre con le cartelle cliniche
dell’assistito disponibili in via
informatica (al computer).
Studi recenti (Università
Bocconi) confermano che in
questi casi si realizza una più
efficace cura ed assistenza alla
persona. Ricordiamo anche ai
nostri lettori che il medico è
tenuto a seguire il paziente nel
caso di ricovero ospedaliero
e successiva dimissione (la
c.d. continuità terapeutica).
Certo molti medici sono restii
ad informatizzare il proprio
archivio, a collaborare con altri colleghi, ecc.; ma così facendo non favoriscono
l’assistito!
Informatevi quindi dal vostro medico di famiglia, per conoscere nomi, orari, indirizzi
dei colleghi consociati. E se non lo ha ancora fatto, pretendete che si adegui,
nell’interesse vostro e di tutti i cittadini.
ma abbiamo anche oppositori alla convivenza, alcuni di questi coltivano ancora
oggi un odio velenoso verso la diversità e
le minoranze.
Un esempio recente dell’opposizione e del
disprezzo della presenza slovena e della
convivenza civile sono i monumenti della resistenza imbrattati, scritte slovene su
pannelli stradali coperte o cancellate. Non
possiamo affermare che si tratti di segni di
un nuovo fascismo, visto che viviamo in
uno stato democratico.
E’ anche vero che ogni gesto simile, in effetti, ricorda il fascismo che ha provocato
agli italiani, agli sloveni, agli altri popoli e
al mondo intero tanta sofferenza e vittime.
Azioni del genere rappresentano un monito e ribadiscono la pericolosità e la dannosità di simili interventi notturni che vanno
stroncati e puniti.
Gentili pensionate e cari pensionati, che
non siete membri di questo sindacato, editore del bollettino interamente bilingue
“Dolinski Breg”, modesto per dimensioni,
ma esemplare e ricco di valori dell’uguaglianza, parità e convivenza tra le genti: se
non fate parte ancora della nostra grande
famiglia operosa, potete aggregarvi, ne saremo felici.
Edvin Švab
A Boris
Pahor
Complimenti Professore.
Era ora che La conoscessero anche
gli “altri triestini” e gli italiani tutti.
Grazie e buon compleanno, anche da
parte nostra e dei lettori del Dolinski
Breg.
Da un nostro
intervento
un punto a favore
dei cittadini
Il dottor Stener ci scriveva paventando che alcune cure specialistiche
prestate da un medico convenzionato
non si potessero avere più di una volta all’anno.
Interpellata al riguardo, l’Azienda
Sanitaria ci ha precisato che tale limite è inesistente.
Pertanto i pazienti possono accedere
all’assistenza specialistica accreditata senza limitazioni durante l’arco
dell’anno.
DOLINSKI BREG
SETTEMBRE 2008
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Ancora in tema di raccolta differenziata
Premesso che la raccolta differenziata non è più un optional per
nessuno, ma un obbligo che dobbiamo saper affrontare e risolvere
con la massima serietà, il problema che si pone oggi è il come si
possa materialmente risolvere il
problema.
Dolina non fa eccezione: saggiamente, questa Giunta si è messa
all’opera.
Ma, come spesso succede, tra il
dire e il fare, poi scoppia il problema del come.
Ne parliamo ancora perché in paese se ne parla; qualcuno straparla,
strumentalizza, ma l’argomento è
comunque per tutti all’ordine del
giorno.
Per quanto ci risulta, vediamo i
punti critici ancora irrisolti:
> necessita chiarire ancora una
volta l’aspetto economico: la
bolletta sarà più leggera o più pesante rispetto al passato? Quando
saremo “a regime”?
> i bollettini, stilati in solo italiano (le leggi 482 e 38 sul bilinguismo?), sono stati affidati
per la distribuzione alla Equitalia
Nomos spa, Provincia di Trieste,
RAV, Agente riscossione. Con
quale vantaggio per l’utenza e le
casse del Comune?
> i tre contenitori:
- per quello verde: quando partirà il rilevamento del contenuto
effettivo e dell’addebito sul reale
utilizzo?
- per quello blu che, date le dimensioni, non contiene neppure
Primorski e Piccolo di due settimane, l’intervallo tra un prelievo
e l’altro;
- per quello giallo: fa piacere saper che non ci costa, ma ci augu-
riamo che il ricavo di chi raccoglie non sia di troppo superiore al
costo del prelievo. Se così fosse,
una quota ulteriore (?) potrebbe
spettare al Comune?
- gli intervalli tra un prelievo e
l’altro: d’estate, come nelle altre
stagioni, i rifiuti vengono prelevati solo due volte alla settimana.
E’ un problema, collegato poi al
fatto che non tutti dispongono di
spazi esterni idonei a lasciare i
contenitori per tutta la giornata in
attesa del camion.
Ma, se come ampiamente sostenuto dalla Giunta in fase di presentazione, ci sarà un risparmio
(speriamo che sia così), come
verrà utilizzato. I comuni più virtuosi, li hanno messi in bilancio
ed hanno indicato la destinazione.
Citiamo, a puro titolo di esempio, Verbania. Hanno raggiunto
il 72% di differenziazione e nel
ringraziare i cittadini per l’impegno e, per certi aspetti, il piccolo
sacrificio sopportato, hanno concesso degli abbonamenti gratis
per i trasporti pubblici. Ecco un
modo di gratificare concretamente e di far sapere come si spendono i soldi pubblici.
Ma si potrebbero anche spendere
diversamente. Sempre in ottica
di ecologia ed ambiente, di più e
meglio sulla manutenzione delle
strade. Citiamo: dal ponte di Bagnoli a Dolina, un lavoro da tem-
po atteso, si è trovata una ditta che
probabilmente si occupa anche di
montagne russe. Infatti la strada
non è certo bella dritta come un
biliardo. Mi pare che prima di
asfaltare, si debbano predisporre marciapiedi, caditoie, griglie
varie (non barbecue!), fresare
e livellare per bene e solo alla
fine stendere l’asfalto. Si possono chiedere i danni all’impresa,
pagata con soldi pubblici per un
lavoro malfatto?
Siamo per la difesa del verde
pubblico: ma non per quella
marea di alberi fronzuti che nascondono i cartelli stradali, per
quelle giungle di sterpaglia che
invadono le carreggiate, i bordi e
i marciapiedi delle strade, lo stesso cimitero e così avanti. Ecco
quindi un capitolo di spesa che
andrebbe rimpinguato, sempre
che sia possibile, visti i tagli che
questo governo sta facendo nei
confronti dei comuni, alla faccia
del decentramento e del federalismo fiscale. L’unica fonte locale
di cassa, l’ICI, è stata tolta (il che
di per sé non è un male), ma i
fondi non sono stati reintegrati.
Queste le principali critiche che i
cittadini ci esternano: le riportiamo come invito al Comune a tentare soluzioni, ben sapendo quanto sia difficile. Ma sapendo anche
che ci avviciniamo alle elezioni.
Non vorremmo che qualcuno vi-
gliaccamente si aggrappi a queste
questioni, non certo decisive per
la vita sociale, per nascondere le
responsabilità della sua parte
politica, regionale e nazionale, su partite ben più rilevanti,
come il costo della vita, il recupero del potere d’acquisto, il sostegno ai ceti più deboli, la giustizia, l’attacco alla magistratura
e le leggi ad personam, la lotta
all’evasione fiscale e così via.
Cose di cui parliamo ogni giorno
e che ci pesano e preoccupano
ben più che la bassa speculazione
che viene fatta su “scovazze” e
sterpaglie!
v.f.
P.S.: Ci auguriamo, cari lettori,
che anche questa volta chi semina zizzania, raccolga tempesta.
Lo sfalcio ai bordi stradali
In punto apprendiamo che, sia
pur in ritardo, viene costituito un
gruppo congiunto di intervento
tra Dolina e Muggia. La notizia
ci conforta, ne seguiremo lo sviluppo.
Ecologia, Ambiente
e Rifiuti a Dolina.
E’ allo studio il Piano Energetico,
sul quale riferiremo ampiamente,
unitamente allo sviluppo della
raccolta differenziata, nel prossimo numero.
Referendum? No, grazie!
In marzo scrivevo che il 2008 è
incominciato all’insegna delle immondizie;
mi sembra che si continui. C’è chi
sostiene che bisogna ritornare indietro,
alle isole ecologiche (i cassonetti), che
potrebbero garantire la differenziata. Ma
non funzionava bene, diciamocelo, perchè
si buttava un po’ di tutto dappertutto! E
sicuramente non si può mettere accanto
ai raccoglitori una guardia a controllare
tutto e tutti, compresi quelli che venivano
da fuori Comune; e noi pagavamo. Nel
mio articolo marzolino plaudivo alla scelta
comunale della raccolta porta a porta,
pur con opportune critiche costruttive:
e lo confermo anche oggi. Certamente
come per tutte le novità non tutto è andato
liscio, ma a consuntivo non mi sembra che
stia andando tanto male, come sostiene
qualcuno. Anzi, secondo il parere di molti
concittadini da me interpellati in merito
,l’esperienza sembra vincente. Allora,
proporre un referendum per tornare indietro
è sicuramente legittimo, ma io mi chiedo
se il gioco valga la candela, se per pochi
che hanno protestato per qualche disguido
cui mi sembra si stia anche rimediando,
si debba spendere denaro pubblico che
sicuramente sarebbe meglio impiegare per
altro , non ultimo l’assistenza ; visto anche
il calo delle entrate dovuto all’ abolizione
dell’ICI.
Senza entrare nel merito delle critiche
all’attuale
gestione
della
raccolta
differenziata, alle quali chi amministra il
Comune ha già risposto pubblicamente, mi
limito solamente a ricordare a tutti che il
problema dei rifiuti è mondiale e tutti, chi
più e chi meno, se ne sono accorti. E prima o
poi tutti i comuni dovranno adeguarsi, anche
perché con questo sistema ognuno diviene
responsabile di quanto e cosa mette nei suoi
contenitori: e paga di conseguenza. Ci sono
sicuramente sperimentazioni, soluzioni,
idee e strade diverse , ma pensiamo che
in questo caso la scelta fatta a Dolina sia
stata oculata, segue esperienze positive e
consolidate da altri comuni, a cui molti
altri si sono adeguati. Anche se la prima
attuazione è stata criticata, anche da me,
per come si è avviata, penso sia ovvio che
un po’ di pazienza, buon senso e sacrificio
siano richiesti a tutti, nessuno escluso.
Sicuramente si può migliorare, dare buoni
suggerimenti, come ad esempio pensare
in futuro di raccogliere anche l’organico.
Qualcuno già lo fa. Ma ritornare alle isole
non mi sembra logico, mi sembra proprio
di rivedere un brutto film già visto.
Matis
DOLINSKI BREG
6
Vorrei raccontarvi la storia di
quattro persone. Il primo si
chiamava OGNUNO, il secondo QUALCUNO, il terzo CHIUNQUE e il quarto
NESSUNO.
Dovevano svolgere un impegnativo lavoro. OGNUNO
era convinto che il compito
verrà svolto da QUALCUNO. NESSUNO lo svolse,
poteva però farlo CHIUNQUE. Per questo QUALCUNO era arrabbiato poiché il
compito poteva farlo OGNUNO. Però OGNUNO pensava
lo potesse fare CHIUNQUE.
NESSUNO però noto che
CHIUNQUE non lo fece. E’
finita così che OGNUNO accusava QUALCUNO, perché
NESSUNO ha fatto quello,
che CHIUNQUE poteva farlo.
Questa storiella mi fa venire
in mente quello che si fa, si
potrebbe, si dovrebbe o sarebbe auspicabile si facesse nel-
SETTEMBRE 2008
Attivisti
sindacali
l’ambito del nostro sindacato.
Lo Spi è il sindacato dei pensionati e delle persone anziane. E’ notorio che più iscritti
siamo più contiamo. Per questo a volte per il sostegno alle
vostre e nostre lotte e rivendicazioni abbiamo bisogno della
vostra presenza fisica. Avremmo però anche bisogno di volontari particolari, che siano
più attivi e pertanto chiamati
attivisti. I compiti di questi collaboratori sono un’pò
impegnativi e comportano il
fatto di essere presenti tra la
popolazione per la diffusione,
informazione e propaganda
delle nostre iniziative sindacali, sociali e rivendicative.
E qui vorrei ricollegarmi alla
storiella in premessa.
Se CHIUNQUE è invitato a
darci una mano, OGNUNO
dovrebbe sentirsi in dovere di
farlo, non vorremo però che
non si presenti NESSUNO,
perché di quelli che danno una
mano adesso non ne rimanga
solo QUALCUNO.
Stesso discorso nel caso delle
assemblee alla presenza delle
quali CHIUNQUE è invitato. OGNUNO dovrebbe sentirsi in dovere di portare alle
stesse le sue proposte. Ma
se alle assemblee si presenta
solo QUALCUNO il risultato è già positivo, altrimenti lo
sforzo da noi profuso non sarebbe utile a NESSUNO.
E cosa dire dei momenti di
lotta, dei presidi, delle manifestazioni dal sindacato organizzate. Certo anche a questi è invitato CHIUNQUE,
OGNUNO dovrebbe sentirsi
in obbligo ad essere presente,
ma se si presenta solamente
QUALCUNO, poi alla fine,
dal alto delle finestre dei palazzi dove si decide diranno,
“ma se non c’è NESSUNO”.
Alla fine, scherzando, scherzando, vedete come si può
filosofare solamente con quattro parole. Però seriamente vi
invito, ovviamente a chi se la
sente, di starci a fianco, di darci una mano anche come attivisti. Agli altri invece un auspicio di essere maggiormente
presenti alle nostre assemblee
ed alle iniziative organizzate
per il sostegno alla lotta per i
diritti di noi tutti.
Scusandomi se vi ho annoiato
vi invito a meditare per il vostro e il nostro futuro.
v.f.
NOTIZIE UTILI
Cassazione: il Comune risponde quale custode dei danni arrecati all’utente
della strada.
La Terza Sezione Civile della Cassazione,
chiamata a pronunciarsi in merito alla responsabilità del Comune di Roma per le
lesioni subite da un motociclista, finito su
una buca presente lungo il manto stradale,
ha condiviso (Sent. 4962/2007) la decisione di carattere generale della Cassazione
(Sent. 15383/06), che ritiene responsabile
il manutentore (in questo caso il Comune
di Roma).
Appello dell’Associazione
Donatori di Sangue.
Continua l’emergenza sangue nella Provincia di Trieste, costretta a recuperarne
circa 3.500-4.000 sacche dagli altri Servizi Immunotrasfusionali della Regione.
Facciamo nostro l’invito a tutti i cittadini a
dare il proprio contributo per questo nobile
e necessario senso di solidarietà.
Riscatto contributivo della laurea.
La Legge 244/2007 rende più conveniente
il riscatto degli anni trascorsi all’università. Gli interessati si possono rivolgere agli
sportelli Inps per avere le necessarie delucidazioni, data la notevole complessità
della materia.
EstEnergy: che fare se la bolletta
non arriva?
E’ opportuno informarne l’ufficio. Ma, se
poi ve ne dovessero rispedire una copia e
vi chiedessero interessi di mora e rimborso
del francobollo, sappiate che in un caso simile siamo riusciti a farci rimborsare quegli importi, in quanto non dovuti.
Le nostre sedi.
Ricordiamo ai nostri lettori che presso le
nostre sedi oltre ai tradizionali servizi di
patronato, consulenza fiscale e informazioni sull’assistenza sociale abbiamo attivato,
in collaborazione con Federconsumatori,
uno sportello di tutela del cittadino consumatore. Se avete problemi di contratti stipulati al telefono, contestazioni con banche ed assicurazioni, agenzie immobiliari,
utenze per i servizi domestici … ed altro
ancora, venite a trovarci, contattateci, vi
aiuteremo a risolvere il problema.
Comunque, diffidate da chi vi offre grandi
occasioni, grandi affari … spesso la realtà
è diversa!
Tessere Bus.
Le tessere bus annuali gratuite per invalidi
si ottengono presso la Provincia di Trieste,
Piazza Vittorio Veneto, dietro presentazione della documentazione medica, di due
fotografie e di €3,95 per spese di cancelleria.
Competono a fronte di invalidità superiori
al 66% (cioè 2/3).
Carta Famiglia. Reddito di Cittadinanza.
Fondo per l’Autonomia Possibile (FAP)
Presso le nostre Leghe troverete l’assistenza necessaria a svolgere le pratiche
per l’ottenimento dei contributi a sostegno
dei cittadini in stato di disagio e/o di difficoltà, così come previsto dalla legislazione
regionale del 2006. Quella che la Giunta
Tondo intende ridimensionare e annullare
in buona parte.
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Oltre alle convenzioni già in atto che
confermiamo (i nostri iscritti ricevono assieme alla tessera un apposito
opuscolo), rendiamo nota una ulteriore possibilità relativa a prodotti
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Località Mattonaia 627
Dolina/San Dorligo
Tel. 040.824743
Hanno collaborato a questo numero:
SONIA BIAGI, DARIJ BRAJNIK, VLADI FURLAN, MATIS, SAŠA SMOTLAK, ITALICO STENER
EDVIN ŠVAB, GIORGIO UBONI, MIRANDA VODOPIVEC
Stampa:
Tipografia Arzioni - Trieste
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Dolinski Breg - settembre 2008 - Spi-Cgil