DOLINSKI BREG SPI-CGIL Sindacato Pensionati Italiani Trieste - Distretto Est - Lega Domio - Strada della Rosandra 58 (040829681 SETTEMBRE 2008 Inflazione e costo della vita: un primo passo Torniamo sull’argomento, al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni di tutti noi. Abbiamo spesso richiesto una valutazione sugli esiti che potrebbe dare un paniere che fosse mirato alla tipologia di spesa degli anziani (i beni essenziali, quali pane, pasta, benzina e tariffe pubbliche …), così diversa da quella dei giovani e da quella di una famiglia media. Finalmente l’Istat, su indicazione del governo Prodi, ha effettuato una sperimentazione il cui esito, come da noi sempre sostenuto, ha confermato: l’inflazione per un anziano-tipo raggiunge oggi il 6-7% annuo. …. Questo mentre quella generale ha ormai superato il 4,1%! Vergogna! La giunta Tondo non ha soldi per i più bisognosi, per l’assistenza agli anziani, per i disoccupati, ma a Valter Santarossa, nuovo Presidente di Insiel, si vogliono dare 150.000 € all’anno. Per fare cosa? Rilanciare l’azienda, caricando sulla collettività alcune inefficienze, passare ai privati la parte produttiva e licenziando un po’ di gente? Per fortuna qualcuno (sindacato in primis) se n’è accorto e l’imbarazzatissimo Tondo cerca di far marcia indietro. Una volta servire il paese era un onore, oggi questi servitori sono un onere per tutti noi. Nota: Il precedente Presidente, l’industriale Della Valentina, percepiva “solo” 80.000 €. Probabilmente un paniere dedicato ai soli anziani non è concretamente praticabile: ma questa rilevazione deve essere capita dal governo, ed usata dai partiti, dai sindacati e dalla società civile tutta, per arrivare ad una soluzione positiva per tutti quegli anziani che ormai hanno perduto tra il 20 e il 30% del potere d’acquisto delle loro pensioni. ---------------------A metà agosto una prima vittoria per le nostre richieste: parziale, insufficiente, ma pur sempre una presa d’atto di questo governo della vergognosa posizione assunta: a fronte di un’inflazione arrivata a questi livelli, è stata riconosciuta a tutti i pensionati una rivalutazione dell’1,7% Dice il ministro Sacconi: alle pensioni minime offriamo un paniere ad hoc (consumi di prima necessità) e indicizziamole a quella inflazione. Se così sarà, ma è da vedere in concreto, sarebbe proprio quello che da anni stiamo sostenendo con forza e convinzione. Ma ovviamente il problema non si risolve così semplicemente. Tutti gli altri? 1,7% contro 6-7%? Diciamo basta a questa ingiustizia, all’impoverimento del lavoro dipendente e dei pensionati: riflettiamo e organizziamo la nostra risposta, per un autunno che non vorremmo fosse caldo, ma così stando le cose potremmo non avere alternative. Dalle promesse ai fatti Nei nostri periodici incontri con l’Amministrazione e con la Direzione dell’Ambito socio-sanitario Muggia-Dolina si fa il punto sui molteplici problemi della Comunità. Ovviamente rimane sempre aperto il problema della verifica “dalle promesse … ai fatti”. Su questo aspetto è fondamentale la partecipazione dei cittadini, che sono quelli che, sperimentando i servizi offerti da Comune, Azienda Ospedaliera e Sanitaria, possono fornirci quelle informazioni “di ritorno” in base alle quali sappiamo calibrare al meglio i nostri interventi. Dobbiamo, in primo luogo, dare atto che dall’inizio della sua attività, questa Amministrazione, in sintonia con Muggia e con l’Azienda Sanitaria, ha dato forte impulso alle iniziative che più riguardano gli anziani: sanità ed assistenza. Rafforzati gli organici, aumentati i mezzi operativi a disposizione del personale, apertura dello Sportello Unico (°) ed ampliamento dei servizi offerti, a cominciare da quelli per favorire la permanenza al domicilio dei cittadini in difficoltà. Anche dal punto di vista amministrativo, per quanto ci consta, il disbrigo delle pratiche assistenziali avviene in tempi medi assolutamente accettabili. Certo permangono difficoltà e problemi di difficile soluzione. Se il Governo nazionale e quello regionale diminuiscono i fondi a disposizione, … se la nuova Giunta regionale pensa di eliminare l’assegno per il reddito di cittadinanza, fiore all’occhiello del Giunta Illy, … se non vara il nuovo Regolamento per le case di riposo, … Sul piano sanitario in senso stretto abbiamo molto insistito perché i Sindaci, ufficialmente responsabili della salute dei cittadini, si impegnino con for- ti pressioni su queste tematiche nei confronti della Regione. Ma anche verso l’Azienda Sanitaria per i tempi di attesa, troppo lunghi per molti interventi, per mantenere alto il livello del servizio a Muggia al termine dei lavori di ristrutturazione della sede, in Zona Artigianale a Dolina, ambulatorio iniezioni compreso, in via Puccini e in via Valmaura, per individuare e realizzare quel “punto d’incontro” per i cittadini, dove sia possibile trascorrere del tempo in compagnia, svolgendo attività di tempo libero, hobbistica, cultura, pranzi a condizioni di favore ecc. Su tutti questi temi, l’impegno è stato assunto. Attendiamo con fiducia la loro realizzazione. Ma non ci siamo occupati solo di anziani. Una particolare attenzione sarà posta al problema del disagio giovanile e dell’occupazione, per chi ne è privo. L’educativa di strada dovrà migliorare il proprio intervento su dipendenze, alcol e droga, favorendo e coinvolgendo le iniziative delle associazioni che da tempo si occupano di questa delicata problematica. Queste le cose che abbiamo convenuto e che proponiamo all’attenzione dei nostri lettori, invitati a pretendere che agli impegni seguano i fatti. Ma un forte invito all’Amministrazione: parlare con i cittadini, informarli, sentire le loro opinioni è la base di una società democratica. Coinvolgere, non imporre la propria volontà, rispondere alle esigenze della società. Sicuramente il nostro giornaletto non può essere l’unico strumento informativo ! (°) Uno sportello che deve semplificare la vita al cittadino: esposto un problema, tutto il percorso burocratico ed informativo deve essere chiarito in tempo reale. DOLINSKI BREG 2 SETTEMBRE 2008 Giustizialismo e garantismo: una contrapposizione strumentale e opportunistica? Una opinione personale: riceviamo e pubblichiamo, chiedendo però ai lettori un loro commento. Grazie! Nei mesi scorsi il governo, anziché occuparsi dei problemi della gente, ha impegnato il parlamento a salvare il Premier dalla condanna per quel reato che pare certo: aver corrotto, tramite l’avvocato Mills, i giudici che indagavano su reati di truffa compiuti tanti anni fa. Una riflessione di carattere generale si impone, per capire l’atteggiamento del comune cittadino italiano. Dell’opinione degli stranieri sappiamo già. Fa dire Bush, con una velina distribuita ai giornalisti: … Italia paese di corrotti e corruttori, governata da un corrotto, giunto al potere tramite l’uso spregiudicato di ricchezze accumulate (come?) e controllo e manipolazione dell’informazione… Una velina che non è stata certo un errore di qualche funzionario, anche se poi sono seguite scuse formali: questo è quello che pensano di noi. Ma tutti noi siamo così? No di certo, esiste la parte sana del Paese. Arrivo al punto. Potere del condizionamento indotto da una certa informazione. Oggi in Italia chi chiede il rispetto delle regole e delle leggi, viene chiamato con un termine che ha assunto un significato spregiativo: giustizialista. Chi invece induce al trucco e alle furbizie, all’evasione fiscale e contributiva, al non rispetto di un decente livello di convivenza civile, chi considera sciocco rispettare le regole, disprezza solidarietà ed equità, viene chiamato garantista, rispettato ed ossequiato, nella speranza che “come ce l’ha fatta Lui, forse, anch’io …”. E in nome della privacy, i garantisti minimizzano il portato sociale di questi comportamenti, attaccano la magistratura che indaga e bloccano le intercettazioni che hanno permesso di scoprire molti recenti grandi crimini. Caso mai tutto questo non bastasse, ad ogni buon conto, “proibiamo per legge di giudicare (e condannare) per reati comuni (si badi bene, non per reati in materia di governo) le alte cariche dello Stato”. Ben sapendo che solo una di queste era interessata al problema. Se tutto questo crea consenso, il cancro della nostra società è profondo: come potremo difenderci noi, che rispettiamo ed onoriamo le regole, pratichiamo solidarietà, cerchiamo giustizia e certezza di pena per chi ha commesso reati, cerchiamo una società più giusta…. Tragicamente, afferma il politologo Giovanni Sartori, “il Paese è trasformato in un sultanato e il ministro della giustizia è diventato, assieme a tutto il Parlamento, … lo scendiletto del Sultano”. Giorgio Uboni Un saluto e tanti auguri di serenità A 83 anni Mario Criscenti ha deciso di godersi la pensione. E’ stata una militanza iniziata ancora nel periodo bellico, continuata nel Partito e nel Sindacato per tutti questi anni con un impegno ed una abnegazione che dovrebbero esser conosciuti ed imitati dai nostri giovani. Un grazie da tutti noi, sapendo che nel bisogno ci ritroveremo ancora, tutti uniti. La Redazione I cani in Val Rosandra Riceviamo da una lettrice e riportiamo in sintesi. Da tanti anni vado con i miei nipotini a camminare in Val Rosandra, un vero gioiello che la natura ci ha donato … ma è diventato il parco dei cani … ma non solo del nostro comune, anzi … la nipotina ha calpestato … pazienza … dato il gran caldo, abbiamo pensato di fare anche un bagno … bisognava attraversare un ponticello … ma, essendo rotto, era pericoloso … arrivati per altra via al laghetto, abbiamo trovato cinque cani, beati, che facevano il bagno, senza museruola; altro laghetto, altri cani … ce ne siamo andati, tristi ed arrabbiati … a casa abbiamo fatto una bella doccia. Due sono le riflessioni che sorgono spontanee: la prima, l’educazione e il rispetto degli altri da parte dei cittadini in generale e dei padroni di cani in particolare; secondo, la mancanza di controlli (e delle relative sanzioni) da parte di quelle autorità che dovrebbero proteggere e salvaguardare l’ambiente e far rispettare le regole. S.S. E ora la risposta del Sindaco Gentile sig.ra La ringrazio per l’informazione: io stessa vivo nel nostro comune dalla nascita e sono fortemente legata a quello che considero il patrimonio di tutti. La Val Rosandra è uno dei luoghi più belli del nostro Comune, fatto con cui La trovo d’accordo. Proprio per questo motivo l’amministrazione si è adoperata per ottenere una serie di risorse, con le quali siamo potuti intervenire in questa zona, migliorando di molto l’aspetto di questa parte del territorio comunale. Devo dire che l’impresa a cui sono stati affidati i lavori, ha realizzato gli interventi in modo professionale, in base ad esperienze pluriennali, conseguite nella sistemazione di parchi nella nostra e nelle altre regioni. In tal senso è stato anche progettato il ponte di legno all’entrata nella Valle, che è rimasto purtroppo danneggiato a causa delle alluvioni che hanno più volte colpito il nostro comune, per fortuna non con gravi conseguenze. Per quanto riguarda i cani, La vorrei informare che esiste un’ordinanza, emanata già dal mio predecessore, con cui viene fatto obbligo ai proprietari di tenere i cani al guinzaglio e provvisti di museruola, cosa fra l’altro prevista anche dal codice civile. Purtroppo, come Lei stessa ha potuto constatare le persone non sempre rispettano le regole e le leggi, ma purtroppo non disponiamo di personale sufficiente per poter tenere sotto controllo quotidianamente tutto il nostro territorio. Abbiamo a disposizione solamente tre vigili, che saltuariamente accettano di venire a lavorare anche i sabati e le domeniche per adempiere al proprio dovere. Nell’ultimo mese sono stata pre- sente con loro e con l’assessore per l’ambiente ad almeno tre sopralluoghi e solamente domenica scorsa il nostro vigile urbano ha elevato oltre 40 contravvenzioni. Al contempo desidero informarLa che stiamo portando avanti degli accordi con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, che ci ha concesso la gestione della Riserva della Val Rosandra, per avere a disposizione una determinata somma di denaro, con cui poter assumere almeno tre persone per un controllo continuo. Stiamo predisponendo altresì una ordinanza che, se possibile, vieterà la balneazione ai cani nelle acque del torrente Rosandra. Sono spiacente di non poter fare altro per eliminare i disagi da Lei descritti, ma la Val Rosandra è aperta a tutti, per cui dobbiamo tutelarla e difenderla tutti, essendo parte di noi e del nostro territorio. Purtroppo di persone che non reputano necessario sottostare alle regole della società civile, ce ne sono ovunque e quindi anche nel Parco della Val Rosandra.. Il Sindaco Dr. Fulvia Premolin SETTEMBRE 2008 DOLINSKI BREG 3 Il Nord Est arriva sino a Dolina! Crisi economica, globalizzazione, concorrenza internazionale impongono sempre più alle imprese, piccole o grandi che siano, di migliorare la qualità dei loro prodotti e di individuare quelle nicchie di mercato che ancora consentono di poter avere spazi di intervento. E nonostante tutto, piccolo è ancora bello, per chi sa sfruttarlo. Dolina non fa eccezione. Abbiamo già visto la famiglia Kocijančič, Robi e Mitja Ota, quindi pane e dolciumi, olio e vino. Oggi, passando al comparto industriale, siamo con Saša Smotlak nella Zona Artigianale. Chi è Saša? Un uomo forte e intraprendente, anche simpatico, che ha deciso, quasi vent’anni fa, di cambiare vita, ma non settore di attività: semplicemente (!) da dipendente a imprenditore! Hai detto niente! E’ stata dura: cambiare mentalità, rischiare, cercare una clientela che deve appena conoscerti e fidarsi di te e del tuo lavoro. Prima un piccolo locale a Caresana, i clienti in Regione; poi tra i primi soci del Consorzio Artigiani Dolina e, finalmente, nel ’92 il trasferimento nel capannone in Zona Artigianale. Ricerca di finanziamenti, pubblici e privati, perché acquistare macchine moderne e tecnologicamente avanzate costa; ed è anche un rischio. E poi l’assunzione, un po’ alla volta, dei collaboratori. Possiamo dire, in settembre 2008, che è andata bene: due capannoni per due società collegate, 10 operai specializzati, 1 ingegnere meccanico, 2 impiegate più Saša a dirigere, ma anche a lavorare e pensare tutto il giorno: “io, speriamo che me la cavo”. Con un sincero riconoscimento alle maestranze, ottimi collaboratori: in fondo i risultati sono dovuti anche al lavoro di gruppo, siamo come una grande famiglia. Ma cosa produce quest’uomo? Stampi! Stampi? Si, proprio stampi in acciaio per materie plastiche, per una clien- Saša Smotlak sul posto di lavoro con uno stampo in acciaio tela molto vasta, per ogni tipo di macchina che abbia parti in plastica, dalle automobili agli elettrodomestici, a qualsiasi altro oggetto possibile. Stampi, dalla loro progettazione al disegno esecutivo, alla realizzazione curatissima nei dettagli e pronti all’uso. Da qualche anno, fatto lo stampo, si è passati anche al prodotto finito: macchine ultramoderne, programmi computerizzati, da vedere come lavorano. E’ uno spettacolo! Clientela vasta e diversificata, dice Saša, snocciolando nomi di marche che non ci saremmo immaginati; vuol dire che la qualità c’è (e si vede). BMW, Mercedes, Fiat, Audi, VW, GM-Opel, Toyota … Philips, Zanussi, Bosch, Electrolux; e per finire anche triestini (sia pur unici per ora): Illycaffè e Pittway. Hai detto niente! Ma la concorrenza cresce, l’Est europeo cerca spazi, la Cechia è forte, poi la Cina … Competere sui costi è dura, bisogna migliorare ogni giorno la qualità, affinare e innovare il processo produttivo: più macchine intelligenti (ma costose), Stato e Regione sostengono sempre meno innovazione e ricerca. (Per inciso, è questa una delle principali critiche del sindacato al governo: non ci sono sviluppo e occupazione, se non si investe in ricerca, innovazione, scuola e università!). Oggi dunque le prospettive non sono rosee: non possiamo certo competere con i paesi emergenti sul costo del lavoro. Crisi economica globale e caduta dei consumi sono alla porta, molti decentrano la produzione all’estero, dove non sempre contratti e regole (se ci sono) vengono rispettati (leggi concorrenza sleale). La Cina produce già stampi, ma non sono perfetti, li rifiniamo noi; ma costano molto meno e i cinesi imparano in fretta a far meglio. Per quanto tempo reggeremo? Le due società di Saša (Comec e Comec Plast) sono in regola: leggi e contratti rispettati, certificazione ISO, ecc. Ma i fornitori vogliono essere pagati subito, mentre i clienti tergiversano, rimandano, pagano dopo 120, 160 giorni … scontare i crediti è un altro costo aggiuntivo, gli interessi passivi sono alti. Certo anche il sistema bancario non aiuta. Chiacchierando, i problemi e le preoccupazioni di Saša sono condivisi anche da noi del sindacato. I tempi sono complicati e duri, le prospettive incerte; si comprende l’attenzione prima di investire data l’incertezza del mercato, i cordoni della borsa di Fondo Trieste, Frie, Friulia, ecc. sono troppo stretti. La Slovenia, che è aiutata dall’Unione Europea (Obiettivo 2, che per noi è in esaurimento), si trova a 100 metri da noi. San Servolo ci guarda dall’alto! Ma noi, dice Saša, abbiamo la pelle dura e le spalle robuste. Azzardo ancora qualche domanda. Sperando nell’inversione di tendenza dell’economia e quindi dei consumi, qualcuno del posto, giovani preparati e volonterosi, forse troveranno posto in Comec? Qualche stage estivo dalle scuole slovene di Trieste può servire … Ma la famiglia? So che hai tre figlie...entreranno in azienda? Una studia Relazioni pubbliche aziendali, l’altra si è appena diplomata come perito meccanico allo Jozef Stefan e sta continuando lo studio alla facoltà di Ingegneria Industriale a Trieste. Non è proprio quello che ci vuole per un’azienda meccanica? Poi la terza figlia? Bè, è ancora piccola, ha soltanto 14 anni e farà ragioneria allo Ziga Zois, non azzardiamo previsioni. Smotlak scuote la testa: chissà, vedremo, certo oggi l’azienda sono io, ma energie fresche non guasterebbero! Finita così la chiacchierata. Ci rivedremo. Auguri Saša e buon ventesimo anniversario della tua attività, nell’ormai prossimo 2009! A cura di U.G. DOLINSKI BREG 4 SETTEMBRE 2008 Laboratorio di convivenza civile Da Edvin Švab, già sindaco di Dolina, riceviamo e volentieri pubblichiamo. Ogni territorio nazionalmente misto dovrebbe essere un cordiale laboratorio di convivenza civile e di collaborazione delle persone che vi abitano. Il territorio nel quale viviamo è proprio così, infatti bisognerebbe vivere non solo uno accanto all’altro, ma l’uno con l’altro. Purtroppo però non è sempre così, in quanto la parte più numerosa, dominante della popolazione non ha ancora un rapporto di disponibilità e di comprensione verso la parte minoritaria. In questo caso è giusto e democratico che la parte minoritaria degli abitanti venga tutelata dal legislatore, cioè dallo stato. Nella provincia di Trieste siamo presenti come cittadini autoctoni sia italiani sia sloveni. Oltre a questi sono presenti anche altre nazionalità come ad esempio quella serba, croata, friulana, tedesca, ceca, greca ed altre. Lungo il confine aperto tra l’Italia e la Slovenia vivono su questo versante del confine la minoranza slovena, mentre quella italiana in Slovenia. Sia la prima che la seconda comunità minoritaria potrà conservarsi e svilupparsi solamente se avrà le condizioni e lo stimolo per poter usare liberamente ed in modo preponderante la propria lingua nonché usufruire degli altri diritti riconosciuti per legge. In caso contrario le due comunità minoritarie scompariranno come acqua nella sabbia. In questa riflessione bisogna porsi alcune domande: E’ possibile un’uguaglianza indipendentemente dal numero di appartenenti delle due diverse nazionalità linguistiche? La conoscenza e un utilizzo libero delle due lingue possono essere considerati un ostacolo o un intralcio e quindi rappresentano un impedimento allo sviluppo sociale di un territorio misto? Ostacolare e limitare i diritti di una comunità minoritaria può essere d’aiuto alla crescita e allo sviluppo della parte maggioritaria e dominante, che è appunto il presunto attuatore della negazione dei diritti alla minoranza? Invece della risposta a queste domande desidero esprimere un riconoscimento al nostro sindacato CGIL che con coerenza riconosce e rispetta una fattiva pluralità di lingue e gestisce rapporti di amicizia tra italiani e sloveni. Noi che affermiamo la convivenza, che vogliamo svilupparla e consolidarla, sappiamo di avere molti amici che la pensano allo stesso modo, qui a casa e nel mondo, Medici di base: a cosa servono gli studi associati L’Azienda Sanitaria punta a sostenere i medici che decidano di associarsi. Ciò può avvenire sia lavorando nello stesso ambulatorio che in ambulatori diversi, ma sempre con le cartelle cliniche dell’assistito disponibili in via informatica (al computer). Studi recenti (Università Bocconi) confermano che in questi casi si realizza una più efficace cura ed assistenza alla persona. Ricordiamo anche ai nostri lettori che il medico è tenuto a seguire il paziente nel caso di ricovero ospedaliero e successiva dimissione (la c.d. continuità terapeutica). Certo molti medici sono restii ad informatizzare il proprio archivio, a collaborare con altri colleghi, ecc.; ma così facendo non favoriscono l’assistito! Informatevi quindi dal vostro medico di famiglia, per conoscere nomi, orari, indirizzi dei colleghi consociati. E se non lo ha ancora fatto, pretendete che si adegui, nell’interesse vostro e di tutti i cittadini. ma abbiamo anche oppositori alla convivenza, alcuni di questi coltivano ancora oggi un odio velenoso verso la diversità e le minoranze. Un esempio recente dell’opposizione e del disprezzo della presenza slovena e della convivenza civile sono i monumenti della resistenza imbrattati, scritte slovene su pannelli stradali coperte o cancellate. Non possiamo affermare che si tratti di segni di un nuovo fascismo, visto che viviamo in uno stato democratico. E’ anche vero che ogni gesto simile, in effetti, ricorda il fascismo che ha provocato agli italiani, agli sloveni, agli altri popoli e al mondo intero tanta sofferenza e vittime. Azioni del genere rappresentano un monito e ribadiscono la pericolosità e la dannosità di simili interventi notturni che vanno stroncati e puniti. Gentili pensionate e cari pensionati, che non siete membri di questo sindacato, editore del bollettino interamente bilingue “Dolinski Breg”, modesto per dimensioni, ma esemplare e ricco di valori dell’uguaglianza, parità e convivenza tra le genti: se non fate parte ancora della nostra grande famiglia operosa, potete aggregarvi, ne saremo felici. Edvin Švab A Boris Pahor Complimenti Professore. Era ora che La conoscessero anche gli “altri triestini” e gli italiani tutti. Grazie e buon compleanno, anche da parte nostra e dei lettori del Dolinski Breg. Da un nostro intervento un punto a favore dei cittadini Il dottor Stener ci scriveva paventando che alcune cure specialistiche prestate da un medico convenzionato non si potessero avere più di una volta all’anno. Interpellata al riguardo, l’Azienda Sanitaria ci ha precisato che tale limite è inesistente. Pertanto i pazienti possono accedere all’assistenza specialistica accreditata senza limitazioni durante l’arco dell’anno. DOLINSKI BREG SETTEMBRE 2008 5 Ancora in tema di raccolta differenziata Premesso che la raccolta differenziata non è più un optional per nessuno, ma un obbligo che dobbiamo saper affrontare e risolvere con la massima serietà, il problema che si pone oggi è il come si possa materialmente risolvere il problema. Dolina non fa eccezione: saggiamente, questa Giunta si è messa all’opera. Ma, come spesso succede, tra il dire e il fare, poi scoppia il problema del come. Ne parliamo ancora perché in paese se ne parla; qualcuno straparla, strumentalizza, ma l’argomento è comunque per tutti all’ordine del giorno. Per quanto ci risulta, vediamo i punti critici ancora irrisolti: > necessita chiarire ancora una volta l’aspetto economico: la bolletta sarà più leggera o più pesante rispetto al passato? Quando saremo “a regime”? > i bollettini, stilati in solo italiano (le leggi 482 e 38 sul bilinguismo?), sono stati affidati per la distribuzione alla Equitalia Nomos spa, Provincia di Trieste, RAV, Agente riscossione. Con quale vantaggio per l’utenza e le casse del Comune? > i tre contenitori: - per quello verde: quando partirà il rilevamento del contenuto effettivo e dell’addebito sul reale utilizzo? - per quello blu che, date le dimensioni, non contiene neppure Primorski e Piccolo di due settimane, l’intervallo tra un prelievo e l’altro; - per quello giallo: fa piacere saper che non ci costa, ma ci augu- riamo che il ricavo di chi raccoglie non sia di troppo superiore al costo del prelievo. Se così fosse, una quota ulteriore (?) potrebbe spettare al Comune? - gli intervalli tra un prelievo e l’altro: d’estate, come nelle altre stagioni, i rifiuti vengono prelevati solo due volte alla settimana. E’ un problema, collegato poi al fatto che non tutti dispongono di spazi esterni idonei a lasciare i contenitori per tutta la giornata in attesa del camion. Ma, se come ampiamente sostenuto dalla Giunta in fase di presentazione, ci sarà un risparmio (speriamo che sia così), come verrà utilizzato. I comuni più virtuosi, li hanno messi in bilancio ed hanno indicato la destinazione. Citiamo, a puro titolo di esempio, Verbania. Hanno raggiunto il 72% di differenziazione e nel ringraziare i cittadini per l’impegno e, per certi aspetti, il piccolo sacrificio sopportato, hanno concesso degli abbonamenti gratis per i trasporti pubblici. Ecco un modo di gratificare concretamente e di far sapere come si spendono i soldi pubblici. Ma si potrebbero anche spendere diversamente. Sempre in ottica di ecologia ed ambiente, di più e meglio sulla manutenzione delle strade. Citiamo: dal ponte di Bagnoli a Dolina, un lavoro da tem- po atteso, si è trovata una ditta che probabilmente si occupa anche di montagne russe. Infatti la strada non è certo bella dritta come un biliardo. Mi pare che prima di asfaltare, si debbano predisporre marciapiedi, caditoie, griglie varie (non barbecue!), fresare e livellare per bene e solo alla fine stendere l’asfalto. Si possono chiedere i danni all’impresa, pagata con soldi pubblici per un lavoro malfatto? Siamo per la difesa del verde pubblico: ma non per quella marea di alberi fronzuti che nascondono i cartelli stradali, per quelle giungle di sterpaglia che invadono le carreggiate, i bordi e i marciapiedi delle strade, lo stesso cimitero e così avanti. Ecco quindi un capitolo di spesa che andrebbe rimpinguato, sempre che sia possibile, visti i tagli che questo governo sta facendo nei confronti dei comuni, alla faccia del decentramento e del federalismo fiscale. L’unica fonte locale di cassa, l’ICI, è stata tolta (il che di per sé non è un male), ma i fondi non sono stati reintegrati. Queste le principali critiche che i cittadini ci esternano: le riportiamo come invito al Comune a tentare soluzioni, ben sapendo quanto sia difficile. Ma sapendo anche che ci avviciniamo alle elezioni. Non vorremmo che qualcuno vi- gliaccamente si aggrappi a queste questioni, non certo decisive per la vita sociale, per nascondere le responsabilità della sua parte politica, regionale e nazionale, su partite ben più rilevanti, come il costo della vita, il recupero del potere d’acquisto, il sostegno ai ceti più deboli, la giustizia, l’attacco alla magistratura e le leggi ad personam, la lotta all’evasione fiscale e così via. Cose di cui parliamo ogni giorno e che ci pesano e preoccupano ben più che la bassa speculazione che viene fatta su “scovazze” e sterpaglie! v.f. P.S.: Ci auguriamo, cari lettori, che anche questa volta chi semina zizzania, raccolga tempesta. Lo sfalcio ai bordi stradali In punto apprendiamo che, sia pur in ritardo, viene costituito un gruppo congiunto di intervento tra Dolina e Muggia. La notizia ci conforta, ne seguiremo lo sviluppo. Ecologia, Ambiente e Rifiuti a Dolina. E’ allo studio il Piano Energetico, sul quale riferiremo ampiamente, unitamente allo sviluppo della raccolta differenziata, nel prossimo numero. Referendum? No, grazie! In marzo scrivevo che il 2008 è incominciato all’insegna delle immondizie; mi sembra che si continui. C’è chi sostiene che bisogna ritornare indietro, alle isole ecologiche (i cassonetti), che potrebbero garantire la differenziata. Ma non funzionava bene, diciamocelo, perchè si buttava un po’ di tutto dappertutto! E sicuramente non si può mettere accanto ai raccoglitori una guardia a controllare tutto e tutti, compresi quelli che venivano da fuori Comune; e noi pagavamo. Nel mio articolo marzolino plaudivo alla scelta comunale della raccolta porta a porta, pur con opportune critiche costruttive: e lo confermo anche oggi. Certamente come per tutte le novità non tutto è andato liscio, ma a consuntivo non mi sembra che stia andando tanto male, come sostiene qualcuno. Anzi, secondo il parere di molti concittadini da me interpellati in merito ,l’esperienza sembra vincente. Allora, proporre un referendum per tornare indietro è sicuramente legittimo, ma io mi chiedo se il gioco valga la candela, se per pochi che hanno protestato per qualche disguido cui mi sembra si stia anche rimediando, si debba spendere denaro pubblico che sicuramente sarebbe meglio impiegare per altro , non ultimo l’assistenza ; visto anche il calo delle entrate dovuto all’ abolizione dell’ICI. Senza entrare nel merito delle critiche all’attuale gestione della raccolta differenziata, alle quali chi amministra il Comune ha già risposto pubblicamente, mi limito solamente a ricordare a tutti che il problema dei rifiuti è mondiale e tutti, chi più e chi meno, se ne sono accorti. E prima o poi tutti i comuni dovranno adeguarsi, anche perché con questo sistema ognuno diviene responsabile di quanto e cosa mette nei suoi contenitori: e paga di conseguenza. Ci sono sicuramente sperimentazioni, soluzioni, idee e strade diverse , ma pensiamo che in questo caso la scelta fatta a Dolina sia stata oculata, segue esperienze positive e consolidate da altri comuni, a cui molti altri si sono adeguati. Anche se la prima attuazione è stata criticata, anche da me, per come si è avviata, penso sia ovvio che un po’ di pazienza, buon senso e sacrificio siano richiesti a tutti, nessuno escluso. Sicuramente si può migliorare, dare buoni suggerimenti, come ad esempio pensare in futuro di raccogliere anche l’organico. Qualcuno già lo fa. Ma ritornare alle isole non mi sembra logico, mi sembra proprio di rivedere un brutto film già visto. Matis DOLINSKI BREG 6 Vorrei raccontarvi la storia di quattro persone. Il primo si chiamava OGNUNO, il secondo QUALCUNO, il terzo CHIUNQUE e il quarto NESSUNO. Dovevano svolgere un impegnativo lavoro. OGNUNO era convinto che il compito verrà svolto da QUALCUNO. NESSUNO lo svolse, poteva però farlo CHIUNQUE. Per questo QUALCUNO era arrabbiato poiché il compito poteva farlo OGNUNO. Però OGNUNO pensava lo potesse fare CHIUNQUE. NESSUNO però noto che CHIUNQUE non lo fece. E’ finita così che OGNUNO accusava QUALCUNO, perché NESSUNO ha fatto quello, che CHIUNQUE poteva farlo. Questa storiella mi fa venire in mente quello che si fa, si potrebbe, si dovrebbe o sarebbe auspicabile si facesse nel- SETTEMBRE 2008 Attivisti sindacali l’ambito del nostro sindacato. Lo Spi è il sindacato dei pensionati e delle persone anziane. E’ notorio che più iscritti siamo più contiamo. Per questo a volte per il sostegno alle vostre e nostre lotte e rivendicazioni abbiamo bisogno della vostra presenza fisica. Avremmo però anche bisogno di volontari particolari, che siano più attivi e pertanto chiamati attivisti. I compiti di questi collaboratori sono un’pò impegnativi e comportano il fatto di essere presenti tra la popolazione per la diffusione, informazione e propaganda delle nostre iniziative sindacali, sociali e rivendicative. E qui vorrei ricollegarmi alla storiella in premessa. Se CHIUNQUE è invitato a darci una mano, OGNUNO dovrebbe sentirsi in dovere di farlo, non vorremo però che non si presenti NESSUNO, perché di quelli che danno una mano adesso non ne rimanga solo QUALCUNO. Stesso discorso nel caso delle assemblee alla presenza delle quali CHIUNQUE è invitato. OGNUNO dovrebbe sentirsi in dovere di portare alle stesse le sue proposte. Ma se alle assemblee si presenta solo QUALCUNO il risultato è già positivo, altrimenti lo sforzo da noi profuso non sarebbe utile a NESSUNO. E cosa dire dei momenti di lotta, dei presidi, delle manifestazioni dal sindacato organizzate. Certo anche a questi è invitato CHIUNQUE, OGNUNO dovrebbe sentirsi in obbligo ad essere presente, ma se si presenta solamente QUALCUNO, poi alla fine, dal alto delle finestre dei palazzi dove si decide diranno, “ma se non c’è NESSUNO”. Alla fine, scherzando, scherzando, vedete come si può filosofare solamente con quattro parole. Però seriamente vi invito, ovviamente a chi se la sente, di starci a fianco, di darci una mano anche come attivisti. Agli altri invece un auspicio di essere maggiormente presenti alle nostre assemblee ed alle iniziative organizzate per il sostegno alla lotta per i diritti di noi tutti. Scusandomi se vi ho annoiato vi invito a meditare per il vostro e il nostro futuro. v.f. NOTIZIE UTILI Cassazione: il Comune risponde quale custode dei danni arrecati all’utente della strada. La Terza Sezione Civile della Cassazione, chiamata a pronunciarsi in merito alla responsabilità del Comune di Roma per le lesioni subite da un motociclista, finito su una buca presente lungo il manto stradale, ha condiviso (Sent. 4962/2007) la decisione di carattere generale della Cassazione (Sent. 15383/06), che ritiene responsabile il manutentore (in questo caso il Comune di Roma). Appello dell’Associazione Donatori di Sangue. Continua l’emergenza sangue nella Provincia di Trieste, costretta a recuperarne circa 3.500-4.000 sacche dagli altri Servizi Immunotrasfusionali della Regione. Facciamo nostro l’invito a tutti i cittadini a dare il proprio contributo per questo nobile e necessario senso di solidarietà. Riscatto contributivo della laurea. La Legge 244/2007 rende più conveniente il riscatto degli anni trascorsi all’università. Gli interessati si possono rivolgere agli sportelli Inps per avere le necessarie delucidazioni, data la notevole complessità della materia. EstEnergy: che fare se la bolletta non arriva? E’ opportuno informarne l’ufficio. Ma, se poi ve ne dovessero rispedire una copia e vi chiedessero interessi di mora e rimborso del francobollo, sappiate che in un caso simile siamo riusciti a farci rimborsare quegli importi, in quanto non dovuti. Le nostre sedi. Ricordiamo ai nostri lettori che presso le nostre sedi oltre ai tradizionali servizi di patronato, consulenza fiscale e informazioni sull’assistenza sociale abbiamo attivato, in collaborazione con Federconsumatori, uno sportello di tutela del cittadino consumatore. Se avete problemi di contratti stipulati al telefono, contestazioni con banche ed assicurazioni, agenzie immobiliari, utenze per i servizi domestici … ed altro ancora, venite a trovarci, contattateci, vi aiuteremo a risolvere il problema. Comunque, diffidate da chi vi offre grandi occasioni, grandi affari … spesso la realtà è diversa! Tessere Bus. Le tessere bus annuali gratuite per invalidi si ottengono presso la Provincia di Trieste, Piazza Vittorio Veneto, dietro presentazione della documentazione medica, di due fotografie e di €3,95 per spese di cancelleria. Competono a fronte di invalidità superiori al 66% (cioè 2/3). Carta Famiglia. Reddito di Cittadinanza. Fondo per l’Autonomia Possibile (FAP) Presso le nostre Leghe troverete l’assistenza necessaria a svolgere le pratiche per l’ottenimento dei contributi a sostegno dei cittadini in stato di disagio e/o di difficoltà, così come previsto dalla legislazione regionale del 2006. Quella che la Giunta Tondo intende ridimensionare e annullare in buona parte. Convenzioni Oltre alle convenzioni già in atto che confermiamo (i nostri iscritti ricevono assieme alla tessera un apposito opuscolo), rendiamo nota una ulteriore possibilità relativa a prodotti per l’edilizia quali pitture, vernici, laminati e pavimenti, battiscopa ecc. (sconto 15% agli iscritti Spi): DG Color Località Mattonaia 627 Dolina/San Dorligo Tel. 040.824743 Hanno collaborato a questo numero: SONIA BIAGI, DARIJ BRAJNIK, VLADI FURLAN, MATIS, SAŠA SMOTLAK, ITALICO STENER EDVIN ŠVAB, GIORGIO UBONI, MIRANDA VODOPIVEC Stampa: Tipografia Arzioni - Trieste