Foto di di Paola Bressan
LAYMAN’S REPORT
Life+ 09/NAT/IT/00213 SOR.BA.
Riqualificazione delle sorgenti del fiume Bacchiglione e degli
Habitat della ZPS IT 3220013 e del SIC IT 3220040
Prodotto con il contributo finanziario dello strumento LIFE della CE
Indice
2 Descrizione del progetto
3 Obiettivi del progetto
3 Minacce
4 Aree del progetto, descrizione SIC ZPS
7 Azioni del progetto
12 Post Life
Descrizione del progetto
L’area di applicazione del progetto si sviluppa all’interno della ZPS
IT322013 “Bosco di Dueville” e del SIC IT322040 “Bosco di Dueville e
risorgive limitrofe”. Al loro interno si estendeva una zona adibita ad
allevamento ittico (19 h), poi in disuso, che è stata acquistata dalla
Amministrazione Provinciale di Vicenza nell’anno 2009 e successivamente
riqualifacata con la ricomposizione e l’ampliamento degli habitat 91E0*,
3260 presenti all’interno del sito. E’ stato inoltre acquistato da parte
dell’Amministrazione Provinciale di Vicenza terreno per circa 4 h esterno
all’area della piscicoltura ma comunque sempre ricadente all’interno del
sito comunitario; tale area costituisce un corridoio di connessione
ecologica con il biotopo costituito dal Bosco del Centro Idrico di Novoledo,
che ha estensione di circa 20 h ed è posto a NORD della piscicoltura, e
riqualificato con creazione di habitat 91E0*, 3260, 6410, 6510 presenti
nelle aree limitrofe.
Vengono inoltre recuperati specifici habitat di specie per il Cottus gobio
(pesci), la Rana latastei (Anfibi), Alcedo atthis, Nycticorax nictycorax,
Egretta garzetta, Circus aeruginosus (Uccelli)
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Foto di Provincia di Vicenza
Foto di Provincia di Vicenza
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Obiettivi:
Descrizione Aree del progetto, SIC e ZPS
Il progetto SORBA è stato costruito con lo specifico scopo di ripristinare e tutelare meglio un ambiente
malsano, anche approfondendo le conoscenze scientifiche che riguardano la vegetazione e la fauna
della ZPS IT322013 e la diffusione delle conoscenze nella popolazione locale per aumentare lo stato di
protezione dell’area.
Gli obiettivi di protezione, ripristino e monitoraggio degli habitat comunitari rientrano negli obiettivi e
priorità principali dell’Allegato II del Regolamento LIFE+, mentre la riduzione dell’impatto delle specie
esotiche invasive rientra negli obiettivi nazionali indicati nella Comunicazione COM(2006) 216 del
22/5/2006 con l’Obiettivo prioritario 5.
L’area del “Bosco di Dueville “ è una importante zona umida dalla quale originano le risorgive
che alimentano il F. Bacchiglione. Il paesaggio agrario caratterizzato da polle e canali di sorgiva
confluenti in corsi d’acqua via via di maggior portata. Vi sono seminativi non irrigui (prati da sfalcio, campi
di mais) e praterie umide a Molinia (molinieti su suoli umido-torbosi ai margini delle polle e dei corsi
d’acqua di risorgiva). Si annovra la presenza relittuale di rare specie floristiche igrofile e microterme e di
filari di siepi e di macchie arborate.
L’importanza del sito è determinata dalla presenza di habitat prioritari (91E0*Torbiere boscose
foreste alluvionali con Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior) e habitat non prioritari (6510: Praterie magre
da fieno a bassa altitudine, 6410: Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi, 3260:
Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-batrachion) oltre
che dalla presenza al suo interno di specie faunistiche di interesse comunitario.
Data la diversificazione del biotopo, la flora si presenta piuttosto varia e legata comunque alla
diversità di ambienti che si rinvengono all’interno del biotopo. La descrizione degli assetti floristico
vegetazionali di maggior interesse è la seguente:
VEGETAZIONE IDROFITICA DELLE POLLE DI RISORGIVA: La vegetazione acquatica delle
polle di risorgiva, è caratterizzata da “Zattere galleggianti”, comunità vegetali igrofile costituite da una fitta
coltre di piante acquatiche, tra cui la vegetazione semisommersa del marisceto, costituita in prevalenza
da popolamenti di falasco di palude (Cladium mariscus). Questa grossa ciperacea costruisce una tipica
cintura ai margini delle cavità sorgentizie costituendo un’associazione vegetazionale molto caratteristica.
VEGETAZIONE IDROFITICA ED ELOFITICA DEI CORSI D’ACQUA: Il sistema idrografico del
bosco di Dueville è caratterizzato da una vegetazione acquatica peculiare e adattata a questa tipologia di
habitat. Le aree sommerse, percorse da un flusso veloce, sono caratterizzate da ranuncoli d’acqua
(Ranunculus trichophyllus, Ranunculus pseudofluitans), dalla sedanina d’acqua (Berula erecta), da
diverse specie di erba ranina (Callitriche), dalla lingua d’acqua (Potamogeton natans) e dalla presenza di
muschi (Fontinalis antipyretica) e alghe verdi. Tra la zona delle piante completamente sommerse e quella
emersa delle rive, si stabilisce un particolare tipo di vegetazione che riveste quasi ininterrotamente il
margine dei fossati. E’ costituita in prevalenza dai crescioni (Nasturtium officinale e Apium nodiflorum),
dalla sedanina d’acqua (Berula erecta), dalla veronica acquatica (Veronica anagallis-aquatica) e in
maniera sporadica dalla menta acquatica (Mentha aquatica). Nelle zone in cui la corrente diviene più
lenta e dove si formano insenature si insedia il coltellaccio maggiore (Sparganium erectum) che opera,
attraverso il proprio apparato radicale, il consolidamento dei fondi fangosi e preannuncia la comparsa di
zone emerse di sponda che verranno successivamente colonizzate dai canneti.
Minacce:
Minaccia 1: Pratica della acquacoltura intensiva
La trasformazione degli ecosistemi naturali in impianti per la produzione ittica intensiva ha rappresentato
una seria minaccia alla integrità territoriale a partire dagli anni ’60 in cui è iniziata una progressiva
costruzione di allevamenti di pesce in tutta l’alta pianura padana.
La canalizzazione e la trasformazione idraulica del reticolo idrico originario ha portato alla diminuzione
dell’habitat 3260 “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitrichobatrachion” e alla eliminazione di ampie porzioni dell’habitat 91E0* un tempo molto diffuso nell’area delle
risorgive. Le specie strettamente legate all’ambiente acquatico, pesci, anfibi, tartaruga palustre, e le
specie avicole prevalentemente ittiofaghe sono quelle che maggiormente risentono di questa
trasformazione
Minaccia 2: Frammentazione della proprietà agraria
Lo sviluppo della politica agraria negli ultimi decenni e l’evoluzione dell’attività agricola hanno favorito
quella che è la frammentazione della proprietà dei terreni agrari e una forzata mosaicatura della integrità
del territorio. Tale minaccia ha determinato una riduzione delle superfici degli habitat 91E0* ed una
trasformazione degli habitat 6410 e 6510. La trasformazione colturale determina anche impatti sulla
fauna che è accolta all’interno degli habitat e in questo caso sono la rana di Lataste e la tartaruga
palustre per gli habitat 91E0* e 6410.
Minaccia 3: Invasione specie vegetali alloctone
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad una progressiva invasione di specie vegetali alloctone che
hanno determinato un generale impoverimento dell’ambiente. data la grande capacità vegetativa della
Robinia pseudoacacia la specie risulta invasiva e competitrice per le specie arboree che costituiscono
l’habitat 91E0*.
Minaccia 4: scarsa percezione dell’importanza conservazionistica delle aree della Rete natura
2000. Questo porta a sottovalutare l’importanza degli habitat e delle specie che accolgono. Da ciò nasce
la scarsa competenza con la quale vengono affrontate problematiche di gestione e conduzione del
territorio che viene spesso sacrificato a semplici scopi produttivi e non valorizzato per le peculiarità
ambientali e naturalistiche. Da ciò la progressiva erosione degli habitat 91E0*, la trasformazione
dell’habitat 3260 e la perdita degli habitat 6410 e 6510.
Le specie meno appariscenti e conosciute, Rana di Lataste, Natrix tessellata, Emys orbicularis
rischiano maggiormente di non essere valorizzate nella loro funzione ecologica ed ambientale.
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Foto di Provincia di Vicenza
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Descrizione Aree del progetto, SIC e ZPS
PRATERIE UMIDE A MOLINIA COERULA SU SUOLO TORBOSO: Allontanandosi dal
giuncheto si incontra il cosidetto “prato umido” o “molinieto”. La superficie erbosa a Molinia caerulea, da
cui il nome molinieto a questo ambito vegetale, rappresenta la cintura di vegetazione più esterna, quella
che, seguendo l’andamento in lieve salita del profilo dell’invaso scavato dalle sorgenti, si estende fino a
raggiungere il piano di campagna. Nel molinieto vegeta una flora caratterizzata da diverse entità che
provengono anche dai contigui prati aridi
VEGETAZIONE ARBOREO-ARBUSTIVA RIPARIALE: La vegetazione spondicola dei canali e
dei corsi d’acqua di risorgiva, è caratterizzata da specie arboree ed arbustive igrofile, tra cui il salice
bianco (Salix alba), il pioppo nero (Populus nigra), ma anche alcuni salici arbustivi come il salice rosso
(Salix purpurea) e il salice cenerino (Salix cinerea). All’interno delle macchie boschive, attraversate dai
canali di risorgiva, si rinvengono in prevalenza platani, salici bianchi e cenerini, pioppi neri e ontani neri.
FORMAZIONI SEMINATURALI: PRATI DA FIENO E PRATI UMIDI: Le formazioni seminaturali,
nel contesto del biotopo, riguardano particolari tipi di fitocenosi artificiali, che tuttavia mantengono un
certo grado di naturalità per la presenza di specie della flora spontanea locale. Si tratta in prevalenza di
prati polifiti asciutti permanenti (praterie magre da fieno di bassa altitudine), detti anche prati stabili, con
composizione floristica che annovera anche specie spontanee (Alopecurus, Anthoxanthum,
Arrhenatherum, Bromus, Poa, ecc.). Tali formazioni costituiscono comunità secondarie nelle quali il
periodico raccolto del foraggio, attraverso lo sfalcio, diventa una condizione indispensabile per la
conservazione dell’ agroecosistema, per prevenire cioè la ricolonizzazione da parte degli arbusti e degli
alberi.
AREE PALUDOSE CARATTERIZZATE DA CANNETI E CARICI: Nella zona contigua alle polle
di risorgiva, si sviluppa, su un suolo fortemente intriso di acqua, una torbiera bassa, caratterizzata dalla
presenza di piccole pozze di acqua stagnante. In questi lembi di terreno il giunco nero (Schoenus
nigricans) costituisce l’elemento dominante assieme ad altre entità sempre a portamento giunchiforme.
Tra i vari cespi di Giunco si possono rinvenire altre graminoidi, tra cui la già citata molinia, la carice di
Davall (Carex davalliana) e la sesleria delle paludi (Sesleria uliginosa).
SIEPI E BOSCHETTI AGRARI: Il paesaggio agrario è caratterizzato da un esteso sistema di
alberate campestri, di siepi e boschetti agrari di composizione mista. Le alberature campestri (costituite
da salici, ontani, platani ma anche da specie arbustive come l’acero di campo, il biancospino e la
fusaggine) sono localizzate prevalentemente lungo le rogge, i canali e le scoline. Su limitate superfici si
rinvengono ancora piccoli boschetti seminaturali, memoria delle vaste foreste planiziali che un tempo
ricoprivano l’intero sito.
Descrizione Aree del progetto SIC e ZPS
Gli ambienti piuttosto differenziati del biotopo esaminato ospitano un corredo faunistico molto
interessante soprattutto per la presenza di specie di interesse comunitario (allegato II della Direttiva
Habitat). E’ confermata anche da recenti studi ittiofaunistici la presenza di una significativa popolazione
di barbo (Barbus plebejus); vairone (Leuciscus souffia) e lasca (Chondrostoma genei) sono presenti ma
non frequenti nel sito. In forte contrazione è la presenza invece dello scazzone (Cottus gobio) e del
cobite comune (Cobitis taenia). La possibilità di riprodurre artificialmente lo scazzone per poi diffonderlo
all’interno delle aree in cui è scarsamente rappresentato rappresenta una significativa azione di
conservazione della specie.
Agli ambienti umidi sono legati alcuni anfibi inseriti nell’allegato IV della Direttiva Habitat tra cui
la raganella italica (Hyla intemedia) ed anche alcune specie che prediligono soprattutto le siepi alberate e
le macchie boscate come la rana di Lataste (Rana latastei) e la rana agile (Rana dalmatina).
Tra i rettili si annovera la presenza delle due natrici, quella dal collare (Natrix natrix) e quella
tassellata (Natrix tessellata) entrambe inserite nell’allegato IV della Direttiva Habitat. La testuggine
palustre (Emys orbicularis) inserita in allegato II e IV della Direttiva Habitat, attualmente non è segnalata
nel sito ma questo rettile era un tempo diffuso nel vicentino all’interno delle zone umide come riportato
dai naturalisti locali dell’ottocento. Con la rinaturalizzazione degli habitat è possibile riproporne la
presenza all’interno del “Bosco di Dueville” e nelle zone umide limitrofe.
Strettamente legati agli ambienti acquatici è la presenza di importanti specie ornitiche che
verranno avvantaggiate dall’ampliamneto e dalla rinaturalizzazione degli habitat prevista. Le specie più
rappresentative sono l’airone cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta) e la nitticora
(Nycticorax nycticorax) soprattutto in prossimità dei fossi di risorgiva e nei prati umidi; il martin pescatore
(Alcedo atthis) che nidifica in cunicoli scavati nelle sponde dei corsi d’acqua. Tra i rapaci diurni, all’interno
del biotopo si possono osservare lo smeriglio (Falco columbarius), il falco di palude (Circus aeruginosus),
l’albanella reale (Circus cyaneus), il falco pescatore (Pandion haliaetus ).
Il SIC (sito di Importanza Comunitaria) IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”
comprende al suo interno anche la ZPS (Zona di Protezione speciale) IT3220013. Al di fuori del “Bosco
di Dueville” il SIC IT3220040 è costituito da fiumi e rogge di risorgiva che sono tutelati ai sensi del D.Lgs
490/99 con vincolo paesaggistico.
Foto di Luigi Sebastiani
Foto di Provincia di Vicenza
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Foto di Provincia di Vicenza
Foto di Luigi Sebastiani
Foto di Luigi Sebastiani
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Azioni:
Azioni preparatorie e acquisto dei terreni
AZIONE A.1 – Aggiornamento della Scheda Natura 2000 della ZPS e SIC
A seguito delle indagini ambientali preliminari e delle azioni di riqualificazione degli habitat sono state
proposte modifiche alla Cartografia degli habitat della Regione Veneto.
AZIONE A.2 – Indagini scientifiche preliminari
Si sono eseguiti campionamenti specifici per verificare la consistenza della presenza delle principali
specie vegetali all’interno delle aree in cui eseguire gli interventi. E’ stata inoltre valutata la presenza
dell’infestante Robinia pseudoacacia al fine di fornire indicazioni operative nella realizzazione delle
operazioni di contenimento della specie nelle aree in cui si è ripristinato l’habitat comunitario 91E0*.
Si sono eseguite 2 campagne di campionamento (primavera ed estate) per valutare la presenza e la
densità delle principali specie ittiche che colonizzano le risorgive.
Sono stati eseguiti campionamenti specifici per la individuazione delle specie di anfibi più diffuse nel sito
e per evidenziare eventuali siti riproduttivi di Rana latastei e Rana dalmatina.
Sono state inoltre raccolte informazioni sulle specie ornitiche di maggiore interesse presenti nell’area con
particolare attenzione a nitticora (Nycticorax nycticorax), martin pescatore (Alcedo atthis) e altri ardeidi e
rapaci presenti nell’area.
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AZIONE A.3 – Valutazioni alternative acquisto terreni
Sona state eseguite specifiche indagini a livello territoriale e catastale per individuare i terreni che meglio
si adattavano ad essere acquistati dalla Provincia di Vicenza per essere riqualificati ed andare a
costituire il corridoio ecologico di connessione tra l’area rinaturalizzata delle “ex peschiere” e il biotopo
del Bosco del Centro idrico di Novoledo. Sono state realizzate cartografie specifiche in scala 1:1000 per
caratterizzare il territorio e permettere una analisi comparate delle aree da far rientrare nel corridoio
ecologico.
AZIONE A.4.1 – Progettazione esecutiva interventi forestali e naturalistici
Il progetto esecutivo ha individuato le tipologie di intervento negli habitat da riqualificare con le
metodologie di lavorazione, la localizzazione degli interventi, la tempistica e le risorse umane impiegate e
ogni indicazione utile all’esecuzione degli interventi.
AZIONE A.4.2 – Progettazione esecutiva interventi strutturali e idraulici
Il progetto comporta la realizzazione di sterri e riporti nonché il posizionamento di manufatti idraulici per
la efficiente gestione idraulica dei siti rinaturalizzati.
AZIONE B.1 – Acquisto terreni per realizzazione corridoio ecologico
Sono stati acquistati circa 6 ha di terreno che sono stati parzialmente rinaturalizzati e che fungeranno da
corridoio ecologico tra la zona delle ex peschiere e il biotopo del Bosco del Centro idrico di Novoledo..
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Azioni di conservazione.
AZIONE C.1 Produzione di specie vegetali per la riqualificazione di Habitat comunitari (habitat
91E0*, 3260, 6510 e 6410)
AZIONE C.2 Interventi di riqualificazione forestale e ricomposizione degli Habitat (Habitat 3260 e
91E0*)
La ricomposizione degli habitat è stata realizzata attraverso la messa a dimora di specie autoctone
prodotte in loco. La produzione vivaistica è avvenuta tramite la raccolta del materiale di propagazione
(prevalentemente semi), il pretrattamento dei medesimi, la semina in vivaio. Tutto il materiale di
propagazione è stato raccolto all’interno del sito o nelle immediate vicinanze in modo da tutelare la
variabilità genetica intraspecifica delle popolazioni da riprodurre. Sono state prodotte 44.483 piantine che
sono state utilizzate per la riqualificazione degli habitat all’interno dell’area delle ex peschiere e del
corridoio ecologico. L’azione è stata a carico dell’Azienda Regionale Veneto Agricoltura (beneficiario
associato), e attuata presso il proprio Centro Vivaistico in Montecchio Precalcino (VI).
Sono stati effettuati interventi di diradamento e ripulitura forestale all’interno dell’area delle “ex peschiere”
con triturazione dei residui e interventi di contenimento della Robinia pseudoacacia. Sono stati eseguiti
interventi di ricostruzione dell’habitat 91E0* e messe a dimora piantine appartenenti alla formazione
“base” dell’alneta arricchita a moduli con componenti erbacee; sono stati inoltre ricostruiti e potenziati gli
habitat 3260, ed utilizzate specie del 6410.
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AZIONE C.3 Ricostruzione della morfologia originaria della risorgive e del corso del
Bacchiglioncello (habitat 3260)
Da un’analisi della cartografia storica è stata individuata la presenza di un ramo, poi interrato, del
Bacchiglioncello alimentato da un sistema di tre risorgive. Questa area, chiamata “Mulino del Bosco”, era
stata poi completamente stravolta, rispetto alla sua originaria conformazione, mediante lo scavo di una
serie di canalizzazioni e il tombamento di un tratto del Bacchiglioncello.
Il progetto ha previsto la ricostruzione originaria dell’alveo del Bacchiglioncello per contrastare la perdita
di biodiversità e riqualificare una delle aree più importanti, a livello ambientale, della Provincia di Vicenza.
Sostanzialmente si è intervenuti andando a riaprire i vecchi capifonte. L’azione di rimodellazione
morfologica ha previsto l’eliminazione delle vasche in terra dell’ex allevamento e la risagomatura del
paleo alveo del Bacchiglioncello con l’emersione delle risorgive originarie.
Si è provveduto alla pulizia generale dell’area, alla realizzazione dei guadi di attraversamento del fiume
Bacchiglioncello per consentire l’accesso ad aree altrimenti irraggiungibili, alla realizzazione di alcune
infrastrutture idrauliche per la regimazione del nuovo corso del Bacchiglioncello.
In particolare si è proceduto alla realizzazione di un nuovo manufatto di derivazione in testa al laghetto
per migliorare la circolazione dell’acqua ed alla posa, su manufatti esistenti, di alcune nuove paratoie di
regolazione lungo il Bacchiglioncello. Tali inserimenti sono stati necessari per il mantenimento adeguato
dei livelli idraulici all’interno delle aree rinaturalizzate e consentire un adeguato apporto idrico alla
vegetazione acquatica e riparia messa a dimora.
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Azioni di comunicazione e informazione
AZIONE D.1 – Incontri con portatori di interessi Si sono svolte riunioni informative con operatori sul
territorio, con la cittadinanza e con portatori di interessi per sensibilizzarli sulle attività in svolgimento e
per illustrare le caratteristiche ambientali del sito.
AZIONE D.2 – Realizzazione di percorsi didattici All’interno dell’area di progetto sono stati creati
sentieri pedonali per inoltrarsi nel sito ed apprezzarne le caratteristiche ambientali. Si è sviluppata una
rete sentieristica di circa 3100 m di lunghezza costruita in ghiaia e stabilizzato; la struttura pedonabile è
stata attrezzata ponticelli e arricchita di 33 cartelli metallici dimostrativi in cui sono riportate le
caratteristiche ambientali e le emergenze naturalistiche dell’area.
AZIONE D.3 – Realizzazione sito web www.lifesorba.eu E’ stato creato un sito web dedicato al
progetto. Il sito contiene informazioni riguardanti il programma SOR.BA., Rete Natura 2000, e più in
generale indicazioni sui Progetti LIFE Natura in Italia ed Europa.
AZIONE D.4 – Attività didattiche con le scuole Sono state organizzate visite didattiche con le scuole
medie inferiori ed elementari locali, per un totale di 18 giornate, per avvicinare e far conoscere alla
popolazione scolastica le caratteristiche ambientali del sito.
AZIONE D.5 – Realizzazione di convegni Sono stati realizzati 2 convegni, uno a maggio 2013 e il
convegno di chiusura a dicembre 2013.
AZIONE D.6 – Realizzazione di opuscoli e testi divulgativi Sono stati realizzati per la
sensibilizzazione e l'informazione della cittadinanza 3500 pieghevoli sulle caratteristiche del sito di
interesse comunitario, 2000 pieghevoli con la descrizione della fauna ittica del sito da distribuire ai
pescatori per sensibilizzarli sul problema del bracconaggio 6000 brochure da destinare alle scuole, 2
volumi di circa 100 pagine ciascuno in 300 copie sulla fauna e vegetazione del sito, un volume con il
reticolo ciclopedonale dell’area.
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Azioni di monitoraggio
AZIONE E.1 – Attività di coordinamento generale e tecnico scientifica
l’azione si è sviluppata durante tutto il progetto ed ha interessato sia il controllo degli aspetti tecnici che
quelli amministrativi ed economici.
AZIONE E.2 – Monitoraggi faunistici
AZIONE E.3 – Monitoraggi vegetazionali
sono stati svolti monitoraggi faunistici e vegetazionali per la verifica della presenza delle specie che
potenzialmente potevano giovarsi dei miglioramenti ambientali nelle aree in cui sono stati eseguiti
interventi di riqualificazione ambientale
AZIONE E.6 – Networking
E’ stata intrapresa una intensa attività di networking con altri progetti LIFE+ durante tutta la durata del
progetto con scambio di esperienze e documenti tecnici e scientifici sulla gestione degli habitat di
interesse comunitario.
Post Life
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