Entrata del Palatino
Palatino
• Domus Augustana
• Domus Severiana
• Domus Flavia
• Casa Romuli
Fine Presentazione
già dei
molto
importante
Il Palatino
Palatino era
è uno
sette
colli di
nell’antichità,
e si deduce
dal fatto
Roma,
tra il Velabro
e il foro,
ed èche
già
nell’età
era ma
già abitata,
anche
uno del
dei ferro
centrali
a differenza
forse
perché era adatta
all’insediamento
del Campidoglio
e l'Aventino
è vicino
umano,
dal fatto
che da
al fiumema
maforse
non anche
adiacente
a. L'altezza
lì
potevanoè controllare
massima
di 51 metri.laIlzona
colle guarda
sottostante,
che
era
un
punto
da un lato sul Foro Romano di
e dall'altro
passaggio e di approdo, ma anche di
sul Circo Massimo.
ritrovo e di mercato.
La sommità centrale era detta
Nell’età imperiale gli imperatori
Palatium,
mentre il pendio che digrada
cominciarono a costruire lì la loro
verso
il Foro
Boario
il Tevere
era il
residenza
e, alla
fine e
dell’età
imperiale
anticamente
Germalus. È
colle divenne chiamato
un unico palazzo.
collegato
al Esquilino
tramite
sella
Nel Medioevo
il Palatino
subiràuna
le sorti
e
sommità
secondaria, la Velia.
deluna
resto
di Roma.
Avanti>>
Domus Augustana
La fontana
La Domus Augustana Occupa la parte
centrale del Palatino ed era la
residenza privata degli imperatori. La
sua importanza si deduce dal fatto che
non fu mai sostituita.
I lavori cominciarono poco dopo che
domiziano salì sul trono(81 d.C.) e
terminarono il 92 d.C.
La domus
si può suddividere in due parti, la
parte settentrionale(che si articolava
intorno ad un peristilio dove si
innalzava un tempietto, forse di
Minerva) e la parte meridionale, che
sorgeva più in basso, dove al centro
sorgeva una fontana caratterizzata da
un motivo particolare, formato da
quattro pelte contraposte, qua
sorgevano molti palazzi come quella
per esempio quella per l’istruzione
degli schiavi.
La vera altezza del palatino
Ponte per accedere al tempio
Domus Augustana
La parte finale del domus finisce
con un viridarium, che
sembrerebbe un’arena a prima
vista. Questo giardino è costituito
da un portico a due piani, che però
ci restano solo la parte terminale.
La parte meridionale è occupato
da un ippodromo, cioè giardini un
forma di cerchio.
Due immagini del
Viridarium
Circo massimo dal
Palatino
Immagini
Resti del luogo d’istruzione
degli schiavi(pedagogium)
Scavi nel Palatino
Domus Severiana
La Domus Severiana è un ampliamento della Domus Augustana, Realizzato da Settimio
Severo tra la fine del II secolo e l’inizio del III Secolo. Questo edificio è posto nella parte
meridionale del palatino. Queste sostruzioni, a doppio ordine di strutture voltate con
arcate su pilastri in laterizio, servirono a creare una piattaforma artificiale che permise di
estendere oltre l'area della collina, ormai interamente occupata, e allo stesso livello delle
altre domus, la nuova ala del palazzo. Qui si trovano anche i resti delle terme severiane,
probabilmente costruito da Domiziano e finite da Settimio e interamente rifatte da
Masenzio. Il Domus fu demolito nel XVI secolo per ordine di Sisto V, acu serviva dei
materiali per vari lavori, tra cui il Palazzo della Cancelleria e la Cappella a S.Maria
Maggiore.
Domus Severiana
Terme severiane
Domus Flavia
All’inizio del regno di Domiziano si iniziarono a costruire un nuovo palazzo nel palatino. La parte occidentale del
colle(Germalus) era occupata da case e templi e inevece la parte orientale(palatium) era molto ripida, cosi l’architetto
Rabirio appiattì la zona destinata al nuovo palazzo e usò la terra di riporto per ricoprire la fenditura tra le due cime,
ricoprendo molti palazzi della Roma repubblicana, e preservandoli. La Domus Flavia divenne la Parte Pubblica. L'accesso
alla Domus Flavia avviene tramite un'aula ottagonale che si apre al centro del lato occidentale e che immette al centro
dell'edificio, un immenso peristilio rettangolare un tempo circondato da un portico di colonne di marmo numidico, al centro
del quale si trovava una grandiosa fontana di forma ottagonale, con muretti che tracciavano un labirinto. Sul peristilio, che
costituiva il cuore dell'edificio, si affacciavano pochi e grandiosi ambienti: al centro del lato settentrionale si trova un'enorme
sala chiamata Aula Regia. L'aula comunica con il peristilio tramite due porte, al centro delle quali vi è un'abside ad arco di
cerchio: qui l'imperatore, seduto sul trono al centro dell'abside, dava udienza e riceveva l'omaggio delle persone ammesse
al suo cospetto. Il lato opposto del peristilio è occupato da una grandiosa sala affiancata da due ambienti minori. La sala
presenta sul fondo un'abside poco profonda e conserva una parte del suo ricco pavimento marmoreo, innalzato sopra un
ipocausto, ossia un doppio pavimento utilizzato per il riscaldamento ad aria calda: molto probabilmente questa era la
famosa Coenatio Iovis, la grandiosa sala da pranzo dell'imperatore. Dei due ambienti laterali simmetrici solo quello di
destra si è conservato in buono stato, al centro del quale vi è una fontana ovale ,destinata ad allietare, attraverso le grandi
finestre che si aprivano sul triclinio, i convitati sdraiati a banchetto. Ma quel che più interessa è che sotto il pavimento
domizianeo ne è stato portato alla luce un altro, più antico, certamente tra i più straordinari esempi di pavimento marmoreo
di età imperiale. Esso apparteneva ad un portico di un edificio ricoperto dal palazzo di Domiziano, nel quale si riconosce la
più antica delle abitazioni di Nerone, la Domus Transitoria, distrutta dall'incendio del 64 d.C.
La Coenatio iovis
Il peristilio
Casa Romuli
La tradizione vuole che la fondazione di Roma ad opera di Romolo sarebbe avvenuta 753
a.C. L'abitazione di Romolo (casa Romuli) era identificata in una capanna, continuamente
ricostruita e restaurata, situata nell'angolo sud-ovest del Palatino: scavi avvenuti nel 1946
riportarono alla luce, proprio in questo angolo del colle, resti di capanne che è stato datato
alla prima età del Ferro, ossia intorno al IX-VIII secolo a.C. Questa scoperta conferma
pienamente la tradizione, sia per quanto riguarda il luogo della mitica casa Romuli, sia per
quanto riguarda la cronologia della fondazione della Città. Ciò che oggi possiamo ammirare
sono i fondi delle abitazioni scavati nel tufo ed isolati da un piccolo canale che permetteva
di drenare l'acqua piovana affinché non penetrasse all'interno. Lungo il perimetro vi sono 6
fori circolari, più uno al centro, che servivano a contenere altrettanti pali di sostegno alle
pareti ed al tetto; quattro fori su uno dei lati minori indicano il punto in cui erano inseriti i
montanti della porta d'ingresso, larga poco più di un metro. Altri fori, all'esterno del
perimetro, erano destinati probabilmente a contenere i pali che sorreggevano una piccola
tettoia.
Struttura della
capanna
Resti della casa
Romuli
Scarica

Palatino - Altervista