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8 Una nuova generazione di simulatori
 4
6
14
Un efficiente servizio per la truppa
II ghiacciaio ha restituito un’ elica del Dakota
Sportive e sportivi di punta presso di Forze terrestri
In memoriam
Stimate collaboratrici, stimati collaboratori,
Foto: CME
ci manca! Come capo, amico e camerata. Il divisionario Roberto Fisch
ci ha lasciato e colgo in questa sede l’occasione per ricordare il suo
eccellente lavoro svolto durante decenni a favore della sicurezza del
nostro Paese. Mi assumo questa triste, ultima responsabilità nei confronti di Roberto Fisch con grande gratitudine e rispetto.
Il divisionario Fisch ed io siamo dello stesso anno e già questo mi fa
riflettere. Nessuno di noi sa che cosa ha in serbo il futuro.
È vero, in seno all’esercito in genere ci viene assegnato un incarico,
che noi eseguiamo. A un certo punto l’incarico è adempiuto (oppure no) e ce ne viene assegnato un altro.
Negli ultimi due anni, dopo aver per anni assolto innumerevoli incarichi, il divisionario Roberto Fisch ne ha accettato un altro diventando capo della Base d’aiuto alla condotta. E questo non era l’ultimo incarico che avevamo previsto per lui.
Ma ormai il nostro caro amico e camerata non è più tra noi.
Non spetta a noi esseri umani giudicare se l’ultimo incarico sia stato adempiuto durante la vita. Questa consapevolezza ci rende umili.
Se ora sentiamo la mancanza di Roberto Fisch, e purtroppo sappiamo tutti che ci mancherà molto, siamo consapevoli che dobbiamo
continuare il suo lavoro e portarlo avanti come avrebbe voluto lui.
Ciò significa adottare le misure che ha introdotto nella BAC, che è
sulla strada giusta. La strada giusta ci è stata indicata dal suo modo
di lavorare coerente, serio e pacato. Il modo migliore per ricordarlo
è continuare sulla via che ha tracciato per noi.
Come artigliere, comandante della brigata di fanteria di montagna
9, comandante della regione territoriale 3 (ricordiamo volentieri le
Giornate dell’esercito 2007 di cui è stato uno degli artefici), ma anche come capo della BAC e in seno al Comando dell’esercito Roberto Fisch ci ha lasciato un’eredità ricca incoraggiandoci sempre alla
riflessione con i suoi modi tranquilli e il suo approccio analitico. Lo
ha fatto soprattutto come pragmatico ufficiale di milizia che più tardi ha messo le sue competenze al servizio del corpo professionista.
Ci tengo infine a ricordare che il divisionario Roberto Fisch si è
sempre battuto con tenacia a favore degli interessi delle minoranze e del Ticino. Non è mai stato nel suo stile avanzare grandi pretese: presentava possibili soluzioni e riuniva gli esponenti dell’esercito e dei Cantoni.
2 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
Roberto Fisch incarnava il valore aggiunto del sistema di milizia. Ha
dedicato la sua vita alla sicurezza e alla libertà.
Era anche una persona che sapeva godersi la vita e ne siamo felici perché anche questa è una virtù.
Costernati, non ci resta che accettare la realtà ed esprimere la nostra gratitudine.
Grazie divisionario Fisch, grazie Roberto.
Ci mancherai davvero.
Non ti dimenticheremo.
Comandante di corpo André Blattmann, capo dell’esercito
Salto quantico nella grafica: viene infatti
ridotto ulteriormente il divario tra realtà e
simulazione.
(Foto: CIM)
Contenuto
4 Dal Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen alle pentole della truppa
6
II ghiacciaio ha restituito un’ elica del Dakota
8 Il mantenimento del valore dei Leopard presuppone nuovi simulatori
10Per il futuro:
La BLEs aumenta il numero di posti di tirocinio
12 Abbagliamenti da laser: pericolo per la navigazione aerea
13 Stinger con munizioni da combattimento: «Pronti per un impiego»
4 Il ciclo di vita del materiale
Per esempio nel Centro di distribuzione
dell’esercito di Brenzikofen
14 Tirocinio e sport
sportive e sportivi di punta presso di Forze terrestri
16 Agenda
Impressum
«esercito.ch», la rivista per i militari dell’Esercito svizzero, edizione del capo dell’esercito,
viene pubblicata due volte all’anno in italiano, francese e tedesco
Prossima edizione:
1/2013
Chiusura redazionale: 05.05.2013
Esce il: 05.07.2013
Editore: Comunicazione Difesa (D)
Direzione di redazione: Comunicazione interna e nell’ambito della truppa, Stauffacherstr. 65/31b, 3003 Berna
Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS
Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs
Stampa: Ziegler Druck- und Verlags-AG, 8400 Winterthur
Cambiamenti d’indirizzo: per scritto al caposezione militare del luogo di domicilio
Copyright: DDPS, settore Difesa
Internet: www.esercito.ch
10
L’intenzione strategica della BLEs
14
Tirocinio e sport di punta
Più posti di tironcino, più nuove leve
Lia Wälti – calciatrice nella divisione
nazionale femminile – è apprendista
presso le Forze terrestri
esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
3
Dal Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen alle pentole della truppa
Un tempo magazzino per qualsiasi evenienza
– oggi un efficiente servizio per la truppa
Al momento della pianificazione e della realizzazione dell’ex magazzino di sussistenza dell’esercito erano stati previsti
14 000 posti per palette per il deposito di viveri dell’esercito. Fino al 2002, a Brenzikofen sono state depositate esclusivamente derrate alimentari per un valore di 19 milioni di franchi, comprese le scorte obbligatorie. Oggi, invece, la quantità di
derrate alimentari depositata corrisponde in media a un valore di 3 milioni di franchi.
Ruth van der Zypen e Daniel Laroche,
Comunicazione Difesa
Deposito e spostamento della merce
L’aiut suff Reto Walther, fino al 30 giugno
manager di sistema Sussistenza della BLEs e
ora di nuovo militare di professione presso il
comando del corso di formazione per capicucina in seno alla Formazione d’addestramento della logistica delle Forze terrestri, e Beat
Müller del settore di competenza Acquisti
e cooperazioni di armasuisse ci presentano
le procedure e i processi, ben strutturati,
che si svolgono nel Centro di distribuzione
dell’esercito di Brenzikofen. Ogni anno l’industria alimentare effettua 330 consegne a
Brenzikofen. In media si calcolano quattro
consegne l’anno per ognuno degli 86 articoli
in assortimento.
«Per questo le merci rimangono in deposito per un periodo relativamente breve e,
in parte, i prodotti sono più freschi rispetto a
quelli che si trovano nel commercio privato»,
sottolinea Reto Walther. In base a un accordo
concluso dall’esercito con i produttori, sugli
imballaggi vengono applicati appositi codici
a matrice.
Secondo Beat Müller questo è un grande vantaggio che favorisce uno svolgimento
impeccabile dei processi di ordinazione e di
consegna: «Il sistema per la gestione dei prodotti è impostato in modo da far comparire
automaticamente una proposta di ordinazione quando le scorte diminuiscono e consente
di inviare tale proposta ai produttori tramite
un ordine elettronico», spiega Müller.
4 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
Servizio a favore della truppa
Le merci ordinate vengono consegnate alla
truppa in tempi molto rapidi. Gli ordini ricevuti fino al martedì sono consegnati nella
stessa settimana. Reto Walther precisa che,
in casi particolari, le merci possono essere
ordinate addirittura via fax o e-mail e ritirate
in giornata. Efficienza con la E maiuscola!
Il ruolo dei furieri è fondamentale
Reto Walther sottolinea inoltre come nel
corso di formazione per furieri venga attribuita una grande importanza alla trasmissione di istruzioni complete e precise ai contabili per garantire un utilizzo ottimale dei
processi stabiliti e ridurre le restituzioni. Le
derrate alimentari non consumate, infatti, possono essere restituite al Centro di distribuzione dell’esercito. «Qui a Brenzikofen
possiamo riutilizzare i viveri che ci vengono rispediti e integrarli in altre forniture,
a condizione che non siano ancora scaduti. Questo ci consente di sfruttare in modo
efficiente i nostri mezzi e di ridurre i costi»,
afferma Reto Walther non senza una punta di orgoglio.
Processo di acquisto – perché Oswald,
Kambly e Wander?
In Svizzera è presente un’ampia gamma di
prodotti (cfr. carta), ma solo alcuni di essi
vengono inseriti nell’assortimento. Ad esempio, perché scegliere i condimenti in polvere
Oswald, i biscotti Kambly o le barrette di
ovomaltina Wander? «Alla fine, è il team
di progetto integrato (TPI) che decide come dovrà essere composto l’assortimento»,
spiega Walther. Le valutazioni dei prodotti
e le trattative si basano su richieste provenienti direttamente dalla truppa o su offerte
innovative da parte dell’industria, come pure
sull’analisi della contabilità della truppa
(quali sono stati gli acquisti più frequenti?).
armasuisse è responsabile dei bandi di
concorso per l’assegnazione dei contratti
secondo quanto previsto dalla legge federale
sugli acquisti pubblici (LAPub). Le offerte e
i campioni ricevuti vengono esaminati dal
TPI e assaggiati nell’ambito di degustazioni
alla cieca.
«Abbiamo l’obbligo di rimanere neutrali di fronte a tutte le richieste riguardanti
gli acquisti» afferma Müller. La qualità e il
Foto: Daniel Laroche
Da qualche tempo l’esercito non è più tenuto a effettuare una pianificazione delle
scorte in caso di crisi e non esistono più le
scorte obbligatorie e il consumo obbligatorio. Il coordinamento della pianificazione
delle scorte spetta all’Ufficio federale per
l’approvvigionamento economico del Paese
(UFAE). Oggi, nel Centro di distribuzione
dell’esercito di Brenzikofen, per il deposito
della sussistenza vengono occupati soltanto
2000 posti per palette, mentre lo spazio rimanente è utilizzato per il deposito intermedio
di articoli dell’equipaggiamento personale e
di hardware per l’informatica.
Reto Walther presenta insieme a Beat Müller il particolare tipo di sussistenza per i militari che
svolgono impieghi speciali. Si tratta di cibi pronti a cui occorre aggiungere soltanto acqua. A
destra, Ruth van der Zypen, dal 1° luglio la nuova redattrice presso la Comunicazione Difesa.
prezzo del prodotto incidono ognuno nella
misura del 50 per cento sulla valutazione
finale del prodotto stesso. armasuisse pubblica poi sul sito www.simap.ch l’aggiudicazione secondo le direttive in materia di
acquisti pubblici.
È un dato di fatto che gli acquisti centralizzati consentono di risparmiare circa 9
milioni di franchi l’anno. Anche considerando i costi supplementari per il trasporto
fino alla truppa, la procedura di acquisto
centralizzata mediante contratti quadro
è ancora molto più economica. Il prezzo
d’acquisto concordato a condizioni ottimali
viene inoltrato direttamente alla truppa.
L’assortimento
Carboidrati (pasta, riso, muesli)
Proteine (carne e pesce in scatola)
Pasti pronti (ravioli in scatola, chili con carne)
Vitamine (frutta e verdura in scatola)
Prodotti per la colazione (marmellata,
formaggio)
Snack (barrette ai cereali, cioccolato,
glucosio, biscotti)
Bevande (caffè e tè freddo in polvere)
Condimenti (sale, senape, maionese, aceto,
olio, brodo)
Materiale da imballaggio (pellicola trasparente,
piatti di plastica)
Indicativi annuali (base 2011)
•
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•
•
•
6 milioni di giorni di sussistenza in natura
9,9 milioni di franchi in viveri dell’esercito
86 articoli in assortimento
il 20% circa del credito totale per la sussistenza dell’esercito
380 forniture a Brenzikofen
2200 tonnellate di merci in entrata
3800 forniture alla truppa
2700 tonnellate di merci in uscita per la
truppa
Link:
Ufficio federale per l’approvvigionamento
economico del Paese
Foto: messe a dispo
Foto: Daniel Laroche
→→ www.bwl.admin.ch
Sistema informativo sulle commesse
pubbliche in Svizzera
→→ www.simap.ch
→→ www.armee.ch/verpflegung (tedesco/francese)
Prestige Foods SA
Schaan FL
Bozen Italien
Il Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen fa parte del Centro logistico dell’esercito di Thun. È situato in una zona idilliaca in mezzo
ai prati alle porte dell’Emmental, circa 7 chilometri a nord di Thun. Sui lati est e ovest dell’edificio possono stazionare contemporaneamente
due treni di nove vagoni ferroviari ciascuno per caricare o scaricare merci. Il trasbordo delle forniture fino a 3,5 tonnellate viene effettuato
mediante autocarri. La carta qui accanto indica le ubicazioni e i diversi fornitori del Centro di distribuzione dell’esercito.
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5
Recuperata l’elica del Dakota
«Sembrava un piccolo abete»
II ghiacciaio del Gauli ha restituito una delle eliche del Dakota americano precipitato quasi 66 anni fa. Il relitto è stato trovato da un apprendista dell’aerodromo militare di Meiringen e da due suoi amici. L’elica a tre pale, che pesa 300 chili, è stata
recuperata dal distaccamento alpino delle Forze aeree.
Fritz Teuscher (a destra) e due collaboratori delle Forze aeree durante il recupero dell’elica.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Il 19 novembre 1946, durante un volo da
Monaco a Pisa, il capitano Ralph H. Tate
Junior tentò di sorvolare le Alpi in condizioni
di volo strumentale e di cattivo tempo. L’aereo precipitò sul ghiacciaio del Gauli a una
velocità di 280 chilometri all’ora. Le dodici
persone a bordo sopravvissero all’incidente,
ma riportarono comunque delle ferite. Seguì
uno spettacolare salvataggio che catalizzò
l’attenzione dei media internazionali. Il capitano Victor Hug, allora capo dell’aerodromo
militare di Meiringen, e il maggiore Pista
Hitz soccorsero gli americani giungendo sul
ghiacciaio a bordo di due aeroplani Fieseler
Storch. Oggi si ritiene che l’intervento pionieristico dei due segnò la nascita del soccorso
aereo alpino e portò alla fondazione della
Rega.
Un ritrovamento casuale
A fine luglio 2012 Manuel Rufener, apprendista polimeccanico presso la Base logistica
6 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
dell’esercito e attivo all’aerodromo militare
di Meiringen, partì per un’escursione in
compagnia di due amici, di cui uno canadese. «Proprio la sera prima avevamo parlato
del Dakota precipitato, ma non eravamo
per nulla alla ricerca dell’aereo», afferma
Rufener. Ricorda di avere inizialmente costeggiato il ciglio del ghiacciaio. «Dopo aver
trovato un pezzo di legno, abbiamo cercato
altre tracce del Dakota», spiega l’esperto alpinista. «A un certo punto ho visto qualcosa
in lontananza: sembrava un piccolo abete».
Da vicino ha poi constatato che il presunto
abete era una delle due eliche di 3,5 metri di
diametro e di 300 chili di peso del Dakota
precipitato.
Fu subito chiaro che l’elica non poteva rimanere sul ghiacciaio perché c’era il
rischio che precipitasse in un crepaccio.
Tuttavia, occorreva considerare due aspetti:
quello giuridico e quello pratico del trasporto. A suo tempo, dopo averne smontato
tutte le parti, gli USA avevano donato il
relitto alla Confederazione. Inoltre nel 2010
l’intera regione del Gauli è stata posta sotto
protezione archeologica, prevedendo che
il ghiacciaio avrebbe restituito altri relitti del Dakota. Manuel Rufener ha quindi
subito contattatto il servizio archeologico
del Cantone di Berna con cui ha discusso i
passi successivi.
Il distaccamento alpino delle Forze
aeree giunge in aiuto
Per quanto riguarda il trasporto si fece avanti un collega di lavoro di Rufener, ossia il
capo del distaccamento alpino delle Forze
aeree - anch’esso ubicato a Meiringen - Fritz
Teuscher. Il team di Teuscher è specializzato
nel recupero di parti di velivoli precipitati
e ha già recuperato diversi relitti storici.
«Recuperare l’elica era nel nostro interesse:
da un lato il Dakota è un velivolo militare
e dall’altro pare che l’allora capo del nostro
L’elica si trova ora presso la capanna
del Gauli.
Gli ingranaggi dell’elica sono ancora funzionanti dopo 66 anni.
Manuel Rufener (a sinistra) e Peter Flühmann hanno trovato l’elica del Dakota.
Apprendisti incaricati dei lavori di
conservazione dell’elica
Dopo il trasporto molto mediatizzato
dell’elica (cui anche «Schweiz aktuell» ha
dedicato un reportage) Manuel Rufener
intende occuparsi d’altro per un po’: «Non
mi metterò a cercare altri relitti di mia iniziativa. Se però qualcuno dovesse chiedere
il mio aiuto per una spedizione di recupero,
ci farei un pensierino». Per quanto riguarda
l’elica recuperata però il prossimo incontro
è previsto già per questo inverno. È infatti
probabile che i lavori di conservazione del
relitto siano affidati all’officina dell’aerodromo di Meiringen, dove lavora Rufener.
In primavera l’elica sarà poi nuovamente
trasportata alla capanna del Gauli.
Foto: Franz Blatter
aerodromo militare avesse partecipato alla
spedizione di soccorso dei passeggeri»,
spiega Teuscher. Il caso ha voluto che, nella
settimana di agosto in questione, nella regione del Gauli fosse previsto lo sgombero
di proiettili d’artiglieria per cui erano già
stati prenotati degli elicotteri adatti. Il 9
agosto l’elica è quindi stata trasportata alla
capanna del Gauli da un Super Puma delle
Forze aeree con l’aiuto di due piloti, due
loadmaster di Alpnach e due membri del
distaccamento alpino. Anche giuridicamente è stata trovata una soluzione: il servizio
archeologico del Cantone di Berna ha prestato l’elica alla custode della capanna del
Gauli. «In questo modo abbiamo evitato che
‹escursionisti della domenica› si recassero
sul ghiacciaio per vedere l’elica esponendosi
a pericoli inutili», afferma Teuscher che è
una guida alpina. Il relitto è così al riparo
dai collezionisti ed è rimasto nella regione
di Oberhasli.
L’elica di 300 chili è stata trasportata con
un Super Puma.
esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
7
Salto quantico nella grafica: viene infatti ridotto ulteriormente il divario tra realtà e simulazione.
Per garantire il mantenimento del valore del materiale, occorrono anche i relativi mezzi didattici
Il mantenimento del valore dei Leopard presuppone
una nuova generazione di simulatori
Quando un sistema d’arma viene rivalorizzato sul piano tecnico durante il proprio ciclo di vita, si parla di un aumento
dell’efficacia di combattimento (Kawest) o di un mantenimento del valore. Quest’ultimo è stato uno dei progetti principali
delle truppe blindate negli scorsi anni. La flotta di carri armati 87 Leopard 2 (Leo WE) ancora in esercizio è quindi stata
migliorata mediante diverse modifiche e novità.
Daniel Laroche, Comunicazione Difesa
Il mantenimento del valore del carro armato da combattimento comprendeva i seguenti elementi principali:
• il comandante ha ricevuto un nuovo periscopio con apparecchio
a immagine termica (WBG);
• la maggior parte degli elementi di comando a disposizione del
comandante è concentrata su uno schermo tattile;
• il conducente dispone ora di una telecamera per effettuare la retromarcia;
• un impianto elettronico di aggiustamento dell’arma ha sostituito lo stabilizzatore idraulico;
• è stata preparata la realizzazione del sistema d’informazione e di
condotta Forze terrestri (FIS Forze terrestri).
A partire dalla scuola reclute dei blindati 2-2010 si è cominciato a
svolgere l’istruzione sul nuovo Leo WE. I sei battaglioni di blindati
rimasti nelle due brigate blindate sono stati riequipaggiati e hanno
già svolto un corso di riconversione.
Per far sì che tale cambiamento avvenisse in modo impeccabile, è
stato necessario adeguare alcuni aspetti presso il Centro d’istru-
8 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
zione delle truppe meccanizzate (CIM) a Thun. Un tipico esempio
per mostrare che non è sufficiente il solo fatto di acquistare materiale. Anche gli strumenti dell’istruzione devono essere adeguati.
Nel caso del Leo WE, ciò implica la sostituzione dei simulatori di
tiro in uso da oltre venti anni con una nuova generazione d’installazione d’istruzione al tiro elettronica per carri armati 87 Leopard
WE (ELSA Leo 2 WE) e adeguamenti agli attuali simulatori di guida per carri armati (FASPA). Guardando in retrospettiva al progetto appena concluso, l’aiutante di stato maggiore Peter Hausamman, capo ELSA Leo WE presso il CIM, si mostra particolarmente
orgoglioso del fatto che i nuovi simulatori fossero pronti prima che
il materiale vero e proprio, vale a dire il Leo WE riequipaggiato, ricevesse l’autorizzazione all’impiego.
Da oltre 20 anni le truppe blindate vengono istruite sui simulatori del CIM. Si tratta di un metodo didattico che ha fornito buoni
risultati ed è stato costantemente sviluppato e perfezionato a Thun.
È in particolare il simulatore di tiro a sorprendere i visitatori, soprattutto quelli che conoscevano le vecchie installazioni in una sala
con le 4 torrette dotate di una consolle di comando ognuna. Oggi le tre
torrette sono sistemate in una sala di combattimento. A ciò si aggiunge un auditorio con una consolle di comando centralizzata riservata
agli istruttori. Presso il CIM di Thun sono disponibili due installazioni simili per un totale di otto torrette. A parte il rivestimento metallico di colore verde, nelle riproduzioni fedeli delle torrette e dei relativi
interni tutto è nuovo.
L’aspetto che salta maggiormente all’occhio è sicuramente la superficie di proiezione a 360° e la cabina del conducente in versione semplificata accanto alla torretta. Questo permette ora di effettuare degli
esercizi di tiro con un veicolo che si muove in modo ancor più realistico. La formazione di guida continua comunque ad essere parte integrante del programma, visto che, logicamente, all’inizio dell’istruzione al tiro non sono ancora disponibili conducenti debitamente istruiti.
È evidente anche il salto quantico compiuto nell’ambito della grafica ad alta risoluzione del tradizionale terreno dei carri armati per quanto riguarda la rappresentazione realistica delle distanze, dei boschi, dei
campi e dei villaggi. Chi guarda troppo a lungo attraverso il portello,
può accusare un lieve capogiro dato che il paesaggio sfila a una velocità di circa 40 chilometri all’ora. Il tutto è accompagnato da un rumore assordante assai realistico.
Anche le possibilità offerte dall’istruzione al tiro sono state ampliate. Ora, oltre al cannone, è possibile impiegare anche la mitragliatrice (mitr) e i lancianebbiogeni. Una novità questa che diminuisce ulteriormente il divario tra realtà e simulazione. Si tratta di un plusvalore
non solo per l’efficienza dell’istruzione, ma anche per l’ambiente. «Non
dobbiamo più andare apposta all’Allmend per svolgere l’istruzione alla
mitragliatrice; è una nota positiva per tutti gli abitanti della zona che
sono disturbati dal rumore», sottolinea l’aiutante di stato maggiore Peter Hausammann, direttamente interessato dalla questione visto che
abita ad Allmendingen presso Thun.
Foto: CIM.
L’installazione d’istruzione al tiro elettronica per carri armati 87 Leopard WE (ELSA Leo 2 WE) dispone ora di una visione a 360 gradi e di
una cabina per il conducente (a destra).
L’aiutante di stato maggiore Peter Hausammann presso la nuova
consolle di comando centralizzata delle quattro torrette.
Il nuovo schermo presso la postazione del comandante.
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Essere artefici del proprio futuro:
La Base logistica dell’esercito aumenta
­sensibilmente il numero di posti di tirocinio
La Base logistica dell’esercito offre a livello svizzero 220 posti di tirocinio in venti professioni diverse. Questo
numero ragguardevole dovrà essere incrementato del cinquanta percento entro il 2015. In tal modo un posto di lavoro su
dieci sarà un posto di tirocinio - e questo anche in regioni periferiche, dalle quali l’economia si è già ritirata da tempo. In tal
senso l’intenzione strategica consiste nel garantire le nuove leve autonomamente, offrendo posti di formazione di elevata
qualità nelle professioni artigianali.
10 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
Gaby Zimmer, Comunicazione BLEs
Nella sua strategia la Base logistica dell’esercito (BLEs) definisce
quanto segue: «I nostri collaboratori e apprendisti garantiscono in
modo duraturo la nostra efficienza e il mantenimento delle competenze». Una delle vie da seguire a tale scopo consiste nel procedere personalmente alla formazione delle proprie nuove leve. Già allo stato attuale la BLEs è il maggiore offerente di posti di tirocinio
dell’Amministrazione federale. I 220 posti di tirocinio in venti professioni diverse sono distribuiti sull’intero territorio nazionale. Da
anni gli apprendisti della BLEs partecipano anche a competizioni
professionali. Si aggiudicano infatti sempre posti in testa alla classifica, a conferma dell’elevata qualità della formazione.
La BLEs non offre soltanto interessanti posti di lavoro in tutta la
Svizzera - anche nelle regioni periferiche - , bensì già oggi, in qualità di azienda formatrice, è un partner affermato per i giovani e i loro genitori. L’ulteriore ampliamento dell’offerta formativa da 220 a
330 posti di tirocinio rappresenterà un ulteriore incremento di questo affermato valore.
Le venti professioni rappresentano un’ampia offerta per gli interessati e i giovani talentuosi. Si tratta da un canto della classica professione di specialista in logistica o di operatore/trice di edifici,
ma l’offerta comprende anche professioni in campo tecnico quali per esempio quella di meccatronico di automobili, polimeccanico e conducente di camion. Ovviamente anche la formazione quale
impiegato/a di commercio è possibile in tutta la Svizzera. La BLEs
offre però anche formazioni meno conosciute come quella quale
mediamatico/a, artigiano/a del cuoio e dei tessili, guardia forestale
e pulitore/trice a secco.
L’incremento del numero di posti di tirocinio dell’ordine del
50% nei prossimi tre anni dovrà avvenire a tappe. Il sistema di formazione esistente e ben rodato e sarà ulteriormente ampliato. Soprattutto nei cinque centri logistici dell’esercito (Hinwil, Othmarsingen, Thun, Grolley e Monteceneri) i presupposti in tal senso sono
venuti a crearsi e si sono consolidati nel corso degli anni. Formatori professionali si occupano intensamente delle proprie nuove leve.
Oltre all’esperienza e alle conoscenze tecniche necessarie, i formatori danno prova di grande dedizione nel loro lavoro a favore dei giovani professionisti.
Foto: BLEs
Dal meccatronico di automobili al laboratorista
Uno spazio per esercitarsi assistito da professionisti: l’officina
degli apprendisti nel Centro logistico dell’esercito Thun offre la
possibilità di allenarsi intensamente in tutta sicurezza.
Offrire un futuro ai migliori
Nei prossimi cinque anni alla BLEs quasi metà dell’effettivo di personale (che attualmente conta circa 3500 collaboratori) andrà in
pensione. Uno dei mezzi per compensare in parte questa perdita di
know-how è dato dall’offensiva sul fronte della formazione. I giovani apprendisti che concludono il loro tirocinio conseguendo buoni
risultati ottengono dalla BLEs un impiego fisso. I giovani professionisti hanno così delle valide prospettive e ciò li aiuta a raccogliere le
loro prime esperienze.
Per la BLEs gli specialisti neoformati forniscono un importante
sostegno anche per gli apprendisti che li seguiranno. Inoltre, durante
la loro formazione di tre a cinque anni hanno conosciuto il proprio
ambito d’attività in modo talmente approfondito da poter svolgere
senza problemi e con bravura i propri compiti in qualità di impiegati fissi. Da anni la stretta collaborazione tra gli specialisti pluriennali e i neofiti fornisce ottimi risultati. Con la loro esperienza e calma
i primi garantiscono la stabilità, mentre i secondi, con le loro nuove idee e la loro grande energia, portano una ventata d’aria fresca.
Gli apprendisti che assolvono una formazione supplementare hanno l’opportunità di seguirla in un’altra regione linguistica della Svizzera. In tal modo non si limitano ad ampliare le proprie competenze tecniche, bensì anche quelle linguistiche. I primi
successi sono stati conseguiti dai Centri logistici dell’esercito di
Thun e di Grolley.
Posti di tirocinio in tutta la Svizzera: anche nel Centro logistico
dell’esercito Hinwil l’offerta è ampia.
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Abbagliamenti da laser
Atti insensati che mettono in
pericolo la navigazione aerea
Il problema dell’abbagliamento di persone tramite laser in Svizzera è stato evidenziato principalmente
attraverso le segnalazioni della Rega. Altre vittime di questo fenomeno sono i mezzi di trasporto pubblici,
i calciatori e le Forze aeree. Le diverse vittime si sono ora unite per contrastare questa nuova minaccia.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Sporgere denuncia
Gli abbagliamenti da laser possono avere
conseguenze disastrose. «Per quanto riguarda le Forze aeree, fortunatamente, non
si sono ancora verificati casi gravi. I nostri
piloti sono addestrati ad affrontare eventuali abbagliamenti da laser. È importante
distogliere prontamente lo sguardo», ha
dichiarato Kobert, specificando tuttavia:
«Durante le manovre di avvicinamento a
terra i piloti non possono modificare la direzione del proprio sguardo. In questi casi
è necessario interrompere l’atterraggio e
nei casi peggiori questo potrebbe causare
addirittura la caduta del velivolo». Ai piloti
delle Forze aeree viene richiesto, pertanto,
di segnalare gli abbagliamenti alla polizia
e sporgere denuncia. «L’esperienza della
polizia cantonale di Zurigo dimostra che
la possibilità di catturare i trasgressori
è più alta se la segnalazione avviene
entro 30 minuti dall’accaduto», ha
riferito il colonnello Kobert. Per
garantire questo, gli enti interes-
12 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
sati hanno stabilito una procedura di segnalazione gestita dalla centrale d’intervento
della Rega.
Rischio di invalidità professionale
Poiché il pericolo è reale, ma il numero dei
casi ridotto, il problema viene affrontato
congiuntamente. Se la Rega si fa carico di
trasmettere l’allarme alla polizia, le Forze
aeree mettono in campo la propria competenza nell’ambito della medicina aeronautica. «Gli incidenti fortunatamente sono
molto rari, ma la competenza medica si
costruisce sul numero dei casi», ha spiegato
il dott. med. Andres Kunz, medico in capo
presso l’Istituto di medicina aeronautica
(IMA) delle Forze aeree. Per questo motivo
si è offerta a Polizia e Rega la possibilità di
poter indirizzare i propri dipendenti vittime
di abbagliamento a questo istituto. «In questo modo raccoglieremo più velocemente le
esperienze necessarie e, allo stesso tempo,
forniremo un contributo all’intero sistema dell’aviazione svizzera», ha dichiarato
Kunz. Il pericolo costituito dai laser a causa
della loro alta densità di energia non è da
trascurare: «L’esposizione prolungata può
bruciare la retina. Poiché le cellule nervose
della retina non si rigenerano, questo può
causare danni permanenti alla vista. Per
un pilota questo può portare all’invalidità professionale».
Foto: Forze aeree
«Oltre ai classici puntatori laser per presentazioni sono sempre più utilizzati i laser di
categoria 3 e 4, più potenti e vietati. Questi
dispositivi non hanno uno scopo di utilizzo
ragionevole e vengono praticamente utilizzati
solo per compiere atti insensati», ha dichiarato prontamente il colonnello Jürg Kobert,
capo Sicurezza di volo delle Forze aeree. Nonostante il divieto, tali dispositivi sono reperibili abbastanza facilmente. La maggioranza
dei giovani trasgressori non sanno quanto
sia grande il pericolo per i piloti abbagliati:
«Le ricerche della polizia dimostrano che gli
autori di tali azioni non hanno intenzione
di compromettere il traffico aereo. Seguono
piuttosto il loro istinto ludico cercando di
colpire i velivoli con il laser». Le statistiche
dimostrano che due terzi dei trasgressori
sono minorenni. La polizia, dunque, si sta
impegnando sul fronte della prevenzione con
campagne informative nelle scuole.
Stinger con munizioni da combattimento
«Pronti per un impiego»
Alla fine di giugno, a Sile, una città turca sulla costa del Mar Nero, armasuisse ha svolto un tiro di sorveglianza delle
munizioni con il sistema Stinger. I missili terra-aria erano comandati da due tiratori della Formazione d’addestramento
della difesa contraerea 33, integrati in un team interdisciplinare.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Piccola delegazione
L’obiettivo della campagna di tiro in Turchia è
la sorveglianza delle munizioni, ma armasuisse, la Ruag e le Forze aeree utilizzano tutte le
sinergie possibili. Per questo i due sottufficiali
di professione della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 hanno avuto
la rara opportunità di svolgere il tiro con munizioni da combattimento. armasuisse, dal
canto suo, trae vantaggio da questa situazione
perché non dispone di tiratori propri. Claude
Senn, capoprogetto di armasuisse spiega: «I
missili Stinger contengono diversi componenti pirotecnici il cui processo di invecchiamento
dipende dalle condizioni di magazzino. Il tiro
con munizioni da combattimento ci consente
di verificare se i nostri missili svizzeri sono
ancora funzionanti». Il tiro viene in parte
effettuato da un robot, tuttavia: «Il robot non
può tirare su tutti gli obiettivi che utilizziamo.
I tiratori possono essere impiegati con maggiore flessibilità», precisa Senn. Oltre che sui
droni, in Turchia è stato fatto fuoco anche su
un obiettivo fisso ancorato a un galleggiante.
Come obiettivo è stato impiegato anche un
corpo illuminante, colpito con un mortaio.
Senn evidenzia in particolare la collaborazione spontanea tra tutte le discipline, che
ha consentito di svolgere la campagna con
una delegazione svizzera ridotta al minimo e
composta soltanto da otto persone. Sul posto
la delegazione ha potuto contare sull’appoggio
di diversi partner internazionali provenienti
dall’ambito militare e industriale.
«La nostra istruzione funziona»
«La collaborazione con specialisti di diversi
ambiti è stata un’esperienza positiva. Ho
potuto ampliare le mie conoscenze riguardo al sistema Stinger», afferma l’aiutante di
stato maggiore Thierry Jeanmonod. Il capo
dell’ambito specialistico Stinger aggiunge:
«Dopo aver effettuato il tiro con munizioni
da combattimento sono convinto dell’ottimo funzionamento della nostra istruzione.
I soldati sarebbero pronti per un impiego».
Sottolinea inoltre come il fatto che in Svizzera
non si possano lanciare missili veri e propri
non comprometta praticamente in alcun modo la qualità dell’istruzione: i missili Stinger
funzionano infatti secondo il principio «fire
and forget», ovvero «sparare e dimenticare»:
«Una volta che ha preso la mira e premuto il
grilletto, il tiratore non può comunque più
influire. In queste due fasi possiamo esercitarci anche in Svizzera», conclude.
esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
Foto: David Marquis
Lontano, sopra il mare, il drone bianco è
quasi irriconoscibile. L’aiutante di stato maggiore Thierry Jeanmonod segue il velivolo del
tipo MQM-170 Outlaw con il suo binocolo. Il
caponucleo comunica costantemente al suo
tiratore, aiutante sottufficiale Gilles Bardet,
la posizione del drone finché Bardet non lo
colpisce con lo Stinger. Seguono un forte
sibilo e una grande nuvola di fumo, poi una
scia bianca nel cielo e una palla di fuoco che
precipita in mare – obiettivo centrato! «Ho
ricevuto la stessa istruzione di un soldato.
Il fatto che abbia abbattuto un drone al mio
primo tiro dimostra che il nostro livello d’istruzione è ottimo!», afferma Bardet.
13
Tirocinio e sport – sportive e sportivi
di punta presso le Forze terrestri
«I giovani sportivi d’élite sono spiccatamente orientati agli obiettivi, altamente motivati nonché ben organizzati, e si distinguono
per la loro grande volontà di fornire prestazioni». Questa è la frase utilizzata nell’opuscolo di Swiss Olympic per descrivere le
giovani donne e uomini che oltre alla loro formazione professionale si impegnano anche nello sport d’élite. Da alcuni anni le
Forze terrestri, una delle quasi 200 aziende di tirocinio svizzere ben disposte nei confronti degli sportivi d’elite, offrono ai loro
apprendisti la possibilità di combinare in modo efficace la formazione professionale con lo sport d’élite.
Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri
I giovani sportivi e le giovani sportive che all’inizio del loro tirocinio
possiedono una Swiss Olympic Talent Card oppure fanno parte dei
quadri di una nazionale d’élite devono dapprima candidarsi presso
la scuola professionale per essere ammessi nella classe degli sportivi d’élite. Dopo aver esaminato la candidatura, la scuola decide se la
persona in questione adempie tutti i criteri. In caso affermativo, i giovani iniziano a cercare autonomamente un posto
di tirocinio confacente. In seno al DDPS, oltre alle Forze terrestri, anche armasuisse e l’UFSPO offrono formazioni di impiegata o impiegato di commercio per
sportivi d’élite. Il tirocinio sportivo di impiegata/o di
commercio è ripartito su quattro anni.
Disciplina e organizzazione
La flessibilità è fondamentale. Di comune accordo viene allestito un
programma di formazione flessibile e stipulata una convenzione. Gli
orari di lavoro vengono stabiliti tenendo conto degli allenamenti e
delle gare. Inoltre si fa il necessario per rendere sopportabile l’onere derivante da allenamenti, scuola professionale e lavoro. Ogni settimana in media i giovani svolgono 6 allenamenti di 2 ore ciascuno, trascorrono 21 ore al posto di lavoro e 9 ore a scuola. L’azienda
di tirocinio trae un grande beneficio dal fatto che questi giovani non
devono più apprendere l’autodisciplina e la gestione del tempo, in
quanto le hanno già acquisite in precedenza e per loro risultano ormai una cosa ovvia.
Il grande fascino del calcio
Foto : Keystone
Lia Wälti, 4° anno di tirocinio
14 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
Lia Wälti è affascinata dal pallone sin da piccola. A 12 anni è stata
convocata nella selezione regionale U14, ciò che per lei rappresentava un primo importante passo nella carriera. Ha addirittura avuto
la possibilità di frequentare l’8a e la 9a classe presso la Credit Suisse Football Academy a Huttwil. Dall’agosto 2009 Lia Wälti gioca nel
BSC Young Boys (YB). Simultaneamente al passaggio dal Köniz allo
YB ha iniziato la formazione quadriennale di impiegata di commercio presso le Forze terrestri. Attualmente Lia Wälti lavora nel settore Finanze. L’attività variata presso le Forze terrestri le piace molto.
«Ritengo assolutamente normale dover organizzare la mia giornata fino all’ultimo minuto e non avere praticamente più tempo libero», racconta la ragazza originaria di Langnau. È assente da dieci a dodici settimane all’anno per impegni sportivi. Ciò implica una buona
organizzazione, sia da parte sua che da parte dell’azienda di tirocinio. In agosto la 19enne è stata una delle due calciatrici con esperienza nella divisione nazionale A che hanno partecipato al campionato
mondiale femminile U20. «Anche se durante questi impieghi all’estero abbiamo molto tempo a disposizione tra gli allenamenti e le partite, non rimangono comunque molte ore per studiare. Infatti, questo
tempo mi serve per rigenerarmi», chiarisce Lia. Non ci penserebbe
due volte a rifare la formazione come impiegata di commercio. Ci tiene molto ad avere una buona formazione di base. Infatti, «non si può
rimanere calciatrice professionista fino a 65 anni».
Entro la prossima estate Lia Wälti dovrà scegliere se dedicarsi interamente al calcio. Spera di continuare a ricevere offerte da club esteri,
che finora ha sempre rifiutato per poter concludere la formazione. «Se
non colgo l’opportunità di giocare come professionista all’estero, prima
o poi me ne pentirò sicuramente», afferma. In Svizzera, purtroppo, il
calcio femminile non gode della stessa considerazione che, per esempio,
in Germania. Lì le calciatrici di punta non hanno bisogno di svolgere
un’attività professionale parallela per garantirsi un reddito sufficiente.
Foto: Markus Grunder, fotografo della stampa BR
Il suo grande amore: la corsa a ostacoli
Linda Seiler, 1° anno di tirocinio
Corsa a ostacoli e sprint sono le due discipline sportive della 17enne
Linda Seiler. Il suo maggior successo l’ha avuto nel 2009, quando ha
vinto la finale cantonale del Migros-Sprint sugli 80 metri.
Dopo la scuola dell’obbligo, Linda Seiler si è iscritta al liceo, dove
ha però presto constatato di non avere abbastanza tempo da dedicare allo sport accanto agli impegni scolastici. Il tirocinio di impiegata di commercio dilazionato su quattro anni era la miglior possibilità per conciliare lo sport con la formazione. Nella primavera 2011 si
è ferita seriamente e ha dovuto consegnare la Swiss Olympic Talents
Card poiché non ha più potuto partecipare alle gare. Di riflesso ha
anche dovuto sostenere una visita presso il medico sportivo per poter essere ammessa nella classe degli sportivi d’élite. Dopo il colloquio di candidatura e una giornata di stage, Linda Seiler si è subito
resa conto di voler svolgere la sua formazione presso le Forze terrestri. In questa stagione susseguente al suo infortunio sta effettuando
un allenamento di preparazione e spera di poter rientrare nella società di ginnastica della città di Berna in piena forma per la prossima
stagione. E se tutto andrà secondo i piani, un giorno vedremo Linda
Seiler correre in occasione dei giochi olimpici.
Il grande sogno del beach volley
Dunja Gerson, 2° anno di tirocinio
orgogliosa titolare della Swiss Olympic Talents Card Regional che
viene assegnata di volta in volta solamente per una stagione. Per ottenerla, le giocatrici devono partecipare a un allenamento di selezione, durante il quale vengono esaminate e valutate da vari allenatori.
Dunja Gerson sta svolgendo il secondo anno di tirocinio e fino
all’estate 2013 lavorerà nel settore Informatica. Successivamente, durante il 3° anno di tirocinio avrà modo di conoscere gli ambiti C4ISTAR e l’AFC 4 (logistica), prima di passare, nel 4° anno di tirocinio, per sei mesi rispettivamente agli ambiti Finanze Forze terrestri
e Personale Forze terrestri / D.
Foto: Beda Filliger/ bedaimages.ch
Campionessa svizzera nella categoria beach volley U15 nel 2010 e vicecampionessa svizzera U18 e U19 negli anni 2011 e 2012. Sono questi i grandi successi della 16enne Dunja Gerson, che si dedica anima
e corpo al beach volley. Già ai tempi della scuola questa giovane originaria di Belp giocava a beach volley in estate, mentre nella stagione invernale militava nelle società di pallavolo a Riggisberg e a Münsingen. Di regola gli allenamenti si svolgono la sera, mentre le partite
si disputano durante il fine settimana. In questo modo Dunja Gerson riesce a conciliare bene il lavoro, lo studio e lo sport. Dunja è
1° anno di tirocinio
2° anno di tirocinio
3° anno di tirocinio
6 mesi
6 mesi
1 anno
6 mesi
6 mesi
SAL 1
SAL 2
SAL 3 / SAL 4
SAL 5
SAL 6
SM FT
Gestione affari
Berna
SM FT AFG 4
Berna
SM FT Informatica
Berna
FOA bl/art
Thun
SM FT C4ISTAR
Thun
4° anno di tirocinio
6 mesi
6 mesi
Preparazione
all’esame
SM FT Finanze
Berna
Cdt FT Personale/
Personale D
(4 mesi) Berna
esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12
15
Agenda
17 dicembre 2012 Fanfara Forces Terrestres Ouest
Sala polivalente, ore 20:00
www.militaermusik.ch
Turtmann VS
18 dicembre 2012 Fanfara Forces Terrestres Ouest
Sala «La Biolette», ore 20:00
www.militaermusik.ch
Nendaz VS
20 dicembre 2012 Fanfara delle reclute 16-3
Parrocchia cattolica Bruder Klaus, ore 19:30
www.militaermusik.ch
Unterkulm AG
21 gennaio 2013 Fanfara della regione territoriale 2
Sala polivalente «Sigristhofstatt», ore 20:00
www.militaermusik.ch
Weggis LU
22 gennaio 2013 Fanfara della regione territoriale 2
Palestra «Hasle», ore 20:00
www.militaermusik.ch
Hasle LU
28.2. – 1.3.2013
16 esercito.ch Campionati invernali dell’esercito
Capo dell’esercito 2 / 12
Andermatt UR
3Grande valore a giunto
Prova di truppa con la rete PC
2 / 12
2 Rete PC: la soluzione IT per i posti di comando
4 Il filo diretto dei mil con il CEs
5 I drink analcolici: nuova campagna di prevenzione
6 La fanfara delle reclute 16-1/12 al Tattoo di Basilea
Rubriktitel
Rete PC
La soluzione IT per i posti di comando
Il maggiore Nico Kern ha diretto la prova di truppa constatando un grande valore aggiunto.
Sulla base della piattaforma burotica, la Base d’aiuto alla condotta (BAC) ha creato una soluzione informatica per i posti
di comando, adeguata al sistema di milizia, che permette di gestire applicazioni militari come «Mil Office 4» e software
standard. Si tratta di una soluzione necessaria, visto che i compiti dei comandanti dei corpi di truppa e delle rispettive unità
stanno diventando sempre più complessi e impegnativi. La rete PC è costituita da un ambiente server centralizzato, da una
connessione flessibile dei sistemi e da postazioni di lavoro con notebook, stampanti, scanner e fotocopiatrici. La BAC offre
così una soluzione adatta alla truppa e poco costosa per sostituire il sistema di postazioni di lavoro individuali (notebook
EAPSN) nei posti di comando.
Jacqueline Howald, Comunicazione BAC
Grazie alla connessione dei sistemi, la rete PC permette di comunicare rapidamente via e-mail, di accedere a Internet e Intranet e di
archiviare in modo centralizzato i dati comuni. L’accesso al sistema
è possibile da tutte le ubicazioni connesse nella rete del DDPS. I comandanti dei corpi di truppa possono accedere al sistema in qualsiasi momento, mentre gli altri utenti solo durante il periodo di servizio. La soluzione IT è a disposizione per corsi d’istruzione di base e
di perfezionamento come pure per impieghi militari.
Il presupposto è la sicurezza
La rete PC è conforme allo standard di sicurezza in seno al DDPS. Per
questo il login viene effettuato con una rigida procedura di autentificazione, ovvero con una SmartCard che, insieme al software «SecureCenter», consente di inserire la firma digitale nei messaggi e di
criptarli. Con «SecureCenter» l’utente può elaborare e salvare documenti fino al livello CONFIDENZIALE e trasmettere dati sotto forma di messaggi di posta elettronica criptati.
I notebook sono configurati in modo da impedire l’installazione
di software esterni o l’avvio di programmi eseguibili da parte degli
utenti. Mancano inoltre le autorizzazioni necessarie per modificare
2 esercito.ch 2 / 12
la configurazione. Un eventuale cambiamento della configurazione
del sistema o della rete locale è pertanto impossibile. Viste le elevate
esigenze in materia di sicurezza e considerati gli obblighi della Base
d’aiuto alla condotta in quanto provider, le attività del sistema vengono registrate.
Processo SmartCard
La SmartCard viene ordinata dal superiore del militare (mil). Nel sistema si può vedere se il mil possiede già una SmartCard che gli è stata consegnata in occasione di corsi di ripetizione (CR) o impieghi precedenti. In tal caso non è necessario ordinare una nuova SmartCard.
Prima dell’inizio del CR il comandante consegna la carta al soldato
e lo informa in merito ai suoi diritti e doveri. Al momento della consegna della carta, il mil interessato deve mostrare la carta d’identità o il passaporto e firmare appositi documenti di identificazione.
La SmartCard ha una validità di tre anni. Il mil deve conservarla e farla riattivare prima di un nuovo impiego o CR. Per la procedura di riattivazione deve essere calcolata una mezza giornata. Senza riattivare la carta non è possibile accedere alla rete PC.
La foto mostra una postazione di lavoro con i relativi accessori.
Grande valore a giunto per la truppa
In occasione dell’inizio della scuola reclute (SR) 2-11, il maggiore Nico Kern ha svolto una prova di truppa con la rete PC
presso la scuola dell’aiuto alla condotta delle Forze aeree 95 a Dübendorf. La scuola è stata suddivisa in due compagnie di
SR, che hanno lavorato attivamente con il sistema. armee.ch ha chiesto al maggiore Kern di raccontare le sue esperienze.
Qual è il valore aggiunto della rete PC?
Prima di tutto ho osservato una notevole
semplificazione nello scambio di dati,
visto che la rete PC crea un ambiente
IT connesso al sistema. Inoltre, con le
SmartCard abbiamo avuto meno problemi rispetto agli altri inizi di SR, poiché il
comandante di compagnia e il furiere le
hanno potute ordinare e gestire autonomamente.
Ho notato un miglioramento anche per
quanto riguarda «Mil Office 4», poiché le immagini della rete PC contengono tutte la stessa versione di «Mil Office 4». Questo è un aspetto che ha sempre causato problemi con i PC BURAUT nell’ambito
delle misure d’urgenza a favore dell’introduzione di «Mil Office 4».
Infine ho osservato che, durante la scuola o nell’ambiente
­BURAUT in generale (notebook per gli istruttori, stampanti ecc.), tutti
gli apparecchi sono compatibili con la rete PC e possono essere gestiti
con quest’ultima. Anche questo garantisce un grande valore aggiunto.
Secondo lei quali sono le funzioni più importanti della rete PC?
Per me le funzioni più importanti sono gli share che si hanno a
disposizione e la posta elettronica. Nonostante i problemi che ci ha
causato all’inizio, è inoltre importante anche il manager PC, perché
permette ai comandanti di amministrare in modo efficiente i diritti
d’accesso ai dati dei mil che lavorano con la rete PC.
Dove vede un potenziale di miglioramento?
L’obiettivo principale della rete PC è quello di «bandire» dall’esercito i
mezzi informatici privati e ciò è possibile soltanto se i capisezione vengono collegati alla rete LAN. La BAC dovrebbe pertanto assegnare un
maggior numero di notebook e, a mio avviso, sarebbe anche necessario
fornire una maggiore quantità di materiale d’installazione insieme al
sistema, come ad esempio fasce paracolpi e canaline flessibili per i cavi.
Che cosa può dire in merito alla formazione relativa alla rete PC?
La formazione mi è sembrata abbastanza completa. Tuttavia, considerata la mia funzione di milizia, mi piacerebbe ricevere ulteriori
spiegazioni e informazioni sulle caselle di posta elettronica delle
funzioni, compresa la loro configurazione. Gli altri contenuti del corso
sono invece stati comprensibili e facili da seguire.
Come valuta l’equipaggiamento della rete PC?
C’è tutto ciò che serve e trovo utili soprattutto i due switch. Per quanto
riguarda i componenti, vedo un valore aggiunto nell’apparecchio
multifunzionale (stampante HP con fax, scanner e fotocopiatrice
integrati), perché permette di effettuare copie standalone. Inoltre,
l’imballaggio è adatto e leggero.
esercito.ch 2 / 12
3
Valutazione del servizio militare tramite SMS
Il filo diretto dei mil con il CEs
Da «un gruppo di sfaticati» a «fortissimo!» – le valutazioni del servizio militare effettuate dai mil non
potrebbero essere più differenti. È quindi assolutamente impossibile trarre conclusioni universalmente valide
sulla qualità dei servizi prestati. Per questo motivo, per la prima volta l’esercito interpella sistematicamente
tutti i mil e, contemporaneamente, utilizza nuovi sistemi per la raccolta dei dati.
Lorenz Schmid, Comunicazione D
Il sondaggio riguardante la «valutazione personale del servizio militare» è stato lanciato all’inizio del 2012 presso l’intero esercito. La
base per questa operazione è data dall’incarico del capo dell’esercito che prevede la possibilità per i mil di tutti i livelli di esprimersi in
merito al proprio servizio. Oltre agli abituali rapporti dei comandanti, le impressioni fornite rappresentano un ulteriore tassello del
mosaico di visione globale che il Comando dell’esercito ha sui servizi militari prestati.
All’inizio del progetto le questioni principali riguardavano il tipo di domande da porre ai mil e, in particolare, il modo in cui si sarebbe svolto il sondaggio; non bisogna dimenticare che l’effettivo reale nel 2011 si attestava ancora su 162 000 mil attivi. La risposta alla
prima domanda riguardante il «cosa» era già stata schizzata dall’incarico del capo dell’esercito, che prevedeva di registrare la qualità. Il
team di progetto ha quindi definito alcuni aspetti importanti e interessanti del servizio e formulato 16 affermazioni. Durante il sondaggio i mil valutano tali affermazioni su una scala da 1 a 4. Questi dati
vengono completati da indicazioni riguardanti il grado, l’istruzione
e altri dati personali.
La scelta del metodo d’inchiesta non si è rivelata più semplice,
in quanto è stato necessario considerare diverse esigenze. In particolare, l’andamento del servizio deve essere disturbato il meno possibile e l’impegno per le unità e i comandanti coinvolti deve rimanere minimo. D’altro canto, la valutazione deve poter avvenire in modo
semplice e rapido e l’esercito non deve poter risalire all’identità delle persone partecipanti.
Una lunga strada verso il «sondaggio tramite SMS»
Nel quadro di cinque progetti pilota sono state testate diverse forme
di questionari e vari metodi, come per esempio un questionario cartaceo leggibile elettronicamente o soluzioni online. Secondo il profilo
4 esercito.ch 2 / 12
dei requisiti tuttavia entrambi i metodi hanno rivelato punti deboli.
Come terzo metodo, quale possibile canale di risposta è stata analizzata la telefonia mobile. Siccome un’«app» per cellulari si è rivelata un
metodo insoddisfacente, e ciò non solo per la limitata diffusione di
smartphone adeguati, l’ultima variante da testare era il tradizionale
messaggio breve (SMS). Con la collaborazione di un’industria attiva
da anni nell’ambito dei servizi SMS sono state svolte due prove pilota, che hanno rappresentato la nascita del «sondaggio tramite SMS».
Alcuni vantaggi del «sondaggio tramite SMS» rispetto ai
metodi tradizionali:
• g estione dei dati anonimizzata da parte di una società esterna indipendente;
• rispetto al questionario cartaceo, nessuna gestione dei fogli, né da
parte della formazione né da parte dell’ufficio che effettua la valutazione (invio postale e scansione dei questionari);
• rispetto a piattaforme online, nessuna necessità di pc e collegamenti a Internet;
• eseguibile praticamente in ogni momento e ovunque;
• nessun download di software, nessun traffico di dati necessario;
• per i mil l’invio degli SMS è gratis.
Come funziona?
I comandanti di scuola, CR e corsi di almeno due settimane ricevono l’ordine di svolgere l’inchiesta. A tale scopo devono definire
un campione casuale della propria formazione, composto da circa
il 15% dell’effettivo attuale. I mil scelti sono obbligati a partecipare all’inchiesta; la partecipazione è controllata dai quadri. Per evitare che il mil debba rivelare le proprie risposte, il sistema SMS invia
una risposta automatica che vale come conferma della partecipazione. Il resto della truppa ha la possibilità di partecipare all’inchiesta
su base volontaria.
I comandanti annunciano in anticipo al sistema SMS la denominazione e l’effettivo della formazione, la grandezza del campione
casuale nonché la data di partecipazione e il periodo in cui avverrà
l’inchiesta. Alla data stabilita, i mil selezionati devono in primo luogo solamente essere in possesso del questionario, per esempio tramite una proiezione in un’aula di teoria. Naturalmente, presso l’ubicazione della truppa deve essere disponibile una rete di telefonia
mobile. L’elaborazione del formulario e l’invio dell’SMS di risposta
richiedono poco tempo; in seguito i mil possono tornare al normale andamento del servizio.
La ditta fornitrice del servizio verifica e rende anonimi gli SMS
ricevuti, che vengono poi trasferiti alla Comca D per l’analisi. I rapporti redatti sono rivolti esclusivamente al capo dell’esercito e al Comando dell’esercito, che decidono in merito agli ulteriori utilizzi.
L’esperienza raccolta con le prove pilota e con la corrente fase d’attuazione dimostrano che i mil registrano le proprie risposte con grande
attenzione e secondo il modello predefinito, inviandole spesso molto rapidamente.
NEWSLETTER: Nuova campagna di prevenzione dell’esercito
Per fortuna ci sono i drink analcolici!
Per prevenire gli incidenti nell’esercito, il gruppo di coordinamento della Prevenzione d’incidenti e di danni militari
(gr coord PIDM), insieme all’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (upi), lancia nel 2012 una nuova campagna
sul tema dell’alcol che durerà almeno fino al 2014.
Dal 29 ottobre 2012 le scuole reclute e i corsi
di ripetizione avranno a disposizione diversi
media per il lavoro di prevenzione.
La campagna originaria dell’upi «In forma per guidare?» è stata adattata alle esigenze
dell’esercito senza però modificarne il layout
di fondo. Ciò consente di sfruttare le sinergie
e, grazie al valore di riconoscimento (ambito
civile / esercito), di garantire una campagna
di prevenzione duratura.
Sapevate ...?
Che basta poco alcol per ridurre la vostra
capacità di reazione e aumentare il rischio di
incidenti e che fattori come stress, stanchezza,
malattie, droghe o farmaci possono potenziarne l’effetto anche in modo considerevole?
L’alcol non solo può avere gravi conseguenze
nell’ambito della circolazione stradale militare, ma può provocare anche comportamenti
errati nel servizio di guardia oppure cadute
durante la libera uscita. L’alcol residuo nel
sangue quando si riprende il lavoro (dopo
una libera uscita o un periodo di vacanza)
comporta dei rischi, non è un reato minore
ed è soggetto a sanzioni secondo l’articolo 80
del Codice penale militare.
Tolleranza zero o un bicchiere va bene?
Con questa campagna, nei prossimi anni i
nostri militari saranno esortati a osservare
rigorosamente, nell’ambito dell’andamento del servizio e durante il tempo libero, i
regolamenti, le prescrizioni di sicurezza e
le istruzioni dei loro superiori, come pure
a tenere conto delle misure di prevenzione.
Per i conducenti militari vale la tolleranza zero! Nelle sei ore precedenti il viaggio e
durante quest’ultimo il consumo di alcol è
vietato. Per il resto, un normale bicchiere
di birra o un bicchiere di vino durante la
libera uscita e in vacanza sono considerati
accettabli, ma il secondo bicchiere potrebbe
già essere di troppo...
legati al consumo di alcol. L’obiettivo della
campagna è quello di rivolgersi a tutti e di far
sì che venga attribuita la giusta importanza
al buon senso e alla prudenza come pure
alla responsabilità e alla corresponsabilità,
sostenendo così gli sforzi compiuti dai comandanti e dai quadri in tale ambito. Anche
con il potenziamento degli impieghi preven-
tivi degli organi militari di polizia si mira a
garantire la sicurezza dei militari e a ridurre
il rischio di incidenti.
«Per fortuna
ci sono
i drink
analcolici.»
Basta poco alcol
per ridurre la tua
capacità di reazione.
Mezzi di prevenzione
Manifesti, flyer nonché diversi gadget e adesivi pubblicitari sulle varie combinazioni di
veicoli per la scuola guida ricorderanno continuamente ai quadri e alla truppa i pericoli
esercito.ch 2 / 12
5
Foto: Daniel Laroche
La fanfara delle reclute 16-1/12 ha entusiasmato centinaia di migliaia di spettatori al Tattoo di Basilea 2012
«Il Tattoo di Basilea è bellissimo»
Sin dalla prima edizione nel 2006, il Tatto all’aperto di Basilea, che si tiene nel mese di luglio ed è il secondo più grande a livello
mondiale, ha già attirato oltre mezzo milione di spettatori da tutto il mondo. Quasi dalla prima edizione vi partecipano anche
formazioni della musica militare svizzera. Quest’anno al Tattoo di Basilea, davanti alle tribune gremite, si è esibita brillantemente la fanfara delle reclute 16-1/12 diretta dal capitano Bernhard Meier e dall’aiutante di stato maggiore Philipp Rütsche.
Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri
I 42 trombettieri, 13 tamburini e 5 batteristi
della fanfara delle reclute 16-1/12 hanno
affrontato un rigoroso programma per la
preparazione delle esibizioni al Tattoo di
Basilea: si trattava infatti di studiare i brani, memorizzare le coreografie, analizzare
le registrazioni video, valutare nonché di
esercitarsi, esercitarsi e ancora esercitarsi.
Inoltre, accanto ai preparativi per il Tattoo,
essi hanno preso parte a concerti, non meno
importanti, che facevano da cornice musicale
a ricevimenti di Stato, nonché al concerto di
chiusura a Thun del 26 luglio 2012.
Da uno schema coreografico teorico a
uno spettacolo perfetto
Già all’inizio dell’anno Bernhard Meier, capo
della fanfara delle reclute, e Philipp Rütsche,
insegnante specialista per i tamburini, hanno
organizzato un primo brainstorming per l’esibizione al Tattoo di Basilea. Altre sedute e riunioni notturne hanno fatto seguito. Sono stati
scelti i brani musicali e abbozzate le sequenze di
passi, armonizzando gli uni con le altre. Passo
per passo è stato messo su carta, fino a ottenere
la coreografia adatta alla musica scelta e idonea
al tema Swiss Tradition. I pianificatori hanno
avuto piena libertà di organizzare i loro show,
fatta eccezione per la durata che non doveva
superare gli 8 minuti e mezzo e per il desiderio
degli organizzatori del Tattoo di Basilea di non
fare la sfilata attraverso l’entrata principale,
bensì attraverso quelle laterali.
Tutti i componenti della fanfara delle reclute 16-1/12 hanno studiato a partire dall’11a
settimana di scuola reclute i brani musicali e
la coreografia, nota per nota, passo per passo,
sotto la direzione dei loro quadri di milizia.
Nelle ultime settimane, per le prove musicali
e coreografiche sono occorse circa 30 ore, l’equivalente di 10 mezzegiornate di 3 ore. «Lo
show risulta perfetto quando le musiciste e i
musicisti sentono una battuta e istintivamente
sanno in quale direzione muoversi e quali
note suonare» spiega l’insegnante specialista
Rütsche. Grazie all’analisi costante delle riprese video delle prove, i musicisti hanno potuto
constatare il motivo per cui era importante
spostarsi 20 centimetri più a sinistra o quando
invece la posizione era già perfetta.
Duro addestramento e perfezione
Sotto la direzione del maggiore Christoph
Walter, Principle Director of Music del Tattoo
di Basilea, la manifestazione è stata inaugurata
Foto: Ruth van der Zypen
Superman
L’aiutante di stato maggiore Philipp Rütsche e il capitano Bernhard Meier spiegano a Christine
Hartmann, responsabile Media stampati delle Forze terrestri, la struttura della loro coreografia.
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La foto mostra una sequenza tratta dalla coreografia
sulla musica della colonna sonora del film Superman.
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Schritte Schliessen
– STOP
Foto: messe a dispo
venerdì 13 luglio 2012 con il canto emozionante del piccolo Jonathan che ha interpretato «I
Have a Dream». Dopo l’imponente Massed
Pipes and Drums, composta da formazioni
provenienti da quattro Continenti, è stato un
susseguirsi di esibizioni. Rinomate formazioni
di spicco di tutto il mondo hanno presentato musiche d’alta classe sfilando con le loro
uniformi colorate e copricapi grandiosi, con
disciplina e perfezione. Il tamburino della
fanfara delle reclute André Rütti di Münchenstein è rimasto impressionato soprattutto
dalla Conscript Band of the Finnish Defence
Forces. Come la fanfara delle reclute svizzere,
anche questa Band è un’orchestra di milizia
che fa parte della scuola di musica militare
finlandese.
Al Tattoo di Basilea non hanno partecipato soltanto formazioni militari. Gli
Highland Dancers sono ormai uno standard
tradizionale di ogni programma Tattoo. Le
Ailsa Craig Highland Dancers scozzesi hanno saputo entusiasmare il pubblico basilese
con una coreografia eseguita con la massima
precisione e movimenti agili ed eleganti su
musica celtica. The Lochiel Marching Drill
Team, un gruppo proveniente dalla Nuova
Foto: Daniel Laroche
La fanfara delle reclute 16-1/12 durante una delle numerose prove prima dell’esibizione.
I trombettieri Sarah Bossart e Phil Bonadimann e il tamburino André Rütti raccontano la
loro esperienza a Basilea.
Zelanda, ha strappato al pubblico esclamazioni di stupore durante la presentazione
della loro marcia perfettamente sincronizzata e senza un solo scambio di sguardi. La
formazione è campione in fatto di addestramento alla precisione.
Anche senza sfoggio di uniformi colorate, la fanfara delle reclute 16-1 ha presentato
uno show perfetto. Sulle note della colonna
sonora di Superman, la fanfara delle reclute ha
fatto il suo ingresso nell’arena della caserma
di Basilea marciando in formazione a «V». I
trombettieri, i batteristi e i tamburini della
fanfara SR hanno dimostrato, intonando la
canzone «Alpenrose» di Polo Hofer e suonando la marcia basilese, non soltanto di padroneggiare i loro strumenti musicali, ma anche
di saper cantare. Il pubblico era entusiasta.
Momento culminante e arricchimento
per la fanfara delle reclute
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Schritte Schliessen
– STOP
Per le reclute, ancora in servizio fino al 1°
agosto, è stata un’esperienza unica. «Per noi è
un grande onore e motivo di gioia che gli organizzatori del Tattoo di Basilea abbiano avuto
fiducia non soltanto nella fanfara dell’esercito,
ma anche nella fanfara delle reclute e che ci
abbiano invitato a questo evento. Questa partecipazione è stata un grande arricchimento per
la truppa e per i quadri», dichiara il capitano
Meier, capo della fanfara delle reclute. Le reclute hanno apprezzato enormemente i contatti
camerateschi tra i differenti gruppi e sono state
felici di conoscere nuove persone e culture.
Scambiarsi strette di mano e reciproche congratulazioni per la riuscita delle presentazioni
dopo lo spettacolo ne era divenuto parte integrante fissa, ha raccontato il trombettista Phil
Bonadimann, che ha suonato il sax tenore nella
fanfara delle reclute. La trombettista Sarah
Bossart ha riassunto entusiasticamente: «Il
Tattoo di Basilea è bellissimo».
L’accordo di collaborazione tra il DDPS
e il Tattoo di Basilea è stato recentemente
prolungato sino all’anno 2017 dal suo patrocinatore, il consigliere federale Ueli Maurer.
Così i fan del Tattoo di Basilea possono
rallegrarsi già oggi per i prossimi spettacoli
che vedranno ancora la partecipazione di
formazioni di punta provenienti da tutto il
mondo. E speriamo che anche l’anno prossimo il Tattoo di Basilea possa essere arricchito
da una fanfara delle reclute svizzere o dalla
fanfara dell’esercito.
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Redazione: Comunicazione Difesa, Comunicazione interna e nell’ambito della truppa, Stauffacherstrasse 65/31b, 3003 Berna
Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs
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