2 / 12 8 Una nuova generazione di simulatori 4 6 14 Un efficiente servizio per la truppa II ghiacciaio ha restituito un’ elica del Dakota Sportive e sportivi di punta presso di Forze terrestri In memoriam Stimate collaboratrici, stimati collaboratori, Foto: CME ci manca! Come capo, amico e camerata. Il divisionario Roberto Fisch ci ha lasciato e colgo in questa sede l’occasione per ricordare il suo eccellente lavoro svolto durante decenni a favore della sicurezza del nostro Paese. Mi assumo questa triste, ultima responsabilità nei confronti di Roberto Fisch con grande gratitudine e rispetto. Il divisionario Fisch ed io siamo dello stesso anno e già questo mi fa riflettere. Nessuno di noi sa che cosa ha in serbo il futuro. È vero, in seno all’esercito in genere ci viene assegnato un incarico, che noi eseguiamo. A un certo punto l’incarico è adempiuto (oppure no) e ce ne viene assegnato un altro. Negli ultimi due anni, dopo aver per anni assolto innumerevoli incarichi, il divisionario Roberto Fisch ne ha accettato un altro diventando capo della Base d’aiuto alla condotta. E questo non era l’ultimo incarico che avevamo previsto per lui. Ma ormai il nostro caro amico e camerata non è più tra noi. Non spetta a noi esseri umani giudicare se l’ultimo incarico sia stato adempiuto durante la vita. Questa consapevolezza ci rende umili. Se ora sentiamo la mancanza di Roberto Fisch, e purtroppo sappiamo tutti che ci mancherà molto, siamo consapevoli che dobbiamo continuare il suo lavoro e portarlo avanti come avrebbe voluto lui. Ciò significa adottare le misure che ha introdotto nella BAC, che è sulla strada giusta. La strada giusta ci è stata indicata dal suo modo di lavorare coerente, serio e pacato. Il modo migliore per ricordarlo è continuare sulla via che ha tracciato per noi. Come artigliere, comandante della brigata di fanteria di montagna 9, comandante della regione territoriale 3 (ricordiamo volentieri le Giornate dell’esercito 2007 di cui è stato uno degli artefici), ma anche come capo della BAC e in seno al Comando dell’esercito Roberto Fisch ci ha lasciato un’eredità ricca incoraggiandoci sempre alla riflessione con i suoi modi tranquilli e il suo approccio analitico. Lo ha fatto soprattutto come pragmatico ufficiale di milizia che più tardi ha messo le sue competenze al servizio del corpo professionista. Ci tengo infine a ricordare che il divisionario Roberto Fisch si è sempre battuto con tenacia a favore degli interessi delle minoranze e del Ticino. Non è mai stato nel suo stile avanzare grandi pretese: presentava possibili soluzioni e riuniva gli esponenti dell’esercito e dei Cantoni. 2 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 Roberto Fisch incarnava il valore aggiunto del sistema di milizia. Ha dedicato la sua vita alla sicurezza e alla libertà. Era anche una persona che sapeva godersi la vita e ne siamo felici perché anche questa è una virtù. Costernati, non ci resta che accettare la realtà ed esprimere la nostra gratitudine. Grazie divisionario Fisch, grazie Roberto. Ci mancherai davvero. Non ti dimenticheremo. Comandante di corpo André Blattmann, capo dell’esercito Salto quantico nella grafica: viene infatti ridotto ulteriormente il divario tra realtà e simulazione. (Foto: CIM) Contenuto 4 Dal Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen alle pentole della truppa 6 II ghiacciaio ha restituito un’ elica del Dakota 8 Il mantenimento del valore dei Leopard presuppone nuovi simulatori 10Per il futuro: La BLEs aumenta il numero di posti di tirocinio 12 Abbagliamenti da laser: pericolo per la navigazione aerea 13 Stinger con munizioni da combattimento: «Pronti per un impiego» 4 Il ciclo di vita del materiale Per esempio nel Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen 14 Tirocinio e sport sportive e sportivi di punta presso di Forze terrestri 16 Agenda Impressum «esercito.ch», la rivista per i militari dell’Esercito svizzero, edizione del capo dell’esercito, viene pubblicata due volte all’anno in italiano, francese e tedesco Prossima edizione: 1/2013 Chiusura redazionale: 05.05.2013 Esce il: 05.07.2013 Editore: Comunicazione Difesa (D) Direzione di redazione: Comunicazione interna e nell’ambito della truppa, Stauffacherstr. 65/31b, 3003 Berna Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs Stampa: Ziegler Druck- und Verlags-AG, 8400 Winterthur Cambiamenti d’indirizzo: per scritto al caposezione militare del luogo di domicilio Copyright: DDPS, settore Difesa Internet: www.esercito.ch 10 L’intenzione strategica della BLEs 14 Tirocinio e sport di punta Più posti di tironcino, più nuove leve Lia Wälti – calciatrice nella divisione nazionale femminile – è apprendista presso le Forze terrestri esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 3 Dal Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen alle pentole della truppa Un tempo magazzino per qualsiasi evenienza – oggi un efficiente servizio per la truppa Al momento della pianificazione e della realizzazione dell’ex magazzino di sussistenza dell’esercito erano stati previsti 14 000 posti per palette per il deposito di viveri dell’esercito. Fino al 2002, a Brenzikofen sono state depositate esclusivamente derrate alimentari per un valore di 19 milioni di franchi, comprese le scorte obbligatorie. Oggi, invece, la quantità di derrate alimentari depositata corrisponde in media a un valore di 3 milioni di franchi. Ruth van der Zypen e Daniel Laroche, Comunicazione Difesa Deposito e spostamento della merce L’aiut suff Reto Walther, fino al 30 giugno manager di sistema Sussistenza della BLEs e ora di nuovo militare di professione presso il comando del corso di formazione per capicucina in seno alla Formazione d’addestramento della logistica delle Forze terrestri, e Beat Müller del settore di competenza Acquisti e cooperazioni di armasuisse ci presentano le procedure e i processi, ben strutturati, che si svolgono nel Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen. Ogni anno l’industria alimentare effettua 330 consegne a Brenzikofen. In media si calcolano quattro consegne l’anno per ognuno degli 86 articoli in assortimento. «Per questo le merci rimangono in deposito per un periodo relativamente breve e, in parte, i prodotti sono più freschi rispetto a quelli che si trovano nel commercio privato», sottolinea Reto Walther. In base a un accordo concluso dall’esercito con i produttori, sugli imballaggi vengono applicati appositi codici a matrice. Secondo Beat Müller questo è un grande vantaggio che favorisce uno svolgimento impeccabile dei processi di ordinazione e di consegna: «Il sistema per la gestione dei prodotti è impostato in modo da far comparire automaticamente una proposta di ordinazione quando le scorte diminuiscono e consente di inviare tale proposta ai produttori tramite un ordine elettronico», spiega Müller. 4 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 Servizio a favore della truppa Le merci ordinate vengono consegnate alla truppa in tempi molto rapidi. Gli ordini ricevuti fino al martedì sono consegnati nella stessa settimana. Reto Walther precisa che, in casi particolari, le merci possono essere ordinate addirittura via fax o e-mail e ritirate in giornata. Efficienza con la E maiuscola! Il ruolo dei furieri è fondamentale Reto Walther sottolinea inoltre come nel corso di formazione per furieri venga attribuita una grande importanza alla trasmissione di istruzioni complete e precise ai contabili per garantire un utilizzo ottimale dei processi stabiliti e ridurre le restituzioni. Le derrate alimentari non consumate, infatti, possono essere restituite al Centro di distribuzione dell’esercito. «Qui a Brenzikofen possiamo riutilizzare i viveri che ci vengono rispediti e integrarli in altre forniture, a condizione che non siano ancora scaduti. Questo ci consente di sfruttare in modo efficiente i nostri mezzi e di ridurre i costi», afferma Reto Walther non senza una punta di orgoglio. Processo di acquisto – perché Oswald, Kambly e Wander? In Svizzera è presente un’ampia gamma di prodotti (cfr. carta), ma solo alcuni di essi vengono inseriti nell’assortimento. Ad esempio, perché scegliere i condimenti in polvere Oswald, i biscotti Kambly o le barrette di ovomaltina Wander? «Alla fine, è il team di progetto integrato (TPI) che decide come dovrà essere composto l’assortimento», spiega Walther. Le valutazioni dei prodotti e le trattative si basano su richieste provenienti direttamente dalla truppa o su offerte innovative da parte dell’industria, come pure sull’analisi della contabilità della truppa (quali sono stati gli acquisti più frequenti?). armasuisse è responsabile dei bandi di concorso per l’assegnazione dei contratti secondo quanto previsto dalla legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub). Le offerte e i campioni ricevuti vengono esaminati dal TPI e assaggiati nell’ambito di degustazioni alla cieca. «Abbiamo l’obbligo di rimanere neutrali di fronte a tutte le richieste riguardanti gli acquisti» afferma Müller. La qualità e il Foto: Daniel Laroche Da qualche tempo l’esercito non è più tenuto a effettuare una pianificazione delle scorte in caso di crisi e non esistono più le scorte obbligatorie e il consumo obbligatorio. Il coordinamento della pianificazione delle scorte spetta all’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE). Oggi, nel Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen, per il deposito della sussistenza vengono occupati soltanto 2000 posti per palette, mentre lo spazio rimanente è utilizzato per il deposito intermedio di articoli dell’equipaggiamento personale e di hardware per l’informatica. Reto Walther presenta insieme a Beat Müller il particolare tipo di sussistenza per i militari che svolgono impieghi speciali. Si tratta di cibi pronti a cui occorre aggiungere soltanto acqua. A destra, Ruth van der Zypen, dal 1° luglio la nuova redattrice presso la Comunicazione Difesa. prezzo del prodotto incidono ognuno nella misura del 50 per cento sulla valutazione finale del prodotto stesso. armasuisse pubblica poi sul sito www.simap.ch l’aggiudicazione secondo le direttive in materia di acquisti pubblici. È un dato di fatto che gli acquisti centralizzati consentono di risparmiare circa 9 milioni di franchi l’anno. Anche considerando i costi supplementari per il trasporto fino alla truppa, la procedura di acquisto centralizzata mediante contratti quadro è ancora molto più economica. Il prezzo d’acquisto concordato a condizioni ottimali viene inoltrato direttamente alla truppa. L’assortimento Carboidrati (pasta, riso, muesli) Proteine (carne e pesce in scatola) Pasti pronti (ravioli in scatola, chili con carne) Vitamine (frutta e verdura in scatola) Prodotti per la colazione (marmellata, formaggio) Snack (barrette ai cereali, cioccolato, glucosio, biscotti) Bevande (caffè e tè freddo in polvere) Condimenti (sale, senape, maionese, aceto, olio, brodo) Materiale da imballaggio (pellicola trasparente, piatti di plastica) Indicativi annuali (base 2011) • • • • • • • • 6 milioni di giorni di sussistenza in natura 9,9 milioni di franchi in viveri dell’esercito 86 articoli in assortimento il 20% circa del credito totale per la sussistenza dell’esercito 380 forniture a Brenzikofen 2200 tonnellate di merci in entrata 3800 forniture alla truppa 2700 tonnellate di merci in uscita per la truppa Link: Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese Foto: messe a dispo Foto: Daniel Laroche →→ www.bwl.admin.ch Sistema informativo sulle commesse pubbliche in Svizzera →→ www.simap.ch →→ www.armee.ch/verpflegung (tedesco/francese) Prestige Foods SA Schaan FL Bozen Italien Il Centro di distribuzione dell’esercito di Brenzikofen fa parte del Centro logistico dell’esercito di Thun. È situato in una zona idilliaca in mezzo ai prati alle porte dell’Emmental, circa 7 chilometri a nord di Thun. Sui lati est e ovest dell’edificio possono stazionare contemporaneamente due treni di nove vagoni ferroviari ciascuno per caricare o scaricare merci. Il trasbordo delle forniture fino a 3,5 tonnellate viene effettuato mediante autocarri. La carta qui accanto indica le ubicazioni e i diversi fornitori del Centro di distribuzione dell’esercito. esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 5 Recuperata l’elica del Dakota «Sembrava un piccolo abete» II ghiacciaio del Gauli ha restituito una delle eliche del Dakota americano precipitato quasi 66 anni fa. Il relitto è stato trovato da un apprendista dell’aerodromo militare di Meiringen e da due suoi amici. L’elica a tre pale, che pesa 300 chili, è stata recuperata dal distaccamento alpino delle Forze aeree. Fritz Teuscher (a destra) e due collaboratori delle Forze aeree durante il recupero dell’elica. David Marquis, Comunicazione Forze aeree Il 19 novembre 1946, durante un volo da Monaco a Pisa, il capitano Ralph H. Tate Junior tentò di sorvolare le Alpi in condizioni di volo strumentale e di cattivo tempo. L’aereo precipitò sul ghiacciaio del Gauli a una velocità di 280 chilometri all’ora. Le dodici persone a bordo sopravvissero all’incidente, ma riportarono comunque delle ferite. Seguì uno spettacolare salvataggio che catalizzò l’attenzione dei media internazionali. Il capitano Victor Hug, allora capo dell’aerodromo militare di Meiringen, e il maggiore Pista Hitz soccorsero gli americani giungendo sul ghiacciaio a bordo di due aeroplani Fieseler Storch. Oggi si ritiene che l’intervento pionieristico dei due segnò la nascita del soccorso aereo alpino e portò alla fondazione della Rega. Un ritrovamento casuale A fine luglio 2012 Manuel Rufener, apprendista polimeccanico presso la Base logistica 6 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 dell’esercito e attivo all’aerodromo militare di Meiringen, partì per un’escursione in compagnia di due amici, di cui uno canadese. «Proprio la sera prima avevamo parlato del Dakota precipitato, ma non eravamo per nulla alla ricerca dell’aereo», afferma Rufener. Ricorda di avere inizialmente costeggiato il ciglio del ghiacciaio. «Dopo aver trovato un pezzo di legno, abbiamo cercato altre tracce del Dakota», spiega l’esperto alpinista. «A un certo punto ho visto qualcosa in lontananza: sembrava un piccolo abete». Da vicino ha poi constatato che il presunto abete era una delle due eliche di 3,5 metri di diametro e di 300 chili di peso del Dakota precipitato. Fu subito chiaro che l’elica non poteva rimanere sul ghiacciaio perché c’era il rischio che precipitasse in un crepaccio. Tuttavia, occorreva considerare due aspetti: quello giuridico e quello pratico del trasporto. A suo tempo, dopo averne smontato tutte le parti, gli USA avevano donato il relitto alla Confederazione. Inoltre nel 2010 l’intera regione del Gauli è stata posta sotto protezione archeologica, prevedendo che il ghiacciaio avrebbe restituito altri relitti del Dakota. Manuel Rufener ha quindi subito contattatto il servizio archeologico del Cantone di Berna con cui ha discusso i passi successivi. Il distaccamento alpino delle Forze aeree giunge in aiuto Per quanto riguarda il trasporto si fece avanti un collega di lavoro di Rufener, ossia il capo del distaccamento alpino delle Forze aeree - anch’esso ubicato a Meiringen - Fritz Teuscher. Il team di Teuscher è specializzato nel recupero di parti di velivoli precipitati e ha già recuperato diversi relitti storici. «Recuperare l’elica era nel nostro interesse: da un lato il Dakota è un velivolo militare e dall’altro pare che l’allora capo del nostro L’elica si trova ora presso la capanna del Gauli. Gli ingranaggi dell’elica sono ancora funzionanti dopo 66 anni. Manuel Rufener (a sinistra) e Peter Flühmann hanno trovato l’elica del Dakota. Apprendisti incaricati dei lavori di conservazione dell’elica Dopo il trasporto molto mediatizzato dell’elica (cui anche «Schweiz aktuell» ha dedicato un reportage) Manuel Rufener intende occuparsi d’altro per un po’: «Non mi metterò a cercare altri relitti di mia iniziativa. Se però qualcuno dovesse chiedere il mio aiuto per una spedizione di recupero, ci farei un pensierino». Per quanto riguarda l’elica recuperata però il prossimo incontro è previsto già per questo inverno. È infatti probabile che i lavori di conservazione del relitto siano affidati all’officina dell’aerodromo di Meiringen, dove lavora Rufener. In primavera l’elica sarà poi nuovamente trasportata alla capanna del Gauli. Foto: Franz Blatter aerodromo militare avesse partecipato alla spedizione di soccorso dei passeggeri», spiega Teuscher. Il caso ha voluto che, nella settimana di agosto in questione, nella regione del Gauli fosse previsto lo sgombero di proiettili d’artiglieria per cui erano già stati prenotati degli elicotteri adatti. Il 9 agosto l’elica è quindi stata trasportata alla capanna del Gauli da un Super Puma delle Forze aeree con l’aiuto di due piloti, due loadmaster di Alpnach e due membri del distaccamento alpino. Anche giuridicamente è stata trovata una soluzione: il servizio archeologico del Cantone di Berna ha prestato l’elica alla custode della capanna del Gauli. «In questo modo abbiamo evitato che ‹escursionisti della domenica› si recassero sul ghiacciaio per vedere l’elica esponendosi a pericoli inutili», afferma Teuscher che è una guida alpina. Il relitto è così al riparo dai collezionisti ed è rimasto nella regione di Oberhasli. L’elica di 300 chili è stata trasportata con un Super Puma. esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 7 Salto quantico nella grafica: viene infatti ridotto ulteriormente il divario tra realtà e simulazione. Per garantire il mantenimento del valore del materiale, occorrono anche i relativi mezzi didattici Il mantenimento del valore dei Leopard presuppone una nuova generazione di simulatori Quando un sistema d’arma viene rivalorizzato sul piano tecnico durante il proprio ciclo di vita, si parla di un aumento dell’efficacia di combattimento (Kawest) o di un mantenimento del valore. Quest’ultimo è stato uno dei progetti principali delle truppe blindate negli scorsi anni. La flotta di carri armati 87 Leopard 2 (Leo WE) ancora in esercizio è quindi stata migliorata mediante diverse modifiche e novità. Daniel Laroche, Comunicazione Difesa Il mantenimento del valore del carro armato da combattimento comprendeva i seguenti elementi principali: • il comandante ha ricevuto un nuovo periscopio con apparecchio a immagine termica (WBG); • la maggior parte degli elementi di comando a disposizione del comandante è concentrata su uno schermo tattile; • il conducente dispone ora di una telecamera per effettuare la retromarcia; • un impianto elettronico di aggiustamento dell’arma ha sostituito lo stabilizzatore idraulico; • è stata preparata la realizzazione del sistema d’informazione e di condotta Forze terrestri (FIS Forze terrestri). A partire dalla scuola reclute dei blindati 2-2010 si è cominciato a svolgere l’istruzione sul nuovo Leo WE. I sei battaglioni di blindati rimasti nelle due brigate blindate sono stati riequipaggiati e hanno già svolto un corso di riconversione. Per far sì che tale cambiamento avvenisse in modo impeccabile, è stato necessario adeguare alcuni aspetti presso il Centro d’istru- 8 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 zione delle truppe meccanizzate (CIM) a Thun. Un tipico esempio per mostrare che non è sufficiente il solo fatto di acquistare materiale. Anche gli strumenti dell’istruzione devono essere adeguati. Nel caso del Leo WE, ciò implica la sostituzione dei simulatori di tiro in uso da oltre venti anni con una nuova generazione d’installazione d’istruzione al tiro elettronica per carri armati 87 Leopard WE (ELSA Leo 2 WE) e adeguamenti agli attuali simulatori di guida per carri armati (FASPA). Guardando in retrospettiva al progetto appena concluso, l’aiutante di stato maggiore Peter Hausamman, capo ELSA Leo WE presso il CIM, si mostra particolarmente orgoglioso del fatto che i nuovi simulatori fossero pronti prima che il materiale vero e proprio, vale a dire il Leo WE riequipaggiato, ricevesse l’autorizzazione all’impiego. Da oltre 20 anni le truppe blindate vengono istruite sui simulatori del CIM. Si tratta di un metodo didattico che ha fornito buoni risultati ed è stato costantemente sviluppato e perfezionato a Thun. È in particolare il simulatore di tiro a sorprendere i visitatori, soprattutto quelli che conoscevano le vecchie installazioni in una sala con le 4 torrette dotate di una consolle di comando ognuna. Oggi le tre torrette sono sistemate in una sala di combattimento. A ciò si aggiunge un auditorio con una consolle di comando centralizzata riservata agli istruttori. Presso il CIM di Thun sono disponibili due installazioni simili per un totale di otto torrette. A parte il rivestimento metallico di colore verde, nelle riproduzioni fedeli delle torrette e dei relativi interni tutto è nuovo. L’aspetto che salta maggiormente all’occhio è sicuramente la superficie di proiezione a 360° e la cabina del conducente in versione semplificata accanto alla torretta. Questo permette ora di effettuare degli esercizi di tiro con un veicolo che si muove in modo ancor più realistico. La formazione di guida continua comunque ad essere parte integrante del programma, visto che, logicamente, all’inizio dell’istruzione al tiro non sono ancora disponibili conducenti debitamente istruiti. È evidente anche il salto quantico compiuto nell’ambito della grafica ad alta risoluzione del tradizionale terreno dei carri armati per quanto riguarda la rappresentazione realistica delle distanze, dei boschi, dei campi e dei villaggi. Chi guarda troppo a lungo attraverso il portello, può accusare un lieve capogiro dato che il paesaggio sfila a una velocità di circa 40 chilometri all’ora. Il tutto è accompagnato da un rumore assordante assai realistico. Anche le possibilità offerte dall’istruzione al tiro sono state ampliate. Ora, oltre al cannone, è possibile impiegare anche la mitragliatrice (mitr) e i lancianebbiogeni. Una novità questa che diminuisce ulteriormente il divario tra realtà e simulazione. Si tratta di un plusvalore non solo per l’efficienza dell’istruzione, ma anche per l’ambiente. «Non dobbiamo più andare apposta all’Allmend per svolgere l’istruzione alla mitragliatrice; è una nota positiva per tutti gli abitanti della zona che sono disturbati dal rumore», sottolinea l’aiutante di stato maggiore Peter Hausammann, direttamente interessato dalla questione visto che abita ad Allmendingen presso Thun. Foto: CIM. L’installazione d’istruzione al tiro elettronica per carri armati 87 Leopard WE (ELSA Leo 2 WE) dispone ora di una visione a 360 gradi e di una cabina per il conducente (a destra). L’aiutante di stato maggiore Peter Hausammann presso la nuova consolle di comando centralizzata delle quattro torrette. Il nuovo schermo presso la postazione del comandante. esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 9 Essere artefici del proprio futuro: La Base logistica dell’esercito aumenta sensibilmente il numero di posti di tirocinio La Base logistica dell’esercito offre a livello svizzero 220 posti di tirocinio in venti professioni diverse. Questo numero ragguardevole dovrà essere incrementato del cinquanta percento entro il 2015. In tal modo un posto di lavoro su dieci sarà un posto di tirocinio - e questo anche in regioni periferiche, dalle quali l’economia si è già ritirata da tempo. In tal senso l’intenzione strategica consiste nel garantire le nuove leve autonomamente, offrendo posti di formazione di elevata qualità nelle professioni artigianali. 10 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 Gaby Zimmer, Comunicazione BLEs Nella sua strategia la Base logistica dell’esercito (BLEs) definisce quanto segue: «I nostri collaboratori e apprendisti garantiscono in modo duraturo la nostra efficienza e il mantenimento delle competenze». Una delle vie da seguire a tale scopo consiste nel procedere personalmente alla formazione delle proprie nuove leve. Già allo stato attuale la BLEs è il maggiore offerente di posti di tirocinio dell’Amministrazione federale. I 220 posti di tirocinio in venti professioni diverse sono distribuiti sull’intero territorio nazionale. Da anni gli apprendisti della BLEs partecipano anche a competizioni professionali. Si aggiudicano infatti sempre posti in testa alla classifica, a conferma dell’elevata qualità della formazione. La BLEs non offre soltanto interessanti posti di lavoro in tutta la Svizzera - anche nelle regioni periferiche - , bensì già oggi, in qualità di azienda formatrice, è un partner affermato per i giovani e i loro genitori. L’ulteriore ampliamento dell’offerta formativa da 220 a 330 posti di tirocinio rappresenterà un ulteriore incremento di questo affermato valore. Le venti professioni rappresentano un’ampia offerta per gli interessati e i giovani talentuosi. Si tratta da un canto della classica professione di specialista in logistica o di operatore/trice di edifici, ma l’offerta comprende anche professioni in campo tecnico quali per esempio quella di meccatronico di automobili, polimeccanico e conducente di camion. Ovviamente anche la formazione quale impiegato/a di commercio è possibile in tutta la Svizzera. La BLEs offre però anche formazioni meno conosciute come quella quale mediamatico/a, artigiano/a del cuoio e dei tessili, guardia forestale e pulitore/trice a secco. L’incremento del numero di posti di tirocinio dell’ordine del 50% nei prossimi tre anni dovrà avvenire a tappe. Il sistema di formazione esistente e ben rodato e sarà ulteriormente ampliato. Soprattutto nei cinque centri logistici dell’esercito (Hinwil, Othmarsingen, Thun, Grolley e Monteceneri) i presupposti in tal senso sono venuti a crearsi e si sono consolidati nel corso degli anni. Formatori professionali si occupano intensamente delle proprie nuove leve. Oltre all’esperienza e alle conoscenze tecniche necessarie, i formatori danno prova di grande dedizione nel loro lavoro a favore dei giovani professionisti. Foto: BLEs Dal meccatronico di automobili al laboratorista Uno spazio per esercitarsi assistito da professionisti: l’officina degli apprendisti nel Centro logistico dell’esercito Thun offre la possibilità di allenarsi intensamente in tutta sicurezza. Offrire un futuro ai migliori Nei prossimi cinque anni alla BLEs quasi metà dell’effettivo di personale (che attualmente conta circa 3500 collaboratori) andrà in pensione. Uno dei mezzi per compensare in parte questa perdita di know-how è dato dall’offensiva sul fronte della formazione. I giovani apprendisti che concludono il loro tirocinio conseguendo buoni risultati ottengono dalla BLEs un impiego fisso. I giovani professionisti hanno così delle valide prospettive e ciò li aiuta a raccogliere le loro prime esperienze. Per la BLEs gli specialisti neoformati forniscono un importante sostegno anche per gli apprendisti che li seguiranno. Inoltre, durante la loro formazione di tre a cinque anni hanno conosciuto il proprio ambito d’attività in modo talmente approfondito da poter svolgere senza problemi e con bravura i propri compiti in qualità di impiegati fissi. Da anni la stretta collaborazione tra gli specialisti pluriennali e i neofiti fornisce ottimi risultati. Con la loro esperienza e calma i primi garantiscono la stabilità, mentre i secondi, con le loro nuove idee e la loro grande energia, portano una ventata d’aria fresca. Gli apprendisti che assolvono una formazione supplementare hanno l’opportunità di seguirla in un’altra regione linguistica della Svizzera. In tal modo non si limitano ad ampliare le proprie competenze tecniche, bensì anche quelle linguistiche. I primi successi sono stati conseguiti dai Centri logistici dell’esercito di Thun e di Grolley. Posti di tirocinio in tutta la Svizzera: anche nel Centro logistico dell’esercito Hinwil l’offerta è ampia. esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 11 Abbagliamenti da laser Atti insensati che mettono in pericolo la navigazione aerea Il problema dell’abbagliamento di persone tramite laser in Svizzera è stato evidenziato principalmente attraverso le segnalazioni della Rega. Altre vittime di questo fenomeno sono i mezzi di trasporto pubblici, i calciatori e le Forze aeree. Le diverse vittime si sono ora unite per contrastare questa nuova minaccia. David Marquis, Comunicazione Forze aeree Sporgere denuncia Gli abbagliamenti da laser possono avere conseguenze disastrose. «Per quanto riguarda le Forze aeree, fortunatamente, non si sono ancora verificati casi gravi. I nostri piloti sono addestrati ad affrontare eventuali abbagliamenti da laser. È importante distogliere prontamente lo sguardo», ha dichiarato Kobert, specificando tuttavia: «Durante le manovre di avvicinamento a terra i piloti non possono modificare la direzione del proprio sguardo. In questi casi è necessario interrompere l’atterraggio e nei casi peggiori questo potrebbe causare addirittura la caduta del velivolo». Ai piloti delle Forze aeree viene richiesto, pertanto, di segnalare gli abbagliamenti alla polizia e sporgere denuncia. «L’esperienza della polizia cantonale di Zurigo dimostra che la possibilità di catturare i trasgressori è più alta se la segnalazione avviene entro 30 minuti dall’accaduto», ha riferito il colonnello Kobert. Per garantire questo, gli enti interes- 12 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 sati hanno stabilito una procedura di segnalazione gestita dalla centrale d’intervento della Rega. Rischio di invalidità professionale Poiché il pericolo è reale, ma il numero dei casi ridotto, il problema viene affrontato congiuntamente. Se la Rega si fa carico di trasmettere l’allarme alla polizia, le Forze aeree mettono in campo la propria competenza nell’ambito della medicina aeronautica. «Gli incidenti fortunatamente sono molto rari, ma la competenza medica si costruisce sul numero dei casi», ha spiegato il dott. med. Andres Kunz, medico in capo presso l’Istituto di medicina aeronautica (IMA) delle Forze aeree. Per questo motivo si è offerta a Polizia e Rega la possibilità di poter indirizzare i propri dipendenti vittime di abbagliamento a questo istituto. «In questo modo raccoglieremo più velocemente le esperienze necessarie e, allo stesso tempo, forniremo un contributo all’intero sistema dell’aviazione svizzera», ha dichiarato Kunz. Il pericolo costituito dai laser a causa della loro alta densità di energia non è da trascurare: «L’esposizione prolungata può bruciare la retina. Poiché le cellule nervose della retina non si rigenerano, questo può causare danni permanenti alla vista. Per un pilota questo può portare all’invalidità professionale». Foto: Forze aeree «Oltre ai classici puntatori laser per presentazioni sono sempre più utilizzati i laser di categoria 3 e 4, più potenti e vietati. Questi dispositivi non hanno uno scopo di utilizzo ragionevole e vengono praticamente utilizzati solo per compiere atti insensati», ha dichiarato prontamente il colonnello Jürg Kobert, capo Sicurezza di volo delle Forze aeree. Nonostante il divieto, tali dispositivi sono reperibili abbastanza facilmente. La maggioranza dei giovani trasgressori non sanno quanto sia grande il pericolo per i piloti abbagliati: «Le ricerche della polizia dimostrano che gli autori di tali azioni non hanno intenzione di compromettere il traffico aereo. Seguono piuttosto il loro istinto ludico cercando di colpire i velivoli con il laser». Le statistiche dimostrano che due terzi dei trasgressori sono minorenni. La polizia, dunque, si sta impegnando sul fronte della prevenzione con campagne informative nelle scuole. Stinger con munizioni da combattimento «Pronti per un impiego» Alla fine di giugno, a Sile, una città turca sulla costa del Mar Nero, armasuisse ha svolto un tiro di sorveglianza delle munizioni con il sistema Stinger. I missili terra-aria erano comandati da due tiratori della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33, integrati in un team interdisciplinare. David Marquis, Comunicazione Forze aeree Piccola delegazione L’obiettivo della campagna di tiro in Turchia è la sorveglianza delle munizioni, ma armasuisse, la Ruag e le Forze aeree utilizzano tutte le sinergie possibili. Per questo i due sottufficiali di professione della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 hanno avuto la rara opportunità di svolgere il tiro con munizioni da combattimento. armasuisse, dal canto suo, trae vantaggio da questa situazione perché non dispone di tiratori propri. Claude Senn, capoprogetto di armasuisse spiega: «I missili Stinger contengono diversi componenti pirotecnici il cui processo di invecchiamento dipende dalle condizioni di magazzino. Il tiro con munizioni da combattimento ci consente di verificare se i nostri missili svizzeri sono ancora funzionanti». Il tiro viene in parte effettuato da un robot, tuttavia: «Il robot non può tirare su tutti gli obiettivi che utilizziamo. I tiratori possono essere impiegati con maggiore flessibilità», precisa Senn. Oltre che sui droni, in Turchia è stato fatto fuoco anche su un obiettivo fisso ancorato a un galleggiante. Come obiettivo è stato impiegato anche un corpo illuminante, colpito con un mortaio. Senn evidenzia in particolare la collaborazione spontanea tra tutte le discipline, che ha consentito di svolgere la campagna con una delegazione svizzera ridotta al minimo e composta soltanto da otto persone. Sul posto la delegazione ha potuto contare sull’appoggio di diversi partner internazionali provenienti dall’ambito militare e industriale. «La nostra istruzione funziona» «La collaborazione con specialisti di diversi ambiti è stata un’esperienza positiva. Ho potuto ampliare le mie conoscenze riguardo al sistema Stinger», afferma l’aiutante di stato maggiore Thierry Jeanmonod. Il capo dell’ambito specialistico Stinger aggiunge: «Dopo aver effettuato il tiro con munizioni da combattimento sono convinto dell’ottimo funzionamento della nostra istruzione. I soldati sarebbero pronti per un impiego». Sottolinea inoltre come il fatto che in Svizzera non si possano lanciare missili veri e propri non comprometta praticamente in alcun modo la qualità dell’istruzione: i missili Stinger funzionano infatti secondo il principio «fire and forget», ovvero «sparare e dimenticare»: «Una volta che ha preso la mira e premuto il grilletto, il tiratore non può comunque più influire. In queste due fasi possiamo esercitarci anche in Svizzera», conclude. esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 Foto: David Marquis Lontano, sopra il mare, il drone bianco è quasi irriconoscibile. L’aiutante di stato maggiore Thierry Jeanmonod segue il velivolo del tipo MQM-170 Outlaw con il suo binocolo. Il caponucleo comunica costantemente al suo tiratore, aiutante sottufficiale Gilles Bardet, la posizione del drone finché Bardet non lo colpisce con lo Stinger. Seguono un forte sibilo e una grande nuvola di fumo, poi una scia bianca nel cielo e una palla di fuoco che precipita in mare – obiettivo centrato! «Ho ricevuto la stessa istruzione di un soldato. Il fatto che abbia abbattuto un drone al mio primo tiro dimostra che il nostro livello d’istruzione è ottimo!», afferma Bardet. 13 Tirocinio e sport – sportive e sportivi di punta presso le Forze terrestri «I giovani sportivi d’élite sono spiccatamente orientati agli obiettivi, altamente motivati nonché ben organizzati, e si distinguono per la loro grande volontà di fornire prestazioni». Questa è la frase utilizzata nell’opuscolo di Swiss Olympic per descrivere le giovani donne e uomini che oltre alla loro formazione professionale si impegnano anche nello sport d’élite. Da alcuni anni le Forze terrestri, una delle quasi 200 aziende di tirocinio svizzere ben disposte nei confronti degli sportivi d’elite, offrono ai loro apprendisti la possibilità di combinare in modo efficace la formazione professionale con lo sport d’élite. Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri I giovani sportivi e le giovani sportive che all’inizio del loro tirocinio possiedono una Swiss Olympic Talent Card oppure fanno parte dei quadri di una nazionale d’élite devono dapprima candidarsi presso la scuola professionale per essere ammessi nella classe degli sportivi d’élite. Dopo aver esaminato la candidatura, la scuola decide se la persona in questione adempie tutti i criteri. In caso affermativo, i giovani iniziano a cercare autonomamente un posto di tirocinio confacente. In seno al DDPS, oltre alle Forze terrestri, anche armasuisse e l’UFSPO offrono formazioni di impiegata o impiegato di commercio per sportivi d’élite. Il tirocinio sportivo di impiegata/o di commercio è ripartito su quattro anni. Disciplina e organizzazione La flessibilità è fondamentale. Di comune accordo viene allestito un programma di formazione flessibile e stipulata una convenzione. Gli orari di lavoro vengono stabiliti tenendo conto degli allenamenti e delle gare. Inoltre si fa il necessario per rendere sopportabile l’onere derivante da allenamenti, scuola professionale e lavoro. Ogni settimana in media i giovani svolgono 6 allenamenti di 2 ore ciascuno, trascorrono 21 ore al posto di lavoro e 9 ore a scuola. L’azienda di tirocinio trae un grande beneficio dal fatto che questi giovani non devono più apprendere l’autodisciplina e la gestione del tempo, in quanto le hanno già acquisite in precedenza e per loro risultano ormai una cosa ovvia. Il grande fascino del calcio Foto : Keystone Lia Wälti, 4° anno di tirocinio 14 esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 Lia Wälti è affascinata dal pallone sin da piccola. A 12 anni è stata convocata nella selezione regionale U14, ciò che per lei rappresentava un primo importante passo nella carriera. Ha addirittura avuto la possibilità di frequentare l’8a e la 9a classe presso la Credit Suisse Football Academy a Huttwil. Dall’agosto 2009 Lia Wälti gioca nel BSC Young Boys (YB). Simultaneamente al passaggio dal Köniz allo YB ha iniziato la formazione quadriennale di impiegata di commercio presso le Forze terrestri. Attualmente Lia Wälti lavora nel settore Finanze. L’attività variata presso le Forze terrestri le piace molto. «Ritengo assolutamente normale dover organizzare la mia giornata fino all’ultimo minuto e non avere praticamente più tempo libero», racconta la ragazza originaria di Langnau. È assente da dieci a dodici settimane all’anno per impegni sportivi. Ciò implica una buona organizzazione, sia da parte sua che da parte dell’azienda di tirocinio. In agosto la 19enne è stata una delle due calciatrici con esperienza nella divisione nazionale A che hanno partecipato al campionato mondiale femminile U20. «Anche se durante questi impieghi all’estero abbiamo molto tempo a disposizione tra gli allenamenti e le partite, non rimangono comunque molte ore per studiare. Infatti, questo tempo mi serve per rigenerarmi», chiarisce Lia. Non ci penserebbe due volte a rifare la formazione come impiegata di commercio. Ci tiene molto ad avere una buona formazione di base. Infatti, «non si può rimanere calciatrice professionista fino a 65 anni». Entro la prossima estate Lia Wälti dovrà scegliere se dedicarsi interamente al calcio. Spera di continuare a ricevere offerte da club esteri, che finora ha sempre rifiutato per poter concludere la formazione. «Se non colgo l’opportunità di giocare come professionista all’estero, prima o poi me ne pentirò sicuramente», afferma. In Svizzera, purtroppo, il calcio femminile non gode della stessa considerazione che, per esempio, in Germania. Lì le calciatrici di punta non hanno bisogno di svolgere un’attività professionale parallela per garantirsi un reddito sufficiente. Foto: Markus Grunder, fotografo della stampa BR Il suo grande amore: la corsa a ostacoli Linda Seiler, 1° anno di tirocinio Corsa a ostacoli e sprint sono le due discipline sportive della 17enne Linda Seiler. Il suo maggior successo l’ha avuto nel 2009, quando ha vinto la finale cantonale del Migros-Sprint sugli 80 metri. Dopo la scuola dell’obbligo, Linda Seiler si è iscritta al liceo, dove ha però presto constatato di non avere abbastanza tempo da dedicare allo sport accanto agli impegni scolastici. Il tirocinio di impiegata di commercio dilazionato su quattro anni era la miglior possibilità per conciliare lo sport con la formazione. Nella primavera 2011 si è ferita seriamente e ha dovuto consegnare la Swiss Olympic Talents Card poiché non ha più potuto partecipare alle gare. Di riflesso ha anche dovuto sostenere una visita presso il medico sportivo per poter essere ammessa nella classe degli sportivi d’élite. Dopo il colloquio di candidatura e una giornata di stage, Linda Seiler si è subito resa conto di voler svolgere la sua formazione presso le Forze terrestri. In questa stagione susseguente al suo infortunio sta effettuando un allenamento di preparazione e spera di poter rientrare nella società di ginnastica della città di Berna in piena forma per la prossima stagione. E se tutto andrà secondo i piani, un giorno vedremo Linda Seiler correre in occasione dei giochi olimpici. Il grande sogno del beach volley Dunja Gerson, 2° anno di tirocinio orgogliosa titolare della Swiss Olympic Talents Card Regional che viene assegnata di volta in volta solamente per una stagione. Per ottenerla, le giocatrici devono partecipare a un allenamento di selezione, durante il quale vengono esaminate e valutate da vari allenatori. Dunja Gerson sta svolgendo il secondo anno di tirocinio e fino all’estate 2013 lavorerà nel settore Informatica. Successivamente, durante il 3° anno di tirocinio avrà modo di conoscere gli ambiti C4ISTAR e l’AFC 4 (logistica), prima di passare, nel 4° anno di tirocinio, per sei mesi rispettivamente agli ambiti Finanze Forze terrestri e Personale Forze terrestri / D. Foto: Beda Filliger/ bedaimages.ch Campionessa svizzera nella categoria beach volley U15 nel 2010 e vicecampionessa svizzera U18 e U19 negli anni 2011 e 2012. Sono questi i grandi successi della 16enne Dunja Gerson, che si dedica anima e corpo al beach volley. Già ai tempi della scuola questa giovane originaria di Belp giocava a beach volley in estate, mentre nella stagione invernale militava nelle società di pallavolo a Riggisberg e a Münsingen. Di regola gli allenamenti si svolgono la sera, mentre le partite si disputano durante il fine settimana. In questo modo Dunja Gerson riesce a conciliare bene il lavoro, lo studio e lo sport. Dunja è 1° anno di tirocinio 2° anno di tirocinio 3° anno di tirocinio 6 mesi 6 mesi 1 anno 6 mesi 6 mesi SAL 1 SAL 2 SAL 3 / SAL 4 SAL 5 SAL 6 SM FT Gestione affari Berna SM FT AFG 4 Berna SM FT Informatica Berna FOA bl/art Thun SM FT C4ISTAR Thun 4° anno di tirocinio 6 mesi 6 mesi Preparazione all’esame SM FT Finanze Berna Cdt FT Personale/ Personale D (4 mesi) Berna esercito.ch Capo dell’esercito 2 / 12 15 Agenda 17 dicembre 2012 Fanfara Forces Terrestres Ouest Sala polivalente, ore 20:00 www.militaermusik.ch Turtmann VS 18 dicembre 2012 Fanfara Forces Terrestres Ouest Sala «La Biolette», ore 20:00 www.militaermusik.ch Nendaz VS 20 dicembre 2012 Fanfara delle reclute 16-3 Parrocchia cattolica Bruder Klaus, ore 19:30 www.militaermusik.ch Unterkulm AG 21 gennaio 2013 Fanfara della regione territoriale 2 Sala polivalente «Sigristhofstatt», ore 20:00 www.militaermusik.ch Weggis LU 22 gennaio 2013 Fanfara della regione territoriale 2 Palestra «Hasle», ore 20:00 www.militaermusik.ch Hasle LU 28.2. – 1.3.2013 16 esercito.ch Campionati invernali dell’esercito Capo dell’esercito 2 / 12 Andermatt UR 3Grande valore a giunto Prova di truppa con la rete PC 2 / 12 2 Rete PC: la soluzione IT per i posti di comando 4 Il filo diretto dei mil con il CEs 5 I drink analcolici: nuova campagna di prevenzione 6 La fanfara delle reclute 16-1/12 al Tattoo di Basilea Rubriktitel Rete PC La soluzione IT per i posti di comando Il maggiore Nico Kern ha diretto la prova di truppa constatando un grande valore aggiunto. Sulla base della piattaforma burotica, la Base d’aiuto alla condotta (BAC) ha creato una soluzione informatica per i posti di comando, adeguata al sistema di milizia, che permette di gestire applicazioni militari come «Mil Office 4» e software standard. Si tratta di una soluzione necessaria, visto che i compiti dei comandanti dei corpi di truppa e delle rispettive unità stanno diventando sempre più complessi e impegnativi. La rete PC è costituita da un ambiente server centralizzato, da una connessione flessibile dei sistemi e da postazioni di lavoro con notebook, stampanti, scanner e fotocopiatrici. La BAC offre così una soluzione adatta alla truppa e poco costosa per sostituire il sistema di postazioni di lavoro individuali (notebook EAPSN) nei posti di comando. Jacqueline Howald, Comunicazione BAC Grazie alla connessione dei sistemi, la rete PC permette di comunicare rapidamente via e-mail, di accedere a Internet e Intranet e di archiviare in modo centralizzato i dati comuni. L’accesso al sistema è possibile da tutte le ubicazioni connesse nella rete del DDPS. I comandanti dei corpi di truppa possono accedere al sistema in qualsiasi momento, mentre gli altri utenti solo durante il periodo di servizio. La soluzione IT è a disposizione per corsi d’istruzione di base e di perfezionamento come pure per impieghi militari. Il presupposto è la sicurezza La rete PC è conforme allo standard di sicurezza in seno al DDPS. Per questo il login viene effettuato con una rigida procedura di autentificazione, ovvero con una SmartCard che, insieme al software «SecureCenter», consente di inserire la firma digitale nei messaggi e di criptarli. Con «SecureCenter» l’utente può elaborare e salvare documenti fino al livello CONFIDENZIALE e trasmettere dati sotto forma di messaggi di posta elettronica criptati. I notebook sono configurati in modo da impedire l’installazione di software esterni o l’avvio di programmi eseguibili da parte degli utenti. Mancano inoltre le autorizzazioni necessarie per modificare 2 esercito.ch 2 / 12 la configurazione. Un eventuale cambiamento della configurazione del sistema o della rete locale è pertanto impossibile. Viste le elevate esigenze in materia di sicurezza e considerati gli obblighi della Base d’aiuto alla condotta in quanto provider, le attività del sistema vengono registrate. Processo SmartCard La SmartCard viene ordinata dal superiore del militare (mil). Nel sistema si può vedere se il mil possiede già una SmartCard che gli è stata consegnata in occasione di corsi di ripetizione (CR) o impieghi precedenti. In tal caso non è necessario ordinare una nuova SmartCard. Prima dell’inizio del CR il comandante consegna la carta al soldato e lo informa in merito ai suoi diritti e doveri. Al momento della consegna della carta, il mil interessato deve mostrare la carta d’identità o il passaporto e firmare appositi documenti di identificazione. La SmartCard ha una validità di tre anni. Il mil deve conservarla e farla riattivare prima di un nuovo impiego o CR. Per la procedura di riattivazione deve essere calcolata una mezza giornata. Senza riattivare la carta non è possibile accedere alla rete PC. La foto mostra una postazione di lavoro con i relativi accessori. Grande valore a giunto per la truppa In occasione dell’inizio della scuola reclute (SR) 2-11, il maggiore Nico Kern ha svolto una prova di truppa con la rete PC presso la scuola dell’aiuto alla condotta delle Forze aeree 95 a Dübendorf. La scuola è stata suddivisa in due compagnie di SR, che hanno lavorato attivamente con il sistema. armee.ch ha chiesto al maggiore Kern di raccontare le sue esperienze. Qual è il valore aggiunto della rete PC? Prima di tutto ho osservato una notevole semplificazione nello scambio di dati, visto che la rete PC crea un ambiente IT connesso al sistema. Inoltre, con le SmartCard abbiamo avuto meno problemi rispetto agli altri inizi di SR, poiché il comandante di compagnia e il furiere le hanno potute ordinare e gestire autonomamente. Ho notato un miglioramento anche per quanto riguarda «Mil Office 4», poiché le immagini della rete PC contengono tutte la stessa versione di «Mil Office 4». Questo è un aspetto che ha sempre causato problemi con i PC BURAUT nell’ambito delle misure d’urgenza a favore dell’introduzione di «Mil Office 4». Infine ho osservato che, durante la scuola o nell’ambiente BURAUT in generale (notebook per gli istruttori, stampanti ecc.), tutti gli apparecchi sono compatibili con la rete PC e possono essere gestiti con quest’ultima. Anche questo garantisce un grande valore aggiunto. Secondo lei quali sono le funzioni più importanti della rete PC? Per me le funzioni più importanti sono gli share che si hanno a disposizione e la posta elettronica. Nonostante i problemi che ci ha causato all’inizio, è inoltre importante anche il manager PC, perché permette ai comandanti di amministrare in modo efficiente i diritti d’accesso ai dati dei mil che lavorano con la rete PC. Dove vede un potenziale di miglioramento? L’obiettivo principale della rete PC è quello di «bandire» dall’esercito i mezzi informatici privati e ciò è possibile soltanto se i capisezione vengono collegati alla rete LAN. La BAC dovrebbe pertanto assegnare un maggior numero di notebook e, a mio avviso, sarebbe anche necessario fornire una maggiore quantità di materiale d’installazione insieme al sistema, come ad esempio fasce paracolpi e canaline flessibili per i cavi. Che cosa può dire in merito alla formazione relativa alla rete PC? La formazione mi è sembrata abbastanza completa. Tuttavia, considerata la mia funzione di milizia, mi piacerebbe ricevere ulteriori spiegazioni e informazioni sulle caselle di posta elettronica delle funzioni, compresa la loro configurazione. Gli altri contenuti del corso sono invece stati comprensibili e facili da seguire. Come valuta l’equipaggiamento della rete PC? C’è tutto ciò che serve e trovo utili soprattutto i due switch. Per quanto riguarda i componenti, vedo un valore aggiunto nell’apparecchio multifunzionale (stampante HP con fax, scanner e fotocopiatrice integrati), perché permette di effettuare copie standalone. Inoltre, l’imballaggio è adatto e leggero. esercito.ch 2 / 12 3 Valutazione del servizio militare tramite SMS Il filo diretto dei mil con il CEs Da «un gruppo di sfaticati» a «fortissimo!» – le valutazioni del servizio militare effettuate dai mil non potrebbero essere più differenti. È quindi assolutamente impossibile trarre conclusioni universalmente valide sulla qualità dei servizi prestati. Per questo motivo, per la prima volta l’esercito interpella sistematicamente tutti i mil e, contemporaneamente, utilizza nuovi sistemi per la raccolta dei dati. Lorenz Schmid, Comunicazione D Il sondaggio riguardante la «valutazione personale del servizio militare» è stato lanciato all’inizio del 2012 presso l’intero esercito. La base per questa operazione è data dall’incarico del capo dell’esercito che prevede la possibilità per i mil di tutti i livelli di esprimersi in merito al proprio servizio. Oltre agli abituali rapporti dei comandanti, le impressioni fornite rappresentano un ulteriore tassello del mosaico di visione globale che il Comando dell’esercito ha sui servizi militari prestati. All’inizio del progetto le questioni principali riguardavano il tipo di domande da porre ai mil e, in particolare, il modo in cui si sarebbe svolto il sondaggio; non bisogna dimenticare che l’effettivo reale nel 2011 si attestava ancora su 162 000 mil attivi. La risposta alla prima domanda riguardante il «cosa» era già stata schizzata dall’incarico del capo dell’esercito, che prevedeva di registrare la qualità. Il team di progetto ha quindi definito alcuni aspetti importanti e interessanti del servizio e formulato 16 affermazioni. Durante il sondaggio i mil valutano tali affermazioni su una scala da 1 a 4. Questi dati vengono completati da indicazioni riguardanti il grado, l’istruzione e altri dati personali. La scelta del metodo d’inchiesta non si è rivelata più semplice, in quanto è stato necessario considerare diverse esigenze. In particolare, l’andamento del servizio deve essere disturbato il meno possibile e l’impegno per le unità e i comandanti coinvolti deve rimanere minimo. D’altro canto, la valutazione deve poter avvenire in modo semplice e rapido e l’esercito non deve poter risalire all’identità delle persone partecipanti. Una lunga strada verso il «sondaggio tramite SMS» Nel quadro di cinque progetti pilota sono state testate diverse forme di questionari e vari metodi, come per esempio un questionario cartaceo leggibile elettronicamente o soluzioni online. Secondo il profilo 4 esercito.ch 2 / 12 dei requisiti tuttavia entrambi i metodi hanno rivelato punti deboli. Come terzo metodo, quale possibile canale di risposta è stata analizzata la telefonia mobile. Siccome un’«app» per cellulari si è rivelata un metodo insoddisfacente, e ciò non solo per la limitata diffusione di smartphone adeguati, l’ultima variante da testare era il tradizionale messaggio breve (SMS). Con la collaborazione di un’industria attiva da anni nell’ambito dei servizi SMS sono state svolte due prove pilota, che hanno rappresentato la nascita del «sondaggio tramite SMS». Alcuni vantaggi del «sondaggio tramite SMS» rispetto ai metodi tradizionali: • g estione dei dati anonimizzata da parte di una società esterna indipendente; • rispetto al questionario cartaceo, nessuna gestione dei fogli, né da parte della formazione né da parte dell’ufficio che effettua la valutazione (invio postale e scansione dei questionari); • rispetto a piattaforme online, nessuna necessità di pc e collegamenti a Internet; • eseguibile praticamente in ogni momento e ovunque; • nessun download di software, nessun traffico di dati necessario; • per i mil l’invio degli SMS è gratis. Come funziona? I comandanti di scuola, CR e corsi di almeno due settimane ricevono l’ordine di svolgere l’inchiesta. A tale scopo devono definire un campione casuale della propria formazione, composto da circa il 15% dell’effettivo attuale. I mil scelti sono obbligati a partecipare all’inchiesta; la partecipazione è controllata dai quadri. Per evitare che il mil debba rivelare le proprie risposte, il sistema SMS invia una risposta automatica che vale come conferma della partecipazione. Il resto della truppa ha la possibilità di partecipare all’inchiesta su base volontaria. I comandanti annunciano in anticipo al sistema SMS la denominazione e l’effettivo della formazione, la grandezza del campione casuale nonché la data di partecipazione e il periodo in cui avverrà l’inchiesta. Alla data stabilita, i mil selezionati devono in primo luogo solamente essere in possesso del questionario, per esempio tramite una proiezione in un’aula di teoria. Naturalmente, presso l’ubicazione della truppa deve essere disponibile una rete di telefonia mobile. L’elaborazione del formulario e l’invio dell’SMS di risposta richiedono poco tempo; in seguito i mil possono tornare al normale andamento del servizio. La ditta fornitrice del servizio verifica e rende anonimi gli SMS ricevuti, che vengono poi trasferiti alla Comca D per l’analisi. I rapporti redatti sono rivolti esclusivamente al capo dell’esercito e al Comando dell’esercito, che decidono in merito agli ulteriori utilizzi. L’esperienza raccolta con le prove pilota e con la corrente fase d’attuazione dimostrano che i mil registrano le proprie risposte con grande attenzione e secondo il modello predefinito, inviandole spesso molto rapidamente. NEWSLETTER: Nuova campagna di prevenzione dell’esercito Per fortuna ci sono i drink analcolici! Per prevenire gli incidenti nell’esercito, il gruppo di coordinamento della Prevenzione d’incidenti e di danni militari (gr coord PIDM), insieme all’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (upi), lancia nel 2012 una nuova campagna sul tema dell’alcol che durerà almeno fino al 2014. Dal 29 ottobre 2012 le scuole reclute e i corsi di ripetizione avranno a disposizione diversi media per il lavoro di prevenzione. La campagna originaria dell’upi «In forma per guidare?» è stata adattata alle esigenze dell’esercito senza però modificarne il layout di fondo. Ciò consente di sfruttare le sinergie e, grazie al valore di riconoscimento (ambito civile / esercito), di garantire una campagna di prevenzione duratura. Sapevate ...? Che basta poco alcol per ridurre la vostra capacità di reazione e aumentare il rischio di incidenti e che fattori come stress, stanchezza, malattie, droghe o farmaci possono potenziarne l’effetto anche in modo considerevole? L’alcol non solo può avere gravi conseguenze nell’ambito della circolazione stradale militare, ma può provocare anche comportamenti errati nel servizio di guardia oppure cadute durante la libera uscita. L’alcol residuo nel sangue quando si riprende il lavoro (dopo una libera uscita o un periodo di vacanza) comporta dei rischi, non è un reato minore ed è soggetto a sanzioni secondo l’articolo 80 del Codice penale militare. Tolleranza zero o un bicchiere va bene? Con questa campagna, nei prossimi anni i nostri militari saranno esortati a osservare rigorosamente, nell’ambito dell’andamento del servizio e durante il tempo libero, i regolamenti, le prescrizioni di sicurezza e le istruzioni dei loro superiori, come pure a tenere conto delle misure di prevenzione. Per i conducenti militari vale la tolleranza zero! Nelle sei ore precedenti il viaggio e durante quest’ultimo il consumo di alcol è vietato. Per il resto, un normale bicchiere di birra o un bicchiere di vino durante la libera uscita e in vacanza sono considerati accettabli, ma il secondo bicchiere potrebbe già essere di troppo... legati al consumo di alcol. L’obiettivo della campagna è quello di rivolgersi a tutti e di far sì che venga attribuita la giusta importanza al buon senso e alla prudenza come pure alla responsabilità e alla corresponsabilità, sostenendo così gli sforzi compiuti dai comandanti e dai quadri in tale ambito. Anche con il potenziamento degli impieghi preven- tivi degli organi militari di polizia si mira a garantire la sicurezza dei militari e a ridurre il rischio di incidenti. «Per fortuna ci sono i drink analcolici.» Basta poco alcol per ridurre la tua capacità di reazione. Mezzi di prevenzione Manifesti, flyer nonché diversi gadget e adesivi pubblicitari sulle varie combinazioni di veicoli per la scuola guida ricorderanno continuamente ai quadri e alla truppa i pericoli esercito.ch 2 / 12 5 Foto: Daniel Laroche La fanfara delle reclute 16-1/12 ha entusiasmato centinaia di migliaia di spettatori al Tattoo di Basilea 2012 «Il Tattoo di Basilea è bellissimo» Sin dalla prima edizione nel 2006, il Tatto all’aperto di Basilea, che si tiene nel mese di luglio ed è il secondo più grande a livello mondiale, ha già attirato oltre mezzo milione di spettatori da tutto il mondo. Quasi dalla prima edizione vi partecipano anche formazioni della musica militare svizzera. Quest’anno al Tattoo di Basilea, davanti alle tribune gremite, si è esibita brillantemente la fanfara delle reclute 16-1/12 diretta dal capitano Bernhard Meier e dall’aiutante di stato maggiore Philipp Rütsche. Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri I 42 trombettieri, 13 tamburini e 5 batteristi della fanfara delle reclute 16-1/12 hanno affrontato un rigoroso programma per la preparazione delle esibizioni al Tattoo di Basilea: si trattava infatti di studiare i brani, memorizzare le coreografie, analizzare le registrazioni video, valutare nonché di esercitarsi, esercitarsi e ancora esercitarsi. Inoltre, accanto ai preparativi per il Tattoo, essi hanno preso parte a concerti, non meno importanti, che facevano da cornice musicale a ricevimenti di Stato, nonché al concerto di chiusura a Thun del 26 luglio 2012. Da uno schema coreografico teorico a uno spettacolo perfetto Già all’inizio dell’anno Bernhard Meier, capo della fanfara delle reclute, e Philipp Rütsche, insegnante specialista per i tamburini, hanno organizzato un primo brainstorming per l’esibizione al Tattoo di Basilea. Altre sedute e riunioni notturne hanno fatto seguito. Sono stati scelti i brani musicali e abbozzate le sequenze di passi, armonizzando gli uni con le altre. Passo per passo è stato messo su carta, fino a ottenere la coreografia adatta alla musica scelta e idonea al tema Swiss Tradition. I pianificatori hanno avuto piena libertà di organizzare i loro show, fatta eccezione per la durata che non doveva superare gli 8 minuti e mezzo e per il desiderio degli organizzatori del Tattoo di Basilea di non fare la sfilata attraverso l’entrata principale, bensì attraverso quelle laterali. Tutti i componenti della fanfara delle reclute 16-1/12 hanno studiato a partire dall’11a settimana di scuola reclute i brani musicali e la coreografia, nota per nota, passo per passo, sotto la direzione dei loro quadri di milizia. Nelle ultime settimane, per le prove musicali e coreografiche sono occorse circa 30 ore, l’equivalente di 10 mezzegiornate di 3 ore. «Lo show risulta perfetto quando le musiciste e i musicisti sentono una battuta e istintivamente sanno in quale direzione muoversi e quali note suonare» spiega l’insegnante specialista Rütsche. Grazie all’analisi costante delle riprese video delle prove, i musicisti hanno potuto constatare il motivo per cui era importante spostarsi 20 centimetri più a sinistra o quando invece la posizione era già perfetta. Duro addestramento e perfezione Sotto la direzione del maggiore Christoph Walter, Principle Director of Music del Tattoo di Basilea, la manifestazione è stata inaugurata Foto: Ruth van der Zypen Superman L’aiutante di stato maggiore Philipp Rütsche e il capitano Bernhard Meier spiegano a Christine Hartmann, responsabile Media stampati delle Forze terrestri, la struttura della loro coreografia. 6 esercito.ch 2 / 12 La foto mostra una sequenza tratta dalla coreografia sulla musica della colonna sonora del film Superman. (24) 2 bzw. 4 Schritte Schliessen – STOP Foto: messe a dispo venerdì 13 luglio 2012 con il canto emozionante del piccolo Jonathan che ha interpretato «I Have a Dream». Dopo l’imponente Massed Pipes and Drums, composta da formazioni provenienti da quattro Continenti, è stato un susseguirsi di esibizioni. Rinomate formazioni di spicco di tutto il mondo hanno presentato musiche d’alta classe sfilando con le loro uniformi colorate e copricapi grandiosi, con disciplina e perfezione. Il tamburino della fanfara delle reclute André Rütti di Münchenstein è rimasto impressionato soprattutto dalla Conscript Band of the Finnish Defence Forces. Come la fanfara delle reclute svizzere, anche questa Band è un’orchestra di milizia che fa parte della scuola di musica militare finlandese. Al Tattoo di Basilea non hanno partecipato soltanto formazioni militari. Gli Highland Dancers sono ormai uno standard tradizionale di ogni programma Tattoo. Le Ailsa Craig Highland Dancers scozzesi hanno saputo entusiasmare il pubblico basilese con una coreografia eseguita con la massima precisione e movimenti agili ed eleganti su musica celtica. The Lochiel Marching Drill Team, un gruppo proveniente dalla Nuova Foto: Daniel Laroche La fanfara delle reclute 16-1/12 durante una delle numerose prove prima dell’esibizione. I trombettieri Sarah Bossart e Phil Bonadimann e il tamburino André Rütti raccontano la loro esperienza a Basilea. Zelanda, ha strappato al pubblico esclamazioni di stupore durante la presentazione della loro marcia perfettamente sincronizzata e senza un solo scambio di sguardi. La formazione è campione in fatto di addestramento alla precisione. Anche senza sfoggio di uniformi colorate, la fanfara delle reclute 16-1 ha presentato uno show perfetto. Sulle note della colonna sonora di Superman, la fanfara delle reclute ha fatto il suo ingresso nell’arena della caserma di Basilea marciando in formazione a «V». I trombettieri, i batteristi e i tamburini della fanfara SR hanno dimostrato, intonando la canzone «Alpenrose» di Polo Hofer e suonando la marcia basilese, non soltanto di padroneggiare i loro strumenti musicali, ma anche di saper cantare. Il pubblico era entusiasta. Momento culminante e arricchimento per la fanfara delle reclute (24) 2 bzw. 4 Schritte Schliessen – STOP Per le reclute, ancora in servizio fino al 1° agosto, è stata un’esperienza unica. «Per noi è un grande onore e motivo di gioia che gli organizzatori del Tattoo di Basilea abbiano avuto fiducia non soltanto nella fanfara dell’esercito, ma anche nella fanfara delle reclute e che ci abbiano invitato a questo evento. Questa partecipazione è stata un grande arricchimento per la truppa e per i quadri», dichiara il capitano Meier, capo della fanfara delle reclute. Le reclute hanno apprezzato enormemente i contatti camerateschi tra i differenti gruppi e sono state felici di conoscere nuove persone e culture. Scambiarsi strette di mano e reciproche congratulazioni per la riuscita delle presentazioni dopo lo spettacolo ne era divenuto parte integrante fissa, ha raccontato il trombettista Phil Bonadimann, che ha suonato il sax tenore nella fanfara delle reclute. La trombettista Sarah Bossart ha riassunto entusiasticamente: «Il Tattoo di Basilea è bellissimo». L’accordo di collaborazione tra il DDPS e il Tattoo di Basilea è stato recentemente prolungato sino all’anno 2017 dal suo patrocinatore, il consigliere federale Ueli Maurer. Così i fan del Tattoo di Basilea possono rallegrarsi già oggi per i prossimi spettacoli che vedranno ancora la partecipazione di formazioni di punta provenienti da tutto il mondo. E speriamo che anche l’anno prossimo il Tattoo di Basilea possa essere arricchito da una fanfara delle reclute svizzere o dalla fanfara dell’esercito. esercito.ch 2 / 12 7 nz a 08 telef 00 on 55 ico d 2 ‘em 33 e 3 rge N um er o Scarichi ora l’app della polizia militare sul suo smartphone. Le edizioni attuali di esercito.ch sono disponibili anche come app. Impressum esercito.ch 2/2012, parte destinata all’intero esercito Redazione: Comunicazione Difesa, Comunicazione interna e nell’ambito della truppa, Stauffacherstrasse 65/31b, 3003 Berna Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs 8 esercito.ch 2 / 12 Consultare, conoscere o scambiare i distintivi di grado. L’app per il soldato svizzero.