Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile ARRENI Antonella - Coordinamento di Redazione Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania - Redazione Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321.30237 - Fax 0321.393276 e-mail [email protected] - progetto grafico: Italgrafica NOVARA - Stampa: Italgrafica NOVARA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCO/DC Novara - Tax perque NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO anno XII n. 3 agosto 2010 INDICE 3 Editoriale 4 Il 12 maggio 7 Responsabilità professionale e copertura assicurativa 10 Abcstrat di tesi 14 Presentazione della sede di Verbania del Corso di Laurea in Infermieristica 17 Vaccinazione anti Papilloma Virus 21 Informazioni 28 Notizie flash 30 Buona lettura 31 Segreteria informazioni anno XII n. 3 agosto 2010 Trimestrale di informazione settoriale – AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N.6 del 11/02/1999 – INDICE Direttore Responsabile ARRENI Antonella – Comitato di di Redazione Consiglio Direttivo del Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile ARRENI Antonella - Coordinamento di Redazione Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania - Redazione Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321.30237 - Fax 0321.393276 e-mail [email protected] - progetto grafico: Italgrafica NOVARA - Stampa: Italgrafica NOVARA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCO/DC Novara - Tax perque NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO 2 3 Editoriale 4 Il 12 maggio 7 Responsabilità professionale e copertura assicurativa Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania – Redazione via Biandrate 20/b, 28100 Novara. Tel. 0321.30237 – fax. 0321.393276 – e-mail [email protected] – 10 Abcstrat di tesi 14 Presentazione della sede di Verbania del Corso di Laurea in Infermieristica 17 Vaccinazione anti Papilloma Virus progetto grafico: Italgrafica Novara – Stampa: Italgrafica Novara – Spedizione in abbonamento postale 70% - DCO/DC Novara – Tax perque. 21 Informazioni 28 Notizie flash 30 Buona lettura 31 Segreteria NORME EDITORIALI Dialogare è il periodico del Collegio IPASVI della provincia di Novara e Verbania che pubblica liberamente articoli previa approvazione del Comitato di Redazione. L’articolo è sotto la responsabilità dell’autore/autori. Il materiale per la pubblicazione dovrà essere inviato alla Redazione in formato elettronico. Il testo deve pervenire in formato word. Le parole che gli autori desiderano evidenziare devono essere in “grassetto/ bold”. Tabelle e/o immagini (tiff oppure jpeg) devono essere numerate e fornite su file a parte (il numero andrà anche richiamato nel testo con brevi didascalie). In allegato all’articolo dovrà essere fornita una sintetica nota biografica dell’autore. La pubblicazione degli articoli è a titolo gratuito e in nessun caso da diritto a compensi. Gli articoli inviati saranno sottoposti all’esame del Comitato di Redazione che si riserva di valutarli, eventualmente rimaneggiarli. Il materiale inviato non verrà restituito. Notiziario di informazione e di aggiornamento del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO. Direzione/Redazione/Amministrazione Via Biandrate 20/b – 28100 Novara - tel. 0321.30237 Direttore Responsabile Arreni Antonella Comitato di Redazione Arreni Antonella, Cavagna Roberto, Fasolini Gabriele, Giroldini Luciano, Portaluppi Viviana, Zavaglio Andreina Editore Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO Progetto grafico e stampa ITALGRAFICA srl - Via Verbano, 146 - Veveri (Novara) Foto di copertina a cura di Cataldi Alberto 3 editoriale Antonella Arreni Presidente Collegio IPASVI di Novara e VCO Q uesto numero di dialogare si clusione del percorso formativo, avvenuto nei apre con l’articolo che ricorda Corsi di laurea in infermieristica e infermieri- la giornata del 12 maggio. In stica pediatrica dell’Università del Piemonte quell’occasione abbiamo festeggiato i Colle- Orientale nelle Sedi di Novara e Verbania. ghi che hanno concluso l'attività lavorativa, L’impegno del Collegio prosegue attraverso insieme ai giovani infermieri neolaureati. l’attivazione di un concorso, che vedrà coin- E’ stato per tutti un vero piacere ritrovarsi per volti i colleghi che intenderanno presentare ricordare il passato, oltre che per condivide- un progetto di miglioramento assistenziale re l’augurio formulato a chi inizierà il proprio nella continuità Ospedale – Territorio. percorso professionale, che auspichiamo ric- Il ruolo degli infermieri merita di essere riva- co di impegno e soddisfazioni. lutato, non vi è prodotto sanitario che non si Dunque, la professione infermieristica pro- giovi di un'assistenza infermieristica capace e segue il suo cammino portandoci all'assun- competente. zione di sempre maggiori responsabilità, re- Anche per queste ragioni è giunto il momen- sponsabilità che dobbiamo accogliere come to di esercitare un’ infermieristica attiva che parte integrante del processo di acquisizione rivendichi il ruolo insostituibile, che riporti di spazi autonomi. l'attenzione sulla centralità della persona, non Anche per questo motivo vogliamo ricordare solo attraverso slogan ma nei fatti concreti. l’importanza di una valida forma di tutela as- Certa che i contenuti del periodico Dialogare sicurativa, ricordando la Polizza stipulata dal- offriranno importanti spunti di riflessione, au- la FNC a favore di tutti gli infermieri. guro a tutti un sereno periodo estivo. Nelle pagine dedicate alla formazione, potete leggere gli abstract dei lavori presentati a con- Un sincero saluto a tutti approfondimenti 4 Viviana Portaluppi Consigliere Collegio Ipasvi di Novara e VCO Il 12 Maggio al Collegio di Novara e VCO L'assistenza è un'arte; e se deve essere realizzata come un'arte, richiede una devozione totale ed una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio. È una delle Belle Arti. Anzi, la più bella delle Arti Belle. Florence Nightingale Il 12 maggio è sempre una data importante per gli Infermieri italiani. In occasione della commemorazione dei natali di Florence Nigthingale, il Collegio IPASVI ha organizzato un evento per ricordare, insieme ai colleghi infermieri che hanno cessato l’attività lavorativa e ad alcuni colleghi neo-laureati, il lungo percorso compiuto della professione, dagli inizi del novecento ai nostri giorni. Le tappe storiche sono state presentate dalla collega Vivia- na Portaluppi. All’evento sono intervenuti la Presidente del Collegio Antonella Arreni, la Dirigente S.I.T.R.A. dell’A.O.U. Maggiore della Carità di Novara, dott.ssa Cristina Torgano, il dott. Massimo Luigi Contaldo, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Novara e Don Michele Valsesia oltre ai Consiglieri del Collegio, la Coordinatrice del Corso di Laura in Infermieristica dott.ssa Barbara Suardi insieme alle colleghe infermiere e tutor pedagogiche. L’intervento della presidente, ha sottolineato come gli infermieri rappresentino una risorsa strategica per il sistema sanitario italiano dove, in un contesto non facile e sempre più diversificato, deve farsi strada l’integrazione fra ospedale e territorio, coniugando i principi dell’organizzazione, con la responsabilità del processo assistenziale. Oggi come allora, i temi della prevenzione e della cura sul territorio, sono fondamentali per la tutela della salute e la va- 5 approfondimenti lorizzazione della professione. Nel corso dei festeggiamenti sono stati premiati i colleghi iscritti al nostro Collegio dal 1954 al 1971, oltre ai laureati in Infermieristica e in Infermieristica Pediatrica che hanno ottenuto la miglior valutazione finale di 110/110 e 110/110 con lode. In queste giornate di maggio è stato inoltre attribuito, dal Ministaro dello Sviluppo Economico, un prestigioso riconoscimento agli infermieri italiani attraverso l’emissione di un francobollo dedicato, che rappresenta il crescente ruolo chiave degli infermieri nella società. Per la prima volta, infatti, lo Stato celebra una professione emettendo un apposito francobollo postale nell’ambito della serie filatelica “Istituzioni”. La festa si è conclusa con un piacevole brindisi e con la consapevolezza che ciò che Florance Nightingale scrisse circa un secolo fa è profondamente attuale e condivisa da chi svolge la nostra professione. approfondimenti Infermiere iscritte all’albo dal 1954 al 1971 Rosa Maria Luisa Roggi Angela Mora Maria Suor Nemesia Rosa Carla Trincherini Maria Rosa Benzoni Luisa Broggio Maria Luisa Mora Maria Teresa Silvestri Maria Luisa Taglioni Maria Lucia Milanesi Giovanna Villaraggia Clementina Zanetta Cesarina Loda Paola Valazza Lucia Rina Paganini Carla Zanetta Maria Piera Apostolo Rosanna Arrigoni Clementina Buzzi Pier Maria Marella Maria Luisa Parisi Rosalba Gottardi Maria Teresa Garrone Eva Bignoli Giuseppina Fonio Isabella Savarino Rosa Armanelli Lucia Pidò Silvia D'Alessio Valeria D'Arpino Margherita Motta Marilena Venturi Adelia Biasotti Renata Suor Clemente Ferrario Luigia Suor Giuseppina Pini Silvana Suor Emma Cagnoli Irma Silveri Regina Rosa Sommo Enrica Infermieri neolaureati premiati Luini Katia Piffero Roberto Pugliese Elisa Beltrami Marica Infermieri pediatrici neolaureati premiati Viale Cristina Guerrini Veronica 6 7 legislazione Antonella Arreni Presidente Collegio Ipasvi di Novara e VCO Responsabilità professionale e copertura assicurativa Il problema del singolo infermiere è il problema di tutti i Colleghi Il tema della responsabilità professionale è stato ed è tuttora molto dibattuto all’interno della categoria infermieristica tanto che sempre più spesso, si discute in merito alle competenze dell’infermiere esperto in analisi della responsabilità professionale ponendo una certa enfasi, sui possibili sviluppi professionali nel settore della c.d. consulenza infermieristica legale. Il settore della responsabilità professionale dell’infermiere ricade nel più vasto ambito della responsabilità professionale sanitaria una materia di per sé complessa e variabile nel tempo, in continuo progress tanto che tra una discussione, una disquisizione e l’altra, si sono scritti innumerevoli pagine di dottrina e giurisprudenza. Oggi è ampiamente documentato un aumento del conten- zioso instaurato da cittadini, che lamentano inadeguatezze del sistema sanitario, dal punto di vi- sta dell’ organizzazione ma anche della carente comunicazione. A seguito di questa aumentata legislazione consapevolezza, si è sviluppata una forma di autotutela e richiesta di risarcimento danni qualora venga riconosciuta una responsabilità professionale. In modo particolare il riferimento è legato agli aspetti di “malpractice”, che fino a qualche anno fa vedeva sulle pagine dei media il coinvolgimento prevalentemente della figura del medico ma sempre più spesso oggi, è descritta la corresponsabilità con l’infermiere in quanto “responsabile dell’assistenza generale infermieristica” ovvero, dell’intero processo assistenziale che vede l’utilizzo di una metodologia scientifica ed autonomia d’azione come soggetto titolare del proprio atto sanitario, realizzato sulla base delle competenze acquisite attraverso la formazione di base e post base. La colpa professionale nasce pertanto da una prestazione inadeguata che ha prodotto effetti negativi sulla salute della persona assistita. Ciò può comportare per l’infermiere – a seconda dei casi – un obbligo al risarcimento del dan- no, una condanna per reato o un provvedimento disciplinare. Di certo oggi, l’infermiere, deve temere i precedenti giurisprudenziali in quanto l’incremento del problema non è causato dal succedersi di disposizioni legislative, ma da un susseguirsi di sentenze che, giorno dopo giorno, hanno portato ad un costante coinvolgimento della responsabilità diretta per i fatti accaduti nell’Ente di appartenenza. Cosa significa questo? Se un infermiere piemontese subisce una sentenza specifica negativa, questa si ripercuoterà sull’attività svolta dal collega emiliano o campano. La giurisprudenza fa storia! Per prevenire i danni è indispensabile che gli infermieri assumano una maggiore sensibilità alla comprensione del significato giuridico dei loro comportamenti. La responsabilità non deve essere tuttavia intesa, come un vincolo che porta al non fare cose per le quali si può essere 8 chiamati a rispondere, ma al fare bene e con coscienza, nel costante obiettivo di garantire sempre la miglior risposta possibile ai bisogni della persona con modalità proattiva dei comportamenti messi in atto. L’infermiere oggi deve avere la consapevolezza che dovrà necessariamente confrontarsi con una nuova concezione di responsabilità o, perlomeno, con una visione più ampia rispetto a quella a cui siamo stati abituati per decenni. La Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, da tempo ha iniziato a lavorare ad un progetto di tutela del professionista che prevede non solo un’assicurazione adeguata al rischio professionale ma anche un sistema di monitoraggio e di studio delle situazioni a maggior rischio, avvalendosi della consulenza di colleghi esperti in ambito normativo ritenendo che la tutela della responsabilità professionale costituisca la tutela del futuro della professionalità. Tra gli obiettivi anche la convenzione per la copertura assicura- Tre sentenze che fanno riflettere … Falsa attestazione delle ore di straordinario Un medico operante in un presidio territoriale emergenze aveva falsamente attestato sul foglio presenze giornaliero di essere stato in servizio per un orario più lungo di quello effettivamente osservato. Benché il giorno successivo avesse fatto recapitare all’ufficio preposto al conteggio delle ore lavorative una rettifica contenente l’indicazione dell’esatto ammon- tare delle ore lavorate, veniva condannato per tentata truffa. La Corte di Cassazione ha affermato che nel caso specifico l’aver indicato un numero di ore di lavoro straordinario superiore al reale è condotta di per sé idonea ed univoca ad indurre in errore l’amministrazione di appartenenza all’atto del conteggio delle ore da retribuire. I protocolli forniscono solo indicazioni di base A seguito dell’improvviso decesso di un giovane calciatore nel corso di una partita, veniva riconosciuta la penale responsabilità del sanitario per omicidio colposo in quanto nella qualità di medico specialista dell’apparato cardiovascolare aveva omesso di compiere attraverso più appropriati accertamenti strumentali, quale l’elettrocardiogramma, la diagnosi della “cardiomiopatia ipertrofica”, di cui era affetto il 9 legislazione tiva attivata dalla Federazione IPASVI per gli Infermieri che vogliamo ricordare, in quanto offre un ampio massimale per ogni singolo assicurato (2.000.000 euro) e non per ogni singolo sinistro, dettaglio per nulla trascurabile. La Polizza IPASVI prevede inoltre un’ampia definizione di sinistro comprendendo in questo, anche la fase di apertura dell’indagine che solitamente avviene tramite la consegna di un avviso di garanzia. I Colleghi che desiderano maggiori informazioni potranno visitare il sito www.ipasvinovara. it e cliccare sul link Willis Spa scaricando la modulistica di adesione, le condizioni della Polizza assicurativa e le modalità di segnalazione in caso di apertura sinistri oppure, è possibile rivolgendosi alla Segreteria del Collegio (Novara e VCO), negli orari di apertura al pubblico, per ricevere la documentazione. Maggiori dettagli sulle condizioni di Polizza potranno essere richiesti ai colleghi del Consiglio Direttivo. quattordicenne. Di nessun pregio sono apparse le obiezioni difensive quali l’osservanza dei protocolli di medicina dello sport. E’ stato ritenuto conforme al principio della esigibilità, nell’opera professionale del medico, della media diligenza e perizia. I giudici hanno valutato come incongruente il richiamo – a mo di giustificazione – al rispetto dei protocolli, posto che questi danno al medico un’indicazione di base sulla quale deve, tuttavia, innestarsi un comportamento che sia corretto secondo scienza e coscienza. Responsabilità oggettiva per infermiera abusiva All’interno di una casa di riposo una cittadina extracomunitaria in possesso di titolo abilitativo non riconosciuto dallo Stato Italiano, inizialmente impiegata come ausiliaria di infermiera professionista, aveva successivamente esercitato quest’ultima attività, praticando terapie e dispensando medicinali. E’ stata affermata la colpevolezza del legale rappresentante della casa di riposo per aver consentito o agevolato lo svolgimento della professione da parte di persona non autorizzata. (tratto da www.dirittosanitario. net – Corte di Cassazione Penale) formazione 10 Candidata Maria Giovanna Curatolo Relatore Laura Plebani Indagine conoscitiva sull’abitudine al fumo nei pazienti infartuati: motivazione, dipendenza, connessione con l’evento clinico. Descrizione del problema ABSTRACT DI TESI - Corso di Laurea in Infermieristica Durante il mio tirocinio presso l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica dell’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara, ho potuto osservare pazienti con diverse malattie cardiovascolari una malattia in particolare ha attirato la mia attenzione, l’Infarto Miocardico. In particolare mi ha colpito come la maggior parte dei pazienti dichiarava di essere un fumatore e di fumare un numero di sigarette superiore a 15 die. L’interesse verso questo tipo di indagine è nato in quanto ho potuto constatare e osservare di persona che spesso in questo ambito si agisce veramente poco ed il problema è alquanto sottovalutato; ciò anche nei reparti in cui necessiterebbe, invece, particolare attenzione, in quanto si occupano di patologie strettamente fumocorrelate. I professionisti della salute sono in una posizione ideale per agire da protagonisti nella lotto contro il tabagismo, in quanto, essendo a contatto con un’ampia percentuale della popolazione,hanno l’opportunità di aiutare le persone a modificare il loro comportamento. Possono dare suggerimenti, consigli, risposte alle domande sulle conseguenze dell’uso di tabacco e possono aiutare i pazienti a smettere di fumare. OBIETTIVO L’ obiettivo che mi sono prefissata nell’affrontare questo studio è stato quello di: identificare tra i pz ricoverati con diagnosi clinica di infarto, i fumatori e di indagare, tramite questionari, la loro abitudine al fumo e la dipendenza, mettendo in atto un piano di educazione terapeutica di prevenzione secondaria; per questo studio mi sono avvalsa di due questionari: Fagerstrom test for nicotine de- pendance (FTND), è uno strumento che permette di valutare il grado di nicotino-dipendenza; Test di valutazione motivazionale. POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO E PERIODO DI INDAGINE Al fine di ottenere il più alto livello di omogeneità nella popolazione oggetto di indagine, ho stabilito i seguenti criteri di inclusione Pazienti con diagnosi medica di Infarto; Pazienti seguiti dall’ Unità di Terapia Intensiva Cardiologia e dalla Clinica Cardiologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, convenzionata con l’Università degli studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”; La popolazione presa in esame è costituita da 60 pazienti di cui 36 donne (60% del campione) e 24 uomini (40% del campione). L’indagine è stata eseguita nel periodo di tempo compreso tra formazione l’10/08/2007 e il 28/09/2007. METODO E STRUMENTO PER LA RILEVAZIONE DEI DATI Il modello di indagine della ricerca che ho intrapreso è di 1° livello, DESCRITTIVO - ESPLORATIVO. Il metodo di rilevazione è stato quello della somministrazione di questionari. Per la rilevazione dei dati ho utilizzato due parametri di valutazione per ogni paziente: Fagerstrom test for nicotine dependance (FTND), e il Test di valutazione motivazionale. I pazienti che dimostravano di possedere tutti i requisiti di inclusione, sono andati a costituire una popolazione totale di 60 soggetti con diagnosi certa di Infarto Miocardico. La distribuzione tra i due sessi è di: 36 femmine (60%) e 24 maschi (40 %). Nella popolazione presa in esame l’età media di manifestazione della malattia è di 57 anni. L’età minima di insorgenza è di 31 anni, l’età massima di anni 79. Tra i 60 pazienti ricoverati con dia- CONCLUSIONI Il fumo è un fattore di rischio di Infarto Miocardico da non sottovalutare, infatti su un campione di 60 pazienti, risultano 40 pazienti fumatori (67% del campione), mentre il restante, 20 pazienti (33% del campione), non fuma. Il 65% del campione dichiarava di essere un forte fumatore, cioè che fuma più di 15 sigarette al giorno. Il fumo di sigaretta rappresenta la prima causa di morte evitabile nel mondo industrializzato. Smettere di fumare è difficile. È difficile per il fumatore che spesso non si rende conto di quanto sia subdola e profonda la sua dipendenza. Il medico ha un ruolo fondamentale e riconosciuto negli interventi di disassuefazione dal fumo. Ogni operatore sanitario, anche se fumatore, deve sentire questo obbligo (foto Alberto Cataldi) 11 gnosi clinica di infarto miocardico, 40 sono fumatori ( 67%), 20 non sono fumatori ( 33% del campione). Una volta individuati i 40 soggetti fumatori, la distribuzione tra i due sessi è stata di 27 femmine (67,5% del campione), 13 uomini ( 32,5% del campione). Ai soggetti fumatori è stato proposto il Fagerstrom test, per indagare il grado di dipendenza dei 40 pazienti, il risultato è: 4 (10% del campione) dipendenza lieve, 10 (25% del campione) di- pendenza media, 18 (45% del campione) dipendenza forte, 8 (20% del campione) dipendenza molto forte. Ai soggetti è stato proposto il test di valutazione motivazionale, il risultato su un campione di 40 pazienti è: 4 (10% del campione) motivazione bassa, 7 (17 del campione) motivazione media, 6 (15% del campione) motivazione alta, 23 (58% del campione) motivazione molto alta. professionale ed etico che può avere straordinari risultati in termini di anni di vita salvati.L’interruzione del fumo è un problema complicato legato alla dipendenza di tipo sia psicologico che fisiologico. Numerose tecniche sono state sviluppate a tale scopo basate su colloqui, materiale informativo, tecniche psicologiche, terapie di controllo individuali o di gruppo, ausili esterni con gomme o cerotti alla nicotina, agopuntura ecc.. Occorre fare in modo che l’educazione terapeutica sia una parte integrante del trattamento e dell’assistenza sviluppando un processo continuo, adattato all’andamento della malattia. Secondo alcuni studi risulta efficace coinvolgere anche la famiglia o le persone più vicine. L’educazione terapeutica deve essere strutturata, organizzata e fornita a ogni paziente in maniera sistematica e attraverso una varietà di mezzi, facendo in modo che sia multiprofessionale. L’operatore sanitario è il consulente che aiuta a comprendere i fatti, a orientarsi nella ricerca delle soluzioni e nella formulazione di ipotesi di cambiamento o di rinforzo; è cioè colui che educa.L’infermiere, in quanto operatore sanitario che si occupa di educazione terapeutica, deve tenere presente una serie di elementi da seguire per effettuare interventi efficaci. Innanzitutto l’infermiere deve saper adattare il proprio comportamento professionale alla persona assistita e alle persone di riferimento in base alle diverse fasi dello stato di salute comunicando in maniera empatica. In questo modo l’infermiere riconosce i bisogni informativi da soddisfare prendendo in considerazione lo stato emozionale delle persone assistite. formazione 12 Candidata Beltrami Marica Relatore Cerutti Mirella Realizzazione di un progetto di educazione infermieristica ai pazienti portatori di defibrillatore cardiaco impiantabile ABSTRACT DI TESI - Corso di Laurea in Infermieristica di ICD e ad una continua progressione tecnologica, ho notato, però, come non si accompagni un uguale sviluppo a livello assistenziale. Ad oggi, in Italia, non esiste un progetto educativo che si occupi dell’educazione dei portatori di ICD. Proprio per tale ragione ho voluto tentare la non facile impresa di andare a creare un primo progetto di educazione infermieristica (foto Alberto Cataldi) La morte improvvisa è una delle cause principali di mortalità nell’emisfero occidentale. Gli studi clinici MADIT e CIDS hanno dimostrato che nei pazienti colpiti da arresto cardiaco l’impianto di un defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD) risulta essere il gold standard. Ecco perché il numero di impianti di ICD aumenta notevolmente di anno in anno. A un aumento della prevalenza dedicato a questa categoria di utenti. OBIETTIVO andare a rilevare le conoscenze possedute dai pazienti portatori di ICD concernenti lo stile e il livello di qualità di vita riferiti e percepiti dagli stessi sia prima che dopo gli incontri di educazione sanitaria infermieristica, confrontando poi i dati ottenuti. IPOTESI Verificare se i pazienti portatori di ICD che ricevono un intervento di educazione sanitaria infermieristica riferiscono o meno una maggiore sicurezza nello svolgimento delle attività di vita quotidiana e dimostrano di possedere o meno maggiori conoscenze per quanto riguarda il loro essere portatori di ICD. POPOLAZIONE 60 soggetti individuati tra tutti i pazienti portatori di ICD afferenti presso l’U.O. di Cardiologia formazione dell’ospedale Castelli di Verbania. MATERIALI E METODI utilizzo di due questionari strutturati e autocompilati (il questionario vero e proprio ed il questionario inerente al gradimento). La somministrazione dello strumento, avviene in due successivi momenti la prima precedentemente agli incontri educativi e la seconda al termine degli stessi. Il questionario è composto da quattro sezioni dai anagrafici, qualità di vita, abitudini di vita e conoscenze riguardanti l’ICD ed infine le condotte di riferimento. Il campione è stato suddiviso in 5 gruppi da 12 membri l’uno e si sono allestiti due incontri educativi per ogni gruppo. Tecnica adottata focus group. Questa tecnica, fondata sull’impostazione di una discussione semi-strutturata, consente il confronto attivo con gli altri membri del gruppo e permette ai moderatori di intervenire su quelli che sono gli effettivi argomenti di interesse del campione. Linea guida del programma educativo è il questionario, ovvero tutti gli argomenti contenuti nello strumento sono stati oggetto di discussione ed insegnamento nel corso degli incontri, oltre alle eventuali domande proposte dai pazienti. RISULTATI Al ritiro dei questionari successivamente agli incontri, per quanto riguarda la qualità di vita ci siamo CONCLUSIONI Visto l’outcome positivo, l’ipotesi del progetto può ritenersi valida il presente programma permette ai pazienti di migliorare nel tempo la loro qualità di vita, aumentare le conoscenze possedute e (foto Alberto Cataldi) 13 trovati ad avere a che fare con dei dati complessivamente già positivi in partenza, nel senso che la maggioranza dei partecipanti ha riferito di essersi abbastanza abituato all’idea dell’ICD e di non ritenere il proprio stile di vita inferiore al periodo precedente all’impianto. Pertanto gli incontri, per questo argomento, si sono rivelati moderatamente efficaci, visto un limitato incremento di risposte positive a tal proposito. I risultati possono subire ulteriori miglioramenti, ma per fare ciò, probabilmente, è necessario un quantitativo di tempo maggiore, visto che la presa di coscienza e la reale percezione del paziente dell’avvenuto miglioramento della qualità di vita è un processo lungo. Per ciò che concerne la seconda parte del questionario tutti i punti oggetto d’indagine hanno fatto registrare un incremento delle conoscenze. Questo significa che, al termine del programma, i pazienti possedevano un numero di informazioni maggiori riguardo uno stile di vita più sano (attività fisica, alimentazione, fumo), ma anche nozioni più specifiche legate all’ICD. E’ emerso che tutti riterrebbero utile educare i familiari sugli interventi da metter in atto in caso di scarica dell’ICD. Questo dato può dare lo spunto per la creazione di un progetto educativo indirizzato non solo ai diretti portatori di ICD, ma anche ai care-giver. Anche dal questionario inerente al gradimento manifestato dai partecipanti emerge un risultato positivo il 91,7% ritiene che gli incontri sostenuti permettano di vivere con un maggior senso di sicurezza. sentirsi più sicuri. Ritengo inoltre che i risultati possano essere ancora migliorati, organizzando ulteriori incontri periodici nel tempo ed andando ad ampliare il numero di soggetti partecipanti. Una decisione in tale senso è confermata anche dai pazienti stessi, i quali per quasi il 90% riterrebbero utile proseguire con gli incontri. Il progetto educativo verrà difatti proseguito all’interno della SOC di Cardiologia e UTIC dell’ospedale Castelli di Verbania. interviste 14 A cura di Luciano Giroldini Infermiere Coordinatore e Consigliere IPASVI Novara VCO Presentazione della sede di Verbania del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” di Novara BREVE PRESENTAZIONE ITER FORMATIVO Con questa intervista si apre una serie dedicata alla presentazione dei Corsi di Laurea delle nostre Professioni. L’intervista di questo numero è rivolta al Coordinatore della sede di Verbania del Corso di Laurea in Infermieristica Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” di Novara, Dottoressa Paola Scapparone. Diploma di Infermiera Professionale conseguito alla Scuola Regionale nel 1980. Lavora nei settori operativi (chirurgia, medicina ecc) per circa un anno. Poi un anno di esperienza presso un Ospedale Distrettuale Svizzero. Tra il 1982 e il 1984 ha ricoperto la funzione di “monitrice” alla Scuola per Infermieri Professionali dell’ex USSL 55 di Verbania. Nel 1986, dopo un distacco di due anni a tempo completamente dedicato alla formazione, ha conseguito il Diploma di Infermiera Insegnante Dirigente presso la Scuola Diretta a Fini Speciali dell’Università Statale di Milano; quindi si è occupata, in Direzione Sanitaria, dell’organizzazione dei servizi, per circa vent’anni. La Dottoressa definisce questa esperienza “ricca e complessa”: in quegli anni cominciavano a essere assunti, in modo regolare, i primi Infermieri Professionali; inoltre elementi importanti di quel periodo sono stati l’aggregazione delle UU.SS.LL. (localmente tre sono di- ventate una sola) e poi il processo di aziendalizzazione. Nell’ anno 2000 l’Azienda ASL VCO ha stipulato Convenzione con l’Università del Piemonte Orientale per l’attivazione dei Corsi di Laurea per alcune Professioni sanitarie, quindi le è stato proposto di ricoprire il ruolo di Coordinatore del C.L. in Infermieristica. Nel 2006 ha conseguito presso l’Università Statale di Milano la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Dall’anno Accademico 2006/2007 ricopre anche il ruolo di Coordinatore del Master in Management per le funzioni di Coordinamento presso l’Università del Piemonte Orientale di Novara. PRESENTAZIONE DELLO STAFF Dal primo anno si è offerta una capacità della sede di 50 posti agli studenti: attualmente sono 55 più 1 riservato a studenti non appartenenti la Comunità Europea. Gradualmente lo staff è stato integrato, sono stati assegnati al Corso di Laurea alcuni Coordinatori fino ad 15 interviste arrivare ad avere 5 tutor: sono risorse che l’Asl concede in distacco funzionale legato alla convenzione con l’Università. Per la scelta degli operatori si procede attraverso un bando aziendale interno e successivamente una Commissione mista Azienda/ Università individua gli operatori. Il ruolo del tutor è di grande rilevanza ed ha un percorso formativo articolato e mirato. Attualmente il gruppo è formato da cinque tutor denominati “tutor pedagogici” che si dedicano a tempo pieno allo studente: il modello che si è scelto, presso la sede di Verbania, è quello di far seguire lo studente dai medesimi tutor nei tre anni di corso, per meglio seguirne la crescita professionale. Esiste poi una forma di tutoraggio clinico garantito da operatori che nella maggior parte dei casi coincidono con i Coordinatori dei settori operativi che sono quasi 50. Anche in riferimento a quanto prevedono gli istituti Normativi professionali, Infermieri in attività nelle diverse realtà operative affiancano costantemente lo studente durante il tirocinio (Infermieri Affiancatori). QUALI SONO LE LOGICHE E GLI OBIETTIVI PRINCIPALI DEL CORSO DI LAUREA: La differenza tra la formazione di 20-30 anni fa e quella di oggi deriva dal profondo cambiamento professionale e del contesto sociale ed economico. La mia formazione era orientata soprattutto alla cura della patologia ovvero veniva enfatizzato il concetto di guarigione della malattia. Ora non è più così, gli studenti infermieri affrontano ampiamente, nei tirocini, l’aspetto della cronicità, della non “risoluzione definitiva” dalla malattia: questo significa che occorre nella formazione orientarsi molto di più alle persone, alla qualità della vita, al benessere in senso totale. E’ un impegno professionale sostanzialmente diverso. Spesso i giovani sono in crisi perché i risultati non sono così netti e chiari, le persone non guariscono, rientrano in ospedale più volte. I ragazzi non toccano con mano gli elementi che vorrebbero quali appunto la guarigione, il chiudere una situazione definitivamente. Chiedono immediatezza e concretezza nel raggiungimento degli obiettivi. La cronicità, così come la psichiatria, offrono esperienze complesse e coinvolgenti dal punto di vista relazionale che impegna lo studente in maniera rilevante. Credo che un’ ottima opportunità per gli infermieri e per gli studenti nelle strutture, sia oggi quella dell’approccio per “intensità di cura”: questo aspetto valorizzerebbe molto la nostra professione. E’ il momento giusto per fare, dal punto di vista professionale, un salto di qualità. Bisognerebbe quindi preparare i professionisti a mettere in atto questo tipo di approccio assistenziale, cercando di spendere le conoscenze che in ambito Accademico vengono trasmesse. Occorre trasmettere allo studente le conoscenze e tutti gli elementi che possano garantirgli la capacità di compiere, in termini assistenziali, le scelte più appropriate in ogni differente situazione. Le nostre organizzazioni sono in movimento continuo per cui non esistono soluzioni universali e meccanismi adatti ad ogni situazione: per questo occorre trasmettere allo studente la capacità di affrontare l’assistenza con metodo. Presso le sedi del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università “A. Avogadro” viene utilizzata la metodologia Nanda, basata sulle Diagnosi infermieristiche, cercando inoltre di insegnare allo studente a non concentrarsi sulla tecnica pura, che viene smitizzata, ma ad avere una visione globale della persona. COSA SI FA PER RIDURRE LA DISTANZA TRA LA FORMAZIONE/REALTA’ DIDATTICA E LA REALTA’ LAVORATIVA: Il problema di questa distanza non è, a mio avviso, di facile soluzione: I due settori si stanno avvicinando perché c’è molta volontà da parte di tutti di farlo: lo studente viene “accolto” con professionalità e dispo- interviste convenzioni sono nate anche dalla necessità e dall’importanza di offrire allo studente esperienze non solo di ricovero in senso tradizionale ma anche di cronicità, di handicap, di riabilitazione e quindi con percorsi assistenziali differenti da quelli per acuti. MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE DELLO STUDENTE NELLE SEDI DI TIROCINIO: nibilità in tutti i settori. La partecipazione regolare a tutti gli incontri con i colleghi dei Servizi operativi e l’organizzazione di corsi di formazione mirati per il tutaraggio e l’affiancamento clinico, è il tentativo concreto di mantenere e incrementare un collegamento costante. Si ritiene doveroso, nei confronti della formazione dello studente, vivere concretamente “la vita” dell’Azienda Sanitaria, nei suoi mutamenti, sviluppi e criticità. SEDI DI TIROCINIO DEGLI STUDENTI: I settori operativi, nei tre anni di corso, non vengono tutti frequentati dal singolo studente. Sono raggruppati in aree, e in ciascuna di esse lo studente effettua almeno una esperienza. Si tratta di area medica, chirurgica, medico-specialistica, territoriale e critica. Vi è poi la presenza di un settore trasversale che è quello della riabilitazione, settore che vede il coinvolgimento di strutture esterne all’ASL. Infatti i tirocini vengono espletati anche presso Strutture con le quali l’Università ha stipulato apposita convenzione. Ad esempio l’IRCCS Istituto Auxologico di Piancavallo, il Centro Ortopedico di Quadrante oppure alcune RSA. Queste Al primo anno sono escluse, dalle sedi di tirocinio, alcune aree quali ad esempio l’area critica, oppure alcune strutture come l’Hospice. Di seguito il percorso dello studente si costruisce con criteri di tipo didattico – pedagogico, rispettando sempre il percorso nelle diverse aree. Al terzo Anno è presente la maturazione di crediti opzionali scelti dallo studente sulla base di interessi particolari come ad esempio quello riferito all’elaborazione della tesi finale. MODALITA’ DIDATTICA E OFFERTA FORMATIVA: Ogni sede offre, oltre alla teledidattica, le discipline cosiddette “frontali”: tutte le discipline infermieristiche vengono insegnate da docenti locali in “frontale”; esiste poi la “di- 16 dattica integrativa” ovvero laboratori tecnico gestuali, per approfondire alcune tematiche specifiche. Inoltre ogni sede offre, sempre per i crediti opzionali, proposte formative seminariali diverse e differenti, che tengono conto dei bisogni legati alle risorse in cui la sede stessa è inserita. Gli esami vengono tutti espletati presso la sede centrale di Novara, tranne l’esame di tirocinio. ORGANIGRAMMA DEL CORSO DI LAUREA E RELAZIONI CON LA SEDE CENTRALE DI NOVARA: La collaborazione tra le diverse sedi del Corso di Laurea in Infermieristica, attualmente sei, è un elemento portante di tutto il progetto formativo dell’Università del Piemonte Orientale; le complessità di ordine organizzativo e didattico vengono superate da una costante ed efficace collaborazione tra i colleghi delle diverse sedi, collaborazione che si fonda sul condiviso riconoscimento del valore sociale della Professione Infermieristica. Il Presidente e il Consiglio di Corso, previsto dal Regolamento e formato da tutti i docenti del C.L., indicano la direzione verso la quale il Corso stesso deve dirigersi. 17 clinica infermieristica Infermiera Pediatrica Borghesan Silvia Clinica Pediatrica G. e D. De Marchi, Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena, Milano Con la collaborazione di Dott.ssa Montani Doriana (Relatore) Martinez Raffaela (Correlatore) Prof. Gianni Bona (Presidente del CDL Infermieristica Pediatrica di Novara) Teresa Bordone (Coordinatore del CDL Infermieristica Pediatrica di Novara) Vaccinazione anti Papilloma Virus valutazione dell’efficacia di un intervento educativo rivolto alle adolescenti. Ruolo dell’infermiera pediatrica ABSTRACT: L’Italia è il primo paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica anti Papilloma Virus già a fine 2007 ma solo tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 è partita davvero la campagna vaccinale su base nazionale. In quanto rivolta a soggetti a metà tra infanzia ed adolescenza, emerge la necessità di informazione e di formazione non solo per i genitori e per gli operatori ma anche per i diretti interessati. E’ stato condotto uno studio descrittivo – qualitativo, tra Marzo e Maggio 2009, per indagare la conoscenza delle adolescenti italiane a proposito di Vaccino anti Papilloma Virus. Gli strumenti per rispondere al Quesito di Ricerca sono stati un Opuscolo Informativo e un Questionario. clinica infermieristica Questionario ed Opuscolo sono stati distribuiti ad un campione di ragazze tra i 14 e i 15 anni, in una scuola media della provincia di Milano e in un centro vaccinale della provincia di Novara. Dall’analisi dei dati è emersa la scarsa preparazione delle protagoniste di questo studio sul vaccino a loro proposto e di conseguenza la scarsità di interventi educativi - informativi a loro dedicati. CHE COS’E’ IL PAPILLOMA VIRUS UMANO? Viene definito Umano quel particolare Papilloma Virus responsabile di infezioni umane. In natura si conoscono almeno 120 diversi tipi di Papilloma Virus in grado di infettare l’uomo. Il Papilloma Virus Umano è l’agente virale responsabile di diverse patologie la più importante delle quali è il carcinoma della cervice uterina. A seconda della gravità essi si distinguono in: ■ HPV A BASSO RISCHIO (il tipo 6 e il tipo 11); ■ HPV ALTO RISCHIO (il tipo 16 e il tipo 18).I virus a basso rischio attaccano la cute, causando lesioni benigne come i condilomi ano-genitali e il papilloma laringeo. I virus ad alto rischio attaccano le mucose, determinando l’insorgenza di tumori. CHE COSA PROVOCA QUESTO VIRUS? In generale possiamo classificare gli effetti di questo virus in: ■ LIEVE Quando non ci sono sintomi né lesioni visibili, la persona è sana ma è comunque portatrice del virus. ■ MODERATO Quando provoca la comparsa dei condilomi genitali verruche di colore rosa, rosso o marrone, di varia dimensione. nell’area genitale altamente infettive che regrediscono entro pochi mesi. ■ GRAVE Quando ripetute infezioni portano a modificazioni cellulari tali da provocare il cancro. Generalmente l’età media delle donne che sviluppano il cancro è 35/40 anni. COME SI CURA? Non esiste una terapia specifica efficace per debellare l’infezione da HPV e impedire che si sviluppi. L’unica strategia possibile è rappresentata dal trattamento delle lesioni provocate dall’HPV con lo scopo primario di eliminarle, perché causano sintomi fisici o psicologici. COME SI PREVIENE? COME E QUANDO SI CONTRAE? L’infezione avviene sia nell’uomo che nella donna per contatto diretto con la superficie corporea e le mucose, durante i rapporti sessuali, anche non completi. E’ difficile cercare di prevenire un’infezione considerata la più frequente al Mondo soprattutto fra i giovanissimi. L’utilizzo del preservativo non è un metodo sicuro, in quanto previene solo al 60-70% perché il contatto pelle a 18 pelle può avvenire in parti del corpo che il preservativo non copre. Esistono altre strategie di prevenzione classificabili in Prevenzione Primaria e Secondaria. La Prevenzione Primaria è rappresentata dal Vaccino Anti - Papilloma Virus che ha un’efficacia del 99-100. La Prevenzione Secondaria è rappresentata invece dal Pap Test che ha un efficacia di circa l’80%. La due strategie non vanno prese una come sostituzione dell’altra ma vanno altresì integrate per una maggiore prevenzione. A COSA SERVE IL VACCINO? La Vaccinazione Anti Papilloma Virus serve a prevenire il cancro della cervice uterina e le relative lesioni cutanee. Attualmente vi sono due vaccini con effetti che durano per almeno cinque anni. - VACCINO TETRAVALENTE: Previene dai quattro tipi di virus più pericolosi 6, 11, 16 e 18. - VACCINO BIVALENTE: Previene dai due virus più pericolosi in assoluto, 16 e 18. CHI DEVE FARE IL VACCINO? In Italia viene offerta gratuitamente la Vaccinazione Anti Papilloma Virus alle ragazze di Dodici anni perché si pensa che le dodicenni non siano ancora state contagiate dal virus non avendo ancora un’attività sessuale e perché in questa fascia d’età è molto elevata la risposta immunitaria al vaccino. Tutte le altre ragazze o donne interessate potranno eseguire la vaccinazione in privato a pagamento presso il proprio medico curante o ginecologo. 19 clinica infermieristica COME SI FA IL VACCINO? Entrambi i vaccini richiedono tre somministrazioni intramuscolari (Muscolo Deltoide) con scadenze precise, diverse per i singoli vaccini. VACCINO TETRAVALENTE: 1° Somministrazione _ Tempo Zero 2° Somm.ne _ A 2 mesi dalla 1° 3° Somm.ne _ A 6 mesi dalla 1° VACCINO BIVALENTE: 1° Somm.ne _ Tempo Zero 2° Somm.ne _ A 1 mese dalla 1° 3° Somm.ne _ A 6 mesi dalla 1° STUDIO DI RICERCA E’ stato costruito un Opuscolo, adeguato all’età della popolazione di studio, tra Dicembre 2008 e Febbraio 2009. Il testo dell’Opuscolo è suddiviso in 8 capitoli più un piccolo dizionario. L’Opuscolo è stato inviato a due strutture competenti la scuola media Simone da Corbetta di Corbetta (Mi) e all’Ufficio d’Igiene di Borgomanero (No). Tra Aprile e Maggio 2009 è stato distribuito, gratuitamente e senza impegno, alle ragazze nate tra il 1995 e il 1997 con modalità diverse a seconda della struttura. Nella scuola media, in accordo con i docenti, sono state dedicate alcune ore di lezione, durante le quali le ragazze hanno visionato, letto e discusso in gruppo con l’aiuto della docente di scienze. Nel centro vaccinale l’Opuscolo è stato distribuito alle ragazze dopo aver effettuato la Vaccinazione Anti HPV. Per verificare la comprensione, l’utilità ed il gradimento dello strumento, insieme i dati Opuscoli Consegnati 142 Opuscoli Compilati 140 Centro Vaccinale 70 Scuola 70 Hai già sentito parlare di Papilloma Virus? 77,2% Sì No 22,8% Se sì da chi ne hai sentito parlare? 33% Genitori Amiche 16% Professori 18,8% Tv 33,9% Altro 15,2% Quanto pensi di saperne sull’argomento? Niente 25% Poco 39,3% Qualcosa 32,9% Abbastanza 2,8% In generale l’argomento quanto ti interessa? 3,9% Poco Così Così 48,2% Tanto 47,9% A cosa serve un vaccino? 52,9% A combattere le malattie A non ammalarsi 45% Non serve 0% Non so 2,2% Perché l’Opuscolo “Vaccinazione Anti- Papilloma Virus (HPV)” viene proposto solo alle ragazze? Perché i maschi non si infettano con l’HPV 18,6% Perché il Vaccino Anti- Papilloma Virus è consigliato solo alle ragazze in quanto possono avere conseguenze maggiori rispetto ai ragazzi 81.4% La lettura e la comprensione dell’opuscolo sono state? 80% Facile da comprendere, le parole sono semplici e ben spiegate Alcune parti erano facili da capire, altre parti no 20% Difficile da comprendere, le parole utilizzate sono troppo tecniche 0% L’impaginazione, la scelta dei caratteri e delle immagini ti è piaciuta? 95,7% Sì No 4,3% Leggere l’Opuscolo ti ha aiutata a capirne qualcosa di più su questo argomento? 99,3% Sì No 0,7% Sei già stata sottoposta alla prima dose della Vaccinazione? Sì 52,2% No 47,8% clinica infermieristica all’Opuscolo è stato pensato anche un Questionario molto semplice. Il Questionario si compone di due parti una parte con domande preliminari che vanno ad indagare la conoscenza generale prima di leggere l’Opuscolo; l’altra parte con domande che vanno ad indagare la conoscenza dopo aver letto l’Opuscolo.Le Domande della prima parte sono cinque e sono chiuse a risposta multipla. Le Domande della seconda parte sono sette, di cui cinque chiuse e a risposta multipla, come per la prima parte, in più vi sono due do- CONCLUSIONI Dal campione sondato è stato rilevato che le adolescenti possiedono una conoscenza medio/ scarsa sull’argomento e che in molti casi la maggiore fonte di informazione sono i genitori delle stesse. Bisogna però rilevare anche che è presente anche un’influenza, seppur minima, dei mezzi di telecomunicazione, come internet o la tv. Ancora abbastanza scarsi e approssimativi sono invece gli interventi delle strutture sanitarie e mediche, in circa il 15% delle intervistate si presuppone che vi siano anche le figure dei medici curanti o dei ginecologi. Da ciò si può dedurre che anche se si sta affrontando una temati- 20 mande aperte di chiusura. Tutte le risposte sono presenti nel testo. Nelle ultime due domande le intervistate sono lasciare libere di esprimere le proprie idee e opinione, hanno a disposizione uno spazio di sei righe per ciascuna domanda. Il Questionario è anonimo, viene garantita la privacy e il trattamento dei dati, l’unico dato personale richiesto per fini statistici è l’anno di nascita. I questionari sono stati ritirati nel mese di Giugno 2009 e visionati. Tutte le risposte date sono state raccolte e i dati inseriti in tabelle, per avere dei risultati statistici sull’efficacia dello strumento utilizzato. Il lavoro è stato ben accettato e ben apprezzato tanto che nella scuola media la lezione di gruppo è stata riproposta all’inizio dell’anno scolastico 2009/2010 e nel centro vaccinale l’Opuscolo è diventato parte integrante delle note informative del centro. BIBLIOGRAFIA ca non facile come la sessualità degli adolescenti, da parte dei genitori una certa reticenza è stata già vinta, ora manca però un dialogo tra strutture sanitarie e adolescenti, teso a chiarire gli obiettivi della vaccinazione e quelle lacune che a volte i genitori non possono riempire. A questo scopo sarebbe necessario divulgare un opuscolo dedicato in prima persona alle adolescenti come anche organizzare campagne di informazione mirate proprio nelle scuole dirette da personale medico e infermieristico, per preparare adeguatamente le adolescenti ad affrontare il vaccino come una scelta di vita per la propria salute futura. ■ Ministero della Salute “Vaccinazione contro il Papilloma Virus”; ■ Società Italiana di Pediatria “La Vaccinazione verso il Papilloma Virus Umano (HPV), Consensus Conference dell’area pediatrica; ■ Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica, Agosto 2007, Anno XXI – Numero 52 “Papilloma Virus (HPV)”; ■ Osservatorio Nazionale Screening “Le 100 Domande sull’HPV” 13 Dicembre 2007; ■ “Vaccinati contro il Papilloma Virus Umano – Puoi ridurre il rischio del cancro del collo dell’Utero” Opuscolo fornito ai servizi vaccinali delle ASL Piemontesi dal Sistema Sanitario Regionale del Piemonte. 21 informazioni Progetto SICURE : proroga al Corso Accreditamento ECM Commissione Nazionale Formazione Continua numero evento: S308002 La Commissione Nazionale per la Formazione Continua nella seduta del 13 gennaio 2010, su richiesta della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria e dei Livelli di Assistenza, ha ratificato la proroga per l’anno 2010 del Corso Sicure, se attivato dai Collegi e dagli Ordini Provinciali per i propri iscritti. Il Collegio IPASVI di Novara VCO aderisce a questa iniziativa proponendo una giornata formativa che riprenderà i contenuti del Manuale, in tema di rischio clinico, malpractice, documentazione infermieristica e aspetti legali dell'attività infermieristica. La modalità con cui sarà possibile acquisire i 20 crediti ECM prevede, a differenza dell’iniziale progetto Sicure, una partecipazione attiva attraverso l’organizzazione di un evento che affronti i temi specifici del rischio clinico e delle buone pratiche, contenuti nel Manuale “Sicure: sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico” scaricabile dal sito www.ipasvinovara.it oppure www.ipasvi.it La lettura del manuale è elemento indispensabile, prima della partecipazione alla giornata formativa, al fine di poter superare il test di valutazione finale per l’acquisizione dei crediti ECM. ATTENZIONE: possono aderire SOLO gli infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari che non hanno preso parte all’iniziativa della Federazione nei due anni precedenti, in modalità FAD. Il Corso è GRATUITO L'evento formativo sarà proposto nelle zone di Novara e VCO per un totale di 300 posti. COSA FARE per partecipare alla giornata formativa?: consultare il Sito www.ipasvinovara.it per visualizzare il Programma e le modalità di iscrizione all'evento. 22 informazioni PROPOSTE FORMATIVE DEL COLLEGIO PER IL SECONDO SEMESTRE 2010 Evento formativo Il nuovo Codice Deontologico dell’Infermiere: guida per una pratica etica e competente Chi decide per la mia vita? Le direttive anticipate di trattamento: aspetti clinici, etici e legali Date Luogo Modalità iscrizione 25.9.2010 Novara Hotel Cavour Via S.Francesco d’Assisi, 8 di fronte alla stazione ferroviaria Tel. 0321 30237 (in orario di apertura) dopo 1 settembre 40 partecipanti Verbania Villa Caramora C.so Mameli,197 Tel. 0321 30237 (in orario di apertura) dopo 15 settembre 100 partecipanti 23.10.2010 Crediti ECM 6 6 Per il dettaglio dei programmi consultate il sito www.ipasvinovara.it (verranno inserite le brochure specifiche) Partecipazione gratuita agli iscritti del Collegio IPASVI di Novara e VCO (fino ad esaurimento posti) Per iscritti ad altri Collegi IPASVI il costo è stabilito in euro 50,00 per giornata formativa Per coloro che hanno già partecipato alle precedenti edizioni non sarà possibile iscriversi (foto Alberto Cataldi) COLLEGIO IPASVI DI NOVARA E VERBANO CUSIO OSSOLA CHIUSURA ESTIVA SEDE DI NOVARA dal 9 al 21 agosto SEDE DI VERBANIA dal 9 al 24 agosto Buone Vacanze dal Consiglio Direttivo e dal Consiglio Revisori dei Conti 23 informazioni Il Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO, promuove Progetti di Miglioramento dell’assistenza nei contesti lavorativi, attraverso un concorso aperto ai propri iscritti Progetto di miglioramento nella Continuità Assistenziale: l’infermiere e la persona dalla dimissione alla presa in carico sul territorio Finalità: promuovere iniziative di miglioramento dell’assistenza infermieristica per implementare, favorire e migliorare le pratiche assistenziali, l’organizzazione delle cure e l’utilizzo delle risorse. Partecipanti: tutti gli Infermieri, Infermieri Pediatrici e Assistenti Sanitari, regolarmente iscritti al Collegio IPASVI di Novara - VCO alla data di scadenza del presente concorso. L’elaborato può essere redatto da un singolo partecipante o da un gruppo di iscritti. Non possono partecipare i membri della Commissione esaminatrice degli elaborati. Termini di presentazione della domanda e dei lavori: L’elaborato con allegata la domanda di partecipazione al concorso, redatta in carta semplice, dovrà essere indirizzata alla Presidente del Collegio IPASVI di Novara-VCO, via Biandrate 20/b 28100 Novara e dovrà pervenire entro le ore 12 del 28 febbraio 2011. L’elaborato e relativa domanda si considerano prodotti in tempo utile anche se spediti a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno entro il termine indicato facendo fede al timbro e data dell’ufficio postale. Il termine stabilito per la presentazione del lavoro è perentorio; non saranno presi in considerazione i progetti presentati o spediti al di fuori del termine stabilito. Il Collegio non si assume la responsabilità nel caso di perdita del lavoro a causa della inesatta indicazione del recapito da parte del candidato né per eventuali disguidi postali non imputabili a colpa del Collegio stesso. Alla domanda dovranno essere allegate: • tre copie cartacee del progetto di miglioramento con il quale si intende concorrere • una copia del lavoro salvato su supporto magnetico CD Le copie inviate non saranno restituite Indicazioni editoriali: Si raccomanda l’aderenza, della struttura dell’elaborato, allo schema allegato La domanda di partecipazione, allegata all’elaborato, dovrà essere compilata in ogni sua parte compreso il domicilio ed il recapito telefonico presso il quale, ad ogni effetto deve essere data comunicazione relativa al concorso. Gli Autori dovranno scrivere i propri elaborati su carta A4, unica facciata, doppia spaziatura, margine 2 cm per lato, pagine numerate, carattere Arial, corpo 12. Le figure e le tabelle devono essere chiare e semplici, numerate progressivamente in cifre arabe e accompagnate da brevi ed esaurienti didascalie. Le citazioni bibliografiche devono riferirsi a tutti gli autori citati nel testo. L’elaborato deve essere accompagnato da un riassunto in italiano (abstract) per un massimo di 250 parole, con indicazioni di obiettivi, metodi, risultati e conclusioni. Gli elaborati che non presentano tali caratteristiche non saranno presi in considerazione per il concorso. I lavori saranno pubblicati sul periodico del Collegio IPASVI “Dialogare” e sul Sito www.ipasvinovara.it Commissione esaminatrice: La commissione esaminatrice nominata con atto deliberativo e presieduta dalla presidente del Collegio IPASVI, è composta dai rappresentanti e dai delegati del Consiglio Direttivo del Collegio IPASVI di Novara - VCO. La graduatoria e i premi: La valutazione dei lavori sarà effettuata considerando: • rigorosità del metodo scientifico • ricadute organizzative nell’operatività quotidiana • applicabilità nella realtà territoriale locale • aderenza allo schema del progetto proposto • rilevanza ed originalità del lavoro presentato La graduatoria dei lavori idonei sarà formulata dalla Commissione esaminatrice, approvata con provvedimento deliberativo e, sulla base dei criteri indicati, verrà individuato il lavoro migliore con l’attribuzione del seguente premio: 1° classificato euro 1.000,00 (mille//00) 2° classificato euro 600,00 (seicento//00) 3° classificato euro 400,00 (quattrocento//00) Le decisioni della Commissione esaminatrice sono inappellabili. La premiazione verrà effettuata nella Giornata Internazionale dell’Infermiere anno 2011, in data da definirsi. Il presente bando verrà inviato alle Direzioni Infermieristiche e Generali delle ASL Novara, ASL VCO e ASOU Novara. Il bando, il modulo con i dati anagrafici e lo schema di progetto, potrà essere scaricato anche dal sito del collegio www.ipasvinovara.it Allegati: 1 - scheda dati anagrafici 2 - schema progetto di lavoro La presidente F.to Antonella Arreni informazioni 24 Alla Presidente del Collegio IPASVI Al Consiglio Direttivo Collegio IPASVI Novara e VCO Modulo adesione al Progetto di miglioramento Cognome Nome Nato a /il Via Comune di residenza CAP Domicilio N. tel. Cellulare E-mail Ruolo professionale Sede lavorativa (indirizzo completo) Numero di iscrizione al Collegio IPASVI Novara VCO I dati raccolti saranno trattati anche con strumenti informatici esclusivamente nell’ambito della domanda per la quale sono stati resi, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.Lgs. 30.06.2003 n. 196. Data Firma 25 informazioni Schema progetto miglioramento SCHEMA PROGETTO MIGLIORAMENTO Professionista: Luogo di riferimento: Azienda Sanitaria (di riferimento): ALTRE AZIENDE PARTECIPANTI (di riferimento in caso ci siano): TITOLO DEL PROGETTO: RESPONSABILE PROGETTO: AREA DI INTERESSE/RIFERIMENTO: CAMPO DI APPLICAZIONE PREMESSA: INTRODUZIONE: ESIGENZE AFFRONTATE DAL PROGETTO: OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO: OBIETTIVI SPECIFICI E RISULTATI ATTESI: DESCRIZIONE DELL’ OBIETTIVO E INDICATORE DI RISULTATO FASI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETT0 (obiettivo – fase attività-data avvio-data termine-durata gg) RIEPILOGO RISORSE NECESSARIE –PERSONALE-TECNOLOGIE- MATERIALE RICHIESTA DI FINANZIAMENTO VISIBILITÀ DEL PROGETTO – COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDERS EVENTUALI ATTIVITÀ CORRELATE ALL’IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO: Formazione: Consulenze Esterne: PUNTI DI FORZA (vantaggi e ricadute positive; benefici attesi dal progetto) PUNTI DI DEBOLEZZA (criticità e ostacoli alla realizzazione ) UTENTI CHE BENEFICIANO DEI RISULTATI: SISTEMI PER LA VERIFICA E VALUTAZIONE DEI RISULTATI (allegare gli strumenti, i criteri di valutazione e lo standard) informazioni 26 P.E.C. GRATUITA A TUTTI GLI ISCRITTI Secondo quanto stabilito dalla Legge 2/2009, art. 16, comma 7, “I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi Ordini e Collegi il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli Ordini e Collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata”. La scadenza a cui si fa riferimento era quella del novembre 2009 per cui, i professionisti che non abbiano ancora provveduto, risultano, di fatto, inadempienti all’obbligo di legge. Per offrire un aiuto agli Iscritti che ancora non siano riusciti ad ottemperare a quanto previsto, i Collegi di: ASTI – BIELLA – CUNEO – NOVARA-VCO – TORINO – VERCELLI, hanno stipulato una convenzione con il provider di Poste Italiane per mettere gratuitamente (fino al 31/12/2011) a disposizione dei propri iscritti una casella individuale di posta elettronica certificata. Per ottenerla, gli iscritti interessati dovranno far pervenire entro il 30 ottobre 2010 alla segreteria del Collegio di Novara-VCO, via fax, via mail oppure consegnato a mano, il modulo di richiesta in calce riprodotto, unitamente alla fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità. ATTENZIONE: La comunicazione dell’attivazione della casella e della relativa password di accesso sarà inviata all’indirizzo e-mail indicato nel modulo. Si prega pertanto di compilare correttamente ed in modo leggibile, il relativo campo. Si ricorda a quanti avessero già provveduto all’attivazione di una casella di posta PEC, di comunicarla al Collegio. Alla Segreteria del Collegio Interprovinciale IP.AS.VI. di NOVARA E VCO Con la presente il/la sottoscritt___ richiede l’attivazione di una casella di Posta Elettronica certificata. A tal fine fornisce i propri dati personali: Cognome Nome Luogo di nascita Prov. ( Residente a ) data di nascita Via CAP Indirizzo e-mail: (scrivere in stampatello) Titolo professionale Firma leggibile per esteso: Il sottoscritto/a interessato/a, acquisite le informazioni fornite dal titolare del trattamento ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/2003, con la firma apposta alla presente scheda informativa, attesta il proprio consenso affinché il titolare proceda al trattamento dei dati personali come risultanti dalla presente scheda informativa. Data Firma leggibile 27 informazioni rubriche 28 A cura di Roberto Cavagna e Andreina Zavaglio SUCCESSO DI PRESENZE A “RACE FOR THE CURE”. “AFFRANCA LA VITA” CON IL FRANCOBOLLO IPASVI Nonostante la pioggia, domenica 16 maggio più di 50.000 persone hanno partecipato alla “Race for the cure”, ovvero l’undicesima edizione della celebre mini-maratona di solidarietà dedicata alla lotta contro i tumori del seno. Il momento centrale dell'evento è stato rivolto alla presentazione del francobollo dedicato alla professione infermieristica. Infatti, in occasione di tale avvenimento Annalisa Silvestro, presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, ha affermato: “Apprezziamo questa iniziativa anche per il messaggio che verrà trasmesso a milioni di cittadini. Si tratta di un riconoscimento al ruolo chiave che gli infermieri svolgono a favore della salute di tutti. Ogni giorno, si fanno carico di molteplici e variegati processi assistenziali: sono presenti in ogni struttura, servizio, unità operativa del sistema sanitario, nell’arco delle 24 ore, per 365 giorni all’anno, ma anche nelle case dei loro concittadini, nel luogo, cioè, in cui possono essere mantenuti affetti, ricordi e storie, per garantire un’assistenza compiuta e professionalizzata. [..] Idealmente, tutti i 370.000 infermieri italiani sono raffigurati nell’immagine del francobollo, accompagnata dallo slogan “Affranca la vita”. Questo slogan riassume bene il senso e lo scopo del lavoro che, ogni giorno, gli infermieri svolgono al fianco di ogni malato, ovvero dare a chi è colpito dalla malattia il sostegno necessario per recuperare le forze o, comunque, per esprimere tutte le potenzialità che la sua condizione gli consente.” ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ Notizie flash 30 MAGGIO 2010. GIORNATA NAZIONALE DEL SOLLIEVO Tratto da: www.ipasvi.it (newsletter) “Rendere più facile l'assunzione a domicilio di farmaci utili a prevenire e lenire il dolore, attraverso una stretta collaborazione tra infermieri e farmacisti” è l'orientamento del legislatore presentato lo scorso 30 maggio in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale del Sollievo”. Nell'annunciare l'adesione degli infermieri italiani all'iniziativa della Fondazione “Gigi Ghiotti”, la presidente della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro, ha ricordato l'impegno quotidiano degli infermieri italiani per alleviare il dolore dei pazienti e ha espresso l'apprezzamento della professione per la legge 38/2010 che facilita l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore riconoscendo un importante ruolo agli infermieri nella rilevazione e nel trattamento del dolore. Infatti prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza qualunque sia la condizione clinica e fino al termine della vita dell’assistito, sono precisi doveri degli infermieri espressamente indicati dal Codice deontologico. VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE DEI SERVIZI SANITARI REGIONALI Tratto da: http://www.salute.gov.it/ e Il Sole 24 Ore Sanità All’interno del sito del Ministero della Salute è interessante leggere come verrà lanciata la cosiddetta “operazione trasparenza nella Sanità”, ovvero come il lavoro svolto delle Aziende Ospedaliere e delle Aziende Sanitarie Locali italiane verrà valutato oggettivamente attraverso una precisa serie di indicatori ed in seguito reso pubblico a tutti i cittadini. Per ora il Ministero ha affidato, nell’ambito del progetto SIVEAS (Sistema nazionale di Verifica e controllo sull'Assistenza Sanitaria), al Laborato- (f rubriche rio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa l’elaborazione, in via sperimentale, di un primo gruppo di indicatori per misurare l’appropriatezza, l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari erogati. L’interessante risultato di valutazione con l’analisi dei vari indicatori, regione per regione, “Performance 2008. Promossi e bocciati delle cure” è stato pubblicato anche all’interno del settimanale “Il Sole 24 Ore Sanità”. Comunque questo set di 34 indicatori (che privilegiano: il governo della domanda; l’efficienza e l’appropriatezza delle prestazioni; la qualità clinica; l’efficacia assistenziale; l’efficienza prescrittiva farmaceutica; l’efficacia dell’assistenza collettiva e di prevenzione) rappresenta un primo strumento che andrà a comporre un complessivo sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali attualmente allo studio dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali). IL LIBRO BIANCO SUGLI STATI VEGETATIVI E DI MINIMA COSCIENZA Tratto da: http://www.salute.gov.it/ (foto Alberto Cataldi) L’onorevole Roccella, Sottosegretario alla Salute, ha presentato presso l’Auditorium del Ministero il “Libro Bianco sugli stati vegetativi e di minima coscienza”. A questo avvenimento hanno preso parte anche il coordinatore della Commissione ministeriale sugli Stati Vegetativi e i rappresentati dell’associazione “Gli amici di Luca”, della Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico (Fnatc) e dell’associazione Vita vegetativa (Vi.ve). Questo importante documento, formulato in maniera condivisa dalle associazioni, serve per contribuire a comprendere la realtà delle persone in stato vegetativo e di minima coscienza; una condizione particolare che si differenzia dal coma e che mette in evidenza i bisogni delle famiglie che vivono la condizione di una persona gravemente disabile. Il Libro bianco sugli stati vegetativi e di minima coscienza corredato da una breve sintesi per la stampa possono essere consultati e scaricati direttamente dal sito del Ministero della Salute. SEMPRE PIU’ OVERSESSANTA Tratto da: Sanità 5 Stelle (foto Alberto Cataldi) 29 In costante aumento il numero degli italiani con un’età maggiore di sessanta anni, questo è in estrema sintesi il risultato dei dati pubblicati recentemente dal Censis. Secondo questo documento nel 2020 i cosiddetti oversessanta rappresenteranno il 25% della popolazione. Inoltre il Censis ci spiega che è l’incremento dell’età media a determinare il trend, che vedrà aumentare la percentuale di questa fascia di popolazione dal 14% al 26% nei prossimi 10 anni. Questo è un dato apparentemente allarmante, ma (sempre secondo il Censis) le condizioni di salute delle persone che oggi sono chiamate anziani, tra 15 anni saranno molto diverse: in meglio. Infatti sotto il profilo delle condizioni di salute, non bisogna dimenticare che negli ultimi 10 anni la percentuale di persone non autosufficienti è scesa, tra coloro che hanno meno di 75 anni, dal 22% al 19%. E’ previsto però un aumento delle patologie specialistiche collegate all’avanzare dell’età, il che pone notevoli problemi e interrogativi sotto il profilo della capacità di risposta del welfare italiano. RISPOSTE VIA WEB Tratto da: Sanità 5 Stelle Un call-center molto speciale organizzato da un gruppo di ricercatori canadesi è stato il fulcro di un interessante esperimento-studio durato circa due anni. Le persone impegnate, oltre ai ricercatori, sono state: 4 bibliotecari; 82 medici di medicina generale; 5 infermieri; 1 specializzando. Questo servizio, oltre a rispondere a 1889 domande con un tempo medio di attesa di circa 15 minuti, ha soddisfatto pienamente tutti gli utilizzatori dimostrando come è possibile creare sistemi in cui vengono messe a frutto nel migliore dei modi le competenze di ciascuno: la capacità di trovare risposte corrette dai bibliotecari e l’esperienza clinica di medici e infermieri. Lo studio ha inoltre dimostrato che, con un adeguato addestramento e utilizzando le fonti corrette, è possibile trovare le informazioni che si cercano in tempi ragionevolmente brevi. rubriche 30 Buona lettura... Se anche Voi avete letto un libro che vi è piaciuto in modo particolare e volete rendere partecipi altri colleghi, scriveteci, scriveteci e scriveteci… recensione a cura di Viviana Portaluppi recensione a cura di Roberto Cavagna recensione a cura di Andreina Zavaglio MEZZANOTTE E CINQUE A BHOPAL Autore: D. Lapierre - J. Moro Casa Editrice: Mondadori Anno 2003 Pagine 380 Euro 9,50 Questo libro è il resoconto dettagliato di oltre 3 anni di indagini su una tragedia che solo oggi (giugno 2010) trova una conclusione. Tra il 2 ed il 3 dicembre 1984, a mezzanotte e cinque, una massiccia nube di gas letale, l’isocianato di metile (MIC) fuoriuscì dalla fabbrica di pesticidi della Union Carbide India, costruita nel cuore della bidonville di Bhopal. Morirono dalle sedici alle trentamila persone e mezzo milione furono i feriti. Indescrivibili le sofferenze della morte per avvelenamento da MIC. Il libro,lo leggi come se fosse un thriller, ma è drammaticamente crudo e vero. 380 pagine di drammi, ma anche racconti di amore e solidarietà, di piccoli e grandi eroi (come i medici che morirono nel tentativo di rianimare le vittime con la respirazione bocca a bocca). Dopo 25 anni, la sentenza: otto condannati per 20 mila morti. I sopravvissuti hanno accolto la sentenza alcuni in lacrime ed altri con visibile rabbia: due anni di carcere per “negligenza.” IL WELFARE DEI SERVIZI ALLA PERSONA IN ITALIA Autore: M. Burgalassi Casa editrice: Franco Angeli Anno 2008 - Pagine 144 Euro 15,00 Il testo presenta i percorsi di analisi del sistema italiano di welfare prestando particolare attenzione alla distinzione tra previdenza, sanità e assistenza sociale. Partendo dalla descrizione della prospettiva che meglio rappresenta la situazione attuale, ovvero quella che ridefinisce il nostro welfare distinguendo la dimensione dei trasferimenti da quella dei servizi, l’autore propone un approfondimento su quella parte del welfare dove si collocano le attività rilevanti per la salute. Attività riconducibili ai servizi alla persona che si differenziano per i contenuti di cura, socialità e relazione e che trovano definizione nello spazio operativo dei servizi sanitari, sociali e socio-sanitari. Infatti nel testo troviamo una dettagliata analisi: dei tratti caratteristici della sanità pubblica italiana nel periodo del “federalismo”; degli attuali mutamenti nel settore dei servizi causati dal processo di “regionalizzazione”; della complessa questione dell’integrazione tra il sociale e il sanitario. MANI MIRACOLOSE Autore: B. Carson - C. Murphey Casa Editrice: EUN Pagine 192 Anno 2008 Euro 12,00 Mani miracolose è la storia di Ben Carson, un uomo straordinario che dona ai bambini morenti una seconda possibilità di vita. Ben, ragazzino di colore dei sobborghi di Detroit, si vede costretto a metabolizzare la separazione dei propri genitori a soli 8 anni. Lui e il fratello vivono con la madre Sonya, donna poco istruita ma estremamente intelligente, determinata e coraggiosa, che ha sacrificato la propria vita per avere la certezza che i suoi due figli potessero partire da una buona posizione. Ben, con l’aiuto di questa splendida madre, ha capito dopo un periodo di infanzia difficile, che la buona volontà e la determinazione l’avrebbero portato lontano. Suo desiderio più grande: diventare medico. Ha frequentato la Yale University, dove ha conseguito una laurea in psicologia e successivamente è andato alla Scuola di Medicina dell’Università del Michigan, dove il suo interesse si spostò sulla psichiatria e neurochirurgia. Attualmente dirige il reparto di neurochirurgia pediatrica alla Clinica Universitaria Johns Hopkins di Baltimora. Durante il suo cammino di vita Carson ha capito di non essere solo, il suo miglior alleato: Dio. Egli è un uomo colmo di umiltà, coraggio e sensibilità; è membro della Chiesa Cristiana Avventista. In questo libro il dott. Carson ci porta all’interno della sala operatoria per essere testimoni delle operazioni di chirurgia che hanno indicato strade nuove al mondo medico. 31 rubriche la segreteria informa SEGRETERIA SEDE DI NOVARA Indirizzo Via Biandrate, 20b NOVARA Orari di segreteria lunedì e mercoledì 15:00 -17:00 venerdì e sabato 10:00 - 12:00 Recapiti Tel. 0321.30237 fax 0321.393276 E-mail [email protected] [email protected] SEDE DI VERBANIA Indirizzo Piazza Aldo Moro, 5 VERBANIA Orari di segreteria martedì 15:00 - 17:00 Recapiti Tel. 366.1544544 Dal 1° settembre 2010 le caselle di posta elettronica ipasvinovco@infinito.it e [email protected] VERRANNO DISATTIVATE CAMBIO RESIDENZA È indispensabile comunicare tempestivamente ogni cambio di residenza con una delle seguenti modalità: • attraverso comunicazione scritta direttamente alla segreteria del Collegio • per posta, fax o e-mail. Coloro i quali cambiano provincia hanno facoltà di chiedere al Collegio della nuova residenza il trasferimento dell’iscrizione. SMARRIMENTO TESSERA In caso di smarrimento o furto della tessera di iscrizione al Collegio è necessario: • sporgere denuncia di smarrimento/furto alle autorità competenti (Questura, Carabinieri) • presentare al Collegio copia della denuncia e due foto tessera per avere il duplicato. I certificati di iscrizione hanno validità di sei mesi (legge 15 maggio 1997 n. 127) e possono essere richiesti in segreteria con le seguenti modalità: • direttamente ed in tempo reale presso la segreteria • telefonicamente, fax o e-mail, indicando le generalità del richiedente. Nel caso in cui non sia l’interessato a ritirarlo, la persona incaricata deve essere munita di delega e fotocopia del documento di identità del richiedete il certificato. Si ricorda che il certificato di iscrizione è un documento e può essere autocertificato. CANCELLAZIONE DALL’ALBO La presentazione della domanda per la cancellazione dall’Albo deve pervenire al Collegio entro il 30/11/2010. Per le modalità consultare il sito oppure contattare la segreteria. LIBERA PROFESSIONE Chi esercita o intende intraprendere l’attività libero professionale deve darne comunicazione al Collegio. Si ricorda che l’attività libero professionale implica l’iscrizione alla Cassa di Previdenza ENPAPI. COLLOQUI È possibile avere un incontro con la Presidente o un membro del Consiglio Direttivo previo appuntamento telefonico. SERVIZIO BIBLIOTECA Ricordiamo a tutti gli iscritti che il Collegio presso la sede di Novara mette a disposizione un servizio di biblioteca presso il quale si possono richiedere libri e consultare riviste scientifiche. All’interno del sito del Collegio, nella sezione biblioteca potrete trovare il regolamento, l’elenco dei testi e delle riviste. SITO www.ipasvinovara.it All’interno del sito è possibile ad esempio scaricare la modulistica reperibile in segreteria, inviare eventuali quesiti (tramite il link “contatti”), consultare le diverse sezioni tematiche ricche di informazioni inerenti la formazione, libera professione, crediti formativi ecm, oppure semplicemente consultare l’elenco dei testi/riviste reperibili presso la biblioteca del Collegio. Il Codice Deontologico 2009 Articolo 6 L'infermiere riconosce la salute come bene fondamentale della persona e interesse della collettività e si impegna a tutelarla con attività di prevenzione, cura, riabilitazione e palliazione.