Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile ARRENI Antonella - Coordinamento di Redazione
Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania - Redazione Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321.30237 - Fax 0321.393276
e-mail [email protected] - progetto grafico: Italgrafica NOVARA - Stampa: Italgrafica NOVARA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCO/DC Novara - Tax perque
NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO
anno XII n. 3 agosto 2010
INDICE
3 Editoriale
4 Il 12 maggio
7 Responsabilità professionale
e copertura assicurativa
10 Abcstrat di tesi
14 Presentazione della sede di Verbania
del Corso di Laurea in Infermieristica
17 Vaccinazione anti Papilloma Virus
21 Informazioni
28 Notizie flash
30 Buona lettura
31 Segreteria
informazioni
anno XII n. 3 agosto 2010
Trimestrale di informazione settoriale – AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N.6 del 11/02/1999 –
INDICE
Direttore Responsabile ARRENI Antonella – Comitato di di Redazione Consiglio Direttivo del
Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile ARRENI Antonella - Coordinamento di Redazione
Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania - Redazione Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321.30237 - Fax 0321.393276
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NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO
2
3 Editoriale
4 Il 12 maggio
7 Responsabilità professionale
e copertura assicurativa
Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania – Redazione
via
Biandrate
20/b,
28100 Novara. Tel. 0321.30237 – fax. 0321.393276 – e-mail [email protected] –
10 Abcstrat di tesi
14 Presentazione della sede di Verbania
del Corso di Laurea in Infermieristica
17 Vaccinazione anti Papilloma Virus
progetto grafico: Italgrafica Novara – Stampa: Italgrafica Novara – Spedizione in abbonamento
postale 70% - DCO/DC Novara – Tax perque.
21 Informazioni
28 Notizie flash
30 Buona lettura
31 Segreteria
NORME EDITORIALI
Dialogare è il periodico del
Collegio IPASVI della provincia di Novara e Verbania
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Il materiale inviato non verrà restituito.
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del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO.
Direzione/Redazione/Amministrazione
Via Biandrate 20/b – 28100 Novara - tel. 0321.30237
Direttore Responsabile
Arreni Antonella
Comitato di Redazione
Arreni Antonella, Cavagna Roberto, Fasolini Gabriele, Giroldini Luciano,
Portaluppi Viviana, Zavaglio Andreina
Editore
Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO
Progetto grafico e stampa
ITALGRAFICA srl - Via Verbano, 146 - Veveri (Novara)
Foto di copertina a cura di
Cataldi Alberto
3
editoriale
Antonella Arreni Presidente
Collegio IPASVI di Novara e VCO
Q
uesto numero di dialogare si
clusione del percorso formativo, avvenuto nei
apre con l’articolo che ricorda
Corsi di laurea in infermieristica e infermieri-
la giornata del 12 maggio. In
stica pediatrica dell’Università del Piemonte
quell’occasione abbiamo festeggiato i Colle-
Orientale nelle Sedi di Novara e Verbania.
ghi che hanno concluso l'attività lavorativa,
L’impegno del Collegio prosegue attraverso
insieme ai giovani infermieri neolaureati.
l’attivazione di un concorso, che vedrà coin-
E’ stato per tutti un vero piacere ritrovarsi per
volti i colleghi che intenderanno presentare
ricordare il passato, oltre che per condivide-
un progetto di miglioramento assistenziale
re l’augurio formulato a chi inizierà il proprio
nella continuità Ospedale – Territorio.
percorso professionale, che auspichiamo ric-
Il ruolo degli infermieri merita di essere riva-
co di impegno e soddisfazioni.
lutato, non vi è prodotto sanitario che non si
Dunque, la professione infermieristica pro-
giovi di un'assistenza infermieristica capace e
segue il suo cammino portandoci all'assun-
competente.
zione di sempre maggiori responsabilità, re-
Anche per queste ragioni è giunto il momen-
sponsabilità che dobbiamo accogliere come
to di esercitare un’ infermieristica attiva che
parte integrante del processo di acquisizione
rivendichi il ruolo insostituibile, che riporti
di spazi autonomi.
l'attenzione sulla centralità della persona, non
Anche per questo motivo vogliamo ricordare
solo attraverso slogan ma nei fatti concreti.
l’importanza di una valida forma di tutela as-
Certa che i contenuti del periodico Dialogare
sicurativa, ricordando la Polizza stipulata dal-
offriranno importanti spunti di riflessione, au-
la FNC a favore di tutti gli infermieri.
guro a tutti un sereno periodo estivo.
Nelle pagine dedicate alla formazione, potete
leggere gli abstract dei lavori presentati a con-
Un sincero saluto a tutti
approfondimenti
4
Viviana Portaluppi Consigliere
Collegio Ipasvi di Novara e VCO
Il 12 Maggio
al Collegio di Novara
e VCO
L'assistenza è un'arte;
e se deve essere realizzata come un'arte,
richiede una devozione totale
ed una dura preparazione,
come per qualunque opera di pittore o scultore;
con la differenza che non si ha a che fare con una tela
o un gelido marmo,
ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio.
È una delle Belle Arti.
Anzi, la più bella delle Arti Belle.
Florence Nightingale
Il 12 maggio è sempre una data
importante per gli Infermieri
italiani.
In occasione della commemorazione dei natali di Florence
Nigthingale, il Collegio IPASVI
ha organizzato un evento per
ricordare, insieme ai colleghi
infermieri che hanno cessato
l’attività lavorativa e ad alcuni
colleghi neo-laureati, il lungo
percorso compiuto della professione, dagli inizi del novecento ai nostri giorni.
Le tappe storiche sono state
presentate dalla collega Vivia-
na Portaluppi.
All’evento sono intervenuti la Presidente del Collegio
Antonella Arreni, la Dirigente
S.I.T.R.A. dell’A.O.U. Maggiore
della Carità di Novara, dott.ssa
Cristina Torgano, il dott. Massimo Luigi Contaldo, Assessore
alle Politiche Sociali della Provincia di Novara e Don Michele
Valsesia oltre ai Consiglieri del
Collegio, la Coordinatrice del
Corso di Laura in Infermieristica
dott.ssa Barbara Suardi insieme
alle colleghe infermiere e tutor
pedagogiche.
L’intervento della presidente,
ha sottolineato come gli infermieri rappresentino una risorsa
strategica per il sistema sanitario italiano dove, in un contesto non facile e sempre più
diversificato, deve farsi strada
l’integrazione fra ospedale e
territorio, coniugando i principi dell’organizzazione, con la
responsabilità del processo assistenziale.
Oggi come allora, i temi della
prevenzione e della cura sul
territorio, sono fondamentali
per la tutela della salute e la va-
5
approfondimenti
lorizzazione della professione.
Nel corso dei festeggiamenti
sono stati premiati i colleghi
iscritti al nostro Collegio dal
1954 al 1971, oltre ai laureati
in Infermieristica e in Infermieristica Pediatrica che hanno ottenuto la miglior valutazione
finale di 110/110 e 110/110 con
lode.
In queste giornate di maggio
è stato inoltre attribuito, dal
Ministaro dello Sviluppo Economico, un prestigioso riconoscimento agli infermieri italiani attraverso l’emissione di
un francobollo dedicato, che
rappresenta il crescente ruolo
chiave degli infermieri nella
società.
Per la prima volta, infatti, lo
Stato celebra una professione
emettendo un apposito francobollo postale nell’ambito della
serie filatelica “Istituzioni”.
La festa si è conclusa con un
piacevole brindisi e con la consapevolezza che ciò che Florance Nightingale scrisse circa
un secolo fa è profondamente
attuale e condivisa da chi svolge la nostra professione.
approfondimenti
Infermiere iscritte all’albo
dal 1954 al 1971
Rosa Maria Luisa
Roggi Angela
Mora Maria Suor Nemesia
Rosa Carla
Trincherini Maria Rosa
Benzoni Luisa
Broggio Maria Luisa
Mora Maria Teresa
Silvestri Maria Luisa
Taglioni Maria Lucia
Milanesi Giovanna
Villaraggia Clementina
Zanetta Cesarina
Loda Paola
Valazza Lucia Rina
Paganini Carla
Zanetta Maria Piera
Apostolo Rosanna
Arrigoni Clementina
Buzzi Pier Maria
Marella Maria Luisa
Parisi Rosalba
Gottardi Maria Teresa
Garrone Eva
Bignoli Giuseppina
Fonio Isabella
Savarino Rosa
Armanelli Lucia
Pidò Silvia
D'Alessio Valeria
D'Arpino Margherita
Motta Marilena
Venturi Adelia
Biasotti Renata Suor Clemente
Ferrario Luigia Suor Giuseppina
Pini Silvana Suor Emma
Cagnoli Irma
Silveri Regina Rosa
Sommo Enrica
Infermieri
neolaureati premiati
Luini Katia
Piffero Roberto
Pugliese Elisa
Beltrami Marica
Infermieri pediatrici
neolaureati premiati
Viale Cristina
Guerrini Veronica
6
7
legislazione
Antonella Arreni Presidente
Collegio Ipasvi di Novara e VCO
Responsabilità
professionale
e copertura assicurativa
Il problema del singolo infermiere
è il problema di tutti i Colleghi
Il tema della responsabilità professionale è stato ed è tuttora
molto dibattuto all’interno della
categoria infermieristica tanto
che sempre più spesso, si discute in merito alle competenze
dell’infermiere esperto in analisi
della responsabilità professionale ponendo una certa enfasi, sui
possibili sviluppi professionali
nel settore della c.d. consulenza
infermieristica legale.
Il settore della responsabilità professionale dell’infermiere ricade
nel più vasto ambito della responsabilità professionale sanitaria
una materia di per sé complessa
e variabile nel tempo, in continuo
progress tanto che tra una discussione, una disquisizione e l’altra,
si sono scritti innumerevoli pagine di dottrina e giurisprudenza.
Oggi è ampiamente documentato un aumento del conten-
zioso instaurato da cittadini, che
lamentano inadeguatezze del
sistema sanitario, dal punto di vi-
sta dell’ organizzazione ma anche
della carente comunicazione.
A seguito di questa aumentata
legislazione
consapevolezza, si è sviluppata
una forma di autotutela e richiesta di risarcimento danni qualora
venga riconosciuta una responsabilità professionale.
In modo particolare il riferimento
è legato agli aspetti di “malpractice”, che fino a qualche anno fa
vedeva sulle pagine dei media il
coinvolgimento prevalentemente della figura del medico ma
sempre più spesso oggi, è descritta la corresponsabilità con l’infermiere in quanto “responsabile
dell’assistenza generale infermieristica” ovvero, dell’intero processo
assistenziale che vede l’utilizzo di
una metodologia scientifica ed
autonomia d’azione come soggetto titolare del proprio atto sanitario, realizzato sulla base delle
competenze acquisite attraverso
la formazione di base e post base.
La colpa professionale nasce
pertanto da una prestazione
inadeguata che ha prodotto effetti negativi sulla salute della
persona assistita.
Ciò può comportare per l’infermiere – a seconda dei casi – un
obbligo al risarcimento del dan-
no, una condanna per reato o un
provvedimento disciplinare.
Di certo oggi, l’infermiere, deve
temere i precedenti giurisprudenziali in quanto l’incremento
del problema non è causato dal
succedersi di disposizioni legislative, ma da un susseguirsi di
sentenze che, giorno dopo giorno, hanno portato ad un costante
coinvolgimento della responsabilità diretta per i fatti accaduti
nell’Ente di appartenenza.
Cosa significa questo? Se un infermiere piemontese subisce
una sentenza specifica negativa,
questa si ripercuoterà sull’attività svolta dal collega emiliano o
campano.
La giurisprudenza fa storia!
Per prevenire i danni è indispensabile che gli infermieri assumano una maggiore sensibilità
alla comprensione del significato giuridico dei loro comportamenti.
La responsabilità non
deve essere tuttavia intesa, come
un vincolo che porta al non fare
cose per le quali si può essere
8
chiamati a rispondere, ma al fare
bene e con coscienza, nel costante obiettivo di garantire sempre la miglior risposta possibile
ai bisogni della persona con modalità proattiva dei comportamenti messi in atto.
L’infermiere oggi deve avere la
consapevolezza che dovrà necessariamente confrontarsi con una
nuova concezione di responsabilità o, perlomeno, con una visione
più ampia rispetto a quella a cui
siamo stati abituati per decenni.
La Federazione Nazionale dei
Collegi IPASVI, da tempo ha iniziato a lavorare ad un progetto
di tutela del professionista che
prevede non solo un’assicurazione adeguata al rischio professionale ma anche un sistema di
monitoraggio e di studio delle
situazioni a maggior rischio, avvalendosi della consulenza di
colleghi esperti in ambito normativo ritenendo che la tutela
della responsabilità professionale
costituisca la tutela del futuro della professionalità.
Tra gli obiettivi anche la convenzione per la copertura assicura-
Tre sentenze che fanno riflettere …
Falsa attestazione
delle ore
di straordinario
Un medico operante in un presidio territoriale emergenze aveva
falsamente attestato sul foglio
presenze giornaliero di essere stato in servizio per un orario più lungo di quello effettivamente osservato. Benché il giorno successivo
avesse fatto recapitare all’ufficio
preposto al conteggio delle ore lavorative una rettifica contenente
l’indicazione dell’esatto ammon-
tare delle ore lavorate, veniva condannato per tentata truffa. La Corte di Cassazione ha affermato che
nel caso specifico l’aver indicato
un numero di ore di lavoro straordinario superiore al reale è condotta di per sé idonea ed univoca
ad indurre in errore l’amministrazione di appartenenza all’atto del
conteggio delle ore da retribuire.
I protocolli forniscono
solo indicazioni di base
A seguito dell’improvviso decesso
di un giovane calciatore nel corso
di una partita, veniva riconosciuta
la penale responsabilità del sanitario per omicidio colposo in quanto
nella qualità di medico specialista
dell’apparato cardiovascolare aveva omesso di compiere attraverso
più appropriati accertamenti strumentali, quale l’elettrocardiogramma, la diagnosi della “cardiomiopatia ipertrofica”, di cui era affetto il
9
legislazione
tiva attivata dalla Federazione
IPASVI per gli Infermieri che vogliamo ricordare, in quanto offre
un ampio massimale per ogni
singolo assicurato (2.000.000
euro) e non per ogni singolo
sinistro, dettaglio per nulla trascurabile.
La Polizza IPASVI prevede inoltre
un’ampia definizione di sinistro
comprendendo in questo, anche
la fase di apertura dell’indagine
che solitamente avviene tramite la
consegna di un avviso di garanzia.
I Colleghi che desiderano maggiori informazioni potranno visitare il sito www.ipasvinovara.
it e cliccare sul link Willis Spa
scaricando la modulistica di adesione, le condizioni della Polizza
assicurativa e le modalità di segnalazione in caso di apertura
sinistri oppure, è possibile rivolgendosi alla Segreteria del Collegio (Novara e VCO), negli orari di
apertura al pubblico, per ricevere la documentazione.
Maggiori dettagli sulle condizioni di Polizza potranno essere
richiesti ai colleghi del Consiglio
Direttivo.
quattordicenne. Di nessun pregio
sono apparse le obiezioni difensive
quali l’osservanza dei protocolli di
medicina dello sport. E’ stato ritenuto conforme al principio della esigibilità, nell’opera professionale del
medico, della media diligenza e perizia. I giudici hanno valutato come
incongruente il richiamo – a mo di
giustificazione – al rispetto dei protocolli, posto che questi danno al
medico un’indicazione di base sulla quale deve, tuttavia, innestarsi
un comportamento che sia corretto secondo scienza e coscienza.
Responsabilità
oggettiva
per infermiera
abusiva
All’interno di una casa di riposo
una cittadina extracomunitaria in
possesso di titolo abilitativo non
riconosciuto dallo Stato Italiano,
inizialmente impiegata come ausiliaria di infermiera professionista,
aveva successivamente esercitato
quest’ultima attività, praticando
terapie e dispensando medicinali.
E’ stata affermata la colpevolezza
del legale rappresentante della
casa di riposo per aver consentito
o agevolato lo svolgimento della
professione da parte di persona
non autorizzata.
(tratto da www.dirittosanitario.
net – Corte di Cassazione Penale)
formazione
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Candidata Maria Giovanna Curatolo
Relatore Laura Plebani
Indagine conoscitiva sull’abitudine
al fumo nei pazienti infartuati:
motivazione, dipendenza,
connessione con l’evento clinico.
Descrizione del problema
ABSTRACT DI TESI - Corso di Laurea in Infermieristica
Durante il mio tirocinio presso
l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica dell’Azienda Ospedaliera
Maggiore della Carità di Novara,
ho potuto osservare pazienti con
diverse malattie cardiovascolari
una malattia in particolare ha attirato la mia attenzione, l’Infarto
Miocardico.
In particolare mi ha colpito come
la maggior parte dei pazienti dichiarava di essere un fumatore e
di fumare un numero di sigarette
superiore a 15 die.
L’interesse verso questo tipo di
indagine è nato in quanto ho potuto constatare e osservare di persona che spesso in questo ambito si agisce veramente poco ed il
problema è alquanto sottovalutato; ciò anche nei reparti in cui necessiterebbe, invece, particolare
attenzione, in quanto si occupano
di patologie strettamente fumocorrelate.
I professionisti della salute sono
in una posizione ideale per agire
da protagonisti nella lotto contro
il tabagismo, in quanto, essendo
a contatto con un’ampia percentuale della popolazione,hanno
l’opportunità di aiutare le persone
a modificare il loro comportamento. Possono dare suggerimenti,
consigli, risposte alle domande
sulle conseguenze dell’uso di tabacco e possono aiutare i pazienti
a smettere di fumare.
OBIETTIVO
L’ obiettivo che mi sono prefissata nell’affrontare questo studio
è stato quello di: identificare tra
i pz ricoverati con diagnosi clinica di infarto, i fumatori e di indagare, tramite questionari, la loro
abitudine al fumo e la dipendenza, mettendo in atto un piano di
educazione terapeutica di prevenzione secondaria; per questo
studio mi sono avvalsa di due
questionari:
Fagerstrom test for nicotine de-
pendance (FTND), è uno strumento che permette di valutare il grado di nicotino-dipendenza;
Test di valutazione motivazionale.
POPOLAZIONE
DI RIFERIMENTO
E PERIODO DI INDAGINE
Al fine di ottenere il più alto livello
di omogeneità nella popolazione
oggetto di indagine, ho stabilito i
seguenti criteri di inclusione
Pazienti con diagnosi medica di
Infarto; Pazienti seguiti dall’ Unità di Terapia Intensiva Cardiologia e dalla Clinica Cardiologica
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Maggiore della Carità” di
Novara, convenzionata con l’Università degli studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”;
La popolazione presa in esame
è costituita da 60 pazienti di cui
36 donne (60% del campione) e
24 uomini (40% del campione).
L’indagine è stata eseguita nel
periodo di tempo compreso tra
formazione
l’10/08/2007 e il 28/09/2007.
METODO E STRUMENTO PER
LA RILEVAZIONE DEI DATI
Il modello di indagine della ricerca
che ho intrapreso è di 1° livello, DESCRITTIVO - ESPLORATIVO. Il metodo di rilevazione è stato quello della somministrazione di questionari.
Per la rilevazione dei dati ho utilizzato due parametri di valutazione
per ogni paziente: Fagerstrom test
for nicotine dependance (FTND), e
il Test di valutazione motivazionale. I pazienti che dimostravano di
possedere tutti i requisiti di inclusione, sono andati a costituire una
popolazione totale di 60 soggetti
con diagnosi certa di Infarto Miocardico. La distribuzione tra i due
sessi è di: 36 femmine (60%) e 24
maschi (40 %). Nella popolazione
presa in esame l’età media di manifestazione della malattia è di 57
anni. L’età minima di insorgenza è
di 31 anni, l’età massima di anni 79.
Tra i 60 pazienti ricoverati con dia-
CONCLUSIONI
Il fumo è un fattore di rischio di Infarto Miocardico da non sottovalutare,
infatti su un campione di 60 pazienti,
risultano 40 pazienti fumatori (67%
del campione), mentre il restante,
20 pazienti (33% del campione), non
fuma. Il 65% del campione dichiarava
di essere un forte fumatore, cioè che
fuma più di 15 sigarette al giorno.
Il fumo di sigaretta rappresenta la
prima causa di morte evitabile nel
mondo industrializzato. Smettere di
fumare è difficile. È difficile per il fumatore che spesso non si rende conto
di quanto sia subdola e profonda la
sua dipendenza. Il medico ha un ruolo
fondamentale e riconosciuto negli interventi di disassuefazione dal fumo.
Ogni operatore sanitario, anche se
fumatore, deve sentire questo obbligo
(foto Alberto Cataldi)
11
gnosi clinica di infarto miocardico,
40 sono fumatori ( 67%), 20 non
sono fumatori ( 33% del campione).
Una volta individuati i 40 soggetti
fumatori, la distribuzione tra i due
sessi è stata di 27 femmine (67,5%
del campione), 13 uomini ( 32,5%
del campione). Ai soggetti fumatori è stato proposto il Fagerstrom
test, per indagare il grado di dipendenza dei 40 pazienti, il risultato è:
4 (10% del campione) dipendenza
lieve, 10 (25% del campione) di-
pendenza media, 18 (45% del campione) dipendenza forte, 8 (20%
del campione) dipendenza molto
forte.
Ai soggetti è stato proposto il test
di valutazione motivazionale, il
risultato su un campione di 40
pazienti è: 4 (10% del campione)
motivazione bassa, 7 (17 del campione) motivazione media, 6 (15%
del campione) motivazione alta, 23
(58% del campione) motivazione
molto alta.
professionale ed etico che può avere
straordinari risultati in termini di anni
di vita salvati.L’interruzione del fumo
è un problema complicato legato alla
dipendenza di tipo sia psicologico che
fisiologico. Numerose tecniche sono
state sviluppate a tale scopo basate
su colloqui, materiale informativo,
tecniche psicologiche, terapie di controllo individuali o di gruppo, ausili
esterni con gomme o cerotti alla nicotina, agopuntura ecc.. Occorre fare in
modo che l’educazione terapeutica sia
una parte integrante del trattamento e dell’assistenza sviluppando un
processo continuo, adattato all’andamento della malattia. Secondo alcuni
studi risulta efficace coinvolgere anche la famiglia o le persone più vicine.
L’educazione terapeutica deve essere
strutturata, organizzata e fornita a
ogni paziente in maniera sistematica e
attraverso una varietà di mezzi, facendo in modo che sia multiprofessionale.
L’operatore sanitario è il consulente che aiuta a comprendere i fatti, a
orientarsi nella ricerca delle soluzioni
e nella formulazione di ipotesi di cambiamento o di rinforzo; è cioè colui che
educa.L’infermiere, in quanto operatore sanitario che si occupa di educazione terapeutica, deve tenere presente
una serie di elementi da seguire per
effettuare interventi efficaci. Innanzitutto l’infermiere deve saper adattare
il proprio comportamento professionale alla persona assistita e alle persone di riferimento in base alle diverse
fasi dello stato di salute comunicando
in maniera empatica. In questo modo
l’infermiere riconosce i bisogni informativi da soddisfare prendendo in
considerazione lo stato emozionale
delle persone assistite.
formazione
12
Candidata Beltrami Marica
Relatore Cerutti Mirella
Realizzazione di un progetto
di educazione infermieristica
ai pazienti portatori di
defibrillatore cardiaco
impiantabile
ABSTRACT DI TESI - Corso di Laurea in Infermieristica
di ICD e ad una continua progressione tecnologica, ho notato,
però, come non si accompagni un
uguale sviluppo a livello assistenziale. Ad oggi, in Italia, non esiste
un progetto educativo che si occupi dell’educazione dei portatori
di ICD.
Proprio per tale ragione ho voluto tentare la non facile impresa di
andare a creare un primo progetto di educazione infermieristica
(foto Alberto Cataldi)
La morte improvvisa è una delle cause principali di mortalità
nell’emisfero occidentale.
Gli studi clinici MADIT e CIDS hanno dimostrato che nei pazienti
colpiti da arresto cardiaco l’impianto di un defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD) risulta essere il gold standard. Ecco perché il
numero di impianti di ICD aumenta notevolmente di anno in anno.
A un aumento della prevalenza
dedicato a questa categoria di
utenti.
OBIETTIVO
andare a rilevare le conoscenze
possedute dai pazienti portatori
di ICD concernenti lo stile e il livello di qualità di vita riferiti e percepiti dagli stessi sia prima che
dopo gli incontri di educazione
sanitaria infermieristica, confrontando poi i dati ottenuti.
IPOTESI
Verificare se i pazienti portatori di
ICD che ricevono un intervento di
educazione sanitaria infermieristica riferiscono o meno una maggiore sicurezza nello svolgimento
delle attività di vita quotidiana e
dimostrano di possedere o meno
maggiori conoscenze per quanto
riguarda il loro essere portatori di
ICD.
POPOLAZIONE
60 soggetti individuati tra tutti
i pazienti portatori di ICD afferenti presso l’U.O. di Cardiologia
formazione
dell’ospedale Castelli di Verbania.
MATERIALI E METODI
utilizzo di due questionari strutturati e autocompilati (il questionario vero e proprio ed il questionario inerente al gradimento). La
somministrazione dello strumento, avviene in due successivi momenti la prima precedentemente
agli incontri educativi e la seconda al termine degli stessi. Il questionario è composto da quattro
sezioni dai anagrafici, qualità di
vita, abitudini di vita e conoscenze riguardanti l’ICD ed infine le
condotte di riferimento.
Il campione è stato suddiviso in
5 gruppi da 12 membri l’uno e si
sono allestiti due incontri educativi per ogni gruppo.
Tecnica adottata focus group.
Questa tecnica, fondata sull’impostazione di una discussione
semi-strutturata, consente il confronto attivo con gli altri membri
del gruppo e permette ai moderatori di intervenire su quelli che
sono gli effettivi argomenti di interesse del campione.
Linea guida del programma educativo è il questionario, ovvero
tutti gli argomenti contenuti nello strumento sono stati oggetto
di discussione ed insegnamento
nel corso degli incontri, oltre alle
eventuali domande proposte dai
pazienti.
RISULTATI
Al ritiro dei questionari successivamente agli incontri, per quanto
riguarda la qualità di vita ci siamo
CONCLUSIONI
Visto l’outcome positivo, l’ipotesi
del progetto può ritenersi valida
il presente programma permette
ai pazienti di migliorare nel tempo
la loro qualità di vita, aumentare
le conoscenze possedute e
(foto Alberto Cataldi)
13
trovati ad avere a che fare con dei
dati complessivamente già positivi in partenza, nel senso che
la maggioranza dei partecipanti
ha riferito di essersi abbastanza
abituato all’idea dell’ICD e di non
ritenere il proprio stile di vita inferiore al periodo precedente all’impianto.
Pertanto gli incontri, per questo
argomento, si sono rivelati moderatamente efficaci, visto un limitato incremento di risposte positive
a tal proposito. I risultati possono
subire ulteriori miglioramenti, ma
per fare ciò, probabilmente, è necessario un quantitativo di tempo
maggiore, visto che la presa di coscienza e la reale percezione del
paziente dell’avvenuto miglioramento della qualità di vita è un
processo lungo.
Per ciò che concerne la seconda
parte del questionario tutti i punti oggetto d’indagine hanno fatto
registrare un incremento delle conoscenze. Questo significa che, al
termine del programma, i pazienti
possedevano un numero di informazioni maggiori riguardo uno
stile di vita più sano (attività fisica, alimentazione, fumo), ma anche nozioni più specifiche legate
all’ICD.
E’ emerso che tutti riterrebbero
utile educare i familiari sugli interventi da metter in atto in caso di
scarica dell’ICD.
Questo dato può dare lo spunto
per la creazione di un progetto
educativo indirizzato non solo ai
diretti portatori di ICD, ma anche
ai care-giver.
Anche dal questionario inerente al gradimento manifestato dai
partecipanti emerge un risultato
positivo il 91,7% ritiene che gli
incontri sostenuti permettano di
vivere con un maggior senso di
sicurezza.
sentirsi più sicuri. Ritengo inoltre
che i risultati possano essere
ancora migliorati, organizzando
ulteriori incontri periodici nel
tempo ed andando ad ampliare il
numero di soggetti partecipanti.
Una decisione in tale senso è
confermata anche dai pazienti
stessi, i quali per quasi il 90%
riterrebbero utile proseguire con
gli incontri. Il progetto educativo
verrà difatti proseguito all’interno
della SOC di Cardiologia e UTIC
dell’ospedale Castelli di Verbania.
interviste
14
A cura di Luciano Giroldini
Infermiere Coordinatore e Consigliere IPASVI Novara VCO
Presentazione della sede
di Verbania del Corso di Laurea
in Infermieristica dell’Università
del Piemonte Orientale
“A. Avogadro” di Novara
BREVE PRESENTAZIONE ITER
FORMATIVO
Con questa intervista
si apre una serie dedicata
alla presentazione dei Corsi
di Laurea delle nostre
Professioni.
L’intervista di questo numero
è rivolta al Coordinatore
della sede di Verbania
del Corso di Laurea in
Infermieristica Università
del Piemonte Orientale
“A. Avogadro” di Novara,
Dottoressa Paola
Scapparone.
Diploma di Infermiera Professionale conseguito alla Scuola Regionale
nel 1980. Lavora nei settori operativi (chirurgia, medicina ecc) per circa
un anno. Poi un anno di esperienza
presso un Ospedale Distrettuale
Svizzero. Tra il 1982 e il 1984 ha ricoperto la funzione di “monitrice”
alla Scuola per Infermieri Professionali dell’ex USSL 55 di Verbania. Nel
1986, dopo un distacco di due anni
a tempo completamente dedicato
alla formazione, ha conseguito il
Diploma di Infermiera Insegnante
Dirigente presso la Scuola Diretta a
Fini Speciali dell’Università Statale
di Milano; quindi si è occupata, in
Direzione Sanitaria, dell’organizzazione dei servizi, per circa vent’anni. La Dottoressa definisce questa
esperienza “ricca e complessa”: in
quegli anni cominciavano a essere
assunti, in modo regolare, i primi
Infermieri Professionali; inoltre elementi importanti di quel periodo
sono stati l’aggregazione delle
UU.SS.LL. (localmente tre sono di-
ventate una sola) e poi il processo di
aziendalizzazione. Nell’ anno 2000
l’Azienda ASL VCO ha stipulato Convenzione con l’Università del Piemonte Orientale per l’attivazione
dei Corsi di Laurea per alcune Professioni sanitarie, quindi le è stato
proposto di ricoprire il ruolo di Coordinatore del C.L. in Infermieristica. Nel 2006 ha conseguito presso
l’Università Statale di Milano la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Dall’anno Accademico 2006/2007 ricopre anche
il ruolo di Coordinatore del Master
in Management per le funzioni di
Coordinamento presso l’Università
del Piemonte Orientale di Novara.
PRESENTAZIONE
DELLO STAFF
Dal primo anno si è offerta una
capacità della sede di 50 posti agli
studenti: attualmente sono 55 più
1 riservato a studenti non appartenenti la Comunità Europea. Gradualmente lo staff è stato integrato, sono stati assegnati al Corso di
Laurea alcuni Coordinatori fino ad
15
interviste
arrivare ad avere 5 tutor: sono risorse che l’Asl concede in distacco funzionale legato alla convenzione con
l’Università. Per la scelta degli operatori si procede attraverso un bando
aziendale interno e successivamente una Commissione mista Azienda/
Università individua gli operatori. Il
ruolo del tutor è di grande rilevanza
ed ha un percorso formativo articolato e mirato. Attualmente il gruppo
è formato da cinque tutor denominati “tutor pedagogici” che si dedicano a tempo pieno allo studente:
il modello che si è scelto, presso la
sede di Verbania, è quello di far seguire lo studente dai medesimi tutor nei tre anni di corso, per meglio
seguirne la crescita professionale.
Esiste poi una forma di tutoraggio
clinico garantito da operatori che
nella maggior parte dei casi coincidono con i Coordinatori dei settori
operativi che sono quasi 50. Anche
in riferimento a quanto prevedono
gli istituti Normativi professionali,
Infermieri in attività nelle diverse
realtà operative affiancano costantemente lo studente durante il tirocinio (Infermieri Affiancatori).
QUALI SONO LE LOGICHE
E GLI OBIETTIVI PRINCIPALI
DEL CORSO DI LAUREA:
La differenza tra la formazione di
20-30 anni fa e quella di oggi deriva
dal profondo cambiamento professionale e del contesto sociale ed
economico. La mia formazione era
orientata soprattutto alla cura della
patologia ovvero veniva enfatizzato il concetto di guarigione della
malattia. Ora non è più così, gli studenti infermieri affrontano ampiamente, nei tirocini, l’aspetto della
cronicità, della non “risoluzione definitiva” dalla malattia: questo significa che occorre nella formazione
orientarsi molto di più alle persone,
alla qualità della vita, al benessere
in senso totale. E’ un impegno professionale sostanzialmente diverso.
Spesso i giovani sono in crisi perché i risultati non sono così netti e
chiari, le persone non guariscono,
rientrano in ospedale più volte.
I ragazzi non toccano con mano
gli elementi che vorrebbero quali
appunto la guarigione, il chiudere una situazione definitivamente.
Chiedono immediatezza e concretezza nel raggiungimento degli
obiettivi. La cronicità, così come la
psichiatria, offrono esperienze complesse e coinvolgenti dal punto di
vista relazionale che impegna lo
studente in maniera rilevante. Credo che un’ ottima opportunità per
gli infermieri e per gli studenti nelle strutture, sia oggi quella dell’approccio per “intensità di cura”: questo aspetto valorizzerebbe molto la
nostra professione. E’ il momento
giusto per fare, dal punto di vista
professionale, un salto di qualità. Bisognerebbe quindi preparare i professionisti a mettere in atto questo
tipo di approccio assistenziale, cercando di spendere le conoscenze
che in ambito Accademico vengono
trasmesse. Occorre trasmettere allo
studente le conoscenze e tutti gli
elementi che possano garantirgli la
capacità di compiere, in termini assistenziali, le scelte più appropriate in
ogni differente situazione. Le nostre
organizzazioni sono in movimento
continuo per cui non esistono soluzioni universali e meccanismi adatti
ad ogni situazione: per questo occorre trasmettere allo studente la
capacità di affrontare l’assistenza
con metodo.
Presso le sedi del Corso di Laurea
in Infermieristica dell’Università “A.
Avogadro” viene utilizzata la metodologia Nanda, basata sulle Diagnosi infermieristiche, cercando
inoltre di insegnare allo studente a
non concentrarsi sulla tecnica pura,
che viene smitizzata, ma ad avere
una visione globale della persona.
COSA SI FA PER RIDURRE
LA DISTANZA TRA LA
FORMAZIONE/REALTA’
DIDATTICA E LA REALTA’
LAVORATIVA:
Il problema di questa distanza non
è, a mio avviso, di facile soluzione:
I due settori si stanno avvicinando
perché c’è molta volontà da parte di
tutti di farlo: lo studente viene “accolto” con professionalità e dispo-
interviste
convenzioni sono nate anche dalla
necessità e dall’importanza di offrire
allo studente esperienze non solo
di ricovero in senso tradizionale ma
anche di cronicità, di handicap, di riabilitazione e quindi con percorsi assistenziali differenti da quelli per acuti.
MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE
DELLO STUDENTE
NELLE SEDI DI TIROCINIO:
nibilità in tutti i settori. La partecipazione regolare a tutti gli incontri con
i colleghi dei Servizi operativi e l’organizzazione di corsi di formazione
mirati per il tutaraggio e l’affiancamento clinico, è il tentativo concreto
di mantenere e incrementare un collegamento costante. Si ritiene doveroso, nei confronti della formazione
dello studente, vivere concretamente “la vita” dell’Azienda Sanitaria, nei
suoi mutamenti, sviluppi e criticità.
SEDI DI TIROCINIO
DEGLI STUDENTI:
I settori operativi, nei tre anni di corso, non vengono tutti frequentati
dal singolo studente. Sono raggruppati in aree, e in ciascuna di esse lo
studente effettua almeno una esperienza. Si tratta di area medica, chirurgica, medico-specialistica, territoriale e critica. Vi è poi la presenza di
un settore trasversale che è quello
della riabilitazione, settore che vede
il coinvolgimento di strutture esterne all’ASL. Infatti i tirocini vengono
espletati anche presso Strutture
con le quali l’Università ha stipulato
apposita convenzione. Ad esempio
l’IRCCS Istituto Auxologico di Piancavallo, il Centro Ortopedico di Quadrante oppure alcune RSA. Queste
Al primo anno sono escluse, dalle
sedi di tirocinio, alcune aree quali
ad esempio l’area critica, oppure
alcune strutture come l’Hospice. Di
seguito il percorso dello studente
si costruisce con criteri di tipo didattico – pedagogico, rispettando
sempre il percorso nelle diverse
aree. Al terzo Anno è presente la
maturazione di crediti opzionali
scelti dallo studente sulla base di
interessi particolari come ad esempio quello riferito all’elaborazione
della tesi finale.
MODALITA’ DIDATTICA
E OFFERTA FORMATIVA:
Ogni sede offre, oltre alla teledidattica, le discipline cosiddette “frontali”: tutte le discipline infermieristiche vengono insegnate da docenti
locali in “frontale”; esiste poi la “di-
16
dattica integrativa” ovvero laboratori tecnico gestuali, per approfondire alcune tematiche specifiche.
Inoltre ogni sede offre, sempre per
i crediti opzionali, proposte formative seminariali diverse e differenti,
che tengono conto dei bisogni legati alle risorse in cui la sede stessa
è inserita. Gli esami vengono tutti
espletati presso la sede centrale di
Novara, tranne l’esame di tirocinio.
ORGANIGRAMMA
DEL CORSO DI LAUREA
E RELAZIONI CON LA SEDE
CENTRALE DI NOVARA:
La collaborazione tra le diverse sedi
del Corso di Laurea in Infermieristica, attualmente sei, è un elemento
portante di tutto il progetto formativo dell’Università del Piemonte
Orientale; le complessità di ordine
organizzativo e didattico vengono
superate da una costante ed efficace collaborazione tra i colleghi delle
diverse sedi, collaborazione che si
fonda sul condiviso riconoscimento
del valore sociale della Professione Infermieristica. Il Presidente e il
Consiglio di Corso, previsto dal Regolamento e formato da tutti i docenti del C.L., indicano la direzione
verso la quale il Corso stesso deve
dirigersi.
17
clinica infermieristica
Infermiera Pediatrica Borghesan Silvia
Clinica Pediatrica G. e D. De Marchi,
Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena, Milano
Con la collaborazione di
Dott.ssa Montani Doriana (Relatore)
Martinez Raffaela (Correlatore)
Prof. Gianni Bona
(Presidente del CDL Infermieristica Pediatrica di Novara)
Teresa Bordone
(Coordinatore del CDL Infermieristica Pediatrica di Novara)
Vaccinazione
anti Papilloma Virus
valutazione dell’efficacia
di un intervento educativo
rivolto alle adolescenti.
Ruolo dell’infermiera pediatrica
ABSTRACT:
L’Italia è il primo paese europeo a
pianificare una strategia di vaccinazione pubblica anti Papilloma
Virus già a fine 2007 ma solo tra la
fine del 2008 e l’inizio del 2009 è
partita davvero la campagna vaccinale su base nazionale. In quanto rivolta a soggetti a metà tra
infanzia ed adolescenza, emerge
la necessità di informazione e di
formazione non solo per i genitori
e per gli operatori ma anche per i
diretti interessati.
E’ stato condotto uno studio descrittivo – qualitativo, tra Marzo
e Maggio 2009, per indagare la
conoscenza delle adolescenti italiane a proposito di Vaccino anti
Papilloma Virus. Gli strumenti per
rispondere al Quesito di Ricerca
sono stati un Opuscolo Informativo e un Questionario.
clinica infermieristica
Questionario ed Opuscolo sono
stati distribuiti ad un campione
di ragazze tra i 14 e i 15 anni, in
una scuola media della provincia
di Milano e in un centro vaccinale
della provincia di Novara.
Dall’analisi dei dati è emersa la
scarsa preparazione delle protagoniste di questo studio sul
vaccino a loro proposto e di conseguenza la scarsità di interventi
educativi - informativi a loro dedicati.
CHE COS’E’ IL PAPILLOMA
VIRUS UMANO?
Viene definito Umano quel particolare Papilloma Virus responsabile di infezioni umane. In natura
si conoscono almeno 120 diversi
tipi di Papilloma Virus in grado di
infettare l’uomo. Il Papilloma Virus
Umano è l’agente virale responsabile di diverse patologie la più importante delle quali è il carcinoma
della cervice uterina. A seconda
della gravità essi si distinguono in:
■ HPV A BASSO RISCHIO (il tipo
6 e il tipo 11);
■ HPV ALTO RISCHIO (il tipo
16 e il tipo 18).I virus a basso
rischio attaccano la cute, causando lesioni benigne come i
condilomi ano-genitali e il papilloma laringeo. I virus ad alto
rischio attaccano le mucose,
determinando l’insorgenza di
tumori.
CHE COSA PROVOCA
QUESTO VIRUS?
In generale possiamo classificare gli effetti di questo virus in:
■ LIEVE
Quando non ci sono sintomi
né lesioni visibili, la persona è
sana ma è comunque portatrice del virus.
■ MODERATO
Quando provoca la comparsa
dei condilomi genitali
verruche di colore rosa, rosso o
marrone, di varia dimensione.
nell’area genitale altamente infettive che regrediscono entro
pochi mesi.
■ GRAVE
Quando ripetute infezioni portano a modificazioni cellulari
tali da provocare il cancro. Generalmente l’età media delle
donne che sviluppano il cancro
è 35/40 anni.
COME SI CURA?
Non esiste una terapia specifica
efficace per debellare l’infezione
da HPV e impedire che si sviluppi.
L’unica strategia possibile è rappresentata dal trattamento delle
lesioni provocate dall’HPV con lo
scopo primario di eliminarle, perché causano sintomi fisici o psicologici.
COME SI PREVIENE?
COME E QUANDO
SI CONTRAE?
L’infezione avviene sia nell’uomo
che nella donna per contatto diretto con la superficie corporea e
le mucose, durante i rapporti sessuali, anche non completi.
E’ difficile cercare di prevenire
un’infezione considerata la più
frequente al Mondo soprattutto fra i giovanissimi. L’utilizzo del
preservativo non è un metodo
sicuro, in quanto previene solo al
60-70% perché il contatto pelle a
18
pelle può avvenire in parti del corpo che il preservativo non copre.
Esistono altre strategie di prevenzione classificabili in Prevenzione
Primaria e Secondaria.
La Prevenzione Primaria è rappresentata dal Vaccino Anti - Papilloma Virus che ha un’efficacia
del 99-100.
La Prevenzione Secondaria è rappresentata invece dal Pap Test che
ha un efficacia di circa l’80%.
La due strategie non vanno prese
una come sostituzione dell’altra
ma vanno altresì integrate per una
maggiore prevenzione.
A COSA SERVE
IL VACCINO?
La Vaccinazione Anti Papilloma
Virus serve a prevenire il cancro
della cervice uterina e le relative
lesioni cutanee. Attualmente vi
sono due vaccini con effetti che
durano per almeno cinque anni.
- VACCINO TETRAVALENTE:
Previene dai quattro tipi di virus
più pericolosi 6, 11, 16 e 18.
- VACCINO BIVALENTE:
Previene dai due virus più pericolosi in assoluto, 16 e 18.
CHI DEVE FARE
IL VACCINO?
In Italia viene offerta gratuitamente la Vaccinazione Anti Papilloma
Virus alle ragazze di Dodici anni
perché si pensa che le dodicenni
non siano ancora state contagiate dal virus non avendo ancora
un’attività sessuale e perché in
questa fascia d’età è molto elevata
la risposta immunitaria al vaccino.
Tutte le altre ragazze o donne interessate potranno eseguire la
vaccinazione in privato a pagamento presso il proprio medico
curante o ginecologo.
19
clinica infermieristica
COME SI FA
IL VACCINO?
Entrambi i vaccini richiedono tre
somministrazioni intramuscolari
(Muscolo Deltoide) con scadenze precise, diverse per i singoli
vaccini.
VACCINO TETRAVALENTE:
1° Somministrazione _ Tempo Zero
2° Somm.ne _ A 2 mesi dalla 1°
3° Somm.ne _ A 6 mesi dalla 1°
VACCINO BIVALENTE:
1° Somm.ne _ Tempo Zero
2° Somm.ne _ A 1 mese dalla 1°
3° Somm.ne _ A 6 mesi dalla 1°
STUDIO DI RICERCA
E’ stato costruito un Opuscolo,
adeguato all’età della popolazione di studio, tra Dicembre 2008 e
Febbraio 2009.
Il testo dell’Opuscolo è suddiviso
in 8 capitoli più un piccolo dizionario.
L’Opuscolo è stato inviato a due
strutture competenti la scuola
media Simone da Corbetta di Corbetta (Mi) e all’Ufficio d’Igiene di
Borgomanero (No). Tra Aprile e
Maggio 2009 è stato distribuito,
gratuitamente e senza impegno,
alle ragazze nate tra il 1995 e il
1997 con modalità diverse a seconda della struttura.
Nella scuola media, in accordo
con i docenti, sono state dedicate alcune ore di lezione, durante
le quali le ragazze hanno visionato, letto e discusso in gruppo con
l’aiuto della docente di scienze.
Nel centro vaccinale l’Opuscolo
è stato distribuito alle ragazze
dopo aver effettuato la Vaccinazione Anti HPV. Per verificare la
comprensione, l’utilità ed il gradimento dello strumento, insieme
i dati
Opuscoli Consegnati
142
Opuscoli Compilati
140
Centro Vaccinale
70
Scuola
70
Hai già sentito parlare di Papilloma Virus?
77,2%
Sì
No
22,8%
Se sì da chi ne hai sentito parlare?
33%
Genitori
Amiche
16%
Professori
18,8%
Tv
33,9%
Altro
15,2%
Quanto pensi di saperne sull’argomento?
Niente
25%
Poco
39,3%
Qualcosa
32,9%
Abbastanza
2,8%
In generale l’argomento quanto ti interessa?
3,9%
Poco
Così Così
48,2%
Tanto
47,9%
A cosa serve un vaccino?
52,9%
A combattere le malattie
A non ammalarsi
45%
Non serve
0%
Non so
2,2%
Perché l’Opuscolo “Vaccinazione Anti- Papilloma Virus (HPV)” viene proposto solo alle ragazze?
Perché i maschi non si infettano con l’HPV
18,6%
Perché il Vaccino Anti- Papilloma Virus è consigliato solo alle ragazze in quanto possono avere conseguenze maggiori rispetto ai ragazzi
81.4%
La lettura e la comprensione dell’opuscolo sono state?
80%
Facile da comprendere, le parole sono semplici e ben spiegate
Alcune parti erano facili da capire, altre parti no
20%
Difficile da comprendere, le parole utilizzate sono troppo tecniche
0%
L’impaginazione, la scelta dei caratteri e delle immagini ti è piaciuta?
95,7%
Sì
No
4,3%
Leggere l’Opuscolo ti ha aiutata a capirne qualcosa di più su questo argomento?
99,3%
Sì
No
0,7%
Sei già stata sottoposta alla prima dose della Vaccinazione?
Sì
52,2%
No
47,8%
clinica infermieristica
all’Opuscolo è stato pensato anche un Questionario molto semplice. Il Questionario si compone
di due parti
una parte con domande preliminari che vanno ad
indagare la conoscenza generale
prima di leggere l’Opuscolo; l’altra parte con domande che vanno
ad indagare la conoscenza dopo
aver letto l’Opuscolo.Le Domande della prima parte sono cinque
e sono chiuse a risposta multipla.
Le Domande della seconda parte
sono sette, di cui cinque chiuse e
a risposta multipla, come per la
prima parte, in più vi sono due do-
CONCLUSIONI
Dal campione sondato è stato
rilevato che le adolescenti possiedono una conoscenza medio/
scarsa sull’argomento e che in
molti casi la maggiore fonte di informazione sono i genitori delle
stesse. Bisogna però rilevare anche che è presente anche un’influenza, seppur minima, dei mezzi di telecomunicazione, come
internet o la tv.
Ancora abbastanza scarsi e approssimativi sono invece gli interventi delle strutture sanitarie
e mediche, in circa il 15% delle
intervistate si presuppone che vi
siano anche le figure dei medici
curanti o dei ginecologi.
Da ciò si può dedurre che anche
se si sta affrontando una temati-
20
mande aperte di chiusura.
Tutte le risposte sono presenti nel
testo. Nelle ultime due domande
le intervistate sono lasciare libere
di esprimere le proprie idee e opinione, hanno a disposizione uno
spazio di sei righe per ciascuna
domanda. Il Questionario è anonimo, viene garantita la privacy
e il trattamento dei dati, l’unico
dato personale richiesto per fini
statistici è l’anno di nascita. I questionari sono stati ritirati nel mese
di Giugno 2009 e visionati. Tutte le
risposte date sono state raccolte e
i dati inseriti in tabelle, per avere
dei risultati statistici sull’efficacia
dello strumento utilizzato. Il lavoro è stato ben accettato e ben
apprezzato tanto che nella scuola
media la lezione di gruppo è stata riproposta all’inizio dell’anno
scolastico 2009/2010 e nel centro
vaccinale l’Opuscolo è diventato
parte integrante delle note informative del centro.
BIBLIOGRAFIA
ca non facile come la sessualità
degli adolescenti, da parte dei
genitori una certa reticenza è
stata già vinta, ora manca però
un dialogo tra strutture sanitarie e adolescenti, teso a chiarire
gli obiettivi della vaccinazione e
quelle lacune che a volte i genitori non possono riempire.
A questo scopo sarebbe necessario divulgare un opuscolo dedicato in prima persona alle adolescenti come anche organizzare
campagne di informazione mirate proprio nelle scuole dirette da
personale medico e infermieristico, per preparare adeguatamente le adolescenti ad affrontare il
vaccino come una scelta di vita
per la propria salute futura.
■ Ministero della Salute “Vaccinazione contro il Papilloma Virus”;
■ Società Italiana di Pediatria “La
Vaccinazione verso il Papilloma
Virus Umano (HPV), Consensus
Conference dell’area pediatrica;
■ Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica, Agosto 2007,
Anno XXI – Numero 52 “Papilloma Virus (HPV)”;
■ Osservatorio Nazionale Screening “Le 100 Domande sull’HPV”
13 Dicembre 2007;
■ “Vaccinati contro il Papilloma
Virus Umano – Puoi ridurre
il rischio del cancro del collo
dell’Utero” Opuscolo fornito ai
servizi vaccinali delle ASL Piemontesi dal Sistema Sanitario
Regionale del Piemonte.
21
informazioni
Progetto SICURE : proroga al Corso
Accreditamento ECM Commissione Nazionale Formazione Continua numero
evento: S308002
La Commissione Nazionale per la Formazione Continua nella seduta del 13
gennaio 2010, su richiesta della Direzione Generale della Programmazione
Sanitaria e dei Livelli di Assistenza, ha ratificato la proroga per l’anno 2010
del Corso Sicure, se attivato dai Collegi e dagli Ordini Provinciali per i propri
iscritti.
Il Collegio IPASVI di Novara VCO aderisce a questa iniziativa proponendo
una giornata formativa che riprenderà i contenuti del Manuale, in tema di
rischio clinico, malpractice, documentazione infermieristica e aspetti legali
dell'attività infermieristica.
La modalità con cui sarà possibile acquisire i 20 crediti ECM prevede, a
differenza dell’iniziale progetto Sicure, una partecipazione attiva attraverso
l’organizzazione di un evento che affronti i temi specifici del rischio clinico e
delle buone pratiche, contenuti nel Manuale “Sicure: sicurezza dei pazienti e
gestione del rischio clinico” scaricabile dal sito www.ipasvinovara.it oppure
www.ipasvi.it
La lettura del manuale è elemento indispensabile, prima della
partecipazione alla giornata formativa, al fine di poter superare il test di
valutazione finale per l’acquisizione dei crediti ECM.
ATTENZIONE: possono aderire SOLO gli infermieri, infermieri pediatrici,
assistenti sanitari che non hanno preso parte all’iniziativa della
Federazione nei due anni precedenti, in modalità FAD.
Il Corso è GRATUITO
L'evento formativo sarà proposto nelle zone di Novara e VCO per un totale di
300 posti.
COSA FARE per partecipare alla giornata formativa?:
consultare il Sito www.ipasvinovara.it per visualizzare il Programma e le
modalità di iscrizione all'evento.
22
informazioni
PROPOSTE FORMATIVE DEL COLLEGIO
PER IL SECONDO SEMESTRE 2010
Evento formativo
Il nuovo Codice
Deontologico
dell’Infermiere:
guida per
una pratica etica
e competente
Chi decide
per la mia vita?
Le direttive
anticipate
di trattamento:
aspetti clinici,
etici e legali
Date
Luogo
Modalità
iscrizione
25.9.2010
Novara
Hotel Cavour
Via S.Francesco
d’Assisi, 8
di fronte alla
stazione
ferroviaria
Tel. 0321 30237
(in orario di
apertura)
dopo
1 settembre
40 partecipanti
Verbania
Villa Caramora
C.so Mameli,197
Tel. 0321 30237
(in orario di
apertura)
dopo 15
settembre
100 partecipanti
23.10.2010
Crediti
ECM
6
6
Per il dettaglio dei programmi consultate il sito www.ipasvinovara.it
(verranno inserite le brochure specifiche)
Partecipazione gratuita agli iscritti del Collegio IPASVI di Novara e VCO
(fino ad esaurimento posti)
Per iscritti ad altri Collegi IPASVI il costo è stabilito in euro 50,00 per giornata formativa
Per coloro che hanno già partecipato alle precedenti edizioni non sarà possibile iscriversi
(foto Alberto Cataldi)
COLLEGIO IPASVI DI NOVARA E VERBANO CUSIO OSSOLA
CHIUSURA
ESTIVA
SEDE DI NOVARA dal 9 al 21 agosto
SEDE DI VERBANIA dal 9 al 24 agosto
Buone Vacanze
dal Consiglio Direttivo
e dal Consiglio Revisori dei Conti
23
informazioni
Il Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO, promuove Progetti di Miglioramento
dell’assistenza nei contesti lavorativi, attraverso un concorso aperto ai propri iscritti
Progetto di miglioramento
nella Continuità Assistenziale:
l’infermiere e la persona dalla dimissione
alla presa in carico sul territorio
Finalità: promuovere iniziative di miglioramento dell’assistenza
infermieristica per implementare, favorire e migliorare le pratiche
assistenziali, l’organizzazione delle cure e l’utilizzo delle risorse.
Partecipanti: tutti gli Infermieri, Infermieri Pediatrici e Assistenti
Sanitari, regolarmente iscritti al Collegio IPASVI di Novara - VCO alla
data di scadenza del presente concorso.
L’elaborato può essere redatto da un singolo partecipante o da
un gruppo di iscritti. Non possono partecipare i membri della
Commissione esaminatrice degli elaborati.
Termini di presentazione della domanda e dei lavori:
L’elaborato con allegata la domanda di partecipazione al concorso,
redatta in carta semplice, dovrà essere indirizzata alla Presidente del
Collegio IPASVI di Novara-VCO, via Biandrate 20/b 28100 Novara e
dovrà pervenire entro le ore 12 del 28 febbraio 2011.
L’elaborato e relativa domanda si considerano prodotti in tempo utile
anche se spediti a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno entro
il termine indicato facendo fede al timbro e data dell’ufficio postale.
Il termine stabilito per la presentazione del lavoro è perentorio; non
saranno presi in considerazione i progetti presentati o spediti al di
fuori del termine stabilito. Il Collegio non si assume la responsabilità
nel caso di perdita del lavoro a causa della inesatta indicazione del
recapito da parte del candidato né per eventuali disguidi postali non
imputabili a colpa del Collegio stesso.
Alla domanda dovranno essere allegate:
• tre copie cartacee del progetto di miglioramento con il quale
si intende concorrere
• una copia del lavoro salvato su supporto magnetico CD
Le copie inviate non saranno restituite
Indicazioni editoriali: Si raccomanda l’aderenza, della
struttura dell’elaborato, allo schema allegato
La domanda di partecipazione, allegata all’elaborato, dovrà
essere compilata in ogni sua parte compreso il domicilio ed il
recapito telefonico presso il quale, ad ogni effetto deve essere data
comunicazione relativa al concorso.
Gli Autori dovranno scrivere i propri elaborati su carta A4, unica
facciata, doppia spaziatura, margine 2 cm per lato, pagine
numerate, carattere Arial, corpo 12. Le figure e le tabelle devono
essere chiare e semplici, numerate progressivamente in cifre arabe
e accompagnate da brevi ed esaurienti didascalie. Le citazioni
bibliografiche devono riferirsi a tutti gli autori citati nel testo.
L’elaborato deve essere accompagnato da un riassunto in italiano
(abstract) per un massimo di 250 parole, con indicazioni di obiettivi,
metodi, risultati e conclusioni.
Gli elaborati che non presentano tali caratteristiche non
saranno presi in considerazione per il concorso.
I lavori saranno pubblicati sul periodico del Collegio IPASVI
“Dialogare” e sul Sito www.ipasvinovara.it
Commissione esaminatrice: La commissione esaminatrice
nominata con atto deliberativo e presieduta dalla presidente del
Collegio IPASVI, è composta dai rappresentanti e dai delegati del
Consiglio Direttivo del Collegio IPASVI di Novara - VCO.
La graduatoria e i premi: La valutazione dei lavori sarà
effettuata considerando:
• rigorosità del metodo scientifico
• ricadute organizzative nell’operatività quotidiana
• applicabilità nella realtà territoriale locale
• aderenza allo schema del progetto proposto
• rilevanza ed originalità del lavoro presentato
La graduatoria dei lavori idonei sarà formulata dalla Commissione
esaminatrice, approvata con provvedimento deliberativo e, sulla
base dei criteri indicati, verrà individuato il lavoro migliore con
l’attribuzione del seguente premio:
1° classificato euro 1.000,00 (mille//00)
2° classificato euro 600,00 (seicento//00)
3° classificato euro 400,00 (quattrocento//00)
Le decisioni della Commissione esaminatrice sono inappellabili.
La premiazione verrà effettuata nella Giornata Internazionale
dell’Infermiere anno 2011, in data da definirsi.
Il presente bando verrà inviato alle Direzioni Infermieristiche e
Generali delle ASL Novara, ASL VCO e ASOU Novara.
Il bando, il modulo con i dati anagrafici e lo schema di progetto, potrà
essere scaricato anche dal sito del collegio www.ipasvinovara.it
Allegati:
1 - scheda dati anagrafici
2 - schema progetto di lavoro
La presidente F.to Antonella Arreni
informazioni
24
Alla Presidente del Collegio IPASVI
Al Consiglio Direttivo
Collegio IPASVI Novara e VCO
Modulo adesione
al Progetto di miglioramento
Cognome
Nome
Nato a /il
Via
Comune di residenza
CAP
Domicilio
N. tel.
Cellulare
E-mail
Ruolo professionale
Sede lavorativa (indirizzo completo)
Numero di iscrizione
al Collegio IPASVI Novara VCO
I dati raccolti saranno trattati anche con strumenti informatici esclusivamente nell’ambito della domanda per la
quale sono stati resi, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.Lgs. 30.06.2003 n. 196.
Data
Firma
25
informazioni
Schema
progetto miglioramento
SCHEMA PROGETTO MIGLIORAMENTO
Professionista:
Luogo di riferimento:
Azienda Sanitaria (di riferimento):
ALTRE AZIENDE PARTECIPANTI (di riferimento in caso ci siano):
TITOLO DEL PROGETTO:
RESPONSABILE PROGETTO:
AREA DI INTERESSE/RIFERIMENTO:
CAMPO DI APPLICAZIONE
PREMESSA:
INTRODUZIONE:
ESIGENZE AFFRONTATE DAL PROGETTO:
OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO:
OBIETTIVI SPECIFICI E RISULTATI ATTESI:
DESCRIZIONE DELL’ OBIETTIVO E INDICATORE DI RISULTATO
FASI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETT0
(obiettivo – fase attività-data avvio-data termine-durata gg)
RIEPILOGO RISORSE NECESSARIE –PERSONALE-TECNOLOGIE- MATERIALE
RICHIESTA DI FINANZIAMENTO
VISIBILITÀ DEL PROGETTO – COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDERS
EVENTUALI ATTIVITÀ CORRELATE ALL’IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO:
Formazione:
Consulenze Esterne:
PUNTI DI FORZA
(vantaggi e ricadute positive; benefici attesi dal progetto)
PUNTI DI DEBOLEZZA
(criticità e ostacoli alla realizzazione )
UTENTI CHE BENEFICIANO DEI RISULTATI:
SISTEMI PER LA VERIFICA E VALUTAZIONE DEI RISULTATI
(allegare gli strumenti, i criteri di valutazione e lo standard)
informazioni
26
P.E.C. GRATUITA A TUTTI GLI ISCRITTI
Secondo quanto stabilito dalla Legge 2/2009, art. 16, comma 7, “I professionisti iscritti in albi ed elenchi
istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi Ordini e Collegi il proprio indirizzo di Posta Elettronica
Certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata
in vigore del presente decreto. Gli Ordini e Collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via
telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo
indirizzo di posta elettronica certificata”.
La scadenza a cui si fa riferimento era quella del novembre 2009 per cui, i professionisti che non
abbiano ancora provveduto, risultano, di fatto, inadempienti all’obbligo di legge.
Per offrire un aiuto agli Iscritti che ancora non siano riusciti ad ottemperare a quanto previsto, i Collegi
di: ASTI – BIELLA – CUNEO – NOVARA-VCO – TORINO – VERCELLI, hanno stipulato una convenzione con
il provider di Poste Italiane per mettere gratuitamente (fino al 31/12/2011) a disposizione dei propri
iscritti una casella individuale di posta elettronica certificata.
Per ottenerla, gli iscritti interessati dovranno far pervenire entro il 30 ottobre 2010 alla segreteria
del Collegio di Novara-VCO, via fax, via mail oppure consegnato a mano, il modulo di richiesta in
calce riprodotto, unitamente alla fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità.
ATTENZIONE: La comunicazione dell’attivazione della casella e della relativa password di accesso sarà
inviata all’indirizzo e-mail indicato nel modulo.
Si prega pertanto di compilare correttamente ed in modo leggibile, il relativo campo.
Si ricorda a quanti avessero già provveduto all’attivazione di una casella di posta PEC, di comunicarla
al Collegio.
Alla Segreteria del Collegio Interprovinciale IP.AS.VI. di NOVARA E VCO
Con la presente il/la sottoscritt___ richiede l’attivazione di una casella di Posta Elettronica certificata.
A tal fine fornisce i propri dati personali:
Cognome
Nome
Luogo di nascita
Prov. (
Residente a
) data di nascita
Via
CAP
Indirizzo e-mail:
(scrivere in stampatello)
Titolo professionale
Firma leggibile per esteso:
Il sottoscritto/a interessato/a, acquisite le informazioni fornite dal titolare del trattamento ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.
196/2003, con la firma apposta alla presente scheda informativa, attesta il proprio consenso affinché il titolare proceda al
trattamento dei dati personali come risultanti dalla presente scheda informativa.
Data
Firma leggibile
27
informazioni
rubriche
28
A cura di Roberto Cavagna e Andreina Zavaglio
SUCCESSO DI PRESENZE
A “RACE FOR THE CURE”.
“AFFRANCA LA VITA”
CON IL FRANCOBOLLO IPASVI
Nonostante la pioggia,
domenica 16 maggio più
di 50.000 persone hanno
partecipato alla “Race for
the cure”, ovvero l’undicesima edizione della celebre mini-maratona di solidarietà dedicata alla lotta
contro i tumori del seno.
Il momento centrale
dell'evento è stato rivolto alla presentazione del
francobollo dedicato alla
professione infermieristica. Infatti, in occasione di
tale avvenimento Annalisa Silvestro, presidente
della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, ha
affermato: “Apprezziamo questa iniziativa anche
per il messaggio che verrà trasmesso a milioni di
cittadini. Si tratta di un riconoscimento al ruolo
chiave che gli infermieri svolgono a favore della salute di tutti. Ogni giorno, si fanno carico di
molteplici e variegati processi assistenziali: sono
presenti in ogni struttura, servizio, unità operativa del sistema sanitario, nell’arco delle 24 ore, per
365 giorni all’anno, ma anche nelle case dei loro
concittadini, nel luogo, cioè, in cui possono essere mantenuti affetti, ricordi e storie, per garantire
un’assistenza compiuta e professionalizzata. [..]
Idealmente, tutti i 370.000 infermieri italiani sono
raffigurati nell’immagine del francobollo, accompagnata dallo slogan “Affranca la vita”. Questo slogan riassume bene il senso e lo scopo del lavoro
che, ogni giorno, gli infermieri svolgono al fianco
di ogni malato, ovvero dare a chi è colpito dalla
malattia il sostegno necessario per recuperare le
forze o, comunque, per esprimere tutte le potenzialità che la sua condizione gli consente.”
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Notizie flash
30 MAGGIO 2010.
GIORNATA NAZIONALE DEL SOLLIEVO
Tratto da: www.ipasvi.it (newsletter)
“Rendere più facile l'assunzione a domicilio di farmaci utili a prevenire e lenire il dolore, attraverso
una stretta collaborazione tra infermieri e farmacisti” è l'orientamento del legislatore presentato
lo scorso 30 maggio in occasione della celebrazione della “Giornata nazionale del Sollievo”.
Nell'annunciare l'adesione degli infermieri italiani
all'iniziativa della Fondazione “Gigi Ghiotti”, la presidente della Federazione Nazionale dei Collegi
Ipasvi, Annalisa Silvestro, ha ricordato l'impegno
quotidiano degli infermieri italiani per alleviare il
dolore dei pazienti e ha espresso l'apprezzamento della professione per la legge 38/2010 che facilita l'accesso alle cure palliative e alla terapia del
dolore riconoscendo un importante ruolo agli
infermieri nella rilevazione e nel trattamento del
dolore. Infatti prevenire e contrastare il dolore e
alleviare la sofferenza qualunque sia la condizione clinica e fino al termine della vita dell’assistito,
sono precisi doveri degli infermieri espressamente indicati dal Codice deontologico.
VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
DEI SERVIZI SANITARI REGIONALI
Tratto da: http://www.salute.gov.it/ e
Il Sole 24 Ore Sanità
All’interno del sito del Ministero della Salute è interessante leggere come verrà lanciata la cosiddetta “operazione trasparenza nella Sanità”, ovvero
come il lavoro svolto delle Aziende Ospedaliere e
delle Aziende Sanitarie Locali italiane verrà valutato oggettivamente attraverso una precisa serie di
indicatori ed in seguito reso pubblico a tutti i cittadini. Per ora il Ministero ha affidato, nell’ambito
del progetto SIVEAS (Sistema nazionale di Verifica
e controllo sull'Assistenza Sanitaria), al Laborato-
(f
rubriche
rio Management e Sanità della Scuola Superiore
Sant’Anna di Pisa l’elaborazione, in via sperimentale, di un primo gruppo di indicatori per misurare
l’appropriatezza, l’efficienza e la qualità dei servizi
sanitari erogati. L’interessante risultato di valutazione con l’analisi dei vari indicatori, regione per
regione, “Performance 2008. Promossi e bocciati
delle cure” è stato pubblicato anche all’interno del
settimanale “Il Sole 24 Ore Sanità”. Comunque questo set di 34 indicatori (che privilegiano: il governo
della domanda; l’efficienza e l’appropriatezza delle
prestazioni; la qualità clinica; l’efficacia assistenziale; l’efficienza prescrittiva farmaceutica; l’efficacia
dell’assistenza collettiva e di prevenzione) rappresenta un primo strumento che andrà a comporre
un complessivo sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali attualmente allo studio dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i
Servizi sanitari regionali).
IL LIBRO BIANCO SUGLI STATI VEGETATIVI
E DI MINIMA COSCIENZA
Tratto da: http://www.salute.gov.it/
(foto Alberto Cataldi)
L’onorevole Roccella, Sottosegretario alla Salute,
ha presentato presso l’Auditorium del Ministero il
“Libro Bianco sugli stati vegetativi e di minima
coscienza”. A questo avvenimento hanno preso
parte anche il coordinatore della Commissione
ministeriale sugli Stati Vegetativi e i rappresentati dell’associazione “Gli amici di Luca”, della Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico
(Fnatc) e dell’associazione Vita vegetativa (Vi.ve).
Questo importante documento, formulato in maniera condivisa dalle associazioni, serve per contribuire a comprendere la realtà delle persone in
stato vegetativo e di minima coscienza; una condizione particolare che si
differenzia dal coma e che
mette in evidenza i bisogni
delle famiglie che vivono la
condizione di una persona
gravemente disabile. Il Libro bianco sugli stati vegetativi e di minima coscienza
corredato da una breve sintesi per la stampa possono
essere consultati e scaricati
direttamente dal sito del
Ministero della Salute.
SEMPRE PIU’
OVERSESSANTA
Tratto da: Sanità 5 Stelle
(foto Alberto Cataldi)
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In costante aumento il numero degli italiani con un’età
maggiore di sessanta anni,
questo è in estrema sintesi
il risultato dei dati pubblicati
recentemente dal Censis. Secondo questo documento
nel 2020 i cosiddetti oversessanta rappresenteranno il
25% della popolazione. Inoltre il Censis ci spiega che
è l’incremento dell’età media a determinare il trend,
che vedrà aumentare la percentuale di questa fascia
di popolazione dal 14% al 26% nei prossimi 10 anni.
Questo è un dato apparentemente allarmante, ma
(sempre secondo il Censis) le condizioni di salute
delle persone che oggi sono chiamate anziani, tra
15 anni saranno molto diverse: in meglio. Infatti sotto il profilo delle condizioni di salute, non bisogna
dimenticare che negli ultimi 10 anni la percentuale
di persone non autosufficienti è scesa, tra coloro che
hanno meno di 75 anni, dal 22% al 19%. E’ previsto
però un aumento delle patologie specialistiche collegate all’avanzare dell’età, il che pone notevoli problemi e interrogativi sotto il profilo della capacità di
risposta del welfare italiano.
RISPOSTE VIA WEB
Tratto da: Sanità 5 Stelle
Un call-center molto speciale organizzato da un
gruppo di ricercatori canadesi è stato il fulcro di un
interessante esperimento-studio durato circa due
anni. Le persone impegnate, oltre ai ricercatori, sono
state: 4 bibliotecari; 82 medici di medicina generale;
5 infermieri; 1 specializzando. Questo servizio, oltre
a rispondere a 1889 domande con un tempo medio di attesa di circa 15 minuti, ha soddisfatto pienamente tutti gli utilizzatori dimostrando come è possibile creare sistemi in cui vengono messe a frutto
nel migliore dei modi le competenze di ciascuno: la
capacità di trovare risposte corrette dai bibliotecari e
l’esperienza clinica di medici e infermieri. Lo studio
ha inoltre dimostrato che, con un adeguato addestramento e utilizzando le fonti corrette, è possibile
trovare le informazioni che si cercano in tempi ragionevolmente brevi.
rubriche
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Buona lettura...
Se anche Voi avete letto un libro
che vi è piaciuto in modo particolare e volete rendere partecipi
altri colleghi, scriveteci, scriveteci e scriveteci…
recensione a cura di Viviana Portaluppi
recensione a cura di Roberto Cavagna
recensione a cura di Andreina Zavaglio
MEZZANOTTE E CINQUE A BHOPAL
Autore: D. Lapierre - J. Moro
Casa Editrice: Mondadori
Anno 2003
Pagine 380
Euro 9,50
Questo libro è il resoconto dettagliato di oltre 3 anni di indagini su
una tragedia che solo oggi (giugno
2010) trova una conclusione. Tra il
2 ed il 3 dicembre 1984, a mezzanotte e cinque, una massiccia nube
di gas letale, l’isocianato di metile
(MIC) fuoriuscì dalla fabbrica di pesticidi della Union Carbide India,
costruita nel cuore della bidonville
di Bhopal. Morirono dalle sedici
alle trentamila persone e mezzo
milione furono i feriti. Indescrivibili le sofferenze della morte per
avvelenamento da MIC. Il libro,lo
leggi come se fosse un thriller, ma
è drammaticamente crudo e vero.
380 pagine di drammi, ma anche
racconti di amore e solidarietà, di
piccoli e grandi eroi (come i medici
che morirono nel tentativo di rianimare le vittime con la respirazione
bocca a bocca). Dopo 25 anni, la
sentenza: otto condannati per 20
mila morti. I sopravvissuti hanno
accolto la sentenza alcuni in lacrime ed altri con visibile rabbia: due
anni di carcere per “negligenza.”
IL WELFARE DEI SERVIZI
ALLA PERSONA IN ITALIA
Autore: M. Burgalassi
Casa editrice: Franco Angeli
Anno 2008 - Pagine 144
Euro 15,00
Il testo presenta i percorsi di analisi
del sistema italiano di welfare prestando particolare attenzione alla
distinzione tra previdenza, sanità e
assistenza sociale. Partendo dalla
descrizione della prospettiva che
meglio rappresenta la situazione attuale, ovvero quella che ridefinisce
il nostro welfare distinguendo la dimensione dei trasferimenti da quella
dei servizi, l’autore propone un approfondimento su quella parte del
welfare dove si collocano le attività
rilevanti per la salute. Attività riconducibili ai servizi alla persona che si
differenziano per i contenuti di cura,
socialità e relazione e che trovano
definizione nello spazio operativo
dei servizi sanitari, sociali e socio-sanitari. Infatti nel testo troviamo una
dettagliata analisi: dei tratti caratteristici della sanità pubblica italiana
nel periodo del “federalismo”; degli
attuali mutamenti nel settore dei
servizi causati dal processo di “regionalizzazione”; della complessa questione dell’integrazione tra il sociale
e il sanitario.
MANI MIRACOLOSE
Autore: B. Carson - C. Murphey
Casa Editrice: EUN
Pagine 192
Anno 2008
Euro 12,00
Mani miracolose è la storia di Ben Carson, un uomo
straordinario che dona ai bambini morenti una
seconda possibilità di vita. Ben, ragazzino di colore
dei sobborghi di Detroit, si vede costretto a metabolizzare la separazione dei propri genitori a soli
8 anni. Lui e il fratello vivono con la madre Sonya,
donna poco istruita ma estremamente intelligente, determinata e coraggiosa, che ha sacrificato la
propria vita per avere la certezza che i suoi due figli
potessero partire da una buona posizione. Ben, con
l’aiuto di questa splendida madre, ha capito dopo
un periodo di infanzia difficile, che la buona volontà e la determinazione l’avrebbero portato lontano.
Suo desiderio più grande: diventare medico. Ha
frequentato la Yale University, dove ha conseguito
una laurea in psicologia e successivamente è andato alla Scuola di Medicina dell’Università del Michigan, dove il suo interesse si spostò sulla psichiatria
e neurochirurgia. Attualmente dirige il reparto di
neurochirurgia pediatrica alla Clinica Universitaria
Johns Hopkins di Baltimora. Durante il suo cammino di vita Carson ha capito di non essere solo, il suo
miglior alleato: Dio. Egli è un uomo colmo di umiltà, coraggio e sensibilità; è membro della Chiesa
Cristiana Avventista. In questo libro il dott. Carson
ci porta all’interno della sala operatoria per essere
testimoni delle operazioni di chirurgia che hanno
indicato strade nuove al mondo medico.
31
rubriche
la segreteria
informa
SEGRETERIA SEDE DI NOVARA
Indirizzo
Via Biandrate, 20b NOVARA
Orari di segreteria lunedì e mercoledì 15:00 -17:00
venerdì e sabato 10:00 - 12:00
Recapiti
Tel. 0321.30237 fax 0321.393276
E-mail
[email protected]
[email protected]
SEDE DI VERBANIA
Indirizzo
Piazza Aldo Moro, 5 VERBANIA
Orari di segreteria martedì 15:00 - 17:00
Recapiti
Tel. 366.1544544
Dal 1° settembre 2010 le caselle di posta elettronica
ipasvinovco@infinito.it e [email protected]
VERRANNO DISATTIVATE
CAMBIO RESIDENZA
È indispensabile comunicare tempestivamente ogni cambio di residenza con una delle seguenti modalità:
• attraverso comunicazione scritta direttamente alla segreteria del Collegio
• per posta, fax o e-mail.
Coloro i quali cambiano provincia hanno facoltà di chiedere al Collegio della nuova residenza il trasferimento dell’iscrizione.
SMARRIMENTO TESSERA
In caso di smarrimento o furto della tessera di iscrizione al Collegio è necessario:
• sporgere denuncia di smarrimento/furto alle autorità competenti (Questura, Carabinieri)
• presentare al Collegio copia della denuncia e due foto tessera per avere il duplicato.
I certificati di iscrizione hanno validità di sei mesi (legge 15 maggio 1997 n. 127) e possono essere richiesti in segreteria con le seguenti modalità:
• direttamente ed in tempo reale presso la segreteria
• telefonicamente, fax o e-mail, indicando le generalità del richiedente. Nel caso in cui non sia l’interessato a ritirarlo,
la persona incaricata deve essere munita di delega e fotocopia del documento di identità del richiedete il certificato.
Si ricorda che il certificato di iscrizione è un documento e può essere autocertificato.
CANCELLAZIONE DALL’ALBO
La presentazione della domanda per la cancellazione dall’Albo deve pervenire al Collegio entro il 30/11/2010.
Per le modalità consultare il sito oppure contattare la segreteria.
LIBERA PROFESSIONE
Chi esercita o intende intraprendere l’attività libero professionale deve darne comunicazione al Collegio.
Si ricorda che l’attività libero professionale implica l’iscrizione alla Cassa di Previdenza ENPAPI.
COLLOQUI
È possibile avere un incontro con la Presidente o un membro del Consiglio Direttivo previo appuntamento telefonico.
SERVIZIO BIBLIOTECA
Ricordiamo a tutti gli iscritti che il Collegio presso la sede di Novara mette a disposizione un servizio di biblioteca presso il quale si possono richiedere libri e consultare riviste scientifiche. All’interno del sito del Collegio, nella sezione
biblioteca potrete trovare il regolamento, l’elenco dei testi e delle riviste.
SITO www.ipasvinovara.it
All’interno del sito è possibile ad esempio scaricare la modulistica reperibile in segreteria, inviare eventuali quesiti
(tramite il link “contatti”), consultare le diverse sezioni tematiche ricche di informazioni inerenti la formazione, libera
professione, crediti formativi ecm, oppure semplicemente consultare l’elenco dei testi/riviste reperibili presso la biblioteca del Collegio.
Il Codice Deontologico
2009
Articolo 6
L'infermiere
riconosce la
salute come bene
fondamentale della
persona e interesse
della collettività
e si impegna a
tutelarla con attività
di prevenzione,
cura, riabilitazione e
palliazione.
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Dialogare n°3 (agosto 2010)