COMUNICATO STAMPA
UNA “GUIDA” PER MANGIARE BENE DOPO I 70 ANNI.
REALIZZATA DOPO UNO STUDIO PILOTA SUGLI ANZIANI
OSPITI DELLE RSA PISTOIESI DURATO CINQUE ANNI
Scritto da Daniela Ponticelli, mercoledi 10 aprile - ore 12,00
Pistoia- Dopo i 70 anni quanti pasti si devono fare al giorno? Qual è la dieta più
corretta da seguire: meglio la carne o frutta e verdura? E’ necessario pesarsi
regolarmente? E ancora: un anziano deve mangiare meno di un giovane? A queste
ed altre domande risponde la guida “Mangiare bene dopo i 70 anni”, che
fornisce consigli pratici e semplici sull’alimentazione della terza età.
La guida è frutto di uno studio-pilota promosso e condotto dal gruppo di lavoro della
ASL 3 composto da Paola Picciolli, Franca Moretti, Giovanni Nardone e Stefania
Vezzosi, medici e dietista della unità operativa Igiene degli Alimenti e della
Nutrizione di Pistoia di cui è direttore il dottor Renzo Berti, al quale ha collaborato il
Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Firenze, nelle figure del professor
Guglielmo Bonaccorsi e delle dottoresse Chiara Lorini e Francesca Santomauro, e
l’unità operativa di Assistenza Infermieristica Domiciliare e di Comunità, di cui è
responsabile la dottoressa Monica Marini.
Per la realizzazione del progetto è stato fondamentale il sostegno economico, pari a
50 mila euro, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, il cui
Presidente prof. Ivano Paci ha dichiarato: “La Guida alimentare ha l’obiettivo di
dispensare in forma agile, chiara e tecnicamente corretta consigli fondamentali
affinchè gli alimenti, oltre che di benessere, siano anche fonte di soddisfazione e di
aggregazione umana. Ringrazio chi ha lavorato alla sua realizzazione e mi auguro
che molti anziani la usino e ne traggano vantaggio”.
Azienda USL 3 di Pistoia
Via Sandro Pertini, 708
51100 Pistoia
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Cell. 349 4458520
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Nelle 12 pagine dell’opuscolo si trovano, infatti, suggerimenti sulla corretta
assunzione dei pasti e sull’importanza di fare attività fisica. Non mancano i
consigli per gli anziani single e pertanto l’invito ad evitare una “cucina triste” che
genera inappetenza cercando invece di preferire colori e sapori e la compagnia di
familiari ed amici per “stimolare” l’appetito .
La guida si inserisce in un progetto iniziato nel 2007 e che, anche grazie al
coinvolgimento dell’unità operativa Assistenza Sociale di cui è direttore la dottoressa
Luciana Chiti, si è fin qui concentrato sulle RSA (residenze sanitarie assistenziali)
della zona/distretto pistoiese, rilevando le situazioni a rischio nutrizionale in tutti gli
ospiti anziani, per poi introdurre modalità di gestione dell’apporto nutrizionale
(menù alternativi, naturali, ricchi di sapore, facilmente digeribili e arricchiti nel
contributo energetico) e di verifica sistematica delle loro condizioni di salute e
del loro peso corporeo, che oggi consentono una più adeguata presa in carico ed
hanno già portato ad una riduzione dei più gravi profili di rischio.
“Sovente –ha spiegato Bonaccorsi- l’alimentazione nell’anziano è trascurata e/o
affidata a parametri desunti dalle esigenze proprie di altre età. Ne consegue il rischio
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COMUNICATO STAMPA
e spesso purtroppo la realtà, di una malnutrizione per difetto che, se non risolta, ne
compromette qualità e durata della vita residua”.
E a questo proposito il vice direttore sanitario della ASL3 dottoressa Chiara
Gherardeschi ha specificato che la validità del progetto e ancor più significativa
nella Provincia di Pistoia dove il 23% della popolazione che ha più di 65 anni ha
una speranza vita che è di 18,5 anni per gli uomini e di 22,3 anni per le donne
ringraziando, a nome dell’Azienda Sanitaria, tutti coloro che, a vario titolo, hanno
permesso la realizzazione della Guida alimentare che rappresenta un importante
strumento diretto proprio alla persone anziane e contribuisce a migliorarne la qualità
di vita nel lungo periodo che hanno l’opportunità di vivere.
In cinque anni (dal 2007 al 2012) sono stati osservati e valutati complessivamente
800 anziani ospiti e formati 125 operatori attualmente “responsabili del processo
assistenziale della nutrizione”. In pratica nelle RSA è stata introdotta la “cura”
del cibo come buona pratica.
Lo screening ha consentito di accertare lo stato nutrizionale dei pazienti, sia da un
punto di vista qualitativo che quantitativo, individuando i soggetti più a rischio per
poi elaborare interventi “personalizzati”, tenendo conto delle patologie in essere,
delle terapie seguite e, per alcuni, anche delle difficoltà connesse alla masticazione.
“L’obiettivo - ha aggiunto Berti - è ora quello di sviluppare ulteriormente il progetto
coinvolgendo, attraverso la preziosa collaborazione dei medici di famiglia, anche gli
anziani al proprio domicilio, in modo da aiutare tutta la nostra popolazione a vivere
più a lungo e in migliori condizioni di salute, attraverso l’adozione di accorgimenti
alimentari semplici e poco costosi”.
Le 20.000 guide “Mangiare bene dopo i 70 anni”che saranno distribuite nei
prossimi giorni rappresentano, quindi, una modalità per iniziare ad “entrare”
nelle case degli anziani pistoiesi e renderli consapevoli che la cura della
propria salute inizia anche e soprattutto da una corretta alimentazione.
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10/04/2013 Mangiar bene a 70 anni