IGIENE E SICUREZZA DELLA CASA:
rischi per la salute e strategie di
intervento nel territorio cesenate
Righi F. Salizzato L., Reali C.,
Bianchi D., Fucchi R.,
Dipartimento di Sanità Pubblica - AUSL Cesena
16 dicembre 2009
Promozione della salute
E’ il processo che mette in grado gruppi e
individui di aumentare il controllo sui
fattori determinanti della salute e di
migliorarla, contempla il miglioramento sia
degli stili di vita sia delle condizioni di
vita rilevanti ai fini della salute (OMS)
La promozione della salute non considera
unicamente interventi e attività volti a
rafforzare le conoscenze e le capacità
individuali, bensì anche misure tese a
modificare le condizioni economiche e
ambientali (fattori determinanti), in modo
che incidano positivamente sulla salute
dell'individuo e della popolazione. (OMS)
Determinanti di salute
OMS, 1991
Determinanti di sane abitazioni
“Una abitazione è sana quando è dotata di
caratteristiche strutturali e ambientali in grado di
tutelare la salute fisica e mentale dei suoi abitanti
e promuovere la loro integrazione sociale.“
“The WHO approach to housing and health” www.euro.who.int
Determinanti di sane abitazioni
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Microclima (T°, umidità, ventilazione)
Illuminazione
Aria Indoor
Sicurezza contro infortuni
Rumorosità ambientale
Affollamento
ƒ Quartiere (servizi di pubblica utilità, parchi,...)
ƒ Livello socioeconomico (casa come indicatore sociale)
ƒ Senso di protezione, sicurezza e intimità.
Condizioni associate ad abitazioni malsane
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Patologie respiratorie (asma)
Forme allergiche
Incidenti domestici (traumi e avvelenamenti)
Intossicazioni (Pb, CO, asbesto,…)
ƒ Depressione, stati d’ansia, aggressività e
isolamento
ƒ Disturbi dell’apprendimento
ƒ Stress cronico
ƒ Sedentarietà ed obesità
ƒ Neoplasie
Microclima e salute
ƒ Le case e gli ambienti chiusi
influenzano enormemente la
salute e il benessere delle
persone
ƒ I bambini passano il 90% del
loro tempo in casa e questo
li sottopone a rischi
maggiori
Microclima e salute
ƒ Si stima che in Europa dal 10% al 50% delle
abitazioni siano umide
ƒ L’umidità aumenta il rischio di disordini
respiratori del 50%
UMIDITA’
in casa
13% dei casi di asma infantile
nei paesi industrializzati
(OMS Europa 2009)
Patologie respiratorie
ƒ In Europa più di 50.000 bambini (0-4 anni)/anno
muoiono per infezioni acute delle basse vie
respiratorie dovute ad inquinamento indoor (Tomorrow
children will be our judges. WHO/Europa, 2004. www.euro.who.it)
ƒ tra il 15-20% delle malattie respiratorie di bambini
e adolescenti potrebbero essere eliminate
attraverso:
z
z
z
Interventi di risanamento delle abitazioni;
Riducendo l’esposizione al fumo passivo;
Riducendo l’esposizione ad inquinanti da traffico.
(Studi italiani sui disturbi respiratori nell’infanzia e l’ambiente-SIDRIA
ww.sidria.net)
Gli incidenti domestici
Le dimensioni del problema
ƒ Gli incidenti domestici coinvolgono ogni anno nella
nostra regione circa il 15% della popolazione.
ƒ Il fenomeno più rilevante è rappresentato dalle
cadute nelle persone con più di 65 anni (48% di
tutte le cadute per incid.domestico).
ƒ La maggior parte delle lesioni per infortuni gravi è
rappresentata da fratture o lussazioni (46%)
seguita da ferite da taglio (36%).
ƒ Gli infortuni nell’infanzia si verificano
maggiormente sotto i 3 anni di età (49% della
classe di età 0-14 anni), in particolare le ustioni
sono prevalenti in questa fascia di età (57% di
tutte le ustioni)
(Fonte: Siniaca- 2005-2006 sistema di sorveglianza degli incidenti domestici basato
sugli arrivi in pronto soccorso ospedaliero in un campione di 30 centri distribuiti
sul territorio nazionale)
Chi è più a rischio?
ƒ I soggetti maggiormente coinvolti in
incidenti domestici sono bambini ed
anziani nei quali un complesso di
fattori intrinseci (condizione fisica,
livello cognitivo, percezione del
pericolo) e comportamentali
concorrono a determinare una
maggior esposizione ai rischi ed a
conseguenze invalidanti.
ƒ La percezione del rischio d’infortunio
in ambiente domestico è scarsa: 92%
ritiene questo rischio basso o assente
ƒ La percezione del rischio è più alta
nelle donne e nelle persone con
difficoltà economiche
ƒ la presenza in famiglia di persone più
vulnerabili (bambini ed anziani)
accresce la percezione del rischio di
infortunio domestico
(dati PASSI 2008)
Gli infortuni domestici dipendono da tre
fattori
ƒ Qualità del sistema abitativo
ƒ Caratteristiche dei prodotti che
entrano in casa (elettrodomestici,
detersivi….)
ƒ Comportamenti individuali
Altri fattori….
Mancata manutenzione impianti
Esposizione a inquinanti chimici,
rischi fisici e biologici (allergeni…)
Prevenzione
Approccio multicomponente:
ƒ informazione-educazione verso target a maggior
rischio (anziani, bambini)
ƒ Formazione degli operatori sanitari per la
rilevazione della sicurezza degli ambienti domestici
ƒ Fornitura di dispositivi di sicurezza a basso costo
ƒ ..etc……
Piano Regionale della
prevenzione 2005-2007
Principali temi affrontati dal Piano
Regionale della Prevenzione
1. Prevenzione oncologica (screening)
2. Vaccinazioni
3. Prevenzione del Rischio cardiovascolare e delle
recidive
4. Gestione del Diabete
5. Prevenzione della patologia indotta dall’ambiente
costruito
6. Prevenzione dell’obesità
7. Prevenzione degli Incidenti stradali
8. Prevenzione degli incidenti domestici
9. Prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro
Disagio Abitativo
“E’ il complesso delle condizioni abitative che
determinano forme di insoddisfazione nei nuclei
familiari” (Sunia 1999)
Può essere distinto in tre componenti:
ƒ stress economico derivante dai costi complessivi per
l’abitazione
ƒ inadeguatezza dello spazio abitativo
(sovraffollamento)
ƒ inidoneità abitativa
(abitazioni antigieniche o prive di dotazioni essenziali)
Perché occuparsi di Disagio Abitativo nel
nostro territorio
Casa: bisogno primario
ƒ Fase dell’accoglienza
(in genere, singoli individui senza lavoro né conoscenza di servizi del
territorio);
ƒ Fase dell’accesso
(individui con lavoro più o meno stabile che accedono al
mercato immobiliare e condividono l’abitazione con persone
diverse dal proprio nucleo famigliare);
ƒ Ricerca di un alloggio autonomo
(Ricongiungimento familiare);
ƒ Acquisto di un alloggio
Perché occuparsi di Disagio Abitativo nel
nostro territorio
Il profilo di salute degli immigrati residenti
nel territorio cesenate risulta
sovrapponibile a quello della popolazione
autoctona, ma complessivamente gravato di
un maggior carico di malattia
(Profilo di salute della popolazione immigrata, gennaio 2006.
Report Provinciale sul fenomeno migratorio nella provincia di
Forlì-Cesena novembre 2009)
Salute dei migranti: Aree critiche
ƒ Maggior numero di accessi al P.S. e di ricoveri in tutte
le classi d’età
436 accessi ogni 1000 stranieri residenti contro
308 tra gli italiani
ƒ Patologie respiratorie sono quelle che determinano
maggior numero di ricoveri tra gli uomini stranieri
(18% contro 12% degli italiani)
ƒ La causa più frequente di ricovero nei minori è
rappresentato dalle patologie dell’apparato
respiratorio: il tasso medio (periodo 2006-2008) di
ricovero nei bimbi stranieri è 2 volte superiore
rispetto agli italiani (97 vs 55 per 1000 residenti)
(Report Provinciale sul fenomeno migratorio nella provincia di Forlì-Cesena novembre 2009 e dati
SDO periodo 2006-2008)
IPOTESI
Ridotto utilizzo dei servizi
di assistenza di base
(Medico e Pediatra di
famiglia)
Ambienti di vita insalubri
che favoriscono un
maggior carico di malattia
Intossicazioni da Monossido di
Carbonio
ƒ Gli utenti della camera iperbarica di
Ravenna provenienti dalla AUSL di Cesena
sono stati 30 dal 2005 al 2008;
ƒ Nel 60% dei casi (18 persone) si tratta di
persone immigrate
Protocollo d’intesa
per il miglioramento delle condizioni
di disagio abitativo
nel territorio cesenate
ƒ Siglato ad ottobre 2005 tra
AUSL, Comune di Cesena e la
Società per l’Affitto, con
l’obiettivo di migliorare la
salubrità e la sicurezza del
patrimonio immobiliare del
territorio;
ƒ Sottoscritto nel febbraio 2008
anche dal Comune di
Savignano sul Rubicone
ƒ La procedura prevista è stata
applicata anche ad abitazioni
presenti negli altri Comuni del
territorio Cesenate.
Obiettivi:
1. Individuare le situazioni di disagio
abitativo potenzialmente pericolose per
la salute
2. Stimare i rischi selezionando quelli
prioritari
3. Collaborare con gli Enti locali per attivare
soluzioni efficaci a rimuovere le cause
del disagio
Obiettivi:
4. Attivare un archivio comune delle situazioni
di disagio abitativo individuate valutando
anche le richieste presentate ai fini
istituzionali (carta di soggiorno –
ricongiungimento familiare – antigienicità )
utilizzando un sito comune (su server
provinciale) che fornisce agli Enti coinvolti
l’assunzione in tempo reale di informazioni
utili alla gestione delle pratiche
Obiettivi:
5. Valorizzare la partecipazione dei soggetti
interessati (locatari e affittuari)
preliminarmente all’adozione di azioni
coercitive al fine di evitare che alloggi
dichiarati antigienici vengano immessi
sul mercato dell’affitto, concordando
eventuali interventi di ripristino delle
abitazioni che non presentano requisiti
igienico sanitari e di sicurezza
accettabili
6. Assicurare il monitoraggio della situazione
e la valutazione dell’efficacia degli
interventi
In pratica cosa facciamo?
Analisi delle informazioni di disagio abitativo acquisite
nel corso delle seguenti tipologie di sopralluoghi:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Segnalazioni provenienti da altri uffici e/ Servizi
dell’AUSL di Cesena
Segnalazione degli organi di pubblica sicurezza
Richiesta degli uffici Comunali
Segnalazione di cittadini
Richiesta di certificazione igienico sanitaria per
antigienicità, carta di soggiorno, ricongiungimento
famigliare, contratto di lavoro
Procedura (1)
ƒ
I tecnici del Dipartimento di Sanità Pubblica
effettuano il sopralluogo conoscitivo sulle
abitazioni
ƒ
Forniscono, a coloro che sono esposti al
rischio, informazioni utili a rimuoverlo e sui
comportamenti positivi da tenere per
mantenere salubre un alloggio (es:
arieggiamento dei locali, smaltimento rifiuti,
asciugatura dei panni all’esterno,
mantenimento della temperatura minima
negli alloggi, evitare di chiudere le prese
d’aria, utilizzo improprio di stufette a gas,
ecc.).
Procedura (2)
Il Comune di Cesena e il Dipartimento di Sanità Pubblica
gestiscono un archivio comune delle situazioni di disagio
abitativo, attraverso un canale di comunicazione permanente
via web che consente agli Enti coinvolti l’assunzione di
informazioni aggiornate in tempo reale utili alla gestione delle
pratiche.
In particolare le informazioni indicate, oltre a quelle di carattere
generale, riguardano tutte le iniziative che i vari uffici
intraprendono sul fabbricato
Procedura (3)
Il Dipartimento di Sanità Pubblica convoca i
proprietari degli alloggi che presentano
situazioni di rischio o di insalubrità,
fornendo le informazioni riguardo agli
inconvenienti strutturali riscontrati, alle
possibili conseguenze sulla salute degli
inquilini, nonché ai relativi obblighi di legge
(tra cui la sospensione dell’uso del
fabbricato ai sensi dell’art. 55 del
Regolamento Edilizio comunale),
attraverso la consegna di una relazione
tecnica nella quale, oltre a quanto sopra
indicato, saranno definiti anche i tempi di
bonifica
Procedura (4)
Il Dipartimento di Sanità Pubblica propone all’Autorità
Sanitaria l’adozione di provvedimenti per:
ƒ
la risoluzione dei pericoli immediati
ƒ
l’adozione di provvedimenti nei casi in cui l’accordo
con il proprietario non si sia rivelato risolutivo
ƒ
la diffida a riaffittare le abitazioni per le quali non si è
proceduto al risanamento e alle quali sia stata
revocata l’agibilità
Il Settore Sviluppo Produttivo e Residenziale del
Comune, sulla scorta delle proposte di cui sopra,
emette gli atti conseguenti, di propria competenza,
che possono essere:
ƒ
ordinanza di adeguamento di quanto è stato rilevato
in contrasto con le normative vigenti
ƒ
sospensione dell’agibilità
ƒ
ordinanza di sgombero per i casi di pericolo accertato
per gli utenti dell’immobile
Procedura (5)
L’ottemperanza alle ordinanze di cui sopra è accertata dal Dipartimento
di Sanità Pubblica con la collaborazione, se necessaria, del
personale di vigilanza del Settore Sviluppo Produttivo e Residenziale
I Servizi Sociali del Comune non rilasciano la dichiarazione di
disponibilità degli alloggi in tutti i casi in cui dagli atti risulti che
all’alloggio stesso sia stata revocata l’agibilità, sia stato oggetto di
un’ordinanza di sgombero oppure sia stato dichiarato antigienico
Nei casi in cui il proprietario dell’immobile non abbia la possibilità di
procedere autonomamente all’effettuazione degli interventi necessari
alla bonifica di abitazioni insalubri, la Fondazione per l’affitto potrà
eventualmente intervenire per far eseguire tali interventi, previo
accordo con la proprietà e fatto salvo il recupero dei costi
I dati di attività (periodo 2005-2008)
ƒ 1.171 sopralluoghi e 1.110 certificati (84% idoneità).
ƒ Sono state indirizzate al recupero 297 abitazioni:
197 nel distretto Cesena-Valle Savio
100 nel Distretto Rubicone
ƒ Il 94% con procedura ordinaria e la restante parte (17
abitazioni) con ordinanza
ƒ per 128 alloggi si è concluso positivamente
l’intervento di risanamento mentre per i rimanenti
alloggi sono ancora in corso le procedure
Abitazioni concluse al 31.12.08
Inconvenienti più frequenti
ƒ 49% Umidità e fatiscenza dei locali (143 abitazioni)‫‏‬
ƒ 46% Problemi agli impianti di riscaldamento (es. tubo del
gas scaduto, mancanza di fori di ventilazione in cucina o
nei locali dove sono ubicati impianti di riscaldamento)
(136 abitazioni).
ƒ 36% Problemi agli impianti elettrici (es. prese in zona
interdetta, fili elettrici scoperti) (108 abitazioni).
ƒ Inconvenienti multipli : 44 abitazioni avevano sia
problemi agli impianti elettrici che agli impianti di
riscaldamento e 16 problemi di sicurezza agli impianti e
di insalubrità dei locali.
Formazione e documenti:
ƒ Formazione sul campo, anno 2005. “Aggiornamento sul
problema del disagio abitativo ed elaborazione di un
protocollo operativo”.
ƒ Formazione residenziale: 2006 “La prevenzione e il
cittadino straniero,corso di sensibilizzazione all’approccio
interculturale” - 2008-2009 “Casa insalubre, strumenti di
intervento”.
ƒ Procedura 2007, certificazione ISO 9001 2000.
ƒ Protocollo per il miglioramento delle condizioni di disagio
abitativo (2005 Cesena, 2008 Savignano SR).
ƒ Analisi dei risultati periodo 2005-2008. C. Reali, F. Righi,
D. Bianchi, R. Fucchi, L. Salizzato.
Conclusioni
Opportunità:
Riduzione delle abitazioni malsane presenti sul mercato
immobiliare.
Dati in rete con le amministrazioni.
Modalità partecipativa (tra amministrazioni, servizi e cittadini).
Profilo aggiornato della salubrità delle abitazioni del territorio.
Criticità:
Situazioni strutturali su cui è difficile intervenire
Problematiche complesse
Tempi lunghi
Carenza di una rete di alloggi alternativi per le famiglie in
condizioni peggiori.
Sviluppi futuri….
z
Aggiornare procedura
z
Formazione continua sul tema casa e salute
z
z
Predisposizione di un opuscolo in varie lingue da
lasciare durante il sopralluogo finalizzato a
prevenire o correggere abitudini di gestione della
casa scorrette
Estensione del protocollo ad altri Comuni…anche
a supporto della Legge 94/2009 "Disposizioni in
materia di sicurezza pubblica”
grazie per l’attenzione
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