Progetti dell’UNICEF Svizzera «Vedere come grazie ai programmi alimentari dell’UNICEF i bambini sopravvivono e ritrovano tutte le loro energie è una gioia grandissima che risveglia la speranza di poter aiutarne altri ancora. Di questo tratta il presente opuscolo.» Elsbeth Müller, Direttrice generale UNICEF Svizzera Il tasso di mortalità infantile in Mauritania è elevato: un bambino su otto non raggiunge il quinto anno di vita. Dove la quotidianità è condizionata dalla fame I bambini mauritani devono rendersi conto molto presto di che cosa significhi lottare per la propria sopravvivenza, perché malgrado l’abbondante presenza di risorse naturali, il paese è continuamente colpito da crisi e catastrofi. Le famiglie ne sono le maggiori vittime: un figlio su otto muore prima di aver compiuto cinque anni. Eppure, basterebbero l’accesso all’acqua potabile, maggiori conoscenze sull’igiene, provvedimenti contro la denutrizione e il miglioramento FOTO DI COPERTINA: UNICEF/MAURITANIA; NYHQ2012-0467/BRANDT della protezione vaccinale per salvare queste vite. In Mauritania, «Non voleva più l’UNICEF si impegna costantemente per liberare l’infanzia dal giogo mangiare» della fame. All’improvviso, Sidiahmed ha smesso di giocare, poi di muoversi, restando spesso totalmente apatico, anche ai tentativi della madre di allattarlo. «Non voleva più mangiare», dice la donna con le lacrime agli occhi, ricordando quei momenti. Non aveva già sofferto abbastanza? Dopo la morte della 3 La mamma di Sidiahmed madre, il marito l’aveva abbandonata per una sciocchezza e Fatimatou si era ritrovata sola, incinta e senza denaro ad affrontare la dura lotta per la sopravvivenza, in un paese nel quale una donna senza la protezione del marito è alla mercé della povertà, dello sfruttamento e della violenza. Fatimatou non È importante avere un buon accesso a servizi di cura e prevenzione. poteva contare sull’aiuto dei vicini o dei suoceri, nessuno le stava accanto per aiutarla o consigliarla. Alla fine, è stata accolta dalla famiglia dello zio, benché a sua volta fosse attanagliata dalla povertà. La parte più dura era la continua lotta per il cibo: c’erano giorni in cui si dovevano contare anche le briciole di pane. Salvare vite, promuovere lo sviluppo Il peso dei bambini gravemente denutriti come Sidiahmed può essere stabilizzato con l’assunzione di integratori alimentari terapeutici. Sotto il controllo dell’operatrice sanitaria, al bambino è stata somministrata Plumpy Nut, una pasta di arachidi arricchita di proteine, vitamine e sali minerali appositamente concepita per ovviare a questo tipo di problemi. Il trasferimento quotidiano al centro sanitario si è trasformato in un rituale che ha mutato radicalmente la vita della donna, portandola a partecipare a un corso 4 FOTO: UNICEF/NYHQ2012-0465/BRANDT Sidiahmed è nato proprio in quei tempi difficili. Quando l’apatia del piccolo è peggiorata al punto da fargli rifiutare il cibo per giorni, la donna si è fatta accompagnare dal fratello al centro sanitario sostenuto dall’UNICEF, nel quale il bimbo è stato pesato, misurato e visitato. Sidiahmed era gravemente denutrito e le spiegazioni dell’operatrice sanitaria sono state un sollievo per Fatimatou. Nonostante avesse appreso quanto il piccolo fosse debole e fragile, la madre sapeva che sarebbe stato curato e che tutto si sarebbe risolto. UNICEF/NYHQ2012-0468/BRANDT nel quale le è stata spiegata l’importanza dell’igiene e dell’alimentazione. «Ho imparato a fare attenzione a preparare cibo sano, a lavare bene lui e me stessa.» Ha inoltre appreso come favorire lo sviluppo di suo figlio attraverso attività ludiche: quando gioca, Sidiahmed riprende a mangiare e ciò significa che è felice. Oggi, la più grande preoccupazione di Fatimatou è svanita e i suoi occhi dicono che «tutto andrà bene» perché suo figlio è sopravvissuto. Ora si tratta di farlo andare a scuola per permettergli di diventare un uomo. Paese ricco, popolo povero «Tutto andrà bene»: purtroppo non si può ancora dire lo stesso di un paese, la Mauritania, in condizioni precarie, grande il triplo della Germania, ma popolato da appena 3,5 milioni di persone. Il territorio è ricoperto per l’80 per cento dal deserto, ma risorse naturali come l’oro, il petrolio, il ferro e il rame nonché attività come la pesca dovrebbero garantire un certo tenore di vita. L’instabilità politica e la desertificazione impediscono però ai Mauritani di prosperare: quasi la metà vive al di sotto della soglia della povertà, il 70 per 5 Nei centri sanitari, i bambini denutriti vengono pesati, misurati e visitati. cento dipende dagli aiuti alimentari. La schiavitù, benché vietata, non è stata del tutto eliminata, e l’insicurezza alimentare è acuita dall’afflusso di profughi dal Mali. A soffrire delle condizioni economiche, ecologiche e sociali sono soprattutto donne e bambini che dipendono urgentemente da aiuti esterni. La vita dei bimbi mauritani è profondamente segnata dalla fame e dalla siccità. scampare alla morte per fame. principali cause di morte infantile sono le infezioni delle vie respiratorie e le malattie diarroiche che possono essere evitate efficacemente fornendo l’accesso all’acqua potabile, adottando misure igieniche e informando sulla trasmissibilità delle malattie. Le vaccinazioni proteggono dal morbillo, dal tetano neonatale e dalla polio, e rafforzano un sistema immunitario che nella maggior parte dei casi è comunque già debilitato. L’UNICEF mette a disposizione della popolazione integratori alimentari e vaccini, e contribuisce a migliorare l’approvvigionamento idrico. Per essere efficaci, tuttavia, questi interventi devono essere parte di un sistema nazionale funzionante. La situazione dei bambini Per Sidiahmed, sopravvivere significa sfidare un tasso di mortalità infantile incredibilmente alto, dovuto in gran parte alla denutrizione, a condizioni igieniche carenti e a malattie evitabili. Il 58 per cento dei Mauritani vive in aree rurali isolate, come Sidiahmed e sua madre, dove non sono garantiti o presenti servizi sanitari e altre prestazioni. Le L’acqua salvavita: il programma WASH Il centro nutrizionale ha fornito a Fatimatou importanti informazioni sull’igiene e l’acqua potabile, che purtroppo è rara: nelle regioni rurali del paese, solo il 21 per cento della popolazione vi ha accesso, perciò cose ovvie come lavarsi le mani con acqua e sapone sono poco diffuse. L’UNICEF intensifica il suo impegno per l’approvvigionamento idrico e la costruzione di impianti sanitari, con l’o- Alimentazione Dopo lo scoppio dell’emergenza fame del 2012 nella regione del Sahel, 2,5 milioni di persone dipendono ancora dagli aiuti alimentari. Le conseguenze della quarta crisi dal 2005 si vedono ovunque, le riserve stanno per esaurirsi e la denutrizione è una delle cause principali dell’alto tasso di mortalità infantile. L’UNICEF, il governo e i partner collaborano alla distribuzione di cibo, alla creazione di accessi all’acqua potabile e all’organizzazione di campagne di vaccinazione. 32 800 bambini sotto i cinque anni gravemente denutriti e 51 400 bimbi tra i sei mesi e i due FOTO: UNICEF/UKLA2012-00553/KURZEN; NYHQ2012-0469/BRANDT anni necessitano di integratori alimentari per 7 «Gli integratori alimentari evitano che i bambini muoiano di fame.» Elhadji Moustapha Diouf, rappresentante residente aggiunto dell’UNICEF in Mauritania L’accesso all’acqua potabile è importante per crescere sani. Rompere la spirale della denutrizione Per Fatimatou, un problema altrettanto grave, se non peggiore, era la carenza di cibo. Quando si è trasferita dallo zio, il paese era in ginocchio a causa della siccità e molte persone avevano perso tutto. «Sono morti molti animali e la gente non aveva da mangiare. Per noi è stato un periodo difficile», ricorda. Per poter procurarsi un po’ di cibo, la famiglia dello zio, come tante altre, ha macellato gli animali rimasti per venderne la carne, privandosi così delle riserve di cibo e finendo in una spirale di insicurezza alimentare e denutrizione. Invece di attrezzarsi per i tempi di magra, si viveva alla giornata. 800 000 Mauritani sono colpiti dall’insicurezza alimentare e quasi 300 000 soffrono la fame. Le madri denutrite rischiano di dare alla luce neonati sottopeso perché i primi mille giorni dal concepimento sono decisivi per lo sviluppo. La denutrizione in questa fase può infatti ridurre le difese immunitarie e di conseguenza le possibilità di sopravvivenza dei 8 FOTO: DANIEL DUNKEL/SCHWEIZER FAMILIE; UNICEF/UKLA2012-00664/KURZEN biettivo di raggiungere paesi e comunità molto isolati che per ora sono coperti solo nella misura dello 0,1 per cento. Il programma WASH WASH sta per acqua, impianti sanitari e igiene. Con questo programma, l’UNICEF mira a incrementare le possibilità di sopravvivenza dell’infanzia attraverso l’accesso all’acqua potabile, agli impianti sanitari e alle conoscenze sull’igiene. La Mauritania ha un disperato bisogno di questo tipo di interventi, dato che troppi bambini muoiono a causa della mancanza di acqua potabile. Il progetto dell’UNICEF mira a ottimizzare l’approvvigionamento idrico, ad accelerare la diffusione delle pratiche igieniche, a ridurre la denutrizione e a prevenire le malattie diarroiche. Una parte dei programmi è sempre bambini e limitarne lo sviluppo mentale e le competenze sociali: oggi, un quinto dei bambini è sottopeso, il 23 per cento manifesta ritardi dello sviluppo causati dalla denutrizione. Entrambi i problemi hanno spesso conseguenze che perdurano tutta la vita. La spirale della denutrizione può essere interrotta da programmi alimentari e strategie di gestione delle riserve. 9 Vaccinare per rinforzare le difese immunitarie Idrissa, di nove mesi, era gravemente denutrito come Sidiahmed ed è sopravvissuto grazie all’aiuto di un centro nutrizionale gestito dall’UNICEF e dai suoi partner: riconosciute le sue condizioni critiche, gli sono stati somministrati integratori alimentari e vitamina A, il vaccino contro la polio ed è stata avviata una cura di sverminazione. Idrissa si è ripreso completamente e, sorridendo sol- dedicata all’importanza delle misure igieniche, come lavarsi le mani. Ecco come l’UNICEF impiega la vostra donazione Garantire la sopravvivenza significa migliorare l’assistenza di base alle persone e proteggerle dalle conseguenze di catastrofi naturali, malattie e insicurezza sociale con misure salvavita come un comportamento igienicamente corretto, l’accesso all’acqua potabile, la distribuzione di integratori alimentari terapeutici, la somministrazione levata, sua madre dice: «Idrissa è ora un bambino normale! Prima, era talmente debole che avevo paura a prenderlo in braccio. Ora so come nutrirlo meglio e assisterlo in maniera più adeguata». Questi interventi comprendono anche vaccinazioni contro il tetano e il morbillo, altre malattie potenzialmente letali. modo, si gettano le basi per uno sviluppo duraturo. L’attenzione è focalizzata: sull’approvvigionamento idrico e l’accesso alle latrine nei villaggi per 12 000 persone, tra cui 2300 bambini minori di cinque anni; sull’informazione in merito ad abitudini igieniche importanti, come lavarsi le mani; sull’allattamento esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita allo scopo di incrementarne il tasso del 25 per cento e su un’alimentazione equilibrata adatta all’età; sulla somministrazione di vitamina A a una neomamma su due dopo il parto; sull’incremento del 50 per cento della produzione e della distribuzione di sale iodato; sul miglioramento dell’assistenza a madri e neonati nelle regioni dove essa è carente e nei tre ospedali della capitale Nouakchott allo scopo di raggiungere 75 000 bambini e 90 000 donne incinte; sulla formazione e il perfezionamento di 150 operatori sanitari; sulle vaccinazioni periodiche in 53 distretti, con particolare attenzione a villaggi e comunità isolati. Vita e sviluppo L’UNICEF si impegna anche per i ragazzi sulla soglia dell’età adulta, rivolgendosi a scolari, bambini che non vanno a scuola, insegnanti e associazioni giovanili. Negli incontri di gruppo, si affrontano temi come la prevenzione dell’HIV/Aids, la pianificazione familiare, la pace e i diritti civili, accanto a quelli prioritari dell’igiene e degli impianti sanitari. Dopo aver imparato tanto sull’igiene e sul lavarsi le mani con il sapone, la sedicenne Bouza Mint Ahmed si è impegnata per la diffusione di queste nozioni a scuola e tra la popolazione. «Abbiamo ottenuto buoni risultati, ma dobbiamo continuare a informare e sensibilizzare la gente al riguardo, anche perché molti si rifiutano di cambiare le proprie abitudini per motivi religiosi e tradi10 FOTO: UNICEF/MAURITANIA/2008/M. EELES; UKLA2012-00633/KURZEN di oligoelementi aggiuntivi e l’organizzazione di campagne di vaccinazione accompagnate da informazioni su alimentazione e trasmissibilità delle malattie. In questo La vaccinazione protegge i bambini dalle malattie evitabili e ne rafforza il sistema immunitario… zionali», dice, ricordando che lei stessa dava poca importanza al lavarsi le mani, ma che la sensibilizzazione ha cambiato per sempre il suo comportamento. Bouza ha capito che so11 … e ne salva la vita. lo quando i bambini sopravvivranno e potranno far valere i loro diritti allo sviluppo, la Mauritania potrà costruire il proprio futuro. Autorità, competenza ed esperienza per l’infanzia. In tutto il mondo. Rilevare dati non è una delle operazioni più spettacolari, eppure è fondamentale farlo. Grazie alle informazioni raccolte nel corso degli anni, l’UNICEF dispone della competenza necessaria per aiutare quotidianamente i bambini in modo efficace, economico e durevole. Una competenza alla quale attingono numerosissime organizzazioni umanitarie. Ogni donazione è preziosa perché a essa è legata la speranza in un futuro migliore. L’UNICEF ne è consapevole e, grazie alla sua esperienza ultrasessantennale, è in grado di gestire oculatamente i fondi che gli sono messi a disposizione. Con una donazione, finanziate servizi affermati ed efficaci a favore dell’infanzia nel bisogno. fied Syste 9 00 34 IS O 85 rt i m Ce Potete sostenere l’UNICEF: effettuando una donazione diventando membro sottoscrivendo un padrinato di progetto istituendo l’UNICEF come legatario sostenendo come ditta un progetto 1 - IS O 1 partecipando alla «Settimana delle stelle» acquistando cartoline o regali comunicandoci un’idea per aiutare efficacemente l’infanzia Venite a trovarci al sito www.unicef.ch o chiamateci. Telefono 044 317 22 66 Comitato svizzero per l’UNICEF Baumackerstrasse 24, CH-8050 Zurigo Telefono +41 (0)44 317 22 66 www.unicef.ch Conto postale: 80-7211-9 Stampato su carta ecologica. / K l e i b e r W i r z C D / 100314 I problemi complessi necessitano di soluzioni su più livelli. In veste di Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, l’UNICEF gode dell’autorità per varare con i governi provvedimenti a lungo termine a favore dell’infanzia e fare in modo che gli Stati proseguano il lavoro incominciato dai donatori.