A Lina e Leonardo L’uomo ha l’età di ciò che ama l’uomo ha l’età dei suoi peccati. L. M. Smurra Dall’infanzia alla giovinezza Leonardo Maurizio Smurra nasce il 22 Settembre del 1927 a Crucoli, in provinciadi Catanzaro. Le vicende socio-economiche del paese natio verranno raccontate per la prima volta in un'opera storico-turistica in cui il comune viene così descritto: "Crucoli sorge su di una vetta, costellata dai monti della Sila, da montagne e da capricciose balze degradanti a forma di naturale anfiteatro le cui ali sembrano affondarsi in quello specchio di golfo che va da Punta Alice alle foci del Nicà. Il paese, dalle case con i tetti spioventi, arroccate al castello, ormai rudere dal piccone del tempo e dall'incuria dell'uomo, trae quotidiano ed ampio respiro dall'aura marina del mitico Jonio."1 Tav n. 1: Crucoli - straordinaria nevicata (anni ’70) 1Crucoli, Tradizioni, Storia, Leggende e Racconti, Chiaravalle C.le (CZ), 1973, p. 9. 2 Al paese di nascita Leonardo si è ispirato per numerose liriche in cui la sua voce calda e commossa conduce, tra i muri di antichi palazzi e nel dedalo di viuzze dove prende vita e si anima il mondo contadino ormai quasi dimenticato: Scende la sera e brulicano l’ombre nei campi taciturni; fanno ritorno i mesti agricoltori sugli asini consunti. Passano i petti gagliardi, polverosi nell’alito del vento ristoratore. Muti passano a schiera come vecchi guerrieri. Prone d’affetto le donne in su le porte asciugano il sudore, grave trofeo del giorno, a rivi impresso sugli abbronzati volti.1 1Ritorno, Briciole sul mio mondo, edito da L’Approdo del Sud, Napoli 1963, p. 54. 3 La madre Antonietta, scomparsa precocemente, ed il padre Giacinto, sarto di professione, saranno da Leonardo sempre ricordati come modelli di saggezza e di inesauribile operosità. Tav. n. 2: Leonardo (secondo a destra) con il padre ed i fratelli Arbace, Filomena, Lucrezia (1940) 4 Con i fratelli trascorre l'infanzia in via Santa Maria, ricordata nostalgicamente nella lirica A dorso dell'amico arcobaleno, nella quale il distacco da persone e da un ambiente a lui molto caro è particolarmente sofferto ma espiato con il ritornare bambino: ... Lascio sospeso al chiodo del balcone di mia madre il sorriso che non muore e di ragazze vispe quel vocio negli angoli remoti della via. Addio per sempre, vecchia strada mia! Me ne vado così come un bambino... ... a dorso dell'amico arcobaleno verso mete lontane là dove il cielo tocca e bacia il mare.1 1E noi passiamo, cit., p. 19. 5 Leonardo viene mandato in seminario presso il collegio dei Giuseppini di Viterbo dove, oltre a consolidare i sentimenti di fratellanza ed amicizia inculcati dai genitori, rafforzerà la fede e la devozione alla Madonna: Filo di speme dal cielo caduto sul mondo. ... Nell'immensa foschia di irrequiete ombre umane, Luce infinita. Pace. Tutto Tu sei! Limpido specchio d'acqua in cui nostre riflesse sembianze vivono immerse.1 Passa allo Scolasticato filosofico di Ponte di Piave di Treviso che però lascerà con rammarico del padre che sperava di vederlo prete, per poi conseguire il diploma Magistrale a Vibo Valentia nell’anno scolastico 1947/’48. 1Dalla poesia Alla Madonna, in Briciole sul mio mondo, cit., p. 78. Questa lirica, pubblicata con lo stesso titolo nell'Antologia I Poeti dell'Approdo, Napoli, 1962, p. 39 e nella Rivista Letteraria bimestrale del Centro Mariano Montenero Livorno Il Famedio, 15 Magio 1969, n°3, p. 47, apparirà col titolo Filo di Speme nell'Antologia Mariana Gli uomini cantano con gli angeli, curata da M. Giusti, Siena, 1969, p. 211. 6 Tav. n. 3: Viterbo - Collegio dei Giuseppini del Murialdo. Leonardo è il primo a destra-terza fila. Tav. n. 4: Ponte di Piave -Treviso 1947. Scolasticato Filosofico. Leonardo è il primo a sinistra -terza fila. 7 Si iscrive alla facoltà di Magistero a Salerno ma interrompe gli studi. Tav. n. 5: Salerno -Leonardo (primo a destra) Insieme ai colleghi universitari. Più tardi perderà il padre cui dedica una commossa lirica: … Ancora Tu parli, sostanza dell'atomo mio e passi nella notte fasciato di buio fatto di nulla.1 1Vedi A mio Padre, Briciole sul mio mondo, cit., p. 77 ed I Poeti dell'Approdo, cit. p. 40. 8 L’uomo e l’educatore 9 Svolge mansioni di precettore prima a Sanremo e poi, nel 1952, a Salerno presso il Collegio “Genovesi”. Del periodo rimane una foto che reca sul retro una scritta: "Alcuni miei giovani". Tav. n. 6: Leonardo al centro con gli studenti Li sentiva veramente suoi i giovani, per i quali aveva sempre parole di comprensione ed incoraggiamento: ... Approderai felice su montagne di cieli a carezzare raffiche d'azzurro sparse in silenzi densi. E questa tua stagione lieviterà promesse a giorni che verranno.1 1Dalla lirica Sulla rotta dei sogni, nella raccolta E noi passiamo, cit., p. 18. 10 Del soggiorno sanremese sono alcuni fogli d'album sui quali appare la struttura delle tre Cantiche della Divina Commedia. Tav n. 7: Appunti sanremesi - Geografia dell’Inferno 11 Utilizzati sicuramente per facilitare lo studio del viaggio ultraterreno compiuto da quel grande poeta che fu Dante Alighieri, denotano anche una certa propensione dell'autore per il disegno. Tav. n. 8: Appunti sanremesi - Geografia del Purgatorio 12 Tav. n. 9 Appunti sanremesi - Geografia dell’Universo dantesco 13 Ritornato in Calabria, Leonardo avverte nostalgia per le attrattive ed i ritmi frenetici lasciati nelle città visitate ed inevitabilmente scaturisce il confronto con l'eccessiva tranquillità della vita di un paese che, guardato sempre con tenerezza, appare, però, tagliato fuori dalla realtà del tempo, immerso in una visione onirica: Sperduti casolari stanno assonnati tra monti giganti, tuffati nel morente respiro del giorno.1 ed ancora: O tetti forati, malati di tedio, sferzati dal gelo, ... non siete che perle lucenti portate sul cuore; ... e vivi, mio dolce Paese, cullato dal sussurro di chiome d'ulivi che spiano il solito cielo geloso del piano in declino fuggente nel mare.1 1Sera in montagna, in I Poeti dell'Approdo, cit. p. 41, e Briciole sul mio mondo, cit., p. 19. 14 Un’atmosfera ovattata in cui sembra non esserci spazio per aspirazioni e slanci giovanili, smorzati dall’impietoso incedere del giorno: Aperto scorcio d’azzurro alto sul molo fosco del cielo raduna castelli di cubi che danzano vivi di luce tra crepitii di colori incostanti nel volo. Sedotto guardo e sorrido solo per poco, quel tanto che resta di gioia sprazzo riflesso fuggente verso la zona d’ombra paurosa che fa piangere il cuore.2 1Idem, p. 16, Paese natio. 2Vedi Illusioni, Codice di poesia, vol. II, cit., p. 93 e Sulla groppa del tempo, Edizioni 2000, Napoli 1974, p. 24. 15 I sogni rivelandosi nella loro illusorietà si dissolvono lasciando il posto alla monotonia ed alla ripetitività: ... e nulla cambia il giorno al suo ritorno.1 Una sensazione di abbandono e di vuoto in cui si può essere facile preda della noia: Briciole, poche briciole di vita raccolgo da breccati piatti e cheto come un gatto acciambellato odo le mosche a nugoli vagare, ... Nemico delle mosche, tra la polvere, il ragno vomitando scricchiolii infiniti con fili sottilissimi tesse fitta di morte la tela che conquista questo vuoto.2 e poi: Aggressiva penombra avvolge me vecchio innanzi tempo nell’angolo d’un bar deserto. Sul tavolo rotondo 1Graffio, in Sulla groppa del tempo p. 18. 2Gli occhi del tempo immoto, idem p. 27 e Codice di poesia, vol. V, Milano, 1964, p. 126; in quest'ultimo volume sono state pubblicate: Anch'io tra tanti e Nel malefico pugno (pp. 127 e 128), che ritroviamo poi in Sulla groppa del tempo, cit., p. 37 e 28. 16 luccicante vassoio di lamiera raccoglie briciole fredde di cenere e crudi mozziconi staccati come brani dal tempo scolorito.1 Il rischio di cadere nell'immobilismo viene però evitato dal desiderio di evasione che si traduce progressivamente nella consapevolezza della forza del proprio pensiero: Puntualmente - una volta al giorno dalla finestra vola l'anima mia nel sole sparso a manate d'oro ...2 nella esaltazione della potenza della poesia per mezzo della quale è possibile trascendere le cose sensibili: Una grata di luce. Un pagliericcio. ... Un cielo sempre uguale quel solito soffitto. Se libero il pensiero già fuggiasco non fosse mi stimerei recluso.3 1Questi frammenti sono tratti dalla lirica Il Ritrovo non contenuta in alcuna raccolta ma di cui parla G. Falossi su Il Piccolo n°22, 8 Luglio 1964, p. 3; lo stesso vale per le poesie Questo fugato guizzo, Codice di poesia, vol. II, cit., p. 93 e Immensità Codice di poesia, vol. V, cit., p. 128. 2Da Passeggiata in Sulla groppa del tempo, cit., p. 15 ed in Codice di poesia, vol. II, cit. 3Mi stimerei recluso, Sulla groppa del tempo, cit., p. 19 e Codice di poesia, vol. IV, Milano, 1964, p.177 mentre a p. 151 si trova la poesia Un murice sul viso si diverte. 17 e nella celebrazione dell'audacia che spinge all'azione ed al dinamismo: Sono a cavallo d'uno spiraglio di tempo girevole sul cardine di vita che cerca agevolmente la luce come d'abete la foglia.1 Tav. n. 10: Leonardo per i vicoli di Crucoli 1Cavalcata, Sulla groppa del tempo, cit., p. 25. 18 Nel 1960 inizia ad insegnare nella Scuola Elementare di Cirò Marina; il contatto assiduo con i bambini lo spingerà a considerare soprattutto le loro esigenze, nello studio come nel gioco e ad arricchire la propria poesia di immagini vivaci e fantastiche: Alba Dal mare spumoso s'innalza il sole. Rimbalza sull'onda, saltella e s'arrampica in cielo. Nel velo di luce dorata, o bimbo, ti tuffi felice, al mattino.1 Tav. n. 11 Leonardo tra gli alunni delle elementari di Cirò Marina 1In Voci nel tempo -Raccolta di poesie per alunni della Scuola dell'obbligo- Chiaravalle C.le (CZ), 1971, p. 9. 19 20 L’impegno e l’ispirazione 21 Comincia la collaborazione con i giornali e nel 1961 pubblica la sua prima opera dal titolo Italia '611, che ha come prefazione cinque strofe a ricordo delle Tredici Aquile italiche cadute tra la tribù Gizenca inferocita. A questi caduti in particolare, ed in generale a quelli di ogni epoca, l'Autore dedica questo poema composto da 38 strofe "...esaltanti l'epopea italica di un secolo, con le sue gioie, i suoi dolori ed i suoi trionfi..."2. L'Italia è fatta! E' grido d'un popolo vivo nel vivo paese dei vivi.3 L'Autore rievoca gli eventi che portarono la Patria "...alla conquista della sua Unità morale e politica", riuscendo a tessere "... una trama poetica il cui pregio risulta dalle geometriche forme di brevi versi e da uno stile eloquente e scultoreo che sovrastano ogni conformismo d'arte contemporanea, accordando al volumetto... il merito di una espressione che, sebbene timida, sembra iniziare un nuovo indirizzo poetico che si potrebbe definire virtuale dal punto di vista filosofico. Tale virtualità pervade tutte le strofe e trova la sua ragione d'essere nell'ansia, nel desiderio, nell'anelito dello stesso Autore che riesce a manifestarla nella seguente e tipica strofa: L'utile spodestato dalla cima superba d'interessi cortese mano porge all'italo sulla roccia iridata di valori umani. 1Italia '61, Ed. Bolle, Torino 1961. 2R. F. La Voce Pugliese, 29/07/'62. 3Italia '61, cit., p. 11. 22 Roccia preziosa più dell'oro nel vile commerciare di mercanti. L'Autore passa in rassegna le vicissitudini dell'ultimo conflitto, ricordando le tristi e tragiche scene di quell'epoca: Fra gli ordigni deformi cadevano snodate col rumore di rami spezzati l'ossa insepolte. La fluida rappresentazione plastica... riesce a mettere in risalto il travaglio d'un popolo vinto ed oppresso fino a divenire espressione progressiva di un urlo la cui eco ammonitrice varca le distanze cosmiche per scongiurare... le guerre. Da questo sfondo macabro, l'Autore vuole fare apparire il volto di una Italia nuova nel costante sforzo di rinascere e, con entusiasmo contenuto nei giusti limiti della realtà presente, richiama a considerare, nella sua portata, il miracolo della ricostruzione: E come per incanto trapunsero il tappeto logorato gli aghi di acciaio della ricostruzione. E presenta il rinnovamento alla luce di una pace duratura in cui iniziano a trovare consistenza morale e sociale le varie istituzioni tra cui, al primo posto la famiglia: Nei nuovi nidi verdi di famiglie raccolte, torna spirito di pace e la concordia ride silenziosa sui focolari accesi. 23 Degna di considerazione è la prefazione che ricorda l'eccidio del Congo..., guardato come sacrificio in nome della libertà."1 Potremmo definire quelle di Leonardo "liriche narranti": sono quadri in cui oltre agli eventi storici2, prendono vita episodi sognati o vissuti in cui predomina la tendenza all'analogia, a volte appesantita dai nessi logici ma che si manifesta comunque con immagini forti ed inconsuete: Dai contorti rottami i frammenti di carne gocciolanti ... Questo Natale il segno nero stende sulle porte dei calabri mentre le bianche stelle di neve cadenti come squame di cera sulle tombe sollecitano pace sul mondo in attesa.3 o da favola: Non più le farfalle con voli di fate sull'albero. Gialle le foglie malate respirano a stento al soffio del vento.4 1L. Areni, Venere, n° 3 Agosto 1962. 2Come anche nel componimento inedito Crotone Ospite grata. 3Deragliamento, Sulla groppa del tempo, cit., p. 53, e Cronaca di Calabria 7/1/’62. 4 La caduta delle foglie, inedita. 24 In entrambe le liriche c’è la consapevolezza della caducità della vita, ma se nei primi versi la precarietà dell’esistenza umana è data dai toni cruenti del rosso del sangue e del nero del lutto che si stemperano poi nel bianco della neve candida, assurta a simbolo delle lacrime versate nella speranza cristiana di una nuova rinascita, negli ultimi versi il tempo che passa e la fine sono accettati con nostalgica rassegnazione. Nella sua vita entra la collega barese Annunziata Neri che sposerà nel 1962. Tav. n. 12: Annunziata e Leonardo il giorno delle nozze 25 Leonardo e la moglie, affettuosamente chiamata Lina, si stabiliscono a Crucoli. Nel 1963 Leonardo pubblica la raccolta di liriche Briciole sul mio mondo1, con la dedica: "... a Te futura amica dei giorni miei ...". Un alito di vento spira dal mare e muove l'onda verso te che dormi ... S'infrange sulla carne nuda al sole la raffica spumosa e canterina e felice tu sogni un nuovo arrivo di chi vagando, naufrago alla riva approda, sosta e rapido discioglie al dio del mare il canto dell'amore. Apre gli occhi alla luce rosea l'alba e la tua chioma a rivoli sparpaglia sul seno ansante, turgido di miele e sorgi tra le arcate dell'azzurro come felice ninfa.2 La capacità dell’Autore di creare racconti poetici e di non imbrigliare i sentimenti in un unico genere si rileva dallo stretto legame che corre tra questi ultimi versi ed il seguente componimento inedito: 1Contenente tra le altre poesie alcune comparse su Cronaca di Calabria, La Sila (29/9/ ’61), Calabria (9/10/’61), Le lavoratrici calabresi e Al biondo fanciullo (22/10/’61), Il mio cimitero (5/11/’61) vedi anche Briciole sul mio mondo, cit., rispettivamente a p.12, 7, 31, 28, 49. Sempre su Cronaca di Calabria apparve la lirica Eccidio nel Congo (3/12/’61) usata come prefazione per Italia '61, cit. p. 9. 2Vedi Un alito di vento, in Sulla groppa del tempo, cit., p. 36. 26 Tav. n. 13: Inedito pag. 1 27 Tav. n. 14: Inedito pag. 2 28 Tav. n. 15: Inedito pag. 3 29 I riconoscimenti e la partecipazione 30 E’ in questo periodo che ottiene il primo riconoscimento: la poesia Pioggia risulta vincitrice nel 1962 al Premio Nazionale Campanellino e viene pubblicata nel testo scolastico per la III elementare Tenerezza.1 Pioggia Giù dal cielo senza sole scende scende frettolosa una pioggia capricciosa, canterino un acquazzone. Mille e mille goccioline sulla terra birichine s'accavallano sul fondo in un giro, girotondo. Danza l'acqua verso il mare rallegrando le contrade, ma tu, bimbo prigioniero, volgi al cielo il tuo pensiero.2 A distanza di due anni la poesia Lo scolaretto e il libro nuovo, viene segnalata allo stesso Premio Nazionale Campanellino.3 1Di Luisa Colombo, edito dalla I.E.M. di Napoli, p.113. 2Vedi Voci nel tempo, cit., p. 23. 3Idem p. 34. 31 Il racconto In groppa alla speranza viene segnalato nell'anno 1964, al Concorso "Nicola Misasi" indetto da Calabria Letteraria rivista culturale di Cosenza. L'idea di realizzare una serie di racconti era già da questo momento presente nell'Autore: riuscirà a darne alle stampe accanto a quello citato solo altri tre intitolati Al castello, Il santuario e La turca1, mentre della raccolta, a cui cambierà più volte il titolo, ne rimangono alcuni già corretti e scritti a macchina ed altri appena accennati. Rimasto incompiuto è anche un saggio su Pitagora ed un romanzo. Destinate a non essere pubblicate, per volontà dell'Autore, sono delle poesie in vernacolo calabrese, nate dal semplice e genuino desiderio di divertirsi insieme ai colleghi ed agli amici cui sono dedicate: Leonardo ne caricaturizza pregi e difetti. Con lo stesso intento è stato composto un libretto licenzioso. Il 12 novembre del 1965 supera la prova scritta per l’ammissione alla facoltà di Magistero dell’Università di Bari, per poter conseguire il diploma di Vigilanza scolastica, ma deve nuovamente abbandonare gli studi universitari. 1Vedi il volume Crucoli cit. da p. 79 a p. 93. 32 Continua a manifestarsi nell'Autore l'esigenza di dedicarsi alla poesia e alla letteratura per l'infanzia e nel 1965 la poesia Il calzolaio1, si classifica al terzo posto al Concorso Letterario Campanellino. Nello stesso anno viene pubblicato (con i disegni di G. Dellisanti), dalla casa Editrice Bolle di Torino, il libro Le avventure del piccolo calabrese, per essersi classificato al secondo posto tra le uniche tre opere prescelte al concorso per un libro di avventure per ragazzi, bandito dalla stessa casa editrice. Il lavoro viene dedicato nella premessa a tutti i bambini ed in particolare a quelli calabresi "... costretti a seguire le sorti delle proprie famiglie, carovane in marcia per la conquista di un avvenire migliore, quale segno di un nuovo risveglio, quale pegno di nuove promesse per la nostra Regione e per l'Italia tutta".2 L'opera verrà accolta favorevolmente come si nota dalle parole del critico Antonio Russo: "e' un lungo racconto che affronta il problema dell'emigrazione della famiglia del Sud. Una storia avventurosa che porta un ragazzo dai verdi pascoli alla direzione di una fabbrica. La prosa è fresca e colorita. Il periodare sciolto consente ai ragazzi una facile quanto piacevole lettura".3 "La famiglia aspettava nella sala di attesa della stazione l'ora del diretto in partenza per Milano. Sui sedili di marmo rimanevano, come unica traccia di questi sconosciuti, briciole di ricotta stagionata dal fuoco sempre acceso nei pagliai. Sul treno, Gianni aumentava la sua irrequietezza ed il sonno sembrava del tutto scomparso... I suoi occhi neri di piccolo lupo della Sila scrutavano persone e cose che si trovavano in quella carrozza in movimento. 1Il calzolaio in Voci nel tempo, cit. p. 44. 2Le avventure del piccolo calabrese, Torino, 1965, p. 5. 3Da Edizioni 2000, 1974, Corrispondenza dalla Calabria. 33 Spesso la sua attenzione veniva richiamata dalle scorrevoli luci sulla terra ferma e, nella fuga, sembravano portarsi dietro l'ansia di quella creatura desiderosa di soddisfarsi nel vedere e scoprire cose nuove."1 1Le avventure del piccolo calabrese, cit., p.16. 34 Il 12 Gennaio del 1966 interviene nella sala parrocchiale "Don Bosco" di Crucoli alla manifestazione in onore dell'insegnante Felice La Forza mettendone in risalto le molteplici attività ed il ruolo di "protagonista emerito nella lotta contro l'analfabetismo" nonché di "fautore insigne del processo morale, culturale e sociale della vita del nostro paese".1 Nel Marzo dello stesso anno organizza con gli insegnanti ed i ragazzi della scuola elementare di Crucoli la "Festa degli Alberi" (istituita nel 1902 dal Ministro Baccelli), evidenziando nelle parole di benvenuto, rivolte ai genitori e alle autorità intervenute, l'importanza geologica, economica e non ultima poetica (come fonte di ispirazione di un Foscolo, Pascoli ecc.) dei "polmoni della terra", invitando tutti al rispetto e all'amore per la natura. Il degrado ambientale dovuto ad un selvaggio sfruttamento delle risorse naturali ed ad un incontrollato sviluppo tecnologico, in nome del quale viene sottomessa l'etica, non è che imputabile all'uomo che finisce col diventare preda di se stesso: ... Se la fiamma del genio nel furore di gloria s'alimenta col sangue dei morti e divora e divora insistente gli spazi del pianeta nelle ventiquattr'ore: è vendetta tremenda nelle mani dei nani. E se l'ibis non salva le rane 1Dal discorso tenuto per l'occasione. Vedi Il Tempo 12/1/'66. 35 dal maligno boccone dei serpenti e drosera carnivora agli insetti dà segnale del via: dichiarata è la guerra. Se ciperi e spargani, se ramaglie di fiori, d'erbe e tife nel ristagno dell'acqua marciscono, e se l'albero rami perde e foglie e le radici spande scheletrite e se fossili i frutti pur diventano: è presagio di morte. Se più non monta l'asina il cavallo nasce allora il muletto dalla pillola, nasce allora da getto di siringa ogni specie di flora ogni specie di fauna ... Se nel petto non alita il respiro e la bocca si satura di smog, si disintegra in briciole la carne: non è più Hiroshima non è più Nagasaki, è dell'uomo la fine. La carcassa del Sapiens sulla punta di un sasso è spauracchio, terrore 36 nel più vasto infinito cimitero: è lamento del cigno. E così solo l'uomo all'uomo dice addio.1 1E l'uomo dice addio (alla scrittrice A. M. Careddu), Sulla groppa del tempo, cit., p.69. 37 Leonardo in veste di vicario, ma soprattutto di insegnante, trova modo di arricchire e completare le esperienze dei ragazzi facendoli partecipare a numerose iniziative divertenti e culturali, riuscendo a coinvolgere già da allora, genitori, gruppi ed autorità locali, e cioè quella che oggi viene chiamata "extrascuola". Sfruttando le ricorrenze offerte dal calendario, come il Natale o il Carnevale, Leonardo, nel 1973, mette in scena, con le musiche dell’amico Prof. Gaetano Minerva, l'operetta Bimbi e Maschere. "Nel salone dell'edificio scolastico si sono svolti i festeggiamenti di Carnevale... Lo spettacolo è stato allestito da alunni ed insegnanti, nel clima di un'attività che, pur essendo ricreativa, ha richiesto inventiva, collaborazione e studio. Tra i numeri più graditi dal pubblico, è stata l'operetta Bimbi e Maschere, approntata per l'occasione dal maestro Smurra e musicata dal bravo Prof. Minerva. La giuria ha premiato con vari doni offerti dalla Amministrazione comunale le migliori mascherine. Il direttore Orazio Principato, ha messo in rilievo la iniziativa che, oltre a rappresentare l'inizio di una più vasta operosità della scuola, vuole essere un valido strumento di socialità scolastica, a disposizione di docenti e discenti, tra i mezzi educativi con cui si attua il processo della formazione integrale della persona, quale richiesta da esigenze ed istanze della vita moderna."1 1Dalla Rivista I Diritti della Scuola. 38 Tav. n. 16: Carnevale a scuola Nella foto Leonardo, primo a sinistra, premia una bambina sotto lo sguardo di Don Mario Ferraro. In quest'ultimo Leonardo vedrà prima ancora che un sacerdote un amico ed un confidente, mosso dal comune desiderio di diffondere la devozione verso la miracolosa Madonna di Manipuglia1, la cui festa inizia la terza Domenica di Maggio. “Crucoli per tre giorni vive una magica atmosfera che la fa riscoprire agli stessi abitanti ed a quelli dei paesi limitrofi attratti dal suggestivo dedalo di vicoli e stradine. E’ piacevole ricordare, con le parole tratte dal libro Crucoli dello scrittore Leonardo Maurizio Smurra, come avvenivano i festeggiamenti in passato e notare come a distanza di anni alcune usanze permangono mentre altre si trasformano fino a scomparire del tutto: ... La festa inizia con la spettacolare processione che muove dalla chiesa parrocchiale addobbata con drappi dorati, luccicanti al vivo palpitare di innumerevoli luci. Apre il corteo la schiera di bimbi nei nuovi vestitini seguiti dalla banda musicale che suona inni sacri. Tra la marea della folla, trainata da un autocarro ricoperto di fiori d’ogni colore, sormontato 1A cui il nostro Autore ha dedicato un racconto ispirato ad una antica leggenda, vedi Crucoli, cit. p. 81. 39 da archi e corone di rami verdi, avanza la splendida statua su cui spiccano oggetti preziosi, voti di miracolati fedeli. La Madonna giunta al Santuario vi rimane a lenire sofferenze ed affanni, a ricevere intime confidenze di chi in lei crede e spera. All’ora di pranzo, sparsi tra gli ulivi, a gruppi seduti sull’erba fresca, i fedeli consumano il pranzo. In seguito, s’innalzano in una festosa atmosfera i canti tradizionali, mentre qualcuno danza al suono di chitarra o fisarmonica ed i bimbi si dondolano sulle improvvisate “vocule”, sotto gli ulivi fino a tardi quando la statua ritorna in paese ... Il pomeriggio del giorno successivo ... la piazza si trasforma in teatro per lo spettacolo tradizionale: comiche, giochi, corse, gare ed aste ... mentre per le strade si diffonde il suono della zampogna ed a sera si assiste ad un ... fantastico fuoco pirotecnico, che accende il cielo di grappoli d’oro ed argento, mentre cascate di stelle gialle, rosse e turchine scendono frettolose e cadono morenti sulla terra.”1 1G. Smurra in Il Ponte, 5/5/’94 e Crucoli, op. cit. p.15 e16. 40 Alla Protettrice di Crucoli sono anche dedicati alcuni versi inclusi nella raccolta Briciole sul mio mondo: ... come gregge sul nastro grigio d'asfalto scendono i pellegrini ... ... la turba piega i ginocchi , devota nel solenne rito, canta: "Ave o Maria di Manipuglia". A quel grido festoso s'accompagna il ronzio sconfinato di cicale dell'eremo fedeli canterine. ... l'effige s'innalza come un sole sospeso tra navate di grazie risonanti nell'onusta chiesa di campagna. S'ode ... il trillo degli uccelli prigionieri tra le cime incantate degli ulivi. Nel mentre degli uomini baffuti, senti il tonfo 41 di lacrima caduta ... 1 Alla commozione dei fedeli si unisce quella della natura che sembra partecipare ora rumorosa, ora quasi immobile ed incantata di fronte al passaggio della statua della Madonna. Tav. n. 17 La statua della Madonna di Manipuglia 1Il Santuario di Manipuglia, Briciole sul mio mondo, cit., p. 20. I versi vennero pubblicati con varie modifiche nell'Aprile del 1964 sul n° 4 del mensile La Voce di S. Maria. 42 Il Santuario Diocesano dedicato alla Madonna di Manipuglia in una cartolina realizzata in collaborazione con il poeta; sul retro vennero stampati alcuni suoi versi coniati per l'occasione: "Pellegrino che passi sulla via sosta e riposa all'ombra dell'ulivo sacro al sorriso, al canto di Maria". Tav. n. 18: La cartolina: sullo sfondo il Santuario; in primo piano l’iimmagine della Madonna come appare nel prezioso quadro che si espone insieme alla statua nei giorni della festa. 43 Nascono le figlie Antonella e Cinzia a cui dedica il volume Voci nel tempo1 contenente "... una sessantina di brevi componimenti poetici che abbracciano tutta la vasta tematica di un anno scolastico. C'è senz'altro poesia d'occasione e come tale il libro non rimane immune dal pericolo di una certa ripetizione di temi abusati, ma quasi sempre l'autore si salva, sia ricorrendo a felici quanto originali immagini, sia cogliendo dalla realtà quotidiana aspetti inconsueti e descrivendo momenti delicati dell'animo umano. Così si resta incantati di fronte a Dopo la vendemmia, a Disgelo, a Il vecchio postino, così si è pervasi di malinconia leggendo Dopo la festa, o Ricordo materno, così si impara ad amare la vita leggendo Quando sarò più grande. Si potrebbe, a questo punto, richiamare nomi di illustri poeti (per il sentimento Pascoli, per l'aderenza al mondo dell'infanzia Pezzani), ma anche senza questi riferimenti possiamo concludere che tra le poesie dell'ultimo libro di Leonardo Maurizio Smurra ve ne sono parecchie riuscite ed apprezzabili, che toccano il cuore, specialmente dei fanciulli e degli adolescenti cui sono destinate."2 "Una poesia tenera, cantabile, dal verso estremamente agile dalla rima sempre spontanea ... un inno all'innocenza infantile."3 Scritte per i bambini, si rivolgono anche a chi ha a cuore la loro formazione culturale e morale, affrontando con discrezione temi attuali come quello del lavoro minorile: 1Op. cit. 2A. Fazio in Orizzonti Turistici, Settembre '72. Alcune di queste poesie erano già comparse in antologie e riviste letterarie: Primi giorni di scuola, Disgelo e La scuola resta sola in Poeti e poesie per l'infanzia contemporanei, ed. Dell'Agave, Brescia, 1963, pp. 9, 40 e 76; I cinque sensi e Dopo la vendemmia in Incontro con poesie e poeti contemporanei, a cura di A. Russo, ed. Dell'Agave, Brescia, 1964. pp. 8 e 23; Dopo la festa in Antologia di poesie per i bambini, curata da L. Lanzi, Milano 1965, p. 143. Nella raccolta di poesie e prose di autori contemporanei Eucalyptus (ed. Dell'Agave, Brescia, 1965, p. 15) vengono presentate Il mare e Neve, quest'ultima autografa. 3A. Russo Brevi cenni critici di autori contemporanei, a cura del Gruppo D'Azione, Napoli, p. 23. 44 La scuola resta sola come un nido negletto, abbandonata. Al mare, alla montagna se ne vola allegra quasi tutta la covata. ... Per voi, poveri bimbi senza estate la Scuola piange e piange peregrina la vita che lasciate nel lavoro dei campi, all'officina.1 Accanto al tema principale dell'infanzia, compare anche il mondo contadino leit motiv della poesia di Leonardo, con immagini dalla forte carica visiva ed olfattiva come in Dopo la vendemmia: ... Giocando a palla con le vuote ceste nei vicoli lasciate ad asciugare i ragazzi molestano le vespe a nuvole raccolte per succhiare del chicco d'uva passa un po’ di umore mentre di mosto spandesi l'odore.2 o con il ritorno del binomio natura-uomo come in Aratura, dove i rumori inconsueti del cambiamento e del progresso sono subiti dai due termini: Dietro il rombo, il sussulto dei trattori fumano i solchi aperti alla speranza dei vecchi agricoltori 1In Voci nel tempo, cit., p. 71, La scuola resta sola. 2Idem p. 14. 45 e s'ode in lontananza dei buoi, inoperosi nelle stalle, il concerto dei muggiti. Chiassosa è la campagna e silenziosi i voli degli uccelli intorno agli alberelli. Chiassosa è la campagna ma muti i contadini le donne coi bambini nel guardare la terra dissodata dalla lama di ferro tormentata. 1 1Idem p. 20. 46 Nel 1972 il direttivo della Pro-Loco di Crucoli (di cui Leonardo fa parte) introduce una nuova festa folcloristica "La Sagra della Sardella" che ancora oggi si svolge nel mese d'Agosto, riuscita particolarmente negli anni Settanta.1 Leonardo, che ama chiamare il prodotto "caviale calabrese", ne descrive la preparazione nel libro Crucoli.2 Alla sardella è dedicata anche la poesia del noto poeta dialettale Emanuele Di Bartolo di cui Leonardo nella lirica dedicatagli dice: ... E l'accordo dei suoni è la stessa armonia del parlare degli avi. E mai stanco cantore anche curvo negli anni questo piccolo mondo nel cuore, gigantesco diventi per noi.3 Oltre a fornire in un opuscolo pubblicitario, varie ricette e utili suggerimenti gastronomici su come usare la sardella, Leonardo compone alcuni versi in dialetto crucolese messi in musica dall'amico Prof. Gaetano Minerva: A Sardeddra 'e Crucuddru Quannu vena d’Agustu u jurnu 1A. Sibilio Murolo su Campania Travel News, Bollettino avvisatore marittimo, supp. al n° 52 del 30/6/’79, p. 4; e dell'Autore gli articoli apparsi su Calabria Letteraria 10-11-12 '74 p. 55, Il Giornale di Calabria 21/8/'75, Il Mattino 21/8/'75, Orizzonti Turistici, Dicembre '75. 2Crucoli, cit., p.12. 3Sulla groppa del tempo, cit., p. 66, All'amico poeta "E. Di Bartolo", per il quale elabora una attenta critica e recensisce l’opera Simita nt’u carrolu (Orma sul sentiero). 47 chi du cielu si staccanu i stiddri, picculiddru u paisu, nu munnu para ngrannu cu luci e faviddri. E’ ra festa ‘e chissa sardeddra; è ru mmitu a paisani e forsteri a litarni ‘e panu na feddra cu ri scricciuli ‘e vinu sinceri. A sardeddra, cchi bontà ! E cchi d’è, tu u nnu sa. E’ juschenta rarità ‘e bianchettu, salu e pipu. E’ nu focu russu e vivu, nu mangiaru ‘e qualità. E’ nu pastu specialu: oh cchi bberu cavialu ! Mò c’a provi, nni volessa pur si pizzica a ra mbressa. A sardeddra, cchi bontà ! E cchi d’è, tu u nnu sa. A vrigogna fa passar ‘e cantari e abbaddrar. Mbrasca mbrasca a ra squitata nescia puru na vasata. 48 A sardeddra cchi gulia ! Minta mpettu l’allegria. Mo ti dicu a verità: quannu dormi, u sa cchi ffa ? tricti e tra e tricti e tra ...1 Lo stesso Prof. Gaetano Minerva musicherà anche la canzone dedicata da Leonardo a Torretta, ultimamente rivisitata dal maestro Antonio Scarpino: Riviera Torrettana Torretta, amica mia, dolce riviera, paese dell’incanto e dell’amore; di te non scorderò la primavera e dell’estate il verde tuo splendore. Di te non scorderò l’alba e la sera, i turchini sul mare sogni miei, i sereni nel cielo ... baci miei e canterò così: O respiro di sole o respiro di luna per la bionda e la bruna e Torretta nel cuore fa spuntare l’amore. Torretta, sulla sabbia ho scritto “Amore” e sull’ulivo inciso ho pure il nome. 1L. Smurra su Calabria Letteraria 10-11-12 '74 p. 55 cit. 49 Bambina bionda o bruna, non so come potrò scordar i palpiti del cuore. Aspetterò nel sole, al Lungomare un nuovo fresco amore a cui donare felicità per sempre ... e poi cantare insieme a te così: Nel tepore del sole al chiarore di luna vieni vieni, mia bionda, vieni vieni, mia bruna, a Torretta sul mare per amare e sognare. 50 Con la poesia Emigrazione nel 1973, ottiene a Napoli il secondo posto ex equo con altri tre poeti al Premio Nazionale di poesia Ernesto Murolo, indetto dalle Edizioni 2000. Tav. n. 19: Napoli 1973. Leonardo ritira il premio 51 La partenza degli amici più cari emigrati in cerca di fortuna diventa una vera e propria perdita: di loro rimane solo il ricordo mentre, il silenzio e la desolazione sembrano inghiottire l'intero paese dove l'unica traccia della presenza umana è rappresentata da una distesa di croci: Una catena di croci sul colle assolato. Dei vecchi amici il silenzio evoca un giorno trascorso. Ciascuna croce, un nome: un breve palpito stanco nel vasto circuito del sonno devoto. Dei vivi solo il ricordo, il segno inciso sui muri del borgo lasciato ... Ormai nessuno più resta in questo mio cerchio vuoto ed io stesso sembro il solo cipresso di questo gran cimitero di vivi e di morti.1 1Sulla groppa del tempo, cit., p. 54; Vedi anche l'articolo sul Corriere del commercio, 19/1/'74, Napoli. 52 Di fronte a questa immobilità “la voce del cuore” si inaridisce così come la natura distrutta dalla calura estiva: Un mare prosciugato la faccia della terra quando “l’occhio di fuoco” 1, diventa Una spada affilata ... nella gola degli alberi e dei fiori.2 e dilaga incontrastato su desertici paesaggi, lasciando al poeta soltanto la possibilità di identificarsi nuovamente con l’immagine di un albero arso: ...lingua d’incendio sull’albero vinto, dai rami cadenti al suolo come braccia senza vita ...3 1In altre occasioni celebrato come fecondatore e rinnovatore di vita. 2La voce del mio cuore, inedita. 3Sole d’agosto, inedita. 53 Il volume Crucoli -Tradizioni, Storia, Leggende e racconti- 1, ottiene nell'Agosto del 1974 la Targa d'Onore dalle Edizioni 2000, in occasione del Premio Nazionale (III edizione) di Pittura estemporanea Crucoli e la sua costa. Alla presenza di numerose personalità dell'ambito politico-culturale2, il primo premio viene assegnato all'opera Torretta del giovane pittore locale Giuseppe Spina di cui Leonardo più tardi traccia un attento profilo.3 "Leonardo Maurizio Smurra, col suo libro Crucoli, ha dimostrato di far tesoro dei più aggiornati indirizzi storiografici che tendono a valorizzare le monografie di storia locale, che non siano il panegirico di questo o quel Comune con gli immancabili e gloriosi personaggi, ma l'esposizione fedele e criticamente valida delle vicende civili, politiche, sociali economiche e demografiche di un determinato comprensorio. A queste caratteristiche ha improntato, appunto, il suo libro lo Smurra aggiungendo anche, quasi come un'appendice, utilissime notizie di carattere essenzialmente turistico che se possono rappresentare soltanto semplici curiosità per lo storico, riescono invece preziose per il visitatore che, leggendole, ha un panorama completo dell'area di Crucoli. Un sintetico profilo di uno dei tanti Comuni calabresi nati o sviluppatisi nel corso della civiltà Magno-Greca, la cui interessante storia del passato l'autore ha voluto e saputo ancorare ai problemi e alle prospettive di Crucoli di oggi ed in ciò sta senza dubbio il valore dell'opera di Leonardo Smurra."4 Il libro era stato presentato, durante un incontro culturale promosso dalla Pro-Loco di Crucoli, dal Direttore scolastico Vincenzo Bonacci che individuava nelle opere 1Op. cit. 2L'Assessore calabrese Scarpino, il Commissario governativo Accademia Belle Arti di Catanzaro Prof. Cesare Mulè, il pittore Tonino Pileggi di Catanzaro ed il giornalista Pierino Accurso. 3L. M. Smurra, Il Crotonese 28/11/83. 4A. Fazio, Il Tempo, 2/3/'74; Orizzonti Turistici n° 1/'74 ed Il Mattino 28/8/'74 e Vedi anche Calabria Letteraria 10-11-12 '74, p. 56. 54 dell'Autore tre costanti ricorrenti : "La sua fresca, genuina e dirompente vena poetica. L'amore profondo, sincero, patito e quasi ancestrale che egli nutre per la sua terra. La sua responsabile coscienza di educatore."1 E' in questo periodo che però l'Autore accusa problemi alla trachea, dovuti soprattutto ai numerosi pacchetti di sigarette consumati in attesa dell'ispirazione. 1Da Edizioni 2000, 1974. 55 Nel 1974 fa la sua apparizione la raccolta poetica Sulla groppa del tempo1, con in copertina un dipinto dal titolo Pescatori dell’artista Pratella.2 Il volume viene così presentato in una recensione curata da E. Manzoni: il poeta " ... a volte si trattiene con la sua stessa ombra e si riconosce - per un attimo impotente nella sorte che incessantemente divora speranze di uomini dalle forti braccia e dalla volontà di lottare per tentare di vincere; ... ci offre pagine poetiche di profonda umana amarezza dove l'amore fa capolino a tratti tra le righe, quasi vittima del tempo implacabile di una civiltà che vuole ad ogni costo sovrapporsi alla natura ..., si sofferma Giuseppe Cangiano, che ha curato la prefazione del libro. Il suo contributo letterario-sociale è di incomparabile bellezza di palpitante calore umano quando in brani, come Amica non emigrare, egli trasfonde il dolore di un grido soffuso che si ripiega con la corale preghiera di chi implora, non solamente per sé medesimo ma per il bene della collettività, per il timore di perdere ancora braccia e volti cari nello squallido fenomeno dell'emigrazione che, nella poesia di Leonardo Maurizio Smurra, ha trovato il più acceso e convinto oppositore."3 1Op. cit. 2Reportage n°2 Febbraio '75. 3Da Edizioni 2000, bollettino n° 1, Dicembre 74. 56 La collaborazione con le Edizioni 2000 di Napoli si fa sempre più intensa, nel 1975 è nominato Corrispondente Speciale per la Calabria e membro della commissione giudicatrice per il Concorso di poesia E. A. Mario, svoltosi a Teatro di Corte (Palazzo Reale), di cui parleranno molti giornali1, sottolineando la presenza di numerosi artisti tra i quali la cantante Angela Luce insignita del Trofeo popolarità. Nella premessa alla relazione stilata per l'occasione, Leonardo evidenzia lo stretto rapporto esistente tra necessità etica e vera poesia: "La necessità etica ... riesce a sopravvivere ed emerge laddove maggiore è l'inquietudine e l'insoddisfazione del vivere moderno. A tenerla desta e viva, a renderla potenziale norma e regola delle manifestazioni, delle relazioni di vita, è l'Arte ed in particolare la vera Poesia, con la sua coralità di messaggio."2 Tav. n. 20: Napoli 1975. Concorso E. A. Mario 1Il Mattino 26/4/'75, Corriere di Napoli 16/5/'75, Roma Sera 25/4/'75. 2Dalla Relazione sul premio in lingua. 57 Al Concorso nazionale Riviera Jonica, nel 1975, si classifica tra i primi quattro con la poesia Terra del Sud, dedicata al suo primo maestro Filomeno Màdera: Fredda l'attesa nel silenzio di sempre che non scioglie quest'ansia dentro il seno patito del meriggio. ... Ieri, il fumo del falò, all'addiaccio: aspro il bivacco nel cuore della giungla. Ora, le tavole imbandite all'ombra chiusa in un cerchio di ironica iattanza e carovane in marcia lungo il dorso che sale nel respiro di affanni e di speranze. Poi, immobile incertezza senza fine nel giorno inquieto, sordo sullo schermo che scaverà nel vuoto delle occhiaie come nel seno vergine di roccia il fatuo grido, l'urlo di protesta. E tu Terra del Sud, culla di pietra al sonno dei millenni 58 voce arroccata al grumo di passione di me, di noi saldi nei nodi in lingue di faville muta tu stai nel pianto col murmure di sale alle scogliere baciate dal turchino e dall'azzurro di questi mari aperti alla risacca. 1 La lirica apparsa in Silloge Conviviale, viene così descritta: "poema sintetico rievocante le travagliose vicende storiche dell'Italia meridionale, costruito come un monumento dalle perfette linee statuarie sagomato da mano sapiente in un linguaggio austero, circonfuso di arcane idealità insopprimibili e da raggiungersi".2 1E noi passiamo, cit. p. 10; Vedi Il Tempo 9/1/'75 e La Gazzetta del Sud 31/10/'75. 2Silloge Conviviale, vol. VIII, a cura di F. Fichera. ed. Convivio Letterario, Milano 1976, p. 153. 59 L'anno successivo esce l'opera monografica Filomeno Màdera -educatore, scrittore, poeta-1 con l'introduzione del giornalista E. Manzoni, presentata durante una manifestazione commemorativa organizzata in onore del pedagogista scomparso. Del maestro-amico, Leonardo raccoglie il messaggio umano, pedagogico e poetico offrendolo come contributo indispensabile per il Sud bisognoso "di persone capaci di sovvertire l'ordine costituito che dispensava per proprio uso e consumo miliardi purché tutto rimanesse inamovibile nel tempo e nello spazio; era indispensabile che le energie profuse altrove rientrassero e si adoperassero a rimuovere le cause della millenaria arretratezza e dell'abbandono".2 Intanto fa parte della commissione dei corsi quadrimestrali, organizzati dal Provveditorato agli Studi di Catanzaro per l’anno 1975/’76, tenutisi a Crotone per i candidati ammessi alla prova scritta del Concorso Magistrale.3 1Filomeno Màdera, cit., vedi Il Tempo 19/6/76, Il Corriere di Napoli, Politica Meridionalistica Marzo '77, Scuola Italiana Moderna 1/8/'76, S. D'Ottone in Luce Serafica, Aprile '77 p. 151, Politica Meridionalistica, Marzo 1977, p. 14. 2Filomeno Màdera, cit., p. 16. 3Ricordiamo a proposito i suoi appunti didattico-pedagocici di cui alcuni furono oggetto delle varie lezioni tenute. 60 L'impegno poetico-letterario viene inframmezzato da viaggi tra i quali quello in aereo per Barcellona: Dopo il lancio il decollo e noi dentro la buccia del silenzio. Ormai di vuoto l’anima si nutre e gli occhi si riempiono di vento. Brucia lontano un palpito di terra e cadono dall’elica sospiri.1 ed a Lourdes che rimarrà indelebilmente impresso per le nuove amicizie intrecciate, ma soprattutto per la vicinanza e la partecipazione alla sofferenza altrui, rievocanti il periodo di ricovero, presso il policlinico di Bari, dovuto ad un incidente: Odo il fruscio delle vesti bianche nei lunghi corridoi. Come battito d'ali di colombe si posa sui guanciali degli infermi. Ombre sono che passano. Ombre sono che volano a raccogliere in grembo i lamenti intrecciati ad un rosario, con un segno di croce sulla fronte.2 Unico conforto al dolore è rappresentato dalla preghiera rivolta a Maria, mediatrice tra l'uomo e Dio: Si spengono le luci. Aleggia intorno intorno un mormorio: 1Primo volo 11/4/80, inedita. 2Vedi Ombre sono che passano, Sulla groppa del tempo, cit., p. 44. 61 - Ave o Maria ... Rapida sale al cuore sottilmente a stilla a stilla, densa la tristezza. Si cela il pianto sotto le coperte ancor che turbi quello del vicino. A sera, in ospedale le pupille diventano fontane.1 1Si spengono le luci, Idem, p. 48. 62 La poesia Ma l'inverno non viene risulta vincitrice al Premio Giacomo Leopardi, nel 1976. Un turbine di vento in quest'ora d'autunno scrolla dal tronco annoso rami e foglie e sull'asfalto lucido rincorre in mulinelli mucchi di ricordi. ... Alla terra inchiodata la radice sostiene il peso inutile d'un giorno stemprato nel grigiore della nebbia. E quest'età che porto sulle spalle si consuma al riverbero di luna che piange accartocciata nel fumo della notte all'orizzonte mentre scoppietta il lampo sul cristallo degli occhi inumiditi di tristezza. Ma l'inverno non viene a chiudere per sempre il becco spalancato al gabbiano che guizza sopra mare.1 1Inedita. 63 Quale dirigente dell'A.I.M.C. conduce nel mese di Dicembre a Crucoli, l'incontrodibattito sul tema "Promozione dell'uomo nelle diverse culture, in relazione all'educazione del fanciullo" che vede impegnato come conferenziere l’allora Vescovo di Crotone, Mons. Giuseppe Agostino.1 La commissione esaminatrice del Concorso di poesia e narrativa Città di Brindisi del 1977, conferisce alla poesia Se quest'occhi, la targa offerta dalla Gazzetta di Brindisi con la seguente motivazione: "Il poeta completa i suoi versi nell'ambito di una liricità nella quale i motivi emozionali ed intellettuali si fondono nella creazione di valori umani..." Se quest'occhi di lince le pareti potessero del tempo squarciare come un velo, scaturire vedrei densa dal foro quella Luce-Speranza da secoli promessa, là sul monte incisa sulla pietra. Soltanto allora viva nella carne scorrere sentirei la parola di pace dell'Avvento planata nell'ingorgo d'un rifiuto e dolce sulle labbra inaridite il sapore di spugna inzuppata d'aceto sulla canna. 1La Calabria 15/1/'77, La Gazzetta del Sud 4/1/'77. 64 Così l'ansia, l'arsura del riscatto sul Golgota e sul Sinai spegnerei come un debito di gioco per un nuovo ritorno, un certo approdo nel porto di salvezza. Riscoprirei nel cavo di una grotta la morte nella vita e la vita nel canto dell’amore che tempo mai non ha e non ha mai colore. Sarà così per noi un nuovo arrivo là dove il pianto scava le barriere i solchi la miseria, là dove solitario l'uomo muore.1 Nello stesso anno, per la pittrice cirotana Berenice Russo Amoruso2, cura la critica nell'Antologia dei Pittori Italiani Contemporanei3, ed è componente della giuria al Premio Nazionale di Poesia Edizioni 2000 (8° Concorso Letterario). 1Da E noi passiamo, cit. p. 21; vedi anche Poeti italiani contemporanei, cit., p. 77, che contiene altre due liriche: E' Dicembre inclusa in E noi passiamo, cit. p. 14 e Le Maschere in Briciole sul mio mondo, cit., p. 42. 2Della quale aveva delineato un profilo sul giornale La Calabria 30/12/'75. 3Antologia dei Pittori Italiani Contemporanei, Ed. 2000, Napoli, p. 48; vedi anche L. Smurra La Calabria 30/12/'75. 65 Conosce e stringe fraterna amicizia con Maria Grazia De Giosa, direttore della rivista Il Tratto d'unione di Brindisi, col pittore-scultore romano Gabriele Jagnocco cui dedica vari articoli1, con la giornalista Serafina Bissanti, l’umorista Renato Ribaud, i poeti-scrittori napoletani Raffaele Pisani, Giuseppe Cangiano, Raffaele Lupoli, Rosario de Crescenzo, Iolanda Narciso, Nando Clemente ed Alfredo De Lucia che chiama Leonardo “voce e cuore della Calabria”.2 Tav. n. 21: Concorso di poesia e narrativa Città di Brindisi del 1977 1Vedi La Calabria 30/9/'73, ve ne sono altri di cui non si conosce la testata. 2 In una dedica autografa posta sulla raccolta di liriche amorose “Scintille”, A. De Lucia, SessaFisciano, 1976. 66 Partecipa attivamente all'organizzazione del I Convegno Nazionale dell' E.N.A.C. (Ente Nazionale Artistico Culturale di cui il giornalista Pierino Accurso è stato a lungo Direttore generale), svoltosi in Calabria a Torretta di Crucoli nel 19771. Tav. n. 22: I Convegno Nazionale dell' E.N.A.C. 1Il Mattino 27/6/'77 e Corriere del Commercio Dicembre '76. 67 Nel 1978 Leonardo viene chiamato a fare parte della giuria al Premio Nazionale Golfo Azzurro. Nasce la figlia Adelaide cui dedicherà l'ultimo suo lavoro: "A Delia ultimo frutto della mia annosa pianta." Al Premio Edoardo Nicolardi nello stesso anno, viene segnalata la poesia Uomo del Sud: Uomo del Sud, non vivere di pena quando avanza l'età verso il tramonto e vinto tu resisti alla tua morte sulla sedia di paglia davanti all'uscio aperto alla speranza. Non importa se stanca la tua mano sostiene di un bastone il pomo acerbo e gli occhi vuoti tagliano la nebbia del tempo giovanile ora che resta impressa sulla scorza del ficodindia goccia di sudore. La tempesta di sole o l'uragano più non ricordi adesso che t'assale la noia dentro le ossa e nel respiro anche se sotto l'unghie senti fresco l'odore di quest'angolo di terra. Sventolano sul capo le bandiere a festa per la nascita di un bimbo 68 e sul tuo viso pascola la mosca che scrive con le zampe storie antiche, segreti custoditi nel tuo pugno. Intanto batte l'asino gli zoccoli sul livido selciato e tira per la ciocca dei capelli il fanciullo già rotto alle fatiche. Sulla sedia di paglia il vecchio contadino attende inerte e sogna la sua fine. Ma stagna nell'orecchio come gelo il disperato fiato di un juke-box.1 Ed è ancora agli uomini del Sud che si rivolge, affinché strappino il velo di omertà che rende i loro occhi insensibili all'ingiustizia e alla sofferenza: ... E noi murati dentro il proprio guscio rifiutiamo la luce. Assetati d'amore restiamo ad ascoltare il colpo di lupara sulla fronte al fratello caduto sul selciato.2 ma parla anche all'intero genere umano perché non ci sia più indifferenza verso la guerra e fiducioso spera che "il vagito di Betlem", risorgendo dal “cuore del 1Vedi l'articolo su Il Mattino 10/5/'78 ed E noi passiamo, cit., p. 27. 2Idem p. 16, Per noi figli del tempo. 69 deserto”, possa riscaldare gli animi provocando "un possente incendio universale".1 1Idem p. 22, Parola di pace. 70 Continua a sollecitare ed organizzare insieme ai colleghi iniziative culturali e come Delegato regionale dell'E.N.A.C.1, presenta nel 1979 una manifestazione in occasione dell'Anno del Fanciullo (indetta dal Provveditorato agli studi di Catanzaro e patrocinata dall'E.N.A.C.), e quella dedicata alla Festa della Mamma.2 Si trasferisce a Torretta nel 1979 e partecipa in qualità di giurato al 3° Concorso Nazionale promosso dalle Edizioni 2000. Tav. n. 23: Leonardo a Torretta 1Al posto dell’allora sindaco di Crucoli Francesco Palopoli. 2Il Mattino 11/5/79, Ribalta Giugno '79 p. 7 e Roma 16/5/'79. 71 Al teatro S. Gioacchino di Napoli, compare, a fianco al giornalista-scrittore Franco Piccinelli, nella commissione giudicatrice del “Premio Letterario Edizioni 2000 1981” : nel corso della manifestazione organizzata per il decennale della fondazione delle Edizioni 2000, riceve una medaglia-ricordo.1 E' in quest'anno che perde il fratello Arbace, da tempo stabilitosi in Paraguay: ... E' Dicembre. Amaro il giorno al vento affida squarci di memorie e tu rivivi tenera l'età del tempo dei briganti e la fanfara sulla piccola piazza del paese.2 A questa perdita se ne aggiungerà un'altra: muore la sorella Mena. L'angoscia ed il dolore iniziali vengono sublimati dalla forza evocatrice del ricordo e da una visione cristiana della morte: ... Sul ciglio della strada non battuta rapida assale il tempo la memoria e tu vieni così come tu eri quando brillava il labbro di sorrisi mentre il sereno volto la fortuna cesellava di grazia e di splendore. Ormai la terra accoglie le tue spoglie ma tu voli solerte oltre l'azzurro 1Sul 10° Concorso Nazionale organizzato dall’E.N.A.C., L. Smurra, La Calabria 30/11/'74. 2Da E noi passiamo, cit. p. 14 E' Dicembre. 72 lassù dove avverrà l'estremo incontro di me sospinto ormai verso il tramonto. Per te scrivo ora, a tergo delle foglie cadute appena verdi sul sagrato il tuo nome di donna e di sorella.1 1Idem, p. 24, Come tu eri; anche su Il Savellese n°1 Gennaio 1984. 73 Nell'Aprile del 1982 partecipa al 4° Convegno Nazionale E.N.A.C. svoltosi a Viterbo.1 L'anno seguente, la lirica La mia Chiesa ho rivisto, viene segnalata al Concorso indetto dall'Associazione Italiana per il Mezzogiorno, in essa la fede (unita ad una certa dose di ironia), "spoglia il sentimento della morte da ogni accento disperato"2: ... e, come un tempo, sostano i fratelli e mio padre a giocare coi santi a nascondino e mia madre con bambole di stoffa. La mia Chiesa ho rivisto nel cuore dei millenni e me stesso fanciullo a raccontare favole devote sul leggio dei miei giorni appesi a lumi tenui di tramonti.3 1Presieduto dal giornalista Franco Piccinelli, impegnava come relatori insigni personaggi; P. Accurso Il Corriere 24/4/'82. 2E. A. Pedace Presenza, (periodico della C.I.S.L. Luglio/Agosto 1986). 3E noi passiamo, cit., p. 26 e Il Tratto d'unione Gennaio/Febbraio 1983, cit. p.12. 74 Nel Maggio del 1983 è a Potenza tra i commissari del Concorso Magistrale cui dedica la seguente lirica autografa: Tav. n. 24: Poesia autografa 75 Attento alle problematiche scolastiche e culturali Leonardo si dimostra sempre pronto a trasformarle in iniziative educative che sottolineino il bisogno di far riacquistare valore e di coltivare i sentimenti veri come quello dell'amicizia che nel cuore dei piccoli trova il suo habitat naturale 1, ma che può e deve trovare dimora anche in quello dei grandi. Questo specifico motivo è presentato dall'Autore sin dalle prime esperienze poetiche come fonte di gioia e dedizione, ma l'amicizia appare anche assopita dai rancori, "racchiusa nel cuore di una canna flessibile sull'orlo del fossato"2, bisognosa di essere ravvivata dall'affetto, dalla stima, e dall'impegno a rivedersi: Mi porgesti la mano ... Al bivio dell'estate c'incontrammo e pendula sul labbro una promessa ricca di lusinghe leggera scivolò sull'onda prigioniera del libeccio. Affidammo la vela al lieto volo amico di gabbiani e qui tornammo sulla riva a saturare bocche di bottiglie con granelli dorati di speranza.3 Leonardo ottiene nel 1984 un ulteriore riconoscimento durante il Concorso Nazionale Chiaravalle Centrale. 1Vedi L'Amicizia in Voci nel tempo, cit., p. 73. 2L'Amicizia, in Briciole sul mio mondo, cit., p. 21. 3Da E noi passiamo, cit., p. 33 Al bivio dell'estate. 76 Pubblica nel 1985 l'ultima raccolta di poesie intitolata E noi passiamo che reca in copertina un acquerello dell'amico pittore Mario Rotondo.1 L'anno successivo scompare il 24 Marzo. Con la lirica Passiamo insieme (da cui deriva il titolo del libro), Leonardo stimola a ricostruire la concordia tra gli uomini invitando a non perdere mai la speranza; inoltre, quasi da "veggente", annunzia il suo trapasso riuscendo ad edificare tra la vita e la morte un immaginario ponte fatto di affetti: Passiamo insieme sui sentieri dei giorni e puntuali al richiamo di campana ci nutriamo di voci di bambini. Passiamo insieme a dissodare campi inariditi e seminiamo chicchi di sapienza per un domani ricco di promesse. Insieme noi passiamo a piedi nudi su roveti di fiamme per strappare segreti al miracolo vivo del creato. E passiamo nel vento 1Op. cit.; Vedi Cesare Mulè, La poesia calabrese contemporanea, Catanzaro p. 117, 1986. Del pittore Rotondo, conosciuto nell'ambiente artistico con lo pseudonimo "Marò", aveva parlato su Il Crotonese (19/11/'82), evidenziandone soprattutto la capacità "...di saper cogliere l'aspetto genuino delle cose...". 77 che carezza pupille d'innocenza a raccogliere gemme dai segreti fondali dell'amore. E passeremo uniti da fili sottilissimi d'affetto su spiagge di sole a ricucire cocci di bontà per donare in regalo ai nostri figli intatta nei colori della pace una bandiera bianca.1 1E noi passiamo, cit. p. 36. 78 Appendice Manifestazioni in onore di L. M. Smurra A Napoli gli amici partenopei ricordano il poeta scomparso durante L'incontro di Primavera '861, mentre gli viene intitolata la sezione dell’A.I.M.C. di Crucoli-Torretta. Sempre a Napoli a Castel dell’Ovo, in occasione del Premio letterario Edizioni 2000 - 19872, viene consegnata una targa in ricordo dell'Autore allo scrittore calabrese Enea Alfredo Pedace che parla dell’amico come sindacalista, educatore, poeta e padre.3 Nell'ambito dell'Incontro di Primavera '87 organizzato dal Direttore generale dell'E.N.A.C. Pierino Accurso, insieme al nuovo Delegato regionale della Calabria Francesco Siciliani e la Vice Delegata Antonella Smurra, si svolge nei locali della scuola elementare di Crucoli una manifestazione dedicata a Leonardo durante la quale vengono lette alcune sue poesie dal critico letterario Ada Sibilio Murolo e dal poeta Lello Lupoli, dopo la premiazione dei ragazzi risultati vincitori del I Concorso di poesia Nel Ricordo di L. M. Smurra, riservato agli alunni della Scuola Elementare, indetto dalla Pro-Loco; nella stessa occasione viene consegnata una targa-ricordo all'insegnante Annunziata Neri vedova Smurra dal presidente del Consiglio di Circolo di Cirò Cataldo Mazziotti e dal Direttore didattico Giuseppe Larocca4, mentre il sindaco di Crucoli Prof. 1Valori Umani Maggio-Giugno 1986. 2Durante il quale vengono nominati Soci Onorari Giorgio Matteucig, Pupella Maggio e Gianni Festinese e partecipano insigni personalità come il Prof. Giulio Tarro (Presidente della Fondazione De Beaumont) in qualità di Presidente della manifestazione. 3E. A. Pedace Presenza, Luglio/Agosto 1986, cit. e Il Crotonese 3-9/4/'87. 4F. Pipita, La Gazzetta del Sud, 7/4/1987, ed Il Mattino 25/4/'87. 79 Francesco Murano accoglie formalmente la proposta del giornalista Enzo Manzoni di intitolare a L. M. Smurra, una struttura pubblica dello stesso centro calabro.1 Nel 1988 il SI.NA.SC.EL. - C.I.S.L. di Crotone, bandisce la I Borsa di Studio in memoria del collega sindacalista che viene assegnata in un incontro a cui intervengono in modo massiccio amici e colleghi2, che si ritroveranno alla II e III edizione del premio (1990 e 1991) a ricordare affettuosamente Leonardo, ora evidenziando la sua attività nel sindacato e nell'insegnamento3, ora illustrandone la poetica4, ed ascoltando le sue poesie recitate dagli alunni dalle quali questi ultimi, guidati dall’insegnante Laura Forlani, hanno tratto l’ispirazione per realizzare disegni e cartelloni poi affissi nella sala della scuola. L'insegnante Anna Madera ha voluto invece ricordare il collega dedicandogli una poesia in vernacolo. Alla IV edizione del premio5, mentre l’allora sindaco, Prof. Francesco Murano, ribadiva l'intenzione di dedicare al suo ex maestro un edificio scolastico, Adriana Capoano ha evidenziato il carattere allegro e disponibile del collega alla presenza dell'Ispettore scolastico Francesco Fusca che, pur non avendo direttamente conosciuto l’insegnante Smurra, vede in lui una figura limpida della scuola, un maestro di vita, un esempio per i futuri docenti alle prese con la crisi dei valori che attanaglia la società”6. In modo particolarmente commovente è 1E. M. Travel News Italia, 28/5/'87. 2Il Crotonese 17-23/6/1988. 3Il Segretario provinciale del SI.NA.SC.EL. Vittorio Locanto e gli insegnanti Armando Lucà, Francesco Siciliani, Gabriele Vincenzo. 4L’insegnante-scrittore Enea Alfredo Pedace. 5G. Pipita, Il Crotonese, 11-14/6/'93. 6 Dalla registrazione degli interventi alla IV edizione del premio. 80 intervenuto il Direttore didattico Giuseppe Barberio che ha evidenziato il bisogno di rendere sempre più concreta e tangibile la memoria del “suo grande maestro”.1 Tav. n. 25: Leonardo intento a leggere una sua lirica 1 Idem 81 Tav. n. 26: Incontro di Primavera 1987- Scuole elementari Crucoli (al centro Pierino Accurso) 82 Tav. n. 27: Borsa di Studio L. M. Smurra 1991 – Scuola elementare Torretta (al centro Enea Pedace) 83 Tav. n. 28 : Leonardo (accovacciato a destra) con i colleghi sotto le mura del castello di Crucoli. 84 A MIO PADRE Nelle giornate di festa tra le file di loculi di un cimitero tetro e senza fiori invano ti ho cercato. Nei pomeriggi tristi tra i vicoli soleggiati del paese natio felice ho rincorso un richiamo inciampando invece nell'eco dei miei passi. Ma è nelle sere invernali quando fuori piove ed il lampo squarcia il cielo cadendo sul mare che, seduta accanto al ceppo infiammato di ricordi amari e dolci, a lume di candela ti ho trovato tra i racconti di una vita passata. Cinzia Tav. n. 29: Poesia A mio padre 85 Bibliografia Antologie Poetiche-Letterarie - Antologia dei Pittori Italiani Contemporanei, Ed. 2000, Napoli - Antologia di poesie per i bambini, curata da L. Lanzi, Milano 1965 - Brevi cenni critici di autori contemporanei, A. Russo (Gruppo D'Azione) Napoli - Codice di poesia, Panorama e raccolta di poesie contemporanee, vol. II (Il Quadrato) Milano 1963 - Codice di poesia, vol. IV, Milano 1964 - Codice di poesia, vol. V, Milano 1964 - Eucalyptus -Gli uomini cantano con gli angeli, Antologia Mariana, curata da M. Giusti, Siena 1969 - I Poeti dell'Approdo, Napoli 1962 - Incontro con poesie e poeti contemporanei, a cura di A. Russo, ed. Dell'Agave, Brescia 1964 - La poesia calabrese contemporanea, Cesare Mulè, ed. Ursini, Catanzaro 1986 - Poeti e poesie per l'infanzia contemporanei, ed. Dell'Agave, Brescia 1963. - Poeti italiani contemporanei, Napoli 1983 - Silloge Conviviale, vol. VIII, a cura di F. Fichera. ed. Convivio Letterario, Milano 1976 - Tenerezza (letture per il secondo ciclo elementare), Luisa Colombo, I.E.M. Napoli 86 Giornali e Riviste - Calabria Letteraria - Calabria Turismo - Campania Travel News - Edizioni 2000 (Napoli) - I Diritti della Scuola - Il Corriere - Il Corriere del commercio (Napoli) - Il Crotonese - Il Famedio (Rivista bimestrale del Centro Mariano Montenero Livorno) - Il Giornale di Calabria - Il Mattino - Il Piccolo - Il Ponte - Il Savellese - Il Tempo - Il Tratto d’unione - L’Approdo del Sud (Napoli) - La Calabria - La Gazzetta del Sud - La Voce Pugliese - Luce Serafica - Orizzonti Turistici - Politica Meridionalistica - Reportage - Ribalta - Roma 87 - Roma Sera - Scuola Italiana Moderna - Travel News Italia - Valori Umani - Venere Opere inedite di L. M. Smurra - Appunti didattico-pedagogici. - Breve rappresentazione Bimbi e Maschere - Crotone ospite grata - Discorsi politici e Carrellata Elettorale ‘75 - Libretto licenzioso - Poesie in vernacolo ed in lingua - Racconti. - Romanzo - Saggio su Pitagora Opere edite di L. M. Smurra - Briciole sul mio mondo, Napoli 1963 - Crucoli, Tradizioni, Storia, Leggende e Racconti, Chiaravalle C.le (CZ) 1973 - E noi passiamo, Cirò Marina (CZ) 1985 - Filomeno Màdera -educatore, scrittore, poeta- Ed. 2000, Napoli 1976 - Italia '61, Ed. Bolle, Torino 1961 - Le avventure del piccolo calabrese, Torino 1965 - Sulla groppa del tempo, Edizioni 2000, Napoli 1974 88 - Voci nel tempo -Raccolta di poesie per alunni della Scuola dell'obbligo- Chiaravalle C.le (CZ) 1971 89 Tav. n. 30: Copertine opere edite Anno 1961 Anno 1963 Anno 1965 Anno 1971 90 Tav. n. 31: Copertine opere edite Anno 1973 Anno 1976 Anno 1974 Anno 1985 91 Indice delle Tavole Tav. n. 1: Crucoli - straordinaria nevicata pag. 6 Tav. n. 2: Leonardo con il padre ed i fratelli pag. 8 Tav. n. 3: Viterbo - Collegio dei Giuseppini del Murialdo pag. 11 Tav. n. 4. Treviso - Solasticato Filosofico pag. 12 Tav. n. 5: Salerno - Con i colleghi universitari pag. 11 Tav. n. 6: Salerno - Collegio Genovesi pag. 14 Tav. n. 7: Appunti sanremesi - Inferno pag. 15 Tav. n. 8: Appunti sanremesi - Purgatorio pag. 16 Tav. n. 9: Appunti sanremesi - Paradiso pag. 18 Tav. n. 10: Leonardo per i vicoli di Crucoli pag. 22 Tav. n. 11: Elementari di Cirò Marina pag. 23 Tav. n. 12: Il giorno delle nozze pag. 28 Tav. n. 13: Inedito pag. 1 pag. 30 Tav. n. 14: Inedito pag. 2 pag. 31 Tav. n. 15: Inedito pag. 3 pag. 32 Tav. n. 16: Carnevale a scuola Tav. n. 17: La statua della Madonna di Manipuglia pag. 42 pag. 45 92 Tav. n. 18: La cartolina del Santuario pag. 46 Tav. n. 19: Napoli - Premio Ernesto Murolo pag. 54 Tav. n. 20: Napoli - Concorso E. A. Mario Tav. n. 21: Concorso Città di Brindisi pag. 60 pag. 69 Tav. n. 22: I Convegno Nazionale dell' E.N.A.C. Tav. n. 23: Leonardo a Torretta pag. 70 pag. 74 Tav. n. 24: Poesia autografa pag. 78 Tav. n. 25: Leonardo intento a leggere una sua lirica pag. 84 Tav. n. 26: Incontro di Primavera 1987 pag. 85 Tav. n. 27:. Borsa di Studio L. M. Smurra 1991 pag. 86 Tav. n. 28: Sotto le mura del castello di Crucoli pag. 87 Tav. n. 29: Poesia A mio padre pag. 88 Tav. n. 30: Copertine opere edite pag. 93 Tav. n. 31: Copertine opere edite pag. 94 93 Indice Prefazione Introduzione alla Poesia di L. M. Smurra pag. 3 Fotobiografia Dall’infanzia alla giovinezza pag. 5 L’uomo e l’educatore pag. 13 L’impegno e l’ispirazione pag. 24 I riconoscimenti e la partecipazione pag. 33 Appendice pag. 82 Bibliografia pag. 89 Indice delle Tavole pag. 95 94