A Lina e Leonardo
L’uomo ha l’età di ciò che ama
l’uomo ha l’età dei suoi peccati.
L. M. Smurra
Dall’infanzia alla giovinezza
Leonardo Maurizio Smurra nasce il 22 Settembre del 1927 a Crucoli, in
provinciadi Catanzaro.
Le vicende socio-economiche del paese natio verranno raccontate per la prima
volta in un'opera storico-turistica in cui il comune viene così descritto: "Crucoli
sorge su di una vetta, costellata dai monti della Sila, da montagne e da capricciose
balze degradanti a forma di naturale anfiteatro le cui ali sembrano affondarsi in
quello specchio di golfo che va da Punta Alice alle foci del Nicà. Il paese, dalle
case con i tetti spioventi, arroccate al castello, ormai rudere dal piccone del tempo
e dall'incuria dell'uomo, trae quotidiano ed ampio respiro dall'aura marina del
mitico Jonio."1
Tav n. 1: Crucoli - straordinaria nevicata (anni ’70)
1Crucoli, Tradizioni, Storia, Leggende e Racconti, Chiaravalle C.le (CZ), 1973, p. 9.
2
Al paese di nascita Leonardo si è ispirato per numerose liriche in cui la
sua voce calda e commossa conduce, tra i muri di antichi palazzi e nel
dedalo di viuzze dove prende vita e si anima il mondo contadino ormai
quasi dimenticato:
Scende la sera
e brulicano l’ombre
nei campi taciturni;
fanno ritorno
i mesti agricoltori
sugli asini consunti.
Passano i petti
gagliardi, polverosi
nell’alito del vento
ristoratore.
Muti passano a schiera
come vecchi guerrieri.
Prone d’affetto
le donne in su le porte
asciugano il sudore,
grave trofeo
del giorno, a rivi impresso
sugli abbronzati volti.1
1Ritorno, Briciole sul mio mondo, edito da L’Approdo del Sud, Napoli 1963, p. 54.
3
La madre Antonietta, scomparsa precocemente, ed il padre Giacinto, sarto di
professione, saranno da Leonardo sempre ricordati come modelli di saggezza e di
inesauribile operosità.
Tav. n. 2: Leonardo (secondo a destra) con il
padre ed i fratelli Arbace, Filomena, Lucrezia
(1940)
4
Con i fratelli trascorre l'infanzia in via Santa Maria, ricordata nostalgicamente
nella lirica A dorso dell'amico arcobaleno, nella quale il distacco da persone e da
un ambiente a lui molto caro è particolarmente sofferto ma espiato con il ritornare
bambino:
...
Lascio sospeso al chiodo del balcone
di mia madre il sorriso che non muore
e di ragazze vispe quel vocio
negli angoli remoti della via.
Addio per sempre, vecchia strada mia!
Me ne vado così come un bambino...
... a dorso dell'amico arcobaleno
verso mete lontane
là dove il cielo tocca e bacia il mare.1
1E noi passiamo, cit., p. 19.
5
Leonardo viene mandato in seminario presso il collegio dei Giuseppini di Viterbo
dove, oltre a consolidare i sentimenti di fratellanza ed amicizia inculcati dai
genitori, rafforzerà la fede e la devozione alla Madonna:
Filo di speme
dal cielo caduto
sul mondo.
...
Nell'immensa foschia
di irrequiete ombre
umane,
Luce infinita.
Pace.
Tutto Tu sei!
Limpido specchio d'acqua
in cui
nostre riflesse
sembianze
vivono immerse.1
Passa allo Scolasticato filosofico di Ponte di Piave di Treviso che però lascerà con
rammarico del padre che sperava di vederlo prete, per poi conseguire il diploma
Magistrale a Vibo Valentia nell’anno scolastico 1947/’48.
1Dalla poesia Alla Madonna, in Briciole sul mio mondo, cit., p. 78. Questa lirica,
pubblicata con lo stesso titolo nell'Antologia I Poeti dell'Approdo, Napoli, 1962, p. 39 e
nella Rivista Letteraria bimestrale del Centro Mariano Montenero Livorno Il Famedio,
15 Magio 1969, n°3, p. 47, apparirà col titolo Filo di Speme nell'Antologia Mariana Gli
uomini cantano con gli angeli, curata da M. Giusti, Siena, 1969, p. 211.
6
Tav. n. 3: Viterbo - Collegio dei Giuseppini del Murialdo. Leonardo è il primo a
destra-terza fila.
Tav. n. 4: Ponte di Piave -Treviso 1947. Scolasticato Filosofico. Leonardo è il
primo a sinistra -terza fila.
7
Si iscrive alla facoltà di Magistero a Salerno ma interrompe gli studi.
Tav. n. 5: Salerno -Leonardo (primo a destra)
Insieme ai colleghi universitari.
Più tardi perderà il padre cui dedica una commossa lirica: …
Ancora
Tu
parli,
sostanza
dell'atomo mio
e passi
nella notte
fasciato di buio
fatto di nulla.1
1Vedi A mio Padre, Briciole sul mio mondo, cit., p. 77 ed I Poeti dell'Approdo, cit. p.
40.
8
L’uomo e l’educatore
9
Svolge mansioni di precettore prima a Sanremo e poi, nel 1952, a Salerno presso il
Collegio “Genovesi”. Del periodo rimane una foto che reca sul retro una scritta:
"Alcuni miei giovani".
Tav. n. 6: Leonardo al centro con gli studenti
Li sentiva veramente suoi i giovani, per i quali aveva sempre parole di
comprensione ed incoraggiamento: ...
Approderai felice
su montagne di cieli
a carezzare raffiche d'azzurro
sparse in silenzi densi.
E questa tua stagione
lieviterà promesse
a giorni che verranno.1
1Dalla lirica Sulla rotta dei sogni, nella raccolta E noi passiamo, cit., p. 18.
10
Del soggiorno sanremese sono alcuni fogli d'album sui quali appare la struttura
delle tre Cantiche della Divina Commedia.
Tav n. 7: Appunti sanremesi - Geografia dell’Inferno
11
Utilizzati sicuramente per facilitare lo studio del viaggio ultraterreno compiuto da
quel grande poeta che fu Dante Alighieri, denotano anche una certa propensione
dell'autore per il disegno.
Tav. n. 8: Appunti sanremesi - Geografia del Purgatorio
12
Tav. n. 9 Appunti sanremesi - Geografia dell’Universo dantesco
13
Ritornato in Calabria, Leonardo avverte nostalgia per le attrattive ed i ritmi
frenetici lasciati nelle città visitate ed inevitabilmente scaturisce il confronto con
l'eccessiva tranquillità della vita di un paese che, guardato sempre con tenerezza,
appare, però, tagliato fuori dalla realtà del tempo, immerso in una visione onirica:
Sperduti casolari
stanno assonnati
tra monti giganti,
tuffati
nel morente respiro
del giorno.1
ed ancora:
O tetti forati, malati
di tedio,
sferzati dal gelo, ...
non siete che perle lucenti
portate sul cuore;
...
e vivi, mio dolce Paese,
cullato dal sussurro
di chiome
d'ulivi che spiano
il solito cielo
geloso
del piano in declino
fuggente nel mare.1
1Sera in montagna, in I Poeti dell'Approdo, cit. p. 41, e Briciole sul mio mondo, cit., p.
19.
14
Un’atmosfera ovattata in cui sembra non esserci spazio per aspirazioni e slanci
giovanili, smorzati dall’impietoso incedere del giorno:
Aperto scorcio d’azzurro
alto sul molo
fosco del cielo
raduna castelli di cubi
che danzano vivi di luce
tra crepitii di colori
incostanti nel volo.
Sedotto guardo e sorrido
solo per poco,
quel tanto che resta di gioia
sprazzo riflesso
fuggente verso la zona
d’ombra paurosa
che fa piangere il cuore.2
1Idem, p. 16, Paese natio.
2Vedi Illusioni, Codice di poesia, vol. II, cit., p. 93 e Sulla groppa del tempo, Edizioni 2000, Napoli
1974, p. 24.
15
I sogni rivelandosi nella loro illusorietà si dissolvono lasciando il posto alla
monotonia ed alla ripetitività: ...
e nulla cambia il giorno al suo ritorno.1
Una sensazione di abbandono e di vuoto in cui si può essere facile preda della
noia:
Briciole, poche briciole di vita
raccolgo
da breccati piatti
e cheto come un gatto acciambellato
odo le mosche a nugoli vagare,
...
Nemico delle mosche, tra la polvere,
il ragno vomitando scricchiolii
infiniti
con fili sottilissimi
tesse fitta di morte
la tela che conquista questo vuoto.2
e poi:
Aggressiva penombra
avvolge
me vecchio innanzi tempo
nell’angolo d’un bar deserto.
Sul tavolo rotondo
1Graffio, in Sulla groppa del tempo p. 18.
2Gli occhi del tempo immoto, idem p. 27 e Codice di poesia, vol. V, Milano, 1964, p.
126; in quest'ultimo volume sono state pubblicate: Anch'io tra tanti e Nel malefico
pugno (pp. 127 e 128), che ritroviamo poi in Sulla groppa del tempo, cit., p. 37 e 28.
16
luccicante vassoio di lamiera
raccoglie
briciole fredde
di cenere
e crudi mozziconi
staccati come brani
dal tempo scolorito.1
Il rischio di cadere nell'immobilismo viene però evitato dal desiderio di evasione
che si traduce progressivamente nella consapevolezza della forza del proprio
pensiero:
Puntualmente
- una volta al giorno dalla finestra vola
l'anima mia nel sole sparso a manate d'oro ...2
nella esaltazione della potenza della poesia per mezzo della quale è possibile
trascendere le cose sensibili:
Una grata di luce.
Un pagliericcio.
...
Un cielo sempre uguale quel solito soffitto.
Se libero il pensiero già fuggiasco non fosse
mi stimerei recluso.3
1Questi frammenti sono tratti dalla lirica Il Ritrovo non contenuta in alcuna raccolta ma
di cui parla G. Falossi su Il Piccolo n°22, 8 Luglio 1964, p. 3; lo stesso vale per le poesie
Questo fugato guizzo, Codice di poesia, vol. II, cit., p. 93 e Immensità Codice di
poesia, vol. V, cit., p. 128.
2Da Passeggiata in Sulla groppa del tempo, cit., p. 15 ed in Codice di poesia, vol. II, cit.
3Mi stimerei recluso, Sulla groppa del tempo, cit., p. 19 e Codice di poesia, vol. IV,
Milano, 1964, p.177 mentre a p. 151 si trova la poesia Un murice sul viso si diverte.
17
e nella celebrazione dell'audacia che spinge all'azione ed al dinamismo:
Sono a cavallo
d'uno spiraglio di tempo
girevole sul cardine di vita
che cerca agevolmente la luce
come d'abete la foglia.1
Tav. n. 10: Leonardo per i vicoli di Crucoli
1Cavalcata, Sulla groppa del tempo, cit., p. 25.
18
Nel 1960 inizia ad insegnare nella Scuola Elementare di Cirò Marina; il contatto
assiduo con i bambini lo spingerà a considerare soprattutto le loro esigenze, nello
studio come nel gioco e ad arricchire la propria poesia di immagini vivaci e
fantastiche:
Alba
Dal mare spumoso
s'innalza
il sole.
Rimbalza sull'onda,
saltella e s'arrampica in cielo.
Nel velo di luce dorata,
o bimbo,
ti tuffi felice, al mattino.1
Tav. n. 11 Leonardo tra gli alunni delle elementari di Cirò Marina
1In Voci nel tempo -Raccolta di poesie per alunni della Scuola dell'obbligo- Chiaravalle
C.le (CZ), 1971, p. 9.
19
20
L’impegno e l’ispirazione
21
Comincia la collaborazione con i giornali e nel 1961 pubblica la sua prima opera
dal titolo Italia '611, che ha come prefazione cinque strofe a ricordo delle Tredici
Aquile italiche cadute tra la tribù Gizenca inferocita. A questi caduti in
particolare, ed in generale a quelli di ogni epoca, l'Autore dedica questo poema
composto da 38 strofe "...esaltanti l'epopea italica di un secolo, con le sue gioie, i
suoi dolori ed i suoi trionfi..."2.
L'Italia è fatta!
E' grido d'un popolo vivo
nel vivo paese dei vivi.3
L'Autore rievoca gli eventi che portarono la Patria "...alla conquista della sua
Unità morale e politica", riuscendo a tessere "... una trama poetica il cui pregio
risulta dalle geometriche forme di brevi versi e da uno stile eloquente e scultoreo
che sovrastano ogni conformismo d'arte contemporanea, accordando al
volumetto... il merito di una espressione che, sebbene timida, sembra iniziare un
nuovo indirizzo poetico che si potrebbe definire virtuale dal punto di vista
filosofico. Tale virtualità pervade tutte le strofe e trova la sua ragione d'essere
nell'ansia, nel desiderio, nell'anelito dello stesso Autore che riesce a manifestarla
nella seguente e tipica strofa:
L'utile spodestato dalla cima
superba d'interessi
cortese mano porge
all'italo
sulla roccia iridata di valori
umani.
1Italia '61, Ed. Bolle, Torino 1961.
2R. F. La Voce Pugliese, 29/07/'62.
3Italia '61, cit., p. 11.
22
Roccia preziosa
più dell'oro nel vile commerciare
di mercanti.
L'Autore passa in rassegna le vicissitudini dell'ultimo conflitto, ricordando le tristi
e tragiche scene di quell'epoca:
Fra gli ordigni deformi
cadevano snodate
col rumore di rami spezzati
l'ossa insepolte.
La fluida rappresentazione plastica... riesce a mettere in risalto il travaglio d'un
popolo vinto ed oppresso fino a divenire espressione progressiva di un urlo la cui
eco ammonitrice varca le distanze cosmiche per scongiurare... le guerre.
Da questo sfondo macabro, l'Autore vuole fare apparire il volto di una Italia
nuova nel costante sforzo di rinascere e, con entusiasmo contenuto nei giusti
limiti della realtà presente, richiama a considerare, nella sua portata, il miracolo
della ricostruzione:
E come per incanto
trapunsero il tappeto
logorato
gli aghi di acciaio
della ricostruzione.
E presenta il rinnovamento alla luce di una pace duratura in cui iniziano a trovare
consistenza morale e sociale le varie istituzioni tra cui, al primo posto la famiglia:
Nei nuovi nidi verdi di famiglie
raccolte, torna spirito di pace
e la concordia ride silenziosa
sui focolari accesi.
23
Degna di considerazione è la prefazione che ricorda l'eccidio del Congo...,
guardato come sacrificio in nome della libertà."1
Potremmo definire quelle di Leonardo "liriche narranti": sono quadri in cui oltre
agli eventi storici2, prendono vita episodi sognati o vissuti in cui predomina la
tendenza all'analogia, a volte appesantita dai nessi logici ma che si manifesta
comunque con immagini forti ed inconsuete:
Dai contorti rottami
i frammenti di carne gocciolanti
...
Questo Natale il segno nero stende
sulle porte dei calabri
mentre le bianche stelle di neve cadenti
come squame di cera sulle tombe
sollecitano pace
sul mondo in attesa.3
o da favola:
Non più le farfalle
con voli di fate
sull'albero. Gialle
le foglie malate
respirano a stento
al soffio del vento.4
1L. Areni, Venere, n° 3 Agosto 1962.
2Come anche nel componimento inedito Crotone Ospite grata.
3Deragliamento, Sulla groppa del tempo, cit., p. 53, e Cronaca di Calabria 7/1/’62.
4 La caduta delle foglie, inedita.
24
In entrambe le liriche c’è la consapevolezza della caducità della vita, ma se nei
primi versi la precarietà dell’esistenza umana è data dai toni cruenti del rosso del
sangue e del nero del lutto che si stemperano poi nel bianco della neve candida,
assurta a simbolo delle lacrime versate nella speranza cristiana di una nuova
rinascita, negli ultimi versi il tempo che passa e la fine sono accettati con
nostalgica rassegnazione.
Nella sua vita entra la collega barese Annunziata Neri che sposerà nel 1962.
Tav. n. 12: Annunziata e Leonardo il giorno delle nozze
25
Leonardo e la moglie, affettuosamente chiamata Lina, si stabiliscono a Crucoli.
Nel 1963 Leonardo pubblica la raccolta di liriche Briciole sul mio mondo1, con la
dedica: "... a Te futura amica dei giorni miei ...".
Un alito di vento spira dal mare
e muove l'onda verso te che dormi
...
S'infrange sulla carne nuda al sole
la raffica spumosa e canterina
e felice tu sogni un nuovo arrivo
di chi vagando, naufrago alla riva
approda, sosta e rapido discioglie
al dio del mare il canto dell'amore.
Apre gli occhi alla luce rosea l'alba
e la tua chioma a rivoli sparpaglia
sul seno ansante, turgido di miele
e sorgi tra le arcate dell'azzurro
come felice ninfa.2
La capacità dell’Autore di creare racconti poetici e di non imbrigliare i sentimenti
in un unico genere si rileva dallo stretto legame che corre tra questi ultimi versi ed
il seguente componimento inedito:
1Contenente tra le altre poesie alcune comparse su Cronaca di Calabria, La Sila
(29/9/ ’61), Calabria (9/10/’61), Le lavoratrici calabresi e Al biondo fanciullo
(22/10/’61), Il mio cimitero (5/11/’61) vedi anche Briciole sul mio mondo, cit.,
rispettivamente a p.12, 7, 31, 28, 49. Sempre su Cronaca di Calabria apparve la lirica
Eccidio nel Congo (3/12/’61) usata come prefazione per Italia '61, cit. p. 9.
2Vedi Un alito di vento, in Sulla groppa del tempo, cit., p. 36.
26
Tav. n. 13: Inedito pag. 1
27
Tav. n. 14: Inedito pag. 2
28
Tav. n. 15: Inedito pag. 3
29
I riconoscimenti e la partecipazione
30
E’ in questo periodo che ottiene il primo riconoscimento: la poesia Pioggia risulta
vincitrice nel 1962 al Premio Nazionale Campanellino e viene pubblicata nel testo
scolastico per la III elementare Tenerezza.1
Pioggia
Giù dal cielo senza sole
scende scende frettolosa
una pioggia capricciosa,
canterino un acquazzone.
Mille e mille goccioline
sulla terra birichine
s'accavallano sul fondo
in un giro, girotondo.
Danza l'acqua verso il mare
rallegrando le contrade,
ma tu, bimbo prigioniero,
volgi al cielo il tuo pensiero.2
A distanza di due anni la poesia Lo scolaretto e il libro nuovo, viene segnalata
allo stesso Premio Nazionale Campanellino.3
1Di Luisa Colombo, edito dalla I.E.M. di Napoli, p.113.
2Vedi Voci nel tempo, cit., p. 23.
3Idem p. 34.
31
Il racconto In groppa alla speranza viene segnalato nell'anno 1964, al Concorso
"Nicola Misasi" indetto da Calabria Letteraria rivista culturale di Cosenza.
L'idea di realizzare una serie di racconti era già da questo momento presente
nell'Autore: riuscirà a darne alle stampe accanto a quello citato solo altri tre
intitolati Al castello, Il santuario e La turca1, mentre della raccolta, a cui
cambierà più volte il titolo, ne rimangono alcuni già corretti e scritti a macchina ed
altri appena accennati.
Rimasto incompiuto è anche un saggio su Pitagora ed un romanzo.
Destinate a non essere pubblicate, per volontà dell'Autore, sono delle poesie in
vernacolo calabrese, nate dal semplice e genuino desiderio di divertirsi insieme ai
colleghi ed agli amici cui sono dedicate: Leonardo ne caricaturizza pregi e difetti.
Con lo stesso intento è stato composto un libretto licenzioso.
Il 12 novembre del 1965 supera la prova scritta per l’ammissione alla facoltà di
Magistero dell’Università di Bari, per poter conseguire il diploma di Vigilanza
scolastica, ma deve nuovamente abbandonare gli studi universitari.
1Vedi il volume Crucoli cit. da p. 79 a p. 93.
32
Continua a manifestarsi nell'Autore l'esigenza di dedicarsi alla poesia e alla
letteratura per l'infanzia e nel 1965 la poesia Il calzolaio1, si classifica al terzo
posto al Concorso Letterario Campanellino.
Nello stesso anno viene pubblicato (con i disegni di G. Dellisanti), dalla casa
Editrice Bolle di Torino, il libro Le avventure del piccolo calabrese, per essersi
classificato al secondo posto tra le uniche tre opere prescelte al concorso per un
libro di avventure per ragazzi, bandito dalla stessa casa editrice.
Il lavoro viene dedicato nella premessa a tutti i bambini ed in particolare a quelli
calabresi "... costretti a seguire le sorti delle proprie famiglie, carovane in marcia
per la conquista di un avvenire migliore, quale segno di un nuovo risveglio, quale
pegno di nuove promesse per la nostra Regione e per l'Italia tutta".2
L'opera verrà accolta favorevolmente come si nota dalle parole del critico Antonio
Russo: "e' un lungo racconto che affronta il problema dell'emigrazione della
famiglia del Sud. Una storia avventurosa che porta un ragazzo dai verdi pascoli
alla direzione di una fabbrica. La prosa è fresca e colorita. Il periodare sciolto
consente ai ragazzi una facile quanto piacevole lettura".3
"La famiglia aspettava nella sala di attesa della stazione l'ora del
diretto in partenza per Milano. Sui sedili di marmo rimanevano,
come unica traccia di questi sconosciuti, briciole di ricotta stagionata
dal fuoco sempre acceso nei pagliai. Sul treno, Gianni aumentava la
sua irrequietezza ed il sonno sembrava del tutto scomparso...
I suoi occhi neri di piccolo lupo della Sila scrutavano persone e cose
che si trovavano in quella carrozza in movimento.
1Il calzolaio in Voci nel tempo, cit. p. 44.
2Le avventure del piccolo calabrese, Torino, 1965, p. 5.
3Da Edizioni 2000, 1974, Corrispondenza dalla Calabria.
33
Spesso la sua attenzione veniva richiamata dalle scorrevoli luci sulla
terra ferma e, nella fuga, sembravano portarsi dietro l'ansia di quella
creatura desiderosa di soddisfarsi nel vedere e scoprire cose nuove."1
1Le avventure del piccolo calabrese, cit., p.16.
34
Il 12 Gennaio del 1966 interviene nella sala parrocchiale "Don Bosco" di Crucoli
alla manifestazione in onore dell'insegnante Felice La Forza mettendone in risalto
le molteplici attività ed il ruolo di "protagonista emerito nella lotta contro
l'analfabetismo" nonché di "fautore insigne del processo morale, culturale e
sociale della vita del nostro paese".1
Nel Marzo dello stesso anno organizza con gli insegnanti ed i ragazzi della scuola
elementare di Crucoli la "Festa degli Alberi" (istituita nel 1902 dal Ministro
Baccelli), evidenziando nelle parole di benvenuto, rivolte ai genitori e alle autorità
intervenute, l'importanza geologica, economica e non ultima poetica (come fonte
di ispirazione di un Foscolo, Pascoli ecc.) dei "polmoni della terra", invitando tutti
al rispetto e all'amore per la natura.
Il degrado ambientale dovuto ad un selvaggio sfruttamento delle risorse naturali
ed ad un incontrollato sviluppo tecnologico, in nome del quale viene sottomessa
l'etica, non è che imputabile all'uomo che finisce col diventare preda di se stesso:
...
Se la fiamma del genio
nel furore di gloria
s'alimenta col sangue dei morti
e divora e divora
insistente gli spazi del pianeta
nelle ventiquattr'ore:
è vendetta tremenda nelle mani
dei nani.
E se l'ibis non salva
le rane
1Dal discorso tenuto per l'occasione. Vedi Il Tempo 12/1/'66.
35
dal maligno boccone dei serpenti
e drosera carnivora agli insetti
dà segnale del via:
dichiarata è la guerra.
Se ciperi e spargani,
se ramaglie di fiori, d'erbe e tife
nel ristagno dell'acqua
marciscono,
e se l'albero rami perde e foglie
e le radici spande scheletrite
e se fossili i frutti pur diventano:
è presagio di morte.
Se più non monta l'asina il cavallo
nasce allora il muletto dalla pillola,
nasce allora da getto di siringa
ogni specie di flora
ogni specie di fauna
...
Se nel petto non alita il respiro
e la bocca si satura di smog,
si disintegra in briciole la carne:
non è più Hiroshima
non è più Nagasaki,
è dell'uomo la fine.
La carcassa del Sapiens
sulla punta di un sasso
è spauracchio, terrore
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nel più vasto infinito cimitero:
è lamento del cigno.
E così solo l'uomo
all'uomo dice addio.1
1E l'uomo dice addio (alla scrittrice A. M. Careddu), Sulla groppa del tempo, cit.,
p.69.
37
Leonardo in veste di vicario, ma soprattutto di insegnante, trova modo di
arricchire e completare le esperienze dei ragazzi facendoli partecipare a numerose
iniziative divertenti e culturali, riuscendo a coinvolgere già da allora, genitori,
gruppi ed autorità locali, e cioè quella che oggi viene chiamata "extrascuola".
Sfruttando le ricorrenze offerte dal calendario, come il Natale o il Carnevale,
Leonardo, nel 1973, mette in scena, con le musiche dell’amico Prof. Gaetano
Minerva, l'operetta Bimbi e Maschere.
"Nel salone dell'edificio scolastico si sono svolti i festeggiamenti di Carnevale...
Lo spettacolo è stato allestito da alunni ed insegnanti, nel clima di un'attività che,
pur essendo ricreativa, ha richiesto inventiva, collaborazione e studio. Tra i
numeri più graditi dal pubblico, è stata l'operetta Bimbi e Maschere, approntata
per l'occasione dal maestro Smurra e musicata dal bravo Prof. Minerva. La giuria
ha premiato con vari doni offerti dalla Amministrazione comunale le migliori
mascherine. Il direttore Orazio Principato, ha messo in rilievo la iniziativa che,
oltre a rappresentare l'inizio di una più vasta operosità della scuola, vuole essere
un valido strumento di socialità scolastica, a disposizione di docenti e discenti, tra
i mezzi educativi con cui si attua il processo della formazione integrale della
persona, quale richiesta da esigenze ed istanze della vita moderna."1
1Dalla Rivista I Diritti della Scuola.
38
Tav. n. 16: Carnevale a scuola
Nella foto Leonardo, primo a sinistra, premia una bambina sotto lo sguardo di Don
Mario Ferraro. In quest'ultimo Leonardo vedrà prima ancora che un sacerdote un
amico ed un confidente, mosso dal comune desiderio di diffondere la devozione
verso la miracolosa Madonna di Manipuglia1, la cui festa inizia la terza Domenica
di Maggio. “Crucoli per tre giorni vive una magica atmosfera che la fa riscoprire
agli stessi abitanti ed a quelli dei paesi limitrofi attratti dal suggestivo dedalo di
vicoli e stradine. E’ piacevole ricordare, con le parole tratte dal libro Crucoli dello
scrittore Leonardo Maurizio Smurra, come avvenivano i festeggiamenti in passato
e notare come a distanza di anni alcune usanze permangono mentre altre si
trasformano fino a scomparire del tutto: ... La festa inizia con la spettacolare
processione che muove dalla chiesa parrocchiale addobbata con drappi dorati,
luccicanti al vivo palpitare di innumerevoli luci. Apre il corteo la schiera di bimbi
nei nuovi vestitini seguiti dalla banda musicale che suona inni sacri. Tra la marea
della folla, trainata da un autocarro ricoperto di fiori d’ogni colore, sormontato
1A cui il nostro Autore ha dedicato un racconto ispirato ad una antica leggenda, vedi
Crucoli, cit. p. 81.
39
da archi e corone di rami verdi, avanza la splendida statua su cui spiccano
oggetti preziosi, voti di miracolati fedeli. La Madonna giunta al Santuario vi
rimane a lenire sofferenze ed affanni, a ricevere intime confidenze di chi in lei
crede e spera. All’ora di pranzo, sparsi tra gli ulivi, a gruppi seduti sull’erba
fresca, i fedeli consumano il pranzo. In seguito, s’innalzano in una festosa
atmosfera i canti tradizionali, mentre qualcuno danza al suono di chitarra o
fisarmonica ed i bimbi si dondolano sulle improvvisate “vocule”, sotto gli ulivi
fino a tardi quando la statua ritorna in paese ...
Il pomeriggio del giorno successivo ... la piazza si trasforma in teatro per lo
spettacolo tradizionale: comiche, giochi, corse, gare ed aste ... mentre per le
strade si diffonde il suono della zampogna ed a sera si assiste ad un ... fantastico
fuoco pirotecnico, che accende il cielo di grappoli d’oro ed argento, mentre
cascate di stelle gialle, rosse e turchine scendono frettolose e cadono morenti
sulla terra.”1
1G. Smurra in Il Ponte, 5/5/’94 e Crucoli, op. cit. p.15 e16.
40
Alla Protettrice di Crucoli sono anche dedicati alcuni versi inclusi nella raccolta
Briciole sul mio mondo:
... come gregge
sul nastro grigio d'asfalto
scendono i pellegrini ...
... la turba piega i ginocchi ,
devota nel solenne rito, canta:
"Ave o Maria
di Manipuglia".
A quel grido festoso s'accompagna
il ronzio sconfinato di cicale
dell'eremo fedeli canterine.
... l'effige s'innalza
come un sole sospeso tra navate
di grazie risonanti nell'onusta
chiesa di campagna.
S'ode ...
il trillo degli uccelli prigionieri
tra le cime incantate degli ulivi.
Nel mentre
degli uomini baffuti, senti il tonfo
41
di lacrima caduta ... 1
Alla commozione dei fedeli si unisce quella della natura che sembra partecipare
ora rumorosa, ora quasi immobile ed incantata di fronte al passaggio della statua
della Madonna.
Tav. n. 17 La statua della Madonna di Manipuglia
1Il Santuario di Manipuglia, Briciole sul mio mondo, cit., p. 20. I versi vennero
pubblicati con varie modifiche nell'Aprile del 1964 sul n° 4 del mensile La Voce di S.
Maria.
42
Il Santuario Diocesano dedicato alla Madonna di Manipuglia in una cartolina
realizzata in collaborazione con il poeta; sul retro vennero stampati alcuni suoi
versi coniati per l'occasione:
"Pellegrino che passi sulla via
sosta e riposa all'ombra dell'ulivo
sacro al sorriso, al canto di Maria".
Tav. n. 18: La cartolina: sullo sfondo il Santuario; in primo piano l’iimmagine
della Madonna come appare nel prezioso quadro che si espone insieme alla statua
nei giorni della festa.
43
Nascono le figlie Antonella e Cinzia a cui dedica il volume Voci nel tempo1
contenente "... una sessantina di brevi componimenti poetici che abbracciano tutta
la vasta tematica di un anno scolastico. C'è senz'altro poesia d'occasione e come
tale il libro non rimane immune dal pericolo di una certa ripetizione di temi
abusati, ma quasi sempre l'autore si salva, sia ricorrendo a felici quanto originali
immagini, sia cogliendo dalla realtà quotidiana aspetti inconsueti e descrivendo
momenti delicati dell'animo umano. Così si resta incantati di fronte a Dopo la
vendemmia, a Disgelo, a Il vecchio postino, così si è pervasi di malinconia
leggendo Dopo la festa, o Ricordo materno, così si impara ad amare la vita
leggendo Quando sarò più grande. Si potrebbe, a questo punto, richiamare nomi
di illustri poeti (per il sentimento Pascoli, per l'aderenza al mondo dell'infanzia
Pezzani), ma anche senza questi riferimenti possiamo concludere che tra le poesie
dell'ultimo libro di Leonardo Maurizio Smurra ve ne sono parecchie riuscite ed
apprezzabili, che toccano il cuore, specialmente dei fanciulli e degli adolescenti
cui sono destinate."2
"Una poesia tenera, cantabile, dal verso estremamente agile dalla rima sempre
spontanea ... un inno all'innocenza infantile."3
Scritte per i bambini, si rivolgono anche a chi ha a cuore la loro formazione
culturale e morale, affrontando con discrezione temi attuali come quello del lavoro
minorile:
1Op. cit.
2A. Fazio in Orizzonti Turistici, Settembre '72. Alcune di queste poesie erano già
comparse in antologie e riviste letterarie: Primi giorni di scuola, Disgelo e La scuola
resta sola in Poeti e poesie per l'infanzia contemporanei, ed. Dell'Agave, Brescia, 1963,
pp. 9, 40 e 76; I cinque sensi e Dopo la vendemmia in Incontro con poesie e poeti
contemporanei, a cura di A. Russo, ed. Dell'Agave, Brescia, 1964. pp. 8 e 23; Dopo la
festa in Antologia di poesie per i bambini, curata da L. Lanzi, Milano 1965, p. 143. Nella
raccolta di poesie e prose di autori contemporanei Eucalyptus (ed. Dell'Agave, Brescia,
1965, p. 15) vengono presentate Il mare e Neve, quest'ultima autografa.
3A. Russo Brevi cenni critici di autori contemporanei, a cura del Gruppo D'Azione,
Napoli, p. 23.
44
La scuola resta sola
come un nido negletto, abbandonata.
Al mare, alla montagna se ne vola
allegra quasi tutta la covata.
...
Per voi, poveri bimbi senza estate
la Scuola piange e piange peregrina
la vita che lasciate
nel lavoro dei campi, all'officina.1
Accanto al tema principale dell'infanzia, compare anche il mondo contadino leit
motiv della poesia di Leonardo, con immagini dalla forte carica visiva ed olfattiva
come in Dopo la vendemmia:
...
Giocando a palla con le vuote ceste
nei vicoli lasciate ad asciugare
i ragazzi molestano le vespe
a nuvole raccolte per succhiare
del chicco d'uva passa un po’ di umore
mentre di mosto spandesi l'odore.2
o con il ritorno del binomio natura-uomo come in Aratura, dove i rumori
inconsueti del cambiamento e del progresso sono subiti dai due termini:
Dietro il rombo, il sussulto dei trattori
fumano i solchi aperti alla speranza
dei vecchi agricoltori
1In Voci nel tempo, cit., p. 71, La scuola resta sola.
2Idem p. 14.
45
e s'ode in lontananza
dei buoi, inoperosi
nelle stalle, il concerto dei muggiti.
Chiassosa è la campagna e silenziosi
i voli degli uccelli
intorno agli alberelli.
Chiassosa è la campagna
ma muti i contadini
le donne coi bambini
nel guardare la terra dissodata
dalla lama di ferro tormentata. 1
1Idem p. 20.
46
Nel 1972 il direttivo della Pro-Loco di Crucoli (di cui Leonardo fa parte)
introduce una nuova festa folcloristica "La Sagra della Sardella" che ancora oggi si
svolge nel mese d'Agosto, riuscita particolarmente negli anni Settanta.1
Leonardo, che ama chiamare il prodotto "caviale calabrese", ne descrive la
preparazione nel libro Crucoli.2
Alla sardella è dedicata anche la poesia del noto poeta dialettale Emanuele Di
Bartolo di cui Leonardo nella lirica dedicatagli dice:
...
E l'accordo dei suoni
è la stessa armonia
del parlare degli avi.
E mai stanco cantore
anche curvo negli anni
questo piccolo mondo
nel cuore,
gigantesco diventi
per noi.3
Oltre a fornire in un opuscolo pubblicitario, varie ricette e utili suggerimenti
gastronomici su come usare la sardella, Leonardo compone alcuni versi in dialetto
crucolese messi in musica dall'amico Prof. Gaetano Minerva:
A Sardeddra 'e Crucuddru
Quannu vena d’Agustu u jurnu
1A. Sibilio Murolo su Campania Travel News, Bollettino avvisatore marittimo, supp. al
n° 52 del 30/6/’79, p. 4; e dell'Autore gli articoli apparsi su Calabria Letteraria 10-11-12
'74 p. 55, Il Giornale di Calabria 21/8/'75, Il Mattino 21/8/'75, Orizzonti Turistici,
Dicembre '75.
2Crucoli, cit., p.12.
3Sulla groppa del tempo, cit., p. 66, All'amico poeta "E. Di Bartolo", per il quale
elabora una attenta critica e recensisce l’opera Simita nt’u carrolu (Orma sul sentiero).
47
chi du cielu si staccanu i stiddri,
picculiddru u paisu, nu munnu
para ngrannu cu luci e faviddri.
E’ ra festa ‘e chissa sardeddra;
è ru mmitu a paisani e forsteri
a litarni ‘e panu na feddra
cu ri scricciuli ‘e vinu sinceri.
A sardeddra, cchi bontà !
E cchi d’è, tu u nnu sa.
E’ juschenta rarità
‘e bianchettu, salu e pipu.
E’ nu focu russu e vivu,
nu mangiaru ‘e qualità.
E’ nu pastu specialu:
oh cchi bberu cavialu !
Mò c’a provi, nni volessa
pur si pizzica a ra mbressa.
A sardeddra, cchi bontà !
E cchi d’è, tu u nnu sa.
A vrigogna fa passar
‘e cantari e abbaddrar.
Mbrasca mbrasca a ra squitata
nescia puru na vasata.
48
A sardeddra cchi gulia !
Minta mpettu l’allegria.
Mo ti dicu a verità:
quannu dormi, u sa cchi ffa ?
tricti e tra
e tricti e tra ...1
Lo stesso Prof. Gaetano Minerva musicherà anche la canzone dedicata da
Leonardo a Torretta, ultimamente rivisitata dal maestro Antonio
Scarpino:
Riviera Torrettana
Torretta, amica mia, dolce riviera,
paese dell’incanto e dell’amore;
di te non scorderò la primavera
e dell’estate il verde tuo splendore.
Di te non scorderò l’alba e la sera,
i turchini sul mare sogni miei,
i sereni nel cielo ... baci miei
e canterò così:
O respiro di sole
o respiro di luna
per la bionda e la bruna
e Torretta nel cuore
fa spuntare l’amore.
Torretta, sulla sabbia ho scritto “Amore”
e sull’ulivo inciso ho pure il nome.
1L. Smurra su Calabria Letteraria 10-11-12 '74 p. 55 cit.
49
Bambina bionda o bruna, non so come
potrò scordar i palpiti del cuore.
Aspetterò nel sole, al Lungomare
un nuovo fresco amore a cui donare
felicità per sempre ... e poi cantare
insieme a te così:
Nel tepore del sole
al chiarore di luna
vieni vieni, mia bionda,
vieni vieni, mia bruna,
a Torretta sul mare
per amare e sognare.
50
Con la poesia Emigrazione nel 1973, ottiene a Napoli il secondo posto ex equo
con altri tre poeti al Premio Nazionale di poesia Ernesto Murolo, indetto dalle
Edizioni 2000.
Tav. n. 19: Napoli 1973. Leonardo ritira il premio
51
La partenza degli amici più cari emigrati in cerca di fortuna diventa una vera e
propria perdita: di loro rimane solo il ricordo mentre, il silenzio e la desolazione
sembrano inghiottire l'intero paese dove l'unica traccia della presenza umana è
rappresentata da una distesa di croci:
Una catena di croci
sul colle assolato.
Dei vecchi amici il silenzio
evoca un giorno trascorso.
Ciascuna croce, un nome:
un breve palpito stanco
nel vasto circuito
del sonno devoto.
Dei vivi solo il ricordo,
il segno inciso sui muri
del borgo lasciato
...
Ormai nessuno più resta
in questo mio cerchio vuoto
ed io stesso sembro
il solo cipresso
di questo gran cimitero
di vivi e di morti.1
1Sulla groppa del tempo, cit., p. 54; Vedi anche l'articolo sul Corriere del commercio,
19/1/'74, Napoli.
52
Di fronte a questa immobilità “la voce del cuore” si inaridisce così come la natura
distrutta dalla calura estiva:
Un mare prosciugato
la faccia della terra
quando “l’occhio di fuoco” 1, diventa
Una spada affilata
... nella gola degli alberi e dei fiori.2
e dilaga incontrastato su desertici paesaggi, lasciando al poeta soltanto la
possibilità di identificarsi nuovamente con l’immagine di un albero arso:
...lingua d’incendio
sull’albero vinto, dai rami
cadenti al suolo come braccia
senza vita ...3
1In altre occasioni celebrato come fecondatore e rinnovatore di vita.
2La voce del mio cuore, inedita.
3Sole d’agosto, inedita.
53
Il volume Crucoli -Tradizioni, Storia, Leggende e racconti-
1,
ottiene
nell'Agosto del 1974 la Targa d'Onore dalle Edizioni 2000, in occasione del
Premio Nazionale (III edizione) di Pittura estemporanea Crucoli e la sua costa.
Alla presenza di numerose personalità dell'ambito politico-culturale2, il primo
premio viene assegnato all'opera Torretta del giovane pittore locale Giuseppe
Spina di cui Leonardo più tardi traccia un attento profilo.3
"Leonardo Maurizio Smurra, col suo libro Crucoli, ha dimostrato di far tesoro dei
più aggiornati indirizzi storiografici che tendono a valorizzare le monografie di
storia locale, che non siano il panegirico di questo o quel Comune con gli
immancabili e gloriosi personaggi, ma l'esposizione fedele e criticamente valida
delle vicende civili, politiche, sociali economiche e demografiche di un
determinato comprensorio. A queste caratteristiche ha improntato, appunto, il suo
libro lo Smurra aggiungendo anche, quasi come un'appendice, utilissime notizie di
carattere essenzialmente turistico che se possono rappresentare soltanto semplici
curiosità per lo storico, riescono invece preziose per il visitatore che, leggendole,
ha un panorama completo dell'area di Crucoli.
Un sintetico profilo di uno dei tanti Comuni calabresi nati o sviluppatisi nel corso
della civiltà Magno-Greca, la cui interessante storia del passato l'autore ha voluto
e saputo ancorare ai problemi e alle prospettive di Crucoli di oggi ed in ciò sta
senza dubbio il valore dell'opera di Leonardo Smurra."4
Il libro era stato presentato, durante un incontro culturale promosso dalla Pro-Loco
di Crucoli, dal Direttore scolastico Vincenzo Bonacci che individuava nelle opere
1Op. cit.
2L'Assessore calabrese Scarpino, il Commissario governativo Accademia Belle Arti di
Catanzaro Prof. Cesare Mulè, il pittore Tonino Pileggi di Catanzaro ed il giornalista
Pierino Accurso.
3L. M. Smurra, Il Crotonese 28/11/83.
4A. Fazio, Il Tempo, 2/3/'74; Orizzonti Turistici n° 1/'74 ed Il Mattino 28/8/'74 e Vedi
anche Calabria Letteraria 10-11-12 '74, p. 56.
54
dell'Autore tre costanti ricorrenti : "La sua fresca, genuina e dirompente vena
poetica. L'amore profondo, sincero, patito e quasi ancestrale che egli nutre per la
sua terra. La sua responsabile coscienza di educatore."1
E' in questo periodo che però l'Autore accusa problemi alla trachea, dovuti
soprattutto ai numerosi pacchetti di sigarette consumati in attesa dell'ispirazione.
1Da Edizioni 2000, 1974.
55
Nel 1974 fa la sua apparizione la raccolta poetica Sulla groppa del tempo1, con
in copertina un dipinto dal titolo Pescatori dell’artista Pratella.2
Il volume viene così presentato in una recensione curata da E. Manzoni: il poeta "
... a volte si trattiene con la sua stessa ombra e si riconosce - per un attimo impotente nella sorte che incessantemente divora speranze di uomini dalle forti
braccia e dalla volontà di lottare per tentare di vincere; ... ci offre pagine poetiche
di profonda umana amarezza dove l'amore fa capolino a tratti tra le righe, quasi
vittima del tempo implacabile di una civiltà che vuole ad ogni costo sovrapporsi
alla natura ..., si sofferma Giuseppe Cangiano, che ha curato la prefazione del
libro. Il suo contributo letterario-sociale è di incomparabile bellezza di palpitante
calore umano quando in brani, come Amica non emigrare, egli trasfonde il
dolore di un grido soffuso che si ripiega con la corale preghiera di chi implora,
non solamente per sé medesimo ma per il bene della collettività, per il timore di
perdere ancora braccia e volti cari nello squallido fenomeno dell'emigrazione che,
nella poesia di Leonardo Maurizio Smurra, ha trovato il più acceso e convinto
oppositore."3
1Op. cit.
2Reportage n°2 Febbraio '75.
3Da Edizioni 2000, bollettino n° 1, Dicembre 74.
56
La collaborazione con le Edizioni 2000 di Napoli si fa sempre più intensa, nel
1975
è nominato Corrispondente Speciale per la Calabria e membro della
commissione giudicatrice per il Concorso di poesia E. A. Mario, svoltosi a Teatro
di Corte (Palazzo Reale), di cui parleranno molti giornali1, sottolineando la
presenza di numerosi artisti tra i quali la cantante Angela Luce insignita del Trofeo
popolarità. Nella premessa alla relazione stilata per l'occasione, Leonardo
evidenzia lo stretto rapporto esistente tra necessità etica e vera poesia: "La
necessità etica ... riesce a sopravvivere ed emerge laddove maggiore è
l'inquietudine e l'insoddisfazione del vivere moderno. A tenerla desta e viva, a
renderla potenziale norma e regola delle manifestazioni, delle relazioni di vita, è
l'Arte ed in particolare la vera Poesia, con la sua coralità di messaggio."2
Tav. n. 20: Napoli 1975. Concorso E. A. Mario
1Il Mattino 26/4/'75, Corriere di Napoli 16/5/'75, Roma Sera 25/4/'75.
2Dalla Relazione sul premio in lingua.
57
Al Concorso nazionale Riviera Jonica, nel 1975, si classifica tra i primi quattro
con la poesia Terra del Sud, dedicata al suo primo maestro Filomeno Màdera:
Fredda l'attesa
nel silenzio di sempre
che non scioglie quest'ansia
dentro il seno patito del meriggio.
...
Ieri,
il fumo del falò, all'addiaccio:
aspro il bivacco
nel cuore della giungla.
Ora,
le tavole imbandite all'ombra chiusa
in un cerchio di ironica iattanza
e carovane in marcia
lungo il dorso che sale
nel respiro di affanni e di speranze.
Poi,
immobile incertezza senza fine
nel giorno inquieto, sordo sullo schermo
che scaverà nel vuoto delle occhiaie
come nel seno vergine di roccia
il fatuo grido, l'urlo di protesta.
E tu Terra del Sud,
culla di pietra al sonno dei millenni
58
voce arroccata al grumo di passione
di me, di noi
saldi nei nodi in lingue di faville
muta tu stai nel pianto
col murmure di sale alle scogliere
baciate dal turchino e dall'azzurro
di questi mari aperti alla risacca. 1
La lirica apparsa in Silloge Conviviale, viene così descritta: "poema sintetico
rievocante le travagliose vicende storiche dell'Italia meridionale, costruito come
un monumento dalle perfette linee statuarie sagomato da mano sapiente in un
linguaggio
austero,
circonfuso
di
arcane
idealità
insopprimibili
e
da
raggiungersi".2
1E noi passiamo, cit. p. 10; Vedi Il Tempo 9/1/'75 e La Gazzetta del Sud 31/10/'75.
2Silloge Conviviale, vol. VIII, a cura di F. Fichera. ed. Convivio Letterario, Milano 1976,
p. 153.
59
L'anno successivo esce l'opera monografica Filomeno Màdera -educatore,
scrittore, poeta-1 con l'introduzione del giornalista E. Manzoni, presentata
durante una manifestazione commemorativa organizzata in onore del pedagogista
scomparso.
Del maestro-amico, Leonardo raccoglie il messaggio umano, pedagogico e poetico
offrendolo come contributo indispensabile per il Sud bisognoso "di persone capaci
di sovvertire l'ordine costituito che dispensava per proprio uso e consumo miliardi
purché tutto rimanesse inamovibile nel tempo e nello spazio; era indispensabile
che le energie profuse altrove rientrassero e si adoperassero a rimuovere le cause
della millenaria arretratezza e dell'abbandono".2
Intanto fa parte della commissione dei corsi quadrimestrali, organizzati dal
Provveditorato agli Studi di Catanzaro per l’anno 1975/’76, tenutisi a Crotone per
i candidati ammessi alla prova scritta del Concorso Magistrale.3
1Filomeno Màdera, cit., vedi Il Tempo 19/6/76, Il Corriere di Napoli, Politica
Meridionalistica Marzo '77, Scuola Italiana Moderna 1/8/'76, S. D'Ottone in Luce
Serafica, Aprile '77 p. 151, Politica Meridionalistica, Marzo 1977, p. 14.
2Filomeno Màdera, cit., p. 16.
3Ricordiamo a proposito i suoi appunti didattico-pedagocici di cui alcuni furono oggetto
delle varie lezioni tenute.
60
L'impegno poetico-letterario viene inframmezzato da viaggi tra i quali quello in
aereo per Barcellona:
Dopo il lancio il decollo
e noi dentro la buccia del silenzio.
Ormai di vuoto l’anima si nutre
e gli occhi si riempiono di vento.
Brucia lontano un palpito di terra
e cadono dall’elica sospiri.1
ed a Lourdes che rimarrà indelebilmente impresso per le nuove amicizie
intrecciate, ma soprattutto per la vicinanza e la partecipazione alla sofferenza
altrui, rievocanti il periodo di ricovero, presso il policlinico di Bari, dovuto ad un
incidente:
Odo il fruscio delle vesti bianche
nei lunghi corridoi.
Come battito d'ali di colombe
si posa sui guanciali degli infermi.
Ombre sono che passano.
Ombre sono che volano
a raccogliere in grembo
i lamenti intrecciati ad un rosario,
con un segno di croce sulla fronte.2
Unico conforto al dolore è rappresentato dalla preghiera rivolta a Maria,
mediatrice tra l'uomo e Dio:
Si spengono le luci.
Aleggia intorno intorno un mormorio:
1Primo volo 11/4/80, inedita.
2Vedi Ombre sono che passano, Sulla groppa del tempo, cit., p. 44.
61
- Ave o Maria ...
Rapida sale al cuore sottilmente
a stilla a stilla, densa la tristezza.
Si cela il pianto sotto le coperte
ancor che turbi quello del vicino.
A sera, in ospedale
le pupille diventano fontane.1
1Si spengono le luci, Idem, p. 48.
62
La poesia Ma l'inverno non viene risulta vincitrice al Premio Giacomo Leopardi,
nel 1976.
Un turbine di vento
in quest'ora d'autunno
scrolla dal tronco annoso rami e foglie
e sull'asfalto lucido rincorre
in mulinelli mucchi di ricordi.
...
Alla terra inchiodata la radice
sostiene il peso inutile d'un giorno
stemprato nel grigiore della nebbia.
E quest'età che porto sulle spalle
si consuma al riverbero di luna
che piange accartocciata
nel fumo della notte all'orizzonte
mentre scoppietta il lampo sul cristallo
degli occhi inumiditi di tristezza.
Ma l'inverno non viene
a chiudere per sempre
il becco spalancato
al gabbiano che guizza sopra mare.1
1Inedita.
63
Quale dirigente dell'A.I.M.C. conduce nel mese di Dicembre a Crucoli, l'incontrodibattito sul tema "Promozione dell'uomo nelle diverse culture, in relazione
all'educazione del fanciullo" che vede impegnato come conferenziere l’allora
Vescovo di Crotone, Mons. Giuseppe Agostino.1
La commissione esaminatrice del Concorso di poesia e narrativa Città di Brindisi
del 1977, conferisce alla poesia Se quest'occhi, la targa offerta dalla Gazzetta di
Brindisi con la seguente motivazione: "Il poeta completa i suoi versi nell'ambito di
una liricità nella quale i motivi emozionali ed intellettuali si fondono nella
creazione di valori umani..."
Se quest'occhi di lince
le pareti potessero del tempo
squarciare come un velo,
scaturire vedrei densa dal foro
quella Luce-Speranza
da secoli promessa, là sul monte
incisa sulla pietra.
Soltanto allora viva nella carne
scorrere sentirei
la parola di pace dell'Avvento
planata nell'ingorgo d'un rifiuto
e dolce sulle labbra inaridite
il sapore di spugna
inzuppata d'aceto sulla canna.
1La Calabria 15/1/'77, La Gazzetta del Sud 4/1/'77.
64
Così l'ansia, l'arsura del riscatto
sul Golgota e sul Sinai
spegnerei come un debito di gioco
per un nuovo ritorno, un certo approdo
nel porto di salvezza.
Riscoprirei
nel cavo di una grotta
la morte nella vita
e la vita nel canto dell’amore
che tempo mai non ha
e non ha mai colore.
Sarà così per noi un nuovo arrivo
là dove il pianto scava le barriere
i solchi la miseria,
là dove solitario l'uomo muore.1
Nello stesso anno, per la pittrice cirotana Berenice Russo Amoruso2, cura la critica
nell'Antologia dei Pittori Italiani Contemporanei3, ed è componente della giuria al
Premio Nazionale di Poesia Edizioni 2000 (8° Concorso Letterario).
1Da E noi passiamo, cit. p. 21; vedi anche Poeti italiani contemporanei, cit., p. 77, che
contiene altre due liriche: E' Dicembre inclusa in E noi passiamo, cit. p. 14 e Le
Maschere in Briciole sul mio mondo, cit., p. 42.
2Della quale aveva delineato un profilo sul giornale La Calabria 30/12/'75.
3Antologia dei Pittori Italiani Contemporanei, Ed. 2000, Napoli, p. 48; vedi anche L.
Smurra La Calabria 30/12/'75.
65
Conosce e stringe fraterna amicizia con Maria Grazia De Giosa, direttore della
rivista Il Tratto d'unione di Brindisi, col pittore-scultore romano Gabriele
Jagnocco cui dedica vari articoli1, con la giornalista Serafina Bissanti, l’umorista
Renato Ribaud, i poeti-scrittori napoletani Raffaele Pisani, Giuseppe Cangiano,
Raffaele Lupoli, Rosario de Crescenzo, Iolanda Narciso, Nando Clemente ed
Alfredo De Lucia che chiama Leonardo “voce e cuore della Calabria”.2
Tav. n. 21: Concorso di poesia e narrativa Città di Brindisi del 1977
1Vedi La Calabria 30/9/'73, ve ne sono altri di cui non si conosce la testata.
2 In una dedica autografa posta sulla raccolta di liriche amorose “Scintille”, A. De Lucia, SessaFisciano, 1976.
66
Partecipa attivamente all'organizzazione del I Convegno Nazionale dell' E.N.A.C.
(Ente Nazionale Artistico Culturale di cui il giornalista Pierino Accurso è stato a
lungo Direttore generale), svoltosi in Calabria a Torretta di Crucoli nel 19771.
Tav. n. 22: I Convegno Nazionale dell' E.N.A.C.
1Il Mattino 27/6/'77 e Corriere del Commercio Dicembre '76.
67
Nel 1978 Leonardo viene chiamato a fare parte della giuria al Premio Nazionale
Golfo Azzurro.
Nasce la figlia Adelaide cui dedicherà l'ultimo suo lavoro: "A Delia ultimo frutto
della mia annosa pianta."
Al Premio Edoardo Nicolardi nello stesso anno, viene segnalata la poesia Uomo
del Sud:
Uomo del Sud, non vivere di pena
quando avanza l'età verso il tramonto
e vinto tu resisti alla tua morte
sulla sedia di paglia
davanti all'uscio aperto alla speranza.
Non importa se stanca la tua mano
sostiene di un bastone il pomo acerbo
e gli occhi vuoti tagliano la nebbia
del tempo giovanile
ora che resta impressa sulla scorza
del ficodindia goccia di sudore.
La tempesta di sole o l'uragano
più non ricordi adesso che t'assale
la noia dentro le ossa e nel respiro
anche se sotto l'unghie senti fresco
l'odore di quest'angolo di terra.
Sventolano sul capo le bandiere
a festa per la nascita di un bimbo
68
e sul tuo viso pascola la mosca
che scrive con le zampe storie antiche,
segreti custoditi nel tuo pugno.
Intanto batte l'asino gli zoccoli
sul livido selciato
e tira per la ciocca dei capelli
il fanciullo già rotto alle fatiche.
Sulla sedia di paglia
il vecchio contadino
attende inerte e sogna la sua fine.
Ma stagna nell'orecchio come gelo
il disperato fiato di un juke-box.1
Ed è ancora agli uomini del Sud che si rivolge, affinché strappino il velo di omertà
che rende i loro occhi insensibili all'ingiustizia e alla sofferenza:
...
E noi murati dentro il proprio guscio
rifiutiamo la luce.
Assetati d'amore
restiamo ad ascoltare
il colpo di lupara sulla fronte
al fratello caduto sul selciato.2
ma parla anche all'intero genere umano perché non ci sia più indifferenza verso la
guerra e fiducioso spera che "il vagito di Betlem", risorgendo dal “cuore del
1Vedi l'articolo su Il Mattino 10/5/'78 ed E noi passiamo, cit., p. 27.
2Idem p. 16, Per noi figli del tempo.
69
deserto”, possa riscaldare gli animi provocando "un possente incendio
universale".1
1Idem p. 22, Parola di pace.
70
Continua a sollecitare ed organizzare insieme ai colleghi iniziative culturali e
come Delegato regionale dell'E.N.A.C.1, presenta nel 1979 una manifestazione in
occasione dell'Anno del Fanciullo (indetta dal Provveditorato agli studi di
Catanzaro e patrocinata dall'E.N.A.C.), e quella dedicata alla Festa della Mamma.2
Si trasferisce a Torretta nel 1979 e partecipa in qualità di giurato al 3° Concorso
Nazionale promosso dalle Edizioni 2000.
Tav. n. 23: Leonardo a Torretta
1Al posto dell’allora sindaco di Crucoli Francesco Palopoli.
2Il Mattino 11/5/79, Ribalta Giugno '79 p. 7 e Roma 16/5/'79.
71
Al teatro S. Gioacchino di Napoli, compare, a fianco al giornalista-scrittore Franco
Piccinelli, nella commissione giudicatrice del “Premio Letterario Edizioni 2000
1981” : nel corso della manifestazione organizzata per il decennale della
fondazione delle Edizioni 2000, riceve una medaglia-ricordo.1
E' in quest'anno che perde il fratello Arbace, da tempo stabilitosi in Paraguay:
...
E' Dicembre.
Amaro il giorno
al vento affida squarci di memorie
e tu rivivi tenera l'età
del tempo dei briganti e la fanfara
sulla piccola piazza del paese.2
A questa perdita se ne aggiungerà un'altra: muore la sorella Mena.
L'angoscia ed il dolore iniziali vengono sublimati dalla forza evocatrice del
ricordo e da una visione cristiana della morte:
...
Sul ciglio della strada non battuta
rapida assale il tempo la memoria
e tu vieni così come tu eri
quando brillava il labbro di sorrisi
mentre il sereno volto la fortuna
cesellava di grazia e di splendore.
Ormai la terra accoglie le tue spoglie
ma tu voli solerte oltre l'azzurro
1Sul 10° Concorso Nazionale organizzato dall’E.N.A.C., L. Smurra, La Calabria
30/11/'74.
2Da E noi passiamo, cit. p. 14 E' Dicembre.
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lassù dove avverrà l'estremo incontro
di me sospinto ormai verso il tramonto.
Per te scrivo ora, a tergo delle foglie
cadute appena verdi sul sagrato
il tuo nome di donna e di sorella.1
1Idem, p. 24, Come tu eri; anche su Il Savellese n°1 Gennaio 1984.
73
Nell'Aprile del 1982 partecipa al 4° Convegno Nazionale E.N.A.C. svoltosi a
Viterbo.1
L'anno seguente, la lirica La mia Chiesa ho rivisto, viene segnalata al Concorso
indetto dall'Associazione Italiana per il Mezzogiorno, in essa la fede (unita ad una
certa dose di ironia), "spoglia il sentimento della morte da ogni accento
disperato"2:
...
e, come un tempo, sostano
i fratelli e mio padre
a giocare coi santi a nascondino
e mia madre con bambole di stoffa.
La mia Chiesa ho rivisto
nel cuore dei millenni
e me stesso fanciullo
a raccontare favole devote
sul leggio dei miei giorni
appesi a lumi tenui di tramonti.3
1Presieduto dal giornalista Franco Piccinelli, impegnava come relatori insigni
personaggi; P. Accurso Il Corriere 24/4/'82.
2E. A. Pedace Presenza, (periodico della C.I.S.L. Luglio/Agosto 1986).
3E noi passiamo, cit., p. 26 e Il Tratto d'unione Gennaio/Febbraio 1983, cit. p.12.
74
Nel Maggio del 1983 è a Potenza tra i commissari del Concorso Magistrale cui
dedica la seguente lirica autografa:
Tav. n. 24: Poesia autografa
75
Attento alle problematiche scolastiche e culturali Leonardo si dimostra sempre
pronto a trasformarle in iniziative educative che sottolineino il bisogno di far
riacquistare valore e di coltivare i sentimenti veri come quello dell'amicizia che
nel cuore dei piccoli trova il suo habitat naturale 1, ma che può e deve trovare
dimora anche in quello dei grandi. Questo specifico motivo è presentato
dall'Autore sin dalle prime esperienze poetiche come fonte di gioia e dedizione,
ma l'amicizia appare anche assopita dai rancori, "racchiusa nel cuore di una canna
flessibile sull'orlo del fossato"2, bisognosa di essere ravvivata dall'affetto, dalla
stima, e dall'impegno a rivedersi:
Mi porgesti la mano
...
Al bivio dell'estate c'incontrammo
e pendula sul labbro
una promessa ricca di lusinghe
leggera scivolò
sull'onda prigioniera del libeccio.
Affidammo la vela
al lieto volo amico di gabbiani
e qui
tornammo sulla riva
a saturare bocche di bottiglie
con granelli dorati di speranza.3
Leonardo ottiene nel 1984 un ulteriore riconoscimento durante il Concorso
Nazionale Chiaravalle Centrale.
1Vedi L'Amicizia in Voci nel tempo, cit., p. 73.
2L'Amicizia, in Briciole sul mio mondo, cit., p. 21.
3Da E noi passiamo, cit., p. 33 Al bivio dell'estate.
76
Pubblica nel 1985 l'ultima raccolta di poesie intitolata E noi passiamo che reca in
copertina un acquerello dell'amico pittore Mario Rotondo.1
L'anno successivo scompare il 24 Marzo.
Con la lirica Passiamo insieme (da cui deriva il titolo del libro), Leonardo stimola
a ricostruire la concordia tra gli uomini invitando a non perdere mai la speranza;
inoltre, quasi da "veggente", annunzia il suo trapasso riuscendo ad edificare tra la
vita e la morte un immaginario ponte fatto di affetti:
Passiamo insieme
sui sentieri dei giorni
e puntuali al richiamo di campana
ci nutriamo di voci di bambini.
Passiamo insieme
a dissodare campi inariditi
e seminiamo chicchi di sapienza
per un domani ricco di promesse.
Insieme noi passiamo
a piedi nudi
su roveti di fiamme
per strappare segreti
al miracolo vivo del creato.
E passiamo nel vento
1Op. cit.; Vedi Cesare Mulè, La poesia calabrese contemporanea, Catanzaro p. 117,
1986. Del pittore Rotondo, conosciuto nell'ambiente artistico con lo pseudonimo "Marò",
aveva parlato su Il Crotonese (19/11/'82), evidenziandone soprattutto la capacità "...di
saper cogliere l'aspetto genuino delle cose...".
77
che carezza pupille d'innocenza
a raccogliere gemme
dai segreti fondali dell'amore.
E passeremo uniti
da fili sottilissimi d'affetto
su spiagge di sole
a ricucire cocci di bontà
per donare in regalo ai nostri figli
intatta nei colori della pace
una bandiera bianca.1
1E noi passiamo, cit. p. 36.
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Appendice
Manifestazioni in onore di L. M. Smurra
A Napoli gli amici partenopei ricordano il poeta scomparso durante
L'incontro di Primavera '861, mentre gli viene intitolata la sezione
dell’A.I.M.C. di Crucoli-Torretta.
Sempre a Napoli a Castel dell’Ovo, in occasione del Premio letterario
Edizioni 2000 - 19872, viene consegnata una targa in ricordo
dell'Autore allo scrittore calabrese Enea Alfredo Pedace che parla
dell’amico come sindacalista, educatore, poeta e padre.3
Nell'ambito dell'Incontro di Primavera '87 organizzato dal Direttore
generale dell'E.N.A.C. Pierino Accurso, insieme al nuovo Delegato
regionale della Calabria Francesco Siciliani e la Vice Delegata
Antonella Smurra, si svolge nei locali della scuola elementare di
Crucoli una manifestazione dedicata a Leonardo durante la quale
vengono lette alcune sue poesie dal critico letterario Ada Sibilio
Murolo e dal poeta Lello Lupoli, dopo la premiazione dei ragazzi
risultati vincitori del I Concorso di poesia Nel Ricordo di L. M.
Smurra, riservato agli alunni della Scuola Elementare, indetto dalla
Pro-Loco; nella stessa occasione viene consegnata una targa-ricordo
all'insegnante Annunziata Neri vedova Smurra dal presidente del
Consiglio di Circolo di Cirò Cataldo Mazziotti e dal Direttore
didattico Giuseppe Larocca4, mentre il sindaco di Crucoli Prof.
1Valori Umani Maggio-Giugno 1986.
2Durante il quale vengono nominati Soci Onorari Giorgio Matteucig, Pupella Maggio e
Gianni Festinese e partecipano insigni personalità come il Prof. Giulio Tarro (Presidente
della Fondazione De Beaumont) in qualità di Presidente della manifestazione.
3E. A. Pedace Presenza, Luglio/Agosto 1986, cit. e Il Crotonese 3-9/4/'87.
4F. Pipita, La Gazzetta del Sud, 7/4/1987, ed Il Mattino 25/4/'87.
79
Francesco Murano accoglie formalmente la proposta del giornalista
Enzo Manzoni di intitolare a L. M. Smurra, una struttura pubblica
dello stesso centro calabro.1
Nel 1988 il SI.NA.SC.EL. - C.I.S.L. di Crotone, bandisce la I Borsa di
Studio in memoria del collega sindacalista che viene assegnata in un
incontro a cui intervengono in modo massiccio amici e colleghi2, che
si ritroveranno alla II e III edizione del premio (1990 e 1991) a
ricordare affettuosamente Leonardo, ora evidenziando la sua attività
nel sindacato e nell'insegnamento3, ora illustrandone la poetica4, ed
ascoltando le sue poesie recitate dagli alunni dalle quali questi ultimi,
guidati dall’insegnante Laura Forlani, hanno tratto l’ispirazione per
realizzare disegni e cartelloni poi affissi nella sala della scuola.
L'insegnante Anna Madera ha voluto invece ricordare il collega
dedicandogli una poesia in vernacolo.
Alla IV edizione del premio5, mentre l’allora sindaco, Prof. Francesco
Murano, ribadiva l'intenzione di dedicare al suo ex maestro un edificio
scolastico, Adriana Capoano ha evidenziato il carattere allegro e
disponibile del collega alla presenza dell'Ispettore scolastico Francesco
Fusca che, pur non avendo direttamente conosciuto l’insegnante
Smurra, vede in lui una figura limpida della scuola, un maestro di vita,
un esempio per i futuri docenti alle prese con la crisi dei valori che
attanaglia la società”6. In modo particolarmente commovente è
1E. M. Travel News Italia, 28/5/'87.
2Il Crotonese 17-23/6/1988.
3Il Segretario provinciale del SI.NA.SC.EL. Vittorio Locanto e gli insegnanti Armando
Lucà, Francesco Siciliani, Gabriele Vincenzo.
4L’insegnante-scrittore Enea Alfredo Pedace.
5G. Pipita, Il Crotonese, 11-14/6/'93.
6
Dalla registrazione degli interventi alla IV edizione del premio.
80
intervenuto il Direttore didattico Giuseppe Barberio che ha evidenziato
il bisogno di rendere sempre più concreta e tangibile la memoria del
“suo grande maestro”.1
Tav. n. 25: Leonardo intento a leggere una sua lirica
1
Idem
81
Tav. n. 26: Incontro di Primavera 1987- Scuole elementari Crucoli (al
centro Pierino Accurso)
82
Tav. n. 27: Borsa di Studio L. M. Smurra 1991 – Scuola elementare
Torretta (al centro Enea Pedace)
83
Tav. n. 28 : Leonardo (accovacciato a destra) con i colleghi sotto le
mura del castello di Crucoli.
84
A MIO PADRE
Nelle giornate di festa
tra le file di loculi
di un cimitero tetro e senza fiori
invano ti ho cercato.
Nei pomeriggi tristi
tra i vicoli soleggiati del paese natio
felice ho rincorso un richiamo
inciampando invece nell'eco dei miei passi.
Ma è nelle sere invernali
quando fuori piove
ed il lampo squarcia il cielo cadendo sul mare
che, seduta accanto al ceppo infiammato
di ricordi amari e dolci,
a lume di candela ti ho trovato
tra i racconti di una vita passata.
Cinzia
Tav. n. 29: Poesia A mio padre
85
Bibliografia
Antologie Poetiche-Letterarie
- Antologia dei Pittori Italiani Contemporanei, Ed. 2000, Napoli
- Antologia di poesie per i bambini, curata da L. Lanzi, Milano 1965
- Brevi cenni critici di autori contemporanei, A. Russo (Gruppo
D'Azione) Napoli
- Codice di poesia, Panorama e raccolta di poesie contemporanee, vol.
II (Il Quadrato) Milano 1963
- Codice di poesia, vol. IV, Milano 1964
- Codice di poesia, vol. V, Milano 1964
- Eucalyptus
-Gli uomini cantano con gli angeli, Antologia Mariana, curata da M.
Giusti, Siena 1969
- I Poeti dell'Approdo, Napoli 1962
- Incontro con poesie e poeti contemporanei, a cura di A. Russo, ed.
Dell'Agave, Brescia 1964
- La poesia calabrese contemporanea, Cesare Mulè, ed. Ursini,
Catanzaro 1986
- Poeti e poesie per l'infanzia contemporanei, ed. Dell'Agave, Brescia
1963.
- Poeti italiani contemporanei, Napoli 1983
- Silloge Conviviale, vol. VIII, a cura di F. Fichera. ed. Convivio
Letterario, Milano 1976
- Tenerezza (letture per il secondo ciclo elementare), Luisa Colombo,
I.E.M. Napoli
86
Giornali e Riviste
- Calabria Letteraria
- Calabria Turismo
- Campania Travel News
- Edizioni 2000 (Napoli)
- I Diritti della Scuola
- Il Corriere
- Il Corriere del commercio (Napoli)
- Il Crotonese
- Il Famedio (Rivista bimestrale del Centro Mariano Montenero Livorno)
- Il Giornale di Calabria
- Il Mattino
- Il Piccolo
- Il Ponte
- Il Savellese
- Il Tempo
- Il Tratto d’unione
- L’Approdo del Sud (Napoli)
- La Calabria
- La Gazzetta del Sud
- La Voce Pugliese
- Luce Serafica
- Orizzonti Turistici
- Politica Meridionalistica
- Reportage
- Ribalta
- Roma
87
- Roma Sera
- Scuola Italiana Moderna
- Travel News Italia
- Valori Umani
- Venere
Opere inedite di L. M. Smurra
- Appunti didattico-pedagogici.
- Breve rappresentazione Bimbi e Maschere
- Crotone ospite grata
- Discorsi politici e Carrellata Elettorale ‘75
- Libretto licenzioso
- Poesie in vernacolo ed in lingua
- Racconti.
- Romanzo
- Saggio su Pitagora
Opere edite di L. M. Smurra
- Briciole sul mio mondo, Napoli 1963
- Crucoli, Tradizioni, Storia, Leggende e Racconti, Chiaravalle C.le
(CZ) 1973
- E noi passiamo, Cirò Marina (CZ) 1985
- Filomeno Màdera -educatore, scrittore, poeta- Ed. 2000, Napoli
1976
- Italia '61, Ed. Bolle, Torino 1961
- Le avventure del piccolo calabrese, Torino 1965
- Sulla groppa del tempo, Edizioni 2000, Napoli 1974
88
- Voci nel tempo -Raccolta di poesie per alunni della Scuola
dell'obbligo- Chiaravalle C.le (CZ) 1971
89
Tav. n. 30: Copertine opere edite
Anno 1961
Anno 1963
Anno 1965
Anno 1971
90
Tav. n. 31: Copertine opere edite
Anno 1973
Anno 1976
Anno 1974
Anno 1985
91
Indice delle Tavole
Tav. n. 1: Crucoli - straordinaria nevicata
pag.
6
Tav. n. 2: Leonardo con il padre ed i fratelli
pag.
8
Tav. n. 3: Viterbo - Collegio dei Giuseppini del Murialdo
pag.
11
Tav. n. 4. Treviso - Solasticato Filosofico
pag. 12
Tav. n. 5: Salerno - Con i colleghi universitari
pag. 11
Tav. n. 6: Salerno - Collegio Genovesi
pag. 14
Tav. n. 7: Appunti sanremesi - Inferno
pag. 15
Tav. n. 8: Appunti sanremesi - Purgatorio
pag. 16
Tav. n. 9: Appunti sanremesi - Paradiso
pag. 18
Tav. n. 10: Leonardo per i vicoli di Crucoli
pag. 22
Tav. n. 11: Elementari di Cirò Marina
pag.
23
Tav. n. 12: Il giorno delle nozze
pag.
28
Tav. n. 13: Inedito pag. 1
pag.
30
Tav. n. 14: Inedito pag. 2
pag.
31
Tav. n. 15: Inedito pag. 3
pag.
32
Tav. n. 16: Carnevale a scuola
Tav. n. 17: La statua della Madonna di Manipuglia
pag. 42
pag.
45
92
Tav. n. 18: La cartolina del Santuario
pag.
46
Tav. n. 19: Napoli - Premio Ernesto Murolo
pag.
54
Tav. n. 20: Napoli - Concorso E. A. Mario
Tav. n. 21: Concorso Città di Brindisi
pag. 60
pag.
69
Tav. n. 22: I Convegno Nazionale dell' E.N.A.C.
Tav. n. 23: Leonardo a Torretta
pag. 70
pag.
74
Tav. n. 24: Poesia autografa
pag. 78
Tav. n. 25: Leonardo intento a leggere una sua lirica
pag. 84
Tav. n. 26: Incontro di Primavera 1987
pag. 85
Tav. n. 27:. Borsa di Studio L. M. Smurra 1991
pag. 86
Tav. n. 28: Sotto le mura del castello di Crucoli
pag. 87
Tav. n. 29: Poesia A mio padre
pag. 88
Tav. n. 30: Copertine opere edite
pag. 93
Tav. n. 31: Copertine opere edite
pag. 94
93
Indice
Prefazione
Introduzione alla Poesia di L. M. Smurra
pag. 3
Fotobiografia
Dall’infanzia alla giovinezza
pag. 5
L’uomo e l’educatore
pag. 13
L’impegno e l’ispirazione
pag. 24
I riconoscimenti e la partecipazione
pag. 33
Appendice
pag. 82
Bibliografia
pag. 89
Indice delle Tavole
pag. 95
94
Scarica

Dall`infanzia alla giovinezza