LABORATORIO DI POLITICA DEI TRASPORTI TRASPOL Marco Ponti RESEARCH CENTER ON TRANSPORT POLICY Molte altre TAV in arrivo:come valutarle? Torino, 26 Apile 2012 1. Quali sono? Il Brennero, la Brescia-Padova, il Terzo Valico (Milano-Genova), la Venezia-Trieste, la Napoli-Bari, la Palermo-Catania. In totale, 27 miliardi di costi pubblici (previsti). Le valutazioni per ora viste sono indifendibili. Mai però viste valutazioni finanziarie: sarà un caso? Nuova “finanza creativa”: i “canoni di disponibilità” e i project bonds. 2. Che differenze ci sono tra strade e ferrovie? Gli utenti sono disposti a pagare per le strade, ma non per le ferrovie, che devono essere tutte pagate dai contribuenti. Questo in un periodo di crisi finanziaria è un grave problema. 3. Investimenti e crisi Queste opere non hanno contenuti anticiclici: occupano poca gente e tardi, per ogni € speso. Per una recente legge, possono essere finanziate tutte, solo per aprire cantieri che non si chiuderanno mai (lotti funzionali-lotti costruttivi. LABORATORIO DI POLITICA DEI TRASPORTI TRASPOL RESEARCH CENTER ON TRANSPORT POLICY Marco Ponti Molte altre TAV in arrivo:come valutarle? Torino, 26 Apile 2012 4. Costi e benefici locali e complessivi Se i benefici sociali totali superano i costi sociali totali, le opere vanno fatte, compensando i danneggiati (fino a 40 anni fa, nemmeno quello: pubblica utilità). Altrimenti NIMBY e BANANA (es. sottolineare i costi locali di qualsiasi opera come motivo dirimente: un assist). 5. Un passato dimenticato per le proteste locali e ambientali Non tutte queste proteste locali sono state virtuose, anzi: i casi di Bologna e Firenze, e la famigerata Alta Capacità. La Torino-Lione come eccezione virtuosa, che ha già ottenuto un risultato clamoroso: il progetto “low-cost”, logica che si sta diffondendo, anche se con fatica. 6. La necessità di valutazioni ex-ante, indipendenti, e di diverse alternative Il lavoro presentato oggi dal Politecnico di Torino può diventare un ottimo esempio anche per le altre TAV. E’ urgente promuoverlo in questa direzione, devono smettere di chiedere all’oste se il vino è buono