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HA
EU
START
F
ISO 9660
E
FORNASINI MICROFILM SERVICE '5
AH
U
E
HA
EU
AH
UE
PROPRIETE EXCLUSIVE DES
ARCHIVES HISTORIQUES DE
L 'UNION EUROPEENNE.
TOUS LES DROITS DE
REPRODUCTION El~
D'hXPLOITATION LEUR SONT
!çTRJCTEMENT RESERVES.
PROPERTY OJ? TRE
HTSTORICAL ARCHIVES 0~, TI-Il~
EUROPEAN UNION.
ALL THE RIGHTS REGARDING THE
USEAND REPRODUCTION OF
THESE DOCUMENTS ARE STRICTL17
RESERVED. .
HA
EU
E:~CLlJSIVE
UE
HA
EU
AH
***
*
*
*
*
**** *
UE
ARCHIVES HISTORIQUES DE
L'UNION EUROPEENNE
AS-46
DATE:
TITLE
no 000046
HA
EU
DOSSIER:
AH
FONDS CODE:
01/05/1964 - 03/02/1966
:Préparation et fondation de
l'Istituto Affari Internazionali
(/Al)
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11
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Fondazione Adriano Olivetti
via delle Miniere l
Ivrea tel. 21.77 • 30.90
Il S~gretario Generalt'"
Ivrea, 3 luglio 1964
313 HF/cp
Espresso
AH
U
E
Vi invio gli schemi di lavoro preparati da
Galli e Spinelli.
EU
Come d'accordo la riunione del costituenèm
"Consiglio italiano per gli affari internazionali"
si terrà il 9 e il 10 prossimi presso l'Hotel Sirio
di Ivrea.
Il calendario è il seguente:
HA
GIOVED I' 9 lualio:
AH
UE
ore 9, 30 appuntamento presso la Biblioteca di Comuni
tà c. so Nigra 39 - Ivrea; spostamento all'Hotel Sirio
(che si trova fuori città).
- ore 10/13 riunione
ore 13,30 colazione
ore 16/20 riunione
ore 20,30 cena.
VENERDI' 10
lu a lio~
EU
·
·
l
·
- ore oj
~ 1 3 r1un1one
conc_uslva
- ore 13,30 colazione.
HA
Ho già fatto prenotare le camere presso l'~otel
Siria. Vi sarei quindi grato, in caso di impossibilità
ad intervenire, se mi vorrete dare comunicazione immedia
t a.
Cordialmente.
sg
--------
~~- ~--
.
'
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HA
EU
AH
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l
PROGETTO DI STATUTO
il
UE
per
HA
l
EU
AH
Consiglio Italiano per gli Affari Internazionali (C.I.A.I.)
Re d ~ tto da Leopoldo Elia
Progetto di Statuto per il
Consiglio Italiano per gli Affari Internazionali (C.I.A.I.)
\
l
Art, 1 -E' costituita con sede in ..•..•..• l'associazio
ne denominata "Consiglio Italiano per gii Affari
Internazionali (C. I. A. I.)"
l
!
!l
2 - L'associazione non ha fini di lucro. Essa
promu~
E
Art~
AH
U
ve:
a) lo studio, la discussione e lo scambio di informazioni sugli aspetti ideologici, politici
ed economici dei problemi internazionali;
EU
b) la pubblicazione, diretta o patrocinata o in
unione ad altri, in forma di periodico, libro
~~
HA
o collane:', di studi, saggi, rapporti, contribu
-- u ·
A-"'
..~. ~~d
. .1n
setLore~ !>t
e f'1n1t€
.
t1, relat1v1 al
UE
a);
c) l'organizzazione, .diretta o patrocinata o in
AH
unione ad altri,
-~i
di~convegni,
congressi, tavo
EU
le rotonde, seminari, sia pubblici che priva,
. .
.
c--L&. ~ o..At.d {-. .'- d f . . t . .
t1,
relat1v~ ~I 5e~to1~~ ~tu 1
e 1n1 1 1n
a);
~~
HA
d) l' assegnaz6.one di borse di studio ai. gigvan.;j
che intendono approfondire i temi definiti
·
su.b a);
~ ~ll)
e) l'espletam~nto di ep:n!ste(fniziative
1h'tÒ B:Tvel"3i
anche in as3olvimento a richieste di terzi,
sempre _ se~z~
Art. 3 - Della
fini di lucro.
Associ~: ~ione
fanno parte i soci intervenu-
ti all'atto di fondazione e i soci cooptati
se-
. l.
2.
condo le norme statutarie.
Per consentire un più efficace perseguimento dei
fini dell'Associazione possono essere cooptati
nuovi soci.
Presentati da due membri dell'Associazione essi
vengono cooptati per votazione,
secondo le norme
dell'art. 10.
-
Organi dell'Associazione sono:
a) l'Assemblea dei soci;
,.i
E
5
•
"
AH
U
b) la Giunta esecutiva;
~
c) il Segretario Generale;
d) il Tesoriere;
EU
e) il Revisore dei Conti.
6 - L'Assemblea dei soci:
b)
HA
a) delibera la cooptazione di nuovi soci;
a Giunta esecutiva~~ il
UE
Segretario Generale) il Tesoriere ed il Revi-
AH
c) definisce i programmi annuali o pluriennali
dell'Associazione, ne controlla l'attuazione
EU
e delibera sui mezzi per attuarli;
d) approva i bilanci e gli atti relativi alla de
\Art.
HA
stinazione, conservazione e alienazione del
patrimonio sociale.
7 - L'Assemblea si riunisce almeno due volte l'anno.
Convocazione ed ordine del giorno sono comunicati
a i soci per iscritto almeno una settimana prima
de lla riu~ione. Se l'ordine del giorno deve prev~
dere proposte di modifiche allo Statuto, queste
vanno citate per esteso.
. l.
3.
Del pari, ln caso di cooptazione di nuovi soci,
questi devono essere indicati espressamente insie
me ai nomi dei soci presentatori.
Art. 8 -Le riunioni dell'Assemblea sono valide se sono
presenti almeno due terzi dei soci. In seconda
convocazione, da indirsi sempre secondo le norme
dell'art. 7, l'Assemblea si riunisce validamente
c ~~
pi~
E
uno dei membri.
9 - L'Assemblea delibera normalmente col voto favore-
,
AH
U
Ar~.
la presenza della metà
vole della metà più uno dei presenti.
E' richiesto il voto favorevole di due terzi dei
2ille cariche 3oeiiilli, FGI la
p~'elezione
EU
soci
q.ppw va z i..efte àe i bi lane i e per le modifiche de l lo
HA
Statuto.
Art.1C- La cooptazione dei nuovi membri avviene con il vo
dei soci.
UE
~o ~e
Il voto è espresso
segretamen ~ e
e può essere in-
voto
EU
AH
viato per lettera. 0JF11":517ì-si forma..._Qj. mancata e=.____ __.
favorevel~~
1
HA
i-_2."'t.11 -La Giunta esecutiv;_ è composta di~ soci, tra
i quali il Segretario GenErale.
La Giunta, che è responsaèile di fronte all'Assembl --: a :
a) cura l'esecuzione dei programmi e delle deli.·
berazionì ndottate dall'Assemblea;
~~~ Sl, v.·v-t
b)' convoca! l' , ·_ ~ semblea
norrr~almente
nelle date sta
bilite dall'Assemblea stEssa, o dietro richiesta seri t t a di un tc:rzo dt·i soci, oppure ogni
. l.
4.
qualvolta lo ritenga necessario.
Art.12- Il Segretario Generale:
a) rappresen"=a legalmente l' Associazi"'i.e; con l.à.-1
~va:;I;ne
421
'A~3Cmb'?e"a, a~ gÌudi .. -
l
~
b) prepara, con il Tesoriere, gli schemi dei bilanci e della relazione patrimoniale dell'Associazione e preè:t3poac i mandati di 513esa4
~
AH
U
E
c) presiede le riunioni della Giunta esecutiva
e cura la realizzazione dei suoi deliberati.
Art.13- Il Tesoriere:
EU
a) ha la responsabilità della cassa sociale;
b) in collaborazione con il Segretario Generale
HA
predispone gli schemi dei bilanci e della relazi n ne patrimoniale;
c) controlla che l'amministrazione si conformi a
bilancio e,
UE
gli impegni di spes3 definiti nei capitoli del
ln questi limiti, su mandato del
AH
Segretario, e ffe ttua i pagamenti.
Art.14- Il Revisore dei Conti controlla l a contabilità
EU
e riferisce all'As
~mblea
almeno in sede di bi-
lancio.
HA
y 1Mr.vt-- tt- ~ (ft:
Art. 1 5 - La Giunta ese~utiva c.cc 'TQJ.q,èrente il S~greta~
G~nerale,
il Te soriere, il Revisore dei Conti,
sono .::letti per
rj c b e e
J:
:E
~
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1±R a nn<p~ L..'pln~ne
J:Ctt~n.t_ro
il
1
a
cjotte
ca
5 novemb-re·. · ___
tltol a ri tt5c_nt:i sono rieleg g ibili.
Art.16- L'anno soci a l e c o incide con l'anno solare.
Il bilanci::> preventivo predi:· posto dal Segreta-
.l .
5.
approv~
rio Generale e dal Tesoriere entranti è
to entro il 31 dicembre.
Il bilancio consuntivo,
accomp a gnato d a lla rel az ione del Revisore dei
Conti, è presentato dal Segretario Generale e
dal Tesoriere uscenti e approvato entro il 28
febbraio.
Entro la stessa data viene approvata
tario e dal Tesoriere uscenti.
, ~A_;;
dell'Associazione~~!
ma gruppi di la:voro o Comrtati
AH
U
Art.17 - Pef l'attività
,,
E
la relazione patrimoniale predispostG dal Segre-
Q..i
studio, compo-
sti p....esc.J:tx3iVamente da !Soci, oppblre da 3eei e
èt
T"\111"'~Ò
.
~
e liTO ii so c l
EU
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C:.~'V\.,{7\U n o n so c l , ~ 11 rlJ.lmC rtr
•
•
u
l'i ffil.._S,..JA...,laP~f!.~---
HA
L'Associazione può valersi di assistenti di ricerca a contratto oltrechè
degli studiosi,
ab bia assegnato, per delibe-
àmJ
dell'Ass~\flea,
"\
Art.18 - I gruppi di lavoro
\
'
dio
AH
còno la 16
:
l
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c{~du~ .
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at\ti
m
\
\
mini~! a t~vi r s~J di co pet
'
\
Genera~ del es riere.
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v
sdle
tli
attiv1i tà
fie\ e organi zat~va .
\
·
borse di studlo.
UE
.
raz1one
eu~
nza
'7:.__j
rio
~ ___.,.f- ~
1
Art.19 - Il patrimonio sociale è formato dai conferimenti
che possono e ssere effettuati dai singoli soci,
d a obl &z ioni e l3sciti che pervenissero all'Asso
ci a zione d a Enti pubblici, privati e da singole
p e rsone, senza a lcun a distinzione di nazionalità
e citt ad inanza, nonchè da disposizioni o lasciti
testamentari.
L'Assoc:i;,z ione può stipul a re contratti con Enti
pubblici o priva ti, italiani o stranieri, o sin-
.l .
6.
E
gole persone, o ricevere contributi finanziari
q~anto
disposto dall'Art. 2.
AH
U
per compiere studi e ricerche in conformità a
Art.20- Le somme a disposizione dell'Associazione debbo
EU
no essere depositate presso un Istituto di credi
to di diritto pubblico o presso una Banca di in-
HA
teresse nazionale, in un conto corrente, e poss~
no essere ricevute e convertite in buoni del Te-
UE
soro dello Stato italiano.
AH
Art.21 -
-· voto
Art.22- Per quanto non contemplato specificatamente dal
EU
presente Statuto v a lgono le norme in materia del
HA
Codice Civile.
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(
~...,
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,\.~:
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7
~~ .......__ (. - L
l
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PROGETTO I NDICATIVO
di studi da promuovere mediante la costituzione
di gruppi di lavoro, tavole rotonde ed eventual
mente convegni, e che devono concludersi con pubblicazioni di pamphlets (del tipo dei PEP in
glesi) o eventu~1ente lib~i.
-
A - Scopo di questi studi è di promuovere non solo l'informazione ma a...'>lche un orienta.rrtento alle classi poli ti che del paese
.
l
E
(parlamentari 1 dirigenti di partiti, sindacati ed associazioni
varie, giornalisti della stampa, radio, televisione etc.)
HA
EU
AH
U
L'orientamente che si cercherà di promuovere può essere
così fo~uJfato: Quale dovrebbe essere la politica (o le politiche alternative) dell'Italia nei vari contesti internazionali e sopranazionali nei quali essa opera effettivamente;
allo scopo di contribuire positivamente ed efficacemente alla
promozione della pace 1 della sicurezza, del benessere, della
democrazia e dell'unificazione sovranazionale europea e atlantica.
UE
Quest'orientamento è assai spesso concepito da noi come
uno slogan, da ripetere ritualmente ogni volta che l'occasione
se ne presenta, ma che no~ si riellipie di una concreta visione
di cose da fare, di proposte da avanzare, di ìmpegni da assumere. E ciò accade di regola non per volontà di isolamento o
per diffidenza nazion ~lista, ma per pura ignoranza provinciale
dei veri termini dei problemi.
AH
·~
Scopo di questi studi è la lotta contro
~1esto
)
provincialismo.
EU
r
B - La lista dei priLli temi che converrebbe affrontare concerne
i problerr.i nei quali l'Itali a è direttamente i mpegnata per il
fatto di trovarsi nell' Alleanza Atlantica e nelle Con~'>lità Europee.
HA
•
";.~
l - I nroblemi della sicurezza e della nace n ell'era
nucleare ~
Cos a è oggi l a strat e gia nucle2.re e quali son o le cons e gaen ze che n e d eri vano per l a riforma del ratto Atlantico (il quale giungerà a es pirazione nel 1969 in circostanze assai diverse da quelle di quando è nato e non
potrà quindi essere rinnovate sic et simpliciter). Cosa
deve e può essere la partnership atlantica.
~ali sono le regole, le condizioni e le prospettive
~~
,,.'
- 2-
coesistenza competi tiva fra Occider:te e Oriente Come si pongono i problemi della riduzione degli armamenti nella conferenza per il disarmo 2
Cosa può fare l'Italia per i naesi sottosviluppati
b)
ne~quadro
AH
U
E
a) mtk nel quadro della conferenza internazionale
del commercio
dell'O.E.C.D.
d) per sua iniziativa propria
HA
La costruzione dell'Europa -
UE
a) Le vie della democratizzazione delle Comunità ( La
fusione degli Esecutivi e delle Comunità, le funzioni
del Consiglio dei ministri e del Parlamento, le elezioni europee) -
EU
AH
b) Gli sviluppi della politica econoEica generale del
Lerce.to Comune (politica congiunturale, politica
economica a medio termine, unificazione monetaria).
Strumenti d'azione, direttive, controllo, esecuzione
c) La politica commerciale delle Comunità- Nascita e
sviluppo di una politica commerciale con~~e; la posizione della CEE nel Gatt, i trattati commerciali della
CEE con paesi terzi, il conmercio con i paesi comunisti
HA
3
EU
c) nel quadro della Comunità europea
d) La politica agricola della Comunità. La questione dei
prezzi agricoli; le rifo~e di strutturae) La costruzion€ di una poli ti ca
(carbone, petrolio, atomo) -
con~une
dell'energia
f) La costruzione di una politica comune dei trasporti
g) La costruzione di una politica sociale comune -
- 3
- h)
La costruzione di una politica comune sulle
intese industriali -
HA
EU
AH
UE
HA
EU
AH
U
E
C
I punti indicati nel paragrafo B non sono dedotti astrattamente da un qualche schema. Sono tutte questioni che sono sul
tappeto, e ci resteranno nel prossimo paio d'anni. In ciascuno
di essi l'Italia è direttamente impegnata ed è tenuta a dare aun
suo contributo,prima all'elaborazione dei piani e poi all'esecuzione. Praticamente per nessuno di essi si può dire che il mondo
politico'e parapolitico italiano ha non dico un'idea ma nemmeno
idee alternative.
AH
U
E
Riservata
EU
SCHEMA DI LAVORO PER IL
HA
Consiglio Italiano per gli Affari Internazionali (CIAI)
HA
EU
AH
UE
L'IMPOSTAZIONE DEI RAPPORTI EST-OVEST
Redatto da Giorgio Galli
L'Impostazione dei rapporti Est-Ovest
Questi rapporti vanno inquadrati in una prospettiva generale quale può essere siteticamente offerta dal re
cente libro di George Kennan " On Dealing with Communist
World"; e il
ripe~samento
critico che l'impostazione di qus;_
E
sti rapporti esige da parte occidentale può essere espresso
AH
U
con la formula del passaggio da una concezione tolemaica ad
una concezione copernicana, usata da Altiero Spinelli nei
suoi saggi sul "Mulino".
EU
Questo passaggio richiede una valutazione in ter
mini culturali di esperienze di organizzazione sociale che
HA
hanno proceduto per vie diverse da quella del capitalismo pri
vato e della democrazia rappresentativa in Europa e negli USA.
UE
In particolare richiede una messa a punto precisa come ipote
si di lavoro e aperta come possibilità di verifica, di quella
AH
che è stata un'esperienza di ormai quasi mezzo secolo in URSS;
più difficile è l'ipotesi per le più recenti "democrazie popo
lari" e quasi impossibile - coi dati attuali e anche per la
EU
grande difformità della tradizione cultura le - la configura zio
ne di ipotesi notevolmente attendibili per · la Cina, e per
---
i
HA
paesi nella sua sfera d'influenza (Corea, Viet-Nam).
In ogni caso, questi tre settori politico/geogra-
fici vanno tenuti il più possibile distinti quando si tratti
di impostare i rapporti Est-Ovest.
Si tratta è chiaro, di
una distinzione non soltanto politica, che ha i suoi presupposti tanto in una tradizione culturale diversificata, quanto nel periodo di tempo più o meno lungo nel quale può essere misurato l'impianto, il funzionamento e le modificazioni
strutturali determinate da i regimi comunisti.
Questi conservano comunque tutti - ancora oggi -
. l.
~
2.
caratteristiche comuni nel modo di affrontare e tentare di
risolvere i problemi del mondo moderno, caratteristiche che
possono essere sintetizzate nelle conclusioni di Spinelli
alla recente conferenza alla Hopkins University (riprodotta
sul "Hulino", maggio 1964).
Poste queste premesse, la corretta impostazione
dei rapporti Est-Ovest ai fini di una coesistenza competiti-
E
va di lungo periodo con la possibilità di periodi di tensio-
con la
~ospettiva
AH
U
ne anche acuta, ma con l'esclusione di scontri frontali e
di una evoluzione che faccia emergere i
tratti positivi delle diverse esperienze riducendo se non
EU
annullando quelli negativi, richiede una precisa identifica-
l
zione dei tratti essenziali delle società a direzione comuni
'
HA
sta.
Esiste, in proposito, una letteratura vastissima,
che va dai primi tentativi di analisi della struttura socia-
UE
le dell'URSS formulati sulla base di criteri marxisti tanto
da socialisti (Hilferding) che da
comunisti critici (Trotsky),
AH
fino a più recenti valutazioni di scienziati politici e
soci~
logi USA (Fainsod, Brzezinski, Mead); molti dei concetti mes-
EU
si a punto sono stati popolarizzati (nel titolo stesso) dal
celebre libro di Gilas "La nuova classe".
HA
Pur nel presupposto che un discorso approfondito
condurrebbe a meglio definire e raffinare i concetti qui espo
sti, possiamo individuare il punto d'arrivo dell'esperienza
sovietica , sulla base delle analisi indicate in un tipo di
società che ha due caratteristiche:
1) una organizzazione economica burocratico/manageriale che
dimostra scarse caratteristiche di adattabilità e di duttili
tà nell'adeguarsi ai bisogni e ai consumi di una società che
pure ha proceduto all'industrializzazione a ritmo accelerato
. l.
3.
raggiungendo traguardi tecnologici di notevole portata; si
può ipotizzare che a questa scarsa adattabilità contribuiscono tanto le strutture del sistema (un certo tipo di processo decisionale) quanto interessi di gruppi sociali ai
quali queste strutture assicurano elevati livelli di potere;
2) una organizzazione politica che dimostra scarse
-·
caratte
~ \ ' -~ . t \ ~ _; \- .~\ ..
adattabilità~riell'adeguarsi
alle esigenze di u-
E
ristiche di
,_· ~ '
AH
U
na società che pure ha superato la fase nella quale direzione autoritaria e impedimento all'espressione e all'organiz
~
-
zazione del dissenso potevano apparire giustificati da situa
zioni politiche contingenti, sul piano interno come su quel-
EU
lo internazionale. Le ipotesi su questa scarsa adattabilità
sono anche qui quelle sopra esposte.
HA
Questa scarsa adattabilità, questa rigidità della società sovietica, sembra essere l'elemento di maggiore
UE
difficoltà nell'impostazione dei rapporti Est-Ovest. Questa
rigidità emerge con chiarezza tanto maggiore, quanto più e-
AH
videnti sono gli sforzi della direzione kruscioviana per avviare nuove impostazioni tanto sul terreno politico che su
EU
quello economico. La "buona volontà" kruscioviana di avviare la società sovietica verso strutture meno rigide e più
HA
duttili si può fondatamente ipotizzare: con tanta maggiore
fondatezza possono, in tal caso, supporsi le serie diffico!
tà che pongono limiti sin qui insuperati a quella "buona vo
[
lontà" (una esemplificazione sarebbe troppo lunga; basti
Cl
tare le alterne riforme economiche; le confuse vicende poli
tiche; il persistente dogmatismo ideologico).
Le società capitalistiche occidentali si sono tro
vate di fronte a problemi non dissimili, superata la prima
fase della rivoluzione industriale;nel campo economico sono
. l.
4.
passate dalla fase dell'accumulazione a quella dei consumi
di massa; nel campo politico la democrazia rappresentativa
si è allargata da ristrette oligarchie a strati più estesi
di cittadini; ciò ha determinato crisi di transizione anche
gravi, che sono davanti alla memoria di t u tti. 11a, nel complesso, e pur di fronte a gravi problemi come quello - fon-
E
damentale - dei rapporti tra potere economico e potere poli
sembr~
AH
U
tico, le società occidentali alla metà del XX secolo
no aver conseguito un grado permanente di adattabilità e di
~
duttilità che .r ende difficili (anche se non improbabili) cri
si gravemente involutive, nel senso di un ritorno indietro
EU
verso tipi di organizzazioni sociali più autoritarie e con
HA
minor propensione all'espansione dei consumi.
Potrà la società sovietica -nell'ambito delle
i~
i
queste istituzioni idonee a far funzionare una società meno
l
UE
stituzioni che le sono proprie - trovare il modo di rendere
rigida, più ap e rt 2 ? La risposta a questa domanda condiziona
AH
l'impostazione dei rapporti Est-Ovest4
Il primo modo di impostare
1
\
\
questi rapporti
d~
dunque, consistere nel raccogliere e coordinare dati
EU
vrebbe
adegu~tamente
l
e documenti che consentano (fuori da elementi contingenti o
HA
emotivi) di rispondere a questa domar.da.
Naturalmente la prima difficoltà sta nella stessa
situazione "rjgida" che si è descritta: la società sovietica
ufficiale è del tutto ostile ad accettare vBa sua analisi
nei term i ni q ui descritti. Non c'è discorso critico, per
qua~
to a v anzato (sempre in chiave culturale e solo mediatamente
politica ) sulla società occidentale, sull'egemonia che in essa ese r citano le grandi concentrazioni economiche, che possa
far accettare, in parallelo, agli studiosi e agli intellettua
li sovietici uf f iciali (non si dice ai politici), un'analisi
. l.
l
s.
/
concettuale della loro società che si avvalga dei criteri
della scienza politica quali sono intesi in occidente (magari per giungere a conclusioni diverse da quelle
occident~
li). Si parla di studiosi e scienziati "ufficiali" perchè,
a quanto è dato
sapere, quella stessa rigidità determina
l'esistenza di una 'intellighentzia" clandestina di
E
proporzioni assai maggiori dei gruppi di intellettuali "ri-
cultur~
AH
U
belli" che in Occidente sono ai margini (o esclusi) della
ufficiale e quindi con ridotte possibilità di
sione e diffusione delle loro idee.
Si insiste,
~n. i,
espre~
sul profilo culturale, perchè
EU
vi si vede, come si è detto, la chiave di volta dell'intera
HA
situazione; intese economiche e politiche tra Est ed Ovest
sono sempre possibili; ma il vero problema dei rapporti è
nella comunicabilità e nel confronto di due esperienze sto-
UE
riche, al di là dei commerci tanto cari a Krusciov come a
Krupp e delle intese diplomatiche che rimanJono nell'ambito
AH
di una concezione tolemaica. Anche se, naturalmente, è ovvio
che quanto più sono frequenti i contatti anche economici ;
EU
quanto più è disteso il clima politico/diplomatico, tanto più
possibile è l'avvio di un discorso impostato dagli intellet-
HA
tuali politici (nell'accezione di Spinelli).
Sotto questo profilo, le osservazioni relative
all'URSS possono essere estese, pur tenendo conto delle differenze già rilevate, alle "democrazie popolari europee".
Div e~sa
è, come si è detto, la situazione della
Cina, che è ancora al di qua della rivoluzione industriale
e circa la quale si dispone di elementi ancora insufficienti per l'elaborazione di ipotesi abbastanza precise
quella d e lla
sc ~ rsa
(come
adattabilità del sistema sovietico ai nuo
~l.
l
l
6.
,/
..
vi fini di una società in crescita e in sviluppo).
In ogni caso, sempre avendo presenti le difficoltà
che si sono dette, sembra opportuno inserirsi sui contatti
già esistenti, a livello culturale, tra Est e Ovest, per con
durre il discorso sul tema che finora non è stato possibile
affrontare, anche se è stato toccato indirettamente e marginalmente (per esempio tra gli scrittori, a proposito della
E
censura). E cioè: è possibile confrontare le esperienze di e \
AH
U
voluzione delle società a direzione comunista e di quelle oc
cidentalr in termini di scienza politica? Data la situazione,
il tema andrebbe proposto e riproposto senza scoraggiarsi ai
EU
primi (inevitabili, si suppone) risultati negativi.
I presupposti sembrano essere:
HA
1) il dialogo deve essere avviato partendo da una valutazione
positiva dello sviluppo dei rapporti economici e della distensione politica;
UE
2) il dialogo deve essere avviato da chi abbia una mentalità
aperta e critica nei confronti della società occidentale;
AH
che cioè non stia, come disse Kennedy, col dito alzato a
dar lezioni e a imporre modelli a chi ha compiuto e compie
EU
esperienze diverse;
3) pur con questa apertura, non bisogna però lasciarsi deviare
HA
da un compito che è quello non già di trovare generici
pQ~­
ti di accordo, ma di suscitare e discutere, in termini di
scienza politica posti da intellettuali politici, gli aspe!
ti difficili e delicati dei rapporti tra i due sistemi.
Questél possibile imp o stazione è ·valida per i rapporti con l'URSS e con le "democrazie popolari" europee. A questo
stesso fine sarebbe utile apprestare una documentazione che
consenta ipotesi di L::.rgo respiro sulla Cina e i paesi comunisti d'Asia, coi quali, allo stato dei fatti, non esistono rap-
. l.
7.
porti culturali se non formali, nè sarebbero proponibili
c~
me confronto di esperienze dato il basso livello delle nostre
conoscenze .
EU
AH
UE
HA
EU
AH
U
E
Giorgio Galli
HA
•
EU
HA
UE
AH
EU
HA
E
AH
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EU
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Preliminari e
PRIMO PROGETTO DI
L~VORO
PER IL
HA
C 8 nsiderazi ~ ni
EU
AH
U
E
Riservata
HA
EU
AH
UE
Consigli o Italiana per gli Affari Internazionali (CIAI)
l
l
Redatt o da Altiern SPINELLI
1•
I0
-
CONSIDERAZIONI GENERALI
La vita politica della Repubblica italiana è affli!
ta e severamente danneggiata dalla contraddizione esistente
tra l'elevatn grado di implicazione del nostro paese nel
c~n­
test8 della po litica m0ndiale e l'altrettant0 elevato grado
E
di indifferenza e di ignoranza dei relativi problemi da parte
AH
U
delle classi p0litiche dirigenti del paese (ministri, parlame~
tari, dirigenti di partiti e di associazi0ni professionali,
~
giornalisti).
EU
In Italia esistono oggi praticamente due centri di
promozi c ne delle connscenze in questo campo: l'I.S.P.I. e la
HA
S.I.O.I .. La prima fornisce essenzialmente documentazione; la
seconda un luogo per incontri internazionali. Nessuna delle
due si propone di prndurre idee, cioè di mettere a punto sui
UE
principali pro blemi non sol o una buona
in~rmazione,
ma anche
la o le po ssibili s 0 1uzioni, n o nchè la o le possibili inizia-
AH
ti ve che l'Italia p o trebbe c
d·' Jvrebbe prendere.
La po litica mo ndiale è 0ggi dominata da una serie
di
pr o ble~i
1)
n prcb lem:'. del l "equilibri)
EU
cruciali che p o ssono essere cosi riassunti:
l
del terro re"
(nucleare) tra
HA
Est e Ovest e del mod0 di snttometterlo ad una politica razio
nale, diretta a salvare l'umanità
d~l
rischio del suicidio
nucleare e ad int e nsificare le relazioni pacifiche (cultura li
e c ommerciali) fra i blocchi antagonisti.
2) Il prob lema dei rapporti No rd-Sud, cio è fra paesi ad
econ~
mi?t avanzata e paesi ad economia arretrata, e del mode di
ac
celerare l o svilupp0 di questi ultimi.
3) Il problema degli sviluppi istituzionali, poli t ici ed ec o n o mici de l c ompless o euro -americano delle democrazie avanzate,
.l .
2.
a110
sc ~· p n
di mettere queste ultime ln grad8 di a ffrontare
c on s:J.ccess J i c 0 mpiti int e rni ed internazi onali dinnanzi ai
qu a li l a st o ria li ha me ssi.
4) Il pro blem a dell a ev~luzi o ne d e l c ompless o d e i pae si c o munis~i
d a lla fase d e lla mo dernizz a zi one accelerat a f or zata
(t n t~litarism o politic o e ide o l o gic o , sovraccapit a lizzazi o ne
e s c t: n c onsumo , is o lament o aggressivo) alla f a se di s o ci e tà
man m3 n o più a rtico late, avviate al pluralismo , dunque bis o -
E
gn o se di mag gi o re libertà interna e di maggio ri relazi o ni c o n
il
m ~ nd o
5)
Il problerrfa delle rivoluzi o ni p o litic o -s o ciali nel terz o
AH
U
demo cratic o .
nd::; .
EU
Pur propo nendo si di coprlre progressivamente con
le sue inizi a tive l'insieme di questi problemi, il C.I.A. I.,
d e lla limit a tezza iniziale non sol o delle sue ri
HA
c o nsapev~ le
s o rse fin a nzi a ri e , ma anche de lle ris o rse int e lletuali a ttua l
UE
ment E disp onibili nel n o stro pa ese, si prop o ne di affro ntare
grad ~a lment e
i vari settori, stabilendo pri0 rità che c o rri-
in
g~ d o
AH
sp o nè a n n a i diversi gra di di influenza che l'It a li a è o ggi
di esercì t a re in ciascuno di tali settcr i.
d~lett ant e sc o )
u~ ~
può infa tti v o lgersi indiffere ntemente v e r
qu a lsi a si di questi sett o ri, ma l'int e ressame nt o po li
HA
so
EU
L'inte ress a ment o pura mente scientific o ( o puramen-
tic o si v o lge
necess~riamente
a nzitutt o vers n quelli in cui
si h3 il sens 0 di po ter e ff e ttiva mente agire.
Or a un a br8ve medit a zi o n e sui cinque sett o ri s o pra
in di 2 a ti mns t ra che l'It a li a può a gire entro certi limiti,ma
c o mu:!'l que direttame nte sui pro blemi de ll'unificazi0 ne euro pea,
de ll 3
p ~ litic a
int e rn a ed int e rn a zi o nale euro pe a , degli svi-
lup p i a tlantici, cioè nel terzn dei campi s o pra indicati. Ne
. l.
3.
gli
~ltri
qu a ttro campi (politica dell'equilibrio nucleare,
pr ogramm 0z ione mo ndiale dell'assistenza a i paesi in sviluppo , evoluzione del mo nd o c omunista, evcluzi8ne politica del
terz0
che
m o nd~)
p~rlarne
può agire po liticamente (il che è altra cosa
e farvi alcuni affari o alcune opere di benefi
cienza) s o lo attraverso l' a zi o ne europea e l'azione atlanti
AH
U
E
ca.
IlrC.I.A.I. si c o ncentrerà quindi- poniamo, nel
~rimi
pr~
due anni della sua esistenza - prevalentemente sui
blemi euro pei ed atlantici. Ciò è tanto
pi~
urgente in quan
EU
t o nel 1'969 scadrà il Patt o Atlantico (e nel 1968
bi~ o gnerà
HA
quindi decidere che seguit o dargli) e nel 1970 giungerà a
termine il periodo transit or i o del Mercato Comune. Fin da
ora si pongon0, e sempre
pi~
si p8 rranno, quindi op zio ni
p~
UE
litiche e d istituzionali nell'uno e nell'altro campo.
AH
Per c ontr ibuire a ll a c ono scenza chiara di quest e
o pzioni e di quel che o cc o rrerebbe fare per pro muovernc.: il
success e , il C.I.A.!. p;trà n rganizzare inc o ntri nazi o nali
EU
e internaz i ona li in Italia e p a rtecipare ad inta ntri an a loyhi o rganizzati da istituti europe i ed a meric a ni c o n i quali
HA
si mettera in c o ntatt o . Ma questa sarà, per c o si dire, una
a ttività c o ll a tera le destinata a rafforzare ed a mettere a
punto l' attiv ità centrale la qu a le deve consistere nella
promozi ~ ne
di ricerche e studi sui
pi~
imp o rt a nti
pr~blemi.
L' amb izi .: me de l C. I. A. I. deve es s e r e che i centri decisi o n a
li che si n ccupa n o di tali
pr ~ blemi
presenti, per l a l o r o serie tà,
siano o bbligati a tener
i rapp 'ì rti e studi che il
C.I.A.!. stess o a ndrà via via facendc.
. l.
4.
II 0
LISTA DEI PRINCIPALI PROBLEMI DA
-
AFF~ONTARE
1) La rifo rma delle istituzi 0 ni delle Cnmunità euro pee:
Il tema è già apertr. perchè entr n il 1964 si giuE,
gerà alla fusio ne degli esecutivi euro pei;
entr~
il 1966 ci
E
sarà un allargament'J s n stanziale dei poteri di decisione
del Consigli n di ministri - che pc tranno essere prese a mag-
AH
U
...
gi c'ranza -; entrc: il 1967 - 1968 i sei gnverni si S·' nn
ripr~
:.ssi di arrivare all?.t fusi c ne delle tre C0munità in una se
EU
la; nel 1970 avrà fine il peri o d n transitorio n ltre il quale
il trattat o della C.E.E. non prevede nulla fuorchè la realiz
La
0
nel
sens~
istituzi n nale delle Cnmunità può essere
della subordinazio ne della Comunità e
UE
avviata:
rifnrm~
HA
zata unificazione economica.
de l la sua p n li tica ec onomica comune ad una specie di confede
AH
razione p c litica di stati guidati di fattn da un o di essi;
n nel sens o della trasformazi o ne degli attuali organi c0muni
~eristica
EU
tari in o rgani di tipo federale.
La prima tendenza è carat-
della p 0 litica gn llista n nnchè di certi setto ri del
HA
la p 0 litica tedesca e inglese.
La sec o nda tendenza è sostenu
ta dalla. C'Jmmissi ·; n2 e dal Parlament o euro pe o ; n nnchè, almeno
ufficialmente e n on senza c o ntraddizioni di fatt o , dai
gove~
ni italiano, belga, olandese e tedesco. I partiti democratici
europei e i vari mr. v imenti eur o peistici sono anche indirizzati nell o stesso serts n1
Que l che effettivamente si debba proporre, con quali gradualismi, c on qua le strategia politica per realizzare
questa sec o nda alternativa è tuttavia ancora assai poco chia-
. l.
s.
ro e me n o che mai è chi a r o al mo ndo po litic 0 itali a n o .
10 studio della rifo rma in senso federale
istituzi ni c
munit ~ ri u
è
str c ttam e nt~
dell~
c onness o c o n l o stu-
di o del sign n ficat o politic o generale che tal e Comunità d o vrebbe avere (p o litica di indispendenza e di pot e nza? po litica di c o struzione di una crescente solidarietà e
intrapre~
denza mo ndiale?)
E
La c o struzio ne della politica eco nomica generale delle
Comunità e
d~gli
strumenti atti a realizzarla:
La po litica comune
medi ~
AH
U
2)
c~ngiunturale,
mo netaria e a
t e rmine (eufemismo per pr o grammazione) della Comunità,
EU
nonchè l a c o struzione di alcuni strumenti istituzionali
è
già all'ordine del gi o rno e nei prossimi anni diventerà sem-
Bis o gna rendersi
HA
pre più impo rtante.
c ~ nt o
che lo sviluppo di una poli-
UE
tica c omune in questi c a mpi n o n è conciliabile con singc le
po litiche nazi on a li c ompletamente indipendenti nei singoli
sieme il
AH
paesi. O queste distruggerann o que lla (e distruggeranno inrest o del Merc a t o Comune), o quella ridurrà queste
una
p ~ litic a
EU
ad ap p lic a zi o ni, si a pure d o t a te di una mo de sta aut o n omia,di
euro pea.
Che ci si trovi dinn nnzi ad una imp oE
HA
tant e o pzione è stat o sentit o c o nfusamente in questi mesi n o n
s o l o in It a lia , ma in tutta la Comunità. I po litici it a liani
che sappiano c o sa sia in gi o c o e che siano capaci di fare
ne ll e Comunità una p o litic a n o n impulsiva, ma c o nsapevo le
c o ntinu~
e
si c o ntan o o ggi pro babilmente sulle dit a di una s c la
ma n o .
3) La p n litica c omurie cnmme rciale de ll e Comunità:
Ess a già esiste (nel G.A.T.T., nelle ass o ciazi o ni
e ln varie a ltre tra ttative in c o rs o ). Nel 1970 l'insieme del
. l.
6.
la politicn commerciale cesserà di essere competenza degli
stati e sarà condotta dalla Commissione della Comunità.
quest o campo per il mo ndo
scegliere:
politic~
In
italiano si tratta di
o un a politica di liberalizzazin ne,
(e c0n quali
garanzie) e perciò di interdipendenza, o una p o litica di pro
tezionismo (e con quali limiti) e perciò di indipendenza, e~
senzialmente con l'America (Kennedy round) e con il blocco
E
sovietico. Si tratta in o ltre di organizzare gli scambi con i
mod~
t{'".
•
AH
U
paesi in sviluppo o al fine di promuovere tale sviluppo o in
•
da mass1m1zzare 1 guadagni nostri. N0n risulta che il
go verno italiano e le forze p o litiche italiane abbiano
EU
na idea in tale campo.
alc~­
4) La p n litica agricola della Comunità:
HA
E' o ggi .uno dei compiti più ardui, e nello stesso
tempo una grossa pietra d'inciampo delle Comunità. L'Italia,
UE
interessatissima acchè si faccia una p o litica dei prezzi in
funzione di una p o litica delle strutture, è stata finora in-
AH
capace di contribuire c on la sia pur minima idea sia alla
elaborazione di tale politica sia al superament o delle diffi
5)
EU
c o ltà incontrate.
La p o litica c r muno dell'energia:
HA
Se ne discute da anni nelle C8 munità senza fare dei
passi avanti. L'Italia è il paese maggiormente interessato a
una politica c omune dell'energia che abbia come obbiettivo la
produzi ~ ne
di energia al più bass0 prezzo possibile, cioè
n o n det e rminata d a una p ~ litica di pro tezi o nismo carbo nifero.
6) La politica d e i traspo rti:
L'adozione di una n altra politica dei trasporti
inciderà sulla eccnomia italiana più che su quella degli altri cinque paesi in ragione della posizione periferica del
. l.
7.
nostro prtese, della sua lunghezza geografica e dei maggiori
costi dovuti alle Alpi e agli Appennini.
Trascuriamo qui altri problemi anch'essi importanti,
(politica sociale) politica sulle intese industriali, ar
monizzazioni legislative o fiscali) nei quali tuttavia le
OE
E
zioni non sono così urgenti e così cruciali dal punto di vi-
AH
U
sta della costruzione della unità europea come nei problemi
sopra indicafi.
EU
B) La politica atlantica.
I temi sono qui presentati pift schematicamente. Ma
HA
è opportuno in ogni caso ricordarli ugualmente, perchè connes
si direttamente con la politica europea.
UE
1) Gli scopi dell'Alleanza Atlantica negli anni '70.
La dife-
sa c0mune, che era, praticamente lo scopo unico, è diventato
AH
oggi sole un aspetto del pift vasto problema di una politica
di controll o degli armamenti (specie nucleari) allo scop0 di
EU
a) difesa, b) avvio al disarmo, c) mantenimento della pace.
Jme vanno f o rmulati questi sc0pi, e quali conseguenze hanno
2)
3)
HA
sulle strutture atlantiche?
La strategia nucleare e le sue conseguenze sulla N.A.T.O.
La riforma del Patto Atlanticr, (fine delle alleanze? sta-
tus quo? dirett o rio ristrett o ? partnership euro-americano?
indipendenza militare E politica fra America e Europa? interdipendenza?)
.;.
8.
III 0
Lo
-
METODO DA SEGUIRE PER AFFRONTARE TALI PROBLEMI
da raggiungere è:
sc~po
a) formare nuclei, inizialmente modesti, ma capaci di espansione, di giovani (sulla
trentina) che conoscano questi pro
E
blemi e sappiano trattarli nel senso dello sviluppo di una
AH
U
politica di rinnovamento e progresso democratico mondiale
(non dunqu~ di nazionalismo nè di immobilismo conservatare) ~
Se questa formazione riesce, costoro diventeranno
EU
. progressivamente giornalisti, consiglieri di uomini politici,
uomini politici essi stessi ed eserciteranno una influenza
nazi~nRli
che internazionali.
HA
crescente nei centri decisionali della politica estera sia
UE
b) tradurre il processo di formazione di questi esperti 1n
rapporti, studi, d o cumenti, riservati e pubblici, nei quali
AH
il problema sia esposto in mo do ragionato, documentato e incisivo, in mo do da mettere color0 che oggi occupano i centri
EU
decisionali nella o bbligazione morale di tenerne conto.
In altri termini il C.I.A.I. deve essere insieme
HA
una scuola di futuri dirigenti ed un centro di pressio ne intellettuale sui dirigenti a ttuali.
Da questi due obbiettivi deriva che è bensì vero
che
~ggi
parecchi di questi pr0 blemi hanno già tr0vato ragiQ
nevo li risposte 1n ambienti non italiani, e che perciò
prob~
bilmente spesso un libro o un esperto estero può dire cose
migliori di quelle che potranno essere elaborate dal C.I.A. I.,
ma che la traduzione di un buon libro estero n
l'organizzazi~
ne di buone conferenze di esperti esteri avrebbero
a lunga
scadenz~
~n
effetto
inferio re a quello che si avrà facend o affron
. l.
9.
tare gli
ni.
st~ssi
Natural~ente
temi da gruppi di studio composti di italiagi~
ciò non esclude che i gruppi italiani si
vin o di letLeratura estern e della eventuale partecipazione
di esperti stranieri.
D'altra parte non c onverrà, ln linea generale, affidare la redazione dei documenti in questione a singoli studiosi. Inevitabilmente bisognerebbe indirizzarsi a persone
indirizzar~
AH
U
E
già affermate, le quali da una parte non si adatterebbero a
il loro studio nel senso indicato dal C.I.A. I.,
e dall'al tr3. produrrebber - --, s- ::se .1 cl C. I. :, . I.
produc o:}: _ P2 r c 0n t ·> loro.
di essere:
a) costituzi;ne di un
pi~colo
composto di quattro o
ci~que
l che già
a volta a
lo richiede) dovrebbe quin-
HA
pr~blema
volta se la materia del
adattar~
EU
Il metodo-tipo da seguire (e da
q- -~
gruppo di studio inizialmente
UE
giovani studiosi interessati al
prob lema i quali con un lavoro c o llettivo di studio, di didi lavoro ,
impo sterebbero un primo documento
AH
scussi one e di redazion0
consultan ~l:: ··
EU
rl.
e\·entualmente esperti italiani e este
b) convocazl0ne di una o 3e necessario più tavole rotonde di
HA
un massimo di un?.. ventine= di persone (scelte fra funzi Jnari
dei minis t-2ri, uomini pc<_ i·: ici, ec'lnomisti, giornlllisti,
op~
rat o ri ec;rJmici, sindacalisti, ecc.) che discutano ll fondo
il document o .
c) redazinre definitiva
d~l
documento da parte del gruppo.
:1 C.I.A.I. verrà c o si pubblicando
studi che :::.n g·-_ nere
ci panphle:s
pn~.ranno
pubblic~t~-
avere la forma dei carlltteristi-
dagli istituti inglesi o americani
di studi p-::-.li tici (es. P. E. P.).
\
\
progressivame~te
. l.
1 o.
d) Una v o lta pubblicato un testo su un argomento, il C.I.A.I.
ne promuoverà ln diffusione e lct discussione; sarà sovente
utile tornare ulteriormente sullo stesse argomento o su deter
minati suoi aspetti, sia per iniziativa del C.I.A.I. stess o ,
c. I. A. I.
sia perchè il
potrà essere incaricato da questa o da
quella istanza pubblica o privata, di fornire ulteriori studi.
In linea generale il gruppo di studio non deve dissolver9i,
E
e)
AH
U
ma continuare a lavorare, allargnndo il numero dei suoi mem~""
bri, e diventando così un vivaio di energie nuove dedicate al-
-
ALCUNE CONSEGUENZE ORGANIZZATIVE
HA
IV 0
EU
l'approfondimento del problema.
suo inizin:
-una direzione
p o litic~
UE
La re a lizzazione di questo piano implica fin dal
generale che vegli sull'indirizzo
AH
e sul progresso di tali ricerche;
- una segreteria che organizzi il lavoro dei gruppi e ne ga-
EU
rantisca il funzionamento effici1ce;
- gettoni di presenza per i partecipanti alle riuni o ni del
HA
gruppo e per le tavole r o tonde, in modo da o ttenere una colla
borazinne continua;
- una ric ompensa al redattore, o ai redattori del documento;
(forse) ur:. premio al grupp o se il suo lavoro attinge un cer
t o v a lore.
Roma - giugno 1964
Altiern Spinelli
11•
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Per la politica Europea:
Opere generali:
ALBONETTI - Preistoria degli Stati Uniti d'Europa (Giuffrè)
- L'Eurn pa non cade dal cielo (Mulino)
DROUIN
- L'Europe du marché commun (Seuil)
MAYNE
- Il Mercato Comune Europeo (Garzanti)
E
SPINELLI
il"
- The political dynamics of European integration (Stanford University)
EU
LINDBERG
AH
U
KITZINGER - The Po litics of European Unity (Oxford)
Documentazione speciale:
HA
12 Relazioni generali della C.E.C.A.
7
Relazioni generali dell'EURATOM
1
Relazione generale
C.E.E.
AH
UE
dell ~
Per la Po litica Atlantica:
- Dial ng ues des co ntinents.
ARON
- Le grand débat
HA
EU
URI
BRENNAN- 1\rms Control, DisrmL1ment and National Security.
Le pubblic nz i oni di strategia nucleare de "Il Hulino".
"Survival" (rivista bimestra le dell'Institute for Strategie
Studies).
Bibliografia essenziale allegata
al progetto di A. Spine111
Per la politica Europea:
Opere generali.
ALBOHETTI -Preistoria degli Stati Uniti d'Europa - (Giuf'frè)
SPINELLI - L'Europa non cade dal cielo - (Mu1ino)
Il L1ercato Comune Europeo - (Garzanti)
AH
U
MATh~ -
E
DROUIN - L'Europe du marché commun - (Seuil)
KITZfNGER - The Poli tics of European Unity - (Oxford)
The political dynamics of European integration ~
(Stanford Univeràity)
EU
LD~DEERG-
HA
Documentazione speciale.
l2 Relazioni generali della C.E.C.A.
7 Relazioni generali dell 1 EURP...TOM
,.
· t\
\
.'~.
i
\ \·..
K
~
('
'::.~.
J
UE
Relazione generale della C.E.E.
EU
AH
l
\
i' ('o : ·
~-
HA
Per la politica Atlantica:
\
URI - Dialogue des continents.
ARON - Le grand débat
B~AN - Arma Control, Disarmament and National Sec~ty.
Le pubblicazioni di strategia nucleare de Il Mulino.
Survival { riV"ista binestrale dell'Institute for Strategie Studies)
li
'
.j·
1.'
','
l'
J·
FINI~
ATTIVITA' E STRUTTURA DI UN COSTITUENDO
l"
AH
U
E
CONSIGLIO ITALIANO PER GLI AFFARI IKTERNAZIONAL .
.
HA
EU
AH
UE
HA
EU
Schema di una relazione che dovrà essere pr~
sentata all'Avv. Gianni Agnelli e illustrata da
rappresentanti della Carnegie Endoco:nent for
International Peace (Sig. Johnson). de l Council
on Foreign Relations (Sig. Quigg, Sig. Diebold
Sig. Franklin), del Twentieth Century Fund (Signor Heckscher e Sig. Moore) ~ della Fondazione Ford (Sig. Stone) ~ e al Sig. Perkins ~ Presidente della Cornell University 1 già Vice Presidente della C a nerg ie Corporation of Kew York.
lVI i lano-Torino / Maggio : 9 64
l
Il
J (_
,
CONSIGLIO ITALIANO PER GLI AFFARI INTERNAZIONALI
l. Fini e propositi
I promotori del CIAI nel prendere atto che:
AH
U
E
A. un servizio quale il CIAI - che si pone come equivalente del
C ouncil o n Foreign Relations o del Royal Institute of Intern~
tional Affairs - risponde ad una necessità fondamentale data
4f" ·
le carenze d'informazione e di comunicazione riscontrabili
ad ogni livello di responsabilità politica, economica e socia
le del nostro paese;
HA
EU
B. analoghi organismi - cfr. ISPI - risentono tuttora dell' impronta loro data all'epoca della loro istituzione e non paiono
passibili di evoluzione e aggiornamento, anche per l' evidente progressivo decadimento e sclerotizzazione;
C. altri organismi - cfr. SIOI - svolgono funzioni quasi ufficia-
UE
li di rappresentanza e di disserr.. inazione dell'attività delle
Nazioni Unite per cui appare controindicato modificarne le
funzioni;
EU
AH
D. alle attuali o emergenti classi politiche manca uno specifico
strumento per sviluppare quelle conoscenze e quell'informazione che sola consente di attingere quel livello di familiarità con i problemi .:.r. xernazionali indispensabile per agire in
un'era di progressiva interdipendenza;
HA
E. le istituzioni ufficiali di cultura superiore - Università, etc. tranne poche eccezioni, vivono e operano in un contesto, intriso di accademismo e di erudizione, assai staccato dai pro
blemi del "paese reale" come di quello "legale' 1 nè lo standard
che le caratterizza pare essere avviato a rapidissima soluzione;
- 2 -
l
/
F. la formulazione della nostra politica estera o, quanto meno
la sua impostazione, risente troppo spesso di tale generale
impreparazione culturale per dar luog o a improvvisazioni, a cquiescenze o velleità ài schietto sapore "provinciale" che f~
talmente sospingono il paese ai margini della tematica politica ed economica ~; ~
~_ 0"- (.. - -----r~ ~
.~
AH
U
E
G. all'impreparazione o alla faciloneria qui lamentata corrispo!:!
de una pubblica opinione malissimo informata, cosa, del resto, riflessa dalla povertà di notizie e commenti reperibili
nella stampa d'informazione, per cui non può destar stupore
se la carriera di esperto o studioso di affari internazionali è
priva di richiami;
EU
vogliono assegnare all'istituendo Consiglio questi fini
positi:
-
·e questi
pro
-
UE
int~rna?;!Oni±H;
HA
l. Seguire attivarnente l'attività dei Centri privati di Studi politici
e affari internazionali operanti all'estero riconoscendoli come
importanti elementi rispetto alla formazione di un clima d'L.~­
tegrazione internazionale nonchè di effettive decisioni politiche
AH
2. Promuovere la partecipazione italiar~a a l.~ ' attività di detti Centri
e la formazione politica e culturale di es:()erti italiani in grado,
domani, di partecipare a tali attività;
EU
3. Diffondere presso la classe politica (e dirigente) e presso le AI!!
ministrazioni interessate dello Stato italiano i temi e le opinioni
dibattuti ed emersi presso tali Centri;
HA
4. Esercitare presso i gruppi e le persone di cui sopra anche quell' opera d'informazione e di conoscenza della realtà internazion§:_
le che può derivare dallo spoglio sistematico della pubblicistica
internazionale, da conversazioni o interviste effettuate dai :membri del Consiglio con leaders politici o formatori di opinione pu~
blica di paese stranieri, da relazioni di "viaggiatori privati" in
paesi stranieri ;
- 3 -
l
l
5. Favorire l'incontro - off the record - fra pochi e qualificati
rappresentanti della classe politica e dirigente e personalità politiche di altri paesi;
6. Favorire l' interscambio fra il Ministero degli Affari Esteri
italiano e gli esperti~ i membri del Consiglio e ogni eminent e cittadino al fine di ridurre le distanze fra "paese reale" e
"paese legale'; fino a prendere posizioni pubbliche di fronte
a talune iniziative correnti nella prassi del governo italiano~
come la composizione e gli scopi delle missioni politiche, com
merciali ed economiche in visita all'estero;
AH
U
E
1
Associarsi in ogni forma ad istituzioni culturali pubbliche o
private~ italiane o straniere~ o avviare iniziative autonome
per favorire la preparazione e la formazione di studiosi o per
condurre determinate ricerche, erogando borse di studio;
HA
8~
EU
7. Elaborare memorandum di riflessione~ operativi o di valutazione su talune issues di affari internazionali dando loro ristretta circolazione~ nazionale e internazionale insieme;
9. Organizzare, da solo o in un'associazione a terzi, convegni,
UE
seminari, tavole rotonde, etc.
AH
10. Organizzare e finanziare ricerche e i:1dagini rientranti nello
ambito degli interessi del Consiglio condotte da singoli studi2_
si.
HA
EU
11. Pubblicare pamphlets, libri o documenti etc. etc.
2. Attività
I promotori del CIAI ritengono che i primi tre anni di attività de:Q.
bano considerarsi sperimentali e debbano esser caratterizzati da
un modo di procedere alquanto empirico e pragmatico al fine di
non pregiudicare anzitempo~ con un assetto quanto mai cristalli~
zato, lo sviluppo del consiglio stesso, rendendo più difficoltoso il
formarsi di una tradizione non scritta, sola forma che può garan-
- 4 -
AH
U
E
tire un'esistenza veramente indipendente e pronta a recepire l'i!:!_
cessante evoluzione dei temi di fondo degli affari internazionali.
I promotori ritengono, tuttavia, che il Consiglio tanto più potrà
attingere un livello di rispettabilità, integrità, serietà e indipeg
denza quanto più caratterizzerà la sua attività come servizio a
favore della comunità e dell'interesse nazionale italiano, riconoscendo implicitamente questo modo d'agire come il mezzo migliQ
re per tutelare e garantire tutti quegli interessi pubblici, privati
e di settore - economici, sociali, politici, etc. - che giustamente sono fattore e componente non ignorabile anzi necessario alla
esistenza di ogni viva e vitale comunità, non resa asfittica da una
visione "provinciale", ma anzi aperta alle grandi correnti intern.§:_
zionali.
,
.
EU
Pertanto, alla luce di queste considerazioni, è possibile prefigurare quali saranno presumibilmente le attività cui s'indirizzerà il
Consiglio nei suoi primi tre anni di vita. Esse sono:·
HA
A. Schedare i Centri di studio politici internazionali con i quali si
è in contatto o si vuole entrare in contatto, acquisendo la loro
letteratura.
UE
B. Schedare personalità, studiosi o "giovani speranze" italiane o
straniere di modo che il Consiglio abbia un pool delle relazioni
dei suoi membri.
AH
C. Organizzare incontri privati off the records fra leaders strani e
ri ed esponenti della classe politica e dirigente italiana.
HA
EU
D. Preparare memorandum riservati, dandone incarico a terzi o a
membri del Consiglio, che a seconda del tema avranno carattere riflessivo, operativo o informativo su questioni quali, ad ese!!!
pio: La politica italiana verso la CEE; Le elezioni USA; il Kennedy
Round~ Panorama delle elezioni in Francia (Presidenziali); Germania (Bundestag), Inghilterra (politiche generali); La scadenza _
1969 del Patto Atlantico; la querelle russo-cinese; il èoncetto di
assistenza tecnica e la politica italiana; il problema del deterreg
te europeo.
- 5 -
AH
U
E
E. Questi memorandum saranno tanto più efficaci se risulterag
· no il frutto di un continuo scambio d'idee fra i membri del
Consiglio, di una maturazione collet:iva, nonchè se b e nefic~
ranno dell'apporto dei suggerimenti e delle idee che circolano negli ambienti qualificati internazionali. A questo fine è b~
ne pensare allo stabilimento di una rete di corrispondenti str~
nieri in grado di metterei tempestivamente al corrente delle
· evoluzioni in corso circa le scelte e le opinioni che si vanno
formando nei centri decisionali esteri. Senza soggiacere a una
visione estremamente burocratizzata, si può pensare che ogni_
membro delConsiglio, sia poi esso il redattore di quel memorandum oppure lo sia un terzo, segue con continuità un determi.
nato settore in modo da tener vivo l'aggiornamento.
F. Formazione di giovani esperti assegnando loro, all'inizio,
l'es~
HA
EU
cuzione di determinate monografie e bibliografie destinate ad
approfondire (e a render pubblica) la conoscenza delle strutture che sono responsabili dell'elaborazione della politica estera
e in linea generale concorrono a determinare l'immagine della
Italia all'estero (bisogna conoscere bene prima la realtà italia
na e poi quella internazionale).
UE
G. Incaricare persone già esperte dì preparare pamphlets o Studi
AH
su situazioni internazionali tenendo !Jresente che il tema di studio dev'essere in relazione con i teni più frequentemente dibattuti nei Centri di cui sopra ad A. oppure temi nuovi la cui discus
sione si vuole rendere internazionale.
EU
Queste attività paiono soddisfare i fini ài:
- informazione e
HA
- conoscenza nei confronti della classe politica italiana
- formazione dei giovani
- presenza italiana nei centri di studio internazionale
- colloquio con altri gruppi italiani e stranieri
- dare opportunità di studio a esperti già formati,
- 6 -
e, ciò che è più importante, danno materia ai membri del Consiglio per appurare e approfondire quel dialogo fra loro, requ_!
sito primo e indispensabile per pervenire a un'intesa profonda
e duratura.
3. Struttura
UE
HA
EU
AH
U
E
Il CIAI, così come si è venuto delineando attraverso l' esempli~
cazione a) dei fini e b) delle attività, si configura più che come
, un'Associazione aperta, un Comitato di persone che, con gradi e
sfumature diverse, tutte collaborano alla sua vita. Possiamo peg
sare al CIAI contemporaneamente come a un gruppo di pressione
con pubbliche finalità che esplica un'attività formativa e informativa al livello italiano e internazionale, non connesso nè subordinato al mondo politico ufficiale. In questo senso si giudica veramente nociva la forma dell'associazione aperta a ogni iscritto, ar
ticolata in sezioni o uffici, retta da un ineliminabile, ma macchinoso e formale, regolamento elettorale. Si farebbe della finta democrazia. Meglio e più efficace pensare a una struttura (e quindi
a uno §tatuto) i cui cardini giano;
AH
A. Il Consiglio è un comitato limitato a 50 membri che eleggono
per un quadriennio (o un triennio) una giunta esecutiva.
B. Per i primi 4 (o 3 anni) la giunta esecutiva coincide con i promotori.
,_,
HA
EU
C. Si accettano soci ordinari del CIAI senza diritto a far parte del ~ ( ----- ~!~
C omitata-, ma con facoltà dì eleggere per corrispondenza non
/ 'c/
più di cinque rappresentanti in seno al C o + - che scadono a
compimento del quadriennale (o triennale) mandato. (E' bene
non fare un circolo chiuso, pu! è anche bene non fare un ente
che corre il rischio di diventare acefalo, mutare linea, o esser scuola di democrazia solo formale; questo pare il solo mQ_
do d'evitare i suddetti rischi lasciando aperto il modo di far a~
vicinare al CIAI quanti vi abbiano interesse).
- 7 -
l
D. Vi sono soci onorari che fanno parte di un Comitato di soci
onorari a seconda della quota annua versata (è alta e va st~
bilita) o del versamento una tantum (va stabilito); il Comit~
to di soci onorari non ha diritto di voto, ma ha un voto consultivo (e si può dee i de re la materia). Oltre una certa cifra
una tantum o annuale il socio onorario è cooptato nel Consiglio, ma il Consiglio ha il diritto di respingere l'offerta di
questo ammontare.
AH
U
E
E. Altri organi sono: il Presidente, il Segretario Generale, il
Tesoriere, il Revisore dei Conti.
EU
.:- ·F. Altre regole, quali assemblee, tipi di maggioranze in relazione a decisioni etc., e criteri nella ammissione dei soci
(possibile cooptazione) e lista incompatibilità da decidersi
in sede d'esame di bozze di statuto.
Osservazioni:·
f
•~
(o triennio);
discutere e decidere le varie
CfùG t~
r~
/
dei soci onorari;
UE
H)
~
è bene iniziare con 9 l 11 soci promotori che formano
s.eniblee e cmnitato d1rèttivo per il primo quadriennio
HA
i)
~
iii) bisogna, dunque, formare ab initio:
AH
i) Il Comitato dei soci onora:.: ..
' / '
ii) Il C O~z:JP..,.t""H*Ì~v
OA-e poi pensare un momento
esecutivi.
~ile.
ri;Jart:..,..
dei compiti
HA
EU
Per giungere a una decisione al riguaruv
.Je:·; e avere sotto
occhio l'elenco delle persone che sono gia c.. .::onoscenza
di
quest'iniziativa:
l. Avv. Gianni Agné l i,
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Dr. Gianfranco i\lessandrini,
Dr. Piero Bassetti,
Dr. Carlo Caracciolo,
Dr. Gian Lupo Osti,
Dr. Fabio Luca Cavazza
Dr. Vittorino Chiusano
Prof. Leopoldo Elia
Dr. Massir..no Fichera
- 8 -
__..,.~--·
l O. Dr. Gianfranco Romanelle---
11. Altiero Spinelli
Vi sono altre persone che possono essere interessate sia
per il livello ''alto" (Soci onorari) che per il livello "bas-
so''(Co~)?
G. Lo stesso statuto dovrà garantire la possibilità d'adempiere
a uno degli scopi primari che si pongono davanti al gruppo
dei promotori: cioè quello di essere più un centro catalizzatore di energie e di riflessioni, più. un centro di maturazione
e di scambio reciproco d'esperienze e idee che un centro organizzatore e minuziosamente organizzato. Ma ancor più che
lo statuto dovrà esser comune volontà del Comitato d'evitare
forme e strutture eccessivamente burocratizzate. In questo
senso appare necessario dar la premin~nza a quelle spese che
possono fa c.:. :~ : ' F.. re frequenti riunioni dei :membri del Comitato
e l'appror•· ::.. :r. ~ . -::o di materic..1e o memorandum che possa esser ogge.:~:o di di scussione. Le frequenti riunioni consentono di
ap~:r· .:.fondire :i.c.. :eciproca conoscenza. facilitano la formazione
à~ -- ~ .;,:;onsenso comune, evitano di far ricorso al voto in un' i!!l
presa che si regge più. sulle convinzioni che sulle maggioranze.
AH
UE
HA
EU
6"' .
AH
U
E
E' ciò che si deve fare poichè nella relazione che uscirà da
questo schema occorrerà presentare chi dovranno essere i
partners; in pratica vi dovrà essere una lista abbastanza arg
pia e ogni nome dovrà venir discusso e approvato.
HA
EU
H. Sostanzialmente, la prima st::ut:· -~:.~éì
.~ el Comitato dir et
tivo venendo assicurato il dis ·:~--~- _, ~L ~~ ,,
" ~a amministrazione daJla messa a disposizic·_-c- ae~ c~~~ ~- u·.. e facilities d'ufU.
cio a disposizione di ciascuno dei me~.bri. Perciò non prima di
otto/ dieci mesi dalla regolare costituzio.:1e si può ·:)ensare ad a~
sumere una assistente-segretaria-cc :. ::-..:.~:1atr i ce- .. ..lreata-multilingue.
..•..:::c::. _Y·esi dovrà verosiE il Comitato direttivo nei prim.~. -:.:
.. :.. rn.l~. ~i:
milmente porre all'ordine del giorr: _ ::. e r
i)
Fare una lista di priorità delle a i. .. :.o..·.:.:;.L .:>Opr::.
di altre) in relazione alle opportun;;.tà :
- 9 -
· ~ .i.enc.:o.vt""
(c.
ii)
Pensare ai temi di studio e metterli in relazione alle e
nergie disponibili;
iii) Pensare quali temi meritino una maggior conoscenza
diante la traduzione di opuscoli, articoli, etc.
m~
iv)
Pensare ad alcuni memorandum riservati;
v)
Coordinare le presenze dei propri membri negli organismi privati internazionali.
elencate~
E
poichè la parte sulle strutture sia
completa, le facilities di cui ciascuno dispone, anche per val~
. tare il tipo d 1 apporto materiale che si è in grado di mettere in
un pool.
AH
U
I. Dovranno essere
EU
L. Anche la più tenue e meno complicata struttura ha bisogno di
un bilancio. Per il primo anno del t riennio cosiddetto sperimeg
tale si può pensare a un bilancio di questo tipo:
HA
i) Somma a disposizione dei membri del Com_!
tato Direttivo per spese di riunione~ viaggi
in Italia e all 1 estero~ incarichi di lavoro
(700. 000 lire per un Comitato di 9 persone)
1
6. 300.000
1
AH
UE
ii) 6 'grants ' (per la preparazione di pamphlets,
monografie e studi originali) da lire l. 000. 000
(ma è evidente che possono essere 3
da
l. 000. 000 di lire e 6 da 500. 000 lire e a:::che
minori suddivisioni).
6. 000. 000
l. 000. 000
iv)Spese per pubblicazioni, traduzioni di materiale straniero, contributi a terzi per idem
4. 000. 000
v) Spese varie di materiale di lavoro, postale,
cancelleria, dattilografia, costituzione del
CIAI, stampa opuscolo con statuto e fini,etc.
(lire 200. 000 mensili)
2. 400. 000
vi)Riserva
2. 300. 000
HA
EU
iii)Spese per riunioni pol:tiche off-the-records
22.000.000
- 10 -
l
/
l
/
Per il secondo e terzo anno del triennio:
- il capitolo di spese ii) dovrebbe passare da 6 a 8 milioni
(+ 2);
- il capitolo di spese iii) dovrebbe prevedere anche seminari
o convegni pubblici e passare da l a 3 milioni (+ 2);
- il capitolo di spese iv) dovrebbe passare da 4 a 5 milioni
(+ l);
tt" .
-
AH
U
E
- il capitolo v) dovrebbe passare da una media di 200. 000
mensili a lire 300. 000 mensili (+ l, 2)
introdurvi un nuovo capitolo di spese per remunerare il
tipo di assistente-segretaria sopra descritto (+ 6);
- il capitolo vi) riserva, passare a 3, l (+O, 8).
EU
Complessivamente un aumento di 13 milioni, in modo da po!.
tare il bila n c io a 3 5 milioni.
UE
HA
I primi tre anni prevedono una spesa di milioni 92. E' prob~
bile che con questo bilancio si riesca anche a coprire una paE_
te del quarto anno. In ogni modo dopo il primo anno e mezzo
di attività dovranno èssere iniziati i J?iani per ottenere un grant
cospicuo dalle Fondazioni USA.
EU
AH
Bisogna notare che la riserva o parte del capitolo iv) può essere integrata anche per joint ventures con organismi similari di
altri paesi al fine di accelerare l' inserimeni..:: ::le l CIAI nel circuito internazionale e acquisire così titoli per ~ ~cilitare il neg2_
zio di grants con le Fondazioni.
HA
E' altresì evidente che questo schizzo di bilanc _. ;: . puramente
indicativo quanto a suddivisoria dei capitoli di .:>pesa, non però
nell'ammontare, che è il minimo per affrontare con possibilità di riuscita un'impresa di tale impegno e dotata di tale presti
gio.
- 11 -
-\
/ '
T: oto. di A.
S1.1ine~li
A
L._/(. ,__,(.. /.:. .~.
su c:li or:':c.ni direttivi e lo. sede del C.I.A.!.
.l ( '
\ t \.)
r
u
!"~"i
l'
l.) L'a.sneiJblea. eleGge f~c. i suoi soci per 2 anni un Di~e ttore, un Se e;re-
t 8.rj o, un Tener-le re de l CIAI, e 4 al trl soci, i
QU D.li tut ~; i
insieme
costituiscono lo. Giunta (composto. cosl di 7 lileLbri).
(Al tra ter..:.:linologia che po-t::-ebbe a.ùotta::"si è Direttore generale - Di
~-~
ar
a
/
..
E
rettore_a::-~Dj~) ~~~ ~--~a.-<,....e?
riodico.r~le:ç..te
che Dir.,
AH
U
2) La Giunta ap:prova i bilanci annui e i })ioni di attività, e discute pe-
lo otcto di avonzCIJento di tali piani, o.p:prove. i ropporti
Secr.,
e Tes. devono 11resentare a.ll 'Asseoblea.
EU
3) Il Direttore (o Direttore cenerale), propone i piani di
Q "'.L~
atti\~tè
alla
a pprovazione della Giunta; ne predisponeVl'esecuzione, di cui è respon-
HA
sabile, dinnanzi ad essa ed ull'Asseoblea;
UE
4) Il Segretario (o Direttore arnrd.nistrotivo) ro.:ìpresent o. le e c.l;...en te il
CIJ. . I, (e I}e!"ciò le. s ede leCPJ_e del CIAI è nella Ci ttÈ~ d ove è il SeGre-
AH
t ario); propc.ra d'accordo c cn il :ùirettore i !)ilanci del CIAI; cura la.
raccolta. dei fondi, che nette a disposizione del Tesoriere; cura, con-
EU
form.er lente alle direttive che :-iceve dal Direttore, la. esecu zione pro-
HA
tica dei piani di uttivitè .
5) Il Direttore put), d'accordo con il Se c reto.ri o, o.s sur:1ere l • eaecuzi one di
alcuni pa.rticolo.rl I)iani (in pa:-ticolare Gli studi).
'·
6) La sede eli fotto ( a
sari al
s e creta~ o )
p~z-te
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- ~~ / ~ _c
la se cle lecule e quei
~ ona.
::1o rvi~i
c he nono neces- ·
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!
5 settembre 1964
( : [ . ,- f.l
U 'ì ; ù O
FREGET~,
Via l~ i::-amare 8
tel. 60 60774
Caro J?abio,
AH
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E
avevo sperato di poter fare il punto con te su varie questioni
a.ll.a riunione della Cc..ttG.Ileo del 19/20 luglio, ed ero a tale
scopo and.q.to da T.:arina di Car.1.po a Bolognc., interronpendo le vacanze a ppena con:.inciu.te. Invece tu non sei venuto, o almeno
non sei venuto prina della ~ia pa rtenza da Bologna.
UE
HA
EU
Le cose da discutere con te sono abbastanza urgenti, perchè si tratta
n) di snpere come :porta~e nvru1ti le trntt ~tive yer il CI AI che a
Ivrea si sono stranan1entH arrestate a nezza strada :propri o al momento di mettere i :?lli"lti sugli i; b) di coordinare quel che sei
recenteu ente and a to facen do tu in Ameri ca e quel che dovrei andare
a fare io, in modo da ottenere il r.1i g lior risult 2.to :pe::- la nostra
impresa; c) di metter·e e. IRmto le no s tre idee, tue e u ie, sull'insieDe di questa faccenda in modo da evitare che sen za volerlo diciaLlO e f a cciamo cose diverse.
AH
Ho spost ato il mio vi :J.g gio i n ./Uileri c a a.i u esi di g eru4ciO e febbraio,
si n pe~chè ciò si ingr~"'lav a neglio col cio c orso c. 3 ol ogn a , sia
perchè il p!"ogetto CI AI è: and a t o av ent i 2:1i ù a r i l ent o di quanto
avevo i~ aginnto.
HA
EU
Starò a ~or=1a o a J!"'re gene in t :_ttto il uese di setten bre, e ti s arei
gr ato se tu potessi f ~re une s ca~p ata qui in modo da d is p orre di
due o tre ore di t em:;:>o pe r pa r l a re. - Non v erre i e...."'l è.a::-e all 'USI S
per mettere a pu.nto il mio vi a ggio prir.. a di aver :p ~J. 2.to con te,
ma non vorrei nemmeno anda rci troppo tcrdi. Se non puci venire a
Home. prima del 16 tieni conto che il 16 sera e il 17 rJat t ino oarò
n J3olo gna per la :prin a l e zione alla J . H., e p c t rci:lt:: O in tcl caso
vederci ~ Bologna.
:l_j_s :;; ondi::li subit o, e d abb :: at e v·i AdriB-'112. t -.. l e vootro figlio, i
m±e± pi ù affettuoni salut i da
pu~e
ùi Ursula e Eiei.
e
ottobre 1964
Co.ri Pubi o e l..assimo,
non ho anputo ~iù n~a degli sviluppi concernenti 11
CIAI durante 1 vostri colloqui con Chiusano e oucoeesivi ad eas1. So che Pab1o sta prepnrtmdo un docnmon
t o ccx:.pleaa1 vo e vi propongo quindi che, non appena
esso flin pronto, oi vediamo tutti e tre per esaminarlo, a Bologna., un w.erooled1 :pom.e riggio o ae:-a.
AH
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Proporrei di fare qu.e sto incontro i l più presto poaa1
bile, aia 1>er non lasciare che l.a coaa ai ra:Urodd1 o ·
cada in mano di altri, sia per non tarlo troppo a r1doaeo della successiva riunione con ~'altra parte, e
non poter quindi ta..-.ee una discr~nione calma tra di no1
:prima di essa.
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Altiero Spinelli
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