L’ergonomia del trattore
COSA E’ ?
Studio delle procedure che,
avvalendosi di approcci
interdisciplinari, si interessano
dei rapporti del sistema uomomacchina-ambiente al fine di
interconnetterli in termini umani.
SCOPO DIMINUIRE I CARICHI:
1- fisico;
2 - mentale;
3 – dell’ambiente fisico;
4 - dell’ambiente climatico-chimico;
5 - psico-sociale
CARICO
FISICO
Misure
antropometriche
Spazio abitabile: vista laterale.
Il posto di guida deve tenere conto
delle dimensioni medie della
popolazione (misure antropometriche)
sia
come
spazio
abitabile che come facilità di
azionamento dei comandi.
A -Misure della donna più piccola
(2,5 percentile della popolazione)
B -Misure dell'uomo più grande
(97,5
percentile
della
popolazione)
1 -Disposizione dei comandi molto
buona
2 -Disposizione dei comandi buona
3 -Disposizione dei comandi media
Misure
antropometriche
Spazio abitabile: vista in pianta.
Il posto di guida deve tenere conto
delle dimensioni medie della
popolazione
(misure
antropometriche) sia come spazio
abitabile che come facilità di
azionamento dei comandi.
A -Misure della donna più piccola
(2,5 percentile della popolazione)
B -Misure dell'uomo più grande
(97,5
percentile
della
popolazione)
1 -Disposizione dei comandi molto
buona
2 -Disposizione dei comandi buona
3 -Disposizione dei comandi media
Misure
antropometriche
Assetto del posto
di guida
Misure
antropometriche
Disposizione di
segnalatori.
comandi
A -Raggio massimo di presa
B -Angolo ottimale di visione
C -Raggio ottimale di presa
D -Raggio massimo d'azione
E -Raggio ottimale d'azione
F -Sedile
e
La posizione e tipo
dei comandi
La posizione e tipo
dei comandi
La posizione e tipo
dei comandi
La posizione
e tipo dei
comandi
La posizione e
tipo dei comandi
Il tipo di comandi
Il tipo di comandi
Il tipo di comandi
Il tipo di comandi
Il tipo di comandi
Cabina – accesso
Cabina – accesso
Cabina – accesso
CARICO
MENTALE
Il tipo di indicatori
Il tipo di indicatori
Il tipo di indicatori
La visibilità
La visibilità
La visibilità
La visibilità
La visibilità
L’automazione
https://www.youtub
e.com/watch?v=VA
PfImWdkDw
CARICO
DELL’AMBIENTE
FISICO
Il rumore
Il rumore
Il rumore
Le vibrazioni: il sedile
Le vibrazioni: il sedile
Il sedile
Una massa ((m), in kg)
sospesa ad una molla di
costante elastica ((k), in N/m)
spostata dalla sua posizione
di equilibrio, vibra con una
frequenza (f) propria di
vibrazione (di risonanza) pari
(in s^-1) a
2(k/m)
L'oscillazione può essere
rappresentata nel tempo da
una sinusoide in funzione
dell'ampiezza (A) e della
frequenza propria di
risonanza
Il sedile
Modello meccanicofisico
del
corpo
umano e frequenza
delle vibrazioni di
risonanza dei diversi
organi
Il sedile
Sui
trattori
non
esistono
specifiche
sospensioni tra le
ruote ed il telaio; la
riduzione
delle
vibrazioni passanti in
cabina si opera a
livello
della
sospensione elastica
della piattaforma con
il
telaio
mediante
silent-block (B) e con
una
sospensione
regolabile (S) a livello
del sedile di guida.
Il sedile
La regolazione in altezza del sedile di guida può essere ottenuta con
vari sistemi:
1 -cattivo
2 -buono
3 -molto buono
Il sedile
Sedile
di
guida
con
regolazione in altezza a
parallelogramma
e
con
sospensione
elettropneumatica registrabile
in funzione del peso del
conducente.
Regolazioni del sedile di guida.
Il sedile
1 -Interruttore per la regolazione
dell'altezza e del peso
2 -Leva per la regolazione
dell'inclinazione
dello
schienale
3 -Maniglia per la regolazione
della distanza dai comandi
4 -Maniglia per la regolazione
della posizione longitudinale
5 -Leva per la regolazione del
molleggio
6 -Manopola per la regolazione
dell'appoggio dello schienale
7 -Manopola per la regolazione
dell'appoggio del bracciolo
8 -Regolazione in altezza del
bracciolo sinistro
9 -Maniglia per la regolazione
della rotazione laterale
Cabina – silent-block
CARICO
DELL’AMBIENTE
CLIMATICO CHIMICO
Microclima
A bordo del trattore il microclima si può
controllare solamente con l'impiego di una cabina
chiusa. Infatti, le temperature alle quali l'essere
umano si sente a suo agio, pur soggettive e
variabili grandemente in funzione del tipo di
attività svolta, risultano comprese tra 17 e 25°C,
con un’umidità relativa dell'aria contenuta tra il 35
e il 60%.
Polveri
• Il carico di polvere, in
alcuni lavori di campo,
può essere elevato (da 1
a 3000 mg/m3 di aria).
• Cabine chiuse e
pressurizzate possono
ridurre di molto la polvere
a livello della zona di
respirazione del
conducente.
Cabina – circolazione
aria
Cabina – sistema di
condizionamento
1
-Valvola di espansione nebulizza il liquido refrigerante
prima che passi
all'evaporatore
2
-Evaporatore - assorbe il
calore dall'aria della cabina
3
-Compressore comprimendo il gas
refrigerante ne aumenta la
temperatura
4
-Condensatore,
evaporatore e filtro
disidratatore - trasforma il
refrigerante da gas a liquido
SICUREZZA E
COSTI
Cabina - struttura
Telaio di sicurezza
Costi dell’ergonomia
Costi dell’ergonomia
Sicurezza dei lavoratori
?
Perché?
•
•
•
•
•
Il 15 % circa degli infortuni totali denunciati all’INAIL nel
2002 sono avvenuti in allevamenti zootecnici. Buone
possibilità che il dato sia sottostimato.
Degli infortuni occorsi negli allevamenti bovini:
Il 53% dei casi per contatto con bovino, di cui 25,7% calci;
15% da cadute legate alla scivolosità di pavimenti;
15% per urto/schiacciamento contro strutture, anch’essi
almeno in parte collegati con bovini;
La sala di mungitura è l’ambiente di lavoro in cui più
frequentemente si verificano infortuni legati al contatto con
i bovini:
44% dei casi per contatto con bovina, di cui 29% calci;
29% da cadute legate alla scivolosità dei pavimenti in
genere bagnati per ragioni di pulizia
OBIETTIVI
RIDURRE IL NUMERO DEGLI INFORTUNI
MIGLIORARE L’ERGONOMIA PER GARANTIRE
ANCHE IN PROSPETTIVA LA SALUTE DEGLI
OPRATORI
IN DEFINITIVA:
RAGIONI ETICHE
RAGIONI ECONOMICHE (DIMINUIRE I COSTI DEL
SISTEMA SANITARIO)
LEGISLAZIONE
Decreto Legislativo n. 81/08
Decreto direzione sanità regione
Lombardia n.16258 – 29/9/2004
art. 41 della Costituzione: ”L’iniziativa privata è libera. Non può
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale e in modo da arrecare
danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
art. 2087 del Codice Civile: “L’imprenditore è tenuto ad adottare
nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del
lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità
fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
art. 4 del DPR 547/55 e 303/56: “ I datori di lavoro ... devono ...
attuare le misure ... e ... rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici
cui sono esposti e portare a loro conoscenza i modi per prevenire i
danni derivanti dai rischi predetti”.
art. 9 della Legge 300/70: “I lavoratori, mediante le loro
rappresentanze, hanno diritto di controllare l’applicazione delle
Norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie
professionali e di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione
di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità
fisica”.
Sistema di gestione sicurezza sul
lavoro (rif. 81/08)
DEFINIZIONI
Lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze
di un datore di lavoro con rapporto di lavoro subordinato. Sono
equiparati i soci lavoratori di cooperative o di società, anche di
fatto, che prestino la loro attività per conto della società e degli
enti stessi.
Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il
lavoratore o comunque, il soggetto che, secondo il tipo e
l'organizzazione dell'impresa, ha la responsabilità dell'impresa
stessa ovvero dell'unità produttiva, in quanto titolare dei poteri
decisionali e di spesa.
Servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle
persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda, finalizzati
all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali
nell'azienda, ovvero unità produttiva.
DEFINIZIONI
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona
designata dal datore di lavoro in possesso delle capacità e dei
requisiti professionali indicati dalla legge; a certe condizioni, il
compito può essere assunto direttamente dal datore di lavoro.
Medico competente: medico in possesso di un titolo idoneo ad
occuparsi della sicurezza salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona, ovvero
persone, eletta o designate per rappresentare i lavoratori per
quanto concerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il
lavoro
Decreto direzione sanità
regione Lombardia n.16258 –
29/9/2004
Linee guida per la prevenzione
degli infortuni in zootecnia
In sede di progettazione
fare riferimento al “principio di precauzione”
DEFINIZIONI
PRINCIPO: regola generale di condotta
PRECAUZIONE: forma di prudenza (agire in funzione: dei dati
acquisiti dalle esperienze precedenti; del buon senso; della ragione)
ERRORE: essere imprudenti, non avere precauzioni
IMPRUDENZA E NEGLIGENZA: NON SOLO DI CHI NON
RISPETTA PROCEDURE DEFINITE, ma anche di chi, in caso di
incertezza o dubbio, non abbia adottato il principio di precauzione.
Questo porta a spostare l’onere della prova della mancanza di
rischio all’interno del processo di progettazione, dove, se non si ha
la certezza che certe soluzioni non siano migliorative della
situazioni di sicurezza ed ergonomia esistenti, è più corretto
trovare soluzioni alternative migliorative.
DEFINIZIONI
PERICOLO (altrimenti detto fattore di rischio) proprietà o
qualità intrinseca di un determinato fattore (struttura o materiale
di lavoro, materia prima o intermedia, metodo di lavoro,
macchina e strumento) in grado di causare danni alle persone o
all’ambiente.
RISCHIO indica la concreta probabilità che, nelle condizioni di
impiego o di esposizione, sia raggiunto il livello potenziale di
danno; indica anche la stima delle dimensioni possibili del danno
eventuale.
Cause che possono comportare
rischi per la salute dei lavoratori
Fonti di pericoli:
Manifestazi
one danno
Definizione
Causa o cause
Tipo di danni
Infortunio
deve essere dovuto ad una causa
violenta
da agenti materiali
classificati INAIL
- morte;
- inabilità permanente:
- inabilità temporanea
> 3 giorni
Infortunio in
itinere
sul percorso casa luogo di lavoro (il
percorso deve essere quello obbligato
e/o con mezzi concessi o autorizzati dal
datore di lavoro)
incidente stradale
- morte;
- inabilità permanente:
- inabilità temporanea
> 3 giorni
Malattia
professional
e tabellata
sono le malattie tutelate dall'INAIL e
riportate in tabella dal DPR 336/94 (27
casi per l'agricoltura)
fattori chimici
intossicazione croniche
da elementi chimici
(rame, arsenico, zinco,
selenio)
fattori fisici
- rumore
- vibrazioni
- energia raggiante
- posture incongrue
- sforzi
fattori biologici
- polveri
- funghi
-allergie
Malattia
professional
per le quali il lavoratore deve dimostrare
che la causa consiste nella lavorazione a
fattori complessi
- ipoacusia
- malattie osteoarticolari
- cataratta
- lesioni muscolari
- danni al rachide
- silicosi, asbestosi,
antracnosi, bissinosi,
ecc.
- intossicazioni croniche
- polmoniti di vario tipo
stanchezza, insonnia,
asma, stress
Fonti di rischio
connesse ai
carichi
ergonomici
danni
tipo di misura
carico mentale
affaticamento, stress
battito cardiaco, consumo
ossigeno
carico energetico affezioni
cronico- modelli NIOSH,
degenerative
battito cardiaco
legislazione
OCRA, 81/08
carico
della ipoacusia
fonometro, camera silente
ambiente fisico:
vascolari, neurologici, accelerometri
- rumore
muscolo scheletrici
- vibrazioni
277/91
ISO
5349
carico ambiente colpo
di
calore, temperatura,
indici 81/08,
climatico
svenimento,
(WBGT, PMV), umidità
12894
affaticamento
carico chimico
- polveri
- gas
- fumi
allergie
intossicazioni,
avvelenamenti
polveri respirabili
analisi gas
analisi chimica
2631,
ISO
81/08, 277/91
Qualsiasi macchina, impianto o
costruzione rurale
deve essere progettata, realizzata e
scelta in modo
da preservare la sicurezza
e la salute dei lavoratori.
Riferimenti normativi :
il DPR 547/55,
il DPR 303/56
il Dleg.81/08.
Coerenza tra
tipologia di allevamento e
manodopera presente:
Bovini a stabulazione fissa: 1 addetto/20-25 capi
Coerenza tra
tipologia di allevamento e
manodopera presente:
Bovini stabulazione libera: 1 addetto/40-45 capi
Coerenza tra
tipologia di allevamento e
manodopera presente:
Bovini da carne: 1 addetto/300-500 capi
Coerenza tra
tipologia di allevamento e
manodopera presente:
Suini a ciclo chiuso: 1 addetto/50-70 scrofe
Coerenza tra
tipologia di allevamento e
manodopera presente:
Suini riproduzione: 1 addetto/100-150 scrofe
Coerenza tra
tipologia di allevamento e
manodopera presente:
Suini ingrasso: 1 addetto/3000-4000 capi
NO!
SI’!
Zona allevamento
Conclusione analisi dei flussi
Centro Aziendale
Allevamento
• Efficienza: medio/buona
• Efficienza: buona anche se
migliorabile
(-> riprogettazione -> grande
semplificazione)
• Rischio per la presenza
di flussi di materie
“pericolose” anche se
distanti nel tempo e nello
spazio
• Rischio d’incrocio
elevato tra flussi del
proprietario, dei
famigliari, dei
commercianti e dei clienti
• Rischio: basso, presenza
limitata quasi solo al
proprietario
• Incrocio dei flussi:
praticamente nullo (da
pianificazione e da flussi
relativi solo al proprietario)
Eventuali miglioramenti nella zona delle stalle
cartellonistica
I posti di lavoro e
di
passaggio
debbono essere
idoneamente
difesi contro la
caduta
o
investimento di
materiali.
Ove
non sia possibile
la difesa con
mezzi tecnici si
debbono
adottare misure
e
cautele
adeguate.
I pavimenti dei locali di lavoro debbono essere esenti da
protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi, debbono
essere fissi, stabili, antisdruciolevoli.
Scale
• fisse a gradini; provviste sui lati aperti di parapetto
normale o di altra protezione equivalente;
• fisse a pioli: se di altezza superiore ai 5 m, fissate a
parete verticale o con inclinazione superiore ai 75°
debbono essere provviste di una solida gabbia
metallica di protezione. La parete della gabbia non
deve distare dal piano dei pioli per più di 60 cm. I pioli
non devono distate più di 15 cm l’uno dall’altro;
• semplici portatili: debbono essere costruite di
materiale adatto, resistente e realizzate con
dimensioni adatte all’uso.
Strutture stoccaggio deiezioni
• Situate a non meno di
25 m da abitazioni e
dormitori e da depositi o
condutture di acqua
potabile
• Se interrate, difese da
recisione come in figura
oppure coperte
• Precauzioni particolari
per la loro
manutenzione (rischio
esalzioni gas tossici)
Aperture alla pareti
che permettono il
passaggio di una
persona e che
presentano pericolo
di caduta per dislivelli
superiori a 1 m
debbono essere
provviste di barriera o
parapetto.
Ambiente
• essere ben difesi contro agenti atmosferici e provvisti
di isolamento termico sufficiente, tenuto conto del tipo
di impresa e dell’attività fisica dei lavoratori;
• avere aperture sufficienti per un rapido ricambio
dell’aria
• essere ben asciutti e ben difesi contro l’umidità
• avere superfici dei pavimenti, delle pareti e dei soffitti
tali da poter essere pulite e deterse per ottenere
condizioni adeguate di igiene.
Temperatura
• adeguata all’organismo umano durante il tempo di
lavoro, tenuto conto dei materiali applicati, degli sforzi
fisici imposti ai lavoratori e della influenza che possono
esercitare sopra di essa il grado di umidità e il
movimento dell’aria concomitanti.
• quando non è conveniente modificare la temperatura di
tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei
lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo
elevate mediante misure tecniche localizzate o mezzi di
protezione ( ex. aerotermi o ventilatori per il
condizionamento invernale ed estivo in sala di
mungitura)
Ventilazione
L’entità del rinnovo dell’aria deve essere
adeguata:
• al numero di animali e persone che si trovano
nel locale;
• all’intensità del lavoro fisico da essi svolto;
• allo sviluppo di eventuali sostanze nocive e
fastidiose.
Illuminazione
• I posti di lavoro e i passaggi debbono essere illuminati da
luce naturale od artificiale in modo da assicurare una
sufficiente visibilità e che nelle zone di azione delle
macchine operatrici e dei lavori manuali.
• I campi di lettura o di osservazione degli organi di
controllo e di misura, di indicatori in genere e ogni luogo o
elemento che presenti pericolo di infortunio o che
necessiti di una speciale sorveglianza debbono essere
illuminati in modo diretto con mezzi particolari. (DPR
547/55 art 28/29; DPR 303/56 art 10, modificati con il Dleg
626/94 art.33).
Rumore
Il D.L.277/91 che recepisce una Direttiva Comunitaria (Dir.86.188), prevede che tutte le entità
produttive in cui sono presenti dei lavoratori dipendenti - e quindi anche le aziende agricole redigano e tengano a disposizione dell'Organo di Controllo (USL) una relazione sulla
rumorosità a cui i lavoratori sono esposti. Le misure del Leq, eseguite in prossimità del
lavoratore base giornaliera (Lep, d; livello di esposizione personale giornaliera) o settimanale
(Lep, w) debbono essere eseguite da tecnici competenti sotto la supervisione del datore di
lavoro stesso che se ne assume la responsabilità. Sono stabiliti i seguenti limiti:
•
•
•
•
Lep < 80 dB(A), il datore di lavoro non deve adottare provvedimenti.
80 < Lep < 85 dB(A), il datore di lavoro deve fornire una serie di informazioni ai lavoratori
circa i rischi derivanti dall'esposizione al rumore; questi ultimi possono richiedere, se lo
desiderano, un controllo sanitario.
85 < Lep < 90 dB(A), il datore di lavoro fa impartire da personale competente istruzioni
sull'uso di otoprotettori e sul corretto impiego delle macchine più rumorose. Lo stesso fornisce
protettori auricolari ma il loro uso non è obbligatorio. Inoltre, in questo caso scatta l'obbligo del
controllo sanitario.
Lep > 90 dB(A), i lavoratori sono obbligati ad usare i protettori auricolari e debbono
sottostare a un controllo sanitario con cadenza annua. Il datore di lavoro deve comunicare
entro 30 giorni dalla valutazione all'organo di controllo un piano di bonifica dettagliato con il
quale indica gli interventi che intende adottare per abbassare il rumore presente nella sua
azienda. Lo stesso deve provvedere ad evidenziare i luoghi più rumorosi con una apposita
segnaletica. Questi debbono essere perimetrati e l'accesso ad essi deve essere limitato. Da
ultimo, deve essere istituito un registro nel quale indicare quali lavoratori sono esposti a un
Lep troppo elevato.
Vibrazioni
L’entità delle vibrazioni deve essere contenuto
secondo le indicazioni della ISO 2631, 5349. Per
quanto riguarda l’impiego delle attrezzature per la
zootecnia solo le macchine agricole possono
dare origine a particolari problemi.
Impianto elettrico
Conformità con le norme CEI ai
sensi delle legge 46/90.
In particolare, negli impianti che prevedono
strutture metalliche fisse (tubi, armature del
calcestruzzo, carpenteria, griglie di pozzetti e
cunette) si richiede la realizzazione di un piano
equipotenziale che preveda il collegamento delle
medesime e la loro messa a terra. Ciò in modo da
evitare i pericoli di correnti vaganti a bassa
tensione (conseguenti a insufficiente isolamento
elettrifico e alla elevata umidità ambientali, oltre
che eventuali pericoli di folgorazione
Spogliatoi e armadi per il
vestiario
1. Locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei
lavoratori quando questi devono indossare indumenti di lavoro specifici e quando
per ragioni di salute o di decenza non si può loro chiedere di cambiarsi in altri
locali.
2. Gli spogliatoi devono essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati.
Nelle aziende che occupano fino a cinque dipendenti lo spogliatoio può essere
unico per entrambi i sessi; in tal caso i locali a ciò adibiti sono utilizzati dal
personale dei due sessi, secondo opportuni turni prestabiliti e concordati
nell'ambito dell'orario di lavoro .
3. I locali destinati a spogliatoio devono avere una capacità sufficiente, essere
possibilmente vicini ai locali di lavoro aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie,
riscaldati durante la stagione fredda e muniti di sedili.
4. Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che consentono a ciascun
lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro.
5. Qualora i lavoratori svolgano attività insudicianti, polverose, con sviluppo di fumi o
vapori contenenti in sospensione sostanze untuose od incrostanti, nonché in quelle
dove si usano sostanze venefiche, corrosive od infettanti o comunque pericolose,
gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli
indumenti privati.
6. Qualora non si applichi il comma 1 ciascun lavoratore deve poter disporre delle
attrezzature di cui al comma 4 per poter riporre i propri indumenti.".
Docce
1. Docce sufficienti ed appropriate devono essere
messe a disposizione dei lavoratori quando il tipo di
attività o la salubrità lo esigono.
2. Devono essere previsti locali per docce separati per
uomini e donne o un'utilizzazione separata degli
stessi. Le docce e gli spogliatoi devono comunque
facilmente comunicare tra loro.
3. I locali delle docce devono avere dimensioni
sufficienti per permettere a ciascun lavoratore di
rivestirsi senza impacci e in condizioni appropriate di
igiene.
4. Le docce devono essere dotate di acqua corrente
calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi
.
Gabinetti e lavabi
1. I lavoratori devono disporre, in prossimità dei loro
posti di lavoro, dei locali di riposo, degli spogliatoi e
delle docce, di gabinetti e di lavabi con acqua
corrente calda, se necessario, e dotati di mezzi
detergenti e per asciugarsi.
2. Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti
separati; quando ciò sia impossibile a causa di vincoli
urbanistici o architettonici e nelle aziende che
occupano lavoratori di sesso diverso in numero non
superiore a dieci, è ammessa un'utilizzazione
separata degli stessi .”.
Cosa si deve fare ex-post
rispetto alla progettazione
esempio riguardante i pericoli corsi dal
veterinario, la quantificazione dei relativi rischi,
la messa in essere di misure di prevenzione
La prevenzione, la protezione,
la protezione individuale
1) Esecuzione misure di prevenzione (esempio, in caso
di rischio biologico dovuto all'impiego di liquami,
equipaggiando il posto di guida del trattore con una
cabina);
2) Eseguito quanto sopra, messa in essere di misure
tecniche di protezione per i rischi residui (esempio,
creare un'area aziendale dedicata dove si eseguono le
operazioni carico e di pulizia della macchina) per
preservare dal rischio gli operai non direttamente
addetti all'attività;
3) Eseguito quanto sopra, per eliminare il rischio residuo
far usare i Dispositivi di Protezione Individuale agli
addetti coinvolti nell'attività (esempio, fornire
all'operatore guanti appropriati per l'impiego di liquidi
I DPI
Per dispositivi di protezione individuale
(DPI) si intende qualsiasi attrezzatura
destinata ad essere indossata dal
lavoratore per proteggerlo contro i rischi
che minacciano la sua sicurezza e salute
durante il lavoro, nonché ogni
complemento o accessorio destinato a
tale scopo.
I DPI
•
•
•
•
•
I DPI devono essere conformi alle norme
del D.lgs 475/92 e devono essere:
adeguati al rischio da pervenire;
adeguati all’ambiente di lavoro;
idonei per ergonomia e confort;
adatti al lavoratore;
compatibili tra loro se usati
simultaneamente.
I DPI
I Tali dispositivi devono essere certificati da
appositi organismi in funzione dei rischi da cui
essi devono proteggere:
• I° categoria (rischi minori), certificata
direttamente dalla ditta produttrice;
• II° categoria (rischi intermedi), certificata la
progettazione solo da organismi autorizzati;
• III° categoria (rischi di morte o lesioni gravi),
certificata da organismi autorizzati che
controllano sia la progettazione che la
produzione.
Il marchio CE garantisce dell'avvenuta
certificazione
I DPI
Il datore di lavoro deve valutare
attentamente le condizioni che
impongono l’uso dei DPI,
individuandone le caratteristiche
necessarie in funzione dell’entità
del rischio, della frequenza
dell’esposizione a questo, delle
prestazioni del DPI.
Mantiene gli stessi in perfetta
efficienza mediante una adeguata
manutenzione e istruisce i
lavoratori sul loro uso.
Conclusioni
Fossa di mungitura in
buone condizioni di
sicurezza ed ergonomia:
sala a pettine con raccolta
deiezioni e bordini di
protezione, fossa
profondità corretta,
pavimento adeguato,
scarichi adeguati,
illuminazione corretta, DPI
adeguati
Conclusioni
evoluzione tecnologica porta a
problemi ergonomici e di
sicurezza nuovi e diversi da quelli
tradizionali
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Lezione ergonomia trattore