Anno 40 / N. 5 maggio 2009
Mensile degli Svizzeri in Italia con comunicazioni ufficiali delle Autorità svizzere e informazioni del Segretariato degli Svizzeri all’estero Internet: http://www.gazzettasvizzera.it
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È possibile andare
a lavorare in Svizzera?
I volontari
delle unità cinofile
Calabria-Svizzera
binomio vincente
Comunicazioni
Ufficiali
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Rubrica legale
Nuovo presidente a Milano
Il mercato immobiliare
Informazioni OSE
DCOOS3273
«In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di
CMP Roserio - Milano per la restituzione al mittente
che si impegna a pagare il diritto fisso dovuto»
Seconda timida apertura alla corporazione femminile
Alla Conferenza ONU sul razzismo Svizzera sotto accusa
Il «Böögg», il pupazzo gigante imbottito di
petardi che simboleggia l’inverno, è esploso lunedì sera 20 aprile a Zurigo dopo 12
minuti e 55 secondi. Secondo la credenza
popolare, la rapidità del botto è presagio
di un’estate piuttosto bella. Il sole ha del
resto fatto bella mostra di sé per l’intero
pomeriggio della Sechseläuten.
Circa 3'500 membri delle corporazioni
e numerosi ospiti (tra i quali il presidente
della Confederazione Hans-Rudolf Merz)
hanno preso parte al corteo che ha attraversato la città vecchia in direzione del
prato dove il Böögg è stato eretto sopra
una pila di fascine alta 72 metri.
Il corteo, accompagnato da carri allegorici
che rappresentano i mestieri delle corporazioni o i relativi quartieri, è stato seguito
da decine di migliaia di spettatori.
La corporazione delle donne Fraumünster
Gesellschaft, che dal 1989 si batte per
essere rappresentata ufficialmente nella
società delle corporazioni, ha avuto per
la seconda volta la possibilità di seguire
il percorso ufficiale del corteo, ma in una
sfilata che, come già un anno fa, ha preceduto di mezz’ora quella dei maschi.
Alle 18 in punto sono state accese le fascine alla base del pupazzo che simboleggia
l’inverno, e i rappresentanti delle corporazioni hanno iniziato a fare i loro giri a
cavallo intorno al rogo.
L’agonia del Böögg come detto è durata
esattamente 12 minuti e 55 secondi, fino
Nuove nubi sull’orizzonte diplomatico svizzero. Nel partecipare all’organizzazione a
Ginevra della Conferenza ONU sulla lotta
contro il razzismo, ha urtato la suscettibilità di alcuni Stati del mondo occidentale.
Il motivo principale di questi contrasti è
stato creato dalla visita del presidente
iraniano Ahmadinejad, già al momento del
ricevimento da parte del presidente della
Confederazione Merz, ma poi anche nel
suo discorso alla Conferenza, durante il
quale i rappresentanti di vari paesi europei
hanno abbandonato la sala.
La reazione più veemente è stata quella di
Israele, che ha richiamato il proprio ambasciatore a Berna, protestando già prima
dell’incontro col presidente iraniano. A
Berna si fa però notare che l’incontro è
avvenuto in coordinazione con Washington
e che Tel Aviv ne era stata informata. La
Svizzera rappresenta gli interessi americani in Iran da quasi 30 anni. Il Dipartimento
degli esteri ha inoltre precisato che durante l’incontro Merz ha criticato il mancato
rispetto dei diritti dell’uomo in Iran e si è
distanziato dai propositi del presidente,
che nega l’olocausto degli ebrei durante
la seconda guerra mondiale. Ha inoltre
ricordato il ruolo importante che la Svizzera svolge nei conflitti in Medio-Oriente.
Alla Conferenza ONU non ha partecipato
nemmeno la ministra degli esteri Micheline
Calmy-Rey.
In Israele, dove è pure stato convocato il
Alla «Sechseläuten» di Zurigo
Proteste per l’incontro
il «Böögg» annuncia una bella estate con il presidente iraniano
Il momento culminante della tradizionale festa a Zurigo. I cavalieri delle corporazioni corrono attorno al «Böögg» che sta bruciando.
all’esplosione del petardo inserito nel collo
del pupazzo.
Una morte precoce del pupazzo alto tre
metri e mezzo preconizza un’estate calda,
mentre oltre i 15 minuti le previsioni non
sono considerate buone.
Le istituzioni hanno reagito rapidamente
rappresentante diplomatico svizzero, si è
potuto assistere a forti reazioni negative,
partendo dal fatto che il presidente iraniano ha più volte parlato della necessità di
“cancellare Israele dalla carta della terra”.
Negli ambienti diplomatici si nota infine
che il nuovo ministro degli esteri israeliano Liberman è intenzionato ad inasprire i
rapporti con coloro che sostengono i “nemici” di Israele. L’immediata e veemente
reazione all’incontro di Berna va inserita in
questo contesto.
Il presidente Iraniano parla alla Conferenza dell’ONU sul razzismo a Ginevra.
Secondo le previsioni del BAK di Basilea
È scattata la solidarietà fra Svizzeri
La crisi in Svizzera
in occasione del terremoto in Abruzzo sta toccando il fondo
Il grave terremoto che ha colpito la regione
dell’Aquila, provocando centinaia di morti e
molti disagi alla popolazione, non ha risparmiato alcune famiglie svizzere. Tra di esse
quella di Alessandra Mazzetti Gallucci. La
signora Alessandra, che ha acquisito la nazionalità svizzera per matrimonio, risiede a
Coppito/Aquila, città di cui è originaria, con
due figlie. Ha dovuto trasferire i genitori a
Brindisi dove il papà ha subito un intervento
chirurgico. Ha vissuto in prima persona i
primi momenti terribili del terremoto.
“A un certo momento, erano le 3.32 di notte – ci dice, ancora scossa dall’evento – mi
sono ritrovata il televisore sul letto! Tutto
tremava e sobbalzava, i vetri scoppiavano,
prostrandoci in uno spaventoso senso di
disperazione e di impotenza. Non capivamo che cosa stesse succedendo e d’istinto siamo uscite dalle macerie, abbiamo
preso l’auto e ci siamo recate all’aperto,
il più lontano possibile dagli abitati, le cui
case stavano crollando”.
Alessandra ci racconta anche dell’immediatezza e dell’efficienza dei soccorsi.
“Dopo mezz’ora sono già arrivati i primi
soccorritori e hanno iniziato il duro lavoro
di ricerca e ricupero delle persone sepolte,
in mezzo a una polvere indescrivibile e un
gran puzzo di gas”.
Ora i sinistrati sono accolti in 129 campi di
tende d’emergenza, nei quali dispongono
di un alloggio e ricevono pasti caldi. “C’è
un’ottima assistenza – precisa Alessandra
Immagini scioccanti del terremoto
che ha colpito la regione dell’Abruzzo.
– e le persone sono molto disponibili, anche dal lato umano”.
“Stiamo ora rendendoci conto del disastro
che abbiamo subito – aggiunge – e per
fortuna ho potuto riprendere il lavoro. In
ogni caso sono molto riconoscente per
l’immediato aiuto ricevuto da parte svizzera. In particolare ringrazio René Ringger,
del Circolo svizzero salentino, che si è dato
da fare, anche con Monica, e mi ha perfino
invitato a casa sua per Pasqua”.
Di fronte a questa situazione d’emergenza,
il Consolato dell’Ambasciata di Roma, nella persona del console Marinella Menghetti
Coutinho ha richiesto l’intervento di alcune
istituzioni svizzere in Italia. La risposta è
stata immediata e concreta.
Il Circolo Svizzero Salentino ha risposto
subito, mettendo a disposizione 500 euro, versati sul conto postale della famiglia
colpita. Alla richiesta di aiuto ha poi fatto
seguito un gesto analogo da parte della
Società Svizzera di Soccorso di Torino,
che ha pure messo subito e direttamente
a disposizione altri 500 euro. Ora la situazione va lentamente migliorando. Come
detto, la signora Alessandra ha ritrovato
il lavoro presso le Poste italiane, ma il
disagio evidentemente continua. Altre istituzioni svizzere in Italia che volessero aggiungersi all’operazione di soccorso sono
pregate di contattare il console Marinella
Menghetti Coutinho, presso l’Ambasciata
svizzera di Roma, che può fornire tutte le
informazioni del caso.
L’operazione finora condotta è comunque
un bel esempio di cooperazione fra le istituzioni svizzere in Italia, a dimostrazione del
senso di solidarietà che le anima, ma anche della prontezza e dell’efficacia dell’intervento diretto, pur limitato ad alleviare i
primi momenti di sofferenza.
Dopo essere entrata, con un leggero ritardo rispetto ad altri paesi, nella peggiore recessione economica, dopo quella del
1975, la Svizzera conoscerà una leggera
ripresa già nell’anno prossimo. Il ritmo in
cui si sta contraendo l’economia sta infatti rallentando. Secondo il BAK Basel
Economics, il fondo potrebbe già essere
stato toccato. La ripresa non è proprio
dietro l’angolo, ma non è nemmeno molto
distante, ha detto lo specialista dell’istituto basilese Martin Eichler. Un lento miglioramento non va tuttavia atteso prima del
quarto trimestre.
Secondo gli esperti renani, il prodotto interno lordo elvetico quest’anno dovrebbe
subire una contrazione del 2,1 per cento,
mentre per l’anno prossimo è pronosticato un modesto tasso di crescita dello 0,6
per cento, gli stessi incrementi indicati
dal BAK il 10 marzo.
Eichler ha sottolineato tuttavia che le in-
certezze sono elevate. Nuove notizie negative dai mercati finanziari potrebbero
spingere ulteriormente l’economia mondiale verso il basso.
Vista la necessità degli istituti di credito
di procedere a ulteriori svalutazioni non
si può escludere un nuovo inasprimento
della crisi. Gli utili di alcune banche nel
primo trimestre e il miglioramento delle
borse segnalano tuttavia che la fiducia
sta ritornando.
Eichler giustifica il suo ottimismo anche
con gli impulsi derivanti dai programmi
congiunturali lanciati in tutto il mondo e
con le politiche monetarie espansive delle
banche centrali.
Intanto le esportazioni, che sono una
delle componenti importanti del prodotto
interno lordo, risultano in calo. Verranno
così probabilmente penalizzati gli investimenti, soprattutto in quelle aziende che
lavorano nell’ambito delle esportazioni.
Sabato 16 e domenica 17 maggio 2009
71º Congresso
del Collegamento a Senigallia
E-mail: [email protected]
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N. 5 maggio 2009
Alcuni suggerimenti e le istanze a cui ci si può rivolgere
/AI
AVS zioni
cura
Assi ciali
so
bert
di Ro r
le
Enge
È possibile andare a lavorare in Svizzera?
Non è così facile ma non è impossibile
Gentile Signor Engeler,
mi chiamo A.C., ho avuto il piacere di conoscerla durante un Congresso Svizzero
tenutosi a Riccione qualche anno fa. Mia
mamma è svizzera e mi sento davvero
privilegiata poiché sono in possesso della
doppia cittadinanza italiana-svizzera.
Ho 23 anni e sono una studentessa iscritta
all’ultimo anno della Laurea Specialistica
in Lettere (curriculum Linguistica italiana
e civiltà letterarie) dell’Università di X. Le
scrivo con il desiderio e la speranza di
poter avere qualche informazione sulle
possibilità di lavoro in Svizzera.
Le racconto in breve la mia storia: sono
giornalista pubblicista dal 2006 e collaboro come freelance. Sono una ragazza dinamica con tanta voglia di crescere professionalmente. Per Lei vi è qualche possibilità di trovare lavoro in campo giornalistico
(in redazioni di carta stampata, televisive,
radiofoniche), culturale e artistico (anche
in ambasciate, consolati, Istituti di cultura,
musei) o educativo come insegnante?
Le allego il mio curriculum e il certificato di
laurea triennale per una presentazione più
dettagliata. Se ha necessità di avere altre
informazioni o documentazioni non esiti a
contattarmi.
Ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
In attesa di ricevere una risposta porgo i
miei più cordiali saluti.
A.C.
Risposta
Ad ogni crisi economica, e puntualmente
anche negli ultimi mesi, mi arrivano numerose richieste di questo tipo. Approfitto
quindi del mio spazio questa volta per ritornare su alcuni principi che abbiamo trattato in diversi congressi del Collegamento.
lo stipendio a disposizione è generalmente
maggiore. In cambio, le esigenze sono notevolmente superiori, e chi non rende qualitativamente e quantitativamente quanto
si richiede si trova facilmente a spasso.
La Svizzera spesso dà di più, ma chiede
in cambio notevolmente di più.
Osservazioni generali
La Svizzera non è il paese del bengodi.
La crisi è arrivata anche lì, seppure per
ora in maniera meno forte. Ci sono buone
opportunità per persone molto qualificate
professionalmente. La preparazione dei
principianti svizzeri è mediamente superiore a quella italiana. Si affronta quindi un
mercato molto competitivo.
Un problema per molti interessati è la
lingua: solo professionisti molto qualificati hanno buone opportunità senza la
padronanza del tedesco, eventualmente
del francese. Anche nel Ticino non sono
molte le posizioni qualificate che non richiedono almeno una di queste due altre
lingue nazionali.
Un ostacolo supplementare, sul quale ritorno più avanti, è la presentazione di una
candidatura, molto più professionale in
Svizzera.
Lavorare in Svizzera dà – non sempre, ma
spesso – maggiori soddisfazioni: il lavoro
è generalmente meglio organizzato, al singolo viene spesso data più autonomia, e
Chi non è certo dello studio da
intraprendere o del tipo di lavoro
da cercare
Il Collegamento Svizzero in Italia ha un accordo con i Centri di Orientamento ticinesi
per lo studio e lavoro di Lugano, Mendrisio
e Bellinzona, ai quali tutti gli svizzeri residenti in Italia possono rivolgersi.
A chi non è certo della strada da intraprendere nello studio o delle chances di trovare
lavoro consiglio prendere appuntamento
con uno di questi centri e recarsi personalmente sul posto per accertare attitudini
e possibilità, o l’eventuale opportunità di
seguire una formazione supplementare.
Per il lavoro, la responsabile dell’ufficio di
Mendrisio è la Signora Renata Filippini, tel.
0041 91 816 41 23, per l’orientamento
sullo studio la Signora Francesca Mena,
tel. 0041 91 816 41 25. I numeri di telefono degli altri uffici si trovano su Internet.
Dove trovare lavoro?
Quasi l’80% delle posizioni non sono presenti su giornali o Internet, ma vengono
coperte attraverso segnalazione di collaboratori o conoscenti. Conviene quindi
informare tutti i familiari ed amici in Svizzera delle Vostre intenzioni ed aspirazioni e
fornire loro il curriculum. Non solo trovare
lavoro, ma anche trovare abitazione adeguata e ricevere tanti consigli sono importanti nella fase iniziale, e la presenza di
familiari vicini facilita molto l’inserimento.
Oltre alla ricerca sui giornali locali della
regione prescelta conviene cercare sui
siti Internet. Ne indico qualcuno, altri si
trovano attraverso Google:
– www.swissemigration.ch (D/F/I): sito ufficiale della Confederazione, dove svizzeri all’estero che desiderano tornare
possono presentare la loro offerta. Non
basta da solo, ma conviene iscriversi –
gratis
– www.treffpunkt-arbeit.ch (D) sito ufficiale degli uffici di collocamento della
Svizzera tedesca, gratis, larga scelta di
posizioni non superiori
– www.jobs.ch (D/F/I) sito commerciale,
offerte in tutta la Svizzera
– www.jobrapido.ch (D) sito commerciale,
offerte in tutta la Svizzera
– www.monster.ch, www.jobscout24.ch,
www.gigajob.ch altri siti commerciali
Come presentarsi?
Pubblico accanto un curriculum campione.
Fondamentale è la filosofia che sta dietro.
I punti essenziali:
1. Non devo mai partire da me, ma sempre da ciò che interessa il destinatario.
La domanda deve riferirsi a una posizione definita.
2. Devo essere breve e chiarissimo. Il
destinatario medio passa circa due
secondi per decidere se leggere o cestinare subito. Se non ho colto l’attenzione in due secondi, partita persa. Se
passo i primi 2 secondi, un messaggio
breve e chiaro sarà forse letto, se è
lungo e tortuoso, via dopo due righe e
cestino.
3. In Svizzera è consueto allegare foto
tipo passaporto e copie di certificati.
4. Unico obiettivo di una candidatura è
ottenere un colloquio. Tutta la lettera
deve interessare il destinatario al punto
di dire “voglio vedere questa persona”.
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5. Le domande spedite non in seguito ad
un annuncio su giornale o Internet devono essere indirizzate alla persona che
decide, non all’ufficio personale. Parte
della preparazione è quindi scoprire chi
decide nella ditta o nell’ente per la posizione che vorrei ricoprire.
6. Al colloquio, devo presentarmi puntualmente, vestito adeguatamente e ben
preparato: come voglio rispondere alle
domande, che cosa voglio chiedere.
In una casella a parte, presento le domande che vengono spesso chieste durante
i colloqui.
Buona fortuna!
Robert Engeler
Erzählen Sie von sich/Ihre berufliche Laufbahn
Warum suchen Sie eine neue Stelle?
Warum haben Sie sich für diese Stelle beworben?
Haben Sie sich auch für andere Stellen beworben?
Weshalb haben Sie die letzte (bzw. vorherigen) Stellen verlassen?
Was haben Sie während Ihrer Arbeitslosigkeit getan?
Was wissen Sie über unsere Firma? Woher?
Was ist Ihr Karriere-Ziel? In 5, in 10 Jahren?
Warum glauben Sie, sich für diese Stelle zu qualifizieren?
Was verstehen Sie unter... (ihr Fachgebiet)
Was können Sie für uns tun?
Was hat Ihnen an Ihrer letzten Stelle gefallen/nicht gefallen?
Was gefällt Ihnen besonders gut in Ihrem Beruf?
Wie denken Sie über Ihren letzten Arbeitgeber?
Welche Ihrer bisherigen Stellen hat Ihnen am besten gefallen? Warum?
Wie würden Sie sich selbst/Ihr Chef Sie beschreiben?
Welches sind Ihre Stärken/Schwächen?
Welches waren die wichtigsten Aufgaben in Ihrer letzten Stelle?
Arbeiten Sie gerne im Team? Lieber allein? Beispiele?
Sind Sie bereit, für die Firma zu reisen? Wieviel?
Haben Sie Führungseigenschaften? Wie können Sie diese belegen?
Welches war Ihr schwierigstes Führungsproblem? Wie gelöst?
Tragen Sie gerne Verantwortung? Wie hat sich das gezeigt?
Wie organisieren Sie Ihre Arbeit?
Was unternahmen Sie, um Ihren Aufgabenbereich zu erweitern?
Was haben Sie für Ihre Firma geleistet?
Was waren Ihre bedeutendsten Leistungen Ihrer Laufbahn?
Wie würden Sie folgendes Problem lösen: ....
Welche EDV-Kenntnisse haben Sie?
Wo haben Sie Misserfolge erlitten?
Was glauben Sie, dass Ihre Arbeitskollegen über Sie denken?
Wie hoch ist Ihr jetziges Gehalt? Andere „fringe benefits“?
Wie viel möchten Sie bei uns verdienen?
Wann könnten Sie bei uns eintreten?
Können Sie Referenzen angeben?
Haben Sie noch andere Stellen in Aussicht? Welche?
Gli articoli con sottofondo rosa
sono di fonte ufficiale svizzera
Mensile degli svizzeri in Italia, Fondata nel 1968
Parzialmente su Internet, www.gazzettasvizzera.it
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Elezioni cantonali a Neuchâtel
Sinistra avanti in Parlamento
Maggioranza radicale per il governo
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Le elezioni cantonali a Neuchâtel non hanno
sortito nessun candidato eletto al primo turno in Consiglio di Stato. Dei tre consiglieri di
Stato di sinistra uscenti, soltanto due hanno
ottenuto un buon risultato, ma non tale da
farli eleggere in governo. Il cattivo risultato
ottenuto dal Verde uscente Fernand Cuche,
soltanto undicesimo, ha messo in pericolo
la maggioranza rosso-verde, conquistata
quattro anni fa grazie alla brillante elezione di Cuche. È comunque fallito il tentativo
dell’UDC di eleggere un proprio candidato
in governo, giunto soltanto dodicesimo.
Anche l’uscente liberale-radicale Roland
Debély è giunto solo settimo ed ha rinunciato al ballottaggio.
La bassa partecipazione al voto (solo il
37%) non ha comunque impedito alla sinistra formata da socialisti, Verdi e POP/So-
lidarité di migliorare la propria posizione di
maggioranza in Parlamento, portandola a
60 seggi, contro i 55 seggi andati alla destra. La fusione fra liberali e radicali ha però permesso al nuovo partito di diventare
il gruppo maggiore in Gran Consiglio, con
41 seggi (+1) contro i 36 (-5) seggi andati
ai socialisti. L’UDC con 14 seggi (-3) è risultata la grande sconfitta di questa elezione,
mentre PPD, Evangelici e altre liste minori
non sono riusciti a entrare in Parlamento.
Nel secondo turno per le elezioni del
Consiglio di Stato, i rosso-verdi non sono
riusciti a confermare l’elezione dell’uscente Fernand Cuche, opposto al candidato
liberale-radicale. Cuche è stato battuto
sia dai tre candidati liberali-radicali, sia
dai due socialisti, tra cui la Signora Gisèle
Ory (nuova), che hanno ottenuto il numero
maggiore di voti in assoluto.
Finisce così il “Sonderfall” del canton Neuchâtel, finora l’unico cantone svizzero con
una maggioranza assoluta di sinistra in governo. Nel Consiglio di Stato neocastellano
ben quattro consiglieri su cinque sono di
nuova nomina. Il più giovane è il liberaleradicale Frédéric Hainard, di soli 33 anni.
L’unico uscente rieletto è invece il socialista Jean Studer, finora a capo delle finanze,
con il risultato migliore in assoluto.
A Fernand Cuche, quattro anni fa eletto
con l’appoggio degli ambienti contadini,
è stato invece rimproverato un eccessivo
“fondamentalismo verde”, che tra l’altro
l’avrebbe indotto a decidere una riduzione
dello spargimento di sale sulle strade, lo
scorso inverno, suscitando malumore fra
la popolazione.
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N. 5 maggio 2009
Per capire il significato del termine «federalismo fiscale», oggi molto attuale in Italia (IV)
L’iter legislativo per l’introduzione in Italia
del federalismo fiscale è quasi concluso
Cari Lettori,
nell’ultimo numero della Gazzetta Svizzera
ho parlato del “Federalismo fiscale svizzero” e dei principi sui quali esso si basa.
Passo ora a parlare del “Federalismo fiscale italiano” (in corso di attuazione) e dei
principi sui quali si basa.
Il programma è tutt’altro che semplice e
tutt’altro che facile. Ciò, anche perché il
cammino del legislatore italiano è, per ora,
soltanto parziale. Ma non siamo lontani
dalla meta.
Ricordo anzitutto che la Costituzione Italiana ha compiuto 61 anni: fu approvata
dall’Assemblea Costituente il 22.12.1947;
fu promulgata dal Capo Provvisorio dello
Stato Enrico De Nicola il 27.12.1947; entrò in vigore l’1.1.1948.
Dall’1.1.1948 ad oggi sono trascorsi, per
l’appunto, 61 anni.
Per arrivare alla elaborazione di un progetto di Costituzione “federalista”, fu necessario, in via preliminare, disporre una serie
di modifiche della Costituzione all’epoca
vigente. Tali modifiche cominciarono a
prendere corpo con la Legge Costituzionale n.1 del 1999 e n.3 del 18.10.2001
nonché del successivo Referendum confermativo.
Prendendo in esame l’intero Titolo V° della
Costituzione ed enucleando ciò che ci interessa di più, possiamo dire che l’Art. 119
che fino ad allora suonava così
“Le Regioni hanno autonomia finanziaria
nelle forme e nei limiti stabiliti dalle leggi
della Repubblica, che la coordinano con la
finanza dello Stato, delle Provincie e dei
Comuni.
Alle Regioni sono attribuiti tributi propri e
quote di tributi erariali, in relazione ai bisogni delle Regioni per le spese necessarie
ad adempiere le loro funzioni normali.
Per provvedere a scopi determinati, e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole, lo Stato assegna per legge a
singole Regioni contributi speciali.
La Regione ha un proprio demanio e patri-
monio, secondo le modalità stabilite con
legge della Repubblica”,
è stato ampiamente modificato come segue:
“I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome.
Stabiliscono e applicano tributi ed entrate
propri, in armonia con la Costituzione e
secondo i principi di coordinamento della
finanza pubblica e del sistema tributario.
Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio.
La legge dello Stato istituisce un fondo
perequativo, senza vincoli di destinazione,
per i territori con minore capacità fiscale
per abitante.
Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai
commi precedenti consentono ai Comuni,
alle Province, alle Città metropolitane e
alle Regioni di finanziare integralmente le
funzioni pubbliche loro attribuite.
Per promuovere lo sviluppo economico,
la coesione e la solidarietà sociale, per
rimuovere gli squilibri economici e sociali,
per favorire l’effettivo esercizio dei diritti
della persona, o per provvedere a scopi
diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive
ed effettua interventi speciali in favore di
determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali
determinati dalla legge dello Stato. Possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento. È esclusa
ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli
stessi contratti.”.
Non è chi non veda che finalmente nella
Costituzione Italiana si è cominciato a
parlare di “Comuni”, “Province”, “Città metropolitane” e, come prima, di “Regioni”,
stabilendo che ciascuna di esse debbono
avere risorse autonome.
Arrivati a questo punto fu chiaro che i
principi del federalismo fiscale erano stati
fissati, ma fu altrettanto chiaro che il federalismo fiscale vero e proprio non era
ancora entrato in funzione a causa della
“finora mancata approvazione della necessaria legge ordinaria di attuazione”.
Nel frattempo, però, il concetto del federalismo fiscale è diventato, via via, sempre
più presente nella dialettica politica italiana con il crescere dei consensi della Lega
Lombarda, confluita , nel 1991, nella Lega
Nord.
Infatti la Lega Nord proponeva e propone
l’attuazione di un sistema di ripartizione
fiscale in grado di garantire alle Regioni
dove la ricchezza viene prodotta una più
equa ripartizione del denaro. Prova ne
sia che le proposte di federalismo fiscale
prevedevano (e prevedono) che le Regioni
debbano avere a disposizione ben il 90%
del gettito fiscale del proprio territorio e
che la riscossione delle imposte spettasse
alle Regioni e non più alla Tesoreria Unica.
Ricordo che il c.d. “Fisco Federale” è già
da tempo attuato nell’Alto Adige, la cui autonomia, sancita dallo Statuto degli anni
‘70, prevede un’ampia autonomia finanziaria e legislativa; nelle “Province speciali”
che trattengono 9/10 di tutte le entrate
tributarie erariali (anche sui tabacchi, benzina e marche da bollo) e perfino particolare autonomia anche sui servizi in denaro
affidati al potere centrale quali: scuole,
viabilità, infrastrutture.
Ricordo infine che la Regione Sicilia è dotata di autonomia finanziaria, anche se la
Regione vanta un debito consistente con
lo Stato Italiano. Debito mai pagato.
La Commissione Parlamentare per le questioni regionali della Camera promosse
una indagine conoscitiva sull’attuazione
dell’Art. 119 della Costituzione in relazione
alla nuova configurazione di competenze
riconosciute alle Regioni e alle autonomie
rica
Rub
le
lega .
vv
dell’A idi
Gu
Ugo
locali in materia di federalismo fiscale. Attraverso questa indagine la Commissione
intendeva acquisire tutte le informazioni
sulle criticità che riguardano la compiuta
attuazione del federalismo fiscale. Tra i
vari capitoli che ci interessano, vi erano “il
finanziamento e la gestione delle funzioni
delle Regioni”; “la distribuzione delle risorse alle autonomie locali (che nel nuovo
sistema dovevano prevedere il ricorso a
indicatori standard di costi e fabbisogno
finanziario)”; “l’impatto che potrebbe avere
sul sistema regionale l’introduzione di un
fondo perequativo alimentato dalla fiscalità generale per assicurare il finanziamento
dei fabbisogni standard di tutte le Regioni”.
Vale quindi la pena di ricordare:
– Che in data 29.9.2007 il Governo Prodi
(Ministro delle Finanze Padoa Schioppa)
presentò alla Camera dei Deputati un disegno di legge ad hoc. Disegno di legge
di grande “envergure” che era costituito
da ben sei Capi: Contenuti e regole di
coordinamento finanziario; Rapporti finanziari: lo Stato e le Regioni; Finanza
degli Enti Locali: rapporti finanziari fra
lo Stato e gli Enti Locali nonché tra le
Regioni e gli Enti Locali; Finanziamento
delle città di Roma, Capitale della Repubblica, e delle Città metropolitane; Coordinamento della Finanza delle Regioni a
Statuto Ordinario e Speciale e delle Province autonome; Norme procedurali e di
salvaguardia finanziaria). Il tutto per un
totale di 19 complessissimi articoli.
Purtroppo il Governo Prodi “defunse” e
quindi fu necessario ricominciare tutto
daccapo.
– Che in data 24.3.2009 l’attuale Governo
presieduto da Berlusconi ha redatto e
presentato un nuovo disegno di legge
con il quale è stata chiesta “delega al
Governo in materia di federalismo fiscale, in sede di attuazione dell’Art. 119
della Costituzione”. Articolo 119 che è,
per l’appunto, quello che ci interessa.
Ebbene, anche questo disegno di legge è
La giovane socialista batte la candidata radicale
Immutati in Obvaldo gli equilibri politici
Il mancato appoggio dell’UDC alla radicale
Kathrin Martelli ha impedito al partito della
borghesia zurighese di conquistare il posto di sindaco della città. Nell’elezione di
ballottaggio, Martelli ha raccolto soltanto
30'851 schede, contro le 41'745 schede
andate alla socialista Corine Mauch. L’UDC
aveva raccomandato ai suoi aderenti di
non votare nessuno dei due candidati in
lizza. Forse anche per questo, nonostante
l’alta posta in gioco, la partecipazione è
stata soltanto del 34,2%.
La 56enne Kathrin Martelli siede in Municipio dal 1994 e al primo turno era riuscita
a battere di misura la sfidante socialista.
L’ambita poltrona di sindaco, che i socialisti detengono da ormai 18 anni, resta
quindi in mano alla sinistra, nonostante la
ghiotta occasione che si era presentata
con le dimissioni del sindaco in carica. La
nuova eletta è invece nuova alla politica
cantonale zurighese. Si presentava infatti
per la prima volta all’elezione del Municipio.
Con la sua elezione i cittadini hanno optato per un rinnovo generazionale e per
un nuovo stile. La 48enne socialista è la
prima omosessuale dichiarata a diventare
sindaco della più grande città svizzera; incarna un modo di far politica pragmatico
e lontano dai clamori.
Corine Mauch, ex capogruppo del PS nel
Consiglio comunale, dove è entrata nel
1999, era dipendente dei servizi parlamentari dell’Amministrazione federale
prima di candidarsi alla carica di sindaco.
Ingegnere agronomo con un postdiploma
all’Istituto superiore di studi in amministrazione pubblica (IDEHAP) di Losanna, la
Mauch riceverà il testimone il prossimo
primo maggio dal collega di partito Elmar
Ledergeber, che a 65 anni, e dopo 7 anni
Rimangono immutati gli equilibri politici
nel Governo di Obvaldo: il secondo turno
dell’elezione suppletiva del Consiglio di
Stato è stato vinto dal candidato cristianosociale (PCS) Franz Enderli, che con 6'000
voti ha superato la PPD Martha Bächler,
che ha ottenuto 4'825 preferenze. L’esecutivo del piccolo Cantone della Svizzera
centrale rimane così formato da due PPD,
due PCS e un PLR.
costituito da 10 Capi e 27 articoli. I Capi
sono i seguenti: Contenuti e regole di ordinamento finanziario; Rapporti finanziari
Stato-Regioni; Finanza degli Enti Locali; Finanziamento delle Città metropolitane; Interventi speciali; Coordinamento dei diversi livelli di Governo; Patrimonio di Regioni
ed Enti Locali; Norme transitorie e Finali;
Obiettivi di perequazione e di solidarietà
per le Regioni a Statuto Speciale e per le
Province autonome di Trento e Bolzano;
Salvaguardia finanziaria ed abrogazioni.
Una vera e propria “rivoluzione”! Prevista,
attesa, sofferta, ma una “rivoluzione”!
Questo disegno di legge, non ancora approvato mentre scrivo, delegherà il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi
aventi ad oggetto l’attuazione proprio
dell’Art. 119 della Costituzione al fine di
assicurare – attraverso la definizione dei
principi fondamentali del coordinamento
della finanza pubblica e del sistema tributario nonché la definizione della perequazione – autonomia finanziaria dei Comuni,
Province, Città metropolitane e Regioni.
Tale disegno di legge prevede – fra l’altro
– l’istituzione di una specifica Commissione Parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale; l’attribuzione di specifici
tributi per le Province e le Città metropolitane; le quote aggiuntive di tributi erariali
per Roma capitale; l’ineleggibilità per gli
Amministratori degli Enti Locali responsabili di dissesto finanziario; la possibilità di
istituire Città metropolitane nell’ambito di
una Regione nelle aree metropolitane compresi i Comuni di Torino, Milano, Venezia,
Genova, Bologna, Firenze e Bari.
Conclusione: l’iter legislativo può dirsi
quasi concluso con buona pace per Bossi,
compagni e per la loro “Devolution” (decentramento amministrativo).
Sarò probabilmente costretto a riprendere questo argomento quando il disegno di
legge del Governo Berlusconi sarà stato
approvato da entrambe le Camere.
AVVOCATO UGO GUIDI
Corine Mauch è il nuovo Vince il candidato cristiano-sociale
sindaco di Zurigo
per il Consiglio di Stato
Brillante conferma del sindaco
Nuova Mendrisio:
vittoria del PPD
Corine Mauch.
sulla “prima poltrona” dell’esecutivo cittadino, ha lasciato l’incarico.
Praticamente sconosciuta al grande pubblico fino a pochi mesi fa, la neo “sindaca” di Zurigo è figlia di Ursula Mauch, exconsigliera nazionale e capogruppo del PS
alle Camere federali fra il 1987 e il 1995.
Corine Mauch è stata pure bassista di un
gruppo rock femminile fra gli anni ’80 e
’90.
La fusione di Mendrisio con sei comuni
della regione ha portato alla creazione
di una nuova città, in Ticino, con dodicimila abitanti. Le prime elezioni nel nuovo
comune hanno permesso al PPD (democristiani) di conquistare la maggioranza
assoluta in Municipio con 4 seggi su 7.
Brillante l’elezione del sindaco di Mendrisio uscente Carlo Croci che viene in
pratica confermato nella carica di capo
dell’esecutivo del nuovo comune.
Il PPD ha confermato la sua forza anche
in Consiglio comunale, con il 33% dei
voti, seguito dai liberali-radicali con il
23% e dalla sinistra con il 12%. La Lega
dei ticinesi ha invece ottenuto soltanto
il 7%. Il nuovo municipio sarà così formato da 4 PPD, due liberali-radicali e
un socialista.
Enderli, 55 anni, docente e teologo di formazione, succederà al collega di partito
Hans Hofer, che lascerà l’incarico alla fine
di giugno. La partecipazione si è attestata
al 47%.
Al primo turno, il 22 marzo, si erano presentati tre candidati: Martha Bächler (PPD,
ma sostenuta anche dall’UDC) aveva raccolto 4'439 voti, Franz Enderli (PCS) 3'988
e Bernadette Halter Zeier (PS) 2'504. Tutti
avevano quindi mancato la maggioranza
assoluta richiesta di 5'466 schede. La
socialista Halter Zeier, giunta terza, aveva
quindi annunciato il suo ritiro ed aveva invitato a sostenere Enderli.
Nello scontro tra sinistra e destra, il sostegno dell’UDC si è rivelato insufficiente per
Martha Bächler: al secondo turno ha ottenuto soltanto 400 voti in più del primo turno,
mentre il sostegno massiccio del partito
socialista a Enderli, dopo il ritiro della candidata socialista, è stato determinante.
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N. 5 maggio 2009
Il Console Marinella Menghetti Coutinho al Circolo Svizzero di Firenze
Incontro con i diciottenni svizzeri della Toscana
e visita al museo Stibbert con gli amici di Bologna
Dopo l’assemblea generale ordinaria del
10 marzo, che ha visto la conferma del
presidente Luciano De Filla e dell’intero
comitato, l’attività del Circolo Svizzero
di Firenze è proseguita con due importanti eventi concentrati nel terzo fine
settimana di aprile: sabato 18 c’è stata
la gradita visita del console di Roma, signora Marinella Menghetti Coutinho, che
nel pomeriggio ha tenuto un discorso ai
giovani svizzeri che compiono 18 anni.
All’incontro hanno preso parte molti ragazzi provenienti non solo da Firenze ma
da tutta la Toscana, Isola d’Elba compresa. Al termine della riunione, alle ore
18.30, si è svolto un concerto: Elena
Castini all’arpa e Laura Manescalchi al
flauto ottavino hanno eseguito arie e gighe della tradizione celtica, con qualche
interessante sconfinamento in altri campi
della musica, da Nino Rota a Scarborough Fair, brano reso popolare dall’interpretazione di Paul Simon e Art Garfunkel. La
mattina di domenica 19 aprile, i soci di
Firenze hanno incontrato quelli di Bologna per una visita allo Stibbert, uno dei
più stravaganti musei fiorentini: le oltre
sessanta stanze, dimora di Federico Stibbert (1838-1906), scozzese da parte di
padre, raccolgono una collezione di cinquantamila oggetti d’arte e antiquariato
che il proprietario della villa accumulò nel
corso dei suoi viaggi e grazie ad un’efficientissima “rete” di procacciatori sparsi
in tutto il mondo. Le armature erano la
«Primo piano»
Le firme dei soci fondatori della società Svizzera dell’Amicizia, anno 1860.
vera passione di Stibbert, e la raccolta
fiorentina è probabilmente una delle migliori del mondo, con esemplari etruschi,
romani, giapponesi, indiani, turchi e così
via. Ha accolto il gruppo dei visitatori il
professor Francesco Civita, direttore della sezione giapponese.
Per una storia del Circolo
Svizzero di Firenze
Come già annunciato nel numero scorso
della Gazzetta Svizzera, il Circolo fiorentino si appresta a celebrare il 150° anno
della fondazione. L’antesignana del Circolo fu infatti la Società Svizzera “Amicizia”,
creata il 1° gen naio 1860. In attesa di
poter approfondire l’argomento, magari
con una ricerca storica appropriata, è
forse interessante aggiungere qualche
nota supplementare dopo i cenni storici
forniti nel numero di aprile della Gazzetta. La Società Amicizia nacque come
A cura di Annamaria Lorefice
società per azioni, i cui titoli negli anni
successivi furono sorteggiati e rimborsati. In occasione di un primo spoglio
dell’archivio del Circolo, recentemente
restaurato da Beatrice Cuniberti, è stato
possibile consultare con maggiore facilità i documenti relativi alla comparsa di
quella prima associazione, avente per
scopo – recita l’atto di fondazione – “di
procurare ai suoi membri trattamenti leciti, e di stringere fra loro maggiormente
legami d’amicizia. I principali soggetti di
ricreazione saranno i giuochi onesti e riconosciuti dalla buona società, il biliardo,
la musica e la lettura”. L’articolo 1 stabiliva che soci fondisti e proprietari del
“mobiliare della società” fossero coloro
in possesso di almeno un’azione di 100
franchi, alle quali azioni veniva corrisposto un interesse a ragione del 5% annuo.
I firmatari in calce all’atto costitivo sono
in totale diciotto, tre dei quali aggiuntisi
in tempi successivi (1° luglio 1860 e 1°
maggio 1861). Negli anni seguenti, fino
al 1865, entrarono altri trentotto soci, di
cui quattro restano purtroppo anonimi a
causa di firme illeggibili. Esistono nell’archivio alcune carte che riportano le liste
dei soci aggiuntisi nei primi anni di vita
della società Amicizia, anche se solo uno
spoglio più approfondito dell’evidenza
documentaria, attento alla successione
cronologica, potrebbe stabilire l’effettiva
completezza delle fonti. Cosa si sa delle
due principali ricorrenze celebrate nel
passato? Il primo cinquantenario venne
ufficialmente festeggiato non nel 1910
ma il 5 gennaio 1911, con un ricevimento al Grand Hotel, di cui resta il discorso
commemorativo pronunciato dall’allora
presidente, il cavalier Giovanni Térond.
Dei festeggiamenti per il 100° anniversario si sa ovviamente di più, anche grazie
a un elegante opuscolo di una ventina di
pagine, stampato presso la tipografia
Alba di Sesto Fiorentino, che ripercorre
gli episodi salienti del Circolo, dagli anni
dell’“Amicizia” fino al 1960. Nell’anno del
centenario era presidente Kurt Bruggisser, e il numero dei soci oltrepassava i
150. “Formulo l’augurio – scriveva nella
prefazione il presidente Bruggisser – che
i nostri posteri, con spirito di solidarietà e
di sacrificio sappiano mantenere l’unione
della comunità elvetica di Firenze affinché
nel lontano 2060 – degni dei fondatori,
- possano festeggiare il 2° centenario
dell’esistenza del nostro vecchio, e pur
così giovane e vigoroso sodalizio”. Il
2060 resta ancora “lontano”, ma il 2010
si avvicina con un anniversario forse meno “rotondo” ma ugualmente degno di
nota. Sono ancora allo studio iniziative
per celebrare degnamente questo traguardo: un secolo e mezzo di storia che
testimonia come la presenza degli Svizzeri a Firenze sia ormai profondamente
radicata nel tessuto economico e sociale
della città.
di David Tarallo
e-mail: [email protected]
Grazie ai volontari delle unità cinofile molte persone hanno salva la vita. Paola Poli della REDOC ticinese: «Per ora il fiuto canino è insostituibile»
Lo straordinario lavoro degli angeli a quattro zampe
Mendrisio – I team delle unità cinofile
trascorrono le domeniche nei cantieri a
"seppellirsi" tra le macerie di demolizioni,
o nelle discariche: sono i volontari che
allenano i propri cani a trovare esseri
umani da salvare. Non si pensa mai alla
dedizione di queste persone, e degli angeli a quattro zampe, i loro (nostri) amici
cani – se non quando, purtroppo, accade una catastrofe. Li scorgiamo appena
nei servizi televisivi, in sottofondo. Ma
che tipo di cani sono? Come vengono
addestrati ad affrontare situazioni drammatiche, a rintracciare corpi umani e a
segnalarli perché si scavi proprio in quel
punto? Come mai si utilizzano i cani nonostante gli strumenti tecnologici disponibili?
Comunque, al contrario delle altre volte,
in occasione del recente terremoto in
Abruzzo, i volontari svizzeri non hanno
raggiunto quei luoghi, come ci conferma
Paola Poli, Capo intervento, responsabile e capo istruzione CAT (catastrofe) della REDOG (organizzazione ufficiale
svizzera cani da salvataggio): «Un mio
collega ai vertici dell’Unione cinofila italiana di salvataggio, mi riferisce che nella
regione erano presenti i cani dell’Ucis, dei
vigili del fuoco, della polizia, ma anche
degli “outsider” dall’estero scesi a titolo
personale».
Nonostante Berlusconi abbia fermato
gli aiuti esteri.
In effetti le competenze raggiunte dalle
unità cinofile italiane sono ottime e paritetiche alle nostre, perciò non occorreva
l’intervento della REDOG svizzera o di altri
Paesi».
Lei come ha cominciato questa importante attività?
«Per caso. Trent’anni fa avevo un cane
pastore, e non desideravo essere portata
a spasso da lui... bensì ottenere la sua
collaborazione. Dal corso in una cinofila
è iniziata una vera passione. Ma non
ero interessata alle attività sportive o da
difesa, perciò, dato che era appena nata
la Società svizzera cani da salvataggio ho
trovato lì il mio sbocco».
Cosa fate di preciso?
«Qui in Ticino, l’addestramento si svolge
due volte alla settimana. Sono sempre a
caccia di cantieri dove ci siano macerie di
demolizioni oppure andiamo in discarica.
Lì simuliamo le situazioni, i volontari si
Paola Poli e la sua cagna Seta calate in una cavità in cerca di vite da salvare. Sotto,
Seta e Paola Poli, Capo intervento, responsabile e capo istruzione CAT (catastrofe)
della REDOG. L'organizzazione ufficiale svizzera cani da salvataggio, prevede due
discipline: la CAT, catastrofe, e la RIC, ricerca di superficie (per scomparse in zone
inaccessibili, affidata a un'altra responsabile). La motivazione di questi volontari
è mettere il proprio cane a disposizione del bene altrui. Nel sito www.redog.ch si
rintraccia la storia svizzera dei tanti interventi coi cani di salvataggio.
nascondono prima dell’arrivo dei cani,
sotto mucchi di detriti spesso fetidi... Il
cane si allontana per cercare attraverso il
suo fiuto ma resta sempre attento al suo
compagno umano, che lo richiama subito
nel caso avverta un qualsiasi rischio.
Anche nella realtà di un disastro, nessuno
deve farsi male, tanto meno il cane».
Quali sono i cani più adatti?
«Tutti, purché di taglia media, agili, docili, dotati di fiuto e predisposizione al
lavoro. Non scartiamo nessuno all’inizio
ma capiamo presto chi sarà idoneo al
salvataggio».
Percepiscono le tensioni dovute alla
catastrofe?
«Sì, e nell’intervento sono molto concentrati. A volte il cane ha bisogno di
una pausa eppure non lo dimostra. Non
sappiamo spiegarcelo, ma tirano fuori
delle risorse superiori al normale. Quando
siamo coscienti che il cane ha bisogno di
riposare, intervalliamo il loro duro e straordinario lavoro con alcune pause forzate».
La tecnologia non riesce a sostituire
il loro fiuto?
«Al momento il naso del cane è insostituibile. Il mezzo tecnico è un complemento,
sono importanti gli strumenti che rilevano
i battiti cardiaci sotto le macerie, ma
niente sostituisce il fiuto di un cane che
deve trovare persone vive ognuna con
odori diversi e sconosciuti. I vivi hanno
un odore molto diverso da quello di un
cadavere».
In presenza di quest’ultimo cosa fanno?
«È possibile che lo segnalino, ma ciò
esula dal loro compito. I nostri cani
da catastrofe cercano persone vive. Se
fiutano il cadavere, sanno che devono
andare oltre, a cercare i vivi da estrarre
per le cure e per i quali non c’è tempo
da perdere; ci vogliono ore per estrarre in
sicurezza una persona sepolta».
Un bel carico di tensione e di responsabilità, come gestite l’ansia?
«Una mia indicazione – dove Seta si arresta ad abbaiare - di scavare in un posto
piuttosto che in un altro, comporta il movimento di uomini e mezzi e l’impiego di
molto tempo. Non posso dare indicazioni
dubbie, è una responsabilità enorme, perciò bisogna mantenersi lucidi e adottare
tecniche ben precise».
Ricorda la sua prima esperienza?
«Si, col terremoto dell’Irpinia, avevo 25
anni. Con i nove cani della squadra di
soccorso svizzera abbiamo tirato fuori e
salvato undici persone. Sono tantissime.
Ne basta solo una per dire: ne è valsa la
pena...!».
Come si chiama la sua bella cagna?
«Seta. Con la mia Seta abbiamo fatto di
tutto e di più! Anche in addestramento:
siamo state a bordo di un elicottero
Superpuma, abbiamo dormito sole nel
bosco abbracciate per scaldarci; oppure
non abbiamo dormito lavorando nel buio
della notte, a volte ci siamo allenate per
21ore di seguito. Non è così evidente per
una cagna abituata ai comfort di una casa,
dove mangia e dorme tranquilla, affrontare
le situazioni più disparate... ma questo fa
parte dell’allenamento. Commuove l’idea
che facciano tutto questo solo per partecipare alle iniziative dei loro compagni
umani... sono talmente fiduciosi nei nostri
confronti che fanno tutto, malgrado tutto».
Annamaria Lorefice
Una Regione da scoprire
e da gustare
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Maribur
Teatro di Figura
> 15-17 maggio
21 maggio
22 novembre
5
N. 5 maggio 2009
Visita anche al Museo Ebraico, alla Sinagoga spagnola e finale in casa Pediconi
Vivo interesse al Circolo Svizzero di Roma
per la visita della Sinagoga e dell’antico «ghetto» ebraico
Grande partecipazione e vivo interesse è
stato il risultato per la visita guidata al Museo Ebraico ed alla Sinagoga di Roma. La
giornata uggiosa non ha fermato il gruppo
di visitatori formato dal Circolo Svizzero
di Roma che si era dato appuntamento
al Lungotevere Cenci, davanti alla Sinagoga, accomunati dall’interesse comune
per la cultura e la storia. Visibile da molti
punti della città con la sua cupola quadrata, la Sinagoga o Tempio, come amano
chiamarla gli ebrei romani, rappresenta
architettonicamente la riconquistata cittadinanza della Comunità dopo la vergogna
del Ghetto. Gli architetti Armani e Costa
che la costruirono nel 1904 non erano
ebrei: la Comunità non aveva ancora potuto avere architetti propri. Fu inaugurata
con grandissima solennità e devozione. E'
tuttora frequentata praticamente da tutti
gli ebrei romani, anche se nella città vi
sono almeno altre tredici Sinagoghe più
piccole in vari quartieri. Lo stile è un misto
di Liberty e di arte babilonese, con evidente richiamo all'origine mediorientale della
religione ebraica e allo stile dell'epoca di
costruzione. Non porta immagini, solo
simboli: la menorah, le tavole della legge,
i “lulav”. Le molteplici scritte in ebraico
sono quasi tutti versetti della Scrittura che
esaltano la sacralità del luogo. Sul lato
sinistro di chi guarda la facciata si vedono ancora i segni dell'attentato compiuto
da membri dell'OLP il 9 ottobre 1982 nel
quale rimasero ferite più di 40 persone e
dalla pioggia, riposarci e ristorarci gustando, in piacevole ed allegra compagnia
un delizioso e ricco brunch. L’evento ha
regalato alla Comunità Svizzera romana
uno splendido momento propositivo di
confronto ricco di emozioni e di importanti ricordi di momenti storici, rivisitando
luoghi noti ed offrendo opportunità ed occasione per rivedere vecchi e nuovi soci
con cui abbiamo condiviso in piacevole
compagnia la giornata. La degustazione
dei meravigliosi ed ottimi dolci, in casa
del neo Consigliere, Francesco Pediconi
che gentilmente ci ha ospitato, mettendo
a disposizione la sua splendida dimora, ha
concluso la giornata.
Fabio Trebbi
morì Stefano Tachè, un bimbo di due anni.
Proseguendo il giro con la nostra guida,
abbiamo visitato la sottostante Sinagoga
spagnola ed il Museo Ebraico.
Nonostante la pioggia, una breve passeggiata per i vicoli caratteristici del
Ghetto ebraico di Roma, tra i più antichi
del mondo, ha portato gli ospiti nella vicina piazza Mattei dove sorge la famosa
fontana delle Tartarughe. I Mattei erano
fra le famiglie cristiane le cui case erano
adiacenti al Ghetto ed avevano le chiavi
dei portoni che venivano chiusi all'Ave
Prossimamente
il Circolo Svizzero di Roma propone:
mercoledì 20 maggio 2009 alle ore
20.00 Cena sociale ci incontriamo al Circolo sportivo della BNL – viale Marco Polo,
127. La serata sarà dedicata all’informazione per tutti coloro che non hanno avuto
modo di recarsi a Senigallia per seguire il
71° Congresso del Collegamento Svizzero
il 16 e 17 maggio.
Per la cena conviviale è obbligatoria la
prenotazione: i posti sono limitati. Prenotazione obbligatoria entro il 18 05 2009
ai numeri di telefono 06 440 21 09 oppure 06 689 66 62 oppure trebbi@tin.
it appuntamento al Circolo sportivo della
BNL – viale Marco Polo, 127.
Maria e riaperti la mattina dall'esterno.
La splendida fontana delle tartarughe e la
sua storia ci è stata raccontata dalla nostra neo-Consigliera Monika Pfenniger, già
insegnante alla Scuola Svizzera di Roma.
L’impressione comune al termine della visita era comunque quella già sintetizzata
da altri: come può esserci “in uno spazio
così piccolo tanta memoria, tanto dolore
e tanta speranza”.
La mattinata si è conclusa nel palazzo dei
nostri Soci, la famiglia Pediconi in piazza
Costaguti, dove abbiamo potuto ripararci
Una ventina di ragazzi ha partecipato all’incontro con l’Ambasciatore – Il primo incontro del 2009 si è svolto a Napoli
L’Ambasciata Svizzera di Roma organizza incontri
con i ragazzi svizzeri che raggiungono la maggiore età
Sull’ultimo numero della Gazzetta, abbiamo appreso dell’iniziativa “Facebook”
lanciata dal comitato del collegamento.
Iniziativa questa che ha l’obiettivo di usare
un moderno mezzo di comunicazione e
coinvolgere così maggiormente i giovani
lettori e lettrici della gazzetta.
Siamo particolarmente contenti, perché
quest’iniziativa va ad aggiungersi a quella lanciata l’anno scorso dalla Svizzera
istituzionale. I lettori e lettrici sanno che
nell’anno in cui si raggiunge la maggiore
età, i ragazzi e le ragazze sono chiamati
ad annunciarsi individualmente presso il
loro consolato d’appartenenza.
L’anno scorso anche per dare una connotazione un po’ diversa, abbiamo deciso
di non limitarci all’invio della documentazione, ma di organizzare anche evento
puramente per loro.
E così per la prima volta, il 20 ottobre u.s.
una ventina di 18-enni hanno partecipato
ad una prima manifestazione organizzata
per l’occasione presso l’’Ambasciata di
Roma. L’obiettivo principale era quello di
marcare quest’importante traguardo. L’appuntamento si è sviluppato su due parti
centrali; nella prima parte i “nuovi maggiorenni” sono stati informati sui diritti e
doveri che questo traguardo implica. Nei
vari temi trattati, particolare interesse hanno suscitato quelli legati alle possibilità di
studio e del servizio militare.
La seconda parte ha riservato un aperitivo
alla residenza dell’Ambasciatore di Svizze-
Il 20 ottobre 2008 a Roma.
Spero ci siano altre occasioni per incontrarci, cercherò di tenermi aggiornato tramite il “Swiss events in italia”.
Ho capito il ruolo che svolge l’Ambasciata
e il Consolato in un altro paese e che cosa
possa rappresentare per noi in caso di bisogno.
Daniele nella sua lettera di ringrazia- Ho incontrato dei ragazzi nuovi e con
mento ci dice anche:
loro ci siamo poi soffermati in giardino a
“Posso solo dire che ho trovato questa parlare un po’ di questa nostra comune
iniziativa
molto18.6.2008
utile e stimolante.
VICTORIA
16:48 Paginaesperienza”
4
Il 19 febbraio 2009 a Napoli.
ra Bruno Spinner, che assieme ad altri collaboratori e collaboratrici dell’Ambasciata
hanno potuto interagire con i giovani, che
per l’occasione sono giunti anche dall’Umbria, Marche e Abruzzo nonché dalla Campania.
Un secondo evento era previsto a Firenze
inizio dicembre. Purtroppo questo – per
cause di forza maggiore – ha dovuto essere rinviato. L’Ambasciata con il Circolo
svizzero di Firenze al quale vanno i ringra-
ziamenti per la disponibilità, ha riproposto
l’incontro il 17 aprile scorso. (Vedi articolo
sul Circolo Svizzero di Firenze).
Il 2009 è iniziato all’insegna della Campania, dove il 19 febbraio vi è stato un primo
incontro a Napoli.
Siamo contenti che quest’iniziativa riscontri pieno gradimento dei giovani partecipanti. Grazie anche ai messaggi di ringraziamento ricevuti, abbiamo l’intenzione di
continuare su questa strada, sperando
che la partecipazione possa aumentare
nel corso delle prossime manifestazioni.
Dopo l’evento di Roma, Adriano ci scrive
“Volevo innanzitutto ringraziarLa per l’ email, oltre a voler esprimere a Lei e tutto lo
staff che ha contribuito all’evento di martedì, le mie più sincere congratulazioni per la
riuscita dell’incontro,il quale a mio avviso è
stato perfetto come un orologio svizzero
(non a caso!).
Sono veramente fiero di essere rappresentato come cittadino svizzero da persone
disponibili e gentili come voi, in quanto ho
percepito una calorosa accoglienza da
parte di tutto il personale, nonchè dall’Ambasciatore Bruno Spinner.
Il Victoria Albergo Romano di primissima classe •
costruito nel 1899 • Ristrutturato rispettando
stile e opere d’arte • Situazione calma nel centro
storico, di fronte al Parco di Villa Borghese a
due passi dalle vie più famose per lo «shopping» •
Rinomato per il suo ristorante italiano classico,
il BELISARIO • Il VIC’S-BAR come punto d’incontro • Roof-garden romantico per cocktails e cene
estive • Sale conferenze funzionali • Garage 24
ore • Servizio tempestivo, cortese e multilingue •
R.H. Wirth – H. Hunold
Amministratori Delegati
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N. 5 maggio 2009
Jean Pierre Hardegger succede a Edo Goetz, presidente da 21 anni
Alla Società Svizzera di Milano importante Assemblea Generale
con il passaggio delle consegne al nuovo presidente
Il giorno 26 Marzo 2009 si è svolta l’annuale Assemblea Generale Ordinaria della
Società Svizzera di Milano. Essa ha avuto
quest’anno un carattere particolare per alcune previste novità che hanno richiamato
un insolitamente elevato numero di partecipanti. Il fatto più significativo della serata è
stato la irrevocabile rinuncia del Presidente
Gottfried Goetz alla sua carica dirigenziale
nella Società Svizzera, carica che ha tenuto per ben ventun anni, cioè un record
assoluto nelle storia della nostra Società.
L’Assemblea Generale è stata onorata dal-
la presenza delle più alte cariche del Consolato Generale di Svizzera di Milano nelle
persone del Console Generale David Vogelsanger, del Console Generale Aggiunto
Evelyne Stampfli e del Console Lara Eckerl
- Taglioni.
Diamo per sommi capi una breve cronaca dell’Assemblea iniziata con la lettura
da parte del Consigliere Pomi del verbale
dell’Assemblea Generale del 2008, quindi
approvata da parte degli intervenuti.
Prende la parola il Presidente Gottfried
Goetz (chiamato Edo dai numerosissimi
Edo Goetz a sinistra (ex Presidente) e Jean Pierre Hardegger (nuovo Presidente).
amici). Egli legge la sua relazione sui principali avvenimenti del 2008 nella Società
Svizzera di Milano. Ricorda con orgoglio
i ben 51 eventi organizzati per la nostra
Società e coglie l’occasione per esprimere un particolare ringraziamento all’attivissimo Segretario Generale Ing. Arnaldo
Haechler, ben coadiuvato dalla gentile
segretaria Sara Fraticelli. Il Presidente
passa quindi in rassegna le attività delle
sei Sezioni della Società Svizzera e porge
poi il suo sincero grazie a tutte le persone
del Comitato Centrale e delle varie Sezioni
che l’hanno aiutato nel suo lavoro. Accenna anche all’importante Congresso del
Collegamento Svizzero svoltosi nel 2008
a Milano perfettamente riuscito malgrado
il tempo infame. Di grande supporto per la
Società è stata la costante collaborazione
col Consolato Generale, ed in particolare
con il Console Generale David Vogelsanger
a cui va il suo particolare ringraziamento.
Gottfried Goetz conclude il suo rapporto
confermando la sua definitiva decisione di
lasciare ad altri la presidenza della Società.
È seguita poi da parte del Dott. Luca Minoli,
consulente finanziario della Società, la lettura del conto economico al 31/12/2008
il quale si chiude purtroppo con un certo
passivo essendo mancati alcuni importanti
introiti legati alla generale recessione economica.
Il Console Generale di Svizzera è poi pregato di assumere temporaneamente la
presidenza dell’Assemblea per le operazioni inerenti all’elezione dei componenti il
nuovo Comitato Centrale. Letti i nominativi
proposti, essi vengono accettati dall’Assemblea, per cui il nuovo Comitato per il
2009 risulta così composto:
Presidente: Jean Pierre Hardegger; Vicepresidenti: Gianni Definti e Avv. Andrea Pogliani; Consiglieri: Sergio Baerlocher, Ing.
Marco Cometta, Alberto Fossati, Gottfried
Goetz, Avv. Ugo Guidi, Dott. Annamaria
Hachen, Ing. Enrico Hachen, Ing. Arnaldo
Haechler, Dott. Riccardo Klinguely, Tiziano Pelli, Ing. Fabio Pomi, Alberto Trivioli,
Christina Urech.
Fanno parte del Comitato Centrale anche
i presidenti delle sei Sezioni della Società,
e precisamente: Sez. Birilli: Dott. Sandro
Greco; Sez. Bridge: Pierfranca Suter; Sez.
Prima visita del presidente dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estereo
Visita di Monsieur Jaques Simon Eggly
alla Scuola Svizzera di Bergamo
Venerdì 20 marzo la nostra scuola ha avuto
l’onore di ospitare il Presidente dell’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero (OSE), il
sig. Jacques Simon Eggly*. Per lui è stata
la prima visita ufficiale ad una scuola svizzera in Italia durante le ore di attività, è ciò
gli ha permesso di toccarne con mano l’organizzazione e la quotidianità delle lezioni,
lasciandolo piacevolmente sorpreso per
l’ottimo risultato raggiunto negli ultimi anni
e per l’affiatamento del team e degli alunni.
Durante la sua visita ha avuto modo di
incontrare gli studenti/esse delle scuole
medie (sesta, settima e ottava classe):
ai 17 ragazzi ha esposto, in lingua francese e tedesca, l’evoluzione dal punto di
vista storico e geografico della Svizzera,
dai suoi albori ai giorni nostri, sottolineando in particolar modo il significato insito
all’identità svizzera. Il suo messaggio ha
infatti cercato di trasmettere ai ragazzi
l’importanza di frequentare, in territorio
italiano, una scuola che affonda le proprie
radici nella cultura elvetica: qualunque sia
la nazionalità degli studenti, è importante
che essi colgano l’unicità della scuola che
frequentano. Nel caso di studenti svizzeri,
la nostra scuola offre loro l’opportunità di
mantenere un legame non solo linguistico,
ma anche e soprattutto culturale con la
madrepatria; se invece si tratta di studenti
italiani o di altra origine, la nostra scuola
consente loro di avvicinarsi ad una realtà
altrimenti sconosciuta, ma che non deve
venir trascurata in un’Europa che invita ad
aprire le porte fra gli stati membri. Ciò assume ancor maggiore importanza alla luce
della multiculturalità che caratterizza l’attuale società e la progressiva integrazione
della Svizzera nel panorama europeo.
Lo stesso giorno, il sig. Eggly ha tenuto
una piacevole serata divulgativa, aperta a
tutti, dal tema “Storia della Svizzera, la sua
identità e le sfide attuali”: con la stessa
semplicità ed esaustività con le quali si
era rivolto agli alunni, ha saputo illustrare
la situazione attuale del proprio paese ed in
relazione a ciò ha evidenziato l’importanza
di tutelare e promuovere costantemente
tutti coloro che hanno lasciato, per svaria-
te ragioni, la Svizzera. Al centro del suo
discorso ha sottolineato la difesa non solo
dei propri concittadini residenti all’estero,
ciò che per altro rappresenta il suo costante operato, ma anche del senso civico e
dei valori svizzeri: questi possono essere
attualizzati grazie, appunto, alle numerose
scuole svizzere all’estero ed in generale
attraverso gli svizzeri che vivono fuori dalla propria terra d’origine, pur continuando
a sentirsi ad essa legati e a farsene fieri
portavoce.
Fra i presenti all’incontro serale, oltre ai
rappresentati della nostra scuola, anche il
Console onorario, il sig. Daniel Vonrufs, l’ex
Console onorario, il sig. Riccardo Berner e
la sig.ra Maya Legler.
La visita del presidente dell’OSE si è rivelata un’interessantissima occasione per la
nostra scuola al fine di non dimenticare la
propria origine e, sulla scorta di questa,
non perdere mai di vista la propria missione civica, educativa, culturale ed umana, in
particolar modo in un periodo di disorientamento sociale e perdita di valori come
quello che stiamo attraversando.
*J. S. Eggly (Ginevra, 1942) è membro del
Consiglio degli svizzeri all’estero dal 1988
ed in passato è stato deputato col partito
liberale nel Parlamento del suo cantone,
divenendone presidente. Dal 1983 è nel
Consiglio nazionale ed è inoltre stato giornalista e commentatore per Le Temps e
Journal de Genève.
Edo Goetz a sinistra e il Console Generale dottor David Vogelsanger.
Giovani: Ing. Daniela Mannina; Sez. Signore: Emma Fossati; Sez. Sportivi: Giancarlo
Selna; Sez. Tiratori: Dott. Alberto Hachen;
Revisori dei conti: Dott.Carlo Saverio
Fossati - Dott. Willy Kesselring; Revisori
supplenti: Dott. Corrado Goetz - Giovanni
Paltenghi.
Il Vicepresidente Gianni Definti traccia
quindi brevemente la figura del nuovo Presidente per il 2009 nella persona di Jean
Pierre Hardegger, socio molto conosciuto
ed attivo in seno alla nostra Società. Hardegger si è sempre interessato di problemi
assicurativi, in particolar modo nel settore
dei trasporti rivestendo importanti incarichi in questo campo.
Prende poi la parola il Console Generale
David Vogelsanger per esprimere con
commosse parole la sua viva personale
riconoscenza all’ex Presidente per il suo
lungo lavoro speso a favore della Società
Svizzera di Milano, ed aggiunge che la
nostra Società è oggi la più importante
fra le Società Svizzere di tutto il mondo.
Egli mette in risalto lo stretto legame e la
collaborazione che sono sempre esistiti
fra la nostra Società e tutto il Consolato.
Un affettuoso abbraccio a Gottfried Goetz
conclude il discorso del Console Generale.
Si alza infine il Consigliere Avv. Ugo Guidi, notissimo supporto e consigliere per
tutti i cittadini svizzeri in Italia. Egli esprime il suo vivo rammarico per la decisione
dell’amico Edo di lasciare la Presidenza.
L’Avv. Guidi mette in risalto la continua e
creativa attività di Edo durante la sua presidenza dedicando con grande liberalità e
passione molto tempo della sua vita alla
nostra Società, e ricorda i suoi sforzi per
suscitare un sempre maggior interesse ai
Soci promuovendo un grande numero di
manifestazioni con la collaborazione del
Segretario generale Ing. Haechler. L’Avv.
Guidi informa infine che fortunatamente
Edo non si allontanerà in futuro dalla nostra
Società in quanto continuerà ad apportare i suoi consigli e la sua esperienza al
Comitato Centrale nel quale resterà come
Consigliere.
Al termine del suo appassionato intervento
l’Avv. Guidi ha voluto consegnare a Edo, a
nome di tutti i Soci, una targa a ricordo
della sua lunga Presidenza suscitando una
viva commozione all’ex Presidente, condivisa anche dai presenti.
Enrico Hachen
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N. 5 maggio 2009
Attività del Circolo Svizzero di Bologna
Visita alla mostra «Canova. L’ideale
classico fra scultura e pittura»
Il Circolo Svizzero, domenica 29 marzo
2009, ha organizzato una visita guidata
alla mostra canoviana di Forlì. L’interessante iniziativa ha visto l’adesione di una
cinquantina di Soci e Simpatizzanti, uniti
nell’interesse alla cultura, nel consueto clima amichevole. La presente recensione illustra la mostra e le due mostre collegate
di Cesena e Faenza.
Forlì città canoviana celebra il grande scultore in una mostra di rilievo internazionale
che dà vita, nella splendida cornice dei
Musei di San Domenico, a un confronto di
alcuni dei principali capolavori di Canova
con i modelli antichi che l’avevano ispirato
e con le pitture di artisti a lui contemporanei che subirono il fascino e l’influenza
dell’opera di questo grande scultore, campione della nuova e personale reinvenzione del bello ideale dell’arte classica.
“Canova ha avuto il coraggio di non copiare i Greci e di inventare una bellezza
come avevano fatto i Greci”: con questa
citazione da Stendhal il percorso della mostra ci fa subito entrare nel vivo dell’arte
di questo sublime artista, colui che secondo il grande Pietro Giordani aveva saputo
sintetizzare perfettamente le aspettative
dell’inquieto mondo contemporaneo con
il repertorio della tradizione classica in
un’arte dal valore universale, regalando
al mondo “la consolazione della bellezza”.
Lungo il percorso della mostra, in un dialogo fitto e attivo fra pittura e scultura, quella bellezza si manifesta in varie forme: è “il
mito che si fa carne” e acquisisce un’inedita forza dinamica nei due nudi colossali
di Creugante e Damosseno, è la leggiadria
di un’Ebe in volo con la veste mossa dal
vento in volute traslucide quasi fossero
d’alabastro, accompagnata dal confronto
geniale con un altra figura in volo: il Mercurio volante di Giambologna del 1580.
Bellezza è l’armonia delle Danzatrici che
traducono in marmo il ritmo interiore della
giovinezza, è il sentimento mitico di Amore
e Psiche stanti, è anche la riflessione sul
senso intimo della morte, resa da Canova
nei suoi bassorilievi in gesso che rappresentano la fine di Socrate in un ritmo da
pittura vascolare greca, da rileggere alla
luce della foscoliana “Corrispondenza di
amorosi sensi”.
È proprio grazie all’arte che la bellezza sarà
duratura anche dopo la morte, a quell’equilibrio tra vero e bello e tra arte e morale
che Canova, come Raffaello, ha saputo recuperare e donare ai suoi contemporanei e
ai posteri. La bellissima Venere Italica è lì
a ricordarcelo, come messaggio finale, da
portare con sé, dopo questo viaggio nelle
meraviglie del neoclassico canoviano.
Canova, nuovo Raffaello che restituisce
all’Italia e a Roma il primato nelle arti, in
«103 in ottima salute – La Signora Olimpia Scossa
Baggi a Cadorago (Como) accoglie il Console generale di Svizzera a Milano con sua moglie».
particolare nella scultura, è dunque creatore, ma è anche difensore della tradizione
artistica italiana: come Ispettore generale
delle Antichità e Belle Arti di papa Pio VII
dal 1802, egli amplia i Musei Vaticani, come ‘ambasciatore d’arte’ si dedica, negli
anni successivi, al recupero delle opere
che Napoleone aveva prelevato dalla Penisola ed esposto al Louvre.
Mentre Forlì celebra il grande artista, alla
Biblioteca Malatestiana di Cesena la mostra collegata “L’Arte contesa. Nell’età
di Napoleone, Pio VII e Canova” illustra il
suo ruolo di ‘tutore’ delle arti. Il percorso
espositivo cesenate, incentrato sulla vicenda dei prelievi di opere d’arte operati
da Napoleone in Italia a cavallo fra Sette
e Ottocento, e sulle azioni per il loro recupero, espone anche alcuni capolavori della
pittura italiana scelti come casi emblematici di questa circostanza strabiliante, che
contribuì a fondare il moderno concetto di
patrimonio culturale.
Eccezionale sfondo dell’esposizione, oltre
alla celeberrima Biblioteca Malatestiana,
anche la Biblioteca Piana, raccolta privata
del cesenate Pio VII, espressione del gusto
di questo papa, detto “dei Beni culturali”
per il ruolo centrale che rivestì in questa
avvincente storia di ricostituzione del patrimonio artistico italiano.
Un’altra mostra completa questo quadro
canoviano romagnolo: a Faenza, “L’Officina neoclassica, dall’Accademia de’ Pensieri all’Accademia d’Italia” racconta, nella
cornice di Palazzo Milzetti, la vicenda della
grande Istituzione creata da Felice Giani e
i rapporti di questa con Canova.
Federica Rizzoli*
*Laureata in Conservazione dei beni Culturali e collaboratrice esterna della Scuola
Normale Superiore di Pisa per attività di
ricerca relativa alla storia del patrimonio
culturale.
Sistema informatico con nuove tecnologie
CRISI al Circolo Svizzero
ma Varese non è in crisi!
Dall'aprile scorso il Circolo Svizzero Varese ha iniziato a servirsi di CRISI (acronimo
di Contatti, Risposte, Informazioni per gli
Svizzeri in Italia), un sistema informativo
basato sulle nuove tecnologie ed al servizio dei propri iscritti. Costituito intorno
ad un proprio sito con tanto di Blog dove
trovare sempre le ultime notizie, scaricare
documentazioni per gli Svizzeri all'estero,
come i ragguagli sul voto per corrispondenza, nonchè possibilità di poter contattare il Circolo, per ottenere qualsiasi
informazione, non ultima quella di iscriversi come socio. In preparazione anche
una sezione “da Svizzeri per Svizzeri” dove sarà possibile mettere a disposizione
tantissime nozioni cui attingere in merito a
virtù di iscritti e simpatizzanti.
In aggiunta alla presenza nella grande rete
un sistema di messaggistica SMS permette ai soci di rimanere in contatto con il
Circolo e con gli altri iscritti quasi in tempo
reale, usando il proprio telefono cellulare. Così si possono ottenere risposte, o
formulare proposte, per attività comuni in
brevissimo tempo e senza perdere l’attualità. Inoltre, con lo scopo di attrarre anche
soci più giovani, il Circolo Svizzero Varese
è approdato pure su “facebook” il nuovo
fenomeno di "Social Network" su internet.
Per ulteriori informazioni, per iscriversi al
Circolo Svizzero Varese e per rimanere
sempre aggiornati visitate le pagine del sito csv.freesitespace.net, inviate una mail
ad [email protected] oppure
chiamate la segreteria del CSV al numero
di Varese 0332 26 14 91.
La «12ª ZUSAMMENKUNFT»
Dell’Associazione ex-allievi e amici della Scuola Svizzera di Milano si terrà
alla TRIENNALE di Milano, T – DesignCafè, giovedì 21 maggio, dalle ore
19.30 alle 21.30, Viale Alemagna 6, zona Parco Sempione, dietro la Stazione
Nord.
Per chi fosse interessato, è prevista una visita guidata al nuovo Museo del Design!
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N. 5 maggio 2009
Promosso dal Consolato onorario di Svizzera per la Regione Calabria
Lo prevede un’ordinanza del Consiglio federale
«Grande entusiasmo per un’esperienza indimenticabile»
A partire dal prossimo 1. luglio, in Svizzera, anche gli operatori privati potranno
trasportare lettere di peso superiore ai 50
grammi. Il Consiglio federale ha infatti deciso di confermare per via d’ordinanza la
riduzione da 100 a 50 grammi del monopolio della Posta sugli invii di lettere.
Un quarto del mercato globale delle lettere
sarà aperto alla concorrenza. Il Parlamento non avrà così voce in capitolo, sebbene
sia ancora pendente una mozione approvata dagli Stati lo scorso dicembre che
chiede al Governo di sottoporre la questione al Legislativo, nell’ambito della liberalizzazione completa prevista per il 2012.
Moritz Leuenberger ha giustificato l’ordinanza con la necessità di affrettare i tempi,
dal momento che in Europa il monopolio è
già stato ridotto a 50 grammi nel 2006.
L’Unione europea sta del resto preparando
Con il progetto «Conosci la Svizzera?» Il monopolio postale
Calabria-Svizzera: binomio vincente
perde un altro pezzo
Il Consolato di Svizzera per la Regione Calabria, in collaborazione con la Scuola Media Statale “Vittorino da Feltre” ed il Centro
Turistico Studentesco di Reggio Calabria,
a conclusione di un progetto denominato
“Conosci la Svizzera?” iniziato lo scorso
anno con una intera classe della scuola
media statale di Reggio Calabria, è rientrato il 4 aprile 2009 dalla annunciata gita
di 5 giorni passata in territorio Elvetico.
I ragazzi della 3ª F della Vittorino hanno
passato in rassegna la città di Berna, la
capitale, dove sono stati ricevuti a Palazzo Federale, che hanno così avuto modo
di visitare compiutamente; proseguendo
hanno ammirato le bellezze del centro storico della Capitale. Nel pomeriggio i giovani reggini hanno trascorso una fantastica
esperienza creativo-educativa presso il
famoso Zentrum “Paul Klee”, ideato dal
maestro italiano Renzo Piano. A Zurigo,
sono stati ospiti per una colazione di lavoro della Camera di Commercio Italiana in
Svizzera, dove è stato loro spiegato quali
sono le funzioni e le peculiarità che una Camera di Commercio si propone in territorio
straniero. Dopo aver passeggiato lungo i
vicoli della città vecchia ed aver ammirato
la mitica “Banhofstrasse”, è stata poi fatta visita al bellissimo Zoo, con una zona
dedicata alla riproduzione, unica nel suo
genere in Europa, della foresta equatoriale
del “Masoala”. Anche qui i ragazzi sono
rimasti affascinati per l’esperienza vissuta.
L’ultimo giorno è stato dedicato alla visita
del più grande ed importante Museo dei
Trasporti “il Verkershaus di Lucerna”. Qui i
giovanissimi reggini si sono letteralmente
sbizzarriti potendo toccare con mano tutti
i mezzi di trasporto, dai vecchissimi treni a
vapore, dai primi aeroplani, le prime auto-
Il Gruppo reggino davanti al “Paul Klee Zentrum” di Berna.
mobili e biciclette e tutta una serie infinita
di mezzi di locomozione ferroviaria, aerea,
marina e stradale, provando persino l’ebbrezza di un lancio con il paracadute da
un aereo tramite uno straordinario simulatore. Dopo la visita al centro storico e la
passeggiata sul lungo lago di Lucerna, definita da tutti la Città più a misura d’uomo
di quelle visitate, affascinante è stata poi la
salita con la funivia sul monte Pilatus, dove
grazie ad una bella giornata di sole è stato
possibile ammirare lo splendido scenario
dei quattro Cantoni .
Lungo il tragitto per il rientro, dulcis in
fundo, è stata fatta visita alla fabbrica di
cioccolata Alprose, vicino Lugano, dove
i ragazzi hanno potuto vedere il Museo
della Cioccolata, dalle sue origini fino alla
produzione, facendo incetta di svariati tipi
di cioccolato.
Il gruppo scolastico è stato accompagnato oltre che dai professori e dal Preside
della Scuola anche dal Console Onorario
www.revue.ch
Faites-nous donc le plaisir d’une visite.
per la Regione Calabria Renato Vitetta, il
quale si è detto estremamente felice per
la perfetta riuscita della prima esperienza di interscambio turistico-culturale-scolastico, tra una Città Calabrese, Reggio
Calabria, sede del Consolato Onorario e
la Confederazione Elvetica. Questo primo
incontro tra gli studenti calabresi e la Svizzera -dice il Console Onorario Vitetta- sia
il preludio ad una serie di iniziative tra le
due realtà, in quanto ritengo che la realtà fantasiosa, estroversa e solare della
gioventù calabrese ben si collima con la
straordinaria capacità di adattamento che
non indugia mai nella pigrizia, caratteristica peculiare del popolo svizzero. L’augurio
e l’auspicio è che questo sia solo l’inizio di
un lungo percorso a venire, che permetta
sempre di più ai giovani italiani di andare
a toccare “con mano” la realtà di un Paese
che oggi viene classificato con la miglior
qualità di vita in Europa, e nel contempo
faccia sì che giovani studenti svizzeri possano avere la possibilità di venire a scoprire le straordinarie bellezze presenti , oltre
al mare ed al clima , a Reggio Calabria e
nel resto della Regione. Per il momento,
si può già annunciare che il CTS, Centro
Studentesco Giovanile di Reggio Calabria,
visto il grande successo che l’iniziativa ha
ricevuto, anche tramite la pubblicazione su
diversi organi d’informazione, ha deciso di
inserire per il prossimo anno la “Svizzera”
quale programma per le Gite scolastiche
d’Istruzione.
il prossimo passo, che consiste nella liberalizzazione completa per la fine del 2010.
La decisione del Consiglio federale ha
suscitato parecchie reazioni negative.
Per Peter Sutterlüti, presidente dell’associazione degli assuntori privati di servizi
postali, il nuovo regime non offrirà una
vera opportunità di concorrenza. La stessa Posta non è entusiasta della decisione
del Governo. Il portavoce Oliver Flüeler ha
dichiarato che avrebbe preferito fissare
dapprima le condizioni quadro nella legge.
La prevista liberalizzazione non piace per
nulla neppure alle organizzazioni dei consumatori e ai sindacati. I centri e i grossi
clienti forse ne approfitteranno, ma fra i
perdenti ci saranno le regioni periferiche
e i clienti privati, secondo quanto ha detto
la direttrice della Fondazione per la protezione dei consumatori Sara Stalder.
Finora è rimasto al riparo dalle bolle speculative
Prospettive del mercato
immobiliare svizzero
Come sta andando l’edilizia in Svizzera?
Il tradizionale rapporto annuale del Credit
Suisse risponde in modo sostanzialmente
positivo a questa domanda. I mercati immobiliari svizzeri sono fondamentalmente
sani e non subiranno rivolgimenti profondi nel 2009, garantiscono gli autori dello
studio. Non si possono però escludere a
priori alcune difficoltà per i prossimi anni.
Questi mercati sono attualmente in ritardo
rispetto all’evoluzione della congiuntura
economica, grazie al fatto che l’economia
interna è rimasta piuttosto robusta fino alla
fine del 2008. Le ricadute della crisi finanziaria mondiale non si sono quindi ancora
riflesse sui mercati immobiliari svizzeri.
Oggi cominciano però a manifestarsi i segni di un probabile forte calo della domanda, anche se tutti i segmenti del mercato
non ne saranno toccati nello stesso modo.
Di conseguenza anche il rischio di un pesante calo di prezzi rimane piuttosto debole.
Anche il mercato dell’alloggio rimane quin-
di piuttosto stabile e trae ancora profitto
dalla forte immigrazione, soprattutto di
personale qualificato. Quest’anno anche
questo importante fattore della domanda
è comunque destinato a indebolirsi, ma
senza per questo lasciare il posto a una
forte contrazione della domanda. Gli statistici prevedono ancora una crescita demografica dell’1%, cifra superiore alla media
del lungo periodo. Anche questa crescita
sarà formata soprattutto da immigrati con
buona formazione e quindi con un buon potenziale di reddito, il che significa un fattore
positivo a media e lunga scadenza per il
mercato immobiliare.
Ma a pochi mesi di distanza dal rapporto, i
sintomi della crisi cominciano a farsi sentire in modo più marcato anche nell’edilizia.
Come sempre i vari settori e le varie regioni sono colpite in modo differenziato. Per
esempio le costruzioni di prestigio non sembrano dar segni di rallentamento, mentre
per le regioni a vocazione turistica si può
prevedere una forte pressione sui prezzi.
Nelle città e negli agglomerati il mercato fa
segnare un certo rallentamento, ma il tasso
di appartamenti sfitti rimane basso, per cui
non vi sarà una diminuzione sensibile del
livello delle pigioni.
A partire dagli Stati Uniti, seguiti da alcuni
altri paesi, i mercati immobiliari mondiali
sono in piena crisi. C’è però chi si chiede
quando la tendenza si ripercuoterà anche
sulla Svizzera. Per alcuni analisti è quindi
solo questione di tempo. La Svizzera sembra però poter contare su alcuni aspetti
particolari. Intanto, dall’inizio del secolo,
l’aumento dei prezzi delle case monofamiliari e delle proprietà per piani si è situato tra
il 20 e il 30% e non al 90% e più come negli
USA e in Gran Bretagna, cioè molto di più
del reddito disponibile. In Svizzera invece
i prezzi sono aumentati poco di più delle
pigioni, mantenendo una proporzione che il
mercato può sopportare.
Inoltre, dopo le cattive esperienze degli
anni novanta, le banche sono diventate più
restrittive nel credito ipotecario e non hanno compiuto gli errori di quelle americane.
La Svizzera è anche rimasta al riparo dalle
grosse speculazioni immobiliari provenienti
dall’estero. Non si è quindi verificata una
grande bolla speculativa, anche se i tassi
di finanziamento hanno raggiunto livelli bassissimi. Ciò non esclude però che gli effetti
della crisi si facciano sentire nei prossimi
tempi. Differenziato per regioni si sente ancora un certo eccesso di domanda, per cui il
rallentamento potrebbe provocare una certa
distensione del mercato, ma non una destabilizzazione, nonostante il prevedibile arrivo
sul mercato nel 2009 di circa 40'000 nuove
abitazioni, confrontate con il calo della domanda dovuto alla recessione. Ciò potrebbe
significare circa 60'000 appartamenti sfitti,
invece dei 37'000 al 1. giugno 2008. Cifra
che costituisce però soltanto l’1,6% del mercato. A questo punto anche l’offerta potrebbe reagire e contribuire a calmare le acque.
9
N. 5 maggio 2009
Informarsi per tempo sui paesi di destinazione, sulle disposizioni d’ingresso, su assicurazioni e denaro
Quando qualcuno torna da un viaggio…
… ha sempre qualcosa da raccontare
Purtroppo tutte le esperienze collegate
con viaggi d’affare o di piacere non sono
sempre positive. Vale quindi la pena di preparare bene il proprio viaggio per evitare,
in numerosi casi, le contrarietà o perfino
il peggio.
I seguenti consigli vi aiuteranno a preparare le più belle settimane dell’anno e a
trarne un buon profitto:
Procurarsi le informazioni
Informatevi per tempo sul vostro paese di
destinazione, consultando guide di viaggio, Internet, i giornali e le riviste, i consigli ai viaggiatori del DFAE (vedi quadretta),
ecc. La pubblicazione “Chi vuole andare
lontano risparmia il proprio cavallo” del
Dipartimento federale degli affari esteri
(DFAE) vi propone una serie di consigli che
hanno dato buone prove:
www.dfae.admin.ch/viaggi, rubrica “Raccomandazioni prima della partenza”. Potete pure ordinare questa pubblicazione
in tedesco, francese e italiano presso
l’Ufficio federale delle costruzioni e della
logistica, pubblicazioni federali, CH-3003
Berna.
Nuove iniziative
popolari e referendum
Dall’ultimo numero e fino alla chiusura
redazionale nessuna nuova iniziativa
popolare è stata lanciata.
Alla pagina www.bk.admin.ch/aktuell/
abstimmung/index.html?lang=it troverete una lista degli oggetti sottoposti a
referendum e delle iniziative popolari in
corso, nonché i formulari per le firme
corrispondenti, se esistono.
Vogliate inviare i formulari completati e
firmati direttamente al comitato competente. Quest’ultimo si incarica pure
dell’autentificazione della vostra firma.
Documenti di viaggio
Informatevi per tempo sulle disposizioni
d’ingresso presso la rappresentanza (ambasciata o consolato generale) del vostro
paese di destinazione (le rappresentanze
svizzere non possono darvi nessuna informazione in proposito):
•Un passaporto è necessario o basta la
carta d’identità? (per l’UE: http://europa.eu/abc/travel/doc/index_it.htm)
•Un passaporto leggibile a macchina basta o il passaporto biometrico è richiesto? Un passaporto provvisorio basta
(alcuni paesi come il Qatar, il Kuweit,
il Bahrein, esigono un visto nel passaporto provvisorio)? (informazioni per gli
Stati Uniti: http://bern.usembassy.gov/
niv_waiver_program.html, www.schweizerpass.admin.ch/pass/it/home.html.
•Avete bisogno di un visto d’entrata, di
transito o d’uscita?
•Dovete procurarvi il visto nel vostro
paese di domicilio prima della partenza
oppure lo ricevete all’aeroporto in occasione dell’entrata?
•Vi sono altre disposizioni da rispettare
prima di entrare? (per esempio l’autorizzazione d’entrata obbligatoria dal 12
gennaio 2009 per gli Stati Uniti: https://
esta.cbp.dhs.gov/)
•I minorenni che viaggiano soli o accompagnati da uno solo dei loro genitori hanno bisogno di un permesso di viaggio
particolare dei genitori o del genitore
non accompagnante?
•Da notare che è obbligatorio possedere
una carta d’identità nell’UE, nonostante
l’accordo di Schengen. Dovete poter
provare la vostra identità in ogni momento. Il vostro passaporto ha ancora
un numero sufficiente di pagine ed è
ancora valido almeno sei mesi dopo
l’entrata nel vostro paese di destinazione? Da notare che in alcuni paesi un
passaporto deve avere ancora almeno
due pagine libere faccia a faccia, quando dovete chiedere un visto.
Se avete bisogno di un nuovo passaporto
svizzero, richiedetelo per tempo (almeno
sei settimane prima dell’utilizzazione) alla
Sono aumentati dell’1,2% rispetto al 2007
6% Asia
Europa
Africa
America
Oceania
Asia
62% Europa
A fine dicembre 2008, 676’176 cittadini svizzeri vivevano all’estero, ossia 8’069 in più
che nel dicembre 2007 (+ 1,2%). 485’286 persone, ossia il 71,6%, sono doppi nazionali.
Dove vive la maggior parte degli Svizzeri all’estero? «Hitparade»
Francia
Germania
Stati Uniti
Italia
Canada
Denaro
Se perdete denaro oppure vi viene rubato,
i vostri parenti o i vostri amici possono
inviarvene rapidamente attraverso agenzie quali la Western Union (www.westernunion.com).
Causa mancanza di spazio l’articolo è
stato abbreviato. Potete leggerlo integral-
E se succedesse tuttavia qualcosa …
Prendete contatto con i vostri parenti se
volete parlare di una catastrofe nel paese
in cui trascorrete le vostre vacanze. Sono certamente preoccupati per la vostra
incolumità.
Se incontrate difficoltà, restate calmi. Non
opponete mai resistenza di fronte all’autorità di uno Stato, ma insistete sul vostro
diritto di informare la rappresentanza svizzera più vicina in caso di arresto.
Se il ricorso ai vostri propri mezzi non
basta più, potete rivolgervi alla rappresentanza svizzera competente: www.dfae.
admin.ch (Rappresentanze).
I servizi dell’ambasciata o del consolato generale consistono in primo luogo
nell’aiutarvi a volare di nuovo con le proprie ali. Essi possono per esempio mettervi in contatto con medici o ospedali,
organizzare il rimpatrio, comunicare le coordinate di un avvocato senza impegno o
fornire un documento di viaggio in caso di
perdita del passaporto. Per alcune prestazioni le rappresentanze devono prelevare
delle spese.
Troverete più ampie informazioni su www.
dfae.admin.ch (Servizi – Aiuto all’estero).
Non aspettatevi tuttavia l’impossibile,
poiché le rappresentanze sono vincolate
a norme giuridiche. Esse non possono
prendere il posto di una banca, procedere
a inchieste di polizia, immischiarsi in una
procedura giudiziaria in corso o liberare
Svizzere o Svizzeri che abbiano violato la
legge senza procedura giudiziaria. Le rappresentanze non possono mettere somme
di denaro a disposizione per il proseguimento del viaggio e le spese d’albergo.
Esse non possono neppure avanzare fondi
per coprire le spese in caso di decesso,
per cauzioni, per multe od onorari d’avvocato. Le rappresentanze non possono
fornire un passaporto all’aeroporto o chiedere un visto d’entrata o d’uscita per voi.
Sotto la rubrica Consigli ai viaggiatori, il DFAE pubblica su Internet
la sua valutazione della situazione
quanto alla sicurezza in oltre 150
paesi
I consigli ai viaggiatori si concentrano
sulla valutazione della situazione della
sicurezza in materia di politica e di criminalità. Essi attirano l’attenzione sui rischi
potenziali e contengono raccomandazioni quanto alle precauzioni da prendere in
viaggio. Se il DFAE ritiene che i pericoli
siano particolarmente elevati in un paese
o in una regione, sconsiglia i viaggi. I consigli ai viaggiatori si concentrano quindi
su un aspetto molto specifico del viaggio. Per le altre eventualità essi rimandano agli organi competenti, per esempio
per informazioni sulle disposizioni d’entrata e sulla propagazione di malattie.
I consigli ai viaggiatori sono pubblicati
nelle tre lingue ufficiali, il tedesco, il francese e l’italiano, verificate in permanenza
e adeguate in caso di modifica della valutazione della situazione:
www.dfae.admin.ch/viaggi
Esther Leupp,
DFAE, Consigli ai viaggiatori
Responsabile delle
pagine informazioni
ufficiali del DFAE:
Rahel Schweizer
Servizio degli Svizzeri
all’estero/DFAE
Bundesgasse 32,
CH-3003 Berna
Tel. +41 31 324 23 98,
Fax +41 31 324 23 60,
www.eda.admin.ch/asd.pa6
[email protected]
Berna e Bruxelles discutono
della tassazione delle società
25% America
3% Africa
Assicurazioni
In numerosi paesi le spese per il medico e
l’ospedale sono confrontabili a quelle svizzere, perfino più elevate. Anche un breve soggiorno in ospedale o un rimpatrio
possono avverarsi molto costosi. Prima
del viaggio chiarite i punti seguenti con le
vostre assicurazioni:
•Qual è la copertura assicurativa all’estero?
•Dovete pagare voi stessi le fatture
all’estero e farvi rimborsare più tardi
soltanto dall’assicurazione?
•Esiste un’assicurazione annullamento?
Se del caso è consigliato concludere
un’assicurazione malattia e/o viaggio supplementare.
mente su www.revue.ch. Speriamo che
questi consigli contribuiscano a rendere il
vostro soggiorno indimenticabile e vi auguriamo belle vacanze e un viaggio senza
problemi!
Si negoziano altri accordi nel settore dell’elettricità e dell’agroalimentare
Statistica 2008 degli
Svizzeri all’estero
4% Oceania
rappresentanza presso la quale siete registrati: www.dfae.admin.ch (Rappresentanze). I passaporti provvisori possono essere emessi, ma sono validi soltanto 12 mesi
al massimo, contengono soltanto 16 pagine e costano 100 franchi. Non esistono
passaporti provvisori con dati biometrici.
A casa come in viaggio, conservate sempre con cura il vostro passaporto e proteggetelo contro il furto e la perdita. In caso
di perdita del vostro passaporto, copia del
passaporto effettuate prima del viaggio
possono rivelarsi utili. Esse non sostituiscono tuttavia né il passaporto originale, né i chiarimenti delle rappresentanze
svizzere, che possono richiedere un certo
tempo, in particolare durante il fine settimana. In caso di perdita del vostro passaporto, esigete che la polizia allestisca un
rapporto. Quest’ultimo è necessario per
l’emissione di un passaporto provvisorio,
nonché per l’annullamento del passaporto
smarrito.
ni
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uffic
Regno Unito (GB e Irlanda del Nord)
Spagna
Australia
Argentina
Brasile
Il 57,6% dei nostri compatrioti all’estero sono donne, il 22,5% degli Svizzeri all’estero
hanno meno di 18 anni. Di tutti i cittadini che hanno diritto di voto, 124’399, ossia il
23,9%, si sono iscritti in un catalogo elettorale.
La statistica completa, nonché un comunicato stampa particolareggiato, possono essere consultati sul sito: www.dfae.admin.ch (Documentazione – Pubblicazioni – Svizzeri
all’estero)
Dopo il plebiscito sulla libera circolazione delle persone, la Svizzera e
l’Unione europea negoziano il transito
dell’elettricità e il libero scambio agricolo. L’UE vuole anche mettere fine ai
privilegi fiscali cantonali per le società estere.
L’8 febbraio scorso, il popolo svizzero ha
definitivamente confermato l’accordo con
l’UE sulla libera circolazione delle persone
e l’ha esteso ai nuovi Stati membri dell’UE,
la Bulgaria e la Romania (vedi Gazzetta
Svizzera marzo 2009). Questo costituisce sicuramente un grande progresso
sulla strada dei negoziati bilaterali, ma la
via è ancora molto lunga. In due settori
soprattutto, Berna e Bruxelles stanno conducendo negoziati su altri accordi:
In quanto paese situato al centro
dell’Europa, nonché importante produttore di elettricità, la Svizzera occupa
una posizione centrale nel mercato
dell’elettricità europeo liberalizzato. Le
due parti aspirano quindi a concludere
un accordo sul transito dell’elettricità.
L’aumento del libero scambio nel settore agroalimentare è anch’esso oggetto
di negoziati. Si tratta di sopprimere i
dazi doganali protezionistici e i contingenti e di armonizzare le prescrizioni in
materia di produzione. L’incarto è contestato in politica interna: i favorevoli
prevedono prezzi al consumo inferiori,
i contrari temono per l’esistenza di numerosi agricoltori. Accanto a questi,
anche altri incarti meno importanti so-
no in discussione. Essi derivano per la
maggior parte dallo sviluppo del diritto
dell’UE. Un accordo-quadro sui negoziati bilaterali è all’ordine del giorno da
tempo per poter avviare in modo giudizioso eventuali adeguamenti delle leggi
svizzere indotti da nuove disposizioni
dell’UE. Si tratta di un dialogo istituzionalizzato che andrebbe al di là dei
gruppi di esperti che esistono già in alcune specialità. La ministra degli affari
esteri Micheline Calmy-Rey ha riportato
sul tappeto questo accordo dopo la votazione dell’8 febbraio, ma le reazioni
delle parti sono state piuttosto fredde.
Numerosi politici temono che l’UE abbia l’intenzione di servirsene affinché
la Svizzera integri automaticamente la
sua legislazione. Questo farebbe in fin
dei conti del nostro paese una specie
di membro B dell’UE.
Negoziati senza negoziare
L’incarto più spinoso nei rapporti tra Berna e Bruxelles non è oggetto di negoziati
ufficiali: la tassazione delle società europee in Svizzera. Da tempo numerosi paesi dell’UE non vedono di buon occhio la
tassazione diversa secondo i Cantoni e in
parte molto debole per le società bucalettere, cioè quelle società che hanno un indirizzo in Svizzera, ma nessun dipendente.
Inoltre, l’UE critica la disuguaglianza di trattamento delle società holding nazionali ed
estere in Svizzera. Le prime non possono
esercitare nessuna attività commerciale
propria, le seconde sono invece autorizzate. Questo permette di generare utili
nell’UE, ma di essere tassati nel paradiso
fiscale svizzero.
Lanciando un ultimatum, Bruxelles esige la
soppressione di questi privilegi fiscali, poiché trasgredirebbero l’accordo di libero
scambio del 1972. Senza concessione su
questo punto, l’UE ha avvertito che non farà avanzare gli altri temi in discussione. La
Svizzera contesta un rapporto con l’accordo del 1972 e non vuole neppure negoziare un sistema di tassazione con autonomia
cantonale. Il Consiglio federale è tuttavia
pronto a fare concessioni all’UE attraverso
riforme autonome. Nel dicembre ha quindi
avanzato una serie di proposte: soppressione delle società bucalettere, divieto di
attività commerciale delle holding estere.
Restano sospese soltanto le ripercussioni
che queste misure avrebbero sulla piazza
economica e la questione a sapere se possano bastare per calmare gli spiriti nell’UE.
René Lenzin
­10
N. 5 maggio 2009
87mo Congresso degli Svizzeri all’estero – Lucerna, dal 7 al 9 agosto 2009
«Gli Svizzeri all’estero:
una ricchezza per il nostro paese?»
In che cosa consiste l’arricchimento
per la Svizzera dovuto al fatto di avere
circa il 10% della propria popolazione
che vive all’estero? I nostri concittadini
espatriati portano un valore aggiunto
al nostro paese in termini di immagine, di reputazione e di rete globale di
networking? Si considerano essi stessi
come ambasciatori del nostro paese e
dei suoi valori? L’87mo Congresso degli Svizzeri all’estero affronterà tutte
queste tematiche. Adottando il tema
“Gli Svizzeri all’estero: una ricchezza
per il nostro paese?” il congresso si
svolgerà dal 7 al 9 agosto 2009 nel
nuovissimo centro dei congressi del
Museo dei trasporti di Lucerna.
In un mondo globalizzato in cui i legami
d’interdipendenza fra gli esseri umani, le
loro attività economiche e i sistemi politici sono sempre più intensi, gli Svizzeri
all’estero sono, a non averne dubbio, una
ricchezza per il nostro paese!
Prestigiosi conferenzieri illustreranno,
87mo Congresso degli Svizzeri all’estero,
dal 7 al 9 agosto 2009, al Museo dei trasporti di Lucerna
in occasione di brevi interventi e di una
tavola rotonda, la realtà e i miti che circondano l’apporto degli Svizzeri all’estero al nostro paese. Claude Beglé, ex dipendente del CICR, di Nestlè e di Philip
Morris e attuale presidente del consiglio
d’amministrazione della Posta, è stato
uno Svizzero all’estero durante trent’anni,
pur lavorando per aziende svizzere. Verrà
a parlarci della sua esperienza su questo
tema in occasione del discorso d’apertura del congresso. Accoglieremo anche il
presidente di Svizzera Turismo, il signor
Jürg Schmid, nonché la cancelliera della
Confederazione signora Corina Casanova,
per citarne soltanto due.
L’87mo Congresso degli Svizzeri all’este-
ro, che si svolgerà nel quadro incantevole
della città di Lucerna, si rivolgerà tanto allo
spirito quanto al cuore e al palato. Una visita del Museo svizzero dei trasporti permetterà di vedere le realizzazioni rese possibili
grazie al soggiorno all’estero di alcuni dei
nostri compatrioti. Infine, la domenica sarà l’occasione di meglio scoprire Lucerna
e la sua regione: i partecipanti potranno,
a scelta, scoprire la città di Lucerna e le
sue meraviglie, oppure effettuare un giro
in battello sul lago dei Quattro Cantoni, seguito da un pranzo sul Rigi. L’87mo Congresso promette di essere appassionante!
Troverete più ampie informazioni sul congresso sul nostro sito internet: www.aso.
ch/it/Offerte
Intervista a Lucas Maissen, responsabile dei campi per la Fondazione
Luoghi ideali per allacciare
amicizie universali
Che bello poter giocare… anche con Lucas, il monitore!
La Fondazione per i ragazzi svizzeri all’estero (FRSE) offre ogni anno a
circa 350 ragazzi svizzeri all’estero
l’occasione di conoscere meglio la loro patria e di allacciare così con essa
un rapporto positivo. Da dieci anni
Lucas Maissen dirige i campi aperti
ai ragazzi svizzeri del mondo intero.
In questa intervista ci fa conoscere
i risvolti della sua ricca esperienza.
Domanda: Da dieci anni lei lavora come
responsabile del campo per la Fondazione
dei ragazzi svizzeri all’estero. Cos’è che
l’ha motivata?
Lucas Maissen: Sono stato attivo negli
scouts durante numerosi anni e ho potuto
acquisire una vasta esperienza di inquadramento. Dieci anni fa, quando un amico
mi ha parlato dei campi della FRSE, mi
sono sentito subito interessato. Consideravo il multiculturalismo e la diversità delle
lingue dei campi come una sfida interessante.
Che cosa rappresenta per lei questo compito già quasi onorifico?
In primo luogo lavorare con dei ragazzi
e dei giovani mi procura molta gioia. E’
un’idea unica quella di riunire giovani dagli
orizzonti tanto diversi in uno stesso luogo.
Per me ciò significa che si sono superate le frontiere del pensiero nazionale. Nei
campi abbiamo una comunità mondiale vivente. Non vi è nessuna differenza tra i poveri e i ricchi. I ragazzi danno prova di una
franchezza senza pregiudizi: potrebbero
essere un buon modello per tutti noi adulti.
Che cosa possono vivere i ragazzi nei
campi, quali esperienze possono maturarne?
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r
Info
OSE
I ragazzi possono divertirsi, creare e vivere molte cose. Imparano nel contempo a
meglio conoscere il loro paese d’origine,
ma anche altre culture. Offriamo ai ragazzi
numerose esperienze nella natura, organizziamo bivacchi e dormiamo talvolta nelle tende. Permettiamo ai ragazzi di evadere dal quotidiano spesso regolamentato.
Qui possono fare molto, ma devono poco.
Spesso hanno la possibilità di scegliere
fra vari programmi. Proponiamo ai ragazzi
esperienze appassionanti e intense, trasformando per esempio una passeggiata
in una misteriosa caccia al tesoro.
Le esperienze più durevoli per i ragazzi
sono tuttavia le amicizie universali che si
creano durante i campi e che persistono
spesso attraverso gli anni e nonostante le
grandi distanze.
Trasmettete ai partecipanti dei campi
un’immagine particolare della Svizzera?
In quale misura marcate la loro immagine
della patria?
Molto avviene in modo automatico nel
quotidiano dei campi. La pulizia del nostro
paese è per esempio trasmessa dal fatto
che possiamo bere l’acqua del rubinetto
senza esitare. Trasmettiamo ai ragazzi
valori come la durabilità, utilizzando prodotti della regione per i pasti o separando
i rifiuti.
Spesso i ragazzi svizzeri all’estero hanno
un’immagine idealizzata della loro patria:
di un paese nel quale il latte e il miele
scorrono in abbondanza. Per questo speriamo anche di permettere loro di avere
una visione critica e sfumata della Svizzera. Il folclore è importante ai nostri occhi,
ma vogliamo mostrare che la Svizzera è
molto di più che non soltanto cioccolato
o formaggio. Valori quali la nostra cultura
al dialogo e al compromesso devono anche rimanere impressi nella loro immagine
personale della Svizzera.
Che cosa pensa della forza del legame
che unisce i ragazzi svizzeri all’estero alla
Svizzera?
Dipende in primo luogo dai genitori. Numerosi ragazzi ne sanno molto sulla Svizzera
e parlano regolarmente una lingua nazionale. I ragazzi svizzeri all’estero sono fieri
della loro origine, ma anche di possedere
un passaporto svizzero. Sono capaci di fare la distinzione tra la loro identità svizzera
e il loro paese d’origine.
Si sente che i ragazzi svizzeri tra di loro
hanno un legame speciale, dal momento
che hanno tutti le stesse radici?
Ne risulta certamente un denominatore
comune predefinito, una base naturale
che collega e crea una certa franchezza. Penso tuttavia che siano soprattutto
le esperienze comuni indimenticabili che
marcano in fin dei conti le amicizie di lunga
data.
In quale misura i campi della FRSE sono
contraddistinti dai differenti orizzonti linguistici?
In generale la lingua in quanto mezzo di comunicazione è sovrastimata dagli adulti. I
ragazzi sviluppano il loro proprio linguaggio. Essi comunicano attraverso i gesti, le
mimiche o i disegni. I ragazzi sono aperti,
vanno gli uni verso gli altri e trovano sempre un mezzo per comunicare, anche se
non parlano la stessa lingua.
Lei costata un’evoluzione particolare dei
ragazzi svizzeri all’estero a causa di questo mondo sempre più globalizzato?
Costato che a causa delle tecnologie
dell’informazione sempre più avanzate,
è diventato sempre più facile intrattenere
amicizie universali. Notiamo anche che
i ragazzi sono più informati a proposito
della Svizzera, grazie a Internet, e che,
in questo modo nascano meno clichés.
Ma le nuove tecnologie hanno pure degli
inconvenienti: attraverso il loro telefono
portatile, i ragazzi restano sempre in contatto con il loro “quotidiano”, anche durante i campi, e non possono quindi tuffarsi
intensamente nella comunità del campo.
Qual è la sua più bella esperienza in occasione di un campo?
Ce ne sono molte. Ma quelle che ricordo
con maggior piacere sono le esperienze
semplici: quando un ragazzo è profondamente impressionato, poiché può raccogliere erbe nel bosco e ammirare per la
prima volta le stelle nel cielo notturno. Ci
vuole così poco per essere felici. Senza
dimenticare le amicizie universali che nascono ogni volta e che mi incoraggiano a
continuare sempre.
Intervista di Viviane Aerni
❑ Sono interessato(a) al prossimo Congresso degli Svizzeri all’estero, ma non ho
ancora un collegamento Internet. Vogliate inviarmi, nella primavera 2009, i
documenti per l’iscrizione all’87mo Congresso degli Svizzeri all’estero (dal 7 al 9
agosto 2009 a Lucerna) per posta, al seguente indirizzo:
Nome/Cognome
Indirizzo
Paese/NAP/Luogo
E-mail:
Vogliate scrivere in caratteri leggibili e rinviare il tagliando completato a: Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE), Dipartimento comunicazione, Organizzazione del congresso, Alpenstrasse 26, CH-3006 Berna.
Per risparmiare tempo e l’affrancatura, potete anche contattarci direttamente per e-mail:
[email protected]
Le informazioni più recenti concernenti il Congresso sono pubblicate regolarmente anche su www.aso.ch/
it/offerte. Vale perciò la pena di visitare il nostro sito di tanto in tanto.
Offerte per i giovani Svizzeri all’estero a partire dai 15 anni
L’OSE centro competente
per questioni dei giovani
L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) mette in rete i giovani
ed è interessata alla creazione di un
legame forte con la Svizzera. L’OSE
informa e consiglia i giovani, difende
i loro interessi e propone loro un’offerta attrattiva di vacanze e di formazione in Svizzera.
Swiss Camps
I campi dell’OSE entusiasmano i giovani
Svizzeri all’estero nel mondo intero. Meta di vacanze privilegiate la Svizzera offre numerose occasioni di praticare uno
sport. Negli Swiss Camps, i responsabili
delle squadre godono di una formazione
sportiva adeguata ai giovani e possono
offrire ai partecipanti lezioni di sport di
alto livello. Durante questi campi l’OSE
trasmette informazioni attuali e utili sulla
cultura, la geografia, la storia, la politica e
le società svizzere. Un programma-quadro
divertente tende a creare un’atmosfera distesa, ideale per allacciare amicizie internazionali.
La prossima estate l’OSE accoglierà
circa 120 giovani nei due campi di Leukerbad (Losche-les-Bains). I partecipanti
effettueranno escursioni nelle magnifiche
montagne del Vallese. In gruppi, i giovani
praticheranno sport quali l’escursione, il
mountain-bike, sport con la palla, le scalate o sport acquatici. Alcuni “ateliers”, visite
di musei e una grande festa sono pure in
programma.
Le date dei campi sono le seguenti:
Leukerbad (Losche-les-Bains) 1:
dal 19 al 31 luglio 2009
Leukerbad (Losche-les-Bains) 2:
dal 2 al 14 agosto 2009
L’OSE si rallegra di poter accogliere alcune
facce nuove nei campi estivi polisportivi.
Offerte di formazione
La Svizzera è un piccolo paese, ma
ha molte cose da far scoprire a chi ha
sete di conoscenze. L’OSE si augura
di poter risvegliare presso i giovani
cittadini all’estero la voglia di familiarizzarsi sempre di più con il paese dei
loro avi.
Di una durata di due settimane, il corso
di lingue dell’OSE si rivolge ai giovani che
non hanno o hanno poche conoscenze di
Segue a pagina 11
Rinnovo del CSE per il periodo 2009-13
Il Consiglio degli Svizzeri all’estero (CSE)
è l’organo rappresentativo degli Svizzeri
all’estero. Esso rappresenta e difende
gli interessi di tutti gli Svizzeri emigrati
presso gli ambienti politici svizzeri. Il ruolo del CSE è quindi fondamentale per la
difesa degli interessi dei 700’000 Svizzeri
all’estero.
I delegati che siedono nel CSE saranno
rieletti per il periodo 2009-2013. Un appello internazionale è quindi rivolto a tutti gli
Svizzeri all’estero che desiderano presentarsi nella funzione di delegato nel CSE.
Tutte le informazioni complementari sono
accessibili sul sito www.aso.ch/it/politica
Fate conoscere la Svizzera attorno a voi!
L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero
(OSE) e Svizzera Turismo hanno concluso uno stretto partenariato e, insieme,
lavoriamo affinché gli Svizzeri all’estero
conservino un legame forte con il nostro
paese.
Così, nell’ambito di questo partenariato,
Svizzera Turismo cerca Svizzere e Svizzeri all’estero impegnati, che amino parlare
della loro patria e che ne abbiano spesso
l’occasione. Un “Switzerland Promotion
Kit” con immagini, presentazioni, film e
opuscoli, nonché altre informazioni interessanti sulla Svizzera, saranno inviate gratuitamente ai membri della “Rete Svizzera”.
Inoltre, questi membri riceveranno regolarmente informazioni e attualità sulla Svizzera, nonché offerte speciali esclusive.
Per diventare membro della “Rete Svizzera”, dovete aprire la pagina Internet
seguente e compilare il formulario che si
trova sotto la rubrica “Rete Svizzera”, di:
www.MySwitzerland.com/aso
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Zur Bekämpfung einer Zweiklassengesellschaft in der Schweiz
Das Initiativkomitee «Für eine Solidaritätsabgabe» hat im
Februar 2006 die eidgenössische Volksinitiative «Für eine SoliOfferte per i giovani Svizzeri all’estero a partire dai 15 anni
daritätsabgabe(gegen eine Zweiklassengesellschaft)» lanciert
(siehe «Schweizer Revue» 3/06). Diese verpflichtet Kantone und
Gemeinden, finanziell schwache Bevölkerungsgruppen zu unterstützen.
L’OSE centro competente
per questioni dei giovani
Die Volksinitiative sieht eine Änderung der schweizerischen Bundesverfassung vor. Ein neuer Artikel 128a soll festlegen, dass Kantone
und Gemeinden finanziell schwache Bevölkerungsschichten – wie
etwa kinderreiche Familien – schützen. Dies soll geschehen, indem sie
Risiken und Folgen von Arbeitslosigkeit und Armut bekämpfen und
die Krankenkassenprämien durch Zuschüsse senken oder aufheben.
Für die Finanzierung dieser Massnahme soll der Bund eine progressiv gestaltete Solidaritätsabgabe festlegen. Diese richtet sich nach
den jährlichen Einkommen von Privaten und den jährlichen Reingewinnen von Firmen. Der Ertrag dieser Abgabe soll nach einem vom
Bund festzulegenden Schlüssel auf die Kantone verteilt werden.
Diese haben die Mittel zweckgebunden zu verwenden: So sollen sie
damit die Arbeitslosigkeit und Armut bekämpfen und diesen vorbeugen, die Ausbildung der untersten Bevölkerungsschichten verbessern
und die Krankenkassenprämien senken. Diese Initiative können Sie
noch bis zum 28. September 2007 unterzeichnen.
VOLKSINITIATIVEN
Seit der letzten Ausgabe ist folgende Volksinitiative lanciert worden:
Partecipanti
entusiaste
dell’Azione 72
ore.
■ «Prävention
statt Abzockerei
- Für
eine Neuausrichtung der Tabaksteuer (Tabakinitiative)»; bis 12. Juni 2008
Continua
da pagina 10 Corso di tedesco a Zurigo:
Unter der Seite
www.admin.ch/ch/d/pore/vi/vis_1_3_1_1.html
dal 6 al 17 luglio 2009
können
Sie die
Unterschriftenbogen
der hängigen
Initiativen
herununa
delle lingue
nazionali.
I corsi sono es- Corso
di francese
a Neuchâtel:
senzialmente
basati
sulla
conversazione.
dal 6 al 17 luglio 2009
terladen.
Tendono a far vivere una prima esperienCorso di tedesco a Lucerna:
za valorizzante e a risvegliare la curiosità
dal 3 al 14 agosto 2009
per
tuffarsi nell’apprendimento della lingua
URNENGANG
straniera. I partecipanti seguono un cor- L’OSE si rallegra di poter chiacchierare
17. Juni 2007
soEidgenössische
ogni mattina. DaVolksabstimmung
due a tre volte per vom
in tedesco o in francese con dei giovani
settimana,
il pomeriggio,
l’OSE organizza
compatrioti.
Datum der
Nationalratswahlen
2007: 21.
Oktober
escursioni e attività collettive.
Dopo il Congresso degli Svizzeri all’estero
a Lucerna sul tema: “Gli Svizzeri all’estero,
Le date dei corsi linguistici sono le seuna ricchezza per il nostro paese?”, l’OSE
guenti:
VERANT WOR TLIC H FÜR DIE OFFIZIELLEN EDA-INF
propone ORMATIONEN:
ai giovani un seminario durante il
Corso
di
francese
a
Friburgo:
quale i partecipanti
possonoBERN
chinarsi intenG ABRIEL A BRODBEC K, AUSL ANDSC HWEIZERDIENS
T/EDA , C H-3003
dal 22 giugno al 3 luglio 2009
samente sulla questione a sapere come gli
Inserat
11
N. 5 maggio 2009
Un’iniziativa chiede un adeguamento
ni
azio
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Info
OSE
Svizzeri all’estero possano contribuire a dare un’immagine positiva della Svizzera nel
mondo. Naturalmente i giovani scopriranno
Lucerna e la Svizzera centrale, riceveranno
informazioni sul sistema di formazione in
Svizzera e prenderanno attivamente parte
al congresso. Il seminario avrà luogo dal 2
al 9 agosto 2009 a Lucerna.
L’OSE avrebbe piacere che i giovani Svizzeri prendano la parola al Congresso degli
Svizzeri all’estero.
Famiglie ospitanti
L’OSE mantiene una grande rete di contatti con famiglie ospitanti svizzere che
accolgono giovani durante periodi da due
a quattro settimane. Queste famiglie sono
interessate a uno scambio con persone del
mondo intero e offrono ai giovani l’alloggio
e i pasti. In generale il soggiorno in famiglia ospitante è combinato con un’offerta di
formazione. Rimane tuttavia un tempo sufficiente per fare la conoscenza della famiglia
ospitante e allacciare nuove amicizie.
Organizzazione
degli Svizzeri
all’estero
• Servizio giuridico
• Servizio dei giovani
• AJAS Associazione per l’incoraggiamento dell’istruzione dei giovani
Svizzeri e delle giovani Svizzere
all’estero
• CSSE Comitato per le Scuole
svizzere all’estero
• FRSE Fondazione per i ragazzi
Svizzeri all’estero
OSE, Organizzazione degli Svizzeri
all’estero, Alpenstrasse 26,
CH-3006 Berna
Tel. +41 31 356 61 00
Fax +41 31 356 61 01
www.aso.ch
Nuova legge sulle armi
nello Spazio Schengen
Nell’ambito degli adeguamenti agli accordi
di Schengen, la Svizzera sta rivedendo alcune sue leggi. Tra queste anche la legge
che disciplina l’acquisto e il possesso di armi per i cittadini residenti all’estero. In particolare, nella nuova versione della legge
sulle armi è stato introdotto l’articolo 9a.
In base agli accordi di Schengen, le persone domiciliate in uno degli Stati Schengen
devono presentare un’attestazione ufficiale del loro Stato di domicilio per essere
legittimate all’acquisto di un’arma.
In passato la legge sulle armi prevedeva
un’eccezione per gli Svizzeri domiciliati
all’estero in base alla quale il permesso
d’acquisto di armi doveva essere rilasciato
dall’autorità competente del Cantone in cui
l’arma era stata acquistata (art. 8 cpv. 3
LArm).
Il consigliere nazionale Reymond André ha
depositato il 18 marzo 2009 un’iniziativa
parlamentare che chiede di modificare
l’art. 9a della legge, almeno per i cittadini
Svizzeri residenti nei paesi non facenti par-
te dell’accordo di Schengen. Egli chiede
perciò di ripristinare la disposizione precedente per i cittadini residenti al di fuori di
un paese della zona di Schengen.
Gli Svizzeri d’Italia non sono direttamente
interessati da questa iniziativa, ma dovranno comunque adeguarsi alle nuove
disposizioni nel caso in cui vogliano, per
esempio, procurarsi un’arma in Svizzera.
Raccomandiamo ai corrispondenti di inviare i testi
e anche le fotografie (non
quelle piccole di internet),
nella misura massima possibile, attraverso la posta
elettronica.
L’indirizzo è:
[email protected]
­12
N. 5 maggio 2009
Notizie in breve dalla Svizzera

Cioccolato. Il cioccolato non conosce
crisi. Nel 2008 le 18 aziende svizzere produttrici di cioccolato (ChocoSuisse) hanno
superato i record di vendita per la quinta
volta consecutiva, con una cifra d’affari di
1,8 miliardi di franchi, in progressione del
9,3% in un anno. Sono state vendute circa 185’000 tonnellate di cioccolato l’anno
scorso.

Ghiacciai. I ghiacciai alpini non si ritraggono soltanto in lunghezza, ma anche
in spessore. In Svizzera il ghiaccio si è
particolarmente ridotto di 1,3 metri al Silvretta (GR) e di 1,7 metri al Gries (VS) nel
2007.

Hockey. I Zurigo Lions hanno vinto la
Champions League di hockey di fronte ai
Russi del Metallurg Magnitogorsk. Dopo
un percorso esemplare, gli Zurighesi sono perfino riusciti a battere i Finlandesi
dell’Espoo Blues.

Banche. Mentre si scatena la polemica
per il versamento di 2 miliardi di bonus, l’UBS
annuncia una perdita di 20 miliardi di franchi
nel 2008, di cui 8,1 nel solo quarto trimestre. Le uscite nette di capitale sono state
di 85,8 miliardi nei tre ultimi mesi del 2008
e hanno raggiunto 226 miliardi lungo l’arco
dell’anno. Il Credit Suisse, dal canto suo, ha
perso 8,2 miliardi di franchi nel 2008.

Trasporti pubblici. Secondo l’Unione
sindacale svizzera (USS), il paese deve
trarre profitto dalla recessione per sviluppare i trasporti pubblici. Le capacità di
trasporto ferroviario e di agglomerazione
hanno raggiunto limiti fisiologici, cosa che
viene certamente confermata dai pendolari che li utilizzano ogni giorno. Tra i rimedi
proposti dall’USS figurano investimenti
pubblici di almeno cinque miliardi di franchi.

Disoccupazione parziale. La ministra
dell’economia Doris Leuthard ha anticipato
una delle domande dell’USS concernenti
l’aumento della durata della disoccupa-
zione parziale da 12 a 18 mesi. Questa
misura è entrata in vigore il 1. aprile.

Riconoscimento. Moritz Leuenberger
ha ricevuto lo “European Railway Award”
che ricompensa la sua politica ferroviaria
e in particolare il trasferimento del traffico
merci dalla strada alla ferrovia.

Albert Einstein. Albert Einstein è lo
Svizzero più celebre di tutti i tempi, secondo il sondaggio realizzato dalla „SonntagsZeitung“. Il premio Nobel per la fisica
naturalizzato in Svizzera nel 1901 è oggetto di un’esposizione permanente dal 2005
nel Museo storico di Berna.

Tangenziale ovest a Zurigo. Dopo 38
anni di attesa, il 4 maggio viene aperta
al traffico la nuova tangenziale ovest, che
permetterà di raggiungere la A1 e l’aereoporto di Kloten, senza dover attraversare
la città. I lavori erano iniziati nel 1996 ed
erano costati poco meno di 3 miliardi.

Il Davos vince il campionato. La
squadra grigionese di disco su ghiaccio
del Davos si è aggiudicata il titolo di campione svizzero per la 29ª volta. La vittoria
dei grigionesi sugli irriducibili avversari del
Kloten è stata piuttosto faticosa poiché si
è estesa a ben sette gare, alcune delle
quali vinte soltanto nei tempi supplementari. L’accesso a questa finale è stato molto
faticoso per i grigionesi, che sono riusciti
a superare il Lugano, pure nella settima
gara. Dal canto suo il Kloten ha battuto il
Friborgo.

Poco dumping salariale. Soltanto
l’8% delle ditte straniere che lavorano in
Svizzera, grazie alla libera circolazione
nell’ambito dell’UE, praticherebbero salari
inferiori a quelli svizzeri. Lo rende noto il
SECO, sulla base delle indicazioni fornite
dai cantoni e dalle commissioni di sorveglianza delle misure di accompagnamento.
Esperienza Svizzera
Idee per un’estate in Svizzera
L’estate in Svizzera: il termine evoca paesaggi suntuosi e variegati, panorami montagnosi
affascinanti, laghi trasparenti che invitano alla pratica degli sport nautici e innumerevoli
possibilità di organizzare il tempo libero.
Attivi per strada
La Svizzera è un paradiso naturale per gente attiva
e SvizzeraMobile è il pianificatore di itinerari ideali
per le più belle escursioni. SvizzeraMobile vi propone i migliori circuiti per “mountainbike”, per passeggiate, per “skater”, bicicletta e canoa. Attraversano
tutte le regioni del paese e sono adatte a tutti i gusti
e a tutti i livelli. Su www.MySwitzerland.com/aso (
rubrica SvizzeraMobile) troverete tutti gli itinerari
collegati con i trasporti pubblici, le mete di singole
tappe, le curiosità, gli alberghi e i servizi più utili.
Swiss Trails rende la rete di percorsi di SvizzeraMobile facilmente utilizzabile. Oltre 500 possibilità di
alloggio di varie categorie possono essere riservate via Swiss Trails e sono tutte collegate fra di loro
per mezzo di trasporti quotidiani e individuali dei
bagagli. Inoltre si può per esempio noleggiare una
bicicletta in qualsiasi luogo di tappa, anche se non
c’è nessuna stazione di noleggio nelle vicinanze.
Swiss Trails trasporta le biciclette nel luogo da voi
desiderato
Scoprire i parchi naturali e il patrimonio mondiale dell’Unesco
È un fatto noto al di là delle frontiere nazionali: la
Svizzera possiede un celebre parco nazionale in
altitudine, in Engadina. Ma sapete che quasi ogni
regione conta almeno un parco naturale? Anche qui
la fauna e la flora possono svilupparsi in modo naturale, senza interventi umani. E ognuno di questi
parchi sorprende per le sue particolarità: tracce di
milioni di anni fa, piante rare o vedute mozzafiato.
I nuovi viaggi nella “natura” permettono agli ospiti di vivere attività che rispondono ai loro bisogni,
nonché di godere di esperienze gastronomiche di
prim’ordine. Ma durante questi viaggi essi potranno soprattutto vivere la natura in maniera attiva,
visitare i parchi e i siti classificati nel patrimonio
mondiale dell’Unesco ed informarsi sulle caratteristiche della natura.
I più begli itinerari panoramici svizzeri
Il culmine di ogni viaggio attraverso la Svizzera
è un’escursione in uno dei meravigliosi e celebri
itinerari panoramici. Approfittate della vista dalla
finestra panoramica di un treno, dal ponte di un
batello o da un’autopostale e scoprite le bellezze
naturali della Svizzera in modo da conservarne un
bellissimo ricordo. Viaggiate con il Glacier Express
da San Moritz a Zermatt e apprezzate i fantastici
paesaggi a bordo delle nuove carozze panoramiche. Oppure scoprite le bellezze della Svizzera
centrale, dell’Oberland bernese e della regione del
Lemano in occasione di un viaggio con la Golden
Pass Line. Troverete più ampie informazioni su
www.MySwitzerland.com/aso.
Alberghi tipicamente svizzeri
Il servizio un po’ più personalizzato, l’atmosfera
autentica, la gastronomia sempre sorprendente: il
tutto “tipicamente svizzero” non è una vaga promessa, ma la distinzione di una tradizione alberghiera particolarmente svizzera. Qui l’ospite non
viene semplicemente alloggiato in un ambiente
originale svizzero. Qui approfitta anche dei migliori consigli diretti per le escursioni. Che si tratti di
una romantica capanna alpina, di un affascinante
alberghetto o di un hotel di lusso: qui vi troverete
sicuramente al settimo cielo.
Il loro carattere unico sta nella diversità: troverete
questi “alberghi tipicamente svizzeri” sparsi in tutto
il paese. Tutti diversi gli uni dagli altri, ma tutti improntati al carattere della rispettiva regione. I nostri
alberghi sono sempre situati nei posti migliori e la
loro personalità è altrettanto variegata dell’intero
paese.
di Meiringen, passando dal Vacherin friburghese.
Le cantine sono rifornite delle migliori produzioni
regionali: l’allettante Petite Arvine vallesana, lo stuzzicante Saint Saphorin vodese o il più complesso
Pinot Noir dei Grigioni.
Concorso
Vivete un momento di Svizzera autentica e vincete
una settimana di vacanze in uno degli alberghi tipicamente svizzeri. Volete saperne di più? Appuntamento su www.MySwitzerland.com/aso
Delizie della regione
Autentica quanto gli edifici: la loro cucina. Infatti,
sulla tavola si ritrova quanto offre il paese. E naturalmente ciò che è più tipico della regione: dallo
sminuzzato di vitello alla zurighese, alla meringa
Suggerimenti di Svizzera Turismo: sul sito www.MySwitzerland.com/aso troverete l’offerta forfetaria del mese, nonché
l’iscrizione per «Rete Svizzera». Iscrivendovi entro il 31 luglio 2009, parteciperete automaticamente al sorteggio per tentare di
vincere un week-end in uno degli “alberghi tipicamente svizzeri”. Troverete altre informazioni interessanti e offerte attraenti di
Svizzera Turismo nella nostra Newsletter. Abbonatevi su www.MySwitzerland.com/aso
Accordo di partenariato fra Svizzera Turismo e l’Organizzazione
degli Svizzeri all’estero (OSE)
Auslandschweizer-Organisation
Organisation des Suisses de l’étranger
Organizzazione degli Svizzeri all’estero
Organisaziun dals Svizzers
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Proteste per l`incontro con il presidente iraniano