associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola
ADERENTE ALLA CIDA CONFEDERAZIONE ITALIANA DIRIGENTI D'AZIENDA
ADERENTE ALL’ESHA EUROPEAN SCHOOL HEADS ASSOCIATION
NOTIZIARIO DELLA STRUTTURA REGIONALE DEL PIEMONTE
Anno VI, n. 63 (16 Novembre 2008)
Sommario
La scuola dei diversamente abili: panorama degli obblighi normativi per la gestione in
sicurezza degli allievi “diversamente abili” presenti nelle scuole
La previdenza nella scuola: seminario informativo e di consulenza
Consulenza previdenziale per i soci ANP
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LA SCUOLA DEI DIVERSAMENTE ABILI
Panorama degli obblighi normativi per la gestione in sicurezza degli allievi “diversamente
abili” presenti nelle scuole
Pubblichiamo un contributo dell'Ing. Paolo Pieri, relatore al recente seminario organizzato da
Anp regionale sul tema della “Sicurezza delle scuole” quale prevista dal D.Lgs. 81/2008.
Nelle scuole italiane sta progressivamente aumentando la presenza degli studenti “diversamente
abili”, altrimenti noti come “portatori di handicap”.
Questa situazione è probabilmente ignorata sia da quei “non addetti al settore” che non hanno alcun
rapporto con il mondo della scuola, e sia da quei “non addetti al settore” che vivono
quotidianamente la scuola solo attraverso i propri figli che la frequentano.
In particolare, l’ultima categoria di non addetti, quella dei genitori, pur essendo magari al corrente
che nella classe del figlio sono presenti uno o due allievi diversamente abili, non è solita
preoccuparsi di quanto la presenza di tali allievi possa incidere sull’organizzazione ordinaria e
straordinaria dell’attività scolastica; i genitori sono semmai più occupati a nascondere o a
sopportare il loro consapevole rimorso di aver delegato al mondo della scuola non solo la funzione
di istruire i propri figli, ma anche quella di educarli e addirittura di “parcheggiarli” durante l’orario
di lavoro.
Viceversa gli addetti al settore vivono in modo consapevole e responsabile la presenza degli allievi
diversamente abili nella scuola e non li considerano certo un pacco da depositare temporaneamente
a scuola. Gli stessi allievi “abili” vivono in modo molto naturale la loro quotidianità scolastica
insieme ai compagni di classe diversamente abili, molto più di quanto farebbero i loro genitori.
Quindi ancora una volta la scuola riesce a rispondere positivamente ad un mandato socialmente
utile: integrare l’individuo diversamente abile nella società.
Ma la scuola dimostra, in questo modo, di aver vinto solo una battaglia nella lotta contro la
discriminazione sociale. Infatti la presenza sempre più diffusa di allievi diversamente abili sta
accentuando la necessità di giungere ad una sostanziale revisione dell’ambiente di lavoro scolastico
sia dal punto di vista strutturale ed impiantistico che procedurale e gestionale.
Se si considera poi che l’ambiente di lavoro scolastico è già da anni soggetto a profondi
adeguamenti strutturali ed impiantistici, dovuti all’applicazione della normativa antincendio e più in
generale della normativa sulla sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro, si può ben
comprendere che la situazione appare alquanto complessa e sempre più confusa.
La confusione è causata soprattutto dal fatto che nell’azienda scuola sono presenti due parti attrici
della sicurezza ben distinte, ciascuna con specifiche responsabilità: l’ente proprietario dell’edificio
scolastico (il Comune per le scuole dell’infanzia, primarie e medie inferiori, e la Provincia per le
scuole secondarie superiori) e il dirigente scolastico nella sua qualità di datore di lavoro; come
chiarisce la Legge 265/99 all’art.15, l’Ente proprietario deve effettuare gli adeguamenti strutturaliedili ed impiantistici mentre il dirigente scolastico deve preoccuparsi di attivare la gestione della
sicurezza, formando il Servizio di Prevenzione e di Protezione, effettuando la valutazione dei rischi
e predisponendo il piano di emergenza.
I due attori non possono però occuparsi della propria parte di responsabilità in modo del tutto
autonomo: ciascuno rimane infatti collegato all’opera dell’altro. In altri termini, il dirigente
scolastico dopo aver individuato e valutato i rischi presenti nella propria scuola, deve segnalarli
all’Ente proprietario; parimenti l’Ente proprietario deve effettuare una programmazione triennale
annualizzata degli interventi di adeguamento e di miglioria e comunicarla al dirigente scolastico.
Ma non basta: il dirigente scolastico deve comunque attivare immediate misure gestionali e
procedure comportamentali atte a contenere e ridurre il rischio o, nel caso estremo, a eluderlo
totalmente mediante il divieto di accesso al luogo di lavoro pericoloso.
Il dirigente scolastico, pertanto, ha il dovere di garantire la salute e la sicurezza sia ai
lavoratori/utenti “abili” sia a quelli “diversamente abili”, con o senza il contributo dell’Ente
proprietario.
L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha preso una chiara posizione
sull’argomento in questione1, sostenendo che “un luogo di lavoro che è accessibile e sicuro per i
disabili è a maggior ragione più sicuro e più accessibile per tutti i dipendenti, clienti e visitatori”.
Le persone diversamente abili devono godere, quindi, di un trattamento equo non solo nella società
ma anche negli ambienti di lavoro, soprattutto in quelli pubblici, come le scuole.
La lotta alla discriminazione è infatti affrontata in modo unanime sia dalla legislazione sulla parità
di trattamento, che da quella sulla salute e la sicurezza degli ambienti di lavoro.
In tempi meno recenti era il lavoratore (o l’utente) che doveva adeguarsi all’ambiente di lavoro (o
all’ambiente aperto al pubblico). Oggi, invece, è l’ambiente (di lavoro o pubblico) che deve essere
adeguato all’uomo.
In questa direzione si muove l’“ergonomia”, scienza che applica le conclusioni raggiunte sull’essere
umano da altre scienze (biologia e medicina, anatomia e fisiologia, antropometria e biomeccanica,
psicologia e sociologia, ecc.) alla progettazione di oggetti, sistemi ed ambienti destinati all’uso da
parte di persone, e, in ambito lavorativo, si occupa di “concepire il lavoro adattandolo all’uomo”2.
Il datore di lavoro deve a maggior ragione proteggere le categorie particolarmente esposte ai
pericoli che riguardano l’ambiente di lavoro. Ciò significa che egli deve organizzare il lavoro
tenendo conto, se necessario, di eventuali lavoratori, utenti e visitatori portatori di handicap; così le
porte, le vie di circolazione, le scale, le docce, i lavatoi, i gabinetti e i posti di lavoro utilizzati
oppure occupati direttamente da persone diversamente abili, devono risultare accessibili ed
ergonomici.
Ma come può il dirigente scolastico risolvere un problema così complesso?
Come può l’Ente proprietario adeguare gli ambienti di lavoro scolastici abbattendo le “barriere
architettoniche”, se già incontra una difficoltà estrema nell’opera di adeguamento dell’ambiente di
lavoro fruito dalle persone abili?
Il dirigente scolastico e l’Ente proprietario, innanzi tutto, devono farlo in quanto obbligati dalla
normativa vigente:
1. Legge 9/1/89 n.13 - Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati.
2. Decreto attuativo della Legge 13/89: D.M. 14/6/1989 n.236 - Prescrizioni tecniche
necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di
edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e
dell'eliminazione delle barriere architettoniche.
1
2
FACTS n°53 – http://agency.osha.eu.int
Bruno Maggi, Lavoro organizzato e salute.
3. D.P.R. 24 luglio 1996, n.503 - Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.
Il D.P.R. n.503/96, titolo V, art.23, analizza in modo particolare l’edilizia scolastica prescrivendo
che:
1. Gli edifici delle istituzioni prescolastiche, scolastiche, comprese le università e delle altre
istituzioni di interesse sociale nel settore della scuola devono assicurare la loro
utilizzazione anche da parte di studenti non deambulanti o con difficoltà di
deambulazione.
2. Le strutture interne devono avere le caratteristiche di cui agli articoli 73, 154, e 175, le
strutture esterne quelle di cui all'art. 106.
3. L'arredamento, i sussidi didattici e le attrezzature necessarie per assicurare lo svolgimento
delle attività didattiche devono avere caratteristiche particolari per ogni caso di
invalidità (banchi, sedie, macchine da scrivere, materiale Braille, spogliatoi, ecc.).
4. Nel caso di edifici scolastici a più piani senza ascensore, la classe frequentata da un
alunno non deambulante deve essere situata in un'aula al pianterreno raggiungibile
mediante un percorso continuo orizzontale o raccordato con rampe.
Se poi si vuole considerare il problema della gestione della sicurezza nelle situazioni di emergenza,
diventa interessante la rilettura applicativa delle soprascritte norme che ha fatto il Ministero
dell’Interno (leggasi “Vigili del Fuoco”), producendo le circolari e note informative seguenti:

Circolare n. 4 del 1 marzo 2002 - Linee guida per la valutazione della sicurezza
antincendio nei luoghi di lavoro ove siano (o possano essere) presenti persone
disabili.

Il soccorso alle persone disabili: indicazioni per la gestione dell’emergenza –
Opuscolo informativo redatto dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso
Pubblico e della Difesa Civile – febbraio 2004.

Circolare n°880 del 18 agosto 2006 – La sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro
ove siano presenti persone disabili: strumento di verifica e di controllo (check list).
In particolare, l’opuscolo informativo redatto dal Gruppo di lavoro “Sicurezza delle persone
disabili” dei Vigili del fuoco individua quelle categorie di disabilità in cui è più comune imbattersi,
ovvero:
 disabilità motorie
 disabilità sensoriali
 disabilità cognitive
e segnala, inoltre, la necessità di ricordare che una persona non identificabile come disabile in
condizioni ambientali normali, se coinvolta in una situazione di crisi potrebbe non essere in grado di
rispondere correttamente, adottando, di fatto, comportamenti tali da configurarsi come condizioni
transitorie di disabilità.
Il soccorritore deve quindi essere in grado di comprendere i bisogni della persona da aiutare, anche
in funzione del tipo di disabilità che questa presenta e deve saper comunicare un primo e
rassicurante messaggio in cui siano specificate le azioni basilari da intraprendere per garantire un
allontanamento celere e sicuro dalla fonte di pericolo.
L’opuscolo informativo descrive gli elementi che possono determinare le criticità in questa fase:
• le barriere architettoniche presenti nella struttura edilizia (scale, gradini, passaggi stretti,
barriere percettive, ecc.), che limitano o annullano la possibilità di raggiungere un luogo
sicuro in modo autonomo;
3
4
5
6
punti 4.1.10., 4.1.11. e 8.1.10., 8.1.11. del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.
punti 4.1 e 8.1 del decreto del Ministro dei lavori pubblici del 14 giugno 1989, n. 236.
punto 4.3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.
punti 4.2.3 e 8.2.3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.
•
la mancanza di conoscenze appropriate da parte dei soccorritori e degli addetti alle
operazioni di evacuazione, sulle modalità di percezione, orientamento e fruizione degli spazi
da parte di questo tipo di persone.
La Check list elaborata dai Vigili del Fuoco rappresenta un utile strumento operativo finalizzato ad
individuare gli elementi significativi per la sicurezza di tutte le persone (ed in particolare di quelle
con disabilità) nei luoghi di lavoro, contribuendo a far emergere le condizioni di criticità alle quali
contrapporre concrete soluzioni tecniche e gestionali: in essa viene considerata la sequenza delle
azioni che dovrebbero essere svolte da ciascun individuo coinvolto in una situazione di emergenza,
dal momento in cui viene percepito l’allarme fino al raggiungimento del luogo sicuro.
Domande e soluzioni possibili interessano le seguenti voci:
A. Percezione dell’allarme
B. Orientamento durante l’esodo
C. Mobilità negli spazi interni
C.1. Porte dei locali di lavoro
C.2. Porte installate lungo le vie di uscita ed in corrispondenza delle uscite di sicurezza
C.3. Percorsi orizzontali interni
C.4. Percorsi verticali interni
C.5. Spazio calmo
D. Mobilità negli spazi esterni
Proviamo, in conclusione, a fare un po’ di ordine.
Il dirigente scolastico potrebbe, in prima istanza, compilare insieme al proprio Servizio di
Prevenzione e di Protezione, la Check list dei Vigili del Fuoco, per individuare le necessità di
adeguamento dell’edificio scolastico, sia dal punto di vista procedurale e gestionale, come sua
competenza, che da quello strutturale-impiantistico, da segnalare immediatamente all’Ente
proprietario.
L’Ente proprietario dovrebbe analizzare gli esiti di tale indagine con un occhio “più tecnico” di
quello del dirigente scolastico, e successivamente programmare gli interventi di adeguamento, e
inviare al dirigente scolastico, nell’immediato, una relazione che illustri la situazione contingente
dell’edificio scolastico al riguardo della possibilità di ospitare persone diversamente abili.
La fase ancora successiva appare irrimediabilmente la più delicata: il dirigente scolastico dovrà
valutare attentamente la presenza all’interno della propria scuola delle risorse umane con le quali
sopperire alle carenze strutturali e impiantistiche contingenti e, dopo aver predisposto adeguate
procedure, istruire il personale e farlo esercitare periodicamente.
Del resto è doveroso ricordare che l’adeguamento strutturale e impiantistico dell’edificio scolastico
può essere irrimediabilmente inficiato dalla carenza informativa, procedurale e comportamentale
del personale scolastico.
Risulta pertanto fondamentale curare attentamente le procedure e le esercitazioni riferite al sostegno
e all’accompagnamento dei diversamente abili, sia nelle situazioni ordinarie che in quelle
straordinarie costituite dall’emergenza.
Il dirigente scolastico deve pertanto analizzare con la lente di ingrandimento:
le caratteristiche degli allievi diversamente abili presenti nella sua scuola;
le esigenze didattiche degli allievi diversamente abili: i locali che devono frequentare e le relative
problematiche di accompagnamento;
le reali possibilità recettive dell’edificio scolastico, da comunicare alla commissione interna per la
formazione delle classi e all’ufficio scolastico provinciale;
il numero e la tipologia di docenti di sostegno e il relativo orario;
il numero di accompagnatori necessario a coprire l’intero orario scolastico dell’allievo diversamente
abile nei casi di emergenza;
l’adeguamento del piano di emergenza e delle esercitazioni periodiche in funzione della presenza
degli allievi diversamente abili;
la necessità di individuare gli “spazi calmi” o ”luoghi sicuri” ove accompagnare immediatamente i
diversamente abili in caso di emergenza;
la possibilità di dotare il personale di ausili che possano agevolare l’accompagnamento sia nelle
situazioni ordinarie che in quelle di emergenza;
la necessità di adeguare la segnaletica7 e le procedure comportamentali in funzione della presenza
degli allievi diversamente abili;
la formazione del personale dedicato al sostegno e all’accompagnamento.
Ma tutto questo, sia ben chiaro, il dirigente scolastico non lo deve fare da solo. La consultazione
con i lavoratori ed i loro rappresentanti sulla salute e la sicurezza costituisce anche in questo caso
un fattore essenziale per la prevenzione effettiva dei rischi ai quali possono essere esposte le
persone diversamente abili. Per lo stesso motivo è auspicabile il coinvolgimento delle persone
disabili e/o delle loro famiglie nel processo volto a garantire una <<sistemazione ragionevole>>
nell’ambiente di lavoro.
Paolo Pieri
_________________________
LA SICUREZZA DELLE SCUOLE (D.LGS. 81/2008)
Comunicato
I soci Anp partecipanti al Seminario sulla sicurezza delle scuole e che intendono porre quesiti alla
relatrice Patrizia Ferrero possono scriverle al seguente indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
___________________
LA PREVIDENZA NELLA SCUOLA
Seminario informativo e di consulenza
Ancora un'attività di aggiornamento fornita da Anp regionale su temi di rilievo che toccano tutti i
dipendenti della scuola: il sistema pensionistico, le novità previdenziali dal 2008 e quelle
all’orizzonte, il trattamento di fine servizio (TFS) e fine rapporto (TFR), la riforma del TFR e la
previdenza complementare.
A trattare di queste tematiche è stato chiamato un noto esperto del settore, Giuliano Coan, nostro
consulente previdenziale.
Obiettivi
Il seminario mira a far acquisire conoscenze teoriche ed abilità pratiche relative alla copertura
previdenziale nella sua globalità, tenendo conto della continua evoluzione e delle recenti e
prossime novità legislative di settore.
In particolare, intende fornire una conoscenza del trattamento pensionistico, del TFS, della nuova
disciplina della previdenza complementare e del TFR.
Destinatari
Destinatario è indistintamente tutto il personale della scuola (dirigenti, docenti, ATA) che intende
acquisire competenze, approfondire ed analizzare i propri diritti previdenziali, comprenderne
caratteristiche, opportunità, limiti.
Programma e contenuti
Saranno illustrate analiticamente le novità conseguenti alle recenti normative di riforma del sistema
pensionistico, in particolare le disposizioni inerenti ai fondi pensione complementari, facendo il
confronto fra la precedente e l'odierna disciplina previdenziale
Prima sessione: la pensione
 L’attuale stato della normativa previdenziale
• La riforma del welfare-legge 247/07: cosa cambia dal 1°gennaio 2008
• Che cosa succederà alla tua pensione
• Il riscatto della laurea: le nuove regole e i vantaggi
7
Per esempio, il contrasto dei colori aiuta la mobilità
• La pensione del personale della scuola: quando e quanto
• Valutazione e calcoli in vista della quiescenza: scelta consigliata
• La posizione assicurativa individuale e la contribuzione obbligatoria e figurativa
• Ricongiunzioni e i riscatti ai fini pensionistici: calcolo e convenienza
• Altre importanti novità previdenziali e quelle all’orizzonte
Seconda sessione: il TFS ed il TFR
 La convenienza del TFS e del TFR – modalità di calcolo
• Il passaggio dal TFS al TFR (Il calcolo del montante e del maturando)
• I riscatti ai fini del TFS e del TFR
• Verifica e consulenza sulla ricostruzione previdenziale personalizzata
Terza sessione: la previdenza complementare

Il TFR e Previdenza Complementare: una scelta consapevole
• Il Fondo Scuola Espero: luci ed ombre.
• Quando conviene aderire: fattori soggettivi ed oggettivi da considerare prima della scelta.
Consigli pratici e guida all’adesione
Sede e data del seminario
ITC “Luxemburg”, C.so Caio Plinio 6 Torino, 16 dicembre 2008, ore 15.00-18.00
Profilo del relatore
Giuliano Coan, esperto in materie previdenziali, già consulente e docente di un Istituto di
Previdenza, relatore dei corsi Ebit/Ceida-Roma e Italiascuola/Dirscuola-Roma, autore di studi e
pubblicazioni settoriali.
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BLOG E FORUM DELLA SEZIONE REGIONALE ANP
Per decisione del Direttivo regionale è stato attivato un blog nel sito della sezione regionale ANP
del Piemonte. Esso è ospitato nel sito www.anppiemonte.it e si aggiunge così al forum operante da
oltre un anno sul sito che ha raccolto centinaia di quesiti sul temi più vari di gestione delle istituzioni scolastiche cui si è sempre risposto con puntualità e competenza. Per partecipare a quest’ultimo
occorre inviare una mail a: [email protected] Quesiti e relative risposte o commenti sono
pubblicati settimanalmente nell’apposita pagina del sito stesso. Ogni dato comunicato viene trattato
ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 196/2003.
Siamo lieti di ospitare anche sul blog le vostre osservazioni, commenti ecc. su temi di interesse comune. L’unica regola per parteciparvi è la correttezza sostanziale e formale. Buona navigazione!
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CONSULENZA PREVIDENZIALE PER I SOCI ANP
Per corrispondere a esigenze sempre più sentite dai colleghi, il Direttivo Regionale Anp ha
deliberato di destinare ai propri iscritti (dirigenti, docenti e DSGA) una consulenza previdenziale
gratuita fornita da Giuliano COAN, esperto previdenziale, già docente e consulente di un Istituto di
Previdenza, relatore dei corsi Dirscuola/Italia Scuola e Ceida-Roma, autore di studi e pubblicazioni
settoriali.
Il susseguirsi delle riforme legislative in materia di stato giuridico e previdenziale, dei Dirigenti
Scolastici e delle Alte Professionalità docenti e personale ATA della scuola nonché il
decentramento delle competenze, impongono una sempre maggiore attenzione sulla trattazione
delle pratiche previdenziali. Attenzione necessaria anche in considerazione dell’individuale e
variegata storia professionale di ciascun lavoratore.
Le Istituzioni scolastiche svolgono un ruolo importante e delicato poiché predispongono i progetti
alla base della conseguente erogazione delle prestazioni previdenziali.
Per ciascun progetto l’Istituto Previdenziale determina la prestazione corrispondente. La
determinazione deve essere controllata e va accettata dopo un puntuale riscontro dei dati elaborati
ed un’attenta analisi giuridico/economica di convenienza sull’utilità dei provvedimenti a titolo
oneroso.
Talvolta è necessaria un’azione legale per vedere riconosciuti i propri diritti. Il tutto ha una valenza
fondamentale e rilevante che può condizionare anche la qualità e la serenità di vita della persona e
della sua famiglia.
La consulenza previdenziale, nello spirito di irrinunciabili esigenze solidaristiche, viene incontro
alla necessità di offrire a ciascuno un servizio di conoscenza, controllo e verifica, con la garanzia di
professionalità e riservatezza. La consulenza - da effettuarsi in presenza, per un confronto
immediato con la persona interessata – sarà indipendente e neutrale, ossia effettuata mantenendo un
punto di vista tecnico-normativo ed economico che consenta al singolo lavoratore di:
• analizzare, approfondire e controllare in modo oggettivo la propria situazione previdenziale
e le prestazioni Inpdap (Pensione, Tfs, Tfr, Attività Creditizia e Sociale)
• ricostruire e disciplinare la posizione assicurativa
• valutare la convenienza del riscatto e della ricongiunzione di periodi e/o servizi
• totalizzare gli eventuali spezzoni contributivi per la liquidazione di un’unica pensione
• scegliere liberamente e consapevolmente, senza influenze o condizionamenti di parte, l’adesione alla previdenza complementare (Fondo Espero) ed ogni altra forma di previdenza integrativa
Le tematiche sulle quali il consulente offrirà le proprie competenze sono le seguenti:
• Le novità previdenziali di recente approvazione e quelle all’orizzonte
• La pensione nella scuola: quando e quanto
• La riforma del Welfare-legge 247/07: che cosa cambia dal 1° gennaio 2008
• Previsioni e calcoli per la pensione e per il trattamento di fine servizio
• Valutazione e calcoli in vista della quiescenza: scelta consigliata
• Verifica e controllo della liquidazione della buonuscita e della pensione
• Controllo del trattamento pensionistico più favorevole su anzianità contributiva di oltre 40 anni
• Ricostruzione ed accertamento della posizione previdenziale
• La convenienza delle ricongiunzioni contributive Inps/Altre Casse/Inpdap e viceversa
• I riscatti ai fini della pensione: calcolo e convenienza
• L’utilità del riscatto della laurea: tutte le nuove regole dal 1° gennaio 2008
• La totalizzazione della contribuzione di servizi nazionali ed esteri
• TFS (buonuscita) /TFR: il calcolo del maturato e maturando per gli optanti
• I riscatti ai fini del TFS e del TFR: calcolo e convenienza
• Le prestazioni creditizie e Sociali Inpdap per i dipendenti e i pensionati della scuola
• Calcolo preventivo dell’importo di pensione secondo il sistema pubblico Inpdap e Inps
• Le opportunità offerte dalla previdenza complementare: vantaggi e svantaggi
• Il Fondo Scuola Espero: quando conviene aderire
• Fattori soggettivi ed oggettivi da considerare prima dell’adesione
• Analisi e valutazioni ad personam di ogni altro eventuale aspetto di carattere giuridico/ economico/previdenziale e dei casi più complessi e delicati
La consulenza avverrà nella sede dell’ITC “R. Luxemburg”, C.so Caio Plinio 6 TORINO (fronte
stazione Lingotto) secondo un calendario reso pubblico nel presente “Notiziario”.
Le richieste di consulenza vanno inviate al collega Carlo COLOMBANO, tel. 389.27.22.366, e-mail
[email protected] - La consulenza avverrà a seguito di compilazione di apposita griglia da
richiedere al collega stesso.
Il prossimo incontro avverrà nei giorni 17 dicembre ore 14.30-18.30 e 18 dicembre ore
9.30-13.30.
CONSULENZA LEGALE E AMMINISTRATIVA
Prendi nota dei prossimi appuntamenti per la consueta consulenza gratuita ai soci da parte del
legale dell’ANP Avv. Giuseppe PENNISI: 20/11 e 2/12/2008. Gli incontri avverranno nella sede
del Liceo Classico M. D’Azeglio, Via Parini 8 - TORINO. Prenota un appuntamento con lui
tramite il collega Carlo COLOMBANO (tel. 389.27.22.366; e-mail: [email protected]).
In sede congressuale regionale è stato deciso di offrire a tutti gli associati della Regione una
consulenza di carattere amministrativo e sindacale da parte di alcuni colleghi, ai quali tutti
(dirigenti scolastici e alte professionalità) potranno rivolgersi per sottoporre i rispettivi problemi e
ottenerne pareri e suggerimenti basati sulla conoscenza delle norme e sulla propria esperienza.
Riteniamo di fornire così a tutti gli associati un supporto tecnico al loro operare quotidiano. Qui di
seguito l’elenco dei colleghi cui far riferimento:
Davide Babboni, tel. 011/311.17.45, 331.74.61.642, e-mail [email protected]
Stefania Barsottini, tel. 011/562.83.94-95, 331.34.83.645, e-mail [email protected]
Giulia Colla, tel. 0172/478444, e-mail [email protected]
Carlo Colombano, tel. 331.34.83.342, 389.27.22.366, e-mail [email protected]
Paolo Cortese, tel. 320.42.07.914, e-mail [email protected]
Tommaso De Luca, tel. 011/3853807, 338.79.16.291, e-mail [email protected]
Patrizia Ferrero, e-mail: 335.64.61.764, [email protected]
Roberto Gandini, tel. 339.89.56.571, e-mail [email protected]
Mario Perrini, tel. 340.77.00.603, 331.74.08.128
Andrea Piazza, tel. 320.08.41.471, e-mail [email protected]
Giovanna Taverna, tel. 0161257222, 380.51.73.985, e-mail [email protected]
Sede ANP – Struttura regionale del Piemonte: c/o L.S. “Galileo Ferraris”, C.so Montevecchio 67 - 10128 TORINO
Tel. 389.27.22.366; e-mail: [email protected]
Il presente Notiziario viene inviato via e-mail a tutti i Dirigenti Scolastici della Regione Piemonte e a chi lo richieda
Da esporre all'albo sindacale della scuola ai sensi delle norme vigenti
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