PAESE: AUSTRALIA I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento I.A. Quadro degli indici economici, demografici e sociali Paese ricco di risorse naturali e caratterizzato da un elevato dinamismo economico, da quasi venti anni l’Australia registra tassi di crescita economica sopra la media delle economie avanzate. Secondo i dati del FMI, l’Australia si colloca al 14° posto fra i Paesi più avanzati per dimensione del PIL nominale (subito dopo Messico e prima della Corea del Sud) e al 15° posto in base al PIL pro-capite (dopo il Belgio e prima della Francia). Analogamente a quanto accade nella maggior parte dei Paesi sviluppati, il settore terziario genera la percentuale più rilevante del PIL con il 72,8%, seguito dal settore manifatturiero (11,1%), dall’edilizia (7,5%), dalle miniere (5,3%) e dall’agricoltura (3,2%). A partire dagli anni 80, l’Australia ha adottato significative riforme strutturali (abbattimento del regime tariffario, sviluppo del settore finanziario, flessibilità del mercato del lavoro, privatizzazioni e liberalizzazioni dei monopoli pubblici, riduzione delle imposte sul reddito) che hanno trasformato la sua economia da protetta e poco competitiva ad aperta e votata all’export. Nonostante la rilevanza del settore delle “commodities” minerali ed agricole (che rimangono la principale fonte dell’export australiano), l’Australia si presenta oggi come un’economia moderna e sofisticata, dominata dal comparto dei servizi. La solidità dell’economia australiana e’ stata confermata dal limitato impatto generato della crisi economica globale. Contrariamente alle principali economie avanzate, l’Australia ha mantenuto un tasso di crescita economica di segno positivo durante il corso della crisi, senza mai entrare in recessione. Il limitato impatto della crisi economica globale sull’Australia si motiva con: - la condizione virtuosa delle finanze pubbliche, che ha consentito un ampio spazio di manovra per l’adozione di politiche fiscali e monetarie espansive (l’Australia ha adottato il sesto pacchetto di stimolo fiscale più grande fra i Paesi G20); - la solidità di partenza del settore finanziario domestico, in virtù del quale il sistema bancario australiano ha mantenuto “ratings” stabili ed elevati per tutto il corso della crisi; - la sostanziale tenuta della domanda globale di materie prime (seppur in diminuzione rispetto al periodo pre-crisi, i prezzi delle principali “commodities” esportiate dall’Australia si sono mantenuti superiori ai loro valori storici); - la robustezza della crescita dei partner commerciali dell’area del Sud est asiatico. Le turbolenze finanziarie hanno, tuttavia, spinto il Governo australiano ad intraprendere misure straordinarie di stimolo fiscale. Fra settembre ed ottobre 2008, il Governo ha adottato due piani Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 1 anti-crisi mirati rispettivamente alla salvaguardia dei risparmiatori, con la garanzia governativa di tutti i depositi bancari dei cittadini australiani inclusi quelli aperti all’estero, e al sostegno dell’economia, con lo stanziamento di ca. AUD 20 miliardi a favore delle infrastrutture e di ca. AUD 10,4 miliardi di dollari a favore dei ceti meno abbienti. L’aggravarsi della crisi internazionale ha spinto il Governo australiano a adottare, in febbraio, un pacchetto di stimolo fiscale denominato “Nation Building and Jobs Plan”, per un totale di AUD 42 miliardi. La politica fiscalmente espansiva del Governo australiano e’ stata confermata dalla manovra di bilancio 2009-10, la quale ha impegnato ca. AUD 22 miliardi per il settore infrastrutturale. Il Governo ha inoltre impegnato uno stanziamento iniziale di AUD 4,7 miliardi per il National Broadband Network, ovvero il Progetto per la creazione di una rete nazionale di banda larga basata sulla tecnologia della fibra ottica (costo complessivo di AUD 43 miliardi), e di AUD 3,5 miliardi per progetti nel settore dell’energia pulita. I.B. Previsioni a breve termine Le prospettive virtuose dell’economia australiana sono state confermate lo scorso 2 novembre, allorquando il Governo federale australiano ha reso pubblico il “Mid-Year Economic and Fiscal Outlook”, ovvero la revisione semestrale delle previsioni sui conti pubblici contenute nella manovra di bilancio (adottata a maggio 2009). Le nuove previsioni del Governo australiano prevedono una crescita dell’1,5% nell’anno fiscale 2009-10 (a maggio era stata prevista una contrazione dello 0,5%) e del 2,75% nel 2010-11. A partire dal 2011, i tassi di crescita dovrebbero superare il 3%. Il tasso di disoccupazione non dovrebbe superare il 6,75% (giugno 2010). Le maggiori entrate fiscali dovute alla migliorata congiuntura macro-economica determineranno una più rapida riduzione del deficit, mentre si prevede che il debito pubblico raggiungerà il suo picco nel 2013-14 attestandosi al 10% (ovvero ad un livello inferiore rispetto al 13,8% previsto a maggio). Il dato relativo al debito pubblico da’ senso della solidità dei fondamentali delle finanze pubbliche australiane se lo si confronta con il 93% stimato quale livello medio di debito dei Paesi dell’area OCSE nel 2014. A conferma della crescente fiducia sulle prospettive economiche del Paese, il 3 novembre scorso la Banca centrale australiana (RBA) ha deciso di alzare di un ulteriore quarto di punto il tasso di sconto. Si tratta del secondo rialzo dei tassi d’interesse nel giro di un mese (lo scorso ottobre la RBA era stata la prima Banca Centrale del G20 a rialzare i tassi). Il costo del denaro australiano e’ ora fissato al 3,5%, con un differenziale del 2,5% rispetto a quello della BCE (1%) e del 3,25% rispetto alla Federal Reserve (0,25%). Ulteriori correzioni al rialzo del tasso di sconto sono previste nei prossimi mesi. Il differenziale positivo dei tassi di interesse australiani, al pari della robustezza della ripresa economica australiana e dei primi segnali di ripresa dell’economia mondiale, ha contributo al relativo rafforzamento registrato negli ultimi mesi da parte della valuta australiana (dopo un calo di circa il 30% registrato a fine 2008 in corrispondenza con l’acuirsi della crisi finanziaria internazionale). Il tasso di cambio del dollaro australiano (che e’ la sesta valuta più scambiata al Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 2 mondo ed e’, per il peso delle “commodities” sull’export australiano, particolarmente soggetta ai mutamenti del ciclo economico) e’ attualmente fissato a circa 0,92 rispetto al dollaro USA ed a 0,62 rispetto all’Euro. Molti osservatori prevedono il raggiungimento della parità con il dollaro USA nel corso dei prossimi mesi. II. Analisi del mercato turistico II.A. Analisi del turismo outgoing - flussi turistici e principali destinazioni posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti principali destinazioni turistiche in Italia prospettive per il breve e medio periodo Nel corso dell’anno fiscale australiano 2008/2009, circa il 26.5% della popolazione australiana si è recato all’estero (per un totale di circa 5 milioni e 850.000 persone). L’Italia si riconferma anche quest’anno come una delle mete preferite dal turista australiano: nell’ambito delle destinazioni europee l’Italia si trova al secondo posto, superata soltanto dal Regno Unito; a livello delle destinazioni mondiali si colloca al quindicesimo posto. Secondo i dati pubblicati dall'Australia Bureau of Statistiche tra 2008 e 2009 risulta un decremento del -15% per le partenze verso l'Italia. La causa principale del suddetto calo è dovuto alla crisi finanziaria internazionale ed alla drastica caduta valutaria del dollaro australiano nei confronti dell’Euro a partire dall’ottobre del 2008 fino a febbraio del 2009. Tale periodo è di solito cruciale per le vendite verso l’Europa in quanto escono i nuovi cataloghi ed in congiunzione con le compagnie aeree si effettua un’intensa campagna promozionale chiamata‘Early Birds’. Il turista australiano che si reca in Italia sceglie, in media, come principali destinazioni Regioni quali il Lazio, la Toscana, il Veneto, la Lombaria, la Campania, la Liguria, la Sicilia e l’Umbria. II.B. Analisi della domanda - segmento socio-economico di appartenenza livello culturale fasce di età propensione al viaggio principali motivazioni di vacanza all’estero prodotti turistici preferiti (arte, mare, montagna, laghi, ecc.) fattori determinanti nella scelta delle destinazioni (prezzi, livello di organizzazione, conoscenza delle lingue, sicurezza, efficienza dei servizi, ecc.) tipo di alloggio preferito mesi preferiti per i viaggi fonti di informazione preferiti (cataloghi, siti web, stampa specializzata, ecc.) canali utilizzati (Agenzie di viaggio, Tour Operators, Internet, ecc.) Segmento socio-economico di appartenenza: medio-alto; Livello culturale: medio-alto; Fasce di età: 45 – 60 anni; Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 3 Propensione al viaggio: alta – nel corso dell’anno fiscale 2008/2009 nonostante la crisi mondiale il 26,50% di australiani si sono recati all’estero Principali motivazioni di vacanza all’estero: anno fiscale 2008/2009 – vacanza (50%), visite amici e parenti (23%) e affari (13.57%) Prodotti turistici preferiti: città d’arte, natura, enogastronomia e crociere Fattori determinanti nella scelta delle destinazioni: La straordinaria bellezza del paese, il patrimonio storico culturale, l’enogastromia Tipo di alloggio preferito: alberghi da 3 a 5 stelle Mesi preferiti per i viaggi: tutto l’anno con punte nei mesi di maggio, luglio settembre, ottobre Fonti di informazione preferiti: siti web, opuscoli, libri, inserti viaggio pubblicati da quotidiani/riviste e programmi televisivi dedicati ai viaggi, film, fonti storiche (letteratura – passaparola) Canali utilizzati: Agenzie di Viaggio, Online Tour Operators e Siti Internet. II.C. Analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione “Italia” Punti di forza Patrimonio artistico e culturale Enogastronomia Bellezze naturali Stile di vita Opportunità Notevoli dato l’alto interesse disponibilità economiche III. Punti di debolezza Basso rapporto qualità/prezzo Carenza voli diretti dall’Australia e le Rischi/Difficoltà Potenziali Incremento delle tariffe alberghiere dei servizi offerti dai tour operators e Obiettivi Obiettivi da perseguire ai fini dell’incremento dei flussi turistici verso l’Italia con riferimento a: - Prodotti turistici tradizionali – mantenimento/consolidamento competitività Prodotti turistici di nicchia Destagionalizzazione Promozione dell’Italia minore Promozione delle Regioni dell’Italia del Sud Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico Miglioramento dell’assistenza alle imprese italiane Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 4 Prodotti turistici tradizionali – mantenimento/consolidamento competitività Al fine di conseguire un costante monitoraggio dei servizi turistici offerti al grande pubblico, sono stati intrapresi e portati avanti stretti rapporti con gli operatori che si occupano del flusso turistico australiano in Italia. Sono state inoltre incrementate le attività di collaborazione con le Regioni al fine di organizzare workshop in Italia indirizzati a tour operator e agenti di viaggio. Tali attività risultano fondamentali per il continuo aggiornamento dei suddetti tour operator e agenti di viaggio, e produce come riscontro un notevole aumento della qualità dei servizi offerti al pubblico e un ampliamento della lista delle possibili destinazioni, il che si traduce in un aumento delle vendite. Infine, le presentazioni sull’Italia indirizzate ai banconisti producono nei venditori un aumento della conoscenza del prodotto da proporre al pubblico, e un conseguente miglioramento delle strategie di promozione e quindi delle vendite. Prodotti turistici di nicchia La partecipazione ai workshop in Italia permette agli operatori turistici di venire a conoscenza di nuove destinazioni e nuovi prodotti turistici, uscendo dagli itinerari più comuni. Questo consente di inserire nei cataloghi anche prodotti di nicchia, che risultano particolarmente graditi al mercato australiano e neozelandese. Destagionalizzazione I periodi di ferie per gli australiani sono distribuiti durante l’intero arco dell’anno, cosi’ come le vacanze scolastiche. Questo significa che non esiste un’alta stagione vera e propria: infatti gli australiani viaggiano durante l’intero arco dell’anno. Promozione dell’Italia minore La partecipazione a educational tour in Italia ha permesso ai giornalisti e agli agenti di viaggio che vi hanno preso parte di incrementare la conoscenza di mete turistiche che vadano oltre l’itinerario solito Milano – Roma – Venezia – Firenze – Napoli – Costiera Amalfitana e Cinque Terre Promozione delle Regioni dell’Italia del Sud L’organizzazione di educational tour per agenti di viaggio e tour operator ha incrementato la conscenza di nuove mete in particolare nell’Italia meridionale. Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico Gli Stati del Western Australia e del South Australia sono stati individuati come nuovo target delle operazioni promozionali finalizzate alla crescita della domanda per il turismo in Italia, in quanto, stando alle ricerche di mercato, offrono potenzialità di espansione superiore rispetto agli stati del Queensland, del Victoria e del New South Wales. Miglioramento dell’assistenza alle imprese italiane Al fine di rendere il contatto del turista con le imprese italiane il più diretto e proficuo possibile, sono stati realizzati e resi disponibili per i clienti elenchi ad hoc degli operatori australiani che trattano i prodotti venduti dalle imprese italiane. Bibliografia Ufficio Statistiche Australiano – www.abs.gov.au Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 5