Risanamento?
Informativa per i membri dei Consigli
di Fondazione del secondo pilastro
Colophon
Redazione: Aldo Ferrari, Sabino Di Mambro | Layout : Carole Lonati, Isabelle Laugery |
Editore: Sindacato Unia | Tiratura: 500 esemplari
Cari membri dei Consigli di fondazione,
il 7 marzo 2010, con la vittoria del nostro referendum contro la riduzione del tasso di
conversione, abbiamo raggiunto un traguardo storico. Ma con il pretesto di nuove tabelle
attuariali e dell’insicurezza che caratterizza le borse, già vengono messi a punto nuovi
piani di smantellamento per le casse pensioni.
Spesso le cosiddette proposte di risanamento sono presentate da quegli stessi esperti
che in precedenza avevano esortato le casse pensioni ad effettuare investimenti ad alto
rischio con audaci strumenti finanziari. Oggi gli specialisti della speculazione di ieri pub­
blicano previsioni di rendimento molto pessimistiche, che inevitabilmente fanno sorgere
dubbi sul futuro del secondo pilastro. In tal modo i tagli alle prestazioni possono essere
presentati come necessità economica o addirittura come conseguenza del no dell’eletto­
rato al furto delle rendite.
Il presente opuscolo mira a chiarire la situazione. Desideriamo consentirvi di svolgere il
vostro ruolo di rappresentanti eletti degli interessi degli assicurati in una prospettiva di lun­
go periodo. Un membro del Consiglio di fondazione capace deve saper porre le domande
giuste. Solo così riuscirà ad ottenere le risposte e le informazioni cui ha diritto. In tal modo
possiamo anche sfruttare il sistema dei militanti per mantenere il controllo sulla nostra
previdenza di vecchiaia.
Non esitate quindi a distribuire il presente opuscolo. Inoltre, se avete domande o problemi
concreti in relazione alla vostra attività di membro del Consiglio di fondazione, rivolgetevi
fiduciosi ad Unia.
Vi auguro una lettura ricca di spunti interessanti.
Cordiali saluti
Aldo Ferrari
Membro del Comitato direttore Unia
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Sorveglianza e risanamento
I mercati finanziari sono tuttora instabili. Le estreme oscillazioni dei mercati borsistici
hanno delle ripercussioni sul grado di copertura delle istituzioni di previdenza perché inci­
dono sul patrimonio. Tuttavia, il saldo contabile negli ultimi 3 anni delle casse pensioni è
positivo e ammonta a circa 20 miliardi l’anno.
Le casse pensioni devono evitare d’intraprendere immediatamente dei provvedimenti di
risanamento, quando la sottocopertura è esigua ed è dovuta esplicitamente a problemi
congiunturali. Dei provvedimenti di risanamento immediati sono da intraprendere quando
la sottocopertura è dovuta a problemi strutturali e/o la sottocopertura è rilevante (sotto il
90 %). Vogliamo far notare, che la sottocopertura viene confermata dal perito in materia
di previdenza professionale.
I membri dei consigli di fondazione sono tenuti a sorvegliare i provvedimenti di risana­
mento e a valutare la loro necessità. Per questo i punti da esaminare sono i seguenti:
n Esame della struttura della cassa pensioni (assicurati e pensionati).
n Esame della situazione del patrimonio. Soprattutto gli strumenti finanziari derivati e
alternativi (es. Hedge funds ecc.). Contemporaneamente va esaminata anche la strate­
gia finanziaria e se necessario adattarla.
n Ci vuole la garanzia, che la gestione del patrimonio sia paritetica. Vogliamo ricordare
che, secondo l’art. 51 LPP, l’amministrazione di un istituto di previdenza deve essere
paritetica. Lo stesso vale anche per la gestione del patrimonio sopraobbligatorio (art.
49, paragrafo secondo, no. 7 LPP).
n Esame dei costi per la gestione del patrimonio. Secondo la statistica delle casse
pensioni 2009, le spese per l’amministrazione del patrimonio ammontano a 795 mio
di CHF. Il risultato dello studio svolto dall’Ufficio federale per le assicurazioni sociali
(UFAS) è però molto più allarmante. Se si contano anche le spese occulte – quelle che
vanno a scapito della redditività, ovvero che vengono integrate direttamente nell’evolu­
zione del valore e non figurano quindi nel conto d’esercizio – questi costi raggiungono
una somma di 3,9 miliardi di CHF (www.news.admin.ch «Uno studio fa luce sulle spese
di amministrazione del patrimonio del secondo pilastro»).
n Esame approfondito delle performance realizzate in passato dai prodotti alternativi,
e dei relativi costi. In passato le performance di questi prodotti alternativi risultavano
inferiori alle aspettative malgrado i costi di gestione esorbitanti.
n Esame generale dei costi causati dall’amministrazione stessa della cassa pensioni.
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Tabelle attuariali e tasso d’interesse
tecnico
Nuove tabelle attuariali
Sono uscite quest’anno le nuove tabelle delle basi attuariali riconosciute (LPP2010). Di
conseguenza, il consiglio di fondazione della cassa pensioni deve discutere il cambia­
mento delle tabelle adottate. Anche questo cambiamento incide sul patrimonio della
cassa. Bisogna però tener conto, che in base all’esame annuale attuariale dell’esperto, la
cassa pensione ha costituito una riserva proprio per questo cambiamento. Questa riserva
ammonta all’incirca allo 0,5 % all’anno del patrimonio degli assicurati e dovrebbe bastare
a coprire i costi per questo cambiamento. Un’eventuale eccedenza di questa riserva che
di regola esiste può essere utilizzata per il mantenimento del tasso di conversione e quindi
per migliorare le prestazioni agli assicurati.
Tasso d’interesse tecnico
Un altro punto importante da valutare, è il tasso d’interesse tecnico. Esso viene usato
prevalentemente per il calcolo del capitale assicurativo dei pensionati. Il consiglio di fon­
dazione è tenuto a stabilire un tasso d’interesse tecnico a lungo termine. Visto che questo
tasso incide sul capitale a causa delle garanzie, ha un certo influsso anche sul calcolo dei
contributi (finanziamento del capitale). Secondo l’ordinanza sul libero passaggio, il margi­
ne per il tasso d’interesse tecnico oscilla tra il 3,5 ed il 4,5 per cento. Il tasso d’interesse
tecnico – proposto dal perito – va valutato con un occhio critico. Bisogna tener conto della
struttura della cassa pensione, valutare il rapporto tra giovani e anziani e la struttura degli
investimenti.
Norma per il calcolo
Il 27 ottobre 2010, la Camera svizzera degli attuari, ha pubblicato la norma per il calcolo
del tasso d’interesse tecnico di riferimento (FRP 4). La definizione secondo la pubblicazio­
ne è la seguente: «Il tasso tecnico di riferimento viene fissato – basandosi su mezzi aritme­
tici ponderati – 2/3 del tasso medio degli ultimi 20 anni e 1/3 del tasso attuale del prestito
federale decennale. Il tutto viene diminuito dello 0,5 %. La somma ottenuta va arrotondata
verso il basso dello 0,25 %. Il tasso ottenuto non può essere inferiore al tasso del prestito
federale decennale e non può superare il 4,5 %.» Dobbiamo quindi constatare, che questa
definizione viene influenzata da una prospettiva a corto termine al momento del calcolo.
L’investimento nella previdenza professionale è però un investimento a lungo termine
(40 anni di contributi e 20 anni di pensioni).
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Aliquota minima di conversione
Ci sembra importante ed è sempre utile ricordare la votazione popolare del 7 marzo 2010
sull’adeguamento dell’aliquota minima di conversione. Con un voto del 72,7 per cento è
stata respinta nettamente la riduzione dell’aliquota. Nel 2011, il tasso minimo di conver­
sione si trova al 6,9 % per le donne e al 6,95 % per gli uomini. L’obbiettivo posto con la re­
visione LPP del 2006 è di raggiungere il 6,8 %. Questo obbiettivo sarà raggiunto nel 2013
dalle donne e nel 2014 dagli uomini. Il calcolo generale dell’aliquota minima di conversio­
ne, si basa sulle tabelle delle basi attuariali (oggi LPP2010). Queste tabelle però, non sono
necessariamente rappresentative, in quanto fondano su delle statistiche e analisi rilevate
in modo non omogeneo sui tre settori. In più le imprese rilevate sono prevalentemente
grandi imprese. Le seguenti casse pensioni hanno fornito i dati per queste analisi (fonte
www.aon.com):
n Cassa pensioni ABB
n Fondo Pensione Nestlé
n Cassa pensioni Ciba
n Cassa pensioni PUBLICA
n Cassa pensioni Alcan Svizzera
n Previdenza professionale Swiss Re
n CPV/CAP Cassa pensioni Coop
n Cassa pensioni FFS
n Cassa pensioni della Credit Suisse Group (Svizzera)
n Cassa pensioni del Gruppo Swatch
n CPE Cassa pensione Energia
n Istituto di previdenza Sulzer
n Cassa pensioni Migros
n Cassa pensioni UBS
Dobbiamo quindi tenere conto che adottare la tabella LPP2010 nel settore primario o
secondario, non sempre porta ai calcoli esatti – secondo il ramo d’attività – per l’aliquota
di conversione e per il calcolo del contributo. Fino ad oggi non esistono dei rilevamenti
statistici nei settori primari e secondari. La stessa cosa vale per le compagnie assicurative
che a loro volta riassicurano le casse pensioni. Anche loro si basano su statistiche che non
rispecchiano la realtà della cassa pensioni in questione, in quanto adottano delle tabelle
attuariali proprie.
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Conclusione
L’Unia continua a sostenere gli argomenti utilizzati durante la campagna contro la riduzio­
ne dell’aliquota di conversione minima. Per questo facciamo i seguenti ragionamenti:
n Perché ridurre nuovamente l’aliquota di conversione, quando non abbiamo ancora
raggiunto l’obbiettivo del 6,8 %?
Ricordiamo che l’obiettivo sarà raggiunto nel 2013 dalle donne e nel 2014 dagli uomi­
ni. Il tasso di conversione minimo nel 2011 è del 6,9 % per le donne e del 6,95 per gli
uomini.
n Poiché non conosciamo ancora gli effetti reali, provocati dalla riduzione al 6,8 %, è
giusto attendere la conclusione della fase di riduzione. Soltanto dopo si potrà fare il
bilancio sulla riduzione delle prestazioni provocata.
n Lo studio dell’UFAS, sui costi provocati dalla gestione dei patrimoni, ha fatto luce su di
un punto passato troppo tempo inosservato.
n Bisogna modificare le possibilità d’investimento per quanto riguardo gli strumenti e i
limiti d’investimenti autorizzati. Il Sindacato Unia ha messo in guardia nel 2009 contro
certi prodotti d’investimento. Il patrimonio degli assicurati deve essere protetto da inve­
stimenti speculativi.
n Una statistica attuariale, rilevata in modo omogeneo nei tre settori – senza tralasciare
le piccole e medio imprese –, potrebbe fornire risposte più precise sul giusto finanzia­
mento delle prestazioni.
L’attuale crisi finanziaria è scomoda per tutti. Non vuol dire però, che si debbano modifi­
care immediatamente le coperture assicurative per i dipendenti assicurati. Modifiche
dell’aliquota di conversione, contributi di risanamento, riduzione del tasso d’interesse
tecnico, aumento dei contributi ecc. gravano sulle spalle degli assicurati. La discussione
da condurre oggi è quella della protezione degli assicurati e non quella della riduzione
delle prestazioni.
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Unia Segretariato centrale
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T +41 31 350 24 16
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