Allegato B) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASL 1 Massa Carrara 2) Codice regionale: RT RT2C0004 4 2bis) Responsabile del progetto: (Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16) - NOME E COGNOME:Teneggi Pietro DATA DI NASCITA:31/05/1953 CODICE FISCALE:TNGPRL53E31B832C INDIRIZZO MAIL:[email protected] TELEFONO:3398720377 2 ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale): - NOME E COGNOME:Galoppini Paolo CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: “Vita sana in corpore sano” 4) Settore di intervento del progetto: (Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione) 4bis) Codice identificativo dell'area di intervento: Area Generale Allegato B) 5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Il progetto si colloca nell’area di intervento dell’educazione e prevenzione, rivolte alla promozione di corretti stili di vita, indispensabili per il benessere delle persone. Un nesso, quello fra corretta alimentazione, attività motoria e mantenimento della salute, che risale alla nascita della medicina moderna, ma al quale negli ultimi anni è stata data evidenza scientifica con una mole di ricerche sul campo di grande solidità, che hanno iniziato a documentare i meccanismi attraverso i quali l’attività motoria e la corretta alimentazione esercitano effetti favorevoli sulla salute umana. La Regione Toscana, attraverso i propri atti di programmazione, ha promosso azioni mirate alla promozione della salute attraverso lo sviluppo di corretti stili di vita, durante tutto l’arco della vita di una persona dall’infanzia all’età adulta, poiché una corretta alimentazione e adeguato movimento riducono i rischi di malattia e di non autosufficienza negli anziani. Il contesto di riferimento del progetto è il territorio dell’ASL1 di Massa e Carrara, che comprende 17 comuni ed è suddiviso in due zone sociosanitarie: a) Apuane, area costiera industrializzata dove risiedono i ¾ della popolazione, con una densità abitativa di 647,38 per Kmq b) Lunigiana, vasto territorio montuoso con densità abitativa di 55,3 abitanti per Kmq. Il territorio conta complessivamente 200.821 abitanti, di cui circa 150.000 residenti nella zona delle Apuane. La popolazione bersaglio oggetto del progetto sono i bambini nella fascia d’età 6-12 anni e le persone anziane ultra 64 anni. In tali fasce d’età si registra un incremento dell’obesità nei bambini e della non autosufficienza negli adulti. Le cause sono in molti casi correlate alla sedentarietà e alla diseducazione alimentare e agli stili di vita non corretti. Vediamo nel dettaglio come si sviluppa il fenomeno per le due categorie di popolazione: Obesità dei bambini in età evolutiva Dati recenti dell’OMS sottolineano in particolare l’aumento dell’obesità in età evolutiva. Sappiamo che il 20% dei bambini europei è in sovrappeso o obeso, con un picco del 34% tra i 6 e i 9 anni, ciò significa che un bambino su 3 a tale età è in sovrappeso o obeso. Sappiamo inoltre come obesità e sovrappeso in età evolutiva tendano a persistere in età adulta e a favorire lo sviluppo di patologie quali: malattie cardiovascolari, diabete tipo II, ipertensione e alcuni tumori. Collegato al programma europeo “Guadagnare salute” e al “Piano nazionale di Prevenzione” è stato avviato nel 2008 il progetto di sorveglianza nutrizionale “OKKIO alla salute” che ha permesso la raccolta di dati sullo stato nutrizionale di bambini tra i 6 e 10 anni, sulle abitudini alimentari e stili di vita. La nostra ASL, con le UF Igiene Alimenti e Nutrizione Zona Apuana e Zona Lunigiana, ha partecipato al progetto con l’esame di un campione rappresentativo di bambini della classe III della scuola primaria. Il risultato di tale sorveglianza fornisce dati che concordano con quanto detto precedentemente. Lo studio infatti evidenzia che nella nostra ASL l’11% dei bambini tra 6 e 9 anni risulta essere già obeso, mentre il 24% è in sovrappeso. Tali dati sono di gran lunga superiori a quelli di riferimento indicati dalla International Task Force Obesity, che sono pari rispettivamente al 1% e 10%. Sono state inoltre studiate le abitudini alimentari, tra le quali il consumo di frutta e verdura. E’ emerso che solo il 5% dei bambini consuma le 5 porzioni al giorno consigliate dalle Linee Guida sulla sana alimentazione. In generale sono diffuse Allegato B) abitudini alimentari che predispongono ad un aumento di peso. Dall’indagine si rileva poi che i bambini fanno poca attività fisica (addirittura si stima che 1 bambino su 3 sia fisicamente inattivo) con larga diffusione di abitudini sedentarie quali, guardare la televisione e giocare con i videogiochi. Solo un bambino su 100 trascorre meno di 2 ore al giorno in tali attività. Tali dati coincidono sostanzialmente con i risultati di un analogo progetto svolto nel 2005 sempre su bambini delle classi terze. Per sensibilizzare le famiglie dei bambini e ricondurli ad una corretta alimentazione l’Asl attraverso l’Unità Funzionale Igiene Alimenti e Nutrizione ha predisposto una campagna di informazione e sensibilizzazione nelle scuole di primo e secondo grado, rivolta ai bambini, le famiglie e insegnanti. Beneficiari diretti: I bambini in età evolutiva e le famiglie in quanto l’educazione all’alimentazione sana non solo previene le malattie croniche, ma aumenta la consapevolezza degli acquisti consapevoli, non più condizionati dalle campagne pubblicitarie. - Beneficiari indiretti: Gli insegnanti, che sono agevolati nei programmi educativi, rivolti al consumo critico e consapevole; la Comunità Locale; l’ambiente Sedentarietà e stili di vita degli Anziani L’altra fascia di popolazione oggetto di intervento sono gli anziani, per i quali il benessere di salute è determinato dalla riduzione della disabilità e dello stato di cronicità. Gli anziani > 65 anni sono n. 49.424, di cui 20246 maschi e n. 29.178 femmine; l’indice di vecchiaia della provincia è pari al 210,62%, l’indice di dipendenza è il 55,71%; e l’indice di ricambio è del 163,20 %. Il tasso di natalità è il 7;26%, mentre il tasso di mortalità è il 22%. Indice di vecchiaia (x100) – Fonte ARS APU ANE LUNI GIAN A PRO VINC IA REG ION E 278,7 6 291,5 2 297,8 2 295,6 2 177, 79 199, 97 210, 6 212, 62 211, 83 209, 85 209, 84 181, 62 189, 78 191, 38 190, 52 188, 28 185, 94 184, 07 AN NO 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009 149, 21 173 185, 51 188, 51 188, 52 187, 47 188, 64 291,5 286,1 7 281,7 3 Le malattie croniche prevalenti, individuate nel profilo di salute contenuto nella relazione sanitaria dell’ASL1 riguardano le seguenti patologie: Ipertensione-medio-grave; Diabete mellito; Allegato B) Scompenso cardiaco; Insufficienza Respiratoria ( BPCO) Ictus. Morbo di Parkinson; Demenze. Tumori I dati epidemiologici dei pazienti cronici in carico ai servizi sanitari nell’anno 2011 per singola patologia sono i seguenti: Scompenso cardiaco: pazienti inseriti nel percorso scompenso n 2250 BPCO: pazienti seguiti dagli ambulatori dedicati, n. 500; Diabete: pazienti in carico n 99.882. E’ stato dimostrato che in molte malattie croniche il processo disabilitante è aggravato dalla sedentarietà che diventa essa stessa causa di nuove menomazioni, limitazioni funzionali e ulteriore disabilità. In letteratura scientifica c’è una sufficiente quantità di dati che porta a concludere che in molte malattie croniche questo circolo vizioso può essere corretto con adeguati programmi di attività fisica regolare e continuata nel tempo. In tal senso si sono ispirati gli ultimi Piani Sanitari Nazionali e Regionali, fra i quali il Piano Sanitario della Regione Toscana 2008-2010 che, al punto 4.3.1, a proposito dei corretti stili di vita, individua l’aumento dell’attività fisica regolare per la popolazione anziana come obiettivo specifico, facendo riferimento in particolare all’Attività Fisica Adattata (AFA). Tale obiettivo si inquadra nel contesto della medicina di iniziativa, un nuovo approccio che mira alla ricerca del benessere della persona grazie alla partecipazione attiva della persona stessa, che deve essere messa in condizione di apprendere come mantenere il proprio stato di salute e come prevenire malattie e complicanze attraverso la dieta, l’esercizio fisico, il monitoraggio. Tramite la deliberazione n. 459 del 3 giugno 2009 la Giunta Regionale Toscana ha demandato alle Aziende USL e alle Società della Salute l’attività di organizzazione, monitoraggio e promozione dell’ Attività Fisica Adattata . Quando si parla di Attività Fisica Adattata si fa riferimento a programmi di esercizio fisico non sanitario, svolto in gruppo, appositamente indicato per cittadini con disabilità causate da sindromi algiche da ipomobilità (AFA di tipo A) o da sindromi croniche stabilizzate negli esiti della malattia (AFA di tipo B). I programmi sono destinati ai cittadini adulti e anziani, residenti nell'ambito territoriale dell'Azienda USL1 di Massa e Carrara, in condizioni di salute stabili per assenza di malattia acuta o con riduzione delle capacità funzionali da condizione cliniche pregresse con esiti funzionali stabilizzati. L'attività fisica adattata è mirata, in particolare, a prevenire artrosi, mal di schiena, ipomobilità, osteoporosi e ad impedire la progressione di tali patologie. Sono esclusi da tutti i programmi AFA i soggetti con instabilità clinica nonché con sintomatologia acuta o postacuta aggredibili con programmi di cura e riabilitazione per i quali la risposta è esclusivamente sanitaria. L’AFA è già stata oggetto di sperimentazione a livello regionale nel triennio passato sulla base dell’accordo approvato con la Delibera Giunta Regione Toscana 1081/2005, che ha prodotto risultati decisamente positivi. Per quanto riguarda il territorio dell’Azienda USL di Massa e Carrara, nel corso del 2012, sono stati promossi 70 corsi AFA Semplice tipo A (46 in Zona Apuane, 24 in Lunigiana), con un coinvolgimento di 17 comuni e di 930 partecipanti (702 in Zona Apuane, 228 in Lunigiana) e 9 corsi AFA Speciale tipo B con 77 partecipanti I corsi attivati sono stati diversificati per soggetti con limitazioni funzionali croniche (es. dorso curvo e mal di schiena, menomazioni agli arti inferiori, ictus cerebrale e altre sindromi spastiche, diabetici, Parkinson, protesizzati di anca e ginocchio). Da una valutazione sull’efficacia degli interventi risulta che solo l’1,8% della popolazione anziana ha aderito ai programmi AFA, ed è soprattutto sulla volontà di incrementare questo dato che si basa il progetto. Le criticità, che incidono negativamente sulla partecipazione sono: Allegato B) - informazione verso gli anziani e loro familiari non completa e adeguata: non è stata da oggi programmato un piano di comunicazione organico verso gli anziani e i loro familiari, supportato da un’analisi del contesto idonea a definire modalità e sussidi per raggiungere l’obiettivo. ; - le organizzazioni di volontariato e le associazioni del territorio operanti nell’area anziani non sempre sono state coinvolte nella promozione dei corsi AFA, la mancanza di una comunicazione efficace sul problema, non ha ridotto la richiesta verso i Centri riabilitativi. Le associazioni al contrario possono essere formidabile veicolo di informazione e di promozione dell’attività, anche in ragione della fiducia insita nel rapporto dell’associato con la propria associazione di appartenenza, nonché della capacità tipica degli organismi del privato sociale a produrre beni relazionali; - la promozione dell’AFA è stata richiesta ai medici di medicina generale e agli specialisti, ma l’informazione si è dimostrata scarsamente produttiva considerati gli accessi all’attività: permane una sopravvalutazione dei medici di famiglia del rischio (smentito dai dati a disposizione) che i loro pazienti possano incorrere in incidenti cardiovascolari acuti durante le sessioni di attività motoria; si rileva inoltre una scarsa preparazione dei medici a uscire dall’ambito di generiche raccomandazioni e offrire un consiglio specifico e tagliato su misura in base alle esigenze degli assistiti. - si rilevano criticità operative in ordine all’analisi del fenomeno, particolarmente in termini di raccolta ed elaborazione dei dati anagrafici e demografici dei partecipanti e di analisi della domanda e della distribuzione delle strutture erogatrici. Beneficiari diretti del progetto sono gli anziani indicati, residenti nell’ambito territoriale dell’Azienda USL. Beneficiari indiretti: Il progetto ha effetto anche su altri soggetti per l’impatto sulla realtà territoriale e dell’area di intervento: - le famiglie, - i medici di medicina generale e gli operatori sanitari, raggiunti da un’adeguata informazione su tematiche di interesse inerenti gli stili di vita e i determinanti di salute; - La rete territoriale dei soggetti sociali, in particolare associazioni di volontariato e di promozione sociale, coinvolte nel perseguimento di un obiettivo di valenza strategica. In termini di impatto, l’intero sistema territoriale della politica della salute può beneficiare in coerenza con il concetto di sanità “di iniziativa” che richiede di individuare chi ha bisogno ed essere proattivi nei suoi confronti. 6) Obiettivi del progetto: Gli obiettivi generali del progetto sono finalizzati a promuovere corretti stili di vita. Le finalità possono essere sinteticamente così riassunte: • diffondere le conoscenze sulla corretta alimentazione e attività fisica attraverso: • la produzione di materiale informativo adeguato/opuscoli • organizzare un seminario di informazione presso Università del Tempo Libero sulle tematiche suindicate • organizzazione di almeno un’iniziativa pubblica di informazione Allegato B) Obiettivi specifici Per la parte del progetto rivolta ai bambini della scuola primaria e della scuola media inferiore si individuano i seguenti obiettivi: 1. incentivare al consumo di una prima colazione qualitativamente adeguata: nella nostra ASL dai dati rappresentativi emerge che solo il 59% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata. Indicatore: aumentare di circa il 20% il numero dei bambini che fanno una colazione adeguata 2. cercare di aumentare la qualità delle merende consumate a metà mattina. Indicatore: aumentare il consumo di una merenda a base di frutta o yogurt per almeno 2 volte alla settimana da parte di almeno 200 bambini 3. incrementare il consumo di frutta e verdura: dai dati emersi solo il 2% dei bambini consuma 5 o più porzioni di frutta e verdura in accordo con quanto suggerito dalle linee guida INRAN e solo il 37% ne consuma una porzione al giorno. Il nostro scopo è quello di far capire ai bambini l’importanza del consumo di frutta e verdura. Indicatore: far si che tutti i bambini che frequentano le mense scolastiche (100%) ne consumino almeno una porzione al giorno 4. favorire l’incremento dell’attività fisica: solo 1 bambino su 100 trascorre meno di 2 ore al giorno tra TV e videogiochi e solo 4 bambini su 10 fanno un’ora di attività fisica per 2 giorni la settimana. Indicatore: 2 ore di attività fisica alla settimana x 50% dei bambini. Prevenzione della cronicità degli anziani Le finalità del progetto possono essere sinteticamente così riassunte: 1) Incrementare la qualità e la quantità della comunicazione sull’AFA. Ne costituiscono indicatori: o elaborazione di un piano di comunicazione organico (si/no); o la produzione di materiale informativo adeguato/opuscoli (si/no) o la presenza sul sito web aziendale delle informazioni(si/no) o la presenza delle informazioni su altri siti web, ad es. delle associazioni operanti nel settore (si/no) o organizzare un seminario di informazione presso Università del Tempo Libero o organizzazione di almeno un’iniziativa pubblica di informazione (si/no) 2) Incrementare la partecipazione degli anziani ai corsi AFA e aumentare il numero dei corsi e dei soggetti erogatori Indicatori: o 1800 accessi da medici di medicina generale/totale accessi o 1500 anziani partecipanti corsi ad avvio progetto/anziani partecipanti corsi a un anno dalla conclusione o n 1 % accessi da organismi del terzo settore/totale accessi o incrementare il numero dei corsi 30/ 79 attuali o aumentare i soggetti erogatori: n 20 su 52 attuali 3) Migliorare il sistema di monitoraggio dell’attività. Indicatori: predisporre griglie di rilevazione sull’andamento dell’attività. L’attività si svilupperà in diverse fasi che prevedono: Fase 1 campagna di sensibilizzazione Fase 2- Promozione: avviso pubblico Fase 3- Accoglienza: primo contatto tra i volontari gli operatori e i responsabili Allegato B) finalizzato all’attivazione di forme di relazioni positive. Fase 4- Orientamento: prime nozioni sulla mission dell’ASL, sui contenuti operativi, sull’organizzazione e la strutturazione dei servizi: Fase 5- Formazione generale volontari finalizzata all’acquisizione del contenuto valoriale del Servizio Civile. Fase 6- Formazione specifica La formazione specifica è divisa in 3 parti: Ia parte - didattica per l’acquisizione delle conoscenze di base relative alle attività che i volontari svolgeranno presso i servizi comprende: - formazione sul campo finalizzata allo sviluppo delle competenze trasversali (comunicazione verbale, non verbale, tecniche di ascolto ecc) - lezioni frontali a contenuto teorico sulla struttura e organizzazione degli uffici e dei servizi. II a - affiancamento agli operatori per l'apprendimento dei sistemi informativi e il funzionamento dei servizi del sistema sanitario. Apprendimento delle relazioni interne ed esterne. Fase 7 - Piani di lavoro: prima elaborazione dei piani di lavoro condivisi tra responsabili e operatori dei servizi. Fase 8 - valutazione e verifica finale: Questa fase prevede un sistema di monitoraggio mediante strumenti di verifica per la raccolta, analisi e valutazione dei dati e dei risultati conseguiti. Le esperienze specifiche saranno riportate in un report e consegnate alla Direzione Generale. Per la realizzazione del progetto è prevista la partecipazione di diversi partner: Per l’attività di educazione al cibo dei bambini i partner previsti sono: Scuola primaria secondo grado Taliercio di Marina di Carrara; i supermercati Conad e Coop. Per l’attività Anziani: Università del Tempo libero del Comune di Carrara; la SPA Apuafarma; i supermercati Conad e Coop 7) Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile: 7.1 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. Per l’attività rivolta ai bambini sono coinvolti: 5 Medici Dipendenti 1 Dietologo a convenzione. 10 insegnanti referenti per l’educazione alla salute Per l’attività rivolta agli anziani: n-1 Medico Responsabile della Medicina dello Sport; 3 medici coordinatori di Distretto n-1 medico fisiatra Direttore Unità Funzionale Recupero Riabilitazione Funzionale dipendente; n-1 fisioterapista Responsabile n-5 medici specialisti a convenzione n-3 fisioterapisti dipendenti n-1 infermiere dipendente; n -160 Medici di Medicina Generale n 80 Pediatri 7.2 Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell’ambito del progetto. Allegato B) I volontari verranno impiegati per la preparazione del materiale, la diffusione dello stesso, l’archiviazione dei dati, e parteciperanno alla realizzazione pratica degli interventi , sia nelle scuole che nelle palestre. In particolare è prevista la loro presenza per: - gli incontri di preparazione per lo sviluppo del progetto; - la preparazione del materiale necessario allo svolgimento degli incontri - distribuzione di alimenti nelle scuole: frutta, yoghurt; - presenza attiva durante gli incontri con le scuole, le famiglie, e altri soggetti coinvolti nel progetto - divulgazione e consegna di materiale informativo ai cittadini presso supermercati, ai medici di medicina generale; ai circoli e associazioni anziani presenti nel territorio; - presenza attiva durante gli interventi che verranno effettuati nelle scuole, presso le palestre; - la raccolta e inserimento dei dati sull’attività svolta 8) Numero dei giovani da impiegare nel progetto(min. 2, max. 10): 2 9) Eventuale numero ulteriore di soggetti da impiegare (non superiore al 50% di quelli indicati al precedente punto 8) che l'ente intende autonomamente finanziare, impegandosi ad anticipare alla regione le somme necessarie per l'intera copertura delle relative spese prima dell'avvio dei giovani in servizio: 10) numero posti con vitto: 2 11) Numero posti senza vitto: 12) Numero ore di servizio settimanali dei giovani (minimo 25, massimo 30): 30 13) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) : 5 14) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio: Cartellino identificativo Rispetto delle indicazioni della legge sulla privacy Disponibilità alla flessibilità oraria all’interno dell’orario settimanale Disponibilità alla guida degli automezzi per spostamenti esterni, nell’ambito delle attività previste. Allegato B) 15) Sede/i di attuazione del progetto (1): N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo (compresa eventuale partizione interna) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Consultorio Carrara Carrara Via Giovan Pietro N. giovani per sede (2) 2 (1) le sedi devono essere individuate esclusivamente fra quelle indicate in sede di iscrizione/adeguamento all'albo degli enti di servizio civile regionale, riportando la stessa denominazione e indirizzo (compresa l'eventuale ripartizione interna, es. scala, piano, palazzina, ecc) indicate sulla procedura informatica SCR. (2) il numero complessivo di giovani di questa colonna deve coincidere con il numero indicato al precedente punto 8) 16) Nominativo operatore di progetto per singola sede(almeno uno per sede): - NOME E COGNOME: Grassi Piero - DATA DI NASCITA:19/09/1954 - CODICE FISCALE:GRSPRI54P19B832P - INDIRIZZO MAIL:[email protected] - TELEFONO:657819 - CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale leggibili (da allegare alla scheda di progetto) - SEDE PROGETTO ALLA QUALE VIENE ASSEGNATO (da scegliere fra uno di quelle indicate al precedente punto 15): Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Consultorio Carrara Carrara Via Giovan Pietro - HA SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO E/O FORMAZIONE PROGRAMMATO DALLA REGIONE TOSCANA (O, SI IMPEGNA A FARLO ENTRO L'ANNO IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO): - corso ________OP______ svolto in data ___4/04/2013_____________ sede del corso __Istituto Galilei Carrara _______________ 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale: L’attività di promozione si propone di dare visibilità al progetto per orientare i giovani nella scelta del servizio civile. In particolare saranno utilizzati i seguenti strumenti: - sportello informativo per i giovani; - sito web, mailing list e newsletter; - mass media locali: comunicati, inserzioni, spot radiofonici ecc.; - materiali informativi e pubblicazioni (locandine, cartoline, brochure ecc.); Durata totale n 12 ore L’attività di sensibilizzazione (durata totale di n 30 ore), sarà svolta continuativamente durante tutto l’anno e prevede: - interventi di sensibilizzazione nelle scuole superiori. - eventi di sensibilizzazione e valorizzazione delle esperienze: convegni, seminari, incontri, feste; - partecipazione ad eventi pubblici rivolti alla cittadinanza e ai giovani: feste del volontariato ecc.; - iniziative di sensibilizzazione sul territorio, da definire a seconda dei target e delle zone: gruppi informali, centri di aggregazione, informa giovani, circoscrizioni, uffici di piano ecc. Complessivamente l’attività di promozione e sensibilizzazione ha una durata totale di n. 42 ore. 18) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto: Al fine del monitoraggio interno si prevede la costituzione di un gruppo di lavoro composto dal Responsabile del Progetto, da Esperti del settore programmazione, controllo direzionale e processi assistenziali; dai responsabili del Servizio coinvolti; dall’ Operatore di Progetto. Per il monitoraggio del progetto è stata predisposta la “Scheda monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del Progetto” comprensiva di abbreviazioni utilizzate, guida alla compilazione della matrice, guida alla compilazione degli indicatori per 1. Rilevazione andamento attività previste e realizzate, raggiungimento degli obiettivi progettuali 2. Valutazione dell’esperienza del giovane volontario, dimensione che deve essere obbligatoriamente indagata per quanto riguarda: la crescita personale del giovane, il raggiungimento degli obiettivi, il rapporto con gli operatori/volontari dell’ente e con gli utenti. 1.1 Strumenti di monitoraggio per l’attività: Elaborazione di questionari da sottoporre alla popolazione oggetto del progetto Raccolta e analisi dei dati; report finale; 2.2 Valutazione dell’esperienza del giovane: Questionari (in ingresso, in itinere e al termine del progetto) Incontri singoli con Od P. Rilevazione del dato quantitativo Rilevazione del dato qualitativo (soddisfazione, coinvolgimento, difficoltà, punti di forza) Indicatori quantitativi e di processo: Bambini Numero questionari elaborati nelle scuole; ( > 2) n interventi di educazione alimentare effettuati con le famiglie nelle scuole (>20%) quantità di frutta e yoghurt consumata nelle scuole nei primi tre mesi dell’anno (20% di bambini che consumano frutta e yoghurt a merenda) Anziani n. interventi di informazione effettuati nei supermercati (>5) n. associazioni anziani coinvolte ( >3) numero ore di attività di informazione nei supermercati (> 30) numero ore di attività di informazione presso i medici di medicina generale ( > 10) numero materiale informativo distribuito ( 20.000 depliant brochure) Indicatori qualitativi e di risultato: • Soddisfazione dei volontari( 3 rilevazioni con questionario) • Soddisfazione degli operatori ( 1 rilevazione alla conclusione del progetto) • Soddisfazione degli utenti ( 1 rilevazione alla conclusione del progetto) La prima tappa del percorso ha l’obiettivo di migliorare la leggibilità dei risultati del monitoraggio sia per l’ente stesso che per la comunità che viene indirettamente coinvolta nei progetti di servizio civile. La seconda tappa vuole essere l’occasione per sollecitare un riflessione interna con uno sguardo più approfondito sui prodotti sociali del servizio civile. La terza tappa prevede nuovamente, previa raccolta dei reports intermedi del monitoraggio interno elaborati. Gli esiti del monitoraggio saranno elaborati dal gruppo di monitoraggio e inviati alla Direzione Aziendale e alla Regione Toscana. Il report finale dovrà coerentemente al progetto riportare i prodotti sociali del servizio civile rispetto all’ente, al giovane e alla comunità. A tal fine il report deve contemplare e distinguere nettamente le due dimensioni: a) rilevazione andamento attività previste e realizzate e raggiungimento degli obiettivi progettuali ; b) esperienza del giovane volontario. E’ prevista, infine, la tenuta, compilazione e aggiornamento di tutta la modulistica necessaria alla rendicontazione del progetto e della attività svolta da ciascun volontario. Ogni Operatore di Progetto dovrà compilare un questionario relativo all’andamento del progetto. Il questionario tenderà a mettere in evidenza soprattutto problemi organizzativi, eventuali difformità tra risultati attesi e quelli che si stanno ottenendo, le eventuali aree di miglioramento. Il questionario dei volontari – redatto in forma anonima – dovrà servire a valutare gli aspetti relazionali, gli aspetti di miglioramento organizzativo e gli eventuali altri bisogni formativi dei volontari. I questionari verranno preparati dal gruppo di lavoro preposto al monitoraggio del progetto Il report potrà essere arricchito altresì con prodotti audiovisivi, foto ecc, quali strumenti per promuovere la pubblicazione e diffusione dei risultati. Dalla rilevazione delle osservazioni degli operatori locali e dai volontari si valuterà l’introduzione di eventuali modifiche organizzative volte a migliorare il progetto. Tali modifiche dovranno essere ampiamente condivise da parte del Responsabile del progetto e dai volontari; Valutazione finale Al termine dell’esperienza verrà somministrato ai volontari un questionario di autovalutazione relativo all’esperienza svolta. La valutazione dei risultati di questa fase spetta al Responsabile del Servizio Civile, di concerto con il Coordinatore di progetto e il responsabile di progetto, i quali dovranno redigere una relazione da inviare alla Direzione Generale dell’Azienda. La coerenza del progetto e la sua efficacia sarà rilevata per ogni settore attraverso strumenti di misurazione sulla soddisfazione di tutte le persone coinvolte: Tutti i report saranno utilizzati dallo staff per la programmazione aziendale per valutare la coerenza con gli obiettivi dati dall’Azienda stessa. 19) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35: Nessuno. E’ richiesta la disponibilità agli spostamenti nel territorio dell’azienda e la flessibilità oraria. 20) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive utilizzate per l'acquisto di beni o servizi destinati ai giovani in servizio: L’azienda per la realizzazione del progetto, metterà a disposizione le seguenti risorse: - Automezzi aziendali o eventuale rimborso ai Volontari per abbonamento mezzi di trasporto; € 500 Programma software per l’elaborazione dei dati. Utilizzo della mensa in occasione di rientri programmati € 800 Diffusione e stampa di materiale di informazione € 6.000 P.C portatili € 1500 Accesso a reti internet; € 1200 per spese corso BLS Allestimento punti di informazione € 1500; Spese formazione Generale € 1050 21) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Per la realizzazione del progetto sono necessari: • Materiale informativo: Depliant, brochure, opuscoli audiovisivi, frutta, yogurth • Un P.C portatile • il sistema di rilevazione dei dati • l’accesso alle reti intranet e internet per la diffusione delle informazioni sull’evoluzione del progetto e suoi risultati sia all’interno dell’Azienda che all’esterno. • automezzi aziendali per gli spostamenti dei volontari all’interno del territorio. Nella sede sarà attrezzata una stanza dotata di fax, telefono, fotocopiatrice, computer. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 22) Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: - acquisizione di conoscenze di base (sapere, saper fare, saper essere) - acquisizione di competenze relazionali in riferimento al lavoro di equipe multidisciplinare - Competenze nei rapporti interpersonali e relazionali - Capacità di lavorare in team - gestione agenda iniziative e spazi per riunioni e attività di prevenzione - competenze informatiche gestione banche dati Attestato di primo soccorso corso BLS valido ai fini del curriculum vitae riconosciuto da Enti terzi L’Azienda USL rilascerà un attestato di partecipazione da allegare al curriculum vitae come anno di servizio prestato nella Pubblica Amministrazione Formazione generale dei giovani 23) Sede di realizzazione: Sede Presidio Distrettuale Pza sacco e Vanzetti Carrara, sala Consiliare 24) Modalità di attuazione: L’attività di formazione effettuata in proprio con formatori dell’ASL decorrerà con l’inizio del servizio dei volontari. Si prevede l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dalle Linee guida perla formazione generale dei volontari, stabilite con determina dirigenziale dall’Ufficio nazionale di Servizio civile. Gli obiettivi affidati alla formazione sono: - fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile; - sviluppare la cultura del servizio civile; Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile” può essere declinato anche come mettere in atto strumenti e modalità che permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché del ruolo del giovane in servizio civile, in modo tale che egli impari a riconoscere il senso della sua esperienza e l’importanza dell’educazione allaresponsabilità, al senso civico e alla pace. Si riportano le fasi della formazione generale Fase 1: accoglienza dei Volontari L’accoglienza e l’inserimento dei Volontari saranno seguiti essenzialmente dal Responsabile del Servizio Civile, dal Responsabile Locale di Ente accreditato, Fase 2: patto formativo e modalità della formazione Fase 3: Calendari delle lezioni teoriche, suddivise in 7 giornate di 6 ore formative in aula I volontari saranno dotati di una cartella completa che viene consegnata e illustrata al momento della presa servizio, contenente materiale didattico e dispensa predisposti dall’Ufficio nazionale, provvedendo eventualmente a integrare e ad arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la necessità. Tale cartella contiene, fra l’altro: documentazione sul Servizio Civile Regionale; carta etica del servizio civile nazionale; dispensa sulla Costituzione dispense e articoli su volontariato e Servizio Civile Regionale e Nazionale dispensa sulla normativa della Privacy materiale di documentazione sulle Leggi Sanitarie; Regolamento Aziendale; Codice di comportamento etico dei dipendenti · questionari per la verifica dell’apprendimento; · cartellina con blocco notes; · materiali per le esercitazioni pratiche. Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; roleplaying; problem solving; brainstorming; esercitazioni pratiche. Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e videoproiettore per la proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di necessità didattica. E’ previsto un registro di presenza sia per i volontari che per i docenti 25) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La Formazione Generale sarà effettuata presso l’Unità Operativa di Formazione, con gli operatori accreditati, si svolgerà presso le aule dell’U.O. Formazione, con predisposizione di un apposito calendario degli incontri, per la parte teorica E’ previsto un registro di presenza di volontari e docenti Nella conduzione dell’esperienza formativa si cercherà il massimo coinvolgimento dei partecipanti attraverso l’impiego di una metodologia interattiva. Sarà posta una grande attenzione al processo attraverso cui si realizza l’apprendimento, al contratto psicologico, al clima, al protagonismo che il processo permette e sostiene oltre ai contenuti. Per questo nel processo formativo si dovrà trovare un giusto equilibrio fra esigenze di programmazione (prevedere in anticipo ciò che si farà) ed esigenze di accompagnare il processo del gruppo in formazione. Di conseguenza, pur mantenendo i contenuti indicati, la sequenza degli stessi potrà essere cambiata in funzione del processo del gruppo. Le metodologie adottate dovranno stimolare nei vari discenti il desiderio di ricercare le critiche e la supervisione. Esse si avvarranno di : − Lezione frontale − Argomentazione e discussione − Lavori di gruppo − Insegnamento basato sui casi − Proiezioni di video e filmati − Foto linguaggio, Debrefing Al termine del percorso formativo i giovani in servizio civile saranno in grado di: - acquisire una coscienza civile basata su principi di cittadinanza attiva, uguaglianza, solidarietà. - comprendere il ruolo del Volontario all’interno dell’azienda, i diritti e le responsabilità - utilizzare procedure di lavoro e strumenti specifici ai diversi contesti - integrarsi per formare una rete di scambio e supporto nel ruolo ricoperto. 26) Contenuti della formazione: Modulo 1- 1° giorno 6 ore Il servizio Civile significato e il contesto di riferimento nella realizzazione del progetto Presentazione dei volontari partecipanti, dei Formatori Generali dell’Ente. Presentazione staff, presentazione del percorso generale e della giornata formativa. L’organigramma aziendale, il regolamento aziendale Patto d’aula L’identità del gruppo in formazione. Raccolta aspettative e preconoscenze del servizio civile volontario, raccolta idee di servizio civile, motivazioni, obiettivi individuali. presentazione dei volontari evidenziando le aspettative sul corso e sul servizio civile. Presentazione individuale dei volontari, legata alle motivazioni che li hanno portati alla scelta del Servizio Civile. Costituzione di gruppi per sviluppare dinamiche relazionali, cooperazione, collaborazione riflettendo sulle proprie modalità di interazione con gli altri. Obiettivo della prima giornata è essenzialmente quello di far comprendere ai volontari l’importanza del contenitore in cui sono inseriti. Illustrazione del contesto. Somministrazione del questionario d’entrata Modulo II 2° giorno 6 ore “Il contesto aziendale” Il codice deontologico professionale Il ruolo dell’U.R.P. Conoscenza della carta dei servizi aziendale Normativa regionale: Il Piano Sanitario Regionale,il Piano Sociale Regionale Disposizioni sulla corretta informazione e sulla privacy. Il concetto di qualità di un servizio e le caratteristiche che lo definiscono tale Modulo II 2° giorno 6 ore “Il contesto aziendale” Il codice deontologico professionale Il ruolo dell’U.R.P. Conoscenza della carta dei servizi aziendale Normativa regionale: Il Piano Sanitario Regionale,il Piano Sociale Regionale Disposizioni sulla corretta informazione e sulla privacy. Il concetto di qualità di un servizio e le caratteristiche che lo definiscono tale Informazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro Modulo III 3° giorno 6 ore la Normativa vigente e la carta di impegno etico Carta di impegno etico del servizio civile volontario Il servizio civile volontario: specificità, modalità di servizio, diritti doveri,condizioni assicurative, ferie, permessi, malattia, orario. In questo modulo si illustreranno i punti fondamentali dell’impianto normativo relativo al servizio civile, con particolare attenzione alla presentazione della sua valenza etica. Si presenterà la Carta di impegno etico cercando di farne cogliere il senso ai volontari. Un’attività da cui può scaturire una discussione consiste nel provare a riscrivere la Carta etica locale. Modulo IV 4° giorno 6 ore Il dovere di difesa della patria dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale e Regionale. La storia dell’obiezione di coscienza/della difesa della patria in una prospettiva di genere: oltre il rifiuto della leva militare. L’istituzione del servizio civile volontario: dall’esperienza delle ragazze a quella dei giovani, elementi normativi Questo modulo ripercorre la storia dell’obiezione di coscienza (si possono utilizzare le attività proposte in questo manuale) facendo particolare attenzione al ruolo che anche le donne hanno avuto in questo processo. Per questo nei materiali si trovano delle testimonianze di alcune delle battaglie portate avanti dalle donne. In particolare si evidenzia il loro contributo in particolare in termini di assistenza, spesso sottaciuto. Infine si passerà a spiegare il passaggio dal Servizio civile obbligatorio all’’istituzione del Servizio civile nazionale volontario. Modulo V 5° Giorno 6 ore La difesa civile non armata e non violenta Obiettivi: Conoscere i principi e le pratiche della non violenza, aumentando le capacità di gestione dei conflitti. Contenuti: le forme del conflitto e le modalità di gestione la non violenza: dalla teoria alla pratica. Il modulo proverà a presentare ai volontari la pace e le pratiche di non violenza come strumenti di inclusione. Si cercherà di decostruire il concetto di conflitto, anche presentando esempi concreti di pratiche non violente. Modulo VI 6° giorno 6 ore “Il lavoro per progetti” Contenuti: “Che cos’e’ la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati? Che significa avere a che fare con persone che producono servizi spesso “immateriali”? Nell’affrontare il tema della progettazione sociale si farà riferimento inoltre agli specifici settori di attività ed alle aree di intervento previsti per le attività di servizio civile, in modo che i volontari abbiano chiaro quale sia il campo nel quale si esplica la funzione di tale servizio. Verrà illustrato il metodo della progettazione nelle sue articolazioni compresa la fase della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per la auto-valutazione della propria crescita esplicitando anche come può avvenire da parte diversa la valutazione della crescita umana dei volontari in servizio civile. Obiettivi: Sostenere la crescita dell’individuo e del gruppo nel riconoscere la propria condizione di persone impegnate nel civile e nel sociale, anche attraverso la autovalutazione dei risultati del proprio progetto di servizio civile volontario. Si farà riferimento esplicito agli specifici settori di attività dei progetti di servizio civile individuando per ognuno a specifica modalità di lavoro per progetti. Modulo VII 7° giorno 6 ore La solidarietà e forme di cittadinanza La cittadinanza attiva e il volontariato. L’obiettivo è rafforzare il concetto di cittadinanza attiva, conoscere il mondo del Volontariato nella Provincia di Massa Carrara. Testimonianza di esperienze di cittadinanza attiva, a confronto: associazionismo, comitati, organi consultivi; pratiche del consumo critico e comportamenti sostenibile Questo modulo intende in una prima parte far riflettere i volontari sul valore della cittadinanza attiva e presentare loro la realtà del volontariato. Attraverso le attività proposte ed eventuali proiezioni si cercherà di sviluppare il tema e presentare la Carta dei Valori del volontariato Si prevede la partecipazione dei volontari alla formazione curata dal Crescit pari a n 10 ore. 27) Durata (espressa in ore): Durata 42 ore + n. 10 ore di formazione generale del Crescit. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani 28) Sede di realizzazione: Sede di progetto Via Giovan Pietro 29) Modalità di attuazione: La formazione sarà effettuata in proprio con personale dell’ASL, per garantire il corretto inserimento del volontario nel contesto organizzativo in cui si realizza il progetto, fornendo le conoscenze indispensabili delle norme di riferimento e puntando sull’integrazione dello stesso con il personale sanitario accanto al quale opererà. La formazione della durata complessiva di 72 ore sarà divisa in due parti: la prima con lezioni teoriche della durata di circa n 30 ore da svolgersi nella prima settimana di servizio, a cui i Volontari inseriti nel progetto sono tenuti a partecipare. La parte pratica di 42 ore sarà effettuata all’interno della sede in cui sono inseriti i Volontari. Per l’attività di educazione al cibo sono previste visite esterne ai supermercati per l’individuazione degli ingredienti contenuti nei principali alimenti di consumo dei giovani: Snak, merendine ecc. Per l’attività fisica per gli anziani sono previste visite esterne alle strutture territoriali e centri di riabilitazione e delle sedi in cui si svolgono i corsi di attività fisica adattata. Le uscite esterne saranno intervallate da rientri in sede dove con gli operatori locali di progetto sarà effettuata di volta in volta una verifica e restituzione su quanto osservato nel contesto sociale. 30) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Nella conduzione dell’esperienza formativa si cercherà il massimo coinvolgimento dei partecipanti attraverso l’impiego di una metodologia interattiva. Sarà posta una grande attenzione al processo attraverso cui si realizza l’apprendimento, al contratto psicologico, al clima, al protagonismo che il processo permette e sostiene oltre ai contenuti. Per questo nel processo formativo si dovrà trovare un giusto equilibrio fra esigenze di programmazione (prevedere in anticipo ciò che si farà) ed esigenze di accompagnare il processo del gruppo in formazione. Di conseguenza, pur mantenendo i contenuti indicati, la sequenza degli stessi potrà essere cambiata in funzione del processo del gruppo. Le metodologie adottate dovranno stimolare nei vari discenti il desiderio di ricercare le critiche e la supervisione. Esse si avvarranno di : − Lezione frontale − Argomentazione e discussione Al termine del percorso formativo i giovani in servizio civile saranno in grado di: - comprendere il ruolo del Volontario all’interno dell’azienda, i diritti e le responsabilità - utilizzare procedure di lavoro e strumenti specifici ai diversi contesti - integrarsi per formare una rete di scambio e supporto nel ruolo ricoperto. 31) Contenuti della formazione: La formazione specifica riguarderà i due settori d’intervento oggetto del progetto E’ prevista una formazione strutturata in due parti: la prima “di progetto”: verranno date informazioni specifiche e particolareggiate dei contenuti, obiettivi e modalità di attuazione del progetto nei singoli settori. Verranno illustrati : compiti e mansioni dei volontari, diritti e doveri, personale di riferimento modalità organizzative . La parte teorica della durata di 30 ore affronterà le seguenti tematiche: Educazione al cibo: • I principi nutritivi e loro ripartizione in una corretta alimentazione • I LARN (Livelli di assunzione raccomandati di Energia e Nutrienti per la popolazione italiana) • Etichetta, Etichetta nutrizionale • Le principali Linee Guida in campo nutrizionale (LUGLIO’99- Linee Guida per una sana alimentazione italiana 2003- Linee Guida obesità in età evolutiva). Attività Fisica per gli anziani: • Prevenzione della sindrome da ipomobilità nella 3° età • Differenza fra percorso riabilitativo e ginnico sportivo; • Classificazione delle malattie croniche; • Sindrome da ipomobilità • Stili di vita non corretti e malattie cronico degenerative ad essi correlati • Attività fisica e salute La seconda fase della formazione si svolgerà in itinere per tutta la durata del progetto. Corso BLS E’ prevista la partecipazione dei volontari alle giornate organizzate dalla Regione Toscana con l’Associazione Filigrane all’interno delle Politiche Giovanili 32) Durata (espressa in ore): Durata complessiva n 72 ore Altri elementi 33) Presenza di almeno una delle altre figure previste per la gestione del servizio civile regionale (diversa dall'Operatore di Progetto) che nell'ultimo anno abbia frequentato il corso di formazione o/e/o aggiornamento programmato dalla Regione Toscana (o si impegni a parteciparvi entro l'anno in cui si realizza il progetto): Nome e cognome: Galoppini Paolo Coordinatore di progetto corso frequentato Workshop data del corso 05/11/2012_ sede Istituto Galilei Carrara 34) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto alla formazione aggiuntiva programmata dalla regione Toscana: SI 35) Attestazione che all'interno del medesimo bando sono stati presentati progetti per un numero complessivo di posti inferiori al 50% di quelli richiedibili in base alla categoria di appartenenza: SI n° progetti presentati: 5_ posti richiesti complessivamente n° 25: 36) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto ad almeno due manifestazioni, eventi o attività di carattere regionale inserite nel sistema delle politiche giovanili della regione Toscana: SI Il sottoscritto Maria Teresa De Lauretis nato a Roma il 16/10/1953 in qualità di responsabile legale dell'ente ASL 1 MASSA CARRARA_ dichiara che l'ente che rappresenta è in possesso di tutti i requisiti previsti per l'iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale (art. 5 comma 1 legge regionale n. 35 del 25/07/2006). Data Il Responsabile legale dell’ente