N. 1, febbraio 2013, la rivista di Helsana
Ospedali in Svizzera. Uno sguardo al passato,
tre sguardi al futuro. Pagina 6
14 | Prestazioni di punta
Intervista con il presidente del
CdA di Helsana Thomas D. Szucs
20 | Nuovi approcci
«Casa della salute» ginevrina
quale alternativa all’ospedale
26 | Occhiali per bambini
Cosa bisogna sapere se vostro
figlio ha bisogno di occhiali
Editoriale
Care lettrici, cari lettori,
tocchiamo ferro: le mie degenze
ospedaliere si contano sulle dita di
una sola mano. Ma recentemente un
mio parente ha dovuto essere ricoverato in ospedale per nove giorni e
qui ho ritrovato qualcosa che avevo
già notato qualche anno fa in occasione di un’altra
visita a un parente malato in un altro paese: perplessità e insicurezza.
Ovviamente c’era anche la paura, questo è chiaro,
se si va in ospedale a causa di un problema di salute
per il quale inizialmente la causa non è accertata.
Ma entrambi i miei parenti non sapevano come sarebbe stata la loro degenza ospedaliera, quanto
sarebbero dovuti restare in ospedale e quali fattori
avrebbero determinato la durata del ricovero. Forse
non hanno chiesto chiaramente queste cose. Ma
forse anche i procedimenti in ospedale sono troppo
orientati alla clinica stessa, anche se tutti, dalle
inservienti fino al primario, lavorano per il benessere
del paziente. Mi auguro che negli ospedali del futuro
i pazienti siano al centro dei procedimenti e con
questo svanisca l’insicurezza.
Hugo Vuyk
Caporedattore
2
senso – una pubblicazione di Helsana
Appare quattro volte l’anno,
rivista per gli assicurati
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Indirizzo
Casella postale, 8081 Zurigo,
fax: 043 340 02 10,
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Direzione della redazione
Hugo Vuyk
Redazione
Daniela Diener, Julia Franke, Daniela Schori
Collaborazione redazionale
Juliane Lutz
Traduzioni
Servizio linguistico Helsana
Ideazione e design
Crafft Kommunikation AG, Zurigo
Stampa
Ziegler Druck- und Verlags-AG, Winterthur
Stampata su carta sbiancata senza cloro
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per famiglia, comunicatelo direttamente al nostro
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Indice
4
Helsana
Consigli e curiosità
Focus
14
«Per le prestazioni di punta»
17
Diagnosi: tumore alla prostata
20
La prima «casa della salute» della Svizzera
22
I dirigenti di Helsana regalano tempo
23
Cura di familiari
24
Mi concede un ballo?
26
Occhiali per bambini
27
La colonna di Helsi
28
L’aviatrice. Consigli per i principianti
30
In breve
33
Benessere a prezzo di favore
Salute
34
6
13
Ospedale ieri, oggi, domani
Due generazioni fa le operazioni agli occhi
erano ancora considerate prestazioni
pionieristiche in ospedale. Leggete che cosa
è cambiato da allora e in che direzione
prosegue il cammino.
Da individualista a compagno di squadra
Il soffione contro i gonfiori
Persone
36
«Sono una persona compassionevole»
39
Domande
40
Quanto costa …?
Foto di copertina
Due ostetriche con neonati venuti
al mondo il giorno di Capodanno.
Berliner Morgenpost, 03.01.1930
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•
3
Consigli e curiosità
Vale la pena smettere
di fumare
L’infanzia felice dà i suoi frutti
Vale la pena fare in modo che l’infanzia dei figli sia
felice. Ricercatori britannici e americani hanno
analizzato i dati di 15 000 giovani adulti negli Stati
Uniti d’America. Le conclusioni: chi ha avuto un’infanzia felice guadagnava in seguito di più di chi ha
vissuto quel tempo in modo infelice. Si suppone
che i giovani soddisfatti concludono più facilmente una formazione professionale e che grazie alla
loro positività ottengono più facilmente di altri un
buon lavoro e promozioni in seguito.
4
La ricerca britannica Million
Women dimostra la dannosità delle sigarette. I ricercatori
hanno osservato 1,3 milioni di
donne per cinque anni. Il
risultato: le fumatrici sui 40
anni muoiono con frequenza
tre volte maggiore delle non
fumatrici a causa di cancro ai
polmoni, colpo apoplettico e
malattie croniche polmonari
o cardiache. Le donne che
hanno smesso di fumare
hanno riguadagnato in durata della vita. Smettere di
fumare prima dei 30 o dei 40
anni ha ridotto il rischio accresciuto di mortalità rispettivamente del 97 e del 90 per
cento. Le donne che hanno
smesso di fumare prima dei
50 anni hanno ridotto il rischio ancora di due terzi.
La salute in una citazione
«Gioia, moderatezza e
calma chiudono la
porta al medico.»
Friedrich von Logau, 1605–1655,
poeta barocco tedesco
Foto: gettyimages
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•
Fare la spesa con criterio
Quale pesce si può
comprare in buona
coscienza? Un’app aiuta.
Comunicazione digitale
Facebook e Twitter cambiano il modo di
comunicare. Le amicizie si fanno in
fretta e si disfanno ancora più rapidamente. E un cinguettio inappropriato
può generare rapidamente problemi.
Sembra ci sia la necessità di nuovi modi
comportamentali. E allora il libro «Come trattare gli
altri e farseli amici nell’era digitale» arriva al momento giusto. Nello stesso si adattano all’era attuale i consigli leggendari di Dale Carnegie come «iniziate positivamente». Chi li mette in pratica, si trova
bene anche nel mondo digitale. Perché un aspetto
non cambia: le persone vogliono essere trattate con
rispetto. Sia in Facebook che altrove. Bompiani, circa CHF 50.–.
Primo soccorso: utile guida
App
Le situazioni in cui altre persone hanno
bisogno di primo soccorso si possono
verificare quotidianamente. L’app «Primo
soccorso», realizzata in collaborazione con
la Croce Bianca italiana, spiega l’essenziale. Tra i contenuti si evidenziano «azioni di
ricupero infortunati», «controllo funzioni
vitali», «posizione laterale», «rianimazione» e «trattamento delle lesioni».
Gratuito.
Per iOS.
Fare la spesa: scegliere con
criterio
Quale pesce si può comprare in buona
coscienza? Con quali lampadine si può
risparmiare energia elettrica? E cosa
significa in effetti il marchio Biosuisse? Per
gli ecologisti l’app «Guida WWF» facilita
l’acquisto con utili spiegazioni e consigli
per i consumatori rispettosi dell’ambiente.
Gratuito.
Per iOS e cellulari Android.
Mangiare correttamente mantiene sani
Il ristorante dell’Aia HanTing Cuisine non è soltanto il miglior locale cinese
del paese. Da tre mesi il ristorante serve pietanze che favoriscono la salute.
Il titolare Han Ji ha collaborato durante quattro anni con l’Università di
Shandong in Cina prima di trasporre le sue creazioni sul menù. Ad esempio,
agnello in crosta di noci; secondo la scienza alimentare cinese la carne
d’agnello rinforza il cuore e le noci regolano i lipidi nel sangue. Alla domanda
perché collabora per la cucina sana addirittura con scienziati, Han Ji
risponde: «In occidente il cibo deve solo essere buono. In Cina sappiamo che
mangiare correttamente mantiene sani. Questo è quello che voglio diffondere.» Andiamo a ‘s-Gravenhage! www.hantingcuisine.nl
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•
Foto: iStockphoto, Hanting Cuisine
Soffermarsi un momento
Molti di noi corrono da un appuntamento
all’altro. Il tempo per soffermarsi un attimo e
cogliere il momento è raro. E pensare che la
consapevolezza sarebbe così importante.
Anche distaccandosi un solo momento dalla
frenesia della vita si riduce lo stress. E qui vi
aiuta la «campana della consapevolezza».
Suona più volte leggermente e fa in modo
che si percepisca quel momento preciso.
Gratuito.
Per cellulari Android.
5
Focus
Ospedale ieri,
oggi, domani
Tre illustrazioni e quattro interventi rappresentano lo sviluppo
delle prestazioni ospedaliere dal 1950. Quattro esperti spiegano
in tre interviste quali sono le sfide odierne e in che
direzione prosegue il cammino.
Testo: Juliane Lutz
Illustrazioni: Gonzalo Diez
G
li ospedali svizzeri cambiano sotto vari aspetti. Bastano già l’evoluzione demografica e la forte diffusione
delle malattie della civilizzazione come il diabete a
rendere necessari cambiamenti. A questo si aggiungono la penuria di personale specializzato nel settore infermieristico e la crescente pressione dei costi, che molti istituti sanitari devono affrontare. Contemporaneamente il progresso
tecnologico nel campo della medicina condurrà a possibilità
d’intervento che adesso ci sembrano improbabili.
Come sarà dunque l’ospedale del futuro? La fredda mentalità
tecnologica e i robot sostituiranno gli specialisti mancanti e saranno dominanti? Oppure, nonostante tutto, in futuro si potrà
avere maggiore riguardo per le esigenze individuali dei pazien-
6
ti? Il fatto che l’ambiente ospedaliero influisca notevolmente
sul processo di guarigione è cosa nota da tempo.
Per le previsioni a lungo termine bisognerebbe saper leggere
nella sfera di cristallo. Ma quattro specialisti nei campi della salute e del design, dello sviluppo tecnologico della medicina e
delle assicurazioni malattia rivolgono lo sguardo comunque
agli anni a venire.
Fonti: dott. med. Frank Bochmann Clinica oftalmologica Lucerna, dott.ssa med. Jane McDougall
Inselspital Berna, prof. dott. med. Bernhard Meier Inselspital Berna, prof. (em.) dott. med.
Wilhelm Rutishauser, dott. med. Marcus Vetter Ospedale universitario Basilea
senso 1 13
•
Focus
1950
Possibilità limitate, elevato tasso di mortalità
1. Cancro al seno
2. Parti prematuri
3. Cataratta
4. Cardiopatia coronarica
Fino al 1955 si procedeva
all’amputazione dell’intero seno,
come pure all’asportazione dei
linfonodi della cavità ascellare.
Quindi vennero le prime
combinazioni di amputazione del
seno e di irradiazioni locali. Fino
al 1980 morivano circa i due terzi
delle pazienti con cancro al seno.
Negli anni ‘50 moriva il
70% dei neonati prematuri di
peso inferiore ai 1500 grammi.
Di quelli che sopravvivevano il
70% subiva danni gravi. Il
progresso portò all’incubatrice
da trasporto negli anni ‘60 e dei
reparti di cure intensive
neonatali negli anni ‘70.
Nel 1950 i medici iniziarono con
l’impianto di lenti artificiali. Fino
al 1949 si asportava al paziente
il cristallino opacizzato in seguito
al processo di senescenza. Per
poter in un certo qual modo
continuare a vedere, il paziente
doveva portare occhiali speciali
per tutta la vita.
Nel 1950 per le arterie coronariche ristrette non c’erano
medicamenti buoni né possibilità
operative adeguate. I preparati a
base di nitrati calcioantagonisti
nonché i fluidificanti del sangue
e i riduttori del colesterolo sono
considerati pietre miliari per la
prevenzione dell’infarto cardiaco.
Reparti specialistici
Un ospedale universitario
disponeva di circa 10
specializzazioni.
Diagnosi
I reparti diagnostici quali la
radiografia assumono
sempre più importanza.
Le camere
degli anni ‘50 sono occupate
da 6 a 19 pazienti.
Il progresso medico
degli ultimi 54 anni
è enorme.
senso 1 13
•
Nel 1959
si esegue all’ospedale
pediatrico di Zurigo
la prima operazione a
cuore aperto con
una macchina
cuore-polmone.
Nel 1961
il pioniere svedese della
cardiologia Ake Senning
impianta presso
l’Ospedale universitario
di Zurigo il primo
pacemaker.
Nel 1962
si impianta presso
l’Ospedale cantonale di
San Gallo la prima
articolazione artificiale
dell’anca.
Nel 1963
ha luogo presso
l’Inselspital di Berna il
primo trapianto di un
rene proveniente da un
donatore deceduto.
Nel 1966
si esegue presso
l’Ospedale universitario
di Basilea il primo
trapianto di rene
proveniente da un
donatore vivo.
7
Focus
1980
Medicamenti e tecniche efficaci
1. Cancro al seno
2. Parti prematuri
3. Cataratta
4. Cardiopatia coronarica
Grandi successi sono poi stati
negli anni Ottanta la terapia
antiormonale, negli anni Novanta
l’impiego di taxani e dopo il
duemila quello di Herceptin.
Grazie alle migliori terapie, dal
1989 al 2006 i casi di morte in
Svizzera sono scesi del 23 %.
Dal 1980 ai neonati prematuri
sotto i 1500 grammi si effettua la
respirazione artificiale. Dagli
anni ‘90 si impiegano i corticosteroidi e il surfactante per la
maturazione dei polmoni. Nel
1990 moriva ancora il 60-75 %
dei neonati sotto i 1000 grammi,
oggi il 30-40 %.
Nel 1980 l’estrazione extracapsulare della cataratta era un
intervento standard. Il cristallino
veniva estratto tramite un’incisione nell’occhio, con aspirazione
e inserimento della lente
artificiale. L’operazione durava
un’ora. Il tempo di rigenerazione
dell’occhio era di due mesi.
Dal 1977 i medici hanno iniziato
a dilatare con un palloncino
all’estremità di un catetere i vasi
ristretti, offrendo così un’alternativa all’operazione di bypass a
cuore aperto, che era l’intervento
standard fin dal 1969. Gli stent,
che mantengono aperto il punto
dilatato, si impiegano dal 1986.
Ambulanza volante
Gli eliporti consentono
trasporti rapidi.
Costruzioni funzionali
L’era dei grattacieli non va più
di moda poiché le degenze si
accorciano.
Nel 1969
Ake Senning esegue il
primo trapianto di un
cuore presso l’Ospedale
universitario di Zurigo.
8
Nel 1970
un paziente affetto da
cataratta riceve per la
prima volta una lente
artificiale presso
l’Ospedale cantonale di
Lucerna.
Ambulatoriale
La tendenza ai
trattamenti
ambulatoriali
influenza la
struttura degli
ospedali.
Nel 1973
si trapianta per la prima
volta il midollo osseo
presso l’Ospedale
universitario di Basilea.
Nel 1977
Andreas Grüntzig desta
sensazione in tutto il
mondo con la dilatazione coronarica presso
l’Ospedale universitario
di Zurigo.
Nel 1983
viene eseguito il primo
trapianto di fegato
presso l’Inselspital di
Berna.
Nel 1985
a Breitenbach (SO)
nasce nel 1985 Jelena,
la prima bambina in
provetta della Svizzera.
Fonti: UFSP, Clinica Pallas Olten, Clinica univ. Ginevra, Inselspital Berna, Ospedale
cantonale Lucerna, Ospedale univ. Basilea, Ospedale univ. Zurigo.
senso 1 13
•
Focus
2012
Buone possibilità di guarigione e di sopravvivenza
1. Cancro al seno
2. Parti prematuri
3. Cataratta
4. Cardiopatia coronarica
La maggior parte delle donne
mantiene il seno e si può fare a
meno anche dell’asportazione
dei linfonodi della cavità
ascellare. Oggi si controlla se
ci sono cellule maligne nel
linfonodo sentinella. L’81 % delle
pazienti è ancora in vita cinque
anni dopo la diagnosi.
Le probabilità di sopravvivenza di
neonati estremamente prematuri nati intorno alla 24a settimana
di gravidanza e sotto i 1000
grammi di peso si situano
all’80 %. Ma di loro solo un terzo
risulta completamente sano. Il
limite si situa oggi intorno alla
22a settimana di gravidanza.
Lo standard odierno è rappresentato dalla facoemulsificazione: il cristallino opacizzato
viene frantumato tramite
ultrasuoni e aspirato. Dopodiché
viene inserita la lente artificiale.
L’intervento dura 15 minuti. Dopo
un giorno i pazienti possono già
vedere bene.
Per quattro pazienti su cinque
con cardiopatia coronarica
l’inserimento di stent consente
l’eliminazione relativa dei
disturbi. Uno su cinque necessita
di un’operazione di bypass.
Grazie a tutti questi metodi
moderni, la quota dei decessi si
è nettamente ridotta.
Flessibile
Le costruzioni flessibili
consentono adeguamenti
più rapidi.
Specializzazione
Un ospedale universitario conta
oggi circa 50 specializzazioni.
Posto per le cure
I locali per le cure d’emergenza e ambulatoriali
necessitano di più spazio delle
camere per i pazienti.
Nel 1986
Ulrich Sigwart impianta
per primo al mondo
all’Ospedale universitario di Losanna uno stent
per dilatare una stenosi
in un’arteria coronarica.
senso 1 13
•
Nel 1990
si impiega per la prima
volta il laser presso
l’Ospedale cantonale di
Lucerna per la cura
della miopia.
Nel 1992
si esegue presso
l’Ospedale universitario
di Zurigo il primo
trapianto polmonare.
Nel 1999
ha luogo presso
l’Ospedale universitario
di Ginevra il primo
trapianto multiorgano
(fegato, pancreas, rene,
intestino tenue).
Nel 2008
presso l’Inselspital di
Berna si sostituisce per
la prima volta la valvola
aortica con il
procedimento del
cateterismo.
Nel 2010
per la prima volta nella
Clinica Pallas di Olten si
trapianta il solo strato
malato di cornea
secondo il metodo
DMEK.
9
Focus
La parola agli esperti
Due ricercatrici, un medico e uno specialista in assicurazioni malattia illustrano per «senso» le sfide e possibilità dell’ospedale del futuro.
possano vivere più a lungo autonomamente in casa propria. Attualmente si
sta lavorando alla realizzazione di sensori che trasmettono i dati vitali delle
persone anziane e dei malati cronici a familiari e a medici.
Anche in Svizzera?
Ziegler: Con il cosiddetto «iHomeLab»
l’Università di Lucerna sperimenta come
coordinare le tecnologie di comunicazione, la sensorica e gli impianti tecnici degli edifici. Forse avremo presto edifici
tanto «intelligenti» da capire quando
una persona sviene. Piuttosto che in
ospedale lo stato di salute dei pazienti
può in futuro essere sorvegliato tramite
un comando a distanza.
Le esperte di design
Iniziamo con Claudia
Acklin e Ute Ziegler. Le
due ricercatrici si occupano presso l’Università
di Lucerna di questioni
relative al design e alla
salute. Ad esempio come
l’ambiente ospedaliero
influisce sui pazienti e
sul loro processo di guarigione, ma anche come
lo sviluppo demografico
modificherà in futuro
l’offerta degli ospedali.
10
Nel 2035 il 26% della popolazione
svizzera sarà in età superiore ai 65 anni.
Quali effetti ha questo sugli ospedali?
Claudia Acklin: Non offriranno più tutti i
servizi, ma saranno parte di una rete con
organizzazioni di intervento precedente
e successivo come i medici di famiglia, le
cure spitex e le case di cura. Le persone
anziane saranno ricoverate in ospedale
solo nelle fasi acute di una malattia e i familiari dovranno impegnarsi di più.
E come sarà?
Acklin: Non ci sono posti letto ospedalieri e di cure infermieristiche per poter stare al passo con l’evoluzione demografica.
Per questo si sta riflettendo su come i familiari possono partecipare maggiormente alle cure a domicilio nell’ambito
di una rete fatta di non specialisti istruiti
e di professionisti per assumere una parte
dell’assistenza ai malati. Grazie alla flessibilizzazione del lavoro questo sarebbe
possibile, mancano però ancora i relativi
modelli di orario di lavoro.
Ute Ziegler: La tendenza verso i programmi «Ambient Assisted Living» farà
in modo che le degenze stazionarie siano
ulteriormente abbreviate e che i pazienti
Nonostante la tecnica dovremo essere
ricoverati anche in futuro.
Ziegler: In Scandinavia ci sono progetti
interessanti. Là i pazienti che non necessitano più di cure intense si ricoverano in
un albergo per pazienti annesso all’ospedale. Queste strutture sono molto più
convenienti, dato che non hanno bisogno di tutte le costose apparecchiature di
un ospedale.
Cambierà anche l’atmosfera triste negli
ospedali? I malati hanno bisogno di un
ambiente ameno.
«Il futuro degli ospedali non sta nei trastulli
di alta tecnologia.»
Claudia Acklin, Università di Lucerna
Acklin: Molte cliniche private attuano i
concetti di arredamento delle compagnie
aeree. Questo non significa però che per
sentirsi a loro agio i pazienti abbiano bisogno solo di ambienti più belli. In alcuni
istituti si va oltre, si modificano aspetti
essenziali. Ma molti ospedali pubblici
hanno il problema della pressione dei costi e spesso questo è in contraddizione
con le necessità dei pazienti.
senso 1 13
•
Focus
E di che cosa hanno bisogno?
Acklin: Di piccole unità ben controllabili, nelle quali essi possano ritirarsi, come
pure di un determinato grado di autodeterminazione e di individualità.
L’esperto di tecnica
Joachim Kettenbach dà
uno sguardo allo sviluppo tecnologico della
medicina negli ospedali
svizzeri. Il primario di
radiologia intervenzionale all’Inselspital di
Berna ha presieduto nel
2008 la rinomata International Society of
Medical Innovation and
Technology.
Ma si può nei grandi ospedali tenere
conto delle esigenze di ogni singolo
paziente?
Ziegler: In un progetto di ricerca presentato alla fine del 2012 mostriamo come i
pazienti possono configurare personalmente il loro spazio. Gli aspetti sono la
protezione dai rumori indesiderati, la
maggiore autonomia e la contemporanea
eliminazione dello stress, ma anche l’illuminazione individualizzata. Negli ospedali si ha l’impressione che ci sia una sola
intensità di luce. Bisogna considerare che
già 100 lux in più significano otto ore in
meno di degenza.
Acklin: Chi in ospedale diventa poco
più di un numero deve avere almeno la
sensazione di poter decidere ancora qualcosa da solo, ad esempio nell’ambito del
suo spazio immediato.
A proposito di pressione dei costi: ci
saranno anche in Svizzera partenariati
con l’economia, così come a Stanford? Là
sarà aperto nel 2017 un ospedale
superlativo per il quale Apple e altri
hanno stanziato molto denaro.
Acklin: Abbiamo un’altra tradizione. Gli
ospedali sono finanziati prevalentemente dal potere pubblico. Non credo neanche ad un futuro con trastulli di alta tecnologia. Abbiamo bisogno di concetti
ragionevoli e praticabili, che consentano
di poter ancora gestire gli ospedali.
Professoressa Claudia Acklin (a sinistra)
Dal 2066 l’ex giornalista è alla guida del
Centro di competenza Design Management
dell’Università di Lucerna. Tra i suoi campi di
ricerca c’è anche quello di design e salute.
Dottoressa Ute Ziegler (a destra)
Storica dell’arte tedesca, che dal 2009 svolge
ricerche nel campo «Healing Environment»
incentrate su «Health Care Design». È
collaboratrice scientifica presso l’Università
di Lucerna, Arte e Design.
senso 1 13
•
Foto: Jürg Waldmeier
Ci sono già robot che agiscono al tavolo
operatorio. Saranno presto una cosa
corrente?
Joachim Kettenbach: Sono un po’ scettico. Alcuni sistemi robotici sono già quasi
routine, altri sono in via di sperimentazione, entrambi presentano svantaggi.
Dunque nei prossimi anni saranno
ancora prevalentemente persone a
eseguire le operazioni.
Sì, per fortuna. Ma nell’assistenza infermieristica e nella riabilitazione i robot
potrebbero presto diventare importanti.
Quali?
Il sistema robotico Da Vinci, che si impiega per le operazioni al cuore, costa circa
1,1 milioni di franchi. A questo si aggiungono costi annui di manutenzione pari a
140 000 franchi. C’è bisogno anche di personale istruito e di uno specialista della
ditta, che interviene in caso di problemi.
Anche se i robot possono compensare automaticamente un tremolio della mano,
il chirurgo che lavora con un robot non
sente se il braccio del robot preme troppo
o troppo poco. Si ricercano per questo
materiali adatti che siano in grado di trasmettere in tempo reale movimenti e forze del campo operatorio a una sorta di
joystick. In questo modo l’operatore potrebbe «sentire» con quanta forza un robot pratica un’incisione. Ma l’onere lavorativo e i costi sono ancora molto grandi.
«Nelle cure e nella
riabilitazione i robot
potrebbero diventare
importanti.»
Joachim Kettenbach, Inselspital Berna
In questo ambito il Giappone è considerato un precursore.
Là c’erano già nel 2009 cliniche nelle quali
i robot si recavano fino al letto dei pazienti per chiedere loro come si sentivano.
Questo è immaginabile in Svizzera?
No, perché le attenzioni da parte di altre
persone sono molto apprezzate negli
ospedali. I robot potrebbero però aiutare
il personale infermieristico nelle attività
11
Focus
L’esperto di acquisti
Peter Graf, responsabile Acquisto prestazioni
presso Helsana spiega
come sarà in futuro la
collaborazione tra le
casse e gli ospedali.
di routine, ad esempio quando si tratta di
sollevare i pazienti. Nel campo della riabilitazione è già possibile per i pazienti
l’impiego di esoscheletri elettromeccanici. Questi li aiutano nell’esercizio delle
sequenze di movimento.
Le nuove tecniche spingono comunque
l’essere umano un po’ in secondo piano.
Ci sono sensori e punte endoscopiche in
grado di valutare se le cellule mirate
sono sane o hanno subito alterazioni
patologiche. Finora potevano farlo solo i
chirurghi.
In caso di funzioni rapide e precise consentono di individuare bene i tumori situati superficialmente. Ma la maggior
parte dei tumori cresce in profondità negli organi. In questo contesto è utile il
progetto MEVIS dell’istituto Fraunhofer.
In base ai dati di immagini radiologiche
si preparano modelli tridimensionali degli organi. Con questi lavorano i chirurghi e i radiologi dell’Inselspital di Berna.
Con l’ausilio di questi modelli si rappresentano tutti gli importanti dettagli anatomici e le alterazioni patologiche. Sul
modello si può pianificare un intervento
quanto meno invasivo possibile e valutare meglio l’eventuale rischio. Ma nella
pratica c’è ancora bisogno di specialisti
che eseguano poi gli interventi.
Quali novità vede ancora?
La prevenzione è il futuro. Nonostante i
progressi della medicina la diffusione
delle malattie della civilizzazione è aumentata fortemente. Questo sarà per noi
anche un carico economico. Per questo si
deve investire di più nella prevenzione. E
qui non si tratta di un ambito di alta tecnologia, bensì di cose apparentemente
banali, come uno stile di vita sano.
Professor dottor Joachim Kettenbach
Di nazionalità austriaca è primario e sostituto
direttore del reparto di radiologia interventistica presso l’Inselspital di Berna. Nel 2008 è
stato presidente della International Society
of Medical Innovation and Technology.
12
Come saranno in futuro le cure integrate
a livello ospedaliero?
Peter Graf: Gli ospedali devono assumere
un ruolo più attivo nelle cure integrate e
collaborare maggiormente con altri fornitori di prestazioni antecedenti o successivi. Un esempio sta nella riabilitazione:
spesso i pazienti devono trascorrere qualche giorno a casa tra la degenza ospedaliera e quella di riabilitazione. Ma di regola
in ospedale si sa già prima dell’operazione
se in seguito sarà necessaria una riabilitazione ambultoriale o stazionaria. La conseguenza logica sarebbe richiedere subito
la garanzia di assunzione dei costi all’assicuratore malattia, organizzare in tempo
utile un posto per la riabilitazione e consentire così al paziente un passaggio senza interruzioni. Vogliamo eeliminare questa «frattura».
«Forniremo presto ai
clienti dati qualitativi
che così ancora non
esistevano.» Peter Graf, Helsana, Zürich
Gli assicuratori malattia consiglieranno
presto agli assicurati gli ospedali nei
quali si sono verificate meno complicazioni per determinati interventi?
Sarebbe più conveniente per entrambi.
In Svizzera non possiamo consigliare singoli ospedali. Ma vogliamo fornire presto
ai nostri clienti dati qualitativi, che non
esistono finora così in Svizzera. I forfait
per caso consentiranno di rilevare con
precisione le quote relative alle complicazioni. E intendiamo mettere tali informazioni a disposizione dei nostri assicurati.
Si affermeranno anche le garanzie
relative agli interventi e alle prestazioni
negli ospedali?
La medicina non è una scienza esatta.
Questo è eventualmente possibile in pochi ambiti, ad esempio per gli interventi
tramite laser agli occhi oppure per la tenuta delle articolazioni artificiali. Ma rilasciare garanzie negli ambiti dell’oncologia o della cardiologia sarebbe immorale e
irresponsabile. Non c’è nessuna garanzia
sulla vita.
Quali prestazioni aggiuntive potranno
offrire in futuro gli assicuratori malattia
agli assicurati?
Grazie alle informazioni delle nostre cliniche partner potremo presto mettere a
disposizione dei nostri clienti indicazioni
sul comfort alberghiero, la struttura ospedaliera e la specializzazione. Già oggi è
possibile organizzare in modo semplice
appuntamenti presso medici specialisti
per i clienti che hanno un’assicurazione
integrativa ospedaliera per il reparto semiprivato o privato. E con l’ausilio dello
scambio elettronico dei dati con gli ospedali potremo in futuro, ovviamente con
l’accordo del paziente e rispettando le disposizioni di protezione dei dati, anche
fornire i dati del paziente necessari per il
ricovero in ospedale, ad esempio i medicamenti assunti fino a quel momento. Finora in ospedale ci si doveva basare sulle
dichiarazioni del paziente. Oppure sui
rapporti di ricovero dei medici prescriventi, a volte non del tutto precisi.
Peter Graf
Giurista ed economista aziendale, dal 2005 è
alla guida dell’Acquisto prestazioni Helsana.
In precedenza è stato per otto anni direttore
dei servizi presso l’Inselspital di Berna.
Foto: Jürg Waldmeier
senso 1 13
•
Focus
Da individualista
a compagno di squadra
100 anni fa il medico di famiglia era chirurgo, ostetrico e psichiatra in
una sola persona. Anche oggi è al centro dell’assistenza medicosanitaria, ma la sua quotidianità è cambiata notevolmente. Succede
anche che il suo studio si trovi in un ospedale.
I
n passato il medico di famiglia era raggiungibile 24 ore su 24, fine settimana
compreso. Di regola si trattava di un
uomo e abitava nella stessa casa in cui
aveva lo studio medico. Il medico di famiglia era un individualista nelle discipline
più svariate: le visite a domicilio facevano parte del suo lavoro quotidiano, era
ginecologo, ostetrico, chirurgo, pediatra
e psichiatra. All’ospedale giungevano
solo i casi molto gravi e soltanto se l’assistenza in casa non era più possibile.
Interlocutore centrale
Oggi molti aspetti sono diversi, ma non il
principio: il medico di famiglia è l’interlocutore più importante in caso di problemi e domande sulla salute. Il medico
di famiglia può curare direttamente 9 su
10 dei suoi pazienti. E di gran lunga non
tutti i pazienti che manda da altri necessitano di una degenza ospedaliera; molti
di loro possono essere curati da uno specialista o in una clinica ambulatoriale.
Oltre al quadro clinico il medico di famiglia cerca di includere anche la situazione familiare e professionale del paziente nelle sue considerazioni. Spesso
fattori dell’ambiente personale giocano
un ruolo decisivo per la cura di una malattia. Lo specialista per contro, sia nel
proprio studio che in una clinica, lavora
concentrandosi sugli organi, rispettivamente sul problema di salute.
pazienti con la migliore affidabilità. La
comunicazione è imprescindibile per
una buona collaborazione. Da una parte i
medici specialisti e quelli degli ospedali
necessitano di una lettera di prescrizione
del medico di famiglia quanto più precisa
possibile, con indicazione chiara della
problematica e un incarico altrettanto
chiaro, come pure di una lista completa
delle diagnosi e dei medicamenti. Solo in
questo modo si possono evitare le duplicità e fare in modo che i pazienti vengano
curati in modo mirato. D’altra parte, per
il medico di famiglia è imprescindibile
ricevere un rapporto preciso del medico
specialista o dell’ospedale per poter successivamente assistere il paziente in maniera ottimale.
Trend verso i centri di pronto soccorso
Negli ultimi anni sempre più pazienti
sono andati direttamente al pronto soccorso di un ospedale anziché dal medico
di famiglia. La conseguenza è stata il sovraffollamento con lunghi tempi d’attesa. Da questo è nato un nuovo modello di
La comunicazione è essenziale
Per il medico di famiglia è importante poter disporre di una buona rete di medici
specialisti, dai quali può mandare i suoi
senso 1 13
•
ed.
Dott.ssae mEr
ni
on
Sim
collaborazione tra ospedali e medici di
famiglia: in alcuni ospedali sono stati
aperti centri di pronto soccorso gestiti da
medici di famiglia. Se un paziente si reca
di propria iniziativa in uno di questi
ospedali, ha luogo una selezione. I casi di
pronto soccorso semplici dal profilo medico vengono trattati in tale centro, strutturato come un normale studio medico e
gestito da medici di famiglia. I casi più
complessi vengono trattati come d’abitudine dal reparto delle urgenze dell’ospedale. In questo modo si riducono i tempi
d’attesa e i casi semplici non gravano inutilmente sulla struttura ospedaliera.
Una seconda tendenza vede come i
medici di famiglia si uniscano sempre
più di frequente in studi medici associati
più o meno grandi. Nella combinazione
con medici specialisti si può offrire così
al paziente un’ampia gamma di prestazioni sanitarie sotto lo stesso tetto. Tramite lo scambio di informazioni tra i vari
medici, il paziente beneficia di una qualità elevata delle prestazioni sanitarie.
Dott.ssa med. Simone Erni-Müller, medico
specialista di medicina generale e medicina
sportiva, studio medico associato mediX, Zurigo.
www.medix-gruppenpraxis.ch
13
Helsana
14
Helsana
«Per le prestazioni
di punta»
L’importanza di quattro parole con lettera iniziale «p», dove va il
settore sanitario e come gli assicurati di Helsana beneficiano
delle eccedenze: a colloquio con Thomas D. Szucs, presidente del
Consiglio di amministrazione di Helsana.
Da tre anni lei è il presidente di Helsana.
Come si è sviluppata Helsana in questo
periodo?
Thomas D. Szucs: Nel 2010 abbiamo fatto molti cambiamenti e adesso ne raccogliamo i frutti. Helsana lavora con successo ed è un partner affidabile per i suoi
clienti. Per me sono importanti quattro
parole che iniziano con la «p»: professionalità, performance, passione e perfezione. Abbiamo ottenuto miglioramenti su
tutta la linea. Da noi lavorano professionisti, la performance economica è di
nuovo in ordine e dalla svolta in poi mi
sembra di vedere di più un certo sfavillio
negli occhi dei collaboratori. Si è risvegliato un nuovo entusiasmo senza il
quale non è possibile ottenere prestazioni di punta. Nel nostro settore questo
aspetto non è diverso che nello sport o
nella musica.
Secondo lei cosa è a posto e cosa ancora
non lo è?
Siamo ben raggiungibili per i nostri
clienti, ma questo non basta ancora. Nel
settore sanitario molto si svolge anche al
di fuori degli orari d’ufficio. Per questo i
fornitori di servizi come noi possono permettersi sempre meno di essere presenti
solo dalle otto alle cinque, in particolare
quando qualcuno si ammala. I nostri
clienti devono sentirsi ben assistiti quando hanno bisogno di noi. Qui c’è ancora
un potenziale di miglioramento.
senso 1 13
•
Foto: Jürg Waldmeier
Sembra futuristico. Quali sviluppi si
attende nei prossimi anni per il nostro
settore sanitario?
Le moderne tecnologie di comunicazione
pervadono anche il nostro settore. Inoltre
cambiano le condizioni per i fornitori di
prestazioni. I medici si uniscono in studi
associati e in reti. Anche gli ospedali si
interconnettono sempre più. La tendenza
va verso le cure integrate. Questo accresce le esigenze poste agli assicuratori malattia e spinge molti concorrenti ai loro
limiti. Ancora oggi ci sono assicurazioni
che non dispongono neanche di un sistema informatico.
In quali ambiti Helsana può partecipare
a configurare il futuro?
Il settore sanitario diventa sempre più
complesso. Gli assicuratori malattia hanno sempre più il compito di mantenere la
chiarezza per i loro assicurati. Calcolare i
premi e rimborsare le prestazioni non basta più. Solo chi capisce la sua malattia e i
propri medicamenti sa anche agire correttamente in merito. In questo contesto
vogliamo sostenere i nostri assicurati affinché restino sani o ritrovino la salute.
Helsana ha un’eccellente situazione
economica. Quale beneficio ne traggono
i clienti?
Un partner affidabile. Con un buon risultato evitiamo grandi aumenti dei premi
in futuro.
Helsana si fa sempre notare per il fatto di
percorrere nuove vie. Questo va a
vantaggio degli assicurati?
«Siamo un partner
affidabile per i nostri
clienti.»
Thomas D. Szucs
Vogliamo essere precursori e per questo
tentiamo consapevolmente di percorrere
nuove vie, si dice che chi non risica non
rosica. Di regola il settore sanitario si
Il cliente al centro
Premi stabili
La nostra politica dei premi
punta sulla continuità.
Cerchiamo di attenuare con
i nostri clienti gli aumenti
inevitabili dei premi.
Innovazioni
Rimborsiamo subito i nuovi
medicamenti di Novartis e
Roche che promettono
buoni risultati, secondo
l’utilità per i pazienti.
Consulenza a discrezione
Molte vie conducono a
Helsana. I consulenti
assicurativi, la nuova
consulenza online, i punti
vendita e il telefono.
15
Helsana
Come aiuta Helsana
Nel nuovo rapporto di gestione di Helsana sei dei suoi assicurati raccontano
la loro storia. Vi trovate inoltre il conto economico 2012, un ritratto dell’azienda
e un colloquio con la Direzione. Leggete il rapporto di gestione online sotto
www.helsana.ch/report/it.
150
39
rientri
Per oltre sei settimane
Rea Ufer ha dovuto
restare collegata, dopo
un ictus, fino a
22 apparecchi. Con il
sostegno dei medici, dei
terapisti, della sua
famiglia e del case
management di Helsana
è tornata alla vita
nonostante la sua
emiparesi.
Consolidamento
giorni
12
Rapporto di gestione
20
Sono i rientri dall’estero
che Helsana organizza in
media ogni anno. Dopo un
drammatico incidente
con la bicicletta, Marc
Eichenberger è stato uno
di loro.
24
ore
È il tempo in cui Mathilde
Wickihalter ha ottenuto
grazie a Helsana un
appuntamento per un
secondo parere presso un
rinomato oftalmologo, che
le ha dato sicurezza per
affrontare un’operazione.
muove molto lentamente. Abbiamo ottenuto un successo ad esempio nell’ideazione della fornitura dei dati dagli ospedali. Siamo tra i primi a poter controllare
in modo veramente serio le fatture ospedaliere con i forfait per caso. E dato che
abbiamo trovato l’accordo con due ditte
farmaceutiche, i nostri assicurati hanno
un accesso più rapido a medicamenti
innovativi.
Diamo ancora uno sguardo all’argomento ospedali. I forfait per caso, introdotti
un anno fa, fanno ancora parlare molto.
Qual è la sua opinione?
Sono molto tranquillo, in fin dei conti ho
già fatto l’esperienza dell’introduzione in
«I risparmi vanno a
vantaggio dei nostri
assicurati.»
Thomas D. Szucs
16
Germania e in Italia. Ogni cambio di sistema costa sudore e lacrime e c’è sempre
qualcosa di nuovo da imparare. Noi di
Helsana partecipiamo intensamente a
queste discussioni e ci impegniamo attivamente quando si tratta di introdurre
innovazioni. I forfait per gli interventi
standard sono sensati. Il nuovo sistema di
conteggio si affermerà anche in Svizzera.
Non si può pretendere di avere la soluzione perfetta fin dal primo giorno. Nei paesi dove si conteggia da tempo secondo i
forfait per caso, nessuno chiede più un
ritorno ai metodi del passato.
In nessun ambito come nel settore
sanitario si parla tanto spesso di riforme.
Ad esempio: l’assicurazione di base e
integrativa devono essere rigorosamente
separate? Lei cosa ne pensa?
In un primo tentativo questa idea è fallita
miseramente. Il numero di firme necessario per il lancio di un’iniziativa popolare
è stato mancato nettamente. Il fatto che il
Consigliere federale Alain Berset voglia
far passare questa idea dalla porta di servizio mi sorprende. Egli intende separare
l’assicurazione di base e le assicurazioni
integrative presso gli assicuratori malattia, ma non vuole cambiare nulla per
quanto riguarda i fornitori di prestazioni.
Questo è incoerente. Non riesco a capire
come questa cosa dovrebbe funzionare
senza far aumentare a dismisura la burocrazia per tutti gli interessati.
Un’altra idea politica vorrebbe che i
casi costosi di malattia venissero passati
a un’istanza statale. Qual è l’opinione
di Helsana?
È un’assurdità assoluta. Ogni limite fisso
dei costi comporta lo stimolo a far lievitare i costi quel tanto che basta affinché
vengano poi assunti dallo Stato. Questa
sarebbe la versione subdola del passaggio
a una cassa unica. Il disbrigo e il rimborso
delle prestazioni rappresentano l’attività
principale di un assicuratore malattia e
comporta il fatto che i costi vengano tenuti sotto controllo nel miglior modo
possibile. Si pensi a cosa è accaduto con
l’AI, per la quale nessuno si è preoccupato
dei costi durante anni. Alla fine si è creato
un deficit enorme, che adesso dobbiamo
compensare con fatica tramite l’aumento
dell’imposta sul valore aggiunto.
I costi della salute e i premi in aumento
preoccupano molte persone. Cosa fa
Helsana a tale riguardo?
Abbiamo dato il buon esempio riducendo
nettamente i nostri costi d’esercizio. Il
controllo delle fatture è un compito che
prendiamo molto sul serio e con la nostra
cooperativa di acquisti negoziamo direttamente le tariffe ospedaliere, per ottenere di più a favore dei nostri assicurati.
Inoltre creiamo valori aggiunti perché
collaboriamo strettamente con i migliori
fornitori di prestazioni, ospedali, studi
medici associati e reti di medici. I risparmi
vanno a vantaggio dei nostri assicurati. Ci
impegniamo anche affinché vengano assunte le prestazioni innovative che hanno un’utilità evidente e in parte fanno addirittura risparmiare sui costi altrove.
Intervista: Julia Franke
senso 1 13
•
Helsana
Diagnosi:
tumore alla
prostata
Incontinenza, impotenza, a volte addirittura la morte. Si tratta di prognosi cattive
per un uomo sulla cinquantina. Il responso
ha scosso Jürg non meno della diagnosi
stessa: tumore alla prostata. Il suo problema successivo: dove farsi operare?
T
umore alla prostata!
Quanto tempo mi
resta ancora da vivere? Jürg* era scioccato! Anche se era preavvisato.
Perché dagli esami di controllo, fatti sei mesi prima, era
risultato nel suo sangue un
valore elevato dell’antigene
prostatico specifico. Questo
è un primo indizio di un’alterazione della prostata. Ma dagli ulteriori esami non era
risultato nulla di anomalo.
Sei mesi dopo la situazione
era cambiata: il referto era
negativo. «In quei mesi si era
sviluppato un tumore a cresci-
senso 1 13
•
Foto: Jürg Waldmeier
ta aggressiva», racconta Jürg a
«senso».
Questo ingegnere voleva
saperne di più quanto prima
possibile. Soprattutto se il tumore era solo locale o se si erano già formate metastasi. Ma
l’ospedale poteva offrirgli un
appuntamento per gli ulteriori esami solo dopo due settimane. Jürg non voleva assolutamente attendere tanto:
«Anche se la diagnosi non è
forzatamente una sentenza di
morte, volevo fare chiarezza
rapidamente. Non sapere
come procedere mi affliggeva
molto.» Dunque ha cercato
17
Helsana
Modo di procedere per gli interventi all’estero
Richiesta
Le persone
interessate si
rivolgono al Centro di
competenza Estero
di Helsana, signora
Andrea Geissbühler,
043 340 59 45.
Stabilire il contatto
Helsana prende
contatto con la
Clinica Martini. Il
paziente invia gli
atti medici ad
Amburgo.
un’altra clinica che potesse offrirgli un
appuntamento più prossimo. Qualche
giorno dopo era chiaro che l’operazione
era assolutamente necessaria.
Limitazioni per tutta la vita
A seconda dello stadio e dell’aggressività
del tumore si possono considerare vari
trattamenti; ad esempio l’irradiazione, la
terapia ormonale, la chemioterapia o,
come nel caso di Jürg, la prostatectomia.
Le probabilità di una guarigione duratura sono molto buone fintanto che il tumore resta circoscritto alla prostata. Ma
l’operazione nasconde comunque rischi,
le cui cifre variano a seconda della fonte:
dal 5 al 15 per cento dei pazienti è incontinente dopo l’operazione e dal 20 all’80
per cento resta impotente, a seconda dello stadio del tumore, dell’età del paziente
e dell’esperienza del medico. Anche Jürg
ha dovuto prenderne atto. «Dovrei portare assorbenti per sempre? E la mia vita
sessuale sarebbe finita?» Queste eventualità lo inquietavano, voleva maggior sicurezza e ha chiesto in giro. È stato così che
ha incontrato un conoscente che si era
fatto asportare la prostata a Monaco. «Lodava il trattamento e anche il risultato.
Di modo che anch’io volevo farmi operare là e mi sono rivolto a Helsana per la
garanzia di assunzione dei costi.»
Clinica specializzata ad Amburgo
Non poteva sapere che anche Helsana si
stava occupando in quel momento dello
stesso argomento ed era in trattativa con
In ambito privato Jürg discute e risponde volentieri
in merito all’argomento tumore alla prostata, ma non
intende farsi trovare in eterno su Google e per
questo rinuncia alla citazione del nome intero.
* 18
Colloquio di
consulenza
I medici della
Clinica Martini
esaminano gli atti
medici e prendono
contatto con il
paziente.
Appuntamento
Al più tardi entro
una settimana c’è la
proposta di una
data. Prima
dell’operazione ha
luogo un altro
colloquio approfondito con il paziente.
la Clinica Martini di Amburgo, specializzata esclusivamente sui tumori alla
prostata. Questa clinica fa parte del complesso ospedaliero universitario di Amburgo-Eppendorf e, con oltre 2000 operazioni alla prostata all’anno, i suoi medici
contano tra i chirurghi più esperti al
mondo in questo campo.
L’elevato grado di specializzazione e la
trasparenza hanno destato l’attenzione di
Helsana. «La medicina di punta relativa
all’asportazione della prostata c’è anche
in Svizzera», dice Alex Friedl, che coordi-
Il tumore alla prostata
ha travolto Jürg. Si
sentiva sano e improvvisamente ha
dovuto occuparsi di
incontinenza, di impotenza e dell’eventualità della morte.
na l’acquisto di prestazioni presso Helsana e assiste il progetto pilota con la Clinica Martini: «In questo campo non c’è
comunque un altro ospedale che comunichi con tanta chiarezza i dati relativi alla
qualità e garantisca addirittura per contratto le quote di riuscita. Inoltre i dati relativi ai casi sono impressionanti. Non
sono così elevati in ogni ospedale.»
L’intervento è meno costoso che in
Svizzera? Friedl: «Al contrario. A Helsana
l’operazione costa di più. Questo viene
dal fatto che per questi trattamenti all’estero i cantoni non assumono costi. In
compenso, proprio quando si tratta d tumori aggressivi come nel nostro esempio,
si possono evitare costi successivi a lungo
termine come le terapie e gli assorbenti,
perché grazie alla preservazione delle fibre nervose si riduce il rischio di incontinenza e di disfunzione erettile. Questo
metodo non è offerto in tutti gli ospedali
della Svizzera.»
Ci sono costi anche per il paziente: l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie copre solo le prestazioni erogate in Svizzera. Per le cure pianificate
all’estero è dunque necessaria un’assicurazione integrativa ospedaliera. L’aliquota percentuale varia a seconda della variante assicurativa.
In considerazione del gran numero di
casi non sarebbe sensato riunire anche gli
specialisti in Svizzera? L’urologo Martin
Baumgartner del Centro prostata dell’Ospedale cantonale di Aarau ci dice in merito: «Con il nuovo sistema tariffale dei
forfait per caso avrà luogo automaticamente una concentrazione dell’offerta.»
Ma per questo c’è bisogno di tempo. Secondo Baumgartner da noi non si giungerà mai al punto, come in America, che un
chirurgo esegue, ad esempio, unicamente
asportazioni dei reni. «Si tratterebbe di un
sistema completamente nuovo.» Helsana
auspicherebbe una maggiore specializzazione degli ospedali. «L’esempio della Clinica Martini mostra che un ospedale può
avere successo anche se si concentra su
competenze centrali selezionate. Questo
aumenta il numero di casi e quindi anche
i buoni risultati», dice Friedl.
Jürg è stato il primo cliente di Helsana
a beneficiare di questa collaborazione.
«Siamo partiti già due settimane dopo la
diagnosi.» Sua moglie lo ha accompagnato ad Amburgo. Ricorda bene l’atmosfera
eccellente in ospedale, su richiesta si poteva avere un bicchiere di vino a cena.
Jürg era contento di trasferirsi dalla clinica in albergo dopo cinque giorni, «ci si
sente subito un po’ meno pazienti». Impressionante è stata anche l’assistenza
personale, «di me si è occupato sempre lo
stesso medico». Nella Clinica Martini il
chirurgo è competente per i suoi pazienti
dalla prima visita all’uscita dall’ospedale.
«L’informazione è fondamentale. Nel caso
senso 1 13
•
Helsana
ideale la compagna del malato è presente in occasione della consulenza. È anche la prima ad essere informata in merito al decorso subito dopo l’operazione»,
spiega Markus Graefen, primario della
Clinica Martini, che ha operato Jürg.
Quando, dopo 12 giorni, Jürg ha potuto essere liberato dal catetere, la minzione ha funzionato subito. «Nel tragitto di
ritorno ci siamo trovati nel bel mezzo di
un ingorgo. Ma non ho perso una sola
goccia d’urina!»
Elevate quote di riuscita
Il tumore alla prostata è l’affezione tumorale più frequente dell’uomo, con
6000 nuovi casi all’anno in Svizzera.
All’inizio è raro che si manifestino disturbi. Anche Jürg non si era accorto di
niente: «La prevenzione è dunque molto importante, al più tardi dai cinquanta anni d’età. Molti dei miei colleghi
evitano gli esami, probabilmente per
paura della verità. Io la penso diversamente, perché a mio avviso solo gli esami medici danno la sicurezza.»
Approssimativamente, tra i clienti di
Helsana, circa 800 uomini all’anno si
ammalano di tumore alla prostata. Senza la diagnostica estemporanea Jürg sa-
rebbe probabilmente rimasto impotente, come dice Graefen. Con questo
procedimento, che è tra l’altro applicato
anche nel Centro prostata di Aarau, il
patologo esamina durante l’operazione i
bordi del tessuto asportato per individuare eventuali cellule cancerogene.
Queste si rilevano solo al microscopio. Il
chirurgo sa subito se deve tagliare ancora. «In questo modo tocchiamo solo lo
stretto necessario invece di asportare di
più per la guarigione del tumore.»
Jürg deve però ancora riguardarsi.
Adesso impiega il tempo per definire
nuove priorità nella sua vita. «La mia salute è in primo piano.» E gli interessa
anche quella dei suoi colleghi. Quanto
meno fa da ambasciatore per la prevenzione contro il cancro.
Testo: Daniela Schori
«Helsana è la prima
assicurazione svizzera con
la quale collaboriamo.»
Prof. dott. med. Markus Graefen,
primario della Clinica Martini.
La Clinica Martini in cifre
2005
è l’anno in cui viene
fondata la Clinica
Martini come
affiliata all’ospedale
universitario di
Amburgo-Eppendorf. La specializzazione su una sola
malattia è unica in
tutta la Germania.
2300
dati di pazienti sono
a disposizione della
clinica per la
ricerca.
10 %
96 %
per cento dei
pazienti viene
dall’estero.
Altre cifre e informazioni: www.martini-klinik.de
senso 1 13
•
Foto: pgc
25 000
asportazioni di
prostata eseguite
dalla Clinica Martini
nel 2012.
degli uomini operati
prima dei 60 anni
d’età è continente.
92 %
degli uomini operati
con preservazione
delle fibre nervose
prima dei 60 anni
d’età è potente.
Prestazioni
supplementari
Una degenza ospedaliera
può preoccupare. Bene se
si ha la libera scelta.
Chi non vuole avere limitazioni in caso di
una degenza ospedaliera, si premunisce
con un’assicurazione integrativa, ad
esempio per il reparto semiprivato con
HOSPITAL PLUS oppure per quello
privato con HOSPITAL COMFORT. Oltre
ad una maggiore sfera privata e comfort
in camera, sarete curati dal medico da
voi scelto nell’ospedale che volete.
L’assicurazione ospedaliera paga inoltre
per le degenze stazionarie all’estero, non
solo per i casi di pronto soccorso, ma
anche per gli interventi e le cure
pianificate. Helsana offre agli assicurati
con un’assicurazione ospedaliera
l’accesso a centri di competenza
riconosciuti internazionalmente e
specializzati in un ambito specifico. Ad
esempio la Clinica Martini di Amburgo,
specializzata sui tumori alla prostata.
Il secondo parere dà sicurezza
In caso di malattie gravi un secondo
parere di esperti è utile per optare per
la terapia migliore. Helsana contatta un
professore competente nell’ambito in
questione, che vi consiglia, chiarisce la
diagnosi e i fattori dei disturbi e verifica
la proposta terapeutica.
Un’altra prestazione di servizio per gli
assicurati con copertura per il reparto
semiprivato e privato è fast track.
Invece di attendere più settimane o
addirittura mesi per ottenere una visita
presso uno specialista, Helsana vi
garantisce l’accesso alla prima consultazione di un primario entro una
settimana.
Consulenza personale
Le prestazioni dell’’assicurazione
ospedaliera:
www.helsana.ch/hospital_it oppure
richiedete una consulenza personale:
043 340 91 42.
19
Helsana
La prima
«casa della salute»
della Svizzera
Lo scorso mese di settembre il medico Philippe Schaller ha aperto nel canton
Ginevra la Cité Générations, il primo centro medico in Svizzera nel quale
si può anche pernottare. L’innovativa idea non entusiasma solo i pazienti.
20
Illustrazione: Martin Haake
senso 1 13
•
Helsana
I
n realtà voleva diventare artista, musicista oppure pittore. E invece ha studiato medicina. «Ho sempre sentito il bisogno di partecipare alla grande avventura
umana e di sviluppare progetti innovativi.» Chi dice questo si chiama Philippe
Schaller ed è un medico di Ginevra. La sua
«opera magna», il centro Cité Générations, è un progetto pilota per tutta la Svizzera. Schaller, che ha conseguito un diploma in materia di organizzazione sanitaria
presso l’Università di Montreal, ha elaborato durante dieci anni a Ginevra il concetto del centro Cité Générations e ne ha
supervisionato la costruzione. Tutto con
caparbia tenacia ed esponendosi a grandi
rischi economici perché il progetto non
ha mai beneficiato di nessun sussidio.
Un’alternativa all’ospedale
L’edificio a minergia di color marrone nel
comune ginevrino periferico di Onex, raggiungibile con il tram dal centro di Ginevra, ha praticamente tutto quello che una
«casa della salute» può offrire per la salute
della popolazione. Nel centro lavorano
circa 230 persone, tra cui 40 medici.
Oltre ad essere un centro di pronto soccorso 24 ore su 24, ha anche una sezione
spitex. Offre inoltre trattamenti paramedici e di medicina alternativa: ergoterapia,
omeopatia, osteopatia, psicoterapia, podologia e riflessologia plantare. Ha poi una
farmacia, dentisti, un centro per l’udito e
una stazione per le cure mediche ambulatoriali. L’offerta è completata da un reparto con 14 letti per casi di breve durata e per
casi più lunghi di medicina palliativa.
Il progetto di Philippe Schaller dà una
risposta alla domanda: «Come evitare i ricoveri ospedalieri di pazienti con malattie
croniche e di persone anziane che non necessitano di una degenza in un ospedale
per malattie acute?» Oltre alle due possibilità «restare a casa» e «ospedale, risp.
casa di cura», attualmente non ci sono
quasi altre alternative.
Pernottamento ambulatoriale
Un esempio: una donna di 84 anni, chiamiamola Jeannine Dubois, vive a Ginevra. Dopo una caduta accusa un dolore
pungente al fianco destro. Il suo vicino la
accompagna al centro Cité Générations,
senso 1 13
•
dove viene visitata da un medico del
pronto soccorso. Non ci sono ossa rotte,
ma forti ematomi. Sono già le ore 20 e la
paziente non può più andare a casa, dato
che vive da sola. Rimane dunque nel reparto dei letti da degenza breve.
Siccome è diabetica, la mattina dopo
riceve un’iniezione di insulina; grazie alle
pastiglie i suoi dolori si sono ridotti. L’organizzazione spitex passa da lei e organizza per il giorno successivo l’appuntamento per le cure a domicilio e il sevizio pasti.
Così che la signora Dubois può rientrare a
casa il terzo giorno; il suo diabete è regolato, i dolori sono quasi scomparsi.
Restare autonomi più a lungo
In passato la signora Dubois, spiega Philippe Schaller, avrebbe dovuto recarsi al
pronto soccorso di un ospedale. «In casi
simili i pazienti trascorrono sovente più
settimane in ospedale. Questo genera costi elevati e, cosa ancora peggiore, durante
tale periodo i pazienti perdono il contatto
con il loro ambiente sociale. A questo si
aggiunge l’indebolimento dei muscoli dovuto alla posizione supina per lungo tempo.» Il nostro sistema sanitario fa registrare una gran perdita di prestazione, rileva
Schaller. Si riferisce, tra l’altro, a una ricerca del dott. Olivier Rutschmann, che ha
esaminato nel 2003 i servizi di pronto soccorso delle cliniche universitarie ginevrine. La ricerca ha concluso che la collaborazione tra i medici, gli ospedali, le
organizzazioni spitex e le istituzioni sociali lascia a desiderare. Mancano inoltre
centri per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali. Con ambulatori multidisciplinari si potrebbe evitare fino al 40 per
cento di tutte le degenze ospedaliere.
Philippe Schaller e dell’avviso che «gli
attuali metodi di finanziamento non tengono il passo con l’evoluzione della società.» Gli assicuratori malattia hanno ben
accolto il modello del centro Cité Générations, ma non pagano ancora le prestazioni ambulatoriali relative ai suoi letti per
breve degenza. Helsana invece? Costituisce l’eccezione. «Siamo pronti a collaborare con il centro Cité Générations perché apprezziamo questo modello
innovativo», dice Muriel Richet-Decking,
addetta all’acquisto di prestazioni presso
Helsana. Lei e Helsana collaborano già da
tempo con la rete di medici «Réseau Delta». Anche questa, come il centro Cité
Générations, è un’opera realizzata da Philippe Schaller.
Testo: Elisabeth Hörler
Il nuovo studio medico online di Medix
Dall’autunno 2011 gli studi medici
Medix di Berna e Zurigo offrono ai
loro pazienti uno studio medico
online. «I pazienti siedono di fronte
al medico solo per il 25% del tempo
della visita medica» dice il dott.
med. Adrian Wirthner, direttore di
Medix Berna. «Il resto del tempo lo
trascorrono nella sala d’attesa o
nel tragitto di andata e ritorno.»
Considerando che oltre il 50 % dei
pazienti bernesi di Medix interpellati ha espresso l’esigenza del
contatto online con il proprio
medico, Medix e la ditta In4medicine hanno sviluppato l’idea delle
studio medico online. I pazienti
possono così porre semplici
domande mediche o amministrative
in ogni momento tramite Internet e
richiedere i risultati di esami, valori
di laboratorio o informazioni sui
medicamenti. Questo fa risparmiare
consultazioni. «Questa piattaforma
Internet soddisfa le massime
esigenze di sicurezza, come
l’e-banking», dice Wirthner. La
piattaforma è solo a disposizione
dei pazienti dello studio medico.
Peraltro più della metà degli utenti
bernesi ha più di 40 anni, il più
anziano ha addirittura 86 anni.
21
Helsana
3
5
1
2
4
6
I dirigenti di Helsana regalano tempo
I dirigenti di Helsana
si sono immedesimati
volontariamente nel ruolo
di assistenti: l’azienda
organizza gite per gli
ospiti di case di cura e
per anziani.
22
«Qui comanda lei», ha detto pacatamente Daniel H. Schmutz, CEO di Helsana.
Durante la gita con gli ospiti della residenza Bethesda di Küsnacht, la signora a
lui affidata voleva fare di testa sua. Lo
scorso anno ci sono stati tre eventi simili.
Ogni volta quindici dirigenti di Helsana
hanno creato il diversivo con grigliate e
picnic in case di cura e per anziani. Per
quanto possa sembrare semplice, una
gita con persone bisognose di cure o dementi, nella quotidianità della casa di
cura, non è fattibile senza aiuto esterno.
«Le gite che si sono svolte a tarda estate l’anno scorso hanno avuto un tale successo da ampliare quest’anno l’iniziativa», dice Nadine Sauber, che si occupa di
gran parte dell’organizzazione. In questo
modo Helsana dà un piccolo, ma concreto contributo per un settore sanitario più
umano. Questo avviene consapevolmente con le case di cura perché così non possono nascere conflitti con interessi commerciali. Nel contempo anche i dirigenti
di Helsana imparano: hanno una visione
della quotidianità dei pazienti e del personale infermieristico e possono avere
con loro uno scambio diretto di idee. L’iniziativa suscita reazioni positive: «Abbiamo avuto un pomeriggio fuori dall’ordinario e questo ci ha fatto bene», ha
scritto a Helsana Thomas Holliger, direttore della casa di cura Lindenfeld. «Abbiamo potuto regalare un po’ di tempo.»
Testo: Julia Franke
Foto: pgc
senso 1 13
•
Helsana
E dopo il lavoro, occuparsi
del padre malato
Lavorare e nel contempo assistere familiari: questo è il
caso per una persona su dieci. I datori di lavoro possono
essere un sostegno importante per queste persone.
1e2
L’intrattenimento
musicale organizzato
privatamente ha regalato
buon umore.
3, 4 e 5
Gli ospiti della casa di
cura e per anziani hanno
goduto la giornata nella
natura.
6
Una delle escursioni ha
portato al castello Wildess
nel canton Argovia.
Da due anni Gaby S. rasenta i suoi limiti:
divorziata, è madre di due adolescenti, lavora come segretaria e a parte questo si
occupa di suo padre malato. Da qualche
tempo soffre sempre più spesso di emicrania. Dovrebbe ridurre i suoi impegni,
ma chi farebbe poi il suo lavoro? Gaby S.
è una persona fittizia, ma situazioni di
questo genere ce ne sono tante. Fanno
parte di una generazione definita dagli
scienziati come «generazione cerniera»:
incastrata tra il lavoro, i figli e i familiari
malati. In futuro saranno sempre di più i
lavoratori che dovranno occuparsi di familiari malati o disabili. In Svizzera circa
il 4 per cento delle persone che lavorano,
vale a dire 160 000 individui, ha familiari
che necessitano di aiuto e cure a casa. In
seguito all’evoluzione demografica, al
progresso della medicina e al criterio della politica sanitaria «ambulatoriale prima che stazionario», questa cifra è destinata ad aumentare.
professionale Kalaidos, sezione Sanità,
sviluppa soluzioni pratiche con il concorso di altri partner. In tale contesto Helsana sostiene il nuovo progetto «work &
care plus»: stabilisce il contatto con i suoi
clienti aziendali e mette a disposizione
locali per i colloqui con i responsabili del
personale. Per un opuscolo, che esiste già
in lingua tedesca, Helsana finanzia inoltre nuovi ritratti di lavoratori in situazioni simili nella Svizzera romanda e in Ticino. In più Helsana tiene corsi d’istruzione
in collaborazione con Careum F+E e l’ufficio «UND». In questi corsi i responsabili delle risorse umane e i superiori imparano a realizzare strutture con le quali i
collaboratori possono conciliare meglio
il loro lavoro e le cure assistenziali ai loro
familiari. In questo modo i datori di lavoro favoriscono la salute dei loro collaboratori e li fidelizzano nei confronti dell’azienda, garantendosi il mantenimento di
un prezioso know-how. Il servizio di assistenza sanitaria più
grande del mondo
Testo: Daniela Diener
I familiari costituiscono il maggior servizio di assistenza sanitaria del mondo. La
sanità risparmia miliardi in questo modo,
ma per il singolo individuo e per la società questo comporta rischi: la sollecitazione plurima per lungo tempo spinge molte persone ai loro limiti psichici e fisici.
Ne risente anche la salute. Pur essendoci
molti prestatori di servizi che aiutano le
persone in questione, l’offerta è ancora
lacunosa, poco chiara e per questo spesso
anche poco nota.
Istruzioni per le aziende
I datori di lavoro possono dare un aiuto
essenziale. Con il programma di ricerca e
sviluppo «work & care» l’istituto di ricerca Careum F+E della scuola universitaria
senso 1 13
•
Familiari bisognosi di cure –
come conciliare assistenza,
famiglia e lavoro
Organizzazione e aspetti finanziari e giuridici
I consigli di questo opuscolo
L’opuscolo è pubblicato su
www.helsana.ch/negozio_online.
Esso può anche essere ordinato tramite
e-mail all’indirizzo:
[email protected].
23
Helsana
Mi concede un ballo?
Walzer viennese, discofox e prevenzione delle cadute:
con il ballerino professionista Edi e il suo team agli eventi di
danza di Helsana.
24
Foto: Jürg Waldmeier
senso 1 13
•
Helsana
I ballerini di Helsana Edi ed Elvira
ballano un discofox. Oltre a loro ci sono
altre ballerine e ballerini nel team.
S
D
S
S
D
D
S
D
S
D
D
L
a signora novantenne mette con
piacere da parte il suo bastone:
«Adesso si balla!» Subito si alza
suo marito e prega Edi, il ballerino al suo
fianco, di fare attenzione perché sua moglie non è più tanto in forma. Non sarebbe stato necessario. Edi guida la signora
con attenzione per un paio di giravolte e
sempre ballando la riconduce lentamente al suo posto e l’aiuta a sedersi. Tutta
questa attenzione non è casuale. Perché
Edi è lo specialista per determinate lezioni, quelle di ballo. Egli è il ballerino di
Helsana e dà ad ogni compagna di ballo la
sensazione di avere un bell’aspetto sulla
pista da ballo.
Ballare è la passione di Edi. Per tale
motivo una volta la settimana si dedica al
ballo, per Helsana o come ballerino ufficiale. Pratica i balli classici inserendo
qual e là un ballo nuovo, vuole semplicemente regalare gioia. Edi ha partecipato a
gare di ballo. Questa non è una premessa,
ma dal punto di vista tecnico bisogna essere sicuri. Fino ad oggi Edi ha ballato con
oltre 50 000 signore.
Oltre a Edi ci sono altre ballerine e ballerini nel team di ballo Helsana. Essi
provvedono affinché nei balli organizzati
da Helsana anche le persone sole possano
ballare e i timorosi prendano coraggio.
Grazie ai partner professionisti gli ospiti
rispolverano balli caduti nell’oblio.
«Dopo due o tre passi ci si ricorda tutto.»
Questo dà coraggio. E spesso gli uomini,
Anche Pro Senectute offre pomeriggi
danzanti per persone anziane. Potete
trovare le relative indicazioni sotto:
www.seniorentanz.ch
senso 1 13
•
dopo un ballo con una ballerina di Helsana si dirigono verso una signora e la invitano a ballare.
Una questione di armonia
Edi dice: «Nei balli di coppia è importante trovare l’accordo e sviluppare il ballo
insieme. E questo stimola il cervello.»
Forse quello dell’uomo un po’ di più, perché è lui che guida. Se la coppia fa un errore, è sua la colpa. Deve saper riconoscere: «Che musica suona? Qual è il ballo
adatto? Lo so ballare? Oppure quale alternativa scelgo? L’uomo deve trovare il ritmo con la sua compagna di ballo e quindi
sviluppare il ballo sulla pista. Il ballo è
armonia, tra chi balla e con la musica.»
Proprio perché il corpo e la mente devono lavorare contemporaneamente e il
coordinamento con il partner stimola di
più il cervello, il ballo di coppia è particolarmente utile per la prevenzione delle
cadute. E per tale motivo lo scorso anno
Helsana ha organizzato pomeriggi speciali: iniziano con una relazione sulla
prevenzione delle cadute, continuano
con un aperitivo e finiscono con il ballo,
accompagnato da musica dal vivo.
Ogni evento è diverso. Edi tenta ogni
volta di sintonizzare sé stesso e il suo
team alle regioni. Perché, nonostante la
globalizzazione, le persone sono diverse
a seconda della loro regione. In particolare per il ballo. Ad esempio a Basilea: «Qui
gli ospiti non vogliono perdere tempo
prezioso con l’aperitivo. La pista da ballo
si riempie subito e resta affollata per l’intera durata di due ore. In Ticino, per contro, gli uomini preferiscono prima brindare, se la prendono con calma, si
rifocillano. Le signore cominciano poi ad
essere impazienti perché vogliono ballare. Dopo però sono gli uomini a non voler
più smettere.»
Edi ama il suo hobby e trova meraviglioso essere ballerino di Helsana. Si sente onorato se può ballare con una signora
centenaria, oppure una con deambulatore, una ex ballerina classica oppure una
signora alla quale piace semplicemente
ballare e non ne ha più avuto l’occasione
da molto tempo. Gli piace dispensare gioia, mettere la sua compagna di ballo al
centro dell’attenzione, farla divertire e
farla ridere.
Una volta è venuto addirittura un medico per vedere cosa faceva una sua paziente. Dopo aver guardato un po’ ha
commentato: «Qui non c’è bisogno del
dottore né dello psichiatra.» Perché ballare, appunto, fa bene.
Testo: Sabine Hunziker Schmid
Concorso
Volete migliorare il vostro stile di
ballo? Oppure imparare un nuovo
ballo? E avete più di 65 anni? Sorteggiamo per tre clienti di Helsana con
accompagnatrice o accompagnatore
una lezione privata con Edi ed Elvira.
Partecipazione: via e-mail o cartolina
postale con nome, numero d’assicurato, indirizzo e telefono nonché la
parola chiave «Pomeriggio danzante»
a: marketing.bestandeskunden@
helsana.ch oppure Helsana Assicurazioni SA, Markleting Clienti esistenti
PKI, Casella postale, 8081 Zurigo.
Il termine di partecipazione è il
2 aprile 2013.
25
Helsana
Aiuto, mio figlio ha bisogno
di occhiali
Anche i bambini piccoli possono avere difetti della vista e avere bisogno di
occhiali. Ma da cosa ci si accorge che un bambino ha bisogno di occhiali? E
cosa è importante negli occhiali per bambini? senso ha voluto saperne di più.
Stando a statistiche un bambino su cinque ha bisogno di occhiali e il numero
di bambini miopi è in costante aumento.
«Le attività ravvicinate praticate
per lungo tempo sembrano essere una
concausa dell’aumento dei casi di miopia», spiega Veit Sturm, responsabile
del reparto di oftalmologia pediatrica
dell’Ospedale cantonale di San Gallo. Le
attività all’aria aperta possono per contro avere un effetto preventivo.
In caso di dubbio dall’oftalmologo
Quando si tratta di un bambino piccolo
non è facile per i genitori capire se soffre
di miopia. Ma ci sono indizi che depongono a favore di una visita dall’oculista.
Secondo Sturm si tratta, ad esempio, di
sensibilità alla luce, lacrimazione, strizzare l’occhio, strofinarsi gli occhi, battere le palpebre frequentemente, malumore o irritabilità, posizione inclinata della
testa, cambio di distanza leggendo e
guardando la televisione oppure episodi
di nuove inettitudini.
Varie infermità della prima infanzia,
come i danni cerebrali o il ritardo nello
sviluppo psicomotorio, possono essere
un motivo per chiarire un’eventuale miopia o strabismo. Veit Sturm aggiunge: «In
caso di mal di testa inesplicabili, di legastenia o di difficoltà generali di apprendimento, può essere utile consultare un
oftalmologo.»
Determinati difetti della vista che vengono scoperti solo in età scolare possono,
di regola, regredire solo parzialmente. Si
tratta qui della cosiddetta ambliopia,
un’alterazione della vista senza difetto organico. Per Sturm questo è uno degli argomenti principali nella discussione relativa ai controlli della vista sui bambini.
Partner di Helsana
Con la sua rete di oltre 60
filiali in tutta la Svizzera
McOptic è uno dei maggiori
ottici svizzeri. L’azienda
offre numerose marche di
occhiali e usa lenti
fabbricate da Optiswiss SA
a Basilea. Grazie alla
cooperazione i clienti di
Helsana beneficiano di
vantaggi esclusivi.
Il bambino sceglie gli occhiali
Una volta diagnosticato il difetto della
vista da parte dell’oftalmologo, si va
dall’ottico per scegliere gli occhiali. Gli
occhiali per i bambini devono essere leggeri e resistenti. Martin Knupfer, docente
presso McOptic per la specializzazione
I vantaggi dal 2013: come beneficiare
Possono beneficiare degli
sconti permanenti tutti
gli assicurati del gruppo
Helsana. Mostrate in
negozio la vostra HelsanaCard oppure ordinate le
lenti sul sito web
www.helsana.ch/it/
mcoptic.
26
Sconto Helsana
Presso McOptic
beneficiate dello
sconto esclusivo
durevole Helsana
del 10 per cento
(non cumulabile)
su tutti i prodotti e
le prestazioni di
servizio.
39 franchi
All’acquisto di
occhiali correttivi
McOptic della
gamma dei 199
franchi, i bambini e
gli adolescenti assicurati presso
Helsana beneficiano di uno sconto di
39 franchi e pagano
solo le lenti.
Test gratuito
Il test della vista per
la patente di guida
del valore di 10
franchi è gratuito
presso McOptic per
tutti gli assicurati
del gruppo Helsana.
Gratis in prova
I clienti di Helsana
ricevono gratuitamente in prova
presso McOptic un
paio di lenti a
contatto di alta
qualità nella loro
gradazione.
Azioni McOptic
Con la fattura dei
premi riceverete le
indicazioni relative
alle promozioni di
McOptic. Chi paga
tramite e-fattura
o addebito bancario
o postale, può
consultare
l’indirizzo
www.helsana.ch/
primeclub_it.
senso 1 13
•
Helsana
degli ottici, spiega in merito: «Gli occhiali pesanti sono solo un fastidio superfluo
e fanno in modo che il bambino non li
accetti.» Ovviamente gli occhiali devono
stare bene e questo richiede un adattamento accurato da parte dell’ottico. Le
montature sportive sarebbero molto
adatte per i bambini, in particolare per
quelli molto irrequieti.
I genitori e l’ottico fanno una prima
scelta preliminare, ma il bambino deve
essere coinvolto. «I bambini hanno
senz’altro un’idea precisa di come vogliono i loro occhiali», afferma Knupfer.
Questo riguarderebbe più spesso il colore
che non la forma, ma alla domanda se gli
occhiali sono comodi da portare può rispondere solo il bambino.
Una volta acquistati gli occhiali, questi devono essere adattati periodicamente. Sia perché il bambino cresce sia perché gli occhiali vengono strapazzati. La
regola prevede un controllo ricorrente
dopo un periodo da sei a otto settimane,
che è compreso nel prezzo a prescindere
dalla frequenza.
Indipendentemente dall’evoluzione
della vista, il bambino ha bisogno di nuovi occhiali con maggiore frequenza degli
adulti a causa della sua crescita. Questo
riguarda anche le lenti perché queste devono corrispondere alla nuova montatura nella forma e nelle dimensioni, come
pure per il centraggio. A proposito: dalla
metà del 2012 ci sono di nuovo i rimborsi
dall’assicurazione di base per gli occhiali
dei bambini.
Testo: Hugo Vuyk
Rimborso per i
bambini
Il rimborso dall’assicurazione di base per le lenti di
occhiali o le lenti a contatto
ammonta, fino al compimento dei 18 anni d’età,
fino a 180 franchi all’anno,
meno la partecipazione ai
costi. Solo con la ricetta
dell’oftalmologo.
senso 1 13
•
La colonna
di Helsi
Ibernazione? Io vado a sciare!
Salve gente! Giusto, ci sono molti castori che in
inverno vanno in ibernazione. È una cosa diversa
dal letargo e per questo noi castori dobbiamo
pensare a nutrirci anche in inverno. I miei consimili accumulano in tempo utile rami e tronchi
davanti alle loro tane. In questo modo giungono al
cibo anche quando l’acqua è ricoperta da una
cappa di ghiaccio.
Ma l’ibernazione non fa per me, men che meno da
quando lavoro per Helsana. Mi piace la montagna
e sono un grande appassionato di sci. Cosa? Voi
non credete che io, un castoro, sappia sciare?
Allora tirate fuori da sotto la poltrona il vostro
tablet PC oppure accendete il computer. Visitate
semplicemente il mio sito, facebook.helsi.ch, e
cliccate i filmati. Il primo filmato dimostra come io
scendo elegantemente, sì, proprio elegantemente,
lungo il pendio innevato.
Questo inverno mi troverete spesso sulle piste e
mi piacerebbe incontrarvi in occasione dell’una o
dell’altra gara dello Swiss-Ski Rivella Family
Contest. È un evento per tutti coloro che vogliono
passare una giornata serena sulla pista con tutta
la famiglia. Per saperne di più leggete a pagina 30
di questa edizione. E per conoscere meglio le mie
attività: www.helsi.ch.
A presto gente, il vostro Helsi
27
Helsana
«Le manifestazioni
podistiche sono il
mio allenamento.»
Irène Leemann-Feller
28
senso 1 13
•
Helsana
L’aviatrice
Come viene la voglia di correre? Ad Irène Leemann-Feller grazie alla vincita di
una quota di partecipazione ad una manifestazione podistica.
I
rène Leemann ricorda con precisione:
«Era il 29 maggio 2005». All’epoca aveva 51 anni e quel giorno aveva preso la
sua borsa da sport ed era andata in treno a
Morges per fare walking lungo il Lemano, insieme a centinaia di altre donne e
uomini sportivi. La partecipazione a questa manifestazione di walking era puramente casuale: l’aveva vinta con un
concorso di Helsana. «Mi infastidiva unicamente la grande quantità di gente.» Ma
aveva pensato che la maggior parte delle
persone avrebbe camminato più rapidamente di lei e che in coda sarebbe stato
più tranquillo. «È stato fantastico. Le persone, la natura, l’atmosfera»! Nel frattempo ha conosciuto alcuni partecipanti. Chi
nel corso degli anni passa da manifestazione a manifestazione come lei, incontra spesso volti già noti.
Una donna a moto perpetuo
Questa signora con i capelli corti si muoveva volentieri già da bambina ed è diventata maestra di sport. Non ha mai saputo stare seduta tranquilla, «ad
eccezione della cabina di pilotaggio.» Da
oltre 20 anni è insegnante di volo. «Lassù
nell’aria tutto è diverso, molto più emotivo. A volte, di fronte alla bellezza del nostro paese e allo spettacolo del tempo
vado in brodo di giuggiole.» Ha una sensazione simile alle innumerevoli manifestazioni podistiche alle quali partecipa in
tutta la Svizzera. Oltre alla compagnia, le
piace attraversare zone sconosciute. E la
natura offre la rigenerazione totale. Deve
sforzarsi un po’ solo se tira vento forte.
Inizialmente faceva walking, poi è passata alla corsa, «senza nessuna pressione».
La velocità è determinata da come si sente. «Mentre corro vedo ogni lumaca.»
Pianifica le sue corse con molto anticipo. «In questo modo non possono esserci
scuse», dice. Grazie all’attività fisica regolare l’artrosi al ginocchio le fa meno male.
Inoltre recupera in fretta. «Dopo la corsa
dei 100 chilometri di Bienne, tre anni fa,
ho dovuto letteralmente trascinarmi fino
alla stazione. Ma la mattina dopo ero
nuovamente fresca e riposata.»
Nessun allenamento speciale
Se va tutto bene, percorre un chilometro
in sei minuti. Le piace correre in salita.
Mezza maratona? Nessun problema. Una
maratona? Se non ci sono limiti di tempo. E quanto si allena per ottenere queste
prestazioni? Secondo lei non si allena affatto. In ogni caso non in modo mirato.
«Le manifestazioni podistiche sono il
mio allenamento.» Ogni anno partecipa
a 20-30 manifestazioni podistiche e praticamente porta sempre con sé la bicicletta. L’automobile sarebbe veleno per il suo
budget, ma anche per la sua salute. «L’attività fisica all’aria aperta è per me come
una medicina. Mi rende felice.» E fintanto che resta così in forma potrà decollare
con il suo Piper.
Testo: Daniela Schori
Vincete il divertimento della corsa
Vorreste vedere come si svolge una
manifestazione podistica? Helsana
sorteggia, per l’evento di vostra scelta,
cinque quote di partecipazione gratuite, pernottamento, pranzo e massaggio
sportivo compresi per due persone in
uno swiss wellness hotel.
Partecipate su www.helsana.ch/
concorso o pianificate il prossimo evento
su www.helsana.ch/eventi.
I principianti corrono
spesso troppo veloci e poi
sono frustrati. L’allenatore
Urs Gerig conosce queste
insidie e dà buoni consigli.
Cinque consigli per i principianti
1.
2.
Il piacere del movimento è
più importante della
prestazione. Che si tratti di
passeggiare, di walking o
jogging, muoversi regolarmente all’aria aperta è il
primo passo. Godetevi le
sensazioni fisiche.
Trovate il vostro ritmo
d’allenamento. In quale
giorno e a che ora volete
intraprendere qualcosa?
Mantenete quello che
pianificate. In questo modo
ci saranno meno scuse.
senso 1 13
•
Foto: Jürg Waldmeier, Helsana
3.
4.
In un secondo momento
Attenetevi al vostro piano
potrete aumentare il ritmo.
nonostante il cattivo
Inizialmente concentratevi
tempo, lo stress o la
sulla giusta sequenza dei stanchezza. La disciplina si
movimenti: correte facendo
può allenare come un
piccoli passi, poggiate
muscolo. Le scuse si
l’intera pianta del piede.
perdono quanto più
frequentemente correte.
5.
Cosa vi motiva a correre?
Un compagno d’allenamento, la partecipazione
ad un evento podistico, la
voglia di dimagrire, un
diario d’allenamento?
Cerate di scoprire che cosa
vi motiva e vi diverte.
29
In breve
Il metodo Feldenkrais
sostiene l’approccio
dell’autodidattica.
Sci e snowboard
Family Contest
Fino a marzo 2013 si svolge
ancora il popolare Swiss-Ski
Rivella Family Contest. Il
gruppo Helsana vi partecipa
per la prima volta come cosponsor e voi clienti ne potete beneficiare. L’impegno di
Helsana rende ancora più interessante la partecipazione
alla gara di sci e snowboard
per l’intera famiglia: per 70
anziché 85 franchi passate
tutta la giornata in montagna e non dovete preoccuparvi di nulla. Da tre a cinque
membri della famiglia partecipano alla gara sugli sci o su
snowboard. Il tempo viene
fermato non appena l’ultimo
membro della famiglia ha
raggiunto la linea del traguardo. Dopo la gara si può
giocare e ci si può divertire
nel villaggio o sulle piste a libera disposizione. Tutte le
famiglie ricevono un omaggio a sorpresa, anche se non
possono salire sul podio dei
vincitori.
I bambini (anno di nascita
1999 o più giovani) possono
partecipare alla gara con uno
o due adulti. Non importa se
si tratta di genitori, nonni, zii
o padrini. Possono affrontare
il percorso cinque membri
della famiglia in totale.
Informazioni e iscrizione:
www.helsana.ch/it/familycontest
30
Rilassamento
Il metodo Feldenkrais
Questa volta, nella piccola serie di articoli di
senso sul di rilassamento, presentiamo
il metodo Feldenkrais.
Il metodo Feldenkrais tende al
potenziamento del benessere
fisico, emotivo e mentale mediante il miglioramento della
percezione del corpo e dei movimenti. Il nome del metodo
si rifà al suo ideatore, ossia
all’ambizioso judoka Moshé
Feldenkrais (1904–1984). Una
lesione al ginocchio da giovane lo aveva spinto a studiare
l’anatomia umana e i movi-
menti. Il metodo Feldenkrais
si addice tra l’altro per il trattamento di dolori cronici, in
caso di stress e tensioni oppure per migliorare il benessere
generale e può essere appreso
in occasione di un corso.
Maggiori informazioni su
www.helsana.ch/rilassamento
Iniziativa di donazione
Riconoscimento
2,5 milioni per Telethon
Friendly Work Space
La colletta Telethon di dicembre 2012 ha raccolto circa 2 456 670 franchi, quasi quanto lo
scorso anno. Questo denaro servirà a sostenere
le famiglie con rare malattie ereditarie. Helsana ha messo a disposizione il suo call center
presso il servizio clienti di Losanna, dove sessanta collaboratori di Helsana si sono offerti
volontari per rispondere alle telefonate di donazione durante il tempo della colletta.
www.telethon.ch
Per il suo impegno nell’ambito del management sanitario aziendale, Helsana è stata insignita da «Promozione Salute Svizzera» del
marchio di qualità «Friendly Work Space». I
collaboratori sani sono più motivati e più efficienti, affrontano meglio i problemi e hanno
più idee. Pertanto Helsana si impegna per il
loro benessere con un management sanitario
aziendale sistematico.
Foto: pgc, Keystone
senso 1 13
•
In breve
Mercato del lavoro
Nuova immagine
Glicemia
Risparmio nella misurazione
Nel 2012 l’UFSP ha aumentato il rimborso delle strisce per il controllo glicemico. Dynamicare, partner di Helsana, mantiene tuttavia invariati i suoi prezzi bassi e quindi la differenza
rispetto ad altri prodotti diventa più grande.
Gli assicurati di Helsana ottengono così un
prodotto che nei test si situa molto bene, a
prezzo di discount. Ne beneficiano in particolare i diabetici non dipendenti da insulina.
Nelle fiere del lavoro, nelle inserzioni e in Internet Helsana si presenta con una nuova veste
a chi cerca un impiego. La presentazione mostra quello che rende unica Helsana: l’avanzamento flessibile, le dimensioni interessanti
dell’azienda e la responsabilità sociale. Per la
prima volta i collaboratori di Helsana compaiono anche in filmati.
Un’impressione del nuovo
ritratto di Helsana come
datore di lavoro.
www.helsana.ch/carriera
Numeri importanti
Servizio clienti
Per informazioni riguardanti la vostra assicurazione malattia, ma anche
se l’indirizzo sul vostro
esemplare di senso è
errato oppure se ricevete
esemplari in più non desiderati. Il numero telefonico
del servizio clienti della
vostra regione figura in alto
a sinistra sulla vostra polizza o sull’HelsanaCard.
Numero d’emergenza
+41 43 340 16 11
In situazioni d’emergenza
(soprattutto all’estero),
per questioni relative
alla protezione giuridica (Helsana-advocare,
Helsana-advocare PLUS) e
per il sostegno psicologico
immediato, 24 ore su 24, 7
giorni alla settimana.
www.helsana.ch/prodotti-per-il-diabete HelsanaCard
Nuove tessere in aprile
Chi viaggia in uno stato dell’UE in aprile
dovrebbe portare con sé la nuova HelsanaCard oppure un certificato sostitutivo.
Consulenza sanitaria
telefonica
Avete un problema di
salute improvviso e non
sapete cosa fare? La nostra consulenza sanitaria
telefonica vi aiuta in modo
competente. Anche la notte e il fine settimana.
Tutti i clienti che hanno l’assicurazione di base presso Helsana hanno ricevuto nel 2010
una nuova tessera d’assicurato. Questa scade il 31 marzo
2013. A causa della grande
quantità, la produzione e la
consegna delle nuove HelsanaCard avverranno in forma
scaglionata entro la fine di
marzo. Esse resteranno invariate per quanto riguarda l’aspetto e il contenuto. Il micro-
senso 1 13
•
Foto: iStockphoto, Crafft
chip contiene esclusivamente
dati amministrativi, che sono
stampati anche sulla tessera.
Non viene memorizzato alcun
dato medico. Come finora, la
carta presenta a tergo la tessera sanitaria europea munita di
una banda magnetica che contiene un numero per la fatturazione. Se ad aprile vi recate
in un paese europeo e non
avete ancora ricevuto la nuova HelsanaCard, ordinate il
«Certificato sostitutivo della
tessera sanitaria europea»
presso il servizio clienti o su
www.helsana.ch/contatto. Se
non presentate la tessera sanitaria valida oppure il certificato sostitutivo, i costi delle cure
mediche devono essere anticipati in contanti nel paese estero europeo.
0800 100 008
(gratuito per i clienti
Helsana).
Farmacie con vendita
per corrispondenza
Mediservice:
0800 817 827
Xtrapharm:
0848 100 000
Zur Rose:
0848 861 861
31
In breve
Prestazioni
Celine van Till
und Michael Fässler
am Tag der Wahl.
Da soli al timone
Fino alla fine del 2012 Helsana aveva delegato alcuni
compiti alla Federazione svizzera per i compiti comunitari
degli assicuratori malattia, in
breve SVK. Adesso Helsana
svolge direttamente tali funzioni per ottenere, a vantaggio dei clienti, soluzioni ancora migliori a costi ancora più
bassi. Si otterranno miglioramenti in particolar modo
nell’ambito delle garanzie di
assunzione dei costi e di altre
pratiche amministrative in
caso di ventilazione meccanica a domicilio, trapianti, dialisi, alimentazione artificiale e
medicamenti specifici.
Impegno
Ambasciatori della
parità dei diritti
Celine van Till e Michael Fässler rappresentano come
Miss e Mister Handicap gli interessi dei disabili.
Contratti
Modifica per
i letti elettrici
sanitari
Dal suo infortunio a cavallo di
quattro anni fa la ginevrina
Celine van Till soffre delle
conseguenze di un trauma cerebrale, ha perso la metà della
sua acuità visiva e vede dop-
pio. Oggi va di nuovo a cavallo
e partecipa a tornei parasportivi. Michael Fässler di Sissach
ha subito all’età di 17 anni, in
un allenamento di hockey su
ghiaccio, un’emorragia cere-
brale con conseguente emiparesi del lato sinistro. Dal 2007
fa parte della squadra nazionale di tennis da tavolo su sedia a rotelle. Lo scorso ottobre
i due sono stati eletti Miss e
Mister Handicap 2012 e adesso durante un anno rappresenteranno le persone disabili. Il progetto d’integrazione,
elezione compresa, è sostenuto anche da Helsana, come
pure dai suoi due azionisti Artisana e Fondation Sana.
Cure ospedaliere
Dato che il contratto tra SVK
e i fornitori di letti elettrici
sanitari è stato sciolto, nell’interesse dei suoi assicurati
Helsana stipula nuovi contratti diretti. In questo modo
si garantisce che dalle assicurazioni integrative TOP e
COMPLETA si possano ancora corrispondere i rimborsi
per il noleggio e l’acquisto di
letti elettrici sanitari.
Trovate i dettagli sotto
www.helsana.ch/
letti-elettrici
32
Cosa dovreste sapere prima
Chi si deve ricoverare in ospedale ha domande da porre. Un nuovo opuscolo di
Helsana dà le risposte sulla scelta dell’ospedale e sulle prestazioni.
Quando è possibile
pianificare il ricovero
Deve andare in ospedale?
Cosa è importante sapere
ospedaliero stazionario, si consiglia di regolare
tempestivamente i punti in
sospeso. Inoltre, a causa del nuovo finanziamento ospedaliero,
ci sono stati diversi
cambiamenti. Nell’opuscolo «Deve andare in
ospedale?», Helsana mostra quali tipi di ospedaL’importante in breve
le esistono e quali sono le differenze tra gli ospedali figuranti nell’elenco, le case da parto, gli
ospedali convenzionati Helsana e gli ospedali
non convenzionati. L’opuscolo spiega inoltre
quali prestazioni sono coperte da quali assicurazioni e che cosa succede quando si cambia il reparto ospedaliero.
L’opuscolo si può scaricare dal nostro sito:
www.helsana.ch/download
Foto: Eduard Meltzer/Miss Handicap, iStockphoto
senso 1 13
•
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per la madre e il bambino? Con la drogheria online
della farmacia con vendita per corrispondenza Zur
Rose questo è possibile: in qualità di clienti di
Helsana beneficiate di uno sconto supplementare
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per tutto l’anno.
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Vogliate osservare che lo sconto supplementare del 10
per cento viene dedotto solo dal momento in cui la merce
è nel cestino. I prezzi indicati nel negozio si intendono
prima della deduzione di questo sconto e gli sconti
indicati si riferiscono ai prezzi regolamentari della
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senso 1 13
•
Foto: pgc
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Caffè di radici di tarassaco
La radici si raccolgono in primavera prima che si formi
lo stelo. Lavarle con acqua e tagliarle in piccoli pezzi.
Spargerle su un panno e lasciarle seccare a temperatura ambiente. Arrostire in padella e in modo regolare i
pezzetti di radice essiccati. Quando si saranno raffreddati, metterli in un recipiente a tenuta d’aria. Prima
dell’uso macinare i pezzetti di radice come i chicchi
di caffè.
Preparazione: far bollire 1 cucchiaino da tè di polvere
con 250 ml d’acqua, non lasciare in infusione troppo a
lungo (5-10 minuti) altrimenti diventa troppo amaro.
34
Foto: Martina Meier
senso 1 13
•
Salute
Il soffione contro
i gonfiori
Il tarassaco (dente di leone) con i suoi fiori gialli si trova
dappertutto. Tutti lo conoscono e i numerosi nomi popolari
ne sono la prova. Nella fitoterapia la pianta è considerata
disintossicante in quanto favorisce la digestione e la minzione.
S
icuramente nessuna pianta officinale ha mai ispirato tanto il
bambino o l’artista che è in noi: i
bambini ne fanno allegre collane, ne tramutano i fiori gialli in miele o soffiano il
caratteristico frutto a pappo, motivo per
il quale è chiamato anche soffione.
Nell’arte il tarassaco compare, ad esempio, nel quadro «Tristano e Isotta» di Salvador Dalì, nel quale Isotta ha un fiore di
tarassaco nei capelli. Nel «Gran pezzo di
prato» di Albrecht Dürer simboleggia la
bellezza nella semplicità dell’essere e per
Goethe la tendenza alla spirale del suo
stelo era la chiave per vedere più a fondo
nei misteri della natura. Il tarassaco è
ispiratore anche per il corpo in quanto lo
purifica a fondo e questo genera una leggerezza che conferisce nuovamente spazio e tempo alla creatività.
Dinamico disintossicante
Il tarassaco rimuove dall’organismo i residui che si formano nell’organismo in
seguito all’ingestione di cibi di difficile
digestione. Con la sollecitazione della
produzione di acido biliare si migliora la
digestione dei grassi e si riduce nel contempo la formazione di calcoli biliari.
Inoltre potenzia il movimento gastrointestinale, sciogliendo i crampi, riducendo
la sensazione di sazietà e i gonfiori, di
modo che le sostanze nutritive vengano
assorbite meglio consentendo una defecazione regolare. La funzione digestiva
così migliorata impedisce l’accumulo
di scorie in tutto l’organismo, così che,
senso 1 13
•
con l’assunzione a lungo termine, si
possono lenire addirittura i disturbi reumatici. Inoltre asporta gli accumuli di
acqua dai tessuti, li disintossica e stimola
la minzione, purificando tutto il corpo
dalle scorie.
Fiore inconfondibile
Il tarassaco (Taraxacum officinale) cresce
praticamente dappertutto, preferisce comunque i terreni ricchi di humus e ben
concimati. Si riconosce dalla caratteristica forma delle foglie e dai fiori di colore
giallo acceso. Nessuna foglia è uguale a
un’altra, tipica è però la forma laceolata e
lobata con margini dentati. A livello del
suolo le foglie costituiscono una grande
rosetta dalla quale si erge uno stelo cavo
che, se viene spezzato, lascia fuoriuscire
un liquido lattiginoso amaro. In alto sullo stelo, che non ha foglie, troneggia il
fiore giallo, costituito da innumerevoli
petali fini. Alla sfioritura essi formano i
noti «piccoli paracadute» bianchi che il
vento sparge in ogni dove.
Impiego
Preparazione di tisana
Mettere sul fornello 1 cucchiaio (3 – 4
grammi) di foglie e radici di tarassaco
con 250 ml di acqua fredda, far
bollire brevemente, lasciar riposare
10 minuti, quindi passare al colino e
bere quando è ancora tiepido. Se
bevuto prima di un pasto stimola
l’appetito, durante il pasto o subito
dopo previene il gonfiore, il senso di
sazietà e la costipazione. A causa
dell’effetto di stimolazione della
minzione, la tisana non dovrebbe
essere bevuta dopo le ore 20.
Miscela spagirica disintossicante
20 ml Taraxacum officinale, 10 ml
Verbascum thapsiforme, 10 ml Avena
sativa, 10 ml Betula pendula.
Durante 6 settimane 3 volte al giorno
3 spruzzi direttamente in bocca, bere
inoltre 2 litri d’acqua per favorire l’eliminazione delle tossine.
Christine Funke
è farmacista, fitoterapista e maestra di
yoga YS (Yoga Svizzera). Insegna inoltre
fitoterapia presso la Scuola superiore di
drogheria a Neuchâtel.
35
Persone
«Sono una persona
compassionevole»
Sara Lüchinger lavora presso Helsana come case manager. La
trentunenne aiuta le persone divenute inabili al lavoro a ritrovare la
loro strada nel mondo del lavoro.
M
i piace il mattino. Se non ho
appuntamenti esterni sono
in ufficio a Stettbach già tra
le 7 e le 7.15. E qui inizio la
giornata sempre con lo stesso rituale: innanzitutto mi preparo il mio latte macchiato fatto con un espresso e il latte, e
quindi accendo il computer in ufficio. Ma
a questo punto la routine finisce già.
Quello che amo del mio lavoro è proprio
il fatto che ogni giorno è diverso.
In qualità di case manager mi occupo
di assicurati che in seguito a una malattia
o un infortunio non sono più abili al lavoro. Abbiamo moltissimi clienti che soffrono di dolori cronici oppure che a causa
di problemi esistenziali sono giunti all’esaurimento. Di regola si trovano anche in
situazioni sociali ed economiche difficili.
Tutti gli assicurati che hanno stipulato
l’assicurazione di base presso Helsana e
per i quali si evidenzia una problematica
multipla hanno il diritto a beneficiare del
case management. La premessa fondamentale è comunque il fatto che siano
motivati a cambiare la loro situazione.
Amo queste
cinque cose …
Romanzi
Mi piace lo stile degli
autori britannici.
Esposizioni
Che con gli amici tramuto
in eventi sociali.
ottimale delle cure mediche dei clienti in
questione. Ma il mio compito come case
manager nel coordinamento interistituzionale è un altro: unitamente ai partner
già coinvolti, che si tratti di medici, di
rappresentanti dell’AI, dell’URC, degli
istituti di assistenza sociale, coordino
l’ulteriore procedimento.
Il case management è una situazione
win-win per le persone in questione, gli
assicuratori malattia e le altre parti
coinvolte. Una persona che ad esempio ha
una malattia cronica va spesso da uno
specialista all’altro e non sempre ottiene
così le cure migliori. In questo modo causa anche costi elevati. Se però è assistita
dal case manager le sue cure si svolgono
in modo strutturato e i costi si riducono.
Per il mio lavoro l’empatia è molto importante. È essenziale per guadagnare la
fiducia del cliente. Questo non è difficile
per me, perché sono una persona molto
compassionevole. Ma come case manager bisogna anche saper moderare e non
temere il confronto, ad esempio quando
gli altri partner sono di opinione diversa.
Assistente e coordinatrice
11 anni di cure infermieristiche
I case manager aiutano le persone in questione a reintegrarsi nella vita lavorativa
e le assistono durante tutto il processo.
Ho colleghi che si occupano del decorso
Prima di iniziare a lavorare presso Helsana nella primavera del 2011, sono stata
infermiera per 11 anni. Volevo diventare
infermiera fin dalla prima elementare.
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Foto: iStockphoto
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•
Menschen
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•
Foto: Jürg Waldmeier, Location: urbanbliss.ch
37
Persone
Rigattieri
Dopo la formazione professionale ho lavorato dapprima in un ospedale per malattie acute vicino al mio luogo d’origine
Montlingen, nel canton San Gallo. È stato
un semestre interessante, ma dato che i
pazienti restavano da noi solo per breve
tempo, non si poteva instaurare un legame con loro. In quel periodo mi sono resa
conto che preferisco sostenere a lungo
termine le persone emotivamente piuttosto che somministrare di corsa infusioni,
e quindi sono andata a lavorare in una
casa di cura e per anziani nel Principato
del Liechtenstein. L’ultimo mio impiego
è stato in una comunità abitativa di Uster,
nella quale vivono adulti mentalmente e
fisicamente disabili.
In questo lavoro sono maturata e
volevo quindi affrontare nuove sfide
nelle quali poter mettere a frutto le mie
esperienze precedenti. E questo è il caso
adesso. Nel lavoro di case manager posso
anche inserire molti aspetti della mia
personalità. Sono creativa e questa è
un’importante premessa per trovare di
volta in volta la migliore soluzione per il
cliente. E ogni giorno mi occupo di
persone e delle loro storie, una cosa che
mi è sempre piaciuta. Traggo anche una
grande soddisfazione dal fatto che il
mio lavoro è utile. I miei colleghi e io
vediamo spesso come i clienti rinascono
quando possono riprendere la loro vita di
un tempo. Molti sono palesemente riconoscenti per il nostro aiuto. Questi riscontri mi fanno sempre molto piacere. Del
mio lavoro mi piace anche il fatto di essere parte di un team fantastico e di poter
comunque lavorare indipendentemente e
pianificare da sola la mia settimana.
La storia è sempre importante
Delle belle cose vecchie
non ne ho mai
abbastanza.
Viaggiare
L’Inghilterra e la Tailandia mi affascinano.
Cucina
Per questo motivo nel mio tempo libero
mi piace frequentare i mercati delle pulci
e le botteghe dei rigattieri alla ricerca di
vestiti, gioielli, mobili e accessori per
la casa. Spesso dietro questi oggetti preziosi e polverosi c’è molto più lavoro
che nell’oggettistica odierna. Questo mi
piace, perché apprezzo la qualità sopra
ogni cosa.
Mio marito condivide la mia passione
per il vintage e per tale motivo a Winterthur abbiamo arredato la nostra abitazione con molte cose vecchie. La nostra cucina è un misto di stili dagli anni Quaranta
agli anni Settanta. E qui che la sera ci
sediamo a cena, di regola preparo pietanze tradizionali che faceva già mia madre,
e parliamo delle esperienze fatte. Parlare
della giornata trascorsa davanti a un
polpettone con purè di patate o a un fumante piatto di spaghetti è per me il
miglior distensivo.
Registrazione di Juliane Lutz
Mi piacciono le pietanze
tradizionali come il
polpettone.
Nell’interesse dei clienti
La case manager Sara Lüchinger
aiuta gli assicurati divenuti
inabili al lavoro a reintegrarsi nel
mondo del lavoro. In tale contesto coordina il procedimento di
tutti i partner coinvolti nel caso.
Non mi interessa solo la storia delle persone, bensì anche quella delle cose.
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Foto: iStockphoto
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•
Domande
Trasloco
Farmacie
senso
Ginecologia
Comunicare subito
il nuovo indirizzo
Decidere a favore
di una
Articolo in un’edizione precedente
Cosa è pagato e con
quale frequenza
Sto traslocando. Dove devo
comunicare il mio nuovo
indirizzo?
La cosa migliore è comunicare i cambiamenti d’indirizzo
ancora prima del trasloco,
oppure subito dopo. Può farlo
semplicemente per telefono
tramite il servizio clienti
oppure con il formulario
di contatto «Per clienti
privati di Helsana» sotto
www.helsana.ch/contatto. Il
formulario di contatto può
essere impiegato anche per le
modifiche del conto, i
reclami, l’ordinazione di
documenti per i clienti o per
domande in relazione alla
copertura assicurativa.
Ho sentito che se si acquistano i medicamenti sempre
presso la stessa farmacia ci
sono meno costi. È corretto?
Sì, esatto. Il farmacista fattura
tasse come, ad esempio, il
controllo all’acquisto. Se si
reca in varie farmacie la tassa
del controllo all’acquisto può
essere fatturata più volte
nello stesso giorno. Peraltro
Helsana sostiene le farmacie
con vendita per corrispondenza Mediservice, Zur Rose e
Xtrapharm, perché sono più
convenienti e offrono per gli
assicurati prestazioni di
servizio vantaggiose e una
consulenza ineccepibile. Ad
esempio, queste farmacie
rinunciano a fatturare le tasse
per controllo all’acquisto e
controllo dei medicamenti.
Qualche tempo fa ho letto su
senso un articolo riguardante
un argomento che mi
interessa. È possibile avere
nuovamente quell’edizione?
Come e-paper trova online
tutte le edizioni di senso a
partire dalla metà del 2008
sotto www.senso.ch/it.
Clicchi su «Archivio senso».
La pubblicazione o determinate pagine di un’edizione si
possono salvare come file
PDF e quindi stampare.
La ginecologa mi consiglia
una visita preventiva
ginecologica all’anno. Ma la
cassa malati paga tale visita?
L’assicurazione obbligatoria
delle cure medico-sanitarie
BASIS assume i costi di una
visita preventiva ginecologica
ogni tre anni, compresi gli
esami di laboratorio e il
Pap-test. Negli anni inframezzo rimborsiamo la visita dalle
assicurazioni integrative
SANA oppure COMPLETA. I
costi per visite a seguito di
disturbi o malattie, compresi
i medicamenti dell’Elenco
delle specialità, sono coperti
dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. In questi casi non si tratta
di visite preventive.
Avete domande?
Michael Meier
senso 1 13
•
Michael Meier, responsabile Centro di competenza Servizio alla
clientela Svizzera, e il suo team rispondono direttamente alle
domande dei clienti. A quelle che sono interessanti per vaste cerchie
di clienti, diamo risposta in questa rubrica. Il modo più semplice per
porci domande è su www.helsana.ch, sezione «Contatto». Coloro
che preferiscono telefonare trovano il numero telefonico del servizio
clienti sull’HelsanaCard oppure sulla polizza.
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Quanto costa …?
Parto
7990 franchi per un
taglio cesareo
Se un bambino viene al mondo con un
taglio cesareo, un ospedale per le cure di
base del canton Zurigo fattura in media
per questo intervento un prezzo di 7990
franchi. Se la puerpera si ricovera nel
reparto semiprivato o privato, il taglio
cesareo costa in media rispettivamente
12 230 o 15 340 franchi. Un parto normale
viene a costare nel reparto comune di un
ospedale 5550 franchi in media, in una
casa per partorienti 4390 franchi, nel
reparto semiprivato di un ospedale 9190
franchi e in quello privato 11 900 franchi.
Foto: iStockphoto
Da Cesare al taglio
Non solo motivi medici
Quote specifiche dei paesi
Questo tipo di parto deve il suo nome
a Giulio Cesare, ma il fatto che il famoso
triumviro fosse nato tramite parto
cesareo fa certamente parte della
leggenda, dato che sua madre
sopravvisse. Allora si trattava di una
rarissima eccezione, perché fino agli
inizi dell’epoca moderna il taglio
cesareo comportava di regola il decesso della madre. Si praticava innanzi
tutto per salvare il bambino quando la
madre era morente oppure per poterli
inumare separatamente.
Oggi si pratica il taglio cesareo quale
intervento d’urgenza nel caso sia in
pericolo la vita della madre o del
bambino e quando vi sono complicazioni durante il parto. Ci sono inoltre motivi
medici a favore di un taglio cesareo
pianificato: gravidanze plurigemellari,
posizione sfavorevole del feto o decorso
difficile della gravidanza. Un motivo non
medico è il desiderio di poter decidere il
momento della nascita. In merito alla
quantità di «tagli cesarei su richiesta»
non c’è accordo.
Da noi il taglio cesareo trova applicazione per un parto su tre. 10 anni fa la
quota si situava al 25 per cento. Da
paese a paese si riscontrano forti
differenze: secondo l’OCSE la quota si
situa in Messico al 45 per cento di tutti i
parti, in Finlandia invece solo al 16 per
cento. Per il 2010 si è registrata in
Francia una quota di tagli cesarei pari al
20 per cento, mentre la Germania, con il
31 per cento, si situa vicino al valore
svizzero che è del 33 per cento.
Helsana Assicurazioni SA, Casella postale, 8081 Zurigo
Tel. +41 43 340 11 11, fax +41 43 340 01 11, www.helsana.ch
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Ospedali in Svizzera. Uno sguardo al passato, tre sguardi al futuro