Storia Economica
Lezione 23
Dalla ripresa di fine secolo
alla Prima guerra mondiale
Una visione d’insieme…
• Novecento: è un secolo di nuovo e grande
sviluppo.
• Il trend di crescita è molto più rilevante che nel
secolo precedente, nonostante le guerre e le crisi
economiche mondiali.
• Dal 1913 al 1998 il PIL europeo cresce di circa 7
volte, mentre la popolazione passa da 500 a 800
milioni (+60%).
Pablo Picasso,
Jacqueline con fiori
Rivista quindicinale, in copertina litografia di Fortunato
Depero
• Migliorano
enormemente i
consumi alimentari,
per l’abitazione,
l’abbigliamento e il
tempo libero.
• Il Novecento è il secolo
in cui si affermano i
consumi di massa
individuali.
• Si assiste alla
affermazione della
motorizzazione
individuale a motore
(scooter e
automobile).
Pubblicità di cucina a gas, anni Venti
• I consumi tendono ad allinearsi
all’interno dei due grandi “blocchi”
in cui l’Europa si divide dopo la
Seconda guerra mondiale: quello
occidentale filo-americano e quello
orientale, controllato dall’Unione
Sovietica.
• Col tempo, tuttavia, si assiste alla
divergenza di tecnologia e design.
Zaz 965A, Unione Sovietica
Fiat 600, Italia
Trabant, il simbolo della Germania Orientale
NSU Prinz 4, Germania Occidentale
Sino agli anni SessantaSettanta si registra una
certa simmetria tra i
prodotti automobilistici
dei due blocchi.
Automobile Volga, URSS
Renault Dauphine, Francia
Skoda, Cecoslovacchia
La Belle Époque…
• La prima parte del secolo, sino allo scoppio della Prima
guerra mondiale, è una fase di grande prosperità
economica per tutto il mondo, che inizia nella fase finale
dell’800, dopo il superamento della crisi agraria.
 Grande prosperità dell’economia mondiale, che
corrisponde alla “globalizzazione” dei mercati.
Milano Belle Époque
Tecnologia e paradigma energetico
Il
• 900: secolo di enorme
sviluppo della tecnologia.
• Progressiva
modificazione del
paradigma energetico
• Grande Guerra: provoca il crollo
totale del sistema mondiale esistente;
produrre una rottura radicale rispetto
al passato, provocando la profonda
trasformazione del funzionamento
dell’economia internazionale.
• Mobilitazione industriale:
l’economia di guerra.
• Lo Stato diventa un attore
importante in campo economico,
ruolo che avrebbe conservato anche
in seguito.
Giovanni Greppi, Prestito per la vittoria, 1917
• Effetti economici: gravi per tutti gli Stati, tranne
che per GB e Italia, che subiranno però gravi
ripercussioni negli anni del dopoguerra.
• Costi sociali: elevatissimi, tra caduti, mutilati e
feriti.
• Si impenna la spesa pubblica: si fa ricorso
all’emissione di moneta con la conseguenza di
elevatissima inflazione.
Banchetto e sedia speciali per calzolai mutilati.
• La questione
tedesca: le
conseguenze
economiche
della pace
(Keynes).
Il presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow
Wilson e la delegazione statunitense
Prima spedizione di oro dagli USA per la Reichsbank. Il piano
Dawes consente alla Germania di prendere in prestito denaro
per fare ripartire l’economia e pagare le riparazioni.
• Difficoltà di ripresa del sistema
economico europeo dopo la guerra: tutta
la questione ruota intorno alle riparazioni
tedesche.
• USA: sono costretti a intervenire per
sostenere la stabilizzazione tedesca (Piano
Dawes).
• Conseguenze economiche della pace: la
revanche hitleriana.
• Italia: nella crisi del dopoguerra si
formano le condizioni per l’avvento del
movimento fascista.
Tra le esplosioni si ode l'allarme della campana, dovunque ripetuto dai gong, dai tamtam metallici. Gas! gas!
gas! Un tonfo accanto a me, un altro, un altro ancora. Io pulisco gli occhiali della mia maschera, appannati
dal respiro. E' Kat, Kropp, chi altri ancora. Siamo coricati in quattro, vigili, ansiosi, e cerchiamo di respirare più
debolmente che ci sia possibile. Questi primi momenti con la maschera calata, decidono della vita e della
morte di un uomo: sarà impenetrabile? Ho presenti le orribili cose viste all'ospedale: gli asfissiati, che
soffocando giorno per giorno vomitano pezzo per pezzo i polmoni abbruciati. Respiro con cautela, la bocca
compressa contro la valvola. Ecco che il vapore mefitico striscia sul terreno e scende in ogni avvallamento.
Come uno smisurato mollusco esso si insinua, affonda i tentacoli nella nostra buca. Tocco Kat col gomito;
sarebbe meglio arrampicarci fuori e coricarci distesi sul terreno, anziché qui ove il gas si raccoglie più denso.
Ma non è possibile. Comincia una seconda gragnuola di fuoco. Non sono più i pezzi che sparano, è il suolo
stesso che va sossopra. Con uno schianto, qualcosa di oscuro precipita in mezzo a noi e ci sfiora interrandosi:
un feretro, lanciato in aria da un'esplosione. Vedo che Kat si muove e mi avvicino a lui carponi. Il feretro ha
schiacciato il braccio disteso del quarto uomo che è con noi nella buca. Istintivamente il poveretto cerca di
strapparsi coll'altra mano la maschera. Ma Kropp è pronto ad afferrargli il braccio, e glielo ripiega contro le
reni mantenendovelo a viva forza. Intanto Kat e io ci accingiamo a liberare il braccio ferito. Il coperchio della
cassa è aperto e rotto, sicché è facile strapparlo. Gettiamo fuori il cadavere, che come un sacco cade a terra:
poi cerchiamo di disincagliare la parete inferiore della cassa. Per fortuna il ferito perde conoscenza, sicché
anche Alberto ci può aiutare.
La mattina, quando crediamo che sia ormai in pace, ci giunge ancora un rantolo soffocato. Le giornate sono
calde, e i morti giacciono insepolti. Non possiamo raccoglierli tutti, non sapremmo che cosa farne. Ci
pensano le granate a sotterrarli. Alcuni hanno la pancia gonfia come palloni: gorgogliano, ruttano e si
muovono: è il gas di cui sono pieni. Il cielo è azzurro, senza nubi. La sera è afosa, e la caldura sale su dalla
terra. Quando il vento soffia dalla nostra parte, porta l'odore del sangue, greve, dolciastro, nauseabondo:
questo miasma di morte delle trincee che pare misto di cloroformio e di putredine e ci è causa di malessere
e di vomiti.
Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, 1929
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