Il governo italiano, insieme alla Comunità Europea (Accordo di Partenariato del 27 giugno 2014), ha già regalato al governo golpista di Kiev (capitanato da Poroshenko e che vede la presenza di ministri dichiaratamente fascisti) 800milioni di Euro e si sta apprestando ad erogare altri 11 miliardi di euro. Tutto questo mentre una guerra condotta da Kiev con mercenari, bombardamenti, carri armati, cannoni... ha già distrutto numerose città dell'Ucraina orientale e ucciso migliaia di inermi persone. Tutto questo mentre, ogni giorno, in tutta l'Ucraina, centinaia di antifascisti, democratici, sindacalisti… vengono arbitrariamente arrestati o assassinati. Tutto questo mentre bande fasciste, inquadrate da Poroshenko nell'esercito regolare, fucilano soldati ucraini che si rifiutano di sparare sui loro inermi connazionali. Tutto questo nel silenzio della TV e, quindi, dell'opinione pubblica che continua a credere che tutto quello che sta succedendo in Ucraina sia "colpa di Putin". In questo opuscolo cerchiamo di chiarire come stanno veramente le cose. Per contatti: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------Prezzo dell'opuscolo: libera sottoscrizione Chi siamo Siamo lavoratrici ucraine immigrate da tempo in Italia. Diverse come formazione culturale, provenienza geografica, lingua madre, ideologia... Lavorando a stretto contatto con le famiglie italiane, ci siamo rese conto di come viene stravolta l'informazione sulla guerra che sta insanguinando la nostra terra. Così,abbiamo realizzato questo piccolo opuscolo. Certamente, poca cosa rispetto alle innumerevoli menzogne che, sul conflitto in Ucraina, ci propinanono TV e giornali, ma che crediamo possa servire a fare aprire gli occhi anche ai tanti amici italiani. Lavoratrici antifasciste ucraine immigrate in Italia Se siete d'accordo con quello che c'è scritto in questo opuscolo e ritenete utile stamparlo e diffonderlo, potete scaricarlo, in formato PDF, dal sito http://napolinowar.wordpress.com/. Lì troverete anche un nostro testo che, se volete, potete diffondere su Internet e, in particolare, su Facebook. A proposito, la nostra pagina Facebook (di Napoli) è: www.facebook.com/groups/ucrainaantifascistanapoli E visto che parliamo di Internet, vi consigliamo alcuni siti per tenervi aggiornati sulla situazione in Ucraina: www.pandoratv.it http://contropiano.org/ http://napolinowar.wordpress.com L'"informazione" sulla guerra Carri armati, cannoneggiamenti, bombardamenti… vengono quotidianamente utilizzati, nella regione del Donbass, per sterminare innumerevoli civili, mentre nell'esercito ucraino i soldati che rifiutano di uccidere i loro compatrioti inermi vengono fucilati da reparti di Pravi Sector inquadrati dal governo Poroschenko nella Guardia Nazionale. Eppure la stampa italiana finge di commuoversi per i criminali fascisti di Pravi Sector che, incappucciati e armati, baciano le fidanzate prima di partire per le loro missioni di morte. Ma cosa direste se, per assurdo, la TV e i giornali dedicassero un servizio simile per i sicari della Mafia o della Camorra? 9 Come è nata questa guerra Secondo la TV e i giornali la guerra in Ucraina sarebbe scoppiata a seguito delle mire espansionistiche di Putin che, dopo essersi annesso la Crimea, adesso soffia sul fuoco aizzando e armando le popolazioni del Donbas (Ucraina orientale). La pensa così anche l'Unione Europea e il governo italiano che, già nel marzo 2014, hanno imposto alla Russia sanzioni economiche. In realtà, le cose non stanno così. L'"informazione" sulla guerra Sembra di essere tornati indietro di dodici anni quando, sui mass media spuntavano come funghi le "prove" dell'esistenza delle "armi di distruzione di massa" in mano a Saddam. Ora è la volta del Boeing 777 "abbattuto dai separatisti". Nonostante tutte le evidenze sembrerebbero indicare la responsabilità del governo di Kiev. Ma non vogliamo qui anticipare le conclusioni dell'inchiesta internazionale appena partita. Una inchiesta resa possibile dalla pronta consegna, da parte dei "separatisti" del Donbass, alle autorità della Malesia dei rottami e della "scatola nera" dell'aereo. Mentre il governo di Kiev ha già sequestrato e posto sotto segreto i tracciati radar. Più o meno come successe per il disastro di Ustica nel 1980. 8 Se le popolazioni del Donbas (prevalentemente di lingua russa e, per di più, operai e minatori) oggi vogliono la secessione è perché il governo di Kiev (composto anche da ministri dichiaratamente fascisti), dopo aver cancellato l'autonomia La "Rivoluzione ucraina" regionale e linguistica - che ha governato l'Ucraina per Molti credono che in Ucraina ci sarebbe sessanta anni - ha permesso stata una "rivoluzione", nata spontaneamente a bande criminali fasciste di a Majdan (la piazza principale di Kiev) e che, scorazzare impunemente in dilagando per tutta l'Ucraina, avrebbe tutta l'Ucraina minacciando, determinato, in Parlamento, il voto di sfiducia ferendo e uccidendo chiunque contro il presidente Ianukovic e, quindi non fosse d'accordo con i finalmente! - democratiche elezioni. Non è governanti messi al potere così. dal colpo di stato del febbraio Certo, molti ucraini si illudevano che 2014. l'Accordo di partner iato proposto La strage di Odessa del 2 dall'Unione Europea (che Ianukovic maggio (120 inermi persone continuava a rimandare, cercando di ottenere bruciate vive nel palazzo dove dalla Russia un accordo meno capestro) s i e r a n o r i f u g i a t e ) e avrebbe comportato la fine della crisi l'inquadramento dei criminali economica e del regime di corruzione, ma la fascisti di Pravi Sector "Rivoluzione ucraina" era stata pianificata, nell'esercito regolare e nella già da anni, dalle potenze occidentali (prima Guardia Nazionale è stata la la Germania e poi gli USA) con miliardi di g o c c i a c h e h a f a t t o euro e di dollari serviti anche per pagare i traboccare il vaso. vertici delle istituzioni e mercenari. Le popolazioni del Donbas, Sono stati proprio questi a far sì che le assaltati gli arsenali della manifestazioni a Majdan degenerassero in polizia e dell'esercito, hanno massacri. Ad esempio, (come dimostrano e r e t t o b a r r i c a t e p e r inoppugnabili documentazioni, foto e video) difendere la loro "Repubblica utilizzando cecchini che sparavano indipendente" (che non è indiscriminatamente sia sulla folla sia sulla stata mai riconosciuta dalla Polizia. Russia). Kiev ha mandato carri Stessa criminale tecnica utilizzata, il 2 armati e bombardieri. maggio, per innsecare il massacro di Odessa Ed è cominciata la guerra. 1 L'Unione Europea, Obama, Putin I politicanti dell'Unione Europea ( e soprattutto della Germania) stanno cominciando a rendersi conto che la situazione in Ucraina è sfuggita a loro di mano. Fallita la loro "Rivoluzione Arancione" del 2004, avevano intensificato i finanziamenti per comprarsi i vertici dello stato ucraino e con il loro colpo di stato del febbraio 2014 si illudevano di potersi accaparrarsi, senza tanti problemi, nuovi spazi per i loro mercati, manodopera a basso costo, importanti risorse agricole e minerarie … l'imperialismo americano. Già dagli scontri di Majdan, la CIA, la NATO, i mercenari americani (Blackwater- Greystone)… lavoravano a stretto contatto con i fascisti di Pravy Sector per trasformare quella che doveva essere una annessione pianificata dalla BCE in qualcosa di ancora più nefando: completare l'accerchiamento militare della Russia, indebolire l'Unione Europea anche imponendo le proprie forniture di gas, aizzare - con gli eccidi nel Donbas - il nazionalismo in Russia, nella speranza di un colpo di stato a Mosca. Per tutta risposta, Putin ha tenuto un "profilo molto basso": non ha riconosciuto le "repubbliche autonome" sorte nel Donbass fornendo ad esse solo aiuti umanitari (né armi, né militari); ha pazientemente partecipato agli inutili colloqui di Ginevra dell'aprile 2014; ha solo annunciato (non attuato) controsanzioni che potrebbero danneggiare gli interessi europei. In più, la sua proposta di un nuovo gasdotto che evita l'attraversamento dell'Ucraina è stato accettato da alcuni stati europei, frantumando così il fronte antirusso che Obama sperava di creare. Tutto questo, forse, perché sa che la situazione in Ucraina, in tutta l'Ucraina, precipiterà tra non molto quando, con le casse dello Stato vuote, senza gas e, soprattutto, senza i mirabolanti stanziamenti promessi dall'Unione Europea gli scioperi e, forse le rivolte, dilagheranno. 2 Appello ai democratici italiani Il Presidente dell'Ucraina - il miliardario Poroshenko - sta conducendo, con l'ausilio della NATO e di mercenari anche stranieri - una guerra contro le popolazioni dell'Ucraina orientale "colpevoli" di non volere subire passivamente un governo con ministri dichiaratamente fascisti e che ha già venduto il territorio del Donbas alle compagnie petrolifere Shell e Chevron. Nonostante ciò, la stampa e il governo italiano, dopo avere spalleggiato la cosiddetta "rivolta di Maidan", il conseguente colpo di stato e la farsa delle "elezioni presidenziali", continua ad appoggiare il governo Poroshenko anche davanti alla soppressione delle libertà democratiche, alla costruzione di campi di concentramento, all'immunità concessa a bande fasciste colpevoli di stragi efferate - quali quella di Odessa o ai bombardamenti e agli eccidi nell'Ucraina orientale. Diciamo NO a questa barbarie. Vi invitiamo a mobilitarvi anche perché quello che sta succedendo in Ucraina rischia di far dilagare in tutta Europa, nuovi fanatismi, regimi fascisti, guerre. Vi invitiamo ad unirvi alla nostra protesta anche scrivendo ai vostri parlamentari e ai vostri giornali per chiedere; - Sospensione dell'Accordo di Partenariato e di ogni aiuto economico al Governo Poroshenko finchè non vengono fermati gli eccidi nell'Ucraina orientale, ripristinate le libertà democratiche in tutta l'Ucraina, estromessi dall'apparato statale e militare le bande fasciste. - Concessione dello status di rifugiato politico ai soldati ucraini che disertano. Sospensione di ogni accordo con il regime di Kiev mirante a isolare o far tacere qui in Italia le voci di chi come noi si batte per il rispetto diritti democratici. Lavoratrici antifasciste ucraine immigrate in Italia 7 La crisi e la guerra Come si evolverà la crisi in Ucraina? Molto dipende da quello che faranno tutti quegli ucraini, in patria e all'estero, che ancora oggi si illudono sugli "aiuti" dell'Unione Europea e degli USA. "Aiuti" che, a nostro avviso, aggraveranno, invece, la miseria che sta attanagliando il nostro Paese. Gli accordi di associazione e libero scambio con l'Unione europea, ad esempio determinando l'abolizione dei dazi e altre misure di "liberalizzazione", metteranno l'Ucraina completamente nelle mani delle multinazionali europee e statunitensi. La cessione della proprietà dei gasdotti e dei giacimenti di gas" del Donbas è stato solo il primo passo: già si stanno svendendo immensi appezzamenti di fertile terra alla Monsanto, vengono tagliate (in molti casi abolite) le pensioni di anzianità ed è stato annunciato un gigantesco piano di licenziamento dei dipendenti pubblici. Ancora peggio per gli stabilimenti industriali che, privatizzati, saranno smantellati per essere rimontati in paesi del Terzo Mondo. Come incanalare la rabbia e le proteste che, inevitabilmente, queste misure susciteranno? Per il governo Poroshenko la soluzione è ovvia: additare i "ribelli" del Donbas come coloro che avrebbero sostenuto il "vecchio regime, responsabile della crisi" e che oggi, con le loro gesta, rischiano di allontanare gli agognati "aiuti" dell'Unione Europea e degli USA. Un'altra guerra per l'Italia? Insieme alla NATO, l'Italia ha condotto, nel 2011, la guerra contro la Libia. Ovviamente, fu battezzata "missione umanitaria", destinata ad aiutare i "ribelli" anti-Gheddafi e far sbocciare una ennesima "Primavera araba". I risultati di quella guerra - costata ai contribuenti italiani 2 miliardi di euro - sono stati: quindicimila libici uccisi, la distruzione di un paese relativamente florido, un fiume di profughi che continua a riversarsi sulle coste italiane, l'insediarsi in Libia di bande di tagliagole e fondamentalisti che accaparrandosi gli impianti estrattivi ora pretendono per il petrolio un prezzo tre volte superiore a quello che si pagava prima della guerra. Per "risolvere" questa situazione l'Italia si sta apprestando a spedire in Libia una nuova "missione umanitaria". Probabilmente non sarà l'unica considerando l'imminente dispiegamento di truppe NATO (e quindi, anche italiane) ai confini russoucraini o addirittura, la proposta del ministro della Difesa Roberta Pinotti, di inviare in Ucraina, truppe italiane in "missione di pace". 6 16 marzo 2014, Sinferopoli, Crimea: 300.000 persone in piazza per festeggiare il Referendum e il concerto del cantante italiano Riccardo Fogli Dalla Crimea al Donbas Agli inizi, molti nel Donbas speravano in un'altra Crimea. In Crimea, nel marzo 2014, non c'è stata nessuna violenza, nessuna sparatoria, neanche un vetro rotto. È stata una festa: migliaia e migliaia di pacifiche persone per strada. E un referendum - svoltosi sotto il controllo di osservatori internazionali - che ha visto (84,2% del corpo elettorale ) il 96,6% dei votanti a favore del ricongiungimento alla Russia (dalla quale uno sciagurato "regalo" di Kruscev, nel 1954, l'aveva separata) . Non è vero, come raccontano i giornali e le TV che "tutta la popolazione della Crimea è russa". Solo il 58,5%, il 24,4% è di etnia ucraina, il 12,1% tartara. Anche per questo la nuova costituzione della Crimea è stata scritta in tre lingue. Così come vengono pienamente rispettate tutte le specificità culturali: la comunità ebraica, ad esempio, presente da sempre in Crimea, continua a godere della più assoluta libertà. Nonostante ciò, gli USA e l'Unione Europea considerano l'attuale Crimea uno "stato illegale che viola le leggi internazionali" e, dopo il referendum, hanno imposto sanzioni. Hanno fatto di peggio nel Donbas. Anche qui la popolazione sperava in una pacifica transizione. Non già "verso la Russia" ma verso un sistema economico meno spietato. In Ucraina, infatti negli ultimi decenni politicanti e banchieri hanno ridotto quello che era uno stato relativamente florido, - con un relativamente buono sistema sanitario, scolastico, assistenziale… - in un abisso di miseria dal quale scappare (7 milioni di emigranti), anche accettando, nonostante il titolo di studio (il 60% delle ucraine immigrate in Italia hanno una laurea o un diploma di scuola superiore) i lavori più duri. È stato questo che ha spaventato gli oligarchi di Kiev. La richiesta di autonomia proveniente dal Dombas non era un "ritorno a Madre Russia" ma una volontà di sgusciare fuori dal cappio degli "aiuti" imposto dai banchieri dell'Unione Europea. Un cappio che ha già portato in questi giorni, oltre che alla fine del sistema pensionistico, alla svendita di tutto il possibile, inclusi i vasti giacimenti di gas di scisto ( o "Shale Gas") del Donbas . 3 La guerra Agli inizi della guerra i numerosi militari di leva, (in Ucraina non esisteva un vero "esercito professionale") che pure cominciavano ad essere inviati da Kiev nel Donbas, di fronte alle artigianali "barricate" erette dai "separatisti", non solo non mostravano alcuna voglia di combattere ma, in molti casi, lamentandosi degli ordini ad essi impartiti - e, in generale, del Governo - fraternizzavano con la popolazione o, addirittura, - fingendo di "arrendersi" anche davanti a fucili da caccia - cedevano ad essa le armi. Davanti a questa situazione e alle continue diserzioni, il 14 marzo, la risposta di Kiev è stata criminale: inquadrare le milizie fasciste di Pravi Sector e mercenari (soprattutto polacchi e statunitensi) nella neonata Guardia Nazionale (armata dalla NATO) e bombardare il Donbas. Comincia così un eccidio tenuto ben nascosto dalla stragrande maggioranza dei mass media. E così mentre le solenni immagini della cerimonia di insediamento del "presidente eletto" (il miliardario Poroshenko, "eletto" dopo un colpo di stato, dopo il ritiro dei principali partiti e dopo la diserzione del 64% dell'elettorato) fanno il giro del mondo, solo su Internet appaiono le prime testimonianze della mattanza nel Donbas. Nulla è risparmiato alle popolazioni del Donbas: nessun corrido umanitario per mettere in salvo almeno vecchi e bambini mentre la Guardia Nazionale impedisce di rimuovere dalle strade i numerosi cadaveri, che devono restare lì a monito per i vivi. Interi villaggi e quartieri sono rasi al suolo, ma tutto questo sembrerebbe non interessare i mass media e i politici (anche italiani). Non una parola di condanna per questo eccidio (o per gli arresti arbitrari e la scomparsa degli oppositori in tutta l'Ucraina) viene pronunciata dall'Unione Europea e dai governi membri che arrivano, anzi, a congratularsi con Poroshenko per la sua "lotta al terrorismo" e per il suo "Piano di pace" che prevede una "tregua" (mai rispettata da Kiev) e il "disarmo delle milizie irregolari" (dopo aver fatto arruolare nella Guardia Nazionale le bande fasciste e i mercenari). Peggio ancora, il 27 giugno, viene firmato l'Accordo di partenariato tra Unione Europea e Ucraina: stanziati i primi 600 milioni di euro e promessi altri 14 miliardi di euro. Poi partono i "programmi di assistenza per l'Ucraina". Con questi si stanno costruendo nel Donbas "campi di filtraggio": in pratica, campi di concentramento. Costruiti con i soldi degli ignari cittadini europei. Carri armati, artiglieria pesante, elicotteri, caccia-bombardieri e perfino bombe a frammentazione e fosforo bianco (vietati dalle convenzioni internazionali), vengono scatenati per distruggere ospedali, interi caseggiati, qualunque assembramento… Cittadini inermi che per scampare dai bombardamenti si riversano per strada o nelle campagne vengono fucilati sul posto; così pure vengono uccisi i feriti negli ospedali e i soldati ucraini che si rifiutano di uccidere i loro connazionali. 4 5