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Giorno dopo
giorno
Conoscere il diabete
Progettazione editoriale: Patrizia Sollini
Progetto grafico: Paolo Gioia
Redazione: Carolina Lami
Illustrazioni: Nadia Pazzaglia, Stefano Tartarotti
Stampa: Arti Grafiche Bazzi SpA - AZ. CERT. ISO 9002
Finito di stampare: Maggio 2003
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Cari Amici,
da quando abbiamo iniziato ad occuparci di diabete
la medicina ha fatto enormi progressi, la ricerca ha
scoperto informazioni preziose, la tecnologia è stata
messa di volta in volta al servizio della terapia.
Tutto questo per consentirci di offrirvi strumenti
sempre più all'avanguardia, in grado di rispondere
alle vostre esigenze. E nel frattempo siete cambiati
anche voi: siete diventati più consapevoli, più attenti,
desiderosi di aggiornarvi, decisi a condurre una vita
piena e appagante.
Proprio da quest’ultima considerazione è nata l'idea di
“Giorno dopo giorno”, un piccolo libro con grandi ambizioni. Ciò che vorremmo è infatti accompagnarvi nel
percorso di conoscenza e fornirvi le notizie essenziali
che vi stanno a cuore sul diabete, la terapia e l’importanza
dell’autocontrollo. E raccontare i frutti che la nostra costante ricerca ha prodotto per rendere davvero,
giorno dopo giorno, la vostra vita più serena.
Roche Diagnostics
Patient Monitoring
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Indice
Che cos’è il diabete
Parliamo di diabete ..........................................................4
La diagnosi ........................................................................7
Per essere informati ........................................................10
Cause: un argomento ancora controverso ..................12
Guardiamo al futuro........................................................14
L’autocontrollo
L’importanza di formare un team ..................................16
Essere protagonisti ..........................................................19
La nostra sfida ................................................................20
Quanti controlli fare al giorno........................................24
Basta una telefonata ......................................................26
Sicuri di sè ........................................................................27
Il controllo delle urine ....................................................28
Caro diario ......................................................................30
Gli strumenti
Il miglior autocontrollo....................................................32
A ciascuno il suo ............................................................36
I test per le urine ............................................................39
Glossario e appendice
Tutti i termini che ci riguardano ....................................42
Per saperne di più ..........................................................47
Le associazioni ................................................................48
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Che cos’è il diabete
■ Parliamo di diabete
■ La diagnosi
■ Per essere informati
■ Cause: un argomento ancora controverso
■ Guardiamo al futuro
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S
ono circa 2 milioni, in Italia. In Europa, superano i 33 milioni; in America i 40 milioni. Nel mondo intero, sono più
di 150 milioni. Di chi stiamo parlando? Stiamo parlando di persone diabetiche, uomini e donne accomunati da una disfunzione cronica del metabolismo degli zuccheri che li ha portati a rivedere il loro stile di vita, a ripensare a loro stessi e al rapporto
con gli altri. A imparare a convivere con qualcosa che li accompagnerà, giorno dopo giorno, per tutta l’esistenza. Ecco
perché conoscere, tenersi informati, saperne di più per chi ha
il diabete è fondamentale: se infatti da questa patologia non si
guarisce, è altrettanto vero che esiste un modo per affrontarla
quotidianamente. Con serenità e coraggio.
Focus
La tabella riassume sinteticamente le caratteristiche distintive dei due tipi principali
4
Caratteristiche
Sintomi
Tipo 1
• Caratterizzato dalla distruzione
delle cellule beta del pancreas.
Porta a una insulino-deficienza
assoluta.
• Si manifesta soprattutto (ma non
esclusivamente) in età giovanile.
• Aumento
della frequenza
e della quantità
di urine.
• Sete eccessiva.
• Calo di peso.
• Fame eccessiva.
Tipo 2
• Caratterizzato dalla resistenza di
alcuni organi all’azione dell’insulina
e/o da una relativa mancanza di
insulina.
• Si manifesta soprattutto in età
adulta e nelle persone sovrappeso.
• Stanchezza e
spossatezza.
• Disturbi nella
visione.
• Formicolii a mani
e piedi.
■
Che cos’è il diabete mellito
Il nome della malattia è formato da due vocaboli, uno greco
(diabetes), l’altro latino (mellitus). Il primo significa letteralmente “passare attraverso”; il secondo, “dolce come il miele”.
Insieme queste parole descrivono le caratteristiche più evidenti della comparsa della patologia: il rapido deperimento fisico
(la persona diabetica mangia e beve molto eppure continua a
dimagrire; è “attraversata” dall’acqua e dal cibo) e la presenza
di zucchero nelle urine (che gli antichi medici riscontravano assaggiandola), causata dalla sua eccessiva concentrazione nel
sangue. Il diabete infatti ostacola o rende impossibile il metabolismo del glucosio, cioè dello zucchero, ed è provocato dall’incapacità del pancreas di
produrre l’insulina oppure
di diabete.
dall’incapacità di alcuni organi
di utilizzare adeguatamente
Terapia
l’insulina prodotta. Se le cel• Iniezioni di insulina,
lule beta del pancreas non
per sostituire quella che il
producono più insulina, si ha
pancreas non produce più.
il diabete di tipo 1; se l’insuli(L’insulina non può essere
na viene ancora prodotta ma
assunta per via orale perché
in quantità insufficiente (insui succhi gastrici,
lino-deficienza) o non è in gradigerendola, la
renderebbero inefficace).
do di agire (insulino-resistenza), si ha il diabete di tipo 2.
• Sulfaniluree, che stimolano
la produzione di insulina.
• Biguanidi, che migliorano
la sensibilità dei tessuti
all’insulina.
• Insulina, in certi casi.
■
Lo zucchero
fa venire il
diabete: è una
delle false
leggende sulla
patologia.
In realtà un
consumo
eccessivo
di zucchero
fa male a
chiunque, fa
ingrassare e fa
cariare i denti.
Nonostante
ciò, a esso non
è affatto
imputabile
l’insorgenza
del diabete.
Che cos’è il diabete
Parliamo di diabete
Sintomi
Chiunque può ammalarsi di
diabete, indipendentemente
dall’età, dal sesso, dallo stile
di vita. Per questa ragione
5
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La diagnosi
Gli esami
del sangue
per
diagnosticare
precocemente
il diabete sono
importanti
anche per
chi soffre
di ipertensione,
per chi
ha livelli di
colesterolo HDL
uguali
o inferiori
a 35 mg/dl,
o valori di
trigliceridi
uguali o
superiori
a 250 mg/dl.
non bisogna assolutamente sottovalutare i campanelli d’allarme che caratterizzano l’insorgenza della malattia. Ecco i più
comuni per il diabete di tipo 1: l’aumento della fame e della
sete, il ricorrente bisogno di urinare nell’arco della giornata e
il rapido calo di peso. A questi sintomi fisici se ne possono aggiungere altri quali stanchezza, frequenti e immotivati sbalzi
di umore, disturbi della vista, vertigini. Più subdola è invece
l’insorgenza del diabete di tipo 2 che può essere misconosciuta per lungo tempo prima che, attraverso le analisi del
sangue, sia diagnosticata o addirittura si manifesti attraverso
la comparsa di alcune complicanze. Anche nel caso del diabete di tipo 2, tuttavia, possono verificarsi aumento di minzione,
sete e fame eccessive e senso di spossatezza. Ma che fare in
assenza di segnali d’allarme? Secondo alcuni ricercatori, anche in assenza di campanelli d’allarme i test della glicemia sono una prassi raccomandata per chi ha più di 45 anni (da effettuarsi ogni 3 anni) e per le donne in gravidanza. Esistono
poi categorie di individui statisticamente più esposte al rischio del diabete e per le quali i controlli sono fondamentali:
si tratta delle persone in sovrappeso e di tutti coloro che hanno un consanguineo di primo grado diabetico.
Per saperne di più
• La Finlandia è il Paese europeo con la
maggiore incidenza di diabete: circa
40 casi di diabete di tipo 1 ogni 100 mila
abitanti all’anno sotto i 16 anni di età.
Gli stessi dati valgono, in Italia, per la sola
Sardegna. Record opposto, a livello
mondiale, spetta al Giappone, con
0,8 casi su 100 mila abitanti all’anno.
6
C
ome si è detto, il diabete è provocato dalla totale o parziale
assenza di insulina nell’organismo. La più evidente conseguenza è il fatto che l’ormone deve essere somministrato “dall’esterno”, tramite iniezione nei pazienti insulino-trattati (diabete di
tipo 1 e, in alcuni casi, diabete di tipo 2), o “aiutato ad agire” attraverso l’assunzione di ipoglicemizzanti orali e una dieta specifica (tipo 2). La diagnosi e la verifica dell’efficacia della terapia suggerita dal diabetologo si basano prevalentemente sul controllo
della glicemia (cioè del livello di glucosio nel sangue), della glicosuria (cioè del livello del glucosio nelle urine) e della chetonuria
(cioè la presenza di corpi chetonici nelle urine). Ciò significa che
il paziente dovrà cominciare a pensare a qualcosa che fino a un
attimo prima dava per scontata: il corretto funzionamento del suo
organismo; di conseguenza dovrà imparare a regolarsi nell’alimentazione e nell’attività fisica. Ecco qualche informazione in
più per sapere che cosa accade all’organismo.
Che cos’è il diabete
Parliamo di diabete
Focus
Ecco come capire i risultati dei test sulla glicemia in base alle indicazioni più recenti.
GLICEMIA A DIGIUNO
(FPG)
DIABETE
a 126 mg/dl
ALTERATA
OMEOSTASI
GLICEMICA
a 110 mg/dl e < di
126 mg/dl (IFG
alterata glicemia a
digiuno)
NORMALE
< di 110 mg/dl
GLICEMIA CASUALE
TEST DA CARICO
a 200 mg/dl.
E comparsa di
qualche sintomo
glicemia, due ore
dopo il carico, a
200 mg/dl
alterata tolleranza al
glucosio, a 140
mg/dl e < di 200
mg/dl due ore dopo il
carico
< 140 mg/dl
< di 140 mg/dl due
ore dopo il carico
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Per saperne di più
• Si ritiene che prima che si
manifestino i sintomi del diabete, la
produzione di insulina sia appena
sufficiente a mantenere in condizioni
di normalità la glicemia. Se in questa
fase l’organismo è esposto a stress
aggiuntivi, la secrezione di insulina
potrebbe risultare inadeguata: altri
ormoni detti “antagonisti” (come
Cellule beta
È stato
ipotizzato che la
loro distruzione,
nel tipo 1, possa
iniziare mesi o
anni prima che
il diabete si
manifesti.
La velocità alla
quale le cellule
beta sono
distrutte varia,
poi, da persona
a persona,
rendendo
difficile stimare
quanto duri
questa fase
“prediabetica”.
8
■
l’adrenalina, rilasciata durante
infezioni anche banali o momenti di
particolare tensione), infatti,
potrebbero provocare, da una parte,
una relativa diminuzione di
produzione di insulina e, dall’altra,
l’innalzamento dei valori glicemici.
Così da latente e “potenziale”, il
diabete diventerebbe manifesto.
Il metabolismo del glucosio
Per ricavare energia da ciò che mangiamo, l’organismo si serve
di reazioni biochimiche attraverso le quali gli alimenti vengono
“scissi” in sostanze più semplici. Gli zuccheri complessi (polisaccaridi) presenti nella pasta e nel pane vengono trasformati
in uno zucchero semplice (monosaccaride) chiamato glucosio.
Il glucosio è la principale fonte di energia dell’organismo. Il suo
metabolismo, ovvero la sua ulteriore trasformazione, richiede
l’intervento di due ormoni prodotti dal pancreas (la ghiandola
situata tra lo stomaco e il duodeno): l’insulina e il glucagone.
■ Insulina
e glucagone
Per tutti i mammiferi, uomo compreso, l’insulina è uno degli
ormoni più importanti, senza il quale la vita, la crescita e i processi di guarigione non sarebbero possibili. Sintetizzato e secreto dalle cellule beta delle isole di Langerhans (dal nome del
loro scopritore, lo scienziato tedesco Paul Langerhans), questo
ormone ha il compito di mantenere costante il livello di zucchero nel sangue attraverso i seguenti processi: il trasporto del
glucosio all’interno delle cellule e la trasformazione in glicoge-
no del glucosio non assorbito, immagazzinato successivamente
nei tessuti muscolari e nel fegato come riserva di energia cui attingere ogni volta che l’organismo lo richiede. Il glucagone, invece, è un ormone prodotto dalle cellule alfa delle isole di Langerhans e ha la funzione di trasformare il glicogeno in zucchero semplice tutte le volte che si verifica una diminuzione eccessiva di zucchero nel sangue. La glicemia, ossia la quantità di
glucosio presente nel sangue, stimola quindi, a seconda dei casi, il rilascio di uno dei due ormoni: se la glicemia si abbassa
(ipoglicemia), viene prodotto il glucagone, se aumenta (iperglicemia), viene stimolata la secrezione dell’insulina. Tutto questo
avviene “automaticamente” in una persona sana. Ma se l’insulina manca (diabete di tipo 1) o non è in grado di agire adeguatamente (diabete di tipo 2), il glucosio non solo non viene metabolizzato ma rimane in circolo nel sangue per poi essere perso, attraverso i reVisti da vicino
ni, nelle urine,
privando così l’or• Duodeno
•Pancreas
• Isole di Langerhans
ganismo della sua
fonte energetica
essenziale.
● Cellule beta
È per questo che,
● Cellule alfa
come illustreremo nel secondo
capitolo, l’autocontrollo della
glicemia costituiLe isole di Langerhans, che costisce uno dei pilatuiscono il pancreas endocrino,
sono composte principalmente
stri del benessere
da cellule alfa e beta. Le prime secernono l’ormone del glucagone,
della persona diale seconde quello dell’insulina.
betica.
Che cos’è il diabete
La diagnosi
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■ Ipoglicemia e iperglicemia
■ Le
Come accorgersi se nel metabolismo degli zuccheri c’è qualche cosa che non va? Basta imparare a riconoscere e non sottovalutare i
segnali d’allarme che il corpo invia. Sudorazione eccessiva, pallore,
palpitazioni, mal di testa, sbalzi di umore: questi sono alcuni dei sintomi che inducono a sospettare che la quantità di glucosio presente
nel sangue si stia pericolosamente abbassando (raggiungendo livelli inferiori a 60 mg/dl). A causare questo calo, cioè l’ipoglicemia,
possono essere un eccesso di farmaco somministrato (insulina o ipoglicemizzanti); l’aver ritardato o saltato un pasto; il non aver mangiato sufficientemente o, in certi casi, aver compiuto dell’esercizio
fisico. Caratteristica dell’ipoglicemia – soprattutto nelle persone insulino-trattate – è il fatto di manifestarsi in maniera repentina, ma
questo non deve suscitare apprensione eccessiva perché spesso una
o due zollette di zucchero possono riportare i valori entro la norma.
Più insidiosa è l’iperglicemia perché non è altrettanto riconducibile
a sintomi fisici e perché l’eccesso di zuccheri nel sangue è la conseguenza o di scarsa cura da parte del paziente o della concomitanza
di altre malattie, a partire da una banale influenza. Talvolta, invece,
i campanelli d’allarme dell’iperglicemia somigliano a quelli legati all’insorgenza del diabete: eccesso e frequenza di minzione, malessere fisico generalizzato, vertigini, difficoltà nella visione.
Protratti stati di iperglicemia portano all’insorgenza di gravi complicanze a carico del sistema vascolare (arteriopatie), del sistema nervoso (neuropatie), dei reni (nefropatie) e degli occhi (retinopatie).
Attenzione però: un valore eccessivamente alto di glicemia o all’opposto eccessivamente basso possono determinare gravi complicanze acute del diabete: il coma iperglicemico e il coma ipoglicemico.
Focus
Tra i fattori che possono influire sull’andamento della glicemia ci sono:
10
Farmaci
• Diuretici, ormoni tiroidei, ipolipemizzanti, litio, antidepressivi, cortisone
Malattie
endocrine
• Tireotossicosi, feocromocitoma, sindrome di Cushing,
iperaldosteronismo
Condizioni
particolari
• Stress, influenza, interventi chirurgici e periodo postoperatorio,
fase acuta di una malattia
■ La
complicanze
terapia
Le persone diabetiche possono condurre un’esistenza felice e salutare. Innanzi tutto accettando il fatto di avere una disfunzione
metabolica cronica e scegliendo di condividere con serenità questa realtà con le persone care. Poi, seguendo la terapia che è stata
loro indicata dal diabetologo e il cui obiettivo è quello di tenere
sempre il livello di zucchero nel sangue entro un intervallo considerato accettabile per il singolo paziente. Il trattamento, in generale, prevede:
1 L’insulina e gli ipoglicemizzanti orali, per regolare la quantità di
zucchero nel sangue, in ogni momento della giornata.
2 Il controllo dell’alimentazione. I pazienti diabetici seguono una
dieta in base alla quale sanno quanto e quali alimenti possono mangiare nell’arco della giornata. Non si tratta di un regime restrittivo:
di fatto si impara a mangiare in modo equilibrato, cosa che tutti coloro che desiderano stare in salute dovrebbero adottare.
3 L’esercizio fisico. Considerato il terzo pilastro della terapia, può
in determinati casi aiutare l’organismo a bruciare gli zuccheri.
4 L’autocontrollo sia del sangue sia delle urine. Questo è uno degli aspetti più importanti della terapia anche perché, come si è
detto, concorre ad affrontare stati di ipoglicemia, di iperglicemia o
chetonuria e, conseguentemente, l’insorgenza delle complicanze
acute e croniche.
Il trattamento
del diabete è
strettamente
individuale ed è
differente
da paziente
a paziente, in
relazione al suo
stato di salute,
alle sue
esigenze e al
suo stile di vita.
Che cos’è il diabete
Per essere informati
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U
na volta diagnosticata la patologia, una delle prime domande che si è naturalmente portati a fare è: “Perché mi
è venuto il diabete?”. La verità è che, ancora oggi, non esiste
una risposta esaustiva che spieghi la causa dell’insorgenza della patologia ma solo una serie di ipotesi.
■
stema immunitario a non riconoscere più come “proprie” le
cellule beta delle isole di Langerhans (e quindi a distruggerle
come “invasori nemici”). Questo fenomeno, chiamato risposta
autoimmune, secondo alcuni ricercatori potrebbe essere scatenato da fattori ambientali esterni all’organismo (virus, alimenti…).
Diabete di tipo 1
L’ereditarietà può giocare un ruolo significativo nel manifestarsi del diabete di tipo 1, anche se le modalità di trasmissione non sono ancora del tutto chiare.
Ricerche e dati statistici hanno comunque dimostrato che la
probabilità di avere figli diabetici è del 5-10 per cento se un
solo genitore ha questa malattia, per salire al 23 per cento se
lo sono entrambi. Il diabete, tuttavia, non è da considerare una
malattia ereditaria (come, ad esempio, l’anemia mediterranea): ciò che si trasmette è una certa predisposizione del siFocus
Secondo i ricercatori, i fattori coinvolti nell’insorgenza del diabete di tipo 1 sono:
Genetica
Si eredita la predisposizione
alla malattia.
12
ancora controverso
Che cos’è il diabete
Cause: un argomento
Linfociti
Il diabete è una patologia originata da
processi definiti autoimmunitari.
■
Diabete di tipo 2
Diversi sono i fattori coinvolti in questa forma di diabete. Un
ruolo importante è svolto dalla genetica; infatti la probabilità
che i figli di persone che hanno il diabete di tipo 2 si ammalino è del 10 per cento nel caso in cui un solo genitore sia diabetico e del 30-40 per cento se lo sono entrambi.
Un altro fattore determinante è il sovrappeso corporeo, che
induce insulino-resistenza: circa il 50 per cento degli obesi è
infatti diabetico, e l’80 per cento di persone diabetiche non
insulino-trattate soffre di
sovrappeso. Anche la vita
sedentaria può giocare
un ruolo importante nel
determinare il fenomeno
Virus
dell’insulino-resistenza.
Infine, un altro fattore
ambientale coinvolto è
l’avanzare dell’età, che
porta a un generale deterioramento di tutte le
funzioni dell’organismo e
Potrebbero avere un ruolo
quindi anche a quelle lenel favorire la comparsa
gate alla produzione di
della malattia.
insulina.
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Guardiamo al futuro
L
a cura del diabete può essere vista – e vissuta – sotto due differenti prospettive. La prima è strettamente legata al presente, al benessere fisico e psicologico di tutti i giorni. Attraverso
l’autocontrollo della glicemia il paziente ha la certezza di poter
verificare il tasso di glucosio presente nel sangue e nelle urine e,
conseguentemente, decidere che cosa mangiare, se fare attività
fisica, come pianificare le proprie giornate. Ma esiste anche, ed è
forse ancor più importante, una prospettiva “a lungo termine”:
quella cioè di evitare o ritardare il più possibile l’insorgenza delle
complicanze del diabete dovuta soprattutto a frequenti e protratLa ricerca
ti periodi di iperglicemia. Si tratta di un obiettivo che si impara
scientifica,
non solo a considerare prioritario ma anche a gestire quotidiananonostante i
grandi progressi mente. È solo con la costanza e la metodicità dei controlli, infatti, che si può convivere con il diabete in modo consapevole e, soconseguiti in
prattutto, sereno. Ecco alcuni promemoria che non dovrebbero
questi anni,
mai mancare nell’agenda della persona diabetica:
non si è certo
• Ogni 2-3 mesi, circa, una visita di controllo dal diabetologo (la
fermata. Sono
già stati adottati frequenza può anche variare a seconda dello stato di salute), con
il diario dell’autocontrollo glicemico e gli esiti degli esami di laper alcuni
boratorio.
pazienti in
terapia intensiva • Per i pazienti in terapia con ipoglicemizzanti orali e dieta è opportuno un controllo dal diabetologo ogni 3-4 mesi.
microinfusori
• Una volta all’anno: analisi del colesterolo totale e HDL, dei trisottocutanei
gliceridi, della microalbuminuria; elettrocardiogramma, visita
di insulina,
oculistica ed esame della funzionalità renale.
e continuano
Ma tutti questi controlli sono necessari anche se una persona si
gli studi per
sente bene? La risposta unanime di diabetologi e ricercatori è sì.
ottimizzare
Solo seguendo queste regole infatti è possibile, come si è detto,
i trapianti
evitare o scoprire in tempo l’insorgere delle complicanze, ossia
di pancreas
una serie di gravi disturbi a carico del cuore, dei reni, del sistema
e delle isole
nervoso e circolatorio.
di Langerhans.
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L’autocontrollo
■ L’importanza di formare un team
■ Essere protagonisti
■ La nostra sfida
■ Quanti controlli al giorno
■ Basta una telefonata
■ Sicuri di sé
■ Il controllo delle urine
■ Caro diario
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N
on siamo soli. Lo abbiamo già detto, alludendo alla diffusione della patologia in Italia e nel mondo. Lo ripetiamo
ancora perché siamo convinti che una buona gestione del diabete sia anche il risultato dell’impegno congiunto di più persone: il diabetico innanzi tutto, affiancato e assistito dal suo diabetologo di fiducia e dal medico di famiglia, ma anche da un
vero e proprio team a cui il paziente può rivolgersi per affrontare la quotidianità in modo sereno. Appena diagnosticata la
malattia, la vita può apparire completamente sconvolta e tormentata da una serie di interrogativi apparentemente senza risposta: come farò a iniettarmi l’insulina? quanto spesso dovrò
controllare la mia glicemia? sarò ancora in grado di fare sport?
cosa potrò mangiare? sarò capace di prevenire le complicanze?
riuscirò a fare con costanza l’autocontrollo?
Domande più che comprensibili, dal momento che il diabete
coinvolge numerosi aspetti legati sia alla salute sia alla vita di
tutti i giorni. È per questo che affrontarli insieme a un gruppo
di persone che offrano il loro aiuto ogni volta che il paziente ne
sente il bisogno può rendere tutto più semplice.
■ Parliamone
16
un team
Focus
Chi sono le persone che fanno parte del team? Vediamolo insieme.
CHI
CARATTERISTICHE
PERCHÉ
Medico
Medicina generale
Per qualsiasi domanda o emergenza.
per prescrivere farmaci per eventuali
patologie concomitanti
Diabetologo
Specializzazione
in diabetologia
o in endocrinologia
Per indicare e seguire terapia e
autocontrollo e aiutare a prevenire
l’insorgenza delle complicanze
Infermiere
Con competenze specifiche
in diabetologia
Per suggerire come seguire
quotidianamente la terapia (dieta,
autocontrollo, insulina, attività fisica)
Dietologo
Competente in diabetologia
Per fornire ulteriori consigli e
suggerimenti pratici sull’alimentazione
Oculista
Preferibilmente esperto nelle
problematiche a carico degli
occhi che può avere un
paziente diabetico
Per le regolari visite di controllo
Podologo
Preferibilmente esperto di
problematiche legate al
“piede diabetico”
Per consigliare come curare piccole
ferite o ulcere del piede e prevenire
l’insorgenza di complicanze
Farmacista
Aggiornato su tutto ciò che
riguarda il diabete
Perché in caso di patologie minori
concomitanti sia in grado di suggerire
i farmaci appropriati
insieme
La prima persona a cui ci si rivolge è, accanto al medico di famiglia, il diabetologo, il cui compito sarà quello di accompagnare il paziente lungo il suo percorso, e con il quale si instaurerà un rapporto duraturo e di stretta collaborazione. Per questo motivo il diabetologo – al di là delle specifiche competenze
– dovrebbe essere una persona con la quale sentirsi perfettamente a proprio agio. È ormai noto, soprattutto per le malattie
croniche, che ogni medico dovrebbe considerare il paziente come un “individuo” e non come un malato ed essere in grado di
proporre una terapia non solo efficace ma anche personalizza-
L’autocontrollo
L’importanza di formare
Dentista
Per suggerire una corretta igiene orale
e per le normali visite di controllo
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Essere
ta e che il paziente possa seguire senza
eccessivi problemi. Dovrebbe poi saper
rispondere, con competenza e sensibilità, alle domande e ai dubbi espressi dal
diretto interessato e, se quest’ultimo lo
desidera, anche dai suoi familiari. Il
team può comprendere – a seconda delle esigenze individuali – anche un altro
gruppo di persone: il dietologo, l’infermiere, il podologo, l’oculista, il farmacista. Ognuna di queste figure professionali può mettere a disposizione del paziente la sua esperienza e suggerirgli, caso per caso (come è illustrato nella pagina precedente) che cosa sia più opportuno
fare a seconda della situazione nella quale si trova. Non bisogna dimenticare poi l’aspetto psicologico di questa patologia:
se per una persona anziana scoprire di avere il diabete può apparire – sottovalutandolo – come uno dei tanti “acciacchi” dovuti all’età, per i bambini e gli adolescenti può essere un fatto
traumatico tale da rendere opportuna la presenza di uno psicologo che stia vicino sia al giovane paziente sia ai genitori.
Esistono poi in Italia, così come nel resto del mondo, numerose associazioni che hanno lo scopo di supportare sotto vari
aspetti i pazienti diabetici diventando punti di aggregazione e
di discussione che possono rivelarsi molto utili sia per i giovani sia per gli adulti: in questi centri, infatti, si trovano materiali informativi (libri e riviste) sulla malattia, sulla terapia
ma anche su come la legge italiana si occupa del diabete (in
materia di esenzioni, diritto al lavoro, patente di guida…).
Gli indirizzi delle sedi nazionali sono pubblicati alla fine di
questo opuscolo.
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N
protagonisti
L’autocontrollo
L’importanza di formare un team
el formare il gruppo, a seconda delle esigenze personali, la
cosa più importante che tutti dovrebbero ricordare è che,
comunque, il protagonista è il paziente: è lui che dovrà seguire
la dieta, regolarsi nell’attività fisica, fare autonomamente i controlli giornalieri della glicemia. Così
come è il paziente che, consigliato Per saperne di più
dal gruppo, imparerà a riconoscere
Ci sono circostanze per cui è bene
eventuali campanelli d’allarme, incontattare il team. Ecco le più importanti:
• in caso di frequenti o gravi stati
tuire se c’è da fare qualche aggiustadi ipoglicemia;
mento nelle unità di insulina giornalie• quando l’iperglicemia raggiunge
re o nel programma alimentare: esselivelli più alti del solito;
re insomma in grado di mettere le
• se si hanno problemi alla vista;
persone del suo team in condizione di
• se si hanno dei dubbi
aiutarlo in ogni circostanza. E tutto
sull’assunzione di farmaci;
• se si hanno difficoltà nel
questo con un solo obiettivo: contiseguire la dieta;
nuare a condurre una vita normale e
• se si ha la pelle secca;
appagante, considerando la terapia co• se ci si sente particolarmente
me un alleato e non una condanna.
■ In
famiglia e con gli amici
stressati o depressi;
• in caso di malattie concomitanti.
Oltre a medici e specialisti, non bisogna però dimenticare che
un ruolo importante nella vita del paziente diabetico lo ricoprono anche gli amici e la famiglia. Sono queste persone che sapranno stargli vicino quando si sente
confuso o un po’ depresso, che sapranno incoraggiarlo e sostenerlo nei
momenti di fragilità e che, giorno dopo giorno, impareranno a vivere serenamente, insieme a lui, con il diabete, senza sottovalutarlo ma anche
senza farne un dramma.
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Pagina 20
L’autocontrollo
La nostra sfida
O
gni giorno il paziente diabetico ha una sfida da affrontare:
tenere il livello di glucosio sotto controllo. È una prova
che implica coraggio e determinazione ma che, al tempo stesso, dà concrete soddisfazioni perché consente di essere certi di
gestire nel modo più efficace la malattia.
La sfida nasce dal fatto che il livello di glucosio nel sangue varia sensibilmente (soprattutto nel caso del diabete di tipo 1)
Metodiche
precise, ordinate nell’arco delle 24 ore, in concomitanza con una molteplicità di
e un po’ pignole: stimoli fisici e psicologici: prima e dopo i pasti, quando si pratica dell’attività fisica, se si è ammalati, o semplicemente prole persone
vando le emozioni (stress, tensione, felicità) che accompagnache imparano
no la vita quotidiana.
a gestire bene
Tutto ciò non è certo fonte di preoccupazione per una persona
il loro diabete
sana dal momento che, come si è detto nel primo capitolo, il
grazie
all’autocontrollo metabolismo è in grado di rispondere autonomamente a questi
sbalzi attraverso la secrezione da parte delle isole di Langerhans
scoprono che
del pancreas di due ormoni: l’insulina e il glucagone.
il “rigore” che
Per una persona diabetica, invece, le cose non stanno così: fisiquesta prassi
camente e psicologicamente, infatti, è necessario imparare a
implica può
talvolta diventare convivere con il fatto che nell’organismo questo automatismo
(cioè il metabolismo degli zuccheri) è venuto a mancare.
utilissimo
in molte altre
situazioni
della vita.
20
■ Controllati
e sereni
Dal momento in cui la patologia viene diagnosticata, sta esclusivamente al senso di responsabilità del paziente verificare
quotidianamente come si sta comportando il suo organismo. E
per scoprirlo c’è un solo modo: l’esame del glucosio nel sangue.
In apparenza questa prassi, chiamata autocontrollo, sembra rivoluzionare completamente lo stile di vita e le abitudini di
ognuno, ma non è così. In realtà sarebbe peggio vivere con l’ansia di non sapere se ci si trova in una condizione di ipoglicemia
o iperglicemia,
se e che cosa si
può mangiare, o
domandarsi in
continuazione se
è il caso o meno
di fare attività fisica: insomma,
rinunciare a vivere serenamente la propria esistenza.
L’autocontrollo della glicemia nel sangue, allora, fornendo tutte le informazioni necessarie “in tempo reale”, permette di pianificare in modo normale le proprie giornate, le ore di lavoro e
quelle dedicate al tempo libero, la dieta e l’attività sportiva, oltre che di aiutare a prevenire, proprio grazie a questo impegno
quotidiano, l’insorgere delle complicanze dovute, come si è
detto, a protratti stati di iperglicemia o ipoglicemia.
■ Per
i più scettici
Per chi ancora avesse qualche perplessità sui reali vantaggi che
l’autocontrollo offre a ogni persona diabetica, ecco alcuni altri
spunti di riflessione:
1 Quanto più si è consapevoli dei meccanismi che regolano l’organismo e di come il diabete li ha modificati, tanto più tranquillamente e consapevolmente si riesce a convivere con la malattia e a gestirla.
2
L’autocontrollo permette di sentirsi veramente responsabili
di se stessi e di instaurare un rapporto di proficua collaborazio21
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Pagina 22
L’autocontrollo
La nostra sfida
Per saperne di più
• Uno studio divulgato dall’American Diabetes
Association ha dimostrato che un trattamento
insulinico intensivo e un corretto autocontrollo
della glicemia rende possibile ridurre
significativamente l’insorgenza delle
complicanze croniche: solo in 1 paziente
su 4 si sono riscontrate complicanze a carico
degli occhi, nel 40 per cento dei casi si sono
verificati disturbi a carico del sistema nervoso,
nel 50 per cento a carico dei reni e nel 35 per
cento a carico del sistema cardiovascolare.
Non solo. Ad analoghi risultati è approdato
uno studio simile condotto nel Regno Unito
su oltre 5000 pazienti con diabete mellito
di tipo 2 seguiti per 20 anni.
ne con il diabetologo curante e il
resto del team. È importante sapere di poter avere il “polso della
situazione” e di non dover dipendere passivamente da qualcun altro (medici, infermieri e familiari)
o da qualcos’altro (la malattia).
Per saperne di più
Ecco qualche suggerimento pratico quando ci si siede a tavola.
Sfogliando il menu
Sì, grazie
Meglio di no
giungere un compenso ottimale –
permette di ritardare l’insorgenza
delle complicanze croniche a carico
del cuore, dei vasi sanguigni, degli
occhi, dei reni e del sistema nervoso. Grazie alle moderne tecnologie,
infine, i pazienti diabetici hanno a disposizione strumenti sempre
più precisi e sempre meno invasivi, dei quali ci occuperemo diffusamente nel prossimo capitolo.
APERITIVI
Succo di pomodoro,
spremute di frutta fresca
senza zucchero, centrifughe
di verdura
Alcolici, superalcolici
ANTIPASTI
Prosciutto magro o altri
affettati, qualche tartina,
cocktail di pesce, sottaceti
Salumi grassi, insaccati
(salame, mortadella…), salse
molto elaborate, maionese
PRIMI PIATTI
Pasta o riso conditi con
pomodoro, sugo di carne o
verdura; ravioli, tortellini,
lasagne
I primi piatti troppo elaborati
(conditi con panna o con
uovo crudo)
■ Aggiungi
SECONDI PIATTI
Carni e pesci cotti alla griglia,
al forno, ai ferri
Carni e pesci eccessivamente
grassi, impanati o conditi con
soffritti
CONTORNI
Verdure cotte o crude,
insalate miste
Patate e legumi (consumarli
in quantità limitate o in
sostituzione del pane)
FRUTTA
Frutta fresca, macedonia
senza zucchero
Uva, frutta secca, frutta
sciroppata, macedonia in
scatola, fichi, cachi, banane
BEVANDE
Acqua, vino (con
moderazione), spremute di
frutta senza zucchero
Bibite in commercio
(se non specificatamente
ammesse dalla propria dieta)
3 Un costante controllo – per rag-
un posto a tavola!
La maggior parte delle persone, all’ora di pranzo, si pone un solo
interrogativo: “Cosa prevede il menu?”. Per molti pazienti diabetici ogni pasto può cominciare invece con l’autocontrollo della glicemia. Questa è la sola diversità tra il pasto di una persona diabetica e quello di una sana perché, contrariamente a tante false leggende, l’alimentazione dei pazienti diabetici non è affatto differente da quella di chiunque desideri vivere in modo sano e salutare. Il segreto, per tutti, sta infatti nell’imparare a bilanciare correttamente la qualità e la quantità di cibi e l’apporto delle differenti
sostanze nutritive (carboidrati, proteine e grassi). Non è vero che
bisogna rinunciare definitivamente a tutte quelle ricette che si gu22
stavano prima che fosse diagnosticato il diabete: semplicemente, è
importante imparare a conoscere il funzionamento del metabolismo e, con l’aiuto del diabetologo ed eventualmente del dietologo,
stabilire come comportarsi ogni volta che ci si siede a tavola.
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Pagina 24
I
n base alla tipologia di diabete diagnosticata al paziente, i diabetologi suggeriscono da 1 a 4 autocontrolli della glicemia nel sangue, scaglionati in vari momenti della giornata. In particolare, per
le persone con il diabete di tipo 1 è bene verificare i livelli glicemici: al mattino, a digiuno; prima e un paio d’ore dopo i tre pasti
principali, per controllare come influiscono sulla glicemia l’insulina e l’alimentazione; prima di coricarsi, quando normalmente ci si
inietta l’insulina ad azione prolungata; verso le 2 di notte. Meno
frequenti sono i controlli suggeriti alle persone con il diabete di tipo 2 (anche se gli orari in cui misurare la glicemia sono gli stessi),
tuttavia è impossibile dare una indicazione generale: ogni paziente sarà correttamente consigliato dal diabetologo. Si possono però
verificare situazioni in cui, oltre al numero di controlli concordati
con il medico, è opportuno farne altri.
Ecco un’ampia casistica: quando si è ammalati; se si sospetta
un’ipoglicemia; prima di affrontare un lungo viaggio in auto;
quando si è fisicamente più attivi del solito; quando si ha il sospetto che i farmaci assunti per curare altre patologie (da una ba-
L’autocontrollo
Quanti controlli fare
al giorno
nalissima influenza alle malattie
infettive o virali) interferiscano
con i livelli di glucosio nel sangue; se si riscontrano significative variazioni di peso, indipendentemente dalla dieta; durante la gravidanza; quando si hanno delle difficoltà nel riconoscere i sintomi dell’ipoglicemia.
■ Segnali
Per saperne di più
• Per gli innamorati di tutte le età: se vi siete
accorti che attività fisica e ore notturne
possono causarvi un abbassamento di
glicemia, non rinunciate a una vita sessuale
serena e appagante. Per stare più tranquilli,
o se davvero ne sentite la necessità, fate
l’autocontrollo prima del rapporto sessuale e
mangiate uno spuntino subito dopo.
rivelatori
Un’altra domanda frequente è se sia possibile capire se si è verificata una situazione ipoglicemica durante la notte.
Esistono dei segnali rivelatori: sudare durante il sonno, dormire
male o avere incubi. Può anche capitare di svegliarsi sentendosi
ancora stanchi o con un leggero mal di testa. Che fare in questi casi? Rivolgendovi al vostro diabetologo, troverete insieme la soluzione più adatta a voi.
Focus
Ci sono vari momenti, nell’arco della giornata, o circostanze generali nelle quali il
A colazione
24
Quando
si è ammalati
Dopo pranzo
Quando
si fa sport
diabetologo suggerisce di tenere la glicemia sotto controllo. Ecco alcuni esempi.
Durante la
gravidanza
Dopo cena
Prima di dormire
Prima di un
rapporto sessuale
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L’autocontrollo
Il controllo delle urine
O
ltre al controllo dei livelli di glucosio nel sangue è opportuno, anche se con una minore frequenza, analizzare la
quantità di zucchero nelle urine. Si tratta di un esame molto
semplice da fare, ma allo stesso tempo importantissimo, perché la presenza di glucosio nelle urine (cioè la glicosuria) fa
suonare uno dei tanti campanelli d’allarme dell’iperglicemia.
Vediamo il perché. Quando la quantità di glucosio nel sangue
è sotto controllo, i reni lo filtrano e lo riassorbono riportandolo nel sangue. Se il glucosio supera la cosiddetta soglia renale,
ossia il livello al di sopra del quale il rene non è più in grado di
“riassorbirlo”, passa direttamente alle urine provocando la glicosuria. Il valore standard della soglia renale si aggira mediamente attorno ai 180 mg/dl.
Ma l’utilità dell’autocontrollo delle urine non finisce qui. L’esame permette infatti di rilevare la presenza di corpi chetonici nelle urine (o, più comunemente, “acetone”), ossia scorie
acide che l’organismo produce quando, in assenza di un sufficiente apporto di amidi e zuccheri o scarsa insulina, comincia
a utilizzare le proprie scorte di grasso come fonte di energia.
E ciò non è bene: infatti, in una persona diabetica, la comparsa di corpi chetonici nelle urine sta a significare che l’insulina non sta lavorando adeguatamente e che il diabete non
è ben compensato.
Quando, allora, è necessario fare il controllo delle urine? Come sempre, il buon senso e la collaborazione con il proprio
medico daranno i loro frutti: si imparerà infatti che, oltre allo
schema terapeutico concordato, in presenza di determinati
sintomi è bene fare i test (attraverso apposite strisce reattive).
Ecco i principali:
• se si ha sempre sete o fame o, al contrario, se si è inappetenti
e si ha nausea e vomito;
• se si sta dimagrendo;
• se si ha bisogno troppo spesso di urinare;
• se si ha un’iperglicemia protratta;
• se ci si sente nervosi e irrequieti o particolarmente stressati;
• se si ha l’influenza, il raffreddore, la bronchite.
Chetoni:
per
abbassarne
rapidamente
il livello può
essere utile,
sentito
il parere del
diabetologo,
bere
moltissima
acqua,
sospendere
per un po’
l’attività fisica
e aumentare
l’insulina.
Focus
Ecco alcuni sintomi che, se si verificano, meritano un po’ di attenzione e, soprattutto,
Se si ha sempre sete o fame
28
Se si ha nausea o vomito
Se si sta dimagrendo
l’autocontrollo delle urine.
Se si fa troppo spesso pipì
Se ci si sente nervosi
Se si ha iperglicemia
29
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Pagina 30
Caro diario
“E
adesso che cosa devo fare con tutti i risultati dei miei
test?”, è la domanda più che legittima che ogni paziente
si pone una volta compresa l’importanza dell’autocontrollo.
La risposta è: “tenere un diario”. Sarebbe infatti impensabile,
oltre che stressante, ricordarsi tutto a memoria; quindi, il diario si trasforma in un valido aiuto su tre fronti: mantenere il
diabete (e i livelli glicemici)
Per saperne di più
sotto controllo; vivere in modo sereno e consapevole e
collaborare attivamente con il
medico, portando il diario
con sé ogni volta che si ha una
visita di controllo.
Sul diario, poi, si annoteranno, giorno per giorno, non solo i risultati dei test del sangue e delle urine, ma anche
informazioni di altra natura
altrettanto importanti: se l’orario dei pasti è stato regolare, se ci si è concessi qualche
golosità extra, se si è praticato
dello sport, se si ha dormito
• Ci sono a disposizione dei pazienti anche
bene o qualsiasi altra cosa che
dei pratici diari prestampati sui quali annotare,
poco per volta si imparerà a
giorno per giorno, tutti i risultati dei test
e le informazioni utili per la terapia.
valutare come significativa.
In questo modo, con l’amico
diario alla mano, il paziente diabetico sarà in grado di programmare gli impegni e il tempo libero con la tranquillità di
non trascurare mai la terapia e di vivere liberamente… ma
sempre con il glucosio sotto controllo.
30
Gli strumenti
■ Il miglior autocontrollo
■ A ciascuno il suo
■ I test per le urine
31
•14606_31_40 (con palmare)
15-04-2003
C
Pagina 32
autocontrollo
ome si è accennato per eseguire l’autocontrollo sono indispensabili il misuratore della glicemia, detti anche glucometri, le
strisce reattive e il pungidito. Ma come sceglierli tra le tante offerte
attualmente a disposizione? Innanzitutto impariamo a conoscerli.
L’avvento dei primi reflettometri, iniziato ormai circa 30 anni fa,
ha beneficiato del felice connubio dell’applicazione dell’elettronica alla fondamentale innovazione rappresentata dalla “dry
chemistry”. Già verso la fine degli anni ’50 il diffondersi della
tecnologia “dry chemistry”, ovvero della chimica secca, ha rivoluzionato l’esecuzione dei test introducendo reattivi immobilizzati su una striscia in forma anidra. D’altro canto lo sviluppo dell’elettronica ha reso disponibili strumenti automatici di piccole
dimensioni, semplici da usare e in grado di fornire un risultato
del tutto sovrapponibile a quello ottenuto in laboratorio. Oggi si
può disporre di una vasta gamma di glucometri, che diventano
via via sempre più veloci, semplici e affidabili. Tuttavia questo
32
Gli strumenti
Il miglior
17:42
non significa che siano tutti uguali o che tutti siano in grado di
soddisfare le diverse esigenze. Oggi si è liberi di viaggiare o di
partecipare ad attività lavorative, sociali o sportive, ma tutto
questo è possibile solo grazie all’uso di un sistema per l’autocontrollo che deve rispondere a tre requisiti fondamentali:
• semplicità d’uso;
• affidabilità del risultato;
• minor disagio e dolorosità della puntura del dito.
Diverse sono poi le caratteristiche da considerare quando si sceglie uno strumento. Intanto le dimensioni: ci sono glucometri
non più grandi di una tessera telefonica; altri, compatti, che
contengono anche le strisce reattive. Quando si deve scegliere il
proprio, pur optando per un modello che sia maneggevole, poco ingombrante e leggero, è bene non esagerare in fatto di miniaturizzazione. Ad esempio, il display che visualizza i dati o che
indica le operazioni da effettuare deve permettere una comoda
e facile leggibilità, e i tasti non devono mettere in difficoltà chi
ha scarsa dimestichezza con gli strumenti elettronici.
Anche il tempo necessario per ottenere il risultato ha la sua importanza: fino a qualche tempo fa i glucometri più rapidi fornivano il valore richiesto in due minuti. Successivamente i tempi
necessari si sono ridotti a 30”; mentre ora i più moderni strumenti danno risposta in solo 5” (utilissimi quindi in viaggio o comunque fuori casa!). Per migliorare la semplicità d’uso, gli strumenti più evoluti sono in grado di guidare le operazioni da eseguire mediante messaggi sul display dello strumento stesso, indicando addirittura gli eventuali errori di manualità ed evitando
così il rischio di misurazioni errate.
Anche la manutenzione è importante; nessuno strumento è indistruttibile, ma alcuni risultano più robusti di altri.
Un altro elemento discriminante è dato dall’utilizzo in diffe-
Per ottenere
glicemie il più
possibile al
di sotto dei
150-170 mg/dl
bisogna
conoscere
la dose
di insulina
da iniettare
ogni giorno.
Quindi è utile
misurare
regolarmente
glicemia
e glicosuria.
33
Gli strumenti
Il miglior autocontrollo
renti condizioni ambientali come l’umidità o
la temperatura.
Le differenze non interessano solo i misuratori ma anche le strisce reattive: alcune necessitano di una piccolissima goccia di sangue, altre invece ne richiedono una quantità
maggiore.
Una caratteristica che agevola l’uso del sistema è la possibilità di toccare la striscia mentre vi si deposita il campione di sangue; nei
modelli meno evoluti, infatti, il contatto con
l’area reattiva può alterare il risultato del test.
La semplicità d’uso non deve però essere diVeloce
sgiunta dall’affidabilità, condizione imprescindibile per avere un buon controllo glicemico. In altre parole, i risultati dei test devono essere sicuri come quelli ottenuti in
laboratorio. Infatti sulla base dei dati di autocontrollo è possibile decidere, in accordo con gli schemi generali suggeriti dal diabetologo, di modificare la terapia in corso.
L’affidabilità del risultato dipende sia dallo strumento, sia
dalla striscia reattiva. Si tratta,
infatti, di sistemi cosiddetti
“chiusi”, nel senso che ogni
strumento utilizza la striscia
reattiva specifica per quel sistema.
Alcune strisce reattive permettono di confermare ogni
risultato ottenuto strumentalSemplice
34
mente con la lettura visiva del test. Per
far questo, si confronta il colore sviluppato nell’apposita finestrella sul retro della striscia, con la scala cromatica
stampata sulla confezione.
Quindi, quando scegliete il glucometro, tenete conto anche delle peculiarità della striscia che dovrete usare.
L’insieme delle caratteristiche del misuratore, delle strisce e del pungidito,
fanno la differenza fra un sistema facile da utilizzare, affidabile e con una
ridotta dolorosità e un altro che maSicuro
gari richiede una maggiore destrezza
nell’uso o una maggiore disponibilità di tempo. È bene quindi
tenerne conto prima della scelta magari coinvolgendo il diabetologo così da riceverne utili consigli.
Per una migliore qualità della vita
• Ogni persona con diabete ha diritto ad una vita libera e serena.
Oggi, il progresso tecnologico e le nuove acquisizioni in ambito
medico e scientifico permettono di dare risposte sempre più
avanzate alla richiesta di strumenti per l’autocontrollo.
Strumenti facili, veloci, sicuri che consentano ad ogni persona
diabetica di gestire consapevolmente la sua salute, ma anche
di vivere una vita piena ed appagante.
Innovare per migliorare la qualità della vita. Questa è la filosofia
del progetto Accu-Chek di Roche Diagnostics: mettere al servizio
della comunità il più alto livello di esperienza con l’obiettivo di
semplificare il rapporto tra medico e paziente e tra il paziente e la
propria malattia, migliorando così la vita delle persone col diabete.
35
•14606_41_48
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Glossario e appendice
■ Tutti i termini che ci riguardano
■ Per saperne di più
■ Le associazioni
41
•14606_41_48
15-04-2003
A
Pagina 42
termini che ci
Acetone
Sostanza chimica che si forma nel sangue quando l’organismo
impiega i grassi anziché il glucosio per produrre energia. Se si
verifica questa circostanza, significa che l’insulina a disposizione
delle cellule non è sufficiente o che queste non sono in grado di
utilizzare quella che si trova nel sangue e quindi non riescono a
trasformare il glucosio presente nel sangue in energia. L’acetone passa dall’organismo alle urine.
Acetonuria
Presenza di acetone nelle urine.
C
Chetonuria
Presenza di corpi chetonici nelle urine
Complicanze
Insorgono a causa del permanere di lunghi periodi di iperglicemia nel sangue. Il rischio sale all’aumentare dei valori medi glicemici, meglio verificabili attraverso l’analisi dell’emoglobina glicosilata. Le complicanze emergono dopo anni di
malattia e possono colpire diversi organi: occhi, reni, cervello, apparato circolatorio.
Corpi chetonici
Sono sostanze acide prodotte dall’organismo quando sono utilizzati i grassi anziché il glucosio per produrre energia.
Autocontrollo
Per chi soffre di diabete, significa controllare autonomamente il
livello di glucosio nel sangue in modo da verificare le scelte terapeutiche fatte e quelle da fare.
Diabete di tipo 1
È il diabete insulinodipendente, si verifica quando il pancreas
non produce l’insulina, l’ormone necessario a trasformare il glucosio presente nel sangue in energia.
Autoimmune
È una reazione che si verifica quando il sistema immunitario attacca cellule del nostro corpo. Nel caso del diabete, alcuni ricercatori sostengono che è proprio a questo fenomeno che è imputabile la distruzione delle cellule beta del pancreas.
Diabete di tipo 2
In questo tipo di diabete (non-insulinodipendente), l’insulina è
prodotta dal pancreas in quantità insufficiente (insulino-deficienza), oppure non è in grado di agire (insulino-resistenza).
Azotemia e creatininemia
Indicano se il rene funziona normalmente. I valori normali sono
10-50 mg/dl per l’azotemia, 0,80-1,3 mg/dl per la creatininemia.
Dolcificanti
Sono sostanze naturali o artificiali (per esempio saccarina o
aspartame), dall’alto potere dolcificante e dal ridotto apporto
calorico, che non richiedono insulina per essere assorbite dall’organismo.
Cellule beta
Sono un tipo di cellule del pancreas che producono e rilasciano
un ormone chiamato insulina, che controlla e mantiene costante il livello di glucosio nel sangue.
42
riguardano
Acidosi
Eccesso di sostanze acide nell’organismo. Questa circostanza, in
un diabetico, può condurre alla chetosi diabetica.
Cellule alfa
Sono un tipo di cellule del pancreas che producono e rilasciano
un ormone chiamato glucagone, in grado di aumentare il livello
di glucosio nel sangue.
Glossario
Tutti i
16:54
Emoglobina glicosilata
È un esame di laboratorio che indica qual è stato l’andamento
medio della glicemia negli ultimi due mesi.
Glicemia
È la concentrazione di glucosio nel sangue. È normale se è entro gli 80-110 mg/dl a digiuno e i 140 mg/dl dopo i pasti.
D
E
G
43
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Glossario
Tutti i termini che ci riguardano
Glicogeno
È una sostanza costituita da zuccheri che si trova nei muscoli e
nel fegato e che rilascia glucosio nel sangue in caso di necessità.
È la principale riserva di energia immediatamente disponibile
dell’organismo.
Glicosuria
È la presenza di tracce di zucchero nelle urine dovuta all’eliminazione degli zuccheri in eccesso nel sangue. Lo zucchero compare
nelle urine se la glicemia è maggiore di 180 mg/dl (soglia renale).
I
Ipoglicemizzanti orali
Farmaci (generalmente compresse) che consentono di ridurre i
livelli di glucosio nel sangue. Utilizzati in genere nella terapia di
pazienti di tipo 2.
Glucagone
È l’ormone secreto dalle cellule alfa del pancreas; avverte il fegato che deve liberare glucosio nel sangue. Quello artificiale
viene usato per combattere le crisi più gravi di ipoglicemia.
Isole di Langerhans
Sono gruppi di cellule all’interno del pancreas che producono
una serie di ormoni. Le cellule alfa producono glucagone; le cellule beta l’insulina. Devono il loro nome allo scienziato tedesco
che le ha scoperte, Paul Langerhans (1847-1888).
Glucometro
È il lettore della glicemia, vale a dire lo strumento che consente di misurare il livello di glucosio nel sangue.
Lancetta
È un particolare ago per pungere la pelle e far uscire una quantità minima di sangue necessaria per l’autocontrollo.
Glucosio
È uno zucchero semplice che si trova nel sangue. È la principale
fonte di energia del corpo, conosciuto anche con il nome di destrosio.
Mg/dl
Significa milligrammi per decilitro ed è l’unità di misura che si
usa per il livello di glucosio presente nel sangue.
Insulina
È l’ormone secreto dalle cellule beta del pancreas. Permette al
glucosio di entrare nelle cellule del nostro organismo fornendo
così l’energia per vivere; inoltre informa il fegato di fermare la
produzione di glucosio.
Insulino-resistenza
È una condizione durante la quale l’organismo non “risponde”
adeguatamente all’insulina. Si verifica soprattutto nelle persone
affette da diabete di tipo 2.
Iperglicemia
È l’aumento eccessivo dello zucchero nel sangue. A lungo andare, se non opportunamente corretta, può portare all’insorgenza delle complicanze.
44
Ipoglicemia
È la diminuzione eccessiva dello zucchero nel sangue. Provoca
forti stati di disagio e, se non si somministra subito dello zucchero, il coma diabetico.
Pancreas
È una ghiandola posta dietro allo stomaco, vicino al colon. Produce due secrezioni interne di ormoni, l’insulina e il glucagone.
L
M
P
Penna da insulina
Sistema per iniettare l’insulina, composto da un ago e da una
fiala. Ha la forma e le dimensioni di una penna stilografica e sostituisce le siringhe.
Reflettometro
È un apparecchio basato sull’interpretazione del colore della
striscia reattiva per determinare il tasso di glicemia nel sangue.
Saccarosio
È un idrato di carbonio appartenente alla classe degli zuccheri;
è il comune zucchero da cucina, si presenta come sostanza bian-
R
S
45
•14606_41_48
15-04-2003
16:54
Pagina 46
Per saperne di
T
ca, cristallina, solubile, di sapore dolce. È presente nei tuberi
della barbabietola e nella canna da zucchero. Ha elevate capacità nutritive ed edulcoranti.
P
Soglia renale
È il valore di glucosio nel sangue sotto al quale il rene riesce ad
assorbire il glucosio che lo attraversa. Al di sopra di questo livello, il glucosio in eccesso viene eliminato attraverso le urine.
Il valore della soglia di glicemia è di 180 mg/dl.
■ Pubblicazioni
Terapia insulinica intensiva
Schema terapeutico che prevede 4 o più iniezioni giornaliere.
Test di tolleranza al glucosio
(o curva da carico orale o OGTT)
È il test che stabilisce se un paziente è diabetico o no. Si effettua somministrando al paziente a digiuno 100 g di glucosio e misurando successivamente, a intervalli di tempo prestabiliti, i livelli di glucosio nel sangue.
Trigliceridi
Sono altri grassi presenti nel sangue, che aumentano se il diabete è scompensato, se si mangia in modo scorretto o se si beve
troppo vino o alcolici. Valori normali: fino a 170 mg/dl.
U
Z
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Unità
È l’unità di misura per l’insulina da iniettare. Corrisponde a una
tacca sulla siringa o sulla penna per le iniezioni. L’insulina U40,
ad esempio, contiene 40 unità di insulina.
Zucchero
Nell’uso scientifico, è il nome generico degli idrati di carbonio:
zucchero di canna, di barbabietola, saccarosio; d’uva, glucosio;
di frutta, fruttosio; di latte, lattosio; di malto, maltosio.
più
Glossario
Tutti i termini che ci riguardano
er chi ha il diabete è molto importante informarsi, capire che
è possibile condurre una vita piena ed appagante e sapere come farlo nel rispetto delle esigenze del proprio stato di salute. Per
sostenervi in questo percorso di conoscenza, Roche Diagnostics
mette a vostra disposizione diversi strumenti di approfondimento.
Modus è una rivista di medicina, salute e vita pratica, per diabetici e non. È una pubblicazione quadrimestrale che affronta,
con articoli, interviste e schede, il tema della salute, con una
particolare attenzione al diabete e alla sua gestione.
La collana “Convivere con il Diabete”, oltre a questa pubblicazione, offre altri titoli dedicati al tema dell’autocontrollo, delle complicanze della vita quotidiana, del diabete in gravidanza.
Potete trovare gli opuscoli della collana presso il vostro centro
diabetologico o richiederli al numero verde 800-822 189 o all’indirizzo e-mail: [email protected]
■ Internet
www.modusonline.it offre un aggiornamento costante con notizie dal mondo della ricerca, servizi di approfondimento, una guida
ai siti più interessanti e le schede delle Associazioni dei pazienti.
www.pediatriaediabete.it è un sito dedicato al diabete insulminodipendente che ha una sezione riservata ai ragazzi con diabete di tipo 1 e ai loro genitori.
www.accu-chek.it è un sito di facile e veloce consultazione dove è possibile trovare molte informazioni e risposte sul diabete.
Dagli approfondimenti scientifici sulla malattia o sulle possibili
complicanze, alle utili informazioni sulla cura del proprio corpo
nella vita di tutti i giorni. Inoltre contiene la presentazione completa di tutti i prodotti Accu-Chek per l’autocontrollo.
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P
più
Glossario
Per saperne di
er chi ha il diabete è molto importante informarsi, capire che
è possibile condurre una vita piena ed appagante e sapere come farlo nel rispetto delle esigenze del proprio stato di salute. Per
supportarvi in questo percorso di conoscenza, Roche Diagnostics
mette a vostra disposizione diversi strumenti di approfondimento.
■ Pubblicazioni
Modus è una rivista di medicina, salute e vita pratica, per diabetici e non. È una pubblicazione quadrimestrale che affronta,
con articoli, interviste e schede, il tema della salute, con una
particolare attenzione al diabete e alla sua gestione.
La collana “Convivere con il Diabete”, oltre a questa pubblicazione, offre altri titoli dedicati al tema dell’autocontrollo, delle complicanze della vita quotidiana, del diabete in gravidanza.
Potete trovare gli opuscoli della collana presso il vostro centro
diabetologico o richiederli al numero verde 800-822 189 o all’indirizzo e-mail: [email protected]
■ Internet
www.modusonline.it offre un aggiornamento costante con notizie dal mondo della ricerca, servizi di approfondimento, una guida
ai siti più interessanti e le schede delle Associazioni dei pazienti.
www.pediatriaediabete.it è un sito dedicato al diabete insulinodipendente con una sezione riservata ai ragazzi con diabete di
tipo 1 e ai loro genitori.
www.accu-chek.it è un sito di facile e veloce consultazione dove è possibile trovare molte informazioni e risposte sul diabete.
Dagli approfondimenti scientifici sulla malattia o sulle possibili
complicanze, alle utili informazioni sulla cura del proprio corpo
nella vita di tutti i giorni. Inoltre contiene la presentazione completa di tutti i prodotti Accu-Chek per l’autocontrollo.
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Le associazioni
A.G.D. Italia
Coordinamento tra le Associazioni Italiane Giovani Diabetici
Via Cabassa 11, 43056 S. Polo di Torrile (PR) Tel. e Fax 0521 813691
Sito Web: www.agditalia.it - e-mail: [email protected]
A.I.D.
Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici
Via Scrofa 14, 00186 Roma. Tel. 06 68803784 Fax 06 68803784
Sito Web: www.assitdiab.it - e-mail: [email protected]
A.N.I.A.D.
Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici
Via Mariano d’Ayala 1, 80121 Napoli. Tel. 081 411195 - 081 413201
Fax 081 413201 - 081 407406 - e-mail: [email protected]
C.A.D.
Coordinamento Associazioni Diabetici
c/o Centro Antidiabetico Ospedale Morgagni
Piazzale Solieri 1, 47100 Forlì. Tel. e Fax 0543 34743
F.A.N.D.
Federazione Associazione Nazionale Diabetici
Via Dracone 23, 20126 Milano Tel. 02 2570176 - N° Verde 800 820082
Sito Web: www.fand.it - e-mail: [email protected]
F.D.G.
Federazione nazionale Diabete Giovanile
Piazza Galilei 32, 09128 Cagliari. Tel. 070 497055 Fax 070 845457
Sito Web: www.fdgdiabete.it
F.I.D.
Federazione Italiana del Diabete
Via Giovanni Severano 5, 00161 Roma. Tel. 06 44240967, Fax 06 44292060
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•14606_I_III_II
15-04-2003
17:24
Pagina 3
Roche Diagnostics S.p.A.
Patient Care
Viale G.B. Stucchi, 110
I-20052 Monza(MI)
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