CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
Processo verbale dell'adunanza del 7 marzo 2007
Addì, sette marzo 2007, in Milano, nell'Aula consiliare di via Vivaio n. 1, si è riunito il
Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti agli ordini del giorno
ordinario e supplementari dall’uno all’otto diramati in data 11, 18, 25 gennaio, 15, 22
febbraio, 1 e 7 marzo 2007 con atti provinciali n. 3020/2007/2.1/2004/4662.
A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal
Presidente del Consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina.
Partecipa alla seduta il Vice Segretario generale della Provincia dott.ssa Liana Bavaro.
Alle ore 14.57 il Presidente del Consiglio invita il Vice Segretario a procedere all'appello
nominale dei presenti.
Rispondono all'appello i seguenti trentuno Consiglieri:
Ortolina Vincenzo
Accame Pietro
Albetti Roberto
Angiuoni Pierluigi
Ariazzi Costanzo
Barbaro Mario
Bruschi Marco detto Max
Calaminici Arturo
Caputo Roberto
Cavicchioli Arianna
Clerici Michele
Comincini Eugenio
Dapei Bruno
De Gaspari Mario
De Nicola Giovanni
Elli Enrico
Esposito Francesco
Foglia Giuseppe
Fortunati Ombretta
Gaiardelli Andrea
Gatti Massimo
Gavazzi Attilio
Greco Luigi
Meroni Fabio
Modugno Roberto
Nobili Ernesto
Patta Antonello
Pezzoni Alessandro
Pioli Pier Mauro
Pozzati Vittorio
Scarano Giuseppe
Assenti giustificati i Consiglieri Arrigoni, Fratus, Russomanno e Tranquillino.
Sono altresì presenti gli Assessori provinciali Barzaghi, Ezio Casati e Corso.
Nel frattempo è entrato in aula il Segretario generale.
Constatato che l’adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del
Consiglio, dichiarata aperta la seduta, così si esprime: “: “Ho bisogno di chiedere una
cortesia ai capi Gruppo, ci troviamo cinque minuti per decidere il percorso su ASAM,
quindi inviterei la cortesia dei capi Gruppo di trovarsi un attimo di là, grazie.”
Prego, la parola a Gavazzi.
Consigliere Gavazzi: “Proprio su quello che stava dicendo, siccome è mia intenzione di
costituire un gruppo autonomo, il gruppo dei Verdi Verdi, volevo sapere se dovevo
partecipare anch'io alla riunione dei capi Gruppo.”
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Presidente del Consiglio Ortolina:”No”.
Consigliere Gavazzi:“Non posso?”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Per ora no.”
Consigliere Gavazzi:”Lo sto costituendo, lo devo formalizzare?”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Per ora no, capi Gruppo per favore.”
Consigliere Gavazzi: “Fra 30 giorni, vi preannuncio che allora è mia intenzione, visto
cos'è successo nella modifica dello Statuto, che io non ho apprezzato e che però intendo
sfruttare, costituire il gruppo dei Verdi Verdi, che si è presentato alle elezioni
provinciali, grazie all'emendamento Lega io posso costituire anch'io il mio gruppo dei
Verdi Verdi, però non posso partecipare adesso.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Io spero nel senso di responsabilità di ciascuno di
noi, Gavazzi, glielo dico francamente”.
Consigliere Gavazzi:”Lo pensavo anch'io fino a giovedì scorso”.
Presidente del Consiglio Ortolina:”Spero nella responsabilità di ciascuno di noi”.
Consigliere Gavazzi:”Fino al giovedì scorso lo pensavo anch'io”.
Presidente del Consiglio Ortolina:”È stata approvata all'unanimità quella delibera”.
Consigliere Gavazzi:”Allora delego il mio ex capo Gruppo...”
Presidente del Consiglio Ortolina:”capi Gruppo, per favore, 5 minuti in sala qua a
fianco. Grazie.”
La seduta viene sospesa alle ore 15.00 e ripresa alle ore 15.43.
Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Bernareggi, Censi, Del Nero, Guerra,
Lombardi, Mauri, Musciacchio, Re (presenti 39) e gli Assessori Mezzi, Bruno Casati e
Dioli
Interventi ex. art 83
Nel frattempo è uscito aula il Consigliere Censi. (presenti 38)
Consigliere Caputo: “La ringrazio, Presidente, mi spiace che non sia in aula la
Consigliere Censi, a cui rivolgo il mio intervento, però glielo riferirete in questo caso,
anche se forse il clima di questa sera non si addice al ragionamento che sto cercando di
fare in aula in quest'occasione, vorrei leggere una frase: "La diversity ti genera
creatività, forse perché le persone di provenienze diverse sono maggiormente propense a
mettere vicendevolmente in discussione i luoghi comuni, liberandoci dalle abitudini e
dall'ortodossia."
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Questa frase che sembra fortemente rivoluzionaria non è stata detta da un estremista di
Sinistra o della cosiddetta - oggi si usa questo termine - Sinistra radicale, ma bensì è
stata pronunciata da Anna Mulke, che è l'amministratore delegato di Xerox Corporation,
quindi sostanzialmente il leader di una grande multinazionale americana.
"Affrontare la diversità in questa fase significa riflettere sui cambiamenti e costruire
nuovi paradigmi per la vita delle persone. Le persone sono risorse cardine e necessitano
di ascolto delle proprie peculiarità, delle esigenze, dei bisogni qualitativamente diversi."
Anche queste non sono parole di un noto rivoluzionario.
In questa fase la diversità è ormai uno dei temi dei diritti umani, la discriminazione di
genere è ormai vietata da normative in tutte le Nazioni civili occidentali ed il tema è
stato anche affrontato in una sezione speciale dell'ONU.
Le corti americane stanno gestendo tuttora una serie di casi di discriminazione di genere
e per un'azienda americana è importantissimo essere tra le migliori nelle opportunità
date ai diversi e nell'assenza di contestazioni per discriminazioni. La responsabilità
sociale passa anche attraverso questo, quindi devo dire che le parole che ha espresso la
Senatrice Binetti in una trasmissione televisiva mi hanno particolarmente colpito, ha
parlato sostanzialmente di omosessuali come deviati geneticamente, è un'affermazione
molto grave che va a toccare le persone, tutte le persone io credo e quindi io posso
capire che la Consigliera Censi magari si trova in difficoltà in questa fase visto che sarà
sicuramente collega in un futuro partito della Senatrice Binetti, però io chiedo alla
Consigliere Censi in questa fase, in una fase così importante, proprio per non far
ritornare le streghe o per non far mandare nei campi di sterminio nazisti gli omosessuali,
di impegnarsi anche su questa tematica importante nella Provincia di Milano perché la
Consigliere Censi possa dire qualcosa non di Sinistra ma di civile.
Credo che sia una battaglia importante, forse difficile, ma stimolante, e quindi visto che
qui c'è una delega specifica alle politiche di genere io credo che anche in questa
Provincia sia doveroso chiarire alcune questioni determinanti per la nostra civiltà, per la
nostra democrazia e proporre iniziative anche in questo senso che vadano a dirimere
qualsiasi dubbio e qualsiasi tentativo di diversificare gli uomini. Un bianco è un bianco,
un nero è un nero, ma non per questo se uno è nero ha una colpa specifica, e allora credo
che anche i gay debbano avere la giusta considerazione e non devono essere chiamati
geneticamente diversi. Grazie.”
Consigliere Bruschi: “Brevemente, Presidente, abbiamo assistito tutti all'inizio della
seduta, all'occupazione dello scranno della Presidenza da parte del Consigliere De
Nicola, che ha giustamente appeso al suo microfono il cappellino di One More Blog,
perché One More Blog assieme al Riformista è l'unica testata indipendente addirittura di
Centrosinistra che ha tenuto sempre d'occhio le operazioni ASAM e quanto capitava su
ASAM.
Io devo dire che, al di là del modo, su cui non mi pronuncio, il Consigliere De Nicola ha
ragione. Il problema è che la richiesta del Consigliere De Nicola confligge con quelle
che sono le norme usuali che sovrintendono una società privata. È normale che se il
Presidente di una società privata comunica con degli azionisti ci possa essere un margine
di riservatezza, questa riservatezza non c'è ovviamente nel momento in cui l'azionista è
un socio pubblico che deve tenere conto di tutte le norme ricomprese nel TUEL.
Io faccio un'unica considerazione, che è una considerazione preoccupata, proprio perché
di solito le comunicazioni tra un Presidente di un Consiglio di Amministrazione ed un
socio, specie se è un socio unico, come in questo caso un socio di preponderante
maggioranza, non avvengono per via formale, avvengono usualmente con un colpo di
telefono, con un incontro.
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Mi chiedo allora cosa ci sia mai in questa lettera che il Presidente Sapelli ha ritenuto di
dover inviare con raccomandata per ricevuta di ritorno, e con conseguente protocollo,
quasi a volersi tutelare rispetto a qualche sua azione.
Io spero che non ci sia bisogno, come preannunciato dal Consigliere De Nicola, che sia
l'intervento dei Carabinieri a tutelare i diritti del Consigliere De Nicola, che in questo
caso non fa altro che esercitare le proprie prerogative previste nel Testo Unico, e che il
testo in questione venga reso nella disponibilità del Consigliere De Nicola che poi
deciderà in base alle norme di legge l'uso che dovrà farne.
Noi oggi abbiamo in mano per la prima volta la nuova bozza di Statuto di ASAM, così
come deliberata dalla Giunta. Io prendo atto che ci sono moltissimi passi avanti, prendo
atto a questo punto che avevamo ragione noi nell'interpretazione diversa del diritto, non
pienamente ragione il Segretario Generale laddove ci diceva che alcune norme sarebbero
state inapplicabili perché queste norme sono state inserite addirittura nello Statuto di
ASAM, ma di questo avremo modo di parlarne. Non bastano però gli strumenti statutari
se manca la trasparenza in una holding a capitale prevalentemente pubblico, anche nel
momento in cui la holding a capitale prevalentemente pubblico dovesse diventare
patrimonio anche di altri, di enti privati o di quant'altro.
Io non invito il Presidente del Consiglio a farsi carico di questa istanza perché lo vedo al
telefonino, però invito il Segretario Generale, che è anche Direttore del Settore alle
Partecipate, a fare quanto è di sua competenza per rendere pubblico l'atto che il
Consigliere De Nicola ha richiesto.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Colli. (presenti 39)
Presidente del Consiglio Ortolina:”Io non ho altri iscritti a parlare, credo che possiamo
passare all'interrogazione. Chiedo scusa, Gavazzi, prego”.
Consigliere Gavazzi: “Grazie, Presidente. Siccome ho visto che è passato un po'
sottovoce, sottogamba o non presa in considerazione la mia volontà di formare il gruppo
dei Verdi Verdi... Presidente, mi sta ascoltando? Io lo ribadisco, alle ore 15:56 ho
intenzione di passare ai Verdi Verdi. Siccome nello Statuto e nel Regolamento non è
previsto un lasso temporale in cui io possa prendere la decisione o cambiare la
decisione, perché con la cavolata che avete fatto settimana scorsa non lo avete messo
dentro per quanto tempo uno può costituire un gruppo, per quanto tempo ne può
costituire un altro e cosa può cambiare, perché l'unica cosa che a mio parere avete
introdotto è la farsa degli Statuti e dei Regolamenti. Questo è il mio parere.
Quindi, siccome con l'emendamento presentato dal Consigliere Meroni, l'ultimo
emendamento presentato, si dice che il Consigliere può costituire gruppo, purché il
gruppo politico a cui Lui vuol fare riferimento si sia presentato alle elezioni provinciali,
e io vi faccio ricordare che il gruppo dei Verdi Verdi si è presentato alle elezioni
provinciali. Sfortunatamente, siccome io non ero il suo candidato, non ha avuto un
grande successo, però ha avuto più successo dello SDI (segue intervento fuori
microfono) sì, ha preso lo 0,8 (segue intervento fuori microfono) era nel Centrodestra e
c'è una lettera che, se vuole Presidente, io Le faccio vedere, dal responsabile regionale
lombardo che mi autorizza a fare queste dichiarazioni di intento di appartenere al gruppo
dei Verdi Verdi.
Sto facendo proselitismo, purtroppo non verso i Verdi Verdi, ma verso altri gruppi che si
sono presentati alle elezioni provinciali. Sto guardando dietro di me, adesso ci sta
pensando, però molto probabilmente anche Lui costituirà un bel gruppo, cioè sempre
formato da una persona, bel gruppo per il riferimento.
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Mi è stato detto che ho 30 giorni di tempo per formalizzare, 30 giorni di tempo per fare
che venga reso valido lo Statuto, però chiedevo se nel frattempo posso avere anch'io i
privilegi che si hanno nella formazione di un gruppo, se ci sono, sempre se ci sono,
perché se non ci sono non li chiedo, però se ci sono vorrei avere pari trattamento. (Segue
intervento fuori microfono) No, non voglio aderire al gruppo misto, io non aderisco al
gruppo misto, no, adesso sono già passati tre minuti che ero Verde Verde, posso anche
cambiare colore però, ripeto, io voglio che venga accolto quello che sto dicendo, né
banalizzato né ironizzato, perché lo sto dicendo molto seriamente, dopo quello che ho
detto sul discorso della volontà oraria di appartenere o di formare dei gruppi,
Consiglieri, dovevate pensarci settimana scorsa a quello che è successo e quello che
avete fatto.
Ricordo sempre, sempre nella mia funzione, dell'emendamento scandalo al punto 70 del
22/11/2005, ricordo sempre che non ho nulla da meravigliarmi se qualche Consigliere,
come ha fatto il Consigliere De Nicola, che prima l'ho criticato perché ha usato una
catena di plastica, quindi non è che volesse proprio agganciarsi alla poltrona, però l'atto
che ha fatto è una conseguenza ancora di quello che è successo l'altra volta, quando il
Professor Sapelli, ripeto, che dopo ha cercato di spiegarsi dicendo che Lui non doveva
rispondere al Consiglio e tanto meno al Presidente della Commissione Bilancio, ecco,
vedete che quando si innescano certi meccanismi, sai come partono ma non sai mai fino
a dove arrivano.
Il problema della consegna della documentazione ai Consiglieri, pur se vincolandola alla
riservatezza e sul fatto che sia responsabile il Consigliere della notizia di cui ne viene in
possesso, è previsto e tutelato dalla legge, è previsto e tutelato dai nostri Statuti, però se
gli Statuti li facciamo diventare delle burlette, tutto diventa burla. È lì che volevo
arrivare.
Presidente, non so fino a che ora sarò Verde Verde, ero molto Verde giovedì scorso, per
ora continuo a rimanere Verde Verde, se ci sono dei privilegi, La prego, siccome non
sono tanto competente, quando passo ad altri gruppi, di tenermi informato. Grazie.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Censi. (presenti 40)
Presidente del Consiglio Ortolina:”Sì, ovviamente invito al senso di responsabilità, la
serietà, si può fare tutto, se abbiamo fatto un errore, se questa è l'opinione, non
peggioriamo per favore la situazione, questa è la mia opinione personale. Clerici.”
--------- (Registrazione confusa fuori microfono) saggia e farò tesoro dei suoi consigli.
Consigliere Clerici: “Anch'io, Presidente, assolutamente. Forte delle parole del collega
Gavazzi volevo chiedere se presentando un emendamento allo Statuto per abbreviare
quei 30 giorni, perché li trovo veramente un qualche cosa di epocale, le ere storiche,
geologiche, facciamo un paio di giorni, così possiamo cambiare di bandiera ogni tre
minuti e facciamo quello che vogliamo, quindi posso presentarlo, Presidente? Solo se ho
la speranza che venga approvato e che in tempi certi si possa ridurre a ventiquattro ore
massimo, va bene? Così diventiamo tutti più seri qui dentro, molto più seri.”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Appunto, condivido. Censi.”
Consigliere Censi: “Molto rapidamente, mi scuso intanto con il Consigliere Caputo, ma
poiché mi capita raramente di essere intervistata, stava a rispondere a delle domande
sull'anno europeo dei diritti alle pari opportunità, mi pareva un'opportunità che non
potevo perdere.
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Rispetto alla sua lettera, io sono molto contenta che Lei l'abbia fatta, per molti motivi,
intanto perché io non mi sento affatto in contraddizione sul percorso che sto facendo
dentro il Partito Democratico, di cui sono una convinta sostenitrice, sono convinta
soprattutto che questo genererà una modificazione nella politica in questo senso,
andremo forse per la prima volta a superare la tradizionale separazione tra credenti e non
credenti, una volta avrei detto tra laici e cattolici, ma oggi l'individuazione dell'essere
credente solo con l'accezione cattolica risulta una diminuzione della complessità della
nostra società, io credo che questo finalmente toglierà dall'agone della politica l'idea di
trovare consenso sulle scelte che riguardano la libertà delle persone, per me la libertà
delle persone ed il riconoscimento dei diritti sono elementi essenziali della vita.
Faccio riferimento anche ad organizzazioni, come sempre faccio dal punto di vista della
competitività internazionale, dentro il quadro delle capacità di produttività di un Paese,
credo che uno dei riferimenti che dovremmo utilizzare è la politica che Richard Florida
propone nella costruzione delle città, basata sulle tre t, talenti, tolleranza e tecnologia.
La tolleranza ed i talenti sono due questioni fondamentali, credo che la Senatrice Binetti
abbia deciso di costruire la propria visibilità politica su un argomento sbagliato, che non
credo produrrà consenso politico, credo che questo debba uscire dalla politica e credo
che sia un elemento di civiltà. Se poi la sollecitazione è quella di avere coerenza rispetto
ai principi che Lei non cita, Lei cita l'ONU e cita molte normative di tutte le Nazioni
civili occidentali, in Europa esiste una normativa antidiscriminatoria molto forte che noi
rispettiamo, l'anno europeo delle pari opportunità, come diremo dopo, prevede tra le
quattro r, la r di rispetto, di riconoscenza e di rappresentanza, io credo di non essere
affatto in contraddizione, credo che queste cose tutte ci siano e spero di non dover
discutere di politica parlando di queste cose.
La mia distanza con la posizione della Senatrice Binetti è talmente forte ed è evidente
che non devo rinnovarla in questa sede, ma sono convinta che lo sforzo di tutti sia per
una buona politica che riconosca le libertà individuali, riconosca i diritti delle persone e
sappia fare una normativa laica, quando dico laica vuol dire basata sulla storia, sulla
razionalità e sui percorsi di formazione delle persone e della politica. Grazie.”
Nel frattempo sono entrati in aula gli Assessori Benelli e Oliverio.
Presidente del Consiglio Ortolina:”Guerra.”
Consigliere Guerra: “Grazie, Presidente. Io abitualmente cerco di fare la persona seria e
anche quando faccio politica mi sforzo per essere una persona seria, io condivido molte
cose del collega Caputo, altre non le condivido per niente, ma per principio e al di là di
ogni norma e di ogni regolamento cerco di dare e di essere aperto ad ogni espressione
politica, per cui il mio voto e la mia propensione a riconoscere e a riconoscergli un
gruppo politico, in particolar modo quello dello SDI, è solo dettato da un buonsenso mio
personale e da una forma mentis che per anni mi ha visto minoranza e che è portata a
comprendere e ad ampliare gli spazi di rappresentatività politica, di cultura, di
appartenenze partitiche e solo in questa logica il mio voto alla costituzione del gruppo
politico dello SDI in quest'aula è dettato e solo in questa logica ho seguito e ho dato un
voto per dare la possibilità al collega Caputo di costituire un gruppo politico, una cultura
politica che rientra, a parer mio, nel pieno titolo nell'arco costituzionale e democratico di
questo Paese.
Le persone serie, dico invece, sono quelle che lasciano coppole, coppole che
rappresentano la mafia, attaccate al microfono dell'aula consiliare e se ne vanno, le
persone serie sono quelle che magari non sanno che quel simbolo è un simbolo brutto,
che ricorda la mafia, ricorda quel modo culturale di fare politica che ha lasciato sul
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terreno tantissima gente, da magistrati a personaggi politici e le persone serie sono
sempre quelle che fanno quelle leggi sull'acqua, per esattezza la legge dell'8 Agosto n.
18, dell'Agosto 2006, che in pratica privatizza tutto l'intero ciclo dell'acqua e che vede
noi, noi come forza politica apriremo una raccolta di firme per restituire una legge di
iniziativa popolare che abroghi quell'obbrobrio di legge e che faccia rientrare la legge
regionale della Lombardia sul ciclo completo dell'acqua all'interno dei crismi
costituzionali e della legge italiana ed europea, perché questa legge è stata definita
incostituzionale anche dal nostro Parlamento.
Il 10 di Marzo infatti il Comitato Contratto Acqua Pubblica sarà in piazza per
raccogliere queste firme, il nostro partito è in prima fila per raccogliere queste firme e
per chiedere, così come previsto dallo Statuto della Regione Lombardia, che almeno 50
Consigli Comunali o 3 Consigli Provinciali dicano la loro idea su questa legge e
rimettano in discussione questa legge perché è unica, non solo nel panorama italiano, ma
io direi mondiale.
Per cui vorrei dire che sulla serietà possiamo discutere fino ad un certo punto, però fin
quando si ride e si scherza è un conto, io tendenzialmente sono sempre portato a
riconoscere le differenze politiche, purché queste rientrino in una logica, in un arco
costituzionale e democratico. Grazie, Presidente.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Ponti.
Presidente del Consiglio Ortolina:”Io non ho altri iscritti a parlare do la parola
all'Assessore Casati per la risposta all'interrogazione presentata il 16 Febbraio dai
Consiglieri Gatti e Ariazzi in merito alla gravissima crisi di Postalmarket a Peschiera
Borromeo. Ha la parola l'Assessore Bruno Casati.”
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 1/25 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Interrogazione presentata in
data 16 febbraio 2007 dai Consiglieri Gatti e Ariazzi, in merito alla gravissima crisi di
Postalmarket a Peschiera Borromeo.
Assessore Bruno Casati: “Io ringrazio. I Consiglieri Gatti e Ariazzi mi hanno appunto
rivolto, come diceva il Presidente, a metà Febbraio interrogazione urgente che è relativa
agli sviluppi, sviluppi in negativo che allora si andavano a prospettare, nella crisi di
Postalmarket di Peschiera San Bovio.
Ora io rispondo oralmente, farò seguire nota scritta, come al prossimo Consiglio mi
propongo di rispondere oralmente e poi per iscritto all'interrogazione che su un altro
caso diverso, il caso Frette di Concorezzo mi ha rivolto il Consigliere Bernareggi.
Io torno a Postalmarket, già oggetto di discussione in aula nel Settembre del 2004, nel
Febbraio 2006 e poi ad interventi successivi in Commissione o diretti con l'Assessore.
Purtroppo la vertenza Postalmarket per la Provincia non è una novità da quindici anni
almeno. L'oggetto dell'interrogazione riguarda l'ipotesi che oggi sia stata scritta la parola
fine, in buona sostanza con grande realismo è questo, se mai questa è la novità
largamente annunciata, il punto è la messa in liquidazione di quello che resta dello
stabilimento attivo, quello che il gruppo Bernardi aveva acquisito e che ora dismette,
questo è l'annuncio ufficiale, in pratica licenziando 130 lavoratori.
Questi lavoratori licenziati erano e sono quanti sfuggiti al licenziamento di ieri, destino
nel quale sono collocati altri 300 lavoratori posti in mobilità lunga o breve.
Facciamo brevemente il punto, così allineiamo tutte le informazioni.
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Della vecchia Postalmarket, dopo il fallimento della gestione Filograno e l'avvento del
gruppo Bernardi, che ne aveva rilanciato il marchio su base ridotta...”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Scusate, c'è brusio e qualcuno non sente, per favore
state in silenzio”.
Assessore Bruno Casati: “Su base ridotta erano stati presi in carico dalla Provincia 460
lavoratori, era stato infatti messo in campo un progetto, chiarisco relativamente ad un
passaggio dell'interrogazione, un progetto non di sostegno al reddito, l'unica esperienza
fatta in Provincia a tal proposito di sostegno al reddito fu a fine del 2004 quella a
sostegno del reddito dei cassintegrati di Arese, non fu esperienza felice, ma invece fu
messo in campo un progetto di formazione e di ricollocazione per quasi 400.000 Euro e,
sulla base di questo progetto, taluni dei 460 furono ricollocati, pochi in verità, taluni se
ne andarono per conto proprio, ne restarono fuori 330, di questi 330 70 sono andati in
pensione, 100 sono entrati nella mobilità lunga, mobilità lunga sono i sette anni verso la
pensione, 160 andranno in mobilità ordinaria che può essere di due o tre anni, secondo le
caratteristiche.
Questa della Postalmarket che non è entrata nel giro Bernardi è, a giudizio del sindacato,
una partita chiusa, restava invece aperta l'opzione Bernardi su altri, all'inizio 150.
Tutti noi salutammo con interesse l'arrivo sul sito di questi imprenditori, ora anche i
Bernardi lasciano il campo e per Peschiera la questione, ma non riguarda solo Peschiera,
per tutti i Comuni, come Paullo, lo richiamo perché c'è il Consigliere Gatti, che
storicamente guardano a Postalmarket, si complica ulteriormente, perché oltretutto a
questi 130 si è aggiunta la chiusura a Peschiera di Non Woman, tessuti sintetici derivati
dal petrolio, 45 lavoratori.
Insomma voglio dire, io ci sto ... a fare questo passaggio che, seppure ravvisiamo cenni
di ripresa industriale, restano in questo contesto cenni ed elementi concreti, eventi
negativi in senso opposto, Peschiera è questo, la Nylstar di Cesano, Bembercell di
Magenta, sto parlando delle cose degli ultimi quindici giorni, Unilever di Milano, VLM
di Buccinasco, ripresa e crisi convivono.
Torno a Postalmarket e mi avvio a chiudere. Cosa abbiamo fatto come Provincia
all'annuncio della crisi Postalmarket? Subito incontrato le organizzazioni sindacali per
un primo esame e subito dopo, una settimana fa, come Provincia incontrato il Prefetto e
con il Prefetto la Società, quella che aveva acquisito Postalmarket dall'amministrazione
straordinaria e con loro c'erano le rappresentanze dei lavoratori. In quella sede Bernardi,
la proprietà, ha dichiarato irrevocabile la decisione di chiudere l'azienda dopo tre anni di
perdite, quindi Bernardi fa un passo indietro rispetto all'esubero dei 137 lavoratori che
sono attualmente in cassa integrazione, almeno fino a Maggio di quest'anno.
Io non vi annoio con le nostre rimostranze, soprattutto non vi tedio sui miei giudizi su
una certa imprenditorialità rapace che cala sulle situazioni di crisi per succhiarne le
residue possibilità di utile e poi leva le tende, come questo caso ed il caso precedente,
per invece vedere e valutare, come stiamo facendo, se esistano soluzioni occupazionali
praticabili ed un ulteriore ricorso agli ammortizzatori. Con un amaro richiamo, parlo di
137, però ne abbiamo già lasciati sul campo 460, perché all'inizio erano 600 le donne,
particolarmente le donne e gli uomini ai quali si dice e si continua a dire: tu non mi servi
più, dei 137.
Allora qui c'è un elemento di proposta sulla quale stiamo lavorando e magari cercherò di
essere più preciso, dato che siamo in corso d'opera, con la risposta scritta su questi
elementi, per ora prendetela così, dei 137 50 potrebbero essere ricollocati in un'altra
società, ci sono delle trattative in corso, 20 hanno negoziato personalmente l'esito
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incentivato, 67 potrebbero avvalersi della mobilità lunga secondo la 296, alla luce della
finanziaria 2007.
Dal sindacato sono state avanzate anche altre proposte, come quella della cessione di
ramo d'azienda per i 50 del call-center ed il ricorso o alla mobilità lunga per chi ne
possedeva i requisiti o alla cassa straordinaria per chi non li possedeva.
Abbiamo incontrato il Ministero del Lavoro il 27 di Febbraio, si è raggiunto un accordo,
che posso mettere a disposizione dei Consiglieri qualora non ne disponessero, che
prevede la mobilità lunga per tutti, l'accordo in ogni caso è alla verifica sui requisiti
soggettivi richiesti dalla normativa per accedervi, c'è l'impegno a riconvocarci a breve in
Prefettura, io incontrerò personalmente il Prefetto nella giornata di domani su questa e
su altre questioni per vedere eventuali sbocchi.
Per quanto attiene l'area, ed è l'ultimo passaggio, poi non vi disturbo più, l'area sita nel
Parco Sud, 76.000 metri quadri, area molto appetibile perché credo che tutti sappiate, gli
industriali scappano, ma i palazzinari arrivano, sono arrivate anche qui richieste di
informazioni, richieste di informazioni che cercherò di dare, non da solo evidentemente,
ma assistito dal Comune che è il titolare della partita. Il Comune ha ribadito, parlandone
ancora ieri, la destinazione industriale, molto bene, noi lavoreremo di concerto con
Sindaco e Giunta.
Per quanto riguarda l'ultimissima questione che voi mi sottoponevate, che è la
rendicontazione, di cui voi sappiate noi non abbiamo competenza diretta, abbiamo posto
questa esigenza di chiarezza, e la porrò ancora domani al Signor Prefetto, il sindacato
sta valutando l'opportunità di ricorrere al tribunale perché lì tante cose non ci tornano
evidentemente.
Io inviterei la 7^ Commissione a mettere in agenda il caso per monitorarne gli sviluppi,
questa è la mia informativa.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Commento di Gatti, prego”.
Consigliere Gatti: “Io ringrazio l'Assessore Casati e la Giunta che con precisione,
competenza e continuità hanno aggiornato questa situazione che già viene in Consiglio
per la terza volta solo per risposte alle interrogazioni. Prendo nota che nella risposta
scritta ci saranno alcune precisazioni, sono d'accordo sulla convocazione e
l'appuntamento fissato per la 7^ Commissione. Aggiungo solo questa considerazione,
noi siamo di fronte ad un'agonia lunghissima perché quell'azienda non aveva 150 più
400, ma aveva 1.600 dipendenti, poi tutto è cambiato dagli anni 80 in poi, le
responsabilità le ha chiarite l'Assessore con alcuni spunti.
Io sulle domande svolte insisto perché anche sulla precisione ed i principi si deve
fondare la nostra iniziativa amministrativa, che quella rendicontazione, mi rivolgo
all'Assessore, venga chiesta con l'autorevolezza dell'Ente Provincia, perché tutte le
proprietà rispondano, (ne ha citate solo alcune, Filograna, Bernardi, eccetera). Una
componente di quell'azienda è sicuramente statale, perché in questo ed in altri casi i
fondi messi a disposizione per rilanciare l'attività sono copiosi, (e non voglio
banalizzare citando a memoria), credo che le istituzioni abbiano il dovere di sapere
quanto lo Stato e la collettività hanno messo per arrivare ad un risultato che è quello
negativo illustrato dall'Assessore, anche perché, ripeto, ci sono anche esempi e
responsabilità che possono essere utili, e non solo dal punto di vista accademico.
Dal punto di vista dell'ultima osservazione che veniva fatta, siamo molto preoccupati per
la sorte delle persone e dei territori al di là che poi la sorte di ognuno è importante
rispetto ad un'età media alta, ad una professionalità che è andata scemando anche in
questa ultima fase della vicenda, oltre che per il maturare di altre condizioni con gravi
problemi per il reddito delle famiglie. Questi dati sull'esodo vanno precisati e su questa
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ultima vicenda dei 137, io vorrei che nella risposta ci siamo dati. All'inizio è stato detto
che Provincia, Stato, Regione sono entrati in campo nel momento in cui bisognava
collocare qualche alternativa di lavoro. Quelli collocati sono qualche unità, si è detto
pochi, ma quanti? Una trentina?
Comunque rispetto al combinato disposto che c'è anche con le decisioni del Comune e
dell'Amministrazione di Peschiera, è importante agire per uno sviluppo fatto anche di
lavoro. Venga fatto quanto di nostra competenza per mantenere la vocazione produttiva
e lavorativa del sito perché, ripeto, sviluppi velocissimi di altra natura e di natura
speculativa, come ricordava con chiarezza prima l'Assessore, non ci possono vedere
indifferenti per avere anche una qualche consequenzialità tra i principi che professiamo
e l'azione amministrativa.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Grazie. Consentitemi un minuto di sospensione per
verificare l'arrivo di Penati e di Mattioli, ci vediamo fra un minuto.”
Nel frattempo è entrato in aula il Vice Presidente Mattioli, mentre è uscito il Segretario
generale.
La seduta viene sospesa alle ore 16.19 e ripresa alle ore 16.20.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 15 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Approvazione del Bilancio di
Previsione dell’esercizio 2007, della Relazione Previsionale e Programmatica e del
Bilancio Pluriennale per il triennio 2007/2009.
Vice Presidente della Provincia Mattioli: “Grazie. Inizio ad esporre una serie di
valutazioni sul Bilancio di Previsione 2007, poi a minuti ci raggiungerà anche il
Presidente Penati ed integrerà la relazione con anche alcune chiavi di lettura di natura
politica.
Egregi Consiglieri, i vincoli imposti dal patto per l'esercizio 2006, ossia tetti di spesa sia
corrente che per gli investimenti, sono sembrati inizialmente... per l'esercizio 2007 a
dire la verità, sono sembrati inizialmente insormontabili, ma durante la gestione del
bilancio è stata accertata la possibilità di raggiungere gli obiettivi programmatici
facendo alcuni sacrifici.
Il 2006 si è chiuso pertanto con il rispetto dei tetti di spesa corrente, cioè i valori del
2004 ridotti del 6,50% con esclusione di alcune voci neutrali, e di investimento, valori
del 2004 aumentati dell'8,1%.
L'impostazione del bilancio 2007 è apparsa fin dall'inizio di estrema difficoltà, sia per le
minori risorse che per le modifiche apportate al sistema del patto, che durante il dibattito
parlamentare nel periodo Ottobre-Dicembre 2006, l'ultima delle quali nella stesura
definitiva della legge finanziaria. Il sistema dei saldi finanziari introdotto con il corrente
anno non ha in senso assoluto alcun riferimento al precedente che è stato applicato fino
al 31 Dicembre 2004, in quanto coinvolge i primi quattro titoli di entrate ed i primi due
titoli delle spese.
La norma prevede, attraverso dei complicati conteggi, inizialmente l'individuazione del
saldo finanziario medio di cassa dei valori risultanti dai consuntivi degli esercizi 2003,
2004 e 2005 da moltiplicare per un coefficiente annuale diverso tra Provincia e Comuni
e successivamente l'individuazione del totale per cassa dei pagamenti di spesa corrente,
sempre per il triennio indicato, il cui valore medio va moltiplicato per un secondo
coefficiente.
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La somma dei valori assoluti delle due medie rettificate determina l'entità della manovra
correttiva da applicare all'esercizio 2007 e a quelli successivi.
Per determinare ai fini del bilancio di competenza l'obiettivo annuale occorre riprendere
i saldi finanziari dei tre esercizi, determinare la media annuale, dalla quale deve essere
detratta, nel caso di saldo finanziario negativo, la misura di miglioramento o manovra
correttiva per ottenere l'obiettivo annuale.
L'obiettivo annuale rappresenta pertanto l'importo massimo del saldo finanziario, ossia
del saldo negativo, tra entrate finali e spese finali, che in nessun caso può essere valicato
per evitare che il bilancio diventi illegittimo.
L'obiettivo programmatico è pertanto in blocco al saldo di competenza che deve essere
rispettato durante le variazioni in corso di esercizio, così come deve essere rispettato il
saldo di cassa costruito attraverso i corrispondenti saldi tra riscossioni e pagamenti.
Il sistema nuovo introdotto a partire da questo esercizio è valido per tre anni, anche se
con valori diversi, e ha già trovato ovviamente alcune critiche da parte di esperti in
materia di finanza locale in quanto premia gli Enti che nel triennio 2003-2005 hanno
avuto la possibilità di ampie manovre di bilancio. Infatti l'Ente che nel triennio 20032005 ha adottato un buon programma di investimenti può nel 2007 attivare un
corrispondente valore medio di opere sempre finanziate con le stesse fonti, prestiti o
avanzi di amministrazione, ma non può andare oltre il proprio valore medio in quanto si
troverebbe a splafonare dall'obiettivo programmatico.
In sostanza, non rientrando le entrate provenienti dall'assunzione di prestiti e dagli
avanzi di amministrazione tra quelle che incrementano le entrate utili per elevare il saldo
finanziario, la loro iscrizione in bilancio parallelamente alle opere già finanziate e da
iscrivere al Titolo II delle spese farebbe superare l'obiettivo programmatico, in quanto
aumentano le sole spese, rendendo il bilancio illegittimo.
Con questo vincolo, che poi in realtà è questa la sintesi, lo Stato ha pertanto posto un
limite all'indebitamento degli Enti Locali ed inoltre li obbliga, quando avranno
determinato l'avanzo di amministrazione, in occasione del prossimo consuntivo
dell'esercizio 2006, ad utilizzare l'avanzo stesso in riduzione del debito da assumere nel
corso del 2007.
In estrema sintesi tutto il dato tecnico che vi ho trasmesso però si riduce a queste poche
parole, l'obiettivo della legge finanziaria per quanto riguarda gli Enti Locali con il patto
di stabilità interno era quello di ridurre l'indebitamento degli Enti Locali e questo per
consentire complessivamente al bilancio dello Stato, fatto dal bilancio dello Stato più il
bilancio degli Enti Locali, di rientrare dentro nel patto di stabilità europeo.
Passiamo ora un attimo ad un'analisi delle entrate di natura corrente, entriamo un po' più
nel merito delle voci di bilancio.
Gli argomenti che ho affrontato hanno dimostrato che la manovra di bilancio per il 2007
è stata di difficile definizione anche perché la situazione economica generale del Paese,
pur in lieve ripresa, come è noto dai dati delle entrate, non dà ancora segnali che
consentano di stimare le entrate fiscali delle Province con ottimismo.
Infatti negli ultimi due anni i tributi delle Province hanno dato segni di rallentamento,
tanto che il Governo, con la finanziaria per il 2007, ha autorizzato le Province stesse a
ritoccare ulteriormente le aliquote delle tariffe di base della IPT. Voi sapete che il
margine di autonomia tributaria degli Enti Locali è modesto, in particolare modestissimo
è quello delle Province e riguarda principalmente questo tributo.
La norma valida fino al 31 Dicembre 2006 consentiva di aumentare le tariffe di base
fino al 20%. Ora, a partire dal 2007, l'aumento può raggiungere il 30%.
La Giunta pertanto ha deciso, con decorrenza 1° Febbraio, di elevare la propria aliquota
a questo tetto indicato dalla legge finanziaria.
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In che cosa si traduce questo incremento per quanto riguarda i cittadini? L'incremento a
carico dei cittadini che acquistano un'autovettura nuova o usata determinerà un costo
aggiuntivo di circa 15 Euro e produrrà una maggiore entrata per il nostro Ente
quantificata in un importo prudenziale di circa 6-7 milioni.
Il gettito lordo stimato per l’IPT per il 2007 pertanto nei saldi totali sale da 99 milioni
del 2006 ai 108 del 2007 nell'ipotesi di recuperare anche circa 2 milioni per l'incremento
delle immatricolazioni, come indicano gli esperti in materia. Penso che avete sentito
tutti, anche dagli annunci televisivi che sono stati fatti, che il mercato dell'auto in questi
primi mesi sta avendo un trend positivo e questo conseguentemente può comportare per
le Province un incremento del gettito.
Le entrate tributarie sono state stimate comunque con estrema prudenza per evitare di
penalizzare il saldo finanziario in corso di esercizio ed il gettito dell'imposta della RC
Auto è stato confermato nell'importo di 165 milioni, corrispondente alle somme quasi
totalmente riscosse nel 2006.
È stata invece ridimensionata da 68 a 66 milioni la previsione riguardante la riscossione
dell'addizionale sui consumi di energia elettrica, in relazione alle minori fatturazioni
segnalate dai due maggiori distributori di energia, Enel e Azienda Elettrica Milanese. È
comunque evidente che nel caso in cui entro il corrente mese di Marzo risultassero
positivi i valori dell'insieme delle fatturazioni di tutte le società distributrici, tenendo
presente che la liberalizzazione del mercato elettrico ha moltiplicato i distributori, si
provvederà ad aggiornare le previsioni con la prossima variazione di bilancio.
Il tributo ambientale è stato ritoccato da 21,2 milioni a 21,8 milioni in funzione degli
incrementi dei gettiti segnalati dai Comuni che sono titolari della tassa della tariffa sul
trattamento dei rifiuti che rappresenta la base dell'imposta provinciale. Tale imposta è
comunque di prossima soppressione in relazione al recente codice dell'ambiente e il
Governo dovrà attribuire alle Province risorse sostitutive.
Nel complesso quindi le entrate tributarie sono previste in 361 milioni contro la
previsione di 353 milioni e mezzo del 2006, con un incremento del 2,1%.
Le entrate provenienti dai trasferimenti sono previste in 182 milioni contro il
corrispondente importo di 136 milioni del 2006.
I trasferimenti statali, dallo Stato, sono di modesta entità e non si riferiscono a quelli
ordinari, ormai cancellati dal 99, ma si riferiscono ad un finanziamento del Ministero del
Lavoro finalizzato alle funzioni assegnate nel campo dell'occupazione e all'iscrizione di
fondi assegnati nel 2002 da destinare alla copertura delle somme da restituire allo Stato
stesso, ai sensi dell'articolo 31 della Legge 289 del 2002.
L'incremento dei trasferimenti più significativo si riscontra tra quelli provenienti dalla
Regione Lombardia che da 116 milioni salgono a 162 milioni, l'incremento del 39% si
riferisce essenzialmente alla formazione professionale, all'orientamento al lavoro, ai
disabili, all'apprendistato e al trasporto pubblico locale che con il corrente anno
diventerà operativo.
L'incremento dei trasferimenti regionali è anche la conseguenza del comportamento
adottato in sede di assestamento del 2006 che anche per rispettare il tetto di spesa per il
patto 2006 ha consigliato di far slittare entrate e spese del corrente esercizio e
determinerà un corrispondente aumento della spesa corrente. Ricordo che i trasferimenti
regionali noi nel nostro bilancio li vediamo per pari importo nelle entrate e per pari
importo nelle uscite perché sono strettamente finalizzate.
Le entrate extratributarie sono previste in 92 milioni, contro una previsione aggiornata al
2006 di 106 milioni. Sono previste in diminuzione le entrate provenienti dai dividendi
delle partecipazioni azionarie, meno 41 milioni, ed in aumento altre voci, tra cui i
proventi delle tariffe di fognatura e depurazione, da destinare al finanziamento delle
opere idriche che l'ATO Provincia di Milano deve eseguire. Ricorderete tutti che in
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questo ammontare di 41 milioni di Euro la cifra principale che viene a mancare
quest'anno perché nel 2006 era una posta di natura straordinaria, è il famoso
maxidividendo della SEA che incideva per 37 milioni di Euro circa.
La riduzione delle quote dei dividendi è anche connessa al conferimento ad ASAM
S.p.A. delle quote di SEA S.p.A. e Serravalle S.p.A. e delle vendite delle quote di
Serenissima. La quota prevista di 7 milioni riguardi i dividendi delle partecipazioni
residuali, CISA compresa, e di ASAM.
Nell’insieme le entrate correnti sono previste in 635 milioni contro l'importo di 596
milioni dell'esercizio 2006.
È quindi del tutto evidente che sul totalone delle entrate incide l'incremento dell'IPT ed
in particolare maggiori trasferimenti regionali.
Spese correnti.
Le spese correnti sono previste in 555 milioni contro l'importo di 505 milioni del 2006,
l'incremento del 9,8%, 49 milioni, è collegato all'aumento tra le entrate, appunto come vi
dicevo poco fa, dei trasferimenti regionali.
La differenza è in parte dovuta all'incremento della spesa per gli interessi passivi sulle
operazioni di indebitamento. Voi sapete che nel corso dell'anno la Banca Centrale
Europea ha incrementato ripetutamente e per un totale di circa 1 punto e mezzo, alzando
anche i valori di riferimento dell'Enibor, per cui tutti gli interessi sulle operazioni
finanziarie sono proporzionalmente aumentate, abbiamo avuto un incremento del costo
del denaro, questo è il dato che scontano tutti gli Enti Locali, Comuni e Province.
Gli interessi passivi sono stati pertanto iscritti per 34 milioni circa rispetto ai 30 del
2006 e coprono sia gli incrementi dei tassi che il costo delle nuove operazioni effettuate
a fine 2006. Ricorderete che proprio quest'aula a fine 2006 ha approvato l'accensione di
mutui necessari per il finanziamento delle opere previste nel bilancio 2006, ricordando
che alcune operazioni sono state perfezionate con la Cassa Depositi e Prestiti,
utilizzando forme di prestiti flessibili e differiti con inizio di ammortamento nei
prossimi esercizi. Cioè abbiamo ricordato che ovviamente una gestione oculata del
debito prevede di ricorrere, laddove è possibile, a formule nuove di finanziamento con
modalità molto flessibili e che consentono di attenuare quanto più possibile l'impatto
annuale degli interessi e sono modalità di finanziamento che tendono a seguire
maggiormente l'andamento dell'esecutività stessa dell'opera.
Le spese del personale sono previste in 96 milioni, importo che risulta leggermente
inferiore a quello dell'esercizio 2006 ed è in linea con le norme della finanziaria e copre
il costo di circa 2.450 dipendenti e offre la possibilità di trasformare con gradualità le
assunzioni a tempo determinato in posizioni di ruolo. Sapete che è in atto questa
manovra per cercare di riportare a posizioni di ruolo quelli che sono oggi posizioni di
precarietà.
Il costo del personale incide per il 17% sulla spesa corrente e corrisponde al 15,20%
delle entrate correnti.
Gli interessi passivi incidono sulla spesa corrente per il 6% e sulle entrate correnti per il
5,3%, a dimostrazione dell'ampio limite di indebitamento ancora disponibile, anche se i
valori definitivi vanno determinati sui dati finali derivati dai consuntivi.
La spesa corrente per beni, servizi e trasferimenti si attesta su un valore di 414 milioni,
contro l'importo di 370 milioni di Euro, ma l'incremento, ricordo, è la conseguenza di
maggiori trasferimenti regionali finalizzati a specifiche spese, come è stato indicato per
le strade. Per le entrate ricordo la formazione professionale, il lavoro, l'occupazione ed il
trasporto pubblico locale.
All'interno delle spese per trasferimenti è compreso l'importo di 85 milioni di Euro circa
che corrisponde alle somme che la nostra Provincia dovrà restituire allo Stato durante il
corrente anno, a seguito della norma introdotta nel 2003 che prevede il versamento allo
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Stato stesso di maggiori gettiti. Questa è una questione ormai che si ripete in tutti i
bilanci.
Ricordo ancora che sull'argomento del rimborso allo Stato è sempre pendente un ricorso
al TAR Lazio e si è inoltrata ai competenti Ministeri una richiesta di revisione della
norma. Stiamo trattando con i Ministeri competenti per cercare di ridurre l'ammontare di
quanto dobbiamo restituire allo Stato o, quantomeno per alcune poste di questo totale
che dobbiamo restituire allo Stato, poter allungare i tempi di restituzione in modo tale
che l'impatto sui singoli bilanci annuali sia il più contenuto possibile.
La definizione della manovra di bilancio per la gestione corrente è stata molto dibattuta
in quanto, prescindendo dai maggiori concorsi regionali che hanno alzato il livello delle
corrispondenti spese, è stato comunque necessario equilibrare alcune richieste delle
diverse direzioni con le minori disponibilità offerte dalle entrate correnti. In questo
senso mi permetto di ringraziare tutta la Giunta e tutti gli Assessori per lo sforzo che
tutti hanno dovuto fare, sforzo intelligente e mirato, di cercare di ridurre quanto più
possibile le spese correnti, avendo sicuramente a disposizione, per effetto del patto di
stabilità interno, meno disponibilità ed avendo anche una previsione di gettito
complessivo che, seppure ho detto su alcune voci possono presentare degli elementi di
miglioramento, ma comunque prudenzialmente abbiamo tenuto sempre basse.
È stato pertanto necessario agire su molti fronti e comprimere alcune spese non
strettamente obbligatorie, ritenute meno necessarie nel funzionamento dell'Ente o dei
servizi in gestione, ovviamente abbiamo agito sulle voci della spesa comprimibile, sulla
spesa non fissa, su quella parte di spesa ovviamente più politica e sulla quale ogni
Assessore ha dovuto fare valutazioni di opportunità.
La gestione corrente, ossia i primi tre Titoli di entrata, confrontata con le spese correnti
e a quella per rimborso prestiti, che sono previste in 38 milioni, si chiude con un avanzo
di gestione, un surplus di entrate di 42 milioni che viene utilizzato per finanziare le
spese di investimento, e questo è anche il senso, la ratio della legge finanziaria, ridurre
l'indebitamento degli Enti Locali e con la capacità di produrre surplus, produrre avanzo
di amministrazione, questo avanzo di amministrazione non va più finalizzato a
finanziare investimenti ma va utilizzato per ridurre l'indebitamento esistente.
È necessario rilevare che parte dall'avanzo di gestione per 17 milioni e mezzo riguarda
l'iscrizione nel bilancio provinciale, che è quello relativo all'ATO Provincia di Milano,
che prevede all'interno delle entrate extratributarie il provento per l'aumento delle tariffe
di fognatura e depurazione, stabilito da una deliberazione del CIPE, e che viene
utilizzato a pareggio del bilancio stesso per coprire oneri per le operazioni di
indebitamento per conto dell'ATO e per finanziare la realizzazione delle opere connesse
agli impianti che le società consortili stanno realizzando.
Stiamo dicendo che ovviamente queste maggiori entrate derivanti da una revisione delle
tariffe effettuata dal CIPE sui canoni di depurazione, viene utilizzato nell'ambito
dell'ATO stesso, che è una gestione dentro il bilancio della Provincia, per finanziare
tutta una serie di interventi che l'ATO deve effettuare sulla parte impiantistica.
Sul fronte delle spese di investimento il bilancio prevede una spesa totale di 441 milioni
di Euro, 200 dei quali riguardano le operazioni finanziarie di gestione della liquidità.
La spesa residuale di 241 milioni comprende le opere idriche dell'ATO, di cui vi ho
appena detto, che si autofinanziano con le risorse dell'ATO stesso, un importo di 240
milioni depurato dagli investimenti dell'ATO per circa 81 milioni si riduce pertanto a
circa 160 milioni che corrisponde agli investimenti di competenza provinciale,
l'ammontare di competenza provinciale gli investimenti 160 milioni di Euro.
In apparenza l'importo di 160 milioni risulta inferiore a quello corrispondente
dell'esercizio 2006 di 209 milioni, ma quest'ultimo con il prossimo consuntivo verrà
depurato di alcune opere che sono state riproposte nel bilancio 2007, per cui avremo la
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constatazione che il piano di investimenti per il 2007 rimane in linea con il piano di
investimenti del 2006.
Va comunque sottolineato che i vincoli imposti dal patto per il 2007 non consentono di
aumentare ulteriormente l'importo ora previsto se non a fronte di entrate utili ad
aumentare il saldo finanziario per cui, come è già stato detto, non è possibile alzare il
livello di indebitamento, l'avanzo di amministrazione che si conseguirà nel prossimo
mese di Giugno potrà essere utilizzato per nuovi investimenti solo per una quota
modestissima, mentre la parte restante dovrà essere finalizzata dalla riduzione
dell'ammontare dei prestiti da assumere a fine anno.
Per finanziare parzialmente alcune opere rientranti nei programmi provinciali, è allo
studio una possibile operazione attraverso ASAM S.p.A., questa credo che sia una delle
novità di questo bilancio, dopo la sua modifica statutaria e dopo che diversi interventi, e
dopo che diventi operativa sul territorio che consente il sostegno economico a favore di
interventi nel campo della viabilità, dei trasporti nonché per la salvaguardia del territorio
e dell'ambiente.
Insomma, in estrema sintesi, quella modifica dello Statuto, che proprio in questi giorni
abbiamo dibattuto in Commissione, e che oggi in Giunta abbiamo deliberato e che
ritornerà all'attenzione del Consiglio Provinciale per la sua approvazione, è
sostanzialmente propedeutica all'avvio dell'operatività di ASAM, definiamo esattamente
di che cosa si deve occupare ASAM e con questa definizione della missione di ASAM,
ASAM con il 2007 può divenire operativa e può effettuare quella serie di interventi nel
campo degli investimenti per la mobilità e per l'ambiente che consentono
complessivamente alla Provincia, con il suo bilancio più quello di ASAM, e
considerando anche il cospicuo piano di investimenti della Serravalle S.p.A., di
confermarsi come la principale Provincia italiana in termini di ammontare complessivo
di investimenti in conto capitale. Le cifre rimangono assolutamente rilevanti e credo che
questo sia di buon auspicio anche per il ruolo della nostra holding.
Il contributo di ASAM si identifica pertanto in un supporto in conto opere da erogarsi
gradualmente in relazione all'effettiva realizzazione delle opere interessate ad ASAM
S.p.A. e potrà utilizzare una parte delle sue risorse, distribuendo ovviamente meno utili,
per operazioni di acquisizione e necessari finanziamenti. Certamente questa manovra
comporta da parte della Provincia una riscossione minore in termini di dividendi ma con
quella parte maggiore di dividendi che rimangono nel bilancio di ASAM, può consentire
ad ASAM di fare quella manovra finanziaria volta a finanziare una serie di interventi
che, anche volendo tra l'altro mantenere in capo al bilancio della Provincia, comunque
incapperebbero nelle forche caudine del patto di stabilità che ti impone di non superare
un certo tetto di investimenti.
Con la spesa complessiva di 160 milioni si finanzia la quota del 2007 del programma
delle opere pubbliche che la Giunta ha approvato e che dovrà essere reso flessibile, nel
senso che dovranno essere privilegiate le opere subito cantierabili, anticipandole rispetto
a quelle che potranno presentare ritardi nella concreta attuazione.
Questo passaggio è significativo perché con questa legge finanziaria e con questo patto
di stabilità la gestione del bilancio triennale diventa ancora più importante, la gestione
dinamica e flessibile del bilancio, perché vuol dire che ciascuna direzione, ciascun
Assessorato dovrà seguire e monitorare con molta attenzione la parte di propri
investimenti per evitare che in corso d'anno succeda di mantenere in bilancio un'opera
che nel corso dell'anno poi si rivela non cantierabile, non attuabile e conseguentemente
pregiudicando la possibilità di ricorrere a finanziamenti per un'opera di natura diversa.
Insomma, voglio dire che la gestione del bilancio 2007 dovrà essere una gestione che
periodicamente, facendo il monitoraggio dello stato di avanzamento delle opere, dovrà
consentire di valutare quelle opere che possono essere sicuramente avviate nel corso del
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2007 e finanziate conseguentemente quanto invece andrà magari rinviato nel bilancio
successivo e magari dal bilancio successivo si può anticipare nel 2007 un'opera che
magari risulta dal punto di vista tecnico più matura per essere inserita nel bilancio 2007
e quindi finanziabile direttamente nel 2007.
Spero di essere riuscito a spiegarmi bene su una gestione molto più oculata del bilancio
che dovremo effettuare.
Le opere inserite nel 2007 nel programma per gli anni 2008 e 2009 sono pertanto
coerenti con il volume delle risorse complessivamente disponibili e hanno soddisfatto le
esigenze e le attese degli Assessori alle Partite delle specifiche direzioni, anche se una
maggiore disponibilità, per ora non ipotizzabile, avrebbe garantito maggiori interventi.
Anche qui devo ringraziare tutti gli Assessori per lo sforzo fatto per la parte di
investimenti in conto capitale, ma tengo anche ad evidenziare come, pur nella
ristrettezza della possibilità di manovra del bilancio 2007, alcuni settori che noi
sappiamo sono di assoluta rilevanza e che corrispondono alle attività principali
dell'Ente, quali la viabilità, i trasporti e quale l'edilizia scolastica, hanno dato alle
richieste degli Assessori la possibilità di mantenere la propria capacità di investimento
nella misura degli anni precedenti o con dei modesti ritocchi.
All'interno del Programma delle Opere prevalgono gli interventi di viabilità seguiti
dall'edilizia scolastica ed edilizia varia, oltre agli interventi per conto dell'ATO.
È inoltre necessario evidenziare che il sistema dei saldi finanziari consente all'Ente di
ridurre l'indebitamento d'esercizio e nel 2007 è prevista l'assunzione di prestiti nuovi per
circa 59 milioni contro un valore medio precedente che si attestava sui 70-75 milioni.
Qui si vede in termini assoluti quanto abbiamo dovuto comprimere il ricorso
all'indebitamento rispetto agli anni precedenti.
Ricordo altresì che comunque il totale del bilancio triennale degli investimenti si
conferma in un totale generale di 741 milioni di Euro di investimenti, che quindi rimane
una cifra di assoluto rilievo pur, ripeto, nella difficoltà di dover gestire il bilancio di
previsione 2007, il bilancio triennale, con questa impostazione del patto di stabilità.
Il bilancio annuale viene quindi presentato per un importo complessivo di 1.144.000.000
di Euro, viene rispettato il patto di stabilità interno, ripeto, sottolineo come all'interno
della spesa per gli investimenti, bilancio degli investimenti triennale di cui parlavo poco
fa, 275 milioni sono destinati alla viabilità, 114 milioni all'edilizia scolastica, 141
milioni agli interventi per l'ATO e sono inoltre previsti interventi per 27 milioni per la
nuova sede della Provincia di Monza e Brianza.
Abbiamo trasmesso al Consiglio tutti gli atti inerenti al bilancio, entro il giorno 10
Marzo, venti giorni prima della scadenza prevista dalla legge, il Collegio dei Revisori
rilascerà il parere di propria competenza.
Grazie dell'attenzione.”
Nel frattempo sono entrati in aula il Presidente della Provincia Penati, il Consigliere
Maestri (presenti 42), gli Assessore Brembilla, Grancini, Gasparini, Carlino e Matteucci,
Presidente del Consiglio Ortolina:”Do ora la parola al Presidente Penati”.
Presidente Penati: “Grazie, Presidente. Ho letto le agenzie di stampa, mi dispiace che il
Consigliere De Nicola non sia in aula. In riferimento alla sua protesta per la mancata
consegna di un documento, ho fatto una verifica, la richiesta di ottenere documenti e
risposte in merito è datata l'8 di Febbraio di quest'anno, quindi meno di un mese fa, ha
ricevuto una serie di documenti, meno una lettera, la quale è al vaglio dei legali, se il
contenuto è confidenziale, e quindi io sono per darle sempre comunque, io dico che sono
per darle in ogni caso, ma siccome la lettera inizia con "Caro Filippo" e non "Egregio
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Presidente" come di solito si fa, ci si è posti un quesito, se quella, ancorché protocollata,
non avesse il carattere riservato e quindi con carattere confidenziale, sto aspettando che
ci siano dei pareri per poter sciogliere questa cosa e poi secondo me poterla consegnare
tranquillamente al Consigliere De Nicola.
Non c'è quindi nessuna volontà di nascondere niente, la richiesta è di meno di trenta
giorni fa, ha già ricevuto tutte le altre documentazioni richieste, meno questa, che è al
vaglio di questa verifica perché, avendo sicuramente carattere di comunicazione
confidenziale tra il Presidente Sapelli ed il sottoscritto, ci siamo posti il problema se
fosse da ritenersi come un atto doveroso di essere consegnato, nel rispetto delle
prerogative dei diritti delle minoranze, ai Consiglieri.
Credo che siamo ormai in attesa di ore perché si sciolga questo nodo, credo che entro la
fine di questa settimana sarà consegnata o gli sarà consegnata la risposta perché non può
essere consegnata la lettera, o la lettera o le motivazioni per cui non potrà essere
consegnata la lettera.
Posso dire che invidio le minoranze? È la prima volta che lo dico in vita mia, però lo
posso dire che le invidio? Perché se non aver ottenuto dal Presidente della Provincia e
dall'Istituzione Provinciale una risposta esaustiva, ma averla ottenuta solo nei quattro
quinti della richiesta è già motivo di incatenarsi, vorrei poter avere anch'io quel diritto di
poterlo fare dopo ventotto giorni che chiedo qualcosa, di potermi incatenare anch'io e di
ottenere in tempo reale una risposta. Credo che questo sia uno dei privilegi
dell'opposizione e consentitemi di invidiare.
Io aggiungerò alcune brevi considerazioni di carattere politico alle argomentazioni e alla
esauriente illustrazione del Vice Presidente Mattioli sul tema del bilancio. Noi abbiamo
fin dall'inizio voluto intendere la nostra azione come quell'Ente che comunque privilegia
la propria attività caratterizzandosi per l'Ente di governo di area vasta, più ci siamo
concentrati sui temi di area vasta, cercando di costruire anche sistemi di governance che
vanno in quel senso. Primo fra tutti in ordine di tempo, non in ordine di importanza, la
trasformazione e la costituzione della Società Milano Metropoli, che quindi ha il
compito di promuovere, della promozione territoriale della Provincia di Milano e della
grande area metropolitana milanese su scala metropolitana.
Secondo passaggio è stato quello della riorganizzazione delle aziende che intervengono
nel sistema idrico integrato, nel sistema del ciclo integrato dell'acqua con la costituzione
di un'azienda unica dell'ATO Provinciale.
Altro passo in avanti è stato quello della costituzione dell'Agenzia per la Formazione del
Lavoro su scala provinciale, cioè cercando di dare una dimensione ai singoli problemi
anche con forte spinta innovativa rispetto ad alcuni temi e ad alcune funzioni. Non
abbiamo solo lanciato quella che qualcuno ritiene sia una provocazione o ritenuto fosse
una provocazione, quella della città metropolitana, poi ripresa dal Governo, e mi auguro
confermata presto dal Parlamento, ma abbiamo lavorato per costruire su funzioni
importanti, strategiche come quelle dello sviluppo economico, del marketing territoriale,
della questione delle risorse idriche, della formazione del lavoro, e ancora sul tema
dell'ambiente, sul tema dell'energia, un lavoro di organizzazione, di sistemi di
governance che fossero ampi e che avessero la dimensione geografica e territoriale che
fossero quelli della Provincia di Milano.
L'altro segno caratterizzante è stato quello di spingere per il sostegno degli investimenti
della Provincia, sapendo che la spesa per investimenti è la spesa che più si caratterizza,
che più qualifica, che più spinge l'istituzione a compiere quel ruolo e noi abbiamo
sintetizzato nel patto con gli elettori e con i milanesi, un patto per lo sviluppo
metropolitano, un patto per lo sviluppo sostenibile dell'area metropolitana milanese.
Quindi anche scontando le difficoltà di bilancio che diceva prima il Vice Presidente
Mattioli, del concorso che il Governo ha chiesto per il risanamento dei conti dello Stato
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agli Enti Locali e scontando il fatto che quest'anno non abbiamo potuto beneficiare della
quota del maxidividendo SEA, improvvida dal punto di vista della SEA, che ha
indebolito le strutture aziendali, ma che ha consentito al bilancio della Provincia l'anno
scorso di avere notevoli risorse aggiuntive, impreviste rispetto al trend normale dei
trasferimenti delle risorse, quindi scontando questi due elementi noi abbiamo comunque
voluto salvaguardare il più possibile la capacità di investimento della Provincia di
Milano.
Dirò una cosa, confidando sulla benevolenza delle agenzie e dei giornalisti che sono
presenti oggi qui, mi verrebbe da ripetere, a futura memoria del Governo nazionale, una
battuta di una barzelletta che non fa onore ai genovesi, e mi scuso con qualche ligure,
ma abbiamo già dato, da qui in avanti abbiamo già dato, per cui il contributo del
risanamento ai conti dello Stato fatto dagli Enti Locali è un peso che stiamo sopportando
con senso di responsabilità, non ci siamo messi a piangere, ma ci siamo rimboccati le
maniche per far quadrare i conti e per trovare la soluzione, ma tutti da qui oggi diciamo
che per il futuro abbiamo già dato. Si trovino altre forme per il concorso per l'equilibrio
degli Enti Locali, specie la spesa di questa Provincia che si qualifica per larga parte
negli investimenti è spesa non improduttiva, ma che rilancia e sostiene lo sviluppo
economico dell'area più avanzata e più produttiva del Paese.
Qui c'è bisogno, con il concorso di tutti, di tenere alto il livello degli investimenti, dal
sistema infrastrutturale al sistema della rimessa in ordine e del potenziamento del
sistema formativo e dell'istruzione, agli investimenti in campo ambientale, agli
investimenti in campo sportivo, agli investimenti per il tempo libero, agli investimenti
per le risorse idriche e per l'energia in generale, c'è bisogno di sostenere l'attività con un
patto di partnership, l'attività di investimenti che è motore per lo sviluppo dell'area
metropolitana milanese e quindi del Paese, abbiamo davvero già dato.
Credo che nessuno possa riportare una mia frase in tutti questi mesi che non sia
improntata al senso di responsabilità e di un rapporto corretto tra i livelli istituzionali,
però credo che questo non debba essere scambiato per disponibilità ad accettare tutto. I
conti in ordine, ora si riparta con la fase in cui si sostenga lo sviluppo e gli Enti Locali e
la Provincia di Milano vogliono essere attori di quello sviluppo, partner di quello
sviluppo e non considerati centri di spesa improduttivi.
Il bilancio che noi oggi presentiamo è un bilancio che va in quel senso, che prima di
tutto difende la spesa per investimenti, proprio in questa logica di essere motori di uno
sviluppo dell'area metropolitana milanese, e darò al riguardo qualche cifra.
Nel triennio 2007/2009 saranno 275 milioni di Euro per le politiche del territorio, 162
milioni per l'ambiente, 114 milioni per l'istruzione e l'edilizia scolastica, 47 milioni di
Euro per le politiche formative e per il lavoro.
Noi siamo tra l'altro impegnati a far nascere la Provincia di Monza e Brianza, non è una
fase irrilevante dal punto di vista del sostegno della spesa, specie della spesa per
investimenti. È chiaro che ci siamo impegnati a farla nascere nel migliore dei modi
perché la Provincia di Milano sia una Provincia che favorisce la nascita e non sia una
Provincia matrigna rispetto alla futura Provincia di Monza e Brianza, ma questo oggi ci
vede impegnati in una serie di investimenti che sono di carattere straordinario proprio
per la fase della realizzazione della nuova Provincia di Monza.
Avevamo chiesto che almeno questo ci fosse riconosciuto in termini di specificità, non è
stato così, anche le Province che stanno operando per realizzare la nascita delle nuove
Province scontano gli stessi tagli, le stesse riduzioni, lo stesso richiamo alla
responsabilità per il risanamento dei conti dello Stato in uguale misura rispetto alle altre
Province che non hanno questo compito, questo impegno gravoso, quindi c'è anche un
ulteriore elemento di aggiunta e di difficoltà a tenere insieme. Nonostante questo, il
livello di investimenti è quello che dicevo prima.
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Io voglio solo fare alcuni accenni, mi scuseranno gli Assessori ma poi per brevità del
mio intervento farò solo alcuni accenni ad alcune attività, rinviando poi alla lettura più
dettagliata degli allegati del bilancio tutte le grandi e le tante attività che ognuno degli
Assessori della mia Giunta sta portando avanti, sta compiendo con un grande lavoro.
Devo dire che davvero va a loro il merito di essere, non solo collaborativi per il fare, ma
di averli trovati estremamente collaborativi e responsabili anche nella fase della
costruzione della proposta di bilancio, dato non scontato e non semplice da ricercare,
visto l'entità delle riduzioni che abbiamo dovuto operare su questo bilancio.
Mi scuseranno se ne nomino solo alcuni. Io penso che da qui alla fine del nostro
mandato uno dei temi fondamentali ed importanti sarà il tema ambientale della qualità
dell'aria. Miglioramento delle qualità ambientali dentro quell'azione graduale che è
normale, che è ovvia, che è fisiologica, degli Enti Locali, ma cercando di dare
l'impressione che si vuole intervenire in modo strutturale, uscendo da una fase
emergenziale che si è lungamente protratta, per quello che può fare la Provincia.
Intanto in 48 scuole, edifici scolastici, noi metteremo impianti ad energia solare, che si
aggiungono già a qualche impianto che va ad olio di colza, che quindi è già tra quelli più
avanzati e meno inquinanti.
Intendiamo lanciare un grande piano per l'energia solare a cui chiedere la partecipazione
anche di Serravalle oltre che di promuovere questa iniziativa come Provincia di Milano,
noi in rapporto anche con il Governo vogliamo diventare la Provincia che più di altre si
spinge, mobilita, investimenti, volontà, rispetto al tema delle energie rinnovabili e del
risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabile come primo contributo stabile
che diventa strutturale, rispetto al tema delle emissioni in atmosfera.
Secondo tema, sempre rispetto alla qualità dell'aria, l'obiettivo è quello di realizzare il
metrobosco, un grande bosco urbano sull'esperienza di altre aree metropolitane europee,
chiedendo che a questo concorso anche qui Serravalle faccia la sua parte, usando l'anello
delle tangenziali ed i terreni adiacenti alle tangenziali che possono essere luogo per la
messa a dimora di alberi, per costruire una grande forestazione urbana, l'obiettivo,
perché no? 3 milioni di alberi, 3 milioni saranno gli abitanti della Provincia di Milano e
3 milioni sia l'obiettivo cui ci diamo tutti insieme, noi per la nostra parte, Serravalle per
la sua, per la realizzazione di una grande... in grado di cambiare il microclima, di essere
in grado di intervenire sulla qualità dell'aria.
La ripropongo, perché sarà un tema non nel bilancio, ma sicuramente un tema che
porteremo all'attenzione del tavolo a Milano, con il Governo, la questione del pedaggio
alle autostrade, del pedaggio ambientale. Per essere chiaro, 200 milioni ogni anno
entrano nell'area metropolitana milanese dai caselli terminali dei grandi tratti
autostradali nazionali, a Melegnano, sulla A7, da Torino, se noi aumentassimo in una
percentuale piccolissima quei pedaggi, (segue intervento fuori microfono) 200 milioni di
automezzi, scusate. Avevo parlato di Euro? Ero già avanti, no, 200 milioni di automezzi.
Se noi aumentassimo con una piccolissima percentuale il pedaggio, destinando questo
piccolissimo aumento che, se calcolate in percentuale, è nullo per chi viene da vicino,
diventa un po' più grande man mano ci si allontana, quindi non pesa sui pendolari, ma
potrebbe essere anche graduato, essere leggero per i mezzi meno inquinanti e più
pesante sui Tir e sui mezzi più inquinanti, noi pensiamo che con una manovra di questo
tipo, che non ha costi di impianto, perché i caselli già esistono, esiste già un sistema di
esazione differenziata, noi potremmo ottenere una massa finanziaria, 40 milioni di Euro
abbiamo stimato, all'anno.
Dall'altra parte dovremmo costituire su quel modello di governo di area vasta
un'Authority provinciale per i trasporti a cui consegnare il compito di decidere su quali
linee strategiche di intervento e di potenziamento e sviluppo del trasporto pubblico
investire quella cifra che, se tradotta in investimento, vogliono dire 400 o 500 milioni di
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investimento, se tradotta invece in parte corrente vuol dire finanziare un pezzo notevole
e sensibile del trasporto pubblico (segue intervento fuori microfono).
No, infatti, La ringrazio, mi consenta il chiarimento. Io sono tra coloro che prima ancora
che nascesse la Lega faceva l'Assessore al Bilancio e dicevo che 1.000 Lire che i
milanesi pagano a Milano per tornare a Milano bisognerebbe evitare che passino da
Roma e quindi in questo caso sono assolutamente... è possibile farlo solo così, senza che
passino da Roma, che rimangano qui, perché è possibile farlo tecnicamente dando ad
un'Authority di carattere metropolitano il compito di decidere. A questi soldi la
Provincia potrebbe aggiungere proprie risorse, chiedere risorse anche alla Regione e
andare dal Governo dicendo: noi abbiamo già fatto questa strada, la nostra parte
l'abbiamo fatta, adesso mettici anche tu dei quattrini perché qui il modo per migliorare
l'aria non è andare una domenica a piedi o fare le targhe alterne, ma è cominciare a
ritornare ad investire in modo potente sul trasporto pubblico locale e quindi fare un
grande piano, in parte autofinanziato, in parte con contributi degli Enti Locali ed in parte
con il contributo del Governo per scrivere finalmente le linee strategiche di un grande
piano di potenziamento del trasporto pubblico locale.
Ognuno allora faccia la sua parte. Noi, per quello che ci compete, sul nostro patrimonio
edilizio favorendo il cambio di tipologia di energia, costruendo il metrobosco,
contribuendo a realizzare un grande piano per il trasporto pubblico, io credo che noi
daremmo un segnale ai cittadini milanesi che si sta intervenendo, pur con la necessaria
gradualità, per realizzare un piano che stabilmente faccia fare un passo in avanti nel
miglioramento della qualità dell'aria e dell'ambiente.
La cosa che mi sta a cuore è quella dei servizi sociali, noi abbiamo fatto l'area del
welfare. Grande impegno continueremo a dare sui temi del lavoro e delle crisi industriali
poi, se ci sarà modo, l'Assessore Casati sarà molto più preciso di quanto lo posso essere
io, ma credo che tutti noi dobbiamo riconoscere che la Provincia in questi due anni e
mezzo è tornata ad essere un punto centrale nel rapporto tra imprese, tra lavoratori nelle
fasi delle crisi industriali un punto di riferimento importante da questo punto di vista.
Oggi credo ci siano, correggimi Bruno se sbaglio, segnali che dalle crisi industriali si
stia passando ad un segnale positivo della reindustrializzazione, della riconversione dei
siti industriali, che si comincia ad intravedere la luce anche di qualche ritorno di
investimento. La Provincia di Milano vuole essere ancora una volta centrale rispetto a
questi temi in cui guidare lo sviluppo del riuso delle aree industriali e dell'attivazione sul
territorio dell'area metropolitana milanese di nuove attività produttive in grado di
generare posti di lavoro, occupazione e benessere.
Così come siamo orgogliosi di essere stati la prima Provincia in Italia ad avere costituito
sulle tematiche del lavoro l’agenzia che mette insieme formazione e lavoro superando la
logica dell'intervento pubblico che si risolveva nell'inefficienza dell'ufficio di
collocamento, ma mettendo in campo politiche attive nel lavoro di segno pubblico in
grado di dare risposte, non solo ai giovani in cerca di prima occupazione, ma anche a
quel numero crescente di persone già avanti con l'età che vengono espulse dai cicli
produttivi e fanno fatica a ritrovare un loro reinserimento nel mondo lavorativo.
Sul welfare uno dei temi non più rinviabili è quello dell'abitare. Noi non abbiamo
competenze da questo punto di vista e nemmeno io penso che si risolva il problema
dell'abitare a Milano e della casa a Milano costruendo nuove case popolari o soltanto
costruendo nuove case popolari, perché a fronte di una domanda crescente di casa, se
ogni caso, scusate il bisticcio, per risolvere ogni problema di famiglia che ha bisogno la
casa bisogna spendere 300.000 Euro per costruirgli un appartamento, ne risolviamo
molto pochi e lasciamo gli altri cittadini, le altre famiglie da sole di fronte al bisogno.
Io credo che ci sia la necessità di politiche pubbliche per la casa. Dopo anni in cui ci
eravamo illusi che il tema della casa non fosse più un tema che necessitasse di politiche
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pubbliche, l'allungamento della vita, i flussi migratori, le mutazioni della composizione
delle famiglie hanno portato, specie nelle aree urbane come l'area metropolitana
milanese, il tema della casa come uno dei temi più importanti e più urgenti per cui
mettere in campo buone prassi e buone politiche pubbliche, un grande piano in
collaborazione con il Comune di Milano per la realizzazione di case prevalentemente sul
mercato dell'affitto, prevalentemente sul mercato dell'affitto che possono dare una
risposta a quello che viene definito il ceto medio o la parte più bassa del ceto medio che
oggi vede, per i costi dell'abitare, radicalmente peggiorate le proprie condizioni di vita.
Milano, lo dice l’Ocse, vivere a Milano è più caro che a Parigi e a Berlino, gli stipendi
di Milano sono il 30% più bassi di quelli di Parigi e di Berlino, quindi noi se da qualche
parte per quello che ci riguarda vogliano intervenire su questa cosa promuovendo
politiche pubbliche attive nel campo dell'abitazione e nella questione della casa.
Formazione professionale. Continua l'impegno, viene confermato l'impegno per il
cantiere del nuovo, così come resta alto l'impegno per l'edilizia scolastica. Noi abbiamo
acquistato il Feltrinelli, sarà ristrutturato, verrà realizzato un liceo artistico a
Garbagnate, ci sarà un nuovo plesso scolastico ad Arcore con la collaborazione di venti
Comuni e la manutenzione straordinaria a Milano del Tenca e del Severi ... di Milano.
Questo solo per fare alcuni esempi di quanto sia forte lo sforzo di investimenti nel
campo dell'istruzione e della formazione professionale (segue intervento fuori
microfono) Garbagnate l'ho detto, il primo, il liceo artistico, siccome sanno che mi sta a
cuore me lo hanno scritto per primo.
Sul tema della viabilità, questo è un tema importante, il lavoro che è stato fatto è un
lavoro di grande importanza. Nel 2007 sono ben 63 i milioni stanziati per gli
investimenti nel settore della viabilità ai quali si dovranno aggiungere i soldi per la
realizzazione, non stanziati da noi, ma lo realizzerà la Serravalle, il completamento e la
riqualificazione della Rho-Monza, con il completamento a nord del sistema delle
tangenziali, il rapporto con ANAS è a buon punto, c'è la condivisione di Regione
Lombardia, di ANAS e del Governo nazionale per rivedere la convenzione e consentire
a Serravalle di realizzare in autofinanziamento quel tratto di strada.
Verrà completata la viabilità di accesso alla Fiera di Rho-Pero e la riqualificazione della
Paullese.
Io credo, mi scuseranno davvero gli Assessori, sono tante le cose, dall'impegno
dell'Assessore Carlino rispetto ai temi dell'impegno etico, della responsabilità etica per
le imprese, al rapporto con i consumatori, che è un tema di grande attualità che vogliamo
sviluppare, di tutela dei consumatori, ai temi della sicurezza, ai temi del piano strategico
dell'Assessore Gasparini, abbiamo appena presentato Città di Città, ai temi dello sport,
della cultura, del tempo libero, l'impegno grande che noi abbiamo fatto non solo di
tornare nelle grandi istituzioni culturali, ma di sostenere un piano di attività culturali in
collaborazione con tutti i Comuni della Provincia di Milano e l'impegno a rivedere il
Piano Territoriale di Coordinamento che sta impegnando in un lavoro di grande
confronto con le associazioni ed il lavoro importante, desidero qui riconoscerlo, fatto
dalle Consigliere delegate per quanto riguarda il tema della disabilità e per quanto
riguarda il tema delle pari opportunità.
Quest'anno è l'anno europeo per le pari opportunità, vi sarà un impegno particolarmente
importante, sicuramente ho dimenticato molte cose, non l'ho fatto volutamente me ne
scuso, ma ringrazio...
Invece uno spunto e poi concludo, che riguarda il lavoro e il ruolo che ASAM, il sistema
ASAM Serravalle hanno avuto per la costruzione di questo bilancio e del bilancio anche
dell'anno scorso.
Voi, come sapete, ci siamo dati insieme un impegno di portare la discussione il 15 di...
cioè fra una settimana circa, lo Statuto di ASAM, oggi la Giunta ha approvato la
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proposta di ritorno, c'era stata una prima proposta inviata alle Commissioni consiliari, ci
sono state due riunioni di Commissioni consiliari che hanno prodotto un lavoro che
riteniamo sia stato recepito dalla proposta conclusiva oggi approvata dalla Giunta, che
comunque torna al vaglio delle Commissioni consiliari e al Consiglio Provinciale, io
ritengo che vi siano le condizioni perché si possa andare ad un lavoro che allarghi il
consenso perché, al di là della condivisione o meno, al di là di chi governa e di chi fa
opposizione, mi sembra che già oggi noi abbiamo accolto gran parte, se non tutte, le
indicazioni che sono uscite nel dibattito con le Commissioni e che ci sia quindi il modo
per ancora sfruttare questi giorni che mancano per arrivare al 15 per arrivare ad un
consenso che mi auguro sia il più ampio possibile.
Il 15 noi presenteremo anche due documenti di accompagnamento, due Ordini del
Giorno, un Ordine del Giorno che riguarda il rapporto tra ASAM e Provincia di Monza,
ASAM Provincia di Milano e Provincia di Monza, era un impegno che ci eravamo presi
e quindi sarà portato in discussione contestualmente con lo Statuto, porteremo anche in
discussione una proposta di un documento che dia l'incarico ad ASAM sulle priorità,
sulle prime cose da fare, quindi da qui, dal momento in cui andremo con il nuovo
Statuto in avanti.
C'è un tema importante, ci sono due temi importanti che ci eravamo detti, uno è gli
investimenti infrastrutturali, l'altro tema è quello della restituzione del debito.
Bene, io non lo so, sarà un elemento di valutazione che noi valuteremo tutti assieme,
però devo dire che comincio ad avere qualche elemento di perplessità su una cosa. Nel
nostro Paese si dice che le infrastrutture sono la priorità, si vanno costituendo fondi
pubblici e privati che devono intervenire e che hanno come scopo quello di aiutare a
realizzare nel nostro Paese le infrastrutture, poi se uno va a fondo scopre che qualche
volta questi fondi chiedono una remunerazione più alta che andare a prendere
normalmente i soldi in banca.
Allora non si capisce, guardate che il rischio c'è, che fondi nati dalla Cassa Depositi e
Prestiti, da altre cose, abbiano attese di rendimento del proprio capitale che investono e
avendo, non nel loro oggetto sociale, ma avendo come scopo della loro nascita quello di
avere un ruolo anche di responsabilità civile, che è quello di favorire la nascita, la
crescita e la realizzazione del sistema delle infrastrutture, poi abbiano attese di
rendimento che sono, non dico speculative, ma molto vicine all'attesa speculativa perché
sono forse più care di quello che normalmente è il costo del denaro sul mercato.
Bene, noi chiederemo ad ASAM di fare una comparazione e di riuscire già prima
dell'approvazione del bilancio di ASAM, ai primi di Maggio, di fare una comparazione
perché noi abbiamo presentato ad ASAM un'offerta, ASAM è in possesso di una
proposta già dal mese di Ottobre in cui un'altra soluzione finanziaria porterebbe alla
restituzione del debito con un costo del denaro del 2,30-2,40%.
Allora o noi troviamo alla nostra disponibilità di cercare partner che stiano dentro la
società a costi che siano però concorrenziali, altrimenti ci teniamo il 100% di ASAM e
restituiamo con un tasso del 2,30-2,40% in un arco di tempo che va dai 25 ai 35 anni,
impegnando una minima parte delle risorse che arrivano da ASAM, senza dover dare
quote, sangue del nostro sangue a nessuno che vorrebbe fare con noi le infrastrutture, ma
ci chiede una remunerazione che è così alta.
Noi chiederemo ad ASAM di scioglierci questo nodo e di scegliere la via più
conveniente, perché se c'è qualcuno che pensa che basti il titolo, avere costituito una
cosa che serve per fare gli interventi nelle infrastrutture e poi il denaro costa di più, noi
scegliamo le vie classiche, quelle dei nostri nonni che sono più tranquille, il denaro
costa meno, ci teniamo la proprietà di ASAM e quindi le infrastrutture le facciamo lo
stesso, le facciamo prima, senza dover necessariamente ricorrere a forme di mercato che,
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stante le prime verifiche che abbiamo fatto, appaiono più innovative nel nome che non
vantaggiose nei fatti alla resa dei conti.
Proprio in questo senso, nel voler fare le infrastrutture, vale la pena di ricordare che per
quanto riguarda Pedemontana, già nei due piani finanziari di Serravalle fatti dalla nuova
gestione di Serravalle, in entrambi i due piani finanziari degli anni scorsi sono stati
appostati 100 milioni per la realizzazione e la progettazione di Pedemontana, quindi per
quanto riguarda la voglia, la disponibilità e la concretezza di voler velocizzare il
percorso per la realizzazione di Pedemontana, credo che Serravalle possa dire su nostro
mandato, ha anche le carte in regola per poter dire, noi da tempo avevamo già stanziato
100 milioni perché il processo non si fermasse, ma anzi si velocizzasse e andasse più
avanti.
Questi quindi sono i primi risultati positivi di un sistema che sta dando i suoi frutti dal
punto di vista dell'efficientazione del sistema stesso e dal punto di vista dell'ottenimento
dei risultati per l'ammodernamento delle infrastrutture. Grazie.”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Come sapete non è prevista l'apertura della
discussione sul bilancio avendola programmata per la seduta del 22, credo che De
Nicola per fatto personale sull'ordine dei lavori. De Nicola, prego”.
Consigliere De Nicola: “Caro Presidente, e nel "caro" Lei vedrà come è confidenziale il
mio intervento, io La ringrazio molto di avere Lei avuto tempo per approfondire la
problematica. Lei sa perfettamente che la trasparenza non è un tot al chilo, forse
apparteniamo certamente a due culture diverse e quindi Lei saprà che non può
rispondermi dicendo che mi ha fornito tre documenti su quattro e quindi io posso
sentirmi in qualche modo soddisfatto, perché se fosse un tot al chilo Lei avrebbe ragione
ma, ahinoi, non è così, Presidente.
È ben vera un'altra cosa, Presidente, non è che Lei ha un mese di tempo, il Regolamento
stabilisce e le regole, vede Presidente, anche qui confidenzialmente sempre, noi ci
diversifichiamo, perché io credo che la legalità vada rispettata sempre, tant'è che io oggi
non ho occupato il Consiglio Provinciale, io oggi mi sono... mi sono scatenato e mi
scatenerò ancora di più contro ASAM, lasciando che venga espletato il ruolo del
Consiglio Provinciale, la mia è stata una protesta, forse folcloristica, ma per richiamare
non la sua attenzione, ma quella del Consiglio.
Presidente, Lei quel documento avrebbe dovuto farmelo vedere immediatamente, non
entro un mese.
Ben vera è una cosa, Presidente, io sospetto che quel documento sia molto significativo,
io sospetto che quel documento non è confidenziale perché, se tale fosse Presidente, noi
siamo gente d'onore, io sono nato in Calabria, se chi Le scrive Le dice "caro Penati" e
poi magari Le offre di fare un Dico, io non dirò in giro che Le ha offerto il Dico, ben
vera è un'altra cosa, Presidente, che probabilmente in quel documento c'è qualcosa di
compromettente sullo Statuto ASAM che noi dobbiamo andare ad approvare, allora Lei
ci vuole indurre ad approvare uno Statuto ASAM senza conoscere quello che per legge
dovrebbe darci.
Allora, Presidente, io La sfido a darcelo questo documento, se è veramente confidenziale
Lei ha il mio impegno che tale resterà, se un Dico Le viene proposto io non dirò mai che
Sapelli o qualcun altro Le ha proposto un Dico, ma se è un qualcosa che attiene
all'operato del Consiglio, io lo tirerò fuori, Presidente, e avrebbe fatto bene a tirarlo
fuori Lei subito, perché vede, Presidente, non sono delle prerogative e dei diritti sui
quali io mi attacco per fare opposizione, sono diritti fondamentali di trasparenza e di
democrazia. Li faccia osservare, Presidente, altrimenti Lei si rivolge all'Ufficio Legale
della Provincia e l'Ufficio Legale è della Provincia e lo paghiamo noi, se questa lettera
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fosse così confidenziale, la chieda ai suoi legali, non faccia pagare a noi il parere legale
su un documento pubblico, e poi che confidenziale c'è? Ma quale tipo di confidenza c'è?
Solamente un Dico si fa con una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Ma veramente, Presidente, siamo seri (segue intervento fuori microfono) lo abbiamo già
detto, e tanto per concludere, Presidente, grazie al Presidente Ortolina di avermelo
consentito, il comma 2 dell'articolo 17, che dice "Titolarità del diritto di accesso" così
recita: "La richiesta, esaminata immediatamente e senza formalità, è accolta mediante
indicazione della pubblicazione contenente le notizie, esibizione del documento,
estrazione di copie, ovvero altra idonea modalità". È una regola, Presidente, il principio
di legalità è questo, la trasparenza, non: te ne do tre e accontentati. La trasparenza è tutta
trasparenza. Grazie.”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Penati, of course direi. Prego, Penati”.
Presidente Penati: “Avevo ragione di dispiacermi che Lei non fosse in aula quando sono
intervenuto, perché vedo che Le hanno fatto il telefono senza fili. Io ho detto una cosa e
gliene hanno riportata un'altra, e mi dispiace, così L'hanno indotta (segue intervento
fuori microfono) no, si figuri, magari Lei adesso resterà della stessa idea nonostante le
cose... io non Le ho detto che Lei deve essere soddisfatto del fatto che gliele hanno date
tre anche se ne ha chieste quattro (segue intervento fuori microfono).
Vede, allora è Lei quello che ha fatto il trasmettitore, abbiamo individuato il colpevole,
allora è Lei, io ho detto che invidio il fatto che voi avete lo strumento di potervi
incatenare, non che ho invidiato il fatto (seguono interventi fuori microfono) ragazzi, va
bene, tanto non è questo (seguono interventi fuori microfono) allora c'è un virus, aspetta
che proviamo a vedere se (seguono interventi fuori microfono).
Comunque De Nicola, il punto importante è questo, non andiamo a girarci intorno, io ho
detto che mi sono già assunto un impegno, che entro la fine di questa settimana o al
massimo settimana prossima, l'inizio di settimana prossima (segue intervento fuori
microfono) mi scusi un secondo, (segue intervento fuori microfono) io trovo davvero
qualche difficoltà a continuare a tenere la conversazione su questo tono, La prego, la
battuta piace a tutti, però se fosse un Dico non Le darei la lettera, perché davvero sarei
certo che l'aspetto non solo è confidenziale, ma è strettamente personale e poi non so se
Sapelli vuole che si renda noto il fatto che io e Lui facciamo un Dico, quindi
bisognerebbe renderlo noto a tutti e due e quindi la terrei così.
Siccome ci possono essere anche comunicazioni di carattere confidenziale anche inerenti
al lavoro, e non c'è nulla da tenere nascosto, e lo vedrà, perché io ho detto anche nel mio
intervento che io sono per dare tutto, l'ho detto subito, mi trattengono perché c'è un
discorde parere dei tecnici, di chi sostiene che non è distribuibile perché ha il carattere
confidenziale, tanto è vero (segue intervento fuori microfono) fatemi finire, ho finito
(segue intervento fuori microfono) ed è anche vero questo (segue intervento fuori
microfono) no, è stato trovato (segue intervento fuori microfono).
Scusate, la voglia è di darvelo, così almeno la finite di rompere le scatole, ma se è
confidenziale non vi do questa soddisfazione. Lei, vede, la cosa che ci divide,
Consigliere De Nicola, è questa, Lei dice se è confidenziale si fidi di me, io non la
distribuirò, se è confidenziale si fidi di me che è confidenziale, allora stiamo
all'ufficialità delle cose (segue intervento fuori microfono) stiamo all'ufficialità delle
cose (segue intervento fuori microfono) Le ho detto, se Lei ha il sospetto che Le voglia
far approvare lo Statuto prima di vedere il contenuto di quella lettera, la questione sarà
risolta ben prima dell'arrivo in aula dello Statuto, è un impegno che mi sono preso prima
ancora del suo intervento, ed è quello che non Le hanno riferito, Lei sarà nelle
condizioni molto prima di quando arriverà giovedì prossimo di fare le sue valutazioni su
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questa questione e sarà messo nelle condizioni di essere chiaro e trasparente, quindi non
Le tengo nascosto nulla in virtù del fatto che ci sarà lo Statuto da dover approvare, va
bene? Me lo sono assunto come impegno e vedrà che lo rispetto.”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Passiamo al successivo punto, domani è la classica
festa della donna e come conferenza dei capi Gruppo abbiamo deciso di dedicare un
momento significativo del nostro Consiglio a questo argomento titolando una proposta
di discussione "Lo sguardo delle donne sul mondo cambia il mondo" la Provincia di
Milano e la Road Map Europea in argomento, mi pare ovviamente opportuno far
introdurre l'argomento alla Consigliere Censi Arianna, prego. Prego, Arianna scusa,
prego. Prego, ha la parola Dapei”.
Consigliere Dapei: “Sull’ordine dei lavori, Presidente, mi lasci esprimere la mia
insoddisfazione per come si sta procedendo e di dover prendere atto che per
l'Amministrazione Penati esiste solo la donna di Sinistra, con tutta l'amicizia e la
simpatia per la collega Censi. Il gruppo di Forza Italia aveva formalmente richiesto,
essendo giovedì in Consiglio Provinciale, forse Lei non c'era, lo saprà dalla Vice
Presidente Cavicchioli, già tempo fa, essendo giovedì l'8 Marzo, di dedicare la seduta
tradizionale del giovedì alla donna e alle questioni della donna.
Noi non faremo la seduta dell'8 Marzo e tanto meno dedicheremo una seduta consiliare
alle donne. Allora a parte il fatto che il Presidente Penati aveva promesso in campagna
elettorale che almeno metà degli Assessori sarebbero state donne, siamo 6 su 16 e che ci
sarebbe metà (segue intervento fuori microfono) su 16, la Giunta ha detto, Lei fa parte
della Giunta, se prima era componente della Giunta una donna che era Presidente adesso
il componente della Giunta in quanto Presidente è un maschio, e ne prendiamo atto,
Presidente, si diceva che sarebbero state metà donne in tutti gli organismi di comando,
su 21 Consiglieri della Serravalle ce ne sono 2 aveva, su 7 Consiglieri di ASAM non ce
ne è neanche una, io vorrei ricordare che il nostro Regolamento, quello che abbiamo
ereditato dai nostri padri costituenti, cioè quelli delle Amministrazioni passate, ha tutto
un capitolo, non un articolo, un capitolo sulla Commissione per le Donne che nel vostro
programma si diceva sarebbe stata rafforzata.
Perché dicevo che esiste solo la donna di Sinistra sull'ordine dei lavori, Presidente?
Perché il Presidente è libero di delegare chi vuole e ha scelto ottimamente, noi
collaboriamo con la Consigliere Censi su questi temi, ma è previsto da tutto un capitolo
del nostro Regolamento invece una Commissione consiliare su questi temi...”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Parleremo anche di quello, penso”.
Consigliere Censi: “Di cui da tre anni e mezzo non è stata convocata neppure una volta
una Commissione in cui tutti i gruppi hanno rappresentanza, addirittura potendo indicare
due persone, quindi il gruppo di Forza Italia è tre anni e mezzo che aspetta una
convocazione. Non c'è stata una volta...
Presidente del Consiglio Ortolina:”Credo che questo sarà materia di discussione anche
oggi.”
Consigliere Dapei: “No, io credo che sia materia oggi, nel momento in cui dice
giustamente che il delegato del Presidente relaziona sul Consiglio e sul tema, credo che
sia il momento di dire che non solo non ci avete neanche concesso il Consiglio sulle
donne che abbiamo chiesto un mese fa, perché domani questa sala è impegnata e
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quant'altro (segue intervento fuori microfono) per le donne paradossalmente, ieri il
comunicato stampa in cui si diceva...
Presidente del Consiglio Ortolina:”Venga al dunque però, scusi”.
Consigliere Dapei: Il dunque, Presidente, è che non è il modo di procedere questo, e le
donne di Centrodestra dove stanno?
Presidente del Consiglio Ortolina:”Che c'entra?”
Consigliere Dapei: “Non sono state convocate una sola volta, quindi noi protestiamo
rispetto a questo modo di procedere. Non avete mantenuto le promesse, non avete
neanche dato cenno di risposta alle nostre istanze, se non in convegni in cui la
Consigliere Censi ha detto cose che io condivido al riguardo, cioè che bisognerebbe non
solo modificare le norme ma anche applicare quelle che ci sono, io quindi mi chiedo che
senso può avere questa nostra parentesi, con l'ottima introduzione che verrà fatta dalla
Consigliere Censi, rispetto a quello che abbiamo richiesto e rispetto a quello che è
previsto dalle norme.”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Scusa, l'abbiamo previsto però questo punto nella
conferenza.”
Consigliere Dapei: “Io allora chiedo formalmente che venga convocata al più presto spero domani, che è l'8 Marzo - l'apposita Commissione sulle questioni della donna,
prevista da un capitolo del nostro Regolamento che, quando non si convocava per più di
un mese nella passata legislatura, provocava feroci ... in aula e che durante
l'Amministrazione Penati non è stata convocata neppure una volta.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Ezio Casati.
Presidente del Consiglio Ortolina:”Mai, confermo, va bene. Ciò detto do comunque la
parola alla Consigliere Censi, prego.”
Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.
Consigliere Censi: “Grazie, Presidente. Peraltro nella relazione che ho preparato per il
Consiglio, perché mi sembrava di aver compreso che questa fosse l'esigenza, cioè
comprendere dentro l'anno europeo dei diritti delle pari opportunità quali fossero le
strategie che questa Amministrazione aveva attivato e aveva in animo di attivare.
Prima di cominciare vorrei fare due ringraziamenti, intanto inizio riportando una frase del
Presidente Giorgio Napolitano, tenuta durante il discorso di inizio d'anno che riguarda
proprio la proclamazione del 2007 quale anno europeo delle pari opportunità per tutti.
Secondo il Presidente questo costituisce un'ulteriore occasione per rinnovare l'impegno
per la piena affermazione di una cultura della parità effettiva coerente e condivisa.
Voglio ringraziare all'inizio di questo anno una delle persone che più ha permesso una
relazione forte tra le strategie della Provincia di Milano e le indicazioni della Comunità
Europea, che Fiorella Ghilardotti.
Fiorella Ghilardotti è stata una collaboratrice del Presidente Penati e mia e ci ha aiutato
ad individuare quali fossero i temi chiave, ha anche un po' anticipato le nostre politiche,
trovando in questi che voi vedete qua, l'anno europeo è il punto focale di un'ampia
strategia adottata dalla Commissione Europea, i temi chiave di quest'anno sono quelli che
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in Europa si chiamano delle quattro erre, in realtà in italiano la erre di right è tradotta
come diritti, per aumentare la consapevolezza del diritto di uguaglianza e di non
discriminazione, tema della rappresentanza per aumentare la partecipazione dei gruppi
sottorappresentati nella società, il tema del riconoscimento, e questo vale anche per il
Consigliere Caputo che lo aveva in maniera così interessante riportato nell'articolo 83,
cioè per accettare e valorizzare le diversità, ed il tema del rispetto, per dire no alla
violenza e agli stereotipi culturali.
Noi dentro queste quattro chiavi di lettura abbiamo da sempre indirizzato il lavoro
dell'Amministrazione Provinciale, specialmente in questo anno. Si inseriscono
pienamente nelle strategie europee e nazionali ed in questo sono stati attivati progetti di
iniziative in rete con gli Assessorati dell'Ente, tutti, ma soprattutto, e questa è la cosa a
cui io tengo particolarmente, con i Comuni della Provincia, con le associazioni femminili,
con le università, con i centri di parità del territorio, cioè con una trasversalità che non
assumere le donne come di Sinistra o di Destra, da una parte o dall'altra, ma assume il
tema del riequilibrio di genere come un tema dominante della politica, dell'economia,
dello sviluppo, della democrazie di questo Paese, però è anche vero che le cose si
sostanziano dentro una strategia, ma anche dentro dei servizi che noi abbiamo attivato,
servizi che in grande parte continuano i servizi già attivati in questa Provincia,
probabilmente implementati secondo una visione strategica di percorso un po' più ampia,
diciamo.
L'Osservatorio Donna, in questo permettetemi, prima di cominciare ad elencare tutti i
servizi, di ringraziare le persone che tutti i giorni fanno questo lavoro, in particolare la
responsabile del Servizio Politiche di Genere, che è Anna Brivio, e la responsabile
dell'Osservatorio che è Barbara Tommaso. L'Osservatorio Donna è un servizio
straordinario che analizza i bisogni della popolazione femminile nella quantità e nella
qualità dei servizi del territorio è una linea che offre alle donne informazione,
orientamento, servizi e consulenze gratuite.
Badate, questo Osservatorio fornisce anche informazioni ai Comuni, ai dipendenti dei
Comuni che spesso non sanno qual è la ricchezza del loro territorio, noi abbiamo una
banca dati che è disponibile anche on-line che è aggiornata quotidianamente e fornisce la
domanda qualsiasi, della donna che chiede una notizia sul diritto, sul lavoro, sui servizi
alla persona, sull'assistenza, sui problemi legati alla violenza.
La risposta è un numero di telefono, un luogo dove andare o una consulenza. È una banca
dati che ha una forza non tanto, non solo nella risposta, ma anche nell'individuazione di
quali sono i luoghi mancanti, cioè presupponiamo che nel momento in cui le richieste
vengano reiterate in un settore particolare, quel settore debba essere o potenziato dal
punto di vista della comunicazione o implementato dal punto di vista dei servizi.
Io quindi giudico questo servizio un servizio straordinariamente importante, in entrata ed
in uscita, per le ragioni che ho cercato di spiegare.
Un altro dei servizi attivati è lo Spazio Rosa, lo Spazio Rosa è presso il Job Caffé a
Milano, in realtà noi stiamo attivando simili spazi che riguardano le competenze
relazionali, professionali, la ricerca del lavoro, il miglioramento della propria situazione
lavorativa, l'orientamento alle nuove forme di lavoro autonomo, la libera professione, la
creazione di impresa, ma anche sull'informazione dei diritti, nuovi contratti di lavoro,
concedi parentali, le discriminazione, il mobbing, le molestie sessuali, stiamo aprendo
spazi di questa natura in ogni centro lavoro dislocato nella provincia, cioè l'operazione
che prima era molto Milanocentrica sta trovando la sua diffusione nella rete dei 188
Comuni della Provincia di Milano ed ha un'attività fortissima di relazione con i Comuni
della Provincia, quale colore di Amministrazione questi Comuni abbiano.
L'altro progetto che Dapei conosce bene, perché abbiamo l'altro giorno fatto una tavola
rotonda di fronte alle donne, le donne del territorio, la rete delle elette delle
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Amministrazioni dei Comuni della Provincia. È vero, noi abbiamo deciso di fare
un'operazione dal basso verso l'alto, cioè non abbiamo fatto l'operazione che la
Commissione consultiva aveva in animo di fare, cioè partire da una rappresentanza
consiliare che, per ragioni note, avrebbe avuto una composizione maggioritaria di ragazzi,
di maschi, di uomini, e questa è stata una delle ragioni che ci ha indotto a fare un
processo di gran lunga più lungo, come tutti i processi democratici, ma che voleva
raggiungere l'obiettivo di costruire una rete di amministratrici, cioè l’empowerment si fa
soprattutto motivando coloro che già un piccolo potere lo hanno, piccolo o grande, cioè
che sono state elette nei Consigli Comunale, che fanno l'Assessore, che fanno le Sindache
dei Comuni della Provincia di Milano, una rete che stabilmente si incontrasse e lavorasse
per arrivare alla soluzione dal punto di vista giuridico/amministrativo che segnalerò più
tardi.
Questo gruppo di lavoro, che è stato molto partecipato, ed è tuttora molto partecipato, ha
elaborato delle raccomandazioni che sono rivolte agli Enti Locali.
Primo, per la promozione delle politiche di pari opportunità, perché non crediate che
questo sia un fenomeno diffuso, noi possiamo qui fare un ragionamento elevatissimo,
farci tutte le strategie del mondo ma il punto è, quanto è radicato dal punto di vista
culturale, dell'intrapresa amministrativa, della presenza di linee di bilancio dentro i
Comuni della Provincia di Milano questo tema. Questo quindi è stato il primo elemento,
la promozione di queste politiche.
L'analisi e la revisione degli Statuti. Guardate, l'abbiamo fatta l'altro giorno questa bella
tavola rotonda, con Dapei, con il Presidente Ortolina, con il Presidente Pozzati, in cui
abbiamo proprio proposto questo, una strategia seria, cioè delle proposte concrete e anche
l'attivazione di una collaborazione molto alta con la Professoressa D'Amico e con la
Dottoressa Valeria Sborlino, per proporre ai Comuni revisioni degli Statuti che
contengano norme antidiscriminatorie forti, voglio fare come fa la Ministra Pollastrini, e
dire norme antidiscriminatorie transitorie, assolutamente necessarie negli Statuti dei
Comuni e nello Statuto della Provincia di Milano e la diffusione di una comunicazione
istituzionale orientata al genere.
In questo c'è bisogno di dare il buon esempio. L'altra volta abbiamo discusso di una
pubblicità, che non citerò più, però anche la comunicazione istituzionale ha bisogno di
avere delle spinte forti in un riequilibrio di comunicazione.
Nel materiale che vi ho dato troverete anche questo progetto, questa proposta di
comunicazione, orientata al genere che abbiamo proposto alla Comunità Europea e a tutti
i Comuni della Provincia di Milano.
Abbiamo avviato dei progetti. Il primo, quello di prima, il progetto agenda è un progetto
molto importante perché riguarda la qualità del lavoro delle donne e l'agenzia del
territorio per la conciliazione, uno dei temi che tratteremo domani ed è la ragione per cui
io ho chiesto che non ci fosse il Consiglio Provinciale l'8 Marzo, perché tradizionalmente
in questa Provincia l'8 Marzo si fa un'iniziativa pubblica con le dipendenti, con le donne,
con gli uomini e con le associazioni del territorio in cui o si chiude un progetto che
raggiunge gli obiettivi o si lancia una grande strategia.
Quest'anno il tema sarà proprio il circolo virtuoso tra conciliazione e rappresentanza. La
conciliazione è il tema dominante nel nostro elemento culturale, la conciliazione non
riguarda solo le donne, noi crediamo in quel titolo un po' forte, ma carino, che donne che
si prendono più cura del mondo, uomini che si prendono più cura dei figli, il mondo che
sogniamo, l'Italia che sogniamo, è questo, una condivisione dei lavori pubblici e privati
per permettere una maggiore rappresentanza delle donne, quindi il raggiungimento di una
democrazia più compiuta.
È chiaro che su questo il lavoro sulla qualità delle donne è fondamentale per cui abbiamo
creato un forum provinciale per la conciliazione che crediamo debba essere stabilmente
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ufficializzato e a cui partecipano tutti coloro che assumono a vario titolo decisioni che
riguardano l'organizzazione del lavoro nella Provincia di Milano, e sono le associazioni
datoriali, i sindacati, le associazioni di categoria, sono le associazioni, sono la Camera di
Commercio, il comitato per l'imprenditoria femminile, le associazioni che collaborano
con i sindacati e insieme anche alla Consigliere di Parità, Tatiana Biagioni, per
sperimentare strumenti di conciliazione in azienda.
Abbiamo messo a questo proposito a disposizione pacchetti che fino ad ora sono stati
utilizzati da 35 aziende a Milano, però questo è un dato strategico importante, sono
sostegni diretti alle aziende per sperimentare modalità, per esempio, di utilizzo di una
procedura di lavoro differente in presenza di un evento importante nella vita degli uomini
e delle donne, che è la nascita di un figlio, evento che pare riguardi solamente le donne,
nel senso che solo loro sono condizionate da questo fatto, ne sono condizionate in una
fase in entrata, cioè quando decidono, se possono decidere, di fare un figlio e quando,
avendolo deciso, con tutti i rischi che a questo sono collegati, tornano nei loro posti di
lavoro e spesso non trovano neanche la scrivania dove sedersi.
Noi quindi abbiamo chiesto alle aziende di fidarsi, di promuovere un'azione diversa, di
utilizzare i tutor che mettevamo a disposizione, per verificare una cosa semplicissima, che
è possibile considerare questo evento un evento benefico, oltre che per coloro che lo
vivono, anche per l'azienda, perché la qualità del lavoro delle donne è caratterizzata da
fedeltà, voglia di essere competenti, continuo aggiornamento, spesso stabilità nella
relazione di lavoro, cioè mantenimento di un rapporto lungo che raramente le donne
chiudono con il proprio datore di lavoro. Ora voi capite che su trentacinque anni di lavoro
importerà assai in questa manovra se si fanno anche tre figli, assommando
complessivamente un anno e due mesi di assenza, bisogna valorizzare questa cosa, capire
che si può organizzare in maniera diversa ed usare gli strumenti per esempio del lavoro
differito, mi dicono che non bisogna più dire il lavoro attraverso strumenti tecnologici,
ma il lavoro differito con un'organizzazione differente.
Per questo abbiamo fatto una campagna di sensibilizzazione e siccome non vorrei essere
tanto noiosa io ve la farei vedere, perché questo spot di Cavandoli è uno sport molto
carino, è semplice, lo abbiamo mandato in tutti i cinema, in molte delle iniziative che
facciamo, è stato fatto da Cavandoli, che è quello che ha fatto la linea della Lagostina,
eccolo qua.
(Segue proiezione spot)
Peraltro era venuto anche alla presentazione dello spot, io questa la toglierei rapidamente,
un uomo molto intelligente e con una capacità straordinaria, mi dispiace, non sapevo che
fosse scomparso (segue intervento fuori microfono).
Va bene, questo era per dire che abbiamo anche cercato degli strumenti che facilitassero
una comunicazione di questa natura.
L'altro progetto che abbiamo avviato è quello lì, Local Equality Agency Development, ed
è un progetto finanziato anche questo dal programma europeo Interreg e ha il tema di
guardare lo sviluppo locale, i processi di sviluppo locale secondo una prospettiva di
genere. In questo abbiamo fatto le linee guida per la comunicazione europea, che sono nel
materiale che vi abbiamo dato, e la definizione di un'agenda locale di parità, cioè quali
sono gli elementi che devono caratterizzare un processo relativo allo sviluppo e alla
qualificazione del territorio che tengano conto che gli attori di questo processo sono
uomini e donne, e la sperimentazione di un'agenzia locale di parità.
In questo caso, per il nostro contesto particolare, è evidente che questo si sposa con le
agenzie di sviluppo metropolitano, con le agenzie che già esistono e che noi speriamo di
poter contaminare con questo punto di vista.
Adesso le iniziative che abbiamo intrapreso però stanno in questa direzione, cioè nel
promuovere, a fronte di un impianto culturale che riguarda la conciliazione, la qualità del
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lavoro, la promozione della qualità e della quantità del lavoro delle donne, anche il tema
della partecipazione politica, dell'implementazione dell'aumento della rappresentanza
politica.
Abbiamo quindi promosso, e sono tuttora in corso, corsi fatti insieme all'Università
Bicocca con la Professoressa Carmen Leccardi di donne in politica. L'abbiamo fatto a
Milano, a Monza, ad Abbiategrasso, a Corsico e a San Donato e credo che alla politica
debba interessare che più di 300 donne, 340 donne, hanno partecipato costantemente,
attivamente a tutte le giornate di lavoro. Questo è un esercito che si pone all'attenzione
della politica e chiede alla politica qualità di interventi diversi.
Abbiamo fatto però anche azioni di strumenti. Lo strumento principe, e questo lo abbiamo
mutuato anche questo dall'insegnamento di Fiorella Ghilardotti, che riguarda il gender
budgeting. Noi abbiamo non solo fatto una teorizzazione sul gender budgeting, ma
abbiamo messo a disposizione e abbiamo fatto un manuale per l'applicazione del gender
budgeting nel Comune e abbiamo sostenuto l'applicazione, quindi messo a disposizione
dei tutor che sono andati a costruire il bilancio, che hanno analizzato il bilancio dei
Comuni di Cinisello Balsamo, San Donato, Castano Primo, Peschiera Borromeo, San
Giuliano, Trezzo sull'Adda, cioè i Comuni che ci hanno dato la disponibilità a fare questa
sperimentazione ardita.
Quest'anno lo rifaremo, abbiamo più Comuni che hanno chiesto questa sperimentazione,
va detto che questa azione la facciamo insieme alla Consigliere di Parità Tatiana Biagioni,
che l’UPI nazionale ha chiuso in questi giorni un accordo con la Coordinatrice delle
Consigliere di Parità nazionale, la Dottoressa Rauti, che riguarda proprio un accordo
biennale o triennale, questo non lo ricordo, con l'Agenzia dei Dottori Commercialisti e dei
Ragionieri, cioè coloro che certificano i nostri bilanci, quindi se alla fase di certificazione
dei bilanci il Revisore dei Conti segnala l'opportunità di utilizzare uno strumento come il
gender budgeting, che è uno strumento, per dire, che usa un po' meglio i soldi pubblici.
Abbiamo anche fatto un'azione di coordinamento con le banche del tempo, anche questo è
un elemento di assoluta trasversalità, le banche del tempo sono una grande risorsa del
territorio, straordinaria, vedete che c'è una relazione con il mondo dell'associazionismo
che va ben oltre i confini delle donne ma che tiene conto di quali risorse possono essere
attivate virtuosamente nel nostro territorio.
Abbiamo poi collaborato con l'Assessore Ponti, nel percorso di costituzione della
Provincia di Monza e Brianza, per sostenere la realizzazione di servizi che sono già
aperti, che sono già a disposizione delle donne e degli uomini della costituenda
Provincia di Monza e Brianza, utilizzando anche gli strumenti di un bellissimo progetto
europeo a cui abbiamo tutti lavorato.
Abbiamo poi tutta la questione della comunicazione, che non è irrilevante e che porta
via un sacco di tempo ma che fa un'operazione di generalizzazione delle informazioni,
cioè fa in modo che quanto viene elaborato, diciamo a livello centrale, posto che ci sia
una centralità ed una periferia, venga conosciuto e valorizzato in ogni luogo del nostro
territorio.
Poi abbiamo il tema della violenza e del maltrattamento. Vi avevo detto che vi avrei
fatto vedere il video che la Ministra ha prodotto e che in questi giorni sta andando sulle
nostre televisioni, dello faccio vedere, è questo:
(Segue proiezione video)
Questo numero di telefono, questo video secondo me è straordinario perché dà proprio
l'idea di quanto sia faticoso per le donne denunciare, quante bugie ci raccontiamo e
raccontiamo, questo numero verde ha come aperto una porta, il numero delle telefonate è
aumentato, probabilmente si innesca un meccanismo anche di coraggio, legato ad una
condivisione colturale. Noi abbiamo una responsabilità altissima, voi avete una
responsabilità altissima, che è quella di considerare questi come elementi dominanti
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della cultura politica di questo Paese, perché 6 milioni di donne che subiscono violenza
e maltrattamento sono un esercito e necessitano di risposte, necessitano di sostegno, noi
facciamo una parte che è legata alle nostre competenze.
Abbiamo quindi prodotto insieme a Daniela Benelli un video/documentario per le scuole
medie superiori, che è un film molto bello, che si chiama "Se potessimo cambiare il
finale" che è stato visto da migliaia di ragazzi e ragazze, migliaia di uomini e donne in
questa provincia, io dico per fortuna, lo avete lì, pubblicato le linee guida sanitarie
medico/legali e psicosociali sulla violenza. Abbiamo utilizzato una serie di mostre.
Abbiamo aiutato un convegno fatto dalla Casa delle Donne Maltrattate, che è una,
insieme a "Cerchi d'acqua", insieme a molte delle associazioni che si occupano da anni,
da vent'anni in alcuni casi, di dare un supporto alle donne, di rispondere ad un bisogno a
cui spesso le istituzioni non sono state in grado di rispondere.
Abbiamo quindi fatto un'operazione di rete, di collegamento e siamo oggi disponibili a
collaborare con chiunque, Comuni, soprattutto i Comuni, questa è una competenza
comunale ancorché il finanziamento sia regionale, vogliono attivare seri interventi
risolutori di questo tema, che ha un côté culturale fortissimo in questo.
Con Daniela Benelli abbiamo lavorato molto e credo che dobbiamo continuare in questa
strada, facendo anche un manuale per gli operatori non professionisti perché la rete di
volontariato ha un livello di preparazione alto, molto alto, e la rete dei centri
antiviolenza per la raccolta dei dati sulla violenza, nonché la campagna del Fiocco
Bianco, che tutti voi avete potuto frequentare, alcuni hanno deciso di mettersi in gioco
ascoltando Michael Kaufmann, alcuni hanno deciso che non era interessante.
Il programma della Provincia di Milano per l'anno europeo è quello di dare continuità ed
incrementare le azioni intraprese con un punto più forte ed è per questo che abbiamo,
insieme a Filippo Penati, pensato di fare un intervento straordinario anche dal punto di
vista economico perché è quello di proporre, dopo tutto questo lavoro di cultura, tutto
questo lavoro di strategia, tutto questo lavoro di mettere insieme, di confrontarsi e di
discutere, delle attività che sono a disposizione di tutti i Comuni, che prevedono lavoro
in rete, che prevedono l'attivazione di progetti sul proprio territorio e che li potete
vedere, perché credo vi sia stato dato, è sintetizzato nella comunicazione che
manderemo ai Comuni, con tutte le proposte, le avete nella vostra cartelletta, delle
iniziative che la Provincia potrà cofinanziare e che prevedono la diffusione capillare su
tutto il territorio.
Abbiamo anche fatto un lavoro, grazie anche alla collaborazione dei Consiglieri, sulla
definizione di una forma stabile ed organizzata delle reti e delle elette donne e territorio
che prevede la trasformazione e l'implementazione della Commissione consultiva,
perché questa è la differenza tra le altre Commissione e questa Commissione, cioè
prevede una partecipazione e la modalità di partecipazione è, secondo noi, interessante
se riguarda anche le donne che amministrano i Comuni del nostro territorio, quindi di
una forma stabile ed organizzata della rete delle elette donne e territorio, facendo
un'operazione inversa per esempio di quella che è stata fatta, unica in Italia, dalla
Provincia di Modena che ha prima definito l'istituzione e poi ha fatto la partecipazione.
Noi abbiamo fatto un processo inverso, forse un po' più faticoso, in cui abbiamo reso
stabile la forma organizzata autonomamente per poi adesso avere la necessità di definire
anche dal punto di vista istituzionale, burocratico e amministrativo questa grande
opportunità di donne e territorio, attraverso prima di tutto l'analisi e la revisione dello
Statuto provinciale, comunale e la creazione, questo è per il nostro afflato europeo, con
l'Istituto Europeo per l'Eguaglianza di Genere che ha sede in questo luogo meraviglioso
che è Vilnius in Lituania, ma non è importante.
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Le opportunità per i Comuni, la faccio molto breve, sono incontri a tema, percorsi
formativi e tutto il materiale disponibile contro la violenza sulle donne, per la
conciliazione dei tempi, per il bilancio di genere.
Forniamo poi la possibilità ai Comuni di avere degli incontri a tema, che sono già
strutturati, già prefatti e quindi non c'è bisogno di pensare a chi viene, a chi è il relatore,
telefonare, e che riguardano i temi dei diritti, che potete qua vedere facilmente. Il tema
della qualità del lavoro, quindi il tema della discriminazione, le molestie sessuali e
anche temi molto attuali, le nuove tutele della maternità, l'aspettativa e malattia, alla
luce della finanziaria del 2007, le pensioni del futuro, il TFR alla luce delle nuove
normative, cioè elementi di informazione ed in controtema per esempio
sull'imprenditoria, questo è un tema, gli incontri per esempio del bed and breakfast, dei
servizi per l'infanzia sono molto partecipati, molto più di quanto noi possiamo
immaginare, quindi risponde ad un bisogno piuttosto forte e fornisce degli strumenti che
sono davvero utili per l'attivazione di forme di self employment e poi corsi per le
cittadine.
Questa è una cosa che funziona, abbiamo sperimentato che funziona, i Comuni possono
farlo da soli oppure in una rete di Comuni, e questo è importante perché lavorare
insieme permette loro di assumere anche una forza maggiore nei temi della negoziazione
sulle risorse e sul bilancio, questi sono i corsi, alcuni già li stiamo facendo.
Adesso invece questo mi interessa particolarmente perché sono i percorsi per gli addetti
e agli addetti ai lavori, perché se non si entra dentro la macchina, dentro i luoghi
dell'amministrazione difficilmente si cambiano le regole, che non sono produttive, non
sono oggi improntate a criteri di equità, efficacia ed efficienza.
Per esempio il Piano di Zona della 328, tutti voi conoscete la 328, parlo con
amministratori, a memoria, alcuni anche al contrario. Questo è molto importante, poiché
la conosciamo così bene, noi dobbiamo tutti sapere che c'è sicuramente una cosa che
nessun Piano di Zona fa, che è l'ottica di genere, che è prevista dalla legge.
Noi quindi mettiamo a disposizione un percorso formativo finalizzato all'inserimento
dell'ottica di genere nella programmazione dei servizi alla persona. Guardate, non è una
cosa strumentale, perché vuol dire che i finanziamenti sulla legge sui tempi, i
finanziamenti legati alla 23, i finanziamenti della 125, i finanziamenti della Legge 53,
invece di essere mondi a parte, possono entrare nella pianificazione triennale dei Piani
di Zona della 328, cioè diventare virtuosamente legame con il territorio, anche per
quanto riguarda la qualità della vita dei bambini e delle bambine, degli uomini e delle
donne, delle persone anziane che per la maggioranza ancora sono donne, e l'analisi di
genere dai bilanci.
Questo è un percorso di supporto ai funzionari comunali finalizzato all'acquisizione
delle competenze tecniche per leggere, per riclassificare il bilancio in chiave di genere.
Guardate, questa è una cosa complessa ma che produce un risparmio di scala piuttosto
consistente e soprattutto raggiunge un obiettivo in maniera più efficace.
Poi il supporto per aprire un servizio per le donne, cioè il trasferimento delle conoscenze
che sono state acquisite, un po' l'esperienza che abbiamo fatto con la Provincia di Monza
e Brianza, qui ci sono delle competenze per le persone che ho citato prima e per tutte le
persone che collaborano a questo servizio che possono essere utilizzate dai Comuni che
vogliono aprire un servizio di start-up su questo.
I percorsi per le elette e per le amministratrici. Questo invece è a supporto delle elette e
delle amministratrici, della rete donne e territorio, sono incontri, workshop tematici e
consulenze specialistiche. La prima che faremo probabilmente è sulla lettura del
bilancio, adesso a parte il gender budgeting (segue intervento fuori microfono) lettura
del bilancio. È uno strumento importante che pochissimi, uomini e donne vorrei dire,
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leggono con facilità, noi pensiamo che un elemento di negoziazione importante sia
acquisire queste competenze.
La faccio veloce, abbiamo poi prodotto molti materiali che mettiamo a disposizione dei
Comuni, materiali in video, "Se potessimo cambiare il finale", poster e cartoline, "Dei
veri uomini non picchiano", che avete, le linee guida di cui vi ho parlato ed il volume
"Prostituzione e vita pubblica" nel lavoro che stiamo facendo sul forum della
prostituzione.
Insieme a Grancini abbiamo fatto un lavoro che io credo deve essere continuato ed
implementato e questo è un problema molto serio per molti Comuni della fascia esterna
della città di Milano, che va affrontato in una maniera particolare, complessa e non con
gli schemi tradizionali.
Il materiale per la conciliazione sono i pieghevoli, lo spot che mettiamo a disposizione e
poi l'opuscolo che avete voi in anteprima, che è stato stampato mezz'ora fa, che è quello
che tradizionalmente diamo l'8 Marzo. Cioè l'8 Marzo, quest'anno invece di, come al
solito, non diamo la mimosa, diamo questo libricino e soprattutto facciamo
un'operazione che adesso vi spiegherò.
Vi dico anche qual è il programma per domani perché in questo caso anche qui ha una
trasversalità molto forte, alle 10 c'è questa mostra fatta alla Casa della Pace insieme
all'Assessore Dioli, la violazione di diritti delle donne in Europa e nel Medio Oriente.
Alle 15 c'è questa iniziativa fatta con l'Assessore Gasparini qui a Palazzo Isimbardi e
presentiamo il progetto dell'Assessore Gasparini sulla qualità del lavoro delle dipendenti
della Provincia di Milano, ma anche presentiamo il Progetto Jamila, che è per le donne
di Kabul fatto insieme alla Fondazione Pangea e ospiteremo la Fondazione nei locali
all'esterno di Palazzo Isimbardi per permettere loro di vendere queste piantine di
rosmarino e di peperone, credo, non sono sicura di quello che sto dicendo, che aiuterà i
progetti sia in Afghanistan sia in India.
Alle 17 c'è una tavola rotonda sul tema della conciliazione e della rappresentanza,
discuteremo su una suggestione, una relazione iniziale di Marina Piazza sul tema della
virtuosa combinazione tra conciliazione e rappresentanza.
Alle 20, in serata, insieme all'Assessore Benelli inauguriamo questa mostra che è
"Tasselli d'arte al femminile" facciamo anche una cosa nuova, non l'abbiamo mai fatta,
cioè facciamo una serata che si chiama "Light night", credo sia un po' di musica,
insomma stiamo insieme, c'è anche una performance di danza. È evidente che aspettiamo
tutti.
Voglio anche ricordare che il 9 e il 10 Marzo l'Assessore Corso organizza un convegno
pubblico, un convegno europeo sui diritti e le strategie di supporto per le vittime del
crimine. Giudico questa un'iniziativa molto importante, ovviamente riferita a tutte le
vittime dei crimini, però noi sappiamo che la maggioranza delle persone che muoiono
sono donne e bambini.
Io spero di non averla fatta troppo lunga e vi ringrazio.”
Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli:”Grazie per l'intervento, per la
profondità ed anche per le cose dette, di quelle che ci mettono a parte anche di un lavoro
in parte poco conosciuto ma credo profondamente importante, non solo per noi, ma
anche per le donne del nostro territorio.
Possiamo iniziare la discussione. Conveniamo in un intervento massimo di 10 minuti,
Dapei.”
Consigliere Dapei: “Grazie. Presidente. In realtà sarò telegrafico, innanzi tutto per
ringraziare la collega Censi e per dirle che siamo rimasti, per rispetto verso di Lei e per
il suo lavoro. Lei conosce il nostro pensiero perché ci siamo confrontati proprio qualche
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giorno fa in pubblico e mi darà atto che la vena polemica che non ci manca mai in
quest'aula l'abbiamo tenuta da parte davanti agli ospiti esterni, perché certi panni sporchi
è bene lavarli in famiglia.
A noi eroi colleghi, con la solita questione, ma credo che particolarmente oggi il
Presidente Penati avrebbe dovuto essere in aula, almeno per la relazione della collega
Censi, non ci è piaciuto per nulla vederlo alzarsi e uscire quando questa relazione
iniziava, però noi rinnoviamo la richiesta della convocazione quanto prima della
Commissione preposta a trattare questi temi ed aggiungiamo a questo punto che ci
aspettiamo che ci sia presto un confronto in aula con il Presidente Penati rispetto a
questi temi, perché poi è Lui l'interlocutore.
Se devo giusto concludere con una battuta, un motivo in più per ringraziare la collega
Censi è questo riferimento alla Pink Card, alla tanto bistrattata Pink Card, che fu
argomento di campagna elettorale, oltre che di dileggio, dicono quelli più acculturati di
me, verso l'Amministrazione precedente, che invece è un ulteriore elemento rivalutato
da chi vede giustamente le cose da un altro punto di vista quando investito della
responsabilità di governo.
Un tema quindi che ci interessa molto, non ci siamo sottratti al confronto quando ce ne è
stata data l’opportunità, come in quella tavola rotonda, anzi, il confronto lo abbiamo
richiesto in una seduta che non è stato purtroppo possibile fare, da dedicarsi come
avevamo chiesto l'8 Marzo alle donne, un confronto che quindi a questo punto
rimandiamo alla competente Commissione perché si possa istruire anche un qualche
provvedimento di carattere politico ed amministrativo, si faceva riferimento alle
possibili modifiche regolamentari e statutarie in cui ci sta tutto anche di abolire quella
Commissione che da tre anni e mezzo non si riunisce, però a questo punto parlare fra i
pochi coscienziosi presenti, senza neanche il Presidente, sarebbe veramente troppo,
quindi siamo stati qui a testimoniare la nostra attenzione al lavoro della collega ma, a
questo punto, non proseguiremo oltre, con un accanimento terapeutico che
evidentemente al Presidente Penati non gioverebbe, quindi siamo per il testamento
biologico e gli risparmiamo questa cosa in assenza di una sua partecipazione,
consapevole, al dibattito. Grazie.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Bruno Casati.
Presiede il Presidente del Consiglio Ortolina.
Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli:”Altri? Se non c'è più nessuno io direi
che possiamo concludere, ringraziando ancora (segue intervento fuori microfono) no,
però andiamo avanti con le delibere, c'è la delibera dell'Assessore Grancini sul
Regolamento della Polizia Provinciale.
Volevo concludere, come dicevo già, ringraziando ancora la Consigliere Censi per il
lavoro ed anche per gli approfondimenti che ci ha enunciato.”
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 13 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Revisione del “Regolamento
del Corpo di Polizia Locale – Provincia di Milano”.
Nel frattempo sono usciti dall’aula gli Assessori Dioli, Gasparini e Mattioli.
Assessore Grancini: “Grazie, Presidente. Io, se mi sarà consentito, vorrei solo dedicare
l'illustrazione di alcune parti riguardanti la modifica del Regolamento del Corpo di
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Polizia Provinciale dando per scontato che i gruppi dopo l'incontro con la 1^
Commissione, la Commissione competente è la 5^, ed avere inviato ai capi Gruppo e ai
membri delle Commissioni tutto il materiale riferito alle modifiche apportate al nuovo
Regolamento così definito, le modifiche pervenute anche dopo l'incontro con le
rappresentanze sindacali interne, si abbia il quadro complessivo di quelle che sono le
proposte contenute nella modifica al Regolamento e quelle che sono naturalmente le
determinazioni che si è giunti dopo questa analisi.
Il problema del perché chiediamo la modifica del Regolamento è dato da due questioni
sostanzialmente.
La prima. Vi è stata una modifica di alcune norme di legge, sia della legge regionale sia
per quanto riguarda alcune norme nazionali, oltre ad alcuni orientamenti che noi
avevamo impostato in questo mandato amministrativo nel quale chiedevamo al nostro
Corpo di Polizia Provinciale di adeguarsi per quanto riguarda le competenze assegnate e
le funzioni assegnate, in modo di essere più aderenti anche alla necessità di essere
presenti sul territorio della Provincia ed essere in grado di assolvere al meglio le
funzioni ad esse delegate, così come dicevo prima.
In primo luogo vi è tutta una modificazione per quanto riguarda anche il testo letterale
del vecchio Regolamento che voi avete potuto vedere, si è sostanzialmente depurato di
una serie di verbi, di articoli, di cose che erano veramente un po' antiquate, ed invece
reso molto più snello, molto più leggibile, mettendo al centro della sua articolazione i
suoi compiti, in modo particolare quello che è citato nelle funzioni di Polizia Locale,
l'articolo 1, dove ben si evince, cioè la tutela dell'ambiente ed il controllo del territorio,
il controllo sulle attività di gestione dei rifiuti, la vigilanza dell'attività venatoria ed
ittica, la Polizia Stradale e la Polizia Amministrativa.
Sostanzialmente questi cinque compiti, queste cinque funzioni, che riassumono in queste
cinque tutto ciò che è l'articolato delle varie disposizioni legislative, riferite all'articolo
27 della Legge 157/92, la Legge 9 del 2005, ma anche naturalmente la Legge Regionale
per quanto riguarda la sicurezza, la n. 4 del 2003 sulla quale si attivano anche i progetti
di sicurezza ai quali il nostro Corpo partecipa.
Vi è poi tutta una parte riferita allo stato giuridico e attribuzione dell'appartenenza del
Corpo che sono sostanzialmente, non tanto e non solo declaratorie di tutte quelle che
sono le funzioni demandate dalle varie leggi e procedure, ma anche quelle che sono le
delibere istitutive del nostro Corpo da parte del Consiglio Provinciale e quelli che sono
naturalmente gli ambiti e le funzioni, e soprattutto quelle che sono le competenze,
rivolte soprattutto dal Comandante all'ultimo agente, nelle quali devono operare nei
limiti delle proprie attribuzioni e delle funzioni previste dalle vigenti leggi.
In questo modo dunque, anche qui in modo ben chiaro, sono enunciate nell'articolo 2
sotto il titolo di stato giuridico, attribuzioni, in modo che si sappia e sappiano, come ben
sanno loro, ma che sia ben, anche qui, specificato nel Regolamento quello che devono
fare.
Altresì sono state naturalmente introdotte tutte quelle parti riferite secondo le modalità
stabilite dalla legislazione vigente, di svolgere attività di formazione ed informazione,
avente per oggetto la sicurezza urbana, la tutela dell'ambiente e del territorio, l'attività
ittico/venatoria, la sicurezza stradale e le altre materie residuali di competenza
istituzionale.
Abbiamo voluto sostanzialmente in questi due e con il terzo articolo che invece parla dei
criteri per la dotazione organica, stabilire come deve attrezzarsi e vivere il nostro Corpo
di Polizia Provinciale.
Io credo che altre modificazioni, se così possiamo dirle, sono quelle sempre riferite
all'articolo 3, che è quello che definisce sostanzialmente i criteri della dotazione
organica, che è quella che enuncia dei criteri, non stabilisce in modo specifico 1 ogni
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5.000 abitanti, 1 ogni 10.000, anche se c'è un progetto di legge nazionale che è oggetto
di discussione e che è già stato discusso all'interno dell'UPI e all'interno dell'ANCI, che
è quello di far sì che il Corpo di Polizia Provinciale, proprio per le funzioni assegnate, le
funzioni delegate dalle Regioni e dallo Stato, debbono avere almeno un minimo di
pianta organica riferita ad un certo tipo di densità di abitazioni, ma soprattutto di tipo di
inurbamento, di tipo di criticità che sta in quel territorio e che noi qui abbiamo voluto
riprendere, non tanto sulla densità, cioè non con dei numeri ma quantomeno come
principi sui quali poi le singole Amministrazioni o le singole Amministrazioni che
verranno potranno seguire, potranno naturalmente adottare con dei provvedimenti di
Giunta, la pianta organica che si riterrà opportuno dotare il Corpo di Polizia Provinciale.
In questo caso anche qui si fa riferimento alla densità della popolazione, la superficie
territoriale, lo sviluppo ... della rete viaria, la pressione venatoria, la presenza di
insediamenti industriali e nell'ambito di questo che il Corpo è formato sostanzialmente
dal Comandante, da un Vice Comandante, ufficiali, sottufficiali, agenti ed il personale
amministrativo.
Sostanzialmente poi anche qui c'è la declaratoria di quello che devono fare le singole
figure e come naturalmente, anche questo in modo ben specificato, quello che è
l'organizzazione di servizio che si dà il nostro Corpo di Polizia Provinciale, per cui con
un Comando centrale e con articolazioni operative come noi abbiamo e che abbiamo
allegato naturalmente alla documentazione, noi abbiamo nella Provincia di Milano,
avendo nella Provincia di Milano già definito il nostro nucleo territoriale della Provincia
di Monza in modo di poterla attivare quando la Provincia di Monza naturalmente si
insedierà con la propria autonomia ma già da adesso avendo un riferimento specifico
con un ufficiale, che è direttamente responsabile del settore di quell'area.
La nostra articolazione dunque è di una sede centrale, sedi territoriali, la sede del
Comando all'interno della Provincia di Monza e poi nel Regolamento sempre si fa tutta
una serie di definizioni per quanto riguarda i compiti, sapendo tutti quanti che il
Comandante risponde al Presidente della Provincia nell'ambito del Presidente della
Provincia naturalmente l'Assessore delegato e a tutto quello che sono poi le
determinazioni, come dicevo, prima riferite agli obblighi stabiliti dall'articolo 9 della
Legge 65/86, che sono quelle che definiscono poi le responsabilità.
In questo caso il compito del Comandante, il compito del Vice Comandante, il compito
degli ufficiali, il compito dei sottufficiali e il compito degli agenti ed i doveri generali
del personale.
Io ho voluto, seppur brevemente, mettere in evidenza quella che è stata però la filosofia
che abbiamo voluto inserire nel Regolamento, aggiungendo poi nella parte finale del
Regolamento quelli che sono i divieti, in modo che ci sia, non dico un minimo di
disciplina ma un minimo di regole comportamentali da parte di tutti gli appartenenti al
Corpo ed il rapporto gerarchico che si deve ottemperare all'interno di ...
C'è poi l'ultima parte dell'uniforme, che fa riferimento al Regolamento stabilito a livello
regionale e sul quale noi abbiamo voluto fare riferimento, ma anche al modo in cui
bisogna attenersi all'interno della nostra Provincia, con tutte le cose che magari per uno
che non ha fatto il militare come me, appaiono magari superflue, ma anche quello di
stabilire il saluto, autorità, eccetera, eccetera.
Io l'ho sintetizzato in questo modo, vorrei dire che la motivazione è anche quella che
avendo razionalizzato e reso anche molto più moderno, molto più aderente a quelle che
sono le vocazioni e gli indirizzi che abbiamo dato al nostro Corpo di Polizia Provinciale,
voglio qui proprio in chiusura soffermarmi su un ultimo aspetto, che è quello che da
questa articolazione di ufficiali, agenti, sottufficiali, eccetera, vi è anche l'articolazione
interna fatta per funzioni, con responsabilità precise in modo che il Regolamento vada a
coprire tutta una serie, io dico, di richieste e aspettative, richieste che arrivano dai
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Comuni in modo che vengono coinvolte, da associazioni, da cittadini stessi per quanto
riguarda in modo particolare la tutela dell'ambiente ed i problemi della fauna, ma dai
Comuni per quanto riguarda invece il presidio del territorio, la partecipazione ad alcuni
progetti di sicurezza urbana, come voi sapete, che verranno poi trattati quando
parleremo di patti locali di sicurezza urbana, ma anche naturalmente di quello che è
stato solo la riorganizzazione, così come è avvenuta in questi ultimi due anni, che ha
consentito di essere il nostro Corpo di Polizia Provinciale presente, e veramente anche
con una forte professionalità, in tutto quello che è in modo particolare l'ambito
ambientale ed ecologico, dove ci sono stati...
Mi hanno dato naturalmente una cartellina, ma è fatta con numeri talmente piccoli che
trovo difficoltà a leggere, devo quasi andare a memoria più che a lettura, però se noi
pensiamo sul controllo dei rifiuti, solo l'anno scorso abbiamo fatto, hanno fatto, 210
interventi ma se complessivamente sono stati fatti sull'attività ecologica 1.935 interventi
nell'ambito del 2006. Se pensiamo per quanto riguarda l'attività sul territorio, l'attività
zoofila e venatoria, sono stati oltre 3.100 interventi, 4.200 interventi per quanto riguarda
la politica ittica, di Polizia Ittica, ci sono stati 730 interventi per quanto riguarda la
Polizia Stradale e 979 per quanto riguarda controlli di Polizia Amministrativa, che
dentro qui ci stanno naturalmente i controlli riguardanti come l'ultima operazione portata
a termine con successo dalla nostra Polizia Provinciale, quella del controllo delle
officine che fanno la revisione degli autoveicoli o altri controlli di scarichi e quant'altro.
Per dire che la specializzazione e l'organizzazione che ne è derivata l'ha resa molto
efficace ed efficiente soprattutto in quelle questioni con le quali noi pensiamo debba
sempre più essere presente, anche se, e finisco, un Corpo di Polizia come il nostro con
100 agenti, sarà anche altamente specializzato ma certamente 100 agenti rimangono,
tenendo conto che proprio per la loro alta specializzazione, alla quale io credo che tutto
il Consiglio dovrebbe fare riconoscenza e che anche le stesse Procure della Repubblica
di Milano, Monza e Lodi ormai chiedono la presenza di nostri agenti nell'ambito di
indagini sui reati ambientali.
Questa mattina purtroppo un loro collega di Polizia Locale è stato arrestato su problemi
di reati ambientali, settimana scorsa erano naturalmente impegnati in altre operazioni di
questo tipo, cioè quando si parla di numeri bisogna sapere che dietro ci stanno mesi di
indagini ed anche di capacità investigativa che io mi sono meravigliato di trovare
all'interno delle Polizie Locali, a volte si guardano sempre solo in Provincia come di
solito i guardiacaccia e i guardiapesca oppure quelli che vanno in giro con la macchina a
dare le multe, no, non è così, noi abbiamo un Corpo altamente specializzato,
riconosciuto come altamente specializzato ed in grado di operare al meglio in questa
roba qui.
Avete avuto, e non lo ripeto perché non vorrei tediarvi, ma credo che sia molto
interessante sapere quelle che sono state le operazioni che hanno portato con successo la
nostra Polizia Provinciale a dare senso anche alla loro iniziativa, che sono state quelle
riferite ai contrasti sempre in materia ecologica, ve l’ho allegato naturalmente alla
proposta di deliberazione di oggi, quando si parla che 1.935 interventi contro i 909 del
2005, significa che in un anno si sono più che raddoppiati e si sono quasi triplicati in
confronto a quello che si faceva prima, e non è una roba così, beh, hanno fatto
l'intervento, no, ma si sono messe sotto sequestro 21 aree inquinate, sono intervenuti a
vario titolo sui rifiuti, tutta la partita riferita che dovremmo... altrimenti parliamo di
ecologia e ambiente, ma se poi non abbiamo lo strumento per poter intervenire, come
quello di andare a controllare gli scarichi delle macchine, non dobbiamo dare tanto solo
multe ma controllare quello, o i camioncini che trasportano rifiuti, poi alla fin fine la
battaglia contro l'inquinamento e contro l'ambiente la perdiamo in partenza.
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Qui finisco veramente dicendo anche quello che è stata la grande sussidiarietà che noi
abbiamo fatto con l'azione della nostra Polizia Locale e Provinciale con i Comuni,
attivando i progetti di sicurezza, forse anche qui sottovalutiamo noi stessi questa
sussidiarietà che abbiamo messo in campo, ma proprio grazie all'organizzazione che
abbiamo dato al Corpo, grazie alla loro specializzazione, definendo aree di intervento
che si è potuto mettere in rete, in sinergia oltre 100 Comuni della Provincia di Milano in
questi progetti di sicurezza urbana, che aiutano, perché non è tanto che noi andiamo a
fare questa roba qui, aiutano proprio la carenza di personale e di agenti che noi abbiamo
nel controllo del territorio, il successo di certe operazioni le abbiamo proprio grazie al
fatto che la nostra organizzazione è riuscita a specializzarsi e nel contempo, tramite quei
progetti, ad avere la collaborazione di altre forze di Polizia Locale ed associazioni e,
ripeto, associazioni, che sono disponibili naturalmente ad aiutarci nelle politiche ed
azioni di sicurezza ma anche naturalmente in una battaglia di prevenzione verso le
priorità che noi abbiamo dato.
Io un po' questo volevo dirvi, mi scuso se non ho proprio parlato nel modo specifico
delle modificazioni che stanno letteralmente nell'ambito della delibera proposta, ma
avevo premesso che davo per scontato la vostra conoscenza, avendo mandato il vecchio
testo ed il testo modificato, ho voluto solo aggiungere un po' il ringraziamento tramite
questo mio intervento al nostro Corpo di Polizia Provinciale, anche perché dal report che
mi hanno consegnato vi è ampia soddisfazione da parte mia, e credo anche da parte
vostra.”
Presidente del Consiglio Ortolina:”Apriamo la discussione generale, considero che
finalmente un atto amministrativo anche abbastanza significativo, trattandosi di un
Regolamento è giunto in aula, probabilmente avrebbe meritato un po' più di presenza dei
Consiglieri, ahimè, comunque do la parola a Greco.”
Consigliere Greco: “Io ho avuto occasione di fare le mie osservazioni durante i lavori
della Commissione, ho notato con piacere che l'Assessore ci ha riportato un testo che ha
tenuto conto delle osservazioni che la Commissione ha avanzato in quella sede. In quella
sede io avevo chiesto all'Assessore di farsi interprete del mio compiacimento, ma che
credevo fosse di tutta la Commissione, cosa che poi è stata confermata anche dai dati
che questa sera l'Assessore ci ha ripetuto, del lavoro che la Polizia Provinciale svolge in
una situazione di particolare difficoltà per quello che riguarda la carenza degli organici
ed altri problemi che in quella sede abbiamo visto.
Io farò un intervento brevissimo proprio per questa soddisfazione sul lavoro
complessivo che ci è stato presentato. In quella sede io avevo posto un problema, che io
ripeto in questa fase, non ho presentato emendamenti volutamente perché poteva
sembrare un deprezzamento del lavoro fatto, ma credo che debba essere posto sul
problema del Vice Comandante una particolare attenzione perché, come ho detto in
Commissione, e come ripeto in questa sede, a me sembra che sia più opportuno avere
questa figura come una funzione giuridica all'interno del Corpo di Polizia Provinciale e
non come un incarico. Questo per evitare alcune questioni di discrezionalità, perché oggi
abbiamo un Comandante con il quale possiamo discutere, eccetera, domani arrivasse uno
autoritario che tenda a militarizzare il Corpo, eccetera, nella sostanza quello che voglio
dire, la presenza... io non ho fatto l'obiettore di coscienza perché per mia fortuna non ho
fatto il servizio militare per altre motivazioni, però sono personalmente contro quelle
forme di militarizzazione esasperata.
Io quindi credo che riconoscendo alla figura del Vice Comandante una funzione
giuridica professionale, (mi rendo conto che questo lavoro va fatto di concerto con la
revisione delle piante organiche), per questa volta mi limito nell'esprimere anche il voto
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favorevole sul Regolamento per le motivazioni che succintamente ho detto, mi limito ad
offrirlo come raccomandazione all'Assessore perché ne discuta con i colleghi di Giunta e
possa eventualmente proporre questa posizione giuridica come elemento di
rafforzamento del Corpo e di bilanciamento dei poteri di direzione del Corpo. Grazie.”
Consigliere Gatti: “Io sono molto d'accordo con il Presidente Ortolina sul fatto che
l'importanza amministrativa del Regolamento proposto e del lavoro relazionato anche
dall'Assessore Grancini è inversamente proporzionale all'attenzione del Consiglio questa
sera.
Detto questo, credo forse valga la pena introdurre qualche novità normale in cui l'attività
deliberativa venga messa al primo punto dei lavori del Consiglio Provinciale per
assumere non solo un commento, come è nostro compito, ma anche qualche proposta
operativa.
Detto questo, il lavoro positivo che a livello semestrale ed annuale l'Assessore Grancini
ci riporta in Consiglio ha un altro punto di riferimento ed un'altra puntata questa sera. Io
quindi credo che il Regolamento ci consenta anche di individuare un lavoro positivo che
è stato svolto in questi due anni e mezzo. Oltretutto credo consenta anche di misurare il
rendimento ed i risultati rapportati anche al fatto che il Corpo per una Provincia di 3
milioni e mezzo di abitanti ha comunque poco più di 100 addetti.
Da questo punto di vista quindi credo sia positivo registrare il fatto che ci si dia anche
un orientamento sia per le figure di comando, sia per le figure di supporto, (adesso
diceva una cosa anche il Consigliere Greco rispetto al potere del Comandante e la
posizione del Vice Comandante). Una valutazione che, proprio perché partiamo da un
lavoro positivo, l'Assessore Grancini riesca a dare, per quanto di competenza del
Regolamento, per un rafforzamento anche delle strutture zonali che abbiamo, che sono
radicate nel territorio e che consentono poi di realizzare ciò che è enunciato all'articolo 1
e all'articolo 3. Sono lì indicati i compiti fondamentali che l'Assessore giustamente ha
ripreso e giustamente ha letto, anche per sottolineare una specificità degli obiettivi e
della missione che sono dati alla Polizia Provinciale.
In questo quadro credo vada fatto un altro sforzo perché quantità, qualità del servizio e
risorse economiche destinate, siano un corollario al lavoro del Regolamento.
L'occasione è utile per fare due ultime osservazioni, la prima generale e la seconda
pertinente al Regolamento, credo.
Nell'ultima discussione l'Assessore giustamente aveva valorizzato il fatto che gli
strumenti che ci diamo servono anche a continuare un'azione che quantitativamente si è
molto espansa di collaborazione tra la Polizia Provinciale e la Polizia dei Comuni per
estendere, soprattutto in alcune stagioni, il servizio di Polizia Locale nelle fasce serali,
per fare ognuno il suo lavoro ma per estendere, nel senso più positivo del termine, la
sicurezza sul territorio.
Nell'ultima discussione, giustamente l'Assessore Grancini aveva informato il Consiglio
di un'iniziativa molto positiva. Visto che ci sono problemi economici, (perché non basta
dire che ci vuole più sicurezza), essendo noi la Provincia più grande della Lombardia, si
era preso un impegno perché i progetti del nostro Corpo di Polizia che lavora anche su
questo Regolamento potessero essere favoriti dal fatto che la legge regionale su questa
materia non fosse indirizzata tutta sul rinnovo delle dotazioni. In alcune zone di
macchine, di centrali operative ce ne sono a sufficienza, bisogna organizzarsi per
mettere la forza della Polizia Provinciale e la forza della Polizia Comunale fuori dagli
uffici per svolgere tutti i compiti.
Volevo conoscere, visto che siamo riusciti, a mantenere una copertura del territorio
importante, (poi i dati spettano alla Giunta e all'Assessore), se il Regolamento che
approviamo, il lavoro che facciamo per la Polizia Municipale in questa fase di
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approvazione del Regolamento ha un riferimento costruttivo nel recepimento di proposte
che erano molto fondate perché non proponevano di far intervenire la Provincia o la
Regione sulla spesa corrente dei Comuni, ma proponevano che dove non servisse una
dotazione si incentivasse il fatto che dopo le 19 non si spegnesse la luce ma si facesse il
terzo turno. Adesso rendo grezza la sintesi, ma credo che l'esempio chiarisca il senso
della domanda.
La seconda questione è questa. L’articolo 1 indica le funzioni che sono anche specifiche
sul controllo del territorio, i rifiuti e la vigilanza dell'attività ittica, oltre alla Polizia
Stradale e la Polizia Amministrativa. Il primo comma dell'articolo 3 indica la
dimensione dei problemi, non è un problema del Regolamento però, quando si parla di
organizzazione, va dato un indirizzo? Queste funzioni, che giustamente non sono
fotocopia di quelle dei Comuni e non sono fotocopia degli altri organi dello Stato,
evidenziano un'attività che deve essere rafforzata soprattutto nei periodi festivi e nei
periodi di fine settimana. Se prendiamo la statistica la maggioranza dei reati ambientali
si effettua nei cento giorni costituiti dal sabato e dalla domenica o alla sera.
La sera abbiamo cercato, di incentivare il terzo turno, diciamo così, che è una cosa
ottima per i Comuni, per le popolazioni, per il lavoro normale che dobbiamo svolgere.
Ecco, dal punto di vista organizzativo il Regolamento deve essere proiettato nel fatto
che nell'accompagnatoria, negli indirizzi amministrativi, nell'attuazione dei principi
articolo 1 e 3, dal punto di vista organizzativo si riesca, fatto salvo i problemi di
numero, di quantità, di qualità, di formazione, di risorse economiche, a proiettare il
lavoro di questi ultimi due anni del mandato, anche organizzando il lavoro nel
coordinamento con i tecnici delle aziende sanitarie (che a mezzogiorno del venerdì
chiudono il lavoro), e con i Comuni, soprattutto più piccoli, per favorire il fatto che il
territorio non sia disarmato dal punto di vista amministrativo., Ritengo che la funzione
nostra principale sia quella della missione preventiva e del punto di riferimento, però
abbiamo un problema serio che il Regolamento mi auguro serva a porre.
Poi chiedo all'Assessore Grancini di confermare che il problema è presente e che, oltre
un'indicazione di massima, il Regolamento può servire ad aprire qualche
sperimentazione, soprattutto laddove i reati ambientali e gli scarichi ci hanno rivelato
qualche sorpresa, perché nel 2006 abbiamo un picco in alto sugli scarichi abusivi nei
corsi d'acqua, sugli avvelenamenti e gli inquinamenti che rischiano di vanificare gli
sforzi di una parte del sistema che cerca di risanare.
Su questo quindi, ripeto, non chiedo assolutamente di scrivere norme di dettaglio
nell'articolo 4, però l'organizzazione deve tenere conto di questo che è un argomento non
di dettaglio, che è la durata del servizio. Grazie.
Comunque, ripeto, volevo anche ringraziare e senza retorica, esprimere il
compiacimento sulla regolarità con la quale il lavoro su tutto il settore della Polizia
Provinciale viene svolto. Grazie al lavoro dell'Assessorato, del Comandante, del Vice
Comandante e di tutti gli addetti, anche perchè viene riportato periodicamente
all'attenzione del Consiglio, ed è un esempio virtuoso.”
Consigliere Bruschi: “Mi unisco anch'io alle parole di plauso del Consigliere Gatti, fra
l'altro registro che l'Assessore Grancini quando gli avevamo fatto un appunto
sull'assenza del testo precedente, a tempo di record, almeno per questa
Amministrazione, ma forse in assoluto come amministratore, ci ha fornito il materiale
che ci ha messo in grado di valutare la congruenza delle modifiche rispetto al testo
legislativo e di valutare le modifiche rispetto al Regolamento precedente.
Il Corpo della Polizia Provinciale ha una storia strana, approvato in articolo mortis
dall'Amministrazione Tamberi, il Regolamento fu poi approvato dall'Amministrazione
Colli, ebbe un inciampo, se non erro, forse nella nostra prima seduta consiliare, o
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comunque agli inizi della consiliatura quando una serie di convenzioni cui si doveva
dare l’assenso e su cui non avrebbero dovuto esserci problemi, in realtà il problema ci
fu, tanto da causare un Ordine del Giorno presentato dalla maggioranza che diceva cose
diverse rispetto alla convenzione con i Comuni.
Sottolineo questo aspetto perché? Perché da parte dei Comuni c'è comunque
l'esigenza/tentazione di chiedere convenzioni alla Provincia di Milano per una funzione
di supporto che non sia esclusivamente limitata ai crimini ambientali, ma che sia una
funzione di supporto sul controllo del territorio. È un problema che ci dobbiamo porre.
Io ritengo che i Corpi di Polizia siano decisamente troppi, però, piuttosto che avere
meno agenti, preferisco avere più Corpi di Polizia perché il risultato rischierebbe di
essere quello di avere non 100 agenti assunti dalla Polizia dello Stato o dai Carabinieri
ma di avere 100 agenti in meno sul territorio, che comunque hanno altri compiti ma che
comunque hanno dalla loro la forza della divisa. Io nasco in una cultura che vede nella
divisa la rappresentanza della forza pubblica, dell'ordine pubblico, la rappresentanza
dello Stato e del patto civile che sovrintende lo Stato, per cui ogni divisa in più sul
territorio, anche se magari mi fa la multa per eccesso di velocità, è benvenuta.
Ci sono non tante risorse, soprattutto in termini di uomini, e tanti compiti, noi ci
auguriamo che una prossima Amministrazione riesca a completare un percorso. Nel
momento in cui noi parliamo di presidio del territorio rispetto ad una serie di crimini,
nel momento in cui noi parliamo di presidio anche di quello che è il patrimonio più
diretto, mi si consenta l'espressione, della Provincia di Milano, e penso ai parchi, la mia
mente va ad un Corpo a cavallo che ha una funzione di deterrenza ulteriore e che ha
soprattutto una più accentuata mobilità, oltre ad avere una congruenza rispetto al
territorio da presidiare.
Per essere chiari, non mi immagino la carica di cavalleria nel Comune di Vimercate,
anche se magari forse mi piacerebbe, ma mi immagino che il territorio dei parchi abbia
quelle pattuglie montate che servono, proprio perché hanno la divisa, anche alla
prevenzione di crimini diversi rispetto ai crimini ambientali o ittico/faunistici che
rimangono, al di là della funzione di supplemento attraverso le convenzioni alle varie
Polizie Municipali, la mission del Corpo della Polizia Provinciale, anche perché
altrimenti non lo fa nessuno o, se qualcun altro lo fa, lo fa in maniera sussidiaria, penso
ad esempio ad alcune operazioni della Guardia di Finanza.
Per cui dico un sì al Regolamento, ne approfitto per ringraziare gli agenti della Polizia
Provinciale che sono qui in aula e che si sorbiscono - con un termine poco accademico,
ma che rende l'idea - i nostri lavori, un grazie all'Assessore Grancini che parla e ci
presenta sempre atti amministrativi e buon lavoro al Comandante della Polizia
Provinciale.”
Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.
Consigliere Bernareggi: “Grazie, Signor Presidente. Volevo semplicemente dire due
cose.
La prima è che generalmente quando arriva un Regolamento, una revisione di un
Regolamento in Consiglio, sia esso Comunale o Provinciale, si presuppone che il lavoro
della Commissione competente sia stato proficuo e quindi è buona norma non
aggiungere altri commenti in Consiglio, se non quelli di congratulazioni a chi ci ha
lavorato, perché evidentemente c'è il frutto di un lavoro che ha portato un consenso,
credo quindi che da questo punto di vista ci sia solo da ringraziare i membri della
Commissione, l'Assessore alla Partita soprattutto, che hanno proposto la revisione di
questo Regolamento.
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Colgo però l'opportunità per davvero ringraziare di cuore la Polizia Provinciale perché
ho avuto modo nel Luglio del 2001 di vedere all'opera la Polizia Provinciale di Milano
in un intervento che ha riguardato la Brianza, quando c'è stata la famosa tromba d'aria
che ha provocato danni miliardari nella nostra provincia e in quell'occasione la Polizia
Provinciale è stata pronta nell'intervento e, cosa molto positiva, si è coordinata con tutti
gli altri Enti che erano necessariamente coinvolti, quindi dai Vigili del Fuoco alla
Polizia Locale dei Comuni, alla Prefettura, agli Alpini, io credo che sia questa la
modalità con cui sul nostro territorio si devono affrontare le emergenze, naturalmente la
Protezione Civile dimenticavo, cioè a dire che tutte le componenti che sono deputate alla
vigilanza del territorio, sia questa una vigilanza tesa a mantenere l'ordine pubblico, sia
questa una vigilanza tesa al rispetto dell'ambiente o interventi di emergenza, è solo il
coordinamento efficace tra queste forze, tra questi Enti e tra queste Associazioni, tra
questi Corpi che può garantire il miglior risultato per il nostro territorio e le nostre città.
Ringrazio quindi ancora di cuore, qui c'è il Comandante della Polizia Provinciale per
quell'intervento, ripeto, estremamente efficace che ha saputo dare risposte immediate e
pronte al territorio ed auspico davvero che nel futuro questa collaborazione possa
continuare con grande efficacia e con positività per il territorio. Peraltro, se vogliamo,
nell'ultimo Consiglio abbiamo discusso a fondo il problema dei nomadi, dei Rom, io
credo che anche in questo senso, per riprendere un punto di quell'Ordine del Giorno che
abbiamo approvato all'unanimità, la Polizia Provinciale possa essere di garanzia,
insieme anche alle altre Forze dell'Ordine, perché questa nostra proposta di integrazione
delle minoranze etniche, delle minoranze storiche e linguistiche, davvero possa anche
fare i conti con il rispetto della legalità. Qui la Polizia Provinciale ci può aiutare in
questo senso, a far sì che davvero chi si vuole integrare trovi spazio per l'integrazione,
chi invece crede di sfidare i cittadini, il territorio e le Istituzioni con atteggiamenti che
non danno a vedere volontà di integrazione, ma quanto quella di creare problemi sul
territorio, si trovino, anche attraverso la Polizia Provinciale, le risposte adeguate in
questo senso. Grazie.”
Nel frattempo sono usciti dall’aula gli Assessori Barzaghi, Brembilla e Ponti.
Consigliere Barbaro: “Anche noi vogliamo associarci ai ringraziamenti, che sono
sinceri, all'intero Comando della Polizia Provinciale ribadendo che il compito
istituzionale della Polizia Provinciale è quello di essere un organismo di supporto, di
aiuto, di prevenzione, perché qualche volta confondiamo, diamo degli incarichi alla
Polizia Locale, alla Polizia Provinciale e ai Vigili, funzioni di Polizia per quanto
concerne, ricordava prima il collega, di ordine pubblico. L'ordine pubblico non è di
pertinenza della Polizia Locale, è di supporto, ma espletano un servizio talvolta che
passa inosservato, ma estremamente prezioso per le comunità, estremamente prezioso.
In particolar modo dicevo per la prevenzione, ma l'elemento estremamente positivo e si
è continuato su questa strada, e vivaddio, quando ci sono gli elementi positivi facciamoli
emergere, senza enfatizzarli, senza tonificarli più del necessario, ma evidenziamoli, ad
esempio la convenzione con i Comuni per quanto riguarda il progetto sicurezza, io sento
molti amministratori della mia zona, nel periodo estivo in particolar modo, primavera
fino a tarda estate, Comuni che non avrebbero determinati servizi, quindi un'assenza
della Polizia Locale, con questi accordi abbiamo la presenza della Polizia Locale, quindi
Comuni e Provincia che garantiscono un buon servizio. Significa quindi che la Provincia
ha avuto un ruolo importante nel potenziare il servizio della Polizia Locale.
Io ricordo per diretta esperienza ad esempio che sovente i Vigili collaborano con i
Carabinieri, con la Polizia e con le Forze dell'Ordine in generale e quindi riescono anche
a far fronte ad esigenze che vanno al di là... vi porto degli esempi, il Tribunale di
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Milano, mi corregga il Comandante o il Vice Comandante, chiede ai singoli Comandi
delle unità distaccate presso l'Autorità Giudiziaria, non una, non due, non tre e non
cinque, l'Autorità Giudiziaria in molti casi, ma sovente, non in casi rari, delega per gli
interrogatori ufficiali di Polizia Giudiziaria perché il Vigile, cioè dal sottufficiale in
avanti è ufficiale di Polizia Giudiziaria.
Per molti problemi quindi il tribunale che è ingolfato, che non ce la fa ad azzerare il
proprio lavoro coinvolge e delega il Comando di Polizia Locale.
Voglio anche ricordare, senza fare, per carità, io non mi voglio sostituire perché sono
fortemente rispettoso dei ruoli, il sindacalista, il disagio dei Vigili, i turni, la domenica,
pioggia, neve, freddo, acqua, quindi l'abnegazione verso il servizio, riconosciamolo con
rispetto, ripeto, io non voglio fare il sindacalista ma per quanto mi riguarda, anche come
singolo cittadino della Provincia di Milano, esprimo sincera gratitudine per i disagi che
subiscono, che sopportano, per la verità, non subiscono, che sopportano egregiamente e
quotidianamente ed è un servizio che non riposa mai perché è un servizio che viene
garantito dal 1° di Gennaio al 31 di Dicembre, non è che hanno un periodo di tre o
quattro mesi e dicono va bene, okay, ci sono dei turni anche massacranti, turni di 12 o
15 ore, di 14 ore, poi ci sono i riposi compensativi, poi ci saranno anche gli straordinari,
però richiedono degli sforzi non indifferenti.
E sovente, mi avvio alle conclusioni, noi dobbiamo lavorare per riempire anche gli
organici, Assessore, capisco la legge finanziaria, capisco, eccetera, eccetera, però non si
può vivere nell'emergenza permanente perché mi manca il personale, perché di qui... per
le ragioni che dicevo prima, distaccati di cui, distaccati di là, comandati qui e comandati
là, quindi il problema degli organici appena è possibile, compatibilmente con la legge
finanziaria, dobbiamo anche programmare l'assunzione del personale, quindi bandi e non
bandi. Allora, al di là dei Regolamenti, Statuti, molto belli, molto funzionali, però se poi
mancano le energie umane diventa difficile poi, cioè c'è il pensiero, l'articolato e
l'elaborazione, però poi bisogna tradurlo in termini operativi e quanto viene disciplinato
da deve essere applicato, altrimenti restano dei bei documenti nei cassetti.”
Consigliere Caputo: “Sarò brevissimo, Presidente, questo vale anche come dichiarazione
di voto ovviamente, così risparmiamo tempo.
Intanto devo dire, devo felicitarmi con la Polizia Provinciale perché mi sembra che oggi
abbia ottenuto un buon successo rispetto ad un reato ambientale, quindi bisogna
ringraziarli per un'operazione importante che hanno svolto nella Provincia di Milano e
quindi andiamo a regolarizzare ed approvare un Regolamento del Corpo di Polizia
Provinciale nel momento stesso in cui si dimostra l'importanza e la peculiarità di questo
organismo.
Credo che al di là della città di Milano, dove ovviamente vi è una presenza più cospicua
delle Forze dell'Ordine e vi è invece un interesse maggiore della Provincia rispetto alla
Polizia Provinciale, perché è forse proprio lì che vi è una carenza di presenza sul
territorio, ed è proprio lì soprattutto dove vi sono reati ambientali, altri tipi di reati che
ovviamente magari poco interessano la grande criminalità, ma che comunque sempre
vanno a ledere quelli che sono gli interessi dei cittadini, quindi l'importanza di una
presenza della Polizia Provinciale che stia anche ad evitare, ad essere momento di
garanzia rispetto ai cittadini, io credo che sia un fatto sicuramente importante.
Ha ragione il collega che mi ha preceduto dicendo che soprattutto d'estate, quando
garantiamo una presenza in un periodo abbastanza pericoloso per quanto riguarda la
sicurezza dei cittadini e le case dei cittadini, e per le strade anche, soprattutto la notte, io
credo che sia un fatto assolutamente meritorio nei confronti di questo Corpo che sta viavia più professionalizzandosi e quindi dando sempre più maggiori servizi alla
cittadinanza.
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È stato fatto un buon lavoro quindi io devo ringraziare ovviamente l'Assessore ed i
dirigenti che hanno portato avanti questo Regolamento, rendendo anche più armonico
rispetto alle nuove leggi regionali, quindi esprimo il mio voto favorevole a questa
delibera. Grazie.”
Presiede il Presidente del Consiglio Ortolina.
Presidente del Consiglio Ortolina:”Finiti gli interventi generali credo minuto l'Assessore
che è stato, mi pare, interpellato da Gatti in modo specifico, se ha qualcosa da replicare,
poi brevissima dichiarazione di voto per chi non l'avesse ancora fatta e la dovesse fare,
poi procediamo al voto. Prego, Grancini”.
Assessore Grancini: “Brevissimo anche perché la mia mente sta già pensando un'altra
cosa che molti sanno, a prescindere magari di qualcuno che ieri sera invece ha avuto una
delusione...
Presidente del Consiglio Ortolina: “Sta parlando di un gravissimo impegno istituzionale,
lo sappiamo, vada pure”.
Assessore Grancini: “Il fatto è proprio quello, però consentitemi nel minuto, o poco più,
di dare due risposte.
La prima. Greco poneva un problema che aveva sollevato anche in Commissione,
rispondo proprio così testuale, noi abbiamo stabilito nel Regolamento, proprio per
evitare che magari vi fossero delle interpretazioni ed anche per limitare i poteri,
giustamente, o per bilanciarli nel modo giusto, che tutto ciò che riguarda le funzioni, dal
Comandante in giù, sono oggetto di delibera di Giunta, cioè in modo che vi sia
l'orientamento e la definizione è fatto dall'organo amministrativo e dunque risponde
all'organo di gestione della nostra Provincia e che risponde poi all'assemblea che è il
Consiglio.
Gatti parlava naturalmente di una serie di questioni riferite all'articolazione territoriale,
certo, io credo che ci sia un giusto equilibrio che dobbiamo sempre avere presente,
quello che dentro le funzioni che sono assegnate, che sono quelle principali che stanno
nell'articolo 1, che sono derivate dalle leggi, dal buonsenso che deve guidare
naturalmente il Comandante, tenendo conto degli obiettivi di mandato, e dalla possibilità
di essere, io dicevo prima, di sussidiarietà o di sostegno anche alle attività locali.
È un compito non sempre facile, lo sappiamo, perché poi questa è una materia,
soprattutto quando si parla di reati nella Pubblica Amministrazione, nei reati ambientali,
che coinvolgono poi la Pubblica Amministrazione, indirettamente o direttamente,
occorre sempre molto buonsenso oltre naturalmente alla rigidità per quanto riguarda
l'operatività nell’andare a ricercare il contrasto del reato ma molto buonsenso per far sì
che non si facciano scandali quando scandali non ci sono, però i risultati di questi ultimi
tempi dimostrano che il buonsenso c'è stato e soprattutto una grande capacità operativa
all'interno della...
Dunque anche il Regolamento nella sua articolazione, nella sua funzionalità, mette
proprio al centro queste cose, cioè i principi generali come ci articoliamo, poi io
francamente, si discuterà in altro modo, però dentro questi principi, queste robe, se
vogliamo raggiungere tutti gli obiettivi che ci proponiamo, quando voi sapete anche in
altre occasioni ho detto, sono oltre 95 le funzioni assegnate alla Polizia Locale
Provinciale, significa che ogni agente avrebbe una funzione, significa non farle.
Dobbiamo per forza anche noi ridurre il nostro campo di azione, per questo abbiamo
dato le priorità ritenendo le priorità quelle soprattutto in materia ambientale ed
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ittio/faunistica, o della fauna ittica e della caccia, perché anche quello significa
naturalmente una grossa presenza.
Per queste ragioni porteremo qui il Consiglio tra non molto, spero entro due o tre mesi,
anche il Regolamento per quanto riguarda le guardie ittico/venatorie volontarie che, con
le guardie ecologiche volontarie che sono coordinate dal Comando, creano veramente un
supporto forte all'azione che noi dobbiamo fare, altrimenti non saremmo in grado di
farlo, noi dobbiamo ringraziare questi che ci danno una mano e per far sì che ci diano
una mano occorrerebbero delle risorse che non sempre riusciamo ad avere, tenendo
conto delle ristrettezze che abbiamo discusso prima, eccetera, però il Regolamento
intanto regola il nostro Corpo, mette in fila una serie di funzioni, delimita e
naturalmente dà degli obiettivi, in base agli obiettivi precisi delimita anche quello che
devono fare.
L'ultima cosa e finisco veramente, noi nei prossimi giorni porteremo in Giunta i progetti
che vengono fatti con i Comuni del nostro territorio, mi sono impegnato a venire in
Commissione, mi sono impegnato l'anno scorso, farò un'informativa che darò alla
Giunta e la manderò anche in Commissione, in modo che abbiano anche un po' di
riferimenti di cosa abbiamo fatto e cosa si sta facendo. Teniamo conto che quest'anno
saranno 15 i progetti che oltre 100 Comuni che vogliono partecipare, noi non diamo
grandi risorse, non le abbiamo, però devo dire che noi otteniamo dai Comuni, pur con le
poche risorse che diamo, un grosso apporto per la politica che noi facciamo di presidio
sul territorio, che se poi la mettiamo insieme nei patti locali di sicurezza urbana con i
volontari, nostri ittico/venatori, della Protezione Civile, i Carabinieri in congedo, i
poliziotti in pensione, che sono disponibili, la Croce Rossa, come abbiamo già fatto,
come sono già sperimentati, noi avremo naturalmente una serie di uomini, di persone
che sono abilitate, non che arrivano lì così, che andranno nei parchi, andranno
naturalmente nei nostri boschi che abbiamo in giro.
Questa mattina, per dire un esempio, il Parco Nord Milano, Angiuoni era presente nella
sua veste di rappresentante della Provincia, ha chiesto, perché abbiamo lavorato insieme,
ha approvato una convenzione, Parco Nord Milano, per cui significa i grossi Comuni
della cerchia, compresa la zona 9 di Milano e riconoscendo dunque alla Provincia una
forte capacità in questo senso, un progetto con noi per un'azione specifica su quel
territorio.
Se aggiungiamo questo, che la stessa Regione, e arrivo all'altro argomento che mi si
poneva riferito alla Regione, la stessa Regione, quando l'anno scorso, pur avendo non
previsto, all'interno del Regolamento di attuazione della Legge 4, soldi in spesa
corrente, la fine dell'anno ci ha dato su un progetto della Provincia, e cioè la Regione ha
dato a noi 200.000 che abbiamo girato ai Comuni sul progetto "Natali sicuri" e adesso la
Regione, lo dico in anticipo ma poi sarà oggetto di un'informazione molto più specifica,
stiamo predisponendo un progetto che la Regione vuole finanziare, non sarà dentro in
questi, che è quello di mettere in rete tra la Regione che ha una grande centrale operativa
Protezione Civile, eccetera, che però non si collega quasi con nessuno, con la nostra
centrale operativa per collegarsi con i Comuni, cioè far sì noi diventiamo gli artefici di
una messa in rete di rapporti con i cittadini che poi può sfociare in un numero unico,
eccetera, eccetera.
Sono stato più lungo del necessario, io continuo a guardare l'orologio per ragioni
istituzionali, però credo che questo Regolamento intanto dà una risposta e sistema una
serie di questioni che nel vecchio Regolamento non erano previste perché le leggi sono
venute dopo, ma in questo modo ci dà anche naturalmente un minimo di capacità
organizzativa maggiore. Grazie.”
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Dopodiché, chiusa la discussione, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il
provvedimento proposto dalla Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.
Durante la votazione è temporaneamente assente il Segretario generale; svolge le sue funzioni il
Vice Segretario generale.
Assenti al momento della votazione il Presidente della Provincia Penati e i Consiglieri Accame,
Albetti, Arrigoni, Clerici, Colli, De Nicola, Elli, Esposito, Fortunati, Fratus, Gavazzi, Lombardi,
Meroni, Musciacchio, Russomanno e Tranquillino.
E così risultano presenti 29 Consiglieri.
Sono altresì presenti gli Assessori Benelli, Carlino, Corso, Grancini, Matteucci, Mezzi e Oliverio.
Terminate le operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con ventinove voti a favore.
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Dopodiché, alle ore 19.17 del 7 marzo 2007, il Presidente del Consiglio toglie la seduta e significa
che il Consiglio è convocato per il giorno 15 marzo 2007.
Del che si è redatto il presente verbale che viene come in appresso sottoscritto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
(Vincenzo Ortolina)
IL SEGRETARIO GENERALE
(Antonino Princiotta)
IL VICE SEGRETARIO GENERALE
(Liana BAVARO)
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7 marzo 2007 - Città metropolitana di Milano