ASSEMBLEA ORDINARIA FTI
Roma, 28 aprile 2011
PARCO SCIENTIFICO UNIVERSITÀ TOR VERGATA
Via della Ricerca Scientifica
Forum per la Tecnologia dell’Informazione Onlus
[email protected]
http://www.forumti.it
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA 2011
A TUTTI I SOCI DELL’FTI
Con la presente è convocata l’Assemblea Ordinaria annuale dei Soci dell’FTI a Roma, presso la sede del Parco Scientifico dell’Università di Tor Vergata, Via Ricerca Scientifica, in prima convocazione alle ore 12 del giorno 28 Aprile prossimo e, in seconda convocazione, alle ore 12.30 dello
stesso giorno, con il seguente Ordine del Giorno:
1) RELAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO SULLE ATTIVITA’ FTI;
2) DISCUSSIONE ED APPROVAZIONE DEL BILANCIO CONSUNTIVO 2010 E DEL
BILANCIO PREVENTIVO 2011;
3) VARIE ED EVENTUALI.
Il presidente
Giorgio Pacifici
Il segretario generale
Pieraugusto Pozzi
Convocazione Assemblea Ordinaria FTI – 28 aprile 2011
2
FTI IN POCHI NUMERI
L’FTI - Forum per la Tecnologia dell’Informazione - è una Associazione senza scopo di lucro –
ONLUS - che opera nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni, della multimedialità, nel
seguito denominati complessivamente ICT, dall’inglese Information & Communication Technology. Costituito nel 1985, FTI, in collaborazione con i propri associati, elabora analisi sulle politiche industriali, commerciali e di regolamentazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e studia l’impatto economico, sociale, organizzativo ed occupazionale delle tecnologie
informatiche e di comunicazione.
Dal 1985 FTI ha pubblicato circa un centinaio di studi e ricerche, tra le quali dieci edizioni del
«Rapporto sulla Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione in Italia», per il Consiglio
Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL); tre Rapporti dell’Osservatorio Europeo sui sistemi
digitali di pagamento; due Rapporti dell’Osservatorio Europeo su eGovernance e Comunicazione
Pubblica, realizzati con il patrocinio del Parlamento Europeo.
FTI ha inoltre promosso e partecipato a sperimentazioni e progetti pilota in vari ambiti dell’ICT
(documento informatico, EDI, commercio elettronico, formazione on-line, XML, carta elettronica
del cittadino,…) ed ha organizzato circa 600 convegni e seminari -anche in collaborazione con
CNEL, SMAU, Forum P.A., COM.PA, ICT Trade, Sirmi, Forum ICT Security- che hanno visto la
partecipazione in qualità di relatori di un migliaio di personalità ed esperti e che hanno raggiunto
direttamente un pubblico di circa trentamila persone.
L’FTI ha in corso le seguenti iniziative permanenti e di Osservatorio:
Chartaforum Italia – analizza i sistemi digitali di pagamento, la monetica e le smart card (Moneyon-line.eu - Osservatorio Europeo sui sistemi digitali di pagamento);
Didaforum Italia - analizza l’uso delle tecnologie digitali quali strumenti per la formazione permanente e l’aggiornamento delle conoscenze (Parco Scientifico Tor Vergata);
Ediforum Italia – analizza i temi dell’eBusiness, dell’interoperabilità, della dematerializzazione,
nelle reti di imprese e nelle filiere produttive e distributive (X-Lab e UBL Italia);
Ergoforum Italia - analizza le modificazioni socio-tecniche indotte dall’ICT sui singoli, nella società, nell’Amministrazione e nell’impresa (Osservatorio Europeo su eGovernance e Comunicazione Pubblica);
Sicurforum Italia – analizza i temi della sicurezza globale degli apparati tecnologici e
dell’informazione e della comunicazione quale fattore strategico dell’organizzazione delle imprese
e della società (Osservatorio sugli Attacchi ICT).
I Soci del Forum per la Tecnologia dell’Informazione sono imprese, Enti della Pubblica Amministrazione centrale e locale, Enti universitari e di ricerca, Associazioni imprenditoriali e di settore,
manifestazioni di settore e specializzate, operatori dei settori pubblico e privato, della domanda e
dell’offerta, con i quali sono state realizzate attività molto rilevanti, sia per i risultati oggettivi, sia
per la visibilità che tali attività hanno dato alle tematiche in esse analizzate.
FTI in pochi numeri – 28 aprile 2011
3
Collana “Società dell’informazione e della comunicazione”, edita da Franco Angeli
Dal 1996, con questa Collana, diretta da Giorgio Pacifici e da Pieraugusto Pozzi e edita da Franco
Angeli, FTI fornisce strumenti per meglio comprendere l’evoluzione della società e dell’impresa in
relazione alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La Collana è divisa in cinque
sezioni. La prima «Studi e ricerche» pubblica le analisi e le ricerche realizzate da FTI e comprende
le edizioni del Rapporto sulla Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione in Italia. La seconda sezione «Atti e documenti» raccoglie documentazione monografica su temi tecnici, applicativi, normativi e i dati degli Osservatorii FTI. La terza sezione «Guide e manuali» è costituita da
volumi di rapido aggiornamento e immediato utilizzo per le imprese ed i professionisti. La quarta
sezione «Università e didattica» comprende manuali universitari, testi di orientamento e
d’organizzazione degli studi relativi alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La
quinta sezione «European Studies» è realizzata in collaborazione con FEACP (Fed. Europea delle
Associazioni della Comunicazione Pubblica) ed è diretta da Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi e Alessandro Rovinetti.
Studi e ricerche
1.1. FTI, La Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione in Italia. Quinto Rapporto, prefazione di
Umberto Colombo, in collaborazione e con il patrocinio del CNEL, 1996
1.2. FTI, La Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione in Italia. Sesto Rapporto, prefazione di
Giuseppe De Rita, in collaborazione e con il patrocinio del CNEL, 1998
1.3. Antonio A. Martino (a cura di), Nuovo regime giuridico del documento informatico, in collaborazione
con Gruppo ENI, 1998
1.4. FTI, Oltre il 2000. VII Rapporto sulla Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione in Italia,
prefazione di Giuseppe De Rita, in collaborazione e con il patrocinio del CNEL, 1999
1.5. Paul Mathias, Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi, Giuseppe Sacco, La Polis Internet, prefazione di
Francesco De Domenico, in collaborazione con Institut d’Etudes Politiques di Parigi, 2000
1.6. Antonio A. Martino, Antonio Chini, Logica, informatica, diritto. Dall’informatica giuridica alle nuove
tecniche legislative, prefazione di Georg Henrik von Wright, in collaborazione con l’Università di Pisa,
2000
1.7. Pieraugusto Pozzi, Marco Casagni, Piero De Sabbata e Fabio Vitali (a cura di), Commercio Elettronico e
XML. Scenari, tecnologie, applicazioni, prefazione di Luigi Lesca, in collaborazione con ENEA, 2001
1.8. FTI, Verso la e-society. VIII Rapporto sulla Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione in Italia, prefazione di Pietro Larizza, in collaborazione e con il patrocinio del CNEL, 2002
1.9. Douglas Holmes, e.gov. Strategie innovative per il Governo e la Pubblica Amministrazione, prefazione
di Lucio Stanca, in collaborazione con Microsoft, 2002
1.10. FTI, Innovazione per la e-society. IX Rapporto sulla Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione in Italia, premessa di Pietro Larizza, prefazione di Lucio Stanca, in collaborazione e con il patrocinio del CNEL, 2004
1. 11. FTI, L’ICT trasforma la società. Gruppi sociali e imprese nella e-society. Decimo Rapporto sulla Tecnologia dell’Informazione. Primo Rapporto sulla Società dell’Informazione e della Comunicazione in Italia, premessa di Pietro Larizza, prefazione di Lucio Stanca, in collaborazione e con il patrocinio del
CNEL, 2005
Atti e documenti
2.1. FTI, Osservatorio sulla criminalità informatica. Rapporto 1997, prefazione di Sergio Pivato, in collaborazione con Space-Università Bocconi, 1997
2.2. FTI, Forlì città intelligente. Dalle reti civiche alla città digitale, in collaborazione con Gruppo Icot e
Comune di Forlì, 1998
2.3. Giorgio Pacifici, Vito Catania, L’Italia della moneta elettronica, in collaborazione con TSP, 1999
2.4. Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi, Alessandro Rovinetti (a cura di), Bologna città digitale, in collaborazione con Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale e BNL Multiservizi, 1999
Collana “Società dell’informazione e della comunicazione”– 28 aprile 2011
4
2.5. Marco Bozzetti, Pieraugusto Pozzi (a cura di), Cyberwar o sicurezza? Secondo Rapporto sulla criminalità ICT, in collaborazione con Space-Università Bocconi e SMAU, 2000
2.6. Giorgio Pacifici (a cura di), Le Smart Card per la e-society, prefazione di Marco Martini, in collaborazione con il Gruppo SSB, 2002
2.7. Pieraugusto Pozzi, Roberto Masotti, Marco Bozzetti (a cura di), Crimine virtuale, minaccia reale. ICT
Security: politiche e strumenti di prevenzione. Terzo Rapporto Sicurezza ICT, presentazione di Maurizio
Gasparri, introduzione di Renzo Vanetti, in collaborazione con il Gruppo SIA, 2004
2.8. Giorgio Pacifici (a cura di), Le Smart Card, i sistemi elettronici di pagamento e la rete, prefazione di
Gian Bruno Mazzi, in collaborazione con il Gruppo SSB, 2004
2.9. Giorgio Pacifici and Pieraugusto Pozzi (edited by), Money-on-line.eu. Digital payment systems and
smart cards, introduction by Gian Bruno Mazzi, in collaborazione con il Gruppo SSB, 2004
2.10. Giorgio Pacifici and Pieraugusto Pozzi (edited by), Money-on-line.eu 2006. The European scenario of
digital payment systems and smart cards, introduction by Gian Bruno Mazzi, in collaborazione con il
Gruppo SSB, 2006
2.11. Giorgio Pacifici and Pieraugusto Pozzi (edited by), Money-on-line.eu 2007. The future of digital payment systems, introduction by Carlo Tresoldi, in collaborazione con il Gruppo SIA-SSB, 2007
Guide e manuali
3.1. Alessandro Alberigi Quaranta, Alessandro Panini (a cura di), L’anno Duemila e il software. Quali problemi e come valutarli, in collaborazione con Sogei, 1999
3.2. Nicola Colecchia (a cura di), Dizionario pratico dei nuovi termini di informatica, telecomunicazioni e
multimedialità, prefazione di Ennio Lucarelli, in collaborazione con IBM, 1998
3.3. Giorgio Pacifici, Teresa Nastasi, Il manuale del telelavoro per la piccola e media impresa, prefazione
di Vincenzo Gervasio, in collaborazione con il Gruppo Telecom Italia, 1999
Università e didattica
4.1. Alessandro Alberigi Quaranta e Andrea Taroni, Università domani. Istruzione, formazione, ricerca, prefazione di Giuseppe De Rita, 2000
4.2. Aurelio Muzzarelli e João Francisco de Abreu (a cura di), Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici - Introdução aos Sistemas de Informações Geográficas, presentazione di Carlo Monti, introduzione di
Piero Secondini, in collaborazione con il Dipartimento Architettura e Pianificazione Territoriale (Università di Bologna) e Pontificia Universidade Catolica di Minas Gerais (Brasil), 2003
4.3. Piero Brezzi, Economia e politica delle telecomunicazioni. Imprese, strategie e mercati, introduzione di
Enzo Cheli, 2004
4.4. Stefano Ciccone e Giorgia Caso (a cura di), Romascienza. Innovazione, qualità e sviluppo per Roma,
presentazione di Alessandro Finazzi Agrò, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, 2004
4.5. Emanuele Florindi, ICT e tutela della persona. Un approccio giuridico e tecnologico ai reati informatici, prefazione di Renato Borruso, presentazione di Leonello Mattioli, in collaborazione con la Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Perugia, 2005
4.6 Laura E. Pacifici, Flavia Riccardo (edited by), Technology and communication for a new humanitarian
intervention. Experimenting the website Cholera Cafè. Introduction by Luigi Nicolais. Closing notes by
Vincenzo Vullo, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza e la Regione Lazio, 2007
European Studies
5.1. Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi, Alessandro Rovinetti, Reinventing Governance through ICT and Public Communication, introduced by Josep Borrell Fontelles and Luigi Nicolais, with the High Patronage of
the European Parliament, 2006
5.2 Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi, Alessandro Rovinetti, Massimiliano Cannata (edited by), eGovernance
and Public Communication for an inclusive eSociety , introduced by Luigi Nicolais, 2008.
Collana “Società dell’informazione e della comunicazione”– 28 aprile 2011
5
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO ALL’ASSEMBLEA
1. USCIRE DALLA CRISI: L’AGENDA DIGITALE EUROPEA, IL
MERCATO DIGITALE IN ITALIA, LA SOSTENIBILITA’
Tenendo conto del posizionamento e del ruolo svolto nella sua storia ormai trentennale da FTI, ci
sembra necessario sviluppare una riflessione che parta dall’analisi delle conseguenze della crisi economico-finanziaria globale sul Sistema Italia e sulla sua economia digitale (al riguardo si sottolinea il consueto e prezioso contributo fornito da Sirmi sulle tendenze del mercato digitale) e che delinei le proposte operative e gli scenari evolutivi dell’attività dell’Associazione.
1.1 Da Europa 2020 all’Agenda Digitale Europea. E quella italiana?
La crisi economica in atto è un fenomeno senza precedenti nei decenni post-bellici. Come riportava
il documento redatto all’inizio di marzo 2010 dalla Commissione Europea, (EUROPA 2020. Una
strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva - 3 marzo2010; COM(2010) 2020),
la crisi ha completamente annullato i progressi dell'ultimo decennio in termini di crescita economica e di creazione di posti di lavoro: in Europa il PIL è sceso del 4% nel 2009, la produzione industriale è tornata ai livelli degli anni '90 e 23 milioni di persone, pari al 10% della popolazione attiva,
sono attualmente disoccupate. Oltre a costituire una difficoltà molto seria per milioni di cittadini e
per la società europea nel suo complesso, la crisi ha evidenziato alcune carenze fondamentali
dell’economia continentale e ha reso poco incoraggianti le prospettive di una crescita economica
futura. La situazione fragile del sistema finanziario, come dimostrano la situazione della Grecia,
dell’Irlanda e del Portogallo, oggetto di attacchi speculativi, ostacola la ripresa e incrementa le difficoltà di famiglie e imprese. Nonostante i vincoli di stabilità monetaria, le finanze pubbliche europee hanno subito un forte deterioramento ed hanno deficit medi pari al 7% del PIL e livelli di debito
superiori all'80% del PIL: due anni di crisi hanno cancellato un ventennio di risanamento di bilancio. Nel frattempo, nuovi e pressanti interrogativi gravano sulle scelte energetiche dalla situazione
originatasi in Giappone e i problemi di approvvigionamento delle fonti non rinnovabili sono acuiti
dalla crisi politica internazionale della sponda Nord del Mediterraneo.
Prime di queste crisi supplementari, le scelte europee sono state consolidate nella proposizione e
nella attuazione di politiche indirizzate ad uno sviluppo intelligente (basato sulla conoscenza e sull'innovazione), sostenibile (più efficiente sotto il profilo dell’uso delle risorse e più verde) ed inclusivo (capace di promuovere un'economia con un alto tasso di coesione economica, occupazionale,
sociale e territoriale).
Il ragionamento della Commissione è che per uscire dalla crisi economica occorre avere la capacità
di crescere nel lungo termine e di servire i livelli attuali di debito e spesa. Serve un meccanismo che
sblocchi la crescita, altrimenti l‘Europa cadrà in declino e gli europei vedranno diminuire al propria
ricchezza di anno in anno.
Per dare allora respiro a questa ipotesi di nuova crescita, la strategia Europa 2020 si articola in iniziative europee e in piani nazionali denominati PNR (Programma Nazionale di Riforma). Anche in
Italia è in discussione il PNR, naturalmente senza l’attenzione che meriterebbe per la situazione politica generale del nostro Paese: in particolare dopo le dimissioni del Ministro per le Politiche Comunitarie Andrea Ronchi il tema sembra uscito dalle priorità di governo.
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
6
La Commissione Europea ha comunque studiato sette iniziative faro della strategia Europa 2020.
Ciascuna di esse riguarda questioni specifiche e contiene misure ad hoc per i singoli settori e la loro
reale valenza dovrebbe derivare dal fatto che tali iniziative sono strettamente interconnesse e si sostengono l’una con l’altra. Esse sono: Un’Agenda digitale europea, Youth on the Move, L'Unione
dell'innovazione, Una politica industriale integrata per l'era della globalizzazione, Un'agenda per
nuove competenze e per l'occupazione: un contributo europeo verso la piena occupazione, Una
Piattaforma europea contro la povertà e l'esclusione sociale: un quadro europeo per la coesione
sociale e territoriale, Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse.
Non va dimenticato l’accordo raggiunto dall’Europa nel 2008 sulla politica clima-ambienteenergia, noto come Strategia 20-20-20, volto a conseguire nel 2020 gli obiettivi di ridurre del 20%
le emissioni di gas a effetto serra, di portare al 20% il risparmio energetico e di aumentare al 20% il
consumo di fonti rinnovabili.
Pacchetto di iniziative clima-energia-ambiente, che, come le altre più recenti come quelle sulla politica industriale europea, sull’occupazione e sulle risorse, sono molto intersecate con i temi delle
tecnologie ICT. Ovviamente, quella che qui più interessa è l’Agenda Digitale Europea (Digital Agenda for Europe – 26 agosto 2010, COM(2010) 245 def2), anche perché in Italia, come si dirà nel
seguito, manca la capacità de definire una corrispondente politica di settore.
L’agenda digitale si prefigge di generare crescita stimolando il circolo virtuoso ed eliminando le
barriere a nuovi servizi e quindi all’innovazione, al fine di stimolare la domanda e aumentare gli incentivi agli investimenti in infrastrutture e alla capacità del sistema Europa di innovare. Occorre far
funzionare il circolo virtuoso riportato in Fig. 1. Contenuti attraenti e nuovi servizi stimolano la
domanda, la quale crea gli incentivi ad investire in reti più veloci.
Fig. 1: il circolo virtuoso dell’Agenda Digitale Europea
Fonte: Commissione UE, Digital Agenda for Europe, 2010
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
7
L'Agenda indica sette aree prioritarie d'azione: la creazione di un mercato unico del digitale, una
più estesa interoperabilità, una maggiore fiducia in Internet e nella sua sicurezza, un accesso molto
più veloce alla rete, investimenti più consistenti nel settore ricerca e sviluppo, un miglioramento
dell'alfabetizzazione e dell'inclusione digitali, l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per sostenere le sfide che la società si trova ad affrontare come il cambiamento climatico e l'invecchiamento demografico. Tra i benefici ottenibili, anche una maggior facilità per i pagamenti online e la fatturazione elettronica, nonché l'introduzione in tempi brevi della telemedicina
e di sistemi d'illuminazione a elevata efficienza energetica. In queste sette aree d'azione, l'Agenda
del digitale prevede un centinaio di interventi di follow-up. Di questi, una trentina dovrebbero essere di carattere legislativo. Dichiara Neelies Kroes, vicepresidente della Commissione responsabile
dell'Agenda “…dobbiamo porre gli interessi dei cittadini e delle aziende europee al centro della rivoluzione digitale, in modo da sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione (TIC) per la creazione di nuovi posti di lavoro, la sostenibilità e l'inclusione
sociale…l'ambiziosa strategia che viene presentata oggi indica chiaramente le aree sulle quali è
necessario concentrare i nostri sforzi nei prossimi anni. Per portare a pieno frutto il potenziale del
futuro digitale europeo dobbiamo ottenere un totale sostegno da parte degli Stati membri, del settore delle TIC e di tutte le componenti economiche vitali..”. Al di là delle dichiarazioni del Commissario, gli obiettivi dell’Agenda possono essere dettagliati come segue:
1) Un nuovo mercato unico per sfruttare i benefici apportati dall'era digitale
I cittadini dovrebbero poter usufruire di servizi commerciali e prodotti di intrattenimento culturale
su base transnazionale. Ma i mercati dell'UE sono ancora segmentati da barriere che impediscono
l'accesso a servizi di telecomunicazione e digitali e a contenuti offerti su scala europea. Il numero
di brani musicali scaricati attualmente negli USA è quattro volte superiore rispetto all'UE, che
presenta mercati frammentati caratterizzati da una mancanza di offerta legittima. La Commissione
intende aprire l'accesso a contenuti legittimi in rete semplificando i meccanismi esistenti di liberatoria del diritto d'autore, rilascio transfrontaliero di licenze e gestione dei diritti. Altre azioni comprendono l'agevolazione dei pagamenti e della fatturazione elettronica nonché la semplificazione
della risoluzione delle controversie in rete.
2) Migliorare la definizione e l'interoperabilità delle norme ICT
Per facilitare la creatività, l'aggregazione e l'innovazione da parte dei cittadini, abbiamo bisogno
di prodotti e servizi TIC aperti e interoperabili.
3) Migliorare il tasso di fiducia e la sicurezza
I cittadini europei non faranno ricorso a tecnologie delle quali non si fidano — devono sentirsi a
proprio agio e sicuri quando accedono a servizi online. Una risposta europea meglio coordinata ai
ciberattacchi e norme più rigorose in merito alla protezione dei dati personali costituiscono parte
della soluzione a questo problema. Potenzialmente, le azioni potrebbero anche obbligare i gestori
di siti web a comunicare agli utenti eventuali violazioni della sicurezza che coinvolgono i loro dati
personali.
4) Aumentare l'accesso a internet veloce e superveloce per i cittadini europei
L'obiettivo per il 2020 è di offrire l'accesso a internet a velocità pari o superiori a 30 Mbp a tutti i
cittadini europei, nonché connessioni a 100 Mbp ed oltre alla metà delle famiglie europee. Oggi,
solo l'1% dei cittadini UE ha accesso a reti ad alta velocità a fibra ottica, contro il 12% dei giapponesi e il 15% dei sudcoreani (cfr. tabella allegata). L'internet superveloce è un requisito essenziale per una crescita economica forte, per la creazione di nuovi posti di lavoro e di prosperità, ma
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
8
anche per garantire che i cittadini possano accedere ai contenuti e ai servizi che desiderano. La
Commissione esplorerà, tra le altre cose, anche vari modi per attrarre finanziamenti destinati allo
sviluppo delle reti a banda larga attraverso meccanismi di rafforzamento del credito e fornirà orientamenti su come incoraggiare gli investimenti nelle reti a fibra ottica.
5) Incrementare la ricerca di punta e l'innovazione nelle TIC
L'Europa deve investire di più nel settore R&S e deve facilitare il concretizzarsi sul mercato delle
migliori idee prodotte in Europa. L'Agenda mira, tra l'altro, a incrementare gli investimenti privati
con fondi regionali europei e ad aumentare i finanziamenti UE destinati alla ricerca così che l'Europa possa tenere il passo con i concorrenti e addirittura superarli. Gli investimenti UE nella ricerca TIC rappresentano meno della metà di quelli USA (37 miliardi di euro contro 88 miliardi,
nel 2007).
6) Fornire a tutti i cittadini europei competenze digitali e servizi online accessibili
Oltre la metà dei cittadini europei (250 milioni) si collega ogni giorno a internet, ma un altro 30%
non lo ha mai fatto. Tutti, vecchi e giovani e a prescindere dall'estrazione sociale, hanno diritto ad
accedere alla conoscenza e alle competenze necessarie a far parte dell'era digitale, dato che ormai,
e sempre in maggior misura, il commercio, i servizi pubblici, quelli sociali e sanitari, l'istruzione e
la vita politica sono reperibili in rete.
7) Sfruttare il potenziale delle ICT a vantaggio della società
Dobbiamo investire nell'uso intelligente della tecnologia e nello sfruttamento delle informazioni
per trovare soluzioni che riducano il consumo energetico, sostengano una popolazione che invecchia, consentano ai pazienti di avere un ruolo più incisivo e migliorino l'accesso alla rete delle
persone con disabilità. Uno degli obiettivi potrebbe essere di consentire ai pazienti la consultazione delle cartelle cliniche, ovunque si trovino in Europa, entro il 2015. L'Agenda contribuirà allo
sviluppo di tecnologie TIC votate al risparmio energetico, quali le tecnologie d'illuminazione allo
stato solido (Solid State Lighting, SSL) che utilizzano il 70% in meno di energia rispetto a quelle
tradizionali.
In linea di principio, nessun operatore, regolatore, consumatore o cittadino sembra poter obiettare
su queste linee d’azione. In particolare, sembra importante affermare che il mercato ICT va regolato
e monitorato su base sovra-nazionale. Ma l’esperienza di tali piani e agende è ormai ampia e risale
almeno a venticinque anni fa con l’avvio del primo Progetto Esprit. E allora il sospetto è che, ancora una volta, la riorganizzazione industriale dell’offerta ICT, le difficoltà di bilancio dei singoli Paesi membri e della stessa UE, la prevalenza delle logiche di mercato su quelle delle politiche di inclusione e di occupazione possa rendere scarsamente incisivo l’approccio delineato.
Anche perché l’assetto dell’offerta, a livello trans-nazionale, è ormai consolidata: prevalenza di
grandi operatori globali, delocalizzazione delle produzioni di software e di hardware verso l’Asia e,
per quanto concerne l’Italia l’unica presenza nel ranking mondiale di Telecom Italia (Tab. 1).
E a questa dimensione del settore ICT italiano si possono ricollegare le analisi sul mercato digitale
italiano che seguiranno ma soprattutto le difficoltà di definire e attuare un‘agenda digitale italiana.
Difficoltà e necessità cui ha cercato di appellarsi un folto gruppo di autorevoli esponenti della comunità ICT italiana. Persone cioè che in vario modo e da diverso tempo si occupano di ICT in Italia
e che, in larga misura, sono stati l’ICT del nostro paese, ricoprendo ruoli fondamentali
nell’impresa, nella ricerca, nella PA.
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
9
Tabella 1: i più importanti gruppi transnazionali ICT nel 2008
Fonte: elaborazione FTI su dati Fortune-Global 500 ed altri, 2009-2010
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
10
L’iniziativa Agendadigitale.org è nata in rete (www.agendadigitale.org) con la redazione e pubblicazione di un manifesto programmatico, comparso anche sulla stampa scritta (Corriere della Sera) il
31 gennaio 2011. L’appello, sottoscritto ad oggi da circa ventimila persone, richiede a tutti gli interlocutori economici e politici, ma in particolare al Governo, di definire e sviluppare un’agenda digitale italiana. Nonostante l’ampia adesione e l’incontro pubblico svoltosi a Milano il 21 marzo 2011,
la proposta sembra incontrare le sabbie mobili della mancanza di risorse per le infrastrutture, delle
difficoltà operative e strategiche delle imprese, delle difficoltà enormi della politica.
Coem confermano i pochi concreti atti di governo e di indirizzo che, nel corso del 2010 e dei primi
mesi del 2011, hanno riguardato l’ICT. In primo luogo, è stata definitivamente varata la struttura
DigitPA che rinnova e sostituisce il CNIPA, con l’apparente ulteriore depotenziamento di risorse e
di compiti proprio nel momento in cui (gennaio 2011) entra in vigore il nuovo Codice
dell’Amministrazione Digitale. Nel 2010 si è animata l’attività dell’Agenzia per la diffusione delle
tecnologie per l'innovazione presso la Presidenza del Consiglio che al di là della presenza e della
organizzazione di dibattiti pubblici non pare avere strumenti per interventi operativi.
Il tema strategicamente più importante, di competenza dal Ministrro dello Sviluppo Economico
Romani, è certamente quello degli investimenti nelle infrastrutture NGN (Next Generation Networks). La liberalizzazione e la privatizzazione del settore TLC ha infatti determinato una scarsità
di investimenti da parte degli operatori nelle nuove reti in fibra ottica. Scarsità acuita dalla crisi
globale ma, ancora prima, determinata dal ridotto ritorno in ricavi e profitti previsto dagli operatori
TLC. Ciò rischia, come più volte sottolineato da AGCM e da molti osservatori e stakeholder, di lasciare l’Italia molto indietro nell’infrastruttura digitale di base. Per uscire da queste difficoltà, in un
momento nel quale spesso si torna a parlare di proprietà pubblica dell’infrastruttura di base (per esempio attraverso Cassa Depositi e Prestiti) sulla quale i singoli operatori TLC offrirebbero servizi,
si tenta la via di una partnership Pubblico-Privato per essere in linea con l’agenda digitale europea.
E’ quanto prevede il Memorandum d'intesa (MoU) sottoscritto il 10 novembre 2010 dal Ministro
dello Sviluppo Economico Romani e dagli amministratori delegati delle principali aziende italiane
di telecomunicazioni (BT, Fastweb, H3g, Telecom Italia, Tiscali, Vodafone, Wind, cui si è aggiunto
anche una joint-venture di Internet Providers) per favorire la copertura in fibra ottica, con architettura FTTH, del 50 per cento della popolazione italiana, consentendo l’accesso con velocità di trasmissione superiore a 100 Mbps. Il MoU prevede la costituzione di una nuova società di scopo, nella quale gli operatori TLC e lo Stato condividono la pianificazione e l'erogazione degli investimenti
necessari per la realizzazione delle Infrastrutture passive delle NGN (opere civili di posa, cavi in
fibra spenta, canalizzazioni verticali negli edifici e locali per la terminazione delle fibre ottiche) in
aree da individuare con caratteristiche di neutralità, apertura, efficienza ed espandibilità. Anche i
cosiddetti operatori Over the Top (OTT, come Facebook o Google) sarebbero chiamati a contribuire
alla nuova società che gestirà la realizzazione dell'infrastruttura nazionale in fibra ottica. Lo hanno
ipotizzato il Ministro e alcuni operatori di rete, interessati a coinvolgere gli OTT nel finanziamento.
Ciò complica il quadro complessivo, nel quale sembra faticosamente acquisito che il principale azionista della nuova società sia la Cassa Depositi e Prestiti, secondo un modello che il Ministero definisce Stato imprenditore a tempo. Nel senso che la partecipazione della CDP dovrebbe durare al
massimo dieci anni, per poi lasciare tutto al mercato. Si lavora al business plan della nuova società,
ma c’è preoccupazione per il progetto soprattutto in relazione alla scarsità globale dei fondi pubblici destinati agli investimenti per la banda larga. Investimenti che sono andati diminuendo, passando
dalla previsione di budget di oltre un miliardo a 800 milioni di euro ancora prima della crisi, ridotti
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
11
a 100 milioni per gli aggiustamenti di bilancio post-crisi globale e ridotti ulteriormente a 70 milioni
di euro, perché 30 di questi sono stati destinati all'accelerazione della Tv digitale. A complicare ulteriormente la scena, sul versante politico, c’è anche la necessità di un clima di cooperazione tra
Governo, Regioni, Enti locali. Clima già messo a dura prova sul piano complessivo dai tagli nella
spesa pubblica. Si rischia allora di ripetere l’esperienza del programma Banda Larga, attivato nel
2009, per consentire al 13% della popolazione di superare il digital divide del quale soffriva, avendo una velocità massima di connessione 64Kbps. Tale progetto prevedeva come obiettivo la copertura totale del territorio italiano con velocità di connessione tra 2 e 20 Mb/s entro il 2012, con un
investimento mirato a connettere 2900 centrali in fibra ottica e 1000 centrali con reti wireless (ponti
radio), per le zone scarsamente abitate che non sono convenientemente raggiungibili dalla fibra ottica. L'intervento, coordinato dal Ministero dello Sviluppo Economico doveva essere attuato dalla
società Infratel Italia, mediante Accordi di Programma con le Regioni. Ma di tali investimenti se ne
in effetti realizzata una parte molto ridotta.
La classifica annuale dell’indice di innovazione digitale mondiale, redatta da WEF - World Economic Forum - in collaborazione con Insead,conferma puntualmente questi ritardi. Seppure l’indice
globale vada preso con cautela (esso segnala la capacità di trasformare le tecnologie ICT in vantaggi per la vita quotidiana delle persone e per l'economia), il Global Information Technology Report,
che analizza 138 Paesi ci vede al cinquantunesimo posto, dietro Paesi come India, Tunisia, Malesia.
Si sono perse tre posizioni nell'ultimo anno. Nel 2006 l’Italia era 38esima. Come è noto, l’indice
WEF considera dati diversi: diffusione di internet e cellulari, qualità dell'istruzione, politiche nazionali a favore dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico. Nel capitolo in cui analizza l'Europa,
il WEF assegna buone pagelle alla Francia e alla Germania, ma poi nota "all'estremo opposto, Paesi
come la Grecia e l'Italia". Il Wef suggerisce di mettere informatica e telecomunicazioni al centro
delle politiche nazionali e qui il governo è giudicato al 113esimo posto, nel mondo, per apertura all'innovazione e al 89esimo per uso delle tecnologie. Fa persino peggio della Grecia per entrambi gli
aspetti.
Per comprendere l’effetto che tutto ciò determina sul mercato digitale italiano, al di là
dell’inarrestabile depauperamento del sistema dell’offerta ICT, stretto fra le acquisizioni estere nel
settore TLC e il continuo downsizing delle imprese IT italiane, è molto interessante riportare i dati
che derivano dalle rilevazioni e dalle analisi fatte da Sirmi.
Figura 2: Mercato Digital Technology: tendenza della spesa Consumer e Business
Fonte: SIRMI SPA, Aprile 2011
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
12
1.2 La dimensione dell’economia digitale in Italia
1.2.1 Il Mercato Digitale in Italia: tecnologie, servizi e contenuti
Secondo le valutazioni di Sirmi, il mercato della Digital Technology “estesa” ha raggiunto in Italia
nel 2010 un valore di 72,7 miliardi di euro, facendo registrare una contrazione del 2,4% rispetto al
2009. Quasi tutte le componenti del mercato hanno chiuso l’anno 2010 in segno negativo: l’unica
componente che si è sottratta a questo andamento è il cluster “Altri contenuti Digitali”, che fa riferimento prioritariamente ai servizi relativi alla TV satellitare e al Digitale Terrestre (Tab. 3). Per
l’anno in corso (2011) non sono attesi i primi segnali di ripresa del mercato: si stima infatti che la
spesa complessiva in Digital Technology “estesa” resti piatta rispetto al 2010. La Fig. 2 dimostra
come la dinamica della spesa consumer sia prevalente rispetto alla spesa del comparto business:
questo fatto, in un mercato storicamente dominato da quest’ultimo settore, è il segnale evidente che
la crescita significativa del mercato sperimentata nei decenni scorsi non può più verificarsi.
2007
2008
2009
2010
2011E
IT
23.493
23.646
21.858
21.275
21.244
TLC
41.573
41.365
40.283
39.031
38.714
OFFICE
CONSUMER
ELECTRONICS
ALTRI
CONTENUTI
DIGITALI
TOTALE
333
310,0
280
263
249
9.051
9.247
8.601
8.386
8.323
2.986
77.436
3.275
77.843
3.438
74.460
3.735
72.690
4.143
72.673
07/06
3,3%
0,7%
-5,4%
08/07
0,7%
-0,5%
-6,9%
09/08
-7,6%
-2,6%
-9,7%
10/09
-2,7%
-3,1%
-6,1%
11/10
-0,1%
-0,8%
-5,3%
11,3%
2,2%
-7,0%
-2,5%
-0.8%
8,9%
2,9%
9,7%
0,5%
5,0%
-4,3%
8,6%
-2,4%
10,9%
0,0%
IT
TLC
OFFICE
CONSUMER
ELECTRONICS
ALTRI
CONTENUTI
DIGITALI
TOTALE
Tabella 3: Mercato Digital Technology 2007-2011
(E=stima, valori approssimati espressi in milioni di Euro e variazioni percentuali)
Fonte: SIRMI SPA, Aprile 2011
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
13
Il trend del mercato continua a risentire della critica situazione finanziaria ed economica internazionale e nazionale, che frena sia gli acquisti degli utenti consumer, sia gli investimenti degli utenti
business. Allo stesso tempo la crisi è attribuibile ad aspetti di carattere strutturale, che caratterizzano i singoli comparti dell’Industria Digitale. La ripresa dell’ICT tarda dunque a farsi vedere e questo, in un circolo vizioso, aggrava la crisi economica generale, in quanto l’ICT rappresenta uno dei
principali motori di innovazione del Paese, in grado di contribuire in modo determinante allo sviluppo sostenibile, economico e flessibile. L’ICT è infatti:
- duplice leva di innovazione e produttività trasversale a tutti i settori;
- rilevante di per sé in termini di volumi e addetti: l’ICT è infatti il quarto settore industriale per
numero di addetti dopo metallurgico, meccanico e alimentare;
- strumento abilitante per nuovi modelli di business.
La flessione del’industria ICT richiederebbe quindi un intervento corale e deciso di tutti gli attori
coinvolti, in primis della politica e delle istituzioni, ma anche, e sarebbe altrettanto importante, della domanda e del sistema dell’offerta. Se le imprese della domanda stanno chiaramente cambiando
il loro atteggiamento verso l’ICT, l’offerta sembra ancora caratterizzata da un certo immobilismo,
che non le aiuta ad intercettare il cambiamento anzidetto. In particolare, lo scenario del mercato IT
che si sta definendo è caratterizzato dai seguenti elementi:
- affermazione di modalità adozione, sviluppo ed erogazione di tipo Cloud. Ciò significa che la spesa si sposta da una domanda di prodotti e relativi servizi ad una domanda di tecnologia come servizio per l’abilitazione ai processi di business. Processi che diventano quindi più importanti delle tecnologie, sempre più interpretate come commodity;
- il comportamento di acquisto si dirige verso il pay-per-use;
- la spesa IT viene ridotta, in prospettiva, soprattutto riducendo la sottoutilizzazione delle risorse IT;
- combinazione dell’approccio Enterprise 2.0 con quello Cloud, soprattutto per le aziende più grandi;
- ampliamento dell’adozione di soluzioni IT nelle PMI in virtù del Cloud;
Ne consegue una nuova veste per i fornitori IT, per i quali il 2010 sembra rappresentare l’anno di
passaggio dal paradigma Collaboration and Ubiquitous Computing al nuovo paradigma Cloud. Il
Cloud rappresenta quindi una inversione delle tendenze negli investimenti IT: per anni gli utenti si
sono indirizzati alla protezione degli investimenti pregressi chiedendo la massima personalizzazione, cosa che in realtà ha comportato la disomogenea crescita dei data center, sottoutilizzo delle risorse IT acquisite e costi elevati per l’implementazione e la gestione in-house di tali tecnologie.
Oggi le imprese utenti si indirizzano a logiche pay-per-use e vogliono usare come servizio anziché
acquisire e gestire come infrastrutture le tecnologie.
Ma con la logica Cloud può crescere significativamente anche il numero delle imprese possono accedere alle tecnologie più avanzate, infatti il licensing abbassa la sua soglia e così il modello di business dei fornitori passa dalla vendita di tecnologie e servizi di personalizzazione alla erogazione
della tecnologia come servizio, con margini da ricercare nella industrializzazione di tale servizio e
nelle economie di scopo. Il Cloud può diventare quindi leva di passaggio dall’IT artigianale all’IT
industriale, ma ciò implica anche, da parte dei fornitori, la necessità di seguire le logiche dell’utente
molto più di quelle della tecnologia, come avveniva nella fase precedente, sviluppando in collaborazione con essi competenze di business processing e modelling anziché focalizzarsi solo su alleanze e scelte tecnologiche.
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
14
1.2.2 La dimensione dei Mercati delle tecnologie IT e TLC
Sul Mercato Digitale si assiste ad una serie di fenomeni capaci di modificare i tradizionali confini
del Mercato delle Tecnologie ICT e di determinarne un loro progressivo ampliamento. IT e TLC
restano i comparti di maggiori dimensioni all’interno del mercato digitale, nella accezione oltremodo tradizionalista di volerli misurare come comparti distinti (per semplicità di analisi), anche se le
loro componenti (prodotti e servizi) stanno sempre più convergendo in termini funzionali e di target
di riferimento.
Il Mercato IT
Il Mercato IT in Italia (Tab. 4) nel 2010 vale 21,275 miliardi di Euro, evidenziando una contrazione
del 2,7% rispetto al 2009. Nel 2010, unico tra i comparti IT, l’hardware è tornato a crescere, seppure in misura limitata (0,6%), dopo un 2009 molto negativo, caratterizzato da un calo della spesa di
oltre 11 punti percentuali. Nel continua il trend negativo del software, seppure in ripresa rispetto al
2009. Infine il mercato dei servizi IT ha evidenziato un calo importante della spesa sostanzialmente
in linea con quello osservato nel 2009. Detto che i desktop stanno diventando un prodotto quasi esclusivamente business, che i netbook si stanno insediando nel mondo consumer, il 2010 è stato
certamente l’anno di svolta per il mercato dei Tablet. IL fatturato di vendita è infatti passato da 12,4
milioni di euro a 196, 9 e le unità vendute (circa 20mila nel 2009) sono state oltre 400mila. Naturalmente ciò si deve alla nuova generazione di Tablet originata da iPad di Apple, caratterizzati da
un’interfaccia simile a quella degli smartphone, con i quali condividono anche il sistema operativo.
2007
2008
2009
2010
2011E
Hardware
9.185
9.101
8.080
8.127
8.326
Software
4.039
4.165
4.005
3.936
3.964
Servizi di sviluppo
4.521
4.580
4.250
3.961
3.887
Servizi di gestione
5.748
5.800
5.522
5.251
5.067
TOTALE IT
23.493
23.646
21.857
21.275
21.244
07/06
08/07
09/08
10/09
11/10
Hardware
3,7%
-0,9%
-11,2%
0,6%
2,4%
Software
4,5%
3,1%
-3,8%
-1,7%
0,7%
Servizi di sviluppo
3,6%
1,3%
-7,2%
-6,8%
-1,9%
Servizi di gestione
1,6%
0,9%
-4,8%
-4,9%
-3,5%
TOTALE IT
3,3%
0,7%
-7,6%
-2,7%
-0,1%
Tabella 4: Mercato IT Italia 2007-2011
(E=stima; valori approssimati espressi in milioni di Euro e variazioni percentuali)
Fonte: SIRMI SPA, Aprile 2011
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
15
Per quanto riguarda il software, l’area che ha visto il maggior decremento è quella degli applicativi,
mentre Enterprise Information Management, anche per l’effetto finalmente percepibile delle normative sulla digitalizzazione documentale, e sicurezza sono i sottosettori più brillanti, anche nel segmento 2011 analizzato. Per la sicurezza, la diffusione delle logiche 2.0 obbliga le imprese ad affrontarlo sempre di più, così come il Cloud. Congiuntura negativa, riduzione strutturale delle tariffe
di molti servizi e rinegoziazione di contratti si sviluppo e manutenzione hanno generato, per la
componente Servizi di sviluppo e Servizi di gestione IT le vistose flessioni del 6,8% e del 4,9% rispettivamente. Flessioni che sono previste anche per l’anno in corso.
Il Mercato TLC
Il Mercato TLC, nel 2010, ha raggiuntoun valore pari a 39,031 miliardi di euro (Tab. 5), in calo del
3,1% rispetto al 2009. Tutti i segmenti del mercato sono di segno negativo. Per l’anno in corso è attesa una leggera ripresa, non tale però da permettere una chiusura con un tasso di crescita positivo.
Sul Mercato TLC si continua a registrare il costante tasso di rallentamento delle TLC fisse, sul quale continuano a pesare gli effetti di downpricing delle tariffe e di sostituzione di tecnologie ecanali
equivalenti, mentre il broadband resta l’unico driver della crescita, ma con percezione di avvicinamento alla saturazione. Rallenta anche il settore delle TLC mobili, nel quale decresce la spesa in
servizi voce, mentre cresce la spesa in servizi dati grazie al broadband mobile per la diffusione dei
nuovi dispositivi (smartphone e tablet). Resta ancora una promessa il Wi-Fi a lunga distanza, per il
quale alle gare degli scorsi anni non ha corrisposto un reale ventaglio di servizi al mercato.
2007
2008
2009
2010
2011E
Apparati TLC fisse
3.203
3.169
2.926
2.804
2.809
Apparati TLC mobili
5.126
5.212
5.111
5.000
4.887
Totale apparati
8.329
8.381
8.037
7.804
7.696
Servizi TLC fisse
15.804
15.347
14.930
14.235
13.897
Servizi TLC mobili (*)
17.440
17.637
17.316
16.992
17.121
Totale Servizi
33.244
32.984
32.246
31.227
31.018
TOTALE TLC
41.573
41.365
40.283
39.031
38.714
07/06
08/07
09/08
10/09
11/10
Apparati TLC fisse
-1,5%
-1,1%
-7,7%
-4,2%
0,2%
Apparati TLC mobili
2,3%
1,7%
-1,9%
-2,2%
-2,3%
Totale apparati
0,8%
0,6%
-4,1%
-2,9%
-1,4%
Servizi TLC fisse
-1,3%
-2,9%
-2,7%
-4,7%
-2,4%
Servizi TLC mobili (*)
2,5%
1,1%
-1,8%
-1,9%
0,8%
Totale Servizi
0,7%
-0,8%
-2,2%
-3,2%
-0,7%
TOTALE TLC
0,7%
-0,5%
-2,6%
-3,1%
-0,8%
Tabella 5: Mercato TLC Italia 2007-2011
(* al netto dei doppi conteggi-traffico entrante o interconnessione- e roaming dei visitatori esteri; E=stima; valori. in
milioni di Euro e variazioni percentuali) - Fonte: SIRMI SPA, Aprile 2011
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
16
2. DALL’ICT AL DIGITALE SOSTENIBILE: IL PERCORSO DI FTI
Nel corso della sua storia quasi trentennale, il Forum per la Tecnologia dell’Informazione è passato
attraverso diverse fasi evolutive del contesto tecnologico e di mercato della tecnologia
dell’informazione e della comunicazione (ICT), cui hanno corrisposto momenti diversi della propria attività. L’inizio di FTI è stato infatti legato alla promozione della telematica, settore innovativo di intersezione dell’informatica e delle telecomunicazioni, nel quale FTI ha rappresentato lo
spin-off di attività di ricerca internazionali e nazionali, coordinate dal Politecnico di Milano, interessanti per un insieme di soggetti privati e pubblici, della domanda e dell’offerta.
È seguita l’azione di diffusione della cultura ICT svolta da FTI non appena si ebbe una prima consapevolezza tecnologica della convergenza digitale. In quella fase, FTI ha dedicato le proprie risorse alla crescita dei mercati dei prodotti e dei servizi ICT attraverso la diffusione di informazioni e di
conoscenze sulle tecniche e sulle applicazioni (EDI, plastic card, tecnologie per l’apprendimento e
la formazione, telecomunicazioni mobili e a larga banda, ecc.).
La diffusione dell’innovazione ICT ai sistemi amministrativi e di impresa, in termini organizzativi e
applicativi, ha connotato la fase successiva, nella quale hanno assunto sempre maggiore rilievo i
temi della teleamministrazione, del commercio elettronico, della sicurezza, del telelavoro,
dell’impresa a rete, delle smart card e della banca virtuale.
Il dibattito e la proposta sui temi delle regole e delle normative per l’ICT è stato oggetto della fase
successiva, nella quale si è costituito il sistema delle Autorità di settore e sono state poste norme per
la privacy, per la tutela del diritto d’autore, per il documento informatico e la firma digitale e per la
liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni.
Consapevole di avere adempiuto, almeno per la propria parte, al compito di avere favorito la digitalizzazione della PA, delle imprese, della società, in un mondo che cambia rapidamente e in cui presenze industriali e commerciali evolvono altrettanto rapidamente, da vari anni il Forum è un think
tank che misura e valuta le trasformazioni e le potenzialità del cambiamento economico e sociale
connesso all’ICT. Visto lo stato delle cose nel settore ICT italiano e cercando di identificare le tendenze più significative delle dinamiche internazionali, da qualche anno, FTI concentra la sua attenzione sulle interdipendenze tra sviluppo digitale e sviluppo sostenibile, che contiene in sé non solo i
concetti di sostenibilità energetico-ambientale, ma anche di sostenibilità economica e sociale. In virtù
delle competenze multidisciplinari maturate nella costruzione degli scenari socio-economici
dell’innovazione, FTI ha quindi focalizzato la propria attività sulla Economia Digitale per lo Sviluppo
Sostenibile, settore di collaborazione con ENEA e Parco Scientifico di Tor Vergata.
2.1 Economia digitale per lo sviluppo sostenibile
Nel Laboratorio LISEA per l’innovazione digitale sostenibile
L’iniziativa Economia digitale per lo sviluppo sostenibile (Digital Sustainable Economy) è finalizzata
alla elaborazione di scenari tecnologici e applicativi di intersezione tra ICT e sviluppo sostenibile, attraverso l’analisi e la valutazione interdisciplinare dello stato dell’arte e dei progetti tecnico-economici disponibili a livello internazionale e nazionale, nonché le realizzazione di eventi e seminari introduttivi e
di approfondimento.
Operativamente, FTI è partner del Laboratorio LISEA (Laboratorio per l’Innovazione industriale e la
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
17
Sostenibilità Energetico-Ambientale, www.lisealab.org), supportato dalla Regione Emilia-Romagna e
nel quale sono consorziati molti centri di ricerca e universitari della Regione. In LISEA sono stati individuati due filoni complementari e cinque prospettive operative. Il primo riguarda l’approfondimento
delle relazioni economiche, tecnologiche ed applicative tra tecnologie e sistemi digitali con le tecnologie e le pratiche dello sviluppo sostenibile (energetico, ambientale, sociale). Il secondo è indirizzato a
monitorare lo sviluppo e l’aggiornamento degli standard ICT necessari ai processi di dematerializzazione dei processi di business e alla interconnessione ed interoperabilità di dispositivi, apparati e sistemi
ICT (middleware). Le cinque prospettive operative sono:
1) le ICT consentono teleattività (eWorking, eBusiness, eGovernment) e quindi permettono, in linea di
principio, di sostituire lo spostamento di atomi con quello dei bit, cioè risparmio energetico;
2) le ICT sono tecnologie di supporto alle filiere più importanti per un consumo consapevole, come
quella agro-alimentare, potendo garantire tracciabilità e rintracciabilità, in particolare per assicurare distribuzione ottimizzata di prodotti italiani di tradizione e di pregio, a livello regionale e nazionale;
3) le ICT sono tecnologie di supporto alle filiere produttive e distributive e alle catene di fornitura, consentendo l’ottimizzazione, la modellizzazione e la gestione della logistica e della mobilità ma sono fondamentali anche per gli scambi informativi legati alla valutazione dell’impatto ambientale del ciclo di
vita dei prodotti (LCA, Life Cycle Assessment);
4) le ICT sono tecnologie fondamentali per la progettazione e il recupero di costruzioni ed infrastrutture,
ma anche tecnologie utili alla tutela ambientale e territoriale ampliando le capacità di monitoraggio e
controllo (telerilevamento) in vista di una nuova qualità di insediamento e di mobilità.
5) le ICT si istanziano sempre più in sistemi cosiddetti embedded e di bordo, presenti in un numero crescente di prodotti e di processi e in apparati (RFID, elettronica di bordo per il monitoraggio in tempo reale di processi,..) che consentono anche elaborazioni in tempo reale di dati provenienti da sistemi ed apparati periferici di rilevatori, sensori, sistemi di visione, attuatori che hanno costi tendenzialmente decrescenti. In particolare, tecnologie di interoperabilità in tempo reale sono sempre più necessarie per la gestione energetica di distretti produttivi e abitativi nei quali la generazione di energia sia fatta utilizzando
un mix di fonti tradizionali e rinnovabili e necessita di programmazione attenta e dinamica dei consumi.
Con il Parco Scientifico dell’Università di Roma Tor Vergata per l’innovazione e lo sviluppo locale
A partire dal 2003, anche nella collaborazione centrata su Romascienza, FTI collabora con il Parco
Scientifico dell’Università di Roma Tor Vergata sui temi della città sostenibile, della città multimediale,
della cultura dell'innovazione, che ha l’obiettivo di evidenziare come i risultati delle attività di ricerca
svolte nelle Università e negli altri enti di ricerca dell'area locale, possano contribuire ai progetti di sviluppo della città e creare su questi nuove attività produttive, nuove opportunità di mercato per le imprese e migliorare la qualità della vita dei cittadini. In particolare, è molto rilevante la natura multidisciplinare del Parco e dei soggetti in esso presenti che si occupano di biotecnologie, energia, tecnologie digitali, sistemi di archiviazione digitale, etc. che permette di ipotizzare l’approfondimento di
collaborazioni che sono state già oggetto di partnership di studio.
Con la Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche per l’interdisciplinarietà tecnologica
Dal 2001, la sede di FTI è collocata presso F.A.S.T. (Federazione delle Associazioni Scientifiche e
Tecniche), che storicamente è l’ambito nel quale hanno operato le associazioni di promozione della culRelazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
18
tura scientifica e tecnologica nel nostro Paese. Proprio le competenze e le attività di Fast nei settori
dell’energia, delle costruzioni, e delle industrie di processo sarà importante per operare concretamente
secondo quella modalità interdisciplinare necessaria per affrontare i temi della sostenibilità energetico
ambientale, economica e sociale.
2.2 X-Lab: eBusiness, dematerializzazione, interoperabilità
A partire dalla costituzione (1989) dell'iniziativa Ediforum Italia, dedicata alla promozione e alla
diffusione delle tecnologie EDI e di commercio elettronico nelle imprese e nella PA, FTI è sempre
stato attivo nel settore del commercio elettronico, del documento informatico, della firma digitale,
della dematerializzazione, attraverso la partecipazione ad attività internazionali e nazionali, ad azioni di supporto della PA, alla realizzazione di progetti pilota. In particolare, nel 2001 venne pubblicato il volume Commercio Elettronico e XML. Scenari, tecnologie, applicazioni (a cura di P.
Pozzi, P. De Sabbata e M. Casagni) nel quale diversi esperti del mondo dell’impresa, della PA della
ricerca mettevano in evidenza l’importanza degli standard basati su XML per l’eBusiness.
Sempre nel 2001, sulla base di un Accordo di collaborazione tecnico-scientifica tra FTI ed ENEA
Bologna, venne costituito il Laboratorio XML (oggi X-Lab), coordinato da Piero De Sabbata
(ENEA) con lo scopo di promuovere e partecipare a progetti pilota in ambito pre-competitivo, nel
quale operano oggi dieci ricercatori. Tra le altre attività del Laboratorio XML, si segnalano:
- la pubblicazione dell’edizione italiana del manuale ebXML per manager (2007), testo divulgativo
su ebXML indirizzato a manager e tecnici delle PMI;
- tirocinii e tesi di laurea svolti da studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia e
della Facoltà di Scienze – Dip. di Informatica dell’Università di Bologna, svolti in collaborazione
con PMI e Amministrazioni (in particolare con gli uffici del Ministero Economia e Finanze) finalizzati alla definizione e alla sperimentazione degli standard documentali;
- il ruolo di coordinatore nazionale nel progetto Learning from peers, che nell'ambito dell'iniziativa
eBSN (eBusiness Support Network for SMEs), coordinata dalla Commissione Europea, ha raccolto
casi di eccellenza di PMI europee che sono riuscite a fare dell'eBusiness una leva competitiva fondamentale;
- i progetti europei, come e-BIZ_TCF, e l’iniziativa Moda-ML, finalizzati allo sviluppo e
all’adozione degli standard basati su XML nell’industria europea del Tessile-AbbigliamentoCalzaturiero;
- le attività di trasferimento tecnologico verso le PMI per promuovere le reti interoperabili di imprese realizzate nell’ambito del Centro di Innovazione CROSS-Lab e del Laboratorio LISEA della
Regione Emilia-Romagna.
Queste competenze hanno trovato spazio anche nella partecipazione di FTI a progetti pilota quali
UBL Italia, PEPPOL (Pan-European Public Procurement OnLine), FE (Fatturazione Elettronica per
un pool di amministrazioni pubbliche dell’Emilia-Romagna), COIN (progetto europeo Enterprise
Collaboration & Interoperability - EU FP7 ICT Integrated Project 216256), avente l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell'importanza degli standard di interoperabilità nelle collaborazioni e
nelle partnership d'impresa e di business e di focalizzare le tendenze evolutive degli standard nello
scenario evolutivo di Internet. In particolare, alla diffusione dei risultati del progetto COIN è stato
chiamato a collaborare anche FTI, che ha costituito un gruppo di lavoro ad-hoc, coordinato dall’ing.
Piero De Sabbata di Enea.
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
19
3. LE ATTIVITA’ SVOLTE E PROGRAMMATE NEL BIENNIO 2010-2011.
PARTNERSHIP E PROGETTI
Diverse sono state le attività associative che FTI ha messo a punto per essere quel luogo di incontro
tra gli operatori (Pubblica Amministrazione, imprese, associazioni, università e centri di ricerca, cittadini) che la sua missione richiedeva:
- le iniziative permanenti e gli Osservatorii di settore;
- i seminari ed i convegni organizzati da FTI sui temi tecnologici ed applicativi, sia in ambito istituzionale (CNEL) sia nel quadro di partnership istituzionali con eventi e saloni espositivi nazionali (COM.PA., ICT Trade, Forum ICT Security, ForumPA);
- i rapporti istituzionali e di collaborazione con le Autorità e gli operatori pubblici attivi nel settore ICT (CNIPA, Garante Tutela Dati Personali, Garante Comunicazioni) ed i progetti pilota
condotti in collaborazione con associati (Cross-Lab, XML Lab, LISEA, formazione, ecc.);
- la Collana FTI “Società dell’Informazione e della Comunicazione” edita da Franco Angeli
nella quale, a partire dal 1996, sono pubblicati il Rapporto FTI e gli studi di settore, le guide, i
manuali: i Rapporti CNEL/FTI, le monografie, le ricerche ed i saggi realizzati su specifici temi tecnico-applicativi in collaborazione con istituzioni, imprese, centri di ricerca, come testimonia il catalogo dei trentatre volumi proposto alle pagine iniziali di questa Relazione. Oltre che essere inviati ai
soci FTI come parte del pacchetto associativo di adesione, i volumi sono disponibili nel catalogo
dell’editore Angeli e distribuiti in formato digitale e nelle librerie delle principali città.
3.1 Le attività di Osservatorio e promozione tecnico-scientifica
3.1.1 l’Osservatorio Europeo eBusiness nelle PMI
Nell'ambito dell'iniziativa eBSN (eBusiness Support Network for SMEs), coordinata dalla Commissione Europea, FTI ha contribuito alla selezione di casi di eccellenza di PMI italiane che sono riuscite a fare dell'eBusiness, cioè dell'applicazione dell'ICT a tutte le funzioni d'impresa, interne e di
filiera, una leva competitiva fondamentale. Sul portale Learning from Peers (http://www.epme.eu)
sono disponibili in digitale i booklet pubblicati nelle diverse lingue europee, distribuiti anche nella
versione stampata in tutti i Paesi europei. Ciascun singolo opuscolo riassume i risultati del progetto
Learning from Peers, diretto congiuntamente da Adetef (Agenzia del Ministero delle Finanze francese) e Périscope che, per la parte italiana è stato coordinato da FTI.
L'obiettivo è stato quello di identificare le buone pratiche eBusiness tra le PMI europee e di pubblicare i migliori 50 casi e-Business tra le PMI in ogni lingua ufficiale europea. I casi di eccellenza
sono stati desunti da 400 casi eBusiness raccolti nei 27 paesi europei grazie alla rete di coordinatori
nazionali dei quali ha fatto parte FTI. I casi di eccellenza sono stati selezionati usando un metodo di
valutazione che si basa su quattro criteri principali: innovazione, impatto, facilità di passaggio e inequivocabile ritorno dell'investimento. Per il web sono stati selezionati 200 casi, dei quali 82 sono
stati scelti per gli opuscoli, compresi i 48 “casi principali” tradotti in ogni lingua europea e altri 34
casi nazionali pubblicati nelle pagine di alcuni dei 23 opuscoli nazionali. La versione digitale italiana (di 64 pagine a stampa) è disponibile sul portale di progetto e sul sito di FTI.
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
20
3.1.2 UBL Italia
UBL (Universal Business Language) è uno standard basato su XML. UBL è sviluppato dal Comitato UBL di OASIS OPEN. UBL è indirizzato alla rappresentazione elettronica di documenti commerciali e contabili (Ordine, Avviso spedizione, Richiesta di offerta, ecc.) e rappresenta il risultato
di oltre dieci anni di continuo sviluppo di una sintassi XML standard per l’eBusiness, libera da diritti. UBL può essere considerato il primo ambito applicativo dell’architettura ebXML per
l’eBusiness e costituisce la soluzione più semplice per l’interscambio di documenti in formato
XML tramite Internet.
UBL ha fortemente incentrato il suo sviluppo sul concetto di documento standard, che permette facilmente la transizione tra il business tradizionale, basato sui documenti cartacei prima e EDI poi, al
commercio elettronico realizzato sulla rete-mercato Internet.
In particolare, UBL 2.0 è l’attuale versione standard promossa da OASIS e sui suoi ulteriori sviluppi si basano le strategie di eBusiness, anche grazie alla convergenza programmatica tra OASIS e
UN/CEFACT , comitato di coordinamento delle Nazioni Unite per la facilitazione del commercio
internazionale, attivo nel settore del commercio elettronico dall’epoca della definizione degli standard EDI (Electronic Data Interchange).
UBL 2.0 ha definito 31 documenti di business che coprono i flussi informativi inter-aziendali fondamentali per gli ambiti B2B e B2G, adattandosi alle necessità delle imprese, specie delle PMI per
le applicazioni commerciali e logistiche, e delle Pubbliche Amministrazioni per le applicazioni di
eProcurement.
UBL 2.0 è quindi già utilizzabile, favorendo l’interoperabilità end-to-end tra organizzazioni anziché
l’adattamento di piattaforme e soluzioni proprietarie e, in queti mesi, è in fase di realizzazione la
nuova release UBL 2.1, che prevede nuovi documenti tra i quali quelli necessari alle attività di eProcurement.
Per facilitare la diffusione di UBL presso le imprese e le PA, nei diversi paesi OASIS UBL TC si
avvale della collaborazione di SottoComitati di Localizzazione linguistica e adattamento e, in tal
senso, nel maggio 2006, è stato costituito in Italia UBL Italian Localization Sub-Committee (UBL
ITLSC) che ha lo scopo di sviluppare contenuti UBL in lingua italiana. Da quel momento, i CoChair di UBL ITLSC sono Roberto Cisternino e Arianna Brutti.
UBL Italia è l’iniziativa avviata nel 2007 dalla collaborazione tra alcuni operatori pubblici e privati
come ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), FTI (Forum per la Tecnologia dell'Informazione), JAVEST, con lo scopo primario di supportare il sottocomitato di OASIS per la localizzazione in Italia di UBL (UBL ITLSC).
Lo scopo di UBL-Italia (www.ubl-italia.org) è quindi quello di promuovere la conoscenza di UBL,
le sue caratteristiche tecniche e di promuoverne l'adozione nelle applicazioni di eBusiness verso il
sistema delle imprese, della domanda e dell’offerta di soluzioni ICT, e le pubbliche amministrazioni centrali e locali.
In particolare, il sito di UBL-Italia ha l’obiettivo di facilitare il reperimento delle specifiche e della
documentazione ufficiale UBL e le sue applicazioni in relazione alle informazioni pubblicate e disponibili sul sito di OASIS OPEN.
Per adempiere alla propria missione, il 25 ottobre 2007, UBL Italia ha organizzato a Roma, presso
la sede ENEA, con la partecipazione di una sessantina di operatori dell’impresa e della Pubblica
Amministrazione la prima edizione di Italian UBL Day, il primo Workshop italiano dedicato allo
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
21
standard UBL. Il Workshop, formalmente organizzato dal Comitato Italiano OASIS UBL ITLSC in
collaborazione con ENEA e Forum per la Tecnologia dell'Informazione, aveva come obiettivo principale la presentazione e la discussione delle prospettive applicative e di mercato di UBL nei settori
eBusiness ed eGovernment con gli operatori della ricerca ICT, della domanda e dell'offerta, del settore pubblico e di quello privato. Nel Workshop, cui parteciparono relatori italiani e stranieri, si
confermò l’interesse ed il coinvolgimento attivo su UBL degli operatori italiani, con particolare riferimento alla standardizzazione della fattura elettronica, all’uso della firma digitale e ai progetti di
eProcurement, come testimoniava il progetto NES realizzato nei paesi del Nord Europa.
Dal 21 al 24 aprile 2008, a Roma, con il patrocinio e l’ospitalità del CNEL, UBL Italia ha organizzato UBL International Conference, le cui precedenti edizioni si erano svolte a Madrid e a Copenhagen. Alla conferenza, organizzata operativamente da FTI, ENEA, Crane Softwrights Ltd. (Canada), Document Engineering Services (UK), e articolata in una sessione di presentazione e discussione sullo stato di avanzamento di UBL e a corsi tutoriali di formazione su UBL, parteciparono un
centinaio di persone.
3.1.3 L’Osservatorio sulla Sicurezza ICT e gli attacchi informatici (OAI)
Si tratta di una nuova fase dell’Osservatorio sulla Criminalità ICT (OCI) che era stato realizzato dal
1997 al 2004, da FTI-Sicurforum in collaborazione con Space-Università Bocconi. L’Osservatorio
Attacchi Informatici (OAI) 2010 e 2011 sono realizzati con il supporto organizzativo ed economico
di Soiel International e sono coordinati operativamente da Marco Bozzetti, socio fondatore di FTI e
componente del Comitato Scientifico. Hanno partecipato direttamente FidaInform e ClubTI di Milano e hanno collaborato, oltre ad FTI, AIPSA, AIPSI, Aused, Inforav e la Polizia delle Comunicazioni.
Obiettivo principale dell’OAI è fornire concrete indicazioni sugli attacchi ai sistemi informatici delle Aziende e degli Enti Pubblici italiani che possano essere di riferimento nazionale, autorevole e
indipendente, per l’analisi del rischio. Nelle prossime edizioni, con cadenza annuale, sarà pubblicato e divulgato il rapporto sugli attacchi informatici occorsi nell’anno precedente. Come nel modello
originale di OCI, l’indagine è svolta tramite un questionario online indirizzato ai CIO (Chief Information Officer), CSO (Chief Security Officer) e CISO (Chief Information Security Officer) di più
di mille aziende ed enti pubblici centrali e locali. Il compilatore può rimanere anonimo, e per ovvi
motivi di riservatezza non sono richieste informazioni di dettaglio sull’azienda/ente e sui sistemi informativi, così da non consentire di risalire alla stessa. Ulteriore e non meno importante obiettivo è
favorire lo sviluppo di sensibilità e cultura in materia di sicurezza delle informazioni e delle comunicazioni soprattutto a livello dei “non tecnici”, tipicamente i manager e i vertici
dell’organizzazione che decidono e stabiliscono i budget.
3.1.4 L’Osservatorio Europeo sui sistemi digitali di pagamento
Insieme al socio SIA-SSB, a partire dal 2004 sono state realizzate tre edizioni dell’Osservatorio Europeo sui sistemi digitali di pagamento, che è finalizzato alla definizione dello stato dell’arte e delle prospettive dello scenario europeo e dei singoli paesi. L’ultima edizione del Rapporto è stata focalizzata l’attenzione sulle prospettive di evoluzione di SEPA (Single Euro Payment Area), la nuova area unificata europea per i sistemi di pagamento, conseguenza di decisioni regolamentari
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
22
dell’Unione Europea e della Banca Centrale e di politiche di evoluzione tecnologica autoregolamentate da parte del sistema bancario europeo, come verrà detto nella sezione dedicata alla
Collana “Società dell’Informazione e della Comunicazione”. Nel corso del 2011, si intende attuare
il progetto di una nuova edizione.
3.2 La collaborazione con l’Associazione per la Comunicazione Pubblica ed Istituzionale
FTI ha sottoscritto un Accordo di collaborazione scientifica con l’Associazione per la Comunicazione Pubblica ed Istituzionale. In tale quadro, FTI è stato, per varie edizioni, garante tecnicoscientifico del Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al cittadino - COM.PA.
Compubblica ed FTI hanno rinnovato la loro partnership nell’ambito delle tre edizioni (2008, 2009
e 2010) di COM-LAB. Laboratorio di Comunicazione Pubblica, che si sono svolte a Bologna e
che sono state caratterizzate da seminari, convegni e sezioni espositive.
L’Osservatorio Europeo su eGovernance e Comunicazione Pubblica
Sui temi delle tecnologie ICT a supporto della PA e della società dei cittadini digitali, FTI aveva lavorato, a partire dal 1989, in varie edizioni del Rapporto realizzato insieme con il CNEL ed in alcuni studi monografici come quelli sulle città digitali e nel volume di Douglas Holmes realizzato in
collaborazione con il socio Microsoft “e.gov Strategie innovative per il Governo e la Pubblica Amministrazione”. L'iniziativa della Commissione europea eGovernment i2010 e il Libro Bianco sulla
Comunicazione Pubblica in Europa sono la conferma evidente che la dimensione continentale è
sempre più importante nel pianificare la modernizzazione e l'innovazione delle Pubbliche Amministrazioni. Per questa ragione, tenendo conto dei materiali di ricerca e di analisi disponibili a livello
internazionale, FTI, Compubblica (Ass. Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale) e
FEACP (European Federation of Public Communication Associations) hanno istituito questo Osservatorio con lo scopo di analizzare gli scenari evolutivi dei sistemi e delle applicazioni di eGovernment, eDemocracy e di Comunicazione Pubblica, tre elementi che debbono essere considerati
come parti integrate di un sistema di eGovernance efficace, efficiente e participato. Con importanti
riconoscimenti istituzionali, da parte del Parlamento Europeo e del Ministro per l’Innovazione e le
Riforme della Pubblica Amministrazione, sono usciti, nel 2006 e nel 2008, i primi due rapporti, a
cui, nel corso del 2011-12, si intende dare seguito con una nuova edizione, integrata con il rientro di
COM.PA. nella sede fieristica di Bologna.
3.3 La partnership con ICT Trade
ICT TRADE nasce nel 2002 per iniziativa di Sirmi in modo da rispondere alla necessità diffusa di
un momento di confronto dedicato agli operatori dell’offerta, ai canali, ai distributori di prodotti e
servizi dell’ICT. I suoi elementi fondamentali sono un sistema di appuntamenti B2B fra Fornitori
sponsor e Terze Parti qualificate e convegni mirati, nei quali stabilire relazioni e finalizzare accordi.
ICT TRADE è quindi un Meeting Club di Vendor e Terze Parti qualificate del Sistema dell'Offerta
di prodotti e Servizi IT, TLC ed Office. Come è avvenuto nelle ultime edizioni, in particolare quella
svoltasi nel giugno 2010, anche per la Decima edizione del Salone ICT Trade 2011, previsto per il
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
23
18 e 19 maggio 2011 presso la Fiera di Ferrara, FTI sarà partner scientifico della manifestazione.
3.4 La partnership con l’Università di Perugia
FTI ha in atto un Accordo di collaborazione con l’Università di Perugia (Facoltà di Ingegneria) che
prevede attività di collaborazione scientifica nel settore delle ricerche e degli studi relativi all’ICT,
finalizzati anche allo svolgimento di attività didattiche. In particolare, tali attività si sono concentrate nei Corsi di Economia e Regolamentazione dell’ICT per le Lauree Specialistiche in Ingegneria
dell’ICT dei quali è docente il prof. Pozzi e nell’ambito del MIGA - Master Internazionale in Innovazione e Gestione Aziendale. Altra attività di collaborazione è stata svolta con il Laboratorio di Informatica Giuridica della Facoltà di Giurisprudenza, coordinato dal prof. Renato Borruso e dal dr.
Leonello Mattioli.
3.5 La partnership con Forum ICT Security
È continuata nel corso del 2010 la collaborazione con la “Rivista ICT Security” e con il Gruppo Editoriale Tecna. FTI è stato partner scientifico e, in collaborazione con il Parco Scientifico di Tor
Vergata, ha gestito un proprio stand espositivo alla decima edizione della mostra-convegno ForumExpo ICT Security, svoltasi il 28 ottobre 2010.
3.6 Eventi, convegni, seminari
Nel seguito si riportano le schede di sintesi degli eventi, per gli approfondimenti si rimanda al sito
web di FTI.
•
Verso l'uguaglianza delle opportunità...cosa dobbiamo a Marconi? Tecnologie digitali
e cambiamento sociale, Bologna, 26 novembre 2009
In occasione del centesimo anniversario del conferimento del Premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi e nell'ambito delle iniziative per la Giornata ONU dei diritti delle persone con disabilità, la Provincia di Bologna e l'Istituto Cavazza hanno promosso l'incontro Verso l'uguaglianza delle
opportunità... cosa dobbiamo a Marconi? Tecnologie digitali e cambiamento sociale. Introduzione:
Lina Di Ridolfo; Relatore: Pieraugusto Pozzi, docente universitario - direttore Forum per la Tecnologia della Informazione; Intervento di Fernando Torrente, coordinatore C.I.S.A.D. dell'Istituto Cavazza.
•
I mediatori del trasferimento tecnologico a fianco della PA per rispondere ai bisogni
dei cittadini, Roma, ForumPA, 20 maggio 2010
Qualità dell'acqua, gestione dei rifiuti, riduzione delle emissioni inquinanti, accesso alla cultura e
alla comunicazione, mobilità: l'innovazione tecnologica può offrire soluzioni per migliorare la vita
dei cittadini e l'organizzazione dei servizi nelle città?
Per realizzare servizi innovativi che rispondano ai bisogni dei cittadini non servono semplicemente
soluzioni tecnologiche ma prima ancora far emergere nel sistema delle imprese e della PA un fabbiRelazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
24
sogno di innovazione spesso inconsapevole o inespresso. I mediatori di trasferimento tecnologico
possono interpretare e aggregare le domande di ricerca e sviluppo tecnologico del territorio facendole incontrare con il mondo delle università e dei centri di ricerca.
Il convegno intende fornire nuovi modelli e pratiche di valorizzazione della ricerca scientifica e di
trasferimento tecnologico a supporto dell'innovazione dei servizi resi dalla Pubblica Amministrazione ai cittadini, partendo da esperienze e progetti che hanno visto coinvolti attori diversi quali le
università, le imprese e le agenzie di promozione dell'innovazione.
Coordinatore Stefano Ciccone (Coordinatore Ufficio Parco Scientifico - Università degli Studi di
Roma Tor Vergata, Consiglio Direttivo FTI), sono intervenuti Manuela Arata (Responsabile Trasferimento Tecnologico - CNR); Serena Dinelli (Comitato Scientifico Forum Tecnologia dell'Informazione); Mauro Draoli (Ufficio Tecnologie Innovative - DigitPA); Maria Ioannilli (Dipartimento di Ingegneria Civile - Università degli Studi di Roma Tor Vergata); Roberto Paolesse (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche - Università degli Studi di Roma Tor Vergata); Walter Piperno (Unità "Marketing dei Prodotti" - ASI: Agenzia Spaziale Italiana); Chiara Cavallaro (Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie – CNR); Gian Paolo Manzella
(Direttore Dipartimento Servizi per le Imprese e Sviluppo economico - Provincia di Roma).
•
Creatività sostenibile nell’impresa: prodotti, marketing e organizzazione.
Gambettola (FC), 1 ottobre 2010
Nell’ambito delle iniziative delle Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna, Piero Pozzi ha svolto
l’intervento Dematerializzazione dei flussi documentali, eco-design, prototipazione rapida, discutendo come l’impiego estensivo delle tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione
nell’impresa consenta di attuare un nuovo modello organizzativo detto impresa digitale. Il
Workshop è stato coordinato da Francesco Paolo Ausiello direttore tecnico di ASTER e gli altri interventi sono stati Prodotto , bene culturale e marketing territoriale di Marcello Balzani, Direttore
del DIAPReM (Development of Integrated Automatic Procedures for Restoration of Monuments)
dell’Università di Ferrara; Il ruolo del marketing nell’ideazione di modelli dibusiness sostenibili di
Carlo Alberto Pratesi, ordinario di economia e gestione delle imprese, Università Roma Tre; Approccio progettuale innovativo attraverso l’analisi dell’impatto ambientale di Bianca Rimini, ordinario di Impianti Industriali Meccanici presso la Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia e Preside
della Facoltà; L’eco-design: tra metodo ed efficienza e il design sostenibile come attivatore di vitalità e orientamento all’innovazione di Lucy Salamanca, artdirector della Salamancadesign & Co.
•
COM-LAB 2010. RETI. Organizzazione, Comunicazione, Persone.
Bologna, 20 ottobre 2010
I seminari cui ha collaborato FTI sono stati:
- LA COMUNICAZIONE PUBBLICA NELLA CRISI ECONOMICA
Coordinato da Marco Magheri (Associazione "Comunicazione Pubblica"), hanno partecipato Aldo
Lupi (Comune di Termini Imerese), Giorgio Pacifici (presidente FTI), Maurizio Rompani ( direttore TP-Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti), Marco Barbieri (direttore comunicazione
Inps)
- LA SOCIETA' IN RETE: UN NUOVO DIALOGO CON I CITTADINI
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
25
Coordinato da Piero Pozzi (FTI), hanno partecipato Alessandra Paradisi (Movimento Difesa Consumatori), Eugenio Iorio (direttore comunicazione Regione Puglia), Maurizio Masini (Università di
Siena), Marco Pondrelli (assessore ai Sistemi informativi Provincia di Bologna).
•
Forum ICT Security (Decima Edizione), 28 ottobre 2010
Piero Pozzi è stato il chairman della sessione eGovernance cui hanno partecipato RSA (Luciano
Veronese), Sentinet (Antonio Capobianco), McAfee (Daniele Mancini), Techne Security (Federico
Rosso), Giovanni Manca.
4. LA COMUNICAZIONE DI FTI E LA PRESENZA SUI MEDIA
Con riferimento alle iniziative svolte, nel corso degli anni, FTI è stato presente su vari media nazionali
ed internazionali:
- sulla stampa quotidiana italiana (Avvenire, .com, Corriere della Sera, Eco di Bergamo, Giornale
di Brescia, il Domani, Il Giornale, il Manifesto, Il Mattino, Il Messaggero, Il Resto del Carlino, il Riformista, Il Secolo d’Italia, Il Sole 24 Ore, Il Tempo, Italia Oggi, L’Adige, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Stampa, Libero, l’Unità, Metro, Milano Finanza, Provincia Pavese, Quotidiano di Sicilia,
Repubblica, Repubblica Affari&Finanza);
- sulla stampa online (IlNuovo.it, IlRestodelCarlino.it, IlSole24Ore.it, LaStampa.it, Libération,fr,
Repubblica.it, Unita.it, Viepublique.fr);
- sulla stampa periodica italiana (Famiglia Cristiana, Panorama, Rivista Italiana di Comunicazione
Pubblica, Gli argomenti umani, L'espresso, Italiani, Rivista Federcomin);
- sulla stampa tecnica di settore e sulla stampa specializzata (LabItalia, AziendaBanca, BancaFinanza, Computer World Italia, Data manager, De Qualitate, ICT Security, Inchiesta, Informatica ed enti
locali, Notiziario FIDA-Inform, SoloImpresa, Bancaforte);
- sulla stampa estera (La Tribune, Le Figaro économie, Le Monde Economie, Les Echos) ;
- sui canali radiotelevisivi nazionali e locali (Giornale Radio Rai, Mediamente, Radio Dimensione
Suono, Radio Montecarlo, Radiouno, Radiotre, Radio24, 24OreTV, RaiNews24, Sat2000, Tele Norba, TelePA, Tg2, Tg3, TMC-La7).
5. I BILANCI ECONOMICI DI FTI
Come avviene da diversi anni, per motivi di trasparenza amministrativa e gestionale, per la illustrazione e la valutazione comparativa dell’andamento economico di FTI, il Consiglio Direttivo rimanda alle considerazioni svolte nella Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti ed alla Nota Integrativa al Bilancio, da essi stessi redatta con grande precisione.
Relazione del Consiglio Direttivo – 28 aprile 2011
26
GLI ASSOCIATI E GLI ORGANI DIRETTIVI FTI (al 28 aprile 2011)
CONSIGLIO DIRETTIVO
Past President: Gesualdo Le Moli
Presidente: Giorgio Pacifici
Consiglieri: Eugenio Casucci, Stefano Ciccone, Maurizio Cuzari, Danilo Magionesi , Gian Bruno Mazzi, Ellero Morgagni, Paola Palmerini, Ettore Paolillo, Alessandro Rovinetti, Federica Silvestrini, Renzo Vanetti.
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
Past President: Alessandro Alberigi Quaranta
Componenti: Renato Borruso, Miranda Brugi, Marco Bozzetti, Giampio Bracchi, Piero Brezzi, Stefano A. Cerri, Roberto Dadda, Serena Dinelli, Cosimo A. Folda, Cesare Maioli, Sergio Mariotti, Antonio A. Martino, Guido Martinotti,
Ugo G. Pacifici Noja, Giuseppe Richeri, Floretta Rolleri, Mario Sai.
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Alessandro Caperna, Rodolfo Patrignani, Stefano Caperna.
SEGRETARIO GENERALE
Pieraugusto Pozzi
ELENCO DEGLI ASSOCIATI
Aip, Aipsa, Arco, Autorità Nazionale per la Sicurezza, Cartasì, Centro di Formazione professionale “R. Bauer”, Cilea, Cineca, ClickICT, Comune di Bologna, Comune di Forlì, Comune di Frascati, Comune di Lucca, Comune di Matera, Comune di Milano, Comune di Modena, Comune di Napoli, Comune di Ovada, Comune di Roma, Comune di Siena, Comune di
Spoleto, Comune di Treviglio, Consorzio Infomercati, Corte di Cassazione - Ced, Cosi, Enea, Findomestic, Fondazione
Rosselli - I.e.m., Fondazione Ugo Bordoni, Ice, Ice Informazioni Telematiche, Icot, Inps, Iscti, KPMG, Microsoft, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero delle Attività Produttive, Ministero dell’Interno, Ministero della Salute,
Ministero della Giustizia - URSIA, Oberthur Card Systems, Pirelli, Politecnico di Milano, Poste Italiane, PriceWaterhouseCoopers, Rai Radiotelevisione Italiana, Regione Lazio, Regione Lombardia, Regione Marche, Regione Sicilia, Regione
Toscana, Sia-Ssb, Slipform Italia, Telecom Italia, Uninfo, Università Bocconi (Space), Università di Bologna (Cirsfid),
Università di Cagliari (Centro Calcolo Elettronico), Università di Milano, Università di Modena (Dipartimento di Fisica),
Università di Pisa (Dipartimento di Scienze Sociali), Università di Roma I (Gruppo per la Gestione della Rete di Ateneo),
Università di Salerno (Dipartimento di Informatica ed Applicazioni).
PARTNERSHIP
ABI, Associazione della Comunicazione Pubblica, AIEA, Assomercati, Assinform, ANIE, Anee, Federcomin, Confindustria, Confcommercio, Confetra, FITA, FAST, CNEL, COM.P.A., SMAU, ICE, FORUM P.A., Sirmi, Istituto di Ricerca Internazionale, Consorzio Ipotesi (Università di Roma II "Tor Vergata"), Ufficio Parco Scientifico (Università di
Roma II "Tor Vergata"), Gruppo editoriale Tecna, ENEA, Consorzio Infomercati, ENI, IBM Italia, DAPT-Università di
Bologna, Pontifícia Universidade Católica de Minas Gerais, Università di Pisa, Arma dei carabinieri, Polizia di Stato,
Guardia di Finanza, Provincia di Roma, Banca d'Italia, FUB, KPMG, CIRSFID-Università di Bologna, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena, SiNSYS, Actalis, Politecnico di Milano, TIM, Associazione Progetto Microcircuito, TSP,
BNL Multiservizi, Icot, Sogei, Telecom Italia, Italtel, Wind, Fastweb, Colt Telecom, Banca di Roma, ICT Trade, Comune di Bologna, Comune di Forlì, Comune di Frascati, Dipartimento Innovazione Tecnologica, Romascienza, Distretto dell'Audiovisivo e dell'ICT di Roma, Osterreichisches Institut für Angewandte Telekommunikation (Austria);
Observatoire des droits de l’internet (Belgio); Information society research institute (Ungheria); Swedish government
ICT-political strategy group and Swedish law and informatics research Institute (Svezia); Internet Watch foundation
and Oxford internet Institute (Regno Unito), Forum de droits sur l’Internet (Francia), Unione Industriali Padova, Assindustria Vicenza, Assindustria Treviso, Democenter Modena, ConfAPI Bologna, Università di Modena, Consorzio Multimedia, Facoltà di Giurisprudenza - Università di Perugia, Facoltà di Ingegneria - Università di Perugia.
STAFF, COLLABORATORI ed ESPERTI FTI (2008-2011)
Maria Bianchi, Massimo Bondi, Matteo Busanelli, Massimiliano Cannata, Valentina Cerminara, Manuela De Lorenzo,
Alfredo Formisano, Angelo Frascella, Thomas Imolesi, Raffaella Inglese, Livia Lucheroni, Euro Melpignano, Lorenzo
Modde, Andrea Preda, Ugo G. Pacifici Noja, Stefano Sai, Federica Sansò.
Gli associati e gli organi direttivi FTI – 28 aprile 2011
27
Scarica

ASSEMBLEA ORDINARIA FTI Roma, 28 aprile 2011 Via della Ricerca