Regione Piemonte
ASL NO (Novara)
Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO
Ottobre - Novembre 2009
In
forma
LASCIAMO CHE SIA IL SORRISO
DEI NOSTRI OSPITI A PARLARVI DI NOI
RESIDENZA PER ANZIANI
PALLADIO A DORMELLETTO
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Il calore di un’atmosfera familiare e la certezza di assistenza
medica e riabilitativa adeguata, anche per anziani non autosufficienti. È questo che garantiamo ai tuoi cari: competenza,
attenzione e ascolto costanti.
la residenza è composta quasi esclusivamente da camere
singole, dotate di bagno, balconcino, letto a tre articolazioni
e telefono passante.
Vieni a trovarci in via pascoli, 19 a dormelletto (NO), è il modo
migliore per comprendere come si vive da noi.
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Pagina 12
IN FORMA
Numero 5/2009
Hospital Boys: gli appuntamenti del Gruppo Sportivo
dell’Ospedale di Borgomanero
Il Gruppo Sportivo dell’Ospedale di Borgomanero dell’ASL NO organizza nel prossimo autunno e inverno una serie di
appuntamento con lo sport:
 novembre 2009: torneo di ping pong;
 dicembre 2009: torneo di calcetto natalizio e cena di Natale;
 gennaio 2010: partecipazione alla trasmissione “Quelli che il calcio…”;
 febbraio 2010:V edizione torne di calcetto “Memorial Bruzzi Antonio”.
Il Basket anima gli Hospital Boys: il prossimo appuntamento previsto in ottobre, organizzato dal Gruppo Sportivo dell’Ospedale
di Borgomanero, è un triangolare di pallacanestro.
La squadra borgomanerese esordisce il 15 aprile scorso con un’amichevole contro il S. Maurizio d’Opaglio.
Si trattava per noi della prima uscita in assoluto – afferma Bruzzi, Responsabile del Gruppo Sportivo - la condizione atletica non era
delle migliori e non avevamo mai giocato insieme.Tuttavia, dopo un inizio difficile, abbiamo dato prova di buone qualità tecniche.
Non conta il risultato finale: è importante, invece, la determinazione e
l’impegno spesi: tutti hanno fatto la loro parte. Ci siamo ripromessi, dopo
adeguata preparazione, di sfidare per la rivincita questa squadra e di
organizzare altre amichevoli.
L’augurio è di poter programmare altri incontri in cui lo sport sia al centro
(calcio, pallacanestro, tennis) – prosegue – per sottolineare come l’attività
fisica aiuta a restare in forma, a socializzare e a migliorare la qualità della
vita. Noi, come sempre, cercheremo di dare il massimo per non deludere
chi verrà a vederci.
La squadra (nella foto) è composta da: Matteo Gatti (ruolo: Centro), Franco Pontiroli (Centro), Manuel Avoscan (Ala Forte), D’Innella
(Ala), Federico Beldì (Guardia), Davide Garavaglia (Guardia), Antonio
Salamone (Play), Gianni Vellata (Guardia), Davide Tufano (Play).
Per informazioni rivolgersi a Massimiliano Bruzzi (Responsabile del
Gruppo Sportivo) allo 0322 848515 oppure consultare il sito:
www.hospitalboys.beepworld.it.
IN FORMA
Sommario
Periodico di informazione
e formazione sanitaria
dell’ASL NO (Novara)
Nuovi Direttori per le Strutture dell’ASL NO
Direttore Editoriale
Mario Minola
Sergio Bertone
Arabella Fontana
Gruppo Trecatese AMICI52 ONLUS: una nuova apparecchiatura per
la Struttura di Prevenzione e Cura Lesioni Cutanee di Trecate
pag. 4 - 5
Direttore Responsabile
Elena Vallana
Conferimento onorificenza al dott. Michele Vanetti
pag. 5
Un aiuto concreto alle persone “fragili”
pag. 6
Le patologie dell’orecchio. Quali sono e come affrontarle
pag. 7
Estetisti, solarium… vi sono rischi? E chi controlla?
pag. 8
La promozione ed educazione alla salute nell’ASL NO
pag. 9
La rete piemontese degli ospedali per la promozione della salute (HPH)
pag. 10
Nuovi punti prelievo sul territorio
pag. 10
Conoscere il Volontariato: una Scintilla per … accendere il cuore
pag. 11
Dicono di noi…
pag. 12
Ricordiamo l’amico Ennio Pino
pag. 12
Hospital Boys: gli appuntamenti del Gruppo Sportivo
dell’Ospedale di Borgomanero
pag. 12
Comitato Redazione
Anna Rita Audone
Andrea Bassetti
Davide Bordonaro
Raffaella D’Andretta
Edoarda Dell’Acqua
Lorenza Fontana
Mirella Frattini
Carmen Gatti
Alessandra Mondini
Alberta Paggi
Paola Pontiroli
Claudio Teruggi
Maurizio Robberto
Redazione
Ufficio Stampa ASL NO
Via Dei Mille, 2 - 28100 Novara
Tel. 0321 374521
Fax 0321 374546
e-mail: [email protected]
Grafica e Stampa
Tipografia la Nuova Operaia
Via Paolo Desana, 13
Casale Monferrato (AL)
Tel. 0142.452559
Pubblicità
EM STUDIO
Via Viberti, 1 - 10141 Torino
Tel. 011.19502529 - 011. 19502736
Fax 011.3853923
Registrazione Tribunale
di Novara:
Aut. n. 31/97 del 26/07/1997
pag. 2 - 3
Sito Internet:
www.asl.novara.it
Messaggi pubblicitari a
pagamento:
Ad esclusione di ogni altro soggetto
e quindi dell’ASL NO e della EM
STUDIO il solo inserzionista è
responsabile dei messaggi.
Si ringrazia Raffaella D’Andretta per la fotografia in copertina dell’Alto Vergante
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IN FORMA
Numero 5/2009
NUOVI DIRETTORI PER LE STRUTTURE DELL’ASL NO
a cura di Elena Vallana
Mercoledì 9 settembre scorso sono stati
presentati nella sede legale dell’ASL NO in
via Dei Mille, 2 a Novara, i Direttori delle
Strutture Complesse di Medicina Generale,
Nefrologia e Dialisi, Gastroenterologia ed
Endoscopia Digestiva e Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale di nuova
nomina .
Gianluca Airoldi: nuovo Direttore della S.C. di Medicina Generale
Gianluca Airoldi, quarantottenne, nativo di
Galliate si è laureato nel 1988 in Medicina
e Chirurgia presso l’Università di Bologna
(110/110 e lode). Ha conseguito il Diploma
di Management in Sanità presso l’Università
Bocconi di Milano e di Istruttore nazionale
BLS-D, ACLS (Società Italiana di Cardiologia,
Università Federico II, Napoli).
Ha svolto l’incarico (dal 1° gennaio 2000),
di Dirigente Medico in Medicina Generale presso la Divisione della 2° Medicina
dell’Azienda Ospedaliero Universitaria
(AOU) “Maggiore della Carità” di Novara, divenendo poi nel 2002 il Coordinatore del
Pronto Soccorso della Azienda citata e conseguendo due anni dopo l’incarico di Alta
Specializzazione per la Medicina d’Urgenza.
Ha ricoperto nel biennio 2005/07 il ruolo di
Referente dipartimentale per l’Organizzazione e la Qualità dell’AOU Maggiore della
Carità di Novara.
Ha ricevuto nel 1991 “il premio nazionale
di ricerca” della Società Italiana di Medicina
Interna, sulla fisiopatologia dell’insufficienza
organica multisistemica.
è docente, dal 2006, presso l’Università del
Piemonte Orientale in reumatologia.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e
lavori scientifici: autore di un testo enciclo-
pedico di “Farmacologia clinica” (giunto alla
seconda edizione 2003, 2007), edito dalla Casa Editrice medica torinese CGEMS
(Edizioni Medico Scientifiche); di sezioni e
capitoli in importanti testi della letteratura
medica nazionale, quali il “Trattato italiano di
fisiatria” (UTET, 2008), “L’Enciclopedia della
salute” (Mondadori, 2009) e il “Manuale di Farmaci e Procedure d’Urgenza” (CGEMS, 2007).
Autore, infine, di numerosi articoli scientifici
su vari argomenti di Medicina Interna, pubblicati in lingua inglese e in lingua italiana su
riviste internazionali (Journal of Hypertension,
Haematologica, Journal of Hepatology, Clinical
and Experimental Rheumatology, Archives of
Virology, European Journal of Internal Medicine,
Italian Journal of Medicine, European Annals
of Allergy and Clinical Immunology, Journal of
Endocrinological Investigation, Italian journal of
Gastroenterology, Connective Tissue Diseases,
Recenti Progressi in Medicina, Annali Italiani
di Medicina Interna...).
Stefano Cusinato: nuovo Direttore
della S.C. di Nefrologia e Dialisi
Stefano Cusinato, quarantaseienne, originario di Orta San Giulio, laureato in Medicina
e Chirurgia presso l’Università degli Studi
di Milano e specializzato Nefrologia presso
l’Università degli studi di Torino.
Ha svolto attività didattica con incarichi di
insegnamento nelle materie Scienze dell’alimentazione e Dialisi presso le Scuole Allievi
Infermieri Professionali di Novara (ex USSL
51) e Borgomanero (ex USSL 54); Docente
in numerosi corsi in ambito nefrologico e
dialitico.
Autore di oltre 50 pubblicazioni su riviste
sia nazionali sia internazionali.
Ha partecipato a numerosi congressi, ed è
stato relatore in parecchi convegni ed incontri scientifici.
E’ socio della Società Italiana di Nefrologia
e Vicepresidente dell’ “Associazione Pronefropatici Fiorenzo Alliata” di Borgomanero.
Nel 2007 in collaborazione con la Città di
Orta San Giulio, l’“Associazione Pronefropatici
Fiorenzo Alliata”, la Cattedra di Nefrologia
dell’Università di Torino e le ASL NO (Novara) e VCO (Verbano Cusio Ossola) ha
fondato la “Scuola Piemontese di Nefrologia di
Orta San Giulio”.
In ambito professionale nefrologico si è
occupato dell’attività clinica di degenza e di
dialisi, dell’attività specialistica ambulatoriale,
dell’attività di diagnostica ecografica nefrologica e diagnostica vascolare per lo studio
degli accessi vascolari per emodialisi.
Dal 1998 è responsabile dell’attività di chirurgia nefrologica della S.C. di Nefrologia
ASL NO.
Svolge attività di ricerca attraverso la partecipazione ed il coordinamento di progetti in
campo nefrologico.
Da anni, in collaborazione con Enti ed Istituzioni, si occupa di progetti per la prevenzione primaria e secondaria delle malattie
renali.
Pietro Occhipinti: nuovo Direttore
della S.C. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Pietro Occhipinti, cinquantenne, nativo di
Novara, laureato nel 1983 in Medicina e
Chirurgia presso l’Università degli Studi di
Torino. Specializzazioni in Gastroenterolo-
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Una Scintilla… per accendere il cuore
a cura di Patrizia Giberti,Volontaria de La Scintilla
“Esiste un solo tipo di uomo veramente
adulto: la persona che ha cura di sé, dell’altro, dell’ambiente. In una parola: l’uomo
solidale.”
E.H.Erikson
Individuare una definizione univoca per il volontariato non è sempre facile, in quanto l’interpretazione del suo operato varia da paese a
paese in base alle rispettive tradizioni e culture.
Ci viene in aiuto l’etimologia della parola che si
riferisce ad un’attività “libera e gratuita svolta per
ragioni di solidarietà e di giustizia sociale”.
Il volontariato non è unico, ma è molteplice, plurale. E i criteri di differenziazione, secondo il prof.
A. Ardigò1 sono da una parte i settori delle attività prevalenti (sanità, assistenza sociale, attività
ricreative e culturali, protezione civile), e dall’altra la matrice culturale e ideale ( confessionale, e
aconfessionale ).
Se ci guardiamo attorno molti inconvenienti
della nostra società sono stati superati proprio
grazie al volontariato, che ha permesso di colmare le omissioni, le latitanze, “gli inceppamenti
del cosiddetto Welfare”.2 L’area della solidarietà sociale è molto estesa, ma non tutte le sue
espressioni sono forme di autentico volontariato:
il cosiddetto terzo settore non va confuso col
volontariato; un panorama alquanto policromo
all’interno del quale è possibile, tuttavia, individuare le linee fondamentali che accomunano tutti
i volontariati; così per non usare impropriamente le parole, disegniamo quantomeno il profilo
del volontario. Il volontariato è una scelta, prima
di tutto, ma soprattutto una inclinazione spirituale, una predisposizione della mente e del cuore
grazie alla quale si “sceglie” appunto, di offrire un
po’ del proprio tempo, delle proprie energie, un
pezzetto della nostra vita, per aiutare chi ne ha
bisogno. Offrire, destinare, dedicare …. Tutti verbi che indicano uno dei connotati distintivi del
volontario: l’assoluta gratuità di questo aiuto,
e, in un mondo dove tutto ha un costo, dove si
conosce il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna (lo ha detto Wilde per definire il cinismo),
questa disponibilità disinteressata, propria di chi
agisce senza tornaconto personale, è già di per sé
stessa, una scelta morale oltre che un impegno
esistenziale.
Il volontariato è il luogo della realizzazione del
dono di sé e, la gratuità è la sua carta d’identità.
Altro contrassegno identificativo: lo spirito di
solidarietà.
La cultura del volontariato consiste in una partecipazione “simpatetica” alla sorte di tutti, riuscendo a mettere “tra parentesi” sé stessi: voler
bene agli “altri” tanto da dissipare la loro diffidenza, infrangere la loro solitudine, intuire (nella
chiarezza etimologica dell’ intus legere) i loro
problemi. E ciò implica preliminarmente un’attenzione particolare rivolta alla dignità dell’individuo.
Non vi è solidarietà, laddove manchi il senso di
giustizia: difendere i diritti di chi è troppo debole
per rivendicarli e, aiutarlo ad ottenerli.3
Gratuità, rispetto per la persona umana, solidarietà: sono questi i tre grandi valori che anche la
letteratura sul volontariato documenta presenti
in tutte le organizzazioni, grandi o piccole, confessionali o meno. In aggiunta a questo elenco
essenziale, si possono ricordare anche altre parole, che pur allungando la tipologia dei valori, di
fatto non sono che una specificazione di quelli
fondamentali. Esse sono: altruismo, generosità,
testimonianza, promozione del bene comune, capacità di fare, pratica dei diritti , creatività nelle
forme di intervento… affluenti di un’unica sorgente. Come si può ben dedurre l’impegno di
chi si dedica al volontariato non è riducibile ad
un mero slancio solidaristico o amorevole di tipo
irrazionale: in tal prospettiva, esso ha dei riferimenti morali che ne vincolano il comportamento. Gratuità, significa offrire le proprie capacità, le
proprie attitudini umane e relazionali al di fuori
della logica del profitto economico; spirito solidale vuol dire “prendersi cura” in prima persona
del bisogno che si vede, non delegando ad altri
le risposte ed assumendosene la responsabilità.
Tutti questi valori, così come l’intreccio di norme
che li regolano, non fanno necessariamente parte del corredo biologico o culturale dell’essere
umano: sono acquisibili. Volontari non si nasce, si diventa: aiutare chi si trova in difficoltà
fisica, psicologia, sociale (il disagio ha tanti nomi:
malattia, povertà, sofferenza, menomazione, ma
un comun denominatore: il bisogno) è un gesto
che si può anche imparare. A differenza del coraggio di manzoniana memoria, che “se uno non
ce l’ha non se lo può dare”, le qualità che corredano la pratica del volontariato sono assimilabili
attraverso un esercizio costante.Volontari si può
imparare ad esserlo, interiorizzando alcuni valori
e, osservando altre persone metterli in pratica.
Proprio per questo motivo al volontario risulta
indispensabile un impegno formativo costante
per coltivare ed approfondire il patrimonio espe-
rienziale accumulato: ossigenare le motivazioni
che hanno indotto a quella scelta e, nel contempo accrescere le proprie competenze (saper e
saper fare). Si diceva in apertura, quanto l’attività
delle associazioni di volontariato abbia saputo a
volte colmare le inadempienze del sottore pubblico, ma l’essere succedaneo, una sorta di stampella per sorreggere le tante o poche latitanze
dello stato non deve diventare la “vocazione” del
volontariato. Prima di tutto perché ciò comprometterebbe la sua identità, abbattendo quei confini che il volontario non dovrebbe mai superare:
non è possibile, oltre che non legittimo, gestire
servizi strutturati che implicano una continuità
ed una professionalità che non sempre il volontario può garantire. A chiosa di un argomento con
infinite possibilità di analisi, si potrebbe rilevare
un fenomeno piuttosto diffuso che ci segnala
l’aumento delle odv e, contemporaneamente la
diminuzione dei volontari. Solo apparentemente
un paradosso: creare un’associazione, un ente
non significa ipso facto far germinare quei valori di cui si parlava. E praticarli nell’hic et nunc
della vita quotidiana è un esercizio che spesso
affatica le nostre coscienze intorpidite. Il male
dei nostri giorni (o, forse di sempre) è l’indifferenza, quella impermeabilità umana che si lascia
scivolare addosso le difficoltà di chi è fuori dal
proprio orticello. Occorre tempo, fatica, coraggio
a separarsi da sé stessi, dalle proprie esigenze, i
propri particolarismi, ma almeno tentare di indirizzarsi in quella direzione invece di correre nel
senso contrario.. E’ la mentalità della gente che
bisognerebbe cambiare.. obbligarci a guardare i
problemi da vicino...Dovrebbe essere un’educazione universale. Utopico? Ma ciò che è utopico
non è necessariamente impossibile. C’è un breve,
tagliente aforisma, che al di là del facile effetto
letterario, oggi come mai dovrebbe entrare nello
statuto morale di una cultura (e, di una prassi)
narcotizzata dall’egoismo: “Ogni uomo è colpevole del bene che non ha fatto”.4
note:
Volontariati e Globalizzazione, EDB, 2001, p.2425
2
“Guida al volontariato italiano” ED. SEI – 1990,
pag. 9
3
anche la nostra carta costituzionale impegna il
popolo italiano nella “rimozione degli ostacoli di
ordine sociale ed economico che, limitando di
fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”
(art. 3).
4
François Marie Arouet, detto Voltaire.
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IN FORMA
Numero 5/2009
La Rete Piemontese degli Ospedali per
la Promozione della Salute (HPH)
a cura di Lorenzo Brusa, Referente per la Promozione ed Educazione alla Salute dell’ASL
NO
La Rete HPH promossa daL CIPES Piemonte, ufficialmente avviata nel giugno
del 1997, si è formalizzata nel marzo 1998
durante la II Conferenza Nazionale degli
HPH a Torino.
La ASL di Novara ha aderito subito alla
Rete, soddisfatta dal partecipare ad una
sinergia tra numerose Aziende che ricercava unificanti approcci alle diverse realtà
aziendali.
Lo scopo della Rete HPH è quello di migliorare le tecniche professionali, per assicurare un più appropriato trattamento
ai pazienti, riducendo le liste di attesa e
la degenza media, con la sicurezza della
continuità assistenziale.
L’obiettivo finale è quello di favorire la trasformazione dell’intera struttura ospedaliera in un ambiente organizzativo in grado
di promuovere la salute, il benessere e la
soddisfazione dei pazienti, del personale
e della comunità servita in linea con i più
moderni orientamenti dell’OMS.
In particolare l’ASL NO, rinnovando
l’adesione alla Rete HPH per il triennio
2008-2011, partecipa ai progetti: Ospedale-Territorio, nel quale si sviluppa
l’attività di continuità assistenziale, Ospedale senza dolore e Adozione degli
standard HPH.
L’impegno è quello di riconoscere e approvare i principi dei documenti e delle
dichiarazioni dell’OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità) in tema della salute, in particolare la Carta di Ottawa, le dichiarazioni di Budapest e Vienna e attua i
principi, le strategie e le politiche di HPH.
Con il progetto “Ospedale-Territorio” si in-
tende migliorare la qualità, in termini di
efficacia e di efficienza “reale” e di conseguenza percepita dall’utente e dai familiari attraverso un “accompagnamento” alle
cure, evitando duplicazioni dei trattamenti sanitari e riducendo i tempi di degenza
ospedaliera.
I metodi utilizzati per la sua realizzazione
sono stati la costituzione di un gruppo di
lavoro, la costruzione partecipata di una
modulistica condivisa, la stesura di procedure e la formazione di circa 300 operatori ASL e Azienda Ospedaliera.
I vantaggi per il paziente sono la continuità dell’assistenza domiciliare o in strutture
territoriali, offerta nei vari distretti, con la
percezione da parte della persona di “non
abbandono”, migliore accompagnamento
del paziente durante le varie fasi della sua
malattia ed integrazione con le figure Socio Assistenziali presenti sul territorio.
I vantaggi per l’organizzazione sono l’utilizzo di una scheda condivisa con lo scopo
di migliorare le conoscenze professionali
e interpersonali tra operatori territoriali
e ospedalieri, l’utilizzo ottimale delle risorse umane e informatiche con risparmio di gestione in termini di tempo e di
prestazioni, la condivisione del P.A.I. con
gli Enti gestori e la presa di coscienza degli operatori sulla importanza della continuità assistenziale.
Nuovi Punti Prelievo
sul territorio
Nel mese di settembre il Comune
di Dormelletto ha avviato un nuovo
punto prelievo collocato nell’edificio della Scuole Materna in via Monte
Rosa. Il Servizio è dedicato ai residenti
ultra 65enni, ai disabili, ai portatori di
handicap e agli esenti dal pagamento
del ticket. Per usufruirne è necessario
consegnare l’impegnativa del medico
curante e poi la settimana dopo fare
il prelievo. Il ritiro dei referti avviene
il lunedì seguenti.Attualmente sono
numerosi i Comuni afferenti all’ASL
NO che hanno sottoscritto convenzioni per il prelievo e il trasporto dei
campioni ematici, ricordiamo: Agrate
Conturbia, Belgirate, Bogogno, BorgoTicino, Dormelletto, Fara, Fontaneto
D’Agogna, Gozzano, Lesa, Massino Visconti, Meina, Momo, Nebbiuno, Oleggio Castello, Paruzzaro, Suno, Vaprio
D’Agogna,Varallo Pombia e Veruno.
Numero 5/2009
gia ed Endoscopia Digestiva e in Chirurgia
dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva conseguite all’Università degli studi
di Milano.
Ha svolto per vent’anni la propria attività
lavorativa presso l’Azienda Ospedaliera
“Maggiore della Carità” di Novara, prima
presso la Divisione di Medicina Generale,
successivamente dal 1988 nella Divisione di
Gastroenterologia.
Dal 2004 opera nell’ASL NO, prima come
Responsabile della Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Gastroenterologia
ed Endoscopia Digestiva divenendo, nell’
aprile 2009, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia
Digestiva.
E’ Presidente della SIED (Società Italiana
Endoscopia Digestiva) Sezione PiemonteValle d’Aosta e Socio ordinario dell’ASGE
(American Society Gastrointestinal Endoscopy)
Autore di 86 pubblicazioni scientifiche.
Relatore in numerosi congressi e convegni
nazionali attinenti alla Gastroenterologia ed
Endoscopia Digestiva e su tematiche tecniche e organizzative.
Ha svolto attività didattica con l’insegnamento di Gastroenterologia nell’ambito dei
corsi di Laurea triennale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Amedeo
Avogadro di Novara.
Il Suo interesse è rivolto, in particolare a:
 endoscopia digestiva diagnostica e operativa di II livello: ampia e documentata
casistica di polipectomie, mucosectomie, ERCP, posizionamento di protesi
esofagee, enterali, del colon e biliari,
PEG, videocapsule
 malattie infiammatorie croniche intestinali (RCUI e m. Crohn): per tali
patologie ha istituito e segue un ambulatorio specifico che è diventato un
riferimento non solo per il territorio
dell’ASL NO
 malattia celiaca: componente del Gruppo di Lavoro che ha recentemente
(2008) effettuato la stesura del “PDTA
(Percorso Diagnostico terapeutico Assistenziale) della Malattia Celiaca” per
conto dell’Assessorato alla Tutela della
Salute e Sanità - Regione Piemonte.
Ha mostrato una specifica attenzione alla
“Qualità dell’assistenza”, nello specifico in
Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva,
non solo attraverso l’utilizzo di strumen-
IN FORMA
tazione di eccellenza ma anche attraverso
il rispetto delle linee guida e dei percorsi
diagnostici-terapeutici, del reprocessing, la
gestione dei rischi, l’appropriatezza delle
prestazioni, la formazione continua degli
operatori, la revisione critica dell’attività
svolta finalizzata al miglioramento continuo
della qualità e l’attenzione alla comunicazione con il paziente.
Il percorso seguito volontariamente per
l’attuazione di tali principi ha portato nel
2008 alla Certificazione (Iso 9001-2000)
della Struttura diretta.
Giorgio Stival: nuovo Direttore della
S.C. di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Giorgio Stival, cinquantottenne, originario
di Milano, è laureato in Medicina e Chirurgia, è specializzato in Pediatria ed in Terapia
Intensiva Neonatale, ha conseguito il perfezionamento in Neonatologia.
Ha sviluppato in campo pediatrico particolare competenza riguardo agli aspetti
clinici delle uropatie malformative e delle
patologie urinarie.
Ha approfondito, in campo neonatologico le tecniche di rianimazione primaria e
secondaria e le procedure d’urgenza e di
ventilazione meccanica.
La Sua carriera ha inizio come Assistente
Pediatra nel novembre 1979 all’Ospedale
“Luini Confalonieri” di Luino. Dal mese di
luglio 1980 opera all’Ospedale di Circolo
di Lecco (ex USSL 16 della Regione Lombardia), dove si è occupato in particolare di
uropatie malformative.
Diventa Aiuto Pediatra Corresponsabile
dall’ottobre 1987 prima all’ex USSL 16 acquisendo tutte le principali competenze,
Pagina 3
manualità e tecniche relative alle diverse
procedure pediatriche -, poi all’Ospedale
dei bambini “Vittore Buzzi” e, successivamente alla Clinica Pediatrica Università di Milano, Ospedale “S. Paolo” divenendo nel 2002
Direttore della Patologia Neonatale.
All’Ospedale”S. Paolo” presso la Clinica Pediatrica, riconosciuta come Centro di Riferimento Regionale per la diagnosi e terapia
delle malattie da errori congeniti del metabolismo, ha assistito e monitorato casi di
emergenza, seguendone il complesso iter
diagnostico – terapeutico. Si occupa inoltre
di sindromologia e dismorfologia. Ha
fatto inoltre parte dell’équipe di neonatologi che hanno assistito i gemelli nati prematuri da parto ottogemino nel 2000
ed ha proseguito nell’attività di assistenza e
cura sia ai neonati fisiologici, sia ai neonati
prematuri o affetti da patologie mediche o
chirurgiche malformative
Riguardo ai neonati fisiologici ha messo in
atto iniziative per favorire il bonding materno neonatale (processo di formazione del
legame che dura tutta la vita, tra i genitori
e il loro bambino, profondo, fisico e psicologico insieme, che permette di allattare, di
cullare, di giocare col proprio bambino, ma
anche di proteggerlo, di non trascurarlo, di
non abbandonarlo), la pratica del roomingin (stare con il proprio figlio accanto nella
stessa stanza d’ospedale consente di continuare la simbiosi durata 9 mesi, di cui non
solo il bambino ma anche la mamma hanno
bisogno per entrare in contatto fin da subito e a lungo) e la promozione dell’allattamento al seno.
Dal 25 agosto 2009 è Direttore della Struttura Complessa di Pediatria, Neonatologia
e Terapia Intensiva Neonatale dell’ASL NO
(Ospedale “S.S.Trinità” di Borgomanero).
E’ Professore a contratto della III Scuola di
Specialità in Pediatria dell’Università degli
Studi di Milano presso la Clinica Pediatrica
dell’Università di Milano – Polo San Paolo,
ove insegna agli studenti della Facoltà di
Medicina e Chirurgia ed agli specializzandi
in Pediatria.
Ha partecipato a numerosi congressi nazionali sia in qualità di relatore che di moderatore.
Ha al suo attivo 56 pubblicazioni e lavori
scientifici oltre ad articoli sulla Rivista Italiana “Doctor Pediatria”.
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IN FORMA
Numero 5/2009
Una nuova apparecchiatura per il
Poliambulatorio di Trecate
a cura di Elena Vallana
Sabato 19 settembre scorso è stata presentata alla Biblioteca comunale di Trecate “Villa Cicogna” la nuova apparecchiatura
“Ecocolordoppler Diagnostic Ultrasound System”, completa di sonde e
stampante, donata al Poliambulatorio di
Trecate a favore della Struttura di Prevenzione e Cura lesioni vascolari diretta dal
dott. Aldo Crespi.
L’apparecchiatura, del valore di oltre
26.000 euro, è stata donata dall’Associazione “Gruppo Trecatese Amici 52
onlus”, grazie alla sensibilità della comunità ed all’utilizzo della quota di imposta
(5 x mille) prevista nella dichiarazione dei
redditi per le organizzazioni no profit al
fine di sostenere le loro attività.
L’ambulatorio distrettuale di Angiologia e Lesioni croniche cutanee del Poliambulatorio di
Trecate è costituito da personale esperto, organizzato in team medico ed infermieristico
che grazie anche alla acquisizione della nuova apparecchiatura può disporre di un’adeguata strumentazione diagnostica diventando così riferimento per il paziente, il medico
curante e per altri specialisti – afferma Aldo
Crespi -. Attualmente nel territorio della nostra ASL sono già presenti una rete di ambulatori specialistici distrettuali di Angiologia e
L.C.C. della Struttura di Prevenzione e cura
delle lesioni vascolari in grado di realizzare
gli interventi assistenziali, ai quali si accede
con l’indicazione del medico curante.
prestazioni specialistiche sempre più efficaci.
Mario Minola, Direttore Generale
dell’ASL NO - nel ringraziare l’Associazione “Gruppo Trecatese Amici 52
onlus” sottolinea che la donazione contribuirà ancor più a garantire nel territorio
un’assistenza sanitaria di eccellenza che
pone al centro della sua attenzione i bisogni
della persona.
Viene così attivata la consulenza di competenza specialistica, utile al percorso diagnostico – terapeutico di primo livello presso
l’ambulatorio distrettuale o al domicilio del
paziente o in Struttura Socio-Sanitaria.
Al paziente viene garantita l’opportunità di
avere a disposizione una serie di consulenze
specialistiche che conducono alla diagnosi ed
alla successiva cura.
Il nuovo ecocolordoppler – afferma il Francesco Grazioli Direttore del Distretto di
Galliate da cui dipende l’ambulatorio citato, va ad arricchire la dotazione tecnologica delle strutture territoriali, integrando la
professionalità degli operatori per assicurare
Il Gruppo Trecatese Amici 52 è un’Associazione di Volontariato onlus che opera
da oltre 17 anni nell’area di Trecate e – dichiara Giancarlo Antonietti Presidente
dell’Associazione - collabora con realtà di
volontariato della Provincia di Novara e della
Lombardia, divenendo negli anni un concreto
e punto di riferimento sul territorio.
Il Gruppo ha privilegiato fare “rete”, come
risorsa straordinaria per lo scambio di esperienze e per promuovere il Volontariato nelle
sue diverse sfaccettature, attraverso percorsi
fatti di impegno, sacrificio e coraggio ad affrontare nuove esperienze. L’Associazione si
fonda su valori come la famiglia e nella
crescita personale dell’individuo attraverso
la cultura in qualsiasi forma possa essere
espressa.
IN FORMA
Numero 5/2009
Pagina 9
La Promozione ed Educazione alla
Salute nell’ASL NO
a cura di Lorenzo Brusa (nella foto), Referente
per la Promozione ed Educazione alla Salute
dell’ASL NO
Promuovere ed Educare alla Salute sono iniziative prioritarie nell’ASL NO.
Il nuovo atto aziendale dell’ASL ha voluto
sottolineare l’importanza della Promozione
ed Educazione alla Salute (PEAS), attribuendo la funzione ad una Struttura Semplice
all’interno della Struttura Complessa Qualità
e Comunicazione, in staff alla Direzione
Sanitaria.
Sono di supporto alla funzione PEAS quattro referenti: uno per ciascun Distretto
dell’ASL, individuati tra il personale del
Distretto, con il compito di coordinare le
attività a livello “locale”.
E’, inoltre, attivo un gruppo di lavoro composto da personale multi-professionale.
Dal mese di ottobre 2008 l’Ufficio
Scolastico Provinciale di Novara ha deliberato il Gruppo Tecnico Provinciale di
Educazione alla Salute. Sempre in tale periodo, la Prefettura ha formalizzato un Tavolo
Tecnico (formato da Provincia, Questura,
Vigili del Fuoco, Comune di Novara, Ufficio
Scolastico Provinciale, Polizia Municipale,
ASL), per coordinare le varie attività di
informazione e promozione della salute.
Le tematiche prioritarie di intervento,
sono:
•
l’obesità e il sovrappeso con particolare attenzione riguardo l’alimentazione e l’attività fisica;
•
la sessualità, con specifica considerazione all’affettività, alla prevenzione
delle malattie a trasmissione sessuale, dell’educazione alla contraccezione, alla formazione in peer education, al ri-orientamento dei servizi
per la popolazione adolescenziale e
straniera;
•
i consumi problematici e le dipendenze da fumo di tabacco,
alcol, droghe e doping;
•
la sicurezza per gli incidenti
stradali, domestici, sul lavoro e
l’igiene degli alimenti;
screening scolastici ed interventi
di informazione per problemi del rachide, dentali, della vista e del peso;
•
la
cultura
della
donazione di sangue, di midollo e di
organi;
•
il benessere e la salute mentale
attraverso percorsi sulla genitorialità
e prevenzione del maltrattamento e
abuso;
•
il percorso nascita e sostegno
all’allattamento;
•
i percorsi diagnostico-assistenziali;
•
elementi di primo soccorso.
Tenendo conto delle azioni individuate si è proceduto alla stesura del Piano
di Formazione svolto nell’anno scolastico 2008/2009, all’assegnazione di specifici
obiettivi di PEAS alle Strutture aziendali,
all’esecuzione degli screening (auxologico,
odontoiatrico, ortopedico, oculistico) rivolti
agli alunni delle classi IV scuole elementari
anche con predisposizione di opuscoli riguardanti tali problematiche; all’inserimento
in Banca Dati Pro.Sa. dei progetti e inter•
venti di prevenzione, educazione e promozione della salute attuati a livello aziendale
(digitando www.dors.it sono disponibili le
informazioni relative ai progetti e interventi
di PEAS del 2008 e in fase di realizzazione
per il 2009).
Per le Politiche per la Salute si è assicurato
il supporto ai Comuni e ai Distretti per produrre i Profili e i Piani per la Salute.
Un consistente impegno è stato speso per
rispondere alle esigenze di formazione degli
operatori dei Dipartimenti aziendali, organizzando un primo modulo del corso sulla
progettazione in promozione della salute e
in organizzazione (svoltosi nella primavera del 2008, al quale è seguito un secondo
modulo nel mese di settembre 2009 aperto
anche ad operatori della scuola e degli Enti
gestori).
Grazie all’incentivo della Regione Piemonte
a sviluppare azioni PEAS e garantendo le
risorse economiche vincolate, è stato possibile lo sviluppo di alleanze, il confronto e
la sperimentazione nella progettazione tra
differenti Servizi.
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IN FORMA
Numero 5/2009
Estetisti, solarium…vi sono rischi?
E chi controlla?
a cura di Davide Bordonaro CPSE di Igiene
Alimenti e della Nutrizione
È opinione diffusa e analisi sociologiche lo
supportano che la cura del corpo e l’estetica ha un ruolo sempre maggiore tra la
popolazione, al pari dell’attenzione e della
cura della salute.
Come mantenere ad esempio la tintarella
presa durante le vacanze estive? Abbiamo
sentito dai telegiornali che i metodi più
usati sono continuare ad esporre il corpo
ai raggi dei solarium e l’utilizzo di creme e
saponi adeguati e non troppo aggressivi.
Il SISP (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) ha tra le proprie competenze la vigilanza dei locali e delle attrezzature delle
attività di estetica ed affini, che possono a
loro volta avere o meno tra le attrezzature, il solarium.
Parliamo di cura del corpo, di attività di
estetica ed affini e di solarium, quindi, con
il Direttore del Servizio d’Igiene e Sanità
Pubblica dell’ASL NO Aniello Esposito e
con Renato Giardina Tecnico della Prevenzione.
Viene confermato, dati alla mano, che
queste tematiche ed attività hanno assunto particolare rilievo negli ultimi anni,
per la loro notevole diffusione presso il
grande pubblico, per la maggiore cura ed
attenzione dell’estetica e per l’emergere
di effetti dannosi anche gravi.
Relativamente al contesto dell’ASL NO,
Giardina snocciola i dati relativi alla presenza nel territorio di esercizi di questo
tipo, riferendo che dei circa 240, la maggior parte sono provvisti di solarium; in
merito all’attività di controllo svolta nel
2008, riferisce inoltre che i tecnici della
Prevenzione – personale addetto alla vigilanza - del SISP, ne hanno ispezionati circa
un terzo, partendo dalle sedi di Novara,
Arona e Borgomanero.
L’attività ispettiva si concentra sia sugli
aspetti igienico sanitari che su quelli relativi alla sicurezza per gli utenti legata alla
presenza ed all’utilizzo, negli stessi esercizi, di diverse apparecchiature ad uso
estetico.
La normativa definisce, tra l’altro, le modalità di gestione dell’attività di estetica,
ed elenca gli apparecchi che possono essere utilizzati dagli estetisti.
Alcuni di questi, ad esempio gli elettrostimolatori, gli apparecchi per ionoforesi,
i laser estetici e le
lampade abbronzanti, possono rappresentare un rischio
per la salute degli
utenti.
Proprio quest’ultime
- spiega Esposito
- sono state recentemente oggetto di
attenzione da parte
dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS): i raggi UV
emessi dalle lampade abbronzanti aumenterebbero sensibilmente il rischio
di tumori cutanei,
specialmente quando
l’esposizione a questi
raggi ha inizio durante la giovane età. Gli studi epidemiologici
hanno evidenziato inoltre che il ricorso alle
lampade abbronzanti favorirebbe l’aumento
dei casi di melanoma oculare, una forma rara
di tumore dell’occhio che ha sempre una prognosi grave.
Si alza dunque il livello di allerta nei confronti di lettini, trifacciali e docce solari,
che già precedentemente erano stati classificati dall’Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro (IARC) come “probabilmente cancerogeni”.
In Piemonte, inoltre, negli anni scorsi è
stata emanata una specifica normativa che
disciplina l’installazione di apparecchiature
generanti raggi UV utilizzate a fini estetici
presenti in esercizi aperti al pubblico, ivi
comprese quelle presenti in club privati,
palestre e similari.
Ogni apparecchiatura generante raggi UV
prima dell’attivazione deve essere quindi notificata al Servizio d’Igiene e Sanità
Pubblica che successivamente ne verifica
la conformità alla normativa vigente; le
apparecchiature, poi, devono essere adeguatamente posizionate in box dedicati o
in spazi adeguatamente separati e mantenuti in idonee condizioni di pulizia e di
sanificazione.
Il gestore dell’esercizio deve inoltre portare a conoscenza dell’utente le controin-
dicazioni all’esposizione e le corrette
modalità d’uso delle apparecchiature; ancora, lo stesso gestore deve consegnare
in occasione della prima seduta una nota
informativa nella quale sono riportati
i potenziali rischi per la salute derivanti
dall’esposizione a raggi UV: la suddetta
nota, debitamente sottoscritta dall’utente,
deve essere conservata dal gestore presso l’esercizio.
Nella nota informativa sono riportate alcune utili indicazioni e prescrizioni qui di
seguito riportate:
non sottoporsi ad esposizione a raggi
UV mentre si assumono farmaci che
accrescono la sensibilità alle radiazioni
ultraviolette: nel caso di dubbio, farsi
consigliare dal medico;
far passare almeno 48 ore tra le prime
due esposizioni;
utilizzare sempre gli occhialini protettivi forniti;
non prendere il sole ed utilizzare l’apparecchio lo stesso giorno;
rimuovere bene i prodotti cosmetici
prima dell’esposizione e non applicare
nessuna crema protettiva per il sole.
Se nel corso del controllo, i Tecnici della
Prevenzione del SISP, accertassero inosservanze delle norme vigenti, segnalerannno e contestualmente richiederanno al
Sindaco, quale Autorità Sanitaria locale,
l’emanazione di specifici provvedimenti
sanzionatori che possono comportare
la sospensione dell’attività e, nei casi più
gravi, la chiusura dell’esercizio.
Numero 5/2009
IN FORMA
Conferimento onorificenza al
dott. Michele Vanetti
Nel corso della giornata studio dedicata
a “La Follia e la sua cura. Percorsi”, che si
è tenuta nell’Aula Magna del Municipio
di Arona il 24 settembre scorso, il
dott. Michele Vanetti, già Direttore del
Dipartimento di Salute Mentale nord,
è stato insignito dell’onorificenza di
Primario Emerito di Psichiatria (nelle
foto: la consegna della targa da parte
del Direttore Generale dell’ASL NO,
Mario Minola ed il pensiero donato
dal Collegio di Direzione consegnato
dal Direttore Sanitario dell’ASL NO,
Arabella Fontana).
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IN FORMA
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Numero 5/2009
Un aiuto concreto alle
persone “fragili”
a cura di Gianni Valzer, Direttore
programmazione socio sanitaria dell’ASL NO
Nel mese di giugno 2009 è stato firmato un
accordo tra ASL NO ed Enti Gestori delle
Funzioni Socio Assistenziali che prevede l’
istituzione di un contributo economico a
sostegno della domiciliarità per la lungo-assistenza di anziani non autosufficienti (in applicazione alla DGR 39 – 11190 del 6 aprile
2009).
Obiettivo fondamentale dell’Accordo è quello di regolamentare gli interventi di assistenza
tutelare socio-sanitaria nelle cure domiciliari
in lungo-assistenza mantenendo il più a lungo
possibile l’anziano nel proprio ambiente familiare, privilegiando le azioni rivolte al domicilio in forma integrata ed evitando istituzionalizzazioni e ospedalizzazioni improprie.
Nell’ambito dell’accordo tra gli Enti Gestori delle Funzioni Socio-Assistenziali e l’ASL
NO - d’intesa con le Organizzazioni Sindacali Confederali (CGIL, CISL e UIL) e con la
Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci
dell’ASL NO - è stato individuato l’obiettivo
specifico di definire un Regolamento comune a tutti gli Enti Gestori del territorio dell’
ASL NO, per applicare criteri uniformi di valutazione della situazione economica per la
compartecipazione ai costi dei servizi oggetto dell’accordo stesso.
Per quanto riguarda le risorse economiche
messe a disposizione da parte degli Enti contraenti, è previsto di ripartire gli oneri dei
progetti delle cure domiciliari nella fase di
lungo assistenza, in misura del 50% a carico
dell’Azienda Sanitaria (Ente capofila dell’accordo stesso) e del restante 50% a carico
dell’assistito, con eventuale supporto economico del competente Ente Gestore, secondo
i criteri regolamentari appositamente stabiliti
(Regolamento Unico sui criteri di compartecipazione).
La Regione Piemonte ha finanziato il presente
accordo con un importo pari ad 1.542.760,09
€ così ripartito:
Distretto
Totale Popolazione Anziani ≥65 aa
Distretto
% =>65 su
Regione
Riparto Somma
Borgomanero
72.279
15.549
1,6
335.009,80
Arona
78.507
16.190
1,6
348.820,42
Galliate
57.430
10.995
1,1
236.891,94
Novara
131.308
28.871
2,9
622.037,94
ASL “NO”
339.524
71.605
Dal 1° ottobre p.v. si è dato avvio alla predisposizione dei Progetti Domiciliari elaborati dalle singole Unità Valutative Geriatriche
(UVG):
 Distretto di Novara – via dei Mille,
2 – 3° Piano – tel. 0321 374552;
 Distretto di Galliate – via Varzi, 21
– tel. 0321 801239;
 Distretto di Arona – piazza De Filippi, 2 – tel. 0322 516528;
 Distretto di Borgomanero – viale
Zoppis, 6 - tel. 0322 848351;
cui farà seguito la predisposizione del Piano
Assistenziale Individualizzato (PAI), sottoscritto da parte del soggetto e/o dal care giver, a cura dell’ assistente sociale in qualità di
referente sociale del caso.
Il PAI viene convalidato dalla competente
UVG distrettuale, successivamente trasmesso
ai quattro Distretti dell’ASL NO per l’erogazione del contributo economico a sostegno
della domiciliarità, che parte dal 1° novembre 2009, entro 90 giorni dalla sottoscrizione del PAI fino ad esaurimento del relativo
finanziamento regionale.
Ad esempio il contributo economico, qualora
preveda l’assunzione di un assistente familiare
(colf/badante ) può essere così schematizzato
in base all’intensità assistenziale:
 Bassa intensità assistenziale (punteggio
da 4 a 9) fino a € 800 / mese
1.542.760,09
Media intensità assistenziale (punteggio da 10 a 15) fino a € 1.100 /mese
 Alta intensità assistenziale (punteggio
oltre 15) fino a € 1.350/ mese
(€ 1.640,00/mese se privi di rete familiare)
L’Accordo si rivolge prioritariamente agli
anziani non autosufficienti che hanno fatto
domanda alla competente UVG. Territoriale,
che sono stati dichiarati non autosufficienti e
per i quali è stato individuato un progetto di
Cure Domiciliari in lungo-assistenza.
Coloro che hanno già presentato una domanda presso la competente UVG e per i
quali è stato fatto un progetto di intervento
domiciliare non devono fare alcuna richiesta,
ma vengono contattati dalla stessa UVG e/o
dall’assistente sociale per l’eventuale stesura
del PAI e sottoscrizione dello stesso.
Invece per le persone per le quali è stato fatto un progetto di residenzialità e desiderano
accedere al contributo economico devono
presentare domanda di rivalutazione del caso
presso la competente UVG territoriale.
Per informazioni e chiarimenti è possibile
rivolgersi agli uffici delle rispettive Unità di
Valutazioni Geriatriche (UVG), agli uffici degli
Enti Gestori firmatari dell’accordo e presso
lo sportello unico dove esistente ed operativo.

MISERICORDIA di CASALE MONFERRATO
Soccorso di base ed avanzato EMERGENZA 118
Trasporti sanitari a corta, media e lunga percorrenza
Servizi domiciliari e socio assistenziali
Assistenza manifestazioni sportive culturali e ricreative
Protezione civile
Strada Valenza, 4/H - 15033 CASALE MONFERRATO (AL) - � Segreteria e Fax 0142.71002
�
24h/0142.781010
Numero 5/2009
IN FORMA
Pagina 7
LE PATOLOGIE DELL’ORECCHIO
quali sono e come affrontarle
a cura di Raffaella D’Andretta, Collaboratrice per i
Distretti
Tra le patologie più frequenti che colpiscono le
persone, ci sono quelle legate alle prime vie respiratorie ed all’orecchio. Sull’argomento è stato
intervistato Giuseppe Bombelli, Otorinolaringoiatra presso gli Ambulatori di Otorinolaringoiatria dei Distretti di Novara e Trecate e collaboratore, per gli interventi di Chirurgia Otorinolaringoiatrica, con l’A.S.O. “Maggiore della Carità”
all’Ospedale di Galliate. Con sintomi persistenti di
otalgie (mal d’orecchio), ipoacusie, vertigini, problemi
alla gola di varia natura (tonsilliti, disfonie, laringiti
etc.) normalmente il medico curante indirizza il paziente ai nostri ambulatori – spiega Bombelli – In
ambulatorio, lo specialista effettua la visita, in seguito alla quale viene assegnata la terapia – continua
Bombelli. Nel caso in cui si riscontri un’otite, sono
anche previsti un esame audiometrico ed un esame
impedenziometrico.
Cosa sono ed a cosa servono questi esami?
L’impedenzometria si esegue sempre prima di una
audiometria, poiché solo in tale maniera si può fare
una diagnosi corretta delle malattie descritte sopra.
Il paziente indossa una cuffia particolare che, da un
lato è collegata ad un trasduttore di pressione, che
con un tappo, calibrato per la grandezza del meato
acustico esterno è inserito delicatamente nel meato
stesso. La macchina registra la pressione nell’orecchio medio e invia dei suoni alle orecchie per registrare un particolare riflesso nervoso definito riflesso
stapediale. L’esame è indolore è viene eseguito tranquillamente anche nei neonati. Poichè registra una
pressione, questo esame non può essere eseguito se
la membrana timpanica è perforata.
L’Audiometria” – continua Bombelli - è l’esame
che serve a diagnosticare l’esistenza di un deficit
uditivo. Viene svolta in ambiente insonorizzato, tramite uno strumento detto, appunto, audiometro. Il
soggetto da esaminare viene posto all’interno di tale
ambiente e gli si fa indossare una cuffia. A questo
punto l’operatore sanitario invierà una sequenza
di suoni a diverse intensità, prima in un orecchio e
successivamente all’altro. Il paziente ogni qual volta
sentirà tale suono avvertirà l’operatore mediante un
pulsante di risposta, il quale le annoterà in un apposito grafico, l’audiogramma. L’esame è indolore; è
indicato nei pazienti a partire dai 6 - 7 anni di età,
poichè richiede l’attenzione e la collaborazione attiva
del paziente.
Oltre alle otiti, con quali altri patologie si
può presentare un paziente?
fica precoce può essere fatta dai genitori i quali, nel
caso in cui si accorgano di eventuali problemi uditivi
del bambino, possono farlo sottoporre ad una visita
per sospetta ipoacusia.
L’Otorinolaringoiatra, oltre alla visita, può eseguire anche una impedenzometria, se il bimbo ha almeno un
anno. Dai sei anni in su, può anche essere effettuato
un esame audiometrico.
Le patologie stagionali più frequenti sono quelle alle
prime vie respiratorie, in autunno ed inverno e le otiti
esterne, che sono prevalentemente estive, in quanto
spesso legate a bagni in piscina od al mare. Ultimamente, si presentano spesso anche persone che soffrono di vertigini: in questi casi sono opportuni più
esami a cura di vari specialisti.
I problemi di disfonia (abbassamento della voce) –
raccomanda Bombelli – vanno sempre valutati, in
modo da garantire una eventuale diagnosi precoce
in caso di neoplasia. Le ipoacusie (diminuzione della
capacità auditiva) sono più frequenti nelle persone
anziane, ma si possono riscontrare anche in adulti,
a causa di rumori di varia natura: l’alto volume della
musica in discoteca, ad esempio, oppure forti rumori
industriali. Sordità gravi possono essere risolte con
protesi acustiche, il cui costo può essere, eventualmente, parzialmente rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale, a chi ne avesse diritto.
Nei bambini, le ipoacusie vanno diagnosticate prima
possibile, soprattutto nei casi in cui vi sia familiarità
per la patologia, oppure in gravidanze a rischio od
a causa di malattie contratte durante la gravidanza
stessa - prosegue Bombelli – normalmente, un primo controllo andrebbe fatto già in ospedale, prima
delle dimissioni dopo il parto. In ogni caso, una veri-
Nel Distretto di Trecate (in Via Rugiada 20) l’Ambulatorio di Otorinolaringoiatria è aperto - su prenotazione - nei giorni di martedì dalle 8.30 alle 12.30
(con il dott. Andrea Ardozzoia) e dalle 14.00 alle
17.00 (con il dott. Bombelli), il mercoledì dalle 8.00
alle 13.00 (dott. Bombelli) ed il giovedì dalle 13.00
alle 17.00 (dott. Ardizzoia).
Presso il Distretto di Novara (in via dei Mille 2)
gli ambulatori di otorinolaringoiatria sono aperti –
sempre su prenotazione – da lunedì a venerdì, in
vari orari a seconda delle visite richieste.
Sia nei Poliambulatori del Distretto di Trecate, che
presso il Distretto di Novara è stato istituito anche
il Servizio di Audiologia.
Le visite otorinolaringoiatriche possono essere effettuate anche presso i Poliambulatori del Distretto
di Arona (in Piazza De Filippi 2) il lunedì dalle 8.00
alle 13.00 ed il venerdì dalle 13.30 alle 17.00; presso i Poliambulatori del Distretto di Oleggio, in Via
Gramsci, il lunedì dalle 13.00 alle 17.00 ed il mercoledì dalle 14.00 alle 18.00; presso i Poliambulatori
del Distretto di Borgomanero (in Via Prof. Fornari
8) il mercoledì dalle 8.00 alle 13.30, il giovedì dalle
13.00 alle 17.00 ed il venerdì dalle 8.00 alle 12.30
Le prenotazioni per queste visite possono essere
effettuate – presentando l’impegnativa del medico
curante direttamente presso i Centri Unici Prenotazioni (CUP), oppure tramite il numero verde
ASL 800518500 (da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle
17.00).
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in forma 5 - ASL Novara