Regione Piemonte ASL NO (Novara) Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO Ottobre - Novembre 2009 In forma LASCIAMO CHE SIA IL SORRISO DEI NOSTRI OSPITI A PARLARVI DI NOI RESIDENZA PER ANZIANI PALLADIO A DORMELLETTO ccc Il calore di un’atmosfera familiare e la certezza di assistenza medica e riabilitativa adeguata, anche per anziani non autosufficienti. È questo che garantiamo ai tuoi cari: competenza, attenzione e ascolto costanti. la residenza è composta quasi esclusivamente da camere singole, dotate di bagno, balconcino, letto a tre articolazioni e telefono passante. 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Si trattava per noi della prima uscita in assoluto – afferma Bruzzi, Responsabile del Gruppo Sportivo - la condizione atletica non era delle migliori e non avevamo mai giocato insieme.Tuttavia, dopo un inizio difficile, abbiamo dato prova di buone qualità tecniche. Non conta il risultato finale: è importante, invece, la determinazione e l’impegno spesi: tutti hanno fatto la loro parte. Ci siamo ripromessi, dopo adeguata preparazione, di sfidare per la rivincita questa squadra e di organizzare altre amichevoli. L’augurio è di poter programmare altri incontri in cui lo sport sia al centro (calcio, pallacanestro, tennis) – prosegue – per sottolineare come l’attività fisica aiuta a restare in forma, a socializzare e a migliorare la qualità della vita. Noi, come sempre, cercheremo di dare il massimo per non deludere chi verrà a vederci. La squadra (nella foto) è composta da: Matteo Gatti (ruolo: Centro), Franco Pontiroli (Centro), Manuel Avoscan (Ala Forte), D’Innella (Ala), Federico Beldì (Guardia), Davide Garavaglia (Guardia), Antonio Salamone (Play), Gianni Vellata (Guardia), Davide Tufano (Play). Per informazioni rivolgersi a Massimiliano Bruzzi (Responsabile del Gruppo Sportivo) allo 0322 848515 oppure consultare il sito: www.hospitalboys.beepworld.it. IN FORMA Sommario Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO (Novara) Nuovi Direttori per le Strutture dell’ASL NO Direttore Editoriale Mario Minola Sergio Bertone Arabella Fontana Gruppo Trecatese AMICI52 ONLUS: una nuova apparecchiatura per la Struttura di Prevenzione e Cura Lesioni Cutanee di Trecate pag. 4 - 5 Direttore Responsabile Elena Vallana Conferimento onorificenza al dott. Michele Vanetti pag. 5 Un aiuto concreto alle persone “fragili” pag. 6 Le patologie dell’orecchio. Quali sono e come affrontarle pag. 7 Estetisti, solarium… vi sono rischi? E chi controlla? pag. 8 La promozione ed educazione alla salute nell’ASL NO pag. 9 La rete piemontese degli ospedali per la promozione della salute (HPH) pag. 10 Nuovi punti prelievo sul territorio pag. 10 Conoscere il Volontariato: una Scintilla per … accendere il cuore pag. 11 Dicono di noi… pag. 12 Ricordiamo l’amico Ennio Pino pag. 12 Hospital Boys: gli appuntamenti del Gruppo Sportivo dell’Ospedale di Borgomanero pag. 12 Comitato Redazione Anna Rita Audone Andrea Bassetti Davide Bordonaro Raffaella D’Andretta Edoarda Dell’Acqua Lorenza Fontana Mirella Frattini Carmen Gatti Alessandra Mondini Alberta Paggi Paola Pontiroli Claudio Teruggi Maurizio Robberto Redazione Ufficio Stampa ASL NO Via Dei Mille, 2 - 28100 Novara Tel. 0321 374521 Fax 0321 374546 e-mail: [email protected] Grafica e Stampa Tipografia la Nuova Operaia Via Paolo Desana, 13 Casale Monferrato (AL) Tel. 0142.452559 Pubblicità EM STUDIO Via Viberti, 1 - 10141 Torino Tel. 011.19502529 - 011. 19502736 Fax 011.3853923 Registrazione Tribunale di Novara: Aut. n. 31/97 del 26/07/1997 pag. 2 - 3 Sito Internet: www.asl.novara.it Messaggi pubblicitari a pagamento: Ad esclusione di ogni altro soggetto e quindi dell’ASL NO e della EM STUDIO il solo inserzionista è responsabile dei messaggi. Si ringrazia Raffaella D’Andretta per la fotografia in copertina dell’Alto Vergante Pagina 2 IN FORMA Numero 5/2009 NUOVI DIRETTORI PER LE STRUTTURE DELL’ASL NO a cura di Elena Vallana Mercoledì 9 settembre scorso sono stati presentati nella sede legale dell’ASL NO in via Dei Mille, 2 a Novara, i Direttori delle Strutture Complesse di Medicina Generale, Nefrologia e Dialisi, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale di nuova nomina . Gianluca Airoldi: nuovo Direttore della S.C. di Medicina Generale Gianluca Airoldi, quarantottenne, nativo di Galliate si è laureato nel 1988 in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna (110/110 e lode). Ha conseguito il Diploma di Management in Sanità presso l’Università Bocconi di Milano e di Istruttore nazionale BLS-D, ACLS (Società Italiana di Cardiologia, Università Federico II, Napoli). Ha svolto l’incarico (dal 1° gennaio 2000), di Dirigente Medico in Medicina Generale presso la Divisione della 2° Medicina dell’Azienda Ospedaliero Universitaria (AOU) “Maggiore della Carità” di Novara, divenendo poi nel 2002 il Coordinatore del Pronto Soccorso della Azienda citata e conseguendo due anni dopo l’incarico di Alta Specializzazione per la Medicina d’Urgenza. Ha ricoperto nel biennio 2005/07 il ruolo di Referente dipartimentale per l’Organizzazione e la Qualità dell’AOU Maggiore della Carità di Novara. Ha ricevuto nel 1991 “il premio nazionale di ricerca” della Società Italiana di Medicina Interna, sulla fisiopatologia dell’insufficienza organica multisistemica. è docente, dal 2006, presso l’Università del Piemonte Orientale in reumatologia. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e lavori scientifici: autore di un testo enciclo- pedico di “Farmacologia clinica” (giunto alla seconda edizione 2003, 2007), edito dalla Casa Editrice medica torinese CGEMS (Edizioni Medico Scientifiche); di sezioni e capitoli in importanti testi della letteratura medica nazionale, quali il “Trattato italiano di fisiatria” (UTET, 2008), “L’Enciclopedia della salute” (Mondadori, 2009) e il “Manuale di Farmaci e Procedure d’Urgenza” (CGEMS, 2007). Autore, infine, di numerosi articoli scientifici su vari argomenti di Medicina Interna, pubblicati in lingua inglese e in lingua italiana su riviste internazionali (Journal of Hypertension, Haematologica, Journal of Hepatology, Clinical and Experimental Rheumatology, Archives of Virology, European Journal of Internal Medicine, Italian Journal of Medicine, European Annals of Allergy and Clinical Immunology, Journal of Endocrinological Investigation, Italian journal of Gastroenterology, Connective Tissue Diseases, Recenti Progressi in Medicina, Annali Italiani di Medicina Interna...). Stefano Cusinato: nuovo Direttore della S.C. di Nefrologia e Dialisi Stefano Cusinato, quarantaseienne, originario di Orta San Giulio, laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano e specializzato Nefrologia presso l’Università degli studi di Torino. Ha svolto attività didattica con incarichi di insegnamento nelle materie Scienze dell’alimentazione e Dialisi presso le Scuole Allievi Infermieri Professionali di Novara (ex USSL 51) e Borgomanero (ex USSL 54); Docente in numerosi corsi in ambito nefrologico e dialitico. Autore di oltre 50 pubblicazioni su riviste sia nazionali sia internazionali. Ha partecipato a numerosi congressi, ed è stato relatore in parecchi convegni ed incontri scientifici. E’ socio della Società Italiana di Nefrologia e Vicepresidente dell’ “Associazione Pronefropatici Fiorenzo Alliata” di Borgomanero. Nel 2007 in collaborazione con la Città di Orta San Giulio, l’“Associazione Pronefropatici Fiorenzo Alliata”, la Cattedra di Nefrologia dell’Università di Torino e le ASL NO (Novara) e VCO (Verbano Cusio Ossola) ha fondato la “Scuola Piemontese di Nefrologia di Orta San Giulio”. In ambito professionale nefrologico si è occupato dell’attività clinica di degenza e di dialisi, dell’attività specialistica ambulatoriale, dell’attività di diagnostica ecografica nefrologica e diagnostica vascolare per lo studio degli accessi vascolari per emodialisi. Dal 1998 è responsabile dell’attività di chirurgia nefrologica della S.C. di Nefrologia ASL NO. Svolge attività di ricerca attraverso la partecipazione ed il coordinamento di progetti in campo nefrologico. Da anni, in collaborazione con Enti ed Istituzioni, si occupa di progetti per la prevenzione primaria e secondaria delle malattie renali. Pietro Occhipinti: nuovo Direttore della S.C. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Pietro Occhipinti, cinquantenne, nativo di Novara, laureato nel 1983 in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Torino. Specializzazioni in Gastroenterolo- IN FORMA Numero 5/2009 Pagina 11 Una Scintilla… per accendere il cuore a cura di Patrizia Giberti,Volontaria de La Scintilla “Esiste un solo tipo di uomo veramente adulto: la persona che ha cura di sé, dell’altro, dell’ambiente. In una parola: l’uomo solidale.” E.H.Erikson Individuare una definizione univoca per il volontariato non è sempre facile, in quanto l’interpretazione del suo operato varia da paese a paese in base alle rispettive tradizioni e culture. Ci viene in aiuto l’etimologia della parola che si riferisce ad un’attività “libera e gratuita svolta per ragioni di solidarietà e di giustizia sociale”. Il volontariato non è unico, ma è molteplice, plurale. E i criteri di differenziazione, secondo il prof. A. Ardigò1 sono da una parte i settori delle attività prevalenti (sanità, assistenza sociale, attività ricreative e culturali, protezione civile), e dall’altra la matrice culturale e ideale ( confessionale, e aconfessionale ). Se ci guardiamo attorno molti inconvenienti della nostra società sono stati superati proprio grazie al volontariato, che ha permesso di colmare le omissioni, le latitanze, “gli inceppamenti del cosiddetto Welfare”.2 L’area della solidarietà sociale è molto estesa, ma non tutte le sue espressioni sono forme di autentico volontariato: il cosiddetto terzo settore non va confuso col volontariato; un panorama alquanto policromo all’interno del quale è possibile, tuttavia, individuare le linee fondamentali che accomunano tutti i volontariati; così per non usare impropriamente le parole, disegniamo quantomeno il profilo del volontario. Il volontariato è una scelta, prima di tutto, ma soprattutto una inclinazione spirituale, una predisposizione della mente e del cuore grazie alla quale si “sceglie” appunto, di offrire un po’ del proprio tempo, delle proprie energie, un pezzetto della nostra vita, per aiutare chi ne ha bisogno. Offrire, destinare, dedicare …. Tutti verbi che indicano uno dei connotati distintivi del volontario: l’assoluta gratuità di questo aiuto, e, in un mondo dove tutto ha un costo, dove si conosce il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna (lo ha detto Wilde per definire il cinismo), questa disponibilità disinteressata, propria di chi agisce senza tornaconto personale, è già di per sé stessa, una scelta morale oltre che un impegno esistenziale. Il volontariato è il luogo della realizzazione del dono di sé e, la gratuità è la sua carta d’identità. Altro contrassegno identificativo: lo spirito di solidarietà. La cultura del volontariato consiste in una partecipazione “simpatetica” alla sorte di tutti, riuscendo a mettere “tra parentesi” sé stessi: voler bene agli “altri” tanto da dissipare la loro diffidenza, infrangere la loro solitudine, intuire (nella chiarezza etimologica dell’ intus legere) i loro problemi. E ciò implica preliminarmente un’attenzione particolare rivolta alla dignità dell’individuo. Non vi è solidarietà, laddove manchi il senso di giustizia: difendere i diritti di chi è troppo debole per rivendicarli e, aiutarlo ad ottenerli.3 Gratuità, rispetto per la persona umana, solidarietà: sono questi i tre grandi valori che anche la letteratura sul volontariato documenta presenti in tutte le organizzazioni, grandi o piccole, confessionali o meno. In aggiunta a questo elenco essenziale, si possono ricordare anche altre parole, che pur allungando la tipologia dei valori, di fatto non sono che una specificazione di quelli fondamentali. Esse sono: altruismo, generosità, testimonianza, promozione del bene comune, capacità di fare, pratica dei diritti , creatività nelle forme di intervento… affluenti di un’unica sorgente. Come si può ben dedurre l’impegno di chi si dedica al volontariato non è riducibile ad un mero slancio solidaristico o amorevole di tipo irrazionale: in tal prospettiva, esso ha dei riferimenti morali che ne vincolano il comportamento. Gratuità, significa offrire le proprie capacità, le proprie attitudini umane e relazionali al di fuori della logica del profitto economico; spirito solidale vuol dire “prendersi cura” in prima persona del bisogno che si vede, non delegando ad altri le risposte ed assumendosene la responsabilità. Tutti questi valori, così come l’intreccio di norme che li regolano, non fanno necessariamente parte del corredo biologico o culturale dell’essere umano: sono acquisibili. Volontari non si nasce, si diventa: aiutare chi si trova in difficoltà fisica, psicologia, sociale (il disagio ha tanti nomi: malattia, povertà, sofferenza, menomazione, ma un comun denominatore: il bisogno) è un gesto che si può anche imparare. A differenza del coraggio di manzoniana memoria, che “se uno non ce l’ha non se lo può dare”, le qualità che corredano la pratica del volontariato sono assimilabili attraverso un esercizio costante.Volontari si può imparare ad esserlo, interiorizzando alcuni valori e, osservando altre persone metterli in pratica. Proprio per questo motivo al volontario risulta indispensabile un impegno formativo costante per coltivare ed approfondire il patrimonio espe- rienziale accumulato: ossigenare le motivazioni che hanno indotto a quella scelta e, nel contempo accrescere le proprie competenze (saper e saper fare). Si diceva in apertura, quanto l’attività delle associazioni di volontariato abbia saputo a volte colmare le inadempienze del sottore pubblico, ma l’essere succedaneo, una sorta di stampella per sorreggere le tante o poche latitanze dello stato non deve diventare la “vocazione” del volontariato. Prima di tutto perché ciò comprometterebbe la sua identità, abbattendo quei confini che il volontario non dovrebbe mai superare: non è possibile, oltre che non legittimo, gestire servizi strutturati che implicano una continuità ed una professionalità che non sempre il volontario può garantire. A chiosa di un argomento con infinite possibilità di analisi, si potrebbe rilevare un fenomeno piuttosto diffuso che ci segnala l’aumento delle odv e, contemporaneamente la diminuzione dei volontari. Solo apparentemente un paradosso: creare un’associazione, un ente non significa ipso facto far germinare quei valori di cui si parlava. E praticarli nell’hic et nunc della vita quotidiana è un esercizio che spesso affatica le nostre coscienze intorpidite. Il male dei nostri giorni (o, forse di sempre) è l’indifferenza, quella impermeabilità umana che si lascia scivolare addosso le difficoltà di chi è fuori dal proprio orticello. Occorre tempo, fatica, coraggio a separarsi da sé stessi, dalle proprie esigenze, i propri particolarismi, ma almeno tentare di indirizzarsi in quella direzione invece di correre nel senso contrario.. E’ la mentalità della gente che bisognerebbe cambiare.. obbligarci a guardare i problemi da vicino...Dovrebbe essere un’educazione universale. Utopico? Ma ciò che è utopico non è necessariamente impossibile. C’è un breve, tagliente aforisma, che al di là del facile effetto letterario, oggi come mai dovrebbe entrare nello statuto morale di una cultura (e, di una prassi) narcotizzata dall’egoismo: “Ogni uomo è colpevole del bene che non ha fatto”.4 note: Volontariati e Globalizzazione, EDB, 2001, p.2425 2 “Guida al volontariato italiano” ED. SEI – 1990, pag. 9 3 anche la nostra carta costituzionale impegna il popolo italiano nella “rimozione degli ostacoli di ordine sociale ed economico che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3). 4 François Marie Arouet, detto Voltaire. 1 ORTOPEDIA BISIO di Bisio Anna Rita CONVENZIONI A.S.L. INTIMO MODA MARE Via Cairoli, 23 - 15076 Ovada (AL) Tel. e Fax 0143/80290 Pagina 10 IN FORMA Numero 5/2009 La Rete Piemontese degli Ospedali per la Promozione della Salute (HPH) a cura di Lorenzo Brusa, Referente per la Promozione ed Educazione alla Salute dell’ASL NO La Rete HPH promossa daL CIPES Piemonte, ufficialmente avviata nel giugno del 1997, si è formalizzata nel marzo 1998 durante la II Conferenza Nazionale degli HPH a Torino. La ASL di Novara ha aderito subito alla Rete, soddisfatta dal partecipare ad una sinergia tra numerose Aziende che ricercava unificanti approcci alle diverse realtà aziendali. Lo scopo della Rete HPH è quello di migliorare le tecniche professionali, per assicurare un più appropriato trattamento ai pazienti, riducendo le liste di attesa e la degenza media, con la sicurezza della continuità assistenziale. L’obiettivo finale è quello di favorire la trasformazione dell’intera struttura ospedaliera in un ambiente organizzativo in grado di promuovere la salute, il benessere e la soddisfazione dei pazienti, del personale e della comunità servita in linea con i più moderni orientamenti dell’OMS. In particolare l’ASL NO, rinnovando l’adesione alla Rete HPH per il triennio 2008-2011, partecipa ai progetti: Ospedale-Territorio, nel quale si sviluppa l’attività di continuità assistenziale, Ospedale senza dolore e Adozione degli standard HPH. L’impegno è quello di riconoscere e approvare i principi dei documenti e delle dichiarazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in tema della salute, in particolare la Carta di Ottawa, le dichiarazioni di Budapest e Vienna e attua i principi, le strategie e le politiche di HPH. Con il progetto “Ospedale-Territorio” si in- tende migliorare la qualità, in termini di efficacia e di efficienza “reale” e di conseguenza percepita dall’utente e dai familiari attraverso un “accompagnamento” alle cure, evitando duplicazioni dei trattamenti sanitari e riducendo i tempi di degenza ospedaliera. I metodi utilizzati per la sua realizzazione sono stati la costituzione di un gruppo di lavoro, la costruzione partecipata di una modulistica condivisa, la stesura di procedure e la formazione di circa 300 operatori ASL e Azienda Ospedaliera. I vantaggi per il paziente sono la continuità dell’assistenza domiciliare o in strutture territoriali, offerta nei vari distretti, con la percezione da parte della persona di “non abbandono”, migliore accompagnamento del paziente durante le varie fasi della sua malattia ed integrazione con le figure Socio Assistenziali presenti sul territorio. I vantaggi per l’organizzazione sono l’utilizzo di una scheda condivisa con lo scopo di migliorare le conoscenze professionali e interpersonali tra operatori territoriali e ospedalieri, l’utilizzo ottimale delle risorse umane e informatiche con risparmio di gestione in termini di tempo e di prestazioni, la condivisione del P.A.I. con gli Enti gestori e la presa di coscienza degli operatori sulla importanza della continuità assistenziale. Nuovi Punti Prelievo sul territorio Nel mese di settembre il Comune di Dormelletto ha avviato un nuovo punto prelievo collocato nell’edificio della Scuole Materna in via Monte Rosa. Il Servizio è dedicato ai residenti ultra 65enni, ai disabili, ai portatori di handicap e agli esenti dal pagamento del ticket. Per usufruirne è necessario consegnare l’impegnativa del medico curante e poi la settimana dopo fare il prelievo. Il ritiro dei referti avviene il lunedì seguenti.Attualmente sono numerosi i Comuni afferenti all’ASL NO che hanno sottoscritto convenzioni per il prelievo e il trasporto dei campioni ematici, ricordiamo: Agrate Conturbia, Belgirate, Bogogno, BorgoTicino, Dormelletto, Fara, Fontaneto D’Agogna, Gozzano, Lesa, Massino Visconti, Meina, Momo, Nebbiuno, Oleggio Castello, Paruzzaro, Suno, Vaprio D’Agogna,Varallo Pombia e Veruno. Numero 5/2009 gia ed Endoscopia Digestiva e in Chirurgia dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva conseguite all’Università degli studi di Milano. Ha svolto per vent’anni la propria attività lavorativa presso l’Azienda Ospedaliera “Maggiore della Carità” di Novara, prima presso la Divisione di Medicina Generale, successivamente dal 1988 nella Divisione di Gastroenterologia. Dal 2004 opera nell’ASL NO, prima come Responsabile della Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva divenendo, nell’ aprile 2009, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva. E’ Presidente della SIED (Società Italiana Endoscopia Digestiva) Sezione PiemonteValle d’Aosta e Socio ordinario dell’ASGE (American Society Gastrointestinal Endoscopy) Autore di 86 pubblicazioni scientifiche. Relatore in numerosi congressi e convegni nazionali attinenti alla Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e su tematiche tecniche e organizzative. Ha svolto attività didattica con l’insegnamento di Gastroenterologia nell’ambito dei corsi di Laurea triennale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Amedeo Avogadro di Novara. Il Suo interesse è rivolto, in particolare a: endoscopia digestiva diagnostica e operativa di II livello: ampia e documentata casistica di polipectomie, mucosectomie, ERCP, posizionamento di protesi esofagee, enterali, del colon e biliari, PEG, videocapsule malattie infiammatorie croniche intestinali (RCUI e m. Crohn): per tali patologie ha istituito e segue un ambulatorio specifico che è diventato un riferimento non solo per il territorio dell’ASL NO malattia celiaca: componente del Gruppo di Lavoro che ha recentemente (2008) effettuato la stesura del “PDTA (Percorso Diagnostico terapeutico Assistenziale) della Malattia Celiaca” per conto dell’Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità - Regione Piemonte. Ha mostrato una specifica attenzione alla “Qualità dell’assistenza”, nello specifico in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, non solo attraverso l’utilizzo di strumen- IN FORMA tazione di eccellenza ma anche attraverso il rispetto delle linee guida e dei percorsi diagnostici-terapeutici, del reprocessing, la gestione dei rischi, l’appropriatezza delle prestazioni, la formazione continua degli operatori, la revisione critica dell’attività svolta finalizzata al miglioramento continuo della qualità e l’attenzione alla comunicazione con il paziente. Il percorso seguito volontariamente per l’attuazione di tali principi ha portato nel 2008 alla Certificazione (Iso 9001-2000) della Struttura diretta. Giorgio Stival: nuovo Direttore della S.C. di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Giorgio Stival, cinquantottenne, originario di Milano, è laureato in Medicina e Chirurgia, è specializzato in Pediatria ed in Terapia Intensiva Neonatale, ha conseguito il perfezionamento in Neonatologia. Ha sviluppato in campo pediatrico particolare competenza riguardo agli aspetti clinici delle uropatie malformative e delle patologie urinarie. Ha approfondito, in campo neonatologico le tecniche di rianimazione primaria e secondaria e le procedure d’urgenza e di ventilazione meccanica. La Sua carriera ha inizio come Assistente Pediatra nel novembre 1979 all’Ospedale “Luini Confalonieri” di Luino. Dal mese di luglio 1980 opera all’Ospedale di Circolo di Lecco (ex USSL 16 della Regione Lombardia), dove si è occupato in particolare di uropatie malformative. Diventa Aiuto Pediatra Corresponsabile dall’ottobre 1987 prima all’ex USSL 16 acquisendo tutte le principali competenze, Pagina 3 manualità e tecniche relative alle diverse procedure pediatriche -, poi all’Ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” e, successivamente alla Clinica Pediatrica Università di Milano, Ospedale “S. Paolo” divenendo nel 2002 Direttore della Patologia Neonatale. All’Ospedale”S. Paolo” presso la Clinica Pediatrica, riconosciuta come Centro di Riferimento Regionale per la diagnosi e terapia delle malattie da errori congeniti del metabolismo, ha assistito e monitorato casi di emergenza, seguendone il complesso iter diagnostico – terapeutico. Si occupa inoltre di sindromologia e dismorfologia. Ha fatto inoltre parte dell’équipe di neonatologi che hanno assistito i gemelli nati prematuri da parto ottogemino nel 2000 ed ha proseguito nell’attività di assistenza e cura sia ai neonati fisiologici, sia ai neonati prematuri o affetti da patologie mediche o chirurgiche malformative Riguardo ai neonati fisiologici ha messo in atto iniziative per favorire il bonding materno neonatale (processo di formazione del legame che dura tutta la vita, tra i genitori e il loro bambino, profondo, fisico e psicologico insieme, che permette di allattare, di cullare, di giocare col proprio bambino, ma anche di proteggerlo, di non trascurarlo, di non abbandonarlo), la pratica del roomingin (stare con il proprio figlio accanto nella stessa stanza d’ospedale consente di continuare la simbiosi durata 9 mesi, di cui non solo il bambino ma anche la mamma hanno bisogno per entrare in contatto fin da subito e a lungo) e la promozione dell’allattamento al seno. Dal 25 agosto 2009 è Direttore della Struttura Complessa di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’ASL NO (Ospedale “S.S.Trinità” di Borgomanero). E’ Professore a contratto della III Scuola di Specialità in Pediatria dell’Università degli Studi di Milano presso la Clinica Pediatrica dell’Università di Milano – Polo San Paolo, ove insegna agli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia ed agli specializzandi in Pediatria. Ha partecipato a numerosi congressi nazionali sia in qualità di relatore che di moderatore. Ha al suo attivo 56 pubblicazioni e lavori scientifici oltre ad articoli sulla Rivista Italiana “Doctor Pediatria”. Pagina 4 IN FORMA Numero 5/2009 Una nuova apparecchiatura per il Poliambulatorio di Trecate a cura di Elena Vallana Sabato 19 settembre scorso è stata presentata alla Biblioteca comunale di Trecate “Villa Cicogna” la nuova apparecchiatura “Ecocolordoppler Diagnostic Ultrasound System”, completa di sonde e stampante, donata al Poliambulatorio di Trecate a favore della Struttura di Prevenzione e Cura lesioni vascolari diretta dal dott. Aldo Crespi. L’apparecchiatura, del valore di oltre 26.000 euro, è stata donata dall’Associazione “Gruppo Trecatese Amici 52 onlus”, grazie alla sensibilità della comunità ed all’utilizzo della quota di imposta (5 x mille) prevista nella dichiarazione dei redditi per le organizzazioni no profit al fine di sostenere le loro attività. L’ambulatorio distrettuale di Angiologia e Lesioni croniche cutanee del Poliambulatorio di Trecate è costituito da personale esperto, organizzato in team medico ed infermieristico che grazie anche alla acquisizione della nuova apparecchiatura può disporre di un’adeguata strumentazione diagnostica diventando così riferimento per il paziente, il medico curante e per altri specialisti – afferma Aldo Crespi -. Attualmente nel territorio della nostra ASL sono già presenti una rete di ambulatori specialistici distrettuali di Angiologia e L.C.C. della Struttura di Prevenzione e cura delle lesioni vascolari in grado di realizzare gli interventi assistenziali, ai quali si accede con l’indicazione del medico curante. prestazioni specialistiche sempre più efficaci. Mario Minola, Direttore Generale dell’ASL NO - nel ringraziare l’Associazione “Gruppo Trecatese Amici 52 onlus” sottolinea che la donazione contribuirà ancor più a garantire nel territorio un’assistenza sanitaria di eccellenza che pone al centro della sua attenzione i bisogni della persona. Viene così attivata la consulenza di competenza specialistica, utile al percorso diagnostico – terapeutico di primo livello presso l’ambulatorio distrettuale o al domicilio del paziente o in Struttura Socio-Sanitaria. Al paziente viene garantita l’opportunità di avere a disposizione una serie di consulenze specialistiche che conducono alla diagnosi ed alla successiva cura. Il nuovo ecocolordoppler – afferma il Francesco Grazioli Direttore del Distretto di Galliate da cui dipende l’ambulatorio citato, va ad arricchire la dotazione tecnologica delle strutture territoriali, integrando la professionalità degli operatori per assicurare Il Gruppo Trecatese Amici 52 è un’Associazione di Volontariato onlus che opera da oltre 17 anni nell’area di Trecate e – dichiara Giancarlo Antonietti Presidente dell’Associazione - collabora con realtà di volontariato della Provincia di Novara e della Lombardia, divenendo negli anni un concreto e punto di riferimento sul territorio. Il Gruppo ha privilegiato fare “rete”, come risorsa straordinaria per lo scambio di esperienze e per promuovere il Volontariato nelle sue diverse sfaccettature, attraverso percorsi fatti di impegno, sacrificio e coraggio ad affrontare nuove esperienze. L’Associazione si fonda su valori come la famiglia e nella crescita personale dell’individuo attraverso la cultura in qualsiasi forma possa essere espressa. IN FORMA Numero 5/2009 Pagina 9 La Promozione ed Educazione alla Salute nell’ASL NO a cura di Lorenzo Brusa (nella foto), Referente per la Promozione ed Educazione alla Salute dell’ASL NO Promuovere ed Educare alla Salute sono iniziative prioritarie nell’ASL NO. Il nuovo atto aziendale dell’ASL ha voluto sottolineare l’importanza della Promozione ed Educazione alla Salute (PEAS), attribuendo la funzione ad una Struttura Semplice all’interno della Struttura Complessa Qualità e Comunicazione, in staff alla Direzione Sanitaria. Sono di supporto alla funzione PEAS quattro referenti: uno per ciascun Distretto dell’ASL, individuati tra il personale del Distretto, con il compito di coordinare le attività a livello “locale”. E’, inoltre, attivo un gruppo di lavoro composto da personale multi-professionale. Dal mese di ottobre 2008 l’Ufficio Scolastico Provinciale di Novara ha deliberato il Gruppo Tecnico Provinciale di Educazione alla Salute. Sempre in tale periodo, la Prefettura ha formalizzato un Tavolo Tecnico (formato da Provincia, Questura, Vigili del Fuoco, Comune di Novara, Ufficio Scolastico Provinciale, Polizia Municipale, ASL), per coordinare le varie attività di informazione e promozione della salute. Le tematiche prioritarie di intervento, sono: • l’obesità e il sovrappeso con particolare attenzione riguardo l’alimentazione e l’attività fisica; • la sessualità, con specifica considerazione all’affettività, alla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, dell’educazione alla contraccezione, alla formazione in peer education, al ri-orientamento dei servizi per la popolazione adolescenziale e straniera; • i consumi problematici e le dipendenze da fumo di tabacco, alcol, droghe e doping; • la sicurezza per gli incidenti stradali, domestici, sul lavoro e l’igiene degli alimenti; screening scolastici ed interventi di informazione per problemi del rachide, dentali, della vista e del peso; • la cultura della donazione di sangue, di midollo e di organi; • il benessere e la salute mentale attraverso percorsi sulla genitorialità e prevenzione del maltrattamento e abuso; • il percorso nascita e sostegno all’allattamento; • i percorsi diagnostico-assistenziali; • elementi di primo soccorso. Tenendo conto delle azioni individuate si è proceduto alla stesura del Piano di Formazione svolto nell’anno scolastico 2008/2009, all’assegnazione di specifici obiettivi di PEAS alle Strutture aziendali, all’esecuzione degli screening (auxologico, odontoiatrico, ortopedico, oculistico) rivolti agli alunni delle classi IV scuole elementari anche con predisposizione di opuscoli riguardanti tali problematiche; all’inserimento in Banca Dati Pro.Sa. dei progetti e inter• venti di prevenzione, educazione e promozione della salute attuati a livello aziendale (digitando www.dors.it sono disponibili le informazioni relative ai progetti e interventi di PEAS del 2008 e in fase di realizzazione per il 2009). Per le Politiche per la Salute si è assicurato il supporto ai Comuni e ai Distretti per produrre i Profili e i Piani per la Salute. Un consistente impegno è stato speso per rispondere alle esigenze di formazione degli operatori dei Dipartimenti aziendali, organizzando un primo modulo del corso sulla progettazione in promozione della salute e in organizzazione (svoltosi nella primavera del 2008, al quale è seguito un secondo modulo nel mese di settembre 2009 aperto anche ad operatori della scuola e degli Enti gestori). Grazie all’incentivo della Regione Piemonte a sviluppare azioni PEAS e garantendo le risorse economiche vincolate, è stato possibile lo sviluppo di alleanze, il confronto e la sperimentazione nella progettazione tra differenti Servizi. STUDIO LENTI A CONTATTO VIA PIACENZA, 13 - 15100 ALESSANDRIA DR. LUCIANO ROBUTTI BIOLOGO - CONTATTOLOGO Si riceve LUNEDÌ-MERCOLEDÌ-VENERDÌ Orari 10.30/13 - 14/18 - Tel. 0131 442454 Pagina 8 IN FORMA Numero 5/2009 Estetisti, solarium…vi sono rischi? E chi controlla? a cura di Davide Bordonaro CPSE di Igiene Alimenti e della Nutrizione È opinione diffusa e analisi sociologiche lo supportano che la cura del corpo e l’estetica ha un ruolo sempre maggiore tra la popolazione, al pari dell’attenzione e della cura della salute. Come mantenere ad esempio la tintarella presa durante le vacanze estive? Abbiamo sentito dai telegiornali che i metodi più usati sono continuare ad esporre il corpo ai raggi dei solarium e l’utilizzo di creme e saponi adeguati e non troppo aggressivi. Il SISP (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) ha tra le proprie competenze la vigilanza dei locali e delle attrezzature delle attività di estetica ed affini, che possono a loro volta avere o meno tra le attrezzature, il solarium. Parliamo di cura del corpo, di attività di estetica ed affini e di solarium, quindi, con il Direttore del Servizio d’Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL NO Aniello Esposito e con Renato Giardina Tecnico della Prevenzione. Viene confermato, dati alla mano, che queste tematiche ed attività hanno assunto particolare rilievo negli ultimi anni, per la loro notevole diffusione presso il grande pubblico, per la maggiore cura ed attenzione dell’estetica e per l’emergere di effetti dannosi anche gravi. Relativamente al contesto dell’ASL NO, Giardina snocciola i dati relativi alla presenza nel territorio di esercizi di questo tipo, riferendo che dei circa 240, la maggior parte sono provvisti di solarium; in merito all’attività di controllo svolta nel 2008, riferisce inoltre che i tecnici della Prevenzione – personale addetto alla vigilanza - del SISP, ne hanno ispezionati circa un terzo, partendo dalle sedi di Novara, Arona e Borgomanero. L’attività ispettiva si concentra sia sugli aspetti igienico sanitari che su quelli relativi alla sicurezza per gli utenti legata alla presenza ed all’utilizzo, negli stessi esercizi, di diverse apparecchiature ad uso estetico. La normativa definisce, tra l’altro, le modalità di gestione dell’attività di estetica, ed elenca gli apparecchi che possono essere utilizzati dagli estetisti. Alcuni di questi, ad esempio gli elettrostimolatori, gli apparecchi per ionoforesi, i laser estetici e le lampade abbronzanti, possono rappresentare un rischio per la salute degli utenti. Proprio quest’ultime - spiega Esposito - sono state recentemente oggetto di attenzione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): i raggi UV emessi dalle lampade abbronzanti aumenterebbero sensibilmente il rischio di tumori cutanei, specialmente quando l’esposizione a questi raggi ha inizio durante la giovane età. Gli studi epidemiologici hanno evidenziato inoltre che il ricorso alle lampade abbronzanti favorirebbe l’aumento dei casi di melanoma oculare, una forma rara di tumore dell’occhio che ha sempre una prognosi grave. Si alza dunque il livello di allerta nei confronti di lettini, trifacciali e docce solari, che già precedentemente erano stati classificati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come “probabilmente cancerogeni”. In Piemonte, inoltre, negli anni scorsi è stata emanata una specifica normativa che disciplina l’installazione di apparecchiature generanti raggi UV utilizzate a fini estetici presenti in esercizi aperti al pubblico, ivi comprese quelle presenti in club privati, palestre e similari. Ogni apparecchiatura generante raggi UV prima dell’attivazione deve essere quindi notificata al Servizio d’Igiene e Sanità Pubblica che successivamente ne verifica la conformità alla normativa vigente; le apparecchiature, poi, devono essere adeguatamente posizionate in box dedicati o in spazi adeguatamente separati e mantenuti in idonee condizioni di pulizia e di sanificazione. Il gestore dell’esercizio deve inoltre portare a conoscenza dell’utente le controin- dicazioni all’esposizione e le corrette modalità d’uso delle apparecchiature; ancora, lo stesso gestore deve consegnare in occasione della prima seduta una nota informativa nella quale sono riportati i potenziali rischi per la salute derivanti dall’esposizione a raggi UV: la suddetta nota, debitamente sottoscritta dall’utente, deve essere conservata dal gestore presso l’esercizio. Nella nota informativa sono riportate alcune utili indicazioni e prescrizioni qui di seguito riportate: non sottoporsi ad esposizione a raggi UV mentre si assumono farmaci che accrescono la sensibilità alle radiazioni ultraviolette: nel caso di dubbio, farsi consigliare dal medico; far passare almeno 48 ore tra le prime due esposizioni; utilizzare sempre gli occhialini protettivi forniti; non prendere il sole ed utilizzare l’apparecchio lo stesso giorno; rimuovere bene i prodotti cosmetici prima dell’esposizione e non applicare nessuna crema protettiva per il sole. Se nel corso del controllo, i Tecnici della Prevenzione del SISP, accertassero inosservanze delle norme vigenti, segnalerannno e contestualmente richiederanno al Sindaco, quale Autorità Sanitaria locale, l’emanazione di specifici provvedimenti sanzionatori che possono comportare la sospensione dell’attività e, nei casi più gravi, la chiusura dell’esercizio. Numero 5/2009 IN FORMA Conferimento onorificenza al dott. Michele Vanetti Nel corso della giornata studio dedicata a “La Follia e la sua cura. Percorsi”, che si è tenuta nell’Aula Magna del Municipio di Arona il 24 settembre scorso, il dott. Michele Vanetti, già Direttore del Dipartimento di Salute Mentale nord, è stato insignito dell’onorificenza di Primario Emerito di Psichiatria (nelle foto: la consegna della targa da parte del Direttore Generale dell’ASL NO, Mario Minola ed il pensiero donato dal Collegio di Direzione consegnato dal Direttore Sanitario dell’ASL NO, Arabella Fontana). Pagina 5 IN FORMA Pagina 6 Numero 5/2009 Un aiuto concreto alle persone “fragili” a cura di Gianni Valzer, Direttore programmazione socio sanitaria dell’ASL NO Nel mese di giugno 2009 è stato firmato un accordo tra ASL NO ed Enti Gestori delle Funzioni Socio Assistenziali che prevede l’ istituzione di un contributo economico a sostegno della domiciliarità per la lungo-assistenza di anziani non autosufficienti (in applicazione alla DGR 39 – 11190 del 6 aprile 2009). Obiettivo fondamentale dell’Accordo è quello di regolamentare gli interventi di assistenza tutelare socio-sanitaria nelle cure domiciliari in lungo-assistenza mantenendo il più a lungo possibile l’anziano nel proprio ambiente familiare, privilegiando le azioni rivolte al domicilio in forma integrata ed evitando istituzionalizzazioni e ospedalizzazioni improprie. Nell’ambito dell’accordo tra gli Enti Gestori delle Funzioni Socio-Assistenziali e l’ASL NO - d’intesa con le Organizzazioni Sindacali Confederali (CGIL, CISL e UIL) e con la Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci dell’ASL NO - è stato individuato l’obiettivo specifico di definire un Regolamento comune a tutti gli Enti Gestori del territorio dell’ ASL NO, per applicare criteri uniformi di valutazione della situazione economica per la compartecipazione ai costi dei servizi oggetto dell’accordo stesso. Per quanto riguarda le risorse economiche messe a disposizione da parte degli Enti contraenti, è previsto di ripartire gli oneri dei progetti delle cure domiciliari nella fase di lungo assistenza, in misura del 50% a carico dell’Azienda Sanitaria (Ente capofila dell’accordo stesso) e del restante 50% a carico dell’assistito, con eventuale supporto economico del competente Ente Gestore, secondo i criteri regolamentari appositamente stabiliti (Regolamento Unico sui criteri di compartecipazione). La Regione Piemonte ha finanziato il presente accordo con un importo pari ad 1.542.760,09 € così ripartito: Distretto Totale Popolazione Anziani ≥65 aa Distretto % =>65 su Regione Riparto Somma Borgomanero 72.279 15.549 1,6 335.009,80 Arona 78.507 16.190 1,6 348.820,42 Galliate 57.430 10.995 1,1 236.891,94 Novara 131.308 28.871 2,9 622.037,94 ASL “NO” 339.524 71.605 Dal 1° ottobre p.v. si è dato avvio alla predisposizione dei Progetti Domiciliari elaborati dalle singole Unità Valutative Geriatriche (UVG): Distretto di Novara – via dei Mille, 2 – 3° Piano – tel. 0321 374552; Distretto di Galliate – via Varzi, 21 – tel. 0321 801239; Distretto di Arona – piazza De Filippi, 2 – tel. 0322 516528; Distretto di Borgomanero – viale Zoppis, 6 - tel. 0322 848351; cui farà seguito la predisposizione del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI), sottoscritto da parte del soggetto e/o dal care giver, a cura dell’ assistente sociale in qualità di referente sociale del caso. Il PAI viene convalidato dalla competente UVG distrettuale, successivamente trasmesso ai quattro Distretti dell’ASL NO per l’erogazione del contributo economico a sostegno della domiciliarità, che parte dal 1° novembre 2009, entro 90 giorni dalla sottoscrizione del PAI fino ad esaurimento del relativo finanziamento regionale. Ad esempio il contributo economico, qualora preveda l’assunzione di un assistente familiare (colf/badante ) può essere così schematizzato in base all’intensità assistenziale: Bassa intensità assistenziale (punteggio da 4 a 9) fino a € 800 / mese 1.542.760,09 Media intensità assistenziale (punteggio da 10 a 15) fino a € 1.100 /mese Alta intensità assistenziale (punteggio oltre 15) fino a € 1.350/ mese (€ 1.640,00/mese se privi di rete familiare) L’Accordo si rivolge prioritariamente agli anziani non autosufficienti che hanno fatto domanda alla competente UVG. Territoriale, che sono stati dichiarati non autosufficienti e per i quali è stato individuato un progetto di Cure Domiciliari in lungo-assistenza. Coloro che hanno già presentato una domanda presso la competente UVG e per i quali è stato fatto un progetto di intervento domiciliare non devono fare alcuna richiesta, ma vengono contattati dalla stessa UVG e/o dall’assistente sociale per l’eventuale stesura del PAI e sottoscrizione dello stesso. Invece per le persone per le quali è stato fatto un progetto di residenzialità e desiderano accedere al contributo economico devono presentare domanda di rivalutazione del caso presso la competente UVG territoriale. Per informazioni e chiarimenti è possibile rivolgersi agli uffici delle rispettive Unità di Valutazioni Geriatriche (UVG), agli uffici degli Enti Gestori firmatari dell’accordo e presso lo sportello unico dove esistente ed operativo. MISERICORDIA di CASALE MONFERRATO Soccorso di base ed avanzato EMERGENZA 118 Trasporti sanitari a corta, media e lunga percorrenza Servizi domiciliari e socio assistenziali Assistenza manifestazioni sportive culturali e ricreative Protezione civile Strada Valenza, 4/H - 15033 CASALE MONFERRATO (AL) - � Segreteria e Fax 0142.71002 � 24h/0142.781010 Numero 5/2009 IN FORMA Pagina 7 LE PATOLOGIE DELL’ORECCHIO quali sono e come affrontarle a cura di Raffaella D’Andretta, Collaboratrice per i Distretti Tra le patologie più frequenti che colpiscono le persone, ci sono quelle legate alle prime vie respiratorie ed all’orecchio. Sull’argomento è stato intervistato Giuseppe Bombelli, Otorinolaringoiatra presso gli Ambulatori di Otorinolaringoiatria dei Distretti di Novara e Trecate e collaboratore, per gli interventi di Chirurgia Otorinolaringoiatrica, con l’A.S.O. “Maggiore della Carità” all’Ospedale di Galliate. Con sintomi persistenti di otalgie (mal d’orecchio), ipoacusie, vertigini, problemi alla gola di varia natura (tonsilliti, disfonie, laringiti etc.) normalmente il medico curante indirizza il paziente ai nostri ambulatori – spiega Bombelli – In ambulatorio, lo specialista effettua la visita, in seguito alla quale viene assegnata la terapia – continua Bombelli. Nel caso in cui si riscontri un’otite, sono anche previsti un esame audiometrico ed un esame impedenziometrico. Cosa sono ed a cosa servono questi esami? L’impedenzometria si esegue sempre prima di una audiometria, poiché solo in tale maniera si può fare una diagnosi corretta delle malattie descritte sopra. Il paziente indossa una cuffia particolare che, da un lato è collegata ad un trasduttore di pressione, che con un tappo, calibrato per la grandezza del meato acustico esterno è inserito delicatamente nel meato stesso. La macchina registra la pressione nell’orecchio medio e invia dei suoni alle orecchie per registrare un particolare riflesso nervoso definito riflesso stapediale. L’esame è indolore è viene eseguito tranquillamente anche nei neonati. Poichè registra una pressione, questo esame non può essere eseguito se la membrana timpanica è perforata. L’Audiometria” – continua Bombelli - è l’esame che serve a diagnosticare l’esistenza di un deficit uditivo. Viene svolta in ambiente insonorizzato, tramite uno strumento detto, appunto, audiometro. Il soggetto da esaminare viene posto all’interno di tale ambiente e gli si fa indossare una cuffia. A questo punto l’operatore sanitario invierà una sequenza di suoni a diverse intensità, prima in un orecchio e successivamente all’altro. Il paziente ogni qual volta sentirà tale suono avvertirà l’operatore mediante un pulsante di risposta, il quale le annoterà in un apposito grafico, l’audiogramma. L’esame è indolore; è indicato nei pazienti a partire dai 6 - 7 anni di età, poichè richiede l’attenzione e la collaborazione attiva del paziente. Oltre alle otiti, con quali altri patologie si può presentare un paziente? fica precoce può essere fatta dai genitori i quali, nel caso in cui si accorgano di eventuali problemi uditivi del bambino, possono farlo sottoporre ad una visita per sospetta ipoacusia. L’Otorinolaringoiatra, oltre alla visita, può eseguire anche una impedenzometria, se il bimbo ha almeno un anno. Dai sei anni in su, può anche essere effettuato un esame audiometrico. Le patologie stagionali più frequenti sono quelle alle prime vie respiratorie, in autunno ed inverno e le otiti esterne, che sono prevalentemente estive, in quanto spesso legate a bagni in piscina od al mare. Ultimamente, si presentano spesso anche persone che soffrono di vertigini: in questi casi sono opportuni più esami a cura di vari specialisti. I problemi di disfonia (abbassamento della voce) – raccomanda Bombelli – vanno sempre valutati, in modo da garantire una eventuale diagnosi precoce in caso di neoplasia. Le ipoacusie (diminuzione della capacità auditiva) sono più frequenti nelle persone anziane, ma si possono riscontrare anche in adulti, a causa di rumori di varia natura: l’alto volume della musica in discoteca, ad esempio, oppure forti rumori industriali. Sordità gravi possono essere risolte con protesi acustiche, il cui costo può essere, eventualmente, parzialmente rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale, a chi ne avesse diritto. Nei bambini, le ipoacusie vanno diagnosticate prima possibile, soprattutto nei casi in cui vi sia familiarità per la patologia, oppure in gravidanze a rischio od a causa di malattie contratte durante la gravidanza stessa - prosegue Bombelli – normalmente, un primo controllo andrebbe fatto già in ospedale, prima delle dimissioni dopo il parto. In ogni caso, una veri- Nel Distretto di Trecate (in Via Rugiada 20) l’Ambulatorio di Otorinolaringoiatria è aperto - su prenotazione - nei giorni di martedì dalle 8.30 alle 12.30 (con il dott. Andrea Ardozzoia) e dalle 14.00 alle 17.00 (con il dott. Bombelli), il mercoledì dalle 8.00 alle 13.00 (dott. Bombelli) ed il giovedì dalle 13.00 alle 17.00 (dott. Ardizzoia). Presso il Distretto di Novara (in via dei Mille 2) gli ambulatori di otorinolaringoiatria sono aperti – sempre su prenotazione – da lunedì a venerdì, in vari orari a seconda delle visite richieste. Sia nei Poliambulatori del Distretto di Trecate, che presso il Distretto di Novara è stato istituito anche il Servizio di Audiologia. Le visite otorinolaringoiatriche possono essere effettuate anche presso i Poliambulatori del Distretto di Arona (in Piazza De Filippi 2) il lunedì dalle 8.00 alle 13.00 ed il venerdì dalle 13.30 alle 17.00; presso i Poliambulatori del Distretto di Oleggio, in Via Gramsci, il lunedì dalle 13.00 alle 17.00 ed il mercoledì dalle 14.00 alle 18.00; presso i Poliambulatori del Distretto di Borgomanero (in Via Prof. Fornari 8) il mercoledì dalle 8.00 alle 13.30, il giovedì dalle 13.00 alle 17.00 ed il venerdì dalle 8.00 alle 12.30 Le prenotazioni per queste visite possono essere effettuate – presentando l’impegnativa del medico curante direttamente presso i Centri Unici Prenotazioni (CUP), oppure tramite il numero verde ASL 800518500 (da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.00).