oggi
9/2014
www.samaritani.ch
Voglia di festa a Ginevra.
Pagina 4
Attualità
Sezioni e fusioni,
garantirsi il futuro.
Pagine 12–13
Buono a sapersi
Gli sviluppi nella
cura delle ferite.
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Sommario
Editoriale
Reportage
Fusionare al posto di …
04 Feste di Ginevra sott’occhio
Come occuparsi dei Posti sanitari in
una manifestazione che attira migliaia
e migliaia di spettatori? Ce lo racconta
Sophie Pieren.
«vivacchiare»
Siamo proprio sicuri che, al posto di
chiudere e sciogliere una Sezione –
dovunque essa sia – non ci siano altre
possibilità o alternative per continuare in un qualche modo l’attività? E
questo specialmente se, nella stessa
regione o Distretto, vi sono altre
Sezioni Samaritane che – magari a
nostra insaputa – hanno più o meno
gli stessi problemi della nostra Sezione. Ossia: difficoltà a trovare Samaritani disposti a formarsi e quindi ad
insegnare ai corsi, difficoltà a reclutare nuove e giovani leve, difficoltà a
trovare persone interessate a sedere
in Comitato.
A volte le soluzioni sono possibili,
basta «uscire da casa propria»,
guardarsi in giro e chiedere aiuto. Lo
dimostrano chiaramente gli esempi
riportati alle pagine 12 e 13 di questo
numero di «oggi Samaritani» dove,
nella regione di Berna e Soletta, a
fusionare assieme sono state addirittura quattro Sezioni. E l’unione delle
forze è stata decisamente una buona
cosa! Anche nella valle dove abito
le Sezioni Samaritane hanno trovato il coraggio di compiere questo
passo. Chi parecchi anni fa, come la
Sezione di Blenio (Alta Valle) e chi
in tempi più recenti come la Sezione
di Acquarossa-Serravalle. E le cose
funzionano!
Lo scorso 13 settembre le due Sezioni
hanno organizzato congiuntamente
la Giornata Samaritana a Pian Castro, nel cuore della Valle di Blenio.
Un momento sì ricreativo sulle note
della musica Country, ma durante
il quale si sono anche divulgati gli
scopi e le attività samaritane. E sicuramente si è pure reclutato qualche
nuovo socio!
Sì, forse vale
decisamente la
pena, in caso di
gravi difficoltà,
di pensare anche
a delle fusioni!
Mara Zanetti
Maestrani
Attualità
10 Piattaforma Redcross-edu
La piattaforma per i corsi redcross-edu.ch offre molti vantaggi alle Sezioni Samaritane, non da ultimo quello di aumentare i partecipanti ai loro corsi e di farsi
conoscere. Importante è registravi subito tutti i corsi in calendario.
12 Sezioni Samaritane e fusioni
Il positivo esempio di alcune Sezioni che, di fronte a grosse difficoltà di sopravvivenza, hanno scelto la via della fusione, uscendone rafforzate, con nuovi soci e
nuovi stimoli per il futuro.
Buono a sapersi
16 Com’è cambiata la medicazione
La medicazione è stata una delle prime misure terapeutiche ad essere applicata e sviluppata
dall’Uomo. Negli ultimi 50 anni ci sono stati enormi
cambiamenti: qui scopriamo modalità e mezzi di
medicazione dall’antichità fino ad oggi.
Ritratto
18 Ursula Millius si racconta
Appassionata Samaritana, madre di tre figli, questa dinamica vallesana d’adozione ha abbracciato con entusiasmo la causa samaritana formandosi in vari
ambiti. È socia attiva della Sezione di Briga-Glis.
Associazione e Sezioni
20 Appello per il «team care ticino»
Anche i Samaritani possono far parte di questo Team. L’Associazione Sezioni
Samaritane Ticino e Moesano (ASSTM) ne spiega gli scopi.
Una Samaritana racconta l’importanza del ruolo samaritano nei picchetti.
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I Samaritani alle frequentatissime Feste di Ginevra
Festaioli sotto stretta
sorveglianza
I Samaritani hanno lavorato senza sosta per avere sotto controllo le Feste di
Ginevra. Più di 170 volontari si sono divisi le ben 1640 ore di servizio necessarie
per la copertura di questo grande evento. Grazie ad un dispositivo sanitario
ottimamente strutturato, in 25 giorni di festa solo 11 persone hanno dovuto
essere evacuate verso una struttura ospedaliera.
Benoît de Haller, responsabile dei Posti sanitari in seno all’Associazione cantonale ginevrina dei Samaritani, istruisce la sua squadra.
Testo e foto: Sophie Pieren
Malgrado la meteo capricciosa, le tradizionali Feste di Ginevra hanno attirato anche
quest’anno più di un milione di visitatori.
Turisti e ginevrini non hanno dunque esitato
a sfidare la pioggia per approfittare delle offerte delle numerose bancarelle, stands con
prelibatezze varie, giostre, concerti e altri
divertimenti organizzati sul lungo lago dal
17 luglio al 10 agosto scorsi. Come d’abitudine, il grande evento si è concluso sabato
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10 agosto con un enorme spettacolo di fuochi
d’artificio. Considerato uno dei più impressionanti d’Europa, questo spettacolo pirotecnico
ha attirato solo quella sera mezzo milione di
spettatori sulla riva del Lago Lemano.
Ovviamente, dar vita ad un tale assembramento di persone in un luogo molto confinato come lo sono le tratte di lungo lago di
una grande città non è senza rischi. Affinché
la folla potesse divertirsi in sicurezza e tranquillità, il Comitato d’organizzazione ha dovuto mettere in atto un ottimale dispositivo
di sicurezza. In totale sono state mobilitate
più di 300 persone: poliziotti del Corpo comunale e della Polizia cantonale, Pompieri,
ma anche agenti di sicurezza privati e soccorritori sul lago. E, ancora una volta, il compito di assicurare il servizio medico-sanitario della manifestazione è stato assegnato ai
Samaritani ginevrini. Una grossa sfida che la
Commissione cantonale dei Servizio sanitari
(CCSS) ha preparato nel dettaglio.
I quadri della CCSS hanno infatti impiegato più di 10 mesi per organizzare al meglio i
Reportage
Benoît de Haller e Kevin Durmus stanno trasportano il materiale
Patricia Buchet e Kevin Durmus controllano il materiale prima che venga
necessario per allestire uno dei Posti sanitari.
usato nel Posto sanitario.
loro compiti. «Il lavoro di preparazione è stato
enorme», ha sottolineato Benoît de Haller, responsabile CCSS. «Non solo abbiamo dovuto
mettere in atto il nostro proprio dispositivo, ma
pure coordinarci con gli altri servizi di sicurezza.» A questo scopo, dall’ottobre dello scorso
anno fino a luglio e per due volte al mese si sono
tenute delle riunioni con tutti i partners e le
società presenti. «Lo scopo era quello di lavorare in modo unito e coordinato», ha precisato
Benoît de Haller.
Nel suo interno, una delle sfide maggiori
per la CCSS è stata quella di trovare il sufficiente numero di persone per assicurare le ben
1640 ore di picchetto necessarie alla copertura
dell’intero evento. Al fine di costituire questo
gruppo di persone, la CCSS ha pure lanciato
un appello ai Samaritani delle 11 Sezioni del
Canton Ginevra, nonché ai Samaritani interessati provenienti anche da Sezioni di altre
regioni della Svizzera.
La stupenda ed imponente ruota gigante è una delle attrazioni delle feste sulle rive del Lemano.
Scambio di esperienze e conoscenze
In totale sono stati ben 173 i volontari che si
sono offerti per il grande evento, di cui 2 vallesani. A questa «avventura» hanno partecipato
anche sei membri della Croce Rossa di Monte
Carlo e della Croce Rossa belga. Ogni anno,
infatti, la CCSS approfitta di questo evento
per invitare dei colleghi di questi due Paesi.
In cambio, i Samaritani ginevrini partecipano
ad ogni edizione del Grand Prix di Monaco et
del Grand Prix del Belgio. «Questo scambio
è sempre molto ricco e utile in termini umani
e ci permette di conoscere altri modi di lavorare», ha spiegato Patricia Buchet, dei quadri
della CCSS.
Una delle particolarità delle Feste di Ginevra, è l’elevata densità della folla presente,
soprattutto durante la serata dei fuochi artificiali. Nel corso di questo spettacolo, in poche
Le Feste di Ginevra si concludono sempre con un grandioso spettacolo di fuochi artificiali.
(Foto: David Freeman, Genève Tourisme)
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Reportage
Lissa Giacometti e Jonas Curchod davanti al loro Posto sanitario.
ha spiegato Françoise Watts. Per garantire il
passaggio dell’ambulanza, è stato mantenuto
un accesso all’interno del perimetro della festa, per tutta la durata della stessa. Inoltre, sul
ponte del Mont-Blanc i Samaritani avevano a
disposizione barelle e sedie a rotelle.
Per fortuna, tutte queste precauzioni non
hanno dovuto concretizzarsi, dato che non
si sono registrati gravi casi e che durate lo
spettacolo non è stata necessaria nessun’evacuazione. Tuttavia, i 35 Samaritani che erano
impiegati quella sera non hanno «scioperato», anzi! «Come ogni anno, il momento più
intenso e critico è stato l’inizio dei fuochi»,
ha sottolineato Françoise Watts. «La gente
aspetta tutto il giorno al sole, a volte magari
senza bere ed evitando di andare alla toilette
per non perdere il posto. Quanto tutte le luci
si spengono per permettere allo spettacolo di
iniziare, molti sono stremati e cadono come
mosche.» I Posti sanitari allora si riempiono
di pazienti, anche se nella maggior parte dei
casi si tratta di malesseri leggeri: cefalee, vertigini o ancora crisi d’ansia causate dalla calca
della folla.
Missione compiuta!
Damaris si prende cura di Chloé che è stata punta da una vespa.
ore la Città di Calvino raddoppia il numero
dei suoi abitanti ! «C’è talmente tanta gente
che spostarsi diventa pressoché impossibile.
La nostra preoccupazione principale è quindi
quella a sapere come possiamo raggiungere il
più velocemente possibile il nostro paziente»,
ha osservato Françoise Watts, responsabile
della comunicazione presso la CCSS.
Questo dato di fatto fornisce la chiave
per la ripartizione dei Posti sanitari e per la
struttura del personale. Quest’anno sono
stati messi a diposizione degli spettatori due
infermieri durante i giorni della settimana.
Nei fine settimana, il numero di infermieri è
stato portato a 5, mentre la sera dei fuochi erano 6. «I Posti sanitari erano relativamente vicini gli uni agli altri allo scopo di permettere a
chi ne aveva bisogno di accedervi senza dover
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prima percorrere centinaia di metri attraverso
la folla», ha spiegato Françoise Watts.
Evitare gli spostamenti
Durante lo spettacolo pirotecnico, le tribune
installate sul ponte Mont-Blanc e gli spettatori
seduti in massa lungo i «quais» rendono quasi
impossibile ogni movimento. Ogni punto d’assistenza medico-sanitaria è stato quindi appositamente predisposto per essere totalmente
autonomo ed era gestito da un’équipe formata
da Samaritani, ma anche da un medico per le
urgenze e da un infermiere. A livello di materiale, ogni Posto era dotato di un dispositivo
completo per la rianimazione, incluso un apparecchio defibrillatore e delle bombole d’ossigeno. «Tutto è stato previsto e predisposto per
evitare un’evacuazione durante lo spettacolo»,
In generale, i Samaritani si son dovuti occupare soprattutto di casi di piccola traumatologia:
tagli, ecchimosi, bruciature, piccoli strappi o
contusioni o punture di insetti. «Quest’anno
abbiamo trovato un nido d’api vicino alle bancarelle», ha detto Benoît Haller. «Le vibrazioni generate dalla folla e dalle giostre hanno
eccitato le api. In molti sono stati punti. Per
fortuna nessuna persona si è rivelata essere allergica alla puntura d’ape.»
In questo genere di feste, solitamente l’abuso di alcool rappresenta il maggior problema.
Ma, fortunatamente, quest’anno non ci sono
stati grossi problemi su questo fronte: in 25
giorni, sono stati presi a carico solo 24 pazienti in stato di ebrezza, su un totale di 341
interventi fatti. «È un numero basso, ciò prova
il fatto che la gente comincia a fare più attenzione al loro consumo di alcool», ha rivelato
soddisfatta Françoise Watts. La CCSS era comunque pronta per far fronte anche a gravi
casi di abuso di bevande alcooliche. In questo
senso, il Posto sanitario principale era dotato
di una tenda d’assistenza con tre letti. La sera
dello spettacolo pirotecnico, questa struttura è
rimasta aperta fino alle 7 del mattino.
Ancora una volta, dunque, i Samaritani hanno assolto molto bene il loro compito: la gran
parte dei pazienti ha potuto essere assistita e
curata sul posto evitando in questo modo un
«intasamento» dei Pronto soccorso ginevrini.
Sull’arco di poco meno di un mese di feste, solamente 11 persone hanno dovuto essere evacuate e trasportate in una struttura ospedaliera. •
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Consigli di sicurezza della Basilese Assicurazioni
Bambini più sicuri per strada
In Svizzera, ogni anno si verificano circa 1300 incidenti nei quali sono coinvolti bambini sul percorso da casa a scuola. Per i bambini fra i 5 e i 14 anni
si tratta della prima causa di mortalità. Insegnando loro il giusto comportamento da tenere per strada, molti di questi incidenti possono tuttavia
essere evitati. Presso il TCS, genitori e pedagoghi possono ordinare gratuitamente materiale didattico per ogni fascia di età.
I bambini hanno un loro modo di percepire il traffico
Solo a partire dai 7 anni i bambini riescono a valutare correttamente la velocità di un’automobile: prima di questa età, impiegano dai
3 ai 4 secondi per capire se è ferma o si muove lentamente nella loro
direzione. Inoltre, i bambini sono amanti del rischio e si lasciano
facilmente distrarre, soprattutto se sono insieme a compagni e compagne di scuola.
Per i bambini tra i 6 e i 9 anni il
rischio di incidenti è due volte più
alto rispetto agli adulti.
Gli strumenti didattici del TCS per bambini dai 4 ai 7 anni
Per questa fascia di età sono disponibili opuscoli da colorare e carte da gioco che illustrano situazioni frequenti, ad es. strisce pedonali con o senza isola salvagente, strade con o senza marciapiede,
segnali stradali per pedoni, ecc. Grazie a questo materiale rivolto
specificamente a questa fascia di età, i bambini possono imparare
giocando a muoversi sicuri sulle strade.
per la sopravvivenza. Con l’ausilio di opuscoli e carte da gioco possono imparare a conoscere e capire queste regole.
Nota bene: per bambini di età
inferiore ai 12 anni e di altezza
inferiore a 150 cm, è obbligatorio
avere un seggiolino.
Dai 10 ai 12 anni
In questa fascia di età il bambino riconosce molto meglio i pericoli e
viene sensibilizzato a evitare comportamenti rischiosi. Gli strumenti didattici si concentrano in questo caso sull’andare in bicicletta
e sull’esatta conoscenza e osservanza delle diverse regole stradali.
Questi strumenti si prestano bene anche alla preparazione dell’esame – obbligatorio in alcuni cantoni – volto a verificare la conoscenza delle regole e la padronanza della propria bicicletta da parte dei
bambini.
Dagli 8 ai 9 anni
Il Mondo della sicurezza della Basilese:
assicurare e prevenire
Qui si pone l’accento, oltre che sulle regole fondamentali del comportamento nel traffico (strisce pedonali presenti o assenti, isole
salvagente, semafori), anche sul comportamento in bicicletta. Oggigiorno i bambini iniziano molto presto a spostarsi in bici. Per loro,
rispettare le regole e padroneggiare il loro mezzo è fondamentale
Questi consigli di sicurezza sono forniti dal Mondo della sicurezza
in collaborazione con il TCS. Tutto ciò che facciamo alla Basilese
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Segretaria centrale
Bisogno di esperienze
in comune
Recentemente ho letto un’intervista
al politologo Markus Freitag. Egli ha
studiato i rapporti sociali in Svizzera
ed ha constatato che nelle città cresce
il desiderio di maggior comprensione e di disponibilità all’impegno a
favore della comunità, mentre nello
stesso tempo nei piccoli paesi vi è
la tendenza al disimpegno a scapito
della socialità e dell’unità.
Negli Anni 70, quasi il 90 % della
popolazione svizzera apparteneva ad
una società o sodalizio; oggi sono
solo i due terzi della popolazione.
Nel 1976 il 44 % di tutti i soci di enti
e società avevano meno di 40 anni;
oggi solo la metà. Questo sviluppo
lo sentiamo e percepiamo anche nel
nostro movimento samaritano e nelle
nostre Sezioni.
Anche se la nostra società odierna è
incentrata su una presenza libera, indipendente, e sull’assunzione di pochi
obblighi, è tuttavia ancora presente
il desiderio di vivere delle esperienze con persone che hanno gli stessi
interessi. In questo senso, ci si ritrova
ad esempio nei workshop di teatro o
nella coltivazione degli orti comuni
nelle città. Sono cose che divertono e
procurano piacere.
Queste spensierate occasioni di
incontro sono in crescita: creano
legami e accomunano senza troppi
impegni. Forse occasioni simili sono,
in questa o quella Regione, anche un
modello per le Sezioni Samaritane
per coinvolgere persone potenzialmente interessate ai Primi soccorsi.
redcross-edu.ch, la grande potenzialità di Internet
Guadagnare nuovi partecipanti ai corsi
Oggi le iscrizioni attraverso Internet sono cosa ovvia per i
partecipanti ai corsi e un «muss» per chi offre i corsi stessi. La
piattaforma di formazione redcross-edu.ch della Croce Rossa
svizzera unisce queste due esigenze e favorisce ulteriori nuove
iscrizioni ai corsi delle Sezioni.
Sempre più persone si annunciano on-line ai corsi. (Foto: Patrick Lüthy)
Da quasi due anni, la piattaforma per i corsi redcross-edu.ch è a disposizione delle Sezioni
Samaritane e delle Associazioni cantonali per divulgare i loro corsi. Anche le modalità di iscrizione devono stare al passo coi tempi e ora siamo decisamente in piena era elettronica. Sono
soprattutto i giovani ad usare spesso Internet per informarsi sui corsi o per iscriversi. Grazie
alla piattaforma, le offerte dei Samaritani sono presenti nei media online e possono essere visionate in ogni momento.
Anche la nuova App Primi soccorsi, disponibile da metà agosto, conduce direttamente i visitatori alla piattaforma di corsi delle Organizzazioni di salvataggio della Croce Rossa svizzera.
Vale quindi la pena sfruttare questa grossa opportunità. Per far questo, è importante che le
Sezioni e le Associazioni cantonali non solo coordinino i corsi tra di loro, ma che li annuncino e
registrino anche sulla piattaforma redcross-edu.ch. In questo modo, i molti candidati automobilisti possono trovare e frequentare subito il Corso soccorritori rispettivamente l’eSoccorritore. Se non trovano subito un corso nella loro regione, molto facilmente questi potenziali giovani
clienti si rivolgeranno alla concorrenza. La stessa cosa vale per le persone che vogliono aggiornare le loro conoscenze nei Primi soccorsi e che non trovano il corso desiderato. Le potenzialità
della piattaforma redcross-edu.ch non sono quindi ancora sfruttate in modo ottimale.
Pubblicizzare i corsi ... a costo zero
Adattamenti del design come pure l’aggiunta di alcune funzioni e l’integrazione della possibilità
di feedback da parte dei clienti hanno fatto sì che, fino alla fine del 2014, la maggior parte delle
Associazioni cantonali della CRS come pure altre organizzazioni di salvataggio come la SSS
hanno usato la piattaforma per annunciare i loro corsi.
Le Associazioni cantonali come pure le Sezioni Samaritane possono usare gratuitamente
questo moderno strumento per un’ottimale gestione dei corsi. I corsi registrati sono visibili,
oltre che su redcross-edu.ch, anche sull’interfaccia del sito www.samaritani.ch come pure nelle
pagine Internet delle Associazioni cantonali e delle Sezioni Samaritane. Quelle Sezioni che
ancora non lavorano con redcross-edu.ch sono pregate di annunciarsi al segretariato della loro
Associazione cantonale.
Petra Zenhäusern
Regina Gorza
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oggi samaritani 9/2014
 www.redcross-edu.ch
•
Attualità
Presidente dell’Associazione di Bienne, Giura bernese e Giura
In ricordo di Alain Pantet
Alain Pantet è deceduto inaspettatamente lo scorso 9 agosto all’età di 71 anni, a St.Imier (BE).
Era presidente dell’Associazione Samaritani di Bienne, Giura bernese e Giura (ASBJBJ).
Alain Pantet
Alain Pantet deteneva la carica di presiden­
te dell’Associazione Samaritani ASBJBJ da
5 anni. Ma il suo attaccamento e il suo im­
pegno per i Samaritani risale a molto tempo
prima. Egli era infatti entrato in Sezione nel
1977. Più tardi ha preso la conduzione del­
la sua Sezione, presidenza mantenuta fino al
suo decesso. Durante i funerali svoltisi a St.
Imier, la presidente centrale della FSS Mo­
nika Dusong ha elogiato e ricordato lo scom­
parso come una figura preziosa e un partner
importante dell’Organizzazione centrale. «In occasione delle Confe­
renze dei presidenti – ha detto – sapeva intervenire in modo riflessivo,
calmo e costruttivo su vari temi, apportando così contributi preziosi
alle discussioni. Le cose nuove riuscivano sempre ad entusiasmar­
lo. Con Alain Pantet perdiamo un Samaritano impegnato e di lunga
esperienza e una persona gentile ed amabile.»
Alain Pantet ha lavorato fino al pensionamento presso le Ferrovie
federali svizzere. Viveva con la sua compagna a St. Imier. Oltre ai
Samaritani, era appassionato di musica e bravo musicista.
Eugen Kiener
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Olten aiuta!
«Aiuto, ho dimenticato la password!»
L’eLearning non funziona? Non ho accesso ad Extranet? Dove
posso annunciare i nuovi soci? Password dimenticata?
Se avete delle domande sui programmi
eLearning o su Extranet, le collaboratrici e
i collaboratori dell’amministrazione presso
il Segretariato centrale sono volentieri a vo­
stra disposizione per aiutarvi. Ma non solo:
il Team del Segretariato vi aiuta ben vo­
lentieri anche in caso di informazioni sulla
Colletta samaritana, o di cambiamenti in
seno alla vostra Sezione o se volete saperne
Agenda
25 ottobre
Giornata dei responsabili cantonali
del lavoro con i giovani, Olten
1-2 novembre
Aggiornamento monitori per i giova­
ni, Vordemwald
15-16 novembre
Conferenza d’autunno, Olten
4 dicembre
Giornata degli Ex, Olten
di più sui corsi della FSS. Potete raggiungere
il personale del Segretariato al numero 062 286
02 00 (orari ufficio) oppure all`indirizzo mail:
[email protected] o [email protected].
Sezioni Samaritane verso il futuro: due esempi concreti
Dal fondo della crisi, lo slancio verso la rinascita
«Alti e bassi» fanno parte della vita, anche di una Sezione. Se una Sezione si imbatte in una
difficile crisi c’è il rischio che rinunci all’attività. I due esempi qui raccontati mostrano invece
come le difficoltà possono essere superate e come si può guardare fiduciosi al futuro.
Samaritani di Wallisellen:
la rinascita di una Sezione ... «morente»
Lo scioglimento della Sezione Samaritani di Wallisellen era all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria del 2013. Tuttavia alcuni
«inguaribili» Samaritani hanno avuto la forza di dare nuova vita alla
Sezione che, dopo poco tempo, aveva già trovato 12 nuovi soci.
Wallisellen, comune dell’agglomerato zurighese, conta quasi 13 000
abitanti. La locale Sezione Samaritani è stata fondata nel lontano 1914.
Negli anni migliori aveva addirittura 66 soci attivi. Pochi mesi prima
del suo 100.mo anniversario di fondazione, la Sezione si era trovata ad
un passo dallo scioglimento. Il numero di soci era sceso a sole 26 unità
mentre dall’altra parte la richiesta di Posti sanitari era ed è in costante
aumento. I soci attivi rimasti si sentivano sovraccarichi di incombenze.
Era vieppiù difficile trovare le persone per le cariche in Comitato. Alla
Sezione mancava insomma qualsiasi slancio.
Così nell’autunno del 2013 i soci hanno ricevuto la convocazione
all’assemblea straordinaria che prevedeva un’unica trattanda: lo «scioglimento della Sezione» Tuttavia, come detto, tre persone e più precisamente i soci onorari Ernst Schmid, Anita Dennler e Nina Heini non
erano disposti a «gettare la spugna». Anche se tutte e tre avevano già
alle spalle molti anni di lavoro in Comitato, si sono messi a disposizione
ancora una volta nella conduzione della Sezione. In poco tempo hanno
trovato altre due persone pronte ad occuparsi della contabilità e del
segretariato. E subito dopo è iniziata la ricerca di nuovi soci, e già in
occasione dell’assemblea generale per il 100.mo anniversario, svoltasi il
14 marzo 2014, la Sezione Wallisellen ha potuto dare il benvenuto a 12
nuovi soci. Ma come si è arrivati a questo cambiamento di tendenza?
volantini che sono stati allegati ai sacchi per la raccolta degli abiti usati
recapitati a tutti i fuochi del Comune. Inoltre, un articolo sul giornale locale ha informato sulla situazione della Sezione, mentre durante
le Azioni di donazione di sangue, ai donatori è stato chiesto se non
fossero interessati ad entrare in Sezione. Alle serate informative sono
accorse numerose persone. I Samaritani hanno mostrato loro il materiale per i Primi soccorsi e le hanno motivate a provare la rianimazione
cardio-polmonare. Alla fine, ben 12 persone si son dette interessate a
partecipare in futuro alle attività della Sezione, compresi i Posti sanitari. Tra di loro, due hanno espresso l’intenzione di seguire la formazione
di monitore.
Potenziale: i Seniori e i nuovi arrivati
Serate informative pienamente riuscite
«Non siamo ancora in cima alla scala, ma siamo fiduciosi», spiega Nina
Heini che, sebbene da tempo in pensione, si è di nuovo messa a disposizione nella qualità di presidente, dandosi tempo 2 anni per la rinascita
della Sezione. È convinta che poi all’assemblea generale potrà essere
proposto un suo successore ai vertici della Sezione.
Nella ricerca di nuovi soci, l’accento dei Samaritani di Wallisellen
non è stato posto solamente sui giovani. «Spesso infatti non restano a
lungo in Sezione», osserva Nina Heini. «Tra i nostri nuovi soci ci sono
invece anche persone con una buona formazione: un’infermiera 40enne
e un medico in pensione che vogliono mettere a disposizione degli altri
le loro conoscenze; ma ci sono anche un ingegnere elettronico e un paio
di stranieri che abitano in zona già da tempo e che desiderano integrarsi
meglio grazie all’attività in Sezione.» Nina Heini vede un grosso potenziale anche nei pensionati: «Seniori attivi e vigorosi possono ancora
essere di aiuto nei Posti sanitari e hanno il vantaggio che possono essere
impiegati nei giorni lavorativi.» La Sezione ha ora in programma una
presentazione pubblica e uno stand al mercato autunnale. Tanti auguri!
Per la sua campagna soci, la Sezione ha organizzato due serate informative. Per divulgare questi due appuntamenti, sono stati stampati dei
Eugen Kiener
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A Wallisellen, comune di 13 000 abitanti vicino a Zurigo, la locale Sezione Samaritani era ad un
passo dalla chiusura poco prima del suo 100.mo anniversario. Alcuni soci onorari hanno reagito e
hanno dato il via alla rinascita. (Foto: Reto Peter)
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oggi samaritani 9/2014
Nina Heini, pres. dei Samaritani di Wallisellen.
Attualità
Quattro Sezioni Samaritane tra Lyss (BE)
e Soletta hanno fusionato: «Improvvisamente
il vento è cambiato»
«LORA»: una sigla che sta per le quattro Sezioni Samaritane fusionate nella Regione di Soletta-Lyss, ossia: Leuzigen, Oberbucheggberg-Oberwil, Rüti bei Büren e Arch. I 35 soci entusiasti e motivati
della «nuova» Sezione ora remano tutti assieme nella stessa direzione.
Anton P. Jurt di Arch (BE), presidente della nuova Sezione Samaritani LORA (dai nomi – iniziali – delle 4 precedenti), ci spiega come si
è arrivati alla fusione: «Nelle singole Sezioni i problemi erano diventati pressoché insormontabili: il reclutamento di quadri per la formazione era diventato molto difficile; tra i molti e anziani soci attivi, alcuni
volevano smettere la loro attività ma non potevano farlo a causa della
mancanza di nuove leve, in tutti i settori.»
Un giorno, la presidente della Sezione Samaritani di Leuzigen ha
constatato che, andando avanti così, la «Sezione sarebbe morta; bisognava fare qualcosa.» Era insomma giunta l’ora di sviluppare ul-
teriormente e dare una nuova forma alla già buona collaborazione
esistente tra le quattro Sezioni.
Lo scorso anno, i vertici dei quattro sodalizi hanno quindi messo
sul tavolo l’idea di una fusione. Dapprima la cosa non ha sollevato
nessun entusiasmo, racconta Anton B. Jurt: «Dovevamo sciogliere
delle paure e fare un intenso lavoro di spiegazione e motivazione. In
maggio 2013 abbiamo organizzato una manifestazione informativa
durante la quale una presidente di una Sezione Samaritani frutto di
una fusione raccontava la sua esperienza.»
Oltre ai membri dei quattro Comitati, anche Carmen Segessenmann, capo dei monitori di corso e di Sezione e pure monitrice Help,
si è molto adoperata a favore della fusione. Anche lei è intervenuta
alla discussione: «Molti soci, di primo acchito, temevano l’ignoto e
il fatto di aver a che fare con persone sconosciute. Ma poi il vento è
cambiato! I soci attivi hanno dimostrato sempre maggior interesse a
questa soluzione.» Tutti i soci sono del resto stati ben informati.
Sostegno alla fusione
Poi è arrivato un passo molto importante e impegnativo da compiere:
la lettura dei quattro statuti, l’estrapolazione dei punti rilevanti e la
stesura di un nuovo statuto per la Sezione fusionata. In seguito, il
rapporto completo sulla fusione e il contratto di fusione sono stati
sottoposti alle rispettive quattro assemblee sezionali, che hanno approvato i due documenti. Infine il grande momento: l’assemblea costitutiva del 2 maggio 2014 ha sancito la nascita della nuova Sezione
Samaritani LORA. Durante tutto il lungo periodo di preparazione,
discussione ed elaborazione dei documenti, i gruppi di lavoro e specie
Anton Jurt e Carmen Segessenmann hanno ricevuto sostegno e appoggio dall’Istruttrice bernese Silvia Schwab, da Helen Baumann del
Segretariato centrale della FSS come pure dall’ex Segretario centrale
della FSS Kurt Sutter, molto generoso in utili consigli.
Una gioventù Help attrattiva
I buoni rapporti di vicinato e di collaborazione tra le Sezioni Samaritane
dei Comuni bernesi di Leuzigen, Oberwil, Rüti und Arch (foto sopra) e
quello solettese di Oberbucheggberg hanno reso possibile lo sviluppo e
il concretizzarsi della fusione, che ha rafforzato e dato un nuovo futuro
alla neonata Sezione LORA. (Foto: Kurt Venner)
«Oggi i 35 soci di LORA sono più forti. Siamo fieri dell’elevata partecipazione all’ultimo esercizio mensile: più del 50 % di presenze!»,
dice Anton Jurt. La fusione ha permesso di mantenere nella regione
un’organizzazione competente per i corsi nell’ambito dei Primi soccorsi e per i Servizi sanitari. Anche il Gruppo Help raccoglie molto
successo: da due anni raggruppa molti bambini e giovani grazie alle
attrattive attività proposte da Carmen Segessenmann: «Avviciniamo
i bambini già nelle scuole con visite e momenti informativi in classe.»
I vertici della nuova Sezione sono convinti che in questo modo riusciranno ad entusiasmare i giovani all’attività samaritana.
Kurt Venner
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Info
Come sta la nostra Sezione?
Con la «Cassetta degli attrezzi» la Federazione svizzera
dei Samaritani mette a disposizione dei Samaritani e delle
Sezioni svariati strumenti di lavoro e d’aiuto per superare o
gestire situazioni particolari o di difficoltà.
www.samaritani.ch > servizi > Cassetta degli attrezzi
Anton P. Jurt, presidente, e Carmen Segessenmann, monitrice di corso e
di Sezione della nuova Sezione Samaritani LORA.
Le Sezioni Samaritane possono chiedere aiuto anche alla loro
Associazione cantonale o al Settore Formazione e Consulenza del Segretariato FSS a Olten, telefono 062 286 02 00.
oggi samaritani 9/2014
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L’intervistato: Ralph Huber, direttore scolastico di Kreuzlingen
«Aiutare, è un concetto da coltivare.»
Il Centro scolastico Bernegg a Kreuzlingen è una delle scuole che ha partecipato con successo
al Progetto «Samaritano scolastico». La formazione è avvenuta grazie alla Sezione Samaritani
di Kreuzlingen. Il direttore scolastico Ralph Huber ci racconta questa esperienza.
1.
Come ha saputo del progetto «Samaritano scolastico»?
Ero alla ricerca di temi adeguati per la nostra annuale settimana
di progetto e ho saputo dell’iniziativa «Samaritano scolastico» da
Ursula Held, monitrice degli Help di Kreuzlingen. Precedentemente
avevamo già avuto dei contatti nell’ambito della formazione continua
dei docenti sul tema dei Primi soccorsi.
durante gli incontri settimanali degli Help, cercando se del caso di
risolvere problemi o rispondere a domande. Ovviamente i bambini
non hanno assunto la responsabilità della sorveglianza durante le
pause, responsabilità che rimane al corpo docenti.
2. Come hanno reagito gli scolari?
Il primo anno i bambini che hanno seguito la formazione di base
sono stati 10; 8 di loro sono attivi come Samaritani scolastici. Il
secondo anno altri 10 bambini hanno seguito la formazione. Nella
nostra scuola, i Samaritani scolastici si riconoscono dal cappellino e
dalla cintura-farmacia. Oggi, grazie anche alla loro nuova funzione,
questi bambini godono di un’immagine positiva.
Abbiamo brevemente presentato il progetto «Samaritano scolastico»
su un volantino. Nonostante ci fossero altri 20 progetti tra cui scegliere, al primo colpo abbiamo attirato l’entusiasmo di 10-12 allievi
dalla 4a fino alla 6a classe. Nel corso dell’intensa settimana di formazione, ho ricevuto delle impressioni positive sia dai bambini, che
dai genitori e dai docenti coinvolti. Specialmente la parte conclusiva
della settimana di progetto, con l’allarme e l’arrivo reale di un’ambulanza con due soccorritori professionisti, è stato molto emozionante e
interessante per gli allievi. Se successo vi è stato, ciò è anche grazie a
Ursula Held, che ha saputo comunicare le nozioni in modo comprensibile secondo l’età degli allievi.
3. C’è stata anche qualche difficoltà?
Quando, terminata la formazione, i rispettivi Samaritani scolastici erano conosciuti, i loro docenti hanno spiegato gli scopi del
progetto «Samaritano scolastico» alle loro rispettive classi. Anche
gli altri docenti hanno informato le loro classi sulla presenza dei
Samaritani scolastici. Tuttavia, non tutti i bambini avevano capito
questa nuova funzione e alcuni hanno addirittura preso in giro
i compagni Samaritani. È stata quindi necessaria una seconda
spiegazione dei compiti e un primo caso reale di soccorso durante
una pausa ha finalmente permesso di chiarire la funzione dei Samaritani. Ursula Held ha poi discusso con i Samaritani scolastici
L’App Primi soccorsi della CRS
I Primi soccorsi con un click
Semplice, gratuita e incredibilmente preziosa e utile: stiamo parlando della nuova App Primi soccorsi della Croce Rossa svizzera,
disponibile da circa un mese. Un’occasione unica per avere sempre
con sé le prime misure di soccorso e le informazioni utili in caso
di emergenza. Le istruzioni vengono fornite in modo chiaro, passo dopo passo, e in maniera interattiva. Mai prima d’ora era così
semplice rivedere e aggiornare le proprie conoscenze in Primi soccorsi.
L’App apre anche le porte delle Sezioni Samaritane: grazie ad
un link gli interessati possono infatti accedere alle offerte di
corsi delle Sezioni in tutta la Svizzera, visibili sulla piattaforma
www.redcross-edu.ch. L’App si può scaricare direttamente dall’App
Store o da Google Play.
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oggi samaritani 9/2014
4. Quanti bambini sono stati formati?
5. I Primi soccorsi influenzano il comportamento sociale.
Avete notato un cambiamento negli allievi?
È molto difficile valutare questo atteggiamento su un totale di ben 320
allievi. Il lavoro concreto dei bambini viene però molto apprezzato.
L’aiuto va coltivato!
6. I Samaritani scolatici hanno
un ruolo ulteriore?
La formazione di base è un tema
indiscusso della nostra settimana.
Se tutti i moduli che i Samaritani
scolastici devono assolvere, possono essere fatti, è una questione
finanziaria. Siamo però fiduciosi e vogliamo aumentare i ranghi dei
nostri Samaritani
scolastici!
Panorama
Croce Rossa svizzera (CRS)
Premio Croce Rossa 2015
La Croce Rossa svizzera premia persone o organizzazioni per le loro particolari prestazioni
umanitarie. Proposte e candidature possono essere inoltrate fino a fine 2014.
La Croce Rossa svizzera conferisce il suo Premio generalmente
ogni due anni. La distinzione premia prestazioni e attività umanitarie dal carattere esemplare ed eccezionale, con effetti duraturi
nel tempo. Possono candidarsi o venir proposte persone domiciliate in Svizzera, organizzazioni con sede in Svizzera, organizzazioni
svizzere attive all’estero oppure ancora cittadini svizzeri che vivono
all’estero le cui attività si svolgono secondo i principi fondamentali
d’umanità, d’imparzialità, di neutralità e del volontariato. Il premio
è dotato di 30 mila franchi e sarà consegnato nel corso dell’assemblea della Croce Rossa svizzera a fine giugno 2015.
Non possono candidarsi:
• persone o organizzazioni estere operanti all’estero
• le organizzazioni della CRS, i membri dei loro organi e i loro
collaboratori
La presentazione delle candidature non deve rispondere a nessuna forma particolare. È tuttavia indispensabile descrivere perché
l’azione proposta è esemplare, eccezionale e duratura nel tempo.
La candidatura va inoltrata entro il 31 dicembre 2014 alla CRS,
Comunicazione, Casella postale, 3001 Berna, o: [email protected].
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Annemarie Huber-Hotz consegna il premio Croce Rossa 2013 al capo
della «Bourse à Travail». (Foto: CRS)
Come è cambiato il trattamento della cura delle ferite
La medicazione nel corso
del tempo
La medicazione è stata una delle prime misure terapeutiche ad essere applicata e ulteriormente sviluppata dall’uomo. Soprattutto negli ultimi 50 anni c’è stato
un cambio di paradigma radicale a riguardo. In questo articolo, intraprendete un
viaggio nel tempo, dall’antichità fino alla medicazione moderna del XXI secolo.
Figura 1: un’antica tecnica di fasciatura: Achille medica Patroclo.
Testo: Patrick Bindschedler*
La medicazione di una volta
Un esempio di cicatrizzazione della ferita
proviene dalla natura. Sin dall’inizio dell’umanità si è osservato che alberi e piante secernono succhi o resine se vengono lesionati.
Questi succhi si incollano sul danno a mo’ di
cerotto, portando chiaramente alla cicatrizzazione della lesione. Pertanto oggi si suppone che le prime medicazioni, fatte di foglie,
resine e cortecce, siano nate da questa ispirazione tratta dalla natura.
Una delle prime testimonianze letterarie sul trattamento delle ferite è il papiro di
Edwin Smith, risalente all’anno 1900 a.C.
Nel manoscritto si trovano descrizioni e
16
oggi samaritani 9/2014
istruzioni dettagliate sulla medicazione di
lesioni acute: «Ora, dopo averla suturata con
un punto, devi applicare (carne) fresca sulla
ferita per il primo giorno. Non devi fasciarla.
Fissa il paziente al suo punto di ancoraggio
(che potrebbe intendersi come l’osservanza
dell’abituale stile di vita), finché la ferita non
si è cicatrizzata. Ogni giorno devi trattarlo
con grasso, miele e garza.»
Come materiale di bendaggio, negli scritti viene menzionato il lino sottile, come ad
esempio quello utilizzato anche dagli imbalsamatori di mummie. Un’altra testimonianza
dell’antica tecnica di bendaggio è l’immagine
di Achille raffigurata su una ciotola di terracotta che, nel 500 a.C., benda le ferite del suo
amico Patroclo (Figura 1).
Alcuni secoli dopo Claudius Galen (129–
210 d.C.), medico e filosofo romano di origine greca, si occupò intensamente del tema
della «cicatrizzazione». A lui si deve anche
la descrizione dei classici fenomeni clinici
dell’infiammazione validi ancora oggi: Rubor (arrossamento), Tumor (gonfiore), Calor
(calore), Dolor (dolore), Functio laesa (alterazione della funzionalità). Una priorità del
suo lavoro scientifico era il fondamento teorico e la sistematizzazione delle conoscenze
mediche.
I primi tre libri dedicati esclusivamente al
tema della medicazione provengono da Paracelso (dal 1493 al 1541 d.C.) e furono pubblicati per la prima volta nel 1563. Dal titolo
(qui in versione tedesca) «Drei Bücher Von
wunden und schäden, sampt allen jren zufellen, und derselben vollkommener Cur, Des
Hochgelarten und weitberhümpten Aureoli
Theophrasti Paracelsi von Hohenheim», le
tre opere descrivono in modo molto dettagliato, in 152 pagine, le osservazioni fatte
da Paracelso su «l’oggetto vivente» durante
il processo di guarigione delle ferite. Anche
in questo caso sono contenute affermazioni
valide ancora oggi, come ad esempio «La
guarigione di ferite e lesioni avviene secondo
determinate leggi. La natura non segue te,
ma sei tu a doverla seguire.»
Nel corso dei secoli successivi, le tecniche
di medicazione divennero sempre più all’avanguardia e più differenziate. Allo scopo
si utilizzavano soprattutto lino, stoppa, lana
e cotone come tessuti di bendaggio. Nella
Germania del XIX secolo esistevano due
libri, considerati per lungo tempo le opere
fondamentali in materia di medicazione: (qui
i titoli in lingua tedesca): «Gründli­cher Bericht von den Bandagen», scritto da Heinrich
Bass intorno al 1720, e «Kurze praktische
Verbandlehre» di Joachim Friedrich Henckel
Buono a sapersi
del 1849. A questo periodo risale anche la
scoperta della pulizia della ferita con liquidi
antisettici da parte di Joseph Lister (1827–
1912), che nel 1864 scoprì casualmente l’effetto battericida dell’acido fenico. Fu così
possibile arginare un grande rischio per il
paziente, ovvero che la sua ferita si infettasse per via dei batteri. Un anno dopo furono
individuati e descritti i tanti effetti collaterali causati dal fenolo. L’assoluta necessità di
trattare le ferite infette con sostanze antisettiche resta però un requisito fondamentale
ancora oggi.
Tuttavia il reale decorso di cicatrizzazione della ferita restava comunque un mistero.
Tutte le raccomandazioni e le teorie derivavano dalle osservazioni e dalle deduzioni di
medici ricercatori, ma non esistevano ancora
prove o risultati di misura a riguardo.
La medicazione di oggi
La storia della medicazione moderna di oggi
inizia nel 1962. George D. Winter, conducendo esperimenti sui maiali, scoprì che la formazione di un nuovo tessuto può avvenire fino al
50 % più velocemente in un ambiente umido,
isolato da influssi esterni, rispetto che sotto a
una crosta più secca, la crosta della ferita o
bendaggi asciutti. Un modello naturale per le
sue ricerche è stata la bolla che si forma per
sfregamento (ad es. camminando) e che guarisce esattamente secondo lo stesso principio.
Venne così confutata l’opinione predominante
fino a quel momento, che una ferita si dovesse asciugare e trattare quanto più possibile
all’aria, affinché respirasse. Inoltre George
D. Winter riuscì ad appurare che un ambiente
umido offre un clima ottimale per numerose
sostanze che favoriscono la cicatrizzazione.
Fu così scoperta l’importanza delle sostanze
contenute nell’essudato della ferita! (Figura 2).
Queste nozioni innovative portarono a un
cambio di paradigma nel trattamento delle ferite acute e croniche. Molti ricercatori
dagli orientamenti scientifici più disparati
scoprirono il tema in prima persona e, sulla
base delle conoscenze di Winter, tentarono
d’indagare ulteriormente sul processo della
cicatrizzazione. Inoltre l’industria aveva scoperto un potenziale per i «rimedi terapeutici
moderni». Nel 1965 arrivò sul mercato la
Figura 2: un ambiente umido della ferita offre
un clima ottimale alle numerose sostanze che
favoriscono la cicatrizzazione.
Figura 3: l’effetto delle prime medicazioni
Figura 4: una temperatura costante ed un am-
idrocolloidali può essere paragonato a quello
biente umido favoriscono una rapida guarigio-
di una serra.
ne della ferita.
prima medicazione idrocolloidale: Varihesive. Il principio base di questo prodotto era
la medicazione in ambiente umido, che s’ispirava alla bolla che si forma naturalmente.
L’effetto può essere paragonato anche a quello di una serra (Figura 3), che crea un clima
ottimale per le piante, e i principi attivi non
sono necessari a riguardo.
Circa due decenni dopo, gli studi clinici riuscirono inoltre a provare non solo che l’ambiente umido contribuisce notevolmente ad
una guarigione più veloce, ma anche che una
temperatura costante (circa da 35 a 37 °C) è
un requisito essenziale ai fini di una cicatrizzazione ottimale (Figura 4).
Arrivati nel XXI secolo, abbiamo un numero pressoché incalcolabile di prodotti di
medicazione moderni, che garantiscono una
cicatrizzazione in ambiente umido, regolano
il flusso dell’essudato e possono essere lasciati sulla ferita per più giorni.
*Patrick Bindschedler è Infermiere dipl. SSS
Infermiere specializzato nella cura delle ferite
Akademie-ZWM®. •
Saperne di più
Specialisti per la medicazione moderna
L’azienda 3M, che dal 2014 sostiene la FSS in veste di sponsor principale, offre
una vasta gamma di medicazioni moderne e dispone delle conoscenze specialistiche necessarie per una consulenza competente in materia di medicazione. Per
saperne di più su questo tema avvincente, avvaletevi dell’attuale offerta di formazione continua. Tra l’altro il prossimo 25 ottobre a Olten è previsto l’evento
«Medicazione moderna» organizzato congiuntamente dalla Federazione svizzera dei Samaritani e dalla 3M. Anche alcune Associazioni cantonali offrono una
formazione continua su questo tema.
oggi samaritani 9/2014
17
Persone
Ursula Millius, Briga-Glis VS
«Volevo fare qualcosa di utile»
Dall’altopiano zurighese all’Alto Vallese: Ursula Millius si è ben ambientata
nella sua nuova «patria». La dinamica Samaritana ricopre varie cariche in seno
all’Organizzazione samaritana e pratica volentieri sport, specie lo sci.
Testo e foto: Kurt Venner
Madre di tre figli, Ursula Millius è da poco
tempo diventata anche nonna e lavora come
assistente in una farmacia. L’abbiamo incon­
trata un soleggiato pomeriggio d’agosto in
un caffé nel centro di Briga. Nel suo colorito
e melodioso dialetto vallesano («Walliser­
ditsch») ci dice subito sorridendo che, tutta­
via, «pochi sanno che non sono per nulla
vallesana, bensì zurighese: originariamente
provengo dall’Oberland zurighese.»
Suo padre era impiegato postale, la mam­
ma consigliera comunale a Wetzikon. Tut­
tavia Ursula Millius non ne vuol sapere di
politica, anche se a Briga molto probabil­
mente sarebbe stata eletta. La gente infatti
la conosce molto bene. Mentre cammina nel
centro città, ad ogni passo qualcuno la salu­
ta: «Qui tutti si conoscono. Briga è una cit­
tadina tranquilla e famigliare.» E per lei gli
aperitivi spensierati con gli amici, lo sport e il
bel tempo per stare all’aria aperta sono cose
molto importanti.
questa commissione, assieme ai suoi colleghi
svolge vari compiti ed elabora le domande e i
quesiti formulati poi ai partecipanti alle gare.
Ursula si è formata pure come ausiliaria
di trasporto. Inoltre, per due anni, è stata
a disposizione del Servizio ambulanza per
due giorni alla settimana. Questa funzione,
ci confessa, ha arricchito molto le sue cono­
scenze di Samaritana, soprattutto a seguito
del confronto diretto con situazioni di emer­
genza e casi reali.
Trovare nuove leve diventa
problematico
Una grossa sfida delle Sezioni vallesane come
pure della rispettiva Associazione cantonale
è quella di trovare un numero sufficiente di
18
oggi samaritani 9/2014
E non è neppure facile trovare nuovi e
giovani soci: «La maggior parte dei giovani
vallesani sono già impegnati, nel proprio co­
mune di domicilio, in minimo due o tre altre
società.» A questo si aggiunge il fatto che,
per mancanza di posti di lavoro, i giovani
spesso lasciano le regioni e le vallate disco­
ste per andare nelle città. Tuttavia la nostra
Sezione non può lamentarsi potendo conta­
re su di un sufficiente numero di nuove leve.
La Sezione ha inoltre un dinamico Gruppo
Help, anche se non è scontato che poi i giova­
ni entrino o rimangano in Sezione, dato che
molti lasciano il paese per studio o per lavo­
ro, osserva la nostra interlocutrice.
Le fusioni comportano anche rischi
Non una società qualsiasi
Ursula è socia della Sezione Samaritani di
Briga-Glis da più di 20 anni. Nella sua qua­
lità di assistente di farmacia può portare in
Sezione molte e utili conoscenze mediche.
Quando era mamma e casalinga a tempo pie­
no, ha cercato anche una nuova sfida: deside­
rava fare qualcosa di utile per la comunità,
ma non voleva entrare in una società qualsiasi. Fu così che una compagna (e cassiera
della locale Sezione Samaritani) del corso di
inglese che seguiva allora l’ha incentivata ad
entrare nei Samaritani.
Ursula Millius si è così poi costantemen­
te formata nell’ambito samaritano: dappri­
ma come monitrice di corso e di Sezione e
più tardi ha assunto sempre nuove funzioni.
Così, tra le altre cose, ora è Istruttrice, for­
matrice OC, capo della Commissione tecni­
ca come pure capo allarme. Una cosa che le
procura molto piacere e anche divertimento
è la collaborazione in seno alla Commissione
di gara delle Gare samaritane. All’interno di
Samaritano deve imparare bene se desidera
trasmetterle in modo sicuro e competente
agli altri nell’ambito di istruzioni o corsi.
persone interessate a funzioni quadro. «È
difficile motivare le persone, invogliarle ad
assumersi del lavoro e a dedicarvi del tem­
po.» E non bisogna nemmeno dimenticare
che la formazione e la formazione continua
dei Samaritani sono sempre più esigenti, af­
ferma Ursula Millius: «Per alcuni, le pretese
elevate sono dei buoni stimoli, per altri sono
semplicemente un problema.» I Primi soc­
corsi si basano su nuove conoscenze che ogni
Alla domanda se le fusioni possono rappre­
sentare una valida possibilità per combattere
il calo di soci nelle regioni discoste, Ursula
Millius ritiene che «Di per sé sì. Ma ci sono
anche molti rischi. Spesso dopo una fusio­
ne non funziona più nulla. Non sempre una
fusione è la soluzione miracolosa contro la
chiusura di una Sezione. Sicuramente noi ab­
biamo potuto realizzare con successo alcune
fusioni, ma questo solamente grazie a mem­
bri di Sezione convinti e trascinatori.» Un
buon esempio in questo senso è la Sezione di
Saastal, dove la collaborazione è riuscita e la
nuova Sezione è ora forte. I villaggi discosti
sono più impegnativi anche per il lavoro sa­
maritano. Se, ad esempio, in una valle a cau­
sa di una strada bloccata o di una valanga il
medico e/o l’ambulanza non possono arriva­
re, non sarà di certo la fusione tra Sezioni ad
aiutare in questi casi. Ben più importanti, per
Ursula, sono nuovi soci che siano pronti ad
impegnarsi, ad assumersi delle responsabilità
e a formarsi come monitore o istruttore.
Oltre al lavoro in seno alla Sezione Sama­
ritani, Ursula insegna alle future e futuri as­
sistenti di farmacia alla Scuola professionale
di Briga e, per rilassarsi, pratica sport. •
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Grazie ai moduli di sicurezza della Basilese potete integrare, con innovative prestazioni complementari,
la vostra copertura assicurativa nell’assicurazione di economia domestica. Per farvi un esempio, ci
assumiamo i costi per un corso di autodifesa a seguito di una rapina. Ciò vi consentirà di acquisire una
nuova consapevolezza e di riconquistare la fiducia in voi stessi e di sentirvi nuovamente sicuri nella vita
di tutti i giorni. Ulteriori informazioni in merito ai nuovi moduli di sicurezza sono disponibili presso il
vostro consulente alla clientela o sul sito baloise.ch.
La vostra sicurezza ci sta a cuore.
www.baloise.ch
ASSTM, Associazione Sezioni Samaritane Ticino e Moesano
Anche i Samaritani possono aderire al «care team ticino»
Il Canton Ticino, con l’appoggio delle Regioni di protezione civile, sta creando un sostegno
psicosociale d’urgenza definito «care team ticino». Di cosa si tratta esattamente? Cos’è
il «care team»? È un gruppo di persone formate nello specifico per gli interventi psicosociali
d’urgenza e permette di ridurre ed evitare danni ulteriori alla psiche delle vittime.
In concreto, si intende creare un gruppo di operatori che, in caso di
eventi traumatici, possa aiutare le vittime nell’immediato offrendo
loro le seguenti relazioni:
• ricevere informazioni tempestive, esatte e verificate sulle condizioni di salute dei loro cari coinvolti nell’evento
• disporre di un unico interlocutore sul quale potersi appoggiare in
maniera continua
• essere compresi e rispettati nei loro bisogni
• garantire la protezione della loro intimità e della loro sfera privata
allontanandoli dai media
•garantire i bisogni primari (infondere sicurezza, vitto e alloggio,
ecc…)
Campagna adesioni, serata informativa il 9 ottobre
In una prima fase verrà organizzata una serata informativa destinata
a quelle persone che di principio hanno una predisposizione a far
parte di questo gruppo. Lo scopo di questa serata è di raccogliere
le vostre adesioni di massima. In una seconda fase, sulla base delle
risposte date sul formulario che sarà consegnato durante la serata
informativa, gli interessati saranno convocati ad un colloquio personale.
La selezione avverrà tenendo in considerazione in particolare i seguenti criteri:
• resistenza mentale e psichica allo stress
• buona gestione delle proprie emozioni
• buona conoscenza di sé e dei propri limiti
• avere una base formativa nell’ambito delle relazioni sociali
•possedere una buona dialettica e avere buone conoscenze sulla
comunicazione
«oggi Samaritani» 9/2014
Data di apparizione: 17 settembre 2014
Editore
Federazione svizzera dei Samaritani FSS
Martin-Disteli-Strasse 27
Casella postale, 4601 Olten
Telefono 062 286 02 00
Telefax 062 286 02 02
[email protected]
www.samaritani.ch
Segretaria centrale: Regina Gorza
Abbonamenti,
cambiamenti d’indirizzo per scritto
all’indirizzo citato
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oggi samaritani 9/2014
• avere la possibilità di lasciare il posto di lavoro in tempi brevi per
poter intervenire (eventuale accordo scritto con il datore di lavoro)
in quanto vi sarà picchetto a livello cantonale (circa 1 settimana
ogni 6).
•automunito
La formazione si terrà presso il Centro di istruzione della PCI di Rivera sotto la direzione dell’Ufficio federale della protezione della popolazione (UEPP) ed avrà una durata, a dipendenza della funzione, da 5 a
7.5 giorni. Gli interessati a questo progetto sono invitati a partecipare
alla serata informativa (prima fase) che si terrà giovedì 9 ottobre 2014
alle ore 20.30 presso il centro di istruzione della PCI di Rivera. Chi fosse
interessato a far parte di questo progetto è invitato ad annunciarsi
al Segretariato cantonale, mail: [email protected] o telefonare al
numero 091 930 68 61. Potete portare con voi anche persone interessate che non sono Samaritani. Termine d’iscrizione 1 ottobre 2014.
Associazione Sezioni Samaritane Ticino e Moesano,
presidente Janine Hunkeler
Prezzo d’abbonamento
Singolo abbonamento per terzi:
Fr. 33.– annuali
10 numeri all’anno
Tiratura: 4800 copie
Redazione centrale Olten:
Petra Zenhäusern
Segretariato: Monika Nembrini
Telefono 062 286 02 67
Redazione Ticino e Moesano
Mara Maestrani
Casa Vescovi, 6717 Dangio
Telefono e fax 091 872 17 47
[email protected]
Consegna articoli: entro il 15 di ogni mese
Inserzioni
Zürichsee Werbe AG
Verlag und Annoncen
Seestrasse 86, 8712 Stäfa
Telefono 044 928 56 11
Telefax 044 928 56 00
Impaginazione, stampa, spedizione
AVD GOLDACH AG, 9403 Goldach
Organizzazione di salvataggio della CRS
•
Sezioni, Associazione
«Trial Ticino» e il servizio dei Samaritani
Il Posto sanitario visto … dall’altra parte,
un grande Grazie ai Samaritani
Cosa c’è di più bello, caloroso e rassicurante – durante
una dura prova di corsa in montagna, tra fatica e condizioni
meteo avverse – che vedere ed abbracciare gli amici
Samaritani ai Posti sanitari? Una presenza che già di per sé,
è un incoraggiamento morale.
Come Samaritana, questa volta non ero al Posto sanitario ma … dall’altra parte! Infatti ho
vissuto queste sensazioni gli scorsi 8, 9 e 10 agosto quando, dopo essermi ben allenata, ho
partecipato all’impegnativo «Trail Ticino» sulla distanza di 80 km (c’erano percorsi da 50 km
o addirittura da 130km).
Dopo la partenza da Faido, il percorso del Trail si snoda su sentieri, non sempre facili da
percorrere, tra la Media Leventina, Valle di Blenio, Val Piora, Val Canaria, Gottardo e Passo
della Novena con arrivo ad Airolo. Per chi ha scelto la distanza più corta di 50 km, la partenza
era al sabato mattina alle 9, mentre per gli altri era a mezzanotte di venerdì, e l’arrivo degli
ultimi sportivi era previsto durante la giornata di domenica 10 agosto attorno alle 15. Purtroppo le condizioni meteorologiche, come spesso la scorsa estate, non sono state favorevoli, anzi!
Temperature fredde e pioggia che hanno reso, in più punti del percorso, i sentieri infangati e
scivolosi, dunque molto pericolosi specie se ripidi.
La partenza era posta a 700 metri di quota, l’arrivo ad Airolo a circa 1200 metri, mentre la
quota massima da raggiungere erano i 2570 metri della capanna Cadlimo. Non è stata, insomma, una passeggiata: il dislivello complessivo era elevato. Lo sforzo fisico richiesto, notevole.
Partecipare ad una tale manifestazione è mettere alla prova sofferenza fisica e mentale, e
sfidare sé stessi, le intemperie e il cronometro. E in tutto questo c’è una cosa che riscalda profondamente il cuore e che ti dà energia: arrivare ai Posti sanitari lungo il percorso e vedere visi
a me familiari che, con un sorriso, buone parole e gesti, ti chiedono se serve qualcosa, se hai
problemi, ti incoraggiano se hai il «fiatone» e ti danno forza per continuare. Tutto questo è
semplicemente fantastico, stupefacente, incredibile!
In momenti di difficoltà una buona parola aiuta e ricarica la parte mentale. Spesso il lavoro
dei Samaritani è «nascosto»: le buone e calde parole non si vedono come si vede invece una fasciatura o di un cerotto. Per arrivare in alcuni Posti discosti e non raggiungibili da strade, i Samaritani hanno dovuto camminare parecchio, sotto la pioggia, e poi rimanere di picchetto per
diverse ore, esposti al freddo e magari in posti dove non c’era la possibilità di un locale asciutto
dove ripararsi. E non bisogna dimenticare che i picchietti hanno coperto anche la fascia di ore
notturne, quando i corridori erano ancora in gara (non era previsto il riposo notturno). Molti
di loro hanno famiglia e hanno rinunciato ai loro familiari per dedicarsi alla causa samaritana
aiutando e sostenendo gli altri. Essi hanno sempre accolto e accolgono in altre occasioni tutti i
bisognosi, con cordialità e rassicuranti sorrisi. Una cosa davvero lodevole!
Ringrazio qui di cuore tutti i Samaritani, amici e colleghi, e i medici presenti. Ringrazio tutti
quelli che mettono a disposizione di queste manifestazioni il loro entusiasmo, la loro energia
e soprattutto il loro
tempo e il cuore! Siete esemplari!
Una Samaritana
•
(Dal Pizzo Canariscio;
zona San Gottardo)
Colonna
Corso soccorritori, solo
una questione di soldi?
La trasmissione svizzero tedesca
«Espresso» ha condotto l’inchiesta,
il giornale «20 Minutes» ne ha dato
ampia eco. Un «fornitore di prestazioni» svizzero tedesco vendeva i
certificati del Corso soccorritori ad
allievi senza dare loro la rispettiva
formazione. Una volta avvisato,
l’Ufficio federale delle strade ha
denunciato il caso alla giustizia e ha
ritirato la licenza a questa persona.
Sulla vicenda, è interessante leggere
i commenti sulla pagina Internet del
giornale. Gli Svizzero tedeschi, da
una parte, sottolineano l’importanza
di seguire il corso (conoscenze dei
Primi soccorsi = un atto civile), mentre i commenti da parte dei romandi
sono molto meno. Ma in Svizzera
francese si menziona spesso il prezzo
elevato del corso. C’è quindi manifestatamente uno sforzo importante
da fare, soprattutto in Romandia,
affinché si evidenzi l’importanza del
modo di insegnare. Un internauta
romando scrive addirittura che ha seguito il corso e che pensa che non gli
abbia servito a nulla. Tuttavia scrive
che una volta ha potuto mettere
in posizione laterale un suo compagno ubriaco. E pensare che forse, con
questo atto, gli ha salvato la vita!
Questi commenti sui siti Internet
sono un eccellente mezzo per fare
della comunicazione a favore dei Samaritani. Infatti qualche Samaritano
ha osato difendere il Corso soccorritori e fornire messaggi positivi.
Un grande «Bravi!» in particolare
anche alla Sezione svizzero tedesca
che ha approfittato del caso per
proporre un ribasso agli allievi lesi
dal mal agire del «fornitore» sospeso.
Un gesto che dà una buona immagine dei valori
samaritani.
Stéphane
Birrer
membro del
Comitato
centrale FSS
oggi samaritani 9/2014
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Edizione 9/14 del 17 settembre 2014