Il settore faliglia nella previdenza Francese 3 2 Fondato nel 1945, il settore Famiglia è uno dei quattro componenti del regime generale previdenziale, insieme ai settori Malattia, Vecchiaia e Riscossione. Si tratta di uno dei principali attori della politica francese di sostegno alle famiglie, che mobilita circa il 4 % del PIL ossia più di 82 miliardi, una tra le percentuali più alte al mondo. Il settore Famiglia in cifre (2013) Numero di beneficiari di almeno una prestazione: 12 milioni Numero di persone coperte: 31 milioni (quasi un abitante su due) Nel periodo dell’immediato dopoguerra, il suo obiettivo è stato quello di migliorare gli standard di vita delle famiglie per facilitare l’accesso ad un’abitazione di qualità, di ridurre le disparità di reddito (prestazioni legate al reddito) e di accompagnare il movimento di ripresa demografica (il baby boom). Totale dei sussidi versati: 83 miliardi di euro Attualmente il settore Famiglia della sicurezza sociale svolge due compiti principali: Numero di chiamate telefoniche all’anno: 18 milioni • aiutare le famiglie nella quotidianità, agevolarle e soprattutto consentire loro di conciliare la vita familiare con quella professionale; • sviluppare la solidarietà tra i soggetti più vulnerabili, comprese le persone disabili. Per svolgere tali compiti, esso sfrutta due leve: • erogazione di sussidi alle famiglie (assegni familiari e sussidi sociali, sussidi per l’alloggio e redditi sociali minimi come l’indennità per adulti disabili e il reddito di solidarietà attiva); Fra cui spese del Fondo nazionale d’azione sociale: 5 miliardi di euro Numero di Caf: 103 Numero di dipendenti del settore Famiglia: 33 000 di cui 400 del CNAF Numero di lettere pervenute: 84 milioni Numero di persone ricevute allo sportello pubblico: 17 milioni (l’88 % ha aspettato meno di 20 minuti) Numero di visite sul sito caf.fr: 215 milioni Numero di richieste per i redditi sociali minimi elaborate entro 10 giorni: 93 % • sostegno alle famiglie e creazione o co-finanziamento di vari servizi e strutture comunitarie ad esse destinate (come ad esempio gli asili nido). L’organizzazione del settore Famiglia e i rapporti con lo Stato (Governance) Il suo obiettivo è quello di offrire una gamma completa di servizi più vicini alle persone, lottare contro le disuguaglianze territoriali e sociali. Il settore Famiglia è organizzato in una rete di 103 Fondi per gli Assegni Familiari (CAF) Dipartimentali che coprono l’intero territorio insieme ad un Fondo Nazionale per gli Assegni Familiari (CNAF) con sede a Parigi. Ogni cinque anni, il Fondo Nazionale per gli Assegni Familiari firma con lo Stato una Convenzione sugli obiettivi e la gestione (COG) nella quale sono fissati, da un lato, gli obiettivi da conseguire e gli indicatori per valutarli, dall’altro, le risorse di cui potranno disporre i Fondi per gli Assegni Familiari e il Fondo Nazionale, nonché il tasso di evoluzione del bilancio dell’azione sociale. (1) Oltre alle spese del settore Famiglia sono incluse: la spesa pubblica (sistema fiscale favorevole alle famiglie con un principio di coefficiente familiare e di detrazioni fiscali relative alle spese per i bambini), le spese degli enti locali (servizi per la salute materna e infantile, finanziamento di servizi per le famiglie, ecc.) e le spese del settore Malattia per coprire le indennità giornaliere dei congedi parentali. Non si tiene conto della pre-scolarizzazione gratuita dei bambini a partire dai 3 anni (o addirittura tra i 2 e 3 anni), o della copertura sanitaria gratuita dei bambini. In totale, sono stati destinati più di 120 miliardi di euro alle politiche familiari. L’attuale Convenzione sugli obiettivi e la gestione (COG) copre il periodo 2013-2017. Essa è specificata per ciascun Fondo per gli Assegni Familiari, a seconda della sua posizione e delle sue specificità territoriali. Ogni anno, il bilancio del settore Famiglia è votato dal Parlamento nell’ambito della legge di finanziamento del sistema previdenziale. 5 4 Lo status giuridico del CNAF e dei CAF I fondi per gli Assegni Familiari sono istituzioni private che svolgono una missione di servizio pubblico. Ognuno è dotato di un consiglio di amministrazione composto da rappresentanti dei datori di lavoro, dei sindacati dei dipendenti, delle associazioni familiari e da persone qualificate. Il Fondo Nazionale per gli Assegni Familiari è un ente pubblico sotto il controllo statale. Il CNAF, come i CAF, dispone di un consiglio di amministrazione. Esso ricopre un ruolo di guida e di coordinamento della rete dei CAF, nonché di interfaccia con lo Stato. Le entrate e le spese del settore Famiglia Più di due terzi delle spese consistono in sussidi alle famiglie; un terzo viene versato ai nuclei familiari che vivono in situazioni precarie (per la maggior parte senza figli a carico). In questo secondo caso, i CAF gestiscono i servizi per conto dello Stato e dei dipartimenti che rimborsano loro tali spese. Le spese del settore Famiglia (in %) 10% 11% Famiglie/prima infanzia Famiglie/alloggio Famiglie eccetto prima infanzia e alloggio Precariato/Rsa-Aah 25% 12% 44% Contributi sociali Rimborso Statale + Dipartimentale (Aah, Rsa, Al) Tasse: Contributo 33% sociale generalizzato Tasse: Imposte Gli assegni Familiari Essi vengono erogati alle famiglie residenti legalmente in Francia e che, a prescindere dalla nazionalità o dallo status giuridico (coniugati, coppie di fatto, conviventi in unione libera, conviventi o meno). L’età del figlio deve essere inferiore ai 16 anni, o ai 20 anni se a carico, oppure ai 21 anni per i sussidi per l’alloggio e per il sussidio alle famiglie numerose con risorse insufficienti (supplemento di famiglia). • a tutti i genitori con almeno due bambini vengono erogati assegni familiari (dal 2015 in poi l’importo di tali assegni varierà a seconda del reddito); 19% 23% 11% Più di una ventina di sussidi familiari vengono concessi alle famiglie in base alle situazioni familiari e reddituali: 3% 9% Le entrate del settore Famiglia (in %): Precariato/alloggio senza figli Altro (AVPF, congedo di paternità …) Costi di gestione Le entrate del settore Famiglia provengono principalmente dai contributi versati dai datori di lavoro, dalle imposte e dalle tasse o dal rimborso di alcune prestazioni che eroga da parte dello Stato (l’indennità Aah per adulti disabili, l’integrazione Rsa activité per i redditi bassi, i sussidi per l’alloggio dei nuclei familiari senza figli) o dei Dipartimenti (l’assegno di base in assenza di attività lavorativa, RSA Socle). • per i genitori di bambini di età inferiore ai 3 anni(1): la prestazione di accoglienza del bambino (Paje) è volta ad aiutarli a interrompere o alleggerire le rispettive attività lavorative o a finanziare la custodia del bambino; • per i genitori con basso reddito e almeno tre figli viene corrisposto un sussidio particolare (il supplemento di famiglia); • specifici aiuti vengono erogati ai genitori di bambini portatori di handicap o gravemente malati; • altri sussidi hanno degli obiettivi più specifici come l’assegno scolastico (versato una volta l’anno per aiutare i genitori con basso reddito ad affrontare le spese scolastiche) o l’assegno per il sostegno familiare erogato ai genitori separati che non ricevono gli alimenti dall’ex coniuge(2). (1) fino a 6 anni in casi specifici. (2) I CAF hanno un ruolo crescente nella riscossione in caso di mancato pagamento degli alimenti. 7 6 Le famiglie in Francia 65,8 milioni di abitanti 28 milioni di nuclei familiari e 18,5 milioni di famiglie (nel senso Insee) Tasso di fertilità = circa 2 figli per donna (tra i più alti d’Europa, insieme a Irlanda e Svezia) In media, i genitori vorrebbero avere 2,6 figli (uno dei paesi europei in cui questa cifra è più elevata dopo Irlanda, Cipro e Danimarca). Solo il 2,5 % delle persone oltre i 15 anni non vuole avere figli. Età media della maternità: 30,1 Nascite fuori del matrimonio = 57 % Bambini nati da coppie o da genitori single : • francesi : 80,2 % • coppie miste (un genitore francese e un genitore straniero) : 13,3 % • stranieri : 6,5 % I tre quarti dei bambini sotto i 18 anni vivono con il padre e la madre. Le famiglie monoparentali con almeno un figlio di età inferiore ai 18 anni rappresentano il 20 % delle famiglie (una delle percentuali più alte d’Europa dopo Regno Unito, Danimarca e Bulgaria) Discendenza finale delle famiglie : • 1 figlio = 26 % • 2 figli = 48 % • 3 figli = 23 % • 4 o più figli = 3 % Un terzo dei bambini e dei giovani al di sotto dei 25 anni vive in una famiglia con almeno 3 figli. Percentuale di attività lavorativa delle madri con figli a carico = più del 75 % (l’80 % con un figlio <3 anni; il 42 % con 3 figli di cui uno<3 anni; e il 74 % con 3 figli> 3 anni) Percentuale di occupazione femminile part-time = il 30 % (il 39 % in Svezia, il 45 % in Germania e il 76 % nei Paesi Bassi) Fonti : INSEE, INED, Eurobarometro 2006 e Alto Consiglio della famiglia. I sussidi per l’alloggio Più di sei milioni di famiglie usufruiscono di sussidi per l’alloggio (più di 13 milioni di persone coperte di cui 830.000 studenti). Lo scopo dell’assistenza abitativa è di compensare in parte il costo degli alloggi per le persone con basso reddito. L’importo varia a seconda del tipo di alloggio, dell’ubicazione, del reddito e della composizione del nucleo familiare. Esso viene calcolato sulla base di una classificazione nazionale; sul sito caf.fr si possono eseguire delle simulazioni. Sono previsti tre tipi di sussidi per l’alloggio per soddisfare obiettivi specifici: • l’indennità di alloggio familiare (Alf), creata nel 1948, destinata a famiglie affittuarie di case private non convenzionate con lo Stato; • l’indennità di alloggio sociale (Als), creata nel 1971, destinata a soggetti senza figli a carico con abitazione in case private non convenzionate; • l’indennità di alloggio personale (Apl), creata nel 1977, destinata a soggetti residenti in case popolari o in case di proprietà. In materia di assistenza abitativa, i Caf hanno tre obiettivi: l’accesso all’abitazione e la possibilità di conservarlo, la prevenzione degli sfratti, la lotta contro l’indecenza delle abitazioni. Per attuare questa politica, essi si affidano ai sussidi per la casa, ma anche ai propri assistenti sociali. Gli aiuti alle popolazioni più povere e l’inclusione sociale Il settore Famiglia gestisce due redditi sociali minimi: • l’indennità per adulti disabili (Aah), creata nel 1975, destinata a soggetti di età superiore ai 20 anni con un grado di invalidità di almeno il 50 % e con scarse risorse finanziarie. • il reddito di solidarietà attiva (Rsa), destinato a soggetti senza risorse o con redditi molto bassi di età superiore ai 25 anni (o inferiore ai 25 anni se in stato di gravidanza o con almeno un figlio a carico). L’ammontare del Rsa dipende dalla situazione familiare del beneficiario. Quest’ultimo firma un contratto di integrazione sociale o un progetto di accesso personalizzato all’occupazione con un referente unico che lo incontrerà regolarmente. In tale contesto, il settore Famiglia è inoltre responsabile – di concerto con i Dipartimenti(1) - del sussidio sociale ad alcune famiglie, in particolare alle famiglie monoparentali (che rappresentano più di un terzo dei beneficiari dell’Rsa). (1) I responsabili del sostegno sociale destinato ai beneficiari del reddito di solidarietà attiva sono i Dipartimenti (Consigli generali), che operano di concerto con i CAF e con i centri per l’impiego al fine di aiutare tali soggetti a trovare un lavoro il più rapidamente possibile. 9 8 I Caf: Gli attori della politica di accoglienza della prima infanzia In collaborazione con gli attori locali (enti locali, associazioni, imprese) il settore Famiglia svolge un ruolo importante nella politica di assistenza ai bambini al di sotto dei tre anni: • esso corrisponde ai gestori di strutture d’accoglienza per l’infanzia alcuni sussidi per gli investimenti e la gestione; Il CNAF si è impegnato a creare, tra il 2013 e il 2017, 100.000 ulteriori soluzioni di assistenza collettiva, di cui il 75 % in zone considerate prioritarie perché poco coperte dall’accoglienza per l’infanzia. Nel frattempo, i CAF contribuiranno alla creazione di 100 000 ulteriori soluzioni di assistenza individuale supplementare, erogando un premio di insediamento ai puericultori abilitati e concedendo un prestito per migliorare la sede (Pala) a chi ne fa richiesta. • sottoscrive contratti di sviluppo con gli enti e le imprese; • eroga un’integrazione del modo di custodia (assegni familiari) ai genitori che hanno utilizzato la modalità di assistenza individuale, in particolare rivolgendosi a puericultori e anche i baby-sitter a domicilio; La distribuzione del finanziamento della gestione di strutture di accoglienza per bambini: • collabora con un Osservatorio dell’accoglienza per l’infanzia che pubblica un rapporto annuale; 6% • offre a tutte le famiglie un servizio online denominato «mon-enfant.fr» per aiutarle a scegliere una modalità di assistenza per i propri figli. Questo sito fornisce informazioni estremamente dettagliate a livello locale. È stato riconosciuto come buona prassi dal sito europeo Epic (Piattaforma europea per l’investimento nell’infanzia). 20% 47% Caf 27% Enti locali Famiglie Altro Distribuzione dei bambini al di sotto dei tre anni secondo la principale modalità di custodia. 2% Nel 2013, sono stati creati 11.716 nuovi posti in strutture di accoglienza per bambini (in particolare, asili nido), portando l’offerta complessiva a circa 384 000. Dal 2000, gli otto progetti asili nido istituiti dal settore Famiglia hanno finanziato la creazione di 119.500 posti in istituti di accoglienza per bambini gestiti da comuni, associazioni, enti pubblici (ad esempio ospedali) o aziende. Se il 70 % dei posti è gestito dagli enti locali (principalmente Comuni) e solo il 5 % da asili nido privati, questi ultimi contribuiscono alla creazione del 23 % dei nuovi posti. Modalità principale di custodia dei bambini al di sotto dei tre anni i cui genitori lavorano a tempo pieno (nei giorni feriali, dalle ore 8 alle ore 19 - in %): 7% 4% 5% 27% 22% 54% Genitori 37% Genitori Nonni 9% Asili nido 10% Fonte: dati Cnaf, Drees - 2012 Baby-sitter a domicilio Scuola materna Asili nido Puericultori Puericultori 5% Nonni 18% Fonte : Osservatorio dell’accoglienza per l’infanzia - 2012 Baby-sitter a domicilio Scuola materna + altro 11 10 I Caf attori importanti nella vita sociale locale Con la sua politica di azione sociale, a cui destina più di 5 miliardi di euro ogni anno, il settore Famiglia contribuisce non solo allo sviluppo delle modalità di cura dell’infanzia, ma anche a quello della vita sociale locale. Organizza o co-finanzia con gli enti locali, le associazioni senza scopo di lucro e, più raramente, con le imprese: • attività ricreative durante il tempo libero e le vacanze per bambini e giovani; • azioni di sostegno ai genitori (aree di accoglienza genitore-figlio, mediazione familiare, sostegno per la scolarizzazione, momenti d’incontro con altri genitori, ecc.); • offerta di servizi personalizzati sul sito internet caf.fr per ciascun beneficiario che dispone di uno spazio personale; • attuazione di un sistema informativo decisionale (statistiche e orientamento della gestione) accanto a un sistema operativo (produzione) per consentire la gestione strategica ed operativa; • utilizzo di tecnologie avanzate (estrazione di dati o datamining) per identificare situazioni e i casi a rischio e combattere le frodi; • sistema di telefonia con IP integrato al sistema informativo (risposte a 16 milioni di chiamate all’anno); • terminali interattivi multifunzionali e video distribuiti in tutto il territorio. • azioni e strutture che contribuiscono alla vita sociale locale (centri sociali, animazione in zone rurali, ecc); dal 2011 è in fase di sperimentazione un osservatorio permanente di coordinamento della vita sociale; Alcune cifre Il sistema informativo del settore Famiglia assicura un pagamento corretto, regolare e veloce degli assegni familiari e dei sussidi sociali. • attività di sostegno sociale alle famiglie in difficoltà (supporto alle associazioni di sostegno alle casalinghe, assistenti sociali dei Caf, ecc.); • attività di sostegno per l’alloggio alle famiglie (prevenzione degli sfratti, assistenza in caso di morosità negli affitti, lotta contro l’indecenza delle abitazioni, ecc.). Il caf.fr, il cuore della strategia digitale del settore Famiglia, occupa una posizione di primo piano nel settore digitale della sfera sociale e pubblica francese. Il sito riceve 24 milioni di visite al mese e 4.000.000 di beneficiari si connettono al proprio profilo ogni mese. Inoltre è caratterizzato da un elevato livello di digitalizzazione, con, ad esempio 2 milioni di simulazioni di aiuto per l’assistenza abitativa e 1 milione di simulazioni Rsa ogni mese. I Fondi per gli Assegni familiari hanno come obiettivo quello di fornire una gamma completa di servizi che coniughi gli aiuti finanziari da essi corrisposti con una politica che favorisca servizi utili agli abitanti del territorio di residenza. Si stanno sperimentando, attualmente, accordi territoriali globali con gli enti locali. Un sistema di gestione efficiente Si tratta di uno dei sistemi informativi di gestione amministrativa più importanti della Francia, che include metà della popolazione. Vengono corrisposti aiuti ogni giorno, all’apertura di nuove pratiche. Il pagamento regolare dei sussidi viene effettuato ogni mese. Nonostante l’importanza e la complessità della legislazione in materia (circa 18.000 norme), si cerca in tutti i modi di rendere la vita più facile ai cittadini: • interconnessione con tutti i sistemi sociali e amministrativi francesi per lo scambio di informazioni rilevanti per la gestione delle pratiche senza far ricadere l’onere diverse volte sui cittadini; • digitalizzazione generalizzata delle domande di sussidi e della comunicazione di informazioni; La politica d’accesso ai diritti Dal 2010, il settore Famiglia è impegnato in un progetto molto ambizioso per modernizzare il rapporto dell’utente con il servizio, che comprende tutti i mezzi di comunicazione: telefono, sito web caf.fr, incontri faccia a faccia, e-mail, Sms, terminali, smartphone, ecc. Esistono numerosi vettori di scambio e d’informazione tra i beneficiari e i Caf: • vari opuscoli informativi, cartacei o digitali, sui vari assegni e sussidi dei Caf, negli sportelli aperti al pubblico dei vari Caf, ma anche tramite i partner (comuni, centri sociali, ecc); 13 12 • Una rivista, “Vies de famille”, inviata ai beneficiari dai Fondi per gli Assegni Familiari; in formato web (Viesdefamille.fr) o in formato cartaceo; • il sito caf.fr che fornisce informazioni dettagliate sulle condizioni per ottenere sussidi e che consente, non solo di effettuare simulazioni delle domande, ma anche di presentare domande di sussidio o di dialogare online con il proprio Caf; • la politica di assistenza dei Fondi per gli Assegni Familiari si è evoluta verso l’istituzione di incontri su appuntamento, al fine di evitare lunghe attese agli sportelli, nonché verso l’istituzione di « appuntamenti per lo studio dei diritti », che consentiranno di valutare globalmente la situazione delle famiglie più vulnerabili che potrebbero avere diritto a prestazioni o sussidi che ignorano o non sanno come ottenere. La verifica dell’affidabilità dei dati forniti dai beneficiari è associata a controlli specifici: accertamenti interni delle pratiche per garantire la coerenza dei dati e la conformità con i documenti forniti; controlli sui documenti amministrativi presso vari enti (banche, provider internet, società telefoniche, elettriche, ecc.), o ancora ispezioni in loco da parte di ispettori giurati che si recano a casa del beneficiario per pratiche con un elevato livello di rischio. Sperimentata nel 2011 e generalizzata nel 2012 in tutti i CAF, la tecnica di estrazione dei dati (datamining) consente controlli più mirati e meno sollecitazioni nei confronti dei cittadini la cui situazione non presenta rischi. Tale tecnica aiuta a comprendere meglio le caratteristiche dei casi cosiddetti a rischio: tali caratteristiche sono rappresentate in un modello in modo tale da permettere la selezione delle pratiche con caratteristiche analoghe. Risultati delle ispezioni nel 2013 La politica di controllo e la lotta contro le frodi Sono sempre più numerose le richieste di prestazione realizzate in forma digitalizzata sul sito caf.fr, mediante autodichiarazione, senza la necessità di allegare documenti. Un’evoluzione possibile grazie a potenti strumenti che consentono di garantire l’affidabilità dei dati forniti dai vari beneficiari, in particolare riguardo all’identità e alla situazione economico-patrimoniale: • Il Repertorio Nazionale Comune per la Protezione Sociale (Rncps), istituito nel 2009, è condiviso da tutte le istituzioni di sicurezza sociale e di assicurazione contro la disoccupazione. Ogni organizzazione l’alimenta con i dati disponibili per ciascun soggetto; gli enti locali lo possono consultare per l’assegnazione di sussidi sociali; • la situazione economico-patrimoniale dei beneficiari viene ottenuta attraverso lo scambio diretto di informazioni con la Direzione generale delle imposte (Agenzia delle Entrate) e con il Centro per l’impiego (in particolare, per i sussidi di disoccupazione). Tali scambi automatici facilitano i controlli ed evitano ulteriori richieste di documenti ai cittadini. Per 11,5 milioni di beneficiari: 42,5 milioni di controlli di cui 37 milioni tramite scambi con l’amministrazione finanziaria e i servizi per l’occupazione / disoccupazione (Centri per l’impiego) • nel 2011, 4 controlli su 10 hanno dato l uogo a rettifiche (indebiti e arretrati) • nel 2012, 5 su 10 • nel 2013, 6 su 10 647 funzionari giurati incaricati del controllo e circa 202.000 controlli in loco. 2,5 miliardi di indebito recuperato al 90 % (prestazioni indebitamente versate a causa di errori da parte del beneficiario o del Caf). I controlli inoltre hanno dato luogo al versamento di arretrati 21.000 casi e 141 milioni di euro di frodi individuate (riferite agli 81 miliardi di prestazioni erogate) • 70 % delle frodi = dichiarazioni di attività o di situazioni economico-patrimoniali non aggiornate • 22 % = dissimulazioni di convivenza • 8 % = truffe, falsificazione e uso di documenti falsi 15 14 La valutazione dei risultati La Convenzione per gli obiettivi e per la gestione 2013-2017 prevede una serie di indicatori per valutare la qualità del servizio fornito dai CAF. Tali indicatori monitorano l’azione dei CAF e, se necessario, li aiutano a raggiungere gli obiettivi; essi sono giornalieri, mensili ed annuali. Approvati dal CNAF, sono diffusi all’insieme dei direttori dei CAF. • Gli indicatori giornalieri per risultati di ogni Caf: numero di documenti ancora da trattare, proporzione di documenti in attesa di essere trattati da oltre 15 giorni, numero di giorni necessari per il trattamento dei documenti restanti; • La scheda di valutazione strategica consente di confrontare i diversi indicatori di qualità del servizio(1) con quelli del mese precedente e con quelli dello stesso mese dell’anno precedente; • Il bilancio annuale si concentra sugli indicatori più dettagliati in materia di gestione delle prestazioni e sugli indicatori di azione sociale (numero di posti creati negli asili nido, ecc.). Ogni anno, inoltre, i vari servizi statistici del CNAF e dello Stato preparano un « programma di qualità ed efficienza familiare » che segue il raggiungimento degli obiettivi in materia di politica familiare. Diffuso in allegato al progetto della legge di finanziamento della Sicurezza Sociale (come altri programmi di qualità e di efficienza), viene diffuso e pubblicato sul sito web del Dipartimento della sicurezza sociale. Il settore Famiglia e la sua presenza sulla scena internazionale per la protezione sociale Il settore Famiglia è presente e attivo in importanti istituzioni internazionali che si occupano di questioni di previdenza ed azione sociale. È il Presidente del Consiglio di Amministrazione del CNAF che esercita la presidenza della Commissione per i sussidi familiari dell’Associazione Internazionale di Sicurezza Sociale (Aiss). (1) Numero di visite; visite con tempi di attesa < 20 minuti; telefonate concluse e trattate (totale e per ogni impiegato); numero di e-mail ricevute e numero di documenti pervenuti;saldo di documenti da elaborare e giorni necessari; percentuale di documenti trattati in meno di 15 giorni; percentuale di documenti volti all’ottenimento del reddito sociale trattati in meno di 10 giorni. Il CNAF ospita numerose delegazioni estere e, insieme ai CAF, partecipa ad alcune missioni cooperative. Con la sua presenza nella Rappresentanza delle istituzioni francesi della Sicurezza Sociale a Bruxelles (Reif), il CNAF segue i progetti di evoluzione della normativa europea, al fine di far valere i propri interessi e, più in generale, quelli della Francia. Esso è inoltre un membro attivo dell’European Insurance Institution Platform (ESIP) , che include la maggior parte delle istituzioni previdenziali europee e difende le posizioni di queste ultime a Bruxelles. Il CNAF partecipa al progetto europeo EESSI (Electronic exchange of Social Security Information). In base al nuovo regolamento UE n. 883/2004 e al relativo regolamento di attuazione n. 987/2009, i paesi membri dell’Unione europea, insieme a Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia, hanno deciso di semplificare la normativa e di rimuovere lo scambio d’informazioni in formato cartaceo tra gli Stati membri. Il progetto EESSI consentirà agli enti previdenziali di scambiarsi informazioni entro il 2018. Oltre alla produzione di statistiche e agli studi sulle famiglie e sulla politica familiare francese, esso sostiene la ricerca e conduce studi comparativi internazionali e schede di sintesi sulla politica familiare in diversi paesi. Tali statistiche, schede, studi e ricerche sono pubblicati sul sito web caf.fr (nella sezione «Studi e statistiche» e « Internazionale »). Il CNAF è stato premiato da Aiss per l’offerta di servizi Il 30 maggio 2013, in occasione del Forum Europeo dell’Associazione Internazionale della Sicurezza Sociale (Aiss) il CNAF ha ricevuto un «certificato di merito di buone prassi di sicurezza sociale» e per la sua gamma completa di servizi alle famiglie. Tale premio riconosce la ricerca di un migliore coordinamento tra redistribuzione monetaria – tramite i sussidi familiari – e servizi e strutture finanziate dall’azione sociale del settore.