NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI Direttore Responsabile: Giovanni B. La Pegna Versione on-line disponibile su: www.legaitalianacefalalgici.it Anno III - Spedizione Postale - Trimestrale n° 4 - Dicembre 2008 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. n. 46 art. 1 comma 1 DR/CBPA-SUD2) Registrazione del Tribunale di Caltanissetta del 24/03/2006 al n° 194 “dai un calcio al mal di testa” Torino: 15 novembre 2008 - GIORNATA NAZIONALE DEL MAL DI TESTA l mal di testa, come ben sa chi ne soffre, rappresenta sovente un vero e proprio incubo anche perché la malattia viene spesso poco considerata e sottovalutata addirittura dal paziente stesso, di modo che, in genere, finisce con l’essere tardivamente e mal curata. Perciò, viste le remore che attanagliano parecchie persone al momento di parlare del proprio disturbo non solo con amici e conoscenti ma perfino con il proprio medico, la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) ha ritenuto doveroso promuovere una “giornata nazionale del mal di testa”, tenutasi sabato 15 novembre con lo slogan “dai un calcio al mal di testa”. Gli scopi della manifestazione erano molteplici: -sensibilizzare l’opinione pubblica sul mal di testa, in modo che chi non lo conosce possa essere più comprensivo nei confronti di colui che ne soffre; I 1/2 SISC e LIC Eventi ed iniziative “dai un calcio al mal di testa” di Lidia Savi Responsabile Centro Cefalee Osp. Molinette Clinica Neurologica II Università di Torino 2 Il mal di testa. Malattia vera o immaginaria?? 3 Curiosità San Pietro Martire protettore dei pazienti cefalalgici di Carlo Lisotto Servizio di Neurologia Osp. di San Vito al Tagliamento (PN) 3/4 Storie Vere Il 31 dicembre 2004 di Marisa Galli Gruppo LIC di Modena -informare chi ne è afflitto che è un grave sbaglio non affrontare il problema, ritenendo che non si possa fare nulla a causa della credenza, molto diffusa, che la cefalea è giocoforza da sopportare, quando invece si tratta di una vera e propria malattia che, come tale, può e deve essere curata: per tentare di lenire il dolore e ridurre la disabilità che da esso deriva. Gli interessati sono perciò stati invitati a volersi in prima istanza rivolgere al proprio medico che, a sua volta, valuterà la necessità di indirizzare il paziente verso un Centro specialistico; -rendere attenti sul fatto che, pur essendo perfettamente vero che in genere non si può guarire completamente da questa malattia, come d’altro canto avviene anche per numerose altre, a volte però purtroppo pericolose per la vita (diabete, ipertensione, bronchite cronica, fra molte), grazie alle varie terapie attualmente disponibili la medicina è in grado di tenere la cefalea sotto controllo, riducendo quindi frequenza, durata e intensità degli attacchi e bloccando inoltre il dolore nel più breve tempo possibile dal momento del suo apparire; -sensibilizzare infine chi già ne soffre, e che si “automedica”, sui rischi inerenti l’uso indiscriminato di prodotti antidolorifici e ciò al fine di evitare una cronicizzazione della malattia, scongiurando quindi il pericolo che, alla forma base, vada pure a sommarsi una cefalea da abuso di analgesici. A questo proposito è stato creato a Torino, città d’origine dell’attuale presidente della SISC, professor Lorenzo Pinessi, un punto informativo, costituito da un gazebo nella centralissima piazza Castello, tradizionale meta del passeggio festivo della popolazione. Esso è stato reso oltremodo visibile anche in distanza mediante grandi cartelloni multicolori recanti lo slogan “dai un calcio al mal di testa”, con lo scopo di richiamare l’attenzione anche dei più distratti (il pallone rappresenta sempre un forte richiamo…) e, qui, sono stati presenti fin dalla prima mattinata, pronti a rispondere alle domande degli interessati e dei semplici curiosi, i medici e gli specializzandi del Centro Cefalee Essenziali, di cui sono responsabile, e quelli della Neurologia II, di cui è direttore il professor Pinessi, a cui afferisce il Centro, coadiuvati dalla segretaria della SISC, signora Marisa Morson e, nel pomeriggio, da un rappresentante della sezione piemontese della LIC. Molto apprezzato anche l’aiuto di una specializzando del Centro Cefalee di Perugia, venuta a Torino per l’occasione. La manifestazione ha avuto un grosso successo, favorita in questo dalla bellissima, anche se piuttosto fredda, giornata: tra le 9.00 e le 18.00 abbiamo infatti avuto il piacere di intrattenerci, direttamente o indirettamente, con circa 3000 persone, con momenti di vera e propria “coda”. In parecchi casi la gente si è sempli- cemente fermata a raccogliere il materiale informativo per parenti o conoscenti, a netta dimostrazione di come il problema del mal di testa coinvolga e condizioni non soltanto la vita di chi ne soffre ma pure quella di familiari ed amici. Taluni, per contro solo interessati al motivo della nostra campagna divulgativa, sono apparsi assai stupiti di fronte alla spiegazione che in troppi soffrono di questo disturbo in silenzio, senza riferire a nessuno, nemmeno al medico di famiglia, la loro sofferenza e il loro disagio. Molti altri invece, afflitti da cefalea ed essendo già in cura, interessati a sapere in dettaglio novità o approcci terapeutici diversi da quelli seguiti finora, hanno posto quesiti assai variegati e circostanziati, rivelando parimenti di essere estremamente ben informati sull’argomento. Il successo è pure stato propiziato dall’interesse mostrato dai media. Le _______________________________________ (continua in seconda pagina) Consigli per ottenere migliori risultati dalla cura 2 I principali centri cefalee SISC sul territorio Nazionale Scorri la lista dei FATTORI SCATENANTI se ne individui uno o più che ti provocano mal di testa, prova ad evitarli, se è possibile. Assumi il farmaco sintomatico appena comincia il dolore o l’aura. Se aspetti che l’intensità divenga forte sarà più difficile stroncare l’attacco. Se hai mal di testa, cerca di non esporti troppo a stimoli ambientali intensi (luci, suoni, odori, freddo, caldo, vento). Se puoi, oltre ad assumere il farmaco sintomatico, cerca di riposarti un po’, di rilassarti…starai meglio prima! Compila il diario con costanza e precisione: potrai renderti conto del numero di farmaci che assumi e dell’efficacia delle cure. Inoltre potrai fornire dati più sicuri al tuo medico che così si orienterà meglio nel prendere le decisioni che ti riguardano. Quando inizi una terapia preventiva non aspettarti che le crisi di mal di testa scompaiano completamente subito… può accadere ma purtroppo non è una regola! Non ti scoraggiare se un farmaco non funziona, riferiscilo al tuo medico che ti aiuterà ad affrontare la situazione cambiandone la dose o sostituendolo con un altro. Fattori scatenanti NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI FATTORI PSICOLOGICI Emozioni - Stress - Rilassamento brusco dopo lo stress - Ansia, depressione FATTORI ORMONALI Mestruazioni - Ovulazione - “Pillola” FATTORI ALIMENTARI Alcool Cibi e bevande contenenti Nitrati: salumi/insaccati o carne pretrattata (cefalea da hot dog), peperoni conservati Glutammato: carni e zuppe in scatola, sughi di carne preconfezionati, patatine, condimenti per insalate e spezie (cefalea da ristorante cinese) Tiramina: formaggi stagionati, fegato, patè, yogurt, pane appena sfornato, banane Feniletilamina: cioccolata Altri alimenti: aceto, agrumi, crostacei, pomodori, tè, caffè, bevande a base di cola, aspartame FATTORI CLIMATICI E AMBIENTALI (vento, caldo o freddo eccessivi, variazioni del tempo, pioggia/umidità, cambiamento di stagione) Altitudine - Esposizione al sole e alla luce intensa - Rumori forti o fastidiosi Odori forti o pungenti (profumi, detergenti, ecc.) - Fumo di sigaretta FARMACI Nitroglicerina - Reserpina - Estrogeni Inibitori delle fosfodiesterasi “pillole dell’amore” SISC Società Italiana per lo Studio delle Cefalee SISC TORINO 15 NOVEMBRE 2008 Società Italiana per lo Studio delle Cefalee www.sisc.it - [email protected] PIAZZA CASTELLO ALLORA SEI PRONTO A DARE UN CALCIO AL TUO MAL DI TESTA? Che mal di testa hai? ...Segui i settori colorati Cefalea di tipo tensivo Quando il mal di testa può essere un campanello d’allarme? Se finora non hai mai sofferto di mal di testa e improvvisamente cominci a lamentartene Cefalea a grappolo Se hai mal di testa da tempo e ti accorgi che il Emicrania (segue dalla prima pagina) dolore è peggiorato o se hai la sensazione di avere il “peggiore attacco di mal di testa di tutta la tua vita” Cefalea a grappolo TIPO DI DOLORE DURATA SEDE INTENSITA’ SINTOMI ASSOCIATI ATTIVITA’ FISICA DISABILITA’ GRAVATIVO DA 30 MINUTI A 7 GIORNI BILATERALE LIEVE (MODERATA) LIEVI E RARI NON PEGGIORA LA CEFALEA LA CEFALEA NON MODIFICA O LIMITA PARZIALMENTE LE COMUNI ATTIVITA’ TIPO DI DOLORE DURATA SEDE INTENSITA’ SINTOMI ASSOCIATI TRAFITTIVO - LANCINANTE DA 15 A 180 MINUTI SEMPRE UNILATERALE MOLTO FORTE INIEZIONE CONGIUNTIVALE, LACRIMAZIONE, EDEMA PALPEBRALE, SUDORAZIONE FACCIALE DURANTE L’ATTACCO IL PAZIENTE AVVERTE IL BISOGNO DI MUOVERSI LA CEFALEA IMPEDISCE OGNI ATTIVITA’ ATTIVITA’ FISICA DISABILITA’ TIPO DI DOLORE DURATA SEDE INTENSITA’ SINTOMI ASSOCIATI Emicrania televisioni locali hanno dato ampio risalto alla problematica, effettuando di buon ora le loro riprese, poi trasmesse nei vari notiziari. Sono perciò stati parecchi coloro che, una volta sparsasi la voce, si sono recati al nostro punto informativo per porre domande specifiche o ritirare la documentazione. Il sacchetto atto a raccogliere il materiale illustrativo distribuito è stato assai apprezzato, rivelandosi molto utile per chi, ecologicamente, si aggirava in bicicletta e ha così potuto appenderlo semplicemente al manubrio, come pure per chi ha potuto evitare di doversi caricare un eccessivo “fardello” durante lo shopping e viceversa ha potuto utilizzarlo per riporvi gli acquisti. Anche diversi turisti stranieri in visita alla città sono stati attratti, specie in mattinata, dal nostro punto informativo e, interessati, si sono fermati al gazebo chiedendo informazioni sulla malattia, ritirando poi il materiale divulgativo disponibile in lingua inglese. La documentazione distribuita comprendeva, fra altro, un opuscolo con indicazioni specifiche sui vari tipi di cefalea, in modo che le persone potessero poi cercare di riconoscere le caratteristiche del mal di testa che le assilla per eventualmente parlarne in seguito con il proprio medico, come pure materiale informativo sulle varie associazioni di pazienti cefalalgici. I presenti hanno così discusso incessantemente per tutta la giornata, cercando di evadere nel modo più esauriente possibile gli svariati quesiti sottoposti. Cefalea di tipo tensivo ______________________________________________________ ATTIVITA’ FISICA DISABILITA’ PULSANTE DA 3 ORE A 4 GIORNI UNI-BILATERALE MODERATA-FORTE NAUSEA, VOMITO, INTOLLERANZA A LUCE, RUMORI, ODORI, VERTIGINI PEGGIORA IL DOLORE. IL PAZIENTE STA FERMO E POSSIBILMENTE AL BUIO LA CEFALEA LIMITA O IMPEDISCE LE COMUNI ATTIVITA’ AURA EMICRANICA: in alcuni casi il mal di testa è preceduto da disturbi visivi (es., luci tremolanti, macchie, linee a zigzag, macchie scure, perdita della visione). Talvolta si avvertono formicolii o senso di addormentamento ad un braccio o intorno alle labbra. Si possono avere difficoltà di linguaggio. I sintomi dell’aura cessano entro un’ora dalla loro comparsa. Se ti accorgi che il tuo vecchio mal di testa sta cambiando Se noti che la frequenza del mal di testa aumenta sempre di più Se hai più di 40 anni ed il mal di testa si presenta per la prima volta a questa età Se ti svegli di notte a causa del mal di testa Se il tuo mal di testa si manifesta o peggiora dopo tosse, starnuto, flessione del capo o altri sforzi Se oltre al mal di testa hai anche altri sintomi (ad esempio febbre, dolori muscolari, perdita di peso) Se oltre al mal di testa ti capita di sentirti o di apparire confuso, se perdi coscienza Se il tuo mal di testa resiste nonostante tu ti sottoponga e tutti i trattamenti consigliati dal tuo medico Se sei in una di queste situazioni, rivolgiti al tuo medico che saprà consigliarti sul da farsi. Verso le 18.00, visto il diradarsi dell’interesse a causa del buio incipiente e della temperatura tornata piuttosto rigida, avendo parimenti quasi esaurito il materiale da distribuire approntato presso il punto informativo, è stato deciso di chiudere i battenti, con l’intento di ripetere l’esperienza l’anno venturo, allargandola ad altre città italiane. Gli oratori hanno in definitiva potuto ter- Carta dei diritti del paziente cefalalgico Preparata sulla base dei suggerimenti della Task Force dell’IHS e della piattaforma per la carta Europea dei diritti del malato, presentata a Bruxelles nel novembre 2002 da Cittadinanzattiva - Active Citizenship Network. Il paziente con cefalea ha il diritto a: s$ISPORREDISTRUTTURESANITARIECHESIOCCUPANODIPREVENZIONE s%SSEREASCOLTATOSERIAMENTEEPRESOINCONSIDERAZIONENELMOMENTOINCUIRIFERISCELAPROPRIACONDIZIONEDISOFFERENZA s!VERELIBEROACCESSOALLESTRUTTUREPIÂQUALIlCATEUTILIZZANDO nel caso sia necessario, canali di PS specifico adeguatamente PUBBLICIZZATI s3CEGLIERELIBERAMENTEIL#URANTEOLASTRUTTURAPRESSOLAQUALE DESIDERASOTTOPORSIADOGNIEVENTUALETRATTAMENTO s%SSEREVISITATOCONUNACORRETTAEPERTINENTERACCOLTADELLANAMnesi, con un esame fisico completo e con indicazioni diagnostiche, COMPORTAMENTALIETERAPEUTICHECHIARESTANDARDQUALITATIVO s!VEREUNADEGUATAPRIVACYECONlDENZIALITÜNELRISPETTODIUN CORRETTORAPPORTO-EDICO0AZIENTE s%SSEREINFORMATOCORRETTAMENTESULLADIAGNOSISULLANATURADEL DISTURBOSULLAPROGNOSIESULLEPOSSIBILITÜDITRATTAMENTO s$ISPORREDIUNTRATTAMENTOPERSONALIZZATOCHETENGACONTODELla SITUAZIONEPARTICOLAREEDELLASPECIlCADIOGNIPAZIENTE s%SPRIMEREILPROPRIOCONSENSOINFORMATOPRIMADIESSERESOTTOposto a qualunque tipo di esame, manovra, procedura o terapia RITENUTANECESSARIA s%SSERESOTTOPOSTOADESAMIETERAPIENELLECONDIZIONIDIMASSIMASICUREZZAPOSSIBILE s%VITARESOFFERENZEEDOLORENONNECESSARI s%SIGEREDALLASOCIETÜEDAIMEDICILACONDUZIONEDIRICERCHENEL campo delle cefalee per il miglioramento delle conoscenze e DEITRATTAMENTIPERILFUTURO s/TTENEREUNADEGUATORICONOSCIMENTODELPROPRIODISTURBOSUL posto di lavoro, in famiglia ed in qualunque altro ambito sociaLECONVALUTAZIONEDELLEFFETTIVOGRADODINVALIDITÜ s0OTERESPORRESENZAPROBLEMIILPROPRIODISSENSOEIPROPRIreclami nei confronti di strutture e/o operatori senza che ciò pregiudiCHILAPOSSIBILITÜDIESSERECURATO s2ICEVEREASSICURAZIONICONCRETECIRCALINTERVENTODIUNGARANte che possa, nel caso, applicare rapide sanzioni nei confronti di chi violi tali diritti. minare la giornata assai soddisfatti del riscontro avuto e, non certo da ultimo, con la speranza di essersi resi utili alla popolazione in un ambito che presenta purtroppo ancora parecchi aspetti misconosciuti e preconcetti. Incontri della LIC Dott.ssa Lidia Savi SAN PIETRO MARTIRE protettore dei pazienti cefalalgici ietro nacque a Verona nel 1206 da padre eretico, appartenente alla setta dei catari italiani, che avevano in parte ripreso aspetti dottrinali dell’antico Manicheismo. Nonostante le sue origini, egli si propose fin dalla prima giovinezza di impegnarsi nella conversione dei catari, consapevole di quanta discordia in Europa stesse apportando la setta eretica. Il Catarismo costituì un movimento diffuso in Europa tra il XII e il XIV secolo. I catari vennero duramente combattuti dalla Chiesa cattolica, che bandì nel 1208 per volontà del papa Innocenzo III una crociata, la prima in terra cristiana, nel tentativo di estirpare l’eresia dai territori della Provenza. Pietro venne educato per volontà della madre secondo la dottrina cattolica; a Bologna, dove studiava Diritto, udì nel 1221 una delle ultime prediche di Domenico di Guzmán, dalla quale fu così toccato che volle immediatamente entrare nell’Ordine domenicano. Nel 1231 iniziò la sue predicazioni, in particolare in Toscana, venendo nominato l’anno successivo Praedicator Generalis; nel 1233 venne assegnato al convento milanese di Sant’Eustorgio. La necessità di un uomo forte, che riuscisse con il sapere teologico e con la grande abilità predicatoria ad opporsi ai catari, spinse papa Gregorio IX a nominare Pietro inquisitore generale del Sant’Uffizio di Milano e Como nel 1242. Pietro contrastò l’eresia specialmente a Milano, Bergamo, Como, Firenze e Roma. A Milano la popolarità di Pietro crebbe rapidamente e le sue arringhe dal pulpito di Sant’Eustorgio venivano seguite da un numero sempre crescente di fedeli. Nel giorno della domenica delle Palme del 1252 Pietro proclamò l’Editto di Grazia, in base al quale gli eretici avrebbero ricevuto la piena assoluzione, se si fossero a lui presentati spontaneamente. Già dai primi giorni l’editto ebbe un buon seguito, scatenando così le ire dei capi catari, che ordirono un piano per assassinare Pietro. L’esecuzione del delitto fu affidata a un povero contadino, Pietro da Balsamo detto Carino, il quale, assicuratosi circa la propria protezione in caso di arresto, accettò e si scelse un complice. Dopo aver trascorso la Pasqua nella città di Como, di cui era priore, il sabato successivo, il 6 aprile 1252, Pietro ripartì per Milano in compagnia di un confratello. L’agguato venne teso nel fitto bosco di Farga, nella zona di Seveso. Carino afferrò Pietro per un braccio e assestò un secco fendente di roncola sulla testa del frate, finendolo successivamente con un coltello. Il processo di canonizzazione di Pietro, primo martire domenicano, fu uno dei più rapidi della storia della Chiesa. Il 25 marzo 1253 papa Innocenzo IV lo proclamava santo e le autorità di Milano decisero che il corpo di Pietro venisse sepolto in Sant’Eustorgio. Proprio per le modalità della sua morte, Pietro divenne P IL 31 DICEMBRE 2004 ei aveva 60 anni e dopo ricerche, cure, ricoveri in day hospital, la sua cefalea era stata diagnosticata come “cefalea muscolo-tensivo cronica quotidiana”, al di là di qualunque triptano, che ormai non funzionavano più ma di cui lei teneva una scorta in casa. Aveva imparato, dopo essere andata in pensione e dopo avere amorosamente assistito sua madre per tre anni fino all’ultimo respiro (che fatica morire!), ad adeguare i suoi tempi e i pochi interessi che ormai poteva permettersi alla cefalea. Aveva imparato a non prendere impegni improrogabili, ad alzarsi presto, a mangiare a ore fisse, a fare un lungo riposo pomeridiano in qualunque stagione e tempo, ad andare a letto verso le 11, non più tardi, anche se c’era un programma interessante in seconda serata. Per non svegliare la cefalea dei 20 giorni di fila. Viveva sola dopo un matrimonio che era durato 10 anni e in cui era stata brutalmente mollata: niente casa, niente soldi, niente figli. Aveva ereditato da sua madre una depressione bipolare che si stava trasformando in depressione e basta e forse (le sembrava, nei momenti disperati) in molto di più, diagnosticata da psichiatri da cui era stata in cura e prendeva regolarmente fino alla morte i suoi 300 mg. di efexor. L 3 NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI rapidamente il santo protettore di chi soffre di cefalea. nell’Archivio di Stato di Milano. Da allora i milanesi La devozione popolare aveva già avuto un inizio trionavrebbero iniziato ad invocare il Santo come protettofante a pochi giorni dalla morte del frate, quando iniziare dalle cefalee. In ogni caso, tale credenza è ancora rono a girare voci di grazie e di miracoli ottenuti per diffusa, tanto che a Milano si usa dire “andà a pestà el sua intercessione, in particolare relative alle guarigioni cò in Sant’Ustorg” (andare a picchiare la testa in dal mal di capo. Come afferma Luciano Sterpellone, Sant’Eustorgio). Il 29 aprile, infatti, giorno dedicato a storico della Medicina, “chi soffre di mal di testa suole San Pietro Martire, è consuetudine andare a dare una definirlo un chiodo infisso nel capo”. Un dolore comuntestata contro l’arca di San Pietro per preservarsi dalla que sempre meno intenso e assai più tollerabile di quelcefalea per tutto l’anno, oppure strofinare l’urna che lo provocato dal colpo di roncola ricevuto in testa da contiene la testa con un panno che poi viene avvolto Pietro da Verona nel giorno della sua morte. Ma proattorno al capo per far cessare la cefalea. Nel corso del prio per quel colpo al capo, egli è entrato a far parte dei XV secolo, venne stabilito di dare una degna cornice al protettori di chi soffre di cefalea”. Ma oltre a questa, reliquiario della testa e fu pertanto edificata una capviene tramandata un’altra tradizione su come San pella per volontà dell’agente fiorentino Pigello Pietro Martire divenne il protettore dei pazienti cefalalPortinari, direttore del Banco dei Medici di Milano. La gici. Nell’autunno del 1253 “Cappella del Capo”, più tardi il corpo del Santo fu espodenominata Portinari, fu edifisto alla venerazione del cata tra il 1462 e il 1467 e alcupopolo in Sant’Eustorgio. Il ni anni dopo venne dato l’ingiorno seguente l’arcivecarico di affrescarla al pittore scovo Leone da Perego, bresciano Vincenzo Foppa, dopo aver staccato il capo, che raffigurò gli episodi prindepose i resti mortali in un cipali della vita del frate sarcofago di marmo. La domenicano. La testa del reliquia del capo diventò santo venne successivamente così oggetto di venerazione, trasferita in un’urna di cristalseparato dal corpo anche lo, argento e oro donata da se all’interno della stessa Ludovico il Moro. Nel 1736 fu chiesa. Nel 1336, dopo aver decisa la traslazione dell’arca, raccolto ricche elemosine che era rimasta nella navata provenienti da devoti di Statua di San Pietro Martire, Sacrestia Monumentale, Basilica di sinistra della basilica: essa Paesi anche lontani, i Sant’Eustorgio, Milano venne collocata al centro Domenicani decisero di della Cappella Portinari, nella costruire un monumento sepolcrale degno della fama e quale furono così riunite le reliquie del santo. Nel 1958 dei miracoli del santo. L’incarico della costruzione di si decise di procedere ad una ricognizione del contenuun’arca marmorea fu affidato allo scultore pisano to dell’urna che conserva la testa di Pietro: il teschio Giovanni di Balduccio. Nella costruzione dell’arca presentava nella parte posteriore una lesione compativenne stabilito di collocare il sarcofago in uno spazio bile con un colpo di roncola. La fama di San Pietro da centrale della chiesa, in modo che i pellegrini potesseVerona divenne immensa per il martirio, i miracoli e la ro girare intorno al monumento e così ammirare le rapidissima canonizzazione. Era inevitabile che gli artiscene dei miracoli ivi scolpite e, soprattutto, toccare la sti si occupassero di questa figura eroica, tra le più sepoltura per venire a contatto con i poteri taumaturgiesaltate nella storia dei santi. Gli scultori ed i pittori lo ci del santo. L’opera venne conclusa nel 1339 e le spohanno quasi sempre rappresentato con l’abito bianco e glie del santo vi vennero deposte solennemente nel il mantello nero dei domenicani, ponendo in evidenza 1340. L’anno successivo l’arcivescovo di Milano, lo strumento del suo martirio, la roncola conficcata Giovanni Visconti, donò un tabernacolo d’argento per nella testa (Figura 1). Tra i numerosissimi pittori che lo la testa, che trasferì dalla chiesa nella sua cappella hanno dipinto nelle loro opere, sono da annoverare, palatina. Secondo le cronache, non appena la reliquia oltre a Vincenzo Foppa, Cimabue, Beato Angelico, raggiunse la nuova sede, l’arcivescovo fu colpito da Filippo Lippi, Giovanni Bellini, Sandro Botticelli, una terribile cefalea, che sparì solo quando il reliquiaGhirlandaio, Lorenzo Lotto, Tiziano Vecellio, rio tornò in Sant’Eustorgio. La vicenda è riferita dallo Domenichino e Guercino. storico Gaspare Bugati in un documento conservato Dott. Carlo Lisotto Le amicizie maschili (nonostante fosse carina, spigliata e intelligente) si erano dileguate in fretta e d’altre parte, non aveva mai voluto un secondo marito da servire, a cui adeguare tempi, interessi e cure, con cui condividere passioni e viaggi e con cui litigare sul fatto che lei prendeva di più o lui di meno o viceversa, cui raccontare balle tutte le volte che si comprava un paio di scarpe nuove ecc. e si era stufata di raccontare balle a letto, quando non vedeva l’ora che gli amanti si rivestissero e se ne andassero perché doveva dormire il giusto numero di ore per potere andare a lavorare la mattina presto il giorno dopo. Il suo lavoro le era piaciuto, molto, ed era diventata molto brava. Corsi, aggiornamenti continui, studi. Era un lavoro bellissimo. Aveva da qualche mese rivisto un’amica di quando era giovane, piena di vitalità, senza mal di testa, e di ironia e voglia di vivere, che la faceva stare bene e le comunicava il piacere di fare, ridere andare. Si era così deciso che quell’ultimo dell’anno non sarebbe più stato passato come sempre, lei da sola, l’altra con amiche o figlie o nipoti e poi a ballare nelle balere fino all’alba. Quella notte avrebbero fatto un pranzo sempli- ce, ma con champagne fra donne, come quando erano giovani e femministe. Lei si era incaricata dei dolci, gelato e vini. L’altra aveva la figlia cui regalavano casse di champagne vero per natale. Poi c’erano i panettoni e ogni ben di dio. Aveva passato due giorni a pulire e lustrare tutto l’appartamento, aveva messo qualche addobbo di buon gusto e comprato regalini per tutte: sarebbero state in cinque. Lei non conosceva le altre tre, ma le erano state descritte come donne simpatiche e robuste. La mattina del 31 si era svegliata alle 5 col mal di testa grosso, aveva rovistato nel cassetto delle medicine e buttato giù un triptano. Dopo mezz’ora un altro. Male ovunque, fibromialgia, nausea, vertigini. Pensò di stare buona e calma, di respirare a fondo e sempre più tranquillamente come era abituata a fare. Molto caffè. Verso le 10 il mal di testa e il resto si erano vagamente calmati e si era messa in movimento, barcollando e sbattendo contro tutti i mobili. Lavarsi deodorarsi profumarsi truccarsi con attenzione e precisione le richiesero quasi tutta la mattina. Le matite e i pennelli ______________________________________________________ (continua in quarta pagina) 4 NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo ai lettori di LICnews le cadevano continuamente di mano e doveva continuamente cancellare e rifare. Era, come molte cefalalgiche, una precisina e perfettina. Doveva essere bella per tutta la sera. Capelli. La testa non batteva più. Sembrava essersi calmato tutto. Le rimanevano le unghie (ultime). Le lasciò. Mangiò affamata quello che aveva nel frigo e si addormentò di botto pensando dopo, pulisco dopo, lavo i piatti dopo, preparo la tavola con le porcellane belle e i bicchieri giusti dopo... Si svegliò alle 4 del pomeriggio, come sempre; il mal di testa era tornato. Triptano e caffè. Poi, con calma, senza rompere niente, tovaglia, piatti, bicchieri, posate e così via. Non si sarebbe arresa questa volta. Supposte di optalidon: 2. Ogni quarto d’ora circa si sedeva sul divano per respirare, stare calma e guardava come il mondo cominciava a impazzire per un altro anno orribile che passava. Mentre faceva le cose, non riusciva a cancellare angosce, pensieri, ricordi, a risentire dialoghi, a rivivere interi episodi con precisione e sensitività incredibile. Lei aveva sempre avuto ricordi anche lontanissimi nel tempo della sua primissima infanzia, addirittura dei primi mesi, di quando era nata. Ricordava con nitidedezza i momenti in cui, improvvisamente, senza alcuna ragione, guardava fuori dalla finestra e le sorgeva una tale tristessa e spossatezza dall’anima che piangeva con lacrime silenzione senza farsi vedere. Sua madre si sarebbe arrabbiata a questa inazione e non avrebbe capito perché. Lei lo chiamava piangere dietro gli occhi. Verso le sette Laura telefonò, allegra e felice perché le rosette le erano venute da dio e l’arrosto rosolava dolcemente nel forno. Disse che si sarebbe fatta bella e vestita elegante e le amiche sarebbero arrivata verso le otto. Tempo per un aperitivo e sarebbero state lì. Fu a quel punto che lei disse che pensava che non ce l’avrebbe fatta. Spiegò del mal di testa. Il resto era difficile da spiegare. Laura disse “Sei sempre la solita. Prendi qualcosa, ti Si ricorda il pagamento della quota associativa alla LIC per l’anno 2009 che ammonta ad € 10 (comprensiva di abbonamento a LICnews). Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Sede Amministrativa: Casella Postale 32, Succursale 3 - 06123 Perugia Tel./Fax: 075 5855857 • Cell.: 348 6193930 • e-mail: [email protected] Lega Italiana Cefalalgici Sostenete la Lega Italiana Cefalalgici Lega Italiana Cefalalgici - ONLUS Sede operativa: Via Valdrighi, 141 41100 Modena Cell. 333.6744676 Web: www.legaitalianacefalalgici.it Attraverso la vostra iscrizione CONSIGLIO DIRETTIVO Cognome:................................................................ Presidente Luigi Alberto Pini Data e luogo di nascita: ........................................ Consiglieri Marisa Galli Matilde Leonardi Città: ................................................ CAP:.............. Segretario/Tesoriere Francesco Tazzioli E-mail: .................................................................... Past President Paolo Martelletti sdrai un pò e in mezz’ora ti passa”. Lei spiegò tutto quello che aveva preso e che più di così restava l’EN che l’avrebbe fatta dormire. Laura rimase interdetta e disse “Vabbè, vuol dire che brindiamo a mezzanotte e poi tu te ne vai a letto e noi ce ne andiamo in giro a ballare”. Era infastidita. Lei si accucciò sul divano, guardò il luccichio delle porcellane e dei bicchieri e pianse dietro gli occhi per l’ennesima volta. Pensò, puntando la sveglia dopo mezz’ora “me ne sto qua buona buona e forse si calma un pò per quando arrivano”. Ormai non pensava più. Quando suonò la sveglia, la testa si rimise a urlare. Allora lei prese il cordless, telefonò a Laura dicendo che venissero a prendere i dolci il gelato, i panettoni, i vini, tutto, perché non ce l’avrebbe fatta. Era in sottoveste e si accorse di avere freddo. Si svestì (le calze bellissime e nuove, il reggiseno, mise via il vestito che aveva tirato fuori, si tolse gli orecchini belli, gli anelli le collane, l’orologio e indossò T-shirt e vestaglia. Adesso aveva caldo. Suonarono, e vennero su. Erano tutte molto carine, allegre, gioiose, profumate, senza l’ombra di mal di testa e giustamente vogliose di divertirsi. Lei dovette, barcollando, rispiegare che aveva mal di testa, che non ce la faceva e diede loro tutto quello che aveva preparato e comprato. La guardarono come se lei fosse una strana, dubbiose, ma presero tutto e se ne andarono a mangiare, bere e divertirsi. Lei potè finalmente tornare in bagno, togliersi il trucco e raggomitolarsi di nuovo e piangere lacrime vere. Tutte quelle che voleva. Finalmente. Laura chiamò il pomeriggio dopo, tardi, e disse cosa avevano fatto e quanto avevano riso e ballato e i maschi che ci avevano provato. Alla fine chiese come stava. Lei disse “insomma”. E disse che era così contenta per loro. Laura non telefonò più, come tante e tanti altri. Marisa Galli - Modena Questo periodico è associato a “Unione Stampa Periodica Italiana” Chiunque volesse pubblicare le proprie esperienze, dare suggerimenti, segnalare eventi ed iniziative nel settore cefalee ecc., può farlo, inviando una e-mail al seguente indirizzo: FAC-SIMILE SCHEDA DI ISCRIZIONE ALLA LIC ONLUS Anno:____________ [email protected] Nome: ...................................................................... Indirizzo: ................................................................ Tel.: .......................................................................... E’ disponibile ad una partecipazione attiva nella Lega Italiana Cefalagici? Si ■ No ■ Gentile Socio, al fine di procedere ad un aggiornamento dell’indirizzario LIC, Le chiediamo, cortesemente, di compilare questo modulo ed inviarlo per fax allo 075 5783609 oppure spedirlo per posta alla Segreteria LIC, Casella Postale 32, Succ. 3 – 06123 Perugia. Le raccomandiamo, qualora ne sia in possesso, di scrivere anche il suo indirizzo di posta elettronica, per poterLe far pervenire più rapidamente le informazioni relative all’Associazione. SEGRETERIA AMMINISTRATIVA Accetto che i dati, da me liberamente comunicati siano registrati su archivio elettronico ai sensi della legge n. 675 del 31/12/96 art.10 legge sulla privacy. Nome: .............................................................................................................................. Casella post. 32, succursale 3 - 06123 Perugia Tel./Fax 075.5855857 - Cell. 348.6193930 E-mail: [email protected] Data: ................................ Cognome: ........................................................................................................................ Firma: ...................................................... Data e luogo di nascita:.................................................................................................. 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