NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI
Direttore Responsabile: Giovanni B. La Pegna
Versione on-line disponibile su: www.legaitalianacefalalgici.it
Anno III - Spedizione Postale - Trimestrale n° 4 - Dicembre 2008
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. n. 46 art. 1 comma 1 DR/CBPA-SUD2)
Registrazione del Tribunale di Caltanissetta del 24/03/2006 al n° 194
“dai un calcio al mal di testa”
Torino: 15 novembre 2008 - GIORNATA NAZIONALE DEL MAL DI TESTA
l mal di testa, come ben sa chi ne
soffre, rappresenta sovente un
vero e proprio incubo anche perché la
malattia viene spesso poco considerata
e sottovalutata addirittura dal paziente
stesso, di modo che, in genere, finisce
con l’essere tardivamente e mal curata.
Perciò, viste le remore che attanagliano parecchie persone al momento di
parlare del proprio disturbo non solo
con amici e conoscenti ma perfino con
il proprio medico, la Società Italiana per
lo Studio delle Cefalee (SISC) ha ritenuto doveroso promuovere una “giornata
nazionale del mal di testa”, tenutasi
sabato 15 novembre con lo slogan “dai
un calcio al mal di testa”.
Gli scopi della manifestazione erano
molteplici:
-sensibilizzare l’opinione pubblica
sul mal di testa, in modo che chi non lo
conosce possa essere più comprensivo
nei confronti di colui che ne soffre;
I
1/2
SISC e LIC
Eventi ed iniziative
“dai un calcio al mal
di testa”
di Lidia Savi
Responsabile Centro Cefalee
Osp. Molinette
Clinica Neurologica II
Università di Torino
2
Il mal di testa.
Malattia vera o
immaginaria??
3
Curiosità
San Pietro Martire
protettore dei pazienti
cefalalgici
di Carlo Lisotto
Servizio di Neurologia
Osp. di San Vito al Tagliamento (PN)
3/4
Storie Vere
Il 31 dicembre 2004
di Marisa Galli
Gruppo LIC di Modena
-informare chi ne è afflitto che è un
grave sbaglio non affrontare il problema, ritenendo che non si possa fare
nulla a causa della credenza, molto diffusa, che la cefalea è giocoforza da sopportare, quando invece si tratta di una
vera e propria malattia che, come tale,
può e deve essere curata: per tentare di
lenire il dolore e ridurre la disabilità che
da esso deriva. Gli interessati sono perciò stati invitati a volersi in prima istanza rivolgere al proprio medico che, a
sua volta, valuterà la necessità di indirizzare il paziente verso un Centro specialistico;
-rendere attenti sul fatto che, pur
essendo perfettamente vero che in
genere non si può guarire completamente da questa malattia, come d’altro
canto avviene anche
per numerose altre,
a volte però purtroppo pericolose
per la vita (diabete,
ipertensione, bronchite cronica, fra
molte), grazie alle
varie terapie attualmente disponibili la
medicina è in grado
di tenere la cefalea
sotto
controllo,
riducendo quindi
frequenza, durata e
intensità degli attacchi e bloccando
inoltre il dolore nel più breve tempo
possibile dal momento del suo apparire;
-sensibilizzare infine chi già ne soffre, e che si “automedica”, sui rischi inerenti l’uso indiscriminato di prodotti
antidolorifici e ciò al fine di evitare una
cronicizzazione della malattia, scongiurando quindi il pericolo che, alla forma
base, vada pure a sommarsi una cefalea
da abuso di analgesici.
A questo proposito è stato creato a
Torino, città d’origine dell’attuale presidente della SISC, professor Lorenzo
Pinessi, un punto informativo, costituito da un gazebo nella centralissima
piazza Castello, tradizionale meta del
passeggio festivo della popolazione.
Esso è stato reso oltremodo visibile
anche in distanza mediante grandi cartelloni multicolori recanti lo slogan “dai
un calcio al mal di testa”, con lo scopo
di richiamare l’attenzione anche dei più
distratti (il pallone rappresenta sempre
un forte richiamo…) e, qui, sono stati
presenti fin dalla prima mattinata,
pronti a rispondere alle domande degli
interessati e dei semplici curiosi, i medici e gli specializzandi del Centro Cefalee
Essenziali, di cui sono responsabile, e
quelli della Neurologia II, di cui è direttore il professor Pinessi, a cui afferisce
il Centro, coadiuvati dalla segretaria
della SISC, signora Marisa Morson e, nel
pomeriggio, da un rappresentante della
sezione piemontese della LIC. Molto
apprezzato anche l’aiuto di una specializzando del Centro Cefalee di Perugia,
venuta a Torino per l’occasione.
La manifestazione ha avuto un grosso successo, favorita in questo dalla bellissima, anche se piuttosto fredda, giornata: tra le 9.00 e le 18.00 abbiamo infatti avuto il piacere di intrattenerci, direttamente o indirettamente, con circa
3000 persone, con momenti di vera e
propria “coda”.
In parecchi casi la gente si è sempli-
cemente fermata a raccogliere il materiale informativo per parenti o conoscenti, a netta dimostrazione di come il
problema del mal di testa coinvolga e
condizioni non soltanto la vita di chi ne
soffre ma pure quella di familiari ed
amici.
Taluni, per contro solo interessati al
motivo della nostra campagna divulgativa, sono apparsi assai stupiti di fronte
alla spiegazione che in troppi soffrono
di questo disturbo in silenzio, senza riferire a nessuno, nemmeno al medico di
famiglia, la loro sofferenza e il loro disagio.
Molti altri invece, afflitti da cefalea
ed essendo già in cura, interessati a
sapere in dettaglio novità o approcci
terapeutici diversi da quelli seguiti finora, hanno posto quesiti assai variegati e
circostanziati, rivelando parimenti di
essere estremamente ben informati sull’argomento.
Il successo è pure stato propiziato
dall’interesse mostrato dai media. Le
_______________________________________
(continua in seconda pagina)
Consigli per ottenere
migliori risultati dalla cura
2
I principali centri cefalee SISC
sul territorio Nazionale
Scorri la lista dei FATTORI SCATENANTI se ne individui uno o più che ti provocano mal
di testa, prova ad evitarli, se è possibile.
Assumi il farmaco sintomatico appena comincia il dolore o l’aura. Se aspetti che l’intensità divenga forte sarà più difficile stroncare l’attacco.
Se hai mal di testa, cerca di non esporti troppo a stimoli ambientali intensi (luci, suoni,
odori, freddo, caldo, vento). Se puoi, oltre ad assumere il farmaco sintomatico, cerca
di riposarti un po’, di rilassarti…starai meglio prima!
Compila il diario con costanza e precisione: potrai renderti conto del numero di farmaci
che assumi e dell’efficacia delle cure. Inoltre potrai fornire dati più sicuri al tuo medico
che così si orienterà meglio nel prendere le decisioni che ti riguardano.
Quando inizi una terapia preventiva non aspettarti che le crisi di mal di testa scompaiano completamente subito… può accadere ma purtroppo non è una regola!
Non ti scoraggiare se un farmaco non funziona, riferiscilo al tuo medico che ti aiuterà
ad affrontare la situazione cambiandone la dose o sostituendolo con un altro.
Fattori scatenanti
NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI
FATTORI PSICOLOGICI
Emozioni - Stress - Rilassamento brusco dopo lo stress - Ansia, depressione
FATTORI ORMONALI
Mestruazioni - Ovulazione - “Pillola”
FATTORI ALIMENTARI
Alcool
Cibi e bevande contenenti
Nitrati: salumi/insaccati o carne pretrattata (cefalea da hot dog), peperoni
conservati
Glutammato: carni e zuppe in scatola,
sughi di carne preconfezionati, patatine, condimenti per insalate e spezie
(cefalea da ristorante cinese)
Tiramina: formaggi stagionati, fegato, patè, yogurt, pane appena sfornato, banane
Feniletilamina: cioccolata
Altri alimenti:
aceto, agrumi, crostacei, pomodori,
tè, caffè, bevande a base di cola,
aspartame
FATTORI CLIMATICI E AMBIENTALI
(vento, caldo o freddo eccessivi,
variazioni del tempo, pioggia/umidità,
cambiamento di stagione)
Altitudine - Esposizione al sole e alla
luce intensa - Rumori forti o fastidiosi
Odori forti o pungenti (profumi,
detergenti, ecc.) - Fumo di sigaretta
FARMACI
Nitroglicerina - Reserpina - Estrogeni
Inibitori delle fosfodiesterasi “pillole
dell’amore”
SISC
Società Italiana per lo Studio delle Cefalee
SISC
TORINO 15 NOVEMBRE 2008
Società Italiana per lo Studio delle Cefalee
www.sisc.it - [email protected]
PIAZZA CASTELLO
ALLORA SEI PRONTO A DARE UN CALCIO AL TUO MAL DI TESTA?
Che mal di testa hai?
...Segui i settori colorati
Cefalea di tipo tensivo
Quando il mal di testa può essere
un campanello d’allarme?
Se finora non hai mai sofferto di mal di testa e
improvvisamente cominci a lamentartene
Cefalea a grappolo
Se hai mal di testa da tempo e ti accorgi che il
Emicrania
(segue dalla prima pagina)
dolore è peggiorato o se hai la sensazione di avere il
“peggiore attacco di mal di testa di tutta la tua vita”
Cefalea a grappolo
TIPO DI DOLORE
DURATA
SEDE
INTENSITA’
SINTOMI ASSOCIATI
ATTIVITA’ FISICA
DISABILITA’
GRAVATIVO
DA 30 MINUTI A 7 GIORNI
BILATERALE
LIEVE (MODERATA)
LIEVI E RARI
NON PEGGIORA LA CEFALEA
LA CEFALEA NON MODIFICA O LIMITA
PARZIALMENTE LE COMUNI ATTIVITA’
TIPO DI DOLORE
DURATA
SEDE
INTENSITA’
SINTOMI ASSOCIATI
TRAFITTIVO - LANCINANTE
DA 15 A 180 MINUTI
SEMPRE UNILATERALE
MOLTO FORTE
INIEZIONE CONGIUNTIVALE,
LACRIMAZIONE, EDEMA PALPEBRALE,
SUDORAZIONE FACCIALE
DURANTE L’ATTACCO IL PAZIENTE AVVERTE
IL BISOGNO DI MUOVERSI
LA CEFALEA IMPEDISCE OGNI ATTIVITA’
ATTIVITA’ FISICA
DISABILITA’
TIPO DI DOLORE
DURATA
SEDE
INTENSITA’
SINTOMI ASSOCIATI
Emicrania
televisioni locali hanno dato ampio risalto alla problematica, effettuando di buon ora le loro riprese, poi trasmesse nei vari notiziari. Sono perciò stati parecchi
coloro che, una volta sparsasi la voce, si sono recati al
nostro punto informativo per porre domande specifiche o ritirare la documentazione.
Il sacchetto atto a raccogliere il materiale illustrativo distribuito è stato assai apprezzato, rivelandosi
molto utile per chi, ecologicamente, si aggirava in bicicletta e ha così potuto appenderlo semplicemente al
manubrio, come pure per chi ha potuto evitare di
doversi caricare un eccessivo “fardello” durante lo
shopping e viceversa ha potuto utilizzarlo per riporvi
gli acquisti.
Anche diversi turisti stranieri in visita alla città sono
stati attratti, specie in mattinata, dal nostro punto
informativo e, interessati, si sono fermati al gazebo
chiedendo informazioni sulla malattia, ritirando poi il
materiale divulgativo disponibile in lingua inglese.
La documentazione distribuita comprendeva, fra
altro, un opuscolo con indicazioni specifiche sui vari
tipi di cefalea, in modo che le persone potessero poi
cercare di riconoscere le caratteristiche del mal di
testa che le assilla per eventualmente parlarne in seguito con il proprio medico, come pure materiale informativo sulle varie associazioni di pazienti cefalalgici.
I presenti hanno così discusso incessantemente per
tutta la giornata, cercando di evadere nel modo più
esauriente possibile gli svariati quesiti sottoposti.
Cefalea di tipo tensivo
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ATTIVITA’ FISICA
DISABILITA’
PULSANTE
DA 3 ORE A 4 GIORNI
UNI-BILATERALE
MODERATA-FORTE
NAUSEA, VOMITO, INTOLLERANZA A LUCE,
RUMORI, ODORI, VERTIGINI
PEGGIORA IL DOLORE. IL PAZIENTE STA
FERMO E POSSIBILMENTE AL BUIO
LA CEFALEA LIMITA O IMPEDISCE
LE COMUNI ATTIVITA’
AURA EMICRANICA: in alcuni casi il mal di testa è preceduto
da disturbi visivi (es., luci tremolanti, macchie, linee a zigzag,
macchie scure, perdita della visione).
Talvolta si avvertono formicolii o senso di addormentamento ad
un braccio o intorno alle labbra.
Si possono avere difficoltà di linguaggio.
I sintomi dell’aura cessano entro un’ora dalla loro comparsa.
Se ti accorgi che il tuo vecchio mal di testa sta
cambiando
Se noti che la frequenza del mal di testa aumenta
sempre di più
Se hai più di 40 anni ed il mal di testa si presenta
per la prima volta a questa età
Se ti svegli di notte a causa del mal di testa
Se il tuo mal di testa si manifesta o peggiora dopo
tosse, starnuto, flessione del capo o altri sforzi
Se oltre al mal di testa hai anche altri sintomi (ad
esempio febbre, dolori muscolari, perdita di peso)
Se oltre al mal di testa ti capita di sentirti o di
apparire confuso, se perdi coscienza
Se il tuo mal di testa resiste nonostante tu ti
sottoponga e tutti i trattamenti consigliati dal tuo
medico
Se sei in una di queste situazioni,
rivolgiti al tuo medico che saprà
consigliarti sul da farsi.
Verso le 18.00, visto il diradarsi dell’interesse a causa
del buio incipiente e della temperatura tornata piuttosto rigida, avendo parimenti quasi esaurito il materiale
da distribuire approntato presso il punto informativo, è
stato deciso di chiudere i battenti, con l’intento di ripetere l’esperienza l’anno venturo, allargandola ad altre
città italiane. Gli oratori hanno in definitiva potuto ter-
Carta dei diritti
del paziente cefalalgico
Preparata sulla base dei suggerimenti della Task Force dell’IHS e della piattaforma per la carta Europea dei diritti del malato, presentata a Bruxelles nel
novembre 2002 da Cittadinanzattiva - Active Citizenship Network.
Il paziente con cefalea ha il diritto a:
s$ISPORREDISTRUTTURESANITARIECHESIOCCUPANODIPREVENZIONE
s%SSEREASCOLTATOSERIAMENTEEPRESOINCONSIDERAZIONENELMOMENTOINCUIRIFERISCELAPROPRIACONDIZIONEDISOFFERENZA
s!VERELIBEROACCESSOALLESTRUTTUREPIÂQUALIlCATEUTILIZZANDO
nel caso sia necessario, canali di PS specifico adeguatamente
PUBBLICIZZATI
s3CEGLIERELIBERAMENTEIL#URANTEOLASTRUTTURAPRESSOLAQUALE
DESIDERASOTTOPORSIADOGNIEVENTUALETRATTAMENTO
s%SSEREVISITATOCONUNACORRETTAEPERTINENTERACCOLTADELLANAMnesi, con un esame fisico completo e con indicazioni diagnostiche,
COMPORTAMENTALIETERAPEUTICHECHIARESTANDARDQUALITATIVO
s!VEREUNADEGUATAPRIVACYECONlDENZIALITÜNELRISPETTODIUN
CORRETTORAPPORTO-EDICO0AZIENTE
s%SSEREINFORMATOCORRETTAMENTESULLADIAGNOSISULLANATURADEL
DISTURBOSULLAPROGNOSIESULLEPOSSIBILITÜDITRATTAMENTO
s$ISPORREDIUNTRATTAMENTOPERSONALIZZATOCHETENGACONTODELla
SITUAZIONEPARTICOLAREEDELLASPECIlCADIOGNIPAZIENTE
s%SPRIMEREILPROPRIOCONSENSOINFORMATOPRIMADIESSERESOTTOposto a qualunque tipo di esame, manovra, procedura o terapia
RITENUTANECESSARIA
s%SSERESOTTOPOSTOADESAMIETERAPIENELLECONDIZIONIDIMASSIMASICUREZZAPOSSIBILE
s%VITARESOFFERENZEEDOLORENONNECESSARI
s%SIGEREDALLASOCIETÜEDAIMEDICILACONDUZIONEDIRICERCHENEL
campo delle cefalee per il miglioramento delle conoscenze e
DEITRATTAMENTIPERILFUTURO
s/TTENEREUNADEGUATORICONOSCIMENTODELPROPRIODISTURBOSUL
posto di lavoro, in famiglia ed in qualunque altro ambito sociaLECONVALUTAZIONEDELLEFFETTIVOGRADODINVALIDITÜ
s0OTERESPORRESENZAPROBLEMIILPROPRIODISSENSOEIPROPRIreclami nei confronti di strutture e/o operatori senza che ciò pregiudiCHILAPOSSIBILITÜDIESSERECURATO
s2ICEVEREASSICURAZIONICONCRETECIRCALINTERVENTODIUNGARANte
che possa, nel caso, applicare rapide sanzioni nei confronti di
chi violi tali diritti.
minare la giornata assai soddisfatti del riscontro avuto
e, non certo da ultimo, con la speranza di essersi resi
utili alla popolazione in un ambito che presenta purtroppo ancora parecchi aspetti misconosciuti e preconcetti.
Incontri
della
LIC
Dott.ssa Lidia Savi
SAN PIETRO MARTIRE
protettore dei pazienti cefalalgici
ietro nacque a Verona nel 1206 da padre eretico,
appartenente alla setta dei catari italiani, che
avevano in parte ripreso aspetti dottrinali dell’antico
Manicheismo. Nonostante le sue origini, egli si propose
fin dalla prima giovinezza di impegnarsi nella conversione dei catari, consapevole di quanta discordia in
Europa stesse apportando la setta eretica. Il Catarismo
costituì un movimento diffuso in Europa tra il XII e il
XIV secolo. I catari vennero duramente combattuti
dalla Chiesa cattolica, che bandì nel 1208 per volontà
del papa Innocenzo III una crociata, la prima in terra
cristiana, nel tentativo di estirpare l’eresia dai territori
della Provenza. Pietro venne educato per volontà della
madre secondo la dottrina cattolica; a Bologna, dove
studiava Diritto, udì nel 1221 una delle ultime prediche
di Domenico di Guzmán, dalla quale fu così toccato che
volle immediatamente entrare nell’Ordine domenicano. Nel 1231 iniziò la sue predicazioni, in particolare in
Toscana, venendo nominato l’anno successivo
Praedicator Generalis; nel 1233 venne assegnato al
convento milanese di Sant’Eustorgio. La necessità di
un uomo forte, che riuscisse con il sapere teologico e
con la grande abilità predicatoria ad opporsi ai catari,
spinse papa Gregorio IX a nominare Pietro inquisitore
generale del Sant’Uffizio di Milano e Como nel 1242.
Pietro contrastò l’eresia specialmente a Milano,
Bergamo, Como, Firenze e Roma. A Milano la popolarità di Pietro crebbe rapidamente e le sue arringhe dal
pulpito di Sant’Eustorgio venivano seguite da un numero sempre crescente di fedeli. Nel giorno della domenica delle Palme del 1252 Pietro proclamò l’Editto di
Grazia, in base al quale gli eretici avrebbero ricevuto la
piena assoluzione, se si fossero a lui presentati spontaneamente. Già dai primi giorni l’editto ebbe un buon
seguito, scatenando così le ire dei capi catari, che ordirono un piano per assassinare Pietro. L’esecuzione del
delitto fu affidata a un povero contadino, Pietro da
Balsamo detto Carino, il quale, assicuratosi circa la
propria protezione in caso di arresto, accettò e si scelse un complice. Dopo aver trascorso la Pasqua nella
città di Como, di cui era priore, il sabato successivo, il
6 aprile 1252, Pietro ripartì per Milano in compagnia di
un confratello. L’agguato venne teso nel fitto bosco di
Farga, nella zona di Seveso. Carino afferrò Pietro per
un braccio e assestò un secco fendente di roncola sulla
testa del frate, finendolo successivamente con un coltello. Il processo di canonizzazione di Pietro, primo
martire domenicano, fu uno dei più rapidi della storia
della Chiesa. Il 25 marzo 1253 papa Innocenzo IV lo
proclamava santo e le autorità di Milano decisero che il
corpo di Pietro venisse sepolto in Sant’Eustorgio.
Proprio per le modalità della sua morte, Pietro divenne
P
IL 31 DICEMBRE 2004
ei aveva 60 anni e dopo ricerche, cure, ricoveri
in day hospital, la sua cefalea era stata diagnosticata come “cefalea muscolo-tensivo cronica quotidiana”, al di là di qualunque triptano, che ormai non funzionavano più ma di cui lei teneva una scorta in casa.
Aveva imparato, dopo essere andata in pensione e
dopo avere amorosamente assistito sua madre per tre
anni fino all’ultimo respiro (che fatica morire!), ad adeguare i suoi tempi e i pochi interessi che ormai poteva
permettersi alla cefalea. Aveva imparato a non prendere impegni improrogabili, ad alzarsi presto, a mangiare
a ore fisse, a fare un lungo riposo pomeridiano in qualunque stagione e tempo, ad andare a letto verso le 11,
non più tardi, anche se c’era un programma interessante in seconda serata. Per non svegliare la cefalea dei 20
giorni di fila.
Viveva sola dopo un matrimonio che era durato 10
anni e in cui era stata brutalmente mollata: niente casa,
niente soldi, niente figli.
Aveva ereditato da sua madre una depressione bipolare che si stava trasformando in depressione e basta e
forse (le sembrava, nei momenti disperati) in molto di
più, diagnosticata da psichiatri da cui era stata in cura
e prendeva regolarmente fino alla morte i suoi 300 mg.
di efexor.
L
3
NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI
rapidamente il santo protettore di chi soffre di cefalea.
nell’Archivio di Stato di Milano. Da allora i milanesi
La devozione popolare aveva già avuto un inizio trionavrebbero iniziato ad invocare il Santo come protettofante a pochi giorni dalla morte del frate, quando iniziare dalle cefalee. In ogni caso, tale credenza è ancora
rono a girare voci di grazie e di miracoli ottenuti per
diffusa, tanto che a Milano si usa dire “andà a pestà el
sua intercessione, in particolare relative alle guarigioni
cò in Sant’Ustorg” (andare a picchiare la testa in
dal mal di capo. Come afferma Luciano Sterpellone,
Sant’Eustorgio). Il 29 aprile, infatti, giorno dedicato a
storico della Medicina, “chi soffre di mal di testa suole
San Pietro Martire, è consuetudine andare a dare una
definirlo un chiodo infisso nel capo”. Un dolore comuntestata contro l’arca di San Pietro per preservarsi dalla
que sempre meno intenso e assai più tollerabile di quelcefalea per tutto l’anno, oppure strofinare l’urna che
lo provocato dal colpo di roncola ricevuto in testa da
contiene la testa con un panno che poi viene avvolto
Pietro da Verona nel giorno della sua morte. Ma proattorno al capo per far cessare la cefalea. Nel corso del
prio per quel colpo al capo, egli è entrato a far parte dei
XV secolo, venne stabilito di dare una degna cornice al
protettori di chi soffre di cefalea”. Ma oltre a questa,
reliquiario della testa e fu pertanto edificata una capviene tramandata un’altra tradizione su come San
pella per volontà dell’agente fiorentino Pigello
Pietro Martire divenne il protettore dei pazienti cefalalPortinari, direttore del Banco dei Medici di Milano. La
gici. Nell’autunno del 1253
“Cappella del Capo”, più tardi
il corpo del Santo fu espodenominata Portinari, fu edifisto alla venerazione del
cata tra il 1462 e il 1467 e alcupopolo in Sant’Eustorgio. Il
ni anni dopo venne dato l’ingiorno seguente l’arcivecarico di affrescarla al pittore
scovo Leone da Perego,
bresciano Vincenzo Foppa,
dopo aver staccato il capo,
che raffigurò gli episodi prindepose i resti mortali in un
cipali della vita del frate
sarcofago di marmo. La
domenicano. La testa del
reliquia del capo diventò
santo venne successivamente
così oggetto di venerazione,
trasferita in un’urna di cristalseparato dal corpo anche
lo, argento e oro donata da
se all’interno della stessa
Ludovico il Moro. Nel 1736 fu
chiesa. Nel 1336, dopo aver
decisa la traslazione dell’arca,
raccolto ricche elemosine
che era rimasta nella navata
provenienti da devoti di Statua di San Pietro Martire, Sacrestia Monumentale, Basilica di sinistra della basilica: essa
Paesi anche lontani, i Sant’Eustorgio, Milano
venne collocata al centro
Domenicani decisero di
della Cappella Portinari, nella
costruire un monumento sepolcrale degno della fama e
quale furono così riunite le reliquie del santo. Nel 1958
dei miracoli del santo. L’incarico della costruzione di
si decise di procedere ad una ricognizione del contenuun’arca marmorea fu affidato allo scultore pisano
to dell’urna che conserva la testa di Pietro: il teschio
Giovanni di Balduccio. Nella costruzione dell’arca
presentava nella parte posteriore una lesione compativenne stabilito di collocare il sarcofago in uno spazio
bile con un colpo di roncola. La fama di San Pietro da
centrale della chiesa, in modo che i pellegrini potesseVerona divenne immensa per il martirio, i miracoli e la
ro girare intorno al monumento e così ammirare le
rapidissima canonizzazione. Era inevitabile che gli artiscene dei miracoli ivi scolpite e, soprattutto, toccare la
sti si occupassero di questa figura eroica, tra le più
sepoltura per venire a contatto con i poteri taumaturgiesaltate nella storia dei santi. Gli scultori ed i pittori lo
ci del santo. L’opera venne conclusa nel 1339 e le spohanno quasi sempre rappresentato con l’abito bianco e
glie del santo vi vennero deposte solennemente nel
il mantello nero dei domenicani, ponendo in evidenza
1340. L’anno successivo l’arcivescovo di Milano,
lo strumento del suo martirio, la roncola conficcata
Giovanni Visconti, donò un tabernacolo d’argento per
nella testa (Figura 1). Tra i numerosissimi pittori che lo
la testa, che trasferì dalla chiesa nella sua cappella
hanno dipinto nelle loro opere, sono da annoverare,
palatina. Secondo le cronache, non appena la reliquia
oltre a Vincenzo Foppa, Cimabue, Beato Angelico,
raggiunse la nuova sede, l’arcivescovo fu colpito da
Filippo Lippi, Giovanni Bellini, Sandro Botticelli,
una terribile cefalea, che sparì solo quando il reliquiaGhirlandaio, Lorenzo Lotto, Tiziano Vecellio,
rio tornò in Sant’Eustorgio. La vicenda è riferita dallo
Domenichino e Guercino.
storico Gaspare Bugati in un documento conservato
Dott. Carlo Lisotto
Le amicizie maschili (nonostante fosse carina, spigliata e intelligente) si erano dileguate in fretta e d’altre
parte, non aveva mai voluto un secondo marito da servire, a cui adeguare tempi, interessi e cure, con cui condividere passioni e viaggi e con cui
litigare sul fatto che lei prendeva di
più o lui di meno o viceversa, cui
raccontare balle tutte le volte che
si comprava un paio di scarpe
nuove ecc. e si era stufata di raccontare balle a letto, quando non
vedeva l’ora che gli amanti si rivestissero e se ne andassero perché
doveva dormire il giusto numero di
ore per potere andare a lavorare la
mattina presto il giorno dopo. Il
suo lavoro le era piaciuto, molto,
ed era diventata molto brava.
Corsi, aggiornamenti continui,
studi. Era un lavoro bellissimo.
Aveva da qualche mese rivisto
un’amica di quando era giovane,
piena di vitalità, senza mal di testa,
e di ironia e voglia di vivere, che la faceva stare bene e
le comunicava il piacere di fare, ridere andare. Si era
così deciso che quell’ultimo dell’anno non sarebbe più
stato passato come sempre, lei da sola, l’altra con amiche o figlie o nipoti e poi a ballare nelle balere fino
all’alba. Quella notte avrebbero fatto un pranzo sempli-
ce, ma con champagne fra donne, come quando erano
giovani e femministe. Lei si era incaricata dei dolci,
gelato e vini. L’altra aveva la figlia cui regalavano casse
di champagne vero per natale. Poi c’erano i panettoni e
ogni ben di dio. Aveva passato due
giorni a pulire e lustrare tutto l’appartamento, aveva messo qualche
addobbo di buon gusto e comprato
regalini per tutte: sarebbero state in
cinque. Lei non conosceva le altre
tre, ma le erano state descritte
come donne simpatiche e robuste.
La mattina del 31 si era svegliata alle 5 col mal di testa grosso,
aveva rovistato nel cassetto delle
medicine e buttato giù un triptano.
Dopo mezz’ora un altro. Male ovunque, fibromialgia, nausea, vertigini.
Pensò di stare buona e calma, di
respirare a fondo e sempre più
tranquillamente come era abituata
a fare. Molto caffè. Verso le 10 il
mal di testa e il resto si erano vagamente calmati e si era messa in movimento, barcollando e sbattendo contro tutti i mobili. Lavarsi deodorarsi profumarsi truccarsi con attenzione e precisione le
richiesero quasi tutta la mattina. Le matite e i pennelli
______________________________________________________
(continua in quarta pagina)
4
NOTIZIARIO DELL A LEGA ITALIANA CEFAL ALGICI
Auguri di Buon Natale
e Felice Anno Nuovo
ai lettori di LICnews
le cadevano continuamente di mano e doveva continuamente cancellare e rifare. Era, come molte cefalalgiche,
una precisina e perfettina. Doveva essere bella per tutta
la sera. Capelli. La testa non batteva più. Sembrava essersi calmato tutto. Le rimanevano le unghie (ultime). Le
lasciò. Mangiò affamata quello che aveva nel frigo e si
addormentò di botto pensando dopo, pulisco dopo, lavo i
piatti dopo, preparo la tavola con le porcellane belle e i
bicchieri giusti dopo...
Si svegliò alle 4 del pomeriggio, come sempre; il mal
di testa era tornato. Triptano e caffè. Poi, con calma,
senza rompere niente, tovaglia, piatti, bicchieri, posate e
così via. Non si sarebbe arresa questa volta. Supposte di
optalidon: 2. Ogni quarto d’ora circa si sedeva sul divano
per respirare, stare calma e guardava come il mondo
cominciava a impazzire per un altro anno orribile che
passava. Mentre faceva le cose, non riusciva a cancellare
angosce, pensieri, ricordi, a risentire dialoghi, a rivivere
interi episodi con precisione e sensitività incredibile. Lei
aveva sempre avuto ricordi anche lontanissimi nel tempo
della sua primissima infanzia, addirittura dei primi mesi,
di quando era nata. Ricordava con nitidedezza i momenti
in cui, improvvisamente, senza alcuna ragione, guardava
fuori dalla finestra e le sorgeva una tale tristessa e spossatezza dall’anima che piangeva con lacrime silenzione
senza farsi vedere. Sua madre si sarebbe arrabbiata a questa inazione e non avrebbe capito perché. Lei lo chiamava piangere dietro gli occhi.
Verso le sette Laura telefonò, allegra e felice perché le
rosette le erano venute da dio e l’arrosto rosolava dolcemente nel forno. Disse che si sarebbe fatta bella e vestita
elegante e le amiche sarebbero arrivata verso le otto.
Tempo per un aperitivo e sarebbero state lì. Fu a quel
punto che lei disse che pensava che non ce l’avrebbe
fatta. Spiegò del mal di testa. Il resto era difficile da spiegare. Laura disse “Sei sempre la solita. Prendi qualcosa, ti
Si ricorda il pagamento della quota associativa alla LIC per l’anno 2009 che
ammonta ad € 10 (comprensiva di abbonamento a LICnews).
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Sede Amministrativa:
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Attraverso la vostra iscrizione
CONSIGLIO DIRETTIVO
Cognome:................................................................
Presidente
Luigi Alberto Pini
Data e luogo di nascita: ........................................
Consiglieri
Marisa Galli
Matilde Leonardi
Città: ................................................ CAP:..............
Segretario/Tesoriere
Francesco Tazzioli
E-mail: ....................................................................
Past President
Paolo Martelletti
sdrai un pò e in mezz’ora ti passa”. Lei spiegò tutto quello che aveva preso e che più di così restava l’EN che l’avrebbe fatta dormire. Laura rimase interdetta e disse
“Vabbè, vuol dire che brindiamo a mezzanotte e poi tu te
ne vai a letto e noi ce ne andiamo in giro a ballare”. Era
infastidita. Lei si accucciò sul divano, guardò il luccichio
delle porcellane e dei bicchieri e pianse dietro gli occhi
per l’ennesima volta. Pensò, puntando la sveglia dopo
mezz’ora “me ne sto qua buona buona e forse si calma un
pò per quando arrivano”. Ormai non pensava più. Quando
suonò la sveglia, la testa si rimise a urlare. Allora lei prese
il cordless, telefonò a Laura dicendo che venissero a
prendere i dolci il gelato, i panettoni, i vini, tutto, perché
non ce l’avrebbe fatta. Era in sottoveste e si accorse di
avere freddo. Si svestì (le calze bellissime e nuove, il reggiseno, mise via il vestito che aveva tirato fuori, si tolse
gli orecchini belli, gli anelli le collane, l’orologio e indossò T-shirt e vestaglia. Adesso aveva caldo.
Suonarono, e vennero su. Erano tutte molto carine,
allegre, gioiose, profumate, senza l’ombra di mal di testa
e giustamente vogliose di divertirsi. Lei dovette, barcollando, rispiegare che aveva mal di testa, che non ce la
faceva e diede loro tutto quello che aveva preparato e
comprato. La guardarono come se lei fosse una strana,
dubbiose, ma presero tutto e se ne andarono a mangiare,
bere e divertirsi.
Lei potè finalmente tornare in bagno, togliersi il trucco e raggomitolarsi di nuovo e piangere lacrime vere.
Tutte quelle che voleva. Finalmente.
Laura chiamò il pomeriggio dopo, tardi, e disse cosa
avevano fatto e quanto avevano riso e ballato e i maschi
che ci avevano provato. Alla fine chiese come stava. Lei
disse “insomma”. E disse che era così contenta per loro.
Laura non telefonò più, come tante e tanti altri.
Marisa Galli - Modena
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chiediamo, cortesemente, di compilare questo modulo ed inviarlo per fax allo 075 5783609 oppure spedirlo per posta alla
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anche il suo indirizzo di posta elettronica, per poterLe far pervenire più rapidamente le informazioni relative all’Associazione.
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LIC News Dicembre 2008 - Lega Italiana Cefalalgici