Il placebo nelle sperimentazioni cliniche Aspetti farmacologici ed etici L’uso del placebo negli studi oncologici Prof. Mario Del Tacca Ordinario di Farmacologia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Pisa Ferrara, Aula Nuove Cliniche Sabato 17 Gennaio 2009 Ethical, Scientific, and Regulatory Perspectives Regarding the Use of Placebos in Cancer Clinical Trials Daugherty CK, Ratain MJ, Emanuel EJ et al. J Clin Oncol 2008;26:1371-1378 Punti critici nella sperimentazione oncologica con placebo 1. Giustificazione all’impiego del placebo 2. Sperimentazione clinica di fase I 3. Sperimentazione su pazienti minorenni 4. Studi clinici spontanei 5. Qualità e modalità di informazione Del Tacca M in “Sperimentazione clinica in oncologia” Poletto Editore 2004 Placebo effects in oncology Chvetzoff G e Tannock IF J Natl Cancer Inst 2003;95:19-29 1. Risultati di studi clinici randomizzati controllati con placebo (n=37) o con miglior trattamento di sostegno (best supportive care) (n=10) 2. Nei gruppi placebo può essere osservato un miglioramento dei sintomi (dolore) ma non del performance status o della qualità di vita, tranne in alcuni casi considerati singolarmente 3. La risposta clinica, valutata secondo i criteri dell’OMS, risulta positiva nel 2,7% di 375 pazienti con carcinoma renale, trattati con placebo (n=37 trials), che possono andare incontro a remissione spontanea 4. Non c’è differenza nelle risposte dei gruppi placebo rispetto ai pazienti trattati con best supportive care 5. Per quanto il trattamento placebo possa migliorare il controllo dei sintomi (dolore) e in qualche caso la qualità di vita, esso non può incidere sulla progressione della patologia oncologica Sperimentazione clinica di fase I TGN 1412 The Northwick Park tragedy – protecting healthy volunteers in future first-in-man trials Dowsing T e Kendall MJ. J Clin Pharm Ther 2007;32: 203-207 Reazione avversa grave a Londra (13 marzo 2006) in volontari sani trattati in fase 1 con l’anticorpo monoclonale antitumorale TGN1412 (n=6) versus placebo (n=2) I 6 volontari, divenuti pazienti sottoposti a terapia intensiva, sono sopravvissuti all’incidente, ma almeno due di essi sono tuttora affetti da postumi gravi Sperimentazione clinica di fase I TGN 1412 Establishing risk of human experimentation with drugs: lessons from TGN1412 Kenter MJH e Cohen AF. Lancet 2006;368:1387 Controindicazione all’arruolamento di volontari sani per la fase I con farmaci oncologici ad alto rischio come TGN1412 Mancata informazione per i medici sui potenziali effetti tossici di TGN 1412 e i possibili trattamenti protettivi Autorevolezza e responsabilità del Comitato etico? Come è stato giustificato il Parere Unico? Sperimentazione su pazienti oncologici pediatrici Leucemie, linfomi, sarcomi, epatoblastomi, tumori a cellule germinali richiedono studi clinici pediatrici per identificare nuovi farmaci attivi contro queste patologie • Esistono notevoli difficoltà di comprensione da parte del minorenne e dei genitori degli aspetti e delle finalità della sperimentazione oncologica (es.: randomizzazione, placebo, ritiro dallo studio) • É giudicata insoddisfacente la modalità di informazione e di ottenimento del consenso all’arruolamento da parte dei genitori • É ampiamente condivisa la necessità di maggiore comunicazione tra medici sperimentatori e genitori Simon C et al. J Clin Oncol 2003;21:2173-2178 Ruolo del placebo nella sperimentazione clinica WORLD MEDICAL ASSOCIATION DECLARATION OF HELSINKI Ethical Principles for Medical Research Involving Human Subjects 59th WMA General Assembly, Seoul, October 2008 Secondo la Dichiarazione di Helsinki, ultima revisione del 22 Ottobre 2008, a Seoul, l’uso del placebo può risultare accettabile: 1- in studi clinici su patologie per le quali non esista un intervento di comprovata efficacia 2- quando, per determinare efficacia o sicurezza del farmaco in esame, sia necessario rispettare determinati criteri metodologici e scientifici, a patto che il paziente esposto al placebo non rischi danni irreversibili Linee guida delle Agenzie regolatorie Placebo in oncologia FDA sostiene che l’uso sperimentale del placebo è sempre meno etico quando siano disponibili trattamenti in grado di migliorare la sopravvivenza o ridurre la morbidità Code of Federal Regulations. 21;5: Aprile 2008 EMEA prevede l’uso sperimentale del placebo in combinazione con altri trattamenti efficaci (addon) per ridurre il rischio di mortalità e danni irreversibili oppure, in monoterapia, in mancanza di una terapia standard di riferimento ICH Topic E 10; EMEA 2000 CPMP/EWP/205/95; EMEA 2005 Esempi di studi clinici oncologici controllati con placebo add-on Farmaco Sede del tumore Gefitinib NSCLC Cetuximab Testa-collo Erlotinib Pancreas Stadio della malattia Metastatico (prima linea) Metastatico Disegno dello studio Add-on Metastatico (prima linea) Add-on Add-on Autori Giaccone et al. JCO 2004 Burtness et al. JCO 2005 Moore et al. JCO 2007 Daugherty CK et al. J Clin Oncol 2008;26:1371-1378 Gefitinib in Combination With Gemcitabine and Cisplatin in Advanced Non–Small-Cell Lung Cancer: A Phase III Trial—INTACT 1 Disegno: fase III, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo add-on Obiettivo primario: sopravvivenza globale Pazienti: 1.093 con NSCLC non resecabile di stadio III o IV, mai sottoposti a trattamento chemioterapico, randomizzati in 3 gruppi a ricevere, fino a progressione di malattia: 1- cisplatino + gemcitabina + gefitinib 250 mg/die 2- cisplatino + gemcitabina + gefitinib 500 mg/die 3- cisplatino + gemcitabina + placebo Risultati: nessuna differenza di efficacia tra i 3 gruppi, in termini di risposta tumorale, tempo di progressione di malattia e sopravvivenza. Tutti i pazienti hanno ricevuto un trattamento attivo Giaccone G et al. J Clin Oncol 2004;22:777-784 Erlotinib Plus Gemcitabine Compared With Gemcitabine Alone in Patients With Advanced Pancreatic Cancer: A Phase III Trial of the National Cancer Institute of Canada Clinical Trials Group (I) Disegno: fase III, multicentrico, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo add-on Obiettivo: sopravvivenza globale Pazienti: 569 pazienti con carcinoma pancreatico in stadio avanzato, randomizzati 1:1 a: • gemcitabina + erlotinib (100 o 150 mg/die) • gemcitabina + placebo Risultati: la sopravvivenza globale è risultata moderatamente maggiore nel gruppo gemcitabina + erlotinib (hazard ratio 0,82; 95% CI 0,69-0,99; p=0,038; mediana 6,24 mesi versus 5,91) Moore MJ et al. J Clin Oncol 2007;25:1960-1966 Erlotinib Plus Gemcitabine Compared With Gemcitabine Alone in Patients With Advanced Pancreatic Cancer: A Phase III Trial of the National Cancer Institute of Canada Clinical Trials Group (II) Moore MJ et al. J Clin Oncol 2007;25:1960-1966 Commenti: Per quanto la differenza sia risultata modesta tra i due gruppi, in termini di sopravvivenza, l’analisi del rischio ha dimostrato un beneficio nei pazienti del braccio gemcitabina + erlotinib Quello di Moore et al. rappresenta il primo studio di fase III sull’efficacia di un inibitore delle tirosin-chinasi nel trattamento del carcinoma pancreatico in stadio avanzato L’uso del placebo add-on ha permesso di osservare l’effetto positivo di erlotinib Esempi di studi clinici oncologici controllati con placebo monoterapia Farmaco Sede del tumore Stadio della malattia Disegno dello studio Letrozolo Mammella Precoce Monoterapia Sunitinib GIST Metastatico (seconda linea) Monoterapia Sorafenib Rene Metastatico Monoterapia Autori Goss et al. NEJM 2003 Demetri et al. Lancet 2006 Ratain et al. JCO 2006 Daugherty CK et al. J Clin Oncol 2008;26:1371-1378 “A randomized trial of letrozole in postmenopausal women after five years of tamoxifen therapy for early-stage breast cancer” Disegno: fase 3, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo Pazienti: 5.187 donne in postmenopausa, affette da tumore mammario in stadio precoce, positivo ai recettori ormonali, che abbiano completato 5 anni di terapia con tamoxifene, sono randomizzate a letrozolo (2,5 mg/die; n=2593) o placebo (n=2594) per 5 anni Risultati: Analisi ad interim (dopo un follow-up mediano di 2,4 anni): 207 recidive o comparsa di tumori primitivi controlaterali (n=75 nel gruppo letrozolo e n=132 nel gruppo placebo) con una sopravvivenza libera da malattia stimata, a 4 anni, del 93% (letrozolo) e 87% (placebo) (p≤0,001) Goss PE et al. N Engl J Med 2003;349:1793-1802 “Letrozole after tamoxifen for breast cancer What is the price of success?” Commenti: Sulla base dei risultati della stessa analisi ad interim (maggiori recidive nel gruppo placebo), la commissione di monitoraggio dello studio ha raccomandato la pubblicazione dei risultati e concesso la possibilità a tutte le partecipanti arruolate nel gruppo placebo di passare al trattamento attivo con letrozolo La decisione di terminare precocemente lo studio, non ha permesso di raggiungere gli endpoints prestabiliti che prevedevano la valutazione della sopravvivenza globale a 5 anni Bryant J e Wolmark N. N Engl J Med 2003;349:1855-1857 Commenti: lo studio è proseguito, in aperto, fino a 54 mesi di follow-up: nei 2/3 delle pazienti del gruppo placebo, passate al trattamento attivo, l’efficacia di letrozolo è stata confermata anche a 4,5 anni, in termini di sopravvivenza libera da malattia (riduzione del rischio di recidiva del 63% rispetto alle pazienti placebo) Goss PE et al. J Clin Oncol 2008;26:1948-1955 Studio iniziale E’ eticamente giustificato mantenere un gruppo placebo con 804 pazienti “non trattate” fino a 54 mesi, anche dopo l’evidente efficacia di letrozolo? “Efficacy and safety of sunitinib in patients with advanced gastrointestinal stromal tumour after failure of imatinib: a randomised controlled trial” Demetri GD et al. Lancet 2006;368:1329-1338 (I) Disegno: fase 3, multicentrico, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo, crossover in caso di progressione nel gruppo placebo Obiettivo: efficacia e tollerabilità di sunitinib (dosi iniziali di 50 mg/die) Tempo alla progressione tumorale Pazienti: n=312, affetti da GIST avanzato, resistente a precedente trattamento con imatinib, randomizzati 2:1 a sunitinib (n=297) o placebo (n=105). Rottura del cieco se l’analisi ad interim dimostra un migliore risultato di sunitinib in termini di tempo di progressione di malattia Risultati: il tempo mediano di progressione di malattia è 27,3 settimane (95% CI 16,0-32,1) nei pazienti in trattamento con sunitinib e 6,4 settimane (4,4-10,0) in quelli con placebo (hazard ratio 0,33; p<0,0001) Demetri GD et al. Lancet 2006;368:1329-1338 (II) Commenti I pazienti nel braccio sunitinib hanno mostrato una sopravvivenza totale significativamente più alta • Lo studio è stato interrotto precocemente (13 mesi) per l’evidente efficacia di sunitinib e la elevata mortalità nel gruppo placebo • L’adozione della randomizzazione a favore di sunitinib versus placebo (2:1), la possibilità del cross-over e l’analisi ad interim sono stati strumenti “eticamente” sufficienti? • La scelta del placebo poteva sembrare ragionevole al momento del disegno dello studio (imatinib, unica alternativa terapeutica, era risultato inefficace), ma durante il suo svolgimento? • Da notare, nel corso dello studio è stato osservato che l’interruzione della terapia con imatinib nei pazienti con GIST incrementava il rischio di progressione di malattia Joensuu H. Lancet 2006;368:1303-1304 É stato etico usare il placebo in questo studio? Se in luogo del placebo fosse stato permesso di continuare il trattamento con imatinib (quindi un disegno add-on), gli endpoints (tempo mediano di progressione del tumore) sarebbero stati significativamente diversi? “Phase II placebo-controlled randomized discontinuation trial of sorafenib in patients with metastatic renal cell carcinoma” Obiettivo: valutare gli effetti di sorafenib sulla crescita tumorale in 202 pazienti affetti da carcinoma renale metastatico (end point: percentuale di pazienti liberi da progressione di malattia dopo 24 settimane di trattamento) Disegno: studio di fase 2 randomizzato, controllato con placebo risposta Run-in con sorafenib 12 settimane sorafenib fino alla progressione Possibilità di cross-over sorafenib Malattia “stabile” 12 settimane placebo progressione Rivalutazione della malattia Ritiro dallo studio Ratain MJ et al. J Clin Oncol 2006;24:2505-2512 Pazienti: n=202 con carcinoma renale metastatico, trattati nel periodo di run-in con sorafenib (400 mg x 2/die x 12 settimane) Risultati: 73 pazienti che rispondono (diminuzione >25%) proseguono sorafenib (open label); 65 pazienti con malattia stabile (crescita tumorale <25%) sono randomizzati a sorafenib (n=32) o placebo (n=33) per ulteriori 12 settimane; 64 pazienti con progressione tumorale >25% interrompono il trattamento Dopo 24 settimane, pazienti in trattamento con sorafenib mostravano una percentuale di malattia libera da progressione superiore al gruppo placebo (50% versus 18%; p=0,007), con una sopravvivenza libera da progressione superiore (24 versus 6 settimane; p=0,0087) Cross-over: sorafenib è stato risomministrato a 28 pazienti peggiorati sotto placebo Ratain MJ et al. J Clin Oncol 2006;24:2505-2512 “Phase II placebo-controlled randomized discontinuation trial of sorafenib in patients with metastatic renal cell carcinoma” Ratain MJ et al. J Clin Oncol 2006;24:2505-2512 Commenti: È eticamente corretto identificare i pazienti con crescita tumorale < 25% come “malati stabili”? É consentito randomizzare questo gruppo di pazienti a placebo nonostante l’evidente crescita tumorale <25% nel periodo di runin? Risultati: dei 33 pazienti randomizzati a placebo, 28 hanno mostrato recidiva; solo a questo punto è stata concessa la possibilità di cross-over al trattamento con sorafenib Opinione dei pazienti Un’indagine del 2000 ha osservato che su 6000 pazienti oncologici, il 31% ha rifiutato di partecipare ad uno studio sperimentale per paura di ricevere placebo Comis RL et al. www.cancersummit.org/summit_meetings.htm Alcuni gruppi di pazienti considerano gli studi di fase II e III, controllati con placebo, NON ETICI, quando, nelle fasi I, il farmaco sperimentale abbia mostrato un sufficiente profilo di sicurezza Nello studio di Meropol et al. (2007), sia gli oncologi che i pazienti intervistati vedono la randomizzazione e il rischio di arruolamento nel gruppo placebo come l’ostacolo maggiore alla partecipazione ad uno studio clinico Meropol NJ et al. J Natl Compr Canc Netw 2007;5:655-664 Are Placebos in Advanced Cancer Trials Ethically Justified? Il controllo con placebo potrebbe essere giustificato: in combinazione con un trattamento attivo (add-on) in brevi studi pilota, prima di essere impiegato in studi randomizzati e controllati su larga scala quando sono sperimentati farmaci poco efficaci o molto tossici quando la rarità del tumore renda impossibile arruolare un numero sufficiente di pazienti per condurre un ampio studio randomizzato e controllato quando la terapia eccessivamente tossica standard disponibile risulti L’impiego del placebo non può essere giustificato: quando esistono trattamenti attivi che possono influire positivamente sulla malattia oncologica Hampton T. JAMA 2006;296:265-266 Etica del placebo in oncologia Authors’ Disclosures of Potential Conflicts of Interest Author Honoraria Research Funds Ratain MJ* Onyx Pharmaceuticals Bayer Pharmaceuticals Ratain MJ et al. J Clin Oncol 2006;24:2505-2512 Author Compensated Consultant Employment Stock Ownership Research Funds Ratain MJ* Bristol-Myers Squibb OSI Pharmaceuticals Onyx Pharmaceuticals Genzyme; Takeda; Abbott; Neopharma; Cyclacel Datarak International Bayer Pharmaceuticals Daugherty CK Vitas Innovative Healthcare Daugherty CK et al. J Clin Oncol 2008;26:1371-1378 (*) Editore associato delle riviste Journal of Clinical Oncology e Clinical Cancer Research che hanno pubblicato studi oncologici controllati con placebo