Come tornare a crescere Venezia, 8/10/09 Tito Boeri, Università Bocconi e Fondazione Rodolfo Debenedetti Piano ● La crisi è finita? ● Italia tra stagnazione e recessione ● La (non) politica economica del Governo ● Le priorità. Il capitale umano e la protezione sociale. Discesa più rapida che nel ’29. Anche l’uscita? World industrial production World stock markets Volume of world trade Surplus/deficit bilancio pubblico Fonte: ww.vox.eu Questa volta la risposta delle banche centrali e dei governi è stata diversa ● Ben Bernanke. Discorso per il 90° anniversario di Milton Friedman. “Si, il 1929 fu colpa nostra, ma non ripeteremo l’errore” ● Nel 1929 Politiche monetarie restrittive. Tardiva ricapitalizzazione banche e piani di sostegno mutuatari. Dazi alle importazioni. Guerra commerciale. ● Dall’agosto 2007. Massicce iniezioni di liquidità. Giù i tassi. Acquisti di titoli di stato dopo che i tassi scendono a zero. Protezionismo limitato. Intervento pubblico per ricapitalizzare banche. Ma in Europa problema di coordinamento…. Il costo di non avere un’Europa più integrata Spread US 30 Spread Euro area % 30 25 25 20 20 15 15 10 10 5 5 0 % 0 Jan07 Apr Jul Oct Jan 08 Apr Non-financial corporates Jul Oct Jan 09 Financial corporates Jan 07 Apr Jul Oct Non-financial corporates Jan 08 Apr Jul Oct Jan 09 Financial corporates Prospettive ● Non ci sarà un 1933. E neanche un 1929 ● Incoraggianti segnali soprattutto dai paesi emergenti e dalla Cina ● Ma fattori di criticità rimangono ● Banche tuttora sottocapitalizzate ● Nessun cambiamento nelle regole ● Potrebbe essere solo breve rimbalzo con imprese che ricostruiscono scorte ● Interrogativi su come i governi interverranno per ridurre il debito pubblico (exit troppo rapida o dalla porta sbagliata, generando inflazione) Ci salvi la Cina! 125 120 Produzione industriale Produzione trend 2000-2007 115 Vendite al dettaglio reali 110 105 100 95 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag 2008 Fonte: elaborazioni CSC su dati nazionali e Goldman Sachs. 2009 Piano ● La crisi globale è finita? ● Italia tra stagnazione e recessione ● La (non) politica economica del Governo ● Le priorità. Il capitale umano e la protezione sociale. Il declino dell’Italia Crescita Pil pro capite in Italia, 1951-2008 Produzione industriale in Italia e Germania Fonte: ww.vox.eu Italia e la Crisi perché potevamo essere meno vulnerabili Debito pubblico e debito privato - 2006 Eppure peggio degli altri GDP Growth Q2-08/Q2-09 Proiezioni del Governo OECD (Set. 2009) RPP (Sett. 2009) 2009 2010 France Germany Italy -2,6 -5,7 -5,9 -2,1 -4,8 -4,8 1,0 0,8 0,7 United Kingdom United States -5,5 -3,9 -4,7 -2,8 0,1 1,4 Euro area -4,6 -3,9 0,8 Sorpassati anche da Slovenia e Grecia. Redditi e occupazione ● Non ci sono ancora dati sui redditi. Solo consumi 2008. In calo anche in termini nominali al Sud. ● Occupazione. -562.000 posti dall’inizio della crisi. Crollo Disoccupazione giovanile dal 18 al 25%. CTD: – 229.000 (-10%); co.co.pro: – 65.000 Lavoro autonomo (partite IVA?) – 210.000. ● CIG. Incremento di quasi il 500% delle ore autorizzate rispetto a settembre 2008. 341.000 persone a giugno in CIGs a zero ore. Piano ● La crisi globale. E’ finita? ● Italia tra stagnazione e recessione ● La (non) politica economica del Governo ● Le priorità. Il capitale umano e la protezione sociale. Italia: unico paese del G20 a non aver varato alcuna manovra anticiclica Fonte: Imf, Update on Fiscal Stimulation and Financial Sector Measures, April 26, 2009. N.B. Il dato italiano non tiene conto della manovra di giugno. La manovra che non c’è Scostamento tra tendenziale e programmatico negli ultimi 7 Dpef Indebitamento netto Dpef 2003 Dpef 2004 Dpef 2005 Dpef 2006 Dpef 2007 Dpef 2008 Dpef 2009 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Tendenziale (T) -3,1 -4,4 -4,7 -2,5 -2,1 -2,6 -5,0 Programmatico (P) -1,8 -2,7 -3,8 -2,1 -2,2 -2,5 -5,0 Differenza (P-T) 1,3 1,7 0,9 0,4 -0,1 0,1 0 Piano ● La crisi globale ● Italia tra stagnazione e recessione ● La (non) politica economica del Governo ● Le priorità. Il capitale umano e la protezione sociale. Come tornare a crescere ● Investire in capitale umano invece di piccolo mondo antico ●Gli Stati Uniti devono ridurre l’indebitamento del settore privato. Noi molto meno. Opportunità per investire cambiando specializzazione produttiva. ●In che direzione? Investendo in capitale umano. Costa di meno farlo durante le recessioni. Possibile anche attrarre capitali (dalla Cina), talenti e bravi managers…. Processo in corso. Troppo lentamente Fonte: F. Schivardi “Quarto capitalismo, crescita d’impresa e crescita dell’economia Italiana” Crisi come opportunità per accelerare trasformazione ●Il sistema bancario si deve ristrutturare. Oggi dà credito a basso costo alla grande impresa e “munge” i risparmiatori. Sta uscendo dalla crisi riducendo gli impieghi invece di migliorare la capacità di selezionare progetti imprenditoriali ●Riformare percorsi di ingresso nel mercato del lavoro e ammortizzatori sociali per accelerare ristrutturazione dell’economia italiana verso i suoi nuovi vantaggi comparati. L’ingresso nel mercato del lavoro al di sotto dei 39 anni Donne Uomini Totale Tempo Indeterminato 32.32 31.99 32.09 Termine1 42.66 39.73 41.08 Collaboratore2 10.35 5.81 7.86 Professionisti3 14.72 22.46 18.9 100 100 100 Note: Entrate come prima iscrizione all’archivio INPS 1. include CLF apprendistato, Stagionale e Interinale 2. Collaboratori Coordinati e Continuativi 3. Lavoratori Autonomi e Amministratori di società Fonte: Berton e Pacelli (2007) e elaborazione su base dati Whip Dove si va Matrice di transizione (anni 2004 e 2005) Condizione 2005 Condizione 2004 Tempo INDeterm. Tempo DETerm Co.co.co. e prestaz. occasionale Libero prof.sta e in proprio Inattivi Disoccupati Totale Tempo INDeterm. 94.27 1.12 0.11 0.76 2.46 1.30 100 Tempo DETerm 11.36 69.31 1.39 1.48 8.30 8.17 100 Co.co.co. e prestaz. occasionale 5.12 4.36 77.72 2.69 6.16 3.98 100 Fonte: ISTAT, Indagini sulle forze di lavoro Con poca formazione e salari più bassi Formazione sul posto di lavoro (under 30) 100 80 60 40 20 tempo indeterminato Fonte: Dati ECHP G re c S p ia a Po gn rto a ga ll Au o s Fi tria nl an di a lia Ita G er m Da an ni ia P a ma es rca iB as si B Lu ss elg em io bu rg Fr o Re a n gn cia o Un ito Irl an da 0 tempo determinato Poca formazione e minori rendimenti dell’istruzione per i lavoratori duali rendimenti dell'istruzione su reddito annuale da lavoro incremento % cumulato del reddito annuale da lavoro 160% 140% 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 anni di istruzione Tempo Indeterminato Tempo Determinato Elaborazioni su dati Banca d’Italia - Indagine sui Bilanci delle Famiglie Italiane (2006) 19 20 Priorità ●Tre proposte: Æ Riformare il lavoro: il contratto unico Æ Riformare i salari: il salario minimo (e il premio a due livelli) Æ Riformare il non-lavoro: il sussidio unico di disoccupazione Contratto unico a tempo indeterminato ●Inserimento: il lavoratore gode di tutela obbligatoria (indipendentemente dalla dimensione d’impresa): interruzione prima della fine del terzo anno senza giusta causa richiede fino a 6 mesi di indennità (15 gg ogni 3 mesi). ●Stabilità: normativa attuale Contratti a tempo determinato ●Durata massima di 2 anni ●Chi assume con CTD e poi converte in CTI non potrà fruire del periodo di prova e di quello di inserimento ●Si vuole infatti incentivare un uso dei CTD per prestazioni effettivamente a termine Il salario minimo ●Salario unico orario con aggiustamenti automatici per: Æ lavoratori con età fra i 16 e i 18 anni Æ maggiori di 18 e minori di 24 anni Æ costo della vita a livello di macro-regioni (Istat) ●Aggiornamenti sulla base di indicazioni di una “Commissione sui bassi salari” I migliori ammortizzatori sociali del mondo? Cassa integrazione guadagni ordinaria Cassa integrazione guadagni straordinaria Fonte: INPS, Le guide INPS. http://www.inps.it/Doc/Pubblicazioni/Opuscoli/CasintGuad.pdf Quanti disoccupati sono effettivamente coperti Fonte: EU-SILC , 2004-2007 Il sussidio unico di disoccupazione Riordino e ampliamento del grado di copertura Æ Un solo programma universale. Periodo contributivo minimo (es. 60 giorni) e durata prestazioni legata a durata contributi Æ Livello: 65% dell’ultimo salario nei primi sei mesi, 55% dal sesto al 18° mese, poi sussidio piatto (es. 500 euro al mese) Æ Mantenimento CIGO. Durante la crisi anche CIGS Æ Altri trattamenti solo su base volontaria (auto-finanziati da imprese o lavoratori a livello di categoria o regione) Quanto costa? Cosa (non) sta facendo il Governo ●CIGS in deroga-proroga. Imprese e lavoratori deresponsabilizzati. Regionalizzazione degli interventi. Molti buchi e costano il doppio. ●Rafforzata la selettività. Enti bilaterali gestiscono gli ammortizzatori (decreto attuativo della legge 2/2009 contratti collettivi possono imporre contribuzione obbligatoria). ●Incentivi all’assunzione di lavoratori dalla CIGs incentivano il blocco delle assunzioni. Perché ora riformare sia entrata che uscita ●Anche durante le recessioni le imprese assumono. Data l’incertezza, con le regole attuali assumeranno solo con contratti temporanei ● E’ quanto accaduto in Giappone e Svezia durante la recessione degli anni ’90 ● E temporaneità = meno formazione Non possiamo perdere intere generazioni ●Nella crisi degli anni 90 in Giappone: ÆUna generazione perduta: le aziende hanno aumentato il peso relativo della forza di lavoro “periferica” con effetti negativi sulla formazione ÆAnche nella crisi svedese aumentò il lavoro temporaneo: erano solo il 10% nel 1990, diventarono il 16% a fine anni 1990. ●Si rischia di uscire dalla crisi con più lavoro temporaneo – meno formazione Conclusioni ●Capitale umano sempre più decisivo per uscire non solo dalla crisi ma anche dalla recessione. ●Dualismo del mercato del lavoro riduce formazione. Mancanza di ammortizzatori sociali ostacola ristrutturazione verso nuovi vantaggi comparati ●Bisogna riformare il mercato del lavoro ●Più facile farlo in periodi di crisi