to giov Pa olo ll i ns er i Gesù nell'orto degli ulivi Ce dal Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/AN I Malati a Loreto i volti della sofferenza an n. 1 - gennaio 2013 nt ro Gi vanni o IN D I C A Z IONI U T I L I Orari TELEFONI Basilica della Santa Casa ore 6.15-20 (aprile-settembre) ore 6.45-19 (ottobre-marzo) La Santa Casa rimane chiusa tutti i giorni dalle 12.30 alle 14.30. Sante Messe Sabato e giorni feriali ore 7, 8, 9, 10 ,11 (7.30 in S. Casa) ore 17 e 18.30 (aprile-settembre) ore 16.30 e 18 (ottobre-marzo) Rosario: ore 18 (17.30 ottobre-marzo) Domenica e giorni festivi ore 7, 8, 9, 10, 11, 12 ore 17, 18, 19 (aprile-settembre) ore 16, 17, 18 (ottobre-marzo) Confessioni Giorni feriali ore 7-12.10 ore 16.00-19 (aprile-settembre) ore 15.30-18.30 (ottobre-marzo) Giorni festivi ore 7-12.30 ore 16-19.30 (aprile-settembre) ore 15.30-18.30 (ottobre-marzo) Adorazione eucaristica quotidiana Lunedì - Venerdì: 9.30-18; Sabato: 9.30-12 Sagrestia Basilica Dalle ore 7 alle 12; dalle ore 16 alle 19. Prenotazioni Sante Messe, stesso orario. Celebrazione Battesimo Prima domenica di ogni mese: ore 17 (Basilica Santa Casa). Celebrazione Cresima Primo sabato di ogni mese: ore 18 (ore 18.30 aprile-settembre) Presentarsi un’ora prima per la registrazione dei documenti. Celebrazione Matrimonio Informazioni presso il Parroco della Santa Casa: ore 10-12. Congregazione Santa Casa-Negozio (a sinistra della facciata della basilica). Ufficio accoglienza pellegrini e informazioni, prenotazione guide turistiche, con negozio ricordi e stampe del santuario, abbonamento alla rivista e iscrizioni alle Messe Perpetue. Ore 8.30-12.30; 14.3018.30 (15-19 giugno-settembre). Ufficio Postale Loreto Orario: 8-13.30; sabato 8-12.30. QUOTA ASSOCIATIVA A “IL MESSAGGIO della SANTA CASA” Ordinario……………………… Sostenitore… ……………… Benemerito… ……………… Estero… ………………………… Euro 20,00 Euro 35,00 Euro 40,00 Euro 25,00 IL MESSAGGIO della SANTA CASA Sagrestia Basilica tel. e fax 071.9747.155 Mensile del santuario di Loreto Delegazione Pontificia Congregazione Universale della Santa Casa P.zza della Madonna, 1 - 60025 Loreto (AN) Parroco della Santa Casa tel. 071.977130 Congregazione Santa Casa tel. 071.970104 - fax 071.9747.176 Segreteria arcivescovile tel. 071.9747.173 - fax 071.9747.174 Curia Prelatura Santa Casa tel. 071.9747.242 Registrazione Tribunale di Ancona n. 7 del 12/08/1948 Iscritto nel ROC con il numero 2120 Direttore responsabile ed editoriale Padre Giuseppe Santarelli Redattore Padre Ferdinando Montesi Rettore Basilica tel. e fax 071.9747.154 Consiglio di redazione Don Andrea Principini Don Francesco Pierpaoli Suor Barbara Anselmi Dott. Vito Punzi Archivio-Biblioteca Santa Casa tel. 071.9747.160 Imprimi potest + Mons. Giovanni Tonucci, Delegato Pontificio Loreto, 20 dicembre 2012 Libreria Santa Casa tel. 071.9747.178 Casa accoglienza malati e pellegrini tel. 071.9747.200 Albergo Madonna di Loreto tel. 071.970298 - fax 071.9747.218 Museo-Antico Tesoro tel. 071.9747.198. Dal 1° dicembre al 31 marzo aperto con orario: 10-13; 15-18. Dal 1° aprile al 30 novembre aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, con orario: 9-13; 16-19. Guide turistiche tel. 071.970104 Questo periodico è associato all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) La collaborazione alla rivista è gratuita Stampa Aniballi Grafiche s.r.l., Ancona Tel. 071.2861583 - Fax 071.2861735 [email protected] - www.aniballi.it “Il Messaggio” esce anche in inglese: The Shrine of the Holy House E-mail [email protected] [email protected] siti Internet www.santuarioloreto.it Messe in diretta su www.santafamigliatv.it ore 7.30 dalla S. Casa/ore 18.30 dalla Basilica Come raggiungerci… Autostrade Bologna-Ancona-Bari e Roma-Pescara-Ancona: uscita Loreto. Linee ferroviarie Milano-Bologna-An cona-Lecce con discesa Loreto alle stazioni di Loreto e Ancona, e Roma-Falco nara-Ancona, con servizio di autocorriere da Ancona *. Aeroporto “R. San zio” di Ancona-Falco nara, 30 km da Loreto. * Servizio Autobus Ancona per Loreto Feriale: 5.45 - 6.45 - 7.45 - 8.45 - 9.45 - 10.15 - 11.15 - 12.10 13.15 - 14.15 - 15.30 - 16.45 - 17.30 - 18.30 - 19.30 - 22.15 Festivo: 8.00 - 10.20 - 12.40 - 15.00 - 17.45 - 20.15 Servizio Autobus Loreto per Ancona Feriale: 5.40 - 6.35 - 7.05 - 7.45 - 8.30 - 9.30 - 10.45 - 12.00 13.00 - 13.45 - 15.00 - 16.00 - 17.05 - 18.15 - 20.25 Festivo: 6.55 - 9.20 - 11.40 - 14.00 - 16.40 - 19.15 Servizio Autobus Loreto stazione per Loreto Feriale: 6.45 - 7.00 - 7.55 - 8.25 - 8.55 - 11.00 - 11.55 - 14.15 15.15 - 16.10 - 17.20 - 18.15 Festivo: 7.55 - 10.55 - 11.45 - 14.15 - 16.20 - 17.05 - 18.15 Servizio Autobus Loreto per Loreto stazione Feriale: 6.30 - 6.50 - 7.15 - 8.10 - 8.30 - 10.30 - 11.10 - 13.50 14.30 - 15.35 - 16.28 - 17.55 Festivo: 7.35 - 10.35 - 11.10 - 13.50 - 15.35 - 16.30 - 17.55 S OMMARIO Editoriale Qual è la stirpe di Maria? 4 p. Giuseppe Santarelli La parola dell’arcivescovo Ester, la bella regina 5 mons.Giovanni Tonucci In copertina: Processione con la statua della Madonna di Loreto, portata a spalla dagli aviatori la notte della "Venuta" del 9-10 dicembre 2012 6 lettere al "messaggio" Catechesi mariana La rilevanza della fede per un impegno... 7 fr. Stefano Vita Spiritualità 9 Una buona bugia sor. Francesca Entisciò 11 L'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi 12 La verità salverà l'uomo sr. Maria Elisabetta Patrizi fr. Samuele Casali 14 La preghiera nella sofferenza: far battere il cuore al ritmo del suo Paolo Giovanni Monformoso 15 n. 1 - gennaio 2013 I malati a Loreto Mons. Decio Cipolloni “Loreto, dopo Nazaret, è il luogo ideale per pregare meditando il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.” Benedetto XVI 11 15 ogni santità passa a loreto Beato Gabriele Maria Allegra 17 p. Marcello Montanari 19 inserto giovani 23 il “messaggio” Intervista… dal Centro Giovanni Paolo ll Intervista al Prof. Giovanni Morello Vito Punzi storia arte e cultura lauretana A proposito del foglio 181 del Chartularium Culisanense 24 p. Giuseppe Santarelli 27 17 28 loreto nel mondo Vita del Santuario 28 30 33 35 36 Colloquio teologico su Giovanni XXIII Feste Mariane di dicembre a Loreto Gemellaggio tra le città di Istria e di Loreto Pellegrinaggio nazionale della Croazia notizie flash Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 editoriale Qual è la stirpe di Maria? p. Giuseppe Santarelli - Direttore C 4 L. Seitz, Immacolata, vetrata della Cappella Tedesca (1903). L’Immacolata è raffigurata alla sommità dell’albero di Jesse, il genitore di David. La seconda antifona dei Vespri della festa della Natività di Maria recita: «Dal ceppo di Jesse è fiorita la Vergine». i giunge da qualche lettore richiesta di chiarificazione sulla discendenza della Madonna, problema di non facile soluzione. Qui si fa cenno alle due più importanti ipotesi a riguardo. La genealogia di Matteo (1, 1-18) non parla di Maria e i vangeli non si preoccupano di precisare se lei fosse discendente di David o di stirpe sacerdotale. Alcuni autorevoli esegeti fanno osservare che, secondo Luca (1, 26-27), Giuseppe apparteneva sicuramente alla progenie di David e, sebbene non si faccia menzione della discendenza di Maria, è possibile che anche lei provenisse dalla stessa linea, soprattutto se, come sembra possibile, la genealogia di Cristo che si trova in Luca (3, 23-38) dovrebbe essere costruita proprio a partire da sua madre. Una conferma di questa ipotesi si trova nell’apocrifo Protovaneglo di Giacomo del II secolo, dove Maria è detta più di una volta «della tribù di David» (cap. 10-12). Qui «tribù» va intesa come «stirpe». In alcune antifone della Liturgia delle Ore Maria è detta della «radice di Iesse» e della discendenza «regale» di David. La discendenza davidica che Cristo, sul piano legale, ottiene dal padre putativo Giuseppe e - in questa interpretazione - sul piano naturale, dalla madre Maria, ha una grande importanza, perché il Messia, secondo le profezie, doveva provenire dalla stirpe di David. Si legge, ad esempio, nel vangelo di Giovanni (7, 42): «Non dice forse la Scrittura che Cristo verrà dalla stirpe di David?». C’è però un’altra proposta a riguardo che vuole Maria appartenente alla stirpe di Aronne - da cui proveniva la classe sacerdotale ebraica della tribù di Levi - per il fatto che Maria era parente di Elisabetta, la quale, come scrive Luca (1, 5), era «discendente di Aronne». Questa ipotesi è stata approfondita, con nuovi apporti, da Maria Luisa Rigato nella rivista Theotokos (1980, n° 1, pp. 275-303). La studiosa tiene presente anche la figura di Giacomo, «il fratello di Gesù» - cioè parente di lui e di Maria - il quale, secondo una descrizione di Egisippo (II secolo), fu levita sacerdotale, e, attraverso altre acquisizioni filologiche e archeologiche, giunge alla conclusione che Maria apparteneva alla classe sacerdotale 18a di Happizzez di residenza a Nazaret, e partecipava dei suoi privilegi. Osserva la Rigato: «Ciò spiegherebbe, tra l’altro, il livello culturale biblico con il quale Luca ci presenta Maria sia nell’Annunciazione e sia ponendo sulle sue labbra il Magnificat» (p. 301). Ambedue le interpretazioni, a ogni modo, collocano la residenza di Maria a Nazaret, nella casa dove è stata concepita, è nata e ha ricevuto l’annuncio angelico, e dove tornò, dopo la visita alla parente di stirpe levitica Elisabetta, come annota l’evangelista Luca: «Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua» (Lc, 1, 56). La casa, secondo la tradizione, trasportata e venerata a Loreto. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 la parola dell’arcivescovo Ester, la bella regina mons. Giovanni Tonucci - Arcivescovo di Loreto I l suo vero nome era Adassa, che in lingua ebraica sovrano, vengono radunate ragazze da significa “mirto”, ma, nell’esilio presso il regno di ogni parte dell’impero. I responsabili Persia, era stata chiamata Ester. Orfana di padre e di del palazzo reale ne prendono cura per madre, era stata allevata da suo zio, Mardocheo, un un lungo periodo, educando le candidate a comportarsi fedele figlio del popolo d’Israele, il quale cercava di in maniera adeguata, quando fossero in presenza del re vivere nella fedeltà alla legge di Dio, anche nella situa- e migliorando il loro aspetto, con creme, unguenti e non zione di lontananza dal Tempio di Gerusalemme e nel sappiamo quali altri intrugli. disagio di convivere con un popolo diverso, che prati“Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano”, e cava una religione pagana, molto lontana dalla loro. quando, al termine dei dodici mesi di preparazione, fu L’ambiente della storia è quello, quasi fiabesco, di condotta presso il re Assuero, questi “amò Ester più di una corte orientale, con il tutte le altre donne ed ella re, sovrano assoluto, che, trovò grazia agli occhi di senza limiti da parte di neslui”. La giovane ebrea ricesuno, prende decisioni vette dal re la corona regasulla vita e la morte dei le e fu proclamata regina. suoi sudditi; con una regiFiero della sua scelta, na capricciosa che, avendo Assuero indisse grandi offeso la sensibilità del re, feste, invitando tutti i prinviene spogliata delle sue cipi e i ministri, per esibire prerogative e sostituita con la sua nuova compagna. un’altra donna, anch’essa a Nessuno però sapeva che scelta libera del re; con Ester era di origine ebrea, ministri astuti e cinici, il cui perché Mardocheo le solo interesse sembra esseaveva detto di tenere la re quello di conquistare le cosa nascosta. grazie del sovrano, per fare Ora Ester era giunta al soldi e carriera. Un mondo, massimo del successo in definitiva, molto lontano umano. Ma proprio in quel dal nostro, eppure così vicimomento, il primo minino, al punto di sembrare stro del re, Aman, stava contemporaneo. tramando contro il popolo La fortuna di Ester nasce ebraico. La sua antipatia dalla disgrazia di Vasti, la era stata provocata dall’atregina ripudiata dal re teggiamento di MardoAssuero, offeso per il rifiucheo, che, per rispetto alla to di sua moglie di presensua fede in Dio e alla sua tarsi di fronte ai suoi invitadignità umana, rifiutava ti. Per trovare una nuova di compiere nei confronti regina, che fosse degna di Ludovico Seitz, Ester davanti al re Assuero, Loreto, di Aman quei gesti di comparire a fianco del Cappella Tedesca (1992-1902). venerazione e di adulazioIl Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 5 lettere al “messaggio” 6 ne che egli voleva che gli fossero attribuiti. Il risentimento di Aman divenne presto un rancore sordo, il rancore divenne odio e, saputo che Mardocheo era ebreo, l’odio di Aman si riversò contro tutto il popolo d’Israele. Con calunnie ben studiate, e approfittando del disinteresse del re, il cinico ministro predispose tutto per far eseguire, in un giorno preciso, lo sterminio degli Ebrei presenti nel regno persiano. All’interno del palazzo, Ester non sapeva nulla di tutto questo. Informata da Mardocheo, attraverso i suoi servi, inizialmente pensò di non poter fare nulla: se il re non la chiamava, lei non poteva permettersi di presentarsi a lui di propria iniziativa. Un gesto del genere avrebbe portato alla sua condanna a morte. Mardocheo però insistette: se il popolo sarà distrutto, non ti salverai da sola. E pone la domanda: “Chissà che tu non sia diventata regina proprio per questa circostanza?”. Ora Ester è convinta: ordina a Mardocheo di chiedere a tutti i loro compatrioti tre giorni di preghiera e di digiuno. Lei farà lo stesso con le sue ancelle. E poi andrà a sfidare l’ira del re e, se sarà necessario, morirà. La preghiera di Ester è intensa e accorata. Terminati i tre giorni di preparazione, si veste dei suoi abiti più eleganti. La vediamo, nella sua bellezza regale, attraversare le sale del palazzo accompagnata da due ancelle, per giungere là dove il re sta assiso in trono, splendente nei suoi ricchi ornamenti. Di fronte al suo sguardo carico d’ira per l’inattesa intrusione, Ester, già indebolita per il digiuno, si sente venir meno. “Ma Dio volse a dolcezza l’animo del re”: l’amore per Ester è ancora forte e Assuero è pronto a fare qualunque cosa per compiacerla. Il passo più difficile è compiuto. Ma la vicenda non è ancora conclusa. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 Un' esistenza di sofferenze sorretta dalla fede Una «briciola», cioè una di quelle pie persone che hanno partecipato all’incontro di preghiera e di riflessione che Carla Zichetti organizza ogni anno, a luglio, nel santuario di Loreto, ci ha inviato questa lettera, nella quale rievoca la sua difficile esistenza, colma però di fede. «Non chiedo altro a Maria, nostra Madre, che di lasciarmi questa serenità interiore. Eppure la mia non è stata una vita facile, con una fanciullezza di ostentato benessere, dove invece tutto mancava! Sì, si diceva che i miei nonni erano benestanti, ma a me era restata solo leggenda. Mio padre, già collegiale, non sapeva che tenere la penna in mano, e così il benessere un po’ alla volta spariva. Poi la sua malattia mi ha segnata. Vederlo soffrire per un tumore alla vescica fu una pena atroce per tutta la famiglia. Mia madre che lo adorava e i miei quattro fratelli con me si sono tolti il pane dalla bocca per comprare la morfina, alleviare, dare una pausa ai suoi dolori strazianti. A nulla è servito, il nostro caro papà ci ha lasciati a soli 45 anni. Poi ho conosciuto mio marito, primo uomo, primo bacio, il mio tutto da quaranta anni. Appena quattro anni dopo il matrimonio è morta mia suocera, lasciando il marito e una figlia affetta da infantilismo e schizofrenia di anni cinquantadue , mentre mio suocero ne aveva ottanta quattro.. Questa parte importante della mia vita mi ha squarciato un lembo “d’anima” per curare le ferite. A distanza di 31 anni, come in una sindone, colgo le sembianze di Cristo nel volto di chi soffre. J. Caterina catechesi mariana fr. Stefano Vita ffb Riflessioni sull'Anno della fede La rilevanza della fede per un impegno socio-politico "veramente" etico... e sarà un mondo nuovo La necessità del recupero del senso etico L ’impegno socio-politico può essere contributo efficace per la costruzione di un mondo nuovo e di un uomo nuovo, solo recuperando il senso etico nel pensare e nell’agire. Un senso etico che è stato fortemente minato da un lato da un irrazionale laicismo che confonde l’etica con la religione e dall’altro dalla c.d. dittatura del relativismo etico che nega la capacità dell’uomo di conoscere la verità, che non riconosce nulla come definitivo e che lascia pertanto come ultimo criterio di giudizio solo il proprio io e le sue voglie. Questa cultura conduce alla teorizzazione e difesa del pluralismo etico che a sua volta sancisce la decadenza e la dissoluzione della ragione e dei principi della legge morale naturale 7 La virtù della fede è forza morale A partire da questi presupposti culturali si è predicata la separatezza tra etica e politica, la distinzione e separazione tra etica privata ed etica pubblica, quasi che questa non sia ineluttabilmente e inesorabilmente il riflesso pubblico della prima, e si è così caduti nell’illusione del c.d. miracolo delle istituzioni. Si tratta di un’illusione perché non ci sono norme giuridiche, strutture che tengano, e neppure codici deontologici particolarmente raffinati e rigorosi che possano salvare la politica, se non sono fondati su un sentire etico radicato e alto. Il pensatore personalista Edouard Mounier, già nel 1935 scriveva così: “Dopo aver atteso i miracoli dell’uomo nuovo da una libertà istintiva e anarchica, ora ce li aspettiamo da un congegno politico-sociale ritenuto quasi un immenso distributore automatico di giustizia e d’ordine. Ma si aspetta sempre. Non credo al miracolo delle istituzioni e cioè all’idea che le istituzioni fanno l’uomo nuovo. […] Non ci stancheremo di dire, per evitare riflussi d’illusione, che non crediamo, dal canto nostro, al miracolo delle istituzioni. […] Non sono le istituzioni che fanno l’uomo nuovo, bensì un lavoro personale e insostituibile dell’uomo su se stesso. Le istituzioni possono facilitargli il compimento, ma non sostituirsi al suo sforzo”. Quanto sono attuali queste affermazioni. Oggi si parla continuamente di riforma dei partiti, di riforma della legge elettorale, di riforme costituzionali, Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 ma, domandiamoci, si parla con altrettanta insistenza di un lavoro personale che deve compiere su se stesso la persona impegnata politicamente e socialmente per vivere eticamente il suo pensare e l’agire? In merito a ciò e in riferimento ai cattolici impegnati nella sfera socio-politica Benedetto XVI ha affermato: “Va bene l’impegno dei cattolici in politica, ma il presupposto fondamentale dev’essere la solidità della loro fede. A volte ci si è adoperati perché la presenza dei cristiani nel sociale, nella politica o nell’economia risultasse più incisiva, e forse non ci si è altrettanto preoccupati della solidità della loro fede, quasi fosse un dato acquisito una volta per tutte”. Per evitare allora le degenerazioni che abbiamo conosciuto e a cui purtroppo assistiamo tutt’ora, non solo nel corpo politico ma anche in altri ambiti di potere e della classe dirigente, è necessario e urgente un forte impegno personale dei politici per maturare una sempre maggiore coscienza etica illuminata e forgiata dalla fede, che diventa forza morale nel pensare e nell’agire. 8 La testimonianza di fede: luce e scuola “speciale” per una vera etica Illuminante a tale proposito è la testimonianza di fede di S. Tommaso Moro, proclamato Patrono dei Governanti e dei Politici, il quale seppe testimoniare fino al martirio la “dignità inalienabile della coscienza”. Pur sottoposto a varie forme di pressione psicologica, rifiutò ogni compromesso, e senza abbandonare “la costante fedeltà all’autorità e alle istituzioni legittime” che lo distinse, affermò con la sua vita e con la sua morte che “l’uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale”. Questa fede, che è la porta verso la verità, Cristo Gesù, costruisce l’uomo nuovo e quindi un mondo nuovo, perché, come afferma l’evangelista Giovanni nella sua 1° lettera, “questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede” (1 Gv 5, 4). La fede sincera ci rende strumenti docili nelle mani di Dio, il quale anche attraverso di noi compie la Sua opera, e cioè “fa nuove tutte le cose”. Conclusione È vero, la storia si manifesta come un intreccio di contraddizioni e un giuoco scandaloso tra centri di potere nel quale il bene sembra soccombere. Ma la storia è animata segretamente da una logica misteriosa: la logica del Regno di Dio. Gesù, il Signore della storia, pazientemente, ma inesorabilmente agisce, opera e il credente è invitato a schierarsi dalla sua parte per realizzare la giustizia, con la consapevolezza che “dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia” (Rm 5, 20). Una splendida statua Lauretana venerata a Oliveto Citra N ei giorni 27 -28 ottobre 2012 a Loreto, nella Sala del Tesoro o del Pomarancio, è stata esposta una splendida statua della Madonna di Loreto, alta circa due metri, scolpita da Luigi Santifeller Figlio di Ortisei (Bz), come si legge nella firma a destra, in basso. Il simulacro reca la dalmatica resa amabile da una cromia delicata e sfumata. I volti della Vergine e del Bambino sono piacevolmente coloriti di bruno e non appaiono neri, come abitualmente è dato di vedere in altre statue del genere. La statua è stata portata a Loreto da un gruppo di pellegrini di Oliveto Citra (Salerno) che la venerano nella loro chiesa. (Foto Montesi). Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 spiritualità sor. Francesca Entisciò ffb Una buona bugia “U n abate stava attraversando il deserto con i fratelli, quando si accorsero che quello che faceva loro da guida aveva sbagliato strada. Era notte e i frati dissero all’abate: «Che facciamo? Questo fratello ha sbagliato la via, e noi rischiamo di smarrirci e di morire tutti nel deserto. Non sarebbe meglio fermarci qui per la notte, e riprendere il cammino alla luce del sole?». L’abate rispose: «Ma se diciamo a costui che ha sbagliato, egli si rattristerà. Sentite dunque: io farò finta di essere stanco e dirò che non me la sento di proseguire e che resto qui fino a domattina». Così fecero, e anche gli altri dissero: «Anche noi non ne possiamo più dalla stanchezza e ci fermiamo con te». E così riuscirono a non contristare quel fratello, che non seppe mai d’aver sbagliato strada” (Apoftegmi dei Padri del deserto). Non esistono bugie buone, mentire è sempre sbagliato. Nelle relazioni con gli altri tutti cerchiamo la trasparenza, la sincerità, sono queste le caratteristiche fondamentali per dare fiducia. Di fatto, poi, siamo disposti a scendere al compromesso con delle “buone” bugie che ci fanno apparire agli occhi degli altri diversi da come siamo realmente e ci consentono di giudicare chi la pensa in modo diverso dal nostro. Proprio per questo motivo il dire bugie, anche quando ci sembrano buone, è sempre sbagliato. Ma è veramente una bugia quella dell’abate e dei suoi fratelli? Riconoscere l’errore Innanzitutto l’abate riconosce che c’è uno sbaglio, coglie il fratello che lo accompagna in un errore che mette in pericolo la vita di altri fratelli. In genere quando succede questo nella nostra quotidianità, il risultato è uno sfogo contro il fratello che non intendiamo in 9 Franco Vignazia, Invocazione delle Litanie Lauretane: Specchio della giustizia. nessun modo correggere, ma giudicare. Sembra che aspettiamo sempre che chi ci vive accanto commetta un errore per poterlo cogliere in fallo e dirgli che non merita la nostra fiducia, perché certamente sbaglierà. Cerchiamo le conferme di questo molto di più di quanto cerchiamo di vedere delle qualità positive di cui sono ricchi tutti i nostri fratelli. L’atteggiamento dell’abate, invece, è totalmente Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 spiritualità diverso. Una volta riconosciuto l’errore del fratello cerca il modo per rimediarvi senza contristarlo, cioè senza giudicarlo, senza che soffra di questo errore come qualcosa di personale, è solo un errore, la persona non c’entra. Non è un atteggiamento giudicante, ma è correttivo, pieno di carità. Quanto beneficio ne riceverebbero le nostre relazioni da questo modo positivo di vivere i rapporti con i fratelli. Cercare la soluzione, non la bugia, per fare in modo che l’errore non schiacci il fratello ma diventi occasione per vivere la carità. Non contristare 10 Quale è stato il segreto per non contristare quel fratello che ha sbagliato? L’unico segreto che vince sempre è la carità, che in questo caso si manifesta nell’unità dei cuori. Tutti i fratelli sono concordi sia nel riconoscere l’errore del fratello, ma anche nel modo di correggerlo. Assecondano l’idea dell’abate e nell’obbedienza salvano se stessi e chi li accompagna. Nelle nostre relazioni spesso non ci chiediamo nemmeno se con la nostra correzione contristeremmo o no il fratello interessato, in noi prevale il bisogno di primeggiare dimenticando il principio per cui il bene fatto è eredità accumulata per la vita eterna. Non è facile correggere gli altri, perché non è facile correggere se stessi, riconoscere i propri di errori, e instaurare relazioni in cui dimostrare carità senza confini. Ecco perché si ricorre alle bugie in vesti “buone”, ma non esistono bugie buone! Nella vita della Madonna non si è mai affacciata l’ombra della menzogna, della falsità, della ricerca del primo posto. Da Lei, vero specchio di giustizia, oggi vogliamo imparare la trasparenza, la sincerità, per far sì che le nostre relazioni quotidiane siano specchio di un amore più grande vissuto interamente e senza sconti, riflettano la volontà sincera di vedere nell’altro sempre il bene e la possibilità di realizzarlo, nonostante i limiti e le fragilità che ci accompagnano. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 Il Vangelo nei misteri del Rosario L'agonia di G esù aveva detto di sé, come Figlio dell’uomo: «è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione» (Lc 17, 25). E la sera stessa dell’ultima cena disse: «deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra gli empi. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento» (Lc 22, 37). Gesù sapeva che la sua ora era giunta e pur uscendo, dopo la Cena, e andando «come al solito, al monte degli Ulivi» (ivi, 39), questa volta esortò i discepoli, che lo seguivano, a pregare «per non entrare in tentazione» (ivi, 40). Evidentemente l’animo di Gesù era carico di tanta sofferenza, per il mondo, per i suoi, per sua Madre... e sapeva quello che lo attendeva. Così, «si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”» (Lc 22, 22). Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 612, ci dona questa bella sintesi: «Il calice della Nuova Alleanza che Gesù ha anticipato alla Cena offrendo se stesso, in seguito egli lo accoglie dalle mani del Padre nell’agonia del Getsemani facendosi “obbediente fino alla morte” (Fil 2, 8)». Cos’era quel terribile calice o dolore? La consapevolezza delle torture e delle crudeltà dell’esecuzione a morte che lo attendeva? «L’orrore che la morte rappresenta per la sua natura umana (...) assunta dalla Persona divina dell’ “Autore della vita” (At 3, 15), del “Vivente” (cfr. Gv 1,4; 5,26)»? (CCC 612). Entrambe queste ipotesi sono altamente probabili ma – crederei – che il calice avesse anche, in sé, tutta l’amarezza estrema, per non dire il peso schiacciante, del peccato di tutta l’umanità di ieri, oggi e domani... di tutte le nefandezze, crudeltà, abbandoni, torti contro la nostra natura, contro l’amore fraterno e contro Dio. La sua natura umana perfettamente esente dal peccato (cfr. Eb 4, 15) che causa la morte e unita alla sua natura divina tutta santa, dovette avvertire in sé l’estremo contrasto fra la Vita e la Morte, fra l’Amore e l’Odio, fra il Bene e il Male, fra la Bellezza e la Lordura iniqua... e ne fu quasi schiacciato. Ma Gesù, che aveva detto più volte e in vari modi: «Mio cibo è fare la Volontà di colui che mi ha mandato a compiere sr. Maria Elisabetta Patrizi sfm Gesù nell'orto degli ulivi Biagio Biagetti, Gesù nell’Orto degli Ulivi, Loreto, Cappella del Crocifisso (1929-1933). le sue opere» (Gv 4, 34), accetta volentieri la propria immolazione «per i peccati di tutto il mondo» (1 Gv 2, 2), facendo del tutto propria, anche nella sua volontà umana, la volontà del Padre: «sia fatta la tua volontà» (cfr. Lc 22, 42). «Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo» (ivi, 43). Ma Gesù «entrato nella lotta (eν αγωνία), pregava più intensamente » (ivi, 44)... E forse il Vangelo di Giovanni, che non parla dell’agonia nell’orto degli ulivi, però ci dà luce sul contenuto di quella preghiera, quando Gesù, annunciando la propria glorificazione attraverso la morte, dice: «Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome!» (Gv 12, 27) e ancora: «Non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?» (Gv 18, 11). Perciò, sebbene «il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra» (Lc 22, 44), mentre pregava, profondamente angosciato, non cedette ma «rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione”» (Lc 22, 45-46). E quando giunse Giuda, il traditore, con i capi dei sacerdoti, delle guardie del tempio e gli anziani, disse loro: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre» (Lc 22, 52-53) Già Giovanni Battista, il precursore, aveva indicato che Gesù era il Servo sofferente che si lascia condurre in silenzio al macello e porta su di sé il peccato delle moltitudini... Ed ecco che Gesù ora non oppone resistenza e si lascia arrestare. Infatti – dice il Catechismo al n. 609 - «egli ha liberamente accettato la sua passione e la sua morte per amore del Padre suo e degli uomini che il Padre vuole salvare». Ed al Getsemani vediamo la piena verità di quanto GesùBuon-Pastore aveva già autorevolmente espresso: «Nessuno mi toglie [ la vita ], ma la offro da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio» (Gv 10, 18). «Di qui la sovrana libertà del Figlio di Dio quando va liberamente verso la morte» (CCC, 609). Egli si rese mite come un agnello... «Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote...» (Lc 22, 54). Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 11 spiritualità fr. Samuele Casali Famiglia, vita e bioetica La verità salverà l'uomo Diamo inizio a una serie di articoli su famiglia, vita e bioetica alla luce dell'insegnamento della Chiesa Cattolica, donati da fr. Samuele Casali, diacono cappuccino, laureato in medicina. D 12 ue o tre anni fa, un famoso oncologo e politico italiano, al termine di un’intervista televisiva, lanciò questo slogan lapidario: «La scienza salverà l’uomo!». Rabbrividii all’udire quelle parole, e subito mi vennero in mente quelle di un altrettanto famoso medico e professore, vissuto tra la fine del ‘800 e gli inizi del ‘900, che scriveva: «Ama la verità; mostrati qual sei; e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, tu accettala; e se il tormento, tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, tu sii forte nel sacrificio». E ai suoi alunni insegnava: «Perseverare nell’amore alla verità, a Dio che è la verità medesima, a tutte le virtù e così potrete espletare il vostro esercizio professionale, come una missione». Il nome di questo medico e professore è Giuseppe Moscati che, dal 25 ottobre 1987, è entrato nella famiglia dei santi canonizzati da Giovanni Paolo II. Ed il papa, nel rapporto tra scienza e fede, introduceva l’enciclica Fides et ratio così: «La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. È Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso». Ad oggi la scienza ci permette di superare tante barriere fino a qualche hanno fa invalicabili, e la Chiesa loda il prezioso lavoro degli scienziati che mettono la persona al centro della loro ricerca, per il bene dell’uomo e la sua promozione, ma non può tacere di fronte agli abbagli di coloro che pongono la scienza a valore assoluto, sacrificando la persona. La scienza, in quanto dono di Dio, è a servizio dell’uomo, e non può “navigare” senza una Meta: porterebbe l’uomo alla deriva! Accanto ai tanti successi della scienza, soprattutto medica, è necessario oggi più che mai far prendere coscienza del pericolo della deriva eugenetica, dove l’uomo si pone a fondamento assoluto della propria esistenza, non riconoscendo i propri limiti e, quindi, Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 Il bambino è un dono di Dio da amare, soprattutto se infermo e bisognoso di cure. neanche quelli di coloro che sono più deboli e fragili. Con puntualità, papa Benedetto XVI, nell’enciclica Caritas in veritate, parlava dell’attuale crisi economica legata alla questione sociale, la quale oggi «è diventata radicalmente questione antropologica, nel senso che essa implica il modo stesso non solo di concepire, ma anche di manipolare la vita, sempre più posta dalle biotecnologie nelle mani dell’uomo» (n.75). E di manipolazioni se ne stanno verificando molte a partire dal momento del concepimento della persona, fino al temine della vita terrena. Bambini voluti e “prodotti” a tutti i costi utilizzando tecniche di fecondazione artificiale che prevedono la selezione e l’uccisione di altri bambini (allo stato embrionale), e il congelamento di altri per assicurarsi un figlio in futuro, mentre il figlio è già persona dentro un freezer a meno 200 gradi di temperatura! Bambini non voluti che vengono strappati dal grembo materno con farmaci che vengono fatti passare per contraccettivi, quando in realtà sono mezzi intercettivi (intercettano l’embrione prima del suo impianto nell’utero) e di contragestazione, (provocano l’eliminazione dell’embrione appena impiantato) con il solo scopo abortivo (cf. Istruzione Dignitas Personae, del 2008, nn.11-23). Ogni bambino concepito è un dono di Dio da amare; e di ogni bambino concepito e non fatto nascere, ne dovremo rispondere in giudizio di fronte a Dio.Anche il dono della famiglia fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna, costituisce uno di quei “valori non negoziabili”, immagine e simbolo dell’Alleanza che unisce Dio e il suo popolo, e che chiamando l’uomo all’esistenza per amore, lo chiama nello stesso tempo all’amore (cf. Esortazione apostolica Familiaris Consortio, del 1981, n. 11). Tutta l’esistenza umana è degna di essere vissuta, anche, e soprattutto, quella segnata dalla sofferenza, Dono e Mistero, che Gesù Cristo Nostro Signore ha assunto su di se, accettando di compiere la Volontà del Padre, come atto di donazione totale della propria vita, insegnandoci che “l’unico guadagno è donarsi” (cf. Angelo Comastri, Donarsi è l’unico guadagno, ed. San Paolo 2008). E anche al termine della vita, c’è chi ritiene che alcune esistenze non siano degne di essere vissute, e quindi si può disporre della propria vita anche togliendosela o sopprimendola ad altri. Allora è necessario oggi risvegliare la coscienza morale a sostegno della vita, liberandola da contraddizioni che possono nascere dall’emotività o da interessi secondari: «la coscienza è voce del cuore, ma di un cuore percorso dalla luce della verità» (espressione del cardinale Elio Sgreccia, “pioniere” della bioetica cristiana). I cristiani hanno la responsabilità di essere accanto alle persone malate, e accompagnarle verso l’incontro con il Signore, utilizzando i mezzi scientifici per alleviare le sofferenze, in quel binomio di scienza e fede insostituibile: «ragione e fede si aiutano a vicenda. Solo assieme salveranno l’uomo. Attratta dal puro fare tecnico, la ragione senza la fede è destinata a perdersi nell’illusione della propria onnipotenza. La fede senza la ragione, rischia l’estraniamento dalla vita concreta delle persone» (Enciclica Caritas in veritate, n.74). Ecco le due ali per contemplare la Verità: fede e ragione. IV SPIMPOSIO PER PENITENZIERI: Riconciliazione e direzione spirituale «luoghi» privilegiati di educazione della coscienza e di permanente evangelizzazione Il Simposio si terrà presso il Tinello «Pasquale Macchi», nei giorni 28 - 29 gennaio 2013, con questo programma. LUNEDÌ 28 GENNAIO Ore 9.30 - 12.30 - Saluto dell’arcivescovo Giovanni Tonucci, - Mons. Krzysztof Nykiel, reggente della Penitenzieria Apostolica, Educare la coscienza oggi: attese, sfide, implicanze. - Cataldo Zuccaro, ordinario di teologia morale all’Università Pontificia Lateranense, Il sacramento «luogo» di educazione della coscienza? Tra preparazione, celebrazione e scelte di vita. Ore 16.00 – 18.30 - Sofia Tavella, psicologa e psicoterapeuta all’Università di Urbino e all’Università Europea di Roma, Il «ministero dell’ascolto» al servizio della comunicazione liturgica e della relazione tra sacerdote e credente nelle diverse età della vita. - Paolo Carlotti, prelato consigliere della Penitenzieria Apostolica, Il sacramento occasione di evangelizzazione della coscienza (con specifico riferimento agli adolescenti e giovani). MARTEDì 29 GENNAIO Ore 9.30 – 12.30 - Manlio Sodi, presidente della Pontificia Accademia di Teologia. L'anno liturgico come itinerario di educazione della coscienza. - Sabatino Majorano, ordinario di teologia morale all'Alfonsianum, Il sacerdote: educatore della coscienza nella celebrazione dei santi misteri. Per informazioni e prenotazioni: tel. 071.9747222; Fax 071.9747216; e-mail: [email protected] Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 13 spiritualità Paolo Giovanni Monformoso Il dolore, lo squarcio dove entra Dio La preghiera nella sofferenza: far battere il cuore al ritmo del suo Iniziamo una serie di articoli sulla “Preghiera del cuore”, scritti da Paolo Giovanni Monformoso, fondatore e moderatore generale dell’Associazione “Laboratoranti nel Si”. I 14 l dolore è lo squarcio dell’Io amare ed essere amati dove entra Dio. Così dicevicendevolmente, sopratvano già anticamente i tutto nella sofferenza. mistici. Dio lo sa che l’uoLa preghiera fatta dal mo sofferente ha bisogno profondo diviene una miradi consolazione e per quebile porta che lascia entrare sto gli si avvicina. Lo fa in noi il Respiro di Dio: il sempre, come ci ricorda Suo alito di vita che porta la anche il Santo Padre: “Dio salute e la salvezza; un alito non ha occhi altezzosi e incessante, interminabile, consola i sofferenti”. eternamente vivificante. La (Benedetto XVI, catechesi nostra preghiera si sforzi di del 18 maggio 2005). imitarne queste caratteristiIl dolore è lo squarcio che sovratemporali, e per dell’Io dove entra Dio. Egli questo sia un pregare incesvi entra da solo, ma ha talora sante, incessante come il bisogno che ci sia un uomo respirare di chi è vivo; una consolatore ad aprirGli la preghiera che si fonda sul porta, con l’altro. E il Dio Suo ritmico pulsare e che si Consolatore è già lì, per ritroverà presto, se vissuta entrambi. nel totale abbandono, scanQuesta prosecuzione dita dal ritmo dell’amore e della frase è per noi l’ini- Icona di stile bizantino con Giovanni che reclina il capo della calma che sono i segni zio di riflessioni che faremo sul petto di Gesù. della Sua presenza. insieme, insieme con i sofMiriamo a pregare incesferenti e con coloro che li assistono, partendo da una santemente come vorremmo respirare senza fine, spericonsiderazione: Dio ci vuole sani, e Dio ci consola se mentando nel nostro quotidiano quella forma di premalati. Dio ci offre la medicina e la scienza, per curarci; ghiera incessante, chiamata anche Preghiera del Cuore. ci offre gli operatori ed i famigliari, per curarci ed assiEcco il mandato di queste pagine: sottolineare ed sterci; ci offre gli operatori spirituali, per curarci e con- apprendere il ruolo della preghiera, nella sofferenza. La solarci; a tutti offre la preghiera, come medicina, cura, preghiera è il luogo dove malati e operatori, sofferenti e assistenza, consolazione. Lui solo ci offre la guarigione, loro aiutanti, possono trovare una più piena alleanza attraverso le opere che ha Creato e le altre creature. terapeutica, una totale alleanza. «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con “Da dove viene la preghiera dell’uomo? Qualunque tutta la tua anima e con tutta la tua mente» (Mt 22,37), sia il linguaggio della preghiera (gesti e parole), è tutto «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 19,19): ancora l’uomo che prega. Ma, per indicare il luogo dal quale di più capiremo quanto abbiamo bisogno di questo sgorga la preghiera, le Scritture parlano talvolta dell’aniIl Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 spiritualità Mons. Decio Cipolloni I volti della sofferenza I malati a Loreto Questa rivista ha dato sempre risalto al mondo della sofferenza per la presenza a Loreto dei pellegrini infermi accompagnati dall’Unitalsi o da consimili associazioni. Ora lo dà con una serie di articoli di mons. Decio Cipolloni, già assistente nazionale dell’Unitalsi ed esperto di pastorale sanitaria. C onsidero provvidenziale dedicare uno spazio su queste colonne ai volti della sofferenza, perché meglio si conosca ciò che identifica il Santuario nelle sue molteplici espressioni, quali la fede, la carità, l’arte e la cultura, segni qualificanti del carisma che avvolge un luogo così santo. È nel desiderio del direttore che possa ma o dello spirito, più spesso del cuore (più di mille volte). È il cuore che prega. Se esso è lontano da Dio, l’espressione della preghiera è vana. Il cuore è la dimora dove sto, dove abito (secondo l’espressione semitica o biblica: dove «discendo»). È il nostro centro nascosto, irraggiungibile dalla nostra ragione e dagli altri; solo lo Spirito di Dio può scrutarlo e conoscerlo. È il luogo della decisione, che sta nel più profondo delle nostre facoltà psichiche. È il luogo della verità, là dove scegliamo la vita o la morte. È il luogo dell’incontro, poiché, ad immagine di Dio, viviamo in relazione: è il luogo dell’alleanza.” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2562-2563) Come si fa la Preghiera del Cuore? Scrive Edith Stein: “Il cammino della preghiera parte da ciò che è più prossimo a noi, da ciò che possiamo esprimere nella preghiera vocale; tocca poi la sfera del pensiero con la formula incessantemente ripetuta e di lì può espandersi in una preghiera più intima, la preghiera del cuore. Quest’accesso al “nucleo” dell’anima, dunque al centro vero della persona, permette d’intuire ciò che ognuno è nel profondo di sé, ma anche di ricevere ciò cui ognuno è chiamato” (E. Stein, Il discernimento, San Paolo ed.) 15 Un momento del pellegrinaggio unitalsiano che esprime la carità. giungere a voi lettori il volto di quei “pellegrini speciali” i malati che spesso avete trovato al vostro fianco sostando in preghiera nella Santa Casa. Uno spazio che si apre alla considerazione di un “mistero”, quello della “sofferenza” così definita dal beato Giovanni Paolo Il, ripresa da Benedetto XVI nel discorso tenuto agli operatori sanitari il 17 novembre scorso. Si tratta della “scienza cristiana della sofferenza”, indicata esplicitamente dal Concilio come “la sola verità capace di rispondere al mistero della sofferenza” e di arrecare a chi è nella malattia “un sollievo senza illusioni. Ci è propizio nel cinquantesimo del Concilio Vaticano Il ricordare il messaggio che i Padri Conciliari indirizzarono ai poveri e agli ammalati: «il Concilio sente fissi sopra di se i vostri occhi imploranti, accesi dalla febbre o spenti dalla fatica, sguardi che interrogano, che cercano invano il perché della sofferenza umana». Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 Un momemento del pellegrinaggio unitalsiano che esprime la fede nella carità. 16 Come non sentire sia noi responsabili del Santuario, sia voi pellegrini o fedeli che vivete nelle vostre comunità cristiane, questo sguardo di chi sicuramente non chiede né commiserazione, né pietismo, ma solo di essere accolti. È lo stesso Concilio in quel messaggio ad identificare i malati e i poveri e a rivelare la profondità della loro condizione che può sfuggire ai più, avvolti dalla sufficienza e dal fascino della loro misera immagine. “O voi tutti che sentite più gravemente il peso della croce, voi che siete poveri e abbandonati, voi che piangete, Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 voi che siete perseguitati per la giustizia, voi sui quali si tace, voi sconosciuti del dolore, riprendete coraggio”. Da questa tanto attuale, quanto preziosa lettura emerge tutta intera la realtà della sofferenza umana, verso la quale siamo invitati a rivolgere l’attenzione, per cogliere in essa i veri volti del dolore, nei quali traspaiono ancora oggi i segni dell’unico Volto, quello del Cristo, che tutti identifica, tutti abbellisce ed illumina. Non ci sarà difficile presentare a voi lettori questi volti che dal 1936 l’Unitalsi e poi altre associazioni hanno accompagnato nel pellegrinaggio con i treni bianchi, bene espressi in modo particolare dalle sorelle di assistenza che con la loro divisa indicano questa speciale presenza. In questo contesto emerge più che mai la carità del Santuario, che si può rivelare solo nei gesti più veri e più genuini dell’accoglienza e dell’ospitalità, soprattutto verso gli anziani, gli infermi, i portatori di handicap ai quali vanno riservate “le attenzioni più delicate, i posti migliori, gli orari più adatti e le’ celebrazioni che tengano conto della loro peculiare condizione.” Così indicava la Congregazione del culto divino sulla celebrazione dell’anno mariano nel 1987 (numero 76). Possiamo affermare con la nostra personale testimonianza, che anche i pellegrini più distratti o i turisti affascinati solo dallo splendore dell’arte, salendo il colle lauretano, sicuramente restano fortemente toccati da questa presenza, pensosi di fronte alla vistosità dell’infermità, meravigliati per questi volti sereni, provocati da quanti si fanno loro amici donando mani e cuore. Alla fretta che accompagna il nostro ingresso al Santuario, e all’immediata supplica che sciogliamo, pronti a fare l’elenco delle grazie da chiedere, subito si chiudono le nostre labbra dinanzi a chi da quella carrozzella prega non per sé, ma per chi gli è vicino, perché più pesante è la sua infermità. Dove, meglio di ogni altro luogo, che quello della Santa Casa potremo incontrare i volti della sofferenza accolti dalla protezione materna di Maria, che nel gesto della Pietà tutti abbraccia e consola. Che la sua Pietà, identificata dalla nostra carità, sia la vera icona che illumina la Santa Casa e che segna di grazia quanti vi entrano. ogni santità passa a loreto p. Marcello Montanari Beato Gabriele Maria Allegra Missionario francescano in Cina P. Giovanni Maria Allegra è stato uno dei più illustri missionari del ’900 e fra i maggiori “sinologi” cattolici; per la sua conoscenza biblica e per aver tradotto la Bibbia in cinese è stato chiamato il “San Girolamo della Cina”. Giovanni Allegra nacque il 26 dicembre 1907 a S. Giovanni La Punta (Catania). A undici anni entrò nel Collegio dei Frati Minori di Acireale e a sedici iniziò il noviziato a Bronte, prendendo il nome di Gabriele Maria. Durante il noviziato intensificò la sua pietà, la devozione alla Madonna e l’amore per San Francesco d’Assisi. Nel 1926 venne inviato all’Istituto ‘Antonianum’ di Roma per frequentare il corso di teologia. In quegli anni maturò la sua vocazione per la missione in Cina. Ordinato sacerdote nel 1930, l’anno seguente partì come missionario per la Cina col fermo proposito di tradurre la Bibbia in cinese, come aveva giurato a se stesso: “Io tradurrò la Parola di Dio in cinese”. Giunto a Heng Yang lavorò indefessamente, anche nelle ore notturne. Nei sette anni che fu direttore del locale seminario dedicava cinque ore al giorno allo studio di “sinologia” e tre ore alla Scrittura (greco, ebraico, esegesi). Dopo quattro mesi esercitava già il suo apostolato in mezzo al popolo, riuscendo addirittura a predicare nella difficile lingua cinese. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 Il “San Girolamo della Cina” 18 Nel 1935 iniziò la traduzione della Bibbia in cinese. Fu un lungo lavoro, con vari perfezionamenti, aiutato da alcuni collaboratori. L’opera fu completata il 2 agosto 1961 e nel 1968 fu stampata un’edizione popolare in unico volume. Intanto nel 1945 aveva istituito lo Studio Biblico a Hong Kong e poi a Pechino; nel 1963 aveva fondato a Singapore uno Studio Sociologico; nel 1975 pubblicò il ‘Dizionario Biblico’ in cinese. Ma non fu soltanto un grande studioso della Parola di Dio: fu un santo che la visse fedelmente ogni giorno, un santo dalla fede granitica, “rocciosa, massiccia, ardente ed entusiasta”. La sua santità sgorgava dal desiderio di amare senza limiti, con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutte le forze Nostro Signore Gesù Cristo e, in lui, il prossimo. Per lui la santità non consisteva nel non avere difetti o nel superare le tentazioni, ma nell’amare Gesù con un amore autentico e totale. La sua santità non era appariscente ma straordinariamente ordinaria. Padre Allegra viveva una sua infanzia spirituale, amando la propria piccolezza, e fu come un prezioso diamante nascosto nel cuore misericordioso di Gesù. In lui rifulsero anche le virtù dell’umiltà e della modestia. Era umile nel portamento, nelle parole e soprattutto nel cuore. Oltre alla sua lingua madre, parlava correntemente cinese, inglese, francese, spagnolo, tedesco, ma non ne faceva mai vanto. Ha lasciato così un esempio da seguire: amare la Parola, fare della Parola l’alimento quotidiano della nostra vita, tornare al Vangelo affinché la nostra vita risplenda sempre di nuova luce. Bella questa sua preghiera: “Dammi, Te ne supplico, o Padre, l’intelligenza della Sacra Scrittura. Fammi comprendere per essa la pedagogia divina… Fa che sappia mutare lo studio in continua preghiera, e studi soltanto per diventare discepolo della Sapienza, cioè, per conoscerti meglio e per amarti di più!”. L’infaticabile francescano siciliano, la cui produzione intellettuale fu pari solo all’impegno caritatevole e apostolico, debilitato dalla fatica, morì santamente il 26 gennaio 1976 a Coloane (Macau), dove si era recato per celebrare il suo ultimo Natale insieme alla locale comunità di lebbrosi. Rese l’anima a Dio mentre era intento a commentare il Salmo 54. Aveva scritto: “La sorte più invidiabile per un francescano, che non ottiene la grazia del martirio, è quella di morire lavorando”. Il 14 gennaio 1984 è stata introdotta a Hong Kong la causa per la sua beatificazione, proclamata solennemente ad Acireale il 29 settembre 2012. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Mese 2012 Apostolo umile e infaticabile Il cuore di questo grande francescano siciliano ardeva d’amore per il Vangelo e per la salvezza delle anime, Grande fu il suo amore per la Cina, che lui vedeva come la terra della speranza e sentiva come seconda patria, e l’amore per i cinesi, che considerava suoi veri fratelli e sorelle. L’opera del padre Gabriele Allegra ebbe del prodigioso: si adoperò con grande frutto sia in campo culturale che pastorale. Fece parecchie altre traduzioni in cinese; e tradusse in italiano il più importante e il più difficile poema elegiaco cinese di Chü Jüan: “Li Sao” (Incontro al dolore). Scrisse anche diversi opuscoli, ma la sua opera non fu soltanto quella di un uomo colto ed erudito: fu soprattutto un santo e grande missionario francescano; svolse un proficuo apostolato, predicando, confessando, assistendo gli ammalati e i bisognosi di ogni genere, compresi i lebbrosi, con i quali trascorreva le sue vacanze. La sua opera maggiore, la più silenziosa e nascosta, fu quella del contatto ecumenico con le altre religioni cristiane presenti nel territorio cinese. Stimatissimo, tenne rapporti di fraterna amicizia con il vescovo anglicano di Hong Kong e con gli esponenti della Chiesa Protestante. La simpatia, la delicatezza, unita al fascino per la sua grande ed insieme umile cultura biblica, lo fecero diventare un sicuro punto di riferimento per tutti i cristiani della Cina, alla ricerca della verità. Ha visitato la Santa Casa di Loreto Il nuovo beato amava intensamente la Madonna. Fu la Vergine di Nazaret a guidarlo nella sua opera, che egli aveva affidato alla sua protezione materna. L’amore per la Vergine Immacolata è presente in ogni pagina dei suoi scritti: «Mi pare d’aver trovato nel Cuore immacolato di Maria tutte le grandezze, le perfezioni, la missione, il mistero, anzi tutti i misteri mariani. Non sarei francescano, se non vedessi nel centro di tutti i misteri mariani l’Immacolata. E anche oggi mi sento, a volte, come affascinato dalla Madre celeste, dal suo Cuore di Madre, di Vergine, di Regina: in fondo si tratta del suo Cuore immacolato, dell’Immacolata». Il beato Gabriele desiderava amare Cristo con il Cuore dell’Immacolata e la Madre Immacolata col Cuore di Cristo! Scrivendo alla mamma (5 maggio 1951) le confidava: “Per me la vita spirituale è la cosa più semplice di questo mondo: consiste solo nel vivere con la Madonna, come Gesù Amore”. Durante uno dei suoi viaggi in Italia, in attesa del conferimento della laurea honoris causa in Sacra Teologia, avvenuto il 18 novembre 1955 a Roma, il 26 ottobre ha visitato il santuario di Loreto. il “messaggio” intervista… Vito Punzi ufficio stampa santuario di loreto Intervista al Prof. Giovanni Morello Prof. Morello qual è il valore che Lei attribuisce alle opere che si conservano all’interno del Museo-Antico Tesoro in rapporto a quello che è la ragione d’essere del santuario lauretano, le pareti della Santa Casa? Dopo essere stato a lungo Conservatore dei Musei della Biblioteca Vaticana, il Prof. Giovanni Morello è Presidente di “Artifex s.r.l. - Comunicare con l’Arte”, che dopo aver assunto la gestione delle sale espositive delle Cantine del Bramante, nel Palazzo Apostolico, dallo scorso 12 dicembre gestisce anche il Museo-Antico Tesoro di Loreto, il luogo in cui si conserva un patrimonio inestimabile di opere d’arte provenienti dalla Basilica della Santa Casa o donate al Santuario come ex-voto. Al Prof. Morello abbiamo rivolto alcune domande per capire quale indirizzo vorrà dare Artifex alla gestione e alla valorizzazione del Museo-Antico Tesoro. Il patrimonio storico artistico conservato nel Museo-Antico Tesoro della Santa Casa è di grande importanza e di primaria grandezza. I nomi degli artisti che hanno realizzato le opere che vi sono conservate ne danno indubbia testimonianza. Nomi come quelli di Lorenzo Lotto, Pomarancio, Muziano, Guido Reni, Filippo Bellini, ma anche più contemporanei come Cesare Maccari, costituirebbero lustro e importanza per qualsiasi museo, non solo di carattere religioso. A Loreto c’è un particolare in più che rende culturalmente più appetibile la proposta che il Museo-Antico Tesoro vuole offrire alla cittadinanza ed alla vasta comunità dei pellegrini e dei fedeli che riempie, in continuazione, la Basilica della Santa Casa: quello cioè che molte di queste opere d’arte sono state realizzate per abbellire il Santuario che ingloba le venerate pareti della Santa Casa di Nazaret, creando una indubbia sinergia tra il Santuario della Santa Casa ed il Museo-Antico Tesoro. Le complesse vicende costruttive del Santuario hanno portato spesso alla delocalizzazione delle opere d’arte che, fortunatamente, in gran parte non sono andate disperse, avendo trovato asilo sicuro nel museo. Vorrei dire, senza apparire eccessivo, che venire a Loreto, visitare il Santuario, ammirare il suo ricco patrimonio storico-artistico (e ovviamente pregare tra le mura benedette della Santa Casa), e non recarsi a visitare il Museo-Antico Tesoro, costituisce indubbiamente una menomazione culturale che vale la pena sanare. A suo parere di che cosa ha necessità il Museo perché il bello che vi è contenuto possa essere apprezzato e trasmesso, anche alle generazioni più giovani? I problemi legati alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico che ogni museo conserva sono spesso comuni. Interessare i giovani a prendere coscienza e conoscenza della ricchezza del patrimonio di bellezza e di fede che il complesso museale conserva costituisce uno degli impegni e delle preoccupazioni prioritarie che una nuova gestione del Museo-Antico Tesoro comporterà. In ogni caso è necessario iniziare un percorso di riflessione e di confronto con gli enti e le istituzioni interessate per programmare un piano fattibile di interventi che, se pur diluiti nel tempo, dovranno rispondere a logiche non solo di maggior fruibilità, ma anche di maggiore e più convinta offerta culturale. Può rivelarci qualche progetto di mostra in essere che Artifex intende realizzare prossimamente all’interno del Museo-Antico Tesoro? L’impegno che Artifex intende portare avanti nell’offrire significativi momenti espositivi scaturirà dal confronto che intende instaurare non solo con le Autorità della Delegazione Apostolica, con il vasto patrimonio culturale gestito dai Padri francescani addetti alla cura della Santa Casa, con le istituzioni e realtà culturali locali, in modo da approntare un vasto programma di iniziative culturali (convegni, mostre, pubblicazioni, ecc.) organico e di lungo periodo. Per rispondere alla sua domanda posso dire che al momento siamo impegnati nella preparazione di due iniziative importanti, da realizzare anche con l’apporto della Regione Marche, una legata al vasto mondo degli artisti stranieri che nei secoli scorsi hanno realizzato importanti opere d’arte a Loreto e nelle Marche, ed un’altra, proveniente dall’estero, legata alle tradizioni artistiche e di fede dell’Argentina, una nazione dove vivono centinaia di migliaia di discendenti di antichi immigrati marchigiani. Infine nell’ambito di una maggiore valorizzazione dei nuovi locali espositivi delle Cantine del Bramante sono allo studio iniziative espositive strettamente legate alla storia della Santa Casa, alla costruzione del Santuario lauretano, al messaggio mariano che da esso si irradia in tutto il mondo. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 23 storia arte e cultura lauretana p. Giuseppe Santarelli A proposito del foglio 181 del Chartularium Culisanense È 24 uscito ultimamente un articolo di Andrea Niccolotti, intitolato: «Su alcune testimonianze del Chartularium Culisanense, sulle false origini dell’Ordine Costantiniano di Santa Sofia e su taluni documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Napoli», apparso su «Giornale di storia» (n° 8, 2012, pp. 1-18). L’autore prende in esame l’Ordine Costantiniano Angelico di Santa Sofia, che giudica senza fondamento storico - al quale il Chartularium farebbe riferimento - il f. 126 relativo alla Sacra Sindone, che ritiene spurio, e, oltre a qualche altro, il f. 181, relativo a un elenco di beni mobili concessi nel 1294 da Niceforo Angeli discendente dagli antichi imperatori di Costantinopoli e despota dell’Epiro - a Filippo d’Angiò, principe di Taranto, quale dote della propria figlia Ithamar, andata sposa a quest’ultimo. Ivi compaiono anche «le sante pietre» portate via dalla casa della Madonna e un’icona dipinta della Madonna con il Bambino. Sul foglio 181 il Niccolotti, dopo un articolato discorso in cui avanza diverse ipotesi, essendoci riscontri di contenuto con quanto dicono alcuni introvabili documenti dell’Archivio Vaticano, descritti agli inizi del secolo XX, con due monete bizantine della famiglia De La Roche-Angeli rintracciate durante gli scavi archeologici (1962-1965) nel sottosuolo della Santa Casa e per altre ragioni, non si pronuncia. Così conclude: «Tutte queste ipotesi mancano al momento di un puntuale riscontro, ragion per cui la questione rimane in sospeso, e al momento non mi sentirei di sposare definitiva- mente questa o quella soluzione». L’onesta posizione scientifica del Niccolotti è stata presa da qualcuno come una dichiarazione di falsità del documento, ciò che non risponde a verità. Poiché alcuni hanno chiesto delucidazioni a riguardo, qui si offrono volentieri. Già qualche altro studioso aveva sollevato dubbi sulla genuinità del foglio 181, come fa osservare anche l’autorevole storiografo francese Yves-Marie Bercé, professore emerito di storia all’Università La Sorbona di Parigi, il quale, in un suo importantissimo studio su Lorette aux XVIe et XVIIe siècles (pubblicato dalle Edizioni della Sorbona a Parigi nel 2011 e tradotto in italiano dall’Editrice Controvento di Loreto nel 2012 con il titolo Loreto nel XVI e XVII secolo), scrive a riguardo: «Poiché questo documento è pervenuto in una copia non ottima nel 1859, storici contemporanei, conoscendo il numero dei falsi prodotti in ogni epoca, da uomini eruditi troppo zelanti, hanno potuto esprimere dubbi sulla sua autenticità. Questo sospetto è certamente legittimo, ma non si capisce come un falsario geniale avrebbe potuto sfidare il trascorrere del tempo e comporre un falso nel 1859 facendolo scoprire solo nel 1985. La testimonianza del contratto napoletano appare ancora meno attaccabile, in quanto molto indiretta e nascosta tra centinaia di altre pagine; sembra attestare ancora una volta un fatto comprovato, ovvero l’esistenza di trasferimenti fuori dalla Palestina dei supposti resti della Casa di Nazareth e la loro circolazione in Occidente in quell’anno preciso» (edizione italiana, pp. 327-328). E il Bercé sul f. 181 intesse una serie di considerazioni, di chiarificazioni storiche e di concrete ipotesi, anche nei riguardi della sosta della Santa Una delle due Monete (retto e verso) di Guido de la Roche, figlio di Elena Angeli, cugina di Ithamar e nipote di Niceforo. La moneta è stata trovata nella fascia di sottomurazione della Santa Casa. Guido è stato duca di Atene dal 1287 al 1308, l’epoca della traslazione della Santa Casa (1291-1294). Nel retto è scritto: Gui Dux Atenes, nel verso: De Clarencia, luogo di coniazione. In genere le monete collocate in simili siti facevano riferimento all’epoca e ai protagonisti delle origini di un dato edificio. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 vinzione generale, avallata Casa a Tersatto (Fiume, in anche da documenti pontifici, Croazia), fino a concludere il che la Santa Casa di Loreto suo ampio e meditato discorso fosse stata traslata tutta intera con queste parole: «Peso le mie da Nazaret nell’antica Illiria e parole. Mi sembra che la verodi lì a Loreto per ministero simiglianza storica conforti la degli angeli. Ora, non si comtradizione. Il trasporto di prende quale interesse avrebmateriali da un edificio a un be avuto un falsario di quei altro, anche molto lontano, secoli a inventare la notizia di costituiva una pratica comune un carico di sante pietre por[...] E’ quindi molto probabile tate via dalla Casa della che i tre muri di pietre grezze Madonna, senza alcun rifericonservati nella Basilica di mento a Loreto, che nessuno Loreto possano provenire, dei lettori avrebbe potuto completamente o solo in parte, accogliere e forse neppure dalla camera dell’edificio che capire. Solo nel 1985 è stato era ritenuto, nel XIII secolo, a tentato il primo collegamento Nazareth la Casa della Vergine delle «sante pietre» del foglio Maria» (pp. 332-333). 181 con la Santa Casa di Ma altre importanti ragioni Loreto. Prima nessuno lo militano in favore dell’autenticità del foglio 181 del cosiddet- Rara foto di Giuseppe Lapponi, il medico personale aveva fatto, neppure Tomto Chartularium Culisanense, di Leone XIII e di Pio X che trovò negli archivi vatica- maso Li Pira in un suo saggio considerato, non si sa su quale ni i documenti segreti sulla traslazione della Santa sulla Casa dei despoti dell’EpiCasa, dei quali confidò il regesto a Maurizio ro, pubblicato nel 1939, che fondamento, il codice diplo- Landrieux, vescovo di Digione. pure cita il f. 181 e, tra i beni matico dell’indefinibile e non documentabile Ordine Costantiniano Angelico. dotali, segnala la sacra immagine della Madonna. In Sicuramente il foglio 181 non ha nulla a che vedere con effetti, il f. 181 presenta uno scarno elenco di beni, alcutale Ordine, ma si riferisce alla cancelleria degli Angiò di ni assai preziosi, e si configura come «asettico», frutto di Napoli o di Taranto, oppure alla cancelleria degli Angeli un’attenta contabilità di cancelleria. Inoltre, il contenuto essenziale del paragrafo 2° del f. 181 Comneno dell’Epiro. Si tratta di un arido elenco di beni dotali, nei quali, al secondo paragrafo compaiono: sanctas è presente negli introvabili documenti dell’Archivio petras ex domo Dominae Nostrae Deiparae Virginis ablatas (le Vaticano. Attesta Maurizio Landrieux, vescovo di Digione, sante pietre portate via dalla Casa di Nostra Signora, la che avendo avuto sentore a Parigi della scoperta di imporVergine Madre di Dio). Nel paragrafo successivo figura: tanti documenti loretani negli archivi Vaticani, trovandosi Ligenam tabulam appictam ubi Domina Deipara Virgo Puerum a Roma, il 17 maggio 1900 volle interpellare l’autore della Jesu Dominum Servatorem nostrum in gremio tenet (una scoperta, Giuseppe Lapponi, archiatra pontificio e studioso tavola di legno dipinta, dove la Madonna Vergine Madre della questione lauretana. Il Landrieux scrisse segretamendi Dio tiene in grembo il Bambino Gesù , Signore e te nel suo diario personale: «Il Lapponi in effetti ha comSalvatore nostro). Sono i due elementi costitutivi del san- pulsato il plico di Loreto agli archivi vaticani e ha trovato tuario di Loreto: le pareti in pietra della casa nazaretana diversi documenti, i quali risultano alquanto conturbanti. della Madonna e un’icona con la Vergine e il Bambino, Una famiglia Angeli, branchia della famiglia imperiale che regnava a Costantinopoli, possedeva importanti domini in che in origine vi era venerata. I fogli originali del Chartularium Culisanense sono Palestina. Nel secolo XIII, all’invasione dei turchi, gli andati perduti per eventi bellici nel 1943, per cui oggi Angeli vollero salvare i ricordi dei loro domini. Essi, tra le esistono pochissimi esemplari, che furono trascritti, con altre cose, portarono via i materiali della Santa Casa di l’ammodernamento grafico, dal vescovo di Monreale Nazareth e li trasportarono a Loreto...». Questo testo è stato Benedetto D’Acquisto nel 1858. Tra essi figura il foglio pubblicato nel 1959 da W. D’Ormesson. Henry Thedet 181. Il Niccolotti pensa che molti di essi siano stati con- riferì, nella sostanza, la stessa notizia, di aver cioè letto nel 1905 diversi fogli in Vaticano, secondo i quali la famiglia fezionati da qualche falsario nei secoli XVII-XVIII. Ecco le altre ragioni per cui il foglio 181 si presenta Angeli trasportò su nave le pietre della Casa nazaretana di come un testo autentico. Nel secolo XVII-XVIII era con- Maria in Italia. Le due testimonianze, indipendenti l’una Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 25 26 Madonna e del Bambino, che quasi dall’altra, rendono attendibile l’esisicuramente ha costituito la prima stenza dei documenti, non ancora rinimmagine venerata in Santa Casa. tracciati. Secondo quanto giunse agli Ora, solo negli anni Ottanta del secoorecchi di Ulisse Chevalier, il famoso lo XX è stato appurato che la prima autore del libro Notre Dame de Lorette immagine venerata in Santa Casa fu (Parigi 1906, p. 488), furono proprio i un dipinto su tavola, in base all’esplimembri del ramo degli Angeli d’Epiro cita testimonianza di Giacomo Ricci a compiere tale operazione, come - resa nota solo nel 1986 - il quale la emerge dal foglio 181. vide e descrisse negli anni 1468-69, e I documenti vaticani sono del non una statua come sempre si era tutto indipendenti dal foglio 181. Gli ritenuto. Ora, non si comprende uni e l’altro poi trovano un concreto e come un falsario del secolo XVIInon sospetto fondamento nelle due XVIII avrebbe potuto dare questa monete rinvenute nel sottosuolo della notizia che nessuno avrebbe potuto Santa Casa, appartenenti alle famiglie comprendere, giacché tutti ritenevaDe La Roche-Angeli, databili al tempo no allora che la statua fosse giunta a della traslazione (1287-1308). Inoltre, Loreto da Nazaret con la Santa Casa. una moneta della zecca di Ladislao Anche l’analisi filologica del testo d’Angiò (anni 1382 e seguenti) è stata conferma la genuinità del foglio 181. trovata murata tra le pietre della Riscontri precisi con altri documenti Santa Casa nel 1968, unica in quel del matrimonio tra Filippo d’Angiò e sito, tra le centinaia rinvenute in più Ithamar Angeli lo confermano. Ad tempi nel sacello. Essa sembra dichiaesempio, in un documento del 24 rare un legame speciale della Santa luglio 1294 dei Registri angioini, pubCasa con gli Angiò, destinatari delle blicato dal Parrat e dal Longnon nel «sante pietre» secondo il f. 181. 1967, relativo alla dote di terre passate Di per sé l’ipotesi di un trasporto dei a Filippo in forza del matrimonio, si materiali della Santa Casa ad opera della legge: dotis nomine traditas (trasmesse famiglia bizantina Angeli resta in piedi a titolo di dote), espressione identica a anche senza il f. 181 del Chartularium quella dell’inizio del f. 181, dove si Culisanense che qui comunque viene legge che Filippo riceve da Niceforo i giudicato genuino per le ragioni suddetpreziosi beni mobili dotis nomine (a te e per il puntuale riscontro che esso titolo di dote). offre nelle vicende del matrimonio tra Non è improbabile che il genuino Filippo e Ithamar, compresa la sua data Scultura in bronzo dorato (fine sec. XIII che coincide con quella della traslazione - inizi sec. XIV), raffigurante la f. 181 sia confluito magari in copia, Madonna con il Bambino, probabildella Santa Casa (ultimi mesi del 1294). mente esemplati sulla più antica icona non si sa quando e come, nel Il Niccolotti suppone che «la coin- bizantina, dipinta, venerata in origine Chartularium Culisanense, il quale, come scrive il Niccolotti, contiene cidenza fra la tradizione che colloca nella Santa Casa. numerosi falsi. Non sarebbe il primo l’arrivo della Casa di Maria a Loreto nel dicembre 1294 e l’episodio del coevo matrimonio caso, perché in genere i «cartulari» raccoglievano copie della figlia di Niceforo, in ultima istanza, potrebbe esse- di documenti di varia estrazione. In essi potevano conre un particolare espressamente ricercato e sfruttato dal fluire quelli falsi e quelli autentici. Comunque sia - lo si ribadisce - l’ipotesi del trasporto falsario nel momento in cui assemblò il cartulario dei De Angelis siciliani» (p.16). Nel f. 181 però la data non dei materiali della Santa Casa da Nazaret a Loreto ad è indicata (si ricava da altri documenti). Se esso fosse opera della famiglia bizantina Angeli - attestato dagli spurio, il falsario si sarebbe premurato di metterla in introvabili documenti vaticani - resta in piedi anche senza risalto per conseguire meglio il suo scopo. I documenti il f. 181 del Chartularium, come d’altronde era stato propoinvece, giudicati falsi dal Niccolotti, recano tutti la data. sto dal sottoscritto in un saggio del 1984 (La Traslazione Un’altra prova dell’autenticità del f. 181 è la seguente. della Santa Casa di Loreto, pp. 108-114), prima della scoperta Insieme con le «sante pietre», nell’elenco del f. 181 com- del f. 181. Questo, comunque, da ritenersi autentico, getta pare una tavola lignea dipinta con la figura della luce su alcuni particolari dell’evento. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 loreto nel mondo nel Loretella di Alghero N ella borgata Loretella, nei pressi di Alghero (Sassari), esiste un’elegante chiesa dedicata alla Madonna di Loreto, la cui immagine troneggia sopra la porta d’ingresso. E’ stata costruita negli anni Quaranta del secolo XX, nei pressi dell’aeroporto, a protezione dei viaggiatori in aereo. La festa si celebra in agosto con solenni cerimonie che culminano in una processione con la statua della Madonna di Loreto, venerata all’interno della chiesa. Un comitato di festeggiamenti organizza la ricorrenza, che nel 2012 è caduta il 26 agosto. 27 La Madonna di Loreto nell'aeroporto di Varsavia I l 5 settembre 2012 è stata inaugurata la nuova cappella dell’aeroporto di Varsavia, che è stato recentemente ristrutturato. All’ingresso, a ridosso di una colonna, davanti alla porta, è stata collocata una statua della Madonna di Loreto, donata grazie alla mediazione di don Dino Cecconi. Alla cerimonia d’inaugurazione della nuova cappella è intervenuto l’arcivescovo di Varsavia cardinale Kazimierz Nycz. Il Messaggio della Santa Casa - Gennaio 2013 vita del santuario Colloquio teologico su Giovanni XXIII A 28 50 anni dalla storica visita di Giovanni XXIII a Loreto del 4 ottobre 1962, la Delegazione Pontificia della Santa Casa, tramite il Centro Studi Lauretani, con il patrocinio dell’Istituto Teologico Marchigiano, ha promosso un colloquio teologico, svoltosi nella Sala del Tesoro il 26 ottobre 2012. Vi hanno partecipato anche i seminaristi e gli altri studenti dell’Istituto Teologico Marchigiano di Ancona e della sezione di Fermo, nonché i seminaristi del Seminario «Redemptoris Mater» di Macerata. Ha moderato l’incontro don Mario Florio, preside dell’Istituto Teologico Marchigiano. Ha aperto i lavori l’arcivescovo Giovanni Tonucci, rievocando l’idea dell’iniziativa, unita alla Mostra sul viaggio di Giovanni XXIII e alla recente visita di Benedetto XVI del 4 ottobre precedente. Il prof. don Enrico Brancozzi, docente nella sezione dell’Istituto Teologico di Fermo, ha illustrato il tema su Giovanni XXIII e la sua ispirazione per la convocazione del Concilio, precisando che non si trattò propriamente di una folgorazione, ma di un progetto pensato e confidato al cardinale Tardini, allora Segretario di Stato, e a mons. Capovilla, allora segretario particolare del papa, progetto che riprendeva un’idea già presente in Pio XI e in Pio XII. Il prof. p. Matteo Roggio, docente alla Facoltà Teologica Marianum, ha intrattenuto il pubblico su i Gesti mariani di Giovanni XXIII nella sua formazione umana e sacerdotale e nel pontificato, sottolineando gli aspetti corporei della «fisicità» nei gesti mariani del papa, già nell’infanzia, poi nella sua formazione mariana e sacerdotale e nel suo pontificato. Il relatore ha illustrato, in quest’ottica, l’episodio del piccolo Angelo Roncalli, portato dalla mamma in un piccolo santuario Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 mariano del bergamasco, e lo stesso Vaticano II, composto da vescovi, da «corpi fisici». Una lettura nuova, da una particolare angolatura ermeneutica. Ha aperto la seconda fase dei lavori il prof. Giancarlo Galeazzi, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Ancona, il quale ha illustrato brevemente il significato del viaggio a Loreto di Giovanni XXIII come fatto, evento e metafora. Il p. Salvatore Perrella, preside della Facoltà Teologica Marianum, ha illustrato il tema: Dal pellegrinaggio di Giovanni XXIII a Loreto alla proclamazione di Maria «Madre della Chiesa» da parte di Paolo VI, insistendo soprattutto sul passaggio dalla visione e devozione mariana pre-conciliare a quella post-conciliare, della quale ha messo in risalto gli aspetti peculiari. In particolar modo ha magistralmente illustrato i capisaldi mariani del cap. VIII della «Lumen gentium». Ha chiuso il colloquio p. Giuseppe Santarelli, direttore della Congregazione Universale, che si è soffermato su Il santuario di Loreto e la questione lauretana da Giovanni XXIII a Benedetto XVI. Ha fatto notare come lo studio di U. Chevalier, che nega l’autenticità storica della Santa Casa (1906), abbia influenzato la storiografia cattolica e di riflesso l’atteggiamento dei papi in materia, fino a che, con i risultati degli scavi archeologici nel sottosuolo della Santa Casa (1962-65) e i nuovi orientamenti interpretativi della traslazione, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno ricominciato a parlare della Santa Casa come una «reliquia» storica, che si fa anche «icona», senza far più cenno però al trasporto angelico. Il Centro Studi Lauretani ha in animo di pubblicare gli Atti del Colloquio. (Foto Montesi). vita del santuario Presentazione dell'osservatorio e della commissione medica I l 24 ottobre, nella Sala Paolo VI, ha avuto luogo la presentazione ufficiale dell’Osservatorio Medico «Ottaviano Paleani» e della Commissione Medica di secondo livello, istituiti dall’arcivescovo Giovanni Tonucci, delegato pontificio per il santuario di Loreto, con decreto del 9 febbraio 2012. Scopo dell’Osservatorio Medico è quello di constatare, raccogliere i fatti ed effettuare la valutazione di primo livello di ciascun caso potenziale di guarigione apparentemente inspiegabile, mentre scopo della Commissione Medica è quello di effettuare la valutazione di secondo livello sulla base del dossier fornito dall’Osservatorio, al fine di formulare un giudizio definitivo del caso. I due organi si sono riuniti congiuntamente più di una volta per definire le modalità delle operazioni. Ha aperto la presentazione ufficiale l’arcivescovo Tonucci con un breve indirizzo, a cui hanno fatto seguito gli interventi del dott. Alessandro De Franciscis, direttore del Bureau Médical di Lourdes, sull’ «Origine e funzionamento del Bureau des Constatations Médicales di Lourdes», del prof. Fiorenzo Mignini, docente all’Università di Camerino e presidente dell’Osservatorio medico, su «La guarigione scientificamente inspiegabile: fondamenti e metodo», di don Andrea Andreozzi, docente all’Istituto Teologico di Fermo, su «Il Miracolo nei vangeli e nella storia della Chiesa», del dottor Oliviero Gorrieri, presidente della Commissione Medica e presidente dei medici cattolici di Loreto, su «Il decreto istitutivo dell’Osservatorio e della Commissione», e di Barbara Osimani, ricercatrice universitaria, addetta al riordinamento dell’Archivio delle guarigioni a Loreto, conservato presso la Congregazione Universale, su «Ottaviano Paleani: Le guarigioni di Loreto nella loro documentazione medico-scientifica», volume riedito a cura dell’Osservatorio e della Commissione in copia fotostatica. Mons. Cleto Bellucci, arcivescovo emerito di Fermo, ha illustrato brevemente la figura del medico Paleani, che egli ha conosciuto molto bene. Al termine dell’incontro, sono stati resi noti i nomi dei componenti dei due organi. L’Osservatorio è presieduto dal prof, Fiorenzo Mignini ed è composto da Carlo Cavallotti della Sapienza di Roma, Giovanni Milioti dell’Ospedale Pediatrico Salesi di Genova, Ferdinando De Benedetti dell'Università di Chieti, Raffaelangelo Astorri e Giordano Torresi, ambedue dell’Ordine Cavalieri di Malta, e Luigi Acciarrini dell’AMCI di Fermo. La Commissione è presieduta da Oliviero Gorrieri e vi fanno parte Paolo Arullani, presidente del Campus biomedico di Roma, Fabrizia Lattanzio, direttore dell’Inrca di Lucca, Antonio Benedetti, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Ancona, Sergio Fattori, presidente regionale dei medici cattolici, e Nadia Storti, direttore sanitario dell’Azienda Ospedali riuniti di Ancona. L’arcivescovo delegato pontificio è membro di diritto. (Nella foto, da destra a sinistra: dott. De Franciscis, mons.Bellucci, mons. Tonucci, dott. Gorrieri, prof. Mignini. Foto Montesi) Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 29 vita del santuario Feste Mariane di dicembre a Loreto A 30 dicembre, nella solennità dell’Immacolata il giorno 8, nella festa della Venuta il 9 e nella festa della Madonna di Loreto il 10 sono convenute a Loreto folle di pellegrini, che, mossi unicamente da una viva devozione verso la Vergine, hanno assiepato i confessionali e hanno partecipato devotamente ai riti religiosi. Il tempo inclemente non li ha scoraggiati perché in gran numero, nella notte tra il 9 e il 10 sono arrivati da ogni parte d’Italia per partecipare alla Veglia della «Venuta della Santa Casa», durante la quale ha avuto luogo la recita meditata del rosario, i cui misteri sono stati commentati con brani tratti dall’ omelia pronunciata da Benedetto XVI a Loreto il 4 ottobre scorso. Ha fatto seguito il solenne pontificale presieduto dal cardinale Il cardinale Paolo Romeo, durante la messa della veglia della venuPaolo Romeo, arcivescovo di Palermo, al quale ta, pronuncia la sua omelia. Alla sua sinistra l'arcivescovo Giovanni il delegato pontificio mons. Giovanni Tonucci, Tonucci e alla sua destra p. Stefano Kožuk, vicario generale dell'Orall’inizio, ha rivolto un cordiale saluto. La recita dine dei cappuccini (Foto Montesi). del rosario e la messa sono state accompagnate della regione. Alle ore 11 ha avuto luogo il solenne da canti scelti, guidati da suor Barbara Anselmi delle pontificale, presieduto dall’arcivescovo Giovanni sorelle francescane missionarie e dal suono dell’organo Tonucci, con la partecipazione di molti sacerdoti, tra al tocco del M° padre Giuliano Viabile. All’omelia il i quali si segnalano p. Štefan Kožuh, vicario generale cardinale ha esordito dicendo che la Santa Casa «è dell’Ordine dei cappuccini, e p. Giulio Criminesi, testimone dell’attesa dei secoli», svolgendo un’articolata provinciale delle Marche dello stesso Ordine, a cui è riflessione sul mistero dell’Incarnazione, toccando affidata la cura pastorale del santuario. Nell’omelia temi vari, con illuminanti applicazioni alla vita di ogni l’arcivescovo ha svolto puntuali e coinvolgenti cristiano, divenuta «creatura nuova», e accennando riflessioni sulla Santa Casa, che fa memoria del mistero anche all’Anno della Fede. E’ seguita, tra canti e dell’Incarnazione, annotando che Dio, oltre alla persona preghiere, la processione con la statua della Madonna di Maria, ha scelto anche un luogo per il compimento portata a spalla dagli aviatori dell’ Aeronautica Militare, di quell’ineffabile evento salvifico. E ha osservato che la quale, dopo aver percorso l’interno della basilica piena l’inizio del santuario della Santa Casa non coincide di pellegrini, è uscita in Piazza accolta da altri numerosi con il 1294, che fa riferimento solo al suo trasporto a fedeli che hanno seguito il rito dall’ esterno, attraverso Loreto, ma con l’inizio stesso della redenzione che si un megaschermo, sopportando il freddo pungente. Dal verificò a Nazaret molti secoli prima, per cui a giusto sagrato della basilica il cardinale ha rivolto ai pellegrini titolo esso può definirsi il più antico santuario del brevi ma calorose parole. Tutta la cerimonia è stata cristianesimo, dove fin dai secoli remoti andarono a trasmessa in diretta da Telepace. venerarlo i pellegrini, insieme alla contigua Grotta, Il 10 dicembre è stato caratterizzato da un flusso lasciandovi i segni della loro devozione in numerosi continuo di fedeli, tra i quali si segnalano quelli in gran graffiti che ancora si vedono nelle sante pietre a Loreto. numero di Viterbo e Civita Castellana, quelli della città Nella Santa Casa è avvenuto l’incontro della volontà di di Pesaro e di altri luoghi, soprattutto delle Marche, Dio con la volontà di Maria. Il sì di Maria e quello di che venerano la Vergine Lauretana Patrona principale Gesù - ha detto il presule - sono un invito per tutti noi Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 vita del santuario a pronunciare il nostro sì a Dio. Al termine della messa, un militare dell’ Aeronautica ha recitato la Preghiera dell’ Aviatore, a cui ha fatto seguito un breve indirizzo del generale dell’Aeronautica Mario Renzo Ottone in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica. La cerimonia, animata con canti da suor Barbara Anselmi e dalla Cappella musicale della Santa Casa diretta dal M° Giuliano Viabile, si è conclusa con un omaggio floreale in Santa Casa da parte degli avieri alla loro celeste Patrona. Nel primo pomeriggio ha avuto luogo la santa Messa per i pellegrini di Viterbo, presieduta dal loro vescovo, e le messe festive, tutte affollate. Da Malta, in diretta con il nostro santuario, la Radio Lauretana ha trasmesso la recita del rosario. L'arcivescovo Giovanni Tonucci presiede il pontificale del 10 dicembre. Alla sua destra don Andrea Principini, vicario generale della Delegazione Pontificia, e alla sua sinistra mons. Decio Cipolloni, vicario della Prelatura Lauretana (Foto montesi). Due sante raffigurate nel santuario di Loreto B enedetto XVI il 7 ottobre 2012 ha proclamato dottore della chiesa santa Ildegarda e il 21 successivo ha canonizzato Kateri Tekakwitha, detta «la pellirossa di Dio». Tutte e due sono raffigurate nella basilica di Loreto L’immagine di santa Ildegarda (1099-1178) è stata dipinta in uno degli sguanci del finestrone della Cappella Tedesca da Ludovico Seitz, che ai suoi piedi ha scritto la data di conclusione di tutto il ciclo di quegli affreschi: 3 dicembre 1902. Si tratta quindi dell’ultima figura dipinta dal grande pittore. La santa, ritratta a figura intera, è riconoscibile anche dalla scritta latina, che è un’invocazione: Sancta Ildegarda, ora pro nobis. Santa Ildegarda fondò il monastero di San Ruperto, presso Bingen, dove visse e morì. Scrisse trattati di mistica, di morale e di teologia. Sul suo capo il Seitz ha dipinto due arcobaleni che apparvero in cielo quando la santa entrò in monastero. Ildegarda reca nella mano destra una penna d’oca, simbolo della sua attività di scrittrice che le ha meri- tato di essere proclamata dottore della Chiesa, e nella sinistra un testo scritto in tedesco, che in traduzione italiana dice: «E in questo modo nel giorno del Giudizio Universale Dio farà nuove tutte le cose, ma ciò che vorrà fare dopo quel Giudizio Universale del suo potere e della sua possibilità è noto solo a Lui». La figura di santa Kateri (1655-1680), vergine, si vede nella vetrata della Cappella Americana, accanto ad altre sante e santi originari del continente americano o ivi attivi. La contraddistinguono una scritta in basso con il suo nome e l’acconciatura, dalle lunghe trecce dei capelli, di ragazza pellirossa. E’ la prima santa pellirossa, di padre irochese e di madre cristiana algonchina, morta a soli 25 anni, dopo aver difeso la sua fede, nonostante l’ostilità della tribù. Il disegno della sua immagine si deve a Beppe Staffanina, autore dei dipinti nella Cappella (1953-1970), e l’esecuzione in vetrata dalla ditta Giuliani di Roma. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 31 vita del santuario Concerto in ricordo dei maestri Remo e Adamo Volpi I 32 l 17 novembre 2012, nella basilica, si è tenuto un concerto dedicato a Remo Volpi, maestro della cappella della Santa Casa di Loreto, e al fratello Adamo, organista del santuario. Nell’occasione sono stati presentati i volumi che contengono le loro opere musicali. Ambedue, infatti, hanno composto pregevoli brani di musica sacra, soprattutto Adamo, che è stato anche docente nei conservatori di Pesaro e di Bari e ha avuto come discepolo, tra gli altri, p. Giuliano Viabile, attuale organista e maestro della suddetta Cappella. Hanno introdotto la serata i saluti dell’arcivescovo Giovanni Tonucci, di don Giuseppe Ferri, presidente della scuola diocesana «D. Caifa» di Cremona, patria dei due musicisti commemorati, e il m° Marco Ruggeri, direttore della stessa, la quale si è esibita con scelti canti dei due fratelli Volpi, insieme con la Cappella Musicale della Santa Casa. I due cori riuniti, a conclusione, hanno eseguito il Tota Pulcra di Remo. Al termine del concerto, l’arcivescovo Tonucci ha consegnato un diploma di benemerenza al m° padre Giuliano Viabile per i suoi 25 anni di organista della basilica e di maestro prima della Corale e ora della Cappella della Santa Casa, definendolo «il migliore discepolo» di Adamo Volpi, (vedi foto in alto). (Foto Montesi) Raduno interregionale «Virgo Fidelis» L’ Associazione Nazionale dei Carabinieri ha celebrato a Loreto, il 18 novembre 2012, la celeste Patrona «Virgo Fidelis» con una serie di cerimonie civili e religiose. Sono convenuti a Loreto dalle regioni del centro Italia oltre mille persone, compresi i familiari e gli amici dei carabinieri. Vi hanno partecipato anche il presidente nazionale dell’Associazione il generale di Corpo d’armata Libero Sardo e l’ispettore generale delle Marche Tino Baldo Honorati. Ha reso suggestiva la cerimonia la partecipazione della Fanfara del IV Reggimento a cavallo dei carabinieri di Roma. Dopo la sfilata del corteo da Porta Marina fino a Piazza Garibaldi, dove ha avuto luogo la deposizione dei fiori sulla lapide di Salvo d'Acquisto, si è tenuta in Piazza della Madonna l’esibizione della Fanfara. Alle ore 11.00 i numerosi convenuti hanno partecipato alla santa Messa in basilica, celebrata dall’arcivescovo Giovanni Tonucci, a cui ha fatto seguito la benedizione in Piazza dei cavalli e dei cavalieri. L’intera manifestazione è stata supportata dalla banda musicale «Città di Loreto». (Foto Montesi) Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 vita del santuario Gemellaggio tra le città di Istria e di Loreto I l 26 ottobre 2012, nella sala consiliare del Comune di Loreto, ha avuto luogo la cerimonia del gemellaggio tra le città di Istra (Russia) e di Loreto, alla presenza dei rappresentanti delle due municipalità. Il gemellaggio è stato propiziato dal crescente flusso di pellegrini russi al santuario della Santa Casa e dall’analogia tra i due luoghi gemellati. Infatti, Loreto è stata definita la «nuova Nazaret» perché custodisce la Casa nazaretana di Maria; Istra custodisce il monastero di «Nuova Gerusalemme» con la riproduzione del Santo Sepolcro: due luoghi, quindi, strettamente legati alla Terra Santa. Anche sul piano culturale i due centri offrono somiglianze significative, soprattutto a riguardo del ricco patrimonio artistico e archivistico. Il gemellaggio è diretto a incrementare il turismo nei due luoghi gemellati. Natela Scenghelija, presidente della rappresentanza commerciale della Federazione Russa in Italia, presente al gemellaggio, ha auspicato il raggiungimento di un accordo tra la municipalità mariana e i tour operator per la reciproca promozione del settore turistico. Il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti ha sottolineato che il gemellaggio apre una nuova era che permetterà di definire obiettivi comuni. (Foto Montesi). Una mostra di Franco Campanari al Museo-Antico Tesoro I l 27 ottobre 2012, nella Sala degli Svizzeri del Museo-Antico Tesoro, è stata inaugurata una Mostra del loretano Franco Campanari, dal titolo: «Uno scultore per Padre Pio. Studi e bozzetti». E’ intervenuto l’arcivescovo Giovanni Tonucci, che ha dato il saluto all’artista e alla sua signora e a tutti i convenuti, mettendo in risalto alcuni aspetti dell’esposizione che raccoglie disegni e prototipi delle grandi opere ispirate alla figura del santo di Pietrelcina e realizzate dall’artista a partire dal 1975, quando eseguì quattro altorilievi in bronzo per la chiesa di S. Giovanni Battista a New York. Ha fatto seguito l’intervento di Vito Punzi, addetto stampa del santuario e organizzatore della Mostra, che ha illustrato ai presenti in maniera esauriente i vari elementi della stessa, la quale resterà aperta fino al 23 gennaio 2013. Nella foto, in primo piano: lo scultore Campanari in carrozzella accanto all’arcivescovo Tonucci. (Foto Montesi). Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 33 vita del santuario Pellegrinaggio dei cavalieri di Malta N 34 ei giorni 26-28 ottobre ha avuto luogo l’annuale pellegrinaggio nazionale del Sovrano Ordine Militare di Malta, che ha portato a Loreto 1586 pellegrini, molti dei quali infermi. Ha presieduto il Principe e Gran Maestro Fra Matthew Festing. Il pellegrinaggio, ritmato da momenti di preghiera, di riflessione e di fraternizzazione, si è svolto con grande decoro. Il tema pastorale è stato tratto dalla Lettera di Giovanni Paolo II per il VII Centenario Lauretano che evidenzia i principali messaggi spirituali della Santa Casa. (Foto Montesi). Pellegrinaggio a Sotto il Monte Giovanni XXIII I n occasione del 50° anniversario del viaggio di Giovanni XXIII a Loreto il 4 ottobre 1962, l’Associazione «Amici di mons. Capovilla» ha organizzato un pellegrinaggio a Sotto il Monte, guidato dall’arcivescovo Tonucci, il 10 novembre 2012. Dopo la visita a Camaitino del Centro di Accoglienza Multimediale e della casa natale di Giovanni XXIII, nel pomeriggio ha avuto luogo l’incontro con mons. Loris F. Capovilla, già segretario particolare di quel papa e arcivescovo emerito di Loreto, il quale ha intrattenuto i loretani in un interessantissimo colloquio, rievocando la figura e il pellegrinaggio lauretano di Papa Giovanni. Il presule poi ha consegnato a tutti una preghiera da lui composta per la circostanza. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 vita del santuario 50° di sacerdozio del cardinale Antonio Maria Vegliò I l 12 novembre 2012 il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ha celebrato il 50° di sacerdozio nella Santa Casa, insieme con i suoi compagni di seminario. (Foto Montesi). La corale "Santa Cecilia" di Asolo a Loreto N elle messe domenicali spesso si esibiscono corali di diverse città d’Europa, con grande decoro liturgico. Segnaliamo tra le tante quella di «Santa Cecilia» di Asolo (Mantova) che il 7 ottobre 2012 ha animato una messa nel 50° anniversario della sua partecipazione alla Rassegna Musicale che si tiene ogni anno, dopo Pasqua, a Loreto. Pellegrinaggio nazionale della Croazia I l 9 novembre 2012 ha avuto luogo il Pellegrinaggio Nazionale della Croazia alla Santa Casa di Loreto, la quale, secondo la tradizione, ha sostato tre anni a Tersatto (Fiume- Rijeka). Vi hanno partecipato circa 1300 pellegrini, accompagnati da tre vescovi e da una trentina di sacerdoti. Nel pomeriggio, nella basilica, hanno partecipato alla solenne concelebrazione della santa Messa presieduta da uno dei tre vescovi. (Foto Montesi). Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 35 notizie flash Ricordo di padre Giancarlo Bossi 36 Il 23 settembre, a Rozzano sul Naviglio (MI), è morto padre Giancarlo Bossi, che è stato missionario nelle Filippine, dove è stato rapito nel giugno 2007, sollecitando un caloroso appello anche di Benedetto XVI ai rapitori per la sua liberazione. Padre Bossi è stato a Loreto il 1° e 2 settembre 2007, in occasione della visita del papa per l’Agorà dei Giovani, dove ha fatto una breve ma toccante testimonianza sull’esperienza di rapito (vedi questa rivista, settembre–ottobre 2007, p. 290). In quell’occasione, Vito Punzi lo ha intervistato per «Il Messaggio». Alla domanda quale fosse il suo rapporto con la Santa Casa, rispose: «Nella Santa Casa di Nazaret Maria ha pronunciato il sì incondizionato alla volontà di Dio. Anche per me vale quel medesimo sì pronunciato, con libertà, il giorno della mia ordinazione sacerdotale, e la Libertà con la lettera maiuscola implica sempre una grande responsabilità» (novembre 2007, p. 345). A piedi, a cavallo o in bici da Assisi a Loreto Il «Laboratorio delle idee» ha sviluppato un progetto dal titolo «Il Cammino del Cielo», con l’obiettivo di individuare una rete di percorsi circolari per poter collegare i due centri peregrinatori di fama mondiale: Assisi e Loreto. Sono previsti due differenti tracciati, percorribili a piedi o in mountain bike o a cavallo, con Fabriano come punto centrale. Il primo viaggio è stato effettuato da 24 persone tra il 5 e il 7 ottobre 2012 da Fabriano ad Assisi, il secondo dal 23 al 25 novembre successivo da Fabriano a Loreto, con soste ai monasteri di San Silvestro e di Fonte Avellana. Da 25 anni i cappuccini marchigiani nel Benin Alla fine di settembre e agli inizi di ottobre 2012 è stato celebrato il 25° della presenza dei cappuccini delle Marche nel Benin, dove essi hanno introdotto la devozione alla Madonna di Loreto, intitolandole la prima residenza di Cotonou (1987) e costruendo a Ouidah una chiesa-santuario a Lei dedicata (1999). Vi hanno consolidato poi la devozione a san Pio da Pietrelcina, che vi si era manifestato prodigiosamente, apparendo a una signora del luogo. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 La prima parrocchia dedicata alla Madonna di Loreto nel Togo Mons. Amboise Kotamba Djoliba, vescovo di Sokodé (Togo), con decreto del 7 ottobre 2012, festa della Madonna del Rosario, ha stabilito che, nell’Anno della Fede, sorgerà una nuova parrocchia nel villaggio di Goubi, della sua diocesi, la quale sarà dedicata alla Madonna di Loreto, la prima con questa titolazione in tutto il Togo. Molto si è adoperato a questo scopo Paolo Giovanni Monformoso, zelatore della Santa Casa e moderatore generale dell’associazione «I laboratoranti nel sì». Prossimamente pubblicheremo un servizio sulla posa della prima pietra della parrocchia lauretana. Ritrovo a Loreto degli allievi marescialli della Finanza Il 7 ottobre 2012 si è tenuto a Loreto il primo raduno degli allievi marescialli della Guardia di Finanza della Prima Compagnia del 62° corso «dodecanneso», svoltosi 25 anni fa (1987/1989). Gli ex allievi si sono ritrovati in Piazza della Madonna con le loro signore e i loro figli in un clima festoso e familiare. Hanno poi partecipato alla messa celebrata dall’arcivescovo Giovanni Tonucci con la partecipazione del cappellano militare padre Giancarlo Locatelli. Corso di bioetica a Loreto Nella Sala Consiliare del Comune di Loreto, il 27 ottobre 2012, ha avuto luogo la prima lezione di bioetica, tenuta dal cardinale Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, pioniere ed eminente studioso della materia. La seconda lezione ha avuto luogo il 24 novembre successivo nella stessa sede ed è stata tenuta dal dott. Pino Noia, esperto in terapia pre-natale. Iniziativa per promuovere il turismo religioso a Loreto Nel mese di novembre 2012, l’ufficio competente del Comune di Loreto ha inviato a tutte le parrocchie d’Italia una brochure con articolata e suadente offerta turistica, volta a incentivare il numero di presenze e ad allungare i tempi di permanenza dei pellegrini o visitatori in visita a Loreto. Iniziativa de «I Laboratoranti nel sì» Il 10 e 11 novembre l’associazione de «I Laboratoranti nel sì», sensibili alla nuova evangelizzazione, hanno dato vita a Loreto a una «Scuola associativa» con momenti aperti a tutti. Tema dell’incontro: «Con, per, fra, in: le preposizioni nella sofferenza, tra stare e Lui». Nel pomeriggio dell’11 novembre l’associazione, eretta canonicamente dall’arcivescovo di Vercelli, aggregata alla Congregazione Universale della Santa Casa e legata, tramite Protocollo d’Intesa, con la Delegazione Pontificia di Loreto per il carisma ispirato alla Santa Casa, ha eletto i nuovi dirigenti, confermando nella carica di moderatore generale il fondatore dott. Paolo Giovanni Monformoso ed eleggendo quale vice moderatore la dott.ssa Gabriella Giordano. Convegno di «Studia Picena» Il 10 novembre si è tenuto a Loreto l’annuale Giornata di Studio, organizzata dalla rivista «Studia Picena» dell’Istituto Teologico di Ancona, diretta dal cappuccino p. Giuseppe Avarucci. Il suo confratello p. Floriano Grimaldi, archivista emerito del santuario di Loreto, ha parlato della sua recente pubblicazione sulle «Lettere di Paolina Leopardi ad Anna e Marianna Brighenti», mentre il dott. Gabriele Barucca, della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche, ha illustrato l’«Odeporico autunnale erudito dell’anno 1772: le note del viaggio nelle Marche dell’abate Giovanni Cristoforo Amaduzzi». Una mensa per i poveri a Loreto La Caritas della Prelatura della Santa Casa, tramite le proprie parrocchie, ha aperto il 26 novembre una mensa per i poveri, gestita dalla rispettiva Caritas. Cucine e refettorio sono stati allestiti nei locali parrocchiali della Santa Famiglia, in via San Francesco. La mensa è operativa da lunedì a venerdì nella fascia delle ore di pranzo. La provvidenziale realizzazione si deve anche alla generosa collaborazione e disponibilità di alcuni laici loretani, cristianamente sensibili alle fasce della povertà. Il santuario di Loreto alla manifestazione in onore di Georg Ratzinger L’11 novembre, nella Cappella Sistina, in Vaticano, è stato tenuto un concerto con musiche eseguite da Georg Ratzinger, fratello di Benedetto XVI, che ha voluto presenziare l’importante manifestazione, organizzata dalla Fondazione «Pro Musica e Arte Sacra», presieduta dal senatore Hans-Albert Curtial, il quale vi ha invitato anche mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo di Loreto, p. Giuliano Viabile, rettore del santuario e direttore della Cappella musicale della Santa Casa, e Vito Punzi, addetto stampa del santuario. Cambio di gestione al Museo-Antico Tesoro Il 20 novembre 2012 la gestione del Museo-Antico Tesoro del Santuario, ricco di pregevoli opere d’arte, è passata dall’Associazione «Spazio e Cultura» di Recanati alla Società «Artifex–Comunicare con l’Arte» di Roma, in base a un Protocollo di collaborazione culturale con la Delegazione Pontificia della Santa Casa. La stessa gestisce le Mostre del santuario nelle Cantine del Bramante. In memoria di… Padre Alfonso Schiaroli I l 31 ottobre 2012 è passato al Signore, all’età di 83 anni, padre Alfonso Schiaroli da Monterado (AN), sacerdote cappuccino. Ne facciamo memoria perché è stato penitenziere nel santuario di Loreto e segretario della Congregazione Universale della Santa Casa negli anni 1979-1985. E’ autore di un volume intitolato: "Loreto - Cento santi e beati pellegrini", pubblicato nel 1985 e ripubblicato, con copiose aggiunte di p. Marcello Montanari, nel 2005 con il nuovo titolo: "Santi e beati a Loreto". Padre Alfonso è stato anche collaboratore di questa rivista con articoli su santi e beati a Loreto, poi raccolti in gran parte nei citati volumi. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 37 PUBBLICAZIONI promosse dalla Delegazione Pontificia del Santuario della Santa Casa di Loreto - c.c.p. 311605 - Tel. 071970104 IL LIBRO DEL MESE Giovanni Tonucci Le donne nella Bibbia Pentateuco e Libri Storici Conta 124 pagine con numerose illustrazioni a colori ed è al prezzo di € 10,00. •Fa parte dei Quaderni de Il Messaggio e raccoglie gli articoli dell’arcivescovo di Loreto apparsi in questa rivista dal n° di novembre 2008 al n° di maggio 2012. •Delinea con garbo, acume ed efficacia descrittiva, in uno stile piano e coinvolgente, 40 figure femminili della Bibbia. •Gli articoli, molto apprezzati dai lettori de Il Messaggio, ora possono essere letti tutti insieme. •Il libro è arricchito da numerose illustrazioni a colori, tutte inerenti alle singole figure femminili illustrate. testi spirituali I prezzi indicati non comprendono la spedizione postale Il Santuario di Loreto nella parola di Giovanni Paolo II e del cardinale Jo seph Ratzinger ora Benedetto XVI, pp. 288, foto a colori 140, copertina cartonata, 19,00. AA.VV., I pellegrini alla Santa Casa di Loreto - Indagine socio-religiosa, 1992 pp. 268, 9,30. G. Santarelli, La Santa Casa di Loreto, 4ª ediz., Loreto 2006, pp. 505, illustrazioni 111, 12,00. M. E. Patrizi, Il mi stero della Sacra Sindone, Quaderni de «Il Mes saggio», n° 1, pp. 56, ill. a colori 40, 4,00. N. Monelli, La S. Casa a Loreto - La S. Casa a Nazareth, 2ª ediz., Loreto 1997, pp. 205, 10,35. G. Tonucci, Le Donne nella Bibbia.Pentateuco e libri storici, pp. 124, con numerose illustrazioni a colori, 10,00 G. Santarelli, I graffiti nella Santa Casa di Loreto, Loreto 1998, pp. 121, fotocolors 66, 15,00. pubblicazioni varie N. Alfieri - E. Forlani - F. Grimaldi, Contributi ar cheologici per la storia della S. Casa, Loreto 1977, pp. 69, tavole 25, 2,60. V. Salvoldi, La Madonna del sì. Lodi a Maria e arte in suo onore, Loreto 2010, pp. 224, 18,00. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Gennaio 2013 Luca da Monterado, Mons. Tommaso Gallucci, Loreto 1997, pp. 238, 12,00. Ludovico Seitz e la Cappella Tedesca a Loreto, Loreto 2008, pp. 470, illustrazioni a colori 331, 50,00. G. Santarelli, Per sonaggi d’autorità a Loreto, Loreto 2010, pp. 240, 35,00. N. Monelli - G. Santarelli, La Basi lica di Loreto e la sua reliquia, Loreto 1999, pp. 195, illustrazioni 54, 12,90. AA.VV., La Congregazione Universale della S. Casa Atti del convegno per il centenario, Loreto 1985, pp. 355, 10,35. N. Monelli, Architettore e architetture per la S. Casa di Loreto, Loreto 2001, pp. 160, illustrazioni 47, 9,00. G. Ricci (sec. XV), Virginis Mariae Loretae Historia, Loreto 1987, pp. 160, 5,15. N. Monelli, Prime architetture picene per la Camera di Maria a Loreto, pp. 125, illustrazioni 44, 15,00. G. Santarelli, Gli affreschi della Sala del Pomarancio a Loreto, Loreto 2010, pp. 102, 20,00 M. Montanari - A. Schiaroli, Santi e Beati a Loreto, Lo reto 2005, pp. 492, con numerose illustrazioni, 9,00. N. Monelli - G. Santarelli, L’Altare de gli Apostoli nella Santa Casa di Loreto, Loreto 2012, pp. 102, numerose illustrazioni, 8,00. G. Santarelli, Le Origini del Cristianesimo nelle Marche, Loreto 2009, 2ª ediz., pp. 430, illustrazioni 39, 20,00. G. Santarelli, Loreto nella storia e nell’arte (formato grande), Ancona 1997, edizioni italiana, spagnola, in glese, francese, tedesca, portoghese e russa; 10,00. G. Santarelli, L’arte a Loreto, edizioni Aniballi, Ancona, 2ª edizione 2005, pp. 406, ill. a colori 375; in brossura 50 G. Santarelli, Loreto - Guida storica e artistica, Ancona 1996, edizioni italiana, spagnola, inglese, francese, tedesca e portoghese; 5,00. G. Santarelli, Guida illustrata in po lacco, 1992, 10,00. G. Santarelli, Tradizioni e Leggende Lauretane, Loreto 2007, pp. 190, illustrazioni 45, 6,00. N. Monelli - G. Santarelli, Le Fortificazioni di Loreto, Loreto 2010 pp. 150, ill. 50, 15,00. N. Monelli - G. Santarelli, Loreto Palazzo Apostolico, Loreto 2012, pp. 198, illustrazioni 185, 15,00. P. Cavatorti, Le guarigioni a Loreto, Loreto 2001, pp. 152, 2,60. C. Zeppa, Diario di una miracolata a Loreto, Loreto 2007, pp. 48, 2,00. Pagelline con rosario e con preghiere lauretane - 0,20. Cd “Canti lauretani” (con libretto) - 8,00. Dvd “Loreto - Fede Storia Arte” - 12,00. (in undici lingue) B. Anselmi, G. Viab ile, Salmi Responso riali, Anno B e C, pp. 120 - 25,00 cad. Ai sensi del d.lgs 196 del 30/06/2003 la informiamo che i dati personali che verranno forniti saranno oggetto di trattamento a mezzo di sistemi informatici. La redazione, nella persona del responsabile del trattamento dei dati, garantisce che le informazioni saranno trattate unicamente allo scopo di inviare agli associati e/o benefattori le pubblicazioni nel pieno rispetto delle norme del D.L. 30/06/2003. Rispetto a tali dati potranno essere esercitati i diritti a cui all'art. 7 del d.lgs 196/2003; in particolare il soggetto interessato potrà richiederne la cancellazione e/o rettifica scrivendo alla redazione. Il Messaggio della Santa Casa - loreto • Mese 2012 Congregazione Universale della Santa Casa Fondata nel 1883, ha le seguenti finalità: •Diffondere la conoscenza e la devozione verso la Madonna e la sua Santa Casa, dove ha avuto inizio la storia della nostra salvezza con l’Annunciazione e l’Incarnazione; Curare la promozione e il decoro del santuario con offerte e lasciti vari; Accogliere i pellegrini orientandoli a vivere i messaggi del santuario, la vita della S. Famiglia, le feste della Madonna. • • L’ISCRIZIONE alla Congregazione è aperta a quanti desiderano collaborare alle sue finalità. Con l’iscrizione si partecipa in perpetuo ai benefici spirituali delle preghiere e di una Messa che si celebra ogni giorno alle ore 8 nel santuario (Messe Perpetue); agli iscritti è concessa inoltre l’indulgenza plenaria alle solite condizioni nel giorno dell’iscrizione e nella festa della Madonna di Loreto (10 dicembre). NORME PER L’ISCRIZIONE •Farne richiesta, anche con lettera, alla Direzione. Possono essere iscritti vivi e defunti, persone singole e famiglie. Viene rilasciato un diploma di iscrizione. •La partecipazione ai beni spirituali, comprese le Messe perpetue, è perpetua, cioè per sempre. •Gli iscritti non hanno obblighi particolari, tranne l’impegno di vivere cristianamente. •Si raccomanda la recita dell’Angelus tre volte al giorno e la recita frequente del Rosario e delle Litanie Lauretane. La • quota d’iscrizione è di 10,00 (per l’iscrizione individuale) o di 16,00 (per l’iscrizione di più persone o di una famiglia). La Congregazione Universale pubblica la rivista mensile “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, che informa sulla vita del santuario e funge da collegamento con gli animatori e gli iscritti. Promuove inoltre gli studi e le pubblicazioni sulla storia della S. Casa e del santuario. Chi desidera collaborare più intensamente agli scopi della Congregazione Universale può chiedere di far parte del gruppo degli AMICI DELLA SACRA FAMIGLIA che riunisce gli Zelatori e le Zelatrici della Santa Casa. Essi riceveranno particolari incarichi insieme ad un nostro tesserino d’iscrizione. Per l’invio di corrispondenza e di offerte servirsi del seguente indirizzo: delegazione Pontificia - Congregazione Universale della santa Casa 60025 Loreto (AN), Italia - Tel. 071.97.01.04 - Fax 071.97.47.176 - C.C.P. n. 311605 MESSE PERPETUE Iscrivi te stesso e i tuoi familiari alla Congregazione Universale della Santa Casa. Potrai usufruire di vari benefici spirituali, in primo luogo delle messe perpetue: cioè, di una messa celebrata ogni giorno nel santuario della Santa Casa alle ore 8. Puoi iscrivere te stesso o altra persona singola, viva o defunta (offerta 10,00) Puoi iscrivere la tua famiglia o altre famiglie, per vivi e/o defunti (offerta 16,00) Invia la tua offerta tramite C.C.P. n. 311605 intestato a: Delegazione Pontificia - Congregazione Universale Santa Casa - 60025 Loreto (AN) oppure tramite bonifico bancario: Banca delle Marche cod. IBAN: IT70O0605537380000000000941 BIC: BAMAIT3A oppure tramite carta di credito direttamente dal sito internet, www.santuarioloreto.it • • Chi intende inviare l’offerta tramite bonifico bancario è pregato di comunicare il proprio recapito tramite lettera, fax o e-mail per consentire una risposta. Per contattarci: tel. 071.970104 - fax 071.9747176 Sito: www.santuarioloreto.it e-mail: [email protected]