Periodico trimestrale del Club Interassociativo Tuttapovo
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GIUGNO 2015
N. 2/2015 / 86° Num. Pub.
2 / Tuttapovo / N. 1 / MARZO 2015
IN QUESTO NUMERO
Periodico trimestrale del Club Interassociativo Tuttapovo
GIUGNO 2015
ANNo XXII / NP 86° / N. 2/2015
Iscrizione al Tribunale di Trento n. 817 del 19.04.1994
Editore proprietario
“Club Interassociativo Tuttapovo”
Associazione di Promozione Sociale
Presidente: Carlo Nichelatti
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Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
via Borino 39 - 38123 Povo (TN)
[email protected]
Stampa:
Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN)
Redazione:
Paolo Giacomoni, Giancarlo Ianes, Stefano Ricci,
Aldo Giongo, Franco Zanuso, Antonio Bernabè,
Renzo Dori, Carlo Nichelatti
Hanno collaborato a questo numero:
Cristiano Caracristi, Davide Detassis,
Diego bonvecchio, Diego Caviola, Don Dario,
Elena Franchi, Eleonora Casagranda, Elvia Corradini,
Emanuela Stablum, Gabriele Bertotti, Ivo Plotegher,
Lorenzo Redi, Maria Antonietta Rotter, Martino Ciresa,
Matilde Padroni, nonna Renata, Paolo Menestrina,
Pietro Fiorito, Riccardo Goi, Sara Fusari,
Sergio Casetti.
Comitato Chiesa di oltrecastello
RITROVIAMOCI alla FESTA di S. Pantaleone
Circolo Culturale Arci Paho
Mostra centenario della partenza dei profughi
per Znojmo
Comitato gemellaggio Povo - Znojmo
Incontri delle città gemellate con Znojmo
Ana gruppo di Povo
Gli Alpini di Povo per Telefono Azzurro
25 aprile
Alfabeto della Liberazione
Acli di Povo
L’immancabile appuntamento al Castelet
Tuttapovo
Prossimamente il DVD “Maledeta la sia
questa guera”
Giornata del volontariato
La terza edizione della giornata del volontariato
Ctg
Inizia l’estate
Circolo oratorio Concordia
Viva l’estate all’Oratorio!
Parrocchia di Povo
Per non dimenticare: spunti e immagini
dai giorni della Missione al popolo
ViPo
Primo anno di ViPo
Atletica Trento
Norbert Bonvecchio sugli scudi
Gs marzola Volley
Marzola... a ciodo!
Sci Club marzola
Finale di stagione scoppiettante per i nostri
ragazzi
Gsa
Lassù sulle bianche piste
Gruppo Sportivo Alpini – Ago & Filo
Mercatino del Riuso
Avis
La donazione di sangue passo dopo passo
Apsp “margherita Grazioli”
Progetto volontariato
Sport nel verde
Passeggiate nei dintorni di Povo
Scuola primaria “moggioli”
“Notte al Castello” è ora in un libro
Libri
I “paesaggi trentini” di Franceschini e Sandri
Famiglia Cooperativa di Povo
120 anni in salute
Amministrazione
Il nuovo Consiglio di Circoscrizione di Povo
Racconto
Il bugiardo
Il Disco
AC/DC
L’angolo della poesia
Le ricette di matilde
6 zampe... in cammino...
Un nuovo spazio dedicato agli amici “pelosi”
Auguri a...
In ricordo di...
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4 / FESTA DI OLTRECASTELLO
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15 / IL DVD “MALEDETA LA SIA QUESTA GUERA”
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17 / 3ª FESTA DEL VOLONTARIATO
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20 / MISSIONE AL POPOLO
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In copertina:
Rose a Gabbiolo
(foto di Alberto Zanotti)
www.tuttapovo.it
Il Forest Stewardship Council® (FSC®) garantisce tra l’altro
che legno e derivati non provengano da foreste
ad alto valore di conservazione, dal taglio illegale o a raso
e da aree dove sono violati i diritti civili e le tradizioni locali.
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amici di Tuttapovo
/ Comitato Chiesa di Oltrecastello
di Emanuela Stablum
RITROVIAMOCI
alla FESTA
di S. Pantaleone
C
arissimi, un BEN TORNATI a
tutti... soprattutto in “questi
tempi” dove siamo spesso indaffarati e non troviamo il tempo per le
“cose essenziali” come il RITROVARSI.
Ed è proprio questa l’opportunità che il
Comitato Chiesa Oltrecastello offre a
quanti parteciperanno alla Festa patronale di San Pantaleone che si svolgerà
da venerdì 24 a domenica 26 luglio p.v.
Visto come “stanno andando le cose”... abbiamo pensato di puntare non
tanto sulla quantità – ecco il perché del
ritorno ai tre giorni – ma sulla qualità
della festa, sulla varietà delle iniziative
per accontentare tutti i gusti e soprat-
4 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
tutto per il coinvolgimento di associazioni, volontari, giovani e meno giovani, perché la festa patronale possa essere un momento per RI-TROVARSI.
Il tendone sarà già aperto nel primo pomeriggio di venerdì, con lo svolgimento della festa per gli anziani dei
territori di Povo e Villazzano promossa dal Polo Sociale Argentario-PovoVillazzano. Prima della cena con la
speciale novità culinaria della “frittura di pesce” e la cucina tradizionale,
potremo assistere all’esibizione e ballare sulle “cavalleresche” note della
musica Country del Gruppo Iron
Boots, che ci accompagnerà nel clou
della serata dove incontreremo la mitica e coinvolgente musica con Radio
VIVA FM, vocalist e Dj (Mi raccomando ragazzi, è la vostra occasione fatevi
sentire!).
Il sabato dopo il pranzo, sotto il tendone si svolgerà la gara di briscola, e
potremo trascorrere il pomeriggio in
compagnia con gli ospiti della Casa di
Riposo “M. Grazioli”. Per tutti i bambini e ragazzi, balli di gruppo/zumba/ba-
/ [email protected] /
by dance con il CLUB ENERGY e “trucca bimbi” grazie alla disponibilità delle
ragazze di Oltre. Nel parco non mancheranno i salti con i giochi gonfiabili
diretti dai Ragazzi dell’Oratorio e per
tutti palestra di roccia in collaborazione con la SAT Povo e Villazzano. Dopo
la distribuzione della mitica “porchetta del Secco” e degli “straubenoltre”, la
serata proseguirà con musica e ballo
dei nostri affezionati amici, “FABRIZIO E GLI ACCADEMIA”.
Domenica, dopo la breve processione dalla chiesetta di San Pantaleone e la Santa Messa, tutta la comunità
è invitata al pranzo insieme, che vedrà,
oltre all’ottimo menu preparato dalle
donne di Oltre, una straordinaria iniziativa a favore dei cittadini più anziani. Sin dal mattino nel parco, promosso e organizzato da VIVINSPORT,
si svolgerà il 5° torneo di Green volley
che regalerà nuove travolgenti sorprese.
Nel pomeriggio vi sarà la “Oltrerampegada”, la gara di arrampicata su
parete di roccia aperta a bimbi e ragazzi in collaborazione con la SAT Povo e Villazzano, in memoria del nostro amico, la guida alpina Mauro
Giovanazzi. Dopo la merenda per i
bambini e in compagnia con gli amici
degli Alloggi Protetti, il lancio dei palloncini per un augurio di pace e fraternità. A seguire la premiazione con
i premi offerti dalla Cassa Rurale di
Trento e l’estrazione dei numeri della
ricca LOTTERIA (affrettatevi, i biglietti stanno già andando a ruba).
Durante le tre giornate avremo la
presenza degli stand delle associazioni
di volontariato, CROCE ROSSA Giovani con intrattenimento per i bambini,
TUTTIFRUTTI per la distribuzione di
bevande analcoliche che tra l’altro
verranno offerte anche ai partecipanti
ai tornei, l’Associazione KARAMOJA
GROUP con nuove iniziative.
La serata cabaret di domenica, con
il travolgente “SuperMario” Cagol e il
suo mega spettacolo, ci porterà a conclusione della festa con la musica Dj di
radio Viva FM, quindi sicuramente
una chiusura col “botto”.
Ci auguriamo davvero di poterci
RI-TROVARE ancora una volta alla Festa di San Pantaleone, perché allora sì!!
la festa sarà davvero… una festa di
QUALITÀ. 
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Il Circolo Culturale Arci Paho con il contributo della Circoscrizione di Povo
in collaborazione con: Pizza Rio - Famiglia Cooperativa di Povo - Cassa Rurale di Trento - Finstral
organizza il torneo di calcio e pallavolo misto
PAR CONDICIO 21
a Povo - parco Cimirlo - passo del Cimirlo
Sabato 1 agosto 2015
dalle ore 10.00 alle ore 20.00
(in caso di maltempo domenica 2 agosto)
CALCETTO - Partite di 2 tempi da 10 minuti
PALLAVOLO - Partite di 2 set da 15 punti
REGOLAMENTO
Possono partecipare squadre miste (massimo otto), composte ciascuna:
• da 7 a 10 giocatori/trici di cui almeno 3 dell’altro sesso;
• età non inferiore ai 13-14 anni, esperti o non esperti;
• i giocatori possono giocare in entrambe le discipline o in una sola, la squadra deve in ogni caso giocare
sia a pallavolo che a calcetto;
• il regolamento applicato per il calcetto sarà quello FGCI calcio a cinque: con cambi volanti, i falli laterali
saranno battuti con i piedi, il portiere non può rilanciare la palla oltre la metà campo.
Pausa pranzo alle ore 12.00 - a cura del circolo Arci Paho.
Premiazioni alle ore 20.00 circa. Tutti gli iscritti riceveranno la maglia di gioco e un premio individuale e ogni
squadra un premio collettivo, bevande, rinfresco e pizza alla premiazione.
Tenuta di gioco: t-shirt fornita dall’organizzazione, pantaloncini e scarpe ginniche.
Le modalità di gioco saranno concordate con le squadre iscritte. È necessaria una copertura assicurativa, pertanto
i nominativi dei giocatori/trici vanno comunicati entro venerdì 24 luglio.
Iscrizione giocatori/trici e sorteggio squadre venerdì 24 luglio alle ore 20.30 presso la sede Arci Paho a Povo
in Piazza Manci 5 - primo piano.
Per informazioni, rivolgersi a: Aldo Giongo, passo Cimirlo 20, Povo, tel. e fax 0461 819947. [email protected]
Per preiscrizioni delle squadre o dei singoli rivolgersi a: Pizza Rio - Cristian Andreatta, via Resistenza 9/A
Povo, tel. 0461 811555
6 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
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/ Circolo Culturale Arci Paho
Mostra centenario della
partenza dei profughi per Znojmo
di Aldo Giongo
P
er ricordare il centenario della partenza dei profughi di Povo e Villazzano per Znojmo (Moravia)
abbiamo allestito, dal 23 al 28 maggio, una mostra
fotografica dal titolo “Profughi a Znojmo da Povo e Villazzano”.
La mostra è rimasta aperta, sabato e domenica dalle
10.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 21.00, tutti i giorni dalle
18.00 alle 21.00, presso la sala Sergio Nichelatti al Centro civico. L’inaugurazione, con presente un discreto pubblico, è
stata celebrata sabato 23 maggio alle ore 11.00.
Lunedì 25 maggio alle ore 18.00, sempre presso la sala
Nichelatti, è stato presentato il libro di Daiana Boller dal ti-
La mostra
tolo “Welschtirol” con la proiezione di documenti filmati e
la lettura di alcune testimonianze di profughi poèri.
Giovedì 28 maggio, ricorrenza della partenza dei profughi, Maria Giuliana D’Amore ha proposto al Teatro Concordia lo spettacolo “Attenti alle austriache!” da lei scritto e
interpretato che narra le vicende di due giovani donne
trentine evacuate forzatamente in Italia a seguito dell’avanzata dell’esercito italiano: Fannj Trentinaglia di Scurelle in
Valsugana e Oliva Cristoforetti di Avio.
Le celebrazioni per i cent’anni di amicizia con Znojmo si
concluderanno con il viaggio organizzato in ottobre a cui tutti sono invitati a partecipare. 
La scrittrice Daiana Boller
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N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 7
/ Comitato gemellaggio Povo - Znojmo
di Aldo Giongo
C
ento anni sono passati dal primo incontro dei nostri compaesani, quasi tutti donne e
bambini, con la città di Znojmo gemellata ufficialmente con Povo e Villazzano dal 1996. Questa settima edizione della Festa delle città gemellate è
stata organizzata all’inizio della settimana, martedì 5 e mercoledì 6 maggio
per di più in piena campagna elettorale per il Comune e le Circoscrizioni di
Trento, rendendo difficile radunare la
squadra per la trasferta. Siamo partiti
in undici con 2 furgoni e come sempre
Sono passati 100 anni e il comitato non poteva
mancare a questo importante appuntamento
Incontri delle città
gemellate con Znojmo
abbiamo cercato di fare bella figura
portando a Znojmo i prodotti migliori
della nostra terra e della nostra tradizione.
Siamo arrivati alle ore 17.00 di lunedì 4 maggio e abbiamo subito preso
possesso del nostro stand. Abbiamo
quindi allestito la mostra fotografica
per il centenario “1915/2015 Povo Villazzano cento anni di amicizia”.
Nella grande piazza Horni al mattino
di buon’ora abbiamo allestito lo stand
e preparato il bruciatore a gas e la pentola per le salsicce e i fagioli “en bron-
Giovanni Balduzzi, Martinica e Isabel Tamiazzo - i cantanti di Villazzano e Povo
8 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
zon”, il fornello e il paiolo per la polenta
(gentilmente concesso in prestito dal
comitato di Oltrecastello); così i nostri
cuochi e cucinieri Pio Bort e Agostino
Vedovelli hanno potuto mettersi al lavoro. Gli addetti allo stand Sergio
Merz, Lorenzo Bridi, Danilo Tamiazzo,
Luca Ketmaier, con l’insostituibile aiuto della nostra amica di Znojmo Jana
Budinovà (che ha preso due giorni di
ferie per aiutarci) e dell’interprete ufficiale Iveta Cernikovà, hanno iniziato
la vendita promozionale dei nostri
prodotti: olio d’oliva del Garda, grana
Il nostro stand
/ [email protected] /
Il can-can delle Toscane
trentino e padano, vino Teroldego,
Marzemino, Müller Thurgau, lucaniche e farina gialla e la distribuzione di
opuscoli e dépliant dell’APT di Folgaria che ci ha concesso un graditissimo
sostegno economico.
Alle 14.00 l’inaugurazione ufficiale sul palco da parte del sindaco e l’inizio degli spettacoli, alle ore 15.30, sono
saliti sul palco Giovanni Balduzzi e
Martinica per Villazzano, alle 17.30 le
ragazze di Pontassieve (Firenze) con
uno scatenato can can e finalmente
alle 18.30 la nostra cantante Isabel Ta-
miazzo assistita dalla mamma/manager Maria Teresa Falco: una voce potente e dolce allo stesso tempo che ha
invaso per un’ora tutti gli angoli della
città di canzoni italiane e inglesi. La
polenta con “salzizza e fasoi en bronzon” è diventata una tradizione molto
attesa dalla gente di Znojmo e dagli
amici delle altre città gemellate: Pontassieve (Firenze), Strzegom (Polonia),
Novè Zàmky e Ružinov (Slovacchia),
Torgau (Germania) e Retz (Austria).
La delegazione ufficiale composta
da Aldo Giongo, Nadia Broll (candidati
alle elezioni circoscrizionali) e Michele
Dalba, a cui va un ringraziamento particolare per aver consentito con la loro
presenza di poter fare il viaggio come
delegazione circoscrizionale. La delegazione è stata impegnata alla mostra
fotografica, quindi al convegno sulla
raccolta differenziata seguita dal pranzo ufficiale. Alle 15.00 l’ingegner Agostino Vedovelli ha partecipato alla visita degli impianti di smaltimento dei
rifiuti. Mercoledì replica dello stand e
della cucina con doppia distribuzione
a mezzogiorno e serale, alle 11.00 nuova esibizione di Isabel Tamiazzo seguita alle 15.00 da Giovanni Balduzzi e
Martinica. Nel pomeriggio gita in barca sul lago della diga di Vranov per
quattro persone, apertura di una mostra di quadri della pittrice austriaca
Anita Windhangen per la delegazione
ufficiale e per finire serata di gala al castello per tutti in amicizia e allegria.
Ringraziamo Carlo Dell’Elmo per
gli omaggi grappe Saracini in confezione regalo e la ditta salumi Segata
per l’aiuto.
Lunedì 11 maggio sono arrivati alla Scuola media “Pascoli” 44 ragazzi di
Lavori e pubbliche relazioni in corso
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N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 9
Znojmo e sei insegnanti guidati dal
preside Zdenek Mikulic che hanno
trascorso quattro giorni con i nostri
ragazzi di seconda media. Il comitato
di Povo ha offerto tre cene mentre il
comitato di Villazzano ha preparato
la cena finale di arrivederci. Martedì
mattina all’aula magna delle Scuole
“Pascoli” i saluti e le presentazioni con
un doveroso ricordo del centenario
con il Coro Sat Bindesi di Villazzano
che ha cantato con i ragazzi “Sui monti Scarpazi” e l’inno al Trentino. I ragazzi di Znojmo hanno rappresentato
una scena di vita dei nostri profughi
conclusasi con la nascita di un bambino, Emilio Giongo nato a Urbao una
frazione di Znojmo il 9 settembre di
cento anni fa. L’appuntamento a Znojmo nel mese di ottobre quando ricambieranno l’ospitalità.
Il mese di maggio si conclude con il
torneo di pallavolo femminile under
16 “Fabio Merler” triangolare Povo Znojmo - Villazzano, organizzato dal
Isabel Tamiazzo, la nostra cantante
Polenta in collaborazione
comitato di Villazzano, e dall’11 al 13
giugno arriverà la delegazione per la
nostra Ecofesta multietnica. Il nostro
gemellaggio nato dalla storia cammina verso il futuro grazie ai giovani
protagonisti della nuova Europa. 
/ Comitato Gemellaggio Povo - Znojmo
Viaggio del centenario
Profughi a Znaim - Znojmo 1915/2015
Repubblica Ceca - dal 14 al 16 ottobre 2015
PRoGRAmmA
• mercoledì 14 ottobre - partenza ore 6.00 piazza manci Povo e alle 6.10 Villazzano,
6.30 Trento - arrivo a Znojmo - sistemazione. Cena e pernottamento.
• Giovedì 15 ottobre – colazione. Cerimonia in comune per il centenario dell’arrivo
dei profughi. Pranzo. Pomeriggio viaggio nei paesi che ospitarono i profughi.
Cena e pernottamento.
• Venerdì 16 ottobre - colazione e partenza - arrivo in tarda serata.
1915 - stazione di Znaim/Znojmo
Quota di partecipazione: euro 190,00 (centonovanta) da versare anticipatamente sul conto IT 46 b 0830 401810 00010307172. Comprende: viaggio
in pullman - assicurazione. Pernottamenti e pasti citati.
Prenotazioni: presso l’edicola di Povo - via della Resistenza 19 entro il 31 agosto presentando la ricevuta di versamento.
Fino a esaurimento posti: minimo 30 partecipanti, in caso di annullamento le quote saranno restituite.
Informazioni: Aldo Giongo - tel. e fax 0461 819947 [email protected]
10 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
/ [email protected] /
/ Ana gruppo di Povo
Gli Alpini di Povo
per Telefono Azzurro
Giornate di solidarietà con la raccolta fondi per la difesa dei bambini
S
olo due righe per ringraziare tramite “Tuttapovo” la
popolazione del sobborgo e del paese di Civezzano, i
volontari del Gruppo Alpini di Povo e i volontari del
Gruppo Alpini di Civezzano per la collaborazione che hanno
profuso per la riuscita delle giornate di solidarietà a favore
del Telefono Azzurro denominate “Fiori d’Azzurro” (consegna di una confezione di calancoa, pianta pregiata originaria
del Madagascar a seguito di donazione) che si è svolta lo scorso 18 aprile in piazza Manci a Povo e il giorno successivo a Civezzano per la raccolta di fondi a favore del Telefono Azzurro. La popolazione di Povo e Civezzano con i volontari Alpini
hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa offrendo delle
donazioni. La somma raccolta verrà inviata con bonifico
all’Associazione Telefono Azzurro. 
Due fotografie dei volontari presso lo stand allestito in piazza Manci a Povo
RINGRAZIAMENTI DALL’INDIA
Caro Gruppo Ana Povo,
Il Natale è un momento unico per essere
come Gesù, il quale continuamente ci ispira ricordandoci che la vera gioia e la felicità giungono spogliandoci di noi stessi ed
accendendo la speranza in chi non ne ha
più, nutrendo gli affamati, mostrando
l’amore a chi non lo conosce, dando riparo
ai senzatetto. Nella meravigliosa missione di Cristo dell’accendere la speranza,
tutti noi siamo parte attiva e mentre il
mondo festeggia il Natale, a nome degli in-
/ www.tuttapovo.it /
numerevoli bambini e le famiglie per i
quali continuate ad essere un faro di speranza, desidero esprimere la mia più profonda gratitudine, il sentimento di gioia
ed il desiderio di farvi sapere che tutti noi
vi amiamo e tutti i bambini e le famiglie
che beneficiano della vostra generosità
continuano a pregare per voi. Infatti, attraverso la vostra compartecipazione,
continuate a mostrare l’amore di Dio e la
compassione ai nostri bambini. Possa il
Signore benedire voi e le vostre famiglie.
Grazie all’Associazione Serenella Sunrise
siamo in grado di spingere molti bambini
ad andare a scuola. I nostri giovani amici:
abbandonati dal padre, la madre morta di
cancro, questi angeli erano troppo piccoli
per capire. Grazie al vostro gruppo, oggi,
Louiza e Magdaline hanno ottenuto la
laurea in infermieristica e lavorano come
infermiere e Ronith, diplomato nel settore
alberghiero, ha trovato lavoro nel suo
campo di studi. Come loro, molti stanno
completando i loro percorsi di studi come
infermieri, tecnici e nel settore amministrativo. Sono stati aiutati Ahalya e
Laxmi, entrambi orfani, Priyanka, proveniente da una famiglia povera e Rose
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 11
– matrimonio fallito – a frequentare un
anno come infermieri ausiliari ed ora lavorano al St. John’s Medical College. Questa giovane si chiama Tenisha. Ha perduto i genitori a causa dell’HIV ed è stata
supportata fin da piccolissima. Ha completato con successo il XII grado per proseguire con i 4 anni di infermieristica. Il
padre di Sheetal è rimasto paralizzato. È
stata aiutata a completare i 3 anni e mezzo del corso di infermieristica ed ora lavora ed è felice. Ho visto la madre morire di
tubercolosi. Non c’è un padre e grazie a
Serenella Sunrise siamo stati in grado di
dare speranza a Sabana, Nizwat e alla
nonna. Ora sono felici e pieni di gratitudine nei vostri confronti. Kishori, Sonali e
Dinesh hanno perduto i genitori ma grazie al vostro Gruppo presto completeran-
no il X grado. Tutti e tre desiderano intraprendere studi infermieristici. Venuto a
mancare il marito a causa di un cancro, la
madre lotta per prendersi cura dei 4 figli.
Siamo felici di aiutare la famiglia attraverso una rendita mensile, gli studi, le cure mediche etc. Raju, un orfano problematico cresciuto nel orfanotrofio Nirmal
Nagar, arrestato e picchiato dalla polizia,
vittima dei suoi amici. Ma Gesù si manifesta a queste persone. Grazie al vostro supporto, abbiamo dato una speranza a Raju, l’abbiamo fatto rilasciare e oggi egli è
una splendida persona. Ha incontrato
Ragini, si sono sposati ed hanno uno
splendido bambino. Sono felici, l’amore
trasforma in ultima analisi. Grazie, infatti
il Natale simboleggia speranza e amore.
Simon, padre di 3 figli, soffre di disturbi
all’apparato digerente ed è ora sotto terapia. Tramite cure chirurgiche, abbiamo
supportato Anil, padre di famiglia che
non riceveva aiuto. Ora può nuovamente
prendersi cura della sua famiglia. Vi ringraziamo perché siamo in grado di dare
speranza a molte famiglie bisognose. Che
questo Natale possa aiutarci a seguire
l’esempio di Gesù. Questi sono solo alcuni
esempi di come cerchiamo di raggiungere
i nostri bambini e le famiglie più bisognose attraverso il vostro contributo. Saremo
sempre grati all’Associazione Serenella
Sunrise e sono certo continuerete a supportarci affinché, insieme, potremo asciugare le lacrime e portare gioia agli altri.
APPREZZATO CONCERTO ALL’APSP
“MARGHERITA GRAZIOLI”
al Maestro del Coro il quale ha iniziato a
presentare di volta in volta, prima dell’esecuzione, le canzoni che avrebbero cantato,
suscitando entusiasmo negli attenti ascoltatori. Molti sono stati i pezzi a tema alpino eseguiti e apprezzati dagli ascoltatori
con lunghi applausi. Il concerto ha avuto
termine con la canzone “Exodus” dedicata
a tutti i presenti. Al termine ha preso la parola Roberto Maistri per ringraziare a nome della Direzione dell’Asps il Direttivo
Alpini di Povo per l’organizzazione del
concerto e il Coro Ana Sezione di Trento
per le belle canzoni eseguite, con la speranza che gli Alpini di Povo possano organizzare un altro concerto. Ha concluso
Pietro Fiorito ringraziando i Coristi, il
Maestro, il Coordinatore del Coro e tutti i
presenti per l’entusiasmo e la partecipazione all’evento (molti spettatori hanno
accompagnato le canzoni insieme al Coro)
invitando i presenti a un ulteriore applauso di gradimento, invito accolto in modo
molto fragoroso.
Il Coro Ana Sezione di Trento, su invito del
Direttivo del Gruppo Alpini di Povo, lo
scorso sabato 23 maggio, ha tenuto un
concerto nella casa di riposo “M. Grazioli”
alla presenza di circa 100 persone tra degenti, accompagnatori e famigliari. Prima
del concerto il Capo Gruppo Piero Fiorito
ha salutato tutti i presenti, dando il benvenuto al Coro, quindi ha passato la parola
Vostro affezionato
FR. C YRIL FERNANDES
Sono Pietro Fiorito, Capo Gruppo Alpini di Povo: ricordo a tutti gli alpini e amici degli alpini
che sono ancora aperte le iscrizioni per il 2015; chi non si fosse ancora iscritto
e volesse farlo può trovarci in sede tutti i mercoledì dalle ore 21.00 alle 23.00.
Abbiamo bisogno del vostro supporto! GRAZIE
UN MULO EROICO
Sono Pietro Fiorito, Capo Gruppo Alpini di Povo, già ufficiale in servizio
permanente del battaglione Alpini “Trento” e del battaglione Alpini
“bassano”, attualmente nella riserva.
Su preghiera appassionata e commossa dell’alpino conducente bRuNo
TRENTINI, Le chiedo Signor Direttore un piccolo spazio per pubblicare
queste mie righe per ricordare il mulo "FACCo" decorato di mEDAGLIA
D’oRo.
bruno Trentini, parlandomi con commozione, nostalgia e con un velo di
malinconia, mi ha detto di essere stato l’ultimo conducente-amico
dell’eroico e leggendario mulo “Facco” nato nel 1937 e deceduto il
1° settembre 1970 nella caserma “Cesare battisti” sede del battaglione
12 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Alpini “Trento”, appena dopo aver effettuato una breve passeggiata nel
cortile della caserma.
bruno mi ha chiesto scrivere poche ma significative righe, per ricordare
a duratura memoria come il mulo “Facco” impiegato nel servizio di
trasporto degli alpini feriti durante la Seconda guerra mondiale in Russia
e in particolare nella battaglia di Nikolajewska e nella ritirata delle
Gloriose Divisioni Alpine, si sia coperto di gloria meritando questa
onorificenza, contribuendo con il suo comportamento e con il suo
movimento instancabile a salvare tantissimi Alpini che senza il suo aiuto
non avrebbero potuto essere salvati.
Ringraziando per l’attenzione concessa e per la pubblicazione della
lettera anche da parte del conducente bruno Trentini, porgo distinti
saluti.
/ [email protected] /
Alfabeto
della Liberazione
/ 25 aprile
una lezione di storia per il 25 aprile 2015
di Sergio Casetti
F
esta? E perché? Liberazione? E
da cosa? Chi e quando, come e
perché? Da queste domande
siamo partiti, quelli di Kaleidoscopio,
insieme con i responsabili dell’Istituto
Comprensivo di Povo-Villazzano, per
celebrare il 25 aprile quest’anno. Domande semplici, alle quali, però, spesso anche gli adulti faticano a rispondere. Ecco: proprio per educare le
nuove generazioni alla nostra storia, è
stata inventata questa serata nella Sala grande della Circoscrizione di Povo.
Perché oggi noi siamo liberi, viviamo
in democrazia, nessuno viene perseguitato per le sue idee o perché è nato
in una o nell’altra religione; ma non è
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stato sempre così. La democrazia, ci
hanno spiegato i ragazzi e i giovani il
23 aprile, è una conquista molto recente; è costata cara a chi ce l’ha portata, a chi si è sacrificato per un’Italia
e un Trentino liberi. Persone anche di
Povo, come Giannantonio Manci, e
gente innocente che è finita in mezzo
a quei fatti lasciandoci la vita: i loro
nomi li abbiamo letti all’inizio della
serata. Una serata di ragionamenti:
date, fatti, storia da conoscere a memoria, perché con l’ignoranza non si
costruisce una Città libera. Una serata anche di emozioni e passioni, le storie della piccola gente che ha fatto
quel che poteva: come la signora Ele-
na Agostini, portata dai ragazzi e dalla
ragazze delle quinte elementari, che
ha raccontato in che modo, a Mattarello, nel 1943, le giovani di Azione
Cattolica soccorsero con acqua e frutta i giovani soldati italiani imprigionati dai nazisti sui treni verso i campi
di concentramento tedeschi. Pensiero
ed emozioni, testa e cuore. Una bella
lezione di storia. Grazie Kaleidoscopio, grazie alla Famiglia Cooperativa
di Povo per il supporto. Grazie maestre di quinta delle “Moggioli”, grazie
professoresse e professori delle medie
“Pascoli”, grazie dirigente scolastico:
così si fa davvero ricco il rapporto fra
la scuola e la sua comunità. 
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 13
/ Acli di Povo
L’immancabile appuntamento
al Castelet
di Gabriele bertotti
S
abato 21 marzo presso il teatro Concordia di Povo, è
stato proposto lo spettacolo “Maledeta la sia questa
guera”: lettere, musica, proiezione di filmati e fotografie con la partecipazione del Coro Dolomiti di Trento, del
Gruppo teatrale G. Corradini di Villazzano, del Duo Arparmonica, del Museo Storico del Trentino, la collaborazione
della Circoscrizione e di alcune associazioni del sobborgo
(Alpini, Arci, Circolo pensionati e anziani. Comitato gemellaggio Povo Znoimo, GSA, Parrocchia).
In considerazione dell’alto livello dello spettacolo, del
tema trattato, dell’impegno dei proponenti, della ricerca
storica curata da Antonio Bernabè e grazie alla disponibilità di “Tuttapovo” da questa serata sarà ricavato un DVD
prossimamente a disposizione.
Venerdì 1 maggio il circolo Acli di Povo ha organizzato
l’appuntamento al “Castelet”.
Il tempo incerto non ha ostacolato il regolare svolgersi
dell’iniziativa che quest’anno ha assunto particolare significato per il 60º dalla costruzione del capitello che i lavoratori di allora hanno voluto erigere sulla nostra montagna.
La S. Messa celebrata da don Dario e resa solenne dal
coro parrocchiale è stata occasione per riflettere sulle
questioni sociali che caratterizzano il nostro tempo e per
ricordare gli amici che ci hanno lasciato e che in vario modo hanno collaborato per la crescita della nostra associazione.
A seguire il rinfresco allestito dalle donne della direzione e l’estrazione della lotteria gestita dall’amico Antonio.
Stiamo predisponendo l’attività estiva: già fissata la gita
sociale per giovedì 9 luglio e il pranzo sociale per giovedì 6
agosto. 
La tradizionale distribuzione delle “fortaie”
Un momento della messa
Un momento della messa
Centro Servizi ed Esposizione
Via Brennero 36 · 38060 Calliano (TN)
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14 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
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Prossimamente il DVD
“Maledeta la sia
questa guera”
/ Tuttapovo
di Antonio bernabè
Il recital sulla Grande Guerra diventa un filmato
a bravura del Coro Dolomiti, le
dolci melodie dell’armonica a
bocca e dell’arpa, una narrazione, essenziale ma appropriata da
parte del Gruppo teatrale “G. Corradini” di Villazzano. Il tutto accompagnato da immagini e filmati d’epoca accuratamente scelti dalla Fondazione
Museo storico di Trento: questo è stato
il recital “Maledeta la sia questa guera” presentato al Teatro Concordia di
Povo il 21 marzo scorso.
Il recital prende le mosse dal clima
quasi sereno di inizio Novecento, sottolineato dalle dolcissime melodie di
una “Barcarola” e di “Trieste dormi”
mentre viene dato spazio alle espressioni di un testo anonimo trentino che
esalta la modernità della Trento di
quel tempo.
Poi nel giugno del 1914 tutto precipita dopo l’assassinio di Sarajevo, che
viene rievocato dalla proiezione del
filmato del passaggio dei feretri reali
nella città di Trieste.
Un mese dopo l’imperatore Francesco Giuseppe dichiara la guerra alla
Serbia e così ha inizio il primo conflitto mondiale. La costernazione della
nostra gente di fronte al terribile
evento traspare dalla disperazione di
spose e madri che vedono partire per
il fronte i loro cari. Il canto “Monte Ca-
nino” è una delle più note canzoni degli alpini nata al tempo della Seconda
guerra mondiale. Tuttavia, «...quel lungo treno che andava al confine...» evoca
il dramma di ogni guerra, vissuto indipendentemente dalla divisa indossata; evoca il momento del distacco dai
Francesco Giuseppe in visita
Monte Canino
L
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propri cari, la partenza dal paese natale. Porta il pensiero alla tradotta, alla
dura vita di trincea, appesa a un filo,
alle privazioni, agli spari contro altri
disgraziati, che avevano l’unico torto
di indossare un’altra divisa.
Il quadro adesso si sposta al fronte,
in Galizia e sui Carpazi. Su quei campi
di battaglia dove persero la vita anche
molti dei soldati trentini, alcuni dei
quali partiti dal paese di Povo. Si accompagna tristissimo il canto “Sui
monti Scarpazi” con l’imprecazione
«Maledeta la sia questa guerra che m’ha
dato sì tanto dolore...».
Non bastano morti e feriti: si contano a migliaia i nostri soldati fatti prigionieri dai russi. Vengono dispersi
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 15
nell’immensa Siberia, sfruttati politicamente, muoiono di stenti e per assideramento e molti di loro ritornano a
casa per ultimi, a guerra finita da un
pezzo. Il coro per loro canta «Siam prigionieri, siam prigionieri di guera, siam
su l’ingrata terra del suolo Siberian...».
L’anno seguente l’Italia rompe il
patto della Triplice Alleanza (firmato
con Germania e Austria) e si schiera a
fianco dell’Intesa, patto che legava Inghilterra, Francia e Russia. Tuttavia gli
alti comandi militari di Vienna non
vengono colti impreparati. Questione
di ore e dal Trentino sono costretti a
partire verso le regioni orientali della
monarchia asburgica 60/70 mila civili. I nostri vanno esuli a Znojmo, in
Moravia. Vengono letti brani del diario della partenza e della sistemazione
dei profughi. Poi si leva malinconico il
canto “Dov’è la patria mia?”, melodia
imparata durante l’esilio e riportata in
patria al rientro.
Con l’entrata in guerra dell’Italia, i
Comandi austroungarici arrestano
immediatamente, su tutto il territorio
trentino, le persone politicamente sospette, inserite da mesi, che avevano
provveduto fin dal settembre del 1914
a inserire in appositi elenchi, via via
aggiornati. Senza alcun processo questi “inaffidabili” vengono internati nel
campo di Katzenau, nei pressi di Linz,
in Alta Austria. Seguono i nomi di chi
dalla nostra collina finì in quel lager e
il ricordo di chi nel campo di concentramento lasciò la vita. L’“Inno di Katzenau” è un miscuglio di tristi ricordi e
di gioia per l’agognata libertà e per il
ritorno a casa.
Dai luoghi della Moravia, di Mitterndorf e di Katzenau, l’attenzione ritorna ora alle nostre terre. Siamo nell’inverno del 1915, quando i comandi
militari austro-ungarici decidono di
ammodernare il sistema difensivo
della città capoluogo, quella che era
chiamata la “Festung Trient”. Sulle alture e nelle vallate più vicine a Trento
16 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Dove è la patria mia
Ai preat
Lager
Rovine di guerra
è tutto un brulicare di uomini, donne
e ragazzi che, sotto la direzione militare, costruiscono strade, funicolari,
tunnel, casematte e trasportano in
montagna cemento, ferro, filo spinato
e molto altro ancora. Fortunatamente
la Fortezza di Trento, una delle più
grandi e moderne dell’Europa nel
1915/16, non spara nemmeno un colpo e dopo il maggio del 1916, passata la
“Strafexpedition”, il rombo del cannone si allontana da Trento e dagli altopiani di Lavarone e Luserna, Marzola
e Bondone tornano al silenzio di prima del conflitto e il coro intona il canto romantico “La luna sui nosi monti”.
Con uno stacco di due anni la scena si sposta al 1918, alla fine della
guerra. Ma il ritorno in Trentino, divenuto italiano, è per tutti, profughi,
internati, soldati e prigionieri un
evento traumatico. Trovano un territorio devastato: pascoli e boschi pesantemente sconvolti dalle trincee e
dalle tante opere belliche e dai bombardamenti, mentre interi paesi, collocati lungo le zone di confine, sono
completamente distrutti. Inoltre lo
spopolamento forzato, le requisizioni,
la spoliazione sistematica delle campagne, la decimazione del bestiame,
il generale impoverimento avevano
provocato una drammatica caduta di
produttività del suolo. In questo contesto, faticosamente, si dovevano ricomporre le famiglie e le comunità lacerate dai lutti e dalle traversie della
guerra e riprendere il corso di una vita
che per tutti era passata attraverso pesantissime prove e tensioni.
Mentre armonica a bocca e arpa
suonano l’“Ave Maria” di Gounod,
scorrono terrificanti immagini delle
rovine lasciate dalla guerra lungo la linea del fronte.
Questo in sintesi il recital, proposto dalle Acli di Povo e supportato dalla Circoscrizione e da numerose Associazioni del sobborgo. Un lavoro di
gruppo, apprezzato da un pubblico
numeroso e attento, che ha espresso
l'auspicio venga trasformato in un filmato da mettere a disposizione di tutti
coloro che desiderano conservare un
ricordo non superficiale del Centenario della Grande Guerra. 
/ [email protected] /
/ Giornata del volontariato
La terza edizione della
giornata del volontariato
di Sergio Casetti
E
ravamo davvero in tanti, quest’anno,
molti di più di sempre. Chi nel piazzale
dell’Oratorio a far belli gli spazi dove giocano tanti bambini e ragazzi; chi intorno ai tavoli a insegnare e imparare vecchi mestieri, i piccoli con gli anziani, i bambini con le nonne. Nel
piccolo parco dietro alla chiesa c’erano le scuole
materne e le elementari, piantavano semi, raccontavano di piantine, di alberi, di terra e di natura. I grandi, intanto, si davano da fare ai quattro angoli del paese. I pompieri sul Dos di
S. Agata, a potare, pulire, togliere rami vecchi
per far luce a quell’antica chiesetta: e vicino a loro, chi li aiutava a pulire il grande prato, chi a sistemare l’interno, con
quelli di Tuttifrutti a portar bibite alla gente che sudava; il Circolo pensionati e anziani a riverniciare panchine, a sistemare
aiuole, a ripulire piazzali. E tanti e tanti ancora. C’erano l’Oratorio, il Gruppo acquisti solidali, il Comitato Oltrecastello, la
Scuola Primaria “Moggioli”, il Polo sociale, l’Arci Paho, il Cen-
tro Servizi, l’ “APSP “Margherita Grazioli”,
l’Avis, il Gruppo Alpini, la Sat, il Gruppo sportivo “Marzola”, le Acli, Povosonica, e tante e tante
famiglie. Era bello vedere la mescolanza fra le
persone delle Associazioni e gli operatori delle
istituzioni locali, come le scuole e il Polo sociale:
nessuno li costringeva a esserci di sabato mattina, eppure c’erano, vicino alla loro comunità.
A mezzogiorno, pizza per tutti all’Anfiteatro, ci
ha pensato la casa di riposo “Margherita Grazioli”: quest’anno, grazie anche al bel sole, eravamo davvero in tanti, più di tutti gli anni, eppure ce n’era per tutti. Bella anche la mescolanza di età: le
nonne del centro servizi a insegnare uncinetto e bricolage ai
più piccoli; e la mescolanza di famiglie originarie con quelle
appena arrivate a Povo. E poi il laboratorio di murales: l’arca
di Noè, che potete vedere sul muro settentrionale dell’Oratorio. Bello, bravi. C’è in giro tanta buona volontà, tanto piacere
di stare insieme. Il piacere di una giornata di comunità. 
Spett. Redazione
TuTTAPoVo
Trovo molto bello il murale rappresentante l’Arca
di Noè realizzato nel piazzale dell’oratorio di Povo.
Faccio i miei complimenti a chi ha avuto l’idea e
a tutti quelli che l’hanno eseguita.
Cordiali saluti
maria Giuseppina Tomasi
19.5.2015
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N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 17
/ Ctg
Inizia l’estate
Gli appuntamenti rivolti a tutti i giovani per un’estate di divertimento
di martino Ciresa
L’
estate è in arrivo e nel CTG fervono i preparativi per
le varie attività della stagione. Quest’anno le proposte del Gio’ Madonnari e del Torneo delle Frazioni sono state posticipate per evitare sovrapposizioni con le attività della Missione al popolo.
GIO’ MADONNARI
Il pomeriggio di disegno con i gessetti previsto per sabato
23 maggio purtroppo non ha avuto luogo a causa della pioggia che è arrivata poco prima dell’inizio dell’attività. Avendo
già posticipato l’iniziativa per lasciare spazio alle iniziative
della Missione al popolo, non ci è possibile proporre una data
alternativa. L’appuntamento rimane per l’anno prossimo a
maggio!
TORNEO DELLE FRAZIONI
Quest’anno il Torneo ha avuto inizio mercoledì 20 maggio e si è concluso venerdì 12 giugno. Sono 7 le squadre che si
sono affrontate in un campionato, al termine del quale verrà
proclamata vincitrice quella che avrà guadagnato più punti,
senza lo svolgimento di semifinali e finali come invece era solito fare. Appuntamento è per tutti i lunedì, mercoledì e venerdì sera al campetto dell’Oratorio di Povo a partire dalle
20.00. Per restare aggiornati sull’andamento delle partite è
possibile consultare la pagina del Torneo sul nostro sito, che
verrà aggiornata dopo ogni serata.
Torneo delle Frazioni
18 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Foto scattata recentemente a Bresimo
CAMPEGGI
I campeggi per l’estate 2015 si compongono di tre turni di
due settimane per gli anni delle scuole medie a Bresimo e una
settimana a Malga Spora per i primi tre anni delle superiori.
Ai turni a Bresimo parteciperanno un totale di 46 tra ragazzi
e ragazze, 18 in prima, 11 in seconda e 17 in terza, mentre le
iscrizioni per il campeggio delle superiori sono, nel momento
in cui scriviamo, ancora in corso di preparazione.
FESTA DI INIZIO ATTIVITÀ
La festa che da qualche anno proponiamo presso Malga
Nova per dare il via alle attività estive quest’anno si tiene il 2
giugno, con l’ormai collaudato programma che prevede il ritrovo al Castelèt alle 10.30 per proseguire a piedi verso un
buon pranzo in compagnia e un pomeriggio di giochi all’aria
aperta. Alla festa sono invitati i partecipanti alle attività del
CTG e le loro famiglie, gli animatori e gli altri volontari che
durante l’anno si spendono per l’Associazione e tutti i simpatizzanti e amici.
LAVORI A BRESIMO
Come ogni anno la Malga Preghena Alta ha bisogno di
una messa a punto prima di poter accogliere ragazzi e animatori e, dato che la neve quest’anno ha lasciato presto il campo,
i lavori sono già iniziati. Domenica 24 maggio siamo saliti a
Bresimo per sistemare i danni causati dall’inverno e iniziare
a preparare la struttura.
Chiunque avesse voglia di darci una mano in questo compito è il benvenuto! 
/ [email protected] /
/ Circolo Oratorio Concordia
Viva l’estate
all’Oratorio!
A cura del direttivo
M
olti avranno fatto il conto
alla rovescia in vista dell’ultimo giorno di scuola e finalmente ci siamo: è vacanza!
Dopo il tempo della Missione al popolo che ci ha impegnati molto ma che
ci ha dato anche nuovo slancio è il momento di proiettarsi nelle attività estive dell’Oratorio. I tempi sono stretti e le
équipe di animatori, composte da ragazzi e adulti, che seguiranno le varie
esperienze sono impegnate a pieno ritmo nelle preparazione di grest e campeggi.
Le attività proposte per l’estate 2015
sono:
• due settimane di Grest in Oratorio
per i bambini della 1ª alla 5ª elementare (dal 15 al 19 giugno e dal 29 giugno al 3 luglio);
• una settimana di Grest in Oratorio in
fascia serale, ovvero dalle 16.30 alle
22.30, dedicato ai/alle ragazzi/e della
scuola media dal 6 al 10 luglio;
• per i bambini dalla terza alla quinta
elementare due turni di campeggio
di una settimana ciascuno in Val
/ www.tuttapovo.it /
Gruppo campeggio 2° turno
Campelle, in località Tedon, dal 26 luglio al 9 agosto.
Visto il successo dello scorso anno,
anche per l’estate 2015 viene riproposta l’apertura serale dell’Oratorio tutti
i martedì dalle 20.00 alle 22.30 da martedì 16 giugno fino a fine agosto.
Si sta valutando inoltre la possibilità, volontari permettendo, di aprire
l’Oratorio in alcuni pomeriggi nelle settimane libere da grest e campeggi. Come il martedì sera si tratterebbe di uno
spazio aperto a tutti: bambini, ragazzi,
famiglie dove è possibile giocare a calcio, pallavolo, sfidarsi a ping pong e a
calcetto, scambiare due chiacchiere,
stare insieme con semplicità.
Vi faremo sapere se l’iniziativa
andrà in porto… occhio alle bacheche.
Al momento delle iscrizioni, come
in passato, le proposte hanno avuto un
riscontro molto positivo con un’ottima adesione.
Le cose da fare e da organizzare
sono molte e richiedono impegno e
in qualche momento comportano anche fatica; allo stesso tempo si respira
grande entusiasmo perché crediamo
che le attività estive siano preziose
occasioni per fare esperienza di comunità, cercando di mettere in pratica i valori del rispetto per gli altri e
per l’ambiente, della condivisione,
dell’accoglienza.
E per finire l’estate in bellezza vi
anticipiamo che, in collaborazione
con Kaleidoscopio, CTG, Povosonica e
Casa dell’Arcobaleno, stiamo organizzando una grande festa di fine
estate per bambini, ragazzi e famiglie
prevista per sabato 12 settembre.
Nel ringraziare di cuore coloro che
si mettono in gioco donando il proprio
tempo e le proprie energie per la realizzazione di tutto questo auguriamo a
tutti una buona estate! 
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 19
/ Parrocchia di Povo
Per non dimenticare:
spunti e immagini dai giorni
della Missione al popolo
di don Dario
on questo numero di “Tuttapovo” e a seguire in quelli di quest’anno nello spazio dedicato alla parrocchia, cercherò di sintetizzare alcuni momenti vissuti, con particolare partecipazione dalla comunità, nei giorni
della Missione al popolo. Non cercherò di fare archeologia,
ma di mettere in risalto alcuni aspetti per consegnare alla
memoria di ciascuno alcuni punti fermi sui quali costruire;
un po’ come porre le fondamenta sulle quali edificare la casa. La Missione al popolo non ha avuto come fine «essere un
momento autocelebrativo della Parrocchia», ma ha voluto
«essere proposta di incontro e di confronto alla luce del
Vangelo, della comunità cristiana con la società civile; un
dare e ricevere nella logica dello scambio che permette a
tutti di crescere».
Lo ha ricordato mons. Giancarlo Maria Bregantini alla
S. Messa di domenica 3 maggio durante la quale più di 70
coppie hanno rinnovato le promesse matrimoniali, affermando: «La Missione al popolo è realtà che coinvolge, fa
C
sentire e sperimentare il senso di comunità; frati e suore,
laici, famiglie, bambini e ragazzi s’incontrano».
Coppie con più anni di matrimonio
Coppie sposate anni ’60
20 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
DOMENICA 3 MAGGIO: CELEBRAZIONE DEL RINNOVO
DELLE PROMESSE MATRIMONIALI CON MONS. GIANCARLO
MARIA BREGANTINI
Partendo dalla grande pagina del Vangelo di Giovanni
sulla vite e i tralci (15, 1-8) padre Giancarlo si è soffermato su
due verbi: quello evangelico del “rimanere”, sottolineando
l’importanza vitale dello stare in Gesù, e quello biblico del
“potare”, precisando come per potare ci vuole grande stile.
Infatti non tutti possono farlo perché ci vuole “occhio”. Si
pota perché il ramo cresca irrobustito e porti frutti. Ha lanciato poi all’assemblea una domanda: «Se un anno un ramo
ha dato tanto frutto e un altro ramo niente, quale potereste»? Ha suggerito anche la risposta: «Noi risponderemmo
subito: quello che non ha dato frutto e, invece, no; si pota
quello che ha dato molto frutto perché cresca più forte e ri-
/ [email protected] /
coppie anni ’90
Coppie anni 2000
goglioso». Questa precisa osservazione ci aiuta a comprendere come anche nella vita delle famiglie e della comunità
cristiana rimanere e potare sono verbi che indicano entrambi vita, vita vera e feconda.
Per concretizzare poi ulteriormente questa realtà, p. Giancarlo ha lasciato tre “compiti”, che mi piace ricordare a chi era
presente e a chi legge ora queste righe. In ogni casa ci sia:
• lo stare insieme a tavola, momento prezioso durante il
quale si condividono le gioie e le fatiche;
• l’angolo della Parola: si tratta di “riservare all’interno della vostra casa un angolino alla Parola: una Bibbia aperta,
una candela, un fiore. La Bibbia aperta è lì a indicarvi che
Dio vi aspetta, non abbiate timore ad avvicinarvi ad essa.
Magari a pranzo leggete una frase del Vangelo del giorno.
Sì, Dio vi sta dicendo che è “lì per voi”;
• infine non fate la spesa la domenica perché è «come commercializzare il vostro amore. Andate a farvi un giro, andate in casa a trovare i nonni».
Alla fine del suo intervento ci ha consegnato un proverbio che dice: «perché quando abbiamo una candela accesa e
soffia del vento, la fiamma si spegne, mentre se c’è una fiamma nel bosco alimenta, infuoca e divampa? Cosa cambia? Il
vento alla fine è sempre lo stesso. Se l’amore, come la fiamma, è forte, è fondato, divampa e il vento non lo può spegnere». Un prezioso esempio da far nostro.
Coppie anni ’70
Coppie anni ’80
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GIOVEDÌ 6, VENERDÌ 7 E LUNEDÌ 11 MAGGIO: TRE SERATE
DI CATECHESI CON P. FEDERICO, P. ALDO E P. VALERIO
In queste tre serate, ben partecipate, i padri ci hanno aiutato ad andare al centro del significato della Missione al popolo: Gesù Cristo che sta alla porta e bussa.
Nella prima, dal tema “Dall’Uomo all’uomo”, p. Federico
è partito dall’antefatto che Dio sceglie un popolo, una manciata di persone per realizzare il suo progetto di amore. Una
prima conseguenza ci permette di ricordare allora che «io
esisto perché prima di me è iniziata una storia d’amore. Una
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 21
storia che l’uomo non ha inventato con i suoi raziocini, ma
che è avvenuta per una libera volontà divina. Una storia in
cui sono entrato anch’io». Il libro della Genesi ci fa comprendere come la creazione della natura e dell’uomo aiutano a
comprendere che l’uomo è relazione. Relazione con la natura
e con Dio Creatore. Il testo sacro ricorda: «facciamo l’uomo a
nostra immagine e somiglianza»; il verbo fare è al plurale e indica come Dio Creatore è Padre, Figlio e Spirito Santo. Dio è relazione. Quindi anche l’uomo è relazione. P. Federico sottolineava poi come «magari Dio entrasse sempre più nella nostra
umanità! Ci farebbe più uomini e più donne. Perché Dio è
esperto in umanità». E noi, a volte, pensiamo il contrario. Riportava poi l’esempio dell’immagine del segno zodiacale del
sagittario come emblematica: «un cavallo che diventa uomo e
l’uomo che punta in alto le sue frecce. Si comprende che l’uomo può puntare in alto e può puntare anche verso il basso.
Due direzioni complementari, ma non univoche. Ossia, l’uomo può limitarsi al tornare indietro al livello animale, ma l’uomo vero si completa puntando in alto». Concludeva ricordando come Enzo Bianchi ha affermato: «L’uomo si fa più uomo
nella relazione con l’altro e con l’Altro».
Nella seconda catechesi dal tema “Gesù ospite speciale”
p. Aldo ha offerto la sua riflessione ricordando come «l’uomo
ha bisogno di salute, di lavoro, di amore, di comprensione, di
speranza, di sicurezze…, ma, avverte, anche precarietà e insicurezze. L’uomo ha bisogno di una vita libera da varie forme
di schiavitù, da una schiavitù che è dentro l’uomo stesso, dal
peccato e dalla morte.
In questa situazione storica c’ è una buona Notizia, un fatto storico: la salvezza apportata da Gesù. Gli apostoli sono i
suoi testimoni che hanno affermato, a prezzo della vita, l’amore di Dio per ogni uomo che vive su questa terra». Ha ricordato
come «Gesù ci libera, perché lui ha vinto il peccato e la morte.
Egli è il Salvatore, Egli è l’ospite speciale della nostra vita, Egli
è il Dio con noi. È grande e infinito il suo amore per ciascuno
di noi tanto che ci pare incredibile un amore simile». Ha citato
Foto missionari. A partire da in alto a sinistra: Daniel, don Dario, suor Mara,
fra Michele, suor Tania, Adriana, fra Fabrizio, fra Federico, suor Carla, fra Celeste,
suor Adriana, suor Jenni, suor Regina
22 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Foto missionari con Simona Atzori
s. Caterina da Siena che disse: «il sangue di Cristo vivifica» e
S. Francesco «l’Amore non è amato»! Ha richiamato infine alcuni episodi del Vangelo come quelli sull’adultera perdonata,
Zaccheo che si converte e il buon ladrone che entra in paradiso, per mettere bene in risalto come «Gesù fa irruzione nella
vita di chi lo accoglie e lo riempie di vita nuova, perché Lui ha
vinto ogni forma di male. Con Lui, perfino la morte non toglie
la vita, ma la trasforma».
Nella terza catechesi p. Valerio ha affrontato il tema
“Chiesa comunità dei credenti” soffermandosi sul fatto che la
Chiesa è il popolo di Dio convocato insieme; «essa non è fine a
se stessa, ma è chiamata a portare la buona Novella fino ai
confini della terra. Come afferma più volte papa Francesco, la
Chiesa è in uscita». È ricorso, per illustrare la Chiesa, all’immagine della “famiglia di Dio” ricordando come ogni definizione
però non è esaustiva della sua realtà più profonda, perché la
Chiesa è mistero, perché tocca Dio e Dio non è definibile. Ha
proseguito poi la sua apprezzata riflessione sulle quattro note
del Credo, la Chiesa “una, santa, cattolica e apostolica”, qualità
che la costituiscono. Ha ricordato come esse sono «simili al respiro umano fatto di due momenti: inspirazione ed espirazione. L’inspirazione è arricchirsi della presenza e della forza
dell’amore di Dio e l’espirazione è l’essere mandati».
Fondamento della Chiesa è prima l’essere, poi il fare. Gesù
ha detto: «Voi siete il sale della terra e la luce del mondo». «La
Chiesa deve aver sapore per dare sapore. La Chiesa deve attingere luce per essere luce». Ha ricordato come il missionario, il
cristiano non deve cadere nell’attivismo vuoto, ma deve saper
stare con Gesù e nel suo mistero d’amore. «L’amore di per sé è
diffusivo». La Chiesa non può stare chiusa su se stessa, ma deve portare agli altri ciò che è e ciò che riceve continuamente.
Ha concluso ricordando come «essere portatori della Parola
non è un vanto, ma una necessità “caritas Christi urget nos”»;
una parola non fatta di chiacchiere, ma una parola vera nutrita dall’amore di Dio, con l’auspicio che «la Chiesa torni ad affascinare, specialmente i giovani che cercano l’amore autentico. Quello di Gesù è un amore da scoprire; è un amore
totale che chiede amore totale». 
/ [email protected] /
/ ViPo
Primo anno di ViPo
di Cristiano Caracristi
S
ta per andare in archivio la prima stagione della ViPo Trento, il
sodalizio calcistico sorto la scorsa estate dalla fusione di Povo Scania e
Villazzano. Una fusione che ha fatto
discutere e parlare molto, ma che certamente dopo un anno può dirsi parti-
Gara della promozione vinta col Trento
/ www.tuttapovo.it /
ViPo day a Gabbiolo con la presentazione di tutte le squadre
ta col piede giusto. La “mission” indicata dalla nuova società all’avvio era
quella di “fare sistema” all’interno dello sport coniugando divertimento e
dedizione, socialità e agonismo, quantità e qualità. Praticamente rendere
l’attività calcistica elemento di cresci-
ta per i ragazzi in un ambiente sano,
aggregante, inclusivo; che possa dare a
ciascuno la possibilità, attraverso il
calcio, di trovare e coltivare amicizie,
condividere esperienze e costruire
una crescita umana e sportiva.
Solo un anno è stato lasciato alle
spalle e per verificare se questa missione possa essere raggiunta servirà
comunque uno spazio temporale più
lungo; la strada è stata intanto tracciata, le fondamenta poste. Ora toccherà
a tutti costruire al meglio l’opera mettendo a disposizione impegno, entusiasmo, competenza, volontà e soprattutto armonia perché possa riuscire al
meglio.
PROMOZIONE
Un po’ balbettante nel girone d’andata, la formazione di ritorno è esplosa
nel girone di ritorno finendo a ridosso
delle prime quattro della classe che già
nella parte ascendente avevano fatto
il vuoto. Ma proprio negli scontri diretti con le regioni, la ViPo ha dimostrato la crescita di una formazione
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 23
che aveva bisogno soprattutto di
amalgama, essendo partita praticamente da zero. Ottimo il lavoro di mister Girardi e dei ragazzi scesi in campo con le perle di non aver mai perso
contro il podio del campionato (Rotaliana, Trento e Albiano). Una prima
pietra posta per un futuro certamente
più roseo, anzi azzurro/amaranto perché in pochi anni la punta dell’“iceberg” dela ViPo dovrà essere una formazione costruita da atleti cresciuti
nel vivaio.
JUNIORES
Stagione un po’ altalenante di risultati per la squadra di Pisetta. La
conquista dell’accesso al Trofeo Regione con i parietà altoatesini ha comunque premiato i nostri ragazzi, eliminati con un po’ di sfortuna (al nono
rigore) nei quarti di finale dalla poi finalista Appiano e dopo aver eliminato
i secondi classificati del girone bolza-
nino: il San Giorgio. Importante anche
la vittoria nella coppa disciplina, che
in questa categoria è senz’altro un’impresa da mettere in rilievo,
ALLIEVI
Due le formazioni al via. Per il
team guidato da Totò Improta (coordinatore tecnico dell’intero settore
giovanile della ViPo) è sfumato per
poco l’accesso al girone Élite, ma ha
saputo comnque raggiungere le finali
provinciali di categoria vincendo il
proprio girone. Buona anche la performance della compagine di Frassanella con il terzo posto raggiunto nel
proprio girone,
GIOVANISSIMI
Erano tre le formazioni al via in
questa categoria. La compagine guidata da Luca Bazzanella ha avuto un
rendimento più che positivo fino alla
fine del girone d’andata del raggrup-
pamento Élite. Dopo aver vinto la propria fase di qualificazione, ha alzato
bandiera bianca solo all’ultima d’andata nello scontro diretto col Mori
S. Stefano. I ragazzi hanno comunque
mantenuto il secondo posto finale,
pur se è arrivato qualche risultato negativo. Per il team guidato prima da
Mazzola (che poi ha lasciato per problemi di lavoro) e quindi da Fontana
un risultato lusinghiero con il terzo
posto ottenuto nel proprio girone. Sicuramente ottimo il percorso invece
della formazione di Coratella, allestita
con giocatori del 2001 e 2002 e quindi
più giovane delle concorrenti dello
stesso girone. La squadra si è comunque distinta per gioco e risultati con il
primo posto raggiunto nel proprio raggruppamento.
ESORDIENTI
Le tre formazioni al via (guidate da
Gianfranco Rippa, Giancarlo Martinelli e Marco Zoppini) hanno badato
soprattutto alla crescita dei giovani
calciatori senza pensare troppo al risultato. L’aggregazione e il divertimento sono stati alla base di una categoria che non deve pensare troppo
all’agonismo, ma pensare a crescere
sia di testa che di piedi. I risultati arriveranno col futuro.
CALCIO A 5
Una bella andata conclusa al terzo
posto, poi un ritorno segnato da infortuni e qualche vicissitudine hanno
portato la ViPo a giocarsi la salvezza
nei playout. I ragazzi di Lazzarini e Tomasini hanno però risposto presente
riuscendo a superare il Cus Trento in
rimonta e garantendosi così la permanenza nella categoria. Durante l’in-
Giovanissimi C
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24 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
/ [email protected] /
Pulcini nell’amichevole a Milano col Milan
verno è stata allestita anche una formazione Giovanissimi che ha lottato
per andare in semifinale, senza riuscirvi. Per il giocatore Dematté la soddisfazione della chiamata in rappresentativa arrivata fino in semifinale al
Trofeo Regioni dove il nostro giocatore è stato anche il miglior realizzatore
trentino.
SCUOLA CALCIO
La prima stagione sportiva della
ViPo Trento è ormai agli sgoccioli e
possiamo cominciare a tirarne le somme. L’avvio è stato indiscutibilmente
farraginoso e complicato per via delle
molte novità e difficoltà che la fusione ha portato: i numeri impressionanti di ragazzi iscritti, il nuovo staff tecnico, la nuova programmazione, le
tante differenze nei modi di gestire,
organizzare, allenare e le ultime macerie da rimuovere di quei campanili
che questa fusione è storicamente
riuscita ad abbattere. L’entusiasmo e
la voglia di fare hanno fatto certamente da padrone in tutti coloro che
hanno collaborato per avviare questo
/ www.tuttapovo.it /
nuovo sodalizio che quanto a numeri
dei tesserati è certamente il più numeroso del C.P.A. di Trento. La scuola
calcio vanta circa una novantina di
iscritti e l’importanza e la consapevolezza di dover partire dal basso a far le
cose per bene è stato fin da subito sentito e tenuto in considerazione. Per
questo sono state poggiate le fondamenta di ciò che sarà una programmazione triennale molto curata nei
particolari che mira alla crescita completa di ogni singolo allievo calciatore.
Oltre alla preparazione dei ragazzi come fulcro dell’attività, la Scuola Calcio
ViPo Trento si è già distinta per alcuni
incontri tecnico-formativi che hanno
avuto, tra gli altri, la presenza a dicembre sul nostro campo del prof. Maurizio Seno, così come i tre incontri primaverili, organizzati con la psicologa
dello sport dott.ssa Bertotti, dedicati a
staff tecnico e genitori. Quanto agli
incontri sul rettangolo verde che ha
visto protagonisti i nostri ragazzi come non annoverare gli appuntamenti
“d’élite” come la partita amichevole di
fine marzo con gli amici della School
Academy Japan Milan di Nagoya, gestita dall’ex Matteo Cont, e la trasferta
di aprile al Centro sportivo Vismara
di Milano per affrontare i pulcini del
Milan. Si è pure sfiorato il sogno di poter giocare un giorno allo stadio Olimpico di Roma raggiungendo le finali
cittadine al Gazzetta Cup organizzate
in Val Gardena la scorsa settimana e
abbiamo avuto riscontri positivi dai
nostri risultati sui campi per aver disputato degnamente con tutte le sue
squadre, ben sei in totale per la categoria pulcini e due per i piccoli amici,
i vari tornei locali e le consuete partite di campionato. In questi giorni c’è
fermento nei preparativi e nell’organizzazione e pianificazione della prossima stagione che si preannuncia ricca di novità e nella quale dovremmo
ottenere dalla Federazione la certificazione di Scuola Calcio Qualificata,
non prima di chiudere in bellezza
quella in corso per la quale si prevede
la festa di fine anno nonché l’ormai
consueto camp che si terrà dal 15 al 19
giugno presso il nostro Centro sportivo “Don Spada”. 
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 25
/ Atletica Trento
Norbert Bonvecchio sugli scudi
una dettagliata carrellata dei risultati raggiunti dai nostri atleti
di Elena Franchi
© foto di Nicola Vernesoni
L
a stagione primaverile dell’Atletica Trensione compiuta da Bonvecchio nella sua carrieto cmb si apre con gli ultimi acuti di quelra (vd. http://tinyurl.com/norbon) possiamo
la invernale, proiettando il forte velocista
immaginare che, quanto meno in potenza, il
Lorenzo Paissan su scenari agonistici notevoli:
podio europeo sia per Norbert un orizzonte
convocato in rappresentanza per il Trentino,
realistico.
Paissan vince ad Ancona realizzando 8″21 nelBuone nuove arrivano nel frattempo anche
la gara dei 60 ostacoli indoor: seconda prestada Fiuggi ove il 15 marzo si sono svolti i Camzione all-time italiana nella categoria cadetti.
pionati italiani di cross. 67° su oltre 250 allievi
Ottimo anche il risultato di Lorenzo Ianes priDaniele Vernesoni (a poco più di un minuto e
mo nei 60m piani con il tempo di 7″30. Da semezzo dal vincitore), 96° Davide Angeli, 121°
gnalare anche i risultati di Irene Gavazza 8″43
Mirko Tomasi, 164° Filippo Casagrande: la
nei 60m che le valgono il 7° posto, e Alessandra
squadra tiene e promette bene. Si comporta beCuel 1,43 nel salto in alto 7° posto. E il terzo pone anche Benedetta Paissan tra le oltre 80 justo della staffetta 4×200 dove erano impegnati
niores: l’atleta di Lucin si piazza 35ª. Tra le alliesia Paissan che Ianes.
ve
tiene alto il nome dell’Atletica Trento Alice
Norbert Bonvecchio vincitore
Intanto, in un teatro del tutto internaziona- Trofeo Città di Trento
Frizzi, 49ª su quasi 200, con 73ª Sara Beber. 46ª
le, Norbert Bonvecchio mette in scena il suo tatra le cadette Ester Molinari.
lento. Il risultato conseguito a Leira dal giavellottista di PoIl mese di aprile parla portoghese per Norbert Bonvecvo dice molto sulla sua carriera: quei 77.62 m che Norbert
chio: il lanciatore di Povo viene convocato al raduno tecniha saputo imprimere al proprio giavellotto sono l’atto cui
co della Nazionale italiana che ha luogo ad Albufeira, in
corrisponde una potenza (in senso aristotelico più che fiPortogallo, nella sede del Centro di Allenamento. Parallelasiologico) che mira diritta al podio. I fatti parlano chiaro.
mente, si registra un salto di qualità per il talentuoso AnNorbert raggiunge quella misura al quarto lancio, dopo che
drea Debiasi, già azzurrino della corsa in montagna nelle
Matija Kranic, alla fine quarto, ha gettato l’attrezzo a 78.35.
categorie giovanili: il ragazzo di Vattaro mette in archivio
Il turco Avan e il tedesco Roehler, rispettivamente terzo e
un’ottima mezzamaratona, corsa sotto l’ora e dieci. Teatro
secondo, sono sopra gli 80m (81.45 e 81.83), come è sopra gli
dell’impresa, la maratonina dei Dogi. Già ai vertici della
80m, ma sempre di poco, il vincitore, il russo Jordan (83m,
corsa in montagna regionale, e protagonista del Grand Prix
al terzo lancio). Norbert ha un PB di 80.37, ottenuto a
Montagne Trentine, Debiasi conferma che la gamba c’è anBraunschweig il 22 giugno 2014: insomma il muro degli
che in pianura, e quest’ultimo risultato lascia presagire sce80m è già stato abbattuto. Se teniamo presente la progresnari futuri interessanti.
Sul piano organizzativo, la società può esibire le proprie
competenze logistiche con il Meeting Città di Trento: ad
aprire le danze è l’enfant du pais Norbert Bonvecchio.
Aquilotto azzurro del giavellotto, al debutto stagionale all’aperto, scaglia subito l’attrezzo a 75,09 e si aggiudica la vittoria e al contempo la miglior prestazione di giornata. Una
giornata freddina e ventosa, non certo favorevole ai concorsi e alla velocità. Cionondimeno sono stati tre i record
provinciali: l’aquilotto Lorenzo Paissan (cadetto) ha piazzato un pregevole 9″17 sugli 80 piani (da segnalare alle sue
spalle Lorenzo Ianes, terzo 9″45); l’arcense Sara Modena
(Atletica Alto Garda e Ledro) ha superato l’asticella a 1,70
(record provinciale allieve); e la nonesa Nadia Battocletti
(Atletica Valli di Non e Sole) ha brillato nei 600 metri cadetNorbert Bonvecchio
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te, battuta da Elisabetta Vandi (1’34″79, e anche 9″94 negli
80 metri) ma autrice di un 1’35″33 che migliora il precedente, già suo.
Si sono viste belle cose anche sugli otto: il talentuoso
Lorenzo Pilati (Atletica Valli di Non e Sole), allenato dal coach team targato Endrizzi, vince in un convincente
1’50″05, e altrettanto autorevole è Irene Baldessari (Esercito), capace di correre in 2’07, e di imporsi su Eleonora Vandi
e Saskia Battistoni. (2’09″58 e 2’10″36 rispettivamente).
2’11 per l’intramontabile Eleonora Berlanda.
Un’ altra ottocentista, l’emergente Elena Bellò, si è invece cimentata sui 4, realizzando una delle migliori prestazioni di giornata: 56″36. Eolo, il dio del vento, domina i
100M, ma non si scoraggia Roberto Rigali (10″69) e non sono da meno Davide Deimichei (Us Quercia Trentingrana,
10″92) e la vincitrice tra le donne Abigail Gyedu (12″36) inseguita Giorgia Borsatti (Atletica Alto Garda e Ledro,
12″77).
La chiusura di giornata è affidata al cavallo di razza
Giordano Benedetti (Fiamme Gialle, ex aquilotto) che ha
dominato i 400 metri (cui ha fatto precedere un allenamento mattutino): non male il suo 48″55. Al traino Gabriele Prandi (Atletica Alto Garda e Ledro: 48″99) e Matteo
Mazzola (49″57, Lagarina Crus Team). Vittoriosa Elisa Zanei (Gs Valsugana Trentino) sul triplo, Elias Sagheddu nel
lungo (7,33): quest’ultimo risultato va annoverato tra le
vette raggiunte in giornata; incoronato re dell’asta Andrea
Nadali (4,20). Grande prestazione degli aquilotti ai Campionati di società su pista under 18: gli allievi dell’Atletica
Trento sono per ora in testa dopo la prima fase svoltasi a
Bolzano il 2-3 maggio. Con 11.204 punti gli aquilotti si lasciano alle spalle il Valsugana (10.707). Una menzione speciale la merita Enrico Cavagna, argento sui 100m con 11.17
e bronzo sui 200m in 23.08. L’eroe di giornata è però indubbiamente Teddy Decarli che salta a 6,62 nel lungo siglando
così il nuovo PB (migliorato di 6 cm). Teddy è anche secondo nel giavellotto, che tira a 40.20.
Bravo Daniele Vernesoni: secondo sui 1500m: 4:23.19 e
vittorioso sui 3000m (9:21.26); e bronzo per Davide Angeli
sui 2000m siepi (7:12.79). Vittoria sul fil di lana per Mirko
Tomasi sugli 800m (2:03.13), che già aveva fatto un buon
secondo posto sui 400m (51.72). Tornando ai lanci, Alberto
Geri è secondo nel disco (31.68) così come nel peso (10.96).
E ancora una vittoria arriva dalla marcia, dove Luca Vernesoni copre la distanza dei 5000m in 29:29.40. De Mar-
Francesca Iachemet
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Premiazione m 80 cadetti Trofeo Città di Trento
chi, Angeli, Tomasi e Orsingher conquistano poi l’argento
nella 4×4.
Ma è ora di ripuntare gli occhi sui lanci, per dirsi soddisfatti della prestazione di Norbert Bonvecchio alla Werferwettklasse di Halle: il commercialista tira l’attrezzo a 74,65
al primo tiro e si aggiudica la sesta piazza in una gara di caratura internazionale dominata da Johannes Vetter, capace di centrare in terra sassone il nuovo primato personale
con (che per l’occasione sigla il PB: 82,13).
Va in archivio anche la prima prova di selezione per i
Campionati Mondiali di Corsa in Montagna sulle Lunghe
distanze e Francesca Iachemet ha decisamente detto la sua:
vincendo davanti alle favorite. In quel di Casto, nel bresciano, al Trofeo Nasego, la Iachemet ha dato 7’04 alla seconda
classificata chiudendo in 1h54”53; seconda Gloria Giudici
in 2h01”56, terza la Cherono sopra le 2h07.
Non male il weekend dei piccoli aquilotti ai Campionati
provinciali ragazzi e cadetti (16-17 maggio). Partiamo dalle
categorie ragazze e ragazzi. Caterina Menapace sigla un bel
9.18 60m piani; Chiara Molinari è terza sul 1000 3:23.20.
Ottava nell’alto ragazze Sofia Bartolamedi, mentre Nives
Pianta è quarta nella palla 200 gr (31.22). Settime le ragazze
della 4x 100m (Menapace Caterina - Dona Maria - Bortolamedi Sofia - Ceresi Caterina) in 59’’21. Davide Varneri è vittorioso nell’alto: supera l’asticella a 1.43; ed è poi quinto anche nel lungo. Pietro Tombini getta il peso a 10.09
aggiudicandosi la seconda piazza. 56’’01 il tempo di Guzzoni Ferruccio - Tombini Pietro - Pedrotti Michele - Varneri
Davide sulla 4x100m (secondi). Sui 60 m piani ragazzi è secondo Michele Pedrotti (8.54), poi quarto sui 60m hs 10.03.
Settimo sul mille ragazzi Francesco Castellan (3:23.3). Ed
eccoci con una breve cronaca dei campionati provinciali
cadetti e cadette del 16-17 maggio. Partiamo dalle cadette.
Argento per Irene Gavazza sugli 80 m (10.68), è poi del medesimo colore la medaglia di Alice Sammarco sui 1000m:
3:16.8, ed è ancora argento per Ester Molinari sui 2000m
(7:30.17). Parimenti seconda è Alessandra Cuel nell’alto
(1.51), quarta Silvia Zogmeister. Vittoria di Sofia Muck
nell’asta, poi quarta nel lungo.
Bronzo per Alice Sammarco nel peso, oro per la Cuel nel
disco (21.97). Quinto posto per Lisa Vernesoni nel giavellotto: atleta poliedrica, è poi seconda nella marcia.
Molto bene anche i cadetti. Lorenzo Ianes vince gli 80m
in 9’’38, ed è poi secondo sui 300m (38.91) seguito da Emiliano
Varesco. Bronzo per Alessandro La Rosa sui 1200m siepi
(3:45.48). Lorenzo Paissan e Filippo Giacomoni sono rispettivamente primo e terzo sui 100m ostacoli. Questo e altri risultati portano le cadette al terzo posto e i cadetti al primo. 
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 27
/ Gs Marzola Volley
Marzola... a ciodo!
Il bilancio a chiusura dell’annata agonistica
di Lorenzo Redi
L’
annata agonistica 2014/2015 è
ormai giunta al termine e come
sempre questo è un periodo di
bilanci sia consuntivi che previsionali.
Non vogliamo certo nascondere che la
stagione conclusasi non sia stata, per
certi aspetti particolarmente impegnativa e difficile. Il nuovo corso partito la
scorsa estate ha procurato indubbiamente delle difficoltà iniziali con gruppi di atlete in gran parte rivisti, un parco
allenatori modificato in parte sia nelle
persone che nelle squadre, insomma
tutta quelle serie di novità che hanno
avuto bisogno di un certo periodo di rodaggio prima di cominciare a “muoversi” con una certa regolarità.
C’era la consapevolezza che la scelta di rifondare anche la prima squadra
della serie C, puntando fondamentalmente su alcune giovani atlete del nostro vivaio piuttosto che girare per il
U18 al torneo Città di Torri
28 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Trentino alla ricerca di ragazze più
esperte, poteva essere rischiosa da un
punto di vista dei risultati, ma sapevamo anche che rappresentava una bella
opportunità da offrire alle nostre giovani di accumulare esperienza e occasioni di crescita. Si è pagato questo indirizzo con la retrocessione in serie D,
quindi qualcuno potrebbe dire che è
stato un fallimento, ma la nostra sensazione invece è diametralmente opposta: siamo convinti che si sono lanciate le basi per costruire un futuro, un
futuro che permetterà, a partire già
dalla prossima stagione, di poter contare su un gruppo “formato” e pronto
ad affrontare un cammino ricco di
soddisfazioni. La prova della solidità e
del valore delle nostre ragazze l’abbiamo potuta constatare al Torneo Internazionale “Città di Torri” svoltosi nel
periodo pasquale a Torri di Quartesolo
Coach U18 Marco Roat
(Vi) e al quale il Marzola ha partecipato
con la squadra Under 18. Le ragazze allenate dal giovane Marco Roat – coach
emergente che quest’anno ha davvero
dimostrato molte potenzialità sia a livello di conduzione tecnica che di
gruppo – dopo un inizio difficile con
due sconfitte consecutive, hanno reagito con veemenza e valore e vittoria
dopo vittoria, sono arrivate a giocarsi
la finalissima contro le forti ragazze toscane del Cortona Volley. Forse l’emozione della finale e probabilmente un
eccessivo “timore” dell’avversario non
hanno permesso alla squadra di esprimersi al meglio e alla fine è arrivato un
comunque più che valido secondo posto con la nostra Alice Cappello premiata come miglior attaccante del
Torneo! È con queste premesse che archiviamo questa annata, pronti a rimetterci sin da subito al lavoro a livello
tecnico-organizzativo sia nel volley
che nell’importantissimo settore del
minivolley (quest’ultimo con un progetto che si sta imbastendo e che davvero sarà un fiore all’occhiello per la
società) per garantire quella struttura
che continuerà a dare lustro e soddisfazioni al nostro sodalizio.
Come sempre… Marzola a ciodo! 
/ [email protected] /
/ Sci Club Marzola
Finale di stagione scoppiettante
per i nostri ragazzi
di Davide Detassis
L
a fase finale della stagione sciistica ha visto una
notevole ripresa dei risultati agonistici dei nostri
fondisti. Impegno e tanta voglia di recuperare il
tempo sottratto da infortuni e malattie hanno fatto sì che
sui podi salissero nuovamente anche i nostri atleti.
I più piccoli hanno fatto bene il loro dovere alle gare dei
Campionati Trentini per Baby e Cuccioli di Passo San Pel-
legrino, e successivamente in Val Campelle alla Gara Circoscrizionale per baby, cuccioli, ragazzi e allievi.
Per la squadra agonistica sedici sono state le medaglie
conquistate ai Campionati Italiani Cittadini con Elena e
Stefano Detassis, Matteo e Davide Celon, Francesco e Andrea Gremes, Ivan Baldo, Noemi Mascherpa, Agata Marchi e Chiara Segalla. Da rilevare che nella graduatoria na-
Festa di fine attività alle Lochere
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N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 29
Trofeo Laurino
zionale giovanile per società, lo Sci Club Marzola si trova
al 15° posto in Italia e al 4° in Trentino.
Alcuni atleti si sono distinti anche in competizioni al di
fuori del circuito FISI: Elena Detassis, dopo aver vinto le
fasi provinciali dei Campionati Studenteschi di sci nordico, si è piazzata in sesta posizione ai Campionati Italiani a
Campo Felice (L’Aquila). Chiara Segalla e Agata Marchi
hanno effettuato una importante trasferta ad Antalya in
Turchia per partecipare ai Campionati Mondiali Studenteschi di corsa-orientamento.
Anche quest’anno a fine marzo il Trofeo Laurino è stato vinto dallo Sci Club Marzola in collaborazione con lo Sci
Club Fiavé con la partecipazione di oltre 60 atleti di tutte
le età.
Ad aprile, quando la neve era ormai sparita dalle nostre montagne, e in coincidenza con la chiusura dell’attività invernale, atleti, dirigenti, allenatori e genitori si sono
trovati per festeggiare insieme. Presidente e allenatori
hanno espresso la loro soddisfazione, per gli atleti è stata
organizzata una simpatica estrazione di premi e la serata
si è conclusa con pizza per tutti.
A metà maggio, dopo poco più di un mese di riposo, sono ripresi gli allenamenti estivi ed è prevista in agosto una
settimana di allenamenti assieme agli amici dello Sci Club
Fiavé ad Imst in Austria.
Sabato 23 maggio ad Andalo alla festa dello sci organizzata dalla FISI sono stati premiati per i risultati conseguiti
durante la stagione Andrea Gremes, Alberto Dalla Via,
Stefano Detassis, e Giuliano Ferrari.
Riposti gli sci in cantina adesso è il momento di rispolverare gli ski-roll e le scarpe da ginnastica per l’attività
estiva: buon proseguimento! 
Trofeo Laurino
30 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
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Annuale Festa del Gsa
nella rinomata località di Valles
/ Gsa
Lassù sulle
bianche piste
di Ivo Plotegher
S
ono stati quasi duecento i soci
che non hanno voluto mancare
alla annuale Festa del Gsa Povo.
Anche stavolta due pullman ed
un serpentone di auto, domenica 15
marzo, sono partiti alla volta della
splendida Val Pusteria, raggiungendo la rinomata località di Valles dove,
alla faccia dei gufi, abbiamo trovato
una giornata nuvolosa ma con precipitazioni assenti.
A metà mattinata si è svolta la gara di Slalom Gigante sulle splendide
piste ben innevate della ridente località altoatesina.
Una gara simpatica dove all’interno della competizione abbiamo visto
svolgersi sfide di vario tipo. Chi ha
voluto confrontarsi con se stesso (stavolta ho fatto 2” in meno); altra sfida
anche con coscritti: “ti ho rifilato 3 secondi, set vegnù zo a pè?”, qualcuno
sfinito ha persino continuato anche
dopo il traguardo!
Nessuno però si è fatto male, e
questo è già un successo.
Attenzione particolare all’atleta
meno giovane della giornata (classe
1935) al quale abbiamo riservato un
riconoscimento forte e di valore!
Ma la più simpatica, dolcissima e
sorprendente è stata la categoria dei
nuovi atleti, cioè quella di coloro che
avevano appena finito il primo corso
di avviamento allo sci. Vederli scen-
/ www.tuttapovo.it /
dere con quella maestria e disinvoltura ha fatto pensare a quanto sono stati bravi i loro maestri della scuola di
Sci di Fai della Paganella.
Un plauso anche al personale dell’organizzazione delle piste di Valles
che ha saputo gestire la gara, redigere le classifiche e consegnarle quasi
in tempo reale, veramente eccezionali!
Finita la gara ecco finalmente il
momento della pausa pranzo.
Nella grande sala che le associazioni del luogo ci hanno gentilmente
messo a disposizione, è stata quasi
un’impresa trovare 200 posti a sedere, tanti erano i commensali affamati.
Il personale femminile del Gsa ha fatto trovare pronto un piccolo antipasto, ma nei piatti ecco già servita la
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 31
fumante polenta del “secco”, con aggiunti sia un prelibato spezzatino
preparato dai cuochi del Gsa Povo che
degli invitanti cavoli cappuccio ben
tagliati e conditi.
Un dolcissimo strudel e un prelibato caffè hanno concluso il succulento pranzo “alpino”.
Dopo che i volontari del sodalizio
poero (sempre pronti e scattanti)
hanno sparecchiato e ripulito i tavoli
ecco il momento tanto atteso delle
premiazioni.
Pagato il dazio dell’abituale parentesi di proprietà del presidente Franco Zanuso, al quale è stata fatta raccomandazione di essere breve, è stato
lasciato ampio spazio all’intramontabile Antonio Maule che, con la sua solita verve (dove mai troverà tutte
quelle “ciacere” e parole simpatiche)
ha animato la premiazione.
Simpatica ma apprezzata la medaglia di Legno, proprio di legno, del
32 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
quarto posto (con la scritta: “bastava
butar en po’ de pù”).
Un piccolo contrattempo ci ha impedito di consegnare qui le medaglie
di metallo, che abbiamo consegnato poi
in sede, ma non ci ha impedito di fornire ad ogni atleta classificato una prelibata collan-luganega, sempre gradita.
Ai tutti i piccoli il Gsa ha fornito un
regalo importante, mentre ai primi arrivati è stato donato un buono per poter partecipare gratuitamente all’annuale gita a Gardaland, che il Gsa ha
messo in cantiere per sabato 13 giugno.
A conclusione i più fortunati si sono accaparrati voluminosi cesti confezionati dalla Famiglia Cooperativa di
Povo, altri qualche kilo di grana, mentre gli altri hanno colto il momento di
una buona merenda che le volontarie
del Gsa hanno preparato con la solita
maestria.
Finita la serata, dopo che si è sistemato tutto come abbiamo trovato, fra
canti e risate tutti di nuovo verso Povo, con un arrivederci, sempre gradito
e sperato. 
/ [email protected] /
Anche quest’anno possiamo
concludere con liscio e non
solo, ma anche divertimento!
di Ivo Plotegher (vice-presidente)
E così siamo arrivati anche quest’anno alla fine dell’attività ricreativa programmata e mentre progettiamo il meritato riposo cerchiamo di trarre un consuntivo di quanto
organizzato per le feste da ballo e l’attività ricreativa.
È stato un duro lavoro allestire le feste da ballo nella sala
auditorium delle Scuole medie “Pascoli”. Sono state ben sei
serate con orchestre sempre diverse e hanno avuto un successo enorme con un gradimento altissimo da parte delle
circa 600 persone che complessivamente hanno presenziato alle nostre feste.
Duro lavoro come si è detto ma grazie ai collaboratori
sempre presenti che qui vogliamo ringraziare: da Aldo e
Mariangela P., da Carmen, Antonietta e Cornelio G. provetto barista, Luciana T., Danilo D., Franco C., Luigi e Antonio
ma grazie anche a tutti gli altri che hanno collaborato alla
buona riuscita delle serate.
Un ringraziamento particolare va anche alla direzione
delle scuole medie perché senza la disponibilità della loro
Aula Magna non avremmo potuto far nulla.
Un grande merito va anche:
Gsa-Povo Bike
9ª Edizione del Trofeo
MiniCross - Avviamento al MBT
di Sara Fusari
Anche quest’anno ha avuto il suo gran successo la gara
di minicross tanto attesa, organizzata dal nostro gruppo
sportivo Gsa - Povo Bike.
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• alle orchestre: I Marvin, Alessio e Giorgio, Bruno, Matteo
della Val Floriana, e per finire Aldo e figlio di Fierozzo;
• ai vari nostri sponsor, come la Cooperativa di Povo e il Conad City di Bragagna Giorgio di Villazzano che ci hanno
aiutato a soddisfare le esigenze appetitose di tutti.
Sempre comunque con la supervisione del presidente
“ad honorem” Italo, molto attento alla parte economica, e
del presidentissimo Franco che ci lascia ampia libertà di
manovra.
Alla fine però, senza gli iscritti al Gsa Povo, non avremmo potuto fare nulla.
Speriamo che quest’autunno, quando ricominceremo
con le nuove feste, siano di nuovo presenti in massa!
Da parte nostra faremo di tutto per invogliarli a ritornare per divertirsi e ballare al ritmo delle nostre grandi orchestre!
41 sono stati i piccoli bikers temerari, venuti da tutta
Trento e dintorni, chi partecipanti storici e chi alla prima
esperienza, tenaci hanno affrontato il percorso a tal punto
che nemmeno la pioggia, che per qualche minuto ha minacciato la sospensione, ha potuto fermare la loro voglia di gareggiare.
Apprezzatissima anche l’officina dello Zio Berto, dove i
bambini, con l’aiuto dei nostri ciclisti, hanno potuto imparare a gonfiarsi le gomme e a regolarsi il sellino.
Infine eccoli fermi uno dopo l’altro in griglia, casco allacciato, ruote gonfie, cuore a mille, pronti, partenza, via...
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 33
Come sempre a fine gara una buona merenda con “fortaie”, pane e nutella, per grandi e piccini. Con la pancia piena
e tutti soddisfatti finalmente il momento più atteso, le premiazioni.
Non sono mancate medaglie e premi per tutti, e come in
ogni gara che si rispetti la coppa ai più veloci.
Ma il premio più ambito era una bellissima mountain
bike verde acido, che da subito ha attirato l’attenzione dei
partecipanti più grandi e ad estrazione ha trovato un padrone.
Grazie a tutti quelli che hanno permesso ancora una
volta la realizzazione della gara di minicross.
GSA-Povo Bike
Estremadura si alternano parchi naturali caratterizzati da
encinas – querce da ghianda che permettono al ciclista di
dimenticare i percorsi urbanizzati perdendosi nella magia
di boschi incontaminati nei quali gli alberi sembrano figure quasi animate – a pascoli, radure incolte e zone ricche di
solitudine e silenzi, frequentati quasi solo da tori che, con
la loro forza placida, sembrano sorvegliare il cammino e osservare i pellegrini e i bicigrini che passano di lì quasi per
sbaglio.
Tutte queste tappe sono caratterizzate, oltre che da una
straordinaria bellezza del paesaggio, dalla cosiddetta soledad, o per meglio dire da una sensazione di grande solitudine, ma una solitudine positiva che invita a prendere del
tempo per se stessi, a iniziare una riflessione interiore che
porta alla tranquillità e a un distacco dai ritmi frenetici ai
quali i più sono abituati. Fino a Salamanca infatti pochi sono i momenti in cui si entra nel vivo della movida spagnola
e, cosa forse ancora più straordinaria, i momenti in cui si
tocca l’asfalto, pedalando così in completa solitudine e
ascoltando solamente i rumori più intimi della natura.
La Via de la Plata
1000 km da Siviglia a Santiago
de Compostela
di Eleonora Casagranda e Riccardo Goi
L’ultima settimana di marzo e la prima di aprile abbiamo
percorso con le nostre mountain bike la Via de la Plata, uno
dei vari cammini – percorribili a piedi o in bicicletta – verso
Santiago de Compostela.
Il Camino de la Plata, da Siviglia a Santiago, è un percorso
di circa 1000 km con un dislivello di poco più di 12.000 metri, ricco di fascino, immerso nella natura e nella storia, che
colpisce chi lo percorre e rimane ben impresso nella memoria.
Il cammino è molto vario e cambia anche notevolmente
a seconda delle regioni che si attraversano. In Andalusia ed
34 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
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Quello che caratterizza la Ruta de la Plata non è un pedalare sportivo in cui domina lo sforzo, ma quello in cui si realizza una continua scoperta di luoghi indescrivibili che si
possono assaporare con la vista, con l’udito e con il cuore.
L’entrata in Castilla poi è caratterizzata da un paesaggio ancora diverso, dalle mesetas, infiniti campi coltivati i cui colori si imprimono indelebilmente nella mente, in cui si alternano piante e fiori di incomparabile bellezza.
Pochi sono gli incontri che si fanno lungo questo cammino, spesso si attraversano paesi quasi disabitati e stradine
in cui ci si trova ad essere gli unici viandanti, ma proprio in
questo sta il fascino del Camino de la Plata. Le lunghe tappe
da percorrere senza fretta e senza traguardi da raggiungere
favoriscono un clima di distensione e conducono a momenti di pura meditazione.
L’ultima regione che si attraversa in questo viaggio particolare, la Galizia, è la più faticosa da un punto di vista fisico e la più simile forse al territorio montano a noi più familiare. Ed è proprio qui che in parte si ritorna coi piedi per
terra, in quanto ci si rende conto di star tornando poco a poco alla realtà, dopo un cammino così straordinario e appunto così fuori dall’ordinario. Passando per i piccoli villaggi galiziani si possono ammirare di continuo i resti di casas de
pietras, abitazioni un tempo vissute, ora per lo più quasi abbandonate, ma ancora cariche di mistero.
Questo cammino, la Ruta de la Plata, è una strada nella
Spagna occidentale che, da più di 2000 anni, unisce il Sud
con il Nord. Al principio era un tracciato di terra battuta
percorsa dai popoli iberici, greci, fenici, cartaginesi, romani,
arabi e uomini di fede cristiana che si recavano nella lontana Galizia per venerare la tomba dell’apostolo Giacomo, poi
venne lastricata e ampliata dai romani per i quali diventò la
strada più importante della penisola. Il nome di questo percorso sembra derivare dalla parola araba balath (strada in
pietra) che poi si è trasformato nel castigliano plata.
Come già detto il percorso quindi è paesaggisticamente
molto vario. Quattro sono le regioni attraversate: Andalusia, Estremadura, Castiglia e Galizia. Si inizia in pianura, ma
già dopo i primi trenta km si incomincia a salire, come poi
per tutta l’Andalusia e l’Estremadura, su altipiani con dislivelli non pronunciati, ma saliscendi continui. Si pedala co-
/ www.tuttapovo.it /
stantemente su colline con dolci ondulazioni. La vetta del
cammino è il Pico de la Duenya, a 1400 metri s.l.m. A Salamanca si incontra poi l’ambiente delle mesetas e così sarà fino a Granja de Moreruela. Da qui, deviando a sinistra, abbiamo percorso, fino alla destinazione finale, quello che
viene chiamato il Camino Sanabrese che risale lentamente
ma progressivamente la valle della Sanabria che termina a
un passo (1318 m) segnando il confine con la Galizia. L’ultima parte, come tutta la Galizia, è fatta di continui saliscendi
su colline di medie altezze.
Questo cammino è adatto a chi preferisce sentieri e rifugi poco battuti, a chi cerca la solitudine e il silenzio per un
autentico “pellegrinaggio” lontano dal frastuono delle grandi città. Gli unici centri di grandi dimensione sono Siviglia,
Merida, Caceres, Salamanca, Zamora e Orense. I paesi sono
nella stragrande maggioranza piccoli; alcuni sono quasi disabitati e si trovano a notevole distanza l’uno dall’altro. Tuttavia il percorso è molto ben segnalato – quindi è quasi impossibile perdersi – e anche nel più solitario dei villaggi, si
trova sempre – accanto al sorriso dei pochi abitanti – un
confortevole e ben attrezzato rifugio per gli affaticati viandanti, oltre a un ottimo e succulento piatto ristoratore che
fa onore alla miglior tradizione culinaria spagnola!
Sicuramente è un viaggio che consigliamo di cuore a tutti quelli che vogliono mettersi alla prova in una bellissima e
sorprendente prova fisica e mentale!
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 35
GSA-Povo Bike
Sardegna Bike Tours
Rieccoci alle prese con un altro
splendido giro
di Paolo menestrina
Una breve avventura sulle due ruote lungo le coste e attraverso la Barbagia della splendida Sardegna: 5 giorni, 500
km circa e un dislivello complessivo di circa 5.000 m.
Questa volta tocca al sottoscritto, in compagnia di Davide
Delfino.
Partiamo il 27 aprile con volo da Bergamo ad Alghero, il
meteo non è dalla nostra parte e il sole si vede solo quando,
in volo, saliamo sopra le nuvole... in 50 minuti siamo ad Alghero. Ritiriamo le bici da corsa e ci prepariamo già da subito,
l’entusiasmo è alle stelle, nonostante il maltempo. Ok, pronti,
via, si scende (per modo di dire, è tutto un su e giù) lungo la
costa ovest su un panorama stupendo: sulla destra il mare,
sulla sinistra i monti con una vegetazione fantastica. A Bosa
si fa una pausa, poi si riprende e iniziamo a entrare e salire
verso l’entroterra in direzione Cuglieri dove pernottiamo
presso un B&B.
Pronti al secondo giorno, meteo pessimo, il freddo ci fa
compagnia ma il viaggio deve continuare. La prossima destinazione è Fonni, stazione sciistica nonché il paese più alto
della Sardegna. Cuglieri-Ghilarza-Austis-Fonni è un percorso
fatto di saliscendi attraverso uno scenario incredibile offerto
dalla Barbagia, carico di verde con un sacco di animali che
scorrazzano liberi: cavalli, pecore, maiali e mucche (e qualche
rara macchina). In alcuni tratti, ai bordi della strada, si estendevano per centinaia di metri enormi piante di fichi d’India e
in quei tratti il pensiero era: “Beh se devo cadere spero di rotolare sull’ asfalto... finire in mezzo a quelle spine anche noooo”.
Terzo giorno, finalmente il meteo migliora, Fonni - Baunei. Tappa ricca di spettacolari paesaggi: si costeggia il Gennargentu, si sale al Passo Genna Silana (m 1017 slm).
E dopo una splendida Ichnusa fresca (birra sarda), si inizia
la discesa verso Baunei (quota m 500) dove pernottiamo. A
cena Davide accusa un malessere che gli farà passare la notte
più in bagno che nel letto, un salto anche alla guardia medica
che purtroppo non ci aiuta più di tanto.
36 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Quarto giorno, finalmente giornata stupenda.
Davide purtroppo è ancora indisposto e decide di
fare la tappa da Baunei a
Muravera con il pullman.
Io proseguo da solo, è una
situazione spiacevole, non
conosco il percorso e Davide, il navigatore, deve affrontare un viaggio con tre cambi
di pullman e sta male. Rimaniamo in contatto telefonico, naturalmente un pezzo di percorso lo sbaglio e mi ritrovo a dover attraversare un tunnel di 1390 metri su strada statale... uff
riesco a percorrere il tutto su un piccolo marciapiede di 40
cm, uff... questa tappa la percorro un po’ velocemente (beh
senza rinunciare a qualche tappa per le foto e uno sguardo al
panorama). Però voglio raggiungere il mio compagno di viaggio il prima possibile. Muravera, Davide nel frattempo ha
provveduto a trovare un B&B e quando arrivo lo trovo a letto
con una scorta di medicine sparse per la camera. Ok, bene, io
mi stappo un paio di birre e lui mi fa compagnia con l’acqua.
Quinto giorno ultima tappa: Muravera - Quartu Sant’Elena, il sole picchia forte. Davide sta bene ma è molto debole e
a malincuore decide per il rientro a Quartu in pullman. Mi da
alcune indicazioni per il percorso, ma è facile... basta costeggiare il mare e via verso alcune delle più belle spiagge e scogliere sarde: Costa Rei, Villasimius e Quartu Sant’Elena. Arrivato. Fine della gita: ora devo ritrovarmi con Davide. Lo
scopro assieme a un amico di Cagliari che, saputo del malessere, ha provveduto al suo recupero.
Ritrovati, ci si dirige a Quartuccio ospiti di amici di Davide
che ci accolgono come dei re. Ci ritroviamo a cena davanti a
una tavola imbandita con di più e di tutto. Il povero Davide
visti i trascorsi si tiene leggerino, io NO e ne approfitto. Però
vuoi il mangiar troppo, magari il vino Cannonau o magari
Davide che mi ha contagiato…
Beh per finirla… dopo avere deriso il povero Davide questa volta la nottata in bianco l’ho passata io e mentre Davide
il sabato ha visitato Cagliari, io a letto fino al momento del
rientro in aereo (che abbiamo preso all’ultimo minuto).
Che dire: una gita e un’esperienza che auguro a tutti gli
appassionati delle due ruote e che spero di poter rivivere ancora su altri splendidi percorsi.
Un GRAZIE al mio compagno d’avventura Davide.
/ [email protected] /
/ Gruppo Sportivo Alpini – Ago & Filo
Mercatino
del Riuso
un impegno ripagato
di Elvia Corradini
S
ono le circa le 11 dell’11 aprile
2015, finalmente ci sediamo, ci
guardiamo negli occhi, esprimono stanchezza, ma anche gioia per il risultato ottenuto. Siamo le volontarie
che, anche quest’anno, hanno affrontato l’impegno di predisporre le due
giornate del riuso. Come responsabile,
assieme a Franco per il Gsa e Cristina
dell’Ago e filo, già la settimana prima è
iniziata l’organizzazione, trovare le
persone che ci aiutassero, affrontare la
burocrazia. Al riguardo bisogna ammettere che nel paese e anche fra amici
e parenti c’è sempre una grande disponibilità a offrire il proprio tempo per
eventi utili alla comunità. Le comunicazioni varie sono state fatte dalla segreteria della Circoscrizione e dall’Ufficio Ambiente del Comune di Trento.
Arriva il venerdì 10 aprile, appuntamento alla sede del Gsa per prelevare i
tavoli necessari e predisporre la sala
dell’ex Centro civico. Alle 12 tutto era
pronto e qualcuno ha iniziato a portare
materiale. Poca gente però, il vero afflusso si è avuto nel pomeriggio fino a
sera. La gente ha portato un po’ di tutto,
dal vestiario ai casalinghi, ai libri. L’enciclopedia, ormai soppiantata da Internet, ci ha fatto ritornare indietro nel
tempo, a quando andavamo a scuola
noi. Tutto il pomeriggio lo abbiamo
passato a ritirare quanto portato e a
predisporlo per settori. Le scarpe sulla
scala, i vestiti appesi negli appositi
espositori e per fortuna c’è stato chi ha
portato una scatola di appendiabiti,
perché la nostra dotazione era finita,
tanto era l’abbigliamento da esporre. I
giochi dei bambini sono stati raggruppati in due tavoli ed è stato predisposto
un altro tavolo per lo scambio fra loro
dei giochi o magari delle figurine che
/ www.tuttapovo.it /
tanto vanno di moda adesso. È strano
come ogni anno cambi un po’ il genere
di cose portate dalle persone. Lo scorso
anno abbiamo ricevuto due culle, quest’anno tre passeggini, forse che i bimbi
nel frattempo sono cresciuti. Molte le
borse e anche le valigie ricevute ed è
un materiale che è sempre molto richiesto, specialmente le valigie grandi
che noi non usiamo più, essendo state
sostituite dai trolley. Alle 20.30 tutto
era sistemato e pronto per essere prelevato il giorno dopo. Il mattino presto la
gente era già ad aspettare che si aprisse.
Una signora aveva organizzato un
elenco con l’ordine di arrivo, così ho potuto distribuire i numeri con l’ordine
per entrate. Infatti abbiamo ormai sperimentato che è meglio far entrare un
poco di gente alla volta, così possono
scegliere con più calma e meno ressa.
Alle 9.00 abbiamo aperto e fatto entrare le prime 10/15 persone, che dopo circa un quarto d’ora vengono fatte uscire
per dare il cambio alle altre. Questo fin
verso le 10, poi la ressa si placa e le persone possono entrare liberamente. Anche quest’anno c’è stato un buon afflusso di gente. Come il solito hanno fatto
sparire subito le scarpe, le borse e le valigie. Anche i giochi e l’abbigliamento
dei bimbi hanno avuto un buon successo. Sci da discesa, sci da fondo con le
scarpe e pattini, sia da ghiaccio sia a rotelle non ne sono rimasti. Così come le
due scope elettriche, il fornello da campeggio, i quadri, i vasi per i fiori e tanta
altra minuteria di casalinghi. Anche i
tendaggi e altre telerie per la casa hanno avuto un buon riscontro. Insomma
alla fine della giornata poca roba era rimasta nella sala. Alle 13 sono venuti
con il camion gli addetti della Dolomiti
Energia e hanno prelevato tutto quanto era rimasto. Mi sono informata dal
responsabile dove finiscono i capi di
abbigliamento rimasti e mi ha detto
che saranno portati a Milano dove viene suddiviso, quello leggero viene spedito in Africa, mentre per il rimanente
vengono organizzati dei mercatini e il
ricavato usato per beneficenza. Bene,
nulla è sprecato. Abbiamo pulito e risistemato le sedie com’erano prima e
chiuso definitivamente la sala. Anche
per quest’anno le due giornate del riuso si sono concluse bene e anche se
stanche siamo felici. Mi sembra giusto
ringraziare tutte le persone che, a qualsiasi titolo, si sono adoperate per il successo della manifestazione, specialmente quelle che non avevano nessun
obbligo, non essendo partecipi in nessuna delle realtà che organizzavano,
ma solo un desiderio di essere utili
quando serve. 
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 37
/ Avis
La donazione di sangue
passo dopo passo
PERCHÉ DONARE SANGUE
Per rispondere alla crescente necessità di sangue negli
ospedali, nelle cliniche e nelle case di riposo. Per esprimere
solidarietà umana e sociale. Per partecipare concretamente
ai bisogni sanitari della comunità e per collaborare all’autosufficienza provinciale e nazionale.
LA PROPOSTA AVIS
Avis considera il dono del sangue un atto di grande sensibilità verso il prossimo. Il donatore Avis dona in forma
anonima, gratuita, periodica, consapevole e associata. I periodici controlli sulla salute del donatore garantiscono la
massima qualità del sangue raccolto.
CHI PUÒ DONARE
Tutte le persone tra i 18 e 65 anni (limite derogabile a 70
anni se convalidato da un positivo riscontro medico - 60 anni il limite di età per i nuovi donatori), esenti da malattie invalidanti, di peso superiore ai 52 kg con uno stile di vita regolare e sano. Non vi sono distinzioni di sesso, razza,
religione e di etnia.
IL QUESTIONARIO
Un aspetto molto importante nel processo della Donazione è la compilazione del questionario da sottoporre all’attenzione del medico. Si tratta di un primo screening per
valutare la condizione fisica del donatore, elemento di primaria importanza in quanto la donazione deve essere fatta
secondo criteri di autentica responsabilità e consapevolezza
38 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Articolo in parte tratto dal notiziario
“Avis la goccia che vale” - periodico
dell’Avis del Trentino
tali aiutare il medico accertatore a predisporre il donatore a
ottimali condizioni. Rispondendo alla domande del questionario il donatore informa il responsabile sanitario di eventuali abitudini pericolose come la permanenza per un certo
periodo in territori afflitti da malattie o altre criticità, uso di
sostanze dopanti, abuso di alcolici, rapporti occasionali a rischio ecc.
Talvolta capita che alcuni donatori si spazientiscano di
fronte alla perdita di tempo nel riempire il questionario non
capendo che tale documento è in realtà un’autocertificazione sul proprio stato di salute e nello stesso tempo il consenso
informato su cosa si sta facendo e perché lo si fa: un documento legale che sancisce la donazione del proprio sangue.
La provincia di Trento, rispetto altre zone d’Italia è maggiormente restrittiva su alcune malattie: le informazioni sono
relative a un periodo antecedente quattro mesi la donazione, questo perché ad ogni evento elencato corrisponde un
periodo di sospensione cautelare che è al massimo di quattro
mesi. È importante ricordare che il questionario è diventato
anche un’identificazione attiva del soggetto donatore: chi infatti non presenta la tessera sanitaria, non può donare.
Dopo una prima parte introduttiva, in cui sono segnati i
dati anagrafici che servono per il riconoscimento del donatore, nella seconda pagina Avis riporta un comunicato informativo sulle malattie trasmissibili col sangue. Nella terza
pagina sono presenti delle domande relative alla vita del donatore, alle sue abitudini, alla presenza di malattie ereditarie, al suo stato di salute in generale, a fatti rilevanti avvenuti dall’ultima donazione quali viaggio all’estero in paesi a
/ [email protected] /
rischio contagio ecc. Domanda molto importante per la tutela del ricevente il sangue.
Preme sottolineare e ricordare l’importanza della compilazione del questionario che va affrontato con assoluta
sincerità per non ledere la salute propria né quella del ricevente.
DONARE è un gesto di grande valore sociale, donare in
assoluta sicurezza è un dovere.
UNA BUONA DONAZIONE PARTE DA UNA BUONA ALIMENTAZIONE
Parlare di alimentazione è anche parlare di sangue e lo
stato di salute di una persona non può prescindere dall’alimentazione. Risulta evidente che gli emocomponenti trasfusi ai malati debbano provenire da persone sane. Spesso
tuttavia gli esami del sangue eseguiti sul donatore, anche in
assenza di evidenti disturbi, risultano alterati e le unità di
raccolta devono essere scartate. In molti casi il problema è riconducibile a uno stile di vita e/o un regime alimentare squilibrato o non corretto.
Il regime alimentare corretto è quello che garantisce in
modo ottimale per quantità e varietà i bisogni dell’organismo; non dovrebbe apportare nulla che possa recare danno
alla salute attuale e futura. Il bisogno nutrizionale è soggettivo, variabile in funzione di fattori biologici e fisici, dinamici
e ambientali. Esso va ragionato e non può essere assolutamente casuale. Prossimamente ci soffermeremo su questo
tema di estrema importanza per la nostra salute e per quello
che doniamo. 
Foto di gruppo in occasione dell’Assemblea 2015
/ www.tuttapovo.it /
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 39
/ Apsp “Margherita Grazioli”
Gli ambiti di intervento nei quali vengono
impegnati volontari
Progetto
volontariato
I
l ruolo del volontario rappresenta
una risorsa non soltanto come
supporto alle varie attività ma è
indispensabile per mantenere vivo il
collegamento tra i nostri utenti e la società circostante. L’apporto di persone
esterne fornisce linfa vitale alla vita
dei nostri anziani.
Gli ambiti di intervento nei quali i
volontari vengono impiegati possono
andare dal sostegno relazionale alla
persona, al supporto o gestione alle attività di animazione in gruppo, alla gestione degli appuntamenti della tombola, al supporto al programma delle
uscite, all’animazione religiosa, all’accompagnamento dei Residenti a visite
specialistiche o ad altri appuntamenti
sul territorio.
A sostegno dei volontari sono stati
previsti incontri di supervisione e ve-
40 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
rifica in gruppo dell’attività di volontariato coordinati dalla Consulente
psicologa, in collaborazione con gli
Animatori dell’Azienda.
Vista la crescente domanda di supporto relazionale nell’ambito dei no-
stri Servizi, la nostra Azienda ha organizza anche per quest’anno un corso
di formazione per volontari rivolto a
coloro che vorranno impegnarsi in
prima persona e spendere alcune ore
del proprio tempo libero in un’esperienza di volontariato negli ambiti
prescelti e stabiliti.
Il corso gratuito, che si è svolto dal
23 aprile 2015 per sei incontri fino al 4
giugno 2015, si è rivolto a tutti i cittadini maggiorenni e con l'obiettivo
quello di fornire un minimo di garanzie e competenze a chi, anche se per
un tempo limitato della propria quotidianità, vorrà prendere parte alle nostre attività. Agli iscritti che hanno
partecipato ad almeno 5 incontri in
calendario è stato rilasciato dall’Ente
un attestato di partecipazione. 
/ [email protected] /
Il Centro Servizi di Povo in collaborazione con il Circolo “La Barchessa” di Villazzano
organizza un’uscita
all’Arena di Verona - NABUCCO
MERCOLEDÌ 15 LUGLIO 2015
NABUCCO
Composto nel 1842 da Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera, è un dramma lirico diviso in quattro atti. Il testo
è tratto da un episodio del Vecchio Testamento, in cui si narrano le vicende dell’imperatore babilonese Nabucodonosor
(Nabucco) che conquista la città di Gerusalemme rendendo schiavo il popolo ebreo.
Siamo nel 592 a.C.: gli Ebrei, sconfitti dal crudele tiranno babilonese Nabucodonosor, vengono ridotti in schiavitù. Per
questa ragione, il re viene punito da Dio, che gli fa perdere la ragione e il regno. Solo alla fine, dopo una serie di drammatici avvenimenti, Nabucco rinsavisce e resosi conto delle sue azioni si converte e libera il popolo ebraico.
L’appassionato d’opera LIVIO DEMATTÈ ci accompagnerà nell’uscita.
Programma
ore 16.00 due punti di ritrovo dei partecipanti: a Povo presso il centro servizi e a Villazzano nella piazza principale.
ore 16.15 partenza con pullman da Villazzano
ore 16.30 partenza con pullman da Povo
ore 16.45 fermata in via TORRE VANGA lato sud Giardini Piazza Dante
ore 18.00 arrivo a Verona e ingresso all’Arena.
NON È AMMESSO INTRODURRE IN ARENA BIBITE IN LATTINA O VETRO
ore 19.00 cena al sacco sulle scalinate
ore 21.00 inizio Opera
ore 1.00
arrivo a Trento presso Palazzo della Regione, in seguito rientro a Povo presso Centro Servizi e in piazza
a Villazzano.
SONO CONSIGLIATI UN CUSCINO, UNA VENTINA E UN OMBRELLO TASCABILE
Costo complessivo: € 67,00 (comprensivo di viaggio in pullman e ingresso all’Arena). Caparra: € 43,00 da versare all’atto dell’iscrizione.
ISCRIZIONI: da martedì 26 maggio fino ad esaurimento dei posti. INFORMAZIONI: Ufficio del Centro Servizi - 1° piano del Centro
Polifunzionale per Anziani POVO - Via della Resistenza 61/F - Dal lunedì al venerdì in orario 9.30-12.00
/ www.tuttapovo.it /
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 41
/ Apsp “Margherita Grazioli”
Sport nel verde
Il Centro Servizi di Povo aderisce al progetto
Promosso dall’Assessorato all’Istruzione e Sport
del Comune di Trento
L
a pratica libera dello sport nei parchi sta diventando
un fenomeno di massa, che coinvolge migliaia di
persone in tutte le ore del giorno e in tutte le stagioni
dell’anno. L’Amministrazione comunale, nel proporre l’iniziativa “Sport nel verde”, vuole creare le condizioni affinché
l’attività sportiva sia accessibile a tutti, a prescindere dalle
capacità individuali, favorendo l’utilizzo dei parchi della
città di Trento con una valorizzazione prettamente sportiva
delle attività.
Nel parco del Cimirlo, il Centro
Servizi propone il gioco delle bocce
in orario 15.00 - 17.00:
• martedì 7 luglio
• martedì 14 luglio
• martedì 21 luglio
• martedì 28 luglio
Missione al popolo al “Grazioli”
Nel corso della “Missione al popolo” mercoledì
13 maggio i padri francescani hanno fatto visita
all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
“M. Grazioli”. I padri hanno co-celebrato al mattino la
S. Messa assieme a padre Domenico Marcato; hanno
quindi fatto visita al Centro Diurno incontrando
gli utenti e nel pomeriggio hanno incontrato un folto
gruppo di residenti della RSA.
L’iniziativa è libera, gratuita e aperta alla popolazione
adulto-anziana che ha compiuto i cinquant’anni d’età.
Per partecipare alle attività sono consigliate: scarpe comode, cappellino, bottiglietta d’acqua.
Informazioni:
Presso l’ufficio del Centro Servizi
1° piano del Centro Polifunzionale per Anziani
Povo - Via della Resistenza 61/F
dal lunedì al venerdì in orario 9.30-12.00
Tel. 0461/818101 
42 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
/ [email protected] /
/ Apsp “Margherita Grazioli”
I
l Centro Servizi di Povo in collaborazione con la SAT locale ha organizzato una serie di passeggiate nei
dintorni di Povo, un’iniziativa libera,
gratuita e aperta a tutta la popolazione.
L’intento era quello di camminare in
gruppo per promuovere uno stile di vita attivo, combattere la sedentarietà e
favorire momenti di aggregazione per
migliorare così il proprio stato di salute
e lo stile di vita. Ogni gruppo è stato guidato da un promotore volontario della
SAT, sezione di Povo. Sono state effettuate tre uscite:
Tre uscite per conoscere il sobborgo e fare un po’
di attività fisica
Passeggiate
nei dintorni di Povo
nord, il castello e la storia dei Signori di
Pao fra il 1100 e il 1200 e il loro successivo trasferimento nel castello di Beseno, l’assalto al castello e il processo.
Il castello come punto della trasmissione dei segnali di fuoco da Kufstein
a Rovereto.
28 APRILE “IL FORTE DEL CIMIRLO”
Alla scoperta del forte parte della
“fortezza di Trento” prima dell’inizio
della Grande Guerra. L’armamento e la
guarnigione. Chi aveva gambe buone
è salito alla fuciliera ed è entrato nel
tunnel dei “cento scalini”. 
14 APRILE “PASSEGGIATA DA
OLTRECASTELLO VERSO SELVA”
Una breve deviazione sulla “Via del
Senter” per un’occhiata ai resti medioevali delle case e alla cappella Pompeati;
quindi altro sguardo alla vecchia chiesetta di S. Pantaleone. Abbiamo proseguito verso Selva con giro ad anello
passando dalle vecchie cave.
21 APRILE “IL DOS S. AGATA”
Protagonisti dell’uscita la diversità
della vegetazione tra versanti sud e
/ www.tuttapovo.it /
I partecipanti nella piazza di Oltrecastello
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 43
/ Scuola primaria “Moggioli”
“Notte al Castello”
è ora in un libro
Il racconto vincitore del premio letterario “Castello in giallo”
L
a notizia “vecchia” è che la classe
5ª C della scuola primaria “Moggioli” di Povo nell’anno scolastico
2012/2013 ha vinto il premio letterario
“Castello in giallo” dedicato al Castello di
Stenico promosso dal Castello del Buonconsiglio con il patrocinio dalla Provincia
Autonoma di Trento sbaragliando la bellezza di 450 ragazzi concorrenti e aggiudicandosi un primo premio in denaro servito
per l’acquisto di un impianto di amplificazione per esterni già usato nelle scorse festività natalizie.
La notizia “nuova” è che “Notte al castello”, il titolo del racconto che ha per
protagonisti gli stessi alunni della classe Vª C, coinvolti in
una misteriosa e intrigante avventura all’interno del maniero, è stato doverosamente inserito in un libro, pubbli-
44 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
cato dalla stessa Provincia, con la presentazione di apertura dell’assessore Maurizio Mellarini e del direttore del Castello
del Buonconsiglio Franco Marzatico.
Ricordiamo i ragazzi guidati dall’insegnante Sara Sottopietra, autori e protagonisti del racconto: Erica Bertotti, Mattia Bezzi, Marcello Calliari, Margherita
Cimatti, Camilla D’Ambrosio, Matteo
Franceschini, Simone Geminiani, Andrea Giovannini, Gabriele Gradassi, Marialuisa Lauro, Anna Martini, Andrea
Matta, Angelo Miori, Alessia Paoli, Mariasofia Perlot, Simone Piffer, Eleonora
Puecher, Marco Ricci, Gaia Rizzoli, Elisabetta Rosati, Federico Tollardo, Sebastiano Verde, Alessio
Zanor, Jennifer Aurora Zundel insieme all’insegnante
Sara Sottopietra. 
/ [email protected] /
/ Libri
R
accontare il Trentino attraverso una descrizione, fotografica
e narrativa, lontana dagli stereotipi con i quali siamo soliti pesare al
paesaggio della nostra provincia, fatto – nel nostro immaginario – di cime
innevate, di prati pieni di pascoli, di baite solitarie. È questo l’obiettivo di un
progetto editoriale al quale stanno lavorando da un paio d’anni l’architetto
Alessandro Franceschini e il fotografo
Paolo Sandri. Il progetto si è concretiz-
Pubblicati i primi 2 volumi della ricerca dell’architetto
poero Alessandro Franceschini
I “paesaggi trentini”
di Franceschini
e Sandri
zato, fino ad oggi, nella pubblicazione di
due volumi, l’ultimo dei quali è stato recentemente presentato a Levico Terme, in occasione del Valsugana Expo. I
due volumi si intitolano, rispettivamente, «Dal Belvedere. Il paesaggio
trentino nel bacino idrografico del fiume Adige» (BQE edizioni, 2013, 112 pp.,
29 euro) e «Nel paesaggio. Vedute identitarie nel bacino idrografico del fiume Brenta» (BQE edizioni, 2014, 112
pp., 29 euro) e descrivono i paesaggi del-
le valli dell’Avisio (Fassa, Fiemme e
Cembra), del Noce (Non e Sole), dell’Adige e del Brenta (Valsugana, Primiero e Tesino) con delle immagini lontane dalle immagini da “cartolina” a cui
siamo abituati.
Il primo volume della ricerca, come si può intendere dal titolo, è stato
dedicato alla descrizione del paesaggio
trentino utilizzando come punti di vista i tanti luoghi di “belvedere” presenti sul territorio. «L’uomo vive immerso
nel suo ambiente esistenziale – scrive
Franceschini, poèro, con un passato da
collaboratore di “Tuttapovo” –. Un’immersione totale e totalizzante che rappresenta uno dei fenomeni attraverso
i quali l’identità individuale e quella
comunitaria nascono e crescono. Gli
uomini costruiscono un paesaggio e
quel paesaggio, a sua volta, li “costrui-
Siror
Lago di Caldonazzo
sce”. Una costruzione reciproca, stratificata, diacronica, che affonda le radici nei secoli della storia umana e
che emerge nell’evidenza delle forme
dell’aperto e delle tradizioni dei popoli. Questa relazione esplode in tutta la sua forza all’interno di specifici
luoghi del territorio che, per esposizione o per composizione morfologica
dell’intorno, sono stati codificati nel
loro uso dall’uomo, diventando punti
in cui la coscienza umana ed il mistero
dell’ambiente si toccano. Sono i “belvedere”, ovvero quei luoghi dai quali
l’uomo ammira il contesto che sta attraversando. E dai quali contempla,
come in uno specchio, la propria condizione umana».
Il secondo volume della ricerca, invece, entra nel cuore del tema, descrivendo il paesaggio così come articolato
nei suoli elementi base: «La dialettica
che caratterizza la percezione dell’aperto da parte dell’uomo risulta articolata in quattro elementi che sono in
costante dialogo tra di loro: il “paesaggio”, ovvero quella dimensione dell’aperto composta da elementi fisici ed
elementi immateriali; l’“identità”, intesa come quel costrutto capace di articolare le componenti simboliche di uno
spazio aperto; la “forma”, ossia l’aspetto
propriamente “formale” dell’aperto, governato dai fenomeni legati alla percezione visiva; infine il “linguaggio”, ovvero quell’elemento che si colloca tra la
forma e l’identità e che caratterizza la
maniera attraverso la quale gli individui hanno dato, nel corso dei secoli, il
“nome” al proprio ambiente di vita».
L’itinerario fotografico proposto da
Sandri e la riflessione teorica suggerita
da Franceschini ci offrono, in questi
due volumi, l’occasione per riflettere
46 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Passo Brocon
Passo Rolle
sul rapporto tra paesaggio e identità. I
corsi d’acqua e i paesaggi che vanno di
volta in volta a modellare grazie al loro
incessante lavoro di erosione del sostrato morfologico, appaiono estremamente interessanti per raccontare lo
“stato” del paesaggio nella modernità e,
di conseguenza, lo stato dell’identità
delle comunità che sono in essi insediate. Ecco che il paesaggio diventa
una straordinaria metafora per comprendere le modalità attraverso le
quali un popolo, tramite il proprio lavoro, costruisce e si relaziona al proprio intorno.
Il lavoro di Franceschini e Sandri è
attualmente ancora “in progress”, proseguendo con l’indagine nel Trentino
sud-occidentale: alla fine del 2015 è
prevista l’uscita di un volume costruito
seguendo il corso del fiume Sarca, dalla
fonte alla foce. L’anno prossimo, invece,
sarà la volta della Valle del Chiese e dei
suoi paesaggi selvaggi. 
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/ Famiglia Cooperativa di Povo
120 anni in salute
Assemblea Famiglia Cooperativa di Povo
di P.G.
D
opo che, l’anno scorso per la prima volta nella sua
storia, ha eletto una donna alla presidenza, l’assemblea 2015 della Famiglia Cooperativa di Povo dello
scorso 9 maggio ha festeggiato il centoventesimo anno dalla
sua costituzione con numeri incoraggianti e un bilancio che,
nonostante la pesantissima crisi e il conseguente calo nei
consumi, chiude anche il 2014 in attivo. «Negli ultimi anni –
/ www.tuttapovo.it /
ha sottolineato la presidente Alessandra Cascioli nella relazione introduttiva – il reddito delle famiglie è drasticamente
diminuito e la miscela prodotta dal calo dell’occupazione e
del reddito si è riversata in modo significativo sui consumi
anche primari, che registrano una forte contrazione.
Ciò nonostante, l’esercizio 2014 chiude con un patrimonio consolidato di 1.187.000 euro e un utile di 158.496 euro,
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 47
che nel contesto economico attuale costituisce certamente
un buon risultato». Evidentemente all’inevitabile calo delle
vendite dovute al momento di stagnazione, la Famiglia Cooperativa (che opera su cinque sedi) ha saputo contrapporre
una politica di contenimento dei costi e un virtuoso impiego
delle risorse con il risultato di confermare questa realtà cooperativa ai vertici provinciali del settore. Incoraggiante anche l’aumento dei soci che, con 190 nuove adesioni nel corso
del 2014, sfiorano ormai le 3.600 unità.
Per la prima volta in assoluto nel corso dell’assemblea, in
una sala della Cooperazione gremita, è stato anche presentato il “Bilancio sociale”, quello strumento che permette di rendicontare, oltre all’aspetto economico della propria attività,
anche la relazione con i soci, la comunità e le realtà associative del territorio. «A questo strumento – ha evidenziato Alessandra Cascioli – affidiamo il compito di far conoscere alcuni
degli elementi fondamentali, che legittimano il ruolo della
nostra Cooperativa, non solo in termini monetari, ma anche
e soprattutto etico-sociali, nell’intento di migliorare la qualità della vita dei membri dell’intera comunità, in cui siamo inseriti».
Un lungo elenco che va dall’aiuto all’associazionismo alle
adozioni internazionali, dagli sconti e la consegna gratuita
della spesa agli anziani all’attenzione per i prodotti del commercio equo solidale, dagli innumerevoli servizi in favore dei
soci fino alla fornitura di prodotti biologici e privi di Ogm ribadendo così la peculiarità della Cooperativa rispetto alle altre forme d’impresa. Il direttore Marco Weber si è poi soffermato sul ruolo dei dipendenti rispetto ai risultati raggiunti
pur in presenza di un’agguerrita concorrenza e della rilevanza sociale nel mantener aperti punti vendita poco remunerativi (Sprè, S. Donà).
Al ragionier Luciano Enderle della Federazione è toccata
l’illustrazione puntuale delle cifre mentre Lucia Corradini ha
relazionato a nome del collegio sindacale. A fine relazioni gli
interventi di Renato Dalpalù, presidente Sait, e di Pierluigi
Angeli, presidente di Federconsumo, che hanno apprezzato i
risultati della nostra realtà cooperativa, l’immancabile Aldo
Giongo, unico socio della platea a intervenire, e quindi Gloria
Concini che ha presentato nel dettaglio “In Cooperazione”, il
progetto “welfare cooperativo” trentino per l’accesso a strutture convenzionate a tariffe agevolate.
Per quanto riguarda le elezioni dei nuovi amministratori,
erano in scadenza il vicepresidente Eugenio Oliva e la consi-
48 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
gliera Marisa Vertemati che non ha ricandidato per compiuto mandato. Abbastanza inaspettato il risultato finale, con il
vicepresidente uscente Eugenio Oliva sconfitto dai due esordienti: Riccardo De Filippi di Cognola e Gian Paolo Tomasi di
Povo, che hanno staccato il consigliere uscente rispettivamente di 67 e 50 voti. 
/ [email protected] /
/ Amministrazione
Q
uesti gli 11 nominativi del
nuovo Consiglio Circoscrizionale di Povo usciti dalle elezioni dello scorso 10 maggio. Al momento in cui andiamo in stampa non
conosciamo il nome del nuovo presidente anche se è probabile l’elezione
del più votato Sergio Casetti (Pd). 
Il nuovo Consiglio
di Circoscrizione
di Povo
Elezioni comunali 10 maggio
PARTITO DEMOCRATICO (5 consiglieri): Sergio Casetti, martina Trentini,
martino Pedrini, Lorenza Visintainer, Donatella Dappiano
PATT (2 consiglieri): Luca Laner, marco Gasperi
PROGETTO TRENTINO (2 consiglieri): Camillo bonvecchio, Eleonora bertoldi
CANTIERE CIVICO DEMOCRATICO (1 consigliere): Adriano Tomasi
LEGA NORD (1 consigliere): Costantina Negri (i primi due eletti: Stefano osele e
Devid moranduzzo hanno optato per il Consiglio Comunale di Trento).
50 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
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/ Racconto
Il bugiardo
di Stefano Ricci
P
er quanto male ti
possa andare, non
sei completamente finito se hai una buona storia da raccontare e qualcuno disposto ad ascoltarla. E per avere una buona storia è sufficiente avere un buon inizio. L’incipit è tutto, il resto viene da solo.
Prende vita quasi autonomamente, ti sfugge di mano e ti conduce alla scoperta del proprio mondo. Come un lavoro a maglia: un anello si unisce al precedente, finché la trama prende
corpo in tutta la sua bellezza.
Poi serve un finale, ma per quello c’è tempo. Il finale è la
parte che rende unico un racconto e lo separa nettamente
dalla realtà. Perché un racconto è molto simile alla vita reale.
Non capisci mai dove finisce la finzione e inizia il dramma,
finché non arrivi alla fine. La fine, nella vita, non puoi sceglierla e spesso è poco gradevole; nella storia, invece, tutto
può accadere ed è questo che conta.
Ora voglio parlarvi di un bambino che raccontava frottole. Crescendo sarebbe diventato un grande scrittore, ma da
piccolo era un gran bugiardo. “Cosa mi hai rubato?” lo rimproverava con aria severa sua madre, quando scopriva le sue
falsità: “Mi hai rubato la fiducia, perché chi è bugiardo è ladro!” Lui restava mortificato e dispiaciuto che la mamma non
avesse apprezzato il suo racconto: era così bello e finiva così
bene! Certo, non era: “tutta la verità, solo la verità, nient’altro
che la verità”… ma non eravamo mica in tribunale e, a guardar bene, era senza dubbio migliore di quanto non lo fosse
stata l’arida verità. In ogni modo, lui non poteva farci niente:
la “storia” cresceva dentro la sua testa in ogni minimo particolare, si componeva di scene colorate come nei film e tutti
erano soddisfatti e allegri… non poteva farci niente, doveva
condividerla con chi gli stava attorno, che fosse disposto ad
ascoltarla o meno. Bisogna dire che spesso le sue storie servivano a nascondere o, quanto meno, mitigare le conseguenze
di qualche sua birichinata, ma qualunque fosse il “movente”
della storia, poi questa prendeva il sopravvento e si dipanava
da sola, quasi coercendo la sua volontà. Diventava lui stesso
un inconsapevole strumento di divulgazione: la voce narrante, e nulla più.
Si sa che nei fanciulli la capacità di inventare mondi paralleli fantasiosi e, nello stesso tempo, capaci di apparire autentici è una prerogativa assai diffusa. Ma, in questo caso, il nostro bambino, pur crescendo, non riuscì mai a riscattarsi da
questo “vizio” di fabbrica, dal marchio indelebile del cantasto/ www.tuttapovo.it /
rie fino a raggiungere livelli di vera e propria professionalità.
Il guaio, se così vogliamo dire, è che questa sua predisposizione alla creatività romanzata non si limitava a suggerirgli
spunti per la stesura di appassionanti novelle per tutte le età,
bensì s’intersecava indissolubilmente con la sua stessa esistenza. Lui stesso, ad un certo punto, non era più in grado di
discernere ciò che era vero dall’invenzione che ne scaturiva.
La vita, per lui, non era quel noioso tran-tran che ingrigisce le cupe giornate dei comuni mortali; vivere non poteva
essere l’accettazione passiva di quel che capitava, di ciò che
altri e in altri luoghi decidevano per te, il destino beffardo e
intangibile apparecchiato da qualche divinità dispettosa…
niente affatto: la vita era quella, e solo quella, che scaturiva
d’incanto dalla sua fantasia. Era così che ogni più banale situazione si arricchiva di retroscena e finali a sorpresa che, nel
momento stesso che la sua immaginazione li creava, diventavano grandiosamente reali. Le stesse persone incontrate
per via gli si presentavano come personaggi leggendari,
ognuno con una storia interessante da scoprire. I compagni
si trasformavano tutti in amici per la pelle: un gruppo di seguaci capaci di morire per lui. E le ragazze poi… erano tutte
fanciulle da rapire e portare con sé nel regno lontano dell’amore infinito!
Quando incontrò “lei” bastò uno sguardo per leggere nei
suoi occhi impauriti la storia più bella che avrebbe mai potuto immaginare. Una storia epica, drammatica e travolgente
che neppure lei conosceva. E iniziò a raccontare vivendo, a
intrecciare e confondere l’ordito incerto della vita con la trama fantasiosa della sua veggenza. Quel fragile Angelo, cui
avevano bruciato le ali prima che potesse imparare a volare,
diventò l’oggetto e il soggetto, il protagonista e la comparsa
della favola che avrebbe immaginato per il resto della sua vita. Furono trascinati da un vortice impetuoso fino a lambire
le stelle e poi sempre più giù, fino a toccare il centro infuocato
della Terra. Dispersi negli Inferi a ricercare, tra i varchi e gli
spiragli che si aprono ai confini della realtà, un’improbabile
via d’uscita.
Quando la realtà, prima o poi, ti presenta il conto è capace
d’infrangere i sogni; far crollare in un sol colpo il castello di
carte che ti eri costruito; riflettere ciò che hai vissuto sulle pareti scintillanti ed effimere di una bolla di sapone che ti scoppia tra le mani. Eppure, quell’uomo che oggi barcolla come
uno spettro tra le macerie dell’esistenza, interpretando suo
malgrado il personaggio surreale di un racconto kafkiano…
eppure quell’uomo aveva un grande sogno e la risorsa della
sua fantasia. Tra le ombre di illusioni perdute e gli sguardi assenti d’un fragile Angelo, c’è ancora un finale da scrivere.
Forse la vita è più forte, o forse no. Sarà forse sufficiente alzare gli occhi al cielo e riempirsi di colori, respirare a pieno la
brezza del mattino, ascoltare i suoni del mondo interiore e
quelli portati dal vento lontano, raccogliere nelle mani acqua
di fonte e lavare dal viso i segni del tempo… sarà forse sufficiente rispecchiarsi ancora una volta negli occhi d’un Angelo
caduto e inventarsi un’altra bugia; trovare qualcuno disposto ad ascoltarla e chiudere in bellezza anche quest’ultima
storia. 
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 51
/ Il Disco
AC/DC
Highway To Hell (1979)
di Paolo Giacomoni
I
n oltre 80 recensioni su “Tuttapovo”, ci siamo accorti incredibilmente, di aver sempre trascurato gli
Ac/Dc, sicuramente uno dei gruppi
fondamentali nel panorama hard
rock-heavy metal mondiale. Rimediamo tardivamente con questo Highway
To Hell, una vera pietra miliare del
gruppo, oltre che per il valore del disco
in sé, anche perché si tratta dell’ultimo
lavoro del gruppo insieme al loro mitico cantante Bon Scott, la cui voce ha segnato per sempre la storia della musica,
che qualche mese dopo l’uscita muore
sul sedile posteriore di una Renault 5,
soffocato nel sonno dal proprio vomito
dopo una sbornia di proporzioni... infernali. Erano gli anni in cui il rock era
la “musica del diavolo”, dove, soprattutto i gruppi metal, erano formati da personaggi al limite del tollerabile, veri e
propri distruttori di convenzioni sociali... anni in cui ciò che faceva scandalo oggi probabilmente non stupirebbe nemmeno un bambino.
Highway To Hell è un prodotto eccellente, paragonabile forse solo al successivo “Back in black”, che
contiene alcuni brani diventati ormai classici nel
repertorio degli Ac/Dc a
cominciare proprio dalla
title track, un brano molto ben ritmato,
con i “soliti” riff chitarristici di Angus
52 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Young, controllati ma tremendamente
coinvolgenti, che ci accompagnano
verso un grande ritornello, semplice
strumentalmente eppure
unico e inconfondibile.
Segue una divertente e
coinvolgente Girls Got The
Rhythm, che tocca uno dei
temi più cari al gruppo – il
sesso – in cui i cinque decantano il “Ritmo del lato
B” delle ragazze. A questo
punto arriva Walk All Over You, un
bluesaccio cattivo, abrasivo, graffiante,
quindi è la volta di Touch Too Much, in
cui la chitarra di Angus e la voce di Bon
impediranno ai vostri piedi di stare fermi. Il disco continua a sciorinare grande, grandissima musica, passando tra
l’altro per l’arcinota If You Want Blood
(You’ve got it), fino alla decima e ultima
traccia, un altro grande rock blues, pezzo dominato dalla lead guitar, lenta, di
pathos, che chiude degnamente questo
disco, perla di una delle rock band più
apprezzate e spettacolari di sempre. Highway To Hell si ascolta e si compra ad
occhi chiusi. 
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L’angolo della poesia
DIEGO CAVIOLA
Un altro importante riconoscimento per il poeta locale Diego Caviola che nelle scorse settimane è stato convocato dal
Club degli autori a Milano per una premiazione. Con la vendita di 4.000 copie del libro di liriche "Lo specchio del male"
infatti è risultato il best seller nel suo settore, il numero uno,
confermato anche da un sondaggio condotto dal suddetto
Club per classificare le prime dieci pubblicazioni dei vari generi: poesia, romanzi, racconti, novelle. Questo successo ha
contribuito a un primo avvicinamento tra l’autore e la casa
editrice Mondadori che, se tutto andrà bene, potrebbe pubblicare la prossima opera di Caviola. Se l’accordo si concretizzerà il prossimo manoscritto di Caviola potrebbe uscire in
ben 600 punti vendita, un paio di mesi prima delle prossime
festività natalizie. Sarà un lavoro costituito non solo da poesie ma anche di racconti sempre nel filone “Thriller” e, con
ogni probabilità, si intitolerà "Il volto della paura" o "Cuore
d’inchiostro". Complimenti e auguri a Diego Caviola che per
questa uscita di “Tuttapovo” ci regala un componimento
inedito: “Se la mia ombra metterà un cappio al collo”.
Se la mia ombra metterà
un cappio al collo
osserverà invano l’azzurro dei miei occhi
più dolci del miele
per scoprirvi la paura.
La paura di vivere non cresce gli uomini
si rattrappiscono nel grembo materno.
Crescendo rinchiusi in una palla luminosa di cristallo,
non godranno della libertà
che non ha mai bussato alla porta invisibile della sfera
loro, ignari della sua esistenza
rimangono accecati rinchiusi prigionieri della vita.
La mia l’ho venduta agli altri,
nel mattino di quell’ultimo giorno
gli occhi come lampi infuocati cercheranno gli amici
spariti nel nulla,
rimarrà il ricordo come un fumo nero
si disperderà nel vento.
AI funerale mi seguirà
solo l’immagine dell’amato cane Eolo
fedele inseparabile compagno di vita.
Pochi miseri fiori di campagna magia della natura
appassiti con il capo chino
come in atto di preghiera al passaggio funebre
goccioleranno lacrime di rugiada sui libri
unici testimoni
del mio zoppicato passaggio terreno.
Non c’è luce senza oscurità,
nella mia oscurità ci sarà forse un posto per me
e finirà come doveva finire,
nella mia scomparsa da questo mondo
per il bene del mondo stesso.
Imparerò
domani
Imparerò che al mondo
tutto non si può avere,
che ci sono cime
che mai potrò toccare
e mi rassegnerò
senza più sospirare.
Domani imparerò.
Imparerò che amore
da tutti quei che amiamo
non sempre può arrivare.
Li lascerò seguire
la loro, un’altra strada
senza recriminare.
Domani imparerò.
Il balcone
Vedevo spesso, quando andavo a scuola,
una vecchietta sul balcon di casa
lo sguardo perso con le mani in mano
e mi chiedevo: “Sta pensando a cosa?”
So adesso a che pensava la nonnetta
seduta sola sul balcone e stanca
che ciondolava la sua testa bianca
e non pareva scorger le persone.
Pensava a come rapidi i suoi giorni
eran trascorsi e riviveva in cuore
la sua copiosa messe di ricordi.
Come lo so? Perché adesso, sola
siedo io sul balcone e triste guardo
come veloci fuggono i miei giorni.
MARIA ANTONIETTA ROTTER
Nevicata
Cade la neve fitta... fitta... fitta...
Nel gran silenzio avanzo lentamente.
Dietro di me quasi non lascio impronte.
Così è la vita: quando sei passato
che resterà di te? Ben poco o niente.
MARIA ANTONIETTA ROTTER
Figli
Un giorno in te provasti un gran tremore,
ti commovesti: germogliava un fiore.
Dall’amplesso divino d’un momento,
da quell’istante, cominciò il fermento.
Come una terra viva, seminata
così s’inteneriva, era incantata.
E quel fiore sbocciò, si staccò il frutto
Imparerò a gioire
della mia vita scialba
e le giornate grigie
mi sembreranno un’alba
soltanto un poco lenta,
col sol che a giunger stenta.
Domani imparerò.
Ma imparerò davvero?
Non so, però lo spero.
MARIA ANTONIETTA ROTTER
Piccole cose
Grani di sabbia abbiamo
calpestato
nelle nostre vacanze in riva al
mare.
Tappeti di velluto infiorettato,
su cui vi è passato il nostro
andare.
Quante le cose della nostra vita
a cui non abbiam dato valore,
piccole cose di cosa infinita
passate così, senza colore.
Ma poi, quando arrivi al limitare
degli anni tuoi, tutte le rammenti
e le vai allora a riallacciare
ai tanti tuoi più splendidi
momenti.
NONNA RENATA
un vuoto lei provò, ma non del tutto.
Ben dopo venne il vuoto definitivamente,
si ripeteva il gioco di ogni essere vivente!
I figli non son nostri e lo sappiamo,
ma ti lasciano tristi, perché li amiamo!
Or riproviamo in noi altro tremore,
è che lontan da voi qualcosa muore!!
NONNA RENATA
/ Le ricette di Matilde
di matilde Padroni
Cenetta (o pranzo)
tipicamente estivo
con chicca finale
BIS DI PRIMI, INSALATE CON PESCE, DOLCE, FRULLATI ED UN DIGESTIVO FINALE DEDICATO
NIENTEMENO CHE A MONS. CORNELIO CARLIN, INDIMENTICATO PARROCO DI POVO.
Risotto
al melone
Rosolate in padella la cipolla tritata con
metà del burro, versate il riso e bagnate con
il cognac, aggiungete quindi il melone
tagliato in piccoli pezzi e il brodo e portate a
cottura aggiungendo dell’altro brodo mano
a mano che viene assorbito. Spegnete
quindi il fuoco e mantecate con il rimanente
burro e la panna. Vi assicuro che questo
risotto è ottimo, provare per credere!
Dosi per 2 persone:
> 5 manciate di riso
> mezza cipolla
> 80 gr di burro
> mezzo melone
> 2 cucchiai di panna
da cucina
> mezzo bicchierino di cognac
> brodo
> sale
> pepe
Pasta con acciughe e mollica
Mettete l’uvetta a bagno in una tazza di acqua tiepida. Dissalate sotto l’acqua
corrente fredda le acciughe, asciugatele e spinatele. In un padellino antiaderente
fate tostare leggermente il pangrattato a fuoco medio. Sbucciate l’aglio e fatelo
imbiondire in un padellino con mezzo bicchiere d’olio. Eliminate l’aglio, abbassate la
fiamma e, mescolando con un cucchiaio di legno o con una forchetta, fate sciogliere
le acciughe. Scolate l’uvetta, asciugatela e unitela all’olio dell’acciuga insieme ai
pinoli. Fate cuocere qualche minuto a fuoco basso, poi togliete la salsa dal padellino
e tenetela da parte. Nello stesso recipiente di cottura mettete il pangrattato,
bagnatelo con mezzo cucchiaio d’olio, fate cuocere a fuoco medio per 1 minuto e
tenete da parte. Nel frattempo lessate la pasta in abbondante acqua salata,
scolatela bene al dente, conditela con la salsa di acciughe, cospargetela con il
pangrattato, il prezzemolo e qualche pezzetto di peperoncino e servitela subito.
Pesce spada, olive e pinoli
Cuocete i tranci di pesce spada o sulla griglia o in una bistecchiera. Portateli
quindi su di un piatto e conditeli con sale, pepe e un filo d’olio. Riunite in una
ciotola le insalate, i pomodorini tagliati a metà, il pesce tagliato a striscioline,
un pugnetto di olive nere e un po’ di pinoli. Come condimento da versare
sull’insalata, preparate una vinaigrette con il succo di un limone, mezzo
cucchiaino di sale, il tutto emulsionato con 4 cucchiaiate d’olio.
Dosi per 2 persone:
> 300 gr di linguine
> sale
> 100 gr di acciughe sotto
sale
> 20 gr di uva sultanina
> 20 gr di pinoli
> 1 spicchio d’aglio
> 100 gr di pangrattato
> 1 cucchiaio di
prezzemolo
> peperoncino
> olio extravergine
Dosi per 4 persone:
> 750 gr di pesce spada a
tranci
> 300 gr di lattughini misti
> 300 gr di pomodori
datterini
> olive nere
> pinoli
> limone
> olio
> sale
> pepe
Dosi per 4 persone:
> 8 patate lessate e
tagliate a spicchi
> 12 pomodorini
a spicchietti
> 20 olive nere
denocciolate
> 100 gr di capperi
sotto sale ben lavati
> 2 cippollotti rossi
affettati sottili
> 2 sgombri lessati e
tagliati a filettini
Insalata pantesca
agli sgombri
Torta ai frutti di bosco
Disporre il tutto su una larga ciotola, condire con olio,
sale, pepe e origano. Mescolate delicatamente e
servire.
Frullato di anguria
Prendete una bella anguria matura e tagliatene
3 fette liberandole dalla scorza e dai semi.
Riducete quindi a pezzetti e mettete nel
frullatore. Aggiungetevi un po’ di zucchero,
un bicchierino di rum e il succo di un
limone
e poi frullate. È una bibita
Dose per 1 persona
rinfrescante, depurativa e dietetica.
Frullato
di ciliegie
Digestivo
“Don Cornelio”
Dose per 1 persona
Prendete una bella manciata di
ciliegie, levate ad esse il nocciolo,
cospargetele di zucchero (quanto
basta) e spruzzatele di limone.
Lasciatele riposare per un paio d’ore
e poi, nel frullatore, aggiungete ad
esse mezzo bicchiere di gelato alla
vaniglia e latte quanto basta.
Frullate e... assaggiate!
Setacciate in una ciotola la
farina con il lievito, poi unite
Dosi:
lo zucchero, le uova e il latte
> 200 gr di farina
e mescolate bene in modo
> 200 gr di zucchero
> 250 gr di frutti di bosco
da ottenere un impasto
misti (ribes, lamponi,
liscio e omogeneo. Foderate
mirtilli, more)
uno stampo da 24 cm con
> 4 uova
carta da forno bagnata e poi
> mezzo litro di latte
strizzata e versatevi
> mezza bustina di lievito per
l’impasto. Distribuite sopra i
dolci
frutti di bosco e cuocere a
180 gradi per 40 minuti
circa. Servite la torta tiepida polverizzata di zucchero a
velo.
QUESTA È UNA RICETTA CHE HO AVUTO DAL
NOSTRO EX PARROCO MONS. CORNELIO CARLIN
CHE VA PREPARATA IN ESTATE E CHE IO POI
REGALO A NATALE.
1 litro e mezzo
di grappa:
> 40 foglie di basilico
> la scorza (solo la
parte gialla) di 2
limoni non trattati
> 5 cucchiai colmi di
zucchero
Si versa il tutto in un vaso a chiusura
ermetica e si lascia in infusione per 50
giorni. Don Cornelio mette il vaso al sole,
io preferisco lasciarlo al fresco e al buio,
in cantina. Trascorso il tempo indicato si
filtra e si imbottiglia. Consumato dopo
qualche maese è ancora più buono.
/ 6 zampe... in cammino...
(Un nuovo spazio dedicato agli amici "pelosi")
di Diego bonvecchio
M
i presento, mi chiamo Diego
Bonvecchio e sono un “poero doc”. Mi è stato dato questo spazio, e sarà un onore scrivere per
questa rivista cercando di parlare di cani nel modo più semplice possibile, presentare razze poco conosciute, e soprattutto
cosa vuol dire avere un
cane e come “viverlo” al
meglio. Ma oggi voglio
parlarvi di esche avvelenate, un problema,
una piaga, un fenomeno che ormai sta dilagando su tutta la collina
di Trento. Purtroppo il
nostro bel paese è stato
fenomeno ripetuto di
queste pratiche ignoranti e davvero ignobili. Ma se andiamo a cercare i perché
non possiamo evitare di parlare di
“educazione civica” del conduttore di
cani. Sì, purtroppo, in tutti i casi sono i
cani a farne le spese, restando menomati o peggio morti tra dolori atroci.
Parlavo di “educazione” appunto dicendo che dobbiamo essere Noi conduttori
di cani a fare il primo passo. Uscire con
loro per strada comporta degli obblighi
che non tutti sanno bene. Ci vuole un
guinzaglio di 1m50cm massimo (tutti
quelli estensibili sono fuori legge se
non bloccati a 1m50cm), il proprietario
deve avere con sé sempre i sacchetti
per raccogliere le deiezioni, e averli con
sé, vuol dire che deve utilizzarli ogni
qual volta sia necessario rimuovere le
feci del cane siano su un marciapiede
che in mezzo a un prato o a un parco. Se
dobbiamo prendere un mezzo pubblico
dobbiamo assicurarci di avere con noi
anche una museruola. Parte del proble56 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
Prende avvio da questo numero una nuova rubrica, curata da Diego bonvecchio, dedicata interamente
ai cani e ai loro padroni. un momento di divertimento e di riflessione per i tanti possessori, un tentativo
di avvicinamento a chi ne ha paura ma soprattutto un momento in cui l’educazione civica in materia
avrà un ruolo molto importante. A Diego un grazie per la disponibilità, ai lettori l’invito a intervenire,
agli “intolleranti” autori delle ultime inqualificabili vicende legate ai bocconi avvelenati la preghiera
di un serio esame di coscienza. buona lettura.
Attenzione
ai bocconi killer
ma sta qui infatti, il nostro Paese è
spesso invaso di feci canine sui marciapiedi, nei parchi dove giocano i nostri bambini e nelle aiuole pubbliche.
Tutto ciò mette in cattiva luce il cane
che in realtà è solo una vittima inconsapevole di un conduttore poco attento e in
molti casi maleducato.
Certo, un aiuto lo darebbero dei cestini in
più dove riporre i sacchetti utilizzati, ma
non la trovo una scusante seria. Credo che
l’esempio vada dato da
tutti, che la civiltà non
ha prezzo, e che la libertà altrui non deva
mai essere messa a repentaglio. Un aiuto sarebbe stato avere un’area cani decente
e non certo quel mini spazio sassoso e al
sole che è stato ricavato in via Marchesoni, ma anche questa non è una scusante. Il fatto è che ci vuole davvero
l’impegno che ci siamo presi quando abbiamo deciso di avere un cane, e tra
questi c’è anche quello di salvaguardare
al massimo la sua vita e la sua incolu-
mità e per farlo cominciamo con le basi
e tra queste c’è anche il rispetto delle
aree pubbliche, dei marciapiedi e dei
parchi. Con questo però non posso non
condannare una pratica delinquente e
assassina come quella dei bocconi avvelenati. A Oltrecastello i bocconi alla
stricnina hanno fatto vittime, pochi
giorni dopo sempre a Oltrecastello i
bocconi di grana ai chiodi sono fortunatamente stati individuati prima che
facessero danni, nei giorni successivi la
notizia di un altro avvelenamento da
topicida di un cane a Povo in via Madonnina. Questo non può e non deve
restare un fenomeno impunito in una
società civile che funziona. Fortunatamente le due zone a Oltrecastello sono
state bonificate dagli organi competenti. Concludo dicendo che questi fenomeni vanno denunciati alle autorità
anche per attivare poi i controlli e la bonifica dei luoghi. Ricordo che disseminare esche avvelenate è un reato grave
che prevede sanzioni non solo pecuniarie. Speriamo nei prossimi appuntamenti di poter parlare di altre cose più
simpatiche e rilassanti da condividere
con i nostri amici a 4 zampe.
Vi ringrazio per l’attenzione. 
/ [email protected] /
Auguri a...
Marlene e Andrea
Eder Claudio Celva
Un sincero augurio di un felice anniversario. Che la
gioia di questo anno possa perpetuarsi per tutta la vita.
MAMMA, PAPÀ, ALESSIA
Eder Claudio Celva, come suggerisce senza dubbio
il cognome, è il pro pro nipote di Francesco Celva “Matiot”
che nel 1876 da Povo emigrò in Brasile.
Nel suo paese natale, Guabiruba nello stato di Santa Caterina, egli ha fondato un piccolo
museo allo scopo di tenere vive le radici delle numerose famiglie italo/trentine della sua
zona. E nel 2008 ha pubblicato un libro dal titolo “L’immigrazione italiana in Guabiruba”.
Eder Celva ci segnala che il 16 maggio scorso è stato ordinato diacono nella chiesa
parrocchiale di San Sebastiano della cittadina di Tijucas, poco a nord di Florianopolis.
Auguriamo a Celva di coronare presto il suo percorso di studi teologici con l’ordinazione
sacerdotale.
Loredana Guidorzi
La piccola Loredana Guidorzi ha compiuto un anno lo scorso mese di aprile. È nipote di Alcides
Bernardi, che vive a Jaù, nello stato di San Paolo in Brasile.
Questo ramo dei Bernardi era emigrato da Roncegno,
in Bassa Valsugana, al Brasile nel 1890. Il ceppo dei
Bernardi, risalendo molto addietro nel tempo, risulta
imparentato con le famiglie poère dei Furlani, dei
Bonvecchio e anche dei Merz.
Alcides Bernardi e famiglia coltivano i contatti con la
terra dei loro avi anche tramite la nostra rivista
“Tuttapovo”, della quale sono attenti e appassionati
lettori.
Alla piccola Loredana e a tutti i suoi cari
auguri da parte della redazione di “Tuttapovo”.
Coscritti del ’55 di Povo e Villazzano “gemellati”
di Elvia Corradini
Lo scorso 9 maggio ci siamo ritrovati,
9 coscritte/i di Povo e 17 di Villazzano
in gemellaggio, per festeggiare i 60 anni di età. Partenza all’alba da Villazzano con il trenino della Valsugana, de-
/ www.tuttapovo.it /
stinazione Venezia. A piedi abbiamo
raggiunto piazza San Marco, dove non
poteva mancare la foto di rito. Dopo
un ottimo pranzo di pesce, ritorno in
stazione con il vaporetto, per ammira-
re la città dal Canal Grande. Arrivati a
Villazzano, stanchi ma felici, ci siamo
lasciati con il proposito di non lasciar
passare decine di anni prima di rivederci.
N. 2 / GIUGNO 2015 / Tuttapovo / 57
In ricordo di…
Fabio Pedrotti
Il 4 marzo a Brescia è mancato, dopo breve malattia, Fabio Pedrotti
di Povo (nipote delle maestre Bazzanella), classe 1923.
Aveva iniziato a lavorare giovanissimo al Catasto di Trento, in seguito
era partito, come tutti i suoi coscritti, per la guerra (nel suo caso
arruolato in marina). Ritornato a Povo nel ’46, era stato poi assunto
come disegnatore presso il Catasto di Bolzano dove era rimasto fino
all’età della pensione. È stato per decenni donatore di sangue per l’Avis.
Negli ultimi anni, rimasto vedovo, si era trasferito a Brescia, vicino
al figlio Marco.
Di Fabio tutti ricordano l’allegria, la simpatia, la voglia di vivere,
la precisione nei disegni tecnici e la sua bravura negli acquarelli
che regalava alle persone a lui più care.
/ Lettere al giornale
Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo
Un grazie ai Vigili del Fuoco Volontari di Povo
Un grazie di cuore al Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari
di Povo, in particolare ai signori Giuseppe Stancher, Riccardo Faliva, Fabrizio Cagol, Mattia Pegoretti che domenica mattina 12 aprile 2015 sono intervenuti con grande di-
58 / Tuttapovo / N. 2 / GIUGNO 2015
sponibilità e professionalità, offrendomi un aiuto determinante risolutivo, mentre mi trovavo improvvisamente appiedato, con l’automobile in panne, in mezzo a una strada
trafficata. Paolo Bertotti, Via Marchesoni 46 - Povo.
/ [email protected] /
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Tuttapovo giugno 2015