Notiziario AnSe anno VIII°- n. 3/2006 Periodico dell'Associazione Nazionale Seniores Enel L’Anse rinnova il suo “parco informatico” Gubbio e la corsa dei ceri Notiziario n. 3/2006 in questo numero: primo piano 4 previdenza e a ssi s tenza 6 FIAPA a Barcellona L’Anse rinnova il suo “parco informatico” Totalizzazione / niente più finestre ma ci sono molti problemi da risolvere Un messaggio dalla Sardegna notizie dall’An se da Enel bacheca 9 22 26 Un Socio poeta L’Anse Marche a Vienna Gubbio e la corsa dei ceri La sicurezza in tasca L’energia della musica nelle “centrali aperte” Luci, Parole e Musica Prestito obbligazionario Enel 1994-2019 Modifiche di recapiti territoriali Tomaso Baisini ci ha lasciato editoriale ari Amici, l’edizione autunnale della nostra rivista è solitamente la meno “densa”, in quanto la pausa estiva contagia anche la nostra Associazione. Mi sentirei di osservare, tuttavia, che anche questo numero è una buona testimonianza della nostra vitalità, in un periodo dell’anno in cui la vita associativa risente anch’essa della pausa feriale. Il periodo autunnale è tuttavia estremamente importante, in quanto gli “Organi di Governo” dell’Associazione sono chiamati ad approvare i programmi per l’anno successivo (il 2007) e vorrei – anche se l’iter formale non si è ancora concluso – svolgere qualche considerazione su quello che faremo o, più correttamente, abbiamo proposto come Presidenza che si faccia il prossimo anno. L’implicito punto di partenza delle nostre riflessioni è una sorta di presa d’atto della centralità del ruolo dell’anziano nella nostra società, come è stato autorevolmente certificato anche dall’annuale Congresso della FIAPA, delle cui risultanze si dà conto in altra parte della rivista. Questa centralità costituisce una sorta di sfida/opportunità per la nostra Associazione, che deve aumentare il proprio impegno per produrre iniziative a favore in primis dei Soci, e meglio raccordarsi con analoghe Associazioni che hanno le medesime finalità istituzionali. Per dare concretezza a questi obiettivi è necessario, o meglio essenziale, che C la Struttura dirigente dell’Associazione a tutti i livelli, consapevole degli obblighi che ha liberamente assunto nei confronti dell’Associazione, accettando la carica attualmente ricoperta, si senta fortemente impegnata e fattivamente si adoperi per dare il proprio contributo propositivo, o anche critico quando necessario, a sostegno delle iniziative a favore dei Soci. Per sostenere in questo sforzo la Struttura a tutti livelli è stato definito un impegnativo programma di interventi formativi la cui finalità è proprio quella di aumentare la nostra motivazione (anch’io sono naturalmente parte in causa) e la nostra capacità di capire le esigenze e le aspettative dei Soci, progettando e realizzando poi le azioni conseguenti, ovviamente nel rigoroso rispetto dei nostri vincoli statutari. Come credo di avere già osservato in altre circostanze, la nostra organizzazione “reticolare” costituisce una grande opportunità se i nostri sensori sul territorio sapranno essere all’ascolto dei Soci. Le cose da fare sono molte e sicuramente differenziate a seconda delle variegate esigenze territoriali, che risentono delle tradizioni e culture locali che intendiamo naturalmente rispettare e valorizzare. Ma, e l’inciso è importante, senza chiusure particolaristiche ed avendo anzi ben presente il fondamentale carattere unitario della nostra Associazione, i cui valori fondanti e le relative modalità di comportamento devono di necessità essere le stesse in ogni ambito territoriale. Spazio quindi a tutte le “intelligenti” manifestazioni territoriali, ma anche spazio e condivisione di quelle iniziative nazionali che ci proponiamo di realizzare il prossimo anno ed alle quali auspichiamo una partecipazione ampia e convinta: i “pionieri” di Metaponto ci hanno confortato con il loro gradimento e speriamo che il loro entusiasmo induca altri Soci a partecipare alle manifestazioni nazionali in cantiere per il prossimo anno. Nel mese di ottobre, quando la rivista sarà in distribuzione, si svolgeranno degli incontri, per l’esattezza tre, che coinvolgeranno i Presidenti di Sezione ed i Responsabili dei Nuclei del Nord, Centro e Sud, finalizzati proprio ad una valutazione delle prospettive e delle opportunità dell’Associazione: i nostri Soci sono naturalmente invitati, se credono, a farci pervenire le loro considerazioni e riflessioni. Come osservavo più sopra, se gli anni a venire vedranno un’espansione della popolazione anziana, le Associazioni come la nostra dovranno attrezzarsi, anche culturalmente, per far fronte alle nuove emergenze. La contiguità con una delle più grandi aziende del Paese, se da un lato ci “garantisce”, dall’altro deve spronarci per essere all’altezza delle aspettative di tutti i nostri stakeholders. Franco Pardini 3 primo piano FIAPA a Barcellona Si è tenuto a Barcellona, dal 15 al 18 giugno u.s. il 18° Congresso annuale della FIAPA (Fédération Internationale des Associations de Personnes Agées), Federazione che raggruppa le Associazioni che nei vari paesi si occupano dei problemi degli anziani, ed alla quale è associata anche l’Anse. Il tema centrale del Congresso, al quale hanno preso parte delegazioni provenienti da tutti i continenti, era “L’invecchiamento: una sfida alla scienza e alla società”. Il punto di partenza, che ha fatto da sfondo alle riflessioni svolte, è stato una presa d’atto della espansione della popolazione anziana in larghe aree del globo, e quindi la centralità delle problematiche degli anziani o meglio dell’invecchiamento nel dibattito sociale. Il tema è stato trattato da angolazioni diverse: la dimensione fisica dell’invecchiamento, oggetto di una specifica tavola rotonda avente appunto per tema “L’invecchiamento biopsico-sociale”; altre tavole rotonde sono state poi dedicate alla “trasmissione del sapere”, del quale sono depositari gli anziani ed al loro “potere di influenzamento” – attraverso le organizzazioni di rappresentanza – sul piano politico, economico-sociale e mediatico. I temi trattati sono stati molti ed alcuni di essi, quelli in particolare legati all’approfondimento dell’invecchiamento biologico, estremamente complessi, rivolti soprattutto agli specialisti di gerontologia, che è la nuova specializzazione – che non manca tuttavia di suscitare qualche perplessità - in qualche modo “simmetrica” rispetto alla pediatria, che si va sempre più espandendo per fornire assistenza specialistica mirata alle persone anziane. Interessanti e stimolanti sono stati poi i resoconti sulle varie esperienze di trasmissione del sapere, alle quali sono naturalmente deputate, secondo forme e procedure che risentono delle diverse specificità culturali, le persone anziane nei vari paesi. Un’idea forte, in qualche modo un messaggio di ottimismo, deve tuttavia essere sottolineata, in quanto costituisce un po’ il collante delle varie argomentazioni sviluppate: la sostituzione del concetto di invecchiamento con quello di longevità, che ha una connotazione molto più positiva e che tende a riconoscere agli “anziani” un pieno ed integrale diritto di cittadinanza nell’ambito della società, della quale sono a pieno titolo cittadini longevi, erogatori di servizi di rilevante valore economico-sociale – si pensi ai molti servizi resi dai nonni 4 nell’ambito della famiglia – dei quali, in taluni paesi, la contabilità sociale comincia a farsi carico, nella prospettiva di una loro “remunerazione”, non necessariamente monetaria. Una volta disponibili gli “Atti”, sarà possibile un’illustrazione più puntuale di taluni degli aspetti esaminati. Mi sentirei conclusivamente di sottolineare che il nostro sodalizio con la FIAPA – della quale siamo sicuramente una delle Associazioni più autorevoli, anche per la sponsorizzazione aziendale di cui fruiamo – deve costituire uno stimolo per coinvolgere i nostri Soci, almeno quelli più disponibili e sensibili, a sviluppare una riflessione sulla condizione degli “anziani” valorizzando e portando alla luce i “saperi” dei quali sono destinatari. Franco Pardini L’Anse rinnova il suo “parco informatico” Si sa, oggi come oggi bisogna sempre essere al passo con i tempi, soprattutto quando abbiamo a che fare con la tecnologia. Così, per migliorare la qualità del lavoro e rispettare gli standard aziendali, è stato deciso di cambiare il “parco macchine” dell’Anse e firmato un contratto con Enel Servizi, per l’aggiornamento delle dotazioni informatiche associative. Molte attrezzature risultavano infatti ormai obsolete, molte facevano parte dell’archeologia informatica con il loro sistema operativo Windows 95, altre disponevano di Windows 98 e la gran parte era fornita di Windows NT. Tutti questi sistemi verranno sostituiti da nuovi PC con sistema operativo Windows XP Professional, standard pack 2, in linea con lo standard Enel. Saranno sostituiti anche i vecchi monitor con quelli nuovi di tipo “piatto”, per tutelare la salute di chi lavora. Per realizzare quanto sopra, la Sede nazionale sta provvedendo ad un censimento del materiale presente sul territorio; in seguito effettuerà – in collaborazione con EnelServizi – le relative assegnazioni. In questo modo, potrà aver luogo una diffusa e aggiornata informatizzazione delle sedi delle Sezioni e dei Nuclei (ubicate presso Unità Enel), essenziale ai fini della comunicazione associativa, che ha visto già la realizzazione del nostro sito web. 5 previdenza e assistenza Totalizzazione / niente più finestre ma ci sono molti problemi da risolvere on è detto che la pensione liquidata sulla base della richiesta di totalizzazione debba per forza essere calcolata con il sistema contributivo. Se il lavoratore ha raggiunto nel fondo pensioni interessato il requisito contributivo minimo per il pensionamento, si applicano i sistemi di calcolo in vigore in quel fondo. E quindi anche quello retributivo. Con questa interpretazione “abbondante” il Ministero del Lavoro mette una pezza sul Decreto Legislativo 42/06 che ha riformato la totalizzazione da quest’anno ed annulla una restrizione di notevole entità, che rischiava di far naufragare la normativa, peraltro tanto attesa dai lavoratori. N Ma esaminiamo la faccenda e chiariamo quali sono i requisiti per ottenere la totalizzazione, e quali sistemi di calcolo delle conseguenti pensioni sono messi in funzione. La materia interessa i lavoratori che hanno versato contributi in due o più fondi obbligatori, nei quali non raggiungono il diritto a pensione, oppure lo raggiungono solo in parte. In questa ipotesi gli interessati possono chiedere la totalizzazione ed ottenere la pensione da tutte le gestioni interessate. Caso esemplificativo: lavoratore che ha pagato i contributi allo Stato per 16 anni (Inpdap), poi all’Inps (17 anni), quindi alla Cassa dottori commercialisti (8 anni). Tenendo separate le assicurazioni non sorge alcun diritto a pensione. Mettendo insieme i periodi (41 anni) si ottiene la pensione da tutti e tre gli enti. totalizzati con gli altri. Inoltre, per avere la pensione di vecchiaia e di anzianità è necessario anche che al momento del pensionamento la persona abbia cessato di lavorare in forma dipendente. Requisiti. Per la pensione di vecchiaia occorre raggiungere – sommando tutte le contribuzioni – almeno 20 anni di contributi e 65 anni di età (uomini e donne). Per la pensione di anzianità occorre avere 40 anni di contributi complessivi, qualunque sia l’età. Per le pensioni di inabilità e ai superstiti occorre avere i requisiti minimi chiesti da ogni ente previdenziale. Per le pensioni di vecchiaia e anzianità è necessario un terzo requisito: in ogni ente occorre avere versato almeno sei anni di contributi. Se invece si tratta di pensione di inabilità o ai superstiti, il vincolo dei sei anni non esiste più: la pensione viene o meno liquidata in relazione al raggiungimento degli specifici requisiti chiesti in ogni singolo fondo. Se lo stock è inferiore i versamenti non possono essere Forme assicurative. Con la totalizzazione si possono mettere insieme i contributi versati all’Inps, alle forme esclusive e sostitutive (Enpals, Inpdap, elettrici, telefonici, ecc.), alla gestione separata dei lavoratori parasubordinati, alle casse dei liberi professionisti, al fondo clero. 6 Niente finestre. Un vantaggio della pensione di anzianità ”totalizzata”, vale a dire raggiunta grazie alla somma di due o più fondi previdenziali, è dato dalla automatica eliminazione delle attese per l’apertura della finestra di uscita. Niente più attese: la pensione decorre dal mese successivo alla domanda, come ai vecchi tempi quando non erano state create le finestre, introdotte apposta per far perdere qualche mese di pensione ai lavoratori e quindi per raffreddare la complessiva spesa pensionistica. Il calcolo della pensione. Il vantaggio che si ottiene dalla totalizzazione viene in larga parte mitigato dal sistema di calcolo della pensione “totalizzata”. Il Decreto Legislativo 42, infatti, dice che la pensione in questi casi viene calcolata solo con il sistema contributivo, anche se il soggetto ha diritto a quello più favorevole retributivo. Questo “obiettivo-freno” viene però in parte tolto di mezzo dall’intervento del Ministero del Lavoro, secondo cui si può continuare ad applicare il calcolo retributivo se il lavoratore ha raggiunto in quel fondo i requisiti minimi per avere tale calcolo. Facciamo l’esempio di un lavoratore che è stato assicurato con l’Inps per 21 anni; poi ha vinto un concorso nello Stato ed ha versato contributi Inpdap per altri 13 anni; poi si è dimesso dallo Stato per svolgere un’attività di consulente per la quale ha pagato i contributi come co.co.co. per altri 6 anni. Ora ha 65 anni e chiede la pensione con il sistema della totalizzazione (senza di essa non avrebbe alcuna pensione). Ebbene, la quota di pensione a carico Inps sarà calcolata con il sistema retributivo. Le altre due quote con il sistema contributivo. Ma attenzione, questo calcolo va bene per la pensione di vecchiaia, ma non per quella di anzianità, per la quale il calcolo retributivo è possibile solo se l’interessato ha raggiunto 35 anni di contributi nel Fondo Inps o Inpdap (per seguire l’esempio di prima). Ipotesi abbastanza scolastica, dal momento che l’interessato dovrebbe avere come minimo 35 anni in un Fondo e almeno 6 nell’altro, per un totale di 41 anni. Casse professionali. Un sistema di calcolo particolare è adottato per i contributi versati alle casse professionali ormai privatizzate (medici, notai, dottori commercialisti, veterinari, ingegneri e architetti, consulenti del lavoro, geometri, avvocati, farmacisti, ecc.). Se in una cassa il soggetto ha raggiunto i requisiti minimi per la pensione di vecchiaia il calcolo viene sviluppato secondo gli specifici criteri adottati dalla cassa (e quindi anche con il sistema retributivo). In caso contrario il calcolo viene sviluppato secondo una “formula matematica” di difficile spiegazione, ma che in ogni caso naviga dentro il mare del sistema contributivo. Per le casse professionali private (geologi, psicologi, infermieri, attuari, periti agrari, ecc.) si applica solo il calcolo contributivo puro. E non potrebbe essere altrimenti dato che esse sono nate dopo l’anno 1995, quando il sistema retributivo non esisteva più per i nuovi lavori. Chi paga. Paga l’Inps, anche nei casi in cui il lavoratore non ha versato i contributi all’Inps. Si fa la domanda di totalizzazione all’ente o cassa di previdenza presso cui il lavoratore da ultimo è stato o è iscritto. Questo ente si fa carico di contattare gli altri per l’esame congiunto della domanda e per verificare l’esistenza dei requisiti prima illustrati. Se tutto è ok ogni ente liquida in pro-quota la parte di pensione che gli spetta in base ai contributi ad esso versati. E comunica la quota parte all’Inps, anche se, ripeto, questo ente non ha alcun “pezzo” di pensione a proprio carico. L’Inps paga una unica pensione (formata dalle varie quote) e si fa carico di applicare ogni anno la perequazione automatica sull’intera pensione, così come l’Irpef sul totale delle quote. Poi ogni ente rimborsa all’Inps le somme dovute, creando un rapporto sotterraneo cui è estraneo il pensionato. Gli aspetti problematici. Non possiamo non chiederci: con la totalizzazione tutto bene? La risposta è “ni”. Al grande vantaggio di poter avere una pensione che in alcuni casi era perduta si aggiungono problemi che meritano di trovare una soluzione e che per il momento sono in stand by, non ancora affrontati dagli enti almeno a livello ufficiale, anche se essi si conoscono e sono già iscritti nel “libro nero” delle problematiche da risolvere. La loro esistenza è venuta alla luce grazie al lavoro certosino di “scavo” della normativa da parte del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps. Proviamo a indicare i principali nodi e le manchevolezze della materia. A - Integrazione al minimo. Il Decreto Legislativo 42/2006 – emanato in applicazione della delega contenuta nella legge 243/2004 – non contiene alcun riferimento alla possibilità di integrare la pensione al minimo. Il problema, nelle sue linee generali, non si pone in quanto le regole del calcolo contributivo escludono la liquidazione del trattamento minimo. Ma, come abbiamo visto (soprattutto per la pensione di vecchiaia), ci sono molti casi in cui è possibile calcolare una quota di pensione (se non tutte) con il più favorevole sistema retributivo o con quello cosiddetto misto. In questi casi la legge riconosce ancora la integrazione al minimo della pensione. Ma la totalizzazione non ne parla. Come si deve suddividere la integrazione tra le varie gestioni? B - Trattenuta ai pensionati che lavorano. Se si deve applicare il regime di incumulabilità della quota di pensione con il reddito da lavoro dipendente o autonomo, come si deve determinare la quota da trattenere sulla pensione? Tenendo conto solo della porzione di pensione interessata oppure della intera prestazione? C - Maggiorazioni sociali. Gli stessi interrogativi sollevati a proposito della integrazione al minimo valgono per l’eventuale riconoscimento di maggiorazioni sociali sulla integrazione. 7 D - Assegni per il nucleo familiare. Se essi spettano, chi li paga? Una sola gestione (e in questo caso quale?), oppure tutte quante? E se sì, come si divide la spesa? E - Cumulo contributi per lavoro dipendente e autonomo. Se lo stock di contributi in una gestione non raggiunge i sei anni non scatta la totalizzazione. C’è il caso di chi ha 5 anni e 11 mesi come lavoratore dipendente iscritto al Fondo generale Inps e 5 anni e 11 mesi come lavoratore autonomo nelle gestioni Inps. Non può totalizzare i due periodi perché sotto i sei anni. Ma può cumularli in base alla legge 233 del 1990. Ma se dovesse totalizzarli con altri periodi extra Inps per raggiungere una pensione partendo dagli 11 anni e 10 mesi di Inps complessivo, avrebbe una risposta negativa in quanto la norma delegata non consente ciò. F - Pagamento delle pensioni. È mai possibile che sia l’Inps a pagare sempre e comunque le pensioni totalizzate, anche nei casi in cui il soggetto non ha contribuzione Inps? E i costi che le strutture Inps dovranno sostenere (con tutti i pericolosi “ricicli” dovuti ad errati indirizzi, perdita del diritto alla pensione che comunque per un po’ di tempo continua ad essere pagata, attivazione delle pesanti procedure di recupero crediti, ecc.) chi li paga? Solo l’Inps? È opportuno ricordare che la legge delega affidava il pagamento a ciascun ente. Perché la norma delegata dice il contrario? G - Contenzioso. La liquidazione di una pensione totalizzata è soggetta alle stesse impugnative che inevitabilmente sorgono dopo il pagamento di ogni pensione. Chi è esposto alle denunce legali avanzate dal pensionato? Solo l’Inps? Anche se, ad esempio, il “guaio” è stato creato da un altro ente? Forse l’Inps dovrà fare la stessa inspiegabile fine cui l’hanno sottoposto a proposito delle pensioni degli invalidi civili, cui qualsiasi errore o ritardo delle Asl è pagato dall’Inps, che deve fare fronte anche alla massiccia azione di contestazione giudiziaria da parte di centinaia di migliaia di cittadini che l’Inps in pratica neanche conosce? 8 H - La legge parla di possibilità di totalizzare periodi non inferiori al quinquennio. Perché il decreto ministeriale ha invece parlato di sei anni? I - La donna va in pensione di vecchiaia a 60 anni. È giusto e corretto che se si avvale della totalizzazione vada in pensione a 65 anni? L - Assegno di invalidità. Perché l’assegno di invalidità è escluso dalla totalizzazione? M - Titolari di pensione. La totalizzazione non è ammessa per chi ha già la pensione. Perché non riconoscere l’istituto nei casi in cui la totalizzazione è chiesta per gestioni pensionistiche differenti e per periodi contributi diversi da quelli che hanno dato luogo alla pensione? N - Casalinghe. La totalizzazione esclude i contributi versati nel fondo delle casalinghe (“fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari”). Non sarebbe stato opportuno invece inserire anche questa assicurazione e in questo modo si sarebbero sanate tutte le proteste delle interessate risolvendo il problema dei cosiddetti contributi “silenti”? O - Fondo clero. La totalizzazione si applica alle pensioni di inabilità. La dizione è molto precisa: si riferisce solo alle pensioni degli invalidi al 100%, cioè agli iscritti che non possono più lavorare. Ebbene, nel Fondo clero questo tipo di pensione non esiste: c’è solo una generica pensione di invalidità. Domanda: la totalizzazione si applica anche al Fondo clero anche per quanto riguarda l’invalidità? Bruno Benelli notizie dall’Anse Cartolina da Forlì Instancabile Luciano Zavalloni, Responsabile del Nucleo: anche quest’anno ha organizzato l’annuale itinerante raduno sociale, manifestazione che rientra nella consuetudine delle attività della Sezione Emilia Romagna. La “vis organizzativa” è stata premiata dal numero dei partecipanti: erano ben 180 in un ristorante di Torre Pedrera, località ben nota in quel di Rimini. Presenti anche Silvano Casadio, Paolo Alberto Macchi e i Responsabili dei Nuclei di Bologna, Ravenna e Rimini, rispettivamente Emilio D’Andrea, Vincenzo Azzilonna ed Agostino Ghinelli. FISDE, volontariato, iniziative Anse: questi i principali temi su cui Casadio ha intrattenuto i partecipanti. Durante l’ottimo pranzo conviviale, la Sezione ha – come tradizione – offerto rose alle signore presenti; il taglio della torta è stato “appannaggio” di Maria Grazia Morigi e Lucia Zavalloni. Visita alla Centrale di Brindisi Tra generatori di vapore, bruciatori, turbina, alternatore e trasformatore, i Soci del Nucleo di Lecce hanno avuto modo di conoscere dal vivo il percorso produttivo della Centrale termoelettrica Federico II di Brindisi, lo scorso maggio. La visita ha destato il vivo interesse dei partecipanti: accolti nella sala conferenze, sono stati informati – tramite sistemi multimediali – del percorso di perlustrazione e della consistenza dell’impianto. Ma non solo, sono state anche esposte informazioni sulle altre fonti di produzione dell’energia elettrica, quella idraulica, geotermica, eolica, fotovoltaica. L’argomento – che è di viva attualità – ha fatto nascere un interessante dibattito. Quindi, in pullman, si è proseguito lungo la via dei fumi: catalizzatori, captatori di polveri, desolforatori, parco carbone, nastri trasportatori, stoccaggio delle ceneri e del gesso prodotti dalla depurazione dei fumi. Nel pomeriggio, si è partiti per Oria, con tappa al Santuario dei S. Medici Cosimo e Damiano: il Priore Don Francesco Dinoi ha accompagnato i visitatori nei vari ambienti di culto, illustrandone con dovizia di particolari il significato e le opere di ristrutturazione eseguite. L’escursione si è poi conclusa ad Oria, ove sono stati visitati la Basilica Cattedrale Maria Santissima Assunta (del XVIII secolo) ed il Museo Etnografico, che raccoglie centinaia di reperti antichi e storici dei costumi locali. Ennio De Carlo 9 Volontariato in Puglia Alla fine di maggio si è conclusa a Lecce la giornata dedicata all’Associazione Salentina Angela Serra, la Onlus della rete oncologica salentina: si tratta di un’associazione finalizzata allo sviluppo della rete oncologica nell’ambito della struttura pubblica che intende realizzare, nel Salento, un centro di eccellenza che consenta di ridurre i “viaggi della speranza” presso altre strutture in altre regioni. Il Presidente è un collega Enel, Silvio Laterza, che da tempo si dedica all’associazione. Nutrita la partecipazione di Soci Anse che sono intervenuti alla giornata: a tutti è stata donata una rosa, acronimo di Rete Oncologica SAlentina. L’evento è stato trasmesso sulle tv regionali ed ha visto la partecipazione degli esponenti locali. Ennio De Carlo Riflessioni su un sistema di telefonia Telefonia e teleoperazioni ad onde convogliate (T.O.C.): Francesco Bove – Socio pensionato della Sezione Puglia – “illustra” la materia per i lettori desiderosi di maggiori chiarimenti. L’elettrodotto è un ottimo veicolo per la telefonia e le teleoperazioni. Enel produce, trasporta, trasforma e distribuisce energia elettrica, pertanto il personale preposto a queste operazioni deve necessariamente prendere accordi telefonici per gestire tale servizio. A questo fine si presta egregiamente l’elettrodotto. Queste informazioni, opportunamente convertite in radiofrequenze, vengono affidate ad una linea elettrica ad alta e media tensione. Ed ora vediamo il cammino: partendo da un apparecchio telefonico o da un centralino, tramite un autocommutatore (complesso elettromeccanico) che permette anche un transito a 4 (quattro fili) verso un dispositivo chiamato “multivie”, entriamo in un vettore (stazione radio); qui avvengono delle conversioni di frequenze, tramite i diversi stadi intermedi fino al trasmettitore (Tx) e ricevitore (Rx) in alta frequenza (A.F.); l’uscita e l’ingresso del vettore è in cavo (linea), con impedenza Zc 150/75 Ohm, collegato ad un filtro (gruppo di accoppiamento) e adattatore d’impedenza che trasferisce, tramite condensatore o partitore capacitivo, il collegamento telefonico all’elettrodotto. Per eliminare le perdite di segnale verso l’impianto, si inserisce una bobina di sbarramento. Il campo di frequenze assegnate a questi vettori da un comitato preposto è il seguente: da 50 fino a 500 Khz. 10 FREQUENZE VETTRICI: Anche alle linee telefoniche aeree, in cavo o interrate, si possono affidare la telefonia e i telesegnali, che occupano una banda di bassa frequenza da 300 a 2.400 hz per la fonia, e da 2.500 a 3.700 hz per i telesegnali, allocata in radiofrequenze a pacchetti, da 4 Khz e multipli di esso, fino a 48 Khz. Gita a Greccio nel nome di San Francesco È la voglia di soddisfare desideri e sentimenti dei propri iscritti una delle basi dell’Anse, e con questo intento la Sezione Lazio, in occasione della giornata del senior, ha organizzato una gita a Greccio, unendo per l’occasione i Soci di Roma, Latina e dei Castelli. Quando eravamo bambini una delle cose che più ci affascinavano erano le statuine del Presepio che si preparava a Natale: e questa gita è stata pensata proprio per rivivere le stesse emozioni di allora. Greccio è un delizioso borgo medievale, vicino a Rieti, dove sembra che il tempo si sia fermato; a due chilometri dal borgo sorge il Santuario, la cui struttura domina l’area attigua, circondata da una fitta selva di lecci. Nella notte di Natale del 1223, in questo luogo ancora tutto da edificare, S. Francesco rievocò il divino mistero della Natività del Redentore, istituendo la prima sacra rappresentazione del Presepio. Oggi quel primo Presepio è rimasto nel ricordo dei credenti, ma il Santuario che è sorto nel tempo ne ospita varie decine: ognuno rievoca, secondo lo stile ed il materiale prescelto dall’autore, il sacro mistero della Natività. E noi Soci dell’Anse, non più tanto bambini, ci siamo fermati davanti ad ognuno di essi e, proprio come bambini, abbiamo manifestato la nostra ammirazione. A guidarci è stato il padre guardiano del Santuario, che ci ha fatto visitare la Cappella del Presepio dove S. Francesco rivisse il momento dell’Incarnazione. Alle spalle dell’altare si conserva un affresco di scuola giottesca del XIV secolo, che rappresenta, ponendoli a confronto, il Natale di Betlemme e quello di Greccio. Nel 1200 i frati dormivano nelle grotte unite da un sentiero che, con il passar del tempo, intorno al 1260, sono divenuti il refettorio di S. Francesco ed il dormitorio, prima struttura in pietra. Di grande interesse la Cappella laterale, che conserva il più antico ritratto del Santo nell’atto di portare sollievo agli occhi malati asciugandoli con uno dei fazzolettini che una nobildonna romana confezionava per lui. Va anche ricordato, come curiosità, che il Santo chiedeva alla pia donna, oltre ai fazzolettini, i “mostaccioli”, classico dolce romano, di cui era ghiotto. Dopo aver visto ed assaporato tante belle cose, ove lo spirito la fa da padrone, la manifestazione si è conclusa con il pranzo sociale ed il ritorno a Roma, portando nel cuore un po’ di nostalgia. Ninny Carusi Il Nucleo di Macerata in gita a Trieste, Redipuglia ed Aquileia Molto interessante la visita a Trieste, organizzata dal Nucleo di Macerata, il 24 e il 25 giugno scorsi. I circa 40 partecipanti, tra Soci e parenti, sono giunti nella città giuliana per visitare la Basilica romanica di San Giusto, simbolo della città, per poi ridiscendere verso l’antico centro fino a Piazza dell’Unità d’Italia, salotto della città, con i suoi storici monumenti quali il Palazzo Comunale, il Palazzo del Governo e quello del Lloyd Triestino. Un momento di commozione e di riflessione durante la sosta alla tristemente famosa Risiera di San Sabba, oggi meta di pellegrinaggi e sede del Museo della Resistenza. La comitiva si è poi trasferita a Grado dove, dopo un breve giro della cittadina, ha concluso la prima giornata di viaggio. Il giorno successivo, sulla strada del ritorno, è stata effettuata una visita al Sacrario Militare di Redipuglia, una scenografica monumentalità a ricordo dell’eroismo dei soldati caduti nella guerra del 1915-18 e monito per gli orrori di tutte le guerre. Ci si è recati poi ad Aquileia, antica città romana, ricca di reperti quali il porto fluviale, il foro, le terme, l’anfiteatro e vestigia di antiche case romane. Particolarmente interessante la visita guidata alla Basilica, uno dei più grandiosi e importanti monumenti religiosi del periodo romanico, con il suo pavimento a mosaico riportato alla luce nell’anno 1909. Per ultima, una visita al Cimitero dei Caduti con la Tomba dei dieci Militi Ignoti raccolti dai vari campi di battaglia della prima guerra mondiale. 11 Giornata del senior e raduno Sezione Sardegna Come ogni tradizione che si rispetti, anche quest’anno, lo scorso 10 giugno, si sono svolti il raduno e la Giornata del Senior. La location scelta è stata la splendida cornice del sud della Sardegna, che ha visto la partecipazione di 150 persone tra Soci e loro familiari. Nella Centrale del Sulcis a Portovesme si è dato inizio alla cerimonia, alla presenza del Dirigente della Produzione Enel ing. Renato Giardina e di tutti i Nuclei della Sardegna (Cagliari, Nuoro, Olbia, Oristano, Sassari e Sulcis che, con grande capacità organizzativa, ci ospitava nel proprio territorio). Dopo la celebrazione della S. Messa, si è proceduto alla posa di una targa commemorativa dedicata a tutti i lavoratori elettrici che, con il loro impegno, hanno contribuito al progresso di tutti noi e delle generazioni future. Guidata dal sindaco di Carbonia Tore Cherchi la visita è poi proseguita alla Miniera di Serbariu, trasformata in Museo all’interno del grande parco geominerario del Sulcis. Ospite gradito della giornata è stato il Presidente Nazionale dell’Anse Franco Pardini, impegnato a Cagliari per le onoranze funebri del Vice Presidente della Sezione e caro amico Roberto Porcu, al quale dedicheremo, in un prossimo futuro, una giornata in sua memoria. Dopo il pranzo si è poi proceduto alla consegna delle pergamene, da parte del Presidente Nazionale, ad alcuni Soci al fine di dare un riconoscimento simbolico di appartenenza alla nostra Associazione. Le pergamene sono state consegnate a: Virgilio Cadau, Vincenza Ibba, Bruno Lilliu, Antonio Mureddu, Tonino Pitzalis, Giuseppe Tuberi del Nucleo di Cagliari; Alberto Casula, Francesco Concas, Giuseppe Mocci del Nucleo di Oristano; Raffaele Conti, Vincenzo Daga, Antonio Mura, Paolo Muroni del Nucleo di Sassari; Antonio Ascedu, Dante Caddeo, Francesco Vinelli, Luigi Zara del Nucleo di Sulcis. Federico Memo Un messaggio dalla Sardegna Ho partecipato, su invito dei nostri amici sardi, alla giornata del “Senior elettrico 2006”. La giornata, molto ben organizzata e perfettamente riuscita, prevedeva tra gli altri il “posizionamento di una targa ricordo” presso la centrale Enel Sulcis a Portoscuso, dedicata a tutti i lavoratori elettrici sardi per il loro contributo allo sviluppo dell’isola e la successiva visita al museo del minatore, in fase di allestimento a Serbariu. Già ora il museo merita un viaggio, ma quando – si spera tra breve – sarà possibile anche l’accesso ai pozzi, sono sicuro che questo sito entrerà nel circuito delle cose da vedere in 12 Sardegna. Del resto, Carbonia ha costituito il grande sogno, purtroppo rimasto tale, del nostro affrancamento dalla carenza di materie prime, certificato dalla ricca ed affascinante documentazione fotografica e dal nutrito repertorio degli strumenti del minatore in mostra nella grande sala (ex lampisteria) del museo. Poi, come le consolidate procedure prevedono, c’è stato il solenne momento conviviale presso un rinomato ristorante della zona. Il menu, a base della ricca e sostanziosa cucina di terra, ha richiesto un prolungato e gradevole esercizio di ginnastica… gastronomica, facilitato da copiose, lubrificanti libagioni di Cannonau (o di Vermentino, per i più prudenti) che ci ha accompagnato fino al pomeriggio inoltrato, quando si è proceduto alle premiazioni. Anche in questa circostanza ho potuto constatare la soddisfazione e direi l’emozione con la quale i nostri colleghi premiati ricevevano la nostra “onorificenza”. A conclusione di un non protocollare mio indirizzo di saluto, un nostro Socio ha chiesto, o meglio si è preso, la parola e in una “lingua” per me totalmente sconosciuta si è rivolto a tutti i commensali formulando – l’ho dedotto dalla sua gestualità – delle fiere rimostranze, che sono andate avanti per un po’ tra la rilassata sorpresa dei commensali, molti dei quali – soprattutto non se ne abbiano a male le rappresentanti del gentil sesso – sotto le piacevoli sensazioni dell’”effetto Cannonau”. Ma il “fuori programma” non poteva passare sotto silenzio ed uno dei responsabili dell’organizzazione, anche a fronte della persistente “animazione” mostrata dal nostro amico, ha ritenuto di andare a conoscere i motivi di tale ferma e calorosa doglianza. Dal mio punto di osservazione ho notato che il chiarimento si prolungava assai e, pur con qualche titubanza, mi sono avvicinato per sapere anch’io cosa aveva scatenato tanta irritazione. “L’interprete”, perché senza di lui non avrei mai capito, mi ha allora “tradotto” che il nostro Socio era profondamente irritato per non essere stato premiato pur ritenendosi senz’altro meritevole ed aveva individuato in me il cattivo autore di tale soperchieria. Commosso da tanto candore, ho ritenuto di avvalermi delle “mie prerogative presidenziali” ed in accordo con ”l’interprete” – che altri non era che il gradevole e simpatico nostro Responsabile del Nucleo di Carbonia, magna pars della giornata – l’ho premiato all’istante con una calorosa stretta di mano e con un abbraccio; la pergamena gli amici sardi si sono impegnati a recapitargliela nei giorni successivi. L’episodio mi ha molto confortato: se i nostri Soci sono capaci di irritarsi con noi, è segno che siamo nel loro cuore. Amici sardi: siate oculati nell’assegnazione delle onorificenze e soprattutto tutelate il Presidente assegnandogli… un interprete. Aspetto comunque l’invito per il prossimo evento. Franco Pardini Un socio poeta Abbiamo scoperto che il nostro Socio Ettore Pacchini, Tesoriere della Sezione Lazio, è anche poeta ed ha pubblicato il suo primo libro “ufficiale” di poesie in romanesco dal titolo “Riflessioni”. La cosa che ci ha stupito particolarmente è che Ettore è toscano di nascita e alla domanda: “Perché poesie in romanesco?”, ha risposto semplicemente che vive ormai da anni a Roma, divenuta sua città d’adozione, e che trova nel romanesco il linguaggio più efficace per esprimere i propri sentimenti. Nel complimentarci con il nostro amico poeta, vi proponiamo una delle sue opere. ‘Na corza ner parco Stavo ‘n giorno a core ner parco, quanno vengo affiancato da ‘na regazza bella e soridente, come nun avevo visto mai. Se semo guardati, soriso e salutati, sempre corenno. Lei più veloce, me sorpassa e guadambia spazzio, sempre de più ed io pe staje ar passo aumento l’andatura; ma la stanchezza o forze ‘n sasso me fanno scivolà longo pe tera. Lei, sempre de corsa, gira ‘n angolo e… nun l’ho vista più. Che tristezza m’ha lassato drent’ar còre: era… la Giovinezza mia che… pe sempre se n ’annava via. Da tera, me giro ‘ndietro e me vedo quasi raggiugné da ‘n’artra donna, brutta e mezzo sgangherata; me so’ arzato de scatto e me so’ rimesso a core co più lena, penzanno dentro de me: “famme scappà via, si no ‘sta stregaccia me ripia”. Che paura, ve confesso, che ciò avuto, amichi mia, infatti de lontano, ma non troppo, avevo visto la vecchiaia mia che … me s’avvicinava, quasi ar galoppo! Ettore Pacchini 13 L’Anse Marche a Vienna Gli amici del gruppo Anse Marche stavolta l’hanno fatta veramente bella! Nel senso letterale delle parole, non per dire che hanno combinato una cosa strana, ma per ricordare in modo autentico un viaggio organizzato nel maggio 2006 per conoscere, o rivedere, una delle città mito della nostra Europa: Vienna. La prima tappa del gruppo, in territorio austriaco, è stata Innsbruck (ovvero: ponte sul fiume Inn), ai più già nota come reggia estiva degli Asburgo. Dopo il primo pranzo ai sapori d’Austria, una veloce passeggiata nel fascinoso centro cittadino con i suoi portici originali ed asimmetrici, per ammirare il tettuccio d’oro, i loggiati di uno storico emporio, tanto per mettere alla prova le capacità di ciascuno di cedere o resistere alle voglie di acquisto. Una bellissima giornata di sole, il 10 maggio, ha reso tutto più bello, come le altre belle giornate che hanno caratterizzato il breve periodo trascorso a Vienna. Vienna ha ospitato il nucleo marchigiano in un albergo bello e moderno situato di fronte al parco divertimenti della città, “Il Prater”. Ed è proprio qui che si trova la ruota panoramica più grande del mondo, fatta di antiche e caratteristiche carrozze, che col suo girare lento ha messo in mostra alla comitiva la città illuminata dall’alto; un parco giochi con tante ardite e temerarie macchine per soggetti in cerca di emozioni forti, sensazioni che però tutti, quelli normalmente prudenti come la comitiva marchigiana, hanno potuto immaginare guardando dalle finestre delle camere dell’albergo dopo aver passeggiato tra i viali del parco giochi. E Vienna? La città che porta nei suoi edifici la sua storia di “capitale imperiale” ha affascinato tutti, con le chiese, prima di tutte con la bella cattedrale di Santo Stefano e l’Abbazia 14 Cistercense di Heiligenkrue (Santa Croce) nei pressi della città; con i tanti teatri dedicati alla celebrazione della musica classica e universale dei grandi come Wolfang Amadeus Mozart di cui, con una sterminata serie di eventi, stanno celebrando il 250° della nascita e che il gruppo Anse ha potuto ascoltare nella piazza antistante il Municipio della città (Stadtplatz) in una serata estiva, sorseggiando, alla maniera del luogo, un grosso bicchiere di birra. La reggia asburgica, le sale, i palazzi, le corti, le corone reali, i castelli e i vestiti in mostra, come i parchi e i giardini hanno arricchito le suggestioni ed il fascino di un viaggio che certo non sarà dimenticato da nessuno perché, assieme ai luoghi, ha coniugato la possibilità di gustare cibi, musiche, balli e atmosfere tipici di una città tranquilla, allegra e fascinosa; a questo esito ha contribuito in modo piacevolissimo la cena in un ristorante del Grinzing. Ricordando e raccontando un viaggio sembra doveroso dare qualche consiglio che non si trova sulle guide perché a Vienna meritano di essere conosciuti: l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti urbani al centro della città, che si presenta come una delle più belle architetture moderne ed il quartiere geniale e originale Hundertwasser Haus che, per la sua atipicità, ricorda tanto le architetture di Barcellona di Antonio Gaudì. Infine le foto: attimi fuggenti di un viaggio immortalati per aiutare i partecipanti a rivivere quei momenti e quei giorni, mentre chi leggerà e vedrà troverà le forme e i colori primaverili di una bella e piacevole capitale europea; un viaggio svoltosi in modo ideale, dove favola e realtà si uniscono in un soffio di vento. Stefano Balugani Gita artistica per il Nucleo di Ancona “Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento” è il titolo della mostra dedicata al pittore marchigiano, alla quale hanno assistito, lo scorso 19 giugno, i Soci del Nucleo di Ancona e i loro familiari. Mostra di grandissimo successo, da considerarsi una prima assoluta, perchè una esposizione di opere di Gentile da Fabriano non era mai stata realizzata. Anche i nostri Soci l’hanno particolarmente apprezzata: accompagnati da validissime guide, hanno potuto ammirare nei minimi dettagli le tante opere esposte, notando la maestria e la delicatezza della pennellata; lo stesso Michelangelo, parlando di Gentile, usava dire che, nel dipingere, l’artista aveva avuto la mano simile al nome. Al termine del percorso, la comitiva ha visitato la Pinacoteca Civica di Fabriano e alcune chiese che in occasione della Festa del Patrono erano state particolarmente addobbate con la tradizionale infiorata. È seguito un pranzo a base di specialità tipiche del luogo, che ha concluso in maniera superlativa una magnifica giornata passata in clima di allegria e amicizia. I Nuclei di Pescara e L’Aquila a sostegno del volontariato Il vernacolo, considerato memoria storica del territorio, è uno strumento, immediato e divertente, di comunicazione locale. E allora, perchè non usarlo per sostenere iniziative di solidarietà per alcune Associazioni locali? Questa idea è balenata ad alcuni Soci dei Nuclei di Pescara e L’Aquila, che hanno promosso la messa in scena di due opere teatrali in vernacolo abruzzese. A Pescara il laboratorio teatrale abruzzese “Le Carriole” ha presentato, nel salone-teatro della Parrocchia della Visitazione, la commedia di Antonio Pepe “L’addije di lu Scozzese” ovvero “Lu Rucicone”, magistralmente diretta da Oliviero Zimuel, Socio Anse e Membro del Comitato di Nucleo pescarese. L’azione si svolge in un paesino abruzzese presso la casa di un modesto artigiano morto d’infarto senza 15 lasciare alcuna eredità; ci sarebbero tutti i presupposti per un normale funerale, ma non sarà così. Il ricavato dello spettacolo – che ha riscosso un notevole successo – è stato versato all’Associazione Vides Pescara ONLUS per contribuire a finanziare la campagna Emergenza Sudan del Vides nazionale. A L’Aquila “La Piccola Brigata”, nell’antico Teatro S. Agostino, ha proposto due atti in dialetto aquilano di Franco Narducci, diretti dall’autore, dal titolo “Addò va trenda va trinduno”. Nell’opera viene rappresentato, con garbo e sottile ironia, uno squarcio di vita aquilana nell’immediato dopoguerra. Gli spet- tatori, presenti in buon numero, hanno sottolineato con ripetuti e calorosi applausi la bravura e l’impegno degli attori. Il ricavato è stato devoluto all’Associazione senza fine di lucro “L’Aquila per la Vita”, che svolge un’azione meritevole – affiancando le strutture pubbliche nei settori privi di interventi specifici, come nel campo dell’informazione e dell’assistenza domiciliare – a favore dei pazienti neoplastici. Il Reparto di Oncologia, diretto dal Prof. Corrado Ficorella, ha manifestato il proprio compiacimento per l’iniziativa. Domenico Tresca Treviso “... dove Sile e Cagnan s’accompagna” (Dante Alighieri, Paradiso IX, 49) Treviso, come Venere, è nata dall'acqua. Con questa immagine mitologica inizia la descrizione della città sui depliant illustrativi divulgati dallo IAT locale. Un po’ magniloquente ma di sicuro effetto. È per questo che, evitando la sia pur splendida ma sfruttata Venezia, alcuni Nuclei lombardi dell’Anse hanno organizzato nel mese di maggio un incontro per il loro raduno annuale a Treviso. Questa meravigliosa cittadina è una bomboniera… piena d’acqua. La singolare ricchezza di canali e di risorgive fu argomento determinante per la sua fondazione; destinata nel corso dei secoli ad ingentilire con mirabile architettura un ambiente già così favorito dalla natura. Ciò che colpisce il visitatore, prima di ogni altra cosa, è proprio questo intreccio d'acque sul quale pare intessuta una città che ha conservato intatto un fascino d'altri tempi. Di frequente essa viene descritta come “piccola Venezia”, data la presenza, già nel centro storico, di un intrico di canali (o cagnani) i quali, nella parte meridionale della città, vanno a confluire nel fiume Sile, uno dei fiumi di risorgiva più lunghi d’Europa. 16 Dal ponte di legno dell’Università, lo sguardo si amplifica suggestivamente anche verso la cinta muraria (5 km di mura di origine rinascimentale circondano il centro storico), le case affrescate, il ponte Dante (così nominato perché, quel punto di confluenza di uno dei tre canali nel fiume Sile fu citato da Dante nella Divina Commedia) e infine le ruote di mulino, a testimonianza di quella che era la principale attività economica per la città fino a circa 70-80 anni fa, ossia la produzione della farina per l’approvvigionamento della città lagunare. Molto scenografici i fiori con i quali i trevigiani ingentiliscono le loro case e la loro città. Importante biglietto da visita per l’ospite. Intendiamoci, non siamo a Venezia, però in compenso non c’è in coda l’intero Sol Levante. All’epoca medievale-rinascimentale risalgono i gioielli storico-artistici più preziosi della città, a cominciare dalla centralissima piazza dei Signori, vero cuore cittadino. Su di essa si staglia il principale simbolo architettonico della città, ossia il medievale Palazzo dei Trecento, un tempo il Palazzo della Ragione. Da Piazza dei Signori si dipana la strada principale della città: il Calmaggiore. Il Duomo riserva oggi un interno settecentesco, ma l’altare maggiore e le due cappelle laterali risalgono all’epoca romanica. Una delle cappelle è un’autentica pinacoteca, ospitando opere di Tiziano Vecellio e del Pordenone. Scoprire la Treviso medievale significa anche visitare la vicina Loggia dei Cavalieri, senza dimenticare poi la Casa dei Carraresi, da qualche anno sede delle principali mostre nel Trevigiano. Quindi si attraversa la zona del mercato, corrispondente ad un’isola che si trova sul canale principale, ossia il “Cagnan Grande”. Quest’isola è luogo del mercato del pesce e, a pochi metri, all’interno del chiostro di un ex convento, ha luogo il mercato di frutta e verdura. Dopo il Duomo la Chiesa di San Nicolò, che somiglia ad alcune chiese e cattedrali del nord Europa, con l’annesso Seminario Vescovile all’interno del quale, nella Sala del Capitolo che affaccia su un chiostro, si trovano affrescati i 40 domenicani di Tomaso da Modena, come egli li ritrasse nel 1352: uno di questi porta gli occhiali a molla, prima rappresentazione pittorica dell’occhiale a livello internazionale. Sembrano fotografie istantanee scattate di nascosto per rubare i caratteri dei personaggi. Infine, dal sacro al profano. La fontana più importante di una città d’acque per antonomasia, ossia la ormai celebre “fontana delle tette”, forse la Venere citata all’inizio, ma popputa e naticuta, per dirla alla Paolo Monelli, per alcuni, addirittura, il vero simbolo della città. Ercole Galli Cartolina da Reggio Emilia Il Nucleo di Bologna in trasferta con 90 partecipanti a Reggio Emilia. L’occasione è stata l’organizzazione della tradizionale Assemblea e del pranzo sociale. Come da consuetudine ormai consolidata, l’evento è stato abbinato ad iniziative turistico culturali, concretizzatesi nella visita guidata alla città: dalla Piazza, alla Basilica e al Museo del Tricolore. È stata fatta una tappa anche a una locale azienda di produzione casearia, dalla quale i partecipanti sono andati via con abbondanti acquisti di genuino formaggio parmigiano-reggiano. Soddisfatto l’aspetto culturale è seguito il pranzo a Bosco di Scandiano: tutte le signore presenti hanno ricevuto una rosa, mentre alla Socia Leda Lensi è stato donato un mazzo di fiori, per festeggiare i raggiunti 91 anni (complimenti!). Con l’occasione è stato festeggiato anche il Vice Presidente della Sezione Paolo Alberto Macchi, neo nominato Maestro del Lavoro. 17 Gita al delta del Po Anche quest’anno si è rinnovata l’ormai consueta escursione sul delta del Po, particolarmente apprezzata dai Soci dei Nuclei di Ferrara e Bologna. Partenza da Bologna, transito per Ferrara (ove sono saliti altri Soci), poi il pullman si è diretto verso Gorino. Erano 70 i partecipanti che si sono imbarcati sulla motonave e hanno iniziato la navigazione sul delta, tra piccoli canali dove nidificano uccelli palustri, concedendo lo spettacolo di una flora particolarmente rigogliosa e la visione di un’attivissima fauna. La navigazione si è protratta per due ore, con visita ai diversi casoni di pesca e ad un’azienda addetta alla lavorazione delle anguille; le notizie e le spiegazioni sull’ambiente sono state fornite dal Comandante della motonave. Ovviamente non è mancato un gustoso pranzo marinaro, accompagnato da numerose libagioni. Il tardo pomeriggio è stato riservato a una visita a Comacchio, incantevole cittadina ricca di un suo fascino nel connubio tra terra e mare. Gianfranco Vianelli Visita alla centrale di Presenzano Parlare semplicemente d’impianto idroelettrico è molto riduttivo e non rende l’idea delle peculiarità della centrale idroelettrica di Presenzano. E di questo se ne sono rese conto anche le cento persone, tra Soci del Nucleo Anse Campania e i loro familiari, che nei giorni 8 e 22 giugno, si sono recati in visita agli impianti in provincia di Caserta. Entrambe le visite sono state guidate dalla cordialità e competenza dal signor Ciro Posabella, delegato dall’ingegnere Responsabile della struttura, Giovanni Topo. È opportuno fare delle considerazioni sia sulle sue caratteristiche che sulla valorizzazione delle aree limitrofe dove sorge un’oasi naturalistica e sono sviluppate attività sportive. Presenzano si trova nella vallata del fiume Volturno, che in alcuni tratti segna il confine tra Campania e Molise e s’insinua nel gruppo montuoso delle Mainarde e dei monti del Matese. Nella zona compresa tra Presenzano, antica città sannitica e Capriati, le rive del fiume sono coperte da una lussureggiante vegetazione popolata da germani reali, folaghe e porciglioni; tra i rapaci capita di avvistare il nibbio, la poiana, l’astore e il gufo di palude: questo è il magnifico scenario naturale. Il programma elaborato da Enel “Natura e territorio” valorizza da una parte gli aspetti ambientali, turistici e ricreativi delle aree attigue e dall’altro tende a far conoscere questi luoghi con proposte itineranti da effettuare a piedi, in bicicletta e mountain bike. 18 L’impianto sviluppa una potenza di 1.000 MW in grado di alimentare, nelle ore di maggiore necessità, l’equivalente di 350 mila utenze domestiche. Si tratta di un dispositivo idroelettrico di accumulazione per pompaggio, che risponde alla richiesta sempre crescente di energia elettrica ed utilizza, nelle ore diurne di maggiore richiesta, l’energia potenziale del serbatoio superiore con un salto medio di 480 metri. Il pompaggio dal serbatoio inferiore a quello superiore avviene nelle ore notturne, quando la richiesta di energia elettrica è notevolmente minore. Presenzano assume particolare importanza perché ubicato in posizione baricentrica rispetto ai grandi centri urbani di Roma e Napoli e in prossimità dell’elettrodotto a 380 kV che costituisce la principale dorsale di trasporto di energia della rete elettrica italiana. La centrale, denominata “Domenico Cimarosa”, come abbiamo già accennato, è composta tra l’altro da due bacini di accumulo dell’acqua: quello inferiore, ubicato in territorio campano, viene utilizzato dal centro nautico per la sua attività sportiva e quello superiore, in territorio di Sesto Campano in Molise, è oggetto di sviluppo turistico e agrituristico e rappresenta una valida risorsa per il comune molisano. Grazie a questo progetto innovativo si dà la possibilità a molti giovani di praticare sport, allenarsi ed organizzare gare agonistiche di windsurf, vela e canottaggio. Il centro nautico è diventato un punto di riferimento per molte federazioni sportive. I gruppi, dopo aver visitato la centrale, sono stati condotti nell’oasi naturalistica “Le Mortine”. Il percorso è iniziato al centro visite, con un filmato sulle caratteristiche ambientali della valle del Volturno. Si è quindi attraversato il “Sentiero Energia e natura”, facilmente accessibile e privo di asperità. Il primo tratto affianca da un lato una limpida risorgiva del Volturno, l’altro è parallelo alla sponda del bacino Enel. Il paesaggio, molto suggestivo e perfettamente conservato, fa affiorare alla mente la gloriosa storia di questi luoghi. Le riserve reali di caccia di Venafro e Torcino sono state teatro di cacce guidate da Ferdinando IV di Borbone che amava molto queste zone. Alla fine dell’intensa, ma piacevole giornata i Soci ed i loro familiari hanno auspicato di visitare altri impianti ove si produce energia elettrica da fonti alternative e rinnovabili, in modo da accrescere le loro conoscenze su questo problema molto dibattuto. Pasquale Cutino Gubbio e la corsa dei ceri Dalla nostra inviata Silvana Zimuel La tradizionale ‘corsa dei ceri’ è stato il pretesto per una visita nell’affascinante e storica città di Gubbio, insieme agli amici del Nucleo Anse di Pescara. La città si presenta allo sguardo incantato del visitatore con il complesso dei suoi stupendi edifici monumentali, stagliati ai piedi del ripido Monte Igino. Accolti da due Soci eugubini, ci siamo addentrati per le vie di Gubbio dove la popolazione, vestita con i colori vivacissimi della tradizione, aveva già invaso le strade per vivere l’evento più straordinario dell’anno. 19 Le emozioni di un’indimenticabile giornata vogliamo affidarle ai versi in dialetto abruzzese della poetessa Chiara Severini Schiavone: M’arcurdeve de Gubbie pe’ lu lupe da lu carattere a dì poche… cupe che ernbieve de paure chella zone e se magnè li bestie e li persone. San Francesche passè da chille parte e quande l’à ngundrate l’à cunvinde ca nn’è bbone averle sempre vinde nghe la forze e no nghe la raggione, tande che da troppe cattive ca esse ere à divendate dapù ccusci mansuete che ieve pè le cambe avande e ‘rrete e pè le strade gne nu pecurone. Ma quelle che so viste è n’atru fatte: A li quindici de magge d’ogne anne ecche a Gubbie succede cose strane tande da farme penzà “Sta gend’è sane?” A dì la verità, forse nen tande da lù mumende, che ggiuvene furzute correne gne li matte ammonte e bballe purtenne ‘ngolle li cere su li spalle… Sopr’a li cere ci stanne li tre Sante Sand’Ubalde, San Giorge e Sand’Andonie tutt’e tre Sande amate e venerate da l’Augubine sempre rispettate Da ogne parte arrive li persone da li dintorne e pure da lundane p’assiste e pè vidè tutte ste cose chè la pazzje a ecche è cuntaggiose! È nu mare de ggende, tutte fore a li piazze, pè li vie che culore! L’azzurre, lu gialle e po’ lu nere, cande, bball’e strille fin’a sere. Che spettacule, che chjasse, che allegrije se te ce truve le core te se pije tutte s’abbracce, se bbasce, se salute... e tu armine gne… na hatta mupe. Ma Sand’Ubalde c’arrive sempre prime, quand’à finit’assaje mont’Igine, endre a la chiese e chiude lu purtone ‘nbacce a l’atre ddu Sante ‘nbrucessione Je me ce sò truvate e v’assicure ca vale la pene passarce na jurnate; è n’atru monne, è matte in allegrie, … o s’à mbarate li furbe la lezione a pijà lu monne nhe filusofije? 20 Ricordavo Gubbio per il lupo dal carattere, a dir poco… cupo che riempiva di paura quella zona e mangiava le bestie e le persone. San Francesco passava da quelle parti e quando l’ha incontrato l’ha convinto che non è bene averla sempre vinta con la forza e non con la ragione, tanto che da troppo feroce che esso era è diventato, dopo, così mansueto che andava per i campi avanti e indietro e per le strade come un pecorone. ma quello che ho visto è un altro fatto: Il quindici maggio di ogni anno qua a Gubbio accadono cose strane, tanto da farmi pensare “sta gente è sana?“ A dire la verità, forse non tanto dal momento che giovani forzuti corrono come matti a monte e a valle portando i ceri sulle spalle… Sopra i ceri ci stanno i tre Santi Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio, tutti e tre Santi Amati e venerati dagli Eugubini sempre rispettati. Da ogni parte arrivano persone dai dintorni e pure da lontano per assistere e vedere tutte queste cose Perché la follia qua è contagiosa! È un mare di gente, tutta fuori nelle piazze, per le vie, che colori! L’azzurro, il giallo e poi il nero, cantano, ballano, strillano fin’a sera. Che spettacolo, che chiasso, che allegria se ti ci trovi il cuore te lo piglia, tutti s’abbracciano, si baciano sorridenti e tu rimani muto tra la gente. Ma Sant’Ubaldo che arriva sempre prima quando ha finito di salire monte Igino, entra in chiesa e chiude il portone in faccia agli altri due Santi in processione. Io mi ci sono trovata a v’assicuro che vale la pena passarci una giornata; è un altro mondo, sono matti in allegria, … o hanno imparato, i furbi, la lezione a prendere la vita con filosofia? Assemblea del Nucleo di Ravenna “Per essere informati sui problemi della categoria… Per il piacere di trovarsi tra amici… e per sentirsi ancora… ELETTRICI”. Con questo slogan si è aperta la manifestazione dell’Anse a Cesenatico, lo scorso 13 maggio, organizzata dal nucleo territoriale di Ravenna. Gli organizzatori dell’evento, Vincenzo Azzilonna, Silvano Casadio, Tiziano Cicognani, coadiuvati da Francesca Goni di Faenza e Michele Ercolani di Lugo, sono riusciti a radunare per l’occasione 94 Soci. Ospite “d’onore” il Presidente Nazionale dell’Anse Franco Pardini il quale, nel discorso di saluto, ha illustrato il pro- gramma per l’immediato futuro dell’Associazione, individuandone i principali obiettivi. Dopo un ottimo pranzo a base di pesce, gli interventi di Paolo Alberto Macchi – Vice Presidente della Sezione Emilia Romagna – del Responsabile del Nucleo di Bologna Emilio D’Andrea e dell’amico Renato Pardini, hanno riacceso le speranze nei partecipanti, per un ringiovanimento dell’Associazione. Il consueto, generale gradimento dei partecipanti si è espresso auspicando il ripetersi dell’incontro tra amici e colleghi. Gianfranco Vianelli Cucina: lo spezzatino di Amelie Mi è capitato nelle scorse settimane di partecipare, in rappresentanza della nostra Associazione, ad un importante convegno internazionale, nel corso del quale ho fatto conoscenza di alcune gentili signore della Martinica – isola che è a tutti gli effetti territorio francese (d’oltre mare) – con le quali, anche come antidoto agli impegnativi temi del convegno, mi sono trovato a parlare di cucina. Le mie interlocutrici, colte e vivaci, non hanno perso l’occasione di vantare la prelibatezza della cucina creola, che è cucina di solide radici e tradizioni e della quale a ragione si sono dichiarate molto orgogliose. Il loro entusiasmo mi ha incuriosito e contagiato ed ho quindi “preteso” che mi suggerissero una ricetta, realizzabile anche da noi, sia pure con le necessarie “interpolazioni” dovute alla non completa disponibilità di tutti gli ingredienti originali. Dopo un non breve conciliabolo, il team delle gentili signore ha suggerito questo piatto, che vi suggerisco per come “l’ho capito”. Lo denominerei invece che “Colombo de Porc” (colombo di porco), che è la denominazione ufficiale della ricetta, più amichevolmente “spezzatino di Amelie” in omaggio alla gentile signora che me lo ha descritto. In sintesi, gli ingredienti sono costituiti da spezzatino di maiale (ma può andare anche il pollo o l’agnello) messo a macerare per qualche ora in aceto con chiodi di garofano, sale, pepe, aglio schiacciato e peperoncino. In una pentola si fa poi appassire in un po’ d’olio un trito costituito da cipolline novelle (in mancanza di quelle locali, ci si può “arrangiare” con quelle nostrali), cipolla, aglio, prezzemolo, timo e coriandolo. A tale trito si possono poi aggiungere legumi a pezzi (patate, carote, zucchine e melanzane). Si unisce infine la carne la quale va insaporita – e questa è la specificità della ricetta – con, sciolta in un po’ d’acqua, la “polvere di colombo” che è un aromatizzante a base di spezie tropicali, ma reperibile, mi si dice, anche da noi. Dopo circa un’ora il piatto è pronto, salvo gli aggiustamenti finali di ogni spezzatino. Se qualche lettore curioso e coraggioso lo sperimenta, ce ne dia notizia. Faremo felice la nostra gentile ospite martinicana. Franco Pardini 21 da Enel La sicurezza in tasca. Una guida per ridurre gli infortuni È un esercito di oltre 12.000 uomini, tra personale Enel e operai delle ditte appaltatrici, quello che ogni giorno è impegnato sulla rete Enel, per effettuare lavori di manutenzione e riparazioni e garantire il necessario apporto di elettricità. Anche se negli ultimi anni gli infortuni sul lavoro che hanno interessato queste persone sono diminuiti in maniera sensibile, soprattutto se si tiene conto del rapporto tra il totale degli operai Enel e le ore di lavoro, l’Azienda si prefigge un obiettivo radicale: ridurre a zero gli incidenti. A questo scopo opera un ruolo chiave anche la comunicazione, con la diffusione e il consolidamento di una cultura della sicurezza, che prende sempre più piede nelle grandi aziende. Tra le iniziative di Enel Comunicazione in questo ambito, vogliamo segnalare la realizzazione della guida “La sicurezza in tasca”. Si tratta di un manuale studiato per il personale extracomunitario delle imprese appaltatrici, tradotto in 13 lingue. L’opuscolo segnala quali sono i comportamenti da evitare e quelli corretti nell’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale, durante le fasi delle attività di routine. Della guida è prevista anche una versione per le società Enel all’estero. Energia in gioco: i 10 vincitori Tra filmati e campagne di comunicazione, i responsabili Enel delle aree coinvolte e i rappresentanti dei media hanno scelto a Roma, lo scorso 25 luglio, i 10 migliori elaborati per il 2006 del grande concorso nazionale Energia in gioco. Il percorso-gioco anche quest'anno ha coinvolto le scuole in un'appassionante avventura nel mondo dell'energia alla scoperta delle fonti, dei processi di produzione e distribuzione, delle regole del nuovo mercato, della sicurezza elettrica in casa e del consumo razionale. Il lavoro della giuria nazionale, che ha dovuto decretare i vincitori e assegnare 7 menzioni speciali, non è stato semplice. Il concorso infatti nella sua fase iniziale, ha coinvolto oltre 5.000 scuole italiane e più di 350.000 studenti, per un totale di 1.799 progetti presentati. Di queste proposte nella selezione locale del concorso ne sono passate 205, e alla fase finale hanno avuto accesso i migliori 31 progetti. La giuria romana ha scelto gli elaborati migliori del primo e secondo ciclo, in base ai diversi punti di forza di ciascun progetto, come l’accuratezza nella elaborazione, l’approccio originale e accattivante per far conoscere una centrale, gadget facili da realizzare e adeguati al messaggio, incrocio tra reti infrastrutturali, elevate competenze tecniche e approfondimento, coinvolgimento delle famiglie, valorizzazione della centrale come spazio ludico e culturale per la comunità. Di seguito riportiamo le schede dei 10 progetti premiati. 22 PROGETTI VINCITORI - CATEGORIA PRIMO CICLO 1° classificato - La Bolletta Classe: 2a D Scuola: secondaria di 1° grado Lorenzo Vaccaro di Favara (AG) Docenti: Francesca Vitello, Adelina Saieva e Giuseppe Baio Area concorso: Città di Palermo Descrizione del progetto: Gli studenti hanno ideato e interpretato una parodia musicale sulla bolletta; hanno inoltre realizzato un opuscolo illustrato, con disegni fatti a mano, sulla sicurezza elettrica in casa. Punti di forza: ironia; utilizzo di forme espressive insolite per parlare di energia. 2° classificato - Ore 8,30: Lezione di Energia Classi: 4a A - B Scuola: primaria Circolo I Grazia Deledda di Carbonia (CA) Docente: Anna Maria Carboni Area concorso: Centrale termoelettrica Grazia Deledda del Sulcis (CA) Descrizione del progetto: I bambini hanno organizzato una lezione di energia in classe travestendosi da insegnanti e da fonti energetiche. Punti di forza: interpretazione creativa delle conoscenze acquisite; gioco di ruolo. 3° classificato - Sicurezza in casa Classe: 4a A Scuola: primaria Luigi Einaudi di Cuneo Docente: Marina Perottino Area concorso: Città di Cuneo Descrizione del progetto: Uno degli oggetti più utilizzati, il rotolo di carta da cucina, è stato interamente decorato con disegni sulle più diffuse cause di incidenti domestici legati all'elettricità. Punti di forza: un gadget facile da realizzare e adeguato al messaggio; creatività e accuratezza. 4° classificato - Energia nei fast food Classe: 2a A Scuola: secondaria di 1° grado S. Orsato di Casalserugo (PD) Docente: Angela Miano Area concorso: Centrale termoelettrica di Porto Tolle (RO) Descrizione del progetto: Gli oggetti utilizzati nei fast food sono stati trasformati in strumenti di comunicazione a servizio dell'energia: tovagliette con cruciverba e giochi energetici, porta tovaglioli, piattini, posate e bicchieri con slogan e disegni. Punti di forza: suggerimento per una campagna concretamente realizzabile; originalità; target individuato: i giovani. 5° classificato - Giallo in centrale Classi: 5a A e B Scuola: primaria Alessandro Bonucci di Ponte Felcino (PG) Docente: Fiorella Barcaccia Area concorso: Centrale termoelettrica Pietro Vannucci di Bastardo (PG) Descrizione del progetto: Racconto interattivo: la centrale subisce un blocco improvviso. Unici indizi, alcuni biglietti sparsi per l'impianto. Rebus e indovinelli accompagnano i "giocatori" in un insolito viaggio virtuale alla scoperta della centrale. Punti di forza: approccio originale e accattivante per far conoscere la centrale; accuratezza nella realizzazione. PROGETTI VINCITORI - CATEGORIA SECONDO CICLO 1° classificato - Autostrada del Sole Classe: 5a B EL Scuola: I.I.S. Tenente Righetti di Melfi (PZ) Docente: Pasquale Nigro Area concorso: Centrale termoelettrica Alessandro Volta di Montalto di Castro (VT) Descrizione del progetto: Il nome della principale arteria italiana suggerisce la soluzione per l'alimentazione elettrica dei caselli: planimetrie e calcoli approfonditi illustrano la proposta di installare dei pannelli fotovoltaici. Punti di forza: elevate competenze tecniche e approfondimento; impegno nella realizzazione del progetto; incrocio tra reti infrastrutturali. 2° classificato - Pannello Abarthizzato pluripezzottato Classe: 4a B OTTICI Scuola: I.P.S.I.A. Gian Lorenzo Bernini di Napoli Docente: Antonio Missanelli Area concorso: Città di Napoli Descrizione del progetto: Un pannello solare di nuova concezione è progettato e realizzato con materiali di recupero. Punti di forza: competenze tecniche; attenzione al tema del riciclo dei materiali. 3° classificato - Questioni di consumo Classe: 4° A Scuola: Liceo Scientifico Galileo Galilei di Civitavecchia (RM) Docente: Ileana Pietranera Area concorso: Centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord (Rm) Descrizione del progetto: Nello spot i ragazzi evidenziano i pericoli dell'uso scellerato dell'energia. Una ragazza abusa degli elettrodomestici e fa scattare il contatore. Quando riaccende la luce trova una sorpresa… Punti di forza: ironia; buona costruzione dello storyboard; capacità realizzative. 4° classificato - I ragazzi del Delta – Il nostro futuro… Classe: 5a U TIEL Scuola: I.P.S.I.A. Cristoforo Colombo di Porto Tolle (RO) Docente: Vincenzo Boscolo Bariga Area concorso: Centrale termoelettrica di Porto Tolle (RO) Descrizione del progetto: Il plastico rappresenta la centrale dopo la riconversione; il territorio circostante potrebbe ospitare impianti che utilizzano le ceneri per la produzione di gesso e l'acqua calda per il teleriscaldamento e le serre. Punti di forza: fattibilità e concretezza; la centrale come risorsa per il territorio. 5° classificato - Patto Energetico Classe: 2a T Scuola: Liceo Scientifico Guglielmo Marconi di Parma Docente: Rosalba Lispi Area concorso: Centrale idroelettrica di Farneta (MO) Descrizione del progetto: Gli studenti hanno somministrato un sondaggio "energetico" a scuola e a casa: ne sono scaturite considerazioni su comportamenti relativi all'uso razionale dell'energia. Gli studenti hanno infine tradotto queste informazioni in un vero e proprio contratto da stipulare all'interno della famiglia. Punti di forza: completezza del lavoro; dimostrazione di grande impegno; coinvolgimento delle famiglie. 23 L’energia della musica nelle “centrali aperte” Ron, Alex Britti, Edoardo Bennato, Cesare Cremonini e Francesco De Gregori, sono stati e saranno i protagonisti dell’edizione 2006 di “Centrali aperte”. Il progetto di Enel nato nel 2000 per offrire ai cittadini la possibilità di vivere il mondo delle centrali, fa sì che queste diventino luoghi ideali di incontri e cultura, in cui la musica, l’informazione e il divertimento si mescolano alla curiosità e all’energia del pubblico. Dall’incontro tra questo progetto e “Energia per la musica” è stato stilato per quest’anno un calendario di concerti a ingresso libero, in luoghi e comunità in cui vi è poca possibilità di ascolto. Ad aprire la stagione è stato Ron, il 15 luglio scorso presso la centrale Federico II di Brindisi. Il complesso della Centrale Porto Tolle di Rovigo si è trasformato invece nella coinvolgente scenografia che ha ospitato il concerto Cesare Cremonini. Il prossimo 23 settembre, la suggestiva voce del grande cantautore Francesco De Gregori animerà gli ambienti della Centrale Domenico Cimarosa a Presenzano. Le seducenti note della chitarra di Alex Britti accompagnate dalla voce del partenopeo Edoardo Bennato saranno le protagoniste di un’altra entusiasmante esibizione. Dietro queste iniziative culturali e ludiche, con la realizzazione di eventi sportivi, di attività formative e naturalistiche, Enel si pone l’obiettivo di far comprendere il lavoro e l'impegno di chi lavora in centrale e opera nel pieno rispetto dell'ambiente. Per Enel quindi, aprire le porte delle centrali al pubblico significa voler estendere la comprensione del percorso dell'energia a tutti coloro che usufruiscono ogni giorno di questo importante bene. Dalla prima edizione del 2000, il progetto "Energia per la Musica", ormai collaudato con successo, ha permesso di ospitare all'interno delle centrali Enel di tutto il territorio nazionale grandi concerti di musica classica e moderna, coinvolgendo decine di migliaia di spettatori che hanno avuto la possibilità di visitare gli impianti, conoscere come funzionano e come si integrano nell’ambiente che li circonda. Luci, Parole e Musica Illuminare l’Italia non solo con l’energia prodotta nelle centrali, ma anche con la musica, la cultura, l’ambiente, la scuola e lo sport. Tutto questo è Energiaper, il programma di Enel, nato nel 2005, che sostiene e sviluppa progetti in partnership con prestigiose istituzioni pubbliche e private e con organizzazioni coinvolte nello sviluppo del territorio. Ed è con la ricerca di originali iniziative culturali e di nuovi linguaggi di comunicazione, che scienziati, artisti, educatori e personalità di rilievo si confrontano con Enel per proporre ai cittadini una visione dell’energia prospettica e orientata al futuro. Nasce per questo Luci, Parole e Musica, un progetto che vede la collaborazione di Enel con due prestigiose istituzioni musicali: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro alla Scala. L’iniziativa ha lo scopo di comporre una rete di luoghi e occasioni per promuovere la musica classica e i giovani artisti su tutto il territorio nazionale. Ogni anno il programma prevede circa 15 concerti, che si distinguono per le ambientazioni inedite nelle centrali, nei teatri o nelle piazze delle principali città italiane, privilegiando sopratutto le comunità locali che ospitano le attività commerciali o istituzionali di Enel. L’edizione di quest’anno ha esordito lo scorso 6 luglio in 24 Piazza della Chiesa Maggiore a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza e si concluderà al Teatro Comunale di Belluno il prossimo 8 ottobre. Dopo il bilancio positivo degli ultimi tre anni di programmazione, che ha visto un enorme successo di pubblico, per il 2006 Enel ha proposto una nuova veste dell’iniziativa. Per celebrare questo nuovo appuntamento, Enel propone un interessante accostamento tra teatro e musica, con gli spettacoli di due tra gli artisti più amati: “Racconti dalla tradizione italiana delle fiabe popolari” di Ascanio Celestini e “La donna dell'altro secolo” di Marco Paolini, accompagnati rispettivamente dal violista Danilo Rossi e dal violoncellista Mario Brunello. Il programma prevede dodici concerti in ambientazioni inedite che ospitano le attività commerciali o istituzionali dell'azienda energetica. L'iniziativa che propone una nuova geografia di relazioni con il territorio, fa dell'energia un concetto strategico e un elemento culturale declinato sulle varie piattaforme del sapere della società contemporanea. Così, ascoltare, leggere e sognare sarà possibile grazie all'unione di melodie e parole che i due attori introducono all’interno di un interessante programma musicale. IL PROGRAMMA 6 LUGLIO | ORE 21.00 Castel San Giovanni (PC) Piazza della Chiesa Maggiore ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA con ASCANIO CELESTINI ORCHESTRA D’ARCHI DANILO ROSSI | direttore e viola solista Stefano Bezziccheri | pianista 7 LUGLIO | ORE 21.00 Varese Teatro Mario Apollonio ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA con ASCANIO CELESTINI ORCHESTRA D’ARCHI DANILO ROSSI | direttore e viola solista Stefano Bezziccheri | pianista 20 LUGLIO | ORE 21.00 Festival di Santa Fiora (GR) Auditorium “La Peschiera” ORCHESTRA D’ARCHI ITALIANA con MARCO PAOLINI MARIO BRUNELLO | direttore e violoncello 21 LUGLIO | ORE 21.00 Portoscuso (CA) Lungomare Cristoforo Colombo ORCHESTRA D’ARCHI ITALIANA con MARCO PAOLINI 22 LUGLIO | ORE 21.30 Radicondoli (SI) Piazza San Girolamo ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA con ASCANIO CELESTINI ORCHESTRA D’ARCHI DANILO ROSSI | direttore e viola solista Stefano Bezziccheri | pianista 22 SETTEMBRE | ORE 21.00 Cremona Teatro Ponchielli ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA con MARCO PAOLINI ORCHESTRA DA CAMERA MARIO BRUNELLO | direttore e violoncello 23 LUGLIO | ORE 21.00 Centrale di Piombino (LI) Località Torre del Sale ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA con ASCANIO CELESTINI ORCHESTRA D’ARCHI DANILO ROSSI | direttore e viola solista Stefano Bezziccheri | pianista 23 SETTEMBRE | ORE 21.00 Massa Teatro Guglielmi ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA con MARCO PAOLINI ORCHESTRA DA CAMERA MARIO BRUNELLO | direttore e violoncello 24 LUGLIO | ORE 21.30 Festival di Vulci (VT) Parco Archeologico Naturalistico ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA con ASCANIO CELESTINI ORCHESTRA D’ARCHI DANILO ROSSI | direttore e viola solista Stefano Bezziccheri | pianista 25 LUGLIO | ORE 21.00 Reggia di Caserta ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA con ASCANIO CELESTINI ORCHESTRA D’ARCHI DANILO ROSSI | direttore e viola solista Stefano Bezziccheri | pianista 7 OTTOBRE | ORE 21.00 Belluno Teatro Comunale ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA con MARCO PAOLINI ORCHESTRA D’ARCHI MARIO BRUNELLO | direttore e violoncello 8 OTTOBRE | ORE 21.00 Catania Teatro Massimo Bellini ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA con MARCO PAOLINI ORCHESTRA D’ARCHI MARIO BRUNELLO | direttore e violoncello 25 bacheca Prestito obbligazionario Enel 1994-2019 Il tasso d’interesse nominale annuo posticipato per il semestre 1° luglio – 31 dicembre 2006 del prestito obbligazionario “Enel S.p.A. 1994-2019 serie speciale aperta riservata ai dipendenti in servizio ed al personale in quiescenza delle società del gruppo Enel” è stato fissato nella misura del 2,70%. Modifiche di recapiti territoriali Sezione Friuli Venezia Giulia: la nuova e-mail è [email protected]; Sezione Molise: la nuova e-mail è [email protected]; Tomaso Baisini ci ha lasciato L’11 agosto ci ha lasciato improvvisamente il Socio Tomaso Baisini, Responsabile del Nucleo Anse di Breno della Sezione Lombardia. Tutti i Soci che hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo ricordano con affetto il suo assiduo operato, svolto sempre con dedizione, sia nel campo del volontariato che dell’assistenza. Nucleo di Cuneo (Sezione Piemonte Valle d’Aosta): il nuovo indirizzo è c/o Enel Via Roncata, 94 - 12020 Cuneo; Sezione Calabria: la sede della Sezione è stata trasferita a Via della Lacina - Siano - 88100 Catanzaro. L’indirizzo di riferimento rimane Via Buccarelli, 53 - 88100 Catanzaro. Per il momento, nella nuova sede non è stata attivata la linea telefonica né il collegamento alla rete. Nucleo di Mestre (Sezione Veneto): la sede del Nucleo è temporaneamente ubicata presso il Nucleo di Venezia; il relativo recapito telefonico è 041/8214596. Infornativa sulla Privacy In ottemperanza alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” (e successive integrazioni e modifiche), l’Associazione Nazionale Seniores Enel/Anse sottopone e sottoporrà a trattamento i dati personali forniti (o che verranno forniti) dai Soci, nel rispetto della normativa legislativa vigente in materia. I dati personali forniti all’Associazione sono raccolti e trattati essenzialmente con modalità telematiche direttamente dall’Associazione medesima, per: a) predisposizione dell’anagrafica dei Soci; b) invio di corrispondenza e pubblicazioni relative alla vita sociale; c) censimento di Soci in possesso di particolari requisiti, rilevanti per gli scopi dell’Associazione. I dati personali raccolti potranno essere comunicati e/o diffusi unicamente per il raggiungimento delle finalità sopra indicate. Il Titolare del trattamento dei dati è l’Associazione Nazionale Seniores Enel/Anse, con sede legale in V.le Regina Margherita, 125 – 00198 ROMA; il Responsabile del trattamento è il legale rappresentante e Presidente nazionale Franco Pardini. Il Socio ha la facoltà di esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del Decreto Legislativo n. 196/2003 e, in particolare, ha diritto di conoscere in ogni momento quali sono i suoi dati e come essi vengono utilizzati; ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco (se trattati in violazione di legge) ed opporsi per motivi legittimi al loro trattamento. 26 Indirizzi delle Sezioni Anse Anse - Sezione Piemonte - Valle d’Aosta c/o Enel Corso Regina Margherita, 267 10143 - Torino Tel. 011/2787329-7301 Fax 011/2787465 c/c postale n. 372102 Anse - Sezione Liguria c/o Enel Via Pacinotti, 39 rosso Casella postale 1488 16100 - Genova Tel. 010/4347468 c/c postale n. 12313169 Anse - Sezione Lombardia Via Rubattino, 84 20134 - Milano Tel. 02/23203554 Fax 02/23203553 c/c postale n. 21074208 Anse - Sezione Veneto Dorsoduro 3488/U 30123 - Venezia Tel./Fax 041/8214592 c/c postale n. 10006302 Anse - Sezione Toscana c/o Enel Lungarno Colombo, 54 50136 - Firenze Tel. 055/5233124 Tel./Fax 055/5233123 c/c postale n. 19442508 Anse - Sezione Puglia Via Suppa, 14 70122 - Bari Tel. 080/5235892 - 080/5203267 Fax 080/5203328 c/c postale n. 14565709 Anse - Sezione Lazio V.le Regina Margherita, 125 00198 - Roma Tel. 06/83052909 Fax 06/83052435 c/c postale n. 68774140 Anse - Sezione Basilicata c/o Enel Corso Garibaldi, 57 85100 - Potenza Tel./Fax 0971/1987013 c/c postale n. 10842854 Anse - Sezione Abruzzo c/o Enel Via A. Volta, 1 67100 - L’Aquila Tel. 0862/592127 Fax 0862/592255 c/c postale n. 16676652 Anse - Sezione Umbria c/o Enel Via Cortonese, 153 06127 - Perugia Tel. 075/6522006 Fax 075/6522166 c/c postale n. 10884062 Anse - Sezione Trentino Alto Adige Viale Trieste, 43 38100 - Trento Tel. 0461/457119 Fax 0461/457180 c/c postale n. 17475385 Anse - Sezione Marche c/o Enel Via G. Bruno, 22 60127 - Ancona Tel. 071/2812603 Fax 071/2498530 c/c postale n. 11546637 Anse - Sezione Friuli Venezia Giulia Via Flavia, 100 34147 - Zaule (TS) Tel. 040/2627917 c/c postale n. 17063348 Anse - Sezione Molise c/o Enel Via S. Giovanni in Golfo snc 86100 - Campobasso Tel. 0874/299661 - 0874/299662 Fax 0874/299626 c/c postale n. 11100864 Anse - Sezione Emilia Romagna Via G. Di Vittorio, 4 40133 - Bologna Tel. 051/4233343 Tel./Fax 051/4233341 c/c postale n. 23293400 Anse - Sezione Campania c/o Enel Centro Direzionale Isola G3-T9 Via G. Porzio 80143 - Napoli Tel. 081/3672468 - 081/3679893 c/c postale n. 26879809 Anse - Sezione Calabria Via Buccarelli, 53 88100 - Catanzaro Tel. 0961/402252 - 0961/403486 Fax 0961/403486 c/c postale n. 12002879 Anse - Sezione Sicilia c/o Enel Via Marchese di Villabianca, 121 90143 - Palermo Tel. 091/6757538 Fax 091/344120 c/c postale n. 35341940 Anse - Sezione Sardegna c/o Enel Piazza Deffenu, 1 09125 - Cagliari Tel./Fax 070/3542239 c/c postale n. 14814099 Direttore Responsabile Franco Pardini Editore Associazione Nazionale Seniores Enel Comitato di redazione Elisabetta Murenu; Pasquale Cutino; Carlo Daccò; Prospero Figundio; Marco Manfredini; Giovanni Salvini; Domenico Tresca; Gianfranco Vianelli Editing Monica Guido Redazione e Amministrazione Viale Regina Margherita, 125 - 00198 Roma - Tel. 06.83057422 - 06.83057390 - Fax 06.83057440 Impaginazione e Fotolito Online Group S.r.l. - Roma • Stampa Tipografia Facciotti S.r.l. - Roma Questo numero è stato edito in 35.000 copie Pubblicazione fuori commercio Registrazione alla Cancelleria del Tribunale di Roma n. 107/98 del 20 marzo 1998 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana L’infiorata di Fabriano