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L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
A cura di
Massimo O. Trinito, Fulvio D’Orsi, Andreina Lancia, Saba Minnielli, Maria
Edoarda Trillò.
Con la collaborazione di
Eliseo Barcaioli, Paola Capparucci, Cristina Faliva, Laura Grasso, Giancarlo
Roscio, Giuseppe Ugolini.
Redazione e impaginazione
Massimo O. Trinito, Marina Salvagni
Dipartimento di Prevenzione Azienda Usl Roma C
Stampa
Rotoform, via Catania 8 - Pavona (Roma)
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
Compendio dei Piani Attuativi
nell’Asl Roma C
del 1° Piano Regionale di Prevenzione
Indice
I Piani Attuativi del Piano di Prevenzione nell’Asl Roma C
1
Realizzazione del Nuovo Piano Nazionale Vaccini 2005-07
4
Sorveglianza e Prevenzione degli incidenti stradali
8
Programma di sorveglianza e prevenzione
degli incidenti domestici
Interventi per la prevenzione dell’obesità
12
16
Sorveglianza e Prevenzione degli infortuni sul lavoro
18
Pianificazione d’interventi di sorveglianza e prevenzione
delle recidive di accidenti cerebrovascolari
23
Screening
26
Prevenzione primaria mediante profilo assistenziale
per i soggetti con rischio cardiovascolare
26
Progetto Integrazione,Gestione e Assistenza del diabete
26
Partnership
27
Le sorveglianze di popolazione
a sostegno delle attività di prevenzione
28
Comunicazione Scientifica
29
Si ringraziano tutti gli operatori dell’ASP-Laziosanità individuati quali referenti dei singoli
progetti del Piano di Prevenzione a livello regionale, per l’ascolto prestato sulla fattibilità degli
interventi e per la collaborazione fornita alla loro riuscita.
Si ringraziano altresì i dirigenti dell’Assessorato alla Sanità che hanno formalizzato la
costituzione dei Tavoli di Coordinamento.
Un ringraziamento particolare va inoltre al Direttore del Dipartimento di Prevenzione per
aver sostenuto in prima persona ed in ogni occasione le necessità del Coordinamento dei Piani
Attuativi di quest’Azienda.
3
4
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
I Piani Attuativi del Piano di Prevenzione nell’Asl Roma C
Introduzione
Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2005-2007, poi prorogato al
2008, ha individuato alcuni obiettivi di prevenzione, concernenti tematiche
diverse, da raggiungere su tutto il territorio nazionale e, per la prima volta, ha
legato lo svincolo di parte delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale al loro
raggiungimento.
Ogni Regione è stata chiamata, pertanto, a redigere propri progetti,
tenendo conto delle attività già svolte; il Ministero della Salute ha valutato tali
progetti prima in termini di congruità con gli obiettivi indicati nel PNP, poi in
relazione alla loro realizzazione. La Regione Lazio ha formalizzato i propri
progetti nel Piano Regionale di Prevenzione (PRP) deliberato dalla Giunta
Regionale il 4 agosto 2005, DGR n.729, integrato il 23 dicembre 2005 con la
DGR n.1166.
A sua volta, l’Agenzia di Sanità Pubblica (ASP-Laziosanità), che ha curato
la stesura dei progetti per la Regione Lazio ed a cui è stato assegnato il
coordinamento del PRP, ha chiesto ad ogni Asl, per ciascun progetto,
l’individuazione di un Referente e la stesura di un Piano Attuativo (PA).
L’occasione da cogliere
Uno dei grandi meriti ascrivibili all’architettura del PNP consiste nell’aver
puntato al perseguimento di obiettivi di prevenzione e non all’incremento di
specifiche attività; ciò ha sistematicamente imposto la necessità di sviluppare
Piani Attuativi nelle Asl caratterizzati da una forte interazione fra articolazioni
aziendali e fra queste ed Enti diversi, spesso non sanitari.
L’Azienda Usl Roma C è stata fra le poche Asl del Lazio ad aver
immediatamente individuato (nell’ottobre 2006), ed effettivamente realizzato,
un Coordinamento di tutti gli interventi di prevenzione e, quindi, anche dei
Piani Attuativi, affidando al Coordinatore, nella Direzione del Dipartimento di
Prevenzione, quando opportuno, sia il ruolo di interfaccia fra le strutture
interne ed esterne all’Asl, sia di facilitatore dello sviluppo dei PA.
La necessità e l’efficacia di questa soluzione organizzativa si è resa
evidente nel tempo, tanto che la Regione Lazio con DGR 835/07 ha stabilito
che ogni Asl dovesse individuare un Coordinatore dei Piani Attuativi.
Nell’Asl Roma C, il coordinamento della generalità degli interventi di
prevenzione, tuttavia, è nato non
solo per attività di interfaccia e di
facilitazione, ma per intraprendere un percorso volto ad assicurare altre 4
funzioni assolutamente indispensabili alla riuscita ed alla qualità degli
interventi.
1.
2.
3.
4.
Disegnare il quadro epidemiologico locale
Ricercare l’”evidence”
Favorire un impiego razionale delle risorse
Definire e praticare un idoneo Piano di Comunicazione
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
Nello specifico del PRP,
Il quadro epidemiologico regionale relativo ai temi trattati è stato
intensamente sviluppato dall’ASP-Laziosanità. Nell’Asl Roma C, in alcuni casi,
queste informazioni epidemiologiche sono state integrate con quelle prodotte
localmente per meglio dimensionare e localizzare i problemi di salute che si
cercava di contrastare (è avvenuto nell’obesità infantile e con i dati della
Sorveglianza PASSI*).
La ricerca dell’“evidence” non vuol dire solo, nel nostro caso, trovare in
letteratura la dimostrazione di efficacia (o di inefficacia) di un intervento di
prevenzione ma anche qual è, fra le moltissime modalità operative possibili,
quella più efficace per realizzarlo.
Per i temi affrontati nel Piano della
Prevenzione non sempre sono disponibili efficaci esperienze importabili e ciò ha
a volte determinato scelte progettuali pilota sia a livello regionale che nei PA.
Nella nostra Asl, questa situazione ha in alcuni casi promosso ulteriori ricerche
in letteratura grigia, in altri ha anche indotto sporadiche ma significative
progettazioni di valutazione di output dell’attività, rendendoci perciò partecipi
anche della produzione di “evidence”.
L’impiego razionale delle risorse si attua soprattutto con la definizione di
criteri di realizzazione, integrazione e non duplicazione di linee di attività
comuni a diversi Piani Attuativi, come quelle relativi all’epidemiologiasorveglianza, all’attività fisica, alla formazione, ecc..
La necessità e l’onerosità di tali funzioni appaiono evidenti se si considera, ad
esempio, che nei diversi P.A. dell’Asl Roma C erano previsti complessivamente
oltre 16 eventi formativi ad operatori Asl, nonché interventi di formazione, su
temi diversi, allo stesso destinatario (è successo per medici di famiglia, per
insegnanti e per studenti).
Nel triennio trascorso, non vi è stato uno sviluppo diffuso nella regione di un
capillare Piano di Comunicazione anche se, come detto, il coinvolgimento di
strutture esterne, ha imposto, almeno nella nostra Asl, contatti diretti spesso
originali, o comunque più continuativi, che costituiscono un’importante risorsa
per il futuro.
Nell’Asl Roma C un Piano di Comunicazione strutturato si è realizzato per alcuni
sottoprogetti ma, quale base comune, per ogni Piano Attuativo è stato
compilato un elenco di strutture intra ed extra aziendali nonché di associazioni
di cittadini, interessate a conoscere il risultato dei singoli sottoprogetti o anche
solo di alcune linee di attività; un punto di partenza necessario per arrivare sia
ad informare tutti i così detti “portatori di interesse” sulle attività in essere, sia
a favorire una loro partecipazione consapevole e più efficace agli interventi di
prevenzione.
* Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
5
6
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
Criticità che vanno superate
Fra le difficoltà incontrate appare prioritario affrontare tre aspetti.
Il primo è l’ovvia necessità che le modalità d’inclusione nei Piani, a livello
regionale, di soggetti convenzionati od esterni al SSN vengano da questi ultimi
formalmente accettate, pena l’impossibilità di attuare a livello locale le previste
collaborazioni professionali (è accaduto in 3 progetti differenti).
Un’alta importante criticità con cui ci siamo dovuti misurare è stata
l’interazione, sulle stesse tematiche del Piano, con attività di prevenzione
primaria condotte nel nostro territorio da organismi centrali (sanitari e
scolastici) e, in alcuni casi, progettate con logica diversa da quella del PRP (ad
es. nella prevenzione cardiovascolare).
Sicuramente, infine, è indispensabile un adeguato impiego di risorse per
il raggiungimento di obiettivi, finora realizzati spesso in via sperimentale e
limitata che nel prossimo Piano di Prevenzione investiranno invece ampia parte
della popolazione.
Conclusioni
Anche nell’Asl Roma C, la realizzazione del PRP ha dimostrato che è
possibile lavorare nella prevenzione in un modo più integrato ed efficace. Nella
nostra Asl il PRP ha favorito la costruzione di una rete di operatori con una
faticosa ma produttiva condivisione degli obiettivi. Lo sforzo organico di
prevenzione attuato ha visto il coinvolgimento di circa 150 operatori, compresi
numerosi dirigenti che, tra l’altro, hanno lavorato quasi sempre senza
incentivazioni specifiche. Sicuramente molto si può migliorare ma va
sottolineato con forza che quanto è stato messo in moto è senz’altro più
importante di ciò che ancora non funziona perfettamente.
L’attuazione del PRP nell’Asl Roma C ha sperimentato con successo un
modo di governare la prevenzione nel quale strutture di diverse macroaree
territoriali hanno condotto i singoli Piani Attuativi mentre il Dipartimento di
Prevenzione ne ha tirato le fila nel loro complesso, inquadrandoli in un
orizzonte più ampio e assicurando alla Direzione Sanitaria l’espletamento
omogeneo delle indispensabili funzioni generali su descritte.
------------------------------------------------------Nella sinossi dei Piani Attuativi che seguirà va sottolineato che lo stile di
declinazione dei progetti a livello regionale non è stato univoco;
conseguentemente, alcuni di essi appariranno molto dettagliati, altri meno per
lasciare alle singole Asl le modalità più opportune per raggiungere l’obiettivo.
La realizzazione di quasi tutti i progetti, per ognuno dei quali la Direzione ha
designato un Responsabile, è stata preceduta da un workshop aziendale rivolto
a tutte le strutture interessate per la costituzione di specifici Gruppi di Lavoro
Aziendale.
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
PROGETTO
“Realizzazione del nuovo Piano Vaccini 2005-2007”
SOTTOPROGETTO 1
Progetto di attivazione per la realizzazione
dell'anagrafe vaccinale informatizzata
Linea
Attività
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
AV 1
Identificazione Referente Aziendale nella Asl Roma C per l'attuazione a
livello locale del PNP Area Vaccinazione in Età Evolutiva
AV 4
Trasferimento dell'archivio vaccinale dal Comune Roma alla ASL RM C
AV 5
Presa d'atto degli obiettivi di processo e di esito per le ASL definiti dall'ASP
AV 7
Recepimento del protocollo ASP per l’individuazione dei bisogni formativi e
delle modalità con cui svolgere la formazione
AV 8
Adeguamento del sistema informatico della ASL (hardware), incluso il
collegamento in rete
AV 10
Adeguamento dei programmi informatici di gestione delle ASL e
collegamento al server regionale
AV 11
Formazione del personale addetto all'anagrafe vaccinale
AV 13
Inserimento dei dati vaccinali delle ASL
AV 14
Sperimentazione del nuovo sistema di gestione informatizzata vaccinazioni
AV 15
Adeguamento e finalizzazione del sistema
AV 17
Calcolo delle coperture reali
Gli obiettivi AV 14, AV 15 e AV 17 sono parzialmente realizzati per mancanza di
"pulizia" continua dell'anagrafe. A tutt’oggi non è attivo il server regionale.
il punto esclamativo !
La linea di attività AV 4, che prevedeva il raggiungimento di ben 7
diversi obiettivi specifici, è stata realizzata, nel Comune di Roma,
esclusivamente dall’Azienda Usl Roma C che cura l’anagrafe vaccinale
informatizzate ad uso anche delle altre aziende Usl romane ed extra
regionali.
I cartellini cartacei storici provenienti dall’anagrafe comunale e lavorati
dall’Asl Roma C sono stati 900.000 contro i 600.000 previsti
determinando la richiesta di integrazione del finanziamento previsto dalla
Regione.
7
8
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 2
Progetto di implementazione/miglioramento delle coperture
vaccinali previste dal Piano Nazionale Vaccini 2005-07,
dal Piano Nazionale di Eliminazione del Morbillo della Rosolia
Congenita e per i soggetti appartenenti a gruppi vulnerabili
Linea
attività
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
AC 1
Partecipazione a presentazione del Piano Regionale Vaccini 2005 e sua
divulgazione
AC 2
Verifica trimestrale delle coperture a 24 mesi per le vaccinazioni dell'età
evolutiva
AC 3
Valutazione coperture per MPR 1° e 2° dose, coorti 1988-2000
AC 8
Formazione per la conduzione della campagna di eliminazione della rosolia
congenita
AC 9
Promozione ed esecuzione della vaccinazione nei gruppi a rischio per
meningite batterica, rosolia e varicella nelle occasioni opportune
AC 11
Informazione alle popolazioni a rischio
AC 12
Rosolia in gravidanza: definizione di protocolli operativi per l'identificazione
delle donne suscettibili e l'offerta della vaccinazione in occasione dei
programmi di screening per la prevenzione del cancro della cervice uterina
AC 13
Rosolia in gravidanza: integrazione operativa tra le strutture di diagnosi
(clinica, laboratoristica) e le Sedi Vaccinali dell’ ASL
AC 14
Promozione delle vaccinazione per pneumococco e meningococco in alcuni
gruppi a rischio nelle occasioni opportune
AC 15
Promozione della vaccinazione per rosolia, varicella nei gruppi a rischio
AC 16
Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate (con particolare attenzione a MPR)
nella popolazione 0-18 anni dei Campi Nomadi e insediamenti abusivi del
territorio della ASL al fine di migliorare le coperture vaccinali
AC 17
Valutazione fine progetto
il punto esclamativo !
Per la realizzazione dell’informazione alla popolazione a rischio è
stata aggiornata la Carta dei Servizi delle vaccinazioni e resa
disponibile su PC a tutte le sedi vaccinali, a tutti i Pediatri di Libera
Scelta e a tutti i MMG del Distretto 6 (di cui era disponibile l’indirizzo di
posta elettronica).
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
SOTTOPROGETTO 3
Progetto di implementazione/miglioramento
delle coperture vaccinali previste dal Piano Nazionale Vaccini 2005-2007
per i soggetti appartenenti a gruppi vulnerabili
Linea
attività
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
AC 22
Diffusione ed attuazione del protocollo operativo aziendale campagna antinfluenzale
2006-2007, inclusa la definizione di campagne di promozione per gruppi vulnerabili e
soggetti a rischio
AC 24
Formazione del personale sulle procedure di informatizzazione dei dati
AC 25
Utilizzazione del software per la registrazione controllata dei dati vaccinali
AC 26
Predisposizione elenchi nominativi dei soggetti destinatari della vaccinazione
per i quali è nota l’appartenenza a categorie di rischio
AC 27
Campagna informativa e sensibilizzazione della popolazione bersaglio e dei
gruppi a rischio
AC 28
Realizzazione della campagna di vaccinazione antinfluenzale
AC 29
Monitoraggio dell'andamento delle procedure di informatizzazione dei dati
AC 30
Calcolo di indicatori di processo della campagna
AC 31
Calcolo degli indicatori di risultato e valutazione finale della campagna
SOTTOPROGETTO 4
Progetto di implementazione/miglioramento
della qualità dell'offerta vaccinale
Linea
attività
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Qualità strutturale
QS 1
Elaborazione schema per ricognizione dei requisiti strutturali, tecnologici,
organizzativi delle sedi vaccinali ed esecuzione della ricognizione
QS 3
Divulgazione del manuale della qualità per le attività vaccinali elaborato
dall'ASP
QS 4
Presa d'atto del manuale della qualità per le attività vaccinali
QS 5
Avvio dell’ adeguamento ASL agli standard di qualità per le attività vaccinali
QS 6
Monitoraggio
9
10
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
Qualità professionale
QS 7
Ricognizione risorse umane impiegate e identificazione dei bisogni formativi
QS 8
Presa d'atto della Raccomandazione della Commissione Regionale vaccini
definizione curriculum formativo per le diverse tipologie professionali e
individuazione del rapporto personale/popolazione
QS 10
Formulazione di un piano formativo e di aggiornamento di ASL per gli
operatori delle Sedi Vaccinali per il 2007
QS 11
Approvazione del piano formativo e di aggiornamento di ASL per gli
operatori delle Sedi Vaccinali
QS 12
Attuazione del piano formativo nell’ASL Roma C
QS 13
Adeguamento ASL agli standard di qualità professionale
QS 14
Monitoraggio
- Il monitoraggio di cui all’obiettivo Q6 è tuttora in corso.
Negli ultimi 12 mesi sono stati inseriti tra le attività del Piano e realizzati,
o Avvio della vaccinazione contro le infezioni da Papillomavirus
il punto esclamativo !
Il referente è stato inserito nel Gruppo di Lavoro regionale per la
definizione del Curriculum Formativo di cui QS 8.
Sono stati inoltre condotti numerosi interventi di formazione coerenti
col Piano:
•
8 Corsi PBLS per la gestione dell’emergenza pediatrica in
campo vaccinale con copertura di tutto il territorio aziendale
•
2 Corsi per il Progetto Nazionale cui ha aderito la Regione
Lazio denominato “Genitori +”
•
1 Corso di “counselling per le attività vaccinali”, cui hanno
partecipato 35 operatori e almeno 2 per ogni sede vaccinale
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
PROGETTO
“Sorveglianza e Prevenzione degli incidenti stradali”
SOTTOPROGETTO 1
Campagna educativa sulle norme elementari
del codice della strada presso le scuole elementari e medie
Linea
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
attività
1
individuazione del Distretto pilota e presentazione del progetto alle Scuole
2
preparazione del materiale
3
realizzazione della campagna
Il sottoprogetto è stato realizzato nel Distretto 11 per le Scuole
d’infanzia e nel Distretto 12 per Scuole d’infanzia, primarie e
secondarie di primo grado tramite un intervento di formazione per gli
insegnanti
La Linea di attività 2 si è concretizzata attraverso:
• l’aggiornamento degli operatori,
• l’acquisizione di materiale informativo dall’ISS,
• la predisposizione di un CD per gli insegnanti con schede efficacemente
utilizzate in altre parti d’Italia e di altro materiale per la didattica (ASL di
Bergamo ed Assessorato Trasporti della Regione Piemonte)
In particolare hanno partecipato 27 scuole e, in tre corsi, sono stati
complessivamente formati 67 insegnanti (per l’anno scolastico 20082009)
il punto esclamativo !
E’ stato siglato, unica esperienza a Roma, un protocollo d’intesa
tra l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) del Lazio e la ASL RMC
Dipartimento di Prevenzione per la programmazione e realizzazione
di interventi formativi sui diversi temi della promozione della salute.
E’ stata realizzata una sinergia tra questo Progetto ed il Progetto
Mongolfiera della rete Scuole Insieme del XII Municipio.
Nell’ottobre 2009 la Scuola Materna Colledimezzo, che aveva
partecipato al nostro Progetto, ha vinto un premio per le iniziative
formative sulla sicurezza stradale condotte con i bambini ed è stata
invitata alla Giornata sulla sicurezza stradale svoltasi al Quirinale.
11
12
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 2
Campagna informativa per la promozione
della cultura della sicurezza stradale per i giovani
Linea
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
attività
1
individuazione del Distretto pilota e presentazione del progetto alle Scuole
2
preparazione del materiale
3
realizzazione della campagna
Il sottoprogetto è stato realizzato nei Distretti 9 e 12 attraverso un
intervento di educazione alla salute rivolto agli insegnanti referenti dei
Corsi per il conseguimento del patentino per il ciclomotore, sul tema
della guida sicura e dei comportamenti a rischio per i più giovani (alcol
e droga alla guida).
Il sottoprogetto si è concretizzata attraverso:
• l’aggiornamento dedicato dei docenti Asl, tutti accreditati come formatori
a seguito dello specifico Corso ISS “Prevenzione degli incidenti stradali:
promozione degli interventi formativi nelle autoscuole”
• L’aggiornamento accreditato per gli operatori Asl direttamente coinvolti
nel progetto per acquisire le conoscenze relative ai comportamenti a
rischio degli adolescenti (alcol, sostanze stupefacenti) e le competenze
sulle tecniche di comunicazione efficace
• la predisposizione di un CD per gli insegnanti anche con materiale
informativo dell’ISS
In particolare hanno partecipato 10 scuole (2 Scuole Secondarie di 1° grado e
8 Istituti Superiori) e, in due corsi, sono stati complessivamente formati 18
insegnanti.
il punto esclamativo !
coerentemente col Piano inoltre, tutti i referenti del Gruppo di Lavoro
aziendale hanno svolto l’attività di formatori in un corso presso
un’autoscuola sita nel territorio del Distretto IX; in tale occasione sono
stati formati circa 30 insegnanti ed istruttori di autoscuola sul tema alcol,
droga e guida.
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
SOTTOPROGETTO 3
Promozione dell’uso del seggiolino auto
nei Consultori Familiari e nei Centri Vaccinali
Linea
attività
1
2
3
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
creazione del gruppo di lavoro aziendale
preparazione del materiale
realizzazione della campagna
Il sottoprogetto è stato realizzato in tutti i Distretti della ASL
attraverso una campagna informativa rivolta ai genitori di bambini di
età compresa tra 0 e 4 anni, che accedono ai Consultori Familiari e/o
Centri Vaccinali della ASL. In questa campagna informativa si è
ritenuto opportuno unire i contenuti della sicurezza stradale
(promozione del seggiolino auto) con quelli della sicurezza
domestica. Gli strumenti informativi sono rappresentati da un
opuscolo (“il tuo bambino è nato impara a proteggerlo”) e da
locandine dai contenuti identici. La campagna informativa continua a
tutt’oggi.
Il sottoprogetto si è concretizzata attraverso:
• l’aggiornamento degli operatori sanitari dedicati (2 Corsi specifici sulle
attività dei Piani Regionali per la Prevenzione degli incidenti stradali e
domestici nel 2007 e due edizioni del Corso GENITORI PIU’ nel 2008)
• la partecipazione al tavolo tecnico regionale istituitosi presso l’ASP
LazioSanità per definizione dei contenuti dell’opuscolo
• la stampa e la distribuzione di più di 8.000 opuscoli informativi
• gli interventi di counselling sulla sicurezza stradale e domestica in
occasione dei Corsi di preparazione al parto, degli incontri di sostegno
alla genitorialità e delle sedute vaccinali del bambino, nei Consultori
Familiari e/o nei Centri vaccinali di tutta l’Asl.
il punto esclamativo !
la campagna informativa è stata fortemente potenziata dall’integrazione
con la Campagna GENITORI PIU’
nei Consultori Familiari del Distretto 6 è stata condotta, grazie alla
collaborazione con la Scuola Infermieri della ASL RMC, un’indagine per
la valutazione d’efficacia della campagna informativa (studio KAP
conoscenze/atteggiamenti/comportamenti)
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14
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 4
Monitoraggio dei dispositivi di sicurezza stradale
Linea
attività
1
2
3
4
5
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
creazione di un coordinamento aziendale del sistema di sorveglianza
formazione degli operatori
avvio del sistema di monitoraggio
raccolta ed analisi dei dati
redazione di un report
Il progetto monitoraggio dei dispositivi di sicurezza si è realizzato
nell’ambito del sistema di Sorveglianza PASSI. La raccolta dati, tramite
intervista telefonica, è iniziata ad ottobre 2007 ed è tuttora in corso. Il
questionario, definito dal gruppo tecnico dell’ISS e condiviso con le
Regioni, prevede anche una sezione “sicurezza stradale” con dei
quesiti che indagano l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza (cinture e
casco) nella popolazione campionata (adulti 18-69 anni). Dal luglio
2008 è stata aggiunta una sezione del questionario che indaga
l’utilizzo dei dispositivi di ritenuta in auto per bambino: ad aprile 2010
saranno disponibili i primi risultati.
Il sottoprogetto si è concretizzata attraverso:
• l’aggiornamento degli operatori sanitari dedicati attraverso un
meccanismo di formazione a cascata che prevede l’utilizzo di un
pacchetto formativo realizzato dal CNESPS-ISS
• il campionamento e la ricerca dei numeri telefonici degli intervistandi
• l’informativa ai MMG
• la realizzazione delle interviste telefoniche
• l’informatizzazione e l’analisi dei dati
il punto esclamativo !
il Dipartimento di Prevenzione della ASL RMC svolge un ruolo di
coordinamento regionale del sistema di Sorveglianza PASSI, in
collaborazione con l’ASP.
Il Dipartimento Assistenza alla Persona ha fortemente sostenuto
la modalità di “lavoro per progetto” favorendo la partecipazione al PASSI
di infermiere professionali operanti in diversi Servizi del Dipartimento di
Prevenzione e dei Distretti Sanitari.
2 Infermiere dell’Asl Roma C hanno vinto il premio per il miglior
poster scientifico presentato (su 110) nell’ambito del primo Convegno
Nazionale “Guadagnare Salute: i progressi delle aziende per la salute in
Italia”, tenutosi a Napoli nell’ottobre 2009.
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
PROGETTO
“Sorveglianza e Prevenzione degli incidenti
domestici”
SOTTOPROGETTO 1
Definire e diffondere linee operative per gli interventi di
informazione ed educazione sanitaria nelle scuole materne
Linea
attività
1
2
3
4
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
creazione del gruppo di lavoro aziendale
l’individuazione del materiale didattico
realizzazione dell’intervento formativo per gli insegnanti
il monitoraggio dell’iniziativa durante l’anno scolastico
Il sottoprogetto è stato realizzato nel Distretto 11 e l’anno successivo
anche nel Distretto 12.
Per l’anno scolastico 2008-2009 l’intervento di formazione per gli
insegnanti è stato proposto a tutte le Scuole d’infanzia; l’anno
scolastico successivo sono state coinvolte solo le Scuole d’infanzia
Comunali attraverso un’attivazione della U.O. SECS del Municipio
competente.
Le Linee di attività descritte si sono concretizzate attraverso:
• l’aggiornamento degli operatori,
• l’acquisizione di materiale informativo dall’ISPESL,
• la predisposizione di un CD per gli insegnanti con schede efficacemente
utilizzate in altre parti d’Italia e di altro materiale per la didattica (ASL di
Milano)
A tutt’oggi sono stati organizzati 3 Corsi di formazione ai quali hanno
partecipato gli insegnanti di 24 Scuole d’infanzia
il punto esclamativo !
Nel corso del 2008 è stata inoltre avviata la collaborazione con la Rete
delle Scuole del Municipio XII con l’utilizzo, da parte del nostro
gruppo di lavoro aziendale, del sito web della rete per meglio veicolare
le informazioni riguardanti i nostri interventi/progetti.
Nel maggio 2009 è stata realizzata una mostra “A Scuola di
Sicurezza” presso il 75°Circolo Didattico dell’EUR con esposizione degli
elaborati grafici e dei lavori realizzati dai bambini nelle Scuole
15
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L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 2
Promozione della sicurezza domestica nei Consultori Familiari
e nei Centri Vaccinali
Linea
attività
1
2
3
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
creazione del gruppo di lavoro aziendale
preparazione del materiale
realizzazione della campagna
Il sottoprogetto è stato realizzato in tutti i Distretti della ASL
attraverso una campagna informativa rivolta ai genitori di bambini di
età compresa tra 0 e 4 anni, che accedono ai Consultori Familiari e/o
Centri Vaccinali della ASL. La campagna informativa è la stessa
descritta nel sottoprogetto 3 del Piano Sorveglianza e Prevenzione
degli incidenti stradali. La campagna informativa ha avuto inizio nel
gennaio 2008 ed è ancora in corso.
Le linee di attività descritte si sono concretizzate attraverso:
• l’aggiornamento degli operatori sanitari anche attraverso la messa a
disposizione di materiale dedicato al tema redatto dall’Osservatorio
Epidemiologico ISPESL (La salute e la sicurezza del bambino)
• la stampa (ASP) e la distribuzione di 120 locandine sulla sicurezza
domestica (finanziate dal progetto GENITORI PIU perché ritenute
coerenti con l’obiettivo di salute) in tutte le sedi ASL e negli studi dei PLS
• gli interventi di counselling sulla sicurezza stradale e domestica in
occasione del Corso di preparazione al parto, degli incontri di sostegno
alla genitorialità e delle sedute vaccinali del bambino, nei Consultori
Familiari e/o nei Centri vaccinali, utilizzando come strumento
comunicativo l’opuscolo “il tuo bambino è nato impara a
proteggerlo”
il punto esclamativo !
e’ stata condotta, in sede di riunione di coordinamento dei Consultori
Familiari, un’analisi di processo di tipo SWOT (individuazione dei punti
di forza e di debolezza) in seguito all’inserimento della tematica sicurezza
nell’ambito di un counselling che si realizza nel breve tempo di una
seduta vaccinale
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
SOTTOPROGETTO 3
Rilevare i rischi connessi agli aspetti strutturali
ed impiantistici delle abitazioni
Linea
attività
1
2
3
4
5
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
creazione del gruppo di lavoro aziendale
formazione degli operatori (tecnici della prevenzione)
censimento delle strutture da sottoporre a vigilanza
definizione di una checklist
attività di vigilanza (sopralluoghi)
Per questo sottoprogetto si è scelto di individuare come target dell’
intervento le case di riposo, luogo della residenza e quindi il reale
ambito domestico di molti anziani fragili. E’ stato realizzato un
programma di vigilanza nelle strutture residenziali per anziani che
sono presenti nei Municipi XI e XII della nostra ASL. L’obiettivo del
progetto era l’analisi dei fattori di rischio di natura ambientale e
comportamentale per poter predisporre idonee attività di prevenzione.
L’attività di vigilanza prevedeva una valutazione complessiva della
strutture ed è stata anche un occasione di sensibilizzazione degli
operatori addetti all’assistenza degli anziani ospiti. Il progetto si è
concluso.
Le linee di attività descritte si sono concretizzate attraverso:
• l’aggiornamento dei tecnici della prevenzione SISP che hanno partecipato
al Corso “Formazione degli operatori che intervengono nelle abitazioni al
fine della prevenzione degli incidenti domestici “ organizzato dall’ASP
Lazio in collaborazione con la ASL n. 1 Triestina;
• il sopralluogo di vigilanza in tutte le strutture censite
• l’utilizzo della checklist condivisa nel tavolo tecnico istituitosi presso la
Regione Lazio
• in tutti sopralluoghi si sono forniti suggerimenti/raccomandazioni per
migliorare la struttura in un’ottica di prevenzione delle cadute degli
ospiti. In occasione di ogni accesso è stato consegnato al Responsabile
ed agli operatori il materiale informativo messo a disposizione dell’ASP
(“cosa posso fare per evitare di cadere”).
il punto esclamativo !
a novembre 2008 è stato avviato un progetto pilota in collaborazione
con la U.O.C. Geriatria dell’Ospedale S. Eugenio per un approccio
integrato multidisciplinare rivolto agli anziani “fragili”, residenti
nel Municipio XII, che prevede un intervento valutativo a domicilio, di un
fisioterapista e di un tecnico della prevenzione, allo scopo di promuovere
programmi di fisioterapia e/o interventi migliorativi nell’abitazione per la
prevenzione delle cadute .
17
18
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 4
Sperimentare interventi di prevenzione delle cadute nell’anziano
attraverso la promozione dell’attività motoria
Linea
attività
1
2
3
4
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
creazione del gruppo di lavoro aziendale
analisi della letteratura e delle best practices
individuazione delle strutture
sperimentazione dell’intervento
Il sottoprogetto è stato realizzato nel Distretto IX come
sperimentazione pilota. Si è realizzato il consolidamento della rete dei
Centri Anziani del Municipio, si sono individuati le attività più adatte a
“mettere in moto gli anziani” (“gruppi di cammino” e/o la ginnastica
dolce) e si è studiata la fattibilità dell’ampliamento dell’offerta di
attività motoria rivolta agli anziani, facilmente accessibile sul territorio
sia da un punto di vista logistico che economico.
Le linee di attività descritte si sono concretizzate attraverso:
•
una proficua collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali
del IX Municipio e con la UISP (Unione Italiani Sport Per tutti)
•
il censimento dei Centri Anziani (CA) e la relativa offerta di attività
motoria e/o ludica
la realizzazione di un incontro di promozione dell’attività motoria
rivolto agli anziani, presso il CA di Via Monza, che è stato il primo di un
ciclo di seminari di promozione della salute nella terza età;
la realizzazione di 2 Corsi di Attività Fisica Adattata (ADA) presso il CA di
Via Iberia grazie alla collaborazione di insegnanti laureati in Scienze
Motorie della UISP.
•
•
il punto esclamativo !
i corsi di Attività Fisica Adattata sono risultati molto graditi agli
anziani
è stata effettuata dal CAD del Distretto IX una valutazione funzionale
sugli anziani che hanno partecipato all’iniziativa per analizzare il
beneficio soggettivo percepito ed il beneficio oggettivo anche attraverso
l’utilizzo di scale funzionali validate (studio prima-dopo)
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
PROGETTO
“Interventi per la Prevenzione dell’obesità
nella Regione Lazio”
SOTTOPROGETTO1
Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso in età evolutiva
Linea
attività
LA1
LA2
LA3
LA4
LA5
LA6
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Indagine Obesità
Formazione insegnanti ed operatori
Campagna di Educazione alimentare, attività fisica
Monitoraggio percorsi assistenziali soggetti a rischio
Ristorazione scolastica
Promozione allattamento al seno
Il sottoprogetto è stato realizzato nei Distretti 9
Le Linee di Attività, che in realtà andrebbero definite Sottoprogetti, per
coerenza con il resto del Piano, essendo costituite a loro volta da diversi
obiettivi definiti e dettagliati nelle attività da realizzare, si sono concretizzate
attraverso:
• La misurazione di peso ed altezza di 316 bambini della terza elementare
e la compilazione di altrettante schede informative in 5 diverse scuole come
da campionamento ASP.
• L’aggiornamento accreditato degli operatori del Distretto 9 direttamente
coinvolti nel progetto per l’acquisizione delle conoscenze epidemiologiche
e delle attività programmate per la prevenzione dell’obesità infantile.
• Illustrazione degli obiettivi perseguiti nelle linee di attività di promozione
della corretta alimentazione ed adeguata attività motoria nelle scuole
dove si è svolta l’indagine obesità:
- un Corso di 2 giornate rivolto agli insegnanti
- incontri individuali con genitori ed insegnanti
• Distribuzione di opuscoli per la promozione dell’allattamento al seno nei
consultori dei 4 Distretti
il punto esclamativo !
Gli opuscoli per la promozione dell’allattamento al seno sono stati
distribuiti in tutti i Consultori dell’Asl.
L’Asl Roma C ha sperimentato con un gruppo di insegnanti, unica nel
Lazio, l’uso del “Manuale metodologico per la promozione di una sana
alimentazione e di stili di vita attivi nella scuola primaria” realizzato da
alcuni componenti del gruppo di esperti dell’ASP
Nell’ambito della campagna “Genitori più”, l’Asl Roma C è stata fra le
pochissime che abbia formato gli operatori di tutti i Consultori per la
promozione del consumo di folati nelle donne in età fertile.
19
20
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 2
Sorveglianza e prevenzione dell’obesità e del sovrappeso
nella popolazione adulta della regione Lazio
Linea
attività
LA1
LA2
LA3
LA4
LA5
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Verifica dell’adozione di tabelle dietetiche nelle mense aziendali e
aggiornamento in tema nutrizionale del personale addetto
Coinvolgimento dei MMG nell’attività di prevenzione dell’obesità e
sovrappeso
Interventi destinati alla popolazione anziana assistita presso strutture
sociosanitarie residenziali e semiresidenziali
Individuazione e promozione di programmi di attività motoria preventiva e
adattata differenziati in base alle condizioni di rischio
Implementazione a livello territoriale del Sistema di monitoraggio degli stili
di vita “Progetto PASSI”
Il sottoprogetto è stato realizzato nel Distretto 6 attraverso interventi
per una corretta nutrizione e promozione dell’attività motoria in
specifici sottogruppi di popolazione. Esso si è realizzato anche
attraverso il coinvolgimento dei MMG. Le attività in LA 1 e LA 5 sono
state realizzate in tutta l’ASL.
Le Linee di Attività, anche in questo caso assimilabili a dei Sottoprogetti, si
sono concretizzate attraverso:
• il censimento aggiornato e completo di tutte le 67 mense aziendali
presenti sul territorio (comprese quelle ospedaliere)
• la verifica di tutte le Tabelle Dietetiche adottate;
• L’aggiornamento accreditato di 15 MMG per la presa in carico degli obesi;
• Gli interventi di promozione e formazione su contrasto all’obesità e
promozione dell’attività motoria previsti dall’ASP-Laziosanità;
• Il monitoraggio delle abitudini alimentari e condizione staturo-ponderale
si è realizzato nell’ambito del sistema di Sorveglianza PASSI.
il punto esclamativo !
Nelle strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali è stata
condotta una ricognizione, con questionario dedicato sul consumo di
sale iodato e folati; è in corso attività di valutazione e conseguente
informazione sull’intake di entrambi e somministrazione del questionario
a tutte le mense aziendali.
Il SIAN della ASL RM/C è l’unico nella città di Roma ad aver portato a
termine la linea di attività 2 sia in termini di formazione dei MMG che di
presa in carico dei pazienti sovrappeso/obesi da parte di alcuni di loro.
ASL RM/C ha promosso la riduzione del consumo di sale nella
ristorazione collettiva aderendo così alla Settimana mondiale per “ Meno
sale e più salute fuori casa”.
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
PROGETTO
“Sorveglianza e prevenzione degli infortuni
nei luoghi di lavoro”
SOTTOPROGETTO 1
Intervento di comparto nelle autocarrozzerie
Linea
attività
1
2
3
4
5
6
(2006-2007)
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Individuazione del campione da sottoporre a vigilanza
Distribuzione alle aziende di linee guida specifiche per il comparto
Offerta di sportello informativo in sede per le aziende coinvolte
Incontri informativi con associazioni di categoria e medici competenti
Vigilanza in azienda con l’ausilio di check-list inserita nelle linee guida
Adeguamento delle carenze rilevate ai requisiti minimi indicati
Il sottoprogetto ha comportato interventi in 70 autocarrozzerie delle
circa 180 presenti nei 4 municipi della ASL Roma C, coinvolgendo 315
lavoratori su poco più di 400 addetti stimati nel comparto, essendo
stata effettuata la vigilanza nelle autocarrozzerie più grandi
Le Linee di attività si sono concretizzate attraverso:
• la messa a punto di check-list di rilevazione delle criticità del settore
• l’individuazione di misure tecniche di tutela per i lavoratori
• l’indicazione della sorveglianza sanitaria mirata ai rischi specifici
• la predisposizione di linee guida operative per l’attuazione pratica della
protezione dei lavoratori nelle aziende del comparto
Le principali carenze riscontrate in vigilanza (oggetto di relativa
prescrizione) hanno riguardato gli impianti di aspirazione degli
inquinanti presenti nel ciclo lavorativo (solventi e pigmenti)
il punto esclamativo !
Le linee guida per la protezione dei lavoratori nelle
autocarrozzerie sono state concepite come uno strumento per
l’attuazione pratica della normativa di igiene e sicurezza nelle
aziende del comparto
E’ stata focalizzata, nel comparto, la centralità del rischio chimico,
indicando le modalità pratiche per procedere alla sua valutazione,
nonché le misure di tutela necessarie per il suo contenimento
Nell’aprile 2007 si è tenuto un convegno per la presentazione dei
risultati ottenuti, in parallelo ai dati dell’intervento di comparto
operato nelle falegnamerie dalla ASL Roma F
21
22
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 2
Intervento di comparto nel trasporto su strada (2007-2009)
Linea
attività
1
2
3
4
5
6
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Individuazione del campione da sottoporre a vigilanza
Messa a punto di check-list condivisa con altre ASL della Regione Lazio
Distribuzione alle aziende di linee guida specifiche per il comparto
Offerta di sportello informativo in sede per le aziende coinvolte
Vigilanza in azienda con l’ausilio di check-list inserita nelle linee guida
Adeguamento delle carenze rilevate ai requisiti minimi indicati
Il sottoprogetto, una volta ultimato, avrà comportato interventi in
circa 40 aziende di trasporto su strada, sia merci che passeggeri,
collocate nella ASL Roma C, rispetto ad un totale di aziende e addetti
difficilmente quantificabile per l’elevato turn-over del comparto.
L’intervento di vigilanza è stato anche effettuato, nei rispettivi territori
di competenza, dalle ASL Roma B e Roma H
Le Linee di attività si sono concretizzate attraverso:
• il confronto con operatori delle altre 2 ASL regionali
• la messa a punto di check-list di rilevazione delle criticità del settore
• l’individuazione di misure tecniche/organizzative di tutela per i lavoratori
• l’indicazione della sorveglianza sanitaria mirata ai rischi specifici
Le principali carenze riscontrate in vigilanza (oggetto di relativa
prescrizione) hanno riguardato la valutazione del rischio da incidente
stradale, nelle sue diverse componenti (tecniche ed organizzative)
il punto esclamativo !
Nel novembre 2007 si è tenuto un convegno per la presentazione
del progetto, organizzato da EBLA (Ente Bilaterale Lavoro e
Ambiente), con la partecipazione di operatori delle 3 ASL coinvolte
Le linee guida per la protezione dei lavoratori nel comparto trasporto
su strada, sia merci sia passeggeri, sono state condivise con altre
2 ASL della Regione Lazio
E’ stato dato un forte impulso all’adozione, da parte delle aziende
del comparto, delle procedure per le verifiche di eventuale
assunzione di alcol e/o sostanze stupefacenti da parte degli
autisti, previste dalle recenti normative in materia
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
SOTTOPROGETTO 3
Utilizzo dei flussi informativi INAIL-ISPESL-Regioni (2006-2009)
Linea
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
attività
1
Formazione degli operatori
2
Elaborazione dei dati forniti annualmente da INAIL
Il sottoprogetto ha contribuito ad ottenere una conoscenza più
approfondita del territorio in cui opera il Servizio Prevenzione e
Sicurezza nei Luoghi di Lavoro della ASL Roma C, circa il numero e la
distribuzione per comparto produttivo delle aziende, il numero degli
addetti nelle diverse attività, il numero degli eventi infortunistici e la
loro distribuzione nei vari comparti, suddivisi per gravità
Le Linee di attività si sono concretizzate attraverso:
• l’elaborazione dei dati di pertinenza comunale
• l’elaborazione dei dati disaggregati per ASL, quando forniti
Il comparto dei Servizi, comunque molto eterogeneo al suo interno,
risultando quello prevalente per numerosità di aziende ed addetti,
annovera anche il maggior numero degli infortuni che si sono
verificati negli 8 anni analizzati a partire dal 2000
il punto esclamativo !
Sono stati elaborati report annuali descrittivi del tessuto
produttivo comunale e, quando possibile per disponibilità dei dati, del
territorio della ASL Roma C
I report annuali hanno tentato di descrivere anche il fenomeno
infortunistico, valutandone la distribuzione per comparto e per
gravità dell’evento
E’ possibile, pur con i limiti intrinseci ai dati (provenienti da fonti che li
utilizzano per scopi diversi), tracciare un elenco delle aziende in cui
si sono verificati più infortuni gravi
Le informazioni contenute nei flussi informativi INAIL-ISPESL-Regioni
possono pertanto contribuire a migliorare la programmazione
delle attività del Servizio
23
24
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO 4
Sbagliando s’impara
Linea
attività
1
2
3
4
5
6
7
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Individuazione degli infortuni (indagati dal Servizio) da analizzare con il
modello “sbagliando s’impara” (SSI) secondo criteri prestabiliti
Analisi degli infortuni selezionati attraverso il modello SSI
Partecipazione ai lavori del gruppo regionale ai fini della convalida dei casi
Analisi finale dei dati del Servizio, presentazione e commento degli stessi
mediante workshop annuali
Attività di affiancamento e assistenza alle aziende del “panel Lazio” che
applicano il modello SSI
Attività di informazione presso aziende del territorio per favorire l’adozione
del modello SSI per l’analisi degli infortuni e dei c.d. eventi mancati
Attività di formazione rivolta a lavoratori (Rspp, Aspp, preposti) individuati
come referenti dalle aziende partecipanti al “panel Lazio”
Il sottoprogetto ha contribuito a rendere uniforme il metodo di
indagine in materia di infortuni sul lavoro. L’applicazione del modello
SSI ha consentito un innalzamento della qualità degli interventi
ispettivi, in efficienza ed efficacia. La conoscenza approfondita delle
dinamiche infortunistiche ha permesso una maggiore accuratezza nella
individuazione delle responsabilità e nella contestazione dei reati
connessi. La costituzione e l’aggiornamento del “Panel Lazio”, ha
rafforzato la conoscenza del tessuto produttivo del territorio e favorito
un linguaggio condiviso nella analisi degli infortuni.
Le Linee di attività si sono concretizzate attraverso:
• La selezione degli infortuni secondo i criteri stabiliti dal progetto: gravi
>40 giorni, mortali e infortuni con dinamica “significativa”;
• l’applicazione del modello da parte di tutti i tecnici della prevenzione che
conducono inchieste infortuni (di iniziativa e/o su delega della A.G.) con
verifica semestrale del lavoro svolto;
• l’invio e la discussione dei casi nell’ambito del gruppo di lavoro regionale
• l’organizzazione del workshop finale per la presentazione dei risultati del
progetto;
• la realizzazione di incontri periodici con le aziende coinvolte nel “Panel
Lazio” e l’inserimento in esso, con accordo di collaborazione, della società
CO.TRA.L. SpA;
il punto esclamativo !
Sono analizzati con il metodo SSI tutti gli infortuni gravi e mortali
avvenuti nel 2009 nel territorio della ASL Roma C
In base ai comparti in cui si sono verificarti più infortuni o in base alla
ricorrenza di alcune dinamiche, si stanno tracciando le priorità
negli interventi di prevenzione locale.
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
SOTTOPROGETTO 5
Vigilanza in edilizia 2007 – 2008 - 2009
Linea
attività
1
2
3
4
5
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Organizzazione corso di formazione per gli operatori in veste di ASL capofila
(2 edizioni) anno 2007
Partecipazione al gruppo regionale “edilizia” per definire procedure operative
e valutare risultati
Definizione di una procedura standardizzata per gli interventi di vigilanza nei
cantieri temporanei e mobili (scheda cantiere) comune per tutte le ASL della
Regione
Interventi presso i cantieri secondo procedura standardizzata
Elaborazione ed analisi dei dati di attività con produzione di un report e
presentazione agli operatori
Il sottoprogetto ha contribuito a rendere uniforme in ambito regionale
e nell’ambito del Servizio le modalità di vigilanza in edilizia,
migliorando il livello qualitativo degli interventi mediante l’ausilio di
indicatori appositamente predisposti, individuati nella scheda cantiere.
Tali elementi permettono di dare una lettura reale dell’esistenza o
meno della
“catena della sicurezza”, ovvero delle relazioni
intercorrenti tra i vari soggetti partecipi del processo produttivo.
Il numero di cantieri vigilati secondo le procedure definite nei vari anni
del progetto sono stati:
o 2007 577 a fronte di 350 previsti
o 2008 552 a fronte di 450 previsti
o 2009 previsti 450
il punto esclamativo !
La procedura di intervento è stata omogenea in ambito regionale
Tutti gli operatori del Servizio hanno adottato la procedura
L’intervento è stato diretto non solo alla verifica delle condizioni di
sicurezza oggettive dei cantieri al momento dell’ispezione, quanto
soprattutto alla verifica e correzione delle modalità di gestione della
sicurezza nell’ambito del cantiere
Ogni anno sono stati vigilati circa il 50% dei cantieri che hanno
trasmesso la notifica preliminare.
I risultati di attività sono stati presentati nell’ambito di convegni
regionali e del Servizio
25
26
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
PROGETTO
“Pianificazione d’interventi di sorveglianza e
prevenzione delle recidive di accidenti
cardiocerebrovascolari nel Lazio”
In ASP sono stati definiti gli obiettivi dei 4 sottoprogetti ed il percorso per
raggiungerli ma, più che in altri progetti, gli strumenti sono stati costruiti man mano
con la definizione di protocolli e schede di rilevazione informatizzate condivise e
testate. Pertanto tali aspetti di processo sono state inserite dall’ASP fra le Linee di
Attività dei Sottoprogetti. L’Asl Roma C è stata fra le 8 Asl su 12 che hanno
partecipato al Progetto.
SOTTOPROGETTO 1
Sorveglianza accessi al Pronto Soccorso per eventi cerebrovascolari
Linea
attività
1
2
3
4
5
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Definizione di un protocollo
Ricognizione tipi di dati raccolti
Formazione operatori
Raccolta dati
Produzione di un rapporto
SOTTOPROGETTO 2
Scheda di dimissione per pazienti ricoverati
per Infarto Miocardio Acuto
Linea
attività
1
2
3
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Definizione della scheda
Informatizzazione della scheda
Rilascio routinario della scheda alla dimissione per IMA
SOTTOPROGETTO 3
Scheda di dimissione per pazienti ricoverati per ICTUS
Linea
attività
1
2
3
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
Definizione della scheda
Informatizzazione della scheda
Rilascio routinario della scheda alla dimissione per ICTUS
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
I sottoprogetti 1, 2 e 3 sono stati è stato realizzati nell’Osp. S.Eugenio
attraverso specifica partecipazione ai tavoli regionali e formazione agli
operatori.
I sottoprogetti 2 e 3 sono stati concretizzati attraverso:
• la definizione di un’unica e specifica scheda regionale riportante alcuni
indicatori relativi al rischio di recidiva, rispettivamente nel post IMA e nel
post-ictus per facilitare la gestione dei pazienti dimessi;
• l’installazione dell’applicativo informatico previsto cui è seguito, per il
sottoprogetto 3, l’invio telematico di tale scheda, crittografata, all’ASP
per la costruzione di una base di dati regionale.
I sottoprogetti 1 e 3 sono stati realizzati anche attraverso:
• la formazione degli operatori all’uso della Scala di valutazione
neurologica NIH-SS e della Scala Rankin, internazionalmente adottate.
attraverso 2 edizioni di un corso accreditato ECM.
Il Corso all’uso della “Scala NIH-SS” e della “Scala Rankin” si è svolto in 2
giornate, la prima teorica, la seconda con applicazione delle Scale a letto
del paziente effettuata a distanza di 10 giorni durante i quali i partecipanti
dovevano accreditarsi con metodologia e-learning all’uso della “Scala
NIH-SS”.
il punto esclamativo !
Al Corso per l’uso della scala di valutazione neurologica NIH-SS hanno
partecipato
complessivamente
17
medici
e
23
Infermieri
Professionali provenienti dai reparti di Neurologia, Medicina
d’Urgenza, Medicina e Geriatria. Ciò al fine, indipendentemente dalle
necessità dei flussi informativi previsti, di adottare un’omogenea modalità
di valutazione neurologica, indipendentemente dal reparto di ricovero, nel
Presidio Ospedaliero. Tale iniziativa di allargamento del corso a tutti
i reparti potenzialmente interessati è stata unica nel Lazio.
27
28
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
SOTTOPROGETTO4
Prevenzione delle recidive di ICTUS
Linea
Descrizione delle Linee di Attività di responsabilità ASL
attività
1
realizzazione di un modello di raccolta dati
2
categorizzazione dei pazienti per rischio di recidiva di ICTUS
Periodicità del controllo dei parametri clinico-strumentali minimi per la
3
gestione del paziente
Il Sottoprogetto era volto a sperimentare un approccio organizzativo
specifico per la gestione nel territorio del paziente dimesso dopo ictus;
per la contrazione di personale disponibile non è stata eseguita la
sperimentazione inizialmente prevista nel CAD di un Distretto
aziendale ma gli strumenti costruiti sono stati presentati ad alcuni
medici di famiglia per la condivisione di un loro utilizzo nell’ambito di
un percorso dedicato da costruire.
Il sottoprogetto si è concretizzata attraverso:
• una scheda clinica di monitoraggio del paziente con post-ictus in
ambiente territoriale coerente con la scheda di dimissione ospedaliera
realizzata nel sottoprogetto 3;
• la categorizzazione dei pazienti per rischio di recidiva di ICTUS mediante
stratificazione dei pazienti in 3 categorie incrementali di rischio sulla base
di criteri esplicitati;
• la definizione di una periodicità minima di rilevazione e registrazione dei
più comuni parametri clinico-strumentali (come Pressione Arteriosa,
Glicemia, ecc.) delle persone con post-ictus per implementazione
dell’aderenza alla terapia ed all’adozione di abitudini di vita volti a ridurre
il rischio di recidiva.
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
PROGETTI “Screening”
I 3 Progetti regionali di Screening - della neoplasia della cervice uterina, della
mammella e del colon retto - erano inizialmente declinati in sottoprogetti
incentrati spesso su attività da realizzarsi a livello regionale o su attività
aziendali che richiedevano risorse aggiuntive non indifferenti. Le difficoltà
incontrate su tutto il territorio regionale hanno determinato la rimodulazione
da parte dell’ASP dei Progetti a fine 2007.
A tutte le Asl è stata richiesta una relazione dettagliata su aspetti organizzativi
e risorse umane e strumentali a disposizione dei tre screening.
L’Asl Roma C, oltre alla redazione della suddetta relazione, sta partecipando a
2 progetti di ricerca promossi dall’ASP:
• “Sperimentazione di nuovi modelli organizzativi per la raccolta di
campioni biologici per lo screening del colon retto e della cervice: un trial
randomizzato dell’invio postale di dispositivi per il self sampling”.
• “Valutazione e sperimentazione di modelli organizzativi differenziali per il
coinvolgimento al programma di screening cervicale dei soggetti ad alto
rischio: immigrate e donne in difficoltà”.
PROGETTO
“Prevenzione cardiovascolare primaria”
Il Progetto consisteva di 2 sottoprogetti strettamente connessi:
- Formazione rivolta ai MMG sull’uso della Carta del Rischio Cardiovascolare
- Definizione e sperimentazione di un profilo assistenziale per i soggetti con
rischio cardiovascolare nella regione Lazio
L’Azienda Usl Roma C ha attivamente partecipato e fornito un contributo
importante alle attività del Comitato Tecnico Scientifico Regionale, ed agli
specifici Gruppi di Lavoro, istituito per la definizione di modelli organizzativi e
di sistemi di monitoraggio.
Nessuna Asl del Lazio ha inviato all’ASP uno specifico Piano Attuativo
su questo tema in attesa di un accordo regionale con i MMG, soggetti
principali ed indispensabili dei suddetti sottoprogetti.
PROGETTO
“Integrazione, Gestione e Assistenza
del diabete (IGEA)”
L’ Azienda Usl Roma C non è fra le strutture pilota individuate, nei
provvedimenti di Giunta Regionale, a realizzare questo progetto nel Lazio.
Tuttavia, in relazione alla rilevanza di sanità pubblica di tale progetto, la
nostra Azienda ha offerto la propria disponibilità a parteciparvi non
appena le strutture di riferimento regionali riterranno che ve ne siano le
condizioni.
29
30
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
PARTNERSHIP
STRUTTURE DELL’ASL ROMA C
i cui operatori hanno attivamente partecipato alla realizzazione di uno o più Piani
Attuativi del Piano regionale della Prevenzione
•
•
•
•
•
•
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•
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•
•
MACROAREE – Direzioni
UOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica
UOC Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
UOC Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro
UOC Tutela della donna, famiglia e infanzia - Dipartimento Materno Infantile
UOC Servizio Tossicodipendenze - Distretto 9
UOC Servizio Tossicodipendenze - Distretto 12
UOC Neurologia - Osp. S.Eugenio
UOC Medicina d’Urgenza - Osp. S.Eugenio
UOC Cardiologia - Osp. S.Eugenio
UOC Geriatria Ospedale S. Eugenio
UO Epidemiologia e Sistema Informativo - Dipartimento di Prevenzione
UO Educazione alla salute e Formazione - Dipartimento di Prevenzione
UO Medicina Preventiva per l’Età Evolutiva - Distretto 6
UO Medicina Preventiva per l’Età Evolutiva - Distretto 9
UO Medicina Preventiva per l’Età Evolutiva - Distretto 11
UO Medicina Preventiva per l’Età Evolutiva - Distretto 12
UO Centro Assistenza Domiciliare Distretto 9
Consultori Familiari di tutti i Distretti
Poliambulatorio Via di Decima
MMG e PLS (convenzionati con il SSN e operanti nell’Asl Roma C)
Fondamentali sono stati, inoltre, gli specifici apporti per l’accreditamento delle iniziative
formative forniti dall’UOC Formazione Aggiornamento Ricerca e Sperimentazione Gestionale.
sono state attivamente coinvolte nella realizzazione
di uno o più Piani Attuativi del Piano regionale della Prevenzione
STRUTTURE SANITARIE EXTRA-ASL
•
•
•
•
•
ASP Laziosanità - Strutture molteplici
ISS - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione Salute
ISPESL - Dipartimento di Medicina del Lavoro
Gruppo Regionale Immigrati e Salute - Lazio
IRCCS S. Lucia
ENTI NON SANITARI
•
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•
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•
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•
•
INAIL
Ministero dell'Istruzione e della Ricerca Scientifica - Ufficio Scolastico Regionale Lazio
Rete Scuole Insieme del Municipio XII
UO Socio Educativa Culturale e Sportiva dei Municipi
Centro Elettronico Unificato – Comune di Roma
Anagrafe Centrale - Comune di Roma
Municipio VI - Assessorato ai Servizi sociali
Associazioni di categorie delle Autoscuole: CONFEDERTAAI – UNASCA
Società Autoscuole Roma
Associazione Vigile Amico
Assessorato ai Servizi Sociali del Municipio IX
UISP Unione Italiana Sport per Tutti – Area Anziani in movimento
Centri Anziani del Municipio IX
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
Le sorveglianze di popolazione
a sostegno delle attività di prevenzione
I sistemi di sorveglianza sugli stili di vita e l’adesione agli interventi di
prevenzione hanno lo scopo di fornire alle Aziende sanitarie locali una robusta
base di dati sullo stato di salute e sulla distribuzione dei fattori di rischio e su
come questi si modificano nel tempo. L’integrazione tra le diverse sorveglianze
di popolazione rafforza e motiva gli interventi realizzati dal sistema sanitario
per la promozione della salute e consente di monitorarne i progressi. Inoltre,
contribuisce a rafforzare la collaborazione interistituzionale, promossa dal
programma nazionale Guadagnare Salute, finalizzata alla realizzazione di
azioni che facilitino scelte di vita salutari.
La Sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia)
raccoglie continuamente nella popolazione di età compresa tra 18 e 69 anni
conoscenze, atteggiamenti e pratiche su molti importanti aspetti legati alla
prevenzione: rischio cardiovascolare, screening oncologici, attività fisica,
abitudini alimentari, consumo di alcol, fumo, sicurezza stradale, salute
mentale, incidenti domestici, vaccinazione antinfluenzale e per la rosolia.
In tutte le Asl del Lazio, PASSI è attivo da tre anni. Dopo aver contribuito alla
stesura del primo Rapporto Regionale PASSI, la numerosità delle interviste
raccolte nell’Asl Roma C (386) ha consentito la realizzazione del primo
Rapporto Aziendale.
Il Coordinatore e il Vice Coordinatore PASSI dell’Asl Roma C sono anche
Coordinatore e Vice Coordinatore PASSI per la Regione Lazio.
Nel 2007 è stato avviato il progetto “Sistema di indagini sui rischi
comportamentali in età 6-17 anni”. Nella prima fase è stato realizzato “OKkio
alla SALUTE”, un sistema di monitoraggio biennale che prevede la misura
diretta di peso e altezza dei bambini della classe terza primaria (circa 8 anni di
età) e la raccolta di informazioni sulle loro abitudini alimentari e l’attività fisica,
attraverso questionari rivolti ai bambini e ai genitori.
Nella Regione Lazio, nel mese di Maggio 2008, tale attività è stata realizzata su
un campione rappresentativo di 2.272 alunni delle terze elementari.
Da Settembre 2009 è stato avviato il sottoprogetto HBSC (Health Behaviour in
School-aged Children) con cui saranno raccolte informazioni sui comportamenti
e abitudini dei giovani in età 11, 13 e 15 anni mediante questionari auto
compilati da un campione di studenti delle scuole secondarie di primo e
secondo grado.
E’ indicativo della qualità dell’attività svolta:
• la comunicazione accettata e presentata al Congresso Europeo di
Epidemiologia (Varsavia, 26-29 agosto 2009) che ha visto i
Coordinatori PASSI dell’Asl Roma C fra i coautori.
• l’assegnazione
del premio per il “miglior Poster” alle operatrici
aziendali Fabi e Salvagni al Convegno Nazionale “Guadagnare Salute: i
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia” , tenutosi a
Napoli il 24 -25 settembre 2009.
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L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale della Prevenzione
COMUNICAZIONE SCIENTIFICA
Nell’attività sanitaria territoriale in generale e in quella di prevenzione
in particolare, la comunicazione scientifica è tradizionalmente
elemento straordinario. Tuttavia proprio la necessità di dimostrare
scientificamente il valore di una strategia o di uno strumento in un
ambito dove si è sempre alla ricerca di modelli validi da perseguire o
almeno di esperienze da riproporre, rende la comunicazione scientifica
elemento tutt’altro che secondario dell’attività e indicativo della
qualità e dell’apprezzamento del lavoro realizzato.
COMUNICAZIONI SCIENTIFICHE
INERENTI LE ATTIVITÀ ESPLETATE NEI PIANI
Coordinamento Piani Attuativi del PRP
RELAZIONI E COMUNICAZIONI
Trinito - Epidemiologia di campo .. minato
IV Conferenza ProFEA, Roma - Istituto Superiore di Sanità 15-16 novembre 2007
Trinito –I Piani della Prevenzione nella Regione Lazio. Criticità e punti di forza
Convegno Regionale SITI “Prima della malattia”, Roma 11/6/2008
Progetto
Realizzazione del nuovo Piano Vaccini 2005-2007
RELAZIONI E COMUNICAZIONI
Trillò - Salute Senza Esclusione: campagna per l’accessibilità dei servizi socisanitari da parte della popolazione Rom, Sinta e abitante nei Campi Nomadi
7° Convegno Nazionale Confederazione Associazioni Regionali di Distretto, Pisa 2009
Progetto
Interventi per la Prevenzione dell’obesità nella Regione Lazio
RELAZIONI E COMUNICAZIONI
Grasso, Minnielli, Faliva - La promozione della salute nelle scuole di I livello
Prevenzione e salute un binomio inscindibile - SANIT, Roma 23-26 giugno 2009
POSTER
La iodoprofilassi in Italia: il ruolo dei SIAN
43° Congresso Nazionale Soc. Italiana di Igiene e Medicina Preventiva, Bari 1-4 ottobre 2008
La collaborazione tra SIAN e società di gestione della ristorazione collettiva:
modello di metodo operativo integrato in rete
Convegno Nazionale “Guadagnare salute”, Napoli 24-25 settembre 2009
Progetto
Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro
RELAZIONI E COMUNICAZIONI
D’Astolfo, Caspani – Ragioni e metodi dell’intervento
Convegno “La strada come luogo di lavoro - EBLA, Roma 22/11/2007
Ciaramella(RmB), Lancia(RmC) La percezione del rischio negli autotrasportatori
Convegno “La strada come luogo di lavoro - EBLA, Roma 22/11/2007
L’attuazione nell’Asl Roma C del 1° Piano Regionale di Prevenzione
Progetto
Sorveglianza e Prevenzione degli incidenti domestici
RELAZIONI E COMUNICAZIONI
Lancia, Mancini, De Luca, Tomassetti -
La rilevazione del rischio connesso agli
aspetti impiantistici e strutturali nelle case di riposo presenti nella ASL RMC
Convegno Regionale SITI “Prima della malattia”, Roma 11/6/2008
POSTER
Dipartimento di Prevenzione ASL RM C – Interventi di promozione della salute
nella Scuole
II Meeting delle Scuole del Municipio XII – Roma 9-10 aprile 2008
Progetto
Sorveglianza e Prevenzione degli incidenti stradali
RELAZIONI E COMUNICAZIONI
Lancia – Piano Attuativo Incidenti stradali ASL RMC
Convegno Regionale SITI “Prima della malattia”, Roma 11/6/2008
Lancia, Trillò – Valutazione della campagna per l’uso del seggiolino auto
Convegno ASL RMB “La prevenzione degli incidenti stradali”, Roma 28/5/2009
Trinito - Alcol e guida –alcuni dati dal Sistema di sorveglianza PASSI
Prevenzione e salute un binomio inscindibile - SANIT, Roma 23-26 giugno 2009
POSTER
Pierlorenzi, Faliva, Lancia, Sandri Boriani – Incidenti stradali: un percorso di
formazione per moltiplicatori dell’azione preventiva
Convegno Regionale SITI “Prima della malattia”, Roma 11/6/2008
Progetto
Pianificazione d’interventi di sorveglianza e prevenzione
delle recidive di accidenti cardiocerebrovascolari nel Lazio
POSTER
Pianificazione d’interventi di sorveglianza e prevenzione delle recidive di
accidenti cardiocerebrovascolari nel Lazio - SANIT, Roma 23-25 giugno 2008
Referenti Aziendali dei Progetti del Piano Regionale di Prevenzione
PROGETTO
REFERENTE
(denominazione sintetica)
Prevenzione primaria mediante profilo assistenziale
Dott. Eliseo BARCAIOLI
per i soggetti con rischio cardiovascolare
Progetto Integrazione,Gestione e Assistenza del diabete
Dott.ssa Eugenia FUSCO
Realizzazione del Nuovo Piano Naz.Vaccini 2005-07
Dott.ssa Maria Edoarda TRILLO’
Screening della neoplasia della mammella
Dott.ssa Paola CAPPARUCCI
Screening della neoplasia della cervice uterina
Dott.ssa Paola CAPPARUCCI
Screening della neoplasia del colon-retto
Dott.ssa Giovanna PIPPA
Interventi per la prevenzione dell’obesità
Dott.ssa Saba MINNIELLI
Pianificazione d’interventi di sorveglianza e prevenzione
Dott. Giancarlo ROSCIO
delle recidive di accidenti cerebrovascolari
Programma di sorveglianza e prevenzione
Dott.ssa Andreina LANCIA
degli incidenti domestici
Sorveglianza e Prevenzione degli incidenti stradali
Dott.ssa Andreina LANCIA
Sorveglianza e Prevenzione degli infortuni sul lavoro
Dott. Fulvio D’ORSI
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Compendio dei Piani Attuativi del 1° Piano